numero 36 Settembre 2011 Edizione online
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numero 36 Settembre 2011 Edizione online
numero 36 Settembre 2011 Edizione online 0 Sommario ◊ Anno Europeo del Volontariato 2011: prossimi eventi CSV FVG , di Mariangela FANTIN ◊ Italia – Europa Centrale e Sud Orientale. Volontariato e istituzioni a confronto. Conferenza internazionale per l’Anno Europeo del Volontariato 2011 , di Dario MOSETTI e Manuela PATELLA ◊ “Acqua potabile: un diritto accessibile”. Un intervento di cooperazione dell’ACCRI sul diritto all’acqua , di Nives DEGRASSI ◊ Acqua: bene comune… fin da piccoli, di Paola FERRACIN ◊ Il CACIT ringrazia il CSV: come si salvano i servizi , di Giovanna POSARELLI ◊ “Impazzire si può”. Viaggio nelle possibilità di guarigione, di Clara LENUZZA ◊ Il Gattile a Trieste: una casa ed un’oasi per ospitare e curare piccoli amici , di Giorgio COCIANI ◊ Sicurezza e Volontariato , di Gianfranco BELTRAME ◊ Sovvenzioni e contributi , di Giovannna ROIATTI ◊ Lo scaffale del volontariato: Acqua, sviluppo, cooperazione e volontariato, di Roberto LIONETTI ◊ FAQ amministrative e fiscali , di Alessandro OLIVO Il tema fotografico scelto per illustrare questo nuovo numero della rivista è quello dell’acqua, elemento centrale in molti ambiti di intervento del volontariato. Le foto, come di consueto, sono di Roberto Lionetti, ad eccezione di quelle che corredano l’articolo di Nives Degrassi. 1 Anno Europeo del Volontariato 2011: prossimi eventi CSV FVG Poco più di un trimestre manca all‟epilogo del 2011, proclamato dal Parlamento e dal Consiglio Europeo “Anno Europeo delle attività di Volontariato” ed emblematico riferimento per l‟universo dell‟associazionismo. E le iniziative promosse dai Centri di Servizio del Volontariato diffusi sul territorio nazionale pullulano, in particolare modo quelle programmate dal CSV FVG. Occhio dunque al calendario regionale! Et voilà… Il ciclo d‟incontri intitolato “Valori, competenze, esperienze”, un‟opportunità di apprendimento permanente collettivo sui fondamenti del volontariato, tenutosi tra aprile e giugno scorsi nelle sedi CSV di Pordenone e Trieste, ha richiamato favorevolmente l‟attenzione delle comunità locali e di parecchie realtà del terzo settore. Il collaudo degli stessi argomenti verrà riproposto tra la fine di settembre e la fine di ottobre, dalle ore 17 alle 19, a Udine e a Gorizia, rispettivamente presso lo sportello CSV di viale Venezia 281 e presso la Sala Giunta della Provincia di Gorizia in Corso Italia 55. Un “corpo docente” speciale costituito da accademici, professionisti e volontari - ricorderà il peso della cultura del volontariato, rilevante coacervo di valori, saperi, pratiche e metodologie, incentrati sulla solidarietà, la gratuità, la democrazia e la partecipazione sociale. Ecco il canovaccio degli appuntamenti: Volontariato, educazione permanente e formazione dell’adulto – 28 settembre a Udine, 29 settembre a Gorizia; Partecipare, progettare, gestire e valutare - 5 ottobre a Udine, 6 ottobre a Gorizia; Promuovere le attività di volontariato: modalità di comunicazione - 12 ottobre a Udine, 13 ottobre a Gorizia; Testimonianza di volontariato: handicap, anziani, emarginazione e solidarietà internazionale - 19 ottobre a Udine, 20 ottobre a Gorizia; Il volontariato come prospettiva di una nuova società. Valori di riferimento - 26 ottobre a Udine, 27 ottobre a Gorizia. Dulcis in fundo… Dal 7 al 9 ottobre p.v. Gorizia, città simbolo dell‟abbattimento dei confini e del ritrovato clima di cooperazione tra i popoli, ospiterà presso l‟Auditorium della Cultura Friulana in via Roma 23, la Conferenza Internazionale per l’Anno Europeo del Volontariato 2011. L‟evento, che conta sul patrocinio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e sul supporto della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, è organizzato dal CSV FVG di concerto con il CSVNET, ente che dal 2003 gestisce il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato. L‟avvenimento vedrà la partecipazione di referenti e delegati istituzionali del mondo della solidarietà, provenienti dal Centro e dal Sud Est Europeo. Un sipario internazionale all‟insegna del confronto e della crescita qualitativa che getta il ponte per la realizzazione di collaborazioni e progetti futuri ad ampio respiro. Un‟opportunità di contatto pure per le nostre associazioni, le quali proprio l‟8 ottobre presso la medesima sede isontina interverranno alla XI Assemblea delle Organizzazioni di volontariato della Regione Friuli Venezia Giulia che nell‟ordine del giorno contemplerà tra i vari punti l‟elezione per il rinnovo dei quattro rappresentanti delle Odv nel Comitato di gestione del fondo speciale del volontariato, i cui mandati scadranno il 17 settembre. Cav. Mariangela Fantin Presidente CSV 2 Italia – Europa Centrale e Sud Orientale: Volontariato e istituzioni a confronto Conferenza internazionale per l‟Anno Europeo del Volontariato 2011 7-8-9 ottobre 2011 - Auditorium della Cultura Friulana, via Roma 23, Gorizia, Italia 3 Volontari di tutta Europa: Facciamo la differenza! E‟ in arrivo la seconda edizione della Conferenza Internazionale, la prima, svoltasi nel 2008 dal titolo “Dialoghi d‟Europa: Italia – Balcani”, alla quale hanno partecipato volontari di 14 paesi esteri, di cui 11 dell‟Europa Sud – Est, è stata l‟occasione per confrontarsi sul ruolo del volontariato in un‟Europa fondata sui valori della pace, della cittadinanza e della cooperazione transnazionale. In questa edizione invece, programmata per il prossimo ottobre si approfondiranno tematiche quali la diversità e l‟inclusione sociale, i giovani e la partecipazione; a partire da queste esperienze, si tracceranno le strade per lo sviluppo delle progettazioni e delle politiche condivise. L'evento, promosso dalla Regione Friuli Venezia Giulia, è organizzato dal CSV del Friuli Venezia Giulia, in collaborazione con CSVnet e con il patrocinio del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Rappresentanza in Italia della Commissione Europea e del CEV (Centro Europeo del Volontariato di Bruxelles). Il volontariato ha fatto la scelta di Gorizia, come sede della Conferenza Internazionale, in quanto città simbolo dell‟abbattimento dei confini e della collaborazione tra le popolazioni, per trasmettere alle istituzioni nazionali e locali un forte messaggio per un‟Europa in cui si respirino i valori della solidarietà e della democrazia. Tematiche primarie di quest‟edizione 2011 saranno: lo scambio di esperienze e di buone pratiche, la presentazione di alcuni programmi UE utili per il sostegno ai progetti e le discussioni finalizzate alla redazione di input alle istituzioni europee. L‟incontro alternerà diverse modalità operative, vi saranno infatti la conferenza pubblica plenaria, i gruppi di lavoro, il dibattito conclusivo con i relatori ospiti ed alcune discussioni informali. Per quanto concerne i gruppi di lavoro ne sono previsti quattro: il primo affronterà il tema dei giovani e la partecipazione, il secondo gruppo si interesserà di invecchiamento attivo, il terzo sarà focalizzato su diversità e cittadinanza mentre l‟ultimo gruppo verterà sulla questione dei bisogni speciali e sull‟inclusione. L‟Auditorium della Cultura Friulana aprirà dunque, per tre giorni, spazi di approfondimento e di confronto tra le istituzioni nazionali, locali ed europee e le organizzazioni di volontariato su temi fondamentali per la coesione sociale e la Strategia europea 2020. L‟evento sarà quindi un luogo importante per coinvolgere nelle iniziative in programma il sistema del volontariato di alcuni Paesi non ancora membri dell‟Unione Europea. Presentiamo di seguito il ricco programma previsto suddiviso per singola giornata: Venerdì 07 ottobre: 15.00 – 16.00 Registrazioni dei partecipanti 16.00 – 19.00 Quale ruolo per il volontariato nell‟Europa del futuro Presiede Mariangela Fantin, Presidente del Centro Servizi Volontariato del Friuli Venezia Giulia Saluti delle autorità 16.00 – 16.30 Relazioni introduttive - Roberto Molinaro, Assessore al volontariato Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia - Renzo Razzano, Vicepresidente CEV Bruxelles - CSVnet Roma 16.30 – 19.00 Interventi e dibattito - Danilo Giovanni Festa, Direttore Generale Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali - Giorgio Volpe, Vice Presidente Comitato regionale volontariato Friuli Venezia Giulia - Rappresentanti istituzionali esteri Sabato 08 ottobre 10.30 - 13.00 Conferenza plenaria Partecipano le associazioni di volontariato della Regione Autonoma Friuli Venezia Presiedono Roberto Molinaro, Assessore volontariato Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Renzo Razzano, Vice Presidente CEV – Centro Europeo del Volontariato Relazioni introduttive - Joachim Ott, Acting Head of Unit - European Commission - Directorate-General for Communication Citizens' Policy Unit “Le politiche europee e il volontariato” - Martijn Pakker, Direttore CEV “Il volontariato nei Paesi dell‟Europa Centrale e Sud Orientale. Quali possibili sinergie ?” - Giovanna Roiatti, consulente Centro Servizi Volontariato Friuli Venezia Giulia “Il sostegno finanziario nelle collaborazioni transnazionali. Presentazione delle linee di finanziamento” 12.00 – 13.00 Interventi delle associazioni italiane ed estere, tra