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Caia - Mozambico
Progetto non abbinato, con il costo di € 5.000 annuali, finanziato con le offerte
libere.
Responsabile:
Consorzio Associazioni con il Mozambico
V. Lg.Adige S. Nicolò, 20
38100 TRENTO
UN PROGRAMMA DI
COOPERAZIONE COMUNITARIA
Cos’è la Cooperazione comunitaria
La Cooperazione comunitaria punta allo sviluppo delle comunità locali ponendo attenzione non solo agli aspetti
economici, ma anche alla formazione di relazioni umane privilegiate tra Nord e Sud. É uno strumento prezioso, che
non si sovrappone alla cooperazione governativa, ma la integra per renderla più incisiva: essa si propone di creare
legami tra comunità locali anche molto distanti tra loro, rendendo il cittadino più vicino e partecipe alle finalità e
le azioni della cooperazione tra popoli. Attraverso la cooperazione comunitaria si cerca infatti di sensibilizzare i
cittadini sul tema dello sviluppo e della solidarietà internazionale mediante la promozione di veri e propri
gemellaggi tra le istituzioni e la società civile in Italia e nelle comunità del Sud del mondo, al fine di avviare
rapporti duraturi di conoscenza reciproca.
Essa s’ispira ai seguenti principi:
•
Promuovere uno sviluppo sociale ed economico sostenibile di lungo periodo;
•
Operare sulla base di un rapporto di partenariato con le comunità e le organizzazioni del Sud del mondo,
un rapporto basato su relazioni che favoriscono lo scambio reciproco di visioni e modelli organizzativi, di
impostazioni culturali e di esperienze;
•
Sostenere processi di democratizzazione e di pace;
•
Coinvolgere le istituzioni e la società civile locale, ponendola in rapporto con le istituzioni e la società
civile italiane;
•
Sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore dell’interculturalità e dell’integrazione degli immigrati
presenti sul territorio grazie alla realizzazione di programmi di cooperazione in favore dei loro paesi
d’origine.
Un programma di cooperazione comunitaria tra Trento e Caia
«L’adesione del Trentino ad un programma di cooperazione decentrata con il Mozambico, si inserisce in un
contesto di consolidata amicizia tra i due territori. Nasce infatti sulla scia di una storia pluriennale di rapporti
positivi intrecciatisi tra Trentino e Mozambico: la presenza di numerosi missionari trentini in Mozambico, il
prezioso ausilio politico nei processi di pace, i numerosi progetti di cooperazione promossi da associazioni trentine
e dalla Provincia Autonoma di Trento (PAT), l’instaurarsi di una vivace comunità mozambicana di studenti
universitari a Trento.»
(dal Manifesto del Consorzio).
L’accordo di cooperazione tra la Provincia Autonoma di Trento e la Provincia di Sofala, siglato ufficialmente nel
giugno 2001, mette al centro la relazione d’amicizia tra i due territori con l’impegno di potenziarla e svilupparla.
Per questo la modalità di intervento adottata tipica della cooperazione decentrata assume la forma e le istanze di
una cooperazione “comunitaria”, i cui soggetti attivi quindi sono proprio le due comunità che si incontrano e
collaborano per creare le condizioni per uno sviluppo partecipato del proprio territorio.
I comitati locali, nati in Trentino e in Mozambico con l’obiettivo di coinvolgere la gente, si propongono uno
sviluppo attento ai valori dell’uomo. Ci si propone di individuare insieme un modello di sviluppo che privilegi le
logiche relazionali, familiari, solidali, piuttosto che quelle mercantili dove il miraggio del “benessere” (dimensione
puramente quantitativa) sia sempre misurato con “l’essere bene” (dimensione qualitativa).
L’intervento della Provincia, che adotta le caratteristiche della cooperazione decentrata, è aperto alla
collaborazione di tutte le realtà istituzionali, economiche, educative, sociali e del volontariato di tutta la Provincia
di Trento. Trattandosi di cooperazione decentrata il primo elemento distintivo è la centralità dell’aspetto
relazionale. Due territori, prima di potersi aiutare, hanno bisogno di conoscersi come comunità, istituzioni,
persone. Sulla conoscenza reciproca e sull’amicizia si possono innestare progetti di specifico aiuto e di scambio. Un
secondo elemento strategico è la flessibilità degli interventi. Gli interventi, così come le relazioni, sono in continuo
divenire, le persone come le situazioni ed i bisogni cambiano e così anche le risposte devono poter essere
continuamente adattate alle necessità. Questo non significa navigare a vista inventando di giorno in giorno le
attività da realizzare, ma concedersi uno spazio di confronto continuo, garantendo e stimolando la partecipazione
dal basso delle comunità coinvolte.
