Capitolo 2 - La dinamica demografica

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Capitolo 2 - La dinamica demografica
Capitolo 2 - La dinamica demografica
Il capitolo analizza l’andamento demografico in provincia di Pordenone, cogliendo i
trend storici ed evolutivi di breve e lungo periodo che hanno determinato la dinamica
demografica ad oggi e le previsioni di crescita della popolazione fino al 2030.
Oltre che alla popolazione nel suo complesso, studiata per composizione, età e
dinamica di crescita, è posta particolare attenzione alle famiglie, assumendo che il
numero di famiglie rappresenti il principale paramentro che rappresenti la domanda.
La comprensione dei cambiamenti avvenuti nella struttura della popolazione e la stima
del trend futuro si collega al capitolo 3, che si focalizza sul rapporto tra la domanda e
l’offerta di abitazioni, per cogliere gli aspetti di criticità.
Nel capitolo sono presentate le rilevanze statistiche demografiche con particolare
attenzione:
-
alla dinamica di crescita di lungo periodo della popolazione, dalla fine del 1800
ad oggi, evidenziando alcune fasi di crescita e decrescita che hanno portato ad
avere un territorio di pianura molto popolato ed un territorio pedemontano e
montano meno popolato, abitati entrambe da una popolazione che sta
invecchiando;
-
alla dinamica di crescita recente tra il 2001 e il 2009, evidenziando in particolare
i cambiamenti avvenuti in relazione al peso sempre maggiore della componente
straniera della popolazione e ai saldi non più positivi della popolazione italiana;
-
alle famiglie, facendo emergere la dinamica progressiva di riuzione dei
componenti medi, che esprimono esigenze e necessità abitative diverse rispetto
alle famiglie “tradizionali”;
-
alla previsione di crescita della popolazione, compresa la componente straniera,
alla previsione di crescita del numero di famiglie ed alle previsione della
struttura della popolazione di lungo periodo.
Le tabelle e le elaborazioni di mappe e figure sono fondate prevalentemente sui dati
dell’ISTAT raccolti in vari anni dal 1881 al 2009 e sulle previsioni al 2030.
2.1. Il trend demografico
Nel 2009 in provincia di Pordenone sono presenti 313 mila abitanti: il 40% risiede
nell’ambito Urbano (124 mila), il 30% nel Sacilese (94 mila), il 13% nel Sanvitese (41
mila) e il restante 17% suddiviso tra le Pedemontane Maniaghese e Spilimberghese e la
Montagna, che in assoluto ha il numero più basso di abitanti pari a 9.600 (cfr. figura 9).
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Figura 9 Popolazione per ambito socio – economico, 2009
Fonte: ISTAT 2009
Il trend storico registrato in provincia di Pordenone mostra una popolazione in netta
crescita con intensità alterne e una distribuzione differenziata sul territorio. La curva
descrive chiaramente tre momenti particolari della storia demografica della provincia
(cfr figura 10):
-
la crescita (+50%) dal 1880 fino al primo dopoguerra;
-
una fase di decrescita e instabilità dal dopoguerra fino agli anni 50;
-
una ripresa a più velocità dagli anni ’60 ad oggi (+12%).
Il numero di abitanti nella provincia di Pordenone passa dai 172 mila abitanti registrati
nel 1881 ai 313 mila attuali, con un incremento dell’82%, ovvero una media di 10 mila
nuovi abitanti per decennio.
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Figura 10 Trend di crescita della popolazione, 1880 – 2010
Fonte: ns. elaborazione su dati ISTAT
La crescita demografica “classica”, che si verifica dalla fine dell’800 fino al 1920 circa
riguarda in generale tutto il territorio provinciale, ma si presenta con percentuali
particolarmente significative nella bassa pianura pordenonese, coinvolgendo gli attuali
ambiti dell’Urbano e del Sacilese. Alcuni comuni, come Cordenons, crescono in quei
decenni del 30 – 40%. Le zone di Montagna invece già sul finire del decennio 1910 – 1920
cominciano a perdere quote modeste di popolazione (fino al 10%), mentre la fascia
pedemontana cresce a livelli inferiori alla pianura ma comunque intorno al 5 – 10%.