cui: - Nives Ivelja, Direttore Associazione MI Spalato (Croazia) - Anica Mikuš Kos, Presidente Slovenska Filantropija (Slovenia) 13.00 – 14.30 Colazione a buffet 14.30 – 18.30 Gruppi di lavoro (con Pausa caffè 16.30 – 17.00) 1. Giovani e partecipazione - Modera: Giorgio Volpe, Vice Presidente Comitato regionale volontariato Friuli Venezia Giulia 2. Invecchiamento attivo - Modera: Ksenija Fonović, CSVnet 3. Diversità e cittadinanza - Modera: Stefania Macchioni, CSVnet 4. Bisogni speciali e inclusione - Modera: Mario Brancati, Presidente della Consulta Regionale per disabili 4 Domenica 09 ottobre 10.00 – 13.00 Il volontariato per un‟Europa che include e ascolta Presiede e conclude: Renzo Razzano, Vice Presidente CEV – Centro Europeo del Volontariato Risultati e raccomandazioni dei Gruppi di lavoro 1. Giovani e partecipazione 2. Invecchiamento attivo 3. Diversità e cittadinanza 4. Bisogni speciali e inclusione Interventi Prof. Andrea Waxenegger, Università di Graz, Presidente EUCEN (European Network of University Centres for Life Long Learning) Prof. Antonella Valmorbida, Direttore ALDA Associazione delle Agenzie della Democrazia Locale Luca Jahier, Comitato Economico e Sociale Europeo, Presidente Gruppo III Conclusioni 13.00 – 14.00 Colazione a buffet Il direttore del CSV-FVG Dario Mosetti CSV-FVG Pordenone Manuela Patella PER SAPERNE DI PIÙ http://www.destinazioneeuropa.it/ http://www.lavoro.gov.it/annoeuropeovolontariato http://europa.eu/volunteering/it 5 “Acqua potabile: un diritto accessibile” Un intervento di cooperazione dell‟ACCRI sul diritto all‟acqua Premessa La partecipazione al Tavolo per il Diritto all‟Acqua promosso negli anni passati dalla Regione Friuli Venezia Giulia ha favorito la collaborazione tra le associazioni e le istituzioni che operano nella cooperazione internazionale e aderiscono alla “Campagna per il Contratto Mondiale per il diritto all‟acqua” con iniziative finalizzate alla diffusione dei principi che stanno alla base del Manifesto dell‟acqua, ovvero: - il riconoscimento dell‟acqua come diritto umano e sociale inalienabile; - la difesa dell‟acqua come bene comune dell‟umanità; - la gestione dell‟acqua come bene pubblico; - l‟acqua come elemento di democrazia. Tale collaborazione si è concretizzata negli anni 2005- 2009 con la realizzazione di un progetto consortile tra le Ong della Regione (ACCRI, CeVI, CVCS, Solidarmondo PN) per realizzare iniziative concordate con altrettanti partner boliviani. Il partner boliviano dell‟ACCRI è l‟Asociación Ecológica del Oriente (ASEO) di Santa Cruz, un‟organizzazione non governativa di volontariato, senza fini di lucro, fondata nel 1987 per promuovere lo sviluppo sostenibile dell‟Oriente boliviano. ASEO ha maturato un‟ampia esperienza di lavoro con le comunità campesine indigene nell‟ambito della tutela ambientale, della conservazione delle risorse naturali, dello sviluppo sostenibile per il miglioramento della qualità di vita delle comunità che versano in condizioni di estrema povertà. La collaborazione tra ACCRI e ASEO – nell‟ambito di un progetto per la gestione integrata delle risorse del bacino di San Isidro – ha consentito la costruzione di quattro cisterne per la raccolta d‟acqua ad uso domestico, la produzione di materiale informativo e formativo sulla conservazione e gestione delle risorse naturali, la sensibilizzazione delle comunità locali sulla biodiversità. E‟ stato avviato inoltre un vivaio di piante indigene arboree e da frutto per il rimboschimento del bacino e sono state costruite 150 latrine secche biologiche, le quali, oltre ad assicurare alle famiglie rurali i servizi igienici, consentono pure la produzione di un concime organico di altissima qualità1. Il progetto della Rete per l’Acqua potabile Dopo questa prima fase di intensa collaborazione, l‟ACCRI ha accolto la richiesta di ASEO di partecipare alla realizzazione di una rete per l‟acqua potabile che consentisse a 18 comunità del Bacino di San Isidro di soddisfare un bisogno primario indiscutibile, ma non ancora garantito alle famiglie residenti: l‟acqua potabile! La Bolivia è uno dei Paesi più poveri dell‟America Latina; il 50% della popolazione vive con meno di 2 dollari al giorno. L‟area del progetto è il bacino idrografico di San Isidro – nel Comune di Comarapa, dipartimento di Santa Cruz – formato da una dozzina di fiumi, tra i quali il San Isidro. Lungo il suo corso sono cresciute 18 comunità (circa 11.000 famiglie) che vivono in abitazioni di fango ed in condizioni igienico-sanitarie molto carenti. La principale fonte di reddito delle famiglie è data dall‟attività agricola intensiva (ortaggi e legumi), per la quale c‟è un forte sfruttamento dell‟acqua e del suolo nel corso di tutto l‟anno. L‟uso indiscriminato di pesticidi e di canali per l‟irrigazione sta modificando la vita del fiume. Le comunità residenti usano l‟acqua del fiume, senza alcun trattamento, per l‟alimentazione, per lavarsi, quale abbeveratoio per gli animali, per lavare i panni e per gli ortaggi da portare al mercato. Le malattie più comuni trovano origine nel forte inquinamento dell‟acqua. Le cause di mortalità infantile registrano al primo posto le malattie diarroiche seguite da infezioni respiratorie, denutrizioni e parassitosi 1 Nel giugno scorso la rivista Wired ha dedicato un reportage al progetto con una intervista sul posto alla direttrice esecutiva del progetto dott.ssa Urbelinda Ferrufino. 6 intestinali. Nel Comune di Comarapa la mortalità infantile raggiunge l‟85 per mille ed è la più alta dell‟intero Dipartimento di Santa Cruz. Il progetto della rete per l‟acqua potabile risponde ad una esplicita esigenza delle comunità che desiderano risolvere, in forma partecipata, autonoma e autogestita, l‟approvvigionamento idrico nelle zone interessate. Per questo le comunità hanno avviato iniziative propedeutiche alla realizzazione delle opere (identificazione delle aree, informazioni sul materiale necessario, raccolta di fondi per coprire una parte del costo delle opere previste, ecc.). Sono quindi le comunità i diretti protagonisti; la gestione partecipata dell‟acqua (emblematica la guerra dell‟acqua di Cochabamba) è stata sperimentata con successo da altre comunità boliviane. Il disegno tecnico della rete idrica è stato elaborato da un‟équipe di ingegneri locali su commissione della “Cooperativa de Servicios Basicos de San Isidro – Palizada”. La prima pietra della rete Il 22 marzo 2010 l‟Arcivescovo di Cochabamba, mons. Tito Solari (originario di Pesariis di Prato Carnico), e due rappresentanti dell‟ACCRI hanno partecipato alla celebrazione per la posa della prima pietra. E‟ stata una cerimonia toccante, con la presenza di moltissime famiglie beneficiarie, venute con ogni mezzo all‟appuntamento inaugurale. Con le comunità sono giunti sul posto anche i loro rappresentanti ed il sindaco di Comarapa. Sotto una pioggia persistente, c‟è stata la benedizione della prima pietra ed i discorsi delle autorità locali, dei rappresentanti dell‟ACCRI, di ASEO, della cooperativa di servizi di base e delle comunità. Anche i beneficiari hanno potuto esprimere le loro attese e il loro impegno. Un momento di vera e intensa partecipazione. Monsignor Solari nel benedire ha detto parole forti sul diritto di ogni essere umano a godere di un bene fondamentale come l‟acqua ed ha incoraggiato le famiglie ad impegnarsi per la realizzazione dell‟opera al fine di garantire un futuro di dignità ai propri figli. L‟Arcivescovo si è impegnato in prima persona ad appoggiare in ogni modo la costruzione della rete idrica, per la grande rilevanza che ha per la vita delle comunità locali, facendosi portavoce delle loro istanze anche presso la Regione FVG. Nel corso della celebrazione è stato sottoscritto con le comunità locali un ”compromiso” (impegno) delle famiglie per la prestazione di manodopera e la destinazione dei fondi della “Participación popular2” per la realizzazione della rete. Al rientro dalla cerimonia, il fiume ingrossato non ha permesso il guado ed ha costretto i partecipanti ad una salita lungo la montagna di circa un‟ora e mezza prima di raggiungere nuovamente la strada sterrata del ritorno. La “cordata” e le opere civili Le realtà e le istituzioni locali coinvolte nel progetto con ASEO e ACCRI sono: 2 Si tratta di contributi statali riservati allo sviluppo locale che vengono assegnati alle comunità per iniziative di utilità sociale. 