Secondo trimestre 2012 – N. 2 - Parrocchia San Quirico Biogno

Transcript

Secondo trimestre 2012 – N. 2 - Parrocchia San Quirico Biogno

Secondo trimestre 2012 – N. 2
Parrocchia Cattolica di San Quirico
In Biogno-Breganzona
Chiesa parrocchiale San Quirico: Via alla Chiesa di Biogno
Chiesa comparrocchiale della Trasfigurazione del Signore: Via Polar 35
Oratorio San Sebastiano: Via Polar, di fronte alla posta
Nuova casa parrocchiale (lato destro della nuova chiesa): Via Polar 35
Parroco don Fiorenzo Maritan
telefono casa: 091 950 83 20
natel:
076 454 97 94
e-mail:
[email protected]
sito web:
www.parrocchiabreganzona.ch
Sacerdote residente:
don Ilario Bernasconi, Via alla Chiesa di Biogno 10
telefono:
091 966 13 82
Avvertenza
➣ È per ragioni di praticità che questo Bollettino
viene distribuito a tutti i fuochi di Breganzona.
Ci scusiamo con coloro che non fossero interessati a
riceverlo e confidiamo nella loro comprensione.
2
Un saluto e una stretta di mano a tutti voi!
Carissimi amici,
siamo giunti anche quest’anno al termine delle varie
attività proposte nella nostra comunità parrocchiale. Il
primo pensiero è di gratitudine nei confronti di quanti
hanno collaborato, spendendo tempo ed energie, perché nella comunità stessa ci si sentisse come a casa.
Grazie di vero cuore! Oltre a questo, non posso proseguire senza rileggere quanto è stato fatto e senza
dimenticare quanto mi era stato detto all’inizio, alla presentazione del calendario delle attività proposte. Un’espressione abbastanza comune era stata: - Quanta
roba! Ma ce la farai? Ce la faremo? È proprio necessario? È troppo! - Certamente queste esternazioni lasciavano intendere con chiarezza i diversi modi di vedere
le cose. Mi domando: - Questo “è troppo”, è perché non siamo abituati? È perché gli altri non lo fanno? È perché abbiamo tante altre cose da fare? È perché
non possiamo mica essere sempre in chiesa?”. Questo “troppo” potrebbe essere
frainteso se le varie proposte ci fossero buttate addosso come se noi tutti dovessimo fare tutto e sempre. Fra i tanti miei difetti, credo di avere forse un pregio: ho
sempre cercato di “condividere per coinvolgere”, affinché quanto veniva proposto non fosse la “palla al piede” che toglie quella libertà, quella spontaneità che
ci deve caratterizzare in una vita di parrocchia. È vero, quando si è in pochi si
deve fare un po’ tutto e un po’ di tutto. Ma dobbiamo sempre renderci conto che
se quel tutto lo facciamo al servizio del Signore, Lui ci metterà accanto altri che,
entusiasmati dalla nostra o altrui generosità, si sentiranno coinvolti a entrare nel
cerchio perché stimolati a scoprire i doni, i “carismi” che loro stessi possiedono.
Carismi che per tanto tempo sono rimasti lì come assopiti, in disparte, spettatori,
con la giustificazione del “tanto ci sono loro”. Sarà in questo confronto che la
comunità acquisterà vita: comunità che celebra, comunità che serve, comunità
che vive nell’allegria, nella riscoperta di cose sempre nuove, che non si arena in
quel “si è sempre fatto così”. Il Signore ci farà maturare, anche se non facciamo
parte di un cammino e di una realtà particolari (non è una critica ai vari gruppi o movimenti ecclesiali, sempre validi!). Dobbiamo scoprire la positività della
nostra appartenenza alla parrocchia nella sua spiritualità, nel suo modo di agire
e di accogliere, di ascoltare e di pregare perché la parrocchia è “nostra”, non del
prete. Non è il “locale” che mi serve quando ne ho bisogno per festeggiare o per
ritrovarsi, ma la parrocchia è “casa mia”. Perché le mura non diventino oggetto di
utilizzo, ma rifugio per stare con..., insieme.
Chiedo con tutto il cuore al Signore che questo possa avvenire, giorno per giorno, in mezzo a noi: allora non sarà una parrocchia che “fa”, ma una comunità che
“vive”. Forza, mostriamo il nostro coraggio, lo dico a me stesso e lo dico a tutti
voi fratelli che leggete queste righe, perché solo così potremo capire che Gesù
è in mezzo a noi, è uno di noi, è tutto in tutti, perché noi tutti insieme possiamo
sentirci “corpo”, cioè “chiesa”, popolo di battezzati che vive alla luce di un solo
battesimo, di un solo Dio che è Padre di tutti, è presente in tutti. Grazie perché in
questo progetto di vita non mi sentirò mai solo se potrò stringere una mano non
a degli estranei, ma a dei fratelli con i quali percorrere la strada della fede.
don Fiorenzo Maritan
3
Un Pensiero di Papa Paolo VI
AMA LA TUA PARROCCHIA
Collabora, prega e soffri per la tua parrocchia, perché devi considerarla come una madre alla quale la
Provvidenza ti ha affidato: chiedi a Dio che sia casa
di famiglia, fraterna ed accogliente, casa aperta
a tutti e al servizio di tutti. Da’ il tuo contributo di
azione perché questo si realizzi in pienezza. Collabora, prega e soffri perché la tua parrocchia sia una
vera comunità di fede: rispetta i parroci, anche se
avessero mille difetti, sono i delegati di Cristo per
te. Guardali con l’occhio della fede, non accentuare
i loro difetti, non giudicare con troppa facilità le loro
miserie. Prenditi carico dei loro bisogni, prega ogni
giorno per loro. Collabora, prega, soffri perché la tua
parrocchia sia una vera comunità eucaristica: che
l’Eucarestia sia “radice viva del suo edificarsi”, non una radice secca, senza
vita. Partecipa alle Eucarestie, con tutte le tue forze. Godi e sottolinea con tutti
tutte le cose belle della tua parrocchia. Non macchiarti mai la lingua accanendoti contro l’inerzia della tua parrocchia, invece rimboccati le maniche per fare
tutto quello che ti viene richiesto. Ricordati: i pettegolezzi, le ambizioni, la voglia
di primeggiare, le rivalità sono parassiti della vita parrocchiale, detestali, combattili, non tollerarli mai!
La legge fondamentale del servizio è l’umiltà: non imporre le tue idee, non avere
ambizioni, servi nell’umiltà. E accetta anche di essere messo da parte, se il
bene di tutti, ad un certo momento, lo richiede. Solo, non incrociare le braccia,
buttati invece nel lavoro più antipatico e più schivato da tutti e non ti salti in
mente di fondare un partito di opposizione. Se i parroci sono possessivi e non
lasciano fare, non farne un dramma: la parrocchia non va a fondo per questo.
Ci sono sempre settori dove qualche vecchio parroco ti lascia piena libertà di
azione: la preghiera, i poveri, i malati, le persone sole ed emarginate, basterebbe fossero vivi questi settori e la parrocchia diventerebbe viva. La preghiera, poi, nessuno te la condiziona e te la può togliere. Ricordati bene che, con
l’umiltà e la carità, si può dire qualunque verità in parrocchia. Spesso è l’arroganza e la presunzione che ferma ogni passo ed alza i muri. La mancanza di
pazienza, qualche volta, crea il rigetto delle migliori iniziative.
Quando le cose non vanno, prova a puntare il dito contro te stesso, invece di
puntarlo contro i parroci e contro le situazioni. Hai le tue responsabilità, hai i
tuoi precisi doveri: se hai il coraggio di un’autocritica, severa e schietta, forse
avrai una luce maggiore sui limiti degli altri. Se la parrocchia fa pietà, la colpa
è anche tua: basta un pugno di gente volenterosa a fare una rivoluzione, basta
un gruppo di gente decisa a tutto a dare un volto nuovo ad una parrocchia. E
prega incessantemente per la santità dei tuoi sacerdoti, sono i sacerdoti santi
la ricchezza più straordinaria delle nostre parrocchie, sono i sacerdoti santi la
salvezza dei nostri giovani.
4
Il Pensiero del
nostro Vescovo
Sabato 26 maggio, vigilia di Pentecoste, il nostro
Vescovo ha celebrato il sacramento della Cresima al
mattino (II media) e nel pomeriggio (III media) nella
nostra chiesa della Trasfigurazione.
