Coaching e Leadership: un caso reale La

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Coaching e Leadership: un caso reale La
La leadership:
questa
complicazione!
Di Edoardo Gironi
Parlare di leadership è cosa davvero complicata.
E’ stato scritto tutto e forse più sulla leadership.
Si tengono da decenni corsi sulla leadership,
cambiando di volta in volta l’aggettivo a sostegno,
ma la sostanza è sempre la stessa: aiutare le persone
almeno a comprendere cosa significa essere un
leader.
I coach hanno un compito ancora più complesso:
aiutare i propri coachee ad essere leader.
Ma cosa significa leadership oggi? Cosa ci si
aspetta dal leader del XXI secolo? Quali sono i suoi
elementi distintivi?
Onestamente faccio fatica a trovare delle
risposte univoche a queste domande. Non riesco
a definire con esattezza cosa è leadership oggi
(tolte ovviamente le decine di definizioni che
ormai tutti abbiamo imparato a memoria); quali
comportamenti deve manifestare con continuità il
leader “postmoderno”; se esiste un limite netto tra
chi è leader e chi non lo è.
Non riesco nemmeno a definire con certezza se io
sono un leader.
A volte lo sono e mi viene riconosciuto, altre mi
sento un follower. Magari della stessa persona sulla
quale poco prima ho manifestato con successo la
mia leadership.
Lavorando con chi la leadership la esercita (o ci si
aspetta lo faccia) tutti i giorni, ho visto tanti modi
diversi di interpretare il ruolo svolto. Chi esercita
la propria autorità con estrema forza, arrivando
anche al limite dell’aggressività. Chi, al contrario,
appare poco; rimane ai bordi della scena ma esercita
la sua influenza in modo chiaro. Chi è molto
collaborativo e richiede la piena partecipazione
dei propri “followers” a tutta la vita organizzativa.
Chi preferisce il coinvolgimento attraverso la
distribuzione di “premi” al raggiungimento dei
risultati di volta in volta definiti.
07 –– LEADERSHIP & COACHING
Tanti modi diversi, molti dei quali estremamente
efficaci, ma che rendono il tema della leadership
e di ciò che il leader rappresenta scarsamente
delineato.
Pensando a quello che oggi il mondo del business
(e non solo quello) ci richiede, alcuni elementi
mi sembra divengano più chiari, molto più legati
all’individuo che a modelli predefiniti.
Una leadership in movimento
Nel corso degli anni ci sono stati momenti in cui
il leader incarnava la figura della rettitudine e
del coraggio; il coraggio di fare sempre la cosa
giusta guidati da una mano invisibile: il carisma
era l’ingrediente fondamentale. Altri momenti
sono stati caratterizzati da leader capaci di ispirare
le persone; di dare corpo ai loro sogni collettivi:
leader che creavano “la vision”, la terra promessa.
In altri momenti si è arrivati alla misurazione delle
caratteristiche della leadership tra partecipazione e
direzione, definendo la griglia della leadership in
una visione statica e stereotipata della stessa. Per
arrivare alla leadership situazionale, dove il modo di
esprimere la leadership diviene dinamica, adattiva
in funzione del diverso interlocutore e del suo
livello di sviluppo. Un’altra funzione fondamentale
del leader è il “sensemaking”, la costruzione di
senso a quelle che sono le realtà vissute dall’azienda
e nell’azienda, creando una lettura condivisa della
realtà e lavorando sullo scopo dell’azienda e degli
individui all’interno di essa.
“Il leader attuale
traccia il senso
dell’agire quotidiano”
Oggi il mondo sembra essere fatto di continue
accelerazioni e brusche frenate. Le decisioni
devono essere prese in modo pressoché istantaneo
e l’implementazione delle stesse è altrettanto
immediata. La leadership oggi sembra richiedere
(molto più di quanto non lo fosse in tempi
precedenti) una capacità e un “allenamento
olimpionico” nel percepire e rispondere
adeguatamente alle diverse e cangianti sollecitazioni
dell’ambiente.
Oggi chi esercita la leadership deve dimostrarsi
flessibile e particolarmente agile.
Agilità e innovazione
I “leader agili” hanno una sviluppata propensione
all’innovazione, intesa come curiosa ricerca di
metodi, modelli e strade nuove che consentano
di raggiungere il risultato in modo efficiente. Di
prendere decisioni qualitativamente adeguate,
con una velocità elevata, in grado di produrre dei
risultati tangibili, con uno sforzo implementativo
limitato.
ma mantenendo ferma la meta che è sempre ben
chiara.
Ha una sviluppata capacità di ascolto, sia per le
persone che per le situazioni. Ascolta il suo intuito
e le sue percezioni confrontandole con la propria
razionalità. E’ consapevole dei propri limiti ma
anche delle proprie capacità. Ha il coraggio di agire
e l’umiltà di imparare dalle nuove esperienze.
Su questo tipo di leader e sul suo sviluppo il
coaching e i bravi coach possono davvero essere
efficaci nel preparare e allenare gli executive e i
manager che vogliono crescere in questo senso.
