Forti 1 - SIEF Società Italiana di Educazione Fisica

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Forti 1 - SIEF Società Italiana di Educazione Fisica
I.D. Educazione Fisica
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PROBLEMATICHE RELATIVE ALL’INSEGNAMENTO DELLA
GINNASTICA NELLA SCUOLA MEDIA INFERIORE E SUPERIORE
Alberto Forti
Insegnante di Educazione Fisica e Maestro di Ginnastica
Sono un insegnante precario di Educazione Fisica da quasi dieci anni.
Questa condizione, che comporta cambiare Istituto, dirigente scolastico, colleghi e alunni ogni anno, mi ha
permesso di vedere in maniera abbastanza completa le condizioni nelle quali versa l’Educazione Fisica scolastica nella provincia di Pistoia.
Lavorare privatamente in palestra a contatto con ragazzi in età scolare, ha completato la mia visione d’insieme.
Il quadro emerso è per me talmente desolante e lontano dalla concezione di Educazione Fisica tradizionale, che
ho deciso di esporre in maniera severa riflessioni, critiche e denunce, che spero servano ad agitare le acque e
risvegliare coscienze.
In prima analisi bisogna ricordare che a scuola la ginnastica deve servire a compensare i danni derivanti dalla
sedentarietà, a contrastare la tendenza all’incurvamento sui libri, e all’atteggiarsi in maniera scomposta.
Posizioni scorrette assunte durante lo studio ed inadeguatezza strutturale dei banchi scolastici
Deve servire ad affermare l’igiene, intesa come tutta una serie di abitudini salutari che permettano il realizzarsi delle migliori condizioni di sviluppo dei ragazzi, con un occhio di riguardo all’apparato locomotore, la cui
funzione è continuamente ed insidiosamente minacciata dallo stile di vita attuale, poco conforme a quello che
la natura avrebbe previsto per l’essere umano in accrescimento.
L’Educazione Fisica deve contribuire a far luce nella mente dei ragazzi, sgomberandola da tutto il ciarpame di
stupide mode e abitudini dannose che si diffondono sempre di più in maniera esponenziale.
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Indossare pantaloni a vita bassa,
sopra taglia e scarpe slacciate.
Fumare
L’Educazione Fisica deve contrastare in modo assoluto il degrado morale e culturale che caratterizza oggi la realtà scolastica, aspetti che verranno evidenziati con il seguito della relazione, e deve potenziare quelle qualità volitive e di spirito di sacrificio che rappresentano le doti indispensabili per affrontare lo studio, il lavoro, la vita.
Deve contribuire a formare il futuro cittadino a livello fisico e caratteriale.
Studenti di una scuola media di secondo grado
durante l’orario curriculare di Educazione Fisica
Deve soprattutto “insegnare a muoversi”, essendo tutto il resto consequenziale.
Purtroppo la realtà è che a scuola l’Educazione Fisica classica non viene più praticata, essa è sostituita quasi interamente dai giochi sportivi che occupano la maggior parte delle due ore di lezione.
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Sono scomparsi quasi del tutto i grandi attrezzi, e anche laddove questi permangono in numero esiguo ed in
uno stato più o meno di degrado, non vengono più fatti usare.
Studenti di un Istituto Superiore di Pescia che si “arrangiano” nel fare le
sospensioni ad una ringhiera, perché in palestra sono assenti i grandi attrezzi
La descrizione dei grandi attrezzi ed il loro utilizzo
è scomparsa dai testi scolastici, e questo contribuirà a farli cadere definitivamente nell’oblio: per le
prossime generazioni sarà come se essi non fossero
mai esistiti.
Quadro Svedese incatenato all’Istituto Sismondi,
perché ritenuto pericoloso.
