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28 MANAGEMENT IL DIGITALE NEL TRASPORTO Quando una firma NON BASTA A cura della Redazione Montagne di documenti dalla presa in carico alla consegna. Archivi, uffici e scrivanie ingombre di carta. Ore di lavoro perse a cercare atti diventati improvvisamente indispensabili. Eppure un’alternativa c’è e si chiama digitalizzazione I l trasporto è chiamato a “difendersi” dalla carta. Tra un ritiro e una consegna possono frapporsi oceani di moduli, documenti e schede di trasporto, firme e contro firme, schede tecniche che vanno e che vengono concepite per la buona causa di “certificare” ogni fase dell’interscambio merci ma all’atto pratico tali da costituire spesso una massa inestricabile, una marea montante che invade camion e uffici, ingombra scrivanie e archivi, rende ardua la ricerca di un qualunque DDT (Documento di Trasporto) quando l’insorgenza di un problema lo rende necessario. Eppure le normative e le prassi consentono di digitalizzare gran parte della documentazione garantendo una serie di vantaggi: abolizione della carta, acquisizione delle informazioni in tempo reale, certificazione elettronica del luogo, del momento e delle caratteristiche del bene nel mo- Nelle attività di trasporto possono addensarsi quantità industriali di carta. Eppure oggi norme e tecnologie consentono di digitalizzare gran parte della documentazione. Se ne è parlato ad un convegno di GEP Informatica. A lato il direttore commerciale Alberto Cirelli: “il problema principale è avere la volontà di innovare” mento stesso in cui transita dalla responsabilità del magazzino a quella del trasportatore e quindi da quest’ultimo al destinatario finale. Ad illustrarne modi e modalità è giunto a proposito il convegno “X Factor del Trasporto 2.1: dalla 5÷10 miliardi I documenti annualmente prodotti in Italia con riferimento alle attività di logistica e di trasporto (Fonte: Osservatorio Politecnico Milano sulla Fatturazione elettronica e Dematerializzazione - 2013) 028-030-Quando una firma.indd 28 presa in carico alla consegna” tenutosi recentemente presso la Scuola di Logistica creata a Correggio (RE) da GEP Informatica su iniziativa del vulcanico direttore commerciale, Alberto Cirelli, che ha così aperto i lavori: “per essere competitivi occorre propensione al cambiamento. Fare le cose sempre allo stesso modo azzera le possibilità di crescita. La mancata dematerializzazione dei documenti, oggi possibile a livello normativo e tecnologico, è un esempio eclatante di resistenza al cambiamento e all’innovazione”. A fare luce su possibilità e prospettive è Giorgio Berni, storico Project manager di GEP che, in tempo reale, ha presentato alla platea l’esempio di un viaggio di tre colli in modalità totalmente dematerializzata: “l’unico documento di cui è ancora effettivamente necessaria la versione cartacea a bordo del veicolo - dice Berni - è la Scheda di Trasporto. Tutto il resto trova più razionale alternativa nella versione digitale”. Una gestione macchinosa È ora di porre fine alla macchinosa gestione, da parte dell’emittente, di più copie cartacee del DDT con relativa archiviazione di originali e copie siglate dal trasportatore. Basta con gli oneri a carico di quest’ultimo chiamato a firmare scartoffie che certifichino la presa in carico, a raccogliere a sua volta la firma del cliente finale trasferen- do quindi il documento agli uffici interni per burocratica archiviazione. E titoli di coda anche per gli obblighi del ricevente, chiamato sinora a sua volta ad acquisire, firmare, archiviare carte su carte: “L’Osservatorio del Politecnico di Milano su Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione - dice Berni - ha evidenziato come la digitalizzazione sia ormai adottabile presso imprese di ogni dimensione”. Il passaggio dal dire al fare transita dalle tecnologie disponibili, tali da garantire con granitica 18/11/15 17:51 MANAGEMENT 29 Giovanni Decimo, direttore della logistica di Camst, pioniere nell’applicazione delle tecnologie digitali indispensabili per garantire KPI di eccellenza nel trasporto nell’ambito del business della ristorazione Giorgio Berni (GEP Informatica): “la tecnologia e l’integrazione tra più tecnologie e soluzioni rappresentano l’X Factor del trasporto” certezza il quando, il dove, il chi ha compiuto qualsivoglia atto, magari corredando il tutto da un’immagine fotografica (è il caso di un collo aperto o danneggiato). Ecco svelato sullo smartphone, sul palmare, sul tablet (e Berni lo evidenzia con più demo) chi è il committente, di chi è la merce, in cosa essa consista, caratteristiche e quantità, pesi e dimensioni, chi ne ha la responsabilità in qualsivoglia momento, dove essa si trovi e, volendo, orario presunto di consegna al destinatario finale valutando e considerando tutti i possibili inconvenienti: “su uno strumento digitale - dice Berni - può essere trasferita qualunque tipo di informazione” con valore documentale e immediatamente archiviabile, un’informazione che non si perde, non si deteriora e può essere facilmente conservata in cloud e facilissimamente ritrovata al bisogno. Domanda birichina dalla platea: e se non c’è campo? Berni fulmina l’incauto: “gli strumenti operano anche in assenza di connessione e l’informazione verrà automaticamente trasferita nel cloud non appena ripristinate le normali condizioni”. È il caso, per esempio, di operatività in zone remote ovvero in sottoscala o comunque edifici impervi a bassa connettività, un