Speciale Novembre - Maestri del Lavoro

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Speciale Novembre - Maestri del Lavoro
Lo Speciale …...
proviamo ad essere utili
NOVEMBRE 2014 - 1
Notizie dalla Redazione
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Economia e Finanza
Fisco
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Fonti consultate:
Agenzia delle Entrate / Equitalia / FiscoOggi
Bollettino Banca d’Italia-Relazione/Consob
Gazzetta Ufficiale / Ministero Economia e Finanza
Pubblicazioni ISTAT-INPS
Quotidiani (La Repubblica, Il Corriere della Sera, La Stampa, Il Giornale)
Quotidiani economici (Il Sole 24 Ore, Milano Finanza)
Riviste specializzate e siti Web
Edizione on-line
Riservata agli “amici” che la vogliono leggere
novembre 2014
INDICE
1 - NOTIZIE DALLA REDAZIONE...........................................................................................................................3
2 – DAL SITO DELL' INPS........................................................................................................................................ 3
2.1 – LA CESSIONE DEL QUINTO DELLA PENSIONE.....................................................................................3
2.2 – INDENNITA' DI ACCOMPAGNAMENTO (CIECHI ASSOLUTI)...........................................................................4
3 – LA VIGILANZA DELLA BCE SULLE BANCHE (ED ANCORA SUGLI STRESS TEST E SUL Q.E.)...........5
3.1 - MA CHI CI RAPPRESENTA IN EUROPA IN MATERIA FINANZIARIA?.................................................6
3.2 - I RISULTATI DEGLI STRESS TEST............................................................................................................7
3.3 - UN AGGIORNAMENTO DEL Q.E. (QUANTITATIVE EASING) NELLA BCE E NEL MONDO................8
3.4 - SUPERATO IL SEGRETO BANCARIO: 51 PAESI FIRMANO UN ACCORDO....................................11
4 - DOPO LA FINANZA: LA NUOVA NORMATIVA (CENNI E RINVIO), UN PO' DI FISCO E DI NOTIZIE......12
4.1 - LA LEGGE DI CONVERSIONE DEL D.L. SULLA GIUSTIZIA CIVILE....................................................13
4.2 - IL DECRETO LEGGE COSIDDETTO “SBLOCCA ITALIA”......................................................................13
4.3 - IL DECRETO LEGISLATIVO SULLE “SEMPLIFICAZIONI FISCALI” ...................................................14
4.4 - UNA PAUSA E ...PENSIAMO ALLA NOSTRA SALUTE (DOPO PARLEREMO DI FISCO E DI NOTIZIE) ................15
5 – FISCO E NOTIZIE UTILI ................................................................................................................................. 16
5.1 – VALIDA LA NOTIFICA NELLE MANI DEL CONIUGE “NON COLLABORATIVO” ( DA FISCOOGGI) ........16
5.2 - E' STATO FIRMATO IL D.M. RELATIVO AL NUOVO ISEE ...................................................................17
5.3 – DISOCCUPATI AL 12,6%. MA C'È QUALCHE SEGNALE POSITIVO MENTRE 17 MILIONI DI ITALIANI SONO A RISCHIO POVERTÀ.
E CHE DIRE DELLE FAMIGLIE ITALIANE CHE TORNANO A RISPARMIARE ? ......................................................................17
5.4 – L'AGENZIA DELLE ENTRATE HA UNA NUOVA RIVISTA - ANCORA SUL MOD. F 24..........................................18
6 – RINGRAZIAMENTI E SALUTI....................................................................................................................... 19
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1 - NOTIZIE DALLA REDAZIONE
Care lettrici e cari lettori, amiche ed amici, maestre e maestri un caro saluto. Dopo il trittico di Speciali del mese di ottobre, per novembre ne abbiamo programmato uno, massimo
due.
Un nostro affezionato lettore (pensionato) ci ha chiesto di
avere notizie più precise circa la cessione del quinto: gli abbiamo segnalato per via telefonica che è possibile trovare tutte le
informazioni sul sito dell'INPS; di seguito riporteremo, anche a
beneficio di eventuali altri lettori interessati, una sintesi di
quanto l'Istituto riporta. Purtroppo viviamo un periodo controverso dove si passa da soglie di povertà elevate (soprattutto
nel sud del nostro Paese) ad una ripresa nel numero di chi riesce a risparmiare, siamo anche in presenza
di qualche piccolo incremento nel numero degli occupati ed... anche nel numero dei disoccupati: vedre mo di capire il perché. Ritorneremo poi sul Q.E. e sugli stress test, con qualche novità e qualche “sviluppo”, considerato che il tema ha raccolto molto interesse, molti contatti personali con sollecitazioni di ulteriori approfondimenti.
Fisco e le notizie utili non mancheranno come pure ci soffermeremo sulle novità normative.
Come sta il nostro “lettore tipo”? Speriamo che non abbia a soffrire con i primi freddi. Con i calzoni di
velluto, con i maglioni e le ...mutande di lana cercheremo di sopravvivere.
Un caro saluto a tutti e poi...., come al solito, buona salute e meno problemi.
Grazie per l'attenzione.
Gino e Mauro
Roma, 7 Novembre 2014
[email protected]
[email protected]
2 – DAL SITO DELL' INPS.
Come anticipato nel nostro messaggio redazionale ci occuperemo, a
seguito della richiesta di un nostro lettore, della cessione del quinto della
pensione. Dallo stesso sito, daremo notizie relative all'indennità di accompagnamento (ciechi assoluti), problematica tanto importante quanto abusata nel Bel Paese dove si assiste a fantomatici “ciechi” che guidano automobili e/o che leggono il giornale. Entrambi i provvedimenti sono stati
aggiornati a fine ottobre 2014. Nel prossimo numero potremmo parlare
della pensione di reversibilità: gradiremmo sapere se l'argomento possa interessare oppure se i no stri lettori sono già tutti.... professori.
2.1 – LA CESSIONE DEL QUINTO DELLA PENSIONE
Che cos'è? E' un prestito che il pensionato può ottenere da una banca o da una società finan-
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ziaria e rimborsato attraverso un addebito che l'INPS (l'Istituto) effettua sulla pensione del richiedente
(con accredito in favore della banca/società).
Come funziona: il pensionato deve richiedere il prestito alla banca (o società finanziaria). Ottenuto il prestito,
l'INPS provvede poi a versare la quota stabilita trattenendola
direttamente dalla pensione. La durata del contratto di prestito
non può superare i 10 anni ed è obbligatoria la copertura assicurativa per il rischio di premorienza del titolare della prestazione. La cessione del quinto può essere chiesta su tutte le pensioni, ad esclusione di alcune tipologie (pensioni ed assegni sociali, invalidità civili, assegni mensili per l'assistenza ai pensionati per inabilità, assegni di sostegno al reddito, assegni al nucleo familiare, ecc.).
Cosa deve fare il pensionato: per ottenere un prestito con cessione del quinto, il pensionato
deve richiedere preventivamente all'INPS la comunicazione di cedibilità della pensione. Nel documento
viene indicato l'importo massimo della rata del prestito. La comunicazione deve essere richiesta perso nalmente dal pensionato presso qualsiasi sede dell'Istituto e va consegnata alla Banca (Società finanzia ria) con la quale stipulare il contratto di finanziamento.
Nel caso in cui il pensionato si rivolga ad un Ente finanziatore convenzionato con l'INPS, la comunicazio ne di cedibilità viene direttamente elaborata dalla Banca/Finanziaria attraverso un collegamento telematico con l'Istituto stesso. In questo caso i tassi di interessi applicati al contratto di prestito saranno più
vantaggiosi (i tassi di interesse massimi, che dipendono sia dalla durata del prestito che dall'età del pen sionato, sono periodicamente pubblicati dall'Istituto e sono calcolati sulla base dei tassi di mercato).
Come si calcola la rata: poiché il pensionato può cedere fino ad un quinto della propria pensione, la rata dipende dall'importo della pensione stessa. L'importo cedibile è calcolato al netto delle trat tenute fiscali (ed eventualmente previdenziali) ed in modo da non intaccare l'importo della pensione mi nima stabilito attualmente dalla legge. Per questo motivo i trattamenti pensionistici integrati al minimo
non possono essere oggetto di cessione. Nel caso che il pensionato sia titolare di più pensioni cedibili, il
calcolo si effettua sull'importo totale delle pensioni percepite.
