Secondo trimestre 2012 – N. 2 - Parrocchia San Quirico Biogno
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Secondo trimestre 2012 – N. 2 - Parrocchia San Quirico Biogno
Secondo trimestre 2012 – N. 2 Parrocchia Cattolica di San Quirico In Biogno-Breganzona Chiesa parrocchiale San Quirico: Via alla Chiesa di Biogno Chiesa comparrocchiale della Trasfigurazione del Signore: Via Polar 35 Oratorio San Sebastiano: Via Polar, di fronte alla posta Nuova casa parrocchiale (lato destro della nuova chiesa): Via Polar 35 Parroco don Fiorenzo Maritan telefono casa: 091 950 83 20 natel: 076 454 97 94 e-mail: [email protected] sito web: www.parrocchiabreganzona.ch Sacerdote residente: don Ilario Bernasconi, Via alla Chiesa di Biogno 10 telefono: 091 966 13 82 Avvertenza ➣ È per ragioni di praticità che questo Bollettino viene distribuito a tutti i fuochi di Breganzona. Ci scusiamo con coloro che non fossero interessati a riceverlo e confidiamo nella loro comprensione. 2 Un saluto e una stretta di mano a tutti voi! Carissimi amici, siamo giunti anche quest’anno al termine delle varie attività proposte nella nostra comunità parrocchiale. Il primo pensiero è di gratitudine nei confronti di quanti hanno collaborato, spendendo tempo ed energie, perché nella comunità stessa ci si sentisse come a casa. Grazie di vero cuore! Oltre a questo, non posso proseguire senza rileggere quanto è stato fatto e senza dimenticare quanto mi era stato detto all’inizio, alla presentazione del calendario delle attività proposte. Un’espressione abbastanza comune era stata: - Quanta roba! Ma ce la farai? Ce la faremo? È proprio necessario? È troppo! - Certamente queste esternazioni lasciavano intendere con chiarezza i diversi modi di vedere le cose. Mi domando: - Questo “è troppo”, è perché non siamo abituati? È perché gli altri non lo fanno? È perché abbiamo tante altre cose da fare? È perché non possiamo mica essere sempre in chiesa?”. Questo “troppo” potrebbe essere frainteso se le varie proposte ci fossero buttate addosso come se noi tutti dovessimo fare tutto e sempre. Fra i tanti miei difetti, credo di avere forse un pregio: ho sempre cercato di “condividere per coinvolgere”, affinché quanto veniva proposto non fosse la “palla al piede” che toglie quella libertà, quella spontaneità che ci deve caratterizzare in una vita di parrocchia. È vero, quando si è in pochi si deve fare un po’ tutto e un po’ di tutto. Ma dobbiamo sempre renderci conto che se quel tutto lo facciamo al servizio del Signore, Lui ci metterà accanto altri che, entusiasmati dalla nostra o altrui generosità, si sentiranno coinvolti a entrare nel cerchio perché stimolati a scoprire i doni, i “carismi” che loro stessi possiedono. Carismi che per tanto tempo sono rimasti lì come assopiti, in disparte, spettatori, con la giustificazione del “tanto ci sono loro”. Sarà in questo confronto che la comunità acquisterà vita: comunità che celebra, comunità che serve, comunità che vive nell’allegria, nella riscoperta di cose sempre nuove, che non si arena in quel “si è sempre fatto così”. Il Signore ci farà maturare, anche se non facciamo parte di un cammino e di una realtà particolari (non è una critica ai vari gruppi o movimenti ecclesiali, sempre validi!). Dobbiamo scoprire la positività della nostra appartenenza alla parrocchia nella sua spiritualità, nel suo modo di agire e di accogliere, di ascoltare e di pregare perché la parrocchia è “nostra”, non del prete. Non è il “locale” che mi serve quando ne ho bisogno per festeggiare o per ritrovarsi, ma la parrocchia è “casa mia”. Perché le mura non diventino oggetto di utilizzo, ma rifugio per stare con..., insieme. Chiedo con tutto il cuore al Signore che questo possa avvenire, giorno per giorno, in mezzo a noi: allora non sarà una parrocchia che “fa”, ma una comunità che “vive”. Forza, mostriamo il nostro coraggio, lo dico a me stesso e lo dico a tutti voi fratelli che leggete queste righe, perché solo così potremo capire che Gesù è in mezzo a noi, è uno di noi, è tutto in tutti, perché noi tutti insieme possiamo sentirci “corpo”, cioè “chiesa”, popolo di battezzati che vive alla luce di un solo battesimo, di un solo Dio che è Padre di tutti, è presente in tutti. Grazie perché in questo progetto di vita non mi sentirò mai solo se potrò stringere una mano non a degli estranei, ma a dei fratelli con i quali percorrere la strada della fede. don Fiorenzo Maritan 3 Un Pensiero di Papa Paolo VI AMA LA TUA PARROCCHIA Collabora, prega e soffri per la tua parrocchia, perché devi considerarla come una madre alla quale la Provvidenza ti ha affidato: chiedi a Dio che sia casa di famiglia, fraterna ed accogliente, casa aperta a tutti e al servizio di tutti. Da’ il tuo contributo di azione perché questo si realizzi in pienezza. Collabora, prega e soffri perché la tua parrocchia sia una vera comunità di fede: rispetta i parroci, anche se avessero mille difetti, sono i delegati di Cristo per te. Guardali con l’occhio della fede, non accentuare i loro difetti, non giudicare con troppa facilità le loro miserie. Prenditi carico dei loro bisogni, prega ogni giorno per loro. Collabora, prega, soffri perché la tua parrocchia sia una vera comunità eucaristica: che l’Eucarestia sia “radice viva del suo edificarsi”, non una radice secca, senza vita. Partecipa alle Eucarestie, con tutte le tue forze. Godi e sottolinea con tutti tutte le cose belle della tua parrocchia. Non macchiarti mai la lingua accanendoti contro l’inerzia della tua parrocchia, invece rimboccati le maniche per fare tutto quello che ti viene richiesto. Ricordati: i pettegolezzi, le ambizioni, la voglia di primeggiare, le rivalità sono parassiti della vita parrocchiale, detestali, combattili, non tollerarli mai! La legge fondamentale del servizio è l’umiltà: non imporre le tue idee, non avere ambizioni, servi nell’umiltà. E accetta anche di essere messo da parte, se il bene di tutti, ad un certo momento, lo richiede. Solo, non incrociare le braccia, buttati invece nel lavoro più antipatico e più schivato da tutti e non ti salti in mente di fondare un partito di opposizione. Se i parroci sono possessivi e non lasciano fare, non farne un dramma: la parrocchia non va a fondo per questo. Ci sono sempre settori dove qualche vecchio parroco ti lascia piena libertà di azione: la preghiera, i poveri, i malati, le persone sole ed emarginate, basterebbe fossero vivi questi settori e la parrocchia diventerebbe viva. La preghiera, poi, nessuno te la condiziona e te la può togliere. Ricordati bene che, con l’umiltà e la carità, si può dire qualunque verità in parrocchia. Spesso è l’arroganza e la presunzione che ferma ogni passo ed alza i muri. La mancanza di pazienza, qualche volta, crea il rigetto delle migliori iniziative. Quando le cose non vanno, prova a puntare il dito contro te stesso, invece di puntarlo contro i parroci e contro le situazioni. Hai le tue responsabilità, hai i tuoi precisi doveri: se hai il coraggio di un’autocritica, severa e schietta, forse avrai una luce maggiore sui limiti degli altri. Se la parrocchia fa pietà, la colpa è anche tua: basta un pugno di gente volenterosa a fare una rivoluzione, basta un gruppo di gente decisa a tutto a dare un volto nuovo ad una parrocchia. E prega incessantemente per la santità dei tuoi sacerdoti, sono i sacerdoti santi la ricchezza più straordinaria delle nostre parrocchie, sono i sacerdoti santi la salvezza dei nostri giovani. 