Il Tavolo Trentino con il Mozambico ha la finalità di valorizzare le disponibilità, le energie, le competenze della
comunità trentina e dei suoi soggetti, favorendo la nascita di sinergie attraverso un coordinamento degli
interventi. Analogamente nella provincia di Sofala si è costituito il Consiglio Consultivo Distrettuale
rappresentativo dell’assetto tradizionale e governativo del distretto e della società civile.
La partecipazione ai tavoli e alle attività del programma è aperta a tutti a prescindere dall’appartenenza
religiosa, politica e di genere.
Per la realizzazione dei propri obiettivi, il Tavolo ricerca tutte le opportunità di collaborazione, sul territorio
trentino e non, che si rendano necessarie a seconda delle linee programmatiche individuate. Ciò sarà facilitato
dalla costituzione di una Rete tra tutti i soggetti che, a vario titolo, contribuiranno alla crescita delle relazioni
Trentino-Mozambico e dal suo radicamento sul territorio.
Il coordinamento del programma di cooperazione decentrata, in Trentino e in Mozambico, è stato affidato dalla
Provincia Autonoma di Trento al Consorzio di Associazioni con il Mozambico, costituito da alcune associazioni
aderenti al Tavolo Trentino con il Mozambico. I soci fondatori del Consorzio sono: APIBIMI, Ingegneria Senza
Frontiere-Trento, Sottosopra, CUAMM Medici con l’Africa-Trentino, MLAL Trento. Il Consorzio opera attraverso un
progetto di coordinamento in Trentino chiamato Il Mozambico in Trentino ed uno in Mozambico, Il Trentino in
Mozambico.
GLI ATTORI DEL PROGRAMMA
Provincia Autonoma di Trento
La Provincia Autonoma di Trento oltre ad essere uno dei sottoscrittori e promotori del programma di cooperazione
decentrata con il Mozambico e ad oggi il principale finanziatore, partecipa a pieno titolo al Tavolo Trentino con il
Mozambico attraverso un proprio rappresentante.
Il Tavolo Trentino con il Mozambico
Il Tavolo Trentino con il Mozambico ha iniziato ad incontrarsi regolarmente a partire da ottobre 2001. Esso è un
luogo di confronto, approfondimento, elaborazione e coordinamento delle iniziative da proporre nella provincia di
Trento e nella provincia di Sofala, siano esse finalizzate alla solidarietà o alla conoscenza reciproca. Questo tavolo
ha lo scopo di favorire le sinergie, la valorizzazione reciproca e l’organicità delle azioni di solidarietà
internazionale nei confronti della Provincia di Sofala, promosse da soggetti della comunità trentina che,
condividendone le ragioni, partecipano al tavolo, nonché il facilitare l’instaurarsi di relazioni di scambio tra le due
province.
A questo livello si identificano gli indirizzi e le linee programmatiche, si definiscono ed approvano le regole per il
funzionamento del tavolo stesso, si approvano gli interventi, si supervisiona e si valuta l’andamento del programma
di azione, si allacciano e si gestiscono i rapporti di tipo politico che saranno preventivamente discussi ed approvati
dai soggetti partecipanti al tavolo.
Al tavolo aderiscono attualmente associazioni di solidarietà internazionale, enti locali pubblici, scuole e centri di
formazione professionale, associazioni di categoria, cooperative e consorzi, associazioni culturali.
Possono
partecipare tutti i soggetti del territorio trentino interessati ad intrecciare relazioni di scambio con il Mozambico.
Obiettivo del tavolo è anche di promuovere una rete territoriale di ampio raggio coinvolgendo tutti i soggetti
trentini che siano in qualche modo interessati a perseguire gli obiettivi generali del programma di cooperazione
decentrata con il Mozambico ovvero a rinsaldare i rapporti di scambio tra i due territori nell’ottica di uno sviluppo
“reciproco”.
