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ARCHITETTURA & STRUTTURE: L’ETICA NEL FREE-FORM-DESIGN (FFD) Massimo Majowiecki – IUAV (Venezia, Italia) 1. INTRODUZIONE L‟influenza di potenti algoritmi di modellazione geometrica permette oggi una libertà formale (FFD), prima inimmaginabile nella progettazione architettonica. La veloce diffusione del FFD e delle relative realizzazioni FFB (free form buildings), alcune di notevole valore rappresentativo per la storia dell‟architettura, ha travolto la tradizionale impostazione dell‟ingegneria strutturale generando incertezze di processo e conseguenti problemi di affidabilità progettuale in generale e di sicurezza in particolare. D‟altro canto, imitazioni ed originalità a tutti i costi ottenibili dalla facilità operativa del FFD, aprono problemi di etica di sostenibilità nell‟ambito tecnico, culturale ed economico: perchè ocorre tenere ben presente che l‟invenzione di forme strutturali “libere” deve pur sempre soggiacere alle fondamentali leggi dell‟equlibrio e della resistenza. La metodologia dell‟analisi del valore (VA), può aiutare ad ottenere la soluzione progettuale più idonea. 2. ARCHITETTURA & TECNOLOGIA : L’INFLUENZA DELL’INFORMATICA Il contributo tecnologico degli ultimi decenni ha attraversato l‟architettura iniziando un processo di innovazione e, per certi versi, influenzandola talmente da essere soprannominato “processo di ingegnerizzazione dell‟architettura”. In realtà, il fenomeno può essere interpretato come una nuova, storica, sintesi scientifica, ottenuta mediante l‟integrazione del contenuto tecnologico, apportato specialmente dai nuovi materiali da costruzione, e dall‟associazione di questi con tipologie e metodologie costruttive appropriate (nominate Hitech). Attualmente assistiamo ad una metamorfosi del linguaggio di progettazione prodotta dalle tecniche informatiche (IT) interattive grafiche (CAD). Nel processo di progettazione concettuale architettonica la componente tecnologica informatica, mediante l‟impiego di algoritmi geometrici per la generazione di superfici e solidi (RHINO, CATIA, ecc.) e sistemi software nati in ambito di design industriale, diventa dominante: la “forma architettonica” può essere “decostruita” con libertà formali e compositive prima inimmaginabili; ne risulta che il profilo architettonico di una gens, che popoli un tempo ed un luogo determinati, rappresentativo del più ampio contesto culturale cui appartiene, al quale corrispondono tradizioni e costumi tipizzanti, che fondano autentiche sensazioni architettoniche, può venire rapidamente omogeneizzato da un processo informatico globalizzante. Fig.1 Risorse informatiche per FFB Si assiste ad una libera espressività formale che origina “oggetti architettonici” la cui forma, nella maggior parte dei casi, sembra non avere alcun nesso con principi di cararttere strutturale. Molti di questi nuovi “oggetti architettonici” ci hanno meravigliato e, nel nome della definizione stessa del termine architettura, quale attività tecnico-intellettuale volta a modificare l‟ambiente fisico in relazione alle esigenze della vita associata, sono stati largamente apprezzati; non si può negare che alcune costruzioni raggiungono livelli di arte architettonico-scultorea e che il ruolo della struttura diventi unicamente quello di ente resistente dell‟oggetto di “design architettonico”.Queste nuove realtà architettoniche, basate essenzialmente su capacità artistiche individuali (quali la Sydney Opera House di Utzon, 1957-1973 ed il Guggenheim Museum Bilbao, 1991-1997 di Gehry-Fig.2) possono, d‟altro canto, risultare didatticamente devianti inducendo ad elaborare imitazioni progettuali che, pur partendo da Aspera possono, senza arrivare ad Astra, fermarsi a Mediocritas e introdurre pericolosi ”equilibrismi” in campo strutturale; mentre le artistiche aggregazioni morfologiche di alcuni progetti ispirati al cosiddetto “effetto Bilbao” possono fare ritenere fuori moda ogni edificio a configurazione tradizionale. Fig.2 FFB: La Sydney Opera House e il Museo Guggenheim di Bilbao 3. 3. INGEGNERIA & TECNOLOGIA : L’IMPOSTAZIONE UNITARIA DELLE TEORIE DELLA MECCANICA STRUTTURALE E L’ANALISI AUTOMATICA Contemporaneamente, la rivoluzione informatica ha naturalmente influenzato l‟ingegneria strutturale. A partire dagli anni „50-‟60 la metodologia progettuale dell‟ingegnere strutturista è stata notevolmente influenzata da due importanti avvenimenti: l‟impostazione unitaria delle diverse teorie della meccanica strutturale e l‟introduzione degli elaboratori elettronici accompagnati dai linguaggi simbolici, matriciali, e dei metodi agli elementi finiti. È interessante notare che, osservando lo sviluppo storico della scienza delle costruzioni, il processo di sintesi unitaria delle diverse teorie della meccanica dei corpi elastici, ottenuta solo alla fine dell‟Ottocento, a merito principalmente dei metodi energetici, era già possibile molto prima, giacché i procedimenti risolutivi hanno conservato l‟impianto generale che gli scienziati dell‟Ottocento avevano già compiutamente immaginato (Pozzati, 1988, [1] ): infatti, il modello fisico è rimasto invariato dal tempo di Cauchy (1828); il metodo delle forze impostato da Navier (1826) è definitivamente sviluppato da Maxwell (1864), Mùller-Breslau (1886) e O. Mohr (1892); il metodo dell‟equilibrio viene applicato da A. Clebsh (1862) su problemi particolari e la sua grande potenzialità viene riscoperta, dopo circa novant‟anni dalla segnalazione di Navier e, dopo venti dalla nota di Mohr, da A. Bendixen (1914) e A. Ostenfeld (1926), i quali introdussero il metodo dell‟equilibrio nella pratica corrente degli ingegneri; i metodi basati su valutazioni di carattere energetico che, per loro comune fondamento vengono di solito detti «del lavoro di deformazione», sono apparsi con Menabrea (1875), Castigliano (1873) e Maxwell (1864). Il ricongiungimento con quanto predisposto nell‟Ottocento e l‟impostazione unitaria delle diverse teorie è stata tuttavia una conquista laboriosa consentita, oltre che dall‟apporto sempre più massiccio del linguaggio simbolico, soprattutto dalle enormi capacità degli elaboratori, avvalendosi del linguaggio matriciale e dei metodi di discretizzazione, specialmente quello degli elementi finiti (FEM;BEM,ecc.). Siamo nell‟era della «metamorfosi del linguaggio», come viene denominata da E. Benvenuto nella sua recente “storia della scienza delle costruzioni”, dove il linguaggio simbolico e il formalismo matematico hanno attraversato la meccanica delle strutture per tradurla a servizio del calcolo automatico. E‟ così mutata la «mentalità» alle radici dell‟empirismo scientifico. J.T.. Oden e K.J. Bathe ravvisano in questa svolta l‟inizio di «un‟era di empirismo computazionale». In un loro interessante articolo si legge: «La comunità degli ingegneri di 20 anni fa era consapevole che l‟uso dei metodi analitici classici offriva limitatissimi strumenti per lo studio del comportamento meccanico e, conseguentemente, era necessario che l‟ingegnere arricchisse le sue analisi con il soccorso di molto giudizio e intuizione accumulati in molti anni di esperienza. L‟empirismo giocava un grande ruolo nella progettazione; benché fossero disponibili alcune teorie generali, i metodi per applicarle erano ancora in fase di sviluppo ed era inevitabile ricadere in schemi approssimati e far appello a indicazioni provenienti da numerose prove e conferme. Oggi è diffusa l‟opinione che l‟avvento del calcolo automatico abbia posto fine a tale epoca semi-empirica dell‟ingegneria: ormai possono essere costruiti modelli matematici raffinati su alcuni dei più complessi fenomeni fisici e, se la potenza del calcolatore è sufficiente, si possono produrre