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LUIGI PIRANDELLO
Il gioco delle parti
- 1918 I ATTO
Scena Prima
Silia Gala, Guido Venanzi.
(Al levarsi della tela, Guido Venanzi, è nel salotto da pranzo, in piedi presso il
tavolo delle bevande e Silia è assorta tra i suoi pensieri sulla poltrona).
Guido : (offrendo dal salotto da pranzo) "Chartreuse"?
(Aspetta la risposta. E poiché Silia non risponde):
"Anisette"?
"Cognac"?
Insomma? a mio gusto?
(Versa un bicchierino d'anisette e viene a porgerlo a Silia).
Ecco!
Silia : (lo lascia aspettare senza scomporsi dal suo atteggiamento; poi,
scrollandosi per il fastidio di vederselo lì accanto con quel bicchierino in
mano) Uffa!
Guido: (subito, allo sbuffo, bevendo d'un tratto il bicchierino e poi
inchinandosi) Perdona il disturbo! Non avevo proprio nessuna voglia di
venire...
(Va a posare il bicchierino di là - siede - si volta a guardar Silia che s'è
ricomposta e dice):
Potessi almeno sapere che cos'hai!
Silia : Se tu, in questo momento, mi credi che io sia qua...in questa sala…in
questa casa…(in questo teatro)
Guido : Ah! Perché non sei qua? Dove sei? ...fuori?
Silia : (smaniosamente) Fuori, sì! fuori! fuori! fuori! fuori!....
Guido : E dunque io sarei qui da solo. Benissimo. (Pausa) Che fiori
profumatissimi…
(Si alza, finge di cercare intorno, le si avvicina come se non la vedesse; poi,
fermandosi, con finta meraviglia):
Oh! guarda... e che cos'è? Il tuo corpo lasciato qua, su questa poltrona? Ah,
me lo prendo subito! Musica…maestro…(inizia la musica…)
(Fa per abbracciarla...e inizia a ballare...)
Silia : (balzando in piedi e respingendolo) Finiscila! Finiscila...ti prego....
Guido : Peccato! Sei già tornata a casa. Ha ragione tuo marito quando dice
che il nostro fuori è sempre dentro di noi...(ripete a voce bassa)...che il nostro
fuori è sempre dentro di noi....ma cosa significa...mah...
Musica maestro…(inizia la musica…)
Silia : È la quarta o quinta volta, ti faccio osservare, che mi parli di lui, questa
sera.
Guido : Mi pare che sia l'unico modo che riesca a farmi parlare con te.
Silia : No, caro: questo è l'unico modo che mi renda sempre più
insofferente…irrequieta…smaniosa…isterica…nevrotica…nevrastenica…
Guido : Grazie, mia piccola Silia. Musica… maestro…(inizia la musica…)
Silia : (dopo una lunga pausa, con un leggero sospiro, come se parlasse tanto
lontana da sé) Ho un'immagine cosi' limpida...del sorriso di una donna seduta
lì...
Guido : Che cosa? Chi?
Silia : …non so che lavoro facesse...e un lavoro che fanno lì le donne mentre
gli uomini pescano...lì vicino all'Islanda, sì... in certe isolette...
Guido : Ti sognavi... l'Islanda?
Silia : Mah!... Non voglio parlartene...
(muove le dita...come se stesse fantasticando).
Guido: Musica…maestro
(Pausa - poi di nuovo smaniosamente):
Deve finire! deve finire!
(Quasi aggressiva):
Capisci che così non può più continuare?
Guido : Dici con me?
Silia : Dico per me!
Guido : Già, ma... per te vuol dire anche per me! Visto che io e te....(fa un
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gesto per indicare il loro rapporto di amanti)
Silia: (con fastidio) Oh mamma mia! Tu vedi sempre piccolo. La tua persona.
Tutto circoscritto, definito. Per te, scommetto, la geografia...la
geografia...Guido, che cos'è la geografia? …mhhh…dov’è Parigi? dov’è,
dov’è?, dov’è? dov’è la ville lumière?
Guido : (stordito) La geografia? Parigi? La ville lumière? Ah…la
geografia…che supplizio!...nomi da imparare solo a memoria…
Silia : Ma fiumi, montagne, paesi, isole, continenti, ci sono davvero, sai?
Guido : Eh...grazie...
Silia : Mentre noi siamo qua, in questa stanza...dove viviamo
rinchiusi…nascosti…prigionieri… prigionieri… prigionieri…
Guido: Ah, forse vorresti... viaggiare?
Silia : Ecco qua: io... tu... viaggiare... Dico perché tu veda un po' fuori di te...
Fuori c'è tanta vita diversa da questa che io non posso più
sopportare....Qui…soffoco! soffoco! soffoco!...
Guido : Ma che vita vorresti, scusa?
Silia : Non lo so! Ecco è come se vivessi in un carcere!
Guido : E chi ti ci tiene?
Silia : Tu... tutti... io stessa... questo mio corpo, quando mi dimentico che è di
donna e, nossignori, non me ne devo mai dimenticare dal modo come tutti
mi guardano.... certi occhi...dovresti saperlo!…scoppio a ridere sai, tante
volte...
Guido : E vorresti lamentartatene?...Sei meravigliosa....
Silia : Già, perché... piaccio (Sorride...poi pausa; rimane un po' assorta e con
angoscia esasperata:) Ma io parlo della propria vita... quella che nessuno
confida, neanche a se stesso!
Guido : Come dici?
Silia : Non t'è mai capitato, certe mattine, quando ti guardi allo specchio, di
vedere la tua stessa immagine come quella d'un estraneo, che subito ti turba,
ti sconcerta, ti scombussola?
Guido: Non saprei…
Silia: Quel sentirsi… uno, nessuno centomila Silia perché tante e nessuna
sono le Silia agli occhi degli altri e ai miei occhi. Mi capisci?
Guido: (avvicinandosi) Mhhh…No, Silia sinceramente non ti capisco…
Ma vuoi che ti dica sinceramente perché tu smanii così...perché ti
agiti…sbuffi…vaneggi…deliri…ti infiammi…?
Silia : (pronta) Perché tu mi stai davanti!!
Guido : (restando male) Ah, grazie. Allora, me ne vado?
Silia : (subito) Faresti bene, faresti bene….
Guido : (dolente) Ma perché, Silia? Dimmi io ci sono nella tua vita? Dimmi di
sì… Dimmi di sì… Dimmi di sì…
Silia : (infastidita) Oh Guido, per carità...
Guido : T'ho aspettata ogni giorno! Non ti fai più vedere...
Silia : Ma che vuoi vedere! Non vedi come sono? Non vedi come sei? Non
vedi come gli altri ti vedono, ci vedono? Guardali…(Pausa. Buio sul palco,
luce pubblico; luce sul palco…Silia e Guido seduti uno di fronte all’altro.
Voce fuori campo:)
"Ma se è tutto qui il male! Nelle parole! Abbiamo tutti dentro un mondo di
cose; ciascuno un suo mondo di cose! E come possiamo intenderci, capirci,
amarci Guido, se nelle parole ch'io dico metto il senso e il valore delle cose
come sono dentro di me; mentre chi le ascolta, inevitabilmente le assume col
senso e col valore che hanno per sé, del mondo com'egli l'ha dentro?
Crediamo d'intenderci; ma non c'intendiamo mai!"
(da Sei personaggi in cerca d’autore: But if it's all evil! In the words! We have it all
in a world of things, each his own world of things! And how can we be clear if I say I
put words in the meaning and value of things as they are within me, as the listener
inevitably takes with the sense and the value they have for himself, as he has in the
world? We of understanding, not ever understand each other!)
Guido (interropendo sbattendo una mano sul tavolo facendo finta di farsi
male) Non sai tu stessa quello che vuoi...
Silia : Vorresti farmi capire che ho avuto tutto quello che potevo volere, e che
ora smanio così perché vorrei l'impossibile, è vero? - lo dici tu...che mi
agito…che sbuffo…che vaneggio..che deliro…che mi infiammo…
(Pausa. Guido fa ripetere e mimare l’ultima battuta).
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Non è saggio. Eh, lo so... Ma che vuoi farci? Voglio l'impossibile!
l'impossibile… l'impossibile… l'impossibile….
Guido: Per esempio?
Silia : libera... padrona di me... (A un tratto infiammandosi): Ma non hai
ancora capito che questa è stata la sua vendetta?
Guido: Per causa tua! Perché tu non sai approfittarti della libertà che egli ti ha
dato…È andato via di casa e ti ha lasciato tutto. Guardati attorno…
Silia : ma cosa pensi …che io sia libera di lasciarmi amare da te? o da un
altro?...di starmene qua, o altrove, libera, liberissima?…Ma se non sono mai
io!
Guido : Come non sei tu, Silia? Vieni via con me….ti porto in Islanda…in
quelle isolette…in capo al mondo…a Parigi…(canzone Via con me, P. Conte)
Silia : Guido, finiscila…non sapresti neanche come arrivarci! Lo sai che non
sarà mai possibile. Io…Io non sarò mai libera di essere me stessa, come se
non ci fosse nessuno!
Guido : E chi c'è? Vieni via con me…(canzone Via con me, P. Conte)
Silia : Lui…Lui…Lui… ho l'incubo di quest'uomo! L’incubo… l'incubo…
l'incubo…Lo sento…È qui…Lo senti?
Guido : Ma cosa dici? …Vieni via con me....(canzone Via con me, P. Conte)
Silia: Sarò sempre schiava di lui e…di questo ruolo di moglie…mogliettina
alla quale mi sono ridotta … guarda che abiti…e che capelli…e che
occhi….(Pausa)
Guido : Ma questa è una fissazione, scusa!
Silia: Ah, morisse! (Pausa) Lo sento…lo sento…lo sento…e qui…
Guido: …Continua a venire, sì e no, la sera, per una mezz'oretta soltanto?
Silia : Sì! è nei patti… è nel gioco delle parti, come dice Lui … che deve
venire da me ogni sera, per mezz'ora. Ogni sera! Io resto sconcertata che
uomo come quello possa esistere, …del tutto fuori della vita …che guarda
tutti dall'alto, lui, vestito da cuoco, da cuoco, signori miei…e che guarda e
capisce tutto, punto per punto, ogni tua mossa, ogni tuo gesto…
(Pausa) Io non ho che un pensiero che mi frulla di continuo…(intende che
vorrebbe uccidere Leone Gala)
Guido: Ma va' Silia! Cosa dici?
Silia : Ti giuro! Si...voglio ucciderlo...uccidimelo per me...in nome del nostro
folle amore... uccidimelo… uccidimelo… uccidimelo….
(Si sente bussare alla porta)
Guido: (a voce bassa) Cosa dici? Sei pazza!! Parla piano…(Pausa; cambia il
tono di voce...come se accettasse la folle proposta...) Oh Silia...
Silia: Guido....
Guido: Silia...sono pazzo di te!...
Silia: Bravo il mio piccolo Guido...
(Fellini, La dolce vita):
Guido: Silia…Silia…Silia…ma chi sei?
Silia: Ascolta…
Tu sei tutto silia…ma lo sai che sei tutto…you are everything….tu sei la prima donna
del primo giorno della creazione, sei la madre, la sorella, l’amante, l’amica, l’angelo, il
diavolo, la terra, la casa…ah ecco che cosa sei: la casa…
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Scena Seconda
Clara, detti.
Clara : Permesso? Permesso mia Signora?….Permesso?…
Silia : Avanti.
Clara : (presentandosi sull'uscio) Il Signore ha suonato….
