Idoneità al collocamento e contratti stagionali Idoneità - Area
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ID SECO-TC Prassi LADI ID /B260-B261 Idoneità al collocamento e contratti stagionali B260 Un assicurato che cerca soltanto degli impieghi stagionali e che limita le sue ricerche di lavoro a impieghi di durata determinata non è considerato idoneo al collocamento. Per adempiere il suo obbligo di ridurre il danno, l’assicurato deve estendere le sue ricerche di lavoro a impieghi di durata indeterminata, anche al di fuori della sua professione. Né la sua età, né la sua formazione, né la sua ultima attività o la situazione del mercato regionale del lavoro lo esonerano da tale obbligo. Giurisprudenza DLA 2000 n. 29 pag. 150 (Un pianista di pianobar che accetta volutamente soltanto impieghi stagionali e che limita le sue ricerche di lavoro a impieghi di durata determinata non è considerato idoneo al collocamento) DTFA C 28/07 del 25.9.2007 (Gli assicurati che accettano volutamente soltanto un’attività durante la stagione estiva e la stagione invernale e che chiedono l’ID unicamente per i brevi periodi tra le 2 stagioni non sono idonei al collocamento) Idoneità al collocamento e esercizio di un’attività volontaria art. 15 cpv. 4 LADI B261 L’assicurato che, autorizzato dal servizio cantonale, esercita volontariamente un’attività nell’ambito di progetti per disoccupati è considerato idoneo al collocamento. Questa disposizione permette ai disoccupati di svolgere, durante un periodo determinato, un’attività socialmente utile e non remunerata senza che la loro idoneità al collocamento venga negata. Si tratta di autorizzazioni che vengono accordate esclusivamente su richiesta dell’assicurato e per un periodo massimo di 3 settimane. Esse possono essere prolungate o rinnovate in casi giustificati. Solo in questo modo il servizio cantonale può controllare le attività volontarie e verificarne la legalità. Ciò consente di prevenire gli abusi (ad es. l’esercizio di attività che normalmente sono retribuite con un salario) e di non pregiudicare l’obiettivo principale, ovvero una reintegrazione rapida e duratura dell’assicurato sul mercato del lavoro. Sia nell’ambito dei provvedimenti inerenti al mercato del lavoro che nelle attribuzioni di posti adeguati, è importante che il consulente URC possa attuare la strategia di reintegrazione delle persone disoccupate. Le assegnazioni non devono essere ostacolate da attività volontarie che durano troppo a lungo. Per la concessione di tali autorizzazioni devono essere rispettate le seguenti condizioni: l’assicurato deve esercitare una tale attività spontaneamente e a titolo gratuito; l’attività in questione deve perseguire uno scopo ideale, sociale e di beneficenza o essere volta alla protezione dell’ambiente. La partecipazione a tali progetti deve inoltre permettere e favorire l’integrazione sociale dell’assicurato; l'attività deve svolgersi in Svizzera; l'attività deve essere pianificata e organizzata da un ente specializzato pubblico o privato (enti assistenziali, istituzioni di beneficenza, ecc.); l'attività non deve essere in diretta concorrenza con l’economia privata; l’attività non deve generare un utile finanziario per l’organizzatore e la reintegrazione dell’assicurato non deve essere ostacolata. B261 modificatio gennaio 2016 Gennaio 2014 ID SECO-TC Prassi LADI ID /B261a-B261a B261a L’assicurato che esercita volontariamente un’attività nell’ambito di servizi a ore e senza autorizzazione del servizio cantonale è considerato idoneo al collocamento a patto che: il servizio a ore non superi il 20 % della disponibilità settimanale sul mercato del lavoro; queste attività soddisfino i criteri citati in B261; l’assicurato sia disposto e in grado di interrompere in qualsiasi momento il servizio a ore per assumere un impiego e i doveri di cui all’articolo 17 LADI siano soddisfatti per tutta la durata dell’attività volontaria. B261a inserito gennaio 2016 Gennaio 2014 ID SECO-TC Prassi LADI ID/B313-B315 Ricerche personali di lavoro Obbligo di cercare lavoro B313 La persona disoccupata è in particolare tenuta a cercare un’occupazione adeguata, se necessario anche al di fuori della sua professione. Essa deve poter comprovare questo suo impegno. È irrilevante se gli sforzi profusi nella ricerca di un impiego vadano a buon fine o meno. B314 In linea di massima, ogni disoccupato è tenuto a cercare un impiego già prima di presentare una domanda d’indennità. Egli deve adempiere tale obbligo in particolare durante il termine di disdetta o nel corso degli ultimi mesi di un rapporto di lavoro a tempo determinato. Le persone assicurate che, dopo il congedo di maternità, si riannunciano alla disoccupazione devono dimostrare che erano alla ricerca di un impiego già a partire dalla 15a settimana dopo il parto. Esempio Uno studente deve fornire la prova delle ricerche di lavoro effettuate tra la fine degli studi e il primo annuncio al servizio