Il Consiglio Distrettuale di Caia
Nel distretto di Caia, individuato come partner
privilegiato
nel
programma
di
cooperazione
decentrata Trentino/Sofala, seguendo le linee
dettate dalle politiche di decentramento, si è
costituito il CONSIGLIO CONSULTIVO DISTRETTUALE
che
si
propone
di
lavorare
attraverso
le
metodologie partecipative di coinvolgimento della
popolazione. Il Consiglio conta una cinquantina di
rappresentanti provenienti dall’assetto governativo
(Opere Pubbliche, Amministrazione, Agricoltura,
Salute, Azione Sociale, Educazione), dalla società civile (ostetriche tradizionali, organizzazioni non governative,
gruppi di donne), dal settore tradizionale (regoli).
Il Consiglio Consultivo Distrettuale ha accompagnato ed approvato la redazione del Piano di Sviluppo Distrettuale,
con validità quinquennale, che funge da riferimento sia per l’identificazione di progetti da promuoversi nell’ambito
del programma di cooperazione decentrata sia per le attività promosse a livello governativo locale.
Il Consorzio Associazioni con il Mozambico
E’ nato il 6 novembre 2002 con lo scopo di coordinare la gestione del programma di cooperazione decentrata:
inizialmente il coordinamento operativo era stato affidato dalla Provincia di Trento all’associazione Sottosopra.
All’interno del Tavolo è poi maturata l’idea di costituire un consorzio di associazioni trentine che si assumesse la
responsabilità diretta e partecipata della gestione del programma. I soci fondatori del consorzio sono cinque:
APIBIMI, Associazione Ingegneria senza Frontiere, Associazione Sottosopra, CUAMM Medici con l’Africa – Trentino,
MLAL Trento. Il consorzio è aperto a tutti i soggetti che, condividendone lo statuto e gli obiettivi, siano interessati
ad aderirvi.
Il Consorzio assume, formalizza e rende operative le decisioni espresse dal Tavolo e gestisce gli aspetti contabili ed
amministrativi del programma. Opera in Trentino e in Mozambico attraverso un progetto di coordinamento in
Trentino “Il Mozam bico in Trentino” ed uno in Mozambico “Il Trentino in Mozambico”.
Esiste inoltre una Rete con il Mozambico costituita da tutti coloro che, a vario titolo, intendono partecipare alle
iniziative proposte dal Consorzio e/o a collaborare per le varie attività del programma.
Per chi volesse entrare in contatto direttamente con le associazioni aderenti al Consorzio:
A.P.Bi.M.I onlus Associazione Promozione Infanzia Bisognosa del Mondo Impoverito: [email protected]
CUAMM Medici con l’Africa – Trentino: [email protected]
ISF Ingegneria Senza Frontiere – Trento: [email protected]
MLAL Movimento Laici America Latina –Trento: [email protected]
SOTTOSOPRA onlus cooperazione per l’autosviluppo reciproco dei popoli: [email protected]
Consorzio Associazioni con il Mozambico
Lung’Adige San Nicolò, 20 – Trento
Tel: 0461-232401 Fax: 0461-270899
[email protected]
http://www.trentinocooperazione.it
I LUOGHI DEL PROGRAMMA
La Provincia di Sofala
“Mozambico: questa
immensa veranda
sull’Oceano indiano…”
La provincia di Sofala è situata nella regione centrale del
Mozambico e conta una superficie di 67.218 Kmq. A Nord e a
nord-est, il fiume Zambesi costituisce un confine naturale
Nome ufficiale: República Popular de Moçambique.
Divisione amministrativa: 10 province.
Capitale: Maputo 2.867.000 ab. (1999).
Altre città: Matola 467.200 hab.; Beira 437.100;
Napula 333.700 (2000).
Governo: Joaquim Chissano, presidente dal
novembre 1986, rieletto nel 1994 e 1999. Luisa
Diogo, primo ministro da febbraio 2004.
L’Asamblea de la República è il massimo organo
politico.
Festa nazionale: 25 giugno, Indipendenza (1975).
Forze armate: 50.000 effettivi (1993).
con le province di
Popolazione: la popolazione mozambicana è
composta da numerose etnie, originate dal tronco
bantú: makua (47,3%), tsonga (23,3%), malawi
(12,0%), shona (11,3 %), yao (3,8%), swahili (9,8%),
makonde (0,6%).
città più grande del Mozambico (488.000 abitanti). La
Religione: non ha una religione ufficiale. Le regioni
rurali hanno i culti tradizionali come religione
predominante. La popolazione urbana è in
maggioranza cristiana o musulmana; l’Islam è
predominante nel nord.
