Studio di prefattibilità ambientale

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Studio di prefattibilità ambientale
Autorità Portuale Regionale
Porto di Viareggio
REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA CONTINUO DI
DRAGAGGIO E TRASFERIMENTO DEI SEDIMENTI
Responsabile Unico del Procedimento
Progettista
Progettista
Collaboratore alla progettazione
Collaboratore alla progettazione
Collaboratore alla progettazione
Collaboratore alla progettazione
Coordinatore sicurezza
Ing. Fabrizio Morelli
Ing. Gianfranco Boninsegni
Geol. Luigi E. Cipriani
Geol. Simona Cerretini
Arch. Alessandro Rosselli
Geom. Pietro Ricci
P.E. Fabrizio Roncucci
Geom. Antonello Mazzolin
Consulenza
PROGETTO PRELIMINARE
Studio di prefattibilità ambientale
TAV. __
Scala _: ____
Gennaio 2015
Regione Toscana
Progetto preliminare del sistema continuo di
dragaggio e trasferimento dei sedimenti
Autorità Portuale Regionale
Porto di Viareggio
Studio di prefattibilità ambientale
INDICE
1. PREMESSA................................................................................................................................... 3
2. COMPATIBILITÀ DELL’INTERVENTO CON PIANI PAESAGGISTICI, TERRITORIALI
ED URBANISTICI ........................................................................................................................... 4
3. CARATTERIZZAZIONE AMBIENTALE DEI SEDIMENTI .................................................... 5
4. PRIME CONSIDERAZIONI SUGLI EFFETTI DELL’INTERVENTO SULLE COMPONENTI
AMBIENTALI E SULLA SALUTE ................................................................................................ 8
5. RISPETTO DELLE NORME DI TUTELA AMBIENTALE ..................................................... 10
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1. PREMESSA
Gli interventi di cui al presente progetto nascono dall’esigenza di trovare soluzione al problema
dell’insabbiamento dell’imboccatura portuale del porto di Viareggio, ubicato lungo un tratto di
litorale sabbioso caratterizzato da un intenso flusso sedimentario diretto prevalentemente da sud
verso nord.
Sulle motivazioni e valutazioni che hanno condotto alla scelta della soluzione progettuale
individuata è ampiamente argomentato nelle altre relazioni del progetto. E’ importante evidenziare
che la soluzione progettuale è stata selezionata con l’obiettivo di mantenere l'imboccatura del
porto in condizioni di sicurezza e le spiagge di ponente in equilibrio, rendendo cioè "nullo"
l'impatto delle strutture portuali sul trasporto solido litoraneo. L’aspetto importante considerato è
proprio quello di permettere la convivenza porto-spiaggia (porto agibile e litorale in equilibrio)
perseguibile solo con interventi artificiali di spostamento delle sabbie da sud a nord del porto.
La soluzione definita è quella costituita da un impianto di by-pass dei sedimenti con sabbiodotto
fisso, da una sistema di dragaggio mobile e da una trappola sedimentaria, al fine di poter
ottimizzare il by-pass e consentire il fermo impianto durante la stagione balneare.
Gli interventi previsti nel presente progetto preliminare riguardano la realizzazione delle
infrastrutture fisse (sabbiodotto e opere di intercettazione dei sedimenti) e del dragaggio iniziale
dei fondali, mentre il trasferimento periodico dei sedimenti (compreso il noleggio della draga
aspirante-refluente, dell'eventuale stazione di rilancio aggiuntiva, delle tubazioni mobili allo
scarico e dei mezzi terrestri sull'arenile) e la manutenzione delle infrastrutture realizzate saranno
oggetto di appalti successivi, da ripetere nel corso degli anni.
Gli interventi previsti sono i seguenti :
• dragaggio iniziale dei fondali antistanti la diga foranea e l'imboccatura portuale fino alla
testata del molo di sottoflutto, per un volume complessivo di circa 175.000 mc;
• realizzazione di un pennello a sud dell'imboccatura, radicato lungo il molo di sopraflutto
ed ortogonale allo stesso, composto da un tratto iniziale emerso (50 m) e da un successivo
tratto sommerso (m 110) ed ulteriore tratto emerso di 30 longitudinale al molo;
• realizzazione di un pennello più piccolo a nord dell'imboccatura (35 m), radicato lungo il
molo di sottoflutto e interamente emerso;
• realizzazione di un nuovo sabbiodotto per il trasferimento delle sabbie, composto da un
tratto subacqueo di attraversamento dell'avamporto (interrato sotto al fondale marino), da
un tratto in scatolare lungo il molo di sottoflutto e da un tratto interrato lungo le spiagge di
ponente fino a raggiungere la fine dell'area interessata da ripascimento periodico.
