La Goccia n23/14hot!
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2 n. 23 - 29 novembre 2014 n. 23 - 29 novembre 2014 46 Sommario La Goccia n. 23 - 29 novembre 2014 La Goccia REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE N. 430/92 DEL 15 MAGGIO 1992 Registro Nazionale della Stampa n. 10084 PROPRIETÀ PRO.GE.CO. SOC. COOP. A R.L. VIALE M. D’UNGHERIA, 52 – GINOSA Editoriale… Senzatomica… Un’alternativa… Carmelo… Una poesia… Dio è… Dopo le… Insieme per… AiutArci… Divieto… Il Masci… Castria… MARIO D’ALCONZO ROBERTO MUSCOLINO GIANLUCA CATUCCI DAVIDE GIOVE GIORGIO MOREA GIOVANNI MATERA BALDASSARRE D’ANGELO SARAH SCORPATI VINCENZO D’ANGELO CANTA STORIE MASSIMILIANO DORO GIUSEPPE PIZZULLI CARMELO MONACO M. C. OLIVARI NINO MELE LIDIA D’ANGELO FEDERICA STEA RICCIARDI -DRAGONE ANTONIO GUARINO NICOLA TUSEO LUCREZIA DI TINCO MICHELE PACCIANA VITO N. PIZZULLI ROBERTA DI LENA LIBORIO PATIMISCO Laterza… Le ricette… Primarie… Le favole di Grim Matera Capitale… Ragazzi… Le Caricature Le poesie… Grandi successi… Notizie Flash… Le confraternite… Festa degli alberi… Le massime… Feste di… Juniores… Intervista… Manicomi… Ginosa, ko… fOTO: ERASMO MAZZONE MICHELE GRECUCCI Maria Olivari Maria A. RAGUSO Porto di… Alex… Ginosa deludente… Bando… Home Page… Parma Club 2… Noi e il Fisco… Admo… Parma club… Scout… Ricerca e … Bradanica… Consigli… DIRETTORE RESPONSABILE: STEFANO GIOVE DIREZIONE: GIULIO PINTO ADELE CARRERA COMITATO DI REDAZIONE ROSAMARIA BUSTO ERASMO MAZZONE PALMA MARTINO DOMENICO RANALDO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: GIUSEPPE CARRERA AMMINISTRAZIONE VITO CONTE IMPAGINAZIONE E GRAFICA: STEFANO GIOVE STAMPA Stampato in proprio Questo numero de La Goccia è stato chiuso alle ore 12.00 del 26 novembre 2014 di Stefano Giove pag. 4 di Lucrezia Di Tinco pag. 5 di Massimiliano Doro pag. 5 di Uff. Stampa pag. 6 di Maria Carmela Olivari pag. 6 di Grim pag. 7 di Giorgio Morea pag. 7 di Giulio Pinto pagg. 8/9 di Vincenzo D’Angelo pag. 5 di Liborio Patimisco pagg. 10/11 di Federica Stea pag. 11 di Canta Storie pag. 12 di Mario D’Alconzo pag. 12 di Agesci Ginosa 1 pag. 14 di Federica Stea pag. 14 di Giulio Pinto pag. 17 di Cardinale - Mele pag. 18 di Roberta Di Lena pag. 19 di Maria Carmela Olivari pag. 20 di Maria Carmela Olivari pag. 20 di Nicola Tuseo pagg. 21 di Carmelo Monaco pag. 21 di Canta Storie pagg. 22/23 di Nino Mele pagg. 21 di Canta Storie pagg. 24/25 di Maria Carmela Olivari pag. 25 di Roberto Muscolino pag. 26 di Antonio Guarino pag. 27 di Giovanni Matera pag. 28 di Lidia D’Angelo pag. 31 di Michele Pacciana pag. 32 di Giuseppe Pizzulli pag. 33 di Lina Luisi pagg. 34/35 di Michele Pacciana pag. 35 di Vito Nunzio Pizzulli pag. 36 di Avis Ginosa pag. 37 di M C Olivari pag. 38 di Massimilano Doro pag. 38 di Luca Zicari pag. 39 di Domenico Ranaldo pag. 40 di Domenico Ranaldo pag. 41 di Baldassarre D’Angelo pag. 42 di Ricciardi-Dragone pag. 42 3 4 n. 23 - 29 novembre 2014 Il ruolo dell’informazione L’anno che si sta per concludere ha visto gli italiani impegnati in diverse tornate elettorali. E se c’è una indicazione, che da queste elezioni è emersa con estrema chiarezza, è che l’Italia si fida di Matteo Renzi e gli concede fiducia. In queste elezioni sono state conquistare dal partito del premier le regioni Sardegna, Piemonte, Abruzzo e Calabria che erano amministrate dal centro destra, è stata riconfermata l’Emilia Romagna e alle Europee il Pd ha superato il 40% dei consensi. Insomma una performance che non avrebbe lasciato dubbi in qualsiasi altro Paese… ma non in Italia. Dove, di fronte a una vittoria tanto chiara (considerando anche l’abissale distacco degli avversari), vi è chi cerca di nascondere agli italiani questo dato per presentare una realtà deformata, esercizio ormai abituale da noi al quale partecipa il mondo dell’informazione che è, a mio modesto parere, una delle (con)cause del declino italiano. L’Italia vive, dal 1989, una fase di transizione che non si è ancora conclusa e rischia di portarci alla catastrofe perché, altri Paesi, nel frattempo, hanno colto la sfida del cambiamento e l’hanno trasformata in una leva potente per migliorare le condizioni di vita dei propri cittadini. Il 1989 è l’anno della caduta dell’impero sovietico e la fine del socialismo reale. Il mondo uscito dalla seconda Guerra Mondiale, quello dell’accordo di Yalta, era stato cancellato, nasceva una fase storica nuova, dagli esiti imprevedibili. Per avere una idea di quello che è accaduto, basti ripensare al fatto che alcune regioni italiane avevano una forte presenza di militari (allora di leva), di caserme e armamenti. Oggi Pordenone e dintorni, per intenderci, sono privi di queste presenze e questo dimostra che quella zona non è più un luogo strategico dal punto di vista militare e politico, insomma, le frontiere si sono spostate. Insieme alle frontiere si è spostato anche un altro orizzonte, che per certi aspetti, è quello che ha determinato la caduta dell’impero sovietico, mi riferisco al cambiamento introdotto dall’avvento del computer e dell’elettronica nel mondo produttivo… questa rivoluzione ha determinato cambiamenti pari a quelli che produsse tra i contadini l’introduzione delle macchine agricole, che spinsero milioni di lavoratori della terra a migrare nelle città. Questi cambiamenti sia nel modo di produrre sia nell’aspetto geopolitico non sono stati letti in Italia con la dovuta attenzione e invece si è continuato ad agire come se nulla fosse cambiato… cercando di trovare soluzioni estemporanee a problemi importanti. Questa nostra superficialità si sta trascinando da vent’anni e ha determinato una fase di declino. Quanta credibilità ha un Paese nel quale gli organi di informazione non riescono a percepire quello che sta accadendo? L’Italia è il Paese delle “sorprese” del giorno dopo. Ricordate Prodi dato per sicuro vincitore? Ricordate Bersani che garantiva lo smacchiamento del giaguaro? Ricordate le sottovalutazioni del fenomeno Grillo? Per non parlare dei sondaggi del giorno prima le elezioni europee di maggio scorso: si parlava di un testa a testa Grillo-Renzi e poi si è visto che il Pd è andato oltre il 40%! Ecco, un Paese in cui l’informazione non riesce a capire gli eventi, è un Paese con un’informazione malata e se l’informazione è malata determina comportamenti sbagliati che mettono in moto processi pericolosi. Il pericolo nasce dalla creazione di falsi fenomeni da baraccone che, alla fine, portano solo devastazione e non costruzione. Provate a ricordare quanto sia stato osannato il fenomeno leghista; e quanto il federalismo fosse divenuto una sorta di parola magica, che avrebbe risolto tutti i problemi. Poi dal federalismo delle regioni è spuntato lo spreco e sono nate le prime inchieste… poi il diluvio dei provvedimenti della magistratura, che ha messo sotto inchiesta la Lega e tutte le altre regioni italiane. Ma non contenti dei danni che ha prodotto Bossi e il suo “cerchio magico”, ecco che adesso nasce un nuovo “mito”, quello di Salvini. Eppure se i giornalisti e i politici leggessero i dati e non parlassero a vanvera si renderebbero conto che Salvini, non ha vinto, ma ha perso meno di Forza Italia. Non ci vuole un pozzo di scienza per capire che il dato elettorale dell’Emilia Romagna, dice chiaramente che a fronte di una perdita secca di voti e di punti percentuale di Forza Italia, la Lega Nord (pur avendo il candidato presidente della regione e sappiamo quanto incide questa presenza) non riesce a conservare i voti che aveva nel 2010 ma riesce solo ad avere una percentuale alta che la porta ad “asfaltare” il partito del cavaliere. Ecco quindi, che dopo Grillo, il mondo dell’informazione è alla ricerca di un altro “oppositore” di comodo. Certo non cogliere il dato che solo il 37% degli elettori voti, in una regione come l’Emilia Romagna, sarebbe un errore gravissimo… anche perché l’astensione in questa regione ha un valore politico diverso, tenuto conto che pezzi importanti del mondo della sinistra hanno invitato a disertare le urne (penso al segretario l’editoriale Pubblicità Concessionario esclusivo per la pubblicità PRO GE CO Viale Martiri D’Ungheria, 52 74013 Ginosa (Ta) Arretrati (costo € 2,50) I numeri arretrati si richiedono in edicola Per inviare e-mail a “La Goccia” [email protected] Per inviare lettere a “La Goccia” Le lettere al giornale vanno inviate presso: La Goccia Via M. D’Ungheria n. 52 74013 Ginosa (TA) indirizzo di posta elettronica: [email protected] La Goccia on line arcipikkia.it Tel. 099.8294879 - Cell. 3474969189 Cell. 368.3561703 - 330.624347 regionale della Fiom e ad altri pezzi della Cgil emiliana). Questo invito ha trovato un terreno fertile anche in considerazione del fatto che la vittoria non era in discussione. Ma proprio l’invito a non andare a votare, denota il vuoto di una strategia politica, che mette in crisi sia la destra sia la sinistra, che non riescono ad esprimere una vera alternativa al governo Renzi. A destra, la Lega (tanto meno il suo leader Matteo Salvini) non possono essere la proposta di governo, anche se raggiungessero il 20% del consenso. E, una delle indicazioni del recente voto,chiede al centro destra di riorganizzarsi, se vuole essere una alternativa. Lo stesso discorso vale per la sinistra che viene ignorata dagli elettori. Sel, Tsipras, Rifondazione sono sempre al di sotto di percentuali elettorali degne di essere prese in considerazione, non diventeranno mai parte di una proposta vera e credibile. Rimane l’opposizione del sindacato… e se la Cgil si “landinizza”, come sembra essere, credo che tanti iscritti al sindacato di Di Vittorio (a cominciare dal sottoscritto) potrebbero decidere di non seguire più le indicazioni della Camusso. Il voto delle regionali poteva essere un messaggio politico importante, se colto nella sua reale portata… invece si preferisce la propaganda da quatto soldi. La propaganda però serve ai partiti per raccogliere consensi… l’informazione è un’altra cosa, si dovrebbe basare sulla trasmissione di fatti, situazioni e conoscenza, in maniera onesta e oggettiva… Fino a ieri tutti davano al colpa a Berlusconi, che col suo potere mediatico condizionava la libertà di informazione in Italia… adesso la foglia di fico del Cavaliere è caduta, ma la vergogna di una informazione manipolata rimane. Stefano Giove cronaca CARMELO GALEOTA: RICORDO DI UN UOMO E DI UNA ISTITUZIONE «LA LEGGE E’ UGUALE PER TUTTI». Ricordo ancora l’ espressione nei volti degli alunni all’ingresso nella sala delle udienze della Pretura di Ginosa. Un progetto sulla legalità, «PON LE-g-ALI AL SUD», mi aveva portato a chiedere la disponibilità del Cancelliere Carmelo Galeota, mio zio, ad aprire di pomeriggio. Chi conosceva Carmelo Galeota sa che non era un problema aprire di pomeriggio, tanto lui era lì sempre: di pomeriggio, di sabato, di domenica, alle 6.00 come alle 24.00. Insomma, era instancabile. Non riusciva a dire di no a nessuno: non diceva di no agli avvocati, figuriamoci se doveva farlo con trenta alunni di undici anni. I ragazzi sono entrati e zio Carmelo ha spiegato quale posizione dovevano assumere per i diversi ruoli. E’ iniziata la simulata con il suo prezioso apporto, suggerendo i discorsi che si dovevano fare sia per l’accusa che per la difesa e soprattutto il rispetto per il giudice. Quel pomeriggio è stato emozionante per gli alunni e per le insegnanti: vivere un giorno in pretura. Una persona buona, disponibile, amabile, allegra anche quando stava male. “Come stai?”. “In piedi, come mi vedi”. Mai un lamento, mai una richiesta di aiuto, sotto tutti i punti di vista. La chiacchierata si faceva per un caffè, per ricordare qualche evento passato, per parlare di qualche conoscenza comune, della scuola, della sua vita che… andava sempre bene, dell’Inter, la sua grande passione. Non ha mai voluto condividere le sue sofferenze e non ha mai voluto pesare su nessuno. Andava, tornava... e magari pochi sapevano. I suoi amici sapevano e purtroppo nel giro di una settimana ne hanno perso due di amici cari. Dire di conoscerlo è troppo, non si può: non si è mai scoperto. Profondamente riservato, ha vissuto, ha speso la sua vita per gli altri, per il lavoro. Non ha mai fatto nulla per mettersi in evidenza, anzi. Era un cancelliere, ma chi mai l’avrebbe detto per i suoi modi pacati. Si eclissava a volte. E così come ha vissuto, è andato via: in punta di piedi. Ciao cancelliere Galeota, ciao zio Carmelo e... FORZA INTER! Lucrezia Di Tinco n. 23 - 29 novembre 2014 5 Dopo fiamme e alluvioni… anche la tromba d’aria Una violenta tromba d’aria proveniente dal mare si è improvvisamente abbattuta, alle 5.45 del 12 novembre scorso, su Marina di Ginosa, tagliando trasversalmente il paese. Tetti scoperchiati, alberi caduti e recinzioni abbattute, raccontano il bilancio dell’ennesima calamità che ha colpito la località rivierasca, già provata dall’alluvione del 2011. La tromba d’aria ha raggiunto la costa Ionica nella zona della “Marinella”, dove i segni del suo arrivo sono rimasti evidenti, raggiungendo successivamente, alcune abitazioni di zona “Tufarello”, nella parte periferica del paese. Qui si sono registrati i danni maggiori con uno scenario da dopo guerra: strade interrotte, alberi caduti e calcinacci disseminati per un raggio di diverse centinaia di metri. Danni ingenti hanno subìto anche alcune auto parcheggiate. Le tegole delle abitazioni sono volate via dai tetti come foglie. Nella tragicità di quegli istanti, il sollievo di un bilancio che con il trascorrere delle ore rassicurava sulla mancanza di feriti con danni solo a cose, probabilmente per l’orario mattutino. Gli abitanti hanno raccontato di essere stati svegliati da un improvviso boato, poi il panico e la concitazione. Gli interventi di soccorso hanno dapprima appurato che non vi fossero feriti, successivamente si è provveduto alla rimozione dei detriti e alla messa in sicurezza delle zone colpite. Ma gli effetti della tromba d’aria non hanno risparmiato neppure il paese “Madre”. Qui le “anomale” raffiche di vento hanno divelto insegne, abbattuto alberi e provocato danni alle abitazioni. Critica la situazione nella zona in cui insiste il plesso scolastico della “Lombardo Radice”, rimasta chiusa per alcuni giorni per consentire gli interventi di ripristino. Il sindaco di Ginosa, con una ordinanza, per la giornata del 12 novembre ha ordinato la chiusura di tutte le scuole del territorio, al fine di verificarne le condizioni di sicurezza. Di Massimiliano Doro 6 cronaca n. 23 - 29 novembre 2014 Divieto distribuzione volantini, depliants, manifesti o altro materiale pubblicitario per motivi di igiene e decoro. L’Amministrazione comunale di Ginosa ha diffuso il seguente comunicato stampa. Con Ordinanza sindacale n. 101 del 20 novembre 2014, il Sindaco ha ordinato che la distribuzione di volantini, depliants, manifesti, opuscoli pubblicitari od altro materiale pubblicitario avvenga tramite consegna porta a porta nella giornata del LUNEDI’, festivi esclusi, dalle ore 8.00 alle ore 13.00 secondo le determinate modalità esposte nella predetta ordinanza. Ciò a seguito di alcune aziende che pubblicizzano i loro prodotti commerciali, eventi, ecc., attraverso il sistema del volantinaggio e con manifesti collocati o affissi su pali dell’illuminazione e della segnaletica stradale, nonché su mura o altri posti non autorizzati. Tutto ciò causa conseguenze pregiudizievoli per il decoro urbano e per l’igiene pubblica provocando, per questo Ente, un notevole aggravio di spese. Inoltre, ai fini del mantenimento del decoro urbano e del mantenimento di una corretta igiene pubblica, si invitano i cittadini/utenti che accettano volantini o depliants a non gettarli nella pubblica via, ma a conservarli per depositarli negli appositi contenitori; in caso contrario incorreranno nelle sanzioni pecuniarie previste dall’art. 7 bis del D.Lgs n. 267/2000. « Per fare in modo che Ginosa sia una città civile, pulita e decorosa – spiega il Sindaco Vito De Palma - serve il contributo di tutti. La nostra città merita di essere decorosa per le bellezze che spesso vengono offuscate proprio da rifiuti e comportamenti illegali”. L’addetto Stampa Il Comune di Laterza premiato con Bandiera Verde 2014 Premio speciale per l’emopatologo pugliese prof. Antonio Moschetta Bandiera Verde, il premio giunto alla sua 12.ma edizione promosso dalla Cia Confederazione italiana agricoltori e conferito l’altro ieri a Roma alle “eccellenze” agricole, all’innovazione, alla tradizione, alla solidarietà e ai comportamenti virtuosi, è stato assegnato quest’anno al Comune di Laterza e al prof. Antonio Moschetta, emopatologo di fama internazionale, anche lui pugliese. “Bandiera Verde Agricoltura – dichiara il Presidente Provinciale della Cia di Taranto Francesco Passeri – è un riconoscimento attraverso il quale si premiano aziende agricole, regioni, province, comuni, comunità montane e parchi che si sono particolarmente distinti nelle politiche di tutela dell’ambiente e del paesaggio, anche a fini turistici, nell’uso razionale del suolo, nella valorizzazione dei prodotti tipici legati al territorio, nell’azione finalizzata a migliorare le condizioni di vita ed economiche degli operatori agricoli e più in generale dei cittadini. Tra i premiati con Bandiera Verde per il 2014 emergono anche tanti Comuni virtuosi che si impegnano ogni giorno per la conservazione dei paesaggi agrari e la valorizzazione delle produzioni tipiche locali, per la sostenibilità ambientale e la lotta al consumo di suolo agricolo, per il miglioramento delle condizioni di vita degli operatori del settore primario. Anche quest’anno sono stati assegnati premi speciali a personalità del mondo scientifico, culturale e sociale, che si sono distinte in vari ambiti culturali a difesa dell’ambiente e dell’agricoltura. Un premio speciale Bandiera Verde è stato assegnato al professor Antonio Moschetta, anche lui pugliese, per i suoi studi legati a “nutrizione e salute oncologica”, dove evidenzia lo stretto legame tra corretta alimentazione, qualità degli alimenti e prevenzione delle malattie. M C Olivari scherzi a parte Le favole di Grim n. 23 - 29 novembre 2014 Il pastore 7 C’era una volta, non lontano di qui, il paese di Occhiocitrullo, in quel luogo accadevano cose sì tanto fuori dal comune, che, trovarsi lì sembrava d’essere su un altro mondo (eppure è un paese di questo mondo), anche se una volta accadde che le renne della famigerata slitta, del più famigerato babbo del mondo, scalarono la gravina. Era il tempo in cui a corte ci si apprestava a rappresentare la Sacra Famiglia, nel momento della nascita del bambinello e, come ogni anno, tra i cortigiani si scatenava la corsa all’accaparramento del ruolo più importante! Il re, sua maestà messer Dellepalmecheviendalmare, era in continuo allertamento per impedire che tra la sua pattuglia di corte non ci fossero più mancamenti, perché il “mal del nove” che lo assillava, lo teneva sempre sulle spine. Sicché, per evitare di commettere errori nello stabilire i ruoli della rappresentazione invernale, decise di riunire in seduta plenaria l’intera corte, in maniera tale che tutti potessero controllare tutto e lui soprattutti!. Quando furono al completo, nella sala del trono, il sovrano esordì: «Miei cari e fidati cortigiani, vi ho riunito perché vorrei che insieme, fraternamente e in comunità d’intenti, decidessimo come allestire la rappresentazione della Sacra Famiglia a palazzo reale, così come millenaria tradizione vuole. Vi invito, quindi a farmi conoscere i vostri desideri. Cercherò di soddisfare le vostre aspettative!» Subito si cominciò a discutere su chi avrebbe dovuto avere la parte del Bambinello e senza attendere il prosieguo della disputa, s’alzò su tutte la voce di messer Notarlostefano che, senza ammettere repliche, disse: «Maestà, mi sorprende che abbiate chiesto “a chi tocca essere il Bambinello”… ma come!... vi sfugge che quel ruolo tocca al sottoscritto non foss’altro che per un antico lignaggio e una antica discendenza che annovero a mio vanto… Bammini!!! Io discendo dai bammini per definizione e quindi, senza indugio alcuno, quel ruolo mi spetta!