4 Il Pensiero del nostro Vescovo Sabato 26 maggio, vigilia di Pentecoste, il nostro Vescovo ha celebrato il sacramento della Cresima al mattino (II media) e nel pomeriggio (III media) nella nostra chiesa della Trasfigurazione. Riportiamo un’ampia sintesi della sua omelia. Cari ragazzi e ragazze che ricevete la Cresima, come lo Spirito Santo ci fa incontrare Gesù? Innanzitutto “dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”, dice Gesù. Allora sbaglio se dico che possiamo trovarlo innanzitutto nelle nostre famiglie? I vostri genitori non si sono sposati nel nome di Gesù, non hanno cercato con le loro parole ed i loro esempi di farvi conoscere Gesù, di raccontarvi di lui, di farvi crescere con lui? Gesù lo incontriamo nelle nostre famiglie. Genitori, padrini e madrine, siete consapevoli di questo impegno? Del dovere di far conoscere Gesù ai vostri ragazzi, di aiutarli a crescere con lui che è la via, la verità e la vita? Poi Gesù lo incontriamo nella grande famiglia della Comunità cristiana che è la Chiesa, per voi è la parrocchia. Gesù è qui, oggi, adesso in mezzo a noi; è nel suo nome che ci siamo radunati per ascoltare la sua parola, ricevere il dono del suo Spirito, spezzare il pane della vita che lui ci dà. La domanda allora è per i sacerdoti ed i laici responsabili delle nostre parrocchie: siete consapevoli del dovere di accompagnare questi ragazzi nel loro cammino di maturazione oppure dopo la cresima li abbandoniamo e pretendiamo che si arrangino da soli? Lo incontriamo nella sua Parola, in quel messaggio gioioso che è l’Evangelo, la Scrittura Santa, la narrazione della storia della salvezza, delle grandi opere che il Signore ha compiuto per noi. Lo conoscete il Vangelo? Lo leggete, vi confrontate con quello che Gesù ha detto e fatto per noi? Vi ricordate che a scuola viene offerto un corso di insegnamento religioso? Lo frequentate, sapete restarvi fedeli magari andando controcorrente? Incontriamo Gesù nei segni sacri, nell’acqua del Battesimo, nell’olio profumato della Cresima, nel pane consacrato dell’altare, nei sacramenti del perdono, dell’amore, del conforto e dell’Ordine sacro. Gesù lo incontri nei Sacramenti, segni vivi della sua presenza, lo incontri nella preghiera come lui ci ha insegnato, e nella preghiera della Chiesa che organizza durante l’anno il ricordo, la memoria, la celebrazione degli eventi più importanti della vita di Gesù. Natale, Pasqua, Pentecoste, Avvento, Quaresima e tutte le feste dell’anno liturgico sono occasioni 5 per incontrare Gesù. Sai essere fedele alla Messa festiva? È lì che rivivi l’incontro settimanale col Signore risorto e vivente per te, per ciascuno di noi. È lì che si consolida la comunità cristiana. Gesù lo incontri nei santi, cioè negli uomini e nelle donne che più hanno cercato di assomigliare a lui, di imitarne gli esempi e le virtù, le azioni e gli eroismi, la generosità e il sacrificio. Impara a conoscere e a seguire i santi, anche quelli di casa nostra, del nostro tempo e troverai Gesù. Gesù lo incontri in ogni uomo e donna che tu cerchi di amare, incontrare, servire, aiutare. Lo dice lui: tutto quello che avete fatto a uno di questi fratelli più piccoli, l’avete fatto a me. Allora aiutando i poveri, i semplici, i bisognosi, quelli che hanno fame e sete, sono malati, nudi, prigionieri, incontriamo Gesù. Lo incontriamo nell’uomo, non nel denaro, nelle cose, nella carriera. Gesù oggi lo incontri nello Spirito Santo che sono venuto a invocare su di te. Lo dice ancora lui: quando sarò tornato al Padre, vi manderò un “altro” Paraclito. Perché altro? Perché il primo Paraclito è lui, Gesù, che oggi vi manda un altro Paraclito che è il suo Santo Spirito. E Paraclito vuol dire difensore, il chiamato vicino, a difesa, a protezione. Oggi, adesso con il dono dello Spirito Santo, tu incontri Gesù, perché è lui che ti manda il suo Spirito, affinché non abbia a sentirti solo, non abbia a temere niente, non ti lasci vincere dallo scoraggiamento e dalla delusione, ma assieme a tutti i cristiani continui ad essere felice, contento, nella gioia di sapere che con noi cammina il Signore Gesù nel suo Spirito per condurci con lui nel suo Paradiso. + Pier Giacomo Grampa - Vescovo di Lugano II media III media 6 Il Consiglio parrocchiale informa 7 TRENTESIMO DI SACERDOZIO DI DON FIORENZO In occasione del trentesimo di sacerdozio del nostro parroco, domenica 29 aprile il presidente del Consiglio parrocchiale Angelo Torreggiani si è rivolto ai partecipanti alla santa messa – che celebrava anche gli anniversari di matrimonio – con le parole che, volentieri, pubblichiamo. Cari fedeli, oggi è una giornata che ricorderemo a lungo, una giornata di grande gioia. Consentitemi dapprima di complimentarmi con le coppie che hanno voluto ricordare con la comunità di Biogno-Breganzona il loro anniversario di nozze. Sta diventando una bella tradizione, e sono certo che, anche in futuro, saranno in molti ad esprimere con questa partecipazione il valore della famiglia, intesa come elemento fondamentale del vivere cristiano e civile. Oggi abbiamo anche il piacere di festeggiare l’anniversario di apostolato di due sorelle molto vicine alla nostra comunità: suor Praxedes e suor Elizabeth, che hanno pronunciato i voti 25 anni or sono. A loro esprimo l’augurio che continuino ad arricchirci con la loro assidua presenza. Ma – e non me ne vogliano gli sposi e le sorelle festeggiate – oggi la nostra grande gioia è tale soprattutto perché il nostro parroco, don Fiorenzo, ricorda i suoi 30 anni di sacerdozio. Don Fiorenzo fu infatti ordinato il 3 luglio del 1982 e, il giorno seguente, disse la sua prima messa. Il Consiglio parrocchiale è convinto di interpretare i sentimenti di tutti voi nell’esprimere a don Fiorenzo un sentito ringraziamento. Grazie, caro don, per la dedizione, la disponibilità, l’entusiasmo e la concretezza del tuo operare. Grazie, caro don, per la schiettezza con cui esprimi il tuo pensiero, per la forza con cui ci pungoli nel ricordarci cosa veramente significhi essere cristiani. Grazie per la pazienza – invero non sempre evidente – con cui affronti i rapporti con le componenti della tua parrocchia. Sappiamo che, quest’anno, festeggerai anche i 60 anni di età ma abbiamo la sensazione che l’anniversario di sacerdozio sia, per te, molto ma molto più importante. Nel sacerdozio stai mettendo tutto il tuo cuore e tutte le tue energie. La speranza, oseremmo dire la certezza di tutti noi è che si possano festeggiare altri tuoi anniversari, senza por limite alcuno alla Provvidenza, perché, se proviamo a immaginarci fra chissà quanti anni, siamo felici di immaginarci, qua in chiesa, con te, ascoltando, magari con commozione, una delle tue magistrali omelie. 