La tutela del pensionato: l'Istituto prima di versare alla Banca l'importo della rata trattenuta
verifica, a tutela del pensionato, la presenza di alcune condizioni (i requisiti richiesti dalla legge che il finanziatore deve possedere; la misura del tasso applicato che deve essere inferiore al “tasso soglia” antiusura ovvero al tasso stabilito nella convenzione tra l'INPS e l' Ente finanziatore; la rata contrattualmente
prevista che non deve superare un quinto dell'importo della pensione; l'indicazione nel contratto di tutte
le spese previste, quali: quelle di istruttoria, estinzione anticipata, il premio assicurativo per la polizza di
premorienza, le commissioni, gli interessi).
La convenzione INPS con le banche, avente la finalità di contenere il livello dei tassi in modo da agevolare e tutelare i pensionati, è stata
sottoscritta da numerose Banche e Società: l'elenco è disponibile sul portale dell'Istituto www.inps.it .
Può bastare, ma si resta a disposizione .
2.2 – INDENNITA' DI ACCOMPAGNAMENTO (CIECHI ASSOLUTI)
Che cos'è? L'indennità di accompagnamento è una
prestazione economica, erogata dall'INPS su domanda, in favore dei soggetti riconosciuti ciechi assoluti.
A chi spetta? L'indennità di accompagnamento spetta
al solo titolare della minorazione, ciò indipendentemente dall'età
e dalle condizioni reddituali.
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Requisiti: per ottenere l'indennità di accompagnamento è necessario avere una serie di requisiti
(riconoscimento di cecità civile assoluta; l'iscrizione all'anagrafe del Comune di residenza, anche per i cittadini stranieri comunitari, mentre per i cittadini extracomunitari occorre essere titolari del permesso di
soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo; la residenza stabile ed abituale sul territorio italiano).
L'indennità è compatibile con lo svolgimento dell'attività lavorativa e, contrariamente a quanto previsto
per gli invalidi civili, spetta anche se il richiedente è ricoverato in un istituto pubblico. E', invece, incompatibile con analoghe prestazioni concesse per invalidità contratte per cause di guerra, di lavoro, di ser vizio, salva, in questo caso, la facoltà di optare per il trattamento più favorevole. E' infine cumulabile con
quella prevista a titolo di invalidità civile totale o di sordo.
La domanda: per poter presentare la domanda occorre prima recarsi dal proprio medico di base
e chiedere il rilascio del certificato medico introduttivo. Una volta ottenuto tale certificato, il cui codice
identificativo va obbligatoriamente allegato, può essere presentata la domanda esclusivamente attraver so specifici canali (Web, avvalendosi dei servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino tramite
PIN attraverso il portale dell'Istituto: in caso di minore, il codice PIN da utilizzare deve essere quello del
minore stesso e non quello del genitore o del tutore; tramite i servizi offerti dai patronati o dalle associazioni di categoria dei disabili).
Non è possibile presentare una nuova domanda per la stessa prestazione (con
l'eccezione delle domande di aggravamento presentate dai malati oncologici) fino a
quando non sia esaurito l'iter di quello in corso ovvero, in caso di ricorso giudiziario, finché non sia intervenuta una sentenza passata in giudicato.
Quando e quanto spetta: Il pagamento della prestazioni decorre dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda; viene corrisposta in 12
mensilità e per l'anno 2014 è pari a 863,85 euro mensili.
Ci fermiamo qui.
Roma, 7 novembre 2014
3 – LA VIGILANZA DELLA BCE SULLE BANCHE (ED ANCORA SUGLI
STRESS TEST E SUL Q.E.)
Dal 4 novembre 2014, 9 giorni dopo i risultati della valutazione dei bilanci delle banche europee e
degli stress test, circa 120 banche europee sono sotto la “giurisdizione” della BCE, la Banca centrale che
assume nuovi compiti in materia di vigilanza bancaria in quanto parte del Meccanismo di Vigilanza
Unico (MVU oppure “Meccanismo”). L'elenco delle banche è
relativo a 18 Paesi: 21 sono tedesche, 15 Spagnole, 14 italiane,
10 francesi; l'Austria è presente con 8; con 7 Olanda e Belgio;
5 sono le lussemburghesi. Fino ad arrivare alle 4 di Portogallo,
Irlanda, Grecia e Cipro ed alle 3 di Lettonia, Malta, Slovacchia
Slovenia e Finlandia. Buon ultima l'Estonia con 2.
“Il “Meccanismo” darà quindi vita al nuovo sistema di
vigilanza bancaria costituito dalla BCE e dalle autorità nazionali
competenti dei Paesi partecipanti alla UE. Tra questi rientrano
sia gli Stati membri della UE la cui moneta è l'Euro, sia gli Stati
membri che non hanno adottato l'Euro ma hanno comunque
deciso di instaurare una cooperazione stretta nell'ambito del MVU. Le principali finalità del Meccanismo
di Vigilanza Unico consistono nel salvaguardare la sicurezza e la solidità del sistema bancario europeo
nonché nell'accrescere l'integrazione e la stabilità finanziaria in Europa. La BCE sarà preposta, quindi, ad
assicurare il funzionamento efficace e coerente del Meccanismo in cooperazione con le autorità competenti dei Paesi partecipanti dell'EU” (da BCE- Eurosistema). In caso di irregolarità possono essere comminate sanzioni pecuniarie fino al doppio dei ricavi o fino al 10% del fatturato annuo complessivo.
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Sono, si diceva, oltre 120 gli istituti più “significativi” (cioè che hanno un valore totale degli asset
superiore ai 30 miliardi di €) dell'area euro che insieme rappresentano oltre l'80% dell'attivo totale del sistema bancario europeo e che passeranno sotto il controllo della BCE. La Banca centrale, avvalendosi
delle autorità Nazionali, eserciterà anche una supervisione generale su tutte le altre banche “non signifi cative” con possibilità di intervenire. Comunque, queste ultime, resteranno sotto il controllo delle Banche
Centrali Nazionali (Bundesbank, B.I., Banque de France, Banco de Espana, ecc.). In Italia saranno oggetto di controllo diretto della B.I. le B.C.C. (Banche di credito cooperativo), le piccole banche popolari e
casse di risparmio e le banche locali, come pure le banche di piccole dimensioni dei Paesi europei che saranno “vigilate” dalla Banche Centrali Nazionali. Un caso a sé è rappresentato dalle 417
Sparkassen tedesche (banche pubbliche locali) che la Germania è
riuscita a tenere fuori dal MVU, anche se nel complesso questi istituti hanno un attivo per oltre mille miliardi di euro e che rivestono,
nelle attività locali che svolgono, un ruolo di primo piano, al pari
delle Landesbanken, le casse regionali per il cui salvataggio la Germania ha speso decine di miliardi di euro.
3.1 - MA CHI CI RAPPRESENTA IN EUROPA IN MATERIA FINANZIARIA?
Abbiamo più volte riportato delle attività del Presidente della BCE Mario
Draghi (nostro collega di corso nelle indimenticabili lezioni di Politica Economica
del Prof. Federico Caffè, al IV anno di Economia), come pure ci siamo soffermati sull'azione dell'EBA (European Banking Authority) e del suo Presidente: l'italiano Andrea Enria. Abbiamo ancora Fabio Panetta che ci rappresenta
nell'organo unico di controllo dell'euro-banche. Il dott. Panetta è
membro del direttorio della Banca d'Italia. Un
altro ruolo importante è ricoperto da Ignazio
Angeloni (già responsabile del dipartimento
stabilità finanziaria della BCE ed uno stretto collaboratore del Presidente Draghi) che siede oggi nel Consiglio di vigilanza nell'Eurotower. Non siamo in grado di giudicare la difficile e complicata attività dei nostri qualificati
rappresentanti anche se nelle cariche ricoperte in ambito europeo devono ovviamente “spogliarsi” della nazionalità di appartenenza. E poi, nel loro quotidiano lavoro, dovranno confrontarsi con i famosi falchi: il primo è il Presidente della
Bundesbank, Jens Weidmann, sul quale ci siamo a lungo intrattenuti
nel nostro ultimo Speciale n. 3 di ottobre (Finanza e Fisco) che è
possibile trovare sul sito del nostro Consolato (www.maestrilavoro-roma.it) e della nostra Federazione (www.maestrilavoro.it).
