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Caia - Mozambico Progetto non abbinato, con il costo di € 5.000 annuali, finanziato con le offerte libere. Responsabile: Consorzio Associazioni con il Mozambico V. Lg.Adige S. Nicolò, 20 38100 TRENTO UN PROGRAMMA DI COOPERAZIONE COMUNITARIA Cos’è la Cooperazione comunitaria La Cooperazione comunitaria punta allo sviluppo delle comunità locali ponendo attenzione non solo agli aspetti economici, ma anche alla formazione di relazioni umane privilegiate tra Nord e Sud. É uno strumento prezioso, che non si sovrappone alla cooperazione governativa, ma la integra per renderla più incisiva: essa si propone di creare legami tra comunità locali anche molto distanti tra loro, rendendo il cittadino più vicino e partecipe alle finalità e le azioni della cooperazione tra popoli. Attraverso la cooperazione comunitaria si cerca infatti di sensibilizzare i cittadini sul tema dello sviluppo e della solidarietà internazionale mediante la promozione di veri e propri gemellaggi tra le istituzioni e la società civile in Italia e nelle comunità del Sud del mondo, al fine di avviare rapporti duraturi di conoscenza reciproca. Essa s’ispira ai seguenti principi: • Promuovere uno sviluppo sociale ed economico sostenibile di lungo periodo; • Operare sulla base di un rapporto di partenariato con le comunità e le organizzazioni del Sud del mondo, un rapporto basato su relazioni che favoriscono lo scambio reciproco di visioni e modelli organizzativi, di impostazioni culturali e di esperienze; • Sostenere processi di democratizzazione e di pace; • Coinvolgere le istituzioni e la società civile locale, ponendola in rapporto con le istituzioni e la società civile italiane; • Sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore dell’interculturalità e dell’integrazione degli immigrati presenti sul territorio grazie alla realizzazione di programmi di cooperazione in favore dei loro paesi d’origine. Un programma di cooperazione comunitaria tra Trento e Caia «L’adesione del Trentino ad un programma di cooperazione decentrata con il Mozambico, si inserisce in un contesto di consolidata amicizia tra i due territori. Nasce infatti sulla scia di una storia pluriennale di rapporti positivi intrecciatisi tra Trentino e Mozambico: la presenza di numerosi missionari trentini in Mozambico, il prezioso ausilio politico nei processi di pace, i numerosi progetti di cooperazione promossi da associazioni trentine e dalla Provincia Autonoma di Trento (PAT), l’instaurarsi di una vivace comunità mozambicana di studenti universitari a Trento.» (dal Manifesto del Consorzio). L’accordo di cooperazione tra la Provincia Autonoma di Trento e la Provincia di Sofala, siglato ufficialmente nel giugno 2001, mette al centro la relazione d’amicizia tra i due territori con l’impegno di potenziarla e svilupparla. Per questo la modalità di intervento adottata tipica della cooperazione decentrata assume la forma e le istanze di una cooperazione “comunitaria”, i cui soggetti attivi quindi sono proprio le due comunità che si incontrano e collaborano per creare le condizioni per uno sviluppo partecipato del proprio territorio. I comitati locali, nati in Trentino e in Mozambico con l’obiettivo di coinvolgere la gente, si propongono uno sviluppo attento ai valori dell’uomo. Ci si propone di individuare insieme un modello di sviluppo che privilegi le logiche relazionali, familiari, solidali, piuttosto che quelle mercantili dove il miraggio del “benessere” (dimensione puramente quantitativa) sia sempre misurato con “l’essere bene” (dimensione qualitativa). L’intervento della Provincia, che adotta le caratteristiche della cooperazione decentrata, è aperto alla collaborazione di tutte le realtà istituzionali, economiche, educative, sociali e del volontariato di tutta la Provincia di Trento. Trattandosi di cooperazione decentrata il primo elemento distintivo è la centralità dell’aspetto relazionale. Due