L`AZiONe - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto

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L`AZiONe - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
2
e
L’AZiON
Primo Piano
Domenica 21 gennaio 2007
STO MALE. COSA
N
el cuore della
notte il bambino si sveglia
urlando. Scotta. Che fare? Sabato pomeriggio,
la nonna avverte una fitta all’addome. Poi passa. Che fare? Mercoledì
pomeriggio: uno strano
capogiro. Non è fame,
né stanchezza. Il medico riceve al mattino.
Che fare?
Chi non è mai incap-
«C
osa dovremmo
dire noi, medici
di famiglia, che vediamo in
media 40-50 pazienti ogni
giorno? Il ticket servirebbe per frenare gli accessi
impropri ai nostri studi!».
Salvatore Cauchi – segretario regionale dello Snami, il più potente sindacato dei medici di base nell’Ulss 7 – ribatte così alle
accuse, rivolte alla categoria che rappresenta, di essere una delle cause dell’affollamento delle sale
d’attesa dei Pronto Soccorso. Se lavorassero diversamente – dicono i sindacalisti della Cisl, ma anche qualche medico ospedaliero – le liste d’attesa e
le code al Pronto Soccorso
sarebbero molto più contenute. «Partiamo dai dati
– replica Cauchi –. Ogni
giorno io vedo una cinquantina di pazienti. Per
30 risolvo il problema da
solo in ambulatorio: dove
andrebbero questi se non
ci fosse il mio filtro? Per gli
altri 20 chiedo accertamenti, ma non potrei fare
diversamente dal momento che io ho solo le mie mani e il fonendo».
Se vi metteste insieme, dicono i sindacati, potreste dare vita a dei poliambulatori che forniscono
assistenza continuata e anche specialistica. Perché non lo
fate?
«Si sta lavorando in
questo senso. Vi è la medicina in associazione che
prevede che un paziente
possa, ad esempio, andare
nel pomeriggio nello studio di un medico associato con il proprio medico di
base se questi riceve solo
il mattino (e viceversa).
Poi ci sono esperienze di
medicina di gruppo, cioè
di medici che hanno lo stu-
e
L’AZ iON
Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
(Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg.
Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730)
Direttore responsabile
GIAMPIERO MORET
Subito
al Pronto
Soccorso
o più tardi
dal medico
di famiglia?
“Con le mani e il fonendo
facciamo anche troppo!”
dio nella stessa struttura e
si avvalgono di un’infermiera e una segretaria che
prende gli appuntamenti:
la struttura deve essere aperta almeno sette ore al
giorno e il paziente può rivolgersi a un medico diverso dal proprio se questi
non è presente. Infine c’è
l’Utap (Unità territoriale di
assistenza primaria), una
soluzione ancora più avanzata rispetto alla medicina di gruppo perché nella struttura sono presenti
anche specialisti, il pediatra, il servizio di continuità
assistenziale e vengono eseguiti anche prelievi, esami diagnostici come le
ecografie, e piccoli interventi. Nel Veneto l’unica
sperimentazione in atto è
a Zugliano (Vi): l’Utap, da
quel che so, funziona, ma
gli accessi al Pronto Soccorso non sono diminuiti
di tanto».
Questo dimostra che
non c’è modo di dre-
A
Cappella Maggiore il medico c’è
sempre.
Sette ore e mezza al
giorno, dal lunedì al venerdì, mattina e pomeriggio, se stai male puoi recarti allo studio Med10 di
via Brescacin 2, a fianco
al municipio, e trovare un
dottore.
Dieci medici che hanno lo studio nei comuni di
Cappella Maggiore, Colle
Umberto, Cordignano e
Sarmede ricevono, minimo sette ore settimanali,
ABBONAMENTI 2007:
Annuale (50 numeri) 40
Semestrale 22 - Sostenitore 80
Per l’estero chiedere in amministrazione.
nare gli accessi impropri?
«Temo che il numero di
codici bianchi sia fisiologico. Nella nostra Ulss i
medici di base vedono 6
mila persone ogni giorno.
I cento pazienti che quotidianamente si rivolgono
impropriamente al PS non
Via J. Stella, 8 - Fax 0438 555437
TIPSE - Tel. 0438 53638 - 31029 VITTORIO V.
"L'Azione fruisce dei contributi statali diretti
di cui alla legge 7 agosto 1990, .250".
sono neanche il 2% del totale. Stando ai numeri,
quelli che ci “scappano”
sono pochi. D’altro canto
noi abbiamo dato la nostra
disponibilità per aiutare i
medici del PS. Due anni fa
è stato aperto in ospedale
un ambulatorio per codici
bianchi in cui prestano ser-
A CONEGLIANO: Aperto al sabato
un ambulatorio pediatrico
U
no dei giorni critici per il Pronto Soccorso
è il sabato: gli ambulatori dei medici e dei
pediatri di famiglia sono chiusi e allora si corre in
ospedale. Per alleviare il carico sul Pronto Soccorso da due anni è attivo, nell’Ulss 7, un ambulatorio pediatrico. Il ser vizio è garantito dai pediatri del territorio e viene svolto in alcuni locali
dell’ospedale De Gironcoli. Le visite vengono eseguiti dalle 8 alle 13 e dalle 15 alle 19.
L’ambulatorio è nato dalla necessità di fornire
una “risposta” all’incremento delle richieste di inter vento medico “in tempo reale”, per esigenze
che non rientrano nei limiti dell’emergenza-urgenza, ma che sono percepite come non rinviabili dalle famiglie.
“Il numero
di codici
bianchi
è fisiologico”
vizio, dalle 8 alle 18, medici di base».
Secondo lei, quindi,
il problema dell’intasamento del Pronto
Soccorso è senza soluzione?
«Potenziando l’ambulatorio dei codici bianchi, acquistando l’auto medica,
aumentando il personale
del Pronto Soccorso, si allevierebbe il problema, ma
non lo si risolverebbe radicalmente. C’è in giro una domanda di salute eccessiva, tutti vogliono fare
visite ed esami. Il lunedì
mattina io ho la coda di chi
chiede esami dopo aver visto il programma televisivo Elisir. Il nostro maggior
impegno è convincere le
persone della inutilità di
tanti accertamenti».
Una fetta significativa degli accessi al PS
è costituita da immigrati. Vengono anche
nei vostri studi?
«Qui andrebbe fatto un
CAPPELLA M./ PROVE DI NUOVA SANITÀ
Dieci medici tutti assieme oggi,
prelievi e specialisti domani
anche presso questa sede
condivisa.
Svantaggi? Sono meno
presenti nel proprio comune, nel proprio studio.
Vantaggi? Il medico c’è
sempre. E soprattutto: se
ti serve una ricetta ur-
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pagare cioè per interventi al Pronto Soccorso non strettamente urgenti, alzata a 25 euro;
ma si inseriscono anche
la bella novità dell’ambulatorio pediatrico al
sabato mattina e la grande potenzialità degli Utap, i centri di medici
associati che dovrebbero in futuro garantire
anche il ser vizio 24 ore
su 24.
gno quotidiano, gli
operatori
del
Pronto Soccorso,
disposti a visitare
tutti, ma spesso alle prese con discussioni per far
rispettare le priorità di inter vento.
In questo quadro si inserisce la
vicenda dei ticket
sui cosiddetti “codici bianchi”, da
SALVATORE CAUCHI, SEGRETARIO SNAMI
“I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente
nell’ambito della nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo in
base a quanto predisposto dal D. Lgs n.
196 del 2003.”
Redazione e amministrazione
Tel. 0438 940249
pato in una situazione
simile? E che ha fatto?
Il più delle volte, se non
si gode di un parente/amico medico, si corre al Pronto Soccorso,
dove magari l’allarme,
per fortuna, rientra.
Risultato: folla al
Pronto Soccorso, polemiche, rimpallo di accuse. I medici di famiglia che sottolineano il
loro già gravoso impe-
Chiuso in redazione
il 17.1.2007 alle ore 18.30
gente o tuo figlio ha un problema improvviso, qualcuno trovi. Un altro medico,
magari. Che però ha accesso, nel rispetto della privacy, alla storia della tua salute, che l’unico computer
centrale custodisce.
L’esperienza è partita da
un anno, «e il bilancio è positivo sia per noi che per i
pazienti» dice la dottoressa Maria Grazia Bianchini,
di Colle Umberto, coordinatrice.
Al Med10 l’Ulss 7 guarda con attenzione non per
quel che fa adesso, ma per
quel che potrà fare in futuro. In quanto embrione di
Utap – sigla di Unità territoriale di assistenza sanitaria –, il nuovo volto della
sanità: centri che garantiscono una prima risposta
sanitaria tutti i giorni, (quasi) tutte le ore. Un aiuto per
i pazienti e un tentativo di
sgravare il Pronto Soccorso. Il Med10 non è un’Utap. Ma a questo modello
potrebbe avvicinarsi.
«Tra qualche mese – dice ad esempio il dottor Gianantonio Orzes di San
Martino – qui al Med10 avremo anche un nostro
servizio di infermeria. E
sarebbe utile poter aggregare qui vari specialisti:
serio discorso di educazione e di cultura. Mi capita spesso di rispondere
no a una richiesta di indagine diagnostica, perché
non necessaria, e poi vedermi ritornare il paziente
con gli esami effettuati
passando per il Pronto
Soccorso. Ormai tra gli immigrati si è diffusa la voce
che passando per il Pronto Soccorso si hanno visite ed esami gratuiti, salvo
il ticket di 25 euro nel caso dei codici bianchi. Per
cui vanno direttamente lì».
I vostri critici dicono
che siete “distolti” da
tante altre attività integrative: dai massaggi alla naturopatia, dall’agopuntura
all’assistenza dentistica...
«Noi siamo dei liberi
professionisti convenzionati con il Servizio sanitario nazionale. Le attività
extra non sono vietate, una volta rispettati gli obblighi di servizio previsti
dal contratto. Per quel che
mi riguarda, ma lo stesso
vale anche per molti altri
colleghi, passo in studio
molte più ore rispetto a
quelle previste dal contratto».
Federico Citron
cardiologo, ortopedico,
dermatologo e soprattutto
ecografista». Per evitare
cioè la trafila medico-ospedale-specialista-medico. Orzes sogna, poi subito frena: «tutte queste idee
sono ancora campate per
aria».
«Lo studio – aggiunge il
dottor Carlo Favero, di
Cordignano, socio Med10
– potrebbe svolgere alcuni prelievi di sangue in collaborazione con il laboratorio dell’ospedale».
«Oppure – dice Bianchini – sperimentare medicina di iniziativa. Richiamando cioè per esami specifici tutti i nostri pazienti
con determinati fattori di
rischio». Come fa il Distretto sanitario quando
scrive alle donne per raccomandare il pap-test. «Un
obbiettivo – continua – è
anche gestire presso la nostra sede le cronicità. Cioè
e
L’AZiON
Primo Piano
FACCIO?
IL DOTTOR ALVISE COLOMBO GIUSTIFICA
L’ANSIA DI CHI CORRE AL PRONTO SOCCORSO
Chi soffre va capito
«L
a persona che sta
male, che avverte un disturbo, può non essere in grado di valutare
l’urgenza del suo malessere, e quindi spesso pensa
subito al Pronto Soccorso,
perché lì si sa di trovare sicuramente e subito chi sa
cosa fare. È un senso di
vuoto che spinge a cercare
aiuto».
Alvise Colombo, medico vittoriese, ha lavorato
per 18 anni al Pronto Soccorso di Oderzo come aiuto primario: forte del suo
bagaglio di esperienza capisce e rispetta lo stato d’animo del paziente che corre al Pronto Soccorso.
«Proprio per questo ho
sempre visitato chiunque
si sia presentato al Pronto
Soccorso, senza dare giudizi a priori anche se sembravano e poi si rivelavano
questioni banali».
Spesso a correre sono i genitori con i
bambini piccoli.
«È un discorso a parte:
il bambino non sa spiegare
qual è il suo problema, e
piange, magari anche di-
Il Pronto Soccorso dell’ospedale di Oderzo
speratamente, disorientando i genitori. In più, oggigiorno la famiglia ha spesso un solo figlio, al massimo due, quindi il genitore
non matura col primo l’esperienza che gli torna utile con i figli successivi. Nell’urgenza pediatrica un
buon 90% dei casi sono banali, ma va bene così, perché rimane quel 10% di casi nei quali è invece bene
intervenire con prontezza
e competenza».
Nell’occhio del ciclone sono i cosiddetti
“codici bianchi” (vedasi tabella a fianco
con i codici colore),
ossia coloro che van-
La sede dello studio Med10 a Cappella Maggiore in via don Brescacin
poter svolgere noi, per alcune patologie, gli esami
di controllo periodici, con
risposta quasi immediata».
Sintesi delle idee dei
tre? Bianchini: «Sono tutti
progetti su cui stiamo lavorando assieme all’Ulss.
Ma richiedono lunga attività preparatoria».
Che però ha già chiari
due limiti.
Primo: difficile che si arrivi a una grande estensione dell’orario. Perché i dieci medici hanno già il loro
orario a tempo pieno. E
perché «per la guardia
medica o per altri medici
supplenti – dice Bianchini – deve decidere l’Ulss.
Noi dieci medici non abbiamo le forze».
Secondo: se aumenteranno i servizi offerti, e i
dottori presenti, la sede
di via Brescacin, in cui già
ora i dieci non stanno larghi, non basterà più. Non
sarà facile trovarne un’altra.
Tommaso Bisagno
no al Pronto Soccorso per problemi risolvibili anche dal medico o altrove, comunque senza urgenza.
«In certi casi i “codici
bianchi” sono pazienti che
cercano subito sollievo, e
non trovando il medico corrono al Pronto Soccorso,
oppure gli ansiosi che
deformano il disturbo banale e corrono per la loro
ipersensibilità. Il problema
non è tanto assisterli al
Pronto Soccorso (i medici
sono lì apposta per visitare
chi viene), ma quando ostacolano le vere urgenze.
Il paziente può avere le sue
buone ragioni, mentre latita la tolleranza nell’attesa.
In particolare gli extracomunitari, non so perché,
tendono a pretendere di essere seguiti secondo l’ordine d’arrivo, come in banca o al supermercato.
Invece una patologia deve avere la priorità secondo l’urgenza: è scritto dappertutto, ma si stenta a capirlo».
Come risolvere questo problema?
«Oggi gli infermieri sono qualificati per dare una
valutazione primaria. L’importante è però garantire
anche la presenza fissa di
un infermiere in un luogo
d’attesa confortevole anche dal punto di vista psicologico, nel quale il paziente non abbia l’impressione di essere stato abbandonato.
Talora infatti chi attende si arrabbia, alza la voce
o appesantisce i termini,
poi una volta entrato in ambulatorio passa tutto: ma bi-
sogna fare lo sforzo di capirlo».
C’è la polemica sui
ticket per i codici
bianchi.
