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DIOCESI DI MANTOVA
GUIDA
PER LA
FORMAZIONE CRISTIANA
NELLE COMUNITÀ
anno pastorale 2014 -2015
INDICE
Presentazione del Vescovo mons. Roberto Busti....................................pag. 4
1. FORMAZIONE ALLA VITA CRISTIANA.........................pag. 5
Introduzione generale
di mons. Claudio Cipolla vicario episcopale per la pastorale
Percorso biblico-liturgico-pastorale 2014-2016
2. IL TEMPO DI INIZIAZIONE............................................pag. 19
INIZIAZIONE DEGLI ADULTI ALLA VITA
DELLA COMUNITÀ CRISTIANA.............................................................pag. 20
Domanda del battesimo
Domanda di completamento dell’iniziazione (cresima ed eucaristia)
Domanda di ricominciare INIZIAZIONE CRISTIANA DI BAMBINI/RAGAZZI NON BATTEZZATI....pag. 21
INIZIAZIONE CRISTIANA DI BAMBINI/RAGAZZI
DI FAMIGLIE CATTOLICHE E/O DI TRADIZIONE CATTOLICA.............pag. 22
3. IL TEMPO DI PERMANENZA E DISCEPOLATO........pag. 23
Per il sostegno alla vita della comunità
FORMAZIONE AL SERVIZIO E AI MINISTERI
INIZIALE / PERMANENTE......................................................................pag. 25
Per la liturgia e la preghiera
Per l’annuncio e la catechesi
Per la carità
ITINERARI FORMATIVI...........................................................................pag. 32
Per le famiglie
Per giovani – adolescenti – preadolescenti
Per il discernimento vocazionale
FORMAZIONE TEOLOGICA...................................................................pag. 38
Istituto superiore di Scienze Religiose
Scuola teologica di base
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FORMAZIONE SPECIFICA.....................................................................pag. 40
Per i ministri ordinati
Per le/i religiose/i e le persone di vita consacrata
Per gli insegnanti di religione cattolica
FORMAZIONE PER AMBITI DI INTERESSE..........................................pag. 43
Educazione e scuola, dialogo tra fede e cultura, vita sociale e lavoro, salute.
ALL’ATTENZIONE DI TUTTI....................................................................pag. 47
4. APPROFONDIMENTO
PER IL CAMMINO DELLE COMUNITÀ......................pag. 49
5. INVITO ALLA LETTURA.............................................pag. 59
6. CALENDARIO.............................................................pag. 67
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Sorelle e fratelli carissimi,
il sussidio che avete tra le mani vuole essere uno strumento per la vita delle comunità, che da qualche anno gli uffici e i centri pastorali della Diocesi preparano. Esso è destinato anzitutto ai parroci e a tutti i preti, ai diaconi, ma anche ai
membri dei consigli pastorali e a chi partecipa, in diversi modi, all’edificazione
delle comunità.
Nelle varie proposte che esso offre potete trovare e scegliere quelle che sono
utili o necessarie per la formazione alla vita cristiana, al servizio e ai ministeri,
nei diversi ambiti di interesse. Perciò anche il calendario è utile per l’informazione e la conoscenza di ciò che avviene oltre i propri confini.
Ma non si tratta solo di fare eco a iniziative e informazioni, cosa comunque
importante e doverosa. Si tratta di camminare con qualche prospettiva più a
lunga scadenza e più ampia, possibile e opportuna nel proprio contesto pastorale e in sintonia con la Diocesi.
Vorrei perciò che puntaste l’attenzione sul percorso biblico-liturgico-pastorale
per il biennio 2014-2016, spiegato all’interno e illustrato attraverso dei grafici.
Abbiamo certamente pensato il Sinodo nella sua straordinarietà; ma è una straordinarietà che attraversa la vita delle comunità e serve alla crescita di queste,
perché l’annuncio del Vangelo abbia oggi condizioni per realizzarsi. Cristiani
che insieme si mettono in ascolto dello Spirito per discernere ‘il bene della
comunità diocesana’ sono, per il futuro della Chiesa mantovana, una grande
speranza: di fraternità, di comunione, di missione.
L’idea è quella di pensare i due prossimi anni articolando la vita normale delle comunità nelle sue varie espressioni (formazione, liturgia, servizio …) e il
cammino sinodale con i suoi diversi ‘mattoni’: l’ispirazione biblica e le questioni
pastorali, le tappe e le attività del Sinodo, i soggetti che fanno il Sinodo (piccoli
gruppi sinodali e i membri sinodali). Questa articolazione è possibile se abbiamo cura di unire i diversi ‘frammenti’, perché non restino dispersi e isolati, ma
si accostino gli uni agli altri e, insieme, diano forma ad una Chiesa tutta dedita
alla domanda di tanti: Vogliamo vedere Gesù.
Ciò che mi preme è invitarvi ad ‘adottare’, in modo creativo e appropriato, la
strada indicata. La liturgia e la preghiera, lo stile di incontrarsi, i percorsi formativi e i contenuti, la partecipazione alla cura pastorale dei diversi organismi
e ministeri, le proposte che ci spostano alle periferie … tutto questo non può
forse trovare organicità e coordinamento nella visione d’insieme proposta?
Se ne coglie così il bene pastorale e relazionale che invita a entrare in dialogo
e a confrontarsi, in uno scambio di reciprocità e circolarità. Anche questo è
espressione di Chiesa che vive la sinodalità.
Mi auguro che possiate accogliere questo sussidio nello spirito con cui è stato
composto. Lo consegno alla responsabilità di tutti voi che, insieme con me,
cercate il volto del Signore e vivete la passione pastorale per la nostra Chiesa.
Con affetto benedico tutti e ciascuno!
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1. FORMAZIONE
ALLA VITA
CRISTIANA
È evidente che in alcuni luoghi si è prodotta una “desertificazione” spirituale, frutto
del progetto di società che vogliono costruirsi senza Dio o che distruggono le loro
radici cristiane (… ). Ma è proprio a partire dall’esperienza di questo deserto, da
questo vuoto, che possiamo nuovamente scoprire la gioia di credere, la sua importanza vitale per noi, uomini e donne. Nel deserto si torna a scoprire il valore di ciò
che è essenziale per vivere; così nel mondo contemporaneo sono innumerevoli i
segni, spesso manifestati in forma implicita o negativa, della sete di Dio, del senso
ultimo della vita. E nel deserto c’è bisogno soprattutto di persone di fede che, con la
loro stessa vita, indichino la via verso la Terra promessa e così tengono viva la speranza». In ogni caso, in quelle circostanze siamo chiamati ad essere persone-anfore per dare da bere agli altri. A volte l’anfora si trasforma in una pesante croce, ma
è proprio sulla Croce dove, trafitto, il Signore si è consegnato a noi come fonte di
acqua viva. Non lasciamoci rubare la speranza!
(Cfr. Evangelii Gaudium 86)
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Introduzione generale di mons. Claudio Cipolla,
vicario episcopale per la pastorale
Educare e formare
Quando pensiamo alla formazione non è l’idea della specializzazione che ci
accompagna, quanto la consapevolezza di essere comunità raggiunte dal mistero della salvezza, a cui scegliamo di affidarci e di cui sentiamo la responsabilità nei confronti dei nostri fratelli. A questa scelta e responsabilità sentiamo
l’esigenza di offrire radicamento e dinamicità attraverso strumenti e percorsi
formativi che sono in parte noti e in parte nuovi. Vogliono infatti essere, nei contenuti e nelle modalità predisposti, al servizio del cammino della nostra Chiesa
diocesana. Formare il noi ecclesiale è essenziale per la comprensione della
fede e il discernimento, per la missione e le scelte che comporta. È un’esperienza pasquale, di morte e vita, che non si improvvisa: è dono dello Spirito, ma
nella libertà e responsabilità dell’adesione personale e comunitaria. Se sono
questi alcuni dei motivi che accompagnano i nostri intenti formativi, è perché ci
attendiamo che il Sinodo diocesano, nei suoi diversi momenti, possa avere per
protagonista un noi di fraternità, collegialità, condivisione, missionarietà che
nasca dalla presenza di Dio in mezzo a noi e sia rappresentativo della realtà
diocesana, in modo non episodico, ma capace di contagiare le nostre comunità perché continuino a formarsi come noi sinodale, alla scuola dello Spirito.
Ed è proprio dall’unica comunità diocesana, animata dallo stesso battesimo e
dallo stesso Spirito, presieduta dal Signore stesso che si rende sacramentalmente visibile nella figura del Vescovo, che nascono tante piccole e diverse
esperienze ecclesiali, tanti noi: altrettanto veri ed importanti soggetti in cui si
realizza e vive l’unica Chiesa, santa, cattolica e apostolica. La diocesi infatti è
comunione di comunità e di fraternità concrete e storiche. Per questo riteniamo
nostro preciso dovere - come uffici diocesani - sentirci al servizio dei presbiteri
e delle altre ministerialità che il Signore ha suscitato per la vita delle comunità.
Tante comunità vive formeranno una diocesi viva.
Ricchezza da far circolare…
Sono molte le iniziative di formazione che si realizzano nella nostra diocesi:
questo piccolo strumento vuole renderne possibile una maggiore circolazione
tra tutti coloro che hanno qualche ragione per essere interessati. Pensiamo
soprattutto agli operatori pastorali: consigli pastorali e affari economici, presbiteri e diaconi, laici responsabili della formazione nel campo delle ministerialità
caritative, catechistiche, liturgiche.
A cui attingere e a cui contribuire
Come in un grande ‘scrigno’ che raccoglie molte cose, si possono trovare idee
a cui attingere per la propria comunità, percorsi interessanti per se stessi o da
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suggerire a qualche amico impegnato nella comunità di appartenenza, occasioni di confronto e di approfondimento. Ha valore anche se per il momento
non vi si trova qualcosa di utile personalmente: può essere sufficiente sapere
che questo ‘scrigno’ c’è e che contiene varie cose.
Anzi, qualcuno potrebbe integrare con propri suggerimenti quanto finora è stato
pensato e proposto contribuendo alla ricchezza di proposte formative offerte
dalla nostra Chiesa diocesana.
Nel segno dell’unità
È anche questo un modo per vivere la comunione tra ministeri e tra comunità,
diverse tra loro, ma unite dal riferimento ad uno stesso territorio e ad uno stesso
pastore, il Vescovo, segno visibile dell’unità della nostra Chiesa diocesana.
Per i diversi momenti del cammino di fede
Come si potrà verificare le proposte sono ordinate secondo uno schema logico. Prima si presentano le occasioni formative per coloro che si trovano nel
tempo degli inizi della fede cristiana (adulti che chiedono il battesimo o la cresima; adulti che si sono allontanati dalla fede e dalla Chiesa e vogliono ricominciare; giovani che intendono completare il loro percorso verso la pienezza
della fede cristiana…)
In dinamica di crescita e testimonianza
In seguito l’attenzione è posta su chi ha scelto di essere cristiano, ma sa di
dover continuare a crescere nella sua fede. Sollecitato soprattutto dalle circostanze in cui la vita lo colloca, il cristiano adulto testimonia il suo battesimo
e vive la sua missione sacerdotale, profetica e regale: nel lavoro, in famiglia,
nella cultura, con la solidarietà. Si tratti di campi non sempre protetti dalla
vicinanza di fratelli e sorelle nella fede e per questo chi vi si trova “mandato”
in forza del suo battesimo, ha diritto ad avere luoghi di ristoro dove riposare e
dove rinvigorire la propria vocazione.
Con la forza unificante e generante della comunità
Se questo luogo è propriamente la comunità, la celebrazione eucaristica domenicale e la preghiera quotidiana ne sono i ‘momenti’ concreti e qualificanti.
Non possono mancare però occasioni offerte per scoprire sempre nuove ragioni e nuove prospettive del proprio impegno missionario.
Proprio per questo, contestando la sottolineatura ideologica che sottolinea
nell’esperienza cristiana la separazione tra attività intraecclesiali e attività secolari, riaffermiamo che è la comunità ad avere il ruolo unificante. Un esempio:
il servizio del catechista e la testimonianza nell’ambito del lavoro sono entrambi
espressione della missione della Chiesa, ma trovano nella comunità che si
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raduna per l’eucaristia, per la formazione, per la progettazione il soggetto che
fa unità. Chi va in missione nel mondo sempre più secolarizzato e individualista sa di poter contare sulla sua comunità di fede. La comunità sa di vivere
lasciandosi seminare e ‘scomparire’ nel campo del mondo.
Non sfugga quindi il rilievo missionario della preghiera, della liturgia, della catechesi; non sfugga l’importanza dei ministeri ecclesiali e degli impegni orientati a servire la vita di comunità; non sfugga l’importanza dell’esistenza della
comunità e della sua qualità “cristiana”.
La comunità è una e unica, ed è santa sia quando va in missione ed alcuni
suoi membri si disperdono nel mondo, sia quando si ritrova per crescere nella
profondità spirituale e nella carità fraterna.
Nella multiforme vocazione al servizio
La seconda parte di questo strumento si pone al servizio dunque dei ministeri.
Qualcuno nella Chiesa è chiamato a servire la Chiesa stessa, nelle dimensioni
che ne rendono possibile l’identità e la missione: la professione di fede e la
carità, la liturgia e la preghiera. Prendersi cura della catechesi o di celebrare
bene, non è più importante del servizio nel mondo e per il mondo, ma non
deve nemmeno essere considerato insignificante o autoreferenziale. Ci sono
semplicemente vocazioni diverse. Di fronte a Dio e alla Chiesa siamo uguali
nella dignità battesimale, diversi nella vocazione ministeriale.
Un presbitero o un catechista o un lavoratore valgono nella Chiesa e di fronte
a Dio per l’amore e la competenza che impiegano nell’esercizio del proprio
ministero: ognuno con la responsabilità della vocazione accolta da Dio.
Guardando avanti e attenti all’oggi
Queste proposte si collocano tra due atteggiamenti richiesti nella nostra realtà
pastorale:
-la necessaria e sempre più urgente arte di saper progettare il percorso formativo di una comunità: lasciandosi ispirare dalla Parola di Dio, leggendo la
situazione, orientandosi verso obiettivi possibili, verificando il cammino compiuto; attivando i vari organismi di partecipazione e le ministerialità adeguate
per la vita della comunità. E se questo è discernimento non può avere dei
solitari per protagonisti, ma il noi della comunità nelle sue diverse espressioni
(consiglio pastorale, gruppi ministeriali …) e che si pone alla scuola dello
Spirito.
-il progetto definisce delle direzioni, opera delle scelte necessarie ma non
imprigiona; custodisce la disponibilità a leggere l’imprevisto, a cogliere le
occasioni, ad integrare quanto avviene durante il cammino attorno a noi, accogliendone il valore e la ricchezza: perché “Il vento soffia dove vuole e ne
senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va” (cfr. Gv 3,8).
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Un cammino di formazione che riguarda
tutte le dimensioni della vita
Il cammino di formazione dei cristiani della Chiesa mantovana pone attenzione
a tutte le dimensioni della vita cristiana. Si troveranno proposte relative a:
- testimonianza - annuncio («martyria»)
- preghiera - celebrazione liturgica («leiturgia»)
- carità - servizio («diakonia»)
- comunione («koinonia»)
Gli obiettivi della proposta formativa
Nella Chiesa locale presieduta dal Vescovo, la proposta intende:
- accompagnare nella maturazione della vita cristiana, favorendo l’unità tra
comprensione, esperienza, celebrazione e servizio che, nel loro insieme,
danno forma all’identità dei discepoli di Gesù;
-attivare, anche nella fase della proposta e della ricerca, i vari livelli di partecipazione alla vita ecclesiale (parrocchiale, di unità pastorale, diocesano),
secondo il principio di sussidiarietà: cioè non di sostituzione o assistenza,
ma creare le condizioni perché anche le realtà più piccole abbiamo risorse
necessarie e appropriate per il proprio cammino;
-considerare le opportunità promosse da associazioni e movimenti in base ai
carismi specifici.
Le note comuni e irrinunciabili
L’ orizzonte formativo è caratterizzato nei diversi percorsi da alcune note comuni e irrinunciabili:
-integralità: sia in riferimento alla ‘persona’ che alla ‘fede’. Pur nell’esperienza
attuale di frammentazione e disorientamento, entrambe custodiscono un profondo senso di completezza. Tutta la persona (intelligenza e affettività, libertà
e coscienza, competenze e fragilità) e in ogni fase della sua vita (neonato e
bambino, adolescente e giovane, adulto e anziano). Tutta la fede: come dono
e scelta, esperienza e contenuti, preghiera e servizio.
- ecclesialità: si tratta di relazioni nuove generate dal battesimo e che accolgono la responsabilità della comunione, ad ogni livello: tra i presbiteri, nelle
comunità e tutti con il vescovo;
-vocazionalità: la scelta fondamentale della fede si approfondisce e si esprime
in scelte di vita, anche definitive, con le quali ci si pone a servizio di Dio e dei
fratelli;
-missionarietà: riconoscersi abitanti del mondo e della sua storia ha bisogno
di sapienza evangelica, di capacità di presenza e profezia, di verità e carità,
sottraendosi alle logiche della contrapposizione e dell’isolamento.
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In dialogo tra comunità locali e diocesi
La formazione non è dunque prerogativa di pochi o peso che aggrava le già
numerose occupazioni. È invece risorsa, è scelta di campo che pone basi
per il futuro, è disponibilità a crescere insieme: nella fede, per la folla, come
comunità.
In questo modo la diocesi non sostituisce (e non intende farlo) l’impegno formativo delle parrocchie o delle unità pastorali; si propone invece proprio di
promuovere e qualificare le occasioni formative possibili nelle comunità, anche
quelle più piccole.
Suscitare, mantenere vivo e qualificare il senso di responsabilità di ogni parrocchia verso i cammini di formazione dei propri membri, permette di apprezzare
anche le proposte che la diocesi può presentare ad integrazione e arricchimento.
Ad ogni età e livello di maturazione umana e cristiana, in diverse sedi, con molteplici e diversificate possibilità, vorremmo che tutti cogliessero la disponibilità
della Chiesa locale ad accompagnare il personale e comunitario cammino nella fede e nella vita cristiana.
Perché il Sinodo è un’esperienza formativa?
I punti sopra descritti sono già noti. Esprimono delle prospettive condivise
nella diocesi che non si smantellano da un anno all’altro, ma hanno bisogno
di essere riflettute, hanno bisogno di sedi e momenti di confronto fraterno, di
arricchimento reciproco. Non sono le idee dell’una o dell’altra persona, dell’uno o dell’altro gruppo a dover prevalere, ma quello che insieme, guidati dallo
Spirito, si va intuendo e costruendo al servizio della diocesi, come battezzati,
ministri ordinati, laici, consacrati.
A chi è partecipe della cura pastorale del popolo di Dio sta a cuore la vita delle
comunità chiamate a servire nel mondo come icona vivente di Gesù - Dio con
noi - che si lascia vedere a chi lo cerca con cuore sincero.
Una considerazione ulteriore è doverosa: perché il Sinodo è un’esperienza
formativa?
- Perché il Sinodo contiene una chiamata che fa volgere l’attenzione di tutti a
Colui che di tutti è il Signore e nel quale è riposto il senso della vita e della
missione.
- Perché il Sinodo fa sperimentare che sulla strada non siamo soli e ci chiede
di accorciare le distanze, non per ragioni di efficienza ma della vocazione
comune ad essere popolo di Dio e corpo di Cristo;
- Perché il Sinodo ci interroga sulla nostra responsabilità nel e verso il mondo:
cosa ne abbiamo fatto del mandato di Gesù? L’ascolto, l’incontro, la cordialità,
non sono vie che il Sinodo ci invita a percorrere perché possano estendersi
negli ambienti più diversi del territorio, della città, delle culture, delle relazioni?
Ci si forma così ad essere cristiani attenti che ritrovano la propria origine nel
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dono di Dio, ci si forma a legami nuovi e purificati, ci si forma a ricevere responsabilmente il mandato missionario nei tanti e diversi modi che carismi e
ministeri custodiscono. Il noi - l’oggi e qui - cioè le coordinate del soggetto
ecclesiale, della storia e dei luoghi ci salvano dall’individualismo, dal ripetitivo, dall’estemporaneo perché hanno ‘in memoria’ il primato della grazia. Sono
questi i passi del discernimento spirituale, pastorale, comunitario. Se manca
una di queste voci non prende forma un cammino di Chiesa.