territori, prima di potersi aiutare, hanno bisogno di conoscersi come comunità, istituzioni, persone. Sulla conoscenza reciproca e sull’amicizia si possono innestare progetti di specifico aiuto e di scambio. Un secondo elemento strategico è la flessibilità degli interventi. Gli interventi, così come le relazioni, sono in continuo divenire, le persone come le situazioni ed i bisogni cambiano e così anche le risposte devono poter essere continuamente adattate alle necessità. Questo non significa navigare a vista inventando di giorno in giorno le attività da realizzare, ma concedersi uno spazio di confronto continuo, garantendo e stimolando la partecipazione dal basso delle comunità coinvolte. Il Tavolo Trentino con il Mozambico ha la finalità di valorizzare le disponibilità, le energie, le competenze della comunità trentina e dei suoi soggetti, favorendo la nascita di sinergie attraverso un coordinamento degli interventi. Analogamente nella provincia di Sofala si è costituito il Consiglio Consultivo Distrettuale rappresentativo dell’assetto tradizionale e governativo del distretto e della società civile. La partecipazione ai tavoli e alle attività del programma è aperta a tutti a prescindere dall’appartenenza religiosa, politica e di genere. Per la realizzazione dei propri obiettivi, il Tavolo ricerca tutte le opportunità di collaborazione, sul territorio trentino e non, che si rendano necessarie a seconda delle linee programmatiche individuate. Ciò sarà facilitato dalla costituzione di una Rete tra tutti i soggetti che, a vario titolo, contribuiranno alla crescita delle relazioni Trentino-Mozambico e dal suo radicamento sul territorio. Il coordinamento del programma di cooperazione decentrata, in Trentino e in Mozambico, è stato affidato dalla Provincia Autonoma di Trento al Consorzio di Associazioni con il Mozambico, costituito da alcune associazioni aderenti al Tavolo Trentino con il Mozambico. I soci fondatori del Consorzio sono: APIBIMI, Ingegneria Senza Frontiere-Trento, Sottosopra, CUAMM Medici con l’Africa-Trentino, MLAL Trento. Il Consorzio opera attraverso un progetto di coordinamento in Trentino chiamato Il Mozambico in Trentino ed uno in Mozambico, Il Trentino in Mozambico. GLI ATTORI DEL PROGRAMMA Provincia Autonoma di Trento La Provincia Autonoma di Trento oltre ad essere uno dei sottoscrittori e promotori del programma di cooperazione decentrata con il Mozambico e ad oggi il principale finanziatore, partecipa a pieno titolo al Tavolo Trentino con il Mozambico attraverso un proprio rappresentante. Il Tavolo Trentino con il Mozambico Il Tavolo Trentino con il Mozambico ha iniziato ad incontrarsi regolarmente a partire da ottobre 2001. Esso è un luogo di confronto, approfondimento, elaborazione e coordinamento delle iniziative da proporre nella provincia di Trento e nella provincia di Sofala, siano esse finalizzate alla solidarietà o alla conoscenza reciproca. Questo tavolo ha lo scopo di favorire le sinergie, la valorizzazione reciproca e l’organicità delle azioni di solidarietà internazionale nei confronti della Provincia di Sofala, promosse da soggetti della comunità trentina che, condividendone le ragioni, partecipano al tavolo, nonché il facilitare l’instaurarsi di relazioni di scambio tra le due province. A questo livello si identificano gli indirizzi e le linee programmatiche, si definiscono ed approvano le regole per il funzionamento del tavolo stesso, si approvano gli interventi, si supervisiona e si valuta l’andamento del programma di azione, si allacciano e si gestiscono i rapporti di tipo politico che saranno preventivamente discussi ed approvati dai soggetti partecipanti al tavolo. Al tavolo aderiscono attualmente associazioni di solidarietà internazionale, enti locali pubblici, scuole e centri di formazione professionale, associazioni di categoria, cooperative e consorzi, associazioni culturali. Possono partecipare tutti i soggetti del territorio trentino