progetto preliminare - Provincia di Caserta
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Provincia di Caserta PROVIDUNE (LIFE07NAT/IT/000519) Conservazione e ripristino di habitat dunali nei siti delle Province di Cagliari, Matera, Caserta Azioni C1 e C3 Interventi nel SIC IT8010019 “Pineta della Foce del Garigliano” Comuni di Sessa Aurunca e Cellole PROGETTO PRELIMINARE Allegato: Tavola: Relazione tecnico illustrativa Scala: Data: 29 Dicembre 2011 Responsabile per la progettazione preliminare: Dott. Agr. Vincenzo Maria Brancato Consulenze e relazioni specialistiche: Geobotanica: Dott.ssa Assunta Esposito (Dipartimento di Scienze per la Vita SUN) Sedimentologia: Prof.ssa Micla Pennetta (Dipartimento di Scienze per la Terra UNINA) Studio Impatti: Arch. Raffaella Nappi (Autorità di Bacino Liri Garigliano e Volturno) Collaborazione e supporto tecnico: CRITERIA s.r.l. _ Città:RIcerche:TERritorio:Innovazione:Ambiente via Cugia, 14 - 09129 Cagliari (Italy) tel. +39 070303583 - fax +39 070301180 E-mail: [email protected]; www.criteriaweb.com UNICA Provincia di Cagliari Provincia di Caserta Provincia di Matera TECLA PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare Responsabili per la progettazione preliminare Dott. Agr. Vincenzo Maria Brancato Consulenze e relazioni specialistiche Geobotanica: Dott.ssa Assunta Esposito (Dipartimento di Scienze per la Vita SUN) Sedimentologia: Prof.ssa Micla Pennetta (Dipartimento di Scienze per la Terra UNINA) Studio Impatti: Arch. Raffaella Nappi (Autorità di Bacino Liri Garigliano e Volturno) Collaborazione e supporto tecnico CRITERIA s.r.l. _ Città:RIcerche:TERritorio:Innovazione:Ambiente via Cugia, 14 - 09129 Cagliari (Italy) tel. +39 070303583 - fax +39 070301180 E-mail: [email protected]; www.criteriaweb.com Aspetti geoambientali e progettuali: Dr Geol. Maurizio Costa Aspetti progettuali: Dott. Ing. Francesca Etzi Aspetti normativi e procedurali: Dott. Pian.Terr. Luca Piciaredda PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare SOMMARIO 1 Premessa ....................................................................................................................... 2 2 Inquadramento territoriale ............................................................................................... 7 2.1 Le aree di intervento ............................................................................................... 7 2.2 Quadro vincolistico ................................................................................................. 9 2.3 Relazioni rispetto agli strumenti di pianificazione .................................................. 10 3 Quadro territoriale di riferimento per il progetto ............................................................. 24 3.1 Caratteristiche delle aree di intervento ................................................................. 24 3.2 Studio di prefattibilità ambientale e procedure amministrative .............................. 27 3.3 Indagini geologiche, idrogeologiche e archeologiche preliminari .......................... 29 3.4 Disponibilità delle aree o immobili da utilizzare: modalità di acquisizione, oneri prevedibili e situazione dei pubblici servizi ....................................................................... 30 4 Tipologia degli interventi ............................................................................................... 31 4.1 Azione C1............................................................................................................. 31 4.2 Azione C3............................................................................................................. 39 4.3 Quantità e localizzazione degli interventi dell’Azione C1 e C3 .............................. 45 5 Prime indicazioni e disposizioni per la stesura del piano di sicurezza ................... 49 6 Indicazioni preliminari per la predisposizione del piano particellare............................... 50 7 Cronoprogramma.......................................................................................................... 52 8 Quadro economico complessivo ................................................................................... 53 8.1 Quadro economico suddiviso per tipo di intervento .............................................. 54 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare 1 Premessa Il presente progetto preliminare si riferisce ad “Interventi di conservazione e ripristino di habitat dunali” nel IT8010019 Pineta della Foce del Garigliano IN Provincia di Caserta”. Siti delle Province di Cagliari, Matera e Il progetto è finanziato dalla Comunità Europea tramite i fondi comunitari LIFE + Nature e Biodiversity. Gli interventi sono inquadrati nell’ambito delle azioni previste dal progetto LIFE07NAT/IT/000519 - PROVIDUNE e mira a salvaguardare gli ambienti dunali presenti in alcuni Siti di Importanza Comunitaria facenti parte della rete Natura 2000, tra cui quello citato, e precisamente: Porto Campana ITB042230, Stagno di Piscinnì ITB042218, Isola dei Cavoli Serpentara e Punta Molentis ITB040020 per la Provincia di Cagliari; Pineta della Foce del Garigliano IT8010019 per la Provincia di Caserta; Bosco Pantano di Policoro e Costa Ionica Foce Sinni IT92220055 per la Provincia di Matera. Il presente progetto preliminare è inerente alle opere volte alla conservazione e ripristino degli habitat naturali il SIC Pineta della Foce Garigliano (cod. IT8010019), ricadente nel Comune di Sessa Aurunca e Cellole; le opere previste saranno ubicate interamente nel territorio del Comune di Sessa Aurunca. La struttura del progetto LIFE si articola e sviluppa su una serie di azioni di diverso tipo, quali: - preparatorie: consistono nell’acquisizione di dati di carattere botanico e sedimentologico, riguardanti i processi di erosione costiera e delle dune in atto; - di conservazione e ripristino: consistono nella conservazione delle biocenosi vegetali e dei caratteri abiotici degli habitat dunali, con interventi di ingegneria naturalistica per la loro tutela e salvaguardia, congiuntamente alla infrastrutturazione per migliorare e regolamentare la fruizione. Questa azione è strutturata in due sub-azioni, che vengono sviluppate in particolare nel presente progetto preliminare, suddivise in Azione C1 - Recupero e risanamento degli habitat dunali degradati e Azione C3 Realizzazione con tecniche innovative di accessi pedonali, delimitazioni leggere e aree sosta per evitare il degrado degli habitat causato dal calpestio; - di comunicazione e diffusione dei risultati: consistono nella diffusione degli esiti delle indagini e dei progetti a turisti, scuole e tutti gli stakeholders. Gli interventi oggetto del presente progetto preliminare, previsti dal progetto LIFE, riguardano le tipologie di azioni C1 e C3 e vengono di seguito sintetizzati.Azione C1: 2 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare Gli interventi di recupero e risanamento degli habitat dunali vengono attuati tramite l’utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica, compresa la semina e l’impianto di specie autoctone che permettano il ripristino dell’equilibrio geomorfologico-vegetazionale delle aree di intervento. Gli interventi elencati all’interno del documento preliminare alla progettazione del progetto LIFE consistono in: - Sistemi di protezione delle dune stabilizzate; - Sistemi di cattura e intrappolamento della sabbia; - Sistemi di rinaturazione dei settori dunali degradati; - Eradicazione delle specie aliene e rinaturazione. tutti i predetti interventi sono di tipo conservativo e non prevedono la realizzazione di manufatti permanenti, ma solo sistemazioni con l’ausilio di manufatti completamente biodegradabili destinati a favorire la capacità di Azione C3: L’intervento è stato concepito con lo scopo di ridurre e regolamentare l’impatto generato dal transito incontrollato di persone e mezzi sul sistema dunale. Inoltre, tale intervento potrebbe generare ulteriori benefici incentivando la fruizione naturalistica dell’area, prevedendo un accesso controllato alla spiaggia. Gli interventi realizzabili all’interno di questa azione sono: - Passerelle rimovibili (posizionate ad aprile e rimosse ad ottobre) e passerelle pensili precarie; - Delimitazione leggera delle aree dunari al fine di scoraggiare l'accesso; - Aree sosta veicolare per evitare il raggiungimento delle aree dunali. Tutti i manufatti saranno realizzati in legno, prodotto con processi ecocompatibili, ed a basso impatto visivo in modo da integrarsi con l’ambiente, secondo le prescrizioni dei progetti life e del progetto PROVIDUNE in particolare. Il progetto preliminare per l’area del SIC “Pineta della Foce del Garigliano” (cod. IT8010019), è stato sviluppato in questa sede sulla base delle indicazioni definite dai documenti tecnicoscientifici della fase di studi preliminari del Progetto LIFE. Le scelte progettuali adottate nella presente fase preliminare discendono dalle indicazioni tecnico-scientifiche e localizzative fornite dal gruppo di lavoro del Progetto LIFE07NAT/IT/000519-PROVIDUNE. In particolare, hacostituito riferimento essenziale il documento di sintesi del PROGETTO LIFE/NAT/prodotto a conclusione dell’Azione A.5. nell’ambito degli studi preliminari tecnico – scientifici, denominato “Indicazioni generali per l’attuazione delle Azioni A6, C1, C2a, C2b, C3, D1, D5, D6”, che tiene conto del contributo offerto dagli studi scientifici condotti a livello 3 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare universitario, di carattere botanico e geologico-sedimentologico e dell’analisi dei fattori di pressione. Nell’ambito dell’Azione C1 sono ritenuti prioritari: l’intervento di protezione e consolidamento dei fronti dunali attraverso l’utilizzo di viminate basali, interventi puntuali di chiusura varchi tramite barriere verticali ed interventi di rinaturalizzazione dei settori dunali degradati realizzati tramite impianti di specie autoctone che possano favorire la ricostituzione ed il ripristino deglihabitat prioritari presenti e di quelli con essi concatenati. All’interno dell’Azione C3, invece, la priorità è stata assegnata alla messa in opera di recinzioni in legno a croce di Sant’Andrea o di dissuasori palo-corda-palo, la cui funzione è di limitare, ai soli sentieri individuati, per l’accesso alla spiaggia, la percorrenza pedonale e di impedire il transito veicolare che danneggerebbe la vegetazione autoctona presente. Questa azione inoltre prevede la realizzazione di passerelle in legno di accesso alla spiaggia che permettano di raggiungere la spiaggia mitigando gli impatti legati al flusso disordinato dei turisti. Tuttavia, tenuto conto delle azioni progettuali proposte nel documento suddetto, nella fase preliminare della progettazione è stato necessario verificare la fattibilità degli interventi in relazione alle risorse economiche disponibili per l’importo previsto delle opere (per il SIC in questione pari a circa € 191.000). In questi termini, il progetto preliminare è stato sviluppato attuando alcune variazioni rispetto alle indicazioni iniziali (vedi § 4.4), ma che sono da considerarsi di carattere materiale e non funzionale, ovvero la definizione preliminare delle opere è stata fatta con lo scopo di perseguire le medesime finalità e raggiungere gli stessi risultati previsti con le indicazioni iniziali. Tali variazioni vogliono costituire aspetti migliorativi al progetto, in particolare sotto il profilo costi-benefici funzionali. Infatti, l’importo lavori rappresenta un vincolo sul quale si deve necessariamente adattare lo sviluppo progettuale, senza tuttavia compromettere l’efficacia degli interventi nel loro complesso e rispettando l’impalcato strutturale originario. Per quanto riguarda l’ubicazione delle opere previste dal presente progetto preliminare ed alla loro rappresentazione grafica, si fa riferimento alla suddivisione del SIC adottata nel sopra citato documento di sintesi sull’indicazione degli interventi, dell’azione A5, in tre differenti settori del litorale del SIC Pineta della Foce Garigliano (IT8010019) ed eseguita al solo scopo della migliore identificazione grafica e rappresentazione descrittiva secondo la seguente denominazione a partire da NW verso SE del sito: - Il settore A suddiviso in due sottosettori A1 e A2; - Il settore B (in cui non sono previsti interventi); 4 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare - Il settore C. Interventi nel settore A, sottosettori A1 e A2 Gli interventi che si prevede di realizzare nel settore di spiaggia A1 e in quello A2 riguardano per l’azione C1 la messa in opera di viminate basali lungo il tratto del fronte spiaggia, con chiusura dei varchi tra gruppi di vegetazione tramite viminata basale con l’inserimento del cordone di fascine a tergo ricoperta da biostuoia e realizzazione di impianti di specie autoctone, protetti attraverso ampi moduli di scacchiere frangivento 6x6 metri, che diventano di 10x10 metri nella zona più interna. Inoltre sono previste azioni per l’eradicazione di specie aliene quali il carpobrotus, nelle aree in cui fosse necessario proteggere la zona eradicata si interviene con la ricopertura di tali superfici con biostuoia o georete. Per quanto riguarda l’azione C3 è prevista, in entrambi i settori, la realizzazione di una passerella in legno di accesso alla spiaggia, con delimitazione delle aree laterali attraverso dissuasori, che proseguono per tutta la lunghezza del sentiero, mentre il tratto finale poco prima dell’intersezione con la Strada