competente, anche se ha trascorso le vacanze all’estero dopo aver terminato gli studi. Giurisprudenza DTFA C 208/03 del 26.3.2004 (Con i mezzi di comunicazione oggi disponibili [Internet, posta elettronica] e le agenzie di collocamento, anche in caso di un lungo soggiorno all’estero l’assicurato è tenuto a cercare lavoro per il periodo successivo al suo ritorno) DTFA C 210/04 del 10.12.2004 (Dopo una riduzione del tasso di occupazione dal 100 % al 22 %, 2 ricerche di lavoro non sono sufficienti per un insegnante prima della ripresa del lavoro, anche se per tanto tempo il suo orario non era stato chiaramente definito) DTFA C 239/06 del 30.11.2007 (Anche durante la preparazione per gli esami di avvocatura bisogna effettuare ricerche di lavoro poiché in caso di insuccesso agli esami è sempre possibile ritirare le candidature) DTFA C 24/07 del 6.12.2007 (Durante il periodo di campagna elettorale, l’assicurato che si candida a un incarico politico non è dispensato dall’obbligo di cercare lavoro in modo mirato) B315 Per quanto concerne le ricerche personali di lavoro non conta soltanto la quantità, ma anche la qualità. Esempi - Il modo in cui si cerca un impiego non è una mera questione personale. L’assicurato che intende percepire prestazioni dell’assicurazione contro la disoccupazione deve fornire al servizio competente le informazioni e i documenti necessari per permettere di esaminare se le sue ricerche di lavoro sono sufficienti e se è idoneo al collocamento (art. 17 cpv. 1 e cpv. 3 lett. c LADI, art. 28 LPGA). - Non è sufficiente iscriversi a un’agenzia di collocamento affinché gli sforzi intrapresi siano considerati sufficienti. - La nozione di qualità sufficiente implica tra l’altro che la richiesta di salario dell’assicurato sia adeguata alle condizioni attuali del mercato del lavoro e corrisponda alle sue qualifi- B314 modificato gennaio 2016 Gennaio 2014 ID SECO-TC Prassi LADI ID/B316-B319 che. L’assicurato che pretende un salario eccessivamente elevato viola l’obbligo di ridurre il danno. - Le ricerche di lavoro sono considerate insufficienti se l’assicurato, pur facendo del suo meglio per ottenere un’occupazione, presenta candidature superficiali e approssimative al punto da non poter essere ritenute serie. B316 Il servizio competente dispone di un certo margine di apprezzamento per valutare se le ricerche di lavoro sono sufficienti dal profilo quantitativo e qualitativo. Esso deve tenere conto di tutte le circostanze del singolo caso. Il numero delle ricerche di lavoro dipende in particolare dal mercato del lavoro e dalla situazione personale dell'assicurato, quali l’età, la formazione, la mobilità geografica, le difficoltà linguistiche, ecc. B317 Fintantoché l’assicurato chiede prestazioni di disoccupazione, egli deve effettuare un numero sufficiente di ricerche di lavoro. Anche l’assicurato che consegue un guadagno intermedio con un’attività lucrativa dipendente o indipendente deve pertanto dimostrare di aver intrapreso sforzi sufficienti nella ricerca di un lavoro. La stessa disposizione viene applicata agli assicurati che partecipano a un provvedimento inerente al mercato del lavoro, a meno che non ne siano stati esplicitamente esonerati. L’assicurato che attende una risposta a una domanda d’impiego non è automaticamente esentato dai suoi obblighi, ma deve proseguire le ricerche e accettare il lavoro che gli viene offerto, anche al di fuori della sua professione. B318 Se l’assicurato trova, a partire da una certa data, un impiego che porrà fine alla sua disoccupazione, egli non può semplicemente interrompere le proprie ricerche di lavoro, ma deve cercare nel frattempo un’occupazione di durata limitata. Ricerche di lavoro durante un’interruzione temporanea della disoccupazione B318a Se ritira la sua iscrizione dalla disoccupazione, l’assicurato deve essere informato in particolare che, in caso di riannuncio, dovrà presentare ricerche di lavoro sufficienti (qualità, quantità, momento della ripresa delle ricerche) per il periodo che precede tale riannuncio. Ricerche di lavoro prima di concludere la formazione B319 Per quanto riguarda le persone che stanno per concludere la propria formazione, l’inizio dell’obbligo di ridurre il danno (ricerche di lavoro) dipende dalla data di iscrizione alla disoccupazione (primo contatto) presso il Comune o l’URC. Vanno distinte 3 situazioni: se l’iscrizione avviene prima dei risultati degli esami, l’obbligo di cercare lavoro inizia dalla data dell’iscrizione ; se l’iscrizione avviene dopo i risultati degli esami, l’obbligo di cercare lavoro inizia dalla data in cui si viene a conoscenza di tali risultati ; se l’iscrizione viene effettuata al termine dell’obbligo scolastico, l’obbligo di cercare lavoro inizia prima della fine dell’anno scolastico. Gennaio 2014 ID SECO-TC Prassi LADI ID/B320-B324 Rinuncia alla prova degli sforzi intrapresi per trovare lavoro B320 Il servizio competente rinuncia alla prova degli