Silia : Ah, eccolo!
Clara : (seguitando) Vuol sapere se non c'è nulla di nuovo….
Silia : Sì. Digli che salga! Digli che salga!
Clara : Subito. (Pausa) No, mi scusi…è sicura? Con il Signor Guido Venanzi
qui in casa?
Guido : Ecco…ha ragione Clara…giusto questa sera che ci sono io?
Silia : Appunto per questo!
Guido: No!
Clara: No! O meglio, mia Signora, non mi pare sia opportuno che avvenga
questo incontro…a un’ora così tarda…
Silia: Clara, lei non è qui per contraddirmi…si ricordi la sua parte…Lei è la
mia amatissima cameriera personale che risponde ossequiosamente a ogni
mia richiesta...quanto anche sia folle...
E in quanto a te…Sì! Voglio che salga per punirti d'esser venuto! Ricordi la
tua parte? quella di essere il mio amatissimo amante…e l’altro... di essere il
mio amatissimo marito…
Io mi ritiro...(S'avvia per andare in camera)
Guido : (correndo a trattenerla) No... per carità. Sei pazza?... Ma che dirà?
Clara: Che dirà? Che dirà? Che dirà?
Guido : No…senti... è tardi...tardissimo…
Clara: È tardi...tardissimo…mia Signora….tardissimo…
Silia : Tanto meglio!
Guido : Ma no! no, Silia! È una pazzia!
Clara: Una pazzia…Mi permetta di dirle, o mia Signora, che è una piccola
piccola piccola pazzia…
Silia : (svincolandosi) Non voglio vederlo…non l’avete ancora capito??
Guido : Ma nemmeno io, scusa!
Clara: Neanch’io, mia Signora,…Glielo dico per favore…ho paura di suo
marito…da quando…voi due…(segno di separazione)… è cambiato così
tanto che non lo riconosco più…Mi fa un pò…un pò paura…
Silia : Lo riceverai tu (indica Guido)…e tu (indicando Clara) vai a aprire
lentamente la porta, vai ad accogliere il mio illustre marito…vai a rendirgli
omaggio con un bel “Salve Signor...blablabla”…e sorridigli servizievolmente
mentre gli sfili il cappotto e gli togli quel maledetto cappello da
vecchiaccio….
Guido: Silia…smettila!!! Io me ne vado….
Silia: Ti ho detto di restare fermo qui…resta fermo qui…qui..qui…
(Silia : si ritira in camera e Guido cerca di nascondersi nel salotto da pranzo).
Guido: oh Silia…Silia…
Silia: Oh Guido, oh piccolo Guido….
Guido: Silia…Silia…
Silia: Guido…Guido…
Clara: c’è da impazzire…Silia…Guido...Silina…Siliuccia…Siliaccia…
Guido…Guidino…Guidone…Guidaccio…
Pausa
(Clara esce di scena. Si sente solo la sua voce fuori campo)
Clara: O mio Signore…blablabla… oh mi scusi…O vossignoria illustrissima
Leone Gala…La prego di darmi il suo cappotto…e il suo cappellaccio…no la
prego di perdonarmi…la prego…mi lasci il suo cappello pregiatissimo…
La prego…di accomodarsi…in salotto
La prego …di essere indulgente…con la Signora che non tarderà a arrivare da
Lei…
La prego….La prego….La prego….(Pausa)
(Clara rientra in scena e dice: “Pubblico…io voglio fuggire da questa assurda
commedia…sono stufa di questo…la prego….la prego…la prego”.
Entrano in scena le streghe e Clara si cambia e diventa Lady Macbeth)
Macbeth
All witches
Fair is foul, and foul is fair.
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Hover through the fog and filthy air.
Fair is foul, and foul is fair.
Hover through the fog and filthy air.
Scena Terza
Leone Gala, poi Guido Venanzi, infine Silia.
Lady Macbeth:
Glamis thou art, and Cawdor, and shalt be
What thou art promised. Yet do I fear thy nature:
It is too full o’the milk of human-kindness
To catch the nearest way. Thou wouldst be great,
Art not without ambition, but without
The illness should attend it. (…)
Hie thee hither
That I may pour my spirits in thine ear,
And chastise with the valour of my tounue
All that impedes thee from the golden round
Which fate and metaphysical aid doth seem
To have thee crowned withal. (…)
The raven himself is hoarse
That croaks the fatal entrance of Duncan
Under my battlements. Come, you spirits
That tend on mortal thoughts, unsex me here,
And fill me from the crown to the toe top-full
Of direst cruelty! Make thick my blood;
Stop up the access and passage to remorse,
That no compunctious visitings of nature
Shake my fell purpose, nor keep peace between
The effect and it! Come to my woman's breasts,
And take my milk for gall, you murdering ministers,
Wherever in your sightless substances
You wait on nature's mischief! Come, thick night,
And pall thee in the dunnest smoke of hell,
That my keen knife see not the wound it makes,
Nor heaven peep through the blanket of the dark,
To cry 'Hold, hold!'
Leone : Permesso?
(Aprendo la porta e sporgendo il capo):
Permesso…
(S'interrompe, vedendo che non c'è nessuno).
Ah...bene bene...non c’è nessuno…(poi si accorge di Guido..)
Guido : Oh, Leone... Ero qua, a bere un bicchierino di "chartreuse".
Leone : Alle dieci e mezzo?
Guido : Già... difatti... ma stavo per andare…
Leone : (Pausa). Mhhh… Silia, dov’è?
Guido : (impacciato) Mah... era di là…
Leone : E dov'è adesso?
Guido : Non so... Mi...mi ha fatto venire qua, per farti accomodare in
salotto…
…. Sta per arrivare…
Leone : C'è qualche cosa di nuovo?
Guido : No... ch'io sappia...ma... pare che voglia che vederti...
Leone : L'ha detto?
Guido : Sì sì, l'ha detto.
Leone : Stizzita?
Guido : Un po', sì, perché... credo che...non so, dev'esser nei patti stabiliti tra
voi due, dopo che vi siete separati… senza scandali...(a voce bassa)
Leone : Scandali? E perché?
Guido : Senza procedure legali...
Leone : Inutili!
Guido : Senza liti, insomma...
Leone : E che liti volevi che ci fossero tre me e lei? Ho dato sempre ragione a
tutti.
Guido : Già. È difatti una tua invidiabile caratteristica, questa. Forse però,
lasciamelo dire, esageri …un po'...
Leone : Ti pare che esageri?
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Guido : Sì, perché, vedi? tante volte tu...
Leone : Io?
Guido : Tu ci sconcerti…Tu ci confondi…Tu ci frastorni…Tu ci
imbamboli…Tu ci sbigottisci…tu ci annichilisci..
Leone : Oh bella! Io …che???
Guido : …a far tutto, sempre, come vogliono gli altri dà sui nervi...
Scommetto che se tua moglie ti diceva: "Litighiamo!" (Voce fuori campo di
Silia)
Leone : Io le rispondevo: "Litighiamo!"
Guido : Tua moglie ti disse: "Separiamoci!" (Voce fuori campo di Silia)
Leone : E io le risposi: "Separiamoci!"
Guido : Vedi? Se tua moglie ti avesse allora gridato: "Ma così non possiamo
litigare!" (Voce fuori campo di Silia)
Leone : Io le avrei risposto: "E allora, cara, non litighiamo!"
Guido : E non comprendi che tutto questo, per forza, confonde? Perché
vivere come se tu non ci fossi... capirai, per quanto uno ne possa farne a
meno di te (tono ironico)….si... si resta come un po'...confusi... perché...
perché è inutile... tu poi ci sei!
Leone : Già.
(Pausa).
Sì. Ci sono. Non dovrei esserci?
Guido : No, ….non dico questo!
Leone :
Certainly, I shouldn't be here, my friend. And yet, I force myself, as
much as possible, to be here as little as possible...not only for everyone
else, but for myself, too.
You see, my friend...the fault...is in the fact that I was born...And when
a fact is made fact, it remains there, like a prison for you. Yes,
ahahah...
I'm here. And I'm Silia's husband, too. Another fact, this prison.
And this role, assigned to me by our story cannot be destroyed, it
remains: I'm here...I'm Leone...I'm the husband...in spite of the fact
that I found this solution of going away...taking with me only my
books and my cooking utensils...things that, as you know, are
inseparable from me...
...and to leave everything here to her, since she was suffering so much
in the role of the wife...as my wife...
Eh gia'....non dovrei esserci, caro mio. Eppure mi sforzo, quanto più posso, d'esserci
il meno possibile....non solo per gli altri, ma anche per me stesso. (Pausa)
Vedi caro mio...la colpa …è del fatto che sono nato…E quando un fatto è fatto,
resta là, come una prigione per te. Sì...ahahah...(Pausa)...
Io ci sono. E sono anche il marito di Silia. Fatto anche questo prigione.
E questa parte assegnatami da un fatto non si può distruggere, resta: Io ci sono....Io
sono Leone....Io sono il marito…nonostante Io abbia trovato questa soluzione di
andare via …portandomi soltanto i miei libri e le mie stoviglie di cucina …cose, che
come sai, sono per me inseparabili...
(Pausa)…e di lasciarle qua tutto, visto che lei soffriva tanto nel ruolo di moglie…di
mia moglie…
(Pausa)
Guido: Mmmh...ma sei sicuro di stare bene? Vado a chiamarti Silia...o forse
meglio un dottore?
Leone : …(assorto tra i suoi pensieri, non ascolta Guido)…ma capisco che
tutto è inutile...nominalmente….una parte assegnatami da un fatto che non si
può distruggere…resta: sono il marito.
Guido: Bene Leone. Ho capito….ehehehe (ironicamente)… Vado a
chiamarti Silia...vi lascierò soli…
Leone : (subito trattenendolo) No, ti prego. Vado via io a momenti. Non sai
se avesse in mente di dirmi qualche cosa d’importante…la mia Silia? (Pausa.
Alzandosi)…
Gudio: No…niente, non mi pare…
Leone: Oh Silia...Silia...la mia Silia...
Guido: Leone...Silia...Silia...Guido...
Leone: Oh Silia...Silia...
Silia: Leone...Guido...Leone...Guido...ahahaha
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(Canzone: Fred Buscaglione, Eri piccola così)
T’ho veduta.
T’ho seguita.
T’ho fermata.
T’ho baciata.
eri piccola, (Silia)
piccola, piccola,
così!
M’hai guardato.
Hai taciuto.
ho pensato:
"Beh, son piaciuto".
Eri piccola, (Silia)
piccola, piccola,
così!
Poi è nato il nostro folle amore, (Silia)
che,
ripenso ancora con terrore.
M’hai stregato.
T’ho creduta.
L'hai voluto.
T’ho sposata....
Eri piccola, (Silia)
piccola, piccola,
sì, così!
(1.05 minuti)
Guido: Dicevi Leone? (canticchia la canzone di Buscaglione) Ti ripeto che sto
andando via....
Leone: Non dicevo nulla...resta...resta...Saluta Silia…(Pausa. Riprende a
canticchiare Buscaglione):
Ah, how sad it is, my friend, when you've understood the game…the
game of roles!
Ah, triste cosa, caro mio, quando uno ha capito il gioco…il gioco delle parti!
Guido : Che gioco?
Leone : Mah... questo qua…il gioco …della vita.
Guido : Ah…e tu avresti capito tutto…il gioco…della vita?