Fede, comunione, missione: tre motivi sufficienti per dire che il cammino sinodale ha valenza formativa nei confronti di tutti: chi inizia e chi è già avanti, chi si
sente sprovveduto e chi ha già qualche strumento. Con questa disposizione di
fondo ad ascoltare insieme lo Spirito che va molto aldilà delle nostre misure, il
Sinodo potrà consegnare al futuro della Chiesa mantovana non ricette pastorali, ma comunità con più profonda consapevolezza di se stesse - davanti a Dio e
al mondo - rinfrancate alle sorgenti per poter prendere l’iniziativa, coinvolgersi,
accompagnare, fruttificare e festeggiare (cfr. EG 24).
Il nostro cammino avviene tra due eventi molto importanti per la Chiesa universale e italiana: Il Sinodo sul tema Le sfide sulla famiglia nel contesto pastorale dell’evangelizzazione e che si svolge in due tappe: l’Assemblea Generale
Straordinaria dal 5 al 19 ottobre e l’Assemblea Generale Ordinaria (2015), L’altro
appuntamento è Il V Convegno della Chiesa italiana che si svolgerà a Firenze
dal 9 al 13 novembre 2015 sul tema In Gesù Cristo il nuovo umanesimo.
Entrambi questi eventi suscitano attenzione e attesa perchè il cammino diocesano e le scelte pastorali che si andranno delineando con il Sinodo diocesano
potranno avere dei riferimenti certi e rafforzati dalla comunione ecclesiale.
Anche l’Anno mondiale della vita consacrata (29 novembre 2014 – 2 febbraio 2016) accompagnerà il cammino della diocesi con gli obiettivi che è invitata
a perseguire: fare memoria dei doni di Dio, abbracciare il futuro con speranza,
continuare il rinnovamento proposto dal Concilio Vaticano II.
Solo uno sguardo ‘organico’ potrà dare seguito al desiderio di vedere Gesù
che fa ‘uscire’ e camminare per entrare nella speranza della vita, che in Dio è
donata a tutta l’umanità.
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“VOGLIAMO VEDERE GESÚ”
Percorso biblico-liturgico-pastorale
per gli anni 2014-2016
Ogni anno aggiorniamo un quadro di riferimento che si sforza di veicolare, a
partire da un nucleo biblico-liturgico-pastorale, una visione unitaria del cammino diocesano con delle proposte di cui usufruire per la formazione iniziale e
permanente dei ministeri, a cui attingere per la vita stessa delle comunità. In
questo grande quadro abbiamo sempre considerato come inserite ‘idealmente’ le iniziative delle comunità, nella diversità delle realtà locali e delle esperienze che le caratterizzano.
La nostra diocesi sta vivendo il Sinodo diocesano. Non può che essere questo,
nei due anni a venire, il luogo di ispirazione e di sintesi per la vita delle comunità. Le ragioni che confermano il significato della proposta sono di sintonia e
sincronia pastorali tra iter sinodale, vita liturgica, vita comunitaria; sono ragioni
di comunione a cui sono chiamati coloro che, in modo diverso e a livelli diversi,
hanno il compito di rendere possibile e accompagnare un cammino unitario
della nostra Chiesa. Sono i presbiteri con i consigli pastorali, i responsabili
delle diverse ministerialità con i gruppi, i responsabili degli uffici e dei centri
pastorali con i collaboratori, i moderatori di unità pastorali e i vicari foranei, il
Vescovo con il consiglio presbiterale e il consiglio episcopale.
Il quadro di riferimento raccoglie e coordina l’ispirazione biblica del Sinodo,
Vogliamo vedere Gesù, considerato nell’insieme del brano giovanneo al c.
12,20-36, le fasi e le attività sinodali, la lettera sinodale e le questioni pastorali, i tempi liturgici e la vita delle comunità. Quest’ultima è il contesto, il
luogo, il grembo perchè Scrittura-Sinodo-Liturgia possano generare il dono di
Gesù che si lascia vedere oggi, nel nostro mondo, a tutti.
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- Vogliamo vedere Gesù
- Maestro, dove abiti?
- Guarderanno a colui
che hanno trafitto
- Io sono la luce
- Ho visto il Signore
- Avvento e Natale
- Quaresima
e Pasqua
- Tempo Ordinario
- Consultazione nei
piccoli gruppi sinodali
- Le commissioni sinodali
- Le sessioni sinodali
- Orientamenti e scelte
Ispirazione
biblica
Sinodo
Tempi
liturgici
Vita delle
comunità
Mondo
Tempi
liturgici
Ispirazione
biblica
Sinodo
Vita delle
comunità
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- Annuncio e
testimonianza
- Celebrare e pregare
- Servire
- Comunione
Per camminare insieme
Ci attendono due anni di percorso sinodale. Una paura avvertita da molti è che
diventi qualcosa di troppo oppressivo e calato dall’alto, tale da assorbire tutte
le energie della parrocchia. Un’opportunità avvertita da pochi è che possa diventare un potente catalizzatore, tale da risvegliare tante possibilità inespresse
nelle parrocchie, nelle famiglie, nelle unità pastorali, in tutti i piccoli gruppi e
comunità che compongono il tessuto della diocesi. In realtà è possibile vivere
serenamente il sinodo, inserendosi nel percorso dell’anno liturgico e nel percorso ordinario di vita delle comunità.
Costruiamo una strada:
con la Scrittura, la Lettera Sinodale, il Tempo Liturgico
- La Scrittura come pietra fondante
Raccogliamo i materiali di costruzione.
Il Vescovo ci ha fornito una potente ispirazione biblica, attorno al brano di Giovanni 12: “Vogliamo vedere Gesù”. Possiamo paragonarlo ad una pietra angolare,
capace di reggere i prossimi due anni. È la roccia su cui vogliamo appoggiarci.
Il brano si articola in due sezioni. Può essere distinto infatti in due parti, vv. 2026 e vv. 27-36. Le due parti diventano così due distinti punti di appoggio, uno
per ogni anno. Si integrano molto bene con il percorso del Sinodo, possono
essere validi anche per un percorso parrocchiale o di gruppo.
- Percorsi di visione come architravi
Dopo aver individuato le rocce di appoggio, gettiamo le arcate. Don Lorenzo
Rossi ha elaborato un approfondimento biblico, ritrovando una serie di “percorsi di visione” nel vangelo di Giovanni attorno al potente simbolo della “visione”. Si tratta di interessanti architravi, capaci di articolare l’ispirazione del
Vescovo in maniera distesa nel tempo, seguendo la forza simbolica del vangelo di Giovanni.
L’elaborato di don Lorenzo Rossi è pubblicato sul sito www.diocesidimantova.it
Possiamo sintetizzare così:
“Maestro, dove abiti? Venite e vedrete” (Gv 1,35-51).
L’incontro dei discepoli del Battista con l’Agnello di Dio.
“Finché sono nel mondo, sono la luce del mondo” (Gv 9,1-41).
Il cieco nato ritorna a vedere, fino a riconoscere il Figlio dell’uomo.
“Guarderanno a colui che hanno trafitto” (Gv 19,25-37).
Il crocifisso è il chicco di grano che muore, e che porta molto frutto. A lui deve
guardare chi vuole davvero “vedere Gesù” e mostrarlo al mondo.
“Abbiamo visto il Signore” (Gv 20,1-30).
Ripercorriamo l’esperienza dei testimoni della risurrezione. Anche noi, al termine dei due anni del Sinodo, dovremmo poter dire “Abbiamo visto Gesù” e
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ripartire i quattro brani nei tempi forti dei due anni che ci attendono.
Avvento-Natale 2014-2015: Maestro, dove abiti?
Quaresima-Pasqua 2015: Guarderanno a colui che hanno trafitto.
Avvento-Natale 2015-2016: Io sono la luce del mondo.
Quaresima-Pasqua 2016: Abbiamo visto il Signore
- La lettera sinodale e le questioni pastorali: 15 oppure 14+1
L’altro punto di riferimento è la lettera sinodale che il Vescovo Roberto ha consegnato a tutta la diocesi a partire dalle 15 questioni pastorali fondamentali
che la Commissione preparatoria del Sinodo ha individuato e su cui dovremo
confrontarci e deliberare.
Sono come i mattoni di un percorso, che verranno sbozzati dalla consultazione
dei gruppi sinodali e che possono utilmente diventare materiali da costruzione.
La prima questione sinodale ha un carattere speciale. È come un filo conduttore, su cui corre tutto il percorso sinodale. È come il nastro di asfalto, che
permette ai veicoli di correre. Se manca si va a rilento. È la questione della vita
spirituale solida (n. 1).
Abbiamo poi due questioni sulla libertà: Accogliere il dono per scegliere (n. 2)
e Liberi come Gesù per generare, (n. 3).
Due questioni riflettono sulla fraternità, interna alla comunità e aperta al mondo: Comunità fraterne, fondate sull’amore (n. 4); I cristiani al servizio del bene
comune (n. 9).
All’apertura e all’ottimismo, nei confronti di se stessi e del mondo, sono dedicate altre due questioni: Una comunità cristiana partecipe e insieme critica
del proprio tempo (n.10); La fiducia costruisce la comunità e il mondo (n. 12).
Il tema della fragilità è articolato in due questioni: La malattia e la morte, luoghi
abitati dall’annuncio (n.7) e Il cristiano di fronte alla sfida della povertà e delle
fragilità sociali (n. 8).
Il nodo fondamentale del tempo è anch’esso ripartito in due questioni: La fede
dà al tempo pienezza, profondità e prospettiva (n. 5); Liturgia e preghiera:
tempo in cui Dio edifica la comunità (n. 6).
L’evangelizzazione è esplicitata soprattutto nelle questioni Alle soglie della
fede (11) e La gioia, la chiamata, il dovere di evangelizzare (n.15).
Lo scopo finale del percorso sinodale è l’edificazione di autentiche comunità
cristiane dentro il territorio diocesano; essa appare particolarmente nelle due
questioni: Promuovere la corresponsabilità, vivere la comunione (n.13) e Le unità pastorali al servizio di comunità vive e missionarie (n.14).
Le questioni sinodali si richiamano dunque a due a due; sono come i blocchi
che vengono a costruire la strada, su cui si poggia l’asfalto della maturità spirituale. La logica con cui sono state ordinate nella Lettera sinodale consente
altre prospettive che si adattano alla logica dell’anno liturgico-pastorale.
Infatti le questioni possono essere ripartite nei due anni del Sinodo e in maniera
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appropriata secondo i tempi di Avvento-Natale/Quaresima-Pasqua/Ordinario.
Ne abbiamo dato un quadro generale, per poi vederle nel dettaglio, insieme
all’ispirazione fondamentale e al percorso di visione.
- L’anno liturgico e la vita delle comunità
La tradizione della Chiesa ci offre il percorso dell’anno liturgico: per incarnare
nel nostro tempo la vita di Gesù. Le tradizioni delle nostre comunità parrocchiali delineano infine l’“anno pastorale”, che rispecchia più da vicino le esigenze
formative e comunitarie del nostro tempo. Si tratta delle fondamenta di ogni
possibile percorso.
- Le fasi del Sinodo
Sono già tracciate le fasi fondamentali del Sinodo: un anno di consultazione e
di studio, un anno di discussione e deliberazione. Sono come due grandi lotti
di terreno, su cui innalzare la nostra costruzione.
Il 2014-2015 sarà l’anno della ricerca, consultazione e dello studio, la cui frase
guida è “Vogliamo vedere Gesù”.
Il 2015-2016 sarà l’anno della discussione-deliberazione; la frase guida sarà
“Padre, glorifica il tuo nome”.
Mettersi al lavoro per costruire una strada
I dati fondamentali sono disponibili, proviamo a metterli insieme. Ricordiamo
però che cosa vogliamo costruire. Un recinto? Un grattacielo? Un palasport?
Non abbiamo/avremmo bisogno di tutto ciò. Abbiamo bisogno di una strada
per camminare insieme. Forse anche di un viadotto che passi sopra le paludi
che ci bloccano…
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MAESTRO, dove abiti?
TEMATICHE
SINODO DIOCESANO
FINE ORDINARIO
Liberi
perchè scelti
APERTURA
AVVENTO
Comunità
fraterne
CONSULTAZIONE
NATALE
Fiducia
COMMISSIONI
Guarderanno
a colui che
hanno trafitto
QUARESIMA
Povertà
PASQUA
Tempo e Fede
ESTATE
Corresponsabilità
Chiamata
ad evangelizzare
Io sono
la luce
FINE ORDINARIO Liberi come Gesù
AVVENTO
Bene comune
NATALE
Linguaggi
GEN/FEB
Abbiamo visto
il Signore!
PADRE, GLORIFICA IL TUO NOME:
L’anno della deliberazione
2016
TEMPI LITURGICI
Sinodo dei Vescovi
sulla Famiglia
GEN/FEB
2015
2014
VOGLIAMO VEDERE GESÙ:
L’anno della ricerca, dello studio, della consultazione
LA STRADA
EVENTI
SESSIONI
Convegno
Firenze
VOTAZIONE
QUARESIMA
Malattia e morte
PASQUA
Tempo, Liturgia
e Comunità
ESTATE
Unità Pastorali
Luoghi e tempo
per Evangelizzare
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PROMULGAZIONE
2014-2015 - VOGLIAMO VEDERE GESÙ
L’ANNO DELLA RICERCA E CONSULTAZIONE, DELLO STUDIO
Ottobre-novembre: libertà di cercare
Questione 2: Accogliere il dono per scegliere
Avvento-Natale 2014: Maestro, dove abiti?
Questione 4: Comunità fraterne, fondate sull’amore
Questione 12: La fiducia costruisce la comunità e il mondo
Gennaio-giugno: studio e approfondimento delle commissioni sinodali
Quaresima-Pasqua: Guarderanno a colui che hanno trafitto
Questione 8: Il cristiano di fronte alla sfida della povertà e delle fragilità sociali
Questione 5: La fede dà al tempo pienezza, profondità e prospettiva
Tempo ordinario: chi mi vuol servire mi segua
Questione 11: Alle soglie della fede
Questione 13 Promuovere la corresponsabilità, vivere la comunione
2015-2016 - CHE DEVO DIRE? PADRE, GLORIFICA IL TUO NOME
L’ANNO DELLA DISCUSSIONE E DELLA DELIBERAZIONE
Ottobre-Novembre: libertà per decidersi
Questione 3: Liberi per generare
Ottobre-Dicembre: si svolgono le sessioni sinodali
Avvento-Natale: Io sono la luce del mondo
Questione 9: I cristiani al servizio del bene comune
Questione 10: Una comunità cristiana partecipe e insieme critica del
proprio tempo;
Gennaio-febbraio: tempo della deliberazione
Votazioni finali e discernimento finale del vescovo
Quaresima-Pasqua: Abbiamo visto il Signore!
Questione 7: La malattia e la morte, luoghi abitati dall’annuncio
Questione 6: Liturgia e preghiera: tempo in cui Dio edifica la comunità
Tempo ordinario: L’ho glorificato, e lo glorificherò ancora
Questione 15: La gioia, la chiamata, il dovere di evangelizzare
Questione 14: Le unità pastorali al servizio di comunità vive e missionarie
Ulteriori approfondimenti utili per progettare il cammino delle comunità sono
nella sezione a p. 53.
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FORMAZIONE ALLA VITA CRISTIANA
2. IL TEMPO
DI INIZIAZIONE
Non sorprenda che si presti attenzione, e attenzione particolare, a questo momento
iniziale del cammino di fede. Il nostro sguardo non è abituato a cogliere interpellanze che vengono da chi è lontano, perché la nostra Chiesa proviene da un’antica e
importante tradizione di cultura cristiana generalizzata. Oggi il contesto culturale sta
radicalmente cambiando. Si incontrano uomini e donne provenienti da altre culture
che chiedono di avvicinarsi alla Chiesa, ma anche molti italiani che non hanno potuto
dare all’appartenenza alla chiesa ereditata dalla famiglia, il senso di una adesione
personale, motivata e testimoniata. A queste nuove interpellanze siamo sollecitati anche dalla presenza nel nostro territorio di uomini e donne appartenenti alle altre confessioni cristiane o ad altre religioni. L’attenzione a questa fase sarà di sprone anche
per quanti non mettono in discussione la loro fede.
Le comunità potranno trovare nei nuovi cristiani stile e disponibilità esemplari per rinvigorire tutta la Chiesa. Contemporaneamente dovremo interrogarci su come portare
l’annuncio del Vangelo a quanti sono di fatto lontani dalla vita della Chiesa.
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1. INIZIAZIONE DEGLI ADULTI
ALLA VITA DELLA COMUNITÀ CRISTIANA
Responsabile: don Manuel Beltrami
Tre sono le situazioni tipiche:
a. Adulti che chiedono il battesimo
La proposta è coordinata dall’equipe diocesana responsabile del catecumenato e realizzata a livello parrocchiale. Prevede esperienze di carità, di catechesi, di preghiera, nella partecipazione alla vita nella comunità parrocchiale.
- Per essere ammessi al catecumenato occorre presentare domanda scritta al Vescovo.
- Ha la durata minima di due anni.
- Alcuni riti previsti nel percorso catecumenale sono presieduti dal Vescovo.
Nella preparazione dei catecumeni sono previsti due momenti particolari:
- Ritiro l’ 8 dicembre a S. Maria del Gradaro
- Ritiro la 1a domenica di Quaresima a S. Maria del Gradaro e Rito di iscrizione del nome presieduto dal Vescovo in Cattedrale
b. Adulti che chiedono di completare il cammino di iniziazione cristiana
con il sacramento della Cresima e/o dell’Eucarestia
Sono coloro che hanno interrotto la formazione cristiana iniziata da bambini
e desiderano riprenderla. Essendo adulti il cammino deve essere necessariamente richiesto, motivato e accompagnato. L’ispirazione catecumenale
resta il riferimento opportuno. Quindi l’ammissione ai sacramenti richiesti
consegue al cammino di preparazione catechistica, liturgica, caritativa concordato con il servizio per il catecumenato.
- Sono previsti: un percorso ideale (in linea con il catecumenato degli adulti
e con le indicazioni della Chiesa Italiana) della durata di nove mesi e un
percorso minimale qualora la domanda venisse presentata avendo già
vissuto alcune delle tappe proposte.
- Al Vescovo è necessario dare comunicazione dell’avvio del percorso e
presentare, con qualche mese di anticipo, la richiesta dell’ammissione
alla celebrazione sacramentale.
- La celebrazione preveda il coinvolgimento della comunità, in un clima di
accoglienza e fraternità.
c. Adulti che desiderano ‘ricominciare’, dopo essersi allontanati dalla fede
e dalla vita ecclesiale
È intenzione della diocesi offrire a coloro che, ricevuti i sacramenti della iniziazione cristiana, si sono allontanati dalla fede e dalla Chiesa in modo stabile e per tempi prolungati, la possibilità di riavvicinarsi progressivamente.
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Le comunità locali devono sentirsi interpellate, messe in riflessione e in ricerca di forme adeguate e diversificate per dare una risposta al desiderio di
riscoperta della fede. Alla base deve esserci uno stile di attenzione, di accoglienza, di propositività. Un accompagnamento accurato prevede l’ascolto
delle persone, il servizio di catechisti testimoni della comunità, la proposta
di un’esperienza di appartenenza.
- Possiamo valorizzare quei momenti particolari di incontro e di annuncio
che si creano nel contesto della richiesta da parte delle famiglie dei sacramenti per i propri figli. Come anche la richiesta della Confermazione in
occasione della preparazione al matrimonio.
- La preparazione al matrimonio può costituire l’occasione per attivare, per
tutto il gruppo dei fidanzati, un’esperienza di tipo catecumenale, orientato
cioè alla riscoperta della fede e dell’appartenenza alla comunità.
- Se le parrocchie sono interessate ad attivare questo percorso, la diocesi
si rende disponibile per la progettazione e l’accompagnamento e il servizio per il catecumenato può offrire validi contributi.
- Un significativo segmento delle proposte di riavvicinamento dei giovani e
degli adulti alla vita della Chiesa è costituito dal percorso denominato “10
comandamenti” di cui è animatore don Daniele Bighi, parroco di Rivalta.
Il percorso viene proposto per reintrodurre alla vita della parrocchia i cui
responsabili sono quindi invitati a proseguire il cammino con esperienze
sacramentali, di servizio e comunitarie che sempre più devono caratterizzare le comunità cristiane.
