Riforma Pubblica Amministrazione: ecco le critiche

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Riforma Pubblica Amministrazione: ecco le critiche
Riforma PA: sarà davvero una rivoluzione?
Diverse e variegate reazioni ha provocato l’annuncio (con proposte e punti programmatici annessi)
della riforma della Pubblica Amministrazione da parte del Governo Renzi. In prima battuta
vanno segnalate le oltre 3mila mail inviate da altrettanti cittadini all’indirizzo
[email protected], l’account mail creato dalla compagine governativa al fine di coinvolgere
privati cittadini e dipendenti pubblici nella definizione delle scelte presentate in via embrionale (ma
non troppo) proprio negli scorsi giorni.
Fonte: gelocal.it
Riforma Pubblica Amministrazione: ecco le critiche
Differenti critiche al disegno complessivo sono ovviamente giunte dai vari schieramenti politici
dell’opposizione: “Un modo di agire in perfetto stile democristiano. Renzi annuncia provvedimenti
enormi, come Monti e Letta, e poi la montagna partorisce il topolino”, ha affermato con la consueta
dialettica espressionista il vicepresidente della Camera ed esponente del Movimento Cinque Stelle,
Luigi Di Maio. Analogo tono è stato usato dalla senatrice di Forza Italia, Anna Maria Bernini, la
quale ha parlato di “una delusione: Invece di produrre idee, Renzi preferisce cercare nel web le idee
che non ha”. Altri hanno parlato di “riforma farsa”, visto che molti dei provvedimenti presentati da
Renzi (come i licenziamenti dirigenti ad esempio) parrebbero già esistere nella cornice normativa
che disciplina la Pubblica Amministrazione, grazie alle novità che l’ex ministro Brunetta apportò
durante l’ultima legislatura Berlusconi (per intenderci si fa riferimento dei provvedimenti della lotta
ai cosiddetti “fannulloni”).
Razionalizzazioni ed accorpamenti: la riduzione delle prefetture
Tornando ai contenuti della Riforma della Pa condotta da Matteo Renzi e dal Ministro Marianna
Madia (che dovrebbe partire, da un punto di vista legislativo, nel mese di giugno), occorre
sottolineare come numerosi siano i punti degni di attenzione ed idonei a modificare il panorama
dell’impiego pubblico in Italia. Sicuramente colpisce molto l’opinione pubblica il capo della
riforma soprannominato icasticamente “Sforbicia Italia”. Tra i punti che caratterizzano questo
tema se ne allineano di importanti: ridurre le prefetture a non più di 40 (mantenendole nei
capoluoghi e nelle zone strategiche contro la criminalità), riorganizzare la presenza dello Stato sul
territorio, razionalizzare e accorpare gli enti di ricerca, riorganizzare il sistema delle “authorities”,
sopprimere la commissione vigilanza sui fondi pensione, istituire una centrale unica per gli
acquisti delle forze di polizia, accorpare ACI, PRA e Motorizzazione civile, unire le
sovrintendenze e promuovere una gestione manageriale dei poli museali.
La riforma a giugno: i dubbi dei sindacati
In questa direzione assume importanza il particolare e (forse) inedito rapporto che il Governo
Renzi sta inaugurando con i sindacati, interlocutori da sempre ineludibili nei percorsi di riforma
che hanno toccato la macchina dello Stato e l’impiego pubblico: “Il rapporto con i sindacati è
incomprensibilmente affascinante”, ha spiegato Renzi con malcelata ironia, “ma siamo ansiosi di
conoscere le loro idee”. Il segretario Cisl Raffaele Bonanni ha affermato: “La Cisl è un sindacato
riformatore che non ha paura dei cambiamenti: se il governo ha intenzioni serie, noi saremo della
partita”, mentre più cauta è stata Susanna Camusso della Cgil. Per una definizione dei
provvedimenti di riforma occorrerà attraversare tutto il mese di maggio, momento nel quale la
discussione intorno ai punti focali della riforma (maggiore mobilità dipendenti, agevolazione parttime, burocrazia più agile, limiti dei compensi ai dirigenti, turnover inerente a 10mila posti di
lavoro; open data) entrerà nel vivo, in attesa del disegno di legge che verrà presumibilmente
condotto in Consiglio dei Ministri il 13 giugno. La rivoluzione è in atto.
Fonti: repubblica.it. ilpost.it
Roberta Buscherini
http://www.dipendentistatali.org/riforma-pa-pubblica-amministrazione/