Leone : Eh sì, da molto tempo…
Guido : Allora, caro mio Leone, direi che sei anche un pò
presuntuosetto...altezzosetto…ehehehe…(Pausa)
Allora vediamo…ecco dimmi…come ..ecco…(gesticola)…com’è
funziona...questo ..meraviglioso…per me anche un pò
complesso…contorto…tortuoso…ingarbugliato….gioco della vita?
Leone : (lo guarda un tratto severo poi torna a essere sereno):
It's very simple, my friend…You have to learn to defend yourself from
everyone else, and, above all, from yourself; from the hurt that life
inflicts on us all...It's unavoidable!...from the hurt that I inflicted on
myself for her...the hurt that I inflict on her...the hurt that you inflict on
me...
È molto semplice, caro mio …Devi imparare a difenderti dagli altri e soprattutto da
te stesso; dal male che la vita fa a tutti… È inevitabile!...dal male che io mi son fatto
per lei…. quello che io faccio a lei….quello che tu fai a me...
Guido : Io?
Leone :
But, of course, it's unavoidable! We inflict harm, all of us, on each
other, naturally! That's life. You have to learn to empty yourself of that
instinct. You have to learn to empty yourself of every passion…of every
feeling...of affection...of emotion...of...love...
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Ma sì, È inevitabile! Ce lo facciamo tutti, il male, a vicenda, per forza! È la vita.
Bisogna imparare a vuotarsene. Bisogna imparare a vuotarsi di ogni passione…di
ogni sentimento…di ogni affetto...di ogni emozione...di ogni...(Pausa)...amore...
Guido : Bravo! E che ti resta allora?
Leone :
I'm left with…with…watching others', and our, lives, from the
outside…from far away...from a distance...
Mi resta…Mi resta…di guardar vivere gli altri e noi stessi da fuori…da lontano...a
una certa distanza...
Guido : Ah, troppo poco, scusa!
Leone :
Yes, but you're compensated by a marvellous pleasure: namely the
game of the intellect, which clarifies your whirlwind of feelings, which
fixes in precise lines everything that moves you inside...here...every
time... when you're suffering...when you're feeling ill...when you're
unhappy...
Sì, ma ti compensa un godimento meraviglioso: il gioco appunto dell'intelletto che ti
chiarifica tutto il torbido dei sentimenti, che ti fissa in linee precise tutto ciò che ti si
muove dentro ...qui (indica la pancia)...tutte le volte...quando soffri...quando stai
male...quando sei infelice...
Guido : Ma cosa dici??…tu filosofeggi… tu ci buggeri… tu ci abbindoli…
Leone :
Listen to me, let me finish…I'll explain it to you in simpler terms: so,
the game of life...is like the game of facts and concepts...
Ascoltami, fammi finire di parlare…te lo spiego in parole più semplici: allora il gioco
della vita...è come il gioco dei fatti e dei concetti...
Guido : mmmhhh...continui a burlarti di me??
Leone:
Look, it's as if you suddenly found yourself landed with, I don't know
from where, a newly-laid egg...
Guarda, è come se t'arrivasse all'improvviso, non sai da dove, un uovo fresco...
Guido : Un uovo fresco?
Leone : Un uovo fresco…
Leone :
To give you a new image of the facts and concepts. If you aren't ready
to grasp a fact...to take it...to seize it, it'll smash on you...it'll break on
you... exactly like an egg, just think! If, on the other hand, you're
ready, you can take it, you can pierce it, and you can drink it...as if it
were an egg...exactly...What would you be left with in your hand?
Per darti una nuova immagine dei fatti e dei concetti. Se non sei pronto ad afferrare
un fatto....a prenderlo...ad acciufarlo, ti si squacquererà....ti si romperà
addosso...capisci? come un uovo per l'appunto, pensaci! Se invece sei pronto, lo
prendi, lo fori, e te lo bevi...come se fosse un uovo…per l'appunto ...E che ti
resterebbe in mano?
Guido : Il guscio vuoto....dell'uovo....del fatto....
Leone :
And that's the concept! You skewer it on the point of your pin and you
have fun making it turn and turn and turn...or you play with it, as if it
were a ball...tossing it from one hand to the other...from there, to there,
to there...
….
and then...snap...you puncture it...and you throw it away.
È questo è il concetto! Lo infilzi nel perno del tuo spillo e ti diverti a farlo girare
girare girare... o ci giochi come se fosse una palla....da una mano all'altra....là là e là...
Ah il mio mondo ahahha (video del Grande Dittatore, 3-3.25secondi)
e poi...paf....la buchi...e la butti via.
Guido : Chiarissimo....cristallino...direi...(con tono ironico).
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Leone :
Come here…remember…stay alert…to yourself and to the infinite
feelings that the facts of life inspire in you...remember...that you must
empty yourself of them straightaway, and draw out the concepts from
them, so that you can then play the game and possess those
ideas….eheheh…
"Sì!... così...". Ma lei non lo sa; ti dice che non è vero. “Non è vero”!! (voce di
Silia)
Non si riconosce affatto nell'immagine che tu hai di lei come l'hai vista poco
prima…(pausa) perché tu la vedi sempre in un modo, come è per te, e basta
(da tradurre in inglese)
Avvicinati (parla all'oreccchio con Guido) ...ricorda...sta in guardia...da te stesso e
dagli infiniti sentimenti che i fatti della vita suscitano in te....ricorda...che devi subito
svuotarli, trarne i concetti, per poi giocarci e possederli…ehehehe…
(Pausa lunga, triste. E nella tristezza del silenzio, l'orologio di bronzo sulla
mensola del camino suona le undici).
Leone : (riscuotendosi) Ah, le undici. Salutamela!
(Pausa)
Leone: Piena d'infelicità è la mia cara amata Silia, perché piena di vita...e non
di una sola....ma di tante vite. Nessuna però, che riesca a trovare il suo perno.
Guido : (tentenna il capo anche lui, malinconicamente).
Leone : Sei d'accordo?
Guido : (riprendendosi) Eh!... sì... perché... è proprio così!
Leone : E forse tu non sai tutta la ricchezza che c’è in lei... certe cose che ha,
che non sembrerebbero sue, non perché non siano sue, ma perché tu la vedi
sempre e solamente in quel modo che è per te...
(Pausa)
Ti pare impossibile, per esempio, che possa canticchiare qualche mattina...
così… fra le nuvole… eppure canticchia, sai? La sentivo io, certe mattine, da
una stanza all'altra. Con una cara vocina squillante, quasi di bimba. Sembrava
un'altra! Ti dico un'altra, non così per dire. Proprio un'altra e senza che lei ne
avesse coscienza.
(Pausa)
E se vedessi come qualche volta resta... così...felicemente assorta tra i suoi
pensieri, mentre con due dita si tira lentamente i riccioli sulla nuca... Mi sai
dire chi è, quando è così? Un'altra lei, che non può vivere, perché ignota a se
stessa, perché nessuno le ha mai detto: "Ti voglio così; devi esser così...". C'è
il rischio ch'ella ti domandi: "Come?" (voce di Silia) Tu le rispondi: "Ma
com'eri prima!" E che ella torni a domandarti: "Com'ero?" (voce di Silia)
"Felice…canticchiavi!" "Canticchiavo?" (voce di Silia)
(Entra in scena Silia)
Silia: Leone…
Leone: Silia…
(Fellini, 8 e mezzo)
Silia: Dove andiamo adesso?..allora?
Leone: di qua...
Leone: Quanto sei bella…Mi metti soggezione…Mi fai battere il cuore come un
collegiale. Non ci credi eh?
Che rispetto vero profondo comunichi...Claudia…[Silia] di chi sei innamorata? Con
chi stai? A chi vuoi bene?
Silia: A te [….Leone!].
Leone: Sei arrivata proprio in tempo, sai? Ma perché sorridi così? Non si capisce mai
se giudichi, se assolvi, se mi stai prendendo in giro…
Silia: Sto a sentire, hai detto che vuoi parlarmi, raccontarmi del film…io non so
niente…
Leone: Tu saresti capace di piantare tutto e ricominciare la vita da capo? Di scegliere
una cosa, una cosa sola…di essere fedele a quella….riuscire a farla diventare la
ragione della tua vita, una cosa che raccolga tutto, che diventi tutto proprio perché è
la tua fedeltà che la fa diventare infinita…saresti capace?.... Ecco ascolta….se io ti
dicessi….Claudia…[Silia]...
Silia: Da che parte si va…non conosco la strada. E tu saresti capace? [...Leone].
Leone:
Could you leave everything behind and stard from zero again?
9
Pick one thing, and one only and be absolutely to it? Make it the reason for your
existence, the think that contains everything, that becomes everything, because your
dedication to it makes it last forever? Could you?
All right, listen. If I were to say, Claudia…
Silia: And what about you? Could you?
Scena Quarta
Detti, meno Leone
Silia : Pagherei la mia stessa vita, perché qualcuno lo ammazzasse!
Guido : Ah cara! Tu mi sembri una bambina...
Silia : (stordita) Che dici?
Clara: Che dice? Come si permette…ma anche lei Signora…ma come
parla…Mi fa paura…
Guido : Sì, sì…e ti voglio così...la voglio cos così… devi essere così...
Silia : (scoppiando a ridere) Ah! ah! ah! Come diceva lui!
Guido : (con passione) Sì, ma è vero... è vero... non vedi che in te c'è una
bambina folle?
Silia : (alzando le mani sulla faccia di lui, come per graffiarlo) Una tigre! Una
tigre…
Guido : (senza lasciarla) Per lui sì... Ma per me che ti voglio così... una
bambina...
Silia : (quasi ridendo) E tu allora uccidimelo! Ucc..
Clara: O mia Signora…Vado di là…è meglio...che vada di là... è meglio....
Anzi no, vado di là a prenderle le sue pasticchine blu…anzi no…quelle gialle
che sono più efficaci e torno subito…
Guido : …Clara è meglio che si ritiri nella sua stanza…e non si preoccupi per
le medicine…Ci sono qui io…
(rivolgendosi a Silia) ma che dici, Silia?
Silia : Se sono una bambina, posso anche chiederti questo….Me lo uccidi? me
lo uccidi? Me lo uccidi? O tu, mia amatissima, Clara…potrebbe farlo per me?
Lei è la mia cameriera…dovrebbe essere disponibile a far tutto per me…lo
sa? Se ne ricordi…
Clara: Signora, no, no, no…(pausa) e va bene (pausa)…lo farò…questa stessa
notte…(Pausa)…per lei, perché Lei è la mia Signora….
Guido : Clara…Clara…Clara…le ho detto di andare via….cosa dici?
Silia…Sì, sì, ci penserò io…lo ucciderò…per te! Promesso. Ma tu, ora...
Clara: Aspetta a me di farlo…lo devo fare…per la mia Signora Silia…Io sono
la cameriera…Io sono…Io…
Macbeth
All witches
Fair is foul, and foul is fair.
Hover through the fog and filthy air.
Fair is foul, and foul is fair.
Hover through the fog and filthy air.
Lady Macbeth:
Macbeth….Art thou afeard
To be the same in thine own act and valour
As thou art in desire?
Macbeth:
Prithee peace. (…)
Stars, hide your fires,
Let not light see my black and deep desires.
The eye wink at the hand; yet let that be
Which the eye fears, when it is done, to see (…).
If we shoud fail?
Lady Macbeth:
We fail! But screw your courage to the sticking place,
And we’ll not fail.
Macbeth:
I am settled; and bend up
Each corporal agent to this terrible feat.
10
Away, and mock the time with fairest show:
False face must hide what the false heart doth know.