La fase di svuotamento, che va dal 1920 al 1950, già avviata in montagna con qualche
anno di anticipo rispetto al resto della provincia, vede tutti comuni perdere popolazione
con particolare intensità nella zona montana. Nel periodo 1931 – 1936 non c’è un solo
comune che cresca in termini di numero di abitanti.
Dal dopoguerra fino agli anni ’80 comincia la prima fase di nuova crescita per il
territorio pordenonese, che si localizza principalmente nell’ambito urbano,
interessando in maniera significativa il comune di Pordenone e Cordenons che registrano
percentuali di crescita superiori al 30%. Questa fase di conurbamento è comune a molti
capoluoghi italiani che hanno visto crescere il loro patrimonio abitativo e la popolazione
proprio negli anni del boom economico. Per contro si sono svuotate le campagne e
l’ambito della Montagna a causa del massiccio spostamento della popolazione verso la
città: nel territorio pordenonese i comuni montani registrano perdite di popolazione
superiori al 30%, con un trend di costante perdita, ancora oggi in atto, anche se in
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misura più contenuta rispetto al passato.
Dagli anni ’80 fino ad oggi si assiste alla seconda fase di crescita, che non coinvolge
la città ma i comuni di cintura, nei quali la popolazione trova condizioni abitative
confortevoli e prezzi minori. In questi anni crescono maggiormente gli ambiti
Sacilese e del Sanvitese, anche se l’ambito Urbano rimane in valore assoluto il
popoloso (cfr. figura 11).
più
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Figura 11 Dinamica demografica per comune, 1881 - 2009
Fonte: ns. elaborazione su dati ISTAT
2.1.1. La dinamica recente
Dal 2001 al 2009 è confermata la forte tendenza di crescita negli ambiti del Sacilese e
del Sanvitese - rispettivamente +15% e +11%; l’ambito Urbano cresce dell’8% dopo alcuni
decenni di perdita di popolazione; la Pedemontana Spilimberghese cresce del 9%, la
Maniaghese del 4% ed infine la Montagna è l’unico ambito che registra una crescita
negativa -2%. Nel complesso la provincia di Pordenone cresce del 10% nell’ultimo
decennio.
Osservando i saldi della popolazione emerge che in tutta la provincia la componente
degli iscritti alle liste anagrafiche comunali è la più rilevante nel determinare le
dinamiche demografiche: ad eccezione del Sacilese, i saldi naturali sono tutti negativi il numero delle persone decedute è superiore al numero dei nati -.
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A livello provinciale e nei singoli ambiti socio-economici (Montagna inclusa) si assiste ad
un’importante turn over (tasso di ricambio) tra iscritti e cancellati che determinano un
saldo positivo di 19.000 unità (32%): ne consegue che la popolazione residente sia
mutata in modo importante in tutti gli ambiti socio – economici per effetto di
movimenti migratori (interni o esterni) e non per dinamiche naturali (il saldo naturale
registrato in provincia è di 200 abitanti);
Anche nel comune di Pordenone la componente più rilevante della popolazione è
rappresentata dal numero di iscritti pari a 19 mila unità, con un saldo naturale anche in
questo caso negativo (-395). La crescita percentuale del comune capoluogo +4,5%, che
porta gli abitanti a 51 mila nel 2009, è comunque inferiore alla crescita in termini di
popolazione dell’ambito Urbano (8%) (cfr. tabella 11).
Tabella 11 Saldi della popolazione, 2001 – 2009
Fonte: ns. elaborazione su dati ISTAT
L’alta percentuale di nuovi iscritti in provincia e nel comune di Pordenone è dovuta in
gran parte alla componente straniera della popolazione (iscritti dall’estero), che dal
2001 al 2009 è cresciuta con tassi percentuali estremamente rilevanti: in tutta la
provincia gli stranieri sono aumentati del 253% arrivando a quota 34.000 unità su una
popolazione di 313 mila abitanti, che equivale al 10%: nel 2001 la percentuale di
stranieri sul totale della popolazione era il 3,5%, nel 2009 sale all’11%.