7 - la Cooperativa de Servicios Basicos Los Sauces (appena rinnovata per rappresentare tutte le 18 comunità) che collabora alla realizzazione dell‟opera e dovrà occuparsi della sua manutenzione e sostenibilità; - l‟Associazione delle comunità campesine della Cuenca di San Isidro che presteranno manodopera e la loro quota di “partecipazione popolare”. Le comunità sono organizzate in base alla normativa boliviana ed hanno parte attiva in tutti gli aspetti della vita politica locale con esperienze positive nell‟organizzare comitati e cooperative per gestire le risorse, in un‟ottica di servizio per la comunità. - Il Comune di Comarapa e la Sub Prefettura che si sono impegnati a garantire il 20% dei costi della rete. La costruzione della rete per l‟acqua potabile, complessivamente, richiederà la posa di tubature per circa 90 chilometri. Le attività previste per la prima fase riguardano le opere di captazione d‟acqua, i serbatoi per la raccolta, una vasca di decantazione e di potabilizzazione ed un primo ramo del sistema di distribuzione idrica che consentirà di rifornire alcune comunità. L’approccio metodologico L a metodologia privilegiata è quello della ricerca-azione nella logica dell‟empowerment di comunità; ovvero la promozione della partecipazione e del protagonismo delle comunità interessate al progetto. Questo approccio consente la crescita del senso di appartenenza (coesione sociale), di consapevolezza della condizione esistenziale di ciascuno e dei problemi collettivi (coscienza critica), e stimola la logica della corresponsabilità nelle questioni riguardanti la comunità (progettualità condivisa). L‟empowerment infatti si pone l‟obiettivo di generare competenze, far crescere la fiducia nelle proprie risorse e migliorare l‟organizzazione. Si vuole inoltre contribuire a migliorare il ruolo sociale delle donne anche mediante la valorizzazione dei saperi tradizionali, di cui sono portatrici. Coniugare questi saperi con soluzioni tecniche moderne per garantire l‟approvvigionamento del bene acqua, consentirà una loro maggiore consapevolezza del saper fare, grazie anche alla loro partecipazione agli incontri formativi e ai training previsti. Le attività in corso In attesa dell‟indizione del bando per i lavori dell‟opera di captazione della rete alcune comunità (con l‟apporto operativo della Cooperativa), hanno sostituito le tubature della vecchia rete (non potabile), con gli scavi e la posa di 6 km di tubi. Sono state contattate imprese per la fornitura di materiale e per l‟avvio dei lavori di costruzione. Recentemente sono state acquistate e trasportate nella zona 299 barre di tubatura da 6 pollici e 1400 da 4 pollici per la costruzione di 8 chilometri di rete nel tratto San Isidro – San Josè de la Capilla. La manodopera anche in questa occasione è stata prestata dalle comunità. ASEO nel frattempo ha sensibilizzato le 18 comunità della Cuenca sulla gestione e la protezione delle risorse essenziali: l‟acqua, il suolo fertile, il bosco, la diversità biologica, con una particolare attenzione al tema dei rischi della desertificazione e l‟uso sostenibile dell‟acqua. La raccolta fondi: Mi agua es tu agua, mi tierra es tu tierra L‟ACCRI sostiene il progetto attraverso la richiesta di contributi agli Enti finanziatori, la fidelizzazione dei propri sostenitori ed alcune iniziative di piazza volte a coinvolgere la cittadinanza sul tema della Sovranità Alimentare e del Diritto all‟Acqua. In questa prospettiva i giovani in Servizio Civile Solidale presso l‟Associazione hanno collaborato alla realizzazione di uno spot video per sensibilizzare la comunità del nostro territorio sul progetto. Riportiamo il testo dello spot che può essere visionato sul sito: (http://www.accri.it/?page_id=1776). Acqua pulita, acqua cristallina, acqua potabile…: la beviamo, la usiamo per cucinare, per lavarci, facciamo il bucato e laviamo i piatti. Hai mai pensato come sarebbe la tua vita senza acqua potabile? Acqua sporca per bere, per cucinare, per lavarsi e lavare ... Milioni di persone nel mondo non hanno acqua potabile... mentre noi la usiamo anche per lo sciacquone del water. In Bolivia l'accesso all'acqua potabile per molti è ancora un miraggio... e la mortalità infantile e molto, troppo alta. Ma la gente non si rassegna, si organizza, sogna... non lo faresti anche tu? Le 18 comunità del bacino di San Isidro hanno un progetto, elaborato assieme ad ASEO, un’associazione boliviana di volontariato impegnata da oltre vent'anni a migliorare le condizioni di vita dei più poveri... 8 Questo progetto è la costruzione di una rete per l'acqua potabile che raggiunga le comunità del bacino. L'ACCRI si è impegnata con ASEO per realizzarlo. Assieme possiamo fare di questo sogno una realtà. Possiamo unirci a questi contadini perché l'acqua potabile sia un diritto accessibile. Puoi dare un'offerta libera. Con 15 euro puoi aggiungere un metro di tubatura alla rete. Ed è deducibile dai redditi. Oppure puoi dare un'offerta per magliette, pen-drive, mosaici, angioletti, campane, libri e quanto abbiamo preparato per il sostegno di questo progetto. La solidarietà non è acqua! Anzi si! Un mondo migliore comincia con un dono… Nives Degrassi Associazioni ACCRI 9 Acqua: bene comune… fin da piccoli! L‟Associazione di volontariato Solidarmondo PN-Aganis propone al mondo della scuola, ai gruppi, alle associazioni e alle altre agenzie educative presenti in provincia di Pordenone, una serie di percorsi di educazione alla mondialità con l‟obiettivo di rafforzare la solidarietà tra i popoli attraverso una comprensione reciproca e di promuovere la conoscenza dei problemi legati a uno sviluppo globale sostenibile. Tali proposte sono il frutto di un percorso di collaborazione consolidato con ACCRI, CeVI e CVCS, Organizzazioni Non Governative (ONG) presenti nella regione Friuli Venezia Giulia, e di un lavoro di scambio partito dalla comune esperienza di questi organismi nei Paesi del Sud del Mondo e strettamente correlate alle attività di cooperazione internazionale. L‟educazione alla mondialità s‟intende dunque come un processo culturale globale, in cui ogni cittadino è chiamato a partecipare alla costruzione di un nuovo ordine mondiale, più giusto, equo e pacifico di quello attuale. L‟idea di realizzare materiali educativi e di proporre una serie di percorsi interamente dedicati all‟acqua nasce dalla consapevolezza di quanto essenziale possa essere il ruolo delle agenzie formative e in particolare della scuola nello sviluppo di conoscenze, di processi di analisi, riflessione e presa di coscienza sull‟importante tema dell‟acqua come bene prezioso dell‟umanità e come diritto universale. Ma nasce anche dalla convinzione che l‟assunzione di stili di comportamento corretti e rispettosi dell‟ambiente passi attraverso buone prassi educative e che stimolare lo scambio, il confronto e l‟apertura della scuola all‟esterno, costituisca la base essenziale per processi di apprendimento attivo e motivato, per una vera crescita critica e per la promozione di azioni di cittadinanza partecipata. L‟acqua è fin da piccoli un naturale elemento di gioco e divertimento, una materia che offre la possibilità di vivere sensazioni piacevoli, di conoscere, di esplorare. L‟acqua è affettività, emozione, ricordo… L‟acqua è anche chiave per comprendere i processi vitali e i fenomeni della natura. L‟acqua è elemento di condivisione, l‟acqua è BENE COMUNE. I percorsi di Solidarmondo PN – Aganis (“Il viaggio di Lina la gocciolina” e “Pronti attenti…via!” per la Scuola dell‟Infanzia, “Acqua siamo noi” e “Il Pianeta terra: responsabilità e impegno” per la Scuola Primaria 10 e Secondaria di I° grado, approfondimenti specifici per la Scuola Secondaria 2° grado), mirano a educare le giovani generazioni e le loro famiglie a un approccio più consapevole nei confronti dei beni primari per riflettere e riconoscere, attraverso uno “sguardo nuovo”, il valore eccezionale e insostituibile della risorsa naturale più preziosa. Attraverso una serie di esperienze visive e tattili, giochi, esperimenti, attività espressive, racconti e momenti di circle time, i bambini e i ragazzi possono sperimentare in modo concreto e contestualizzato i concetti e i valori che gli vengono trasmessi e scoprire il mondo che li circonda, aumentando la loro consapevolezza di farne parte come individui e come gruppo. Solidarmondo PN – Aganis è un‟associazione di volontariato ONLUS con sede ad Arzene (PN). Dal 2005, attraverso i suoi volontari, sostiene i Paesi impoveriti del Sud e dell‟Est del Mondo attraverso progetti di sostegno a distanza, cooperazione e solidarietà internazionale nei settori “Acqua”, “Educazione”, “Promozione della donna” e “Salute”. Realizza e promuove, sul territorio provinciale e regionale, interventi di sensibilizzazione, iniziative di educazione allo sviluppo, alla pace, alla mondialità e corsi di formazione alla cooperazione e al volontariato internazionale. Porta avanti sul territorio progetti d‟integrazione ed autoimprenditorialità rivolti alle donne migranti, con l‟obiettivo di sostenerle nel proprio progetto familiare e di fornire loro strumenti di crescita personale affinché diventino protagoniste nel luogo in cui vivono ed elemento di integrazione con la cultura d‟origine. Pone al centro la promozione umana, la giustizia e la pace al fine di realizzare una conoscenza e una valorizzazione reciproca tra i Nord e i Sud del Mondo. Solidarmondo PN – Aganis Sede legale: Via S. Michele n.18, Arzene (PN) Sede operativa: Via Vittorio Veneto n.45, Casarsa della Delizia (PN) Tel. 348 8896961 – Fax 0434 871563 – E-mail: [email protected] Paola Ferracin Associazione Solidarmondo PN-Aganis 11 Il CACIT ringrazia il CSV: come si salvano i servizi La crisi economica in corso ha colpito duramente la società nelle sue fasce più deboli; molte onlus hanno visto drasticamente ridotti o tagliati del tutto i fondi pubblici che contribuivano al sostegno delle loro iniziative. Per molte associazioni di volontariato disporre di una sede propria sembra essere, ora più che mai, una chimera destinata a restare irrealizzabile a fronte della progressiva contrazione dei finanziamenti regionali. Esempio eclatante quello del CACIT, che non ha potuto mantenere la locazione della sede che da 4 anni