parte 1 - Comune di Inveruno

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parte 1 - Comune di Inveruno
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
Comune di Inveruno
Provincia di Milano
Piano di Governo del Territorio
Valutazione Ambientale Strategica
Rapporto Ambientale
Studio Tecnico Castelli s.a.s.
di Castelli Giovanni & C.
Via Monteggia, 38 - 21014 – Laveno Mombello (Va)
Tel./fax. 0332/651693
[email protected]
P. IVA 02426270126
Dott. Giovanni Castelli
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
INDICE
1
Premessa
2
Lo schema del percorso metodologico
3
4
8
10
2.1
Fase 0 - Preparazione
11
2.2
Fase 1 – Orientamento
11
2.3
Fase 2 – Elaborazione e redazione
12
2.4
Fase 3 – Adozione e Approvazione
12
2.5
Attuazione e gestione
12
2.6
Soggetti del procedimento
12
La VAS e i criteri di sostenibilità
15
3.1
I criteri di sostenibilità ambientale
15
3.2
Criteri specifici di sostenibilità
18
3.3
Il percorso della Vas
20
3.3.1
Valutazione della qualità ambientale dello stato di fatto
20
3.3.2
Definizione della mappa dei vincoli di tutela ambientale
21
3.3.3
Individuazione di scenari di piano
21
3.3.4
Previsione degli impatti di ciascun scenario di piano
21
3.3.5
Simulazione di interventi di mitigazione e compensazione
21
3.3.6
Confronto e scelta dell’alternativa ottimale
21
3.3.7
Monitoraggio
22
Quadro conoscitivo dell’ambiente
4.1
Inquadramento territoriale
23
23
4.1.1
Il comune in numeri
23
4.1.2
I caratteri del territorio
26
Inquadramento meteoclimatico
28
4.2
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4.2.1
Temperatura dell’aria
28
4.2.2
Precipitazioni
31
4.3
Il Piano Territoriale Regionale – PTR
35
4.3.1
Polarità e Poli di sviluppo regionale
36
4.3.2
Sistemi territoriali
38
4.3.3
Infrastrutture prioritarie per la Lombardia
40
4.3.4
La Rete Ecologica Regionale
40
4.3.5
Piano paesaggistico
43
4.4
Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale - PTCP
45
4.4.1
Ambiti territoriali
46
4.4.2
Paesaggio
50
4.4.3
Difesa del suolo
59
4.5
Ambiti di interesse naturalistico, paesistico e ambientale
62
4.5.1
Ambiente fisico e paesaggio
62
4.5.2
Le aree agricole
62
Aspetti storico - culturali
64
4.6
4.6.1
La Cultura di Inveruno
64
4.6.2
L’epoca romana
64
4.6.3
L’epoca medievale
66
4.6.4
Inveruno dal XVIII sec.
66
4.6.5
La moderna Inveruno
66
4.7
Uso del suolo
71
4.7.1
Suoli boschivi
73
4.7.2
I suoli agricoli
75
4.8
Aspetti geologici
76
4.8.1
Geomorfologia
76
4.8.2
Geologia
77
4.8.3
Idrografia
78
4.8.4
Fattibilità geologica
79
4.9
Aria e fattori climatici
83
4.10 Rumore
88
4.11 Mobilità e reti
95
Parte I - 4
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5
4.11.1 Inquadramento territoriale
95
4.11.2 Rete infrastrutturale locale
96
4.11.3 Trasporto pubblico locale
100
4.11.4 Funzionalità del sistema viario: il rilievo delle criticità
102
4.11.5 Progetti e misure in corso e programmati
102
4.12 Elettrosmog
104
4.13 Aspetti demografici
111
4.14 Smaltimento dei reflui
113
4.15 Vulnerabilità degli acquiferi
116
4.16 Interventi di bonifica sul territorio
116
Criticità e Potenzialità
120
5.1
Criticità
120
5.2
Potenzialità
120
6. Il Documento di Piano – Ddp
6.1
123
Gli obiettivi generali di Piano definiti dall’Amministrazione comunale
123
6.1.1
garantire la qualità dell’abitare
123
6.1.2
garantire una buona offerta residenziale
124
6.1.3
garantire una buona offerta insediativa per le attività produttive
124
6.1.4
migliorare l’assetto viabilistico
125
6.1.5
tutelare l’ambiente fisico
125
6.1.6
partecipare agli eventi in programma
125
6.1.7
Il nucleo storico
126
6.1.8
Il tessuto urbano consolidato
127
6.1.9
Ambiti di criticità residui
128
6.1.10 Le aree agricole
130
6.1.11 La tutela e la valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio
131
6.1.12 La mobilità
133
6.2
La verifica delle indicazioni del PTCP
134
6.3
Individuazione degli ambiti di trasformazione
135
6.4
Sintesi degli Obiettivi emersi dalla lettura del Documento di Piano
138
Parte I - 5
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7. Analisi di coerenza esterna
141
7.1 Analisi di coerenza esterna
141
7.1.1 Pianificazione regionale
142
7.1.2 Pianificazione Provinciale
145
7.2 Analisi di coerenza interna
151
7.2.1 Coerenza interna obiettivi di piano - criteri specifici di sostenibilità ambientale
adottati per la VAS
151
7.2.2 Coerenza interna aree di trasformazione individuate dal Documento di Piano –
obiettivi di Piano
156
7.3 Schede di valutazione delle aree di trasformazione
160
7.3.1 Altri indicatori di valutazione
180
8. Conclusioni
186
9. Piano di monitoraggio
188
Approfondimenti
194
Edilizia sostenibile
194
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PARTE I
Rapporto sullo stato dell‟ambiente
Parte I - 7
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VAS – Rapporto Ambientale
1
Premessa
La Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è definita nel Manuale UE 1, come:
“Il processo sistematico inteso a valutare le conseguenze sul piano ambientale delle azioni proposte
politiche, piani o iniziative nell’ambito di programmi ai fini di garantire che tali conseguenze siano incluse a
tutti gli effetti e affrontate in modo adeguato fin dalle prime fasi del processo decisionale, sullo stesso piano
delle considerazioni di ordine economico e sociale”
In tal modo la tematica ambientale ha assunto un valore primario e un carattere di assoluta trasversalità nei diversi settori
oggetto dei piani di sviluppo attuativi delle politiche comunitarie e con preciso intento di definire strategie settoriali e
territoriali capaci di promuovere lo sviluppo sostenibile.
La Valutazione ambientale strategica (VAS) è quindi un processo sistematico di valutazione delle conseguenze ambientali
di piani e programmi destinati a costituire il quadro di riferimento di attività di progettazione puntuale. Essa, in particolare,
risponde all‟esigenza, sempre più sentita tanto a livello europeo quanto a livello nazionale, di considerare, nella promozione
di politiche, piani e programmi, anche i possibili impatti ambientali delle attività umane, con un approccio che non soltanto si
preoccupi della salvaguardia ambientale ex post, ma soprattutto miri ad incidere ex ante sulle scelte economiche e sociali.
L‟articolo 4 della Legge Regionale 11 Marzo 2005 N. 12, denominata “legge per il governo del territorio”, definisce che “Al
fine di promuovere lo sviluppo sostenibile ed assicurare elevato livello di protezione ambientale, la Regione e gli enti locali,
nell’ambito dei procedimenti di elaborazione ed approvazione dei piani e dei programmi di cui alla direttiva 2001/42/CEE del
Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 Giugno 2001 concernente la valutazione degli effetti di determinati piani e
programmi sull’ambiente e successivi atti attuativi, provvedono alla valutazione ambientale degli effetti derivanti
dall’attuazione dei predetti piani e programmi”.
La stessa direttiva Comunitaria stabilisce all‟art 2 in cosa consiste la Valutazione Ambientale: “ … si intende l’elaborazione
di un rapporto di impatto ambientale, lo svolgimento di consultazioni, la valutazione del rapporto ambientale e dei risultati
delle consultazioni nell’iter decisionale e la messa a disposizione delle informazioni sulla decisione”
Da questo si evince che il processo di VAS è ben diverso dalla Valutazione di Impatto Ambientale dei progetti in quanto
processo sistematico di valutazione. La VAS non è intesa infatti come strumento di aiuto alla decisione.
1
Commissione Europea, DGXI Ambiente (1998), Manuale per la valutazione ambientale dei piani di sviluppo e dei programmi di Fondi Strutturali
dell’Unione Europea
Parte I - 8
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VAS – Rapporto Ambientale
Il concetto chiave che sta a monte dell‟introduzione della VAS è quello dello sviluppo sostenibile, cioè uno sviluppo che
coniughi economia, società e ambiente senza che nessuno dei tre prevarichi sugli altri.
Altro punto saliente della VAS è la partecipazione, avente lo scopo di allargare il novero delle conoscenze utili e rende
possibile la partecipazione dei soggetti interessati.
In sintesi il processo di VAS sarà teso ad assicurare che gli effetti derivanti da piani proposti:
siano identificati;
valutati;
sottoposti alla partecipazione del pubblico;
presi in considerazione dai decisori;
monitorati durante la realizzazione del piano o programma.
Parte I - 9
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VAS – Rapporto Ambientale
2
Lo schema del percorso metodologico
La Valutazione Ambientale del PGT sarà articolata secondo il processo metodologico procedurale di seguito riportato, e
coerente con quanto disposto dalla DGR VIII/6420 e conforme a quanto poi disposto dalle successive DGR ed in particolar
modo dalla DGR 9/761 del 10-11-2010. Il processo sarà così articolato:
Parte I - 10
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VAS – Rapporto Ambientale
I vari momenti dei processi (costruzione del piano / procedura di Vas) sono scanditi allo scopo garantire la trasparenza e la
partecipazione, che sono gli obiettivi fondamentali di questo procedimento.
Nei paragrafi successivi analizzeremo le singole fasi.
2.1
Fase 0 - Preparazione
La fase di preparazione prevede le procedure volte all‟affidamento degli incarichi funzionali allo sviluppo del piano.
2.2
Fase 1 – Orientamento
La fase di orientamento coincide con una serie di attività preliminari alla elaborazione del Documento di Piano e del
Rapporto Ambientale. La sintesi di tali attività si riassume nel documento di scoping attraverso il quale si concretizza il
momento di confronto con i soggetti competenti in materia ambientale ed il pubblico.
Da questa fase in poi l‟attuazione del confronto pubblico investe tutto il percorso di elaborazione del PGT così come tutti i
passaggi della procedura di VAS. L‟importanza della fase di orientamento è evidenziata anche dalla necessità di creare un
substrato conoscitivo affinché il confronto possa essere efficiente fin da subito.
La fase di orientamento si conclude con l‟avvio del confronto tra tutti i soggetti coinvolti. Nella Conferenza di valutazione
viene presentato il documento di scoping al fine sia di condividere lo schema operativo dell‟elaborazione del PGT che di
interagire in modo diretto e funzionale con i soggetti competenti in materia ambientale ed il pubblico.
Parte I - 11
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VAS – Rapporto Ambientale
2.3
Fase 2 – Elaborazione e redazione
Questa fase rappresenta il momento più delicato nello sviluppo del piano, in quanto gli elementi emersi nella fase di
orientamenti devono essere elaborati al fine di delineare lo scenario di riferimento in cui inserire il PGT ossia la stima
dell‟evoluzione temporale del contesto e delle variabili che lo descrivono.
In questa fase la VAS si intreccia allo sviluppo vero e proprio del PGT, integrando gli obiettivi e le modalità operative per il
loro raggiungimento, con le valutazioni degli impatti sulle componenti ambientali, la valutazione delle strategie e delle
possibili alternative per la correzione degli impatti negativi.
Una prima azione da interpretare è l‟analisi dello stato di fatto e la valutazione dello scenario zero (T0), ossia quello
scenario che si avrebbe senza che azioni diverse da quelle già in atto vengano intraprese.
La fase di elaborazione e redazione si articola quindi attraverso l‟analisi di coerenza esterna, la stima degli effetti ambientali
attesi, la valutazione delle alternative di piano, l‟analisi di coerenza interna, la progettazione del sistema di monitoraggio, per
concludersi con la proposta di Rapporto Ambientale e sintesi non tecnica parallelamente alla proposta di Ddp e il deposito
delle stesse.
2.4
Fase 3 – Adozione e Approvazione
Il Ddp e il Rapporto Ambientale elaborati nella fase precedente vengono messi a disposizione delle Autorità competente in
materia Ambientale e del pubblico. Vengono quindi raccolte le osservazioni per permettere un‟ampia condivisione dei
documenti realizzati.
2.5
Attuazione e gestione
Ultima fase è quella di adozione e di gestione attraverso il monitoraggio degli impatti attraverso un monitoraggio degli
impatti che la sua attivazione provocherà sull‟ambiente. Durante questa fase prevista anche nel Rapporto Ambientale sono
pianificate operazioni periodiche di controllo dell‟attuazione del piano in modo da intervenire con azioni correttive nel caso in
cui si manifestino effetti indesiderati.
2.6
Soggetti del procedimento
Il presente capitolo definisce i soggetti coinvolti nel processo di VAS, in linea con le definizioni della direttiva comunitaria ed
i criteri di cui al 351/07, il tutto assunto con provvedimento deliberativo di giunta comunale n. 166 del 15-09-2008.
Peraltro la riportata individuazione sarà presto verificata in base alla DGR VIII/10971del 30/12/2009 in vigore dal 1.02.2010
(data di pubblicazione sul burl) in quanto sostitutiva della DGR VIII/6240 del 27/12/2007, in vigore dal 24.01.2008 (data di
pubblicazione sul burl) e cioè vigente al tempo della precitata deliberazione di Giunta Comunale di individuazione dell‟
Autorità competente e se del caso ad essa adattata.
Parte I - 12
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Definizioni
Soggetti
Autorità procedente
Pubblica amministrazione che attiva le
procedure di redazione e di
valutazione del piano
Autorità competente per la VAS
Autorità con compiti di tutela e
valorizzazione ambientale
Estensore del Piano
Soggetto incaricato dalla PA
proponente di elaborare la
documentazione tecnica del PGT
(Documento di Piano, Piano dei
Servizi e Piano delle Regole)
Estensore del Rapporto Ambientale
Soggetto incaricato dalla PA per lo
sviluppo del processo di VAS
Soggetti Competenti in materia
ambientale
Strutture pubbliche competenti in
materia ambientale e della salute per
livello istituzionale
Enti territoriali competenti
Enti territorialmente interessati a vario
titolo ai potenziali effetti derivanti dalla
scelte di PGT
Contesto transfrontaliero
Amministrazione territorialmente
confinanti
Comune di Inveruno - Geom. Pietro Tiberti
Gestori reti
Comune di Inveruno - Geom. Tiziano Leoni
Dott. Arch. Paolo Ferrante
Studio Tecnico Castelli s.a.s.
 ARPA Lombardia – Dipartimento di Milano;
 ASL- Servizio Igiene e Sanità Pubblica- Sede di Parabiago;
 Regione Lombardia (DG Territorio e Urbanistica,);
 Provincia di Milano - Settore Territorio e Urbanistica;
 Consorzio di bonifica Villoresi.
Comuni di :
 Cuggiono;
 Casorezzo;
 Buscate;
 Busto Garolfo;
 Mesero;
 Arconate;
 Ossona.
 ENEL GAS;
 SNAM;
 ENEL S.p.a.;
 Telecom Italia S.p.a.
 Terna.
Parte I - 13
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Pubblico
Singoli cittadini e associazioni di
categoria e di settore
 Istituto comprensivo scolastico;
 Parrocchia;
 Associazioni attività economiche presenti sul territorio:
- Camera di Commercio Industria e Agricoltura della Provincia di
Milano;
- Federazione Coldiretti Milano;
- Unione Agricoltori – Confagricoltura della Provincia di Milano;
- Unione industriali della Provincia di Milano;
- Confartigianato Milano;
- Associazione Commercianti Milano.
 Associazioni varie di cittadini ed altre autorità che possono avere
interesse: associazione, gruppi organizzati e partiti presenti sul
territorio.
Parte I - 14
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VAS – Rapporto Ambientale
3
3.1
La VAS e i criteri di sostenibilità
I criteri di sostenibilità ambientale
Al fine di procedere alla valutazione degli obiettivi e degli orientamenti iniziali di piano, è necessario definire un set di criteri
di sostenibilità ambientale attraverso i quali è possibile valutare il livello di sostenibilità delle scelte di piano sulle componenti
ambientali.
Il riferimento più immediato per la scelta di tali criteri è il manuale redatto dall‟Unione Europea che individua 10 criteri di
sviluppo sostenibile:
Principali atti
Esempi di
settori
Dieci criteri
prioritari per i
chiave per la
Fondi
sostenibilità
legislativi comunitari
Descrizione
(direttive del
strutturali
Energia
Trasporti
Industria
in materia ambientale
Consiglio)
1
Ridurre al minimo
l’impiego delle risorse
energetiche non
rinnovabili
L‟impiego di risorse non rinnovabili, quali combustibili fossili, giacimenti di 85/337/CEE (97/11/CE) minerali e conglomerati riduce le riserve disponibili per le generazioni future. VIA
Un principio chiave dello sviluppo sostenibile afferma che tali risorse non
rinnovabili debbono essere utilizzate con saggezza e con parsimonia, ad un
ritmo che non limiti le opportunità delle generazioni future.
Ciò vale anche per fattori insostituibili - geologici, ecologici o del paesaggio -
91/156/CEE - rifiuti
91/689/CEE - rifiuti
pericolosi
che contribuiscono alla produttività, alla biodiversità, alle conoscenze
scientifiche e alla cultura (cfr. comunque i criteri chiave nn. 4, 5 e 6).
Energia
Agricoltura
Silvicoltura
2
Impiego delle risorse
rinnovabili nei limiti