Provinciale è realizzato tramite recinzione in legno della tipologia a croce di Sant’Andrea. La delimitazione del fronte spiaggia che veniva prevista nel progetto LIFE (realizzata tramite dissuasori palo-corda-palo), è stata sostituita con la viminata basale. Quest’ultima infatti appare una soluzione preferibile per la duplice funzione che può svolgere, di barriera leggera nei confronti dei flussi montanti e di dissuasione alla fruizione dei bagnanti. La recinzione infatti è vulnerabile alle mareggiate con possibilità che venga scalzata e divelta mentre la barriera svolge una più efficace azioni paraonde, necessaria per proteggere il piede dell’avanduna. Inoltre è prevista la localizzazione di pannelli informativi e pannelli didattici lungo le vie di accesso principali al SIC. Interventi nel settore C Gli interventi previsti per quanto riguarda l’Azione C1 sono la messa in opera di una viminata basale con l’inserimento del cordone di fascine a tergo ricoperta da biostuoia lungo tutto il tratto di spiaggia individuato dalle tavole di indirizzo sugli interventi, nonché impianti di specie autoctone nella zona a monte della viminata. Gli impianti vengono realizzati con specie diverse a seconda dell’habitat in cui si sta intervenendo, proteggendoli con scacchiere frangivento con moduli 6x6 metri nella parte strettamente dunale. Per quanto riguarda l’azione C3 viene realizzata una passerella di accesso alla spiaggia in legno a prolungamento del sentiero esistente e delimitazione delle aree ad alta naturalità ad 5 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare est della strada tramite recinzione a croce di Sant’Andrea. Inoltre è prevista la localizzazione di pannelli informativi e pannelli didattici lungo le vie di accesso principali al SIC. 6 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare 2 Inquadramento territoriale 2.1 Le aree di intervento Le aree oggetto dell’intervento sono comprese all’interno del settore litoraneo del SIC IT8010019 “Pineta della Foce del Garigliano”. Il SIC è ubicato nella Regione Campania, all’interno della Provincia di Caserta, ed è compreso nei comuni di Sessa Aurunca e Cellole. Il territorio del SIC è collocato geograficamente nella Piana del fiume Garigliano, in prossimità della foce; tale fiume è costituito dall’unione, a pochi chilometri dalla foce, del Fiume Liri e del Fiume Gari. La Piana del Fiume Garigliano, insieme alla piana del Fiume Volturno, si inserisce nella porzione settentrionale della Piana Campana. Quest’ultima, con una superficie di 1350 km2, costituisce la più vasta delle pianure costiere del Margine Tirrenico Meridionale; presenta una forma sub rettangolare con ampiezza pari a circa 50 Km, e lunghezza pari a 150 km che si sviluppa in direzione NW-SE (Brancaccio et al., 1995). Il SIC “Pineta della Foce del Garigliano” ha un’estensione di circa 180 ha e si trova al confine sud-ovest del parco del Parco Regionale “Roccamonfina-Foce Garigliano (Istituito con Deliberazione di Giunta Regionale n. 1406 del 12 aprile 2002 – L.R. 1°settembre 1993 e successive modifiche). Il parco si estende per circa 9.000 ettari ed è sovrastato dal complesso vulcanico del Roccamonfina. La zonizzazone prevista dal Piano per il Parco prevede tre diverse zone, quali: - Area di riserva integrale (Zona A); - Area di riserva generale orientata e di protezione (Zona B); - Area di riqualificazione dei centri abitati di protezione e sviluppo economico e sociale (Zona C). Le aree di intervento nei sotto settori indicati ai fini del presente progetto A1 e A2 ricadono interamente in zona A, in quest’area sono consentite le utilizzazioni e le attività produttive di tipo agro-silvo-pastorale, il taglio dei boschi (con le dovute autorizzazioni) e l’uso agricolo del suolo. Tuttavia gli interventi specifici riguardano le aree interessate dagli habitat naturali, per le quali non è prevista alcuna attività produttiva. Inquadramento territoriale del SIC e delle aree interessate dal progetto 7 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare Il SIC ricade inoltre all’interno del campo territoriale complesso n°8 “Litorale Domitio” individuato dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Caserta, questo sistema si estende per quasi 60 km, dalla Piana del Garigliano fino a Monte di Procida ed è caratterizzato da costa bassa e sabbiosa. La fascia dunare interessata dal presente progetto ricade nel settore costiero ubicato alla sinistra della foce del Fiume Garigliano (Campania settentrionale), compreso nel più ampio settore costiero del Litorale Domitio. E’ un sito caratterizzato da un cordone dunare in cui è presente una pineta denominata “Pineta della Foce del Garigliano" e fasce di vegetazione psammofila in evidente stato di degrado. Esso risulta fortemente compromesso a causa dell’intenso sfruttamento del territorio, che ne ha fortemente modificato l’assetto morfologico e il paesaggio naturale. L’aspetto che maggiormente sottolinea questa instabilità è l’arretramento della linea di riva a seguito dell’instaurarsi di fenomeni erosivi riconducibili alla pressione antropica sia a carattere locale, che ha dato spazio a centri balneari, villaggi turistici, porticcioli ecc.. procedendo con la distruzione dei sistemi dunali, sia a carattere sovralocale, che ha generato un decremento degli apporti solidi attraverso la foce del fiume Garigliano e il conseguente avanzamento del cuneo salino nella falda costiera. Per quest’ultimo fattore ha svolto un ruolo determinante anche l’attività di bonifica sulle aree retrostanti la fascia costiera situate ad una quota inferiore al livello del mare ed un tempo costituenti il cosiddetto “Pantano di Sessa”. L’analisi di queste problematiche è oggetto degli studi preliminari costituiti dalle Azioni a1, a2 e a5 del Progetto LIFE. L’accesso al Sito è garantito dalla S.S.7 ed S.S.7 var, Via Appia, tramite la Strada Provinciale Garigliano – Monte Massico, che decorre lungo la sponda sinistra del fiume Garigliano per poi proseguire poco prima della foce, longitudinalmente alla costa e dalla SS 7 quater, Via Domitiana, tramite due strade trasversali al litorale, la Strada Provinciale Pietre Bianche a NE, e la Strada Provinciale Bocche di Pantano (al di fuori del limite SW, del SIC), che si collegano alla suddetta strada litoranea Strada Provinciale Garigliano – Monte Massico. Le aree di intervento sono state individuate nei settori di spiaggia limitrofi alle strade sterrate di accesso al litorale, occupando nei sottosettori A1 e A2 riiferiti alla suddivisione descritta in premessa e adottata ai fini del presente progetto, la parte di retro spiaggia antistante la pineta dell’omonimo SIC. La terza area di intervento è stata individuata accanto allo sbocco a mare del Canale del Consorzio di Bonifica Aurunco “Macchine Vecchie”, in prossimità della 8 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare località turistica Baia Domizia, in cui sono presenti il Camping Internazionale Baia Domizia ed il Villaggio La Serra, gli unici insediamenti turistico-balneari che interessano il tratto di litorale di pertinenz del SIC, in esame. Le aree interessate dal progetto preliminare presentano notevoli problematiche a cui questo progetto è finalizzato a porre rimedio, quali: - Accessi incontrollati dalla strada Provinciale che provocano danni alla vegetazione presente; - Tendenza all’abbandono di rifiuti vari lungo l’intera estensione del litorale; - Passaggio nelle aree dunali con veicoli; - Parcheggio non regolamentato in aree sensibili, che provoca danni alla vegetazione autoctona presente; 2.2 - Quadro vincolistico Sito di Interesse Comunitario (S.I.C.) “Pineta della Foce del Garigliano” (cod. IT8010019) istituito con decreto del Ministero dell’Ambiente del 3 aprile 2000, ai sensi della Direttiva “Habitat” dell’Unione Europea (92/43/CEE). Gli interventi, ricadendo all’interno di un’area SIC, determinano che il progetto sarà soggetto alla procedura di Valutazione di Incidenza, tenuto conto delle caratteristiche specifiche del sito e degli obiettivi di conservazione, secondo la Direttiva 92/43/CEE e il relativo regolamento di attuazione del D.P.R. 8/9/97 n. 357 e sue modifiche e integrazioni; - Parco Regionale di Roccamonfina e Foce Garigliano istituito con la delibera delle Giunta Regionale n.1406 del 12 aprile 2002, ai sensi della L.R. 33/93, modificata dall’art.34 della L.R. 18/2000; - Vincolo idrogeologico (R.D.L. 3267/23), a cui è sottoposta tutta l’area del SIC compresa all’interno del perimetro del Parco Regionale di Roccamonfina e Foce Garigliano; - Bene culturale e ambientale, vincolato ai sensi del Decreto Legislativo 29 ottobre 1999, n. 490 "Testo unico delle disposizioni legislative in materia di beni culturali e ambientali, a norma dell'articolo 1 della legge 8 ottobre, n. 352”, vi ricade l’intera superficie del SIC; - Vincolo ambientale e paesaggistico ai sensi della ex L. 431/85 (Galasso) - Conversione in legge con modificazioni del decreto legge 27 giugno 1985, n. 312 concernente disposizioni urgenti per la tutela delle zone di particolare interesse ambientale. 9 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare - Vincolo boschivo, individuato ai sensi del Decreto Legislativo 18 maggio 2001, n. 227 "Orientamento e modernizzazione del settore forestale, a norma dell'articolo 7 della legge 5 marzo 2001, n. 57" - L’intera area del SIC è individuata di notevole interesse pubblico, ai sensi della L. 1497 /39 art.1 comma 4 – Protezione delle bellezze naturali: “Sono soggette alla presente legge a causa del loro notevole interesse pubblico le bellezze panoramiche considerate come quadri naturali e così pure quei punti di vista o di belvedere, accessibili al pubblico, dai quali si goda lo spettacolo di quelle bellezze”. 2.3 Relazioni rispetto agli strumenti di pianificazione Relazioni con il Piano Territoriale Regionale (PTR) Il Consiglio Regionale della Campania ha approvato nel Novembre 2006 il disegno di legge Approvazione e disciplina del Piano Territoriale Regionale, che dà ufficialmente il via ad un Piano che rappresenta il quadro di riferimento unitario per tutti i livelli della pianificazione territoriale regionale, assunto quale documento di base per la territorializzazione della programmazione socio-economica regionale. Il 30 Novembre 2006 il Consiglio Regionale della Campania con Deliberazione N. 1956, ha adottato, ai sensi della legge regionale n. 16 del 22 dicembre 2004 “Norme per il Governo del territorio della Campania”, il Piano Territoriale Regionale. Il 13 ottobre 2008 il Consiglio Regionale ha approvato la legge regionale (L.R 13/2008 pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 48-bis del 1° dicembre 2008), con la quale, in attuazione della L.R, n. 16, 22 dicembre 2004 entra definitivamente in vigore il Piano Territoriale Regionale, di seguito denominato PTR. Il PTR individua il patrimonio di risorse ambientali e storico culturali del territorio, definisce le strategie di sviluppo locale e detta le linee guida e gli indirizzi per la pianificazione territoriale e paesaggistica in Campania. Il suo scopo è assicurare per il futuro uno sviluppo armonico della regione, attraverso un organico sistema di governo del territorio basato sul coordinamento dei diversi livelli decisionali e l'integrazione con la programmazione sociale ed economica regionale. Il disegno di legge approvato, oltre ad approvare il Piano e definirne i contenuti, disciplina il procedimento di pianificazione paesaggistica, le attività di copianificazione, i laboratori di pianificazione partecipata (strumento operativo per la costruzione del processo di 10 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare copianificazione) e l'accordo di pianificazione (che tratta degli strumenti di pianificazione urbanistica generale e attuativa). Il PTR, che si propone come un piano di inquadramento, indirizzo e promozione di azioni integrate, è un piano territoriale che non trascura la sfera sociale ed economica e al quale la Regione ha cercato di dare un'impronta fortemente processuale e strategica, promuovendo ed accompagnando azioni e progetti locali integrati. La Regione ha inteso dare al Piano Territoriale Regionale (PTR) un carattere fortemente processuale e strategico, promuovendo ed accompagnando azioni e progetti locali integrati. Al fine di ridurre le condizioni d’incertezza, in termini di conoscenza e interpretazione del territorio per le azioni dei diversi operatori istituzionali e non, il Piano prevede cinque Quadri Territoriali di Riferimento utili ad attivare una pianificazione d’area vasta concertata con le Province. I cinque Quadri Territoriali di Riferimento sono i seguenti: - Il Quadro delle reti, la rete ecologica, la rete dell’interconnessione (mobilità e logistica) e la rete del rischio ambientale, che attraversano il territorio regionale. Dalla articolazione e sovrapposizione spaziale di queste reti s’individuano i Quadri Territoriali di Riferimento successivi; - Il Quadro degli ambienti insediativi, individuati in numero di nove in rapporto alle caratteristiche morfologico-ambientali e alla trama insediativa. Gli ambienti insediativi individuati contengono i “tratti di lunga durata”, gli elementi ai quali si connettono i grandi investimenti. Sono ambiti sub-regionali per i quali vengono costruite delle “visioni” cui soprattutto i piani territoriali di coordinamento provinciali, che agiscono all’interno di “ritagli” territoriali definiti secondo logiche di tipo “amministrativo”, ritrovano utili elementi di connessione. i