Per quanto riguarda i sedimenti oggetto del dragaggio iniziale, sulla base degli esiti della loro
caratterizzazione, essi saranno prevalentemente riutilizzati ai fini di ripascimento, ad eccezione di
quelli in prossimità dell’avamporto, presumibilmente non compatibili. I sedimenti riutilizzati per il
ripascimento, in analogia agli interventi di escavo effettuati negli ultimi anni periodicamente dal
Comune di Viareggio ed in tempi più recenti dall’Autorità Portuale Regionale, saranno depositati
nei fondali antistanti le spiagge poste a nord (circa 1-2 km dal porto).
Gli interventi sopra descritti saranno eseguiti sia via terra che via mare.
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Gli interventi non interessano zone classificate Siti di Importanza Regionale (SIR) ai sensi della
L.R. 56/2000 né Siti di Importanza Comunitaria (SIC) o Zone di Protezione Speciale (ZPS)
classificate rispettivamente ai sensi della Direttiva 92/43/CE Habitat e della Direttiva
2009/147/CE versione codificata Uccelli. Le aree di intervento non risulta nemmeno
significativamente limitrofe a tali siti e vista la tipologia di intervento non si rilevano ripercussioni
sullo stato di conservazione dei valori naturali tutelati in tali siti.
2. COMPATIBILITÀ DELL’INTERVENTO CON PIANI PAESAGGISTICI,
TERRITORIALI ED URBANISTICI
In riferimento al Piano di Indirizzo Territoriale ed in particolare al nuovo PIT con valenza di piano
paesaggistico approvato con D.C.R. n. 58 del 02/07/2014 non sono rilevabili elementi di
incompatibilità per l’ambito in questione e si rimanda comunque alla relazione paesaggistica
redatta per il presente progetto.
La realizzazione di un sistema continuo di dragaggio e trasferimento sedimenti risulta compatibile
con il Piano Regolatore Portuale vigente del Porto di Viareggio (approvato con D.C.R. n. 26 del
14/02/2007 e conforme al Piano Strutturale del Comune di Viareggio). Infatti la questione
dell’“insabbiamento dell’imboccatura” viene affrontata in modo chiaro dal suddetto P.R.P,
essendo una delle principali problematiche considerate. In relazione a questo aspetto, ritenuto
forse il più critico e descritto con gli studi ed i dati disponibili al momento della redazione del
piano, viene ribadito che l’esperienza del passato ha dimostrato che il problema
dell’insabbiamento non può essere risolto con un semplice dragaggio dell’imboccatura a lunghi
intervalli. Ai fini della fattibilità del P.R.P. è stato ritenuto sufficiente dimostrare l’esistenza di una
possibile soluzione del problema, indipendentemente dalle sue caratteristiche tecniche. Ed in
effetti fa parte del P.R.P. l’elaborato H – “Relazione sui possibili sistemi di difesa
dall’insabbiamento” che propone diverse alternative, ritenute tecnicamente ammissibili. Questo
documento è stato considerato nell’analisi progettuale delle alternative di cui alla studio di
fattibilità e di cui al presente progetto preliminare.
Per quanto riguarda gli strumenti urbanistici generali del Comune di Viareggio, in riferimento al
Piano Strutturale non risultano definite specifiche discipline nelle aree interessate dagli interventi
in progetto ed anche consultando i documenti relativi all’avvio del procedimento del nuovo
Regolamento Urbanistico non risultano elementi di incompatibilità.
In relazione al Piano di Bacino stralcio Assetto Idrogeologico (P.A.I.), approvato in data
01/02/2005 ed aggiornato con D.P.C.M. del 26/07/2013, dell’Autorità di Bacino del Fiume
Serchio l’ambito territoriale di interesse ricade in aree a bassa probabilità di inondazione e non è
presente nessun elemento legato alla franosità del territorio.
L’area interssata dagli interventi è esterna all’ambito terrritoriale di competenza dell’Ente Parco
Regionale Migliarino-San Rossore-Massaciuccoli.
