La Goccia n23/14hot!

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La Goccia n23/14hot!
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n. 23 - 29 novembre 2014
n. 23 - 29 novembre 2014
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Sommario
La Goccia n. 23 - 29 novembre 2014
La Goccia
REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE N.
430/92 DEL 15 MAGGIO 1992
Registro Nazionale della Stampa n. 10084
PROPRIETÀ PRO.GE.CO.
SOC. COOP. A R.L.
VIALE M. D’UNGHERIA, 52 – GINOSA
Editoriale…
Senzatomica…
Un’alternativa…
Carmelo…
Una poesia…
Dio è…
Dopo le…
Insieme per…
AiutArci…
Divieto…
Il Masci…
Castria…
MARIO D’ALCONZO
ROBERTO MUSCOLINO
GIANLUCA CATUCCI
DAVIDE GIOVE
GIORGIO MOREA
GIOVANNI MATERA
BALDASSARRE D’ANGELO
SARAH SCORPATI
VINCENZO D’ANGELO
CANTA STORIE
MASSIMILIANO DORO
GIUSEPPE PIZZULLI
CARMELO MONACO
M. C. OLIVARI
NINO MELE
LIDIA D’ANGELO
FEDERICA STEA
RICCIARDI -DRAGONE
ANTONIO GUARINO
NICOLA TUSEO
LUCREZIA DI TINCO
MICHELE PACCIANA
VITO N. PIZZULLI
ROBERTA DI LENA
LIBORIO PATIMISCO
Laterza…
Le ricette…
Primarie…
Le favole di Grim
Matera Capitale…
Ragazzi…
Le Caricature
Le poesie…
Grandi successi…
Notizie Flash…
Le confraternite…
Festa degli alberi…
Le massime…
Feste di…
Juniores…
Intervista…
Manicomi…
Ginosa, ko…
fOTO:
ERASMO MAZZONE
MICHELE GRECUCCI
Maria Olivari
Maria A. RAGUSO
Porto di…
Alex…
Ginosa deludente…
Bando…
Home Page…
Parma Club 2…
Noi e il Fisco…
Admo…
Parma club…
Scout…
Ricerca e …
Bradanica…
Consigli…
DIRETTORE RESPONSABILE:
STEFANO GIOVE
DIREZIONE:
GIULIO PINTO
ADELE CARRERA
COMITATO DI REDAZIONE
ROSAMARIA BUSTO
ERASMO MAZZONE
PALMA MARTINO
DOMENICO RANALDO
HANNO COLLABORATO
A QUESTO NUMERO:
GIUSEPPE CARRERA
AMMINISTRAZIONE
VITO CONTE
IMPAGINAZIONE E GRAFICA:
STEFANO GIOVE
STAMPA
Stampato in
proprio
Questo numero de
La Goccia è stato chiuso
alle ore 12.00
del 26 novembre 2014
di Stefano Giove
pag. 4
di Lucrezia Di Tinco
pag. 5
di Massimiliano Doro
pag. 5
di Uff. Stampa
pag. 6
di Maria Carmela Olivari
pag. 6
di Grim
pag. 7
di Giorgio Morea
pag. 7
di Giulio Pinto
pagg. 8/9
di Vincenzo D’Angelo
pag. 5
di Liborio Patimisco
pagg. 10/11
di Federica Stea
pag. 11
di Canta Storie
pag. 12
di Mario D’Alconzo
pag. 12
di Agesci Ginosa 1
pag. 14
di Federica Stea
pag. 14
di Giulio Pinto
pag. 17
di Cardinale - Mele
pag. 18
di Roberta Di Lena
pag. 19
di Maria Carmela Olivari
pag. 20
di Maria Carmela Olivari
pag. 20
di Nicola Tuseo
pagg. 21
di Carmelo Monaco
pag. 21
di Canta Storie
pagg. 22/23
di Nino Mele
pagg. 21
di Canta Storie
pagg. 24/25
di Maria Carmela Olivari
pag. 25
di Roberto Muscolino
pag. 26
di Antonio Guarino
pag. 27
di Giovanni Matera
pag. 28
di Lidia D’Angelo
pag. 31
di Michele Pacciana
pag. 32
di Giuseppe Pizzulli
pag. 33
di Lina Luisi
pagg. 34/35
di Michele Pacciana
pag. 35
di Vito Nunzio Pizzulli
pag. 36
di Avis Ginosa
pag. 37
di M C Olivari
pag. 38
di Massimilano Doro
pag. 38
di Luca Zicari
pag. 39
di Domenico Ranaldo
pag. 40
di Domenico Ranaldo
pag. 41
di Baldassarre D’Angelo
pag. 42
di Ricciardi-Dragone
pag. 42
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n. 23 - 29 novembre 2014
Il ruolo dell’informazione
L’anno che si sta per concludere ha visto gli italiani impegnati in diverse tornate
elettorali. E se c’è una indicazione, che da queste elezioni è emersa con estrema
chiarezza, è che l’Italia si fida di Matteo Renzi e gli concede fiducia. In queste elezioni sono state conquistare dal partito del premier le regioni Sardegna,
Piemonte, Abruzzo e Calabria che erano amministrate dal centro destra, è stata
riconfermata l’Emilia Romagna e alle Europee il Pd ha superato il 40% dei
consensi. Insomma una performance che non avrebbe lasciato dubbi in qualsiasi
altro Paese… ma non in Italia. Dove, di fronte a una vittoria tanto chiara (considerando anche l’abissale distacco degli avversari), vi è chi cerca di nascondere
agli italiani questo dato per presentare una realtà deformata, esercizio ormai abituale da noi al quale partecipa il mondo dell’informazione che è, a mio modesto
parere, una delle (con)cause del declino italiano.
L’Italia vive, dal 1989, una fase di transizione che non si è ancora conclusa e
rischia di portarci alla catastrofe perché, altri Paesi, nel frattempo, hanno colto la
sfida del cambiamento e l’hanno trasformata in una leva potente per migliorare
le condizioni di vita dei propri cittadini.
Il 1989 è l’anno della caduta dell’impero sovietico e la fine del socialismo reale.
Il mondo uscito dalla seconda Guerra Mondiale, quello dell’accordo di Yalta,
era stato cancellato, nasceva una fase storica nuova, dagli esiti imprevedibili.
Per avere una idea di quello che è accaduto, basti ripensare al fatto che alcune
regioni italiane avevano una forte presenza di militari (allora di leva), di caserme e armamenti. Oggi Pordenone e dintorni, per intenderci, sono privi di queste
presenze e questo dimostra che quella zona non è più un luogo strategico dal
punto di vista militare e politico, insomma, le frontiere si sono spostate.
Insieme alle frontiere si è spostato anche un altro orizzonte, che per certi aspetti, è quello che ha determinato la caduta dell’impero sovietico, mi riferisco al
cambiamento introdotto dall’avvento del computer e dell’elettronica nel mondo
produttivo… questa rivoluzione ha determinato cambiamenti pari a quelli che
produsse tra i contadini l’introduzione delle macchine agricole, che spinsero
milioni di lavoratori della terra a migrare nelle città.
Questi cambiamenti sia nel modo di produrre sia nell’aspetto geopolitico non
sono stati letti in Italia con la dovuta attenzione e invece si è continuato ad agire
come se nulla fosse cambiato… cercando di trovare soluzioni estemporanee a
problemi importanti.
Questa nostra superficialità si sta trascinando da vent’anni e ha determinato una
fase di declino.
Quanta credibilità ha un Paese nel quale gli organi di informazione non riescono a percepire quello che sta accadendo? L’Italia è il Paese delle “sorprese”
del giorno dopo. Ricordate Prodi dato per sicuro vincitore? Ricordate Bersani
che garantiva lo smacchiamento del giaguaro? Ricordate le sottovalutazioni del
fenomeno Grillo? Per non parlare dei sondaggi del giorno prima le elezioni europee di maggio scorso: si parlava di un testa a testa Grillo-Renzi e poi si è visto
che il Pd è andato oltre il 40%! Ecco, un Paese in cui l’informazione non riesce
a capire gli eventi, è un Paese con un’informazione malata e se l’informazione
è malata determina comportamenti sbagliati che mettono in moto processi pericolosi.
Il pericolo nasce dalla creazione di falsi fenomeni da baraccone che, alla fine,
portano solo devastazione e non costruzione.
Provate a ricordare quanto sia stato osannato il fenomeno leghista; e quanto il
federalismo fosse divenuto una sorta di parola magica, che avrebbe risolto tutti
i problemi. Poi dal federalismo delle regioni è spuntato lo spreco e sono nate
le prime inchieste… poi il diluvio dei provvedimenti della magistratura, che ha
messo sotto inchiesta la Lega e tutte le altre regioni italiane. Ma non contenti dei
danni che ha prodotto Bossi e il suo “cerchio magico”, ecco che adesso nasce un
nuovo “mito”, quello di Salvini.
Eppure se i giornalisti e i politici leggessero i dati e non parlassero a vanvera si
renderebbero conto che Salvini, non ha vinto, ma ha perso meno di Forza Italia.
Non ci vuole un pozzo di scienza per capire che il dato elettorale dell’Emilia
Romagna, dice chiaramente che a fronte di una perdita secca di voti e di punti
percentuale di Forza Italia, la Lega Nord (pur avendo il candidato presidente
della regione e sappiamo quanto incide questa presenza) non riesce a conservare
i voti che aveva nel 2010 ma riesce solo ad avere una percentuale alta che la
porta ad “asfaltare” il partito del cavaliere.
Ecco quindi, che dopo Grillo, il mondo dell’informazione è alla ricerca di un
altro “oppositore” di comodo.
Certo non cogliere il dato che solo il 37% degli elettori voti, in una regione come
l’Emilia Romagna, sarebbe un errore gravissimo… anche perché l’astensione in
questa regione ha un valore politico diverso, tenuto conto che pezzi importanti
del mondo della sinistra hanno invitato a disertare le urne (penso al segretario
l’editoriale
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74013 Ginosa (Ta)
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Cell. 368.3561703 - 330.624347
regionale della Fiom e ad altri pezzi della Cgil emiliana).
Questo invito ha trovato un terreno fertile anche in considerazione del fatto che la vittoria non era in discussione.
Ma proprio l’invito a non andare a votare, denota il vuoto
di una strategia politica, che mette in crisi sia la destra sia la
sinistra, che non riescono ad esprimere una vera alternativa
al governo Renzi.
A destra, la Lega (tanto meno il suo leader Matteo Salvini)
non possono essere la proposta di governo, anche se raggiungessero il 20% del consenso. E, una delle indicazioni
del recente voto,chiede al centro destra di riorganizzarsi, se
vuole essere una alternativa.
Lo stesso discorso vale per la sinistra che viene ignorata
dagli elettori. Sel, Tsipras, Rifondazione sono sempre al di
sotto di percentuali elettorali degne di essere prese in considerazione, non diventeranno mai parte di una proposta vera
e credibile. Rimane l’opposizione del sindacato… e se la
Cgil si “landinizza”, come sembra essere, credo che tanti
iscritti al sindacato di Di Vittorio (a cominciare dal sottoscritto) potrebbero decidere di non seguire più le indicazioni della Camusso.
Il voto delle regionali poteva essere un messaggio politico
importante, se colto nella sua reale portata… invece si preferisce la propaganda da quatto soldi. La propaganda però
serve ai partiti per raccogliere consensi… l’informazione è
un’altra cosa, si dovrebbe basare sulla trasmissione di fatti,
situazioni e conoscenza, in maniera onesta e oggettiva…
Fino a ieri tutti davano al colpa a Berlusconi, che col suo
potere mediatico condizionava la libertà di informazione in
Italia… adesso la foglia di fico del Cavaliere è caduta, ma la
vergogna di una informazione manipolata rimane.
Stefano Giove
cronaca
CARMELO GALEOTA:
RICORDO DI UN UOMO E
DI UNA ISTITUZIONE
«LA LEGGE E’ UGUALE PER
TUTTI».
Ricordo ancora l’ espressione
nei volti degli alunni all’ingresso nella sala delle udienze
della Pretura di Ginosa. Un
progetto sulla legalità, «PON
LE-g-ALI AL SUD», mi aveva
portato a chiedere la disponibilità del Cancelliere Carmelo
Galeota, mio zio, ad aprire di
pomeriggio. Chi conosceva
Carmelo Galeota sa che non
era un problema aprire di pomeriggio, tanto lui era lì sempre: di pomeriggio, di sabato, di
domenica, alle 6.00 come alle 24.00. Insomma, era instancabile. Non riusciva a dire di no a nessuno: non diceva di no
agli avvocati, figuriamoci se doveva farlo con trenta alunni
di undici anni. I ragazzi sono entrati e zio Carmelo ha spiegato quale posizione dovevano assumere per i diversi ruoli.
E’ iniziata la simulata con il suo prezioso apporto, suggerendo i discorsi che si dovevano fare sia per l’accusa che per la
difesa e soprattutto il rispetto per il giudice. Quel pomeriggio
è stato emozionante per gli alunni e per le insegnanti: vivere
un giorno in pretura.
Una persona buona, disponibile, amabile, allegra anche
quando stava male. “Come stai?”. “In piedi, come mi vedi”. Mai un lamento, mai una richiesta di aiuto, sotto tutti i
punti di vista. La chiacchierata si faceva per un caffè, per
ricordare qualche evento passato, per parlare di qualche
conoscenza comune, della scuola, della sua vita che… andava sempre bene, dell’Inter, la sua grande passione. Non
ha mai voluto condividere le sue sofferenze e non ha mai
voluto pesare su nessuno. Andava, tornava... e magari pochi sapevano. I suoi amici sapevano e purtroppo nel giro
di una settimana ne hanno perso due di amici cari. Dire di
conoscerlo è troppo, non si può: non si è mai scoperto. Profondamente riservato, ha vissuto, ha speso la sua vita per
gli altri, per il lavoro. Non ha mai fatto nulla per mettersi
in evidenza, anzi. Era un cancelliere, ma chi mai l’avrebbe
detto per i suoi modi pacati. Si eclissava a volte. E così come ha vissuto, è andato via: in punta di piedi.
Ciao cancelliere Galeota, ciao zio Carmelo e...
FORZA INTER!
Lucrezia Di Tinco
n. 23 - 29 novembre 2014
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Dopo fiamme e alluvioni…
anche la tromba d’aria
Una violenta tromba
d’aria proveniente dal
mare si è improvvisamente abbattuta, alle
5.45 del 12 novembre
scorso, su Marina di
Ginosa, tagliando trasversalmente il paese.
Tetti scoperchiati, alberi caduti e recinzioni
abbattute, raccontano
il bilancio dell’ennesima
calamità che ha colpito
la località rivierasca,
già provata dall’alluvione del 2011. La tromba
d’aria ha raggiunto la
costa Ionica nella zona
della “Marinella”, dove
i segni del suo arrivo
sono rimasti evidenti,
raggiungendo
successivamente, alcune abitazioni di zona
“Tufarello”, nella parte
periferica del paese.
Qui si sono registrati
i danni maggiori con
uno scenario da dopo
guerra: strade interrotte, alberi caduti e calcinacci disseminati per un raggio di diverse centinaia di metri. Danni ingenti
hanno subìto anche alcune auto parcheggiate. Le tegole delle abitazioni
sono volate via dai tetti come foglie. Nella tragicità di quegli istanti, il sollievo di un bilancio che con il trascorrere delle ore rassicurava sulla mancanza di feriti con danni solo a cose, probabilmente per l’orario mattutino. Gli
abitanti hanno raccontato di essere stati svegliati da un improvviso boato,
poi il panico e la concitazione. Gli interventi di soccorso hanno dapprima
appurato che non vi fossero feriti, successivamente si è provveduto alla
rimozione dei detriti e alla messa in sicurezza delle zone colpite. Ma gli
effetti della tromba d’aria non hanno risparmiato neppure il paese “Madre”.
Qui le “anomale” raffiche di vento hanno divelto insegne, abbattuto alberi e
provocato danni alle abitazioni. Critica la situazione nella zona in cui insiste il plesso scolastico della “Lombardo Radice”, rimasta chiusa per alcuni
giorni per consentire gli interventi di ripristino. Il sindaco di Ginosa, con
una ordinanza, per la giornata del 12 novembre ha ordinato la chiusura di
tutte le scuole del territorio, al fine di verificarne le condizioni di sicurezza.
Di Massimiliano Doro
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cronaca
n. 23 - 29 novembre 2014
Divieto
distribuzione
volantini, depliants,
manifesti o
altro materiale
pubblicitario per
motivi di igiene e
decoro.
L’Amministrazione comunale di Ginosa ha
diffuso il seguente comunicato stampa.
Con Ordinanza sindacale n. 101 del 20 novembre 2014, il Sindaco ha ordinato che la
distribuzione di volantini, depliants, manifesti, opuscoli pubblicitari od altro materiale
pubblicitario avvenga tramite consegna porta a porta nella giornata del LUNEDI’, festivi
esclusi, dalle ore 8.00 alle ore 13.00 secondo le determinate modalità esposte nella
predetta ordinanza.
Ciò a seguito di alcune aziende che pubblicizzano i loro prodotti commerciali, eventi,
ecc., attraverso il sistema del volantinaggio e con manifesti collocati o affissi su pali
dell’illuminazione e della segnaletica stradale, nonché su mura o altri posti non autorizzati.
Tutto ciò causa conseguenze pregiudizievoli
per il decoro urbano e per l’igiene pubblica
provocando, per questo Ente, un notevole
aggravio di spese.
Inoltre, ai fini del mantenimento del decoro
urbano e del mantenimento di una corretta
igiene pubblica, si invitano i cittadini/utenti
che accettano volantini o depliants a non
gettarli nella pubblica via, ma a conservarli
per depositarli negli appositi contenitori; in
caso contrario incorreranno nelle sanzioni
pecuniarie previste dall’art. 7 bis del D.Lgs
n. 267/2000.
« Per fare in modo che Ginosa sia una città
civile, pulita e decorosa – spiega il Sindaco
Vito De Palma - serve il contributo di tutti. La
nostra città merita di essere decorosa per le
bellezze che spesso vengono offuscate proprio da rifiuti e comportamenti illegali”.
L’addetto Stampa
Il Comune di Laterza premiato
con Bandiera Verde 2014
Premio speciale per l’emopatologo pugliese
prof. Antonio Moschetta
Bandiera Verde, il premio giunto alla sua
12.ma edizione promosso dalla Cia Confederazione italiana agricoltori e conferito
l’altro ieri a Roma alle “eccellenze” agricole, all’innovazione, alla tradizione, alla
solidarietà e ai comportamenti virtuosi, è
stato assegnato quest’anno al Comune
di Laterza e al prof. Antonio Moschetta,
emopatologo di fama internazionale, anche lui pugliese.
“Bandiera Verde Agricoltura – dichiara il
Presidente Provinciale della Cia di Taranto
Francesco Passeri – è un
riconoscimento attraverso il
quale si premiano aziende
agricole, regioni, province,
comuni, comunità montane
e parchi che si sono particolarmente distinti nelle politiche di tutela dell’ambiente e del paesaggio, anche a
fini turistici, nell’uso razionale del suolo, nella valorizzazione dei prodotti tipici
legati al territorio, nell’azione finalizzata a migliorare le condizioni di vita ed
economiche degli operatori
agricoli e più in generale dei
cittadini.
Tra i premiati con Bandiera
Verde per il 2014 emergono
anche tanti Comuni virtuosi che si impegnano ogni
giorno per la conservazione dei paesaggi agrari e
la valorizzazione delle produzioni tipiche locali, per la
sostenibilità ambientale e
la lotta al consumo di suolo
agricolo, per il miglioramento delle condizioni di vita
degli operatori del settore
primario. Anche quest’anno
sono stati assegnati premi
speciali a personalità del mondo scientifico, culturale e sociale, che si sono distinte
in vari ambiti culturali a difesa dell’ambiente
e dell’agricoltura. Un premio speciale Bandiera Verde è stato assegnato al professor
Antonio Moschetta, anche lui pugliese, per
i suoi studi legati a “nutrizione e salute oncologica”, dove evidenzia lo stretto legame tra
corretta alimentazione, qualità degli alimenti
e prevenzione delle malattie.
M C Olivari
scherzi a parte
Le favole di Grim
n. 23 - 29 novembre 2014
Il pastore
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C’era una volta, non lontano di qui, il paese di Occhiocitrullo, in quel luogo accadevano cose sì tanto fuori dal comune, che, trovarsi lì
sembrava d’essere su un altro mondo (eppure è un paese di questo mondo), anche se una volta accadde che le renne della famigerata
slitta, del più famigerato babbo del mondo, scalarono la gravina.
Era il tempo in cui a corte ci si apprestava a rappresentare la Sacra Famiglia, nel momento della nascita del bambinello e, come ogni
anno, tra i cortigiani si scatenava la corsa all’accaparramento del ruolo più importante!
Il re, sua maestà messer Dellepalmecheviendalmare, era in continuo allertamento per impedire che tra la sua pattuglia di corte non
ci fossero più mancamenti, perché il “mal del nove” che lo assillava, lo teneva sempre sulle spine. Sicché, per evitare di commettere
errori nello stabilire i ruoli della rappresentazione invernale, decise di riunire in seduta plenaria l’intera corte, in maniera tale che tutti
potessero controllare tutto e lui soprattutti!.