punti critici sui quali è opportuno concentrare l’attenzione e mirare gli interventi. Dei nove ambienti individuati le aree di intervento ricadono all’interno del n.9 – Valle del Garigliano; - Il Quadro dei Sistemi Territoriali di Sviluppo (STS). I Sistemi Territoriali di Sviluppo (STS) sono individuati sulla base della geografia dei processi di auto-riconoscimento delle identità locali e di auto-organizzazione nello sviluppo, confrontando il “mosaico” dei patti territoriali, dei contratti d’area, dei distretti industriali, dei parchi naturali, delle comunità montane, e privilegiando tale geografia in questa ricognizione rispetto ad una geografia costruita sulla base di indicatori delle dinamiche di sviluppo. Tali sistemi, individuati nel numero di 45, sono classificati in funzione di una delle sei dominanti territoriali 11 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare (naturalistica, rurale-culturale, rurale-industriale, urbana, urbano-industriale, paesisticoculturale). Le aree di intervento ricadono all’interno del STS F1 – Litorale Domitio. - Il Quadro dei campi territoriali complessi (CTC). Nel territorio regionale vengono individuati alcuni “campi territoriali” nei quali la sovrapposizione-intersezione dei precedenti Quadri Territoriali di Riferimento mette in evidenza degli spazi di particolare criticità, dei veri “punti caldi” (riferibili soprattutto a infrastrutture di interconnessione di particolare rilevanza, oppure ad aree di intensa concentrazione di fattori di rischio) dove si ritiene la Regione debba promuovere un’azione prioritaria di interventi particolarmente integrati. I 10 campi territoriali complessi sono stati individuati attraverso l’analisi dei singoli programmi e progetti d’interesse regionale e tramite l’osservazione del loro incrocio con le condizioni di contesto e con gli altri quadri territoriali di riferimento complessi. Le aree di intervento sono ricomprese all’interno del CTC n.8 – Litorale Domitio. - Il Quadro delle modalità per la cooperazione istituzionale e delle raccomandazioni per lo svolgimento di “buone pratiche”. I processi di “Unione di Comuni” in Italia, che nel 2000 ammontavano appena ad otto, sono diventati 202 nel 2003. In Campania nel 2003 si registrano solo 5 unioni che coinvolgono 27 Comuni. Il PTR ravvisa l’opportunità di concorrere all’accelerazione di tale processo. Il Piano Territoriale Regionale della Campania si propone quindi come un piano d’inquadramento, d’indirizzo e di promozione di azioni integrate. Le Linee guida per il paesaggio in Campania sono il quadro di riferimento unitario della pianificazione paesaggistica: - forniscono criteri ed indirizzi di tutela, valorizzazione, salvaguardia e gestione del paesaggio per la pianificazione provinciale e comunale, finalizzati alla tutela dell’integrità fisica e dell’identità culturale del territorio, come indicato all’art. 2 della L.R. 16/04; - definiscono il quadro di coerenza per la definizione nei Piani Territoriali di Coordinamento Provinciale (PTCP) delle disposizioni in materia paesaggistica, di difesa del suolo e delle acque, di protezione della natura, dell’ambiente e delle bellezze naturali, al fine di consentire alle province di promuovere, secondo le modalità stabilite dall’art. 20 della citata L. R. 16/04, le intese con amministrazioni e/o organi competenti; - definiscono gli indirizzi per lo sviluppo sostenibile e i criteri generali da rispettare nella valutazione dei carichi insediativi ammissibili sul territorio, in attuazione dell’art. 13 della L.R. 16/04. 12 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare Attraverso le Linee guida per il paesaggio in Campania la Regione indica alle Province ed ai Comuni un percorso istituzionale ed operativo coerente con i principi dettati dalla Convenzione europea del paesaggio, dal Codice dei beni culturali e del paesaggio e dalla L.R. 16/04, definendo direttive specifiche, indirizzi e criteri metodologici il cui rispetto è cogente ai fini della verifica di coerenza dei piani territoriali di coordinamento provinciali (PTCP), dei piani urbanistici comunali (PUC) e dei piani di settore, da parte dei rispettivi organi competenti, nonché per la valutazione ambientale strategica prevista dall’art 47 della L.R. 16/04. Le aree di intervento essendo ricomprese all’interno della fascia costiera, dovranno tenere conto delle linee guida per la fascia costiera e le isole riferite all’Ambito di individuazione della fascia costiera regionale, comprendente per intero i sotto-sistemi del territorio rurale e aperto nei quali ricadono i diversi tratti costieri del territorio regionale, unitamente ai sottosistemi ad essi contigui che concorrono significativamente ai diversi funzionamenti della fascia costiera e del sistema terra-mare. Gli indirizzi per la fascia costiera sono integrativi di quelli delle diverse partizioni generali del territorio rurale e aperto (aree montane, aree collinari, complessi vulcanici, aree di pianura). Dall’analisi dei documenti di piano non sono emersi fattori di incongruenza tra le finalità del progetto e dello strumento pianificatorio. Relazioni con il Piano Territoriale Paesistico Per la Campania sono stati redatti dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali, per l’effetto dei poteri sostitutivi, quattordici piani paesistici relativi ai perimetri delimitati con i DD.MM. 28/3/1985. Di fatto i Piani approvati in via sostitutiva hanno sicuramente svolto un importante azione di tutela, anche se nei contenuti, si sono spesso manifestate “estensioni” dai limiti propri dello strumento redatto in via sostitutiva. Anche in conseguenza di ciò i piani hanno avuto effetto di non offrire una certezza normativa in quanto il T.A.R. ha accolto numerosi ricorsi di impugnativa emanando sentenze di annullamento. In buona parte i perimetri dei piani paesistici sono sovrapposti, ma non coincidenti con quelli dei parchi di recente istituzione, la cosa genera incoerenze normative e richiede un urgente perfezionamento. Per ovviare ai disagi conseguenti a tale stato di cose e per dare un stabile e consistente quadro normativo di tutela orientata, si è raggiunto un Protocollo d’intesa tra la Regione e il 13 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare Ministero per i BB.CC., sottoscritto alla presenza del Commissario di Governo il 15 luglio 1998, che vede le Soprintendenze della Campania offrire la collaborazione tecnico-scientifica per la redazione del P.U.T. regionale. Tale collaborazione si è concretata in un programma comune di lavoro, approvato nell’aprile 1999 dalla Conferenza dei Capi d’Istituto, presieduta dal Soprintendente di Napoli e provincia, e redatto dal Settore Tutela dei Beni Ambientali della Giunta Regionale. Il D.L. 28/8/1997 n.281 (art.2, co. 2, lettera b, nonché art.4, co.1) ha affidato alla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano il compito di promuovere e di sancire accordi tra governo, regioni e province autonome, allo scopo di coordinare l’esercizio delle rispettive competenze, e svolgere attività di interesse comune. In ragione di tale ultima normativa è stato concluso un accordo, sancito il 19 aprile 2001 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 18 maggio 2001, tra il Ministro dei beni e delle attività culturali ed i presidenti delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano, per l’attuazione della Convenzione Europea del Paesaggio. Tale convenzione prevede norme tese a garantire: qualità paesistica, protezione del paesaggio, gestione e sistemazione del paesaggio medesimo. L’esercizio delle funzioni amministrative volte a garantire la tutela paesistica è stato delegato alle Regioni. Queste ultime, infatti, ai sensi del Decreto del Presidente della Repubblica del 24/7/1977, n.616, provvedono, attraverso lo strumento della pianificazione paesistica, ad individuare i valori paesistici del territorio, a definire gli ambiti di tutela e valorizzazione, ad individuare gli obiettivi di qualità paesisticoterritoriale, nonché a programmare le azioni concretamente necessarie per garantire la tutela e la valorizzazione del territorio. Il SIC “Pineta della Foce del Garigliano”, ricade nell’ambito disciplinato dal Piano Territoriale Paesistico “Litorale Domitio”, redatto ai sensi dell’art.1 bis della legge 08/08/1985 n.431, è stato approvato il 22 Ottobre 1996 (G.U. 280 del 24/11/96) ed è costituito dalle norme di attuazione e dalle tavole di zonizzazione. Tale Piano è stato annullato dal TAR Campania, che ha accolto numerosi ricorsi di impugnativa emanando pertanto sentenze di annullamento. Nonostante l’annullamento, si è tenuto conto ugualmente conto dello strumento pianificatorio, che è stato analizzato ed in relazione al quale è stata verificata la coerenza tra il progetto e le disposizioni in esso contenute. Il territorio interessato dal PTP “Litorale Domitio” era suddiviso in 8 Zone omogenee, per ognuna di esse furono definite delle norme tecniche specifiche. Dall’analisi degli strumenti del Piano non sono risultati elementi di incongruenza tra le proposte progettuali e le disposizioni contenute nelle norme tecniche di zonizzazione. 14 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare Relazioni con il Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico Il Piano Stralcio per l'Assetto Idrogeologico (PAI) rappresenta uno stralcio di settore funzionale del Piano di bacino relativo alla pericolosità ed al rischio da frana ed idraulico, contenente, in particolare, l'individuazione e la perimetrazione delle aree a rischio idrogeologico, nonché le relative misure di salvaguardia. Il PAI è un documento programmatico che individua scenari di rischio collegati ai fenomeni franosi ed alluvionali presenti e/o previsti nel territorio ed associa ad essi normative, limitazioni nell’uso del suolo e tipologie di interventi, strutturali e non, che sono finalizzati alla mitigazione dei danni attesi. Il PAI costituisce il quadro di riferimento al quale devono adeguarsi e riferirsi tutti i provvedimenti autorizzativi e concessori. La valenza di Piano sovraordinato, rispetto a tutti i piani di settore, compresi i piani urbanistici, comporta nella gestione dello stesso un'attenta attività di coordinamento e coinvolgimento degli enti operanti sul territorio. La normativa del piano stralcio ha per oggetto oltre che la disciplina dell'uso del territorio nelle aree di pericolosità e rischio idrogeologico, tutta una serie di problematiche alla stessa collegate. Infatti, gli strumenti organizzatori individuati dalla legge, la suddivisione delle competenze, i rapporti tra i vari soggetti pubblici coinvolti nella gestione, le interferenze con i vari strumenti di utilizzo del territorio, ne costituiscono parte integrante e sostanziale. Le aree di intervento del presente progetto ricadono all’interno dell’Autorità di Bacino n.1 Liri Garigliano e Volturno, organo competente per la redazione del: - Piano Stralcio di Difesa delle Alluvioni (PSDA), approvato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con D.P.C.M. del 21/11/01 e pubblicato sulla G.U. del 19/02/02, n. 42; - Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico – Rischio frane (PsAl-Rf), adottato dal C.I. con Delibera n°1 del 25/02/03; approvato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con D.P.C.M. del 12/12/06 e pubblicato sulla G.U. del 28/05/07 n.122; - Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico – Rischio idraulico (PsAI-Ri), adottato dal C.I. con Delibera n°2 del o5/04/06, approvato dalla Presidenza del OCnsiglio dei Ministri con D.P.C.M. 12/12/06 e pubblicato sulla G.U. del 28/05/07 n.122. Dall’analisi degli elaborati cartografici dei piani stralcio, inerenti: il rischio idraulico, il rischio frane nonché dall’analisi delle carte del rischio di alluvione del Piano Stralcio Difesa dalle Alluvioni, è emerso che le superfici interessate dagli interventi non sono soggette a rischio idrogeologico. 