sforzi intrapresi per trovare un lavoro nei seguenti casi: durante i 2 mesi che precedono il parto, per le donne incinte; (eliminato: v. B314) durante gli ultimi 6 mesi che precedono l’età ordinaria che dà diritto a una rendita AVS; se gli sforzi intrapresi non possono più contribuire alla riduzione del danno, ad esempio se un assicurato trova un’occupazione adeguata per l’inizio del mese successivo; nel periodo in cui l’assicurato prende giorni esenti dall’obbligo di controllo; durante un periodo di incapacità lavorativa dovuta a malattia o infortunio; durante la fase di progettazione per un assicurato che intende intraprendere un’attività lucrativa indipendente a carattere duraturo; nel periodo in cui l’assicurato partecipa a un semestre di motivazione. In tal caso è prioritaria la scelta di una formazione. Tali assicurati, ad eccezione di coloro che si trovano nella fase di progettazione della propria attività lucrativa indipendente e di coloro che hanno preso giorni esenti dall’obbligo di controllo, devono comunque sempre essere disposti ad accettare qualsiasi occupazione adeguata assegnata. Obbligo di controllo e di sanzione del servizio competente art. 17, 30 cpv. 1 lett. c LADI; art. 19a, 26 OADI; art. 27, 40, 43 LPGA B321 L’assicurato deve poter fornire la prova degli sforzi intrapresi per trovare un lavoro. A tal fine egli è tenuto a trasmettere al servizio competente, per ogni periodo di controllo, le indicazioni scritte necessari alla verifica delle sue ricerche di lavoro. Giurisprudenza DTFA C 239/06 del 30.11.2007 (Conformemente all’obbligo di ridurre il danno, l’assicurato va sanzionato anche per la mancanza di ricerche di lavoro prima dell’iscrizione all’ufficio del lavoro) B322 Il servizio competente è tenuto a verificare ogni mese gli sforzi intrapresi dall’assicurato per trovare un lavoro e, se sono insufficienti, sospenderlo dal diritto all’indennità. B323 Se le ricerche di lavoro dell’assicurato sono insufficienti, il servizio competente deve pronunciare, per ogni periodo di controllo, una decisione di sospensione del diritto all’indennità. Infatti esso non può lasciar passare troppo tempo senza agire per pronunciare in seguito una sospensione ancora più severa o addirittura mettere in questione l’idoneità al collocamento. Se, dopo aver subito una sospensione del diritto all’indennità, l’assicurato non modifica il proprio comportamento, occorre prolungare in modo appropriato la durata di tale sospensione (si veda a tale proposito il capitolo D, Sanzioni). B324 Affinché l’URC possa procedere al controllo mensile delle ricerche di lavoro effettuate dall’assicurato, quest’ultimo deve inoltrare la prova di tali ricerche per ogni periodo di C320 modificato gennaio 2016 Gennaio 2014 ID SECO-TC Prassi LADI ID/B324a-B327 controllo al più tardi il 5o giorno del mese seguente o il primo giorno lavorativo successivo a tale data. Ciò significa che la prova delle ricerche di lavoro deve essere consegnata all’assicuratore oppure a un ufficio postale svizzero per recapito all’assicuratore al più tardi l’ultimo giorno del termine. B324a Tramite il modulo «Prova degli sforzi personali intrapresi per trovare lavoro», l’assicurato è informato che, se lascia scadere il termine senza una giustificazione valida, le ricerche di lavoro non potranno essere prese in considerazione. Non viene accordata alcuna proroga, tranne in caso di impedimento oggettivo. B324b Per quanto riguarda la sospensione del diritto all’indennità a causa dell’inoltro tardivo delle ricerche di lavoro o di ricerche di lavoro insufficienti, si veda la D33. Conservazione o scansione nel GED della busta con la quale sono state inviate per posta le ricerche di lavoro B325 Le buste devono essere conservate o scansionate nel GED nei seguenti casi: la prova delle ricerche di lavoro è stata consegnata a un ufficio postale svizzero dopo il 5o giorno del mese seguente (busta con timbro postale quale mezzo di prova per le sanzioni); la prova delle ricerche di lavoro è stata consegnata per tempo a un ufficio postale svizzero, ma è arrivata all’URC dopo il 12o giorno del mese seguente (mezzo di prova del fatto che l’invio è stato effettuato in tempo utile nonostante i tempi di consegna particolarmente lunghi della Posta). B325a Negli altri casi, ossia quando le ricerche di lavoro sono state consegnate alla Posta svizzera al più tardi il 5° giorno lavorativo del mese seguente e sono giunte all’URC entro il 12o giorno, è sufficiente contrassegnare le prove della ricerca di lavoro con il timbro di entrata. Ricerche di lavoro e idoneità al collocamento art. 17, 15 LADI B326 L’idoneità al collocamento comprende anche la volontà soggettiva di essere collocato, che si manifesta tra l’altro nella serietà delle ricerche di lavoro. Ricerche di lavoro continuamente insufficienti possono riflettere un’eventuale inidoneità al collocamento. Non si può tuttavia dedurre un’inidoneità al collocamento basandosi unicamente