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3. CARATTERIZZAZIONE AMBIENTALE DEI SEDIMENTI
La caratterizzazione ambientale dei sedimenti ad oggi disponibile e conclusasi nel settembre
2013 a cura di ISPRA (vd. Caratterizzazione ambientale finalizzata al dragaggio ed alla
gestione dei sedimenti del porto di Viareggio - Relazione finale), individua per i sedimenti
prelevati nell’area esterna del porto di Viareggio (ad esclusione del campione VCE4) una classe
di qualità dei materiali da movimentare compatibile con la deposizione nella spiaggia
sommersa.
A tale caratterizzazione ambientale è possibile intanto far riferimento, per quanto attiene il
dragaggio iniziale previsto dal presente progetto, e l’area a cui si riferisce è indicata nella
Figura 1 e nella Figura 2, dove sono rappresentate le relative maglie. La caratterizzaione si è
svolta secondo le indicazioni riportate nel “Manuale per la movimentazione dei sedimenti
marini” (ICRAM-APAT, 2007) e secondo bozza del Decreto ai sensi dell’art. 109 del D.Lgs.
152/2006.
Figura 1 - Maglie in cui sono stati effettuati i prelievi per la caratterizzazione ambientale (estratta da
Caratterizzazione ambientale finalizzata al dragaggio ed alla gestione dei sedimento del porto di Viareggio Relazione finale - ISPRA 2014)
Nell’area esterna al porto e nell’area di deposizione è stata applicata una griglia a maglia
quadrata di 200 m di lato ed all’interno di ciscuna maglia è stata posizionata una stazione di
campionamento. Può esser fatto riferimento in particolare alle stazioni contrassegnate dalla
sigla VCE1,VCE2, VCE3,VCE5,VCE6 per l’area di potenziale escavo ed alle stazioni
contrassegnate dalla sigla ARI 3, ARI 4, ARI 5 e ARI 6 per l’area di ripascimento.
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Figura 2 - Maglie in cui sono stati effettuati i prelievi per la caratterizzazione ambientalenell’area di ripascimento
(estratta da Caratterizzazione ambientale finalizzata al dragaggio ed alla gestione dei sedimento del porto di
Viareggio - Relazione finale - ISPRA 2014)
Per quanto riguarda la caratterizzazione granulometrica dei campioni analizzati (Tabella 1)
prevale la frazione sabbiosa (da 84% a 99%) con ridotta frazione pelitica e scarsa/nulla frazione
ghiaiosa.
La distribuzione delle sabbie risulta simile tra i campioni dell’area esterna al porto e quelli
dell’area di ripascimento, anche se nelle stazioni esterne è prevalente la sabbia medio-fine
(<250µ) mentre nell’area di ripascimento prevale la sabbia medio-grossolana.
GHIAIE
SABBIE
PELITI
Campione
2000µm 1000µm 500µm 250µm 125µm 63µm TOT < 63µm
VCE1 (0-50)
0,00
0,19
0,56
5,99
60,30 16,85 83,90
16,10
VCE2 (0-100)
0,00
0,15
2,12
62,18
32,68
0,76 97,88
2,12
VCE2 (100-150)
0,00
0,00
8,44
70,30
18,28
0,88 97,89
2,11
VCE3 (0-100)
0,00
0,15
10,40
71,25
16,82
0,31 98,93
1,07
VCE3 (100-150)
0,00
0,19
5,57
73,65
16,33
1,48 97,22
2,78
VCE5 (0-100)
0,00
0,00
1,68
67,16
26,31
2,05 97,20
2,80
VCE6 (0-100)
0,18
0,00
5,32
68,79
23,58
0,53 98,23
1,60
VCE6 (100-150)
0,53
0,53
19,47
54,74
20,88
1,23 96,84
2,63
ARI 4 (0-50)
1,99
1,26
35,20
45,85
15,34
0,18 97,83
0,18
ARI 6 (0-50)
0,00
0,19
2,69
30,77
59,81
2,69 96,15
3,85
Tabella 1- Granulometria dei sedimenti campionati (espressa in percentuale) (estratta da Caratterizzazione
ambientale finalizzata al dragaggio ed alla gestione dei sedimento del porto di Viareggio - Relazione finale ISPRA 2013)
Le concentrazioni delle sostanze chimiche sono state confrontate con i Livelli Chimici Limite
(LCL) e con i Livelli Chimici di Base (LBC) riportati nel “Manuale per la movimentazione dei
sedimenti marini” (ICRAM-APAT, 2007) e rivisti alla luce della bozza del Decreto sopra citato.