interessati ad intrecciare relazioni di scambio con il Mozambico. Obiettivo del tavolo è anche di promuovere una rete territoriale di ampio raggio coinvolgendo tutti i soggetti trentini che siano in qualche modo interessati a perseguire gli obiettivi generali del programma di cooperazione decentrata con il Mozambico ovvero a rinsaldare i rapporti di scambio tra i due territori nell’ottica di uno sviluppo “reciproco”. Il Consiglio Distrettuale di Caia Nel distretto di Caia, individuato come partner privilegiato nel programma di cooperazione decentrata Trentino/Sofala, seguendo le linee dettate dalle politiche di decentramento, si è costituito il CONSIGLIO CONSULTIVO DISTRETTUALE che si propone di lavorare attraverso le metodologie partecipative di coinvolgimento della popolazione. Il Consiglio conta una cinquantina di rappresentanti provenienti dall’assetto governativo (Opere Pubbliche, Amministrazione, Agricoltura, Salute, Azione Sociale, Educazione), dalla società civile (ostetriche tradizionali, organizzazioni non governative, gruppi di donne), dal settore tradizionale (regoli). Il Consiglio Consultivo Distrettuale ha accompagnato ed approvato la redazione del Piano di Sviluppo Distrettuale, con validità quinquennale, che funge da riferimento sia per l’identificazione di progetti da promuoversi nell’ambito del programma di cooperazione decentrata sia per le attività promosse a livello governativo locale. Il Consorzio Associazioni con il Mozambico E’ nato il 6 novembre 2002 con lo scopo di coordinare la gestione del programma di cooperazione decentrata: inizialmente il coordinamento operativo era stato affidato dalla Provincia di Trento all’associazione Sottosopra. All’interno del Tavolo è poi maturata l’idea di costituire un consorzio di associazioni trentine che si assumesse la responsabilità diretta e partecipata della gestione del programma. I soci fondatori del consorzio sono cinque: APIBIMI, Associazione Ingegneria senza Frontiere, Associazione Sottosopra, CUAMM Medici con l’Africa – Trentino, MLAL Trento. Il consorzio è aperto a tutti i soggetti che, condividendone lo statuto e gli obiettivi, siano interessati ad aderirvi. Il Consorzio assume, formalizza e rende operative le decisioni espresse dal Tavolo e gestisce gli aspetti contabili ed amministrativi del programma. Opera in Trentino e in Mozambico attraverso un progetto di coordinamento in Trentino “Il Mozam bico in Trentino” ed uno in Mozambico “Il Trentino in Mozambico”. Esiste inoltre una Rete con il Mozambico costituita da tutti coloro che, a vario titolo, intendono partecipare alle iniziative proposte dal Consorzio e/o a collaborare per le varie attività del programma. Per chi volesse entrare in contatto direttamente con le associazioni aderenti al Consorzio: A.P.Bi.M.I onlus Associazione Promozione Infanzia Bisognosa del Mondo Impoverito: [email protected] CUAMM Medici con l’Africa – Trentino: [email protected] ISF Ingegneria Senza Frontiere – Trento: [email protected] MLAL Movimento Laici America Latina –Trento: [email protected] SOTTOSOPRA onlus cooperazione per l’autosviluppo reciproco dei popoli: [email protected] Consorzio Associazioni con il Mozambico Lung’Adige San Nicolò, 20 – Trento Tel: 0461-232401 Fax: 0461-270899 [email protected] http://www.trentinocooperazione.it I LUOGHI DEL PROGRAMMA La Provincia di Sofala “Mozambico: questa immensa veranda sull’Oceano indiano…” La provincia di Sofala è situata nella regione centrale del Mozambico e conta una superficie di 67.218 Kmq. A Nord e a nord-est, il fiume Zambesi costituisce un confine naturale Nome ufficiale: República Popular de Moçambique. Divisione amministrativa: 10 province. Capitale: Maputo 2.867.000 ab. (1999). Altre città: Matola 467.200 hab.; Beira 437.100; Napula 333.700 (2000). Governo: Joaquim Chissano, presidente dal novembre 1986, rieletto nel 1994 e 1999. Luisa Diogo, primo ministro da febbraio 2004. L’Asamblea de la República è il massimo organo