15 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare Parco Regionale di Roccamonfina e Foce del Garigliano Istituito con delibera della Giunta Regionale n.1406 del 12 aprile 2002, ai sensi della L.R. 33/93, modificata dall’art.34 della L.R. 18/2000, il Parco Regionale Roccamonfina e Foce Garigliano. Il Regolamento del Parco, è stato approvato in via definitiva dalla Comunità del Parco nella seduta del 14 dicembre 2005, è efficace sino alla adozione di altro Regolamento da parte del Consiglio direttivo dell’Ente Parco. L’area del Parco Regionale di Roccamonfina foce Garigliano è suddivisa, ai sensi della L.R. n. 33/1993 nelle seguenti zone: Zona A: Aree di riserva integrale Zona B: Aree di riserva generale orientata e di protezione Zona C: Aree di riqualificazione dei centri abitati di protezione e sviluppo economico e sociale. Nel Parco, fatta salva la disciplina nazionale e regionale di ciascuna materia, è vietato: - aprire cave e miniere, l’escavazione di materiali litoidi degli alvei e delle zone goleniali dei corsi d’acqua, nonché attivare discariche per qualsiasi tipo di rifiuti; - esercitare l’attività venatoria e raccogliere danneggiare la fauna minore; - introdurre nuove specie animali; - allevare animali da pelliccia ed esotici non autoctoni; - effettuare la raccolta delle singolarità geologiche, palenteologiche, mineralologiche, e dei reperti archeologici; - introdurre nuove specie vegetali estranee all’ambiente naturrale; - raccogliere e danneggiare la flora spontanea erbacea ed arbustiva; - l’alterazione dell’andamento naturale del terreno e delle sistemazioni idrauliche agrarie esistenti; - realizzare nuove opere di sistemazione fluviale e modificare il regime delle acque ad eccezione degli interventi migliorativi e di riqualificazione ambientale; - ad eccezione delle zone C, aprire nuove strade, ferrovie, impianti a fune ad eccezione della viabilità di servizio agricolo-forestale e di altra struttura necessaria al soccorso. Ciò detto, è possibile la ristrutturazione delle strade esistenti connesse alle attività agricole e la manutenzione di tutte le strade esistenti; 16 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare - l’installazione di nuovi impianti di produzione elettrica e similari ed il trasporto di energia (elettrodotti superiori a 60 KV, gasdotti, telecomunicazioni, ad eccezione di quelli necessari alla copertura dei servizi nelle zone C e alla copertura di servizi per le comunità locali e l’alimentazione di strutture radio ripetitrici della rete radioA.I.B. regionale e di soccorso e vigilanza; - realizzare nuovi bacini idrici, se non indicati dall’ente Parco; - circolare con veicoli al di fuori delle strade carrabili, fatta eccezione per i mezzi necessari al trasportodi prodotti e degli addetti ai lavori agro-pastorali e dei mezzi della protezione civile e degli enti pubblici di servizio. Per la tutela del patrimonio edilizio sono consentiti la manutenzione ordinaria e straordinaria, la demolizione e ricostruzione in sito degli immobili danneggiati dal sisma e l’adeguamento igienico-sanitario, nel rispetto delle prescrizioni del Regolamento del Parco. Ciascuna zona (A, B, C) viene sottoposta ad un particolare regime tutela in relazione ai valori naturalistici, ecologici, geomorfologici ed ambientali delle rispettive aree, nonché in rapporto agli usi delle popolazioni locali ad alla situazione della proprietà e delle forme esistenti. Gli interventi previsti ricadono all’interno dei confini del Parco. La maggior parte di essi sono ubicati in zona A di Riserva Integrale, mentre una parte della recinzione di Sant’Andrea ricade in zona B di Riserva Generale orientata e di protezione.. Nella zona A, salvo quanto detto nelle prescrizioni generali di salvaguardia elencate precedentemente, sono consentite le utilizzazioni e le attività produttive di tipo agro-silvopastorale, il taglio dei boschi, se contemplato nei Piani di assestamento vigenti e l’uso agricolo del suolo. E’ altresì vietato la pesca negli specchi e corsi d’acqua, la raccolta delle singolarità geologiche, palenteologiche, mineraleologiche e dei reperti archeologici, alterare l’andamento naturale del suolo e le sistemazioni idrauliche esistenti, l’impianto di nuove serre e l’introduzione di coltivazioni esotiche. Dall’analisi del regolamento del Parco non sono risultati elementi di incongruenza con gli interventi proposti. Relazioni con il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale “Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) è uno strumento di pianificazione complesso che riguarda vari aspetti del territorio, cercando di individuarne le destinazioni d’uso e le vocazioni prevalenti”. Attualmente il PTCP è in fase di proposizione, per cui diventerà fondamentale la sua adozione (L. n. 142/1990): allo stato attuale la Provincia di 17 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare Caserta fa riferimento, per quanto riguarda la pianificazione provinciale, alle Linee programmatiche per il mandato 2005/2010. Si prevede che il PTCP sarà vigente entro il primo trimestre 2012, essendo già in fase avanzata l’iter per il parere di conformità al PTCR da parte della Regione. Pertanto, nonostante si tratti di uno strumento proposto e non formalmente approvato, è stato tenuto conto delle valutazioni e delle direttive contenute nel suddetto piano. Nell’allegato D1: Norme del Piano di Coordinamento, sono state definite regole inerenti le trasformazioni da attuarsi nelle aree dunali e litoranee, in particolare l’articolo 20 – Aree dunali e litoranee: Comma 2: Il piano individua gli elementi morfologici dell’ecosistema costiero (spiagge, dune litoranee, depressioni retrodunari, paleodune, aree di foce), per tutti i quali è vietato ogni intervento che possa compromettere l’attuale stato di conservazione. Comma 3: Nel rispetto delle normative specifiche riguardanti le fasce costiere, sono consentiti interventi di ripristino dell’originario stato dei luoghi, finalizzati alla tutela ed alla valorizzazione dell’intera fascia costiera. La natura degli interventi previsti in questo progetto non presenta elementi di conflitto con la disciplina pianificatoria proposta a livello provinciale, inoltre le finalità, si allineano con quelle legate all’intervento di riqualificazione ambientale della fascia costiera, individuato nell’allegato E1 Schede programmatiche: interventi infrastrutturali e progetti territoriali prioritari del suddetto PTCP di Caserta. Relazioni con il Piano di Gestione del SIC “Pineta della Foce del Garigliano” (IT8010019), I piani di gestione dei tre SIC contenuti nel Parco, sono stati raggruppati all’interno di un unico strumento di governo in quanto ricadono all’interno del “Parco Regionale Roccamonfina foce Garigliano” e pertanto fanno parte di un unico contesto ambientale e gestionale, protetto uniformemente a livello Regionale. Il Parco si estende per circa 9.000 ettari, tra i territori del basso Lazio, del Molise e dell’area urbana di Caserta. Comprende i comuni di Sessa Aurunca, Teano e cinque centri della Comunità Montana “Monte Santa Croce”: Roccamonfina, Galluccio, Conca della Campania, Marzano Appio e Tora e Piccilli. Il Piano di Gestione è mirato ad individuare misure di conservazione e tipologie di interventi ammissibili, previa valutazione dello status degli habitat e delle specie di interesse comunitario e delle relative criticità. Gli habitat e le specie cui è rivolto questo tipo di tutela sono elencati rispettivamente nell’Allegato II della Direttive 92/43/CEE “Habitat” e 18 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare nell’Allegato I della Direttiva 79/409/CEE “Uccelli”. I Piani di Gestione, insieme agli altri strumenti di governo del territorio, contribuiscono alla pianificazione per garantire la tutela e la valorizzazione dei sistemi ambientali. Gli attuali piani di gestione dei SIC dell’Ente parco, sono stati adottati con provvedimento dello stesso, ma non ancora approvati dall’Ente preposto che è la Regione Campania. È da sottolineare che il SIC IT8010019 ricade nel territorio di competenza del parco Regionale di Roccamonfina soltanto per la parte ricadente nel comune di Sessa Aurunca, ma risulta al di fuori del parco tutta l’area del SIC ricadente nel comune di Cellole (Comune che non fa parte del parco). Il piano di gestione del SIC deve essere quindi integrato per la parte di territorio del Comune di Cellole sul quale l’Ente parco non ha titolo per pianificare la gestione. Tale integrazione, unitamente agli aggiornamenti degli studi geobotanici e sedimentologici, e della mappatura degli habitat, è oggetto dell’azione C4 del progetto PROVIDUNE. L’area SIC di pertinenza del comune di Cellole, non comprende la parte direttamente interessata dagli habitat dunali oggetto del presente progetto, interessando esclusivamente la zona più interna, la cui valenza ambientale ha significato soltanto come fascia di rispetto. Tuttavia, considerando che il territorio del SIC in cui sono previsti gli interventi del presente progetto, ricade in pratica interamente nel comune di Sessa Aurunca, in area di competenza dell’Ente Parco è necessaria anche un’analisi della coerenza delle azioni progettuali con gli obiettivi e le azioni di tutela e salvaguardia previste dallo strumento di gestione del S.I.C, pur considerando che si tratta di un Piano di Gestione adottato dal Parco, ma non ancora approvato dall’Ente preposto che è la Regione Campania, e che è stato redatto sulla base di studi ad un livello di approfondimento e di dettaglio superati da quelli compiuti nell’ambito del progetto PROVIDUNE azione A1, A2, A3, A5, che costituiranno elementi per l’aggiornamento del Piano. Gli interventi previsti risultano coerenti sia nella loro collocazione spaziale che nelle finalità con gli interventi specifici per il SIC “Pineta della Foce del Garigliano” (IT8010019), in particolare con le seguenti azioni specifiche individuate negli elaborati descrittivi e grafici del Piano di Gestione: Interventi attivi (IA) di tutela e gestione degli habitat e delle specie di interesse comunitario - IA7 - Interventi per la difesa attiva degli habitat dunali; - IA8 - Interventi di ripristino della vegetazione dunale a tutela dell’erosione; - IA9 – Interventi per la difesa della vegetazione dunale pionera; 19 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare - IA11 - Realizzazione di passerelle in legno a tutela degli habitat dunali e della pineta. Figura 1 - Carta degli interventi del SIC "Pineta della Foce del Garigliano" , fonte: Piano di Gestione del SIC Figura 2 - Legenda degli interventi del SIC " Pineta della Foce del Garigliano, fonte: Piano di Gestione del SIC Per quanto riguarda gli obiettivi, la proposta progettuale è conforme e coerente con gli obiettivi che il piano di gestione persegue: 20 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare Relazioni con la pianificazione urbanistica comunale Le aree di progetto ricadono all’interno dei territori comunali di Sessa Aurunca e Cellole. Il Comune di Sessa Aurunca, attualmente è dotato di un Piano di Fabbricazione approvato con atto DPGRC n.10 bis nel 1972 (fonte dati: Relazione del PTCP di Caserta, con dati forniti dal Settore Ambiente del Comune di Sessa Aurunca). Tale piano risulta tuttavia superato per quanto riguarda i vincoli da tenere presente per il questo progetto preliminare, in quanto la legislazione successiva all’anno di approvazione del suddetto piano, ha introdotto un regime vincolistico più restrittivo dello stesso, al quale ci si è attenuti. Sulla base della cartografia, fornita dal Settore Ambiente del Comune di Sessa Aurunca, inerente il Piano di Fabbricazione, sovrapponendole le aree di progetto, sono state individuate le zone urbanistiche interessate dagli interventi di conservazione e ripristino del SIC Pineta della Foce del Garigliano, come mostrato nello stralcio cartografico in Figura 3. Nel territorio interessato dal SIC “Pineta della Foce del Garigliano”, in cui sono previsti gli interventi, il PdF indica la presenza di insediamenti residenziali e turistici esistenti, zone attrezzate e zone d’interesse storico ambientale e archeologiche situate nella parte meridionale del SIC (Figura 5). ll Comune di Cellole è attualmente dotato di Piano Regolatore Generale approvato con DPGRC n. 8815 nel 1990 (fonte dati: Relazione del PTCP di Caserta). 21 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare Figura 3 - Stralcio strumento urbanistico vigente del Comune di Sessa Aurunca, con individuazione delle aree di progetto 22 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare Figura 4 - Legenda Piano di Fabbricazione di Sessa Aurunca 23 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare Figura 5 - Stralcio del Piano di Fabbricazione di Sessa Aurunca (fonte: tavole del PdG) 3 Quadro territoriale di riferimento per il progetto 3.1 3.1.1 Caratteristiche delle aree di intervento Aspetti ambientali Il SIC “Pineta della Foce del Garigliano” è collocato nella valle del Garigliano attraversata dall’omonimo fiume, che scorre per circa 38 km per poi sfociare nel Mar Tirreno in prossimità delle aree di intervento. L’area del SIC è percorsa dalla Strada Provinciale Garigliano-Monte Massico, a monte del tracciato, nella fascia delimitata dal limite del sito costituita dal canale di bonifica Ausente, si trova una vasta piana occupata da suoli ad uso agricolo, mentre a valle si trova la pineta da cui prende il nome il SIC. Le due aree di intervento ricadenti nel settore A si trovano a ridosso della pineta, impianto artificiale realizzato in relazione agli interventi di bonifica del Pantano di Sessa eseguiti negli anni ’30, che costituisce l’habitat 2270*, il più esteso per superficie del SIC, ed in stretta relazione con l’habitat prioritario 2250* Dune costiere con Juniperus la cui salvaguardia è oggetto principale del progetto PROVIDUNE, e con il quale interferisce. 24 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare La suddetta Pineta, necessita di interventi selviculturali per la salvaguardia del patrimonio forestale, cosi come individuato dall’allegato 1.1 al capitolo conclusivo A5 – indicazioni per l’attuazione delle azioni A6, C1, C2a, C2b, C3, D1, D5, D6, datato Giugno 2011. L’area del settore di intervento C risulta invece maggiormente antropizzata, per la presenza di strutture per l’attività turistica, ed anche se in esso sono stati riscontrati interessanti elementi di naturalità, soprattutto per quanto riguarda la conservazione dell’habitat 2250* a ginepro, a ridosso delle aree in cui si effettueranno gli interventi risulta evidente lo stato di degrado della vegetazione. 