… e…non voglio aggiungere altro. M’intendi, sire?» La corte intera rimase impietrita di fronte alle pretese del messere… ma il sovrano, capita l’antifona, rispose: «Essia!» Si passò alla scelta della Madre… in questo caso non vi furono grandi problemi per età, statura e funzioni non poteva che toccare alla dama de’ Limomgelli… Più difficile si prospettò la scelta del Padre… qui le richieste furono diverse ma alla fine si decise che a farlo sarebbe stato messer Bombetta. Senza ammissione di replica. Al fidato cortigiano, messer Giacomino, fu assegnato il ruolo di pifferaio, lui, sì, che di musica se ne intendeva! Mentre il ruolo di guardiano di oche venne assegnato a messer Sanantonio… a fare i tre re magi furono scelti messer Tomotomo Lemmelemme con l’oro, messer Acchiappavento con la mirra e l’incenso toccò a messer Enzo Delirossi. All’altra dama di corte fu chiesto di fare la Meraviglia… A quel punto ci fu l’insorgenza del messer Galante che chiese: «Ma, scusate, e iiiioooooo!?» Tutti si guardarono interdetti, mentre il sovrano si chiedeva perplesso: «E mo’, a questo che gli dico di fare!?» Ma durò soltanto un attimo, l’indugio del re, che folgorato da una brillante idea, disse: «Tu sarai una figura nuova della nostra Sacra famiglia, sarai il guidatore di renne nella gravina!» «Cooooosa?!» Replicò il messere. A quel punto il sovrano spiegò a tutti che bisognava fare qualcosa per la gravina del paese tanto sofferente, dopo le tante disgrazie: «… e tu, con le renne dovresti portare doni e felicità a quelli che soffrono…» Tutti annuirono e subito chiesero al sovrano quale sarebbe stata la sua parte. E lui rispose pacifico che avrebbe fatto il pastorello dormiente sulla collina, Benino, il nome del personaggio. Tutti rimasero sbalorditi di fronte al ruolo modesto del sovrano… ma nessuno sapeva che Benino è il pastorello che si pone sulla collina più alta della scena presepiale. La millenaria tradizione vuole che Benino dorma e nel sonno sogni il Presepe e guai a svegliarlo!!! Di colpo sparirebbe il Presepe!!! Insomma il sovrano non s’era scelto affatto una parte secondaria ma addirittura quella caricatura disegnata da del protagonista assoluto. Morale della favola: vène prime u dènte ca u’ parènte Alvaro Vitali Giorgio Morea 8 cronaca n. 23 - 29 novembre 2014 Notizie Flash Rubrica a cura di Giulio Pinto Cerca un amico umano! Ho letto sul profilo FB di Giusy Troiano un messaggio che contiene la speranza che si svegli in noi l’unica cosa che può salvarci: l’Umanità! Ecco il messaggio: “ CONDIVIDETE! TRA I VOSTRI AMICI QUALCHE INCOSCIENTE CI SARA’…. Bella Roma è stata abbandonata a Ginosa (TA) perché divenuta LEISHMANIOTICA. Chi la possedeva, non intendeva spendere tempo, e soprattutto denaro, per curarla. Costui non avrebbe dovuto procurarsi un cucciolo “di razza”, solo per dire di possedere qualcosa di bello. NON NE AVEVA IL DIRITTO!!! Quel cucciolo non era un telefonino di ultima generazione, ma un essere vivente e senziente, che avrebbe sofferto. Chiunque tu sia, è inutile che ti stranisci! NON DOVEVI !!! NON DOVEVI E BASTA !!! Ora che hai misurato la tua (in)capacità di prenderti cura di un cane fino alla fine dei suoi giorni, RINUNCIA PER SEMPRE! La prossima volta potresti rimetterci…BELLA ROMA adesso dovrà avere una famiglia di persone consapevoli e responsabili. Si affida con controlli pre e post affido. L’ABBIA MO STERILIZZATA. Per INFO: 334/8943804 (non contattatemi su facebook). Grazie “ Ed allora che aspettiamo a telefonare?? In gara i lavori di messa in sicurezza di via Matrice Sedici imprese in possesso della categoria OS1 sono state invitate a partecipare all’appalto concorso per la progettazione definitiva e la esecuzione dei lavori di messa in sicurezza del tratto di via Matrice, crollato quel tragico 21 gennaio 2014. Scadenza per la presentazione delle offerte : 15 dicembre !Solo cinquecentomila € è l’importo a base di gara; ma l’importante è cominciare e finalmente dopo un anno dedicato a trovare le risorse si parte. L’anno nuovo vedrà le macchine operatrici rimuovere le centinaia di tonnellate di macerie crollate e lentamente riaprirà via Matrice e con essa la vita dell’antico centro storico ginosino. Il Ministero conferma l’ufficio del giudice di Pace A seguito della conversione del Decreto legge 13 settembre 2014 n. 132 in materia di processo civile e arretrato, avvenuta con la Legge 10 novembre 2014, n. 162, il Ministro della Giustizia ha firmato il decreto 10 novembre 2014 che, in attuazione del D.M. 7 marzo 2014, definisce la procedura relativa al mantenimento degli uffici del giudice di pace ai sensi dell’articolo 3, D.Lgs. n. 156/2012. Confermato il mantenimento della sede di Ginosa. Una notizia che è stata accolta favorevolmente negli ambienti che orbitano intorno alla sede giudiziaria locale; cronaca n. 23 - 29 novembre 2014 Complimenti Sarah anche se i problemi legati al suo funzionamento restano e si acuiscono. Il personale comunale dislocato nella sede giudiziaria è insufficiente per numero e per preparazione specifica. Uno standard qualitativo che serve da subito e che invece si potrebbe raggiungere con gli anni. Quanto durerà questa situazione è difficile da prevedere ma siccome ad ogni effetto c’è sempre una causa, la situazione si definirà a breve.! Il Tribunale: “Bimbo autistico per colpa del vaccino” Il ministero della SALUTE dovrà versare un assegno bimestrale, per tutta la vita, a un bimbo affetto da autismo, a cui nel 2006 fu iniettato il vaccino esavalente prodotto DALLA multinazionale GlaxoSmithKline. Lo stabilisce una sentenza del Tribunale del Lavoro di Milano, firmata dal giudice Nicola Di Leo, secondo cui sarebbe “acclarata la sussistenza del nesso causale tra tale vaccinazione e la malattia”, come si legge nel dispositivo. E ancora, citando la perizia del medico legale Alberto Tornatore nominato dal Tribunale: “È probabile che il disturbo autistico del piccolo sia stato concausato, sulla base di un polimorfismo che lo ha reso suscettibile alla tossicità di uno o più ingredienti (o inquinanti), dal vaccino Infanrix Hexa Sk”. Il vaccino esavalente, somministrato con tre iniezioni nel primo anno di vita, protegge da poliomielite, difterite, tetano, epatite B, pertosse e infezioni da Haemophilus influenzae di tipo B. Prima di rivolgersi al giudice, la famiglia del bambino - che ha nove anni e a cui l’autismo è stato diagnosticato nel 2010 - aveva presentato nel 2011 una domanda di indennizzo al ministero, respinta. Di qui la decisione di intentare causa. “Dalla sentenza, dello scorso 23 settembre, sono passati i 60 giorni entro cui il ministero avrebbe potuto presentare ricorso in appello e non ci risulta lo abbia fatto - dice Alessandra Genovesi, avvocato del bambino - la sentenza è passata in giudicato. Per la famiglia, l’augurio è che in futuro si possano introdurre più cautele nelle vaccinazioni”. Il bambino riceverà un assegno bimestrale il cui importo sarà calcolato a PARTIRE da una base di 1.683 euro, più un indennizzo una tantum. Nelle 18 pagine della relazione del medico legale, si fa riferimento a “un poderoso documento riservato della GlaxoSmithKline” sui “cosiddetti SIDE EFFECTS del vaccino Infanrix Hexa Sk emersi nel corso della sperimentazione clinica pre-autorizzazione o successivamente, fra l’ottobre 2009 e lo stesso mese 2011”. In particolare - come scrive il perito - ci sarebbero “cinque casi di autismo segnalati durante i trial, ma rimasti unlisted, ossia omessi dall’elenco degli effetti avversi sottoposto alle autorità sanitarie per l’autorizzazione al commercio”. Nella sentenza - sempre citando le conclusioni del medico legale - si riporta come nel vaccino vi sarebbe “una specifica idoneità lesiva per il disturbo autistico, la cui portata, teoricamente piccola se calcolata in base alla sperimentazione clinica pre-autorizzazione”, sarebbe in realtà “sottostimata, per l’esistenza, recentemente confermata dall’autorità sanitaria australiana, di lotti del vaccino contenente un disinfettante a base di mercurio, oggi ufficialmente bandito per via della comprovata neurotossicità”. Non risulta che l’Agenzia del farmaco (Aifa) abbia avviato accertamenti sul vaccino esavalente della GlaxoSmithKline: “Non sono in corso indagini particolari su questo medicinale, che è comunque soggetto come tutti i vaccini a un monitoraggio post MARKETING “, spiega un portavoce. E aggiunge: “Non ci sono al momento evidenze di cambiamenti nel rapporto beneficio/rischio per tale prodotto, che si mantiene positivo “. I presunti legami fra vaccinazioni e autismo sono da anni al centro di un ampio dibattito internazionale. Nel 2012 una sentenza del Tribunale di Rimini legò il vaccino trivalente (contro morbillo, parotite e rosolia) alla sindrome di Kenner (autismo). Allora il board scientifico del Calendario Vaccinale della Vita - che raggruppa le società dei medici di famiglia, dei pediatri e degli igienisti - insorse: “Così si rischia di perdere fiducia in uno strumento preventivo per la SALUTE dei bimbi e di tutta la popolazione”. E invitò il ministro della Salute a ricorrere in appello. Nella sentenza di Rimini, il riferimento era a uno studio pubblicato nel 1998 sulla rivista Lancet, che legava l’autismo al vaccino antimorbillo. La ricerca fu ritirata dallo stesso giornale alcuni anni dopo, perché ritenuta inattendibile. Un’inchiesta simile a quella riminese, sempre sui presunti legami fra vaccino trivalente e autismo, è stata aperta quest’anno dalla procura di Trani.Il diffuso allarmismo - ingiustificato secondo le autorità sanitarie - ha provocato nell’ultimo triennio un crollo del numero dei bambini vaccinati. Il Movimento 5 Stelle in Lombardia lo scorso marzo depositò un progetto di legge per sospendere l’obbligo vaccinale, “considerate le già elevate coperture vaccinali raggiunte nel territorio lombardo, per passare a una vaccinazione consapevole e informata”. Secca la risposta della Società di igiene (Sltl): “È una proposta pericolosa per la salute pubblica”. (fonte: La Repubblica) 9 La nostra redattrice, Sarah Scorpati, lo scorso settembre, ha conseguito il tesserino di Giornalista Pubblicista e l’iscrizione all’albo dei giornalisti. A Sarah gli auguri di tutta la Redazione affinchè questo traguardo sia il trampolino di lancio per una brillante carriera nel mondo del giornalismo. Le massime del VEGA Welcome to Italy, Banana Republic! Il Parlamento italiano, eletto da quasi 2 anni, ogni giorno è impegnato nel discutere, votare e successivamente approvare leggi che condizionano la nostra quotidianità. All’interno si prendono decisioni importanti, ogni giorno c’è un comunicato eccezionale, e si sprecano previsioni manco fossero dei meteorologi. Ma nulla cambia. Non c’è stato alcun colpo di coda dell’economia, nemmeno un piccolo scatto d’orgoglio. Ci hanno completamente distrutto il futuro e, nel migliore dei casi, solo i nostri figli avranno un futuro più roseo del nostro, forse. Saremo la prima generazione che starà peggio, sotto tutti i punti di vista, dei propri genitori. C’è una spiegazione? nessuno ce lo dirà mai apertamente, e anche se dovessimo scoprir tutto il marcio che c’è dietro, ci sarà qualcuno che assolverà con formula piena tutti i colpevoli. Non è uno sfogo, ma semplicemente uno schiaffone in faccia all’italiano medio, che ha un lavoro sottopagato, viene sfruttato ma nonostante tutto ciò, sta dalla parte dei poteri forti, dalla parte dei politici, e non al fianco dei suoi fratelli in difficoltà. Sono le stesse persone che non appena avranno perso la stabilità, vorranno combattere contro chi prima difendevano. Ma qui è tutto normale, tanto l’anno prossimo ci sarà la ripresa (per il culo). Vincenzo D’Angelo 10 attualità n. 23 - 29 novembre 2014 Primarie Centro sinistra Pugliese Intervista al senatore Dario Stefàno Il nostro giornale intendendeva realizzare le interviste ai candidati alle primarie del centro sinistra pugliese per la scelta del candidato presidente. Problemi di carattere organizzativo ci hanno permesso si ottenerne solo una, con il candidato di Sel, senatore Dario Stefàno. Ci spiace non essere riusciti a raggiungere gli altri candidati, ma da momento che l’intervista era stata realizzata abbiamo ritenuto giusto pubblicarla. Senatore, perché ha deciso di candidarsi alla presidenza della regione Puglia? «Per interrompere quel cortocircuito che mi vedeva, in giro per l’Italia, registrare consensi, apprezzamenti e riconoscimenti per il lavoro fatto in questi anni, salvo poi tornare in Puglia e leggere giudizi impietosi da parte di esponenti del centrosinistra. Un cortocircuito al quale volevo dare una risposta, che mi ha convinto a fare un giro per la nostra regione, ad interrogare i territori che mi hanno espresso (senza se e senza ma) l’indicazione di continuare, di andare avanti, di continuare ad irrobustire quest’orgoglio identitario sul quale abbiamo elaborato un nuovo disegno di sviluppo. Per difendere il lavoro fatto in questi anni ma soprattutto per continuare a realizzare grandi obiettivi, la cosiddetta “fase 2”, che oggi possiamo avviare perché abbiamo messo in atto le condizioni necessarie a fare la svolta.» La sua candidatura ha il significato della continuità rispetto al governo Vendola? «La mia candidatura deve essere continua rispetto al lavoro fatto in questi anni. Io mi chiedo: “il centrosinistra dev’essere continuo o discontinuo rispetto all’esperienza di governo di centrosinistra? Rispetto agli aeroporti della Puglia che passano da un milione e mezzo di passeggeri nel 2005 ad otto milioni e mezzo nel 2014 vuole essere continuo o discontinuo? Rispetto al sistema agricolo che ritorna ad essere il 17% del PIL regionale, in luogo di un meno 7% della media nazionale, vuole essere continuo o discontinuo? Di un turismo che negli ultimi cinque anni, in controtendenza al dato europeo, cresce a doppia cifra, soprattutto sulla frontiera internazionale, vuole essere continuo o discontinuo? Rispetto all’export che cresce vuole essere continuo o discontinuo? Rispetto ai distretti produttivi, che sono diventati un luogo di politiche di innovazione, vuole essere continuo o discontinuo? Io credo che il centrosinistra abbia l’obbligo di essere continuo e soprattutto di essere or- goglioso per i primi risultati raggiunti.» Lei ha parlato di centrosinistra. Qualche tempo fa leggevo su un noto quotidiano nazionale di un attacco che le rivolgeva Emiliano il quale, rispolverando su Twitter il vecchio video di un comizio del 2009 nel quale lei sponsorizzava la candidatura di Adriana Poli Bortone (ex AN) alla presidenza della provincia di Lecce, l’accusava di essere un trasformista, “uno che cambia molti partiti”. Ad Emiliano cosa risponde? «Rispondo che io non ho mai ospitato nella mia città la Poli Bortone per presentare il suo manifesto né ho mai accolto Silvio Berlusconi con un cartellone di benvenuto. Il mio curriculum è tutto nel centrosinistra. Mi sono candidato alle primarie per elaborare un contenuto per la Puglia tenendo ben presente che i miei competitor non sono avversari, bensì partner di una stessa coalizione. Pertanto è interesse della coalizione conservare dei competitor un’immagine positiva. Io non mi sono mai permesso di offendere tale immagine, seppur abbia avuto molte tentazioni per farlo. Perché per me il valore è il centrosinistra, non la persona.» Quanto può pesare in una coalizione di governo la questione morale? «Tanto, speriamo. Il nostro governo regionale è stato emblematico da questo punto di vista: abbiamo bonificato interi settori nei quali gli obiettivi si misuravano col numero di manette piuttosto che col numero di provvedimenti. Pensiamo a cos’erano la formazione professionale e le politiche di governo regionale prima di noi. Nichi Vendola poi è stato molto abile ad affrontare la questione di petto in quanto, di fronte anche ad un minimo dubbio, ha saputo assumersi la responsabilità di azzerare la giunta. In questi dieci anni abbiamo governato in modo trasparente, senza cedere alle tentazioni di essere di parte. Non è un caso infatti che ai sindaci di centrodestra non abbiamo chiesto la tessera di partito, bensì il progetto. E quando il progetto è stato utile alla comunità l’abbiamo assecondato. Ecco, questa è una cultura di governo che ci consente di interpretare la frontiera della moralizzazione. La moralizzazione della cosa pubblica si interpreta quando si è terzi, quando ci si sveste dell’appartenenza.» Quali sono i suoi obiettivi programmatici? «I miei obiettivi sono quelli di continuare il percorso di cambiamento per consolidare quell’idea di sviluppo che fa leva sull’agricoltura, sul turismo, sulla cultura, sul paesaggio e sull’ambiente senza soccombere ad un’idea di industria pesante e violentatrice che ammazza tutto il resto. I miei obiettivi sono quelli di passare alla cosiddetta “fase 2” dell’offerta sanitaria che interpreti finalmente la territorializzazione e la deospedalizzazione sapendo che oggi abbiamo gli strumenti per farlo in quanto abbiamo affrontato le secchie di un piano di rientro opprimente e riportato i conti della sanità in ordine (non è un caso infatti che dopo trent’anni abbiamo finalmente attualità fatto registrare un saldo più). I miei obiettivi sono quelli di difendere la pugliesità sottraendola ad un’idea di Stato che vuole ritornare a decidere in sostituzione dei territori. La mie idea è quella di difendere le nostre identità, agricole, culturali, paesaggistiche, territoriali come frontiera per consegnare ai giovani delle opportunità che non li costringano ad andare altrove.» Senatore, uno degli argomenti che oggigiorno maggiormente interessa la Puglia, in particolare la zona provinciale di Taranto, è quello dell’ambiente. Come intende affrontare la questione dell’Ilva? «Chiedendo l’ausilio del governo nazionale affinché a Taranto si insedi il maggior laboratorio di innovazione tecnologica mondiale sui processi di ambientalizzazione e che ci aiuti ad invertire quel paradigma che guarda all’ambiente come una risorsa infinita. In questi anni siamo stati lasciati soli in una battaglia per difendere la nostra identità, per difendere un’idea di industria che non ammazza tutto ciò che gli sta intorno. A noi non serve affermare la strategicità dell’Ilva per la siderurgia mondiale, ma serve affermare la strategicità di Taranto per la crescita della Puglia. Per quel che mi riguarda sarò severissimo e pretenderò