Scelta volontaria, non volontariato
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Scelta volontaria, non volontariato
2 Periscopio Mondo Un milione in piazza contro la riforma delle pensioni Oltre un milione di persone sono scese in piazza sabato scorso, 6 dicembre, a Roma per contestare la riforma delle pensioni redatta dal ministro del Welfare Roberto Maroni. A seguito dell’imponente manifestazione Maroni ha convocato i sindacati al tavolo della trattativa. Ma Savino Pezzotta, segretario della Cisl, ha replicato: «Se il ministro vuole una trattativa vera sulle pensioni non si può partire dalla delega del Governo». Russia: in un clima di grande tensione Putin vince le elezioni Russia Unita, il partito del presidente Putin, ha vinto con il 37 per cento dei consensi le elezioni politiche in Russia. Crollano i partiti comunista e liberale. Da queste elezioni Putin esce padrone assoluto dello Stato e ipoteca seriamente la vittoria alle elezioni presidenziali della prossima primavera. Le voVladimir Putin tazioni sono avvenute in un clima di terrore. Il 9 dicembre alcune donne kamikaze si sono fatte esplodere davanti al Parlamento di Mosca provocando 6 morti. Il 6 dicembre una bomba esplosa su un treno a Stavropol ha causato 42 morti. Dietro gli attentati vi sarebbero i terroristi ceceni. Disabili occupati: Italia ultima nell’Unione europea Un’indagine Eurostat, l’Ufficio di statistica dell’Unione europea, rivela che l’Italia è all’ultimo posto nella classifica europea per numero di disabili occupati (6,6%) tra la popolazione in età lavorativa. I Paesi che occupano il maggior numero di persone con handicap gravi sono Finlandia (32,2%) e Regno Unito (27,2%). CITTADINO INFORMATO Bolletta elettrica: in media 9,2 euro in più per famiglia Secondo l’Osservatorio nazionale tariffe della Federconsumatori la bolletta elettrica è aumentata nel 2003 di 9,2 euro rispetto al 2002 (+2,7%) per la famiglia media italiana, con potenza impegnata di 3 Kw, per un consumo di 2.700 Kw di energia in un anno. Occhio all’sms Ogni volta che ricevete un messaggino sms di cui non conoscete la provenienza, tanto più se vi annuncia vittorie di premi o vacanze, evitate di seguirne le istruzioni. Chiamare i numeri indicati comporta in genere costi molto elevati. L’invito viene dalla rivista Altroconsumo. e L’AZ iON Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto (Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg. Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730) Direttore responsabile GIAMPIERO MORET Redazione e amministrazione Tel. 0438 940249 e-mail: [email protected] www.lazione.it Via J. Stella, 8 - Fax 0438 555437 TIPSE - Tel. 0438 53638 - 31029 VITTORIO V. ABBONAMENTI 2004: Annuale (50 numeri) 40 Semestrale 22 Sostenitore 80 Per l’estero chiedere in amministrazione. Conto corrente postale n. 130310 “I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente nell’ambito della nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo.” e L’AZiON Primo Piano Domenica 14 dicembre 2003 e L’AZiON Primo Piano IL NUOVO SERVIZIO CIVILE S ono ancora pochi a conoscere il nuovo Servizio civile, sia tra i giovani che tra gli enti. E non c’è forse un bagaglio sufficiente di esperienze per un primo bilancio. Il nuovo Servizio civile nazionale è cosa ben diversa da quello precedente, legato all’obiezione di coscienza ad armi ed eserciti. Là c’erano spinte motivazionali, legate alla scelta della nonviolenza, e l’obbligatorietà, in quanto sostitutivo al servizio militare in caserma. A scegliere il nuovo servizio civile finora sono soprattutto ragazze, poiché per i maschi resta, ancora per poco, l’obbligo della leva militare. La prevalenza fem- minile potrà dare un’impronta particolare all’esperienza, portando gli enti a privilegiare taluni ambiti e attività rispetto ad altri. Non bisogna nascondere alcuni rischi che possono far naufragare i buoni propositi che hanno motivato l’avvio del nuovo Servizio civile. C’è innanzitutto il rischio che vengano sprecati soldi pubblici per attività socialmente poco significative o, paradossalmente, per “supplire” al volontariato. Quindi diventando una specie di “lavoro socialmente utile”, destinato a non lasciare alcun segno né nella società né nelle persone coinvolte. E c’è il rischio che diventi un “parcheggio” per giovani che hanno difficoltà a trova- re lavoro o pigri. E poi c’è lo spirito con cui i giovani affrontano questa avventura: prevarrà la spinta ideale o il tornaconto rappresentato dai 400 e rotti euro mensili e i punti nei concorsi pubblici? Gli enti convenzionati uesti sono gli enti attualmente convenzionati nel territorio della diocesi di Vittorio Veneto: Caritas diocesana di Vittorio Veneto, Pro loco di Caneva, Pro loco di Combai, Pro loco di Follina, Pro loco di Pieve di Soligo, Pro loco di Portobuffolè, Pro loco di Refrontolo, Pro loco di Sacile, Pro loco di Vidor, Pro loco di Vittorio Veneto, Unpli provinciale Q Domenica 14 dicembre 2003 SCHEDA: Cos’è il servizio civile, chi può farlo, quando, dove... I l Servizio civile volontario è stato istituito con la legge 64/2001 e può essere svolto dai ragazzi riformati per inabilità al servizio militare e dalle ragazze di età compresa tra i 18 e 26 anni. Prevede lo svolgimento del servizio per la durata di 12 mesi, con un orario settimanale di 25 ore. Ai giovani in servizio è riconosciuta una “paga” mensile di 433,80 euro e vengono garantiti, se necessario, vitto e alloggio. Tra gli enti che presentano progetti d’impiego ci sono Acli, Caritas, Aism, Cesc, Arci, Comuni, Regioni, Ulss, Università, Pro loco. Le aree di intervento nelle quali è possibile prestare il servizio civile sono riconducibili a quattro ambiti: assistenza (settori: assistenza, cura e riabilitazione, reinserimento sociale e prevenzione); ambiente e protezione civile (settori: protezione civile, difesa ecologica, tutela ed incre- mento del patrimonio forestale, salvaguardia e fruizione del patrimonio forestale); cultura ed educazione (settori: promozione culturale, educazione, salvaguardia del patrimonio artistico); estero (settori: formazione in materia di commercio internazionale, cooperazione decentrata, interventi post conflitti, interventi peace-keeping, cooperazione ai sensi della Legge 49/1987). I progetti d’impiego dei volontari sono predisposti dagli enti pubblici e dalle organizzazioni del Terzo settore. Tali progetti vengono presentati all’Ufficio nazionale per il servizio civile che li esamina e li approva. La domanda di partecipazione, in carta semplice (redatta secondo il modello allegato 2 del bando), deve contenere l’indicazione del progetto prescelto e va indirizzata all’ente che ha proposto il progetto corredata, ove possibile, di titoli di studio, titoli professionali, documenti attestanti esperienze lavorative svolte. L’ente, dopo aver selezionato i candidati, comunica la relativa graduatoria provvisoria all’Ufficio nazionale per il servizio civile che provvede alla verifica e all’approvazione della stessa. L’Unsc, con proprio provvedimento, dispone l’avvio al servizio dei volontari, specificando la data di inizio del servizio e le condizioni generali di partecipazione al progetto. Nel 2002, primo anno di sperimentazione, sono stati 8 mila 300 i giovani che hanno svolto l’esperienza del nuovo servizio civile, riconosciuto da più parti come momento importante di formazione sociale e civile. “Una scelta che cambia la vita, tua e degli altri” è lo slogan scelto per la campagna nazionale di promozione. Per informazioni su modalità ed enti convenzionati per lo svolgimento del servizio civile gli interessati possono consultare il sito www.serviziocivile.it. INTERVISTA A MONS. NERVO ENZO PERIN E DON DINO PISTOLATO IN CARITAS E ALLA PRO LOCO “Scelta volontaria, non volontariato” Erica e Mary, Dal mondo del sociale dissenso verso la nuova legge due scelte parallele I l servizio civile nazionale (Sci) sta uscendo dalla fase sperimentale. Per capire la novità di questa opportunità abbiamo interpellato monsignor Giovanni Nervo, da sempre attento interprete dell’evoluzione delle diverse forme dell’impegno civile. Perché un giovane dovrebbe scegliere di dare un anno alla patria invece di impiegarlo diversamente? «Oggi, con la sospensione della leva militare, un giovane può fare una di queste scelte: il servizio militare volontario, restare a casa e pensare ai fatti propri, o fare il servizio civile. Penso che la scelta più intelligente sia la terza. Ovviamente tutto dipende da come uno è stato educato nell’infanzia e nell’adolescenza: se a pensare soltanto a se stesso, chiuso nel suo individualismo ed egoismo, o a pensare anche agli altri, come aiutarli, come contribuire a farli felici. Nel primo caso troverà il servizio civile una cosa stupida da lasciar perdere, nel secondo caso un ideale nel quale impegnarsi». Quali sono gli ele- menti negativi e quali invece gli elementi positivi su cui puntare in prospettiva futura? «Comincerei dagli elementi positivi: la conoscenza di realtà e di situazioni umane di emarginazione e di sofferenza, che il giovane chiuso nel suo egoismo non conoscerebbe mai, come hanno sperimentato molti obiettori di coscienza che hanno fatto il servizio civile; l’esperienza di rapporti costruttivi con altri giovani; la prospettiva di nuove possibilità lavorative che soprattutto i servizi alla persona possono aprire ai giovani. I limiti, o meglio i pericoli, penso vengano non tanto dai giovani ma dagli enti e dalle istituzioni che utilizzeranno il loro servizio, se li considerassero soprattutto come “manodopera a costo zero”, non li rispettassero nella loro persona e nelle loro attese e trascurassero di conseguenza la dimensione educativa che, attraverso il servizio, dovrebbe essere prevalente in questa esperienza». Molte associazioni si stanno muovendo per sfruttare questa opportunità: c’è il rischio di scambiare “formazione civile dei giovani” con “manodopera” che copra i problemi di reclutamento delle associazioni? In fin dei conti si tratta di una scelta volontaria del giovane, non di volontariato... Enti e associazioni hanno una responsabilità educativa Questo settimanale è iscritto alla FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici ed associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Socio del CONSIS CONSORZIO NAZIONALE SETTIMANALI SOC. COOP. a r.l. - ROMA «N «È una confusione che occorre evitare con molta chiarezza: il servizio civile nazionale non è volontariato ai sensi della legge 266/91 sul volontariato, perché non è gratuito anche se gli incentivi economici sono limitati. È volontario perché è una scelta, ma non è volontariato nel senso corrente, anche se è un “primo cugino” del volontariato, perché nasce dalle stesse motivazioni, spesso opera negli stessi campi, nasce dalle associazioni di volontariato e prosegue poi in esse il servizio anche finito l’anno ufficiale». La competizione che rischia di crearsi tra enti di accoglienza per avere volontari è positiva? «Se gli “enti di accoglienza” si facessero la guerra per avere i volontari, vorrebbe dire che non hanno capito niente del servizio civile. Credo sia qui il vero pericolo per il servizio civile, la strumentalizzazione degli enti. Il mercato, se non è ben regolato e finalizzato al bene comune, crea proble- Monsignor Giovanni Nervo mi anche in altri campi, ad esempio nelle cooperative sociali: immaginarsi se invade anche questo del servizio civile. Qualche sintomo di questa patologia appare all’orizzonte: ad esempio enti pubblici che aumentano il “soldo” ai volontari con risorse proprie per accaparrarseli. È sperabile che chi ha responsabilità pubblica del servizio civile intervenga per impedire queste deviazioni, e soprattutto le prevenga con normative chiare e tempestive». Cosa dovrebbe offrire quindi il Terzo settore a questi giovani di buona volontà? Come motivarli a scegliere questa opportunità? «Quanto alla promozione del servizio civile mi sembra ci siano due funzioni e due ruoli diversi. Chi ha responsabilità educative – come la scuola, le parrocchie, le associazioni – dovrebbe lavorare sulla conoscenza e sulle motivazioni. Invece gli enti con responsabilità operativa dovrebbero soprattutto elaborare progetti validi da proporre ai giovani. Il rischio è che chi è preoccupato di intercettare i giovani volontari sia meno preoccupato di curarne la formazione attraverso questa esperienza. In tal senso il compito e la responsabilità della Chiesa (parrocchie, consigli pastorali, associazioni giovanili cattoliche) sono evidenti: è un treno da non perdere». (EC) o, non mi piace questa legge. Da anni vado proponendo il servizio civile obbligatorio per tutti, maschi e femmine. A un giovane farebbe più che bene un periodo – magari di soli 3/4 mesi anziché 12 – di vicinanza con gli ultimi della società – anziani soli, ciechi, disabili – oppure con i bambini di asili nido o scuole materne. Ora, invece, il servizio è facoltativo e retribuito». Enzo Perin, direttore di Casa Fenzi nonché assessore al sociale a Conegliano, è perplesso. La sua lunga esperienza di gestione e accompagnamento di obiettori in servizio civile, un’ottantina in una decina d’anni, lo ha convinto che «questa esperienza è di grande utilità per la società e per il singolo». E ricorda alcune “trasformazioni” avvenute sotto i suoi occhi: giovani partiti senza gran voglia di lavorare hanno scoperto, col passare del tempo, l’importanza dell’impegno gratuito, la fatica del vivere e il bisogno di vicinanza di molti anziani. «Ho in mente, in particolare, la vicenda di un ragazzo su cui all’inizio nessuno avrebbe scommesso una lira e che grazie al servizio civile è diventato adulto. Oggi, finito da tempo il servizio, continua a passare per incontrare gli anziani. Per me solo un impegno nel sociale può aiutare la crescita della persona. Sinceramente, pur con tutto il rispetto che posso avere per enti come le Pro loco, non so quale maturazione possa portare un anno di attività nel loro ambito». Oltre alla facoltatività, (in alto) don Dino Pistolato, direttore della Caritas veneziana; (qui sopra) Enzo Perin, direttore di Casa Fenzi, nonché assessore al sociale del Comune di Conegliano Perin non condivide la retribuzione del servizio: «Non vorrei che fosse un modo per mettere da parte qualche soldino. I dati dicono che il servizio civile viene scelto soprattutto al Sud, spesso come ripiego alla disoccupazione, mentre al Nord ci sono poche domande. E poi non mi va l’idea che dia punti per i concorsi». Anche don Dino Pistolato, combattivo e sanguigno direttore della Caritas di Venezia, non è entusiasta della nuova legge: «L’aspetto delle idealità si è molto ristretto, lo abbiamo visto anche nelle selezioni. C’è più attenzione all’aspetto occupazionale che motivazionale. Prima era un servizio all’insegna della gratuità; ora si guarda allo sbocco lavorativo». Nonostante ciò la Caritas veneziana continua a proporre l’esperienza del servizio civile ma con le sue “regole”. «Noi continuiamo a richiedere un periodo di preparazione al servizio, la vita comunitaria e la formazione» spiega don Dino. Un modo per “saggiare” le vere motivazioni di chi presenta domanda. L’ESPERIENZA DELLA PRO SACILE l volontariato incontra l’associazionismo locale e ne nasce un connubio perfetto. Esperienza felice quella che sta maturando a Sacile: nel “giardino della Serenissima” dallo scorso agosto quattro ragazze – tutte universitarie sacilesi – prestano il proprio servizio nelle fila dell’attivissima Pro Sacile. Si concluderà alla fine di luglio prossimo, ma già da maggio arriveranno altre due ragazze. Soddisfatto il presidente Giuseppe Fabbroni: «È un’esperienza inedita mare il proprio territorio? Si può farlo in tanti modi diversi. A dimostrare questo assunto ci stanno pensando Mary Dorigo, 26 anni, di Farra di Soligo, ed Erica Bolzan, 22, di Cappella Maggiore. Entrambe le giovani stanno infatti svolgendo il servizio civile in due enti apparentemente diversi tra di loro, ma in realtà entrambi tesi a svolgere un importante lavoro al servizio del territorio, inteso sia come paesaggio da conoscere e salvaguardare (Mar y) che come comunità dai mille colori, dove le categorie di persone più deboli hanno bisogno di un aiuto (Erica). Partiamo da quest’ultima: «Da un mese sto svolgendo il servizio civile alla Caritas diocesana – racconta – ho scelto questa opportunità dopo aver frequentato l’Istituto turistico a Conegliano e tre anni di lavoro come impiegata a tempo determina- che sta riuscendo molto bene. Le ragazze operano in un contesto che è molto coinvolgente, ed esprimono un’operatività molto valida». Le quattro ragazze stanno svolgendo un lavoro di catalogazione e analisi del materiale giornalistico e iconografico concernente la Pro loco, dal ’49 – anno di fondazione – ad oggi. In definitiva, con molta diligenza e impegno ne stanno ricostruendo la “memoria storica”. Una volta avviati i necessari rapporti di conoscenza e relazione con le realtà della società sacilese – ente locale in testa – le ragazze hanno iniziato a lavorare nel quadro di una serie di “miniprogetti”. In sostanza, mentre due di loro curano la raccolta e la ca- Quattro ragazze intraprendenti I A 3 to. Ma il lavoro in ufficio mi stava stretto e quando Chiara, un’ex Avs, è venuta nella mia parrocchia a raccontare con entusiasmo la sua esperienza in Caritas, ho deciso di informarmi sul servizio civile. Cercavo un ente che mi permettesse di lavorare a contatto con i bambini, perché ero stata volonta- Servizi alla persona e valorizzazione del territorio ria alla casa “Mater Dei” trovandomi bene. È stato difficile orientarmi nella scelta dell’ente, poi sono finita in Caritas». In piazza San Francesco Erica svolge diversi ser vizi rivolti alla persona: dal Centro d’ascolto all’accoglienza donne, dall’integrazione scolastica allo talogazione degli articoli giornalistici sulle attività della Pro loco, le altre due fanno la stessa cosa con i manifesti della Sagra, manifestazione qualificante e indubbiamente centrale nel quadro del vitalissimo mondo associativo sacilese. E dei manifesti, in primavera, allestiranno una mostra che è già molto attesa. «E il bello è che queste iniziative – sottolinea Fabbroni – sono partite da loro, sono frutto di una personale e matura scelta culturale». La Pro Sacile, assieme a poche altre in Friuli Venezia Giulia, ha fatto da “apripista” a questo tipo di interazione volontariato/associazionismo. È stato sufficiente questo primo scorcio di anno per convincere della bontà dell’idea, tant’è che adesso la “novità” andrà ad estendersi a molte altre, praticamente tutte le realtà nel territorio regionale. (VC) sportello immigrati al servizio, due giorni alla settimana, in un centro convenzionato: «Mi piace ciò che sto facendo, la Caritas è un ente che implica il contatto con le persone: senza questa specificità per me il servizio non avrebbe senso. Questo contatto quotidiano mi sta aiutando anche a capire meglio le persone che mi trovo davanti, i loro atteggiamenti». Anche Mary ha scelto il servizio civile, in un ambito diverso da quello di Erica ma comunque teso a valorizzare l’ambito locale: «Dopo l’università (Scienze naturali), da agosto sto svolgendo il servizio civile alla Pro loco di Combai – spiega –, un ente con il quale avevo già collaborato. Sono stati proprio loro a contattarmi proponendomi il servizio civile. Io, infatti, non lo conoscevo, e come me penso che altri si trovino nella stessa situazione. Per questo stiamo cercando di divulgare il progetto». Come va il “lavoro”? «Bene: con le 15 ragazze e il ragazzo che prestano servizio nelle Pro loco stiamo promuovendo il territorio in vari modi: accompagnando in escursione le scuole, proponendo loro il progetto “Natura”, con schede didattiche, sentieri, erbari…». Ma 12 mesi di servizio non sono tanti? «Secondo me è un periodo ragionevole. Ci sono progetti che prevedono attività in più mesi dell’anno, quindi chi sceglie questa avventura ha fin da subito un’idea dell’impegno 4 e L’AZiON Attualità Domenica 14 dicembre 2003 25 ANNI FA LA RIFORMA SANITARIA NordEst Diritto alla salute, NOTIZIE sempre diritto di tutti La manovra fiscale del 2004 per il Veneto Niente addizionale Irpef per i contribuenti veneti, fino ai 14 mila 500 euro. Lo stabilisce la manovra fiscale 2004, varata dal Consiglio regionale veneto a conclusione di una maxiseduta (tre giorni). A non dover pagare l’addizionale saranno non solo i lavoratori dipendenti, ma anche gli autonomi e i pensionati che raggiungono un reddito fino a 15 mila euro. Le aliquote dell’addizionale Irpef per il 2004, oltre tale tetto, saranno tre: 1,2 per cento fino a 15 mila euro (per altre categorie), dell’1,3 per cento dai 15 ai 29 mila euro, dell’1,4 per cento per redditi superiori. Ridotta inoltre dell’1 per cento l’addizionale Irpef per imprese di giovani e cooperative. Turismo in Veneto, l’impegno della Regione Il Veneto è tra le maggiori aree turistiche d’Europa. È la prima regione italiana relativamente alla voce turismo, ed è proprio l’economia turistica la prima azienda del Veneto, con i suoi 14,5 miliardi di euro di fatturato e con 300 mila posti di lavoro prodotti o indotti. Il 20% dei flussi turistici in arrivo dall’estero riguarda questa regione. «Non può non essere grande, pertanto, l’impegno della Regione del Veneto verso un settore così importante da molti punti di vista, sia per le popolazioni che per gli operatori economici, come nel caso del nostro programma per il 2004, basato su fondi di rotazione e di garanzia per agevolare le piccole e le medie imprese, nonché su una straordinaria campagna promozionale, per un totale di 250 milioni di euro di investimenti attivati». Lo ha detto il presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan, che ha aperto i lavori della seconda giornata del Forum europeo del turismo 2003. P roprio in questi giorni compie 25 anni il Sistema sanitario nazionale. Porta infatti la data del 23 dicembre 1978 la legge numero 833, la prima legge organica di riforma sanitaria che istituì il Servizio sanitario nazionale, superando i modelli organizzativi precedenti che legavano la tutela del diritto alla salute allo stato giuridico di lavoratore. Con la 833 si volle invece dare attuazione all’articolo 32 della Costituzione, riconoscendo che il diritto alla salute è un diritto del cittadino e che, come tale, deve essere garantito a tutti senza distinzioni. Inoltre si agganciava il finanziamento del Servizio sanitario nazionale alla fiscalità generale: a parità di “Spesso le famiglie vengono lasciate sole” prestazioni sanitarie erogate ciascun cittadino contribuisce in base alle proprie possibilità di reddito. La riforma introdusse anche altri principi: la globalità delle prestazioni – dalla prevenzione alla cura alla riabilitazione –; il de- SCHEDA / Chi è Tina Anselmi l nome di Tina Anselmi è destinato a rimanere nella storia della Repubblica italiana: nel 1976 fu la prima donna a diventare ministro. Nata a Castelfranco nel 1927, partecipò alla Resistenza e militò poi nella Democrazia cristiana, parlamentare dalla quinta alla decima legislatura, ricoprendo numerosi incarichi. Nel 1976 I NEL 1978 ERA MINISTRO DELLA SANITÀ Anselmi: “Fu una rivoluzione ...ed ora non va smontata!” O norevole Anselmi, come accadde che toccò a lei, prima donna ministro della storia italiana, a portare a compimento la riforma della sanità? «Furono Moro e Zaccagnini, allora presidente e segretario della Democrazia cristiana, a spostarmi dal ministero del Lavoro a quello della Sanità. Mi opposi sostenendo che dovevo portare a termine alcuni impegni che mi stavano a cuore. Invece essi furono perentori: alla Sanità con l’“ordine” di portare a termine la riforma sanitaria. E ricordo che fu una faticaccia: giornate di lavoro che non finivano più, con Maria Eletta Martini fino alle due-tre di notte, costrette ad uscire dai garage, perché se n’erano andati proprio tutti». Quale fu il clima politico che accompagnò il varo di questa L’ex ministro della Sanità Tina Anselmi riforma, alla fine del 1978? «L’approvazione della legge 833 rappresentò una vera “rivoluzione”, possibile grazie ad una maggioranza trasversale strana, anche per la necessità di approvare la legge in fretta, poiché era già stata sancita la cessazione delle mutue e delle casse mutue. Questa situazione contribuì sicuramente a superare ostacoli altrimenti insuperabili. Tanto che ci fu il parere favorevole persino dei medici di base. Eppure lo scioglimento delle mutue e delle casse malattie toccava grandi interessi, con lo spostamento di ingenti capitali. Ma sono convinta che riguardo a questa, che rappresentò una vera rivoluzione per la sanità italiana, ci fossero allora meno ostilità di quello che si possa immaginare: infatti, era una valutazione condivisa pressoché da tutti che il sistema delle mutue e delle casse mutue fosse ormai superato, morto». Quali erano i principi ispiratori della riforma? «Il fondamento della riforma era il diritto alla tutela della salute come diritto di tutti i cittadini, così come sancito dalla Costituzione all’articolo 32. E tale diritto non veniva inteso solo come cura della malattia, significava anche fare prevenzione, fare centramento e la territorializzazione dei servizi, individuando nel modello dell’unità sanitaria locale il più idoneo a individuare la domanda di salute e ad organizzarsi per un’adeguata offerta. Ciò ha certamente contribuito a far raggiun- educazione sanitaria, con riferimento al principio dell’Organizzazione mondiale della sanità, secondo il quale la salute deve essere un “benessere” generale, uno “stare bene”. La difficoltà era quella di mettere in moto sul territorio nazionale una macchina operativa che permettesse di dare attuazione a quel principio. Anche per fare prevenzione, ad esempio, è indispensabile la presenza di strumenti adeguati». Come si incarnava nella società italiana la riforma introdotta dalla 833? «Riconoscendo un ruolo fondamentale al Comune, al sindaco in quanto autorità sanitaria, nella convinzione che nessuno meglio di lui può conoscere le caratteristiche della realtà locale e quindi può attuare una efficace politica di prevenzione. Invece, poi, i Comuni sono stati gere alla sanità italiana standard qualitativi elevati a livello europeo. L’attuazione della 833 ha incontrato difficoltà varie, come quella di uno sviluppo non uniforme dei servizi territoriali e dell’integrazione sociosanitaria. E in anni più recenti, tra “tagli” e aperture ai privati, il riferimento ai principi della 833 appare sempre più debole e contraddittorio. A pilotare il delicato passaggio finale dell’approvazione della legge 833 fu l’allora ministro della Sanità, Tina Anselmi, trevigiana di Castelfranco Veneto, ricordata per il piglio battagliero e appassionato con cui portava avanti le battaglie politiche, senza timori anche nell’affrontare gli avversari più ostili. divenne ministro del lavoro e, poi ministro della sanità nel delicato momento, alla fine del 1978, dell’approvazione della legge 833, che istituiva il Servizio sanitario nazionale. Ha presieduto anche Commissioni parlamentari d’inchiesta di particolare importanza: come quella sulla loggia massonica P2 e quella per la Somalia. È stata anche presidente del Comitato italiano presso la Fao. messi da parte e il potere è passato sempre più nelle mani dei manager, del direttore generale dallo stipendio di svariati milioni al mese...». E oggi? «Oggi si va avanti per “toppe”; si è perso il riferimento ai principi che stavano alla base della riforma. E così vengono smontate scelte politiche che dovevano dare attuazione ai principi della 833 in vari ambiti: psichiatria, tossicodipendenza, anziani. E così non si danno risposte adeguate alle tante famiglie che si ritrovano, ad esempio, con un familiare malato terminale oppure con un malato mentale. È evidente che in certe situazioni la famiglia non ce la può fare da sola; o nel territorio ci sono gli strumenti e gli operatori per assicurare un adeguato livello di interventi e di supporto, oppure si condanna la persona a non uscire più dalla malattia, non si riconosce più al malato la sua dignità di persona fino alla fine della sua esistenza. Ma anche in termini di spesa, se non si fa prevenzione, se non si prevede l’uscita della malattia, si spende di più. Per comprenderlo basta guardare al sistema sanitario americano, che è il più liberalizzato di tutti: è quello più costoso! E, nonostante ciò, crea 60 milioni di “esclusi”; le famiglie vengono lasciate a se stesse. Ora, in Italia, quand’anche si creassero le condizioni finanziarie favorevoli, se mancano gli strumenti non è possibile attuare una politica efficace per la tutela di un bene fondamentale come quello della salute. Facendo venir meno una serie di tutele, di strutture e di servizi si va verso un cambiamento irreversibile, non ci si rende conto che si va verso un Diluvio universale, con conseguenze drammatiche per la nostra società». Il diritto alla salute rimane un diritto fondamentale? «Mi sono rimaste impresse nella memoria le parole che mi disse Dossetti l’ultima volta che lo andai a trovare, due mesi prima che morisse. “Su tutto – mi disse – possiamo accettare compromessi. Ma su scuola e sanità non dobbiamo mollare, perché è su queste due cose che ci giochiamo il futuro del Paese”. Ecco, credo che Dossetti avesse profondamente ragione». Franco Pozzebon Attualità DAL 14 DICEMBRE VARI CAMBIAMENTI Treni: orari nuovi, disagi vecchi N essuna nuova, buona nuova? Non sempre. Nemmeno l’orario ferroviario del 2004, che entra in vigore questa domenica, riser va infatti nuovi treni sulla linea Vittorio Veneto-Ponte nelle Alpi, una tratta che, suo malgrado, detiene un record: è il più lungo segmento di ferrovia italiana a binario unico senza scambi, cioè senza la possibilità che due treni si incrocino. I treni che collegano il Cadore con Conegliano e viceversa resteranno dunque in totale 18 al giorno. Del futuro della linea per il Cadore hanno parlato i Democratici di Sinistra sabato scorso in Biblioteca a Vittorio Veneto. La ConeglianoCalalzo è stata definita una cerniera tra pianura e montagna che secondo il consigliere diessino vittoriese in Regione Adriana Costantini andrebbe sfruttata meglio visto che «avere efficaci collegamenti solo tra est ed ovest potrebbe bloccare lo sviluppo del Veneto». Ecco dunque tornare in auge il progetto del prolungamento della linea da Calalzo verso Cortina e Dobbiaco (e quindi verso l’Austria e la Germania), punto incluso nell’accordo Governo-Regione per le infrastrutture del 2001, per realizzare il quale i sindaci dei comuni interessati non avrebbero opposto obiezioni. Il costo previsto dell’opera, pensata per sgravare dal traffico la statale di Alemagna, è di 850 miliardi di vecchie lire. Tornando al presente, se in direzione nord l’orario 2004 non riserva novità (a parte alcune nuove soste di treni già esistenti a Santa Croce e la soppressione dell’ultima fermata di un treno a Nove), da Vittorio a Conegliano le buone notizie non mancano. Grazie a proteste e proposte di pendolari, associazioni e istituzioni i gravi disagi nati un anno fa con l’orario 2003 sono stati eliminati. Due esempi: il “regionale” delle 7.50 del mattino da Alcuni “vuoti” per i pendolari vittoriesi e coneglianesi I n questa settimana sapremo, dopo il vertice di Bruxelles dei capi di stato e di governo europei, se l’Unione avrà o meno il prossimo anno la sua nuova Costituzione o se dovremo ancora attendere per disporre finalmente di questo fondamentale strumento di integrazione comune. L’adozione da parte dei capi di stato europei della legge fondamentale dell’Unione è stata presentata come la principale sfida del semestre di presidenza italiano. Si sa quanto il nostro capo del governo (e sino a qualche mese fa anche ministro degli esteri) tiene a concludere il semestre con un risultato di prestigio. Nessuno sforzo diplomatico è stato risparmiato in questi mesi per conseguire l’obiettivo. Da