Idoneità al collocamento e contratti stagionali Idoneità - Area

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Idoneità al collocamento e contratti stagionali Idoneità - Area
ID
SECO-TC
Prassi LADI ID /B260-B261
Idoneità al collocamento e contratti stagionali
B260 Un assicurato che cerca soltanto degli impieghi stagionali e che limita le sue ricerche di
lavoro a impieghi di durata determinata non è considerato idoneo al collocamento.
Per adempiere il suo obbligo di ridurre il danno, l’assicurato deve estendere le sue
ricerche di lavoro a impieghi di durata indeterminata, anche al di fuori della sua
professione. Né la sua età, né la sua formazione, né la sua ultima attività o la situazione
del mercato regionale del lavoro lo esonerano da tale obbligo.

Giurisprudenza
DLA 2000 n. 29 pag. 150 (Un pianista di pianobar che accetta volutamente soltanto impieghi
stagionali e che limita le sue ricerche di lavoro a impieghi di durata determinata non è
considerato idoneo al collocamento)
DTFA C 28/07 del 25.9.2007 (Gli assicurati che accettano volutamente soltanto un’attività
durante la stagione estiva e la stagione invernale e che chiedono l’ID unicamente per i brevi
periodi tra le 2 stagioni non sono idonei al collocamento)
Idoneità al collocamento e esercizio di un’attività volontaria
art. 15 cpv. 4 LADI
B261 L’assicurato che, autorizzato dal servizio cantonale, esercita volontariamente un’attività
nell’ambito di progetti per disoccupati è considerato idoneo al collocamento. Questa
disposizione permette ai disoccupati di svolgere, durante un periodo determinato,
un’attività socialmente utile e non remunerata senza che la loro idoneità al collocamento
venga negata. Si tratta di autorizzazioni che vengono accordate esclusivamente su
richiesta dell’assicurato e per un periodo massimo di 3 settimane. Esse possono essere
prolungate o rinnovate in casi giustificati.
Solo in questo modo il servizio cantonale può controllare le attività volontarie e
verificarne la legalità. Ciò consente di prevenire gli abusi (ad es. l’esercizio di attività che
normalmente sono retribuite con un salario) e di non pregiudicare l’obiettivo principale,
ovvero una reintegrazione rapida e duratura dell’assicurato sul mercato del lavoro. Sia
nell’ambito dei provvedimenti inerenti al mercato del lavoro che nelle attribuzioni di posti
adeguati, è importante che il consulente URC possa attuare la strategia di
reintegrazione delle persone disoccupate. Le assegnazioni non devono essere
ostacolate da attività volontarie che durano troppo a lungo. 
Per la concessione di tali autorizzazioni devono essere rispettate le seguenti condizioni:
 l’assicurato deve esercitare una tale attività spontaneamente e a titolo gratuito;
 l’attività in questione deve perseguire uno scopo ideale, sociale e di beneficenza o
essere volta alla protezione dell’ambiente. La partecipazione a tali progetti deve
inoltre permettere e favorire l’integrazione sociale dell’assicurato;
 l'attività deve svolgersi in Svizzera;
 l'attività deve essere pianificata e organizzata da un ente specializzato pubblico o
privato (enti assistenziali, istituzioni di beneficenza, ecc.);
 l'attività non deve essere in diretta concorrenza con l’economia privata;
 l’attività non deve generare un utile finanziario per l’organizzatore e 
 la reintegrazione dell’assicurato non deve essere ostacolata.
 B261 modificatio gennaio 2016
Gennaio 2014
ID
SECO-TC
Prassi LADI ID /B261a-B261a
B261a L’assicurato che esercita volontariamente un’attività nell’ambito di servizi a ore e senza
autorizzazione del servizio cantonale è considerato idoneo al collocamento a patto che:
 il servizio a ore non superi il 20 % della disponibilità settimanale sul mercato del
lavoro;
 queste attività soddisfino i criteri citati in B261;
 l’assicurato sia disposto e in grado di interrompere in qualsiasi momento il servizio a
ore per assumere un impiego e
 i doveri di cui all’articolo 17 LADI siano soddisfatti per tutta la durata dell’attività
volontaria. 
 B261a inserito gennaio 2016
Gennaio 2014
ID
SECO-TC
Prassi LADI ID/B313-B315
Ricerche personali di lavoro
Obbligo di cercare lavoro
B313 La persona disoccupata è in particolare tenuta a cercare un’occupazione adeguata, se
necessario anche al di fuori della sua professione. Essa deve poter comprovare questo
suo impegno. È irrilevante se gli sforzi profusi nella ricerca di un impiego vadano a buon
fine o meno.
B314 In linea di massima, ogni disoccupato è tenuto a cercare un impiego già prima di presentare una domanda d’indennità. Egli deve adempiere tale obbligo in particolare durante il
termine di disdetta o nel corso degli ultimi mesi di un rapporto di lavoro a tempo determinato.
Le persone assicurate che, dopo il congedo di maternità, si riannunciano alla disoccupazione devono dimostrare che erano alla ricerca di un impiego già a partire dalla 15a settimana dopo il parto. 

