Linee guida per la gestione dello scoiattolo rosso

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Linee guida per la gestione dello scoiattolo rosso
Documento prodotto nell’ambito del Progetto
LIFE09 NAT/IT/000095 EC-SQUARE, Azione C6
Guidelines for management of red squirrel
populations in urban parks
LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DELLO SCOIATTOLO ROSSO
NEI PARCHI URBANI
Marzo 2015
A cura di:
Andrea Balduzzi, Emanuele Fasce, Andrea Garrone, Andrea Marsan – Università di Genova
Paola Carnevale, Paola Du Jardin – Regione Liguria
PREMESSA
Queste linee guida si propongono di individuare le azioni di carattere gestionale e informativo
che possono favorire le popolazioni di scoiattolo rosso, o scoiattolo comune (Sciurus vulgaris L.,
1758), che frequentano abitualmente i parchi urbani, consapevoli del valore aggiunto che questo
sforzo può produrre nella conservazione generale dell'unica specie di scoiattolo nativa in Italia, e
aumentarne la diffusione e la conoscenza da parte del pubblico. Risulta evidente che una più diretta
conoscenza e una maggiore visibilità possano contribuire alla salvaguardia dello scoiattolo rosso:
infatti, anche se estremamente diffuso negli ambienti a lui idonei ed assai riconoscibile, esso
difficilmente viene osservato o avvicinato in natura.
La gestione di questa specie nei parchi urbani può quindi favorire la familiarità di gran parte
della popolazione umana con lo scoiattolo rosso, rendendolo quindi un elemento reale del paesaggio
faunistico locale e nazionale che deve essere salvaguardato.
CARATTERIZZAZIONE DEI PARCHI URBANI UTLIZZABILI PER LO SCOIATTOLO
ROSSO
Le aree urbane idonee a progetti di valorizzazione dello scoiattolo rosso devono presentarsi in
continuità con ambiti naturali boscati, poco importa se negli stessi viene segnalata o meno la
presenza della specie. Rilevante invece è la caratterizzazione dei boschi esistenti che devono essere
di grandi dimensioni e con una composizione mista, con presenza di specie in grado di fornire un
frutto durevole (conifere, castagno, nocciolo, carpino bianco, faggio).
I miglioramenti della vegetazione del parco urbano devono essere riferiti all'implementazione
dello strato alto arbustivo che rappresenta una zona di rifugio per lo scoiattolo, mentre le aree di
macchia o cespugliate dovrebbero essere ridotte, poiché gli spostamenti a terra del roditore
avvengono più agevolmente se non vi sono zone coperte che potrebbero rappresentare una fonte di
pericolo per l’eventuale presenza di predatori. Ovviamente nel caso di parchi storici, con particolari
vincoli legati al valore culturale da essi assunto, tali indicazioni devono essere concordate tra gli
enti di gestione e le autorità competenti in fatto di conservazione del patrimonio storico.
Non si ritiene che la presenza di cani possa limitare fortemente la presenza di uno scoiattolo
dalle caratteristiche così fortemente arboricole, mentre i gatti possono costituire un più forte
elemento di disturbo, non tanto per l'insorgere di consistenti fenomeni di predazione quanto per la
minaccia permanente percepita dallo scoiattolo.
STRUTTURE DA UTILIZZARE
L'offerta generosa di cibo particolarmente appetito agli scoiattoli rossi aumenta la capacità di
carico dell'ambiente e l'osservabilità degli animali.
I sistemi di foraggiamento dovranno quindi essere in grado di somministrare
continuativamente noci, nocciole o altri idonei frutti a guscio. Esistono in commercio piccole
mangiatoie munite di coperchio, in grado di impedire l'accesso al cibo agli uccelli ma non ai ratti,
soprattutto al Ratto nero (Rattus rattus), le cui caratteristiche arboricole lo rendono un competitore
dello scoiattolo, soprattutto in ambito urbano. Questo tipo di foraggiatore andrebbe posizionato in
modo da essere anche facilmente accessibile al pubblico dei parchi, che dovrebbe essere invitato a
provvedere a mantenerlo carico di cibo (Figg. 1-3).
Fig. 1. Mangiatoia posizionata in modo da essere accessibile al pubblico del parco urbano e
nello stesso tempo garantire sufficiente visibilità e sicurezza allo scoiattolo, in un logica di
difesa dai predatori
Fig. 2 Mangiatoie collocate in parchi urbani genovesi e frequentate da scoiattoli rossi (a
sinistra Villa Duchessa di Galliera a Voltri; a destra Parco delle Mura e del Peralto)
Fig. 3. Esempio di cartello posto
nei Parchi urbani di Genova per
illustrare la problematica della
tutela dello scoiattolo rosso e
invitare i cittadini a portare cibo
per le mangiatoie.
L'offerta di cibo può essere resa costante e, almeno per i primi tempi, indipendente dalla
prodigalità del pubblico dei parchi con l'utilizzo di foraggiatori automatizzati, in grado di
selezionare i loro fruitori, sfavorendone l'accesso per altri animali che non siano piccoli roditori con
abitudini diurne.
Il modello sperimentale di struttura da noi realizzato è costituito con materiale di facile
reperibilità; la somministrazione del cibo, nocciole in questo caso, viene garantita dall'utilizzo di un
foraggiatore automatico in grado di azionarsi all'ora programmata (del tipo di quelli utilizzati per il
foraggiamento dissuasivo degli ungulati, opportunamente modificato).