alcune settimane però circola un cer- to scetticismo quanto all’esito di questa maratona politica e di pubbliche relazioni. Può anche darsi che sia pretattica e che alla fine i dissidi rientreranno. Ma la sensazione è che probabilmente la decisione sulla Costituzione verrà rinviata di qualche mese. Per la diplomazia italiana e per l’immagine del nostro Paese il danno sarà contenuto; infatti pare che comunque vada in ogni caso sarà Roma la sede della cerimonia di firma del nuovo trattato: la legge fondamentale dell’Unione sarà dunque “il trattato di Roma”. Se la questione fosse puramente turistica o di immagine la no- Vittorio Veneto, che “faceva perdere” la coincidenza a Conegliano per Venezia, pur non cambiando il suo orario permetterà ora di trovare un comodo proseguimento a Conegliano alle 8.13. La “littorina” delle 13.35 da Vittorio Veneto, che costringeva studenti e do- Domenica 14 dicembre 2003 centi prima ad attendere un sacco di tempo in stazione dopo l’ultima campanella e poi ad un’ulteriore lunga attesa a Conegliano verso la Destra Piave, è stato anticipato: partirà alle 13.22 e a Conegliano permetterà di trovare coincidenza con il regionale delle 13.44. Ciò che continua invece a suscitare il malcontento dei pendolari sono i “vuoti” che anche il nuovo orario prevede: da Vittorio Veneto a Conegliano, ad esempio, tra le 6.44 e le 7.51 non ci sarà alcun treno in partenza. Idem dicasi per la tratta Conegliano-Treviso tra le 7.26 e le 8.13. Qui il “buco” è causato dal passaggio, alle 7.49, di sua maestà l’Eurostar, che per la prima volta unirà Udine, Pordenone, Conegliano e Treviso con Roma. Ottima notizia per i (non molti) viaggiatori della lunga distanza, pessima per le centinaia di pendolari locali, le cui abitudini muteranno radicalmente. Buone notizie invece per chi si sveglia presto: è stato ripristinato il regionale SacileVenezia dell’alba: partenza da Sacile alle 4.19, arrivo in laguna alle 5.43. (LA) Bonus natalità, regalo da mille euro D allo scorso 1º dicembre l’assegno di natalità di mille euro per il secondo (o successivo) figlio è un diritto delle famiglie. Le condizioni L’assegno spetta per la nascita del secondo figlio oppure, se è già nato, per ogni figlio che segue. La norma resta in vigore fino al 31 dicembre 2004. Famiglie e single Beneficiaria non è la famiglia in quanto tale, ma soltanto la madre, perché il decreto si limita ad indicare le “donne residenti, cittadine italiane o comunitarie”. Hanno quindi diritto le madri nelle famiglie legittimamente costituite, le donne sole e i rapporti di convivenza, purché le interessate abbiano la resi- ATO VENETO ORIENTALE: L’assemblea dei sindaci approva il “Prg dell’acqua” L ’assemblea dei sindaci dell’Ato “Veneto Orientale”, di cui fanno parte 115 comuni, ha approvato lunedì scorso il Piano d’ambito trentennale, che rappresenta quasi un “Prg dell’acqua”, andando a definire i fabbisogni di ampliamento, innovazione tecnologica e lo sviluppo delle infrastrutture acquedottistiche e fognarie. È stato dibattito acceso tra i sindaci, riguardo alla definizione della tariffa per i consumi idrici, dove ci sono differenze notevoli, con una forbice tra i 70 centesimi e 1,04 euro. La decisione è stata quella di congelare le tariffe per tutto il 2004. Nel frattempo i sindaci dovranno decidere quale metodo applicare a partire dal 2005: se una tariffa unica per tutti 115 Comuni oppure due tariffe differenziate a seconda degli investimenti finora effettuati. UE E “DOPPIA MAGGIORANZA” Il difficile cammino verso la Costituzione stra leadership continentale sarebbe garantita. Un ritardo nell’adozione della Costituzione europea, tuttavia, pur spiacevole, potrebbe essere meno grave di un accordo mal fatto. Ci sono già stati vari segnali preoccupanti di allentamento della spinta all’integrazione. Ultimo e clamoroso la messa in soffitta del “patto di stabilità”, proprio sulla spinta del Paese che più di ogni altro nel 1992 aveva insistito per Nel “Prg dell’acqua” una parte consistente riguarda poi gli investimenti. Nel documento sono stati previsti investimenti per 1.100 milioni di euro, pari a 2.130 miliardi di vecchie lire: nel primo biennio per 56 milioni di euro e nei 15 anni successivi si salirà a 45 milioni l’anno. Si tratterà quindi di un investimento in media di 44 euro per abitante all’anno. Analisi dell’acqua “sospette” – Alla Sisp, Servizi idrici Sinistra Piave srl, sono pervenute segnalazioni da parte di diversi utenti, riguardo a telefonate di una presunta società che si propone di eseguire le analisi dell’acqua potabile. La Servizi idrici Sinistra Piave dichiara di essere totalmente estranea a tale iniziativa, disconoscendo tali telefonate, che potrebbero essere espediente per operazioni poco chiare. introdurlo: la Germania. Si dice che il nodo da risolvere alla conferenza di Bruxelles sarà essenzialmente quello del voto a doppia maggioranza nel Consiglio. In pratica, invece di contare gli stati per raggiungere certe maggioranze (ma non dimentichiamo che su molte questioni essenziali continuerà a vigere il criterio dell’unanimità), sarà necessario contare gli stati e gli abitanti: servirà infatti la maggioranza degli stati rappresentativi di almeno il 50% (o secondo altre proposte il 60%) degli abitanti dell’Unione. La proposta mette d’accordo i Paesi più popo- 5 FINO AL DICEMBRE 2004 losi e quelli piccolissimi. Imbarazza invece due stati “medi”, Spagna e Polonia, che perderebbero il peso decisivo che le regole attuali garantiscono loro. Dopo i segnali di disgregazione evidenziati dalla vicenda del “patto di stabilità”, un ulteriore cedimento al “ricatto” di alcuni governi potrebbe avere conseguenze molto serie sul futuro del processo europeo. Se infatti il “patto di stabilità” può ritenersi un vecchio arnese meritevole di accantonamento, non così la Costituzione europea, che nasce ora e non può permettersi di partire con un simile handicap. Tutto sommato, dare a Spagna e Polonia qualche altro mese per “meditare” e rinunciare al loro oltranzismo non sarebbe un male così grande. Paolo De Stefani denza in Italia e siano cittadine italiane oppure di un Paese dell’Unione europea. Come riscuotere L’ente incaricato di concedere l’assegno è il Comune, che provvederà a verificare i requisiti personali con una procedura semplificata. Il papà (o chi per lui) si reca allo sportello dell’anagrafe per la denuncia della nascita, viene informato della possibilità di ottenere l’assegno di natalità e invitato a presentare un’autodichiarazione sul possesso dei requisiti previsti. Ricevuti i dati, il Comune li trasmette all’Inps il quale predispone il pagamento dell’assegno, alla Posta o in banca, a nome della madre. Redditi familiari L’assegno non è condizionato dai redditi della madre o da quelli della famiglia. Adozioni L’assegno spetta anche per i bambini adottati, dal momento del loro ingresso nella famiglia anagrafica, come secondo o successivo figlio, anche se il primo figlio (o quelli precedenti) sono figli naturali o anch’essi adottati. Non rientrano nel beneficio i casi di affidamento. MONDO ARTIGIANO e L’AZiON PRESEPI Scegliete tra: TERRACOTTA, RESINA, LEGNO.. da cm 6,5 a 125 FONTANINI, TRIPI napoletani, spagnoli, francesi.. CAPANNE MOVIMENTI MOTORINI.. ICONE QUADRI VILLORBA (TV) S.S. Pontebbana incrocio Castrette Tel.e Fax 0422/618688 e L’AZiON A Vittorio quando dici disabili pensi anzitutto a loro: agli ospiti del Piccolo Rifugio, la casa di viale della Vittoria, conosciuta e stimata in città. Con il direttore della casa, il sernagliese Dino Mulotto, cerchiamo di capire cosa ha cambiato l’anno dei disabili per chi con i disabili ci vive ogni giorno e ogni anno. Ma quest’anno dei disabili è davvero servito a qualcosa? «Sì… ma il mio è un sì condizionato. Che si parli di disabilità è sempre un fatto positivo, e quanto si è detto nel corso dell’anno è stato valido e prezioso: ma ora dobbiamo verificare se si concretizzerà anche solo una parte dei buoni propositi. È stato un anno di progetto e pensiero: ora tutti hanno capito cosa serve. È impossibile tracciarne un bilancio adesso: cominceremo a vedere a partire dal 2004 se si realizzeranno le indicazioni emerse». Fra i molti temi trattati non ne è mancato nessuno? «Pur avendone parlato molto, è ancora difficile Veneto Sociale L’ANNO DEI DISABILI AL PICCOLO RIFUGIO Il 2003 per parlare, dal 2004 per fare raggiungere l’integrazione. Ad esempio, ai convegni c’erano genitori di disabili e addetti ai lavori, ma pochi cittadini comuni. E invece noi abbiamo sempre un sogno: che i disabili possano condurre una vita normale, in mezzo a tutti. Non solo a chi è semplicemente in carrozzina, o ha un I “ragazzi” del Piccolo Rifugio lieve handicap psichico, ma anche disabili più gravi. Ma per riuscirci servono molte risorse, sia umane (bisogna mettersi in gioco!) che economiche». I fondi a vostra disposizione bastano per le necessità? «Il 2003 non ha portato grandi cambiamenti; attualmente i fondi sono appena sufficienti. Una parte delle nostre entrate viene dalla Uls, poi ci sono le rette degli ospiti, che sono in parte pagate dalla Regione (solo per i non autosufficienti) e in parte dai Comuni. Riceviamo anche molte donazioni piccole e grandi da privati. Ma dal punto di vista economico il futuro non è roseo, perché la spesa pubblica nel settore sociosanitario diminuisce, mentre gli standard di trattamento sono più esigenti; servono più operatori e il loro costo aumenta. Ma per fare fronte a queste maggiori entrate... con che coraggio ti metti ad aumen- WWW.DISABILI.COM,WEB SENZA BARRIERE l sito www.disabili.com è una testata giornalistica che si occupa dei portatori d’handicap. Il mondo dei disabili viene visto a 360 gradi e il portale è un solido punto di riferimento. La home page è occupata da diverse sezioni tutte rivolte all’aiuto pratico e concreto. Ma non si tratta di un portale esclusivamente burocratico e informativo, offre altri servizi nella casella “aree”. Cliccando su questa si può entrare in chat, conoscere amici, leggere recensioni su film e spettacoli che hanno trattato i temi dell’handicap. “Aiuto” è il nome di una delle sottosezioni: offre la possibilità di avere delle risposte dagli specialisti del I F ino ad oggi per ottenere l’assegno di accompagnamento per invalidità si poteva aspettare anche 14 mesi, anche due anni. Attesa e disagi che ora spariranno, grazie al protocollo d’intesa siglato tra Regione, Inps e le Uls venete. Saranno infatti anticipati dall’Inps prima e dalla Regione poi tutti gli importi arretrati degli assegni di accompagnamento. Tutte le domande accolte, presentate prima del 30 aprile 2003 riceveranno l’assegno a partire dal primo gennaio, arretrati compresi. «È un’iniziativa unica in Italia, perché la legge nazionale fisserebbe il limite massimo a un anno e mezzo. Il Veneto vuole arrivare a 9 mesi», ha commentato l’assessore ai servizi sociali Antonio De Poli. Non dell’Inps, tradizionale capro espiatorio della protesta, erano tutte le colpe dei ritardi. In realtà l’iter burocratico incontra degli ostacoli ben prima, a Domenica 14 dicembre 2003 sito o da esperti esterni. Questa è la colonna portante del sito che offre però anche svago, divertimento e un’agile panoramica sui fatti del mondo. Per chi vuole andare a concerti e altri eventi c’è una lista dei più importanti, con una scheda che sottolinea il modo più “accessibile” per poterne fruire. Più qualche curiosità: c’è uno spazio vip in cui si intervistano personaggi più o meno famosi facendoli confrontare con le tematiche della disabilità. Il sito ha vinto anche il prestigioso premio WWW del Sole 24 Ore per la categoria Sociali. Igor Della Libera REGIONE Stop alle attese per l’indennità di accompagnamento cominciare dalle Uls dove solo per ottenere l’appuntamento per la visita medica si potevano attendere anche sei mesi. Per chi - Sono 110.674 gli invalidi civili nel Veneto. Non tutti hanno diritto, oltre alla pensione di invalidità anche all’assegno di accompagnamento: attual- mente sono poco meno di 74 mila i veneti che lo ricevono. A Treviso sono 24.087 gli invalidi civili, dei quali 18.279 ricevono l’accompagnatoria; a Venezia 11.960 di cui 9.907 con accompagnatoria; a Belluno 6.935 di cui 5.543. Le pratiche per concedere indennità rimaste in arretrato sono 5.576: la provincia di Venezia è tristemente prima con 3.230 “scartoffie”; ma solo 60 a Treviso, addirittura nessuna a Belluno. Serena Spinazzi Lucchesi LAVORO: i corsi del Ceis l Ceis di Belluno propone per il 2004 due nuovi corsi professionalizzanti. Tempo fino al 22 dicembre per iscriversi al corso di “Esperto in erboristeria”, che si svolgerà all’agriturismo sociale La Mela che il Ceis gestisce a Faè. Dura 450 ore, compreso lo stage in aziende del settore; per entrare bisogna superare l’esame di ammissione, il costo è di 750 euro. Si chiudono invece il 7 gennaio le iscrizioni per “Esperto di cucina tipica e pasticceria”: due corsi di 1050 ore, con sbocco possibile di lavoro nella stagione estiva. Due i percorsi: uno gratuito per i minori di 32 anni, un altro aperto a tutti a 25 euro al mese. Per informazioni: www.ceisbelluno.org, 0437-927795. I Dino Mulotto tare le rette agli ospiti?». Quale ruolo ha il volontariato? «Se non lo avessimo faticheremmo ad andare avanti, e offriremmo agli ospiti un servizio meno qualificato. Nell’associazione Lucia Schiavinato, composta dai volontari del Piccolo Rifugio, ci sono circa 50 volontari di tutte le età: il numero è stabile, ma c’è un buon ricambio. E arrivano da tutta la provincia di Treviso». Quali sono i progetti del Piccolo Rifugio per il futuro? «Per dare un servizio Anno europeo dei disabili 2003 migliore agli ospiti, abbiamo un progetto di riqualificazione e ristrutturazione della nostra casa, che non sarà più una istituzione assistenziale, bensì una comunità alloggio. Ma in questi cambiamenti siamo comunque determinati a mantenere il nostro stile di accoglienza, condivisione, accettazione, carità, disponibilità». I ser vizi disponibili nel territorio sono 7 sufficienti? «Abbiamo ancora molti ospiti che attendono un posto in un centro diurno; speriamo di poterli inserire nel nuovo centro all’area Fenderl, anche se non sarà facilissimo. In generale, comunque, cerchiamo di collaborare sempre di più con tutte le istituzioni che si occupano di disabili, nella logica della rete». Come giudica la sensibilità all’handicap nel nostro territorio? «Negli ultimi anni ho visto una trasformazione in positivo: il Trevigiano è una zona con elevata sensibilità nei confronti della disabilità». Tommaso Bisagno “FRUTTO DI UN SOSTEGNO SOCIALE”: mele da record ttantanovemiladuecentosettantacinque euro. Questo il ricavato delle mele biodinamiche vendute in 200 piazze domenica 9 novembre; questo il frutto della fatica e dei sorrisi dei 600 volontari; questa la somma che aiuterà a terminare, come ormai tutti sanno,“Casa Maria Adelaide” a Vidor, comunità alloggio per disabili fortemente voluta dalla fondazione “Il nostro domani”.Ventimila euro in più rispetto l’anno scorso. Ma la fondazione non si ferma qui: sabato 20 dicembre a Breda di Piave viene posata la prima pietra sui 6000 metri quadri della comunità alloggio “Lorenzo Spigariol e Giovanna Minatel”. E la Fondazione dice grazie anche ad Austella Cescon De Polo, maestra elementare di Lutrano, che nel suo testamento ha lasciato beni per decine di migliaia di euro proprio a “Il nostro domani”. O e L’AZiON Economia CONFARTIGIANATO DI CONEGLIANO Artigianato, d’obbligo un’iniezione di fiducia L’ economia italiana mostra larghi tratti di incertezza, talvolta di vera e propria tendenza recessiva. E l’economia di Marca rispecchia la situazione generale: un panorama variegato, quasi a macchia di leopardo, in cui si accavallano nubi e sprazzi di luce. Certamente protagoniste in primo piano le imprese artigiane, spina dorsale dell’assetto produttivo veneto e trevigiano. Abbiamo fatto il punto della situazione con il presidente della Confartigianato mandamento di Conegliano, Sergio De Stefani. Dal quale, pur tra tanti elementi di inquietudine, arriva un messaggio di speranza: «Per il futuro sono ottimista, sono convinto che riusciremo a superare questo momento di stallo. Certo, di strada ce n’è ancora da fare, dobbiamo ragionare chiaramente in una prospettiva europea, dato anche il ruolo che gioca l’euro il cui rafforzamento rispetto al dollaro penalizza fortemente le esportazioni: il Veneto, in particolare, ha un export che supera nettamente l’importazione, con tutto ciò che comporta. Ho fiducia però che il 2004 sarà l’anno della svolta, sull’onda lunga della potente ripresa americana. E la storia insegna che l’Europa, l’Italia beneficiano sempre di questo fenomeno dopo un certo lasso di tempo». Il premio Nobel per l’economia, Sinai, ha confermato, proprio al recente convegno della Confartigianato di Treviso, che oramai la ripresa statunitense c’è, e solida, e viaggia ad un 2,6-2,7 per cento, e che l’anno prossimo dovrebbe balzare al 3,5-4 per cento. «Fermo restando – avverte De Stefani – che non si ripeta un altro 11 settembre, o un’altra crisi internazionale tipo Iraq…». Ma lasciamo la scena internazionale. Qual è, invece, il quadro dell’impresa artigiana nel nostro territorio? Le nubi, come detto, certo non mancano, gli uffici di Confartigianato, a Conegliano, sono un ottimo punto di osservazione, tenuto conto del fatto che ad essa si associano poco meno della metà delle ben oltre tremila imprese artigiane dell’area interessata. Lo stato di salute del comparto mostra alcuni punti di debolezza: il settore tessile-abbigliamento è in difficoltà, il segnale più immediato è la contrazione occupazionale in diverse aziende. A cosa si deve questa crisi? «La risposta è ovvia, c’è la concorrenza dell’estremo oriente, ma anche la politica di delocalizzazione delle grosse imprese. Con ripercussioni molto dure sul contoterzismo. Per la verità, già negli anni Ottanta c’era stata una crisi che aveva decimato questo settore». Per il tessile-abbigliamento allora va così; ma per il resto? «Ci sono attività che invece tengono bene, per esempio il metalmeccanico, che da noi è particolarmente sviluppato. E un settore che va alla grande è quello dell’edilizia, con una caratteristica assolutamente inedita: tutte le imprese nuove sono di extracomunitari (si segnalano soprattutto i macèdoni), confortate da una domanda del mercato che è molto vivace». Nuove imprese che non lesinano la propria adesione alle associazioni di categoria, trovando in esse adeguata ed efficace risposta alle proprie esigenze. Solo quest’anno la Confartigianato mandamento di Sportello del CITTADINO A cura dell’Avvocato NICOLA TODESCHINI FERMO AMMINISTRATIVO DELL’AUTO, CHE CAOS! I l “fermo” amministrativo del veicolo di chi non paga le cartelle esattoriali è illegittimo perché manca il regolamento di esecuzione della legge che lo ha istituito. È quanto ha stabilito il tribunale di Napoli giudicando il ricorso di un automobilista che aveva subìto il fermo da parte di un’esattoria per non aver pagato alcune cartelle esattoriali. La questione è piuttosto complessa e pasticciata perché l’articolo 1 del decreto legislativo 193/2001 aveva modificato l’articolo 86 del Dpr 602/1973 prevedendo, appunto, il fermo amministrativo del veicolo a chi non pagava i tributi notificati con cartella esattoriale, ma rimandando a un successivo decreto del ministero delle Finanze “le modalità, i termini e le procedure” per l’attuazione del fermo da parte dell’esattore stesso. Questo decreto non è mai stato emanato. Precedentemente, però, nota l’Unione nazionale consumatori, la legge 30/1997 aveva ugualmente previsto la possibilità del fermo del veicolo, ma doveva essere disposto dalla Direzio- ne regionale delle entrate e non dall’esattore. Anche in questo caso, le modalità, i termini e le procedure del fermo dovevano essere stabiliti da un decreto del ministero delle Finanze che è effettivamente stato emanato (503/1998), ma che ovviamente riguardava soltanto il fermo disposto dalla Direzione regionale delle entrate e non quello disposto dal concessionario dell’esattoria, che è ancora privo di regolamento di esecuzione. Pertanto, contro quest’ultimo fermo l’automobilista potrebbe opporsi giudizialmente per ottenere non solo l’annullamento del fermo stesso, ma anche un risarcimento e la rifusione delle spese di giudizio. Tuttavia c’è un marasma di competenze perché non si sa a chi ricorrere. In una recente sentenza il Tar della Puglia si è dichiarato competente a decidere su questi ricorsi, ma si sono dichiarate competenti anche alcune Commissioni tributarie provinciali e, come si è visto, il Tribunale di Napoli e ancora, precedentemente, alcuni giudici di pace. Il caos quindi è… totale. Avv. Nicola Todeschini Studio Legale www.Consumerlaw.it Domenica 14 dicembre 2003 Conegliano ne ha associate questo profilo – dagli stessi una buona cinquantina. Un extracomunitari». A questo dato di tutto rispetto. Picco- punto, dunque, è certamenle, piccolissime imprese, qua- te il caso di fare appello alle si sempre familiari. Un qua- doti di creatività, intraprendro di estremo dinamismo, denza, impegno che hanno con sullo sfondo la prospet- fatto grande l’imprenditoria tiva del rientro in patria di veneta. queste persone in tempi reUn altro tassello di enorlativamente veloci. me importanza, e che gioca Un fenomeno curioso, a favore del nostro assetto che la dice lunga, riguarda produttivo, è che la piccola poi gli operatori di origine o- impresa prospera, ha buone rientale nel settore abbiglia- prospettive quando – come mento: «Hanno acquisito una in effetti accade qui da noi – professionalità tale che rie- si trovi ad operare fianco a scono a gestirsi da soli tutte fianco della media e grande le problematiche d’impresa, impresa. Si realizza così il recontabili, conciproco comsulenziali, e copletamento, da sì via. In pratica sola la piccola adesso fanno impresa avrebtutto da sé…». be qualche Torniamo problema in per un attimo al più. tessile-abbigliaPresidente, mento in crisi. per concludeCome invertire re: ritiene sia la tendenza? De utile innalzare Stefani delinea barriere dogaIl presidente Sergio De Stefani nali, buttare le cause della crisi e propone sul tavolo deluna possibile strategia per u- la concorrenza internazionascirne: «All’estero si afferma le la carta del dazio? «Noi non spesso e volentieri che le no- siamo d’accordo su queste istre imprese italiane sono ric- potesi d’intervento; dobbiache di famiglia e povere co- mo essere lungimiranti, e same azienda. Cioè: non c’è svi- per guardare a queste realtà luppo, non c’è crescita se i – mi riferisco è ovvio all’edenari dell’azienda non ven- stremo oriente – come a fugono opportunamente rein- turi, potenziali mercati. Però vestiti in tecnologia, innova- su un punto dobbiamo essezione, ricerca. Oggi, poi, per re intransigenti: le regole le aziende di minori dimen- debbono essere rispettate da sioni non c’è che una via di u- tutti. Se il lavoro minorile, per scita, ovvero il mettersi in- esempio, va assolutamente sieme, l’aggregarsi in con- bandito, lo deve essere qui sorzi. Indubbiamente abbia- da noi come in Cina. Stesso mo perso molto tempo pre- discorso per quanto riguarzioso, in termini di innova- da le certificazioni di qualità, zione tecnologica, e corria- il rispetto dell’ambiente, e almo concretamente il rischio tre delicate tematiche». di venir sopravanzati – sotto Valerio Cupidi Inquinamento, intesa Provincia-Unindustria L’obiettivo è garantire il rispetto delle normative in materia ambientale sulle emissioni inquinanti in atmosfera evitando nuove burocratizzazioni attraverso una procedura comune che porti alle certificazioni Iso 14001 ed Emas delle aziende aderenti. Si tratta del patto firmato qualche giorno fa tra la Provincia di Treviso e l’Area Ambiente Sicurezza insieme al Gruppo Legno-Arredamento di Unindustria Treviso. Il Patto, parte integrante del Piano strategico su cui Provincia e rappresentanti del territorio stanno da tempo lavorando insieme, prevede la nascita del “Manifesto ambientale” per le imprese della filiera del legno-arredamento che saranno chiamate, una volta entrate a far parte del gruppo, ad autocontrollarsi in materia ambientale. La collaborazione di Federlegno e Unindustria sarà determinante in tal senso come garanzia nei confronti della Provincia che comunque effettuerà propri controlli a campione. Oltre al Manifesto il patto prevede anche l’istituzione di un “Tavolo di confronto”, cui siederanno Provincia, Unindustria e Federlegno, Arpav, Regione e altre associazioni di categoria al fine di analizzare le leggi previste in materia ambientale e metterle in pratica al meglio. «L’obiettivo è quello di sburocratizzare i procedimenti garantendo comunque i controlli – ha commentato il presidente della Provincia Luca Zaia – stringere rapporti più stretti con le aziende e garantire una maggiore efficienza. L’aria e l’acqua inquinata ce la respiriamo tutti, anche gli imprenditori stessi». «L’importante è correre sugli stessi binari – ha aggiunto Renato Genovese di Area Ambiente e Sicurezza Unindustria –. Le aziende sono fattore di inquinamento, inutile negarcelo, bisogna dunque limitare i danni». «A Treviso l’industria del legno – ha sottolineato Mario Vizzotto, presidente del gruppo Legno-Arredamento di Unindustria Treviso – è risorsa economica molto importante, ma si usano molti materiali inquinanti. Da tempo lavoriamo su questi problemi e molto è stato fatto ma il problema rimane. La firma proprio a Treviso di questo patto, unico in Italia, dimostra tutta la nostra volontà a percorrere il cammino intrapreso insieme alle istituzioni». Paola Fantin 9 PREZZI Cereali (alla tonnellata + Iva) Frumento tenero nazionale Fino da 190,00 a 195,00 Buono mercantile da 188,00 a 190,00 Granoturco in granella nazionale (umidità 14%) Ibrido giallo Veneto da 169,00 a 170,00 Ibrido giallo Friuli da 167,00 a 168,00 Estero giallo tenero Orzo nazionale (p.s. 60/62 - 14% um.) da 175,00 a 180,00 Prodotti della macinazione Prodotti del grano tenero a) farine con caratteristiche di legge: tipo 00 (ceneri 0,50 - glut. 7) da 315,00 a 320,00 tipo 0 (ceneri 0,60 - glut. 9) da 310,00 a 315,00 b) farine da pasticceria da 474,00 a 484,00 Prodotti del granoturco (franco partenza - imballato) farina bianca granita da 390,00 a 395,00 farina gialla nostrana (nazionale) da 285,00 a 290,00 spezzato di granoturco degerminato tenero da 227,00 a 232,00 Vini (alla produzione, lire per ettogrado) Merlot del Veneto gr. 10-12 da 4,20 a 5,50 Merlot colli trevigiani gr. 10,5/12,5 da 5,20 a 6,20 Cabernet del Veneto gr. 11-13 da 5,00 a 8,00 Raboso rosso del Veneto gr. 9-11 da 5,00 a 6,00 Tocai del Piave Doc da 6,30 a 6,80 Verduzzo del Veneto gr. 10/12 da 4,90 a 5,50 Pinot bianco del Veneto gr. 9,512,5 da 7,00 a 7,50 Pinot grigio del Veneto gr. 9,5/12,5 da 14,00 a 15,00 Chardonnay del Veneto gr. 9,5/10,5 da 7,00 a 7,50 Prosecco del Veneto gr. 10-11 da 11,00 a 11,50 Prodotti avicoli - conigli pollame Uova fresche di gallina (100 pezzi) cat. L grammi 63/73 a 10,00 cat. M grammi 53/63 a 9,20 Pulcini da carne misti (cadauno) da 0,31 a 0,33 Pulcini femmine per uova (cadauno) da 0,60 a 0,64 (prezzi al chilogrammo) Polli allevamento intensivo a terra a pigmentazione gialla - leggeri da 0,91 a 0,93 - pesanti da 0,94 a 0,96 Galline allevamento intensivo a terra - medie da 0,50 a 0,52 - pesanti da 0,56 a 0,61 Galline allevamento intensivo in batteria - medie da 0,42 a 0,44 Anatre mute femmine da 1,80 a 1,84 Faraone all. tradizionale “di voliera” da 1,90 a 1,94 Tacchini pesanti - femmine da 1,28 a 1,30 - maschi da 1,28 a 1,30 Galletti - polli a collo nudo da 1,86 a 1,91 - galletti livornesi da 2,10 a 2,14 Conigli - oltre kg. 2,5 da 2,02 a 2,08 Bestiame suino (prezzi al chilogrammo) Grassi da kg. 90-115 fino a 1,22 Grassi da kg. 145-160 fino a 1,21 Oltre 180 kg. fino a 1,09 Magroni da kg. 40 fino a 1,72 Magroni da kg. 50 fino a 1,68 Magroni da kg. 65 fino a 1,61 Lattonzoli da kg. 25 fino a 2,35 Lattonzoli da kg. 30 fino a 1,94 Prezzi aggiornati a martedì 9 dicembre 2003 e L’AZiON e L’AZiON Chiesa Domenica 14 dicembre 2003 11 IL NUOVO VESCOVO ZENTI “Sempre molto concreto” IL VESCOVO DI VERONA FLAVIO CARRARO DESCRIVE MONS. ZENTI Il primo incontro con una delegazione di vittoriesi AVVISO I Riuniti in cerchio con il nuovo vescovo I l solenne salone del vescovado di Verona, con le immagini dei vescovi veronesi lungo le pareti, contrastava con il gruppo di persone venuto a salutare il nuovo vescovo eletto, monsignor Giuseppe Zenti: seduto in circolo conversava con lui come tra amici di vecchia data. Era il pomeriggio di mercoledì 3 dicembre. A mezzogiorno era stata annunciata, contemporaneamente nelle due diocesi, la nomina del nuovo vescovo. Subito era partita una delegazione, guidata dal vescovo Magarotto e composta da una decina di persone rappresentanti delle varie realtà diocesane. È stato un incontro piacevole. Nessun silenzio imbarazzante. La conversazione è scivolata via liscia, spontanea, con tante domande reciproche. Dapprima sui fatti relativi alla nomina: la telefonata del nunzio lunedì 24 novembre, l’avventuroso viaggio in macchina da solo; lo smarrimento durante il viaggio: «Non conosco Roma e come faccio arrivare fino alla nunziatura?»; lo shock della nomina; il ritorno a casa la sera stessa e l’arrivo alle tre del mattino. Poi il discorso si è portato su cose più sostanziali, sulla situazione della diocesi. Ha confessato di non aver alcun ricordo e alcuna immagine di Vittorio Veneto e del territorio della diocesi. Un legame però è saltato fuori subito, monsignor Giuseppe Carraro che da Vittorio passò a Verona nel 1958. Un legame prezioso perché è il vescovo che lo ordinò sacerdote e del quale nutre una profonda devozione. Poi necessariamente anche Albino Luciani, il futuro papa, ma non erano ricordi che lo rincuorassero molto: «Capirete, con questi predecessori!». Avrebbe voluto sapere subito tante cose della dio- cesi, ma anche i vittoriesi cogliere con amore e rico- vostra decisione sarà anche volevano sapere tante cose noscenza il dono del nuovo la mia». Al momento della da lui e c’è stato un conti- vescovo. partenza si è offerto di fanuo rimbalzo di domande Si è accennato ai prossi- re da guida, con la sua macda una parte e dall’altra. Ha mi passi da fare: dove e china, al gruppo nel traffiparlato delle sue molteplici quando la consacrazione e co di Verona fino all’autoesperienze pastorali, confi- l’entrata in diocesi. Monsi- strada. Così ha incomindando che quella che ha in- gnor Zenti ha lasciato tutto ciato subito ad essere il nociso più profondamente in mano ai vittoriesi: «La stro pastore. (GpM) nella sua vita e dalla quale si è staccato piangendo, è stata l’esperienza di parroco: «Mi sono divertito a fare il parroco. La parrocchia è il mio ambiente naturale». Buone credenziali per i nostri parroci. Si è parlato anche di sant’Agostino, non c’entrava molto con la nuova nomina, ma era naturale che venisse fuori perché si è capito subito che ne è profonpoche ore dalla damente innamorato. Da nomina non si quando lo studiò a fondo, può pretendere in occasione della tesi di laurea in lettere classiche, che il nuovo vescovo indiil santo vescovo divenne la chi il suo programma pasua guida in- storale. Sarebbe, oltretuttellettuale e to, imprudente se lo facesse. Tuttavia, durante l’inspirituale. Ad un cer- contro, sono stati toccati alto momento cuni punti importanti. Quali sono stati i punè entrato anti di forza sui quali ha che il vescoquali convinzioni ha fatto leva nel suo mivo di Verona, tratto? nistero pastorale? padre Flavio «Mi sono convinto che «Ho sempre creduto Carraro – così vuole esse- molto nell’ascolto ed è sta- il primo passo da fare è di re chiamato, to per me di grande utilità. attivare la ragione umana. come anche Dicevo alla mia gente, in Ho, infatti, l’impressione continua a ve- parrocchia, che i più bei li- che, oggi, prima della crisi stire l’umile bri che ho letto, sono state di fede ci sia una profonda saio di frate cappuccino con le persone. L’ascolto dei lo- crisi di ragione. Quando le i sandali ai piedi nudi –, e si ro drammi, gioie e speran- persone non sono più in sono abbracciati affettuo- ze mi ha insegnato a vive- grado di dare le ragioni dei samente. Arrivava dal fu- re. Anche i vent’anni pas- propri comportamenti, la nerale di un santo prete del- sati in Seminario come in- vita si sfascia. Ricordate la diocesi e ha riferito che segnante ed educatore so- quanto raccomanda il Papa Veritatis all’omelia aveva dichiarato no stati preziosi, ma non nell’enciclica che oggi la chiesa di Vero- ringrazierò mai abbastan- Splendor: sono necessarie na perdeva due preti validi, za Dio per avermi dato la due ali per volare verso «quello che è andato in pa- possibilità dell’esperienza Dio, la ragione e la fede. radiso e quello che è stato parrocchiale, a contatto Quando c’è il rispetto della ragione si può dialogare nominato vescovo di Vitto- con le famiglie». E da questo ascolto con tutti, credenti e non rio». Si è visto subito che tra i due c’era un rapporto fraterno. Qualche battuta scherzosa. Ma poi il vescovo Carraro si è fatto serio e ha affermato che Verona si privava di una risorsa importante e ci invitava ad ac- (qui sono e al centro del pagione) Il gruppo di vittoriesi durante il primo incontro con monsignor Giuseppe Zenti Mons.Zenti:“Mi sono divertito a fare il parroco. La parrocchia è il mio ambiente naturale” l vescovo Alfredo, nella sua funzione di Amministratore apostolico, dispone che nella preghiera dei fedeli durante le messe ci sia sempre una preghiera per il vescovo eletto Giuseppe, mentre nella prece eucaristica, fino all’ingresso in diocesi del nuovo vescovo, si continui a pregare per “il nostro vescovo Alfredo”. INTERVISTA DURANTE L’INCONTRO A VERONA Zenti:“Mai separare la fede dalla vita!” A credenti, vicini e lontani, appartenenti ad altre religioni. E dopo aver ascoltato le ragioni altrui, si ha più forza per presentare le proprie. Ragionando si possono affrontare anche i temi più spinosi. Ultimamente, nel giornale diocesano, ho affrontato temi scottanti: il crocifisso nelle aule e le convivenze prematrimoniali. Si può ragionare insieme con la gente anche su queste cose. I problemi esistono bisogna affrontarli, non rimuoverli, se rimossi ritornano, presto o tardi, ingigantiti». È molto fiducioso sulla possibilità di stimolare la testa della gente, nonostante il clima di scetticismo in cui viviamo. «Non bisogna lasciare le persone dove sono per paura di disturbarle. Molti ignorano il vangelo perché sopraffatti da troppe cose. Bisogna offrire loro occasioni di riflessione. L’esperienza della parrocchia mi ha convinto che presentando una catechesi con il taglio giusto, la gente ascolta. A Legnago, la mia ultima parrocchia, ho iniziato una catechesi per adulti su tematiche fondamentali: Dio, l’aldilà, ecc. Catechesi settimanali, due volte al giorno, pomeriggio e sera, partecipavano dai tre ai quattrocento adulti. Non bisogna aver paura di presentare anche il lato esigente del vangelo. L’annuncio acquista in autorevolezza perché si vede che non stiamo vendendo prodotti di scarto, ma cose sostanziali, il senso della vita. Ho sperimentato la stessa cosa anche negli incontri dell’iniziazione cristiana. Avevamo programmato, assieme al cappellano, un itinerario biennale, durante il quale, una volta al mese, era previsto un incontro con i genitori, di domenica. È diventato un momento forte, con la presenza dei due terzi dei papà, che in altre sere non sarebbero venuti». C’è un segreto per rendere così attraente il messaggio del vangelo? «Vi racconto questo fatto. Trentadue anni fa, giovane prete, facevo servizio a San Martino Buon Albergo alle porte di Verona, dove sono nato. Ero convinto che la predica domenicale dovesse essere il momento in cui si scuoteva la gente, cantandogliele di santa ragione. Vedevo, con una punta d’orgoglio, che la gente mi ascoltava. Un giorno un vecchietto, dopo la messa, viene in sacrestia, si pianta davanti e mi dice: “Lei reverendo non sa l’arte della pubblicità”. “Perché?”