PROGRAMMA VOLONTARIO DI CERTIFICAZIONE PER LA
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PROGRAMMA VOLONTARIO DI CERTIFICAZIONE PER LA
PROGRAMMA VOLONTARIO DI CERTIFICAZIONE PER LA PARATUBERCOLOSI BOVINA (PVCPB) IN PROVINCIA DI LODI Approvata con deliberazione 113 del 23/04/2007 del Dir. Gen. A.S.L. di Lodi PREMESSA Obiettivo del PVCPB è la certificazione degli allevamenti indenni da Paratubercolosi. La certificazione nei confronti della Paratubercolosi ha come obiettivo quello di fornire garanzie sanitarie per la vendita di: animali da riproduzione (soggetti destinati ad altri allevamenti o tori destinati alla fecondazione • artificiale); prodotti aziendali (latte, embrioni, seme, colostro, letame, foraggi, ecc.). • Il programma permetterà anche agli allevamenti indenni di potersi tutelare con maggiore efficacia dal rischio di introdurre l’infezione in allevamento. Allo stato attuale non esistono a livello Comunitario indirizzi o linee guida da rispettare e ogni Paese sta attuando dei programmi per proprio conto con modalità differenti. Il modello adottato è ispirato in buona parte a quello degli USA che, per economicità ed efficacia, sembra rispondere meglio alle esigenze dei nostri allevamenti. Il sistema di certificazione prevede 4 livelli e il grado di garanzia aumenta con l’aumentare del livello di certificazione. DEFINIZIONI E RUOLI Paratubercolosi Malattia infettiva e contagiosa sostenuta da Mycobacterium avium subsp. paratuberculosis (Map) che colpisce i ruminanti (bovini, pecore, capre e ruminanti selvatici). Veterinario Accreditato L’allevatore dovrà designare un Veterinario, il cui compito è quello di impostare e verificare le prassi aziendali mirate a ridurre il rischio di introduzione ed eventuale diffusione dell’infezione paratubercolare in allevamento. I Veterinari coinvolti nel PCVPB devono essere iscritti all’Ordine Professionale ed essere accreditati al Programma attraverso un corso di formazione specifico per la Paratubercolosi, organizzato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale (IZSLER). Il Centro di Referenza Nazionale della Paratubercolosi (CdRNP) fornirà il supporto tecnico scientifico in modo da garantire un livello di formazione omogeneo. Il Comitato tecnico, a seguito di eventi di tipo scientifico o normativo che dovessero imporre modifiche al presente programma, valuterà la necessità di prevedere corsi di aggiornamento per il mantenimento dell’accreditamento. Veterinario referente per la ASL La ASL individua tra i propri veterinari ufficiali un referente incaricato di seguire l’andamento del programma, coordinare le attività di campo dei veterinari ufficiali e di partecipare ai lavori del Comitato Tecnico. Centro di Referenza Nazionale della Paratubercolosi (CdRNP) Il CdRNP, con sede presso la Sezione Diagnostica provinciale di Piacenza dell’IZSLER, collabora per la formazione e l’accreditamento dei veterinari, approva i test di laboratorio utilizzati dai laboratori coinvolti nel piano. Veterinario esperto di Paratubercolosi E’ un Veterinario indicato dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale competente per territorio che abbia maturato esperienza nel campo della Paratubercolosi bovina con competenze epidemiologiche e conoscenza degli aspetti diagnostici e di profilassi. Coordinatore organizzativo Il Coordinatore organizzativo è un Veterinario individuato all’interno del Comitato Tecnico che ha il compito di coordinare le attività del programma, di individuarne le difficoltà e di riunire il Comitato Tecnico. Comitato tecnico Il Comitato Tecnico è costituito almeno dai seguenti componenti: • 3 allevatori indicati dall’Associazione Provinciale Allevatori • 1 allevatore indicato dalle organizzazioni sindacali di categoria • 1 Veterinario referente per la ASL • 1 Veterinario indicato dall’Associazione Provinciale Allevatori • 1 Veterinario designato dall’Ordine dei Veterinari della Provincia di Lodi • 1 Veterinario della locale Sezione Diagnostica IZSLER • 1 Veterinario esperto in paratubercolosi • 1 rappresentante dell’Osservatorio