Riportiamo un’ampia sintesi della sua omelia.
Cari ragazzi e ragazze che ricevete la Cresima, come lo
Spirito Santo ci fa incontrare Gesù?
Innanzitutto “dove due o tre sono riuniti nel mio nome,
io sono in mezzo a loro”, dice Gesù. Allora sbaglio se
dico che possiamo trovarlo innanzitutto nelle nostre
famiglie? I vostri genitori non si sono sposati nel nome di Gesù, non hanno cercato con le loro parole ed i loro esempi di farvi conoscere Gesù, di raccontarvi di
lui, di farvi crescere con lui? Gesù lo incontriamo nelle nostre famiglie. Genitori,
padrini e madrine, siete consapevoli di questo impegno? Del dovere di far conoscere Gesù ai vostri ragazzi, di aiutarli a crescere con lui che è la via, la verità e la
vita?
Poi Gesù lo incontriamo nella grande famiglia della Comunità cristiana che è la
Chiesa, per voi è la parrocchia. Gesù è qui, oggi, adesso in mezzo a noi; è nel
suo nome che ci siamo radunati per ascoltare la sua parola, ricevere il dono del
suo Spirito, spezzare il pane della vita che lui ci dà. La domanda allora è per
i sacerdoti ed i laici responsabili delle nostre parrocchie: siete consapevoli del
dovere di accompagnare questi ragazzi nel loro cammino di maturazione oppure
dopo la cresima li abbandoniamo e pretendiamo che si arrangino da soli?
Lo incontriamo nella sua Parola, in quel messaggio gioioso che è l’Evangelo, la
Scrittura Santa, la narrazione della storia della salvezza, delle grandi opere che il
Signore ha compiuto per noi. Lo conoscete il Vangelo? Lo leggete, vi confrontate con quello che Gesù ha detto e fatto per noi? Vi ricordate che a scuola viene
offerto un corso di insegnamento religioso? Lo frequentate, sapete restarvi fedeli
magari andando controcorrente?
Incontriamo Gesù nei segni sacri, nell’acqua del Battesimo, nell’olio profumato
della Cresima, nel pane consacrato dell’altare, nei sacramenti del perdono, dell’amore, del conforto e dell’Ordine sacro. Gesù lo incontri nei Sacramenti, segni vivi
della sua presenza, lo incontri nella preghiera come lui ci ha insegnato, e nella
preghiera della Chiesa che organizza durante l’anno il ricordo, la memoria, la
celebrazione degli eventi più importanti della vita di Gesù. Natale, Pasqua, Pentecoste, Avvento, Quaresima e tutte le feste dell’anno liturgico sono occasioni
5
per incontrare Gesù. Sai essere fedele alla Messa festiva? È lì che rivivi l’incontro
settimanale col Signore risorto e vivente per te, per ciascuno di noi. È lì che si
consolida la comunità cristiana.
Gesù lo incontri nei santi, cioè negli uomini e nelle donne che più hanno cercato di assomigliare a lui, di imitarne gli esempi e le virtù, le azioni e gli eroismi, la
generosità e il sacrificio. Impara a conoscere e a seguire i santi, anche quelli di
casa nostra, del nostro tempo e troverai Gesù.
Gesù lo incontri in ogni uomo e donna che tu cerchi di amare, incontrare, servire,
aiutare. Lo dice lui: tutto quello che avete fatto a uno di questi fratelli più piccoli, l’avete fatto a me. Allora aiutando i poveri, i semplici, i bisognosi, quelli che
hanno fame e sete, sono malati, nudi, prigionieri, incontriamo Gesù. Lo incontriamo nell’uomo, non nel denaro, nelle cose, nella carriera.
Gesù oggi lo incontri nello Spirito Santo che sono venuto a invocare su di te. Lo
dice ancora lui: quando sarò tornato al Padre, vi manderò un “altro” Paraclito.
Perché altro? Perché il primo Paraclito è lui, Gesù, che oggi vi manda un altro
Paraclito che è il suo Santo Spirito. E Paraclito vuol dire difensore, il chiamato
vicino, a difesa, a protezione.
Oggi, adesso con il dono dello Spirito Santo, tu incontri Gesù, perché è lui che ti
manda il suo Spirito, affinché non abbia a sentirti solo, non abbia a temere niente,
non ti lasci vincere dallo scoraggiamento e dalla delusione, ma assieme a tutti
i cristiani continui ad essere felice, contento, nella gioia di sapere che con noi
cammina il Signore Gesù nel suo Spirito per condurci con lui nel suo Paradiso.
+ Pier Giacomo Grampa - Vescovo di Lugano
II media
III media
6
Il Consiglio parrocchiale informa
7
TRENTESIMO DI SACERDOZIO
DI DON FIORENZO
In occasione del trentesimo di sacerdozio del nostro parroco, domenica 29
aprile il presidente del Consiglio parrocchiale Angelo Torreggiani si è rivolto ai
partecipanti alla santa messa – che celebrava anche gli anniversari di matrimonio – con le parole che, volentieri, pubblichiamo.
Cari fedeli,
oggi è una giornata che ricorderemo a lungo, una giornata di
grande gioia.
Consentitemi dapprima di complimentarmi con le coppie che
hanno voluto ricordare con la
comunità di Biogno-Breganzona il loro anniversario di nozze.
Sta diventando una bella tradizione, e sono certo che, anche
in futuro, saranno in molti ad
esprimere con questa partecipazione il valore della famiglia,
intesa come elemento fondamentale del vivere cristiano e civile. Oggi abbiamo anche il piacere di festeggiare l’anniversario di apostolato di due sorelle molto vicine alla nostra comunità:
suor Praxedes e suor Elizabeth, che hanno pronunciato i voti 25 anni or sono. A
loro esprimo l’augurio che continuino ad arricchirci con la loro assidua presenza.
Ma – e non me ne vogliano gli sposi e le sorelle festeggiate – oggi la nostra grande gioia è tale soprattutto perché il nostro parroco, don Fiorenzo, ricorda i suoi
30 anni di sacerdozio.
Don Fiorenzo fu infatti ordinato il 3 luglio del 1982 e, il giorno seguente, disse la
sua prima messa. Il Consiglio parrocchiale è convinto di interpretare i sentimenti
di tutti voi nell’esprimere a don Fiorenzo un sentito ringraziamento.
Grazie, caro don, per la dedizione, la disponibilità, l’entusiasmo e la concretezza
del tuo operare.
Grazie, caro don, per la schiettezza con cui esprimi il tuo pensiero, per la forza
con cui ci pungoli nel ricordarci cosa veramente significhi essere cristiani.
Grazie per la pazienza – invero non sempre evidente – con cui affronti i rapporti
con le componenti della tua parrocchia.
Sappiamo che, quest’anno, festeggerai anche i 60 anni di età ma abbiamo
la sensazione che l’anniversario di sacerdozio sia, per te, molto ma molto più
importante. Nel sacerdozio stai mettendo tutto il tuo cuore e tutte le tue energie.
La speranza, oseremmo dire la certezza di tutti noi è che si possano festeggiare
altri tuoi anniversari, senza por limite alcuno alla Provvidenza, perché, se proviamo a immaginarci fra chissà quanti anni, siamo felici di immaginarci, qua in chiesa, con te, ascoltando, magari con commozione, una delle tue magistrali omelie.
8
MOMENTI DI VITA DELLA PARROCCHIA
PREGHIAMO PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI
La settimana dal 18 al 25 gennaio
è stata dedicata alla preghiera per
l’unità dei cristiani e la parrocchia
ha vissuto diversi momenti voluti
per migliorare il dialogo fra le varie
chiese.
In particolare, padre Mihai Margineanu e padre Mihai Mesesan, della Chiesa
ortodossa-rumena, hanno animato una catechesi serale, una veglia di preghiera e la visita ai bambini del catechismo. Il risultato di queste iniziative, volute
dal nostro parroco, è positivo nella misura in cui le stesse ci hanno permesso di
conoscere le realtà dei fratelli ortodossi-rumeni.
Ma la settimana di preghiera la dobbiamo considerare terminata unicamente
dal punto di vista del calendario. In realtà, l’unità dei cristiani deve continuare a
far parte delle intenzioni delle nostre preghiere.
