Donna ferita da un colpo di pistola

Transcript

Donna ferita da un colpo di pistola
Cassino Cassinate
l
Donna ferita da un colpo di pistola
Cronaca Il proiettile di una calibro 22 nel petto, poi la corsa in ospedale. Tragedia sfiorata ieri mattina a Valleluce
I carabinieri seguono la pista del tentato suicidio, ma gli accertamenti sono in atto. Indagato per l’arma il convivente
SANT’ELIA
CARMELA DI DOMENICO
Donna ferita al petto, con un
colpo d’arma da fuoco. Una calibro 22, illegalmente detenuta.
Tragedia sfiorata ieri mattina
presto a Valleluce, frazione di
Sant’Elia. Una donna di 46 anni
di origini albanesi è stata trasportata d’urgenza al Santa Scolastica per una ferita provocata
dall’esplosione di un colpo di pistola giusto al petto. Poi immediatamente trasferita all’Umberto I in gravissime condizioni.
I carabinieri seguono la pista del
tentato suicidio, ma restano al
vaglio tutti gli elementi raccolti
per non escludere nulla, mentre
si attendono i risultati dello stub
al compagno, ascoltato fino a sera in merito alla pistola illegalmente detenuta.
La ricostruzione
La chiamata al 118 è stata fatta
dal compagno della donna ferita, un operaio di Sant’Elia residente a Valleluce. Secondo
quanto accertato nell’immediatezza sarebbe stata la quarantaseienne ad afferrare la calibro 22
e a spararsi al petto. Un unico
colpo. Per fortuna non in grado
di ucciderla.
Sarebbe stata ancora lei, con il
torace insanguinato, ad aver
raggiunto la stanza in cui si trovava il suo uomo. Che ha chiamato subito i soccorsi.
La signora è stata trasportata
al Santa Scolastica in codice rosso, in gravissime condizioni. Poi
trasferita a Roma, all’Umberto I,
dove nel pomeriggio di ieri è stata sottoposta a un delicato intervento chirurgico. E dove resta ricoverata.
I carabinieri della locale Sta-
Immediato l’intervento dei carabinieri
zione, della Compagnia di Cassino - coordinata dal maggiore Silvio De Luca - hanno ascoltato a
lungo l’uomo (che risulta attualmente indagato per l’arma non
denunciata) raccogliendo ogni
prezioso dettaglio che sarà valutato con attenzione dalla procura di Cassino.
Secondo i militari sembrerebbe che si sia trattato di un tentato suicidio le cui cause vanno ricercate all’interno di delicate dinamiche famigliari e di questioni personali altrettanto complesse. I risultati degli accertamenti condotti serviranno a fugare qualsiasi dubbio su una dinamica di certo particolare, al
vaglio degli inquirenti.
L’uomo dovrà infatti spiegare
perchè era in possesso della calibro 22 e come se l’era procurata.
Ore di apprensione per le condizioni della donna. l
DALLA CISL FNS
LA NOTA
Detenuto polacco
muore in cella
Inutile
ogni soccorso
Distaccamento
di polizia a rischio
L’affondo
dei sindacati
CASSINO
CASSINO
Muore in carcere. Inutile
ogni tentativo di rianimarlo.
A dare notizia della morte di
un detenuto polacco di 47 anni
venuto a mancare nel carcere di
Cassino sabato sera è stato il segretario generale aggiunto Cisl-Fns, FNS, Massimo Costantino.
In una nota a sua firma è stato
infatti chiarito che il personale
di polizia penitenziaria e quello
medico del carcere di Cassino sono intervenuti prontamente in
cella, ma è stato comunque necessario l’intervento di una ambulanza che lo ha immediatamente portato in ospedale.
Sembrerebbe che a stroncare
il detenuto sia stato un arresto
cardiaco.
Lodando la prontezza del personale della struttura detentiva
di via Sferracavalli, la Fns Cisl ha
allo stesso tempo posto l’attenzione su un altro dato significativo: quello legato al sovraffollamento. «Sovraffollamento di
976 detenuti considerato che
6.211 risultano essere i detenuti
reclusi nei 14 istituti del Lazio,
rispetto ad una capienza regolamentare di detenuti prevista di
5.235 - ha dichiarato Costantino
- A Cassino attualmente vi sono
90 detenuti in più rispetto al previsto. In ambito regionale il sovraffollamento può dirsi aumentato anche rispetto al mese precedente che risultava essere di
871 detenuti. Preoccupa il sovraffollamento anche negli istituti nel carcere di Frosinone
(+117), Viterbo (+177); Civitavecchia ( +102); Rebibbia (+111) e in
altre strutture». l
Accorpamento della polizia
stradale di Cassino alla Sottosezione A1, dura la nota del Silp Cgil.
« È ormai chiaro che il controllo di una parte del territorio non
sia una priorità. La polizia stradale è poco presente sulle arterie statali di grande flusso veicolare, tutto si concentra sulla viabilità autostradale lasciando i cittadini
delle Provincia senza un loro punto di riferimento» scrive il Silp
Cgil in una nota. Molti sono stati
nel tempo gli interventi del Silp
Cgil per portare all’attenzione
dell’Amministrazione il fatto che
le statali che collegano la Provincia di Frosinone con quelle limitrofe sono vitali per garantire la
sicurezza stradale. «Il verificarsi
d’incidenti mortali e con feriti ne
sono la prova - si legge ancora nella nota - In questi giorni c’è chi ha
dimostrato sensibilità, e da noi arriva il ringraziamento, in particolar modo sull’allarme dettato dall’accorpamento della stradale con
la Sottosezione: se avvenisse ciò
porterebbe in maniera indiretta
alla scomparsa di un presidio di
legalità di tutto il Cassinate per favorire il pattugliamento autostradale.
La stradale porta con sè un bagaglio di professionalità che la
mirata formazione ne fa una
specialità che non trova eguali
nella risoluzione di problematiche inerenti la circolazione stradale, il rilevo dei sinistri e il controllo dei mezzi pesanti. Questa
istituzione in provincia appartiene alla collettività, non dobbiamo
farla ridimensionare per l’interesse dei lavoratori di polizia e
della collettività». l
14 EDITORIALE
OGGI
Lunedì
6 febbraio 2017