Il telelavoro: il lavoro del futuro
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Il telelavoro: il lavoro del futuro
IL TELELAVORO: IL LAVORO DEL FUTURO INDICE INTRODUZIONE IL PASSAGGIO AL TELELAVORO L’INIZIATIVA ADAPT E IL TELELAVORO IL TELELAVORO E LE PERSONE Superare le barriere che ostacolano il telelavoro Formazione per il telelavoro Parità d’accesso e pari opportunità TELELAVORO: LE RETI TELELAVORO: NUOVI IMPIEGHI PUNTI DI INNOVAZIONE Allegati: Allegato 1: Elenco dei progetti Allegato 2 : L'Iniziativa ADAPT Indirizzo delle Amministrazioni nazionali FSE Indirizzo delle Strutture nazionali di sostegno INTRODUZIONE “Nell’economia digitale, l’odierno concetto di impresa verrà modificato. All’attuale mutamento dell’organizzazione corrisponde un cambiamento degli impieghi e della natura stessa del lavoro. Così come muta il mondo del lavoro, che sta passando da una società gerarchica a nuove strutture più ampie, mutano anche le potenzialità per la localizzazione del lavoro. L’ufficio non sarà più un luogo fisico, ma un sistema all’interno del quale le funzioni dei singoli individui non si limiteranno al semplice svolgimento di un lavoro, ma implicheranno relazioni professionali totalmente nuove”. Don Tapscott, The Digital Economy, McGraw Hill. 1995 Se ci venisse offerta la possibilità di diventare telelavoratori, accetteremmo? Saremmo attratti dalla flessibilità che comporta l’uso del computer e delle telecomunicazioni per lavorare in casa o presso un centro locale, evitando lunghi spostamenti verso la fabbrica o l’ufficio? Saremmo interessati a lavorare per via telematica con altre persone situate in varie località e persino in altri Stati? Lo considereremmo un’opportunità per avviare una nuova impresa? O saremmo invece restii perché non abbiamo precedenti esperienze in questo campo, preoccupati di essere isolati dai colleghi, temendo di non saper separare il lavoro dalla vita privata? Sapremmo esattamente cos’è il telelavoro? Cos’è il telelavoro? Non esiste una definizione universale del telelavoro. Le varie definizioni sinora utilizzate coprono un'ampia gamma di telelavoro a domicilio, in alternanza, in sedi multiple, autonomo, mobile e presso back office decentrati. Nell’ambito della presente pubblicazione sono state utilizzate le definizioni riprese nella relazione della Commissione sul telelavoro in Europa nel 1997 (Telelavoro 1997). Il telelavoro indica qualsiasi lavoro svolto utilizzando il computer e le telecomunicazioni per superare limitazioni di spazio e di tempo. Negli Stati Uniti esso viene definito Telependolarismo. Il telecommercio, definizione che comprende anche il commercio elettronico, è un’attività commerciale che sfrutta le tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni (TCI). Alcune moderne TCI (quali Internet) permettono di commercializzare e vendere beni e servizi, migliorare i contatti con la clientela e raggiungere mercati distanti senza dover sostenere i costi generali di una “presenza fisica” in loco. La telecooperazione o cooperazione a distanza è l’applicazione delle TCI ad opera di individui che cooperano nell’ambito di una rete in équipe reali o virtuali. Numerosi progetti cofinanziati dal Fondo sociale europeo nel quadro dell’Iniziativa comunitaria ADAPT (per informazioni sull’Iniziativa si rimanda a pag.….) riflettono la volontà di individui, imprese, formatori e politici di tutti gli Stati membri di capire e sfruttare appieno le opportunità offerte dal telelavoro in quanto strumento per: • attualizzare gli impieghi già esistenti, rendendoli più proficui e redditizi; • creare nuovi posti di lavoro e diffondere l’occupazione nelle comunità isolate e nelle zone caratterizzate da deboli infrastrutture industriali. Il telelavoro si è sviluppato in modo diverso nei vari Stati membri e sovente persino nelle regioni di uno stesso Paese. Ad esso ricorrono singoli individui che lavorano al proprio domicilio, grandi società che creano centri di servizio e di assistenza alla clientela a distanza, nonché piccole imprese che offrono nuovi servizi e commercializzano i servizi già esistenti in modo nuovo. Molte di queste applicazioni del telelavoro si riscontrano nei progetti ADAPT. La presente relazione analizza: • il contesto mondiale e europeo nel quale intervengono i progetti ADAPT – Il passaggio al telelavoro • il modo in cui gli Stati membri intendono sfruttare ADAPT - L’Iniziativa ADAPT e il telelavoro • gli approcci e le innovazioni dei progetti nel campo del telelavoro che interessano le attività commerciali, le reti di formazione ed i nuovi posti di lavoro – aspetti che si riflettono nelle tematiche principali emerse dai progetti ADAPT incentrati sul telelavoro. La presente pubblicazione è inoltre disponibile sul sito Web dell’Iniziativa ADAPT (http://www.europs.be/) IL PASSAGGIO AL TELELAVORO Il telelavoro è in aumento La diffusione del telelavoro è dettata in larga misura dai seguenti fattori: • • • il maggior numero di persone che dispongono di una linea telefonica; la diffusione di Internet e dell’utilizzo di tale rete; il maggior numero di persone collegate ad un indirizzo di posta elettronica (Email); • • migliori conoscenze informatiche e aumento del numero di persone in possesso di un personal computer; maggiore capacità di sormontare le differenze di natura giuridica, normativa e politica tra i vari Stati. Il telelavoro si è principalmente sviluppato negli Stati Uniti dove, nel 1997, circa 5,5 milioni di persone erano telelavoratori (telependolari), una cifra equivalente a circa il 4,5% della forza lavoro. (Fonte: Commissione europea – Telelavoro 1997) La percentuale di telelavoratori in Europa è inferiore a quella degli Stati Uniti, ma la relazione della Commissione Telelavoro 1997, basata sui dati relativi al 1996 (stime estrapolate da una vasta gamma di studi e relazioni nazionali), ha indicato che: • circa 1,48 milioni di persone (1% della forza lavoro) erano telelavoratori; • le percentuali più elevate si osservano in Svezia (3,77%), Finlandia (2,50%), Regno Unito (1,40%) e Irlanda (1,22%); • i tassi minori si riscontrano in Austria (0,25%), Danimarca (0,37%), Germania (0,41%), Grecia e Italia (entrambe con 0,46%). Non esiste pertanto una netta differenza tra nord e sud. La correlazione più evidente si è avuta rispetto alla percentuale della forza lavoro collegata tramite un sistema di posta elettronica. In Svezia, il 43,6% della forza lavoro disponeva di un indirizzo Email, mentre in Austria tale percentuale raggiunge soltanto il 9% della popolazione attiva. Ma in Danimarca, il 19,17% della forza lavoro è collegato tramite posta elettronica, una percentuale superiore a quella del Regno Unito o dell’Irlanda. In tale contesto, pertanto, intervengono chiaramente altri fattori. Secondo la relazione Telelavoro 1997, tra il 1996, data in cui è stato realizzato il sondaggio da cui sono stati estrapolati i dati, e la pubblicazione del documento, oltre 500.000 europei sono diventati telelavoratori. Nella relazione si calcola che oltre 2.000.000 di cittadini europei siano attualmente dediti al telelavoro. Il telelavoro e i mutamenti industriali Il passaggio al telelavoro è stato favorito anche dai mutamenti industriali, in particolare: • • la continua introduzione di forme di lavoro meno centralizzate; l’espansione del settore terziario a scapito del tradizionale settore manifatturiero. Il telelavoro, inoltre, contribuisce a favorire un ulteriore cambiamento in quanto: • crea nuovi modelli di organizzazione del lavoro per lavoratori a domicilio e lavoratori migranti; • permette di introdurre nuovi sistemi per il commercio di beni e servizi. Il continuo sviluppo di nuovi tipi di telelavoro costituisce uno dei principali fenomeni nell’evoluzione della società dell’informazione, un fenomeno che sembra essere tra i più duraturi. Un contesto in costante mutamento La politica comunitaria in materia di occupazione riconosce attualmente la stretta relazione tra la competitività dell’industria, l’occupabilità della forza lavoro e l’adattabilità delle aziende, in particolare le piccole imprese. È in tale contesto che opera l’Iniziativa ADAPT e che il telelavoro sta assumendo un ruolo sempre più importante. • Le aziende del settore manifatturiero e del settore terziario considerano l’introduzione del telelavoro come una semplice evoluzione dell’organizzazione del lavoro. Invece di averne paura, esse si concentrano sulle sue implicazioni pratiche per modificare i processi produttivi e i flussi di informazione nonché per eliminare le barriere tra i membri del personale. • I sindacati stanno attualmente negoziando nuovi quadri generali per il lavoro a domicilio e a distanza, stipulano contratti collettivi di lavoro a favore dei propri membri e diffondono informazioni pratiche ai propri affiliati. • I centri di formazione e i fornitori di servizi si stanno adeguando ai nuovi requisiti delle imprese. Sia la formazione a distanza che la formazione sull’uso delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni nell’ambito del telelavoro sono diventate questioni predominanti. • Anche la classe politica e i responsabili amministrativi hanno scoperto il telelavoro. Quest’ultimo offre loro nuove possibilità per consultare e collaborare con il pubblico e con altri funzionari. Esso fornisce loro nuovi strumenti per promuovere la parità di accesso e le pari opportunità, nonché nuovi mezzi per migliorare la logistica (per ridurre il traffico stradale, ad esempio). La politica telelavoro occupazionale dell’Unione europea e il Il Vertice di Lussemburgo ha impegnato gli Stati membri a adottare una strategia coordinata per preservare l’occupazione esistente e creare nuovi posti di lavoro. Il vertice ha approvato specifici Orientamenti in materia di occupazione che definiscono gli scopi e gli obiettivi da perseguire, strutturati in base ad una strategia fondata su quattro pilastri. L’ampliamento del telelavoro è strettamente correlato a questi quattro pilastri: • occupabilità – le conoscenze informatiche e la capacità di lavorare in modo autonomo sono aspetti basilari per garantire l’occupabilità; • imprenditorialità – il telelavoro è un metodo di organizzazione del lavoro sempre più importante per le nuove imprese e le imprese individuali; • adattabilità – la capacità di utilizzare in modo creativo le tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni e di lavorare in rete è un aspetto essenziale della flessibilità delle imprese e dei lavoratori; • pari opportunità – un’alta percentuale di donne svolge un lavoro a distanza. Tuttavia, le condizioni di lavoro e le retribuzioni possono essere sostanzialmente diverse da quelle previste per impieghi tradizionali. I piani d’azione nazionali per l'occupazione considerano il telelavoro una fonte occupazionale Il telelavoro è ormai una questione di rilievo delle politiche nazionali. Nell’aprile 1998, a seguito del Vertice di Lussemburgo, ogni Stato membro ha elaborato un Piano d’azione nazionale per l'occupazione. Questi piani indicano come ogni Stato membro intenda attuare gli Orientamenti in materia di occupazione. Per quanto riguarda l'ammodernamento dell’organizzazione del lavoro, numerosi Stati membri hanno presentato le loro azioni in materia