«Secondo me sono giustificati. Talvolta il paziente arriva in PS perché dice
di non aver trovato il medico, o per saltare la coda,
che poi fa comunque al
Pronto Soccorso. Delle volte corrisponde al vero, altre
no. Altri pazienti che invece devono fare degli esami
prescritti senza carattere di
urgenza dal medico di famiglia tagliano furbescamente la lista d’attesa esasperando i sintomi o dicendo di avvertire dolore
(che poi l’esame dimostra
non essere reali) e così si
presentano anticipatamente al Pronto Soccorso. Il
ticket dovrebbe calmierare questo aspetto. Semmai
incassarli è un problema,
anche se non ci compete».
I medici eccedono nel
prescrivere esami?
«No. Hanno il loro senso di responsabilità. E nel
dubbio rispettano l’obbligo
di sfruttare i mezzi diagnostici a disposizione».
Ma nei nostri Pronto
Soccorso c’è davvero
la ressa di cui qualcuno parla?
«A Oderzo abbiamo vissuto un aumento esponenziale dell’utenza negli ultimi 15 anni, ma la spiegazione sta nell’aver dovuto
contemporaneamente accogliere l’accorpamento
col Pronto Soccorso di
Motta e l’esplosione del fenomeno dell’immigrazione, senza aumento di personale. Il disagio dunque
non era il lavoro per noi,
che siamo lì apposta, ma le
condizioni che non garantivano di farlo senza affanno, a rischio dei pazienti veramente urgenti.
Abbiamo vissuto periodi
di difficili rapporti con i
vertici politici. Ma da qualche tempo si avverte una
maggiore sensibilizzazione».
Alessandro Toffoli
NOVITÀ: 10
euro a ricetta
L
a Finanziaria ha introdotto un ticket
di 10 euro sulle ricette per
le analisi e le visite specialistiche. In ogni ricetta
si possono prescrivere al
massimo otto prestazioni,
quindi per un normale esame del sangue (ad esempio), in cui i valori da
analizzare sono 10 o 11,
oltre ai ticket per ciascun
valore, si dovranno pagare 10+10 = 20 euro per le
ricette.
Per discutere di questo
provvedimento, ma anche
al fine di superare i problemi di integrazione delle nuove norme nazionali
con le previgenti regionali, il ministro della salute ha incontrato giovedì
18 gli assessori regionali.
Domenica 21 gennaio 2007
3
IL SISTEMA TRIAGE
Il colore indica
gravità e urgenza
I
l sistema dei “codici”
del Pronto Soccorso è
detto triage, dal termine
francese che significa
“smistamento”: è un sistema nato per selezionare i
soggetti coinvolti in infortuni, siano essi gravi o leggeri, secondo classi di urgenza / emergenza crescenti, in base alla gravità
delle lesioni riportate o del
loro quadro clinico.
Al Pronto Soccorso
questo sistema consente ai
medici di intervenire sui
pazienti non in base all’ordine di arrivo, ma alla gravità delle condizioni.
Nella normale amministrazione, il grado di urgenza di ogni paziente è
rappresentato da un codice
colore assegnato all’arrivo,
dopo una prima valutazione attuata da un infermiere specializzato preposto a
questo compito.
Il sistema diventa particolarmente necessario nei
casi di emergenza, tipo calamità naturali o grandi disastri.
Il sistema triage si fonda
sull’uso di codici colore per
rendere universalmente identificabile l’urgenza del
trattamento. I codici colore
sono, in ordine di gravità:
bianco, verde, giallo e ros-
so, più il nero, e in certe nazioni, il blu.
Codice Bianco (nessuna urgenza): il paziente
non necessita di pronto
soccorso e può rivolgersi
al proprio medico.
Codice Verde (urgenza minore): il paziente ha
lesioni che non interessano
le funzioni vitali ma che
vanno curate, e che richiedono una risposta sollecita.
Codice Giallo (urgenza): c’è una compromissione parziale delle funzioni circolatorie o respiratorie, ma non c’è un immediato pericolo di vita. Esiste il rischio di un peggioramento delle condizioni.
Codice Rosso (emergenza): almeno una delle
funzioni vitali (coscienza,
respirazione, battito cardiaco, stato di shock) è
compromessa: c’è pericolo
di vita. Necessita intervento immediato.
Codice Nero (paziente
deceduto).
In alcuni paesi (per esempio gli Stati Uniti) esiste anche il codice blu di emergenza assoluta, che
prevede l’invio di persone
che sanno utilizzare dei defribrillatori in assenza del
medico.
I codici triage ai Pronto Soccorso
di Conegliano e Vittorio Veneto
Codice assegnato
2004
n° pazienti
%
Rosso
372 0,5
Verde
33.692
42
Giallo
9.892 12,3
Bianco
30.092 37,5
Non eseguito
6.082 7,6
Giunto cadavere
76 0,1
totale
80.206 100
n° pazienti
2005
%
437 0,5
34.932 43
9.728 12
31.367 38,4
4.847
6
65 0,1
81.376 100
Fonte: Bilancio Sociale 2004-2005 UIss 7
TRA TICKET IN AUMENTO
E RISCOSSIONE CREDITI
S
i è parlato tanto dei ticket sui codici bianchi (ovvero sulle prestazioni fornite dal Pronto Soccorso che potevano però essere risolte anche dal medico di
famiglia perché non gravi) che la Finanziaria 2007 ha portato da 18,95 a 25 euro, ma in Veneto si paga anche per
i codici verdi. Vige infatti dal 1997 una legge regionale
che fissa per tali prestazioni la corresponsione di un
ticket fisso di 18,95 euro.
Con queste premesse, anche il mito del grave ammanco di denaro di ticket inevasi verrebbe a cadere. L’unico dato in nostro possesso risale al primo semestre del
2004, relativamente alle prestazioni offerte al Pronto
Soccorso dell’ospedale di Conegliano. È stato sollecitato il pagamento di 976 ticket, per un ammontare di poco più di 27 mila euro, e sono stati riscossi 4.475 euro.
976 ticket su più di 20 mila prestazioni offerte (sommando i 17.293 codici bianchi e i 24.255 codici verdi, e
dividendo il totale per 2, trattandosi solo del primo semestre), significa meno del 5%, quindi una percentuale
non drammatica.
E nell’Ulss 7 cade anche un altro mito: che a non pagare il ticket al Pronto Soccorso siano soprattutto gli extracomunitari. Effettivamente, sempre il nostro dato dice che i 976 ticket sollecitati si riferivano per il 54% a stranieri, e per il 46% a italiani.
4
e
L’AZiON
Domenica 21 gennaio 2007
SEGUE DALLA PRIMA
ANCHE QUEST’ANNO SMENTITI I PROFETI DI SVENTURA
CHE TEMEVANO UNA DISAFFEZIONE STRISCIANTE
Il presepe vince sempre
D
opo aver descritto un Peppone deridente
con i fedeli che andavano
a messa, Giovanni Guareschi racconta che la notte
di Natale don Camillo, incuriosito dalla luce che veniva dall’officina del sindaco, andò a ficcare il naso
(com’era suo solito...) e
sorprese il sindaco comunista mentre ritoccava con
il pennello la statua in gesso del Gesù Bambino. Il
racconto finisce così: “Fra
mille anni la gente correrà
a mille chilometri all’ora su
macchine a razzo superatomico e per fare cosa? Per
arrivare in fondo all’anno
e rimanere a bocca aperta
davanti allo stesso bambinello di gesso che, una di
queste sere, il compagno
Peppone ha ripitturato con
il pennellino”.
Il “miracolo”
del Bambinello si
è ripetuto
anche
quest’anno. Alcuni segnali avevano fatto temere una disaffezione per
questa festa: l’assenza dei
presepi dagli scaffali di importanti catene commerciali come Ikea e Rinascente, l’esclusione di canti in cui si nomina esplicitamente il nome di Gesù
dal repertorio eseguito dagli scolari in occasione delle recite natalizie a Bolzano o, qui da noi, a Scomigo.
I fatti hanno dimostrato
che i timori erano infondati. Le chiese si sono riempite come sempre, sia la
notte che il giorno di Natale. Nelle parrocchie dove
si propone il concorso dei
presepi c’è stata l’usuale risposta. La rappresentazione della Natività di Collalto ha attirato talmente tanta gente che molti hanno
dovuto rinunciare ad assistervi. I presepi artistici sono stati presi d’assalto: possiamo testimoniare che
mentre visitavamo il presepe della Consolata, la sera del 5 gennaio, è arrivato un pullman di visitatori
dal Bellunese; che il pomeriggio del 6 gennaio a
causa della gran folla era
ben difficile vedere nel suo
insieme il lavoro realizzato
dai frati di Conegliano e
che per
accedere
ai presepi
di Crevada e Parè
c’era da fare la fila
per circa
dieci minuti; che
domenica 14 gennaio, verso sera, a Bibano sono arrivate un’ottantina di persone dal Padovano per ammirare la nuova edizione
del presepe (per inciso, va
riconosciuta l’alta qualità
dei lavori realizzati, la scelta di ambientazioni curate
ma non soffocanti, l’abbandono di un’eccessiva
meccanizzazione).
Insomma, anche in fondo al 2006 “siamo rimasti a
Molte polemiche
pre-natalizie
si sono rivelate
strumentali
L
e settimane di transizione tra il 2006 e
il 2007 sono state davvero
tumultuose nel panorama
della politica internazionale. Proviamo a riassumere. In primo luogo la
guerra in Somalia: le truppe etiopiche hanno rotto
gli indugi e sono intervenute a sostegno del debolissimo governo provvisorio contro le Corti islamiche che negli scorsi mesi
si erano impadronite di
Mogadiscio e di altri centri nevralgici. Più che un
intervento a sostegno del
governo riconosciuto dall’Onu, è parsa un’operazione di pesante ingerenza da parte del potente vicino (potente per modo di
dire: parliamo sempre di
paesi tra i più poveri della
Terra...). Che non si sia
trattato di un’operazione
trasparente è confermato
dai raid americani che
hanno colpito alcuni insediamenti delle Corti islamiche sospettati di ospitare miliziani di Al Quaida. Ormai tra azioni di polizia e operazioni militari
sembra non ci sia alcuna
distinzione per gli strateghi americani.
Negli stessi giorni riprendeva ad imperversare un altro conflitto africano: in Darfur nuovi attacchi governativi cercavano di mettere in ginocchio la resistenza locale,
in vista del possibile – ma
ancora tutt’altro che reale
– dispiegamento di una
forza di interposizione Onu.
In Palestina la disgregazione politica dell’autorità nazionale palestinese
ha avuto ulteriori clamorose manifestazioni, con
aperti scontri tra Hamas e
Fatah e l’evidente incapacità degli attuali dirigenti
bocca aperta davanti al
Bambinello di gesso”. Anche in fondo al 2006 ci siamo ritrovati in molti a provare nuovamente stupore
davanti ai piccoli, semplici,
segni del presepe. Segni di
cui il nostro cuore, già preparato a comprendere il
mistero dell’amore di Dio,
sente il bisogno.
Ora che la festa del Natale è alle spalle e i profeti
di sventura sono stati
smentiti, dobbiamo riguardare alle tante, troppe, polemiche che ci hanno accompagnato fino alla
soglia della notte del 24 dicembre e cercare di rileggerle per capire quanto in
esse vi era di sentito e
quanto di strumentale.
Come dare torto a padre
Enzo Bianchi quando scrive: “Vediamo alcuni aspetti esteriori del Natale ostentati come stemma,
simbolo, emblema da opporre a quanti sono diversi per cultura o religione”.
Oppure usati come armi
improprie in battaglie politiche: addirittura in un presepe della nostra zona uno
stemma di partito è finito
sopra una capanna al posto
della cometa! Ci si è scan-
dalizzati per l’assenza del
presepe dagli scaffali della
Rinascente ma non si è
proferito verbo sul mostro
consumistico costruito intorno al Natale oppure su
un linguaggio sempre più
volgare che non si è purificato neppure in occasione della memoria della nascita di Gesù.
No, non è con tali polemiche strumentali che si
tiene vivo il senso delle festa cristiana del Natale. È
con azioni positive come il
partecipare alle liturgie, il
condividere con i fratelli
meno fortunati, il fare il
presepe in casa con i propri figli, il leggere loro la
sera una pagina del vangelo. «Gli oltre duemila anni di storia cristiana – ha
detto papa Benedetto lo
scorso 3 gennaio – sono
pieni di esempi di uomini
e donne, di giovani e adulti, di bambini e anziani che
hanno creduto al mistero
del Natale, hanno aperto le
braccia all’Emmanuele divenendo con la loro vita fari di luce e di speranza». È
di questi fari che abbiamo
bisogno. E non di accecanti luci psichedeliche.
Federico Citron
VIOLENZA MONDIALE
Il mondo di fronte
ad un cupo 2007
del paese di gestire una
minima azione di governo. Nuove elezioni sarebbero auspicabili, ma la situazione è tale da rendere
la loro celebrazione un rischio ulteriore e il loro esito un terno al lotto.
In Europa la fine dell’anno ha segnato il ritorno del terrorismo basco.
La coraggiosa ed inedita
politica del governo socialista di “dialogo” politico con il braccio non ar-
mato dell’Eta è stata sconfitta, almeno per il momento. Anche in altri campi le iniziative europee segnano il passo: la missione Onu in Libano, fortemente voluta dagli europei – italiani in testa – si
manifesta meno brillante
del previsto. Complici le
eterne debolezze politiche
libanesi e l’inarrestabile ascesa come potenza regionale dell’Iran, l’iniziativa di peacekeeping non ha
T
ira un’aria nuova in fatto di laicità, come in tanti altri campi, in questa nuova stagione chiamata post modernità. Lo Stato laico è stata una delle acquisizioni più gelosamente custodite dalla modernità,
anche se poi è stata declinata in maniera diversa nei
vari stati d’Europa e dell’America. Ciò che li accomuna tutti è la netta distinzione tra la sfera religiosa e
quella politica. E questa è stata una gran bella cosa perché così si liberò il campo dall’infinita lotta per il predominio sulla società tra il potere politico e quello religioso. Più ancora, si mise fine alle guerre di religione che avevano devastato l’Europa, dopo la rottura dell’unità della cristianità causata dalla riforma protestante.
Ma la cultura moderna soffre anche di allergia acuta per tutto ciò che è religioso, considerato come un
intralcio alla libertà dell’individuo e si esalta dall’idea
di poter costruire una vita felice per tutti senza far riferimento a ciò che supera l’umano. Quindi, insieme
alla distinzione delle due sfere si è insinuata anche la
volontà di restringere, umiliare ed eliminare la religione, in particolare quella cristiana. Nasce così quel
laicismo iroso che, sotto l’etichetta di una assoluta neutralità del potere politico in fatto di religione, non solo
ignora il fatto religioso, ma fa di tutto per contrastarlo.