Quando furono al completo, nella sala del trono, il sovrano esordì: «Miei cari e fidati cortigiani, vi ho riunito perché vorrei che insieme,
fraternamente e in comunità d’intenti, decidessimo come allestire la rappresentazione della Sacra Famiglia a palazzo reale, così come
millenaria tradizione vuole. Vi invito, quindi a farmi conoscere i vostri desideri. Cercherò di soddisfare le vostre aspettative!»
Subito si cominciò a discutere su chi avrebbe dovuto avere la parte del Bambinello e senza attendere il prosieguo della disputa, s’alzò
su tutte la voce di messer Notarlostefano che, senza ammettere repliche, disse: «Maestà, mi sorprende che abbiate chiesto “a chi tocca
essere il Bambinello”… ma come!... vi sfugge che quel ruolo tocca al sottoscritto non foss’altro che per un antico lignaggio e una antica
discendenza che annovero a mio vanto… Bammini!!! Io discendo dai bammini per definizione e quindi, senza indugio alcuno, quel ruolo
mi spetta!… e…non voglio aggiungere altro. M’intendi, sire?»
La corte intera rimase impietrita di fronte alle pretese del messere… ma il sovrano,
capita l’antifona, rispose: «Essia!»
Si passò alla scelta della Madre… in questo caso non vi furono grandi problemi per età,
statura e funzioni non poteva che toccare alla dama de’ Limomgelli…
Più difficile si prospettò la scelta del Padre… qui le richieste furono diverse ma alla
fine si decise che a farlo sarebbe stato messer Bombetta. Senza ammissione di replica.
Al fidato cortigiano, messer Giacomino, fu assegnato il ruolo di pifferaio, lui, sì, che di
musica se ne intendeva! Mentre il ruolo di guardiano di oche venne assegnato a messer
Sanantonio… a fare i tre re magi furono scelti messer Tomotomo Lemmelemme con
l’oro, messer Acchiappavento con la mirra e l’incenso toccò a messer Enzo Delirossi.
All’altra dama di corte fu chiesto di fare la Meraviglia…
A quel punto ci fu l’insorgenza del messer Galante che chiese: «Ma, scusate, e
iiiioooooo!?»
Tutti si guardarono interdetti, mentre il sovrano si chiedeva perplesso: «E mo’, a questo
che gli dico di fare!?»
Ma durò soltanto un attimo, l’indugio del re, che folgorato da una brillante idea, disse:
«Tu sarai una figura nuova della nostra Sacra famiglia, sarai il guidatore di renne nella
gravina!»
«Cooooosa?!» Replicò il messere.
A quel punto il sovrano spiegò a tutti che bisognava fare qualcosa per la gravina del
paese tanto sofferente, dopo le tante disgrazie: «… e tu, con le renne dovresti portare
doni e felicità a quelli che soffrono…»
Tutti annuirono e subito chiesero al sovrano quale sarebbe stata la sua parte. E lui
rispose pacifico che avrebbe fatto il pastorello dormiente sulla collina, Benino, il nome
del personaggio.
Tutti rimasero sbalorditi di fronte al ruolo modesto del sovrano… ma nessuno sapeva
che Benino è il pastorello che si pone sulla collina più alta della scena presepiale.
La millenaria tradizione vuole che Benino dorma e nel sonno sogni il Presepe e guai a
svegliarlo!!! Di colpo sparirebbe il Presepe!!!
Insomma il sovrano non s’era scelto affatto una parte secondaria ma addirittura quella
caricatura disegnata da
del protagonista assoluto.
Morale della favola: vène prime u dènte ca u’ parènte
Alvaro Vitali
Giorgio Morea
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cronaca
n. 23 - 29 novembre 2014
Notizie
Flash
Rubrica a cura di Giulio Pinto
Cerca un amico umano!
Ho letto sul profilo FB di Giusy Troiano
un messaggio che contiene la speranza
che si svegli in noi l’unica cosa che può
salvarci: l’Umanità! Ecco il messaggio:
“ CONDIVIDETE! TRA I VOSTRI AMICI
QUALCHE INCOSCIENTE CI SARA’….
Bella Roma è stata abbandonata a Ginosa
(TA) perché divenuta LEISHMANIOTICA.
Chi la possedeva, non intendeva spendere
tempo, e soprattutto denaro, per curarla.
Costui non avrebbe dovuto procurarsi un
cucciolo “di razza”, solo per dire di possedere qualcosa di bello. NON NE AVEVA IL
DIRITTO!!! Quel cucciolo non era un telefonino di ultima generazione, ma un essere
vivente e senziente, che avrebbe sofferto.
Chiunque tu sia, è inutile che ti stranisci!
NON DOVEVI !!! NON DOVEVI E BASTA !!!
Ora che hai misurato la tua (in)capacità di
prenderti cura di un cane fino alla fine dei
suoi giorni, RINUNCIA PER SEMPRE! La
prossima volta potresti rimetterci…BELLA
ROMA adesso dovrà avere una famiglia di
persone consapevoli e responsabili. Si affida
con controlli pre e post affido. L’ABBIA MO
STERILIZZATA. Per INFO: 334/8943804
(non contattatemi su facebook). Grazie “ Ed
allora che aspettiamo a telefonare??
In gara i lavori di messa in sicurezza di
via Matrice
Sedici imprese in possesso della categoria
OS1 sono state invitate a partecipare all’appalto concorso per la progettazione definitiva e la esecuzione dei lavori di messa in
sicurezza del tratto di via Matrice, crollato
quel tragico 21 gennaio 2014. Scadenza per
la presentazione delle offerte : 15 dicembre
!Solo cinquecentomila € è l’importo a base
di gara; ma l’importante è cominciare e finalmente dopo un anno dedicato a trovare le
risorse si parte. L’anno nuovo vedrà le macchine operatrici rimuovere le centinaia di
tonnellate di macerie crollate e lentamente
riaprirà via Matrice e con essa la vita dell’antico centro storico ginosino.
Il Ministero conferma l’ufficio del giudice
di Pace
A seguito della conversione del Decreto
legge 13 settembre 2014 n. 132 in materia di processo civile e arretrato, avvenuta
con la Legge 10 novembre 2014, n. 162, il
Ministro della Giustizia ha firmato il decreto 10 novembre 2014 che, in attuazione
del D.M. 7 marzo 2014, definisce la procedura relativa al mantenimento degli uffici del
giudice di pace ai sensi dell’articolo 3, D.Lgs.
n. 156/2012. Confermato il mantenimento
della sede di Ginosa. Una notizia che è stata
accolta favorevolmente negli ambienti che
orbitano intorno alla sede giudiziaria locale;
cronaca
n. 23 - 29 novembre 2014
Complimenti Sarah
anche se i problemi legati al suo funzionamento restano e si acuiscono. Il personale
comunale dislocato nella sede giudiziaria è
insufficiente per numero e per preparazione specifica. Uno standard qualitativo che
serve da subito e che invece si potrebbe
raggiungere con gli anni. Quanto durerà
questa situazione è difficile da prevedere
ma siccome ad ogni effetto c’è sempre una
causa, la situazione si definirà a breve.!
Il Tribunale: “Bimbo autistico per colpa
del vaccino”
Il ministero della SALUTE dovrà versare un assegno bimestrale, per tutta
la vita, a un bimbo affetto da autismo, a
cui nel 2006 fu iniettato il vaccino esavalente prodotto DALLA multinazionale
GlaxoSmithKline. Lo stabilisce una sentenza del Tribunale del Lavoro di Milano,
firmata dal giudice Nicola Di Leo, secondo
cui sarebbe “acclarata la sussistenza del
nesso causale tra tale vaccinazione e la
malattia”, come si legge nel dispositivo. E
ancora, citando la perizia del medico legale
Alberto Tornatore nominato dal Tribunale:
“È probabile che il disturbo autistico del
piccolo sia stato concausato, sulla base di
un polimorfismo che lo ha reso suscettibile
alla tossicità di uno o più ingredienti (o inquinanti), dal vaccino Infanrix Hexa Sk”. Il
vaccino esavalente, somministrato con tre
iniezioni nel primo anno di vita, protegge
da poliomielite, difterite, tetano, epatite
B, pertosse e infezioni da Haemophilus
influenzae di tipo B. Prima di rivolgersi al
giudice, la famiglia del bambino - che ha
nove anni e a cui l’autismo è stato diagnosticato nel 2010 - aveva presentato nel
2011 una domanda di indennizzo al ministero, respinta. Di qui la decisione di intentare causa. “Dalla sentenza, dello scorso
23 settembre, sono passati i 60 giorni entro
cui il ministero avrebbe potuto presentare
ricorso in appello e non ci risulta lo abbia
fatto - dice Alessandra Genovesi, avvocato del bambino - la sentenza è passata
in giudicato. Per la famiglia, l’augurio è che
in futuro si possano introdurre più cautele
nelle vaccinazioni”. Il bambino riceverà un
assegno bimestrale il cui importo sarà calcolato a PARTIRE da una base di 1.683
euro, più un indennizzo una tantum. Nelle
18 pagine della relazione del medico legale, si fa riferimento a “un poderoso documento riservato della GlaxoSmithKline” sui
“cosiddetti SIDE EFFECTS del vaccino
Infanrix Hexa Sk emersi nel corso
della sperimentazione clinica pre-autorizzazione o successivamente, fra l’ottobre 2009 e lo stesso mese 2011”. In
particolare - come scrive il perito - ci sarebbero “cinque
casi di autismo segnalati durante i trial, ma rimasti unlisted,
ossia omessi dall’elenco degli effetti avversi sottoposto alle
autorità sanitarie per l’autorizzazione al commercio”. Nella
sentenza - sempre citando le conclusioni del medico legale - si riporta come nel vaccino vi sarebbe “una specifica
idoneità lesiva per il disturbo autistico, la cui portata, teoricamente piccola se calcolata in base alla sperimentazione clinica pre-autorizzazione”, sarebbe in realtà “sottostimata, per
l’esistenza, recentemente confermata dall’autorità sanitaria
australiana, di lotti del vaccino contenente un disinfettante
a base di mercurio, oggi ufficialmente bandito per via della
comprovata neurotossicità”. Non risulta che l’Agenzia del
farmaco (Aifa) abbia avviato accertamenti sul vaccino esavalente della GlaxoSmithKline: “Non sono in corso indagini
particolari su questo medicinale, che è comunque soggetto
come tutti i vaccini a un monitoraggio post MARKETING “,
spiega un portavoce. E aggiunge: “Non ci sono al momento
evidenze di cambiamenti nel rapporto beneficio/rischio per
tale prodotto, che si mantiene positivo “. I presunti legami fra vaccinazioni e autismo sono da anni al centro di un
ampio dibattito internazionale. Nel 2012 una sentenza del
Tribunale di Rimini legò il vaccino trivalente (contro morbillo,
parotite e rosolia) alla sindrome di Kenner (autismo). Allora
il board scientifico del Calendario Vaccinale della Vita - che
raggruppa le società dei medici di famiglia, dei pediatri e
degli igienisti - insorse: “Così si rischia di perdere fiducia
in uno strumento preventivo per la SALUTE dei bimbi e
di tutta la popolazione”. E invitò il ministro della Salute a
ricorrere in appello. Nella sentenza di Rimini, il riferimento
era a uno studio pubblicato nel 1998 sulla rivista Lancet,
che legava l’autismo al vaccino antimorbillo. La ricerca fu ritirata dallo stesso giornale alcuni anni dopo, perché ritenuta
inattendibile. Un’inchiesta simile a quella riminese, sempre
sui presunti legami fra vaccino trivalente e autismo, è stata
aperta quest’anno dalla procura di Trani.Il diffuso allarmismo - ingiustificato secondo le autorità sanitarie - ha provocato
nell’ultimo triennio un crollo del numero dei bambini vaccinati. Il Movimento 5 Stelle in Lombardia lo scorso marzo depositò un progetto di legge per sospendere l’obbligo vaccinale,
“considerate le già elevate coperture vaccinali raggiunte nel
territorio lombardo, per passare a una vaccinazione consapevole e informata”. Secca la risposta della Società di igiene (Sltl): “È una proposta pericolosa per la salute pubblica”.
(fonte: La Repubblica)
9
La nostra redattrice, Sarah Scorpati, lo scorso settembre, ha conseguito
il tesserino di Giornalista Pubblicista e l’iscrizione all’albo dei giornalisti.
A Sarah gli auguri di tutta la Redazione affinchè questo traguardo sia il
trampolino di lancio per una brillante carriera nel mondo del giornalismo.
Le massime del VEGA
Welcome to Italy, Banana Republic!
Il Parlamento italiano, eletto da quasi 2 anni, ogni giorno è impegnato nel discutere, votare e successivamente approvare leggi che condizionano la nostra quotidianità. All’interno si prendono decisioni importanti, ogni giorno c’è un comunicato eccezionale, e si sprecano
previsioni manco fossero dei meteorologi. Ma nulla cambia. Non c’è
stato alcun colpo di coda dell’economia, nemmeno un piccolo scatto
d’orgoglio. Ci hanno completamente distrutto il futuro e, nel migliore
dei casi, solo i nostri figli avranno un futuro più roseo del nostro, forse. Saremo la prima generazione che starà peggio, sotto tutti i punti
di vista, dei propri genitori. C’è una spiegazione? nessuno ce lo dirà
mai apertamente, e anche se dovessimo scoprir tutto il marcio che
c’è dietro, ci sarà qualcuno che assolverà con formula piena tutti i
colpevoli. Non è uno sfogo, ma semplicemente uno schiaffone in
faccia all’italiano medio, che ha un lavoro sottopagato, viene sfruttato ma nonostante tutto ciò, sta dalla parte dei poteri forti, dalla parte
dei politici, e non al fianco dei suoi fratelli in difficoltà. Sono le stesse
persone che non appena avranno perso la stabilità, vorranno combattere contro chi prima difendevano.
Ma qui è tutto normale, tanto l’anno prossimo ci sarà la ripresa (per
il culo).
Vincenzo D’Angelo
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attualità
n. 23 - 29 novembre 2014
Primarie Centro sinistra Pugliese
Intervista al senatore Dario Stefàno
Il nostro giornale intendendeva realizzare
le interviste ai candidati alle primarie del
centro sinistra pugliese per la scelta del
candidato presidente. Problemi di carattere organizzativo ci hanno permesso si ottenerne solo una, con il candidato di Sel,
senatore Dario Stefàno. Ci spiace non essere riusciti a raggiungere gli altri candidati,
ma da momento che l’intervista era stata
realizzata abbiamo ritenuto giusto
pubblicarla.
Senatore, perché ha deciso di
candidarsi alla presidenza della
regione Puglia?
«Per interrompere quel cortocircuito che mi vedeva, in giro per l’Italia,
registrare consensi, apprezzamenti e riconoscimenti per il lavoro fatto
in questi anni, salvo poi tornare in
Puglia e leggere giudizi impietosi
da parte di esponenti del centrosinistra. Un cortocircuito al quale
volevo dare una risposta, che mi
ha convinto a fare un giro per la
nostra regione, ad interrogare i territori che mi hanno espresso (senza se e senza ma) l’indicazione
di continuare, di andare avanti, di
continuare ad irrobustire quest’orgoglio identitario sul quale abbiamo elaborato un nuovo disegno di sviluppo.
Per difendere il lavoro fatto in questi anni
ma soprattutto per continuare a realizzare
grandi obiettivi, la cosiddetta “fase 2”, che
oggi possiamo avviare perché abbiamo
messo in atto le condizioni necessarie a
fare la svolta.»
La sua candidatura ha il significato della
continuità rispetto al governo Vendola?
«La mia candidatura deve essere continua
rispetto al lavoro fatto in questi anni. Io mi
chiedo: “il centrosinistra dev’essere continuo o discontinuo rispetto all’esperienza
di governo di centrosinistra? Rispetto agli
aeroporti della Puglia che passano da un
milione e mezzo di passeggeri nel 2005 ad
otto milioni e mezzo nel 2014 vuole essere
continuo o discontinuo? Rispetto al sistema
agricolo che ritorna ad essere il 17% del
PIL regionale, in luogo di un meno 7% della
media nazionale, vuole essere continuo o
discontinuo? Di un turismo che negli ultimi cinque anni, in controtendenza al dato
europeo, cresce a doppia cifra, soprattutto
sulla frontiera internazionale, vuole essere
continuo o discontinuo? Rispetto all’export
che cresce vuole essere continuo o discontinuo? Rispetto ai distretti produttivi, che sono
diventati un luogo di politiche di innovazione, vuole essere continuo o discontinuo? Io
credo che il centrosinistra abbia l’obbligo di
essere continuo e soprattutto di essere or-
goglioso per i primi risultati raggiunti.»
Lei ha parlato di centrosinistra. Qualche
tempo fa leggevo su un noto quotidiano
nazionale di un attacco che le rivolgeva Emiliano il quale, rispolverando su
Twitter il vecchio video di un comizio
del 2009 nel quale lei sponsorizzava la
candidatura di Adriana Poli Bortone (ex
AN) alla presidenza della provincia di
Lecce, l’accusava di essere un trasformista, “uno che cambia molti partiti”. Ad
Emiliano cosa risponde?
«Rispondo che io non ho mai ospitato nella mia città la Poli Bortone per presentare
il suo manifesto né ho mai accolto Silvio
Berlusconi con un cartellone di benvenuto. Il
mio curriculum è tutto nel centrosinistra. Mi
sono candidato alle primarie per elaborare
un contenuto per la Puglia tenendo ben presente che i miei competitor non sono avversari, bensì partner di una stessa coalizione.
Pertanto è interesse della coalizione conservare dei competitor un’immagine positiva. Io
non mi sono mai permesso di offendere
tale immagine, seppur abbia avuto molte
tentazioni per farlo. Perché per me il valore
è il centrosinistra, non la persona.»
Quanto può pesare in una coalizione di
governo la questione morale?
«Tanto, speriamo. Il nostro governo regionale è stato emblematico da questo punto
di vista: abbiamo bonificato interi settori
nei quali gli obiettivi si misuravano col numero di manette piuttosto che col numero di provvedimenti. Pensiamo a cos’erano la
formazione professionale e le politiche di governo regionale prima
di noi. Nichi Vendola poi è stato
molto abile ad affrontare la questione di petto in quanto, di fronte
anche ad un minimo dubbio, ha
saputo assumersi la responsabilità di azzerare la giunta. In questi
dieci anni abbiamo governato in
modo trasparente, senza cedere
alle tentazioni di essere di parte.
Non è un caso infatti che ai sindaci di centrodestra non abbiamo
chiesto la tessera di partito, bensì
il progetto. E quando il progetto è
stato utile alla comunità l’abbiamo assecondato. Ecco, questa è
una cultura di governo che ci consente di
interpretare la frontiera della moralizzazione. La moralizzazione della cosa pubblica
si interpreta quando si è terzi, quando ci si
sveste dell’appartenenza.»
Quali sono i suoi obiettivi programmatici?
«I miei obiettivi sono quelli di continuare
il percorso di cambiamento per consolidare quell’idea di sviluppo che fa leva
sull’agricoltura, sul turismo, sulla cultura,
sul paesaggio e sull’ambiente senza soccombere ad un’idea di industria pesante e
violentatrice che ammazza tutto il resto. I
miei obiettivi sono quelli di passare alla cosiddetta “fase 2” dell’offerta sanitaria che
interpreti finalmente la territorializzazione
e la deospedalizzazione sapendo che oggi
abbiamo gli strumenti per farlo in quanto
abbiamo affrontato le secchie di un piano
di rientro opprimente e riportato i conti della sanità in ordine (non è un caso infatti
che dopo trent’anni abbiamo finalmente
attualità
fatto registrare un saldo più). I miei obiettivi sono quelli di difendere la pugliesità sottraendola ad un’idea di Stato che vuole
ritornare a decidere in sostituzione dei territori. La mie idea è
quella di difendere le nostre identità, agricole, culturali, paesaggistiche, territoriali come frontiera per consegnare ai giovani delle opportunità che non li costringano ad andare altrove.»
Senatore, uno degli argomenti che oggigiorno maggiormente interessa la Puglia, in particolare la zona provinciale
di Taranto, è quello dell’ambiente. Come intende affrontare
la questione dell’Ilva?
«Chiedendo l’ausilio del governo nazionale affinché a Taranto si
insedi il maggior laboratorio di innovazione tecnologica mondiale sui processi di ambientalizzazione e che ci aiuti ad invertire
quel paradigma che guarda all’ambiente come una risorsa infinita. In questi anni siamo stati lasciati soli in una battaglia per
difendere la nostra identità, per difendere un’idea di industria
che non ammazza tutto ciò che gli sta intorno. A noi non serve
affermare la strategicità dell’Ilva per la siderurgia mondiale, ma
serve affermare la strategicità di Taranto per la crescita della
Puglia. Per quel che mi riguarda sarò severissimo e pretenderò
che il governo nazionale sia qui in Puglia a difendere le ragioni
di una comunità che mal tollera il baratto della salute e dell’ambiente per qualche migliaio di posti di lavoro. Metteremo poi in
campo tutta una serie di iniziative (come quella del campus verde) miranti a far diventare Taranto l’emblema di una battaglia sul
turismo e sulla cultura che la Puglia deve combattere. Abbiamo
bisogno di costringere il governo nazionale a fare questa battaglia con noi, a realizzare un esperimento mondiale di innovazione tecnologica sull’esperienza dell’ambientalizzazione dei
processi produttivi.»
n. 23 - 29 novembre 2014
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Un altro tema scottante, soprattutto per i giovani, è quello dell’occupazione. Qual è la sua proposta per rilanciarla?
