Giornale di Brescia 26-01-17 - Missionarie Francescane del
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Giornale di Brescia 26-01-17 - Missionarie Francescane del
39 GIORNALE DI BRESCIA · Giovedì 26 gennaio 2017 > CULTURA Steinberg e l’eleganza per sottrazione nell’amicizia con l’architetto Buzzi maggiormente legati a una figurazione più copiosa e abbondante - sono testimoniati dalle 2 opere inedite «Horses» e «Trains», tessuti di grandi dimensioniin cui la composizione non ha ancora acquisito quell’asciuttezza e compattezza tipiche della maturità dell’autore. La leggerezza del tratto è inMilano dove, a partire dagli versamente proporzionale alanni Trenta, tra le aule del Po- la tormentata vicenda persolitecnico conobbe lo scrittore nale di Steinberg, segnata da e architetto italiano Aldo Buz- alcuni tra i fatti più dolorosi zi (1910-2009) con cui strinse della storia moderna. Oggi una solida e duratura amici- unanimemente annoverato zia. tra i più grandi disegnatori del XX secolo, nel 1941 egli conobL’esposizione. Attraverso una be infatti l’esilio dettato dalle trentina di disegni su carta e leggi razziali allora vigenti. Sustampe di piccolo formato rea- bito dopo la laurea al Politeclizzate tra gli anni Cinquanta nico fu costretto a lasciare e Ottanta, la mol’Italia per gli Stati stra «Saul Stein- Da vedere anche Uniti, dove divenberg. Disegni ritratti di Pericoli ne uno degli illudall’archivio Aldo e lavori di stratori di punta Buzzi» alla Galledel New Yorker Scarabottolo, ria dell’Incisione a per cui produsse Brescia documen- tra i quali uno ben642illustraziota questo fertile so- splendido ni e 85 copertine dalizio, umano e Duomo di Milano nell’ambito di un professionale, sorsodalizio durato to tra due dei personaggi di quasi sessant’anni. maggior spessore del nostro Quella italiana, tuttavia, fu Novecento artistico e cultura- ben più di una parentesi. Al le. contrario, lasciò un segno inRitratti, caricature, inven- delebile nell’opera dell’autozioni, palazzi: il retaggio degli re, che tornò più volte nel Bel studi alla facoltà d’architettu- Paese e intrattenne per tutta ra emerge chiarissimo nella la vita contatti con numerosi sintesi progettuale di opere artisti e intellettuali conosciucome «Mappa di un ristoran- ti negli anni della formazione. te a New York», mentre la proIntroducono e completano gressione rispetto agli esordi - la mostra alcuni ritratti di Alla Galleria dell’Incisione la mostra dedicata al disegnatore con opere dagli Anni ’50 agli ’80 L’esposizione Bianca Martinelli BRESCIA. Linee poche, sinteti- che. Il colore? Ancora meno. Eppure tanto basta per raccontare storie, personaggi, veri o immaginari, e per restituire il senso di geografie, architetture e atmosfere che divengono subito riconoscibili nel loro essere schematiche. Èun lavoro ottenuto per sottrazione - con eleganza ed efficacia comuni solo ai più grandi maestri - quello condotto dal celebre artista romeno, naturalizzato statunitense, Saul Steinberg (nato nel 1914, morì a New York nel 1999). Cresciuto in una famiglia della media borghesia ebraica, il giovane Steinberg visse la propria infanzia e adolescenza in Romania, dove intraprese gli studi alla facoltà di Filosofia dell’università di Bucarest. Nel 1933 partì alla volta di L’attimo sospeso oltre la soglia di pensiero e azione «Incontro». Una delle tavole esposte fino a sabato in città In mostra Da Ken Damy l’opera della giovane Laura Pedizzi, vincitrice del Premio Arte Ci può essere una narrazione anche nell’apparente immobilità dell’immagine, un «poi» in procinto di accadere, appena suggerito da un gesto, uno squilibrio, un dettaglio. Un suggerimento rivolto allo spettatore, a cui è affidato il se/ 6ItesOcFVFzgdQP9TPXFE36Dzm3zJaxIxpez1m97Bv0= guito della storia. E di questi «indizi» dissemina le sue opere Laura Pedizzi, nella mostra «La soglia. O l’attimo precedente» allestita ancora per pochi giorni da Ken Damy Fine Art in corsetto Sant’Agata 22 (fino al 28/1, gio-sab 15.30-19.30). La giovane autrice bresciana, fresca vincitrice del Premio Arte (dell’omonima rivista di Cairo editore) proprio con una delle opere esposte, dopo un apprendistato con l’artista bresciano Luciano Pea, si è avvicinata all’illustrazione, per una propensione tutta sua alla grafica - che le opere esposte, tec- niche miste su tavola, testimoniano nella durezza del contorno del disegno, come linea di forza su cui si sostiene la composizione - e nella convinzione maturata che se si vuole comunicare allo spettatore occorre «narrare», come proprio l’illustrazione insegna. Narrazione sui generis, naturalmente, lontana dal didascalismo come dall’iperrealismo che pure resta sotteso ad alcuni dettagli (le mani, gli oggetti) per