Esempio
Uno studente deve fornire la prova delle ricerche di lavoro effettuate tra la fine degli studi e il
primo annuncio al servizio competente, anche se ha trascorso le vacanze all’estero dopo
aver terminato gli studi.

Giurisprudenza
DTFA C 208/03 del 26.3.2004 (Con i mezzi di comunicazione oggi disponibili [Internet, posta
elettronica] e le agenzie di collocamento, anche in caso di un lungo soggiorno all’estero
l’assicurato è tenuto a cercare lavoro per il periodo successivo al suo ritorno)
DTFA C 210/04 del 10.12.2004 (Dopo una riduzione del tasso di occupazione dal 100 % al
22 %, 2 ricerche di lavoro non sono sufficienti per un insegnante prima della ripresa del lavoro, anche se per tanto tempo il suo orario non era stato chiaramente definito)
DTFA C 239/06 del 30.11.2007 (Anche durante la preparazione per gli esami di avvocatura
bisogna effettuare ricerche di lavoro poiché in caso di insuccesso agli esami è sempre possibile ritirare le candidature)
DTFA C 24/07 del 6.12.2007 (Durante il periodo di campagna elettorale, l’assicurato che si
candida a un incarico politico non è dispensato dall’obbligo di cercare lavoro in modo mirato)
B315 Per quanto concerne le ricerche personali di lavoro non conta soltanto la quantità, ma
anche la qualità.

Esempi
- Il modo in cui si cerca un impiego non è una mera questione personale. L’assicurato che
intende percepire prestazioni dell’assicurazione contro la disoccupazione deve fornire al
servizio competente le informazioni e i documenti necessari per permettere di esaminare
se le sue ricerche di lavoro sono sufficienti e se è idoneo al collocamento (art. 17 cpv. 1 e
cpv. 3 lett. c LADI, art. 28 LPGA).
- Non è sufficiente iscriversi a un’agenzia di collocamento affinché gli sforzi intrapresi siano
considerati sufficienti.
- La nozione di qualità sufficiente implica tra l’altro che la richiesta di salario dell’assicurato
sia adeguata alle condizioni attuali del mercato del lavoro e corrisponda alle sue qualifi-
 B314 modificato gennaio 2016
Gennaio 2014
ID
SECO-TC
Prassi LADI ID/B316-B319
che. L’assicurato che pretende un salario eccessivamente elevato viola l’obbligo di ridurre il danno.
- Le ricerche di lavoro sono considerate insufficienti se l’assicurato, pur facendo del suo
meglio per ottenere un’occupazione, presenta candidature superficiali e approssimative
al punto da non poter essere ritenute serie.
B316 Il servizio competente dispone di un certo margine di apprezzamento per valutare se le
ricerche di lavoro sono sufficienti dal profilo quantitativo e qualitativo. Esso deve tenere
conto di tutte le circostanze del singolo caso. Il numero delle ricerche di lavoro dipende
in particolare dal mercato del lavoro e dalla situazione personale dell'assicurato, quali
l’età, la formazione, la mobilità geografica, le difficoltà linguistiche, ecc.
B317 Fintantoché l’assicurato chiede prestazioni di disoccupazione, egli deve effettuare un
numero sufficiente di ricerche di lavoro. Anche l’assicurato che consegue un guadagno
intermedio con un’attività lucrativa dipendente o indipendente deve pertanto dimostrare
di aver intrapreso sforzi sufficienti nella ricerca di un lavoro. La stessa disposizione viene
applicata agli assicurati che partecipano a un provvedimento inerente al mercato del lavoro, a meno che non ne siano stati esplicitamente esonerati. L’assicurato che attende
una risposta a una domanda d’impiego non è automaticamente esentato dai suoi obblighi, ma deve proseguire le ricerche e accettare il lavoro che gli viene offerto, anche al di
fuori della sua professione.
B318 Se l’assicurato trova, a partire da una certa data, un impiego che porrà fine alla sua disoccupazione, egli non può semplicemente interrompere le proprie ricerche di lavoro,
ma deve cercare nel frattempo un’occupazione di durata limitata.
Ricerche di lavoro durante un’interruzione temporanea della disoccupazione
B318a Se ritira la sua iscrizione dalla disoccupazione, l’assicurato deve essere informato in
particolare che, in caso di riannuncio, dovrà presentare ricerche di lavoro sufficienti
(qualità, quantità, momento della ripresa delle ricerche) per il periodo che precede tale
riannuncio.
Ricerche di lavoro prima di concludere la formazione
B319 Per quanto riguarda le persone che stanno per concludere la propria formazione, l’inizio
dell’obbligo di ridurre il danno (ricerche di lavoro) dipende dalla data di iscrizione alla disoccupazione (primo contatto) presso il Comune o l’URC.
Vanno distinte 3 situazioni:
 se l’iscrizione avviene prima dei risultati degli esami, l’obbligo di cercare lavoro inizia
dalla data dell’iscrizione ;
 se l’iscrizione avviene dopo i risultati degli esami, l’obbligo di cercare lavoro inizia
dalla data in cui si viene a conoscenza di tali risultati ;
 se l’iscrizione viene effettuata al termine dell’obbligo scolastico, l’obbligo di cercare
lavoro inizia prima della fine dell’anno scolastico.
Gennaio 2014
ID
SECO-TC
Prassi LADI ID/B320-B324
Rinuncia alla prova degli sforzi intrapresi per trovare lavoro
B320 Il servizio competente rinuncia alla prova degli sforzi intrapresi per trovare un lavoro nei
seguenti casi:

durante i 2 mesi che precedono il parto, per le donne incinte;