Per il modello da noi sperimentato (Figg. 4, 5) si è utilizzato un secchio in plastica da 20 litri
che serve da contenitore per le nocciole ed uno da 10 litri al cui interno si posiziona il foraggiatore
automatico; la base di quest’ultimo è forata per permettere l'introduzione di raccordo per un tubo in
PVC a T (diametro 6-8 cm, lunghezza 20 cm). Il materiale plastico utilizzato ha mostrato limiti di
durata, in quanto sottoposto a rapida usura da parte dei denti degli stessi roditori. Per assicurare una
maggior durata della struttura è possibile utilizzare contenitori metallici o rinforzare il contenitore
in plastica, rifasciandolo con rete metallica.
La somministrazione di una limitata quantità di cibo viene programmata nelle ore centrali
della giornata, in cui altri roditori (ratti e ghiri ad esempio) sono meno attivi. Lo stretto tubo a T
impedisce o sfavorisce l'accesso ad uccelli ghiotti di frutta secca e in questo modo l'apparecchiatura
risulta essere sufficientemente selettiva.
Fig. 4. Modello sperimentale di foraggiatore a
tempo collocato a Villa Serra di Comago
(Sant’Olcese, GE)
Fig. 5. Schema costruttivo del foraggiatore a tempo.
INIZIATIVE PER FAVORIRE LA PRESENZA DELLO SCOIATTOLO ROSSO
Nell'ambito dell'esperienza maturata nel corso del progetto LIFE EC SQUARE si è notato
l'interesse suscitato dai temi relativi alla conservazione della biodiversità e alla tutela delle specie
autoctone, soprattutto se posti direttamente in loco ai visitatori mediante la presentazione di un
esempio visibile e a loro accessibile. Se poi ci si rivolge a bambini e ragazzi (in particolare alle
scolaresche accompagnate dagli insegnanti), questo contatto favorisce poi la diffusione di
informazioni corrette alle loro famiglie.
Ove vi fossero parchi urbani in collegamento con gli ambiti naturali sarebbe positivo iniziare
un programma di “adozione”, da parte di una scuola situata nelle vicinanze, degli scoiattoli rossi
che vivono o utilizzano quegli spazi ricreativi.
Agli incontri formativi, fatti prima in classe e poi sul campo, seguirebbe una fase operativa
consistente nella messa in opera di foraggiatori e nel posizionamento di fototrappole (ormai
disponibili sul mercato a prezzi contenuti) che permettano, anche durante la prima fase del
programma, di far verificare ai bambini o ai ragazzi gli eventuali progressi del progetto.
Si creerebbe quindi una fusione di interessi tra fruitori del parco e studenti, con un
accrescimento delle conoscenze che dovrebbe portare all'aumento della consapevolezza verso le
problematiche di conservazione per questa specie e, di conseguenza, anche per le altre specie
minacciate dall'introduzione delle specie alloctone.
Una prima sperimentazione di questo tipo di attività si è avviata, durante il Progetto Life ECSQUARE, mediante la collocazione di due strutture, a Villa Serra di Comago (Figg. 6, 7) e nel
Parco delle Mura e del Peralto (Figg. 8, 9), munite di telecamere puntate in continuo su due
mangiatoie appositamente costruite e direttamente collegate a computer situati all’interno di locali
utilizzati per iniziative di educazione ambientale. Tali strutture sono state affidate agli Enti di
gestione delle due aree verdi, che a loro volta le faranno utilizzare dai responsabili delle iniziative
didattiche e di educazione ambientale che si svolgono nell’area.
Fig. 6. Prototipo di osservatorio dello scoiattolo rosso a Villa Serra di Comago (Sant’Olcese,
GE). Si vede la mangiatoia (al centro dell’immagine) e la telecamera montata sull’albero in
primo piano.
Fig. 7. Prototipo di osservatorio dello scoiattolo rosso a Villa Serra di Comago (Sant’Olcese,
GE). Postazione computer che riceve l’immagine ripresa dalla telecamera, installata nel vicino
edificio per attività didattiche (riquadro a destra).
Fig. 8. Prototipo di osservatorio dello scoiattolo rosso al Parco delle Mura e del Peralto. La
mangiatoia è sull’albero a sinistra; la telecamera è fissata sul muro dell’edificio utilizzato per
le attività didattiche (“Casetta rossa”).
Fig. 9. Ingresso della “Casetta rossa” al Parco delle Mura e del Peralto , dove è collocata la
postazione di osservazione delle riprese della telecamera. Sul muro la targa “La casa dello
scoiattolo”.
Dal momento che varie difficoltà amministrative hanno consentito di giungere alla definitiva
installazione di queste strutture ad anno scolastico ormai avanzato, quando vi erano oggettive
difficoltà ad inserire progetti didattici basati su di esse nella programmazione scolastica corrente, è
previsto che il loro inserimento nei programmi di attività didattiche esterne delle scuole liguri potrà
avvenire a partire dal prossimo anno scolastico 2015-16. Ad ogni modo le attività programmate
anche per lo scorso anno scolastico sui temi di conservazione dello scoiattolo rosso, facenti capo in
particolare al Parco delle Mura e del Peralto, hanno già consentito a diverse scolaresche
l’osservazione diretta degli scoiattoli nel loro ambiente.