8 MOMENTI DI VITA DELLA PARROCCHIA PREGHIAMO PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI La settimana dal 18 al 25 gennaio è stata dedicata alla preghiera per l’unità dei cristiani e la parrocchia ha vissuto diversi momenti voluti per migliorare il dialogo fra le varie chiese. In particolare, padre Mihai Margineanu e padre Mihai Mesesan, della Chiesa ortodossa-rumena, hanno animato una catechesi serale, una veglia di preghiera e la visita ai bambini del catechismo. Il risultato di queste iniziative, volute dal nostro parroco, è positivo nella misura in cui le stesse ci hanno permesso di conoscere le realtà dei fratelli ortodossi-rumeni. Ma la settimana di preghiera la dobbiamo considerare terminata unicamente dal punto di vista del calendario. In realtà, l’unità dei cristiani deve continuare a far parte delle intenzioni delle nostre preghiere. “Negli ultimi anni e decenni abbiamo un po’ perso di vista l’obiettivo del movimento ecumenico. Le Chiese e le comunità ecclesiali faticano a perseguire la stessa meta: credo sia necessario tornare a riflettere e chiedersi, nuovamente, quali siano realmente gli obiettivi”. A dichiararlo è stato il cardinale Koch, presidente del Pontificio Consiglio per l’unità dei cristiani. Il cammino è quindi ancora lungo, ma lo splendore di ciò che, da sempre, accomuna le chiese cristiane è viva luce di vita. Non seguire il cammino indicatoci da questa luce sarebbe un favoloso spreco. red. 9 LA MADONNA PELLEGRINA A LUGANO Prima di essere definitivamente collocata - a restauri ultimati - nella basilica di Orselina, la Madonna del Sasso ha visitato tutti i vicariati della diocesi. Lugano l’ha ospitata dall’11 al 18 marzo nella basilica del Sacro Cuore e la nostra parrocchia le ha reso omaggio avendo parte attiva in tutto quanto organizzato dalla curia vescovile. La sera di domenica, la veglia di accoglienza è stata vissuta da numerosi breganzonesi che, accompagnati da don Fiorenzo, son scesi a piedi fino a Molino Nuovo. E la discesa si è ripetuta lunedì, in occasione della messa dedicata ai fedeli della zona pastorale Collina; zona che comprende, oltre alla nostra, le parrocchie di Gentilino, Agra, Muzzano e Sorengo. La celebrazione eucaristica con il conferimento del sacramento dell’ Unzione è stata vissuta con particolare intensità; così come le giornate di mercoledì e di giovedì, dedicate ai bambini, ai ragazzi, ai coniugi e ai fidanzati. L’intensa settimana si è conclusa con la giornata penitenziale di venerdì, quella di sabato, dedicata ai giovani e con la solenne celebrazione domenicale presieduta dal Vescovo Pier Giacomo Grampa. red. Vergine Maria, come noi pellegrina… Madre della speranza, germogliata sulla Roccia, tu visiti i nostri cuori e noi veniamo a te, pellegrini nel tempo e nella storia, per affidarti il nostro cammino seminato di dubbi e speranze, sofferenze e progetti, delusioni ed attese. Madre di bontà, forza e tenerezza, come noi pellegrina da Nazareth al Calvario, accogli la nostra preghiera e il nostro silenzio, sostieni il nostro passo, dona luce al nostro cuore, fino all’alba della risurrezione nell’Amore infinito del Padre. Amen. Gianni Ballabio 10 24 marzo 2012: FESTA DEL PERDONO La prima Confessione dei nostri figli quest’anno è stata vestita di festa, con un pomeriggio dedicato non solo ai bambini ma anche alle loro famiglie. Il pomeriggio si è aperto con una breve celebrazione comune nella bella chiesa della Trasfigurazione che ha permesso di introdurre e ricordare a grandi e piccoli il senso del sacramento della Confessione o, meglio, del Perdono. Perché, come sottolineato da don Fiorenzo, decisivo non è l’”elenco” dei peccati che noi raccontiamo al sacerdote, bensì il Perdono che attraverso di lui riceviamo. Successivamente i bambini sono rimasti in chiesa per vivere la loro Prima Confessione. Mentre i ragazzi compivano questo passo, i genitori hanno partecipato a un breve incontro con un prete che con l’ausilio di alcuni filmati ha portato degli interessanti spunti sul tema del Perdono. Siamo contenti di aver potuto condividere in modo attivo questo momento importante nella crescita di nostro figlio. Commovente é stato pure il momento nel quale ci siamo riuniti. Vedere arrivare i sacerdoti seguiti da tutti i bambini sorridenti con in mano un palloncino a forma di cuore. Cuori leggeri, puri che tutti insieme s ono saliti verso il Signore. Dopo un’allegra merenda nel salone parrocchiale, la giornata si é conclusa con la Santa Messa, durante la quale qualcuno ha desiderato esprimere le emozioni provate affermando che “... ora mi sento più pulito!” o che “all’inizio avevo un po’ di paura, ma poi mi sentivo bene e ho capito che non ce n’era bisogno!”. È questo l’insegnamento importante che attraverso i nostri figli dovremmo fare nostro. Vedere con che gioia e semplicità essi si sono avvicinati a questo Sacramento ci deve far riflettere e far capire che non deve essere un momento di timore, ansia o vergogna, ma appunto una Festa perché il Signore, Lui, ci perdona sempre. Anche per questo motivo troviamo molto bello il titolo che è stato scelto; il centro di questa giornata è proprio la consapevolezza del Perdono che si riceve, ed è giusto che sia una Festa! Manuela e Martino 11 FESTA DEL PERDONO Sabato, 24 marzo i bambini di III elementare, hanno ricevuto il Sacramento del Perdono (prima Confessione). Durante il cammino di preparazione, i bambini hanno iniziato ad imparare cosa significa discernere il bene e il male, ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, ad essere dispiaciuti e chiedere perdono. Abbiamo riflettuto insieme, su come si compie una scelta d’amore, su come vivere seguendo i dieci comandamenti, come fare l’esame di coscienza (guardarsi dentro). I bambini hanno scoperto che Dio non si stanca mai di perdonarci, ma che dobbiamo essere pentiti per le nostre mancanze, chiedere perdono e che a nostra volta dobbiamo saper perdonare. I ragazzi sono piccoli, ma i messaggi di bontà e di amore li percepiscono e li assimilano con entusiasmo. Hanno affrontato la loro prima confessione con grande emozione, rendendosi conto che era una “faccenda” personale fra loro e Gesù. La funzione è iniziata con un canto e alla presenza dei genitori che hanno rinnovato il loro impegno ad educarli nella Fede facendo il segno della croce sulla fronte dei loro figli. I genitori sono poi scesi nel salone dove un sacerdote li ha intrattenuti con una catechesi. Dopo un attento esame di coscienza, i bambini hanno scritto su un foglietto la loro mancanza principale e si sono presentati al sacerdote per la confessione. Al termine tutti sono usciti sul piazzale e in un braciere sono stati bruciati tutti i foglietti con i peccati, come segno che tutte le colpe sono state cancellate. I bambini hanno quindi ricevuto un palloncino a forma di cuore e sono andati incontro ai genitori, che li attendevano nell’anfiteatro davanti al salone, per ricevere anche da loro l’abbraccio del perdono. Sono poi stati liberati tutti i palloncini che sono saliti verso un cielo azzurro, liberi e leggeri creando un’atmosfera di festa e di allegria. Dopo un’abbondante merenda e una meritata pausa, ci siamo di nuovo recati tutti insieme in chiesa per la celebrazione della Santa Messa. Sono stati momenti molto intensi di preghiera e di gioia. I genitori e tutta la comunità si sono stretti con affetto attorno a questi 32 bambini in festa. I ragazzi sono piccoli, ma i messaggi di bontà e di amore li percepiscono e li assimilano con entusiasmo. Non lasciamoli soli ma continuiamo a seguirli su questo cammino che li porterà a ricevere la Prima Comunione. Aiutiamoli a seminare cose buone e belle di modo che il male non abbia più spazio. Terry 12 30 marzo 2012: CENA POVERA E VIA CRUCIS Venerdì sera c’è stata la cena povera. Ci sono andata con la mia famiglia. Abbiamo invitato anche la zia Sonia e la nostra amica Raffaella. In questi giorni mi sentivo agitata e il mio cuore era spesso turbato e mi sentivo sola. Ero in dubbio se andare o stare al riparo a casa mia, ma poi c’è stato come un richiamo e ho pensato che sarebbe stato un peccato rinunciare all’invito di don Fiorenzo. Stare insieme, pregare e cenare con tutte quelle persone che mi conoscono e mi chiedono come sto, è stato bellissimo. Dopo la cena abbiamo portato la croce nelle strade del paese pregando e cantando. Sentire la voce forte e sicura di don Fiorenzo nell’altoparlante mi dava