Gli omaggi degli studenti al Camp des Milles

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Gli omaggi degli studenti al Camp des Milles
I partecipanti cremonesi all’edizione 2016 del Viaggio della memoria
Viaggio della memoria. Ieri la cerimonia ufficiale con le autorità, poi il rientro in Italia
Testimoni di storia viva
Gli omaggi degli studenti al Camp des Milles
dall’inviato
Nicola Arrigoni
AIX-EN-PROVENCE —Tutti
insieme, sullo sfondo il Camp
des MIlles, per una foto che
documenta la chiusura del
ventunesimo Viaggio della
Memoria, organizzato dalla
Rete delle scuole della provincia di Cremona, con capofila il Torriani e ideato e progettato da Ilde Bottoli con la
collaborazione della Fabello
Viaggi. A dominare la spianata in cui si è svolta la cerimonia è il ‘wagon souvenir’, segno delle deportazioni degli
ebrei verso la soluzione finale, deportazioni partite anche
da Camp des Milles. I 513
partecipanti al viaggio fra
studenti e accompagnatori
hanno cantato in chiusura gli
inni italiano e francese e
ascoltato quello europeo. La
cerimonia, organizzata fin
nei minimi particolari in collaborazione con Dinesh Teeluck, responsabile comunicazione del campo, ha visto intervenire il console generale
d’Italia a Marsiglia, Fabrizio
Mazza, i sindaci di Cremona e
Crema, Gianluca Galimberti
e Stefania Bonaldi, il prefetto di Aix-en-Provence, Sylvie
Prioleaud, e il provveditore
Christian Melka. Erano inoltre presenti i rappresentanti
dell’Associazione italiana
combattenti volontari antifascisti Marco Puppini e Matteo Cefis, Rosolino Azzali,
sindaco di Corte de’ F r at i ,
Massimiliano Malaggi, Laura
V a c ch e l l i e Diego Camozzi
dell’Associazione combattenti e reduci e ovviamente il direttore del Camp des Milles
Cyprien Fonvielle. La lunga e
intensa cerimonia commemorativa con tanto di deposizione di corone ha visto i ragazzi
partecipare come lettori e testimoni di memoria, partecipazione ben sottolineata con
forza da Roberta Mozzi, preside del Torriani, scuola capofila del progetto (Celestino
Ilde Bottoli e Filippo Mazza
Cremonesi è invece il referente per gli istituti cremaschi). Tutti schierati, autorità
in prima fila, un protocollo rigido voluto dai partner francesi sono stati gli ingredienti
dell’ultima giornata di viaggio. E se il console ha richiamato i valori europei e di tolleranza, Galimberti si è soffermato sul senso dell’essere
straniero, mentre Bonaldi ha
fatto riferimento all’aberrazione del pensiero unico e dei
pregiudizi che portano alla
discriminazione di chi è semplicemente diverso. Cyprien
Fonvielle ha messo in evidenza come la consapevolezza
della memoria sia indispensabile per fare in modo che
deportazioni e violenze come
quelle compiute a Camp des
Milles non si verifichino più,
anche se i tempi che viviamo
sembrano suggerire l’esatto
contrario. Detto questo, sono
state le testimonianze dei ragazzi di Torriani, Aselli, Manin, Vida, Anguissola, Stanga, Einaudi, Ghisleri, Stradivari di Cremona, Racchetti,
Il momento
musicale
con Kim
Jisun
dell’Iis
Stradivari
Munari, Pacioli, Galilei, Sraffa, Alighieri di Crema e Romani di Casalmaggiore a fare
da ponte fra il passato e il
presente in nome di una tolleranza da costruire sulla conoscenza, la storia e la consapevolezza della necessità
di vivere e condividere una
cittadinanza attiva. L’elenco
d e i b i m b i m o r t i a d A uschwitz, piuttosto che il rac-
conto dell’Aria carica di argilla di Camp des Milles e l’omaggio dei ragazzi del Munari al campo di un mattone vegetale, omaggio a Mimmo Paladino, segno di vita hanno
contrassegnato i creativi contributi degli studenti, alternati all’inno del Campo e a
Bella Ciao, cantata con passione solo dai più ‘anziani’ e
politicamente impegnati.
Dalla poesia di Pablo Neruda, all’uccisione di Garcia
Lorca, dalle testimonianze
dei sopravvissuti all’olocausto, alle riflessioni autoprodotte dai ragazzi: gli studenti
hanno partecipato al rito di
una commemorazione fatta
di simboli, aconfessionale e
laica. E se gli inni nazionali
hanno chiuso il rito, il momento più toccante è stato
senza dubbio quello affidato
alla studentessa coreana dello StradivariKim Jisun, che
con alle spalle il ‘wagon souvenir’ ha eseguito l’inno di
Camp des Milles, Courage e
la Csardas di Vittorio Monti,
davanti a studenti e accompagnatori, autorità commossi
e plaudenti. Al termine dell’omaggio musicale, il preside di liuteria Daniele Pitturelli ha donato a Fonvielle il
violino costruito nel 1990 da
Johannes Schuricht e di proprietà della scuola. La città
della liuteria ha trovato modo di allacciare relazioni con
la città di Cézanne sotto il segno dell’arte, partendo proprio da Camp des Milles, il
campo degli artisti, dove in
fuga dalla Germania di Hitler, pittori, scrittori, musicisti furono rinchiusi, ingannati dalla Francia che durante il
regime collaborazionista di
Vichy rinnegò i valori di libertà, fratellanza e uguaglianza. E tutto questo grazie
al Viaggio della Memoria dei
record, un’iniziativa che proseguirà anche il prossimo anno, nel segno dell’essere cittadini europei.
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