(eliminato: v. B314) 

durante gli ultimi 6 mesi che precedono l’età ordinaria che dà diritto a una rendita
AVS;

se gli sforzi intrapresi non possono più contribuire alla riduzione del danno, ad
esempio se un assicurato trova un’occupazione adeguata per l’inizio del mese successivo;

nel periodo in cui l’assicurato prende giorni esenti dall’obbligo di controllo;

durante un periodo di incapacità lavorativa dovuta a malattia o infortunio;

durante la fase di progettazione per un assicurato che intende intraprendere
un’attività lucrativa indipendente a carattere duraturo;

nel periodo in cui l’assicurato partecipa a un semestre di motivazione. In tal caso è
prioritaria la scelta di una formazione.
Tali assicurati, ad eccezione di coloro che si trovano nella fase di progettazione della
propria attività lucrativa indipendente e di coloro che hanno preso giorni esenti
dall’obbligo di controllo, devono comunque sempre essere disposti ad accettare qualsiasi occupazione adeguata assegnata. 
Obbligo di controllo e di sanzione del servizio competente
art. 17, 30 cpv. 1 lett. c LADI; art. 19a, 26 OADI; art. 27, 40, 43 LPGA
B321 L’assicurato deve poter fornire la prova degli sforzi intrapresi per trovare un lavoro. A tal
fine egli è tenuto a trasmettere al servizio competente, per ogni periodo di controllo, le
indicazioni scritte necessari alla verifica delle sue ricerche di lavoro.

Giurisprudenza
DTFA C 239/06 del 30.11.2007 (Conformemente all’obbligo di ridurre il danno, l’assicurato
va sanzionato anche per la mancanza di ricerche di lavoro prima dell’iscrizione all’ufficio del
lavoro)
B322 Il servizio competente è tenuto a verificare ogni mese gli sforzi intrapresi dall’assicurato
per trovare un lavoro e, se sono insufficienti, sospenderlo dal diritto all’indennità.
B323 Se le ricerche di lavoro dell’assicurato sono insufficienti, il servizio competente deve
pronunciare, per ogni periodo di controllo, una decisione di sospensione del diritto
all’indennità. Infatti esso non può lasciar passare troppo tempo senza agire per pronunciare in seguito una sospensione ancora più severa o addirittura mettere in questione
l’idoneità al collocamento. Se, dopo aver subito una sospensione del diritto all’indennità,
l’assicurato non modifica il proprio comportamento, occorre prolungare in modo appropriato la durata di tale sospensione (si veda a tale proposito il capitolo D, Sanzioni).
B324 Affinché l’URC possa procedere al controllo mensile delle ricerche di lavoro effettuate
dall’assicurato, quest’ultimo deve inoltrare la prova di tali ricerche per ogni periodo di
C320 modificato gennaio 2016
Gennaio 2014
ID
SECO-TC
Prassi LADI ID/B324a-B327
controllo al più tardi il 5o giorno del mese seguente o il primo giorno lavorativo successivo a tale data. Ciò significa che la prova delle ricerche di lavoro deve essere consegnata
all’assicuratore oppure a un ufficio postale svizzero per recapito all’assicuratore al più
tardi l’ultimo giorno del termine.
B324a Tramite il modulo «Prova degli sforzi personali intrapresi per trovare lavoro», l’assicurato
è informato che, se lascia scadere il termine senza una giustificazione valida, le ricerche
di lavoro non potranno essere prese in considerazione. Non viene accordata alcuna proroga, tranne in caso di impedimento oggettivo.
B324b Per quanto riguarda la sospensione del diritto all’indennità a causa dell’inoltro tardivo
delle ricerche di lavoro o di ricerche di lavoro insufficienti, si veda la D33.
Conservazione o scansione nel GED della busta con la quale sono state
inviate per posta le ricerche di lavoro
B325 Le buste devono essere conservate o scansionate nel GED nei seguenti casi:
 la prova delle ricerche di lavoro è stata consegnata a un ufficio postale svizzero dopo il 5o giorno del mese seguente (busta con timbro postale quale mezzo di prova
per le sanzioni);
 la prova delle ricerche di lavoro è stata consegnata per tempo a un ufficio postale
svizzero, ma è arrivata all’URC dopo il 12o giorno del mese seguente (mezzo di
prova del fatto che l’invio è stato effettuato in tempo utile nonostante i tempi di consegna particolarmente lunghi della Posta).
B325a Negli altri casi, ossia quando le ricerche di lavoro sono state consegnate alla Posta svizzera al più tardi il 5° giorno lavorativo del mese seguente e sono giunte all’URC entro il
12o giorno, è sufficiente contrassegnare le prove della ricerca di lavoro con il timbro di
entrata.
Ricerche di lavoro e idoneità al collocamento
art. 17, 15 LADI
B326 L’idoneità al collocamento comprende anche la volontà soggettiva di essere collocato,
che si manifesta tra l’altro nella serietà delle ricerche di lavoro. Ricerche di lavoro continuamente insufficienti possono riflettere un’eventuale inidoneità al collocamento. Non si
può tuttavia dedurre un’inidoneità al collocamento basandosi unicamente su ricerche di
lavoro insufficienti: occorre infatti che vi siano circostanze particolarmente qualificate. È
il caso di un assicurato che ha già subito diverse sanzioni ma che persiste nel non cercare un lavoro. Se invece si constata che l’assicurato intraprende tutti gli sforzi possibili
per ritrovare un’occupazione, non è possibile negargli l’idoneità al collocamento.
B327 L’assicurato che si concentra quasi esclusivamente sull’esercizio di un’attività lucrativa
indipendente (creazione di una cerchia di clienti, acquisizione di ordinazioni) senza il sostegno dell’assicurazione contro la disoccupazione deve essere considerato inidoneo al
collocamento.
Gennaio 2014
ID
SECO-TC