Ora, siamo preparati a farlo? Siamo pronti
ad abbandonare le figure quasi mitologiche e
stereotipate del leader (anche emotivamente
intelligente) per arrivare allo sviluppo
dell’individuo?
Credo questo faccia parte della “nostra missione”,
del nostro modo di essere leader e di usare tutte le
armi e le caratteristiche personali per adattarsi alla
situazione senza perdere di vista lo scopo.
Edoardo Gironi
Questo leader utilizza la creatività come elemento
distintivo. La sua forza risiede nella capacità di
adattarsi alle diverse situazioni senza perdere il
proprio senso dello scopo: cambiare la pelle e la
forma, non la meta. La curiosità e “il bisogno di
imparare” sono gli elementi propulsivi, sommati
alla capacità di lavorare in gruppo e di interloquire e
“ingaggiare” persone diverse con scopi diversi.
Se queste sono le caratteristiche che vengono
richieste al leader, il coaching, in particolare
l’executive coaching, può davvero essere lo
strumento adeguato per allenare il manager alle sue
olimpiadi della leadership.
Innanzitutto il leader non ha caratteristiche né
comportamenti stereotipati che devono essere o
innati o (ancor peggio) copiati. Il leader può essere
se stesso. Esercita la propria creatività. Utilizza
forme di pensiero diverse, più adeguate allo scopo
che alla logica e alla coerenza del ragionamento. Si
adatta alle diverse situazioni e ai rapidi “cambi di
passo”, modificando la strada e la strategia di breve,
LEADERSHIP & COACHING –– 08
LEADERSHIP & COACHING –– 06
Coaching e
Leadership:
un caso reale
alto il mio livello e qualità di energia. Acquisire una
leadership “sostenibile”.
Come hai potuto misurare i traguardi del tuo essere
leader?
Attraverso gli occhi, lo sguardo e il consenso degli altri.
Le relazioni si sono subito risolte e le cose difficili sono
divenute naturali, fluide, efficaci.
Quali benefici hai ottenuto in termini concreti?
Intervista/racconto di Claudia Crescenzi
Il punto di vista di Pierre (cliente/ coachee)
Un vero e proprio rilancio della mia carriera che mi
ha aperto prospettive inaspettate, ed un gran benessere
personale.
Mi racconti il tuo caso di accompagnamento di
coaching in relazione al tuo essere leader? Come ha
contribuito il coaching al tuo essere leader?
Quali altri benefici personali hai ottenuto (se li hai
ottenuti) ?
Il contributo decisivo e stato quello di permettermi
di maturare la mia leadership in un tempo piuttosto
breve ed in un momento chiave della mia carriera. Mi
ha concesso proprio di fare un passo avanti, anzi, un
salto quantico. Il mio essere leader era il prodotto di un
percorso di vita e di esperienze professionale, il coaching
e stato un “specchio intelligente” che mi ha permesso
di diventare cosciente di certi aspetti e gestirli in modo
consapevole, passando da una leadership molto intuitiva,
a volte impulsiva, ad una leadership consapevole ed
efficace.
Il cambio di focus e di prospettiva, per quanto faticoso,
mi ha concesso anche di ritornare ad essere me stesso.
Stress e vicissitudini di vita e carriera portano a volte
a perdere il filo dall’anima che avevamo da giovani,
portandoci a costruire meccanismi di difesa non
necessariamente insiti nella nostra natura originale,
ma che alla fine si insidiano in noi falsando il nostro
vero carattere. Analizzare, osservare questo aspetto e
“pulirlo” mi ha concesso anche di ritrovare me stesso e
conseguentemente ritrovarmi anche meglio con gli altri,
specie nell’ambito familiare. Infatti sul lato personale si
sono forse manifestati i migliori benefici.
Cosa hai dovuto affrontare durante il percorso? Come
lo hai vissuto?
Cosa del coaching per te è stato vincente per il tuo
sviluppo della leadership?
L’ho vissuto come un’avventura, o meglio inizialmente
ho avviato il percorso senza sapere quando e cosa
sarebbe successo e come ne sarei uscito. E’ stato
necessario essere pronto a mettersi “nudo” e in
discussione. Ma prima di tutto è necessario avere il
coraggio e la volontà, ed essere pronto ad accettare di
cambiare focus su sé stessi, e magari anche riconoscere
aspetti da lasciare andare per fare spazio ad altro. Questa
rimessa in gioco implica dunque qualche passaggio
difficile psicologicamente ed emotivamente, momenti di
dubbi e rimorsi, però ne vale la pena.
Razionalizzare, riconoscere e gestire le emozioni mi ha
permesso di avere relazioni ed individuare le azioni più
efficaci, costruttive e vincenti nel rispetto di me stesso.
Quali erano le sfide che, insieme alla tua azienda, ti eri
prefissato?