risultati numerici credibili sulla risposta del sistema esaminato». Tab.1 Teoria delle strutture & della modellazione numerica I vantaggi offerti dagli elaboratori elettronici possono, d‟altro canto, creare un‟esaltazione incontrollata del calcolo automatico e dare l‟illusione che l‟uomo possa essere superato dalla macchina, e la logica dall‟automatismo. Nell‟attuale situazione di sviluppo di sofisticati elaboratori automatici e di generali programmi elettronici indirizzati alla progettazione architettonica e strutturale, il rapporto ottimale tra uomo e macchina sembra essere raggiunto mediante le moderne tecniche di «interazione grafica». La tecnica interattiva tra uomo e macchina mette in rilievo i contributi più salienti delle parti permettendo di raggiungere simultaneamente i seguenti obiettivi: - Ottimo rapporto per la fase di ANALISI (operazione affidata all‟elaboratore utilizzandone la potenza, capacità e velocità di calcolo); - Ottimo rapporto di SINTESI (operazione affidata al progettista responsabile del controllo della validità dei dati e della critica dei risultati). Fig.3 Processo di progettazione interattiva Fig.4 Rete hardware e software L‟interattività tra progettista ed elaboratore elettronico [che, nel campo dell‟applicazione che ci interessa, è definita da varie sigle sempre più conosciute quali: CG (computer graphics); CAD (computer aided design); CAAD (computer aided architectural design); CAE (computer aided engineering); CAM (computer aided manufacturing)] ha rivoluzionato la metodologia progettuale e, implicitamente, il linguaggio ed il supporto della documentazione progettuale. L‟elaborazione progettuale viene interfacciata da hardware e software interattivi. Il supporto topologico e geometrico del progetto architettonico e delle strutture diviene necessariamente integrato. 4. ARCHITETTURA & STRUTTURE Nel contesto di questa terza impressionante rivoluzione tecnologica (Informatic Technology) ci interessa analizzare l‟evoluzione dell‟interazione tra architettura ed ingegneria strutturale. A questo scopo siamo fortunati , giacché tra i primi progettisti moderni nel campo dell‟architettura strutturale troviamo protagonisti Italiani: Pier Luigi NERVI, Riccardo MORANDI e Sergio MUSMECI. Nervi ha poche perplessità compositive: “La progettazione è il fatto fondamentale della creazione edilizia. Essa si può definire, in senso vasto, come l‟invenzione e lo studio dei mezzi necessari a raggiungere un determinato scopo con la massima convenienza.”E ancora: “L‟ideazione di un sistema resistente è atto creativo che solo in parte si basa su dati scientifici; la sensibilità statica che lo determina, se pure necessaria conseguenza dello studio dell‟equilibrio e della resistenza dei materiali, resta, come la sensibilità estetica, una capacità puramente personale. Anche per la progettazione statica la chiara visione del fine da raggiungere e la serena indipendenza di spirito nei riguardi di soluzioni già attuate in casi analoghi, sono indispensabili condizioni di buon successo. Indipendenza che non è la ricerca di una originalità fine a se stessa” Morandi avverte ed intuisce la possibilità di “plagio” da parte dell‟analisi automatica delle strutture nel processo di progettazione rispetto al potere di sintesi fisico- intuitiva. Infatti afferma: “Basta possedere anche una modesta dimestichezza con la progettazione per sapere che è sempre possibile entro certi limiti, risolvere un tema in più maniere perfettamente equivalenti, funzionalmente, staticamente ed economicamente. A questo punto la scelta definitiva della soluzione fra tante valide, e l‟amorosa cura del dettaglio formale (questo quasi sempre indipendente dall‟imperativo del calcolo) trascendono il fatto puramente tecnico e, intenzionalmente o inconsciamente, partecipano alla creazione artistica”. Andò maturando in Lui la negazione di ogni validità sia della tecnologia fine a se stessa sia dei preconcetti formali, a favore di un disegno architettonico chiaro e aderente all‟ideale di equilibrio (non compromesso) tra funzionalità dell‟impostazione, rigore della soluzione strutturale e qualità dell‟immagine finale. Le consapevoli scelte costruttive che ne precisano l‟identità raggiunta, derivano dalla esplicita adozione di “schemi statici semplici facilmente controllabili, anche nei riguardi di una sempre imperfetta esecuzione, e in cui la disposizione e la forma delle varie membrature esprimano chiaramente la funzione statica: in ultima analisi la loro ragione di esistere”.E osserva quindi: “Il calcolo, questa parola misteriosa per i non iniziati e in nome della quale si sono sciupate e si seguitano a sciupare tante realizzazioni di bellissimi temi, può mai essere considerato un fattore assoluto di determinazione della forma di una struttura, quando risulta ampiamente dimostrato che essa è fondata sulla consapevole sensibilità di chi progetta, architetto o ingegnere che sia?” Con Sergio Musmeci le impostazioni concettuali di Nervi e Morandi, che richiedono alla struttura un “linguaggio” espressivo in termini di funzionalità statica, vengono spesso supportate da dimostrazioni matematiche. Musmeci introduce il concetto della ricerca della “forma strutturale” in funzione della minimizzazione della materia richiesta per controbilanciare l‟energia potenziale di un sistema di forze esterne. “La ricerca della forma strutturale non è innescata da un atto intuitivo o capriccioso, ma da un processo che ricerca la necessaria configurazione della materia nello spazio, atta a risolvere un determinato compito strutturale impiegando il minimo indispensabile delle risorse”. “La struttura, attraverso la sua forma, rivela con immediatezza il flusso delle forze interne che la percorrono e che non sono dunque rinchiusi e nascosti entro il volume di una morfologia concepita astrattamente, secondo pregiudizi estetici e statici in cui gran parte della materia e dello spazio impiegati è superflua”. Secondo Musmeci esiste una sola quantità minima di una determinata materia con cui ogni struttura può essere realizzata, una volta definito il sistema delle forze esterne. Tale invariante è connessa direttamente al concetto di minimo strutturale. E‟ la forma che, con il minimo impiego di una certa materia, occupa il minimo volume nello spazio. Ad es., la forma dell‟arco limite risulta essere: y=log cosX ; equazione che asintoticamente tende a rappresentare una colonna ad uniforme resistenza la cui sintope è la luce limite per il materiale. Risulta semplicemente: K=σ/γ, dove σ è la tensione limite del materiale e γ è il peso specifico. Il parametro K, dimensionalmente espresso da una lunghezza, sintetizza l‟efficienza del materiale Materiali convenzionali R t N/mm² Mattoni Legno 85 Cemento R c k N/mm² 10 3 18 37.5 5 30 25 3 N/m3 Kt m Kc m 166 21.250 9.375 1.200 S 355 520 79.5 6.664 ---- S 460 640 8.050 ---- S 690 860 79.5 79.5 10.080 ---- S 850 1050 79.5 13.376 ---- Titanio 900 45 20.000 ---- Materiali compositi hi-tech R t N/mm² R c N/mm² k 10 3 N/m3 Kt m Kc m Fibre di carbonio unidir. 1400 15.5 90.000 ---- Fibre tessili di carbonio 800 15.5 52.000 ---- Fibre aramidiche unidir. 1600 13 123.000 ---- Fibre tessili aramidiche (Kevlar) 750 13 58.000 ---- Fibre di vetro unidir. 1100 20 55.000 ---- Fibre tessili di vetro 450 20 22.500 ---- Tabella 2. Proprietà meccaniche dei materiali da costruzione Fisicamente è la lunghezza di un asta, di un certo materiale, per la quale la sezione iniziale si rompe per effetto del proprio peso: in compressione (Kc) o in trazione (Kt). N.B. (si noti che l‟influenza della instabilità dell‟equilibrio fa perdere di ogni significato limite a Kc per i materiali più efficienti). 