Secondo i dati dell’ultimo censimento (1997) la Provincia di
Lingua: portoghese (ufficiale); la maggioranza
della popolazione parla lingue bantù. Tra esse
predominano lo swahili e il macuo-lomne.
abitazione è di 19 abitanti per Kmq. Della popolazione
Partiti politici: il Frente de Liberación de
Mozambique (FRELIMO) fu fondato nel 1962 da
Eduardo Mondlane, con la fusione id tre gruppi
nazionalisti. La Resistencia Nacional Mozambiqueña
(RENAMO) iniziò la lotta armata contro il governo
dalla proclamazione dell’indipendenza del paese.
Nel marzo del 1991 si creó il Partido Liberal y
Democrático de Mozambique (PALMO). La Unión
Nacional de Mozambique (UNAMO) sorse da una
scissione di RENAMO.
Nelle zone rurali, le donne
Organizzazioni sociali: Organización de la Mujer
Mozambiqueña; Organización de la Juventud
Mozambiqueña.
Zambezia e di Tete; ad est è limitata
dall’oceano Indiano; a Sud, il fiume Save funge da confine
naturale con la provincia di Inhambane e ad Ovest con la
provincia di Manica.
Amministrativamente è suddivisa in 12 distretti: Buzi, Caia,
Chemba,
Cheringoma,
Chibabava,
Dondo,
Gorongosa,
Machanga, Maringue, Marromeu e Muanza e città di Beira
(che ha uno statuto proprio di distretto). Beira è la seconda
provincia di Sofala conta inoltre cinque cittadine: Caia,
Inhaminga, Gorongosa, Marromeu e Nhamatanda.
Sofala conta circa 1582,256 dei quali circa 726.000 sono
considerati popolazione economicamente attiva. Del totale,
770.147 uomini e 812.109 donne circa. La densità di
attiva, la maggior parte è impiegata nel settore agricolo.
sono maggiormente dedite al
lavoro agricolo rispetto agli uomini (153.000 contro 126.000)
mentre nelle zone urbane il dato è opposto (61.400 contro
93.700).
La popolazione urbana corrisponde al 41,2% dei quali il 30,8%
risiede nella città di Beira mentre il 9,1% nella città di
Dondo. La restante percentuale (1,3%) vive nei piccoli centri
urbani, nelle cittadine.
Il clima è generalmente tropicale umido. La Provincia è attraversata da 10 fiumi.
La carenza di infrastrutture di base quali strade, ponti e rete commerciale all’interno della Provincia oltre all’alto
tasso di analfabetismo (56,2% della popolazione secondo il Censimento del 1997), fa si che la maggioranza della
popolazione viva in condizioni di estrema povertà.
Il distretto di Caia
Il distretto
di Caia sialla
trovaProvincia di
Inquadramento geografico: Il Distretto di Caia
appartiene
all’interno della provincia di
Sofala edaè Sud
suddiviso
in 3 Zangué,
posti
Sofala ed è limitato a Nord-est dal rio Zambeze,
dal rio
amministrativi e 24 “reguladi”.
confinando con distretti di Marromeu e Cheringoma,
a Ovest
Ha una superficie
di 3.477i Distretti di
e si localizza
Chemba e di Maringué. La sua superficie èKmq
di 3.477
Km2.a nord della
Provincia di Sofala tra il 32° e
36° meridiano est e tra il 16° e
20° parallelo sud.
Conta
una popolazione
Superficie: La superficie è piana, elevandosi
gradualmente
dal rio di
Zambezi
86.000 abitanti circa.
all’interno. Ha come vetta principale la montagna Balamuana, nella
periferia della sede della località di Sena e la stessa non possiede più di 500
metri di altitudine.
Clima: Il clima del Distretto di Caia è caratterizzato da zone aride e semiaride, con due distinte stagioni:
• Calda e piovosa da Novembre ad Aprile
• Fresca relativamente secca da Maggio a ottobre
• Temperatura massima media annuale 32.7° e minima di 19.76°.
Flora: La flora è diversificata, nelle aree dell’interno esistono tante foreste
con tante varietà di specie di alberi utili come: chanfuta, panga-panga,
mitondo, jambila, pau-preto e pau ferro.
Fauna: Per quanto riguarda la fauna, ci sono tanti animali carnivori: leoni,
leopardi e iene; erbivori: antilopi, gazzella, zebra, pala-pala, cinghiale, etc;
anfibi: coccodrillo e ippopotamo; Ave: galline, perizes, etc; rettile:
tartaruga, etc; serpenti: mamba, cuspideira, etc; esistono differenti varietà
di pesci.