2. INIZIAZIONE CRISTIANA DI BAMBINI/RAGAZZI NON BATTEZZATI
Responsabile: don Manuel Beltrami
In occasione della preparazione alla celebrazione dell’Eucaristia dei coetanei,
alcuni bambini chiedono ai genitori di poter essere ammessi ai sacramenti
della Chiesa. Facendo riferimento alle proposte del servizio nazionale per il
catecumenato dei fanciulli in età scolare, anche la nostra diocesi vuole accompagnare con maggiore attenzione i ragazzi che chiedono il battesimo e i
sacramenti della iniziazione cristiana, aiutandoli a maturare le motivazioni profonde della richiesta, inserendoli in un gruppo di coetanei e costituendo gruppi
catecumenali di ragazzi.
- Anche dell’iniziazione cristiana dei ragazzi dai 7 ai 16 anni è necessario chiedere autorizzazione al Vescovo che ne è l’unico responsabile.
- La domanda deve essere presentata al Vescovo almeno un anno prima della
celebrazione.
- È possibile concordare in occasione della domanda il tipo di itinerario che la
parrocchia intende seguire, facendo riferimento al servizio per il catecumenato:
- Itinerario ordinario (celebrazione del Battesimo con la Prima Comunione
dei coetanei - da concordare con il Servizio Diocesano)
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- Itinerario catecumenale (come suggerito dal documento CEI e in riferimento alla “Guida” del Servizio Nazionale per il Catecumenato e con il benestare
del Servizio Diocesano)
- Itinerario differenziato per casi particolari (da concordare con il Servizio
Diocesano)
-È necessario dare al servizio per il catecumenato informazione delle date
dei riti di ammissione, elezione e celebrazione dei sacramenti.
3. INIZIAZIONE CRISTIANA DI BAMBINI / RAGAZZI
DI FAMIGLIE CATTOLICHE E/O DI TRADIZIONE CATTOLICA
Responsabili: don Marco Mani e sr. Rossana Aloise
Circa l’iniziazione cristiana occorre superare l’idea esclusiva della dottrina e assumere in modo più evidente l’ispirazione catecumenale per gli itinerari formativi relativi ai bambini. Il percorso si riferisce all’introduzione alla vita di preghiera
e liturgica, alla vita di carità e di appartenenza alla comunità, alla conoscenza
degli elementi essenziali della fede cristiana. Si tratta di una impostazione più
globale e armonica che tiene conto e dell’unità della fede e dell’unità della
persona. Trattandosi di bambini e ragazzi e quindi di un contesto familiare da
presupporre, è evidente che l’iniziazione alla fede non può rimanere estranea
a quelle relazioni che costituiscono l’ambiente vitale dei bambini.
- La responsabilità è dunque delle famiglie e delle comunità parrocchiali con
la loro vita comunitaria di liturgia, catechesi e carità.
- La formazione dei bambini, che vede la famiglia come prima responsabile,
viene promossa e coordinata al livello ecclesiale più immediato (parrocchiale) e può avvalersi, secondo il principio della sussidiarietà e non della
sostituzione, di livelli progressivamente più ampi (unità pastorali, Diocesi);
- Di conseguenza è necessario offrire ai genitori, sia familiari alla vita ecclesiale, sia che ne abbiano preso distanza, un itinerario specifico, con l’adesione ad un’esperienza che permetta loro di assolvere all’impegno assunto
con il battesimo del proprio figlio.
Infatti, pur avendo ricevuto tutti i sacramenti, spesso i genitori sono persone che
vengono a contatto di nuovo con la realtà della fede proprio attraverso i figli.
N.B. Presso il Centro pastorale diocesano è disponibile il materiale necessario per tutto il cammino
di iniziazione (moduli per le segnalazioni e le richieste al Vescovo, proposte di itinerari di preparazione alla celebrazione dei sacramenti).
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FORMAZIONE ALLA VITA CRISTIANA
3. IL TEMPO
DI PERMANENZA
E DISCEPOLATO
Oggi si può riscontrare in molti operatori pastorali, comprese persone consacrate,
una preoccupazione esagerata per gli spazi personali di autonomia e di distensione,
che porta a vivere i propri compiti come una mera appendice della vita, come se non
facessero parte della propria identità. Nel medesimo tempo, la vita spirituale si confonde con alcuni momenti religiosi che offrono un certo sollievo ma che non alimentano l’incontro con gli altri, l’impegno nel mondo, la passione per l’evangelizzazione.
Così, si possono riscontrare in molti operatori di evangelizzazione, sebbene preghino,
un’accentuazione dell’individualismo, una crisi d’identità e un calo del fervore. Sono
tre mali che si alimentano l’uno con l’altro. (EG 78)
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FORMAZIONE AL SERVIZIO E AI MINISTERI
A precedere e a seguire la classica e frequente impostazione di Catechesi/Liturgia/Carità c’è una quarta voce, quella della comunione che rende possibile
e accompagna le tre dimensioni citate. Nella comunione ritroviamo il ministero
ordinato nel suo compito di presidenza e di guida, ma anche quegli organismi
che favoriscono il cammino d’insieme delle comunità (consigli pastorali, gruppi ministeriali …) e quelle persone che, in virtù della dignità battesimale e del
mandato che svolgono a servizio della Chiesa, partecipano della responsabilità della cura pastorale della comunità.
PER IL SOSTEGNO ALLA VITA DELLA COMUNITÀ
Coordinatore: mons. Claudio Cipolla
In linea con le indicazioni pastorali del Vescovo, la Diocesi intende promuovere
la possibilità di confronto e di formazione per chi, nelle comunità parrocchiali, svolge un servizio di coordinamento (soprattutto consiglieri e segretari dei
Consigli Pastorali Parrocchiali e di unità pastorali, incaricati al collegamento
con la Diocesi, responsabili dei settori di servizio nelle parrocchie …). L’auspicio è che nelle parrocchie/unità pastorali stesse si creino le condizioni per
momenti formativi nel senso sopra descritto e per i quali gli Uffici pastorali sono
disponibili.
APPUNTAMENTO
3a CONFERENZA DIOCESANA
DEI CONSIGLI PASTORALI PARROCCHIALI E/O DI UNITÀ PASTORALI
DATA: 12 aprile 2015
ORARIO: 15.30-18.30
SEDE: Centro Pastorale - Aula Magna
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FORMAZIONE INIZIALE
Il tempo iniziale introduce nell’esperienza della fede cristiana, rende familiari
alla vita di comunità, accompagna sia le proposte sia l’accoglienza ad una
scelta libera e consapevole da parte delle persone.
Il tempo che segue è quello della fedeltà alla propria identità cristiana: “Tu però
rimani saldo in quello che hai imparato e che credi fermamente” (2Tm 3,14).
“Se non crederete non resterete saldi” (Is 7,9b).
Per custodire la fede e rimanere in un cammino di discepolato e di testimonianza, è necessario coltivare proposte che facciano crescere e maturare.
Lo spazio ideale della formazione è il proprio contesto parrocchiale; il livello diocesano di alcune proposte non intralcia, anzi intende favorire il senso di appartenenza e di dedizione ad una concreta comunità. È compito della progettazione
saper armonizzare i diversi livelli e integrare le diverse proposte, perché ogni
persona possa sperimentare di essere membro di un’unica e stessa Chiesa che
cammina insieme. Gli Uffici diocesani sono sempre a disposizione delle singole
unità pastorali e delle singole parrocchie per accompagnare e verificare la progettazione, favorire il confronto con altre esperienze.
A quanti accolgono la chiamata a svolgere un servizio nelle comunità cristiane,
è chiesta ed offerta la possibilità di essere introdotti progressivamente e approfonditamente nell’esperienza ecclesiale.
Il discernimento vocazionale accompagna la conoscenza, la proposta, l’approfondimento delle motivazioni, l’inserimento nel servizio con modalità e tempi opportuni. Questo è compito del parroco o del presbitero di riferimento, ma anche di una
comunità parrocchiale ‘vocazionale’ capace di comunicare la forza della chiamata
di Dio, di sensibilizzare al servizio, di rimanere aperta ad inserimenti nuovi.
A tutti vengano pertanto presentate le seguenti proposte:
- la partecipazione costante al cammino della propria parrocchia nei momenti celebrativi, di formazione, spiritualità, testimonianza, vita comunitaria;
- l’attenzione alla vita diocesana
- l’impegno di un cammino spirituale;
- un periodo di tirocinio a fianco di chi ha già una certa esperienza;
- la scuola teologica di base.
Non si tratta di condizioni, che potrebbero anche spaventare, ma di opportunità che
la diocesi ritiene di poter e dover garantire a chi è chiamato a svolgere un servizio.
In alcuni casi, soprattutto quando si intende affidare un mandato ecclesiale
con relativo riconoscimento pubblico, la proposta può diventare richiesta soprattutto alla luce del fatto che chi svolge un servizio, sempre ma in alcuni casi in
modo particolare, ‘rappresenta’ la comunità.
Quando viene affidato un servizio che, per serietà e impegno, ha le caratteristiche di stabilità e rappresentatività, sembra importante che ci sia anche una
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introduzione specifica al suo esercizio.
L’esigenza della formazione iniziale è stata ribadita in tutte le occasioni di progettazione dei vari ministeri (dei catechisti, dei ministri straordinari della Comunione…), come appare dai vari piani e regolamenti prodotti nella nostra diocesi.
PER I SERVIZI RELATIVI ALLA LITURGIA E ALLA PREGHIERA
Responsabile: Don Fulvio Bertellini
È il servizio dei ministri straordinari della Comunione eucaristica, i lettori, gli animatori musicali della liturgia, i sagristi e i custodi degli edifici per la comunità
e la preghiera.
INIZIATIVA
Per i Ministri straordinari della Comunione eucaristica
La Diocesi organizza annualmente per chi è stato scelto all’esercizio di questo
ministero un corso di base, che si tiene a Mantova nel tempo di Avvento.
L’Ufficio Liturgico offre il materiale e i relatori alle unità pastorali che intendano
organizzarlo in sedi decentrate.
DATE: Giovedì 27 novembre; Giovedì 4/11/18 dicembre 2014
ORARIO: 20.45-22.30
SEDE: Centro Pastorale
PER I SERVIZI RELATIVI ALL’ANNUNCIO E ALLA CATECHESI
Responsabili: don Marco Mani e Sr. Rossana Aloise
Raccogliendo le sollecitazioni del nostro Vescovo Roberto e della Chiesa italiana e prendendo spunto da altre diocesi che hanno già avviato un percorso
formativo per catechisti accompagnatori di genitori e adulti, proponiamo alcuni
laboratori per gli operatori pastorali che hanno sensibilità verso gli adulti e i
giovani adulti (fidanzati, genitori in particolare). Mentre, infatti, il numero delle
catechiste ed educatori alla fede di bambini e ragazzi è consistente, mancano,
o sono poche le persone adulte nella fede che si prendano a cuore l’accompagnamento di altri adulti o giovani adulti.
INIZIATIVA
CORSO DI FORMAZIONE PER EDUCATORI ALLA FEDE
CHE ACCOMPAGNANO GIOVANI ADULTI E GENITORI
Titolo del corso è:
“Vogliamo vedere Gesù... e accompagnare gli adulti a vederlo”.
Il corso è biennale, si inserisce nel cammino sinodale ed è stato pensato in collaborazione con il Centro di Pastorale famigliare e il Servizio per il catecumenato.
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Nel 2015 si propone il primo anno generale per tutti e si concentrerà soprattutto sulla conoscenza del mondo degli adulti, sul loro vissuto, sulle modalità di apprendimento, su come accompagnarli e cogliere alcune opportunità di annuncio che la vita offre (scelta di sposarsi, la nascita di un figlio,
la richiesta dei sacramenti della Iniziazione Cristiana).
Nel 2016 si completerà il biennio, indispensabile per avere una formazione
completa e sarà più specifico in base alle persone che si accompagnano.
DATE: Domenica 18 gennaio/ 8 febbraio / 22 febbraio / 8 marzo /22 marzo 2015;
ORARIO: 15.30 - 17.30
SEDE: Centro Pastorale
Per informazioni contattare l’Ufficio Catechistico Diocesano: [email protected].
PER I SERVIZI RELATIVI ALLA CARITÀ
Responsabile: Giordano Cavallari
Dopo la realizzazione dei corsi per animatori della carità negli anni pastorali
2012-13 e 2013-14 – promossi insieme da Caritas, Centro Missionario, Pastorale Sociale, Pastorale della Salute e Migrantes – in questo anno 2014-2015
non si promuovono altri corsi di formazione iniziale, per lasciare spazio ai lavori
sinodali dei “piccoli gruppi” e della “assemblea”, a cui anche le figure impegnate nel nostro ambito partecipano.
Nel 2015-2016 si intende riprendere chiedendo la collaborazione ai 33 membri
designati dalle Unità Pastorali per l’ambito della carità.
Nel mentre è sempre possibile, secondo le esigenze, richiedere alla Caritas
diocesana l’organizzazione di appuntamenti localizzati nelle Parrocchie e
nelle UP per la costituzione o la verifica delle Caritas parrocchiali.
Può essere di aiuto alla pastorale della carità la partecipazione ai seminari e
alla giornate diocesane, promosse in chiave sinodale (salute mentale, migrazioni, giornata per la vita…) e alla formazione permanente degli operatori della
rete delle Opere diocesane e collegate (Centri di ascolto, Comunità residenziali, Centri di aiuto vita).
Si ricorda inoltre che le Associazioni di Enti ecclesiastici “Agape” (per la città
e circondario), “san Lorenzo” (per la zona di Suzzara), “Marta Tana” (per zona
Castiglione) e “san Benedetto” (per la zona Quistello-Poggio), svolgono attività
di formazione al servizio nelle rispettive sedi.
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FORMAZIONE PERMANENTE
PER I SERVIZI RELATIVI ALLA LITURGIA E ALLA PREGHIERA
Responsabile: Don Fulvio Bertellini
Per i responsabili dei gruppi liturgici parrocchiali
Il gruppo liturgico parrocchiale è stato autorevolmente proposto dal Vescovo
come strumento privilegiato di crescita nella vita liturgica parrocchiale. L’esperienza degli ultimi anni mostra però come molte parrocchie ne siano sprovviste,
altre trovino difficoltà, ma laddove si è costituito i risultati sono evidenti.
Proponiamo ai responsabili e referenti dei gruppi liturgici parrocchiali, alcuni
incontri di formazione.
APPUNTAMENTO
Corso - laboratorio
DATE: 22/29 gennaio - 5/12 febbraio 2015
ORARIO: 20.45 - 22.30
SEDE: Centro Pastorale
Per i lettori e i ministri della comunione eucaristica
Dopo l’impegno nei piccoli gruppi sinodali che occupa i mesi da ottobre a dicembre, si prevedono iniziative per i lettori e i ministri che saranno debitamente
informati.
Sarà peculiare compito dei ministri quello di aiutare gli ammalati a sentirsi partecipi, nella preghiera e nella condivisione, del percorso sinodale di tutta la
comunità diocesana
Lettori, gruppi liturgici, animatori della preghiera, del canto e della musica, addetti alla custodia delle chiese e degli arredi sacri sono chiamati a collaborare
per aiutare la comunità ad avere presente e accompagnare nella preghiera il
tempo sinodale.
PER I SERVIZI RELATIVI ALL’ANNUNCIO E ALLA CATECHESI
Responsabili: don Marco Mani e sr. Rossana Aloise
CORSO DI FORMAZIONE PER EDUCATORI ALLA FEDE DI FANCIULLI
E RAGAZZI DELLA INIZIAZIONE CRISTIANA
Da qualche anno l’Ufficio Catechistico Diocesano ha avviato un percorso sperimentale per il rinnovamento della catechesi, denominato “Sotto l’albero”. Il
modello pedagogico utilizzato applicato alla catechesi è stato presentato in diverse occasioni (convegni diocesani e vicariali, corsi residenziali) e il materiale
prodotto sta acquistando sempre maggiore consistenza e definitività.
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Su richiesta è possibile attivare il corso di formazione per catechisti a livello
di UP. Il corso, a carattere di laboratorio, ha lo scopo di fare sperimentare in
modo attivo e coinvolgente il modello pedagogico e il materiale prodotto. È
tenuto da esperti e da alcuni catechisti tutor.
Il corso prevede 10 incontri dalle 20.30 alle 22.30 circa. Viene attivato su
richiesta delle UP interessate alla sperimentazione e con esse si concorderanno date e sedi.
Per informazioni contattare l’Ufficio Catechistico Diocesano: [email protected].
APPUNTAMENTI
Convegno diocesano dei catechisti
DATA: 15 Marzo 2015
ORARIO: 14.30-18.30
SEDE: Centro Pastorale - Aula Magna
Corso residenziale
DATA: 29/30 Agosto 2015
SEDE: San Zeno di Montagna (VR)
CENTRO MISSIONARIO DIOCESANO
Direttore: don Gianfranco Magalini
Il Centro Missionario Diocesano propone a livello vicariale e/o di unità pastorali, nell’ottica dell’ Essere missionari nella propria parrocchia degli incontri/
laboratori periodici per la formazione di persone sensibili in questo senso.
DATE: da ottobre a giugno, ogni due mesi, alla domenica pomeriggio.
SEDI: saranno stabilite in base alle richieste.
APPUNTAMENTI
GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE - DOMENICA 19 OTTOBRE
Il tema ‘Periferie cuore della missione’ è un invito a riflettere sulle scelte che
attiviamo per essere Chiesa, oggi chiamata a mettersi in ascolto delle periferie, delle persone che vivono momenti difficili e che hanno bisogno di sentire
accanto una Chiesa che si prende cura di loro. La giornata e la veglia vogliono aiutare perciò tutta la comunità parrocchiale a diventare missionaria.
Continua l’attenzione per le missioni in Brasile e in Etiopia con l’impegno di
tenere vivo il rapporto con i missionari mantovani che operano nelle diverse
comunità.
VEGLIA MISSIONARIA
si celebra nei giorni precedenti la domenica 18 e in diverse sedi vicariali.
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GIORNATA DI PREGHIERA E DIGIUNO IN MEMORIA DEI MISSIONARI MARTIRI
DATA: 24 marzo 2015
ORARIO (veglia di preghiera): 21.00
SEDE: da definire
PER GLI ANIMATORI DEGLI ANZIANI
Responsabile: sr. Loretta Righetti
Anche gli anziani dicono, nel percorso sinodale della Chiesa che è in Mantova,
“Vogliamo vedere Gesù”. Ci sentono coinvolti e attivi perché l’ambito privilegiato
in cui operiamo ci vede attenti al mondo degli adulti che, raggiunta l’età della
pensione, sono o desiderano essere ancora di più soggetti attivi nella comunità
ecclesiale. In diocesi è attivo il Centro di pastorale per la terza età (termine non
ancora ben specificato) e, in continuità con il percorso di formazione offerto dal
Movimento Anziani fino ad oggi, desideriamo offrire percorsi di formazione
per nuovi animatori degli anziani al servizio delle comunità parrocchiali. In
comunione con tutta la chiesa mantovana riscopriamo la primigenia vocazione
alla testimonianza cristiana per camminare insieme verso la pienezza della vita,
secondo la situazione di ciascuno/a, guidati dalla presenza dello Spirito Santo,
fiduciosi nella fattiva collaborazione di persone sensibili e dei nostri sacerdoti.
OBIETTIVO GENERALE è:
- Offrire una proposta formativa diocesana, organica e strutturata, per nuovi
animatori degli anziani nelle parrocchie, nelle UP e nei vicariati
- Riattivare il collegamento tra gruppi, animatori e realtà pastorali esistenti,
con il Centro pastorale diocesano ‘C. Ferrari’.
OBIETTIVI SPECIFICI sono:
- Favorire la valorizzazione della vita dell’anziano come stagione vocazionale ricca di opportunità
- Saper cogliere il piano provvidenziale di Dio nella vita trascorsa
- Favorire nell’anziano la scoperta della propria missione e ministerialità per
essere di aiuto e incoraggiamento ai giovani con la propria saggezza.
DESTINATARI:
- Persone, anche giovani, sensibili alla realtà degli anziani e che ne scoprano le risorse da porre a servizio della comunità cristiana.