Ora, venuta meno l’illusione di poter costruire un
mondo perfetto con le sole risorse umane, la cultura
occidentale si trova a terra. Con nome appropriato la
fine dell’illusione si chiama nichilismo, che significa
l’impossibilità di trovare qualcosa di valido per tutti su
cui costruire la vita. C’è chi predica che bisogna adattarsi a questa situazione e cercare di trovare un minimo di accordo per darsi qualche regola, senza imporre niente di impegnativo. Ma c’è anche chi dice che questo non può funzionare e che bisogna rivedere qualcosa
di quello che è stato buttato troppo rapidamente dalla
finestra. La religione, appunto, che nonostante la secolarizzazione è vissuta ancora dalla maggioranza della gente, anzi è in ripresa, sia pure non più in maniera
unitaria come un tempo.
Con questa rivalutazione della religione non si intende cancellare la laicità della sfera pubblica che continua a mantenersi distinta da quella religiosa, bensì
di considerare religione come una risorsa e non più un
intralcio per la costruzione della vita sociale. Una risorsa interiore, racchiusa nel cuore di tanti uomini e
donne credenti, ma che deve anche potersi esprimere
nell’ambito pubblico per far rifluire negli ordinamenti
della vita comune i valori di cui sono portatori. Non la
neutralità escludente, ma la più vera neutralità includente che consiste nel riconoscere il valore sociale del
sentimento religioso. Sono ancora intuizioni che affiorano negli ambienti culturali più seri. Purtroppo in
Italia non c’è un terreno propizio per accogliere queste nuove idee, essendo ancora prevalente un concetto di laicità escludente e rancoroso, che suscita da parte dei cattolici reazioni di uguale tono. Forse anche noi
cattolici dovremmo stemperare la polemica e concentrarci di più su quest’aria nuova. (GpM)
ancora assunto il profilo
che ci si aspettava e non
ha portato l’auspicato rinnovo degli equilibri regionali.
Anche perché l’attenzione mondiale rivolta al
Medio Oriente è stata assorbita dal miserabile
spettacolo dell’impiccagione di Saddam Hussein.
Un’impiccagione come
viatico per il nuovo anno
non è proprio il massimo
che ci si poteva aspettare,
sia pure al termine di un
2006 abbastanza amaro e
dal quale c’era poco di
buono da attendersi. L’esecuzione di Saddam offrirà nuove giustificazioni
al nichilismo islamista. In
Iraq avrà probabilmente
l’effetto di consegnare tra
le braccia dei seguaci di
bin Laden i sunniti fedeli
al vecchio regime. Quanto all’iniziativa italiana all’Onu contro la pena di
morte, il fatto di apparire
originata dall’esecuzione
di un figuro come Saddam
non le dà molte chances
di successo: i ragionamenti sul filo del paradosso che a noi tanto piacciono (Saddam = Caino), temo non siano molto convincenti per i prosaici diplomatici del Palazzo di
Vetro.
In questo quadro piuttosto cupo, non mancano
elementi di novità e di speranza. E forse la cupezza
è solo nei nostri occhi di
europei in (relativo) declino, e non si può certo attribuire ai milioni di indiani e cinesi in pieno
boom, e neanche ai “nuovi” europei dell’est che
non possono permettersi
il lusso del pessimismo.
Per i giovani e i popoli che
si sentono tali il 2007 sarà
un anno straordinario.
Paolo De Stefani
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 21 gennaio 2007
5
CHERNOBYL SI ALLONTANA?
La Bielorussia ha bloccato i viaggi
Vedremo ancora
i “nostri” bimbi?
S
cricchiolano i rapporti tra Bielorussia e Italia tanto
da far interrompere, speriamo solo momentaneamente, l’arrivo dei bambini di Chernobyl nel nostro
paese. I viaggi sono stati
sospesi per Natale, dopo il
no del governo di Minsk
che ha chiesto tempo per
discutere la questione.
I temi sul tappeto sono
molti, dai soggiorni alle adozioni. Particolarmente
delicata è inoltre la distinzione che viene fatta tra i
bambini che vivono con la
famiglia, per i quali le autorità bielorusse sarebbero state disponibili a concedere il visto per partire,
e quanti invece sono ospitati presso istituti, costretti invece a rimanere in patria.
Alle famiglie italiane
che avrebbero dovuto passare le festività insieme ai
piccoli amici bielorussi ha
scritto il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, ribadendo l’impegno
del governo italiano ad attivarsi per dar vita ad una
missione tecnica a Minsk
che potesse portare ad una soluzione positiva della
questione. Qualsiasi tipo
di missione e trattativa sono state però rinviate nonostante “la serie di garanzie che il Ministero aveva presentato per la gestione dei soggiorni in Italia e per il successivo rientro in patria dei bambini”.
Il ministro Ferrero ha
focalizzato l’attenzione
proprio sulla necessità che
non venga fatta alcuna differenza tra i bambini orfani e quelli che vivono con
i genitori. “Sono convinto
– scrive Ferrero – che il
modo migliore per poter
garantire per l’anno prossimo la possibilità a tutti i
bambini di poter venire in
Italia sia quello di non accettare oggi una discriminazione tra bambini stessi. Discriminazioni che sarebbe poi impossibile rimuovere. Mentre diciamo
no alla discriminazione tra
i bambini e quindi registriamo che non sono possibili i viaggi di Natale, non
vogliamo però perdere
tempo e stiamo lavorando
per riaprire immediatamente il confronto con il
governo bielorusso”.
L’Ambasciata bielorussa a Roma ha
da parte sua puntualizzato che “i bambini non possono venire in Italia non perché manca l’autorizzazione bielorussa
bensì quella della
parte italiana”.
Giunti a questo
punto l’assessore regionale alle politiche sociali, Stefano Valdegamberi, ha
scritto al ministro Ferrero
affinché riveda la propria
posizione. “Mi rendo con-
Dopo l’episodio
di Cogoleto
introdotte
discriminazioni
tra orfani e non
to – scrive Valdegamberi –
che l’incresciosa vicenda
di Cogoleto abbia potuto
incrinare, per quanto concerne gli interventi umanitari, i rapporti con le au-
I COMITATI CHERNOBYL
“Viviamo alla giornata
tra speranza e fiducia”
S
fiduciati e demotivati. I Comitati
Chernobyl e le famiglie
che hanno ospitato i bambini provenienti dalla Bielorussia si sentono così.
La speranza è che la situazione si sblocchi e a
tal proposito continua la
fase organizzativa inerente l’accoglienza prevista per la prossima estate ma...
I viaggi dei bambini
in Italia
“La parte burocratica
va avanti – spiega il Comitato Chernobyl di Colle Umberto – poi si vedrà.
Con il governo della Bielorussia è così, oggi è
“no”, domani potrebbe
essere “sì”. Si vive alla
giornata. Basti pensare
che, anche negli anni
scorsi, il visto sui passaporti dei bambini portava la data del giorno precedente la partenza. Addirittura veniva spostata
la partenza stessa di un
giorno o due, perché il visto non c’era”.
Tutto questo ha anche
una ripercussione a livello di numeri. Quest’anno
il gruppo che fa capo al
comitato collumbertese
accoglierà 11 bambini,
contro una media degli
anni precedenti di 27 e i
20 dello scorso anno.
In leggero calo anche
Vittorio Veneto, che pas-
sa da 43 a 34. Qualcuno ha
rinunciato perché ha finito
un lungo ciclo ma la situazione risente anche di
questo clima di sfiducia
generale.
“Speriamo – spiega il
Comitato Chernobyl di
Vittorio Veneto – che si
sblocchi la situazione. Per
un caso singolo non possono chiudere i viaggi a
trentamila bambini. A noi
sta a cuore soprattutto dare loro una possibilità affinché migliori la loro salute, ma se si guarda bene
ci sono anche altri aspetti
da tener conto, quale quello economico. I ragazzi
quando rientrano in Bielorussia portano sempre con
loro qualche cosa”.
Il Comitato della città
sta ora valutando la fattibilità di accogliere in una
struttura della zona dieci
bambini che vivono in istituto, come già sperimentato da San Vendemiano.
“A dire il vero – spiegano
a Vittorio Veneto – dovevano pensarci prima a permettere ai bambini degli istituti di essere accolti solo in strutture pubbliche.
Mandare un ragazzo orfano in famiglia per un mese
e poi riportarlo in istituto
in Bielorussia comporta
per lui vivere un trauma”.
I viaggi umanitari in
Bielorussia
Diventa sempre più
Il ministro Paolo
Ferrero
Stefano
Valdegamberi
torità bielorusse. Apprendo però dall’Ambasciata
della Repubblica di Bielorussia in Italia, che i bambini non possono venire
nel nostro Paese non per
una decisione bielorussa,
ma italiana. Mi risulta incomprensibile l’impedire
una splendida manifestazione di solidarietà, che
non costa nulla a nessuno
di noi, in quanto finanziata direttamente dalle famiglie italiane, di cui 4000
venete”.
Gerda De Nardi
complicato, tanto da rasentare il limite dell’impossibile, consegnare il
frutto delle raccolte di generi alimentari e di prima
necessità in Bielorussia.
«Le regole – spiega Agostino Armellin, che per
molti anni ha fatto l’esperienza con il Comitato
Chernobyl di Colle Umberto – sono sempre più
restrittive e assurde. Ad esempio chiedono che venga consegnato un consistente quantitativo poniamo di pastasciutta con
contenitori tutti dello stesso peso, della stessa tipologia e provenienti da un
unico stabilimento con
tanto di certificato. Questo rende di fatto impossibile la raccolta spontanea. Inoltre, non è più possibile consegnare direttamente come associazione
il materiale agli interessati e quindi non viene data
la garanzia della destinazione effettiva».
Si potrebbe seguire la
strada dei “pacchi famiglia” ma non devono superare un determinato peso e devono contenere all’interno materiali delle varie tipologie secondo una
precisa tabella. Deve infine essere indicato il destinatario con nome, cognome e indirizzo. Questa
soluzione però non è percorribile nel caso in cui il
materiale sia destinato ad
istituti, ospedali od orfanotrofi.
La distribuzione infine
è difficoltosa con il rischio
effettivo che parte dei generi alimentari marciscano nei magazzini della dogana prima di essere distribuiti. (GDN)
SAN VENDEMIANO
“Non ci arrendiamo:
riunione domenica 4”
I
l Comitato Chernobyl di San Vendemiano – Help for children attende 52 bambini
della Bielorussia per i
prossimi mesi di luglio
e agosto. Non è ancora
certa la loro partenza,
ma già la macchina organizzativa si è messa in
moto sia per quanto riguarda la parte burocratica sia per quel che
concerne la raccolta di
fondi. Da alcuni anni infatti, 10 bambini svantaggiati o con particolari problemi, alcuni dei
quali vivono in istituto,
vengono accolti dal Comitato tutti insieme
presso una struttura che
per il 2007 è il villaggio
turistico Getur di Lignano.
Proprio a favore di tale iniziativa il gruppo ha
organizzato per domenica 4 febbraio, alle
12.30 nel complesso fieristico di Godega di
Sant’Urbano, una festa
con pranzo a base di
churrasco, contorni,
dolce, vino e acqua. La
giornata viene organizzata con il patrocinio del
comune di Godega e in
collaborazione con il
gruppo Alpini di Godega e Bibano (per informazioni e prenotazioni
rivolgersi entro il 28
gennaio allo 0438460008).
Sono attualmente 18 i
comuni ai quali appartengono le famiglie ospitanti del Comitato
sanvendemianese. Come altre realtà, anche in
questo caso si sta assistendo ad un calo di adesioni e alla sempre
maggior complessità
nella gestione dei rapporti con la Bielorussia.
Tuttavia ciò non scoraggia i volontari, che
hanno in programma
per sabato 10 febbraio una raccolta di generi alimentari e materiale di
prima necessità presso i
supermercati Cadoro di
Conegliano, Scottà di
San Vendemiano e Mio
Market di Mareno di
Piave.
“Lo scorso anno –
spiegano a San Vendemiano – abbiamo avuto
notevoli difficoltà a portare a destinazione il materiale raccolto, nonostante attraverso l’associazione Help for children di Brescia fossimo
in 200 volontari e 36
camper. Noi intendiamo
continuare ad avere
rapporti con la Bielorussia perché la sua gente ha effettivo bisogno di
aiuto. Se ciò non sarà
possibile, vedremo di indirizzare quanto raccolto ad altre destinazioni,
come le famiglie della
Moldavia”. (GDN)
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 21 gennaio 2007
7
LA STORIA CON L’AZIONE
ALLA PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA
SOTTOLINEATO IL RUOLO DE L’AZIONE
Voce della gente
U
na platea affollata ed attenta
ha sancito già
dalla vernice il successo
della mostra storica promossa da L’Azione, in corso a Palazzo Sarcinelli.
Molte le autorità alternatesi al microfono con la
regia dell’avvocato Vincenzo Pellegrini, presidente del consiglio di amministrazione de L’Azione: dal Vescovo Giuseppe
al direttore don Gianpiero Moret, dal Sindaco di
Conegliano
Floriano
Zambon al suo assessore
alla cultura Loris Balliana, dalla curatrice della
mostra Elvira Fantin (che
ha collaborato allo scopo
con Enrico Dall’Anese ed
Astarte Servizi Culturali)
al presidente di Banca
Si può rivedere dal
computer di casa
L
Il Vescovo Giuseppe interviene alla inaugurazione
Prealpi Luigi De Martin,
che ha parlato anche a nome di Banca della Marca,
co-sponsor dell’iniziativa.
Dagli inter venti è emersa l’impor tanza del
ruolo del nostro settimanale, attento osser vatore
della realtà diocesana, cui
è stato rivolto l’invito a
“continuare a dar voce alla foresta che cresce,
piuttosto che all’albero
che cade”, cui invece normalmente i media danno
ampio ed esclusivo spazio.
Al termine della vernice, la prima visita alla mostra dei presenti è stata
impreziosita dalla presenza del coro alpino Col
di Lana di Vittorio Veneto, che ha intonato canti
in tema con le varie sezioni della mostra.
VENERDÌ 26 LA PRIMA CONFERENZA
Galletti ripercorre
l’anno dell’invasione
S
GRAZIE A CD-ROM E SITO
i apre venerdì 26 gennaio il ciclo di
conferenze storiche promosse a
margine della mostra “90 anni d’Azione”.
Il primo incontro è in programma alle 18
alla sala conferenze di Palazzo Sarcinelli a
Conegliano. Relatore della conferenza inaugurale, ad ingresso libero, è Giuliano
Galletti, insegnante e storico locale di Conegliano, che relazionerà sul tema “L’anno dell’invasione (1917-1918)”. Il periodo
affrontato va dai primi giorni del novembre 1917, quando le avanguardie nemiche
penetrarono sul territorio diocesano in seguito alla rotta di Caporetto (24 ottobre),
fino al 4 novembre 1918, giorno di decorrenza dell’armistizio a Villa Giusti a Padova. Seguirà visita guidata alla mostra.