Si passa quindi al non meno rigido Jyrki Katainen, attuale Vice Presidente (è il secondo di Junc ker) della Commissione europea e Commissario per il Lavoro, Crescita, Investimenti e Competitività, de leghe che “oscurano” e mettono in secondo piano il nuovo Commissario agli Affari Economici e Monetari,
il francese Pierre Moscovici, fortemente voluto dal Presidente Hollande (ricordiamo che Katainen, il
“guardiano dei conti”, è stato Primo Ministro finlandese, nonché, commissario predecessore dello stesso
Moscovici, nel “Barroso 2°”). In questa graduatoria, ma solo in ordine di presentazione, troviamo l'attua le Ministro (tedesco) alle Finanze Wolfgang (come Mozart) Schauble (già ministro dell'Interno) che, bontà sua, auspica un maggiore coordinamento nelle politiche fiscali dei Paesi della UE.
Se non bastassero i falchi ci sarebbe (e c'è) il Presidente del Consiglio di Vigilanza della Ue la severa francese Danièle Nouy.
Siamo certi che i “nostri” si son fatti valere.
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3.2 - I RISULTATI DEGLI STRESS TEST
Premessa: cercheremo, ancora una volta, di rendere meno difficile
un argomento quasi completamente riservato ai lettori più esperti, rimanendo più sulle notizie e meno sulle “tecnicalità” per le quali si resta
a disposizione.
Ricordiamo che il 26 ottobre u.s. sono stati resi noti i risultati “degli
stress test” della BCE che ha valutato i bilanci di 130 banche di cui 15
del Bel Paese. Gli stress test hanno fatto seguito al: ”Asset Quality Review” (aqr) che possiamo tradurre come una valutazione/revisione della
qualità degli attivi di bilancio delle banche. Questa valutazione, nota
come Comprehensive assessment (cioè come una valutazione approfondita delle banche, condotta dalla BCE in cooperazione con l'EBA), non possiamo dire che sia stata
fuorviante ma sulla base dei criteri adottati, come vedremo in seguito, ci sono state differenze di tratta mento tra le banche nella valutazione degli attivi (aqr) e nella prova di resistenza a choc dell'economia
(stress test). Ma andiamo per ordine.
1) L' Asset Quality Review è stato una sorta di check-up che la BCE ha
svolto sugli attivi delle 130 maggiori banche europee; l'esame ha portato
ad una riduzione complessiva del valore dell'attivo per circa 48 miliardi. Le
“nostre” banche, nel complesso, pur presentando una riduzione di ben 12
miliardi, non apparivano ovviamente in una situazione rosea ma, sulla
base solo di questa prova, non presentavano criticità eccessive, insormontabili. Le 15 banche italiane “controllate” dalla BCE sono state le seguenti:
Carige, Monte dei Paschi, Piccolo Credito Valtellinese, Popolare di Milano,
Popolare di Sondrio, Popolare di Vicenza, Banco Popolare, Credito Emiliano, Iccrea Holding, Mediobanca, Unicredit, UBI, Veneto Banca, Popolare
dell'Emilia Romagna, Intesa San Paolo.
2) Gli stress test (l'esame “sotto sforzo”, propedeutico all'avvio della Vigilanza Unica) hanno simulato
peggioramenti della situazione economica e la conseguente capacità delle banche a reagire a tali rischi,
tali choc. Per superare il test era necessario che “il capitale di migliore qualità” (CET 1) non scendesse al
di sotto di un valore prefissato dell'attivo (8%; il 5,50% nel caso di scenario estremo) ponderato per il rischio.
3) Sulla base dei conti chiusi al 31 dicembre u.s. sono state 25 le banche europee bocciate in quanto
con un deficit di capitale complessivo per 25 miliardi di cui 9,7 attribuibili a 9 italiane. Tenuto conto dei
capitali raccolti durante il 2014, le 25 banche si sono ridotte a 13 che entro i prossimi nove mesi dovranno tornare sul mercato e raccogliere capitali “privati” per circa 10 miliardi. Sul fronte italiano, chi ha rag giunto il traguardo al “novantesimo minuto” sono state la Popolare di Vicenza e la Popolare di Milano.
Monte dei Paschi e la Carige, le due “rimandate” (nelle quali in un recente passato la Magistratura è do vuta intervenire per vicende “poche chiare”), attualmente stanno preparando il programma di raccolta
dei capitali necessari (circa 3 miliardi di cui 2,11 per la banca di Siena e 0,81 per la banca di Genova).
Particolarmente svantaggiato è stato il Monte dei Paschi, già coinvolto in un pesante e difficoltoso
piano di risanamento, necessario sia a seguito dell'acquisizione dell'Antonveneta, sia per effetto dei guasti prodotti dal precedente management ed in particolare dalla cosiddetta “banda del 5%”: per la banca
non è stato possibile usufruire della particolare procedura riservata alle banche coinvolte in piani di risa namento di cui hanno usufruito invece le banche greche.
4) Gli stress test, e qui ci addentriamo in un discorso non semplice, erano concentrati sugli “attivi creditizi”, cioè sul credito/investimento che
una banca commerciale concede alla propria clientela (famiglie, imprese,
Stati con l'acquisto di titoli pubblici), particolarmente colpiti da non pochi
anni di recessione, e non sugli “attivi di mercato”, che caratterizzano,
spesso in maniera sensibile i bilanci delle banche europee continentali
(tedesche in prima fila) piene di derivati, di “cartolarizzazioni” di crediti,
di investimenti sul mercato dei titoli (si pensi alla Deutsche Bank che
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“impiega” in attività finanziarie circa 1.000 miliardi di euro, non molto
lontano dal PIL del Bel Paese). Questi attivi ponderati per il rischio, Risk
Weighted Assets (RWA) rappresentano la sintesi dei principali fattori riconducibili ad una specifica attività finanziaria. Ma questi sono gli stessi
rischi, certamente più speculativi di quelli creditizi, che hanno dato vita
alla crisi mondiale partita con il crack della Lehman Brothers.
La diversa misurazione degli attivi ha portato a dei risultati finali che, in alcuni casi, fotografano in
modo non obiettivo lo stato dell'arte.
Comunque, una valutazione andava fatta ed è stata fatta. Non possiamo però non considerare il
“nanismo” e la frammentazione ed il alcuni casi la “burocratizzazione” che caratterizza il nostro sistema
bancario, nonostante le aggregazioni più o meno recenti. Non possiamo, però, non ricordare e sottolineare come le nostre banche non hanno avuto grossi aiuti dallo Stato. Di contro, tutte le altre banche
europee (dalle inglesi, anche se la Gran Bretagna non è nell'eurozona, alle tedesche, dalle francesi alle
olandesi ed alle spagnole, dalle irlandesi alle greche ed alle cipriote) hanno ricevuto decine di miliardi di
euro (£ per gli inglesi) di aiuti dai propri Governi anche attraverso provvidenziali ricapitalizzazioni; solo
nel Bel Paese, con i Monti Bond (che poi era debito e non nuovo capitale), l'aiuto si è concretizzato con
un importo molto, ma molto basso (ovviamente in termini relativi).
Le “nostre” hanno anche “sofferto e pagato” per gli investimenti fatti (e che hanno in portafoglio) in titoli del debito pubblico italiano, con una
grossa esposizione, quindi, al rischio sovrano domestico (ben 260 miliardi
di euro (*). Hanno anche “pagato” le regole contabili seguite nei test dalle
quali sono state penalizzate.
Infine, sarebbe comunque auspicabile un ortodosso e sano sistema
di consolidamento del sistema bancario (soprattutto parlando di banche
che fanno più attività creditizia pura e meno attività finanziaria speculativa)
che potrebbe portare ad una riduzione dei costi soprattutto in una fase,
come l'attuale, caratterizzata da decrescita o scarsa crescita accompagnata
da spinte deflattive. Non ultimo, le “nostre” banche farebbero bene a dare
una “rinfrescata” alla rete delle filiali, spesso disordinata e poco funzionale.