forza e sicurezza; era come seguire il pastore che ti porta alla salvezza. Sentivo il dolore e pensavo a quanto ha sofferto Gesù per la cattiveria degli uomini. Mi sentivo commossa per il bene che ci ha voluto andando sulla croce per salvarci dai nostri peccati. A volte faccio fatica ad accettarmi e amarmi, mi viene la tentazione di chiudermi in me stessa e non riesco neanche a salutare le persone. Mi sento separata persino dagli amici anche se so che non è così. Dopo questa sera mi sono sentita in pace e ho potuto dormire tranquilla. Al risveglio ero serena e guardando il cielo azzurro e la splendida giornata ho sentito quanto mi vuole bene il Signore, mi ha dato un buon pastore e tanti fratelli e ha fatto nascere una bellissima chiesa proprio accanto a casa mia dove posso andare ogni volta che sono in difficoltà e ho bisogno di sentirmi al sicuro. Sara 13 TEMPO DI PASQUA 1º aprile 2012: DOMENICA DELLE PALME La celebrazione che ricorda l’entrata di Gesù a Gerusalemme, dove sarebbe poi stato crocifisso, è stata vissuta con grande partecipazione. Don Fiorenzo, accompagnato da don Ilario, ha dapprima benedetto gli ulivi che la generosità e l’impegno di numerose persone avevano procurato malgrado il freddo invernale avesse rovinato molti alberi. I fedeli son poi entrati in chiesa e hanno ascoltato la Passione secondo Marco. Nella breve omelia che ha seguito la lettura, don Fiorenzo ha ribadito, con forza e grande convinzione, che la nostra fede deve essere entusiasta, viva, gioiosa. Non dobbiamo fermarci all’immagine del Cristo crocifisso ma portare nel nostro cuore e nel nostro essere cristiani la vivida luce della risurrezione. Quello che porta alla crocifissione e al sepolcro è un cammino necessario ma transitorio. L’arrivo è la gioia della risurrezione che sta nella frase “… è risorto, non è più qui ….” . 14 GIOVEDÌ SANTO: CENA DEL SIGNORE La messa è finita da tempo ma molti stanno ancora pregando davanti all’altare della riposizione. Nella penombra, in silenzio, portano al Signore le loro intenzioni ed ascoltano ciò che Egli dice al loro cuore. In quegli stessi momenti, sia nelle più sontuose cattedrali sia nelle chiese più discoste, milioni di persone dicono al Signore le proprie ansie, i propri dolori, le proprie attese ed ascoltano una risposta che a nessuno vien fatta mancare. Poi, rientreranno tutti nelle quotidiane tribolazioni e continueranno, con pazienza e tenacia, a cercare di fare le cose giuste. Dopo aver ascoltato il Signore, ognuno sa perfettamente quali siano le cose giuste; prima fra tutte, come ha sottolineato don Fiorenzo nella sua predica, il servizio agli altri; servizio che è semplice ma infinito segno d’amore. Silenzio, ascolto, universalità e servizio; questi i tratti dominanti della celebrazione del giovedì Santo. Silenzio e ascolto: da parte di tutti e soprattutto dei più piccoli, malgrado l’ora tarda. Universalità: perché la luna che illuminava il sagrato della nostra chiesa faceva risplendere tutti i sagrati del mondo. Servizio: perché, come altrimenti fattivamente testimoniare l’amore per i fratelli? Servizio: come quello di Gesù che lava i piedi agli apostoli; come quello di tutti i preti del mondo che da duemila anni vivono per servire i giusti ma, soprattutto, chi del loro servizio ha bisogno. Servizio: come quello delle catechiste, della corale, dei chierichetti, di tutti quelli che “danno una mano”. Servizio: come quello di chi ha portato all’altare i doni per l’offertorio. Servizio perché c’è più gioia nel donare che nell’accettare. Con la celebrazione del Giovedì Santo abbiamo ricordato la lavanda dei piedi, l’ultima cena e l’istituzione dell’ Eucarestia. Adesso la chiesa è vuota; il tabernacolo aperto e vuoto, i fiori riposti, le candele spente. Gesù è stato tradito e consegnato ai suoi carnefici. Vegliamo e preghiamo in attesa della crocifissione. 15 VENERDÌ SANTO Nell’aria un grande silenzio. Silenzio fatto di stupore e d’attesa. Stupore per quanto accadde oggi, attesa per quanto accadrà a Pasqua. La crocifissione vissuta e patita come necessario viatico per la salvezza di tutti quanti crederanno. La nostra comunità si è ritrovata, alle 3 del pomeriggio, a San Quirico per vivere il racconto della passione secondo Giovanni, per la recita della preghiera universale e per adorare il crocifisso dopo la sua ostensione. Al calar della sera ci siamo incamminati per la Via Crucis, percorsa leggendo le medesime meditazioni che, in quegli stessi momenti, il Papa proponeva al Colosseo di Roma. I testi sono opera di Danilo e Annamaria Zanzucchi che, con i loro 92, rispettivamente 83 anni, 5 figli e 12 nipoti, sulla famiglia la sanno lunga, anche perché hanno fondato il movimento Famiglie Nuove che, nel mondo, conta 8oomila aderenti. Il loro è un richiamo a quanti vivono una vita di famiglia – o anche, semplicemente, di relazioni con il prossimo – affinché ogni momento sia ispirato da ciò che Cristo ci ha insegnato con la sua testimonianza di ascolto e servizio a chi ci sta accanto. Mentre noi ci apprestavamo a rincasare, sotto le prime gocce di pioggia, a Lugano il Vescovo Pier Giacomo si rivolgeva ai fedeli con queste parole: “Tutto questo potevamo celebrarlo e viverlo nelle nostre chiese. Invece siamo usciti in processione perché la nostra fede in Cristo diventi annuncio di speranza per il mondo; perché il mondo veda che non é abbandonato, non é senza senso il suo lottare ed il suo soffrire.” Questo il messaggio che abbiamo fatto nostro lungo le Vie Crucis delle settimane di Quaresima, in attesa del grande annuncio della domenica di Pasqua. 16 SABATO SANTO E DOMENICA: LA RISURREZIONE La veglia è iniziata sul sagrato della chiesa con la benedizione del fuoco dal quale don Fiorenzo ha tratto una scintilla per accendere il cero pasquale che ha poi portato nella chiesa, buia, e con la cui fiamma sono state illuminate le candele portate dai fedeli. Si è così propagata la luce, che simboleggia il diffondersi della luce di Cristo. Don Fiorenzo, all’ambone, ha allora intonato il lungo, poeticissimo EXULTET, il solenne inno che viene cantato in occasione della risurrezione di Gesù. Dopo la lettura di brani tratti dal libro della Genesi, dal libro dell’Esodo, dal libro del profeta Ezechiele e dalla lettera ai Romani, il Vangelo e la predica. Don Fiorenzo ci ha detto che anche noi siamo fuoco e che, come fuoco, dobbiamo essere luce nel mondo, luce che illumina con la carità. Ma siamo anche acqua; acqua che, come quella del fonte battesimale, significa rinascita dalla morte del peccato. Il parroco ha quindi sottolineato che il mistero della risurrezione è fondamento costitutivo della fede cristiana. Altri momenti particolarmente significativi della veglia sono stati l’invocazione dei Santi, il rinnovo delle promesse battesimali e l’aspersione con l’acqua benedetta. Le Sante Messe della domenica hanno suggellato in gioia e letizia il cammino che, attraverso la quaresima, ci ha condotto alla settimana santa, al Calvario e alla risurrezione. CRISTO È RISORTO: È VERAMENTE RISORTO! Enrico 17 22 aprile 2012: PRIMA COMUNIONE Ecco arrivato finalmente il 22 aprile 2012. Dopo aver trascorso l’abituale settimana verde a Nante, con un tempo a dir poco invernale e fortunatamente rientrati tutti in perfetta forma, eccoli pronti il sabato mattina per le ultime prove e la consegna della vestina. Sono pronti per la grande festa, la loro PRIMA COMUNIONE. Hanno trascorso due anni di preparazione in cui hanno vissuto momenti intensi e particolari. Innanzitutto la partecipazione vissuta