Durante l’anno dell’invasione, in realtà,
L’Azione non uscì, anzi, la pubblicazione
del periodico diocesano era stata sospesa
ancor prima dei rovesci dell’esercito italiano. A questo proposito desta interesse,
ad oltre 90 anni di distanza, analizzare la
linea del giornale al tempo della vibrante
disputa fra interventisti e neutralisti. In effetti, la posizione de L’Azione, fino all’entrata in guerra dell’Italia a fianco delle forze dell’Intesa, era improntata ad un forte
pacifismo. Il giornale, infatti, criticava la
corsa generale agli armamenti, dando puntuale ed inorridita notizia delle prime carneficine consumate sul fronte franco-tedesco. È impressionante, invece, il cambiamento di tenore intervenuto dopo il fatidico 24 maggio 1915. La maggior parte
dell’opinione pubblica italiana era schierata per la neutralità, ma l’ondata di nazionalismo che pervase l’Italia, gonfiata dalla
retorica di molti intellettuali (non solo di
destra come D’Annunzio e i futuristi ma
anche democratici come Gaetano Salve-
mini) e supportata da mass
media quali il Corriere della
Sera e il nuovo Giornale d’Italia (diretto dall’allora socialista interventista Benito
Mussolini), convinse anche
l’Azione a sostenere la causa
patriottica. Rimase lo stesso, però, l’atteggiamento verso la grande industria, in particolare la fiorente Fiat di Torino. Il 20 novembre 1915 (anno III, n°47) uscì l’articolo intitolato “Quelli che si ingrassano per
la guerra”, non privo di addentellati con
l’attualità: Deve essere oggetto di studio serio la notizia che la “Fiat” - la notissima fabbrica torinese di automobili e autocarri nella prossima assemblea straordinaria degli azionisti proporrà l’aumento del capitale sociale da 17 a 25 milioni e mezzo, senza emettere nuove azioni, ma aumentando
le vecchie da 100 a 150 lire cadauna. Così
si può solo da questo stabilire che i guadagni dell’ultima gestione assommano a 8 milioni e mezzo con un capitale di 17 milioni,
cioè hanno guadagnato metà del capitale.
E poi vi sono tutti i guadagni nascosti... Per
tutti questi capitalisti la guerra è una vera
cuccagna.
Un pannello relativo al periodo della prima guerra mondiale
a mostra “90 anni
d’Azione” si distingue per pregio anche per le
possibilità tecnologiche
sposate dai curatori. Oltre
alla guida audio, predisposta per illustrare i contenuti di ciascuna sezione della
mostra al visitatore che ne
faccia richiesta all’ingresso,
l’operazione culturale organizzata da L’Azione e Astarte Servizi Culturali ha compreso anche un Cd-rom e
un sito internet. Il Cd-rom,
realizzato da dellantoniadesign.it, posto in vendita alla
mostra di Palazzo Sarcinelli e presso la sede de L’Azione al costo di 5 euro, espone l’intero contenuto della
mostra, dalle piantine illustrative di ciascuno dei cinque livelli, ai pannelli con la
descrizione in formato pdf.
C’è, inoltre, la possibilità di
stampare i documenti.
A disposizione di ogni
navigatore (non solo gli abbonati al settimanale diocesano), inoltre, è stato creato un apposito sito internet
a cura di Puntohit. L’indi-
rizzo per effettuare una visita virtuale della mostra è
www.lazione.it. In rete è
possibile visionare un’ampia sintesi del contenuto della ricca esposizione, fino ai
fotoritratti degli undici direttori avvicendatisi alla guida del giornale dal 1914: Annibale Giordani, Lodovico
Concini, Silvio Celotto, Giuseppe Faé, Agostino Sandro, Mosé Da Broi, Giuseppe De Biasi, Giovanni
Dan, Giuseppe Casagrande,
Paolo Martorel e il nostro
Gianpiero Moret.
Una pagina del sito Internet della mostra
8
Il 20 gennaio ricorrono i trent’anni dalla morte
dell’onorevole pievigino, sempre presente grazie
all’attualità delle sue illuminate intuizioni di allora
Fabbri è vivo
L
a tentazione sarebbe di dialogare ancora con
Fabbri vivo. Non si tratta
di tentazione retorica, né
di una esigenza paradossale, giacché molte situazioni in atto, che egli contribuì a creare o che egli
soltanto subì, sono ancora
presenti fra noi.
Esse sono dunque e
sempre parte integrante
della sua storia, che interseca e continua quella che
noi viviamo.
Ci arrendiamo soltanto
al fatto che apriremmo
con lui un dialogo
e un processo nei
quali egli non può
più porsi come
protagonista diretto. Ciò che egli
fu e fece ci è dunque
sottratto,
fuorché dalla memoria.
Egli infatti aveva risolto, prima
per la sua terra
natale, e poi per
l’intera Provincia,
l’esigenza di consolidare attorno
ad ogni scelta po-
Francesco Fabbri
UNA SERIE DI APPUNTAMENTI
S
ono diverse le manifestazioni promosse dalla Fondazione Fabbri a ricordo del senatore pievigino scomparso
30 anni fa. Si comincia il 20 gennaio con
il convegno “Francesco Fabbri - L’impegno morale e politico per il bene comune” alle 15.30 all’auditorium Battistella
Moccia di Pieve di Soligo; intervengono:
l’onorevole Dino De Poli, i professori Ferruccio Bresolin e Francesco Favotto, il
presidente del Consorzio Bim Piave Narciso Vardanega e Luciano Giomi autore
del volume “Dodici viaggi con Fabbri”. Al
termine del convegno viene scoperta una lapide commemorativa nella biblioteca comunale. Segue, alle 18.30, una messa di suffragio nel Duomo di Pieve.
Per il 25 aprile è prevista la pubblicazione del libro “Diario di prigionia” redatto tra il 9 settembre 1943 e l’11 set-
ASSEGNI
FAMILIARI:
Entro il 31
S
cade il 31 gennaio il
termine per presentare le domande per gli assegni familiari, concessi ai
nuclei familiari con tre o
più figli minori con reddito
non superiore, per il 2006,
a 21.671,69 euro. L’assegno
ammonta a 120,39 euro per
13 mensilità. La domanda
va presentata al Comune di
residenza.
tembre 1945 dall’allora sottotenente Francesco Fabbri durante l’internamento nei
lager nazisti.
Nell’ambito delle celebrazioni per il
trentennale della scomparsa è stato deciso di commissionare una biografia completa del parlamentare pievigino corredata da una serie di testimonianze di amici
e persone che a vario titolo lo hanno conosciuto.
Infine, nella prossima primavera è prevista la presentazione dei primi risultati
di una ricerca storica, promossa dalla Fondazione, in collaborazione con la Facoltà
di scienze politiche dell’Università di Padova, coordinata dal professor Filiberto
Agostini, avente lo scopo di scrivere la
storia recente nei Comuni di Pieve di Soligo, Farra di Soligo, Sernaglia della Battaglia, Follina e Refrontolo.
ASSOCIAZIONI
VOLONTARIATO:
Contributi
S
cade il 31 gennaio il
bando regionale per
il finanziamento di progetti delle associazioni di volontariato su temi dell’immigrazione, nuove povertà, giovani e volontariato. L’attività dovrà svolgersi prevalentemente in territorio veneto. Informazioni sul sito internet www.comitatodigestione.org.
CONTRIBUTI
AFFITTO
AGEVOLATO
L
a Regione ha indetto un bando per
erogare contributi al pagamento dell’affitto della
casa di residenza (relativamente al 2005) per famiglie con reddito inferiore a 13 mila euro.
informazioni rivolgersi all’uf ficio ser vizi sociali del Comune di residenza.
AAA Regione cerca casa
S
e vi cresce un palazzo di almeno 700 metri quadrati, a Roma,
zona Palazzo Chigi - Montecitorio,
che abbia però almeno una sala riunioni da 50 posti e garage (e ti credo...), e ve ne volete disfare, fatevi avanti: scade infatti a fine mese il bando della Regione Veneto, che vuole
acquistarsi una sede romana.
Sfrattati dall’attuale (grande la
metà, in piazza Borghese, in affitto),
i governanti veneti hanno bisogno di
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 21 gennaio 2007
un’altra. Questa volta di
proprietà,
per evitare
seccature. Quanto costerà? Da vedere. Si dice che in centro storico a Roma (dove il mercato tira alla grande,
e quindi sconti sono impensabili) si
vada dai 10 ai 15 mila euro al metro
quadro, che moltiplicati per 700 metri va dai 7 ai 15 milioni di euro, dai 15
ai 30 miliardi di vecchie lire.
Aerei, treni veloci, email non bastano. Bisogna avere un avamposto in
terra del nemico. Aspettando il federalismo.
litica della Dc un sicuro retroterra di adesioni sociali, economiche e istituzionali, anche se la crisi di identità della società degli
ultimi anni lo sconcertava
e lo disarmava, giacché intuiva la diversità dell’itinerario e dei protagonisti
che essa suscitava.
Questo retroterra era
stato da lui saldato attraverso una trama fitta e capillare di presenze senza
dare mai ad esse alcuna
pretesa carismatica.
Quel suo scansare di
proposito le grandi illuminazioni, le folgorazioni accattivanti, non era per negarle in se stesse o all’impresa altrui, ma per precostituire una verifica ed
un consenso di base all’azione politica, che fosse utilizzabile in senso oggettivo, sapendo fino in fondo
valore e limiti del suo ruolo, dal quale non ebbe mai
la vanità di uscire per un
solo momento, neppure
da ministro della Repubblica.
Prevaleva in lui, per
quanto è dato di capire,
memore certo delle personali sofferenze, la ricerca di soluzioni mediative
e pacifiche su ogni scalpitante e alla fine improduttivo senso del trauma, anche se egli, alla fine, in-
LA VITA DI FABBRI
F
rancesco Fabbri nacque a Solighetto nel 1921,
studiò al collegio Balbi-Valier e fu insegnante elementare. Si laureò in scienze agrarie. La sua giovinezza è segnata anche dall’impegno nell’Azione cattolica.
L’8 settembre del ’43 lo sorprese a Salonicco (Grecia) dove venne fatto prigioniero dai nazisti e deportato nei lager di Polonia e Germania. L’internamento
durò 19 mesi e lasciò su di lui profondi segni di sofferenza. Terminata la guerra fu subito in prima linea nell’impegno civile: consigliere comunale a Pieve fin dal
1946, sindaco dal ’53 al ’60. Nel 1957 diede vita al Consorzio Bim Piave, di cui sarà presidente fino alla prematura scomparsa. Fu presidente del Consorzio della
Cantine sociali e della Federazione provinciale cooperative. Fondò la Cantina sociale Colli del Soligo. Anche la Provincia lo ebbe amministratore: fu vicepresidente, dal ’60 al ’64, di Bruno Marton.
Iscrittosi alla Dc già nel 1945, ne fu dirigente locale e provinciale, e successivamente regionale e nazionale. Era amico ed estimatore di Amintore Fanfani.
Nel 1963 venne eletto alla Camera dei Deputati e
rieletto con grande numero di preferenze nel 1968 e
nel 1972. Nel ’76 è senatore per il collegio di Vittorio
Veneto-Montebelluna. Ripetutamente fu relatore generale al bilancio dello Stato, nel ’68 venne eletto vicepresidente della Commissione bilancio, nel ’72 venne
chiamato a far parte del governo Andreotti come sottosegretario al Tesoro (incarico riconfermato in altri
quattro governi). Nel giugno del ’76 il presidente del
Consiglio Giulio Andreotti lo scelse come ministro della Marina mercantile. Dopo pochi mesi, il 20 gennaio
’77, alle 3.30, dopo breve malattia, Fabbri morì. Aveva
solo 56 anni.
tuiva che nessuno vi si può
sottrarre.
Per questo la sua multiforme presenza non aveva mai un senso aggressivo, giacché faceva parte
integrante del suo realismo aver rispetto delle potenzialità contenute in ogni cosa, in ogni situazione e in ogni persona.
Vi era perciò pur sempre in lui un senso misurato della realtà nel presagio, spesso fin troppo
veritiero, che scelte apparentemente divaricate, alla fine si ricongiungesse-
ro. Ma di ciò, negli ultimi
tempi, non era, forse, più
così sicuro.
Aveva dunque della lotta politica un senso sempre essenziale, per poterla riconoscere con segno
sincero, quando occorreva affrontarla.
Francesco Fabbri: ritorna la tentazione di chiamarlo in causa per le fatiche che dobbiamo continuare. Resta la forza della
sua ispirazione.
On. Dino De Poli
presidente di
Fondazione Cassamarca
INCONTRO A CENEDA
prire alcune eccellenze
delle suddette aziende, come il “Prosecco Doc Extra
Dry millesimato 2005” di
Cenetae e per Pieve di
Campoli il “Chianti Classico Docg Riserva 2003” più
il “Vin Santo del Chianti”
Doc (il vino liturgico della
Cattedrale di Santa Maria
del Fiore in Firenze).
Le due aziende non
spremono la terra, né moltiplicano i pani e i pesci, cosicché un ettaro di vigna o
a ulivo danno quello che
l’andamento stagionale ha
permesso, e nulla di più!
Cenetae ad esempio fa non
più di 30 mila bottiglie di
vino l’anno, «di cui – spiega il direttore Raffaelo Tolot – 17 mila di Prosecco
doc Conegliano-Valdobbiadene». (MS)
Coalizione tra Idsc
di Vittorio e Firenze
N
on concorrenza
(magari sottobanco!), ma la più ampia cooperazione e collaborazione. Questa in breve la filosofia dei due Istituti diocesani per il sostentamento del clero di Firenze e
Vittorio Veneto, incontratisi venerdì 12 nella sede
di Ceneda. Istituti che hanno dei punti di forza e d’immagine nelle rispettive aziende agricole. Le aziende “Pieve di Campoli” per
Firenze e “Cenetae” per
Vittorio Veneto, hanno sottolineato i rispettivi presidenti, Roberto Matteuzzi
e Fabio Sforza, fanno utili
come si confà ad imprese
che sono sul mercato, ma
sono tuttavia anche lo
specchio della missione
della Chiesa. In altre parole, i due presidenti hanno ribadito che «siamo una realtà che, seguendo
leggi economiche attuali,
non dimentica che essa fa
parte ed è espressione di
una proprietà il cui scopo
non è quello di rendere
redditizi i propri beni per
poter vivere riccamente,
ma quello di produrre utili da destinare a sostegno
di opere di carità e persone nel bisogno».
All’incontro vittoriese
c’erano, oltre a quelli locali, anche alcuni corrispondenti della stampa nazionale, compresa l’Ansa,
che hanno così potuto sco-
Matteuzzi, Sforza e don Adriano Sant
e
L’AZiON
Economia
Domenica 21 gennaio 2007
9
T F R: DOVE LO METTO?
LA LEGGE IN VIGORE DAL 1º GENNAIO
Sei mesi per decidere.