che il governo nazionale sia qui in Puglia a difendere le ragioni di una comunità che mal tollera il baratto della salute e dell’ambiente per qualche migliaio di posti di lavoro. Metteremo poi in campo tutta una serie di iniziative (come quella del campus verde) miranti a far diventare Taranto l’emblema di una battaglia sul turismo e sulla cultura che la Puglia deve combattere. Abbiamo bisogno di costringere il governo nazionale a fare questa battaglia con noi, a realizzare un esperimento mondiale di innovazione tecnologica sull’esperienza dell’ambientalizzazione dei processi produttivi.» n. 23 - 29 novembre 2014 11 Un altro tema scottante, soprattutto per i giovani, è quello dell’occupazione. Qual è la sua proposta per rilanciarla? «Trasformando le nostre peculiarità in opportunità ed occupazione. In uno scenario mondiale dove da qui a cinquant’anni la terra non sarà più in grado di produrre il cibo atto a sfamare l’intera popolazione (dati OMS) la Puglia deve configurarsi come la “California del sud”. Siamo un giacimento di potenzialità – primi in Italia per la produzione di olive, olio, uva da tavola, pomodori e ciliegie; secondi per la produzione di uva da vino – che dobbiamo perfezionare insediando le filiere, non solo per quel che concerne l’aumento della forza lavoro umana, ma soprattutto con l’affinamento di competenze e professionalità. È necessario, inoltre, far leva sulle nostre potenzialità culturali, dove tanto è già stato fatto: con Apulia Film Commission, Puglia Sounds e il Teatro Pubblico Pugliese abbiamo dimostrato all’intero Paese la falsità dell’affermazione che “dalla cultura non si mangia”. Dobbiamo solo continuare quest’idea di sviluppo per far si che la Puglia sia davvero una regione singolare e d’avanguardia.» Perché i cittadini pugliesi dovrebbero votarla? «Per quello fatto in questi anni, per quello realizzato insieme, per la credibilità che abbiamo messo in evidenza nel governo delle istituzioni, per un’idea diversa di governo della cosa pubblica, per l’orgoglio identitario e il protagonismo che, in quest’ultimo decennio, siamo riusciti a conquistare sia in Italia che in Europa. Inoltre tengo a ribadire che io sono pugliese sia in Puglia che a Roma e che anche in parlamento – anziché votare provvedimenti e poi difendere la regione dagli effetti che quei provvedimenti creano (come fa qualcuno) – mi batto affinché la Puglia non dia più in mano ad altri la matita per disegnare il proprio modello di sviluppo.» Liborio Patimisco PORTO TARANTO, LOSPINUSO: “L’ABBRACCIO MORTALE DELLA SINISTRA ALLONTANA LO SVILUPPO”. “Vendola voleva adottare Taranto, assieme al Pd di Emiliano. Un abbraccio ‘mortale’ per il nostro territorio che, oggi, rischia di essere teatro di una guerra tra poveri come giustamente rilevato da Sasso della Uiltrasporti. A lui, però, voglio rammentare il mio impegno quotidiano per il porto di Taranto e la battaglia che conduco ormai da tempo per il suo rilancio, contro una sinistra che cerca di ostacolare ogni programmazione di rilancio della nostra imprenditoria e del lavoro”. Lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia, Pietro Lospinuso. “Sasso ha ragione”, prosegue. “Si rischia una depressione economica senza precedenti. È per questo che, in perfetta solitudine, cerco di tenere alta l’attenzione su temi sensibili per lo sviluppo portuale come l’investimento Eni di Tempa Rossa, la realizzazione delle infrastrutture, l’allungamento del pontile, i lavori per il rilancio del terminal di Taranto i cui ritardi, di oltre 2 anni, hanno determinato la cassa integrazione per almeno 500 dipendenti. Sono tutte occasioni strategiche e, per esempio, basta ricordare che il progetto Tempa Rossa sarebbe il più cospicuo investimento che da anni viene fatto nel capoluogo ionico. Protestano i trasportatori, gli industriali lanciano una sirena d’allarme e tutto l’indotto im- prenditoriale che dipende dall’Ilva vive un momento di profonda preoccupazione. Su questi temi sarebbe stato opportuno un coro unanime della politica e, invece, c’è persino una sinistra comunale che approva varianti scellerate per scongiurare il rischio… di far crescere il nostro porto! È bene che tutti rammentino, a questo proposito, che Michele Emiliano è venuto nella nostra terra a puntare il dito contro gli investimenti delle compagnie come l’Eni, senza neppure informarsi adeguatamente prima (e infatti abbiamo letto una serie di castronerie). A questo proposito, si apprende il matrimonio politico di Cervellera con il segretario del Pd: Cervellera lascia Sel puntando il dito contro Vendola, ‘reo’ di essersi dimenticato dei tanti problemi di Taranto. Ma come? Fino a ieri Cervellera difendeva a spada tratta il presidente della Giunta ed oggi lo accusa… è evidente che la sinistra abbia perso la bussola e che troppo spesso si orientino le azioni e si strumentalizzino i problemi per i propri tornaconti elettorali. Per questo, mi auguro vivamente che Taranto e la Puglia possano conoscere un nuovo corso – conclude- una nuova politica in grado di guardare alla crescita e non alla distruzione di un patrimonio economico e strutturale come quello della nostra Provincia”. Federica Stea Ufficio Stampa PDL-FI Consiglio Regionale Puglia 12 attualità n. 23 - 29 novembre 2014 Bando regionale per 554 volontari nel servizio civile Stessa indizione verrà fatta in altre 10 Regioni italiane in luogo del Programma ‘Garanzia Giovani’ del Dipartimento Civile Nazionale. finanziare con ‘Garanzia Giovani’”. Possono candidarsi tutti i giovani di Giuglielmo età compresa tra 18 e 29 anni (non compiuti) al momento di presentaMInervini zione della domanda. I requisiti per la partecipazione sono: essere residenti in Italia; essere disoccupati o inoccupati; non essere inseriti in percorsi di istruzione o formazione; essersi registrati sul portale nazionale Garanzia Giovani o sul portale Garanzia Giovani Puglia. L’elenco completo dei requisiti di partecipazione è riportato all’art. 3 del ban-La Regione Puglia ha deliberato un bando pubblico per la selezione di 554 volontari do ‘requisiti e condizioni di ammissione’. Gli da impiegare sul proprio territorio come aspiranti volontari, dovranno far pervenire la servizio civile nazionale. Allo scopo verrà domanda all’Ente presso cui intendono svolfinanziato il Programma ‘Garanzia Giovani’ gere il servizio, entro le ore 14 del prossimo con uno stanziamento complessivo di 7 mi- 15 dicembre, secondo le modalità indicate lioni di euro. Altri cinque milioni di euro, in- nel bando. È possibile inoltrare istanza per vece, saranno destinati per un altro bando un solo progetto, pena l’esclusione dalla sperimentale di Servizio Civile Regionale, selezione. L’elenco dei progetti, con l’incon progetti più brevi e aperti ad Enti pub- dicazione del nome dell’Ente, del titolo del blici e privati. In totale saranno 122 le azioni progetto, della località e del sito internet da attuare per una durata complessiva di dell’organizzazione, è consultabile in alle12 mesi e prevedono almeno 30 ore setti- gato ad ogni bando regionale, oppure sul manali di impegno articolate su 5 o 6 gior- sito del Servizio Civile Nazionale (www.sernate. Ai volontari verrà corrisposta un’in- viziocivile.gov.it.) Il bando Garanzia Giovani dennità mensile di 433,80 euro, che verrà Puglia è consultabile sul sito Servizio Civile erogata dal Dipartimento per la Gioventù e Nazionale Puglia (http://serviziocivile.regioil Servizio Civile Nazionale. Difatti, è pro- ne.puglia.it). Per scaricare i bandi delle 11 prio da questo Dipartimento che è partito Regioni e consultare l’elenco completo dei l’imput ‘occupazionale’ in luogo di 11 bandi, progetti: www.serviziocivile.gov.it Canta Storie per altrettante Regioni, tra cui la Puglia, per la selezione di 5 mila 504 volontari. “Siamo convinti da sempre che, per un giovane, La Redazione de La Goccia fare un’esperienza come volontario a seresprime le proprie vizio della comunità non sia solo un’occacondoglianze alla sione di crescita personale, ma consenta di maturare competenze utili nel mondo del lavoro”. L’assessore regionale pugliese alle Politiche Giovanili e Legalità, Guglielmo per la scomparsa di mamma Minervini, ha anche aggiunto che “per queste ragioni abbiamo scelto di inserire il Servizio Civile Nazionale tra le azioni da famiglia Barbaro Maria Mele Noi e il Fisco Scadenze fiscali in agguato Entro il 1° dicembre prossimo (il 30 novembre cade di domenica) vanno versati gli acconti (2° quota 2014) Irpef – Irpeg – Irap – Ctr Previdenziali. Gli acconti vanno calcolati sulla base dei dati relativi alle dichiarazioni presentate per il 2013. E’ consentito applicare il metodo previsionale se si ha certezza di un minor reddito imponibile per il 2014. Tale scelta è da applicare soltanto in presenza di elementi certi, al fine di evitare le sanzioni previste per insufficiente versamento. Il meccanismo degli acconti è stato introdotto fin dal 1977 con l’aliquota del 75% delle imposte dell’anno precedente. Attualmente la misura degli acconti dovuti è quasi del cento per cento, se non addirittura oltre il 100% come nel caso dei soggetti Ires per i quali la misura degli acconti è fissata al 101,50%. Entro il 16 dicembre va versata la seconda rata degli acconti IMU-TASI ed entro il 27 dicembre va versato l’acconto IVA nella misura dell’88% del periodo corrispondente dell’anno precedente. L’impatto con questa stangata fiscale è vissuto dai contribuenti con preoccupazione ed angoscia, anche alla luce della crisi di liquidità che colpisce sia le imprese che gli autonomi e le famiglie. Per onorare le scadenze fiscali di fine anno bisogna sottrarre liquidità al consumo; è questa una amara constatazione che da tempo soffoca nel nostro paese sviluppo e prospettive di ripresa. Dott. Mario D’Alconzo attualità n. 23 - 29 novembre 2014 13 14 attualità n. 23 - 29 novembre 2014 attualità n. 23 - 29 novembre 2014 SCOUT ADULTI DA 60 ANNI “ TESTIMONI CREDIBILI ” Il MASCI GINOSA 1 ha partecipato all’incontro che si è tenuto a Sacrofano (Roma), nei giorni 7-8-9 Novembre, insieme a piu di mille adulti scout delle 360 Comunità sparse in tutta l’Italia, per festeggiare i 60 anni di attività. Il MASCI è nato nel 1954 grazie all’impulso del genovese Mario Mazza, il quale intuì che il metodo scout oltre ad essere la proposta educativa più interessante per i giovani, lo era anche per gli adulti. Per i giovani, lo scautismo è un metodo di preparazione alla vita, per gli adulti è un metodo di vita. Il MASCI si articola sul territorio in Comunità, piccoli gruppi di donne e uomini impegnati nel servizio al prossimo, alla collaborazione con le Parrocchie, al volontariato il tutto vissuto nel rispetto della LEGGE SCOUT , che non impone obblighi ma propone atteggiamenti positivi: il meritare fiducia; la lealtà; l’aiuto al prossimo; la cortesia; il rispetto per la natura; la laboriosità; il superamento sereno delle difficoltà. Ma di questo anniversario ciò che resterà impresso nel nostro cuore sarà l’udienza del PAPA FRANCESCO nell’aula PaoloVI, dopo il saluto il PAPA ha chiesto al MASCI di Continuare il suo percorso affidando tre chiare indicazioni. La prima “ Fare strada in famiglia” il PAPA ha ribadito che “La famiglia rimane sempre la cellula della società e il luogo primario dell’educazione, è’ la comunità d’amore e di vita, in cui ogni persona impara a relazionarsi con gli altri e con il mondo e grazie alle basi acquisite in famiglia è in grado di proiettare nella società, di frequentare positivamente altri ambienti formativi come la scuola, la parrocchia e le associazioni.” La seconda indicazione parla di “Fare strada nel ceatro, il nostro tempo non può disattendere la questione ecologica, che è vitale per la sopravvivenza dell’uomo, nè ridurla a questione meramente politica. Essa infatti ha una dimensione morale che tocca tutti, così che nessuno può disinteressarsene.” Infine il terzo cammino “Camminare nella città, vivendo nei quartieri e nelle città siete chiamati a essere lievito che fermenta la pasta, offrendo il vostro contributo per la realizzazione del bene comune. Continuate a tracciare il vostro cammino con speranza nel futuro, la vostra formazione scautistica è un buon allenamento.” Con lo spirito di pellegrini e dopo aver ricevuto questa “PAROLA” che ci ha indicato i nostri Impegni futuri siamo certi che questa ci accompagnerà nei prossimi anni e illuminerà la nostra speranza per un MONDO MIGLIORE. Masci Ginosa 1 BRADANICO-SALENTINA, LOSPINUSO: “SBLOCCARE ITER E RIAPRIRE SUBITO I CANTIERI”. “Lo stop ai lavori della Bradanico-Salentina sta diventando terreno di contesa politica, in uno spiacevole rimpallo di responsabilità che impedisce di fare chiarezza. Per questo, data l’importanza strategica dell’arteria per Taranto e per tutta la zona del Salento, ho depositato un’interrogazione consiliare per chiedere alla Giunta se il cantiere sia stato fermato, come si dice, per un parere negativo del Nucleo di valutazione e verifica degli investimenti pubblici regionali”. Lo dichiara il consigliere regionale di Forza Italia, Pietro Lospinuso. “Rischiamo di perdere centinaia di milioni di euro”, aggiunge. “Per il secondo tratto della Manduria-Lecce sono disponibili 50 milioni di euro ed il bando di gara potrebbe essere bandito a breve; mentre per il tratto Fragagnano-Manduria sono in arrivo 60 milioni. Per la completa realizzazione dell’infrastruttura sono disponibili altri 200 milioni: una superstrada che finalmente collegherebbe, tra l’altro, la Provincia di Taranto con quella di Lecce, ed entrambe ne troverebbero giovamento specie per i traffici economici e commerciali. Tuttavia, c’è questo cartellino rosso del Nucleo di valutazione, con buona pace di alcuni esponenti del Pd come Mancarelli a cui duole ammetterlo. Nella mia interrogazione chiedo, quindi, -conclude- le ragioni del parere negativo e le iniziative che la Giunta regionale intende assumere per sbloccare l’iter e riaprire i cantieri, consentendo il completamento dell’arteria attesa da decine di anni”. Federica Stea Responsabile Sanitario Dott. Francesco Ambrosi Direttore Sanitario: Dott. Francesco Ambrosi 15 16 n. 23 - 29 novembre 2014 n. 23 - 29 novembre 2014 Espone dall’8 al 30 novembre la mostra multimediale sul disarmo nucleare SENZATOMICA Una mostra per cambiare le coscienze e trasformare lo spirito umano per un mondo libero da armi nucleari di Giulio Pinto Su impulso del suo attuale Presidente, Daisaku Ikeda, nel 2007, la Soka Gakkai Internazionale, movimento religioso-laico buddista mondiale ha avviato un programma decennale di educazione al disarmo nucleare attraverso mostre, campagne di sensibilizzazione e forum che hanno coinvolto cittadini di tutto il mondo. Lo scopo è stimolare un movimento globale per la vita ed aprire un dibattito efficace sull’abolizio ne delle armi nucleari in collaborazione con altri movimenti internazionali. Dallo scorso 8 novembre e fino al 30 novembre la Puglia ospita, a Bari nella Sala Murat in piazza del Ferrarese , ogni giorno dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 18.0 alle 22.00 la mostra multimediale sul disarmo nucleare SENZATOMICA. La mostra “SENZATOMICA è uno degli eventi più importanti promossi dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai in Italia nell’ambito della campagna per l’abolizione delle armi nucleari. I suoi scopi sono informare, far riflettere e dare potere alla gente comune. È di primaria importanza che le persone siano informate sulla vera realtà delle armi nucleari che occupano il vertice della piramide della violenza e comprendano che è un loro diritto e dovere esprimere la propria opinione, affinché possano far risuonare la loro voce su un tema che le riguarda così da vicino. Adesso è il momento di liberare il coraggio 17 e stimolare l’azione delle persone comuni per creare un’indomabile forza di pace. Il percorso educativo allestito in collaborazione con le amministrazioni e le strutture scolastiche, è destinato a persone di tutte le fasce di età; è diviso in quattro sezioni, e pone l’accento sui seguenti punti: • Garantire il diritto alla vita di tutti i popoli. • Passare dalla sicurezza basata sulle armi alla sicurezza basata sul soddisfacimento dei bisogni fondamentali degli esseri umani. • Cambiare la visione del mondo: da una cultura della paura a una cultura della fiducia reciproca. • Le azioni che costruiscono la pace. L’esposizione è anche l’occasione per riflettere su temi di ampio respiro come la responsabilità sociale dello scienziato, la responsabilità nei confronti delle generazioni future, l’impatto ambientale dei test nucleari, il costo (esorbitante) degli armamenti e del loro mantenimento. Un’attenzione speciale viene riservata ai giovani studenti: vi è infatti un percorso di pannelli espressamente progettato da educatori per i bambini da 8 a 11 anni e per i loro processi cognitivi. Ogni scuola interessata ha la possibilità di prenotare e usufruire di visite guidate e gli insegnanti possono di scaricare gratuitamente il materiale didattico dal sito internet della mostra www.senzatomica.it. Volontari appositamente formati si dedicano con entusiasmo all’accompagnamento dei visitatori nel percorso della mostra e sono sempre presenti e disponibili a illustrare ed a dialogare sui temi presentati nei pannelli. La mostra si articola lungo un percorso principale, suddiviso in quattro sezioni, composto da pannelli tematici e da altri a carattere puramente esplicativo; al percorso principale, composto da 42 pannelli, se ne affianca un altro rivolto ai ragazzi delle scuole elementari e medie inferiori composto da 10 pannelli. 