Mi viene da pensare ai sacrifici che le
generazioni passate hanno fatto per
quelle future, alle esperienze dei
grandi ginnasiarchi buttate alle ortiche, alle lotte instancabili condotte
dal prof. Mario Gallo per
l’Educazione Fisica nella scuola, e
non posso far altro che provare rabbia, nei confronti di chi contribuisce
in maniera consapevole o colpevolmente inconsapevole, al determinarsi
di tale situazione.
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Sono troppe le situazioni dove il lassismo, il permissivismo, il “lasciar fare” dominano nelle due ore di ginnastica.
Vengono permesse situazioni del genere…
Stupidi scherzi che possono causare incidenti, dai quali si
trae la conclusione che i grandi attrezzi sono pericolosi…
Il docente che viene preso in giro…
Ma poi anche lui partecipa agli “scherzi”…
Gli scherzi continuano…
Sono troppi quegli insegnanti che propongono solo giochi sportivi.
Sono troppi quegli insegnanti che non fanno più usare i grandi attrezzi e che ne impediscono l’utilizzo.
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Sono troppi quegli insegnanti “poco attivi”, pigri, che delegano ai ragazzi la conduzione di parte della lezione
per svolgere le proprie attività di ufficio e che non vestono più l’abbigliamento ginnico; e voglio sperare si tratti di pigrizia e non di incompetenza.
Evidentemente in questa palestra doveva fare freddo…
Da quanto tempo è che hai perso l’amore
per il tuo lavoro?
Sono troppi quegli insegnanti che non usano una terminologia condivisa e che non distinguono più
l’Educazione Fisica dallo sport.
Sono troppi quegli insegnanti che durante l’orario curriculare aprono la porta della scuola alle federazioni sportive e permettono ai loro istruttori di fare proselitismo tra gli alunni e propaganda interessata.
Sono troppi quegli insegnanti che accettano l’inganno “sport uguale salute”.
Presentato il Libro Bianco dello Sport Italiano
Roma, 10 luglio 2012
Il Coni ha ricevuto nel 2012, 409 milioni di euro di contributi pubblici che ha provveduto a ridistribuire a tutto il sistema sportivo nazionale. Ovviamente a beneficiare di più di questi contributi è il calcio con
oltre il 30% seguito dal nuoto che riceve il 4%.
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Nell’Introduzione al capitolo “Descrizione del Sistema Sportivo Europeo” (pag.6) leggiamo:
La Definizione di Sport a cui si fa riferimento è quella data dalla “Commission of the European
Communities - WHITE PAPER ON SPORT, Luglio 2007” e comprende: “qualsiasi forma di attività
fisica che, attraverso una partecipazione organizzata o non, abbia per obiettivo l’espressione o il miglioramento della condizione fisica e psichica, lo sviluppo delle relazioni sociali o l’ottenimento di risultati
in competizioni di tutti i livelli”
I principali elementi costitutivi del sistema sportivo sono:
• Praticanti ed Attività Praticate
• Società Sportive e Operatori Sportivi
• Impianti Sportivi e Ambienti Naturali per lo Sport
• Spettatori
L’ Attività Sportiva - fenomeno sociale trasversale - coinvolge:
• Soggetti Pubblici (Stati ed “Enti Locali”) nella doppia veste di gestori: dello Sport e della Salute
• Individui nel ruolo di Praticanti e Spettatori
• Aziende Private: Industrie coinvolte nella produzione e distribuzione di attrezzature ed abbigliamento
sportivo, realizzazione di impianti sportivi, aziende di broadcasting acquirenti dei diritti sportivi, sponsor di competizioni e società sportive, etc.
Si progetta poi l’estensione dei progetti «Alfabetizzazione motoria» e «Giocosport» per consentire a tutti gli
alunni della scuola primaria di praticare almeno due ore settimanali di attività sportiva con insegnanti qualificati (pag.123).
Si concorda inoltre (pag. 85) con l’Università Bocconi di Milano uno studio su «quanto può risparmiare il
paese in termini di spesa sanitaria» se la gente pratica attività sportiva e quindi preserva meglio le sue condizioni di salute.