. “Cosa ha letto oggi?”. “Il vangelo”. “E che significa?”. “Buona notizia”. “Ebbene da domenica prossima ci dia sempre buone notizie!”. Non l’ho più dimenticato! Se non ci fosse stata la parola di questo vecchio, avrei preso nel mio ministero una piega sbagliata. Da allora ho ca- “Aiutare la gente a vedere il lato positivo della vita” pito che la gente ha bisogno d’incoraggiamento e di essere aiutata a vedere il lato positivo della vita che è, poi, il lato di Dio che illumina sempre e non mortifica. È importante sostenere l’aspetto positivo che c’è in tutti. Quando uno si sente apprezzato, dà il meglio di sé». Nella nostra diocesi, forse più che a Verona, c’è una domanda religiosa di massa soprattutto per alcuni sacramenti, ma di dubbia qualità. C’è incertezza: essere più severi o alimentare la debole fiammella? «Mi trovavo l’altra sera in una parrocchia dove si è creata una forte tensione tra parroco e collaboratori laici. Alle loro ragioni il parroco ha risposto in maniera durissima. Io non interverrò mai così. Sono convinto che è possibile sostenere il proprio punto di vista con dolcezza. Bisogna parlare alla mente attraverso il cuore. Soprattutto per chi è seguace di Gesù Cristo che indica l’amore fraterno come base di tutto. Se ho avuto qualche momento di sofferenza nel mio ruolo di vicario generale è nell’aver constatato situazioni di rottura tra pre- ti o tra preti e laici». Da noi si sente forte l’impatto del salto avvenuto in questi anni: da territorio agricolo a superindustrializzato con un diffuso benessere e con grandi cambiamenti anche dal punto di vista politico. «Per quanto riguarda l’aspetto politico, io rispetto l’autorità civile e la distinzione dei compiti, collaborando negli ambiti comuni. Ma sono convinto che non bisogna mai separare la fede dalla vita in tutte le sue dimensioni, compresa quella sociale. L’ho appreso dal mio maestro ideale, sant’Agostino. Sono un appassionato del suo pensie- I tre vescovi padre Flavio Carraro, mons. Giuseppe Zenti e mons. Alfredo Magarotto ro. Mi sono laureato in lettere con una tesi su di lui, aiutato molto in questo dal mio padre spirituale, il canonico Luigi Bosio, grande conoscitore del santo. Anche sulla questione dell’uso della ragione nella fede, di cui si parlava sopra, ho imparato molto da Agostino. Ha questo bellissimo esempio: nel cammino della fede dobbiamo fare come chi naviga in barca. Si devono usare i remi della ragione, ma quando non si ha Il saluto di Azione Cattolica «L più la forza per procedere, allora si deve inalberare la vela della fede, senza, però, abbandonare i remi perché può arrivare una difficoltà improvvisa che richiede una manovra veloce. Ci deve essere sempre questo intreccio tra Parola di Dio e vita. Non fermarsi alla sola analisi della realtà, ma nemmeno alla sola presentazione della Parola. Questo mi ha insegnato il grande dottore». E la meta ultima di questa navigazione? «Non c’è dubbio: Gesù Cristo. Tutto deve portare a lui, il nostro Signore e Salvatore. Ritornando da Roma, dopo la nomina, di notte, agitatissimo, ho trovato un po’ di calma nella pre- ’Azione Cattolica accoglie con gioia e gratitudine al Signore il nuovo Pastore e Le rivolge il più cordiale ed affettuoso benvenuto. Come associazione in questi anni abbiamo sentito di appartenere a questa Chiesa, di essere a pieno titolo nella sua vita e nella sua missione perché il suo Pastore non ha mai mancato di riconoscerla, curarla, diffonderla. Siamo cresciuti nella consapevolezza che l’AC è dono, carisma, per la vita della Chiesa e del mondo, singolare forma di ministerialità laicale. E proprio su questo versante vogliamo assicurare il nostro «specifico contributo per la formazione di un laicato adulto nella fede, per la crescita nella comunione della comunità ecclesiale e per la testimonianza del Vangelo nella concretezza della situazione storica» (art. 20 Statuto). Nell’iniziare il suo ministero episcopale nella Chiesa che è in Vittorio Veneto, il nuovo Vescovo potrà contare su un’AC vitale e desiderosa di continuare a trafficare il suo carisma nella propria comunità e con il proprio Pastore.» ghiera concentrandomi su di lui. Veramente per me, come per ogni credente, il vivere è Gesù Cristo. Ecco, mi sono detto, questo sarà il mio motto: “Mihi vivere Christus”, per me vivere è Cristo. Come per san Paolo». (GpM) I l mattino del 24 novembre monsignor Zenti ricevette una telefonata dal Nunzio: «La attendo nel pomeriggio a Roma». Immediatamente avvisò di questa convocazione il suo vescovo, padre Flavio Carraro. Che commentò: «Vai e accetta». Padre Flavio attendeva da tempo la chiamata a Roma del suo più stretto collaboratore. Perché lo riteneva – per la sua fede, per le sue qualità umane, per la sua esperienza – pronto ad assumere la guida di una diocesi. Padre Flavio, qual è stata la sua reazione quando ha saputo che avrebbe “perso” monsignor Zenti? «Ho detto: finalmente! Sì, perché questa nomina era nell’aria da tempo. A Roma ci avevano dato tanta fretta, il Nunzio ci aveva detto di far presto perché mancano vescovi veneti in Italia, ho mandato, detto, scritto, e non succedeva mai niente. Poi, naturalmente, anche un senso di soddisfazione perché, come confermato dal consenso riscontrato in diocesi, è stata una nomina indovinata. Visto il consenso, anch’io mi sono rasserenato, pensando che le doti di un fratello non dovevano essere mortificate per un interesse personale. Per me è un privarmi di una collaborazione straordinaria, fraterna, intelligente, attenta, riservata. Ne sento adesso di più la preoccupazione, ma questo non mi distoglie dall’essere contento perché la diocesi di Vittorio avrà un Pastore che noi apprezziamo tanto». Cosa pensa che monsignor Zenti porterà a Vittorio Veneto? TESTIMONIANZE / LEGNAGO ni, ma è stato un parroco amatissimo. Tutti andavano da lui, e lui accettava di parlare con tutti». Il racconto sembra quasi assomigliare alle “Vite dei santi”. «Le sue prediche erano meravigliose, brillavano per capacità e competenza, la gente veniva anche dalle parrocchie vicine per ascoltarlo. E non erano troppo lunghe, mai più di 15 minuti». «Mentre don Giuseppe era parroco abbiamo avuto un notevole incremento dei fedeli in chiesa». Ma poi è stato tolto a Legnago: la diocesi lo ha voluto a Verona, come vicario del vescovo. «Don Giuseppe chiamava il suo ufficio “il granaio”, perché diceva che di lì passavano tutte le grane delle parrocchie. Ma credo che abbia saputo dare tranquillità, anche se si trovava in un ambiente certamente non facile». Un parroco benvoluto e il suo...“granaio” S i sentono forti stima, affetto, addirittura trasporto, quasi da affascinato, nelle parole di Aldo Pignata quando gli si chiede di monsignor Giuseppe Zenti. È il vicepresidente del Consiglio pastorale della parrocchia del Duomo di Legnago; è stato nominato proprio dal nostro vescovo, che dal 1997 al 2002 è stato parroco qui, in una delle parrocchie più grandi della diocesi di Verona, tanto da poter sempre contare su uno o due cappellani in servizio. «Un uomo eccezionale – esordisce Pignata su monsignor Zenti –. Benvoluto… disponibile… e di una bontà infinita. È rimasto qui solo cinque an- «Prima di tutto porta la persona. In lui è preminente il cuore accompagnato da una lucida intelligenza. È una persona che sa voler bene, compatisce sia nei momenti di gioia che di sofferenza, si lascia coinvolgere con il controllo di una persona matura, ascolta i problemi e accenna a soluzioni. Poi c’è la forza della sua virilità: pur avendo un’età ancora giovane è passato attraverso diverse esperienze: è stato educatore in Seminario, insegnante di lettere, parroco in due parrocchie diverse. Quando l’ho nominato vicario generale ho sentito molte lamentele. I suoi parrocchiani mi dicevano, con dispiaciuta simpatia, “Ci ha portato via don Giuseppe”». Perché lo ha scelto come vicario? «Posso essere sincero? Prima di tutto perché ne aveva le doti, poi perché ne ho avuto conferma da un significativo sondaggio che avevo fatto, terzo perché mi sono detto: “Bisogna pur si prepari all’episcopato”. Per questo il passaggio migliore è quello di essere vicario generale. Abbiamo lavorato fianco a fianco, la Curia è nello stesso palazzo del Vescovado, sistematicamente martedì e venerdì a pranzo si stava insieme per discutere dei problemi. Questo, secondo me, lo ha introdotto al servizio episcopale. Credo che gli sia servito». Da “fratello” nell’episcopato quale consiglio si sente di dare al vescovo Giuseppe? «Intanto che partecipi sempre alle riunioni della Conferenza episcopale triveneta perché ho voglia di continuare a vederlo... Poi gli direi che continui ad a- vere la prudenza e la carità ardente che ha dimostrato qui a Verona, unite al suo spirito di preghiera e di comunione con Dio. Nonostante il crescere degli impegni continui ad essere uomo di Dio. E sia padre e madre della nostra gente e per esserlo adeguatamente coltivi una reale devozione alla Madonna. Ma quanto ho detto non è che un elencare doti che don Giuseppe ha già». E nel rapporto con il clero? «Visitare quanto più può i preti, se non può raggiungerli personalmente telefonare loro, specialmente nei giorni significativi (anniversario di ordinazione, compleanno, situazione di malattia)». Nella vostra diocesi siete impegnati nel Sinodo. Qual è l’apporto di monsignor Zenti? «Lo sente molto fortemente. Don Giuseppe ha dimostrato sempre molta concretezza. Per lui il percorso deve essere tale da condurre a delle conclusioni. Se il nostro slogan è “Che cosa cercate?”, alla fine dobbiamo dire che cosa abbiamo trovato. Lui è figlio di contadini, è un uomo della terra, va al concreto nel senso migliore della parola. Così nella pastorale e nel Sinodo è preoccupato degli orientamenti operativi». Insomma è pienamente inserito nel cammino sinodale. «Qualora volesse farlo a Vittorio, qui l’ha vissuto tutto, dalla preparazione al primo momento di riflessione e ascolto, fino alla partecipazione alle assemblee». Federico Citron A sostituirlo nel giugno 2002 è stato chiamato il suo compagno di Seminario don Silvano Mantovani. Quando ci risponde ha appena congedato proprio don Giuseppe, che ha celebrato un battesimo nella sua ex parrocchia. Anche lui è pieno di ammirazione: «Il vostro vescovo è mite, schivo; portato all’amicizia e ricco di bontà; ma ha idee chiare, e per portarle avanti accetta anche l’impopolarità». Del suo vecchio compagno di Seminario (come allievi prima ed educatori poi) ricorda anche le passioni. «A calcio se la cavava nella media; ma soprattutto è molto appassionato di fotografia, in particolare di paesaggi e fiori». «Quando era vicerettore del Seminario minore aveva scritto e diretto un film con i seminaristi come attori. Inoltre, era il coordinatore della classe che ha realizzato il canzoniere “Dai che cantemo” (è arrivato anche da noi!), portava i ragazzi in sala di registrazione a incidere». 12 e L’AZiON Chiesa Domenica 14 dicembre 2003 SUSSIDIO DELLA COMMISSIONE TRIVENETA La famiglia, primo luogo della catechesi F amiglia in crisi? Famiglia allo sfascio? È vero, purtroppo. Ma non è tutta la realtà della famiglia. Proviamo a guardarla anche da un altro punto di vista: famiglia come risorsa, nonostante la crisi. Risorsa anche dal punto di vista pastorale. È l’angolo visuale da cui guarda alla famiglia una recente riflessione, agile e chiara, pubblicata dalla Commissione triveneta per la pastorale della famiglia. Il tema è ben definito “Iniziazione cristiana e famiglia”, vale a dire il rapporto inscindibile tra l’educazione alla fede dei ragazzi e la famiglia. Il documento, prima di entrare nel tema specifico, fa alcune considerazioni sulla famiglia che dovrebbero essere ben presenti alla coscienza delle nostre comunità. Si dice che la famiglia è un modo “originario” e “originale” in cui la chiesa si manifesta. Originario, «perché quando Dio ha voluto raccontare se stesso ha chiamato alla vita l’uomo e la donna» facendo così della coppia un segno particolare del suo amore per noi. Quindi la famiglia «manifesta con modalità tutta propria lo stesso mistero ecclesiale che una comunità cristiana locale esprime in un dato luogo». Per questo è detta, giustamente, chiesa domestica. Originale, perché «la comunicazione del vangelo in famiglia si attua in forme e in modi specificatamente familiari, con un linguaggio che è proprio della vita coniugale e familiare». È il linguaggio caldo e coinvolgente della vita. La famiglia, dunque, proprio per questa sua natura è anche il luogo privilegiato della trasmissione della fede. Lo è anche quando la fede dei genitori è vacillante, anche in questo caso restano loro i primi educatori e non possono essere frettolosamente esonerati da questo compito dalla parrocchia: «L’atteggiamento nei confronti delle famiglie cosiddette “poco prati- delle indicazioni pastorali. Viene ripreso e approfondito il concetto della famiglia come ambiente ideale della iniziazione cristiana: «Comunicare l’esperienza di fede non è come fare una lezione, ossia esporre in modo sistematico dei contenuti, è piuttosto narrare ciò che si vive e cercare di raccontare le realtà significative incontrate e le cose importanti successe a ciascuno». E la famiglia è questo luogo in IL VESCOVO DI CONCORDIA-PORDENONE MONS. OVIDIO POLETTO “I genitori sono chiamati a riaprire il Vangelo” I l sussidio curato dalla Commissione triveneta per la pastorale della famiglia reca una presentazione del vescovo di Concordia-Pordenone monsignor Ovidio Poletto, indimenticato vicario generale della nostra diocesi e incaricato della pastorale familiare per la Conferenza episcopale triveneta. A lui abbiamo rivolto alcune domande in merito ai contenuti del sussidio Monsignor Poletto, sembra che la maggioranza delle famiglie che hanno battezzato i propri figli non sia più in grado di trasmettere loro la fede, infatti sono sempre più frequenti i casi di bambini che accedono al catechismo parrocchiale, privi di qualsiasi iniziazione alla fede cristiana. Concorda con questa lettura? Quali sono le cause di questa mancanza? «Certamente corrisponde a verità che molte famiglie sono inadeguate ad essere il soggetto primario dell’educazione alla vita e alla fede. È una con- Mons. Bressan segretario della Conferenza episcopale triveneta a riunione della Conferenza episcopale triveneta ha nominato l’arcivescovo di Trento, monsignor Luigi Bressan segretario della stessa. Il suo compito è quello di coordinare e sostenere l’attuazione degli indirizzi della Cet, predisporre l’ordine del giorno delle riunioni, trasmetterne la convocazione e redigere i verbali, seguire personalmente l’opera degli incaricati, provvedendo all’esecuzione di quanto deliberato e curare i rapporti con i mezzi di comunicazione sociale. L canti” va ripensato in prospettiva sacramentale: tutte le famiglie scaturiscono dalla benedizione di Dio e ricevono i suoi doni, anche se ne restano inconsapevoli. Si tratta allora di costruire occasioni nuove e mezzi rinnovati per portare alla luce e valorizzare tutta questa realtà». Nell’ultima parte si scende nella concretezza “I genitori considerati i principali educatori alla fede” statazione preoccupata che sento ripetere con frequenza nei nostri ambienti. Le cause di questa situazione sono assai complesse. C’è chi, con riferimento all’immagine evangelica di quel tale che incappò nei briganti lungo la strada da Gerusalemme a Gerico, ha affermato che la famiglia oggi è derubata, spogliata e lasciata semiviva. Derubata della fede, spogliata dell’unità e della fedeltà, della gioia dei figli, della serenità e del colloquio domestico. A me sembra, ad ogni buon conto, che non serva fermarsi troppo a sottolineare gli aspetti problematici. Potrebbero ingenerare atteggiamenti crescenti di sfiducia o di rassegnazione». Si insiste perché la famiglia non sia vista solamente come “luogo problematico”, ma anche come “risorsa” per la trasmissione della fede e “luogo privilegiato” della iniziazione cristiana. È realistica questa proposta? «Sì, è realistica. Il fatto che sono in aumento le famiglie che maturano una maggiore consapevolezza del proprio sacramento, del ministero coniugale e del loro compito educativo è un dato al quale vale la pena dare risalto. Bisogna, però, che contemporaneamente lo sforzo catechistico delle nostre parrocchie si orienti sempre più verso gli adulti, in particolare verso i genitori, nel promuovere il loro ruo- Monsignor Ovidio Poletto, vescovo di Concordia-Pordenone; (a destra) la copertina del sussidio su “Iniziazione cristiana e famiglia” lo di responsabili della fede, con iniziative appropriate». Si dice che l’iniziazione alla fede avviene attraverso relazioni di affetto più che attraverso la trasmissione di contenuti. Può spiegare questa indicazione? «Basti dire che è in famiglia che si fanno le prime fondamentali esperienze positive che aprono alla vita come dono accolto e poi da offrire. È nelle relazioni quotidiane di amore che l’esperienza di fede nasce e si sviluppa. La famiglia può comunicare il vissuto della fede semplicemente “con” e “nella” sua storia d’amore. La relazione d’amore con Dio e gli altri passa attraverso questa strada privilegiata. I contenuti della fede, in maniera più organica, troveranno poi nella catechesi parrocchiale la possibilità di essere presentati e assimilati». Che suggerimenti può dare a genitori cui viene raccontata la vita. Un’altra notazione interessante: la famiglia, per sua natura, è un ambiente “sacramentale” in senso umano, per i numerosi segni e riti che in essa si compiono, incominciando dalla tavola comune, quindi è l’ambiente più adatto per la comprensione del sacramento. Nel percorso dell’iniziazione cristiana i genitori devono essere sempre considerati i principache desiderano e si sforzano di educare i loro figli alla fede? «Innanzitutto che siano “elargitori di umanità”. È una espressione del Papa. Essa fa intuire come sia importante che i genitori comunichino ai figli tutto quello che costituisce la ricchezza della loro maturità, facendo sentire il gusto dei valori fondamentali della vita. E poi suggerirei che abbiano il coraggio di “riaprire il Vangelo”. È un gesto forse piccolo, ma decisivo. Metterà in atto meccanismi di conversione che faranno trovare spazio per la preghiera, daranno nuovo significato alla Domenica e alla partecipazione insieme alla Messa. E se il Vangelo resta aperto, aiuterà a giudicare i fatti piccoli e grandi della vita, alla maniera di Gesù, che è quella giusta. I genitori cristiani devono avere il Vangelo in casa e in evidenza, come pure il Crocifisso e qualche immagine bella della Madonna». Si tentano cammini nuovi per la catechesi della iniziazione cristiana: invece delle tradizionali “classi” di catechesi in parrocchia, piccoli gruppi di bambini che si incontrano nelle famiglie, oppure invece delle catechiste, preparare direttamente i genitori che facciano poi la catechesi ai loro figli. Come valuta queste esperienze? «Ogni esperienza che è li educatori e quindi devono essere invitati, qualunque sia la loro posizione di fede, a coinvolgersi in esso, con un atteggiamento positivo nei loro confronti, rendendoli «consapevoli dei valori che già trasmettono ai loro figli». Un passo ulteriore è quello di creare un gruppo di genitori che «si sostengono a vicenda nel cammino di fede e nel compito di educazione alla fede dei figli». Sullo sfondo di queste indicazioni sta l’impegno più generale della comunità parrocchiale che scopre e valorizza il ministero coniugale degli sposi, incominciando dalla preparazione dei giovani al matrimonio. stata pensata e progettata insieme, in parrocchia – non cioè improvvisata o calata dall’alto – va incoraggiata. Oggi è necessario non restare fermi alle esperienze già consolidate. A situazioni nuove bisogna rispondere con esperienze nuove. Evidentemente nessuno deve procedere a ruota libera. L’evangelizzazione, infatti, non è opera di navigatori solitari. Ma cercare forme nuove favorendo il confronto e lo scambio costanti, è una necessità. Il compito dei responsabili della catechesi in diocesi è quello di accompagnare e verificare il tutto». Ci sono altre indicazioni per far diventare la famiglia soggetto privilegiato della iniziazione cristiana? «Suggerirei alle parrocchie di fare il possibile e l’impossibile per essere vicine alle famiglie, per aiutarle, per dare loro opportunità di incontro. Per questo la pastorale parrocchiale deve riscoprire la pastorale delle famiglie, instaurare un rapporto, per quanto è possibile, assiduo, capillare, costruttivo con esse. Questa perseverante e coraggiosa attenzione a tutte le famiglie porterà senz’altro benefici risultati anche per l’iniziazione cristiana dei ragazzi». (GpM) “Le parrocchie siano vicine alle famiglie e offrano loro opportunità d’incontro” e L’AZiON Chiesa Domenica 14 dicembre 2003 13 SPERIMENTAZIONE CON UN GRUPPO CARITAS / L’INCONTRO CON PADRE SERGIO DI COPPIE NEL QUARTIER DEL PIAVE Formatori dei fidanzati C ome previsto dal Piano pastorale diocesano abbiamo iniziato la serie di incontri per i formatori dei fidanzati; è stata la forania del Quartier del Piave ad aprire la sperimentazione di una nuova forma di preparazione delle coppie di sposi che accompagnano i fidanzati verso la celebrazione del matrimonio. Cinque parrocchie, Pieve di Soligo, Sernaglia, Barbisano, Vidor e Col San Martino, hanno inviato delle coppie per un momento di formazione organizzato dal Centro per la pastorale della famiglia diocesano. È stata un’autentica esperienza di testimonianza. Cosa vuol dire? Significa che le coppie partecipanti hanno, innanzitutto, sacrificato una giornata e mezza ad un intenso, per alcuni aspetti anche faticoso, lavoro su di sé e sul proprio vissuto di coppia. Significa che ciascuno, personalmente e come coppia, ha offerto, con molto coraggio e nella fraternità, parte della propria vita perché fosse condivisa dagli altri partecipanti. Significa, ancora, che ciascuna coppia si è lasciata modellare dallo Spirito per poter assumere, nella semplicità, gli stessi atteggiamenti e le stesse attenzioni di Gesù Maestro e compagno di cammino. Davvero una bella testimonianza di vita e di Chiesa! L’impegno di quest’anno del Centro diocesano per la famiglia è orientato proprio a questo: abilitare i coniugi a questa novità di essere e di comunicare l’impe- gno affinché possano esercitare il loro ministero vivendo in modo genuino la loro particolare vocazione e non imitando malamente altri ministeri… L’aggiornamento dei percorsi con i fidanzati esige un rinnovamento che, principalmente, passa attraverso la presenza di coppie “nuove” nel modo di farsi presenti ai giovani, nel linguaggio, nella modalità di relazione e nella cultura cristiana dell’amore. In una società che nei confronti dell’amore o è muta o è trasgressiva, occorrono voci di uomini e di donne che comunichino la loro esperienza di amore che, perché pienamente umano, è luogo rivelativo dell’amore di Dio per l’umanità. Mi sembra che chi ha partecipato al primo laboratorio “Come Gesù: accogliere e comunicare l’amore che salva” ha concluso le due giornate portando a casa: la percezione più netta del dono ricevuto dallo Spirito Santo nel sacramento del matrimonio, un cuore carico di gratitudine per l’amore vissuto nella coppia e trasmesso nella famiglia, la voglia di comunicare con freschezza ed entusiasmo il Vangelo di Gesù vissuto come sposi. Una ricchezza per loro, per i loro figli, per i giovani che incontreranno e per le nostre comunità parrocchiali. Con questa esperienza la forania del Quartier del Piave ha aperto la strada: ora, avanti con coraggio! Don Roberto Camilotti In attuazione del Piano pastorale diocesano LA TESTIMONIANZA “Chiamati ad essere ‘compagni di strada’ dei fidanzati verso il matrimonio” N ei giorni di sabato 29 e domenica 30 novembre, a Vidor, ho partecipato al percorso di formazione per coppie di sposi che accompagnano i fidanzati al sacramento del matrimonio, organizzato dalla Commissione famiglia diocesana. Le due giornate sono state molto intense e ricche di stimoli, sia da un punto di vista spirituale che esistenziale. La proposta, articolata in cinque unità di lavoro, ha avuto il pregio di farci sperimentare, in prima persona, i contenuti ritenuti importanti affinché si sappia essere “compagni di strada” dei fidanzati nel loro cammino verso il matrimonio. Il percorso propostoci con grande competenza da Monica Guarise (psicologa e psicoterapeuta) ha consentito di acquisire maggiore consapevolezza in primo luogo del rapporto di ciascuno con se stesso, in merito al riconoscimento e all’accettazione degli aspetti amabili di sé; successivamente di rendersi conto di come, proprio a partire da ciò, si sia in grado di essere capaci di vero ascolto, accoglienza e comunicazione verso gli altri. Il lavoro prevedeva momenti di riflessione e coinvolgimento a livello personale, di coppia, di piccolo gruppo e di assemblea, anche con la finalità di sviluppare maggiormente la capacità di cooperare ad un progetto comune e di acquisire modalità e strumenti per comunicare la “buona notizia” del matrimonio, a partire dalla propria gioiosa esperienza coniugale. Le varie attività, centrate sull’esperienza dell’essere coppia, ci hanno richiesto un coinvolgimento a 360 gradi: oltre alla comunicazione verbale, sono state sperimentate come canali espressivi di grande efficacia, dandoci modo di comunicare agli altri facendo emergere anche le emozioni, oltre ai pensieri. È stato bello sostare con calma per riscoprire e godere delle proprie qualità e della gioia che scaturisce dall’essere sposi, riconoscendoci ricchi di doni sia singolarmente che come coppia. In un clima di grande rispetto, calore e affetto, ciascuno ha trovato il terreno migliore e il sostegno adeguato per esprimere e condividere il proprio “essere” e la propria esperienza. Per me è stata un’esperienza essenziale per vari motivi: 1. perché si è raggiunta la dimensione più profonda della persona, quella che riguarda il suo essere, il suo esistere. Questo consente di sintonizzarsi sulla lunghezza d’onda di chi ci sta accanto, nel rispetto dei tempi e delle esperienze di ciascuno, e di raggiungerlo così nel profondo del cuore, prima ancora che sul piano del pensiero e del concetto. A nulla serve “dire parole” pur importanti e ricche di valore se non riescono a raggiungere il profondo del cuore; 2. perché ho potuto nuovamente cogliere l’importanza di trovarsi in uno spazio e in un tempo in cui fermarsi, sospendere “il fare” per riportare al centro l’essere; talvolta, anche se con le migliori intenzioni, si corre e si corre, si riempiono le giornate e gli incontri, perdendo di vista ciò che ha più valore; 3. per imparare a essere Chiesa, in cui ciascuno, come parte di un unico corpo coopera con gli altri per la vita e la salvezza di tutti. Brunella Turri Il valore delle adozioni a distanza dei bambini albanesi S e le zone di montagna si spopolano, s’impoveriscono, annaspano nella ricca Italia, figuratevi in Albania. Esempio: regione di Malesia e Madhe, all’estremo nord, e precisamente nei 50 chilometri della valle del Kelmend, da 200 a 1.300 metri di altezza, un fiume in mezzo, poco asfalto, 1.600 famiglie, sparsi villaggetti. Dove però hanno una grande risorsa: padre Sergio Gazzea, francescano di Piove di Sacco, che da cinque anni si dedica a quei montanari. Anche con l’aiuto della nostra Caritas diocesana, o per meglio dire di una famiglia di Anzano, una di Conegliano una di Sarone e dei gruppi del catechismo della parrocchia vittoriese di Meschio. Infatti sostengono a distanza Elson, Pristina, Nikolle e Adelina, Pashka. Alle famiglie di questi piccoli del Kelmend padre Sergio consegna il denaro trimestralmente: ma solo se i bambini vanno a scuola. Ma poiché il sostegno a distanza della Caritas non è solo denaro, padre Sergio è venuto a Vittorio Veneto a incontrare le famiglie adottanti. Ha raccon- Padre Sergio Gazzea insieme alle famiglie che hanno avviato un’adozione a distanza tato un paese dove con il comunismo «erano trattati da schiavi, ma almeno c’era la struttura dello stato; dopo invece è crollato tutto». Dal Kelmend, i migliori cervelli sono emigrati all’estero, o almeno in città. Chi resta nei villaggi ha subito il consumismo – tutto pur di avere televisione, parabola e telefonino – e il libero mercato: a Scutari la qualità delle patate e del formaggio del Kelmend risulta troppo cara anche rispetto alla concorrenza. Restano i difetti, come l’arrogante orgoglio e le vendette; ma si è riscoperta la fede: padre Sergio giunge una domenica al mese in ogni villaggio, e la messa è una festa, con celebrazioni dei sacramenti; ma tutti i sabati ci sono le suore per la cate- chesi; il “Consiglio della Chiesa” con gli anziani ordina il villaggio; e nelle domeniche senza padre, tutti si trovano in chiesa a pregare. E l’economia? Non si soffre la fame, con il proprio campicello e gli animali; ma non si va oltre la sussistenza, “non hanno la minima idea di commercio” spiega padre Sergio. Che sforna proposte per uno sbocco. Prospera l’allevamento di trote, creato con la Caritas vittoriese; si punta sulla produzione di un formaggio di gran qualità, magari la viticoltura. Per informazioni, e per sostenere a distanza altri bambini del Kelmend: Caritas diocesana, 0438550702, [email protected]. Tommaso Bisagno PASTORALE GIOVANILE: Esercizi spirituali, “esperienza di un Amore che trasforma” E rano in 26 i giovani alla ricerca del Cristo Risorto, in linea con il progetto diocesano. Passionali come la Maddalena, di corsa come Giovanni e Pietro, increduli come Tommaso, delusi come i due di Emmaus, ma con un cuore che si lasciava riscaldare, fino ad ardere... È stata d’aiuto una bella icona russa con il Cristo che, disceso agli inferi, risuscita Adamo con le parole suggestive di Epifanio di Salamina: «Svegliati, tu che dormi, e risorgi dai morti... Svegliati, tu che dormi! Non ti ho creato perché rimanessi prigioniero nell’inferno. Risorgi dai morti. Io sono la vita dei morti. Risorgi, opera delle mie mani! Risorgi mia effigie, fatta a mia immagine. Risorgi, usciamo di qui!». E quando è stato dato l’indirizzo del Cristo Risorto, che abita la domenica, toccante è risultata la testimonianza di Clementa Dos Olis Vieira, che ha raccontato come la Guinea Bissau vive il giorno del Signore. Alto l’ascolto, partecipate le Eucaristie, sentita la preghiera, forte l’amicizia, sofferente talvolta il silenzio. Degna anche la conclusione festosa con quella torta che festeggiava gli anni di Marco. Un’esperienza che la Pastorale giovanile è disposta a ripetere, se altri giovani lo vorranno. don Pierino Bortolini La testimonianza di alcuni partecipanti «Esercizi spirituali per giovani. Roba per preti e suore?! No!... Roba per cristiani semplici e veri!...» (Milena, Oderzo). «È la prima volta che partecipo agli esercizi spirituali... Li avevo scartati perché dovevo partire per Istanbul. Ma non ho rimpianto un solo istante quella mancata partenza. E non tanto per la paura d’un attentato, quanto per la riuscita di un dialogo più intimo con Lui...» (Laura, Visnà). «Staccare la spina dal solito quotidiano per fermarsi a meditare sulla nostra fede, fa molto bene sia allo spiri- to che al corpo. Provare per credere!» (Tiziana, Parè). «Il meraviglioso suono del silenzio risveglia in me la musica della preghiera» (Matteo, Oderzo). «Solo uno sprovveduto penserà a quel silenzio come ad una perdita di tempo... Rimane invece l’esperienza di un Amore che trasforma...» (Michele e Bernardetta, Lutrano). Altri due anonimi scrivono: «Mi piace quel Gesù che ci incoraggia a gettare le reti da un’altra parte...». «Gli esercizi spirituali... Magari tutti li facessero. E non sono un tempo che noi offriamo al Signore, ma una grazia che lui ci dona...». «Ho imparato a gustare il silenzio: lo preferirò alla vita rumorosa... Invaso dalla solitudine, talvolta pensavo: Non ce la faccio, non ce la farò mai.... Ma adesso non mi darò più per vinto... E mi fermerò ad ascoltare...» (Marco, Faè). 