“Negli ultimi anni e decenni abbiamo un po’ perso di vista l’obiettivo del movimento ecumenico. Le Chiese e le comunità ecclesiali faticano a perseguire la
stessa meta: credo sia necessario tornare a riflettere e chiedersi, nuovamente,
quali siano realmente gli obiettivi”. A dichiararlo è stato il cardinale Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani.
Il cammino è quindi ancora lungo, ma lo splendore di ciò che, da sempre, accomuna le chiese cristiane è viva luce di vita. Non seguire il cammino indicatoci
da questa luce sarebbe un favoloso spreco.
red.
9
LA MADONNA PELLEGRINA A LUGANO
Prima di essere definitivamente collocata - a restauri ultimati - nella basilica di Orselina, la Madonna del Sasso
ha visitato tutti i vicariati della diocesi. Lugano l’ha ospitata dall’11 al 18 marzo nella basilica del Sacro Cuore
e la nostra parrocchia le ha reso omaggio avendo parte
attiva in tutto quanto organizzato dalla curia vescovile.
La sera di domenica, la veglia di accoglienza è stata vissuta da numerosi breganzonesi che, accompagnati da
don Fiorenzo, son scesi a piedi fino a Molino Nuovo. E
la discesa si è ripetuta lunedì, in occasione della messa
dedicata ai fedeli della zona pastorale Collina; zona che
comprende, oltre alla nostra, le parrocchie di Gentilino,
Agra, Muzzano e Sorengo.
La celebrazione eucaristica con il conferimento del
sacramento dell’ Unzione è stata vissuta con particolare intensità; così come
le giornate di mercoledì e di giovedì, dedicate ai bambini, ai ragazzi, ai
coniugi e ai fidanzati.
L’intensa settimana si è conclusa con la giornata penitenziale di venerdì, quella di sabato, dedicata ai giovani e con la solenne celebrazione domenicale
presieduta dal Vescovo Pier Giacomo Grampa.
red.
Vergine Maria, come noi pellegrina…
Madre della speranza, germogliata sulla Roccia,
tu visiti i nostri cuori e noi veniamo a te,
pellegrini nel tempo e nella storia,
per affidarti il nostro cammino seminato di dubbi e speranze,
sofferenze e progetti, delusioni ed attese.
Madre di bontà, forza e tenerezza,
come noi pellegrina da Nazareth al Calvario,
accogli la nostra preghiera e il nostro silenzio,
sostieni il nostro passo, dona luce al nostro cuore,
fino all’alba della risurrezione nell’Amore infinito del Padre.
Amen.
Gianni Ballabio
10
24 marzo 2012: FESTA DEL PERDONO
La prima Confessione dei nostri figli quest’anno è stata vestita di festa, con un
pomeriggio dedicato non solo ai bambini ma anche alle loro famiglie.
Il pomeriggio si è aperto con una breve celebrazione comune nella bella chiesa
della Trasfigurazione che ha permesso di introdurre e ricordare a grandi e piccoli il senso del sacramento della Confessione o, meglio, del Perdono. Perché,
come sottolineato da don Fiorenzo, decisivo non è l’”elenco” dei peccati che
noi raccontiamo al sacerdote, bensì il Perdono che attraverso di lui riceviamo.
Successivamente i bambini sono rimasti in chiesa per vivere la loro Prima Confessione. Mentre i ragazzi compivano questo passo, i genitori hanno partecipato a un breve incontro con un prete che con l’ausilio di alcuni filmati ha portato
degli interessanti spunti sul tema del Perdono.
Siamo contenti di aver potuto condividere in modo attivo questo momento
importante nella crescita di nostro figlio.
Commovente é stato pure il momento nel quale ci siamo riuniti. Vedere arrivare i sacerdoti seguiti da tutti i bambini sorridenti con in mano un palloncino a
forma di cuore. Cuori leggeri, puri che tutti insieme s ono saliti verso il Signore.
Dopo un’allegra merenda nel salone parrocchiale, la giornata si é conclusa con
la Santa Messa, durante la quale qualcuno ha desiderato esprimere le emozioni
provate affermando che “... ora mi sento più pulito!” o che “all’inizio avevo un
po’ di paura, ma poi mi sentivo bene e ho capito che non ce n’era bisogno!”.
È questo l’insegnamento importante che attraverso i nostri figli dovremmo
fare nostro. Vedere con che gioia e semplicità essi si sono avvicinati a questo
Sacramento ci deve far riflettere e far capire che non deve essere un momento
di timore, ansia o vergogna, ma appunto una Festa perché il Signore, Lui, ci
perdona sempre.
Anche per questo motivo troviamo molto bello il titolo che è stato scelto; il centro di questa giornata è proprio la consapevolezza del Perdono che si riceve, ed
è giusto che sia una Festa!
Manuela e Martino
11
FESTA DEL PERDONO
Sabato, 24 marzo i bambini di III elementare, hanno ricevuto il Sacramento del
Perdono (prima Confessione).
Durante il cammino di preparazione, i bambini hanno iniziato ad imparare cosa
significa discernere il bene e il male, ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ad
essere dispiaciuti e chiedere perdono. Abbiamo riflettuto insieme, su come si
compie una scelta d’amore, su come vivere seguendo i dieci comandamenti,
come fare l’esame di coscienza (guardarsi dentro).
I bambini hanno scoperto che Dio non si stanca mai di perdonarci, ma che dobbiamo essere pentiti per le nostre mancanze, chiedere perdono e che a nostra
volta dobbiamo saper perdonare. I ragazzi sono piccoli, ma i messaggi di bontà
e di amore li percepiscono e li assimilano con entusiasmo.
Hanno affrontato la loro prima confessione con grande emozione, rendendosi
conto che era una “faccenda” personale fra loro e Gesù.
La funzione è iniziata con un canto e alla presenza dei genitori che hanno rinnovato il loro impegno ad educarli nella Fede facendo il segno della croce sulla
fronte dei loro figli. I genitori sono poi scesi nel salone dove un sacerdote li ha
intrattenuti con una catechesi. Dopo un attento esame di coscienza, i bambini
hanno scritto su un foglietto la loro mancanza principale e si sono presentati al
sacerdote per la confessione.
Al termine tutti sono usciti sul piazzale e in un braciere sono stati bruciati tutti i
foglietti con i peccati, come segno che tutte le colpe sono state cancellate.
I bambini hanno quindi ricevuto un palloncino a forma di cuore e sono andati
incontro ai genitori, che li attendevano nell’anfiteatro davanti al salone, per ricevere anche da loro l’abbraccio del perdono. Sono poi stati liberati tutti i palloncini che sono saliti verso un cielo azzurro, liberi e leggeri creando un’atmosfera
di festa e di allegria.
Dopo un’abbondante merenda e una meritata pausa, ci siamo di nuovo recati
tutti insieme in chiesa per la celebrazione della Santa Messa.
Sono stati momenti molto intensi di preghiera e di gioia. I genitori e tutta la
comunità si sono stretti con affetto attorno a questi 32 bambini in festa.
I ragazzi sono piccoli, ma i messaggi di bontà e di amore li percepiscono e li
assimilano con entusiasmo. Non lasciamoli soli ma continuiamo a seguirli su
questo cammino che li porterà a ricevere la Prima Comunione. Aiutiamoli a
seminare cose buone e belle di modo che il male non abbia più spazio.
Terry
12
30 marzo 2012: CENA POVERA E VIA CRUCIS
Venerdì sera c’è stata la
cena povera. Ci sono
andata con la mia famiglia.
Abbiamo invitato anche
la zia Sonia e la nostra
amica Raffaella.
In questi giorni mi sentivo agitata e il mio cuore
era spesso turbato e mi
sentivo sola.
Ero in dubbio se andare o stare al riparo a casa mia, ma poi c’è stato come un
richiamo e ho pensato che sarebbe stato un peccato rinunciare all’invito di don
Fiorenzo. Stare insieme, pregare e cenare con tutte quelle persone che mi
conoscono e mi chiedono come sto, è stato bellissimo. Dopo la cena abbiamo
portato la croce nelle strade del paese pregando e cantando.
Sentire la voce forte e sicura di don Fiorenzo nell’altoparlante mi dava forza e
sicurezza; era come seguire il pastore che ti porta alla salvezza.
Sentivo il dolore e pensavo a quanto ha sofferto Gesù per la cattiveria degli
uomini.