- Persone disponibili per l’animazione in questo ambito a livello diocesano
CONTENUTI:
- LA FIGURA DELL’ANZIANO
- LA FIGURA DELL’ANIMATORE DEGLI ANZIANI
TEMPI E MODALITÀ:
- Almeno 4 incontri per iniziare il percorso con tematiche scelte tra quelle proposte.
- A seguire tempi calibrati secondo le varie realtà locali, le esigenze delle
persone interessate, il rispetto del cammino già compiuto.
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APPUNTAMENTI
Incontro di preghiera in occasione
della prima MEMORIA liturgica di San Giovanni Paolo II
DATA: 22 ottobre 2014
ORARIO: 15.00 - 18.00
SEDE: Santuario delle Grazie
PELLEGRINAGGIO MARIANO CON IL VESCOVO ROBERTO
DATA: 13 maggio 2015
PER I SERVIZI RELATIVI ALLA CARITÀ
Responsabili: Giordano Cavallari
L’obiettivo della formazione è suscitare l’emergere nelle singole parrocchie di
persone che, animate dalla fede e in spirito di servizio sappiano animare la
carità della comunità locale, sostenere le chiese lontane e accogliere le persone che vengono a vivere e lavorare da altri paesi. I momenti formativi potranno
vedere anche la partecipazione di cristiani provenienti da altri paesi, in spirito
di comunione ecclesiale.
La Caritas diocesana conferma la disponibilità ad accompagnare le parrocchie/unità pastorali per la formazione di animatori e coordinatori della vita comunitaria di carità, come forma di ministero ecclesiale.
APPUNTAMENTI
GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE MENTALE
Convegno sul tema:
“Spiritualità e appartenenza comunitaria nel concetto di resilienza.”
DATA: 9 ottobre
ORARIO: 18.00 - 20.00
SEDE: Museo Diocesano - Sala Pozzo
GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO
Convegno per le comunità immigrate cattoliche sul tema:
“Chiesa senza frontiere, Madre di tutti.”
DATA: Domenica 18 gennaio 2015
ORARIO: 14.30
SEDE: Centro Pastorale
Ore 18.00, in Cattedrale, Santa Messa presieduta dal Vescovo Roberto
GIORNATA NAZIONALE PER LA VITA (domenica 1 febbraio 2015)
Convegno su temi relativi a inizio e fine vita
DATA: sabato 31 gennaio 2015
ORARIO: 15.00
SEDE: Centro Pastorale
Ore 18.00, in Cattedrale, Santa Messa presieduta dal Vescovo Roberto
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ITINERARI FORMATIVI
PER LE FAMIGLIE
Responsabili: don Roberto Rezzaghi, Amerini Claudio e Flavia
Il Centro di pastorale della famiglia (CPF) è l’organismo incaricato di promuovere la pastorale familiare nel territorio della diocesi in accordo e collaborazione con gli altri Uffici e i Centri Diocesani.
L’azione del CPF ha come scopo principale quella di valorizzare la famiglia
sopratutto all’interno delle comunità parrocchiali, rendendole sempre soggetto
di pastorale e in grado di vivere in pienezza l’essere «Chiesa domestica», e
cioè” comunità evangelizzante”.
Le attività principali del Centro sono:
- La formazione degli operatori e animatori parrocchiali/unità pastorali di
pastorale famigliare.
- La promozione della pastorale familiare in collaborazione con parrocchie
e unità pastorali.
- Creare una rete di collaboratori, composta da una o più coppie per unità
pastorali, in modo da garantire una costante informazione riguardo le iniziative in atto.
INIZIATIVE
INCONTRO DEI FIDANZATI CON IL VESCOVO ROBERTO
In occasione della tradizionale festa di S. Valentino, protettore degli innamorati, il Centro di Pastorale della famiglia organizza, nell’ambito degli eventi
sinodale, un incontro con il Vescovo Roberto, aperto a tutte le coppie di
fidanzati incamminati verso il matrimonio.
DATA: 15 febbraio 2015
Il programma dettagliato con sede ed orario verrà comunicato in seguito
ITINERARIO FORMATIVO PER EDUCATORI ALLA FEDE
CHE ACCOMPAGNANO ADULTI
(genitori IC, fidanzati, giovani coppie, ricomincianti, catecumeni…)
La proposta è in collaborazione con l’Ufficio catechistico, con il servizio per
il catecumenato e i ricomincianti.
Referenti responsabili del progetto: don Marco Mani e Sr. Rossana Aloise
DATE: 18 gennaio - 8/22 febbraio - 8/22 marzo 2015
ORARIO: 15.30 - 17.30
SEDE: Centro Pastorale
FORMAZIONE DEGLI OPERATORI DI PASTORALE DELLA FAMIGLIA
IMPEGNATI NEI PERCORSI DI PREPARAZIONE AL MATRIMONIO
La proposta consiste in 2 serate formative, nel mese di maggio 2015, rivolte agli
operatori in questo ambito. Date, sede ed orari verranno comunicati in seguito.
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PERCORSO SULL’EDUCAZIONE E FORMAZIONE AFFETTIVA
PER EDUCATORI ALLA FEDE DI RAGAZZI ADOLESCENTI
I percorsi di formazione nell’ambito della sessualità ed affettività verranno
attivati su richiesta delle parrocchie e delle UP che intendono formare i propri educatori alla fede. Sono proposti in collaborazione con il Centro di Pastorale Giovanile. Per informazioni e prenotazioni rivolgersi ai referenti: don
Giampaolo Ferri e coniugi Amerini.
ITINERARI DI FORMAZIONE PER SEPARATI, DIVORZIATI E RISPOSATI
Continua, con cadenza mensile, il percorso di fede dei gruppi di separati,
divorziati, risposati. Referente responsabile del progetto è don Roberto Rezzaghi, in collaborazione con altri operatori. La partecipazione è riservata,
quindi il calendario sarà comunicato solo agli interessati.
CATECHESI VIDEO
Nei periodi forti di avvento e quaresima il centro per la pastorale della famiglia e l’ufficio liturgico propongono una catechesi video, in visione sul sito
della diocesi, in cui una coppia di sposi e un sacerdote presentano una
riflessione sul Vangelo della domenica.
PEDAGOGIA DELLA FAMIGLIA
Continuano le varie attività dei Centri di pedagogia della famiglia
SEDE: Casa Cana (parrocchia di Guidizzolo)
PER I GIOVANI (dai 20 anni in su)
Responsabili: don Giampaolo Ferri e don Andrea Grandi
È indicativo della vitalità delle nostre comunità la capacità di formare i giovani alla
vita cristiana. Siamo certi che non si può delegare questo impegno che è proprio
di ogni parrocchia e/o unità pastorale. A integrazione e sostegno di quanto può
realizzarsi a livello locale, la diocesi attraverso il Centro di pastorale giovanile,
offre alcuni contributi secondo le linee contenute negli orientamenti Diocesani di
Pastorale Giovanile, frutto del confronto con diverse parrocchie e autorevolmente consegnate dal Vescovo alla diocesi nella Veglia di Pentecoste (2013).
INIZIATIVE
PERCORSO PER EDUCATORI ALLA FEDE CHE ACCOMPAGNANO I GIOVANI
Il percorso è attivato in 5 oratori collegati tra loro via skype. La proposta
viene dettagliata sul sito di pastorale giovanile.
DATE: 16/23/30 gennaio; 6/13 febbraio 2015
ORARIO: 19.00 - 21.30
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DARASH. Sentieri biblici
Sono incontri caratterizzati da uno stile semplice e diretto; hanno come obiettivo quello di formare i ragazzi ad un giusto uso della Bibbia nella propria
ricerca di Dio.
La partecipazione può essere suggerita sia a giovani che fanno un cammino
regolare di gruppo, sia a quelli che stanno compiendo una cammino di ricerca
individuale di fede e che non sempre trovano nella loro comunità cristiana una
proposta simile.
DARASH 2015
Il tema di quest’anno sarà quello del discepolato dietro a Gesù.
DATE: 17/24 aprile - 8/15 maggio
ORE: 21.00
SEDI: Convento S. Maria del Gradaro - Chiesa Parrocchiale di Brede
Polis3M. Corso di formazione socio-politica - tutor mons. Giacobbi
Sono incontri rivolti a giovani lavoratori e/o universitari che desiderano approfondire alcune tematiche di impegno sociale, che vivono già responsabilità
pubbliche o che hanno un personale interesse verso l’impegno politico.
Si svolgono secondo un metodo seminariale e un approccio multidisciplinare
alle questioni trattate. Per favorire lo scambio e la riflessione del gruppo gli
incontri si concludono sempre con il pasto insieme.
POLIS3M 2014: “Sentieri percorribili di buona politica”
L’appuntamento mondiale di EXPO 2015 “Nutrire il Pianeta. Energia per la
Vita”, ha suggerito il seguente programma:
- Innovazione e tradizione: la storia dell’uomo nella sua alimentazione
- Cibo e religioni
- Tra abbondanza, privazioni e spreco
- L’alimentazione: il convivio oltre la nutrizione
- Intolleranze alimentari e intolleranze sociali
DATE, ORARI E SEDI:
18 ottobre - 8/15 novembre / ore 10.00 - 12.00 / Centro pastorale
24/31 ottobre / ore 20.00 - 22.00 / JUSTCAFE’ Piazza Sordello
Preghiera di Taizè
È la proposta di una preghiera ecumenica vissuta secondo lo stile della comunità di Taizè; è guidata da alcuni giovani e si svolge una volta al mese.
PREGHIERA DI TAIZè 2014-2015
DATE: 10/10 12/12 16/01 20/02 20/03 18/04 29/05
ORARIO: 21.00
SEDE: Chiesa di S. Leonardo (Mantova)
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APPUNTAMENTI
AGORA’ DEI GIOVANI MANTOVANI IN CAMMINO SINODALE
DATA: Domenica 9 novembre 2014
ORARIO: 10.30 - 16.30
SEDE: Centro Pastorale
Giornata diocesana per la pace e la giustizia (aperta a tutti)
DATA: Domenica 25 gennaio 2015
ORARIO: 14.30 - 18.30
SEDE: Mantova
Pellegrinaggio diocesano notturno verso il Santuario delle Grazie
DATA: 2 maggio 2015
ORARIO: inizio ore 22.00
Evento formativo per educatori di
Azione Cattolica, Agesci e di pastorale giovanile
DATA: Venerdì 28 novembre
Inoltre Caritas diocesana e Centro missionario offrono la possibilità di costruire
itinerari di formazione al servizio caritativo, anche in forma personalizzata o
di gruppo, sia presso le strutture diocesane di ascolto e accoglienza sia presso strutture caritative di altre diocesi italiane e all’estero.
PER GLI ADOLESCENTI
Coordinatori: Giorgio Busato e Chiara Borsari
La sede della formazione degli adolescenti è la comunità locale. A livello diocesano, oltre alle proposte educative indicate negli orientamenti diocesani e
ad alcune più specifiche pubblicate sul sito, il centro di pastorale giovanile
offre alcuni appuntamenti diocesani.
APPUNTAMENTI
TRADITIO SYMBOLI - Dalla carta al cuore (per 14enni)
Come previsto dagli orientamenti Diocesani di Pastorale Giovanile, il Vescovo invita i ragazzi che iniziano il cammino di gruppo delle superiori, ad un
appuntamento diocesano di riflessione e preghiera, durante il quale viene
consegnato a ciascuno il simbolo della fede da approfondire, testimoniare
e riconsegnare al termine del periodo dell’adolescenza. L’incontro prevede
alcune attività di preparazione e di prosieguo da svolgersi nelle proprie comunità di appartenenza. Le proposte di attività e catechesi vengono pubblicate sul sito di pastorale giovanile.
DATA: 22 novembre 2014
ORARIO: 16.00 - 18.30
SEDE: Centro Pastorale e Cattedrale
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FESTIVART - Laboratori artistico-creativi con gli adolescenti
DATA: 18 aprile 2015
ORARIO: 15.30 - 23.30
SEDE: Mantova
MEETING DIOCESANO DEGLI ANIMATORI DEL GREST
È il pomeriggio di gioco e di festa degli adolescenti che svolgono il servizio di animatori nei Grest estivi. È l’occasione per far vivere l’appartenenza
alla Chiesa diocesana e per incontrare altri coetanei che svolgono lo stesso
servizio. È prevista anche una preghiera presieduta dal Vescovo stesso.
Quest’anno l’unità pastorale che affiancherà il centro diocesano per l’organizzazione sarà quella di Sermide.
DATA: 2 giugno 2015
SEDE: Centro Storico di Mantova
PER I PREADOLESCENTI (scuole medie)
Responsabile: Don Valerio Antonioli
La sede della formazione dei preadolescenti è la comunità locale. A livello
diocesano, il Centro di pastorale giovanile, unitamente all’Ufficio catechistico,
offre un significativo appuntamento:
APPUNTAMENTO
Festa dei cresimandi
Con il Vescovo, il sabato che precede la Domenica delle Palme.
DATA: 28 marzo 2015
ORARIO: 15.30 - 18.00
SEDI: Centro Pastorale - Contardo Ferrini - Parrocchia San Pio X - Santa
Barbara. Conclusione in Sant’Andrea.
CENTRO DIOCESANO VOCAZIONI
Direttore: don Giampaolo Ferri
- L’equipe del CDV è disponibile ad incontrare i consigli pastorali parrocchiali
e di unità pastorale per una sensibilizzazione sul tema vocazionale.
- In occasione della Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni (26 aprile
2015), prepara in una parrocchia la preghiera per l’adorazione eucaristica.
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INIZIATIVE
MONASTERO INVISIBILE
Una esperienza di preghiera individuale o famigliare o comunitaria per unirsi
nella preghiera per le vocazioni. A chi lo chiede, ogni mese viene mandato
un semplice sussidio di preghiera via mail e il dispenser diocesano.
SHEM HADASH – per adolescenti
È la proposta di un cammino vocazionale per adolescenti dell’ultimo anno
delle superiori e giovani da farsi direttamente nelle parrocchie.
Quest’anno aderiscono al progetto l’Unità Pastorale di Castiglione delle Stiviere, di Montanara e di Pegognaga. È possibile richiedere di attivare la
proposta anche in altre parrocchie.
LA PARTE MIGLIORE – per giovani
Tre fine settimana di orientamento vocazionale per giovani presso il monastero del Gradaro guidati da don Giampaolo e don Lorenzo insieme all’equipe del CDV. Per la partecipazione viene richiesto un colloquio individuale
previo con i preti del centro.
DATE: 28 febbraio/1 marzo - 6/8 marzo - 13/15 marzo 2015
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FORMAZIONE TEOLOGICA SISTEMATICA
L’approfondimento sistematico dei contenuti della fede è parte integrante di
un percorso formativo diocesano. Pur essendo pensato per chi ha interesse di
carattere intellettuale, è auspicabile che ci siano attenzione e partecipazione
da parte degli operatori pastorali, che possono avvalersi dell’offerta formativa
in base alle proprie esigenze, come delle iniziative proposte durante l’anno
(convegni, seminari di studio …).
ISTITUTO SUPERIORE DI SCIENZE RELIGIOSE
Preside: don Roberto Rezzaghi
L’Istituto è collegato alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano
che ne garantisce il livello accademico - scientifico. Nel settembre 2007, la
Congregazione per l’Educazione Cattolica, all’interno del piano nazionale di
riordino dei cicli di studio degli ISSR ha riconosciuto anche l’Istituto San Francesco con piano di studi di tre anni più due:
- Primo ciclo, triennale, per il conseguimento della Laurea in Scienze Religiose;
- Secondo ciclo, biennale, per il conseguimento della Laurea Magistrale in
Scienze Religiose.
Fine, quindi, dell’ISSR San Francesco è la promozione degli studi nel campo
della teologia e delle scienze religiose per:
- la formazione di laici e di consacrati in vista dello svolgimento di compiti di
evangelizzazione e catechesi;
- la preparazione dei candidati ad alcuni ministeri e servizi ecclesiali;
- la preparazione dei docenti di Religione cattolica nelle scuole di ogni ordine
e grado;
- l’aggiornamento teologico e culturale di laici, consacrati e sacerdoti;
- la cura dei rapporti con istituzioni culturali affini, sia ecclesiastiche che civili.
DATE: dal 22 agosto 2014 al 30 gennaio 2015 (1° semestre);
dal 2 febbraio al 31 luglio 2015 (2° semestre)
Le lezioni si svolgono nei giorni di Lunedì/Mercoledì/Venerdì
ORARIO: 17.30 - 20.40
SEDE: Seminario
Inizio: 22 settembre 2014 - Conclusione: 5 giugno 2015
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SCUOLA TEOLOGICA DI BASE
Coordinatore: don Maurizio Falchetti
È un percorso offerto soprattutto alle parrocchie per la formazione degli operatori pastorali, e a tutti coloro che sono interessati ad una propria formazione
teologica di base. Il corso è organizzato dagli uffici pastorali della Diocesi e
dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Francesco” che ne coordina
le attività.
«L’impostazione del Progetto si basa sul presupposto che la formazione teologica ha una sua specificità rispetto *alla formazione catechistica: quest’ultima
infatti si propone prevalentemente di educare alla fede, la prima di offrire una
visione sistematica e organica del “creduto dalla Chiesa”». (Dal Progetto di
formazione teologica di base)
I destinatari di questo progetto sono tutti coloro che possono essere interessati
a una formazione teologica per le più diverse ragioni, con particolare attenzione agli operatori pastorali. È rivolto a tutti, privilegia gli operatori pastorali, si
collega con la formazione specifica degli operatori pastorali, sia fondamentale
che permanente.
Il corso prevede la durata di un quadriennio, 4 ore di lezione in 1 giorno della
settimana per circa dieci settimane, un esercizio seminariale.
DATE: da fine settembre ad inzio dicembre 2014
SEDI: Mantova (Gradaro) - Guidizzolo - Asola - Suzzara - Ostiglia
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FORMAZIONE SPECIFICA
MINISTERI ORDINATI
Responsabile: don Antonio Mattioli
PRESBITERI
Formazione iniziale
È responsabile del percorso di formazione dei candidati al presbiterato don
Antonio Mattioli, che è disponibile anche per aiutare nella comprensione e
nell’approfondimento del ministero presbiterale, nel servizio di discernimento
delle vocazioni in collaborazione con il Centro Diocesano Vocazioni, i parroci e
gli altri presbiteri di riferimento.
Per qualsiasi consulenza e collaborazione si può contare anche sulla disponibilità di don Andrea Ferraroni, padre spirituale del Seminario.
Durante i primi 5 anni di ministero ordinato è previsto un percorso specifico a
cui tutti coloro a cui esso è rivolto partecipano. La proposta è estesa anche ai
presbiteri agli anni successivi.
Formazione permanente
È coordinata dalla commissione diocesana per la formazione permanente del clero.
Sono in calendario i ritiri spirituali e il corso di esercizi spirituali, le celebrazioni
del mercoledì delle Ceneri e della Messa Crismale al Giovedì santo, un’assemblea del clero.
APPUNTAMENTI
Ritiri spirituali
DATE: 10 dicembre 2014 - 4 marzo - 27 maggio 2015
ORARIO: 9.30
SEDI: 10/12 e 4/03 Seminario - 27/05 Santuario delle Grazie
Esercizi spirituali
DATA: 19/23 gennaio 2015
SEDE: Eremo di Montecastello (BS)
LE CENERI: Celebrazione Penitenziale dei Presbiteri e dei Diaconi con il
Vescovo Roberto
DATA: 18 febbraio 2015
SEDE: Cattedrale
Assemblea del Clero
DATA: 25 marzo 2015
ORARIO: 9.00 - 13.00
SEDE: Centro Pastorale - Aula Magna
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GIOVEDÌ SANTO: Celebrazione Eucaristica Crismale con i Presbiteri, i
Diaconi e tutto il Popolo di Dio, presieduta dal Vescovo Roberto
DATA: 2 aprile 2015
SEDE: Cattedrale
DIACONI PERMANENTI
È responsabile del percorso di formazione dei diaconi permanenti don Antonio Mattioli, al quale ci si può rivolgere per qualsiasi informazione relativa alla
promozione e comprensione del ministero diaconale, al discernimento delle
candidature, alla formazione spirituale, pastorale e culturale necessarie in vista
della ordinazione.