14 Domenica 14 dicembre 2003 e L’AZiON Chiesa LA PRIMA TAPPA VERSO LA BEATIFICAZIONE MONS. SOSSAI ZANDONADI SI PROPONE DI RIUNIRLI Padre Rossetto, testimone della fiducia in Dio Vescovi brasiliani I santi ci sono, perché Dio continua a inviare i suoi profeti, che intersecano le nostre strade e ci provocano con la loro esemplarità sempre attuale. E attuale è padre Gioachino Maria Rossetto, dei Servi di Maria di Monte Berico (1880-1935), la cui figura interessa direttamente anche la diocesi di Vittorio Veneto. Nel 1995 è stato chiesto alla Chiesa che ne sia riconosciuta ufficialmente la santità, e il prossimo 20 dicembre a Monte Berico il nuovo vescovo di Vicenza monsignor Cesare Nosiglia celebrerà la chiusura solenne del processo diocesano, prima tappa del cammino verso la beatificazione. In questa fase sono stati raccolti tutti gli elementi per valutare se la causa di padre Rossetto possa essere sottoposta alla Santa Sede. E se è durata ben otto anni, non è stato perché si siano presentate delle incertezze, ma a motivo del molto materiale da esaminare. Era necessaria un’ambientazione storica ad ampio raggio, perché padre Rossetto ha operato non solo a Vicenza, dove nella basilica di Monte Berico ha svolto un ministero intenso che ha fatto rifiorire la devozione alla Madonna e l’amore alle Missioni, ma anche a Venezia e in terra di missione (in Sud Africa); e nella diocesi di Vittorio Veneto, dove negli anni Venti il vescovo Eugenio Beccegato lo volle suo delegato per le Ope- re missionarie e direttore responsabile del bollettino missionario locale. Occorreva inoltre sentire le testimonianze delle persone che lo avevano conosciuto bene. Soprattutto bisognava raccogliere i moltissimi scritti, di cui la maggior parte è inedita, ed esaminarli dal punto di vista teologico e spirituale. Questo lavoro ha Padre Gioachino M. Rossetto, operò per vari anni nella diocesi richiesto un impevittoriese; fondò la “Famiglia dei figli e delle figlie di Dio” gno notevole, e la sua conclusione è stata ampiamente positiva: pa- morte ha avuto il duplice ricodre Rossetto merita che si pro- noscimento di Istituto secolare ceda verso la sua beatificazione. femminile e di Unione sacerInfatti è stato rilevato che e- dotale, intitolati a San Raffaele gli ha vissuto in modo eroico le arcangelo, con sede in Vittorio virtù cristiane. In primo luogo Veneto. Oltre che le sue virtù, il prola carità, che in certe situazioni, cesso diocesano ha rimesso in come ad esempio evidenza la spiritualità che le durante la guerra sosteneva, e che padre Rosset1915-1918 a Folli- to ha trasmesso con la parola e na, dove svolgeva con gli scritti, ma prima ancoil ministero sa- ra con l’esempio, e cioè l’apcerdotale, ha te- profondimento del mistero delstimoniato sino a la paternità di Dio, e quindi l’abbandono totale alla sua volontà. compromettere La dimostrò anche con la sela salute. E le virtù ine- renità con cui accettò la malatrenti ai suoi voti tia che lo colpì a più riprese, sireligiosi, cioè la no a una paralisi progressiva castità, la povertà che lo condusse alla morte a 55 e l’obbedienza. Quest’ultima gli anni, l’11 giugno 1935. Con il processo diocesano divenne particolarmente dura, e quindi più meritoria, nell’ulti- dunque si è constatato che pamo decennio di vita, quando nei dre Gioachino M. Rossetto è usuperiori e nelle autorità eccle- na figura di eccezionale statura siastiche incontrò incompren- spirituale, da far conoscere e da sioni e ostilità a motivo della fa- proporre come esemplare. E se miglia spirituale da lui fondata, arriverà ad essere proclamato che denominò “Famiglia dei fi- santo, sarà il santo della fiducia gli e delle figlie di Dio”, e che in Dio, che ci è Padre. don Mario Albertini soltanto diversi anni dopo la sua Sabato 20 dicembre a Vicenza la chiusura del “processo” diocesano di origine italiana U na prova di quanto vasta sia stata l’immigrazione italiana in Brasile è il numero attuale dei vescovi, discendenti da italiani. Sono circa una quarantina che porta un chiaro cognome italiano, spesso doppio cognome, secondo l’uso latinoamericano, quello materno e quello paterno. Uno di questi è monsignor Decio Sossai Zandonadi, vescovo di Colatina, diocesi dello Stato Spirito Santo, uno degli stati dove più intensa è stata l’immigrazione italiana, in particolare quella veneta. È venuto in Italia invitato dai cugini della Somec a celebrare i 25 anni di attività della ditta e a benedire i nuovi stabilimenti di Zoppè. Ma soprattutto per concretizzare la richiesta dell’associazione “Trevisani nel mondo” di incontrare in Brasile, durante l’assemblea della Conferenza episcopale brasiliana, i vescovi di discendenza italiana, per arricchire la conoscenza dell’immigrazione italiana. A questo scopo ha sentito anche monsignor Ravignani, incaricato della Cei dell’organismo per le migrazioni, la “Migrantes”, invitandolo a partecipare all’incontro. Le famiglie Sossai e Zandonadi partirono sul finire dell’Ottocento da Santa Lucia di Piave e da San Michele di Piave. Il bisnonno Zandonadi si radicò in quella terra dove oggi sorge la cittadina di Venda Nova, che significa “nuova bot- Con il proposito di raccogliere e valorizzare le tradizioni degli immigrati italiani ADOZIONI NOVA ESPERANZA, COPBEM, PASTORALE INDIGENA (BRASILE), PROGETTO SAT (SCUOLA A TUTTI) CONGO, KENYA, CIAD, ETIOPIA E GUATEMALA Dal c/c postale Badocco GianFranco, Motta di Livenza 52; Dalla Betta Renato, Pieve di Soligo 30; Rivaben Ermenegildo, Oderzo 25; Zambon Giuseppe, Pieve di Soligo 100; Herbst Anna, Oderzo 150; Citron Mara, S. Lucia di Piave 150; Giubilato Dora, Conegliano 26; Battistella Pierina, Villanova di Prata 100; Pro loco Villanova di Prata 300; Forner Lucia, Conegliano 100; Forner Maria, Fontanelle 50; Giacomin Irma, Oderzo 75; Dalla Torre Rosa, Villanova di Prata 100; Piazzetta Mario, Mel 52; Samassa Gabriele, Oderzo 104; Dal Poz Gianni, Colfosco 20; Catto Stefania, La Salute di Livenza 200; Bertazzon Stefano, Farra di Soligo 52; Boscariol Francesco, Cordignano 150; Badocco Maurizio, Cessalto 150; Visentin Mario, San Giorgio di Livenza 160; Nallin Odetta, Oderzo 150; Scapola Luigino, Ceggia 310; Bianco Carla, Soligo, 100; Orsini GianFranco, Mel 26; Concetta Carlin, Mel 26; Stefanel Bruna, Oderzo 150; Elca srl di Modolo C., Oder- zo 310; Bazzo Giuseppe, Sacile 75; Camerotto Giuseppe, S. Giorgio di Livenza 20; Comel Fabio, Mel 52; Vadagnin Rosa, Mel 52; Panigos Regina, Oderzo 43; Catto Romina, S. Stino di Livenza 200; Ronchi Riccardo e Nives, Oderzo 620; Dal Bo Ida, Oderzo 129. Dal c/c bancario Campanile Michele, Sacile 300; Fattorel Fabio e Barbara, Cappella Maggiore 300; Carnelos Giuliano, Brugnera 50; Sandrin Bruno, Brugnera 250; Parrocchia di Chiarano 500; Granzotto Ada, Susegana 1200; Favrel Pietro, Susegana 250; Tabacchi Giuseppe e Silvana, Susegana 200; Calcinotto Walter, S. Giorgio di Livenza 200; Tolot Anna Maria, Vittorio Veneto 150; Tomasi Barbara, Tarzo 150; Bocus Silvana, Susegana 102; Pillot GianCarlo e Pasqualina, Colle Umberto 25; Centro di servizio per volontariato di Treviso 1686; De Conto Francesca e Diego, Pieve di Soligo 26; Fornasier Pietro, Pieve di Soligo 15; Gruppo Can- tori, Colle Umberto 650; Da Frè Silvano, Brugnera 50; Zaccarin Luigi, Villanova di Prata 100; Sonego Ivan e Elda, Pianzano 1200; Benetti Ivo, Vazzola 1000; Truccolo Alba, Brugnera 620; Benedet Sergio, Conegliano 400; La Grassa Manuela, Pordenone 340; Galli Carlotta, Fiume Veneto 250; Salvador Fosca, Gaiarine 250; Bianchini Maria, Casarsa della Delizia 247; Boer Giuseppina, Prata di Pordenone 210; Galli Patrizia, Porcia 200; Loren Babuin, Roveredo 150; Dal Cin Michelangelo, Conegliano 200; Zanardo Maria Teresa, Susegana 250; Zanardo Antonio e Mara, Susegana 160; NN. Susegana 50; Plotti Mariano, Susegana 52; Boscaratto Mario, Susegana 52; Parmesan Sergia, Orsago 50; Gruppo Preghiera, San Fior di Sotto 200; Operaio biscottificio Doria 70; NN. Orsago 100; Lettigi Evelina e Domenico, Bocca di Strada 75; Passon Bof Alda, Bocca di Strada 75; Tormena Rosalba, Bocca di Strada 40; Zaramella Marisa e Francesco, Bocca di Strada 50; Celotti Ada e Italo, tega”, certamente una prima attività commerciale per i bisogni degli immigrati, attorno alla quale poi si sviluppò la città. Oggi lo Stato dello Spirito Santo è relativamente sviluppato, con città e industrie. Allora era interamente coperto da foresta e i primi immigrati vi si stabilirono, senza altra risorsa se non le proprie braccia e la volontà di incominciare una nuova vita. Il padre di dom Decio (con il “dom” vengono chiamati i vescovi in Brasile), Massimo Zandonadi, nato a Venda Nova, era un appassionato della cultura italiana sviluppata in terra brasiliana, scrisse parecchi libri sull’argomento e lasciò una ricca documentazione raccolta oggi dalla Fondazione che porta il suo nome. Il Vescovo ha ereditato questo interesse, ha, infatti, subito accolto l’idea del convegno dei vescovi, preludio di un maggiore impegno per raccogliere e valorizzare le tradizioni degli immigrati italiani, ancora vive, non solo in quello Stato, ma anche in tanti altri del Brasile. Interessanti sono, secondo il Vescovo, gli aspetti culturali, come la conservazione della lingua veneta, che è parlata ancora in famiglia dalla terza o quarta generazione, poi i canti, i ricordi della grande avventura e, andando più in profondità, i valori di laboriosità, creatività, intraprendenza e onestà che caratterizza queste famiglie, compreso l’aspetto religioso. Questi immigrati, infatti, abbandonati a se stessi per molto tempo, senza alcuna assistenza religiosa, svilupparono una religiosità popolare, molto viva ancor oggi, che merita grande attenzione da parte della pastorale ufficiale della Chiesa brasiliana. La nostra diocesi è interessata a queste iniziative, non solo perché molti dei discendenti italiani sono originari dei nostri paesi, ma anche perché la prima nostra apertura missionaria è avvenuta, quarant’anni fa, proprio in quelle terre, nella diocesi di S. Mateus, confinante con la diocesi del vescovo Zandonadi. È da ricordare anche che la “Trevisani nel mondo” ha come consulente ecclesiastico un nostro sacerdote, don Noè Tamai, parroco di Sarano, già missionario in quelle terre. Infine, non dimentichiamo che ci sono altri vescovi brasiliani la cui famiglia è originaria della nostra diocesi, come monsignor De Conto di Miane, monsignor Pagotto di San Fior, monsignor Bertagna di Cimetta e monsignor Tomasella di Lutrano. Bocca di Strada 75; Gruppo Campolongo, Conegliano 1122; Chiesurin Pietro, Susegana 50; NN. Susegana 50; Mura Franco, Pieve di Soligo 26; Parrocchia Pieve di Soligo, mercatino e offerte 1115; Parrocchia Stevenà 375; Viterbi Clara,Vittorio Veneto 10; De Faveri Marcellino, Pieve di Soligo 26; Zambon Barbara, Pieve di Soligo 100; Parrocchia Sacile 200; Lucchese Stefano, Sacile 100; Parrocchia Cordignano 525; Basso Bruna, Pieve di Soligo 55; Parrocchia di Cessalto 425. Elenco fino al 30 novembre 2003 - Un grazie di cuore a nome degli adottati. Un augurio sincero di S. Natale e sereno anno nuovo! e L’AZiON Chiesa Domenica 14 dicembre 2003 15 INIZIATIVA PER LE MISSIONI D al Vangelo di Luca 3, 10-13: «Le folle che chiedevano il battesimo interrogavano Giovanni dicendo: «Che cosa dobbiamo fare?». Giovanni rispondeva: «Chi ha due tuniche ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare faccia altrettanto». Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare e gli chiesero: «Maestro, che dobbiamo fare?». Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato». Il Ministero degli esteri italiano, con 30 milioni di euro per la cooperazione non erogati e più di 250 progetti nei paesi poveri bloccati, sta affossando le Ong italiane, le entità di volontariato, gli organismi che hanno una presenza capillare in mezzo alle popolazioni più abbandonate della terra. Questi progetti non ricevono più i finanziamenti che erano stati regolarmente approvati dal Ministero degli esteri e dovevano essere ripassati alle organizzazioni di volontariato e cooperazione. È uno Stato che viene meno agli impegni presi in favore dei dimenticati della I “TAGLI” DEL GOVERNO ALLA COOPERAZIONE NEI PAESI POVERI “Chi ha due tuniche ne dia una a chi non ne ha” storia. Eppure la finanziaria del governo italiano dello scorso anno prevedeva l’aumento di 10 milioni di euro per il 2003 per lo sviluppo dei Paesi poveri. Invece di aumentare, gli aiuti diminuiscono o vengono addirittura tagliati. Questo vuol dire sospendere gli aiuti ai partner nei Paesi del Terzo mondo, vuol dire sospendere atti- “Sospendere gli aiuti vuol dire sospendere attività vitali” vità vitali, far rientrare i volontari e infine lasciare soli i popoli che hanno più bisogno della nostra solidarietà. Questo vuol dire tagliare i soldi a delle scuolette nella miserabile periferia della capitale di Haiti; vuol dire chiudere la collaborazione con il centro che fabbrica protesi per i ragazzi che hanno perso le gambe con la mine antiuomo (mine italiane?) disseminate in territorio angolano; vuol dire non pagare le infermiere dell’ospedale per bambini denutriti in Ecuador; vuol dire tagliare lo stipendio agli educatori del centro di recupero per bambini di strada a Sao Paulo in Brasile. E noi cittadini italiani dobbiamo osservare passivamente questa situazione? Cosa facciamo per difendere una cultura di solidarietà? Cosa facciamo per essere vicini a coloro che non contano niente? La gente che si faceva battezzare da Giovanni chiedeva cosa doveva fare e lui mostrava la strada della condivisione e solidarietà, che può essere personale ma anche istituzionale. Con queste riflessioni chiudo la mia collaborazione con “La Sosta”, questo angolo di giornale che mi ha permesso di dar voce a chi non ne ha, costruendo così legami di conoscenza, sensibilità e vicinanza. Grazie a tutti e tanti auguri di buon Natale. Imelda Bornia Guanambì Brasile OGGI Domenica Domenica 14 dicembre 2003 – III d’Avvento (Sof 3, 14-18; Is 12, 2-6; Fil 4, 4-7; Lc 3, 1018) Terza settimana del salterio In quel tempo, le folle interroga vano Giovanni, dicendo: “Che cosa dobbiamo fare?”. Ci sono tanti tipi di domande. Ci sono domande di cortesia: “Come stai, come va?”. Ci sono domande che chiedono informazioni: “Che tempo fa, quanto costa?”. Ci sono domande che vogliono mettere alla prova l’altra persona, come le interrogazioni a scuola, gli esami… In questi casi, si tratta di domande che non dicono molto della nostra personalità. Ci riguardano sì, ma fino ad un certo punto. Queste domande dicono, sì, qualcosa di noi: la nostra cortesia, la nostra cultura, ciò che ci interessa… Ma non dicono la nostra vera identità e non cambiano molto della nostra vita. Ci sono, invece, altre domande che ci toccano profondamente – toccano il “santuario” della nostra esistenza – e ci mettono in gioco. “Che cosa dobbiamo fare?” è una domanda di quelle. A questa domanda le folle non arrivano per caso ma perché messe in crisi dalle dure parole e dalla testimonianza forte del Battista, che non ha scrupoli a gridare: “Razza di vipere”. Il Battista è uno che sa suscitare domande giuste. Anche noi, come Chiesa e come credenti, dovremmo imparare a suscitare domande così. “Che cosa dobbiamo fare” è una domanda pratica e riguarda l’agire. È una domanda che muove dal cuore della persona e ne mette in gioco il futuro e le energie. È una domanda che rivela e attiva una ricerca autentica di senso e di salvezza. Ad una domanda così si arriva dopo essere stati messi di fronte ad un muro oppure ad un bivio. Quando si riconosce di essere stati ingannati o di aver sbagliato e che da soli non si sa come fare per riparare. La realtà fa aprire gli occhi e sbattere il naso: lo fa anche sanguinare. Benedetto quel sangue, se ci fa aprire gli occhi. Benedetto quel “razza di vipere”, quella “scure, posta alla radice degli alberi” o quel “ventilabro”, pronto a ripulire l’aia, se tutto questo ridesta l’uomo al caso serio della propria esistenza e lo spinge a cercare Dio. Ad una domanda così arriva chi è umile ed è passato attraverso l’umiliazione, dolorosa ma istruttiva. L’umile ha imparato che non attraverso la propria forza viene la salvezza, ma che essa è dono da chiedere e conquistare. Quanto costa quest’umiltà ma “Un posto al tuo pranzo di Natale” A nche per il Natale 2003 il Centro missionario diocesano propone l’iniziativa “Un posto al tuo pranzo di Natale”, un modo per condividere concretamente la gioia dell’arrivo di Gesù insieme ad altri. Lo slogan scelto per l’edizione di quest’anno è: “A Natale fa spazio mella tua casa a uno dei missionari diocesani”. Ed in ricavato andrà, infatti, a sostenere una delle missioni in Brasile, in Ciad e in Congo, dove operano i missionari diocesani: don Antonio Pianca, don Armando Bucciol, don Gianfranco Armellin, don Giovanni Zanchetta, Imelda Bornia, don Livio Dall’Anese, don Massimo Bazzichetto, don Adriano Bellotto, Antonia Simionato, don Carlo Maccari, don Tarcisio Bertacco. A VITTORIO: Incontro dei ministri straordinari della comunione D omenica 14 dicembre in Seminario a Vittorio Veneto, dalle 14.30 alle 17 si tiene l’incontro di formazione permanente per i ministri straordinari della comunione, rivolto ai ministri della parte alta della diocesi. Sussidio liturgico per il tempo di Natale È in preparazione il sussidio liturgico per il tempo di Natale a cura dell’Ufficio liturgico diocesano. Quanto prima verrà fatto pervenire nelle parrocchie, mentre ci saranno copie disponibili anche alla Libreria del Seminario di Vittorio Veneto. AZIONE CATTOLICA N ell’immediata vicinanza al santo Natale, l’Azione Cattolica propone agli adulti e ai giovani una Lectio Divina guidata da don Gianpietro Zago. L’appuntamento è per venerdì 19 dicembre, a Conegliano nella Casa dello Studente, con inizio alle 20.30. Si consiglia di portare la Bibbia. CURIA: Chiusura per le feste natalizie P er le festività natalizie gli Uf fici della Curia resteranno chiusi dal 24 al 28 dicembre e da 1 al 6 gennaio 2004. quanto è preziosa! Che cosa dobbiamo fare, Giovanni, come diocesi e come parrocchia, all’inizio di questo nuovo millennio? Che cosa dobbiamo fare, come cristiani, nella nostra vita quotidiana? Che cosa dobbiamo fare, per liberarci dalla stupidità e dalla banalità che fanno vivere parte della nostra vita alla superficie di noi stessi? Che cosa dobbiamo fare di questa nostra vita, Signore, per essere come tu ci vuoi? Aiutaci, Signore, a fare le domande giuste. Per la liturgia. Il sussidio “Celebriamo l’Avvento” invita a mettere in evidenza la dimensione gioiosa della liturgia di questa domenica (detta anche Gaudete e dal colore liturgico “rosaceo”) e propone il rito di accensione del terzo cero della corona d’Avvento (cero della gioia). Anche il gesto proposto per l’offertorio (un ramo di calicantus) è particolarmente espressivo del clima d’attesa pieno di speranza. Don Alessio Magoga USMI / RITIRO PER TUTTE LE SUORE DELLA DIOCESI S abato 13 dicembre dai padri Cappuccini di Conegliano ci sarà un ritiro spirituale per le suore di tutta la diocesi in preparazione al Natale. L’inizio è previsto per le 8.30. Il relatore è don Giorgio Scatto. te Offer Mese di novembre 2003 Per la Casa Mater Dei In memoria di suor Elena Michelin: giocatori e dirigenti dell’As Vittsangiacomo 320,00, Parrocchia di Santo Stefano di Pinidello 50,00, Parrocchia di San Giacomo 325,00, famiglia Fadelli Giorgio 100,00, Ton Franca 100,00; Nadine Campodall’Orto 100,00; Parrocchia di Meschio 105,00; In memoria della signora Oliva Sant 100,00; Parrocchie di Fossalta Maggiore e Cavalier nella festa del Ringraziamento 220,00; Parrocchia di Cordignano 75,00. Per il Seminario Una signora 150,00; Università terza età di Santa Lucia di Piave 35,00; Marca Jolanda Fornasiero e Carluccia 1.500,00; Parrocchie di Cavalier e Fossalta Maggiore nella Giornata del Ringraziamento 400,00; Vendrame Matilde 150,00. Domenica 14 dicembre 2003 UN NUOVO LIBRO DI LUCIANO BORIN Teatro in diocesi IL 28 DICEMBRE A CANEVA IL NUOVO SPETTACOLO Le Ràcole I l sodalizio tra lo scrittore Carlo Zoldan e il gruppo teatrale “Le Ràcole” di Caneva dura da diversi anni ed è un sodalizio felice, che ha dato buoni frutti e vuole continuare a darli anche in futuro. Scrittore e attori (giovanissimi), maestro e allievi: un connubio fortunato che poche realtà del teatro amatoriale possono vantare, e non solo nel territorio della nostra diocesi. Alla base di tutto ci sono l’amicizia reciproca e, da una parte, l’ammirazione di un adulto per lo spirito di aggregazione di un gruppo di giovani appassionati di teatro e di musica; dall’altra, la voglia di imparare di questi ultimi, chiedendo aiuto a chi, per numero d’anni, ne sapeva e ne sa più di loro. Così sono nate tante commedie divertenti che sono diventati spettacoli freschi nelle voci e nei corpi di questi giovani. “Che se là la me va dreta…” e “Prima de parlar, tasi!” sono solo le ulti- me della serie. Raccontano storie popolari della nostra gente, tra Piave e Livenza, in dialetto venetofriulano (ma è una vera e propria lingua, in realtà), di tempi passati, quando il benessere economico era ancora lontano e “gli albanesi eravamo noi”. Il sodalizio nasce circa sei anni fa, ma tutto inizia con un antefatto risalente al 1986. In quell’anno Carlo Zoldan, insegnante e ricercatore di tradizioni popolari (nonché collaboratore de L’Azione), pubblica il libro “Racconti popolari dell’Alto Livenza”. Sono testi in dialetto locale con, a fronte, la traduzione in italiano. Dopo quasi dieci anni un gruppo di ragazzi di Mette in scena commedie dello scrittore Carlo Zoldan IL 17 DICEMBRE A GUIDONIA vissuto alla grande già da tempo, del resto è loro costume, e ci sono almeno 5 repliche del Flyer pronte a spiccare il volo alla data fatidica e sul luogo medesimo di 100 anni fa. Il Flyer 1903 RM, quello che volerà – come si diceva le e Wilbur Wright compi- – a Guidonia il prossimo 17 rono il primo volo a motore dicembre per festeggiare della storia. con l’Aeronautica militare iFu un balzo di soli 12 se- taliana e l’Aero club naziocondi, lungo 40 metri, ma nale il primo volo a motore furono più che sufficienti af- di ogni tempo, è stato reafinché quel 17 dicembre lizzato dallo stesso coman1903, alle 10.35 di mattina, dante Zanardo già nel 1989 entrasse di diritto nelle svol- ed è stato presentato uffite epocali dell’umanità. cialmente nell’aprile 1991 In America il centenario all’ippodromo di San Siro a dello straordinario evento è Milano. Dopo la trasferta a GuidoGiancarlo Zanardo alla guida del Flyer nia, Giancarlo Zanardo si esibirà domenica prossima, 21 dicembre, al campo di aviazione “Francesco Baracca” di Nervesa della Battaglia con la partecipazione delle Frecce Tricolori. Mario Sanson Grazie a Zanardo rivola il Flyer G iancarlo Zanardo da Conegliano, pilota dal 1968, duemila ore di volo alle spalle, insignito, fra l’altro, del “Paul Tissandier” (dalla Federazione aeronautica internazionale) e del diploma di “Pioniere del progresso aeronautico”, decollerà il prossimo 17 dicembre dall’aeroporto militare di Guidonia col “suo” Flyer 1903 RM. Zanardo è oggi l’unico uomo al mondo a far volare un Flyer, seppur replica modificata (RM, appunto) di quello col quale a Kill Devil Hills, North Carolina, i fratelli americani Orvil- Fiaschetti e Fratta di Caneva, molto attivi in parrocchia, chiedono all’autore il permesso di mettere in scena uno di questi racconti. Carlo Zoldan entra così in contatto con quello che sarà il nucleo originario delle “Ràcole”. Rielabora l’originario racconto ricavandone una commedia. È solo l’inizio: da allora Zoldan ha scritto un lavoro all’anno per i suoi ragazzi, i quali a un certo punto decidono di dare un nome alla compagnia. Scelgono di chiamarsi “Le Ràcole”, le raganelle che con il loro canto annunciano la fine della siccità, metafora di chi vuole raccontare storie e tradizioni. Il filò, con i suoi riti di corteggiamento, l’emigrazione in Sudamerica, la povertà dei contadini agli inizi del secolo scorso, le gioie e i drammi di un intero popolo: sono alcuni dei temi presenti nelle commedie di Carlo Zoldan e messe in scena dalle “Ràcole”. «Grazie a loro ho trovato il modo di unire due passioni: quella per le tradizioni popolari e quella per la drammatizzazione (nel senso di “teatralizzazione”) dei testi, che utilizzavo quando insegnavo la storia ai bambini delle elementari», ci ha detto Zoldan in un recente incontro. Il prossimo 28 dicembre appuntamento con una nuova rappresentazione di “Prima de parlar, tasi!”