Vige il silenzio-assenso
D
elle difficoltà del sistema pensionistico italiano e della necessità di una riforma si sente parlare da tempo. Ora, però, di questi temi si interessano – paradossalmente – più i giovani che gli anziani. Chi
ha cominciato a lavorare dopo il 1996,
infatti, o chi a quella data aveva pochi anni di servizio riceverà una pensione pubblica molto inferiore all’ultimo stipendio. Addirittura chi è stato assunto nel
2005 non arriverà, dopo 35 anni di lavoro, a metà del suo ultimo stipendio.
La riforma del sistema pensionistico
attuata negli anni Novanta ha quindi previsto la possibilità di aderire a forme
pensionistiche complementari per affiancare alla (modesta) pensione obbligatoria una pensione aggiuntiva.
Chi è interessato
La riforma della previdenza complementare riguarda i lavoratori dipendenti
del settore privato e i lavoratori autonomi. Sono esclusi
da queste novità i pubblici dipendenti, per i quali vigono le
preesistenti norme.
Le forme pensionistiche
complementari
Sono forme di previdenza finalizzate a garantire una
pensione integrativa, autorizzate e sottoposte alla vigilanza di una autorità pubblica, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione (la
cosiddetta Covip). Questa vigilanza garantisce, secondo
gli esperti, sulla sicurezza del
fondo.
Le forme pensionistiche
complementari sono i fondi
pensione negoziali (i cosiddetti fondi “chiusi”), i fondi
pensione aperti, le assicurazioni sulla vita con finalità previdenziali, i fondi pensione istituiti prima del 1992.
Le forme pensionistiche
complementari si distinguono in collettive e individuali.
Sono forme collettive i fondi
istituiti con un contratto collettivo di lavoro anche aziendale (costituiti in base ad appartenenza a comparti, categorie, o territori), quelli isti-
Pagina a cura di
Alessandro Toffoli
Per parte sua lo Stato favorisce tale
scelta, prevedendo vantaggi fiscali difficilmente ottenibili con altre forme di investimento, per chi decide questa strada.
Per integrare questo aspetto, il decreto legislativo 252 del dicembre 2005
ha previsto che i lavoratori dipendenti
potessero scegliere di destinare alle forme pensionistiche complementari il proprio Tfr. La Finanziaria 2007 poi ha anticipato di un anno (quindi al 1º gennaio
2007) l’entrata in vigore di tale decreto.
Siamo quindi nei sei mesi che serviranno ai lavoratori per decidere, oltre i
quali varrà il principio del silenzio-assenso, ossia se non deciderà il lavoratore entro il 30 giugno 2007, poi ci penserà il suo datore di lavoro.
tuiti dalle regioni o dalle casse professionali privatizzate,
quelli che ricevono adesioni
collettive, e quelli preesistenti. A queste possono aderire i lavoratori dipendenti, i lavoratori assunti secondo i contratti introdotti dalla
Legge Biagi, lavoratori autonomi, liberi professionisti,
soci lavoratori di cooperative
e soggetti che svolgono lavori di cura o altre prestazioni non retribuite derivanti da
responsabilità familiari e non
sono titolari di pensione diretta.
Sono forme individuali invece le cosiddette assicurazioni sulla vita, cui può aderire chiunque.
Possono anche iscriversi
ad entrambe le forme i cosiddetti “soggetti fiscalmente
a carico” cioè coloro per i quali il percettore del reddito fruisce di deduzioni o detrazioni,
ma solo se la loro iscrizione
è specificatamente prevista
nello statuto del fondo.
La scelta di destinazione del Tfr
Dal 1º gennaio 2007 ogni
lavoratore dipendente può
scegliere di destinare il proprio Tfr futuro (cioè ancora
da maturare) alle forme complementari o mantenerlo
presso il datore di lavoro, con
diverse possibilità a seconda
dell’anzianità contributiva, distinguendo cioè tra chi è iscritto ad un ente di previ-
denza obbligatorio da prima
o dopo il 29 aprile 1993.
La decisione, in entrambi
i casi, va presa entro il 30 giugno 2007 ovvero entro sei
mesi dall’assunzione (se avvenuta dopo il 1º gennaio
2007).
Chi è iscritto dal 29 aprile
1993 può scegliere tra destinare tutto il Tfr futuro ad una forma pensionistica complementare, oppure mantenerlo presso il datore di lavoro. In questo caso, se l’azienda ha più di 50 dipendenti
l’intero Tfr è trasferito ad un
apposito fondo gestito dall’Inps. Chi decide una forma
complementare deve comunicarla al proprio datore di lavoro per iscritto.
Se entro il 30 giugno il lavoratore non decide, il datore di lavoro trasferisce il suo
Tfr alla forma pensionistica
collettiva prevista dagli accordi collettivi o da eventuali diversi accordi sindacali. In
caso di più forme pensionistiche collettive, il datore di lavoro trasferisce il Tfr alla forma individuata con accordo
aziendale o, in sua assenza, alla forma cui ha aderito il maggior numero di lavoratori in
azienda. Nell’ulteriore impossibilità di individuare una
forma pensionistica con questi criteri, il Tfr verrà trasferito ad un’apposita forma
complementare istituita presso l’Inps.
Trenta giorni prima della
scadenza dei sei mesi, il datore di lavoro deve comunicare al lavoratore che non
abbia scelto, in quale forma
complementare ha deciso di
trasferire il suo Tfr.
I lavoratori iscritti ad un istituto di previdenza obbligatoria da prima del 29 aprile 1993 possono invece scegliere di destinare a forme
complementari anche solo
una parte del Tfr da maturare.
Interessato solo il Tfr da
maturare
La destinazione ad una
forma complementare riguarda solo il Tfr futuro,
mentre quello maturato fino
alla data dell’opzione resta accantonato dal datore di lavoro.
La destinazione presso una forma complementare
non può essere revocata (anche se si può cambiare tipo
di fondo), mentre la scelta di
restare dal datore di lavoro
può essere revocata in ogni
momento per aderire ad una
forma complementare.
La pensione complementare
La funzione della previdenza complementare è di
permettere al lavoratore di
integrare la pensione di base
garantita dagli enti obbligatori.
Dal 1º gennaio 2007 si ha
diritto alla pensione complementare dopo aver maturato i requisiti di accesso alla
pensione obbligatoria, con
almeno 5 anni di iscrizione
ad una forma di previdenza
complementare.
Si può percepire detta
pensione interamente in rendita, oppure una parte in capitale.
In certi casi la legge consente, come per il Tfr lasciato al datore di lavoro, di avere delle anticipazioni. In qualsiasi momento si può ottenere fino al 75% del maturato per spese sanitarie familiari, dopo 8 anni di iscrizioni
al fondo invece fino al 75% per
spese di ristrutturazione della prima casa, o fino al 30%
per altre esigenze.
È prevista la possibilità di
trasferire la propria posizione, ovvero di riscattarla, qualora si perdano i requisiti di
partecipazione al fondo prima del pensionamento.
Cosa conviene fare?
Ogni caso fa storia a sé. In
linea di massima però ai lavoratori prossimi alla pensione il passaggio alla previdenza complementare conviene relativamente ovvero
solo per avere un guadagno
fiscale e sui rendimenti; per
i giovani invece è quasi necessario, per integrare la futura pensione, che sarà più o
meno la metà dell’ultimo stipendio.
COS’È IL TFR
I
l trattamento di fine rapporto (Tfr), la cosiddetta liquidazione, è la somma che viene corrisposta dal datore di lavoro al termine del rapporto di lavoro dipendente.
Il Tfr si determina accantonando per ogni anno
di lavoro il 6,91% della retribuzione lorda.
Gli importi accantonati sono rivalutati il 31 dicembre di ogni anno ad un tasso dell’1,5% fisso più
il 75% dell’aumento dell’indice Istat.
Al momento della liquidazione, il Tfr è tassato secondo l’aliquota Irpef del lavoratore nell’anno in cui
è versata; la parte di Tfr maturata dopo il 1º gennaio
2001 viene riliquidata applicando l’aliquota media Irpef degli ultimi cinque anni.
CECCHETTO, CISL
“Noi spingiamo
per i fondi chiusi”
«I
lavoratori si informano, chiedono,
partecipano ai nostri incontri in modo molto più
massiccio che in altri casi. Ma spesso sono già
informati, preparati, hanno già quasi maturato la
loro decisione. Sono tutti
molto interessati perché
sentono, e lo dicono, il peso della responsabilità di
dover scegliere».
Maurizio Cecchetto,
segretario generale della
Cisl trevigiana, spiega
l’impegno del suo sindacato nell’informazione dei
lavoratori chiamati a decidere sul Tfr entro il 30
giugno. «Ma la scelta del
Tfr – precisa Cecchetto –
mette in moto tutto un ragionamento sulla previdenza complementare, su
cui noi spingiamo.
Abbiamo prodotto del
materiale informativo, volantini e dispense, e stiamo organizzando assemblee sui luoghi di lavoro
già dagli ultimi mesi dell’anno scorso, oltre ad incontri specifici per stranieri, coinvolgendo le associazioni: il discorso per
loro è lo stesso, più che altro è difficile spiegare il
meccanismo, mentre loro
devono misurarsi con i rispettivi progetti lavorativi
e di vita.
Nelle sedi principali abbiamo anche attivato un
servizio di consulenza:
colleghi particolarmente
preparati possono entrare nella casistica più particolare per trovare la soluzione più adatta. Basta
telefonare e prendere appuntamento».
Che reazioni incontrate?
«I lavoratori sono attenti e gli imprenditori collaborano: spesso le aziende stesse li rimandano alle assemblee sindacali.
C’è un interesse comune».
E i lavoratori che
fanno?
«Per lo più si buttano
sui fondi di previdenza integrativa, anche per beneficiare dei suoi vantaggi: hanno un rendimento
maggiore in termini di interessi (secondo l’esperienza di questi ultimi anni); si può contare sul contributo garantito dall’azienda (concesso solo in
caso di adesione a fondi
chiusi), ed è un vantaggio
netto; un vantaggio fiscale, perché si deduce dall’imponibile quanto versato. Tra i casi particolari,
penso alle famiglie numerose, per le quali un versamento di questo tipo
magari può anche permettere un abbattimento
di reddito che faccia ottenere gli assegni familiari».
Tra le varie possibilità di previdenza integrativa, quali consigliate?
«I fondi chiusi, anche
perché in Veneto oltre ai
fondi nazionali di categoria c’è il fondo solidarietà
Veneto, fondo intercategoriale, che permette
quindi al lavoratore di scegliere tra due fondi collettivi, che garantiscono costi bassi ed hanno il vantaggio del contributo aziendale che fondi aperti e
percorsi individuali non
hanno».
Maurizio Cecchetto
e
L’AZiON
CONVEGNO DI PASTORALE FAMILIARE
Nuovo approccio
all’amore
A
lla conclusione
di un convegno
sulla famiglia e in
riferimento all’azione pastorale a suo favore mi ritrovo, in tutti questi anni,
con due sentimenti che costantemente affiorano: un
sentimento di gratitudine
verso tutti coloro che hanno operato per la buona
riuscita dell’esperienza e
un sentimento di rammarico per l’enorme ricchezza che poteva essere goduta da tante altre coppie
e famiglie. Così è stato anche al termine di questo
nostro convegno “Tutti dicono I love you… Sappiamo ascoltarli?”.
Mi sembra che la domanda posta nel titolo
“...Sappiamo ascoltarli?”
può trovare alcune indicazioni e orientamenti che,
per lo meno, favoriscono
l’accoglienza e la comprensione di tale interrogativo. Li presento così,
quasi come degli slogan,
non come lettura definitiva ma come intuizioni personali e considerazioni che
ho ritrovato dentro di me
dopo le due giornate di ascolto e, in particolare, dopo l’intervento conclusivo
del nostro Vescovo.
Eros, ben tornato a
casa. Dell’amore l’aspetto
erotico è ciò che risalta
maggiormente e ha presa
immediata, anche troppo
precoce su ciascuno, nessuno escluso. Ebbene noi
siamo chiamati a crescere
nella convinzione, il Papa
attuale in questo ha dato
un grande contributo, che
la dimensione erotica dell’amore nella comunità ecclesiale non è un aspetto
sopportato, guardato a vista con sospetto quasi che,
se non ci fosse sarebbe
meglio. Dopo secoli di sola difesa della “bella virtù”,
dopo decenni di assoluto
silenzio sul valore dell’amore in tutte le sue dimensioni, le comunità cristiane e, in esse, soprattutto le famiglie, sono invitate a creare atteggiamenti, linguaggi, strumenti culturali e catechetici per ridare il benvenuto all’eros.
Magari imparando qualcosa anche dalle canzoni di
Fabrizio De Andrè...
Nella vita ricevere
non è meno divino di
donare. Partiamo dalla coscienza del nostro profondo e innato bisogno di essere amati: Tagore direbbe
della nostra vocazione ad
essere mendicanti di amore. La necessaria e importante educazione alla gratuità, al vivere la vita come
un dono, abbia come base
fondamentale la netta percezione che tutto nasce
dalla fame di amore presente in ciascuno e in tutti. È questa “fame” il mo-
“Dobbiamo
essere
esperti
di umanità”
tore che ci mette alla ricerca dell’Altro e degli altri e, magari attraverso un
lungo percorso di esperienze e di purificazione, ci
permette di giungere alla
gioiosa scoperta che cantano i bambini de La Nostra Famiglia: “Amati amando!”.
Comunità cristiana
come “Istituto scolastico per acquisire competenza in umanità”. La
competenza fondamentale
che siamo chiamati, come
Chiesa e come educatori,
ad acquisire con maggior
impegno è quella di essere sempre più “esperti di
umanità”, rinnovando non
solo le indicazioni raccolte
nel magistero del Concilio
Vaticano II, ma dando valore all’intuizione fondamentale che ha dato origine all’esperienza conciliare, quella di avvicinare
maggiormente la Chiesa
all’umanità di oggi, mostrando (facendo vedere!)
la validità della sua dottrina piuttosto che rinnovando condanne. In questo, la
L’OMELIA DEL VESCOVO PER S.TIZIANO
“Oggi abbiamo
bisogno di liete notizie”
U
na giornata fredda
e nebbiosa ha caratterizzato la festa di San
Tiziano – come è tradizione, del resto – eppure la
celebrazione è stata ben
partecipata. Il mattino una
celebrazione dal respiro
diocesano con preti e fedeli provenienti da tutta la
diocesi, la sera, invece, riservata alle parrocchie
della città con i loro parroci. Il Vescovo nelle due
omelie ha ripreso il tema
di Verona: il cristiano deve
essere testimone del Cristo risorto nel mondo. Nella prima ha insistito sulla
necessità di annunciare a
tutti la buona notizia del
vangelo in un mondo di
cattive notizie, compito
che spetta ai presbiteri, in
primo luogo, ma anche alle comunità cristiane e in
particolare alle famiglie.