Turismo
della capacità di
Risorse idriche
rigenerazione
Ambiente
Trasporti
Industria
Per quanto riguarda l‟impiego di risorse rinnovabili nelle attività di produzione 85/337/CEE (97/11/CE) primarie, quali la silvicoltura, la pesca e l‟agricoltura, ciascun sistema è in VIA
grado di sostenere un carico massimo oltre il quale la risorsa si inizia a
degradare. Quando si utilizza l‟atmosfera, i fiumi e gli estuari come “depositi”
91/676/CEE - nitrati
di rifiuti, li si tratta anch‟essi alla stregua di risorse rinnovabili, in quanto ci si 91/156/CEE - rifiuti
affida alla loro capacità spontanea di autorigenerazione. Se si approfitta
eccessivamente di tale capacità, si ha un degrado a lungo termine della
91/689/CEE - rifiuti
pericolosi
risorsa. L‟obiettivo deve pertanto consistere nell‟impiego delle risorse
rinnovabili allo stesso ritmo (o possibilmente ad un ritmo inferiore) a quello 92/43/CEE - habitat e specie
della loro capacità di rigenerazione spontanea, in modo da conservare o 79/409/CEE - uccelli
anche aumentare le riserve di tali risorse per le generazioni future.
Parte I - 15
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
Principali atti
Esempi di
settori
Dieci criteri
prioritari per i
chiave per la
Fondi
sostenibilità
legislativi comunitari
Descrizione
in materia ambientale
(direttive del
strutturali
Consiglio)
Industria
3
In molte situazioni, è possibile utilizzare sostanze meno pericolose dal punto 85/337/CEE (97/11/CE) -
Energia
Uso e gestione
di vista ambientale, ed evitare o ridurre la produzione di rifiuti, e in particolare VIA
Agricoltura
corretta, dal punto di
dei rifiuti pericolosi. Un approccio sostenibile consisterà nell‟impiegare i fattori
Risorse idriche
Ambiente
vista ambientale, delle produttivi meno pericolosi dal punto di vista ambientale e nel ridurre al minimo
sostanze e dei rifiuti
pericolosi/ inquinanti
91/156/CEE - rifiuti
la produzione di rifiuti adottando sistemi efficaci di progettazione di processi, 91/689/CEE - rifiuti
pericolosi
gestione dei rifiuti e controllo dell‟inquinamento.
96/61/CE - Prevenzione e
riduzione integrate
dell‟inquinamento
Ambiente
Agricoltura
Silvicoltura
Risorse idriche
Trasporti
Industria
4
Conservare e
migliorare lo stato
della fauna e flora
selvatiche, degli
habitat e dei paesaggi
In questo caso, il principio fondamentale consiste nel conservare e migliorare 92/43/CEE - habitat e specie
le riserve e le qualità delle risorse del patrimonio naturale, a vantaggio delle
generazioni presenti e future. Queste risorse naturali comprendono la flora e
la fauna, le caratteristiche geologiche e geomorfologiche, le bellezze e le
79/409/CEE - uccelli
selvatici
opportunità ricreative naturali. Il patrimonio naturale pertanto comprende la 85/337/CEE (97/11/CE) configurazione geografica, gli habitat, la fauna e la flora e il paesaggio, la VIA
Energia
combinazione e le interrelazioni tra tali fattori e la fruibilità di tale risorse. Vi
Turismo
sono anche stretti legami con il patrimonio culturale (cfr. criterio chiave n. 6).
91/676/CEE - nitrati
Risorse culturali
Agricoltura
Silvicoltura
5
Conservare e
Risorse idriche
migliorare la qualità
Ambiente
dei suoli e delle
Industria
risorse idriche
Turismo
Risorse culturali
Il suolo e le acque sono risorse naturali rinnovabili essenziali per la salute e la 85/337/CEE (97/11/CE) ricchezza dell‟umanità, e che possono essere seriamente minacciate a causa VIA
di attività estrattive, dell‟erosione o dell‟inquinamento. Il principio chiave
consiste pertanto nel proteggere la quantità e qualità delle risorse esistenti e
nel migliorare quelle che sono già degradate
91/676/CEE - nitrati
91/156/CEE - rifiuti
91/689/CEE - rifiuti
pericolosi
91/271/CEE - acque reflue
urbane
Parte I - 16
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PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
Principali atti
Esempi di
settori
Dieci criteri
prioritari per i
chiave per la
Fondi
sostenibilità
legislativi comunitari
in materia ambientale
Descrizione
(direttive del
strutturali
Turismo
Ambiente
Consiglio)
6
Le risorse storiche e culturali sono risorse limitate che, una volta distrutte o 85/337/CEE (97/11/CE) danneggiate, non possono essere sostituite. In quanto risorse non rinnovabili, i VIA
Conservare e
principi dello sviluppo sostenibile richiedono che siano conservati gli elementi,
Industria
migliorare la qualità
Trasporti
delle risorse storiche e
Risorse culturali
culturali
i siti o le zone rare rappresentativi di un particolare periodo o tipologia, o che
contribuiscono in modo particolare alle tradizioni e alla cultura di una data
area. Si può trattare, tra l‟altro, di edifici di valore storico e culturale, di altre
strutture o monumenti di ogni epoca, di reperti archeologici nel sottosuolo, di
architettura di esterni (paesaggi, parchi e giardini)
e di strutture che
contribuiscono alla vita culturale di una comunità (teatri, ecc.). Gli stili di vita, i
costumi e le lingue tradizionali costituiscono anch‟essi una risorsa storica e
culturale che è opportuno conservare.
Ambiente
(urbano)
Industria
Turismo
7
Conservare
Nel contesto del presente dibattito, la qualità di un ambiente locale può essere 85/337/CEE (97/11/CE) e
migliorare la qualità
dell’ambiente locale
definita dalla qualità dell‟aria, dal rumore ambiente, dalla gradevolezza visiva e VIA
generale. La qualità dell‟ambiente locale è importantissima per le aree
residenziali e per i luoghi destinati ad attività ricreative o di lavoro. La qualità
91/156/CEE - rifiuti
Energia
dell‟ambiente locale può cambiare rapidamente a seguito di cambiamenti del 91/689/CEE - rifiuti
traffico, delle attività industriali, di attività edilizie o estrattive, della costruzione pericolosi
Risorse idriche
di nuovi edifici e infrastrutture e da aumenti generali del livello di attività, ad
Risorse culturali
esempio da parte di visitatori. È inoltre possibile migliorare sostanzialmente un
Trasporti
91/271/CEE - acque reflue
urbane
ambiente locale degradato con l‟introduzione di nuovi sviluppi.
96/61/CE - Prevenzione e
Cfr. anche il criterio n. 3 relativo alla riduzione dell‟impiego e del rilascio di
sostanze inquinanti.
Trasporti
Energia
Industria
8
Protezione
dell’atmosfera
(riscaldamento del
globo - cfr. glossario).
riduzione integrate
dell‟inquinamento
Una delle principali forze trainanti dell‟emergere di uno sviluppo sostenibile è 85/337/CEE (97/11/CE) consistita nei dati che dimostrano l‟esistenza di problemi globali e regionali VIA
causati dalle emissioni nell‟atmosfera. Le connessioni tra emissioni derivanti
dalla combustione, piogge acide e acidificazione dei suoli e delle acque, come
pure tra clorofluocarburi (CFC), distruzione dello strato di ozono ed effetti sulla
salute umana sono stati individuati negli anni Settanta e nei primi anni Ottanta.
96/61/CE - Prevenzione e
riduzione integrate
dell‟inquinamento
Successivamente è stato individuato il nesso tra anidride carbonica e altri gas
di serra e cambiamenti climatici. Si tratta di impatti a lungo termine e pervasivi,
che costituiscono una grave minaccia per le generazioni future.
Parte I - 17
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Principali atti
Esempi di
settori
Dieci criteri
prioritari per i
chiave per la
Fondi
sostenibilità
legislativi comunitari
in materia ambientale
Descrizione
(direttive del
strutturali
Consiglio)
Ricerca
9
Ambiente
Sensibilizzare
Turismo
maggiormente alle
Risorse culturali
problematiche
ambientali, sviluppare
l’istruzione e la
formazione in campo
ambientale
Il coinvolgimento di tutte le istanze economiche ai fini di conseguire uno
sviluppo sostenibile è un elemento fondamentale dei principi istituiti a Rio
(Conferenza delle Nazioni Unite sull‟ambiente e lo sviluppo, 1992).
La
consapevolezza dei problemi e delle opzioni disponibili è d‟importanza
decisiva: l‟informazione, l‟istruzione e la formazione in materia di gestione
ambientale costituiscono elementi fondamentali ai fini di uno sviluppo
sostenibile. Li si può realizzare con la diffusione dei risultati della ricerca,
l‟integrazione dei programmi ambientali nella formazione professionale, nelle
scuole, nell‟istruzione superiore e per gli adulti, e tramite lo sviluppo di reti
nell‟ambito di settori e raggruppamenti economici. È importante anche
l‟accesso alle informazioni sull‟ambiente a partire dalle abitazioni e nei luoghi
ricreativi.
Tutti
10
Promuovere la
partecipazione del
pubblico alle decisioni
che comportano uno
sviluppo sostenibile
La dichiarazione di Rio (Conferenza delle Nazioni Unite sull‟ambiente e lo 85/337/CEE (97/11/CE) sviluppo, 1992) afferma che il coinvolgimento del pubblico e delle parti VIA
interessate nelle decisioni relative agli interessi comuni è un cardine dello
sviluppo sostenibile.
Il principale meccanismo a tal fine è la pubblica
consultazione in fase di controllo dello sviluppo, e in particolare il
coinvolgimento di terzi nella valutazione ambientale. Oltre a ciò, lo sviluppo
96/61/CE - Prevenzione e
riduzione integrate
dell‟inquinamento
sostenibile prevede un più ampio coinvolgimento del pubblico nella
formulazione e messa in opera delle proposte di sviluppo, di modo che possa
emergere un maggiore senso di appartenenza e di condivisione delle
responsabilità.
3.2
Criteri specifici di sostenibilità
Come riportato all‟interno del manuale stesso, tali criteri possono essere contestualizzati alle specificità amministrative e
territoriali della realtà locale in cui si opera e alle tipologie di strumento di pianificazione.
A questo proposito si è deciso di ricalibrare tali criteri in direzione di una maggiore pertinenza rispetto ai contenuti che
dovrà assumere il Ddp.
I criteri di sostenibilità così determinati saranno:
CRITERI SPECIFICI DI SOSTENIBILITA’
1
Tutela della qualità del suolo
2
Minimizzazione del consumo di suolo
Parte I - 18
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
3
Tutela e potenziamento delle aree naturali
4
Tutela e potenziamento della rete ecologica e dei corridoi ecologici
5
Tutela dei valori paesistici
6
Contenimento emissioni in atmosfera
7
Contenimento inquinamento acustico
8
Riequilibrio tra aree edificate e spazi aperti
9
Tutela e valorizzazione dei beni storici e architettonici
10
Miglioramento della qualità delle acque superficiali
11
Maggiore efficienza energetica
12
Contenimento della produzione dei rifiuti
13
Salvaguardia della salute e del benessere dei cittadini
Un utile riferimento per la valutazione è la sequenza DPSIR (Determinati, Pressioni, Stato,Impatto,Risposte) dove:
Determinante (Driving force): attività generatrice di di fattori di impatto ambientale;
Pressione (Pressare): fattore di impatto ambientale (ad esempio emissione di rumore);
Stato (State): Stato di qualità di una componente ambientale sensibile al fattore di impatto esaminato (ad esempio
stato di benessere della popolazione sottoposta ad un dato livello di rumore di fondo);
Impatto (Impact): cambiamento dello stato di qualità della componente ambientale;
Risposta (Response): contrazione del piano volta a contrastare le pressioni ambientali, in modo da riportare
l‟impatto entro soglie d‟ammissibilità o, più in generale, in modo da conseguire le condizioni di sostenibilità (ad
esempio realizzazione di barriere acustiche atte a riportare il clima acustico entro determinate soglie)
“A questa sequenza è opportuno aggiungere la considerazione di due ulteriori elementi costituiti da:
Prestazione (Performance) della risposta: data dal rapporto tra efficacia ambientale e costi della risposta, dove
l‟efficacia ambientale è data dall‟impatto ambientale della risposta ed è valutata con l‟indicatore di impatto, e il
costo è dato dal costo economico della risposta valutato in unità monetarie;
Traguardo (target) della risposta: obiettivo di efficacia della risposta espresso in termini quantitativi e fissato da
una determinata scadenza temporale.
Parte I - 19
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
La quantificazione di ciascun elemento della sequenza avviene tramite appropriati indicatori. La valutazione dell‟efficacia
ambientale delle risposte di piano comporta la stima della variazione dell‟indicatore di impatto, da cui dipende lo stato della
qualità delle componenti ambientali”2.
Gli indicatori utilizzati saranno di due tipi:
Indicatori assoluti: restituiscono livelli assoluti delle variabili individuate come significative;
Indicatori relativi: costituiti da rapporti tra indicatrori assoluti.
L‟indicatore può essere quindi rappresentato generalmente come una funzione:
y= f(x)
Dove le x sono variabili indipendenti che devono essere monitorate per calcolare le variazioni di impatto (y).
3.3
Il percorso della Vas
Il percorso di Vas utilizzato può essere così schematizzato:
1.
Valutazione della qualità ambientale dello stato di fatto;
2.
Definizione della mappa dei vincoli di tutela ambientale;
3.
Individuazione degli scenari di piano;
4.
Previsione degli impatti di ciascuno scenario di piano;
5.
Simulazione degli interventi di mitigazione e compensazione;
6.
Confronto e scelta dell‟alternativa ottimale;
Successivamente alle fasi sopra elencate si passerà alla fase di monitoraggio e di reporting che seguirà tutta la durata di
vita del piano.
3.3.1
Valutazione della qualità ambientale dello stato di fatto
La conoscenza dello stato dell‟ambiente nello scenari zero (T0) costituisce il primo passo su cui fondare le scelte di piano.
In questa prima fase si andranno a stabilire gli indicatori che dovranno rimanere invariati anche nelle fasi di monitoraggio al
fine rendere confrontabili i dati nel tempo.
2
Carlo Socco (2005): Linee guida per la Valutazione Ambientale Strategica dei PRGC;
Parte I - 20
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
3.3.2
Definizione della mappa dei vincoli di tutela ambientale
La valutazione ambientale dello stato di fatto permette contestualmente di individuare anche la mappa dei vincoli intesi
come:
vincoli relativi alla tutela dei beni ambientali intangibili;
vincoli per la prevenzione di danni da impatto e da rischio ambientale.
Ciascuna alternativa che non rispetti tali vincoli si colloca al di fuori del campo delle soluzioni sostenibili dal punto di vista
ambientale. Tali vincoli possono derivare da strumenti di pianificazione sovra comunale oppure dalla presenza di aree
naturali protette.
3.3.3
Individuazione di scenari di piano
Questa fase consiste nell‟individuazione degli scenari di piano alternativi e delle azioni necessarie per la loro attuazione. I
vari scenari verranno quindi sottoposti ad un‟analisi di coerenza interna ed esterna sia in senso orizzontale che verticale.
3.3.4
Previsione degli impatti di ciascun scenario di piano
Questa operazione si configura come prosecuzione della prima fase di valutazione dello stato di fatto, in quanto lo scenario
di piano ora valutato si presente come una variazione dello stock di indicatori determinati in quella fase.
3.3.5
Simulazione di interventi di mitigazione e compensazione
Tale operazione consiste in:
Identificazione degli interventi di mitigazione e compensazione;
Ricalcolo degli indicatori;
Bilancio di impatto tramite il confronto tra lo scenario alternativo con la compensazione e lo scenario iniziale;
Eventuale incremento delle misure previste nel caso in cui quelle proposte non siano sufficienti.
3.3.6
Confronto e scelta dell‟alternativa ottimale
Il criterio della sostenibilità ambientale è esprimibile attraverso un sistema funzioni obiettivo concernenti finalità diverse e il
più delle volte in conflitto tra di loro.
Tuttavia le alternative da porre a confronto devono tutte rispettare il requisito di accettabilità degli impatti ambientali residui,
ma una volta accertato il rispetto di queste condizioni ci si ritrova a dover confrontare alternative a gradi diversi di
ottimizzazione con riferimento alle diverse componenti ambientali. La soluzione a questo problema richiede il ricorso a
tecniche del confronto multicriteria andando a determinare una struttura di ponderazione a supporto della decisione.
Parte I - 21
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
3.3.7
Monitoraggio
Con l‟approvazione del piano si passa alla fase di monitoraggio del piano. Il monitoraggio dello stato dell‟ambiente e delle
azioni di piano si concretizzerà in rapporti di monitoraggio e valutazioni periodiche.
Parte I - 22
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
4
4.1
Quadro conoscitivo dell’ambiente
Inquadramento territoriale
4.1.1
Il comune in numeri
Latitudine:
45°30'42"12 N
Longitudine:
08°51'6"48 E
Altitudine:
161 m s.l.m. (Municipio)
Superficie:
12,18 Km2
Regione:
Lombardia
Provincia:
Milano
Località e frazioni:
Furato
Comuni contigui:
Casorezzo, Busto Garolfo, Ossona, Arconate, Buscate, Cuggiono, Mesero,.
Abitanti:
8.657 ( al 31.12.09 )
Densità:
711 ab./Km2
Parte I - 23
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
Il Comune comprende una frazione, inoltre è possibile suddividere l‟abitato in ambienti:

L‟ambiente del nucleo antico caratterizzato più dalla morfologia edilizia (che lascia intendere le proprie origini
rurali, anche se vanno progressivamente scomparendo), piuttosto che dalla presenza di emergenze storiche e
monumentali;

La frazione di Furato, che ha la natura compatta del piccolo centro autonomo fortemente ancorato alla sua
identità storica;

L‟ambiente del tessuto consolidato residenziale a carattere prevalentemente estensivo, che si è sviluppato quasi
integralmente nella seconda metà del secolo scorso in contiguità del nucleo antico, con un progressivo
allargamento del tessuto costruito;

L‟ambiente del tessuto produttivo prevalentemente concentrato in due aree ai margini delle zone residenziali
sviluppate intorno al nucleo antico, una a nord-ovest, l‟altra a sud-est, con modeste presenze artigianali nel
tessuto residenziale: anche questa razionalità delle distribuzioni funzionali contribuisce alla qualità ambientale e
testimonia una corretta pianificazione del territorio;
Il territorio comunale fa parte della Regione Agraria n°5 – Pianura del Canale Villoresi.
Vista di Inveruno da sud verso nord:
Parte I - 24
Comune di Inveruno
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Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
Vista di Inveruno da nord verso sud:
Il sistema idrografico superficiale è caratterizzato dalla presenza di due corsi d‟acqua minori con caratteristiche attuali di
importanza ecologica (direttrice di scorrimento nord-sud).
Lo studio geologico ha evidenziato, nell‟individuazione del reticolo idrico minore, la presenza di 2 canali derivatori
(Secondario Magenta e Secondario Cuggiono) e un sistema di canali diramatori di terzo ordine.
Tale reticolo idrico, ai sensi del DGR IX/1542 del 6/4/2011, è di competenza del Consorzio di Bonifica Est Ticino Villoresi.
Segue estratto tavola n°7 “Carta dei vincoli”, componente geologica, idrogeologica e sismica del Piano di Governo del
Territorio ai sensi della L.R. 12/05 e secondo i criteri della D.G.R. n°8/7374/08.
Parte I - 25
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
4.1.2
I caratteri del territorio
Inveruno è posizionata sull‟asse Torino-Milano, ambito territoriale nel quale si sono attestati nel secolo scorso i maggiori
episodi di industrializzazione del Paese e nelle immediate adiacenze della conurbazione della Valle Olona (Gallarate –
Busto A. – Legnano) che rappresenta uno dei primi comprensori italiani a prevalente vocazione manufatturiera.
La sua posizione geografica è tuttavia defilata, leggermente più a nord delle grandi infrastrutture di mobilità est-ovest
(Padana Superiore, ferrovia, autostrada) e ai margini dei principali collegamenti nord-sud, rappresentati essenzialmente
dall‟asta del Sempione e che solo in epoca recentissima sono stati integrati dalla nuova superstrada che connette
l‟autostrada A4 alla Malpensa e che attraversa il territorio comunale nella sua porzione occidentale ai confini con il comune
di Cuggiono.
Questa localizzazione ha determinato un coinvolgimento diretto di Inveruno nel processo di crescita del Paese, ma con
gradualità e senza eccessi, con un‟economia agricola, che con la realizzazione del canale del Villoresi nella seconda metà
dell‟800 ebbe nuovo impulso, proprio mentre si manifestavano i primi episodi di industrializzazione.
La gradualità dello sviluppo ha determinato un progressivo ampliamento della porzione urbanizzata del territorio comunale,
con una crescita a macchia d‟olio intorno al nucleo di antica formazione originariamente sviluppato intorno all‟asse viario
est-ovest delle Vie Marconi – Verdi – Roma (ora Senatore Marcora), oltre all‟insediamento isolato di Furato.
Si ha conferma di questa crescita costante confrontando la curva degli andamenti demografici del Comune con quelli
nazionali, dal primo censimento successivo all‟Unità nel 1861 all‟ultimo del 2001: le due curve sono praticamente identiche
e dimostrano l‟assenza di periodi anomali, quali – per esempio – il ventennio 1951-1971 che in tutti i Comuni dell‟Hinterland
Milanese, è caratterizzato dal picco demografico dell‟immigrazione interna.
Parte I - 26
Comune di Inveruno
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Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
Figura 1 - La crescita della popolazione in Italia e a Inveruno rilevata dai censimenti, anni 1861-2001
Questa caratteristica di fondo e una costante buona amministrazione ci restituiscono l‟immagine di una piccola città ordinata
e composta, semplicemente dilatata rispetto alle origini, con tipologie edilizie minute, omogeneee nel linguaggio
architettonico e nelle altezze e con una forte prevalenza di edifici unifamiliari.
In sintesi i caratteri del territorio possono essere così riassunti:
- la presenza di un nucleo antico caratterizzato più dalla morfologia edilizia (che lascia intendere le proprie origini rurali,
anche se vanno progressivamente scomparendo), piuttosto che dalla presenza di emergenze storiche e monumentali;
- la presenza di un tessuto residenziale a carattere prevalentemente estensivo, che si è sviluppato quasi integralmente nella
seconda metà del secolo scorso in contiguità del nucleo antico, con un progressivo allargamento del tessuto costruito;
- una buona dotazione di servizi e di aree di proprietà pubblica, espressione da un lato di amministrazioni attente nella
gestione del patrimonio e dall‟altro di un sostanziale benessere sociale, con il recupero a parco comunale di una vasta area
a sud del territorio comunale dismessa come area tecnologica e già in parte bonificata;
- l‟esistenza di un tessuto produttivo prevalentemente concentrato in due aree ai margini delle zone residenziali sviluppate
intorno al nucleo antico, una a nord-ovest, l‟altra a sud-est, con modeste presenze artigianali nel tessuto residenziale:
anche questa razionalità delle distribuzioni funzionali contribuisce alla qualità ambientale e testimonia una corretta
pianificazione del territorio;
- un assetto viabilistico interno che non presenta condizioni di criticità grave e che non lamenta particolari problemi legati al
traffico di attraversamento, dirottato su strade esterne al centro abitato (Corso Italia per le direzioni nord-sud, la bretella di
collegamento alla nuova superstrada e le SP 12 e 34 per quelle est-ovest);
- la vasta porzione di aree agricole nella zona nord del territorio comunale, che rappresenta un contorno ambientale di
pregio, anche se priva di particolari qualità paesaggistiche;
- la presenza di una sola frazione, Furato, che ha la natura compatta del piccolo centro autonomo fortemente ancorato alla
sua identità storica.
Parte I - 27
Comune di Inveruno
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Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
4.2
Inquadramento meteoclimatico3
Il comune di Inveruno è collocato nella pianura milanese a nord-ovest del capoluogo di regione. Le principali caratteristiche
fisiche di quest‟area sono la spiccata continentalità, il debole regime di vento e la persistenza di condizioni di stabilità
atmosferica. Dal punto di vista dinamico, la presenza della barriera alpina influenza in modo determinante l‟evoluzione delle
perturbazioni di origine atlantica, determinando la prevalenza di situazioni di occlusione e un generale disaccoppiamento tra
le circolazioni nei bassissimi strati e quelle degli strati superiori.
Il clima che caratterizza il comune di Inveruno è di tipo continentale, caratterizzato da inverni piuttosto rigidi ed estati calde.
Le precipitazioni, di norma, sono poco frequenti e concentrate in primavera e autunno. La ventilazione è scarsa in tutti i
mesi dell‟anno e l‟umidità relativa dell‟aria è sempre piuttosto elevata. La presenza della nebbia è particolarmente
accentuata durante i mesi più freddi. Lo strato d‟aria fredda, che determina la nebbia, persiste spesso tutto il giorno nel
cuore dell‟inverno, ma di regola si assottiglia in modo evidente nelle ore pomeridiane.
Al fine di inquadrare la situazione meteo-climatica dell‟area di studio si sono considerati i parametri relativi alla temperatura
dell‟aria e alle precipitazioni, di cui sono disponibili i valori numerici, in serie storica, misurati nelle stazioni
idrotermopluviometriche dislocate nel comune di Busto Arsizio – via Magenta e via Rossini.
I dati utilizzati per le elaborazioni dei grafici e riportati nelle tabelle seguenti sono quelli contenuti nella banca dati di
A.R.P.A. Lombardia (http://www.arpalombardia.it/meteo). Si è scelta una serie storica di undici anni, dal 2000 al 2010 (il
2010 non risulta completo perché ancora in corso al momento della scrittura del presente documento) per la stazione di
Busto Arsizio – via Magenta. La stazione di Busto Arsizio – via Rossini è entrata in funziona a fine 2003 e per questo la
serie storica riferita a questa stazione è di soli sette anni, dal 2004 al 2010 (il 2010 non risulta completo perché ancora in
corso al momento della scrittura del presente documento).
4.2.1
Temperatura dell‟aria
L‟andamento della temperatura dell‟aria mostra i tipici andamenti stagionali dell‟area padana, con una marcata escursione
termica stagionale:
nella stagione estiva: temperatura media di circa 24 °C (trimestre giugno-luglio-agosto);
nella stagione invernale: temperatura media di circa 1°C nel mese di gennaio.
3
Comune di Inveruno, COMPONENTE GEOLOGICA, IDROGEOLOGICA E SISMICA DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO AI SENSI DELLA
L.R. 12/2005 E SECONDO I CRITERI DELLA D.G.R. n. 8/7374/08, STUDIO IDROGEOTECNICO ASSOCIATO - MILANO
Parte I - 28
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
Si riportano, nel seguito, le tabella e i grafici relativi all‟andamento stagionale delle temperature medie relative negli anni e
nella stazione scelta.
Anno Gennaio
Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
2000
1.81
5.79
9.68
12.26
18.56
22.28
21.67
22.61
19.16
13.37
6.85
4.71
2001
2.78
5.94
9.57
11.70
18.67
21.01
23.45
24.09
16.06
15.14
5.74
0.82
2002
0.51
10.53
12.66
16.29
20.88
20.46
19.49
15.13
11.19
7.34
3.03
2003
0.62
0.46
7.83
10.48
17.75
23.89
23.19
24.40
16.58
9.34
5.96
2.55
2004
0.48
2.17
5.67
10.63
14.29
22.25
24.00
23.59
19.73
14.56
2005
2.55
3.23
5.67
12.20
19.25
22.25
24.55
22.05
19.34
13.29
6.76
1.82
2006
1.24
3.51
7.72
13.76
18.17
23.22
26.88
21.45
20.52
15.28
9.51
4.72
2007
5.55
6.75
10.38
17.29
18.76
21.83
25.00
22.05
18.15
13.35
7.24
3.23
2008
4.25
5.60
9.77
12.28
17.35
21.56
23.80
23.67
17.89
14.39
7.46
2.69
2009
0.90
4.44
9.44
13.75
20.43
22.35
24.49
25.29
19.89
13.38
8.33
5.29
2010
-0.42
3.55
7.72
13.07
16.25
21.57
25.80
22.23
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
5.33
8.21
4.64
Tabella 3.1 - Temperature medie mensili [°C]: Busto Arsizio – Via Rossini
Anno Gennaio
Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto
2004
2.20
3.90
7.40
12.44
15.59
22.06
23.49
23.08
19.24
14.41
7.75
6.18
2005
2.06
2.69
7.40
12.00
18.63
22.06
24.07
21.56
18.86
12.63
6.20
1.02
2006
0.48
2.89
7.49
13.40
17.78
23.05
26.89
21.35
20.08
14.95
9.26
4.44
2007
5.47
6.54
10.38
16.82
18.54
21.74
24.35
21.85
17.77
12.87
6.96
2.80
2008
4.19
5.32
9.69
12.26
17.53
21.60
23.32
23.30
17.69
14.07
7.48
2.73
2009
0.82
4.50
9.45
13.82
20.08
22.27
24.18
25.02
19.90
13.15
8.26
1.92
2010
0.74
3.55
7.89
13.21
16.49
21.81
26.01
22.36
Parte I - 29
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
28
26
24
22
20
Temperatura [°C]
18
16
14
12
10
8
6
4
2
Ag
os
to
Se
tte
m
br
e
Ot
to
br
e
No
ve
m
br
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Di
ce
m
br
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Lu
gl
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ril
e
M
ag
gi
o
Gi
ug
no
Ge
nn
ai
o
Fe
bb
ra
io
M
ar
zo
0
Figura 4.2 - Temperature mensili medie [°C] nel periodo 2000-2009: Busto Arsizio – via Magenta
26
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
24
22
20
18
Temperatura [°C]
16
14
12
10
8
6
4
2
Ag
os
to
Se
tte
m
br
e
Ot
to
br
e
No
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M
ag
gi
o
Gi
ug
no
ar
zo
M
Ge
nn
ai
o
Fe
bb
ra
io
0
Figura 4.3 - Temperature mensili medie [°C] nel periodo 2004-2009: Busto Arsizio – via Rossini
Parte I - 30
Comune di Inveruno
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Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
4.2.2
Precipitazioni
Per quanto riguarda il regime pluviometrico, le precipitazioni non sono molto abbondanti, con un dato di altezza di
precipitazione totale annuale media di circa di 850 mm.
I valori annuali più frequenti oscillano tra 700 e 1000 mm, con dei picchi di circa 1500mm negli anni 2000, 2002 e 2008,
come osservabile nella Figura 4.4 e Figura 4.5.
Tabella 4.2 - Precipitazioni mensili medie [mm]: Busto Arsizio – Via Magenta
Anno Gennaio
Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
0.40
4.60
54.20 162.40
97.60
74.00
146.20
86.40
80.80
233.00
268.20
77.00
2001
83.20
45.80
141.40 34.40
48.20
40.20
45.60
114.40
83.80
86.00
33.40
0.20
2002
25.00
161.60
45.80
61.20
249.00
82.80
122.20 119.40
135.40
83.20
357.80
62.00
2003
29.00
1.00
4.00
40.60
39.40
71.20
96.60
24.40
38.20
79.40
182.40
63.80
2004
27.80
109.80
47.60 142.40
106.40
15.40
28.40
107.20
32.80
72.80
124.80
54.80
2005
7.80
11.60
39.40
85.60
35.20
21.40
85.20
97.40
96.20
69.80
37.80
48.60
2006
25.20
67.20
35.80
49.40
22.00
4.20
40.80
230.00
181.00
51.40
35.20
101.80
2007
54.80
13.60
22.20
12.40
133.80
68.40
11.80
160.80
105.60
14.40
77.00
2.40
2008
116.20
37.40
50.80 145.40
213.00
186.40
64.40
29.20
41.00
57.80
144.40
194.20
2009
68.60
109.40
76.40 186.60
9.20
48.80
68.80
52.00
149.20
36.40
69.00
71.00
2010
41.60
125.40
70.40
265.20
70.20
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
2000
84.20
46.40
124.20
Tabella 4.3 - Precipitazioni mensili medie [mm]: Busto Arsizio – Via Rossini
Anno Gennaio
Febbraio Marzo Aprile Maggio Giugno Luglio Agosto
2004
47.60
112.60
47.20 181.20
136.60
13.20
55.40
109.60
32.00
85.60
154.20
2.20
2005
6.60
9.00
39.20
41.40
40.40
24.00
66.60
128.40
98.20
88.00
45.00
59.00
2006
57.80
83.80
40.00
78.60
23.80
3.60
31.60
229.60
196.40
51.20
36.00
110.80
Parte I - 31
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
2007
54.60
16.60
25.20
12.40
163.20
84.20
20.80
209.20
125.00
20.80
96.60
6.20
2008
135.60
42.20
76.40 173.20
254.20
194.40
82.00
71.00
69.00
81.60
221.60
215.00
2009
78.60
148.00
111.60 263.60
17.60
72.00
128.60
58.80
198.00
57.00
177.40
126.80
2010
52.40
139.20
85.60 104.40
300.20
111.20
41.40
131.00
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
1600
1500
1400
1300
1200
Precipitazione [mm]
1100
1000
900
800
700
600
500
400
300
200
100
0
1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011
Anno
Figura 4.4 - Precipitazioni mensili medie [mm] nel periodo 2000-2009: Busto Arsizio – Via Magenta
Gennaio
Febbraio
Marzo
Aprile
Maggio
Giugno
Luglio
Agosto
Settembre
Ottobre
Novembre
Dicembre
1700
1600
1500
1400
1300
1200
Precipitazione [mm]
1100
1000
900
800
700
600
500
400
300
200
100
0
2003
2004
2005
2006
2007
Anno
2008
2009
2010
2011
Parte I - 32
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
Figura 4.5 - Precipitazioni mensili medie [mm] nel periodo 2004-2009: Busto Arsizio – Via Rossini
Per quanto riguarda la distribuzione annuale, le precipitazioni sono tendenzialmente concentrate nei mesi primaverili ed
autunnali, come osservabile dai grafici in Figura 4.6 e Figura 4.7, mentre presentano dei minimi nei mesi invernali, in
particolar modo nei mesi di febbraio e dicembre.
140
120
Precipitazione [mm]
100
80
60
40
20
br
e
br
e
m
em
ic
e
D
Se
N
ov
O
tto
m
tte
br
e
br
e
to
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Lu
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ril
e
iu
g
G
M
ag
Ap
ra
io
ar
zo
M
bb
Fe
G
en
na
io
0
Figura 4.6 - Distribuzione delle precipitazioni medie mensili: Busto Arsizio – Via Magenta
140
120
80
60
40
20
m
br
e
br
e
ic
e
D
N
ov
em
br
e
br
e
tto
m
tte
Se
O
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os
Ag
no
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iu
g
G
M
ag
ril
e
Ap
ra
io
ar
zo
M
bb
Fe
en
na
io
0
G
Precipitazione [mm]
100
Parte I - 33
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
Figura 4.7 - Distribuzione delle precipitazioni medie mensili: Busto Arsizio – Via Rossini
Per quanto riguarda le precipitazioni minime e massime annue si può fare riferimento alla “Carta delle precipitazioni minime
e massime medie annue del territorio alpino lombardo registrate nel periodo 1891-1990” Regione Lombardia – dicembre
1999, i cui stralci relativi al territorio in prossimità di Inveruno sono riportati rispettivamente nella Figura 4.8 e Figura 4.9.
Figura 4.8 – Precipitazioni minime medie annue
Figura 4.9 – Precipitazioni massime medie annue
Parte I - 34
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
4.3
Il Piano Territoriale Regionale – PTR
Il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato in via definitiva il Piano Territoriale Regionale con
deliberazione del 19/01/2010, n.951, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Lombardia n.6, 3° Supplemento
Straordinario del 11 febbraio 2010. Con la chiusura dell‟iter di approvazione del Piano, formalmente avviato nel dicembre
2005, si chiude il lungo percorso di stesura del principale strumento di programmazione delle politiche per la salvaguardia e
lo sviluppo del territorio della Lombardia.
Il Piano acquista efficacia dal 17 febbraio 2010 per effetto della pubblicazione dell‟avviso di avvenuta approvazione sul
BURL n.7, Serie Inserzioni e Concorsi del 17 febbraio 2010.
Il Piano Territoriale Regionale è stato adottato con deliberazione di Consiglio Regionale del 30/7/2009, n. 874 “ Adozione
del Piano Territoriale Regionale (articolo 21 l.r.11 marzo 2005, n.12 “Legge per il Governo del Territorio”)”, pubblicata sul
BURL n.34 del 25 agosto 2009, 1° Supplemento Straordinario.
Con la deliberazione di Consiglio Regionale del 19/01/2010, n.951 “Approvazione delle controdeduzioni alle osservazioni al
Piano Territoriale Regionale adottato con DCR n. 874 del 30 luglio 2009 - approvazione del Piano Territoriale Regionale
(articolo 21, comma 4, l.r. 11 marzo 2005 “Legge per il Governo del Territorio”)” sono state decise le controdeduzioni
regionali alle osservazioni pervenute ed il Piano Territoriale Regionale è stato approvato.
Dal 17 febbraio 2010 il PTR esercita gli effetti indicati all’art.20 della l.r.12/2005 “Effetti del PTR”. I Comuni sono
pertanto tenuti a trasmettere in Regione, ai termini dell’art. 13 comma 8 della l.r.12/2005, il PGT adottato (o sua