. Naturalmente a Caneva. Athos Tassi Concerti di Natale ’L Panevin grant Intorno alla Mostra dell’illustrazione è nata una vera e propria scuola che sforna tanti artisti Sabato 13 N el nostro territorio diocesano rimangono, a tutt’oggi, numerosi segni tangibili di ritualità legate al fuoco che si perdono nella notte dei tempi. Il falò epifanico, con tutte le sue molteplici caratterizzazioni e differenziazioni, costituisce, certamente, uno dei momenti più indicativi e qualificanti di questa tradizione, anche se non mancano altri esempi di fuochi rituali come, a titolo d’esempio, al thôc de Nadàl o, in Friuli, la femenàte, lis cìdulis e lis scalétis. Per ricordare alle giovani generazioni, spesso distratte da questo sistema di vita che non concede spazi alla conoscenza della propria storia e delle proprie tradizioni, quest’insieme di consuetudini plurimillenarie che ancora rimangono ben radicate in tutta la zona, il ricercatore canevese Luciano Borin ha pensato di dare alle stampe una pubblicazione, intitolata ’l Panevìn grant. Questo lavoro, che è corredato anche da una serie di splendide immagini, realiz- S’ allungano per la diocesi i riflessi dei colori brillanti e delle forme sognanti di Sarmede. Ai visitatori viene l’idea, dalle manifestazioni nasce la voglia di cimentarsi, la scuola estiva, vera fucina, fa il resto. E i migliori “studenti” della scuola arrivano nell’Olimpo ovvero ad essere chiamati ad esporre alla mostra autunnale di illustrazione per l’infanzia che si tiene nel municipio di Sarmede. Spiega Leo Pizzol, patron della mostra: «È veneto il 38 per cento dei partecipanti ai corsi estivi; della provincia di Treviso non sono più del 10 per cento». Il ricambio delle appassionate illustratrici è continuo. «Almeno il 60 per cento delle partecipanti ai corsi è nuovo ogni anno», dice Pizzol. Non tutti sognano di emulare Zavrel. «Sanno che non pubblicheranno mai nessuna illustrazione, vengono per arricchimento personale. Oppure per arricchimento professionale: fra gli iscritti c’è chi si occupa di animazione, scenografia, laboratori artistici, anche grafica pubblicitaria». Grazie alla mostra di Sarmede, tra Vittorio e Cordignano sta sorgendo una piccola scuola di illustratori locali. Vanno “a bottega” da Donata Dal Molin, affermata artista vittoriese. «Tengo dei corsi per illustratrici, al massimo una decina, in cui approfondiamo l’uso dell’acquerello... E al concorso d’arte di Cordignano due sono state segnalate, ma non io. Mi sono detta: non sarò una brava artista, ma sono una brava maestra!». A Sarmede 2003 Dal Molin espone le tavole del suo Vangelo di Marco, e una Cenerentola che è un’illustrazione... che si tocca (scopritela!); suoi anche gli affreschi della nuova scuola di Colle Umberto. Le espositrici Claudia Meneghin, L’AGENDA DEGLI APPUNTAMENTI IN DIOCESI trentottenne di Revine, si è formata alla scuola di Zavrel prima e Wilkon poi. È più pittrice – reduce da una personale a Rua – che illustratrice. «La differenza? Nei miei oli sono più istintiva, mentre l’illustrazione deve raccontare, farsi capire dal piccolo e dal grande: ser ve più disciplina, non si può lasciare un segno incompiuto». Ha appena illustrato anche “Gli gnomi mangioni”, per l’editrice vittoriese Kellermann. Tiziana Furlan di San Polo è una delle allieve di Dal Molin. Ha già un ricco curriculum: una mostra di illustrazione a Oderzo, testi con l’editrice Tredieci di Camino, un libro per il Comune di Gorgo, laboratori artistici nelle scuole. Dove usa gli stessi acquerelli che propone nella sua “Cenerentola in fuga” alla mostra. «Lo spunto nasce subito; poi però serve tanto studio per arrivare all’illustrazione». Anna Bit, maestra alla materna di Cordignano, ha cominciato per caso: «I genitori di una bambina all’asilo erano compari di Leo Pizzol…». Presenta una Cenerentola dalla gran chioma fulva. Come le è venuta l’idea? «Mi ha affascinato un libro di psicanalisi junghiana: parla- va della fiaba della Vassilissa, versione est-europea di Cenerentola, e ne spiegava i significati profondi; poi un giorno in una rivista di moda ho visto una donna con i capelli rossi, e mi sono ispirata a lei». Ha collaborato anche con l’editrice coneglianese Orio. «Disegno quando ho tempo. Sarei davvero felice se avessi il tempo per dedicarmi sia all’insegnamento, che mi piace tanto, che all’illustrazione». Di Laura Bredariol, trentenne di Sernaglia, ammiriamo una carrozzazucca molto arancione che non entra per intero nell’inquadratura del quadretto. C’è un’aria di mistero, non si capisce molto. Lo dice lei stessa. Del resto, non è certo una mera illustrazione di una storia. «Quando disegno cerco di risvegliare la coscienza profonda, interessare e colpire lo spettatore; di fondo, cerco di trasmettere un messaggio di amore universale». Nella creazione dell’opera c’è la ragione, ma anche il sentimento: «Ci sono arrivata dopo una mattina a fare schizzi per avvicinarmi all’idea; ma poi nell’illustrazione che nasce c’è una componente di spontaneità e inconscio: anch’io mi stupisco del risultato». Tommaso Bisagno CONEGLIANO: Pomeriggio letterario e musicale I l circolo culturale “Leonardo” di Conegliano organizza per domenica 14 dicembre, nella sala dell’Informagiovani, con inizio alle 16, un pomeriggio letterario e musicale. Sono previsti gli interventi di Renato Borsotti (Vittorio Sereni: poeta del primo Novecento), Carmelo Ciccia (Petrarca rivisitato), Eugenio Dal Cin (Dante e Giotto a Padova), Giovanni Buffo (con le sue nuove poesie) e Pietro Tarticchio (con il suo nuovo libro). Inoltre ci sarà la presentazione dei libri di saggistica storica di Romana De Carli Szabados “Strauss, il mito” e “Destini imperiali”. All’autrice, nota germanista, verrà consegnata una targa per l’impegno in campo culturale. MUSICA E DANZA COLLALTO Domenica 14, alle 16, nella chiesa parrocchiale conclusione del Festival organistico con Johannes Skudlik e la Corale San Daniele di Colfosco. Organizza il Comitato festeggiamenti. zate dal noto fotografo canevese Giancarlo Rupolo, intende offrire a tutti gli appassionati cultori di tradizioni locali, uno spaccato di questo mondo, spesso criticato ed emarginato, ma ancora ben radicato nell’animo delle persone più semplici. L’opera verrà illustrata al pubblico sabato 13 dicembre, giorno di santa Lucia, la patrona della chiesa del Castello, dall’etnologo Carlo Zoldan, nel salone dell’auditorium comunale di via Trieste, con inizio alle 17.30. Nell’occasione verrà altresì presentato il calendario, curato dagli stessi autori, che propone una serie di immagini della Caneva di cent’anni fa, messe a confronto con la realtà attuale. Entrambi i lavori verranno dati a tutte le famiglie presenti nel territorio comunale, a titolo puramente gratuito, grazie alla sponsorizzazione dell’Amministrazione comunale e di alcune aziende locali che si sono dimostrate particolarmente sensibili a questa iniziativa. 50 racconti del Vittoriese raccolti da Paolo Peruch D omenica 14 dicembre, alle 20.30, nel salone-tenda della Pro loco allestito nella piazza di Sarmede viene presentato il libro di Paolo Peruch “La bèla de i sète veli” (editore Campanotto) che propone cinquanta fiabe e racconti della tradizione vittoriese e alto trevigiana. Interviene Luciano Morbiato, docente di Storia delle tradizioni popolari (Università di Padova). Paola Perin leggerà alcuni testi della raccolta. collettiva di Raffaella Camarotto, Katia Camatta, Rosanna Casagrande, Piera Cuder, Gemma Da Ros, Laura Vergine, Giuliana Vesco e Alda Zorzini. Orari: giovedì e venerdì 16-19, sabato e festivi 10-12 e 16-19. INIZIATIVE VARIE CONEGLIANO Sabato 13, alle 17, nel ridotto del teatro Accademia presentazione del catalogo della mostra “L’arte di preparare la tavola” e asta delle riproduzioni dei quadri celebri presenti alla mostra. Promuove la Croce rossa italiana comitato locale di Conegliano. SACILE È aperta fino al 15 dicembre la mostra “Riccardo Licata, un artista mediterraneo”. Allestita a palazzo Regazzoni-Flangini-Biglia e curata da Giovanni Granzotto l’esposizione è aperta tutti i giorni dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19. CODOGNÈ Da giovedì 18 a domenica 21 dicembre mostra del libro in biblioteca comunale. CONEGLIANO Dal 14 al 21 dicembre nell’oratorio dell’Assunta in piazza Cima a Conegliano mostra “Effettiluce” di Mariarosa Maccorin. Inaugurazione il 14 dicembre alle 17 con presentazione di Carlo Sala. Orari di apertura: sabato e domenica 10-12.30 e 15-19.30; giorni feriali 16-19. MOSTRE SAN VENDEMIANO Fino al 14 dicembre, nella sala esposizioni del municipio, è aperta la mostra “Acquaecolore”, Alle 15.30 presso l’aula magna dell’Itis a Serravalle lezione-concerto di Natale con il Trevigi Guitar Trio e il Piccolo Coro Juvenilia delle scuole medie di Biadene. Organizza l’Università degli Anziani. Ingresso libero. Alle 20.30 nella chiesa parrocchiale di Col San Martino concerto di Natale con I cantori di Marostica. Organizzano il Comune di Farra e il Coro San Lorenzo. Ingresso libero. Alle ore 20.30, nella palestra della scuola media di Moriago della Battaglia, concerto del Corocastel di Conegliano e del Coro A.N.A. Cesen di Valdobbiadene. Programma non esclusivamente natalizio. Ingresso libero Alle 20.30 nella chiesa di Zoppè concerto con il Coro alpino di San Vendemiano, il Piccolo Coro Aquilone e il Coro Giovani di Zoppè. Organizza il Comune in collaborazione con il Coro Alpino di San Vendemiano. Alle 20.45 Concerto di Natale nella chiesa parrocchiale di Orsago. Verranno eseguiti canti popolari della tradizione natalizia e “L’è rivà Gesù Banbin” di G. Pavan, G. Susana, su testi originali di D. Pavan. Si esibiranno il Coro di voci bianche “Giochi di note”, il coro maschile di Fontanafredda “Julia”, una voce recitante, un soprano, due voci soliste, due violini, viola, violoncello, flauto e pianoforte. Organizzano Comune e Biblioteca. Alle 20.45, nella chiesa parrocchiale di Vidor “Concerto di Natale” con il coro Monte Cimon, la so- TREVISO È aperta fino al 18 gennaio 2004, a palazzo dei Trecento, la mostra fotografica “Il Trevigiano tra le due guerre”. Duecentocinquanta le foto esposte. PIAVON Fino al 25 gennaio 2004 a Cà Lozzio personale di Fiorenzo Fallani. Orario: 10-12 e 15-24; chiuso lunedì e martedì. PIEVE Dal 13 dicembre 2003 al 31 gennaio 2004 all’hotel Contà mostra di Vittorio Marchi dal titolo “Cromatiche emozioni”. L’inaugurazione è fissata per le 17 del 13 dicembre: introduzione di Paolo Martorel, cenno critico di Lionello Zanco, poesie natalizie dialettali del poeta feltrino Giancarlo Dal Prà. Orari di apertura: da mercoledì a venerdì 16-20; sabato e domenica 10-12 e 15-21. prano Cristina Mantese e il coro parrocchiale vidorese. A favore di Casa Maria Adelaide. Alle 21 nell’Abbazia di Follina concerto dell’Orchestra da Camera di Treviso (Alberto Bardelloni tromba, Remo Peronato oboe, Gabriele Di Toma direttore) e della Corale di Barbisano (diretta da Fabrizio Perone). Musiche di Corelli, Marcello, Bach e Vivaldi. Alle 21 nel Duomo S. Nicolò di Sacile per il tradizionale concerto di Natale viene eseguita la Grande Messa in do minore kv 427 di W.A. Mozart. Soli: Roberta Canzian (soprano), Francesca Romana Franzil (soprano), Daniele Gaspari (tenore), Claudio Zancopè (basso). Cori: “San Marco” di Pordenone e “Vincenzo Ruffo” di Sacile. Sarà gradita ospite, come ormai tradizione, la formazione orchestrale “Camerata Labacensis” della RTV Slovena. Direttore del concerto, il maestro Alberto Pollesel. Ingresso libero. Organizzano: il coro Ruffo, l’assessorato alla Cultura del Comune di Sacile e la parrocchia del Duomo. Domenica 14 dicembre Alle 15, all’auditorium Dina Orsi di Conegliano, concerto di Natale della Filarmonica Coneglianese. Ingresso libero. Alle 18 al palazzetto dello Sport di San Vendemiano i cori giovani di Saccon e di San Vendemiano intepretano la commedia musicale in due atti “Laudato Sii” tratta da “Forza venite gente”. Organizza il Comune in collaborazione con il Coro Alpino di San Vendemiano. CONEGLIANO Fino al 1º febbraio a palazzo Sarcinelli è aperta la mostra “Sironi - Gli anni della solitudine, 1940-1960”. Orari: dal martedì al venerdì 9-13 e 15-19; sabato e domenica 10-19; lunedì chiuso. Biglietti: intero: 5 euro; ridotto: 3 euro; studenti 1 euro. Informazioni: telefono 0438-413317. BELLUNO Fino al 15 febbraio a palazzo Crepadona sono aperte le mostre “Da Corot a Monet. Opere impressioniste della Johannesburg Art Gallery” e “Da Van Gogh a Picasso. Capolavori del disegno francese del XIX e XX secolo del County Museum of Art di Los Angeles”. Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 19; sabato dalle 10 alle 21. Biglietto: intero 7 euro, ridotto 5,50 euro. TREVISO Fino al 7 marzo 2004 è possibile visitare a Casa dei Carraresi la mostra “L’oro e l’azzurro. I colori del Sud da Alle 20.30 nella sala polivalente del municipio di San Fior concerto con il Corpo Bandistico di Cappella Maggiore. Organizza l’Avis. I fondi raccolti andranno a favore di Telethon. Alle 20.45, nella chiesa arcipretale di Tarzo, XIX Concerto di Natale. Saranno ospiti l’Orchestra Accademia Veneta diretta dal maestro Roberto Padoin, il Coro del Duomo di Serravalle diretto dal maestro Alberto Masutti e la soprano Roberta Canzian. Verranno eseguite musiche di: Handel, Grieg, Mozart, Bach. Giovedì 18 Alle 20.45, all’auditorium Dina Orsi di Conegliano “Swing di Natale”, concerto per chitarra e pianoforte dei maestri L. Malaguti e L. Salamon. Ingresso 5 euro. Organizza l’associazione “One More Time”. Venerdì 19 Alle 21 al teatro Accademia di Conegliano concerto dell’orchestra dell’Accademia musicale Naonis con l’intervento della vocalist Karin Mensah accompagna da un quartetto vocale. La serata si conclude con un brindisi e gli auguri di buone feste. Ingresso libero. Organizza l’Amministrazione comunale. Alle 21 al palazzetto dello Sport di San Vendemiano Gran Concerto di Natale con l’Orchestra Filarmonia Veneta “Gian Francesco Malipiero”. Musiche di Handel, Bach e Mozart. Organizza il Comune in collaborazione con il Coro Alpino di San Vendemiano. Cézanne a Bonnard”. Orario: da lunedì a giovedì 9-20, venerdì e domenica 9-22, sabato 9-24. Biglietti: interi 10 euro, ridotti 8 euro. Informazioni allo 0422513161/62. SUSEGANA Chiude il 30 maggio la mostra “Dynamis - Macchine da lavoro e modelli funzionanti dai disegni di Leonardo da Vinci” allestita nel Museo dell’uomo. Orari: da martedì a sabato 9-13; domenica 14-18. Ingresso: interi 5 euro, ridotti 3,50 euro. Per informazioni e visite guidate telefonare allo 0438-738610. Sito internet www.museodelluomo.superva.it MONTEBELLUNA Fino al 31 maggio è aperta la mostra “Abracadabra, magie della natura” allestita al Museo di storia naturale e archeologia di via Piave 15. Gli appuntamenti della rassegna di teatro per bambini promossa da Alcuni Teatro sono riportati nella rubrica Cinema&Teatro nella pagina degli spettacoli. e L’AZiON Spettacoli L ODERZO Lunedì 15 Giuseppe Pambieri all’Accademia di Conegliano dicembre, alle 21.15, al teatro Cristallo “Le baruffe chiozzotte” di C. Goldoni con ro. Maria Laura Rioda, Paolo Valerio e Toni Plesic. Biglietti: galleria 13 eu- SAN POLO Venerdì 12, alle 20.45, si conclude il cineforum promosso ro; platea 18. da Comune e associazione Cultura SACILE Mercoledì 17, alle 21,“Zio cinematografica sanpolese. ProiezioVanja” di Anton Checov nell’adatta- ne del film:“Cose di questo mondo” mento di Sergio Fantoni. Con Andrea di Winterbottom. Giordana e Ivo Garrani. Biglietti: da VITTORIO Giovedì 18, alle 20.30, 11 a 16 euro. nella biblioteca civica di piazza GioCONEGLIANO Giovedì 18, alle vanni Paolo I proiezione de “La mon21, al teatro Accademia Giuseppe tagna sacra” di A. Jodorowski (1973). Pambieri e Lia Tanzi in “Caro bu- Ultimo appuntamento del cineforum giardo” di Jerome Kilty. Regia di Giu- “Uomini e montagne nel cinema”. GODEGA A TEATRO L Internet: www.radioconegliano.it sabato domenica 13 dicembre 19 dicembre a terza edizione della Rassegna teatrale di Godega di Sant’Urbano porta con sé la “Maschera d’argento”. Da quest’anno infatti l’Amministrazione comunale e il comitato della Biblioteca hanno istituito la prima edizione del premio che verrà assegnato al miglior interprete della stagione. La scelta verrà effettuata dagli stessi spettatori attraverso apposite schede che verranno consegnate durante gli spettacoli. Si inizia quindi sabato 13 dicembre, alle 20.30, con “El diavol in canonica”, commedia brillante in tre atti da “Il nostro prossimo” di Alfredo Testoni. Sarà presente al palaingresso della fiera di Godega il gruppo teatrale Ponte Priula Teatro “Don Paolo Danesin” con la regia di Gino Zanette. lunedì ODERZO Venerdì 12 dicembre, alle 20.30, al cinema Turroni di Oderzo proiezione del film “My name is Tanino” di Paolo Virzì. Biglietto: 4 eu- martedì CINEFORUM 14 dicembre TREVISO Domenica 14, alle 16, all’Alcuni Teatro Sant’Anna la compagnia Fontemaggiore mette in scena “Il tenace soldatino di stagno”. Ingresso 4 euro. 15 dicembre TEATRO PER BAMBINI 16 dicembre SAN CASSIANO Sabato 13, alle 21, al salone della Festa del vino la compagnia Commedianti per scherzo propone lo spettacolo “Pédho el tacon del buso”. seppe Pambieri. Biglietti: platea 22 euro, loggia 16. 19 La storia recente, riletta in tivù ra che a un cernapalm sganciadi to punto il sondai bombarGianfranco Da Re te no aveva la medieri americani glio sull’interesse. Certo, si po- su un villaggio di pescatori, e teva registrare e rivedere, ma si serviva delle testimonianze sappiamo tutti che il tempo di di Renzo Foa, all’epoca corriguardare le cassette non riu- spondente di guerra ad Hanoi, sciamo sempre a trovarlo. Que- e della sua famiglia, di uno stosto però è un altro discorso. rico americano e di un’inferDomenica 7, verso le 23, miera dell’esercito americano, “Speciale Tg1” ha presentato che rimase parecchi anni in “Sindrome Vietnam” di Ro- servizio anche dopo aver visto berto Olla e Sergio Valzania, morire il fratello in un attacco. un’altra occasione di riconsiI quattordici, disastrosi anderare la storia recente. Il do- ni di quella guerra furono inicumentario presentava mol- ziati sulla base di una teoria, tissimi filmati, in parte anche quella del domino, la quale soinediti, come quelli in bianco e steneva che, se fosse caduto in nero dei guerriglieri vietcong, mano dei comunisti il Vietnam, o le immagini delle bombe al sarebbero caduti tutti gli altri paesi dell’area. Quella teoria non teneva conto che il regime comunista sovietico potesse sbriciolarsi (la Cina aveva troppi problemi economici per conto suo). Ma la guerra, secondo gli autori, ha insegnato che la troppa visibilità porta dissenso (sono state le immagini che i giornalisti potevano girare liberamente a far cambiare idea sulla guerra agli americani), e che non si può controllare con l’esercito un paese lontano senza occuparlo. Il primo insegnamento sembra essere stato recepito: delle guerre più recenti si è visto molto poco, il dubbio nasce sul secondo, visti i risultati in Irak. PROGRAMMI SCELTI PER VOI da GdR 17 dicembre TEATRO TREVISO Venerdì 12 e sabato 13, alle 20.45, e domenica 14, alle 16, al teatro Eden “Le baruffe chiozzotte” di Carlo Goldoni messe in scena dalle compagnie A. Artisti Associati di Gorizia e Teatro di Verona. Biglietti: da 10 a 20 euro. T eatro 18 dicembre C inema & mercoledì Un film divertente e divertito in cui si riconoscono solo alcuni dei cromosomi orientali della cinematografia del maestro (titolo guadagnato grazie ad altri film e non totalmente confermato con quest’ultimo). La storia ruota intorno alle vicende di un samurai errante e cieco che si spaccia per massaggiatore ed è pronto a difendere i soliti immancabili deboli e oppressi a colpi di spada. Proprio questi, resi in modo efficace e sinteticamente cruento, rappresentano uno degli aspetti più originali di una pellicola che per gran parte si muove nel terreno (minato per Kitano) del film d’azione. Un altro elemento che caratterizza questo prodotto da altri di kimono e spada è il tentativo di inserire delle gags comiche all’interno di situazioni tese e drammatiche, creando una sorta di mix che rivela l’incredibile e demenziale (paradigmatica di questo aspetto è la situazione tormentone del samurai nudo e urlante) verve giullaresca del regista giapponese. La struttura narrativa zoppica a causa di un uso tarantiniano (e tarantolato) del flashback e in alcuni frangenti è risultata appesantita dal ricorso ad alcuni luoghi comuni dell’immaginario del sol levante come la danza vitalistica del finale che stona con il resto della pellicola e sembra quasi un ammiccamento del regista alla moda del musical occidentale. In conclusione un film sicuramente interessante ma che mette a nudo le difficoltà di Kitano a raccontare una storia senza indugiare nei suoi vezzi stilistici (in questo caso più accentuati del solito). (IDL) giovedì Regia Takeshi Kitano - Cast:Takeshi Kitano venerdì ZATOICHI a storia antica e recente è uno degli argomenti più spesso e meglio trattati dalla televisione. Raitre si può a buona ragione considerare specializzata in materia, ma anche La 7 ha la sua rubrica, “Altra Storia”, condotta da Pierluigi Battista. Sabato 6 era di turno “Luglio 1960. Una lunga estate calda”, che si riferiva ai giorni delle proteste contro il governo Tambroni, monocolore democristiano sostenuto dai voti del Movimento Sociale. Ma i servizi coprivano gli anni del boom economico, l’evoluzione della Dc dopo la morte di De Gasperi, l’influenza del ministro Scelba, la condizione dei lavoratori, la nascita del governo di centro-sinistra. Insomma, le tessere del mosaico permettevano di ricostruire un po’ tutta la storia dell’Italia dal dopoguerra al 1962. Il guaio e- 14 dicembre 2003 TV D media amara Il rompiscatole di Ben Stiller con Jim Carrey su Italia 1, e le ultime novità discografiche di Cd Live su Raidue. Alle 19.40 ritorna su Retequattro il tenente Colombo, alias Peter Falk, A le 13.20, per Passepartout ha come tema “Va’ pensiero”. Alle 14 La 7 presenta le gesta di Marco Aurelio e Commodo in La caduta dell’impero romano di Anthony Mann. Oggi si inaugura il restaurato teatro La Fenice con un concerto diretto da Riccardo Muti che Raiuno trasmette alle 19. In alternativa, su Italia 1 alle 20.30 c’è il film commedia Alaska, sfida fra i ghiacci e alle 21 Retequattro trasmette gli ultimi due episodi della serie 24, dalle 22 a mezzanotte. L vata del maggiore Benson con Charton Heston e Julie Adams. Alle 21 su Raiuno si conclude La meglio gioventù, di Marco Tullio Giordana. In alternativa su Canale 5 c’è il film di fantascienza L’uomo bicentenario da Asimov, con Robin Williams, regia di Chris Co- lumbus. Su Raitre Cinquanta - Storia della Tv, di chi l’ha fatta e di chi l’ha vista sceglie le trasmissioni più rappresentative dei vari generi. Su Italia 1 si premiano i migliori artisti in Italian Music Awards. E Su Raidue vanno in onda i telefilm della serie La zona morta. D spesa. Continua alle 18.40 il quiz Passaparola su Canale 5 condotto da Gerry Scotti. Alle 21 Italia 1 va in onda Smallville con due episodi: “La torre dei desideri” e “Precipizio”. Su Canale 5 c’è invece il film commedia Funny Money di Donald Petrie con Whoopy Goldberg e Dianne Wiest. Su Raitre Giovanni Floris conduce una nuova puntata di Ballarò, per approfondire l’attualità. I scuole media in Screen Saver. Giovani americani degli anni Sessanta sono i protagonisti della commedia Uffa papà quanto rompi con James Garner e Debbie Reynolds, su Retequattro alle 17. Le vicende dei protagonisti di Dawson’s Creek si concludono in prima se- rata su Italia 1, alle 21: “Nuova realtà” e “La vita continua”. Su Canale 5 inizia il film tivù in tredici puntate Elisa di Vallombrosa. Su La 7 alle 21.30 Andrea Monti si occupa del centenario del primo volo dei fratelli Wright in Sfera. L Schwarzenegger è il protagonista della commedia Una promessa è una promessa di Brian Levant. Su Raitre va in onda il thriller Testimone involontario di David Glenn Hogan. Alle 23.25 sulla stessa rete c’è il documentario “Il Golfo in fiamme” per C’era una volta. Alle 23.45 su Raidue torna Odeon. Tutto quanto fa spettacolo di Brando Giordani ed Emilio Ravel, che ottenne ottimi ascolti fra il 1976 e 1978. Su Italia 1 a mezzanotte Top of the Pops dedica la puntata a Sting e alla sua carriera artistica. L Il supergigante per la Coppa del mondo di sci si può seguire su Raidue alle 18.40. Su Retequattro c’è il western Il solitario di Rio Grande di Henry Hathaway con Gregory ue episodi delle avventure a cartoni di Corto Maltese vanno in onda su Raitre alle 11. Nel pomeriggio alle 14 si può scegliere tra il film commedia Senza indizio con Michael Caine e Ben Kingsley su La 7, la comlle 9.05 La 7 presenta uno dei capolavori del cinema muto, Come vinsi la guerra (The General) di e con Buster Keaton. La Messa di Raiuno viene trasmessa da Borgo San Dalmazzo (Cuneo) alle 10.55. Philippe Daverio, su Raitre ala Coppa del mondo di sci approda in tivù, forse perché è arrivata in Europa: Raitre trasmette la prima manche dello slalom speciale alle 14.55, Raidue la seconda alle 18.10. Su Retequattro, alle 16.50, va in onda la commedia La guerra priel nostro portafoglio e della qualità dei prodotti che mettiamo sulla nostra tavola si occupa ogni giorno Alessandro Di Pietro su Raiuno alle 11.35 con Occhio alla niziano le partite di ritorno della Coppa Italia su Raidue alle 17.25 e alle 21. Per i più giovani, come ogni giorno, Raitre presenta il GT Ragazzi alle 15.10, a cura di Paola Sensini; e alle 15.25 Federico Taddia presenta i video girati dagli studenti delle e partite di oggi della Coppa Italia sono su Raiuno alle 14.10, su Raidue alle17.25 e alle 20.40. Per i bambini Raitre presenta Storie del fantabosco alle 15.45 e La melevisione alle 16.30. Alle 21 su Italia 1 Arnold a rassegna dedicata a Elvis Presley da La 7 continua con la commedia Tre fusti, due bambole e un tesoro di John Rich del 1967, alle 14.15. Su Retequattro alle 16 va in onda il film drammatico La mia terra di Henry King con Rock Hudson. con “Ciak si uccide”. Alle 21 su Raitre c’è il film d’avventura Corsari con Matthew Modine e Geena Davis, Italia 1 presenta il cartone Space Jam con autentici campioni di basket e i personaggi della Peck. E su Italia 1 indaga il C.S.I. Miami su “Colpo doppio” e “Giochi pericolosi”. Su Raidue alle 23.40 va in onda il film drammatico Regalo di Natale di Pupi Avati con Carlo Delle Piane e Diego Abatantuono. dai Nostri Paesi V. VittorioLABORATORIO A TUTTO CAMPO I giovani di Carpesica guardano al Limite I l Limite. Questa la nuova proposta lanciata dagli educatori professionali del progetto “Essere giovani significativi nella comunità” ai gruppi giovanili delle parrocchie di Vittorio. Un Limite scritto maiuscolo perché racchiude illimitati significati. Ci sono i limiti che ognuno ha, e quelli di velocità; incontrano limiti le nostre iniziative; limitato è il tempo di vita; ci sono limiti che ci sono imposti e limiti che noi ci stabiliamo di non superare; c’è un limite a quanto possiamo sapere, avere, fare, vivere. L’idea dei “Laboratori sul senso del limite” nasce dalla Regione Veneto (che offre anche sostegno finanziario) attraverso il distretto della Uls. Perché farla giungere in parrocchia? «È un argomento molto stimolante per questo ambito. Ad esempio, qual è il limite tra la parrocchia e il mondo civile? Come si distingue chi “appartiene” alla parrocchia e chi no, specie tra i giovani?» commenta Mirko Zambon, uno degli educatori. La sfida è stata raccolta dai gruppi di Carpesica: ok, riflettiamo sul senso Qui sopra e più in basso, i giovani di Carpesica al lavoro per “Il senso del limite”. Ad essere impegnati stabilmente nei gruppi parrocchiali sono oltre cinquanta, dai 15 ai 30 anni. DUE MESI DI LAVORO DI TESTA E D’ARTE IN SCENA GIOVEDÌ 18 anno accettato la sfida. Si sono confrontati con il proprio limite. E così giovedì 18 alle 20.30 al loro patronato i giovani di Carpesica presenteranno “Il senso del limite”, antologia di arti e di stimoli. “Il senso del limite pensato a tavolino” propongono i giovani classe ’88, combinando foto, musica e informatica; sarà proiettato “Limite che tende all’infinito dell’ora X”, cortometraggio di un gruppo di ragazzi del Duomo che si battezza Sismadelika; vedremo una non ortodossa danza dei giovani di Carpesica in “Il corpo riflette il senso del limite”; ascolteremo gli ExPro, di Carpesica e non solo, con le spore e i frammenti musicali di “Limite in quale senso?”, e il loro concerto finale incentrato su “Il limite dell’uomo - i sette vizi capitali”. Tutt’attorno alle performance,“L’uomo, il limite, la macchina”, mostra di vignette che arrivano dal centro di assistenza emodialisi dell’ospedale vittoriese; e, cancellando il limite, “Il riflesso della creatività”, mostra dei mosaici realizzati dai ragazzi del Ceod di Cozzuolo. Le due mostre resteranno visitabili anche nei giorni 21, 25, 26, 28 dicembre e 4 e 6 gennaio dalle 10 alle 12. H del limite. E creiamo. L’unico limite che si sono dati è temporale: 60 giorni per fare tutto, e poi proporlo in una serata aperta a tutti. Ed eccoci allo spet- tacolo del 18 dicembre (vedi sopra). Sulla loro scia si sono mossi anche i giovani di Santi Pietro e Paolo. E nessun altro? Tommaso Bisagno visitare la mostra “Il colore di Arrigo Caldart”. Feriali 15-19, festivi e prefestivi 10-12 e 1519. VENERDÌ 12 DICEMBRE “Pellegrini a Monte Athos” è il titolo della conferenza di Giuseppe Palugan, organizzata dal Circolo vittoriese di ricerche storiche, che si svolge in biblioteca alle 18.30. SABATO 13 Alle 15.30, nell’aula magna dell’Itis, concerto di Natale con il Trevigi Guitar Trio e il Piccolo Coro Juvenilia. Organizza l’Università della terza età. Con partenza alle 19.30 da piazza del Popolo, l’onlus La Via di Natale organizza la Lucciolata. Alle 20.30, nella chiesa di Santi Pietro e Paolo, concerto di Natale con Corale femminile vittoriese, coro Ana e Corale dei laghi. DOMENICA 14 Dalle 9 alle 20 in piazza Giovanni Paolo I c’è il Mercatino di Natale organizzato da Insieme per Ceneda; a San Paoletto si può visitare la mostra di Gianni D’Este Widmann. Orario 10-12 e 14.30-17.30. Alle 16 al teatro Da Ponte va in scena “Il matrimonio segreto” di Domenico Cimarosa. MERCOLEDÌ 17 Al collegio San Giuseppe a Ceneda è possibile visitare tredici presepi opera di Damiano Francescato, autore del presepio elettronico della Consolata. Orario: feriali 8-10 e 15-18, festivi 10-12 e 15-18. Per il presepio elettronico: feriali 14.30-18.30, festivi anche 11-12.30. LUNEDÌ 15 In corso a parco Papadopoli il torneo natalizio di Streetball, calcetto a 3 su asfalto. Si gioca ogni sera dalle 20 alle 22. GIOVEDÌ 18 Alle 20.30, nel salone parrocchiale di Carpesica,“Il senso del limite” (vedi sopra). MARTEDÌ 16 A palazzo Piazzoni è possibile Farmacia di turno: Palatini, via Cavour 114, telefono 043853274. GLI EDUCATORI FORANIALI INCONTRANO LE PARROCCHIE: IL PROGETTO PROSEGUIRÀ? A l limite non ci si limita. Proseguono infatti le attività degli educatori del progetto “Giovani nella comunità”. Di questi tempi stanno incontrando i consigli pastorali per discutere il cammino percorso e quello futuro. Il mandato di Mirko, Benedetta e Serena scade infatti a gennaio 2004; le parrocchie possono decidere di prolungarlo. In ogni caso, nei primi mesi del nuovo anno si svolgerà una nuova assemblea foraniale di verifica. Ma quali risultati ha finora ottenuto il progetto, e come vorrebbe continuare? Abbiamo fatto, faremo Si cercherà di rilanciare la formazione-catechesi cristiana, finora disertata; e di gettare le basi per un sistema di formazione permanente. Altro obiettivo è la costituzione di un gruppo di animatori foraniale o interparrocchiale. Continueranno inoltre gli ope- ratori a supportare i giovani nelle loro iniziative: la rete di relazioni operatori-giovani-adulti, anche extra parrocchia, è uno dei migliori risultati del Progetto. Non solo giovani - Più lento è il lavoro rivolto alla famiglia. Dal gruppo avviato è emersa la richiesta di un percorso di formazione per famiglie. Ultima delle priorità era la sensibilizzazione sul significato della parrocchia come comunità di fede e valori: l’obiettivo era avviare la ri- flessione dei consigli pastorali; non ancora definite le modalità. «Il lavoro con gli adulti è stato più difficile – dice Mirko Zambon, uno degli educatori – come spesso accade, anche nei progetti fuori dalle parrocchie». «Gli adulti sono un impegno prioritario del Progetto? «L’indirizzo ricevuto riguardava anzitutto i giovani. Ma noi riteniamo che lavorando soltanto con i giovani ci sia il rischio di ottenere solo risultati minimi». (TB) ECCO COSA HANNO FATTO LE LINEE GUIDA DEL PROGETTO 1 - Mettersi in relazione coi giovani, “dentro” e “fuori” la parrocchia 2 - Iniziative di formazione permanente degli animatori 3 - Coinvolgere gli adulti nelle iniziative per i giovani 4 - Rafforzare la dimensione interparrocchiale e foraniale LE CIFRE 287 incontri totali; 250 giovani incontrati nelle parrocchie in 98 incontri; 65 fuori dalle parrocchie, in 86 incontri 13 incontri per discutere proposte o organizzarle, coinvolgendo 90 giovani 23 incontri per il corso per animatori sopra i 18 anni, con 59 presenze; 138 ragazzi 15-18 anni al corso per animatori di Grest o centri estivi. e L’AZiON Vittoriese / Vittorio CORDIGNANO / PUNTI NERI VIABILITÀ Cara Provincia, quando intervieni? È partita dall’Amministrazione comunale di Cordignano la richiesta di informazioni rivolta alla Provincia di Treviso sull’iter della progettualità delle opere già da tempo previste per rendere maggiormente sicuri tre punti della viabilità cordignanese. «Gli interventi – spiega il sindaco Mario Meneghetti – riguardano la messa in sicurezza della strada provinciale 151 “Pedemontana del Cansiglio” nel tratto che va dal centro abitato della località San Pietro a quello della frazione di Villa di Villa; la rotatoria all’incrocio “Bivio Cadore” nel punto in cui la provinciale 71 si immette sulla statale Pontebbana; la rotatoria all’incrocio tra la provinciale 71 “di Ponte della Muda” e la provinciale 43 “di Orsago” a sud del capoluogo». Da Treviso è giunta la risposta del vicepresidente della Provincia, Leonardo Muraro, il quale ha reso noto che per l’allargamento della strada da San Pietro a Villa di Villa sia stato affidato l’incarico per la progettazione dei lavori. “Attualmente – scrive – è in corso il progetto preliminare. Si prevede di giungere all’approvazione del progetto esecutivo entro i primi mesi del prossimo anno”. È pronto invece lo studio di fattibilità per quan- FREGONA: Spettacolo dedicato a mons. Faè D omenica 14 dicembre, alle 17.30, nel centro sociale di Fregona la Biblioteca di Fregona presenta il Collettivo di ricerca teatrale nella rappresentazione teatrale “Don Galera - un parroco nel ’900”. Con Giacomo Bizzai, Simone Carnielli, Stefania Mazzocut, Adriano Segat, Monica Stella. Testo e regia: Carlo De Poi. Ingresso libero. COMUNITÀ MONTANA: Opuscolo su latterie e caseifici L a Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane ha affidato alla ditta Eventi l’incarico di realizzare un opuscolo informativo su caratteristiche e qualità dei prodotti trasformati dai caseifici del territorio della Comunità Montana delle Prealpi