Riteniamo che possa bastare.
(*) - Come Paese ci siamo sicuramente svegliati un po' in ritardo nei confronti dell'importanza delle Istituzione europee: dove eravamo quando si discuteva dei problemi dell'agricoltura, delle reti, degli investimenti e delle regole comuni? E i fondi messi a disposizione dalla Ue in favore del Bel Paese che quasi sempre non venivano spesi o spesi male? Chi ci ha rappresentato per tanto
tempo in Europa? Politici a fine carriera, trombati (perché mediocri o fastidiosi) e/o prossimi alla pensio ne: sicuramente non i migliori. I cosiddetti Paesi forti con una presenza continua e qualificata hanno oc cupato tanti spazi in modo da poter legiferare secondo la loro convenienza mentre i “nostri” non hanno
avuto, in alcuni casi, la forza e la capacità di contrastarli. La Germania ha assunto una posizione egemone con i suoi “falchi” (ed ha già dimenticato quando l'Europa dimezzò il suo debito), il Granducato (Lux)
ha potuto costituire nel cuore dell'Europa un “paradiso fiscale” che sta emergendo in questi giorni in tutta la sua criticità forse perché ormai dal 2016/2017 ci sarà l'obbligo di superare il segreto bancario attraverso la fornitura dei flussi automatici (ved. Paragrafo § 3.4) o forse perché sarebbe “coinvolto” Juncker,
e... per amor di Patria ci fermiamo qui.
(La nota di cui all'asterisco è tratta dalla mail ricevuta da un nostro lettore e riportata alla fine di questo
capitolo 3, dopo il paragrafo § 3.4)
3.3 - UN AGGIORNAMENTO DEL Q.E. (QUANTITATIVE EASING) NELLA BCE E NEL MONDO
Si è conclusa sostanzialmente con un nulla di fatto la riunione del Consiglio direttivo della
BCE del 6 novembre. Tra l'altro, i margini di manovra sui tassi di interesse, a seguito della recente ri-
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duzione, erano e sono abbastanza limitati.
La riunione era stata preceduta da indiscrezioni pubblicate dall'Agenzia Reuters circa una fronda da parte di
alcuni banchieri centrali “capitanati” dal tedesco Jens
Weidmann, alla quale aderirebbero anche i Governatori
lussemburghese, olandese, lettone ed estone, ai quali si
aggiungerebbero altri membri del board BCE sino ad arrivare ad un massimo di 7/8 membri (su 24 del Consiglio
direttivo). Al Presidente Draghi si rimprovererebbe sia la
sua “non collegialità” nelle decisioni, sia l'intenzione di
voler partire con il programma di OMT (acquisti di titoli di
Stato da parte della BCE, su cui ci siamo intrattenuti molto nello Speciale n. 3 di ottobre). E' questo secondo aspetto il “pomo della discordia” che vede in qualche modo “coinvolta” (come abbiamo visto) anche la Corte Costituzionale di Germania.
Ma in un contesto economico europeo dove solo per alcuni Paesi i tassi di crescita del PIL sono in
diminuzione mentre per altri la situazione è, nella migliore delle ipotesi, di stagnazione se non addirittura
di recessione e se il tutto è accompagnato da spinte deflattive più o meno accentuate ovvero da tassi di
inflazione vicino allo zero, come si dovrebbe agire?
In questa delicata situazione i primi acquisti di Covered Bond (e quanto prima degli ABS: vedere
sempre lo Speciale n. 3 di ottobre) non sono stati molto incisivi (e non poteva essere diversamente)
come pure l'operazione fatta di Tltro nel mese di settembre (che sarà replicata il 10 e l'11 dicembre prossimo).
Draghi (secondo la classifica Forbes, l'ottavo uomo più potente del mondo) auspicherebbe un'azione concertata dove oltre
all'aspetto monetario, si dovrebbe fare leva sul piano degli investimenti e delle riforme. Il Presidente della BCE aveva annunciato
che il bilancio della Banca Centrale dovrebbe aumentare per tornare
ai valori del 2012 per “fornire” al sistema ulteriore liquidità di
700/1000 miliardi di €: la minoranza sostiene che, tale importante
obiettivo Draghi non l'avrebbe concordato con alcuno. Mediante le
contestazioni sul metodo si vuole mirare al merito che, immancabilmente, non potrebbe non trovare attuazione attraverso le operazioni di OMT, cioè con l'acquisto dei Titoli
degli Stati membri, che gli oppositori, soprattutto i tedeschi, vedono come il “fumo negli occhi”. Nel corso
della Conferenza stampa (registrata) abbiamo avuto occasione di ascoltare direttamente che, oltre a ricorrere alle ormai “tradizionali” operazioni di acquisti di covered bond e di ABS e di nuove Tltro, “ in caso
di necessità la Banca ha deciso all'unanimità che potrebbe ricorrere anche a strumenti non convenzionali
(gli OMT?)”.
E' il solito compromesso cioè rinviare l'eventuale attuazione? Una promessa? Una minaccia? Sta remo a vedere.
Mentre i “nostri” litigano, altri (soprattutto i Giapponesi) fanno i fatti, altri ancora, gli USA, chiudono (per
il momento) un periodo di oltre 6 anni di quantitative easing.
Gli USA: hanno iniziato subito dopo il fallimento della Lehman Brothers (settembre 2008). Risale, infatti, al dicembre dello stesso anno la
prima fase (Q.E.1) che si concretizzò con un piano di acquisto di 600 miliardi di $ da parte della FED (la banca centrale USA) di ABS (ormai tutti
nostri lettori sanno cosa sono). Ricordiamo che per Q.E. (Quantitative Easing) si intende l'irrogazione di moneta al mercato da parte delle banche
Centrali attraverso l'acquisto di strumenti finanziari (in genere azioni,
bond, covered bond, ABS e titoli di Stato). Anche la seconda fase del Q.E.,
avviata nel novembre 2010, si concretizzò nell'acquisto di asset per 600 miliardi di $.
Dal settembre 2012 il piano di acquisti venne programmato in acquisti mensili di 40 miliardi di $
aumentati, dopo due mesi, a 85 miliardi. Tra il 2010 ed il 2012 la FED fece ricorso nel 2011 all'operazio ne Twist, cioè l'acquisto di titoli a lungo termine con la vendita di titoli a breve. L'acquisto dei titoli a lun -
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go serviva ad abbassare i tassi a medio lungo termine. Il Governatore della
FED Ben Bernanke veniva chiamato con il nickname (nomignolo) Helicopter
Ben, perché attraverso queste operazioni “faceva piovere” dal cielo soldi ...invece che ...manna. Nel maggio dello scorso anno (2013) venne annunciato il
cosiddetto “tapering” cioè una riduzione graduale degli acquisti di titoli.
E' stato il governatore Janet Yellen, anni 68, governatore dal febbraio 2014, a confermare il 29 ottobre scorso
la fine degli acquisti di bond USA e quindi
la fine del Q.E. (saranno d'accordo i Repubblicani vincitori delle elezioni di Midterm?). Il dollaro, già in rafforzamento, ha raggiunto il
massimo dal 2012, anche se i valori restano, attualmente, intorno a
1,24 - 1,25 per euro (anche la decisione della BCE di ricorrere, in
caso di necessità, ad un programma di Q.E. “europeo” ha contribuito
a portare il valore dell'euro nei confronti della valuta statunitense da
1,40 ai valori attuali del 7 novembre). La forza del dollaro sta creando
serie problematiche a tutti quei Paesi (soprattutto la Russia e gli emergenti) che si sono indebitati in valute estere e soprattutto in dollari USA.
Ma cosa ha prodotto il Q.E. americano avvenuto soprattutto durante la presidenza Obama? In
estrema sintesi: ripresa economica (l'incremento del PIL nel terzo trimestre 2014 è stato del 3,5%), inflazione moderata, più occupazione. Sono aumentati gli investimenti ed i consumi. Perché allora i democratici hanno perso le elezioni di novembre? L'amministrazione Obama oltre a risanare l'economia si è
contraddistinta per diverse riforme quali quella sanitaria e quella sull'immigrazione. E' forse per questo
che gli americani hanno scelto “i bianchi” Repubblicani, che rimproverano al Presidente afroamericano
una timida politica estera: nel 2014, esclusi casi sporadici, i soldati americani non sono stati coinvolti in
azioni terrestri di guerra. Ma è quello che non vogliono alcune potenti lobby.