di telelavoro. • • • • • • Il Belgio sta attualmente elaborando un nuovo quadro giuridico per il lavoro a domicilio e il lavoro a distanza. In Danimarca le parti sociali hanno raggiunto un accordo per creare condizioni appropriate per il lavoro a distanza e il telelavoro. Poiché non è più richiesta la presenza dei lavoratori nel tradizionale luogo di lavoro, nel 1998 la Spagna realizzerà uno studio che potrebbe portare all’elaborazione di un nuovo quadro normativo. Al Parlamento italiano è stato presentato un disegno di legge sul telelavoro. A livello nazionale saranno promosse sostanziali misure per favorire la diffusione di questo nuovo tipo di organizzazione del lavoro. In Austria verranno promosse, per il loro potenziale occupazionale, le moderne reti di telecomunicazione nelle zone rurali, in particolare nelle aree scarsamente popolate. In Portogallo, dove esiste una normativa che disciplina il lavoro a domicilio, si prevede l’introduzione di una legge sul telelavoro. I centri di teleservizi che • • forniscono un sostegno a livello locale e promuovono le offerte di impiego nel campo del telelavoro contribuiranno anche all’inserimento professionale dei disabili. In Svezia è stata istituita una commissione incaricata di riesaminare la normativa sul lavoro a distanza. Il Regno Unito sta attualmente riesaminando lo statuto dei lavoratori “atipici”, quali i lavoratori a domicilio, prendendo in esame le questioni relative alla protezione sociale e alle condizioni di lavoro. L’INIZIATIVA ADAPT E IL TELELAVORO Una questione di risorse umane ADAPT, l’Iniziativa comunitaria del Fondo sociale europeo per lo sviluppo delle risorse umane, è destinata ad assistere i datori di lavoro e i lavoratori ad anticipare i mutamenti industriali e ad affrontare gli effetti indotti da tali mutazioni. Una delle specifiche priorità dell’Iniziativa, denominata ADAPT- BIS (creazione della società dell’informazione), interessa le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione e lo sviluppo delle risorse umane. ADAPT analizza in particolare l’impatto dei mutamenti industriali sui lavoratori e sui datori di lavoro nelle piccole imprese. I progetti promuovono nuove prassi e nuovi meccanismi che aiutano i lavoratori, i dirigenti, i fornitori di servizi e la classe politica a prepararsi alle evoluzioni e ai mutamenti futuri. I progetti ADAPT incentrati sul telelavoro, pertanto, affrontano l’impatto delle nuove tecnologie sugli individui, ossia le risorse umane, senza trattare in modo specifico le tecnologie stesse. I progetti ADAPT, selezionati a livello nazionale e, sovente, a livello regionale, rispecchiano una vasta gamma di bisogni e percezioni delle imprese. I progetti vengono attuati per un periodo di due o talvolta tre anni nell’ambito di partenariati transnazionali. Essi sono destinati a fornire un sostanziale contributo alle prassi operative e alle strategie europee e devono svolgere un importante ruolo per sensibilizzare la comunità imprenditoriale e il pubblico in merito al telelavoro. L’Iniziativa ADAPT è stata ideata per garantire che i risultati dei progetti innovativi attuati nell’ambito dell’Iniziativa siano trasferiti in modo generale nelle strategie e nelle prassi operative. Una struttura nazionale di sostegno fornisce la propria assistenza ai progetti in ogni Stato membro. Le parti sociali e gli altri gruppi interessati sono rappresentati nei Comitati di Sorveglianza nazionali. La Commissione e gli Stati membri supervisionano congiuntamente le analisi tematiche e le attività di sviluppo a livello europeo. All’inizio dell’Iniziativa ADAPT, ogni Stato membro ha indicato le proprie priorità in un Programma operativo ed il telelavoro figurava nei programmi di numerosi Stati membri. • Le Fiandre (Belgio) hanno identificato la necessità di elaborare attività formative • • • • • • • destinate ai dirigenti per permettere, tra le altre cose, lo sviluppo del telelavoro e dei centri di assistenza telefonica alla clientela. Nel programma tedesco è stato previsto un aumento del lavoro autonomo in seguito all’uso del telelavoro e della promozione di reti per subappaltare le attività delle grandi imprese. Nei nuovi Länder, il telelavoro dovrebbe accrescere le opportunità occupazionali. La Grecia ha incentrato il proprio intervento sull’introduzione delle nuove tecnologie nei sistemi formativi e su nuove forme occupazionali quali il telelavoro. La Francia prevede di combattere l’esclusione sociale favorendo l’adattamento dei lavoratori all’uso di nuovi sistemi di produzione per via telematica. Il programma italiano ha evidenziato le potenzialità del telelavoro, ribadendo l’importanza di preparare i lavoratori e le imprese all’impatto che i mutamenti tecnologici esercitano sull’organizzazione del lavoro. In Austria è stata sottolineata l’importanza del telelavoro, del collegamento in rete, della telemanutenzione e dell’insegnamento a distanza, con un particolare incoraggiamento all’allestimento di centri locali di teleservizi. Il programma finlandese si è incentrato sulla promozione di varie tipologie di lavoro a distanza, flessibili e multiformi, tra cui il telelavoro. La Svezia ha privilegiato le reti che favoriscono maggiori interventi come strategia di sviluppo. I progetti ADAPT incentrati sul telelavoro Gli Stati membri hanno selezionato i progetti ADAPT in base a due inviti a presentare proposte pubblicati rispettivamente nel 1995 e nel 1997. Al termine dell’Iniziativa saranno stati finanziati complessivamente circa 4.000 progetti (compresi i progetti selezionati nel Regno Unito nel 1998). Nel 1995 è stato selezionato un numero relativamente ridotto di progetti incentrati sul lavoro a distanza, ma nel 1997, in seguito all’introduzione di ADAPT-BIS (creazione della società dell’informazione) tra le priorità dell’Iniziativa, è stato presentato un numero sostanzialmente maggiore di progetti imperniati su tale tematica. Questa nuova priorità ha incoraggiato i promotori di progetto ad utilizzare l’Iniziativa ADAPT come una rete per aiutare i lavoratori e le piccole imprese a reagire in modo attivo e dinamico ai mutamenti tecnologici e alle nuove applicazioni delle tecnologie. Un’analisi dei progetti ADAPT ha permesso di stilare un elenco di oltre 100 progetti che indicavano il telelavoro come principale priorità. Altri progetti, molti dei quali di grande interesse, erano maggiormente incentrati sulla formazione a distanza piuttosto che sul telelavoro vero e proprio o consideravano il telelavoro un obiettivo o una priorità secondari. Questi progetti non sono citati direttamente nella presente relazione, ma è stato tenuto conto delle loro esperienze e idee. Sebbene i progetti non permettano di estrapolare tendenze nazionali, è interessante notare che in Svezia, Stato membro in cui il telelavoro è giunto alla fase più avanzata, non è stato selezionato alcun progetto incentrato su tale tematica. Ciò porta a credere che né le autorità nazionali né i promotori di progetto considerino il telelavoro di particolare priorità per un’ulteriore innovazione. Il telelavoro rappresenta l'elemento centrale di numerosi progetti anche nell’ambito dell’Iniziativa OCCUPAZIONE. Per quanto riguarda OCCUPAZIONE-NOW, il lavoro a distanza permette di creare lavoro autonomo per le donne ed i progetti ne esaminano le ripercussioni a favore delle pari opportunità. Nel quadro di OCCUPAZIONE-HORIZON, i progetti si incentrano sull’uso del telelavoro per migliorare l’inserimento di persone che presentano vari tipi di disabilità. Nell’ambito di OCCUPAZIONE-INTEGRA, i progetti esplorano le potenzialità del telelavoro come strumento per favorire l’inserimento di persone che, per vari motivi, sono escluse dal mercato del lavoro. I progetti attuati nel quadro di OCCUPAZIONE–YOUTHSTART, infine, ricorrono al telelavoro come strumento per avviare i giovani alla vita attiva. Innovazione: principali tendenze osservate nei progetti ADAPT sul telelavoro L’analisi dei progetti ADAPT incentrati sul telelavoro indica un’ampia diversificazione delle attività, che possono essere sintetizzate come segue: la maggior parte di questi progetti sfrutta la formazione o l’apprendimento a distanza per preparare i dirigenti e i futuri telelavoratori; vengono allestiti telecentri e nelle imprese vengono realizzati studi di fattibilità a tale proposito; alcuni progetti considerano il telelavoro un mezzo per favorire la creazione di lavori autonomi; molti lo considerano uno strumento per creare nuovi impieghi nelle zone rurali e isolate; attualmente si stanno conducendo ricerche sui nuovi tipi di impieghi nel settore multimediale e sui lavori nei settori più tradizionali in cui il telelavoro induce radicali mutamenti; numerosi progetti promuovono il telelavoro nelle PMI e molti sperimentano con queste ultime reti e imprese virtuali per migliorare la competitività sul mercato delle piccole imprese. IL TELELAVORO E LE PERSONE Il telelavoro è una componente del processo di trasformazione globale in atto. La sua diffusione è ostacolata da barriere simili a quelle che vengono innalzate, consciamente o inconsciamente, contro gli altri mutamenti dell'organizzazione del lavoro. Per eliminare tali barriere: è necessario aiutare le imprese a comprendere le implicazioni tecniche e organizzative del telelavoro; i lavoratori, i dirigenti e le parti sociali devono essere correttamente informati ed essere preparati ad affrontare le implicazioni giuridiche, sociali e individuali che comporta il telelavoro. Essi hanno bisogno di sostegno e aiuto per aprirsi al cambiamento; le autorità pubbliche, le parti sociali, le imprese e i singoli individui devono unire le proprie forze per sfruttare le potenzialità del telelavoro al fine di creare occupazione per gli individui isolati, emarginati e per coloro che hanno una scarsa mobilità. Superare le barriere che ostacolano il telelavoro Nel 1997 la Commissione ha presentato il Libro verde “Partenariato per una nuova organizzazione del lavoro” nel quale identificava le sfide del telelavoro. Tra queste ultime figurano: lo statuto contrattuale, i diritti dei lavoratori, la parità di trattamento rispetto ai dipendenti interni, il coinvolgimento e la partecipazione alle consultazioni e alle trattative, i diritti in materia di formazione, la sicurezza sociale, la protezione dei dati, l’impatto ambientale, la protezione della vita privata, l’orario di lavoro, la retribuzione, l’infrastruttura e le apparecchiature, la divisione tra l’ambiente di lavoro e quello privato, la salute e la sicurezza, le implicazioni a livello transnazionale nonché il quadro giuridico per l’attività autonoma e i diritti sindacali. Molte di queste tematiche sono analizzate nell’ambito dei progetti ADAPT. L'esperienza dei progetti conferma la necessità di preparare le parti sociali e gli altri operatori al telelavoro come un elemento essenziale per superare le barriere a livello istituzionale. L’accettazione del telelavoro dipende in larga misura da un coinvolgimento attivo delle parti sociali e dei sindacati, correttamente informati, alle discussioni sugli scopi e sull’introduzione di questa forma di lavoro. La principale preoccupazione – incentrata sulle questioni specifiche evidenziate nel Libro verde – è rappresentata da un corretto equilibrio tra flessibilità e garanzia del posto di lavoro. Il partenariato OSPRACT (Observatoire Syndical des Pratiques et des Conséquences du Télétravail) istituito nell’ambito dell’Iniziativa ADAPT, cui partecipano centri di ricerca delle organizzazioni sindacali di Francia, Belgio e Italia, tende alla creazione di un Osservatorio europeo sulla pratica del telelavoro e le relative implicazioni. Esso fornisce alle parti sociali informazioni, analisi e consulenza sull’organizzazione del telelavoro e sul suo impatto sull’organizzazione del lavoro in generale. Attualmente sta costituendo una base di dati sul telelavoro in Europa, realizza guide all’attenzione dei sindacati e dei lavoratori ed un’analisi delle attività che possono essere svolte con il telelavoro. Il progetto intende rimuovere alcune delle barriere che ostacolano l’uso del telelavoro coinvolgendo nell’intero processo i principali lavoratori interessati, i datori di lavoro, i responsabili decisionali e i sindacalisti dopo averli sensibilizzati all’importanza delle tematiche in questione. Nell’ambito del progetto, la promozione di un dialogo sociale basato su una corretta informazione è considerata un elemento essenziale per garantire una futura intesa e collaborazione in tale campo. Secondo Marc Vandercammen, direttore di IWERF (uno dei partner di OSPRACT), un aspetto innovativo del progetto consiste nel fatto che questo non si limita alle organizzazioni sindacali dei paesi partecipanti, ma coinvolge vari operatori e altri sindacati in tutta Europa. Esso crea uno spazio aperto per la riflessione in cui possono incontrarsi, discutere e trovare soluzioni per una proficua introduzione del telelavoro gli organismi che non hanno solitamente contatti tra loro, quali i sindacati, le università, i centri di ricerca tecnologica, i comitati socioeconomici, le ONG di disabili, i programmatori di applicazioni per Internet, ecc. I telelavoratori e i potenziali lavoratori a distanza devono essere preparati e formati individualmente. Ciò riguarda sia i telelavoratori che operano da soli, sia coloro che lavorano all’interno di società o in équipe. Tale preparazione non deve assolutamente limitarsi alla sola formazione per l’uso delle nuove tecnologie. I mutamenti sociali e comportamentali necessari a garantire il successo del telelavoro sono altrettanto importanti. Devono inoltre essere considerate questioni quali la gestione dell’orario, l’efficacia del lavoro, l’isolamento sociale, la separazione tra ambiente di lavoro e spazi privati. Le mansioni che possono essere svolte tramite il telelavoro e i singoli lavoratori devono essere scelti con la massima attenzione. L’esperienza sinora acquisita mostra che, per favorire l’accettazione del telelavoro, quest’ultimo deve essere considerato un mezzo per incrementare la competitività delle imprese e deve essere percepito dai lavoratori come uno strumento per aumentare il loro benessere e la loro soddisfazione personale. Se vengono scelti lavori o persone non adatti, tale accettazione non sarà possibile. I problemi cui sono confrontati i telelavoratori possono accentuarsi nel caso delle donne, ad esempio l’isolamento sociale, la mancanza di strutture per la custodia dei bambini, la mancanza della garanzia dell’impiego, bassi livelli retributivi e mancanza di formazione. Consapevole della necessità di affrontare tali questioni per incentivare le donne ad orientarsi verso il telelavoro, il progetto “ECO FORM”, attuato nell’ambito di OCCUPAZIONE-NOW e diretto da Manpower Service, sviluppa una vasta gamma di strutture e strumenti. Dopo aver elaborato il profilo professionale per la telelavoratrice, viene messo a punto un pacchetto formativo principalmente incentrato sull’apprendimento pratico e sull’acquisizione di competenze trasversali (gestione dell’orario di lavoro, fiducia in sé e autostima, capacità di contrattazione). Le tirocinanti fruiscono inoltre di uno specifico accompagnamento per risolvere i problemi pratici che consente loro di prepararsi ad entrare in questo nuovo segmento del mercato del lavoro. Le imprese che intendono ricorrere al telelavoro devono essere incoraggiate e assistite per sfruttarne le potenzialità. Ciò si rivela di particolare importanza in quanto attualmente pochissimi direttori hanno sperimentato personalmente il telelavoro e sono consapevoli di ciò che esso implica. Le piccole imprese devono essere preparate a modificare il modo in cui utilizzano la tecnologia dell’informazione e, sovente, a cambiare le apparecchiature e i software di cui dispongono. Tali imprese devono poter definire le mansioni e le attività che possono essere migliorate mediante il telelavoro e hanno bisogno di maggiori informazioni sulla flessibilità e i vantaggi competitivi offerti da un corretto utilizzo del telelavoro. Il progetto danese “TELE TOOLS” elabora strumenti per assistere le piccole imprese ad orientarsi verso il telelavoro. Questi strumenti non saranno incentrati esclusivamente sulle tecnologie, ma riguarderanno anche lo sviluppo personale dei telelavoratori, l’organizzazione del lavoro, le questioni giuridiche e gli aspetti relativi alla garanzia dell’impiego. Nell’ambito del progetto vengono realizzati alcuni studi di casi specifici per evidenziare i problemi e gli esempi più proficui. Tali studi serviranno da spunto per elaborare strumenti di analisi e di valutazione da sperimentare e convalidare in progetti pilota. In base a queste esperienze verranno elaborati materiali didattici e organizzati corsi di formazione per formatori consoni al lavoro a distanza. http://www.org.hha.dk/org/telework/teletools/default.html Anche le imprese che ricorrono già al telelavoro hanno bisogno di sostegno. Nella maggior parte dei casi, l’introduzione del telelavoro implica radicali cambiamenti nei metodi di lavoro e nel comportamento dei superiori e degli stessi lavoratori. Può inoltre cambiare anche l’intero contesto dell’impresa: fornitori di servizi, centri di formazione, concorrenti, fornitori e clienti. Alcuni progetti ADAPT elaborano attività e strumenti per sostenere le imprese e i dipendenti, realizzano esperienze pratiche di telelavoro e ne approfondiscono le implicazioni tecniche, di comunicazione, psicologiche, organizzative e giuridiche. Il telelavoro si evolve rapidamente ed è necessaria un'attenta analisi scientifica delle future potenzialità commerciali e occupazionali indotte da questa forma di lavoro. L'anticipazione dei mutamenti futuri è un aspetto essenziale dell’approccio ADAPT. I progetti analizzano il grado di diffusione del telelavoro e le sue ulteriori potenzialità in specifici settori o regioni nonché per i lavoratori in determinate professioni. Essi utilizzano inoltre le informazioni raccolte per attuare campagne di sensibilizzazione sui vantaggi offerti dal telelavoro. Il progetto italiano “Creation of a network of telecentre in Emilia Romagna” analizza un vasto campione di imprese per individuare potenziali applicazioni del telelavoro. È prevista l'organizzazione di un ciclo di seminari di sensibilizzazione destinati ai dirigenti e a tutti coloro che, all’interno delle imprese, sono responsabili delle decisioni in merito al telelavoro. Attualmente è in fase di allestimento una rete di telecentri per sperimentare il telelavoro e promuovere nuove forme di cooperazione e di comunicazione tra le imprese. Secondo il sig. Setti, responsabile del progetto, è stata realizzata un’analisi costi-benefici nelle imprese che intendevano orientarsi verso il telelavoro ed i risultati ottenuti avrebbero dovuto essere discussi non soltanto con gli imprenditori e i sindacati, ma anche con i potenziali lavoratori interessati. http://www.ifoa.it Formazione per il telelavoro La formazione rappresenta il principale investimento per preparare gli individui al telelavoro. Nuovi modelli lavorativi implicano sempre nuovi requisiti in materia di formazione. I rapidi e continui mutamenti del mercato e del luogo di lavoro, già ampiamente citati e descritti, richiedono una formazione per l’intero arco della vita. Altrettanto nota è la necessità per i singoli individui di partecipare in modo più attivo e di assumersi la responsabilità del processo di apprendimento, mentre le imprese devono cominciare a considerare la formazione un investimento e non una spesa, dedicandovi maggiori risorse. Per ottimizzare questo investimento, le imprese devono inoltre migliorare i contatti con gli organismi di istruzione e di formazione cui fanno ricorso. Il telelavoro implica un totale cambiamento dell’organizzazione interna delle piccole imprese e modifica inoltre le relazioni tra le imprese stesse. Nell’ambito di alcuni progetti ADAPT, la formazione ha permesso ai direttori di piccole imprese di acquisire i mezzi e gli strumenti per prevedere e pianificare i mutamenti necessari. La formazione destinata a sostenere le piccole imprese nella pianificazione e nell’uso del telelavoro deve considerare non solo le nuove competenze richieste, ma anche i cambiamenti dell’organizzazione del lavoro, delle strutture e delle tecniche gestionali, della situazione geografica e logistica nonché dell'orario di lavoro. Vari progetti ADAPT analizzano attualmente queste nuove funzioni e identificano le competenze e il know-how necessari a qualsiasi livello per svolgerle efficacemente. Il telelavoro richiede competenze informatiche e trasversali • • Le competenze informatiche, ossia le conoscenze per l’uso di un computer ed una certa dimestichezza con l’hardware e il software specifici per una determinata professione o impiego, possono essere facilmente acquisite in quanto vengono insegnate in misura sempre maggiore nelle scuole, sono facilmente accessibili nelle università e l'aggiornamento viene di norma fornito sia dallo stesso fabbricante o venditore, sia da consulenti specializzati; le competenze personali abbinate al telelavoro sono più vaghe e di norma non è così facile acquisirle. Esse possono riguardare l’efficacia individuale, l’autonomia, la flessibilità, le capacità relazionali, lo spirito creativo, l’organizzazione, la gestione, il lavoro di gruppo e un certo spirito di leadership. I progetti ADAPT sono particolarmente attivi nell’individuare e nel fornire le competenze personali necessarie. Alcuni progetti tendono all’individuazione delle competenze e del know-how necessari per un efficace impiego del telelavoro. Altri abbinano questo processo di analisi allo sviluppo e alla fornitura di moduli formativi per l’acquisizione di questo tipo di competenze. Il progetto italiano ”TOOLS – Innovative ad Telematica Tolosa” tende a evidenziare le attività commerciali, le professioni e gli impieghi per i quali il telelavoro può rivelarsi un importante fattore di sviluppo. Esso mira inoltre ad individuare le nuove competenze richieste, sviluppando azioni di orientamento per aiutare i singoli individui ad identificare i propri bisogni formativi. Il progetto elabora anche programmi flessibili di formazione a distanza assistita da tutor destinati ai telelavoratori. “…È prevista una formazione su …gestione dell’interfaccia e della cooperazione, organizzazione dei processi, cultura aziendale, questioni interculturali, conoscenza dei