Scena Quinta
Silia, Guido, Clara, Pepita
Guido: Clara…Clara…le ho detto di andare via…la prego…(poi rivolgendosi
a Silia) Silia, ti porto in camera…in braccio…sei stanca… …dai…te ne
prego…vieni qui mio piccolo amore…(tenta di abbracciarlo)
Silia : No, no, Guido, ti prego...giuramelo…giuramelo adesso…dimmelo?!
Me lo ucciderai?…ucciderai…uccidarai… questa notte….domani
notte…quando vuoi…
(Pausa)
Guido : Farò qualsiasi cosa per te….(Pausa) Per un momento…ti chiedo di
non pensare a Lui…(Pausa) …Ascolta invece quanto è follemente grande il
mio amore per te…per te…per te…
Silia : (ma languidamente) Guido…Guido…Guido…uffa…la vuoi
smettere….Ti dico di no...no…no…qui….non ora...
Guido : (trascinandola versola camera) Sì... sì... voglio stare con te…
(Silia : Ma no...per carità...lasciami...
Guido : Lasciarti? No... è impossibile…Diteglielo anche voi (guarda il
pubblico)
Silia : Sai che qui non voglio... C'è Lui…ci sono le cose di Lui che ci
guardano…che ci scrutano…c’è Clara...
(Clara bussa alla porta)
Ecco, vedi?
Guido : (spingendola verso l'uscio a sinistra) Va', va' non farla entrare! Io
t'aspetto di là…Fai presto...(Via, richiudendo la porta della camera).
Clara: (voce fuori campo) Signora…Signora Silia…Posso entrare?
Silia: Oh Guido...Guido mio...
Guido: (sussurando) Silia...Silia...la mia bambina folle...la mia tigre...
Silia: Oh Guido…Guido…
Guido: Oh Silia…Silia…
Silia: Oh Guido…Guido…
Guido: Oh Silia…Silia…
Silia: (fa il verso della tigre)
Clara: (a voce bassa): Perdoni il disturbo mia signora, alla porta c’è la sua
vicina…la Signora o Signorina Pepita….Pe-pi-ta. Non ho chiesto che cosa
voglia. Mi dà il permesso di farla entrare?
Silia: Ma io non conosco questa Signora…o Signorina, Pe-pi-ta…Poi a
quest’ora, che modi sono?! Cosa vorrà?
Clara: Non la faccia entrare!…mi sembra una poco di buono…se vedesse
cosa indossa!
Silia: Pepita, che nome…che bel nome…nome di un altro paese, di altri
confini, di altre geografie…di altre culture…
La faccia entrare…o no, non la faccia entrare!…Sì, prego Le dica di
accomodarsi….
Clara: Ma Signora…è sicura?? Allora vado a aprire…Signora? (chiama Silia)
(rivolgendosi a voce bassa a Silia …) Signora?
(Silia non risponde… è sovrappensiero)
Pepita: O Signora…Señorita…Silia…Silia Gala…perdoni la molestia…Ma sa,
sentivo della musica….pensavo a una fiesta… una velada…un festejo…qui a
su casa…son qui solo per un saludo…ho degli ospiti che stanno tardando a
arrivare…
Silia (un pò turbata): Signora Pepita…si accomodi…Come può vedere non
c’è nessuna festa…
Pepita: Che bella sala…e che fiori…e questo pianoforte…e che quadri…che
atmosfera così…mmm tan genial…precioso… lindo… ¡que riqueza!
Silia (sempre più agitata): Mi dica di lei…da dove viene?
Pepita: Vengo da un posto lontano… ¡de España!
(…entra in scena Guido)
Guido: Salve, sono Guido Venanzi…molto onorato…molto lieta di
conoscerla…
Pepita: Ah Signora è in compagnia?! Allora mi scusi…tolgo subito il
disturbo…¡Ya que hombre tan guapo! Che bel uomo, che portamento…che
classe… que distinción.. que gusto … que elegancia…
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Guido: Troppo gentile….le posso servire qualcosa da bere…
"Chartreuse"? …"Anisette"? …"Cognac"?
Pepita: ¡Hostias que rico!
Silia: (ingelosita): Guido, ti avevo detto che ero molto stanca stasera…La
prego di scusarci…la inviteremo un’altra volta per cena...Le chiedo di
perdonarmi. Ma ho un leggero mal di testa…un’altra volta…un’altra volta…
me capicies? Mi intendes?
Pepita: Capisco Silia, te duele la cabeza…(con malizia) la lascio, vi lascio
soli…che belli che siete….così innamorati… tan enamorados …
come…como…como dos tortolitos….
Silia: (innervorsita, interrompe Pepita) La prego di lasciarci…si è fatto tardi
(chiama Clara)…prego accompagni la Signora Pepita…
Pepita: Scusate ancora il disturbo…allora a presto per una cena…
Che bello…tutti insieme…in un posto così regale…lussuoso... ¡viva el amor!
Adios..adios… hasta luego…
Silia: (rivolgendosi a Guido che sta seguendo Pepita, con tono severo) Dove
vai???…aspettami in camera…
Scena Sesta
Silia, Clara, Miglioriti e i cinque signori ubriachi, poi alcuni Inquilini dei piani
di sopra e di sotto.
Clara : (gridando) Giù le mani! Vadano via! Non sta qui...la Signora Pepita!
Vadano via…
(entrano rumorosamente il marchesino Miglioriti ubriaco e gli altri tre, tutti in
abiti da sera, con Clara che si sforza ancora di impedir loro il passo)
Miglioriti : Ma via, vada via Lei e non si permetta più di toccarmi, di alzarmi
la voce...Lei non sa con chi sta parlando! Io sono…Io sono…Io sono…non
importa…non importa…Come non sta qui, se eccola là…Pepita!
Primo signore ubriaco : La cara…. Pepita!
Secondo signore ubriaco : Viva la Spagna! Viva la Spagna!
Terzo signore ubriaco : E guardate che casa, signori! C'est charmant!
Quarto ubriaco : Viva la Spagna! Viva la Spagna!...Ma che fiore di
bellezza…che crescono in queste terre così lontane….
Silia : Ma come! Chi sono? Come sono entrati?
Clara : Di prepotenza, o mia Signora! Sono ubriachi! U-b-r-i-a-c-h-i….
Miglioriti : Ma che dice…prepotenza?! Noi siamo stati invitati…
Primo signore ubriaco : Che ubriachi?
Miglioriti : Mi ha chiamato lei!
Secondo signore ubriaco : Ci ha chiamati Lei…Siamo cinque gentiluomini!
Terzo signore ubriaco : (indicando la sala da pranzo, a cui s'avvia) Se qui si
offre anche da bere ai signori clienti! Ah! c'est tout à fait délicieux!
Quarto signore ubriaco: …da bere…da bere…o mia dolcissima Signora,
avreste da bere?…non so…un goccino di……..un goccino di……
Silia : Oh mamma mia! Ma che vogliono? Qui in casa mia…Uscite
immediatamente da casa mia…poi a quest’ora…senza invito….
Clara : Qua sono in casa d'una Signora…per bene…per bene!
Miglioriti : Ma lo crediamo, cara Pepita! Lei è …la…Signora… che….“tanto
gentile e tanto onesta pare”….Lei è…la… “cosa venuta / di cielo in terra a
miracol mostrare".,…(Compiaciuto di se stesso, ripete)…
Lei è…la… “cosa venuta / di cielo in terra a miracol mostrare". Cito Dante
per Lei…perchè Lei è mia Beatrice… Lei è la mia Pepita…
Silia : Dante? Beatrice?…Pepita? …Pepita?
4 ubriachi: Dante? Beatrice?….Pepita? …Pepita?
Clara : Sissignora! Non so chi siano Dante…Beatrice…ma Pepita sì...la
conosciamo…è la signora della casa qui accanto... gliel’ho detto che si stanno
sbagliando…!
Silia : (scoppia a ridere) Ah! ah! ah! ah!
4 ubriachi: eh! eh! eh! eh!
Silia : (scoppia a ridere) Ah! ah! ah! ah!
(Poi, con una luce sinistra negli occhi, come se le fosse balenata una diabolica
idea):
Ma sì, ecco, signori: sono Pepita, sì! “Hola”… “benvenutis” … “Hola”…Che
hombres…che guapos…
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Clara: Pepita?? O mia signora…ma cosa dice…è impazzita…Signora?
Signora? Le porto subito un bicchiere d’acqua fresca… Signora?
Silia: Zitta tu…Zitta…(indicando Clara)
Tutti gli ubriachi: Viva la Spagna! Viva la Spagna! Finalmente Pepita…è
tornata tra noi…balla...balla…balla…con noi…
Quarto signore ubriaco: Pepita...balla...balla…balla…con noi…
Silia : vi prego… non urlate…accomodatevi…fate silenzio…
Miglioriti : Certo mia cara Pepitina…con calma…facciamo tutto con
calma…ma vi prego….venga…venga… venga…qui vicino a me…ecco...
io...vorrei darle subito un bacino...in nome della sua bellezza…datemi un
bacino…un bacino…un bacino…
(Le si butta quasi addosso per abbracciarla).
Silia : Che cosa fa? Mi lasci…Mi lasci….Mi lasci…Mi lasci…
Miglioriti : O Pepita…un bacino…datemi un bacino…
Silia : Aspetti, aspetti...un momentino...
Secondo signore ubriaco : (c.s.) ….Pepita! un bacino…
Primo e Terzo signore ubriaco: un bacino…
Quarto signore ubriaco: un b-a-c-i-n-o…
Silia : (difendendosi) Sedetevi…e bevete con calma!
Miglioriti e i 4 ubriachi: un bacino…un bacino…dateci…un solo bacino…
Bacinoooohh…wuo..wuo..wuò….dudu…dudu…
Secondo signore ubriaco : Vogliamo una notte tutta spagnola.
Primo e terzo signore ubriaco : ehehehe…
Quarto: ehehehe…e poi un bacino…non si nega mai a nessuno…
Silia : Piano... piano... ecco... prima... qua, buoni... si mettano a sedere...
(Li spinge, si fa largo, li accompagna per metterli e sedere)
Così... ecco... bravi... così...
(Corre da Clara, e le dice sottovoce):
Va' a chiamar gente subito... sopra, sotto...sotto, sopra…a destra e a
sinistra…a sinistra e a destra…
(Clara annuisce e scappa via).
Silia : Permettano un momento...
(Si reca alla porta di destra, e la chiude a chiave, per impedire a Guido
d'entrare).
Miglioriti : (provando ad alzarsi) Oh, ma se Lei ha di là un signore, faccia
pure con comodo, sa?
Secondo signore ubriaco : Sì, sì... noi aspetteremo...
Primo signore ubriaco : Sì..sì…noi siamo dei gentiluomini….
Terzo signore ubriaco : (venendo innanzi, traballando, dal salotto da pranzo
con un bicchiere in mano) Oh, oui... mais... n'exagère pas, mon petit chou!
Nous voudrions nous amuser un peu... Voilà tout!
Quarto signore ubriaco: Smettila di parlare in francese (imita l’intonazione del
francese)….ppppp…..mmmm….tutututut…non capisco…
(Poi si rivolge a Pepita)…Pepita…Pepita….
Silia : Ma io non ricevo in casa che amici! Se lor signori vogliono essere
amici...
Secondo signore ubriaco : E come no?
Primo, terzo e quarto signore ubriaco : Amicissimi! Amici di Pepita..
Silia : Mi favoriscano allora i loro nomi.