3.1.2 Aspetti insediativi Il territorio del SIC è compreso tra due aree litorali fortemente antropizzate, quali la Baia Domizia a sud del limite del Sito in oggetto, in cui sono presenti svariati alberghi, camping e villaggi turistici, e Marina di Minturno frazione del comune di Minturno (Regione Lazio) a nord della Foce del fiume Garigliano, località turistica nella Provincia di Latina. Il centro abitato più vicino al SIC è quello di Cellole, collegato alle aree di intervento tramite la SS7 quarter. Il centro urbano più importante della zona è quello di Sessa Aurunca, localizzato a nord-est rispetto al Sito in oggetto, il suo territorio si spinge però fino al litorale e risulta collegato alle aree di intervento grazie alla Strada Statale Appia. Il SIC ricade infatti quasi interamente nel territorio comunale di Sessa Aurunca. Baia Domizia, località turistica di cui sopra, nasce agli inizi degli anni ’60 quando il comune di Sessa Aurunca vendette l'area dopo deliberazione del consiglio comunale del 29/9/1962 alla società Aurunca Litora S.p.a. a condizione che rimanesse aperta a tutti e che fosse sviluppata e valorizzata per scopi "turistico-balnearoresidenziale" come citato nell'atto di compravendita. Il progetto non andò in porto per la mancanza di accordo tra i soggetti privati che componevano la società Aurunca Litora, da cui successivamente, con distinti atti di compravendita, sono state create tre differenti proprietà identificabili attualmente con la società Opicia Sinus, (facente capo al gruppo imprenditoriale Moccia, proprietaria della maggior parte dell’area non demaniale in cui sono ubicati gli interventi e cofirmataria del progetto PROVIDUNE), Società Pietre Bianche Srl (Camping internazionale Baia Domitia), e RIVA DEL SOLE S.p.A. (Villaggio La Serra già “Villaggio Svedese”). Le costruzioni e le zone di sosta incontrollata all’interno del SIC e principalmente lungo la strada di accesso sono numerose. 25 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare 3.1.3 Aspetti socio-economici I Comuni di Cellole e Sessa Aurunca sono caratterizzati da un’economia incentrata prevalentemente sull’agricoltura e sul turismo, affacciandosi i rispettivi territori comunali sulla costa tirrenica in corrispondenza di importanti insediamenti turistico-balneari in cui ricade la nota località turistica di Baia Domizia. La presenza all’interno del SIC della pineta, cosituisce una valida attrattiva per il turista, anche per la facilità di accesso all’area. L’intera zona boscata è percorsa da una fitta rete di sentieri una parte dei quali con manufatti in cemento, realizzati negli anni passati con l’obiettivo di far nascere un villaggio turistico in quell’area. Sono presenti, inoltre, strutture ricettive e camping. L’area più meridionale del SIC è infatti caratterizzata dalla presenza di stabilimenti balneari dotati di chioschi e infrastrutture leggere che permettono lo sviluppo dell’attività turistica, mentre le aree più settentrionali sono caratterizzate da una maggiore naturalità. 3.1.4 Requisiti territoriali per il progetto: linee guida per la realizzazione delle opere Gli interventi previsti sono in stretta relazione con tutte le componenti del quadro territoriale di sfondo illustrato precedentemente e, coerentemente con le disposizioni del Progetto LIFE PROVIDUNE e al Documento Preliminare alla Progettazione, hanno l’obiettivo di « tutelare l’habitat prioritario 2250* rappresentato dalle dune costiere con ginepro che costituisce uno degli habitat più minacciati dell’EU». Le impostazioni progettuali (localizzazioni passerelle e staccionata, opere di ingegneria naturalistica, tipologie delle opere proposte, nonché le loro caratteristiche tecniche, etc) discendono dalle indagini e dalle conclusioni riportate nei Rapporti finali relativi alle Azioni A.2, A.3 e A.5 (compreso il “Capitolo conclusivo) ed in coerenza con le indicazioni di cui al progetto PROVIDUNE. Il sistema degli interventi ha tenuto conto e risulta coerente alle indicazioni del Piano di Gestione del SIC “Pineta della Foce del Garigliano” (cod. IT8010019), istituito con decreto del Ministero dell’Ambiente del 3 aprile 2000, ai sensi della Direttiva “Habitat” dell’Unione Europea (92/43/CEE). 26 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare 3.2 Studio di prefattibilità ambientale e procedure amministrative Lo studio di prefattibilità ambientale, per quanto riguarda sia le verifiche di compatibilità con la pianificazione sovraordinata che i prevedibili effetti della realizzazione dell’intervento e del suo esercizio sulle componenti ambientali fa riferimento e rimanda esplicitamente agli studi già realizzati relativi al Piano di Gestione del SIC, nonché alle indagini eseguite durante la prima fase del progetto LIFE PROVIDUNE. Le scelte progettuali del presente progetto prendono in considerazione i principi ispiratori del Piano di Gestione del SIC predisposto dall’Ente Parco di Roccamonfina e le risultanze degli studi preparatori svolti in attuazione delle azioni A1, A2, A5 del progetto PROVIDUNE. In particolare gli interventi preliminarmente definiti seguono le direttive stabilite nel documento di sintesi dell’azione A5 che tiene conto anche delle risultanze delle predette azioni A1 (studi geobotanici) e A2 (studi sedimentologici). Quest’ultimo costituisce anche documento preliminare alla progettazione delle azioni C1 e C3 del progetto preliminarmente sviluppato in questa sede. Per il progetto degli interventi, è richiesta la verifica di assoggettabilità alla Valutazione di Incidenza secondo la Direttiva 92/43/CEE e il relativo regolamento di attuazione del D.P.R. 8/9/97 n. 357, DPR 120/2003 e sue modifiche e integrazioni. Il Servizio VIA – Settore Tutela Ambiente dell’Assessorato all’Ambiente della Regione Campania, potrà eventualmente esprimere, mediante apposita Istruttoria, specifiche prescrizioni al progetto, ai fini della tutela degli habitat e delle specie di interesse comunitario, che costituiranno parte integrante del progetto definitivo ed esecutivo. Il progetto prevede interventi di ripristino, riqualificazione e miglioramento ambientale e paesaggistico di aree indicate come degradate da processi erosivi indotti dalla frequentazione del sistema di spiaggia nello studio soprannominato. Non sono prevedibili particolari difficoltà nell’ottenimento dei pareri, nulla osta e autorizzazioni previste dalla normativa vigente in quanti si tratta di opere di basso impatto ambientale, costituite da opere di facile rimozione, in materiali compatibili da punto di vista ambientale e paesaggistico, che non comportano trasformazioni permanenti dei luoghi. Si riporta nella tabella seguente gli elementi soggetti a vincolo di tutela ambientale e relativi Enti competenti per il rilascio delle autorizzazioni. 27 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare ELEMENTO SOGGETTO A VINCOLO SIC RIFERIMENTO NORMATIVO DOCUMENTAZIONE RICHIESTA ENTE PUBBLICO COMPETENTE Art.5 comma 3 del DPR 120/2003 Studio di Incidenza Ambientale Assessorato all’Ambiente della Regione Campania – Servizio VIA, Settore Tutela Ambiente Capitaneria di Porto – Guardia Costiera Direzione Marittima di Napoli Capitaneria di Porto di Napoli; Capitaneria di Porto – Guardia Costiera Ufficio Circondariale Marittimo di Pozzuoli Capitaneria di Porto – Guardia Costiera Ufficio Locale Marittimo di Mondragone Demanio Marittimo Artt. 34, 36, 55 del Codice della Navigazione Modello D1 Ministero delle Infrastrutture Istanza di autorizzazione per la fascia dei 30 m dal limite del demanio marittimo e relazione tecnica Suolo e sottosuolo Decreto Ministero dei Lavori Pubblici 11 Marzo 1988 Relazione geologica Assessorato dei lavori pubblici, Servizio del Genio Civile Aree sottoposte a Vincolo archeologico (esistente e non esistenti) Art. 95 commi 1, 2, 3, 4, 6 e seguenti del D.gls 163/2006 e ss.mm.ii. Relazione Archeologica Preliminare Soprintendenza per i beni archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta Demanio marittimo Art. 19 del Decreto legislativo n. 374 del 8/11/1990 Istanza e Progetto definitivo Agenzia delle Dogane Agenzia del Demanio Vincolo paesaggistico D. lgs. N. 42/2004 art. 142 (lettera A, F, G, H), come modificato dal D.lgs. 157/2006, art. 12, comma unico (c. 1) Istanza e Progetto preliminare Vincolo idrogeologico Istanza e Progetto definitivo Provincia di Caserta Settore Agricoltura previo Parere Tecnico Ufficio Regionale STAPF. Autorizzazione al taglio boschi e taglio piante Istanza ed eventuale piano di intervento sulla pineta. Provincia di Caserta Settore Agricoltura Interventi che interessano la fascia di rispetto della strada Provinciale Istanza e Progetto definitivo Provincia di Caserta Settore Viabilità. 28 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare Al fine di perseguire l’ottenimento di tutti i pareri e nulla osta dalle autorità competenti, si richiama l’opportunità offerta dalla Conferenza dei Servizi, prevista dalla L. 241/1990 e dalla L.R. n. 40 del 22.08.1990. Enti da invitare alla conferenza: 1. Comune di Cellole; 2. Comune di Sessa Aurunca; 3. Provincia di Caserta, assessorato/settore settore/servizio agricoltura, settore ambiente, settore viabilità, settore Politiche Comunitarie; 4. Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici delle province di Caserta e Benevento; 5. Soprintendenza per i beni archeologici di Salerno, Avellino, Benevento e Caserta; 6. Capitaneria di Porto – Guardia Costiera Direzione Marittima di Napoli Capitaneria di Porto di Napoli; 6/bis. Capitaneria di Porto – Guardia Costiera Ufficio Circondariale Marittimo di Pozzuoli 7. Capitaneria di Porto – Guardia Costiera Ufficio Locale Marittimo di Mondragone; 8. Assessorato all’Ambiente della Regione Campania – Servizio VIA, Settore Tutela Ambiente; 10. Agenzia del Demanio; 11. Agenzia delle Dogane; 12. Genio civile opere marittime; 13. Provveditorato opere pubbliche; 14. Ente Parco Regionale Roccamonfina e Foce Garigliano; 15. Settore Tecnico Amministrativo Provinciale Foreste - STAPF della Regione (Via Arena, località San Benedetto Caserta) 16 Consorzio Aurunco di Bonifica 3.3 Indagini geologiche, idrogeologiche e archeologiche preliminari Per quanto concerne le considerazioni preliminari di inquadramento degli aspetti tematici suddetti si rimanda all’allegato relativo alla Relazione Storico-Archeologica Preliminare, al Piano di Gestione del SIC e agli studi preliminari condotti nelle azioni propedeutiche (A1, A2, A3, A5) le cui relazioni conclusive costituiscono parte integrante del progetto preliminare e dei successivi progetti definitivo ed esecutivo, del progetto PROVIDUNE. 29 Gli aspetti PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare geologico ambientali, geologico-tecnici e pedo-vegetazionali di tali studi costituiranno la base per la definizionie degli aspetti di dettaglio a scala di progetto nella fase definitiva. 3.4 Disponibilità delle aree o immobili da utilizzare: modalità di acquisizione, oneri prevedibili e situazione dei pubblici servizi Le opere in progetto sostanzialmente ricadono parte in aree del Demanio Marittimo e parte in aree di proprietà privata. Per le aree demaniali interessate dal progetto, si dovrà attivare la procedura di richiesta della autorizzazione ai sensi dell’Art. 34 del CN dell’art. 36 del Reg.Cod.Nav. Per le opere ricadenti nella fascia dei 30 dal limite demaniale, siano essi aree pubbliche che private, è richiesta l’autorizzazione alla Capitaneria di Porto territorialmente competente ai sensi dell’Art. 55 del CN. La maggior parte degli interventi al di fuori del limite del demanio marittimo, ricadono all’interno di una proprietà privata, appartenente alla società Opicia Sinus. Per la realizzazione di tali interventi si dovrà procedere alla stipula di un accordo volontario tra il proprietario e il soggetto pubblico per l’uso non oneroso per quest’ultimo delle aree interessate; al riguardo la proprietà ha già sottoscritto il progetto PROVIDUNE, sin dalla fase di proposta, manifestando la volontà di mettere a disposizione le aree. Per tale motivo il progetto PROVIDUNE non ha previsto somme per espropriazioni o acquisto di aree, e tale impostazione è confermata anche per la progettazione degli interventi di cui alle azioni C1 e C3 oggetto del presente progetto preliminare. Si deve considerare altresì che i vincoli imposti dalla costituzione dell’area SIC, comportano l’obbligo da parte del proprietario di conservazione e manutenzione dell’ambiente naturale, in particolare per quanto attiene agli habitat prioritari. La possibilità per la Pubblica Amministrazione di stipulare accordi per l’attuazione di scelte di pianificazione urbanistica generale è stata introdotta dalla legislazione nazionale con le norme del 1990: la Legge n. 142/90 (sostituita poi dal D.Lgs. n. 267/00, cd. TUELL, testo unico sugli enti locali), che all’art. 27 introdusse l’“accordo di programma” (attualmente disciplinato dall’art. 34 del TUEEL), e la Legge n. 241/90 (e s.m.i.) che all’art. 11 istituì gli accordi tra pubblica amministrazione e privati, integrativi o sostitutivi del procedimento. Nel caso dii tali accordi devono essere chiari gli obiettivi che danno impulso alla negoziazione, nel rispetto di quanto stabilito dalle corrispondenti norme di riferimento. Devono altresì essere chiari i termini della negoziazione, cioè a dire, la tipologia di interventi oggetto di accordo tra il Comune e i soggetti privati invitati ad aderirvi. 30 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare Devono altresì essere espresse chiaramente le competenze attribuite a ciascuna delle parti nei confronti della realizzazione degli interventi citati, nonché dello sviluppo di ulteriori azioni, comunque funzionali al raggiungimento degli obiettivi prefissati. 