Tutto questo si commenta da solo…
Sport uguale salute?
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Sono troppi quegli insegnanti che scendono a compromessi con le istituzioni scolastiche o con i colleghi e riducono il loro campo d’ azione pratico.
Sono troppi quegli insegnanti che mancano del coraggio necessario per tuonare ogniqualvolta c’è bisogno di
rimuovere gli attrezzi rotti e farne installare di nuovi, o non si battono per ottenere condizioni logistiche e strutturali migliori.
È ora che il coraggio superi la pigrizia e che la dignità superi il compromesso.
Chi disconosce o rinnega i benefici che derivano dall’utilizzo dei grandi attrezzi, sarà bene che cambi mestiere
e si dedichi ad altro, perché non è ammissibile che un insegnante di Educazione Fisica proibisca a scuola l’uso
di spalliere, corde, pertiche, scala orizzontale, quadro svedese e sia favorevole esclusivamente alla pratica dei giochi sportivi.
Se l’insegnante è troppo anziano o acciaccato o non conosce la didattica dei grandi attrezzi, che cambi ruolo
all’interno della scuola, oppure umilmente si aggiorni, in modo tale che i ragazzi non perdano l’occasione di
godere appieno di tutto il potenziale benefico che l’Educazione Fisica offrirebbe loro se fosse effettivamente e
giustamente praticata.
Sono troppi quegli insegnanti che misurano la loro bravura in base al numero di coppe e medaglie vinte dalle
classi a loro assegnate o dalle selezioni da loro effettuate, trofei messi in bella mostra sulle mensole della presidenza o in quelle dei corridoi. Insegnanti che poi hanno sotto gli occhi continuamente una miniera di paramorfismi, la cui risoluzione però non è quantificabile in aggeggi e chincaglierie acchiappacitrulli!
Trofei
Mario Gallo 1885-1971
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È ora di risvegliare le coscienze e segnalare i problemi.
È ora che si finisca di proporre tra gli esercizi di allungamento muscolare e di potenziamento dei muscoli addominali quelli DISEDUCATIVI che favoriscono l’incurvamento del dorso!
Esercizi diseducativi di allungamento muscolare
Esercizi diseducativi di potenziamento dei muscoli addominali
Per la maggior parte delle persone, purtroppo, ci pensa la natura ed il tempo ad incurvare il dorso.
La ginnastica deve contrastare in maniera assoluta questa tendenza negativa.
Tendenza naturale all’incurvamento ed accorciamento del tronco
con il passare degli anni
L’Educazione Fisica scolastica è sovrana nell’insegnare le regole per la salute della colonna vertebrale, bagaglio
culturale che si apprende a scuola, e che servirà per tutta la vita!
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Nelle proposte didattiche in palestra devono trovare spazio tutti quegli esercizi che localizzano l’effetto motorio rispettando l’assetto corretto del tronco, perché a scuola siamo in ambito educativo (igiene e salute), NON
sportivo.
Esercizio corretto di allungamento dei muscoli ischio-crurali eseguito a scuola,
in una prima media inferiore
Esercizio di sospensione alle spalliere svedesi, eseguito a scuola in una seconda media inferiore
Esercizio dell’espletamento dei bisogni corporali. Posizione naturale fondamentale per la salute di caviglie, ginocchia, anche.
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Posizione del diamante.
Quanti ragazzi che frequentano la scuola presentano problemi che vanno dalla marcata brevità dei muscoli
ischio crurali, alla rigidità delle anche, ginocchia, caviglie, dell’articolazione scapolo omerale o scapolo toracica, quanti, che non conoscono il salto in basso o i riflessi paracadute, perché nessuno glieli ha insegnati e che
giocano a pallavolo, basket, calcio mettendo così a rischio la propria salute.
Bisognerebbe essere ciechi per non notarli durante una lezione.