su ricerche di lavoro insufficienti: occorre infatti che vi siano circostanze particolarmente qualificate. È il caso di un assicurato che ha già subito diverse sanzioni ma che persiste nel non cercare un lavoro. Se invece si constata che l’assicurato intraprende tutti gli sforzi possibili per ritrovare un’occupazione, non è possibile negargli l’idoneità al collocamento. B327 L’assicurato che si concentra quasi esclusivamente sull’esercizio di un’attività lucrativa indipendente (creazione di una cerchia di clienti, acquisizione di ordinazioni) senza il sostegno dell’assicurazione contro la disoccupazione deve essere considerato inidoneo al collocamento. Gennaio 2014 ID SECO-TC Prassi LADI ID/B327-B327 Esempi - Per soddisfare l’obbligo legale di ridurre il danno, il disoccupato può senz’altro indirizzare le proprie ricerche anche verso un’attività indipendente; se contemporaneamente egli trascura tuttavia di cercare un’attività lucrativa dipendente per concentrarsi sull’obiettivo di un’attività indipendente, ciò costituisce un indizio sufficiente per supporre che non cerca più un’attività lucrativa dipendente. - Il fatto di limitare le ricerche di lavoro a un settore professionale ben preciso e a determinate ore della giornata può comportare la negazione dell’idoneità al collocamento. Gennaio 2014 ID SECO-TC Prassi LADI ID /C179-C183 L’obbligo di anticipare le prestazioni previsto dalla legge è applicabile solo se non è chiaro a chi spetta definitivamente l’obbligo di versare le prestazioni. Le disposizioni sul coordinamento delle indennità giornaliere tra la LADI, la LAMal, la LCA e la LAINF definiscono un obbligo alle prestazioni definitivo e complementare da parte delle varie assicurazioni. Maternità C179 Secondo le disposizioni in materia di IPG, le madri che esercitano un'attività lucrativa hanno diritto, nell’ambito di un congedo di maternità di 14 settimane, a un’indennità di maternità pari all'80 % del reddito, ma al massimo a CHF 172 al giorno. Le madri fanno valere il loro diritto presso la cassa di compensazione AVS competente. Il diritto all’indennità di maternità si estingue il giorno in cui la madre riprende l’attività lucrativa, al più tardi 98 giorni dopo il suo inizio. C180 Le donne che ricevono l’ID hanno pure diritto all’indennità di maternità secondo la LIPG. L’importo di tali indennità corrisponde almeno a quello dell’indennità giornaliera dell’AD. Se l’importo dell’indennità giornaliera dell’AD è superiore a quello dell’indennità secondo la LIPG, le madri disoccupate ricevono un’indennità che corrisponde almeno all’indennità giornaliera. Hanno parimenti diritto all’indennità di maternità le madri che non esercitano un’attività lucrativa al momento del parto e che non percepiscono l’ID ma che potrebbero averne diritto in quando hanno acquisito un periodo di contribuzione sufficiente. In questo caso, il loro ultimo datore di lavoro deve indicare il salario determinante e la durata dell’occupazione negli ultimi 2 anni precedenti al parto nell’apposito modulo. Quest’ultimo è trasmesso alla SECO, settore TCFC, affinché possa confermare l’adempimento del periodo di contribuzione alla cassa di compensazione AVS. C180a Le donne che, in virtù dell’esenzione dall’obbligo di pagare i contributi, hanno fatto valere il loro diritto all’ID, non hanno diritto all’indennità di maternità (interpretazione a contrario dell’art. 29 OIPG). C181 I contributi alle assicurazioni sociali sono dedotti dall’indennità di maternità. I mesi di congedo di maternità sono considerati periodi di contribuzione. C182 Durante le 14 settimane di congedo di maternità le madri non hanno diritto all’ID. Se un’assicurata consegue tuttavia un guadagno intermedio prima della fine del congedo maternità di 14 settimane, essa ha diritto alle indennità compensative o al pagamento della differenza in quanto l’assunzione di un’attività lucrativa annulla il congedo di maternità. C183 In caso di soggiorno ospedaliero prolungato del neonato, la madre può chiedere che l'indennità di maternità sia versata soltanto a partire dal giorno in cui il figlio è accolto a casa. Per il periodo compreso tra il parto e l'inizio del congedo di maternità non può essere fatto valere alcun diritto all’ID; la madre è infatti inidonea al collocamento a causa del divieto di lavoro. C180 modificato gennaio 2016 C180a inserito gennaio 2016 Gennaio 2014 ID SECO-TC Prassi LADI ID /C184-C187 C184 Le persone assicurate che, dopo il congedo di maternità, si riannunciano alla disoccupazione devono dimostrare che erano alla ricerca di un impiego già a partire dalla 15 a settimana dopo il parto. C185 Se ha versato ID per un periodo coperto dall’assicurazione maternità, la cassa deve chiederne la restituzione mediante compensazione presso la cassa di compensazione competente. C186 Per maggiori informazioni sull’indennità di maternità consultare il sito dell’AVS/AI, rubrica «Opuscoli & Moduli». C187 Gli organi esecutivi