occupava in via S. Francesco e che era divenuta il polo di una nutrita serie di attività editoriali (un periodico e una serie di pubblicazioni), divulgative (corsi e conferenze) e progettuali, in collaborazione con le associazioni ad esso aderenti. La sede del Coordinamento delle Associazioni e delle Comunità degli Immigrati – cui fanno capo 14 associazioni - era divenuta inoltre importante punto di riferimento e luogo di dibattito e formazione per le nuove generazioni. In quello spazio infatti era nato e si era sviluppato il Progetto-Sagal „giovani‟ che - con l‟appoggio della Provincia e dell‟Ufficio Scolastico Regionale - aveva coinvolto gli studenti delle scuole triestine in una riflessione comune sulla nuova cittadinanza. Lì era stato avviato con successo un doposcuola no border a favore di alunni della scuola elementare, gestito da operatori volontari del CACIT e di „Sagal‟, l‟associazione italo-somala nata a Trieste alla fine degli anni ‟90. Ne parliamo perché, nel crescente numero delle situazioni di emergenza cui il Centro Servizi Volontariato fornisce supporto, questa ci è parsa forse quella di maggior visibilità. La possibilità di disporre di uno spazio adeguato e accogliente e la puntualità dell‟assistenza tecnica da parte del personale si sono rivelate, più che mai in questo caso, provvidenziali e hanno consentito al CACIT e alle associazioni promotrici delle attività e dei servizi in atto a gennaio, di non interromperli in corso d‟anno. Nei locali di pertinenza del CSV, sono così potuti proseguire sia il corso di lingua italiana per stranieri avviato in passato da „La Tenda della Luna‟ nella sede della Banca Etica di via Donizetti e recentemente ospitato nella sede del CACIT, sia il supporto scolastico promosso da „Sagal‟. Nel corso dell‟anno il corso d‟italiano, tenuto due volte la settimana da un‟insegnante qualificata, ha ospitato una decina di alunni adulti provenienti da Nigeria, Serbia e Bangla Desh con gradi di scolarità assai diversi tra loro. Per quanto riguarda il servizio di supporto scolastico, esso è stato potenziato mediante l‟estensione della fascia d‟utenza anche alla scuola media e superiore. Ciò è stato reso possibile grazie alla stipulazione di un accordo di collaborazione con il Collegio del Mondo Unito dell‟Adriatico di Duino. Facendo seguito alla sperimentazione effettuata l‟altr‟anno con due studenti di quell‟istituzione, quest‟anno lo „study support‟ è stato inserito tra le opzioni di „social service‟ disponibili per gli studenti, che sono tutti obbligati a dedicare parte del loro tempo ad iniziative di carattere sociale. Così, quattro ragazzi del Collegio, tre italiani ed uno messicano, si sono presi la briga di scendere in città con l‟autobus, un pomeriggio della settimana ciascuno, col bello e col brutto tempo, per aiutare i compagni bisognosi di aiuto scolastico, coordinati da un‟insegnante triestina volontaria. Hanno usufruito di questo servizio diciassette studenti di diverso livello: tre bengalesi, sei somali, quattro italiani, un cinese e tre colombiani. Gli utenti e le loro famiglie hanno apprezzato molto questa attività sia per la sensibile ripercussione positiva sul profitto scolastico dei singoli allievi che per il clima di simpatia e solidarietà venutosi a creare tra gli stessi frequentanti, spesso protesi essi stessi a manifestare le competenze acquisite mettendole spontaneamente a servizio dei compagni, quasi in una gara di generosità. Sulla scorta del bilancio più che soddisfacente delle attività svolte nel 2010-11, il CACIT ritiene che anche nel 2011-12 sarà in grado di avviare insieme a „La Tenda della Luna‟ e in presenza di un numero congruo di richieste, un altro corso d‟italiano per stranieri. Alle stesse condizioni intende continuare la collaborazione con „Sagal‟ e con il Collegio del Mondo Unito fornendo quotidianamente sostegno nello studio ai ragazzi della scuola dell‟obbligo per tre o quattro ore pomeridiane. Entrambi i servizi, infatti, sono ritenuti essere di estrema utilità sociale in quanto di supporto a necessità di base e mirati alla promozione dell‟individuo e del cittadino. 12 Oltre alla spaziosa aula con numerose sedie e tavoli mobili, il CSV ha fornito a queste iniziative supporto tecnico e logistico, fotocopie e una spaziosa lavagna. Oltre a una minibiblioteca di base, per rendere più vivo e attuale l‟insegnamento, stimolare l‟interesse all‟informazione ed educare a una metodologia di ricerca che sia efficace riguardo l‟attendibilità delle fonti ed economica in termini di tempo, sarebbe bellissimo poter disporre di un collegamento Internet e di un computer fisso. L‟utilizzazione di questi strumenti viene infatti normalmente prevista e richiesta dalla scuola per qualsiasi lavoro di ricerca. Essi inoltre – assai più velocemente del materiale cartaceo - offrono la possibilità immediata di effettuare verifiche e controlli su dati e nozioni relativi alle diverse materie di studio, nonché una vasta gamma di esercizi già predisposti e calibrati. Giovanna Posarelli Associazione CACIT, Trieste 13 “Impazzire si può, viaggio nelle possibilità di guarigione”. Secondo Convegno nazionale sul disagio mentale Presso il Parco culturale di San Giovanni di Trieste, dal 22 al 24 giugno 2011, si è svolto il secondo Convegno “Impazzire si può, viaggio nelle possibilità di guarigione”. Organizzato dalle Associazioni e Persone con l‟esperienza del disagio mentale, Club Zyp, Polisportiva Fuoricentro”, Franco Basaglia, Luna e l‟altra, l‟Accademia della follia, Gruppo Protagonismo art. 32, Ass. NADIRpro, in collaborazione con il Dipartimento di Salute Mentale di Trieste e con il Patrocinio della Regione Friuli Venezia Giulia, della Provincia di Trieste e del Comune di Trieste. Condotta da Gabriella Feriani e Roberto Morsucci, l‟iniziativa ha dato vita a tre giorni di forti fermenti culturali liberatori ed esperienze di Associazioni di persone, famiglie, operatori. Scopo del Convegno è stato condividere e mettere a fuoco, sotto il profilo etico, sociale e politico, conoscenze, saperi ed esperienze che nascono nel vissuto stesso della malattia mentale e che sono state espresse nei vari interventi tematici attraverso la narrazione, la consapevolezza ed il protagonismo. La manifestazione ha voluto rappresentare un evento di ampio respiro, allargato anche alla cittadinanza, al fine di promuovere la sensibilizzazione e la conoscenza del disagio mentale. La centralità dell‟Incontro ha preso corpo nella presenza dominante dell‟“Assemblea”, quale protagonista di richiamo alle Assemblee Goriziane nel Manicomio di Gorizia dei primi anni di lavoro di Basaglia. Lo spirito prospettato nelle linee guida del Meeting è stato quello di rovesciare i ruoli tradizionali dei Convegni dando priorità di parola e di rappresentanza ai portatori e testimoni del disagio mentale, anziché ai politici o figure professionali. Fra i numerosi interventi, programmati dal Convegno, di particolare richiamo l‟art. 32, costituito a Trieste nel 2007, identificato in un gruppo di operatori, familiari e volontari il cui programma, ispirato all‟art. 32 della Costituzione, si adopera per promuovere una partecipazione attiva del cittadino nel diritto alle cure della salute mentale e all‟applicazione e verifica dei principi fondativi. La struttura portante del programma è stata distribuita in quattro Assemblee attraverso le quali sono stati riaffermati i principi della grande rivoluzione basagliana che ha modificato radicalmente il concetto della malattia mentale, restituendo dignità e diritti a coloro che hanno vissuto l‟esperienza del malessere mentale. Nella prima Assemblea è stato dato ampio spazio alle esperienze individuali e collettive inerenti la narrazione, il racconto, la scrittura ed è stata rilevata l‟importanza del vissuto di ciascuno con la seguente denominazione: “Ognuno è la sua storia; narrarsi è riappropriarsi, riprendersi, rivedere il proprio futuro. Ci racconti una storia?” L‟incontro è stato seguito tra le Radio della Salute durante le quali i partecipanti hanno raccontato le proprie esperienze di vita, ricordi, tracce di memoria, pensieri. La seconda Assemblea è stata riservata ad un vivace dibattito sul concetto di assistenzialismo ed al problema dell‟esclusione sociale, al welfare ed alla garanzia e denuncia dei diritti negati delle persone che vivono il disagio mentale. La terza Assemblea ha affrontato la questione dello stigma del linguaggio che si manifesta in tanti giornali o altri mezzi di comunicazione che, spesso, annullano e marchiano brutalmente il concetto di persona, individuo, cittadino. In tale contesto è stata presentata “La Carta di Trieste”, codice etico, deontologico, per gli operatori dell‟informazione, approvata dal Sindacato Nazionale Giornalisti, già presentata e discussa dall‟Ordine Nazionale degli stessi. Il documento auspica un accurato uso del linguaggio, nell‟intento di eliminare termini lesivi e stigmatizzanti che offendono la dignità del malato. L‟ultima Assemblea ha riservato il tema dei percorsi di guarigione e della funzione dei servizi che devono assistere ed essere vicini alle esigenze dei malati, senza arrecare loro dei danni. E‟ stato inoltre, affrontato lo spinoso problema delle diverse normative emanate da Regione a Regione che pongono stridenti contrasti di carattere giuridico e