RELIGIOSE E PERSONE DI VITA CONSACRATA
Delegata USMI: sr. Giuseppina Perico
Le comunità religiose condividono lo spirito del sinodo diocesano e partecipano al cammino proposto come esperienza di formazione e testimonianza
di comunione. Si rendono particolarmente attente all’Anno mondiale della vita
consacrata (29 novembre 2014-2 febbraio 2016) nei contenuti e nelle indicazioni che perverranno dagli organismi preposti e cureranno di condividerne lo
spirito nelle comunità parrocchiali.
APPUNTAMENTI
Preghiera con il Vescovo Roberto e il popolo di Dio
per l’Apertura dell’Anno mondiale della vita consacrata
DATA: 30 novembre 2014
ORARIO: 15.30
SEDE: Cattedrale
Celebrazione
in occasione della Giornata mondiale della vita consacrata
DATA: 2 febbraio 2015
SEDE: Cattedrale
Ritiri spirituali mensili
DATE: Cfr. Calendario
SEDE: Mantova, Casa Martini - Sorelle della Misericordia
Ordo virginum: le appartenenti vivono un incontro di formazione mensile con il
delegato, don A. Mattioli.
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INSEGNANTI DI RELIGIONE CATTOLICA
Responsabile (nell’ambito dell’Ufficio di Educazione e scuola): Don Aldo Basso
APPUNTAMENTO
INCONTRI DI FORMAZIONE PER INSEGNANTI DI RELIGIONE CATTOLICA
(infanzia e primaria)
DATE: 24/26 febbraio - 3/5/10/12 marzo 2015
ORARIO: 17.00 - 19.15
SEDE: Centro Pastorale - Aula Magna
PER I SERVIZI RELATIVI ALL’AMMINISTRAZIONE
DEGLI ENTI E DEI BENI ECCLESIASTICI
Responsabile: mons. Claudio Giacobbi
Le competenze richieste in questo campo sono in ambito giuridico, economico, artistico, architettonico, contabile. Il fatto che oggetto dell’amministrazione
siano realtà ecclesiali impone che, alla competenza professionale, sia associata una sempre crescente sensibilità ecclesiale, e una corretta sintesi tra le
esigenze di diverse discipline.
La Chiesa mantovana offre annualmente un’ occasione di incontro per tutti gli
amministratori, avente il primario scopo di favorire la maturazione del sensus
ecclesiae degli amministratori di realtà avente personalità in ambito canonico.
Sono inoltre previsti alcuni incontri formativi specifici finalizzati ad una crescente formazione nella coniugazione dei principi generali di discipline quali quelle
economiche e giuridiche allo specifico ambito degli enti ecclesiastici.
Incontri di approfondimento saranno proposti a livello di singole unità pastorali.
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FORMAZIONE PER AMBITI DI INTERESSE
PASTORALE SCOLASTICA
Responsabile (nell’ambito dell’Ufficio di Educazione e scuola): Don Mauro Zenesini
L’Ufficio di Pastorale Scolastica, in risposta alla sfida educativa attuale, intende
sostenere la vocazione e la formazione della famiglia, accompagnare il percorso di crescita degli studenti, qualificare la vocazione-professione del docente
educatore cristiano.
INIZIATIVE
Incontro formativo per genitori ed insegnanti
sul tema “Essere cristiani nella scuola oggi: riflessioni e provocazioni dall’esperienza con Papa Francesco”
DATA: nei mesi di ottobre e novembre
SEDE: Castiglione d.S. - Asola - Ostiglia - Suzzara - Mantova
Percorsi di cultura e arte cristiana nella città DI MANTOVA
sul tema sinodale “Vogliamo vedere Gesù”
In collaborazione con il Museo diocesano.
DATA: nei mesi di marzo e aprile
Attività didattiche sul sinodo diocesano
Per le scuole secondarie di primo e secondo grado
DATE: da definire
SEDI: da definire
CENTRO PER IL DIALOGO TRA FEDE E CULTURA
Responsabile: don Renato Pavesi
Il Centro propone degli incontri in collaborazione con il Centro pastorale sociale,
Caritas, Migrantes, Cortile dei Gentili. Gli argomenti seguono alcuni filoni: il
dialogo interreligioso, una Chiesa di uomini e di donne, la mistica orientale, i
cambiamenti nel tempo di internet. Le proposte sono connesse ai temi sinodali
e a questi intendono dare un contributo di riflessione.
APPUNTAMENTI
Moustafa El Ayoubi, Siria, Iraq:
Cristianesimo e Islam, dialogo possibile?
DATA: 17 ottobre 2014 - ore 21.00
SEDE: Sala Capriate - piazza L. B. Alberti
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Una Chiesa di uomini e di donne:
Madeleine Delbrel a 50 anni dalla morte (1964)
con don Luciano Luppi
DATA: 23 ottobre 2014 - ore 21.00
SEDE: Sala Capriate - piazza L. B. Alberti.
Mistica slavo-ortodossa:
mistica della libertà in Dostoevsky,
con Zelinsky Pavel
DATA: 6 novembre 2014 - ore 21.00
SEDE: San Barnaba - sala del chiostro
L’uomo al tempo di internet
con Roberto Cotroneo
DATA: 7 novembre 2014 - ore 21.00
SEDE: Sala Capriate - piazza L. B. Alberti.
Mistica slavo-ortodossa:
mistica del cuore e paternità spirituale
con Natalino Valentini
DATA: 21 novembre 2014 - ore 21.00
SEDE: Sala Capriate - piazza L. B. Alberti
Dio al tempo di internet
con don Marco Sanavio
DATA: 2 dicembre 2014 - ore 21.00
SEDE: Sala Capriate - piazza L. B. Alberti
Una Chiesa di uomini e di donne:
seminario-laboratorio con la teologa Serena Noceti
DATA: 7 febbraio 2015
SEDE: Centro Pastorale
CENTRO DI PASTORALE SOCIALE E DEL LAVORO
Responsabile: Marco Pirovano
La proposta si inserisce nell’attenzione del percorso formativo dell’uomo nella
sua integralità, di “quest’uomo reale, concreto e storico che Cristo ha affidato
alla cura e alla responsabilità della Chiesa” (Cfr. CEI, Evangelizzare il sociale,
1992, n.37), in collegamento con il settore pastorale per la carità e la promozione umana.
Il Centro di Pastorale sociale e del lavoro è testimonianza “della vicinanza della
Chiesa agli uomini là dove essi vivono” (Gaudium et Spes n.1). A partire da
questa sensibilità il Centro, in quanto strumento della pastorale diocesana e
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operando in stretto rapporto con il vicario episcopale per la pastorale e con il
vicario episcopale per il territorio:
- predispone percorsi di riflessione e di studio sulle situazioni più critiche del
mondo sociale e del lavoro della comunità mantovana attraverso incontri diocesani, gruppi territoriali dell’alto e del basso mantovano, l’ascolto e l’attenzione (là dove sono richiesti), di una parrocchia o ambiente lavorativo;
- favorisce e organizza percorsi formativi che hanno il compito di formare le
persone all’assunzione di responsabilità civico-politiche e di diffondere la
conoscenza e la valorizzazione della Dottrina Sociale della Chiesa;
- propone percorsi formativi di sensibilizzazione alla salvaguardia del creato
per le scuole superiori;
- propone incontri spirituali in Avvento e Quaresima, riservato a persone che
operano nel mondo del lavoro;
- mantiene rapporti istituzionali con le organizzazioni del lavoro del territorio.
APPUNTAMENTI
CONVEGNO PER MEDICI, FARMACISTI, INFERMIERI
DATA: 27 settembre 2014
SEDE: Barbassolo
In collaborazione con Caritas e Migrantes
LE POLITICHE SOCIALI PER IL SOSTEGNO
ALLE POVERTÀ E ALLE FRAGILITÀ
Convegno per gli amministratori del distretto di Mantova e le Associazioni
della Cooperazione con ACLI e ARCI.
DATA: 8 novembre
ORARIO: 9.00 - 12.30
SEDE: Centro Pastorale - Sala M. Teresa
LE POLITICHE SOCIALI PER IL SOSTEGNO
ALLE POVERTÀ E ALLE FRAGILITÀ
Convegno per gli amministratori del Distretto di Asola e Castiglione/Alto
mantovano
DATA: 7 febbraio 2015
ORARIO: 9.00 - 12.30
SEDE: Guidizzolo, Sala Parrocchiale
LE POLITICHE SOCIALI PER IL SOSTEGNO
ALLE POVERTÀ E ALLE FRAGILITÀ
Convegno per gli amministratori del Distretto di Ostiglia e Suzzara/basso
mantovano
DATA: 18 aprile 2015
ORARIO: 9.00 - 12.30
SEDE: Suzzara, Sala Parrocchiale
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IL LAVORO COME PRESUPPOSTO AL SUPERAMENTO
DELLE POVERTÀ E FRAGILITÀ SOCIALI
Convegno per il mondo delle imprese (industria, artigianato, commercio …)
e sindacale
DATA 13 marzo 2015
ORARIO: 15.00 - 19.30
SEDE: Palazzo Vescovile - Sala Giovanni Paolo II
VEGLIA DI PREGHIERA
DATA: 30 aprile 2015
ORARIO: 21.00
SEDE: Cattedrale
CENTRO DI PASTORALE DELLA SALUTE
Responsabile: mons. Paolo Gibelli
Il Centro di Pastorale della Salute propone per i Vicariati della Madonna della
Comuna e di S. Anselmo un corso di formazione per chi sta già svolgendo
un servizio di visita e di accompagnamento dei malati, degli anziani e dei
loro familiari (ministri straordinari della comunione, volontari, membri delle
cappellanie, persone che fanno visita ai malati nelle parrocchie).
SEDE: Ospedale di Pieve di Coriano
ORARIO: 18.30 - 20.00
DATE E TEMI: 17 ottobre: Lettura dei bisogni del territorio, dott.ssa Carnevali
24 ottobre: Gesù e i malati, don Paolo Gibelli
7 novembre: Etica di fine vita e cure palliative, dott.ssa Aleotti
14 novembre: La relazione con i malati e i familiari, dott. Savioli
Nel 2015 il corso sarà proposto in altri Vicariati.
APPUNTAMENTI
GIORNATA MONDIALE DEL MALATO
Celebrazioni e iniziative nelle comunità parrocchiali
DATA: 11 febbraio 2015
GIORNATA DIOCESANA DELL’AMMALATO
A cura dell’UNITALSI
DATA: 20 settembre 2015
SEDE: Santuario delle Grazie
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ALL’ATTENZIONE DI TUTTI
EVENTI CULTURALI IN DIOCESI a cura di mons. Giancarlo Manzoli
e dell’Ufficio per gli Enti e i Beni ecclesiatici
NEL CENTENARIO DELLA MORTE DI SAN PIO X (1914-2014)
vescovo di Mantova dal 1884 al 1893
- Presentazione del volume Giuseppe Sarto Vescovo di Mantova
a cura del prof. Costantino Cipolla
Sabato 15 novembre 2014 - 9.00-13.00 – Centro Pastorale Aula magna
- Convegno annuale delle Corali italiane iscritte all’Associazione Santa Cecilia,
in memoria di San Pio X riformatore della musica sacra
Domenica 9 novembre 2014 – ore 16.00 - Sant’Andrea
Santa Messa presieduta dal Vescovo Roberto con le corali partecipanti
- Evento in ricordo del musicista Lorenzo Perosi legato alla figura di San Pio X
Domenica 30 novembre 2014 - ore 20.45 - Centro Pastorale - Aula Magna
Lunedì 8 dicembre 2014, a Riese (Tv), paese natale di Giuseppe Sarto, il
vescovo Roberto presiede le cerimonie di chiusura dell’Anno centenario con
la celebrazione al Santuario mariano delle Cendrole.
EVENTI IN BASILICA DI SANTA BARBARA
- In occasione della GIORNATA EUROPEA DEL PATRIMONIO a cura del Ministero per i beni e le attività culturali:
- Domenica 21 settembre 2014, Lo sguardo e il suono: percorso musicale
dall’altare maggiore alla sagrestia della basilica di S. Barbara, a seguito del
restauro dell’altare della sagrestia.
- GAUDE BARBARA BEATA 2014 - PROGETTO MUSICALE
D’intesa con il Comitato Scientifico della Rassegna Musicale “Gaude Barbara
beata” della Basilica di Santa Barbara in Mantova, si segnala il seguente programma per l’autunno 2014:
- Lunedì 20 ottobre 2014, ore 20.45 - Concerto straordinario di apertura
C. Monteverdi, Selva morale e spirituale
Voci e strumenti del Conservatorio Reale de L’Aja
- Venerdì 31 ottobre 2014 ore 18 - All’ora del Vespro suona l’organo Antegnati
Concerto d’organo - José Louis Gonzales Uriol
- Sabato 1 novembre 2014, dalle ore 16 alle 20
L’organista suona dì e notte frequentemente
Maratona d’organo nel giorno di Ognissanti con cinque organisti
- Sabato 15 novembre 2014, ore 2 - La Spagna de El Greco
concerto strumentale dei Ministriles de Marsias, in collaborazione con INAEM
(Istituto Nazionale Spagnolo delle Arti e della Musica, Ministero della Cultura)
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- Sabato 29 novembre 2014, ore 21 - Dietro la schiena di Dio
omaggio al compositore finlandese vivente Einojuhani Rautavaara
esecutori Ebony piano duo. In collaborazione con Eterotopie–Diabolus in
musica e con il Conservatorio L. Campiani di Mantova, il concerto verrà
presentato nella mattinata di sabato 29 alle ore 11 presso l’Accademia Nazionale Virgiliana, in collaborazione con il medesimo Istituto
- Giovedì 4 dicembre 2014, ore 21
Concerto vocale e strumentale in onore di S. Barbara
musiche di Francesco Rovigo (fine sec. XVI) - Cappella musicale di S. Barbara
ANNO MATILDICO
Iniziative per il IX centenario della morte di Matilde di Canossa (1115-2015)
A cura della comunità cristiana di San benedetto Po
- Primavera 2015: visita alla tomba di Matilde in San Pietro e sosta commemorativa, insieme a rappresentanti di Diocesi e Comuni matildici;
- 16 maggio 2015: convegno sulla figura di Matilde di Canossa e Sant’Anselmo
in rapporto a Mantova;
- Luglio 2015: percorso a piedi di una settimana da parte di giovani mantovani
ed emiliani, dalle terre dei Canossa a San Benedetto Po;
- Autunno 2015: convegno scientifico organizzato dal Centro Internazionale
di Studi Alto-MedioEvali di Spoleto a San Benedetto Po (Mantova) e Marola
(Reggio Emilia)
MUSEO DIOCESANO “F. GONZAGA”
C’È PANE E PANE
“Nutrire il pianeta. Energia per la vita” è il tema di Expo 2015 che si presta a
molti sviluppi che toccano l’uomo del nostro tempo coinvolgendo agricoltura e
industria alimentare, sociologia e politiche dello sviluppo, tradizione e innovazione, dando evidenza particolare al dramma della fame nel mondo. Ma “non
di solo pane vive l’uomo”; anche chi ha risolto il problema del pane quotidiano
resta affamato d’altro: di verità, di bellezza, di giustizia, di pace, di tutti quei
valori che dopo il corpo nutrono lo spirito.
Il Museo lo ricorda con un rapido percorso attraverso l’arte, per giungere a
Colui che ha rivolto ai suoi, e continua a rivolgere a tutti, l’invito “Prendete e
mangiate... Prendete e bevete... quel nutrimento che soltanto Io posso darvi;
quel nutrimento che vi porta alla vita eterna”.
Il percorso con l’esposizione di diverse opere d’arte sarà allestito in un’area del
Museo diocesano dal 16 maggio al 20 settembre 2015.
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4. APPROFONDIMENTO
PER IL CAMMINO
DELLE COMUNITÀ
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ANNO LITURGICO PASTORALE 2014-2015
VOGLIAMO VEDERE GESÚ
Il 2014-2015 sarà un anno dedicato alla ricerca, alla consultazione, allo studio.
Nel percorso sinodale ciò avverrà attraverso la consultazione dei piccoli gruppi sinodali (Ottobre-Dicembre), e il lavoro delle Commissioni sinodali (Gennaio-Giugno), e anche attraverso gli Eventi Sinodali, spazi aperti di discussione e
di elaborazione sui grandi temi del Sinodo.
Nella vita delle parrocchie ciò avviene attraverso il percorso ordinario dei
gruppi, delle piccole comunità, delle iniziative che già sono in programma, e
che possono ricevere questa caratterizzazione. La parola ispiratrice è “Vogliamo vedere Gesù”. Essa esprime un desiderio, una disponibilità a muoversi,
un’apertura a qualcosa di nuovo; e anche la consapevolezza che non necessariamente Gesù si farà vedere come noi lo aspettiamo.
Il percorso biblico di visione, a partire dal vangelo di Giovanni, sul vedere
Gesù viene proposto per i tempi forti.
Di seguito sono espresse alcune indicazioni per la catechesi e la carità. Quelle
liturgiche saranno pubblicate successivamente.
OTTOBRE-NOVEMBRE: La scelta libera e consapevole
Per la catechesi
Nei mesi di ottobre e novembre proponiamo di valorizzare la scheda sinodale
n. 2: “La scelta libera e consapevole di chi scopre che è Dio ad amare per
primo e a scegliere”.
Nella scheda si sintetizza ulteriormente: “Accogliere il dono per scegliere”.
La questione della libertà sta all’inizio di ogni cammino.
In questi mesi ricominciano parecchi percorsi pastorali nelle nostre comunità:
catechesi dell’iniziazione, incontri per i giovani, catechesi per gli adulti, attività
scout, attività culturali… mettiamoci in discussione, e mettiamoci in ricerca.
Le nostre attività sono davvero una scelta di libertà? Nascono davvero da una
ricerca? C’è la volontà di partire insieme? Chi raccoglie la domanda di coloro
che desiderano “vedere Gesù”? Ci sono domande inascoltate?
Anche riguardo al percorso sinodale che comincia a concretizzarsi: è diventato davvero una scelta libera? È diventato davvero un patrimonio comune,
anche ciò che è stato preparato, proposto da altri?
La domanda può farsi anche ricerca concreta: con quali segni e con quali
gesti valorizziamo la libertà di un desiderio e di una scelta? Con quali segni e
quali parole permettiamo di scoprire che Dio stesso ci sceglie, ci desidera, ci
chiama?
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Per la carità
Scoprire di essere stati scelti, per scegliere; scoprire di essere immersi nel
dono, per donare; scoprire di essere nella grazia del Signore Gesù, per formulare e realizzare proposte di impegno e di servizio.
E’ importante che ogni gruppo e, in ogni gruppo, ogni persona, si senta cercata, si senta preziosa e indispensabile, investita dalla grazia del Signore, per
svolgere un servizio di comunione e di carità in Parrocchia.
Il primo compito della Caritas parrocchiale, ovvero del Parroco e dell’animatore
della Caritas parrocchiale, specie all’inizio dell’anno pastorale, particolarmente
in questo anno sinodale, è appunto questo: occuparsi delle persone e della
loro valorizzazione nel servizio comunitario, per quello che sono e sanno fare.
Ancor prima di mettere in atto iniziative ed opere.
AVVENTO-NATALE 2014: Dove abiti? Venite e vedrete
Per la catechesi
Nell’Avvento-Natale 2014-2015 abbiamo il brano della ricerca dei discepoli:
“Maestro, dove abiti?”. Noi cerchiamo colui che si è fatto carne ed è venuto ad
abitare in mezzo a noi. Egli ci dice “Venite e vedrete”.
Per sapere dove abita occorre camminare con lui. L’ Avvento è il tempo che ci
educa all’attesa, alla ricerca, alla fiducia nel futuro, al cammino paziente verso
una meta; il Natale è il tempo in cui scopriamo che davvero Gesù vuole abitare
in mezzo a noi, vuole incarnarsi nella nostra umanità.
Già abbiamo spiegato come il brano di Giovanni 1 diventa ispirazione per tutto
il tempo dell’Avvento e del Natale.
Questo tempo ci sembra favorevole per lasciarsi ispirare dal riferimento alle
schede sinodali n. 12 (la fiducia) e 4 (la fraternità).
scheda n° 12 - La fiducia costruisce la fraternità e il mondo
L’Avvento è tempo di speranza: la profezia e l’attesa del Regno permettono di
riprendere un cammino. Anche di fronte ai segnali negativi della storia, il credente non perde la fiducia. La convinzione profonda che ha sempre sorretto le
comunità cristiane (perfino nei tempi della guerra e della persecuzione) è sempre stata che Gesù, il Risorto, il Verbo incarnato, abita la storia del mondo. Egli
viene non per condannare, ma come nostro fratello, per incoraggiare e servire.