principali elementi del diritto industriale e previdenziale relativi al telelavoro, criteri per la definizione delle mansioni più idonee al telelavoro e delle migliori forme di organizzazione”. Progetto tedesco “Qualifizerung zur standortunabhängigen telekooperative Arbeit”. http://www.bg.bib.de Il telelavoro rende necessaria, ma anche possibile, l'introduzione di metodi di apprendimento personalizzato, consentendone l’accesso a tutti i lavoratori e responsabilizzando questi ultimi in merito all’uso che ne fanno. La formazione a distanza sta assumendo un ruolo importantissimo. Così come per il telelavoro, anche nel caso della formazione a distanza le questioni principali non sono l’hardware e il software, ma il modo in cui vengono concepiti e abbinati il lavoro e l'apprendimento nonché il rapporto tra il lavoratore/studente e il formatore/ istruttore a distanza. Il Consiglio regionale della Franca Contea promuove un progetto ADAPT denominato “Constitution d’une Plate-forme Transnationale de Compétence sur le Télétravail”. Il progetto, che opera nell’ambito di una rete di partner locali e europei, elabora un programma pilota per la formazione a distanza e il telelavoro. Numerosi abitanti della zona sono già dediti al telelavoro da anni e le nuove tecnologie sono state utilizzate per consentire loro di seguire una formazione. Questo processo è così sviluppato che mediante la teleformazione via Internet essi sono ormai collegati ad altri beneficiari in tutta Europa. Anche il Conservatoire National des Arts et Métiers (CNAM), uno dei partner del progetto, organizza corsi che possono essere seguiti da casa, dall’ufficio o tramite conferenze audio in appositi centri. Le risposte alle domande dei tirocinanti vengono fornite tramite un idoneo sistema di messaggeria. Gli attuali programmi di formazione verranno migliorati con nuovi materiali formativi già testati e convalidati. “La formazione a distanza rappresenta un primo passo verso il telelavoro. In passato era necessario spostarsi per seguire una formazione, oggi è il sapere che viaggia”, afferma il direttore del progetto. La formazione a distanza trasforma la formazione in una duplice attività: preparare e aggiornare i lavoratori in merito agli aspetti salienti del lavoro che dovranno svolgere nonché rispetto ai nuovi metodi di lavoro indotti dal telelavoro. I progetti ADAPT sperimentano e sviluppando una vasta gamma di nuovi processi, opportunità commerciali e sistemi di apprendimento, tra cui piani di formazione personalizzati, nuovi approcci in materia di apprendimento individuale, strumenti e sistemi di sostegno per la formazione assistita e lo sviluppo di équipe didattiche virtuali in grado di adattarsi alle specifiche esigenze dei lavoratori. Per garantirne il successo, la formazione destinata ai telelavoratori deve essere integrata ai processi lavorativi ed essere costantemente disponibile. I progetti ADAPT progettano servizi di sostegno al telelavoro sia virtuali che reali. I moduli didattici elaborati nell’ambito di tali servizi consentono ai lavoratori di affrontare le difficoltà man mano che queste si presentano. La stessa formazione viene pertanto adattata in modo permanente ai bisogni e ai contesti specifici. Il progetto tedesco “PEOVILU - Personal- und Organisationsentwicklung im Virtuellen Unternehmen” intende ottimizzare le possibilità di sviluppo personale offerte dalla formazione sul luogo di lavoro e da un’organizzazione che si avvale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Queste ultime consentiranno di utilizzare una stessa stazione di lavoro per il telelavoro e la formazione a distanza. http://www.iao.fhg.de/projects-de.html Questi nuovi abbinamenti di attività didattiche, che sfruttano principalmente i sistemi di apprendimento multimediali e le nuove tecnologie della comunicazione, prevedono un’assistenza on-line ed abbinano ed integrano: • sessioni di formazione, • sistemi di assistenza, • materiali e apparecchiature per la formazione, • sessioni didattiche on-line, • giochi di simulazione. Ciò permette ai lavoratori di imparare durante l’orario di lavoro, utilizzando le stesse apparecchiature con le quali lavorano. Essi sono collegati ad una rete e fruiscono sovente di un'assistenza diretta di esperti. Così facendo, entrambe le componenti dell’attività aziendale – apprendimento e lavoro – risultano rafforzate. Il CD-ROM amplia le possibilità di simulare i processi aziendali, permette di utilizzare le ingenti risorse delle banche di dati e consente agli utenti di seguire studi indipendenti. La formazione, per quanto incentrata sui bisogni specifici e sui piani di sviluppo dei singoli individui, richiede sempre un sostegno complementare. I progetti ADAPT che interessano il telelavoro confermano la necessità di tale sostegno sia per l'autoapprendimento e la formazione a distanza, sia per qualsiasi altro tipo di formazione. Le competenze vengono acquisite seguendo moduli di autoapprendimento e di teleformazione, ma i risultati dipendono in larga misura dalla disponibilità di formatori in grado di operare in qualità di tutor, consulenti, istruttori, animatori ecc., ossia figure che incoraggiano e stimolano il singolo individuo ad imparare in modo sempre più efficace. Insieme a queste persone gli imprenditori, i quadri direttivi e i dipendenti delle PMI potrebbero essere collegati e cooperare nell'ambito delle cosiddette “imprese virtuali”. In questo modo, essi potrebbero acquisire tempestivamente le conoscenze e la consulenza necessarie tramite un processo intensivo di teleformazione assistita. Un idoneo sostegno ai telelavoratori autonomi o dipendenti implica la costituzione di nuovi partenariati tra istituti di istruzione, centri regionali di formazione, organismi del lavoro, autorità locali e organizzazioni sociali al fine di instaurare nuovi legami tra questi operatori e le imprese che ricorrono ai loro servizi. Il progetto inglese ADAPT “AEGIS: The European Study Centre Project”, sviluppa un quadro flessibile di corsi di formazione virtuale per il crescente numero di telelavoratori, le piccole imprese e le aziende appaltatrici e subappaltatrici. Sebbene sia attuato nella cittadina di Aberdeen, il progetto interessa una regione più vasta e riconosce che i telelavoratori, situati sovente nelle aree rurali della regione, condividono con le piccole imprese analoghe difficoltà di accesso alla formazione e alle altre forme di apprendimento. Al consorzio locale che ha promosso il progetto partecipano università, istituti di istruzione superiore e l’agenzia di sviluppo economico, che comprende la Camera di commercio. I partner stanno instaurando una rete di centri virtuali per l'offerta di corsi di formazione on-line collegati al Registro nazionale del Regno Unito per il Riconoscimento degli Studi e della Formazione. I telelavoratori avranno a disposizione un servizio che consentirà loro di sviluppare e seguire programmi di istruzione e formazione per l’intero arco della vita. http://www.aegis.org.uk Parità di accesso e pari opportunità Il telelavoro può promuovere le pari opportunità. Può garantire la parità di accesso all’impiego ad una vasta gamma di lavoratori che sono sovente esclusi dal mercato del lavoro: donne, lavoratori anziani, disabili, categorie svantaggiate. Il telelavoro ha molto da offrire alle donne. Sovente viene citato perché consente di conciliare professione e vita familiare, ma offre molto di più: • prospettive di formazione per nuovi impieghi e professioni; • opportunità per divenire lavoratrici indipendenti e creare la propria impresa (in particolare se abbinato a soluzioni per ridurre l’isolamento sociale, fornire strutture per la custodia dei bambini, garantire la protezione sociale e buoni livelli salariali). Il progetto tedesco “Teletraining for women in multimedia, telematic services for SMEs” di Berlino organizza per le dipendenti di piccole imprese corsi di formazione per la pianificazione, la progettazione, la produzione e il marketing di prodotti multimediali. Senza i supporti multimediali, queste piccole imprese hanno difficoltà a rimanere competitive sul mercato. Dal punto di vista tecnico e finanziario la tecnologia è fattibile, ma vi è una carenza di competenze in settori quali la produzione di materiali didattici e commerciali e la presentazione visiva. Il programma prevede l'utilizzo di un CD-ROM interattivo, una formazione on-line ed un servizio di tutoring per posta elettronica. La formazione sul luogo di lavoro è abbinata a lezioni teoriche presso un centro di formazione. I promotori del progetto reputano di poter produrre, per la prima volta, un nuovo profilo occupazionale totalmente in linea con il principio delle pari opportunità e stanno pertanto cercando di suscitare la partecipazione delle donne. Un gruppo di disoccupate seguirà inoltre una formazione per la creazione del proprio centro di teleservizi che fornirà consulenza ad altre piccole imprese in materia di pianificazione e produzione. http://www.kombi.regiocom.net La società dell’informazione offre nuove prospettive alle donne che sono state precedentemente relegate in impieghi tradizionalmente femminili. Per ampliare e diversificare le proprie prospettive professionali, le donne devono poter ricorrere a servizi di orientamento, consulenza e formazione. Ciò è particolarmente vero nei settori che dipendono dalle nuove tecnologie dell’informazione poiché molte donne che non hanno mai avuto una precedente esperienza in tali campi hanno una reazione negativa nei confronti di quello che reputano essere un ambiente di lavoro troppo tecnico. La principale componente del progetto “C-TEST” è la creazione di un centro per il telelavoro e i teleservizi dove le donne possono incontrarsi regolarmente e seguire programmi di formazione modulari nel settore multimediale e telematico. Il progetto, istituito in base ad una precedente esperienza NOW sul telelavoro, è diretto dall'Università politecnica di Madrid in collaborazione con l’Istituto della Donna. Al progetto partecipa un gruppo di giovani donne qualificate attualmente disoccupate. Oltre ai corsi teorici sulle telecomunicazioni e sui vari aspetti del telelavoro, le partecipanti hanno acquisito un’esperienza pratica organizzando fiere e conferenze. La maggior parte delle tirocinanti ha avviato un’attività in proprio basata sul telelavoro. Nel frattempo, un centro di teleservizi funge da struttura di sostegno per mettere in contatto le telelavoratrici e i potenziali clienti. Il centro favorisce una comunicazione informale e formale tra le telelavoratrici che permette di risolvere i problemi in gruppo e di ridurre l’isolamento cui potrebbero essere confrontate le donne. Inoltre, le donne che ricorrono al telelavoro possono testare alcuni nuovi software e vengono incentivate a creare delle reti. Questo metodo contribuisce ad identificare tempestivamente nuovi bisogni formativi ed interessanti prospettive occupazionali e aiuta le donne associate al centro a rimanere competitive sul mercato. Il centro realizzerà analisi e sondaggi sulle questioni relative al miglioramento della situazione delle donne che lavorano in questo settore. In collaborazione con altre università e centri tecnologici, C-TEST è