11.10.2010 Paolo Endrici per i 125 anni
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11.10.2010 Paolo Endrici per i 125 anni
125 ANNI CARATTERE DI ENDRIZZI Materiale stampa documenti e foto dell'evento sono scaricabili dal sito www.125endrizzi.it ufficio stampa Aurora Endrici – Vinoè comunicazione vino [email protected] [email protected] mob +339 3902081 creatività e web Archimede Creativa www.archimede.nu CARATTERE DI ENDRIZZI: PAOLO ENDRICI PER I 125 ANNI DI STORIA Nell'anno 2010 la cantina Endrizzi compie 125 anni. E' un traguardo fondamentale per noi, per nostra famiglia, per il Masetto e per la sua gente. L'azienda venne fondata dai Fratelli Angelo e Francesco Endrici (in dialetto “Endrizzi”) che scesero in Piana Rotaliana da Don, un piccolo paesino in Valle di Non, nel 1885 quando il Trentino faceva parte dell'allora Impero Asburgico, guidato dall'Imperatore Francesco Giuseppe. Conduco l'azienda assieme a mia moglie Christine, nata a Reutlingen nei pressi di Stoccarda. Grazie alla sua esperienza di architetto arricchitasi in anni di attività a Soccarda, Monaco e Milano, Christine mi ha costantemente supportato collaborando attivamente a concretizzare la nostra missione di crescita qualitativa del vino Endrizzi e della valorizzazione del prezioso ambiente che abbiamo avuto la fortuna di avere in eredità. Da quest'anno le pubbliche relazioni di Endrizzi sono curate da Aurora Endrici, donna del vino che si occupa di marketing e comunicazione. Aurora discende dal ramo familiare di Angelo Endrici ed ha maturato importanti esperienze lavorative nel mondo del vino di Friuli Venezia Giulia e Veneto. La sua presenza in questo particolare momento storico di dell'azienda riveste per noi un particolare significato. La filosofia di Endrizzi da tempo fonda la sua missione e identità sui principi, che recentemente l'Associazione Slow Food” ha riassunto con il concetto di “buono, pulito e giusto” e che noi appoggiamo con convinzione. Buono: il vino deve poter riflettere i caratteri tipici del vitigno e soprattutto della zona di provenienza. Poniamo grande cura affinché le peculiarità e la tipicità di ogni vitigno possano esprimersi al meglio, e grande attenzione nel rendere riconoscibile la specificità del territorio alpino del Trentino settentrionale, in ciascuna delle nostre bottiglie. La bontà nasce da uno stretto lavoro di equipe tra l’Agronomo che segue attentamente i lavori di campagna e gli Enologi Vito Piffer, nostro validissimo responsabile di cantina, che collabora a contatto con Tiziana Piffer e Nicola Butterini. La nostra ricerca tesa a comprendere e valorizzare sempre di più il carattere peculiare delle uve del territorio ci ha portato ad avvalerci della collaborazione di Hartmann Donà, sensibile ed attento Enologo altoatesiano, già responsabile della Cantina di Terlano e nostro consulente esterno dalla vendemmia 2008. Pulito: mia moglie ed io adottiamo da anni uno stile di vita personale orientato alla salubrità dell'ambiente della nostra casa e dell'alimentazione quotidiana per noi e per i nostri figli. La stessa sensibilità la riserviamo ai vini e tendiamo pertanto a proporre sul mercato prodotti i più salubri possibili; per noi il concetto di salubrità nasce in campagna con un'attenta conduzione “ecosostenibile” del vigneto, dove da molti anni non viene più praticato alcun diserbo, né vengono utilizzati prodotti antiparassitari, con lo scopo di eliminare qualsiasi residuo nell’uva che raccogliamo. L'uva viene lavorata nella nuova cantina progettata e realizzata appositamente nel 2003, dove ogni fase di lavorazione avviene con l'impiego dell’azoto per evitare le ossidazioni provocate dal contatto coll’aria e conservare al meglio tutte le componenti aromatiche e varietali dell’uva e consentire un utilizzo di solfiti ridotto al minimo. Giusto: questo concetto è per noi altrettanto fondamentale e teniamo ad una giusta remunerazione dei