18 attualità n. 23 - 29 novembre 2014 Una poesia per la pace Gli alunni delle classi 1A e 3B dell’Isti. Com. G. Deledda - S.G. Bosco hanno partecipato alla 10° edizione del concorso di Poesia e Arte, indetto dall’Ist. Com. Michelangelo di Laterza, con la elaborazione di componimenti poetici e narrativi. La manifestazione conclusiva, con la premiazione degli elaborati, è avvenuta la sera del 10 novembre, presso il Palazzo Marchesale di Laterza. Due alunni, De Biasi Mattia della classe 1A e Mongelli Laura della classe 3B, hanno ricevuto l’Attestato di Merito. Il racconto “In attesa di Pace” dell’alunna Mongelli, pur nella sua brevità, necessaria per rispettare i canoni richiesti dal concorso, offre spunti di riflessione su temi esistenziali di valenza universale: la guerra, l’amicizia, la genitorialità, la ricerca della felicità, il perdono, il dono, il coronamento di un desiderio. Il racconto rappresenta un flusso di pensiero che lascia al lettore la libertà di interpretazione… Buona lettura. ***** L’attesa di Pace Durante la seconda guerra mondiale, quando tutti odiavano tutti, due giovani, Luis e Charlotte, rispettivamente di nazionalità tedesca e francese, nazioni in conflitto tra loro, ebbero una bambina. Questa bambina aveva i capelli biondi e gli occhi neri, la sua pelle era bianca e profumata. I due giovani, pur uniti dall’amore, si ritrovano coi fucili in mano, sopra la culla, con una bimba grande poco più di un mese… l’uno puntato contro l’altro… erano nemici ma anche genitori…pensavano cosa fare…uccidere il nemico o mollare i fucili per crescere il dono ricevuto. Quando la piccola sorrise per la prima volta e alzò le manine verso di loro, essi lasciarono i fucili e scapparono con lei. Si rifugiarono lì dove trovarono posto, alla bimba non avevano ancora dato un nome; in quel rifugio, apparentemente sicuro, furono subito scoperti, i soldati spagnoli irruppero, erano con i fucili puntati contro la giovane coppia, ma la bimba, anziché piangere, sorrise ancora una volta e i soldati scapparono all’improvviso, senza una parola. I primi giorni i due fuggitivi, Charlotte e Laura Mongelli Luis, si sentivano estranei l’uno all’altro e non si guardavano neanche ma, ad un altro sorriso della bimba, cominciarono a ridere, ad interagire, ad amarsi, a parlare la stessa lingua, quella dell’amore. Erano passati due mesi dalla loro fuga e un giorno la bambina pronunciò la sua prima parolina: “ pa-ce”, all’improvviso un’onda d’amore sommerse il mondo. Giorno dopo giorno, fu tutto chiaro, quella bimba era venuta al mondo per portare la pace, ecco perché il suo sorriso era magico! Allora, i due giovani, decisero di chiamarla Pace e così, incredibilmente, in quello stesso giorno la guerra ebbe fine. Molto lentamente tutto tornò alla normalità, la famiglia cambiò casa, andò a vivere a Parigi, Luis imparò il francese e i due coronarono, in vincolo di matrimonio, la loro unione. Pace cresceva diventando sempre più bella, gentile e amorosa. Ma come nel mondo accadeva qualcosa di brutto era costretta a recarsi sul posto per combattere la causa in questione. All’inizio le bastava sorridere per trasfigurare il male in bene, poi dovette fare ricorso ai discorsi e alle parole, alla fine fu necessario agire per far sì che l’odio e il male fossero abbattuti. Tutto ciò richiedeva molta fatica fisica, finché il suo corpo cominciò ad indebolirsi; a quindici anni abbandonò la vita di adolescente, abbandonò i suoi sogni, gli studi, per correre lì dove il male, il caos, l’odio e le guerre la chiamavano, al punto che un giorno si ammalò gravemente. Purtroppo Pace non era nata per portare la pace, lei “era la pace”, poteva imporsi fino a un certo punto, il resto toccava all’uomo. Le guerre in Arabia furono per lei il colpo di grazia. A diciott’anni spiegò ai genitori che stava per morire perché sul mondo c’era troppo odio e solo quando ci sarebbe stato un momento di pace, lei sarebbe tornata, ma in altre sembianze. I genitori, allora, affranti dal dolore, le chiesero perché fosse nata in un momento di guerra e Pace rispose che era stato il loro amore, l’amore tra due nemici, la tregua di due cuori in lotta, la scintilla della vita. Subito dopo spirò lasciando in lacrime i due giovani genitori attualità n. 23 - 29 novembre 2014 19 Insieme per vincere la dipendenza dal gioco d’azzardo tare una dipendenza patologica, allo stesso modo delle dipendenze da sostanze stupefacenti o dall’alcool. Inoltre si e’ rivelato molto interessante l’aspetto relativo al modo in cui e’ stato creato il sistema gioco, fonte di innumerevoli incassi per lo Stato, ed il ruolo subdolo svolto dalla pubblicita’. Tutti noi, infatti, veniamo costantemente bombardati da messaggi e campagne pubblicitarie inerenti il gioco, create ad hoc per trarre profitti e business. Nella fase conclusiva del convegno, il pubblico presente in teatro si e’ reso protagonista di un acceso dibattito, insieme con il nostro sindaco, Vito De Palma. Quest’ultimo si e’ mostrato disponibile nel trovare soluzioni ai problemi, richieste e preoccupazioni dei cittadini. E’ stata esplicita e ripetuta la richiesta di ridurre almeno gli orari di apertura delle sale giochi, ma sappiamo Mattia De Biasi e nell’odio più totale il mondo intero. I due sposi sono ancora lì ad aspettare che Pace ritorni in vita. Mongelli Laura classe 3B **** La poesia “Vorrei la Pace” dell’alunno De Biasi è un semplice componimento in versi sciolti che augura non solo la pace ma i beni di prima necessità per tutta l’umanità: scarpe, acqua, istruzione, affetto Le docenti referenti Prof.sse Cardinale Marianna Mele Damiana “Non giocarti la vita”: e’ stato questo il titolo del convegno tenutosi presso il teatro Alcanices di Ginosa, lo scorso 13 Novembre. Un incontro molto interessante, organizzato dal Centro di Ascolto Caritas “Tonina Basta”, al fine di fornire informazioni utili sul GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO o G.A.P.(come viene siglato in psichiatria), una problematica estremamente attuale. Il gioco e’ patologico quando diventa una vera e propria dipendenza, quando c’e’ quindi il deside- rio irrefrenabile e incontrollato di sperimentare emozioni legate al gioco e alla scommessa. Si manifesta, di conseguenza, una graduale perdita della capacita’ di autolimitare il proprio comportamento di gioco, che finisce per assorbire il tempo necessario per altre attivita’ e risorse quotidiane, come la famiglia, le relazioni sociali, il lavoro. Gli interventi della Dott.ssa D’Ambrosio, della Dott.ssa Iacovuzzi e del Dott. Benevento, del Ser.T. di Matera, hanno sottolineato come il gioco da semplice vizio puo’ diven- bene che oltre a questa proposta sono necessari tantissimi altri interventi. Il pericoloso fenomeno del gioco malato e’ troppo complesso per poter essere risolto solo con imposizioni e restrizioni istituzionali. Non dimentichiamo infatti che si gioca tantissimo anche on line da casa. Solo attivandoci tutti insieme possiamo sperare di vincere contro questo sistema assurdo, che fa soldi sulla disperazione e la fragilita’ di tanta gente. Di Lena Roberta foto Erasmo Mazzone 20 attualità n. 23 - 29 novembre 2014 Il Masci Ginosa 1 celebra Santa Cecila con la tradizionale pettolata Le ricette di Maria Carmela Olivari Tortino al cioccolato 22 Dicembre, Santa Cecilia, patrona della musica e dei musicisti, ha aperto ufficialmente la festa più bella dell’anno, il Natale. In questo periodo la gente si illumina di una luce diversa, nell’aria si sentono ogni giorno profumi intensi e svariati… cannella, arancia, cedro, i bambini preparano la loro letterina a babbo natale. Il Masci Ginosa 1, immancabile come ogni anno, ha organizzato la consueta “Pettolata di Santa Cecilia”. È stata utilizzata 70 kg di pasta fresca, fatta lievitare e poi friggere in pentoloni carichi d’olio. La gente veniva richiamata dal profumo di queste frittelle di forma diversa e di color oro, e forse veniva attratta anche da questo bellissimo gruppo che vi dà appuntamento il 13 Dicembre, davanti la chiesa di “San Martino” per festeggiare Santa Lucia. Maria Carmela Olivari foto Maria Carmela Olivari Sono dei tortini molto semplici da fare, magari per una cenetta romantica, io le ho preparate a mio marito per la “Festa degli innamorati” , una gran riuscita. Occhio però a non sbagliare la cottura dentro la cioccolata deve rimanere sciolta, una vera cascata di goduria! È un dolce che va preparato prima e va infornato all’ultimo minuto, volendo si possono fare delle mini porzioni e congelare, al momento del bisogno le uscite 20 minuti prima e le infornate. Una volta cotte le proponete adagiate su un piatto con dello zucchero a velo, e magari perché no, con delle gocce di cioccolato sparse sul piatto (vendono il cioccolato in tubi al supermercato, ne trovate di tutti i gusti) . Prometto che il dolce è ottimo, e i più golosi ve lo chiederanno sempre! Buon dolce a tutte! Ingredienti: 120 g di cioccolato fondente 120 g di burro 2 uova 90 g di zucchero ( io preferisco sempre quello a velo) 50 g di farina 00 2 cucchiai d’acqua Fate sciogliere sul fuoco il cioccolato fondente con il burro e l’acqua. Incorporate nella crema ottenuta, le uova, lo zucchero e per ultimo la farina, mescolate sempre fino ad ottenere una crema omogenea. Precedentemente avrete imburrato e infarinato gli stampini (si trovano al supermercato sono di alluminio di una famosa marca). Versate il composto ottenuto negli stampini, riempiteli per metà. Fateli cuocere a 180° per 10 minuti (saranno pronti nel momento in cui la crosticina sopra si sarà un po’ rotta). Servirli caldi magari accompagnati da un buon whisky : Ecco fatto buon appetito. attualità n. 23 - 29 novembre 2014 Matera capitale Duccio da Boninsegna con la sua “Maestà” del duomo di Siena, e S. Apollinare in Classe, in quel di Ravenna non sono stati sufficienti ad “oscurare” i Sassi di Matera che hanno portato la città lucana all’ambito traguardo di capitale culturale europea per il 2019. Ma ai Sassi, che con la loro resilienza sono passati da “vergogna nazionale” a “patrimonio culturale Unesco”, si sono aggiunti tanti progetti per un futuro che ci attende, sorprendendo i giudici che hanno premiato Matera più per quello che avrà che per quello che ha, e questo non è certamente poco. Conosco Matera , le sue strade, la sua gente, la sua quotidianità che propone, all’Europa in crisi, un modello di vita diverso, superando l’individualismo e l’indifferenza e così con Matera s’identifica l’intero Sud d’Italia, d’Europa, e con tutti i Sud del mondo, per esprimere la voce dei luoghi dimenticati, spesso messi al margine, ma portatori di valori profondi; e ha trasformato feudi desolati, orridi burroni, aridi altipiani in strade, scale, terrazze, giardini pensili. Altre città hanno conosciuto artisti singoli, ingegni solitari, che hanno lasciato capolavori legati ad un nome, ad una scuola, Matera ha tutta la sua popolazione culturale protesa in uno sforzo per rendere vivibile la città ed i luoghi, un tempo impraticabili. E allora cultura è creare abitanti culturali per superare lo scetticismo ed il senso d’inferiorità secolare che hanno rallentato lo sviluppo del Sud Italia; ed il riconoscimento dato a Matera significa riconoscere nel Sud, una ricostituzione, un nuovo modello di vita a rafforzare la fiducia reciproca tra cittadini e classe politica. E tutto questo può avvenire solo con molta onestà, volontà politica e coraggio, consci che si può anche fallire, ma che oggi è necessario più che mai provare a trovare nuove strade per vivere tutti insieme, ed alla capitale della cultura viene affidato il compito di concretizzare una visione del futuro possibile e desiderabile, cultura, e pertanto, non è la semplice sommatoria di musei, teatri, luoghi e soggetti che producono e rendono accessibile l’arte, ma una dimensione del vivere oggi, ed in primis l’oc- cupazione, specie quella giovanile. Uniti ed insieme sotto un’unica bandiera, la Matera 2019, vede i suoi abitanti protesi ad un lavoro collettivo non solo a livello locale ma anche a livello nazionale e soprattutto europeo, per la ricerca di tutte quelle qualità, enogastronomiche comprese, che rendono il vivere migliore possibile. A Matera, e nei paesi che la circondano c’è il senso di una nuova bellezza, lo stupore di luoghi mai pensati, luoghi considerati poveri e marginali; ed ecco che una Chiesa scavata nel tufo diventa un prodigio, un pero selvatico in un campo di grano, una solennità insolita, un filare di fichi d’India che sostituisce il muretto divisorio di un campo, la potenza del silenzio 21 e della luce, paesaggio del Mediterraneo inferiore. Matera 2019 con il suo logo “uniti ed insieme”, offre all’Europa la prova che una città può emanciparsi superando la sfiducia ed il fatalismo, dando a luoghi dimenticati un ampio corredo etico idoneo a superare ogni possibilità di crisi, e far sì che l’attenzione non vada solo alle forme artistiche, ma in primo luogo alla qualità della vita umana. Sappiamo ormai che la stagione della crescita insostenibile è finita, e per assicurarci un futuro dobbiamo investire in una nuova sintesi tra civiltà e natura, e così cultura è celebrazione delle capacità creative umane, della sua vocazione a superare se stesse. Ed allora, confondendo anni e giorni, ecco Carlo Levi fermo a Eboli, mentre Pier Paolo Pasolini, diretto a Matera con suo “Vangelo secondo Matteo” anticipa il 2019. Nicola Tuseo. Le poesie di Carmelo Monaco Due mari Da tanto mancavo, ora son qui Perché così diverso, minaccioso Lamento assordante con la spinta del vento S´ode lontano oltre i mulini tra tulipani Aggressiva la furia dell’onde schiumose Sembri un’ariete arretri e colpisci Come si fa ad amarti così Ero venuto ad affidarti pensieri Sono lontano ma ricordo il mio mare Lui con dolcezza accarezza le orme E poco alla volta le leviga via Passavo le ore in sua compagnia Passeggiavo tra alghe ondulanti E navigavo a cercare sirene Ed approdavo su spiagge tra palme Era bella la vita, mi cibavo di sogni. Autunno Sempre più pallido quel verde di ieri Che or si copre di nuovi colori Un uomo lontano scioglie il suo cane Che corre felice, mi annusa, e va via Su un ramo due merli intenti a tubare Noncuranti di me, d’un uomo, di un cane Un’aria uggiosa che circonda e avvolge E passi su un manto di foglie ingiallite È visione stupenda son colori d’autunno Diventa una fiaba in un viale d’incanto Osservo commosso in pensieri leggeri Senza sciupare l’armonia del momento Mi omaggia una foglia che sfiora il mio viso Si posa sul bavero che copre il mio mento E sono invaso da un fremito dolce Emozione profonda a tanta poesia. 22 argomenti n. 23 - 29 novembre 2014 Le Confraternite Santissimi Medici e Madonna del Rosario torneranno ad essere protagonisti dell’organizzazione della festa patronale più sentita e partecipata. Il Priore Curci: “Far festa in questo nostro tempo e in questa nostra terra è segno di speranza. Ma nessuno ritenga che tali momenti siano occasioni di esclusiva evasione e di effimero godimento”. Il segretario Iuppariello: “Non è vero che avevamo in cassa 14mila euro e, stante la crisi che attanaglia il popolo ginosino, potevamo ugualmente allestire la festa civile”. Domenico Iuppariello Curci, però, ritorna su quei ‘scoppiettanti’ giorni e chiarisce: “Non siamo organismi di semplice parata durante le feste. Abbiamo consapevolezza della realtà di fragilità che la povertà comporta e della tragicità che l’evento alluvionale ha provocato. Non si poteva fare finta di nulla. Appigliarci alla consuetudine che vuole lo ‘spettacolo continuare sempre’, pur con i cuori tristi. Siamo depositari dell’anima del Paese e fu unanime la decisione delle Confraternite di non svolgere la Vincenzo Curci I festeggiamenti per i Patroni della città, Santissimi Medici e Madonna del Rosario, (ri)torneranno ad essere completamente organizzati dalle rispettive Congreghe. Ad annunciarlo è il Priore Vincenzo Curci, che, a nome di entrambi i Consigli confraternali, ha confermato che “tutto verrà rispristinato secondo la valenza degli Statuti”. Con la sola introduzione della modifica che “il Comitato Feste e attinenti componenti, in qualsiasi ruolo e carica, saranno individuati esclusivamente all’interno delle Congreghe”. Quindi, alla prossima festa Patronale, quella principale della città, che si celebra annualmente la prima domenica del mese di ottobre, accanto al carattere della sua sacralità se ne aggiungerà una spiccatamente civile. Come sempre, insomma. Giusto quanto collegato dagli eventi storici e dalle tradizioni. Tra l’altro, ampiamente disciplinato nel ‘Direttorio su Pietà e Liturgia’, redatto nel 2002 da Papa Giovanni Paolo II. Dunque, viene posto una pietra, o se si vuole, un macigno, sulla querelle di polemiche che si sono appassionatamente sviluppate in seguito alla decisione degli esecutivi delle Congreghe in specie di organizzare per le feste patronali trascorse solo la parte religiosa. Rinuncia per quella civile che, come è noto, portò l’Ente Locale ad allestirla tramite lo stanziamento di una somma poco più di 12mila euro. Il Priore attualità questua cittadina, che, peraltro, già negli anni precedenti aveva dato evidenti risultati di sofferenza alla compartecipazione”. L’arrovellamento di Curci, poi, è sul “perché si è voluto infangare la nostra immagine, accusandoci di tutto e del suo contrario”. Nel Priore c’è barra dritta quando spiega che “il nostro apostolato associativo corrisponde felicemente alle esigenze umane e cristiane dei fedeli. Ci siamo sempre mostrati come segno della comunione e dell’unità in Cristo che disse: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro”. In altri termini, avendo dato seguito alla sola festa religiosa, i confratelli delle due Congreghe non hanno perso l’identità e il particolare ruolo della missione di ‘apostolato’ loro affidato. L’uomo, per sua natura, è sociale e piacque a Dio. Alle Congreghe, invece, non va proprio giù “lo scorretto” operato di quanti in loro nome, nel periodo delle feste, hanno raccolto soldi indirizzandoli a finalità diverse dalle opere di misericordia e di carità. Sempre in tema di quattrini, il segretario del Consiglio di Amministrazione confraternale dei Santissimi Medici, Domenico Iuppariello, ha smentito quanti sostengono che lo scorso Bilancio sia stato chiuso con un attivo di 14mila euro. Così come è stato categorico il Priore Curci nel sottolineare che l’Ente Locale avrebbe speso solo 10 mila euro per la festa civile e nell’elencare l’insufficiente somma di 6mila 835 euro di donazione volontaria dei fedeli per far fronte alle 7mila euro occorrenti alle Congreghe per organizzare la nota festa religiosa. “Non essendoci somma residuale, siamo amareggiati per non poter assolvere al nostro pio impegno. Che, tuttavia, continueremo a perseguire in silenzio e non certo strombazzandolo pubblicamente”, ha commentato il Priore Curci. Canta Storie n. 23 - 29 novembre 2014 FESTE DI CASA MIA Se parli di «feste patronali» emerge subito un mix di sentimenti religiosi, processioni, musiche, fuochi d’ artificio, gastronomie ed attrazioni varie che ci riportano ai tempi dell’ antico passato. Greci e romani migliaia di anni fa si comportava- no presso a poco come avviene ai nostri tempi. Le celebrazioni dell’ era cristiana traggono origini dal bisogno umano di affidarsi alla protezione di numerosi santi. L’ Italia è piena zeppa di calendari che ricordano le ricorrenze patronali. Non c’è villaggio, categoria, comunità che non si affidi alla tutela di qualcuno. Ginosa non poteva essere da meno ricorrendo alla protezione dei suoi santi patroni, dando vita a riti religiosi in una atmosfera di luci, esibizioni di bande musicali ed artistici allestimenti di luminarie. Il tutto con la regia delle sue confraternite che tramandano le tradizioni. Gli eventi storici, ripetuti da centinaia di anni, hanno permeato la cultura cittadina divenendo quasi un incancellabile «dna». Sarà per questo che anch’io non sfuggo a simili impulsi. Da un po’ di anni, libero ormai da impegni di lavoro e con i figli fuori dal nido famigliare, sono attratto dal richiamo delle feste patronali a Ginosa, mia terra di origine, da cui manco da vari decenni. Quasi un «richiamo della foresta». Una voglia irresistibile di tornare ai vecchi tempi, gustare l’ atmosfera di un evento ripetuto da sempre e vissuto da bambino. Anche se i tempi sono cambiati riaffiorano i ricordi del passato. In quei giorni pare di assaporare gli odori delle pastarelle fatte dalla mamma, dell’ arrosto proveniente dalle macellerie cittadine o di assistere ai preparativi vissuti nelle antiche famiglie in attesa delle «feste»: l’ abito confezionato dal sarto, l’acquisto delle nuove scarpe o l’ imbiancatura a calce dell’ ester- 23 no della casa in vista della processione che passerà per la contrada. Le feste patronali suscitano un istinto ancestrale più marcato in chi vive lontano dalla propria terra, in Italia o all’ estero. Torno, pertanto, a Ginosa tuffandomi nella ricorrenza attesa da un anno. Vi giungo il giovedì che precede «la prima domenica di ottobre» e anche con l’ età avanzata mi lascio dominare dall’ impazienza di girare per le vie del paese curiosando sull’ allestimento delle luminarie. Uno strusciata in villa, uno sguardo ai manifesti del programma, un passaggio dalle sedi delle confraternite per il doveroso contributo, un incontro con i vecchi amici, una stretta di mano e qualcuno che ti pone una domanda, inutile ed insulsa, a cui non sai come rispondere: « eccè a’ Gnos’ ste’?»