Prassi LADI ID/B327-B327
Esempi
- Per soddisfare l’obbligo legale di ridurre il danno, il disoccupato può senz’altro indirizzare
le proprie ricerche anche verso un’attività indipendente; se contemporaneamente egli trascura tuttavia di cercare un’attività lucrativa dipendente per concentrarsi sull’obiettivo di
un’attività indipendente, ciò costituisce un indizio sufficiente per supporre che non cerca
più un’attività lucrativa dipendente.
- Il fatto di limitare le ricerche di lavoro a un settore professionale ben preciso e a determinate ore della giornata può comportare la negazione dell’idoneità al collocamento.
Gennaio 2014
ID
SECO-TC
Prassi LADI ID /C179-C183
L’obbligo di anticipare le prestazioni previsto dalla legge è applicabile solo se non è chiaro a chi spetta definitivamente l’obbligo di versare le prestazioni. Le disposizioni sul
coordinamento delle indennità giornaliere tra la LADI, la LAMal, la LCA e la LAINF definiscono un obbligo alle prestazioni definitivo e complementare da parte delle varie assicurazioni.
Maternità
C179 Secondo le disposizioni in materia di IPG, le madri che esercitano un'attività lucrativa
hanno diritto, nell’ambito di un congedo di maternità di 14 settimane, a un’indennità di
maternità pari all'80 % del reddito, ma al massimo a CHF 172 al giorno. Le madri fanno
valere il loro diritto presso la cassa di compensazione AVS competente.
Il diritto all’indennità di maternità si estingue il giorno in cui la madre riprende l’attività lucrativa, al più tardi 98 giorni dopo il suo inizio.
C180 Le donne che ricevono l’ID hanno pure diritto all’indennità di maternità secondo la LIPG.
L’importo di tali indennità corrisponde almeno a quello dell’indennità giornaliera dell’AD.
Se l’importo dell’indennità giornaliera dell’AD è superiore a quello dell’indennità secondo
la LIPG, le madri disoccupate ricevono un’indennità che corrisponde almeno
all’indennità giornaliera.
Hanno parimenti diritto all’indennità di maternità le madri che non esercitano un’attività
lucrativa al momento del parto e che non percepiscono l’ID ma che potrebbero averne
diritto in quando hanno acquisito un periodo di contribuzione sufficiente. In questo caso,
il loro ultimo datore di lavoro deve indicare il salario determinante e la durata
dell’occupazione negli ultimi 2 anni precedenti al parto nell’apposito modulo.
Quest’ultimo è trasmesso alla SECO, settore TCFC, affinché possa confermare
l’adempimento del periodo di contribuzione alla cassa di compensazione AVS. 
C180a Le donne che, in virtù dell’esenzione dall’obbligo di pagare i contributi, hanno fatto valere il loro diritto all’ID, non hanno diritto all’indennità di maternità (interpretazione a contrario dell’art. 29 OIPG). 
C181 I contributi alle assicurazioni sociali sono dedotti dall’indennità di maternità. I mesi di
congedo di maternità sono considerati periodi di contribuzione.
C182 Durante le 14 settimane di congedo di maternità le madri non hanno diritto all’ID.
Se un’assicurata consegue tuttavia un guadagno intermedio prima della fine del congedo maternità di 14 settimane, essa ha diritto alle indennità compensative o al pagamento
della differenza in quanto l’assunzione di un’attività lucrativa annulla il congedo di maternità.
C183 In caso di soggiorno ospedaliero prolungato del neonato, la madre può chiedere che
l'indennità di maternità sia versata soltanto a partire dal giorno in cui il figlio è accolto a
casa. Per il periodo compreso tra il parto e l'inizio del congedo di maternità non può essere fatto valere alcun diritto all’ID; la madre è infatti inidonea al collocamento a causa
del divieto di lavoro.
C180 modificato gennaio 2016
C180a inserito gennaio 2016
Gennaio 2014
ID
SECO-TC
Prassi LADI ID /C184-C187
C184 Le persone assicurate che, dopo il congedo di maternità, si riannunciano alla disoccupazione devono dimostrare che erano alla ricerca di un impiego già a partire dalla 15 a settimana dopo il parto. 
C185 Se ha versato ID per un periodo coperto dall’assicurazione maternità, la cassa deve
chiederne la restituzione mediante compensazione presso la cassa di compensazione
competente.
C186 Per maggiori informazioni sull’indennità di maternità consultare il sito dell’AVS/AI, rubrica
«Opuscoli & Moduli». 
C187 Gli organi esecutivi sono tenuti, in virtù dell’art. 27 cpv. 3 LPGA, a informare le donne
incinte o le madri del loro diritto all’indennità di maternità.
C184 modificato gennaio 2016
C186 modificato gennaio 2016
Gennaio 2014
ILR
SECO-TC
Prassi LADI ILR/B37-B38
