L`USO TERAPEUTICO DEL RITRATTO FOTOGRAFICO. L

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L`USO TERAPEUTICO DEL RITRATTO FOTOGRAFICO. L
UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE DI MILANO
Facoltà di Psicologia
Corso di Laurea in Psicologia Clinica:
Salute, Relazioni Familiari e Interventi di Comunità
L’USO TERAPEUTICO DEL RITRATTO
FOTOGRAFICO. L’OBIETTIVO SUL SÉ.
Tesi di Laurea di:
Chiara SCURATI
Matr. N° 3709082
Relatore: Chiar. ma Prof.ssa Emanuela Saita
Anno Accademico 2009/2010
INTRODUZIONE ……………………………………………………………….
p. 7
1. TRA PSICOLOGIA E FOTOGRAFIA ……….……………………………… p. 9
1.1. L’arteterapia ….…………………………………………………................
p. 9
1.2. Verso una psicologia della fotografia ……………………………………... p. 11
1.3. Realtà, psicologia e fotografia ...…………………………………………… p. 13
1.3.1 Mappe della realtà e costruzione di significato ………………………….
p. 15
1.4 L’utilizzo delle fotografie in psicoterapia………………………………….
p. 17
1.4.1 Fototerapia ……………………………………………………………….
p. 18
1.4.2 Le cinque tecniche ………………………………………………………
p. 22
1.4.2.1 Foto che sono state scattate o create dal cliente ………………... p. 23
1.4.2.2 Fotografie raffiguranti il cliente scattate da altre persone ……...
p. 24
1.4.2.3 L’album di famiglia e altre raccolte foto-biografiche …………
p. 25
1.4.2.4 Autoritratti ……………………………………………………...
p. 26
1.4.2.5 “Foto-Proiettivi” ……………………………………………….
p. 27
1.4.3 Motivazioni e beneficiari dell’utilizzo delle fotografie in terapia ……...
p. 28
1.5. Fotografia e concetto di sé ………………………………………………...
p. 30
1.5.1 Fotografia, autostima e immagine di sé ………………………………….
p. 32
2. RITRATTO E AUTORITRATTO FOTOGRAFICO ……………………….
p. 35
2.1 Psicologia del ritratto ……………………………………………………….
p. 36
2.1.1 Le funzioni del ritratto …………………………………………………….
p. 38
2.1.2. Tipologie di ritratto fotografico ………………………………………….
p. 39
2.1.3. La relazione tra fotografo e soggetto …………………………………….
p. 41
2.1.4 Perché l’uomo sceglie di farsi ritrarre …………………………………….
p. 44
2.1.5 Le implicazioni fisiognomiche, identificative e proiettive nel ritratto ...….
p. 45
2.2 Psicologia dell’autoritratto …………………………………………………
p. 47
2.2.1 Intenzioni e funzioni dell’autoritratto ……………………………………. p. 49
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2.2.2 L’autoritratto e lo specchio ……………………………………………….
p. 52
2.2.3.Il perturbante nell’autoritratto e nello specchio ………………………...
p. 54
2.3. Ritratti in forma di autoritratti e autoritratti in forma di ritratti ……...
p. 56
2.3.1. Origini e forme del ritratto e dell’autoritratto ferito …………………….
p. 57
3. PSICONCOLOGIA DEL BAMBINO E DELL’ADOLESCENTE.......……. p. 60
3.1 I vissuti del bambino e dell’adolescente durante la malattia ……………..
p. 61
3.1.1 Il bambino ……………………………………………………………… ..
p. 61
3.1.2 L’adolescente ……………………………………………………………..
p. 62
3.2 Il post trattamento e le tipologie di evoluzione psichiche nella malattia
oncologica del bambino e dell’adolescente …………………………………….
p. 64
3.2.1 Il post trattamento nel bambino ………………………………………….
p. 64
3.2.2 Il post trattamento nell’adolescente ………………………………………
p. 66
3.3 I giovani adulti guariti: implicazioni psicologiche e coping ……………… p. 68
3.4 Guarire dal cancro: le conseguenze psicologiche a lungo termine nei
fuori terapia ……………………………………………………………………... p. 71
3.4.1 La guarigione dalla malattia oncologica………………………………….
p. 71
3.4.2 Le conseguenze a lungo termine: l’area fisica e funzionale, l’area
cognitiva e l’area sociale ……………………………………………………….