Collaboratori, molti dei quali sono figli di famiglie che hanno lavorato da generazioni al Masetto, e dei Conferenti delle uve, senza considerare il fatto che siamo in grado da sempre di proporre sul mercato vini dal giusto prezzo ed i Clienti ce lo riconoscono da sempre. La conferma di quanto affermiamo ci viene dal mercato, che nell’anno 2009 ci ha regalato un considerevole aumento di vendite proprio nella difficile nicchia della ristorazione e delle enoteche, dove operano tutti i nostri Clienti. La Cantina Endrizzi è nata nel periodo in cui il Trentino faceva parte dell'Austria e si è rivolta fin dall’800 ai Paesi dell’ex Impero austro-ungarico, nonché a Svizzera e Germania. Endrizzi esporta tutt'ora l’80% della propria produzione, che l’anno scorso ha superato le 600.000 bottiglie, vendute nel mondo nei migliori ristoranti ed enoteche di 20 Paesi diversi. Endrizzi vuol dire anche Toscana. Esattamente dieci anni fa ebbe inizio la nostra attività in Maremma, a Fonteblanda in provincia di Grosseto. La Tenuta Serpaia di Endrizzi, in un momento storico non facile per il commercio del vini della zona, comincia invece ad affermarsi in Italia e sui mercati esteri con il suo Morellino di Scansano, Il Morellino Riserva “Dono” e con i due IGT Maremma (Merlot, Cabernet, Sangiovese) “Serpaiolo” e “Meria”. Un settore vitale e fortemente complementare al vino è quello della gastronomia di qualità. Negli anni grazie all'impegno di mia moglie Christine ha preso corpo il progetto “Culinaria di Endrizzi”. Si tratta di un'offerta di prodotti innovativi, tutti composti a base di vino, dalle mostarde ottenute con pectina e condite con olio di senape, alla pasta al Teroldego, ai sali al vino, all’aceto di Teroldego, per arrivare la senape al Teroldego e alla grappa. Il Masetto Endrizzi è un posto strategico, da sempre crocevia di passanti diretti verso il Nord o verso l'Italia. Sotto la terrazza del Masetto hanno sostato migliaia di persone per acquistare vino e ammirare il vigneto che circonda ad anello il suggestivo borgo. Il fascino di questa storia antica richiama oggi centinaia di visitatori nel segno dell'accoglienza di Endrizzi. Negli anni è nata la “Vinoteca di Endrizzi” che oggi ferve di feste, matrimoni, incontri aziendali, presentazioni di prodotti che trovano nell’antica “Bottaia” una cornice irripetibile anche grazie alla professionale conduzione dell'ospitalità affidata a Fabio e Marina Scottini. Il mondo della Cantina Endrizzi è davvero variegato, ma legato da un unico filo rosso: la passione che la famiglia Endrici e i suoi Collaboratori mettono nel loro operato, giorno per giorno, con carattere trentino, tenacia nordica e passione italiana. Paolo Endrici 11 ottobre 2010 ENDRIZZI, LA STORIA Nella seconda metà dell’800, in un contesto decisamente povero, dove l’80% della popolazione praticava l’agricoltura e molti erano costretti ad emigrare, 3 Endrici “emigrarono” da Don, in Val di Non – come si legge negli annuali della Canonica – per scendere in Val d’Adige. Il cugino andò in seminario e fece carriera, si chiamava Celestino, i due Angelo e Francesco si fermarono a San Michele e fecero fortuna. Sicuramente non fu facile, nel 1885, l’anno in cui fondarono la loro Ditta arrivò in Trentino la peronospora, che in pochi anni distrusse ¾ della produzione di uva. Ma i “Fratelli Endrizzi”, che utilizzarono la versione dialettale del loro cognome per denominare la loro Cantina, dimostrarono intelligenza, tenacia ed indubbie capacità. Nel 1894 comperarono il Masetto, 30 ettari di terreno. Nel 1895 cominciarono a costruire la Cantina, che divenne un punto di riferimento per l’economia locale e per la sua capacità di espansione. Non esistevano ancora le Cantine Sociali, per cui gli Endrizzi vinificavano per i contadini di una zona che si estendeva da Faedo a Pressano alla Piana Rotaliana. Ben 900 indirizzi di fornitori uve appaiono nel “libro graspati” di quegli