politico. Festa nazionale: 25 giugno, Indipendenza (1975). Forze armate: 50.000 effettivi (1993). con le province di Popolazione: la popolazione mozambicana è composta da numerose etnie, originate dal tronco bantú: makua (47,3%), tsonga (23,3%), malawi (12,0%), shona (11,3 %), yao (3,8%), swahili (9,8%), makonde (0,6%). città più grande del Mozambico (488.000 abitanti). La Religione: non ha una religione ufficiale. Le regioni rurali hanno i culti tradizionali come religione predominante. La popolazione urbana è in maggioranza cristiana o musulmana; l’Islam è predominante nel nord. Secondo i dati dell’ultimo censimento (1997) la Provincia di Lingua: portoghese (ufficiale); la maggioranza della popolazione parla lingue bantù. Tra esse predominano lo swahili e il macuo-lomne. abitazione è di 19 abitanti per Kmq. Della popolazione Partiti politici: il Frente de Liberación de Mozambique (FRELIMO) fu fondato nel 1962 da Eduardo Mondlane, con la fusione id tre gruppi nazionalisti. La Resistencia Nacional Mozambiqueña (RENAMO) iniziò la lotta armata contro il governo dalla proclamazione dell’indipendenza del paese. Nel marzo del 1991 si creó il Partido Liberal y Democrático de Mozambique (PALMO). La Unión Nacional de Mozambique (UNAMO) sorse da una scissione di RENAMO. Nelle zone rurali, le donne Organizzazioni sociali: Organización de la Mujer Mozambiqueña; Organización de la Juventud Mozambiqueña. Zambezia e di Tete; ad est è limitata dall’oceano Indiano; a Sud, il fiume Save funge da confine naturale con la provincia di Inhambane e ad Ovest con la provincia di Manica. Amministrativamente è suddivisa in 12 distretti: Buzi, Caia, Chemba, Cheringoma, Chibabava, Dondo, Gorongosa, Machanga, Maringue, Marromeu e Muanza e città di Beira (che ha uno statuto proprio di distretto). Beira è la seconda provincia di Sofala conta inoltre cinque cittadine: Caia, Inhaminga, Gorongosa, Marromeu e Nhamatanda. Sofala conta circa 1582,256 dei quali circa 726.000 sono considerati popolazione economicamente attiva. Del totale, 770.147 uomini e 812.109 donne circa. La densità di attiva, la maggior parte è impiegata nel settore agricolo. sono maggiormente dedite al lavoro agricolo rispetto agli uomini (153.000 contro 126.000) mentre nelle zone urbane il dato è opposto (61.400 contro 93.700). La popolazione urbana corrisponde al 41,2% dei quali il 30,8% risiede nella città di Beira mentre il 9,1% nella città di Dondo. La restante percentuale (1,3%) vive nei piccoli centri urbani, nelle cittadine. Il clima è generalmente tropicale umido. La Provincia è attraversata da 10 fiumi. La carenza di infrastrutture di base quali strade, ponti e rete commerciale all’interno della Provincia oltre all’alto tasso di analfabetismo (56,2% della popolazione secondo il Censimento del 1997), fa si che la maggioranza della popolazione viva in condizioni di estrema povertà. Il distretto di Caia Il distretto di Caia sialla trovaProvincia di Inquadramento geografico: Il Distretto di Caia appartiene all’interno della provincia di Sofala edaè Sud suddiviso in 3 Zangué, posti Sofala ed è limitato a Nord-est dal rio Zambeze, dal rio amministrativi e 24 “reguladi”. confinando con distretti di Marromeu e Cheringoma, a Ovest Ha una superficie di 3.477i Distretti di e si localizza Chemba e di Maringué. La sua superficie èKmq di 3.477 Km2.a nord della Provincia di Sofala tra il 32° e 36° meridiano est e tra il 16° e 20° parallelo sud. Conta una popolazione Superficie: La superficie è piana, elevandosi gradualmente dal rio di Zambezi 86.000 abitanti circa. all’interno. Ha come vetta principale la montagna Balamuana, nella periferia della sede della località di Sena e la stessa non possiede più di 500 metri di altitudine. Clima: Il clima del Distretto di Caia è caratterizzato da zone aride e semiaride, con due distinte stagioni: • Calda e piovosa da Novembre ad Aprile • Fresca relativamente secca da Maggio a ottobre • Temperatura massima media