Epidemiologico Veterinario Regionale della Lombardia (OEVRL) Compiti del Comitato tecnico sono di valutazione periodica del PCVPB. Dovrà valutarne la fattibilità sul campo, le azioni da intraprendere per renderlo più efficace e individuare le eventuali azioni correttive che dovessero rendersi necessarie. Esami diagnostici e laboratori di riferimento Tutti i campioni per i test previsti dal Programma di certificazione devono essere prelevati da un Veterinario dipendente della Azienda Sanitaria Locale competente per territorio o da un Veterinario incaricato dalla stessa ASL. Le analisi relative alla certificazione di indennità degli allevamenti saranno eseguite presso i laboratori dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna, Sezione di Lodi e Sezione di Piacenza. I metodi di prova adottati devono essere approvati dal CdRNP. Gli esami diagnostici adottati per il programma sono i seguenti: 1. Esame di screening L’esame diagnostico di screening nel bovino è il test sierologico ELISA. 2. Esame di conferma L’esame diagnostico di conferma si effettua attraverso un esame colturale su campioni di feci. Le modalità di prelievo dei campioni sono indicate nell’allegato 3. Gli animali sottoposti al test di screening non possono essere allontanati dall’allevamento fino alla comunicazione dell’esito. Comunque in caso di morte o di macellazione, prima dell’uscita dell’animale dall’allevamento, occorre prelevare un campione di feci da inviare al laboratorio. In caso di positività al test di screening, il campione sarà sottoposto ad esame colturale di conferma. Riservatezza Con i limiti imposti dalle normative in materia di tutela della privacy, i risultati delle analisi saranno mantenuti riservati e come tali comunicati solo ai rispettivi titolari degli allevamenti. ADESIONE AL PROGRAMMA L’adesione al programma è volontaria e si effettua presentando apposita domanda alla locale ASL (All. 1). Possono aderire al programma tutti gli allevamenti bovini da riproduzione registrati presso la banca dati dell’anagrafe bovina della provincia, che si impegnano a rispettare le indicazioni inserite in questo programma e le misure minime di biosicurezza definite dal Veterinario accreditato e concordate con l’allevatore. Tali misure dovranno essere descritte in un documento che sarà predisposto contestualmente all’inizio del programma, allo scopo di informare gli allevatori aderenti in merito alla corretta gestione dei fattori di rischio di introduzione dell’infezione paratubercolare. Il documento, dal titolo “Misure di intervento per il controllo della Paratubercolosi” (MICP), dovrà essere compilato seguendo lo schema di seguito riportato (allegato 2). Il personale dell’allevamento (proprietario o suo delegato e il personale di stalla) deve essere informato in maniera dettagliata dei contenuti del presente programma. A questo scopo il Veterinario accreditato dovrà riunire tutto il personale coinvolto e illustrare l’operatività nel corso di un incontro del quale deve rimanere traccia scritta. Il MICP dovrà essere verificato annualmente e se necessario revisionato, convocando la riunione di cui sopra. Costi del programma Fatti salvi i prelievi sierologici effettuati in coincidenza con le attività di bonifica sanitaria, i costi derivanti dalle azioni da intraprendere, finalizzate all’ottenimento e al mantenimento della certificazione (prelevamenti aggiuntivi a quelli sopracitati, esami di laboratorio, interventi di biosicurezza, abbattimento degli animali infetti, modifiche strutturali, ecc.) sono a carico dell’allevatore. PROTOCOLLO DI CERTIFICAZIONE Livelli sanitari Vista la scarsa sensibilità dei test diagnostici, non è possibile garantire al 100% lo stato sanitario di indennità alla Paratubercolosi dell’allevamento. La certificazione sanitaria si basa quindi su valutazioni probabilistiche, basate su criteri statistici. Sono previsti 4 livelli sanitari. Ad ognuno corrisponde una diversa probabilità di essere realmente indenne dall’infezione. In base ai dati di prevalenza stimata sul territorio lombardo, agli studi epidemiologici