Standard di qualità: un fattore vincente
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Standard di qualità: un fattore vincente
Sapi informa AZIENDA Standard di qualità: un fattore vincente La crisi economica mondiale ha toccato ormai tutti i settori commerciali cambiando di conseguenza anche le abitudini del consumatore. Questi cerca di spendere al meglio i suoi soldi, confrontando le offerte proposte dal mercato e valutandone con molta più attenzione il rapporto qualità-prezzo. La tendenza sembra essere quella di preferire prodotti che, pur costando di più, garantiscono un migliore rendimento a lungo termine. Analizzando il mercato della rifabbricazione di cartucce, emerge che molte aziende, avendo preferito non investire in qualità per mantenere un prezzo di vendita basso, si trovano adesso in grande difficoltà. A conferma di questa propensione, oggi le industrie e i responsabili acquisto richiedono ai loro fornitori standard qualitativi più alti, tendenti all’eccellenza, premiando aziende come Sapi, che opera nel pieno rispetto delle leggi esistenti in materia ambientale. Certificata ISO 14001, la società ha un sistema di gestione adeguato a tener sotto controllo gli impatti ambientali della propria attività, ricercandone sistematicamente il miglioramento in modo corretto, efficace e sostenibile. Sapi ha inoltre conseguito la certificazione del sistema di gestione per la qualità secondo la normativa ISO 9001. Il modello proposto da quest’ultima normativa promuove il continuo miglioramento dei processi e dei prodotti, al fine di accrescere il livello di soddisfazione dei clienti. Ma Sapi non possiede solo certificazioni di sistema, ne ha anche ottenute due di prodotto: STMC relativa alla metodologia di test di prodotto e Swan Label, che attesta il rispetto di elevati standard ambientali e qualitativi del singolo prodotto. La società è inoltre in fase di certificazione EPD (Dichiarazione ambientale di prodotto) in grado di attestare l’impatto ambientale di ogni singola cartuccia prodotta sulla base dell’analisi del suo ciclo di vita. Sapi informa AZIENDA Sapi promuove gli acquisti verdi Lo scorso 5 maggio, in occasione del workshop “La certezza della verde qualità: la verifica dei criteri ambientali negli acquisti verdi”, SAPI ha preso parte a una tavola rotonda su criteri e regole di sostenibilità per sostenere gli acquisti verdi. Si è trattata di una delle innumerevoli iniziative di sensibilizzazione sul tema del GPP e degli acquisti verdi organizzata da Arpa Emilia-Romagna in collaborazione con la Regiona Emilia-Romagna, Intercent-ER e Unindustria. Obiettivo dell’evento era infatti quello di aumentare la consapevolezza e la conoscenza di questa tematica presso la pubblica amministrazione e presso le imprese. Come infatti ha dichiarato E. Burgin, Assessore Ambiente della Provincia di Bologna, “il costo più elevato del GPP deriva dalla non conoscenza”. Al convegno hanno preso parte oltre 120 persone, tutte rappresentanti di Pmi o della P.A. SAPI, che da sempre si fa promotore di iniziative come questa, ritiene che la Pubblica Amministrazione svolga un ruolo fondamentale nella creazione e promozione di un mercato di prodotti riciclati ed ecocompatibili. Dunque, una maggiore presa di coscienza da parte della P.A. sull’argomento è indispensabile. Sapi informa MERCATO I magnifici sette del Green Public Procurement Sono, in ordine alfabetico: Austria, Danimarca, Finlandia, Germania, Paesi Bassi, Regno Unito, Svezia. Tra i 25 stati membri sono quelli che mostrano le migliori performance nel GPP (Green Public Procurement) secondo una ricerca condotta nel 2006 dal Consorzio Take 5 per la Commissione Europea. Lo studio era basato sull’esame dei capitolati per determinare la percentuale di quelli contenenti criteri ambientali. Nel grafico di Figura 1, il colore “verde scuro” identifica i capitolati con più di tre chiare specifiche ambientali, “verde chiaro” quelli con un numero di tali specifiche da 1 a 3, “grigio” per l’esistenza di criteri ambientali che però non si sono tradotti in acquisti verdi, la zona chiara indica che non esistevano criteri ambientali. Figura 