L’ambito Sanvitese registra la percentuale più elevata di crescita del numero di
stranieri, +343%, ma il maggior numero si trova negli ambiti Urbano (13.400 unità, 11%
della popolazione) e Sacilese (11.800 unità il 12% della popolazione).
Nel comune di Pordenone ci sono 8 mila stranieri su una popolazione di 51 mila unità, 1
ogni 6 abitanti, con una concentrazione sensibilmente più alta della media provinciale:
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l’incidenza sulla popolazione totale è del 15% con una crescita in pochi anni del 210%
(cfr. tabella 12).
Tabella 12 Numero di stranieri, 2001 - 2009
Fonte: ns. elaborazione su dati ISTAT
Nel 2009 la popolazione si presenta con una struttura composta per il 51% da donne e
per il 49% da uomini con un’età media di 43 anni. La componente produttiva della
popolazione (da 24 a 60 anni) è il 52% del totale, i giovani sono il 22%, mentre la
popolazione con più di 60 anni è il 26%. La fascia d’età più numerosa per entrambe i
sessi è quella dai 36 ai 41 anni per un totale di 32.000 persone. Tra gli anziani (età
maggiore di 60 anni) le donne sono più numerose degli uomini, rispettivamente il 57% e
il 43% (cfr. figura 12)
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Figura 12 Piramide della popolazione, 2009
Fonte: ns. elaborazione su dati ISTAT
2.2. Famiglie e nuova popolazione
Anche le famiglie sono state studiate con particolare attenzione ai cambiamenti
avvenuti nella composizione dei nuclei nel periodo 2001 – 2009, per coglierne le
discontinuità rispetto al passato ed i trend di evoluzione. Il numero di famiglie – 129
mila nel 2009 (+16% rispetto al 2001) - è in crescita in tutta la provincia registrando
tassi percentuali distribuiti diversamente sul territorio.
L’incremento più elevato in valore assoluto si registra nell’ambito Sacilese con 6.500
nuove famiglie insediate (+21%) e nell’Urbano con 6.393 nuove famiglie (+14%). I tassi di
crescita più elevati si registrano nel Sacilese e nel Sanvitese (+19%), mentre negli altri
ambiti sono inferiori alla media provinciale: l’Urbano e la Pedemontana Maniaghese
crescono del 14%, la Pedemontana Spilimberghese del 16% mentre la Montagna del 3%.
In tutta la provincia e in ogni singolo ambito socio – economico le famiglie crescono ad
una velocità maggiore, quasi doppia, rispetto al numero di abitanti – nella Pedemontana
Maniaghese 4 volte superiore. Contestualmente il numero di abitanti medio per famiglia
decresce attestandosi in provincia a 2,42 componenti (nel 2001 era 2,57). Le famiglie
meno numerose sono in Montagna (2 componenti), mentre le più numerose sono
nell’ambito Sacilese e nel Sanvitese (2,5).
Nel comune di Pordenone i trend sono analoghi a quelli registrati nel resto della
provincia e negli ambiti: le famiglie crescono ad una velocità doppia rispetto agli
abitanti, rispettivamente 8,6% e 4,5%, anche se le percentuali di crescita sono al di
sotto della media dell’ambito Urbano (14% e 18%); contestualmente il numero di
componenti medi per famiglia decresce sensibilmente dai 2,32 componenti del 2001 ai
2,24 del 2009 (cfr. tabella 13).
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Tabella 13 Crescita del numero di famiglie, 2001 – 2009
Fonte: ns. elaborazione su dati ISTAT
L’analisi dei trend di crescita della popolazione e delle famiglie, articolati per classi di
comuni, evidenzia come la popolazione si concentri prevalentemente nella zona
compresa tra Sacile e San Vito al Tagliamento, coinvolgendo il capoluogo e i comuni di
cintura in modo significativo.
Dalla mappa emerge che i comuni medio-piccoli (fino a 2.500 abitanti) localizzati
prevalentemente nella zona Montana e della Pedemontana Maniaghese hanno dei tassi
di crescita della popolazione negativi o molto contenuti - ad eccezione di Cavasso
nuovo, non viene mai superato il 10% - e che la crescita delle famiglie è di norma
positiva con percentuali sempre più alte di quelle di crescita della popolazione (ad
eccezione di Erto e Casso, Cimolais, Claut e Andreis che hanno entrambe gli indicatori
negativi).