sociale. All‟incontro sono stati presenti i senatori Ignazio Marino e Michele Saccomanno, Presidente e Vice Presidente della Commissione Parlamentare d‟inchiesta sull‟efficacia ed efficienza del Servizio Sanitario Nazionale e della senatrice Donatella Poretti della Commissione d‟inchiesta sul SSN, che hanno descritto le visite a sorpresa all‟interno degli OPG italiani in cui regna lo sdegno, l‟orrore e la vergogna per le drammatiche condizioni di vita dei malati. Di rilevante interesse la proposta del Presidente Saccomanno, che ha disposto la chiusura di alcuni reparti negli Ospedali Psichiatrici Giudiziari di 14 Montelupo Fiorentino e Barcellona Pozzo di Gotto, coinvolgendo Governo, Regioni e Comuni per definire una “road map” per l‟attuazione delle norme della Corte Costituzionale che già prevedono il completamento della Riforma Basaglia. Scopo fondamentale del Convegno è stato chiarire il percorso di guarigione che appartiene ad ogni persona e definire il concetto di patologia, dimensione a vasto raggio, ancora oscura e complessa. Il concetto di guarigione, (recovery) è un termine a largo raggio, in cui confluiscono variegati aspetti di condivisione di saperi ed esperienze, sperimentati sia da esperti che dai familiari. Le radici della recovery hanno avuto inizio negli Stati Uniti e sono il prodotto del Movimento degli ex utenti psichiatrici (consumer /survivors), concepito come rivendicazione dei Diritti umani e dell‟autodeterminazione del malato. Una vasta letteratura di studi scientifici, afferente la riabilitazione psichiatrica, ha contribuito a cancellare la cronicità del disturbo mentale severo, pregiudizio ancora fortemente radicato nella popolazione, che ritiene il malato irricuperabile. Al dibattito sul concetto di guarigione hanno contribuito i gruppi trasversali (Gruppo per il Protagonismo Articolo 32, Associazione di Volontariato “Club Zyp”), a cui hanno preso parte le persone con esperienza diretta di guarigione, i familiari, gli operatori e i volontari che operano nel settore della salute mentale. Per il recupero del paziente, proiettato ad una prospettiva di autonomia e di indipendenza, risulta di fondamentale importanza il coinvolgimento diretto del paziente, vissuto attraverso contatti sociali, culturali e personali che gli permettono di riappropriarsi della propria vita, del proprio presente e del futuro. L‟uscita dall‟isolamento e dal processo di esclusione, lo aiutano a ritrovare e riaffermare la propria identità, servendosi di nuovi elementi di forza che lo conducono ad un cambiamento di vita: i variegati aspetti del cambiamento riguardano la partecipazione attiva alla vita di gruppo, di auto-aiuto e a rapporti fiduciosi di inter-relazione con gli operatori. La costruzione di una Carta dei servizi orientati alla Recovery-guarigione vuole rappresentare un primo passo nel lungo percorso delle linee guida che raccolgano idee, principi e pratiche condivise dai Servizi proiettati alla guarigione quale punto di riferimento permanente per la raccolta di pareri, informazioni e suggerimenti da integrare nel futuro dell‟informazione. Numerosi gli ospiti partecipanti e gli eventi collaterali che hanno culminato nella splendida manifestazione conclusiva della lettura del testo della storia di Marco Cavallo, scritto da Peppe Dell‟Acqua, Angela Pianca e Luciano Comida, letto e interpretato da Ida Di Benedetto. La tessitura del canovaccio, costruita dagli internati dell‟Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Montelupo Fiorentino, è nata da un cavallo azzurro di nome Marco, simbolo della libertà che ha sfondato le mura dei manicomi e rappresenta il senso di liberazione per tutti coloro che soffrono il disagio mentale. “Perché il mondo della salute mentale deve parlare alla cittadinanza” Avvicinarsi al linguaggio della follia significa addentrarsi in un‟altra dimensione della mente dove la forza del pensiero del malato non trova più punti di riferimento, né strumenti adeguati di orientamento e di comunicazione col mondo esterno, in quanto l‟insorgenza dei disturbi costituisce un delicato problema di individuazione. Coloro che non si sono mai addentrati nella dimensione della salute mentale, né hanno avuto un‟esperienza diretta, vissuta sulla propria pelle, non possono essere a conoscenza del sottile confine che separa i comportamenti cosiddetti “sani” da quelli “patologici”, spesso non ben definiti. Anche per gli studiosi risulta difficile, a volte, distinguere con chiarezza le linee di demarcazione tra normalità, patologia, devianza sociale, follia, data l‟estrema variabilità delle manifestazioni emotive, aggrovigliate alle relazioni, al contesto sociale, agli eventi della vita che rendono diverso caso per caso. Varie e diversificate sono le chiavi di lettura del fenomeno, nel continuo confronto fra discipline diverse. Le turbe dell‟identità del malato, molto spesso, sono sfumate e indefinite e si confondono nella cosiddetta “normalità”, ma, al contempo, la peculiare manifestazione del comportamento della persona, nel suo instabile modo di estrinsecarsi, assume agli occhi della società la connotazione di “strano e diverso”. Tale condizione aggrava la sua situazione in quanto la “diversità”, non accettata (forma di chiusura e di antico retaggio legato ancora a rigidi schemi culturali), comporta l‟assenza di una cultura di relazione e di 15 emancipazione sociale che penalizza fortemente il malato nello stigma e nel riconoscimento dei diritti e bisogni della sua persona. Le reazioni negative dell‟ambiente sociale acuiscono la sua condizione e aumentano lo stato di angoscia e depressione nelle relazioni interpersonali e nel contesto sociale, legati allo stress dell‟ambiente di lavoro o familiare; tali turbe confermano e possono, a vari livelli, accelerare ed aggravare la patologia della depressione o di altra natura. Ai nostri giorni, il dilagante fenomeno va a colpire anche la sfera dei giovani che non trovano più punti di riferimento, né strumenti adeguati per gestire e riordinare la forza del pensiero e del comportamento, esponendosi a pericolosi rischi di carattere mentale e dando origine a preoccupanti episodi, riportati quotidianamente dalla cronaca. Molto probabilmente, quei giovani, se soccorsi, potrebbero sviluppare il proprio patrimonio morale, sociale ed interiore, facendo emergere le sommerse potenzialità e la capacità di stare al mondo, umanizzando se stessi ed i propri simili. Va riscontrato, infine, che nonostante il lungo cammino di notevoli conquiste in ambito sociale, culturale e scientifico, la realtà quotidiana rivela ogni giorno inquietanti segnali di una raccapricciante patologia del pensiero e del comportamento che si manifestano in una società sempre più fragile, incline a produrre episodi alienanti che colpiscono, con inquietante frequenza, tutti i ceti sociali, a tutti i livelli culturali e civili. Disagio, disturbo o malattia? Ecco perché i segnali embrionali di sofferenza vanno segnalati per tempo alle autorità mediche competenti. Il pregiudizio e la paura di ciò che non si conosce, presenti in alcune fasce della nostra società si manifestano in molti strati della popolazione. Cionondimeno, non mancano tentativi e sforzi di reazione, per rimuovere l‟eredità di rigide credenze del passato; tali credenze (di cui tipica è la vergogna della malattia), dovrebbero essere eliminate per superare le resistenze che hanno edificato rigidi muri e barriere mentali di rifiuto, marchiando la malattia mentale di un doloroso stigma. Quali alternative a tante tensioni e contraddizioni del nostro vivere? Il tentativo di restituire benessere e dignità al malato ha bisogno di superare ancora molte battaglie, e deve diventare un movimento culturale di ampio respiro in grado di entrare nella mentalità delle persone, trasformando l‟immobilismo delle certezze e delle paure nel risveglio della curiosità e nell‟umiltà dell‟apprendimento di altre verità. La grande sfida della cultura del domani dovrebbe aprire nuovi spazi e qualità al linguaggio della parola, al potere pragmatico delle definizioni rivolte allo smontaggio di valori assoluti, all‟immobilismo della nostra mente per metterci in grado di andare oltre i ristretti orizzonti dell‟identità individuale. Basaglia sosteneva: La follia è una condizione umana che esiste in noi ed è presente come la ragione. La società dovrebbe accettare sia la follia che la ragione. Clara Lenuzza Associazione Articolo 32 16 Il Gattile a Trieste: una casa ed un‟oasi per ospitare e curare piccoli amici "Trieste gode fama di città zoofila e dimostra un amore particolare per i gatti. Nella nostra attuale realtà c'è un' accresciuta attenzione per il mondo animale, perciò si devono trovare dei nuovi equilibri fra sentimento comune, benessere animale e ambiente. Le città, in genere, sono inospitali per gli animali che, loro malgrado, creano problemi di convivenza; così pure i gatti. I felini in città sono suddivisi in colonie (a Trieste più di 600!) registrate dall'Azienda Sanitaria e curate da una gattara referente che deve provvedere al sostentamento, alla cura e alla pulizia del sito e soprattutto alla sterilizzazione dei soggetti. Questi interventi vengono eseguiti in convenzione con il Comune, nell'ambulatorio veterinario dell'E.N.P.A. e del Gattile di via della Fontana. Il Gattile è una struttura