realizzati negli USA e alle performances dei test diagnostici, si determina per ogni livello di certificazione una probabilità di indennità dall’infezione paratubercolare, secondo il seguente schema: I livello: la probabilità di indennità è indicativamente l’85 % II livello: la probabilità di indennità è indicativamente il 95 % III livello: la probabilità di indennità è indicativamente il 98 % IV livello: la probabilità di indennità è indicativamente il 99 % A parità di livello, le garanzie fornite sono maggiori per l’allevamento che da più anni si trova a quel livello. La certificazione si basa su un modello graduale, che permette di accedere ad un livello superiore solo dopo almeno 12 mesi di permanenza in quello precedente. L’allevamento può rimanere allo stesso livello o procedere al livello superiore, sottoponendosi a test annuali, secondo quanto descritto al successivo punto “Requisiti per la certificazione”. Requisiti per la certificazione Indennità di I livello - Per accedere al I livello occorre soddisfare tutti i seguenti requisiti: esito negativo ad un esame sierologico ELISA su 30 bovine di età superiore a 36 mesi, con • prelievo casuale randomizzato (allegato 3); esito negativo ad un esame colturale su un prelievo ambientale di feci (allegato 3). • Nel caso in cui negli ultimi 3 anni siano stati introdotti animali da allevamenti non certificati, questi animali andranno campionati in aggiunta ai 30 previsti dal livello, secondo le modalità previste nel paragrafo “ACQUISTO DI ANIMALI”. Nota 1 - Nel caso di soggetti positivi al test sierologico ELISA, è necessaria una conferma mediante esame colturale delle feci dei soggetti reattivi, da eseguire entro 30 giorni dalla comunicazione all’allevatore dell’esito positivo. Se l’esame di conferma dà esito negativo, l’allevamento accede ugualmente al livello, ma l’animale positivo deve essere incluso nel successivo campionamento, se rimane in azienda. Se invece il risultato della coltura fecale è positivo, l’allevamento è considerato infetto e perde l’indennità, che può essere riottenuta secondo le modalità descritte al punto “Accesso al piano da parte di un allevamento infetto”. Nota 2 - Il livello può essere mantenuto alle seguenti condizioni: esito negativo ad un esame sierologico ELISA su 30 bovine di età superiore a 36 mesi, con • prelievo casuale randomizzato (allegato 3), da ripetersi a cadenza annuale; esito negativo ad un esame colturale su un prelievo ambientale di feci (allegato 3), da ripetersi • a cadenza annuale; Accesso al Piano da parte di un allevamento riscontrato infetto - Un allevamento infetto, accede al I livello alle seguenti condizioni: esito negativo ad un esame sierologico ELISA su tutte le bovine di età superiore a 36 mesi; • esito negativo ad un esame colturale su un prelievo ambientale di feci (allegato 3). • Nota 1: vedi nota 1 al paragrafo precedente Nota 2: vedi nota 2 al paragrafo precedente Indennità di II livello - Al II livello si accede dal I livello in presenza dei seguenti requisiti: esito negativo ad un esame sierologico ELISA eseguito, a distanza di 1 anno dal precedente, su • tutte le bovine di età superiore a 36 mesi. Se l’allevamento ha una consistenza maggiore di 500 capi, il controllo può essere fatto su un numero statisticamente significativo (allegato 3). esito negativo ad un esame colturale su un prelievo ambientale di feci (allegato 3). • Nota 1: vedi nota 1 al I livello Nota 2: vedi nota 2 al I livello Indennità di III livello - Al III livello si accede dal II livello in presenza dei seguenti requisiti: esito negativo di un esame colturale delle feci eseguito, a distanza di 1 anno dal precedente, su • tutte le bovine di età superiore a 36 mesi. Se l’allevamento ha una consistenza maggiore di 300 capi, il controllo può essere fatto su un numero statisticamente significativo (allegato 3). Nota: vedi nota 2 al I livello Indennità di IV livello - Al IV livello si accede dal III livello in presenza dei seguenti requisiti: esito negativo ad un esame sierologico ELISA eseguito, a distanza di 1 anno dal