La sfida era di acquisire una leadership autorevole
lasciando andare la leadership autoritaria, mantenendo
19 –– LEADERSHIP & COACHING
Quanto è durato il tuo percorso?
18 mesi… durante il quale ho affrontato un processo
personale di autoriflessione, di sviluppo e di
allenamento.
Cosa del tuo coach hai apprezzato di più? Cosa ti ha
fatto fare lo switch?
Empatia e fiducia. Sono stati elementi decisivi per fare
lo switch e per avere fiducia nell’accompagnamento in
terreni sconosciuti.
Che consigli vorresti dare a chi ti legge in merito al
coaching a valle della tua esperienza?
Il coaching deve essere voluto e basato sull’alchimia
giusta con il coach. Empatia e fiducia non si
“contrattano”, ma sono fondamentali. Si deve dunque
proprio verificare una certa alchimia ed affinità.
“Wedership : un
nuovo modello
di leadership che
parte dal sè”
Il punto di vista di Claudia (coach)
Prima di incontrare direttamente questo coachee ho
parlato con diversi esponenti dell’azienda in cui Pierre
svolge il suo ruolo. Ognuno di loro mi aveva presentato
Pierre come una persona “outstanding”, eccezionale, con
un’energia travolgente, che portava risultati straordinari
all’azienda. Una persona da far crescere ancora di più
nell’attuale ruolo che svolgeva (che era già molto alto!).
La motivazione per cui avevano richiesto un percorso di
executive coaching è stata che la persona è così tanto
outstanding che spesso metteva in difficoltà gli altri
colleghi nazionali ed internazionali. La sua modalità
era talmente innovativa ed immediata che risultava
travolgente, dirompente e questo creava disagio nelle
persone. In sostanza andava calibrata la leadership in
modo che fosse efficace sia nel raggiungimento degli
obiettivi sia nelle modalità relazionali.
L’esperienza che ho fatto con Pierre è stata intensa,
sfidante ed entusiasmante.La forza di volontà, il coraggio
e l’umiltà che il coachee ha messo in gioco è stata la
chiave vincente del suo percorso.
Il coachee ha allenato l’attitudine ad essere un leader
di sé in primis e ha messo in atto azioni e modalità
relazionali di wedership arrivando a raggiungere con
pieni risultati una leadership diffusa. I suoi risultati sono
stati talmente eclatanti che ora ha raggiunto un incarico
istituzionale davvero elevato. Complimenti Pierre !
Claudia Crescenzi
LAVORI DI GRUPPO
Linkedin: gruppi per dialogare di coaching
Diventare Coach
Gruppo a invito, per coach o persone interessate al coaching, attivo dal 2009 – 400 membri
amm.re Marina Fabiano
Italian Coaching Group
Attivo dal 2008, gruppo di libero scambio di idee, parole e azioni sul coaching, 1240 membri
amm.re Alberto Marcoaldi
ICF Italia
Gruppo a invito, l’accesso al gruppo è riservato agli associati ICF Italia, avviato nel 2008, 240 membri
amm.ri Silvia Toffolon e Luca Berni
AICP Associazione Italiana Coach Professionisti
Gruppo aperto dal 2010
amm.ri Luca Stanchieri, Paolo Loner, Andrea Genovese, Francesca Cossato
International Coaching Network
Gruppo internazionale aperto dal 2007, This group is devoted to coaches from all over the world.
It is a risk-free zone to ask questions, share ideas and consult with other coaches. 8700 membri
International Coach Federation
Oltre 25.000 membri, dal 2008
Business Coaching 2.0: 4940 membri, dal 2009.
This group is dedicated to business coaches and consultants who are serious about applying the latest methods, techniques
and technologies that can advance our profession and success.
… e molti altri. Scegli tu i gruppi con cui dialogare di coaching. Sii curioso, partecipa, chiedi, rispondi. Basta che non ti
isoli nella tua magica e privata bolla professionale.
LIBRI IN GOCCE
Segui il flusso
Come sviluppare energia e consapevolezza
di Claudia Crescenzi
Ed Libri Este
Recensione di Marina Fabiano:
Le prime parole che vengono in mente leggendo Segui il Flusso sono : energia, movimento, coraggio.
Un libro per manager, e non solo. Un libro dedicato a persone che hanno cura del sè, interessate allo sviluppo delle proprie
caratteristiche peculiari attraverso la conoscenza delle proprie fonti energetiche. Che sembra una questione esoterica, ma
se ci si pensa bene è più semplice di com’è descritto. E’ un libro interattivo, tra la coach che attraverso il testo provoca dei
sommovimenti celebrali ed emotivi, e se stessi, nel momento in cui accettiamo il dialogo interno. Se si sta attenti ad ascoltarsi,
ciò avviene fin dalle prime pagine, potenti come una domanda deflagrante.
Non è un manuale per imparare a fare qualcosa, questo libro di Claudia. E’ una condivisione di testimonianze e di esperienze che
inducono a riflettere sulle infinite potenzialità dell’essere umano. Partendo da noi stessi, ovviamente.
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