Per quanto riguarda le analisi dei metalli, in tutti i campioni dell’area esterna al porto, compresi
quelli dell’area di ripascimento, le concetrazioni di Piombo risultano superiori al valore
dell’LCB ma inferiori all’LCL. Nella carota VCE 5 e VCE 6 anche il nichel risulta superiorie
all’LCB ed inferiore all’LCL.
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Le analisi microbiologiche hanno evidenziato che gli enterococchi e gli strafilococchi sono
diffusi in quasi tutte le stazioni, mentre i miceti sono presenti nei campioni superficiali delle
carote VCE 3 e nella stazione ARI 6.
I valori degli IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici) non superano mai l’LCB, ma viene
evidenziata la presenza di Naftalene e Acenaftene in tutti i campioni analizzati con valori
superiori all’LCB.
Per quanto riguarda gli idrocarburi totali non sono risultati valori elevati ed anche le
concentrazioni dei PCB (Policlorobifenili) risultano inferiori ai limiti di rilevabilità della metodica
utilizzata (<0,5 ng/g p.s.).
I risultati del saggio biologico con vibrio ficheri e di sviluppo con l’echinoderma “Paracentrotus
lividus” applicato all’elutriato non hanno evidenziato la presenza di tossicità nei campioni
prelevati sia nell’area di ripascimento (ARI) che in quelli dell’area esterna al porto (VCE). Anche
il saggio biologico con l’alga “Phaedactylum tricornutum” ha evidenziato che nessun campione di
elutriato testato alla diluizione dell’80% è risultato tossico o biostimolante a livelli significativi sul
sistema biologico preso in considerazione.
Pertanto alla luce di tutti i risultati analitici, il documento di caratterizzazione ambientale – ISPRA
2013 conclude che i sedimenti dell’area esterna al porto (aree VCE1,VCE2,VCE3, VCE5 e
VCE6) presentano caratteristiche chimiche, fisiche ed ecotossicologiche analoghe a quelle del sito
individuato per il ripascimento (ARI 4 e ARI 6).
La classe di qualità dei materiali prelevati all’esterno del porto, secondo la bozza del Decreto ai
sensi dell’art. 109 del D.Lgs. 152/2006, è dunque la classe A2 per la quale sono previste le
seguenti opzioni di gestione:
- ricostruzione di strutture naturali in ambito marino costiero compresa la deposizione
finalizzata al ripristino della spaiggia sommersa (solo nel caso di prevalente composizione
sabbiosa);
- riempimento di banchine e terrapieni in ambito portuale;
- riutilizzi a terra;
- spostamento in ambiente sommerso;
- deposizione in bacini di contenimento;
- immersione in aree marine non costiere.
Per il presente progetto la scelta, previa idonea estensione e/o aggiornamento della
caratterizzazione dei sedimenti è quella della deposizione nella spiaggia sommersa a nord del
porto che rappresenta sicuramente la migliore soluzione ambientale in relazione al riequilibrio
delle dinamiche costiere. Per i sedimenti in prossimità dell’avamporto di caratteristiche non
idonee per il ripascimanto verrà individuata un’altra modalità di gestione.
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4. PRIME CONSIDERAZIONI SUGLI EFFETTI DELL’INTERVENTO SULLE
COMPONENTI AMBIENTALI E SULLA SALUTE
L’intervento di dragaggio previsto con la modalità di gestione dei sedimenti ai fini del
ripascimento rappresenta per gli aspetti ambientali di dinamica costiera e di impatti sulla costa
l’alternativa migliore in quanto i sedimenti non vengono sottratti al bilancio complessivo
dell’unità fisiografica ma vengono “facilitati” nel loro percorso da sud verso nord, andando al
alimentare le spiagge poste sottoflutto che altrimenti risentirebbero di effetti erosivi dovuti
all’insabbiamento della struttura portuale. Altri riutilizzi dei sedimenti dragati, in quantitativi
significativi, rappresenterebbero sottrazione di materiale all’equilibrio costiero e probabili costi
economici maggiori.