Ma si continua a proporre i giochi sportivi, che danno per scontata la pratica di tante capacità motorie senza
prima aver creato CON LA GINNASTICA le premesse affinché tali capacità si sviluppino.
Tutti sappiamo quanto sia importante per i ragazzi fare ginnastica. Il problema si pone nel momento in cui essi
devono essere motivati per farla. Non ne capiscono l’esigenza reale, la maggior parte di loro non percepisce il
rischio insito nel ritrovarsi un corpo rigido, poco forte e resistente, incapace di affrontare, con immediatezza
delle reazioni, eventuali pericoli che si possono presentare.
Così come non capiscono l’esigenza di imparare la matematica o le scienze. Non ne vedono l’immediata utilità e sono attirati da altro.
L’insegnante può motivare con lo spauracchio del cattivo voto e a volte così facendo ottiene quello che vuole. Ma
ciò per me rappresenta una mezza vittoria.
L’insegnante deve essere in grado di affascinare e suggestionare i ragazzi con il proprio esempio, con il proprio
stile di vita, consono alla sua missione, deve essere capace di far vibrare dentro di loro quelle corde il cui suono
non si dimenticherà più...
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Un messaggio, un’idea, hanno valore solo quando nascono dall’esperienza e sono messi in pratica da chi li professa. E la prova non può essere che su se stessi
Bisogna personalmente fare esperienza per capire, altrimenti si resta solo sul piano delle parole, che di per sé
non fanno né bene né male.
L’insegnante che ha esperienza pratica e diretta degli esercizi, ha dovuto per primo superare le difficoltà dell’apprendimento, per cui conosce la “strada” da indicare agli allievi.
Il grande Emilio Baumann (medico e maestro di ginnastica
1843-1916) a tal proposito nel suo libro “Guida illustrata per
l’insegnamento della Ginnastica”, pubblicato da Valle
Editore nel 1887, a pag. 85-86 così scriveva:
“La dimostrazione ha senza dubbio una grandissima importanza, perché le immagini che entrano per li occhi hanno contorni
più netti, e sono quindi più precise assai di quelle che vi entrano
per li orecchi, rappresentate dalle parole: ne segue che il concetto
dell’esercizio si fa molto più chiaro ed esatto nella mente dello
scolaro se il maestro usa della dimostrazione in luogo della spiegazione...
È bene che il maestro sia in grado di dimostrare li esercizi: questa qualità però non si acquista che eseguendo li esercizi medesimi.
È dunque necessario che il maestro coltivi personalmente la ginnastica, per mettersi nella condizione di poter dimostrare i movimenti.
E nel far questo esso acquisterà pure un’altra dote quasi indispensabile, ed è quella di poter giudicare secondo la propria esperienza dove stia la difficoltà e dove il pregio delle azioni ginnastiche.
Vi e di più: il maestro che dimostra l’esercizio fa conoscere agli alunni che esso riconosce l’utilità dell’esercizio e della
ginnastica, non solo perché gli procura un impiego o uno stipendio, ma altresì per i buoni effetti che ha ottenuto su
di sé medesimo”.
E ancora, scrive in “La Ginnastica Italiana”, Parte Prima, R. Scuola Normale di Ginnastica, Roma 1907, pag. 13:
“Si fa minor fatica, assistendo ai giuochi della scolaresca che a mantenerli in ordine,
comandarli e trascinarli con l’esempio, col fascino e colla suggestione.”
Bisogna saper ricordare ai ragazzi la fortuna che hanno nel disporre di un corpo in salute; essa stessa deve essere motivo di gioia.
Praticare Ginnastica è un’occasione meravigliosa che deve essere goduta appieno, con la consapevolezza di avere
sulla testa una corona che appare solo alla vista degli ammalati, o di chi ha perso la possibilità di esprimersi con
gli esercizi fisici.