(mi si perdoni l’ incapace vernacolo). Al mattino mi svegliano i fragorosi botti d’ artificio seguiti dalle campane parrocchiali e mi sento felice come ai vecchi tempi. Poi, d’ un tratto, la magia si è interrotta. Saltano i festeggiamenti del 2013 subissati da alluvioni, crolli e morti. Va quasi peggio nel 2014. Non per i dispetti di madre natura ma, mi dicono, per le inefficienze umane. Niente illuminazioni, niente «cassa armonica» in villa , niente esposizione dei «quadri», fuochi che non illuminano il cielo notturno, bande musicali lasciate a casa e qualche residuo di celebrazioni religiose. Quest’ anno, affievolito da un triste evento, me ne sono rimasto a Luino. A quel che ho sentito pare non mi sia perso niente. La vox populi parla di beghe fra confraternite, di crisi economica ,di incapacità a dar vita alla «nota» cioè al pellegrinaggio nei quartieri per raccogliere il necessario. Un sostegno da parte del Comune ha salvato la faccia almeno in parte. E poi la definitiva e perentoria decisione delle autorità ecclesiastiche. Non vivo la vita cittadina e non sono in grado di avanzare giudizi. Mi sento, però, di affermare con convinzione che le feste patronali non devono morire. Sopprimerle o tarparne le ali, qualunque sia il motivo, costituirebbe un vulnus per la nostra storia ed identità di popolo. Ginosa, mi duole dirlo, è carente di «appeal» di ogni tipo. Se abbattiamo anche le celebrazioni di ottobre sarebbe la fine. Nino Mele 24 n. 23 - 29 novembre 2014 attualità Manicomi criminali, una vergogna senza fine. Un braccio di ferro culturale. A Laterza si è tenuta la rappresentazione teatrale ‘3500 parole, Marco Cavallo e il Drago’. Racconta le condizioni disumane in cui vivono gli internati degli Ospedali psichiatrici giudiziari. Che dovevano essere già stati chiusi, ma… -“Basta con i luoghi dell’orrore”, disse il Presidente della da sinistra: Minervini, Lopane, Vitucci Repubblica, Giorgio Napolitano, nel messaggio di fine anno del 2012. Il rifermento era agli Ospedali psichiatri giudiziari (Opg), la cui chiusura continua ad essere rinviata. L’ultimo Decreto legge fissa al 30 aprile del prossimo anno la loro definitiva chiusura (sono sei le strutture tuttora funzionanti in Italia), ma si prospettano ulteriori rinvii ai due già avvenuti. Questo perché le Regioni risulterebbero ‘incastrate’ dai tagli della spending review e dal Patto di Stabilità. Revisione della spesa corrente che non consentirebbe di creare e rendere esecutive le Residenze di sicurezza sanitaria (Rems). Sotto il profilo afflittivo della libertà sono in molti (giuristi, psichiatrici, politici, opinionisti e cittadini sensibili al tema) a denunciare l’incostituzionalità degli ospedali psichiatri e delle stesse procedure per accedervi. Non solo, ma vi è un sentire comune che sostiene l’inservibilità delle residenze di sicurezza sanitaria. In Puglia queste sono state ridotte da tre a due e, almeno per il momento, è conferE qui s’inserisce come innovativo l’intermato solo Carovigno (18 posti letto), che vento pubblico dell’Asl Ta/1 di realizzare a subentrerà a Ceglie Messapica. Resta da Laterza una Casa Famiglia per ospitare 8 individuare l’altra residenza, che avrà 20 persone. Ne consegue che diventa ineludiposti letto (Mottola?). Ad ogni modo, i veri bile acquisire il dato che oltre la metà delle problemi sono due: il primo attiene il trend attuali 826 persone presenti negli ospedadi nuovi ingressi negli Opg che ne ha vi- li psichiatrici (32 sono pugliesi) potrebbe sti 84 su 67 dimissioni. L’altro, riguarda la già essere indirizzata ai Dipartimenti di presa in carico e la cura nel territorio delle salute mentale dei territori di provenienza. persone con sofferenza di salute mentale. Come? Semplicemente rendendo funzio- nali ventiquattr’ore su ventiquattro i Centri di salute mentale. Quindi, non servono proroghe né Rems. Semplicemente più assistenza nel territorio, calibrando progetti riabilitativi individuali come strumento innovativo per dare supporto a coloro che versano in condizioni di disagio, psichico o esistenziale, fornendo altresì congrue risposte alle famiglie in difficoltà. Che non hanno bisogno neanche che un proprio caro sia ‘guardato’ da un distaccato amministratore di sostegno nominato dal Giudice. Questo ruolo sarebbe auspicabile che fosse svolto da una figura professionalmente preparata e che la sua individuazione avvenisse con bando pubblico, magari prevedendolo all’interno dei Piani di Zona comunali. Insomma, necessita fermarsi a riflettere sul senso della vita e capire che la mente ama, con tutto il concetto, filosofico e giuridico, di incapacità d’intendere e di volere. Questo è stato il contenuto del dibattito che ha fatto seguito alla rappresentazione teatrale ‘3500 parole, Marco Cavallo e il Drago’. La manifestazione si è tenuta nei giorni scorsi, presso il Palazzo Marchesale di Laterza. Gli interpreti sono stati gli stessi che frequentano il percorso ‘terapeutico’ del laboratorio teatrale del Centro Sperimentale Pubblico di Latiano. Il teatro è narrazione, spettacolo, emozione, ma può essere anche altro. Per esempio, denunciare con mimo e parole “lo sdegno per l’esistenza degli ospedali psichiatri”. Il cavallo Marco è il simbolo dei matti liberati nel 1978 dalla ‘legge Basaglia’; il Drago, quello di tanta gente attualità che nel 2003 chiese a gran voce e vanamente la chiusura del manicomio criminale Un momento della rappresentazione n. 23 - 29 novembre 2014 di Montelupo Fiorentino. Marco, quindi, è il simbolo della libertà raggiunta; il Drago, il ‘feticcio’ che promette disperate speranze. Un mondo possibile altrove, un’identità diversa dall’inesorabile condanna manicomiale. Ma il giudice supremo, oggi come ieri, siede sovrano nel tribunale dell’opinione pubblica. Nessuno (nemmeno il Drago di Montelupo) ritiene che i pazzi criminali abbiano diritto alla libertà. Ma sarebbe decente e civile pretendere che essi fossero curati davvero, che avessero una qualsiasi speranza di sfuggire all’abbruttimento, all’abbandono della loro dignità, senza la quale, forse, nemmeno la pena ha senso. Due simboli, pertanto, che rappresentano la pancia dei desideri e delle speranze che nella manifestazione di Laterza ha consentito a persone relazionarsi fra chi ha recitato e vissuto il disagio mentale e chi ha partecipato (numerosissimo) guardando uno spettacolo che ha coinvolto e stimolato a rompere le barriere del proprio egoismo. Suggestivo l’intervento della dottoressa Mariaelena Leone, regista del 25 ‘Teatro del Mare’, di Ginosa e città Vecchia di Taranto. Con le parole della poetessa Emily Dickinson ha sintetizzato come il teatro possa costituire centralità nella ripartenza per la costruzione di un dialogo sotteso con la sofferenza del proprio io. Che nella visione poetica della Dickinson viene tradotta nella poesia ‘Quella vita che fu tenuta a freno’: “Quella vita che fu tenuta a freno, troppo stretta e si libera, correrà poi per sempre con un cauto sguardo indietro e paura delle briglie. Il cavallo che fiuta l’erba viva, a cui sorride il pascolo, sarà ripreso solo a fucilate. Se si potrà riprenderlo“. Per l’Ente Locale sono intervenuti il sindaco Gianfranco Lopane e l’assessore ai Servizi Sociali, Franco Frigiola; Giovanni Vitucci, responsabile Centro Salute Mentale Castellaneta/Ginosa; Carlo Minervini, direttore Unità operativa salute mentale Mesagne-San Pancrazio; Rosario Diviggiano, conduttore del laboratorio teatrale del Centro di Latiano; Vito Moretti, presidente dell’Associazione Famiglie Salute Mentale del Distretto 1. Canta Storie Alex Ranaldo la mia passione: “la batteria”. Alessandro Ranaldo nato il 9 Gennaio del 2008, nome d’arte Alex, la sua passione? La batteria, la suona da quando aveva solo tre anni, ha iniziato con le pentole della mamma per poi continuare con una grande batteria da veri professionisti. Autodidatta, va a scuola di musica da appena un mese. Figlio d’arte il suo papà Enzo Ranaldo è il cantante dei Modem il nostro meraviglioso gruppo locale che si esibì gratuitamente alle feste di Ottobre, e indovinate chi è il loro ospite d’eccezione durante i concerti? Il piccolo Alex. Ha vinto tanti premi tra cui: nel 2012 un sorriso per Telethon classificandosi al primo posto, nel 2014 ha partecipato al Top Talent Show arrivando sempre al primo posto, e sempre quest’anno ha partecipato ad Italian Lab Talent finalista nazionale 1° classificato in exequo con un altro concorrente, un programma, questo, che andrà in onda sulle reti Mediaset da Gennaio. Un bambino di quasi 7 anni ma con un grande dono e una grande passio- ne. Noi lo abbiamo intervistato proprio nella sala registrazione dei Modem… insieme al suo papà e alla sua mamma che osservava emozionata il suo piccolo campione da dietro le quinte. Ha detto più volte: “ io non amo i video giochi, e neanche il computer, a me piace giocare a calcio, infatti, gioco nel Parma Club e amo la grande Juve. Mi diverto tirando un calcio al pallone qua e là mentre la mia mamma urla per il chiasso e giocare con i miei animali, abito in periferia e ne posso avere tanti; ho un cane e tanti gatti. Ma quello che amo più in assoluto è la batteria, ho incominciato a tre anni suonando le pentole della mia mamma, poi il mio nonno mi comprò la famosa Alexis, e quest’anno grazie ai tanti premi che ho vinto ho comprato una vera batteria tutta per me , che ho soprannominato Alex. Non sarò un bambino come tutti gli altri, perché amo le cose semplici, ma io ho una cosa più grande, la mia passione per la batteria e spero un giorno di diventare un grande batterista”. Maria Carmela Olivari 26 attualità n. 23 - 29 novembre 2014 NUOVA ECDL - perchè I possessori di una skills card ECDL Core scaduta contenente esami sostenuti con il Syllabus 5.0, possono acquistare una nuova Skills Card e trasferire gli esami (vedi percentuali di conversione per i moduli 1, 2 e 7 di seguito riportate) I possessori di una Skills card ECDL Core scaduta contenente esami sostenuti con Syllabus antecedenti al 5.0, possono sostenere l’esame Update (domande su tutti e 7 i moduli) e, in caso di superamento, passare gratuitamente entro il 31/12/2014 alla Nuova ECDL. Nel caso invece che tali possessori non intendano sostenere l’esame Update, possono acquistare una Skills Card Nuova ECDL e sostenere nuovamente gli esami. Nel passaggio dalla ECDL Core alla NUOVA ECDL, il modulo 1 (ECDL Core) concorre a creare, insieme al modulo 2 (ECDL Core), il nuovo modulo “Computer Essential” e, insieme al modulo 7 (ECDL Core), il nuovo modulo “Online Essential”. Pertanto, per il passaggio, occorre aver sostenuto i vecchi moduli Core Mod1, Mod2 e Mod7 per ottenere la convalida dei moduli 1 e 2 della Nuova ECDL, in base alle seguenti percentuali : -Mod 1 + Mod 2 ECDL Core, convertiti in Computer Essentials. Il voto di Computer Essentials viene così composto: 40% del voto Mod1 + 60% del voto Mod2 -Mod 1 + Mod 7 ECDL Core, convertiti in Online Essentials. Il voto di Online Essentials viene così composto: 20% del Mod1 + 80% del Mod7 Ricordo inoltre che Il 1° aprile 2014 l’ECDL Full Standard è stata accreditata come schema di certificazione delle competenze informatiche da Accredia, l’organismo nazionale di accreditamento, designato dallo Stato italiano in attuazione del regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 luglio 2008. La sigla PRS N° 092C identifica con un codice univoco ECDL Full Standard come schema di certificazione di persone, accreditato da Accredia. Tale schema di certificazione corrisponde al profilo di Utente Qualificato di Computer (Qualified Computer User). Con l’accreditamento di Accredia, ECDL Full Standard consegue due primati: è l’unica certificazione di competenze digitali accreditata ed è anche l’unica di tipo “trasversale”, comune, cioè, a tutte le figure professionali, non solo del mondo ICT. L’accreditamento è una garanzia, fornita da una terza parte designata dallo Stato italiano, Accredia, dell’imparzialità, correttezza, assenza di discriminazioni e trasparenza del processo di certificazione, a tutela di tutti i soggetti coinvolti (AICA, Test Center, Persona certificata) e di tutte le parti interessate (datori di lavoro, scuole, università, pubblica amministrazione): accresce la fiducia nelle competenze attestate dal Certificato e la loro circolazione nella società e sul mercato. L’accreditamento è una garanzia di spendibilità del Certificato per la persona certificata, di affidabilità per l’impresa e per le Istituzioni che lo riconoscono. In particolare, l’accreditamento rende la certificazione ECDL Full Standard conforme al Decreto Legislativo n. 13 del 16 Gennaio 2013, il quale stabilisce che i certificati emessi da privati, come AICA, possono entrare a far parte del Sistema Nazionale, purché accreditati dall’organismo italiano competente. Con l’accreditamento, ECDL Full Standard può quindi inserirsi nel Sistema Nazionale delle Certificazioni e nel Registro Nazionale delle Competenze, rafforzandone la spendibilità. La richiesta del Certificato ECDL Full Standard con il logo di Accredia per coloro che, avendo superato tutti e sette gli esami previsti, hanno ricevuto il Certificato ECDL Full Standard prima del 7 maggio 2014 senza logo, possono richiedere il Certificato con il logo di Accredia sottoscrivendo la Domanda di Certificazione in forma cartacea e consegnandola al Test Center presso il quale hanno superato l’ultimo esa- me. Il Test Center registrerà la Domanda di Certificazione in ATLAS e invierà la richiesta. Nella zona di Ginosa, è presente un Test Center capofila presso l’Istituto Comprensivo “G. Deledda - S.G. Bosco” , in Via della Pace e per Marina di Ginosa il Test Center associato Skill online, presso l’Istituto Comprensivo “Leone” in Via Pitagora, dove è possibile prenotare ed effettuare gli esami di qualsiasi certificazione. Per prenotazioni di Esami, informazioni, costi etc....., rivolgersi alle Segreterie delle rispettive Scuole, che vi sapranno indirizzare al personale incaricato . attualità L’ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo) sez. di Ginosa ha iniziato il suo cammino di sensibilizazzione in ambito territoriale da ben 20 anni. Dopo 20 anni anche a Ginosa ci e’ stato un gesto nobilissimo da Valentina Zicari. A luglio 2013 ha donata il midollo osseo ad un paziente affetto da leucemia acuta. Grazie al suo gesto una persona potra’ continuare a vivere. Poter salvare una vita e possibile!!! La sezione Admo di Ginosa continua insistentemente alla sensibilizzazione della donazione. Chi può donare? Qualunque individuo in età compresa tra i 18 e i 40 anni per la tipizzazione, invece fino ai 55 anni per la donazione. Coscienti di divenire uno dei pochi donatori che una volta chiamati rispondere della propria disponibilità debba avere la consapevolezza di poter contribuire al tentativo di salvare la vita di un individuo che molto spesso è un bambino. Spesso un dono è un semplice atto d’amore, l’Admo ti chiede un dono! Da te è un gesto di solidarietà per chi riceve è la vita Domenica 30 novembre e Domenica 7 dicembre vi aspettiamo in piazza IV novembre per l’appuntamento annuale (UN PANETTONE PER LA VITA) Sede sociale ADMO GINOSA via Tempio 4. Tel. 099 8292395 cell. 3406034967 Responsabile ADMO GINOSA ANTONIO GUARINO 27 L’Istituto Comprensivo “G. Deledda – S.G. Bosco” sempre in scena: questa volta con il Natale. che coinvolge non solo gli alunni e gli insegnanti, ma anche le famiglie, l’Ente Locale, Associazioni Onlus e artigiani del territorio. Grazie a questo progetto Ginosa rivive il suo passato, i suoi luoghi più magici e le sue usanze più radicate. I ragazzi attraverso l’esperienza diretta hanno la possibilità di conoscere ciò che non viene più neanche raccontato. Il lungo corteo in costume ADMO VIVERE E AIUTARE A VIVERE La prima donatrice a Ginosa da non consanguineo. n. 23 - 29 novembre 2014 Il Natale è un momento liturgico dell’anno che fa riflettere su tanti temi, da quelli spirituali a quelle prettamente materiali. Crea un’atmosfera magica, speciale in tutti i paesi del mondo che condividono questa festa. Ginosa, rispetto al globo non è che una capocchia di spillo, eppure si vive il Natale con intensità: i suoi abitanti si animano e si organizzano per condividere questa gioia con tutti. In modo particolare i bambini e gli adolescenti dell’I.C. “G.Deledda - S.G.Bosco”, con l’aiuto degli insegnanti e delle famiglie, organizzano una serie di attività che li vede protagonisti ormai da anni. L’obiettivo prioritario dell’Istituto Comprensivo è la sensibilizzazione alla condivisione, alla solidarietà e alla pace per un futuro migliore. Il 22 Novembre, giorno di Santa Cecilia, ogni plesso è stato attraversato dal profumo inebriante dei dolci. Il 6 Dicembre sarà organizzata la “Merenda del Salato”, in occasione di San Nicola. Il 17 Dicembre un appuntamento ormai consolidato: VII edizione di “Natale in scena”, un macro progetto trasversale per i tre ordini di scuola partirà da Piazza Nusco e lungo il percorso si snoderà in scene sacre presso le chiese di S. Medici e S. Giuseppe. Si potrà apprezzare musica dal vivo con melodie natalizie grazie agli alunni che frequentano l’indirizzo musicale. E ancora scene di vita quotidiana drammatizzate dagli alunni supportati dagli artigiani: i mestieri più poveri e dimenticati come il canestraio, lo stagnino, il pastore, il vasaio, il contadino, l’ortolano, lo speziale, il sellaio, ecc. attireranno l’attenzione dei curiosi. Nel Teatro Alcanices si alterneranno il coro Arcobaleno, coro stabile dell’Istituto, con la declamazione di poesie sulla pace come valore eterno condiviso. Nell’antico Palazzo Tarantini, bar Borgo Antico, andrà in scena una recita popolare “U’ Natal a Ginosa”, interpretata sempre dagli alunni. Lungo il percorso si incontreranno stand degustativi di prodotti tipici fino ad arrivare a Piazza Orologio dove una maestosa pettolata accoglierà i visitatori. Il ricco programma dell’I.C. “G.Deledda – S.G.Bosco” si chiuderà il 19 Dicembre con lo storico Concerto di Natale degli alunni del corso a indirizzo musicale, ospitato dalla Chiesa di S. Martino alle ore 20.30, dove il Dirigente Scolastico, prof. Alessandro Calabrese, promotore e sostenitore degli eventi, farà gli auguri a tutti i presenti, convinto che la Buona Scuola si fa quando si lavora sinergicamente. E’ importante sottolineare che parte del ricavato della serata sarà devoluta, come azione consolidata nel tempo, ai bisogni individuati sul territorio locale. L’invito è a vivere con i ragazzi questa ricca esperienza e a riscoprire con loro le meravigliose tradizioni ginosine. L’Addetto Stampa Prof.ssa Lucrezia Di Tinco 28 n. 23 - 29 novembre 2014 n. 23 - 29 novembre 2014 RICERCA & FORMAZIONE La logica fa pensare, le emozioni fanno agire Leggendo diverse storie di uomini e donne di successo, e riflettendo sulle loro biografie e autobiografie, sono rimasto colpito dal filo conduttore comune che li collega: tutti sembrano aver acquisito una risoluta convinzione nelle proprie capacità di superare qualsiasi ostacolo e di realizzare grandi cose. Da questa ricerca si evince che le persone di successo sono quelle che hanno imparato a usare armoniosamente le proprie menti, quella conscia e quella subconscia, tanto da riuscire a ottenere le cose che desiderano con più rapidità e meno sforzo. Per poterci riuscire anche noi, dobbiamo sapere che cosa fanno queste persone e come funzionano le loro due menti. In termini informatici, la nostra mente conscia è il programmatore che immette i dati proprio come un operatore informatico: secondo ciò che decide di ammettere al nostro pensiero, dopo averli identificati, confrontati e analizzati. Si tratta di informazioni ricevute mediante i cinque sensi: vista, udito, olfatto, gusto e tatto. La nostra mente subconscia è l’hardware del nostro computer, la struttura entro cui opera un’enorme banca dati. Il nostro autoconcetto è il software che determina ciò che produciamo nella vita. Tutto è necessario e interdipendente e tutto ciò che ci accade, è determinato dalla nostra comprensione di questo speciale “linguaggio informatico”, oltre che dalla nostra abilità nell’utilizzarlo. Tutte le nostre abitudini di pensiero e di azione sono salvate nella nostra mente subconscia la quale memorizza tutte le nostre zone di confort, e dove opera per farci rimanere. Il nostro subconscio ci trascina verso la nostra zona di confort, ogni volta che proviamo qualcosa di nuovo. Appena pensiamo di fare qualcosa di diverso da ciò che siamo abituati a fare, lui ci provoca tensione e disagio. Ma le per- sone di successo sanno che l’atteggiamento di “adagiarsi sugli allori” è il grande nemico della creatività e delle possibilità future. Se non siamo disposti ad affrontare delle sensazioni iniziali d’incapacità e inadeguatezza, nella vendita, nel management, nello sport, nelle relazioni personali, resteremo bloccati a un basso livello di rendimento. La nostra maggiore sfida consiste nel riuscire a liberarci dei nostri vecchi modi di pensare e di agire. Ci sono tre leggi che ci aiutano a spiegare perché le cose succedono in un certo modo: · La legge di Attività subconscia. La mente subconscia è la sede della “stazione emittente” delle vibrazioni mentali e dell’energia del pensiero. Quando iniziamo a credere che qualcosa è possibile, la nostra mente subconscia comincia a trasmettere energie mentali e noi iniziamo ad attirare persone e circostanze coerenti ai nostri nuovi pensieri dominanti; · La legge di Concentrazione. Le persone efficaci controllano con cura “la porta d’ingresso” della loro mente. Restano concentrate su quello che per loro è davvero importante. Si soffermano a riflettere sui propri desideri per il futuro ed evitano di pensare a timori e dubbi. Ne consegue che realizzano grandi imprese nello stesso arco di tempo in cui una persona media si limita di vivere alla giornata; · La legge di Sostituzione. Il sistema più rapido per usare la legge di sostituzione, al fine di modificare il nostro stato mentale da negativo a positivo, è quello di smetterla di parlare e di pensare in termini di problema e di cominciare a pensare in termini di soluzione. Non è tutto. Come ho già accennato in altri articoli, il nostro cervello non finisce mai di stupirci. Durante gli anni 50 e 60 in Bulgaria, lo psicologo Georgi Lazanov condusse approfondite ricerche sul processo per cui le persone apprendono e registrano le informazioni. Lazanov s’interessò all’idea che ciascuno di noi, in effetti, è munito di due cervelli: di un emisfero destro e di un emisfero sinistro che svolgono distinte funzioni. L’emisfero sinistro è il cervello logico, lineare, pratico. Controlla il ragionamento, l’analisi e il calcolo. E’ il lato matematico, verbale, sequenziale, pragmatico e scettico del cervello. Controlla anche il linguaggio e l’elaboratore dei fatti ed è corretto e diretto. E’ la parte “ragionevole” o ingegneristica del cervello. L’emisfero destro è molto diverso. Pensa in termini di storie e immagini. E’ olistico, nel senso che affronta simultaneamente tutti gli aspetti di un’idea o situazione. E’ spontaneo, musicale e creativo. E’ il lato artistico, astratto e immaginativo del cervello. Non è un caso che questo concetto sia usato nei corsi di vendita e di marketing. “La logica fa fermare, le emozioni fanno comprare”. “Crea un prodotto, racconta una storia”. Sono queste le frasi usate in quei corsi; quindi, se vogliamo vendere di più, avere più turismo, più sviluppo, dobbiamo raccontare storie: di un piatto tipico, magari, di un luogo, di un evento, insieme a tante immagini emozionali. Un venditore o un esperto in pubblicità sanno benissimo che la vendita e più probabile, quando riesce ad attirare l’attenzione dell’emisfero destro del nostro cervello. Allora qual è la nostra storia? Ne abbiamo una da raccontare? Se sì, questo è il primo segno distintivo di una persona di successo. Ispirato da: “Massimo rendimento” di Brian Tracy, edizione originale “Maximum Achievement/byBria Tracy”. Edizione italiana by Sangiovanni’s SRL. Giovanni Matera Per consultare altri miei articoli: www.giovannimatera.it 29 30 n. 23 - 29 novembre 2014 n. 23 - 29 novembre 2014 FIAT 500 1.2 lounge2012grigio FIAT panda 1.2 classic 2012/07grigio med FIAT panda 1.2 lounge2013Azzurro FIAT PUNTO 1.3 multijet 95 cv easy 2012grigio sc FIAT 500 l 900 tw air natural pow 2013 bianco FIAT 500 1.3 m. jet 85 cv pop star 2013 bianco FIAT 500 1.6 m. jet 105 pop star 2013 bianco FIAT 500 1.6 m. jet 105 pop star 2013 bianco FIAT Bravo 1.6 m. jet 105 cv dynamic 2011grigio medio FIAT Bravo 1.6 m. jet 120 emotion 2012argento FIAT Bravo 1.6 m. jet 120 emotion 2012 nero m FIAT Bravo 1.6 m. jet 120 emotion 2012azzurrino FIAT qubo 1.2 m. jet dynamic 2012 blu m. FIAT qubo 1.2 m. jet dynamic 2013 blu m. ford focus 1.6 tdc sp 115 cv 2013 nero m. 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La stessa cosa.” Nei giorni in cui l’apprensione per la sparizione di cinque bambine ormai è salita alle stelle, la polizia ritrova in una radura, sepolte e perfettamente ordinate, delle braccia sinistre, lunghe quel tanto che basta perché possano essere attribuite alle cinque scomparse e alla loro tenerissima età. Con un nuovo dettaglio, però, persino più inquietante della scoperta in sé. Le braccia ritrovate dalla polizia non sono cinque. Ce n’è una in più. Esiste una sesta vittima, di cui nessuno al momento ha ancora denuncia- 31 to la scomparsa. Era l’inizio del 2009 quando Donato Carrisi - pugliese, classe 1973 - pubblicava con Longanesi il suo primo romanzo. Il suggeritore, destinato a diventare un bestseller internazionale e ad aggiudicarsi il Premio Bancarella, di lì a poco avrebbe fatto conoscere al mondo il giovane e promettente scrittore martinese appassionato di crimine. Una laurea in giurisprudenza, la tesi sul mostro di Foligno e una specializzazione in criminologia: Carrisi, con la sua biografia, già fugava ogni dubbio su quale sarebbe stato l’oggetto della sua scrittura. Nonostante si tratti di un romanzo d’esordio, con Il suggeritore Carrisi non sbaglia un colpo. Apre la vicenda con un’immagine fulminante, glaciale, disturbante e nel giro di pochissime pagine riesce nell’impresa certo non scontata di conquistarsi l’attenzione del lettore, senza mai perderla, in un crescendo che procede senza sosta fino alla fine del romanzo. È un congegno fluido e molto ben funzionante, quello che lo scrittore mette in scena: esattamente quel che ci si aspetterebbe da un buon thriller, del resto. Un mistero da risolvere, una scrittura asciutta e incalzante, un’escalation di violenza, tensione e colpi di scena. Una lettura che si consuma in fretta, nutrita dall’urgenza di dare un volto al colpevole, e un disegno magistrale, ben fatto: un’orchestrazione razionale e perfetta, capace di portarci nel cuore del male, nella lucida, chirurgica coerenza della mente di un assassino seriale. Lidia D’Angelo 32 argomenti n. 23 - 29 novembre 2014 “Rivogliamo la nostra fontanella funzionante” E’ una telenovela dove non mancano colpi di scena: protagonista è la fontanella situata nei pressi del cimitero comunale di Marina di Ginosa. Le famiglie residenti in quell’area ne chiedono l’immediato ripristino perché è l’unico modo per approvvigionarsi di acqua potabile per uso alimentare e utilizzo per l’igiene. La vicenda è stata impugnata dai consiglieri comunali civici Inglese e Castria, i quali hanno sollecitato l’intervento anche del Prefetto di Taranto. -Il mancato ripristino di una fontanella pubblica, situata nei pressi del cimitero comunale, sta facendo indignare 15 famiglie che ne fanno uso potabile per alimentazione e l’igiene. Le persone interessate sono residenti nella zona catastalmente individuata ‘V’. Le loro sollecitazioni all’Acquedotto Pugliese e all’Ente Locale sono state formalmente attivate dall’inizio di quest’anno, ma ancora nemmeno un cenno di riscontro. Sulla fontanella in specie vigono i sigilli perché il Comune ha ricevuto bollette salate: 100 mila euro in un anno. Consumo esoso che le famiglie ‘disconoscono’ avendo fatto già rilevare in passato un utilizzo improprio, e gratuito, da parte di persone che si sono approvvigionate addirittura con autobotti e provenienti anche dalle vicine aziende lucane. V’è da aggiungere che l’Ente locale per dare un freno allo scrocco di acqua aveva provveduto al potenziamento di sicurezza del contatore che alimenta la fontanella. Ma l’intervento precauzionale, evidentemente, era risultato non adeguato perché il manufatto è stato ugualmente divelto con arnesi da scasso. Di qui, la sua interdizione il cui provvedimento ha penalizzato proprio i marinesi che hanno le abitazioni, e non per proprie colpe, in un’area priva di allacci al tronco primario. In attesa che l’Ente comunale e l’Acquedotto reperiscano quattrini per procedere al completamento della rete di distribuzione idrica, le famiglie del ‘quartiere’ chiedono almeno l’attuazione di un sistema di approvvigionamento nominativo tipo self service elettronico. Del problema se ne sono fatti carico i due consiglieri comunali civici, Cristiano Inglese e Massimo Castria. Con una missiva hanno richiamato il senso di responsabilità del proprio ruolo e funzioni ai dirigenti dell’Ufficio tecnico e amministrativo del Comune di Ginosa, nonché del Prefetto di Taranto, Umberto Guidato. Ai tecnici e funzionari comunali sono state chieste spiegazioni sulla mancata soluzione di quanto rilevato dai cittadini. Al Prefetto, invece, di intervenire d’imperio nei confronti del Governo locale per far rispettare l’identità dell’Assemblea elettiva nel rapporto tra maggioranza e opposizione. Difatti, i due civici lamentano di essere stati ignorati nell’interrogazione, a risposta scritta, formulata sull’argomento nel Consiglio comunale del 30 settembre scorso. “E’ una vergogna!”, esclama Castria. Che aggiunge: “Vale ricordare agli amministratori comunali che non sono i padroni del territorio ginosino, bensì i custodi, di quel bene comune, che deve essere sempre nella piena disponibilità del sapere generale”. Si chiede il consigliere comunale: “Perché non è stata ancora rispristinata la fontanella, dopo un anno di inutile attesa? Perché non e stata ancora recepita la raccolta firme che gli stessi residenti di periferia hanno effettuato al fine del completamento del sistema di distribuzione idrica sul territorio marinese?”. L’acqua è vita. È un bene prezioso ed insostituibile. Il consumo medio per uso domestico per una famiglia di 4 persone è di 600/700 litri al giorno, cioè circa 240 mila litri all’anno. Quindi, non va sprecata. Le fontanelle, però, riportano indietro nel tempo. Quando venivano utilizzate per abbeverare gli animali e lavare i panni. Quando si andava dove erano ubicate non per giocare, ma per lavorare: a riempire due ‘varrich’ (contenitori realizzati in legno) piene di acqua e legate ai lati dell’asino su una specie di sella chiamata ‘u mast’. Quando le fontane erano un luogo di incontro e di eventuali liti per chi doveva riempire prima il recipiente d’acqua. Soprattutto la ‘rzzola’, manufatto in terracotta che si trasportava anche poggiandolo in testa. Era stancante andare a prendere l’acqua ogni giorno, ma bisognava andare perché, all’epoca in cui c’era molta miseria e povertà, era una risorsa che non tutti potevano fruirne gratis. E nessuno può pensare che le ‘mine’ non esplodono più quando cessa la guerra. Tant’è, la fontanella marinese viene attualmente individuata come quella dei ‘disperati’. Canta Storie argomenti Questo brano Biblico, fa venire in mente l’ordine che Dio dette a Mosè riguardo alle città di rifugio che Israele avrebbe dovuto costituire una volta entrato in possesso della terra promessa di Canaan.“Poi l’Eterno parlò a Mosè, dicendo: Parla ai figliuoli d’Israele e di’ loro: Quando avrete passato il Giordano e sarete entrati nel paese di Canaan. Designerete delle città che siano per voi delle città di rifugio, dove possa ricoverarsi l’omicida che avrà ucciso qualcuno involontariamente.Queste città vi serviranno di rifugio contro il vindice del sangue, affinché l’omicida non sia messo a morte prima d’esser comparso in giudizio dinanzi alla raunanza.Delle città che darete, sei saranno dunque per voi città di rifugio. Darete tre città di qua dal Giordano, e darete tre altre città nel paese di Canaan; e saranno città di rifugio. Queste sei città serviranno di rifugio ai figliuoli d’Israele, allo straniero e a colui che soggiornerà fra voi, affinché vi scampi chiunque abbia ucciso qualcuno involontariamente. “Num. 35:9-15). In queste città, dopo accurata verifica e accertamento, l’omicida, avrebbe potuto trovare rifugio. Qui si tratta di un concetto rivoluzionario per quel tempo, al quale anche il Codice Penale moderno attinge, e prevede una diversa valutazione della pena in relazione al reato commesso, volontario o involontario. Ci sono peccati volontari e peccati involontari, come anche le offese volontarie e involontarie. Anche nella legge dei Sacrifici era contemplato i peccati volontari e involontari. (Lev.5,1-6). Questa legge permetteva all’omicida involontario di trovare “rifugio” scampando così al “vendicatore del sangue”, che nella maggior parte dei casi,era il parente più prossimo della vittima. “affinché non si spargesse sangue innocente”. Questo per evitare l’innescarsi di vendette e faide che avrebbero insanguinato il popolo d’Israele.Una legge di protezione per l’incauto trasgressore. Queste Città di rifugio erano dislocate nel territorio d’Israele, nel seguente ordine: le prime tre a Ovest del Giordano.1) Kades a Nord; 2) Sichem a centro, verso i monti di Efraim: 3) Hebron più a Sud, nella contrada montuosa di Giuda. Le altre tre ad Est del Giordano. 4) Betser al di la del Mar morto, sull’altipiano; 5) Ramot di Galaad un po più a centro; 6) Golan nel Basan, nell’alta Galilea, a destra del Giordano. (Gios.20,7,8). In tutto sei Città di rifugio. Qualcuno forse dirà: perché questi dettagli un po noiosi e superflui?. No, sono importanti perché l’omicida involontario in qualunque posto si trovasse, potesse n. 23 - 29 novembre 2014 33 Dio è il nostro Rifugio “Il Nome dell’Eterno è una forte torre, il giusto vi corre e trova un Alto rifugio”. (Prov. 18:10) correre alla Città di rifugio più vicina. Giunto, poi, nella Città, doveva esporre il suo caso agli Anziani, per essere protetto e non essere dato nelle mani del vendicatore. V’era, però, una condizione essenziale che l’omicida doveva osservare: restare nella Città, fino alla morte del sommo sacerdote in funzione, senza mai uscire dai confini. (Num.35,26-28). Chissà se qualche volta l’omicida pregasse che il sacerdote morisse al più presto? E’ probabile che qualcuno lo facesse, perché solo allora poteva essere finalmente libero, senza essere più vendicato. (Gios.20,1-6). Cosa vuol dire per noi, nella Nuova Dispensazione di Grazia di Dio? Cari amici, quelle città di rifugio, rappresentano il grande piano divino di Salvezza di Dio, per ogni peccatore; esse sono figura dell’Unico Rifugio che Dio ha provveduto in Cristo Gesù, l’Unico Salvatore. La libertà che l’omicida poteva ottenere alla morte del sommo sacerdote, è simbolo del perdono, del riscatto, della redenzione compiuta da Cristo sulla Croce, quale nostro Sommo Sacerdote che moriva per espiare i nostri peccati. Quanto è meraviglioso il nostro Dio! Quanto ci ama il Signore! “Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. (Gv.3,16). Ma c’è ancora un altro particolare non trascurabile, ed è che: nelle disposizioni di Dio a Mosè, troviamo indicazioni precise per raggiungere la Città di rifugio. “Preparerai delle strade, e dividerai in tre parti il territorio del paese che l’Eterno, il tuo Dio, ti dà come eredità, affinché qualsivoglia omicida si possa rifugiare in quelle città”.(Deut.19,3). La strada che portava alla Città di rifugio, doveva essere ben accessibile, la via preparata.Cosa ci fa pensare questo? Oh miei carissimi lettori/ci,tuttonella dispensazione della Grazia di Dio, ha un grande significato, e cioè: che Dio nel Suo grande Amore, ha ordinato di preparare una strada per la nostra salvezza. L’aveva fatto anticipare dal profeta Isaia, 700 anni prima: “Preparate nel deserto la via dell’Eterno, appianate ne’ luoghi aridi una strada per il nostro Dio! Ogni valle sia colmata, ogni monte ed ogni colle siano abbassati; i luoghi erti siano livellati, i luoghi scabri diventino pianura. (Isaia 40:3,4). Perché la via per il “rifugio”, doveva essere facilmente raggiungibile. La strada non doveva essere troppo lunga, perché non venisse meno nella via. La strada che ogni uomo è chiamato “a preparare” per ottenere salvez- za è quella della propria umiliazione; (1 Piet.5:6), dell’ubbidienza alla Parola di Dio; (Rom.6:16), della fiducia nell’opera di Cristo. (Eb. 4:16). Mentre tante religioni, e filosofie orientali, propongono pellegrinaggi, viaggi della fede, percorsi iniziatici per raggiungere, invano, tati di beatitudine interiore, Dio ha mandato a noi il Suo Unigenito Figlio, quale Unico Rifugio, affinché “non venissimo meno per la via” (Mat. 15:32) e potessimo “trovare rifugio e riposo”. (Mat. 11:28). Il fuggiasco doveva solo correre, correre per non essere raggiunto. Cosa vuol dire quest’altro particolare? Significa che ogni peccatore non deve indugiare, è urgente, non ce tempo da perdere, altrimenti è perduto per sempre. Ce qualcuno che vuole correre verso il Salvatore Gesù? Corri amico! Corri, corri verso Gesù, l’Unico Rifugio proposto da Dio. Il Signore dice: OGGI se udite la Sua voce non indurite i vostri cuori; OGGI è il giorno della Grazia; OGGI è il giorno della Salvezza, domani sarà troppo tardi. L’Eterno ha aperto per noi una Via di salvezza per tutti i peccatori, Gesù Cristo, che dice: IO SONO LA VIA, la verità e la Vita, nessuno viene al Padre se non per mezzo di Me.