inoltre attuato in altre tre regioni spagnole. Il telelavoro offre inoltre ottime prospettive alle persone che non sono in grado di recarsi nei tradizionali luoghi di lavoro perché non possono lasciare il domicilio o l’istituto in cui vivono. Sovente, per inserirsi nel mercato del lavoro, queste categorie non hanno altra alternativa all'uso della telematica. • Nell’ambito dell’Iniziativa OCCUPAZIONE-INTEGRA, i progetti organizzano corsi di formazione o istruzione a distanza per i detenuti che consentono a questi ultimi di acquisire le competenze necessarie per reinserirsi nel mondo del lavoro una volta scontata la pena. Alcuni possono successivamente orientarsi verso il telelavoro. Altri avranno semplicemente utilizzato la teleformazione per accedere ad un corso formativo da cui sarebbero stati altrimenti esclusi. • Nel quadro di OCCUPAZIONE-HORIZON il telelavoro permette di offrire posti di lavoro ai disabili che hanno difficoltà di movimento a causa di un handicap fisico o mentale. Per il progetto greco “DISNET STEP BY STEP”, promosso da DIMITRA, lo sviluppo dei telecentri che consentono un accesso diretto alla teleformazione è un fattore determinante per ampliare le prospettive occupazionali dei portatori di handicap. Al termine della formazione, inoltre, i centri offrono la possibilità a questa categoria di utenti di lavorare direttamente con le imprese via Internet e forniscono un sostegno nelle fasi iniziali per la creazione di un impiego autonomo. Il progetto ha istituito una banca dati panellenica di informazioni sulla possibilità di formazione e di impiego per i disabili. Un’altra componente del progetto è rappresentata dalle azioni per sensibilizzare i datori di lavoro e i giovani che si avviano verso la vita attiva. Queste campagne di sensibilizzazione saranno successivamente estese alle famiglie e al pubblico in generale. Alcune azioni sperimentali mostrano che un efficace abbinamento del telelavoro e della formazione a distanza può aiutare i lavoratori più anziani ad acquisire le nuove competenze necessarie per evitare che siano esclusi dal mercato del lavoro o relegati in occupazioni scarsamente qualificate. Questa categoria di lavoratori ha sovente problemi nell’utilizzare proficuamente le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione in quanto non ha dimestichezza, né ha fruito di un corso di formazione propedeutico all’utilizzo di tali tecnologie. In Finlandia, il progetto “45+” elabora una metodologia combinata di formazione e consulenza per i dipendenti delle piccole imprese di età superiore ai 45 anni. Dopo aver analizzato i loro bisogni di formazione nel campo delle tecnologie dell’informazione, il progetto attua un programma formativo per migliorare le capacità di questa categoria di beneficiari per lo svolgimento del telelavoro. Il progetto aiuterà le piccole imprese ad ottimizzare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie dell’informazione ed eviterà al contempo che i dipendenti più anziani vengano emarginati permettendo loro di acquisire le abilità necessarie per operare in un contesto basato sull’informazione e sull’utilizzo di queste tecnologie. Dopo un'analisi dei bisogni esistenti e l'elaborazione di piani di sviluppo individuali per questi lavoratori in alcune piccole imprese pilota, il progetto sta attualmente definendo e testando metodi di apprendimento e di sviluppo personale. Le esperienze maturate dai tre partner del progetto, situati in Belgio, Regno Unito e Finlandia, permetteranno di realizzare una guida sui metodi, i processi, gli strumenti e le prassi operative migliori. TELELAVORO: LE RETI Prima di pianificare qualsiasi iniziativa sul telelavoro in una determinata zona è necessario riunire tutti i principali operatori coinvolti ed i potenziali finanziatori: autorità locali, rappresentanti dell’imprenditoria e delle parti sociali, fornitori di servizi, istituti di formazione, università e servizi per l’occupazione. Questo permetterà di eliminare gli ostacoli esistenti e di ottimizzare le varie possibilità di cooperazione. Non si ribadirà mai abbastanza l’importanza della cooperazione e del lavoro in rete. I progressi delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione si ripercuotono sulla quasi totalità dei settori di attività. Tutte le tecnologie, da quelle relativamente semplici quali la posta elettronica alle più complesse quali la videoconferenza, consentono oggi di collaborare nell'ambito di gruppi di lavoro virtuali. Questo aspetto apre nuove possibilità agli imprenditori e alle piccole imprese. Ma i singoli individui che intendono sfruttare tali tecnologie devono agire in modo proattivo ed essere avidi di sapere. Essi devono inoltre ripensare la relazione tra attività e lavoro in rete e acquisire nuove capacità di comunicazione. Alcuni progetti ADAPT stanno creando nuovi metodi e strumenti di cooperazione elettronica, utilizzandoli per consentire agli imprenditori e alle piccole imprese di ampliare e sviluppare le proprie attività. EVENT, European Virtual Enterprise Network, è un partenariato transnazionale costituito da progetti di Belgio, Francia, Finlandia e Regno Unito. Esso tende a “sfruttare la tecnologia per incentivare lo spirito imprenditoriale al fine di promuovere la creazione di nuove prospettive occupazionali”. A tale scopo il partenariato allestisce imprese virtuali e reti telematiche tra lavoratori autonomi o piccole imprese in modo da poter sfruttare congiuntamente mercati e opportunità commerciali che i membri della rete non sarebbero altrimenti in grado di raggiungere individualmente. Queste nuove imprese sono assistite da una rete transnazionale che fornisce, tramite Internet, informazioni e servizi a livello del mercato globale. Il partenariato tende inoltre ad elaborare e a sperimentare un modello transnazionale per formare gli individui a questo nuovo tipo di lavoro virtuale. La componente formativa e didattica di EVENT è fortemente correlata ad altre attività di sviluppo. Essa si compone di corsi modulari che assistono i partecipanti nella creazione di un’impresa virtuale. La formazione si basa sui piani di sviluppo individuali dei partecipanti. Alcuni corsi sono già definiti, in particolare nella fase di avviamento, mentre altri devono essere decisi di concerto con il partecipante per acquisire le competenze richieste e garantire il sostegno necessario in modo permanente. Alcuni esempi di moduli del Programma per la creazione di imprese virtuali: • Tecnologie di gruppo: il modulo presenta il concetto e le varie possibilità del lavoro di gruppo con una netta ripartizione delle funzioni. Il corso è incentrato su strumenti tecnici e software specifici per questo tipo di lavoro. • Lavoro in rete – dall’idea alla pratica: analizza alcuni elementi teorici fondamentali del lavoro in rete. Questo modulo presenta inoltre EVENT come una rete Intranet per il sostegno e lo sviluppo dei prodotti, ed il lavoro in rete come uno strumento per penetrare il mercato. • Commercio elettronico e marketing in rete: presenta le attività di commercio e di marketing elettronico che si vanno affermando. Prevede inoltre un seminario con esempi pratici. • Pianificazione aziendale: elementi di base per l’elaborazione di un piano aziendale ad opera dei partecipanti, aiutando questi ultimi a esplorare e a scoprire le varie possibilità dell’uso delle tecnologie dell’informazione e delle reti in funzione della propria idea commerciale. Il partenariato European Virtual Enterprise Network è servito da punto di partenza per una serie di attività e nuovi progetti elaborati dai partner. Tra questi figura il Virtual Gateway che permette agli imprenditori e alle PMI partecipanti di presentare i loro servizi e prodotti su un mercato internazionale, pubblicizzandoli tramite Internet. I partner affermano che “il lavoro virtuale richiede competenze specifiche che non possono essere acquisite leggendo libri e manuali. Il lavoro virtuale richiede una formazione pratica e un’attiva ricerca di nuove esperienze in tale campo”. Progetto finlandese: http://event.jyu.fi Il progetto Virtual Workplace è un altro partenariato ADAPT della prima generazione istituito per aiutare le piccole imprese ad esplorare l’uso delle reti elettroniche. Al progetto partecipano partner di Germania, Finlandia e Irlanda. Esso tende ad incrementare la produttività, la flessibilità e la competitività dei lavoratori autonomi e delle piccole imprese, ad assistere i beneficiari ad anticipare l’andamento del mercato e a adeguarvisi. Lavoratori qualificati disoccupati e personale di piccole imprese seguono una formazione per divenire telelavoratori. Si tratta di un modello di scuola virtuale che utilizza i moderni supporti didattici tra cui la videoconferenza, Internet e l’apprendimento assistito dal computer. È stato allestito anche un centro di assistenza che mette a disposizione dei telelavoratori formazione, assistenza tecnica, tutoring e consulenza. Esso funge inoltre da forum per contatti tra le imprese nell’Unione europea. I metodi formativi (apprendimento aperto e a distanza) e il contesto didattico (su Internet) sono stati ideati per fornire allo studente le competenze necessarie allo svolgimento del telelavoro. I risultati sono promettenti. I progetti Virtual Workplace hanno identificato e sviluppato non solo l’ambiente fisico per l’assistenza al lavoro virtuale, ma anche nuove funzioni essenziali nell’ambito delle reti elettroniche. Le esperienze, i modelli e i corsi di apprendimento a distanza, quali ad esempio Imprenditori virtuali, Tutoring e Formazione assistita per il telelavoro, Teleconsulenza e Reti di teleconsulenti, sono stati sviluppati e sperimentati con successo. Progetto tedesco: http://www.ipc-ag.com Progetto finlandese: http://www.amiedu.net La promozione dei prodotti, i contatti e gli accordi commerciali sono di primaria importanza per le piccole imprese. Essi garantiscono infatti la prosperità all’azienda ed il lavoro ai dipendenti. Sino ad oggi non vi sono stati chiari esempi sull’utilizzo delle tecnologie dell’informazione a tale scopo. Non esistono sistemi informatici totalmente operativi a sostegno delle piccole imprese che non dispongono delle capacità necessarie per attuare, su larga scala, le proprie iniziative in questi campi. I risultati del lavoro realizzato nell’ambito del progetto Virtual Workplace hanno permesso di gettare le basi per la creazione di un Centro commerciale e espositivo virtuale (VIRTUAL EXPO & BUSINESS CENTER – VEBC). Un partenariato transnazionale costituito da progetti ADAPT di Belgio, Germania, Finlandia, Italia e Regno Unito tende a colmare tale lacuna e a sviluppare un VEBC sul World Wide Web. Ciò consentirà a numerose PMI di promuovere la loro gamma di prodotti mediante un potente supporto multimediale, di disporre di un punto per instaurare contatti commerciali ed eventualmente di fare affari e stipulare accordi mediante il VEBC ricorrendo a Internet e ai sistemi di videoconferenza. Nell'ambito del progetto, incentrato sulle attività e sui contatti commerciali delle imprese, i partner intendono anticipare sia l’evoluzione del modo in cui vengono condotti gli affari, sia della formazione necessaria. Il progetto potrebbe incidere sulle attività economiche e sul posizionamento sul mercato delle PMI in Europa. Esso si incentrerà inoltre sull’adattamento dei dipendenti alle nuove tecnologie, il miglioramento delle loro qualifiche, la garanzia del posto di lavoro e la creazione di nuovi impieghi. Attualmente il progetto: • crea una rete locale di PMI che utilizzeranno e sosterranno il VEBC; • individua i nuovi compiti e le nuove funzioni del personale delle PMI collegate al VEBC nonché lo sviluppo di materiali personalizzati per l’autoapprendimento mediante supporti multimediali destinati a corsi di formazione imperniati sui servizi, il marketing e le nuove possibilità commerciali tramite Internet; • attua corsi di formazione per il personale e i dirigenti delle PMI in tali settori, al fine di permettere loro di utilizzare e promuovere i servizi del VEBC; • elabora, organizza e sviluppa un Centro commerciale e espositivo virtuale su Internet in collaborazione con tutti i partner transnazionali. Il VIRTUAL EXPO & BUSINESS CENTRE, operativo alla fine del 1999, potrà essere utilizzato anche da altre PMI in tutta Europa. “I partner si impegnano a sviluppare un quadro per la creazione di un VEBC a livello locale e transnazionale che continuerà ad essere operativo anche al termine del progetto e che potrà essere ampliato agli altri Stati membri dell’Unione europea”. Progetto tedesco: http//www.ipc-ag.com Progetto finlandese: http//www.amidu.net Il principale elemento per garantire lo sviluppo locale e regionale è la creazione di reti e partenariati efficaci tra le istituzioni, le organizzazioni e gli individui che detengono, ma che sovente non condividono, potere e risorse. Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione agevolano l'instaurazione di tali partenariati che, una volta attuati, ampliano considerevolmente le possibilità per la condivisione delle informazioni, la cooperazione per la fornitura dei servizi e l'elaborazione di nuove attività congiunte. I principali partner sono le piccole imprese e gli organismi che le rappresentano, i fornitori locali di servizi, i centri di formazione pubblici e privati, le organizzazioni del mercato del lavoro e gli enti assistenziali e previdenziali. Vari progetti ADAPT ricorrono a questi partenariati per avviare telecentri, al fine di individuare e fornire servizi alle reti di imprese locali e regionali. La tipologia dei servizi proposti varia in funzione dei bisogni esistenti. Può trattarsi di nuovi servizi che utilizzano Internet per offrire alle piccole imprese e agli imprenditori un’assistenza nel campo amministrativo, fiscale e del marketing. Altri prevedono invece servizi più tradizionali di consulenza e sostegno erogati presso centri polivalenti. Entrambi creano impieghi a tempo pieno o ricorrono a telelavoratori autonomi incaricati di fornire un sostegno ad altri lavoratori a distanza. I telelavoratori che si rivolgono a tali centri fruiscono dei vantaggi tipici del telelavoro (flessibilità dell’orario e minori spostamenti) evitando tuttavia l’isolamento sociale perché collaborano con altri. Essi hanno inoltre a disposizione uffici totalmente attrezzati e dispongono dell’assistenza e della manutenzione necessarie. Nella maggior parte dei casi, questi lavoratori possono seguire una formazione a distanza assistita da tutor e istruttori, utilizzando materiali interattivi per la teleformazione e l’autoapprendimento. Il progetto tedesco “Nutzergemeinschaft Telematik” si prefigge di potenziare le piccole imprese, in particolare le aziende agricole, situate nelle zone rurali del Brandeburgo. A tale fine illustra agli imprenditori e ai direttori delle imprese i vantaggi offerti dalle procedure telematiche, che non si limitano alle semplici comunicazioni telefoniche ma comprendono l’elaborazione elettronica dei dati e il controllo delle attività a distanza. Il progetto diffonde inoltre una maggiore conoscenza della telematica applicata (videoconferenza, utilizzo in comune dei software, reti locali e regionali, applicazioni Internet). I telecentri locali costituiscono la struttura portante di queste reti elettroniche che collegano imprese, enti pubblici, singoli individui e progetti. Essi offrono alle piccole imprese sia servizi puntuali che funzioni commerciali complete. I telecentri regionali di Teltow, Görlsdorf e Wusterhausen fungono da mercati regionali per lo scambio di know-how sull’uso dei supporti multimediali e delle tecnologie per le piccole imprese. Questi centri, pertanto, promuovono sia la partecipazione a corsi di formazione, sia le attività in rete virtuali e reali. I telecentri regionali offrono inoltre nuove prospettive occupazionali agli esperti in telematica e ai fornitori di servizi nel campo della formazione e di varie applicazioni del software. Il progetto greco “Pegasus” promuove il telelavoro allestendo telecentri nelle zone isolate caratterizzate da scarse prospettive occupazionali. Questi centri forniscono servizi e strutture per il lavoro in rete a imprese, enti di formazione, consulenti aziendali e imprenditori. Il progetto organizza corsi di formazione in gestione, utilizzo delle reti via Internet, organizzazione di telecentri, acquisizione delle competenze e delle tecniche necessarie per svolgere il telelavoro. Ognuno dei tre telecentri partecipanti al progetto pilota selezionerà un gruppo composto da giovani neo-imprenditori e disoccupati che intendono avviare una propria impresa. Questi gruppi potranno utilizzare i servizi offerti dai telecentri. L’obiettivo finale del progetto è rappresentato dall’elaborazione di un modello concreto per l’introduzione del telelavoro nelle regioni interessate. Il progetto italiano ADAPT “SME and Micro-Business Adaptation via European Superhighway Technology” ha avviato un’esperienza pilota in una zona rurale montana che permette ad un’impresa strutturata in più sedi isolate di risolvere i problemi di trasferimento del personale verso il luogo di lavoro. Alcune consuetudini profondamente radicate nella zona hanno ostacolato l’introduzione delle nuove tecnologie multimediali e delle telecomunicazioni, ma l’impresa è riuscita a rendere più flessibile l’organizzazione del lavoro, consentendo ad alcuni dipendenti di lavorare al proprio domicilio utilizzando apparecchiature di videoconferenza invece di recarsi sul luogo di lavoro. Attualmente si vanno delineando nuovi modelli di vita e di lavoro che hanno migliorato sia la qualità della vita dei dipendenti, sia il rendimento dell’impresa. TELELAVORO: NUOVI IMPIEGHI Il telelavoro contribuisce a creare occupazione in due modi: facendo emergere impieghi totalmente nuovi, sovente in situazioni completamente nuove; .modificando i lavori esistenti in modo così radicale da trasformarli in nuovi impieghi. I progetti ADAPT mostrano entrambi i processi. I rapidi mutamenti in atto in numerosi settori aumentano la domanda delle imprese per nuovi servizi destinati a consentire loro di adeguarsi e rimanere competitive. Questi nuovi sbocchi sul mercato contribuiscono a creare attività e occupazione in vari settori, offrendo maggiori prospettive di impiego a tutte le tipologie di lavoratori, compresi coloro che sono generalmente confrontati alle maggiori difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro. Tra i principali settori interessati da questi mutamenti figura in particolare l’industria delle telecomunicazioni. Il progetto “Call-Ware” mostra come la liberalizzazione delle telecomunicazioni in Europa agisca da catalizzatore per la creazione di nuovi servizi destinati ai consumatori e alle imprese. Il progetto tende a creare una rete di piccole imprese decise a sfruttare i vantaggi della liberalizzazione. Nell’ambito della rete le imprese acquisiscono le informazioni, il know-how e la formazione necessari per ottimizzare i cambiamenti in corso. Il progetto sta allestendo un centro internazionale di assistenza telefonica alla clientela che non si limita ai tipici servizi di televendita che rappresentano di norma le attività di questi centri. L'aspetto innovativo del progetto consiste nel cercare di adattare la stessa tecnologia alle esigenze delle piccole imprese. In tale ottica, il telelavoro rappresenta la risposta ottimale ai bisogni delle aziende. Il progetto sta trasformando un potenziale pericolo in un’opportunità, creando inoltre un nuovo settore di attività. Per identificare nuove prospettive occupazionali è sovente necessaria una ricerca approfondita e proattiva. I mutamenti del mercato non rendono tali prospettive automaticamente visibili e sono certamente necessarie ulteriori ricerche nel settore stesso delle nuove tecnologie. Il telelavoro in quanto fonte occupazionale per combattere la disoccupazione è l’elemento iniziale del progetto “Nuevas Trabajadoras” attuato in Andalusia, una regione in cui il tasso di disoccupazione femminile è particolarmente preoccupante. Le autorità regionali hanno deciso di esplorare nuovi fonti di occupazione che sfruttano le moderne tecnologie per soddisfare i bisogni delle piccole imprese. Esse analizzeranno le esigenze delle imprese rispetto al telelavoro avvalendosi del sostegno del Centro di innovazione e di impresa (BIC) che, grazie alla sua esperienza, è in grado di realizzare analisi, tracciare nuovi profili occupazionali e sviluppare idonei materiali formativi. Le istituzioni del settore pubblico e privato contribuiscono a tale ricerca apportando le proprie competenze e risorse che rendono più efficaci gli studi condotti e permettono alle tirocinanti di definire con estrema precisione la ricerca di un lavoro. Il progetto interessa l’intera regione e tutti i settori di attività. Le nuove prospettive occupazionali offerte dal telelavoro nel settore dei servizi esercitano un positivo impatto anche sui settori più tradizionali. Nel settore terziario, il telelavoro si sta espandendo rapidamente, in particolare quando i lavoratori hanno già una certa dimestichezza con le tecnologie dell’informazione e della comunicazione. I settori più tradizionali possono avere una reazioni più lenta e frenare così lo sviluppo di nuove prospettive occupazionali in intere regioni. Anche in questo caso, le autorità pubbliche hanno un ruolo importante da svolgere promuovendo l’utilizzo e la diffusione del telelavoro. In Catalogna, il continuo sviluppo del telelavoro nel campo dell'editoria ha suscitato un grande interesse per l’applicazione di questa forma di lavoro in altre industrie tradizionali, quali il settore tessile, metallurgico e estrattivo. Nell’ambito del progetto “Dispositivo de Intervencion Comarcal para Teletrabajo Comarca des Bages” l’autorità locale attua un’iniziativa per promuovere la creazione di posti di telelavoro. Il progetto rientra nel quadro di una strategia globale di sviluppo della regione finalizzata a delineare nuovi impieghi e professioni. A tale proposito verranno condotte azioni per analizzare le potenzialità della regione in materia di telelavoro, sfruttare le nuove opportunità commerciali, sostenere i mutamenti culturali e l’adattamento alle nuove forme di telelavoro, nonché promuovere la creazione di imprese che sfruttano in via sperimentale nuove forme di lavoro a distanza. Secondo Miquel Inglès, membro dell’équipe del progetto, il coinvolgimento