1. Criteri ambientali riscontrati nei capitolati (Fonte: Take 5) Quanto sia importante il GPP è presto detto: si stima che nell’Unione Europea rappresentino il 16% del GNP, una cifra enorme pari a mille miliardi di euro. Solo per l’Italia, le stime variano da 50 a 100 miliardi di euro. Sapi informa MERCATO Occorre stringere i tempi e dare un ulteriore impulso al GPP. A tale scopo la Commissione Europea ha proposto un target del 50% di acquisti verdi delle pubbliche amministrazioni per ogni stato membro a partire dal 2010. Per poter arrivare a una metodologia di valutazione che possa misurare i progressi dei 25 stati membri a fronte di questi obiettivi, la Commissione Europea ha commissionato una ricerca a PwC, Significant ed Ecofys che si è concentrata sui Green-7. Lo studio pubblicato a gennaio 2009 ha evidenziato che i Green-7 hanno raggiunto un volume di acquisti verdi della PA pari al 45% del totale degli acquisti effettuati negli anni 2006/2007, mentre il numero di contratti con specifiche verdi è risultato pari al 55%. Questi sono valori medi: il dettaglio per Paese è dato dal grafico di Figura 2. Figura 2. Acquisti verdi negli anni 2006/2007. Fonte: PwC, Significant, Ecofys Guardando infine alla percentuale di enti (centrali o locali) che posseggono un piano d’azione di GPP per raggiungere precisi obiettivi, l’Italia si è classificata all’ottavo posto, un risultato incoraggiante a cui il “Piano Nazionale d’azione sul GPP” fa espresso riferimento. Prima però di abbandonarci a facili trionfalismi facciamo subito notare che, all’epoca, la percentuale di bandi senza criteri ambientali era in Italia di oltre il 60%. Sapi informa MERCATO C’è crisi nel settore La nuova ricerca di Lyra esamina gli impatti della recessione nel mercato della stampa, focalizzandosi su come tre importanti fattori economici mondiali possano incidere in questo settore. Il primo elemento analizzato è l’impennata che ha avuto il prezzo del petrolio a partire dalla metà del 2007. Questa crescita ha avuto conseguenze dirette sull’industria della stampa in molti modi: dall’aumento dei costi energetici nella produzione ai prezzi maggiorati dei materiali utilizzati (per esempio la plastica e i toner). Recentemente questa continua fluttuazione ha causato gravi problemi ad alcune multinazionali, come Hp, Epson, Lexmark, Oki e Xerox, che hanno incrementato i prezzi dei consumabili fino al 10%. La crisi mondiale di questi anni ha avuto sicuramente dei pesanti effetti negativi su ogni settore tra cui quello tecnologico, il cui andamento dipende in gran parte dagli acquisti dei consumatori finali e da una costante innovazione, due fattori che diminuiscono fortemente in periodi di recessione. Molte aziende in quest’ultimo anno hanno operato tagli nella produzione, negli investimenti e nella forza lavoro. Ma la crisi è soprattutto creditizia, causando problemi anche alle piccole e medie imprese che ad esempio chiedono finanziamenti per acquistare nuovi macchinari. Secondo le analisi di Lyra, la svolta arriverà verso la fine di quest’anno, anche se la ricrescita sarà molto più moderata, a causa anche dei cambiamenti delle abitudini nella stampa. Ad esempio è stato registrato in aziende come Hp e Canon un forte calo delle vendite nel settore della stampa a colori. Si prevede che crescerà in futuro ma il monocromatico continuerà a dominare in termini di pagine stampate e in numero di unità installate. Sapi informa MERCATO Prebate: la grande vittoria dei rigeneratori Nel maggio 1997 Lexmark International introdusse per la prima volta il programma Prebate che offriva una linea di cartucce a un costo contenuto, ma in cambio richiedeva all’utilizzatore di non consegnare il prodotto, una volta diventato esausto, ai rigeneratori. Il consumatore era infatti tenuto a rispedire la cartuccia vuota all’azienda produttrice oppure a buttarla via. Questa iniziativa voleva eliminare, o quantomeno limitare, l’azione dei concorrenti che rifabbricavano o rigeneravano le cartucce sul mercato, nonostante questo portasse con sé anche un forte disincentivo al riciclaggio e un conseguente spreco di energia e risorse. La battaglia sul