precedente, su • tutte le bovine di età superiore a 36 mesi. Se l’allevamento ha una consistenza maggiore di 500 capi, il controllo può essere fatto su un numero statisticamente significativo (allegato 3). esito negativo ad un esame colturale su un prelievo ambientale di feci (allegato 3). • Nota 1: vedi nota 1 al I livello Nota 2: vedi nota 2 al I livello Certificazione e tempi di analisi - La validità della certificazione decorre dal momento in cui l’ASL avrà a disposizione tutti gli esiti delle prove (sierologiche e colturali) ed ha scadenza annuale. Dato che l’esame colturale richiede 16 settimane, ne consegue che il prelievo dei campioni per il mantenimento deve essere effettuato circa 4 mesi prima della scadenza della certificazione, cioè a distanza di 12 mesi dal prelievo precedente. Sospetti clinici in qualunque livello di certificazione - Ogni caso clinicamente sospetto (diarrea o dimagramento ingiustificato in animali di età superiore a 24 mesi) deve essere segnalato dall’allevatore al Veterinario accreditato, il quale stabilirà se il quadro clinico è sospetto di paratubercolosi. In questo caso, procederà al prelievo di un campione di feci per sottoporlo a test colturale prima possibile e comunque prima dell’eventuale eliminazione dell’animale dall’azienda. In associazione al test colturale, è possibile eseguire una PCR e/o un esame sierologico ELISA a scopo diagnostico conoscitivo per abbreviare i tempi di attesa; l’esito conclusivo rimane comunque il test di conferma (coltura fecale) previsto dal presente piano. In caso di positività al test colturale, il Veterinario accreditato invierà copia del rapporto di prova alla competente ASL che provvederà a togliere l’indennità all’allevamento. MOVIMENTAZIONE DEGLI ANIMALI Garanzie sulla commercializzazione degli animali infetti Gli animali risultati positivi ai test diagnostici eseguiti nell’ambito del PVCPB non possono essere allontanati dall’allevamento, se non per essere destinati al macello. E’ consentito lo spostamento degli animali di cui sopra tra aziende dello stesso proprietario o verso allevamenti non aderenti al piano, solo se accompagnati da una dichiarazione da apporre sul modello di accompagnamento dell’animale, riportante la dicitura: “animale positivo al test sierologico e/o colturale delle feci per la Paratubercolosi” Acquisto di animali L’allevamento che aderisce al presente programma non può introdurre bovini che provengano da allevamenti non aderenti o con certificazione, relativamente alla Paratubercolosi, di livello inferiore al proprio. In deroga alla presente disposizione è consentita l’introduzione di animali, purchè siano sottoposti a test sierologico e colturale con esito negativo per tre volte, da eseguire: il primo test, da 30 giorni prima a 30 giorni dopo l’introduzione; il secondo test, a distanza di almeno 6 mesi dal primo, non prima dei 18 mesi di età; il terzo test, a distanza di almeno 6 mesi dal secondo. Se l’animale “sotto osservazione” dovesse partorire durante questo periodo, il parto dovrà avvenire esclusivamente in condizioni di isolamento, onde evitare il contatto diretto con altre partorienti e con i vitelli dell’allevamento. Nel caso in cui il soggetto introdotto dovesse risultare infetto, dopo l’eliminazione sua e della sua eventuale progenie (da effettuare entro 30 giorni dalla comunicazione dell’esito positivo), il Veterinario ufficiale svolgerà una indagine epidemiologica per valutare il rischio che l’animale infetto abbia trasmesso l’infezione all’interno dell’allevamento. Nel caso in cui non siano state adottate le misure previste o comunque quando si evidenzia un rischio di diffusione dell’infezione, si avrà la perdita della qualifica sanitaria dell’allevamento. Il Comitato Tecnico, preso atto della situazione sanitaria venutasi a creare in allevamento, stabilirà i criteri per il reintegro nel Programma di Certificazione. DOCUMENTAZIONE Domanda La domanda di adesione al programma va inoltrata all’ASL utilizzando il modulo riportato di seguito (allegato 1). Misure di intervento per il controllo della