4.1 Free Form Architecture (FFA), una nuova frontiera per lo stato dell’arte? Molti contemporanei guardano alle leggi imposte dalle nuove tendenze progettuali come[2]: la prevalenza dell‟estetica sulla razionalità statica; l‟assidua ricerca dell‟efficienza strutturale per risolvere una questione più complessa della realtà al fine di ottenere una soluzione originale; la retorica categorica delle azioni strutturali che si traducono in linguaggi progettuali; la struttura come scultura; impressionismo meccanicistico; la trasposizione metaforica, nell‟architettura, della Natura e di altri elementi estranei; la ripetizione ritmica e monotona di un motivo architettonico; la rappresentazione enfatica dei dettagli tipici di un elemento per individuare la scala generale; l‟introduzione di risorse ausiliarie di tecniche informatiche (IT). Nelle realizzazioni dei nostri giorni, la libertà formale dà origine a oggetti architettonici come torri pendenti e a spirale, ponti scultura, “enclosures” e coperture a forma libera e simili, la cui forma molto spesso non ha nulla a che fare con principi strutturali. In linea con la filosofia tecnico-scientifica espressa da Eiffel/Torroja/Nervi e altri, che progettavano guardando innanzitutto e principalmente alla costruzione, sicuri che il rispetto delle leggi dell‟ingegneria statica fosse di per sé una garanzia per il raggiungimento di risultati estetici, gli esempi di FFB non sarebbero altro che delle falsificazioni strutturali. Tuttavia, molti di questi nuovi oggetti architettonici ci hanno meravigliato; è innegabile che alcune opere raggiungono il livello di arte architettonica e scultorea e il ruolo svolto dalla struttura è soltanto quello di supportare il progetto architettonico Fig.5. Per contro, un falso strutturale e/o forme dalla morfologia scultorea, che fanno sembrare obsoleto qualsiasi edificio a configurazione prismatica, potrebbero indurre studenti e professionisti privi di sufficienti conoscenze ed esperienza a elaborare imitazioni caratterizzate da pericolose incertezze progettuali. Fig. 5 Alcuni esempi concreti di Free-Form-Design Gli attuali esempi di architettura strutturale non sono più correlati in termini di disciplina come in passato; l‟architettura spettacolare è intanto diventata una moda internazionale e l‟estetica teatrale è stata accolta calorosamente in molte parti del mondo. Nonostante Spinoza affermi che l‟etica cambia col tempo perché le sostanze che l‟intelletto percepisce ovviamente cambiano, l‟introduzione di questioni di etica architettonica e strutturale nel rispetto del principio della responsabilità introdotto da Hans Jonas[3] potrebbe scongiurare alcuni stereotipi tecnologici e strutturali come il Millennium Bridge di Londra, dove la stabilità strutturale è stata sacrificata alla creazione di stupore tecnologico, ed esempi di progettazione concettuale falsa, didatticamente fuorvianti, come il Ponte Alamillo di Siviglia, dove l‟indovinato progetto di un ponte simbolo è stato associato all‟ipotesi che il peso della torre inclinata del ponte fosse sufficiente per controbilanciare l‟impalcato con tiranti, mentre la maggior parte del materiale utilizzato per la funzione del ponte era in realtà strutturalmente inutile e volto a ottenere una scultura. L‟etica potrebbe aiutare a ottenere informazioni e processi di realizzazione più affidabili dai progettisti evitando di conseguenza che i progetti siano basati su false ipotesi. 5. LE INCERTEZZE PROGETTUALI COME DIVARIO TRA SCIENZA (SAPERE “PERCHÉ”) E TECNOLOGIA (SAPERE “COME”) In un interessante trattato del 1956, Francisco Vera affermava che lo sviluppo della scienza (know why) e della tecnica (know how) nella civiltà occidentale non era correlato nel tempo come, al contrario, avveniva, con armonia e coerenza, nelle civiltà orientali. Dall‟epoca della prima rivoluzione industriale, infatti, inizia un fenomeno di accelerazione della tecnologia rispetto all‟associato campo scientifico. Questa dicotomia diventa molto evidente nell‟epoca moderna dove ricerca e produzione tecnologiche non sono più “filtrate” o integrate con continuità dal parallelo processo di sintesi scientifica. Le scoperte tecniche non accompagnate da controllo scientifico spesso risultano controproducenti ed “inquinanti”; l‟innovazione tecnologica ci appare discontinua e si presenta come rivoluzione industriale manifestandosi in maniera impulsiva, dopo aver raggiunto una soglia inerziale rappresentata dalla tradizione e convenzionalità scientifica corrente. Dall‟ultima rivoluzione industriale il processo tecnologico è stato rapidissimo. Mentre nello stesso periodo si è passati, tanto per citare esempi paralleli in altri campi della tecnica, da velocità ferroviarie pari a cento chilometri orari a velocità superiori ai trecento chilometri orari, da navi di ottantamila tonnellate a navi da due milione di tonnellate, da aerei a elica a veicoli lunari, nel campo degli edifici alti si e giunti a costruire fin oltre i quattrocento metri (ad esempio la Sears Tower di Chicago e le torri Petronas di Kuala Lumpur), e si progettano ora megastrutture di oltre ottocento metri di altezza. Parallelamente, le luci massime dei ponti in cemento armato sono state portate dai centottantasette metri degli archi del ponte di Plougastel (Brest) ai trecentoquattro del ponte della Baia di Sydney, così come nel campo dei ponti metallici si stanno realizzando campate di circa duemila metri in Giappone e progettando ponti a campata unica di tremila metri per lo Stretto di Messina ed a multicampata di 5000m. per lo Stretto di Gibilterra. La Storia della Tecnica ha a che fare con molti “Come” che risultano dai “Perché” noti, proprio come voleva Bacon, ma in molte occasioni, i “Come” hanno anticipato i “Perché”. Ci sono anche stati molti “Cosa” come la macchina a vapore di Watt che ha funzionato per meno di un secolo con un “Come” noto (l‟invenzione) e un “Perché” sconosciuto (svelato solo quando Sadi Carnot affermò il 2° Principio della Termodinamica). oomprensione conseguenze prevedibili Etica della CONTEMPORANEITA' Conseguenze non completamente prevedibili Etica della RESPONSABILITA' RESPONSABILITA' c "PERCHE'" "COME" incertezza BACON b t(c;p) (~1600) f "PERCHE'" t(p; c) ac = piena comprensione ab = contributo della scienza bc=contributo dell'arte e "COME" "COME" L'ingegneria è Arte+ Scienza l'ingegneria è scienza assistita dall'arte df =piena comprensione = contributo della scienza d l'ingegneria è arte assista dalla scienza a tempo Figura 6. Crescita del “sapere come” (know how) e del “sapere perché” (know why) nel tempo L‟Etica della Sostenibilità stabilisce limiti progressivamente più stretti nel tempo, fino a quando il Sapere Come supera il Sapere Perché. Il Sapere Come (know how) cresce, in funzione del tempo, più rapidamente rispetto al Sapere Perché (know why) con la conseguente crescita dell‟incertezza (fig.6); ne deriva che non è possibile prevedere le conseguenze a lungo termine di un‟azione che si sa come compiere ma non perché accade e le sue conseguenze. Alcuni errori di progettazione, che derivano dalla mancanza di interazione tra architettura e ingegneria strutturale secondo le nuove tendenze progettuali e le nuove circostanze, oppure dalla non osservanza di standard etici in linea con il principio della responsabilità, sono stati in passato e sono tuttora causa di progetti sfortunati che comportano azioni giudiziarie, malfunzionamento strutturale e perfino crolli. Considerando che la progettazione moderna è un processo complesso, olistico, trans-, multi- e interdisciplinare che deve raggiungere un necessario livello di affidabilità rispettando principi generali e regole di fattibilità, l‟Architettura Strutturale (AS) si presenta come una metodologia, una conoscenza riflessiva che porta ad approcci progettuali appropriati e conformi all‟etica della responsabilità civile della tecnologia. 