Mi sentivo commossa per il bene che ci ha voluto andando sulla croce per salvarci dai nostri peccati.
A volte faccio fatica ad accettarmi e amarmi, mi viene la tentazione di chiudermi in me stessa e non riesco neanche a salutare le persone. Mi sento separata
persino dagli amici anche se so che non è così. Dopo questa sera mi sono
sentita in pace e ho potuto dormire tranquilla. Al risveglio ero serena e guardando il cielo azzurro e la splendida giornata ho sentito quanto mi vuole bene il
Signore, mi ha
dato un buon
pastore e tanti
fratelli e ha
fatto nascere
una bellissima
chiesa proprio accanto
a casa mia
dove posso
andare ogni
volta che sono
in difficoltà e
ho bisogno
di sentirmi al
sicuro.
Sara
13
TEMPO DI PASQUA
1º aprile 2012: DOMENICA DELLE PALME
La celebrazione che ricorda l’entrata di Gesù a Gerusalemme, dove sarebbe
poi stato crocifisso, è stata vissuta con grande partecipazione.
Don Fiorenzo, accompagnato da
don Ilario, ha dapprima benedetto
gli ulivi che la generosità e l’impegno di numerose persone avevano procurato malgrado il freddo
invernale avesse rovinato molti
alberi.
I fedeli son poi entrati in chiesa e hanno ascoltato la Passione
secondo Marco. Nella breve omelia che ha seguito la lettura, don
Fiorenzo ha ribadito, con forza e grande convinzione, che la nostra fede deve
essere entusiasta, viva, gioiosa. Non dobbiamo fermarci
all’immagine del Cristo crocifisso ma portare nel nostro
cuore e nel nostro essere
cristiani la vivida luce della
risurrezione. Quello che porta
alla crocifissione e al sepolcro è un cammino necessario ma transitorio. L’arrivo è
la gioia della risurrezione che
sta nella frase “… è risorto,
non è più qui ….” .
14
GIOVEDÌ SANTO:
CENA DEL SIGNORE
La messa è finita da tempo ma molti stanno ancora pregando
davanti all’altare della riposizione. Nella penombra, in silenzio,
portano al Signore le loro intenzioni ed ascoltano ciò che Egli
dice al loro cuore.
In quegli stessi momenti, sia nelle più sontuose cattedrali sia
nelle chiese più discoste, milioni di persone dicono al Signore
le proprie ansie, i propri dolori, le proprie attese ed ascoltano
una risposta che a nessuno vien fatta mancare. Poi, rientreranno
tutti nelle quotidiane tribolazioni e continueranno, con pazienza
e tenacia, a cercare di fare le cose giuste. Dopo aver ascoltato
il Signore, ognuno sa perfettamente quali siano le cose giuste;
prima fra tutte, come ha sottolineato don Fiorenzo nella sua
predica, il servizio agli altri; servizio che è semplice ma infinito segno d’amore.
Silenzio, ascolto, universalità e servizio; questi i tratti dominanti della
celebrazione del giovedì Santo.
Silenzio e ascolto: da parte di tutti e
soprattutto dei più piccoli, malgrado l’ora tarda. Universalità: perché la
luna che illuminava il sagrato della
nostra chiesa faceva risplendere tutti
i sagrati del mondo. Servizio: perché,
come altrimenti fattivamente testimoniare l’amore per i fratelli? Servizio:
come quello di Gesù che lava i piedi
agli apostoli; come quello di tutti i
preti del mondo che da duemila anni vivono per servire i giusti ma, soprattutto,
chi del loro servizio ha bisogno. Servizio: come quello delle catechiste, della
corale, dei chierichetti, di tutti quelli che “danno una mano”. Servizio: come
quello di chi ha portato all’altare i doni per l’offertorio. Servizio perché c’è più
gioia nel donare che nell’accettare.
Con la celebrazione del Giovedì Santo abbiamo ricordato
la lavanda dei piedi, l’ultima cena e l’istituzione dell’
Eucarestia.
Adesso la chiesa è vuota; il
tabernacolo aperto e vuoto, i
fiori riposti, le candele spente.
Gesù è stato tradito e consegnato ai suoi carnefici. Vegliamo e preghiamo in attesa della crocifissione.
15
VENERDÌ SANTO
Nell’aria un grande silenzio. Silenzio fatto di stupore e d’attesa. Stupore per quanto accadde oggi, attesa per quanto
accadrà a Pasqua. La crocifissione vissuta e patita come
necessario viatico per la salvezza di tutti quanti crederanno.
La nostra comunità si è ritrovata, alle 3 del pomeriggio, a
San Quirico per vivere il racconto della passione secondo Giovanni, per la recita
della preghiera universale e per adorare il crocifisso dopo la sua ostensione.
Al calar della sera ci siamo
incamminati per la Via Crucis,
percorsa leggendo le medesime meditazioni che, in quegli
stessi momenti, il Papa proponeva al Colosseo di Roma.
I testi sono opera di Danilo e
Annamaria Zanzucchi che,
con i loro 92, rispettivamente
83 anni, 5 figli e 12 nipoti, sulla
famiglia la sanno lunga, anche
perché hanno fondato il movimento Famiglie Nuove che, nel mondo, conta 8oomila aderenti.
Il loro è un richiamo a quanti vivono
una vita di famiglia
– o anche, semplicemente, di relazioni con il prossimo – affinché ogni
momento sia ispirato da ciò che Cristo ci ha insegnato
con la sua testimonianza di ascolto e
servizio a chi ci sta
accanto.
Mentre noi ci apprestavamo a rincasare, sotto le prime gocce di pioggia, a Lugano il Vescovo Pier Giacomo si rivolgeva ai fedeli con queste parole: “Tutto
questo potevamo celebrarlo e viverlo nelle nostre chiese. Invece siamo usciti in
processione perché la nostra fede in Cristo diventi annuncio di speranza per il
mondo; perché il mondo veda che non é abbandonato, non é senza senso il suo
lottare ed il suo soffrire.”
Questo il messaggio che abbiamo fatto nostro lungo le Vie Crucis delle settimane
di Quaresima, in attesa del grande annuncio della domenica di Pasqua.
16
SABATO SANTO E DOMENICA:
LA RISURREZIONE
La veglia è iniziata sul sagrato della chiesa
con la benedizione del fuoco dal quale don
Fiorenzo ha tratto una scintilla per accendere il cero pasquale che ha poi portato nella
chiesa, buia, e con la cui fiamma sono state
illuminate le candele portate dai fedeli. Si è
così propagata la luce, che simboleggia il diffondersi della luce di Cristo.
Don Fiorenzo, all’ambone, ha allora intonato il lungo, poeticissimo EXULTET, il solenne inno che viene cantato in occasione della
risurrezione di Gesù. Dopo la lettura di brani
tratti dal libro della Genesi, dal libro dell’Esodo, dal libro del profeta Ezechiele e
dalla lettera ai Romani, il Vangelo e la predica.
Don Fiorenzo ci ha
detto che anche
noi siamo fuoco e
che, come fuoco,
dobbiamo essere luce nel mondo,
luce che illumina con la carità.
Ma siamo anche
acqua; acqua che,
come quella del
fonte battesimale,
significa rinascita dalla morte del
peccato. Il parroco ha quindi sottolineato che il mistero della risurrezione è fondamento costitutivo della fede cristiana.
Altri momenti particolarmente significativi della
veglia sono stati l’invocazione dei Santi, il rinnovo delle promesse battesimali e l’aspersione con
l’acqua benedetta.
Le Sante Messe della domenica hanno suggellato in gioia e letizia il cammino che, attraverso la
quaresima, ci ha condotto alla settimana santa,
al Calvario e alla risurrezione.
CRISTO È RISORTO:
È VERAMENTE RISORTO!