sono tenuti, in virtù dell’art. 27 cpv. 3 LPGA, a informare le donne incinte o le madri del loro diritto all’indennità di maternità. C184 modificato gennaio 2016 C186 modificato gennaio 2016 Gennaio 2014 ILR SECO-TC Prassi LADI ILR/B37-B38 Giurisprudenza ARV/DTA 2001 n. 18 pag. 160 (Se i documenti necessari per il controllo di un datore di lavoro sono conservati nello stesso luogo in cui si trova la carta straccia e se il figlio del dirigente della Sagl li distrugge assieme a tale carta, il dirigente ha violato in modo grave il suo obbligo di diligenza. Quest’ultimo non può invocare la sua buona fede per chiedere un condono dell'obbligo di restituire la prestazione) Persone che possono influenzare risolutivamente le decisioni del datore di lavoro B37 Non hanno diritto all'ILR le persone che, come soci, compartecipi finanziari o membri di un organo decisionale supremo dell’azienda, determinano o possono influenzare risolutivamente le decisioni del datore di lavoro, nonché i loro coniugi occupati nell’azienda. Questa esclusione dal diritto all’indennità vale per tutte le forme di società e indipendentemente dallo statuto di contribuente AVS della persona interessata. B38 Occorre verificare in ogni singolo caso, in base alla struttura organizzativa dell'azienda, quale potere decisionale spetta effettivamente alla persona interessata. Questa verifica può risultare complicata, poiché l'appartenenza a un organo decisionale supremo non sempre può essere distinta dall'appartenenza a un livello inferiore di direzione unicamente mediante criteri formali. Una procura o altri mandati commerciali conferiti a una persona non permettono di dedurre automaticamente che essa occupa nell'azienda una posizione analoga a quella del datore di lavoro; tali documenti stabiliscono infatti soltanto le responsabilità dell’interessato nei confronti di terzi. Anche se le deleghe di poteri conferiscono normalmente al loro titolare competenze simili a livello interno, esse sole non permettono di concludere, senza riferirsi allo statuto, al contratto e alla situazione effettiva dell'azienda, che la persona interessata influenza risolutivamente le decisioni del datore di lavoro. Questa valutazione caso per caso dei poteri decisionali vale anche per i dirigenti di una SA o Sagl che non sono nel contempo membri del consiglio di amministrazione o soci. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, l’esclusione dovrebbe risultare giustificata dall’ampio ventaglio di diritti e doveri di cui sono investiti. Non si può, ad esempio, automaticamente dedurre – senza tenere conto della situazione effettiva dell'azienda – che un direttore generale responsabile del settore amministrativo e finanziario con diritto di firma individuale che non fa, invece, parte del consiglio d'amministrazione influenzi risolutivamente le decisioni del datore di lavoro. Nelle piccole aziende con un’organizzazione meno strutturata, tuttavia, questa posizione può, in determinate circostanze, consentire di influenzare risolutivamente le decisioni del datore di lavoro, anche se l’interessato non ha ufficialmente il diritto di firma e non è iscritto nel registro di commercio. In questi casi bisogna però essere in grado di dimostrare, se necessario, che l'assicurato può effettivamente influenzare in modo risolutivo le decisioni del datore di lavoro. B38 modificato gennaio 2016 Gennaio 2014 ILR SECO-TC Prassi LADI ILR/B39-B41 Giurisprudenza DTFA C 273/01 del 27.8.2003 (Il figlio del proprietario dell’azienda esercita un’influenza determinante se ha firmato diversi atti vincolanti per il datore di lavoro, ad esempio un preventivo per lavori di costruzione, mandati per garanzie bancarie, il licenziamento di un collaboratore con funzione direttiva, un certificato del datore di lavoro per la cassa di disoccupazione o un contratto d'appalto) DTF 120 V 521 (Per stabilire se un impiegato sia membro di un organo decisionale supremo dell’azienda occorre esaminare, in base alla struttura organizzativa dell'azienda, di quali poteri decisionali disponga. Non è ammissibile negare, in modo generale, il diritto all’indennità a impiegati che esercitano mansioni dirigenziali per il solo fatto che essi abbiano potere di firma e siano iscritti nel registro di commercio) B39 La questione della partecipazione finanziaria e della conseguente esclusione dal diritto all’indennità è esaminata in ogni singolo caso alla luce delle circostanze concrete. Il semplice possesso di azioni di collaboratore, ad esempio, non esclude il diritto alle prestazioni. B40 La cassa verifica quindi se l’assicurato è effettivamente in grado di influenzare risolutivamente le decisioni del datore di lavoro basandosi in particolare sulle indicazioni e sui mezzi di prova seguenti: B41 estratto del registro di commercio; statuti; verbali di fondazione, verbali dell'assemblea generale o delle sedute del comitato di direzione; contratti di lavoro; organigramma