Il richiamo alla fiducia si salda naturalmente con il legame della fraternità.
scheda n° 4 - Comunità fraterne, fondate sull’amore
Nel Figlio di Dio, che si è fatto nostro fratello, anche noi ci scopriamo figli, fratelli, sorelle; ripartendo da lui, riscopriamo la possibilità di costituirci come autentiche comunità, di poter rigenerare legami forse allentati e logorati. L’attesa
del Regno e la capacità di gustarne i primi frutti non sono un fatto individuale:
sono possibili solo insieme.
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Per la carità
Sentirsi in una casa, fatta, sì, pure di muri, in un ambiente dignitoso; sentirsi
non da soli, ma in relazione con tanti, o almeno con qualcuno; sentire di abitare
in un posto che è effettivamente abitato. Sentirsi avvolti, nonostante tante difficoltà, da un senso di fiducia che fa ben sperare nel futuro.
È importante che i nuclei familiari nelle nostre parrocchie, specie se in difficoltà
economiche e relazionali, possano sentirsi “a casa”: ospitati negli ambienti,
ascoltati, sostenuti.
In diverse Parrocchie, grazie al recupero di case canoniche o altri alloggi di
proprietà, si stanno attivando servizi di cosiddetto “housing sociale” di nuclei
familiari sfrattati o comunque senza casa, ovvero si sta semplicemente realizzando la tradizionale opera di misericordia di ospitare i senza tetto.
Le comunità parrocchiali e i gruppi caritativi, in diversi punti della Diocesi, sono
impegnati a sviluppare quest’opera bella e significativa; e ovunque, il sostegno
alle famiglie in difficoltà.
IL PERCORSO SINODALE
OTTOBRE-DICEMBRE 2014
- CONSULTAZIONE dei piccoli gruppi sinodali
Nei mesi di ottobre, novembre, dicembre i piccoli gruppi sinodali sono invitati a riunirsi per i tre incontri di consultazione. Al termine, consegneranno al
Vescovo, tramite la segreteria del Sinodo, il loro consiglio. I tre incontri (uno
al mese) non ostacolano, anzi favoriscono sia la ripresa delle attività pastorali, sia il tempo forte di Avvento-Natale.
- ASSEMBLEA SINODALE: prime fasi
L’assemblea sinodale comincia a ritrovarsi, per favorire la reciproca conoscenza e per gettare le basi del lavoro. Anche queste riunioni non dovrebbero ostacolare la vita delle comunità; sarà compito della sapienza dei parroci non oberare i membri sinodali di un eccesso di attività; potrebbe essere
un’opportunità per individuare nuove persone da coinvolgere.
QUARESIMA-PASQUA 2015:
Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto
Per la catechesi
Nella Quaresima-Pasqua 2015 siamo invitati a rileggere Giovanni 19, il racconto della crocifissione e morte glorificante di Gesù: “Guarderanno a colui che
hanno trafitto”. Da colui che è trafitto, sgorga un torrente di acqua e sangue,
una vitalità sorprendente. Nel suo dono è la risposta alla nostra ricerca e alle
nostre domande. Ora però consideriamo meglio come il tutto si può distendere
insieme alle questioni sinodali, nel contesto di un anno liturgico.
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Il brano di riferimento è Giovanni 19 (Gesù trafitto dai soldati; il discepolo amato accoglie la madre di Gesù). Gesù diventa riconoscibile nel momento della
croce; dal suo fianco squarciato, emerge una vitalità sorprendente e inattesa.
Dalla sua morte (che è in realtà glorificazione), nasce la nuova comunità dei
suoi discepoli, la Chiesa da riconoscere come Madre, la Chiesa che si riconosce come Madre di innumerevoli figli.
In questo tempo si possono riprendere e approfondire le schede n. 5 (fede e
tempo) e 8 (davanti alla povertà e fragilità).
scheda n. 5 - Il primato della fede sul tempo
Il tempo è il grande fattore discriminante per l’uomo contemporaneo, il reale indicatore delle scelte di vita. A che cosa dedichiamo tempo? Per che cosa non
troviamo mai il tempo? La penitenza quaresimale, nella sua tradizionale triplice
ripartizione (fare digiuno, fare opera di elemosina, dedicarsi alla preghiera),
significa inevitabilmente rivedere l’uso del tempo. Soprattutto il dedicarsi alla
carità e all’elemosina implica una radicale riorganizzazione dei nostri spazi di
vita, personali e comunitari. C’è chi ha troppo tempo (i disoccupati, i poveri, gli
esclusi) e chi è fin troppo occupato…
scheda n. 8 - Povertà e fragilità
Vogliamo guardare a “colui che hanno trafitto”. Ma egli è anche colui che dice
“ogni volta che avrete fatto qualcosa a uno di questi miei fratelli più piccoli,
l’avete fatto a me”. Il Crocifisso e Risorto è visibile nei “poveri” che sono “la
sua carne”. Vale la pena di spendere tempo per occuparsi di chi è povero;
tanto più che i poveri oggi sono tendenzialmente “invisibili”, nascosti, da non
far vedere, se non per il breve tempo dell’esposizione mediatica scandalistica.
Per la carità
Provare a stare a tavola con tutti, in famiglia, tra famiglie, in Parrocchia, con gli
ultimi… come ha fatto Gesù; provare il senso dello stare a tavola, non solo per
mangiare, ma per stare bene insieme; perché si vive di pane buono, ma anche
di parole buone; provare a protrarre l’Eucaristia nella vita di ogni giorno, partecipando della vita di Gesù e della sua donazione in sacrificio per tutti.
La Caritas diocesana ripropone in Quaresima la raccolta dei generi alimentari
a favore delle famiglie e persone in difficoltà, attraverso i servizi del Magazzino
di Mottella di san Giorgio, i Centri di ascolto delle povertà e le mense nei principali centri urbani.
Caritas parrocchiali e gruppi caritativi sono impegnati nel concorso alla prima
opera di misericordia: dare da mangiare. Ma, insieme, conta l’impegno per
l’incontro conviviale, fraterno, fatto di relazioni autentiche.
IL PERCORSO SINODALE
GENNAIO-GIUGNO 2015
- Assemblea sinodale in COMMISSIONI DI STUDIO
- EVENTI SINODALI nella diocesi
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TEMPO ORDINARIO 2015: Se uno mi vuol servire, mi segua
Per la catechesi
Nel tempo ordinario, che abbraccia tutta l’estate, torniamo al brano di riferimento principale, soprattutto nella sua seconda parte, in cui ogni singolo discepolo
è invitato a seguire il Maestro: “Dove sono io, lì sarà anche il mio servo”.
Nell’ordinarietà del tempo, il percorso sinodale, così anche come il percorso
pastorale, si disperde, apparentemente muore, ma per portare frutto.
Proponiamo di approfondire le schede n. 13 (la corresponsabilità) e n. 15 (gioia e dovere di evangelizzare). Vediamo meglio perché.
scheda n. 13 - Promuovere la corresponsabilità, vivere la comunione
Estate è tempo di attività, di realizzazione, ma anche di silenzio e progettazione.
Da sempre si fanno queste cose: a volte in maniera condivisa, altre volte invece in maniera quasi solitaria, individuale… è possibile valorizzare il camminare
insieme? Trovare mezzi e strumenti almeno per restare in sintonia? Dove questo viene fatto, può crescere davvero la comunione e la gioia di raccogliere
frutti più abbondanti.
Scheda n. 15 - Il dovere di evangelizzare
Quale vangelo annunciamo? Perché vogliamo evangelizzare? Mentre proponiamo diverse attività che hanno una forte valenza di evangelizzazione (campiscuola, pellegrinaggi, esperienze residenziali per adulti e giovani…) può
esserci l’occasione di rifarsi le domande fondamentali, dandosi una risposta.
Potrebbe essere l’occasione di un annuncio più motivato e qualificato.
Per la carità
Sperimentare ambienti, situazioni, circostanze ignorate sinora e di cui si ha
persino un po’ paura; sperimentarne gli effetti: gli affetti e i sentimenti che si
producono; sperimentare disposizioni, atteggiamenti di fondo, stili di vita che
possono maturare in via permanente. Più umani. Al seguito di Gesù.
Specie per i giovani, ma non solo, è il tempo propizio di sperimentarsi nei servizi ai poveri: nelle situazioni di emarginazione, nei turbamenti del nostro tempo.
Le Caritas parrocchiali, nella loro funzione educativa, sono in grado di proporre
- all’estero, in Italia e in Diocesi – esperienze di conoscenza e servizio delle povertà: missioni, mense, centri di accoglienza… in compagnia e in comunione
con chi, appunto, è più esperto.
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ANNO LITURGICO PASTORALE 2015-2016
CHE DEVO DIRE? PADRE, GLORIFICA IL TUO NOME
Nell’anno liturgico 2015-2016 ci lasciamo ispirare dalla seconda parte del brano di Giovanni 12; esso si apre alla scelta forte e impegnativa di Gesù, che
accetta la sua Passione, per compiere la volontà del Padre.
Nella dinamica sinodale è l’anno della DISCUSSIONE e della DELIBERAZIONE.
Ottobre-Novembre 2015: Una scelta di libertà
Per la catechesi
scheda n. 3 - Liberi come Gesù
La scheda n. 3 può fare da motivo ispiratore nella prima parte dell’anno. La
libertà di Gesù consiste nel potersi impegnare, nel fare scelte a cui restare
fedeli, anche a costo di restare solo.
Per la carità
Restare saldi in se stessi, fondati in Gesù; restare saldi singolarmente, anche
se portati, per ragioni di studio e di ricerca di lavoro, lontani dalle comunità
di riferimento e magari in contesti poco o per nulla cristianizzati; restare saldi
come comunità cristiane, anche se in pochi e in piccoli contesti geografici,
senza più parroco residente.
Le Caritas parrocchiali, con gli animatori della carità, mantengono viva l’appartenenza attraverso la manifestazione di segni di fraternità fra chi resta e
versa in situazioni di fragilità; quindi verso i nuovi poveri e coloro che ancora
sopraggiungono, totalmente indigenti, nei nostri paesi.
AVVENTO-NATALE 2015: Io sono la luce del mondo
Per la catechesi
Il brano di riferimento è quello del cieco nato (Giovanni 9). Avvento è attesa
della luce; Natale è constatare che “la luce splende nelle tenebre”, e che è
possibile “rendere testimonianza alla luce”.
Proponiamo di approfondire le schede n. 9 e 10.
scheda n. 10 - Cogliere mentalità e logiche dell’oggi
L’incarnazione del Verbo invita il credente a confrontarsi e incarnarsi nel mondo contemporaneo, sempre restando fedele alla logica profonda e permanente del Vangelo.
Scheda n. 9 - Il bene comune
Le speranze e le attese degli uomini sono anche le speranze e le attese dei
cristiani.
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Per la carità
Vedere quanto non si è mai visto prima; vedere con occhi diversi; vedere Gesù
nelle persone con cui Lui stesso si è identificato, da povero e sofferente; vedere che ci sono tanti modi di vivere la carità, diretti e indiretti.
La politica, come già diceva Papa Paolo VI, può essere la forma più alta della
carità. La passione, lo studio, la ricerca e il lavoro per risolvere onestamente i
grandi problemi economici e sociali, non sono da meno.
Fa parte della dimensione educativa nella carità, oltre all’avviamento ai gruppi,
alle attività e ai servizi, l’invito alla considerazione dei diritti delle persone da
tutelare, dei compiti istituzionali, delle politiche giuste da realizzare. Sino a promuovere impegni diretti, benché distinti.
IL PERCORSO SINODALE
SETTEMBRE-DICEMBRE 2015
- SESSIONI dell’ASSEMBLEA SINODALE
QUARESIMA-PASQUA 2016:
Ho visto il Signore - Beati quelli che non hanno visto e hanno creduto
Per la catechesi
Il brano di riferimento è Giovanni 20, che presenta le visioni fondamentali del
Crocifisso-Risorto.
Proponiamo di approfondire le schede n. 6 e 7.
scheda n. 6: Tempo della liturgia e della comunità
Il risorto si fa presente nella sua comunità riunita; il tempo della liturgia è tempo
da riscoprire in tutta la sua preziosità e verità, a partire dalla Quaresima.
scheda n. 7: Malattia e morte
La risurrezione di Gesù getta una luce di speranza anche sulle condizioni limite, le più drammatiche dell’esistenza umana: malattia e morte.
Per la carità
Visitare: visitare disabili, malati, infermi, morenti; visitare le situazioni di lutto;
visitare le situazioni di difficoltà relazionale e sociale; visitare chi si trova in
detenzione in carcere o comunque in istituzioni (sanitarie) chiuse dall’interno.
Sono le opere di misericordia consegnate dalla tradizione, sempre attuali per
motivazione evangelica e situazioni sociali. Sempre meno deputabili a parroci,
presbiteri e religiose/i. Espressione di comunità effettive. Quanto più le visite
avvengono da sé, spontaneamente, senza neppure bisogno di tanta programmazione pastorale.
Le Caritas parrocchiali e chi anima la carità ha ben presente il significato di
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queste visite, che sono da moltiplicare e anche un po’ da promuovere e organizzare, nei quartieri e nelle case. In alcune parrocchie sono attivi, ad esempio,
gli incaricati (“sentinelle”) di quartiere o di condominio.
IL PERCORSO SINODALE
MARZO 2016
PROMULGAZIONE DEL DOCUMENTO SINODALE
da parte del Vescovo
TEMPO ORDINARIO 2016: Padre, glorifica il tuo nome
Per la catechesi
Nel tempo ordinario 2016 il Sinodo diocesano è già concluso; le comunità possono ripartire, confortate dalla visione di Cristo, per compiere la volontà del
Padre; la riscoperta del volto del Figlio è perché il Padre sia glorificato.
Proponiamo di approfondire in questo tempo le schede n. 11 e 14 e la n. 1
scheda n. 11 - Momenti e luoghi per evangelizzare
Questa scheda ci trasporta al futuro: quali momenti e luoghi abbiamo trovato
questa estate per l’evangelizzazione?
Quali tempi e luoghi si aprono alla programmazione futura?
scheda n. 14 - Le Unità Pastorali al servizio di comunità vive e missionarie
Anche l’esperienza delle unità pastorali ha ormai una lunga storia; quali prospettive apre, dopo il sinodo?
scheda n. 1 - Una vita spirituale solida
Poteva essere il punto di partenza, è stato messo come punto di arrivo. Solo al
termine del percorso si può raggiungere una vera solidità.
Per la carità
Consigliare: è il verbo che ha fatto da proposito di fondo del Sinodo; consigliare il Vescovo; consigliare la Chiesa; consigliare le comunità; consigliarci, alla
fin fine, a vicenda.
Le conclusioni del Sinodo portano idee e propositi, nuovi e concreti, per vivere
nella carità del Signore Gesù, come singoli cristiani e comunità in quanto tali.
Sarà importante farle quanto più nostre e metterle in pratica.
Il Sinodo ha portato comunque frutto, in quanto ha approfondito e rese autentiche le relazioni umane, le aspirazioni e le forme di fraternità e servizio alle
famiglie e alle persone in maggiore difficoltà.
L’animazione della carità non potrà che beneficiarne.
Le Caritas parrocchiali e di UP sono impegnate a “studiare” gli orientamenti e
le scelte del Sinodo diocesano.
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5. INVITO
ALLA LETTURA
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PERCHÉ IL SINODO DELLA CHIESA MANTOVANA È L’ 8°?
a cura di Mons. Giancarlo Manzoli, archivista
Le informazioni attingono all’Annuario Diocesano di Mantova 2014 e i documenti conservati in archivio.
1° Marco Fedeli Gonzaga (1574 -1583) celebrò il Sinodo dopo la Visita Apostolica del Vescovo Angelo Peruzzi suffraganeo di Bologna (1575-76) e
lasciò le Costituzioni.
2° Alessandro Andreasi (1583 -1593) tenne II Sinodo e ne lasciò le Costituzioni.
3° Ven. Francesco Gonzaga (1593 -1620): più volte compì la Visita Pastorale
e celebrò il Sinodo lasciando le Costituzioni Sinodali.
4° Masseo Vitali (1646 -1669): compì almeno due Visite Pastorali e celebrò
il Sinodo, lasciando le Costituzioni.
5° Giovanni Lucido Cattaneo (1673 -1685): compì la Visita Pastorale e tenne
il Sinodo.
6° Alessandro Arrigoni (1713-1718): compì la Visita Pastorale e celebrò il Sinodo, di cui restano le Costituzioni, non pubblicate, causa la morte improvvisa
del Vescovo.
7° Giuseppe Sarto (1884 -1893): compì due Visite Pastorali e celebrò il Sinodo nel 1888.
8° Roberto Busti (2007- ): ha compiuto una Visita Pastorale e celebra il Sinodo
(2014-2016).
Si nota che dopo il Concilio di Trento in 140 anni si tennero ben 6 Sinodi, con
una media di circa 20 anni tra Sinodo e Sinodo; mentre il Settimo (quello di
Sarto), venne celebrato dopo ben circa 170 anni da quello immediatamente
precedente; e anche l’Ottavo Sinodo si tiene dopo circa 127 anni da quello
di Sarto..
RAPPORTO TRA COMUNITÀ TERRITORIALE
E ASSEMBLEA LITURGICA
Cettina Militello, teologa - Rivista Pastorale liturgica (3) 2013, 516-528
Affrontare il tema della celebrazione, dell’assemblea liturgica, nel contesto delle
unità/comunità pastorali chiede innanzitutto la loro messa a fuoco. Infatti, pur
nell’ovvia ricaduta amministrativo- territoriale, queste realtà - si chiamino «unità
pastorali» o «comunità pastorali» - risultano più o meno da una pluralità di
parrocchie che convergono in una pastorale unitaria, guidate talora da un solo
sacerdote, talora da un sacerdote moderatore o responsabile con il quale collaborano altri presbiteri, che possono essere essi stessi singolarmente respon-
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sabili (parroci) delle parrocchie convergenti nella unità/comunità pastorali, o
responsabili in solidum delle parrocchie di cui essa risulta. Negli ultimi due casi
possono anche fare vita comune e portarsi presso le parrocchie loro affidate
per svolgervi l’attività ministeriale.
Va da sé che non si tratta di un mero accorpamento, quanto piuttosto di un
tentativo di stabilire legami diversi con il territorio meglio rispondendo alle sue
esigenze. Ecclesialmente ciò significa anche perseguire o promuovere una nuova immagine di Chiesa nel segno della sinergia e della comunione.
1. RISPOSTA A UN DISAGIO PASTORALE
Quali che siano le circostanze «nobili», non c’è dubbio che le unità/comunità
pastorali provano a rispondere al venir meno quantitativo del clero, nell’impossibilità ormai, in quasi tutte le diocesi, di assegnare uno o più presbiteri a
ciascuna parrocchia. […]
Altra cosa che mi ha molto colpita nella letteratura afferente - ma forse dipende da mia inadeguata informazione - è l’indifferenza, meglio il silenzio sull’assemblea liturgica. Si scrive molto e con perspicacia della crisi in atto, della
crisi della parrocchia, della necessità di promuovere una nuova immagine di
Chiesa. Si iscrive l’operazione unità/comunità pastorali nel quadro di una
«pastorale d’insieme» o - il che è lo stesso - di una «pastorale unitaria»,
ma le attenzioni, pur mirate, sembrano ignorare l’aspetto liturgico. Eppure
la punta dell’iceberg della necessità del cambiamento, la denuncia evidente
circa un’articolazione, un modello di Chiesa in esaurimento, credo ce la dia
l’impossibilità di assicurare a tutte le comunità di cui risulta la diocesi la celebrazione dell’Eucaristia domenicale.