in prima linea dei momenti importanti dell’anno liturgico: L’AVVENTO e LA QUARESIMA; la mostra sulla vita di Santa Gianna Beretta Molla, mamma per eccellenza; la bellissima ed intensa FESTA DEL PERDONO arricchita da una conferenza per i genitori, uno strepitoso concorso di disegno con premi annessi e una meritata merenda, hanno concluso, con l’abbraccio dei nostri figli, una giornata ricca di emozioni; il pomeriggio vissuto con lavoretti e visita alla MADONNA PELLEGRINA in occasione del suo passaggio nella nostra città e i vari pomeriggi trascorsi nei gruppi con le loro catechiste. Non si può affermare che il bagaglio ricevuto in questi due anni non sia cospicuo. Ma eccoci alla fatidica domenica del 22 aprile 2012 iniziata già con il grande dono del sole per rallegrare ancora di più questa giornata speciale. Ognuno l’ha sicuramente vissuta a modo suo, è comunque stata veramente una cerimonia toccante. L’arrivo dei nostri piccoli in Chiesa in due file separate ognuno con un bellissimo fiore bianco in mano, segno della loro purezza che, oggi viene condivisa con tutta la comunità. Toccante perché vissuta CON e PER i bambini, alla loro portata, con semplicità, delicatezza ed allegria, qualità proprie di una generazione che sta per sbocciare alla vita. I canti coinvolgenti, la capacità di don Fiorenzo di rendere attenti piccoli e grandi con gesti e parole scaturite spontaneamente, hanno reso tutto veramente speciale. Un grande grazie per questo dono che arricchisce e unisce una comunità in cammino e che possa crescere sempre nell’unione fraterna che solo la fede vera può dare. Giovanna e Marco 18 29 aprile 2012: FESTA DEGLI ANNIVERSARI … Un’occasione da non mancare! La santa Messa domenicale dello scorso 29 aprile è stata dedicata al rinnovo delle promesse sacerdotali, di vita consacrata e di vita matrimoniale. Per don Fiorenzo 30 anni di ordinazione sacerdotale! Per Suor Praxedes e Suor Elizabeth 25 anni di vita consacrata nelle Missionarie Catechiste di S. Teresa di Gesù Bambino! Per otto coppie di parrocchiani ricorrevano gli anniversari del “Sì, per sempre”: chi 15, chi 20, chi 35, chi 40, su su fino ai 50 rispettivamente 55 anni di matrimonio! L’intera assemblea ha condiviso con i festeggiati lo spirito di lode e di ringraziamento verso Colui che sostiene chi si affida nel proprio specifico cammino vocazionale. Nella sua omelia don Fiorenzo ha accennato alla vocazione matrimoniale come “la” vocazione, dalla quale derivano anche tutte le altre poiché ognuno nasce da un seno materno. Senza dimenticare la vocazione alla vedovanza e quella alla vita da celibe/nubile come occasione di donazione al prossimo nella comunità sociale ed ecclesiale. La chiesa era ornata ed accogliente. La liturgia, curata nel dettaglio come si fa per le grandi feste, sottolineava lo spirito di lode e di ringraziamento con canti gioiosi accompagnati da strumenti musicali. L’offertorio vedeva doni simbolici portati in processione: una pagnotta, del vino, patena e calice; un bastone (a sostegno nel difficile cammino della vita); una brocca con acqua (simbolo del servizio) e, infine, un mazzo di fiori la cui varietà ricorda la diversità che contraddistingue le diverse persone, che Dio ama nella loro unicità. Il coinvolgimento dei festeggiati nella liturgia della Parola e nell’Eucaristia, ricevuta sotto le due specie. Dopo la benedizione solenne i nostri pastori, don Fiorenzo e don Ilario, hanno distribuito il “diploma” e un dono votivo ai festeggiati, dopo di che tutti erano invitati per un ricco aperitivo nel salone sottostante. Abbiamo vissuto la Festa degli Anniversari come un incoraggiamento sulla lunga marcia della vita: ognuno secondo il proprio “ordine” di marcia, ma tutti uniti da una speranza condivisa. Grazie di cuore ai nostri don Fiorenzo e don Ilario che vegliano sulla parrocchia. Grazie di cuore a tutte le persone generose che lavorano con dedizione per concretizzare i momenti di festa. Grazie alle mani creative che realizzano la bancarella dei lavori a maglia, sempre ricca di variopinti indumenti per grandi e piccoli. E.M. 19 3 maggio 2012:IN VIA DEI SOMAZZI C’È UNA STATUETTA HA QUALCOSA DA DIRCI Una cosa così non mi era proprio mai capitata. Dovete sapere che a Lourdes c’è una statua molto simile a me. Solo che è molto più grande e più importante di me. Sta in una grotta, di fronte a un fiume bellissimo, e, ogni giorno, migliaia di pellegrini passano a venerarla. Ma addirittura vescovi, cardinali e papi si inginocchiano di fronte a lei. Io, da decenni, me ne sto qua, in via dei Somazzi e, di fronte a me, c’è solo un vecchio muro coperto di muschio. Ma sono ugualmente felice perché c’è una signora che non mi fa mancare un fiore e, di tanto in tanto, passa qualcuno che per me ha sempre uno sguardo, una muta preghiera, un cenno del cuore. Immaginatevi quindi che sorpresa quando, una sera di maggio verso le otto, una cinquantina di persone guidate da don Fiorenzo son venute a dire il rosario proprio di fronte a me. Ma non è tutto. Dopo il rosario don Fiorenzo ha addirittura detto messa e tutti l’hanno vissuta con una partecipazione che era straordinaria. Ma quello che più mi ha commossa è che c’erano anche bambini piccolissimi. E dovevate vedere come erano attenti! Insomma: a un certo punto ero così felice che il muro davanti a me pareva volar via e lasciare il mio sguardo libero di abbracciare il lago e i monti, lontano, sempre più lontano, attraverso grandi pianure, fino a ritrovarmi con la mia sorella di Lourdes e, assieme, ringraziare il Signore per l’abbraccio d’amore che quei fedeli di Breganzona avevano riservato solo per me. Poi ho capito che era la prima di alcune messe celebrate nei quartieri di Breganzona per sottolineare il mese mariano e permettere al parroco di simbolicamente benedire tutte le case e le famiglie del paese. Bene! Mi sa che, fra un anno, ci rivedremo, e ne sarò altrettanto felice. Nel frattempo, quando vi capiterà di passare per questa stradina, continuate a non farmi mancare un sorriso. Illuminerà anche il vostro cuore. Un caro pensiero dalla statuetta di via dei Somazzi. 20 6 maggio 2012: OTILeCUMA Parola misteriosa? No, è semplicemente il nome dell’associazione che, da Breganzona, sostiene importanti opere missionarie in Kenia e Guinea Bissau. Domenica 6 maggio Jane Florence e Tereza, due suore camilliane che operano in Kenia, hanno spiegato ai partecipanti alla messa le attività che svolgono. OTILeCUMA si era presentata già lo scorso anno e dalle suore abbiamo appreso dell’importanza rivestita dagli aiuti che, in quelle terre, arrivano da Breganzona. Anche questi sono atti d’amore che davvero meritano di essere sottolineati, con la certezza che in futuro si intensificheranno. Chi desiderasse maggiori informazioni su OTILeCUMA può rivolgersi a don Fiorenzo che indicherà le persone di riferimento. Per parte nostra, pubblichiamo le testimonianze portateci dalle sorelle in modo che la loro attività venga messa in giusto risalto. TESTIMONIANZA Buongiorno a tutti, ci presentiamo: io mi chiamo suor Jane Florence e sono la superiora delle suore Camilliane in Kenya, ed io mi chiamo suor Tereza e ci conosciamo già dall’anno scorso. Sono molto contenta di essere di nuovo tra voi, in questa comunità che ci sostiene tanto con l’impegno finanziario, le preghiere e la vicinanza che ci testimoniate ogni volta che vi incontriamo. Allora, come possiamo contraccambiare? Abbiamo pensato con don Fiorenzo, di portare anche noi la nostra testimonianza di vita per farvi sapere quanto buono