problema che peraltro può presentarsi anche presso poli logistici di rilievo ma facilmente risolvibile con l’ausilio delle più banali tecnologie wi-fi: “ la tecnologia e l’integrazione tra più tecnologie e soluzioni rappresentano l’X Factor del trasporto”, dice Berni svelando l’arcano nascosto nel titolo del convegno. Alla base permane un valore che è culturale prima che tecnologico: “l’informazione non è proprietà di nessuno, deve esser resa disponibile a tutti” e questo principio deve valere soprattutto nella logistica che va letta come un continuum logico, temporale, operativo e tecnologico “tra un punto di prelievo ed un punto di consegna”. L’esempio di Camst A trasferire la platea dalle teoria alla pratica si incarica un colosso come Camst, rappresentata da Giovanni Decimo, direttore della logistica, pioniere nell’applicazione delle tecnologie digitali. E ne Ci metto la firma Franco Tafini, Security Solution Leader di IN.TE.SA. (società del Gruppo IBM che dal 1987 accompagna i clienti nella trasformazione digitale) ha analizzato una delle tematiche più critiche del processo di dematerializzazione: la validità della firma apposta digitalmente, per esempio su un tablet, ai fini di conferma dell’avvenuto scarico di responsabilità. Ma la premessa ha orientato il focus: “prima della tecnologia - ha esordito il Franco Tafini (IN.TE.SA.) relatore - occorre conoscere i processi. Solo da un’adeguata conoscenza dei processi si originano conseguenti e valide scelte sulle tecnologie più adeguate”, tecnologie e soluzioni che devono essere “affidabili, legali, globali e facili da usare”. Ma con una certezza: “snellire le procedure tramite il trasferimento dalla carta all’elettronica è una scelta che permette di accelerare i processi, migliorare l’user experience, gestire le operazioni su mobile rafforzando il controllo e la conformità”. Gli ostacoli principali al raggiungimento di simili obiettivi? “Un’analisi deficitaria dei processi a monte e un’incompleta comunicazione sulle procedure necessarie e conseguenti a valle.” ha ben donde: Camst è operativa nel business della ristorazione a favore di scuole, aziende, ospedali, pubblici esercizi e comunità con cifre di tutto rispetto: 500 milioni di fatturato, 90mila pasti / anno recapitati presso 1.500 punti di consegna. Decimo, in Camst dal 2011, è il protagonista di una riorganizzazione logistica che ha puntato a ottimizzare i costi, ridurre il numero delle referenze (in origine oltre 60mila. Oggi al Cedi - da cui transita il 75% della merce - ridotte a 3.651) creando economie di scala e puntando ad Produttività + flessibilità = risultati Nell’attività di picking i vostri dipendenti devono lavorare con le migliori attrezzature. Dopo tutto, gli ordini devono essere preparati il più rapidamente possibile. La nuova Mitsubishi Velia ES offre questo e molto di più. vista sul mercato. C’è un modello per ogni tipo di lavoro: con piattaforma sollevabile, forche sollevabili e forche con sollevamento a forbici. Dietro al carrello Mitsubishi c’è una rete di concessionari esperti e preparati. Con proposte studiate per aiutare il Vostro business. Oggi e domani. 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La precisione è monitorata valutando il dato di divergenza sul totale relativo a righe d’ordine, chilogrammi e pezzi consegnati. Che il relatore sia ad un Marco Picciafuoco (PTV Italia Logistics): “i problemi nascono quando non c’è trasparenza e quindi diventa difficile l’acquisizione di tutti i dati necessari” 028-030-Quando una firma.indd 30 buon punto del suo lavoro lo rivelano i dati (KPI oltre il 99%) e il fatto che il problema principale che evidenzia nella sua relazione sia il fatto che molti edifici, per esempio i plessi scolastici, siano stati pensati senza riflettere che, in un domani, qualcuno avrebbe dovuto accostare per consegnare quanto necessario al pranzo meridiano. Picciafuoco docet Marco Picciafuoco, amministratore delegato di PTV Italia Logistics, è entrato nel merito delle questioni tecnologiche con una premessa di principio: “la via maestra per incrementare l’efficienza è condividere le informazioni”. PTV da venticinque anni ha fatto dello sviluppo Una videata dal TMS (Transport Management System) Sigep di GEP Informatica: “su uno strumento digitale può essere trasferito qualunque tipo di informazione” - dice Berni che ne ha dato dimostrazione pratica con demo live di soluzioni utili a pianificare ed ottimizzare tutto ciò che muove persone e cose la sua ragion d’essere: “i problemi nascono quando non c’è trasparenza e quindi diventa difficile l’acquisizione di tutti i dati necessari”. L’era della digitalizzazione facilita però la condivisione imponendo nuovi standard, amichevoli, omogenei, trasparenti venendo incontro ad esigenze eterogenee e talora contrapposte: quelle del trasportatore, dell’autista, del committente, del destinatario. “Tutti attori - spiega Picciafuoco - che grazie alla tecnologia trovano un linguaggio comune e rapidamente percepiscono i vantaggi e i benefici di una gestione digitalizzata”. Il relatore porta l’esempio di PTV Drive&Arrive, esempio tipico di strumento che coinvolge l’intera catena del trasporto informando tutti gli attori sull’orario di arrivo stimato, automaticamente ed in tempo reale, considerando circa 800 milioni di informazioni che riguardano condizioni delle strade e del traffico, eventuali blocchi, i tempi di guida e di riposo, guasti, tempi di attesa alle frontiere e così via. 18/11/15 17:51