dell’azienda; indicazioni dei lavoratori interessati e del datore di lavoro circa i compiti effettivi, le competenze e i poteri decisionali, la partecipazione finanziaria, i mandati commerciali (procure) e il diritto di firma; se si tratta di una società aninima, imposizione fiscale per verificare la partecipazione finanziaria. I membri del consiglio d'amministrazione di una SA (art 716 segg. CO) e i soci di una Sagl (art. 804 segg. CO) non sono sottoposti a tale verifica differenziata della situazione effettiva dell'azienda poiché la legge attribuisce loro direttamente un potere decisionale determinante. La cassa nega loro il diritto all'indennità senza procedere a ulteriori verifiche. Un assicurato è considerato non più facente parte di un organo decisionale supremo a partire dalla data del suo effettivo ritiro e non dalla data della sua cancellazione dal registro di commercio, purché la data effettiva del suo ritiro possa essere dimostrata, ad esempio mediante una decisione dell’assemblea generale, un verbale delle deliberazioni o un altro documento simile. B41 modificato gennaio 2016 Gennaio 2014 ILR SECO-TC Prassi LADI ILR/B42-B44 Esempio Un membro del consiglio d'amministrazione che detiene soltanto il 2 % delle azioni e che ha il diritto di firma collettiva a 2 è escluso dalla cerchia degli aventi diritto all’indennità senza ulteriori verifiche e indipendentemente dalle sue attività e dalla ripartizione interna dei compiti, anche se, ad esempio, la presidente del consiglio d'amministrazione detiene il 95 % delle azioni e dispone del diritto di firma individuale. Giurisprudenza DTF 8C_776/2011 del 14.11.2012; DTF 8C_729/2014 del 18.11.2014 (Come per i membri di un consiglio di amministrazione, anche i soci e i soci dirigenti di una Sagl hanno, per legge, un potere decisionale determinante) B42 In una società in accomandita, i soci illimitatamente responsabili non hanno diritto all’ILR a causa della qualità di dirigente conferita loro dall’art. 599 CO. Gli accomandanti hanno invece diritto all’indennità nella misura in cui il loro contratto di società non li abilita a influenzare in modo determinante le decisioni del datore di lavoro. B43 Secondo l'art. 25 LPGA, il diritto di esigere la restituzione si estingue dopo un anno a decorrere dal momento in cui la cassa di disoccupazione ha avuto conoscenza di una riscossione indebita delle prestazioni, ma al più tardi 5 anni dopo il versamento delle stesse. Il termine di prescrizione relativo di un anno inizia di regola a decorrere dal momento in cui si può ragionevolmente presumere che la cassa sia venuta a conoscenza del fatto che giustifica la restituzione. Visto l'effetto di pubblicità del registro di commercio, la cassa, in deroga a questa regola fondamentale, deve sapere sin dall'inizio che un collaboratore è membro del consiglio d'amministrazione di una SA o che occupa una posizione dirigente in una Sagl ed è pertanto escluso dal diritto all'indennità. In tali casi, il termine di prescrizione relativo di un anno inizia a decorrere dal momento in cui le indennità sono state versate indebitamente, poiché la posizione dell'interessato quale membro del consiglio d'amministrazione di una SA o la sua funzione dirigente in una Sagl risulta dal registro di commercio (DTF 122 V 270). Giurisprudenza DTF 124 V 383 (L’amministrazione deve vedersi opporre l’effetto di pubblicità dell’iscrizione nel registro di commercio e la pubblicazione nel Foglio ufficiale svizzero di commercio) Coniugi e persone che vivono in unione domestica registrata occupati nell’azienda B44 Oltre alle persone che occupano una posizione analoga a quella del datore di lavoro, sono esclusi dal diritto all'indennità anche i loro coniugi che lavorano nella stessa azienda. L'esclusione di tali persone avviene senza ulteriori verifiche dell'effettivo potere decisionale, quindi anche se non occupano essi stessi una posizione analoga a quella del datore di lavoro. Hanno invece diritto all’indennità in caso di divorzio, separazione giudiziale o misura protettrice dell’unione coniugale decisa dal giudice. Una separazione di fatto non è invece sufficiente. B41 modificato gennaio 2016 Gennaio 2014 ILR SECO-TC Prassi LADI ILR/B45-B46 Dalla cerchia degli aventi diritto sono esclusi soltanto i coniugi e non gli altri membri della famiglia quali i figli, i fratelli, ecc. Finché l’unione domestica registrata non viene annullata o sciolta dal giudice, l’assicurato che lavora nell’azienda del partner non ha diritto all’ILR (analogamente ai coniugi). Lavoratori a cottimo B45 I lavoratori a cottimo salariati hanno diritto all’ILR se sono soggetti all’obbligo di versare contributi all’assicurazione contro la disoccupazione. La perdita di lavoro dei lavoratori a cottimo che hanno diritto all’indennità deve essere determinabile e il loro tempo di lavoro deve essere sufficientemente controllabile (B30 segg.) La perdita di lavoro è dimostrata e sufficientemente controllabile