Enrico
17
22 aprile 2012:
PRIMA COMUNIONE
Ecco arrivato finalmente il 22 aprile 2012. Dopo aver trascorso l’abituale settimana verde a Nante, con un tempo a
dir poco invernale e fortunatamente rientrati tutti in perfetta
forma, eccoli pronti il sabato mattina per le ultime prove e
la consegna della vestina. Sono pronti per la grande festa,
la loro PRIMA COMUNIONE. Hanno trascorso due anni
di preparazione in cui hanno vissuto momenti intensi e particolari. Innanzitutto
la partecipazione vissuta in prima linea dei momenti importanti dell’anno liturgico: L’AVVENTO e LA QUARESIMA; la mostra sulla vita di Santa Gianna Beretta
Molla, mamma per eccellenza; la bellissima ed intensa FESTA DEL PERDONO
arricchita da una conferenza per i genitori, uno strepitoso concorso di disegno
con premi annessi e una meritata merenda, hanno concluso, con l’abbraccio dei
nostri figli, una giornata ricca di emozioni; il pomeriggio vissuto con lavoretti e
visita alla MADONNA PELLEGRINA in occasione del suo passaggio nella nostra
città e i vari pomeriggi trascorsi nei gruppi con le loro catechiste. Non si può
affermare che il bagaglio ricevuto in questi due anni non sia cospicuo.
Ma eccoci alla fatidica domenica del 22 aprile 2012 iniziata già con il grande
dono del sole per rallegrare ancora di più questa giornata speciale. Ognuno l’ha
sicuramente vissuta a modo
suo, è comunque stata veramente una cerimonia toccante. L’arrivo dei nostri piccoli
in Chiesa in due file separate ognuno con un bellissimo
fiore bianco in mano, segno
della loro purezza che, oggi
viene condivisa con tutta la
comunità. Toccante perché
vissuta CON e PER i bambini,
alla loro portata, con semplicità, delicatezza ed allegria, qualità proprie di una generazione che sta per sbocciare alla vita. I canti coinvolgenti, la capacità di don Fiorenzo di rendere attenti
piccoli e grandi con gesti e parole scaturite spontaneamente, hanno reso tutto
veramente speciale. Un grande grazie per questo dono che arricchisce e unisce
una comunità in cammino e che possa crescere sempre nell’unione fraterna che
solo la fede vera può dare.
Giovanna e Marco
18
29 aprile 2012: FESTA DEGLI ANNIVERSARI
… Un’occasione da non mancare!
La santa Messa domenicale dello scorso 29 aprile è stata dedicata al rinnovo
delle promesse sacerdotali, di vita consacrata e di vita matrimoniale.
Per don Fiorenzo 30 anni di ordinazione sacerdotale! Per Suor Praxedes e Suor
Elizabeth 25 anni di vita consacrata nelle Missionarie Catechiste di S. Teresa di
Gesù Bambino! Per otto coppie di parrocchiani ricorrevano gli anniversari del “Sì,
per sempre”: chi 15, chi 20, chi 35, chi 40, su su fino ai 50 rispettivamente 55 anni
di matrimonio!
L’intera assemblea ha condiviso con i festeggiati lo spirito di lode e di ringraziamento verso Colui che sostiene chi si affida nel proprio specifico cammino vocazionale. Nella sua omelia don Fiorenzo ha accennato alla vocazione matrimoniale come “la” vocazione, dalla quale derivano anche tutte le altre poiché ognuno
nasce da un seno materno. Senza dimenticare la vocazione alla vedovanza e
quella alla vita da celibe/nubile come occasione di donazione al prossimo nella
comunità sociale ed ecclesiale. La chiesa era ornata ed accogliente.
La liturgia, curata nel dettaglio come si fa per le grandi feste, sottolineava lo spirito
di lode e di ringraziamento con canti gioiosi accompagnati da strumenti musicali.
L’offertorio vedeva doni simbolici portati in processione: una pagnotta, del vino,
patena e calice; un bastone (a sostegno nel difficile cammino della vita); una brocca con acqua (simbolo del servizio) e, infine, un mazzo di fiori la cui varietà ricorda
la diversità che contraddistingue le diverse persone, che Dio ama nella loro unicità.
Il coinvolgimento dei festeggiati nella liturgia della Parola e nell’Eucaristia, ricevuta
sotto le due specie.
Dopo la benedizione solenne i nostri pastori, don Fiorenzo e don Ilario, hanno
distribuito il “diploma” e
un dono votivo ai festeggiati, dopo di che tutti
erano invitati per un ricco
aperitivo nel salone sottostante.
Abbiamo vissuto la Festa
degli Anniversari come
un incoraggiamento sulla
lunga marcia della vita:
ognuno secondo il proprio “ordine” di marcia,
ma tutti uniti da una speranza condivisa.
Grazie di cuore ai nostri don Fiorenzo e don Ilario che vegliano sulla parrocchia.
Grazie di cuore a tutte le persone generose che lavorano con dedizione per concretizzare i momenti di festa.
Grazie alle mani creative che realizzano la bancarella dei lavori a maglia, sempre
ricca di variopinti indumenti per grandi e piccoli.
E.M.
19
3 maggio 2012:IN VIA DEI SOMAZZI
C’È UNA STATUETTA
HA QUALCOSA DA DIRCI
Una cosa così non mi era proprio mai capitata.
Dovete sapere che a Lourdes c’è una statua molto simile a me. Solo che è
molto più grande e più importante di me. Sta in una grotta, di fronte a un fiume
bellissimo, e, ogni giorno, migliaia di pellegrini passano a venerarla. Ma addirittura vescovi, cardinali e papi si inginocchiano di fronte a lei. Io, da decenni, me
ne sto qua, in via dei Somazzi e, di fronte
a me, c’è solo un vecchio muro coperto di muschio. Ma sono ugualmente felice perché c’è una signora che non mi
fa mancare un fiore e, di tanto in tanto,
passa qualcuno che per me ha sempre
uno sguardo, una muta preghiera, un
cenno del cuore.
Immaginatevi quindi che sorpresa quando, una sera di maggio verso le otto,
una cinquantina di persone guidate da
don Fiorenzo son venute a dire il rosario
proprio di fronte a me. Ma non è tutto.
Dopo il rosario don Fiorenzo ha addirittura detto messa e tutti l’hanno vissuta
con una partecipazione che era straordinaria. Ma quello che più mi ha commossa è che c’erano anche bambini piccolissimi. E dovevate vedere come erano
attenti! Insomma: a un certo punto ero
così felice che il muro davanti a me pareva volar via e lasciare il mio sguardo libero di abbracciare il lago e i monti, lontano, sempre più lontano, attraverso grandi
pianure, fino a ritrovarmi con la mia sorella di Lourdes e, assieme, ringraziare il
Signore per l’abbraccio d’amore che quei fedeli di Breganzona avevano riservato solo per me.
Poi ho capito che era la prima di alcune messe celebrate nei quartieri di
Breganzona per sottolineare il mese mariano e permettere al parroco di simbolicamente benedire tutte le case e le famiglie del paese. Bene! Mi sa che,
fra un anno, ci rivedremo, e ne sarò altrettanto felice. Nel frattempo, quando vi
capiterà di passare per questa stradina, continuate a non farmi mancare un sorriso. Illuminerà anche il vostro cuore.
Un caro pensiero dalla statuetta di via dei Somazzi.
20
6 maggio 2012: OTILeCUMA
Parola misteriosa? No, è semplicemente il nome dell’associazione che, da Breganzona, sostiene importanti opere missionarie
in Kenia e Guinea Bissau. Domenica 6 maggio Jane Florence e
Tereza, due suore camilliane che operano in Kenia, hanno spiegato ai partecipanti alla messa le attività che svolgono. OTILeCUMA si era presentata già lo scorso anno e dalle suore abbiamo
appreso dell’importanza rivestita dagli aiuti che, in quelle terre,
arrivano da Breganzona. Anche questi sono atti d’amore che davvero meritano
di essere sottolineati, con la certezza che in futuro si intensificheranno. Chi desiderasse maggiori informazioni su OTILeCUMA può rivolgersi a don Fiorenzo che
indicherà le persone di riferimento.
Per parte nostra, pubblichiamo le testimonianze portateci dalle sorelle in modo
che la loro attività venga messa in giusto risalto.
TESTIMONIANZA
Buongiorno a tutti,
ci presentiamo: io mi chiamo suor Jane Florence e sono la superiora delle suore
Camilliane in Kenya, ed io mi chiamo suor Tereza e ci conosciamo già dall’anno
scorso. Sono molto contenta di essere di nuovo tra voi, in questa comunità che
ci sostiene tanto con l’impegno finanziario, le preghiere e la vicinanza che ci testimoniate ogni volta che vi incontriamo.
Allora, come possiamo contraccambiare?