5.1 Violazioni dello stato limite osservate in costruzioni insolite: un problema di sicurezza strutturale L‟ analisi separata degli aspetti progettuali, porta alla mancata visione concettuale unitaria del progetto, a maturazioni cronologicamente differite, e, di norma, ad una qualità globale inferiore. Alcuni errori progettuali, nati dalla mancata interazione architettonico-strutturale o dal mancato rispetto dell‟etica della responsabilità (sostenibilità), sono stati e sono causa di insuccessi progettuali, contenziosi giuridici, danni, ed in alcuni casi disfunzioni e collassi strutturali di nuove costruzioni (aumentati notevolmente negli ultimi tempi). Dall‟osservazione della performance in servizio e dei danni e crolli di interi sistemi strutturali o di loro parti, abbiamo ottenuto molte informazioni e insegnamenti riguardanti la progettazione e la verifica in funzione dei principali stati limite e dei limiti di servizio. Le violazioni dello stato limite delle strutture sono state responsabili di crolli spettacolari come quelli dei ponti Tay (1879), Quebec (1907) e Tacoma (1940). A volte è un fenomeno apparentemente "inimmaginabile" a causare il cedimento strutturale. Pare che il crollo del già citato ponte di Tacoma Narrows sia stato un caso del genere. Si tratta inoltre di un progetto che si ispirava notevolmente a un progetto precedente di ponte sospeso. Coperture di grandi dimensioni sono state interessate da cedimenti parziali o totali come quelli del Hartford Colisseum (1978), del Pontiac Stadium (1982) e del Palasport di Milano (1985) a seguito di nevicate, dello Stadio Olimpico di Montreal a causa dell‟azione del vento sul tetto a membrana (1988) e dell‟accumulo di neve (1995), del Minnesota Metrodome (1983) la cui struttura aerea ha ceduto per effetto dell‟accumulo di acqua piovana, del guscio in acciaio e vetro del palasport di Halstenbeck (2002), dell‟acquapark di Mosca (2004), del terminal dell‟aeroporto di Roissy (Parigi 2004) (Fig.7-12). Fig.7 Palasport di Milano – Crollo del tetto a causa del carico di neve Fig.8 Stadio Olimpico di Montreal – Crollo parziale del tetto per l‟accumulo di neve (1995) Fig.10 Palasport di Halstenbeck – Crollo per instabilità globale (2002) Fig.11 Acquapark e piscina di Mosca – Crollo del tetto (2004) Fig.12 Terminal dell‟aeroporto Roissy di Parigi – Crollo del guscio (2004) Questi casi di cedimento strutturale rappresentano delle vere e proprie lezioni sull‟argomento, volte a individuare le incertezze progettuali e costruttive nella valutazione dell‟affidabilità. Secondo Pugsley (1973), i principali fattori che determinano "la propensione verso incidenti strutturali" sono: materiali nuovi o insoliti; metodi di costruzione nuovi o insoliti; nuovi o insoliti tipi di struttura per dimensioni e morfologia; deficienza diesperienza e organizzazione delle squadre di progettazione e costruzione; deficienza di background di ricerca e sviluppo; clima economico; clima industriale; clima politico. Tutti questi fattori si possono applicare molto bene a strutture che spesso presentano qualcosa di “insolito” che ha chiaramente delle ripercussioni sull‟interazione umana. Nella tabella 3 la principale causa di cedimento assegna il 43% della probabilità (Walker, 1981) alla valutazione inadeguata delle condizioni di carico o del comportamento strutturale. Causa % Fattore % Errata valutazione delle condizioni di carico 43 Ignoranza, disattenzione, negligenza 35 o del comportamento strutturale Errori nei disegni o nei calcoli 7 Dimenticanza, errori, sbagli 9 Insufficienti informazioni nei documenti Affidamento ad altri senza 4 6 contrattuali o nelle istruzioni sufficiente controllo Contravvenzione alle condizioni dei 9 Sottovalutazione delle influenze 13 documenti contrattuali o alle istruzioni Errata esecuzione della procedura di 13 Insufficienti conoscenze 25 edificazione Uso errato, abuso e/o sabotaggio, catastrofe, Situazioni oggettivamente deterioramento imprevedibili (in parte 7 4 sconosciute (inimmaginabili?) "inimmaginabili"?) Variazioni irregolari nel carico, la struttura, i 10 Altro 8 materiali, l‟esecuzione, ecc. Tabella 4 – Fattori di errore in casi di Tabella 3. Principali cause di cedimento. cedimento osservati (Adattato da Adattato da Walker (1981). Matousek e Schneider[4] ) A parte l‟ignoranza e la negligenza, si può notare che la sottovalutazione delle influenze e le insufficienti conoscenze sono i fattori più probabili nei casi di cedimento osservati (Tabella 4). 6. 6ARCHITETTURA FFB: DELL’AFFIDABILITÀ INCERTEZZE NELLA VALUTAZIONE Molti nuovi progetti di strutture di grandi luci e altezze tentano di ampliare lo "stato dell‟arte". Nuove forme di costruzione e tecniche di progettazione, adottate nell‟ambito dell‟attuale metodologia di progettazione concettuale, generano incertezze fenomenologiche su qualsiasi aspetto del possibile comportamento della struttura in fase di costruzione, in servizio o soggetta a condizioni estreme. Altri fattori come l‟errore umano, la negligenza, i carichi trascurati e/o la cattiva esecuzione sono spesso implicati in casi di malfunzionamento, cedimento o crollo. Fortunatamente, le strutture raramente cedono clamorosamente, ma quando lo fanno ciò è spesso dovuto a cause che non sono direttamente collegate alle distribuzioni del carico nominale previste o della robustezza dei materiali. Osservando i risultati statistici del comportamento osservato in servizio, le tipologie insolite, i nuovi materiali e soprattutto “l‟effetto scala” delle grandi dimensioni, emergono molti aspetti legati alla progettazione speciale e si possono individuare i seguenti tipi di incertezze nella valutazione dell‟affidabilità [4] Fig.13 : Fenomenologica Decisio ne Modellazione Fisica Previsio ne Fattori Umani Statistica Fig.13 Incertezze nella valutazione dell‟affidabilità secondo Melchers (1987) incertezza fenomenologica; incertezza decisionale; fattori umani; incertezza della previsione; incertezza fisica; incertezza della modellazione; 6.1 Incertezze fenomenologiche L‟incertezza fenomenologica può nascere quando la forma della costruzione o la tecnica di progettazione generano incertezza su un qualsiasi aspetto del possibile comportamento della struttura in fase di costruzione, in servizio o soggetta a condizioni estreme. Tali incertezze vengono introdotte in progetti che cercano di ampliare lo «stato dell‟arte», includendo nuove tecnologie e concetti e lasciando spazio alla creatività nella ricerca di un‟idea progettuale. Quando un nuovo cosa si metteva a servizio dell‟umanità, indotto dalla fantasia e l‟immaginazione degli uomini, la sfida era come ottenerlo e capire perché assolveva la funzione prevista: e a che scopo. In particolare, la forza della mente umana, ossia la conoscenza, la comprensione, la saggezza, l‟immaginazione e l‟intuizione, partecipa al processo progettuale e la fantasia vi introduce un livello di incertezza fenomenologica dove l‟estensione della creatività coincide con la creazione di un nuovo stato dell‟arte (fig.14). Figura 14. Creatività – estensione della Conoscenza Come tutti i processi iterativi, l‟elaborazione del progetto passo dopo passo fornirà una soluzione affidabile se le incertezze fenomenologiche introdotte dalla fantasia (appartenente ancora all‟area sconosciuta) convergono verso un‟area nota e capita, allargando così la conoscenza. Una soluzione progettuale divergente va considerata come un “insuccesso progettuale”. Per quel che riguarda l‟interazione tra architettura ed etica, è importante considerare ”l‟insuccesso” come una “prestazione che non è coerente