«Trasformando le nostre peculiarità in opportunità ed occupazione.
In uno scenario mondiale dove da qui a cinquant’anni la terra non
sarà più in grado di produrre il cibo atto a sfamare l’intera popolazione
(dati OMS) la Puglia deve configurarsi come la “California del sud”.
Siamo un giacimento di potenzialità – primi in Italia per la produzione
di olive, olio, uva da tavola, pomodori e ciliegie; secondi per la produzione di uva da vino – che dobbiamo perfezionare insediando le filiere,
non solo per quel che concerne l’aumento della forza lavoro umana,
ma soprattutto con l’affinamento di competenze e professionalità. È
necessario, inoltre, far leva sulle nostre potenzialità culturali, dove
tanto è già stato fatto: con Apulia Film Commission, Puglia Sounds e il
Teatro Pubblico Pugliese abbiamo dimostrato all’intero Paese la falsità dell’affermazione che “dalla cultura non si mangia”. Dobbiamo solo
continuare quest’idea di sviluppo per far si che la Puglia sia davvero
una regione singolare e d’avanguardia.»
Perché i cittadini pugliesi dovrebbero votarla?
«Per quello fatto in questi anni, per quello realizzato insieme, per la
credibilità che abbiamo messo in evidenza nel governo delle istituzioni, per un’idea diversa di governo della cosa pubblica, per l’orgoglio
identitario e il protagonismo che, in quest’ultimo decennio, siamo riusciti a conquistare sia in Italia che in Europa. Inoltre tengo a ribadire
che io sono pugliese sia in Puglia che a Roma e che anche in parlamento – anziché votare provvedimenti e poi difendere la regione dagli
effetti che quei provvedimenti creano (come fa qualcuno) – mi batto
affinché la Puglia non dia più in mano ad altri la matita per disegnare
il proprio modello di sviluppo.»
Liborio Patimisco
PORTO TARANTO, LOSPINUSO: “L’ABBRACCIO MORTALE
DELLA SINISTRA ALLONTANA LO SVILUPPO”.
“Vendola voleva adottare Taranto, assieme al Pd di Emiliano.
Un abbraccio ‘mortale’ per il nostro territorio che, oggi, rischia di
essere teatro di una guerra tra poveri come giustamente rilevato da Sasso della Uiltrasporti. A lui, però, voglio rammentare il
mio impegno quotidiano per il porto di Taranto e la battaglia che
conduco ormai da tempo per il suo rilancio, contro una sinistra
che cerca di ostacolare ogni programmazione di rilancio della
nostra imprenditoria e del lavoro”. Lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia, Pietro Lospinuso. “Sasso ha ragione”,
prosegue. “Si rischia una depressione economica senza precedenti. È per questo che, in perfetta solitudine, cerco di tenere
alta l’attenzione su temi sensibili per lo sviluppo portuale come
l’investimento Eni di Tempa Rossa, la realizzazione delle infrastrutture, l’allungamento del pontile, i lavori per il rilancio del terminal di Taranto i cui ritardi, di oltre 2 anni, hanno determinato
la cassa integrazione per almeno 500 dipendenti. Sono tutte
occasioni strategiche e, per esempio, basta ricordare che il progetto Tempa Rossa sarebbe il più cospicuo investimento che da
anni viene fatto nel capoluogo ionico. Protestano i trasportatori,
gli industriali lanciano una sirena d’allarme e tutto l’indotto im-
prenditoriale che dipende dall’Ilva vive un momento di profonda preoccupazione. Su questi temi sarebbe stato opportuno un coro unanime della politica e, invece, c’è persino una sinistra comunale che approva varianti scellerate per scongiurare il rischio… di far crescere il
nostro porto! È bene che tutti rammentino, a questo proposito, che Michele Emiliano è venuto nella nostra terra a puntare il dito contro gli
investimenti delle compagnie come l’Eni, senza neppure informarsi
adeguatamente prima (e infatti abbiamo letto una serie di castronerie). A questo proposito, si apprende il matrimonio politico di Cervellera con il segretario del Pd: Cervellera lascia Sel puntando il dito contro
Vendola, ‘reo’ di essersi dimenticato dei tanti problemi di Taranto. Ma
come? Fino a ieri Cervellera difendeva a spada tratta il presidente della Giunta ed oggi lo accusa… è evidente che la sinistra abbia perso la
bussola e che troppo spesso si orientino le azioni e si strumentalizzino
i problemi per i propri tornaconti elettorali. Per questo, mi auguro vivamente che Taranto e la Puglia possano conoscere un nuovo corso –
conclude- una nuova politica in grado di guardare alla crescita e non
alla distruzione di un patrimonio economico e strutturale come quello
della nostra Provincia”.
Federica Stea
Ufficio Stampa PDL-FI Consiglio Regionale Puglia
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attualità
n. 23 - 29 novembre 2014
Bando regionale per 554
volontari nel servizio civile
Stessa indizione verrà fatta in altre 10 Regioni italiane in luogo del
Programma ‘Garanzia Giovani’ del Dipartimento Civile Nazionale.
finanziare con ‘Garanzia Giovani’”.
Possono candidarsi tutti i giovani di
Giuglielmo età compresa tra 18 e 29 anni (non
compiuti) al momento di presentaMInervini
zione della domanda. I requisiti per
la partecipazione sono: essere residenti in Italia; essere disoccupati
o inoccupati; non essere inseriti in
percorsi di istruzione o formazione;
essersi registrati sul portale nazionale Garanzia Giovani o sul portale
Garanzia Giovani Puglia. L’elenco
completo dei requisiti di partecipazione è riportato all’art. 3 del ban-La Regione Puglia ha deliberato un bando
pubblico per la selezione di 554 volontari do ‘requisiti e condizioni di ammissione’. Gli
da impiegare sul proprio territorio come aspiranti volontari, dovranno far pervenire la
servizio civile nazionale. Allo scopo verrà domanda all’Ente presso cui intendono svolfinanziato il Programma ‘Garanzia Giovani’ gere il servizio, entro le ore 14 del prossimo
con uno stanziamento complessivo di 7 mi- 15 dicembre, secondo le modalità indicate
lioni di euro. Altri cinque milioni di euro, in- nel bando. È possibile inoltrare istanza per
vece, saranno destinati per un altro bando un solo progetto, pena l’esclusione dalla
sperimentale di Servizio Civile Regionale, selezione. L’elenco dei progetti, con l’incon progetti più brevi e aperti ad Enti pub- dicazione del nome dell’Ente, del titolo del
blici e privati. In totale saranno 122 le azioni progetto, della località e del sito internet
da attuare per una durata complessiva di dell’organizzazione, è consultabile in alle12 mesi e prevedono almeno 30 ore setti- gato ad ogni bando regionale, oppure sul
manali di impegno articolate su 5 o 6 gior- sito del Servizio Civile Nazionale (www.sernate. Ai volontari verrà corrisposta un’in- viziocivile.gov.it.) Il bando Garanzia Giovani
dennità mensile di 433,80 euro, che verrà Puglia è consultabile sul sito Servizio Civile
erogata dal Dipartimento per la Gioventù e Nazionale Puglia (http://serviziocivile.regioil Servizio Civile Nazionale. Difatti, è pro- ne.puglia.it). Per scaricare i bandi delle 11
prio da questo Dipartimento che è partito Regioni e consultare l’elenco completo dei
l’imput ‘occupazionale’ in luogo di 11 bandi, progetti: www.serviziocivile.gov.it
Canta Storie
per altrettante Regioni, tra cui la Puglia, per
la selezione di 5 mila 504 volontari. “Siamo
convinti da sempre che, per un giovane,
La Redazione de La Goccia
fare un’esperienza come volontario a seresprime le proprie
vizio della comunità non sia solo un’occacondoglianze alla
sione di crescita personale, ma consenta
di maturare competenze utili nel mondo del
lavoro”. L’assessore regionale pugliese alle Politiche Giovanili e Legalità, Guglielmo
per la scomparsa di mamma
Minervini, ha anche aggiunto che “per
queste ragioni abbiamo scelto di inserire
il Servizio Civile Nazionale tra le azioni da
famiglia Barbaro
Maria Mele
Noi e il Fisco
Scadenze fiscali in
agguato
Entro il 1° dicembre prossimo (il
30 novembre cade di domenica)
vanno versati gli acconti (2° quota 2014) Irpef – Irpeg – Irap – Ctr
Previdenziali.
Gli acconti vanno calcolati sulla base dei dati relativi alle dichiarazioni
presentate per il 2013. E’ consentito
applicare il metodo previsionale se si
ha certezza di un minor reddito imponibile per il 2014.
Tale scelta è da applicare soltanto in
presenza di elementi certi, al fine di
evitare le sanzioni previste per insufficiente versamento.
Il meccanismo degli acconti è stato
introdotto fin dal 1977 con l’aliquota del 75% delle imposte dell’anno
precedente. Attualmente la misura
degli acconti dovuti è quasi del cento per cento, se non addirittura oltre
il 100% come nel caso dei soggetti
Ires per i quali la misura degli acconti
è fissata al 101,50%.
Entro il 16 dicembre va versata la
seconda rata degli acconti IMU-TASI
ed entro il 27 dicembre va versato
l’acconto IVA nella misura dell’88%
del periodo corrispondente dell’anno
precedente.
L’impatto con questa stangata fiscale è vissuto dai contribuenti con
preoccupazione ed angoscia, anche
alla luce della crisi di liquidità che
colpisce sia le imprese che gli autonomi e le famiglie. Per onorare le
scadenze fiscali di fine anno bisogna
sottrarre liquidità al consumo; è questa una amara constatazione che da
tempo soffoca nel nostro paese sviluppo e prospettive di ripresa.
Dott. Mario D’Alconzo
attualità
n. 23 - 29 novembre 2014
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attualità
n. 23 - 29 novembre 2014
attualità
n. 23 - 29 novembre 2014
SCOUT ADULTI DA 60 ANNI
“ TESTIMONI CREDIBILI ”
Il MASCI GINOSA 1 ha partecipato all’incontro che si è tenuto a Sacrofano (Roma),
nei giorni 7-8-9 Novembre, insieme a piu
di mille adulti scout delle 360 Comunità
sparse in tutta l’Italia, per festeggiare i 60
anni di attività.
Il MASCI è nato nel 1954 grazie all’impulso del genovese Mario Mazza, il quale intuì che il metodo scout oltre ad essere la
proposta educativa più interessante per i
giovani, lo era anche per gli adulti. Per i
giovani, lo scautismo è un metodo di preparazione alla vita, per gli adulti è un metodo di vita.
Il MASCI si articola sul territorio in
Comunità, piccoli gruppi di donne e uomini impegnati nel servizio al prossimo, alla
collaborazione con le Parrocchie, al volontariato il tutto vissuto nel rispetto della
LEGGE SCOUT , che non impone obblighi
ma propone atteggiamenti positivi: il meritare fiducia; la lealtà; l’aiuto al prossimo; la
cortesia; il rispetto per la natura; la laboriosità; il superamento sereno delle difficoltà.
Ma di questo anniversario ciò che resterà
impresso nel nostro cuore sarà l’udienza del PAPA FRANCESCO nell’aula
PaoloVI, dopo il saluto il PAPA ha chiesto
al MASCI di Continuare il suo percorso
affidando tre chiare indicazioni.
La prima “ Fare strada in famiglia” il
PAPA ha ribadito che “La famiglia rimane
sempre la cellula della società e il luogo
primario dell’educazione, è’ la comunità d’amore e di vita, in cui ogni persona
impara a relazionarsi con gli altri e con
il mondo e grazie alle basi acquisite in
famiglia è in grado di proiettare nella
società, di frequentare positivamente
altri ambienti formativi come la scuola,
la parrocchia e le associazioni.”
La seconda indicazione parla di
“Fare strada nel ceatro, il nostro tempo non può disattendere la questione
ecologica, che è vitale per la sopravvivenza dell’uomo, nè ridurla a questione
meramente politica.
Essa infatti ha una
dimensione morale
che tocca tutti, così
che nessuno può disinteressarsene.”
Infine il terzo cammino
“Camminare
nella
città, vivendo nei
quartieri e nelle città siete chiamati a
essere lievito che
fermenta la pasta,
offrendo il vostro
contributo per la realizzazione del bene
comune. Continuate a tracciare il
vostro cammino con speranza nel futuro,
la vostra formazione scautistica è un buon
allenamento.”
Con lo spirito di pellegrini e dopo aver ricevuto
questa “PAROLA” che ci ha indicato i nostri
Impegni futuri siamo certi che questa ci accompagnerà nei prossimi anni e illuminerà la
nostra speranza per un MONDO MIGLIORE.
Masci Ginosa 1
BRADANICO-SALENTINA, LOSPINUSO: “SBLOCCARE ITER E RIAPRIRE SUBITO I CANTIERI”.
“Lo stop ai lavori della Bradanico-Salentina sta diventando terreno di contesa politica, in
uno spiacevole rimpallo di responsabilità che impedisce di fare chiarezza. Per questo, data l’importanza strategica dell’arteria per Taranto e per tutta la zona del Salento, ho depositato un’interrogazione consiliare per chiedere alla Giunta se il cantiere sia stato fermato,
come si dice, per un parere negativo del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici regionali”. Lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia, Pietro Lospinuso.
“Rischiamo di perdere centinaia di milioni di euro”, aggiunge. “Per il secondo tratto della
Manduria-Lecce sono disponibili 50 milioni di euro ed il bando di gara potrebbe essere
bandito a breve; mentre per il tratto Fragagnano-Manduria sono in arrivo 60 milioni. Per la
completa realizzazione dell’infrastruttura sono disponibili altri 200 milioni: una superstrada
che finalmente collegherebbe, tra l’altro, la Provincia di Taranto con quella di Lecce, ed entrambe ne troverebbero giovamento specie per i traffici economici e commerciali. Tuttavia,
c’è questo cartellino rosso del Nucleo di valutazione, con buona pace di alcuni esponenti
del Pd come Mancarelli a cui duole ammetterlo. Nella mia interrogazione chiedo, quindi,
-conclude- le ragioni del parere negativo e le iniziative che la Giunta regionale intende assumere per sbloccare l’iter e riaprire i cantieri, consentendo il completamento dell’arteria
attesa da decine di anni”.
Federica Stea
Responsabile Sanitario
Dott. Francesco Ambrosi
Direttore Sanitario: Dott. Francesco Ambrosi
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n. 23 - 29 novembre 2014
n. 23 - 29 novembre 2014
Espone dall’8 al 30 novembre la mostra
multimediale sul disarmo nucleare
SENZATOMICA
Una mostra per cambiare le coscienze e trasformare lo spirito umano
per un mondo libero da armi nucleari
di Giulio Pinto
Su impulso del suo attuale Presidente,
Daisaku Ikeda, nel 2007, la Soka
Gakkai Internazionale, movimento religioso-laico buddista mondiale ha avviato un programma decennale di educazione al disarmo nucleare attraverso
mostre, campagne di sensibilizzazione
e forum che hanno coinvolto cittadini di
tutto il mondo.
Lo scopo è stimolare un movimento globale per la vita ed aprire un dibattito efficace sull’abolizio ne delle armi nucleari in collaborazione con altri movimenti
internazionali.
Dallo scorso 8 novembre e fino al 30 novembre la Puglia ospita, a Bari nella Sala
Murat in piazza del Ferrarese , ogni giorno
dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 18.0 alle 22.00
la mostra multimediale sul disarmo nucleare SENZATOMICA.
La mostra “SENZATOMICA è uno degli
eventi più importanti promossi dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai in Italia
nell’ambito della campagna per l’abolizione delle armi nucleari.
I suoi scopi sono informare, far riflettere e
dare potere alla gente comune.
È di primaria importanza che le persone
siano informate sulla vera realtà delle armi nucleari che occupano il vertice della
piramide della violenza e comprendano
che è un loro diritto e dovere esprimere
la propria opinione, affinché possano far
risuonare la loro voce su un tema che le
riguarda così da vicino.
Adesso è il momento di liberare il coraggio
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e stimolare l’azione delle persone comuni
per creare un’indomabile forza di pace.
Il percorso educativo allestito in collaborazione con le amministrazioni e le strutture
scolastiche, è destinato a persone di tutte
le fasce di età; è diviso in quattro sezioni, e
pone l’accento sui seguenti punti:
• Garantire il diritto alla vita di tutti i popoli.
• Passare dalla sicurezza basata sulle
armi alla sicurezza basata sul soddisfacimento dei bisogni
fondamentali degli esseri umani.
• Cambiare la visione del mondo: da una
cultura della paura a una cultura della
fiducia reciproca.
• Le azioni che costruiscono la pace.
L’esposizione è anche l’occasione per
riflettere su temi di ampio respiro come
la responsabilità sociale dello scienziato, la responsabilità nei confronti delle
generazioni future, l’impatto ambientale
dei test nucleari, il costo (esorbitante)
degli armamenti e del loro mantenimento.
Un’attenzione speciale viene riservata
ai giovani studenti: vi è infatti un percorso di pannelli espressamente progettato da
educatori per i bambini da 8 a 11 anni e per
i loro processi cognitivi. Ogni scuola interessata ha la possibilità di prenotare e usufruire
di visite guidate e gli insegnanti possono di
scaricare gratuitamente il materiale didattico
dal sito internet della mostra www.senzatomica.it.
Volontari appositamente formati si dedicano
con entusiasmo all’accompagnamento dei
visitatori nel percorso della mostra e sono
sempre presenti e disponibili a illustrare ed
a dialogare sui temi presentati nei pannelli.
La mostra si articola lungo un percorso principale, suddiviso in quattro sezioni, composto da pannelli tematici e da altri a carattere
puramente esplicativo; al percorso principale, composto da 42 pannelli, se ne affianca
un altro rivolto ai ragazzi delle scuole elementari e medie inferiori composto da 10
pannelli.
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attualità
n. 23 - 29 novembre 2014
Una poesia per la pace
Gli alunni delle classi 1A e 3B dell’Isti.
Com. G. Deledda - S.G. Bosco hanno
partecipato alla 10° edizione del concorso di Poesia e Arte, indetto dall’Ist. Com.
Michelangelo di Laterza, con la elaborazione di componimenti poetici e narrativi.
La manifestazione conclusiva, con la
premiazione degli elaborati, è avvenuta la sera del 10 novembre, presso
il Palazzo Marchesale di Laterza. Due
alunni, De Biasi Mattia della classe 1A
e Mongelli Laura della classe 3B, hanno
ricevuto l’Attestato di Merito.
Il racconto “In attesa di Pace” dell’alunna Mongelli, pur nella sua brevità, necessaria per rispettare i canoni richiesti
dal concorso, offre spunti di riflessione
su temi esistenziali di valenza universale: la guerra, l’amicizia, la genitorialità, la
ricerca della felicità, il perdono, il dono, il
coronamento di un desiderio.
Il racconto rappresenta un flusso di pensiero che lascia al lettore la libertà di interpretazione…
Buona lettura.
*****
L’attesa di Pace
Durante la seconda guerra mondiale,
quando tutti odiavano tutti, due giovani,
Luis e Charlotte, rispettivamente di nazionalità tedesca e francese, nazioni in conflitto tra loro, ebbero una bambina.
Questa bambina aveva i capelli biondi e gli
occhi neri, la sua pelle era bianca e profumata. I due giovani, pur uniti dall’amore,
si ritrovano coi fucili in mano, sopra la culla, con una bimba grande poco più di un
mese… l’uno puntato contro l’altro… erano nemici ma anche genitori…pensavano
cosa fare…uccidere il nemico o mollare i
fucili per crescere il dono ricevuto.
Quando la piccola sorrise per la prima volta e alzò le manine verso di loro, essi lasciarono i fucili e scapparono con lei.
Si rifugiarono lì dove trovarono posto, alla
bimba non avevano ancora dato un nome;
in quel rifugio, apparentemente sicuro,
furono subito scoperti, i soldati spagnoli
irruppero, erano con i fucili puntati contro
la giovane coppia, ma la bimba, anziché
piangere, sorrise ancora una volta e i soldati scapparono all’improvviso, senza una
parola.
I primi giorni i due fuggitivi, Charlotte e
Laura Mongelli
Luis, si sentivano estranei l’uno all’altro e
non si guardavano neanche ma, ad un altro
sorriso della bimba, cominciarono a ridere,
ad interagire, ad amarsi, a parlare la stessa
lingua, quella dell’amore.
Erano passati due mesi dalla loro fuga e un
giorno la bambina pronunciò la sua prima
parolina:
“ pa-ce”, all’improvviso un’onda d’amore
sommerse il mondo.
Giorno dopo giorno, fu tutto chiaro, quella
bimba era venuta al mondo per portare la
pace, ecco perché il suo sorriso era magico!
Allora, i due giovani, decisero di chiamarla
Pace e così, incredibilmente, in quello stesso
giorno la guerra ebbe fine.
Molto lentamente tutto tornò alla normalità, la
famiglia cambiò casa, andò a vivere a Parigi,
Luis imparò il francese e i due coronarono, in
vincolo di matrimonio, la loro unione.