variante) qualora interessati da obiettivi prioritari di interesse regionale e sovraregionale. Il Comune non risulta interessato
da obiettivi prioritari.
Parte I - 35
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
4.3.1
Polarità e Poli di sviluppo regionale
Inveruno
Parte I - 36
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
Come si può notare dallo stralcio della tavola 1 allegata al PTR, Inveruno risulta compreso dalla Polarità emergente:
“Sistema Fiera – Malpensa” e dalla Polarità emergente Lomellina - Novara. Di seguito si riporta stralcio di quanto
indicato nel “Documento di Piano” del PTR per quanto concerne le aree sopra identificate:
“Il nuovo disegno della rete infrastrutturale comporta effetti rilevanti, in seguito all’aumento della connettività all’interno
del Sistema Metropolitano e con il resto dell’Europa, con scenari evolutivi da governare con attenzione. In particolare:
nel quadrante ovest, l’Aeroporto di Malpensa e il Nuovo Polo Fieristico Rho-Pero possono svolgere il ruolo di attrattore
autonomo di funzioni. Il territorio, caratterizzato da elevata densità insediativa nell’area dell’asse del Sempione,
presenta limitati margini di sviluppo insediativo nell’area ora servita dalla Boffalora- Malpensa. Le trasformazioni
previste per l’area EXPO 2015 e quelle indotte dalle trasformazioni territoriali connesse costituiranno un ulteriore
motore di sviluppo per l’intero quadrante. Pertanto, lo scenario di sviluppo possibile è quello di un’area ad elevata
accessibilità, che potrebbe comprendere anche Novara come nodo secondario di gravitazione. Il governo delle
trasformazioni, anche di livello micro, è fondamentale per non compromettere ambiti di pregio e per cogliere
l’occasione di insediare funzioni di alto rango, per le quali è necessaria una elevata qualità ambientale del contesto. Si
tenga presente, infatti, che l’area di trasformazione comprende parte del Parco Regionale del Ticino: i nuovi
insediamenti dovranno perciò tendere in primo luogo a riutilizzare gli spazi dimessi dalle vecchie industrie,
contribuendo così anche alla riqualificazione dell’area”
E inoltre:
Asse Novara-Lomellina: la riqualificazione della linea Alessandria-Mortara-Novara, nell‟ambito del progetto di corridoio
ferroviario Genova-Rotterdam delle reti transeuropee TEN, può garantire una maggiore accessibilità alle aree
attraversate, grazie a una più ampia offerta di servizi ferroviari di collegamento regionale. A livello territoriale,
l‟intervento può portare all‟ulteriore sviluppo del nodo di Novara quale polarità complementare a Milano per il mercato
del lavoro e dei servizi. Novara, potrebbe accentuare il ruolo di attrazione per i centri situati nella parte nord della
Lomellina, storicamente collegati alla città piemontese dalla ferrovia e dal sistema delle strade statali. La Lomellina,
investita da una nuova accessibilità a Milano, potrebbe essere definitivamente attratta nell‟area gravitazionale di
Milano, offrendo un nuovo sfogo residenziale. Anche in questo caso è necessario porre grande attenzione allo sviluppo
dell'area in modo da evitare urbanizzazioni indiscriminate sul territorio agricolo.
Parte I - 37
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
4.3.2
Sistemi territoriali
Inveruno
Il PTR individua per il Comune di Inveruno l‟appartenenza al Sistema territoriale Metropolitano del settore Ovest per il
quale lo strumento regionale specifica:
Il Sistema Territoriale Metropolitano lombardo, ancor più rispetto agli altri Sistemi del PTR, non corrisponde ad un
ambito geografico-morfologico; interessa l’asse est-ovest compreso tra la fascia pedemontana e la parte più
settentrionale della Pianura Irrigua, coinvolgendo, per la quasi totalità, la pianura asciutta.
Esso fa parte del più esteso Sistema Metropolitano del nord Italia che attraversa Piemonte, Lombardia e Veneto e
caratterizza fortemente i rapporti tra le tre realtà regionali, ma si “irradia” verso un areale ben più ampio, che
comprende l’intero nord Italia e i vicini Cantoni Svizzeri, e intrattiene relazioni forti in un contesto internazionale. Le
caratteristiche fisiche dell'area sono state determinanti per il suo sviluppo storico: il territorio pianeggiante ha facilitato
infatti gli insediamenti, le relazioni e gli scambi che hanno permesso l'affermarsi di una struttura economica così
rilevante. La ricchezza di acqua del sistema idrografico e freatico, è stata fondamentale per la produzione agricola e la
produzione di energia per i processi industriali. La Pianura Irrigua, su una parte della quale si colloca il Sistema
Metropolitano, è sempre stata una regione ricca grazie all’agricoltura fiorente, permessa dalla presenza di terreni fertili
e di acque, utilizzate sapientemente dall'uomo (ne sono un esempio le risaie e le marcite).
Il Sistema Metropolitano lombardo può essere distinto in due sub sistemi, divisi dal corso del fiume Adda, che si
differenziano per modalità e tempi di sviluppo e per i caratteri insediativi.
Ad ovest dell'Adda si situa l'area metropolitana storica incentrata sul tradizionale triangolo industriale Varese- LeccoMilano, convergente sul capoluogo regionale, caratterizzata da elevatissime densità insediative, ma anche da grandi
Parte I - 38
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
spazi verdi tra le conurbazioni dei vari poli. Il progressivo ampliamento dei poli urbani del Sistema Metropolitano,
caratterizzato da aree residenziali, grandi industrie, oggi sovente dismesse, servizi, infrastrutture, aree libere residuali,
si sovrappone alla struttura originaria inglobando vecchi tessuti agrari (le cui tracce permangono qua e là), cascine e
centri rurali, un tempo autonomamente identificabili e oggi divenuti satelliti di un unico organismo. In quest’area si
distingue per i suoi caratteri peculiari l'asse del Sempione, appoggiato sulla densa conurbazione Legnano-Busto
Arsizio-Gallarate. Varie circostanze (trasporti, sviluppo economico, produzione di energia idraulica, ecc) hanno qui
favorito il sorgere di una zona di intensa industrializzazione, oggi in declino.
Con la creazione del nuovo polo fieristico a Pero-Rho e dell'aeroporto della Malpensa, l'asse del Sempione riveste,
anche oggi, un ruolo di primaria importanza nella pianificazione regionale.
Il sistema aeroportuale lombardo è attualmente costituito da tre aeroporti Milano Malpensa – aeroporto
intercontinentale con funzioni di hub ma che serve anche un importante traffico charter e low-cost, Milano Linate - city
airport per le relazioni dirette nazionali ed europee, Bergamo Orio al Serio – aeroporto internazionale di riferimento per
i voli low cost; a questi scali si aggiunge Montichiari, con un ruolo che sta evolvendo e potenzialità molto forti.
[…..]
Sull’asse Malpensa-Nuovo polo fieristico, si innestano anche i processi di trasformazione territoriale indotti da EXPO
2015, che riguardano l’allestimento del sito e le opere connesse, ma potranno al contempo avere una portata e
ricadute ben più ampie. La necessità di presentarsi puntuali alla data di apertura può diventare efficacemente
occasione di mettere a sistema tutte le potenzialità dell’area, anche in termini di progettualità, e di veicolare in maniera
positiva e risolutiva le complessità di un contesto così strategico per la Lombardia e il nord Italia, con riferimento in
particolare: agli interventi per la riqualificazione paesistico/ambientale e il riassetto idrogeologico e idraulico di Milano e
dei sottobacini del Po, Olona e Lambro, alla corretta integrazione tra funzioni urbane e spazi aperti e di valore
naturalistico, anche per la realizzazione delle reti verdi e ecologiche, al completamento e alla riorganizzazione della
mobilità, allo sviluppo dei servizi e della ricettività.
[…..]
Dal punto di vista del trasporto merci, una criticità propria del Sistema Metropolitano è costituita dalla penetrazione nel
nodo di Milano del trasporto ferroviario di attraversamento, e quindi dall'intensa circolazione di automezzi pesanti che
smistano le merci anche al di fuori dell'area milanese. La realizzazione di un sistema logistico lombardo in posizione
strategica con le relative infrastrutture ferroviarie porterà ad alleggerire il nodo ferroviario di Milano dal traffico che non
gli è proprio, mettendo a disposizione nuova capacità per il SFR e in generale per il traffico passeggeri, con un grande
contributo alla diminuzione della congestione stradale, anche di traffico pesante.
[…..]
L'inquinamento dell’ambiente in generale e l’erosione di suolo libero, dovuti essenzialmente ad uno sviluppo
insediativo intenso con indici edificatori relativamente bassi, costituiscono una delle maggiori criticità del sistema e uno
dei maggiori pericoli per il mantenimento delle caratteristiche ambientali peculiari dell’area e per la conservazione di
aree verdi non troppo frammentate.
La scomparsa dal cuore dell’area metropolitana e di tutti i comuni di più antica industrializzazione della grande fabbrica
nei grandi comparti produttivi, insieme alla accresciuta tendenza alla frammentazione delle attività economiche
industriali, caratterizzate da una pluralità di realtà produttive di medie e piccole dimensioni sparse sul territorio,
costituisce uno dei motivi che hanno portato alla forte dispersione edilizia.
A ciò si aggiunge la tendenza alla periurbanizzazione e alla dispersione urbana, dovute ad un insieme di fattori, tra i
quali gli alti costi dell’abitare e dei servizi nei grandi centri urbani, uniti ai più ridotti standard qualitativi e talora
all’insicurezza e alla marginalizzazione sociale che li caratterizza. Questo modello insediativo appare particolarmente
inefficiente a causa di effetti decisamente negativi, soprattutto in termini di costi esterni di tipo ambientale, sociale e di
consumo del suolo.
Queste tendenze hanno determinato nel tempo, infatti, un assetto territoriale diffusamente edificato che comporta una
crescente erosione di suolo libero e una sempre maggiore domanda di mobilità, con flussi fortemente intrecciati,
singolarmente di piccola entità, a cui è difficile rispondere con un sistema di servizi pubblici. Gli effetti si manifestano
sia per quanto riguarda la mobilità e l’organizzazione dei servizi, sia
negli impatti sulla qualità dell’ambiente.
Parte I - 39
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
4.3.3
Infrastrutture prioritarie per la Lombardia
Il territorio di Inveruno non risulta interessato da infrastrutture prioritarie regionali.
4.3.4
La Rete Ecologica Regionale
Il territorio Lombardo nel ambito del progetto di definizione della rete ecologica regionale è stato suddiviso in 240
settori di 20 x 12 km ciascuno. Il comune di Inveruno ricade nel settore 32 “Alto Milanese” localizzato immediatamente
a S della provincia di Varese e delimitato a W dal fiume Ticino, a N dal Parco Alto Milanese, a E dagli abitati di
Pogliano Milanese e Pregnana Milanese
Include un tratto di Parco del Ticino compreso tra Turbigo e Bernate Ticino, il settore settentrionale del Parco Agricolo
Sud Milano, la Riserva del Bosco WWF di Vanzago, i PLIS Parco del Roccolo e Bosco comunale di Legnano ed il
margine meridionale del PLIS Parco Alto Milanese.
Si citano inoltre:
- il PLIS del Gelso, individuato nei Comuni di Marcallo con Casone, Mesero, S.Stefano Ticino, per una superficie
complessiva di 1043 ha.
Parte I - 40
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
- I Comuni di Arconate, Dairago e Magnago hanno individuato, all‟interno dei propri territori, un ambito del paesaggio
agrario e boschivo da destinare a Parco Locale di Interesse Sovracomunale, per una superficie complessiva di circa
512 ettari, denominato “PLIS delle Roggie”.
L‟angolo sud-occidentale del settore è percorso da un breve tratto di fiume Ticino, mentre l‟angolo nord-orientale è
attraversato dal fiume Olona. E‟ inoltre interessato da corsi d‟acqua artificiali quali il Canale secondario Villoresi ed il
Canale Villoresi; quest‟ultimo lo percorre da W a E e lo frammenta in due settori.
Vi sono rappresentate aree boscate di notevole pregio naturalistico, in particolare nel Parco del Ticino e nel Bosco di
Vanzago, le due principali aree sorgente del settore. Il Parco Lombardo della Valle del Ticino, in particolare,
rappresenta il complesso ambientale più esteso e meglio conservato ella Pianura Padana e ne racchiude gran parte
della diversità ambientale. Un inventario parziale di alcuni fra i gruppi tassonomici studiati fino ad ora ha portato ad
elencare circa 5000 specie fra piante, funghi e animali. Il fiume Ticino è oggi anche l‟unico biotopo dell‟Italia
settentrionale nel quale sia presente una popolazione riproduttiva di Lontra, specie estintasi nella seconda metà del
secolo scorso e recentemente reintrodotta.
Il Parco del Roccolo e il Parco Agricolo Sud Milano rappresentano fondamentali elementi di connessione ecologica,
soprattutto tra il Bosco di Vanzago e il Parco del Ticino.
Sono inoltre presenti significativi lembi di ambienti agricoli ricchi di prati stabili, siepi, boschetti e filari.
Tutta l‟area è permeata da una fitta matrice urbana e da una rete di infrastrutture lineari che nel frammentano la
continuità ecologica, in particolare l‟autostrada A4 che, nel settore meridionale, attraversa il Parco Agricolo Sud Milano
e il Parco del Ticino
Parte I - 41
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
Come si evince dall‟estratto della cartografia della rete ecologica regionale sopra riportata (settore 32), il territorio di
Inveruno ricade in parte all‟interno di elementi di primo e secondo livello.
Di seguito si riportano le indicazioni gestionali per la salvaguardia e lo sviluppo della rete ecologica previste per il
settore in questione con particolare riferimento alle aree ricadenti negli elementi di primo e secondo livello. La rete
ecologica regionale è stata necessariamente delineata a scala d‟area vasta, pertanto gli orientamenti di seguito
riportati fanno riferimento ai sistemi territoriali di maggiore importanza e visibilità presenti nel settore relativo. Tuttavia
le indicazioni fornite possono essere applicate anche a livello puntuale, e quindi esplicitate negli schemi di rete
comunale in relazione ai fattori di sensibilità/criticità presenti.
Elementi di primo livello
Corridoi primari: Fiume Ticino; Dorsale Verde Nord Milano; Corridoio Ovest Milano.
Elementi di primo livello compresi nelle Aree prioritarie per la biodiversità (vedi D.G.R. 30 dicembre 2009 – n.
8/10962): 02 Boschi e brughiere del pianalto milanese e varesotto; 03 Boschi dell‟Olona e del Bozzente; 04 Bosco di
Vanzago e Parco del Roccolo; 30 Fontanili, garzaie e risaiedel pavese e del milanese; 31 Valle del Ticino
Parte I - 42
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
Elementi di secondo livello:
Aree importanti per la biodiversità esterne alle Aree prioritarie (vedi Bogliani et al., 2007. Aree prioritarie per la
biodiversità nella Pianura Padana lombarda. FLA e Regione Lombardia;
Bogliani et al., 2009. Aree prioritarie per la biodiversità nelle Alpi e Prealpi lombarde. FLA e Regione Lombardia):
MA19 Boschi e brughiere del basso varesotto e dell‟alto milanese; IN31 Vanzago e PLIS del Roccolo
Altri elementi di secondo livello: Aree agricole tra Robecchetto e Cuggiono; aree agricole a nord di Inveruno; PLIS
Parco Alto Milanese e aree agricole limitrofe; fiume Olona tra San Vittore Olona e Parabiago; aree agricole tra
Vanzago e Bareggio.
I seguenti elementi di secondo livello hanno un importante funzione in termini di connettività ecologica: fiume Olona tra
Parabiago e Pogliano Milanese, aree tra Casorezzo e Corbetta, Canale secondario Villoresi tra Buscate e Casate,
aree agricole a nord di Busto Garolfo.
4.3.5
Piano paesaggistico
Il PPR, anche se ad una scala macro-territoriale, contiene indicazioni e criteri per una lettura in chiave paesistico
ambientale del territorio e, all‟interno di queste, anche delle caratteristiche salienti del territorio del Milanese, cui
Inveruno appartiene.
Esse mostrano appunto la collocazione del Comune all‟interno dell‟ambito geografico del “Milanese” e dell‟unità
tipologica di paesaggio “Paesaggi della bassa pianura, e nello specifico “paesaggi delle colture foraggere”.
INVERUNO
Parte I - 43
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
La bonifica secolare iniziata dagli etruschi e tramandata ai romani e conseguentemente continuata nell'alto medioevo
ha costruito il paesaggio dell' odierna pianura irrigua che si estende, con caratteristiche diverse, dalla Sesia al Mincio.
Da sempre perfetto strumento per produzione agricola ad altissimo reddito, reca sul suo territorio le tracce delle
successive tecniche colturali e di appoderamento. In questa pianura spiccano netti i rilievi delle emergenze collinari.
La pianura irrigua è costituita da tre grandi tipi di paesaggi configurati dai tipi di coltura: risicola, cerealicola, foraggera.
Indirizzi di tutela:
I paesaggi della bassa pianura irrigua vanno tutelati rispettandone sia la straordinaria tessitura storica che la
condizione agricola altamente produttiva.
Aspetti particolari:
La campagna.
Soggetta alla meccanizzazione l'agricoltura ha ridotto le partiture poderali e, conseguentemente, gli schermi arborei e
talvolta anche il sistema irriguo mediante l'intubamento. Anche le colture più pregiate come le marcite, i prati marcitori
e i prati irrigui scompaiono per la loro scarsa redditività.
I canali - Sistema irriguo e navigli
Il sistema delle acque irrigue nella pianura lombarda comprende 81 canali derivati da fiumi e centinaia di rogge e
colatori. Dodici di questi canali, in particolare, assumono le dimensioni, la portata e la lunghezza dei grandi fiumi
lombardi; di questi tre sono navigli, realizzati anche per il trasporto di materiali pesanti diretti a Milano e per l'avvio di
merci lavorate al porto di Genova. La rete idrografica superficiale artificiale è uno dei principali caratteri connotativi
della pianura irrigua lombarda. Storicamente la cura nella progettazione e realizzazione di queste opere ha investito
tutte le componenti, anche quelle minori: chiuse, livelle, ponti ecc ..
Parte I - 44
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
4.4
Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale - PTCP
Carta della caratterizzazione agricola
Questa carta restituisce indicazioni relative alla struttura produttiva dei suoli e delle aziende e costituisce quindi uno
strumento di analisi della risorsa agricola in senso economico. I temi considerati, misurati nella quantità presente in
ogni cella della griglia, sono i seguenti:

densità di aste idriche;

continuità territoriale rispetto alle infrastrutture stradali;

finanziamenti per misure di tutela ambientale;

finanziamenti per misure di sviluppo economico-produttivo.
Parte I - 45
Comune di Inveruno
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Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
I quattro temi/indicatori utilizzati sono stati predisposti nell‟ambito del progetto regionale Sal.Va.Te.R. e sono stati
classificati sulla base della frequenza.
Dalla lettura delle sovrapposizioni dei vari temi e dalla somma dei relativi punteggi, è stato prodotto lo strato tematico
di sintesi riprodotto nella Carta della caratterizzazione agricola, nella quale il territorio provinciale è stato suddiviso in
tre classi:
1. Bassa (punteggio da 4 a 5);
2. Media (punteggio da 6 a 7);
3. Alta (punteggio da 8 a 12).
Dall‟analisi della carta della “Caratterizzazione agricola” si evince che il comune di Inveruno appartiene alle classi
“bassa” e “media”.
INVERUNO
4.4.1
Ambiti territoriali
Il territorio provinciale è caratterizzato da un sistema di città con tradizioni proprie molto radicate e ben definite. Nella
costruzione del PTCP vigente questa caratteristica del territorio provinciale è stata confermata e valorizzata
dall‟attivazione di 12 tavoli Interistituzionali corrispondenti ad ambiti territoriali contraddistinti da una chiara
identificazione culturale, sociale ed economica e con caratteristiche omogenee rispetto a specifiche problematiche.
Parte I - 46
Comune di Inveruno
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Il comune di Inveruno appartiene all‟ambito territoriale del Castanese, una conurbazione lineare con una forte identità
legata al ruolo di baricentro in un articolato sistema di relazioni territoriali a diverse scale.
Parte I - 47
Comune di Inveruno
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L‟ambito del Castanese, delimitato ad ovest dalla “barriera” naturale del fiume Ticino, storico elemento di confine tra
Lombardia e Piemonte, si trova attualmente in posizione “marginale” rispetto alla rete infrastrutturale primaria,
destinata, tuttavia, a modificarsi profondamente per garantire un‟adeguata accessibilità all‟aeroporto della Malpensa.
Gli undici comuni che lo compongono hanno una estensione di 118,57 kmq, pari al 6% dell‟intera superficie territoriale
della provincia e una popolazione pari al 1,7 % del totale.
La densità abitativa di questa porzione della regione metropolitana milanese è notevolmente inferiore a quella media.
Con un valore di 562,9 abitanti per kmq, risulta superiore solo a quella dell‟Abbiatense-Binaschino (351,74 abitanti ogni
kmq), a fronte di un dato medio provinciale vicino ai 2000 abitanti per kmq.
La netta prevalenza dello spazio aperto, costituito da vasti territori prevalentemente pianeggianti, ancora in gran parte
agricoli e ricchi di significative aree boscate (non solo lungo il margine occidentale, all‟interno della valle del Ticino, ma
anche nella parte settentrionale dell‟area), la modesta dimensione demografica dei comuni e la mancanza di un
preciso polo urbano di riferimento, rappresentano elementi caratterizzanti di questo ambito, così come i forti segni
territoriali costituiti dai tracciati del Naviglio Grande e del Canale Villoresi.
Parte I - 48
Comune di Inveruno
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In rosso si evidenzia il territorio di Inveruno.
La tradizionale immagine di una città continua, associata alla rappresentazione dell‟area metropolitana milanese, non
trova riscontro in questo territorio. Benché differenziato dal punto di vista paesistico (la vallata fluviale, l‟alta pianura
asciutta, la vasta area irrigua posta a sud del Canale Villoresi), esso, infatti, risulta ancora complessivamente
caratterizzato, nella sua orditura, dalla originaria matrice rurale che si rivela chiaramente nella riconoscibilità dei nuclei
urbani, organizzati lungo la trama della viabilità e dei tracciati storici che ne definiscono in larga misura la morfologia
territoriale. Se nella parte settentrionale dell‟ambito, all‟interno dell‟alta pianura asciutta posta a nord del Villoresi,
modesti fenomeni di saldatura si possono riscontrare tra gli abitati di Vanzaghello e Magnago, lungo il tracciato del
canale risultano ancora precisamente riconoscibili i centri urbani di Castano Primo, Buscate e Arconate. Altrettanto
chiaramente riconoscibili risultano i nuclei edificati dei comuni che si susseguono lungo il tracciato del Naviglio Grande
(Nosate, Turbigo, Robecchetto con Induno, Cuggiono e Bernate Ticino) e, al margine sud-est, l‟abitato di Inveruno.
Parte I - 49
Comune di Inveruno
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4.4.2
Paesaggio
Il comune di Inveruno appartiene all‟ambito paesaggistico dell‟ ”Alta pianura irrigua occidentale”:
Alta Pianura Irrigua
Questa porzione di pianura è rappresentata dall‟alta pianura irrigua occidentale, da quella in sinistra Olona, da quella
centrale e da quella orientale. Essa è posta immediatamente a sud del Canale Villoresi che artificialmente la divide
dall‟alta pianura asciutta.
Dal punto di vista geologico presenta strette analogie con la soprastante pianura asciutta. Il canale Villoresi, con
l‟apporto dei propri volumi d‟acqua, ha reso possibile la trasformazione delle attività agricole che in queste aree
sarebbero per lo più in asciutto, conferendo al territorio connotati paesaggistici tipici della pianura irrigua.
Il paesaggio che contraddistingue alcune aree ancora non densamente urbanizzate conserva i tipici caratteri del
paesaggio agrario e dei suoi elementi costitutivi: sono diffuse piccole aree boschive, siepi e alberature di confine, filari
di ripa e si riscontra la presenza di cascine storiche.
In alcune aree a ridosso di Milano, spesso su piccoli appezzamenti di terreno interclusi tra l‟urbanizzato, è praticata
un‟orticoltura a carattere intensivo.
Parte I - 50
Comune di Inveruno
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In alcune zone l‟alta pianura irrigua si arricchisce della presenza di acque di risorgenza (pianura in sinistra Olona) e
dell‟inizio della presenza di fontanili che sfruttano questo fenomeno; in aderenza al Piano Alto Pre-Groanico si
riscontra un addensamento di risorgive dovuto alla concentrazione di acque di falda in affioramento, arricchite
dall‟apporto dei numerosi solchi torrentizi, tipici del terrazzo ferrettizzato che, nell‟incontro con la pianura pervia,
disperdono parte consistente delle loro portate.
In alcune zone, sottoposte a fortissima pressione antropica esercitata dai grossi centri urbani, spesso la rete di
distribuzione delle acque irrigue è dismessa o malfunzionante.
Il paesaggio agrario che connota l‟alta pianura irrigua occidentale è sostanzialmente omogeneo e pianeggiante,
scandito da una struttura irrigua capillare derivante dai canali di adduzione del Villoresi e dagli alvei delle risorgive. Il
percorso del canale principale, dei canali secondari e delle rogge è segnato da filari di alberi (un tempo gelsi,
attualmente robinia e Prunus serotina) o da boschetti laterali. Frequenti sono i corsi d‟acqua affiancati da strade
alberate, comunali e campestri. Il reticolo viario storico è caratterizzato da una forte presenza di cascine storiche, tipici
nuclei rurali a quadrilatero con aia interna, volte a crociera nei portici e nei piani terra dei fabbricati, spesso realizzati in
mattoni a vista e talvolta decorati con affreschi di notevole interesse. La rete irrigua, peraltro recente, è in genere ben
conservata e tuttora utilizzata; prevalgono i seminativi e tra questi quelli coltivati a mais, sporadicamente si rinvengono
pioppeti frammisti ai seminativi.
L‟allevamento bovino, soprattutto da latte, è ben rappresentato. In questa porzione di pianura è presente la riserva
regionale “Bosco WWF di Vanzago”.
Luoghi e percorsi di interesse paesistico
Mentre i luoghi di interesse paesistico sono ambiti connotati dalla presenza di elementi del paesaggio fortemente
caratterizzanti, i percorsi di interesse paesistico sono costituiti d alcune direttrici storiche che concorrono a determinare
la trama territoriale e, dal punto di vista della fruizione paesaggistica, consentono la percezione visiva di ambiti e
contesti di valore paesistico o costituiscono essi stessi elementi di rilevanza paesistica per la presenza di manufatti e
attrezzature che identificano il paesaggio circostante.
Il PTCP propone alcuni percorsi di fruizione paesistica del territorio sulla base dei seguenti criteri:
Significatività del percorso dal punto di vista storico e paesaggistico,
Continuità dei tracciati;
Percorribilità.
Il percorso che interessa il comune di Inveruno è il percorso P30 Pianura del canale Villoresi - paesaggi agrari e urbani
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Il percorso attraversa la fascia compresa tra la strada statale Padana Superiore e il canale Villoresi, area che ha visto,
a partire dalla fine del milleottocento, una importante trasformazione del paesaggio dovuta all‟introduzione del sistema
irriguo: nuovi insediamenti agricoli, trasformazione dei precedenti, riduzione delle fasce boscate superstiti.
Interessa il Parco locale del Roccolo.
Gli elementi architettonici lungo il percorso fanno parte dei sistemi:
-
centri e nuclei storici di origine rurale;
-
ville signorili dell‟alta pianura asciutta;
-
roccoli;
-
cascine.
Comuni interessati: Busto Garolfo, Inveruno, Casorezzo, Mesero, Bernate Ticino, Ossona, Santo Stefano Ticino,
Corbetta, Arluno, Vanzago, Parabiago. Il percorso si snoda su strade comunali e provinciali ma anche su strade rurali
significative della maglia poderale storica. Incroci con altri percorsi: P04 (Naviglio Grande), P06 (Canale Villoresi), P29
(valle Olona).
Inveruno
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L‟obiettivo principale di una rete ecologica è quello di mantenere spazio per l‟evoluzione del paesaggio e delle sue
dinamiche ecologiche in cui la diversità possa autonomamente progredire senza impedimenti e dove il peso delle
azioni antropiche sia commisurato con alti livelli di autopesi del sistema ambientale così come viene riconosciuto dalla
Convenzione Europea per il Paesaggio.
Attraverso la tutela e lo sviluppo della naturalità del territorio provinciale il PTCP persegue i seguenti obiettivi:
consolidamento e tutela della biodiverisità attraverso interventi di riqualificazione e potenziamento della rete degli
elementi naturali; contributo al miglioramento del bilancio del carbonio nell‟area provinciale attraverso la costituzione di
stock di biomasse stabili, in linea con gli indirizzi dettati dagli accordi di Kyoto; una migliore integrazione degli aspetti
ecologici con le attività agricole, nell‟ottica dell‟applicazione delle più recenti indicazioni della Comunità Europea, anche
attraverso l‟attivazione di meccanismi.
Il PTCP definisce la rete ecologica, costituita principalmente da un sistema di ambiti territoriali sufficientemente vasti e
compatti e con una certa ricchezza di elementi naturali (gangli) e da fasce territoriali di connessione tra di essi che
presentino un buon equipaggiamento vegetazionale (corridoi ecologici).
In questo modo è possibile mantenere e potenziare scambi ecologici tra le varie aree naturali o paranaturali,
impedendo che si trasformino in “isole”, destinate all‟impossibilità di ricambi genetici e pertanto ad un lento ma
inesorabile declino.
Per quanto riguarda il territorio di Inveruno il PTCP individua:
-
un corridoio ecologico primario posto a nord (direttrice di scorrimento est-ovest);
-
un corridoio ecologico secondario posto a ovest (direttrice di scorrimento nord-sud);
-
due corsi d’acqua minori con caratteristiche attuali di importanza ecologica (direttrice di scorrimento nord-sud);
-
cinque aree (di cui 3 parzialmente el territorio comunale di Inveruno) identificate come zone extraurbane con
presupposti per l’attivazione di progetti di consolidamento ecologico, poste nelle aree di contorno ai centri
urbanizzati di Inveruno e Furato;
-
due varchi, di cui uno posto a nord e l‟altro a sud-ovest;
-
un‟area identificata come oasi di protezione o zona di ripopolamento e cattura posta nell‟estremità nord
settentrionale.
Nel Comune si rileva la presenza di una “principale interferenza infrastrutturale prevista e/o programmata con i corridoi
ecologici” (triangolo viola).
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INVERUNO
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Si rileva inoltre che nella proposta di variante del PTCP della Provincia di Milano in adeguamento alla L.R. 12/2005 il
territorio di Inveruno è parzialmente ricompreso nella Dorsale Verde Nord (figura successiva).
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DORSALE
VERDE
NORD MILANO
Ambiti ed elementi di interesse storico – paesaggistico
Analizzando l‟estratto cartografico della Tavola degli “Ambiti ed elementi di interesse storico – paesaggistico” relativo al
territorio comunale si evidenzia la presenza di:
due centri storici e nuclei di antica formazione (art.36). Il PTCP nel capitolo relativo alle norme di attuazione,
indica quali centri storici “le aree urbanizzate di più antico insediamento, corrispondenti ai centri urbani storici
di maggior livello gerarchico per la presenza di sedi amministrative, religiose, di mercato, dotati di impianto
urbanistico complesso, con diffuse presenze di edifici monumentali o elementi architettonici di pregio”.
due “Ambito di rilevanza paesistica (art.31)”, indicato dal PTCP quale “area connotata dalla presenza di
elementi di interesse storico, geomorfologico, naturalistico e le aree in cui si manifestano dinamiche
idrauliche, intese come sistemi territoriali costituiti dal corso d'acqua naturale e dal relativo contesto
paesistico, caratterizzato da elementi morfologici, naturalistici, storico - architettonici e culturali. Sono altresì
comprese le aree che necessitano di una riqualificazione dal punto di vista paesistico”.
Un‟area “stagni - lanche - zone umide estese (art. 66)”. Posta a sud del territorio comunale che il PTCP
identifica come: ”ecosistemi caratterizzati da acque lentiche basse, contraddistinte dalla elevata produttività
primaria e che rivestono un ruolo importante in termini di biodiversità”.
Parte I - 56
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Un‟area a rischio archeologico, definita dal PTCP come “ambito caratterizzato dall'accertato ritrovamento di
beni di interesse archeologico”, localizzata a est rispetto il centro storico di Inveruno.
aree “Giardini e parchi storici (art. 39)”.
diversi “Filari” e “arbusteti e siepi” (art. 64)”.
Diversi elementi dell‟architettura religiosa e civile (residenziale e non-residenziale) (art. 39).
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4.4.3
Difesa del suolo4
I fenomeni di dissesto quali le erosioni fluviali, le esondazioni, le frane sono manifestazioni naturali spesso impetuose,
rapide e talvolta catastrofiche, giudicate spesso come “eccezionali” e “dannose” e pertanto da contrastare.
E‟ tuttavia indubbio che in molti casi è l„azione antropica ad innescare o accelerare i processi naturali suddetti,
espressione di una inarrestabile dinamica terrestre. In questo modo l‟uomo si configura come responsabile di
trasformazioni che rendono il territorio vulnerabile a tali processi.
Preso atto di come si evolve la crosta terrestre, ciò che è possibile attuare è solo un “rallentamento” dei processi, tale
da rendere stabili porzioni di territorio, talvolta per la sola durata di qualche generazione.
La difesa dai rischi idrogeologici si realizza nei termini di previsione, prevenzione e mitigazione secondo gli obiettivi
della difesa del suolo di cui al recente DLgs 152/06.
In particolare è opportuno sottolineare l‟importanza della pianificazione territoriale quale strumento finalizzato ad
orientare lo sviluppo antropico compatibilmente alle dinamiche geomorfologiche e alla vulnerabilità del suolo e
sottosuolo
La provincia nell‟ambito delle funzioni ad essa attribuite (DLgs 267/00) assume un ruolo importante nella difesa, tutela
e valorizzazione dell‟ambiente e prevenzione delle calamità. Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale propone
quel difesa del suolo la prevenzione del rischio idrogeologico, il risanamento delle acque superficiali e sotterranee, la
tutela degli aspetti ambientali attraverso la pianificazione e programmazione degli interventi.
Nel territorio Comunale di Inveruno si riscontrano 3 aree in corso di caratterizzazione e bonifica (figura successiva) ma
non appare interessato da aree di dissesto.
4
PTPC Provincia di Milano
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4.5
Ambiti di interesse naturalistico, paesistico e ambientale
Pur non facendone parte territorialmente, Inveruno non può non considerare l‟importanza naturalistica dei contermini
Parco Lombardo della Valle del Ticino e Parco del Roccolo:
4.5.1
Ambiente fisico e paesaggio
Il territorio comunale di Inveruno misura un‟estensione di 1.217 ettari ed è urbanizzato per circa 401ettari, pari al 33%
del totale.
Il territorio è fortemente pianeggiante, con un dislivello massimo di 17 metri da nord a sud su una profondità di oltre 3
chilometri; non esistono emergenze paesaggistiche significative, situazione che ha determinato storicamente la non
appartenenza del territorio di Inveruno al sistema dei parchi regionali.
Gli spazi liberi da edificazione sono concentrati lungo il perimetro del territorio comunale, fatta salva la zona a sud, più
contigua alle aree urbanizzate di Mesero e Ossona, ma senza determinare fenomeni di conurbazione.
La compattezza della zona urbanizzata centrale determina in ogni caso la percezione di un paesaggio fortemente
antropizzato, alleggerito però dall‟ampia dotazione di verde degli spazi privati.
I coni visuali del paesaggio più significativi corrispondono alle aperture sulle aree di pregio ambientale, soprattutto
nella zona settentrionale del territorio comunale (in alcune di queste situazioni si ha una perdita pressoché totale di
percezione dell‟edificato, condizione rara nell‟area metropolitana).
Due sono i corridoi ecologici che interessano il territorio: quello principale è rappresentato dalla continuità di aree
agricole a nord dell‟abitato e necessita di una totale salvaguardia in quanto rappresenta un ponte fra il Parco del Ticino
e il Parco del Roccolo in direzione est-ovest.
Maggiormente discontinuo è il corridoio in direzione nord-sud, per la presenza dell‟insediamento industriale di Corso
Europa, ma che assicura la separazione territoriale fra Inveruno e Furato, componente storica che entrambe le
comunità vogliono conservare.
La tavola 6 – Carta del paesaggio del documento di piano del PGT, sintetizza le emergenze paesistiche del territorio
comunale.
4.5.2
Le aree agricole
Parte I - 62
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La tutela dell‟ambiente si esercita in primo luogo con la salvaguardia delle aree agricole che – in un contesto
metropolitano ancorché di margine quale è il territorio di Inveruno – assumono un carattere spesso residuale, e che,
proprio in ragione di ciò, hanno un valore ancora più prezioso.
Una nuova attenzione per le attività agricole non proviene solo in via obbligata per la presenza di nuovi strumenti di
pianificazione orientati in tal senso, quale è – per esempio – il P.T.C.P. della Provincia di Milano, ma in generale dalla
cultura urbanistica e dalle istanze politiche prevalenti ed è ormai consapevolezza diffusa nella stessa opinione
pubblica.
Per il raggiungimento di queste finalità, il P.G.T. individua i seguenti indirizzi strategici:
- la conservazione delle aree libere, ottenuta da un lato con l‟individuazione degli ambiti di trasformazione in aderenza
delle aree già urbanizzate e dall‟altro nell‟indirizzare gli ulteriori episodi di edificazione sparsa verso forme di
concentrazione del costruito di servizio nei nuclei aziendali esistenti;
- la valorizzazione delle componenti paesaggisticamente significative dell‟ambiente agricolo, con la conservazione dei
filari alberati, la valorizzazione dei percorsi interpoderali da integrare con la rete ciclabile, la formazione di quinte
alberate che riducano l‟impatto dell‟edificazione sparsa esistente;
- la forestazione delle aree non più oggetto di coltivazione o a bassa redditività agricola, anche con l‟impiego di
essenze cedue che garantiscano comunque una valenza economica alla proprietà;
- l‟individuazione di incentivi per la valorizzazione dell‟attività agricola, che trova nel commercio diretto dei prodotti e
nell‟agriturismo le sue forme migliori e sperimentate;
- la conservazione delle attività vivaistiche presenti.
Il successo degli indirizzi individuati dipende in larga misura dall‟iniziativa degli operatori agricoli; si possono tuttavia
ipotizzare interventi a carattere pubblico che fungano da catalizzatore (per esempio, la rete ciclabile, la valorizzazione
del tracciato del Villoresi, la vigilanza sulla conservazione del patrimonio arboreo) per innescare interventi da parte
degli privati nelle direzioni sopra indicate e in generale una maggior attenzione e rispetto da parte di tutti nei confronti
dell‟ambiente.
L‟introduzione in sede normativa di prescrizioni per gli ambiti di trasformazione a destinazione produttiva volte a
mitigare l‟impatto ambientale delle aree di confine, con la formazione di aree filtro da piantumare con alberi d‟altofusto
e arbusti, oltre a ridurre l‟incidenza paesistica dei futuri insediamenti rappresenta un ulteriore elemento a garanzia della
qualità delle aree agricole esistenti ancorché esterne ai confini comunali.
Parte I - 63
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4.6
4.6.1
Aspetti storico - culturali
La Cultura di Inveruno
Come tutto il Milanese, anche il territorio di Inveruno fu originariamente abitato da popolazione celtiche, sostituite
gradualmente da coloni romani a partire dalla conquista di Milano nel 223 a.C.
Il nome di Inveruno (nella forma medioevale Euruno) appare la prima volta in un documento notarile del 922, nel quale
Domenico, arciprete di Dairago, nel donare una sua vigna al clero di Sant‟Ambrogio si qualifica come “filius quondam
Ambrosii de loco Euruno”, ovvero figlio del fu Ambrogio del luogo di Euruno.
4.6.2
L‟epoca romana
Dal punto di vista storico Inveruno si è rivelata, soprattutto nel corso degli ultimi due decenni, estremamente ricca di
testimonianze e ritrovamenti importanti.
Come viene descritto nel libro “duemila anni fa a Inveruno - la necropoli romana ritrovata5” a volte le scoperte sono
frutto della casualità.
In questo contesto la fortunata sinergia tra la Soprintendenza, la proprietà dell‟area oggetto dell‟intervento e
l‟amministrazione comunale, con la messa in evidenza e il relativo recupero di oltre duecento sepolture inquadrabili
cronologicamente tra il I e il IV secolo d.C. in età imperiale romana, ha fatto ritrovare al Comune di Inveruno una vasta
necropoli romana; da essa sono emerse preziose testimonianze sugli usi e costumi di un popolo vissuto a Inveruno
duemila anni fa.
L‟ambito relativo alla necropoli non è ancora stato localizzato, ma l‟approfondimento delle ricerche all‟interno dell‟area
comunale o nelle località adiacenti ne consentirà con ogni probabilità l‟individuazione, anche se le aree insediative
permangono spesso per secoli, con successivi rifacimenti, in un medesimo areale. L‟abitato antico di Inveruno
potrebbe quindi coincidere con l‟odierno centro storico.
L‟indagine archeologica ha permesso di intercettare una fitta concentrazione di sepolture in una fascia che sembra
essersi sviluppata, a partire dalla zona centrale dove è stata riscontrata la maggior densità, in senso longitudinale
lungo un asse viario, interferendo spesso l‟una con l‟altra. Sono stati evidenziati due livelli di deposizioni.
5
Duemilanni fa a Inveruno – la necropoli romana ritrovata, a cura di M.A. Binaghi Leva, P.Cattaneo, R.Volontè, con la collaborazione del Comune di
Inveruno, del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Provincia di Milano e della Regione Lombardia.
Parte I - 64
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L‟area indagata ha permesso di riportare in luce oltre 200 sepolture a incinerazione indiretta in fosse contenenti
insieme ai resti del rogo, avvenuto altrove, e a eventuali oggetti di corredo, l‟olla o l‟anfora in cui erano raccolte le ossa
combuste e i carboni. La maggior parte delle fosse risulta inserita in uno strato a matrice limo-ghiaiosa e coperta da
uno strato argilloso contenente frammenti di vario genere, ceramici e bronzei, che potrebbe essere identificato come
piano di frequentazione antico.
Alla luce dell‟analisi crono-tipologica dei corredi, l‟assetto topografico della necropoli sembra individuare una
suddivisione cronologica dell‟impianto strutturale con due fasi principali di frequentazione: una più antica nel corso del
I-II secolo d.C. e una più recente di IV secolo d.C..
Dall‟analisi della tipologia delle sepolture sono state individuate quattro tipologie tombali: in nuda terra, in anfora
segata, in olla, in fossa rettangolare.
La maggior parte dei reperti ritrovati nei corredi di Inveruno portano le tracce dell‟azione del fuoco e quindi
costituiscono le offerte bruciate con il defunto e poi deposte nella tomba.