con le aspettative” [5]. Ciò implica che le aspettative di successo devono essere realistiche e tener conto delle risorse disponibili. Un esempio interessante, considerato all‟epoca una rara eccezione e probabilmente il primo esempio di free-form-design, è la Sydney Opera House del 1957-1973, un edificio talmente bello che gli utenti perdonano pazientemente le sue grandi inadeguatezze; pur essendo un notevole successo per quel che riguarda l‟estetica, non ha mai svolto adeguatamente la sua funzione di teatro dell‟opera. Ma oggigiorno la sfida è innanzitutto quella di ottenere una forma spettacolare e impressionante come gli oggetti architettonici del free-form design: blobs, edifici inclinati e a spirale altissimi, ponti “landmark”, ecc. Un interessante contributo riguardante le tendenze dell‟architettura dopo “l‟effetto Bilbao” viene da Martin Filler [6] che distingue finemente tra architettura FFB e kitsch. Con la stessa sensibilità, il Financial Times (Gen.2006) distingue tra architettura residenziale creativa e architettura “free form” a discapito della funzionalità. D‟altra parte la sfida strutturale che la rivoluzione formale comporta aumenta notevolmente le incertezze nella valutazione dell‟affidabilità, rendendo pertanto indispensabile per l‟architettura, al più presto, un‟etica della responsabilità (sostenibilità): la “Archetica”. 6.1.1 Realizzazioni: Cosa-Perché-Come oppure Cosa-Come-Perché? David I. Blockley disse: “Per fare devi sapere e per sapere devi fare”. Tradotto nel linguaggio di questo testo, diremmo: per arrivare ai Come devi conoscere i Perché e per conoscere i Come devi essere approdato a molti Come (esperienza). Abbiamo visto che i COME potrebbero arrivare prima dei perché e, in effetti, questo è già accaduto. Pertanto, l‟aforisma precedente resta spesso solo un pio desiderio o una situazione ideale difficile da applicare alla realtà, pressochè impossibile per un uomo solo, ma possibile per le prossime generazioni di attenti e diligenti architetti e ingegneri. Errore. Non si possono creare oggetti dalla modifica di codici di campo. a WHAT HOW WHY b WHAT WHY HOW Figure 15.a_AS è un‟Arte (tecnica) assistita dalla Scienza; 15.b_AS è una Scienza assistita dall‟Arte (tecnica). Oltre ai due modi per raggiungere la “soluzione progettuale perfetta” W∩H∩W (punto 4), raggiungere simultaneamente il sapere come e il sapere perché è un privilegio di saggi ed esperti architetti & ingegneri (fig.13). Gli architetti dettano la tendenza basandosi soprattutto sull‟attuale potente know how, cadono nella tentazione di drammatizzare e mistificare la fisica della struttura per aumentare l‟effetto scultoreo del “cosa”, seguendo il modo “a”; al contrario il modo “b” è tipico dell‟ingegneria, dato che considera la disciplina della progettazione più come una scienza che un‟arte, tanto meno una forma di magia Fig.15. 6.1.2 Etica della sostenibilità nell’architettura strutturale Consideriamo ora l‟etica classica della contemporaneità, l‟etica della sostenibilità (che Hans Jonas chiama l‟etica della responsabilità) e l‟etica del consenso basata sulla statistica, che è in effetti mancanza di Etica, la non etica. L‟ingegneria classica è un possesso (P) e uno stato (S), Stato significa “stato dell‟arte S nel tempo t0 = S(t0) fig.16-17,[7]. Possesso significa tutto ciò che l‟ingegneria include (sapere e fare) = E (t0) allo stesso tempo t0 2° “L‟Ingegneria moderna è un‟impresa e un processo”. Figura 16. L‟oggetto è S = E. Per essere aggiornati in ingegneria (quasi costante nel tempo) Progresso: P = S ¬E fino a che S ¬E diventa . Figura17. L‟impresa è portare avanti il processo: E(t0) E (t1) E (t2)…L‟oggetto è il progresso continuo (inevitabile secondo Jonas): Pi = Ei ¬Ei – 1 quando i = 1; 2; 3.. L‟AS interagisce con l‟etica attraverso i contenuti scientifici+tecnologici delle componenti: ingegneria strutturale + architettura (fig.18). Figura 18. Interazioni tra AS ed etica Se consideriamo inoltre che l‟attuale ingegneria progressiva è un impresa che realizza un processo e che questo processo significa che il “possesso” e lo “stato” crescono in funzione del tempo, allora questo processo potrebbe cambiare l‟etica della sostenibilità rendendola sempre più complessa nell‟eventualità che lo stato cresca più del possesso, cosa altrettanto possibile. Tuttavia è facile prevedere che la crescita del possesso P (t) implica la possibilità di cambiamenti che darebbero origine a nuove azioni che l‟Etica della Sostenibilità potrebbe considerare eticamente inaccettabili (fig.19). Figura 19.Realizzazione & accettabilità etica Ciò non accadrebbe se i cambiamenti (la crescita del Know How) implicassero il progresso; in altre parole, se i cambiamenti fossero sempre vantaggiosi come dovrebbero essere. Pertanto gli obiettivi noti a cui si è sempre aspirato potrebbero essere meglio raggiunti attraverso nuove tecniche che questi obiettivi comportano. Ma accade anche il contrario cioè che, quasi tutti i giorni, nuove tecniche possano ispirare, produrre o persino imporre nuovi obiettivi a cui nessuno aveva pensato, soltanto perché essi sono ora possibili. 6.2 Incertezze decisionali Come spesso appare dai documenti contrattuali e tecnici, il processo decisionale è influenzato da obiettivi contrastanti. Da un lato c‟è l‟intenzione di avere una soluzione affidabile, evitando avventure sperimentali. Dall‟altro lato, nel cercare di imparare dagli errori del passato si valuta la possibilità prevista dal contratto di ammettere concetti originali e/o “salti” tecnologici senza sufficiente preparazione scientifica. Alcuni proprietari accettano il rischio introducendo nel processo realizzativo un livello più elevato di incertezze decisionali in vista della possibilità di ottenere un valore aggiunto da un progetto molto innovativo, per esempio: “Ce toit reste toujours, en 1995, le plus grand toit au monde dans la catégorie des toits en toile rétractables. Son installation a constitué l‟aboutissement d‟un projet très ambitieux le long d‟une voie très étroite semée d‟embûches, posées les unes par un saut technologique important et les autres par certaines caractéristiques du concept original qui en rendaient la réalisation très difficile. Ce toit constitue donc un prototype dont l‟observation représente une source d‟information sans égale pour l‟amélioration future du concept, ou éventuellement, son abandon”. Questo notevole punto di vista che ha consentito i progressi scientifici e tecnologici nel campo delle strutture leggere è molto appropriato se correlato e attentamente calibrato come estensione dello “stato dell‟arte” (cfr. incertezze fenomenologiche). D‟altra parte, lo stesso documento richiede che: “La fiabilitè, la durabilitè et la securitè du nouveau toit representent des objectifs prioritaires. De ce point de vue, on s‟efforcerà, dans toute la mesure du possible, de minimiser le caractère experimental de la nouvelle toiture”. Tuttavia, le incertezze decisionali nella valutazione dell‟affidabilità sono anche legate ai climi politici ed economici. Pertanto, specialmente quando si tratta di realizzazioni inusuali, il processo decisionale politico ed economico deve essere supportato da un‟adeguata analisi del valore e dal controllo della qualità delle funzioni che la soluzione progettuale prevede. Non ci sono dubbi circa la possibilità di prevenire tale situazione di incertezze decisionali tramite le normali procedure di validazione progettuale, partendo dal presupposto che la conoscenza, l‟esperienza e il feedback necessari sono proprietà del cliente, del progettista e dei fornitori. 