Il ristorante Da Danilo - Camera di Commercio di Modena
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Il ristorante Da Danilo - Camera di Commercio di Modena
La Attività storia della delle Camera nostre e delle migliori Associazioni tavole con i suggerimenti di Sandro Bellei Il ristorante Da Danilo Foto di Gianni Dotti Danilo con lo staff del ristorante davanti al tavolo imbandito con le paste fatte in casa a tradizione gastronomica modenese si è andata L Oggi, perse queste abitudini, ne stanno scomparendo, giustamente adeguando ai tempi. Una volta, i purtroppo, anche di ben meno pericolose; ad esempio, menù dei ristoranti e delle trattorie più frequentati quella d’imbandire in tavola ogni giorno il fumante bollito proponevano soprattutto piatti a base di carne suina. di carne di manzo, che una volta era l’orgoglio d’ogni Si trattava di vere prelibatezze, ma che a gioco lungo ristoratore. Sul carrello troneggiavano i pezzi migliori, dal facevano a pugni col nostro fegato. Un verosimile guanciale agli zampetti, dalla testina al carrè. Per fortuna, aneddoto racconta che, agli inizi del secolo scorso, tuttavia, in città è rimasto qualcuno che fa ancora onore a un noto medico internista modenese si vantava che gli questo piccolo grande vanto gastronomico di casa nostra. bastasse palpare approfonditamente il fegato dei propri Uno dei pochi, cui va la riconoscenza dei modenesi clienti, per riuscire a individuarne la provenienza, senza per la premiata conservazione di una delle loro più scomodare la carta d’identità. Erano tempi in cui, al golose tradizioni, è il ristorante “Da Danilo”. Nel 1960, fu maiale si sacrificava ogni giorno. inaugurato in via Coltellini con l’insegna di “Belvedere” da Erio Sgarbi, ristoratore già alla seconda generazione. A dargli il nome attuale fu poi Danilo Battilani, che lo rilevò dieci anni dopo, nel 1970. A pochi passi dall’inarrivabile splendore di quel capolavoro del Romanico che è il Duomo, nel pieno centro storico di una città dove mangiar bene è un’esigenza cui pochi sanno rinunciare, il piccolo ristorante di Danilo è il frequentato ritrovo di quanti apprezzano un giusto equilibrio tra la qualità dei piatti che sono proposti, la cordiale ma perfetta semplicità del servizio e il corretto prezzo finale. La cucina è il regno assoluto di Paola, moglie di Danilo, che ha fatto l’indispensabile gavetta alla scuola d’Angiolina, la suocera che le ha insegnato tutto quello che adesso sa. Nella saletta dall’atmosfera piacevolmente famigliare, da 23 anni Danilo è affiancato dalla moglie, un’instancabile e pittoresca collaboratrice, che durante il giorno prepara con le proprie mani sia i dolci per il gran finale della tavola sia il ripieno per i tortellini da servire in un perfetto brodo di cappone, che aprono per tradizione il pranzo o la cena. Le paste sono tutte fatte rigorosamente in casa, con l’olio di gomito, ma Paola tiene a sottolineare il vanto del locale: la sfoglia non è passata alla macchinetta, che tutto livella in un'indistinta perfezione, ma è tirata col matterello, che le offre una rugosità molto apprezzata dal palato dei buongustai. In cucina, Wilma prepara i piatti freschi di giornata, un elenco lungo quanto basta per avere sempre l’imbarazzo della scelta. Sedendo alla tavola di Danilo, non mancate di assaggiare i tortellini in brodo, le tagliatelle e le pappardelle al ragù, le lasagne, i tortelli di zucca e di ricotta, i gnocchetti di patate migliori che abbia mai assaggiato. Nel rispetto di quella tradizione modenese 46 RISTORANTI.indd 46 28-02-2008 8:49:15 Tortellini in brodo, specialità del Ristorante Gnocchetti di patate I dolci tipici del Ristorante I bolliti, piatto forte del Ristorante ormai tradita da troppi ristoranti, qui trovate anche delizia che si scioglie in bocca), capretto, stinco di tagliatelline in brodo, passatelli e maltagliati coi fagioli. Il maiale e coniglio arrosto. piatto forte di Danilo, tuttavia, quando la stagione inizia a Il gran finale è affidato al robusto tiramisù di Paola, che rinfrescarsi, è il carrello dei bolliti, completo di zampone, come alternativa offre una zuppa inglese dai vivaci colori cotechino, cappello da prete, lingua, guanciale, testina, romanisti (il giallo della crema pasticciera e il rosso dei zampetti e polpettone. Queste piccole delizie che savoiardi impregnati d’Alchermes), una morbida sono da assaggiare tutte, seppure in piccole quantità, coppa al mascarpone, una debbono immancabilmente essere accompagnate “brusca” crostata di composta – oltre che da alcune buone marche di Lambrusco d’amarene, una torta di tagliatelle (Sorbara o Grasparossa) – anche dai classici contorni la cui ricetta è stata importata della tradizione modenese, fra i quali, oltre alla salsa di da Bologna e i classici tortelli fritti cren (o rafano), spicca la salsa verde sia cruda sia cotta. ripieni di “savór”. Il bicchiere della Accanto al concentrato di suinità, Danilo offre tutti i staffa? Un limoncello fatto in casa, giorni ossibuchi, stracotto di guanciale di manzo (una ma con agrumi “targati” Sorrento. 47 RISTORANTI.indd 47 28-02-2008 8:49:23