Di particolare interesse risulta la tomba 28 dove gli oggetti di corredo non erano sistemati secondo un ordine
particolare, in cui l‟abbinamento di uno specillum e un coticula, strumenti utilizzati per miscelare polveri o pigmenti,
induce ad assegnare ad una persona dedita alla professione medica; la tomba si può datare alla seconda metà del I
secolo.
Durante gli scavi sono stati ritrovati affascinanti oggetti in vetro, terracotta e ferro che richiamano le antiche radici della
civiltà.
Si trattava di genti dedite alla cura della terra e degli animali, abituate a realizzare manufatti di artigianato e a
commerciare sia con le vicine genti piemontesi e del Canton Ticino, sia con i popoli della Pianura Padana e del mondo
Mediterraneo.
E se pur vero che i reperti archeologici rinvenuti sono i segni tipici di un determinato contesto sociale, religioso e
umano, non si può negare che il loro significato è ancora attuale: il rispetto per i defunti e la loro dignitosa sepoltura
sono valori ancora presenti nella nostra cultura.
Ci si è avvalsi altresì dell‟apporto delle altre discipline collegate all‟archeologia e la paleobotanica per la definizione
delle specie umane e la ricostruzione dell‟ambiente antico, la geomorfologia e la topografia antica per la
caratterizzazione del paesaggio.
Questo ha fatto si che venisse allestita una mostra per informare e far conoscere agli abitanti questa traccia del loro
passato, memoria significativa nel divenire del territorio. Ci sono voluti mesi per definirla, la sua realizzazione ha
richiesto un tenace impegno e tutte le risorse di cui si poteva disporre e anche grazie alla Soprintendenza
Archeologica, della Regione Lombardia, della Provincia di Milano e dell‟Amministrazione comunale, i corredi funerari
più significativi sono stati restaurati e oggi si possono ammirare nel loro aspetto originario, nelle loro vestigia di beni
culturali di inestimabile valore.
Parte I - 65
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4.6.3
L‟epoca medievale
Tutto il medioevo riporta notizie di Inveruno solo attraverso atti notarili: il primo evento pubblico entrato nella storia del
comune è l‟acquisto del feudo di Dairago, di cui Inveruno faceva parte, avvenuto nel 1538 da parte della famiglia
Maggi. Priva di discendenza maschile il feudo passò nel 1570 agli Arconati, essendo nel frattempo il Ducato di Milano
entrato sotto la dominazione spagnola; subentrò successivamente la famiglia Lossetti che si estinse nel 1717, in un
Milanese ormai diventato austriaco.
Delle famiglie feudatarie è rimasta memoria solo nello stemma del Comune: le righe orizzontali argento e azzurre sono
dei Maggi; il leopardo, le stelle e l‟osso dei Lossetti.
Non sono segnalati episodi storici significativi avvenuti a Inveruno, che per secoli fu caratterizzata dalla vita tranquilla
di una piccola comunità rurale, per sua fortuna ai margini rispetto gli itinerari prevalenti utilizzati dagli eserciti invasori.
4.6.4
Inveruno dal XVIII sec.
Dopo la breve parentesi del periodo napoleonico, Inveruno tornò austriaca fino all‟annessione della Lombardia al
Piemonte dopo a seconda guerra di indipendenza nel 1859.
Lo sviluppo del Comune è stato graduale e ordinato, grazie alla ua posizione geografica defilata (leggermente più a
nord delle rande infrastrutture di mobilità est-ovest e ai margini dei principali collegamenti nord-sud), posizione che ha
determinato un coinvolgimento diretto di Inveruno nel processo di crescita del paese, ma senza eccessi, con
un‟economia a lungo rimasta prevalentemente agricola e che con la realizzazione del canale Villoresi nella seconda
metà dell‟Ottocento ebbe nuovo impulso.
Contemporaneamente si manifestarono i primi episodi di industrializzazione;
il primo stabilimento, la tessitura Muggiani, risale l 1883: modernissimo per i tempi, era dotato di caldaia a vapore per
l‟azionamento meccanico dei telai.
Quanto questa presenza sia stata importante per il territorio è testimoniato alla prima levata I.G.M., effettuata lo stesso
anno, che segnala la presenza all‟angolo nord-est del nucleo abitato dello Stabilimento”.
La gradualità dello sviluppo ha determinato un progressivo ampliamento nella porzione urbanizzata del territorio
comunale, con una rescita a macchia d‟olio intorno al nucleo di antica formazione originariamente sviluppato intorno
all‟asse viario est-ovest delle Vie Marconi Verdi – Roma (ora Senatore Marcora), oltre all‟insediamento isolato di
Furato.
4.6.5
La moderna Inveruno
Le residue costruzioni del nucleo di antica formazione evidenziano una comune origine di corti agricole, frammiste ad
edifici residenziali di maggior pregio; nel tempo si è determinato un tessuto costruito fitto, limitato in altezza e con
elevata copertura del suolo e con due luoghi centrali maggiormente identificabili, rappresentati da piazza del
Crocefisso e da piazza San Martino.
Parte I - 66
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A partire dagli anni Settanta di sono avuti diversi episodi di sostituzione edilizia delle vecchie corti rurali, avvenuta per
episodi singoli, senza un disegno unitario e senza attenzioni particolari nei confronti delle preesistenze.
ll residuo ambiente fisico costruito a prevalente destinazione residenziale è connotato da un‟edificazione a carattere
estensivo, sviluppatasi a macchia d‟olio intorno al nucleo, con la formazione di un reticolo stradale regolare e ordinato;
negli ambiti più periferici si attestano gli episodi più recenti, a carattere semi - intensivo, di maggior qualità insediativa e
architettonica, tutti derivati da piani attuativi approvati negli ultimi venti anni.
Le aree produttive sono fortemente concentrate ed hanno un aspetto sostanzialmente ordinato con una sufficiente
dotazione di parcheggi pubblici e non esistono fenomeni significativi di dismissione in atto, che come si è visto,
riguardano insediamenti più antichi inglobati nel tessuto residenziale.
Esistono infine alcuni episodi di edificazione sparsa nelle aree agricole: si tratta di nuclei aziendali e di alcune entità
edilizie di piccola dimensione, che non rappresentano ostacoli visivi rilevanti nella continuità dell‟ambiente coltivato.
Dal punto di vista del sistema dei servizi si è constatata la tendenza ad una distribuzione secondo le seguenti logiche:
Accentrare i servizi alla persona nel tessuto consolidato, con particolare attenzione ad una buona dotazione
-
nelle vicinanze del centro storico di un‟ampia gamma di servizi, differenziati quantitativamente e
qualitativamente (banche, posta, comune, scuole ecc..);
Separare dal punto di vista funzionale le diverse tipologie di servizi. La netta distinzione sul territorio delle aree
-
produttive rispetto al sistema residenziale (tranne che per sporadici casi oggetto di recupero ambientale nel
tessuto urbano consolidato) corrisponde ad una distinzione percepibile nella dotazione di servizi correlati al
sistema produttivo e logistico (localizzati nelle stesse aree industriali) rispetto ai servizi alla persona, pubblici e
privati di uso pubblico, localizzati all‟interno del tessuto residenziale.
Tali logiche localizzative, oltre che indicare una particolare sensibilità da parte dell‟Amministrazione comunale ad un
ordine morfologico e funzionale del territorio (visibile d‟altra parte nella forma compatta e contenuta dell‟urbanizzato
rispetto all‟ampio sistema agro-boschivo), permettono un‟ottimale fruizione e ordine dello stesso sistema dei servizi,
garantendo alla cittadinanza una dotazione quantitativa (sono ampiamente soddisfatti i requisiti minimi legati alla
dotazione numerica rispetto al numero dei residenti) e qualitativa (potenziamento della differenziazione dei servizi
alla persona presenti all‟interno del territorio comunale) giudicata buona.
Particolare attenzione merita l‟intervento di riqualificazione riguardante Piazza San Martino, considerata uno degli
elementi di centralità e riconoscibilità del territorio comunale:
Nel febbraio 2005 veniva approvato lo studio di fattibilità inerente la riqualificazione della Piazza. Lo studio di
fattibilità, redatto dall'Arch. Prof. Alberico B. Belgiojoso in esito alla prima analisi sperimentale sulla viabilità di cui ai
rilievi viabilistici effettuati dall'ufficio di Polizia Locale, prevede alcune ipotesi di intervento basate sui seguenti principi:
-
Aumentare l'area pedonale per rendere la piazza maggiormente fruibile dai cittadini;
-
Contenere il traffico veicolare, con esclusione comunque della totale pedonalizzazione;
Parte I - 67
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-
Eliminare alcuni punti di criticità nello scorrimento del flusso veicolare in Via Grandi e Via Verdi in funzione
dell'aumento dell'area pedonale;
-
Mantenere un numero adeguato di aree di parcheggio tenendo in considerazione quelli adiacenti;
-
Verificare l'eventuale nuova posizione delle fermate degli autobus.
Lo studio rimandava all'esito dell'analisi della successiva seconda parte della sperimentazione viabilistica, poi
effettuata sulla base delle indicazioni dello studio stesso, la valutazione della presenza e funzionalità architettonico storica - logistica del monumento ai caduti.
Le indicazioni dello studio di fattibilità tendevano inoltre ad evitare eccessi decorativi al fine del mantenimento
dell'immagine storica della piazza.
A conclusione della seconda parte della sperimentazione, ed in considerazione degli indirizzi e principi dello studio di
fattibilità, l'Ufficio Tecnico Comunale ha proceduto all'elaborazione del progetto preliminare, con la propedeutica
articolazione concettuale dell'intervento accentrata sulle seguenti componenti:
-
Viabilità, circolazione e attraversamento,
-
Gravitazione della piazza dal sistema urbano,
-
Funzione e ruolo della piazza,
-
Usi ,e percorsi interni,
-
Immagine architettonica - spazi,
-
Attrezzature e illuminazione.
L'analisi delle prove sperimentali sulla viabilità ha determinato alcune scelte inerenti la circolazione e
l'attraversamento che impongono alcune variazioni progettuali rispetto allo studio di fattibilità. L'attuale sistema di
flusso, deflusso ed attraversamento nella piazza, adottato come modello "necessario" sulla scelta delle valutazioni
dei risultati sperimentali e quindi così esaustivamente definito, prevede l'afflusso di Via Dante, l‟afflusso e il deflusso
di via Magenta, via Verdi, via Grandi, il deflusso di Via Marcora e l'attraversamento mediante rotatoria, e il
trasferimento degli autobus dalla Piazza S.Martino a V.le Lombardia. La soluzione viabilistica così definita determina
una stretta connessione fra le strade di accesso, di deflusso e a piazza, fino a renderle nell'insieme centro di
gravitazione limitato, ad oggi, al sistema viabilistico.
La necessità di migliorare la suscettività della piazza a diventare sistema gravitazionale urbano anche per incontri,
attività e fruizione di servizi, e quindi elemento di identificazione dell'intera comunità, senza porre alterazioni al
sistema viabilistico prescelto e adottato, ha indirizzato le scelte progettuali verso la modificazione delle aree pedonali
in misura largamente maggiore rispetto all'attuale, mediante il restringimento delle carreggiate veicolari e
l'eliminazione del più limitato possibile spazio a parcheggio.
Il restauro del monumento permette di mantenere il contenuto storico - architettonico dello stesso e consente di
evitare l'introduzione, altrimenti necessaria, di elementi di superfetazione per la realizzazione della rotatoria.
Parte I - 68
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La riduzione delle aree di sosta, determinata dalla necessità di aumentare gli spazi pedonali per le finalità di
riqualificare la piazza a sistema gravitazionale urbano ed elemento di identificazione della comunità, appare meno
impattante in considerazione del raggiunto miglioramento del collegamento con il vicino parcheggio di Piazza
Mercato, attuato attraverso la realizzazione di un nuovo percorso pedonale che da Piazza Pertini porta, attraverso un
breve tratto su Via Magenta, direttamente alla piazza.
La possibilità di ricostituire il doppio senso di marcia in Via Magenta, dove attualmente nel tratto Vicolo Necchi/P.zza
S. Martino è possibile solo affluire verso quest'ultima, consentirà di usufruire maggiormente dei posti auto di P.zza
Pertini e P.zza Don Rino Villa.
Da P.zza S. Martino sarà infatti possibile, attraverso il breve tratto di Via Magenta riaperto al deflusso, raggiungere
agevolmente tali posti auto.
Per tale finalità il progetto definitivo del lotto A "P.zza S. Martino" comprenderà la sistemazione del tratto di Via
Magenta compreso tra la P.zza S. Martino e la P.zza Pertini per consentire l'apertura ai veicoli in uscita da P.zza S.
Martino.
Nei giorni di mercato, durante i quali la Piazza Mercato non è fruibile alla sosta, ma assume il ruolo di componente
integrante del sistema centrale urbano dato il suo utilizzo per lo stallo degli ambulanti con conseguente fruibilità del
servizio, gli spazi di sosta potranno essere surrogati, come oggi già avviene, con la chiusura di un senso di
circolazione in Via Tanzi e conseguente possibilità di parcheggio sulla corsia chiusa, e si sono ampliati i parcheggi
esistenti.
L'ipotesi progettuale prende in considerazione le strade di accesso alla piazza anche per la funzione, agli inizi delle
stesse, dell'effetto 'porta" del sistema urbano del nucleo storico.
Il restringimento delle carreggiate, oltre a consentire l'ampliamento delle aree pedonali in funzione della ricerca di
accentramento del nucleo urbano destinato alla fruizione di servizi quale elemento di identificazione della comunità, è
finalizzato anche a ridurre la velocità dei veicoli e garantire una maggiore sicurezza per i movimenti pedonali.
Per quanto attiene i materiali le scelte sono volte ad un assetto monocromatico delle carreggiate, con porfido del
Trentino, e degli spazi pedonali, previsti con cubetti di granito del Piemonte.
Viene previsto l'allargamento degli spazi pedonali in prossimità dell'accesso alla chiesa di San Martino in alcune
aree, delimitate nelle zone pedonali, sarà possibile allocare attrezzature ricettive.
Si segnala l'allocazione su tutta la piazza di strutture porta-bici coperte per circa 30 unità. Le sedute nella piazza,
ipotizzate nello studio di fattibilità in misura maggiore, sono previste all'angolo di Via Marcora e nella parte centrale di
Piazza San Martino, a margine dell'unico elemento di specializzazione introdotto, costituito da un'area a verde
attrezzata con fontana.
Per evitare l'introduzione di elementi verticali impattanti e mantenere il più possibile il contenuto storico della piazza,
sono previste modificazioni all'attuale collocazione dei punti luce, che, con modifiche cromatiche di illuminamento e
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con lampade di grado illuminante più potente, risultano idonei a ulteriormente migliorare l'aspetto delle nuove
pavimentazioni e delle nuove soluzioni previste.
L'intervento, nella generalità, può essere considerato come il completamento naturale degli interventi realizzati negli
anni novanta inerenti il rifacimento delle reti di sottoservizio del nucleo centrale e storico dell'urbanizzato, ultimati con
la pavimentazione in asfalto in via provvisoria in attesa del reperimento delle risorse economiche occorrenti per
ripavimentare con porfido lo stesso nucleo.
Data la complessità e consistenza dell'opera di riqualificazione l'intervento viene articolato in lotti (stralci), il cui
quadro economico individua analiticamente gli oneri complessivi e sommariamente quelli inerenti ogni lotto previsto.
Il progetto preliminare definisce in prima sintesi l'ipotesi inerente la nuova allocazione dei posti auto in P.zza Pertini
ed in Via Magenta con l'introduzione di maggiore spazio a verde in P.zza Pertini e la previsione di una maggiore
larghezza della carreggiata in Via Magenta (tratto P.zza Don Rino Villa/Via S.Teresa), per consentire un più veloce
deflusso dei veicoli dal nucleo storico. In funzione della eventuale necessità di dover fruire di un maggiore numero di
posti auto, tale allocazione potrà essere riverificata ed eventualmente modificata con il progetto di secondo livello
(progetto definitivo) del lotto B "Via Magenta", con la semplice riduzione degli spazi a verde e il restringimento della
carreggiata.
Lo previsione cronoprogrammetica dei singoli lotti è così articolata in ordine prioritario decrescente:
Lotto A "Piazza S. Martino"
Lotto E "Via Magenta"
Lotto C "Via Grandi"
Lotto B "Via Dante"
Lotto F "Via Marcora"
Lotto D "P.zza Crocifisso"
Lotto G "Via Fiori"
Il progetto di livello esecutivo attualmente realizzato è relativo alle opere di cui al lotto A "P.zza S. Martino".
I criteri utilizzati per le scelte progettuali di livello esecutivo sono sostanzialmente mutuati da quelli stabiliti con il
progetto preliminare e con il progetto definitivo i materiali prescelti per la realizzazione del lotto A sono, in larga
misura, materiali naturali quali il granito, il porfido e la pietra per "rizzata".
Il porfido del Trentino andrà a costituire la pavimentazione delle carreggiate stradali con inserti in granito grigio per la
veicolazione delle acque pluviali e le demarcazioni architettoniche, e in granito bianco per le demarcazioni dei
passaggi pedonali e delle linee di parcheggio e segnaletica.
Il granito del Piemonte costituirà la pavimentazione delle aree pedonali che verranno separate dalle carreggiate
veicolari con cordoli, sempre in granito, posati a quota rialzata rispetto alla quota stradale. In alcuni tratti, dove si è
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ravvisata la necessità di una ulteriore riduzione della velocità dei veicoli, sono previsti rialzi della carreggiata stradale,
con passaggi pedonali da marciapiede a marciapiede in quota.
Gli elementi verticali inseriti nelle aree interessate dal progetto sono generalmente costituiti da materiali in pietra e in
manufatti in calcestruzzo con finitura a "vista" per la sola realizzazione delle fioriere.
I chiusini stradali e per le aree pedonali, le griglie di scolo delle acque pluviali saranno in ghisa di consistenza
adeguata ai carichi a cui verranno sottoposti.
La zona antistante la chiesa è in cubetti di granito del Piemonte, la parte coperta costituente l'ingresso con materiale
identico ma a lastre.
L'intervento realizzato risulta di fatto la prima parte del completamento naturale degli interventi realizzati negli anni
novanta inerenti il rifacimento delle reti di sottoservizio, operati in P.zza S. Martino, Via Dante, Via Magenta, Via
Marcora e Via Fiori. La realizzazione di una fontana, la formazione della segnaletica verticale e il potenziamento, e la
modifica di illuminamento dei punti luce esistenti, è stato realizzato a cura di "Enel Sole" sulla scorta delle indicazioni
dell' U.T.C.
4.7
Uso del suolo
Dall‟analisi dell‟uso del suolo eseguita tramite i dati DUSAF (2.0 - 2005-2007) emerge quanto segue:
Suoli boschivi
Suoli agricoli
Suoli urbanizzati
Sup. ha
%
34,6
2,7%
841,8
69,1%
341,5
28,2%
1217 100%
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Il territorio Comunale appare quindi caratterizzato dall‟estensione dei suoli agricoli che occupano il 69% del territorio
mentre solo il 3% appare interessato dai suoli boschivi. I suoli urbanizzati interessano il 28% del territorio Comunale.
4.7.1
Suoli boschivi
Dall‟analisi dell‟uso del suolo eseguita tramite i dati DUSAF (2.0 - 2005-2007) emerge quanto segue (Cfr Allegato 3):
Aree verdi incolte
Boschi di latifoglie a densità bassa
Boschi di latifoglie a densità media-alta
Formazioni ripariali
Parchi e giardini generici
Pioppeti
Vegetazione degli argini sopraelevati
Sup. ha
10,77
6,39
11,36
2,70
4,22
1,22
0,28
%
29
17
32
7
11
3
1
34,61 100
Parte I - 73
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Come mostrato in tabella e nel grafico si evidenzia la predominanza delle aree verdi incolte (29%). Importanti anche i
“Boschi di latifoglie a densità media-alta” (32%), mentre la presenza dei “Boschi di latifoglie a densità bassa” è minore,
17%,.
Le “Formazioni ripariali”, i parchi o giardini, i pioppeti e la vegetazione degli argini sopraelevati interessano
rispettivamente il 7%, 11%, 3%, 1% del suolo.
Parte I - 74
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4.7.2
I suoli agricoli
Dall‟analisi dell‟uso del suolo eseguita tramite i dati DUSAF emerge quanto segue:
Altre legnose agrarie
Cespuglieti
Colture floro-vivaistiche a pieno campo
Colture floro-vivaistiche protette
Colture orticole a pieno campo
Orti famigliari
Parchi e giardini
Prati permanenti
Risaie
seminativi semplici
%
0
0
1
0
0
0
1
3
0
95
Dall‟elaborazione si evince che l‟occupazione dei suoli agricoli è dominata da “seminativi semplici” (95%), il 3% della
superficie è interessata da prati permanenti mentre l‟1% è occupato rispettivamente da Colture floro-vivaistiche a pieno
campo e parchi e giardini.
Le altre tipologie hanno valori minimi, classificabili come minori dell‟1%.
Parte I - 75
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4.8
4.8.1
Aspetti geologici6
Geomorfologia
Il territorio comunale di Inveruno si colloca nel contesto morfologico dell‟Alta Pianura Lombarda caratterizzata da
morfologie legate a deposizione fluvioglaciale e fluviale di età quaternaria.
L‟assetto morfologico del territorio risulta omogeneo, essendo costituito principalmente da estese piane fluvioglaciali e
fluviali; le originarie superfici, leggermente più ondulate delle attuali, hanno subito nel tempo un intenso livellamento a
causa delle pratiche agricole: infatti, a grande scala si possono presentare delle blande ondulazioni, interpretabili come
6
Redatto da “Studio Idrogeologico associato Adriano Ghezzi fondatore – 1964”
Parte I - 76
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paleoalvei, che sono la testimonianza delle antiche divagazioni dei corsi d‟acqua che hanno attraversato e costruito
tale paesaggio. La traccia dei paleoalvei, come desunta dal SIT della Regione Lombardia è stata riportata nella tavola
di inquadramento geologico e geomorfologico dello studio geologico allegato al PGT.
Il reticolo idrografico naturale non è rappresentato nel territorio. E‟ invece presente una fitta rete idrografica artificiale
avente scopi irrigui e facente capo al Consorzio di Bonifica Est Ticino – Villoresi; tale rete irrigua presenta canali
secondari, che si dipartono dal Canale Villoresi con andamento generalizzato Nord-Sud, i quali alimentano per
scorrimento canali di III e Iv ordine, diramatori ed adacquatori, ad andamento prevalentemente Est-Ovest.
4.8.2
Geologia
La geologia del comune di Inveruno è stata definita dallo studio geologico mediante rilevamento geologico a scala
1:10.000, completato dallo studio dei terreni messi in luce da trincee esplorative eseguite mediante escavatore e
dall‟osservazione di scavi presso cantieri edili accessibili, condotte nei territori comunali limitrofi.
I depositi osservati con omogeneità sul territorio appartengono all‟unità geologica denominata Allogruppo di Besnate –
Unità di Sumirago7 (di età Pleistocene medio – superiore), costituita da depositi fluvioglaciali/fluviali con profilo di
alterazione relativamente evoluto, di spessore variabile non superiore ai 5 m, e con colore della matrice rientrante nella
pagina 10YR delle Munsell Soil Color Charts.
L‟alterazione, in genere, è limitata al 30 - 50% dei clasti con litotipi calcarei decarbonatati e litotipi cristallini
parzialmente arenizzati (per almeno 1 cm di spessore). E‟ presente localmente una copertura loessica di colore 10YR.
Da un punto di vista litologico, i depositi fluvioglaciali/fluviali sono costituiti da ghiaie stratificate a supporto di clasti o a
supporto di matrice sabbiosa, da sabbie grossolane pulite a stratificazione pianoparallela orizzontale o incrociata e da
limi a laminazione pianoparallela. I clasti sono poligenici, con netta prevalenza locale della componente prealpina
(carbonati e vulcaniti). Localmente si trovano in superficie dei livelli di spessore variabile costituiti da sedimenti fini
prevalentemente limoso argillosi e sabbiosi fini con scarsa ghiaia in facies fluviale di bassissima energia (sequenze di
abbandono di canale), la cui estensione è di difficile individuazione per mancanza di dati geomorfologici evidenti.
7
Il rilevamento geologico delle varie aree è stato eseguito alla scala 1:10.000, utilizzando i nuovi criteri stratigrafici per il
Quaternario continentale e i termini formazionali definiti dal Gruppo Quaternario - Dipartimento di Scienze della Terra dell‟Università
di Milano (Bini, 1987).
Parte I - 77
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4.8.3
Idrografia
Il territorio di Inveruno è attraversato dalla fitta rete irrigua del Consorzio Est Ticino Villoresi, ben rappresentato nella
zona da due canali secondari – derivatori – e dai relativi canali minori terziari – diramatori.
In particolare la rete consortile ricadente sul territorio comunale è costituita dai seguenti elementi:
CODICE SIBITER
NUMERO
D.G.R.
DENOMINAZIONE
TIPO DI
CANALE
7/20552/05
01
R01S02C22
CANALE DERIVATORE CUGGIONO
02
R01S03C24
03
R01S02C15
3 STRAMAZZO CUGGIONO
terziario
04
R01S02C16
3/BIS CUGGIONO
terziario
05
R01S03C01
1 MAGENTA
terziario
06
R01S02C14
2 BUSCA CUGGIONO