Trevigiane. Verranno stampate 10 mila copie per una spesa complessiva di 8 mila 800 euro. to riguarda la rotatoria all’incrocio “Bivio Cadore”. Lo stesso è stato inviato all’Anas che si occuperà della realizzazione dell’intervento a proprie spese. Nel 2004 dovrebbe infine essere posta la rotatoria che andrà a sostituire l’unico incrocio semaforico in comune di Cordignano, essendo inserita tale opera nel piano triennale delle opere pub- bliche della Provincia. In attesa della concretizzazione del progetto relativo all’incrocio tra la provinciale 71 e la Pontebbana, a Ponte della Muda, il sindaco Mario Meneghetti ha inoltre sollecitato l’Anas ad intervenire per rendere meno pericolosa la curva posta, all’altezza dell’incrocio stesso, lungo la Statale 13. «La pericolosità – spiega il primo cittadino – deriva dal fatto che in questo ambito la Pontebbana, per chi proviene da Conegliano, affronta, dopo un lunghissimo rettilineo, una curva che presenta un tipo di asfaltatura scivoloso, considerato inidoneo ad evitare situazioni di pericolo. In quell’ambito, infatti, si ripetono, con sempre maggior frequenza, incidenti stradali anche gravi». Da qui la richiesta all’Anas di effettuare, entro tempi brevi, la riasfaltatura del tratto di strada in curva con asfalto antiscivolo, dal momento che per vedere completata la rotatoria ci vorrà ancora un po’ di tempo. Gerda De Nardi Attese due rotatorie e la messa in sicurezza della SP 151 CARPESICA: Gruppo Divina Misericordia S i è svolto sabato 22 e domenica 23 novembre a Carpesica l’annuale incontro di preghiera ed evangelizzazione del gruppo di preghiera Divina Misericordia. A guidare la due giorni è stato don Renato Tisot; numerosi i partecipanti provenienti da molte parrocchie della diocesi. «Per questo – fa notare il gruppo – si può affermare che questo culto non rimane una semplice devozione al di fuori dell’ecclesialità». Il gruppo desidera ringraziare in particolare la parrocchia di Carpesica e il parroco don Primo Tegolotti per l’ospitalità. I tre educatori professionali che operano nella forania sono stati il seme per la nascita di una fitta collaborazione fra istituzioni – i servizi per i giovani nella Ulss e nei Comuni – e parrocchie, coinvolgendo anche tutto il Vittoriese. Ad esempio è in pieno svolgimento il “corso per leader naturali”. Ossia? «Per giovani che sono impegnati nelle parrocchie, nelle associazioni o in altre realtà come conduttori di gruppi, o che aspirano a farlo» spiega Mirko Zambon, uno degli operatori. «Abbiamo svolto quattro incontri formativi – spiega Serena Gheller, una degli educatori – a cui segue a breve uno stage che concordiamo insieme. I giovani svolgono cioè un periodo all’inter- Domenica 14 dicembre 2003 23 TEATRO DI SOLIDARIETÀ I nostri parrucchieri per le Filippine I l legame è nato con la prematura scomparsa del cenedese Silvio Meghini, quasi 7 anni fa. «Per il funerale non chiesi fiori, ma opere di bene – racconta la madre Natalina Meghini Pellizzari – .Ricevetti molte offerte e allora tramite mio fratello, missionario con i Focolarini per 35 anni nelle Filippine, decidemmo di fare qualcosa per i bambini di laggiù». Il primo passo fu realizzare un parco giochi, vennero poi le tante adozioni a distanza. Tutte presso il centro sociale Pag-Asa, che si prende cura di 275 bambini dei quartieri più poveri. Per tutti c’è l’accoglienza: il centro gestisce anche un asilo, si occupa di avviare i ragazzi alla scuola o al lavoro, offre cure mediche gratuite, promuove iniziative ricreative per tutti. E arrivano altre offerte: libri, computer, macchine per cucire… ma il centro si limita ad un seminter- rato. Da qui il sogno: acquistare la casa che ospita, per ampliare Pag-Asa. Al sogno si è legata la concretissima generosità del Gruppo parrucchieri vittoriesi, che ad ogni Natale s’impegna nella solidarietà. Questa volta hanno sostenuto il progetto per Pag-Asa e organizzato uno spettacolo teatrale: sabato 20 alle 20.30 al teatro Da Ponte Dario Canzian, parrucchiere e regista teatrale, guiderà la sua sangiacomese Compagnia vittoriese di teatro veneto nella dolceamara commedia, già di molto successo, “Quando al paese mezogiorno sona”. I biglietti, a 10 euro, si trovano proprio presso i saloni che fanno parte del Gruppo: 11 a Vittorio, 1 a Carpesica, 2 a San Giacomo, 2 a Cappella, 1 a Colle e 1 a San Martino. Per informazioni: Aldo Parrucchiere, via Leopardi 20, Ceneda, 0438-554381. Tommaso Bisagno VITTORIO In forania si formano i leader dei gruppi no di un’associazione, in cui portare avanti un progetto e auto-osservarsi per verificare se si mettono in pratica gli insegnamenti». Ma chi sono questi leader naturali? In maggioranza ragazze, tra i 17 e i 27 anni, contattate dagli operatori dei Comuni del Vittoriese o delle parrocchie perché già avevano esperienza e predisposizione. Vittoriesi ma anche ragazzi e ragazze di Cappella, Colle, Revine e Sarmede. Ragazze come Sara Papa (nella foto) che è di Ser- ravalle, ma ha lavorato come coordinatrice dei centri estivi di Cappella. «Mi è piaciuto perché ho imparato qualche nuova tecnica – spiega – ad esempio su come coinvolgere tutti i membri di un gruppo nella discussione, nella comunicazione anche gestuale, o su come far portare a termine un incarico; anche attraverso dei particolari “giochi”. Ora farò uno stage alla Protezione civile». 24 Domenica 14 dicembre 2003 INAUGURAZIONE DOMENICA SCORSA Miane, restaurati l’organo Callido e la pala del Dall’Oglio P arrocchia di Miane in festa domenica scorsa 7 dicembre: nella chiesa arcipretale, infatti, si è tenuto un applaudito concerto vocale-strumentale che ha tenuto a "battesimo" gli importanti restauri eseguiti all’interno dell’edificio sacro della comunità guidata da don Claudio Carniel. Nell’altare dedicato a San Pietro, dopo sei mesi di scrupoloso lavoro da parte del maestro Ivan Ceschin, è stata ricollocata la pala settecentesca riportata all’antico splendore, raffigurante Cristo che consegna le chiavi a Pietro e attribuita al noto pittore Egidio Dall’Oglio. Il pregevole organo Callido, invece, risalente al XIX secolo, ha subito un intervento di cambio del motore, sistemazione delle parti meccaniche, pulizia e accordatura grazie al lavoro condotto dai maestri restauratori della ditta Stradiotto di Padova. Da notare che l’ultimo intervento sul pre- e L’AZiON Vallata / Bellunese zioso strumento risaliva ad oltre quarant’anni fa. Come ricordato nel volume “L’Alta Marca Trevigiana”, l’organo probabilmente proviene dalla vecchia chiesa e subì un intervento di restauro ad opera del De Lorenzi. «È stato un momento particolarmente bello e significativo per la nostra comunità commenta l’arciLa pala del Dall’Oglio restaurata da Ivan Ceschin prete don Carniel che abbiamo festeggiato con un concerto maestro Sandro Carnelos, interpretato al meglio dal- che ha eseguito all’organo l’organista e dai comples- musiche dell’800, il Grupsi corali». All’incontro mu- po Strumentale di flauto sicale hanno partecipato il dolce della scuola media di Miane e i Cori “Natività della Beata Vergine” di VALMARENO: Veglia per i giovani Miane e “Lagorè” di Revine Lago, tutti complessi dienerdì 12 dicembre retti dal professor Paolo a Valmareno, alle Vian, con un programma 20.30, veglia in attesa del di musica classica e motiNatale per i giovani della vi religiosi. Vallata dai 15 anni in su. Marco Zabotti GRANDE MOSTRA A MEL CISON Scuola materna: orario prolungato e corsi di nuoto I l nuovo anno scolastico ha portato alcune novità alla scuola dell’infanzia di Cison di Valmarino. Innanzi tutto il prolungamento dell’orario scolastico fino alle 18 in modo da permettere ai genitori, impegnati tutto il pomeriggio per lavoro, di lasciare i bambini alla materna. Altra novità è l’attivazione, per i bambini più grandi, di un corso di esercizi assistiti in vasca nella piscina de La Nostra Famiglia di Barbisano (dal 9 marzo al 18 maggio, 10 lezioni ogni martedì mattina). Infine è ripreso il corso di psicomotricità curato da Annamaria Scalpol dell’Ulss 7. V Lo Zumellese ricorda Toni Piccolotto È una mostra destinata a restare a lungo nella memoria dello Zumellese quella che si apre il 13 dicembre, alle 11, a palazzo delle Contesse di Mel. Una mostra dedicata a un figlio illustre di questa terra, il pittore Toni Piccolotto (Lentiai 1903 - Nevegal 1970), e voluta dai Comuni di Lentiai e Mel, dalla Regione Veneto e dalla Provincia di Belluno. Toni Piccolotto, dopo la formazione presso lo studio di un altro illustre pittore zumellese, Luigi Cima, si trasferisce a Venezia, studia ai Carmini e alla Scuola Libera del nudo dell’Accademia, e già nel 1926 espone nella sede del Lido della Bevilacqua La Masa. Nel 1934 si sposa e si trasferisce a Facen di Pedavena, dove insegnava la moglie. Negli anni Sessanta riallaccia le amicizie con Neno Mori e Carlo Dalla Zorza e torna frequentemente nella laguna per dipingere. Già minato dal male continua la sua attività artistica fino al 10 aprile 1970, quando muore mentre sta dipingendo la sua amata neve sul Nevegal. Nella mostra saranno esposte, oltre alle opere del Piccolotto, opere di Carlo Dalla Zorza, Eugenio Da Venezia, Fioravante Seibezzi, Juti Ravenna, Marco Novati, Mario Varagnoli, Neno Mori, Pio Semenghini, Virgilio Guidi. Orari: feriali 14.30-19; festivi 10-12.30 e 14.30-19. Chiusura 18 febbraio 2004. QUADRO ALLARMANTE DEL GRUPPO NATURA Lentiai, territorio “minacciato” da fabbriche, strade e rifiuti «Q ui temiamo di finire come il territorio trevigiano assediato da fabbriche, strade, macchine». A Lentiai sono seriamente preoccupati per diversi progetti amministrativi che stanno venendo avanti. A farsi interprete di un malessere diffuso è il Gruppo Natura, nato una quindicina d’anni fa per riscoprire e tutelare alcune aree verdi (in particolare i laghetti della Rimonta). Oggi l’associazione lavora nell’ambito divulgativo (ad esempio nel settore rifiuti) e informativo. Più volte, negli ultimi mesi, ha preso posizione contro alcune «minacce che stanno assediando Lentiai». Nuova circonvallazione È attesa da tempo una nuova strada che dirotti il traffico al di fuori del centro abitato di Lentiai. La Provincia di Belluno ha inserito la circonvallazione lentiaiese (che partirà da Bardies per arrivare alla zona industriale) all’interno del programma triennale delle opere pubbliche. «Non contestiamo la necessità della strada – spiega il portavoce del Gruppo Natura –; la soluzione ideale sarebbe quella del passaggio in galleria, ma vista la carenza di fondi e la sensibilità ambientale questa via non è percorribile. Rispetto al progetto generale – presentato dalla Provincia – del primo stralcio, che va da Bardies alla zona artigianale, chiediamo precise garanzie ambientali in riferimento ad alcune zone critiche come i laghetti della Rimonta. Inoltre non ci sembra opportuno lo svincolo a Bardies. Appog- invitare l’amministrazione a pensarci bene prima di procedere con un intervento considerato, dall’associazione, devastante. «C’è un problema urbanistico: la paura di non distinguere più tra paese e paese e tra fabbriche e case – spiegano i soci del Gruppo Natura –. Poi c’è un problema occupazionale: quanti posti di lavoro verranno creati dalle nuove imprese? E come mai tanta insistenza per fare nuovi capannoni quando tante aziende locali sono in grosse difficoltà?». Domande rimaste fino ad oggi senza risposta. Rifiuti giamo la proposta del gruppo di minoranza di abbassare l’inclinazione della futura strada e realizzare una rotonda per l’ingresso in zona artigianale sfruttando così meno territorio». Ampliamento zona artigianale Oramai qui la battaglia è persa perché l’amministrazione Marcer ha tutto pronto per partire con il raddoppio dell’attuale area artigianale (posta sulla strada verso Feltre). Ma il Gruppo Natura, finché i lavori non saranno iniziati, continuerà a A Lentiai c’è ancora il cassonetto unico per umido e secco. «Per anni ci siamo battuti per la differenziazione e la riduzione dei rifiuti, facendo anche campagne informative – afferma un socio del Gruppo –. Ma dal Comune non è venuto alcun segnale a nostro supporto. Una cultura del riciclaggio e della differenziazione non nasce da mattina a sera. Qui invece si continua come se quello dello smaltimento dei rifiuti non fosse uno dei problemi sociali più grossi della nostra società». Federico Citron e L’AZiON Quartier del Piave PRESTO A SOLIGO IL VIA AI LAVORI Casa per disabili, tempi vicini N ella mente di Angelo Cremasco già da tanto tempo frullava l’idea di una casa-alloggio per disabili adulti. D’altra parte, quell’ampio terreno di proprietà dell’Ulss 7 posto proprio a fianco del Centro educativo occupazionale (Ceod) di Soligo era uno stimolo formidabile alla già scoppiettante fantasia di Angelo. Pian piano l’idea ha preso corpo, l’associazione Viezzer (oltre cento soci), di cui Cremasco è presidente, l’ha condivisa. Si è iniziato a lavorare a un progetto di massima delle nuove strutture (oltre alla comunità anche un laboratorio occupazionale) e a bussare alle porte di enti e privati per trovare i finanziamenti. Per la bontà del progetto e per l’ottima fama dell’associazione, diversi hanno aperto le proprie porte e dato ascolto alle richieste della Viezzer: lo scorso anno la Regione ha stanziato 250 mila euro e quest’anno la Fondazione Veneto Banca ha dato un contributo di 25 mila euro. La consegna ufficiale di questo contributo è avvenuta lo scorso 5 dicembre al Ceod alla presenza del presidente di Veneto Banca e della Fondazione, Flavio Trinca, di rappresentanti dell’Ulss 7 e amministratori di Farra e Pieve. Ma non è finita. I Co- muni dell’ex distretto di Pieve (QdP e Vallata) hanno deciso di destinare alla Viezzer, per il 2003, un contributo pari ad un euro per ciascun residente. Non c’è ancora una data precisa per la posa della prima pietra della comunità-alloggio (che ospiterà 8 disabili più due in pronta accoglienza) ma non dovrebbero passare tante settimane. Il progetto ha ottenuto l’approvazione dalla commissione edilizia del Comune di Farra, sono stati raccolti diversi preventivi di impre- REFRONTOLO: Al Molinetto è tempo di presepi S ettima edizione per la mostra di presepi allestita all’interno del Molinetto della Croda. Dallo scorso 6 dicembre, e fino al 15 febbraio 2004, la mostra è aperta ai visitatori nei giorni di sabato e prefestivi (14-18), festi- vi (10-12 e 14-18) e feriali (dal 22 dicembre al 5 gennaio, 14-18). Il tema di quest’anno è “Presepi e angeli” e conta su diverse opere provenienti da tutta Italia. Lo scorso anno la mostra è stata visitata da più di 14 mila persone, in PIEVE: Morta giovane mamma L a comunità parrocchiale di Pieve di Soligo ha rivolto mercoledì scorso l’estremo saluto a Claudia Brun, 38 anni, deceduta per un male incurabile dal quale era afflitta ormai da alcuni anni. La donna, 38 anni – sposata con l’impresario edile Dario Ciotta e mamma di Serghei, 6 anni, residente in via Sernaglia – viene ricordata per il sorriso, la bontà, la generosa disponibilità verso il prossimo, la voglia di vivere. Claudia Brun ha lasciato anche mamma e papà, la suocera, i cognati, gli zii, i parenti e gli amici. Nel breve arco di tempo degli ultimi sei mesi, sono ben quattro le persone abitanti nel comune di Pieve di Soligo, di età compresa fra i 38 e i 44 anni, prematuramente scomparse per male incurabile. (MZ) PIEVE: I magnifici quattro COLLALTO: Concerto d’organo romosso dal Comune di Pieve di Soligo nell’Anno europeo della disabilità, sabato 13 dicembre, alle 21, al teatro Careni di Pieve si svolgerà lo spettacolo “I magnifici quattro”, protagonisti sul palcoscenico Simone Basso, Sergio Bordin, Andreina Bori, Marco Tramontana, per la regia di Mirko Artuso. Andrea Cipriani è autore ed esecutore delle musiche originali per pianoforte. l Festival organistico internazionale di Collalto si conclude domenica 14 dicembre alle 16 nella chiesa di San Giorgio con il musicista tedesco Johannes Skudlik e la Corale San Daniele Profeta di Colfosco diretta da Marcello Lodde. Con una media di oltre 200 spettatori a serata fin qui registrata, il festival punta a superare i mille spettatori nei 5 concerti. P I prevalenza famiglie con bambini. COLLALTO: Visita guidata alle trincee L’ idea è di Diotisalvi Perin: portare la gente sulle orme della Grande Guerra, attraverso il fronte dimenticato che taglia le colline di Collalto. Allora il coordinatore del Comitato imprenditori veneti Piave 2000 ha chiesto aiuto al Gruppo festeggiamenti Collalto, ha ottenuto le autorizzazioni dalle proprietà Collalto e Sammartini e ha organizzato una visita guidata a trincee, gallerie e osservatori austriaci. L’appuntamento per chi voglia visitare le opere di ingegneria militare austriaca è per sabato 13 dicembre alle 14. Il ritrovo è a Collalto presso il circolo Acli dove verrà allestita anche una piccola mostra di immagini della prima guerra mondiale. L’iniziativa vedrà la partecipazione dell’assessore regionale Ermanno Serrajotto e la presenza di una troupe dell’emittente televisiva Antenna 3 Nordest. La visita è gratuita. se contattate per la realizzazione dei lavori. «Per partire ci mancano solo due atti formali – spiega Cremasco –: il trasferimento del diritto di superficie da parte dell’Ulss e una fidejussione sempre dell’Ulss a garanzia di un mutuo bancario necessario per portare a termine il progetto». Il mutuo si aggirerà sui 6-700 mila euro che si aggiungeranno ai 350 mila già “in cassa”. «Contiamo sull’aiuto di ditte che ci hanno promesso sconti vista la finalità dell’opera – spiega Cremasco –. Poi ci sono famiglie disposte a depositare soldi nella banca che ci concederà il mutuo destinando gli interessi maturati al pagamento del mutuo stesso. Contiamo su ulteriori contributi da parte dei Comuni. Infine organizzeremo delle manifestazioni. Ci sarà una grande mobilitazione e abbiamo già in mente uno slogan: “Rinuncia a un caffè all’anno a favore delle persone con disabilità”». Intanto l’associazione, che già opera da anni a fianco dei disabili del Ceod di Soligo, sta portando avanti un percorso di formazione per i familiari in funzione dell’inserimento nella futura comunità-alloggio. Federico Citron Domenica 14 dicembre 2003 25 NEI PROSSIMI GIORNI La piazza di Pieve invasa da cioccolato N asce all’insegna di “CioccolArte” il Natale 2003 di Pieve di Soligo: sarà infatti la prima rassegna provinciale dedicata all’arte squisita del cioccolato, accompagnata da musica, spettacolo e pittura, la grande attrazione nel centro cittadino del periodo compreso fra il 14 e il 21 dicembre, grazie all’iniziativa promossa in collaborazione tra Comune, Pro Loco e commercianti di Pieve. Si comincia domenica 14 alle 10 con l’apertura festiva dei punti vendita, l’esibizione in piazza Vittorio Emanuele II della Banda di Montebelluna e l’apertura in via Garibaldi, via Zanzotto e via Schiratti dell’esposizione di pitture di artisti locali sul tema “Natale a Pieve di Soligo”. In via Schiratti, pres- so la vetrina di Gianni Spina, ci sarà la mostra dei presepi in collaborazione con insegnanti e alunni delle classi di 5^ elementare di Sernaglia della Battaglia. Giochi, musiche e attività ricreative saranno ospitati al Centro Balbi, in Galleria Zadra e in Galleria La Posta. In via Zanzotto ci saranno le decorazioni Thun e dalle 15.30 le degustazioni con il Pomeriggio dei Sapori. Da giovedì 18 dicembre a domenica 21, nell’apposito stand in piazza, si svolgerà la prima rassegna provinciale dedicata al cioccolato, alla quale parteciperanno artigiani pasticceri e maestri cioccolatieri di fama nazionale, capitanati dall’ambasciatore di questa specialità, il piemontese Danilo Freguja. (MZ) 26 e L’AZiON Conegliano Domenica 14 dicembre 2003 I DATI DEL SECONDO PROFILO DI SALUTE CULTURA Conegliano in cifre Al convento di San Francesco visite gratuite e presentazione di “Storia dentro 2” Crescono i nuclei di una persona I l profilo di salute di Conegliano, che ambisce ad essere una “città sana” non solo di nome ma anche di fatto, è pronto. Veniamo così a conoscenza che la principale causa di morte dei coneglianesi sono le malattie cardiovascolari (40,5%), seguite a ruota dai tumori (31,5%), e che dal 1990 al 2002 c’è stato un incremento dell’aspettativa di vita: ora le donne vivono in media due anni in più (fino agli 80), mentre gli uomini addirittura 5 (fino ai 75). Dalla relazione stesa dall’Amministrazione comunale e dall’Ulss 7, nell’ambito del progetto dell’Oms “Città Sane, presentata sabato scorso alla cittadinanza, scopriamo che la popolazione risponde bene ai programmi di screening: il 43,9% delle donne ha aderito al programma di pre- venzione del tumore all’utero, mentre il 54,1% a quello del seno. Meno confortanti, invece, i dati sull’aborto (spontaneo e non): il tasso di abortività nel 2001 era del 26,8% mentre nel 2002 è salito al 34,9%. Le famiglie continuano, d’altro canto, a restringersi, tanto che i nuclei unipersonali hanno superato ormai di qualche unità la classica coppia con figli: 4 mila 885 U n’iniziativa apprezzabile “fotografare” lo stato di salute della città in cui si vive. È a partire dai dati, infatti, che si possono progettare politiche a tutela della salute, è dai dati che il cittadino può farsi un’idea dell’ambiente in cui vive e formarsi aspirazioni corrette circa la qualità della vita che la città, e le sue (il 32,45%) contro 4 mila 874 (il 32,37%). L’inquinamento ambientale rimane ancora uno dei maggiori ostacoli al varo di Conegliano quale “città sana” a tutti gli effetti: ozono e polveri sottili sforano spesso la soglia di allarme, mentre i livelli di rumorosità hanno, nelle principali vie cittadine, valori superiori ai limiti previsti. Le 18 antenne radiobase producono, invece, S emissioni inquinanti nella norma. Confortante, invece, la qualità dell’acqua dei pozzi cittadini, tale da non richiedere la clorazione. Dati non confrontati e manca ancora la cura istituzioni, gli offrono. Ma le misurazioni devono essere confrontabili con rilevazioni regionali e nazionali e con dati storici: solo il confronto permette infatti l’interpretazione, dunque, la comprensione del dato. Nel Profilo di salute, invece, i termini di confronto non ci sono quasi mai. Sorprende, inoltre, che gli stessi indicatori selezionati dall’équipe di lavoro siano stati utilizzati solo in parte. Non mancano, invece, lunghi elenchi dei servizi of ferti da Comune e Azienda sanitaria... Pecca tutta coneglianese, infine, l’assenza di zone pedonali e la presenza di solo 7,5 km di piste ciclabili. Francesca Nicastro Cosa ne sarà ora di tutti questi dati raccolti? Alla signora Maria che abita in via XX Settembre e a tutti gli altri coneglianesi che hanno finanziato lo studio interessa conoscere le misure concrete che l’Amministrazione assumerà per migliorare la qualità di vita in città. Passando così dalla diagnosi alla cura. abato 20 dicembre alle 11, all’ex convento di San Francesco, presentazione della pubblicazione “Storia dentro 2 - nuova serie” dal titolo “San Francesco di Conegliano. Vita spirituale e materiale. Sec. XIII-XX”, edita dal Comune di Conegliano. La presentazione della pubblicazione è occasione per conoscere l’ex convento di San Francesco che, per l’occasione, sarà aperto tutta la giornata e visitabile solo su prenotazione. Ad accompagnare i visitatori saranno gli studenti che attualmente frequentano il master post-universitario che Fondazione Cassamarca ha attivato nell’ex sede conventuale. Per prenotare la visita sarà sufficiente rivolgersi all’ufficio dell’Azienda di promozione turistica di via XX Settembre entro la giornata di giovedì 18 dicembre e indicare l’orario di preferenza. e L’AZiON Conegliano MA PER RONCHI TARIFFE SAVNO SOPRA LA MEDIA Finalmente la bolletta calcolata sugli svuotamenti M olti coneglianesi, aprendo la busta contenente la bolletta rifiuti di saldo 2002 e acconto 2003, hanno trovato un’inaspettata sorpresa: tanti, infatti, i conguagli negativi per l’anno 2002. Le cifre calcolate dalla società guidata da Antonio Morona, questa volta, verranno accolte con più serenità dai cittadini: 11 mila 233 utenze domestiche su 15 mila 250 hanno avuto un saldo negativo, essendo stato l’acconto stimato in eccesso. Gli utenti potranno pagare gli importi richiesti in due rate postnatalizie, entro il 15 gennaio e il 15 febbraio 2003, negli uffici postali utilizzando i bollettini allegati oppure, senza commissioni, in tutti gli sportelli di Veneto Banca. La fattura è all’insegna della trasparenza, onde e- vitare la bufera che si scatenò nel dicembre scorso a causa delle ambiguità dei conteggi. Oltre al saldo 2002, c’è anche l’acconto per il 2003, calcolato sugli svuotamenti reali fino al 30 settembre. Gli svuotamenti e il relativo numero di litri di immondizia prodotta da ciascuna utenza sono specificati in bolletta. Secondo Savno e Amministrazione comunale “la città di Conegliano ha fatturato i rifiuti in base ai conferimenti reali già a partire dal 2002, rispettando così in pieno uno dei cardini del decreto Ronchi (22/97): “chi inquina paga”. In base ai calcoli eseguiti da Savno, la spesa media di una famiglia coneglianese di 4 persone per i rifiuti è di 93,16 euro all’anno, mentre quella di un’unità produttiva è di 373 euro. Le critiche di Ronchi Martedì 9 dicembre è arrivato al Dina Orsi Edo Ronchi, ex ministro per l’Ambiente ed estensore della legge che introduce la tariffa rifiuti. Ronchi ha puntato il dito contro la scarsa trasparenza del piano finanziario della Savno. Tra le incongruenze rilevate nella documentazione Savno, l’incremento del 189% della produzione di rifiuto secco dal 2001 al 2002 imputabile alle utenze domestiche. Durante il dibattito è emerso che le tariffe di Savno sono più alte di quelle in media praticate dai Comuni che hanno già introdotto la tariffa. (FN) ietro le quinte non tutto è sereno nei rapporti tra enti e aziende che gestiscono il ciclo dei rifiuti in Sinistra Piave. Dietro le conferenze stampa e, soprattutto, dietro le arrabbiature di tanti cittadini per disservizi e caro-rifiuti, sarebbe maturata una rottura definitiva tra Giovanni Ce- SABATO 13 Da oggi pomeriggio e per una settimana è di turno la farmacia del dottor Melati, in via Cavour 7. Oggi (con il concerto della Filarmonica coneglianese) e domani, nella parrocchia di Collalbrigo, si svolge il tradizionale Mercatino di Natale a cura del gruppo “Natale insieme”. Ingresso libero. Alle 17, al ridotto del teatro Accademia, viene presentato il catalogo della mostra “L’arte di preparare la tavola” e vengono messe all’asta le riproduzioni dei quadri celebri presentati in occasione della mostra. Per visionare queste ultime si potrà accedere al ri- attivissimo gruppo coneglianese di Comunione e Liberazione organizza un nuovo appuntamento per chi vuole conoscere e capire l’opera di don Luigi Giussani. Martedì 16 dicembre alle 20.30, a palazzo Sarcinelli di Conegliano, verrà infatti presentato il libro “Perché la Chiesa?”, terzo volume del “Percorso” di don Giussani. “Io, che vengo il giorno dopo - o un mese dopo, o cento, mille, duemila anni dopo - la scomparsa di Cristo dall’orizzonte terreno, come faccio a sapere se veramente si tratta di qualcosa che sommamente mi interessa, come faccio a saperlo con ragionevole sicurezza?”