Ci fermiamo.
Il Giappone: si fermano gli USA, accelera il Giappone. La Bank of
Japan (BoJ ovvero la Nippon Ginko che è il nome giapponese della banca e che non ha niente a che vedere con l'ispettore, acerrimo nemico di
Diabolik) il 31 ottobre ha deciso di aumentare il Q.E. da 60.000 - 70.000
a 80.000 miliardi di yen l'anno.
In realtà il Governatore della Banca centrale giapponese aveva indicato diverse volte che, in caso di necessità, sarebbero stati attuati gli
opportuni incrementi, che sono arrivati con questa decisione. Si passa quindi da 60.000-70.000 miliardi
di yen (pari a circa 430-500 miliardi di euro) a 80.000 miliardi di yen (574 miliardi di euro). La misura si
è resa necessaria perché il target di inflazione programmato (il 2% nel 2015) è ancora lontano ed a set tembre 2014 si è fermato all'1% (depurato degli effetti dell'aumento dell'IVA). La storia deflazionistica
del Giappone viene da molto lontano. Ma l'attuale determinazione con la quale le autorità monetarie del
“ Paese del Sol levante” perseguono l'obiettivo è categorica: “ si farà tutto il possibile per cercare di raggiungere il target di inflazione del 2%” ha sottolineato il Governatore della Banca del Giappone Haruhiko
Kuroda. I primi riscontri e le prime reazioni sono state positive.
Continueremo a seguire .
Gran Bretagna: è un programma che risale al 2009 quando Bank of England fissò il tasso di riferimento allo 0,50% (mai modificato da allora). Lo ha
confermato anche nella ultima riunione dell'8 ottobre u.s. come pure è stato confermato in 375 miliardi di sterline (aumentato di 50 miliardi nel 2012 dai 325 precedenti) l'ammontare del programma di acquisto di titoli di Stato.
Ci fermiamo.
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3.4 - SUPERATO IL SEGRETO BANCARIO: 51 PAESI FIRMANO UN ACCORDO
Nell'ambito del Global Forum on Transparency and Echange of Information for tax Purposes, tenutosi a Berlino il 28 ed il 29 ottobre u.s. , è stato trovato un accordo multilaterale sullo scambio automatico delle informazioni.
Per contrastare il fenomeno dell'evasione fiscale internazionale, ben 51 Paesi hanno sottoscritto
l'accordo per implementare il nuovo standard unico elaborato dall'OCSE. Altri 7 Paesi, pur non avendo
ancora firmato, si sono impegnati ad avviare lo scambio delle informazioni alla stessa data: per questi 58
Stati (i cosiddetti early adopters) l'accordo diventerà effettivo nel 2017. Da tale data, quindi, sarà effettivo, ripetiamo, lo scambio automatico di informazioni, che nasce dal lavoro effettuato a livello internazionale sulla base della convenzione multilaterale OCSE sulla mutua assistenza amministrativa fiscale. Altri
34, si aggiungeranno nel 2018, portando il numero a 92. (da FiscoOggi, 30 ottobre 2014, Vito Rossi).
L'accordo si concretizza nella condivisione delle informazioni fiscali
su interessi, dividendi ed altri redditi finanziari e “ avrà come conseguenza
quella di eliminare il segreto bancario perseguendo un obiettivo particolarmente ambizioso ...individuare e recuperare quei 5.800 miliardi di euro
che sarebbero nascosti nei paradisi fiscali e che provocherebbero un minor introito di 130 miliardi l'anno per le amministrazioni fiscali del mondo”. (IPSOA quotidiano 30 ottobre - Giuseppe Rocco - Esperto economico).
In concreto l'attività di verifica sui conti saranno avviate, in via sperimentale, dagli intermediari finanziari dei Paesi che per primi hanno aderito
all'accordo tra cui il nostro (gli “early adopters) già dal 1° gennaio 2016.
Ci hanno stupito, e non poco, le dichiarazione del padrone di casa, il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schauble (da che pulpito viene la predica! Fatta attraverso un articolo riportato e letto
sul Il Sole 24 Ore del 1° novembre scorso) di cui riportiamo alcuni passaggi: “ La legislazione tributaria
non ha tenuto il passo. Le regole elaborate negli anni '20 e '30 non sono più adeguate. Bisogna adottare
le normative alla realtà dei servizi digitali. In assenza di regole praticabili, gli Stati perdono introiti vitali
per assolvere ai propri compiti. Al tempo stesso il problema di una tassazione equa è sempre pressante:
il numero dei contribuenti che versa somme adeguate per finanziare beni e servizi pubblici si riduce. La
frizione fra la sovranità nazionale sui bilanci e la portata internazionale delle
attività imprenditoriali può essere risolta solo con un dialogo internazionale
e l'introduzione di parametri uniformi a livello globale. Nella UE, consentire
a Gruppi di Stati (N.B. perché solo gruppi di Stati e non tutti o quasi tutti?)
di fare passi avanti concordando soluzioni comuni a problemi che possono
essere risolti solo attraverso l'approccio multilaterale è un metodo che ha
dimostrato di funzionare. L'approccio può servire come modello di governance per risolvere i problemi internazionali...”.
°°°°°°°°
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Ci fermiamo qui, ma prima vogliamo riportare una mail scelta tra le
tante che ci sono pervenute con riferimento al nostro Speciale di Finanza e Fi sco (ottobre n. 3).
E' di George the Cothelet (pseudonimo):
“...certamente il Fiscal compact non deve essere un “dio” sacro, e che i tedeschi devono essere meno “teutonici” e togliersi il chiodo dalla testa, però
...non è che noi italiani non abbiamo le nostre “colpe”: abbiamo scritto libri di
promesse che ...non abbiamo mai mantenuto, abbiamo distrutto la nostra credibilità (...omissis..) ecc. ed
il debito è continuato (e continua) a salire.
Poi c'è l'errore di fondo dei Padri costituenti l'Europa che si sono fermati a metà del lavoro (caro Giorgio,
non è che loro si siano fermati: purtroppo come esseri umani non erano eterni. Sono quelli che sono ve nuti dopo che hanno dato una diversa interpretazione a quello che volevano fare i “Padri”): non hanno
previsto una uniformità fiscale, una vera FED europea e non una BCE zoppa, un ministero delle Finanze
unico, un esercito unico, ecc.. Forse i tempi non erano maturi, ma oggi lo sono ancora meno. L'entusiasmo del dopo guerra, gli uomini che hanno vissuto e combattuto la tragedia europea oggi non ci sono
più e sono tornati gli egoismi nazionalistici. Consideriamo inoltre che la Germania ha il TERRORE
dell'inflazione e che, a ragione, teme che grandi iniezioni di liquidità (su un mercato mondiale già iperliquido) possano scatenare bolle speculative sui mercati rendendoli sempre più “finanza dipendenti” e distanti dal valore del sottostante (cosa che gli outlook di alcuni investitori già prevedono).
Il problema è trovare il giusto equilibrio e Governi in grado di dettare serie leggi al sistema (per me la
separazione retail-merchant bank è fondamentale) e rilanciare veramente il completamento dell'unificazione europea. La Cina è vicina e ...omissis... rischiamo marginalità e sopraffazione”.
Qui finisce la mail che, trattandosi di un rapporto tra “vecchi” colleghi ed amici, ha richiesto opportuni omissis.
Sempre sagace ed arguto George (Giorgio), uno dei validi colleghi con i quali abbiamo, con non
poche fatiche, le immancabili preoccupazioni e con non poche soddisfazioni, portato avanti la tesoreria e
la finanza operativa di quello che era, in allora, uno dei più grandi Gruppi industriali del Paese.
Con George scrivemmo anche una quarantina di pagine sull'euro che vennero riportate su un un
libro di un'importante Società di Revisione e Consulenza (insieme ad altri qualificati interventi): era il
1999. Ed a proposito dell'euro la nostra Società, tra le prime, sempre nello stesso anno introdusse un sistema gestionale di contabilità delle operazioni finanziarie espresse nella nuova moneta. Con la dealing
room, invece, non andammo molto lontani nel prevedere “a tavolino” il valore di quello che sarebbe sta to il cambio ufficiale, tra l'euro e la lira, fissato dalla BCE.