se la cassa può determinarla in base ai contratti e ai conteggi allestiti dal datore di lavoro. Se la perdita di lavoro non può essere determinata, la cassa rifiuta l’indennità. B46 I lavoratori a cottimo indipendenti non hanno diritto all’ILR. Gennaio 2014 IPI SECO-TC Prassi LADI IPI/B31-B33 Giurisprudenza DTF 8C_469/2011 del 29.12.2011 (In base all’art. 110 OADI, lo svolgimento dei controlli presso i datori di lavoro e la verifica per sondaggio dei pagamenti dell’IPI competono esclusivamente alla SECO/TCRD) B31 Se, nell’ambito di un controllo presso il datore di lavoro, risulta successivamente che la perdita di lavoro non avrebbe dovuto essere computata – non essendo sufficientemente controllabile data l'assenza di un sistema di controllo adeguato da parte dell'azienda –, la SECO/TCRD esige il rimborso delle indennità indebitamente riscosse. Il datore di lavoro non può appellarsi alla sua buona fede per il fatto che l’indennità gli è stata versata ripetutamente e senza riserve per un lungo periodo e non può sottrarsi alla decisione di restituzione (DTF 8C_469/2011 del 29.12.2011). Secondo la giurisprudenza, il datore di lavoro non può neppure invocare la propria buona fede per chiedere un condono dell’obbligo di restituire le prestazioni. Il servizio cantonale deve respingere qualsiasi domanda in tal senso. Persone che possono influenzare risolutivamente le decisioni del datore di lavoro B32 Non hanno diritto all’IPI le persone che, come soci, compartecipi finanziari o membri di un organo decisionale supremo dell’azienda, determinano o possono influenzare risolutivamente le decisioni del datore di lavoro, nonché i loro coniugi occupati nell’azienda. Questa esclusione dal diritto all’indennità vale per tutte le forme di società e indipendentemente dallo statuto di contribuente AVS della persona interessata. B33 Occorre verificare, in ogni singolo caso, in base alla struttura organizzativa dell’azienda, quale potere decisionale spetta effettivamente alla persona interessata. Questa verifica può risultare complicata, poiché l’appartenenza a un organo decisionale supremo non sempre può essere distinta dall’appartenenza a un livello inferiore di direzione unicamente mediante criteri formali. Una procura o altri mandati commerciali conferiti a una persona non permettono di dedurre automaticamente che essa occupa, nell’azienda, una posizione analoga a quella del datore di lavoro; tali documenti stabiliscono infatti soltanto le responsabilità dell’interessato nei confronti di terzi. Anche se le deleghe di poteri conferiscono normalmente al loro titolare competenze simili a livello interno, esse sole non permettono di concludere, senza riferirsi allo statuto, al contratto e alla situazione effettiva dell’azienda, che la persona interessata influenza risolutivamente le decisioni del datore di lavoro. Questa valutazione caso per caso dei poteri decisionali vale anche per i dirigenti di una SA o Sagl che non sono nel contempo membri del consiglio di amministrazione o soci. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, l’esclusione dovrebbe risultare giustificata dall’ampio ventaglio di diritti e doveri di cui sono investiti. Non si può, ad esempio, automaticamente dedurre – senza tenere conto della situazione effettiva dell’azienda – che un direttore generale responsabile del settore amministrativo e finanziario con diritto di firma individuale che non fa, invece, parte del consiglio d’amministrazione influenzi risolutivamente le decisioni del datore di lavoro. Nelle piccole aziende con un’organizzazione meno strutturata, tuttavia, questa posizione può, in determinate circostanze, consentire di influenzare risolutivamente le decisioni del datore di lavoro, anche se l’interessato non ha ufficialmente il diritto di B33 modificato gennaio 2016 Gennaio 2014 IPI SECO-TC Prassi LADI IPI/B34-B37 firma e non è iscritto nel registro di commercio. In questi casi bisogna però essere in grado di dimostrare, se necessario, che l’assicurato può effettivamente influenzare in modo risolutivo le decisioni del datore di lavoro. B34 La questione della partecipazione finanziaria e della conseguente esclusione dal diritto all’IPI è esaminata in ogni singolo caso alla luce delle circostanze concrete. Il semplice possesso di azioni di collaboratore, ad esempio, non esclude il diritto alle prestazioni. B35 La cassa verifica quindi se l’assicurato è effettivamente in grado di influenzare risolutivamente le decisioni del datore di lavoro basandosi in particolare sulle indicazioni e sui mezzi di prova seguenti: estratto del registro di commercio; statuti; verbali di fondazione, verbali dell’assemblea generale o delle sedute del comitato di direzione; contratti di lavoro; organigramma dell’azienda; indicazioni dei lavoratori interessati e del datore di lavoro circa i compiti effettivi, le competenze e i poteri decisionali, la partecipazione finanziaria, i mandati commerciali (procure) e il diritto di firma; imposizione fiscale per verificare la partecipazione finanziaria in caso di società anonime. Giurisprudenza TFA C 273/01 del 27.8.2003 (Il figlio che nell’azienda paterna [piccola azienda con un’organizzazione meno strutturata] ha firmato diversi documenti commerciali vincolanti per il datore di lavoro come, ad esempio, un preventivo per lavori di costruzione, mandati per garanzie bancarie, il licenziamento di un collaboratore con funzione direttiva, un certificato del datore di lavoro per la cassa di disoccupazione o un contratto d’appalto, esercita un’influenza determinante) B36 I membri del consiglio d’amministrazione di una SA (art 716 segg. CO) e i soci di una Sagl (art. 804 segg. CO) non sono sottoposti a tale verifica differenziata della situazione effettiva dell’azienda poiché la legge attribuisce loro direttamente un potere decisionale determinante. La cassa nega loro il diritto all’indennità senza procedere a ulteriori verifiche. Un assicurato è considerato non più facente parte di un organo decisionale supremo a partire dalla data del suo effettivo ritiro e non dalla data della sua cancellazione dal registro di commercio, purché la data effettiva del suo ritiro possa essere dimostrata mediante una decisione dell’assemblea generale, un verbale delle deliberazioni o un altro documento simile. Giurisprudenza DTF 8C_776/2011 del 14.11.2012; DTF 8C_729/2014 del 18.11.2014 (Come per i membri di un consiglio di amministrazione, anche i soci e i soci dirigenti di una Sagl hanno, per legge, un potere decisionale determinante) B37 In una società in accomandita, i soci illimitatamente responsabili non hanno diritto all’IPI a causa della qualità di dirigente conferita loro dall’art. 599 CO. Gli accomuniB36 modificato gennaio 2016 Gennaio 2014 IPI SECO-TC Prassi LADI IPI/B38-B41 danti hanno invece diritto all’indennità nella misura in cui il loro contratto di società non li abilita a influenzare in modo determinante le decisioni del datore di lavoro. B38 Secondo l’art. 25 LPGA, il diritto di esigere la restituzione si estingue dopo un anno a decorrere dal momento in cui la cassa di disoccupazione ha avuto conoscenza di una riscossione indebita delle prestazioni, ma al più tardi 5 anni dopo il versamento delle stesse. Il termine di prescrizione relativo di un anno inizia di regola a decorrere dal momento in cui si può ragionevolmente presumere che la cassa sia venuta a conoscenza del fatto che giustifica la restituzione. Visto l’effetto di pubblicità del registro di commercio, la cassa, in deroga a questa regola fondamentale, deve tuttavia sapere sin dall’inizio che un collaboratore è membro del consiglio d’amministrazione di una SA o che occupa una posizione dirigente in una Sagl ed è pertanto escluso dal diritto d’indennità. In tali casi, il termine di prescrizione relativo di un anno inizia a decorrere dal momento in cui le indennità sono state versate indebitamente, poiché la posizione dell’interessato quale membro del consiglio d’amministrazione di una SA o la sua funzione dirigente in una Sagl risulta dal registro di commercio (DTF 122 V 270). Giurisprudenza DTF 124 V 383 (L’amministrazione deve vedersi opporre l’effetto di pubblicità dell’iscrizione nel registro di commercio e la pubblicazione nel Foglio ufficiale svizzero di commercio) Coniugi e persone che vivono in unione domestica registrata occupati nell’azienda B39 Oltre alle persone che occupano una posizione analoga a quella del datore di lavoro, sono esclusi dal diritto all’indennità anche i loro coniugi che lavorano nella stessa azienda. L’esclusione di tali persone avviene senza ulteriori verifiche dell’effettivo potere decisionale, quindi anche se non occupano essi stessi una posizione analoga a quella del datore di lavoro. Hanno invece diritto all’IPI in caso di divorzio, separazione giudiziale o misura protettrice dell’unione coniugale decisa dal giudice. Una separazione di fatto non è invece sufficiente. Dalla cerchia degli aventi diritto sono esclusi soltanto i coniugi e non gli altri membri della famiglia quali i figli, i fratelli, ecc. Finché l’unione domestica registrata non viene annullata o sciolta dal giudice, l’assicurato che lavora nell’azienda del partner non ha diritto all’IPI. Lavoratori a cottimo B40 I lavoratori a cottimo salariati hanno diritto all’IPI se sono soggetti all’obbligo di versare contributi all’assicurazione contro la disoccupazione. La perdita di lavoro dei lavoratori a cottimo che hanno diritto all’indennità deve essere determinabile e il loro tempo di lavoro deve essere sufficientemente controllabile (B26 segg.). La perdita di lavoro è dimostrata e sufficientemente controllabile se la cassa può determinarla in base ai contratti e ai conteggi allestiti dal datore di lavoro. Se la perdita di lavoro non può essere determinata, la cassa rifiuta l’indennità. B41 I lavoratori a cottimo indipendenti non hanno diritto all’IPI. Gennaio 2014