 Giurisprudenza
ARV/DTA 2001 n. 18 pag. 160 (Se i documenti necessari per il controllo di un datore di
lavoro sono conservati nello stesso luogo in cui si trova la carta straccia e se il figlio del
dirigente della Sagl li distrugge assieme a tale carta, il dirigente ha violato in modo grave il
suo obbligo di diligenza. Quest’ultimo non può invocare la sua buona fede per chiedere un
condono dell'obbligo di restituire la prestazione)
Persone che possono influenzare risolutivamente le decisioni del datore di lavoro
B37
Non hanno diritto all'ILR le persone che, come soci, compartecipi finanziari o membri
di un organo decisionale supremo dell’azienda, determinano o possono influenzare
risolutivamente le decisioni del datore di lavoro, nonché i loro coniugi occupati
nell’azienda.
Questa esclusione dal diritto all’indennità vale per tutte le forme di società e
indipendentemente dallo statuto di contribuente AVS della persona interessata.
B38
Occorre verificare in ogni singolo caso, in base alla struttura organizzativa dell'azienda, quale potere decisionale spetta effettivamente alla persona interessata.
Questa verifica può risultare complicata, poiché l'appartenenza a un organo
decisionale supremo non sempre può essere distinta dall'appartenenza a un livello
inferiore di direzione unicamente mediante criteri formali. Una procura o altri mandati
commerciali conferiti a una persona non permettono di dedurre automaticamente che
essa occupa nell'azienda una posizione analoga a quella del datore di lavoro; tali
documenti stabiliscono infatti soltanto le responsabilità dell’interessato nei confronti di
terzi. Anche se le deleghe di poteri conferiscono normalmente al loro titolare
competenze simili a livello interno, esse sole non permettono di concludere, senza
riferirsi allo statuto, al contratto e alla situazione effettiva dell'azienda, che la persona
interessata influenza risolutivamente le decisioni del datore di lavoro. Questa valutazione caso per caso dei poteri decisionali vale anche per i dirigenti di una SA o Sagl
che non sono nel contempo membri del consiglio di amministrazione o soci. Nella
maggior parte dei casi, tuttavia, l’esclusione dovrebbe risultare giustificata dall’ampio
ventaglio di diritti e doveri di cui sono investiti. 
Non si può, ad esempio, automaticamente dedurre – senza tenere conto della
situazione effettiva dell'azienda – che un direttore generale responsabile del settore
amministrativo e finanziario con diritto di firma individuale che non fa, invece, parte
del consiglio d'amministrazione influenzi risolutivamente le decisioni del datore di
lavoro. Nelle piccole aziende con un’organizzazione meno strutturata, tuttavia, questa
posizione può, in determinate circostanze, consentire di influenzare risolutivamente le
decisioni del datore di lavoro, anche se l’interessato non ha ufficialmente il diritto di
firma e non è iscritto nel registro di commercio. In questi casi bisogna però essere in
grado di dimostrare, se necessario, che l'assicurato può effettivamente influenzare in
modo risolutivo le decisioni del datore di lavoro.
B38 modificato gennaio 2016
Gennaio 2014
ILR
SECO-TC
Prassi LADI ILR/B39-B41
 Giurisprudenza
DTFA C 273/01 del 27.8.2003 (Il figlio del proprietario dell’azienda esercita un’influenza
determinante se ha firmato diversi atti vincolanti per il datore di lavoro, ad esempio un
preventivo per lavori di costruzione, mandati per garanzie bancarie, il licenziamento di un
collaboratore con funzione direttiva, un certificato del datore di lavoro per la cassa di
disoccupazione o un contratto d'appalto)
DTF 120 V 521 (Per stabilire se un impiegato sia membro di un organo decisionale
supremo dell’azienda occorre esaminare, in base alla struttura organizzativa dell'azienda,
di quali poteri decisionali disponga. Non è ammissibile negare, in modo generale, il diritto
all’indennità a impiegati che esercitano mansioni dirigenziali per il solo fatto che essi
abbiano potere di firma e siano iscritti nel registro di commercio)
B39
La questione della partecipazione finanziaria e della conseguente esclusione dal
diritto all’indennità è esaminata in ogni singolo caso alla luce delle circostanze concrete. Il semplice possesso di azioni di collaboratore, ad esempio, non esclude il
diritto alle prestazioni.
B40
La cassa verifica quindi se l’assicurato è effettivamente in grado di influenzare
risolutivamente le decisioni del datore di lavoro basandosi in particolare sulle
indicazioni e sui mezzi di prova seguenti:
B41