Pace cresceva diventando sempre più bella, gentile e amorosa. Ma come nel mondo
accadeva qualcosa di brutto era costretta a
recarsi sul posto per combattere la causa in
questione.
All’inizio le bastava sorridere per trasfigurare il male in bene, poi dovette fare ricorso ai
discorsi e alle parole, alla fine fu necessario
agire per far sì che l’odio e il male fossero
abbattuti.
Tutto ciò richiedeva molta fatica fisica, finché
il suo corpo cominciò ad indebolirsi; a quindici anni abbandonò la vita di adolescente,
abbandonò i suoi sogni, gli studi, per correre
lì dove il male, il caos, l’odio e le guerre la
chiamavano, al punto che un giorno si ammalò gravemente.
Purtroppo Pace non era nata per portare la
pace, lei “era la pace”, poteva imporsi fino a un certo punto, il resto toccava
all’uomo.
Le guerre in Arabia furono per lei il colpo
di grazia.
A diciott’anni spiegò ai genitori che stava
per morire perché sul mondo c’era troppo odio e solo quando ci sarebbe stato
un momento di pace, lei sarebbe tornata, ma in altre sembianze.
I genitori, allora, affranti dal dolore, le
chiesero perché fosse nata in un momento di guerra e Pace rispose che
era stato il loro amore, l’amore tra due
nemici, la tregua di due cuori in lotta, la
scintilla della vita. Subito dopo spirò lasciando in lacrime i due giovani genitori
attualità
n. 23 - 29 novembre 2014
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Insieme per vincere la dipendenza
dal gioco d’azzardo
tare una dipendenza patologica, allo stesso
modo delle dipendenze da sostanze stupefacenti o dall’alcool.
Inoltre si e’ rivelato molto
interessante l’aspetto relativo al modo in cui e’
stato creato il sistema gioco, fonte di innumerevoli incassi per lo Stato, ed il ruolo subdolo
svolto dalla pubblicita’. Tutti noi, infatti, veniamo costantemente bombardati da messaggi e
campagne pubblicitarie inerenti il gioco, create
ad hoc per trarre profitti e business.
Nella fase
conclusiva del convegno, il pubblico presente
in teatro si e’ reso protagonista di un acceso
dibattito, insieme con il nostro sindaco, Vito De
Palma. Quest’ultimo si e’ mostrato disponibile
nel trovare soluzioni ai problemi, richieste e
preoccupazioni dei cittadini. E’ stata esplicita
e ripetuta la richiesta di ridurre almeno gli orari di apertura delle sale giochi, ma sappiamo
Mattia De Biasi
e nell’odio più totale il mondo intero.
I due sposi sono ancora lì ad aspettare che
Pace ritorni in vita.
Mongelli Laura
classe 3B
****
La poesia “Vorrei la Pace” dell’alunno De
Biasi è un semplice componimento in versi
sciolti che augura non solo la pace ma i
beni di prima necessità per tutta l’umanità:
scarpe, acqua, istruzione, affetto
Le docenti referenti
Prof.sse Cardinale Marianna
Mele Damiana
“Non giocarti la vita”: e’ stato questo il
titolo del convegno tenutosi presso il
teatro Alcanices di Ginosa, lo scorso 13
Novembre.
Un incontro molto interessante, organizzato dal Centro di Ascolto
Caritas “Tonina Basta”, al fine di fornire
informazioni utili sul GIOCO D’AZZARDO
PATOLOGICO o G.A.P.(come viene siglato in psichiatria), una problematica
estremamente attuale.
Il gioco e’ patologico quando diventa una vera e propria
dipendenza, quando c’e’ quindi il deside-
rio irrefrenabile e incontrollato di sperimentare emozioni legate al gioco e alla scommessa. Si manifesta, di conseguenza, una
graduale perdita della capacita’ di autolimitare il proprio comportamento di gioco, che
finisce per assorbire il tempo necessario
per altre attivita’ e risorse quotidiane, come
la famiglia, le relazioni sociali, il lavoro.
Gli
interventi della Dott.ssa D’Ambrosio, della
Dott.ssa Iacovuzzi e del Dott. Benevento,
del Ser.T. di Matera, hanno sottolineato
come il gioco da semplice vizio puo’ diven-
bene che oltre a questa proposta sono necessari tantissimi altri interventi.
Il pericoloso fenomeno del gioco malato e’ troppo complesso
per poter essere risolto solo con imposizioni e
restrizioni istituzionali. Non dimentichiamo infatti che si gioca tantissimo anche on line da
casa.
Solo attivandoci tutti insieme possiamo
sperare di vincere contro questo sistema assurdo, che fa soldi sulla disperazione e la fragilita’ di tanta gente.
Di Lena Roberta
foto Erasmo Mazzone
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attualità
n. 23 - 29 novembre 2014
Il Masci Ginosa 1 celebra Santa Cecila
con la tradizionale pettolata
Le ricette di Maria Carmela Olivari
Tortino al cioccolato
22 Dicembre, Santa Cecilia, patrona della
musica e dei musicisti, ha aperto ufficialmente la festa più bella dell’anno, il Natale.
In questo periodo la gente si illumina di una
luce diversa, nell’aria si sentono ogni giorno
profumi intensi e svariati… cannella, arancia,
cedro, i bambini preparano la loro letterina a
babbo natale.
Il Masci Ginosa 1, immancabile come ogni
anno, ha organizzato la consueta “Pettolata
di Santa Cecilia”.
È stata utilizzata 70 kg di pasta fresca, fatta
lievitare e poi friggere in pentoloni carichi d’olio. La gente veniva richiamata dal profumo
di queste frittelle di forma diversa e di color
oro, e forse veniva attratta anche da questo
bellissimo gruppo che vi dà appuntamento
il 13 Dicembre, davanti la chiesa di “San
Martino” per festeggiare Santa Lucia.
Maria Carmela Olivari
foto Maria Carmela Olivari
Sono dei tortini molto semplici da fare,
magari per una cenetta romantica, io le
ho preparate a mio marito per la “Festa
degli innamorati” , una gran riuscita.
Occhio però a non sbagliare la cottura dentro la cioccolata deve rimanere
sciolta, una vera cascata di goduria! È
un dolce che va preparato prima e va
infornato all’ultimo minuto, volendo si
possono fare delle mini porzioni e congelare, al momento del bisogno le uscite
20 minuti prima e le infornate. Una volta
cotte le proponete adagiate su un piatto
con dello zucchero a velo, e magari
perché no, con delle gocce di cioccolato
sparse sul piatto (vendono il cioccolato in
tubi al supermercato, ne trovate di tutti i
gusti) . Prometto che il dolce è ottimo, e i
più golosi ve lo chiederanno sempre! Buon
dolce a tutte!
Ingredienti:
120 g di cioccolato fondente
120 g di burro
2 uova
90 g di zucchero ( io preferisco sempre
quello a velo)
50 g di farina 00
2 cucchiai d’acqua
Fate sciogliere sul fuoco il cioccolato fondente con il burro e l’acqua. Incorporate
nella crema ottenuta, le uova, lo zucchero
e per ultimo la farina, mescolate sempre
fino ad ottenere una crema omogenea.
Precedentemente avrete imburrato e infarinato gli stampini (si trovano al supermercato sono di alluminio di una famosa marca).
Versate il composto ottenuto negli stampini,
riempiteli per metà. Fateli cuocere a 180°
per 10 minuti (saranno pronti nel momento
in cui la crosticina sopra si sarà un po’ rotta). Servirli caldi magari accompagnati da
un buon whisky : Ecco fatto buon appetito.
attualità
n. 23 - 29 novembre 2014
Matera capitale
Duccio da Boninsegna con la sua “Maestà”
del duomo di Siena, e S. Apollinare in
Classe, in quel di Ravenna non sono stati
sufficienti ad “oscurare” i Sassi di Matera
che hanno portato la città lucana all’ambito
traguardo di capitale culturale europea per il
2019. Ma ai Sassi, che con la loro resilienza
sono passati da “vergogna nazionale” a “patrimonio culturale Unesco”, si sono aggiunti
tanti progetti per un futuro che ci attende,
sorprendendo i giudici che hanno premiato
Matera più per quello che avrà che per quello che ha, e questo non è certamente poco.
Conosco Matera , le sue strade, la sua gente, la sua quotidianità che propone, all’Europa in crisi, un modello di vita diverso, superando l’individualismo e l’indifferenza e così
con Matera s’identifica l’intero Sud d’Italia,
d’Europa, e con tutti i Sud del mondo, per
esprimere la voce dei luoghi dimenticati,
spesso messi al margine, ma portatori di valori profondi; e ha trasformato feudi desolati,
orridi burroni, aridi altipiani in strade, scale,
terrazze, giardini pensili. Altre città hanno
conosciuto artisti singoli, ingegni solitari,
che hanno lasciato capolavori legati ad un
nome, ad una scuola, Matera ha tutta la sua
popolazione culturale protesa in uno sforzo
per rendere vivibile la città ed i luoghi, un
tempo impraticabili.
E allora cultura è creare abitanti culturali per
superare lo scetticismo ed il senso d’inferiorità secolare che hanno rallentato lo sviluppo del Sud Italia; ed il riconoscimento dato
a Matera significa riconoscere nel Sud, una
ricostituzione, un nuovo modello di vita a
rafforzare la fiducia reciproca tra cittadini e
classe politica. E tutto questo può avvenire
solo con molta onestà, volontà politica e coraggio, consci che si può anche fallire, ma
che oggi è necessario più che mai provare
a trovare nuove strade per vivere tutti insieme, ed alla capitale della cultura viene affidato il compito di concretizzare una visione
del futuro possibile e desiderabile, cultura, e
pertanto, non è la semplice sommatoria di
musei, teatri, luoghi e soggetti che producono e rendono accessibile l’arte, ma una
dimensione del vivere oggi, ed in primis l’oc-
cupazione, specie quella giovanile.
Uniti ed insieme sotto un’unica bandiera,
la Matera 2019, vede i suoi abitanti protesi
ad un lavoro collettivo non solo a livello locale ma anche a livello nazionale e soprattutto europeo, per la ricerca di tutte quelle
qualità, enogastronomiche comprese, che
rendono il vivere migliore possibile.
A Matera, e nei paesi che la circondano
c’è il senso di una nuova bellezza, lo stupore di luoghi mai pensati, luoghi considerati poveri e marginali; ed ecco che
una Chiesa scavata nel tufo diventa un
prodigio, un pero selvatico in un campo di
grano, una solennità insolita, un filare di
fichi d’India che sostituisce il muretto divisorio di un campo, la potenza del silenzio
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e della luce, paesaggio del Mediterraneo
inferiore.
Matera 2019 con il suo logo “uniti ed insieme”, offre all’Europa la prova che una città
può emanciparsi superando la sfiducia ed
il fatalismo, dando a luoghi dimenticati un
ampio corredo etico idoneo a superare ogni
possibilità di crisi, e far sì che l’attenzione
non vada solo alle forme artistiche, ma in
primo luogo alla qualità della vita umana.
Sappiamo ormai che la stagione della crescita insostenibile è finita, e per assicurarci
un futuro dobbiamo investire in una nuova
sintesi tra civiltà e natura, e così cultura è
celebrazione delle capacità creative umane,
della sua vocazione a superare se stesse.
Ed allora, confondendo anni e giorni, ecco
Carlo Levi fermo a Eboli, mentre Pier Paolo
Pasolini, diretto a Matera con suo “Vangelo
secondo Matteo” anticipa il 2019.
Nicola Tuseo.
Le poesie di Carmelo Monaco
Due mari
Da tanto mancavo, ora son qui
Perché così diverso, minaccioso
Lamento assordante con la spinta del vento
S´ode lontano oltre i mulini tra tulipani
Aggressiva la furia dell’onde schiumose
Sembri un’ariete arretri e colpisci
Come si fa ad amarti così
Ero venuto ad affidarti pensieri
Sono lontano ma ricordo il mio mare
Lui con dolcezza accarezza le orme
E poco alla volta le leviga via
Passavo le ore in sua compagnia
Passeggiavo tra alghe ondulanti
E navigavo a cercare sirene
Ed approdavo su spiagge tra palme
Era bella la vita, mi cibavo di sogni.
Autunno
Sempre più pallido quel verde di ieri
Che or si copre di nuovi colori
Un uomo lontano scioglie il suo cane
Che corre felice, mi annusa, e va via
Su un ramo due merli intenti a tubare
Noncuranti di me, d’un uomo, di un cane
Un’aria uggiosa che circonda e avvolge
E passi su un manto di foglie ingiallite
È visione stupenda son colori d’autunno
Diventa una fiaba in un viale d’incanto
Osservo commosso in pensieri leggeri
Senza sciupare l’armonia del momento
Mi omaggia una foglia che sfiora il mio
viso
Si posa sul bavero che copre il mio mento
E sono invaso da un fremito dolce
Emozione profonda a tanta poesia.
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argomenti
n. 23 - 29 novembre 2014
Le Confraternite Santissimi Medici e Madonna
del Rosario torneranno ad essere protagonisti
dell’organizzazione della festa patronale più
sentita e partecipata.
Il Priore Curci: “Far festa in questo nostro tempo e in questa nostra terra è segno di speranza. Ma
nessuno ritenga che tali momenti siano occasioni di esclusiva evasione e di effimero godimento”. Il
segretario Iuppariello: “Non è vero che avevamo in cassa 14mila euro e, stante la crisi che attanaglia il popolo ginosino, potevamo ugualmente allestire la festa civile”.
Domenico
Iuppariello
Curci, però, ritorna su quei ‘scoppiettanti’ giorni e chiarisce: “Non
siamo organismi di semplice parata durante le feste. Abbiamo
consapevolezza della realtà di
fragilità che la povertà comporta
e della tragicità che l’evento alluvionale ha provocato. Non si poteva fare finta di nulla. Appigliarci
alla consuetudine che vuole lo
‘spettacolo continuare sempre’,
pur con i cuori tristi. Siamo depositari dell’anima del Paese e
fu unanime la decisione delle
Confraternite di non svolgere la
Vincenzo
Curci
I festeggiamenti per i Patroni della città,
Santissimi Medici e Madonna del Rosario,
(ri)torneranno ad essere completamente
organizzati dalle rispettive Congreghe. Ad
annunciarlo è il Priore Vincenzo Curci, che,
a nome di entrambi i Consigli confraternali,
ha confermato che “tutto verrà rispristinato secondo la valenza degli Statuti”. Con
la sola introduzione della modifica che “il
Comitato Feste e attinenti componenti,
in qualsiasi ruolo e carica, saranno individuati esclusivamente all’interno delle
Congreghe”. Quindi, alla prossima festa
Patronale, quella principale della città, che
si celebra annualmente la prima domenica del mese di ottobre, accanto al carattere della sua sacralità se ne aggiungerà
una spiccatamente civile. Come sempre,
insomma. Giusto quanto collegato dagli
eventi storici e dalle tradizioni. Tra l’altro,
ampiamente disciplinato nel ‘Direttorio su
Pietà e Liturgia’, redatto nel 2002 da Papa
Giovanni Paolo II.
Dunque, viene posto una pietra, o se si
vuole, un macigno, sulla querelle di polemiche che si sono appassionatamente
sviluppate in seguito alla decisione degli
esecutivi delle Congreghe in specie di organizzare per le feste patronali trascorse
solo la parte religiosa. Rinuncia per quella
civile che, come è noto, portò l’Ente Locale
ad allestirla tramite lo stanziamento di una
somma poco più di 12mila euro. Il Priore
attualità
questua cittadina, che, peraltro, già
negli anni precedenti aveva dato evidenti risultati di sofferenza alla compartecipazione”.
L’arrovellamento di Curci, poi, è sul
“perché si è voluto infangare la nostra immagine, accusandoci di tutto e
del suo contrario”. Nel Priore c’è
barra dritta quando spiega che
“il nostro apostolato associativo corrisponde felicemente alle
esigenze umane e cristiane dei
fedeli. Ci siamo sempre mostrati come segno della comunione
e dell’unità in Cristo che disse:
“Dove sono due o tre riuniti nel
mio nome, io sono in mezzo a
loro”.
In altri termini, avendo dato seguito alla sola festa religiosa, i
confratelli delle due Congreghe
non hanno perso l’identità e il
particolare ruolo della missione di
‘apostolato’ loro affidato. L’uomo,
per sua natura, è sociale e piacque a Dio. Alle Congreghe, invece, non va proprio giù “lo scorretto”
operato di quanti in loro nome, nel
periodo delle feste, hanno raccolto
soldi indirizzandoli a finalità diverse
dalle opere di misericordia e di carità.
Sempre in tema di quattrini, il segretario del Consiglio di Amministrazione
confraternale dei Santissimi Medici,
Domenico Iuppariello, ha smentito quanti sostengono che lo scorso
Bilancio sia stato chiuso con un attivo
di 14mila euro. Così come è stato categorico il Priore Curci nel sottolineare che l’Ente Locale avrebbe speso
solo 10 mila euro per la festa civile e
nell’elencare l’insufficiente somma di
6mila 835 euro di donazione volontaria dei fedeli per far fronte alle 7mila
euro occorrenti alle Congreghe per
organizzare la nota festa religiosa.
“Non essendoci somma residuale,
siamo amareggiati per non poter assolvere al nostro pio impegno. Che,
tuttavia, continueremo a perseguire
in silenzio e non certo strombazzandolo pubblicamente”, ha commentato
il Priore Curci.
Canta Storie
n. 23 - 29 novembre 2014
FESTE DI CASA MIA
Se parli di «feste patronali» emerge subito un
mix di sentimenti religiosi, processioni, musiche,
fuochi d’ artificio, gastronomie ed attrazioni varie
che ci riportano ai tempi dell’ antico passato.
Greci e romani migliaia di anni fa si comportava-
no presso a poco come avviene ai nostri tempi.
Le celebrazioni dell’ era cristiana traggono origini
dal bisogno umano di affidarsi alla protezione di
numerosi santi. L’ Italia è piena zeppa di calendari che ricordano le ricorrenze patronali. Non c’è
villaggio, categoria, comunità che non si affidi alla tutela di qualcuno. Ginosa non poteva essere
da meno ricorrendo alla protezione dei suoi santi patroni, dando vita a riti religiosi in una atmosfera di luci, esibizioni di bande musicali ed artistici allestimenti di luminarie. Il tutto con la regia
delle sue confraternite che tramandano le tradizioni. Gli eventi storici, ripetuti da centinaia di anni, hanno permeato la cultura cittadina divenendo quasi un incancellabile «dna». Sarà per questo che anch’io non sfuggo a simili impulsi. Da un
po’ di anni, libero ormai da impegni di lavoro e
con i figli fuori dal nido famigliare, sono attratto
dal richiamo delle feste patronali a Ginosa, mia
terra di origine, da cui manco da vari decenni.
Quasi un «richiamo della foresta». Una voglia irresistibile di tornare ai vecchi tempi, gustare l’ atmosfera di un evento ripetuto da sempre e vissuto da bambino. Anche se i tempi sono cambiati riaffiorano i ricordi del passato. In quei giorni
pare di assaporare gli odori delle pastarelle fatte
dalla mamma, dell’ arrosto proveniente dalle macellerie cittadine o di assistere ai preparativi vissuti nelle antiche famiglie in attesa delle «feste»:
l’ abito confezionato dal sarto, l’acquisto delle
nuove scarpe o l’ imbiancatura a calce dell’ ester-
23
no della casa in vista della processione che
passerà per la contrada. Le feste patronali
suscitano un istinto ancestrale più marcato
in chi vive lontano dalla propria terra, in Italia
o all’ estero. Torno, pertanto, a Ginosa tuffandomi nella ricorrenza attesa da un
anno. Vi giungo il giovedì che precede
«la prima domenica di ottobre» e anche con l’ età avanzata mi lascio dominare dall’ impazienza di girare per le vie
del paese curiosando sull’ allestimento
delle luminarie. Uno strusciata in villa,
uno sguardo ai manifesti del programma, un passaggio dalle sedi delle confraternite per il doveroso contributo, un
incontro con i vecchi amici, una stretta
di mano e qualcuno che ti pone una domanda, inutile ed insulsa, a cui non sai
come rispondere: « eccè a’ Gnos’
ste’?»(mi si perdoni l’ incapace vernacolo). Al mattino mi svegliano i fragorosi
botti d’ artificio seguiti dalle campane
parrocchiali e mi sento felice come ai
vecchi tempi. Poi, d’ un tratto, la magia
si è interrotta. Saltano i festeggiamenti
del 2013 subissati da alluvioni, crolli e morti.
Va quasi peggio nel 2014. Non per i dispetti di madre natura ma, mi dicono, per le inefficienze umane. Niente illuminazioni, niente
«cassa armonica» in villa , niente esposizione dei «quadri», fuochi che non illuminano il cielo notturno, bande musicali lasciate
a casa e qualche residuo di celebrazioni religiose. Quest’ anno, affievolito da un triste
evento, me ne sono rimasto a Luino. A quel
che ho sentito pare non mi sia perso niente.
La vox populi parla di beghe fra confraternite, di crisi economica ,di incapacità a dar vita alla «nota» cioè al pellegrinaggio nei
quartieri per raccogliere il necessario. Un
sostegno da parte del Comune ha salvato la
faccia almeno in parte. E poi la definitiva e
perentoria decisione delle autorità ecclesiastiche. Non vivo la vita cittadina e non sono
in grado di avanzare giudizi. Mi sento, però,
di affermare con convinzione che le feste
patronali non devono morire. Sopprimerle o
tarparne le ali, qualunque sia il motivo, costituirebbe un vulnus per la nostra storia ed
identità di popolo. Ginosa, mi duole dirlo, è
carente di «appeal» di ogni tipo. Se abbattiamo anche le celebrazioni di ottobre sarebbe la fine.