Pensiamo che possa bastare.
Roma, 7 novembre 2014
4 - DOPO LA FINANZA: LA NUOVA NORMATIVA (CENNI E RINVIO),
UN PO' DI FISCO E DI NOTIZIE
Come al solito ci siamo fatti prendere la mano dalle problematiche finanziarie e quindi abbiamo rubato molto spazio agli altri
temi, oggetto normalmente delle nostre riflessioni. Soprattutto per
quanto concerne la nuova normativa: sono “arrivati al traguardo”
alcuni importanti provvedimenti.
In particolare, sono diventati legge sia il D.L. cosiddetto
“Sblocca Italia” sia il D.L. sulla Giustizia Civile. Inoltre, è stato
anche varato il Decreto Legislativo “Semplificazioni Fiscali”.
Nello Speciale di Agosto-Settembre avevamo affrontati i due
D.L., mentre per lo “schema” del decreto legislativo semplificazioni
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fiscali (ed in particolare per il 730 precompilato) abbiamo riportato una nota, molto completa e chiarificatrice, dell'Agenzia delle Entrate nello Speciale n. 3 di Ottobre.
In questo Speciale di Novembre (che chiamiamo convenzionalmente Novembre n. 1) faremo un cenno
alle tre problematiche per poi riprenderle subito dopo in un nuovo Speciale (Novembre n. 2) che seguirà
e chiuderà il nostro lavoro annuale. A gennaio, sarà la volta della Legge di Stabilità 2015, che dovrà, verosimilmente, essere approvata entro il 2014. Poi si vedrà.
4.1 - LA LEGGE DI CONVERSIONE DEL D.L. SULLA GIUSTIZIA CIVILE
Ricordiamo che nel C.d.M. del 29 agosto u.s., nell'ambito della problematica
“Giustizia”, vennero approvati un decreto legge (D.L. 12 settembre 2014 n. 132)
recante “Misure urgenti di degiurisdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dell'arretrato in materia di processo civile” e 6 disegni di legge (un d.d.l.
delega sul processo civile sui tribunali “specializzati”; uno sul Diritto penale con
il ripristino del falso in bilancio, antiriciclaggio aggravato, antimafia incisiva; un
terzo, con deleghe, sulla prescrizione, intercettazioni, ecc.; un quarto sulla responsabilità del magistrato, un quinto ed un sesto, rispettivamente, sull'estradizione e sui giudici onorari): mentre il decreto legge è stato convertito in legge e
la relativa legge di conversione, la n. 162, è stata pubblicata sulla G.U. n. 261 del 10 novembre 2014 Supplemento Ordinario n. 84, per quanto concerne i 6 d.d.l. (con delega o meno) siamo ancora a ...caro
amico, o quasi.
Il decreto, di cui ci occuperemo nel prossimo Speciale avvalendoci di commenti riportati da esperti (considerata la nostra non specifica familiarità con la materia), consta di 6 filoni (giuridicamente
“Capi”) oltre alle disposizioni finali: si va dalla “ Eliminazione dell'arretrato e trasferimento in sede arbitrale dei procedimenti penali pendenti (Capo I)” alla “Procedura di negoziazione assistita da uno o più avvocati (Capo II)”; da quello che sarà il tema su cui ci intratterremo di più (considerata la rilevanza e
l'attualità continua della problematica) e cioè “ Ulteriori disposizioni per la semplificazione dei procedimenti di separazione personale e di divorzio (Capo III)” alle “Altre misure per la funzionalità del processo civile di cognizione (Capo IV)” con il molto discusso articolo 16 relativo alla riduzione del periodo di
ferie per i Magistrati (anche se, per le fattispecie riportate nel Capo, ci soffermeremo in maniera non ap profondita in quanto argomento non familiare); dalle “altre disposizioni per la tutela del credito nonché
per la semplificazione ed accelerazione del processo di esecuzione forzata e delle procedure concorsuali”
(Capo V) alle “Misure per il miglioramento dell'organizzazione giudiziaria (Capo VI)”.
Può bastare, ma prima ricordiamo che, come ormai di consueto, il D.L., è stato approvato con
due votazioni di fiducia (di cui abbiamo perso il conto: la 28a? la 30a? del Governo Renzi), una per entrambi i rami del Parlamento (l'approvazione definitiva è avvenuta alla Camera dei Deputati il giorno 5
novembre con 317 voti favorevoli e 182 contrari).
4.2 - IL DECRETO LEGGE COSIDDETTO “SBLOCCA ITALIA”.
Il decreto legge “Sblocca Italia”, analogamente al D.L. sulla Giustizia Civile, è stato approvato nel C.d.M. del 29 agosto scorso. Venne
pubblicato sulla G.U. del 12 settembre con il n. 133/2014. Il Senato della Repubblica, approvando la fiducia n. 29 con 157 voti favorevoli e 110
contrari, lo ha convertito definitivamente in legge (di cui al momento
non conosciamo il numero perché a ieri sera non era stato ancora pubblicata sulla G.U.). Nel decreto recante “Misure urgenti per l'apertura
dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del
Paese, la Semplificazione burocratica, l'emergenza del dissesto idrologico e per la ripresa delle attività produttive” dopo oltre 50 correzioni imposte dalla Ragioneria Generale
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sono saltate: la riduzione dell'IVA al 4% sui lavori di ristrutturazione in casa ed il contestuale aumento al
10% in caso di acquisto della prima casa direttamente da un'impresa di costruzioni.
Vedremo, quando affronteremo nei dettagli la legge, i risvolti diretti sul nostro lettore tipo, per
quanto riguarda il bonus (sconto dall'imponibile Irpef del 20% della spesa, sino al limite di 300 mila
euro) per chi acquista una casa (dal 2014 a fine del 2017) e l'affitta per almeno 8 anni a canone concor dato. Deve trattarsi di case invendute alla data di entrata in vigore della legge. In caso di risoluzione an ticipata del contratto di locazione, l'agevolazione fiscale rimane in capo al proprietario ma solo se trova
un nuovo inquilino entro un anno, in altri termini è possibile un'interruzione dell'affitto per un solo anno.
Si potrà fruire del bonus fiscale anche sulle spese sostenute per la costruzione di un'abitazione su
un'area di proprietà. Le condizioni sono che l'acquirente sia una persona fisica non esercente attività
commerciali e che entro sei mesi la casa venga affittata per almeno otto anni. La casa deve essere una
immobile non di lusso.
Inoltre, sono previste nella legge agevolazioni:
- per le imprese che investono nella banda larga,
- per i project bond,
- nel caso di riduzione del canone di affitto.
Speciale normativa per il “rent to buy” (affitti con riscatto):
le parti dovranno definire con contratto quale è la quota del corrispettivo che il concedente deve restituire in caso di mancato esercizio del diritto ad acquistare l'immobile entro la data prefissata.
Novità per quanto riguarda la manutenzione straordinaria delle unità immobiliari tra cui l'accorpamento o il frazionamento che saranno realizzabili con la Comunicazione di Inizio Lavori.
E' contemplato nella legge anche il Regolamento Unico Edilizio che costituirà una base sulla quale
tutti i Comuni dovranno poi costruire le loro integrazioni, gli eventuali sconti sui tributi, la gestione degli
spazi pubblici.
Roma, 11 novembre 2014
12 novembre 2014: ieri sera dopo le ore 21,00 (ultima nostra verifica) la legge di conversione n. 164
dell' 11 novembre 2014 relativa allo “Sblocca Italia” è stato pubblicata sulla G.U. n. 262 di pari data-Supplemento ordinario. La “nuova legge” sarà la base per i nostri ulteriori commenti
4.3 - IL DECRETO LEGISLATIVO SULLE “SEMPLIFICAZIONI FISCALI”
E' stato approvato in via definitiva dal C.d.M. n. 36 del 30 ottobre
u.s. dopo diversi passaggi nelle rispettive Commissioni di Camera e Senato. Non è stato ancora pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (speriamo di
essere smentiti ancora una volta domani mattina) ma è il primo decreto
legislativo in attuazione della legge delega (la n. 23 del 2014 risalente a
marzo scorso con “Delega al Governo recante disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita” e sulla quale ci
siamo intrattenuti diffusamente). “A ruota” dovrebbe seguire il decreto
legislativo sulle Commissioni Censuarie.