Anche la realizzazione dell’impianto by-pass e della trappola sedimentaria (pennello) per le
valutazioni effettuate (studio morfodinamico) producono un impatto positivo sull’equilibrio
litoraneo. Il sistema definito infatti permetterebbe di tenere sotto controllo i fondali antistanti
l'imboccatura e di garantire il mantenimento delle spiagge sottoflutto al porto, senza la necessità
di dover funzionare tutto l'anno. Nel periodo che va da ottobre ad aprile, l'impianto by-pass
consentirebbe di trasferire, nei momenti di calma, i sedimenti accumulati durante le mareggiate,
mentre nel periodo da aprile ad ottobre l'impianto potrebbe rimanere fermo per non interferire
con le attività balneari, lasciando che l'accumulo avvenga in corrispondenza della trappola
sedimentaria ed evitando di compromettere le attività portuali. Terminato il periodo di fermo,
l'impianto verrebbe rimesso in funzione, trasferendo sin da subito i sedimenti che si sono
depositati nei pressi della trappola durante il periodo estivo, evitando così di sottrarre sabbia alle
spiagge di ponente.
L’analisi degli altri prevedibili effetti ambientali deve essere differenziata a seconda del tipo di
intervento e lavorazione.
Per quanto riguarda il dragaggio è possibile affermare che su gran parte delle componenti
ambientali gli impatti dell’intervento sono non critici (qualità dell’aria, flora e fauna, biocenosi)
o trascurabili (idrologia, idrografia, idraulica, bilancio idrogeologico, uso del suolo, variazione
ecosistemi terrestri, paesaggio storico naturalistico,....). Gli impatti potenzialmente più critici
potrebbero riguardare la qualità delle acque durante l’esecuzione dei lavori, con particolare
riferimento all’ aumento momentaneo della torbidità a causa della messa in sospensione delle
particelle più fini, peraltro in quantità molto ridotte nei sedimenti caratterizzati esterni all’area
portuale. Per ridurre tale effetto è possibile adottare idonee modalità operative ed in ogni caso
comunque le operazioni di escavo e deposizione comportano un impatto che è limitato nel
tempo, non modificano le caratteristiche delle acque e pertanto il relativo impatto risulta non
critico.
Per quanto riguarda la variazione degli ecosistemi acquatici gli effetti possono ritenersi
irrilevanti in quanto le operazioni sui sedimenti possono comportare una variazione di
distribuzione dei popolamenti, ma comunque di entità trascurabile.
Vista la tipologia di intervento non sono presenti fattori di stress ambientale quali il traffico
veicolare (e conseguentemente la componente rumore) ed il livello di occupazione di suolo.
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Non si pongono nemmeno problematiche di alterazione della naturalità dei luoghi essendo le
aree di escavo e di deposizione appartenenti alla stessa unità fisiografica, poco distanti fra loro e
con caratteristiche granulometriche, chimiche ed ecotossicologiche simili.
Per quanto attiene la realizzazione degli altri interventi di tipo infrastrutturale (pennelli, condotta
ed opere connesse) in termini generali si possono prevedere effetti su alcune componenti
ambientali soprattutto in fase di cantiere. La componente aria potrà essere condizionata dalla
presenza delle macchine operatrici (emissioni, polveri) con effetti quantitativamente non
rilevanti e comunque strettamente legati ai tempi di esecuzione delle opere. In maniera del tutto
analoga deve essere valutato il disturbo connesso al rumore provocato dai mezzi d’opera. Nel
Piano di Classificazione acustica del Comune di Viareggio le aree di interesse ricadono in classe
IV (l’area portuale) ed in classe III (l’arenile), quindi in classi intermedie secondo i criteri della
normativa vigente.
Per la riduzione degli impatti connessi agli incrementi di traffico in fase di cantiere potranno
essere adottate misure restrittive alla circolazione mediante la predisposizione di fasce orarie e/o
periodi idonei per la movimentazione dei materiali da/verso il cantiere, che non gravino sui
livelli di traffico attuali, con particolare riferimento al periodo estivo.
La componente acqua potrà essere interessata per quanto attiene la qualità delle acque di
balneazione (aumento torbidità) con particolare riferimento alla deposizione dei materiali per la
realizzazione dei pennelli ed alle operazioni per la realizzazione del tratto di condotta subacquea
di attraversmanto dell’avamporto. Queste attività produrranno comunque impatti localizzati,
temporalmente circoscritti e reversibili.
Su altri aspetti connessi alla componente acqua (idrologia, idrografia, acque sotterranee, bilancio
idrogeologico, ...) non si hanno prevedibili effetti.