I comuni di media grandezza (da 2.500 a 10 mila abitanti) localizzati prevalentemente
nella pianura, crescono con maggiore intensità rispetto ai comuni montani, con
percentuali diversificate a seconda dell’ambito territoriale, senza tuttavia mai
registrare tassi negativi di crescita.
I comuni con più di 10 mila abitanti, localizzati prevalentemente intorno al comune
capoluogo con le eccezioni di Maniago e Spilimbergo, fanno registrare, rispetto agli altri
comuni, i tassi più elevati di crescita di popolazione e famiglie, queste ultime con
velocità sempre maggiori rispetto alla popolazione (cfr. figura 13).
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Figura 13 Crescita della popolazione e delle famiglie, 2001 - 2009
Fonte: ns. elaborazione su dati ISTAT
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2.2.1. Il tasso di ricambio
L’analisi fin qui svolta ha fatto emergere due trend consolidati che hanno modificato la
composizione della popolazione e la struttura della famiglia: il numero di stranieri è
diventato sempre più rilevante all’interno della popolazione, crescendo in modo
straordinario dal 2001 al 2009 e contribuendo in maniera determinante alla crescita
complessiva della popolazione; contestualmente le famiglie sono cresciute a velocità
doppia per effetto della diminuzione del numero di componenti medio per nucleo
familiare sempre più basso. Le nuove famiglie e la nuova popolazione insediate nella
provincia di Pordenone hanno mostrato caratteristiche di discontinuità rispetto al
passato.
I saldi della popolazione tra il 2001 e il 2009 rapportati con i saldi delle famiglie nello
stesso periodo, restituiscono l’immagine di una popolazione composta da famiglie che
tendono a essere mononucleari, per un numero di componenti medi pari a 1,5 su base
provinciale. Negli ambiti socio–economici, ad eccezione dei due estremi rappresentati
dalla Pedemontana Maniaghese (0,76 componenti per nuova famiglia) e del Sacilese
(1,87 componenti medi per nuova famiglia), gli indicatori descrivono nuove famiglie
insediate di 1,1 – 1,4 componenti medi. Anche nel comune capoluogo l’indicatore non va
oltre gli 1,2 componenti per famiglia (cfr. tabella 14).
Tabella 14 Struttura della nuova popolazione, 2001 - 2009
Fonte: ns. elaborazione su dati ISTAT
A ciò si aggiunge un alto tasso di ricambio della popolazione, cioè di nuova popolazione
insediata3: in tutti gli ambiti socio – economici il tasso di ricambio in 10 anni è stato
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Sono gli iscritti al comune rilevati dall’ISTAT
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maggiore del 30% (nel comune di Pordenone il 36,5%). Della popolazione che è cambiata
1 persona su 3 è straniera (cfr. figura 14), confermando l’elevato tasso di crescita di
stranieri registrato dal 2001 al 2009 e confermando le discontinuità nella struttura e
nella composizione rispetto al 2001.
Figura 14 Turn - over nella popolazione
Fonte: ns. elaborazione su dati ISTAT
2.3. Le previsioni di crescita
Le stime di crescita effettuate dall’ISTAT sulla base di tre scenari ipotizzati (basso,
medio e alto), fotografano una popolazione in costante aumento fino al 2030. Nello
scenario medio (preso come riferimento da questo studio) la popolazione della provincia
si attesta a 350 mila persone nel 2020 e 375 mila nel 2030, continuando il trend di
crescita positiva costante iniziato con gli anni ’60 e non ancora concluso (cfr. figura 15).
Figura 15 Trend di crescita della popolazione, 2020 – 2030
Fonte: ns. elaborazione su dati ISTAT
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Secondo le stime effettuate la popolazione nel suo complesso tenderà a crescere del
10% fino al 2020 e del 18% fino al 2030. Come è accaduto negli ultimi dieci anni, anche
le previsioni ipotizzano che la crescita della popolazione sarà prevalentemente
determinata dalla presenza di stranieri piuttosto che da popolazione non straniera.