6.3 Fattori umani Le incertezze risultanti dal coinvolgimento dell‟uomo nel processo progettuale e costruttivo possono essere suddivise in due categorie: l‟errore umano e l‟intervento umano. Per garantire un necessario livello di affidabilità nel settore delle strutture “inusuali”, il processo progettuale deve essere convalidato dalle seguenti tre fasi principali: il progetto concettuale [8], il modello analitico e il progetto esecutivo come mostra la Fig. 20 . Il progetto concettuale è basato sulla conoscenza ed è fondamentalmente proprietà del singolo esperto. Il suo coinvolgimento nelle prime fasi della progettazione equivale, dal punto di vista dell‟affidabilità, ad una strategia di intervento umano di controllo e ispezione e, dal punto di vista statistico, a un‟azione di “filtraggio” che può rimuovere una parte significativa di “errori umani” (Tabella 5). INPUT PROBLEMI IMPRENDITORE ARCHITETTO ING. MEC INFORMAZIONI PROGETTO CONCETTUALE BASE CONOSCITIVA ESPERTI LIBRI DI TESTO SPECIFICHE BACKGROUND CULTURALE OSSERVAZIONE E TEST CORRELAZIONE ARCHITETTONICA CONTROLLO DELLA QUALITA’ FEEDBACK INCREMENTALE SELEZIONATE MODELLI A ZIONI MATERIALI TIPOLOGIE INTUIZIONE DELL’AFFIDABILITA’ R >S? SINTESI E DECISIONE VALUTAZIONE SULLA BASE DELLE ESIGENZE PROGETTUALI PROGETTO PRELIMINARE VERIFICA E CONTROLLO ANALISI DEL MODELLO INTERPRETAZIONE DEI RISULTATI VALUTAZIONE DEGLI STATI LIMITE ANALISI DELL’AFFIDABILITA’ PROGETTO DEFINITIVO SLU/SLS pf pf INGEGNERIA E PROGETTO INAFFIDABILE p ACCETTAZIONE DEL VALORE PROGETTO AFFIDABILE PROGET. DEL DETTAGLIO COSTRUZIONE MONITORAGGIO FEEDBACK PROGETTO INAFFIDABILE PROGETTO FINALE MODELLO STRUTTURALE MODELLO MATEMATICO ANALISI STRUTTURALE DI ESPERTI Figura 20. Progetto concettuale e analisi dei sistemi strutturali. Tipo di errore Processo fallimento Meccanismo errore Variabile umana V Errore umano E Errore umano grossolano G In un tipo di comportamento sulla di In un tipo di comportamento sulla base base del quale la struttura non è del quale è stata progettata la struttura stata progettata Ignoranza dell‟ingegnere o mancata osservazione di Uno o più errori durante la comportamento fondamentale. di progettazione, la documentazione, la Non conoscenza da parte del costruzione e/o l‟utilizzo della professionista di un struttura comportamento fondamentale. Possibilità di rappresentazione Alta Media Da bassa a trascurabile analitica Tabella 5. Classificazione degli errori umani: Adattato da Baker e Wyatt (1979). Un corto circuito molto potente di “errori umani grossolani” può verificarsi, anche in maniera informale, grazie a fattori di intervento umano che potrebbero derivare dall‟osservazione che “qualcosa non va”, un‟azione che è strettamente collegata alle competenze e le capacità dei membri del team di progettazione. Il contributo della conoscenza potrebbe eliminare gli errori grossolani sin dall‟inizio e ridurre drasticamente gli errori umani statistici. Si raccomanda pertanto di attivare procedure di controllo e validazione già nelle prime fasi olistiche del progetto: la fase concettuale del progetto, quando il processo è dominato dall‟intuito e dall‟esperienza (tempo di intuizione).fig.21-22 TECHNOLOGY ART ETHICS INFORMATICS NATURE KNOWLEDGE INTUITION CODES ESTHETICS EXPERIENCE SYNTHESIS DESIGN IDEA OBSERV. SCIENCE RESEARCH Fig.21 Approccio olistico della progettazione Fig. 22. La riduzione delle incertezze attraverso la conoscenza In base alla metodologia progettuale (piano di lavoro), il progetto concettuale può essere definito come un approccio basato sulla conoscenza, l‟esperienza e l‟intuizione sintetica, che consente di individuare, nel corso del processo decisionale, la tipologia strutturale, l‟elaborazione di un modello numerico preliminare e la conseguente analisi strutturale e verifica dell‟affidabilità. I suddetti concetti fanno ora parte di alcuni codici edilizi nazionali che normalmente riguardano soltanto i sistemi strutturali convenzionali. Per quel che riguarda i progetti innovativi, come nel caso della maggior parte degli odierni edifici a forma libera, sono disponibili pochissimi commenti come per esempio nel Codice Edilizio Nazionale del Canada (1990), punto A-4.2.4.1: "E‟ importante che i progetti innovativi siano realizzati da persone con qualifiche specifiche nel particolare metodo applicato...". A questo proposito è necessario precisare che dal punto di vista statistico gli errori umani di progettazione e costruzione tendono a crescere considerevolmente se l‟innovazione è discontinua ed improvvisa e non raccordata step by step scientificamente nel tempo.La libera morfologia strutturale, derivante dall‟attuale tendenza realizzativa di FFB, arriva come uno Tsunami nella scienza e tecnica delle costruzioni, tradizionalmente applicata a tipologie e geometrie convenzionali (telai, archi, gusci,ecc.); ciò richiederà un radicale cambiamento della forma mentis e metodologia dell‟ingegnere strutturista civile, specialmente in relazione al controllo interpretativo dei risultati relativi allo stato deformativo e tensionale delle strutture soggette alle azioni della gravità, del vento e del sisma, ottenuti mediante sofisticate analisi secondo il metodo agli elementi finiti. In questa situazione, l‟influenza degli errori umani sopra descritti può aumentare considerevolmente. L‟Eurocode no. 1 intende garantire il livello di sicurezza e prestazione attraverso una strategia di Garanzia della Qualità (QA) (punto 2) e alcune procedure di Controllo della Qualità del processo progettuale (punto 8) al fine di ridurre al minimo l‟errore umano. 6.4 Incertezze della previsione Una stima dell‟affidabilità strutturale dipende dallo stato delle conoscenze di cui dispongono i progettisti. Man mano che nuove conoscenze relative alla struttura diventano disponibili, la stima diventa sempre più raffinata consentendo solitamente, ma non necessariamente, una simultanea riduzione dell‟incertezza. Ciò vale soprattutto durante la fase concettuale del progetto, quando le informazioni sull‟attuale robustezza dei materiali, sulle nuove tipologie ecc., diventano disponibili, sostituendosi alle stime basate su prestazioni del passato e su esperienze con strutture analoghe. Gli FFB sono insoliti e la letteratura tecnica non dispone ancora del feedback necessario. Secondo l‟esperienza diretta dell‟autore, la riduzione delle incertezze nella progettazione di strutture speciali può essere ottenuta se si prende in considerazione[8] : la necessità di evitare e ostacolare il crollo progressivo del sistema strutturale causato da rottura locale di un elemento strutturale secondario e/o dal malfunzionamento accidentale di un collegamento costruttivo; la compatibilità dei vincoli interni ed esterni e della progettazione del dettaglio con l‟ipotesi di modellazione e con la reale risposta del sistema strutturale ; la sensibilità parametrica del sistema strutturale a seconda del tipo e del grado di indeterminatezza statica e la collaborazione ibrida tra il comportamento delle sottostrutture in regime di “hardening” o “softening” strutturale. Inoltre, sarebbe necessario avere un feedback sistematico e adeguato sulla risposta del progetto monitorando l‟ulteriore prestazione delle strutture in servizio al fine di valutare l‟adeguatezza a lungo termine del progetto. Nel caso delle strutture mobili, le conoscenze riguardano soprattutto le gru mobili e il relativo processo di progettazione concettuale deve tener conto delle osservazioni esistenti, test e specifiche riguardanti il comportamento di sistemi strutturali simili. Per colmare il vuoto, il gruppo di lavoro n.16 dell‟IASS ha preparato una relazione di sintesi sulle strutture con tetto retrattile [9] che include raccomandazioni per la progettazione strutturale basate su osservazioni di malfunzionamenti e cedimenti. 