Nella seconda, partendo
dai cinque ambiti di vita
indicati dal convegno, ha
indicato il compito specifico dei laici di essere testimoni coraggiosi in tutti gli
ambienti in cui si svolge la
loro vita.
Due passaggi per l’uno
e l’altro tema.
«Oggi abbiamo bisogno
di liete notizie. Siamo invece intasati e frastornati
da pessime notizie. Fanno
notizia i fatti più macabri
vita quotidiana delle famiglie, può essere già un
grande insegnamento che
segna le dinamiche di una
parrocchia...
Siamo per l’ecologia
dell’ambiente ma, prima ancora, per l’ecologia nelle relazioni con le
persone, il tempo e le
cose. Un bel no – con i fatti – ad ogni forma di idolatria, banalizzazione, indifferenza. Nella mentalità
corrente, più che nel Magistero della Chiesa, si è
costruita una grande muraglia per difendersi dall’ateismo, mentre per le
porte, le finestre e le fessure delle case – canoniche comprese – sono entrate tante forme di idolatria, di superficialità e di indifferenza. Sobrietà, risparmio energetico, genuinità, sono qualità della
vita in relazione, prima che
dell’ambiente...
Un momento del convegno di pastorale familiare
CONVEGNO: DA DE ANDRÈ
AL VESCOVO GIUSEPPE
S
Per ultimo, ma posto come punto di forza indispensabile per vivere e comunicare quanto scritto
precedentemente, l’urgente necessità di famiglie realmente e costantemente soggetto di ricerca e di azione culturale (soprattutto nei confronti dei propri figli), sociale (soprattutto con l’attenzione al proprio territorio), pastorale (rese capaci di azione pastorale,
non
necessariamente
strettamente parrocchiale).
Tutto questo è possibile? Se le più di 150 famiglie
(forse una per parrocchia
della diocesi?) presenti nelle due giornate di convegno restano in rete, c’è
molto di bello da sperare…
Don RobertoCamilotti
vicario vescovile per la
Pastorale della famiglia
i è aperto con Chagall e con il Cantico
dei Cantici il convegno di
pastorale familiare che si
è tenuto in Seminario vescovile sabato 13 e domenica 14 gennaio, organizzato dal Centro pastorale
per la famiglia e dall’Azione cattolica diocesana.
Dopo il momento iniziale
di preghiera e il saluto ai
presenti da parte di Brunella e Ubaldo Vaglieri, di
don Roberto Camilotti e
del Vescovo, in entrambe
le giornate, sullo schermo
della sala si è ammirata
un’antologia di quadri del
noto pittore, alternati alle
parole del Cantico che apparivano in dissolvenza.
Dalla comunicazione pittorica e lirica si è passati
a quella musicale, con il
cantautore Alberto Cantone, che ha interpretato
e commentato alcuni testi
di musica contemporanea
sul tema dell’amore, espresso e manifestato in
diversi modi.
La seconda parte del
pomeriggio del sabato ha
visto l’intervento del teologo Dario Vivian che ha
proposto una lettura sapienziale dell’esperienza
di amore come agape e
come eros: dal riconoscimento della nostra povertà al bisogno di essere
amati, dall’importanza
che l’amore trovi le parole (che sia, cioè, detto), alla domanda d’amore che
Gesù rivolge a Pietro.
La giornata di domenica si è aperta con l’intervento di una coppia di docenti universitari, Giulia
Paola De Nicola e Attilio
Danese, che hanno calamitato l’attenzione dei
presenti alternando e intrecciando i loro interventi in perfetta sintonia
per fornire un contributo
variamente articolato ai
modi di esprimere l’amore di giovani e adulti e di
sperimentarlo nella vita di
coppia e di famiglia. Scorrendo l’enciclica “Deus
caritas est”, citando Virgilio, Neruda e Gibran –
ma anche la net-society –
hanno sottolineato quanto l’amore passionale come quello laico o quello
cristiano sia importante
per l’uomo, che cresce
anche attraverso i suoi gesti, perfezionando, nei
modi e nei tempi, la capacità e la qualità della comunicazione.
Dopo pranzo i lavori sono ripresi con l’intervento del Vescovo, che ha esposto cosa s’intende per
amore, rifacendosi ancora una volta alla “Deus caritas est”. Monsignor Zenti si è soffermato sull’importanza e sulla positività
della relazione uomo-donna che viene assunta da
Gesù come segno del suo
amore per la Chiesa e che
rimanda alla relazione d’amore che esiste tra Padre,
Figlio e Spirito Santo nella Trinità. Nel concludere
il suo intervento ha ribadito la vicinanza e l’impegno della Chiesa nell’ascolto delle esperienze affettive dei suoi membri.
Il convegno ha avuto il
suo compimento con la
celebrazione dell’Eucaristia nella cappella del Seminario. (DB)
e quelli fuori dalla normalità, eccentrici e assurdi, o
almeno ad alta carica di
polemica. E se di belle notizie si parla, si intendono:
vincite in denaro, da capogiro; successo strepitoso; divertimento scatenato, da
sballo; vita da fantasia, da
luna park; sogni a portata
di mano; divismo da fans».
La famiglia ha un ruolo
particolare nell’assicurare
la trasmissione del vangelo: «Lo fa in modo peculiare, facendo tesoro della pedagogia del cuore da cui la
fede fluisce nei capillari dell’animo umano. In famiglia si apprende la vita cristiana per osmosi. Per travaso di esperienza. Per condivisione di tutti gli aspetti
vissuti in un clima di fede,
alimentato dalla preghiera
che della fede è l’humus fecondo e vitale. Certe verità,
certi valori consegnati da
una mamma e da un papà
hanno il sapore del pane
fragrante fatto e sfornato in
casa. Alla consegna si abbina sempre un volto e un
cuore: il volto più bello al
mondo e il cuore più carico di affetto. E della parola consegnata un figlio può
fidarsi, perché gli è trasmessa dalla persona più
affidabile».
Il laico ha la vocazione
specifica della testimonianza nella vita civile: «C’è
una radicalità in chi lascia
tutto e c’è una radicalità in
chi sceglie Gesù, radicalmente come Signore, per seguirlo nella vocazione che
da lui e dal suo Spirito ha
pur origine: quella di essere immersi, come protagonisti, nel reale del vissuto
della gente. Da cristiani».
Il cristiano laico deve difendere questa libertà di
testimoniare: «Per comportarvi e parlare da cristiani non avete bisogno del
consenso e del permesso di
nessuno. Esigerlo non è atto di intolleranza. È atto di
coerenza con la laicità che
garantisce a tutti l’espressione e la valorizzazione
della propria identità, senza decurtazioni. Fatto salvo il rispetto dell’altrui identità. È un modo per difendere, anche per altri, la
laicità democratica che è
un vertice del cammino della civiltà».
e
L’AZiON
Chiesa
PRONTO DOPO 36 ANNI DI LAVORO
In distribuzione
il nuovo “Proprio”
I
n occasione della
solennità di San Tiziano, patrono della
diocesi, dopo circa 36 anni (!) di lavoro, è stato finalmente ultimato (ed è
già in distribuzione) il nuovo Proprio della Chiesa di
Vittorio Veneto, anche se
ancora in veste tipografica provvisoria.
Quest’opera è il frutto
di un lungo lavoro iniziato
nel 1971 e affidato dall’allora vescovo diocesano
monsignor Antonio Cunial
all’Ufficio liturgico nella
persona di don Michele
Ossi. Fu iniziata anzitutto
un’indagine storica, secondo le direttive dell’Istruzione della S. Congregazione per il culto divino
“Calendaria particularia”
del 24 giugno 1970, subito dopo il Concilio. In tale
documento si afferma, tra
l’altro, che nel preparare i
calendari nazionali (o diocesani) “dei singoli santi e
beati si faccia un esame
critico, in modo che si possano avere le prove storiche della loro vita, delle loro opere, dell’origine e
della diffusione del loro
culto… Nel fare questa re-
visione si espungano i nomi dei santi dei quali, tolto il nome, storicamente si
sa poco o nulla. Si espungano inoltre i nomi di quei
santi che, inseriti in passato nel calendario in forza di particolari circostanze, attualmente non hanno pressoché alcuna relazione con la diocesi o la famiglia religiosa” (nn. 18 e
19).
Il lavoro fu affidato inizialmente al compianto
don Feliciano Gallon e ad
altri studiosi di agiografia
e storia locale che presero in esame il “Calendario” e il “Proprio” diocesani in vigore allora e che
datavano dal 1962. Il 4 luglio 1977 la Commissione
diocesana per la liturgia
giunse ad una prima fase
di revisione del vecchio
Calendario reintroducendo, motivandolo, nella
bozza del futuro elenco le
memorie dei martiri aquileiesi Ermagora e Fortunato, san Prosdocimo, vescovo di Padova, san Venanzio Fortunato, vescovo di Poiters, e proponendo l’inserzione di altri beati di interesse locale. Que-
sta prima fase fu sottoposta al consiglio presbiterale e pastorale diocesani
che apportarono poche
modifiche e suggerimenti. Si creò poi, per vari motivi, un lungo periodo di
stasi, ma rimaneva l’impegno della preparazione del
Proprio per il quale erano
giunti, nel frattempo, ripetuti inviti dalla Santa Sede a portarne a termine la
riforma.
Il vescovo Magarotto
dispose la ripresa del lavoro e la sua sollecita conclusione. Il 25 febbraio
2003 giunse l’approvazione al nuovo Calendario da
parte della S. Congregazione e il 25 marzo successivo monsignor Magarotto lo promulgò ufficialmente in diocesi.
L’11 aprile dello stesso
anno monsignor Magarotto convocava il gruppo
di lavoro per la stesura del
Proprio (comprendente
anche le parti proprie della Liturgia delle ore attualmente, in parte, disponibili sul Calendario liturgico diocesano) affidandolo alla direzione del
compianto don Michele
ALLA SETTIMANA SOCIALE
insieme di tutti i cattolici
per ragionare sui problemi
del paese e per questo ideò
e realizzò questo nuovo appuntamento. La celebrazione della prossima settimana nazionale sarà anche
un’occasione per fare memoria di questo nostro
grande conterraneo.
Ritornando alla nostra
piccola Settimana diocesana, la prima serata si svolgerà a Pieve di Soligo, nel
cui duomo riposa il Toniolo, lunedì 5 febbraio. La seconda sarà a Motta di Livenza e la terza a Conegliano. Il tema sarà illustrato da nomi prestigiosi:
il gesuita Bartolomeo
Sorge, direttore della rivista Aggiornamenti sociali,
il professore Antonio Papisca dell’università di Padova, esperto in diritti umani, e monsignor Giancarlo Maria Bregantini,
vescovo di Locri. L’iniziativa è promossa dall’Azione
cattolica, la Pastorale sociale, le Acli e L’Azione. In
seguito daremo informazioni più dettagliate sui
contenuti sui quali, per altro, già stanno lavorando una quindicina di gruppi nelle varie zone della diocesi,
cosicché i tre giorni in cui
ci incontreremo saranno
anche una conclusione di
questo percorso.
P. Sorge, Papisca
e mons. Bregantini
L
a quarta Settimana
sociale è ormai vicina. Per la quarta volta la
diocesi sarà chiamata nella prima settimana di febbraio a interrogarsi sui fatti sociali. Perché la fede ha
una parola da dire anche
sul modo con cui organizziamo la nostra convivenza e se non lo dice, se chiude porte e finestre per non
essere turbata dalle agitazioni che attraversano la vita sociale, perde qualcosa
di essenziale. Il tema scelto quest’anno è il “Bene comune”, un tema classico
della dottrina sociale della
Chiesa ed estremamente
impegnativo perché chiede come costruire una buona vita sociale. Sarà così
formulato “Bene comune,
di tutti e di ciascuno”.
La scelta del tema è stata dettata da una ricorrenza particolare: nel prossimo mese di ottobre si celebrerà a livello nazionale
una speciale Settimana sociale dei cattolici italiani sul
tema del Bene comune
perché nel 2007 ricorre il
centenario del loro inizio.
La Settimana sociale è una
speciale convocazione di
tutte le forze cattoliche del
paese, iniziata a Pistoia nel
1907 e continuata con scadenze non sempre regolari, ma costanti, fino ai nostri
giorni. L’ultima Settimana,
la quarantaquattresima, è
stata celebrata a Bologna
nel 2004. Noi come diocesi di Vittorio Veneto e come
trevigiani, abbiamo un particolare aggancio con questa iniziativa, perché l’ideatore è stato il nostro
Giuseppe Toniolo. Eravamo in un periodo critico di
quel vasto movimento associativo, iniziato nella seconda parte dell’Ottocento, chiamato Opera dei
Congressi, che aveva come
punto culminante la convocazione di un Congresso nazionale dei cattolici.
Sciolta l’Opera nel 1904, il
Toniolo, che ne era stato uno dei protagonisti, non
volle perdere il momento
qualificante del ritrovarsi
Ossi, il quale coinvolse
circa una decina di esperti in varie materie: storia,
lingua e letteratura italiana, liturgia, S. Scrittura e
patrologia.
Il frutto di questo lavoro ora è affidato alle comunità cristiane e religiose della diocesi perché
venga utilizzato fin d’ora
nelle celebrazioni liturgiche proprie della nostra
Chiesa vittoriese. Tuttavia
la veste tipografica resta,
per ora, provvisoria perché siamo in attesa, da
parte della Cei, della pubblicazione dei nuovi libri
liturgici nazionali ufficiali.
Infatti a seguito della pubblicazione della terza edizione del Messale Romano (2002) in lingua latina
e della nuova traduzione
della Bibbia, ogni Conferenza episcopale deve tradurre nuovamente in lingua locale tutti i libri liturgici.
Da questo settimanale,
tuttavia, giunga fin d’ora
da parte dell’intera comunità diocesana il grazie dal
più profondo del cuore
verso quanti hanno lavorato in tutti questi anni a
questo scopo: ai vescovi
che ne hanno seguito l’iter, agli studiosi collaboratori, laici e presbiteri, e
in particolare a chi già ha
raggiunto la Patria eterna,
il vescovo Antonio Cunial,
don Feliciano Gallon,
monsignor Angelo Ranon,
don Lorenzo Dalla Betta e
monsignor Michele Ossi.