estratto del registro di commercio;

statuti;

verbali di fondazione, verbali dell'assemblea generale o delle sedute del comitato
di direzione;

contratti di lavoro;

organigramma dell’azienda;

indicazioni dei lavoratori interessati e del datore di lavoro circa i compiti effettivi,
le competenze e i poteri decisionali, la partecipazione finanziaria, i mandati
commerciali (procure) e il diritto di firma;

se si tratta di una società aninima, imposizione fiscale per verificare la partecipazione finanziaria.
I membri del consiglio d'amministrazione di una SA (art 716 segg. CO) e i soci di una
Sagl (art. 804 segg. CO) non sono sottoposti a tale verifica differenziata della situazione effettiva dell'azienda poiché la legge attribuisce loro direttamente un potere decisionale determinante. La cassa nega loro il diritto all'indennità senza procedere a ulteriori verifiche. 
Un assicurato è considerato non più facente parte di un organo decisionale supremo
a partire dalla data del suo effettivo ritiro e non dalla data della sua cancellazione dal
registro di commercio, purché la data effettiva del suo ritiro possa essere dimostrata,
ad esempio mediante una decisione dell’assemblea generale, un verbale delle
deliberazioni o un altro documento simile.
B41 modificato gennaio 2016
Gennaio 2014
ILR
SECO-TC
Prassi LADI ILR/B42-B44
 Esempio
Un membro del consiglio d'amministrazione che detiene soltanto il 2 % delle azioni e che
ha il diritto di firma collettiva a 2 è escluso dalla cerchia degli aventi diritto all’indennità
senza ulteriori verifiche e indipendentemente dalle sue attività e dalla ripartizione interna
dei compiti, anche se, ad esempio, la presidente del consiglio d'amministrazione detiene il
95 % delle azioni e dispone del diritto di firma individuale.
 Giurisprudenza
DTF 8C_776/2011 del 14.11.2012; DTF 8C_729/2014 del 18.11.2014 (Come per i membri
di un consiglio di amministrazione, anche i soci e i soci dirigenti di una Sagl hanno, per
legge, un potere decisionale determinante) 
B42
In una società in accomandita, i soci illimitatamente responsabili non hanno diritto
all’ILR a causa della qualità di dirigente conferita loro dall’art. 599 CO. Gli
accomandanti hanno invece diritto all’indennità nella misura in cui il loro contratto di
società non li abilita a influenzare in modo determinante le decisioni del datore di
lavoro.
B43
Secondo l'art. 25 LPGA, il diritto di esigere la restituzione si estingue dopo un anno a
decorrere dal momento in cui la cassa di disoccupazione ha avuto conoscenza di una
riscossione indebita delle prestazioni, ma al più tardi 5 anni dopo il versamento delle
stesse. Il termine di prescrizione relativo di un anno inizia di regola a decorrere dal
momento in cui si può ragionevolmente presumere che la cassa sia venuta a
conoscenza del fatto che giustifica la restituzione. Visto l'effetto di pubblicità del
registro di commercio, la cassa, in deroga a questa regola fondamentale, deve
sapere sin dall'inizio che un collaboratore è membro del consiglio d'amministrazione
di una SA o che occupa una posizione dirigente in una Sagl ed è pertanto escluso dal
diritto all'indennità. In tali casi, il termine di prescrizione relativo di un anno inizia a
decorrere dal momento in cui le indennità sono state versate indebitamente, poiché la
posizione dell'interessato quale membro del consiglio d'amministrazione di una SA o
la sua funzione dirigente in una Sagl risulta dal registro di commercio (DTF 122 V
270).
 Giurisprudenza
DTF 124 V 383 (L’amministrazione deve vedersi opporre l’effetto di pubblicità dell’iscrizione nel registro di commercio e la pubblicazione nel Foglio ufficiale svizzero di commercio)
Coniugi e persone che vivono in unione domestica registrata occupati nell’azienda
B44
Oltre alle persone che occupano una posizione analoga a quella del datore di lavoro,
sono esclusi dal diritto all'indennità anche i loro coniugi che lavorano nella stessa
azienda. L'esclusione di tali persone avviene senza ulteriori verifiche dell'effettivo
potere decisionale, quindi anche se non occupano essi stessi una posizione analoga
a quella del datore di lavoro. Hanno invece diritto all’indennità in caso di divorzio,
separazione giudiziale o misura protettrice dell’unione coniugale decisa dal giudice.
Una separazione di fatto non è invece sufficiente.
B41 modificato gennaio 2016
Gennaio 2014
ILR
SECO-TC
Prassi LADI ILR/B45-B46
Dalla cerchia degli aventi diritto sono esclusi soltanto i coniugi e non gli altri membri
della famiglia quali i figli, i fratelli, ecc.
Finché l’unione domestica registrata non viene annullata o sciolta dal giudice, l’assicurato che lavora nell’azienda del partner non ha diritto all’ILR (analogamente ai
coniugi).
Lavoratori a cottimo
B45
I lavoratori a cottimo salariati hanno diritto all’ILR se sono soggetti all’obbligo di
versare contributi all’assicurazione contro la disoccupazione.
La perdita di lavoro dei lavoratori a cottimo che hanno diritto all’indennità deve essere