annuale 32.7° e minima di 19.76°. Flora: La flora è diversificata, nelle aree dell’interno esistono tante foreste con tante varietà di specie di alberi utili come: chanfuta, panga-panga, mitondo, jambila, pau-preto e pau ferro. Fauna: Per quanto riguarda la fauna, ci sono tanti animali carnivori: leoni, leopardi e iene; erbivori: antilopi, gazzella, zebra, pala-pala, cinghiale, etc; anfibi: coccodrillo e ippopotamo; Ave: galline, perizes, etc; rettile: tartaruga, etc; serpenti: mamba, cuspideira, etc; esistono differenti varietà di pesci. Idrografia: Il Distretto di Caia è attraversato da vari corsi d’acqua. Di questi, i principali fiumi sono: Zambeze, Zangué e Mpuse avendo come laghi: Nhanza, Caia e Nhamomba. Breve storia del Distretto di Caia In questo distretto si stabilirono Swahilo-arabi, che dopo aver salito il fiume Zambesi attraccarono a Sena per poi proseguire da qui a piedi fino alle terre aurifere del Mwenemutapa. Sorsero in questo modo le prime popolazioni eterogenee ai margini dello Zambesi, a Sena, come accadde successivamente a Tete e Zumbo. Probabilmente si trattava del secolo VIII o anche un poco prima. Quando i portoghesi conobbero Sofala nel secolo XV, si servirono delle popolazioni e delle rotte arabe per poi soppiantare il monopolio e il controllo di questi sul commercio di oro proveniente da Mwenemutapa. Questi europei, non appena hanno eliminato l’azione e la presenza Swahili-arabe a Sofala, come lo hanno fatto anche a Sena e in altre ville localizzate a montante dello Zambesi. Si iniziava a disegnare in questo modo, una nuova pagina della storia di Mozambico, in particolare della regione dell’attuale distretto di Caia. L’ESPERIENZA del LAR DOS SONHOS L’esperienza dell’asilo o escolinha Lar dos Sonhos – Focolare dei sogni - di Caia e la ricerca di uno scambio, fanno parte degli obiettivi del progetto multisettoriale “IL TRENTINO IN MOZAMBICO” e del parallelo “IL MOZAMBICO IN TRENTINO” che il Consorzio Associazioni con il Mozambico-Onlus di Trento sta realizzando da 5 anni nel distretto di Caia della provincia mozambicana di Sofala. Tra i settori d’intervento, quello “sociale” raccoglie diverse azioni e target di popolazione, in quanto sono molteplici le situazioni di disagio che si vorrebbero affrontare. Fra i diversi interventi avviati a Caia, quello con i bambini orfani del distretto rappresenta una delle priorità riconosciuta da tutti; infatti la valutazione di questa priorità si è basata sulla condivisione con i nostri partner locali – istituzionali e non - di Caia, nella identificazione dei bisogni, nella definizione e gestione delle attività, nella ricerca delle risorse fino alla valutazione dei risultati. Gli orfani di entrambi i genitori sono, infatti, molto numerosi a causa dell’alta incidenza delle morti per AIDS. La grande maggioranza di questi piccoli orfani vive presso le famiglie (allargate) dei parenti (spesso nonni) in condizioni di aggravata povertà e, spesso, hanno, più di altri, difficoltà nell’inserimento nella scuola primaria. Queste difficoltà aumentano il rischio di abbandono prematuro della scuola primaria e la probabilità di insuccesso scolastico. Per far fronte a questa difficoltà di inserimento dei bambini nella scuola primaria, si è costruito uno spazio di accudimento ed educazione prescolare dei bambini orfani, nel quale si dà la possibilità di giocare, di provare piccole rappresentazioni, di ascoltare storie e usufruire dell’insegnamento di base di portoghese (la lingua usata nella scuola primaria e diversa da quella parlata in famiglia – lingua chisena). Oltre a queste attività pedagogiche - educative si propone ai bambini un ambiente nel quale acquisire semplici norme d’igiene, fare una piccola merenda ogni giorno diversa, essere controllati per l’eventuale stato di denutrizione; e dove, inoltre, si sollecitano i parenti a partecipare alla vita del bambino. All’interno dello spazio è organizzato anche un angolo per la confezione