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LEGIONELLA:
un problema, una gamma di risposte
CULLIGAN: IL LEADER MONDIALE NEL TRATTAMENTO DELL’ACQUA
Apparecchiature conformi alle direttive armonizzate
La Legionella
Che cos’è?
Il “Morbo del Legionario” o “Legionellosi” fece la sua
prima apparizione nel 1976, nel Westin Hotel di
Philadelphia, nel quale si teneva il congresso dei
veterani dell’ “American Legion”. Da qui il nome della
malattia e del batterio che la provoca: Legionella
Pneumophila.
In quell’occasione si registrarono, tra i partecipanti al
Congresso, 221 casi di broncopolmonite, che causarono ben 29 decessi. Le indagini condotte dalle autorità sanitarie furono in grado di individuare la causa
dell’epidemia: l’impianto di condizionamento dell’aria, colonizzato da un batterio altamente patogeno.
Come si trasmette?
Il batterio della Legionella Pneumophila vive nell’acqua, dove è normalmente presente senza pregiudicarne la potabilità, ma si trasmette per via aerea
(come il suo nome indica). Sono perciò da considerare, e da tenere sotto controllo, le situazioni in cui la
miscela intima tra acqua e aria produce aerosol,
ossia piccolissime goccioline, del diametro di 1-5
micron, che vengono inalate durante la respirazione.
Effetti sull’uomo!
La Legionellosi è una malattia che si riscontra con
maggiore frequenza e pericolosità negli ambienti
collettivi a residenza temporanea, come ospedali,
alberghi, palestre, navi da crociera, ecc. Si manifesta,
dopo un periodo di incubazione di 5-6 giorni, con
cefalee, malessere, seguiti da febbre e tosse. Sono in
seguito interessati i polmoni, in forma anche grave.
Se il paziente, come spesso accade in ospedale, presenta una condizione fisica generale compromessa
dall’età, dalla debolezza e dalla malattia stessa l’azione del batterio si rivela più rapida e incisiva.
Molte delle “polmoniti nosocomiali” sono attribuibili
al batterio della Legionella: ricordiamo, al solo fine di
sottolinearne la diffusione, che uno studio commissionato nel ’99 da una sede ARPA di una regione del
Nord Italia ha rilevato, su un campione di 36 nosocomi (33 dei quali pubblici), la presenza del batterio in
tutti gli ospedali esaminati, ad eccezione di uno.
Dove si annida?
Oltre agli impianti di condizionamento e umidificazione, le goccioline di aerosol si trovano nei pressi di
fontane o cascate artificiali, di vasche per idromassaggio, e anche nei vapori dell’acqua calda sanitaria,
respirabili, ad esempio, durante una normale doccia.
Gli impianti idrici, quelli per scambio di calore e
anche le normali tubazioni sono pertanto il comune
ambiente di colonizzazione della Legionella.
Le risposte CULLIGAN
Non esiste una sola risposta al problema Legionella
L’esperienza acquisita da Culligan nella lotta a questo pericoloso ospite di impianti
idrici e condutture ci permette di affermare che la risposta è da ponderare caso per
caso, a seconda della natura dell’impianto colpito, della sua dimensione e della
virulenza della colonizzazione batterica. Possiamo qui presentare un ventaglio di
possibilità, tra le quali l’esperto Culligan sceglierà, sulla base della sua competenza e di un “data base” scientifico ormai ultradecennale, quella più adatta.
TIPOLOGIE DI INTERVENTO
1 SANITIZZAZIONI SHOCK (periodiche)
IPERCLORAZIONE SHOCK
Trattamento che consiste nell’immissione di Cloro
in un’acqua avente una temperatura inferiore a
30 °C. L’immissione deve essere sufficiente ad eliminare la carica batterica esistente, dopo un tempo
di contatto di 2 ore.
SHOCK TERMICO
Si ottiene elevando la temperatura dell’acqua fino a
70-80 °C continuativamente per un periodo di 3 giorni, e facendo scorrere l’acqua attraverso i rubinetti
per un tempo di 30 minuti (difficilmente applicabile).
CONDIZIONI PRELIMINARI
Prima di procedere con l’applicazione del sistema
che si è ritenuto più idoneo, è indispensabile creare le condizioni ottimali affinché la sanitizzazione
sia efficace e duratura.
A questo scopo è opportuno verificare che l’acqua
veicolata da tubazioni e impianti idrici sia opportunamente filtrata, addolcita (se necessario) e
presenti le caratteristiche più adatte all’uso al
quale è destinata. Condutture e impianti devono
essere privi di depositi calcarei, corrosioni e biofilm, dove il batterio troverebbe un ambiente favorevole alla colonizzazione e resisterebbe con più
tenacia all’azione sanitizzante.
2 SANITIZZAZIONI IN CONTINUO
Trattamento cosiddetto “di protezione permanente”
prevede il regolare dosaggio, su base proporzionale,
di un agente sanitizzante mirato, che consente di controllare l’arrivo di nuovi ceppi batterici che possano
insidiare la rete di distribuzione, e allo stesso tempo
di debellare i batteri già insediatisi nel sistema.
I disinfettanti più usati per le sanitizzazioni in continuo sono gli ipocloriti, il Biossido di Cloro e l’Ozono.
1
Dosaggio ipoclorito
Disinfezione U.V.
2
Apparecchio dosaggio
Biossido di Cloro
CONDUZIONE
Il trattamento di sanitizzazione anti-Legionella non
è basato sull’installazione di una macchina che da
sola risolva il problema, bensì su un’azione “combinata”, frutto di accorta progettazione, della giusta
valutazione della tipologia di intervento necessaria
e di una scelta appropriata della sostanza sanitizzante.
Naturalmente, anche una volta che il sistema antilegionella è in funzione, è fondamentale monitorarne regolarmente i risultati, per intervenire eventualmente con gli aggiustamenti del caso.
La collaborazione regolare con un Centro di
Assistenza Culligan è dunque in questo caso, nel
quale è in gioco la salute e la vita degli utenti, indispensabile.
La qualità è anche servizio!
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manutenzione e la gestione degli impianti.
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La Culligan si riserva il diritto
di cambiare o modificare
le caratteristiche tecniche
o estetiche dei modelli citati
in questo stampato.
GARANZIA CULLIGAN - Eventuali difetti di fabbricazione dei materiali e di corrosione, vengono coperti dalle modalità precisate nell’apposita polizza Culligan.
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