venire annullato dalla tempera acrilica nelle stesure larghe, quasi liquide, di abiti, capelli, volti senza sguardo. Una dimensione astratta che non contrasta con il tratto preciso della matita, ma che anzi crea una tensione che porta l’immagine oltre la dimensione fisica, collocandola nel tempo-spazio intermedio del sogno. Tutte donne, le protagoniste delle opere esposte, una sorta di ciclo ispirato a quella sensazione tutta femminile di trovarsi sempre al limitare di due mondi, l’interiorità e la realtà esterna, il languore e la vitalità, la meditazione e l’azione, ben espressa dalla scelta dei gesti e delle ambientazioni: stanze chiuse come scatole troppo strette, porte e finestre sigillate, soglie oltre le quali qualcosa si muove, in attesa. Restano questi gesti nascosti all’occhio esterno, documenti dell’«attimo precedente», momento prezioso di concentrazione che è bello trattenere per sé, prima di aprire la porta, varcare la soglia, gettarsi nel mondo. // GIO. CA. Saul Steinberg. «Senza titolo», carboncino, 1979 ca. // © SAUL STEINBERG FOUNDATION L’omaggio al maestro. Tullio Pericoli, «Ritratto di Saul Steinberg», matita su carta, opera realizzata nel 1992 DOVE E QUANDO L’apertura. La mostra «Saul Steinberg. Disegni dall'Archivio Aldo Buzzi» è alla Galleria dell’Incisione, in via Bezzecca 4 a Brescia. È aperta fino al 28 febbraio, tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 17 alle 20. Info. Tel. 030/304690, www.incisione.com Saul Steinberg. «Senza titolo», inchiostro // © SAUL STEINBERG FOUNDATION Steinberg e Buzzi eseguiti da Tullio Pericoli, oltre ad una decina di lavori di Guido Scarabottolo - illustratore, classe 1947, anch’egli formatosi al Politecnico milanese e ora alla sua prima esposizione bresciana - che, come ha raccontato la direttrice della Galleria, Chiara Fasser, «e il più steinberghiano degli artisti contemporanei». Universo visivo. I lavori di quest’ultimo - tra cui segnalia- Madre Giovanna e don Pierino innamorati di Dio Mistici. Don Pierino Ferrari e madre Giovanna dello Spirito Santo Il libro Presentazione oggi alle 18 al Centro pastorale Paolo VI con il vescovo Monari BRESCIA. L’incontro straordina- rio fra due mistici, due credenti mossi da una profonda spiritualità tradotta in opere nella vita quotidiana. L’una con la nascita di una Congregazione, le Missionarie Francescane del Verbo Incarnato, l’altro con lo sviluppo di iniziative come Mamré, Raphaël, Laudato Si’. Madre Giovanna Francesca dello Spirito Santo (1888-1984, al secolo Luisa Ferrari) e don Pierino Ferrari (1929-2011). Il sacerdote bresciano incontrò la religiosa nel 1959, restandone incantato. In seguito si sarebbe definito «figlio spirituale» di madre Giovanna, in realtà fu una crescita reciproca fecondata da un dialogo intenso per contenuti e frequenza. «Ci legava una dolce amicizia»: è il titolo del libro curato da Angelo Onger che raccoglie lo scambio epistolare. Non solo. On- mouno stupendo Duomo meneghino che per minuzia della linea e ricchezza di dettagli pare cesellato sulla carta - riallacciano volutamente il filo con le tematiche e l’universo visivo ideato e sviluppato da Steinberg nell’arco di tutta una carriera, a dimostrazione dell’influenza che un grande Maestro del disegno satirico del secondo Novecento ha avuto anche sulle nuove generazioni di artisti contemporanei. // ger (autore di numerose pubblicazioni su don Pierino) ricostruisce la biografia di madre Giovanna, della quale è in corso la causa di canonizzazione. L’amicizia fra i due religiosi è stata nutrimento spirituale per i protagonisti, alimento per la fede di tanti, ma ha anche prodotto risultati sul piano concreto. Moltissime le vocazioni femminili indirizzate da don Pierino alla Congregazione delle Francescane del Verbo Incarnato, che da parte sua collabora da molti anni all’attività di Raphaël e Mamré. «La cosa che più mi ha colpito leggendo le loro lettere - dice Angelo Onger - è l’intesa spirituale alta, impossibile da descrivere a parole. Madre Giovanna, in particolare, era una mistica. Don Pierino ne restò molto colpito, in lei c’era una forma di enfasi spirituale e umana che poi si riversava sul piano pratico nell’aiuto ai sofferenti e ai bisognosi». Lo stesso carisma del sacerdote di Clusane, a ben vedere. Nella prefazione il vescovo mons. Luciano Monari sottolinea come entrambi vivessero il Vangelo nella sua radicalità: erano due «innamorati di Dio e capaci di accostare il vissuto contemporaneo». Il libro sarà presentato oggi, giovedì 16, alle 18, al Centro pastorale Paolo VI. Interveranno il vescovo Monari, madre Fatima Godiño (superiore della Missionarie Francescane), il prof. Anselmo Palini e Stefania Romano (vice presidente delle Acli). // ENRICO MIRANI