di oggetti in paglia, ed uno per lavori di cucito, attività a cui partecipano bambini più grandi. Queste attività hanno avuto inizio tre anni fa nell’escolinha del Quartiere di Chirimba 1, detta Lar dos sonhos, in modo ancora sperimentale, dato che si tratta dell’unica esperienza rivolta a bambini in età prescolare in tutto il distretto. Attualmente sono accolti, in uno spazio in parte coperto,140 bambini (la maggioranza orfani, ma anche bambini di situazioni disagiate), tutti suddivisi in tre gruppi a seconda dell’età (presunta); i tre gruppi sono denominati: coccinelle (Joaninhas), pulcini ( Pintainhos), rondinelle (Andorinhas). Essi sono affidati a tre insegnanti e rimangono nel Lar circa due ore e mezzo per turno. Gli Programma multisettoriale di coop. decentrata tra la Prov. di Trento e la Prov. di Sofala – Annualità 2002 insegnanti curano anche i rapporti con i familiari e si preoccupano delle eventuali assenze (numericamente rare se non in occasione dell’intensificarsi del lavoro in campagna). Nei giorni di chiusura della scuola la comunità di Chirimba 1 si “riappropria” dello spazio, svolgendo attività di gioco e intrattenimento per bambini ed adulti. Dato il buon esito dell’esperienza e visto l’entusiasmo di alcuni genitori, il passo successivo che il CAM si propone di compiere, assieme ai partner, è quello di consolidare il Consiglio dell’Escolinha composto da alcuni rappresentanti dei genitori e avviare due nuove esperienze di Lar in altrettanti quartieri di Caia VILA DE CAIA e DAF - in cui sono imminenti i lavori per le nuove costruzioni, il cui termine è previsto per fine estate. Come per il primo Lar, anche per quelli nuovi, l’identificazione dei quartieri in cui realizzare le scuole è stata condivisa con le autorità locali di settore, sono state portate a termine le pratiche per la identificazione e la legalizzazione del terreno (concessione di uso del suolo a nome della Direzione Distrettuale di Salute e Azione Sociale – in Mozambico non esiste la “proprietà” della terra) ed è stato terminato un censimento con le famiglie dei due quartieri per identificate i bambini bisognosi di essere inseriti. L’ A.P.I.Bi.M.I. onlus finanzia, dal 1.1.2008, il costo di gestione di un “Lar” con € 5.000 annuali reperiti attraverso le offerte libere. -8- Programma multisettoriale di coop. decentrata tra la Prov. di Trento e la Prov. di Sofala – Annualità 2002 BUDGET LAR DOS SONHOS a) COSTRUZIONI Cap di sp Descrizione costo unit in Mt Nr Totale in Met Totale in € 1 Legalizzazione terreni 2.000,00 2 4.000,00 117,65 2 Indagini preliminari nei quartieri 6.500,00 2 13.000,00 382,35 3 Selezione educatori 4 Costruzioni dei due nuovi LAR 5 Attività di formazione 6 Parco giochi e materiale didattico - - - - 170.000,00 2 340.000,00 10.000,00 2.500,00 2 5.000,00 147,06 10.000,00 2 20.000,00 588,24 382.000,00 11.235,29 TOTALE b) GESTIONE ORDINARIA Cap di sp 1 Descrizione costo unit in Mt Totale in € 1.200,00 12 3 43.200,00 1.270,59 Custode 1.700,00 13 1 22.100,00 650,00 Maestro Cestaio 1.150,00 12 1 13.800,00 405,88 600,00 12 7.200,00 211,76 600,00 12 7.200,00 211,76 1.200,00 12 14.400,00 423,53 Zucchero 500,00 2 1.000,00 29,41 The 150,00 1 150,00 4,41 1.200,00 12 14.400,00 423,53 Succhi 400,00 10 4.000,00 117,65 Frutta 500,00 12 6.000,00 176,47 Carbone 100,00 3 300,00 8,82 2.500,00 2 5.000,00 147,06 Spese alimentari Pane Biscotti Formazione Seminari di formazione 4 Totale in Met Educatori Miele 3 Nr. Pers. Personale Volontari/maestri per attività specifiche 2 Mesi Didattica - Giochi - Cancelleria - Piccole manutenzioni* Acquisto di materiale scolastico 4.000,00 4.000,00 117,65 Piccole riparazioni e manutenzione 2.000,00 2.000,00 58,82 Piccoli imprevisti 3.000,00 3.000,00 88,24 147.750,00 4.345,59 TOTALE * Queste spese sono in parte coperte dalle quote d'iscrizione mensile (valore simbolico di 10 Mt) raccolte dalle famiglie dei bambini con entrambi i genitori e non in stato di povertà assoluta -9-