di un numero così elevato di settori in una stessa regione sarà possibile soltanto con la partecipazione attiva delle autorità pubbliche poiché la mancanza di una consuetudine di telelavoro nella regione avrebbe comportato un rischio eccessivo per il settore privato. Il telelavoro stesso può essere un fattore di mutamento, trasformando un impiego o un’impresa già esistenti in qualcosa di assolutamente nuovo o modificando il contenuto di un’occupazione e i metodi di lavoro. L’introduzione del telelavoro come strumento per garantire la competitività può avere risultati considerevoli e inaspettati. Il progetto “Telemanutençao” si propone l’introduzione del telelavoro in un settore altamente tradizionale quale quello della manutenzione. Ciò modificherà radicalmente i profili occupazionali dei lavoratori e questi ultimi dovranno seguire una formazione per adattare le loro competenze ai nuovi modelli lavorativi. Il progetto sta attualmente realizzando uno studio sui bisogni di formazione ed organizza sessioni formative, tra cui corsi per formatori, sulle nuove qualifiche e competenze necessarie. Gli imprenditori e i direttori delle imprese vengono informati sui vantaggi del telelavoro. L’introduzione del lavoro a distanza crea nuove prospettive per lo sviluppo delle aziende mediante reti di telemanutenzione e l’uso di sistemi e processi di controllo a distanza. A termine, ciò dovrebbe far emergere una professione completamente nuova. Un diffuso impiego delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione e un’ampia introduzione del telelavoro faranno emergere nuovi tipi di impieghi. Ma tale processo deve essere accuratamente preparato, altrimenti gli attuali lavoratori risulteranno privi di determinate competenze e saranno difficilmente qualificati per questi nuovi lavori. L’intero settore bancario e finanziario utilizza vari servizi bancari virtuali on-line e sta iniziando a sfruttare l’enorme potenziale di Internet. Il progetto “Services Bancaires en Ligne sur Internet et Formation” è stato elaborato per rispondere ai bisogni di formazione e di competenze non appena è apparso evidente che le attuali competenze e i modelli di lavoro sinora utilizzati sarebbero divenuti rapidamente inefficaci. Il progetto analizzerà lo sviluppo dei servizi bancari su Internet e le relative ripercussioni sulle competenze, l’occupazione e l’organizzazione del lavoro al fine di offrire un’adeguata formazione per queste nuove attività. Un aspetto importante del progetto è l’accento posto sulla capacità di anticipare i cambiamenti futuri. Le funzioni e il modo di lavorare sono soggetti a mutamenti relativamente continui, in contrasto con la precedente stabilità degli impieghi in tale settore. Francois-Xavier Noir, direttore del dipartimento Europa-Asia del CFPB (Centro di formazione per il settore bancario) afferma ‘…..sinora l'offerta formativa e l'acquisizione delle competenze non corrispondevano. In ogni caso, la natura intrinseca di tali competenze dipende dai continui mutamenti nell’uso di Internet. In altri settori, il telelavoro può contribuire a migliorare la qualità del servizio offerto e a permetterne un migliore accesso. Quando ciò si verifica, la creazione di nuovi posti di lavoro può essere un risultato diretto o indiretto, ma l’impatto indiretto può essere maggiore. Il telelavoro e la cooperazione a distanza possono servire per assistere vari servizi ad ammodernare e a migliorare la qualità delle prestazioni offerte. Il progetto “NETTELEMED - European network on telemedicine” allestisce un nuovo servizio di telemedicina, che aiuta i pazienti a mettersi in contatto con personale qualificato mediante un sistema computerizzato. Questa nuova professione, che richiede un elevato grado di qualifica, implicherà per l’intero personale interessato una formazione pratica e teorica per l’acquisizione delle competenze e del know-how necessari. Il personale, infatti, dovrà imparare a utilizzare nuovi metodi di lavoro e nuove competenze tecniche. Il progetto dovrebbe definire una gamma di nuove attività e funzioni e dovrebbe portare alla creazione di una nuova professione – il medico a distanza. PUNTI DI INNOVAZIONE I progetti ADAPT sono selezionati in base al loro carattere innovativo e devono divulgare e diffondere le esperienze acquisite. L’innovazione interessa le strategie e le politiche - comunitarie, nazionali, regionali e locali – e le prassi operative attuate da singoli individui, imprese, settori di attività, formatori e consulenti aziendali. Essa interessa inoltre il lavoro di coloro che pianificano e di coloro che attuano le attività, nonché di coloro che forniscono servizi nel mercato del lavoro e dei relativi utenti. Il telelavoro ha una grande rilevanza in tale contesto. Molti dei fattori che ne influenzano l’utilizzo interessano anche altre tematiche e attività. I Punti di innovazione descritti qui di seguito evidenziano gli aspetti dell’esperienza e dell’operato dei progetti ADAPT che possono rivelarsi di particolare utilità per il dibattito sulle politiche e/o per promuovere esempi di buone prassi. Nella presente relazione vengono fornite le informazioni necessarie per approfondire tali punti. Ulteriori dettagli in merito possono essere ottenuti consultando i riferimenti e i siti Web indicati. Al momento della stesura del presente documento pochissimi progetti avevano già ultimato il loro lavoro. Pertanto, coloro che desiderano rivolgersi a tali punti per ottenere informazioni o conoscerne le esperienze devono prevedere una rapida e significativa evoluzione del loro operato nel corso del tempo. I nessi con la politica occupazionale dell’Unione europea sono stati evidenziati raggruppando i punti di innovazione in funzione degli specifici pilastri adottati nel corso del Vertice di Lussemburgo del 1997. Occupabilità • L’autoapprendimento è la regola per gli attuali e futuri lavoratori a distanza. La funzione degli organismi di formazione sta gradualmente passando da un ruolo di fornitori di materiali didattici a quello di tutor e istruttori. I telelavoratori hanno potenzialmente accesso a moltissime fonti di informazione e materiali formativi, che non sono tuttavia in grado di utilizzare appieno senza un’adeguata assistenza. I progetti ADAPT stanno esplorando e sviluppando le funzioni dei tutor, dei mediatori del lavoro e degli istruttori, nonché nuove tipologie di formatori. • I telelavoratori hanno bisogno di materiale didattico accessibile sul luogo di lavoro, personalizzato e costantemente attualizzato. La formazione a distanza rappresenta uno degli sviluppi che stanno portando ad una svolta decisiva nel campo della formazione, dove i sistemi e i servizi stanno passando da una formazione essenzialmente definita dall'offerta ad una formazione determinata dalla domanda. Anche i rapporti tra le imprese e i centri di formazione si stanno evolvendo e tali mutamenti devono indurre i centri di formazione ad apportare radicali modifiche ai prodotti e alle modalità di offerta. • I sostanziali cambiamenti nell’organizzazione del lavoro stanno esercitando una considerevole pressione sul livello direttivo e aumentano l’importanza delle competenze personali – cooperazione, lavoro di gruppo, leadership, relazioni interpersonali. I progetti ADAPT stanno lavorando attivamente per individuare e sviluppare le nuove competenze richieste ai telelavoratori e ai loro diretti superiori. • La qualità della formazione, a qualsiasi livello ma specialmente per coloro che operano come telelavoratori all’interno di organizzazioni virtuali, è un elemento di primaria importanza. Quando necessaria, essa deve essere facilmente accessibile. Deve essere specifica al tipo di impiego cui si riferisce e, al contempo, sufficientemente ampia per permettere di aumentare le prospettive future. Deve essere connessa a qualifiche trasparenti e note e prevedere un adeguato sostegno. Imprenditorialità • La creazione di imprese virtuali tra varie PMI consente a queste ultime di competere con le grandi aziende. I progetti ADAPT si incentrano sulla creazione di tali imprese virtuali, esercitando un impatto sia sulla creazione delle piccole imprese, sia sullo sviluppo del lavoro autonomo. • Le iniziative regionali a favore del telelavoro possono creare nuove opportunità commerciali, in particolare nelle zone più isolate. Permettendo ai giovani imprenditori di condividere taluni servizi, i telecentri che forniscono servizi per le PMI sostengono la creazione e lo sviluppo di nuove imprese. • Gli imprenditori devono poter contare su un adeguato sostegno e aiuto per anticipare i mutamenti del mercato e le nuove opportunità, nonché i cambiamenti tecnologici. I sistemi di sostegno alle piccole imprese e agli imprenditori esercitano un sostanziale impatto sulla diffusione del telelavoro. Nella quasi totalità degli Stati membri i progetti ADAPT intervengono per favorire la diffusione del telelavoro e predirne le evoluzioni future. • Il telelavoro e la formazione a distanza esercitano già un impatto sull’ammodernamento di settori tradizionali, quali il settore bancario, il settore medico o quello della manutenzione, favorendo di conseguenza l’emergere di nuovi profili occupazioni in tali settori e nelle imprese dei settori connessi. Adattabilità • L’introduzione del telelavoro può essere in sé un fattore di cambiamento: un impiego già esistente può essere trasformato in uno completamente nuovo modificandone il contenuto e i metodi di lavoro. Il suo sviluppo dimostra che gli individui e le imprese stanno acquisendo un maggior grado di adattabilità. • Il telelavoro offre prospettive per la creazione di nuove occupazioni, nonché per la trasformazione degli impieghi già esistenti. Le piccole imprese saranno maggiormente in grado di sfruttare appieno tali prospettive se fruiranno di un sostegno locale delle autorità pubbliche e se saranno in grado di trarre profitto dai continui progressi delle tecniche per anticipare le future opportunità del mercato del lavoro nonché le attività e le competenze richieste. Numerosi progetti ADAPT introducono innovazioni e dimostrano le buone prassi in entrambi i settori. • Il telecommercio e il commercio elettronico offrono alle piccole imprese nuove prospettive per partecipare alle catene e alle reti commerciali. Questi contatti migliorano generalmente la qualità e l’efficacia di tutte le loro attività. • I progetti ADAPT elaborano nuovi strumenti per aiutare le piccole imprese a sfruttare efficacemente il telelavoro. La maggior parte di questi prodotti sarà disponibile via Internet e sarà accessibile a tutti coloro che intendono utilizzarli. • La capacità delle piccole imprese, e in particolare dei relativi direttori, di cogliere le nuove opportunità aumenta in modo considerevole se vi è la possibilità di accedere a reti di esperti che forniscono nuovi servizi e consulenza on-line. Anche i consulenti aziendali e gli esperti in formazione stanno diventando telelavoratori. Pari opportunità • Il telelavoro può essere personalizzato e promuovere le pari opportunità, offrendo ad entrambi i sessi nuove opportunità per un migliore accesso a tutti i tipi di impieghi. La programmazione nel campo delle tecnologie dell’informazione, gli help-desk, la