Nino Mele
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n. 23 - 29 novembre 2014
attualità
Manicomi criminali, una vergogna
senza fine. Un braccio di ferro culturale.
A Laterza si è tenuta la rappresentazione teatrale ‘3500 parole, Marco Cavallo e il Drago’.
Racconta le condizioni disumane in cui vivono gli internati degli Ospedali psichiatrici giudiziari.
Che dovevano essere già stati chiusi, ma…
-“Basta con i luoghi dell’orrore”, disse il Presidente della
da sinistra: Minervini, Lopane, Vitucci
Repubblica, Giorgio Napolitano,
nel messaggio di fine anno
del 2012. Il rifermento era agli
Ospedali psichiatri giudiziari
(Opg), la cui chiusura continua ad essere rinviata. L’ultimo
Decreto legge fissa al 30 aprile
del prossimo anno la loro definitiva chiusura (sono sei le strutture tuttora funzionanti in Italia),
ma si prospettano ulteriori rinvii ai due già avvenuti. Questo
perché le Regioni risulterebbero ‘incastrate’ dai tagli della
spending review e dal Patto di
Stabilità. Revisione della spesa
corrente che non consentirebbe
di creare e rendere esecutive le
Residenze di sicurezza sanitaria
(Rems). Sotto il profilo afflittivo
della libertà sono in molti (giuristi, psichiatrici, politici, opinionisti e cittadini sensibili al tema)
a denunciare l’incostituzionalità
degli ospedali psichiatri e delle
stesse procedure per accedervi. Non solo, ma vi è un sentire
comune che sostiene l’inservibilità delle residenze di sicurezza
sanitaria. In Puglia queste sono
state ridotte da tre a due e, almeno per il momento, è conferE qui s’inserisce come innovativo l’intermato solo Carovigno (18 posti letto), che vento pubblico dell’Asl Ta/1 di realizzare a
subentrerà a Ceglie Messapica. Resta da Laterza una Casa Famiglia per ospitare 8
individuare l’altra residenza, che avrà 20 persone. Ne consegue che diventa ineludiposti letto (Mottola?). Ad ogni modo, i veri bile acquisire il dato che oltre la metà delle
problemi sono due: il primo attiene il trend attuali 826 persone presenti negli ospedadi nuovi ingressi negli Opg che ne ha vi- li psichiatrici (32 sono pugliesi) potrebbe
sti 84 su 67 dimissioni. L’altro, riguarda la già essere indirizzata ai Dipartimenti di
presa in carico e la cura nel territorio delle salute mentale dei territori di provenienza.
persone con sofferenza di salute mentale. Come? Semplicemente rendendo funzio-
nali ventiquattr’ore su ventiquattro
i Centri di salute mentale. Quindi,
non servono proroghe né Rems.
Semplicemente più assistenza nel
territorio, calibrando progetti riabilitativi individuali come strumento
innovativo per dare supporto a
coloro che versano in condizioni
di disagio, psichico o esistenziale,
fornendo altresì congrue risposte alle famiglie in difficoltà. Che
non hanno bisogno neanche che
un proprio caro sia ‘guardato’ da
un distaccato amministratore di
sostegno nominato dal Giudice.
Questo ruolo sarebbe auspicabile
che fosse svolto da una figura professionalmente preparata e che la
sua individuazione avvenisse con
bando pubblico, magari prevedendolo all’interno dei Piani di Zona
comunali. Insomma, necessita
fermarsi a riflettere sul senso della vita e capire che la mente ama,
con tutto il concetto, filosofico e
giuridico, di incapacità d’intendere
e di volere. Questo è stato il contenuto del dibattito che ha fatto
seguito alla rappresentazione teatrale ‘3500 parole, Marco Cavallo
e il Drago’. La manifestazione si
è tenuta nei giorni scorsi, presso
il Palazzo Marchesale di Laterza.
Gli interpreti sono stati gli stessi
che frequentano il percorso ‘terapeutico’ del
laboratorio teatrale del Centro Sperimentale
Pubblico di Latiano. Il teatro è narrazione,
spettacolo, emozione, ma può essere anche altro. Per esempio, denunciare con mimo e parole “lo sdegno per l’esistenza degli
ospedali psichiatri”. Il cavallo Marco è il simbolo dei matti liberati nel 1978 dalla ‘legge
Basaglia’; il Drago, quello di tanta gente
attualità
che nel 2003 chiese a gran voce e vanamente la chiusura del manicomio criminale
Un momento della
rappresentazione
n. 23 - 29 novembre 2014
di Montelupo Fiorentino. Marco, quindi, è
il simbolo della libertà raggiunta; il Drago,
il ‘feticcio’ che promette disperate speranze. Un mondo possibile altrove, un’identità
diversa dall’inesorabile condanna manicomiale. Ma il giudice supremo, oggi come
ieri, siede sovrano nel tribunale dell’opinione pubblica. Nessuno (nemmeno il Drago
di Montelupo) ritiene che i pazzi criminali
abbiano diritto alla libertà. Ma sarebbe decente e civile pretendere che essi fossero
curati davvero, che avessero una qualsiasi speranza di sfuggire all’abbruttimento,
all’abbandono della loro dignità, senza la
quale, forse, nemmeno la pena ha senso.
Due simboli, pertanto, che rappresentano la pancia dei desideri e delle speranze che nella manifestazione di Laterza ha
consentito a persone relazionarsi fra chi
ha recitato e vissuto il disagio mentale e
chi ha partecipato (numerosissimo) guardando uno spettacolo che ha coinvolto e
stimolato a rompere le barriere del proprio
egoismo. Suggestivo l’intervento della
dottoressa Mariaelena Leone, regista del
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‘Teatro del Mare’, di Ginosa e città Vecchia
di Taranto. Con le parole della poetessa
Emily Dickinson ha sintetizzato come il teatro possa costituire centralità nella ripartenza per la costruzione di un dialogo sotteso con la sofferenza del proprio io. Che
nella visione poetica della Dickinson viene
tradotta nella poesia ‘Quella vita che fu
tenuta a freno’: “Quella vita che fu tenuta
a freno, troppo stretta e si libera, correrà
poi per sempre con un cauto sguardo indietro e paura delle briglie. Il cavallo che
fiuta l’erba viva, a cui sorride il pascolo,
sarà ripreso solo a fucilate. Se si potrà riprenderlo“. Per l’Ente Locale sono intervenuti il sindaco Gianfranco Lopane e l’assessore ai Servizi Sociali, Franco Frigiola;
Giovanni Vitucci, responsabile Centro
Salute Mentale Castellaneta/Ginosa; Carlo
Minervini, direttore Unità operativa salute
mentale Mesagne-San Pancrazio; Rosario
Diviggiano, conduttore del laboratorio teatrale del Centro di Latiano; Vito Moretti, presidente dell’Associazione Famiglie Salute
Mentale del Distretto 1.
Canta Storie
Alex Ranaldo la mia passione: “la batteria”.
Alessandro Ranaldo nato il 9 Gennaio del
2008, nome d’arte Alex, la sua passione? La
batteria, la suona da quando aveva solo tre
anni, ha iniziato con le pentole
della mamma per poi continuare
con una grande batteria da veri
professionisti. Autodidatta, va a
scuola di musica da appena un
mese. Figlio d’arte il suo papà
Enzo Ranaldo è il cantante dei
Modem il nostro meraviglioso
gruppo locale che si esibì gratuitamente alle feste di Ottobre,
e indovinate chi è il loro ospite
d’eccezione durante i concerti?
Il piccolo Alex.
Ha vinto tanti premi tra cui: nel
2012 un sorriso per Telethon
classificandosi al primo posto,
nel 2014 ha partecipato al Top
Talent Show arrivando sempre
al primo posto, e sempre quest’anno ha
partecipato ad Italian Lab Talent finalista
nazionale 1° classificato in exequo con un
altro concorrente, un programma, questo,
che andrà in onda sulle reti Mediaset da
Gennaio. Un bambino di quasi 7 anni ma
con un grande dono e una grande passio-
ne. Noi lo abbiamo intervistato proprio nella sala registrazione dei Modem… insieme
al suo papà e alla sua mamma che osservava emozionata il suo piccolo campione
da dietro le quinte. Ha detto più volte: “ io
non amo i video giochi, e neanche il computer, a me piace giocare a calcio, infatti,
gioco nel Parma Club e amo la
grande Juve. Mi diverto tirando un calcio al pallone qua e là
mentre la mia mamma urla per
il chiasso e giocare con i miei
animali, abito in periferia e ne
posso avere tanti; ho un cane e
tanti gatti. Ma quello che amo
più in assoluto è la batteria, ho
incominciato a tre anni suonando le pentole della mia mamma,
poi il mio nonno mi comprò la famosa Alexis, e quest’anno grazie ai tanti premi che ho vinto ho
comprato una vera batteria tutta
per me , che ho soprannominato Alex. Non sarò un bambino
come tutti gli altri, perché amo le
cose semplici, ma io ho una cosa più grande, la mia passione per la batteria e spero
un giorno di diventare un grande batterista”.
Maria Carmela Olivari
26
attualità
n. 23 - 29 novembre 2014
NUOVA ECDL - perchè
I possessori di una skills card ECDL Core
scaduta contenente esami sostenuti con
il Syllabus 5.0, possono acquistare una nuova Skills Card e trasferire gli esami (vedi percentuali di conversione per i moduli 1, 2 e 7
di seguito riportate)
I possessori di una Skills card ECDL
Core scaduta contenente esami sostenuti
con Syllabus antecedenti al 5.0, possono
sostenere l’esame Update (domande su tutti
e 7 i moduli) e, in caso di superamento, passare gratuitamente entro il 31/12/2014 alla
Nuova ECDL. Nel caso invece che tali possessori non intendano sostenere l’esame Update, possono acquistare una Skills Card Nuova ECDL
e sostenere nuovamente gli esami.
Nel passaggio dalla ECDL Core alla
NUOVA ECDL, il modulo 1 (ECDL Core) concorre a creare, insieme al modulo 2 (ECDL
Core), il nuovo modulo “Computer Essential”
e, insieme al modulo 7 (ECDL Core), il nuovo
modulo “Online Essential”.
Pertanto, per il passaggio, occorre aver
sostenuto i vecchi moduli Core Mod1,
Mod2 e Mod7 per ottenere la convalida dei moduli 1 e 2 della Nuova ECDL,
in base alle seguenti percentuali :
-Mod 1 + Mod 2 ECDL Core, convertiti
in Computer Essentials.
Il voto di Computer Essentials viene così
composto: 40% del voto Mod1 + 60% del
voto Mod2
-Mod 1 + Mod 7 ECDL Core, convertiti
in Online Essentials.
Il voto di Online Essentials viene così composto: 20% del Mod1 + 80% del Mod7
Ricordo inoltre che Il 1° aprile 2014 l’ECDL
Full Standard è stata accreditata come
schema di certificazione delle competenze
informatiche da Accredia, l’organismo nazionale di accreditamento, designato dallo
Stato italiano in attuazione del regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 luglio 2008.
La sigla PRS N° 092C identifica con
un codice univoco ECDL Full Standard
come schema di certificazione di
persone, accreditato da Accredia. Tale
schema di certificazione corrisponde al
profilo di Utente Qualificato di Computer
(Qualified Computer User).
Con l’accreditamento di Accredia, ECDL
Full Standard consegue due primati: è l’unica certificazione di competenze digitali
accreditata ed è anche l’unica di tipo “trasversale”, comune, cioè, a tutte le figure
professionali, non solo del mondo ICT. L’accreditamento è una garanzia, fornita da
una terza parte designata dallo Stato italiano, Accredia, dell’imparzialità, correttezza,
assenza di discriminazioni e trasparenza
del processo di certificazione, a tutela di
tutti i soggetti coinvolti (AICA, Test Center,
Persona certificata) e di tutte le parti interessate (datori di lavoro, scuole, università, pubblica amministrazione): accresce
la fiducia nelle competenze attestate dal
Certificato e la loro circolazione nella società e sul mercato. L’accreditamento è una
garanzia di spendibilità del Certificato per
la persona certificata, di affidabilità per l’impresa e per le Istituzioni che lo riconoscono.
In particolare, l’accreditamento rende la certificazione ECDL Full Standard conforme al
Decreto Legislativo n. 13 del 16 Gennaio
2013, il quale stabilisce che i certificati
emessi da privati, come AICA, possono entrare a far parte del Sistema Nazionale, purché accreditati dall’organismo italiano competente. Con l’accreditamento, ECDL Full
Standard può quindi inserirsi nel Sistema
Nazionale delle Certificazioni e nel Registro
Nazionale delle Competenze, rafforzandone la spendibilità. La richiesta del Certificato ECDL Full
Standard con il logo di Accredia per coloro
che, avendo superato tutti e sette gli esami
previsti, hanno ricevuto il Certificato ECDL
Full Standard prima del 7 maggio 2014 senza logo, possono richiedere il Certificato
con il logo di Accredia sottoscrivendo la
Domanda di Certificazione in forma cartacea e consegnandola al Test Center presso il quale hanno superato l’ultimo esa-
me. Il Test Center registrerà la Domanda di
Certificazione in ATLAS e invierà la richiesta.
Nella zona di Ginosa, è presente un Test
Center capofila presso l’Istituto Comprensivo
“G. Deledda - S.G. Bosco” , in Via della Pace
e per Marina di Ginosa il Test Center associato Skill online, presso l’Istituto Comprensivo
“Leone” in Via Pitagora, dove è possibile
prenotare ed effettuare gli esami di qualsiasi
certificazione.
Per prenotazioni di Esami, informazioni, costi etc....., rivolgersi alle Segreterie delle rispettive Scuole, che vi sapranno indirizzare
al personale incaricato .
attualità
L’ADMO (Associazione Donatori Midollo
Osseo) sez. di Ginosa ha iniziato il suo cammino di sensibilizazzione in ambito territoriale da ben 20 anni. Dopo 20 anni anche
a Ginosa ci e’ stato un gesto nobilissimo da
Valentina Zicari. A luglio 2013 ha donata il
midollo osseo ad un paziente affetto da leucemia acuta. Grazie al suo gesto una persona potra’ continuare a vivere. Poter salvare
una vita e possibile!!! La sezione Admo di
Ginosa continua insistentemente alla sensibilizzazione della donazione. Chi può donare? Qualunque individuo in età compresa tra
i 18 e i 40 anni per la tipizzazione, invece
fino ai 55 anni per la donazione. Coscienti
di divenire uno dei pochi donatori che una
volta chiamati rispondere della propria disponibilità debba avere la consapevolezza di
poter contribuire al tentativo di salvare la vita
di un individuo che molto spesso è un bambino. Spesso un dono è un semplice atto
d’amore, l’Admo ti chiede un dono! Da te è un gesto di solidarietà per chi riceve è la vita
Domenica 30 novembre e Domenica 7
dicembre vi aspettiamo in piazza IV novembre per l’appuntamento annuale (UN
PANETTONE PER LA VITA) Sede sociale
ADMO GINOSA via Tempio 4. Tel. 099 8292395 cell. 3406034967
Responsabile ADMO GINOSA ANTONIO GUARINO
27
L’Istituto Comprensivo “G. Deledda – S.G. Bosco”
sempre in scena: questa volta con il Natale.
che coinvolge non solo
gli alunni e gli insegnanti,
ma anche le famiglie, l’Ente Locale, Associazioni
Onlus e artigiani del territorio. Grazie a questo progetto Ginosa rivive il suo
passato, i suoi luoghi più
magici e le sue usanze più
radicate. I ragazzi attraverso l’esperienza diretta
hanno la possibilità di conoscere ciò che non viene
più neanche raccontato.
Il lungo corteo in costume
ADMO VIVERE E AIUTARE A VIVERE
La prima donatrice a Ginosa da
non consanguineo.
n. 23 - 29 novembre 2014
Il Natale è un momento liturgico
dell’anno che fa riflettere su tanti temi, da quelli spirituali a quelle prettamente materiali. Crea un’atmosfera
magica, speciale in tutti i paesi del
mondo che condividono questa festa. Ginosa, rispetto al globo non è
che una capocchia di spillo, eppure
si vive il Natale con intensità: i suoi
abitanti si animano e si organizzano per condividere questa gioia con
tutti. In modo particolare i bambini e
gli adolescenti dell’I.C. “G.Deledda
- S.G.Bosco”, con l’aiuto degli insegnanti e delle famiglie, organizzano
una serie di attività che li vede protagonisti ormai da anni. L’obiettivo
prioritario dell’Istituto Comprensivo è
la sensibilizzazione alla condivisione,
alla solidarietà e alla pace per un futuro migliore.
Il 22 Novembre, giorno di Santa
Cecilia, ogni plesso è stato attraversato dal profumo inebriante dei dolci.
Il 6 Dicembre sarà organizzata la
“Merenda del Salato”, in occasione di
San Nicola.
Il 17 Dicembre un appuntamento
ormai consolidato: VII edizione di
“Natale in scena”, un macro progetto
trasversale per i tre ordini di scuola
partirà da Piazza Nusco e lungo il percorso si
snoderà in scene sacre presso le chiese di S.
Medici e S. Giuseppe. Si potrà apprezzare musica dal vivo con melodie natalizie grazie agli
alunni che frequentano l’indirizzo musicale. E
ancora scene di vita quotidiana drammatizzate
dagli alunni supportati dagli artigiani: i mestieri
più poveri e dimenticati come il canestraio, lo
stagnino, il pastore, il vasaio, il contadino, l’ortolano, lo speziale, il sellaio, ecc. attireranno
l’attenzione dei curiosi. Nel Teatro Alcanices
si alterneranno il coro Arcobaleno, coro stabile dell’Istituto, con la declamazione di poesie sulla pace come valore eterno condiviso.
Nell’antico Palazzo Tarantini, bar Borgo Antico,
andrà in scena una recita popolare “U’ Natal a Ginosa”, interpretata sempre dagli alunni. Lungo il
percorso si incontreranno stand
degustativi di prodotti tipici fino ad
arrivare a Piazza Orologio dove
una maestosa pettolata accoglierà
i visitatori.
Il ricco programma dell’I.C.
“G.Deledda – S.G.Bosco” si chiuderà il 19 Dicembre con lo storico
Concerto di Natale degli alunni del
corso a indirizzo musicale, ospitato
dalla Chiesa di S. Martino alle ore
20.30, dove il Dirigente Scolastico,
prof. Alessandro Calabrese, promotore e sostenitore degli eventi, farà gli auguri a tutti i presenti,
convinto che la Buona Scuola si fa
quando si lavora sinergicamente.
E’ importante sottolineare che parte del ricavato della serata sarà
devoluta, come azione consolidata
nel tempo, ai bisogni individuati sul
territorio locale. L’invito è a vivere
con i ragazzi questa ricca esperienza e a riscoprire con loro le meravigliose tradizioni ginosine.
L’Addetto Stampa
Prof.ssa Lucrezia Di Tinco
28
n. 23 - 29 novembre 2014
n. 23 - 29 novembre 2014
RICERCA & FORMAZIONE
La logica fa pensare, le
emozioni fanno agire
Leggendo diverse storie di uomini e donne di successo, e riflettendo sulle
loro biografie e autobiografie, sono rimasto colpito dal filo conduttore comune che
li collega: tutti sembrano aver acquisito
una risoluta convinzione nelle proprie capacità di superare qualsiasi ostacolo e di
realizzare grandi cose. Da questa ricerca
si evince che le persone di successo sono
quelle che hanno imparato a usare armoniosamente le proprie menti, quella conscia e quella subconscia, tanto da riuscire
a ottenere le cose che desiderano con più
rapidità e meno sforzo. Per poterci riuscire
anche noi, dobbiamo sapere che cosa fanno queste persone e come funzionano le
loro due menti.
In termini informatici, la nostra
mente conscia è il programmatore che
immette i dati proprio come un operatore informatico: secondo ciò che decide di
ammettere al nostro pensiero, dopo averli
identificati, confrontati e analizzati. Si
tratta di informazioni ricevute mediante i
cinque sensi: vista, udito, olfatto, gusto e
tatto. La nostra mente subconscia è l’hardware del nostro computer, la struttura
entro cui opera un’enorme banca dati. Il
nostro autoconcetto è il software che determina ciò che produciamo nella vita.
Tutto è necessario e interdipendente e tutto ciò che ci accade, è determinato dalla
nostra comprensione di questo speciale
“linguaggio informatico”, oltre che dalla
nostra abilità nell’utilizzarlo.
Tutte le nostre abitudini di pensiero e di azione sono salvate nella nostra
mente subconscia la quale memorizza tutte le nostre zone di confort, e dove opera
per farci rimanere. Il nostro subconscio ci
trascina verso la nostra zona di confort,
ogni volta che proviamo qualcosa di nuovo. Appena pensiamo di fare qualcosa di
diverso da ciò che siamo abituati a fare, lui
ci provoca tensione e disagio. Ma le per-
sone di successo sanno
che l’atteggiamento di
“adagiarsi sugli allori”
è il grande nemico della
creatività e delle possibilità future.