Poi dovrà essere la volta del catasto (che dovrà rivedere le rendite, materia molto delicata ed a cui gli italiani sono molto sensibili) e delle
accise sui tabacchi, sull'abuso del diritto (una bozza elaborata dal gruppo di lavoro guidato dal Presiden te emerito della Corte Costituzionale Franco Gallo è in fase avanzata: il dlgs è molto atteso dalle società
perché dovrà portare chiarezza e certezza nelle relazioni fisco/imprese) ed infine un altro decreto dovrà
legiferare, tenendo ovviamente conto del quadro normativo della legge delega, sulle sanzioni e sul contenzioso.
Ormai mancano circa 130/135 giorni alla scadenza del periodo nel quale il Governo deve emanare i
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decreti legislativi, dopo aver “sentito” le commissioni parlamentari. Speriamo bene in considerazione delle lentezze parlamentari e di questi “andirivieni” tra Governo e Commissioni.
Trattasi di una riforma significativa alla quale dedicheremo il tempo necessario perché in molti casi
modifica le nostre conoscenze, le nostre abitudini ed anche le modalità da seguire e gli importi da paga re al fisco.
Tornando al decreto “semplificazioni Fiscali” sarà il primo ad
essere preso in esame in modo dettagliato nel prossimo Speciale Novembre n. 2, anche se su alcuni temi (il 730 precompilato) ci siamo già intrattenuti a sufficienza. Ma il decreto Semplificazioni Fiscali
contiene anche altri argomenti di interesse per il nostro lettore, dalla
modifica sulle successioni (anche se tale modifica perderebbe di importanza qualora dovesse concretizzarsi il relativo emendamento
presentato dalla “minoranza” PD nella Legge di Stabilità 2015),
all'assistenza fiscale, dal concetto “prima casa” per usufruire delle
agevolazioni dell'IVA al 4%, alle sanzioni. Tralasceremo, invece, le novità che non riguardano il nostro
lettore, quali le spese di rappresentanza, il fisco internazionale, le società estinte, i rimborsi IVA.
Per il momento può bastare.
4.4 - UNA PAUSA E ...PENSIAMO ALLA NOSTRA SALUTE (DOPO PARLEREMO DI FISCO E DI NOTIZIE)
Cancro)
Il Codice europeo contro il cancro è un'iniziativa della Commissione Europea “nata per informare i cittadini delle azioni che possono
essere intraprese da ognuno nella propria vita quotidiana per diminuire il rischio di sviluppare un tumore e quello dei propri familiari
(noi aggiungiamo: soprattutto bambini). “Si stima che il 30% dei tumori potrebbe essere evitato se tutti seguissero le seguenti dodici regole” : (da AIRC Associazione Italiana per la Ricerca contro il
1) Non fumare. Non fare uso di tabacco. Il tabacco è la principale causa evitabile di malattia e morte nel
mondo ed è anche la principale causa dello sviluppo del cancro.
2) Non fumare in casa. Appoggia le politiche contro il fumo sul luogo di lavoro. Studi condotti su non fumatori hanno evidenziato come il fumo passivo raddoppi il rischio di sviluppare un tumore del polmone
anche per chi non ha mai preso in mano una sigaretta. (da ex fumatori incalliti ma profondamente pentiti chiediamo sinceramente scusa).
3) Fai in modo di mantenere il peso salutare. Rimanere normopeso seguendo
una dieta sana ed un regime di attività fisica regolare, orientandosi con il proprio indice di massa corporea può aiutare a prevenire non solo alcuni tipi di
tumori, ma anche problemi cardiaci e il diabete.
4) Sii fisicamente attivo tutti i giorni. Limita il tempo che trascorri seduto. Essere fisicamente attivi diminuisce il rischio di ammalarsi di tumore al colon-retto, alla mammella e all'endometrio indipendentemente dal proprio peso
corporeo, ma i benefici sulla linea contribuiscono alla protezione di altri organi
dal tumore (rene, pancreas, esofago e vescica).
5) Segui una dieta sana. Mangia principalmente cereali integrali, legumi, frutta; limita i cibi ad alto contenuto calorico (cibi con zuccheri e grassi) ed evita
le bevande zuccherate; evita la carne conservata, limita la carne rossa ed i
cibi ad alto contenuto di sale.
6) Se bevi alcolici, limitane l'assunzione. Per la prevenzione del cancro non è consigliabile bere alcolici. Il
consumo di alcool è correlato allo sviluppo dei tumori della bocca, della gola, del colon-retto, del seno.
Più bevande alcoliche si consumano, più il rischio s'innalza.
7) Evita lunghe esposizioni al sole, con particolare attenzione ai bambini. Usa le protezioni solari. Non
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utilizzare lampade solari. I raggi ultravioletti (UV) causano danni alla pelle che possono portare, nel tem po, allo sviluppo di tumori. I tumori della pelle sono i più diffusi tra le popolazioni con la pelle chiara e la
loro incidenza è aumentata negli ultimi decenni anche per la moda dell'abbronzatura e l'utilizzo di lettini
solari. (ed il “buco dell'ozono” non c'entra niente? Aggiungiamo noi).
8) Sul luogo di lavoro, proteggiti dall'esposizione ad agenti cancerogeni seguendo le istruzioni in merito
alla sicurezza.
9) Controlla se in casa sei esposto ad alti livelli di radiazioni di radon. Attivati per ridurre i livelli di espo sizione del radon stesso.
10) Per le donne. L'allattamento riduce il rischio di cancro nella donna. Se puoi, allatta il tuo bambino.
Allattare i bambini fino al sesto mese di età li protegge da malattie tipiche dell'età infantile e da patolo gie croniche da adulti. Inoltre diminuisce il rischio per la madre di sviluppare un tumore alla mammella.
La terapia ormonale sostitutiva (HRT) aumenta il rischio di alcuni tipi di cancro. Limita l'uso dell'HRT.
11) Assicurati che il tuo bambino sia vaccinato per: Epatite B (per i neonati); Papillomavirus (HPV) per
le ragazze. Circa un quinto dei casi di tumori nel mondo sono provocati da agenti infettivi, inclusi virus e
batteri.
12) Aderisci al programma di screening per: cancro all'intestino (uomini e donne), cancro al seno (donne) cancro alla cervice (donne). I programmi di screening permettono di individuare alcuni tipi di tumore
ancora prima che compaiono i sintomi, quando sono più curabili.
Ci fermiamo
Roma, 12 novembre 2014
5 – FISCO E NOTIZIE UTILI
Andremo avanti fino a pagina 18 e poi ci fermeremo. Per chi vuole continuare a leggerci torneremo presto con un nuovo Speciale. Di “materiale” ne abbiamo tanto, ma ci pare saggio non fare una ...indigestione.
5.1 – VALIDA LA NOTIFICA NELLE MANI DEL CONIUGE “NON COLLABORATIVO” (DA FISCOOGGI)
“La notifica di un atto tributario ai sensi dell'articolo 139 del codice
di procedura civile, mediante consegna del plico al coniuge del contribuente, non può ritenersi illegittima a causa di un non meglio precisato
“rapporto di conflittualità” tra il soggetto che ha ricevuto la cartella
e l'effettivo destinatario” . FiscoOggi del 7 novembre 2014, a firma Massimo Cancedda, continua: “ Se la notifica è avvenuta all'indirizzo di residenza, è ragionevole presumere che la moglie consegni l'atto al diretto
interessato, anche se i rapporti tra di loro non sono buoni. E' la Cassazione che lo ha stabilito nella sentenza n. 22928 del 29 ottobre e che
ha inoltre osservato che, ai fini della valutazione della ritualità di una
notifica, occorre avere riguardo in modo puntuale ai suoi elementi rilevanti, quali il luogo in cui si perfeziona ed il soggetto che riceve l'atto ....omissis....” .
Per approfondimenti rimandiamo sia all'articolo parzialmente riportato, sia alla sentenza della
Corte. Noi, per quanto utili, siamo a disposizione anche se ci chiediamo quali possano essere le azioni
del contribuente destinatario della notifica nei confronti del coniuge “non collaborativo”.