privata: fondata nel 1996 da Giorgio Cociani e Miranda Rotteri, è diventata sede dell'Associazione omonima, con soci fondatori Margherita Hack, l'attrice Ariella Reggio, il compianto pittore Marino Cassetti, il veterinario Jesùs Catalàn e Giorgio Cociani in veste di Presidente. Le principali finalità dell'Associazione, iscritta nel Registro del volontariato nel gennaio 2003, sono: ricovero e cure di gatti liberi ammalati o incidentati, partecipazione alla campagna di sterilizzazione, incentivazione delle adozioni, informazione e divulgazione delle problematiche inerenti al randagismo. I ricoveri al Gattile dovrebbero essere temporanei ma, ricorrendo all'eutanasia solo in casi estremi di sofferenze finalizzate alla morte, i gatti con patologie croniche, debilitanti, oppure perchè privi d'una colonia d'appartenenza, rimangono nella struttura e formano una colonia stanziale di 100/110 soggetti. Disponiamo di 60 gabbie di ricovero o degenza, accogliamo circa 400 gatti all'anno ed eseguiamo 800 interventi di sterilizzazione. Inoltre da marzo ad estate inoltrata ospitiamo 140 cuccioli orfani o con mamma gatta che verrà sterilizzata dopo lo svezzamento. Purtroppo la mortalità dei gattini si aggira al 60 %, i rimanenti trovano casa. Fiore all'occhiello dell'Associazione è l'allestimento, su terreno del Comune e in convenzione con lo stesso, dell'Oasi Felina. Si tratta d'un vasto giardino, in zona periferica, recintato e provvisto di ricoveri idonei dove trovano ospitalità le colonie di gatti "sfrattati" (al momento 150) causa cantieri di lavoro o altro. Tutto il lavoro svolto al Gattile, tranne gli interventi chirurgici, è di puro volontariato, ed anche tutte le spese di gestione sono sostenute da denaro privato. I volontari, pure svolgendo un compito a volte gravoso, sono ricompensati dalla consapevolezza di partecipare attivamente alla lotta al randagismo, problema sociale ben più complesso di quanto non appaia in superfice, e dal potere esternare l'amore per gli animali, che San Francesco chiamava i nostri fratelli minori. Giorgio Cociani (Presidente dell’ ass. Il Gattile) 17 I differenti quesiti e aspetti a cui le rubriche intendono offrire una risposta, sono indicazioni di carattere generale su specifici problemi della vita organizzativa delle associazioni di volontariato. Qualora l’associazione ritrovi, leggendo queste rubriche, situazioni analoghe a quelle che deve affrontare, consigliamo comunque di contattare, per maggiori informazioni, uno sportello del CSV. 18 Sicurezza e Volontariato a cura dell’ ing. Gianfranco Beltrame, consulente CSV QUESTA VOLTA… SCONFINIAMO: DALLA SICUREZZA ALL’AMBIENTE Come si evince dal titolo, questa volta vogliamo trattare di un tema diverso, nuovo per noi, che però è di grande attualità e quindi pensiamo che potrà essere di interesse per i nostri lettori: il fotovoltaico. E‟ un argomento che ci viene spontaneo di trattare, anche sul seguito del recente referendum sul nucleare il cui esito impone al nostro Paese di rivolgere tutte le sue “forze” per il futuro sulle risorse energetiche rinnovabili. Già da qualche tempo l‟utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili, in alternativa a quelle fossili, in Italia, anche grazie agli incentivi governativi sta crescendo rapidamente, pur se forse un po‟ in ritardo rispetto ad altri Paesi in Europa. Lo sviluppo delle energie rinnovabili è comunque una scelta obbligata a livello planetario, sancita dagli accordi di Kyoto del 1997 e di quelli di Copenhagen del 2009 che impongono una riduzione delle emissioni inquinanti e di CO2 connesse appunto all‟utilizzo di combustibili fossili. L‟Italia in particolare dovrà portare entro pochi anni la quota di energia prodotta da energie rinnovabili al 17 % del consumo finale e al 13 % le emissioni di CO2. Sulla scorta di tale tendenza si sta diffondendo l‟installazione, anche da parte di molti cittadini privati, di impianti realizzati sulle coperture degli edifici, costituiti da pannelli modulari, che forniscono energia elettrica che viene immessa per lo più in rete, ovvero ceduta agli Enti di produzione e quindi ripagata, direttamente e attraverso i contributi da parte dell‟ente Gestore. E‟ utile però sapere che, nel caso in cui l‟impianto sia realizzato sul tetto di un edificio di civile abitazione, si innesca un problema di cui pochi verosimilmente ne sono a conoscenza, ovvero il regime fiscale. E infatti l'installazione di un impianto sulla copertura di un edificio impone che lo stesso sia accatastato: L‟Agenzia del Territorio ha dichiarato tale posizione con apposita circolare in cui si precisa che gli impianti vanno accatastati nella categoria D/1, ovvero come “opifici”. E‟ facile rendersi conto che la procedura di accatastamento comporta per l‟immobile (nota bene sia per impianto al suolo che su tetto) l‟applicazione dell‟ICI (come da sentenza di Corte di Cassazione Tributaria del 2009), e questo ovviamente vale per le posizioni fiscali di tutti gli immobili. L‟immobile in sostanza fornisce una rendita che diviene base per il calcolo dell‟ICI che è dovuta. E‟ interessante anche sapere che, nel caso che l‟impianto fotovoltaico sia realizzato da un soggetto diverso dal proprietario del fabbricato, si rende necessaria la stipula di un diritto di superficie, anche in questo caso con relativa procedura catastale (istituzione di particella superficiaria sul lastrico solare di competenza) che consente, peraltro, la concessione di un‟eventuale ipoteca a garanzia di finanziamenti sull‟impianto realizzato. A completamento dell‟articolo, è utile sapere che l‟Agenzia delle Entrate (anche in questo caso con apposita risoluzione) considera gli impianti fotovoltaico, sia al suolo che su edifici, come beni mobili e quindi su di essi spetta il rimborso IVA, in quanto l‟investimento assume comunque la natura di bene ammortizzabile e non di spesa pluriennale. Sovvenzioni e contributi a cura di Giovanna Roiatti, consulente CSV 19 FONDI PER LA SOCIETA' CIVILE a cura di Giovanna Roiatti, consulente CSV L'approfondimento di questo numero è dedicato alla Domanda di contributo per la realizzazione progetti sperimentali di volontariato ai sensi dell’art. 12 della Legge 11 agosto 1991, n. 266. Per la prima volta ma non obbligatoriamente si può fare la domanda e presentare la documentazione on line. Il Ministero ha predisposto una piattaforma per rendere più semplice la procedura ed evitare gli errori . L'invito quindi è di andare alla piattaforma al sito http://www.direttiva266.it/ ed innanzitutto registrarsi. La piattaforma informatica è lo strumento che gestisce tutte le fasi del progetto compresa la realizzazione e la rendicontazione. Il cartaceo rimane una modalità usabile ancora ma da abbandonare al più presto; quindi va preferita la modalità on line perchè evita di fare errori (il sistema ci avverte!). La domanda va stampata dopo che si è autogenerata in pdf, quindi va firmata, scannerizzata e inviata entro le ore 12.00 del 4 ottobre 2011; oppure con smart card. Al momento del clic su "valida dati" viene segnalato tutto ciò che rende il progetto inammissibile. Il costo complessivo, comprensivo della quota a carico è di 40.000 euro; il co-finanziamento non è obbligatorio. Per la Valorizzazione del lavoro volontario basta un'autodichiarazione del Presidente, se viene compilato online non serve più il cartaceo anche in questo caso. Le attività devono essere realizzate da giugno a settembre 2012 circa, ma il Ministero non sarà sollecito a rimborsare le spese effettuate; si parla di uno o due anni, ma la L.266 rimane comunque un'opportunità! ALCUNE SCADENZE da SETTEMBRE 2011 a DICEMBRE 2011 RIFERIMENTO SCADENZA DESTINATARI ENTE EROGATORE L.266/91 04.10.11 Associazioni di volontariato Ministero del lavoro e delle Politiche Sociali Idea Solidale Fine settembre Associazioni di volontariato Provincia di Udine Strand 1.3.6 - Support to European cultural festivals 16/11/11 Associazioni che operano nel campo della cultura Programma Cultura Eu Support for Cultural 05/10/2011 Projects (Strand 1) Strand 1.1 – Multi annual cooperation projects Strand 1.2.1 Cooperation measures Associazioni che operano nel campo della cultura Programma Cultura Eu PROGRESS GU L 315 del 15.11.2006 Call Servizi pubblici per l‟occupazione; Commissione Europeaautorità locali e regionali; Occupazione, affari 06/09/11 RIFERIMENTO SCADENZA DESTINATARI ENTE EROGATORE VP/2011/008 Call VP/2011/007 26/09/11 organismi specializzati; parti sociali e pari opportunità sociali; ONG,università e istituti di ricerca. Programma comunitario Gioventù in azione 2007/13 03/11/11 Gruppi ed organizzazioni giovanili Agenzia nazionale Gioventù Programma comunitario Europa per i cittadini http://eacea.ec.europa.eu/ citizenship/funding/2011/ index_en.php Misura 1.1 Incontri di cittadini appartenenti a città gemellate Misura 1.2 Reti tematiche per città gemellate Varie fino al 2013 Enti locali, organizzazioni della società civile, ONG, scuole, sindacati, OdV, associazioni di sport amatoriale, etc. EACEA Agenzia esecutiva per la gestione dell‟azione comunitaria nei settori dell‟istruzione, degli audiovisivi e della cultura Progetti per l'anno 12.11.10 europeo del volontariato EYV 2011 http://www.eyvolunteerin g.eu/ Organizzazioni pubbliche e della società civile, Ong con personalità giuridica, associazioni