6.5 Incertezze fisiche Le incertezze fisiche hanno a che fare con l‟analisi dei carichi e i materiali. Per quel che riguarda le superfici ad ampia copertura e gli edifici alti con morfologia insolita, le incertezze sul carico possono essere ridotte se si considera [10-14].: la distribuzione della neve e dei suoi accumuli in funzione della direzione e dell‟intensità del vento statisticamente correlate; la distribuzione della pressione del vento tenendo conto delle densità spettrali della potenza correlate teoricamente e sperimentalmente o le funzioni temporali; l‟effetto dipendente dal tempo di azioni coattive indirette come la precompressione, lo scorrimento a breve e lungo periodo e gli effetti della temperatura. L‟utilizzo dei test (cfr. Eurocode 3-punto 8), come le prove sperimentali su modelli in scala di gallerie del vento a strato limite e il monitoraggio in strutture esistenti, svolge un ruolo importante nella progettazione strutturale di sistemi strutturali insoliti. Per quel che riguarda le incertezze sul materiale, particolare attenzione deve essere rivolta ai fattori di affidabilità e sicurezza delle nuove ceramiche, dei cosidetti “smart” materials e compositi high-tech a matrice metallica (MMC) o epossidici e polimerici (FRP). Le incertezze sul materiale, associate a rapporti molto alti tra carico accidentale/pesi permanenti, che sono una evidente caratteristica delle costruzioni leggere, aumentano notevolmente le incertezze statistiche. Per esempio la fragilità dei materiali utilizzati nel campo delle membrane presollecitate e/o pneumatiche in relazione alla propagazione iniziale della lacerazione è incompatibile con la possibilità di formazione di ghiaccio che potrebbe scivolare sulla membrana e tagliarla e fenomeni di “ponding”. L‟esperienza nella progettazione strutturale del dettaglio, normalmente considerata una questione secondaria dalla progettazione convenzionale, svolge un ruolo importante nelle strutture speciali: quello di ridurre le incertezze fisiche e di modellazione e prevenire cedimenti a catena del sistema strutturale. 6.6 Incertezze della modellazione Le incertezze legate al processo progettuale possono anche riguardare la modellazione strutturale numerica che rappresenta il rapporto tra la risposta reale del modello e quella prevista. Le incertezze della modellazione riguardano la modellazione strutturale e numerica. I vantaggi offerti dall‟informatica e l‟automazione sono stati molto significativi per il settore della progettazione strutturale in generale e particolarmente importanti nel caso dei sistemi strutturali speciali. Diventò possibile esaminare modelli teorici più rigorosi evitando, da un lato, eccessive semplificazioni che privano il modello teorico di ogni significato, come la riduzione schematica della realtà, e dall‟altro lato, che calcoli apparentemente esaustivi facilittassero la perdita di fatti veramente influenti e impedissero al progettista di cercare e provare soluzioni strutturali diverse. In tale contesto, sono stati accertati molti cedimenti strutturali documentati in cui gli errori nella valutazione del comportamento strutturale erano dovuti a un‟inaffidabile interazione uomo/macchina e all‟illusione che i computer come potente strumento di analisi potessero sostituirsi al progetto concettuale e alla critica esperta e sintetica dei risultati. A questo proposito, l‟IABSE ha istituito un comitato speciale per il controllo dell‟automazione nella progettazione strutturale [15]. Errori di modellazione FEM documentati sono illustrati dalla prima Conferenza Internazionale sulla Tecnologia computazionale delle Strutture [16]. Per poter ridurre le incertezze della modellazione, il software interattivo per l‟analisi e la progettazione di sistemi strutturali speciali [17] deve includere, più che programmi di carattere generale, un software specifico che sia in grado di offrire assistenza su molti aspetti di analisi teorica come: analisi “form-finding” dello stato '0' per trovare la forma di strutture strallate, pneumatiche e a membrana; analisi non lineare per materiali elastici, anelastici e plastici, incluso lo scorrimento a breve e lungo periodo; analisi geometrica non lineare per l‟analisi statica e dinamica in presenza di grandi spostamenti; analisi incrementale non lineare per determinare l‟instabilità strutturale locale e globale; analisi stocastica dinamica nel dominio della frequenza per la presenza di buffeting sotto l‟azione casuale del vento tenendo conto dei contributi statici, quasi statici e risonanti, assistita dall‟individuazione sperimentale, su modelli rigidi in scala, delle densità spettrali intercorrelate della potenza (PSD) delle pressioni interne ed esterne su grandi “enclosure”; analisi stocastica dinamica nel dominio temporale per il controllo della stabilità aerodinamica di sistemi strutturali di grande luce e flessibili soggetti all‟azione del vento, assistita dall‟individuazione sperimentale su modelli aeroelastici in scala delle funzioni temporali intercorrelate, tenendo conto delle interazioni dei fluidi[18].; applicazione di tecniche di ottimizzazione alla progettazione strutturale [19]; sensibilità stocastica parametrica e analisi dell‟affidabilità[20]. 7. MAGGIORE AFFIDABILITÀ L’ARCHETICA DELLA PROGETTAZIONE FFB: Le violazioni dei limiti di servizio e di prestazione sono strettamente collegate con l‟affidabilità strutturale. É importante considerare che gli errori concettuali sono molto difficili da eliminare nella seguente fase dell‟analisi strutturale e solo strategie di intervento umano come l‟istruzione, l‟ambiente di lavoro, la riduzione della complessità, l‟auto-controllo e il controllo esterno possono eliminare gli errori umani grossolani (Tabella 6). Misure facilitative Misure di controllo Istruzione Auto-controllo Ambiente di lavoro Controllo esterno Riduzione della complessità ispezione Selezione del personale Sanzioni penali (o altro) Tabella 6 – Strategie di intervento umano e Fig.23 – Funzione della prestazione umana [Melchers, 1980] In numerosi casi di architettura reale molti disaccordi e un numero notevole di contenziosi derivano da aspettative non realistiche, specialmente in relazione al grado di perfezione ottenibile con un dato budget. Un esempio molto rappresentativo del ruolo dell‟etica applicata alla valutazione delle risorse, spese per una funzione progettuale principale, è quello dei ponti e passerelle pedonali. Un‟interessante ricerca eseguita presso l‟Università di Princeton relativamente al rapporto Etica/Estetica delle costruzioni, presentata da Woodruff and Billington durante il Simposio Internazionale Footbridges 2005 tenuto a Venezia, illustra comparativamente il costo di alcune passerelle pedonali (Tab. 7). Tab. 7 Costi di passerelle pedonali costruite recentemente – Adattato da S.Woodruff and D.Billington [21]. Dalla tabella 7, è possibile osservare la notevole differenza dei costi tra passerelle “convenzionali” e passerelle “innovative”, the question is: How much is too much ? E‟ evidente che la risposta non può essere il “minimo costo” ma, invece, deve essere la ricerca del “massimo valore” ottenibili nell‟ambito delle risorse disponibili. Il valore, eticamente sostenibile, può essere determinato mediante la metodologia dell‟analisi del valore (VA=value analysis) in fase di progettazione. Il VA è dotato di una tecnica operativa che permette di verificare, in termini misurati, il soddisfacimento delle esigenze espresse ed implicite del committente/utilizzatore o utente, dell'entità presa in esame in rapporto alle risorse disponibili. Caratteristiche del metodo AV sono: l'universalità dell'oggetto da valutare, definita entità = idea, progetto, prodotto, servizio, organizzazione o una loro qualsiasi combinazione; l'approccio