Bisogna ricordare ai professori di ruolo, che operano da decenni, che devono rinnovare ogni giorno il loro
amore per l’insegnamento. Insegnare non deve mai diventare un fatto scontato, un impegno da assolvere. Esso
è un privilegio che permette di orientare le scelte dei ragazzi, i quali oggi più che mai hanno bisogno di costruir-
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si delle difese nei confronti degli aspetti negativi cui la società li sottopone.
In ultima analisi, occorre riflettere bene anche sulle Indicazioni Nazionali per il curriculo della scuola secondaria di primo e secondo grado (vedi Appendice), per comprendere bene come il problema risieda anche a
monte...
Non potremo definirci una società civile e progredita finché non saremo in grado di assicurare
un’edilizia scolastica decente.
In questo Istituto sono presenti in ogni aula le lavagne multimediali, e nella palestra definita
dalla preside “aula multifunzionale”, è presente un teatro, con tanto di quinte. Nonostante le
mie numerose richieste verbali e scritte, ancora oggi il palco non è stato rimosso.
A questi ragazzi posso offrire veramente poco...
La scuola oggi, oltre a palestre degne di questo nome, oltre a dirigenti scolastici illuminati e sensibili alla causa,
ha bisogno di maestri che possiedano l’arte di applicare la scienza Ginnastica, insegnanti appassionati e coraggiosi che non rinneghino la propria storia, e che affermino con orgoglio le tradizioni del passato, alla luce delle
nuove acquisizioni scientifiche.
Docenti intelligenti e culturalmente onesti che sappiano ben dosare, nelle due ore, ginnastica e giochi sportivi.
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APPENDICE
INDICAZIONI NAZIONALI per il curricolo, scuola dell’infanzia e secondaria di primo grado (4 settembre 2012)
Obiettivi di apprendimento al termine della classe terza per la scuola secondaria di primo grado.
• Il corpo e la sua relazione con lo spazio e il tempo
Saper utilizzare e trasferire le abilità per la realizzazione dei gesti tecnici dei vari sport.
Saper utilizzare l’esperienza motoria acquisita per risolvere situazioni nuove o inusuali.
Utilizzare e correlare le variabili spazio-temporali funzionali alla realizzazione del gesto tecnico in ogni
situazione sportiva.
Sapersi orientare nell’ambiente naturale e artificiale anche attraverso ausili specifici (mappe, bussole).
• Il linguaggio del corpo come modalità comunicativo-espressiva
Conoscere e applicare semplici tecniche di espressione corporea per rappresentare idee, stati d’animo e storie mediante gestualità e posture svolte in forma individuale, a coppie, in gruppo.
Saper decodificare i gesti di compagni e avversari in situazione di gioco e di sport.
Saper decodificare i gesti arbitrali in relazione all’applicazione del regolamento di gioco.
• Il gioco, lo sport, le regole e il fair play
Padroneggiare le capacità coordinative adattandole alle situazioni richieste dal gioco in forma originale e
creativa, proponendo anche varianti.
Sa realizzare strategie di gioco, mette in atto comportamenti collaborativi e partecipa in forma propositiva
alle scelte della squadra.
Conoscere e applicare correttamente il regolamento tecnico degli sport praticati assumendo anche il ruolo
di arbitro o di giudice.
Saper gestire in modo consapevole le situazioni competitive, in gara e non, con autocontrollo e rispetto per
l’altro, sia in caso di vittoria sia in caso di sconfitta.
• Salute e benessere, prevenzione e sicurezza
Essere in grado di conoscere i cambiamenti morfologici caratteristici dell’età ed applicarsi a seguire un
piano di lavoro consigliato in vista del miglioramento delle prestazioni.
Essere in grado di distribuire lo sforzo in relazione al tipo di attività richiesta e di applicare tecniche di controllo respiratorio e di rilassamento muscolare a conclusione del lavoro.
Saper disporre, utilizzare e riporre correttamente gli attrezzi salvaguardando la propria e l’altrui sicurezza.
Saper adottare comportamenti appropriati per la sicurezza propria e dei compagni anche rispetto a possibili situazioni di pericolo.