è il Signore con noi, e come nella parabola del Vangelo di oggi è descritto in modo molto chiaro come la nostra vita (quella dei tralci) dipenda direttamente dalla vite (Cristo) che non solo ci sostiene ma ci genera. Oggi vorremmo riprendere due aspetti della nostra vita di missionarie che riteniamo essere più interessanti per questa comunità. Il primo è nella missione di Wajir nel nord del Kenya, vicino alla Somalia. Si tratta di un territorio molto povero la cui popolazione tribale ha aderito alla fede mussulmana. I loro bisogni però sono gli stessi di tutte le altre creature: hanno bisogno di mangiare, di essere curati quando si ammalano e di essere amati, anche loro di quell’amore che ci ha insegnato Cristo. Per questa ragione abbiamo risposto di sì alla chiamata del vescovo Paul Darmanin (maltese) anche se all’inizio la paura e le preoccupazioni di andare in questo territorio ostile erano umanamente forti. Il nostro carisma di Camilliane è di prenderci particolare cura dei malati e nelle nostre promesse, oltre alla obbedienza, alla povertà ed alla castità, abbiamo un quarto voto: curare gli ammalati anche a rischio della nostra stessa vita. Per questa ragione ci siamo affidate a Dio padre e siamo partite nel gennaio 2007 per servire i fratelli bisognosi. La richiesta che ci è stata fatta direttamente dal vescovo, è stata quella di cominciare dall’incontro con le persone e con i loro bisogni, prima di testimoniare la nostra fede. Ci ha detto di parlare di Dio, il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe ma non di Cristo, e la nostra bella croce rossa, che ci richiama alla nostra promessa e 21 missione, abbiamo dovuto metterla nell’armadio. Abbiamo così dovuto spogliarci dell’uomo vecchio per seguire Gesù su questa nuova strada e produrre i frutti (come nel vangelo di oggi) che voleva da noi. All’inizio è stato difficile, la gente ci guardava male, erano molto sospettosi temendo che andassimo a convertirli, anche perché avevano già avuto contatti con altre comunità cristiane con le quali c’erano state forti tensioni; dicevano che i cristiani sono “diavoli” ed avevano insegnato ai loro bambini a tirare i sassi contro questi infedeli per tenerli lontani. La nostra missione però, di cura al malato, ci ha permesso di entrare in contatto per una vita privilegiata: quella della sofferenza. Abbiamo così iniziato ad assistere i primi malati che hanno risposto positivamente, con gratitudine per le cure ricevute, e con ammirazione per il rispetto con il quale ci siamo indirizzati a loro. Questi pochi però non hanno potuto opporsi alla maggioranza dei loro capi che continuavano in tutti i modi ad ostacolarci. Per esempio uno degli ambiti in cui ci siamo impegnate era quello dell’assistenza ai bambini e agli adulti handicappati. Andavo personalmente a prenderli in macchina e più di una volta mi hanno fermata facendomi paura ed insultandomi perché per loro la donna non ha dignità e non può permettersi di guidare un’auto. La nostra testimonianza è dunque passata attraverso i nostri gesti di carità che pian pianino hanno conquistato il cuore di molti. Alcuni hanno iniziato ad interessarsi alla nostra fede, chiedendo per esempio chi fosse l’uomo del quadro, ed io rispondevo che era il mio sposo Gesù. Qualche volta ho ricevuto anche qualche proposta di matrimonio, alla quale rispondevo che se si fossero fatti cristiani mi sarei sposata volentieri, ben sapendo che così non avrebbero accettato. Col tempo le persone che lavorano nel centro di assistenza hanno iniziato a partecipare con noi alle nostre feste (Natale, Pasqua, San Camillo, beata Maria Domenica Barbantini), in uno spirito di condivisone dove la festa iniziava magari con la lettura di un brano del nostro vangelo e la chiusura con la lettura di uno del corano o viceversa. Hanno anche capito le ragioni del nostro nubilato, e lo hanno sempre più rispettato come scelta importante nella nostra vita. Potrei raccontarvi tantissimi altri aneddoti, anche tanti episodi ancora difficili, come quando ci ordinano di non uscire dalla casa perché a breve sanno che ci sarà un attentato, ma non vorrei dilungarmi. In sintesi voglio solo testimoniare che ho vissuto sulla mia pelle la forza dell’amore caritatevole di Cristo, che muove le montagne se si ha la fede. La seconda missione di cui vogliamo parlarvi è quella che sta partendo a Molo. Per ora, come sapete dall’associazione OTILeCUMA, abbiamo acquistato il terreno, abbiamo edificato la recinzione ed iniziato la coltivazione di frumento per il sostentamento del personale che inizierà a lavorare. Adesso stiamo costruendo il pozzo per l’acqua potabile ed abbiamo avviato la progettazione di tutti gli edifici che ci serviranno per prendere cura anche in questa regione a 150 km da Nairobi, dei bambini e dei malati della regione. Anche in questo territorio il bisogno della popolazione è molto alto ed il vescovo ci ha invitate ad operare la nostra missione in questa regione. Per concludere, vorrei rispondere alla domanda che don Fiorenzo ci ha fatto l’altro giorno: perché lo fate? Perché abbiamo incontrato Gesù, ci siamo innamorate di Lui ed abbiamo capito che solo il suo Amore dà significato alla nostra vita. E oggi Gesù è nei nostri fratelli, amando loro amiamo Lui. Vi ringraziamo ancora di cuore e vi promettiamo il ricordo nelle nostre preghiere ed in quelle dei bambini e dei malati di cui ci occupiamo. 22 6 maggio 2012: CONCERTO DEL GRUPPO MANDOLINISTICO ELIANTE Per loro è stata una prova generale in vista del concerto del “30º di fondazione”. Per noi una graditissima sorpresa! Parliamo del concerto che ci ha offerto Il “Gruppo mandolinistico Eliante di Mendrisio”, domenica 6 maggio. Il pubblico ha colto la ricchezza e la passione musicale, ma anche umana, che anima questi musicisti di tutte le età nel grande e generoso sforzo che richiede la partecipazione ad un gruppo musicale. Attraverso il loro ricco programma, e guidati con maestria dal Direttore mo. Gianluca Fortino ci hanno condotti tra l’aspra natura scozzese, i verdi prati irlandesi, la misteriosa foresta amazzonica con gighe, musiche popolari e famose arie da film. Si può proprio dire che hanno portato il sole in questa primavera così bagnata. Come nasconde il significato del loro nome - “Eliante = girasole” - essi si volgono al calore che suscita la loro musica e che il pubblico di rimando offre loro. Un pomeriggio che ha riscaldato i cuori di tutti noi! Grazie poi alla generosità di chi ha preparato una ricca merenda, la gioia della musica si è prolungata in occasione di convivialità. A.S. per “La Porta di Damasco” 23 In 32 alla scoperta di La Salette e del messaggio mariano al mondo LE LACRIME DELLA BELLA SIGNORA Dopo mesi piuttosto intensi dal punto di vista professionale, sono partito senza grandi aspettative verso La Salette, con il solo desiderio di lasciarmi cullare e sorprendere da ciò che il programma e la Provvidenza avevano previsto per me e per gli altri pellegrini – in tutto poco più di una trentina – provenienti per lo più dalla Parrocchia di Breganzona ed egregiamente assistiti da don Fiorenzo per la parte spirituale e da Andrea per la parte organizzativa. E la prima grande sorpresa non si è fatta attendere quando, al calar della prima sera, ci siamo trovati immersi nel maestoso silenzio della montagna che nel 1846 è stata teatro di un’apparizione inquietante per i due pastorelli (Massimo di 11 e Melania di 14 anni) e anche per noi. La Bella Signora (come la chiamarono i ragazzi), in lacrime per l’indifferenza