di volontariato. European Commission http://www.soros.org/initi varie atives/justice/news/italyproposals-20110602 Soggetti della società civile Fondazione Soros Reti europee della società civile che operano nella cooperazione allo sviluppo al di fuori dell'UE e le istituzioni dell'UE nonche' di rafforzare le piattaforme di rappresentanza. Commissione Europea 20 01/09/2011 01/02/2012 01/09/2011 01/02/2012 http://www.soros.org/initi atives/fellowship/news/ca ll-for-proposalsfellowship-20100630 "NSA/LA - Cooperation, 15/09/11 synergies and structured dialogue in the area of development between civil society platforms, their organisations and EU institutions" (EuropeAid/131142/C/A CT/Multi) Per le associazioni che desiderano avvalersi del supporto del Centro servizi volontariato, si ricorda che è attivo un servizio di consulenza sulle progettazioni e verifica sulle domande di contributo prima della loro spedizione agli Enti erogatori. Gli appuntamenti con il consulente possono essere fissati telefonando al proprio sportello di riferimento o presso la sede di Pordenone al numero 0434-21961. Lo scaffale del volontariato Esplorazioni bibliografiche su temi di interesse sociale a cura del Centro Studi CSV Acqua, sviluppo, cooperazione e volontariato. Che si tratti di Protezione Civile, educazione allo sviluppo, accesso all’acqua potabile, prevenzione o difesa dell’ambiente, l’acqua costituisce un elemento centrale in molti ambiti di intervento del volontariato, sia in Europa che nei Paesi in Via di Sviluppo. Presentiamo qui di seguito una breve esplorazione bibliografica su questo tema, segnalando, accanto al titolo, l’eventuale presenza e la collocazione del testo nella biblioteca del CSV, sita in via san Francesco 2, a Trieste. ALTAMORE 2004 I predoni dell'acqua. Milano, San Paolo [biblioteca CSV: L/32] BARLOW, Maude - CLARKE, Tony 2002 Blue gold. Trad. it.: Oro blu. La battaglia contro il furto mondiale dell'acqua. Bologna, Arianna Editrice, 2004. BOUGUERRA, Mohamed Larbi 1997 Bataille planétaire pour l'"or bleu". "Le Monde Diplomatique", novembre 1997, pp. 24-25. BROMBERGER, C. - PELEN, J.N. 1985 Usages et images de l'eau. «Le Monde Alpin et Rhodanien», vol. 13, n. 4. CHESNOT, Christian 2000 Pénurie d'eau au Proche-Orient. "Le Monde Diplomatique", février 2000, p. 15. COSMA, Renato et alii 2003 Sposare l'acqua al sole. La bonifica per lo sviluppo economico e sociale del Territorio. Monfalcone, Associazione Culturale Bisiaca. [biblioteca CSV: L/160] DE VILLIERS, Marq 2003 Acqua. Storia e destino di una risorsa in pericolo. Milano, Sperling & Kupfer Editori [biblioteca CSV: L/456] GOBYN, R. (a cura di) 1987 Histoire d'eaux. Stations thermales et balnéaires en Belgique, XVIe-XXe siècle. Bruxelles, René Reyns. GOUBERT, J.-P. 1985 L'eau et l'expertise sanitaire dans la France du XIXe siècle. «Sciences Sociales et Santé», vol. 3, n. 2, pp. 75102. 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Marco FAQ amministrative e fiscali a cura di Alessandro Olivo Onlus: agevolazioni e soci Premessa – L‟Agenzia delle Entrate, con la Circolare n. 38 dell‟1° agosto 2011 è intervenuta per fornire alcuni importanti chiarimenti riguardanti la disciplina delle Onlus. Gli aspetti toccati corrispondono a: esenzione dall‟imposta di registro per gli atti costitutivi, partecipazione degli enti esclusi nelle onlus, iscrivibilità del Trust nell‟anagrafe delle onlus e partecipazioni di una onlus ad una impresa sociale. Esenzione dall‟imposta di registro per gli atti costitutivi - Alcune leggi regionali prevedono che le organizzazioni di volontariato, nel richiedere l‟iscrizione nei registri del volontariato, debbano allegare copia dell‟atto costitutivo redatto nella forma dell‟atto pubblico o della scrittura privata autenticata o registrata. Ciò comporta che le stesse organizzazioni solo dopo la registrazione dell‟atto costitutivo potranno iscriversi negli appositi registri. In tali ipotesi le organizzazioni di volontariato possono fruire dell‟esonero dall‟imposta di registro prima dell‟iscrizione negli appositi registri ma dovranno comunicare tempestivamente, all‟ufficio locale dell‟Agenzia delle Entrate che ha provveduto alla registrazione dell‟atto costitutivo, l‟avvenuta iscrizione nel registro delle organizzazioni di volontariato. Partecipazione degli enti esclusi nelle onlus - Gli “enti esclusi” dalla qualifica di Onlus (enti pubblici, società commerciali, ecc.) possono costituire (o partecipare a) un soggetto giuridico autonomo avente la qualifica fiscale di Onlus, indipendentemente dal fatto che gli “enti esclusi” esercitino un ruolo determinante nella definizione degli atti di indirizzo della Onlus stessa. Questo principio non si applica alle Organizzazioni Non Governative per le quali la legge speciale prevede espressamente il divieto di partecipazione ad esse da parte di enti pubblici e società commerciali. Iscrivibilità del Trust all‟anagrafe delle Onlus - I trust opachi, cioè senza beneficiari di reddito individuati possono assumere la qualifica di Onlus perché il reddito prodotto è tassato direttamente in capo al trust stesso come avviene con il regime di favore proprio delle Onlus. E‟ invece precluso il riconoscimento della qualifica di Onlus al trust c.d. “trasparente”, ovvero al trust con beneficiari di reddito individuati in quanto a godere del regime fiscale agevolato previsto per le Onlus sarebbero i beneficiari di reddito e non la Onlus. Partecipazioni di una onlus ad una impresa sociale - Le Onlus possono detenere partecipazioni in organizzazioni qualificate come “imprese sociali”. L‟Agenzia chiarisce, infatti, che la disciplina normativa dell‟impresa sociale (Dlgs 155/2006) è compatibile con quella delle Onlus (Dlgs 460/1997). In particolare, entrambi gli “enti” operano senza fini di lucro. Il che implica il divieto di distribuzione di utili e avanzi di gestione, l‟obbligo di impiegare gli utili e gli avanzi di gestione nello svolgimento dell‟attività statutaria e l‟obbligo di devoluzione del patrimonio, in caso di cessazione dell‟attività, a finalità di utilità sociale. 23 Comunicazione telematica all'Agenzia delle Entrate delle operazioni rilevanti ai fini IVA di importo pari o superiore a 3.000,00 euro - Riepilogo della disciplina e dei chiarimenti ufficiali INDICE 24 1 Premessa 2 Soggetti obbligati 3 Oggetto della comunicazione 3.1 Soglie di 3.000,00 e 3.600,00 euro 3.2 Contratti da cui derivano corrispettivi periodici e contratti tra loro collegati 3.2.1 Pagamento frazionato del corrispettivo 3.2.2 Nozione di "collegamento tra più contratti" 3.3 Operazioni escluse dalla comunicazione 3.4 Dati da indicare nella comunicazione 4 Modalità e termini di presentazione delle comunicazioni 4.1 Termini 4.2 Comunicazione sostitutiva 5 Sanzioni 1 PREMESSA Con il provv. Agenzia delle Entrate 22.12.2010, è stata data attuazione all'obbligo di comunicazione telematica delle operazioni rilevanti ai fini IVA di importo pari o superiore a 3.000,00 euro, previsto dall'art. 21 del DL 78/2010 convertito nella L. 122/2010. Successivamente, l'Agenzia delle Entrate è intervenuta con: il provv. 14.4.2011; la circ. 30.5.2011 n. 24. il provv. 21.6.2011 Di seguito si riepiloga la disciplina in esame, alla luce delle novità intervenute. 2 SOGGETTI OBBLIGATI Il nuovo adempimento riguarda tutti i soggetti passivi IVA che, in qualità di cedenti/prestatori o di cessionari/committenti, effettuano operazioni rilevanti ai fini IVA. Sono obbligati anche: i soggetti in contabilità semplificata; gli enti non commerciali, limitatamente alle operazioni effettuate nell'esercizio di attività commerciali o agricole; i soggetti non residenti con stabile organizzazione in Italia o identificati direttamente o per mezzo di un rappresentante fiscale in Italia; i curatori fallimentari e commissari liquidatori per conto della società fallita o in liquidazione coatta amministrativa; i soggetti che hanno optato per la dispensa dagli adempimenti per le operazioni esenti; i soggetti che applicano il regime fiscale agevolato per le nuove iniziative produttive. Contribuenti minimi - I contribuenti minimi sono esclusi dall'obbligo di comunicazione, salvo che - in corso d'anno - si verifichi una causa di decadenza dal regime; in tal caso, vanno comunicate le operazioni effettuate dalla data in cui sono venuti meno i requisiti per l'applicazione del regime semplificato. Enti pubblici - Il Provvedimento Agenzia Entrate 21.6.2011 ha esplicitamente previsto che siano esclusi dall'obbligo di comunicazione lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni e gli altri organismi di diritto pubblico. 3 OGGETTO DELLA COMUNICAZIONE La comunicazione ha per oggetto le operazioni rilevanti ai fini IVA, per le quali coesistano i presupposti impositivi (oggettivo, soggettivo e territoriale). 