Secondo signore ubriaco : Io mi chiamo Cocò!
Primo signore ubriaco : E io Memè!
Silia : ...Cocò? ...Memè? E io dovrei crederci?....favoritemi i vostri biglietti da
visita.
Secondo signore ubriaco : Ah no, no, no... Grazie tante, carina!
Primo signore ubriaco : Io non ce l'ho...Lo chieda a Miglioriti…Fa' il piacere,
daglielo tu per me...
Terzo e quarto signore ubriaco: Ecco…sì..chieda tutto a Miglioriti…
Silia : (a Miglioriti ) Ecco, sì: almeno lei, che è il più gentile.
Miglioriti : (prendendolo dal portafogli) Ahahah…Io non ho nessuna
difficoltà...Sono un marchese…
Silia : Ah, grazie... Bravo... Lei è il Marchese Miglioriti?
Primo, secondo, terzo e quarto signore ubriaco : Marchesino! Marchesino!
Miglioriti: Zitti voi…sono Marchese…
Silia : (al Secondo ubriaco) Lei, Memè?
Secondo signore ubriaco : No, Cocò... Lui, Memè.
(Indica il Primo ubriaco).
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Silia : Ah, bene.. Cocò... Memé, e lei? (indica il Terzo ubriaco).
Terzo signore ubriaco : (con aria furbesca) Moi... moi... je ne sais pas, mon
petit chou!
Silia : la smetta di chiamarmi…mon petit chou…chou…chou…ma come si
permette….E lei? (indica il quarto)
Quarto signore ubriaco: Io sono…Mister…
Silia : Non importa…non voglio saperlo! Me ne basta uno.
Secondo signore ubriaco : Ma vogliamo esser tutti! La vogliamo tutti…
Primo, secondo, terzo e quarto ubriaco: …una notte spagnola!
Primo signore ubriaco : Sì, sì, sì…Vorremmo vederti ballare, Pepita...con le
nàcchere, sai?
Secondo signore ubriaco : Sì, prima balliamo.. e poi...
Miglioriti : Ma non vestita così!
Terzo signore ubriaco : Ma che vestita, signori!
Secondo signore ubriaco : (alzandosi e facendosi addosso a Silia) Già! che
vestita! …Nuda... Sì... nuda, nuda...
Gli altri ubriachi: (avvicinandosi come se volessero denudarla) Nuda! nuda!
Sì, nuda! …
Silia : (schermendosi, divincolandosi) Ma non qua, signori, scusate! Nuda, sì...
ma non qua!
Terzo signore ubriaco : E dove?
(Pausa)
Gli altri ubriachi : E dove? E dove? E dove?
Silia : In piazza, se mai, signori! In piazza…
Miglioriti : (restando) In piazza?
Secondo signore ubriaco : Come, in piazza?
Primo, terzo e quarto signore ubriaco : Nuda in piazza? Che bambola…che
bambola…che sei Pepita…
Silia : Ma sì! C'è la luna... Non passa nessuno... C'è solo la statua del re a
cavallo... Ecco, là!
Miglioriti e i 3 ubriachi: O Pepita…Pepita…Pepita…un bacino…dateci un
bacino per cominciar…un ba-ci-nooohhh…un ba-ci-nohhh….
Nuda…in piazza…sotto la luna…un bacino…un bacino….per
cominciar…che bambola…(fischio) …CHE BAMBOLA!
Ehi, ehi ,ehi,
le grido, piccola, dai, dai ,dai, non far la stupida,
sai, sai, sai, io son volubile,
se non mi baci subito tu perdi una occasion.
(fischio) …CHE BAMBOLA!
(Arrivano a questo punto con Clara con alcuni signori dei piani di sotto e di
sopra, gridando confusamente)
Gli inquilini : Come? Ma che cos'è? Chi sono? Un'aggressione?
Un'aggressione…nel nostro palazzo. Chi siete? Che cosa volete? Noi siamo
gli inquilini…gli inquilini…
Clara : Eccoli! eccoli!
Silia : (mutando improvvisamente tono e atteggiamento) Aggredita!
Clara : Aggredita …oh la mia povera Signora….
Silia : Aggredita in casa, signori! Hanno forzato la porta, mi sono saltati
addosso, mi hanno strappato i vestiti, come potete vedere, e insultato in tutti i
modi, vigliaccamente!
Primo e Secondo Inquilino : (cercando di cacciarli) Via, via! Come vi siete
permessi di entrare nel nostro palazzo…Noi siamo gli inquilini…noi
dobbiamo sempre sapere tutto…chi viene…chi va…perché viene…con chi
viene…
Terzo inquilino : che cosa fa… perché lo fa…Fuori di qui! Fuori di qui!
Primo signore ubriaco: Piano…Piano…
Secondo signore ubriaco: …sedetevi anche voi…
Terzo signore ubriaco:…ballate con noi…andiamo in piazza…
Tutti i signori ubriachi:…a ballar con la nostra Pepitaaa…
Quarto signore ubriaco: …ma bevete prima un goccino di…
Primo e Secondo Inquilino : Fuori, fuori! Che modi….che sfacciati…che
spavaldi…che spudorati…
Terza inquilina : …che mascalzoni…che birbanti….che malandrini…e anche
un pò puzzoni…
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Miglioriti : Ma come vi permettete…ma chi siete voi? Gli inquilini…a quale
razza…ops….a quale tipo di categoria sociale appartenete…io sono
marchese…avete capito…io…sono…Marchese…
Primo e Secondo signore ubriaco : …e noi siamo qui solo per la Spagna….in
commercio. Ehehehe….Viva la Spagna…Viva la Spagna… Viva la Spagna
Primo e Secondo Inquilino: Vergogna! Vergogna! Vergogna!
Terzo inquilino : Via, via, ubriachi!
Quarto signore ubriaco : Eh, per così poco non c'è da far così tanta
confusione!
Miglioriti : …cara Pepita...Pepita…vieni qua…vieni qua….
Primo e secondo inquilino : Ma che Pepita…Pepita? Pepita?
Terzo inquilino : Che Pepita! È la signora Gala. Signora S-I-L-I-A G-A-LA….Capite? La signora Gala.
Gli inquilini: La Signora Gala…moglie dell’illustrissimo Leone Gala, tipo
burbero, taciturno…e musone…Da poco separata (a bassa voce)…è un
segreto! Frequenta a volte il bello Guido Venanzi…oooh…quanto è bello,
bello, bello…. La Signora Gala vive con la pettegola…ficcanaso… cameriera
personale…Clara….che ci ci ci ci…fa quando parla… e
parla..parla…parla….così: ci ci ci… ci ci ci!! È…odiosa…irritante…e
esasperante…
Silia: Signori miei amatissimi Inquilini …linguacciuti…vi prego di tacere…e
di non esagerare…ricordatevi sempre con chi state parlando…
Clara: …che cialtroni…che arroganti…che spudorati…
Gli ubriachi: La signora Gala? La signora Gala?
Gli inquilini : Sicuri….Sicurissimi…noi siano gli inquilini…coloro che sanno
sempre tutto…ehehehe…ehehehe….
Terzo inquilino : Vergogna! Vergogna!
Tutti gli ubriachi: E va bene...e va bene…. Domandiamo perdono…
Gli inquilini : Fuori, fuori! Verrete puniti…
verrete umiliati…mortificati….verrete additati al pubblico ludibrio…
Primo signore ubriaco : …al pubblico ...che??? Doucement, doucement, s'il
vous plait!
Miglioriti : (qualcuno fa per avvicinarsi) Non toccatemi…Non sopporto
quando qualcuno mi tocca inopportunatamente...Non sopporto tale
confusione…questo insulso e sciocco chiacchiericcio…
Terzo signore ubriaco : Volevamo solo onorare la Spagna…
Gli ubriachi: …La Spagna… La Spagna…e non di certo la Signora Gala…ma
chi è poi non abbiamo capito?
Terzo inquilino : Insomma, basta: vadano fuori!
Secondo signore ubriaco : No, prima…chiediamo perdono alla Signora.
Gli altri ubriachi: Giusto, giusto…perdono alla Signora Gala…e un bacino
alla piccola Pepita…ma dov’è? dov’è Pepita?
Primo e secondo inquilino : La finiscano, basta…basta…basta….
Miglioriti : Sissignori... ecco, sissignori... e voi tutti, ecco qua... in ginocchio...
domandiamo perdono...
Silia : (a Miglioriti inginocchiato) Ah no! Non basta, signore! Io ho il suo
nome! E lei risponderà dell'oltraggio che è venuto a farmi in casa coi suoi
compagni!
Miglioriti : Signora le stiamo chiedendo perdono...pubblicamente…
Silia : Non accetto scuse e non concedo perdono!
Clara: La mia Signora ritiene che ci siano tutte le ragioni per non accettare le
sue e le vostre scuse…mio caro Marchesino…dei miei stivali…si può
accomodare fuori….
Miglioriti : (alzandosi) E va bene... Avete il mio biglietto da visita... Sono
pronto a rispondere...Non ho problemi…io sono il Marchese….
Tutti gli ubriachi: Marchesino…
Silia : Escano fuori! Via, subito, da casa mia!
Clara: Fuori...Fuori…Fuori…
Miglioriti e i 4 ubriachi: perdonaci….Silia…Pepita…ops …Signora Silia
Gala…prima di congedarci da Lei….vogliamo dedicarvi queste parole…sono
tutte per te:
… guarda che luna, guarda che mare,
da questa notte senza te dovrò restare
folle d'amore vorrei morire
mentre la luna di lassù mi sta a guardare…(2 volte)
(I quattro ubriachi, che tuttavia sentono l'obbligo di salutare, son cacciati via
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dai signori inquilini e accompagnati alla porta da Clara).
Silia : (agli inquilini) Io ringrazio lor signori, e chiedo loro scusa
dell'incomodo…anche se alcune parole sono state un pò inopportune…
Primo e Secondo Inquilino : Ma che dice mai, signora! Dovere, dovere!
Terzo inquilino : Dovere, dovere! Tra vicini!
Primp e secondo inquilino : Non si può essere neanche sicuri in casa propria.
Terzo inquilino: Forse Signora... visto che le hanno domandato perdono...
Silia : Ah, no, scusi! È stato detto loro e ripetuto ch'erano in casa d'una
signora per bene, e nonostante questo... lor signori non sanno che proposte
hanno osato farmi.
Primo e secondo inquilino : Ma sì. La signora ha ragione! Ha fatto bene! ha
fatto bene! Bisogna dare una lezione! una lezione! Povera signora!
Silia : So il nome d'uno di questi... gentiluomini;
Terzo inquilino : E chi è? chi è?
Silia : Ecco, leggano! Il marchese Miglioriti!
Prima e secondo inquilino : Oh! il marchese Miglioriti!
Terzo Inquilino : Un marchese!
tutti : Vergogna! Vergogna!
Silia : O miei signori, capite la provocazione?
Primo e secondo inquilino: Ma sì, avete ragione! Bisogna pensare a dare a
loro una lezione! Bisogna che siano svergognati….
Terzo inquilino : E puniti!
Primo e secondo inquilino : Davanti a tutto il paese.
Terzo inquilino : Ora però si calmi, signora...
Prima e Seconda Inquilina Sì, vada a riposare... Noi la lasciamo...
tutti : Arrivederla... Arrivederla... Buona notte.
(Via).