Abbiamo pensato con don Fiorenzo, di portare anche noi la nostra testimonianza
di vita per farvi sapere quanto buono è il Signore con noi, e come nella parabola
del Vangelo di oggi è descritto in modo molto chiaro come la nostra vita (quella
dei tralci) dipenda direttamente dalla vite (Cristo) che non solo ci sostiene ma ci
genera.
Oggi vorremmo riprendere due aspetti della nostra vita di missionarie che riteniamo essere più interessanti per questa comunità. Il primo è nella missione di Wajir
nel nord del Kenya, vicino alla Somalia. Si tratta di un territorio molto povero la cui
popolazione tribale ha aderito alla fede mussulmana. I loro bisogni però sono gli
stessi di tutte le altre creature: hanno bisogno di mangiare, di essere curati quando si ammalano e di essere amati, anche loro di quell’amore che ci ha insegnato
Cristo. Per questa ragione abbiamo risposto di sì alla chiamata del vescovo Paul
Darmanin (maltese) anche se all’inizio la paura e le preoccupazioni di andare in
questo territorio ostile erano umanamente forti. Il nostro carisma di Camilliane è di
prenderci particolare cura dei malati e nelle nostre promesse, oltre alla obbedienza, alla povertà ed alla castità, abbiamo un quarto voto: curare gli ammalati anche
a rischio della nostra stessa vita. Per questa ragione ci siamo affidate a Dio padre
e siamo partite nel gennaio 2007 per servire i fratelli bisognosi. La richiesta che ci
è stata fatta direttamente dal vescovo, è stata quella di cominciare dall’incontro
con le persone e con i loro bisogni, prima di testimoniare la nostra fede.
Ci ha detto di parlare di Dio, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe ma non
di Cristo, e la nostra bella croce rossa, che ci richiama alla nostra promessa e
21
missione, abbiamo dovuto metterla nell’armadio. Abbiamo così dovuto spogliarci
dell’uomo vecchio per seguire Gesù su questa nuova strada e produrre i frutti
(come nel vangelo di oggi) che voleva da noi. All’inizio è stato difficile, la gente
ci guardava male, erano molto sospettosi temendo che andassimo a convertirli,
anche perché avevano già avuto contatti con altre comunità cristiane con le quali
c’erano state forti tensioni; dicevano che i cristiani sono “diavoli” ed avevano insegnato ai loro bambini a tirare i sassi contro questi infedeli per tenerli lontani. La
nostra missione però, di cura al malato, ci ha permesso di entrare in contatto per
una vita privilegiata: quella della sofferenza. Abbiamo così iniziato ad assistere i
primi malati che hanno risposto positivamente, con gratitudine per le cure ricevute, e con ammirazione per il rispetto con il quale ci siamo indirizzati a loro. Questi
pochi però non hanno potuto opporsi alla maggioranza dei loro capi che continuavano in tutti i modi ad ostacolarci.
Per esempio uno degli ambiti in cui ci siamo impegnate era quello dell’assistenza
ai bambini e agli adulti handicappati. Andavo personalmente a prenderli in macchina e più di una volta mi hanno fermata facendomi paura ed insultandomi perché per loro la donna non ha dignità e non può permettersi di guidare un’auto.
La nostra testimonianza è dunque passata attraverso i nostri gesti di carità che
pian pianino hanno conquistato il cuore di molti. Alcuni hanno iniziato ad interessarsi alla nostra fede, chiedendo per esempio chi fosse l’uomo del quadro, ed io
rispondevo che era il mio sposo Gesù. Qualche volta ho ricevuto anche qualche
proposta di matrimonio, alla quale rispondevo che se si fossero fatti cristiani mi
sarei sposata volentieri, ben sapendo che così non avrebbero accettato.
Col tempo le persone che lavorano nel centro di assistenza hanno iniziato a partecipare con noi alle nostre feste (Natale, Pasqua, San Camillo, beata Maria Domenica Barbantini), in uno spirito di condivisone dove la festa iniziava magari con
la lettura di un brano del nostro vangelo e la chiusura con la lettura di uno del
corano o viceversa. Hanno anche capito le ragioni del nostro nubilato, e lo hanno
sempre più rispettato come scelta importante nella nostra vita.
Potrei raccontarvi tantissimi altri aneddoti, anche tanti episodi ancora difficili,
come quando ci ordinano di non uscire dalla casa perché a breve sanno che ci
sarà un attentato, ma non vorrei dilungarmi. In sintesi voglio solo testimoniare che
ho vissuto sulla mia pelle la forza dell’amore caritatevole di Cristo, che muove le
montagne se si ha la fede.
La seconda missione di cui vogliamo parlarvi è quella che sta partendo a Molo.
Per ora, come sapete dall’associazione OTILeCUMA, abbiamo acquistato il terreno, abbiamo edificato la recinzione ed iniziato la coltivazione di frumento per il
sostentamento del personale che inizierà a lavorare. Adesso stiamo costruendo il
pozzo per l’acqua potabile ed abbiamo avviato la progettazione di tutti gli edifici
che ci serviranno per prendere cura anche in questa regione a 150 km da Nairobi,
dei bambini e dei malati della regione.
Anche in questo territorio il bisogno della popolazione è molto alto ed il vescovo
ci ha invitate ad operare la nostra missione in questa regione.
Per concludere, vorrei rispondere alla domanda che don Fiorenzo ci ha fatto l’altro giorno: perché lo fate? Perché abbiamo incontrato Gesù, ci siamo innamorate
di Lui ed abbiamo capito che solo il suo Amore dà significato alla nostra vita. E
oggi Gesù è nei nostri fratelli, amando loro amiamo Lui.
Vi ringraziamo ancora di cuore e vi promettiamo il ricordo nelle nostre preghiere
ed in quelle dei bambini e dei malati di cui ci occupiamo.
22
6 maggio 2012: CONCERTO DEL GRUPPO
MANDOLINISTICO ELIANTE
Per loro è stata una prova generale in vista del concerto del “30º di fondazione”.
Per noi una graditissima sorpresa! Parliamo del concerto che ci ha offerto Il
“Gruppo mandolinistico Eliante di Mendrisio”, domenica 6 maggio.
Il pubblico ha colto la
ricchezza e la passione musicale, ma anche umana, che anima
questi musicisti di
tutte le età nel grande
e generoso sforzo che
richiede la partecipazione ad un gruppo
musicale.
Attraverso il loro ricco programma, e guidati con maestria dal Direttore mo.
Gianluca Fortino ci hanno condotti tra l’aspra natura scozzese, i verdi prati
irlandesi, la misteriosa foresta amazzonica con gighe, musiche popolari e famose arie da film.
Si può proprio dire che hanno portato il sole in questa primavera così bagnata.
Come nasconde il significato del loro nome - “Eliante = girasole” - essi si volgono al calore che suscita la loro musica e che il pubblico di rimando offre loro.
Un pomeriggio che
ha riscaldato i cuori
di tutti noi! Grazie poi
alla generosità di chi
ha preparato una ricca
merenda, la gioia della
musica si è prolungata
in occasione di convivialità.
A.S. per
“La Porta
di Damasco”
23
In 32 alla scoperta di La Salette
e del messaggio mariano al mondo
LE LACRIME DELLA BELLA SIGNORA
Dopo mesi piuttosto
intensi dal punto di vista
professionale, sono partito senza grandi aspettative verso La Salette,
con il solo desiderio di
lasciarmi cullare e sorprendere da ciò che il
programma e la Provvidenza avevano previsto per me e per gli altri
pellegrini – in tutto poco
più di una trentina – provenienti per lo più dalla
Parrocchia di Breganzona ed egregiamente
assistiti da don Fiorenzo per la parte spirituale e da Andrea per la parte organizzativa.
E la prima grande sorpresa non si è fatta attendere quando, al calar della prima
sera, ci siamo trovati immersi nel maestoso silenzio della montagna che nel
1846 è stata teatro di un’apparizione inquietante per i due pastorelli (Massimo
di 11 e Melania di 14 anni) e anche per noi. La Bella Signora (come la chiamarono i ragazzi), in lacrime
per l’indifferenza e il peccato
del mondo di
allora, rivolgeva all’umanità
un drammatico appello alla
conversione e
alla preghiera. Un appello
verbale come
non si era mai
sentito prima,
visto che si trattava della prima
24
apparizione in cui la Madonna affidava un messaggio a due ragazzini non scolarizzati per l’intera comunità e che non può non interpellarci ancora oggi.