Paratubercolosi (MICP) Il documento dovrà essere compilato da parte del Veterinario accreditato, seguendo lo schema riportato di seguito (allegato 2). Il documento, sottoscritto dal proprietario dell’allevamento, dovrà essere trasmesso in copia alla ASL per le opportune necessarie verifiche. L’originale sarà conservato in allevamento. Certificato di allevamento indenne L’ASL rilascia, a richiesta dell’allevatore, un certificato nel quale viene riportato: Ragione Sociale dell’allevamento • N° di Codice identificativo dell’allevamento • Località • L’anno di adesione al PVCPB L’indicazione del livello sanitario e dell’anno di raggiungimento del livello Data dell’ultimo controllo • Data di rilascio • La data di scadenza della certificazione • Al termine del certificato dovrà essere riportata la seguente dicitura: • • Il presente certificato ha valore per i soggetti nati in allevamento e per quelli introdotti da almeno 18 mesi e che hanno un’età ≥ 30 mesi. DISPOSIZIONI FINALI Il presente Programma verrà a decadere nel caso in cui un organismo superiore (a livello Regionale, Nazionale, Comunitario) dovesse emanare norme per il controllo e la certificazione nei riguardi della Paratubercolosi. Il CdRNP individuerà i criteri per il passaggio tra questo programma e quelli futuri, salvaguardando i livelli di certificazione acquisiti dagli allevamenti. Allegato 1 DOMANDA DI ADESIONE AL PROGRAMMA PROVINCIALE VOLONTARIO DI CERTIFICAZIONE PER LA PARATUBERCOLOSI BOVINA REGIONE LOMBARDIA PROVINCIA DI LODI Al Responsabile del Servizio di Medicina veterinaria della ASL della Provincia di Lodi Il sottoscritto in qualità di dell'allevamento Codice Allevamento Partita IVA Codice Fiscale sito nel Comune Via / Località Telefono Email Cognome …………………………Nome ………………………….. Proprietario Responsabile Detentore Ragione sociale………………………………………. ………………………………………………………. ………………………………………………………. ………………………………………………………. ………………………………………………………. ………………………………………………………. ………………………………………………………. ………………………………………………………. TIPOLOGIA DELL'AZIENDA □ ALLEVAMENTO DA CARNE (linea vacca vitello) □ LATTE • TOTALE CAPI PRESENTI (MASCHI E FEMMINE) • ETA’ SUPERIORE A 36 MESI • ETA’ 24-36 MESI • ETA’ INFERIORE A 24 MESI CHIEDE di essere inserito nel programma provinciale di certificazione per la Paratubercolosi bovina. DICHIARA avvalersi come Veterinario Accreditato della collaborazione tecnica del Dott. ………………………………….., tel. ………………………….., iscritto all'Albo della provincia di …………………………… n ………….; di accettare gli obblighi derivanti dalla adesione a detto piano, impegnandosi ad applicare le Misure di Intervento per il Controllo della Paratubercolosi (MICP) contenute nel documento redatto a cura del Veterinario Accreditato e a seguire le prescrizioni del Servizio Veterinario ASL; di essere consapevole che le spese riguardanti i prelevamenti aggiuntivi rispetto ai prelievi sierologicicoincidenti con la bonifica sanitaria e tutti gli accertamenti di laboratorio sono totalmente a proprio carico. di Lodi, lì …………………………. Visto per quanto di competenza Firma del richiedente Il Veterinario accreditato ………………………………. ……………………………………….. Allegato 2 Guida alla stesura del MICP (Misure di Intervento per il Controllo della Paratubercolosi) Fase A Azioni previste Esecuzione esami diagnostici Responsabile Veterinario Aziendale Modalità Vedi Piano Registrazione Sì Esclusione dalla sala parto Conduttore ……… Sì C Punto critico Acquisto animali da allevamenti non certificati Parto bovine acquistate Casi clinici sospetti Esami diagnostici Gestione sala parto 2 Gestione dei vitelli Conduttore ……… 3 Somministrazione colostro Conduttore ……… 4 Somministrazione latte Conduttore ……… 5 Infermeria Conduttore ……… 6 Gestione delle deiezioni Conduttore ……… 7 Promiscuità con altre specie animali recettive Conduttore ……… 8 Impiego di attrezzi, trattori, pale Conduttore ……… 9 Pascolo Igiene e pulizia, da adibire solo al parto Separare i vitelli alla nascita e allevarli in reparti isolati dalle bovine adulte; non utilizzare per la pulizia pale o ruspette contaminate da feci di bovine adulte Somministrare