Don Adriano
Dall’Asta
AGESCI
A Zelarino
incontro
dei capi
con Scola
L’
11 gennaio a Zelarino (Ve) il patriarca
Angelo Scola ha incontrato
i capi Agesci veneti affrontando il tema della “Sfida della speranza”. L’incontro, rivolto soprattutto ai capigruppo e agli assistenti ecclesiastici della regione, ha
registrato una partecipazione al di sopra delle aspettative con la presenza anche
di rappresentanti da altre regioni e da altre associazioni
scout (Fse e Masci). Era
presente un contingente di
capi scout della nostra zona
di Vittorio Veneto. Obiettivo
di questo momento era quello di confrontarsi sugli esiti
del Convegno di Verona, in
relazione alla partecipazione dei laici nella Chiesa, concentrandosi sulla speranza
cristiana, che, come ha detto il Patriarca, «è dimensione essenziale di ogni esperienza educativa» che trae
linfa dalla gioia della Risurrezione e che si incarna nel
“campo” che è il mondo, la
nostra storia. (GDB)
Domenica 21 gennaio 2007
11
SACILE: Approfondimento
sugli Atti degli Apostoli
L
o scorso 15 gennaio è cominciata la seconda parte del 3° anno del percorso triennale di studio della Bibbia promosso dal Centro Studi Biblici di Sacile. Don
Andrea Dal Cin approfondisce gli Atti degli Apostoli. Il
corso prosegue fino al 2 marzo e si articola in un incontro alla settimana, con possibilità di scelta: il lunedì alle
9.30, il martedì alle 18 o il giovedì alle 20.30. Sede: palazzo
Ovio-Gobbi in Sacile.
La proposta è rivolta a chi desidera conoscere meglio
i testi della Bibbia, a chi è impegnato nella catechesi,a chi
svolge il servizio di lettore nelle celebrazioni liturgiche.
R.P. CARLI: Intervista ad una
religiosa amica di suor Leonella
D
rammatica testimonianza di suor Annalisa Castardi, intervistata da Maria Grazia Sartori per
“Leggendo recitando”: la missionaria dalla Consolata descrive l’eroico sacrificio di suor
Leonella Sgorbati, uccisa a Mogadiscio il 17 settembre 2006.
Nel racconto particolareggiato di suor Annalisa emerge la
straordinaria figura della suora martire eroica, donna di
grande fede e intensa umanità.
In onda su Radio Palazzo Carli, martedì 23 gennaio alle
10.45; in replica, venerdì 26 alle 17.15. Un appuntamento da
non perdere.
CONEGLIANO: Il 26 incontro con
Antonia Arslan promosso dall’Ac
L’
Azione cattolica propone una riflessione sul tema della 40ª Giornata mondiale della pace: “Persona umana: cuore della pace” incontrando la scrittrice
Antonia Arslan (nella foto) autrice del romanzo “La masseria delle allodole”. L’appuntamento è per venerdì 26
gennaio, alle 20.30, all’auditorium Dina Orsi di Conegliano.
Arslan, già professoressa
di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’università di Padova, dopo
numerosi saggi sulla narrativa popolare e sulla “galassia
sommersa” delle scrittrici italiane, ha sentito la necessità di divulgare la propria identità armena per meglio far
conoscere il genocidio sofferto dal suo popolo. “Ho scritto questo mio primo romanzo, sulle traversie del popolo armeno, perché quei
personaggi, quelle persone dal destino incompiuto erano lì, e mi hanno chiamata. Non potevo non ascoltarli”.
Dal romanzo, vincitore del premio Campiello 2004, i fratelli Taviani hanno recentemente tratto un film di prossima uscita nelle sale italiane. È stata inoltre chiamata a
curare una sezione del volume “Una parola al giorno” di
monsignor Francesco Lambiasi, assistente nazionale dell’Azione cattolica.
EDUCATORI AC: Incontro
di formazione a San Polo di Piave
S
abato 20 (dalle 16.30 alle 19) e domenica 21 gennaio (dalle 9 alle 12 con la messa) a San Polo di
Piave nei locali della parrocchia, incontro di formazione per gli educatori Ac dal titolo “Identità, valore, struttura e metodologia del gruppo educatori”. Relatore: Elena Venturin, presidente parrocchiale di Fossalta di Portogruaro ed educatrice.
SANTA SEDE: Mons. Bertello
nuovo nunzio in Italia
M
onsignor Giuseppe Bertello, attualmente nunzio apostolico in Messico, è stato nominato dal
Papa nunzio apostolico in Italia e nella Repubblica di San
Marino. Succede a monsignor Romeo, oggi arcivescovo di Palermo. Nato a Foglizzo (provincia di Torino e diocesi di Ivrea) il 1º ottobre 1942, monsignor Bertello è sacerdote dal 1966. Nel ’71 entrò nel servizio diplomatico
della Santa Sede. Nell’87 venne nominato vescovo. Ha
prestato servizio in diverse nunziature.
12
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 21 gennaio 2007
APPELLO A GENITORI E STUDENTI
Religione, scelta entro il 27
C
on la circolare del 21 dicembre 2006, il ministero della Pubblica Istruzione ha fissato per
il 27 gennaio 2007 la scadenza per l’iscrizione scolastica e con essa la scelta dell’Insegnamento della religione cattolica (Irc).
ta: raggiunge il 91,6% (92,4% con le scuole cattoliche).
In questo numero ospitiamo le testimonianze di una classe dell’Itis, di una studentessa del Liceo scientifico, di un’insegnante e di una famiglia.
UNA STUDENTESSA DEL LICEO
CONIUGI DEI TOS
Un’occasione di ricerca
Che bei ricordi
di quell’ora...
L’
Insegnamento
della religione
cattolica nella scuola statale italiana è facoltativo e
nonostante questo la
maggioranza degli studenti decide di sceglierlo
e frequentarlo. Personalmente credo che l’Irc all’interno della scuola costituisca un’occasione altamente formativa ed educativa; questa materia,
molte volte ritenuta meno
importante, significativa
e coinvolgente di altre, pone al centro dell’attenzione la persona, la sua crescita umana, culturale e
sociale e non solo i voti e
le interrogazioni. L’ora di
religione non è mai stata
per me un’ora di ascolto
passivo ma un’opportunità di relazionarmi e confrontarmi spaziando tra
gli aspetti fondamentali
della vita e la dimensione
religiosa dell’esistenza.
Quanti momenti di riflessione durante l’ora di Irc
hanno favorito la realizzazione di dialoghi sinceri e aperti nella realtà del
mio gruppo classe! Ecco
perché lo studio dell’Irc è
sia una chiave di lettura
per comprendere la cul-
tura di un popolo, tra cui
la nostra, sia momento di
ricerca, di rielaborazione,
di orientamento e interpretazione nel rispetto
della libertà delle coscienze. Chi di noi non
sente il desiderio di conoscere e di apprezzare i
segni che identificano la
propria cultura rischierà
di non arricchirsi delle diversità che caratterizzano
le altre culture, non facilitando le opportunità di
apertura e scambio.
Ilaria Tomasi
1ª Liceo scientifico
Vittorio Veneto
LA V DELL’ITIS GALILEI
rato alla conoscenza di “fittizie” etnie, che porta al
rafforzamento e dà concretezza al percorso di conoscenza culturale. Ben
vengano pensieri, idee,
concezioni, esperienze varie; la fonte di questo arcobaleno siamo noi, noi
studenti che con l’aiuto degli insegnanti vogliamo conoscere, crescere, capire,
pensare. È autolesionistico non avvalersi di questa
opportunità che ci viene
fornita, ma se ci riferiamo
agli ultimi anni siamo portati a credere che molti ragazzi non la pensino così
ed è per questo che i docenti della nostra diocesi si
stanno mobilitando, con incontri e dibattiti, per individuare le cause di questa
moria di interesse. Incontri e dibattiti tra i soliti noti, seppur importanti, non
sono così efficaci come potrebbe esserlo la consapevolezza dell’importanza di
quest’ora anche da parte
degli ignoti che, portando
i loro preziosi suggerimenti e idee, possono migliorare e accordare questo prezioso strumento.
Classe V Itis
“G. Galilei”
Conegliano
Fatti non foste
a viver come bruti
O
Come più volte è stato ripetuto, l’opzione di seguire l’Irc va fatta solo all’inizio di un ciclo di scuola, non
ogni anno, salvo diversa volontà degli interessati.
In Italia, da più di vent’anni l’adesione all’Irc da
parte di famiglie e di studenti si mantiene molto al-
ggigiorno le occasioni che vengono
offerte a noi giovani per regredire e fuggire da conoscenza e virtù sono tante.
Basta girare, ma che dico,
non serve neanche lo sforzo di girarsi, basta ascoltare o semplicemente guardare di fronte a noi per
rendersi conto, negli stadi
meno avanzati di intossicazione, di come gli spazi
per parlare e per rapportarsi siano sempre più ristretti, mentre vengono
concessi a chi in verità ha
troppo di inutile da dire.
Televisione, giornali, radio
ci tolgono anche quei pochi momenti di dialogo in
famiglia, tra gli amici, a
scuola. Per non parlare poi
di cellulari, computer, internet. Dov’è finita quella
soglia di contatto, quel desiderio di incontro, di relazione con gli altri? Troppi
muri si ergono tra le persone per un abuso e mal u-
so della tecnologia e dei
suoi prodotti. È proprio per
questo che dobbiamo cercare di sfruttare tutte quelle rare occasioni di dialogo e confronto che ci vengono offerte, evitando così di perdere personalità e
coscienza. E uno di questi
momenti è l’Irc. Questo arcano acronimo, che sembra un medicinale, nasconde l’“Insegnamento
religione cattolica”, ovvero
l’ora di religione a scuola.
La religione a scuola non è
catechismo come ancora
molta gente pensa. La religione a scuola, insegnata
da laici o consacrati, è storia, filosofia, cultura. A questa preziosa ora, troppo
spesso considerata ora di
ricreazione, possono partecipare tutti, dal cattolico,
al musulmano, all’“ateo”.
Questo perché nell’ora di
religione c’è la ricerca del
dialogo, del rapporto personale e multiculturale, mi-
Q
uando i nostri ragazzi hanno iniziato
il loro cammino scolastico si
è presentato per noi genitori e per i nostri figli il momento di scegliere se avvalersi o no dell’Insegnamento della religione cattolica.
Subito il nostro pensiero
è andato alla memoria di
quando noi eravamo ragazzi e fra i tanti maestri e professori che avevamo incontrato lungo il cammino dei
nostri studi emergevano i
volti dei nostri insegnanti di
religione. Il ricordo di quei
volti (allora erano tutti sacerdoti) si associava al tempo trascorso in aula con loro. Entrambi convenivamo
che l’ora di religione era
sempre stata una grande esperienza di umanità e che
con quegli insegnanti era nata spesso un’amicizia che ancora conserviamo. Spesso
quell’ora del nostro tempo a
scuola era l’occasione per
far emergere le nostre difficoltà di giovani in cammino,
desiderosi di confrontarsi
con i grandi temi della vita
che si aprivano al nostro
sguardo di adolescenti.
I nostri insegnanti erano
stati i nostri accompagnatori lungo quei sentieri che ci
portavano ad una coscienza
sempre più chiara della nostra identità e alla maturità
delle nostre convinzioni interiori. Non raramente accadeva che la classe avesse
l’opportunità di incontrare
l’insegnante di religione anche fuori degli spazi della
scuola, per seguire le numerose iniziative alle quali
ci stimolava a partecipare.
Spesso accadeva anche che
nel gruppo dei docenti, gli
insegnanti di religione fossero coloro che raccoglievano le maggiori confidenze degli studenti e fossero i
primi a percepire le difficoltà personali e i momenti
di crisi.
Di fronte a questi ricordi, ci è parso che quell’ora di
religione fosse stata un tempo speso bene per la crescita della nostra maturità.
Ci è parso allora importante che una simile oppor-
UN’INSEGNANTE
L’intolleranza nasce
dall’ignoranza religiosa
È
iniziato un nuovo
anno e, come di consueto, ci troviamo alle prese con i progetti, i buoni
propositi... per i mesi che
verranno.
Tra le tante scelte che
siamo chiamati a fare, c’è
anche quella di avvalersi o
meno dell’Insegnamento
della religione cattolica.
Molte sono le ragioni
che possono motivare la
conferma della scelta già fatta negli anni scorsi o invogliare a scegliere per la prima volta l’ora di religione,
ma quella che più mi piace
sottolineare è la consapevolezza che tale disciplina
scolastica possa avere un
valore per la crescita della
persona e la comprensione
della realtà in cui siamo inseriti. L’Irc rappresenta un
vero spazio di dialogo, sia
perché è aperto a credenti
e non credenti, sia perché è
luogo in cui si confrontano
diverse interpretazioni della realtà. Lo studente può
maturare una posizione personale in materia religiosa,
coerente e rispettosa della
posizione degli altri.
Per alcuni giovani è l’unica occasione per conoscere la fede cristiana e il
patrimonio religioso viene
oggigiorno riconosciuto come codice ineludibile di cultura, sorgente di valori etici, offerta di orizzonti di senso e di futuro. Sappiamo come l’ignoranza religiosa sia
molto spesso terreno fertile di intolleranza religiosa.
La possibilità di avvalersi o meno dell’Irc fa sentire
lo studente più protagonista
della propria formazione,
tunità fosse messa a disposizione anche dei nostri figli. Dobbiamo riconoscere
che non ci eravamo sbagliati; le varie riforme e il tempo trascorso hanno cambiato molte cose della scuola
che noi avevamo frequentato, ma l’insegnante di religione è stato anche per i nostri figli una figura capace di
orientare e coinvolgere nella ricerca del senso della loro vita. Si discute molto oggi sulla necessità della laicità della cultura e dell’educazione scolastica; sono questioni che sicuramente meritano l’attenzione di una società che aspira ad una democrazia matura e responsabile; temiamo però quella
sorta di “furore ideologico”
che dietro le questioni teoriche nasconde in realtà una
visione antropologica parziale e riduttiva e comunque
non aperta ai quei temi della religiosità che si radicano
profondamente nella storia
e nella coscienza della nostra cultura e dai quali non
possiamo prescindere. Vi è
inoltre questa opportunità
di incontrare persone che
stimolano la ricerca della verità, ma che soprattutto cercano di esserne suoi testimoni.
Daniela e Gian Antonio
Dei Tos
Genitori
promuove il valore della libertà di coscienza e spinge
genitori e figli ad un confronto aperto e costruttivo
su cosa significhi effettivamente “andare a scuola” ed
operare scelte mature e responsabili.
Dunque non lasciamoci
tentare dal disimpegno ma
aderiamo con coraggio ed
entusiasmo ad un progetto
formativo che include valori religiosi ed etici, che sono non solo parte integrante del patrimonio storico e
culturale dell’Italia e dell’Europa, ma anche capaci
di dare valide risposte alle
più radicali domande di senso della vita.
Il mio augurio è che i ragazzi sperimentino, durante queste lezioni, relazioni
vive e significative; abbiano
l’occasione di capire e vivere la complessità del nostro
tempo per una piena umanizzazione della propria esperienza di vita, aprendosi
al dialogo e facendosi testimoni di speranza.
Antonella Costaperaria
Insegnante di scuola
secondaria superiore
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 21 gennaio 2007
13
FRATELLI ORTODOSSI
“F
a sentire i sordi e fa parlare i muti!” (Marco
7, 31-37) è il tema della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che la Chiesa celebra
dal 18 al 25 gennaio. In occasione della Settimana
martedì 23 gennaio, alle 20.30, nella chiesa parrocchiale di Falzé il vescovo Giuseppe presiede la Veglia
ecumenica diocesana. Interviene la pastora luterana
di Venezia e di Abano Terme, signora Almut Kramm.