Colpisce in particolare la relazione diretta che la Bella Signora evidenzia fra la
lontananza da Dio e la grave carestia (con la conseguente morte di numerosi
bambini sotto i dieci anni) che ha colpito tutta la regione nel corso dell’anno
successivo all’apparizione e che puntualmente si è avverata.
Un inizio col botto, insomma, che ci ha
immersi subito in un clima di preghiera e di
vita fraterna in cui abbiamo avuto l’opportunità di conoscerci meglio e di scoprire ciò
che Dio aveva già compiuto nell’esistenza di
ognuno.
Un percorso che ci ha portati, inoltre, a sbirciare nella vita nascosta dei monaci certosini della Grande Chartreuse (la loro casa
madre) o ad ascoltare la presentazione di una
nuova forma di Comunità religiosa (le Chemin
Neuf, formata da uomini e donne, consacrati,
laici e famiglie) subentrata ai Benedettini nella
gestione della stupenda Abbazia di Hautecombe dove riposano da secoli i membri di
Casa Savoia.
Non sono mancati altri acuti come la visita di Ars dove il Santo Curato, patrono di tutti i sacerdoti, si è consumato per ricondurre a Dio le anime che gli
erano state affidate passando giornate intere in confessionale (fino a 17 ore)
senza mangiare e senza riposarsi.
Infine Margherita Maria Alacoque, un’altra apostola dell’Amore divino a cui
Gesù è apparso – a Paray-le-Monial nel 1675 – rivelando il suo cuore misericordioso ferito dalla
persistente indifferenza e ingratitudine degli
uomini, ha segnato la
conclusione di questo
nostro pellegrinaggio.
Per consolare il Suo
Cuore e per coltivare
la nostra amicizia con
Lui, attraverso Margherita-Maria, Gesù ci
invita a dedicarci maggiormente all’adorazione eucaristica.
r.m.
25
16 maggio 2012: Visita alla mostra
“OGGI DEVO FERMARMI A CASA TUA”
L’Eucaristia, la Grazia di un incontro imprevedibile
Mercoledì 16 maggio siamo andati a visitare
la mostra presso la chiesa di Santa Maria
degli Angioli a Lugano, dal titolo “Oggi
devo fermarmi a casa tua”, l’Eucaristia, la
grazia di un incontro imprevedibile, con don
Fiorenzo e un gruppo di catechiste.
E’ stata un’esperienza veramente straordinaria vedere come davvero quando ascoltiamo il bisogno vero del nostro cuore,
che è quello di sentirci amati, di un amore
infinito e fecondo, che non ci permette
di ripiegarci su noi stessi e sulle nostre
paure, possiamo fare degli incontri che,
come è accaduto per Zaccheo, cambiano la nostra vita. La mostra ci introduceva proprio in questo riconoscimento del nostro bisogno; un bisogno che solo
il Signore può soddisfare con la Sua presenza, che incontriamo nell’Eucaristia
e che ci permette di riconoscerlo nei volti delle persone e in ogni circostanza
della vita, che diventano compagni di cammino.
Il Sacerdote è la nostra guida ed è stato proprio una
grazia poter avere un sacerdote premuroso e generoso come don Fiorenzo che
non perde occasione per
accompagnarci a scoprire
la bellezza dell’incontro con
il Signore nei Sacramenti
ma anche nella quotidianità.
Dopo la visita alla mostra ci
ha invitati a cenare insieme
ed è stato un momento di
comunione dove ho sentito come, attraverso le nostre diversità, testimoniavamo un’unità segno dell’incontro che ci ha reso fratelli. Dove i nostri limiti e fatiche vengono accolti e non sono più ostacolo ad aprirci.
Don Fiorenzo ci ha fatto anche una sorpresa: una torta bellissima oltre che ottima. Alla mia domanda: “ma chi festeggiamo?” lui ha risposto: “L’Ascensione”.
Grazie don Fiorenzo per come ci richiami e ci aiuti a vivere l’essenziale della
vita e ci fai sentire parte di una comunità in cammino che festeggia il Signore
presente tra noi; il Signore asceso che non ci ha lasciati orfani.
Patrizia
26
Orario Sante Messe
e
Celebrazioni liturgiche
(giugno – luglio – agosto)
Sabato e vigilia di feste:ore 17.30 Chiesa della Trasfigurazione del Signore
Domenica e giorni festivi:ore 09.00 Chiesa parrocchiale di San Quirico
ore 10.30 Chiesa della Trasfigurazione del Signore
(dal 2 settembre riprenderà la S. Messa delle
ore 18.00 Oratorio di San Sebastiano)
Messe feriali:ore 08.30 (lunedì, martedì, giovedì e venerdì)
Chiesa della Trasfigurazione del Signore
ore 08.30 (mercoledì) Oratorio di San Sebastiano
(dal 5 settembre mercoledì riprenderà alle ore 17.30)
(dal 6 settembre giovedì riprenderà il Rosario e S. Messa delle mamme alle ore 9.00. Chiesa Trasfigurazione)
Confessioni:
Chiesa della Trasfigurazione del Signore:
sabato dalle ore 16.30 alle ore 17.15
Adorazione eucaristica: Riprenderà nel primo venerdì di settembre
Adorazione e
lode vespertina:
Riprenderà nella prima domenica di settembre
Battesimi:
Previo contatto con il Parroco, si celebrano unicamente
– la prima domenica del mese alle ore 15.30 a San Quirico
– la seconda domenica del mese alle ore 10.30
Trasfigurazione – durante la S. Messa e
– la terza domenica del mese alle ore 15.30 Trasfigurazione
N.B.: è auspicabile che per quanto riguarda il giorno e gli orari dei battesimi, ci
si attenga a quanto sopra indicato. Per la scelta del padrino e della madrina si tenga presente che devono essere persone idonee, cioè battezzate
e cresimate e che dimostrino una chiara convinzione di fede cristiana.
27
Date importanti nel periodo estivo
LUGLIO
sabato 21ore 10.00-11.30 catechesi battesimale
AGOSTO
mercoledì 1 Appuntamento sul passo del San Gottardo con Mons. Vescovo
(all’albo parrocchiale l’organizzazione della trasferta)
sabato 4ore 10.00-11.30 catechesi battesimale
martedì 14 ore 17.30 S. Messa festiva dell’Assunzione B.V. Maria –
Trasfigurazione
mercoledì 15 Assunzione della B.V. Maria
ore 9.00 S. Messa – San Quirico
ore 10.30 S. Messa - Trasfigurazione
domenica 26 la comunità parrocchiale si ritrova in festa a RONA per i 100 anni
di costruzione della casa (segue programma)
IMPORTANTE
(facciamo un piccolo sforzo per costruire qualcosa insieme)
PROGRAMMAZIONE PASTORALE 2012-2013
presso il centro parrocchiale della Trasfigurazione
lunedì 27 (catechesi) – martedì 28 (liturgia) – mercoledì 29 (gruppi e attività):
3 giorni di programmazione, condivisione e meditazione per quanti hanno a
cuore la vita della comunità per il nuovo anno pastorale 2012-2013 – dalle
ore 16.00 alle ore 21.30
giovedì 30dalle ore 16.00 alle ore 18.00 adorazione e preghiera individuale
dalle ore 19.00 alle ore 20.15 cena comunitaria
dalle ore 20.30 alle ore 21.30 adorazione comunitaria
venerdì 31 giornata conclusiva – dalle ore 16.00 alle ore 18.00 stesura del
programma pastorale 2012-2013 con il Consiglio pastorale e
cena comunitaria aperta a tutti coloro che sono interessati
28
(dettagli programma seguiranno all’albo)
CHIARIAMO
Riproponiamo il programma per gli incontri di catechismo dei nostri ragazzi per
chi non si fosse ancora iscritto e per chi non avesse compreso che tale impostazione viene fatta, per chiarezza e trasparenza nel comunicare le cose, dalla
nostra Comunità Parrocchiale. Non è uno sfizio del parroco, ma un’esigenza
quanto mai doverosa per far fronte alle grosse lacune che esistono al riguardo
della nostra fede. Non vuole essere un indottrinamento da proselitismo, ma per
coloro che si ritengono cristiani, grazie al battesimo, un dovere di crescita nella
conoscenza di tale dono ricevuto.
Tutto questo per far presente che non tutte le parrocchie intraprendono un simile cammino, la nostra ha ritenuto, di proporre quanto segue.