anni. La Cantina fungeva da Banca e anticipava i soldi per l’annata agraria al tasso dell’1%. All’estero vennero istituiti dei depositi a Graz, Salisburgo e Bregenz, venne acquistata una Cantina a Sankt Margrethen in Svizzera. Venivano raggiunte importanti città dell’impero austro-ungarico: Vienna, Praga, Belgrado. Altre attività agricole affiancavano la viticoltura; la produzione di grano e mais, la bachicoltura e la produzione di latte e carne bovina appoggiata a ben 3 stalle. La prima guerra mondiale e la diffusione della filossera nel Trentino furono un macigno sulla via questo strepitoso sviluppo. La guerra non significò solo devastazione, perdita di manodopera, sottosviluppo, ma anche la perdita del mercato di riferimento: l’Impero. La corona austriaca perse immensamente di valore, i crediti furono svalutati o persi. Si doveva ricominciare in uno Stato nuovo, l’Italia più piccola, più povera e…piena di vino! Nel frattempo la gestione dell’azienda era passata a Romano (figlio di Francesco, che subito costruì una nuova cantina a Mezzocorona). La crisi del ’29 colpì duramente anche il Trentino ed il settore vinicolo per alcuni anni. Romano cambiò strategia, decise di acquisire bar e ristoranti in Trentino Alto Adige per fornirli solo di vini Endrizzi. Il più famoso fu la Ca’ de Bezzi a Bolzano. Romano fu Presidente del Sait, “Console” dell’Unione Italia Vini, Sindaco di San Michele fino ad essere eletto “Preside” della Provincia di Trento nel 1936. In quegli anni Celestino Endrici era Vescovo. Dal ’36 al ’40 gli Endrici detennero il potere politico e quello spirituale del Trentino…L’impegno politico non distrasse Romano dagli affari, a metà degli anni ’30 riprese anzi un ciclo fortemente espansivo. A Trento venne acquisito Palazzo Manci in Via Belenzani quale casa d’abitazione della Famiglia e spazio per gli uffici della Filiale cittadina. A Bolzano/Gries venne acquistato maso Franch, un complesso con Cantina e distilleria, uffici ed 11.000m² di campagna. Romano fondò molte Società vitali: nel ’33 la CUSVA, Centrale Utilizzazione Sottoprodotti Agricoli con sede a Lavis. Nel ’37 la “Uniprovin”, Unione Produttori Vini Fini. Nel ’38 la COT, Centrale Ortofrutticola Trentina. Nel ’43 la “Società di Esportazioni” che acquisì una Cantina in Romagna. Tutte queste società, collegate col settore vinicolo, erano dotate di sedi, strutture, personale e ottenevano importanti risultati economici. Negli anni Trenta era ripresa con forza l’esportazione di vino soprattutto verso Germania, Svizzera e Francia. Gli spazi perduti colla “Grande guerra” erano stati recuperati, anzi la Endrizzi prosperava come non mai. La seconda guerra mondiale colpì ancora più duramente della prima: il palazzo di Via Manci venne distrutto da una bomba (al suo posto è stato ricostruito – da altri – il palazzo della “Galleria Tirrena”), la cantina in Romagna e quella di Mezzocorona furono pure distrutte. I nazisti che occuparono il Trentino Alto Adige (Alpenvorland) dopo l’8 settembre ’43 confiscarono i beni italiani in Alto Adige per ridistribuirli ad altoatesini di lingua tedesca. Ca’ de Bezzi, i bar di Bolzano e Bressanone e parte del Maso Frank erano perduti… Franco, mio padre, catturato dagli Inglesi in Africa, dove fungeva da ufficiale di collegamento fra il Comando italiano e Rommel, dovette restare prigioniero in India fino al 1946. Quando ritornò tutto era perduto, non solo le strutture e le varie società, ma soprattutto la Clientela tedesca, che aveva ben altri problemi che il godimento del vino… Si dovette ricominciare tutto da capo. Ma gli Endrici sono caparbi, e Franco lo era particolarmente. Le bottiglie in quel periodo erano invendibili, così avviò un commercio di vini sfusi in cisterne. Ricostruì la Cantina a Mezzocorona facendola servire da un binario. Dal ’56 fino al ’75 fu Presidente del Comitato Vitivinicolo Trentino, organismo che rappresentava tutte le componenti del