Idrografia: Il Distretto di Caia è attraversato da vari corsi d’acqua. Di questi,
i principali fiumi sono: Zambeze, Zangué e Mpuse avendo come laghi:
Nhanza, Caia e Nhamomba.
Breve storia del Distretto di
Caia
In
questo
distretto
si
stabilirono Swahilo-arabi, che
dopo aver salito il fiume
Zambesi attraccarono a Sena
per poi proseguire da qui a
piedi fino alle terre aurifere
del Mwenemutapa. Sorsero in
questo
modo
le
prime
popolazioni eterogenee ai
margini dello Zambesi, a
Sena,
come
accadde
successivamente a Tete e
Zumbo.
Probabilmente
si
trattava del secolo VIII o
anche un poco prima.
Quando
i
portoghesi
conobbero Sofala nel secolo
XV,
si
servirono
delle
popolazioni e delle rotte
arabe per poi soppiantare il
monopolio e il controllo di
questi sul commercio di oro
proveniente
da
Mwenemutapa.
Questi
europei, non appena hanno
eliminato
l’azione
e
la
presenza
Swahili-arabe
a
Sofala, come lo hanno fatto
anche a Sena e in altre ville
localizzate a montante dello
Zambesi.
Si iniziava a disegnare in
questo modo, una nuova
pagina
della
storia
di
Mozambico, in particolare
della regione dell’attuale
distretto di Caia.
L’ESPERIENZA del LAR DOS
SONHOS
L’esperienza dell’asilo o escolinha Lar dos Sonhos – Focolare dei sogni - di Caia e la ricerca di uno
scambio, fanno parte degli obiettivi del progetto multisettoriale “IL TRENTINO IN MOZAMBICO” e del
parallelo “IL MOZAMBICO IN TRENTINO” che il Consorzio Associazioni con il Mozambico-Onlus di Trento sta
realizzando da 5 anni nel distretto di Caia della provincia mozambicana di Sofala.
Tra i settori d’intervento, quello “sociale” raccoglie diverse azioni e target di popolazione, in quanto sono
molteplici le situazioni di disagio che si vorrebbero affrontare.
Fra i diversi interventi avviati a Caia, quello con i bambini orfani del distretto rappresenta una delle
priorità riconosciuta da tutti; infatti la valutazione di questa priorità si è basata sulla condivisione con i
nostri partner locali – istituzionali e non - di Caia, nella identificazione dei bisogni, nella definizione e
gestione delle attività, nella ricerca delle risorse fino alla valutazione dei risultati.
Gli orfani di entrambi i genitori sono, infatti, molto numerosi a causa dell’alta incidenza delle morti per
AIDS. La grande maggioranza di questi piccoli orfani vive presso le famiglie (allargate) dei parenti (spesso
nonni) in condizioni di aggravata povertà e, spesso, hanno, più di altri, difficoltà nell’inserimento nella
scuola primaria. Queste difficoltà aumentano il rischio di abbandono prematuro della scuola primaria e la
probabilità di insuccesso scolastico.
Per far fronte a questa difficoltà di inserimento dei bambini nella scuola primaria, si è costruito uno
spazio di accudimento ed educazione prescolare dei bambini orfani, nel quale si dà la possibilità di
giocare, di provare piccole rappresentazioni, di ascoltare storie e usufruire dell’insegnamento di base di
portoghese (la lingua usata nella scuola primaria e diversa da quella parlata in famiglia – lingua chisena).
Oltre a queste attività pedagogiche - educative si propone ai bambini un ambiente nel quale acquisire
semplici norme d’igiene, fare una piccola merenda ogni giorno diversa, essere controllati per l’eventuale
stato di denutrizione; e dove, inoltre, si sollecitano i parenti a partecipare alla vita del bambino.
All’interno dello spazio è organizzato anche un angolo per la confezione di oggetti in paglia, ed uno per
lavori di cucito, attività a cui partecipano bambini più grandi.