IMPORTANTE
all’attenzione delle Famiglie
ISCRIZIONI AL CATECHISMO PER L’ANNO 2012-2013
(inizio per tutti il 19 settembre 2012)
Vogliamo definire il catechismo svolto nell’ambito parrocchiale “scuola
della fede”, con giorni, orari, classi e temi, fermo restando che ogni ragazzo
deve frequentare l’anno completo, non è possibile subentrare a corso iniziato, in quel caso bisogna attendere l’anno successivo:
1. Preparazione alla FESTA DEL PERDONO (quindicinale al mercoledì
dalle ore 13.30 alle ore 14.30), per la III elementare.
TEMA: Dio è un Padre Buono e Misericordioso.
2. Preparazione alla PRIMA COMUNIONE (settimanale al mercoledì dalle
ore 13.30 alle ore 14.30), per la IV elementare.
TEMA: Gesù ci ha donato il suo corpo e sangue.
3. POST-COMUNIONE (Avvento e Quaresima al giovedì dalle ore 16.30
alle ore 17.30) per la V elementare.
TEMA: Impariamo a conoscere la sua Parola (Consegna della Bibbia).
4. Preparazione alla CRESIMA – primo anno (quindicinale al martedì ore
16.30 accoglienza) per la I media.
Prima di definire l’orario di inizio dell’incontro di catechismo attendiamo
di conoscere quello del termine delle lezioni scolastiche).
TEMA: Siamo Chiesa: Popolo regale, sacerdotale, profetico.
29
5. Preparazione alla CRESIMA – secondo anno (settimanale al mercoledì
dalle ore 16.00 alle ore 17.00) per la II media.
TEMA: Sarete confermati dallo Spirito Santo.
N.B.: le iscrizioni sono aperte – tagliando da ritornare compilato in parrocchia oppure inviando iscrizione per e-mail contenente tutti i dati richiesti
all’indirizzo della catechista Marisa Schilleci: [email protected]
entro la fine di giugno.
Inoltre, la presente informazione sarà consegnata anche nelle rispettive
classi durante l’ora di religione (elementari e medie) e in fondo alle chiese.
Chi frequenta scuole private è vivamente pregato di utilizzare questi mezzi
di comunicazione.
Per chi si iscrive per la prima volta è richiesta una tassa di Fr. 20.-. Ogni
anno di catechismo richiede la relativa iscrizione.
✄–––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
ISCRIZIONE per:
¦ FESTA DEL PERDONO
¦ PRIMA COMUNIONE
¦ POST-COMUNIONE
¦ CRESIMA I ANNO
¦ CRESIMA II ANNO
(segnare con la crocetta)
Cognome e nome ...................................................................................................................................…………
Figlio/a di ............................................................................. e di .............................................................................
Indirizzo .................................................................................................................................……..............................…
Telefono ........................................................ e-mail ................................................................................................
Battezzato/a nella parrocchia di ..................................................................................................................
in data (se la conoscete) ...................................................................................................................................
Eventuali comunicazioni della famiglia alla Parrocchia ..............................................................
...............................................................................................................................................................................................
30
Abbiamo celebrato
“Io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”
Granzella Lisa Monica di Sergio e Anna, 15 aprile; Wezel Alessandro di Leonardo e Barbara, 22 aprile; Padlina Veronica Lidia Paola di Athos e Elena, 29
aprile; Mangani Leonardo di Giovanni e Elisa, 13 maggio; Rusca Matteo di
Alexandre e Nathalie, 19 maggio; Estevez Gregory Martin di Angel e Johanna,
20 maggio; Piffaretti Aurelio di Stefano e Caroline, 27 maggio.
“Oggi voglio fermarmi a casa tua!” (Festa del perdono)
Baldoni Samuele – Barbato Caterina – Barbato Isabella – Borghesi Francesco –
Calderari Nicole – Cavadini Giulia – Colombo Damiano – Crivelli Arianna – Crivelli Martina – De Gennaro Carla – De la Cruz Jonay – De Roquemaurel Mayalène –
Guffi Cecilia – Jean Noraly – Klemm Lorenzo – Libertella Pauline – Maggi Arianna
– Maggi Martina – Matis Mattia – Miccoli Giulia – Olgiati Gabriela – Pagani Martina – Perucconi Matteo – Poretti Davide – Rotondi Davide – Sassi Luca – Togni
Giacomo – Trezzini Alessia – Uniti Sharon – Vranjes Ivan – Winkler Martina.
“Ecco il corpo di Cristo!” (Prima Comunione)
Albertano Michelle – Alfabeto Jakob – Antognini Eleonora – Arfuso Sofia – Baroni Ruben – Bortoli Luca – Camozzi Andrea – Camponovo Samuele – Dozio Elia
– Dudli Sharon – Ferrari Alina – Fumagalli Delia – Fusi Sarah – Galante Giulio –
Galliker Lena – Ghirotti Jonathan – Ghirotti Lorenzo – Libertella Pauline – Londino
Maria – Lonoce Sabrina – Maiocchi Chiara – Manfredini Christian – Manfredini Mattia – Monti Martina – Mora Elias – Morel Virginia – Mühlestein Leonardo – Piccolo
Alice – Quadri Mattias – Rivolta Aurora – Rossi Sophie Marie – Schiavi Lawrence
– Scopinich Kilian – Stanford Alexander – Tanzariello Francesca – Uniti Sharon –
Valsangiacomo Martino.
“E lo Spirito Santo vi confermerà!” (Cresima)
Arena Carlotta – Avellino Raffaele – Barahona Francesca – Barbay Giada – Baroni
Christian – Bianchi Andrea – Borioli Alessia – Campioni Dafne – Crivelli Andrea
– De Putti Eleonora – De Putti Francesco – Dossena Miriam – Dozio Samuel
– Dozio Tania – Galliker Julie – Giuri Claudio – Grisanti Riccardo – Gulino Lara
– Hilfiker Edoardo – Innocenti Daiana – Karpf Selina – Mancastroppa Melanie –
Marotta Matteo – Marques Adelia – Maspoli Nicolò – Pereira Jim – Quadri Michele – Riccardi Antonella – Toti Emanuel – Zardi Beniamino; Albertano Christian –
Baldoni Adriano – Becker Max – Camozzi Sofia – Camponovo Eleonora – Cazzol
Paola – Cengia Céline – Chinelli Jasmine – Collia Acchiappati Nicole – Consoli
Céline – Ferrazzo Valeria – Foletti Nicholas – Fumagalli Alice – Genovesi Enrico
– Giovanelli Cora – Giovanelli Mara – Gubitosa Noemi – Lanna Sabrina – Lopes
Fabio – Merola Daniele – Ottino Riccardo – Pagnamenta Sofia – Piovesana Caterina – Russo Virginia – Saccomanno Alessia – Sanchez-Poletti Michael – Sousa
Silva Diana – Sousa Silva Luana – Zamprogna Loris.
“Chi crede in me, anche se muore vivrà!”
Corti Natale 18 marzo, Eppi Nereo 19 marzo, Giannini Ezio 25 marzo, Crivelli
Claudio 25 maggio.
31
G.A.B. 6932 BREGANZONA
Ritorni
Parroco di
6932 Breganzona
ANTICIPAZIONI ESTATE - AUTUNNO
Programmi e costi all’albo parrocchiale
DOMENICA 26 AGOSTO 2012
La nostra casa di RONA compie 100 ANNI
ANDIAMO A FESTEGGIARLA?
In auto o in pullman
È necessaria l’iscrizione
DOMENICA 23 SETTEMBRE 2012
a VOGHERA
l’unico parco a tema western in Italia
per FAMIGLIE e ragazzi, dove potremo trascorrere un giorno tra le
divertenti attività.
Cowboys e indiani saranno in nostra compagnia
per una serena gita all’aria aperta a contatto
con la natura.
Un’occasione per conoscere da vicino anche
molti animali che popolano le praterie e i ranch
degli Stati Uniti d’America.
In pullman - possibilità di pranzo al sacco o in ristorante
SABATO 20 OTTOBRE 2012 a MESERO E MAGENTA
nei luoghi di Santa
Gianna Beretta Molla
Pellegrinaggio
parrocchiale ad inizio anno pastorale
In pullman - pranzo in ristorante
TBS, La Buona Stampa sa, Pregassona (Lugano)