Se non siamo
disposti ad affrontare
delle sensazioni iniziali d’incapacità e
inadeguatezza, nella vendita, nel management, nello sport, nelle relazioni
personali, resteremo bloccati a un basso
livello di rendimento. La nostra maggiore sfida consiste nel riuscire a liberarci
dei nostri vecchi modi di pensare e di
agire. Ci sono tre leggi che ci aiutano a
spiegare perché le cose succedono in un
certo modo:
· La legge di Attività subconscia.
La mente subconscia è la sede
della “stazione emittente” delle
vibrazioni
mentali
e
dell’energia del pensiero.
Quando iniziamo a credere che
qualcosa è possibile, la nostra
mente subconscia comincia a
trasmettere energie mentali e
noi iniziamo ad attirare persone
e circostanze coerenti ai nostri
nuovi pensieri dominanti;
· La legge di Concentrazione.
Le persone efficaci controllano
con cura “la porta d’ingresso”
della loro mente. Restano
concentrate su quello che per
loro è davvero importante. Si
soffermano a riflettere sui
propri desideri per il futuro ed
evitano di pensare a timori e
dubbi. Ne consegue che
realizzano grandi imprese nello
stesso arco di tempo in cui una
persona media si limita di
vivere alla giornata;
· La legge di Sostituzione. Il
sistema più rapido per usare la
legge di sostituzione, al fine di
modificare il nostro stato
mentale da negativo a positivo,
è quello di smetterla di parlare
e di pensare in termini di problema e
di cominciare a pensare in termini di
soluzione.
Non è tutto. Come ho già accennato in
altri articoli, il nostro cervello non finisce mai
di stupirci.
Durante gli anni 50 e 60 in Bulgaria,
lo psicologo Georgi Lazanov condusse approfondite ricerche sul processo per cui le persone apprendono e registrano le informazioni.
Lazanov s’interessò all’idea che ciascuno di
noi, in effetti, è munito di due cervelli: di un
emisfero destro e di un emisfero sinistro che
svolgono distinte funzioni.
L’emisfero sinistro è il cervello logico, lineare, pratico. Controlla il ragionamento, l’analisi e il calcolo. E’ il lato matematico,
verbale, sequenziale, pragmatico e scettico del
cervello. Controlla anche il linguaggio e l’elaboratore dei fatti ed è corretto e diretto. E’
la parte “ragionevole” o ingegneristica del cervello.
L’emisfero destro è molto diverso.
Pensa in termini di storie e immagini. E’ olistico, nel senso che affronta simultaneamente
tutti gli aspetti di un’idea o situazione. E’ spontaneo, musicale e creativo. E’ il lato artistico,
astratto e immaginativo del cervello. Non è un
caso che questo concetto sia usato nei corsi di
vendita e di marketing. “La logica fa fermare,
le emozioni fanno comprare”. “Crea un prodotto, racconta una storia”. Sono queste le
frasi usate in quei corsi; quindi, se vogliamo
vendere di più, avere più turismo, più sviluppo,
dobbiamo raccontare storie: di un piatto tipico, magari, di un luogo, di un evento, insieme
a tante immagini emozionali. Un venditore o
un esperto in pubblicità sanno benissimo che
la vendita e più probabile, quando riesce ad
attirare l’attenzione dell’emisfero destro del
nostro cervello.
Allora qual è la nostra storia? Ne abbiamo una da raccontare? Se sì, questo è il primo segno distintivo di una persona di successo.
Ispirato da: “Massimo rendimento” di
Brian Tracy, edizione originale “Maximum
Achievement/byBria Tracy”. Edizione italiana
by Sangiovanni’s SRL.
Giovanni Matera
Per consultare altri miei articoli:
www.giovannimatera.it
29
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n. 23 - 29 novembre 2014
n. 23 - 29 novembre 2014
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Consigli di lettura
in 1800 caratteri
rubrica di Lidia D’Angelo
Il suggeritore
È buio. Un elicottero atterra in prossimità di un
bosco, nel cuore della notte. In un luogo non
meglio precisato, da qualche parte in America,
la polizia ha appena portato alla luce uno spettacolo agghiacciante. Un cimitero di resti umani.
La storia comincia così. Un ritrovamento macabro, un disegno perfetto. “Un cerchio di piccole
fosse. In tutte una cosa. La stessa cosa.”
Nei giorni in cui l’apprensione per la sparizione
di cinque bambine ormai è salita alle stelle, la
polizia ritrova in una radura, sepolte e perfettamente ordinate, delle braccia sinistre, lunghe
quel tanto che basta perché possano essere attribuite alle cinque scomparse e alla loro tenerissima età. Con un nuovo dettaglio, però, persino
più inquietante della scoperta in sé.
Le braccia ritrovate dalla polizia non sono cinque. Ce n’è una in più. Esiste una sesta vittima,
di cui nessuno al momento ha ancora denuncia-
31
to la scomparsa.
Era l’inizio del 2009
quando Donato Carrisi - pugliese, classe
1973 - pubblicava con
Longanesi il suo primo
romanzo.
Il suggeritore, destinato a diventare un
bestseller internazionale e ad aggiudicarsi
il Premio Bancarella, di
lì a poco avrebbe fatto
conoscere al mondo il
giovane e promettente scrittore martinese
appassionato di crimine. Una laurea in
giurisprudenza, la tesi
sul mostro di Foligno
e una specializzazione
in criminologia: Carrisi,
con la sua biografia,
già fugava ogni dubbio
su quale sarebbe stato l’oggetto della sua
scrittura.
Nonostante si tratti di
un romanzo d’esordio, con Il suggeritore
Carrisi non sbaglia un
colpo.
Apre la vicenda con un’immagine fulminante, glaciale, disturbante e nel giro di
pochissime pagine riesce nell’impresa certo non scontata di conquistarsi l’attenzione del lettore, senza mai perderla, in un crescendo che procede senza sosta
fino alla fine del romanzo.
È un congegno fluido e molto ben funzionante, quello che lo scrittore mette in
scena: esattamente quel che ci si aspetterebbe da un buon thriller, del resto.
Un mistero da risolvere, una scrittura asciutta e incalzante, un’escalation di violenza, tensione e colpi di scena.
Una lettura che si consuma in fretta, nutrita dall’urgenza di dare un volto al
colpevole, e un disegno magistrale, ben fatto: un’orchestrazione razionale e
perfetta, capace di portarci nel cuore del male, nella lucida, chirurgica coerenza
della mente di un assassino seriale.
Lidia D’Angelo
32
argomenti
n. 23 - 29 novembre 2014
“Rivogliamo la nostra fontanella funzionante”
E’ una telenovela dove non mancano colpi di scena: protagonista è la fontanella situata nei pressi del cimitero comunale di Marina di Ginosa. Le famiglie residenti in quell’area ne chiedono l’immediato ripristino
perché è l’unico modo per approvvigionarsi di acqua potabile per uso alimentare e utilizzo per l’igiene.
La vicenda è stata impugnata dai consiglieri comunali civici Inglese e Castria, i quali hanno sollecitato l’intervento anche del Prefetto di Taranto.
-Il mancato ripristino di una fontanella pubblica, situata nei pressi
del cimitero comunale, sta facendo
indignare 15 famiglie che ne fanno uso potabile per alimentazione
e l’igiene. Le persone interessate
sono residenti nella zona catastalmente individuata ‘V’. Le loro sollecitazioni all’Acquedotto Pugliese
e all’Ente Locale sono state formalmente attivate dall’inizio di
quest’anno, ma ancora nemmeno
un cenno di riscontro. Sulla fontanella in specie vigono i sigilli perché il Comune ha ricevuto bollette
salate: 100 mila euro in un anno.
Consumo esoso che le famiglie
‘disconoscono’ avendo fatto già rilevare in passato un utilizzo improprio, e gratuito, da parte di persone
che si sono approvvigionate addirittura con autobotti e provenienti
anche dalle vicine aziende lucane.
V’è da aggiungere che l’Ente locale per dare un freno allo scrocco di
acqua aveva provveduto al potenziamento di sicurezza del contatore che alimenta la fontanella. Ma
l’intervento precauzionale, evidentemente, era risultato non adeguato perché il manufatto è stato ugualmente
divelto con arnesi da scasso. Di qui, la sua
interdizione il cui provvedimento ha penalizzato proprio i marinesi che hanno le abitazioni, e non per proprie colpe, in un’area priva
di allacci al tronco primario. In attesa che
l’Ente comunale e l’Acquedotto reperiscano
quattrini per procedere al completamento
della rete di distribuzione idrica, le famiglie
del ‘quartiere’ chiedono almeno l’attuazione
di un sistema di approvvigionamento nominativo tipo self service elettronico. Del problema se ne sono fatti carico i due consiglieri
comunali civici, Cristiano Inglese e Massimo
Castria. Con una missiva hanno richiamato
il senso di responsabilità del proprio ruolo
e funzioni ai dirigenti dell’Ufficio tecnico
e amministrativo del Comune di Ginosa,
nonché del Prefetto di Taranto, Umberto
Guidato. Ai tecnici e funzionari comunali
sono state chieste spiegazioni sulla mancata soluzione di quanto rilevato dai cittadini. Al Prefetto, invece, di intervenire
d’imperio nei confronti del Governo locale
per far rispettare l’identità dell’Assemblea
elettiva nel rapporto tra maggioranza e opposizione. Difatti, i due civici lamentano di
essere stati ignorati nell’interrogazione, a
risposta scritta, formulata sull’argomento
nel Consiglio comunale del 30 settembre
scorso. “E’ una vergogna!”, esclama
Castria. Che aggiunge: “Vale ricordare agli amministratori comunali che
non sono i padroni del territorio ginosino, bensì i custodi, di quel bene comune, che deve essere sempre nella
piena disponibilità del sapere generale”. Si chiede il consigliere comunale: “Perché non è stata ancora rispristinata la fontanella, dopo un anno
di inutile attesa? Perché non e stata
ancora recepita la raccolta firme che
gli stessi residenti di periferia hanno
effettuato al fine del completamento
del sistema di distribuzione idrica sul
territorio marinese?”. L’acqua è vita.
È un bene prezioso ed insostituibile.
Il consumo medio per uso domestico per una famiglia di 4 persone è di
600/700 litri al giorno, cioè circa 240
mila litri all’anno. Quindi, non va sprecata. Le fontanelle, però, riportano
indietro nel tempo. Quando venivano
utilizzate per abbeverare gli animali e
lavare i panni. Quando si andava dove erano ubicate non per giocare, ma
per lavorare: a riempire due ‘varrich’
(contenitori realizzati in legno) piene
di acqua e legate ai lati dell’asino su
una specie di sella chiamata ‘u mast’.
Quando le fontane erano un luogo di incontro e di eventuali liti per chi doveva riempire
prima il recipiente d’acqua. Soprattutto la
‘rzzola’, manufatto in terracotta che si trasportava anche poggiandolo in testa. Era
stancante andare a prendere l’acqua ogni
giorno, ma bisognava andare perché, all’epoca in cui c’era molta miseria e povertà,
era una risorsa che non tutti potevano fruirne gratis. E nessuno può pensare che le
‘mine’ non esplodono più quando cessa la
guerra. Tant’è, la fontanella marinese viene
attualmente individuata come quella dei ‘disperati’.
Canta Storie
argomenti
Questo brano Biblico, fa venire in mente
l’ordine che Dio dette a Mosè riguardo alle
città di rifugio che Israele avrebbe dovuto costituire una volta entrato in possesso
della terra promessa di Canaan.“Poi l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: Parla ai figliuoli
d’Israele e di’ loro: Quando avrete passato
il Giordano e sarete entrati nel paese di
Canaan. Designerete delle città che siano per voi delle città di rifugio, dove possa ricoverarsi l’omicida che avrà ucciso
qualcuno involontariamente.Queste città
vi serviranno di rifugio contro il vindice del
sangue, affinché l’omicida non sia messo
a morte prima d’esser comparso in giudizio
dinanzi alla raunanza.Delle città che darete, sei saranno dunque per voi città di rifugio. Darete tre città di qua dal Giordano, e
darete tre altre città nel paese di Canaan;
e saranno città di rifugio. Queste sei città
serviranno di rifugio ai figliuoli d’Israele, allo straniero e a colui che soggiornerà fra
voi, affinché vi scampi chiunque abbia ucciso qualcuno involontariamente. “Num.
35:9-15). In queste città, dopo accurata
verifica e accertamento, l’omicida, avrebbe potuto trovare rifugio. Qui si tratta di un
concetto rivoluzionario per quel tempo, al
quale anche il Codice Penale moderno attinge, e prevede una diversa valutazione
della pena in relazione al reato commesso, volontario o involontario.
Ci sono peccati volontari e peccati involontari, come anche le offese volontarie e involontarie. Anche nella legge dei
Sacrifici era contemplato i peccati volontari e involontari. (Lev.5,1-6). Questa legge
permetteva all’omicida involontario di trovare “rifugio” scampando così al “vendicatore del sangue”, che nella maggior parte
dei casi,era il parente più prossimo della
vittima. “affinché non si spargesse sangue
innocente”. Questo per evitare l’innescarsi di vendette e faide che avrebbero insanguinato il popolo d’Israele.Una legge
di protezione per l’incauto trasgressore.
Queste Città di rifugio erano dislocate nel
territorio d’Israele, nel seguente ordine: le
prime tre a Ovest del Giordano.1) Kades
a Nord; 2) Sichem a centro, verso i monti
di Efraim: 3) Hebron più a Sud, nella contrada montuosa di Giuda. Le altre tre ad
Est del Giordano. 4) Betser al di la del Mar
morto, sull’altipiano; 5) Ramot di Galaad
un po più a centro; 6) Golan nel Basan,
nell’alta Galilea, a destra del Giordano.
(Gios.20,7,8). In tutto sei Città di rifugio.
Qualcuno forse dirà: perché questi dettagli un po noiosi e superflui?. No, sono
importanti perché l’omicida involontario
in qualunque posto si trovasse, potesse
n. 23 - 29 novembre 2014
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Dio è il nostro Rifugio
“Il Nome dell’Eterno è una forte torre,
il giusto vi corre e trova un Alto rifugio”. (Prov. 18:10)
correre alla Città di rifugio più vicina. Giunto,
poi, nella Città, doveva esporre il suo caso
agli Anziani, per essere protetto e non essere
dato nelle mani del vendicatore. V’era, però,
una condizione essenziale che l’omicida doveva osservare: restare nella Città, fino alla
morte del sommo sacerdote in funzione, senza mai uscire dai confini. (Num.35,26-28).
Chissà se qualche volta l’omicida pregasse
che il sacerdote morisse al più presto? E’ probabile che qualcuno lo facesse, perché solo
allora poteva essere finalmente libero, senza
essere più vendicato. (Gios.20,1-6). Cosa
vuol dire per noi, nella Nuova Dispensazione
di Grazia di Dio? Cari amici, quelle città di
rifugio, rappresentano il grande piano divino
di Salvezza di Dio, per ogni peccatore; esse
sono figura dell’Unico Rifugio che Dio ha
provveduto in Cristo Gesù, l’Unico Salvatore.
La libertà che l’omicida poteva ottenere alla morte del sommo sacerdote, è simbolo
del perdono, del riscatto, della redenzione
compiuta da Cristo sulla Croce, quale nostro
Sommo Sacerdote che moriva per espiare i nostri peccati. Quanto è meraviglioso il
nostro Dio! Quanto ci ama il Signore! “Iddio
ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo
unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna.
(Gv.3,16). Ma c’è ancora un altro particolare
non trascurabile, ed è che: nelle disposizioni
di Dio a Mosè, troviamo indicazioni precise
per raggiungere la Città di rifugio. “Preparerai
delle strade, e dividerai in tre parti il territorio
del paese che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà come eredità, affinché qualsivoglia omicida si
possa rifugiare in quelle città”.(Deut.19,3).
La strada che portava alla Città di rifugio,
doveva essere ben accessibile, la via preparata.Cosa ci fa pensare questo? Oh miei
carissimi lettori/ci,tuttonella dispensazione
della Grazia di Dio, ha un grande significato,
e cioè: che Dio nel Suo grande Amore, ha ordinato di preparare una strada per la nostra
salvezza. L’aveva fatto anticipare dal profeta
Isaia, 700 anni prima: “Preparate nel deserto la via dell’Eterno, appianate ne’ luoghi
aridi una strada per il nostro Dio! Ogni valle
sia colmata, ogni monte ed ogni colle siano
abbassati; i luoghi erti siano livellati, i luoghi scabri diventino pianura. (Isaia 40:3,4).
Perché la via per il “rifugio”, doveva essere
facilmente raggiungibile. La strada non doveva essere troppo lunga, perché non venisse
meno nella via. La strada che ogni uomo è
chiamato “a preparare” per ottenere salvez-
za è quella della propria umiliazione; (1
Piet.5:6), dell’ubbidienza alla Parola di
Dio; (Rom.6:16), della fiducia nell’opera di
Cristo. (Eb. 4:16). Mentre tante religioni, e
filosofie orientali, propongono pellegrinaggi, viaggi della fede, percorsi iniziatici per
raggiungere, invano, tati di beatitudine interiore, Dio ha mandato a noi il Suo Unigenito
Figlio, quale Unico Rifugio, affinché “non
venissimo meno per la via” (Mat. 15:32) e
potessimo “trovare rifugio e riposo”. (Mat.
11:28). Il fuggiasco doveva solo correre,
correre per non essere raggiunto. Cosa
vuol dire quest’altro particolare? Significa
che ogni peccatore non deve indugiare, è
urgente, non ce tempo da perdere, altrimenti è perduto per sempre. Ce qualcuno
che vuole correre verso il Salvatore Gesù?
Corri amico! Corri, corri verso Gesù, l’Unico Rifugio proposto da Dio. Il Signore dice:
OGGI se udite la Sua voce non indurite i
vostri cuori; OGGI è il giorno della Grazia;
OGGI è il giorno della Salvezza, domani
sarà troppo tardi. L’Eterno ha aperto per
noi una Via di salvezza per tutti i peccatori,
Gesù Cristo, che dice: IO SONO LA VIA,
la verità e la Vita, nessuno viene al Padre
se non per mezzo di Me.(Giov.14,6).Egli è
l’Unica Via,“la via Maestra” per il Regno dei
Cieli. La Via che porta al rifugio di Dio
ha un solo nome: Gesù Cristo. Egli è il
nostro RIFUGIO. Con la Sua morte Gesù
ha spalancato le porte della vera libertà
Nel grande piano di salvezza di Dio, era
necessario dare ad ogni uomo, in ogni luogo la possibilità di scampare alla morte e al
Giudizio. In Atti 17:30,troviamo scritto:“Dio
fa annunziare che tutti, in ogni dove abbianoa ravvedersi perché Egli ha fissato
un giorno nelquale giudicherà il mondo
con giustizia attraverso l’uomo che Egli
ha stabilito”,cioè: Gesù Cristo. Un ultima
cosa voglio far rilevare, cioè: che mentre
nel nostro episodio si parla dell’omicida
involontario, nel piano di salvezza in Gesù
Cristo, rientrano tutte le categorie, anche i
più grandi peccatori. Gesù Cristo accoglie
tutti coloro che si pentono e confessano i
loro peccati. Non v’è colpa per nera che sia,
che il sangue di Cristo non possa lavare.
Possa ogni peccatore andare a Dio, con fede e umiltà, per ottenere perdono, salvezza
e vita eterna. L’Iddio di ogni grazia sia con
tutti voi.
Giuseppe Pizzulli
34
attualità
n. 23 - 29 novembre 2014
attualità
AiutArci in teatro …per L’Anffas
È calato il sipario su AiutArci in teatro 2014, poco dopo le 23.00 del 13
scorso. Il teatro Metropolitan ha
aperto al pubblico le sue porte, fin
dalla mattina per richiuderle a serata inoltrata.
Quest’anno, il circolo ARCI ginosino, ha dedicato il suo progetto di
Solidarietà all’Anfass e con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, ha realizzato la giornata teatrale
devolvendo i proventi di beneficenza alla casa alloggio “dopodinoi”.
Una perfetta organizzazione, curata
dai soci del circolo, in collaborazione con gli operatori Anfass, ha fatto
sì che la giornata scorresse con serenità e
gioia.
Alle ore 10,00 il sipario si è aperto per gli
alunni di V della Scuola Primaria e quelli della
Scuola sec. di primo grado, dei due Istituti
Comprensivi ginosini. La commedia, Casa
strétte sckaffete mmiènze, ha fornito l’occasione al giovane pubblico di trascorrere due
ore di sano divertimento. Lo scopo della rappresentazione mattutina, per le scuole, ci
spiega il presidente dell’Arci ginosina, Stefano Giove, “non ha soltanto la finalità di sensibilizzazione alla Solidarietà, ma anche quella
di carattere educativo, poichè una giornata
passata in teatro, vuol dire educazione all’ascolto, sviluppo dell’attenzione, comprensione del testo teatrale, stimolo ad innamorarsi
della recitazione come modalità espressi-
va....”.
Infatti è proprio l’amore per il teatro e la recitazione che spinge i soci dell’Arci a cimentarsi, ormai da diversi anni, nella messa in scena di una commedia in vernacolo
(in vernacolo per valorizzare un modello
linguistico da non dimenticare e in continua
evoluzione), scritta, interpretata e diretta da
loro stessi. “Casa strètte sckaffete mmiènze”, quest’anno è stata liberamente ispirata
da una piéce di Gaetano Di Maio, che Stefano Giove ha scritto in dialetto ginosino.