Queste attività hanno avuto inizio tre anni fa nell’escolinha del Quartiere di Chirimba 1, detta Lar dos
sonhos, in modo ancora sperimentale, dato che si tratta dell’unica esperienza rivolta a bambini in età
prescolare in tutto il distretto. Attualmente sono accolti, in uno spazio in parte coperto,140 bambini (la
maggioranza orfani, ma anche bambini di situazioni disagiate), tutti suddivisi in tre gruppi a seconda
dell’età (presunta); i tre gruppi sono denominati: coccinelle (Joaninhas), pulcini ( Pintainhos), rondinelle
(Andorinhas). Essi sono affidati a tre insegnanti e rimangono nel Lar circa due ore e mezzo per turno. Gli
Programma multisettoriale di coop. decentrata tra la Prov. di Trento e la Prov. di Sofala – Annualità 2002
insegnanti curano anche i rapporti con i familiari e si preoccupano delle eventuali assenze
(numericamente rare se non in occasione dell’intensificarsi del lavoro in campagna).
Nei giorni di chiusura della scuola la comunità di Chirimba 1 si “riappropria” dello spazio, svolgendo
attività di gioco e intrattenimento per bambini ed adulti.
Dato il buon esito dell’esperienza e visto l’entusiasmo di alcuni genitori, il passo successivo che il CAM si
propone di compiere, assieme ai partner, è quello di consolidare il Consiglio dell’Escolinha composto da
alcuni rappresentanti dei genitori e avviare due nuove esperienze di Lar in altrettanti quartieri di Caia VILA DE CAIA e DAF - in cui sono imminenti i lavori per le nuove costruzioni, il cui termine è previsto per
fine estate.
Come per il primo Lar, anche per quelli nuovi, l’identificazione dei quartieri in cui realizzare le scuole è
stata condivisa con le autorità locali di settore, sono state portate a termine le pratiche per la
identificazione e la legalizzazione del terreno (concessione di uso del suolo a nome della Direzione
Distrettuale di Salute e Azione Sociale – in Mozambico non esiste la “proprietà” della terra) ed è stato
terminato un censimento con le famiglie dei due quartieri per identificate i bambini bisognosi di essere
inseriti.
L’ A.P.I.Bi.M.I. onlus finanzia, dal 1.1.2008, il costo di gestione di un
“Lar” con € 5.000 annuali reperiti attraverso le offerte libere.
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Programma multisettoriale di coop. decentrata tra la Prov. di Trento e la Prov. di Sofala – Annualità 2002
BUDGET LAR DOS SONHOS
a) COSTRUZIONI
Cap di
sp
Descrizione
costo unit in
Mt
Nr
Totale in
Met
Totale in €
1
Legalizzazione terreni
2.000,00
2
4.000,00
117,65
2
Indagini preliminari nei quartieri
6.500,00
2
13.000,00
382,35
3
Selezione educatori
4
Costruzioni dei due nuovi LAR
5
Attività di formazione
6
Parco giochi e materiale didattico
-
-
-
-
170.000,00
2
340.000,00
10.000,00
2.500,00
2
5.000,00
147,06
10.000,00
2
20.000,00
588,24
382.000,00
11.235,29
TOTALE
b) GESTIONE ORDINARIA
Cap
di sp
1
Descrizione
costo unit in Mt
Totale in €
1.200,00
12
3
43.200,00
1.270,59
Custode
1.700,00
13
1
22.100,00
650,00
Maestro Cestaio
1.150,00
12
1
13.800,00
405,88
600,00
12
7.200,00
211,76
600,00
12
7.200,00
211,76
1.200,00
12
14.400,00
423,53
Zucchero
500,00
2
1.000,00
29,41
The
150,00
1
150,00
4,41
1.200,00
12
14.400,00
423,53
Succhi
400,00
10
4.000,00
117,65
Frutta
500,00
12
6.000,00
176,47
Carbone
100,00
3
300,00
8,82
2.500,00
2
5.000,00
147,06
Spese alimentari
Pane
Biscotti
Formazione
Seminari di formazione
4
Totale in Met
Educatori
Miele
3
Nr. Pers.
Personale
Volontari/maestri per attività specifiche
2
Mesi
Didattica - Giochi - Cancelleria - Piccole manutenzioni*
Acquisto di materiale scolastico
4.000,00
4.000,00
117,65
Piccole riparazioni e manutenzione
2.000,00
2.000,00
58,82
Piccoli imprevisti
3.000,00
3.000,00
88,24
147.750,00
4.345,59
TOTALE
* Queste spese sono in parte coperte dalle quote d'iscrizione mensile (valore simbolico di
10 Mt) raccolte dalle famiglie dei bambini con entrambi i genitori e non in stato di povertà assoluta
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