. È questa la domanda cui don Giussani risponde nel suo volume, opera nella quale e- AUSER: Natale con i nonni D CIT-SAVNO: Idillio finito, Cesca intenzionato a liquidare Morona? D L’ sca e Antonio Morona. Rispettivamente presidente e vicepresidente del Cit, insieme avevano condotto in porto l’operazione Savno: cioè la creazione di una Spa “braccio operativo” del Cit, aperta ad alcuni partner privati. E lo stesso Morona aveva assunto la carica di presidente di Savno nella delicata fase di avvio. Non certo esaltante e tranquillo. Così l’idillio tra i due sarebbe finito. E il presidente del Cit sarebbe pronto a revocare la sua fiducia a Morona e a rimpiazzarlo alla guida della Savno. Anno nuovo, presidente nuovo? (FP) dotto già dalle 10. A cura di Croce rossa italiana e Amministrazione comunale. Ingresso libero. Alle 17.30, all’oratorio dell’Assunta di piazza Cima, viene inaugurata la mostra personale di Mariarosa Maccorin “Effettiluce”, che si potrà visitare fino a domenica 21 dicembre con orario 16-19 (giorni feriali) e 10-12.30 e 15-19.30 (sabato e domenica). Ingresso libero. Oggi è il penultimo ultimo giorno per visitare la mostra “Natale in casa” promossa dal “Sampler club, ricamare insieme”. Orari: oggi 15-18, domani 10-12 e 15-18. DOMENICA 14 Oggi il Club alpino italiano sezione di Conegliano propone due gite: quella escursionistica sulle Prealpi vittoriesi e quella sci-alpinistica “Finstrekofel-Hochpustertal”. Informazioni e iscrizioni al sito www.caiconegliano.it. Alle 10, con ritrovo dalla passerella di viale Gorizia, il Centro coneglianese di storia e archeologia propone una visita guidata al cimitero ebraico. Ingresso libero. In caso di pioggia la visita sarà rinviata a domenica 21 dicembre. Alle 15, all’auditorium Dina Orsi, si tiene il Concerto di Natale della Filarmonica coneglianese. A cura di Associazione filarmonica, associazione “Una proposta per la terza età” e Amministrazione comunale. Ingresso li- Antonio Morona omenica 14 e lunedì 15 all’auditorium Dina Orsi di Conegliano “Natale con i nonni 2003”, mostra dei lavori eseguiti dagli alunni delle scuole elementari. Orari: 10-12 e 15-18. Organizza il Circolo ricreativo culturale “Il Nettuno”. Il mattino del lunedì, dalle 9.30 alle 12, spettacolo natalizio realizzato dagli alunni per i nonni, con distribuzione dei doni e rinfresco finale. bero. Alla stessa ora, nella vicina chiesa di Parè, i genitori dei bambini frequentanti la scuola materna del quartiere rappresenteranno la Natività di Gesù. A cura della parrocchia di Parè e della Direzione didattica del III Circolo di Conegliano e San Pietro di Feletto. Ingresso libero. MERCOLEDÌ 17 Alle 20.30, all’auditorium Dina Orsi, si tiene il Concerto di Natale a cura della scuola media “G. B. Cima”. Ingresso libero. GIOVEDÌ 18 Alle 18, a palazzo Sarcinelli, si tiene il convegno sulle pari opportunità promosso dall’Amministrazione comunale. Interverrà Vittorio Filippi. Ingresso libero. Domenica 14 dicembre 2003 27 SARCINELLI Martedì 16 presentazione dell’ultimo libro di don Giussani gli indica la Chiesa come quel fenomeno storico il cui unico significato consiste nell’essere per l’uomo la possibilità di raggiungere la certezza su Cristo. Egli dopo duemila anni raggiunge ancora l’uomo attraverso una realtà che si vede, si sente e si tocca con mano: la Chiesa, corpo del suo creatore. L’autore propone dunque alla libertà e alla ragione dei lettori i fattori fondamentali e i criteri di una verifica di questa realtà. A condurre la serata, e ad aiutare a capire l’opera di Giussani, martedì a Conegliano ci sarà monsignor Giacomo Tantardini, docente all’Università S. Pio V di Roma e molto conosciuto anche come curatore di numerosi convegni sul tema “L’attualità di sant’Agostino”, che da cinque anni a questa parte vengono proposti agli studenti dell’Università di Padova. (LA) CONVEGNO 1: I giovani del Coneglianese CONVEGNO 2: Donne straniere e salute S abato 13 a palazzo Sarcinelli, con inizio alle 14.45, vengono presentati i primi risultati dell’indagine quantitativa che ha coinvolto mille 200 giovani del Coneglianese e del Quartier del Piave esplorando la dimensione del lavoro e dei valori. Intervengono Antonio De Poli, assessore regionale al sociale, Loris Balliana, assessore di Conegliano, Valerio Belotti e Salvatore La Mendola del Dipartimento di Sociologia dell’Università di Padova, Franco Santamaria, dell’Università degli studi di Trieste. A cura del Progetto Giovani Area Coneglianese e Quartier del Piave e Amministrazioni comunali. Don Luigi Giussani “D onne straniere e salute: bisogni, pratiche e organizzazioni a confronto” è il titolo di un convegno che si svolge sabato 13 dalle 14.30 al Dina Orsi. Intervengono: l’assessore di Conegliano ai servizi sociali Enzo Perin, l’assessore regionale Raffaele Zanon, mediatori culturali per le aree africana, araba, est europea e sudamericana, Paola Paludetti della Ulss 7 e Angelo Cremasco del Centro di ascolto Caritas di Soligo. Verrà inoltre presentata una ricerca universitaria su “Le competenze materne delle donne straniere in Italia”. Al termine un momento di festa con buffet multietnico. La regia è dell’associazione dei mediatori culturali Mondo Insieme e dell’Acis. 28 Domenica 14 dicembre 2003 IL COMUNE CON L’ASS. PANIZZA-ZAMBONI Per i bambini malati di tumore A nche quest’anno è stata una serata di spettacolo e solidarietà. Giovedì 11, al Teatro Accademia, il concerto di Natale voluto dal Comune di Conegliano con il contributo della Provincia ha proposto, forte di una tradizione che prosegue ininterrotta da 15 anni e in collaborazione con l’associazione “Prof. G. Panizza e Dott. G. Zamboni”, una serata musicale volta a sensibilizzare il pubblico alla lotta contro la leucemia infantile e a sostenere la seconda Clinica pediatrica oncologica di Padova diretta dal prof. Luigi Zanesco. Un’attività che è stata illustrata martedì scorso dal dottor Angelo Rosolen, originario di San Martino di Colle Umber- to, che in Municipio ha ricordato qual è l’impegno della clinica padovana: «Sono due gli aspetti fondamentali del nostro lavoro - ha detto Rosolen -: anzitutto seguire le esigenze dei bambini e le relative diagnosi (studiamo l’intero spettro delle malattie maligne del bambino), ma l’attività clinica non può mai essere disgiunta dalla ricerca di nuove metodologie della diagnosi. Ciò richiede un aggiornamento continuo», per garantire il quale molto fa il settore pri- vato e iniziative come quella coneglianese. Che l’anno scorso permise di raccogliere oltre 20 milioni di vecchie lire, impiegati poi nella ricerca e nell’acquisto di apparecchi importanti come i congelatori per leucemie. «Se avessimo avuto i soli finanziamenti pubblici, con la ricerca saremmo dieci anni indietro rispetto ad oggi» osserva Rosolen. La seconda Clinica di Padova accoglie ogni anno tra i 140 e i 150 nuovi bambini colpiti da leucemia o tumori solidi. Effettua consulenze per altri enti e collabora con decine di centri all’estero, dagli Usa alla Polonia, in attesa di sbarcare in altri Stati come l’Ungheria. Luca Anzanello unedì 15 dicembre alle LOURDES: padri dehoniani, con la Comu20.30 nella sala Venturin, L’esperienza di nità di Sant’Egidio e il Ministero presso la chiesa di Maria Immadella Sanità mozambicano. Ricolata di Lourdes a Conegliano, un medico in cordiamo solo che i malati di Hiv la dottoressa Lucia De France- Mozambico in Mozambico sono circa il 20 schi, con altri volontari, porterà per cento della popolazione! la sua testimonianza di medico e di credente Verrà illustrata l’iniziativa “Offri un Euro al giora contatto con il popolo del Mozambico. no, adotta un malato di Aids”. In gennaio ripartirà per l’Africa per un proOrganizzano i padri Dehoniani e i giovani getto a favore dei malati di Aids che trova coin- della parrocchia Maria Immacolata di Lourvolti moltissimi laici in collaborazione con i des. L SCUOLA ENOLOGICA: GARA NAZIONALE TRA STUDENTI D al 4 al 5 dicembre scorsi, alla Scuola Enologica di Conegliano la “Gara Nazionale di abilità tecnico-scientifica per gli allievi degli Istituti Tecnici Agrari". «Quest’anno hanno aderito più di quaranta Istituti con allievi, docenti e presidi di tutta Italia, oltre il 50 per cento in più rispetto all’edizione dello scorso anno, svoltasi a Lo- corotondo (Bari) - commenta soddisfatto il professor Giacinto Feletto, dirigente scolastico del celebre Istituto coneglianese - e in cui la nostra Scuola è risultata vincitrice. Questa presenza così numerosa è un segnale sicuramente positivo che dimostra interesse oltre che per la Scuola anche per il nostro territorio». L’ospitalità trevigiana si è concretizzata in due indimenticati ed indimenticabili appuntamenti. Il primo (4 dicembre), alla Bottega del Vino della medesima Scuola, dove ha stupito un gran Buffet di prodotti tipici locali. Il secondo ( 5 dicembre, San Nicolò ) è invece ricordato per la sontuosa Serata di Gala all’Enoteca sempre della medesima Scuola, dove ha cucinato con maestria e sapienza El Toulà Catering del Gruppo Ristoratori della Marca. (MS) SAN FIOR, NOVANT’ANNI PER 4 NONNE A e L’AZiON Conegliano/Coneglianese ll’inizio di novembre, a San Fior, sono cominciati i festeggiamenti per i novant’anni di quattro “giovani anziane” ospiti del pensionato “Santo Volto”: Anna, Iolanda, Maria e Noris (nella foto). Una meta significativa, soprattutto perché raggiunta con Le quattro arzille novantenni posano per la foto ricordo gioia e saggezza. Vogliamo ringraziare Dio per i tanti benefici elargiti a queste quattro donne dalla vita così lunga e ricca. Le amiche del “Santo Volto” GODEGA SANT’URBANO Le campane hanno ripreso a suonare D opo 1077 giorni di silenzio, le campane del campanile di Godega di Sant’Urbano hanno ripreso a suonare, l’8 dicembre scorso. È questa infatti la data in cui la comunità cristiana si è riunita per festeggiare l’inaugurazione della struttura campanaria rimessa completamente a nuovo e consolidata. Alla cerimonia, che ha seguito la celebrazione liturgica, ha preso parte il vicario generale monsignor Guerrino Pagotto, il quale nel benedire la struttura ha ricordato come “le campane manifestino la voce dell’unità delle nostre comunità”. Il parroco, don Giuseppe Menon, ha ringraziato quanti si sono adoperati per la ristrutturazione, dal Consiglio affari economici all’apposita commissione, per giungere al progettista Remo Serafin, all’impresa Sonego Antonino (opere murarie), alla ditta Comin Andrea (impianto campanario), alla Banca di credito cooperativo della Marca (Orsago), per la concessione di un fido che ha permesso di far fronte agli impegni economici immediati. Il sindaco, Donatella Santambrogio, impossibilitata a prendere parte alla festa ha inviato il proprio messaggio richiamando come il campanile sia un solido punto di riferimento per tutti. «È questo – ha scritto – un giorno di grande emozione per la comunità. Desidero esprimere la mia immensa gratitudine al parroco per l’enorme impegno profuso e a quanti si sono adoperati per la ristrutturazione». «L’opera – ha proseguito il vicesindaco Piersandro De Nardi – è segno della cristianità. Oggi più che mai dobbiamo essere sicuri dei nostri valori cristiani. Sono valori che vanno vissuti e testimoniati a chi non li conosce». Le campane a Godega avevano smesso di suonare a Natale del 2000. Il 13 dicembre dello stesso anno un pezzo di cornicione si era staccato dal lato est, ma già nel 1999 un masso era precipitato dal campanile costruito tra il 1830 e il 1844. Alla perizia commissionata dal Consiglio pastorale parrocchiale è seguita la decisione di ristrutturare il campanile così che nell’aprile scorso sono stati avviati i lavori. (GDN) SANTA LUCIA IN FESTA S abato 13 dicembre ritorna nella parrocchia di S. Lucia di Piave la festa religiosa dedicata alla Santa Vergine e martire, patrona della comunità e venerata da tanta gente. Le SS. Messe nella chiesa arcipretale - che come ogni anno sarà meta di moltissimi fedeli in preghiera - avranno il seguente orario: 8, 9.30, 11, 15 e 17. La S. Messa solenne, presieduta dal vescovo Alfredo Magarotto, sarà celebrata alle 19. Le liturgie eucaristiche pomeridiane, dalle 15 alle 19, saranno animate rispettivamente dal Coro della Speranza, dal Coro Fra’ Claudio e dal Coro Sub Silva.(MZ) e L’AZiON Coneglianese MARENO, SANTA LUCIA E VAZZOLA Piano cave: i Comuni vogliono saperne di più F ronte unico contro le cave. Tre i Comuni che condividono la volontà di esaminare con attenzione il Piano cave sfornato dalla Regione. I rappresentanti di Vazzola, Santa Lucia, Mareno, insieme, sono stati a Venezia e si sono incontrati con la segreteria dell’assessore di competenza, la dirigenza del settore geologico e del “ciclo dell’acqua”. Le uniche informazioni avute sono sull’iter del Piano, che è una “preadozione”, una bozza su cui discutere con gli enti locali. Cosa significa questo? Che la strada è ancora lunga. E che la documentazione finora visionata è soltanto ufficiosa in quanto la documentazione ufficiale verrà spedita contestualmente a tutti gli organi interessati in date ancora non precise, ma orientativamente a partire Un eloquente striscione di protesta, a Tezze, nei pressi di borgo Malanotte da questo fine settimana. La speranza condivisa un po’ da tutti è che questa proposta della Regione possa essere oggetto di esame e discussione da parte degli interessati, le amministrazioni comunali e la cittadinanza. «Siamo in attesa – spiega Fiorenzo Fantinel, sindaco di Santa Lucia di Piave –. Non possiamo dire nulla, perché non abbiamo in mano nessun documento», e le illazioni di stampa stanno creando un vero ambaradan, così lo definisce il sindaco, non contribuendo in definitiva a far chiarezza. Il sindaco di Mareno Eugenio Tocchet si colloca nella stessa posizione: «Quando disporremo di una documentazione chiara, allora e solo allora avremo modo di capire come stanno le cose e faremo le nostre proposte, ora è imprudente esprimere qualsiasi giudizio». Insieme, i tre comuni hanno fatto arrivare ai loro concittadini tramite volantinaggio un comunicato informativo, dove si puntualizza che a tutt’oggi non ci sono ancora autorizzazioni di escavazione ma solo una mappatura di giacimenti di ghiaia. L’importanza dell’argomento ha richiamato l’attenzione puntuale dell’opposizione a Mareno. La lista civica “Per un nuovo cammino” anch’essa ha diffuso un volantino e lo scorso martedì 9 dicembre ha avuto un incontro con il consigliere regionale Maria Luisa Campagner, della Margherita, membro della terza commissione ambiente. Lo scopo è individuare come meglio formalizzare le osservazioni e le proteste per combattere tale proposta di piano adottata dalla Giunta regionale, quindi “contro un rischio reale di devastazione di 1500 ettari”. Così recita il volantino. Loretta Bellussi Domenica 14 dicembre 2003 A 29 SAN FIOR ll’inizio del nuovo anno scolastico, l’Associazione lotta contro i tumori Renzo e Pia Fiorot è tornata sui banchi di scuola. Agli istituti del territorio ha proposto un nuovo progetto educativo che ha l’obiettivo di diffondere la prevenzione sia tra gli insegnanti sia tra gli alunni. Dalla classe quinta elementare al biennio delle scuole superiori, hanno aderito 55 classi di 28 istituti scolastici per un totale di 1070 alunni. Il tema dell’iniziativa è “Vivere bene, vivere sani – dai modelli ai comportamenti: imparare a scegliere in autonomia”. Oltre all’associazione, impegnati in tale proposta sono lo Spazio Verdeblu che tratterà il progetto intitolato “Pubblicità e salute” e la Legambiente che invece sarà occupata su due fronti denominati “Uomo e albero” e “Il risparmio energetico. Comportamenti consapevoli”. Ciascuno dei tre progetti, uno dei quali diviso in due livelli, prevede incontri preliminari allo svolgimento dell’attività in classe, indirizzati agli insegnanti. (GDN) L’Associazione Fiorot a scuola per insegnare a stare in salute IN BREVE SAN PIETRO DI FELETTO Mostra-mercato del libro Dall’11 al 21 dicembre la Biblioteca comunale di San Pietro di Feletto ospita una mostra-mercato del libro che merita senza dubbio una capatina, non fosse altro per il fatto che tutti i libri, comprese le ultime novità, sono scontati del 20 per cento. Il che, tutto sommato, non è affatto un elemento trascurabile, oltre a fornire un’occasione propizia per aggiornare il proprio panorama di conoscenze librarie. Apertura: tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18, escluse le mattine del 13, 15 e 17 dicembre. SAN FIOR Fondi per Telethon Domenica 14 dicembre nella sala polivalente del municipio sanfiorese duplice iniziativa di Avis-Aido in collaborazione e con il patrocinio dell’Amministrazione comunale: alle 17 raccolta fondi per Telethon e alle 20 Concerto di Natale. 30 Friuli Domenica 14 dicembre 2003 A SACILE UN INTENSO PROGRAMMA Verso Natale ed Epifania la parrocchia propone... V iviamo ormai il tempo del Natale. Mercatini riempiono le piazze, luci brillano nelle case e sulle strade, corse frenetiche ai negozi e come spesso accade sembra che il vero senso di questa importante festa perda ogni anno un po’ del suo valore. Perché questo non accada la parrocchia del Duomo di Sacile sta organizzando una serie di iniziative, che coinvolgono bambini, giovani e adulti. La scuola dell’infanzia “Maria Bambina” e il nido “L’Aquilone”, stanno preparando un recital in duomo per lunedì 22 dicembre, in cui fra canti preparati ed eseguiti dai genitori, i bambini drammatizzeranno la Natività. I gruppi e le associazioni parrocchiali, invece, stanno preparando particolari momenti di riflessione. “Non c’era posto per Gesù e io oggi gli faccio posto” è il tema del forte momento di spiritualità in programma per gli Scout. Un recital su San Francesco, in programma il 6 gennaio al cinema teatro Ruffo, dopo la celebrazione dell’Epifania e la benedizione in duomo di tutti i bambini, è invece il lavoro che gli animatori dell’oratorio stanno affrontando in queste settimane, mentre l’Acr, in ogni suo incontro, dedica uno spazio particolare alla lettura e alla riflessione dei Vangeli della domenica e gli educatori dei giovani e giovanissimi dell’Ac stanno preparando una veglia, il 19 dicembre, come tappa finale del primo periodo di cam- mino associativo. La catechesi propone invece un cammino di Avvento, dal tema “Una casa per tutti”, ponendo come impegno l’offerta dei risparmi dei ragazzi per aiutare i coetanei dell’Albania. Di particolare valore sarà il momento unitario di preghiera per tutti i giovani nella veglia del 24 dicembre, dal tema “Beati coloro che pur non avendo visto crederanno”. Si tratta di un momento di spiritualità che propone spezzoni tratti dal film sulla Natività “La più grande storia mai raccontata”, per soffermarsi poi su testi di riflessione, preghiere dei salmi e canti. Il Centro studi biblici propone ogni giovedì sera la Lectio Divina, aperta a tutti, tenuta da don Gianpietro Zago. Sabato 13 dicembre, inoltre, arriverà da Trieste “La luce di Betlemme”, accompagnata dal Masci. Sarà collocata nella chiesetta della Pietà da dove poi sarà trasportata nella parrocchia di Fratta di Oderzo con una veglia presieduta dal vescovo Alfredo Magarotto. La stessa sera, in duomo, la Corale Vincenzo Ruffo eseguirà, in un concerto vocale e strumentale, la Messa in Do minore di Mozart. Inoltre i gruppi famiglia si riuniranno in casa alpina ad Auronzo, dal 4 al 6 gennaio per un ritiro spirituale sul tema del Battesimo, mentre il 5 gennaio, in oratorio, sarà proposto il consueto pan e vin come momento di fraternità. Non mancano infine i presepi; quello in Duomo, allestito dal gruppo giovani dell’oratorio che si ispira al tema “Gesù Bambino, il Crocifisso, il Risorto” e il presepe artistico, preparato al piano terra di casa Laureati da un gruppo di volontari. Valentina Marcon VENERDÌ 12 VENERDÌ 19 Dalle 20.30 alle 22 si tiene il terzo degli incontri di formazione per volontari dei Centri di ascolto, sul tema “Volontari chiamati... a leggere la povertà”. Si aprono a Sacile le due giornate dedicate alla celebrazione dei diritti dell’infanzia promosse dall’Ambito socio-assistenziale di Sacile: nella sala del Caminetto di palazzo Flangini Biglia in viale Zancanaro si terrà la mostra sulle diverse esperienze e progettualità, mentre dalle 17 alle 19 si tiene il convegno “L’impegno concreto per i diritti dei minori”. GIOVEDÌ 18 Alle 20.30 al Centro di studi biblici lectio divina curata da don Gianpietro Zago; verranno letti e meditati testi della Scrittura legati all’Avvento. e L’AZiON BRUGNERA, PROGETTO SICUREZZA S arà villa Varda teatro del primo degli interventi previsti dal Progetto sicurezza del Comune di Brugnera. L’ambito del parco, all’interno del quale proseguono i lavori di restauro e ristrutturazione degli edifici storici, infatti, verrà interessato dall’installazione di un sistema di videocamere per la telesorveglianza del parcheggio esterno. L’intervento verrà a costare circa 90 mila euro, parte finanziati con fondi regionali e parte con mutuo. Il riparto completo della spesa considera 24 mila euro provenienti da contributo regionale, 14.500 da trasferimento regionale ordinario e 52 mila da mutuo con la Cassa depositi e prestiti. Si tratta comunque soltanto della prima tranche del piano complessivo di copertura con videocamere dei punti sensibili presenti sul territorio comunale. Da quanto programmato altri due siti in futuro verranno serviti dall’innovativo sistema. Entrambi si trovano nel capoluogo dove, in passato, si sono verificati vari episodi di vandalismo e di microcriminalità. Le due zone, per le quali la videosorveglianza è prevista, sono il cimitero e l’area del Centro studi. e L’AZiON Opitergino/Mottense A MOTTA UN “CORSO” DELLA NATO U n corso organizzato direttamente dalla NATO e che vede il “Cimic group South” come interlocutore principale. E’ cominciato questa settimana alla caserma “Vittorio Veneto” a Motta di Livenza il primo corso “NATO Tactical Cimic Course”. Saranno due settimane di lezioni a cui partecipano 40 ufficiali che provengono da diversi paesi aderenti alla NATO ma anche partner del “Mediterranean Dialogue”. Sono arrivati in città infatti ufficiali dell’esercito provenienti da Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada, Ungheria, Ucraina e Azerbaigian. Il corso si svolge interamente in inglese, ed ha il compito di formare questi militari alla cooperazio- CANTINE Da Fontanelle e da Gaiarine ecco la “Vignaioli veneto friulani” È nata una nuova realtà associativa. I soci delle cantine sociali di Fontanelle e Gaiarine, all’unanimità, hanno preso la storica decisione di fondere assieme le loro due realtà. Al momento della votazione tutte le mani si sono levate, nessun contrario, nessun astenuto. C’è il nuovo nome: “Vignaioli veneto friulani scarl”, ragione sociale che unisce la tradizione al territorio, conservando la specificità di quest’ultimo. Una scelta consapevole, maturata alla luce del fatto che per essere sempre più competitivi nel settore vitivinicolo è necessario unire le forze. La base sociale ha dunque così suggellato il lavoro intrapreso dal consiglio di amministrazione alcuni mesi fa. Soddisfazione viene espressa dal presidente della Cantina di Fontanelle Valerio Cescon. «Direi che è stata una decisione condivisa da tutti con soddisfazione – afferma – era una strada senza dubbio da percorrere alla luce delle sfide che pone il comparto. Direi che questa fusione va ad aumentare il nostro potere contrattuale all’interno della filiera, e quello di indirizzo per quanto riguarda la politica del settore vitivinicolo del territorio». La nuova cooperativa è composta da circa un migliaio di soci produttori. «Nelle annate normali – prosegue il presidente Cescon – dovremmo attestarci intorno ai 300 mila quintali di uva conferita e vinificata». Importante sottolineare il fatto che sia a Gaiarine, dove la cantina sociale è presieduta da Stefano Berlese, che a Fontanelle, l’assemblea si è espressa all’unanimità. Non ci sono state contestazioni, né pareri contrari. La nuova cantina sociale, che continuerà a conservare le denominazioni “Fontanelle” e “Gaiarine” nei marchi, si appresta così a fronteggiare un mercato vitivinicolo che, se è capace di dare soddisfazioni, nel contempo pone delle sfide sempre più accese. (AF) ne civile e militare da mettere poi in pratica nei territori di guerra, ma per essere di supporto alla pace, oltre che ad aiutare a ricostruire i paesi in cui si viene inviati. Praticamente si tratta del lavoro che stanno compiendo in questi mesi i militari del “Cimic Group South“ di Motta di Livenza che operano a Nassiriya in Iraq. Il corso è tenuto da istruttori ufficiali e sottufficiali specializzati del Cimic, ma comunque sotto l’egida della NATO. L’organizzazione del “NATO Tactical Cimic Corse” è quindi probabilmente il primo passo verso il riconoscimento del corpo di stanza alla “Vittorio Veneto”, come reparto NATO. Monica Borga M olti a Motta gli appuntamenti per riproporre a Natale il centro storico nella sua valenza non solo commerciale; tra le proposte (a cui ha collaborato anche la Pro loco) tanti appuntamenti di varia natura che testimoniano la vivacità delle iniziative. «L’offerta è versatile – spiega l’assessore alla cultura Sabrina Matteazzi – e dopo le iniziative dello scorso week-end, questa domenica porchetta per tutti preparata dai nostri macellai». Venerdì 19 in duomo con- Domenica 14 dicembre 2003 NATALE Quante iniziative a Motta, e non solamente di natura commerciale certo del Coro di canto gregoriano liturgico di Rovigo organizzato dal Lions club; sabato 20 in palazzetto Natale dei bambini dell’Asilo; il 21 Natale in piazza per i bimbi: “La carriola dei sogni” con animazione, truc- 31 cabimbi, musica e giochi vari. Per tutti pop corn e zucchero filato, vino e grappa; alle 16 in Casa di riposo concerto di Natale della Banda cittadina. Martedì 23 in palazzetto concerto natalizio di beneficenza col gruppo Barbapedana, per ricordare Riccardo Verardo. La vigilia di Natale alle 20.30 presso la chiesa parrocchiale di Villanova recita con i bambini dell’Acr; dalle 23.30 “Notte di Natale in piazza Luzzatti” con canto, figuranti e brindisi; organizza l’associazione Ncp. ODERZO/VIVACE QUADRO CULTURALE SANTA BARBARA A MOTTA “Laboratori didattici”, un 2003 a pieno regime Una festa diversa con i pompieri L o studio del mondo antico, fino a poco tempo fa, era oggetto di interesse e di indagine di eruditi e specialisti, ma è diventato oggi parte integrante del percorso formativo di molte scuole. Il ruolo di un museo archeologico è in questo contesto molto importante; le testimonianze storiche che contiene sono infatti strettamente correlate alla sua collocazione in un determinato contesto urbano e territoriale; ad un museo spetta inoltre il compito di far rispettare le collezioni per il loro valore culturale, in quanto espressione di un’identità collettiva e in quanto patrimonio dell’umanità. Ad affermarlo è la responsabile dell’attività didattica del Museo civico archeologico di Oderzo, dottoressa Elisa Possente. Il museo “Eno Bellis”, che ha sede nella barchessa di palazzo Foscolo ed è stato riaperto al pubblico nel 1999, si è anche dotato di un laboratorio, appositamente attrezzato per attività didattiche rivolte a studenti delle scuole dell’obbligo e superiori. Nell’anno 2000-2001 era iniziata l’attività dei laboratori didattici che in quest’anno 2003 proseguono a pieno regime. «L’attività didattica di un museo archeologico deve cercare di rispondere a più esigenze. La didattica rivolta ai bambini e ai ragazzi, già oggetto di studio e sperimentazione in più sedi, ha ottenuto dei buoni risultati in questi ultimi anni grazie a dei percorsi ideati secondo la loro preparazione ed età. In le fonti archeologiche, i beni culturali e la struttura museale, essenziale affinché i giovani di oggi diventino i visitatori o gli studiosi di domani, appassionati e rispettosi del patrimonio artistico di ogni territorio. Diverse attività di laboratorio sono proposte anche in biblioteca, alla pinacoteca Martini e in attività creative pomeridiane chiamate “Giocamenparticolare si è data la possibilità di rendere maggiormente fruibile una disciplina complessa e affascinante come l’archeologia». L’attività didattica dei laboratori è il risultato di un lavoro di programmazione che viene svolto dagli insegnanti della scuola che fa il laboratorio e dagli operatori del museo. I laboratori didattici affrontano più tematiche ma si propongono di mantenere come elemento costante lo studio e l’approfondimento della realtà locale, affinché le nozioni apprese non rimangano avulse dal contesto ma trovino un effettivo riscontro nell’ambiente anche ai giorni nostri. Le attività proposte adottano un nuovo metodo, che permette agli utenti più giovani di accostarsi a discipline quali la storia, l’archeologia, l’antropologia attraverso un approccio non solo teorico, ma anche pratico e attivo. Alla fine di ogni laboratorio l’alunno ha una dispensa a disposizione che diventa un punto di riferimento didattico da portare in classe. I ragazzi, stimolati nella loro creatività e soprattutto nei processi cognitivi induttivi e deduttivi, sviluppano un rapporto nuovo e diretto con te”. L’assessore alla Cultura, Giuditta Rado, afferma che «al futuro si deve restituire più di quello che abbiamo ricevuto dal passato»; rientra in questa idea la volontà di creare la Fondazione culturale di Oderzo che vorrebbe diventare un polo a cui fanno capo il museo, la biblioteca, la Fondazione Martini, uno spazio per gli artisti opitergini, il turismo culturale e altro ancora; Fondazione che permetta agli opitergini di sentire la cultura e la storia come qualcosa che appartiene loro. Alberta Bellussi MOTTA DI LIVENZA Incontri per il matrimonio Venerdì 12 dicembre in patronato penultimo incontro per i partecipanti al corso in preparazione al matrimonio cristiano; si concluderà domenica alle 15.30; alle 18 la messa a conclusione degli incontri. Varie dalla parrocchia Questo sabato alle 18 messa animata dai ragazzi di quinta elementare; domenica alle 9.30 messa animata dagli scolari di quarta elementare. In parrocchia si ricorda con la preghiera il compleanno di don Massimo Bazzic- «Q uesta festa la vogliamo dedicare a Marco, bimbo di 8 anni di Cessalto che purtroppo per una malattia non c’è più». Umberto Perissinotto, responsabile del distaccamento dei Vigili del fuoco di stanza a Motta, lo scorso venerdì, nell’incontrare un migliaio di bambini in centro storico per la festa patronale dei Vigili, Santa Barbara, ha ricordato il piccolo Marco. Una dedica quanto mai sentita che ha riempito di commozione i presenti, tantissimi bambini delle scuole del comprensorio, molti dei quali dell’età di Marco. E dopo il saluto delle autorità i Vigili del fuoco hanno dato il “la” ad una mattinata caratterizzata da dimostrazioni ed esercizi suggestivi. Quindi lo scorso sabato l’attenzione si è focalizzata sul migliaio di bambini presenti, provenienti dalle scuole dell’Opitergino-Mottense: con i Vigili di Motta c’erano anche i colleghi del Comando di Treviso. Durante la mattinata i Vigili del fuoco hanno preparato una dimostrazione di spegnimento di vari tipi di incendio, prove tecnico-ginniche e prove di sal- vataggio. Da segnalare la novità del contatto diretto tra Vigili del fuoco e scolari: «In effetti – spiega Perissinotto – abbiamo organizzato delle simulazioni realizzate direttamente dagli scolari per renderli attivamente partecipi e per far capire in maniera diretta l’importanza e le difficoltà del nostro lavoro. L’organizzazione non è facile ma in futuro potrebbe ripetersi in altri comuni del comprensorio». Anche alcuni bimbi si sono presentati con le loro divise di piccoli pompieri. In più ci sarà un’altra novità: «La realizzazione di una mostra in Loggia, che verrà aperta al pubblico il prossimo 20 dicembre». Motta ha così vissuto, grazie ai Vigili del fuoco, una giornata particolarmente intensa. Nel frattempo lo stesso Perissinotto, consigliere con delega alla Protezione civile, durante l’ultimo consiglio comunale ha sottolineato come sia vicino il termine per la presentazione del nuovo Piano di Protezione civile comunale, realizzato insieme alle locali associazioni di volontariato. (GR) IN BREVE zale di Cadore. Turni: I, II, III media (26-29 dicembre); III superiore e diciottenni (29 dicembre-1 gennaio); I e II superiore (1-4 gennaio); giovani e animatori Fuci (4-6 gennaio). Dedicata a Marco bimbo di Cessalto chetto, già apprezzato cappellano a Motta e attualmente missionario in Brasile. Il presepio in ogni casa “Il presepio in ogni casa” è la proposta che la parrocchia ha fatto a tutti i ragazzi del catechismo; il Gesù Bambino verrà benedetto in duomo domenica 21 dicembre alla messa delle 9.30. Campi invernali Anche quest’anno la parrocchia organizza i “campi invernali” nella casa alpina parrocchiale di Poz- Mercatino natalizio missionario Si tiene fino a Natale in patronato una mostra-mercatino in favore delle missioni; esposti lavori da tutto il mondo: Ciad, Madagascar, Cambogia, Vietnam e Brasile (dove opera don Massimo, già apprezzato cappellano mottense). Inoltre ci saranno anche i lavori dell’Anffas-Ceod di Motta e il mercato equo e solidale. 