4 Tipologia degli interventi Il progetto preliminare degli interventi di “Conservazione e ripristino di habitat dunali nel Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce Garigliano”, prevede un insieme di interventi che si possono raggruppare in due tipologie che vengono descritte di seguito: Azioni C1 - Recupero e risanamento degli habitat dunali degradati; Azioni C3 - Realizzazione con tecniche innovative di accessi pedonali, delimitazioni leggere e aree sosta per evitare il degrado degli habitat causato dal calpestio. 4.1 Azione C1 Gli obiettivi generali degli interventi di riqualificazione e rinaturalizzazione dei corpi dunari del litorale del Sito di Importanza Comunitaria in oggetto riguardano la realizzazione di interventi volti a potenziare la capacità di risposta del sistema ambientale alle condizioni evolutive naturali. Il tratto di litorale interessato dal progetto preliminare risulta notevolmente modificato e necessiterebbe di un sistema coordinato di interventi. Con il progetto LIFE si è cercato di mettere in moto un processo che permetta nel tempo di equilibrare le diverse pressioni che insistono sugli habitat presenti. La scelta degli interventi si è focalizzata principalmente su sistemi di protezione delle dune stabilizzate da attuarsi con l’uso di viminate basali per la chiusura dei varchi ed utilizzate come sistemi di protezione e consolidamento dei fronti dunali, nonché di sistemi per la rinaturalizzazione dei settori dunali degradati tramite impianti di specie autoctone protetti con scacchiere frangivento. 4.1.1 Inquadramento delle aree dunari interessate Gli interventi di riqualificazione e rinaturalizzazione dei corpi dunali sono concentrati in tutte quelle aree in cui il degrado al sistema dunale e alla vegetazione risulta evidente. Nel settore A1 e A2 sono presenti numerosi diradamenti della vegetazione, in parte provocati dalla cattiva gestione dell’area per quanto riguarda gli accessi e dal conseguente transito pedonale e veicolare. Infatti numerosi sono gli accessi incontrollati dalla strada provinciale, trattasi di varchi abusivi attraverso la rete metallica di recinzione. Evidente è il gradino 31 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare formatosi tra la zona di spiaggia fruibile e la zona dunale, interessata in parte dall’habitat 2250 del Ginepro in prossimità della pineta di Pinus pinea. Tale pineta, come detto in precedenza, ha gravi problemi dovuti alla mancanza di una gestione selvicolturale. Il settore di intervento C, risulta invece più antropizzato, evidenziato dalla presenza del canale di sbocco a mare che si trova nella parte Sud-Ovest dell’area in esame, inoltre la strada di accesso probabilmente è stata realizzata con apporti di materiale inerte di risulta. 4.1.2 Criticità rilevate Gli interventi di risanamento e riqualificazione dei corpi dunari mirano alla risoluzione o alla mitigazione di processi in atto lungo il litorale del SIC “Pineta della Foce del Garigliano”. Il fattore di degrado principale è l’azione di erosione con arretramento della linea di riva e dello scalzamento al piede della duna, con conseguente arretramento del fronte dunale con conseguenze evidenti sull’habitat del ginepro. L’azione antropica contribuisce alla crescita di questi effetti, con la creazione di incisioni, varchi e rotture sul fronte dunale dovuta alla percorrenza pedonale, al transito di veicoli e da sbancamenti e riporti per la realizzazione di strutture di servizio al turismo. 4.1.3 Obiettivi dell’intervento Gli interventi oggetto della progettazione, dovranno pertanto contrastare l’azione dei suddetti fattori di degrado, cercando di ripristinare almeno in parte le dinamiche tra spiaggia sommersa, spiaggia emersa, duna e vegetazione dunale, che presiedono alla formazione ed alla conservazione delle spiagge. Obiettivo del progetto, è pertanto quello di riparare, proteggere e consolidare il fronte dunale consentendo la sua rinaturalizzazione. Inoltre tramite gli interventi in progetto si vuole innescare un processo che permetta al sistema di migliorare le risposte ai fattori di impatto e pressione, in modo che lo stato attuale del sistema dunale non possa degradare ulteriormente. 4.1.4 Metodologia e criteri di scelta progettuale L'identificazione dei criteri che hanno portato alla definizione delle tipologie di intervento deriva prevalentemente dalle analisi ambientali preliminari effettuate durante i sopralluoghi e dagli studi geomorfologici e botanici eseguiti all’interno del progetto LIFE. Nondimeno, l’elevato pregio ambientale e, in particolare, la consapevolezza di intervenire in un’area 32 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare individuata come Sito di Interesse Comunitario, condizionano in modo significativo le scelte progettuali, soprattutto riguardo i materiali da utilizzare e le metodologie di realizzazione. Effettuata la selezione delle aree puntuali di intervento, si sono dunque studiate delle tipologie semplici di intervento ripetibili in aree con simili problematiche. L’utilizzo di tecniche di ingegneria naturalistica risulta la scelta appropiata al conseguimento di questo obiettivo. Data la sensibilità ambientale dell’area, l'impiego di materiali naturali biodegradabili come legno, canne e corde, consente di minimizzare l’impatto sugli equilibri ecologici delle dune e della componente floro-vegetazionale, in previsione di una naturale “estinzione” dell’intervento una volta espletata la propria funzione. In sintesi, i criteri che influiscono sulle scelte progettuali sono: - l’utilizzo di materiali naturali biodegradabili (legno, corde in canapa, canne) e facilmente reperibili, al fine di limitare gli impatti sull’area di intervento; - il materiale di propagazione utilizzato per gli interventi di rinaturazione, prevede l’impiego di specie autoctone; - sostenibilità economica. 4.1.5 Descrizione degli interventi Gli interventi che sono stati inseriti all’interno dell’Azione C1 sono di seguito elencati e descritti: - Viminata basale: L’opera sarà in grado di svolgere un’azione efficace sia di smorzamento dei flutti montanti dei frangenti favorendo la deposizione della sabbia; inoltre crea la possibilità di trattenere frazioni organiche spiaggiate con effetti positivi anche sulla vegetazione pioniera. In tal modo svolge un ruolo articolato ed estremamente funzionale di protezione e consolidamento del piede dunale o della porzione sommitale della spiaggia. È considerata una barriera basale in legno, inclinata (circa 60° sul piano orizzontale) e seminterrata, realizzata con stuoie di canne e da pali di intelaiatura e controventatura in castagno. 33 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare Figura 6 - Prospetto laterale della viminata basale Figura 7 - Viminata basale - Cordone con fascine: Tale intervento è stato inserito in aggiunta alla viminata basale di chiusura dei varchi nel settore A1 e A2 e nella viminata basale continua nel settore C, per aumentare l’efficacia degli interventi; tale opera favorisce la protezione del piede dunale e dei varchi interdunali nei confronti dell’azione di scalzamento marino e in contemporanea favorire la sedimentazione di materiale sabbioso trasportato dal washover. Si tratta di fascine composte da verghe e ramaglie legate con corda di canapa e avvolte con biorete in fibra di cocco o similari; la biorete viene inoltre ancorata al suolo 34 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare tramite picchetti di legno nella misura di uno ogni metro. Tali picchetti verranno poi legati l’uno all’altro in modo da rendere la struttura più stabile, questo scopo verrà raggiunto anche tramite legatura in corda di canapa del cordone di fascine con la viminata, rendendo in questo modo le due strutture solidali. Figura 8 - Esempio schema tipologico cordone di fascine Le differenze rappresentate in Figura 8 rispetto a quella ipotizzata nel presente progetto riguardano la presenza frontale della viminata basale, al posto della palificata, e l’inserimento a tergo del cordone di fascine senza scalzamento della superficie ma con una lieve movimentazione di sabbia per il parziale ricoprimento dello stesso, intesa come sistemazione locale della superficie di posa con modellazione manuale. Il ricoprimento completo avviene ad opera del trasporto eolico di sabbia, che viene intrappolata dalle fascine. Questo tipo di intervento, per quanto rilevabile da analoghi interventi in corso è meno invasivo della viminata, anche dal punto di vista dell’impatto visivo, è più stabile in quanto difficilmente rimovibile, e rappressenta una valida protezione contro il calpestio. In particolare si presta per la stabilizzazione e protezione delle dune colonizzate da Juniperus Oxicedrus nei casi di esumazione di apparati radicali e di inizio di fenomeni di blow out. - Moduli disposti a scacchiera per il trattenimento della sabbia e per la protezione degli impianti: Protezione con moduli a scacchiera degli impianti realizzati con il posizionamento di celle quadrate di circa 6 m nelle aree di avanduna, in materiale semirigido (legno e canne), che costituiscano schermi per il trattenimento della sabbia disposti a “scacchiera”, aventi lo scopo di proteggere l’eventuale accrescimento di specie vegetali impiantate al suo interno e di favorire la ricostruzione dunare nei fronti e negli spazi 35 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare maggiormente devegetati mediante intrappolamento delle sabbie, qualora siano attivi i processi di deflazione e aspersione sabbiosa propri del dominio eolico. Le barriere sono costituite da schermi quadrati montati a scacchiera, da 2 a 6 m di lato, tendenzialmente orientati ortogonalmente rispetto alle direzioni dei venti dominanti. La struttura portante è realizzata con pali di castagno (h= 100 cm, d = 8-10 cm), interrati per circa 50 cm, posti ad una distanza di due metri l’uno dall’altro. Gli schermi sono costituiti da stuoia in canne, tessuta in modo da risultare semipermeabile al vento, interrata per circa 20 cm e fuori terra per circa 60 cm, fissata ai pali in legno mediante due verghe, ancorate con tirafondi in acciaio e legatura con corde in canapa. Figura 9 - Pianta e prospetto degli schemi frangivento a scacchiera 36 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare - Impianti di specie autoctone: prevede la loro localizzazione soprattutto all’interno delle barriere frangivento, tale che abbiano la duplice funzione di “nuclei di protezione” di piantine di specie autoctone quali Crucianella maritima e Juniperus oxycedrus; gli impianti hanno lo scopo di favorire il processo di sviluppo e accrescimento della coltre vegetale stabilizzatrice delle dune primarie e secondarie. L’obiettivo è quello di incentivare lo sviluppo delle dune embrionali e della vegetazione stabilizzatrice per attenuare l’erosione eolicae ripristinare le condizioni per lo sviluppo della vegetazione propria degli habitat dunari.. Figura 10 - Tipologia di ricopertura con biorete - Eradicazione delle specie aliene: sono previsti interventi puntuali di eradicazione di Carpobrotus nelle aree infestate, come indicato nel documento di indicazione interventi a corredo degli elaborati azione A5. Tale azione è necessaria in quanto le proprietà invasive possono alterare profondamente le comunità psammofile autoctone. La localizzazione delle aree in cui intervenire con tali interventi è indicata nel mappa degli interventi allegata alla relazione degli interventi conclusiva della azione di studio A5 e nella cartografia specifica e andrà individuata in dettaglio in fase di progettazione definitiva e ad opera della direzione lavori in sede di esecuzione lavori. - Interventi di naturazione e di ricostruzione ambientale volti a favorire la ricostituzione dell’habitat 2250* e la naturale seriazione degli habitat concatenati, ed alla mitigazione degli effetti negativi della pineta artificiale. Gli studi preliminari hanno evidenziato una forte alterazione dell’habitat 2250* a ginepro. Oltre ai fattori di pressione antropica, rappresentati dalla incisione del fronte dunare dovuta alla creazione di innumerevoli sentieri per il transito pedonale e di mezzi vari ed ai conseguenti fenomeni di blow out, si riscontrano effetti negativi dovuti alla presenza 37 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare nell’area che dovrebbe essere di pertinenza dell’habitat 2250, della pineta artificiale impiantata a conclusione degli interventi di bonifica a partire dalla metà degli anni ’30, come avvenuto in diverse zone d’Italia con analoghe caratteristiche (lazio, toscana, veneto). Infatti, la fascia dunare che dovrebbe accogliere l’habitat a Juniperus Oxicedrus, var. Macrocarpa, risulta compressa tra la linea di riva in progressivo arretramento e la pineta artificiale. Ciò ha impedito sia la colonizzazione del ginepro delle aree retrostanti man mano che il fenomeno dell’erosione della spiaggia ed il conseguente avanzamento della linea di riva alteravano l’ambiente originario rendendolo inadatto ad ospitare l’habitat 2250*. Nel contempo la mancata colonizzazione delle dune da parte del ginepro ha fatto venir meno l’azione stabilizzatrice sulle dune e la funzione di queste ultime nella dinamica dei processi di formazione e conservazione della spiaggia. Ciò è dimostrato anche dall’analisi degli habitat, evidenziata nella carta della distribuzione degli habitat prodotta a conclusione dell’azione A3 del progetto Providune, che ha denunciato una forte compenetrazione e mosaicizzazione degli habitat, con alterazione della naturale seriazione. In particolare l’habitat a ginepro risulta presente nella sua naturale integrità soltanto nel settore più a SE del SIC, identificata come settore C, nell’area compresa tra lo sbocco a mare del canale di bonifica macchine vecchie, ed il limite del SIC. Nei settore indicati coma A1 ed A2, della carta degli interventi prodotta a conclusione degli studi a valere sull’azione A5, l’habitat a ginepro è presente come “area di compenetrazione dell’habitat 2250*, con gli habitat 2110 (dune embrionali mobili), 1210 (vegetazione annua delle linee di deposito marine) 2210 (dune fisse del litorale Crucianellion maritimae), 2230 (dune con prati del Malcolmietalia), ed è presente in un’altra area di compenetrazione degli habitat 2260 (dune con vegetazione di sclerofille (Cisto lavanduletalia). Inoltre anche se gli studi hanno dimostrato una scarsa capacità di rinnovamento, in alcune zone circoscritte si notano giovani soggetti di Pinus Pinea in competizione con soggetti di Juniperus Oxicedrus (settore A2). È evidente che la presenza di esemplari di pino nella fascia di pertinenza dell’habitat 2250*, è in contrasto con le caratteristiche ambientali e con la componente vegetazionale spontanea, oltre che con le esigenze ecologiche dei pini stessi, che in molti esemplari manifestano fenomeni di deperimento. 