Gli attori, Leo Zicari, Eufemia Pavone, Rosa Pavone, Maurizio Calabrese, Chiara
Coppa, Luciana Ranaldo, Guido Danuzzo,
Marco Bianco, Liborio Patimisco, Silvano
Tocci, Franco Traetta e il piccolo Marco
Tocci, diretti da Adele Carrera e Tina D’A-
melio, hanno veramente superato ogni più rosea aspettativa
nell’interpretazione della commedia, che richiedeva oltre alla
passione per la recitazione, anche tanta concentrazione e capacità interpretativa. E i nostri,
dopo aver superato brillantemente la prova mattutina, hanno
fatto il bis in serata.
Tuttavia la serata, brillantemente coordinata dai due soci Arci,
Daniela Coppa e Franco Pizzulli, non ha visto la commedia sola
protagonista, ma anche la scuola di ballo GF Dance di Gianni
Cifarelli e Francesca Clemenza, che hanno diretto le coreografie dei giovani e giovanissimi ballerini della loro scuola.
I ginosini hanno risposto all’appello lanciato dall’Anfass e dall’Arci, nei giorni precedenti il giovedì 13, occupando in ogni
ordine di posto il Metropolitan e hanno seguito l’intero spettacolo con interesse e
curiosità, non facendo mancare il loro
contributo nel momento della raccolta benefica.
Come non è mancato un momento di ricordo corale, quando sul palco, oltre ai
presidenti, Angelo Riccardi (Anfass) e
Stefano Giove (Arci), sono saliti i tre sindaci che sono stati i protagonisti della realizzazione della struttura per le persone
con handicap, Paolo Costantino, Luigi,
n. 23 - 29 novembre 2014
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Francesco Castria premiato
dal Rotary pugliese
Montanaro e Vito De Palma che hanno sottolineato quanto sia importante la continuità nella realizzazione di un’opera, indipendentemente dallo schieramento politico di appartenenza.
Palpabile è stata la gratitudine e la commozione del presidente Riccardi, quando ha comunicato la cifra raccolta nella serata (1.480
euro) e l’intento dell’associazione di affidare ad un concorso rivolto
alle scuole il compito di scegliere il nome della struttura alloggio di
recente inaugurazione. “Il fatto più importante - ha concluso Riccardi
- per noi e per i nostri ospiti è che la comunità ginosina sia partecipe
e collabori al progetto di integrazione delle persone con handicap,
anche in futuro, quando sarà allestita la fattoria didattica che è in
progettazione e quando il sipario di questo teatro sarà calato.... Vogliamo che i riflettori sulla struttura “dopodinoi” non si spengano
mai!”.
La struttura l’abbiamo visitata, è davvero una casa alloggio con infinite potenzialità e risorse... Sta ai ginosini non isolarla dal contesto
comunitario. Abbiamo la speranza che ciò non avvenga.
Lina Luisi
foto Erasmo Mazzone
Un Sud che non si piange addosso, ma si rimbocca le maniche,
scommette su se stesso e vince. La Puglia si fa bella il Rotary
premia le sue eccellenze in una cerimonia all’Hotel Excelsior in
via Veneto a Roma.
L’iniziativa è volta a far conoscere ancor di più una regione
come la Puglia che è riuscita a coniugare le proprie tradizioni, la
propria storia, le sue vocazioni produttive con l’innovazione e la
tecnologia.
La posizione geografica,
divenuta strategica grazie
al recente protagonismo
delle economie orientali e
mediterranee, la buona
dotazione
infrastrutturale
e la solidità dei rapporti
culturali e degli scambi
commerciali con il bacino
del Mediterraneo, fanno sì
che la Puglia sia annoverata
tra le regioni con più alto
potenziale economico.
All’appuntamento d’essay
di venerdì, 21 novembre,
Francesco Castria non c’èra solo il Gotha
dell’imprenditoria pugliese,
Amministratore Delegato Villa Genusia
con Divella e Natuzzi, erano
rappresentate anche altre realtà, piccole e medie che ci fanno
grandi. E Ginosa, chiamata al posto d’Onore.
Tra i premiati c’era anche Franco Castria, imprenditore di
origine ginosina che, immigrato giovanissimo a Milano negli anni
sessanta, si è subito distinto per l’impegno nella cooperazione
sociale e nel settore sanitario, dando vita a strutture sanitarie in
Lombardia e fondando a Ginosa Marina la Residenza sanitaria
assistita Villa Genusia, una struttura d’eccellenza per la cura degli
anziani soli e non autosufficienti affetti soprattutto da patologie
degenerative. A quattro anni dalla sua nascita Villa Genusia è
già un punto di riferimento per la cura e la presa in carico delle
malattie croniche della terza età soprattutto Alzheimer,demenze
gravi, stati neurodegenerativi, Sla e Parkinson. Vero esempio
di cooperazione sociale, tramite la cooperativa “Civiltà futura, la
residenza assistita conta oggi 130 ospiti tra centro diurno sanitario
e clinica vera e propria, dando lavoro a 130 soci cooperatori, con
un indotto in continua crescita.
L’equipe medica e fisioterapica propone percorsi individualizzati e
collettivi per la riabilitazione ed il recupero funzionale e posturale,
guardando soprattutto alla vita di relazione al raggiungimento e
continuo miglioramento degli standard di autonomia ed assistenza.
Questa è la Puglia che ci piace. Testimonial del’evento sono stati
Michele Mirabella, Renzo Arbore e Albano Carrisi.
Michele Pacciana
36
riceviamo e
n. 23 - 29 novembre 2014
CIRCOLO DI GINOSA
PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA 30 NOVEMBRE 2014
CON DARIO STEFÀNO
In questi 10 anni, tana Roma con Renzi, e in
to è stato fatto in Puglia
Puglia con Emiliano, che
dall'amministrazione guidata
altro non è che un uomo
da Nichi Vendola. In una
d'apparato, pronto a tutto
delle prime interviste fatte a
per portare a compimento
Vendola subito dopo la vittoria
quegli
interessi
che
a Presidente della Regione
appartengono alle lobby
Puglia nel 2005 da parte del
finanziarie e petrolifere e
giornale online Huffingon
non alla gente comune
Post, gli si chiedeva di indie al popolo che in questi
care sulla cartina la posizioanni stanno attraversando
ne geografica della Puglia
un periodo difficile per la
perchè non la si conosceva, ora a distanza crisi economica che attanaglia le famiglie
di quasi 10 anni da quel momento, da un italiane e pugliesi.
sondaggio pubblicato dallo stesso giornale Altro primato pugliese a livello nazionale
qualche mese fa, la Puglia risulta essere e non solo, raggiunto negli anni dell’amdivenuta una tra le regioni più visitate al
mondo. Basti pensare a come è cambiato
in questi anni il traffico aereo: il 2005 si
contavano 1.5 mln di passeggeri all'anno,
nel 2014 se ne contano ben 8 mln, ad
anno non ancora concluso.
Nel 2005 il debito pubblico della Regione Puglia risultava essere uno dei più alti
in Italia, oggi, a distanza di 10 anni, la
nostra Puglia ha uno dei debiti procapite
più bassi d'Italia e il più basso in assoluto
del Sud.
La Puglia ha le coste più belle del mondo,
ogni anno prese d'assalto da milioni di
turisti, ma che ora sono messe a rischio
dallo "Sblocca Italia" e dalla "TAP", che
prevedono le trivellazioni sia nel mar
Adriatico, sia nel mare Ionio, proprio
davanti alle nostre coste, nel nostro
mare; questo sarà evitato con la vittoria
delle Primarie del centrosinistra del 30
Novembre da parte di Dario Stefàno, che
sia in Senato, sia in Puglia con S.E.L.
e la Giunta Vendola, si sono da subito I soci del Circolo Arci “Il Ponte” di
detti contrari a questi scempi ambientali
messi in campo dal Governo Renzi e dal Ginosa formulano i più affettuosi
PD, che a Roma, in Parlamento vota il
auguri ad
provvedimento "Sblocca Italia", mentre in
Puglia protesta per gli effetti che lo stesso
provvedimento ha sulla nostra regione;
per il suo sessantesimo
così facendo, il PD fa il doppio gioco,
Tanti auguri
Annamaria
Annamaria Scollo
compleanno
ministrazione guidata da Nichi Vendola, è che
la Puglia risulta essere la prima regione in
Italia come produzione di energie rinnovabili.
L’agricoltura deve tornare ad essere sinonimo
di sviluppo economico e di innovazione, basti
pensare che entro 50 anni, non saremo più
in grado di ricoprire il fabbisogno di cibo della
popolazione, non per l'aumento vertiginoso
della popolazione, ma per l'assurdo motivo
che non ci saranno abbastanza produttori di
cibo; ecco uno dei tanti motivi che ci deve
spingere a tornare ad investire nell'agricoltura.
Grazie al buon lavoro svolto negli ultimi 5 anni
dall’assessorato all’agricoltura della Regione
Puglia, prima guidato da Dario Stefàno, poi
da Fabrizio Nardoni, finalmente i prodotti
agroalimentari pugliesi sono ormai un marchio di qualità nel mondo. Soprattutto per i
prodotti vinicoli, si è svolto un ottimo lavoro,
tanto che la trasformazione del prodotto
avviene in Puglia, e non più in altre regioni
con il prodotto svenduto alle grandi cantine,
la trasformazione del vino è aumentata del
70% negli ultimi 5 anni, e non sono mancati
riconoscimenti nazionali ed internazionali per la qualità dei nostri vini, e lo stesso
si comincia a fare con l'olio extravergine
d'oliva; nel mondo si sta facendo sempre più
strada al riconoscimento del marchio Puglia
nei prodotti agroalimentari.
Vino, olio d’oliva, ciliege e pomodori, su questi prodotti, la Puglia ha il primato su scala
nazionale e non solo per la produzione. Ripartiamo da questi stessi prodotti per essere
primi non solo come produttori, ma anche
come trasformazione e commercializzazione di questi cibi, e per il riconoscimento dei
nostri ottimi prodotti nel mondo, senza più
essere schiavi dei grandi mercati alimentari
industriali.
Questa è la nostra idea di Puglia, il 30
Novembre votiamo per una Puglia migliore,
come candidato alla presidenza della Regione Puglia del centrosinistra votiamo Dario Stefàno.
#DarioStefànoPresidente2015 #AvantiTutti
Vito Nunzio Pizzulli
attualità
n. 23 - 29 novembre 2014
37
AVIS GIOVANI…“RETE, LEGALITÀ E RESPONSABILITÀ”
E non solo…Vi aspettiamo
numerosi nei prossimi appuntamenti:
·
domenica 30 novembre in Marina di Ginosa
– Piazza Indipendenza, per
la giornata di raccolta;
·
sabato 6 dicembre,
per il Convivio natalizio con
tombolata, presso il “Praedio della Reale”, su prenotazione in sede, entro e non
oltre il 3/12/2014;
·
domenica 14 dicembre (mattina), per la
partita di calcetto tra giovani
calciatori
avisini e scambio di auguri;
Un Novembre intenso e ricco di eventi, ha visto l’Avis Comunale di
Ginosa, molto impegnata e presente sul territorio.
A partire dalle giornate di raccolta che hanno interessato ben 3 date, in
particolare la data di domenica 16 Novembre 2014 che ha visto un affluenza di donatori, tra cui molti di giovane età, i quali si sono avvicinati
alla donazione con entusiasmo e voglia di contribuire, insieme, per una
giusta causa.
Tante le sacche raccolte, tanta la gioia e la contentezza per questo risultato fantastico.
Non solo, l’Avis Comunale di Ginosa, con il presidente Mario Grieco, il
presidente provinciale Nicola Carenza, il consigliere Dino Colapinto e le
volontarie del SNC, ha partecipato, sabato 22 e domenica 23 Novembre
al “VI Forum Avis Giovani Puglia” in Mesagne; un evento informativo ma
soprattutto formativo, all’insegna della rete, legalità e responsabilità.
L’intento del Forum è stato quello di formare i giovani avisini alla cultura
del dono, attraverso queste tre parole chiavi che, dovrebbero accompagnare la nostra vita, in ogni momento.
Il salotto del sabato ha ospitato tante figure diverse, con ruoli importanti
e di rilievo nella nostra società, i quali hanno raccontato, con sportività,
religiosità, serietà, comicità ed ironia, che è possibile donare in tantissimi modi, l’importante è farlo con responsabilità, correttezza e facendo rete, tramite
la comunicazione, l’informazione e l’interscambio sociale.
Queste qualità hanno caratterizzato la giornata di domenica, nella quale i
giovani avisini hanno voluto tracciare l’ Identikit del “cittadino attivo”, con la
consapevolezza che chiunque abbia queste tre peculiarità, sicuramente potrà ricoprire con dignità, qualsiasi ruolo all’interno della società civile ed associativa.
L’obiettivo, possiamo dire a gran voce, è stato raggiunto dai giovani avisini, i
quali non si sentono parte diversa dell’associazione, ma facenti parte, a pieno
titolo, della sua organizzazione!
·
domenica 14 dicembre (sera), per il Mercatino
Solidale in Marina di Ginosa, con consegna del dono natalizio ai soci avisini marinesi;
·
domenica 21 dicembre, per l’ultima giornata di
donazione 2014.
“Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché è in ciò, che sta l’essenza della dignità umana” (Giovanni Falcone) - VI° Forum regionale Avis
Giovani – Tenuta Moreno – Mesagne, 2014.
Avis Comunale di Ginosa e Marina di Ginosa
Facebook: “Avis Città di Ginosa”
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eventi
n. 23 - 29 novembre 2014
Grandi successi per Il
Centro Kick Boxing Gentile
Tre atleti sui gradini
più alti del podio, che
conquistano ben quattro medaglie d’oro e
una d’argento. Certo,
per Centro Kick Boxing
Gentile non ci poteva
essere risultato migliore!
Ma raccontiamo cosa è
accaduto.
Domenica 16 novembre, presso il palazzetto dello sport di Sava, si è svolto
il campionato Warriors Grand
Champion KL Puglia di muay thai,
K-1, MMA e discipline light. Gli atleti del Centro Kick Boxing Gentile
hanno conquistato negli stili sopra
citati i seguenti titoli:
1° posto Giuseppe Laterza cat.
8-10 anni -25kg e -28kg stile light
contact conquistando due medaglie d’oro;
1° posto Vittorio Gentile cat. 13-15 anni 55kg stile light contact conquistando la medaglia d’oro e 2° posto cat. 16-18 anni -65kg nello stile K-1 light conquistando la
medaglia d’argento;
1° posto Giuseppe Gentile cat. 16-18 anni -57kg stile K-1 contatto pieno conquistando la medaglia d’oro.
Gli atleti si sono scontrati con avversari esperti e preparati nei vari stili, ma gli atleti
del Centro Kick Boxing Gentile con la preparazione del maestro Francesco Gentile,
6°dan di kick boxing, sono riusciti a vincere contro i loro avversari entusiasmando il
pubblico presente con le loro tecniche spettacolari. M C Olivari
Giornata Nazionale
dell’albero a Ginosa e
Marina di Ginosa
La Giornata Nazionale degli Alberi, riconosciuta
dalla Legge 10 del 14 gennaio 2013, rappresenta l’occasione privilegiata per porre l’attenzione
sull’importanza degli alberi per la vita dell’uomo
e per l’ambiente. Ogni anno la Giornata è intitolata a particolari temi di rilevante valore etico, culturale e sociale. Il tema scelto per quest’anno è:
“L’albero: la sua storia, la nostra storia”. La Città
di Ginosa, ha voluto dedicare a questa ricorrenza, ben due distinti momenti, il primo che ha visto impegnati gli alunni del comprensivo “Leone”
di Marina di Ginosa, il secondo a Ginosa, con
i piccoli studenti del plesso “Giovanni Paolo II”,
dove per l’occasione sono state poste a dimora
diverse piante di specie autoctona. La Giornata
Nazionale degli Alberi, che si celebra il 21 novembre, nasce appunto con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del
patrimonio arboreo e boschivo mondiale ed italiano, al fine di tutelare la biodiversità, contrastare i cambiamenti climatici e prevenire il dissesto
idrogeologico. Temi che riguardano molto da vicino le comunità di Ginosa e Marina di Ginosa,
così come raccontano i noti e spiacevoli fatti di
cronaca. Protagonisti della giornata, gli alunni
dei due comprensivi. Canzoni e Poesie, hanno
fatto da cornice alla piacevole giornata.
Di Massimiliano Doro
eventi
n. 23 - 29 novembre 2014
JUNIORES AL CARDIOPALMA.
HELLAS TARANTO STESO CON UNA SUPER RIMONTA
A.S.D. GINOSA - HELLAS TARANTO 4-2 (23’
La Gioia P., 27’ La Gioia A., 51’ Ribecco Andrea,
64’ Girardi, 68’ Maiullari, 94’ Comparato (r))
A.S.D. GINOSA: Clemente (30’ Pellicoro); Galante, Ribecco Andrea, Girardi (82’
Dell’Orco); Trigiante, De Biasi, Vecchione
(30’ Bozza), Manicone; Matrovito (57’ Maiullari), Apicella (78’ Loforese), Comparato.
A disp.: Canora, Bianco. All.: Francesco Russo.
HELLAS TARANTO: Zecchino; Rubiu, Marsiglia, Scarsella (68’ Ungaro),
Quaranta; La Gioia P. (78’ Pollice), Alagni, La Gioia A.; Cannello (75’ Sagno), Simonetti (50’
Balestra), Albano (57’ De Pace).
A disp.: Raimo, Palmisano. All.:
Giuseppe Stante.
Arbitro: Vito Ivan Sciacovelli di
Bari
NOTE: Ammoniti Mastrovito (G),
La Gioia P., La Gioia A., Ungaro
(HT). Espulso Zecchino (HT) per
fallo di reazione.
GINOSA, 22 novembre - Il
Ginosa fa bottino pieno al Miani
nella seconda giornata del campionato juniores regionale, imponendosi con
un’emozionante rimonta per 4-2 sull’Hellas
Taranto. I ragazzi di Russo ribaltano un match
che dopo meno di mezzora sembrava maledetto, ma che con grinta e spirito di squadra
hanno saputo risolvere e vincere con merito.
Le prime occasioni non tardano ad arrivare,
perchè entrambe le formazioni si rendono
pericolose dopo appena tre minuti: prima ci
provano i tarantini con una bella incursione di
Quaranta che termina con un tiro dal limite ampiamente largo, poi rispondono i ginosini con
una volée di Mastrovito che però finisce fuori.
Gli ospiti si riaffacciano dalla parti di Clemente al 14’ con un’altra conclusione, stavolta dal
limite, di Quaranta (terzino di ottime qualità),
bloccata a terra con sicurezza dal portiere del
Ginosa. Un minuto dopo è La Gioia P. che
prova ad impensierire Clemente, ma la sua
conclusione non è decisa e non sortisce alcun effetto. Al 20’, il Ginosa sfiora l’1-0 con
Apicella che di testa spedisce di poco alto
un buon cross su punizione dalla sinistra.
Al 23’, Pietro La Gioia aggiusta la mira e con
un tiro secco che si infila all’incrocio trafigge Clemente e porta in vantaggio l’Hellas
Taranto, finalizzando nel modo migliore la
bella fuga sulla destra di Rubiu. Nemmeno
il tempo di attutire il colpo, che al 27’, il team
di Russo è sotto di due reti: lancio dalla difesa a tagliare tutto il campo, Alex La Gioia
parte in posizione dubbia, sorprendendo la
difesa biancazzurra e batte Clemente con
un bel tocco morbido. Un minuto dopo, il
Ginosa prova a scuotersi con una conclusione da fuori area di Mastrovito, troppo
debole e facile da controllare per Zecchino.
Alla mezzora, mister Russo gioca i suoi primi cambi dell’incontro: fuori Clemente (non
al meglio già alla vigilia), dentro Pellicoro
e fuori uno spento Vecchione per Bozza.
La prima frazione non ha nulla più da raccontare, a parte qualche piccolo nervosismo, che nella ripresa andrà ad accentuarsi
sempre di più.
Nel secondo tempo, l’Hellas Taranto sfiora
il tris al 49’ con un bel lancio in verticale che
mette fuori causa Galante e raggiunge La
Gioia A., ma l’esterno rossoblu non è freddo
sotto porta e conclude su Pellicoro. Due minuti dopo, il Ginosa riapre la partita con un
fantastico tiro al volo di Andrea Ribecco che
infila la palla all’incrocio dopo l’ottimo corner
battuto da Trigiante: per il centrale difensivo
di Russo è la ciliegina sulla torta dopo una
prestazione di qualità e sostanza che gli vale
il diritto di essere uno dei migliori in campo.
Il Ginosa vola sulle ali dell’entusiasmo, sor-
39
retto da un pubblico esaltato dalla voglia di
rimonta ed al 64’ trova il meritato pareggio
con un colpo di testa di Girardi che beffa
un indeciso Zecchino. L’amaro pareggio
innervosisce i tarantini ed a farne le spese è proprio l’estremo difensore rossoblu
che viene espulso per un fallo di reazione su De Biasi. Alla ripresa del gioco è
Alex La Gioia a mettersi tra i pali a causa
dell’assenza di un portiere di riserva nelle fila dell’Hellas Taranto.