3.1 SOGLIE DI 3.000,00 E 3.600,00 EURO Sono soggette all'obbligo di comunicazione: le operazioni con obbligo di emissione della fattura, se i corrispettivi dovuti, secondo le condizioni contrattuali, sono di importo pari o superiore a 3.000,00 euro, al netto dell'IVA; le operazioni senza obbligo di emissione della fattura, se i corrispettivi dovuti, secondo le condizioni contrattuali, sono di importo pari o superiore a 3.600,00 euro, al lordo dell'IVA. Il limite di 3.600,00 euro si applica anche alle: operazioni con obbligo di emissione della fattura, se non è obbligatoria l'indicazione separata dell'imposta (es. agenzie di viaggio in regime speciale); operazioni senza obbligo di emissione della fattura, se quest'ultima viene emessa, su richiesta del cliente, in luogo dello scontrino o della ricevuta fiscale. Disciplina transitoria In via transitoria: per il periodo d'imposta 2010, le soglie di 3.000,00 e 3.600,00 euro sono elevate a 25.000,00 euro al netto dell'IVA e la comunicazione è limitata alle operazioni soggette all'obbligo di fatturazione; dall'1.1.2011 al 30.6.2011, la comunicazione è limitata alle operazioni soggette all'obbligo di fatturazione di importo pari o superiore a 3.000,00 euro, al netto dell'IVA. A regime, ossia dall'1.7.2011, la comunicazione avrà per oggetto le operazioni rilevanti ai fini IVA: di importo pari o superiore a 3.000,00 euro, al netto dell'IVA, se soggette all'obbligo di fatturazione; di importo pari o superiore a 3.600,00 euro, al lordo dell'IVA, se non soggette all'obbligo di fatturazione. 3.2 CONTRATTI DA CUI DERIVANO CORRISPETTIVI PERIODICI E CONTRATTI TRA LORO COLLEGATI Per i contratti: d'appalto, fornitura, somministrazione e gli altri contratti da cui derivano corrispettivi periodici (es. contratti di locazione, noleggio, concessione, ecc.), la comunicazione è obbligatoria solo se i corrispettivi dovuti nell'intero anno solare sono di importo complessivo pari o superiore a 3.000,00 euro; tra loro collegati, ai fini del calcolo del limite di 3.000,00 euro, occorre considerare l'ammontare complessivo dei corrispettivi previsti per tutti i contratti. 3.2.1 Pagamento frazionato del corrispettivo Per i suddetti contratti, in caso di pagamento frazionato del corrispettivo, deve essere comunicato l'importo complessivo delle operazioni rese o ricevute nell'anno di riferimento, anche se il corrispettivo è inferiore alla soglia. Nello specifico, deve essere compilata un'unica riga del tracciato record; nel campo "data dell'operazione" va indicata: - la data di registrazione dell'ultima operazione resa o ricevuta nell'anno di riferimento; - ovvero, in assenza dell'obbligo di registrazione, la data di effettuazione dell'operazione. 3.2.2 Nozione di "collegamento tra più contratti" Il collegamento negoziale si verifica quando le parti perseguono un risultato economico unitario e complesso che viene realizzato non per mezzo di un singolo contratto, bensì mediante una pluralità coordinata di contratti. 25 3.3 Operazioni escluse dalla comunicazione Dall'obbligo di comunicazione sono escluse: le importazioni; le esportazioni "dirette", anche in triangolazione; l'esonero non è, invece, applicabile alla cessione interna dei beni nell'ambito delle triangolazioni comunitarie; le operazioni intracomunitarie oggetto di dichiarazione ai fini INTRASTAT, ossia: - le cessioni e gli acquisti intracomunitari di beni; - le prestazioni di servizi "generiche", territorialmente rilevanti nel Paese UE del committente, purché ivi imponibili; le operazioni, attive e passive, effettuate e ricevute, registrate o soggette a registrazione, nei confronti di operatori economici aventi sede, residenza o domicilio in Stati o territori a fiscalità privilegiata (c.d. "operazioni con paradisi fiscali"); le operazioni oggetto di comunicazione obbligatoria all'Anagrafe tributaria; pertanto, l'esonero: - riguarda, ad esempio, i contratti di assicurazione, i contratti di somministrazione di energia elettrica, acqua e gas, i contratti di mutuo e gli atti di compravendita di immobili; - non riguarda, ad esempio, le cessioni di autoveicoli, le quali - pur essendo sottoposte ad un particolare regime pubblicistico - non sono monitorate dall'Anagrafe tributaria; le operazioni effettuate nei confronti dei contribuenti non soggetti passivi IVA, qualora il pagamento del corrispettivo sia avvenuto mediante carte di credito, di debito o prepagate emesse da operatori finanziari; l'esonero non si applica se i suddetti operatori finanziari sono soggetti non residenti e senza stabile organizzazione in Italia; i passaggi interni di beni tra rami d'azienda, se documentati da fattura. 3.4 DATI DA INDICARE NELLA COMUNICAZIONE Nella comunicazione devono essere indicati, per ciascuna cessione o prestazione: la data dell'operazione, ossia: - la data di registrazione dell'operazione; - ovvero, in assenza dell'obbligo di registrazione, la data di effettuazione dell'operazione; l'anno di riferimento; la partita IVA o, in mancanza, il codice fiscale del cedente/prestatore e del cessionario/ committente; per i soggetti non residenti, privi di codice fiscale: - se persone fisiche, il cognome e il nome, il luogo e la data di nascita, il sesso e il domicilio fiscale; - se soggetti diversi dalle persone fisiche, la denominazione, la ragione sociale o la ditta e il domicilio fiscale; in relazione alle società, associazioni o altre organizzazioni senza personalità giuridica, vanno inoltre indicati gli elementi previsti per le persone fisiche per almeno una delle persone che ne hanno la rappresentanza; i corrispettivi dovuti e l'importo dell'IVA, ovvero la specificazione che l'operazione è non imponibile o esente; i corrispettivi, comprensivi dell'IVA, se si tratta di operazioni, rilevanti ai fini IVA, per le quali non è obbligatoria l'emissione della fattura. Operazioni non soggette all'obbligo di fatturazione Per le operazioni non soggette all'obbligo di fatturazione, il cessionario/committente deve fornire al cedente/prestatore il codice fiscale anche nell'ipotesi in cui sia emessa la fattura. 4 MODALITÀ E TERMINI DI PRESENTAZIONE DELLE COMUNICAZIONI Le comunicazioni in esame devono essere trasmesse esclusivamente in via telematica: - direttamente, utilizzando il servizio telematico Entratel o Fisconline; - oppure avvalendosi degli intermediari abilitati (es. dottori commercialisti). 4.1 TERMINI A regime, la comunicazione telematica deve essere inviata entro il 30 aprile dell'anno successivo a quello di riferimento. 26 In via transitoria, in relazione alla comunicazione relativa al periodo d'imposta 2010, il termine di invio è prorogato al 31.10.2011. Pertanto, entro: il 31.10.2011, vanno comunicate le operazioni di importo pari o superiore a 25.000,00 euro al netto dell'IVA, rese e ricevute nell'anno 2010, per le quali è previsto l'obbligo di emettere la fattura; il 30.4.2012, vanno comunicate: - le operazioni di importo pari o superiore a 3.000,00 euro al netto dell'IVA, rese e ricevute nell'anno 27 2011, per le quali è previsto l'obbligo di emettere la fattura; - le operazioni di importo pari o superiore a 3.600,00 euro al lordo dell'IVA, rese e ricevute dall'1.7.2011 al 31.12.2011, per le quali non è previsto l'obbligo di emettere la fattura. 4.2 COMUNICAZIONE SOSTITUTIVA Entro i 30 giorni successivi al termine previsto per la trasmissione della comunicazione originaria è possibile, senza applicazione di sanzioni: - annullare la comunicazione originaria; - inviare una comunicazione sostitutiva per correggere eventuali errori e/o omissioni. Ravvedimento operoso Scaduto il termine di 30 giorni è ammesso il ravvedimento operoso. 5 SANZIONI L'omessa comunicazione telematica, così come la comunicazione con dati incompleti o non veritieri, è punita con la sanzione amministrativa da 258,00 a 2.065,00 euro. Lo Studio è a disposizione per ulteriori informazioni e per predisporre e trasmettere in via telematica la comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini IVA relative al 2010. Alessandro Olivo Consulente fiscale CSV 28 CIESSE INFORMA - NUMERO 36 - PERIODICO ONLINE DEL CENTRO SERVIZI VOLONTARIATO FRIULI VENEZIA GIULIA VIALE MARTELLI, 51 - 33170 PORDENONE - TEL. 0434 21961 REDAZIONE, FOTO E GRAFICA: ROBERTO LIONETTI, TEL./FAX 040 3720919 - E-MAIL: [email protected] DIRETTORE RESPONSABILE: UGO SALVINI REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI TRIESTE N. 1046 DEL 11/04/2002 GLI ARTICOLI FIRMATI RIFLETTONO ESCLUSIVAMENTE L’OPINIONE DEI LORO AUTORI, E NON NECESSARIAMENTE QUELLA DELLA RIVISTA O DEL CENTRO SERVIZI VOLONTARIATO FRIULI VENEZIA GIULIA I TESTI, ANCHE SE CURATI CON SCRUPOLOSA ATTENZIONE, NON POSSONO COMPORTARE SPECIFICHE RESPONSABILITÀ PER INVOLONTARI ERRORI O INESATTEZZE IN CAPO ALL’AUTORE E/O EDITORE È CONSENTITA ED AUSPICABILE LA RIPRODUZIONE E DIVULGAZIONE TOTALE O PARZIALE DEI TESTI PURCHÉ VENGA CITATA LA FONTE IL VOLUME È STATO CHIUSO IN REDAZIONE NEL MESE DI SETTEMBRE 2011 LA RIVISTA E’ DISTRIBUITA GRATUITAMENTE QUESTA PUBBLICAZIONE, COME PREVISTO DALLA LEGGE 266/91 PER TUTTE LE ATTIVITÀ DEL CENTRO SERVIZI VOLONTARIATO, È POSSIBILE GRAZIE AL CONTRIBUTO DELLE FONDAZIONI DI ORIGINE BANCARIA: FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI UDINE E PORDENONE, FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI TRIESTE, FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO DI GORIZIA, FONDAZIONE CASSE DI RISPARMIO DELLE PROVINCE LOMBARDE E ACRI-ASSOCIAZIONE DI FONDAZIONI E CASSE DI RISPARMIO SPA EROGATO ATTRAVERSO IL COMITATO DI GESTIONE DEL FONDO SPECIALE DEL VOLONTARIATO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA Il Centro Servizi Volontariato Friuli Venezia Giulia è socio di CSV.net, Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato Il Centro Servizi Volontariato Friuli Venezia Giulia è inoltre socio del Centre Européen du Volontariat