38 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare Nella fascia di contatto tra la pineta e l’area di pertinenza del ginepro, di fatto, nella situazione attuale, si verificano condizioni inadatte alla vita di entrambe le specie. Si ritiene che gli interventi di tipo selvicolturale di diradamento e di taglio selettivo sulla pineta, nella suddetta fascia, possano favorire la preservazione del ginepro e la ricostituzione delle condizioni favorevoli all’habitat specifico 2250*, come rinvenuto in letteratura ed anche nell’ambito degli interventi di altri progetti Life. Data l’onerosità dell’intervento e la complessità degli equilibri che interessano l’habitat 2270 del quale devono comunque essere preservati la valenza e l’interesse paesaggistico e naturalistico, l’intervento deve essere effettuato prudenzialmente a carattere dimostrativo, e riguardante zone circoscritte da individuare a scala di dettaglio nella fase di progettazione definitiva. INTERVENTI PREVISTI. Ripristino della corretta copertura vegetale naturale su suoli liberati da esemplari di Pinus Pinea. Un intervento deve essere previsto nel settore A1 dove nella zona più prossima alla spiaggia sono presenti soggetti di Pinus Pinea morti o fortemente deperiti. La pineta artificiale viene eliminata da un tratto limitato di cordone dunale di pertinenza dell’habitat a ginepro. Dopo la rimozione del materiale vegetale, in seguito al diradamento, compresa la rimozione mediante rastrellatura manuale degli aghi di pino, vanno piantate specie idonee per iniziare a coprire l’area liberata, nel caso specifico la Crucianella maritima, e più all’interno il ginepro. 4.2 Azione C3 Il progetto è finalizzato alla tutela e salvaguardia del sistema di spiaggia e dune, attraverso azioni mirate essenzialmente a contenere l’impatto attuale dovuto alla fruizione turistica, prevedendo un insieme di azioni integrate riconducibili sostanzialmente a interventi per la riorganizzazione dell’accessibilità e della fruibilità e per la conservazione delle risorse nelle spiagge del SIC. L’intervento si realizzerà tramite la messa in opera di passerelle pensili che permettano di accedere alla spiaggia evitando il flusso disordinato dei turisti e degli altri fruitori, nonché garantendo una fruizione agevolata a disabili e carrozzine per infanti. I sentieri di accesso avranno delimitazioni laterali che evitino la percorrenza di zone sensibili per gli habitat protetti. Inoltre, sono previsti pannelli informativi e didattici che possano favorire l’attenzione e il rispetto delle risorse naturali attraverso la rappresentazione delle valenze e delle vulnerabilità ambientali dell’ambito. 39 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare 4.2.1 Inquadramento delle aree interessate Per quanto riguarda la descrizione e l’individuazione delle aree interessate dagli interventi ricadenti all’interno dell’azione C3 si rimanda al paragrafo 4.1.1 e alla tavola 4 – planimetria delle opere naturalistiche integrate. L’accessibilità alla spiaggia, nella configurazione finale prevista dal presente progetto preliminare, è garantita da un sentiero sterrato trasversale alla linea di riva, che permette la riconnessione con la Strada Provinciale, in corrispondenza dell’incrocio con la strada Pietre bianche,. Un percorso alternativo per l’accesso alla spiaggia, è costituito dalla strada di accesso al campeggio situato tra la foce ed il SIC, che si ricongiunge al predetto sentiero. Attualmente, invece, sono numerosi i percorsi alternativi ricavati da varchi abusivi, pertanto l’assenza di delimitazioni dei percorsi di accesso sia pedonali che carrabili e di aree sosta organizzate, ha provocato un forte degrado alle aree dunali, soprattutto a discapito della vegetazione presente nel sito. Data la natura del progetto, mirato al controllo della fruizione, e non al suo incremento, non si ritiene di introdurre nuovi varchi e sentieri di accesso, che tra l’altro necessariamente andrebbero a ricadere in proprietà privata. 4.2.2 Criticità rilevate La mancanza di regolamentazione degli accessi ha provocato un degrado di tutta la zona di retro spiaggia, dovuta al calpestio e alla presenza di automobili in aree particolarmente sensibili, anche a causa di manomissioni e danneggiamenti delle recinzioni esistenti. Pertanto sono numerosissime le aree in cui la vegetazione si trova in evidente stato di degrado o addirittura non risulta ormai presente in quanto non ha trovato le condizioni adatte per svilupparsi. 4.2.3 Obiettivi dell’intervento Obiettivo dell’intervento è quello di regolare l’accessibilità e la fruizione della spiaggia, così da evitare il libero passaggio attraverso aree sensibili interessate dalla presenza di habitat da salvaguardare. Pertanto si dovrà impedire la percorrenza veicolare e regolamentare, l’accesso al pascolo, ed inoltre regolarizzare il flusso dei fruitori permettendo l’accesso dai soli varchi previsti in progetto. Si è proceduto pertanto ad individuare un varco e due percorsi di accesso sulla base di sentieri già tracciati. I sentieri sono stati individuati e delimitati da progetto, in modo da non consentire percorsi alternativi, preservando così la vegetazione circostante. 40 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare I sentieri dovranno essere sistemati in modo da evitare impantanamenti in seguito ad eventuali piogge e da risultare il più possibile praticabili, in modo da non indurre la ricerca di percorsi alternativi. Le aree in depressione, dovranno essere attraversate tramite passerelle in legno sopraelevate. Gli attraversamenti delle aree retrodunali sino alla spiaggia dovranno ugualmente essere attraversate tramite passerelle sopraelevate in modo da non interferire con la vegetazione erbacea, e con le dinamiche del trasporto eolico della sabbia. Il raccordo tra sentiero naturale e passerelle sopraelevate sarà effettuato con tratti di passerelle al livello del suolo e con tratti di raccordo della opportuna pendenza. Ove la larghezza del sentiero già esistente lo consenta, il transito sulle passerelle dovrà essere possibile anche per i disabili. I tratti di passerella sopraelevate dovranno essere dotate di opportune balaustre di sicurezza per evitare infortuni da caduta accidentale. I percorsi saranno delimitati da dissuasori o da staccionate. Queste ultime dovranno essere posizionate nelle zone più vulnerabili e dove è maggiormente necessario impedire la possibile deviazione in percorsi alternativi, o dove è possibile l’introduzione di mezzi meccanici come motocilcli. 4.2.4 Metodologia e criteri di scelta progettuale Le metodologie sopra esplicitate possono essere tranquillamente riadattate anche a questa tipologia di interventi. Pertanto la consapevolezza di intervenire in aree di particolare pregio ambientale e con una grande sensibilità indirizza le scelte progettuali verso tipologie non impattanti sia visivamente che come occupazione permanente del suolo. Effettuata la selezione delle aree puntuali di intervento, si sono dunque studiate delle tipologie semplici di intervento ripetibili in aree con simili problematiche. Pertanto si è scelto di utilizzare materiali naturali biodegradabili, che non alterino lo stato dell’ambiente e che soprattutto non siano fisse ma che rientrino integralmente tra le opere di facile rimozione. L’uso di materiali naturali, inoltre, non altera in modo significativo la percezione visiva del luogo: a interventi finiti, la colorazione dei materiali e la loro stessa natura limitano l’impatto sul paesaggio circostante. Le tipologie di opere utilizzate sono due: 41 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare - Opere per la limitazione della fruizione in aree sensibili; - Opere per razionalizzare e regolare l’accesso alle spiagge in modo la limitare l’impatto da transito. 4.2.5 Descrizione degli interventi Gli interventi prescelti sono: - Passerelle in legno: Sono strutture sopraelevate di 20-40 cm circa dalla superficie sabbiosa, in modo da permettere l’espansione delle specie vegetali presenti e impedire i processi erosivi dovuti al calpestio delle aree dunali.Sono provviste di parapetto o balaustra di estetica armonizzata con le staccionate di recinzione in modo che sia ridotto l’impatto estetico-percettivo. La struttura portante è realizzata da pali infissi, su cui poggiano le travi principali e su cui a sua volta poggia il piano di calpestio come orditura secondaria. - Le passerelle non sopraelevate avranno struttura portante più leggera ed economica, pur garantendone ugualmente l’ancoraggio stabile al suolo. Figura 11 - Sezione tipo di passerella senza corrimano 42 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare - Dissuasori (palo-corda-palo): l’obiettivo per cui viene realizzata questa tipologia di opera è di disincentivare la frequentazione del campo dunale e permettere lo sviluppo delle dune embrionali e la stabilizzazione del piede dell’avanduna. La delimitazione dei sentieri è realizzata mediante corda di canapa stesa (non tesa: l’umidità e la salsedine, tendendola ulteriormente, la spezzerebbero) tra pali di castagno piantati nella sabbia a circa due metri l’uno dall’altro e alti circa 1 m fuori terra. I dissuasori possono essere utilizzati come delimitazione dei sentieri di accesso nelle zone meno suscettibili di deviazioni in aree vulnerabili al calpestio, per diminuire l’impatto delle staccionate, più invasive, più dispendiose in relazione al budget disponibile, e più rischiose dal punto di vista del carico di fuoco. Figura 12 - Dissusori in palo-corda-palo - Recinzione a croce di Sant’Andrea: l’obiettivo per questa tipologia di intervento è ostacolare l’accesso indiscriminato da parte di visitatori che accedono dai parcheggi o dalle strade limitrofe retrostanti e delimitare le aree di accesso al SIC. A differenza dei dissuasori, questi manufatti devono rappresentare un ostacolo fisico, arduo da superare e difficile da rimuovere, e quindi gli elementi portanti sono di adeguato dimensionamento e solidità. Per la limitazione dei costi e del carico di fuoco, nei tratti intermedi in cui è minore la propensione e la possibilità di intraprendere percorsi alternativi, e dove non è necessaria una particolare solidità, si opterà per staccionate ad un solo elemento trasversale obliquo, che consentono anche il contenimento dei costi. I pali di sostegno infissi nel terreno aventi il diametro di 10 cm, vengono piantati nella sabbia a circa 1,8 metri l'uno dall'altro. La chiusura sommitale avviene attraverso pali di 43 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare sostegno, mediante raccordo con pali del diametro in testa di cm 10-12 e lunghezza di m 1,5. In corrispondenza di tratti che incrociano sentieri di accesso alla proprietà privata che vanno preservati per l’attività di manutenzione e sorveglianza, saranno previsti dei cancelli in legno con battente singolo strutturati sempre secondo la configurazione a croce di Sant’Andrea. Anche l’accesso al sentiero dalla strada provinciale, sarà dotato di cancello in legno con battente singolo, per poter limitare la fruizione solo al periodo balneare o in caso di possibilità di individuare un ente gestore, anche per la limitazione della fruizione in orari compatibili con la balneazione. Figura 13 - Recinzione con staccionata a “croce di sant’andrea” - Individuazione e sistemazione, senza realizzazione di infrastrutture ed opere fisse, di un area da adibire a parcheggio in suolo di proprietà Comunale. Per combattere il fenomeno del parcheggio incontrollato lungo tutto il fronte stradale del SIC, ed anche all’interno dell’area, ed il conseguente accesso pedonale incontrollato, con calpestio della vegetazione, sarà sistemata mediante interventi leggeri di livellamento, 44 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare regimazione delle acque superficiali e recinzione, un area da adibire a parcheggio di circa 1.400 mq. 4.3 Stima dei costi, quantità e localizzazione degli interventi dell’Azione C1 e C3 Di seguito si elencano per settore di spiaggia gli interventi previsti, per la localizzazione precisa si rimanda alla tavola 4 – planimetria delle opere naturalistiche integrate Settori A1 e A2 Azione C1: si realizzerà lungo tutta l’area di intervento una viminata basale la cui funzione è quella di protezione del piede della duna e della porzione sommitale della spiaggia, nonché delimitazione di accesso alla zona dunale in sostituzione della delimitazione con dissuasori