Scena Settima
Silia, Guido…
Silia : (appena usciti gl'inquilini, tutta agitata, guarda il biglietto da visita di
Miglioriti, e fa cenno di sì fra sé, ridendo, per indicare che ha raggiunto il suo
scopo segreto. Intanto Guido picchia forte alla porta)
Eccomi! Eccomi!
(Corre ad aprire).
Guido : (fremente di rabbia, di sdegno) Perché mi hai chiuso dentro? Mi sono
mangiate le mani dalla rabbia!
Silia : Ma sì... ma sì... Non ci mancava altro che tu venissi fuori dalla mia
camera a difendermi, a compromettere la situazione e a compromettere il mio
piano...
(Lo guarda con occhi ridenti da pazza).
a compromettere tutto!
(Gli mostra il biglietto del Miglioriti).
Guarda: ce l'ho! È qui!
Guido : Che cosa? Fammi vedere…Dammelo…ti prego dammelo...(Silia gli
mostra il biglietto) Ma che cosa ne vorresti fare ora Silia? (guardandola
atterrito…le si avvicina per toglierle il biglietto).
Silia : ….Voglio vedere se non sono buona, almeno almeno, a procurargli...
qualche fastidio… al piccolo marituccio mio…al mio Leone…
Leonino…Leonuccio….Leonaccio…
Guido : Ma tu lo sai chi è questo signore? Sai…ho riconosciuto la voce....Lo
conosco molto bene...
Silia : Il marchese o Marchesino…Aldo Miglioriti…Aldo Miglioriti…
Guido : Il Marchese Miglioriti è una delle persone più influenti della città....e
non puoi permetterti di rendere pubblica tale offesa! Per carità... per carità,
levati questo pensiero dalla mente… non ne hai ragione…hanno sbagliato...e
ti ha chiesto perdono!
Silia : Tu non ha capito quello che ho in mente….
Guido : Ah…qualsiasi cosa…Io te lo impedirò a ogni costo!
Silia : Tu non impedirai un bel niente!
16
(Pausa) Oh, senti; basta... Sono stanca…
Guido : (cupo, minaccioso) Me ne vado.
Silia : (subito, imperiosa) No!
(Pausa. - Con altra voce):
Vieni qua...
Guido : (senza arrendersi, accostandosi) Che vuoi?
Silia : Che voglio... che voglio... che voglio….Non voglio più vederti così...Io
sono follemente innamorata di te…e voglio vederti felice…felice…felice….
(Pausa. - Ride tra sé, forte. Poi): Ma sai che….quei poveri ragazzi…li ho
trattati proprio male?
(Pausa) ...poverini... così buffi...
(Pausa, con un sospiro d’invidia): Che capricci, di notte, posson venire agli
uomini...a voi uomini…(Pausa)
Mi volevano veder ballare, sai? in piazza...sotto questa bianca
luna...completamente nuda…
(Pianissimo o, quasi all'orecchio):
nuda...
Guido : Oh Silia...
Silia : (reclinando la testa indietro) Oh Guido…Voglio essere la tua bambina
folle….
Guido : Oh Silia...
Silia : Oh Guido…
(Tela)
ATTO SECONDO
Scena Prima
Leone Gala, Guido Venanzi, Filippo detto Socrate
Leone: ah quanto mi piace cucinare…l’unica ragione della mia vita!!
Filippo : (a Leone) …dovete finirla di chiamarmi Socrate! Perché io non lo
conosco! Io sono Filippo…Io sono il suo fedelissimo cameriere personale…
Leone : Come! Non lo conosci, Socrate?
Filippo : Nossignore. E non voglio averci niente a che fare…con codesto
Socrate. Fate attenzione…all'uovo!
Leone : Non ti preoccupare…mio fedelissimo Socrate…agli ordini!! eheheh
Filippo : Ma come lo girate…l’uovo?
(Si sente una forte scampanellata alla porta. Filippo continua a girare l’uovo)
Leone posa la ciotola...)
Filippo: E che fate adesso?
Leone:... hanno suonato….
Filippo: Ma continui a sbattere. Non bisogna mai rallentare…mai...mai per
nessuna cosa al mondo…
Leone: Hai ragione….sì…ecco, sbatto…sbatto…sbatto….
Guido : Ma che belli che siete!!! (fortemente turbato al suono della
campanello) Continuate…continuate….tanto aspetteranno alla porta…non
c’è fretta…
Filippo: …eh sì! non possiamo distrarci…siamo nell’ultima fase
delicata….come si dice…dello sbattimento…..strapazzamento delle uova....
Se non Le dispiace potrebbe cortesemente andare Lei ad aprire la porta, la
ringrazio…
Leone : (con tono ironico) Vede Guido….il mio fedelissimo Filippo…è
letteralmente impazzito! ….Ma chi sarà? A quest’ora non ricevo mai nessuno!
(seconda scampanellata)
Guido : Oh mamma mia... Leone ... sarà lei!
Leone : Lei…chi? ….Silia? qua? a casa mia?
Guido : Sì, senti, per carità... allora…sono venuto ….oggi…qui…per
l’appunto ad avvisarti…
17
Filippo: Io non posso lasciare…così le mie uova…(canticchia) E non ci
lasceremo mai…lalalalala…
Leone : Guido…di che cosa si tratta?
Guido : Di una cosa che è accaduta ieri sera…
Filippo: le mie uova…le mie uova…quanto sono belle le mie
uova…(canticchia) E non ci lasceremo mai…lalalalala…
Leone : …Guido….cosa è accaduto a Silia?
Guido : Ma niente, sai? una sciocchezza... una vera sciocchezza... Tanto che
avevo pensato di non parlatene, sperando che…a Silia le fosse passata...
(Nuova scampanellata, più forte, alla porta).
Guido : Eccola qua, invece... è lei di sicuro! Ora che faccio…che
facciamo…attenti…Silia è impazzita…
Filippo: eheheh….siamo in due… Io, la signora Silia e ….le mie uova...
…(canticchiando) E non ci lasceremo mai…lalalalala…(cantano tutti
insieme)
Leone : (calmo, volgendosi verso l'uscio a sinistra):
Filippo….Socrate…perbacco! va' ad aprire! e tu Guido…calmati!
Guido : Aspetti... aspetti...Filippo…
Filippo : (canticchiando) … E non ci lasceremo mai…lalalalala…
io e le mie uova…le mie uovine…(canticchia) E io andrò ad aprire la
porta…..lalalala….con le mie uova…
Guido : Aspetti…le ho detto…maledetto Socrate...venga qui!
Filippo: (smette di girare le uova): Come mi ha chiamato??
Guido: Scusate…scusate….(poi rivolgendosi a Leone ): Allora Leone, Filippo
è pazzo….convengo con te…hai ragione! E anche tua moglie è pazza… e
vuol farti commettere una pazzia…
Leone : Ahahah…a me?? Vedremo!!
Scena seconda
Silia, Leone, Guido
Silia : (entrando come una bufera e scorgendo Guido Venanzi):
Salve a tutti!! (rivolgendosi a Guido) Ah, sei qua? Che sei venuto a fare? Ti
avevo detto che….
Guido : No, ti giuro, Silia: non ho parlato!
Silia : (squadrando il marito) Vedo che lui sa!
Guido : No, cara…non sa ancora nulla …non ho parlato…muto sono
stato…muto!!!
Leone: è vero cara…sei ancora in tempo…non ha parlato (Poi, con un tono
ironico):
Buon giorno principessa….desidera qualcosa da bere?
Silia : (scrollandosi) Ma che buon giorno! ma che principessa! Ma che
qualcosa da bere! non sono venuta per scherzare! Allora Leone….
(rivolgendosi a Guido): E tu Guido zitto… (poi, volgendosi al marito): Tu
sei sfidato! S-F-I-D-A-T-O!!
Leone : Come? Io, sfidato?
Guido : Ma che sfidato!
Silia : Sfidato! Sfidato! Sfidato! Sfidato!....
Leone : E chi mi ha sfidato? Sentiamo…
Silia : Ma sì, sfidato! Non so bene, se lui ha sfidato te, o se tu devi sfidare lui;
leggi questo bigliettino...(Lo prende dalla borsetta)…eccolo qua! (Lo dà a
Leone).
Vai subito a vestirti e corri in cerca di una persona che potrà farti da
testimone durante il duello…mi pare di aver capito che queste siano le
regole….non è vero Guido?
Guido: Silia…smettila per favore!! È una follia!!! Ho voglia di piangere….ora
mi metto a piangere….(mima un pianto isterico)….
Leone : Calmatevi…tutte e due…
Silia : Calmetevi?? No….subito! devi far subito!…sapessi cosa mi è accaduto!!
Leone : (guardando il biglietto) Leggiamo cosa c’è scritto su questo
bigliettino….Ma chi è?
Guido : Il Marchese Aldo Miglioriti.
Leone : Tu lo conosci?
Guido : Lo conosco benissimo! Uno dei migliori spadaccini della nostra città,
capisci?
Leone : No, Guido non capisco. Ma insomma posso sapere che cosa è
accaduto? perché sarei sfidato? perché dovrei sfidare?
18
Silia : (scattando istericamente) Perché sono stata aggredita…capisci? in casa
mia….sola….senza difesa...umiliata... con le mani addosso, qua... a frugarmi...
qua, in petto... capisci?... (Si copre il volto con le mani, e fa finta di piangere)
Leone : Ma come?... da questo Marchese?
Silia : Erano in cinque...(pausa) sono saliti, hanno forzato la porta...
Guido : Ma se erano completamente ubriachi!
Leone : Ah... come? Tu c'eri?
(A questa domanda, grave di finto stupore, succede una pausa di smarrimento
in Silia e in Guido)
Guido : (interrompendo): …ero…di là…
Silia : (precisando): nel salotto da pranzo….
Leone : (con tono ironico): bevevi qualche altro bicchierino?
Silia : (rinfrancandosi subito, aggressiva) E che volevi, che mi difendesse lui?
Doveva difendermi lui? Quando mio marito aveva allora allora voltato le
spalle, lasciandomi tutta sola sola sola…
Guido: oh Silia…
Leone: oh Silia….
Silia: (scattando con furia) Non ci mancava altro che Guido si mostrasse a
quei maledetti ubriaconi! Guai, guai, se lo avesse fatto! Cosa si sarebbe detto
in paese….a quell’ora della notte…un uomo, o meglio l’illutre Guido Venanzi
a casa mia…e tu, mio marito, assente….chissà dove e con chi eri…ah non ci
voglio pensare…
Gli Inquilini: ehehe…L’avremo detto a tutto il paese…La stimatissima
Signora Silia Gala e il bello bello bello illustre Signor Guido Venanzi…
scoperti…ahahah…a amoreggiare….a tarda notte…ah…nel salotto di casa di
Lei…vergogna…vergogna…vergogna…che birichino il nostro Guido….e
che invidia che invidia che invidia…non ci ha mai degnato di uno
sguardo…perché? perché? perché?
Leone : Ho capito... ho capito... ho capito il gioco!!
A me tocca difenderti, perché il marito sono io, e tu la moglie, e lui??
(pausa)…Tu, Guido, sarai il mio testimone al duello!! Eheheh…
Guido : (scattando) Ah no, sai! Te lo puoi scordare!
Leone : Perché no, scusa? Tu sei il miglior padrino di professione del nostro
paese…puoi negarlo? Che direbbe la gente…la gente…che sa della nostra
profonda amicizia se non partecipassi al mio duello?
Guido : io non accetto…ti dico che non accetto….
(pausa)
Leone : Silia…è venuta gente ieri notte?
