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L’operazione compiuta all’Angelo da Paolo Bernante Dimagrire senza incisioni chirurgiche A Mestre il primo intervento in Italia Dura un’ora, è quasi indolore, e non lascia cicatrici Paolo Bernante MESTRE. All’ospedale dell’Angelo è stato effettuato il primo intervento chirurgico in Italia che aiuta a dimagrire i pazienti in sovrappeso con una tecnica “soft” che non lascia cicatrici. L’operazione è stata eseguita dallo specialista Paolo Bernante - presso l'unità operativa di Chirurgia generale a prevalente indirizzo oncologico diretta da Roberto Merenda - in collaborazione con il gastroenterologo Paolo Pallini, il chirurgo Umberto Montin e gli anestesisti Massimo Tedesco Elena Serafini. Bernante, esperto in chirurgia bariatrica (per la riduzione di peso) ha applicato la tecnica Pose (Primary Obesity Surgery Endolumenal - chirurgia endoluminale per obesità primaria) utilizzando il dispositivo inventato da una società californiana che consente di operare senza incisioni. La Usgi Medical di San Clemente (California) ha scelto l’ospedale di Mestre, dopo aver visitato numerosi grossi centri italiani, perché “è una struttura all'avanguardia che ha dimostrato da anni la capacità di offrire servizi basati sulle tecnologie più recenti e con i livelli più alti di cura”. Al primo intervento, ne è già seguito un altro. I pazienti operati sono veneziani, tra i 40 e i 50 anni e grazie alla modalità chirurgica sono tornati alle loro normali attività dopo 2-3 giorni, senza alcuna complicazione. "Questa procedura offre molti vantaggi sulle tradizionali tecniche operatorie attraverso l'addome – spiega il chirurgo Paolo Bernante - Dato che non impiega incisioni provoca molto meno dolore, richiede periodi più brevi di ricovero ospedaliero, ha minor rischio di infezione e non lascia alcuna cicatrice visibile. I miei primi pazienti sono tornati al lavoro dopo pochi giorni, senza fasciature o qualsiasi altro segno di operazione chirurgica". La tecnica consiste nell’introduzione di un tubicino flessibile nell’addome attraverso la gola. Lungo il tubicino vengono introdotte le fibre ottiche, che permettono di vedere l’interno del corpo su uno schermo esterno, e i microstrumenti chirurgici con cui il chirurgo effettuerà una sorta di “plissettatura”, ripiegherà cioè parecchie volte le pareti dello stomaco per ridurne il volume e l’elasticità. L’intervento dura un’ora. "I fenomeni del sovrappeso e dell’obesità – spiega il dottor Bernante – sono ormai un problema di portata globale, con le gravi patologie collegate. Moltissime persone cercano di combattere il perenne senso di fame attraverso diete ed esercizio fisico. Qualcuno ci riesce, ma i più falliscono. Invece questa nuova procedura quasi indolore, attraverso la riduzione dello stomaco aiuta in modo definitivo i pazienti a sentirsi sazi prima ed a dominare il desiderio di mangiare. I trattamenti chirurgici dell'obesità sono molto aumentati negli ultimi anni. Tuttavia, la gran parte delle persone obese o sovrappeso rifiuta le procedure chirurgiche tradizionali a causa dei rischi di complicazioni. Questa tecnica che non richiede incisioni e costituisce in casi selezionati una possibile alternativa”. Attualmente l’intervento è a totale carico del paziente, in attesa che la Regione Veneto decida se e come inserirlo nell’elenco dei Lea,i livelli essenziali di assistenza. 11.03.2011