proposti nei documenti del progetto LIFE; nella parte retrostante rispetto all’area di localizzazione della viminata, in corrispondenza dei varchi creatisi tra gruppi di vegetazione a causa del calpestio, degli accessi non regolamentati ecc.., verranno realizzate viminate basali con l’inserimento del cordone di fascine a tergo ricoperta da biostuoia la cui funzione sarà quella di limitare il processo di erosione del sistema dunale e la trattenuta del materiale trasportato da eventuali mareggiate in area dunare. Vengono inoltre previsti in corrispondenza del fronte dunale impianti di specie autoctone, in particolare di Juniperus Oxicedrus e Crucianella Maritima. Inoltre essi verranno protetti attraverso moduli quadrati disposti a scacchiera, il cui lato sarà variabile da 2 metri a 4 metri, questi ultimi sono presenti nel settore A2. Vengono inoltre previste aree di eradicazione di specie aliene, in particolare nel caso specifico del carpobrotus, che può alterare con la sua capacità competitiva, le comunità psammofile autoctone. Azione C3: si realizzerà una passerella in legno in corrispondenza dei punti di maggiore vulnerabilità della vegetazione dunale dovuti al calpestio, come da particolare costruttivo allegato nella descrizione di cui sopra, delimitata ai lati da dissuasori realizzati con il sistema palo corda palo e nei tratti sopraelevati di oltre 10 cm. da balaustra realizzata con la stessa struttura della staccionata. Il sentiero di accesso verrà delimitato lateralmente in parte da dissuasori e in alcuni tratti da recinzione a croce di Sant’Andrea, o da recinzione ad una sola traversa senza incrocio, soprattutto in corrispondenza della intersezione con altri sentieri e varchi, e dell’accesso con la strada provinciale in modo da impedire la fruizione e la percorrenza in aree sensibili da proteggere, obiettivo primario del progetto LIFE. Vengono inoltre posizionati cartelli informativi e didattici per la sensibilizzazione dei fruitori dell’area. 45 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare Settore C Azione C1: in quest’area di intervento si realizzerà una viminata basale al piede della duna con l’inserimento del cordone di fascine a tergo ricoperta da biostuoia, le cui motivazioni sono le stesse evidenziate per le altre due aree di intervento. Nella zona a monte verranno realizzati impianti di specie differenti a seconda che si trovino nell’area propria dell’habitat 2250 o in quella 2210. La protezione di tali impianti varia a seconda della localizzazione, infatti in un caso si useranno moduli a scacchiera quadrati con lato da due a 6 metri e nella zona più interna, in prossimità della vegetazione esistente si potranno usare moduli protettivi ad un solo lato perpendicolari al vento. Azione C3: si realizzerà una passerella in legno come da particolare costruttivo, allegato nella descrizione di cui sopra. Il sentiero di accesso verrà delimitato lateralmente da una recinzione a croce di Sant’Andrea, in modo da impedire la percorrenza sia pedonale che carrabile in aree sensibili. Vengono inoltre posizionati, come negli altri due settori, cartelli informativi e didattici per una migliore sensibilizzazione dei fruitori dell’area. Di seguito viene riportata una tabella riassuntiva delle quantità degli interventi previsti suddivisi per settore e per tipologia di azione. 46 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare STIMA DEI COSTI E COMPUTO DI MASSIMA DELLE QUANTITÀ Azione C1 Settore A1 unità Settore A2 unità Settore C unità importi unitari totale verifica quantità importi mq. Viminate basali 150,00 metri 200,00 metri 190,00 metri 540,00 45,00 24.300,00 1.080,00 Cordoni di fascine 70,00 metri 100,00 metri 190,00 metri 360,00 40,00 14.400,00 720,00 Scacchiere frangivento 4x4 20,00 numero 70,00 numero 90,00 numero 180,00 90,00 16.200,00 2.880,00 Scacchiere frangivento 6x6 4,00 numero 35,00 numero 70,00 numero 109,00 120 13.080,00 3.924,00 5,00 numero 8,00 numero 13,00 230 2.990,00 1.300,00 10.000,00 mq 20.000,00 0,15 3.000,00 20.000,00 500,00 500,00 14,5 7.250,00 500,00 - numero Scacchiere frangivento 10x10 Impianti di specie autoctone 2.000,00 mq 8.000,00 mq Eradicazione Carpobrotus mq Eradicazione Carpobrotus + copertura biorete Abbattimento di piante di Pinus Pinea morte o deperite nella fascia di pertinenza dell'habitat a ginepro con successiva piantumazione di Juniperus e collocamento di schermi protettivi (computate a parte) mq 100,00 numero 90,00 numero - numero 190,00 90 17.100,00 TOTALE ESCLUSO ONERI SICUREZZA 98.320,00 IMPORTO BUDGET PROVIDUNE 79.533,06 DIFFERENZA 18.786,94 47 23,6% numero PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare Azione C3 Settore A1 unità Settore A2 unità Settore C unità 1.000,00 metri 100,00 metri 150,00 metri 5,00 ml. metri 3,00 numero 5,00 700,00 3.500,00 3,00 numero 7,00 350,00 2.450,00 numero 10,00 50,00 500,00 numero 800,00 26 14,00 150,00 11.200,00 3.900,00 metri 285,00 metri Passerelle in legno 65,00 metri - metri 20,00 Pannelli informativi 2,00 numero - numero Pannelli didattici 60x40 3,00 numero 1,00 numero ralizzazione di cancello in legno per recinzioni a croce di Sant''andrea di 1,5 mt di larghezza 6,00 numero 4,00 800,00 metri 10 numero 8 numero 1250 13.275,00 16.150,00 - 8 6.250,00 15,00 190,00 metri chiusura di varchi mediante movimenti di terra sul posto mq. 885,00 85,00 600,00 sistemazione del fondo di sentieri di accesso 1.250,00 - Delimitazione percorsi con staccionata (recinzione croce di Sant'Andrea) verifica quantità importi - Recinzione di protezione della zona dunare ( dissuasori) importi unitari totale realizzazione di un area da adibire a parcheggio in area comunale - 30.000,00 TOTALE ESCLUSO ONERI SICUREZZA - 87.225,00 885 85 1400 106.360,31 IMPORTO BUDGET PROVIDUNE DIFFERENZA totale generale PROVIDUNE C1+C3 IMPORTO BUDGET PROVIDUNE C1+C3 DIFFERENZA 48 19.135,31 -18,0% 185.545,00 185.893,38 348,38 -0,19% PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare 5 Prime indicazioni e disposizioni per la stesura del piano di sicurezza Il piano di sicurezza dovrà essere redatto nel rispetto della la sensibilità dell’area interessata dal cantiere in relazione ai vari stadi di attuazione del progetto, e con particolare attenzione alle eventuali interferenze tra il cantiere e le peculiarità dell’ambiente. Occorre considerare che questi lavori potrebbero essere svolti in prossimità di spiagge frequentate nel periodo estivo, pertanto risulta fondamentale un’adeguata delimitazione dell’ambiente di lavoro mediante una recinzione e la definizione dei percorsi carrabili e pedonali con un’appropriata segnalazione del cantiere, al fine di ridurre al minimo i rischi da e verso l’ambiente esterno e l’interferenza con l’utenza nei periodi di fruizione delle spiagge. Il cantiere dovrà essere provvisto di tutti gli impianti essenziali per il suo funzionamento: preliminarmente andrà accertata la presenza di condutture idriche, fognarie ed elettriche e, qualora fosse necessario, occorrerà disporne l’approvvigionamento secondo la corretta regola d’arte, previe autorizzazioni da parte dell’ente competente. Dovranno essere adottate protezioni e misure di sicurezza connesse all’eventuale presenza di condutture sotterranee o linee elettriche aeree, atte a prevenire accidentali contatti con le stesse, e dovrà essere predisposto l’impianto di messa a terra. La scelta dei macchinari da impiegare durante i lavori dovrà compiersi con particolare attenzione: sarà opportuno prediligere macchinari leggeri e a bassa emissione sonora e andranno preventivamente coordinate tutte le operazioni di manovra degli stessi per ridurre il rischio di ribaltamento e investimento. Dovranno essere limitate al minimo le emissioni sonore, specialmente nelle ore pomeridiane dei periodi di frequentazione delle spiagge. La scelta dei materiali da costruzione e la presenza abbondante di vegetazione nell’area di cantiere, impongono l’adozione di misure contro i possibili rischi di incendio, che assicurino, in caso di necessità, l’agevole e rapido allontanamento dei lavoratori dai luoghi pericolosi. La presenza di bacini d’acqua, seppur di limitata profondità, dovrà essere tenuta in considerazione qualora i lavori si svolgano nelle aree ad essi limitrofe, ad evitare rischi di annegamento o rischi correlati all’utilizzo di elettricità. Per i lavori previsti non sono rilevabili particolari forme di rischi: si tratta, infatti, del montaggio di passerelle pedonali in legno, parapetti di protezione e recinzioni che giungeranno nell’area di lavoro direttamente dai luoghi di produzione. Tutte queste operazioni non sono di per sé pericolose, tuttavia possono generare situazioni tali da compromettere la salute dei lavoratori. Nelle operazioni di carico e scarico dei materiali e di montaggio e smontaggio 49 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare delle opere e dei manufatti andranno previste misure di prevenzione dei rischi derivanti dalla movimentazione dei carichi e dalle cadute. Tutti i lavoratori, conformemente alla normativa vigente, dovranno disporre dei dispositivi di protezione individuale in relazione alle mansioni svolte. Dovranno altresì essere informati dei possibili rischi in cui potrebbero incorrere durante i lavori e delle misure di sicurezza da adottare per prevenirli. 6 Indicazioni preliminari per la predisposizione del piano particellare Il presente paragrafo individua il complesso delle particelle catastali interessate dal progetto. Sulla base della cartografia catastale fornita dal settore Ambiente del Comune di Sessa Aurunca e dal Settore Politiche Comunitarie della Provincia di Caserta, sono state individuate le particelle interessate dagli interventi oggetto del progetto PROVIDUNE, così come mostrato in Figura 14. La successiva Tabella 1, indica i principali dati catastali: Foglio, Particella e ditta intestataria delle suddette particelle. Tali informazioni saranno approfondite nelle predisposizione del Piano Particellare. 50 successive fasi progettuali per la PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare Figura 14 - Individuazione delle particelle catastali interessate dal progetto FOGLIO PARTICELLA INTESTATARIO 147 2 Demanio dello Stato ramo Marina 147 1 Demanio dello Stato ramo Marina 118 5027 COMUNE DI SESSA AURUNCA 118 5032 COMUNE DI SESSA AURUNCA 118 2 OPICIA SINUS S.R.L. con sede a Napoli 147 29 OPICIA SINUS S.R.L. con sede a Napoli 160 121 Riva del Sole S.p.A. con sede in Castglion della Pescaia (GR) Tabella 1 - Dati catastali delle particelle interessate dal progetto 51 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare 7 Cronoprogramma Il cronoprogramma a livello preliminare, per la realizzazione del progetto degli “Interventi di conservazione e ripristino di habitat dunali nel Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019)”, si prevede essere il seguente: Fasi 2011 SET OTT NOV 2012 DIC GEN FEB MAR APR MAG GIU LUG 2013 AGO SET Approvazione progetto preliminare Redazione progetto definitivo Convocazione CdS Conferenza dei servizi Redazione e consegna progetto esecutivo Gara e appalto lavori Consegna ed Esecuzione lavori _ Collaudo 52 OTT NOV DIC GEN FEB PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare 8 Quadro economico complessivo QUADRO ECONOMICO COMPLESSIVO A- INTERVENTI AZIONE C1 €. 98.320,43 B- INTERVENTI AZIONE C3 €. 87.528,94 €. 185.893,37 € 5.749,10 € 191.642,47 Totale somme a disposizione dell’Amministrazione € 18.663,69 Totale IVA (21%) su importo lavori e spese generali (1, 2, 3,4) € 42.310,00 TOTALE COMPLESSIVO € 252.616,16 SOMMANO LAVORI Oneri della sicurezza Sommano lavori + oneri della sicurezza Spese generali 1) Direzione Lavori e Sicurezza, Prove, Consulenze, Rilievi, 2) Spese € 6.506,27 specialistici, ai sensi dell’art. 17 D.P.R. 554/99 € 1.858,94 3) Allacciamento servizi pubblici € 464,73 4) Imprevisti € 1.003,82 5) Accantonamento art.133 comma 3 D.L. 163/2006 € 2.788,40 6) Incentivi alla progettazione art. 92 D.L. 163/2006 € 3.717,87 7) Contributo art. 1, commi 65 e 67 Legge 266/2005 € 92,94 8) Spese pubblicità € 2.230,72 Accertamenti e indagini per accertamenti tecnico/amministrativo ed di laboratorio, eventuali altri collaudo collaudi 53 PROVIDUNE Conservazione e ripristino di habitat dunali nei Siti delle Provincie di Cagliari, Matera e Caserta Sito di Importanza Comunitaria di Pineta della Foce del Garigliano (IT8010019) Progetto preliminare 8.1 Quadro economico suddiviso per tipo di intervento €. 98.320,00 A1 – Scacchiere frangivento € 32.270,00 A2 – Impianti di specie autoctone € 3.000,00 A3 – Viminate Basali € 24.300,00 A4 – Cordone di fascine € 14.400,00 A5 – Eradicazione Carpobrotus € 7.250,00 A6 –interventi sulla pineta € 17.100,00 oneri della sicurezza € 3.043,07 sommano lavori + oneri sicurezza €. 101.363,07 €. 101.363,07 A- INTERVENTI AZIONE C1 TOTALE COMPLESSIVO A- INTERVENTI DI DIFESA ATTIVA DEGLI HABITAT €. 87.225,00 B1 – Passerelle in legno € 16.150,00 B2 – Dissuasori € 6.250,00 B3 – Recinzione Croce Sant’Andrea € 13.275,00 B4 - Cartellonistica € 5.950,00 B5 – cancelli in legno per recinzioni a croce di Sant’andre € 500,00 B6 – sistemazione del fondo di sentieri d’accesso € 500,00 B6 – chiusure di varchi mediante movimenti di terra sul posto € 3.900,00 B6 – sistemazione di un area da adibire a parcheggio B- INTERVENTI AZIONE C3 € 30.000,00 oneri della sicurezza € 2.699,68 sommano lavori + oneri sicurezza €. 89.924,68 TOTALE COMPLESSIVO INTERVENTI AZIONE C3 €. 89.924,68 Caserta, 29/12/2011 IL PROGETTISTA Dott. Agr. Vincenzo Maria Brancato 54