(Giov.14,6).Egli è l’Unica Via,“la via Maestra” per il Regno dei Cieli. La Via che porta al rifugio di Dio ha un solo nome: Gesù Cristo. Egli è il nostro RIFUGIO. Con la Sua morte Gesù ha spalancato le porte della vera libertà Nel grande piano di salvezza di Dio, era necessario dare ad ogni uomo, in ogni luogo la possibilità di scampare alla morte e al Giudizio. In Atti 17:30,troviamo scritto:“Dio fa annunziare che tutti, in ogni dove abbianoa ravvedersi perché Egli ha fissato un giorno nelquale giudicherà il mondo con giustizia attraverso l’uomo che Egli ha stabilito”,cioè: Gesù Cristo. Un ultima cosa voglio far rilevare, cioè: che mentre nel nostro episodio si parla dell’omicida involontario, nel piano di salvezza in Gesù Cristo, rientrano tutte le categorie, anche i più grandi peccatori. Gesù Cristo accoglie tutti coloro che si pentono e confessano i loro peccati. Non v’è colpa per nera che sia, che il sangue di Cristo non possa lavare. Possa ogni peccatore andare a Dio, con fede e umiltà, per ottenere perdono, salvezza e vita eterna. L’Iddio di ogni grazia sia con tutti voi. Giuseppe Pizzulli 34 attualità n. 23 - 29 novembre 2014 attualità AiutArci in teatro …per L’Anffas È calato il sipario su AiutArci in teatro 2014, poco dopo le 23.00 del 13 scorso. Il teatro Metropolitan ha aperto al pubblico le sue porte, fin dalla mattina per richiuderle a serata inoltrata. Quest’anno, il circolo ARCI ginosino, ha dedicato il suo progetto di Solidarietà all’Anfass e con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, ha realizzato la giornata teatrale devolvendo i proventi di beneficenza alla casa alloggio “dopodinoi”. Una perfetta organizzazione, curata dai soci del circolo, in collaborazione con gli operatori Anfass, ha fatto sì che la giornata scorresse con serenità e gioia. Alle ore 10,00 il sipario si è aperto per gli alunni di V della Scuola Primaria e quelli della Scuola sec. di primo grado, dei due Istituti Comprensivi ginosini. La commedia, Casa strétte sckaffete mmiènze, ha fornito l’occasione al giovane pubblico di trascorrere due ore di sano divertimento. Lo scopo della rappresentazione mattutina, per le scuole, ci spiega il presidente dell’Arci ginosina, Stefano Giove, “non ha soltanto la finalità di sensibilizzazione alla Solidarietà, ma anche quella di carattere educativo, poichè una giornata passata in teatro, vuol dire educazione all’ascolto, sviluppo dell’attenzione, comprensione del testo teatrale, stimolo ad innamorarsi della recitazione come modalità espressi- va....”. Infatti è proprio l’amore per il teatro e la recitazione che spinge i soci dell’Arci a cimentarsi, ormai da diversi anni, nella messa in scena di una commedia in vernacolo (in vernacolo per valorizzare un modello linguistico da non dimenticare e in continua evoluzione), scritta, interpretata e diretta da loro stessi. “Casa strètte sckaffete mmiènze”, quest’anno è stata liberamente ispirata da una piéce di Gaetano Di Maio, che Stefano Giove ha scritto in dialetto ginosino. Gli attori, Leo Zicari, Eufemia Pavone, Rosa Pavone, Maurizio Calabrese, Chiara Coppa, Luciana Ranaldo, Guido Danuzzo, Marco Bianco, Liborio Patimisco, Silvano Tocci, Franco Traetta e il piccolo Marco Tocci, diretti da Adele Carrera e Tina D’A- melio, hanno veramente superato ogni più rosea aspettativa nell’interpretazione della commedia, che richiedeva oltre alla passione per la recitazione, anche tanta concentrazione e capacità interpretativa. E i nostri, dopo aver superato brillantemente la prova mattutina, hanno fatto il bis in serata. Tuttavia la serata, brillantemente coordinata dai due soci Arci, Daniela Coppa e Franco Pizzulli, non ha visto la commedia sola protagonista, ma anche la scuola di ballo GF Dance di Gianni Cifarelli e Francesca Clemenza, che hanno diretto le coreografie dei giovani e giovanissimi ballerini della loro scuola. I ginosini hanno risposto all’appello lanciato dall’Anfass e dall’Arci, nei giorni precedenti il giovedì 13, occupando in ogni ordine di posto il Metropolitan e hanno seguito l’intero spettacolo con interesse e curiosità, non facendo mancare il loro contributo nel momento della raccolta benefica. Come non è mancato un momento di ricordo corale, quando sul palco, oltre ai presidenti, Angelo Riccardi (Anfass) e Stefano Giove (Arci), sono saliti i tre sindaci che sono stati i protagonisti della realizzazione della struttura per le persone con handicap, Paolo Costantino, Luigi, n. 23 - 29 novembre 2014 35 Francesco Castria premiato dal Rotary pugliese Montanaro e Vito De Palma che hanno sottolineato quanto sia importante la continuità nella realizzazione di un’opera, indipendentemente dallo schieramento politico di appartenenza. Palpabile è stata la gratitudine e la commozione del presidente Riccardi, quando ha comunicato la cifra raccolta nella serata (1.480 euro) e l’intento dell’associazione di affidare ad un concorso rivolto alle scuole il compito di scegliere il nome della struttura alloggio di recente inaugurazione. “Il fatto più importante - ha concluso Riccardi - per noi e per i nostri ospiti è che la comunità ginosina sia partecipe e collabori al progetto di integrazione delle persone con handicap, anche in futuro, quando sarà allestita la fattoria didattica che è in progettazione e quando il sipario di questo teatro sarà calato.... Vogliamo che i riflettori sulla struttura “dopodinoi” non si spengano mai!”. La struttura l’abbiamo visitata, è davvero una casa alloggio con infinite potenzialità e risorse... Sta ai ginosini non isolarla dal contesto comunitario. Abbiamo la speranza che ciò non avvenga. Lina Luisi foto Erasmo Mazzone Un Sud che non si piange addosso, ma si rimbocca le maniche, scommette su se stesso e vince. La Puglia si fa bella il Rotary premia le sue eccellenze in una cerimonia all’Hotel Excelsior in via Veneto a Roma. L’iniziativa è volta a far conoscere ancor di più una regione come la Puglia che è riuscita a coniugare le proprie tradizioni, la propria storia, le sue vocazioni produttive con l’innovazione e la tecnologia. La posizione geografica, divenuta strategica grazie al recente protagonismo delle economie orientali e mediterranee, la buona dotazione infrastrutturale e la solidità dei rapporti culturali e degli scambi commerciali con il bacino del Mediterraneo, fanno sì che la Puglia sia annoverata tra le regioni con più alto potenziale economico. All’appuntamento d’essay di venerdì, 21 novembre, Francesco Castria non c’èra solo il Gotha dell’imprenditoria pugliese, Amministratore Delegato Villa Genusia con Divella e Natuzzi, erano rappresentate anche altre realtà, piccole e medie che ci fanno grandi. E Ginosa, chiamata al posto d’Onore. Tra i premiati c’era anche Franco Castria, imprenditore di origine ginosina che, immigrato giovanissimo a Milano negli anni sessanta, si è subito distinto per l’impegno nella cooperazione sociale e nel settore sanitario, dando vita a strutture sanitarie in Lombardia e fondando a Ginosa Marina la Residenza sanitaria assistita Villa Genusia, una struttura d’eccellenza per la cura degli anziani soli e non autosufficienti affetti soprattutto da patologie degenerative. A quattro anni dalla sua nascita Villa Genusia è già un punto di riferimento per la cura e la presa in carico delle malattie croniche della terza età soprattutto Alzheimer,demenze gravi, stati neurodegenerativi, Sla e Parkinson. Vero esempio di cooperazione sociale, tramite la cooperativa “Civiltà futura, la residenza assistita conta oggi 130 ospiti tra centro diurno sanitario e clinica vera e propria, dando lavoro a 130 soci cooperatori, con un indotto in continua crescita. L’equipe medica e fisioterapica propone percorsi individualizzati e collettivi per la riabilitazione ed il recupero funzionale e posturale, guardando soprattutto alla vita di relazione al raggiungimento e continuo miglioramento degli standard di autonomia ed assistenza. Questa è la Puglia che ci piace. Testimonial del’evento sono stati Michele Mirabella, Renzo Arbore e Albano Carrisi. Michele Pacciana 36 riceviamo e n. 23 - 29 novembre 2014 CIRCOLO DI GINOSA PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA 30 NOVEMBRE 2014 CON DARIO STEFÀNO In questi 10 anni, tana Roma con Renzi, e in to è stato fatto in Puglia Puglia con Emiliano, che dall'amministrazione guidata altro non è che un uomo da Nichi Vendola. In una d'apparato, pronto a tutto delle prime interviste fatte a per portare a compimento Vendola subito dopo la vittoria quegli interessi che a Presidente della Regione appartengono alle lobby Puglia nel 2005 da parte del finanziarie e petrolifere e giornale online Huffingon non alla gente comune Post, gli si chiedeva di indie al popolo che in questi care sulla cartina la posizioanni stanno attraversando ne geografica della Puglia un periodo difficile per la perchè non la si conosceva, ora a distanza crisi economica che attanaglia le famiglie di quasi 10 anni da quel momento, da un italiane e pugliesi. sondaggio pubblicato dallo stesso giornale Altro primato pugliese a livello nazionale qualche mese fa, la Puglia risulta essere e non solo, raggiunto negli anni dell’amdivenuta una tra le regioni più visitate al mondo. Basti pensare a come è cambiato in questi anni il traffico aereo: il 2005 si contavano 1.5 mln di passeggeri all'anno, nel 2014 se ne contano ben 8 mln, ad anno non ancora concluso. Nel 2005 il debito pubblico della Regione Puglia risultava essere uno dei più alti in Italia, oggi, a distanza di 10 anni, la nostra Puglia ha uno dei debiti procapite più bassi d'Italia e il più basso in assoluto del Sud. La Puglia ha le coste più belle del mondo, ogni anno prese d'assalto da milioni di turisti, ma che ora sono messe a rischio dallo "Sblocca Italia" e dalla "TAP", che prevedono le trivellazioni sia nel mar Adriatico, sia nel mare Ionio, proprio davanti alle nostre coste, nel nostro mare; questo sarà evitato con la vittoria delle Primarie del centrosinistra del 30 Novembre da parte di Dario Stefàno, che sia in Senato, sia in Puglia con S.E.L. e la Giunta Vendola, si sono da subito I soci del Circolo Arci “Il Ponte” di detti contrari a questi scempi ambientali messi in campo dal Governo Renzi e dal Ginosa formulano i più affettuosi PD, che a Roma, in Parlamento vota il auguri ad provvedimento "Sblocca Italia", mentre in Puglia protesta per gli effetti che lo stesso provvedimento ha sulla nostra regione; per il suo sessantesimo così facendo, il PD fa il doppio gioco, Tanti auguri Annamaria Annamaria Scollo compleanno ministrazione guidata da Nichi Vendola, è che la Puglia risulta essere la prima regione in Italia come produzione di energie rinnovabili. L’agricoltura deve tornare ad essere sinonimo di sviluppo economico e di innovazione, basti pensare che entro 50 anni, non saremo più in grado di ricoprire il fabbisogno di cibo della popolazione, non per l'aumento vertiginoso della popolazione, ma per l'assurdo motivo che non ci saranno abbastanza produttori di cibo; ecco uno dei tanti motivi che ci deve spingere a tornare ad investire nell'agricoltura. Grazie al buon lavoro svolto negli ultimi 5 anni dall’assessorato all’agricoltura della Regione Puglia, prima guidato da Dario Stefàno, poi da Fabrizio Nardoni, finalmente i prodotti agroalimentari pugliesi sono ormai un marchio di qualità nel mondo. Soprattutto per i prodotti vinicoli, si è svolto un ottimo lavoro, tanto che la trasformazione del prodotto avviene in Puglia, e non più in altre regioni con il prodotto svenduto alle grandi cantine, la trasformazione del vino è aumentata del 70% negli ultimi 5 anni, e non sono mancati riconoscimenti nazionali ed internazionali per la qualità dei nostri vini, e lo stesso si comincia a fare con l'olio extravergine d'oliva; nel mondo si sta facendo sempre più strada al riconoscimento del marchio Puglia nei prodotti agroalimentari. Vino, olio d’oliva, ciliege e pomodori, su questi prodotti, la Puglia ha il primato su scala nazionale e non solo per la produzione. Ripartiamo da questi stessi prodotti per essere primi non solo come produttori, ma anche come trasformazione e commercializzazione di questi cibi, e per il riconoscimento dei nostri ottimi prodotti nel mondo, senza più essere schiavi dei grandi mercati alimentari industriali. Questa è la nostra idea di Puglia, il 30 Novembre votiamo per una Puglia migliore, come candidato alla presidenza della Regione Puglia del centrosinistra votiamo Dario Stefàno. #DarioStefànoPresidente2015 #AvantiTutti Vito Nunzio Pizzulli attualità n. 23 - 29 novembre 2014 37 AVIS GIOVANI…“RETE, LEGALITÀ E RESPONSABILITÀ” E non solo…Vi aspettiamo numerosi nei prossimi appuntamenti: · domenica 30 novembre in Marina di Ginosa – Piazza Indipendenza, per la giornata di raccolta; · sabato 6 dicembre, per il Convivio natalizio con tombolata, presso il “Praedio della Reale”, su prenotazione in sede, entro e non oltre il 3/12/2014; · domenica 14 dicembre (mattina), per la partita di calcetto tra giovani calciatori avisini e scambio di auguri; Un Novembre intenso e ricco di eventi, ha visto l’Avis Comunale di Ginosa, molto impegnata e presente sul territorio. A partire dalle giornate di raccolta che hanno interessato ben 3 date, in particolare la data di domenica 16 Novembre 2014 che ha visto un affluenza di donatori, tra cui molti di giovane età, i quali si sono avvicinati alla donazione con entusiasmo e voglia di contribuire, insieme, per una giusta causa. Tante le sacche raccolte, tanta la gioia e la contentezza per questo risultato fantastico. Non solo, l’Avis Comunale di Ginosa, con il presidente Mario Grieco, il presidente provinciale Nicola Carenza, il consigliere Dino Colapinto e le volontarie del SNC, ha partecipato, sabato 22 e domenica 23 Novembre al “VI Forum Avis Giovani Puglia” in Mesagne; un evento informativo ma soprattutto formativo, all’insegna della rete, legalità e responsabilità. L’intento del Forum è stato quello di formare i giovani avisini alla cultura del dono, attraverso queste tre parole chiavi che, dovrebbero accompagnare la nostra vita, in ogni momento. Il salotto del sabato ha ospitato tante figure diverse, con ruoli importanti e di rilievo nella nostra società, i quali hanno raccontato, con sportività, religiosità, serietà, comicità ed ironia, che è possibile donare in tantissimi modi, l’importante è farlo con responsabilità, correttezza e facendo rete, tramite la comunicazione, l’informazione e l’interscambio sociale. Queste qualità hanno caratterizzato la giornata di domenica, nella quale i giovani avisini hanno voluto tracciare l’ Identikit del “cittadino attivo”, con la consapevolezza che chiunque abbia queste tre peculiarità, sicuramente potrà ricoprire con dignità, qualsiasi ruolo all’interno della società civile ed associativa. L’obiettivo, possiamo dire a gran voce, è stato raggiunto dai giovani avisini, i quali non si sentono parte diversa dell’associazione, ma facenti parte, a pieno titolo, della sua organizzazione! · domenica 14 dicembre (sera), per il Mercatino Solidale in Marina di Ginosa, con consegna del dono natalizio ai soci avisini marinesi; · domenica 21 dicembre, per l’ultima giornata di donazione 2014. “Occorre compiere fino in fondo il proprio dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché è in ciò, che sta l’essenza della dignità umana” (Giovanni Falcone) - VI° Forum regionale Avis Giovani – Tenuta Moreno – Mesagne, 2014. Avis Comunale di Ginosa e Marina di Ginosa Facebook: “Avis Città di Ginosa” 38 eventi n. 23 - 29 novembre 2014 Grandi successi per Il Centro Kick Boxing Gentile Tre atleti sui gradini più alti del podio, che conquistano ben quattro medaglie d’oro e una d’argento. Certo, per Centro Kick Boxing Gentile non ci poteva essere risultato migliore! Ma raccontiamo cosa è accaduto. Domenica 16 novembre, presso il palazzetto dello sport di Sava, si è svolto il campionato Warriors Grand Champion KL Puglia di muay thai, K-1, MMA e discipline light. Gli atleti del Centro Kick Boxing Gentile hanno conquistato negli stili sopra citati i seguenti titoli: 1° posto Giuseppe Laterza cat. 8-10 anni -25kg e -28kg stile light contact conquistando due medaglie d’oro; 1° posto Vittorio Gentile cat. 13-15 anni 55kg stile light contact conquistando la medaglia d’oro e 2° posto cat. 16-18 anni -65kg nello stile K-1 light conquistando la medaglia d’argento; 1° posto Giuseppe Gentile cat. 16-18 anni -57kg stile K-1 contatto pieno conquistando la medaglia d’oro. Gli atleti si sono scontrati con avversari esperti e preparati nei vari stili, ma gli atleti del Centro Kick Boxing Gentile con la preparazione del maestro Francesco Gentile, 6°dan di kick boxing, sono riusciti a vincere contro i loro avversari entusiasmando il pubblico presente con le loro tecniche spettacolari. M C Olivari Giornata Nazionale dell’albero a Ginosa e Marina di Ginosa La Giornata Nazionale degli Alberi, riconosciuta dalla Legge 10 del 14 gennaio 2013, rappresenta l’occasione privilegiata per porre l’attenzione sull’importanza degli alberi per la vita dell’uomo e per l’ambiente. Ogni anno la Giornata è intitolata a particolari temi di rilevante valore etico, culturale e sociale. Il tema scelto per quest’anno è: “L’albero: la sua storia, la nostra storia”. La Città di Ginosa, ha voluto dedicare a questa ricorrenza, ben due distinti momenti, il primo che ha visto impegnati gli alunni del comprensivo “Leone” di Marina di Ginosa, il secondo a Ginosa, con i piccoli studenti del plesso “Giovanni Paolo II”, dove per l’occasione sono state poste a dimora diverse piante di specie autoctona. La Giornata Nazionale degli Alberi, che si celebra il 21 novembre, nasce appunto con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del patrimonio arboreo e boschivo mondiale ed italiano, al fine di tutelare la biodiversità, contrastare i cambiamenti climatici e prevenire il dissesto idrogeologico. Temi che riguardano molto da vicino le comunità di Ginosa e Marina di Ginosa, così come raccontano i noti e spiacevoli fatti di cronaca. Protagonisti della giornata, gli alunni dei due comprensivi. Canzoni e Poesie, hanno fatto da cornice alla piacevole giornata. Di Massimiliano Doro eventi n. 23 - 29 novembre 2014 JUNIORES AL CARDIOPALMA. HELLAS TARANTO STESO CON UNA SUPER RIMONTA A.S.D. GINOSA - HELLAS TARANTO 4-2 (23’ La Gioia P., 27’ La Gioia A., 51’ Ribecco Andrea, 64’ Girardi, 68’ Maiullari, 94’ Comparato (r)) A.S.D. GINOSA: Clemente (30’ Pellicoro); Galante, Ribecco Andrea, Girardi (82’ Dell’Orco); Trigiante, De Biasi, Vecchione (30’ Bozza), Manicone; Matrovito (57’ Maiullari), Apicella (78’ Loforese), Comparato. A disp.: Canora, Bianco. All.: Francesco Russo. HELLAS TARANTO: Zecchino; Rubiu, Marsiglia, Scarsella (68’ Ungaro), Quaranta; La Gioia P. (78’ Pollice), Alagni, La Gioia A.; Cannello (75’ Sagno), Simonetti (50’ Balestra), Albano (57’ De Pace). A disp.: Raimo, Palmisano. All.: Giuseppe Stante. Arbitro: Vito Ivan Sciacovelli di Bari NOTE: Ammoniti Mastrovito (G), La Gioia P., La Gioia A., Ungaro (HT). Espulso Zecchino (HT) per fallo di reazione. GINOSA, 22 novembre - Il Ginosa fa bottino pieno al Miani nella seconda giornata del campionato juniores regionale, imponendosi con un’emozionante rimonta per 4-2 sull’Hellas Taranto. I ragazzi di Russo ribaltano un match che dopo meno di mezzora sembrava maledetto, ma che con grinta e spirito di squadra hanno saputo risolvere