p. 73
3.4.2.1 L’area fisica e funzionale ………………………………………………. p. 74
3.4.2.2 L’area dell’adattamento psicosociale ………………………………...
p. 74
3.4.2.3 L’area del benessere psicologico ……………………………………….
p. 75
3.5 L’arteterapia: una modalità di intervento con i sopravvissuti …………...
p. 76
3.5.1 Oncologia e fotografia …...……………………………………………….
p. 78
4. LA RICERCA ………………………………………………………………….
p. 80
4.1 Introduzione alla ricerca……………………………………………………. p. 80
4.2 Obiettivi e ipotesi…………………………………………………………….
p. 81
4.3 Metodologia………………………………………………………... ……….
p. 84
4.4 Gli strumenti…………………………………………………………………
p. 88
4
4.5 L’intervento fotografico: alla ricerca di un metodo ….…………………
p. 95
4.5.1 Introduzione all’intervento fotografico…...………………………………. p. 96
4.6 Intervento fotografico: definizione di un approccio …...……………………….
p. 98
5. Analisi dei risultati e discussione ………………………………..
p. 100
5.1 Analisi delle interviste con T-LAB..………………………………………...
p. 100
5.2 Risultati delle analisi delle interviste con T-LAB .………………………...
p. 105
5.2.1 Analisi delle corrispondenze …………………………………………….
p. 106
5.2.2 Analisi delle specificità…………………………………………………..
p. 107
5.2.3 Cluster analysis…………………………………………………………...
p. 110
5.3 Per concludere ………………………………………………………………… p. 114
CONCLUSIONI .………………………………………………………………….. p. 116
Ringraziamenti ……………………………………………………………………. p. 118
Bibliografia e sitografia …………………………………………………………...
APPENDICE ………………………………………………………………............
p. 121
I
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INTRODUZIONE
Tu sei guarito.
Chissà quante volte nella strada della vita ti ho incontrato
e passandoti accanto non mi sono accorta di nulla.
Anche oggi se ti guardo non sei poi tanto diverso da me.
Ciò che ci differenzia è il tuo vissuto, che è lì nei tuoi occhi.
Eri un bambino il cui solo diritto doveva essere sognare;
“Cosa farò da grande: l’astronauta, il calciatore o la ballerina.”
Hai sconfitto una malattia terribile: un giorno ti hanno detto
“Sei guarito”e così i tuoi sogni possono ancora essere realizzati.
(C.S. 2010)
Protagoniste di questa tesi sono le persone di giovane e giovanissima età guarite dalle
malattie oncologiche. Questo tipo di patologie sono spesso vissute in modo drammatico;
quando ad esserne colpiti sono soggetti in età infantile o adolescenziale la possibilità di
morire appare come qualcosa di assolutamente innaturale. La prospettiva di un futuro
posto a rischio è particolarmente drammatico in queste fasi della vita. L’incontro con un
pensiero così devastante è però possibile; vi sono una serie di studi e interventi clinici
che si pongono l’obiettivo di supportare questi soggetti nel tentativo di affrontare le
conseguenze della malattia oncologica. L’esiguità della letteratura esistente in merito,
unitamente alla possibilità di prendere parte a un progetto innovativo, complesso e
affascinante sono stati la spinta alla base di questo lavoro
La connessione tra ambito oncologico e quello artistico, in particolar modo fotografico,
è nata da un’intuizione della Prof.ssa Saita e del fotografo Attilio Rossetti.
Il progetto realizzato è stato effettuato attraverso la collaborazione dell’Università
Cattolica del Sacro Cuore e l’Azienda Ospedaliera San Gerardo di Monza; in particolare
grazie al Dottor Jankovic e alla Dottoressa Nichelli.
Dal punto di vista teorico questo lavoro analizza il rapporto tra psicologia e arteterapia.
L’utilizzo terapeutico di materiale fotografico, che rientra a pieno titolo nelle tecniche di
arteterapia in ambito psicologico, è stato analizzato dettagliatamente nel primo capitolo
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prendendo inizialmente in considerazione l’evoluzione storica della relazione tra
psicologia e utilizzo della fotografia specificatamente in ambito psicoterapeutico.
Successivamente, l’attenzione è stata rivolta a due strumenti fondamentali della ricerca:
autoritratto e ritratto.
Il secondo capitolo si focalizza sull’analisi di queste due modalità di produzione visiva;
non soltanto in abito strettamente fotografico ma anche pittorico. Nello specifico sono
state considerate le implicazioni di natura psicologica collegate all’autoritratto e al
ritratto e al loro possibile utilizzo con ragazzi e ragazze guariti da malattie oncologiche
contratte durante l’infanzia o l’adolescenza.
A questo proposito, nel terzo capitolo, dopo una breve descrizione dei vissuti del
bambino e dell’adolescente durante la malattia, vengono considerati i possibili effetti
che possono subentrare a seguito della dichiarazione di avvenuta guarigione dalla
patologia oncologica. Tali conseguenze, sono state esaminate sia nel breve termine,
subito dopo la fine del trattamento, sia nel lungo termine. Inoltre, a conclusione del
capitolo, è stata presa in considerazione, nel panorama delle modalità d’intervento con i
soggetti guariti, l’arteterapia, in accordo con gli obiettivi che il presente elaborato si
pone.
È poi presentata la ricerca, realizzata con 10 giovani soggetti guariti da almeno cinque
anni da una malattia oncologica contratta durante l’infanzia o l’adolescenza.
Quarto e quinto capitolo sono dedicati rispettivamente alla ricerca e all’analisi dei
risultati. Sono forniti e spiegati i risultati ottenuti, attraverso l’analisi delle interviste
semistrutturate realizzate con i 10 soggetti guariti
É importante sottolineare, come il presente lavoro non voglia costituire un punto di
arrivo, bensì un’iniziale punto di osservazione della complessità delle situazioni
considerate.
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