Sulla componente suolo, intesa come arenile e fondale marino prospiciente, gli effetti più
importanti da considerare sono quelli dovuti alla realizzazione dei pennelli che vanno ad influire
proprio sulle dinamiche dei sedimenti. In particolare il nuovo pennello previsto a sud
dell’imboccatura portuale intercetterà i sedimenti in transito, favorendo l’accumulo sul lato sud,
dove poi è previsto il dragaggio periodico per trasferirli tramite by-pass. Questo pennello
consentirà di accumulare la maggior parte del flusso sedimentario durante il periodo estivo
prima che le sabbie raggiungano l'imboccatura e quindi consentirà anche di sospendere i
dragaggi periodici durante l'estate, evitando interferenze con la stagione balneare. Il pennello a
nord dell'imboccatura, lungo il molo di sottoflutto, ha la funzione di ostacolare il flusso dei
sedimenti verso l'ingresso del porto, flusso che si verifica durante le mareggiate più intense a
causa dei fenomeni di diffrazione in corrispondenza della testata del molo di sopraflutto. Quindi
entrambi i pennelli influiranno in termini positivi per la gestione dei sedimenti in corrispondenza
dell’infrastruttura portuale.
La realizzazione della tubazione lungo la spiaggia di ponente ha influenza trascurabile sulla
componente suolo/sottosuolo ed anche la realizzazione dei manufatti per le valvole di
intercettazione della condotta influisce in modo non critico.
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Sulla componente fauna, flora ed ecosistemi anche in ragione dell’assenza di praterie di
Posidonia e per quanto noto di popolamenti bentonici di elevato pregio naturalistico non sono
prevedibili interferenze significative.
Per quanto attiene la componente paesaggio si rimanda alla specifica relazione del presente
progetto evidenziando sin da ora che i due pennelli previsti (con parte emersa il più possibile
ridotta) si attesteranno ai moli portuali esistenti, integrandosi con essi anche in relazione ai
materiali utilizzati (massi naturali). La parte di condotta emersa sarà invece realizzata lungo il
molo di sottoflutto, in analogia a quella preesistente. Per il tratto di condotta lungo la spiaggia di
ponente l’attenzione in termini paesaggistici sarà posta sui quattro piccoli manufatti, in modo da
non interferire negativamente con la qualità del paesaggio.
Per gli interventi progettati non non si prevedono effetti sulla salute dei cittadini.
Alla luce di quanto analizzato non risulta necessario definire particolari interventi di ripristino
e/o riqualificazione ambientale anche in relazione agli impatti dei lavori sulla torbidità delle
acque che hanno comunque una durata limitata nel tempo.
L’intervento stesso, per quanto attiene il riutilizzo dei sedimenti ai fini del ripascimento, può
identificarsi quale intervento di ripristino e riqualificazione delle spiagge a nord del porto.
5. RISPETTO DELLE NORME DI TUTELA AMBIENTALE
In termini di valutazione ambientale il progetto in questione è soggetto a procedura di verifica
di assoggettabilità ai sensi della L.R. 10/2010 e ss.mm.ii., inoltre è soggetto al rispetto dei
disposti del D.Lgs 152/2006, della L.179/2002, della L.R.19/2003. In riferimento a questo
l'Autorità Portuale Regionale, sulla base della caratterizzazione effettuata e sopra richimata, ha
ottenuto dalla Provincia di Lucca (Determina Dirigente Servizio Difesa del Suolo prot 0363658
del 31/10/2013) l'autorizzazione ai sensi della L.R. 19/03, per i lavori di escavo
dell'imboccatura del porto di Viareggio (ad eccezione delle sabbie dei quadranti VCE4 e VCP)
e ripascimento spiaggia per il triennio 2013-2016, con un ripascimento massimo di 167.000 m3
annui all'interno delle aree individuate.
Per i lavori di cui al presente progetto dovranno essere adottate tutte le modalità operative
idonee alla tutela ambientale.
Non sono necessari particolari adempimenti in relazione alla presenza di zone classificate Siti
di Importanza Regionale (SIR) ai sensi della L.R. 56/2000, Siti di Importanza Comunitaria
(SIC) o Zone di Protezione Speciale (ZPS) classificate rispettivamente ai sensi della Direttiva
92/43/CE Habitat e della Direttiva 2009/147/CE versione codificata Uccelli.
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