Silia : Sì, alle mie grida…Gli inquilini sono venuti fino a casa per
diferdermi…hanno detto che sarebbe stato giusto dar loro una solenne
lezione!
Gli Inquilini: Giusto…Giusto…Giusto….scandalo pubblico…abbiamo
sentito un gran baccano…ubriachi in casa della stimatissima Silia Gala…che
oltraggio…che offesa…che indecenza…e che musiche volgari…(ballano con
ritornello senza parole della canzone Che Bambola…fischio)
Leone : E dunque, vedi? Scandalo pubblico! (A Silia): Silia… hai ragione!
Sfiderò il Marchese…
Mi vedo e vi vedo giocare, e mi diverto. Basta così per essere felice!!!!
Guido: Non capisco Leone…Ridi..ridi…ma lo sai che puoi anche m-o-r-i-r-e
(balbettare)?
Silia: Oh, via! Non esageriamo adesso!
Guido: no, no…ho detto m-o-r-i-r-e… (guardando Leone) E tu Leone, non
sai neppure com'è fatta una spada! Come maneggiarla! (mima alcuni
movimenti di spada)…Posso piangere? Pe favore… Posso piangere?
pubblico…ditemi…posso piangere?
Macbeth
All witches
Fair is foul, and foul is fair.
Hover through the fog and filthy air.
Fair is foul, and foul is fair.
Hover through the fog and filthy air.
Lady Macbeth:
How now, my lord? Why do you keep alone,
Of sorriest fancies your companions making,
Using those thoughts which should indeed have died
19
With them they think on?
Macbeth:
I have done the deed. I have done the deed.
Lady Macbeth:
These deeds must not be thought
After these ways; so, it will make us mad.
Macbeth:
Methought I heard a voice cry, ‘Sleep no more!
Macbeth does murder sleep – the innocent sleep,
Sleep that knits up the ravelled sleave of care,
The death of each day’s life, sore labour’s bath,
Balm of hurt minds, great nature’s second course,
Chief nuorisher in life’s feast.
Lady Macbeth:
What do you mean? (…)
Go, get some water,
And wash this filthy witness from your hand.
Macbeth:
I am afraid to think what I have done;
Look on’t again I dare not. (…)
How is’t with me when every noise appals me?
What hands are here! Ha – they pluck out mine eyes!
Will all great Neptune’s ocean wash this blood
Clean from my hand? No, this my hand will rather
The multitudinous seas incarnadine,
Making the green one red.
Lady Macbeth:
My hands are of your colour; but I shame
To wear a heart so white. (…)
A little water clears us of this deed (…).
Scena Terza
Leone, Silia.
Leone : Non dici più nulla? Dov’eri?
Silia : (stenta a parlare) Che importa dov’ero…(pausa) Non... non
m'immaginavo che... che tu...potessi…
Leone : che io?
Silia : …che potessi dire di sì.
Leone : Tu sai bene che io ti ho detto sempre di sì.
Silia : (scattando in piedi, irritata dall’esasperante arrendevolezza del marito):
Non ti sopporto più…Leone…
Leone : (fingendo di non comprendere) Come? perché ho detto sì?
Silia : Anche! Ma tutto... tutto questo...questo pericoloso gioco…dove siamo
finiti?
Ho paura…vieni qui…Leone…se non sai neppure tenere in mano una
spada…come farai?
Leone : Non mi serve una spada. Non capisci?….Mi basterà, stai sicura,
questa indifferenza, davanti a tutti. Vivo in un tale stato, cara, che posso non
curarmi di niente….nè della morte nè della vita. Non temere. Ho capito il
gioco!
Silia: Ma sono io che non capisco più te…forse non ti ho mai capito…
Questo ora mi fa ancora più paura…
Leone: Capisco…eheheehe…
Silia : (alzando appena lo sguardo su lui, con terrore) Che capisci?
Leone : (calmo) Quello che tu vuoi.
Silia : Che voglio?
Leone : Lo sai... e non lo sai tu stessa, quello che vorresti.
Silia : (quasi mendicando una scusa) Oh Leone, io temo d'esser pazza.
Leone : Ma no! che pazza!
Silia : Sì, sì... d'aver commesso davvero una pazzia...
Leone : Non temere. Ci sono qua io.
(Pausa)
20
Silia : Vuoi che... rimanga con te…questa notte?
(Trema)
Leone : Ah... no, cara…non ti preoccupare!
Silia : Ma no, per starti vicina...vicina...vicina…
Leone : Dormirò, cara. Stai pur sicura che io dormirò. E al mio solito, sai?
….senza sogni!
Silia : (con profondo rammarico) Va bene …mio Leone…sarò qui
domattina….
Leone : Ah no, no! Non voglio, sai non voglio! Te lo impedisco! Non voglio,
ti dico!
Silia : Vorresti impedirmelo? Tu scherzi! Sdraiati…qui…che ti canterò una
dolce canzone prima di andare a dormire:
Leone : Silia…Silia…
Silia: Leone…Leone…(canticchia Twinkle Twinkle Little Star)
(A questo punto entra Filippo dall'uscio a sinistra con la camomilla prima di
andare a letto)
Filippo (con voce cupa) Mio Signore! è ora di andare a letto…ma non qui…
Silia : (salutando con passione) A domattina (canticchia Twinkle Twinkle Little
Star)
Leone : (remissivo) A domattina… Silia…Silia…
(Silia esce)
(Leone si alza e va a letto aggrappandosi alle spalle di Filippo)
Filippo: Maledette…queste donne…
(Pausa. Buio in sala. Solo un lampada rimane accesa. Filippo ritorna indietro.
Fa segno al pubblico di fare silenzio dando la buanotte. Spegne la lampada)
Scena Quarta
Filippo, Il dottor Spiga, poi Guido
(È l'alba del giorno dopo. Al levarsi della tela la scena è vuota e quasi buia. Si
sente suonare il campanello)
Filippo (venendo fuori dall'uscio a sinistra e traversando la scena) Chi diavolo
sarà a quest'ora? (tic) Si comincia bene! (tic) Sarà un inferno questa
scena...mmm...mattina…(tic)
(entra il Dottor Spiga)
Spiga : (a voce alta) Ue’ Ueeee. Salve uaglio’. Buonasera gente. Sono il Dottor
Spiga. Chirurgo Esimio. E vengo da Napoli...Napoli...Napoli...
(Musica???)
Salve uaglio’...Leone, dov’e’? Non lo vedo...dove l’avete nascosto (lo cerca tra
le tasche di Filippo)
Filippo: ma che lo cercate su di me?ma vi pare che Leone possa entrare nel
mio taschino
Spiga: e che ne posso sapere io...uaglio’
Salve uaglio’...Leone, dov’e’? non ditemi che dorme ancora?
Filippo : Salve (tic). Non mi chiami uaua...uaua...ua...
Spiga: uaua’ ke?...uaglio’...uaglio’...giovanotto per intenderci.
Filippo: Non mi chiami (tic) neanche giovanotto (tic), la prego.
Spiga: ehhh come la fate lunga.
Filippo: (molto lentamente) Io...Sono...Filippo...(tic) il cameriere personale di
Leone Gala (tic).
Spiga: (rivolto al pubblico) Ma come parla curioso questo giovanotto.
Filippo: Il mio signore dorme ancora (tic). Parlate piano...piano...Ma Che
volete a quest’ora (tic)?
Spiga : (a voce alta) Come che volete giovanotto?…Anche io ho un ruolo in
tutta questa faccenda...Io sono il testimone…del duello del Signor Leone. Ma
come è possibile che dorma ancora? E Jo che n’aggio chius l’uocchie tutt’a
nott’
Filippo: cosa ha detto?
Spiga: n’aggio chius l’uocchie tutt’a nott’
Filippo: prego?
Spiga: (ad alta voce) Non ho chiuso occhio tutta la notte!
Filippo: ma perche urla?
Spiga: urlo perche’ non mi sentite
Filippo: parli piano che io ci sento benissimo...il problema e’ che non la
capisco...quindi parli piano per favore...piano...
Parafrasi: n’aggio chius l’uocchie tutt’a nott’:
21
Non ho chiuso occhio tutta la notte!
Filippo : le ho detto di parlare piano…piano...
Spiga : ehhh parlare piano...giovanotto….se parlate piano...io...non ci sento…
Filippo: allora e’ lei che non ci sente
Spiga: allora facciamo in questo modo...parli forte Lei... che così (a voce
bassa)parlo piano io….
Filippo: come?
Spiga: (a voce bassa)parlo piano io….
Filippo: prego?
Spiga: (a voce bassa)parlo piano io….
Filippo: scusate...ma cosa avete detto?
Spiga: e che ne so io!!!non mi sono sentito!
Filippo : ma (tic)...ma come si è vestito?
Spiga: giovanotto ma come si permette, ma come parla. Lei non sa chi sono
io...Io sono un signore, sa? … e Signori si nasce…e io lo
nacqui…modestamente!! (eheheh..proprio come diceva il grandissimo
Toto’...Toto’...ma lei che ne deve sapere di Toto’)
Ma perche’ non vi piace il mio panciotto? (si tocca la grossa pancia) ha anche
il taschino con dentro l’orologio...un signore orologio...signore come me.
Filippo : Parlate piano...piano!
Spiga: si...si...ho capito!!!(mentre guarda l'orologio).
Spiga: Giovanotto….ma e’ tardissimo!!!Sa che ora sono? Sono le sei e mezza,
le sei e mezza spaccate(accento napoletano), sa? Ripeto...Leone s’adda susa’ e
tu le ii’ a sceta’!!!Su su... si sbrighi!!!
Filippo: Non capisco (tic) quello che dice (tic)
Spiga: Ma come non capisce?! E’ chiarissimo...anzi...userei un aggettivo piu
appropriato...si ci sono...cristallizzato!!!Leone s’adda susa’ e tu le ii’ a sceta’!!!
Filippo: Continuo (tic) a (tic) non (tic) capire (tic)
Spiga: Ho capito va’...ho capito...qui devo fare tutto io...io...venite con
me...adesso il Dott. Spiga vi spiga...hihihihi...Spiga vi spiga...hihihihi...
(Spiga ridendo guarda in faccia Filippo che e’ serissimo)
Spiga: Non mi faccia perdere tempo con queste battute da quattro
denari...allora dove eravamo?mi fate perdere il filo logico con tutti sti
singhiozzi...allora...ah...si... Leone s’adda susa’ e tu le ii’ a sceta’!!!
Parafrasi...susa’...voce del verbo susare:
alzarsi. Ripetete con me cosi’ vi rimane bene in questa scatola vuota che e’ la
vostra testa...
Spiga: Jo mi suso
Filippo: Jo mi suso
Spiga: tu ti sus...su ripeta...non faccia il timido
Filippo: tu ti sus
Spiga: Iss...se e’ maschio...se sos...e Ess...se e’ femmina...se sos...
Filippo: (ripete)
Spiga: Nuje ce sosamm
Filippo: (ripete)
Spiga: vuje ve susate
Filippo: (ripete)
Spiga: e infine Lor se sosano
Filippo: (ripete)
Spiga: benissimo... ora dovrebbe essere chiaro (cristallizzato nella vostra
testa)... Leone s’adda susa’ e tu le ii’ a sceta’!!!
Leone si deve alzare e tu lo devi andare a svegliare!!!Elementare Filippetto!!!su
su...vadi...altrimenti faremo tardi. E fare tardi non è cosa buona...su su...
Filippo : Questa (tic) non è l'ora sua (tic).