determinabile e il loro tempo di lavoro deve essere sufficientemente controllabile (B30
segg.) La perdita di lavoro è dimostrata e sufficientemente controllabile se la cassa
può determinarla in base ai contratti e ai conteggi allestiti dal datore di lavoro. Se la
perdita di lavoro non può essere determinata, la cassa rifiuta l’indennità.
B46
I lavoratori a cottimo indipendenti non hanno diritto all’ILR.
Gennaio 2014
IPI
SECO-TC
Prassi LADI IPI/B31-B33
 Giurisprudenza
DTF 8C_469/2011 del 29.12.2011 (In base all’art. 110 OADI, lo svolgimento dei controlli
presso i datori di lavoro e la verifica per sondaggio dei pagamenti dell’IPI competono
esclusivamente alla SECO/TCRD)
B31
Se, nell’ambito di un controllo presso il datore di lavoro, risulta successivamente che
la perdita di lavoro non avrebbe dovuto essere computata – non essendo sufficientemente controllabile data l'assenza di un sistema di controllo adeguato da parte
dell'azienda –, la SECO/TCRD esige il rimborso delle indennità indebitamente
riscosse. Il datore di lavoro non può appellarsi alla sua buona fede per il fatto che
l’indennità gli è stata versata ripetutamente e senza riserve per un lungo periodo e
non può sottrarsi alla decisione di restituzione (DTF 8C_469/2011 del 29.12.2011).
Secondo la giurisprudenza, il datore di lavoro non può neppure invocare la propria
buona fede per chiedere un condono dell’obbligo di restituire le prestazioni. Il servizio
cantonale deve respingere qualsiasi domanda in tal senso.
Persone che possono influenzare risolutivamente le decisioni del
datore di lavoro
B32
Non hanno diritto all’IPI le persone che, come soci, compartecipi finanziari o membri
di un organo decisionale supremo dell’azienda, determinano o possono influenzare
risolutivamente le decisioni del datore di lavoro, nonché i loro coniugi occupati
nell’azienda.
Questa esclusione dal diritto all’indennità vale per tutte le forme di società e
indipendentemente dallo statuto di contribuente AVS della persona interessata.
B33
Occorre verificare, in ogni singolo caso, in base alla struttura organizzativa dell’azienda, quale potere decisionale spetta effettivamente alla persona interessata.
Questa verifica può risultare complicata, poiché l’appartenenza a un organo decisionale supremo non sempre può essere distinta dall’appartenenza a un livello inferiore
di direzione unicamente mediante criteri formali. Una procura o altri mandati commerciali conferiti a una persona non permettono di dedurre automaticamente che essa
occupa, nell’azienda, una posizione analoga a quella del datore di lavoro; tali
documenti stabiliscono infatti soltanto le responsabilità dell’interessato nei confronti di
terzi. Anche se le deleghe di poteri conferiscono normalmente al loro titolare
competenze simili a livello interno, esse sole non permettono di concludere, senza
riferirsi allo statuto, al contratto e alla situazione effettiva dell’azienda, che la persona
interessata influenza risolutivamente le decisioni del datore di lavoro. Questa
valutazione caso per caso dei poteri decisionali vale anche per i dirigenti di una SA o
Sagl che non sono nel contempo membri del consiglio di amministrazione o soci.
Nella maggior parte dei casi, tuttavia, l’esclusione dovrebbe risultare giustificata
dall’ampio ventaglio di diritti e doveri di cui sono investiti. 
Non si può, ad esempio, automaticamente dedurre – senza tenere conto della
situazione effettiva dell’azienda – che un direttore generale responsabile del settore
amministrativo e finanziario con diritto di firma individuale che non fa, invece, parte
del consiglio d’amministrazione influenzi risolutivamente le decisioni del datore di
lavoro. Nelle piccole aziende con un’organizzazione meno strutturata, tuttavia, questa
posizione può, in determinate circostanze, consentire di influenzare risolutivamente le
decisioni del datore di lavoro, anche se l’interessato non ha ufficialmente il diritto di
B33 modificato gennaio 2016
Gennaio 2014
IPI
SECO-TC
Prassi LADI IPI/B34-B37
firma e non è iscritto nel registro di commercio. In questi casi bisogna però essere in
grado di dimostrare, se necessario, che l’assicurato può effettivamente influenzare in
modo risolutivo le decisioni del datore di lavoro.
B34
La questione della partecipazione finanziaria e della conseguente esclusione dal
diritto all’IPI è esaminata in ogni singolo caso alla luce delle circostanze concrete. Il
semplice possesso di azioni di collaboratore, ad esempio, non esclude il diritto alle
prestazioni.
B35
La cassa verifica quindi se l’assicurato è effettivamente in grado di influenzare
risolutivamente le decisioni del datore di lavoro basandosi in particolare sulle
indicazioni e sui mezzi di prova seguenti:
 estratto del registro di commercio;
 statuti;
 verbali di fondazione, verbali dell’assemblea generale o delle sedute del comitato
di direzione;
 contratti di lavoro;
 organigramma dell’azienda;
 indicazioni dei lavoratori interessati e del datore di lavoro circa i compiti effettivi, le