Praticare attività di movimento per migliorare la propria efficienza fisica riconoscendone i benefici.
Conoscere ed essere consapevoli degli effetti nocivi legati all’assunzione di integratori, di sostanze illecite o
che inducono dipendenza (doping, droghe, alcool).
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INDICAZIONI NAZIONALI del 2010 per gli Istituti Superiori.
Obiettivi specifici di apprendimento primo biennio, secondo biennio, quinto anno.
PRIMO BIENNIO
Dopo aver verificato il livello di apprendimento conseguito nel corso del primo ciclo dell’istruzione si strutturerà un percorso didattico atto a colmare eventuali lacune nella formazione di base, ma anche finalizzato a valorizzare le potenzialità di ogni studente.
La percezione di sé ed il completamento dello sviluppo funzionale delle capacità motorie ed espressive
Lo studente dovrà conoscere il proprio corpo e la sua funzionalità, ampliare le capacità coordinative e condizionali realizzando schemi motori complessi utili ad affrontare attività sportive, comprendere e produrre consapevolmente i messaggi non verbali leggendo criticamente e decodificando i propri messaggi corporei e quelli altrui.
Lo sport, le regole e il fair play
La pratica degli sport individuali e di squadra, anche quando assumerà carattere di competitività, dovrà realizzarsi privilegiando la componente educativa, in modo da promuovere in tutti gli studenti la consuetudine
all’attività motoria e sportiva.
È fondamentale sperimentare nello sport i diversi ruoli e le relative responsabilità, sia nell’arbitraggio che in
compiti di giuria.
Lo studente praticherà gli sport di squadra applicando strategie efficaci per la risoluzione di situazioni problematiche; si impegnerà negli sport individuali abituandosi al confronto ed alla assunzione di responsabilità personali; collaborerà con i compagni all’interno del gruppo facendo emergere le proprie potenzialità.
Salute, benessere, sicurezza e prevenzione
Lo studente conoscerà i principi fondamentali di prevenzione per la sicurezza personale in palestra, a casa e
negli spazi aperti, compreso quello stradale; adotterà i principi igienici e scientifici essenziali per mantenere il
proprio stato di salute e migliorare l’efficienza fisica, così come le norme sanitarie e alimentari indispensabili
per il mantenimento del proprio benessere.
Conoscerà gli effetti benefici dei percorsi di preparazione fisica e gli effetti dannosi dei prodotti farmacologici
tesi esclusivamente al risultato immediato.
Relazione con l’ambiente naturale e tecnologico
Le pratiche motorie e sportive realizzate in ambiente naturale saranno un’occasione fondamentale per orientarsi in contesti diversificati e per il recupero di un rapporto corretto con l’ambiente; esse inoltre favoriranno la
sintesi delle conoscenze derivanti da diverse discipline scolastiche.
SECONDO BIENNIO
Nel secondo biennio l’azione di consolidamento e di sviluppo delle conoscenze e delle abilità degli studenti
proseguirà al fine di migliorare la loro formazione motoria e sportiva.
A questa età gli studenti, favoriti anche dalla completa maturazione delle aree cognitive frontali, acquisiranno
una sempre più ampia capacità di lavorare con senso critico e creativo, con la consapevolezza di essere attori di
ogni esperienza corporea vissuta.
La percezione di sé ed il completamento dello sviluppo funzionale delle capacità motorie ed espressive
La maggior padronanza di sé e l’ampliamento delle capacità coordinative, condizionali ed espressive permetteranno agli studenti di realizzare movimenti complessi e di conoscere ed applicare alcune metodiche di allenamento tali da poter affrontare attività motorie e sportive di alto livello, supportate anche da approfondimenti
culturali e tecnico-tattici.