e il peccato del mondo di allora, rivolgeva all’umanità un drammatico appello alla conversione e alla preghiera. Un appello verbale come non si era mai sentito prima, visto che si trattava della prima 24 apparizione in cui la Madonna affidava un messaggio a due ragazzini non scolarizzati per l’intera comunità e che non può non interpellarci ancora oggi. Colpisce in particolare la relazione diretta che la Bella Signora evidenzia fra la lontananza da Dio e la grave carestia (con la conseguente morte di numerosi bambini sotto i dieci anni) che ha colpito tutta la regione nel corso dell’anno successivo all’apparizione e che puntualmente si è avverata. Un inizio col botto, insomma, che ci ha immersi subito in un clima di preghiera e di vita fraterna in cui abbiamo avuto l’opportunità di conoscerci meglio e di scoprire ciò che Dio aveva già compiuto nell’esistenza di ognuno. Un percorso che ci ha portati, inoltre, a sbirciare nella vita nascosta dei monaci certosini della Grande Chartreuse (la loro casa madre) o ad ascoltare la presentazione di una nuova forma di Comunità religiosa (le Chemin Neuf, formata da uomini e donne, consacrati, laici e famiglie) subentrata ai Benedettini nella gestione della stupenda Abbazia di Hautecombe dove riposano da secoli i membri di Casa Savoia. Non sono mancati altri acuti come la visita di Ars dove il Santo Curato, patrono di tutti i sacerdoti, si è consumato per ricondurre a Dio le anime che gli erano state affidate passando giornate intere in confessionale (fino a 17 ore) senza mangiare e senza riposarsi. Infine Margherita Maria Alacoque, un’altra apostola dell’Amore divino a cui Gesù è apparso – a Paray-le-Monial nel 1675 – rivelando il suo cuore misericordioso ferito dalla persistente indifferenza e ingratitudine degli uomini, ha segnato la conclusione di questo nostro pellegrinaggio. Per consolare il Suo Cuore e per coltivare la nostra amicizia con Lui, attraverso Margherita-Maria, Gesù ci invita a dedicarci maggiormente all’adorazione eucaristica. r.m. 25 16 maggio 2012: Visita alla mostra “OGGI DEVO FERMARMI A CASA TUA” L’Eucaristia, la Grazia di un incontro imprevedibile Mercoledì 16 maggio siamo andati a visitare la mostra presso la chiesa di Santa Maria degli Angioli a Lugano, dal titolo “Oggi devo fermarmi a casa tua”, l’Eucaristia, la grazia di un incontro imprevedibile, con don Fiorenzo e un gruppo di catechiste. E’ stata un’esperienza veramente straordinaria vedere come davvero quando ascoltiamo il bisogno vero del nostro cuore, che è quello di sentirci amati, di un amore infinito e fecondo, che non ci permette di ripiegarci su noi stessi e sulle nostre paure, possiamo fare degli incontri che, come è accaduto per Zaccheo, cambiano la nostra vita. La mostra ci introduceva proprio in questo riconoscimento del nostro bisogno; un bisogno che solo il Signore può soddisfare con la Sua presenza, che incontriamo nell’Eucaristia e che ci permette di riconoscerlo nei volti delle persone e in ogni circostanza della vita, che diventano compagni di cammino. Il Sacerdote è la nostra guida ed è stato proprio una grazia poter avere un sacerdote premuroso e generoso come don Fiorenzo che non perde occasione per accompagnarci a scoprire la bellezza dell’incontro con il Signore nei Sacramenti ma anche nella quotidianità. Dopo la visita alla mostra ci ha invitati a cenare insieme ed è stato un momento di comunione dove ho sentito come, attraverso le nostre diversità, testimoniavamo un’unità segno dell’incontro che ci ha reso fratelli. Dove i nostri limiti e fatiche vengono accolti e non sono più ostacolo ad aprirci. Don Fiorenzo ci ha fatto anche una sorpresa: una torta bellissima oltre che ottima. Alla mia domanda: “ma chi festeggiamo?” lui ha risposto: “L’Ascensione”. Grazie don Fiorenzo per come ci richiami e ci aiuti a vivere l’essenziale della vita e ci fai sentire parte di una comunità in cammino che festeggia il Signore presente tra noi; il Signore asceso che non ci ha lasciati orfani. Patrizia 26 Orario Sante Messe e Celebrazioni liturgiche (giugno – luglio – agosto) Sabato e vigilia di feste:ore 17.30 Chiesa della Trasfigurazione del Signore Domenica e giorni festivi:ore 09.00 Chiesa parrocchiale di San Quirico ore 10.30 Chiesa della Trasfigurazione del Signore (dal 2 settembre riprenderà la S. Messa delle ore 18.00 Oratorio di San Sebastiano) Messe feriali:ore 08.30 (lunedì, martedì, giovedì e venerdì) Chiesa della Trasfigurazione del Signore ore 08.30 (mercoledì) Oratorio di San Sebastiano (dal 5 settembre mercoledì riprenderà alle ore 17.30) (dal 6 settembre giovedì riprenderà il Rosario e S. Messa delle mamme alle ore 9.00. Chiesa Trasfigurazione) Confessioni: Chiesa della Trasfigurazione del Signore: sabato dalle ore 16.30 alle ore 17.15 Adorazione eucaristica: Riprenderà nel primo venerdì di settembre Adorazione e lode vespertina: Riprenderà nella prima domenica di settembre Battesimi: Previo contatto con il Parroco, si celebrano unicamente – la prima domenica del mese alle ore 15.30 a San Quirico – la seconda domenica del mese alle ore 10.30 Trasfigurazione – durante la S. Messa e – la terza domenica del mese alle ore 15.30 Trasfigurazione N.B.: è auspicabile che per quanto riguarda il giorno e gli orari dei battesimi, ci si attenga a quanto sopra indicato. Per la scelta del padrino e della madrina si tenga presente che devono essere persone idonee, cioè battezzate e cresimate e che dimostrino una chiara convinzione di fede cristiana. 27 Date importanti nel periodo estivo LUGLIO sabato 21ore 10.00-11.30 catechesi battesimale AGOSTO mercoledì 1 Appuntamento sul passo del San Gottardo con Mons. Vescovo (all’albo parrocchiale l’organizzazione della trasferta) sabato 4ore 10.00-11.30 catechesi battesimale martedì 14 ore 17.30 S. Messa festiva dell’Assunzione B.V. Maria – Trasfigurazione mercoledì 15 Assunzione della B.V. Maria ore 9.00 S. Messa – San Quirico ore 10.30 S. Messa - Trasfigurazione domenica 26 la comunità parrocchiale si ritrova in festa a RONA per i 100 anni di costruzione della casa (segue programma) IMPORTANTE (facciamo un piccolo sforzo per costruire qualcosa insieme) PROGRAMMAZIONE PASTORALE 2012-2013 presso il centro parrocchiale della Trasfigurazione lunedì 27 (catechesi) – martedì 28 (liturgia) – mercoledì 29 (gruppi e attività): 3 giorni di programmazione, condivisione e meditazione per quanti hanno a cuore la vita della comunità per il nuovo anno pastorale 2012-2013 – dalle ore 16.00 alle ore 21.30 giovedì 30dalle ore 16.00 alle ore 18.00 adorazione e preghiera individuale dalle ore 19.00 alle ore 20.15 cena comunitaria dalle ore 20.30 alle ore 21.30 adorazione comunitaria venerdì 31 giornata conclusiva – dalle ore 16.00 alle ore 18.00 stesura del programma pastorale 2012-2013 con il Consiglio pastorale e cena comunitaria aperta a tutti coloro che sono interessati 28 (dettagli programma seguiranno all’albo) CHIARIAMO Riproponiamo il programma per gli incontri di catechismo dei nostri ragazzi per chi non si fosse ancora iscritto e per chi non avesse compreso che tale impostazione viene fatta, per chiarezza e trasparenza nel comunicare le cose, dalla nostra Comunità Parrocchiale. Non è uno sfizio del parroco, ma un’esigenza quanto mai doverosa per far fronte alle grosse lacune che esistono al riguardo della nostra fede. Non vuole essere un indottrinamento da proselitismo, ma per coloro che si ritengono cristiani, grazie al battesimo, un dovere di crescita nella conoscenza di tale dono ricevuto. Tutto questo per far presente che non tutte le parrocchie intraprendono un simile cammino, la nostra ha ritenuto, di proporre quanto segue. IMPORTANTE all’attenzione delle Famiglie ISCRIZIONI AL CATECHISMO PER L’ANNO 2012-2013 (inizio per tutti il 19 settembre 2012) Vogliamo definire il catechismo svolto nell’ambito parrocchiale “scuola della fede”, con giorni, orari, classi e temi, fermo restando che ogni ragazzo deve frequentare l’anno completo, non è possibile subentrare a corso iniziato, in quel caso bisogna attendere l’anno successivo: 1. Preparazione alla FESTA DEL PERDONO (quindicinale al mercoledì dalle ore 13.30 alle ore 14.30), per la III elementare. TEMA: Dio è un Padre Buono e Misericordioso. 