competenze e i poteri decisionali, la partecipazione finanziaria, i mandati commerciali (procure) e il diritto di firma;
 imposizione fiscale per verificare la partecipazione finanziaria in caso di società
anonime.
 Giurisprudenza
TFA C 273/01 del 27.8.2003 (Il figlio che nell’azienda paterna [piccola azienda con
un’organizzazione meno strutturata] ha firmato diversi documenti commerciali vincolanti
per il datore di lavoro come, ad esempio, un preventivo per lavori di costruzione, mandati
per garanzie bancarie, il licenziamento di un collaboratore con funzione direttiva, un
certificato del datore di lavoro per la cassa di disoccupazione o un contratto d’appalto,
esercita un’influenza determinante)
B36
I membri del consiglio d’amministrazione di una SA (art 716 segg. CO) e i soci di una
Sagl (art. 804 segg. CO) non sono sottoposti a tale verifica differenziata della
situazione effettiva dell’azienda poiché la legge attribuisce loro direttamente un potere
decisionale determinante. La cassa nega loro il diritto all’indennità senza procedere a
ulteriori verifiche. 
Un assicurato è considerato non più facente parte di un organo decisionale supremo
a partire dalla data del suo effettivo ritiro e non dalla data della sua cancellazione dal
registro di commercio, purché la data effettiva del suo ritiro possa essere dimostrata
mediante una decisione dell’assemblea generale, un verbale delle deliberazioni o un
altro documento simile.
 Giurisprudenza
DTF 8C_776/2011 del 14.11.2012; DTF 8C_729/2014 del 18.11.2014 (Come per i
membri di un consiglio di amministrazione, anche i soci e i soci dirigenti di una Sagl
hanno, per legge, un potere decisionale determinante) 
B37
In una società in accomandita, i soci illimitatamente responsabili non hanno diritto
all’IPI a causa della qualità di dirigente conferita loro dall’art. 599 CO. Gli accomuniB36 modificato gennaio 2016
Gennaio 2014
IPI
SECO-TC
Prassi LADI IPI/B38-B41
danti hanno invece diritto all’indennità nella misura in cui il loro contratto di società
non li abilita a influenzare in modo determinante le decisioni del datore di lavoro.
B38
Secondo l’art. 25 LPGA, il diritto di esigere la restituzione si estingue dopo un anno a
decorrere dal momento in cui la cassa di disoccupazione ha avuto conoscenza di una
riscossione indebita delle prestazioni, ma al più tardi 5 anni dopo il versamento delle
stesse. Il termine di prescrizione relativo di un anno inizia di regola a decorrere dal
momento in cui si può ragionevolmente presumere che la cassa sia venuta a
conoscenza del fatto che giustifica la restituzione. Visto l’effetto di pubblicità del
registro di commercio, la cassa, in deroga a questa regola fondamentale, deve
tuttavia sapere sin dall’inizio che un collaboratore è membro del consiglio
d’amministrazione di una SA o che occupa una posizione dirigente in una Sagl ed è
pertanto escluso dal diritto d’indennità. In tali casi, il termine di prescrizione relativo di
un anno inizia a decorrere dal momento in cui le indennità sono state versate
indebitamente, poiché la posizione dell’interessato quale membro del consiglio
d’amministrazione di una SA o la sua funzione dirigente in una Sagl risulta dal
registro di commercio (DTF 122 V 270).
 Giurisprudenza
DTF 124 V 383 (L’amministrazione deve vedersi opporre l’effetto di pubblicità
dell’iscrizione nel registro di commercio e la pubblicazione nel Foglio ufficiale svizzero di
commercio)
Coniugi e persone che vivono in unione domestica registrata occupati nell’azienda
B39
Oltre alle persone che occupano una posizione analoga a quella del datore di lavoro,
sono esclusi dal diritto all’indennità anche i loro coniugi che lavorano nella stessa
azienda. L’esclusione di tali persone avviene senza ulteriori verifiche dell’effettivo
potere decisionale, quindi anche se non occupano essi stessi una posizione analoga
a quella del datore di lavoro. Hanno invece diritto all’IPI in caso di divorzio,
separazione giudiziale o misura protettrice dell’unione coniugale decisa dal giudice.
Una separazione di fatto non è invece sufficiente.
Dalla cerchia degli aventi diritto sono esclusi soltanto i coniugi e non gli altri membri
della famiglia quali i figli, i fratelli, ecc.
Finché l’unione domestica registrata non viene annullata o sciolta dal giudice,
l’assicurato che lavora nell’azienda del partner non ha diritto all’IPI.
Lavoratori a cottimo
B40
I lavoratori a cottimo salariati hanno diritto all’IPI se sono soggetti all’obbligo di
versare contributi all’assicurazione contro la disoccupazione.
La perdita di lavoro dei lavoratori a cottimo che hanno diritto all’indennità deve essere
determinabile e il loro tempo di lavoro deve essere sufficientemente controllabile (B26
segg.). La perdita di lavoro è dimostrata e sufficientemente controllabile se la cassa
può determinarla in base ai contratti e ai conteggi allestiti dal datore di lavoro. Se la
perdita di lavoro non può essere determinata, la cassa rifiuta l’indennità.
B41
I lavoratori a cottimo indipendenti non hanno diritto all’IPI.
Gennaio 2014