è basato su attività organizzata di gruppo, interdisciplinare, coordinata da un esperto AV, svolta per conto del committente da esperti di varie discipline e da non esperti (utilizzatore/utente). L'analisi funzionale e la creatività (brain storming), tipiche della tecnica operativa AV, strutturata su cinque fasi., sono indirizzate a simulare un approccio comportamentale teso al raggiungimento di pre-determinati obiettivi. Introducendo l‟analisi del valore si superano i limiti del "design to cost", mera ricerca di riduzione dei costi con il rischio di portare a soluzioni incapaci di garantire il servizio richiesto, e quindi senza corrispondere alle esigenze di tutti gli attori in gioco (stakeholders). Dal punto di vista del committente pubblico o privato il valore di una soluzione progettuale è determinato, per l'essenziale, quando sono fissate le funzioni ed il suo livello di qualità; ciò che conta è che le funzioni siano soddisfacenti (corrispondenti ai requisiti) e che il costo di produzione sia minimo. E‟ così possibile definire l‟indice di Valore (IV), IV Function _ worth Global _ cos t parametro numerico onnicomprensivo che consente di valutare e di confrontare sinteticamente soluzioni progettuali alternative, prodotte nella fase della creatività. IV è definito come rapporto tra l'utilità delle funzioni (function worth) esplicate da una soluzione progettuale per rendere un determinato servizio in un ipotizzato periodo di tempo (vita utile ipotizzata), in un determinato luogo ed in determinate circostanze, stimata dal gruppo AV in termini di "disponibilità a pagare" un determinato importo in moneta per ogni funzione considerata nel momento, nel luogo e nelle circostanze in cui ci si trova ad operare, ed il costo globale da sostenere per poterle esplicare, relativo alle funzioni stesse (function cost o function global cost). Ciò mostra chiaramente che per l'AV il prodotto con il "valore" più elevato è quello che soddisfa le funzioni necessarie ad un costo minimo. L'espressione mette altresì in evidenza le linee d'azione dell'AV: in primo luogo un'azione incentrata sulle funzioni, le quali saranno oggetto di studio e di esame critico, quindi un'azione imperniata sui costi e, infine, l'ottimizzazione dei due fattori. Il concetto di funzione, che costituisce la ragione per cui il progetto è stato realizzato, definisce ciò che è necessario e sufficiente. Le funzioni hanno talvolta un carattere relativo e possono, per uno stesso progettorealizzazione, risultare sensibilmente differenti da un committente all'altro (l'automobile, per esempio, può essere percepita da una persona essenzialmente come un mezzo di trasporto, da un'altra come "simbolo di status»). Distingueremo due ordini di funzioni: da una parte, le funzioni di servizio del progetto (ossia quelle che soddisfano direttamente il bisogno dell'utente); nell'ambito delle funzioni di servizio distingueremo ancora: le funzioni d'uso (per un ponte:permettere di andare da A a B), le funzioni di stima (associata ad un plus valore di qualità: il fatto che il ponte sia un simbolo di un luogo o abbia un valore artistico aggiunto); dall'altra, le funzioni tecniche degli elementi del progetto: insiemi, sottoinsiemi, parti elementari (illuminazione, limitazione di produzione, trasporto e montaggio; tipologia spartitraffico;ecc.). L‟indice di valore è di notevole aiuto per l‟attività di “Decision making” specialmente da parte del committente politico-pubblico permettendo di valutare comparativamente i progetti e le realizzazioni in accordo con l‟etica della responsabilità ( sostenibilità); una matrice di responsabilità permette di associare le componenti di valutazione identificando l‟indirizzo decisionale. La valutazione equilibrata delle tre componenti funzionali fu (funzione d‟uso; fs (funzione di stima) e ft (specifiche tecniche) identifica la qualità dell‟opera. Particolare attenzione alla componente fs deve essere prestata nel caso della Free-FormArchitecture, valutazione spesso considerata implicita dal cliente affidandosi, per “chiara fama”, alle Archistar del momento. Il Value Analysis può evitare, per esempio, assegnando valori negativi alla funzione di stima fs, alcuni progetti dannosi per l‟ambiente (valore di stima del genius loci) come è possibile osservare nella fig.24 “..un ponte a travate che per nulla rispetta l‟ambiente circostante, proprio vicino ad un ponte di pietra che rispetta le proporzioni e che risale al tempo dei Romani” [22]. Fig.24 Con o senza la funzione “genius loci” ? Altri fattori di intervento umano, volti a ridurre l‟errore umano dalla progettazione alla costruzione, sono i metodi formalizzati della Garanzia della Qualità (QA). La QA tiene conto della necessità di soddisfare le esigenze di sicurezza strutturale, idoneità all‟uso e durevolezza attraverso l‟elaborazione di un “piano di sicurezza”. Le procedure di QA includono. a) corretta definizione delle funzioni; b) definizione dei compiti, delle responsabilità e dei doveri; c) adeguato flusso di informazioni; d) piani di controllo e schede di controllo; e) documentazione dei rischi accettati e piano di supervisione; f) ispezione e piano di manutenzione; g) istruzioni per l‟uso. Un pericolo reale è che l‟eccessiva formalizzazione della QA, nata per articoli tangibili e non adatta a procedure di controllo concettuali intangibili, possa portare ad un‟inaccettabile e autolesionistica degenerazione del processo progettuale in una specie di ingegneria e gestione burocratica Kafkiana. Menzione di questi fenomeni viene fatta da Carper (1996) in “Construction Pathology in the United States” [23]: “molti problemi e incidenti che si ripetono avvengono non a causa di una mancanza di informazioni tecniche, bensì a causa di errori procedurali e di difficoltà a comunicare e utilizzare le informazioni disponibili”. Un importante contributo a proposito è stato fornito dal Simposio Internazionale sulla “Progettazione Concettuale delle Strutture” organizzato da IASS [24]. 8. CONCLUSIONI Il Free-Form-Design rappresenta una sfida per gli architetti e gli ingegneri ma, dopo le prime impressionanti realizzazioni, le ripercussioni etiche ed estetiche dell‟imponente “moda” degli FFB sul contesto sociale devono essere considerate con attenzione, evitando di incoraggiare la tendenza a vedere l‟innovazione, di qualsiasi tipo essa possa essere, come una cosa positiva per il solo fatto di essere innovativa, indipendentemente dai suoi effettivi meriti o il suo contributo al sapere. Dal punto di vista strutturale, al fine garantire il livello di affidabilità richiesto, la progettazione e la costruzione di morfologie strutturali libere di tipo FFB necessitano di un‟esperienza specifica. Si raccomanda inoltre l‟Analisi del Valore, anche nello stadio preliminare della progettazione, al fine di trovare la soluzione più idonea e compatibile sulla base del function worth atteso. 9. BIBLIOGRAFIA [1] P. Pozzati: The problem of ethics and responsibility in relation to technological innovations, (discorso inaugurale all‟apertura del 900simo Anno Accademico dell‟Università di Bologna, 1987), “Alma Mater Studiorum”, 1988. [2] N. de Moisset, D. de Espanes: Diseňar con la estructura, Ingreso, RA, 2002. [3] H. Jonas: Il principio responsabilità,Einaudi, 1990. [4] R.E. Melchers: Structural reliability, Elley Horwood ltd. 1987. [5 ] K. Carper: Lessons architects can learn from failures, Structural Failures and Reliability of Civil Structures, Venezia, 6-7 Dicembre 2001 [6] M. Filler: The New York Review of books, Vol. 52, number 20, Dicembre 2005. [7].A.J. Bignoli, Interaction between ethics and engineering, The Plan, n°3,2003 [8] M. 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