rilevazione degli apprendimenti attraverso prove

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rilevazione degli apprendimenti attraverso prove
Avevamo già dato notizia alcuni giorni fa della definitiva scomparsa di una delle due sperimentazioni
messe in campo lo scorso anno dall’ex Ministro Gelmini (il progetto Valorizza 2 sulla valutazione
individuale basata sul parametro reputazionale) e del contestuale avvio di un nuovo percorso
sperimentale denominato VALeS premialità selettiva per le scuole partecipanti (vai al sito).
Riteniamo tutto ciò una vittoria della FLC CGIL che da tre anni si batte per contrastare l’ideologia
brunettiana e i suoi devastanti effetti.
Il Ministero nella circolare n. 16 del 3 febbraio 2012 esplicita i contenuti del nuovo progetto e afferma
che “un ulteriore disegno sperimentale riguardante la professionalità docente sarà presentato in un
momento successivo, a seguito di una fase attualmente in corso di approfondimento e di confronto con
le comunità professionali e con gli esperti del settore” e con le organizzazioni sindacali, aggiungiamo
noi. E sì, perché su questo tema come abbiamo più volte ribadito, c’è una esplicita competenza
contrattuale. Tant’è che per l’avvio di Valorizza, lo scorso anno si è dovuto sottoscrivere un apposito
accordo, non firmato, come è noto, dalla FLC CGIL.
Torniamo quindi a VALeS. Il progetto è rivolto a 300 scuole del primo e del secondo ciclo
d’istruzione ed avrà durata triennale. La valutazione sarà effettuata da Nuclei di valutazione esterni
coordinati da ispettori e sarà strutturata in tre fasi:
Analisi valutativa attraverso:

rilevazione degli apprendimenti attraverso prove standard, con calcolo del valore aggiunto
contestualizzato da parte di INVALSI;

raccolta dei dati strutturali della singola scuola presenti nel Sistema Informativo del MIUR,
integrati dagli stessi istituti secondo modalità simili all’iniziativa “Scuola in Chiaro”;

analisi valutativa del contesto scolastico e dell’azione della dirigenza scolastica.
Piano di miglioramento definito dalle scuole con finanziamenti ad hoc;
Valutazione finale delle scuole e dei dirigenti scolastici.
Per le regioni dell’Obiettivo convergenza (Calabria, Campania, Puglia, Sicilia); le attività saranno
realizzate con i fondi strutturali europei.
La scadenza per l’adesione, che a nostro parere andrebbe modificata sia per gli impegni delle scuole in
questa fase dell’anno scolastico che per la situazione di difficoltà dovuta alle condizioni meteorologiche,
è prevista per il prossimo 12 marzo. E’ necessaria la delibera positiva del collegio dei docenti e
l’adesione del dirigente scolastico.
La FLC CGIL ha apprezzato il tramonto dell’idea, anche per la valutazione di scuola, della classifica
come incentivo al miglioramento delle istituzioni scolastiche e ritiene che ci si stia lentamente
avvicinando all’idea, da tempo esplicitata dalla nostra organizzazione di una valutazione di sistema che
tenga conto di più indicatori.
Tuttavia permangono alcuni punti sui quali abbiamo già espresso le nostre perplessità:
1. il peso eccessivo delle rilevazioni degli apprendimenti quale indicatore necessario per
determinare il valore aggiunto contestualizzato
2. la commistione tra valutazione di scuola e valutazione dei dirigenti scolastici;
Sul primo punto, la FLC CGIL crede che non si possa seriamente fondare il sistema nazionale di
valutazione a partire da rilevazioni degli apprendimenti basati su test a scelta multipla, tra l’altro relativi
solo ad un paio di discipline. Infatti pur se registriamo un miglioramento dell’impostazione complessiva,
il passaggio da valore aggiunto tout court a valore aggiunto contestualizzato cioè corretto sulla base di
indicatori legati al territorio, fattori strutturali e fattori soggettivi dell’alunno, ancora troppo preponderante
rimane l’ancoraggio di questa operazione alla rilevazione degli apprendimenti, e troppo ridotta risulta
l’attenzione alla rilevazione dei processi che producono i risultati.
Riteniamo che, oltre alla possibilità che le prove standard possano innescare processi distorsivi della
didattica, esse verifichino solo alcuni degli obiettivi dell’istruzione. crediamo che questa
sperimentazione sia l’occasione per le scuole per mettere in evidenza i limiti di una impostazione
quantitativa, basata su una idea di scuola e di didattica nozionistica e gerarchica e di sperimentare
propri percorsi di implementazione della programmazione e della valutazione in itinere dei processi,
della realizzazione dell’attività didattica, di miglioramento della relazione educativa
Sul secondo punto la FLC ritiene che la decisione di procedere alla valutazione dei dirigenti scolastici
insieme alla valutazione della scuola possa determinare difficoltà e confusione invece che favorire i
processi.
I problemi (scarsità dei valutatori e loro formazione, complessità, tempi e costi dei processi di
valutazione, assegnazione degli obiettivi individuali ai dirigenti) già emersi nelle molteplici
sperimentazioni di valutazione dei dirigenti scolastici effettuate negli anni passati non sono risolti nel
progetto VALeS e rischiano di ripresentarsi incidendo negativamente su tutta la sperimentazione.
La composizione del nucleo di valutazione, la presenza in essi dei dirigenti scolastici, la valutazione del
dirigente di fatto solo sui risultati di un anno di attuazione del progetto di miglioramento sono tutti aspetti
che richiedono un passaggio di verifica della loro coerenza con l’art. 20 del CCNL vigente (sottoscritto il
15 luglio 2010 in piena vigenza del decreto Brunetta) e quindi l’apertura immediata di un tavolo
contrattuale di confronto con le organizzazioni sindacali dell’Area V.
In tale sede dovrà essere chiarita la ricaduta della valutazione sulla retribuzione di risultato che dovrà
essere corrisposta o non corrisposta in relazione ad una valutazione positiva o non positiva, senza
classifiche di merito e senza attribuzioni quantitativamente diverse da quelle stabilite contrattualmente.
La FLC CGIL, anche alla luce dei contenuti del decreto sulle semplificazioni, ritiene importante che a
breve sul Sistema Nazionale di Valutazione si apra un tavolo di confronto con il Ministro per superare
definitivamente gli interventi frammentari che nel recente passato hanno determinato confusione e
incertezze in processi fondamentali per lo sviluppo della scuola.
Inoltre è altrettanto evidente che qualunque processo di questa natura deve prevedere una inversione
di tendenza sul versante delle risorse: non ci stancheremo mai di ripetere che la prima emergenza della
scuola pubblica è rappresentata dalla assoluta inadeguatezza degli investimenti e delle dotazioni
organiche del personale.