Spiga : ma che me ne frega a me che questa non e’ l’ora sua...E poi che
significa? Non so..............se ricorda....che il suo Signorino, Leeeeone, ha un
duello...un duello fissato per le sette! un duello…un appuntamento con la mo-r-t-e…la morte...la vita....e la morte....la vita...e la morte
Toc Toc (la porta)
Spiga: e chi e’?
Toc Toc (la porta)
Spiga: E chi potra’ essere?! Giovanotto......questa e’ la morte che e’ venuta a
prendermi...l’ho evocata e adesso e’ venuta a prendermi... non fate entrare
22
nessuno... giovanotto...io non posso morire...sono in terra straniera...io posso
morire solo a Napoli...
(entra Guido e Spiga salta dalla paura)
Spiga : (riconosce Guido e fa un sospiro di sollievo) Menomale...e’ Guido
Venanzi...che paura che mi sono preso...pensavo fosse la
morte...bene!!!adesso ci pensera’ lui...
Filippo : ahahah…ci sarà da ridere…ahahaha
Spiga: Giovanotto...ma la vuole smettere di ridere....noi siamo persone serie...
Guido : (entrando) Oh, caro dottore...ben arrivato…siamo pronti?
Spiga : Buongiorno, buongiorno….mi chiedete se siamo
pronti?...pronti…giovanotto…non siamo mai pronti per queste cose!La
vita...la morte...
Guido : Ci siamo! …ma come vi siete vestito?
Spiga: Anche lei…e mamma mia!! E adesso basta....basta...basta...la dovete
smettere…io sono un signore sa?l’ho detto prima...voi non c’eravate...e
signore si nasce...e io lo nacqui...modestamente...
Guido : ma perché parla a voce alta?
Spiga: ancora!!!basta...basta...non ci sento…non ci sento…song surd a chest
orecchia ca’ song surd a chest orecchia ca’....
Parafrasi: song surd a chest orecchia ca’:
Sono sordo all’orecchio destro
Guido : va bene… va bene….dov'è Leone?
Spiga : Mah... pare che non si sia ancora alzato.
Guido : Come? Non si è ancora alzato? non è possibile… È tardissimo...
(A Filippo): Filippo, vada subito a dirgli che noi siamo qua! E che si sbrighi...
Filippo : Non rientra nella mia parte….(Pausa) Io sono il suo cameriere.
Spiga: e l’abbiamo capito che sei il suo cameriere
Filippo: Ho precise indicazioni…Sveglia: alle sette e mezzo! Questi gli ordini.
Spiga: Comandi maresciallo
Filippo: Questa la mia parte. A riposo soldato. Io sono Filippo...io sono il
camer...
Spiga : E l’abbiamo capito!!!L’hai gia detto...sei Filippo...il cameriere...
Questo giovanotto e’ proprio nzallanuto...e mezzo rimbambito!!!
Filippo : E alle otto gli porto la colazione! Questi gli ordini. Questa la mia
parte.
Spiga: no mi sbagliavo...gli ho fatto lo sconto...non e’ mezzo rimbambito
questo e’ tutto rimbambito!!!
Guido : (a Filippo, rimasto immobile, aggrondato) Non ti muovi?
Allora ci penso io….(Si precipita verso la porta della camera di Leone)
Filippo: ehehehe…
Dott. Spiga: Questi sono tutti pazzi!!!Sono usciti for e’ cap!!!
Parafrasi:
Dicesi capa....testa!!!fuori di testa!!!fuori di testa!!!
Guido : (picchia forte alla porta e tende l'orecchio) Ma che fa? dorme?
(Ripicchia più forte, e chiama): Leone! Leone! (Pausa)
Dorme ancora! Signori miei, dorme ancora! Leone? Leone?
Filippo: Ehehe.... ha il sonno pesante!
Spiga: Pazzi...tutti pazzi...
Guido : Ma io butto la porta a terra! Leone! Leone! (si sentono alcuni rumori)
Ah, ecco... s'è svegliato... Signori miei, si sveglia adesso! ….Vestiti! subito!
Non perdere un minuto! Noi siamo qua! Subito! Sono già quasi le sette!
Spiga: Che casa di pazzi...ma avete visto anche voi?...una casa di pazzi...
La casa...la mia casa...Napoli...la mia bella Napoli...con il sole che ti riscalda il
cuore...una casa calda...con mamma’...e papa’...sorema...e fratemo...e nonn...e
tutti e parenti...e anche San Gennaro...il grandissimo santo di Napoli...San
Gennaro...Dove sta San Gennaro? Anche San Gennaro ha lasciato questa
casa di pazzi...una casa poi...
questa non e’ una casa...questa e’ nu manicomio...
Scena quinta
Detti, Leone, poi Silia.
Leone (si presenta, placidissimo, ancora un po' insonnolito, in vestaglia e
pantofole): Buongiorno mondo…Buongiorno a tutti…
Guido : Come! Ancora così? Ma vai subito a vestirti…Non c'è un minuto da
perdere…
23
Dott. Spiga: Leone...Leone...ma cosa fai...vestito ancora così?
Leone : Scusate, perché?
Guido-Spiga : Come perché? (guardando il pubblico) Come perché?
Dott. Spiga : Non ricordi più che hai da fare un duello....all'ultimo sangue?
Leone : Io? Io a quest’ora, come tutte le mattine, faccio colazione…
Dott. Spiga: ahahaha…(riso isterico)…colazione…ha detto…avete
sentito…è completamente pazzo….
Guido : Il duello! Il duello! alle sette!
Dott. Spiga: Tu devi batterti!
Leone : Anche?
Dott. Spiga: Come, anche?
Leone : Ma no, amici miei! Voi siete in errore!
Guido-Filippo: Cosa dici...Leone? Cosa dici? Non vuoi più batterti??
Leone : Che dico? Dico...che questo non tocca a me!
Dott Spiga: E a chi tocca?
Leone : A lui (Indica Guido)
Dott Spiga: Come, a lui?
Leone : A lui! A Guido (S'appressa a Guido, rimasto allibito, con le mani sul
volto, e gliene stacca una per guardarlo negli occhi) E tu lo sai!
(parlando con il dott Spiga): Io, come marito, ho sfidato il Marchese, perché
non poteva farlo lui per mia moglie. Ma quanto a battermi, no. Quanto a
battermi, scusate io non c'entro! Non ricordi Guido che cosa ti ho detto ieri?
I fatti…i concetti…l’uovo…la palla rossa…
…remember…stay alert…to yourself and to the infinite feelings that
the facts of life inspire in you...remember...that you must empty
yourself of them straightaway, and draw out the concepts from them,
so that you can then play the game and possess those
ideas….eheheh…
Invece no…tu, Guido, vuoi ancora amare….sfidare la sorte…sfuggire alla tua
parte…
Guido : (trema, suda freddo, si passa le mani convulse sulle tempie).
Dott Spiga: Non ci capisco più niente…..che c’entrano l’uovo …i fatti…i
concetti…la palla rossa…
Leone : No…no…semplice; tutto perfettamente secondo il gioco delle parti.
Guido : Bene! Tocca a me?
Dott Spiga : (con sorpresa) Ma come, bene? Annulliamo tutto...nessun
duello...nessuna operazione...nessun morto...
prendiamoci un caffè tutti insieme...invitiamo anche il Marchese...ci penso
io...ci metto una buona parola....
Guido : (al dott. Spiga) Ha ragione Leone....
(rivolgendosi a Leone) No, dico... non scherzare…non capisci che se io ora
vado a prendere il tuo posto...
Leone : Ma no, caro: non il mio: il tuo!
Guido : Bene….l’ha detto!! Non perdiamo più altro tempo, via! Andiamo!
andiamo!
Dott Spiga : Eccomi, eccomi!
(Entra a questo punto dall'uscio a destra Silia Gala. Si fa un breve silenzio, nel
quale ella resta come sospesa e smarrita).
Guido : (facendosi avanti pallidissimo e stringendole la mano) Addio, Silia!
(Poi, volgendosi a Leone): Addio!
(Esce precipitosamente seguito dal dott Spiga).
Macbeth
All witches
Fair is foul, and foul is fair.
Hover through the fog and filthy air.
Fair is foul, and foul is fair.
Hover through the fog and filthy air.
(A bell rings)
Macbeth:
I go, and it is done; the bell invites me.
(…) for it is a knell
That summons thee to heaven or to hell (…).
24
So foul and fair a day I have not seen.
Is this a dagger which I see before me,
The handle toward my hand? Come, let me clutch thee –
I have thee not and yet I see thee still!
Art thout not, fatal vision, sensible
To felling as to sight? (…)
Thou sure and firm-set earth,
Hear not my steps, which way they walk, for fear
Thy very stones prate of my whereabout
And take the present horror from the time
Which now suits with it.
So foul and fair a day I have not seen.
Scena sesta
(Leone, Silia, poi Il dottor Spiga, Filippo).
Silia : Che significa?
Leone : Ti avevo detto, cara, ch'era proprio inutile che tu venissi qua. Ma al
solito non rispetti mai la tua parte…..Sei voluta venire...
Silia : Ma tu... come mai sei qua tu?
Leone : Sono a casa mia. Questa è la mia parte!
Silia : E….non si farà più il duello? Forse meglio così…
Leone :No, no…il duello sta per cominciare….
Silia : Ma come? Se tu sei qua?....
Leone : Ah, io sì, sono qua. Ma lui, hai visto? È andato….eheheh…povero
ingenuo…
Silia : Oh Dio! Ma allora? È andato lui? È andato lui a battersi per te?
Leone : Non per me, cara, per te!
Silia : Per me? Per me, dici? Ah! Tu hai fatto questo? Tu hai fatto questo? oh
ma è orribile tutto questo!
Leone: Queste le regole del gioco…questo il gioco delle parti!!
Silia : Smettila…con questo gioco delle parti…ma come parli? Guarda il
pubblico…guarda come ti guarda…guarda….anche questo fa parte del tuo
gioco delle parti??? Vado via….via…via…
(metà palcoscenico avrà una luce che a intermitenza illuminerà la scena dove
avverrà il duello. Gli attori mimeranno in tre sequenze il duello:
combattimento; guido a terra; la spada del Marchese colpisce mortalmente
Guido)
Filippo :(entra dall'uscio a sinistra col vassoio della colazione e va a posarlo
sulla tavola apparecchiata. Poi, nel silenzio tragico, lo chiama con voce cupa)
È pronta…la colazione!
Leone (si commuove…e in silenzio si alza a prendere la tazza di tè)
(voce fuoricampo) Seyton: The queen, my Lord, is dead.
Macbeth: She should have died hereafter.
There would have benn a time for such a wordTomorrow, and tomorrow, and tomorrow,
Creeps i this petty pace from day to day
To the last syllable of recorded time;
And all our yesterdays have lighted fools
The way to dusty death. Out, out, brief candle!
Life’s but a wlaking shadow, a poor player
That struts and frets his hour upon the stage
And then is heard no more. It is a tale
Told by an idiot, full of sound and fury,
Signifyng nothing.
Leone si rivolge a Macbeth: “eh tu chi sei? via dal mio sonno…io non sogno
mai…via…via…sciò… sciò…” gli getta della polverina e Macbeth scompare.
Leone prova a gettarsi della polverina ma non scompare. Allora dice:
“Maestro, musica”.
Si mette al centro…poi entra Silia…poi Guido…che va a dare la mano a
Leone…scherzando…e poi si sposta avvicinandosi a Silia…poi entrano
silenziosamente in scena tutti gli altri attori).
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