32 e L’AZiON Mottense/Ve/Memorie Domenica 14 dicembre 2003 INEDITO PROGETTO PER I TRE COMUNI CEGGIA,VERSO IL NATALE Una certificazione ambientale per Gorgo, Motta e Chiarano L La “settimana” della solidarietà” a salute del cittadino passa anche attraverso un territorio sicuro. Le amministrazioni di Gorgo al Monticano, Motta di Livenza e Chiarano hanno presentato un progetto per verificare la certezza della qualità della vita nel territorio in cui vivono i loro cittadini. Si chiama progetto di certificazione ambientale ed è stato presentato la scorsa settimana nel municipio di Gorgo. «Siamo convinti si tratti di un progetto con una grossa valenza sul territorio – ha esordito il sindaco gorghense Gianpaolo Vallardi –. L’area in cui viviamo ha subìto negli ultimi 40 anni grossi mutamenti passando da prettamente agricola ad industriale. È arrivato il momento di controllarla. Inoltre avrà una grossa valenza anche economica perché per l’agricoltura produrre in un territorio certificato farà aumentare il pregio delle produzioni». «Per molti anni si è pensato allo sviluppo industriale – ha dichiarato l’assessore all’ambiente di Motta Renzo Cester –, adesso le zone dove viviamo devono essere controllate. Non sarà un sostituirsi agli organi competenti, ma un collaborare con loro per migliorare il territorio». Il progetto durerà circa un anno e prevede quattro fasi di intervento: una fotografia sullo stato attuale del territorio, la valutazione di eventuali punti critici, il monitoraggio, il mantenimento e il controllo. Si comincerà quindi con la richiesta di dati sull’area mottense da parte dell’azienda incaricata dello studio, a tutti gli organi preposti (Arpav, Provincia, Comuni, Uls, ecc.). Una volta verificati si valuterà se esistono dubbi ambientali, e si provvederà ad approfondire le indagini. Nel caso di aree a rischio il comune potrà pensare a bonificarle. «Eravamo partiti da dati relativi alla salu- te delle persone in alcune aree dei nostri comuni – ha spiegato il sindaco di Chiarano Renana Serafin – , queste statistiche ci hanno allarmato e perciò abbiamo pensato di valutare il territorio in cui viviamo. Si è fatto tanto per certificare i prodotti, adesso dobbiamo puntare sulla qualità dell’ambiente per migliorare quella della nostra vita». «Sviluppo non è solo incremento del Pil ma migliorare la vita – ha ribadito il primo cittadino di Motta Graziano Panighel –, avere aria respirabile, acqua pulita e un territorio sicuro. Non dobbiamo perdere di vista l’obiettivo principale che è quello di conservare e migliorare le risorse che abbiamo, che non sono inesauribili». Al termine del progetto ai comuni verrà dato una specie di bollino che certificherà la qualità ambientale e potrà anche escludere l’eventuale presenza di discariche. Monica Borga SOLIGO / IL GRATO RICORDO DELLA CARA MARIA GALLON, DI MARITO E FIGLIO MARIA GALLON n. 5.12.1908 - m. 8.12.2002 SANTE DORIGO n. 5.12.1902 - m. 10.10.1994 LUIGINO DORIGO n. 17.3.1933 - m. 2.11.1999 attesa del Natale 2003 a Ceggia sarà caratterizzata anche dai colori e dall’entusiasmo delle associazioni di volontariato. Da venerdì 12 dicembre, per due fine settimana fino a domenica 21, si terrà infatti la “Settimana della solidarietà”, un’iniziativa promossa dal Comune che coinvolgerà tutta la cittadinanza. Nel piccolo piazzale di fronte alla chiesa, vicino alla sede dell’Avis e del Circolo anziani Arcap, saranno allestite le tipiche casette di legno dei mercatini di Natale: ognuna sarà affidata ad un’associazione del paese che potrà esporre materiale informativo, offrire da bere e da mangiare, vendere dolci e oggetti artigianali. È il primo anno che in paese si realizza un’iniziativa di questo tipo, in sintonia con lo spirito più autentico del Natale. L’obiettivo infatti è creare un momento di incontro tra associazioni e cittadini, far conoscere le attività seguite dalle varie realtà, dar loro un’occasione di autofinanzia- mento. Un progetto particolarmente significativo a Ceggia, dove il volontariato è molto forte, con oltre 50 associazioni: un numero elevato di piccoli e grandi gruppi, che spesso agiscono nell’ombra, ma che costituiscono una robusta trama di solidarietà. Sono circa 20 le associazioni che hanno aderito all’iniziativa. La loro proposta è un’alternativa concreta ai week-end trascorsi tra negozi e centri commerciali. Da venerdì 12 a domenica 14 esporranno le associazioni Insieme per l’Africa, Croce rossa italiana, l’Associazione per un sorriso: i mercatini saranno tutti i pomeriggi dalle 15 alle 20 e la domenica anche la mattina, dalle 9 alle 12. Sabato 13 dicembre, alle 16.30 si terrà uno spettacolo di Natale a cura dell’associazione culturale Macchia Solare de La Salute di Livenza. Domenica 14 alle 16, l’associazione Noi offre la tradizionale castagnata, negli spazi del patronato di Gainiga. Da venerdì 19 a domenica 21 saranno presenti il Gruppo missionario, gli Scout, l’Associazione Chernobyl e la Lucciolata. Nella chiesa di Gainiga, venerdì 19 alle 20.45, il gruppo vocale “Eravamocantanove” terrà un concerto di Natale. Sabato 20, alle 16.30, nella piazza antistante il mercatino: “Canti di Natale”. Molte le iniziative in programma domenica 21: alle 10 i ragazzi dell’Acr distribuiranno messaggi natalizi creati da loro; alle 10.30 ci sarà l’inaugurazione della mostra di pittura del Gruppo Cilium, alle 15.30 la castagnata preparata dall’associazione Noi e, per tutto il giorno, dolci fatti in casa offerti dagli Scout. Nelle giornate del mercatino, il circolo anziani Arcap preparerà vin brulè per tutti. Al centro della piazza sarà allestito un albero di Natale offerto dall’associazione Artiglieri e addobbato con oltre un centinaio di decorazioni frutto della fantasia e della creatività dei bambini dell’Acr. (BeaDor) TRICHIANA FREGONA CASTELLO ROGANZUOLO suor CALOCERA BATTISTON Suore delle Poverelle n. 2.10.1915 - m. 12.12.1982 È ricordata con una Messa da don Ezio Segat. FRANCESCO CIOT n. 7.12.1926 - m. 10.12.2001 Il tuo ricordo, sempre in mezzo a noi, ci guida ogni giorno. Con tanto affetto, i tuoi cari. VITTORIA DA RUI ved. DA RUI n. 4.4.1914 - m. 17.12.2002 Mamma Vittoria, un anno fa eri tra noi. Sempre ti ricordiamo come una persona ricca di esperienza e coraggio. Da lassù intercedi per noi. Una Messa di suffragio sarà celebrata mercoledì 17 dicembre. TRICHIANA SARMEDE FRANCENIGO CATERINA DAL CIN ved. PASIN m. 14.12.1993 Sono trascorsi dieci anni e il tuo ricordo, sempre in mezzo a noi, ci guida ogni giorno. Con tanto affetto, i tuoi figli. Maestro GIOACCHINO POLES n. 26.6.1913 - m. 14.12.1990 Nella ricorrenza del tredicesimo anniversario della tua chiamata nella casa del Padre, vogliamo presentare la tua cara immagine a coloro che hai amato e servito con il tuo entusiasmo. Noi tutti conserviamo nel cuore, per te, sentimenti di affetto e gratitudine. Maria, Lorenzo, Enrico con le loro famiglie. L’ un anno dalla tua scomparsa è sempre vivo il ricordo e l’esempio della tua vita vissuta nella fede in Dio, nella Speranza, nella Carità verso i fratelli. Sei sempre presente in mezzo a noi insieme al marito Sante e al figlio Luigino. Con affetto i famigliari tutti. A MANSUÈ / GRATO RICORDO DI DON GIUSEPPE MIOTTI ORARI NECROLOGIE da lunedì a venerdì ore 8-12 e 14-18 I necrologi vanno consegnati I o vi dico: rallegratevi tutti perché sono tornato alla Casa del Padre, alla Casa di Colui che mi ha creato, mi ha redento, mi ha perdonato, mi ha amato, mi ha chiamato al sacerdozio, mi ha dato un numero infinito di grazie, alle quali non sempre ho corrisposto come dovevo corrispondere e di questo domando di cuore perdono a Dio e a voi tutti fratelli. Continuiamo a ricordarci nella comune preghiera, nell’attesa di ri- entro gli otto giorni prima della loro pubblicazione. L’Azione: tel. 0438 940249 fax 0438 555437 PREZZI: Necrologi: DON GIUSEPPE MIOTTI n. 3.6.1920 - m. 15.12.2001 trovarci un giorno tutti riuniti in Dio. (Dal testamento spirituale di don Giuseppe) Normali €40 Fuori box €60 Anniversari: compleanni e matrimoni €60 suor LUIGIA BERNARD Figlie di S. Maria della Provvidenza (d. Guannella) n. 18.7.1891 - m. 8.12.1954 È ricordata con una Messa da don Ezio Segat. NEL 1968 FU ORO OLIMPICO NEL BOB A 4 Per “Zando” Zandonella 30 anni da maestro (di sci) I n realtà il suo sogno era un altro. «Volevo diventare campione di pallacanestro» racconta Roberto Zandonella, ma è diventato campione olimpionico di bob a quattro a Grenoble, nel 1968. Sono trentacinque anni da quella medaglia, sono trent’anni che Zando (così lo conoscono tutti gli appassionati di sci) allena i ragazzi dello Sci Club Nottoli di Vittorio. Quanti ne ha sostenuti sulle piste con quel suo prorompente «Vai!», e giù tra i pali, e giù in libera. Diverso da loro, però, il modo in cui Zando ha iniziato a sciare, lassù tra le nevi copiose del Comelico Superiore quando da ragazzo di appena sei anni, nel Cinquanta, con un semplice e rudimentale paio di sci in nocciolo scendeva su una pista artigianale, battuta da loro ragazzi, e risaliva Serie D. Dopo 14 giornate la migliore delle diocesane risulta essere il S. LUCIA, al quarto posto, ma già attardata di 10 lunghezze dalla capolista Itala S. Marco. Alle loro spalle troviamo – dopo il Trento – il sempre valido TAMAI BRUGNERA. Le “furie rosse” precedono di due lunghezze CORDIGNANO e SACILESE (che prende troppi gol). Alcune recenti prestazioni di pregio hanno portato la matricola S. POLO ad uscire dalla palude della bassa classifica per avvicinarsi alla media graduatoria; un’ulteriore occasione domenica in casa con l’abbordabile Jesolo. Anche la PIEVIGINA, pur essendo quartultima, ha molte chances per risalire la china malgrado l’asfittico attacco. Ovviamente preoc- a scaletta assieme agli amici. Poi gli studi a Belluno e nel ’61 arriva a Cortina. Lì ha inizio la sua avventura. Roberto Zandonella davanti al pulmino Lavorava in con cui porta in giro per le Alpi i suoi giovani talenti un garage vicino all’attuale pista di bob loti. «Sono salito anch’io – rie in quel lontano ’64 ha la fortuna di assistere ad un corda Zando – e ho comincorso di addestramento pi- ciato perché avevano biso- gno di un frenatore. Contemporaneamente mi allenavo con gli atleti di pattinaggio». La carriera di frenatore comincia l’anno dopo: primi classificati ai Campionati italiani di bob a quattro a Cortina. «Un frenatore – spiega – deva saper respirare bene specialmente nelle curve, perché la velocità è elevata (oltre 130 km all’ora) e fa superare di sei volte il peso del proprio corpo». Fino al ’72 rimane nella squadra di bob e poi “scivola” a Vittorio Veneto, dove lavora nel Corpo forestale, e come maestro di sci comincia ad allenare la squadra del Nottoli. Cansiglio, Cortina, Passo Giau, e tante altre località sciistiche hanno visto Zando e i suoi ragazzi scendere da quel- VINSE UN ORO ANCHE CON EUGENIO MONTI ue ori mondiali e uno olimpico in appena 7 anni sono l’apice della carriera nel bob di Roberto Zandonella. Ecco il suo palmares: D Cortina 1965: medaglia d’oro ai mondiali di bob a 4 (pilota Gaspari) Cervinia 1967: medaglia d’oro al campionato italiano bob a 4 (pilota Ruatti) Grenoble, Francia, 1968: medaglia d’oro alle olimpiadi invernali nel bob a 4 (pilota Eugenio Monti, il “rosso volante” da poco scomparso; compagni anche Luciano De Paolis e Mario Armano) Lake Placid, Stati Uniti, 1969: medaglia d’argento ai mondiali di bob a 4 (pilota Gaspari) Saint Moritz, Svizzera, 1970: medaglia d’oro ai mondiali di bob a 4 (pilota De Zordo) Sapporo, Giappone, 1972: sesto classificato alle olimpiadi invernali nel bob a 4 (pilota Gaspari) CAMPIONATI DI CALCIO Seconda categoria. Gir. O: TORRE MOSTO, GAINIGA e SANGIORGESE sono nella seconda parte della classifica. Gir. P: FRANCENIGO e SALGAREDA a metà graduatoria. Rischia il PIAVON. Gir. Q: MORIAGO e VIDOR sono terze, tallonate BERTESE al comando a dal CARENI del bomber braccetto dell’Edo Mestre. Bacchetti. Penultima la Incalza il VITTORIO e si FOLLINESE. Gir. R: S. fa sotto il CODOGNÈ. In FIOR in vetta; preoccupa, coda chiude le fila il FONin coda, il FELETTO. Gir. TANELLE (noto comunA F. V. G.: è terza la LIque per i recuperi primaVENTINA SACILE. Terza categoria. SALLE CIFRE SA e SERNAGLIA inse0,5 gol subiti a partita, 6 in 12 giornate: la miglior difesa è il Parè guono da presso il Carbonera. Domenica il derby 10 i gol di Bacchetti del Careni, capocannoniere diocesano di metà classifica BOCCADISTRADA- PARÈ. 9 quelli dei Carnielli del Sernaglia, secondo Annaspano BASALGHELLE (farà visita al 1 sola la sconfitta per Sanfiorese e Liventinagorghense: DEI MILLE) e GAIARIentrambe capoliste NE Alessandro Russo Parè, difesa record Bacchetti goleador cupa molto il CONEGLIANO collocato all’ultimo posto della classifica ed anch’esso con un attacco davvero sterile. I segnali di riscatto visti a Lonigo (0 a 0) verranno confermati sabato, quando i gialloblù ospiteranno il Santa Lucia? Eccellenza. Metà classifica per il nostro FOSSALTA MAGGIORE. In Friuli va riprendendosi il SARONE collocato anch’esso nella parte mezzana della lista. Promozione. SANMARTINOCOLLUM- verili). Prima categoria. Gir. G: è nostra la capolista! La LIVENTINA GORGHENSE capeggia con tre punti in più del Gazzera. Metà classifica per il CESSALTO. Gir. H: in lotta per il primato VITTSANGIACOMO, CAPPELLA e S. P. MEL TRICHIANA. Attualmente in vetta c’è il Segusino davanti al Limana. Gir. A Friuli V. G.: bene il CANEVA che è quarto. BRUGNERA a mezza graduatoria. l’oramai famoso e primordiale pulmino Volkswagen. «Ho sempre cercato di trasmettere l’amore per lo sport, sono convinto sia una scuola di vita. Si costruisce giorno dopo giorno, quando si capisce l’importanza degli allenamenti, la felicità della vittoria, il saper sdrammatizzare una sconfitta. Poi tutto questo si rilascia nel tempo, perché ti ha già formato nel carattere. La mia soddisfazione è nel crescere gli atleti e nel vedere riconosciuti i sacrifici che facevano con i risultati. Questo mi ripaga di tutto». Mesi e mesi sulle piste: «Trascuravo tutto per i miei giovani atleti, anche la famiglia», sia d’inverno che per i campi estivi sui ghiacciai. Trent’anni trascorsi con una passione inguaribile, ora un poco «più anziano e più stanco» (dice lui) vorrebbe andare in pensione e lasciare spazio ai giovani, magari a qualche suo allievo. Ma Zando fa parte della leggenda e senza di lui anche lo Sci Club non sarebbe più lo stesso. Quindi, caro Zando, vedremo se i tuoi atleti ti lasceranno andare via! Isabella Mariotto IN BREVE Cinquemila in corsa a Barbisano Soddisfatto il gruppo marciatori Allegria di Barbisano dopo la Marcia di Santa Caterina realizzata in collaborazione con molte associazioni locali domenica 30 novembre. Oltre 5000 i partecipanti; fra i vincitori, due nomi di prestigio del podismo trevigiano come Lucio Fregona (nei 12 km) e Claudio Cassi (nei 19 km); nella gara a gruppi, i migliori fra i diocesani sono stati: Lepri di Sarano, terzo, e Laghetti Savassa, quarto. Corsi di sci per ragazzi E il sabato pomeriggio si va a sciare! Lo Sci Cai di Conegliano offre corsi di discesa e fondo per ragazzi, lezioni in sette sabati pomeriggio tra dicembre e gennaio, in Cansiglio. Per informazioni: 0438-24041. Grande atletica a Vittorio Avrà l’onore di aprire la stagione dell’atletica invernale veneta, ma anche, per la prima volta, i galloni di gara di livello nazionale. È il 19º Cross città della Vittoria, gara di corsa che si svolgerà all’area Fenderl di Vittorio Veneto il giorno dell’Epifania. Tutti vittoriesi gli appuntamenti per l’atletica in diocesi tra gennaio e marzo: dopo il Cross, ci sarà il 15 febbraio la Maratonina Vittoria Alata, antipasto del 14 marzo con l’attesa Treviso Marathon da Vittorio al capoluogo lungo l’Alemagna e la Pontebbana. Francesca Segat agli europei di nuoto Vola in Irlanda Francesca Segat, il talento del nuoto di San Giacomo di Veglia. Da giovedì 11 a domenica 14 dicembre sarà impegnata nei campionati europei di nuoto in vasca corta. “Impegnata” a dir poco, dato che parteciperà a ben cinque gare: 50 farfalla, batterie alla mattina di venerdì 12, finale nel pomeriggio; 100 farfalla: batterie e semifinali sabato, finale domenica; 200 farfalla: disputati giovedì 11; 400 misti: batterie domenica mattina, finale al pomeriggio; staffetta 4x50 misti: batterie alla mattina di sabato, finale al pomeriggio. 38 Domenica 14 dicembre 2003 OFFERTA LAVORO Per informazioni sulle seguenti offerte di lavoro rivolgersi all’Informagiovani di Vittorio Veneto, telefono 0438-940371. Pizzeria in zona Menarè cerca pizzaiolo con esperienza. Parttime o full-time (rif. 15646). Centro estetico di Orsago cerca estetista preferibilmente con esperienza (rif. 15645). Caaf Cisl (via Cacciatori del Sile 24, Treviso) cerca persone per lavoro a tempo determinato di compilazione dichiarazione dei redditi 2003. Corso di formazione a Treviso di 100 ore. Requisiti: diploma, pref. studi universitari in economia e uso Pc. Sedi in provincia di Treviso (rif. 15626). Studio Intra - società di ricerca e selezione del personale, cerca addetto all’ufficio tesoreria per concessionario auto sito a nord di Treviso. Offresi assunzione immediata e interessante trattamento economico (rif. 15588). DOMANDA LAVORO Possiedo requisiti “Rec e Partita iva” per gestire bar preferibilmente in centri ricreativi e sportivi. Tel. 0438-31242. Ragazza 25enne cerca lavoro come disegnatrice Autocad e/o impiegata, nelle zone di O- derzo, Motta di Livenza, Cessalto, Chiarano. Tel. 349-4537084. Tata referenziata, laurea in psicologia, lingue parlate inglese e spagnolo, attualmente studente di counseling educativo, esperienza, seguirebbe bimbo/bimba zona Oderzo e Conegliano Veneto. Tel. 333-9122667 ore serali. Ragazzo si rende disponibile per lezioni di informatica (base): costruzioni siti web e grafica applicata. Tel. 0438-560713, 340-6267692. Ragazza 25enne con esperienza di assistenza anziani, collaboratrice domestica, addetta pulizie cerca lavoro in zona Tarzo,Vittorio Veneto, Conegliano. Disponibile anche per assistenza notturna per zone più lontane, con vitto e alloggio. Tel. 3472350236. Ragazza 21enne diplomata tecnico della gestione aziendale, cerca lavoro come impiegata, segretaria. Zona: Vittorio Veneto e Conegliano. Tel. 0438940279, 349-8775167. Signora con esperienza nel settore legno e come autista (pat. “B”), cerca lavoro anche in altri settori. Ottima conoscenza della lingua tedesca parlata e scritta. Disponibile per lavoro part-time, anche in alberghi. Zona: Pieve di Soligo e limitrofi. Tel. 3292324323. Signora con pluriennale esperienza cerca lavoro come babysitter a bambini 0-3 anni in Vittorio Veneto e limitrofi. Possesso di attestato corso per baby-sitter. Tel. 0438-555650. Laureata in lingue con buona conoscenza dell’inglese e dello spagnolo, cerca lavoro come impiegata. Esperienza nel settore turistico. Tel. 338-1953758. Signora 23enne cerca lavoro come operaia, addetta alle pulizie, collaboratrice domestica, assistenza o altro. Zona Vittorio Veneto. Tel. 338-3257108. Signore con esperienza cerca lavoro come domestico, pulizie uffici, lavapiatti, operaio in qualsiasi settore. Tel. 3287793331. Cerco lavoro come lavapiatti, aiutante cuoca, cameriera, per i fine settimana. Tel. 3334305307. Studentessa 15enne cerca lavoro per qualche ora alla settimana come baby-sitter, collaboratrice domestica, stiro in Vittorio Veneto e dintorni. Tel. 3294941222. Cercasi lavoro come cameriera per i fine settimana (venerdì-domenica). Esperienza. Tel. 340-0739040. Signora seria, mamma, con esperienza, cerca lavoro come addetta alle pulizie, collaboratrice domestica, baby-sitter o operaia in Vittorio Veneto e limitrofi. Disponibile in orario antimeridiano (fino alle 14). Tel. 0438-995838. Signora italiana cerca lavoro serio a ore o a giornata come badante per anziani, collaboratrice domestica, aiuto cuoca o tuttofare in ristoranti di Vittorio Veneto e dintorni. Tel. 3477949354. Ragazzo 21enne con esperienza come operaio cerca lavoro in qualsiasi settore. Tel. 3339830805. Ragazza cerca lavoro come segretaria. Libera da subito. Zona Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 339-5255546. 31enne diplomata in ragioneria con decennale esperienza nella gestione di un negozio di prodotti alimentari, cerca lavoro come segretaria o impiegata. Tel. 328-5999134. Ragazza 20enne automunita cerca lavoro come operaia o altro in zona Vittorio Veneto e dintorni. Disponibile dal lunedì al venerdì. Tel. 0438-580250. 28enne con esperienza come muratore cerca lavoro anche come operaio in altri settori. Disponibile anche per carico/scarico e/o magazziniere. Uso muletto. Zona: Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 329-9699279. Studentessa universitaria offresi per lavori da svolgere durante il periodo natalizio. Disponibile da novembre a gennaio anche nei fine settimana, in orario diurno. Tel. 340-4158811. Signore diplomato Ipsia con qualifica di congegnatore meccanico e con pluriennale esperienza come operaio metalmeccanico, macchine Cnc, cerca lavoro preferibilmente nel settore. Zona Vittorio Veneto e dintorni. Tel. 347-0457258. 30enne con esperienza come operaio metalmeccanico, conoscenza uso macchine Cnc e pressa, cerca lavoro in zona Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 3394804110. Ragazza 25enne cerca lavoro come addetta alle pulizie, collaboratrice domestica, baby-sitter, cameriera, lavapiatti, aiuto cucina. Zona Vittorio Veneto, Conegliano e dintorni. Tel. 3494210888. Ragazzo 18enne cerca lavoro a Vittorio Veneto e dintorni. Tel. 340-8779430. Giovane signora cerca lavoro come operaia, commessa, collaboratrice domestica, stiro, addetta alle pulizie, in Vittorio Veneto-San Giacomo di Veglia. Tel. 349-5070751. Baby-sitter 30enne esperta e referenziata offresi anche per piccolissimi, part-time o anche saltuariamente, in zona Vittorio Veneto. Telefonare orario ufficio al 328-4762743 Cinzia. Ragazzo si rende disponibile per collaborazioni con aziende per la creazione di siti web. Retribuzione da concordare. Tel. 0438-560713, 340-6267692. Ragazza 21enne cerca lavoro come apprendista in qualsiasi settore. Tel. 340-7749398. 27enne con esperienza cerca lavoro come operaio metalmeccanico o in altri settori. Zona:Vittorio Veneto e limitrofi. Tel. 339-3064534. Ragazzo 19enne, automunito, con esperienza, cerca lavoro come operaio/apprendista metalmeccanico. Disponibile anche per altri settori. Tel. 333-9750830. Ragazzo 24enne, serio, cerca lavoro come operaio magazziniere o altro. Tel. 349-6227026. Ragazza 31enne, buona volontà e serietà, cerca lavoro anche con crescita formativa eventuale. Tel. 0438-554658 in ora- rio 19-19.30 o lasciare mess. Signore automunito con lunga esperienza come elettricista, radiotecnico, nel settore metalmeccanico, montaggio ascensori e realizzazione strutture in cartongesso, cerca lavoro anche in altri settori. Tel. 328-5411736. Signora con pluriennale esperienza, si rende disponibile per pulizie uffici o come collaboratrice domestica in Vittorio Veneto. Disponibile per 2 volte a settimana (2-3 ore). Tel. 3285411736. Ragazzo 22enne, automunito, con diploma di meccanico auto, cerca lavoro nel settore. Tel. 328-5689345. Signorina con esperienza cerca lavoro come collaboratrice domestica, assistenza anziani, operaia o altro. Tel. 338-1413945, 348-0737643. Giovane ragazza 29enne, volenterosa, madrelingua italiana, con esperienza, cerca lavoro per pulizie uffici/scale e collaboratrice domestica. Tel. 333-5844193. Ragazzo 28enne, volenteroso, madrelingua italiana, cerca lavoro per pulizie scale, uffici o altro. Tel. 349-8114330. Ragazza 30enne cerca lavoro da svolgere al proprio domicilio purché serio. No utilizzo Internet. Disponibile anche per realizzo confezioni natalizie. Tel. 328-6237991. Ragazza 22enne cerca lavoro come cameriera o altro purché serio. Disponibile al mattino. Tel. 328-9451237. Signora 27enne ecuadoriana cerca lavoro per pulizie uffici. Disponibile dopo le 18. Tel. 389-8197513. Ragioniere 36enne, esperto AS400 (operatore, installatore, programmatore), conoscenza bollettazione, fatturazione, ufficio acquisti e gestione magazzino, cerca lavoro in zona Conegliano, Vittorio Veneto, Oderzo, Pieve di Soligo. Tel. 328-2830699, 0438-501764. Signore offresi come autista/accompagnatore per piccole commissioni (spese ecc). Tel. 368222331. Studentessa istituto turistico con esperienza, offresi per sostegno scolastico a studenti scuole medie ed elementari. Zona: Vittorio Veneto. Tel. 0438941059. 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E questo per almeno due motivi: - l’esigenza della chiarezza e della trasparenza: la Chiesa sta sempre con i poveri e ben si guarda dall’accondiscendere alle volubilità di un governo o di qualche suo ministro. Stare con i poveri che, in questo contesto vengono inclusi nella categoria immigrati extracomunitari, cioè “bingo bongo”, vuol dire prendere posizione in luogo di chi non ha voce, ridire con fermezza da quale parte si stà e dimostrare con i fatti che non è vero. Per esempio, il ministro in questione - ha detto parlando del ruolo dei parroci che aiutano gli immigrati – “questi hanno perso il loro Dio e sono lì a fare affari”. Se l’affermazione è corretta, con- S tinuiamo a stare zitti! Altro motivo, che merita una parola e una presa di posizione franca e decisa, è quello di mettere in luce le carenze ideologiche, personali e strutturali di un ministro di questo Stato, che si dice frequenti pure la parrocchia e partecipi alla Messa, che pur essendo incaricato delle Riforme, è riuscito soltanto a riformare se stesso, a divenire onnivoro di posti e di potere, dimentico a pochi mesi di proclami e prese di posizione. Secondo Bossi, si è di fronte “ad una occupazione coloniale gestita dalle organizzazioni caritatevoli. Quatti, quatti stanno distruggendo la nostra terra secondo la loro ideologia”. «Quello dell’immigrazione - ha aggiunto Bossi - non è un diritto. Il diritto è quello dei residenti che vedono i loro territori calpestati e distrutti dall’immigrazione. E’ la malattia del cuculo che va nei nido di altri uccelli. E’ la malattia che hanno certi pretoni perché ormai sono diventati imprenditori e affaristi. Non si pongono il problema della democrazia ma il CROCE/1 pettabile redazione, il concittadino Diego Cuzziol ha ritenuto di esprimere liberamente il suo pensiero critico rispetto alla decisione di esporre una croce sopra l’area fieristica presa dall’Amministrazione comunale affermando che oltre a trattarsi di mera speculazione, meglio sarebbe di esporre i simboli di altre religioni da lui individuate. Perché solo alcune allora, verrebbe da dire. Ma la questione che mi interessa ribadire, anche alla luce della mia laicità di pensiero, è che la croce così esposta vuole ricordare che in questa epoca in cui assistiamo al confronto di molte culture per le migrazioni e in cui abbiamo dato, anche a Santa Lucia, esempio tangibile di impegno e disponibilità verso chi si stabilisce nei nostri paesi non possiamo né vogliamo dimenticare la storia di questa nostra comunità, le sue origini, la sua ispirazione nei secoli. Anche un ateo che non riconosce quel simbolo come appartenente al suo credo non può negare che esso sia fondamentale sia della storia che del presente di questo comune. Quindi, lungi dal voler fomentare fondamentalismi, il messaggio che si vuole riaffermare è di accoglienza e disponibilità al confronto e agli altri, senza spogliarsi delle proprie origini. Riccardo Szumski capogruppo consiliare “Lista per Santa Lucia” Eretta per non dimenticare quali sono le nostre origini loro problema che è quello dell’ideologia da realizzare». Se anche su questo non abbiamo nulla da dire, stiamo pure zitti! Perché non evidenziare, ogni tanto, quanto impegno viene profuso per colmare, almeno parzialmente, le enormi carenze dello stato sociale nei giorni nostri? Perché non prendere le distanze da tante scelte politiche, anche a livello locale, che non si compromettono di certo con le persone in maggiore difficoltà, ma tendono a mantenere i privilegi di pochi, già di per sé senza bisogni primari? Lettera firmata Per quanto ci compete, come giornale, non siamo stati del tutto zitti, ricevendo in contraccambio qualche epiteto non proprio gentile. Ad ogni modo ha ragione, di fronte a queste volgari falsità, non si può far finta di niente. Sono convinto che non si può dire: si tratta solamente di espressioni colorite...è il suo modo di esprimersi...non prendiamole sul serio...è un cane che abbaia ma non morde, ecc. No, sono semplicemente parole indegne, che offendono, prima che la Chiesa cui sono rivolte, le nostre istituzioni civili perché dette da un ministro della Repubblica. Io non so come gli altri membri del governo e gli altri componenti della coalizione possano sopportare e giustificare cose del genere. D el 27 novembre 2003 la discussa notizia della installazione di una grande croce lucente, sulla ciminiera della vecchia filanda Ancillotto di S. Lucia di Piave, mi ha disorientato. Per il luogo a me parvente poco adatto, ma soprattutto perché è segnalato dai quotidiani come rappresaglia alle recenti vicende di una scuola elementare di Ofena d’Abbruzzo, che conosco essendo stato parroco, per oltre cinquant’anni, a Paterno. Cosa ne penso? Niente di più stolto, profanante e vergognoso, perché la Croce dovrebbe essere oggetto di devozione, venerazione e preghiera. Non di esibizionismi, reclamizzazioni e giocolerìe. Questa invasione montante di Croci ostentate e Crocifissi a che serve? Simbolo della fede SEGUE DALLA PRIMA Q uello dello straordinario sviluppo dei mezzi di comunicazione, non è il solo aspetto vulnerabile del nostro sviluppo, pensiamo all’energia atomica, impiegata subito per uccidere altri esseri umani, pensiamo alle biotecnologie. In ogni campo, ad un passo in avanti corrisponde un nuovo rischio. E così, proprio con i mezzi di cui noi, popoli all’avanguardia della scienza e della tecnologia, siamo orgogliosi, favoriamo queste azioni mostruose. È la doppia faccia del progresso, da una parte aumenta la potenza e dall’altra ci rende più fragili e vulnerabili. Mi viene in mente la famosa statua del sogno del re Nabu- codonosor, descritta nel libro biblico del profeta Daniele, costruita con metalli solidi e preziosi, salvo i piedi su cui poggia, che sono di argilla, perciò basta un niente perché la statua vada in rovina. Di fronte ad effetti così disastrosi, causati dalla nostra stessa potenza, sembra che non ci sia niente da fare. Per stare al caso delle comunicazioni: come comportarci? Non parlarne? Impossibile! A che cosa servono i mezzi di comunicazione, se non a diffondere notizie e a farlo nel modo più efficace? In una società come la nostra in cui è sacrosanto, giustamente, il diritto di libera informazione, è impensabile imporre una cen- sura generale: silenzio, proibito parlare dell’acqua alla varechina. Questo riesce solo nei regimi dittatoriali. L’unica via che ci resta è quello dell’autocontrollo. Una via stretta e accidentata. Che richiede, perché funzioni, un ambiente culturale in cui siano assimilati profondamente valori comuni, tradotti in regole condivise, cosicché ognuno si senta impegnato ad osservarle fedelmente. Già, le regole. È stata appe- Domenica 14 dicembre 2003 D a tempo ho maturato un pensiero unito ad un certo disappunto riguardo Telechiara. Io (come penso altre famiglie) non posso permettermi la parabolica, e quindi non posso vedere canali religiosi, particolarmente SAT2000. Mi fa piacere guardare Telechiara, e capisco la ne- 39 cessità di pubblicità e televendite ma francamente vedere spesso trasmissioni calcistiche in particolare tutte le domeniche sera mi dà tanto disappunto. Penso agli anziani, alle famiglie, a quanti cristiani desiderano nel giorno del Signore guardare un pò di Televisione con gli occhi di Dio... Pietrella Marco TELECHIARA Troppo spazio a sport , pubblicità e televendite FEDE I n questi giorni di pre-festività rattristati dalle pretese di togliere i Crocefissi, i telegiornali hanno dato spazio alla notizia che la Croce Rossa Londinese, nel “rispetto” delle diverse fedi, ha emesso biglietti augurali natalizi senza le tradizionali immagini religiose. Forse è vero il detto: “Se l’incoerenza fosse un fiore, l’Europa sarebbe un giardino”. Ci si chiede: se manca il festeggiato di chi è il Natale? E perché, e a chi augurare “"buone feste”? Un tale incoerente comportamento non equi- vale a pubblica dimostrazione di debolezza e scarsa convinzione religiosa? Credente o no, per entrare in una moschea è necessario levare le scarpe. Non ci sono eccezioni per nessuno, tantomeno per i cristiani. Ed è giusto che sia così. Il “rispetto”, allora, non consiste nel nascondere le immagini di fede o fare eccezioni, ma nel concedere libertà di espressioni usando reciproca tolleranza, ognuno secondo il poprio credo. Altrimenti c’è un altro detto da ricordare: “Chi pecora si fa, il lupo lo mangia”! Innocente Soligon “Buon Natale”, che senso ha se poi non ci si crede... CROCE/2 Niente di più stolto, profanante, vergognoso cristiana? Quale fede cristiana, essendo oggi da molti considerato il Cristo un “fanatico utopista con la nuova chiesa che è in Vaticano”? A che serve quel Cristo appeso in aule e luoghi di raccolta? Scolari e studenti ci hanno mai fatto caso? Ha mai suggerito loro qualche buon pensiero? Si sono accorti che stava lì appeso? Cadaverino? Irriverente, profanante? Doveva Smith farci accorgere che lì sta appeso na approvata una legge sul sistema televisivo. La legge ha scatenato uno scontro furioso, tanto più forte in quanto tocca il nervo scoperto del conflitto di interessi riguardante il capo del governo che è anche il capo di una potente concentrazione di televisioni. L’opposizione grida al pericolo che incombe sul Paese di un monopolio del potere mediatico che annullerebbe il pluralismo nell’informazione. La maggioranza giura il contrario. È difficile per un comune cittadino valutare una simile legge, complicatissima, per l’intreccio di temi tecnici (il digitale), di faccende economiche (la pubblicità) e di valori culturali ed etici. L’argomento principale in difesa della legge afferma che un cadavere, non “un non si sa che” che noi credevamo un ornamento. Se ha risvegliato i cristiani dal letargo, ne sia benedetto. Proprio a S. Lucia, una volta e fino agli Anni 65 circa, stava eretta una grande Croce davanti al Camposanto. Cadde. Perché, allora, non ci si è curati di ripristinarla? Quella aveva un senso perpetuando la memoria della “Missione” dell’Anno Giubilare 1926. Oggi amiamo paludarci di foglie di fico. Quel trionfante albero su cui una sera, Cristo, si fermò a cercare i frutti. Non era la stagione, ma non ne vide nemmeno i germi. Lo maledisse. Ripassando l’indomani, gli apostoli fecero notare al Maestro le foglie afflosciate. Quei maledetti… siamo noi. Don Paolo Salamon essa, aprendo la strada al digitale, aumenterebbe i canali, assicurando così il pluralismo. Ma è sufficiente aumentare i canali per avere un’informazione libera? Se, come dicono, gli impianti per il digitale richiedono ingenti capitali, siamo daccapo: chi ha già molto ora, avrà ancora di più. Dicevamo che c’è un paradosso alla base della nostra civiltà super sviluppata: quanto più avanziamo tanto più produciamo effetti dannosi. L’unico modo per risolverlo è saper regolare bene questa potenza crescente, mediante un forte consenso sui valori fondamentali della convivenza. Stiamo procedendo per la strada giusta? È legittimo qualche dubbio. (GpM)