Dal 2010 al 2020 è prevista una crescita della popolazione straniera del 37% e della
popolazione non straniera del 6,8%; al 2030 (rispetto al 2010) la popolazione straniera
crescerà del 75%, mentre la popolazione non straniera dell’11%.
Infine il numero di famiglie crescerà in valore assoluto di 15 mila unità fino al 2020 e di
ulteriori 10 mila al 2030. Le percentuali di crescita sono le medesime della popolazione
perché per la previsione è stato assunto che il numero di componenti medi per famiglia
resti invariato dal 20094 (cfr. note metodologiche)(cfr. tabella 15).
Tabella 15 Previsione di crescita della popolazione 2020 - 2030
Fonte: ns. elaborazione su dati ISTAT
Le stime di crescita della popolazione sono accompagnate da un progressivo
invecchiamento della stessa. Le tre curve (cfr. figura 16) descrivono il totale della
popolazione suddiviso per fasce d’età e mostrano un progressivo spostamento della
fascia più numerosa della popolazione dai 40 – 42 anni del 2010 ai 59 – 62 del 2030.
Le stime inoltre ipotizzano un aumento dell’età media della popolazione da 43 anni
registrata nel 2009, ai 44 del 2020, ai 46 anni stimata nel 2030.
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E’ da rilevare che il numero di componenti medio per famiglia è in costante decrescita da anni. E’
presumibile quindi aspettarsi una crescita leggermente maggiore del numero di famiglie rispetto alla
popolazione in virtù del fatto che continuerà ad abbassarsi il numero di componenti medi.
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Figura 16 Invecchiamento della popolazione
Fonte: ns. elaborazione su dati ISTAT
2.4. Sintesi
Nel quadro fin qui descritto emergono alcune dinamiche che interessano il territorio
pordenonese:
-
la dinamica demografica mostra una popolazione in costante crescita dal 1960 ad
oggi, con stime di prosecuzione del trend positive almeno fino al 2030 (+18%
rispetto al 2010);
-
la differenziazione territoriale della crescita ha portato negli anni a interessare
zone diverse che oggi esprimono l’intensità delle fasi attraverso l’età del loro
patrimonio costruito che è direttamente in relazione con le fasi di conurbamento
del capoluogo prima (1960 – 1980) e con la fase di crescita dei comuni di cintura
poi (1980 – 2009);
-
la composizione della popolazione è mutata notevolmente negli utlimi 10 anni
con la straordinaria crescita della popolazione straniera in tutti gli ambiti
provinciali, particolarmente intensa nel Sacilese e nel Sanvitese; questa
popolazione ha permesso di avere dei saldi di crescita positivi nell’ultimo
decennio e sarà la componente determinante per la crescita futura; inoltre è
stato registrato un alto tasso di ricambio, tourn – over, che significa una
sostenuta immigrazione interna ed esterna ai territori comunali;
-
la composizione delle famiglie, il principale parametro di rappresentazione della
domanda di abitazioni, è cambiata mostrando la tendenza a ridursi di numero ed
esprimendo una nuova domanda da parte di nuclei monofamiliari; ciò spiega la
crescita a velocità quasi doppia del numero di famiglie rispetto alla popolazione;
-
le stime di crescita fotografano una popolazione che sta invecchiando, composta
sempre più da stranieri, con famiglie sempre meno numerose che esprimeranno
domande abitative in disconituità rispetto al passato.
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-
Le previsioni infine, appaiono determinanti per orientare in futuro le scelte
politiche. In primo luogo le legislazioni urbanistiche e di conseguenza gli
strumenti urbanistici, affidano ancora oggi le previsioni per determinare le
quantità e le cubature in gioco nei rispettivi territori al parametro degli abitanti
teorici e non al parametro del numero di famiglie; in secondo luogo i
cambiamenti nella struttura della popolazione e delle famiglie devono indurre
architetti, ingegneri e in generale i costruttori materiali della città a proporre
case e abitazioni con caratteristiche ed istanze espresse dalla domanda.
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