Lo studente saprà valutare le proprie capacità e prestazioni confrontandole con le appropriate tabelle di riferimento e svolgere attività di diversa durata e intensità, distinguendo le variazioni fisiologiche indotte dalla pratica motoria e sportiva. Sperimenterà varie tecniche espressivo-comunicative in lavori individuali e di gruppo,
che potranno suscitare un’autoriflessione ed un’analisi dell’esperienza vissuta.
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Lo sport, le regole e il fair play
L’accresciuto livello delle prestazioni permetterà agli allievi un maggiore coinvolgimento in ambito sportivo,
nonché la partecipazione e l’organizzazione di competizioni della scuola nelle diverse specialità sportive o attività espressive.
Lo studente coopererà in équipe, utilizzando e valorizzando con la guida del docente le propensioni individuali e l’attitudine a ruoli definiti; saprà osservare ed interpretare i fenomeni legati al mondo sportivo ed all’attività fisica; praticherà gli sport approfondendone la teoria, la tecnica e la tattica.
Salute, benessere, sicurezza e prevenzione
Ogni allievo saprà prendere coscienza della propria corporeità al fine di perseguire quotidianamente il proprio
benessere individuale. Saprà adottare comportamenti idonei a prevenire infortuni nelle diverse attività, nel
rispetto della propria e dell’altrui incolumità; egli dovrà pertanto conoscere le informazioni relative all’intervento di primo soccorso.
Relazione con l’ambiente naturale e tecnologico
Il rapporto con la natura si svilupperà attraverso attività che permetteranno esperienze motorie ed organizzative di maggior difficoltà, stimolando il piacere di vivere esperienze diversificate, sia individualmente che nel
gruppo.
Gli allievi sapranno affrontare l’attività motoria e sportiva utilizzando attrezzi, materiali ed eventuali strumenti tecnologici e/o informatici.
QUINTO ANNO
La personalità dello studente potrà essere pienamente valorizzata attraverso l’ulteriore diversificazione delle attività, utili a scoprire ed orientare le attitudini personali nell’ottica del pieno sviluppo del potenziale di ciascun
individuo. In tal modo le scienze motorie potranno far acquisire allo studente abilità molteplici, trasferibili in
qualunque altro contesto di vita. Ciò porterà all’acquisizione di corretti stili comportamentali che abbiano radice nelle attività motorie sviluppate nell’arco del quinquennio in sinergia con l’educazione alla salute, all’affettività, all’ambiente e alla legalità.
La percezione di sé ed il completamento dello sviluppo funzionale delle capacità motorie ed espressive
Lo studente sarà in grado di sviluppare un’attività motoria complessa, adeguata ad una completa maturazione
personale.
Avrà piena conoscenza e consapevolezza degli effetti positivi generati dai percorsi di preparazione fisica specifici. Saprà osservare e interpretare i fenomeni connessi al mondo dell’attività motoria e sportiva proposta nell’attuale contesto socioculturale, in una prospettiva di durata lungo tutto l’arco della vita.
Lo sport, le regole e il fair play
Lo studente conoscerà e applicherà le strategie tecnico-tattiche dei giochi sportivi; saprà affrontare il confronto agonistico con un’etica corretta, con rispetto delle regole e vero fair play. Saprà svolgere ruoli di direzione
dell’attività sportiva, nonché organizzare e gestire eventi sportivi nel tempo scuola ed extra-scuola.
Salute, benessere, sicurezza e prevenzione
Lo studente assumerà stili di vita e comportamenti attivi nei confronti della propria salute intesa come fattore
dinamico, conferendo il giusto valore all’attività fisica e sportiva, anche attraverso la conoscenza dei principi
generali di una corretta alimentazione e di come essa è utilizzata nell’ambito dell’attività fisica e nei vari sport.
Relazione con l’ambiente naturale e tecnologico
Lo studente saprà mettere in atto comportamenti responsabili nei confronti del comune patrimonio ambientale, tutelando lo stesso ed impegnandosi in attività ludiche e sportive in diversi ambiti, anche con l’utilizzo
della strumentazione tecnologica e multimediale a ciò preposta.