compilazione dei dati, l’assistenza alla formazione e la vendita di beni e servizi sono solo alcuni esempi a tale proposito. • I progetti ADAPT e OCCUPAZIONE-NOW dimostrano che il telelavoro agevola inoltre l’inserimento delle donne nel mercato del lavoro mediante il lavoro autonomo e la creazione di nuove imprese. La flessibilità di questo tipo di lavoro deve naturalmente essere abbinata a misure per evitare l’isolamento sociale, garantire servizi per la custodia dei bambini e assicurare una protezione sociale e equi livelli retributivi. • Il telelavoro si sta dimostrando un efficace mezzo per l’inserimento professionale dei disabili e di tutte le altre categorie svantaggiate o prive di mobilità. I progetti OCCUPAZIONE-HORIZON e OCCUPAZIONE-INTEGRA mostrano due tipi di strategie. Campagne di sensibilizzazione correttamente ideate e mirate possono offrire nuove opportunità occupazionali in imprese già esistenti mentre i singoli individui fruiscono anche di un sostegno per la creazione della propria impresa. CONCLUSIONI Sino a poco tempo fa, il telelavoro era un modo di vita che riguardava pochissime persone. Un metodo proficuo perché consentiva loro di lavorare anche se confrontate a problemi di distanza o disabilità. Oggi, il telelavoro sta chiaramente cambiando il modo in cui milioni di persone lavorano negli uffici, nelle fabbriche e nelle officine. Esso aumenta l’efficacia, crea nuove opportunità e modifica i metodi e le condizioni di lavoro, alcuni dei quali proficui e altri più problematici. In futuro, il telelavoro sarà soltanto lavoro. Elenco dei progetti OSPRACT (ADAPT-1997-Bfr527) Institut Wallon d'Etudes, de Recherches et de la Formation Marc Vandercammen Carmela Valentino Rue Haute, 42 B - 1000 Bruxelles T +32 2 506 83 95/96 F +32 2 502 73 92 E-mail [email protected] CALLWARE (ADAPT-1997-Bnl588) CONTROLWARE Benelux M. Sarafidis Leuvensesteenweg 542 - 7B B - 1930 Zaventem T +32.2/712.02.00 F +32.2/712.02.01 TELE TOOLS (ADAPT-1997-DK521) Handelhojskolen i Århus M. Anders Petersen Haslegaardsvej 10 DK - 8210 ARHUS V T +45./89 48 66 88 F +45./86 15 76 29 http://www.org.hha.dk VIRTUAL WORKPLACE (ADAPT-1995-D002) VIRTUAL EXPO & BUSINESS CENTRE (ADAPT-1997-D505) IPC International Project Center AG Dr Jan H. Peschka PF 5801 D - 79026 Freiburg T +49 761 3862000 F +49 761 3862111 E-mail [email protected] http://www.ipc-ag.com TELETRAINING FOR WOMEN IN MULTIMEDIA (ADAPT-1995-D007) Kombi Consult Gmbh Dr Peter Habermann Glogauer Str. 2 D - 10999 Berlin T +49 30 611 20 85 F +49 30 611 25 72 E-mail [email protected] http://www.kombi.regiocom.net NUTZERGEMEINSCHAFT TELEMATIK (ADAPT-1997-D526) Gesellschaft Förderung der Erwachsenenbildung Land Brandenburg gGmbH Dorfsr. 10 D - 14513 Teltow Dr Walter Gurth T +49 3328/447610 F +49 3328/447620 QUALIFIZIERUNG ZUR STANDORTUNABHÄNGIGEN TELEKOOPERATIVEN ARBEIT (ADAPT1997- D553) BIB - Bildungszentrum für informationsverarbeitende Berufe e.V Paul Hermes Hauptstr . 2 D - 51465 Bergisch Gladbach T 49.2202/9527 01 F 49.2202/9527 100 E-mail [email protected] http://www.bg.bib.de PEOVILU (ADAPT-1997-D764) Institüt für Arbeitswissenschaft und Technologiemangement der Universität Mr Konrad Betzl Nobelstr. 12 D - 70569 Stuttgart T +49.711/970 2043 F +49.711/9702299 E-mail [email protected] http:www.iao.fhg.de PEGASUS (ADAPT-1997-GR586) ERGOPLAN Mrs Margarita Defigou Vas. Sophias 123 GR - 11521 Athens T +30.1/646 1301 F +30.1/646 1597 E-mail [email protected] DISPOSITIVO DE INTERVENCION COMARCAL PARA TELETRABAJO COMARCA DEL BAGES (ADAPT-1997-ESP673) Generalitat de Catalunya Miquel Subirachs Sepelveda, 148 - 150 E - 08011 Barcelona T +34.3/2285757 F +34.3/2285739 E-mail [email protected] CONSTITUTION D'UNE PLATEFORME TRANSNATIONALE DE COMPÉTENCES SUR LE TÉLÉTRAVAIL (ADAPT-1997F619) Conseil Régional de Franche-Comté Martine MENIGOZ 4 square Castan F - 25031 Besançon T +33.3/81616161 F +33.3/81831292 SERVICES BANCAIRES EN LIGNE SUR INTERNET ET FORMATION (ADAPT-1997-F794) CFPB F.X. Noir LE CNIT TSA 84001 F - 92919 Paris la Défense Tel +33.1/41025500 Fax +33.1/41025555 SME AND MICRO-BUSINESS ADAPTATION VIA EUROPEAN SUPERHIGHWAY TECHNOLOGY (ADAPT-1995-IT174) DATOR SRL Dr T. Sherer Via S. Lorenzo 2 I - 39031 Brunico T +39.471/555666 F +39.471/5556000 TOOLS - INNOVATIVE AND TELEMATICS TOOLS (ADAPT-1997-IT757) ENAIP Piemonte - Ente Acli Formazione Professionale Silvio Rosatelli Piazza Statuto 12 I - 10122 Torino T +39.11/5212447 /48 F +39.11/5214755 E-mail [email protected] CREATION OF A NETWORK OF TELECENTRE IN EMILIA ROMAGNA (ADAPT-1997-IT802) IFOA - Instituto Formazione Operatori Aziendali Maurizio Setti Via Guittone d'Arezzo 6 I - 42100 Reggio Emilia T +39.522/329111 F +39.522/284708 E-mail [email protected] http://www.ifoa.it NET-TELEMED - EUROPEAN NETWORK ON TELEMEDICINE (ADAPT-1997-IT826) Casa di Cura Noto - Pasqualino Claudio Di Franco Via Dante 330 I - 90100 Palermo T +39.91/6841753 F +39.91/6822449 TELEMANUTENÇAO (ADAPT-1997-P528) ANIMEE Luís Morazzo Av. Guerra Junqueiro, n11, 2° Esq P - 1000 Lisboa T +351.1/8494521 F +351.1/8407520 Email [email protected] EVENT (ADAPT-1995-FIN015) University of Jyvâskyla Continuing Education Centre Antti Auer PB 35 SF - 40351 Jyvaskyla T +358.14/603 626 F +358.14/602 521 E-mail [email protected] http://event.jyu.fi VIRTUAL WORKPLACE (ADAPT-1995-FIN022) VIRTUAL EXPO & BUSINESS CENTRE (ADAPT-1997-FIN541) Vocational Adult Education Centre Hannelle Ikonen PO Box 151 SF - 00381 Helsinki T +358.9/5403213 F +358.9/5403206-5403292 http://www.amiedu.net 45+ (ADAPT-1997-FIN535) ADULTA KESKI UUSIMAA Adult Education Centre Marjukka Rehumaki Postikatu 10 2 SF - 04400 Jarvenpaa T +358.9/2719 01 F +358.9/2719 02 11 E-mail [email protected] EVENT (ADAPT-1995-UKgb014) University College London Elizabeth Royston Gower street UK - WC1E 6BT London T +44.171/4193694 F +44.171/3871397 AEGIS : THE EUROPEAN STUDY CENTRE PROJECT (ADAPT-1997-Ukgb547) Grampian Enterprise Ltd Paul Tytler Albyn Place 27 UK - AB 10 1 DB Aberdeen T +44.1224/575100 F +44.1224/582263 E-mail [email protected] http://www.aegis.org.uk DISNET STEP BY STEP (OCCUPAZIONE-HORIZON-1997-GR501) DIMITRA Aspasia Dassiou GR- 41221 Larissa Nikitara 18 GR - 41221 Larissa T +30.41/554 027 F +30.41/554 028 E-mail [email protected] ECO FORM (OCCUPAZIONE-NOW-1997-BNL519) VDAB (Servizi per l’occupazione) Josée Janssens Keizerslaan 11 B - 1000 Brussel T +32.2/506 04 53 F +32.2/506 04 28 E-mail [email protected] C-TEST (OCCUPAZIONE-NOW-1997-ESP597) Fundación para el Fomento de la Innovación Industrial. Universidad Politecnica de Madrid Saturnino de la Plaza Perez Etsi telecomunicaciones Dpcho B – 422 Ciudad Universitária E - 28040 Madrid T +34.1/33 66 04 7 F +34.1/53 52 75 6 E-mail [email protected] NUEVAS TRABAJADORAS (OCCUPAZIONE-NOW-1997-ESP681) EUROCEI - Centro de Empresas e Innovación S.A. Enrique Piriz Salgado Autovia Sevilla-Coria KM 3.5 E - 41920 San Juan de Aznalfara T +34.5/41 705 17 F +34.5/41 711 17 L’INIZIATIVA ADAPT L’Iniziativa ADAPT intende favorire l’adattamento della forza lavoro alle trasformazioni industriali e potenziare la crescita, l’occupazione e la competitività delle imprese dell’Unione europea cofinanziando progetti innovativi in tutti gli Stati membri. Questi ultimi partecipano a partenariati transnazionali finalizzati allo sviluppo, al trasferimento e alla diffusione di idee, soluzioni, materiali e prodotti connessi con la salvaguardia dei posti di lavoro esistenti e la creazione di nuove opportunità occupazionali. L’Iniziativa ADAPT, adottata dalla Commissione europea per il periodo 1995-1999, è finanziata dal Fondo sociale europeo. Il bilancio globale dell’Iniziativa ADAPT, comprensivo dei contributi dell’Unione europea e degli Stati membri, ammonta a 3.275 milioni di ECU. I beneficiari dell’Iniziativa ADAPT sono uomini e donne: • • • • • minacciati dalla disoccupazione nelle imprese del settore privato, in particolare piccole e medie imprese (PMI) in cui sono in atto sostanziali mutamenti industriali; che hanno recentemente perso il loro lavoro a causa di una ristrutturazione all’interno di un’impresa o di un settore; i cui contratti di lavoro sono stati temporaneamente interrotti a causa di trasformazioni industriali; minacciati dalla disoccupazione a causa di riorganizzazioni in atto nel luogo di lavoro; che hanno buone prospettive per accedere a nuovi posti di lavoro. L'Iniziativa ADAPT in pratica L’obiettivo dell’Iniziativa ADAPT è di trasformare il modo in cui le piccole imprese, gli organismi che forniscono loro sostegno e gli stessi lavoratori si adattano ai mutamenti industriali. ADAPT elabora e sperimenta nuove vie per affrontare tali cambiamenti e questo lavoro viene attuato nell’ambito di progetti condotti sull'intero territorio dell'Unione europea. Le autorità nazionali e regionali degli Stati membri hanno selezionato circa 4000 progetti pilota. L’obiettivo ultimo di questi progetti ADAPT consiste nel far conoscere ad altri i risultati conseguiti e le modalità per poterli sfruttare efficacemente. L’Iniziativa ADAPT finanzia progetti innovativi, con una forte partecipazione del livello locale, capaci di mostrare come intendono aiutare altri a beneficiare delle loro esperienze, risultati e prodotti. Per intensificare l’impatto dei progetti, questi ultimi sono raggruppati in partenariati transnazionali in modo che gli insegnamenti tratti in ciascuno Stato membro possano essere trasferiti e sfruttati in tutta l’Unione europea. La priorità viene riservata ai progetti sperimentali che aiutano i lavoratori e le imprese ad affrontare i mutamenti in atto: • • • • • • sviluppando nuovi modi per anticipare gli effetti di tali mutamenti; attuando campagne di sensibilizzazione sulle possibili conseguenze; offrendo ai lavoratori nuove forme di formazione, consulenza e orientamento; creando reti per il sostegno alle imprese; adeguando le strutture di sostegno già esistenti; promuovendo la creazione di nuovi posti di lavoro. Nel corso della seconda fase dell’Iniziativa ADAPT (1997-99) è prevista una nuova priorità incentrata sulle implicazioni della società dell’informazione sull’occupazione. Per tale priorità (ADAPT-BIS Creazione della società dell’informazione) è stato stanziato un finanziamento supplementare. Risultati L’Iniziativa ADAPT sta entrando in una nuova fase nel corso della quale verranno analizzati, e sfruttati, i prodotti e i risultati dei progetti innovativi e dei partenariati transnazionali. Gli Stati membri e la Commissione europea identificheranno, evidenzieranno e divulgheranno tali risultati decidendo le modalità per ottimizzarne l’uso al fine di influenzare le politiche e le prassi in atto a livello europeo e nazionale. I progetti ADAPT riguardano i quattro pilastri definiti negli Orientamenti in materia di occupazione approvati dal Vertice di Lussemburgo del 1997: imprenditorialità, occupabilità, adattabilità e pari opportunità. Essi forniranno il proprio contributo alle politiche occupazionali nazionali dimostrando esempi di buone prassi e nuove modalità di intervento. Contemporaneamente, i progetti ADAPT contribuiranno all’adattamento della forza lavoro e apporteranno nuove conoscenze e nuovi strumenti per migliorare la crescita e la competitività delle piccole imprese in Europa.