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5.2 - E' STATO FIRMATO IL D.M. RELATIVO AL NUOVO ISEE
Lo abbiamo più volte trattato il nuovo ISEE (l'Indicatore della Situazione
Economica Equivalente) e, se sarà utile, sarà ancora oggetto di una nostra nota
dopo la pubblicazione del decreto. Questo farà decorrere la nuova “Dichiarazione
Sostitutiva Unica” (DSU) per ottenere l'ISEE dal prossimo 1° gennaio.
Dopo che il garante della Privacy ha dato parere favorevole allo schema del decreto, lo stesso decreto è stato firmato il 7 novembre c.m. dal Ministro del Lavoro e
delle Politiche Sociali, Giuliano POLETTI. Il decreto verrà pubblicato sulla G.U. di lunedì 17 prossimo.
Ricordiamo sinteticamente che il nuovo indicatore sarà calcolato sulla base reddituale e patrimoniale della famiglia. Rileva anche la composizione del nucleo familiare. Numerose le novità tra cui la giacenza media del conto corrente bancario. Ridotti i tempi nei quali l'INPS metterà l'ISEE a disposizione del
contribuente richiedente.
Inoltre, per la presentazione della DSU è possibile avvalersi di una dichiarazione semplificata - il
“modello Mini”- che riguarderà la gran parte delle situazione ordinarie. Per le altre situazioni, una dichiarazione fatta a “moduli”, ciascuno specifico di una particolare prestazione o condizione del beneficiario
“(per esempio la richiesta di prestazioni socio-sanitarie con un nucleo ristretto di famiglia per facilitare la
persona con disabilità, ovvero prestazioni universitarie quando lo studente non è nel nucleo familiare di
origine, ecc.)”.
Segnaliamo, infine, che con le nuove regole sarà possibile aggiornare la propria situazione economica quando si perde il lavoro (più in generale quando il reddito diminuisce di almeno il 25%) senza
aspettare che il peggioramento delle condizioni venga prima registrato dalle dichiarazioni fiscali: “in questi casi si potrà presentare una dichiarazione particolare per ottenere l'ISEE corrente”. Molte informazioni
non saranno più richieste al cittadino in sede di dichiarazione, ma saranno direttamente recuperate negli
archivi (esempio: il reddito complessivo o altre informazioni già presenti negli archivi dell'INPS o
dell'Agenzia delle Entrate).
Può bastare, se necessario ne riparleremo.
5.3 – DISOCCUPATI AL 12,6%. MA C'È QUALCHE SEGNALE POSITIVO MENTRE 17 MILIONI DI ITALIANI SONO A
RISCHIO POVERTÀ. E CHE DIRE DELLE FAMIGLIE ITALIANE CHE TORNANO A RISPARMIARE ?
Andiamo per ordine.
- L'Istat ha accertato che a settembre il tasso di disoccupazione è rimasto elevato (12,6%) con un leggero
aumento (0,1 punti percentuali) rispetto ad agosto. Il dato
è maggiore di circa 1 punto (1,1) rispetto alla media Ue
che si attesta all'11,5% (da Eurostat). L'occupazione nel
mese ha registrato un aumento di oltre 80 mila unità
(82.000) anche se si tratta essenzialmente di lavori non
stabili. Il tasso di occupazione pari al 55,9% è cresciuto di
0,2 percentuali sul mese e di 0,5 rispetto all'anno precedente: sono due
mesi consecutivi (agosto e settembre) che l'occupazione dà piccoli segnali
positivi: speriamo bene!
L'incremento della disoccupazione, di contro, dipende dal fatto che i cosiddetti “inattivi”, cioè le persone che avevano smesso di cercare lavoro, hanno ripreso a cercarlo e quindi sono “passati” tra i disoccupati. Sempre alta
la disoccupazione giovanile (42,9%) con un incremento annuale dell'1,9%.
- In un'altra nota, sempre l'Istat ha evidenziato (su dati 2013) che più di una persona su quattro
(il 28,4%) è a rischio di povertà o di esclusione sociale, in pratica 17 milioni di italiani su 60 milioni.
Perché riportiamo questi dati: perché è utile meditare e chi può, in qualche maniera agisca.
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- Da un'indagine Acri (l'Associazione che rappresenta collettivamente
le Fondazioni di origine bancaria già Associazione delle Casse di Risparmio
Italiane) - Ipsos emerge che nel 2014 è cresciuto dal 29 al 33% il numero di
chi è riuscito a risparmiare: “negli ultimi anni la riduzione dello stock di risparmio è stata significativa ed ora le famiglie hanno ripreso a risparmiare”
sacrificando forse, aggiungiamo noi, i consumi.
Emerge una netta preferenza per i conti correnti, polizze vita e libretti al risparmio. Solo il 24% (rispetto al 35% del 2012 ed al 70% del
2010) continua ad essere affezionato al “mattone” (investimento immobiliare).
5.4 – L'AGENZIA DELLE ENTRATE HA UNA NUOVA RIVISTA - ANCORA SUL MOD. F 24
- E' nata “argomenti di discussione ”, la nuova rivista scientifica dell'Agenzia. Con un comunicato stampa bilingue (italiano ed inglese)
dell'11 novembre, l'Agenzia ha annunciato il debutto della rivista sul proprio sito. La pubblicazione “tratterà argomenti di economia, statistica, econometria e scienze delle finanze, per alimentare il dibattito scientifico sui
temi strategici dell'Agenzia”. La pubblicazione è curata da Stefano Pisani e
si avvale di un comitato scientifico di cui fanno parte qualificati docenti
universitari. La rivista si può trovare sul sito dell'Agenzia, nella sezione Documentazione ed è consultabile gratuitamente.
Finora noi non l'abbiamo fatto, ma lo faremo in futuro per noi e per
i nostri lettori.
°°°°°°
- Un nastro caro amico lettore, collega di lavoro prima e di pensione oggi, il dott. Riccardo (alias
Piteco) ci ha chiesto di avere qualche elemento in più circa il mod. F24 online per gli importi sopra i mille
euro.
Confermiamo (anche con l'ausilio di una nota sintetica dell'Agenzia) che dal 1° ottobre l'F24 telematico
(cioè online) è diventato obbligatorio per i versamenti sopra i 1.000 euro e per quelli a saldi zero o con
crediti in compensazione con saldo finale maggiore di zero (vedere D.L. n. 66 e la circolare 27/E, su cui
ci siamo intrattenuti nello Speciale di ottobre).
I modelli F24 a saldo zero potranno essere presentati esclusivamente attraverso i servizi online dell'Agenzia (“F24web”, “F24online” o
tramite un intermediario abilitato), mentre quelli con crediti utilizzati in
compensazione con saldo finale maggiore di zero e quelli con saldo superiore a 1.000 € potranno viaggiare anche tramite internet banking
(banche, Poste Italiane, Agenti della riscossione e prestatori di servizi a
pagamento, convenzionati con l'Agenzia). I contribuenti (con esclusione
dei titolari di partita IVA) potranno continuare ad utilizzare il modello
cartaceo (o il bollettino postale premarcato, quando possibile) anche
dopo il 1° ottobre per il versamento di somme pari o inferiori a 1.000 euro (è possibile dividere l'importo
utilizzando più F24 ma a rischio di confusione) a condizione che
non ci siano crediti in compensazione ed in caso di F24 precompilati dall'ente impositore (come generalmente dovrebbe
essere).
Si rimanda al nostro Speciale di ottobre relativamente ai
versamenti rateali per i quali è ancora possibile utilizzare il “cartaceo” sino a fine 2014.
Roma, 13 novembre 2014
Novembre 2014 – 1
19
6 – RINGRAZIAMENTI E SALUTI
Ringraziamo i lettori che ci scrivono e che ci danno gli spunti da approfondire; i Mdl Franco Moroni e Luciano Brunelli per la fattiva e preziosa collaborazione. Desideriamo, soprattutto, salutare i nostri
lettori, i nostri amici, i colleghi Maestri del Lavoro.
Gino e Mauro
Edizione Speciale Novembre n.1- 2014
Terminata il 14 novembre 2014
Riservata a chi vuole leggerla, agli amici, alle amiche,
alle maestre ed ai maestri.