Se, come avviene anche fuori dal disegno delle unità/comunità pastorali, è un
solo presbitero a gestire più parrocchie, dovrà muoversi come un forsennato
da una parrocchia all’altra. Spesso si tratta di parrocchie contigue, dentro o
fuori dalla cerchia urbana.
ln quest’ultimo caso, però, possono essere sparse in un territorio non solo ampio ma persino impervio. Se i presbiteri sono più d’uno, la difficoltà sarà quella
del coordinamento della loro attività, considerato il fatto che, malgrado il modello educativo del seminario (o forse anche proprio per quello), mettere insieme i presbiteri è problema tutt’altro che facile sotto il profilo della convivenza
come del programma pastorale. A ciò si aggiunga la legittima resistenza delle
comunità che, soprattutto in contesti non urbani, colgono nell’assetto e nell’indipendenza della propria realtà parrocchiale un principio, anche identitario,
irrinunciabile. […]
3. IL RAPPORTO TRA LE COMUNITÀ TERRITORIALI
E L’ASSEMBLEA LITURGICA
Venendo alla questione prettamente liturgica, non intendo ripetere cose che
ben sappiamo, solo richiamare come l’azione liturgica è epifania della Chiesa. Ne ripropone il mistero così com’è compreso e metabolizzato dall’assemblea che lo celebra e che per celebrarlo si raccoglie. La Chiesa è assemblea,
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raduno, convocazione. L’atto liturgico in questa chiave è evento originario, ecclesiogenetico.
Perché è a partire da esso che la Chiesa stessa è in atto nell’operatività molteplice del popolo di Dio che si raccoglie per far memoria efficace del suo
mistero costitutivo, l’autodonarsi del Padre per il Figlio nello Spirito.
La comunità raccolta, nella forza dello Spirito, in Cristo con Cristo e per Cristo,
ne ripropone gesti e parole. La comunità: non una somma di individui autoreferenziali, ma una sinergia di persone che mutuamente si riconoscono come
membra vive di un unico corpo.
L’azione liturgica è azione comunitaria; la liturgia è azione di popolo. Nel mistero della divina condiscendenza, del farsi prossimo di Dio a tutti i linguaggi umani, l’unico evento assume lingue diverse, caratteristiche diverse, non
distrattive dall’unicità dell’evento, ma ripropositive della sua stessa sintassi di
accadimento.
L’ecclesiogenesi nella sua forma storica mostra l’unica Chiesa farsi antiochena, alessandrina, romana, senza che ne venga messo in discussione l’unico
accadimento. La Chiesa madre di Gerusalemme non impone le sue tradizioni,
le sue forme celebrative, i suoi ministeri.
Altri e diversi sono quelli espressi da ciascuna Chiesa, senza che ciò intacchi l’unica tradizione, l’unico simbolo, l’unica celebrazione, l’unica coscienza d’essere
«Chiesa». L’omologazione non appartiene alla Chiesa delle origini, né alla Chiesa dei primi secoli. E, anche se il processo si attiva ben presto in questa direzione, la questione è interna alle Chiese e lascia sopravvivere la loro peculiarità.
L’assemblea è ferita solo nella misura in cui la sua originaria comunione
viene messa in discussione.
Sono gli attentati all’unicità del corpo, all’integrità del popolo regale, sacerdotale, profetico che essa è. a snaturare l’assemblea riducendola a eterogeneità
distratta e/o astante. Fenomeno questo soprattutto legato alla deriva intimistica e individualistica propria degli ultimissimi secoli. Il Vaticano II, invece, ci
riconduce proprio alla coscienza di essere corpo vivo, soggetto globale della
celebrazione. Ed è questa soggettualità globale che l’assemblea esplicita nella
sinergia dei ministeri diversi. L’attenzione ritorna, dunque, sui soggetti, non per
potenziarne l’autoreferenzialità, ma per esprimere al meglio la loro viva appartenenza al corpo globale.
Ovviamente ciò significa attenzione alla pluralità sociale. Ma anche e soprattutto
alla pluralità carismatico-ministeriale di quanti lo Spirito e la Parola convocano all’azione liturgica, l’Eucaristia innanzitutto. Ho scritto in tempi ormai lontani
come i carismi tutti sintattici e asintattici dovrebbero trovare espressione nell’assemblea eucaristica e come tutti dovrebbero tradursi in ministerialità specifiche.
Si pensi all’intera gamma del presiedere, ammonire, consolare, compartire;
o ancora al profetizzare, annunciare, testimoniare; o al guarire, al farsi docili
all’impulso dello Spirito, al discernere; al faticare, operare, traducendo sinergicamente la chiamata al servizio.
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A ciò si aggiunga l’appartenenza generazionale, familiare, economica, professionale; l’essere nativi, stranieri, ospiti per lavoro o per turismo; l’essere sani o
malati. Sono cose tutte che segnano l’assemblea, soprattutto nel prevalere di
una di queste cose sulle altre. Segnano l’assemblea anche le appartenenze
ecclesiali, la presenza in essa di movimenti, gruppi, associazioni. Segna l’assemblea anche il territorio nel senso della cultura propria o dell’ intercultura
che è chiamata a promuovere e interpretare. […]
Ora il nodo del celebrare nelle nuove comunità territoriali innanzitutto è
quello dei riconoscersi in esse. Occorre che il popolo di Dio, uomini e donne,
sia coinvolto nel processo di accorpamento, accostamento, coordinamento
di più comunità chiamate a vivere la comunione oltre il tratto identitarie sin lì
sperimentato. Ma come accorparle per fare Eucaristia? Se il moltiplicarsi delle
comunità, la nascita delle parrocchie è stato dettato proprio dal moltiplicarsi
dei cristiani, dal costituirsi di comunità periferiche, come rendere plausibile un
processo inverso, se mette in discussione il diritto/ dovere di raccogliersi in
assemblea eucaristica in fedeltà alla propria identità e appartenenza?
Le unità/comunità pastorali hanno senso immediato sul piano della pastorale
di settore, sul piano della formazione, sul piano dell’evangelizzazione e della
catechesi, sul piano della preparazione ai sacramenti: la cresima, ad esempio;
sul piano della stessa formazione liturgica... ma come tradurre o rispettare il
diritto d’ogni comunità a raccogliersi per l’Eucaristia domenicale?
Ovviamente il nodo fondamentalmente è relativo alla presidenza. Se questo
non fosse il problema non staremmo a parlarne. Il che ci riporta al fraintendimento della presidenza, alla sua sacralizzazione. Ci riporta anche al ridurre
l’azione liturgica, la celebrazione, unicamente all’eucaristia. Ci riporta anche
a un’articolazione periferica di Chiesa e perciò di parrocchia nella quale tutto
dipende direttamente dal parroco, a partire dal suo essere «ordinato». Non ci
si rende conto che il territorio parrocchiale, nella sua forma la più tradizionale,
è territorio variegato al cui interno operano necessariamente molte realtà e la
cui vitalità è strettamente legata a circoli molteplici di aggregazione, i quali non
necessariamente implicano la presenza del parroco, forse addirittura neanche
il suo coordinamento «amministrativo».
Le nostre parrocchie sono morte, ridotte il più delle volte a stazione di servizio,
proprio perché il principio dell’accentramento nell’unico ministro deputato a
guidarle ha finito con il mortificare ogni slancio di vita, favorendo così quelle
aggregazioni ecclesiali statutariamente emancipate dalla discrezionalità parrocchiale e il cui successo e fondamentalmente legato al riconoscersi come
comunità compartendo idealità, scopi, metodi e - non minimizziamolo - reciproca simpatia, reciproca e avvertita accoglienza.
Il problema delle unità/comunità pastorali, delle nuove «comunità territoriali»
è, dunque, quello di porre rimedio a una routine, a una stasi, a una lontananza
che si è fatta sempre più marcata. Cose tutte rese più difficili dall’assommare i
problemi anziché decentrarli.
63
4. RECEPIRE IL VATICANO II
Se davvero il Concilio ci ha restituiti alla consapevolezza d’essere tutti, uomini
e donne, popolo regale, sacerdotale, profetico1;
se davvero ha riconosciuto la presenta in tutti, uomini e donne, dei doni dello Spirito;
se tutti, uomini e donne, ha riconosciuti soggetto attivo del sensus fidei (cf. LG 12);
se tutti, uomini e donne, ha riconosciuto coinvolti nel processo vivo della tradizione2;
se tutti, uomini e donne, ci ha riconosciuti nell’autonomia ultima della coscienza3,
la questione non è quella di un’eventuale dialettica tra comunità territoriale e
assemblea liturgica, ma quella che restituirà a ogni comunità, comunque venga ridisegnato il territorio, la sua piena soggettualità.
Il che vuol dire anche riandare a Sacrosanctum concilium, agli innumerevoli
luoghi nei quali i fedeli tutti, uomini e donne, vengono riconosciuti, ciascuno a
suo modo, nella loro qualità di «con-celebranti»: questo, poi, è il nodo profondo della «partecipazione attiva»4.
Sappiamo bene come essa si traduca in molteplici forme, come abbia un’espressività verbale e non verbale, come i gesti s’intreccino alle parole e allo
stesso silenzio. Comunque la si eserciti, tuttavia, la partecipazione «attiva» dice l’identità propria e sinfonica dell’assemblea, la sua soggettualità.
Soggettualità nell’essere radicata precipuamente e specialmente; soggettualità nell’espressività con cui traduce la sua identità, il suo ethos; soggettualità
con cui non subisce, ma «concorda» le mutazioni che la riguardano, le molteplici ministerialità che esprime o che sono a suo servizio.
E tutto ciò nella distinzione netta del feriale e del festivo, del quotidiano e del
giorno del Signore. Ossia nel ritmo che dell’Eucaristia infrasettimanale fa esperienza di ekklesia kat’oikon, di «Chiesa nelle case», e dell’Eucaristia domenicale fa esperienza compartita nella comune «casa della Chiesa» o — il che è lo
stesso - nella «casa del popolo di Dio».
Ma ciò vuol dire anche moltiplicare, rendere il più possibile «periferica» la raccolta del popolo di Dio, accettare la sfida di una conduzione laicale di tutto ciò
che non necessita la presidenza del presbitero.
Ciò vuol dire restituire di nuovo al popolo di Dio la responsabilità del raduno,
dell’annuncio, della carità, casa per casa, di casa in casa. E, ovviamente, in
questa de/centralizzazione feriale che incrementa la dinamica del raduno domenicale, sono soggetto attivo non solo le parrocchie, ma anche tutte le realtà
ecclesiali, presenti e operanti, quale che sia la loro tipologia e la loro forma:
comunità religiose, rettorie, comunità ecclesiali di base, micro-comunità più o
meno spontanee, più o meno ispirate a movimenti di spiritualità, ovvero facenti
capo alla rete concreta dei movimenti ecclesiali, vari nella loro nomenclatura e
nella loro stessa referenzialità intra, extra, inter-parrocchiale.
E poiché, alla fine, come già detto, il nodo vero è quello dell’assemblea dome1 Cf. Concilio Vaticano II, Costituzione Lumen Gentium (21 novembre 1964) (LG), n. 10
2 Cf. Concilio Vaticano II, Costituzione Dei Verbum (18 novembre 1965), n. 8
3 Cf. Concilio Vaticano II, Costituzione Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 43
4 Cf. Concilio Vaticano II, Costituzione Sacrosanctum concilium (4 dicembre 1963), nn. 11,14,21,30,41,48
64
nicale, nell’impossibilità del presbitero a presiederla, che a guidarla debbano
essere chiamati un diacono, un lettore o semplicemente un laico o una laica,
l’importante è che vi si manifesti il con-vergere, oltre il reticolo periferico che
non può né deve essere autoreferenziale.
Non vedo altre dinamiche costitutive di comunità se non questo del dilazionarsi
e del raccogliersi, del far proprie le «periferie», quali che siano, per poi convergere verso il centro ideale che raduna la comunità al suo livello ecclesialmente
identitario.
Ma, ci piaccia o no, questo passa attraverso un processo de-sacralizzante;
passa dall’abbandono di un sistema disgiuntivo e oppositivo. Passa dalla considerazione della Chiesa locale e delle comunità eucaristiche che la costituiscono come realtà sinergica. responsabilmente esperita, sinodalmente vissuta,
appunto nelle forme concentriche della comunione. […]
6. PER UNA CONTIGUITÀ TRA ASSEMBLEA LITURGICA E TERRITORIO
Nei fatti però le difficoltà restano, lo sappiamo. Per grandi che siano, alla fine
appariranno stimolo e sfida se realmente ci si affida gli uni gli altri, nella consapevolezza del servizio reciprocamente reso, per altro promuovendo e non
umiliando quelle che un tempo abbiamo individuate come «strutture di mediazione ecclesiale» (consigli e commissioni pastorali ai diversi livelli: parrocchiale, zonale/vicariale, diocesano).
Le difficoltà diventano risorsa se davvero si accetta di spingersi al largo, prestando docile attenzione al soffio dello Spinto.
Dinanzi al venir meno dell’ordinario presidente dell’Eucaristia, forse la presenza
di un presbitero «itinerante», come avviene del resto in tante Chiese nel mondo,
sarà accolta con gioia, senza però che la sua assenza possa giustificare un
venir meno di quella comunità ecclesiale. Piuttosto, sarà pienamente Chiesa
quella che realmente vede attivi e partecipi tutti quelli che costituiscono le singole comunità, comunque accorpate o comunque decentrate.
Si tramanda nell’immaginario ecclesiale la vicenda della Chiesa in Corea (altri dice in Giappone). Venuti meno i missionari, i membri della comunità seguitarono a ripeterne le gestualità operative: battezzare e raccogliersi per l’Eucaristia; ovviamente trasmettendo da una generazione all’altra immutata la fede.
Non entro nella valenza canonica di questo «sostituirsi», certamente dovuto a
oggettiva e gravissima necessità. Osservo semplicemente che non è venuta
meno la comunità, malgrado l’assenna dei ministri. Ed è questo che conta.
Spero che la presa di coscienza della crisi, della sua ampiezza e profondità
anche extraecclesiale, ci induca a operare quelle scelte che davvero disegnino diversamente il territorio delle Chiese e in esse delle parrocchie, comunque
le si voglia chiamare o accostare. Sono scelte impegnative che dovrebbero
addirittura orientare la crisi e provare a risolverla.
Non possiamo seguitare a chiuderci in un’operatività di miope supplenza. Dobbiamo avere il coraggio di pensare altrimenti il modello di Chiesa. Ce lo rende
urgente la presenza già conclamata delle Chiese autoreferenziali e tuttavia in
65
crescita in tante parti del mondo; mi riferisco al fenomeno dei «nuovi movimenti
religiosi5».
Il che torna a pungolarci sulla crisi di leadership delle nostre comunità, sull’inadeguatezza dei pastori, sulla sordità circa le domande dei fedeli i quali chiedono accoglienza, ascolto e misericordia. La crisi è quella dell’«ottavo sacramento», come l’ha chiamato papa Francesco, quello della «dogana pastorale6»,
ovvero del mito dell’efficienza pastorale che, non diversamente da quanto avviene fuori della Chiesa, rottama le persone, le ignora, nega loro la dignità
regale, profetica e sacerdotale, radice e condizione, essa stessa, d’ogni forma
di ministero nella Chiesa.
Occorre attrezzarsi perché all’interno del territorio delle unità/ comunità pastorali si incentivino le «piccole comunità», comunque le si chiami. È ad esse
che vanno delegate l’evangelizzazione, la carità, la stessa celebrazione
liturgica che non è solo Eucaristia, ma è anche Liturgia della parola, Liturgia
delle ore, preghiera comunque comunitaria e pubblica se per essa convergono prossimità diverse.
Occorre inventarsi come sconfiggere l’insidia del presente, come proiettarsi nel
futuro; occorre attrezzarsi perché il modulo di un cristianesimo efficiente, troppo
spesso solo di facciata, esaurito il suo ruolo di benemerenza pubblica, esca di
scena. Tessere la rete della comunione è possibile solo decentrando, spostandosi sulla soglia, ponendo al margine le nostre «tende», ovvero restituendo alle
«case», alle più periferiche, la valenza ecclesiogenetica delle origini.
L’utopia, dunque, è di comunità «con-celebranti», esito delle micro-comunità
sparse capillarmente nel territorio, nelle quali finalmente ci si accolga con calore, con affetto, senza porre paletti, senza chiedere credenziali e soprattutto si
comprenda come il raduno festivo, l’assemblea del giorno del Signore, chiunque la presieda, è momento centripeto di un’alacrità quotidiana necessariamente centrifuga (missionaria).
Non c’è assemblea senza fedeltà al territorio, alla trama delle sue case,
alla complessità di quelli che le abitano, ivi compresa la capacità d’accogliere
quanti vi sostano a tempo, o quanti transfughi da realtà poco accoglienti bussano ad altre porte per essere riconosciuti nella loro dignità cristiana.
Non saprei come concretamente descrivere questa utopia di comunità nuove,
davvero nel segno della comunione. Sono però sicura che è inutile metterci
mano se non cambia il modello presbiterale ed episcopale. Certo, ha da cambiare anche il modello laicale, non lo metto in dubbio.
E la Chiesa, la Chiesa che tutti siamo, a dover intraprendere coraggiosamente
vie nuove, senza volgersi indietro, senza nostalgie di un passato che non può
ritornare, che non deve ritornare. La sfida è di comunità davvero fedeli al
vangelo, consapevoli e attive protagoniste dell’annuncio come del rendimento di lode.
5 Cf. J. CASANOVA, Nuovi movimenti religiosi: Fenomeno globale. Secolarizzazione, risveglio religioso, fondamentalismo, in “Il Regno attualità” 10 (2013) 317.329.
6 Cf. PAPA FRANCESCO, Omelia a Casa Santa Marta (25 maggio 2013)
66
CALENDARIO
67
SETTEMBRE 2014
1
Lu
2
Ma
3
Me
4
Gi
5
Ve
6
Sa
7
Do
SETTIMANA CHIESA MANTOVANA
Inizio nelle Celebrazioni Eucaristiche delle comunità
8
Lu
Incontro dei Piccoli Gruppi Sinodali
costituiti a livello diocesano
9
Ma
Incontro dei Piccoli Gruppi Sinodali
in ciascuna unità pastorale
10
Me
11
Gi
Giornata nazionale per la salvaguardia del creato
20.45
19.00-22.00 Nelle sedi scelte
“
“
“
“
“
“
Riunione degli Uffici Pastorali
9.00-11.00
Tutto
il giorno
Giornata diocesana di spiritualità
12
Ve
13
Sa
14
Do
15
Lu
16
Ma
17
Me
18
Gi
19
Ve
20
Sa
21
Do
25a Tempo Ordinario - Giornata diocesana del malato
22
Lu
Inizio dell’anno accademico
Istituto Superiore Scienze Religiose
23
Ma
24
Me
Adorazione della Croce - Veglia di preghiera
25
Gi
26
Ve
27
Sa
28
Do
29
Lu
30
Ma
Centro Pastorale
Aula Magna
Centro Pastorale
Pellegrinaggio verso
Cattedrale, San Simone,
Concattedrale S.Andrea
21.00
Concattedr. S.Andrea
CELEBRAZIONE EUCARISTICA E APERTURA
DELL’ 8° SINODO DIOCESANO
17.00
Concattedr. S.Andrea
Presentazione delle proposte
del Centro di Past. Giovanile per gli educatori alla fede
di adolescenti e giovani
20.45
Centro Pastorale
Aula Magna
Esaltazione della Santa Croce
Santuario delle Grazie
Riunione degli Uffici Pastorali
9.00-11.00
Centro Pastorale
Convegno per medici, farmacisti, infermieri
9.30-12.30
Barbassolo
Ritiro spirituale USMI
8.30-12.00
Casa Martini - Sorelle
della Misericordia
Convegno regionale Ordo Virginum
9.00-17.00
Centro Pastorale
68
1
2
3
4
5
6
7
8
Me
Gi
Ve
Sa
Do
Lu
Ma
Me
9
Gi
10
Ve
11
12
13
14
15
16
Sa
Do
Lu
Ma
Me
Gi
17
Ve
OTTOBRE 2014
Riunione degli Uffici Pastorali
INCONTRO DEI MEMBRI SINODALI - Vicariato San Pio X
9.00-11.00 Centro Pastorale
20.30-22.30 Oratorio di S. Giorgio
27a Tempo Ordinario - Inizio Sinodo sulla famiglia
GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE MENTALE
Convegno sul tema: Spiritualità e appartenenza comunitaria nel concetto di resilienza
Riunione degli Uffici Pastorali
INCONTRO DEI MEMBRI SINODALI
Vicariati Santi Apostoli e Santa Famiglia
Incontro di preghiera nello stile di Taizè (1)
18.00-20.00
Sala Pozzo
Museo Diocesano
9.00-11.00
Centro Pastorale
20.30-22.30 Oratorio di Cerese
21.00
S. Leonardo MN
28a Tempo Ordinario
INCONTRO DEI MEMBRI SINODALI
Vicariati Madonna della Comuna e Sant’Anselmo
Periferie cuore della missione - Veglia di preghiera
in occasione della GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE
Siria, Iraq: Cristianesimo e Islam, dialogo possibile?