terziario
07
R01S02C18
8/BIS CUGGIONO
terziario
08
R01S03C06
2 MAGENTA
terziario
09
R01S03C07
3 MAGENTA
terziario
10
R01S03C08
3/A MAGENTA
terziario
11
R01S03C09
4 MAGENTA
terziario
12
R01S03C10
4/A MAGENTA
terziario
13
R01S03C12
6 MAGENTA
terziario
14
R01S03C11
5 MAGENTA
terziario
15
R01S04C01
1/A CORBETTA
terziario
16
R01S04C06
3 CORBETTA
terziario
17
R01S04C08
5 CORBETTA
terziario
18
R01S04C09
5/A CORBETTA
terziario
CANALE DERIVATORE DI
MAGENTA
secondario
secondario
Parte I - 78
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4.8.4
Fattibilità geologica
La “Carta di fattibilità geologica per le azioni di piano” (Cfr. Tavola 9° allegata allo studio geologico) comprende l‟intero
territorio comunale di Inveruno e viene redatta alla scala 1:5.000.
La carta viene realizzata acquisendo i vincoli e gli elementi di sintesi riportati negli elaborati cartografici n° 7 e 8 ed
elaborata in relazione ai fattori ambientali, territoriali ed antropici propri delle rispettive realtà comunali.
Viene operata una suddivisione in classi del territorio in base agli elementi di rischio idrogeologico e geologicoambientale in genere, individuati nelle precedenti fasi del lavoro (raccolta dati e sintesi).
Nella suddivisione vengono posti limiti e prescrizioni all‟utilizzo del territorio in funzione del grado di rischio che ciascun
elemento comporta. Verranno indicate le più idonee indagini di dettaglio da effettuare e gli interventi di tutela e
prevenzione da realizzare prioritariamente all‟opera.
La normativa vigente prevede quattro classi di fattibilità a rischio crescente (suddivise in eventuali sottoclassi):
Classe 1: Fattibilità senza particolari limitazioni (colore bianco in carta);
Classe 2: Fattibilità con modeste limitazioni (colore giallo in carta);
Classe 3: Fattibilità con consistenti limitazioni (colore arancione in carta);
Classe 4: Fattibilità con gravi limitazioni (colore rosso in carta).
Considerando il peso specifico dei singoli fattori e l‟interazione dei molteplici aspetti geologici ed idrogeologici
riscontrati all‟interno del territorio comunale si è ritenuto opportuno delimitare le aree di fattibilità a partire dalla Classe
2, escludendo pertanto aree in Classe 1.
E in particolare:
Parte I - 79
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Per ciascuna classe individuata, oltre alle caratteristiche generali, alle problematiche generali relative e al parere sulla
edificabilità, viene individuato nel dettaglio il tipo di intervento ammissibile derivato da indagini di approfondimento
necessarie e preventive alla progettazione, nonchè interventi da prevedere in fase progettuale. Il risultato finale è la
redazione delle norme sismiche da adottare per la progettazione.
Segue estratto della legenda della tavola “Carta di fattibilità geologica per le azioni di piano” (Cfr. Tavola 9° allegata
allo studio geologico) con la rappresentazione schematica di tali elementi individuati (in ordine di classe come da
precedente figura).
Parte I - 80
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Segue estratto cartografico “Carta di fattibilità geologica per le azioni di piano” (Cfr. Tavola 9° allegata allo studio
geologico).
Parte I - 81
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Parte I - 82
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Il territorio appare prevalentemente classificato in classe II ad eccezione delle aree di salvaguardia dei corsi d‟acqua
costituenti reticolo idrografico minore (classe IV), di alcune aree condizionate da attività industriale pregressa (Classe
III), e di un‟area interessata da pregressa attività estrattiva e utilizzata come discarica di RSU e materiali inerti.
4.9
Aria e fattori climatici
La regione Lombardia viene suddivisa in cinque zone in funzione delle concentrazioni e dei limiti di emissione di PM10
per la zona A1 “Agglomerati urbani ” a cui appartiene il Comune si specifica che:
1)
concentrazioni più elevate di PM10, in particolare di origine primaria, rilevate dalla Rete Regionale di Qualità
dell'Aria e confermate dalle simulazioni modellistiche;
2)
più elevata densità di emissioni di PM10 primario, NOX e COV;
3)
situazione meteorologica avversa per la dispersione degli inquinanti (velocità del vento limitata, frequenti
casi di inversione termica, lunghi periodi di stabilità atmosferica caratterizzata da alta pressione);
4)
alta densità abitativa, di attività industriali e di traffico e costituita da agglomerati urbani a maggiore densità
abitativa e con maggiore disponibilità di trasporto pubblico locale organizzato (TPL)
Per l‟analisi della qualità dell‟aria sono stati considerati i dati della stazione di monitoraggio di Legnano 8.
8
ARPA Lombardia
Parte I - 83
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I dati medi rilevati dalla stazione sono i seguenti e vengono raffrontati con i valori medi della Provincia di Milano:
NO2 - Biossido di azoto (µg/m3)
Legnano
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
media
71
76
73
67
78
69
68
55
55
55
55
54
48
38
40
60
Media
Provincia di
Milano
83
74
75
72
70
66
65
65
60
59
58
59
60
56
54
65
NO2 - Biossido di azzoto (µg/m3)
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Lagnano
Media Provincia di Milano
Gli ossidi di azoto (Nox) vengono ritenuti i principali inquinanti cui attribuire la formazione del cosiddetto smog
fotochimico. I processi fotochimica hanno infatti inizio quando sulla molecola di NO2 agisce la luce solare scindendola
in una molecola di NO e un atomo di ossigeno. L'ossigeno atomico formatosi può attaccare molte sostanze
atmosferiche dando origine a specie altamente ossidanti, quali l'ozono. A sua volta anche l'ozono così prodotto risulta
estremamente reattivo. La distruzione della sua molecola, attraverso la radiazione e/o attraverso la reazione con NO e
NO2, porterebbe ad un equilibrio dinamico tra NO, NO2 e NO3. Tuttavia la presenza di composti organici prodotti da
combustione incompleta complica l'insieme del processo. Come esempio è stata considerata la concentrazione di
NO2.
I dati rilevati mostrano una generale tendenza alla diminuzione delle concentrazioni. I dati appaiono migliori rispetto
alla media Provinciale
Parte I - 84
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
CO - Monossido di carbonio (µg/m3)
Legnano
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
media
3.4
3.1
2.6
2.4
2.3
2.5
2.0
1.5
1.8
1.7
1.6
1.4
1.4
1.5
1.2
2.0
Media
Provincia di
Milano
3.1
2.8
2.4
2.3
2.3
2.1
1.8
1.7
1.6
1.4
1.5
1.3
1.3
1.2
1.2
1.9
CO Monossido di carbonio (µg/m3)
4.0
3.5
3.0
2.5
2.0
1.5
1.0
0.5
0.0
1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Lagnano
Media Provincia di Milano
Il CO è un inquinante primario che ha origine dai processi di combustione incompleta. Le sue fonti principali sono da
ricondursi al traffico autoveicolare, in particolare quando le autovetture sono in fase di decelerazione.
Dai dati rilevati si evince un progressivo trend di decrescita delle concentrazioni di questo inquinante in atmosfera.
Parte I - 85
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
O3 - Ozono (µg/m3)
Legnano
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
media
25
30
37
35
34
36
34
35
32
41
33
34
33
29
30
33
Media
Provincia di
Milano
26
34
39
43
41
39
38
40
38
45
37
36
38
37
39
38
O3 Ozono (µg/m 3)
50
45
40
35
30
25
20
15
10
5
0
1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Lagnano
Media Provincia di Milano
L‟ozono (formula chimica, O3) rappresenta uno dei gas più attivi coinvolti nelle reazioni fotochimiche in grado di modulare le
capacità ossidative della troposfera. Esso rappresenta un efficace gas ad effetto serra ed, influenzando il tempo di
residenza di altri gas-serra, svolge anche un effetto indiretto sul clima.
Poiché rappresentative delle condizioni di fondo dell‟atmosfera terrestre, misure condotte in aree remote come l‟Antartide
rappresentano un contributo significativo a migliorare la conoscenza dei processi naturali ed antropici che influenzano le
concentrazioni di questo importante composto atmosferico.
I dati rivelano una pressoché costante concentrazione di tale inquinante con punte di eccezione nel 2003.
Parte I - 86
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
PM10 (µg/m3)
Busto Arsizio
Media Provincia di
Milano
Media Provincia di
Varese
46
44
45
46
49
43
43
45
44
37
44
54
52
52
53
54
51
52
53
51
42
51
46
56
51
46
57
44
44
46
44
39
47
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
media
PM10 (µg/m 3)
60
50
40
30
20
10
0
1999
2000
2001
Busto Arsizio
2002
2003
2004
Media Provincia di Milano
2005
2006
2007
2008
Media Provincia di Varese
Per quanto riguarda il PM10 ci si riferisce alla stazione di rilevamento di Busto Arsizio (VA) e per questo i dati vengono
confrontati sia con la media provinciale di Milano che di Varese.
Parte I - 87
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
4.10
Rumore 9
Il problema dell'inquinamento da rumore nell‟ambiente di vita negli ultimi anni sta interessando aree urbane sempre più
vaste e porzioni di popolazione sempre maggiori a causa non solo dello sviluppo industriale, ma anche, e soprattutto, di una
costante diffusione dei mezzi di trasporto terrestre e aereo. I suoi effetti lesivi, disturbanti o semplicemente fastidiosi,
costituiscono ormai un elemento di grande rilievo nel definire le condizioni dello stato di qualità dell'ambiente in cui viviamo.
Le principali cause di questo fenomeno sono da imputare al notevole incremento dei veicoli di superficie che nell'ultimo
ventennio si sono triplicati.
Strumento di riferimento per la definizione dei livelli di pressione sonora esistenti ed ammissibile nel territorio Comunale è la
Zonizzazione acustica del territorio Comunale vigente dal 2009.
La classificazione del territorio avviene in conformità a quanto stabilito del DPCM 14/11/1997 che prevede la classificazione
del territorio in 6 classi:
CLASSE I - aree particolarmente protette: rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un
elemento di base per la loro utilizzazione: aree ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo svago,
aree residenziali rurali, aree di particolare interesse urbanistico, parchi pubblici, ecc.
CLASSE II - aree destinate ad uso prevalentemente residenziale: rientrano in questa classe le aree urbane
interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di popolazione, con limitata presenza
di attività commerciali ed assenza di attività industriali e artigianali.
CLASSE III - aree tipo misto: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di
attraversamento, con media densità di popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata
presenza di attività artigianali e con assenza di attività industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano
macchine operatrici.
CLASSE IV - aree di intensa attività umana: rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso
traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con elevata presenza di attività commerciali e uffici, con
presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande comunicazione e di linee ferroviarie; le
aree portuali, le aree con limitata presenza di piccole industrie.
CLASSE V - aree prevalentemente industriali: rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti
industriali e con scarsità di abitazioni.
CLASSE VI - aree esclusivamente industriali: rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da
attività industriali e prive di insediamenti abitativi.
9
Estratto dalla Relazione tecnica del Piano di classificazione acustica del territorio Comunale - Athena – Marzo 2009
Parte I - 88
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
I limiti massimi di immissione stabiliti dal DPCM per ciascuna zona in relazione alle diverse classi acustiche di
appartenenza, sono rappresentati nella tabella seguente.
Il DPCM stabilisce inoltre i limiti di emissione misurati in prossimità della sorgente sonora, così come riportati nella seguente
tabella:
Il territorio Comunale è stato quindi così classificato:
Parte I - 89
Comune di Inveruno
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Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
Parte I - 90
Comune di Inveruno
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Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
Parte I - 91
Comune di Inveruno
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Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
In particolare viene di seguito fornita una classificazione (rif. Tabella A allegata al D.P.C.M. 14/11/1997) inerente la
classificazione del territorio comunale in relazione alle classi di destinazione d‟uso delle aree comunali, al fine di fornire
indicazioni per l'analisi territoriale preliminare alla definizione delle ipotesi di zonizzazione acustica.
CLASSE I - aree particolarmente protette
Rientrano in questa classe le aree nelle quali la quiete rappresenta un elemento di base per la loro utilizzazione: aree
ospedaliere, scolastiche, aree destinate al riposo ed allo svago, aree residenziali rurali, aree di particolare interesse
urbanistico, parchi pubblici, ecc.
Le aree residenziali rurali da inserire in Classe I sono quelle porzioni di territorio inserite in contesto rurale, non connesse ad
attività agricole, le cui caratteristiche ambientali e paesistiche ne hanno determinato una condizione di particolare pregio,
oppure le aree rurali di antica formazione ubicati al di fuori del contesto urbanizzato e classificati nel PRG come centri storici
o zone agricole.
I singoli edifici destinati ad attrezzature sanitarie, a scuole, di quartiere vanno classificati in relazione al contesto di
appartenenza: se tale contesto è facilmente risanabile dal punto di vista acustico la presenza di tali edifici o aree verdi può
determinare la scelta della classe I.
Le aree scolastiche e ospedaliere vengono classificate in Classe I ad eccezione dei casi in cui le stesse siano inserite in
edifici adibiti ad altre destinazioni (ad esempio case di cura, cliniche, asili e piccole scuole, etc., inseriti in edifici che hanno
anche altre destinazioni d'uso); in tal caso assumono la classificazione attribuita all'area circostante l'edificio in cui sono
poste; così come i parchi e i giardini adiacenti alle strutture scolastiche ed ospedaliere.
Tra le aree classificabili in Classe I si possono inserire anche: le aree di particolare interesse urbanistico comprendenti beni
paesistici e monumentali; le aree di particolare interesse storico, artistico ed architettonico e porzioni di centri storici per i
quali la quiete costituisca un requisito essenziale per la loro fruizione (es. centri storici interessati da turismo culturale e/o
religioso oppure con destinazione residenziale di pregio); le aree destinate a parchi nazionali, regionali e di interesse locale;
le riserve naturali.
Le aree cimiteriali (di norma poste in Classe I) si possono trovare lungo vie secondarie o di attraversamento e pertanto è
possibile inserirle anche in Classe Il o III, anche a fronte di specifici rilievi fonometrici.
Non possono ovviamente essere classificate in Classe I le porzioni territoriali su cui insistono insediamenti produttivi ed
aziende agricole e le piccole aree verdi di quartiere (in quanto assumono le caratteristiche della zona a cui sono riferite).
CLASSE II - aree destinate ad uso prevalentemente residenziale
Rientrano in questa classe le aree urbane interessate prevalentemente da traffico veicolare locale, con bassa densità di
popolazione, con limitata presenza di attività commerciali ed assenza di attività industriali e artigianali.
Parte I - 92
Comune di Inveruno
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Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
Possono rientrare in questa classe le zone residenziali (di completamento e di nuova previsione) e le zone di verde privato"
(a condizione che l'edificazione sia di bassa densità e non si rilevi la presenza di attività produttive, artigianato di servizio
con emissioni sonore significative, attività commerciali non direttamente funzionali alle residenze esistenti, non siano
presenti infrastrutture di trasporto ad eccezione di quelle destinate al traffico locale).
I centri storici, salvo quanto precedentemente detto per le aree di particolare interesse storico artistico architettonico, di
norma non vanno inseriti in Classe Il, vista la densità di popolazione nonché la presenza di attività commerciali e uffici (ad
essi dovrebbe essere attribuita la Classe III o IV).
In generale rientrano in questa classe anche le strutture alberghiere, a meno che le stesse non debbano essere inserite, a
causa del contesto, in classi più elevate (Classe III, IV, V).
CLASSE III - aree tipo misto
Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da traffico veicolare locale o di attraversamento, con media densità di
popolazione, con presenza di attività commerciali, uffici, con limitata presenza di attività artigianali e con assenza di attività
industriali; aree rurali interessate da attività che impiegano macchine operatrici.
Possono rientrare in questa classe anche le aree verdi dove si svolgono attività sportive, le aree rurali le attività commerciali
non di grande distribuzione, le attività sportive che non sono fonte di rumore (campi da tennis e da calcio, ecc.).
Gli insediamenti zootecnici rilevanti o gli impianti di trasformazione del prodotto agricolo sono da equiparare alle attività
artigianali o industriali (Classi possibili: IV - V - VI).
CLASSE IV - aree di intensa attività umana
Rientrano in questa classe le aree urbane interessate da intenso traffico veicolare, con alta densità di popolazione, con
elevata presenza di attività commerciali e uffici, con presenza di attività artigianali; le aree in prossimità di strade di grande
comunicazione e di linee ferroviarie; le aree portuali, le aree con limitata presenza di piccole industrie.
Sono inseriti in questa classe poli fieristici, ipermercati e attività commerciali di grande distribuzione, impianti distributori di
carburante e autolavaggi, grandi autorimesse e depositi di mezzi di trasporto, porti lacustri o fluviali.
Possono inoltre rientrare in questa classe le zone di sviluppo promiscuo residenziale-produttivo e le aree agricole
interessate dalla presenza di impianti di trasformazione del prodotto agricolo (caseifici, cantine sociali, etc.) che sono da
ritenersi a tutti gli effetti attività produttive.
CLASSE V - aree prevalentemente industriali
Rientrano in questa classe le aree interessate da insediamenti industriali e con scarsità di abitazioni.
Parte I - 93
Comune di Inveruno
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Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
Sono di norma individuate come zone urbanistiche di tipo D nei PRG. La connotazione di tali aree è chiaramente industriale
e differisce dalla Classe VI per la presenza di residenze non connesse agli insediamenti industriali.
CLASSE VI - aree esclusivamente industriali
Rientrano in questa classe le aree esclusivamente interessate da attività industriali e prive di insediamenti abitativi.
La caratteristica delle aree esclusivamente industriali è quella di essere destinate ad una forte specializzazione funzionale a
carattere esclusivamente industriale - artigianale. Può essere presente una limitata presenza di attività artigianali. L'area
deve essere priva di insediamenti abitativi ma è ammessa l'esistenza in tali aree di abitazioni connesse all'attività
industriale, ossia delle abitazioni dei custodi e/o dei titolari delle aziende, previste nel piano regolatore.
Parte I - 94
Comune di Inveruno
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Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
4.11
4.11.1
Mobilità e reti
Inquadramento territoriale
I principali indicatori inerenti la presenza di infrastrutture, fanno della Provincia di Milano un‟area di eccellenza a livello
nazionale. La zona è intensamente urbanizzata e possiede un sistema integrato di trasporti costituito da un‟imponente rete
ferroviaria, stradale ed autostradale ed un sistema aeroportuale di importanza europea e un forte pendolarismo interno alla
Provincia.
Nell‟estratto cartografico sono segnate in arancione le autostrade, in giallo le strade regionali, in blu le ferrovie, in rosso la
rete metropolitana, con individuato il Comune di Inveruno. La localizzazione territoriale indica un‟elevata accessibilità alla
rete infrastrutturale sovralocale milanese:
Dal punto di vista del contesto territoriale locale del Comune di Inveruno si segnalano, a tal proposito, due caratteristiche:
-
la vicinanza del Comune alle stazioni di Magenta e Castano Primo, ulteriori indicatori di un‟elevata accessibilità del
Comune rispetto al sistema infrastrutturale sovralocale dell‟ovest Milanese.
-
La presenza della strada statale 336 dell'Aeroporto della Malpensa (SS 336), e in particolare il tratto di questa noto
come superstrada Malpensa 2000: la strada statale 336 dir dell'Aeroporto della Malpensa (SS 336 dir) o
Parte I - 95
Comune di Inveruno
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Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
superstrada Malpensa-Boffalora e già nuova strada ANAS 26 Diramazione per l'Aeroporto Malpensa (NSA 26), è
stata aperta al traffico dal 30 marzo 2008.
È la prosecuzione della strada statale 336 dell'Aeroporto della Malpensa, verso sud, e attraversa il territorio ad est
del Ticino, tra le province di Varese e Milano; si innesta infine sulla ex strada statale 11 Padana Superiore a
Magenta, circa un chilometro oltre il casello di Marcallo-Mesero (già "Boffalora") dell'autostrada A4 Torino-Milano, al
fine di migliorare la viabilità della regione. Tale tratto di superstrada si snoda per un percorso lungo circa 18 km e
mezzo, ha due corsie per ogni senso di marcia e attraversa il territorio dei comuni di Lonate Pozzolo, Vanzaghello,
Castano Primo, Buscate, Cuggiono, Mesero, Inveruno, Boffalora, Marcallo con Casone e Magenta, attraverso 16
gallerie artificiali, 8 svincoli, 2 viadotti per scavalcare rispettivamente il tratto Torino-Milano dell'autostrada A4, la
linea ferroviaria ad alta velocità Torino-Milano e la viabilità provinciale in corrispondenza dello svincolo autostradale
di Marcallo-Mesero sull'autostrada A4. I 16 sottopassi assicurano la continuità della viabilità locale e
l'attraversamento del canale Villoresi.
4.11.2
Rete infrastrutturale locale
Il territorio comunale di Inveruno presenta una maglia infrastrutturale esistente con caratteristiche riconoscibili:
-
si individua la presenza di assi a traffico veicolare di importante impatto che attraversano il comune in senso nordsud (SP 34) e in senso est-ovest (SP 128). Tali assi tuttavia presentano un tracciato che non interferisce con il centro
storico e, più in generale con il tessuto consolidato, essendo localizzati ai margini urbani (margine est per la SP 34 e
margine sud-est per la SP 128);
-
si individua la presenza di una maglia reticolare che, a partire dall‟impronta storica degli assi urbani disposti a
raggiera a partire dal centro storico, si dirama a maglie regolari per la parte urbanizzata più recente del territorio
Parte I - 96
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
comunale. Il disegno degli assi urbani a scorrimento locale è dunque regolare, e determina la definizione morfologica
di quartieri e lotti edificati di simile dimensione e disposizione.
-
Si individua la presenza della strada statale 336 dir dell'Aeroporto della Malpensa (SS 336 dir) o superstrada
Malpensa-Boffalora e già nuova strada ANAS 26 Diramazione per l'Aeroporto Malpensa (NSA 26), aperta al traffico
dal 30 marzo 2008. Tale infrastruttura è di un‟arteria importante sia per l‟hub aeroportuale di Malpensa, che vede
velocizzati i collegamenti con molte zone della Lombardia e del Piemonte (in particolare Novara e Torino), sia per i
cittadini e le imprese del territorio dell‟ovest milanese: la superstrada consente poi di realizzare un collegamento
alternativo tra Milano e l‟aeroporto, alleggerendo il traffico sull‟Autostrada A8 dei Laghi, che rappresenta attualmente
l‟unica via di accesso a Malpensa per chi proviene dal capoluogo lombardo.
Il PTCP:
Nel territorio contermine il comune la tavola del sistema insediativo e infrastrutturale individua, oltre all‟alta velocità
ferroviaria e il potenziamento della linea FNM Saronno – Novara, il nuovo collegamento autostradale fra la Milano- Torino e
la Malpensa (indicata “in programma” nel 2003, allorché il P.T.C.P. fu approvato); nell‟immediato intorno del territorio
comunale non sono localizzati aree d‟intervento di rilevanza sovraccomunale.
Parte I - 97
Comune di Inveruno
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Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
Estratto Tav_1_infrastrutture del PTCP vigente di Milano.
Il PGT recepisce la viabilità sovracomunale prevista dal PTCP vigente, e nel frattempo realizzata negli anni recenti. Segue
ortofoto della localizzazione delle suddette tratte:
Parte I - 98
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
Una classificazione tecnico-funzionale è fornita in base al D.lgs 285/92 “Codice della Strada” e alle indicazioni contenute nel
vigente PRG. In base a queste informazioni sono state individuate le seguenti tipologie stradali:

Classe “C” – strada extraurbana secondaria

Classe “E” – strada urbana di quartiere

Classe “F” – strada locale urbana e extraurbana
Una classificazione gerarchico-funzionale è altresì individuabile secondo i dettami del D.M. 5/11/2001 e secondo quanto
previsto dal vigente Piano urbanistico Comunale.
Parte I - 99
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
4.11.3
Trasporto pubblico locale
Il trasporto pubblico locale all‟interno del territorio di Inveruno è organizzato come segue:
Servizio trasporto MOVIBUS:
o
linea Z621 CUGGIONO/INVERUNO/OSSONA-MILANO (via Autostrada)
o
linea Z622 CUGGIONO - MILANO (Via Ossona)
o
linea Z627 CASTANO P.- BUSTO GAROLFO - LEGNANO
o
linea Z646 CASTANO P./CUGGIONO/MARCALLO C.C./MAGENTA
Segue rappresentazione schematica delle linee urbane del servizio trasporto MOVIBUS:
Parte I - 100
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Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
Parte I - 101
Comune di Inveruno
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VAS – Rapporto Ambientale
4.11.4
Funzionalità del sistema viario: il rilievo delle criticità
Dal punto di vista della viabilità interna si consta che:
-
percezione di suddivisione tra la maglia stradale a circolazione sovracomunale (le SP individuate) e la maglia
stradale a circolazione comunale interna;
-
La viabilità che interessa le aree produttive appare nella maggior parte delle aree (ad eccezione per le aree sparse
localizzate nel tessuto edificato a nord di via Garibaldi) separata dalla viabilità legata ai quartieri residenziali, anche
se si individuano problematiche relative ad intersezioni stradali senza opportuni adeguamenti atti a migliorare la
circolazione e la sicurezza (incroci a raso di assi stradali rettilinei).
-
taluni quartieri e parti del tessuto urbano edificato risultano meno serviti, in particolare le aree a destinazione
produttiva localizzare a sud-est e a nord-ovest;
4.11.5
Progetti e misure in corso e programmati
All‟interno del territorio comunale di Inveruno, insistono vari interventi che andranno a modificare, nel breve e nel lungo
termine, i flussi di traffico e i comportamenti delle persone.
Questi interventi sono legati alle previsioni provenienti dal PGT vigente, che recepisce le previsioni sovracomunali.
In particolare il PTCP di Milano, in fase di adeguamento alla LR 12/05, prevede quanto segue:
Parte I - 102
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Parte I - 103
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VAS – Rapporto Ambientale
4.12 Elettrosmog
In tema di infrastrutture telematiche l‟area del Milanese è la città più cablata a livello italiano ed europeo, con i suoi 2.700
chilometri di strada cablata e 300.000 chilometri di fibra ottica posata.
Il grafico seguente visualizza il valore generale dei vari indici per le infrastrutture dell'area milanese.
Fonte: Annuario statistico regionale Lombardia 2010, Indicatori delle infrastrutture principali dell'area milanese
La normativa di riferimento per i limiti edificatori in prossimità di conduttori elettrici è la seguente:
• D.M. del 21/03/1988 e successive modifiche ed integrazioni, recante norme tecniche per la progettazione, l‟esecuzione e
l‟esercizio delle linee elettriche aeree esterne;
• Legge n°36 del 22/02/2001, legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed
elettromagnetici;
• D.P.C.M. del 08/07/2003, recante limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità per la protezione della
popolazione dalle esposizioni ai campi elettrici e magnetici alla frequenza di rete (50 HZ) generati dagli elettrodotti.
All‟interno del Comune sono così identificati impianti radiotrasimittenti per la telefonia mobile:
Parte I - 104
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Parte I - 105
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Dal punto di vista degli elettrodotti si segnala quanto segue:
Parte I - 106
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VAS – Rapporto Ambientale
Descrizione:
L‟intervento consiste nella realizzazione di un elettrodotto a 380 kV, tracciato parzialmente aereo e in cavo interrato, che
parte dalla stazione elettrica di Turbigo per raggiungere, dopo un percorso di 27 km (19,2 aereo e 7,8 in cavo interrato),
l'esistente elettrodotto 380 kV "Baggio-Bovisio" al quale sarà collegato. Per consentire il passaggio dell'elettrodotto dal
tracciato aereo a cavo interrato e viceversa saranno realizzate 2 stazioni di transizione della superficie di circa 3.000 mq
ciascuna nei Comuni di Pogliano Milanese e Rho. La realizzazione della nuova linea consente la demolizione dell‟esistente
elettrodotto a 220 kV “Turbino-Parabiago-Ospiate” di c.a. 25 km.
Il nuovo tracciato si sviluppa interamente nella Regione Lombardia, provincia di Milano, interessando i Comuni di
Robbecchetto con Induno, Cuggiono, Inveruno, Busto Garolfo, Casorezzo, Parabiago, Arluno, Nerviano, Vanzago, Pogliano
Milanese e Rho.
Le caratteristiche tecniche sono: frequenza nominale 50 Hz; tensione nominale 380 kV; intensità di corrente nominale 1500
A (per fase); potenza nominale 1000 MVA.
L‟intervento, che costituisce un lotto unico, consentirà di superare i limiti attuali sui transiti in Lombardia ed in particolare
sulla produzione delle centrali di Turbigo e Roncovalgrande, garantendo l‟esercizio in sicurezza della rete elettrica di
trasmissione nazionale nell‟area di Milano e favorendo il trasporto di energia dal Piemonte alla Lombardia.
Dati storici:
1994
Il 22 aprile viene presentata ai Ministeri competenti una prima richiesta di autorizzazione dell‟opera.
1995
Il Ministero dell‟ambiente, di concerto con il Ministero dei beni culturali, esprime giudizio positivo di compatibilità ambientale
con prescrizioni con decreto del 15 settembre.
2001
L‟opera è inclusa nella delibera CIPE n. 121 del 21 dicembre.
2003
L‟intervento è compreso nel “Programma triennale di sviluppo della rete elettrica di trasmissione nazionale” 2003-2005
deliberato dal Gestore della Rete di Trasmissione Nazionale Spa (GRTN) il 29 gennaio ed inviata al Ministero delle attività
produttive il 30 gennaio.
La società TERNA Spa, soggetto aggiudicatore, trasmette, con nota del 6 marzo, istanza di autorizzazione ed il progetto per
l‟autorizzazione alla costruzione ed esercizio delle opere al MIT.
L‟opera è compresa nell‟Intesa Generale Quadro tra MIT e Regione Lombardia del 28 aprile.
Parte I - 107
Comune di Inveruno
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VAS – Rapporto Ambientale
Il Ministero dell‟ambiente, con nota del 6 maggio, comunica che, dall‟esame della documentazione trasmessa, il progetto
risulta ottemperare alle prescrizioni sulla VIA del 15 settembre 1995.
Il MIT indice una CdS a carattere istruttorio, articolata anche in una seduta del 18 settembre di cui viene redatto apposito
verbale (MIT prot. n. GC/STM/563, del 6 novembre 2003).
La TERNA, il 10 dicembre, invia una integrazione alla domanda di autorizzazione alla quale allega il progetto revisionato,
che tiene conto di modeste varianti al tracciato emerse successivamente.
La Regione Lombardia, con delibera del 30 dicembre, sentiti gli enti territorialmente interessati, esprime parere favorevole
all‟approvazione del progetto ed alla localizzazione anche sotto il profilo urbanistico e paesaggistico, tenuto conto anche del
parere regionale formulato nell‟ambito della procedura di VIA con delibera di Giunta Regionale n. V/58028/1994.
2004
Il Ministero dell‟ambiente, con nota del 28 gennaio, conferma che, dall‟esame della successiva documentazione trasmessa
dalla società TERNA, il progetto risulta ottemperare alle prescrizioni della VIA del settembre 1995.
Terna pubblica il bando di gara per la ”Fornitura del collegamento Turbigo-Rho in cavo a tensione 380 kV con isolamento in
estruso XLPE e relativi accessori, relativa posa in opera e collaudo finale in opera”.
Il Ministero delle attività produttive, con nota del 24 maggio, comunica di condividere gli esiti istruttori del MIT.
Il MIT, con nota del 17 giugno, trasmette la relazione istruttoria con la proposta dell‟approvazione del progetto per
l‟autorizzazione alla realizzazione ed esercizio, con prescrizioni, dell‟elettrodotto.
Il Ministero per i beni culturali, con nota del 15 giugno, esprime parere favorevole sulla intera verifica di ottemperanza riferita
alle prescrizioni impartite per la VIA del 5 settembre 1995.
Il CIPE, con delibera n. 42, prende atto che nel corso dell‟istruttoria sono stati acquisiti i pareri e/o consensi e/o prescrizioni
degli altri Enti interessati tra i quali il Ministero della salute, il Ministero delle comunicazioni. Le opere sono oggetto di 4
specifiche convenzioni tra la TERNA e il Comune di Parabiago, il Consorzio Parco del Roccolo, il Consorzio Parco
Lombardo Valle del Ticino, il Comune di Robecchetto con Induno e la Terna comunica l‟avvio del procedimento anche ai fini
della dichiarazione di pubblica utilità. Il MIT propone le prescrizioni e raccomandazioni da formulare in sede di approvazione
del progetto, anche quelle finalizzate alla risoluzione delle interferenze, in relazione alle osservazioni pervenute al
programma delle stesse interferenze dai relativi Enti gestori. Il soggetto aggiudicatore è la società TERNA e il costo
dell‟intervento è stimato in 42 Meuro. I costi di realizzazione sono finanziati con la tariffa sulla rete di trasporto dell‟energia
elettrica. Il CIPE approva quindi il progetto per l‟autorizzazione alla realizzazione ed esercizio dell‟elettrodotto, con le
prescrizioni proposte dal MIT e condivise dal Ministero delle attività produttive e riconosce la compatibilità ambientale
dell‟opera. I termini di inizio e fine delle espropriazioni e dei lavori sono fissati, rispettivamente, entro 24 mesi dalla data di
efficacia della delibera per l‟inizio e 48 mesi per la conclusione.
Terna affida a Pirelli Cavi e Sistemi Energia Spa l‟esecuzione dell‟opera la cui ultimazione è prevista entro il 2006.
2006
Parte I - 108
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
L‟opera è compresa nella delibera CIPE n. 130 di rivisitazione del PIS.
2009
L‟intervento è incluso nella delibera CIPE n. 10 di ricognizione sullo stato di attuazione del PIS.
2010
Nell‟Allegato Infrastrutture alla DFP 2011-2013 l‟opera "Rete Elettrica - Linea Turbigo-Bovisio tratta Turbigo-Rho" è riportata
nelle tabelle: “1: Programma delle Infrastrutture Strategiche – Aggiornamento 2010”; “3: Programma Infrastrutture
Strategiche - Opere non comprese nella tabella 2”; “5: Stato attuativo dei progetti approvati dal CIPE 2002-2010”.
Nella Seduta del 4 novembre la Conferenza Unificata Stato-Regioni sancisce l‟accordo sull‟Allegato Infrastrutture.
2011
Nell‟Allegato Infrastrutture al DEF 2012-2014 l‟opera "Rete Elettrica - Linea Turbigo-Bovisio tratta Turbigo-Rho" è riportata
nelle tabelle: “1: Programma delle Infrastrutture Strategiche - Aggiornamento aprile 2011” ; “3: Programma Infrastrutture
Strategiche - Opere non comprese nella tabella 2”; “5: Stato attuativo dei progetti approvati dal CIPE 2002-2011 (marzo)”;
“6: Programma Infrastrutture Strategiche – Stato avanzamento lavori”.
Dalla rilevazione dell‟AVCP sullo stato di attuazione delle opere comprese nel PIS, che si basa sui dati comunicati dal RUP
al 31 maggio 2011, si rileva che i lavori sono stati ultimati a giugno 2006.
Parte I - 109
Comune di Inveruno
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Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
Infine lo studio geologico, nella tav.6 “pericolosità sismica locale” individua i seguenti elettrodotti (tratto colore giallo):
Parte I - 110
Comune di Inveruno
PGT - Piano di Governo del Territorio
Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
4.13
Aspetti demografici
Dall‟analisi dei dati demografici dal 1961 ad oggi si evidenzia un incremento della popolazione residente pari allo 0,9%
medio annuo.
ANNO
maschi
femmine
totale
variazione
2002
4013
4225
8238
2003
4035
4253
8288
50
2004
4044
4263
8307
19
2005
4078
4299
8377
70
2006
4112
4330
8442
65
2007
4150
4350
8500
58
2008
4179
4379
8558
58
2009
4224
4358
8582
24
2010
4242
4415
8657
75
2011
4243
4443
8686
29
Fonte: Istat (applicazione GeoDemo, aggiornamento 2011)
Si riportano con grafico i dati precedenti:
8800
8657
8700
8558
8600
8686
8582
8500
8500
8442
8377
8400
8300
8288
8307
2003
2004
8238
8200
8100
8000
2002
2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
Parte I - 111
Comune di Inveruno
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Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
Si osserva come nel corso dell‟ultimo decennio la popolazione del Comune sia cresciuta in modo costante, con un trend
medio pari a +45 abitanti/anno, che corrisponde ad un incremento demografico percentuale pari a 0,6%.
Nel complesso la popolazione comunale è aumentata di 448 unità nell‟arco temporale 2002-2011, con un incremento
percentuale complessivo pari a +6% (valore arrotondato per eccesso).
Il Documento di Piano ipotizza un arrotondamento a +50 abitanti/anno, probabilmente considerando la popolazione
fluttuante che gravita sul territorio comunale.
L‟aspettativa relativa all‟incremento di popolazione, meramente ricondotta ad una proporzione numerica, porta dunque ad
ipotizzare che tra un quinquennio (anno 2016) i residenti aumenteranno di 261 unità (corrispondenti a +3%), raggiungendo
al soglia complessiva di 8947 unità.
Tra un decennio (anno 2021) la popolazione si presume possa attestarsi a 9.216.
Tra 15 anni (anni 2026) la popolazione si presume possa attestarsi, indicativamente, a 9.500 abitanti.
Parte I - 112
Comune di Inveruno
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Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
4.14
Smaltimento dei reflui
Inveruno è individuata nella Tavola 01 ATO Agglomerati Lug. 2008
Parte I - 113
Comune di Inveruno
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VAS – Rapporto Ambientale
Come riportato nella tabella degli agglomerati l‟impianto di depurazione intercomunale presenta una capacità massima pari
a 236.000 AE a fronte di un recapito attuale pari a 232.746 AE.
Parte I - 114
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VAS – Rapporto Ambientale
Parte I - 115
Comune di Inveruno
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VAS – Rapporto Ambientale
4.15
Vulnerabilità degli acquiferi
Lo studio geologico allegato al Piano di Governo del territorio ha compiuto un‟analisi sugli insediamenti produttivi considerati
a rischio ai fini della contaminazione della falda. Sulla base del censimento delle attività produttive si sono considerati, e
successivamente ubicati, quegli insediamenti la cui tipologia di lavorazione può prevedere lo stoccaggio di rifiuti pericolosi
e/o materie prime che possono dar luogo a rifiuti pericolosi al termine del ciclo produttivo.
In particolare le categorie di attività ritenute "a rischio" sono le seguenti:
o
o
o
o
o
o
o
o
o
o
o
o
o
o
o
Autofficine, concessionarie
Falegnameria, trattamento del legno, produzione mobili
Carpenteria, torneria, metallurgia, officina meccanica, elettromeccanica
Autotrasporti e spedizionieri, deposito automezzi
Produzione e lavorazione materie plastiche
Industria alimentare
Tintura e lavorazione delle fibre e delle fibre tessili
Industria chimica
Azienda agricola
Industria alimentare
Tintura e lavorazione fibre
Florovivaista
Lavorazione vetro
Distributore di carburante e/o autolavaggio attivi
Verniciature (carrozzerie e verniciature artigianali)
Sulla Tav. 4 “vulnerabilità” dello studio geologico è stata riportata l'ubicazione di circa 75 insediamenti produttivi a carattere
artigianale e/o industriale appartenenti alle categorie sopraindicate, distinte sulla base della tipologia lavorativa.
4.16
Interventi di bonifica sul territorio
Lo studio geologico ha inoltre compiuto un‟analisi riguardante le aree oggetto di verifica ambientale con accertamento dello
stato di contaminazione dei suoli. E‟ stato redatto un elenco puntuale delle aree oggetto di interventi di bonifica ultimati,
previsti o in corso (ai sensi del DM 471/99 e del D.Lgs. 152/2006).
Sulla base dei dati forniti dall‟Ufficio Tecnico Comunale, sono state evidenziate le seguenti aree:
AMB_01 – Sito ex “Vasche di Lagunaggio a servizio dell‟impianto di depurazione consortile”: costituito dall‟ex impianto di
lagunaggio dei liquami fognari ubicato intorno all‟ex impianto di depurazione di tipo biologico a fanghi attivi di Inveruno. Gli
impianti sono stati attivi dal 1975 al maggio 1998 per il trattamento dei reflui civili e degli scarichi delle attività industriali
esistenti sul territorio comunale (in prevalenza industria olearia e tintura e finissaggio filati). Alla fine dell‟attività del
depuratore gli scarichi comunali sono stati collettati al Collettore consortile afferente all‟impianto di depurazione
centralizzato di Robecco sul Naviglio.
Parte I - 116
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VAS – Rapporto Ambientale
Le indagini ambientali effettuate negli anni 1998 – 2004 hanno evidenziato una contaminazione relativa a idrocarburi
pesanti C>12, Cromo totale, Rame e Zinco limitata agli strati superficiali di terreno, con spessori che superano il metro di
profondità; contaminazioni da idrocarburi sono state riscontrate anche nelle acque di falda, anche se il proseguio dei
campionamenti ha evidenziato una tendenza alla diminuzione dei valori di questi inquinanti, con un annullamento del
fenomeno.
Il Comune di Inveruno con atti Prt. n. 11022 del 15/09/2004 e n. 8104 del 28/06/2005 ha approvato il Progetto Definitivo di
bonifica e ripristino ambientale dell‟area delle ex vasche di lagunaggio a servizio dell‟impianto di depurazione consortile di
Inveruno. Il progetto esecutivo è stato approvato con Delibera CDA del Tutela Ambientale del Magentino S.p.A. nella seduta
n. 11 del 10/11/2004. Il progetto ha inoltre ottenuto un contributo regionale con D.d.u.o. n. 19717 del 19/11/2003 pubblicato
su BURL n. 51 del 15/12/2003.
L‟intervento di bonifica è consistito nello scavo e asportazione dei fanghi residuali di fondo da tutta l‟area e dei terreni
contaminati dalle zone individuate nel progetto, con raggiungimento degli obbiettivi prefissati (limiti tabella 1 colonna B del
D.M. 471/99 – destinazione d‟uso commerciale/industriale) in relazione alla destinazione d‟uso dell‟area.
In data 23 giugno 2008 viene rilasciato da parte della Provincia di Milano il certificato di avvenuta bonifica con disposizione
n. 202/2008, R.G. n. 11434/2008, prot. n. 150241/2008.
Il sito viene segnalato anche nel PTCP della Provincia, tavola 2f “Difesa del suolo”.
AMB_02 – Sito ex Oleificio Fratelli Belloli: sito di cessata attività di produzione, deposito e commercializzazione di prodotti
oleari. L‟insediamento è costituito da due settori, rispettivamente di produzione/uffici e di deposito di materie prime.
Nell‟aprile 2001 è stato redatto il Piano di Caratterizzazione ai sensi del D.M. 471/99, approvato dall‟Amministrazione
Comunale con atto Prot. 10786 del 12 settembre 2001. Problematiche di natura legale e giuridica hanno impedito lo
svolgersi delle indagini previste dal suddetto piano. Nell‟ottobre 2006, a seguito di un incontro tecnico avvenuto in Sede
Comunale, viene deciso di riattivare il procedimento di caratterizzazione con obbiettivo finale la bonifica ambientale e il
recupero urbanistico ed edilizio del sito. Viene quindi presentato un aggiornamento/integrazione del precedente PdC con la
revisione del modello concettuale preliminare.
Lo scenario di contaminazione ambientale riguarda: potenziali sversamenti e/o rilasci di idrocarburi e di solventi dai serbatoi
interrati, presenza di reparti con attività insalubri (raffineria: coibentazioni in amianto friabile – estrazione: uso di solventi –
lavaggio delle tele: scarico ignoto di solventi).
Il presente sito risulta l‟unico ad oggi non ancora bonificato.
AMB_03 – Sito ex Cromatura Garagiola: sito di cessata attività di cromatura con presenza di inquinanti costituiti
prevalentemente da metalli (Cr, Cu, Ni). In data 7 maggio 2009 è stato presentato il Piano di Caratterizzazione, approvato
dal Responsabile dal Settore gestione del Territorio del Comune di Inveruno con atto Prot. n. 8329 del 13 luglio 2009 a
seguito di CDS fra Provincia di Milano, ARPA e Amministrazione Comunale tenutasi il 7 luglio 2009.
Parte I - 117
Comune di Inveruno
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Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
In data 19 ottobre 2009 vengono presentati, con documento unico, i risultati della caratterizzazione e il Progetto di Bonifica
con Procedure Semplificate, rientrando l‟area nell‟ambito delle procedure di bonifica per siti di ridotte dimensioni secondo
quanto previsto dal D. Lgs. 152/06 Titolo V art. 249 ed allegato 4 parte quarta, il cui obiettivo è il raggiungimento dei limiti
residenziale/verde pubblico di colonna A Tab. 1 del DLgs. 152/06. Al momento della presente stesura, le operazioni di
bonifica e il relativo iter istruttorio sono in corso d‟opera.
Il sito viene segnalato anche nel PTCP della Provincia, tavola 2f “Difesa del suolo”.
AMB_04 – Sito ex Tessuti Apprettati: sito di cessata attività legata alla produzione di carte da parati e tessuti stampati sino
alla fine degli anni‟40 e successivamente alla produzione di nastri plastificati e tessuti in finta pelle. Le attività produttive
sono cessate nel luglio 2000 ed è stata effettuata un‟indagine ambientale per valutare lo stato di contaminazione dei terreni.
Nel dicembre 2001 e nel marzo 2002 è stata eseguita la caratterizzazione del sito, successivamente ampliata con altri
interventi integrativi effettuati nel marzo 2003. Nel novembre/dicembre 2004 sono state eseguite sul sito ulteriori indagini
prescritte nel Progetto Preliminare di Bonifica.
L‟intervento di bonifica dell‟area è consistito nell‟asportazione e smaltimento dei terreni risultati contaminati dai seguenti
parametri: Rame, Zinco, Idrocarburi pesanti C>12 e PCB ai sensi del D.M. 471/99 per la Tabella 1 della colonna A per siti
ad uso residenziale/verde pubblico.
In data 14 maggio 2009 è stata presentata l‟istanza di richiesta per il rilascio della certificazione da parte della Provincia di
Milano, accompagnata dalla relazione di Fine Lavori e dalla certificazione della regolare esecuzione dei suddetti.
In data 15 giugno 2010 è pervenuta la certificazione dirigenziale del completamento degli interventi di bonifica condotti ai
sensi del D.M. 471/99 (Certificazione n. 172/2010 – R. G. n. 6518/2010 – Prot. n. 199979/2010 del 14/09/2009 – Fasc.
11/2001/5990), da parte del Direttore del Settore Rifiuti e Bonifiche della Provincia di Milano.
Il sito viene segnalato anche nel PTCP della Provincia, tavola 2f “Difesa del suolo”.
AMB_05 – Sito ex Conceria Kid: si tratta di un sito di concia di pelli semilavorate, la cui attività è cessata nel 1993.
L‟indagine ambientale preliminare effettuata nel 2004 ha rilevato la presenza di vari inquinanti, le cui concentrazioni
superavano i limiti tabellari del D.M. 471/99 per la destinazione d‟uso residenziale/verde pubblico, e soprattutto di cromo
totale, i cui valori di concentrazione erano superiori ai limiti con destinazione d‟uso industriale. Nel 2005 è stato effettuato
l‟intervento di bonifica con l‟escavazione e l‟asportazione del terreno contaminato e il successivo conferimento a
smaltimento, fissando gli obbiettivi di bonifica nei limiti previsti dalla colonna B, tabella 1 dell‟allegato 1 del D.M. 471/99.
In data 24 novembre 2005 è pervenuta la certificazione dirigenziale del completamento degli interventi di bonifica condotti ai
sensi del D.M. 471/99 (certificazione n. 521/2205 – R.G. n. 12440/2005 – Prot. n. 256145/2005 – Fasc. n. 10183/2004) da
parte del Direttore del Settore Rifiuti e Bonifiche.
Parte I - 118
Comune di Inveruno
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Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale
AMB_06 – Sito ex ACI: si tratta di un‟area dove si sono succedute nel tempo attività conciarie e di produzione di prodotti
chimici impiegati nel settore calzaturiero. Sotto il profilo urbanistico, l‟area è composta da due distinti ambiti di destinazione
d‟uso: uno commerciale e uno residenziale.
A seguito del rinvenimento di inquinamento da idrocarburi nel suolo e sottosuolo avvenuto durante l‟estrazione di cisterne
interrate nella porzione a destinazione d‟uso commerciale, è stato realizzato un intervento di messa in sicurezza di
emergenza, con l‟asportazione del terreno contaminato; a questo è succeduto un piano di caratterizzazione sulla porzione
di area a destinazione d‟uso residenziale, che ha portato all‟individuazione nel terreno di alcuni focolai di contaminazione da
metalli, cromo totale e idrocarburi pesanti. L‟intervento di bonifica è consistito nell‟asportazione dl terreno contaminato in
corrispondenza di tali focolai e nel successivo smaltimento.
Gli obbiettivi di bonifica sono stati i limiti di colonna A della tabella 1 dell‟allegato 1 del D.M. 471/99 per la porzione di area a
destinazione d‟uso residenziale e i limiti della colonna B della stessa tabella per la porzione di area commerciale e per il
parcheggio.
In data 24 marzo 2003 è pervenuta la certificazione dirigenziale del completamento degli interventi di bonifica condotti ai
sensi del D.M. 471/99 (Certificazione n. 44/2003 – R. G. n. 2349/2003 – Prot. n. 61287/2003 del 21/03/2003 – Fasc.
1830/2001), da parte del Direttore ad interim del Settore Suolo Sottosuolo e Industrie a Rischio della Provincia di Milano.
Il sito viene segnalato anche nel PTCP della Provincia, tavola 2f “Difesa del suolo”.
AMB_07 – Sito ex discarica di Inveruno: si tratta di una vecchia cava sopra falda, sita nelle porzioni sud-occidentali del
territorio comunale, utilizzata come scarico dei rifiuti solidi urbani e i materiali inerti. L‟attività di discarica venne interrotta nel
1983, a seguito di un‟ordinanza regionale. Nel 1997 venne presentato il definitivo progetto di recupero ambientale, sulla
base del quale la Regione Lombardia ha stanziato i fondi per la messa in sicurezza e la sistemazione dell‟intera area. Il
progetto di bonifica ha previsto: livellamento morfologico, impermeabilizzazione e copertura della superficie, realizzazione
del sistema di drenaggio, realizzazione del sistema per la captazione del biogas, realizzazione di pozzi di monitoraggio.
In data 20 febbraio 2001 l‟Amministrazione Comunale sottoscrive il certificato di regolare esecuzione dei lavori da parte
delle imprese appaltatrici.
In conclusione si constata come il Comune abbia riposto un‟estrema attenzione al recupero delle aree considerate a rischio,
ponendo da sempre particolare attenzione alla qualità del suolo ed alle trasformazioni antropiche in atto.
Parte I - 119
Comune di Inveruno
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VAS – Rapporto Ambientale
5
Criticità e Potenzialità
Le informazioni disponibili sullo stato e sulle dinamiche ambientali a livello locale sono state collezionate e messe a sistema
per qualificare e, ove possibile, quantificare le principali criticità e valenze con le quali il nuovo Piano è chiamato a
confrontarsi.
L‟analisi effettuata nei capitoli precedenti permette di rilevare quali sono le potenzialità e criticità del territorio Comunale.
5.1
Criticità
La lettura tematica ha consentito di individuare le seguenti criticità:

Assi viari di attraversamento localizzati perifericamente rispetto all‟urbanizzato, ma caratterizzati da elevate
percorrenze veicolari e in taluni punti bisognosi di completamento;

Residue attività produttive attualmente inglobate nel tessuto urbano residenziale con limitate o nulle possibilità di
crescita;

Consistente presenza di reticolo idrografico minore, con relative fasce di fattibilità IV di grave limitazione;

Assenza di un sistema ricettivo organizzato e diffuso;
5.2
Potenzialità
La lettura tematica ha consentito di individuare le seguenti potenzialità territoriali in modo tale da fornire argomenti per la
definizione delle politiche e delle azioni di governo per lo sviluppo equilibrato del territorio.

Elevato grado di naturalità delle aree individuate all‟interno della Dorsale Verde Nord Milano;

Buona funzionalità ed estensione dei percorsi ciclabili e della mobilità lenta;

Buona conservazione delle aree agricole;

Valore storico-paesaggistico e simbolica degli edifici del nucleo generatore;

Sistema della viabilità campestre

Forte identità e distinguibilità: la forma urbis è caratterizzata da particolare compattezza;
Parte I - 120
Comune di Inveruno
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Provincia di Milano
VAS – Rapporto Ambientale

Non si è verificata saldatura morfologica dell‟edificato con i comuni contermini, lasciando di conseguenza corridoi
ecologici da preservare;

Buon livello espresso quantitativamente e qualitativamente dal sistema dei servizi esistenti;
Parte I - 121