Comparto Vitivinicolo: Cooperative, Vignaioli, Industriali e Commercianti. Fu il primo nel ’56 a lanciare l’idea di una strada del vino del Trentino, con progetti, depliants e addirittura un film. L’esecuzione si arenò, forse era troppo presto, sarebbe stata la prima strada del vino d’Italia. Avviò e curò la mostra dei vini del Trentino, ma il suo merito è aver dato dignità ed immagine al vino Trentino, che prima di lui veniva venduto come vino da taglio per migliorare i vini veronesi o altoatesini. Franco, uomo di grande cultura e molteplici interessi, lavorò fino ai suoi 89 anni e visse fino al 2006 raggiungendo la bella età di 94 anni. Per questo ringraziamo il buon Dio ed il Teroldego, che aveva contribuito a tenerlo in salute e in forma per tutta la vita. Nel ’75, dopo aver conseguito una brillante laurea in giurisprudenza, entrai in Ditta e cominciai un nuovo lavoro di riposizionamento ed espansione dell’attività. Un notevole impulso alla nostra attività venne dell’88 in poi da Christine, che portò idee e passione nuova nella nostra attività. ENDRIZZI, LA FILOSOFIA “Il buon vino nasce in campagna”, per questo tutta la filiera della qualità viene interpretata da Endrizzi con rigore e con passione. Zonazione dei vigneti per determinare i tipi di vitigni e portainnesti adatti alla diversa composizione dei terreni. Sostituzione completa del sistema dell’allevamento a pergola con il sistema a spalliera per ridurre la quantità a favore della qualità. Potatura corta, controllo ed eventuale riduzione delle foglie fatti a mano per consentire un’ideale ventilazione ed esposizione dell’uva alla luce. Diradamento estivo di una parte dei grappoli, per permettere agli altri di raggiungere gradazioni zuccherine superiori alla media. Utilizzo di uccelli – sono stati insediati ca. 25 nidi per ettaro – e della tecnica biologica denominata “confusione sessuale” per combattere gli insetti dannosi. Rinuncia a prodotti chimici di sintesi per le malattie fungine. Vendemmia rigorosamente a mano in due fino a tre passaggi di selezione. Queste attenzioni sono a fondamento della creazione di vini di ottima qualità, dove l’opera dell’uomo consiste nel seguire, interpretare e favorire i processi naturali. PRODOTTI Endrizzi produce tre linee di vini: Endrizzi VINI TRADIZIONE CLASSICA - Dalle uve dei nostri vigneti, vinificate tradizionalmente con cura. Chardonnay Trentino DOC Pinot Grigio Trentino DOC Nosiola Trentino DOC Müller - Thurgau Trentino DOC Gewürztraminer Trentino DOC Riesling Trentino DOC Cabernet Sauvignon Trentino DOC Teroldego Rotaliano DOC Teroldego Rosato IGT VINI SUPERIORI - Dalle uve dei nostri vigneti, vinificate con attenzioni e metodi particolari (barrique ecc.) Pinot Nero IGT Pian di Castello Teroldego Rotaliano Superiore Riserva Trentino DOC Moscato Rosa DOC (vino da dessert rosso) Grappa : Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Teroldego, Gewürztraminer Spumante DOC Endrizzi Brut MASETTO di Endrizzi - Questa linea di prodotti presenta il concentrato della competenza enologica Endrizzi e mostra la passione della famiglia per vini di carattere e di qualità. Masetto Bianco, Vigneti Dolom. IGT Antica Cuvée Masetto Nero, Vigneti Dolomiti IGT Antica Cuvée Gran Masetto, Vigneti Dolom. IGT Masetto Dulcis, Vigneti Dolomiti IGT (passito bianco da dessert) SERPAIA di Endrizzi - Questa linea di prodotti che nascono dai vigneti di proprietà a Fonteblanda in Maremma. Morellino di Scansano DOC Dono, Morellino di Scansano DOC Riserva Serpaiolo, Rosso Maremma IGT Mèria, Rosso Toscano IGT PRODUZIONE E MERCATO Oltre 500.000 bottiglie all’anno di vini Trentini 70.000 bottiglie all’anno di vini toscani 52 ha coltivati in Trentino, di cui 17 ha di proprietà e 35 ha in cogestione con conferenti selezionati 30 ha di proprietà in Toscana 80% export, 20% mercato italiano La Germania rappresenta il mercato principale Altri paesi d’esportazione: Svizzera, Austria, Olanda, Gran Bretagna, USA, Danimarca, Polonia, Repubblica Ceca, Irlanda, Russia, Giappone, Svezia, Canada. Canali di vendita: collaborazione diretta e personale con i rivenditori locali (importazione diretta) Solo canale HO.RE.CA.: enoteche ed alta ristorazione. Chi compra vini Endrizzi? Consumatori che si interessano di qualità e innovazione e cercano comunque il raccordo con la tradizione. I Vini Endrizzi sono di casa nella gastronomia media-alta e nei ristoranti e bar di tendenza ENDRIZZI NEWS 2009 Paolo Massobrio, giornalista piemontese famoso per il suo “Golosario” - raccolta dei più tipici e genuini prodotti italiani - dopo aver scritto sulla Stampa (nel marzo 2009) che il Gran Masetto Endrizzi gli “piace da morire”, lo ha inserito tra i “Cento migliori vini italiani”. Il “Gran Masetto” è stato presentato al Convegno Nazionale dello “Figli di un Bacco minore” dedicato ai vitigni autoctoni da Slow Food Italia e tenutosi a Bagnacavallo (RA). Nella tavola rotonda sono stati presentati i 5 Teroldeghi ritenuti migliori, il Gran Masetto s’è distinto per struttura, tipicità e soprattutto per il ben equilibrato e non eccessivo uso del legno La First Lady Michelle Obama, durante la recente visita a Roma, ha deciso un “fuori programma” e si è recata a Trastevere al Ristorante “San Michele”. Il Ristoratore, preavvisato con sole 3 ore di anticipo, in preda ad una comprensibile emozione, ha deciso di offrire i vini più adatti e la scelta è caduta su Endrizzi. Michelle Obama è rimasta entusiasta sia della cena che dei vini, tant’è che Endrizzi ha deciso di mandarne un paio di casse a Washington per mantenere il “buon ricordo”. Costa Crociere ha scelto il Müller Thurgau ed il Teroldego Endrizzi. I nostri vini viaggiano sulle rotte del mondo dai Caraibi all’Estremo Oriente, ma soprattutto nel Mediterraneo e nel Baltico. Il ritmo dei consumi è superiore al previsto. Müller e Teroldego navigano contro la crisi! A Mosca nel Museo sulla Piazza Rossa, il Wine-Festival di Merano ha organizzato una presentazione alla stampa e al “trade” di una selezione di vini italiani. Uno dei più famosi giornalisti vinicoli russi è tornato più volte portando i suoi colleghi ad assaggiare e magnificare il “Masetto Bianco”. Anche a Oriente qualcosa si muove… ENDRIZZI NEWS 2010 Per qualità della produzione e coerenza con i principi dell'associazione, Endrizzi è stata scelta da Slow Food Italia tra le 300 aziende italiane del nuovo Progetto Vino per il triennio 2010-2013. In occasione di Vinitaly 2010 il Gran Masetto 2005, Teroldego lavorato con appassimento parziale delle uve, si è aggiudicato la Medaglia d'Argento, nella categoria Vini rossi a Denominazione di origine e a IGT da 5 a 6 anni dalla vendemmia, davanti a una nutrita schiera di grandi vini rossi italiani come Amarone, Montepulciano e Brunello di Montalcino. I vini Endrizzi sono stati serviti in occasione degli aperitivi organizzati durante i Mondiali di Calcio alla Casa Azzurri nel Cornwall Hill College di Irene piccolo sobborgo tra Johannesburg e Pretoria dove si trovava il campo di allenamento della squadra Azzurra. Endrizzi è stata selezionata dall’Enoteca Italiana di Siena per rappresentare il Trentino assieme a sole altre due aziende del territorio all'esposizione universale di Shanghai dell’Expo di Shanghai in programma da maggio ad ottobre 2010 . Il Masetto Dulcis 2007 ha ottenuto la medaglia d'oro all'interno della Selezione del Sindaco 2010 promossa dall'associazione nazionale Città del Vino. Lo Chardonny 2009 Endrizzi ha ottenuto la menzione di Vino Quotidiano dall’eccellente rapporto tra la qualità e il prezzo, nella neonata guida SlowWine 2011, uno dei pochissimi vini della regione ad aver ottenuto questo riconoscimento. Endrizzi è stata selezionata ancora una volta tra le pochissime aziende della provincia di Trento per l'edizione 2010 del prestigioso Merano Wine Festival & Culinaria. Agg. Ottobre 2010