e vincere con merito. Le prime occasioni non tardano ad arrivare, perchè entrambe le formazioni si rendono pericolose dopo appena tre minuti: prima ci provano i tarantini con una bella incursione di Quaranta che termina con un tiro dal limite ampiamente largo, poi rispondono i ginosini con una volée di Mastrovito che però finisce fuori. Gli ospiti si riaffacciano dalla parti di Clemente al 14’ con un’altra conclusione, stavolta dal limite, di Quaranta (terzino di ottime qualità), bloccata a terra con sicurezza dal portiere del Ginosa. Un minuto dopo è La Gioia P. che prova ad impensierire Clemente, ma la sua conclusione non è decisa e non sortisce alcun effetto. Al 20’, il Ginosa sfiora l’1-0 con Apicella che di testa spedisce di poco alto un buon cross su punizione dalla sinistra. Al 23’, Pietro La Gioia aggiusta la mira e con un tiro secco che si infila all’incrocio trafigge Clemente e porta in vantaggio l’Hellas Taranto, finalizzando nel modo migliore la bella fuga sulla destra di Rubiu. Nemmeno il tempo di attutire il colpo, che al 27’, il team di Russo è sotto di due reti: lancio dalla difesa a tagliare tutto il campo, Alex La Gioia parte in posizione dubbia, sorprendendo la difesa biancazzurra e batte Clemente con un bel tocco morbido. Un minuto dopo, il Ginosa prova a scuotersi con una conclusione da fuori area di Mastrovito, troppo debole e facile da controllare per Zecchino. Alla mezzora, mister Russo gioca i suoi primi cambi dell’incontro: fuori Clemente (non al meglio già alla vigilia), dentro Pellicoro e fuori uno spento Vecchione per Bozza. La prima frazione non ha nulla più da raccontare, a parte qualche piccolo nervosismo, che nella ripresa andrà ad accentuarsi sempre di più. Nel secondo tempo, l’Hellas Taranto sfiora il tris al 49’ con un bel lancio in verticale che mette fuori causa Galante e raggiunge La Gioia A., ma l’esterno rossoblu non è freddo sotto porta e conclude su Pellicoro. Due minuti dopo, il Ginosa riapre la partita con un fantastico tiro al volo di Andrea Ribecco che infila la palla all’incrocio dopo l’ottimo corner battuto da Trigiante: per il centrale difensivo di Russo è la ciliegina sulla torta dopo una prestazione di qualità e sostanza che gli vale il diritto di essere uno dei migliori in campo. Il Ginosa vola sulle ali dell’entusiasmo, sor- 39 retto da un pubblico esaltato dalla voglia di rimonta ed al 64’ trova il meritato pareggio con un colpo di testa di Girardi che beffa un indeciso Zecchino. L’amaro pareggio innervosisce i tarantini ed a farne le spese è proprio l’estremo difensore rossoblu che viene espulso per un fallo di reazione su De Biasi. Alla ripresa del gioco è Alex La Gioia a mettersi tra i pali a causa dell’assenza di un portiere di riserva nelle fila dell’Hellas Taranto. A questo punto, la strada verso la vittoria è in discesa per la juniores ginosina, infatti al 68’ Maiullari brucia la difesa dopo una bella palla in verticale e batte l’incolpevole La Gioia, completando una super rimonta, frutto di spirito di squadra e grinta da veterani, nonostante si parli di ragazzi tra i 17 e i 19 anni. Nel finale, il Ginosa potrebbe dilagare, ma Loforese all’85’ e Comparato all’89’ vengono fermati mentre sono lanciati a rete per due offside inesistenti. Nel mezzo però, i rossoblu sfiorano il 3-3 con un clamoroso errore di De Pace che 87’ sbaglia a pochi centimetri da Pellicoro, sprecando l’ottimo assist di Alagni. Nel recupero, i ragazzi di Russo calano il sipario sul match: Bozza sulla sinistra fa fuori mezza difesa tarantina e quando entra in area viene messo giù da Marsiglia; l’arbitro Sciacovelli non ha dubbi e assegna il penalty, trasformato dal capitano Comparato a tempo scaduto.A fine gara, il Ginosa lascia il campo tra gli applausi del pubblico caloroso e comunque dalla parte del mister, anche sullo 0-2. I giovani ginosini si portano a quota 4 in classifica ed al momento occupano il primo posto, decisamente un motivo di orgoglio ed un buon punto di partenza per questo campionato juniores. Luca Ricciardi 40 attualità sportiva n. 23 - 29 novembre 2014 PRIMA CATEGORIA / Sconfitta a testa alta contro la capolista Ginosa, ko immeritato a Pezze: buona prova degli juniores Nonostante una formazione imbottita di juniores (ben sette in campo) per infortuni e squalifiche, la compagine ginosina disputa una grande gara sul terreno della capolista, creando diverse occasioni da rete ma raccoglie “zero” punti. Esordio positivo per il neo attaccante Giuliano Paiano (un gradito ritorno) che porta peso offensivo al reparto avanzato. Sconfitta immeritata per il Ginosa che, nonostante le defezioni di organico tra infortuni e squalifiche, disputa una grande gara in casa della capolista, creando diverse occasioni da rete, ma torna a casa con un pugno di mosche. In campo, nelle fila biancazzurre, ben sette juniores che si sono distinti egregiamente ed esordio per il neo attaccante Giuliano Paiano (buona la sua prova) tesserato in settimana. Prima frazione equilibrata con i padroni di casa sorpresi dall’intraprendenza degli ospiti. Partenza decisa dei brindisini che al 7’ passano in vantaggio grazie a Renna V., abile a raccogliere un cross invitante di Donnaloia ed infilare la sfera alla spalle di Giampetruzzi. Gli ospiti, però, restano compatti e reagiscono con temperamento, rischiando solo al 24’ su un tiro velleitario dal limite di Semeraro che lambisce il palo. I biancazzurri crescono e giocano con disinvoltura, incutendo paura al più quotato avversario. Sul finire di tempo, due grosse opportunità per gli ospiti per pareggiare: prima al 44’ Ribecco, sugli sviluppi di una punizione tagliata calciata da Brunone, manca l’intervento a due passi dalla porta e poi al 46’ Perrone, sugli sviluppi di un angolo, si divora un gol già fatto calciando debolmente, da distanza ravvicinata, con Comes che respinge di piede. La ripresa vede un Ginosa intraprendente che trova nel portiere brindisino un baluardo insormontabile. All’11’ Paiano riprende una corta respinta della difesa locale e dal limite scaglia, al volo, un diagonale velenoso sul quale Comes si oppone con bravura, mentre al 13’ Perrone, ben servito in area da Paiano, controlla di petto e conclude al volo di sinistro trovando, ancora una volta, Comes in vena di prodezze. I biancazzurri premono ed al 15’ Dimatera conclude da distanza ravvicinata trovando la fortunosa respinta di piede dell’estremo difensore brindisino. Il Pezze sembra messo alle corde ma al 24’ riesce con cinismo a siglare il raddoppio: punizione dalla distanza di Semeraro e grande respinta di Giampetruzzi e, sul susseguirsi dell’azione, girata al volo di Donnaloia che indovina l’angolo alla destra dell’estremo difensore ospite. Il Ginosa, comunque, riparte a testa bassa continuando a macinare gioco ma sino alla fine i brindisini si difendono con ordine ed il punteggio resta invariato. Tabellino della gara (Pezze - Ginosa 2-0) PEZZE: Comes, Messina (22’ st Stridi), Renna G., D’Alessio, Purrisi, Palmisano, Donnaloia, Giannattasio, Semeraro, Francioso (10’ st Convertini), Renna V. (33’ st Albanese). A disp.: Pera, Convertino, Lepore, Dell’Acqua. All. Insanguine GINOSA: Giampetruzzi, Ribecco, De Iacovo, Busco, Girardi, Brunone, Trigiante, De Biasi, Paiano, Perrone (22’ st Loforese), Dimatera (19’ st Mastrovito). A disp.: Clemente, Bozza P., Vecchione, Novario, Latagliata. All. Pizzulli ARBITRO: Scaraggi di Molfetta. RETI: 7’ pt Renna V., 24’ st Donnaloia. NOTE: Ammoniti Giannattasio (P). Domenico Ranaldo ([email protected] - www.asginosa.it) attualità sportiva n. 23 - 29 novembre 2014 41 PRIMA CATEGORIA / Una rete di Perrone evita un ko clamoroso Ginosa deludente: pari casalingo contro il fanalino di coda Prestazione opaca dei biancazzurri che impattano al “Miani” contro il Carbonara (ultima della classe a secco di punti), rischiando una sconfitta impensabile alla vigilia. Al vantaggio ospite di Lagattolla, risponde il ginosino Perrone. Domenica trasferta insidiosa in quel di Mottola con l’intento di riscattare il mezzo passo falso casalingo e risalire posizioni in classifica. Prestazione opaca del Ginosa che, al cospetto del fanalino di coda, si fa imporre il pari casalingo e ringrazia il proprio portiere che ha neutralizzato diversi pericoli, soprattutto nel primo tempo sul punteggio di 0-0. Per il Carbonara si tratta del primo punto in campionato conquistato con merito e determinazione. Prima frazione con ospiti intraprendenti e padroni di casa assenti. Al 10’ Carella lascia partire dal limite una rasoiata velenosa che impegna severamente Giampetruzzi, mentre al 42’ Lagattolla, ben imbeccato sulla fascia destra, conclude da distanza ravvicinata trovando l’estremo difensore biancazzurro in vena di prodezze. Ad inizio ripresa ci si attende un Ginosa più determinato ed invece il copione non cambia. Passano due minuti ed il Carbonara passa in vantaggio: conclusione dal limite di Lagattolla, con palla leggermente deviata, che si infila alle spalle dell’incolpevole Giampetruzzi. Incassato il pugno allo stomaco, i biancazzurri reagiscono ed al 5’ Paiano inventa per Dimatera che, solo davanti a Perrilli, si fa respingere incredibilmente la conclusione. I padroni di casa premono alla ricerca del pari ed al 28’ centrano il bersaglio: sugli sviluppi di una punizione calciata da Brunone, Perrilli respinge corto sui piedi di Perrone che trova il tap-in vincente. Al 35’ il baby Ribecco tira fuori dal cilindro un tiro-cross maligno sul quale Perrilli si supera deviando in angolo, mentre al 43’ l’estremo difensore ospite si oppone con bravura RISULTATI E CLASSIFICA Prima Categoria Pugliese - Girone B ad una conclusione ravvicinata di Perrone. dei cinque minuti di Risultati 9° giornata - 23/11/2014 Prossimo turno - 30/11/2014 ore Nell’ultimo 14,30 recupero, Perrone, con superbia, tenta ATLETICO AZZ. S.RITA PEZZE 1 - 4 PALAGIANO POLIMNIA RISULTATI E CLASSIFICA DON BOSCO MANDURIAPrima - UNITED MOTTOLA - 1 CARBONARA ATLETICO S.RITA - improbabile da posizioCategoria Pugliese -2 Girone B una AZZ. conclusione GINOSA CARBONARA 1 - Prossimo 1 LATIAS ore 14,30 - DON BOSCO MANDURIA Risultati 9° giornata - 23/11/2014 turno - 30/11/2014 ne defilata ignorando alcuni compagni, ATLETICO AZZ. S.RITA 1 - 4 PALAGIANO POLIMNIA LEPORANO - PEZZE LATIAS 2 - 0 PEZZE SAN MARZANO meglio posizionati, al centro dell’area, DON BOSCO MANDURIA - UNITED MOTTOLA 2 - 1 CARBONARA ATLETICO AZZ. S.RITA NORBA CONVERSANO R.S. CRISPIANO 1 - 0 R.S. CRISPIANO LEPORANO GINOSA CARBONARA 1 - 1 LATIAS - DON BOSCO MANDURIA con la sfera che- si spegne mestamenPOLIMNIA - LATIAS TALSANO 4 PEZZE - 0 REAL P.SAN BRINDISI LEPORANO 2 - 0 MARZANO - DELFINI ROSSOBLU te sull’esterno della rete. Prossimo imNORBA CONVERSANO 1 - 0 R.S. - TALSANO LEPORANO SAN MARZANO - R.S.- CRISPIANO PALAGIANO 2 CRISPIANO - 0 TUTURANO POLIMNIA TALSANO 4 - 0 REAL P. BRINDISI DELFINI ROSSOBLU pegno domenica in trasferta nel derby TUTURANO - REAL P. BRINDISI 3 - 2 UNITED MOTTOLA GINOSA SAN MARZANO PALAGIANO 2 - 0 TALSANO TUTURANO contro lo United Mottola con l’intento di RIPOSA : DELFINI ROSSOBLU RIPOSA : NORBA CONVERSANO TUTURANO - REAL P. BRINDISI 3 - 2 UNITED MOTTOLA GINOSA RIPOSA : DELFINI ROSSOBLU rifarsi del mezzo passo falso odierno. RIPOSA : NORBA CONVERSANO Tabellino della gara (Ginosa - CarboClassifica Classifica nara 1-1) POS. SQUADRA PT G V N P GF GS DR POS. SQUADRA PT G V N P GF GS DR PEZZE 25 9 825 1 9 0 GINOSA: Giampetruzzi, Bozza, De Ia11 PEZZE 823 18 0 15 23 8 15 2 REAL P. BRINDISI 20 9 6 2 1 18 8 10 covo (13’ st Loforese), Busco, Lomagi2 REAL P. BRINDISI 20 9 6 2 1 18 8 10 3 LEPORANO 19 9 6 1 2 22 10 12 stro, Brunone, Castellano, Miraglia (26’ 34 LEPORANO 616 17 2 9 22 10 12 DELFINI ROSSOBLU 19 8 619 1 9 1 st Perrone), Paiano, Dimatera, TriggianNORBA CONVERSANO 45 DELFINI ROSSOBLU17 9 519 2 8 2 616 16 1 10 16 7 9 te (32’ st Ribecco). A disp.: Pellicoro, 6 POLIMNIA 17 8 5 2 1 13 5 8 5 NORBA CONVERSANO 17 9 5 2 2 16 6 10 Mastrovito, De Biasi, Girardi. All. Pizzulli 7 R.S. CRISPIANO 15 8 5 0 3 12 7 5 6 POLIMNIA 17 8 5 2 1 13 5 8 CARBONARA: Perrilli, Giannelli, Ca8 SAN MARZANO 12 8 3 3 2 12 13 -1 DON BOSCO MANDURIA 11 9 3 16 priati, Verna, Strambelli, Boccaforno, 79 R.S. CRISPIANO 15 2 8 4 513 0 3 -3 12 7 5 10 GINOSA 10 9 3 1 5 15 19 -4 Lagattolla, Di Serio (22’ st Mastrangelo), 8 SAN MARZANO 12 8 3 3 2 12 13 -1 11 UNITED MOTTOLA 9 8 3 0 5 10 10 0 Vitale, Carella, Taccogna (32’ st Sisto). 9 DON BOSCO MANDURIA 11 9 3 2 4 13 16 -3 12 TUTURANO 9 8 3 0 5 14 20 -6 A disp.: Gernone, Latorre. All. Lagreca 13 TALSANO 8 9 210 2 9 5 18 10 GINOSA 310 1 5 -8 15 19 -4 ARBITRO: Palmieri di Brindisi. 14 LATIAS 6 8 2 0 6 10 20 -10 11 UNITED MOTTOLA 9 8 3 0 5 10 10 0 RETI: st 2’ Lagattolla (C), 28’ Perrone 15 PALAGIANO 4 9 1 1 7 7 18 -11 12 TUTURANO 35 0 5 -10 14 20 -6 (G). 16 ATLETICO AZZ. S. RITA 3 8 0 9 3 85 15 17 CARBONARA 1 8 0 8 1 97 20 NOTE: Ammoniti Busco, Lomagistro e 13 TALSANO 24 2 5 -16 10 18 -8 Miraglia (G), Giannelli, Capriati, Verna 14 LATIAS 6 8 2 0 6 10 20 -10 e Boccaforno (C). 15 PALAGIANO 4 9 1 1 7 7 18 -11 Domenico Ranaldo 16 ATLETICO AZZ. S. RITA 3 8 0 3 5 5 15 -10 ([email protected] - www.asginosa.it) 17 CARBONARA 1 8 0 1 7 4 20 -16 42 avvenimenti n. 23 - 29 novembre 2014 PARMA CLUB – ATLETICO PEZZE 0-1: DECIDE UN GOL DI POTENTE I segnali di una piccola ripresa ci sono tutti, ma al Parma Club Ginosa manca la cattiveria in zona gol. Anche oggi, in una gara non spettacolare e spezzettata dai troppi falli, è giunta una sconfitta evitabile contro il Pezze. La squadra ospite, allenata da mister Cardone, trova il gol al 10’ con Potente (abile a sfruttare alcuni lisci a ripetizione in area) e tiene a bada il Parma Club senza patemi. Le occasioni latitano da ambo i lati, e sul taccuino terminano soltanto i tanti ammoniti, e due conclusioni velleitarie di Ranaldo. Con questo risultato il Pezze sale a 14 punti, il Parma Club resta a 2. PARMA CLUB GINOSA: Larocca, Bianco, De Tommaso ( Maggiore al 57’), Bavaro, Maddalena, Iacovino (Dattoma al 65’), Bozza, Ranaldo, Cazzetta, Miccoli, D’Angelo (Raona al 52’). A disposizione Guarino, Di Paola, Mancino, Mazzone. Allenatore Iacovino Vito AT L E T I C O P E Z Z E : C a r a m i a , Saponaro, Vinci, Mancini, Fanizza, D’Errico, Cardone (Canarile al 69’), Potente M., Visconti (Fanigliulo all’ 85’), Baccaro, Pertosa (Trisciuzzi al 70’). A disposizione Potente A., Cofano, Tauro, Amati. Allenatore Cardone Vito ARBITRO: Bianco di Bari TABELLINO: Potente M. al 10’. AMMONITI: D’Angelo, Bozza, De Tommaso, Raona, Dattoma, Miccoli, Ranaldo, Iacovino (PC), Pertosa, Saponaro, Potente M. (AP). Baldassarre (Baldo) D’Angelo DISASTRO PARMA CLUB. BRUSCO STOP A NOICATTARO A.S.C. Valenzano/Noicattaro - Parma Club Ginosa 6-0 (20’ Verdoscia, 34’ e 59’ Giangregorio, 56’ Maiorano, 68’ e 77’ Antonicelli) A.S.C. VALENZANO/NOICATTARO: Tanzi (78’ Colucci S.); Schiraldi, Tagarelli, Ardito, Antonicelli; Giangregorio, Rubino, Tortelli (64’ Lavermicocca), Verdoscia; Conversa, Rinaldi (46’ Maiorano). A disp.: Colucci A., Casamassima, Lamorgese. All.: Marco Giusto PARMA CLUB GINOSA: Guarino; Bianco, Maddalena, De Tommaso, Bozza F.; Cazzetta R. (46’ D’Angelo A.), Iacovino A., Iacovino C. (63’ D’Attoma), Bozza R.; Raona, Mancino (53’ Miccoli). A disp.: D’Angelo B., Mazzone, Vivacqua, Di Paola. All.: Vito Iacovino Arbitro: Ruggiero Doronzo di Barletta NOTE: Ammoniti Ardito, Giangregorio (N), Bianco, Iacovino C., Mancino, D’Attoma (PC). NOICATTARO, 23 novembre - Settima sconfitta in campionato per il Parma Club Ginosa, che a Noicattaro incassa un tennistico 6-0. Impotenti gli uomini di Iacovino dinanzi al collettivo rossonero, che praticamente in meno di un’ora chiude il match e spezza le gambe ai gialloblu. I nojani dominano già dai primi minuti della partita, cercando di rendersi pericolosi su azioni di corner, ma, sia Antonicelli al 5’ che Tortelli al 15’, non inquadrano lo specchio. Lo strapotere del Noicattaro prosegue anche nei successivi minuti: al 17’ il Parma Club si salva con una buona chiusura di Guarino sul primo palo su tentativo di Rinaldi dopo un mancato aggancio di De Tommaso in area, mentre un minuto dopo è la traversa a salvare gli ospiti sul colpo di testa di Rinaldi, servito con una bella apertura d’esterno da parte di Schiraldi all’altezza del secondo palo. Al 20’, i padroni di casa concretizzano il predominio: un ispirato Schiraldi pennella un ottimo cross sul secondo palo per Verdoscia che stacca col tempo giusto e di testa infila Guarino, portando meritatamente in vantaggio i suoi. Tre minuti dopo, gli uomini di Giusto sfiorano il bis con Giangregorio che dalla destra converge verso il centro e serve in verticale Conversa, il quale prova a piazzare la sfera ma trova il numero 1 ginosino a negare il 2-0. Al 31’ si vede il primo affondo del Parma Club con Raona che vince un contrasto con Ardito e conclude dal limite, ma Tanzi si supera e devia in corner. Al 34’ il Noicattaro trova il raddoppio: tiro da fuori di Tortelli, Guarino respinge centralmente e la palla termina sui piedi di Giangregorio che, lasciato colpevolmente solo, mette a segno il 2-0. La prima frazione di gioco termina con un tiro da distanza siderale da parte di Rubino che finisce altissimo, tra il disappunto del pubblico. Ad inizio ripresa, mister Iacovino lascia fuori Cazzetta per dar spazio a D’Angelo A., mentre Giusto rileva Rinaldi ed inserisce Maiorano, spostando Antonicelli in attacco: questa mossa si rivelerà più che azzeccata. La prima occasione del secondo tempo capita sui piedi di Raona, che dopo un assist all’indietro di D’Angelo, ci prova con un destro ad incrociare che sibila vicino al palo alla destra di Tanzi. Un minuto più tardi, il Noicattaro azzera ogni speranza gialloblu con Maiorano che aggancia col petto, spara al volo sotto la traversa e batte Guarino. Il Parma Club esce psicologicamente dalla partita (semmai ci fosse entrato) e al 59’ subisce il poker: lancio da metà campo, Maddalena non arriva sulla sfera e per Giangregorio è un gioco da ragazzi siglare il 4-0. Due minuti dopo, D’Angelo fallisce incredibilmente il gol della bandiera con un colpo di testa di poco a lato su un buon corner calciato da Bozza R.. Al 68’, i nojani trovano un altro gol con una punizione magistrale a scavalcare la barriera da parte di Antonicelli, il quale al 77’ segna la personale doppietta e chiude le marcature con la rete del definitivo 6-0. Successivamente va solo da segnalare l’uscita anzitempo di Raona per un dolore alla mano infortunatasi nel derby di coppa, mentre per quanto riguarda il gioco non accade più nulla. Vittoria rimandata per i ragazzi dell’ex bandiera del Ginosa; sconfitta altisonante contro i baresi che non tradiscono le previsioni di un pronostico schietto e sincero, vista la classifica. Il prossimo turno tra le mura amiche, vede il Parma Club Ginosa impegnato contro il Gioventù Palagianello, squadra a ridosso della zona play-out, che nonostante le buone prestazioni, a parte l’ultima sconfitta con la capolista Acquaviva, non è imbattibile. Come al solito, l’augurio è che nella prossima gara possa finalmente arrivare la prima vittoria che, guardando la classifica, potrebbe tranquillamente stravolgere la zona play-out. Luca Ricciardi Antonello Dragone attualità n. 23 - 29 novembre 2014 Pubblicità pagina intera 43