ad ogni vitello il colostro della propria madre o pastorizzazione Non somministrare ai vitelli il latte delle bovine se non previa pastorizzazione Se prevista, evitare il contatto con gli animali giovani Non spargere su terreni destinati a foraggere, corretta gestione della alimentazione ed abbeverata Isolamento da altre specie animali recettive alla paratubercolosi (ovini, caprini, ruminanti selvatici). Evitare l’utilizzo di mezzi agricoli per la pulizia degli ambienti e per la somministrazione degli alimenti che vengono in contatto con le deiezioni Evitare promiscuità giovani/adulti, gestire in modo corretto l’accesso all’acqua, il carico, la rotazione, ecc. Esame delle feci ……… Sì 1 Veterinario Aziendale Conduttore Conduttore ……… B Allegato 3 Campionamenti 1. Prelievo casuale randomizzato Nel caso in cui l’esame ELISA venga effettuato sui campioni delle bovine sottoposte a profilassi di Stato, la scelta delle bovine da sottoporre a campionamento verrà eseguita in laboratorio, limitando la scelta ai sieri delle bovine di età superiore a 36 mesi. Dall’elenco delle bovine a disposizione, evidenziare solo quelle di età superiore a 36 mesi. Dividendo il numero totale delle bovine per quello da campionare (30), stabilire la frequenza (n) di campionamento. Es. Allevamento costituito da 300 bovine > 36 mesi. Numero animali da campionare: 30 Campionare 1 ogni 10. Se i campioni non vengono eseguiti nell’ambito delle profilassi di Stato, il Veterinario deve comunque avere a disposizione in cattura le bovine di età superiore a 36 mesi, da cui selezionare le bovine da campionare secondo la frequenza prestabilita. Nel caso di allevamenti di grosse dimensioni, per aumentare la significatività del campionamento, è consigliabile effettuare una stratificazione del campionamento in base ai gruppi di produzione, in proporzione rispetto alla rappresentatività dei singoli gruppi. Ad esempio, definire quanti animali sono presenti percentualmente nei singoli gruppi (alta produzione, bassa produzione, asciutte) e calcolare proporzionalmente il numero di animali da campionare in ogni gruppo, procedendo al prelievo secondo i criteri di casualità già descritti. Nel caso di allevamenti di piccole dimensioni, in cui non sono presenti animali di oltre 36 mesi di età in numero sufficiente, campionare tutti gli animali di età superiore a 36 mesi presenti più gli animali di oltre 24 mesi in modo casuale, fino al raggiungimento del numero di capi previsto o fino a campionare tutti gli animali dell’allevamento di età superiore a 24 mesi. 2. Campionamento su base statistica Nel caso di allevamenti di grosse dimensioni, invece di procedere al prelievo di campioni da tutti gli animali di età superiore a 36 mesi, può essere applicato il criterio del campionamento su base statistica, secondo la tabella sotto riportata. Numero minimo di bovine di età superiore a 36 medi da Numeri di animali in testare allevamento (di età suepriore a 36 mesi) ELISA Coltura fecale Tutte tutte ≤300 301-400 Tutte tutte (fino a 313) 401-500 Tutte 324 501-600 tutte (fino a 531) 332 601-700 540 338 701-800 547 342 801-900 552 345 >900 580 360 3. Prelievo di campioni individuali di feci Il prelievo deve essere eseguito direttamente dall’ampolla rettale con guanto monouso e deve essere costituito da almeno 20-30 grammi di feci. Utilizzare un contenitore sterile (tipo urine), con tappo a vite e conservare a +4 ± 2 °C, evitando il congelamento. Consegnare al laboratorio prima possibile e comunque entro 24 ore dal prelievo. 4. Prelievo ambientale di feci Il prelievo di feci deve essere effettuato da un punto di concentrazione (ruspetta) o di raccolta (collettore, fossa). In caso di prelievo dalla fossa, prelevare almeno 10 centimetri al di sotto della superficie. Il prelievo deve essere effettuato con attrezzatura sterile e deve essere costituito da almeno 20-30 grammi di feci. Utilizzare un contenitore sterile (tipo urine), con tappo a vite e conservare a +4 ± 2 °C, evitando il congelamento. Consegnare al laboratorio prima possibile e comunque entro 24 ore dal prelievo.