2. Preparazione alla PRIMA COMUNIONE (settimanale al mercoledì dalle ore 13.30 alle ore 14.30), per la IV elementare. TEMA: Gesù ci ha donato il suo corpo e sangue. 3. POST-COMUNIONE (Avvento e Quaresima al giovedì dalle ore 16.30 alle ore 17.30) per la V elementare. TEMA: Impariamo a conoscere la sua Parola (Consegna della Bibbia). 4. Preparazione alla CRESIMA – primo anno (quindicinale al martedì ore 16.30 accoglienza) per la I media. Prima di definire l’orario di inizio dell’incontro di catechismo attendiamo di conoscere quello del termine delle lezioni scolastiche). TEMA: Siamo Chiesa: Popolo regale, sacerdotale, profetico. 29 5. Preparazione alla CRESIMA – secondo anno (settimanale al mercoledì dalle ore 16.00 alle ore 17.00) per la II media. TEMA: Sarete confermati dallo Spirito Santo. N.B.: le iscrizioni sono aperte – tagliando da ritornare compilato in parrocchia oppure inviando iscrizione per e-mail contenente tutti i dati richiesti all’indirizzo della catechista Marisa Schilleci: [email protected] entro la fine di giugno. Inoltre, la presente informazione sarà consegnata anche nelle rispettive classi durante l’ora di religione (elementari e medie) e in fondo alle chiese. Chi frequenta scuole private è vivamente pregato di utilizzare questi mezzi di comunicazione. Per chi si iscrive per la prima volta è richiesta una tassa di Fr. 20.-. Ogni anno di catechismo richiede la relativa iscrizione. ✄––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––––– ISCRIZIONE per: ¦ FESTA DEL PERDONO ¦ PRIMA COMUNIONE ¦ POST-COMUNIONE ¦ CRESIMA I ANNO ¦ CRESIMA II ANNO (segnare con la crocetta) Cognome e nome ...................................................................................................................................………… Figlio/a di ............................................................................. e di ............................................................................. Indirizzo .................................................................................................................................……..............................… Telefono ........................................................ e-mail ................................................................................................ Battezzato/a nella parrocchia di .................................................................................................................. in data (se la conoscete) ................................................................................................................................... Eventuali comunicazioni della famiglia alla Parrocchia .............................................................. ............................................................................................................................................................................................... 30 Abbiamo celebrato “Io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo” Granzella Lisa Monica di Sergio e Anna, 15 aprile; Wezel Alessandro di Leonardo e Barbara, 22 aprile; Padlina Veronica Lidia Paola di Athos e Elena, 29 aprile; Mangani Leonardo di Giovanni e Elisa, 13 maggio; Rusca Matteo di Alexandre e Nathalie, 19 maggio; Estevez Gregory Martin di Angel e Johanna, 20 maggio; Piffaretti Aurelio di Stefano e Caroline, 27 maggio. “Oggi voglio fermarmi a casa tua!” (Festa del perdono) Baldoni Samuele – Barbato Caterina – Barbato Isabella – Borghesi Francesco – Calderari Nicole – Cavadini Giulia – Colombo Damiano – Crivelli Arianna – Crivelli Martina – De Gennaro Carla – De la Cruz Jonay – De Roquemaurel Mayalène – Guffi Cecilia – Jean Noraly – Klemm Lorenzo – Libertella Pauline – Maggi Arianna – Maggi Martina – Matis Mattia – Miccoli Giulia – Olgiati Gabriela – Pagani Martina – Perucconi Matteo – Poretti Davide – Rotondi Davide – Sassi Luca – Togni Giacomo – Trezzini Alessia – Uniti Sharon – Vranjes Ivan – Winkler Martina. “Ecco il corpo di Cristo!” (Prima Comunione) Albertano Michelle – Alfabeto Jakob – Antognini Eleonora – Arfuso Sofia – Baroni Ruben – Bortoli Luca – Camozzi Andrea – Camponovo Samuele – Dozio Elia – Dudli Sharon – Ferrari Alina – Fumagalli Delia – Fusi Sarah – Galante Giulio – Galliker Lena – Ghirotti Jonathan – Ghirotti Lorenzo – Libertella Pauline – Londino Maria – Lonoce Sabrina – Maiocchi Chiara – Manfredini Christian – Manfredini Mattia – Monti Martina – Mora Elias – Morel Virginia – Mühlestein Leonardo – Piccolo Alice – Quadri Mattias – Rivolta Aurora – Rossi Sophie Marie – Schiavi Lawrence – Scopinich Kilian – Stanford Alexander – Tanzariello Francesca – Uniti Sharon – Valsangiacomo Martino. “E lo Spirito Santo vi confermerà!” (Cresima) Arena Carlotta – Avellino Raffaele – Barahona Francesca – Barbay Giada – Baroni Christian – Bianchi Andrea – Borioli Alessia – Campioni Dafne – Crivelli Andrea – De Putti Eleonora – De Putti Francesco – Dossena Miriam – Dozio Samuel – Dozio Tania – Galliker Julie – Giuri Claudio – Grisanti Riccardo – Gulino Lara – Hilfiker Edoardo – Innocenti Daiana – Karpf Selina – Mancastroppa Melanie – Marotta Matteo – Marques Adelia – Maspoli Nicolò – Pereira Jim – Quadri Michele – Riccardi Antonella – Toti Emanuel – Zardi Beniamino; Albertano Christian – Baldoni Adriano – Becker Max – Camozzi Sofia – Camponovo Eleonora – Cazzol Paola – Cengia Céline – Chinelli Jasmine – Collia Acchiappati Nicole – Consoli Céline – Ferrazzo Valeria – Foletti Nicholas – Fumagalli Alice – Genovesi Enrico – Giovanelli Cora – Giovanelli Mara – Gubitosa Noemi – Lanna Sabrina – Lopes Fabio – Merola Daniele – Ottino Riccardo – Pagnamenta Sofia – Piovesana Caterina – Russo Virginia – Saccomanno Alessia – Sanchez-Poletti Michael – Sousa Silva Diana – Sousa Silva Luana – Zamprogna Loris. “Chi crede in me, anche se muore vivrà!” Corti Natale 18 marzo, Eppi Nereo 19 marzo, Giannini Ezio 25 marzo, Crivelli Claudio 25 maggio. 31 G.A.B. 6932 BREGANZONA Ritorni Parroco di 6932 Breganzona ANTICIPAZIONI ESTATE - AUTUNNO Programmi e costi all’albo parrocchiale DOMENICA 26 AGOSTO 2012 La nostra casa di RONA compie 100 ANNI ANDIAMO A FESTEGGIARLA? In auto o in pullman È necessaria l’iscrizione DOMENICA 23 SETTEMBRE 2012 a VOGHERA l’unico parco a tema western in Italia per FAMIGLIE e ragazzi, dove potremo trascorrere un giorno tra le divertenti attività. Cowboys e indiani saranno in nostra compagnia per una serena gita all’aria aperta a contatto con la natura. Un’occasione per conoscere da vicino anche molti animali che popolano le praterie e i ranch degli Stati Uniti d’America. In pullman - possibilità di pranzo al sacco o in ristorante SABATO 20 OTTOBRE 2012 a MESERO E MAGENTA nei luoghi di Santa Gianna Beretta Molla Pellegrinaggio parrocchiale ad inizio anno pastorale In pullman - pranzo in ristorante TBS, La Buona Stampa sa, Pregassona (Lugano)