A questo punto, la strada verso la vittoria è in
discesa per la juniores
ginosina, infatti al 68’
Maiullari brucia la difesa
dopo una bella palla in
verticale e batte l’incolpevole La Gioia, completando una super rimonta,
frutto di spirito di squadra e grinta da veterani,
nonostante si parli di ragazzi tra i 17 e i 19 anni.
Nel finale, il Ginosa potrebbe dilagare, ma Loforese all’85’ e Comparato all’89’ vengono fermati mentre sono lanciati a rete
per due offside inesistenti. Nel mezzo
però, i rossoblu sfiorano il 3-3 con un
clamoroso errore di De Pace che 87’
sbaglia a pochi centimetri da Pellicoro, sprecando l’ottimo assist di Alagni.
Nel recupero, i ragazzi di Russo calano il
sipario sul match: Bozza sulla sinistra fa
fuori mezza difesa tarantina e quando entra in area viene messo giù da Marsiglia;
l’arbitro Sciacovelli non ha dubbi e assegna il penalty, trasformato dal capitano
Comparato a tempo scaduto.A fine gara,
il Ginosa lascia il campo tra gli applausi
del pubblico caloroso e comunque dalla
parte del mister, anche sullo 0-2. I giovani
ginosini si portano a quota 4 in classifica
ed al momento occupano il primo posto,
decisamente un motivo di orgoglio ed un
buon punto di partenza per questo campionato juniores.
Luca Ricciardi
40
attualità sportiva
n. 23 - 29 novembre 2014
PRIMA CATEGORIA / Sconfitta a testa alta contro la capolista
Ginosa, ko immeritato a Pezze:
buona prova degli juniores
Nonostante una formazione imbottita di juniores (ben sette in campo) per infortuni e
squalifiche, la compagine ginosina disputa una grande gara sul terreno della capolista,
creando diverse occasioni da rete ma raccoglie “zero” punti. Esordio positivo per il neo
attaccante Giuliano Paiano (un gradito ritorno) che porta peso offensivo al reparto avanzato.
Sconfitta immeritata per il Ginosa che,
nonostante le defezioni di organico tra
infortuni e squalifiche, disputa una grande
gara in casa della capolista, creando
diverse occasioni da rete, ma torna a casa
con un pugno di mosche. In campo, nelle
fila biancazzurre, ben sette juniores che si
sono distinti egregiamente ed esordio per il
neo attaccante Giuliano Paiano (buona la
sua prova) tesserato in settimana. Prima
frazione equilibrata con i padroni di casa
sorpresi dall’intraprendenza degli ospiti.
Partenza decisa dei brindisini che al 7’
passano in vantaggio grazie a Renna V.,
abile a raccogliere un cross invitante di
Donnaloia ed infilare la sfera alla spalle
di Giampetruzzi. Gli ospiti, però, restano
compatti e reagiscono con temperamento,
rischiando solo al 24’ su un tiro velleitario
dal limite di Semeraro che lambisce il palo.
I biancazzurri crescono e giocano con
disinvoltura, incutendo paura al più quotato
avversario. Sul finire di tempo, due grosse
opportunità per gli ospiti per pareggiare:
prima al 44’ Ribecco, sugli sviluppi di una
punizione tagliata calciata da Brunone,
manca l’intervento a due passi dalla porta
e poi al 46’ Perrone, sugli sviluppi di un
angolo, si divora un gol già fatto calciando
debolmente, da distanza ravvicinata, con
Comes che respinge di piede. La ripresa
vede un Ginosa intraprendente che
trova nel portiere brindisino un baluardo
insormontabile. All’11’ Paiano riprende una
corta respinta della difesa locale e dal limite
scaglia, al volo, un diagonale velenoso
sul quale Comes si oppone con bravura,
mentre al 13’ Perrone, ben servito in area
da Paiano, controlla di petto e conclude al
volo di sinistro trovando, ancora una volta,
Comes in vena di prodezze. I biancazzurri
premono ed al 15’ Dimatera conclude da
distanza ravvicinata trovando la fortunosa
respinta di piede dell’estremo difensore
brindisino. Il Pezze sembra messo alle
corde ma al 24’ riesce con cinismo a siglare
il raddoppio: punizione dalla distanza di
Semeraro e grande respinta di Giampetruzzi
e, sul susseguirsi dell’azione, girata al volo
di Donnaloia che indovina l’angolo alla
destra dell’estremo difensore ospite. Il
Ginosa, comunque, riparte a testa bassa
continuando a macinare gioco ma sino alla
fine i brindisini si difendono con ordine ed il
punteggio resta invariato.
Tabellino della gara (Pezze - Ginosa 2-0)
PEZZE: Comes, Messina (22’ st Stridi),
Renna G., D’Alessio, Purrisi, Palmisano,
Donnaloia,
Giannattasio,
Semeraro,
Francioso (10’ st Convertini), Renna V. (33’
st Albanese). A disp.: Pera, Convertino,
Lepore, Dell’Acqua. All. Insanguine
GINOSA: Giampetruzzi, Ribecco, De
Iacovo, Busco, Girardi, Brunone, Trigiante,
De Biasi, Paiano, Perrone (22’ st Loforese),
Dimatera (19’ st Mastrovito). A disp.:
Clemente, Bozza P., Vecchione, Novario,
Latagliata. All. Pizzulli
ARBITRO: Scaraggi di Molfetta.
RETI: 7’ pt Renna V., 24’ st Donnaloia.
NOTE: Ammoniti Giannattasio (P).
Domenico Ranaldo
([email protected] - www.asginosa.it)
attualità sportiva
n. 23 - 29 novembre 2014
41
PRIMA CATEGORIA / Una rete di Perrone evita un ko clamoroso
Ginosa deludente:
pari casalingo contro il fanalino di coda
Prestazione opaca dei biancazzurri che impattano al “Miani” contro il Carbonara (ultima della
classe a secco di punti), rischiando una sconfitta impensabile alla vigilia. Al vantaggio ospite di
Lagattolla, risponde il ginosino Perrone. Domenica trasferta insidiosa in quel di Mottola con
l’intento di riscattare il mezzo passo falso casalingo e risalire posizioni in classifica.
Prestazione opaca del Ginosa
che, al cospetto del fanalino di
coda, si fa imporre il pari casalingo e ringrazia il proprio
portiere che ha neutralizzato
diversi pericoli, soprattutto nel
primo tempo sul punteggio di
0-0. Per il Carbonara si tratta
del primo punto in campionato conquistato con merito e
determinazione. Prima frazione con ospiti intraprendenti e
padroni di casa assenti. Al 10’
Carella lascia partire dal limite
una rasoiata velenosa che impegna severamente Giampetruzzi, mentre al 42’ Lagattolla, ben imbeccato sulla fascia
destra, conclude da distanza
ravvicinata trovando l’estremo
difensore biancazzurro in vena
di prodezze. Ad inizio ripresa
ci si attende un Ginosa più
determinato ed invece il copione non cambia. Passano due
minuti ed il Carbonara passa
in vantaggio: conclusione dal
limite di Lagattolla, con palla
leggermente deviata, che si
infila alle spalle dell’incolpevole Giampetruzzi. Incassato
il pugno allo stomaco, i biancazzurri reagiscono ed al 5’
Paiano inventa per Dimatera
che, solo davanti a Perrilli, si fa
respingere incredibilmente la
conclusione. I padroni di casa
premono alla ricerca del pari
ed al 28’ centrano il bersaglio:
sugli sviluppi di una punizione
calciata da Brunone, Perrilli respinge
corto sui piedi di Perrone che trova il
tap-in vincente. Al 35’ il baby Ribecco
tira fuori dal cilindro un tiro-cross maligno sul quale Perrilli si supera deviando in angolo, mentre al 43’ l’estremo
difensore ospite si oppone con bravura
RISULTATI E CLASSIFICA
Prima Categoria Pugliese - Girone B
ad una conclusione ravvicinata di Perrone.
dei cinque minuti di
Risultati 9° giornata - 23/11/2014
Prossimo turno - 30/11/2014
ore Nell’ultimo
14,30
recupero,
Perrone,
con superbia, tenta
ATLETICO AZZ. S.RITA PEZZE
1 - 4
PALAGIANO
POLIMNIA
RISULTATI E CLASSIFICA
DON BOSCO MANDURIAPrima
- UNITED
MOTTOLA
- 1
CARBONARA
ATLETICO
S.RITA
- improbabile da posizioCategoria
Pugliese -2 Girone
B
una AZZ.
conclusione
GINOSA
CARBONARA
1 - Prossimo
1
LATIAS ore 14,30 - DON BOSCO
MANDURIA
Risultati 9° giornata - 23/11/2014
turno - 30/11/2014
ne defilata
ignorando
alcuni compagni,
ATLETICO
AZZ. S.RITA 1 - 4
PALAGIANO
POLIMNIA
LEPORANO
- PEZZE LATIAS
2 - 0
PEZZE
SAN
MARZANO
meglio
posizionati,
al
centro dell’area,
DON BOSCO MANDURIA - UNITED MOTTOLA 2 - 1
CARBONARA
ATLETICO AZZ. S.RITA
NORBA CONVERSANO R.S. CRISPIANO
1 - 0
R.S. CRISPIANO
LEPORANO
GINOSA
CARBONARA
1 - 1
LATIAS
- DON BOSCO MANDURIA
con
la sfera che- si spegne mestamenPOLIMNIA
- LATIAS TALSANO
4 PEZZE
- 0
REAL
P.SAN
BRINDISI
LEPORANO
2 - 0
MARZANO - DELFINI ROSSOBLU
te sull’esterno della rete. Prossimo imNORBA
CONVERSANO
1 - 0
R.S.
- TALSANO
LEPORANO
SAN
MARZANO - R.S.- CRISPIANO
PALAGIANO
2 CRISPIANO
- 0
TUTURANO
POLIMNIA
TALSANO
4 - 0
REAL P. BRINDISI DELFINI ROSSOBLU
pegno
domenica
in trasferta nel derby
TUTURANO
- REAL P. BRINDISI 3 - 2
UNITED MOTTOLA GINOSA
SAN MARZANO
PALAGIANO
2 - 0
TALSANO
TUTURANO
contro
lo
United
Mottola
con l’intento di
RIPOSA
:
DELFINI
ROSSOBLU
RIPOSA
:
NORBA
CONVERSANO
TUTURANO
- REAL P. BRINDISI 3 - 2
UNITED MOTTOLA GINOSA
RIPOSA
: DELFINI ROSSOBLU
rifarsi del mezzo passo falso odierno.
RIPOSA
:
NORBA CONVERSANO
Tabellino della gara (Ginosa - CarboClassifica
Classifica
nara 1-1)
POS.
SQUADRA
PT
G
V
N
P
GF
GS
DR
POS.
SQUADRA
PT G
V
N
P
GF
GS
DR
PEZZE
25
9
825 1 9 0
GINOSA: Giampetruzzi, Bozza, De Ia11
PEZZE
823 18
0 15 23
8
15
2
REAL P. BRINDISI
20
9
6
2
1
18
8
10
covo (13’ st Loforese), Busco, Lomagi2
REAL P. BRINDISI
20
9
6
2
1
18
8
10
3
LEPORANO
19
9
6
1
2
22
10
12
stro, Brunone, Castellano, Miraglia (26’
34
LEPORANO
616 17
2 9 22
10
12
DELFINI
ROSSOBLU
19
8
619 1 9 1
st Perrone), Paiano, Dimatera, TriggianNORBA
CONVERSANO
45
DELFINI
ROSSOBLU17 9 519 2 8 2 616 16
1 10 16
7
9
te (32’ st Ribecco). A disp.: Pellicoro,
6
POLIMNIA
17
8
5
2
1
13
5
8
5
NORBA CONVERSANO
17
9
5
2
2
16
6
10
Mastrovito, De Biasi, Girardi. All. Pizzulli
7
R.S. CRISPIANO
15
8
5
0
3
12
7
5
6
POLIMNIA
17
8
5
2
1
13
5
8
CARBONARA: Perrilli, Giannelli, Ca8
SAN MARZANO
12
8
3
3
2
12
13
-1
DON BOSCO MANDURIA
11
9
3
16
priati, Verna, Strambelli, Boccaforno,
79
R.S. CRISPIANO
15 2 8 4 513 0
3 -3 12
7
5
10
GINOSA
10
9
3
1
5
15
19
-4
Lagattolla, Di Serio (22’ st Mastrangelo),
8
SAN MARZANO
12
8
3
3
2
12
13
-1
11
UNITED MOTTOLA
9
8
3
0
5
10
10
0
Vitale, Carella, Taccogna (32’ st Sisto).
9
DON BOSCO MANDURIA
11
9
3
2
4
13
16
-3
12
TUTURANO
9
8
3
0
5
14
20
-6
A disp.: Gernone, Latorre. All. Lagreca
13
TALSANO
8
9
210 2 9 5
18
10
GINOSA
310 1
5 -8 15
19
-4
ARBITRO: Palmieri di Brindisi.
14
LATIAS
6
8
2
0
6
10
20
-10
11
UNITED MOTTOLA
9
8
3
0
5
10
10
0
RETI: st 2’ Lagattolla (C), 28’ Perrone
15
PALAGIANO
4
9
1
1
7
7
18
-11
12
TUTURANO
35
0
5 -10 14
20
-6
(G).
16
ATLETICO
AZZ. S. RITA
3
8
0 9 3 85
15
17
CARBONARA
1
8
0 8 1 97
20
NOTE: Ammoniti Busco, Lomagistro e
13
TALSANO
24
2
5 -16 10
18
-8
Miraglia (G), Giannelli, Capriati, Verna
14
LATIAS
6
8
2
0
6
10
20
-10
e Boccaforno (C).
15
PALAGIANO
4
9
1
1
7
7
18
-11
Domenico Ranaldo
16
ATLETICO AZZ. S. RITA
3
8
0
3
5
5
15
-10
([email protected] - www.asginosa.it)
17
CARBONARA
1
8
0
1
7
4
20
-16
42
avvenimenti
n. 23 - 29 novembre 2014
PARMA CLUB –
ATLETICO PEZZE
0-1: DECIDE UN
GOL DI POTENTE
I segnali di una piccola ripresa ci sono
tutti, ma al Parma Club Ginosa manca
la cattiveria in zona gol.
Anche oggi, in una gara non
spettacolare e spezzettata dai troppi
falli, è giunta una sconfitta evitabile
contro il Pezze. La squadra ospite,
allenata da mister Cardone, trova il gol
al 10’ con Potente (abile a sfruttare
alcuni lisci a ripetizione in area) e tiene
a bada il Parma Club senza patemi.
Le occasioni latitano da ambo i lati, e
sul taccuino terminano soltanto i tanti
ammoniti, e due conclusioni velleitarie
di Ranaldo. Con questo risultato il
Pezze sale a 14 punti, il Parma Club
resta a 2. PARMA CLUB GINOSA: Larocca,
Bianco, De Tommaso ( Maggiore al
57’), Bavaro, Maddalena, Iacovino
(Dattoma al 65’), Bozza, Ranaldo,
Cazzetta, Miccoli, D’Angelo (Raona
al 52’). A disposizione Guarino, Di
Paola, Mancino, Mazzone. Allenatore
Iacovino Vito
AT L E T I C O P E Z Z E : C a r a m i a ,
Saponaro, Vinci, Mancini, Fanizza,
D’Errico, Cardone (Canarile al 69’),
Potente M., Visconti (Fanigliulo all’ 85’),
Baccaro, Pertosa (Trisciuzzi al 70’).
A disposizione Potente A., Cofano,
Tauro, Amati. Allenatore Cardone Vito
ARBITRO: Bianco di Bari
TABELLINO: Potente M. al 10’.
AMMONITI: D’Angelo, Bozza, De
Tommaso, Raona, Dattoma, Miccoli,
Ranaldo, Iacovino (PC), Pertosa,
Saponaro, Potente M. (AP).
Baldassarre (Baldo) D’Angelo
DISASTRO PARMA CLUB.
BRUSCO STOP A NOICATTARO
A.S.C. Valenzano/Noicattaro - Parma Club
Ginosa 6-0 (20’ Verdoscia, 34’ e 59’ Giangregorio, 56’ Maiorano, 68’ e 77’ Antonicelli)
A.S.C. VALENZANO/NOICATTARO: Tanzi (78’
Colucci S.); Schiraldi, Tagarelli, Ardito, Antonicelli; Giangregorio, Rubino, Tortelli (64’ Lavermicocca), Verdoscia; Conversa, Rinaldi (46’
Maiorano).
A disp.: Colucci A., Casamassima, Lamorgese.
All.: Marco Giusto
PARMA CLUB GINOSA: Guarino; Bianco, Maddalena, De Tommaso, Bozza F.; Cazzetta R. (46’
D’Angelo A.), Iacovino A., Iacovino C. (63’ D’Attoma), Bozza R.; Raona, Mancino (53’ Miccoli).
A disp.: D’Angelo B., Mazzone, Vivacqua, Di
Paola. All.: Vito Iacovino
Arbitro: Ruggiero Doronzo di Barletta
NOTE: Ammoniti Ardito, Giangregorio (N),
Bianco, Iacovino C., Mancino, D’Attoma (PC).
NOICATTARO, 23 novembre - Settima sconfitta
in campionato per il Parma Club Ginosa, che
a Noicattaro incassa un tennistico 6-0. Impotenti gli uomini di Iacovino dinanzi al collettivo
rossonero, che praticamente in meno di un’ora
chiude il match e spezza le gambe ai gialloblu.
I nojani dominano già dai primi minuti della partita, cercando di rendersi pericolosi su azioni di
corner, ma, sia Antonicelli al 5’ che Tortelli al 15’,
non inquadrano lo specchio. Lo strapotere del
Noicattaro prosegue anche nei successivi minuti: al 17’ il Parma Club si salva con una buona
chiusura di Guarino sul primo palo su tentativo di Rinaldi dopo un mancato aggancio di De
Tommaso in area, mentre un minuto dopo è la
traversa a salvare gli ospiti sul colpo di testa di
Rinaldi, servito con una bella apertura d’esterno
da parte di Schiraldi all’altezza del secondo palo. Al 20’, i padroni di casa concretizzano il predominio: un ispirato Schiraldi pennella un ottimo
cross sul secondo palo per Verdoscia che stacca col tempo giusto e di testa infila Guarino, portando meritatamente in vantaggio i suoi. Tre minuti dopo, gli uomini di Giusto sfiorano il bis con
Giangregorio che dalla destra converge verso
il centro e serve in verticale Conversa, il quale
prova a piazzare la sfera ma trova il numero 1
ginosino a negare il 2-0. Al 31’ si vede il primo
affondo del Parma Club con Raona che vince
un contrasto con Ardito e conclude dal limite,
ma Tanzi si supera e devia in corner. Al 34’ il
Noicattaro trova il raddoppio: tiro da fuori di Tortelli, Guarino respinge centralmente e la palla
termina sui piedi di Giangregorio che, lasciato colpevolmente solo, mette a segno il 2-0.
La prima frazione di gioco termina con un tiro
da distanza siderale da parte di Rubino che finisce altissimo, tra il disappunto del pubblico.
Ad inizio ripresa, mister Iacovino lascia fuori Cazzetta per dar spazio a D’Angelo A.,
mentre Giusto rileva Rinaldi ed inserisce
Maiorano, spostando Antonicelli in attacco:
questa mossa si rivelerà più che azzeccata.
La prima occasione del secondo tempo capita sui piedi di Raona, che dopo un assist
all’indietro di D’Angelo, ci prova con un destro ad incrociare che sibila vicino al palo alla
destra di Tanzi. Un minuto più tardi, il Noicattaro azzera ogni speranza gialloblu con
Maiorano che aggancia col petto, spara al
volo sotto la traversa e batte Guarino. Il Parma Club esce psicologicamente dalla partita
(semmai ci fosse entrato) e al 59’ subisce il
poker: lancio da metà campo, Maddalena
non arriva sulla sfera e per Giangregorio è
un gioco da ragazzi siglare il 4-0. Due minuti dopo, D’Angelo fallisce incredibilmente
il gol della bandiera con un colpo di testa di
poco a lato su un buon corner calciato da
Bozza R.. Al 68’, i nojani trovano un altro gol
con una punizione magistrale a scavalcare
la barriera da parte di Antonicelli, il quale al
77’ segna la personale doppietta e chiude le
marcature con la rete del definitivo 6-0. Successivamente va solo da segnalare l’uscita
anzitempo di Raona per un dolore alla mano
infortunatasi nel derby di coppa, mentre per
quanto riguarda il gioco non accade più nulla.
Vittoria rimandata per i ragazzi dell’ex bandiera del Ginosa; sconfitta altisonante contro i baresi che non tradiscono le previsioni di un pronostico schietto e sincero, vista la classifica.
Il prossimo turno tra le mura amiche, vede
il Parma Club Ginosa impegnato contro il
Gioventù Palagianello, squadra a ridosso
della zona play-out, che nonostante le buone prestazioni, a parte l’ultima sconfitta con
la capolista Acquaviva, non è imbattibile.
Come al solito, l’augurio è che nella prossima gara possa finalmente arrivare la prima
vittoria che, guardando la classifica, potrebbe
tranquillamente stravolgere la zona play-out.
Luca Ricciardi
Antonello Dragone
attualità
n. 23 - 29 novembre 2014
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