Prebate Dal momento della sua introduzione sul mercato, il programma Prebate ha dato vita una vera e propria battaglia di mercato. I rigeneratori si sono battuti con forza per far valere i diritti dell’industria della rifabbricazione. Dopo 12 anni si è arrivati alla conclusione di una serie di azioni legali e alla vittoria finale dei rigeneratori su Lexmark. Lo scorso 31 marzo, infatti, il giudice Gregory Van Tatenhove ha emesso la sentenza finale al processo. Sulla base di questa decisione è stato stabilito che, nel momento in cui Lexmark vende le sue cartucce Prebate sul mercato, i suoi brevetti si esauriscono e i relativi diritti non possono essere in alcun caso utilizzati per impedire la rigenerazione delle cartucce da parte di altri soggetti. Sapi informa MERCATO News dal mercato Cresce la domanda di toner a colori La rifabbricazione dei toner a colori è in aumento a seguito di un incremento della domanda per questa tipologia di prodotto. Il 48% dei rispondenti a un sondaggio condotto dalla rivista The Recharger ha infatti dichiarato di aver avviato la rifabbricazione di toner a colori. Come migliorare l’efficienza e ridurre i costi Data la situazione di incertezza economica e la crisi finanziaria che ha investito tutti i principali settori, la riduzione dei costi diventato quasi un passaggio obbligato. A parte tagli di personale e riduzione delle unità produttiva, la riorganizzazione interna ha determinato, per molte aziende, una riduzione dei costi legati all’It. Un recente studio di Idc indica che molte aziende adotteranno l’automazione dei processi It per migliorare l’efficienza e per abbattere i costi. Il 50% dei 500 responsabili d’azienda del campione intervistato ha dichiarato che questa strada potrebbe portare a notevoli benefici economici. Ricoh e Kodak insieme Il Graphic Communications Group di Kodak ha siglato un accordo con Ricoh Europe. Sulla base di questa partnership, Ricoh venderà le macchine da stampa digitali a colori Kodak Nexpress e i sistemi di stampa digitale Digimaster in Unione Europea, Svizzera e Norvegia. Alleanza Ricoh—IBM Ricoh e IBM hanno annunciato di aver firmato un accordo di partnership strategica. In base all’accordo, le due aziende saranno in grado di offrire ai clienti una gamma di soluzioni documentali e servizi a valore aggiunto. Tra i primi servizi che saranno lanciati negli Stati Uniti, le due aziende proporranno i DSMS (Document Security and Management Services). Sapi informa AMBIENTE Novità sul fronte ambientale La strada per Kyoto è ancora lunga! Il 16 febbraio il Protocollo di Kyoto ha compiuto quattro anni dalla sua entrata in vigore. Il trattato internazionale in materia ambientale riguardante il riscaldamento globale sottoscritto nella città giapponese nel 1997 (ed entrato in vigore nel 2005) da più di 160 paesi in occasione della conferenza Cop3 della convenzione quadro delle Nazioni unite sui cambiamenti climatici (Unfccc), segna un bilancio in chiaroscuro. Nel 2008, le emissioni di CO2 in Italia sono state del 6% più alte rispetto al 1990, mentre nel 2004 la distanza rispetto all’anno base era arrivata a toccare l’11%. Il recupero degli ultimi anni deriva dall’aumentato prezzo dell’energia, da inverni poco rigidi, dall’arrivo della recessione e per finire dai primi risultati delle politiche di efficienza energetica e di incentivazione delle rinnovabili. E tutto fa pensare che anche il 2009, a seguito della crisi, vedrà un’ulteriore riduzione delle emissioni. Green IT barometer Secondo uno studio recente condotto tra i responsabili It nelle aziende dell’Europa Occidentale, quasi la metà delle imprese ha posto in atto una strategia di Green IT. In media, le aziende si aspettano di ottenere un risparmio reale del 15,2% in termini di costi nei prossimi 12 mesi. Idc “Green IT Barometer”, sponsorizzato da Dell, tiene conto del punto di vista di 434 responsabili dei sistemi informativi europei in aziende con più di 1.000 dipendenti, in possesso di almeno un datacentre, con un budget informatico medio di 160 milioni di euro, che prevedono un risparmio grazie alla strategia di Green IT di quasi 25 milioni di euro all’anno.