Incontro con Moustafa El Ayoubi
Polis3M. Corso formazione socio-politica per giovani (1)
29a Tempo Ordinario
- conclusione Sinodo sulla famiglia
- GIORNATA MISSIONARIA MONDIALE
20.30-22.30 Oratorio di Quistello
21.00
10.00
nei Vicariati
(anche in date diverse)
Sala Capriate
piazza L.B.Alberti
Centro Pastorale
18
Sa
19
Do
20
21
Lu
Ma
22
Me
23
Gi
24
Ve
25
Sa
26
27
28
Do
Lu
Ma
29
Me
Consiglio Presbiterale (1)
9.30-13.00
30
31
Gi
Ve
Polis3M. Corso formazione socio-politica per giovani (3)
20.00-22.00 Just Cafè - P. Sordello
Incontro di preghiera per gruppi parrocchiali di anziani, in
15.00-18.00 Santuario delle Grazie
occasione della 1° festa liturgica di S. Giovanni Paolo II
Una chiesa di donne e di uomini, Conferenza di don
Sala Capriate
21.00
Luciano Luppi, a 50 anni dalla morte di M. Delbrel
piazza L.B.Alberti
Riunione degli Uffici Pastorali
9.00-11.00 Centro Pastorale
INCONTRO DEI MEMBRI SINODALI
20.30-22.30 Oratorio di Guidizzolo
Vicariati di San Carlo e San Luigi
Polis3M. Corso formazione socio-politica per giovani (2)
20.00-22.00 Just Cafè - P. Sordello
Casa Martini - Sorelle
Ritiro spirituale USMI
8.30-12.00
della Misericordia
30a Tempo Ordinario
69
Centro Pastorale
sala Maria Teresa
NOVEMBRE 2014
1
2
3
4
5
Sa
Do
Lu
Ma
Me
SOLENNITÀ DI TUTTI I SANTI
COMMEMORAZIONE DEI FEDELI DEFUNTI
6
Gi
Riunione degli Uffici Pastorali
Mistica slavo- ortodossa
Mistica della libertà in Dostoevsky, con Zelinsky Pavel
7
Ve
L’uomo al tempo di internet, con Roberto Cotroneo
8
Sa
9
Do
10
11
12
13
14
Lu
Ma
Me
Gi
Ve
15
Sa
16
Do
17
18
19
20
Lu
Ma
Me
Gi
21
Ve
22
Sa
23
Do
24
25
26
27
Lu
Ma
Me
Gi
28
Ve
29
30
9.00-11.00
21.00
21.00
Centro Pastorale
Sala delle Capriate
p.za L.B. Alberti
Sala delle Capriate
p.za L.B.Alberti
Le politiche sociali per il sostegno alle povertà e alle fragilità,
Centro Pastorale
Convegno per amministratori del distretto di Mantova e
9.00 - 12.30
Sala M. Teresa
Associazioni della Cooperazione con ACLI e ARCI.
GIORNATA DEL RINGRAZIAMENTO
AGORÀ DEI GIOVANI MANTOVANI in Cammino Sinodale 10.30 - 16.30 Centro Pastorale
Presentazione del volume:
Giuseppe Sarto Vescovo di Mantova
33a Tempo Ordinario
Solennità Beata Maria Vergine Incoronata
9.00 - 13.00
Centro Pastorale
Aula Magna
Cattedrale
Riunione degli Uffici Pastorali
Giornata mondiale delle claustrali
Istituzione di Accoliti per il diaconato permanente
Mistica slavo-ortodossa: mistica del cuore e paternità
spirituale, con Natalino Valentini
Traditio Symboli Dalla carta al cuore (per 14enni)
Convegno sull’alimentazione nel contesto di EXPO 2015,
per istituti scolastici
CRISTO RE DELL’UNIVERSO
Assemblea dei membri sinodali, Santa Barbara
9.00 - 11.00 Centro Pastorale
Cattedrale
Sala Capriate
21.00
piazza L. B. Alberti
Centro Pastorale
16.00-18.30
e Cattedrale
Centro Pastorale
9.30-12.30
Aula Magna
15.30-19.00 Santa Barbara
Riunione degli Uffici pastorali
Corso per nuovi ministri straordin. comunione eucar. (1)
Incontro formativo per educatori di Azione Cattolica,
Agesci e Pastorale giovanile
9.00-11.00 Centro pastorale
20.45-22.30 Centro pastorale
Sa
Ritiro spirituale USMI
8.30-12.00
Do
I DI AVVENTO
Apertura dell’Anno Mondiale della Vita Consacrata
Incontro di Preghiera con il Vescovo Roberto
70
Da definire
15:30
Casa Martini - Sorelle
della Misericordia
Cattedrale
1
Lu
2
Ma
3
4
5
6
Me
Gi
Ve
Sa
7
Do
8
Lu
9
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11
Gi
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25
26
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28
29
30
31
Ve
Sa
Do
Lu
Ma
Me
Gi
Ve
Sa
Do
Lu
Ma
Me
Gi
Ve
Sa
Do
Lu
Ma
Me
DICEMBRE 2014
Dio al tempo di internet, con don Marco Sanavio
Corso per nuovi ministri straordin. comunione eucar. (2)
21.00
20.45-22.30 Centro pastorale
II DI AVVENTO
Consiglio pastorale diocesano (1)
16.00-19.00
SOLENNITÀ DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE
Ritiro dei Catecumeni
Ritiro spirituale del Clero (1)
Riunione degli Uffici Pastorali
Corso per nuovi ministri straordin. comunione eucar. (3)
Incontro di preghiera nello stile di Taizè (2)
Sala Capriate
piazza L.B. Alberti
15.00
9.30
9.00 - 11.00
20.45-22.30
21.00
Centro Pastorale
Sala Maria Teresa
Santa Maria Gradaro
Seminario
Centro Pastorale
Centro pastorale
S. Leonardo MN
III DI AVVENTO
Corso per nuovi ministri straordin. comunione eucar. (4)
IV DI AVVENTO
NATALE DEL SIGNORE
SANTA FAMIGLIA
71
20.45-22.30 Centro pastorale
GENNAIO 2015
1
Gi
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
Ve
Sa
Do
Lu
Ma
Me
Gi
Ve
Sa
Do
Lu
Ma
Me
Gi
16
Ve
17
Sa
18
Do
MARIA SS.MA MADRE DI DIO
Giornata Mondiale della Pace
2a Tempo di Natale
EPIFANIA DEL SIGNORE
Riunione degli Uffici pastorali
9.00-11.00
Centro pastorale
BATTESIMO DEL SIGNORE
Corso di form. educatori alla fede adolescenti/giovani (1)
Incontro di preghiera nello stile di Taizè (3)
Giornata nazionale per l’approfondimento e lo sviluppo
del dialogo tra cattolici ed ebrei
2a Tempo Ordinario
GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO
- Chiesa senza frontiere Madre di tutti, Convegno per le
comunità immigrate cattoliche
- Santa Messa presieduta dal Vescovo Roberto
Corso di formazione per educatori alla fede di adulti (1)
Inizia la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani
Preghiera diocesana per l’unità dei cristiani
Inizia il Corso di Esercizi Spirituali per il clero
19
Lu
20
21
22
Ma
Me
Gi
23
Ve
24
Sa
Ritiro spirituale USMI
25
Do
26
27
28
Lu
Ma
Me
3a Tempo Ordinario - Conclusione della Settimana di
preghiera per l’unità dei cristiani
Giornata Diocesana per la pace e la giustizia
29
Gi
30
Ve
31
Sa
Corso-laboratorio per i resp. gruppi liturgici parrocchiali (1)
Si conclude il Corso di Esercizi Spirituali per il clero
Corso di form. educatori alla fede adolescenti/giovani (2)
Riunione degli Uffici pastorali
Corso-laboratorio per i resp. gruppi liturgici parrocchiali (2)
Corso di form. educatori alla fede adolescenti/giovani (2)
In occasione della GIORNATA PER LA VITA:
- Convegno su temi relativi a inizio e fine vita
- Santa Messa presieduta dal Vescovo Roberto
72
19.30-22.00 Oratori (diretta Skype)
21.00
S. Leonardo MN
14.30
Centro Pastorale
18.00
Cattedrale
15.30-17.30 Centro Pastorale
20.45
Cappella del Seminario
Eremo Montecastello (BS)
20.45-22.30 Centro Pastorale
19.30-22.00 Oratori (diretta Skype)
Casa Martini - Sorelle
8.30-12.00
della Misericordia
14.30-18.30 Mantova
9.00-11.00 Centro pastorale
20.45-22.30 Centro Pastorale
19.30-22.00 Oratori (diretta Skype)
15.00
18.00
sala Pozzo - Museo D.
Cattedrale
FEBBRAIO 2015
1
Do
2
Lu
3
4
5
6
Ma
Me
Gi
Ve
7
Sa
8
Do
9
Lu
10
11
Ma
Me
12
Gi
13
Ve
14
Sa
15
Do
16
17
Lu
Ma
18
Me
19
20
21
4a Tempo Ord. - GIORNATA NAZIONALE PER LA VITA
GIORNATA MONDIALE DELLA VITA CONSACRATA
S. Messa con religiose/religiosi e persone di vita consacrata, presieduta dal Vescovo Roberto
Corso-laboratorio per i resp. gruppi liturgici parrocchiali (3) 20.45-22.30 Centro Pastorale
Corso di form. educatori alla fede adolescenti/giovani (4) 19.30-22.00 Oratori (diretta Skype)
Le politiche sociali per il sostegno alle povertà e alle fragilità,
Convegno per amministratori del Distretto di Asola e CaGuidizzolo
9.00-12.30
stiglione delle Stiviere e associazioni della Cooperazione
Sala parrocchiale
con ACLI e Arci dei comuni dell’alto mantovano
Una Chiesa di uomini e di donne: seminario-laboratorio
Centro Pastorale
con la teologa Serena Noceti
a
5 Tempo Ordinario
15.30-17.30 Centro Pastorale
Corso di formazione per educatori alla fede di adulti (2)
Incontro dei vicari foranei e commissione per la formazione permanente del clero
GIORNATA MONDIALE DEL MALATO
Riunione degli Uffici pastorali
9.00-11.00
Corso-laboratorio per i resp. gruppi liturgici parrocchiali (4)
20.45-22.30 Centro Pastorale
Corso di form. educatori alla fede adolescenti/giovani (5)
Dal 13 al 15: La parte migliore Incontro comunitario di
orientamento vocazionale per giovani (1)
19.30-22.00 Oratori (diretta Skype)
6a Tempo Ordinario
Incontro diocesano dei fidanzati con il Vescovo Roberto
Centro pastorale
da definire
9.30
Cattedrale
Gi
Ve
LE CENERI - Celebrazione penitenziale dei presbiteri e
diaconi presieduta dal Vescovo Roberto
Incontro di preghiera nello stile di Taizè (4)
21.00
Sa
Ritiro spirituale USMI
8.30-12.00
22
Do
23
Lu
I DI QUARESIMA
Ritiro dei catecumeni e Rito di iscrizione del nome presieduto dal Vescovo Roberto
Corso di formazione per educatori alla fede di adulti (3)
S. Leonardo MN
Casa Martini - Sorelle
della Misericordia
Santa Maria Gradaro
Cattedrale
15.30-17.30 Centro Pastorale
24
Ma
25
Me
26
Gi
27
Ve
28
Sa
Corso di formazione per Insegnanti di Religione Cattolica
(infanzia e primaria) (1)
Consiglio Presbiterale (2)
Riunione degli Uffici pastorali
Corso di formazione per Insegnanti di Religione Cattolica
(infanzia e primaria) (2)
Dal 27 al’1 marzo: La parte migliore Incontro comunitario
di orientamento vocazionale per giovani (2)
73
15.00
centro Pastorale
Aula Magna
9.30-13.00 Centro Pastorale
9.00-11.00 Centro pastorale
centro Pastorale
17.00-19.15
Aula Magna
17.00-19.15
MARZO 2015
1
Do
2
Lu
3
Ma
4
Me
5
Gi
6
Ve
7
Sa
8
Do
9
Lu
10
Ma
11
Me
12
Gi
13
Ve
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Sa
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Do
Lu
Ma
II DI QUARESIMA
Centro Pastorale
Sala Maria Teresa
Consiglio pastorale diocesano (2)
16.00-19.00
Corso di formazione per Insegnanti di Religione Cattolica
(infanzia e primaria) (3)
Ritiro spirituale del Clero (2)
Corso di formazione per Insegnanti di Religione Cattolica
(infanzia e primaria) (4)
Rito di ammissione dei candidati al Presbiterato
Dal 6 all’8: La parte migliore Incontro comunitario di
orientamento vocazionale per giovani
centro Pastorale
Aula Magna
9.30
Seminario
centro Pastorale
17.00-19.15
Aula Magna
III DI QUARESIMA
Corso di formazione per educatori alla fede di adulti (4)
Inizio Incontro residenziale Uffici e Centri pastorali (dal pom.)
Conclusione Incontro residenziale Uffici e Centri (al pom.)
Corso di formazione per Insegnanti di Religione Cattolica
(infanzia e primaria) (5)
17.00-19.15
15.30-17.30 Centro Pastorale
17.00-19.15
centro Pastorale
Aula Magna
Preziosissimo Sangue - Giornata diocesana di Spiritualità
Corso di formazione per Insegnanti di Religione Cattolica
centro Pastorale
17.00-19.15
(infanzia e primaria) (6)
Aula Magna
Il lavoro come presupposto al superamento delle povertà
Palazzo Vescovile
e fragilità sociali, Convegno per il mondo delle imprese
15.00-19.30
Sala Giovanni Paolo II
(industria, artigianato, commercio …) e sindacale.
IV DI QUARESIMA - Convegno diocesano dei catechisti
S. Anselmo da Baggio, patrono della città e della Diocesi
S.Giuseppe
Incontro di preghiera nello stile di Taizè (5)
Presentazione del Grest
Ritiro spirituale USMI
V DI QUARESIMA
Corso di formazione per educatori alla fede di adulti (4)
Veglia di preghiera in occasione della Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri
Annunciazione del Signore - Assemblea del clero
Riunione degli Uffici pastorali
Incontro dei cresimandi (nell’anno 2015) con il Vescovo
Roberto
DOMENICA DELLE PALME
74
14.30-18.30 Centro Pastorale
21.00
S. Leonardo MN
15.00-17.00 Centro Past. Aula Magna
Casa Martini - Sorelle
8.30-11.30
della Misericordia
15.30-17.30 Centro Pastorale
21.00
da definire
9.00-13.00
9.00-11.00
Centro Past. Aula Magna
Centro pastorale
15.30-18.00
sedi varie
conclusione S. Andrea
1
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APRILE 2015
GIOVEDÌ SANTO - Messa Crismale
9.30
Cattedrale
PASQUA DI RESURREZIONE
Lunedì dell’Angelo
2a del Tempo di Pasqua - 3a Conferenza diocesana dei
Consigli pastorali parrocchiali e/o di unità pastorale
Presentazione del Grest (per responsabili)
Riunione degli Uffici pastorali
15.30-18.30
9.00-11.00
Darash - Itinerari biblici con i giovani (1)
21.00
Centro Pastorale
Aula Magna
Centro Pastorale
Centro pastorale
Convento S.M. Gradaro
Brede
Le politiche sociali per il sostegno alle povertà e alle fragilità,
Suzzara
Convegno per gli amministratori del Distretto di Ostiglia e 9.00-12.30
sala parrocchiale
Suzzara/basso mantovano
Festivart - Laboratori artistico-creativi con gli adolescenti 15.30-23.30 Mantova
Casa Martini - Sorelle
Ritiro spirituale USMI
8.30-12.00
della Misericordia
Incontro di preghiera nello stile di Taizè (6)
21.00
S. Leonardo MN
3a del Tempo di Pasqua - Ordinazioni diaconali
S. Andrea
Consiglio Presbiterale (2)
9.30-13.00
Darash - Itinerari biblici con i giovani (2)
21.00
Centro Pastorale
Convento S.M. Gradaro
Brede
4a del Tempo di Pasqua
GIORNATA MONDIALE DI PREGHIERA PER LE VOCAZIONI
Riunione degli Uffici pastorali
Pastorale sociale e del lavoro - Veglia di preghiera
75
9.00-11.00
21.00
Centro pastorale
Cattedrale
MAGGIO 2015
1
2
3
4
5
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Ve
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Sa
Do
Lu
Ma
Me
Gi
Pellegrinaggio degli anziani con il Vescovo Roberto
Riunione degli Uffici pastorali
15
Ve
Darash - Itinerari biblici con i giovani (4)
16
Sa
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Do
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Lu
Ma
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Gi
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Sa
Do
Lu
Ma
Me
Gi
Ve
Sa
Do
Pellegrinaggio notturno dei giovani al Santuario delle Grazie
5a del Tempo di Pasqua
22.00
Istituzione di lettori e accoliti
Darash Itinerari biblici con i giovani (3)
21.00
Cattedrale
Convento S.M. Gradaro
Brede
6a del Tempo di Pasqua
9.00-11.00
21.00
Convegno su Matilde di Canossa
Ritiro spirituale USMI
8.30-11.30
ASCENSIONE DEL SIGNORE
Giornata Mondiale per le Comunicazioni Sociali
Veglia di Pentecoste
PENTECOSTE
21.00
Ritiro spirituale del Clero (3)
Riunione degli Uffici pastorali
Incontro di preghiera nello stile di Taizè (7)
9.30
9.00-11.00
21.00
SS. TRINITÀ - Ordinazioni Presbiterali
Centro pastorale
Convento S.M. Gradaro
Brede
Casa Martini - Sorelle
della Misericordia
S. Andrea
Santuario delle Grazie
Centro pastorale
S. Leonardo MN
S. Andrea
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Sa
Do
Lu
GIUGNO 2015
Meeting degli animatori del GREST
Centro storico Mantova
Conclusione dell’anno accademico Istituto Superiore
Scienze Religiose
SS. CORPO E SANGUE DI CRISTO
Consiglio Pastorale diocesano
19.00-22.00
Centro Pastorale
Sala Maria Teresa
Riunione degli Uffici pastorali
9.00-11.00
Centro pastorale
11a Tempo Ordinario
77
SITI WEB DI RIFERIMENTO
www.diocesidimantova.it
www.sinododimantova.it
www.cpgmn.net (pastorale giovanile)
MAIL e SITI
CENTRO PASTORALE “C. FERRARI”
[email protected]
MONS. CLAUDIO CIPOLLA
[email protected]
UFFICIO LITURGICO DIOCESANO
[email protected]
UFFICIO CATECHISTICO DIOCESANO
[email protected]
Servizio per il catecumenato
[email protected]
Centro Missionario Diocesano
[email protected]
CARITAS DIOCESANA
[email protected]
Centro Dioc. per la Past. Sociale e del Lavoro
[email protected]
Centro Diocesano per la Pastorale della Salute
[email protected]
Fondazione Migrantes
[email protected]
Centro diocesano di pastorale della famiglia
[email protected]
Ufficio Diocesano per l’educazione e la scuola
[email protected]
[email protected]
Centro dioc. per la pastorale giovanile
[email protected]
Centro diocesano vocazioni
[email protected]
78
Centro dioc. per il dialogo tra fede e cultura
[email protected]
CONSULTA PER LE AGGREGAZIONI LAICALI
[email protected]
SEMINARIO
[email protected]
USMI DIOCESANA
[email protected]
ISTITUTO SUPERIORE DI SCIENZE RELIGIOSE
[email protected]
SINODO DIOCESANO
[email protected]
IL DESIDERIO DI VEDERTI
Vogliamo vederti
come bambini dal cuore semplice,
come le donne del mattino
e i vecchi che vanno in pace.
Vogliamo vederti
con occhi chiari di stupore,
sulle labbra che sorridono
e nel tempo che ci lascia soli.
Vogliamo vederti
sulle barche all’approdo,
quando gli abbracci si spezzano
e la terra ti nasconde alla luce.
Vogliamo vederti
nei sogni del tramonto,
tra la gioia che si versa
e il grano sulla mensa.
Sei Tu il desiderio.
Tu, Gesù.
80