Quest’anno il nostro giornale si sofferma, in particolare, sul rapporto con i cristiani ortodossi. Questo per due motivi: negli ultimi mesi il dialogo ecumenico con alcune chiese ortodosse ha avuto dei momenti significativi a livello di vertici; nel territorio della nostra diocesi sono presenti migliaia di immigrati
ortodossi con cui si rende necessario intraprendere
un cammino di condivisione alla luce della comune
fede in Dio. Anche la nostra diocesi, insomma, è pienamente coinvolta nell’impegno di costruire un ecumenismo “nel quotidiano”. Una situazione completamente nuova, impensabile solo dieci anni fa.
Turchia: l’abbraccio tra Bartolomeo e Benedetto XVI
LA VISITA DEL PAPA IN TURCHIA
I
n cinque anni gli ortodossi presenti nel
territorio italiano sono passati da 140 mila a 420 mila. Provengono soprattutto da Romania, Bulgaria, Ucraina, Serbia. Il dato è fornito dal Centro studi sulle nuove religioni
(Cesnur) diretto da Massimo Introvigne. Il
quale prevede che nei prossimi cinque anni,
se aumenteranno le quote di immigrati determinate del Governo, si arriverà a sfiorare
il milione di presenze.
Questi dati sono elaborati in base al luogo
di nascita degli immigrati. Altro è il discorso
su quanti, tra gli ortodossi presenti nel territorio italiano, siano realmente praticanti.
Venendo alla provincia di Treviso, si calcola siano presenti circa 10 mila ortodossi,
perlopiù romeni. La zona della diocesi a maggiore densità romena è l’Opitergino, in particolare Mansuè. Un sacerdote ortodosso, padre Marius Korciova, celebra una volta al mese in rito e lingua romena a Conegliano e Oderzo.
DAL FILIOQUE AL PAPA
L’abbraccio Ciò che ci differenzia
tra Pietro e Andrea
dagli ortodossi
C
hi ha qualche dimestichezza con le
icone bizantine, conosce
bene quella che raffigura
l’abbraccio tra Pietro e Andrea. Un abbraccio ripetuto a fine novembre in Turchia dai loro successori
Benedetto e Bartolomeo,
in vista di una riconciliazione piena e perfetta. Se
non vi sarà la riconciliazione piena tra coloro che furono i primi discepoli, Simone poi chiamato Pietro
e Andrea, per di più fratelli nella carne oltre che nella missione, come si potrà
ricomporre in unità il
gregge del Signore? Benedetto XVI ha già annunciato la sua volontà di perseguire il fine dell’unità
della Chiesa come scopo
primario e irrinunciabile
da attuare senza risparmio
di energie, ha esplicitato il
metodo che ha caratterizzato dei “gesti concreti” e
non solo dei buoni senti-
a rottura formale tra
la Chiesa ortodossa
orientale e la Chiesa cattolica occidentale è avvenuta nel 1054 con la reciproca scomunica del Patriarca di Costantinopoli e
del papa di Roma. E non si
è più ricomposta, nonostante la breve riunificazione avvenuta nel 1439 al
Concilio di Ferrara-Firenze e la reciproca eliminazione delle scomuniche da
parte di Paolo VI e il patriarca Atenagora.
In realtà l’allontanamento tra le due Chiese è
incominciato già dal secolo IV e ha riguardato principalmente due punti: il
primato del Papa e la questione del “Filioque”, cui
successivamente si sono
aggiunte altre diversità.
Vediamole.
1. Per gli ortodossi il
Papa, vescovo di Roma, è
un primus inter pares, un
primo tra soggetti di u-
guale potere, come i patriarchi che reggono le varie Chiese ortodosse,
mentre per i cattolici il
pontefice è il Pastore supremo di tutta la Chiesa
con pieno potere su di essa da esercitare normalmente in comunione con
tutti gli altri vescovi.
2. La questione del Filioque consiste in un’aggiunta al comune Credo
stabilito dai Concili di Nicea e Costantinopoli (quello che normalmente recitiamo durante la messa)
avvenuta nella Chiesa cattolica. Noi cattolici affermiamo “Credo nello Spirito Santo che... procede dal
Padre e dal Figlio (Filioque)”, mentre gli ortodossi hanno solamente “che
procede dal Padre”. Sembrerebbe una sottigliezza
di poco conto, ma in realtà
ne discende un modo diverso di vivere la fede:
molto spirituale e mistico
nonico definisce matrimonio misto quello celebrato
tra una parte cattolica e una battezzata, ma non cattolica. La sua celebrazione
nella Chiesa cattolica è
soggetta alla licenza dell’Ordinario del luogo, alla
dichiarazione della parte
cattolica di non abbandonare la fede e dalla promessa di fare quanto in suo
potere per battezzare ed
educare i figli nella Chiesa
cattolica, nonché all’informazione della comparte.
Per quanto attiene la forma della celebrazione, nel
caso di matrimonio misto
con un fedele di una Chiesa orientale la mancanza
della forma canonica – cioè
la manifestazione del consenso matrimoniale fatta
dagli sposi di fronte ai testi e al sacerdote – non intacca la validità del matrimonio.
mo. L’oikonomia si potrebbe definire come una
sorta di sospensione della
disciplina ecclesiale nel caso concreto, che lascia la
legge intatta e, come tale,
non costituisce un precedente giuridico. Per gli ortodossi è un atto di divina
condiscendenza che imita
la divina filantropia di Cristo, dipende solo dalla saggezza del pastore ed è un
atteggiamento di fiducia
nel vescovo. Il nuovo matrimonio tollerato per oikonomia non è considerato
propriamente un sacramento. Per la Chiesa cattolica il matrimonio non
può mai essere sciolto.
Don Giuseppe Gerlin
ALCUNE PRECISAZIONI
La comunione eucaristica
Forse tanti ricordano la
scena del celebre film di
Luigi Comencini nella quale don Camillo in incognito e con senso del dovere
sacerdotale si reca dall’anziana madre del capo del
villaggio dell’ex Urss per
impartirle i sacramenti del
conforto cristiano. Questa
scena di un ecumenismo
ante litteram indica che già
in quegli anni era in voga
una prassi ecclesiale che
permetteva ai preti cattolici di amministrare i sacramenti ai membri delle
Chiese orientali. Anche ai
L
menti, ha indicato la prima tro momento importante
pietra della costruzione lo scorso 14 dicembre
della casa comune di tutti quando per la prima volta
un arcivescovo ortodosso
i cristiani.
La Dichiarazione sotto- di Atene e di tutta la Grescritta da Benedetto e Bar- cia, sua beatitudine Chritolomeo, che parlano con stodoulos, ha fatto visita a
una sola voce, senza scatti un papa in Vaticano. L’inin avanti e nella consape- contro si è concluso con la
volezza di un passato di cui firma di una dichiarazione
sono eredi, degli “incontri comune, da parte dei due
dei nostri venerati prede- leader religiosi, nella quacessori”, segna un cammi- le si riafferma la collabono in gran parte percorso razione di ortodossi e cate che attende di essere tolici in particolar modo
compiuto. Lo esige il tem- nella difesa della vita e nel
po di missione di cui il recupero delle radici crimondo, preda della “seco- stiane dell’Europa.
larizzazione,
del relativismo La proposta segreta di Bartolomeo I
e persino del
Durante la sua visita in Turchia papa
nichilismo”, ha Benedetto ha ricevuto una proposta, per
bisogno (cfr ora segreta, da Bartolomeo I al fine di
Dichiarazione giungere a un gesto che espliciti come
congiunta).
“segno” eloquente la volontà di comuL’impegno nione. Spetta al Papa operare un diper una piena scernimento sulla proposta e valutare
unità tra catto- tempi e modi per realizzarla insieme al
lici e ortodossi patriarca e nell’armonia con le chiese.
ha avuto un al-
fedeli cattolici è lecito ricevere i sacramenti della
penitenza, dell’Eucaristia e
dell’unzione degli infermi
da ministri ortodossi, ma
questa prassi è lecita solo
se una necessità lo esiga o
una vera utilità spirituale
lo consigli ed è impossibile accedere al ministro cattolico. Tuttavia non sempre il ministro ortodosso
darà seguito alla richiesta
del fedele cattolico perché
le condizioni poste dalla
Chiesa ortodossa sono più
restrittive.
Matrimoni misti
Il Codice di diritto ca-
Indissolubilità del matrimonio
L’indissolubilità del vincolo è una delle proprietà
essenziali del matrimonio
riconosciuta sia dalla Chiesa cattolica che dalle Chiese ortodosse. Tuttavia talvolta i vescovi delle Chiese orientali ricorrono alla
prassi
pastorale
dell’oikonomia per tollerare un nuovo matrimonio
dopo il divorzio, anche se
non lo riconoscono legitti-
I DATI
LA SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI
con la preminenza dello
Spirito Santo nell’ortodossia, più attento all’umano
con la centralità di Gesù
Cristo nel cattolicesimo.
3. I sette sacramenti sono sostanzialmente uguali nelle due Chiese. Tuttavia il battesimo nella Chiesa ortodossa, salvo casi eccezionali, viene sempre
fatto immergendo per tre
volte il battezzando nell’acqua e non semplicemente versando un po’
d’acqua sul capo. Inoltre il
battezzato è subito cresimato e riceve anche l’eucaristia.
4. L’eucaristia è la presenza reale di Cristo nel
segno del pane e del vino
per ambedue le Chiese.
Ma la Chiesa ortodossa
non pratica l’adorazione
dell’eucaristia fuori della
celebrazione della messa.
L’eucaristia è conservata
esclusivamente per la comunione degli infermi.
5. Il sacramento della
confessione comporta solamente delle diversità rituali. Nell’ortodossia sacerdote e penitente stanno seduti o in piedi di fronte all’icona di Cristo che è
rigorosamente prescritta.
6. L’ordine sacro (sacerdozio) viene dato anche a persone sposate oltre che a persone celibi.
Ma dopo l’ordinazione
non è più possibile sposarsi. Per il matrimonio si
vedano le precisazioni a
parte.
7. La Chiesa ortodossa
non ammette l’uso di sculture nell’ambito liturgico,
ma fa invece grandissimo
uso di immagini pittoriche, le famose icone, con
le quali il fedele mantiene
un atteggiamento attivo
con inchini, baci, preghiere, lumi. Anche lo stile e la
tecnica delle icone si sono
mantenuti costanti secondo l’antica tradizione. Gli
ortodossi giudicano l’arte
sacra cattolica troppo naturalistica e soggetta ai
cambiamenti dell’arte profana.
14
e
L’AZiON
Chiesa
Domenica 21 gennaio 2007
OGGI Domenica
Agenda
del Vescovo
IL VESCOVO COMMENTA IL VANGELO
Domenica 21 gennaio: Celebra la Messa nella comunità delle suore Figlie di San Giuseppe a Vittorio Veneto (ore 7.30). Nel centro parrocchiale di Pieve di Soligo guida l’incontro per il Percorso vocazionale con le famiglie (ore 15).
Lunedì 22: Partecipa in Seminario al corso di formazione per il clero (ore 9). A Sernaglia della
Battaglia tiene una lezione al corso di formazione della forania del Quartier del Piave (ore 20.30).
Martedì 23: A Falzè di Piave presiede la veglia ecumenica diocesana (ore 20.30).
Mercoledì 24: In vescovado incontra i vicari foranei
(ore 9.30). Celebra la Messa in Seminario (ore
18.30).
Sabato 27: All’auditorium Pio X di Treviso nel pomeriggio interviene al convegno del consiglio nazionale dell’Agesc.
Domenica 28: Celebra la Messa al monastero di San
Giacomo di Veglia (ore 9.30). Nel patronato
parrocchiale di Oderzo guida l’incontro per il
Percorso vocazionale con le famiglie (ore 15).
L’Oggi di Gesù
Parola del Padre
Domenica 21 gennaio - terza
del tempo ordinario - anno C
Ne 8, 2-4a. 5-6. 8-10; Sal 18;
1Cor 12, 12-31a; Lc 1, 1-4; 4,
14-21
Le tue parole, Signore, sono
spirito e vita
Terza settimana del Salterio
È
interessante la scelta
compiuta dalla Liturgia odierna nell’offerta della
pagina del Vangelo. Ne fa una cucitura da due testi di Luca. Anzitutto
sente il bisogno di presentare ai fedeli che partecipano alla liturgia eucaristica domenicale, perché se ne
approprino, il prologo di Luca. È noto il suo intento. L’autore del terzo
vangelo, da storico che si accinge a
trasmettere per iscritto i fatti della
storia della salvezza compiuta da
Gesù, documenta ai suoi lettori i criteri del suo procedere letterario. Il
libro che ne esce edito è frutto di ricerche accurate, di consultazione
dei testimoni e di un “resoconto ordinato” degli eventi. Con un intento ben preciso: “perché ti possa
rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto”. Dunque il vangelo non con-
tiene elementi mitologici. Ma la storia vera dell’incontro di Dio, in Gesù, con l’uomo. Per salvarlo dalla
sua condizione di peccato.
A questo punto la liturgia passa
direttamente al capitolo IV di Luca.
Dove Gesù, nella sinagoga del suo
paese, Nazareth, si espone in prima persona. Giusto il momento di
rivelare la sua identità e la sua missione. A partire dalle profezie messianiche di Isaia. Il profeta per eccellenza del messianesimo. Gesù
ha tra le mani il rotolo. Lo srotola.
Proclama la profezia nel tratto che
lo riguarda: “Lo Spirito del Signore è sopra di me. Mi ha mandato…”. Segue la segnalazione del
vasto campo di missione: portare libertà, luce, grazia al mondo dei poveri, dei disperati. Lui è il compimento delle profezie! Singolare e
sconvolgente rivelazione: “Oggi si
è compiuta questa Scrittura”.
L’oggi è il tempo del compimento
delle Scritture. Tutte le Scritture
confluiscono su quell’oggi. E l’Oggi di Dio è Gesù in persona. Lui è
“la” sua Parola che in Lui diventa
definitiva. Dopo di Lui non ci sarà
più bisogno di altri profeti. Quella
Parola definitiva (escatologica) è lì.
Sta manifestandosi. Sta svelando il
mistero del Regno definitivo a cui
l’uomo è chiamato a partecipare. È
l’ultima grande opportunità per capire il mistero dell’essere uomo in
Dio e la definitiva occasione per realizzarsi al meglio delle potenzialità.
Dei carismi, direbbe Paolo. Proprio
nella seconda lettura, dalla lettera ai
Corinti.
Lo stesso Spirito che presenziava la missione di Cristo sta all’origine dei carismi di cui arricchisce
ogni membro della Chiesa, finalizzandoli alla sua crescita organica di
Corpo di Cristo.
Due sottolineature per le famiglie e le comunità cristiane.
Poiché Gesù è l’Oggi definitivo di
Dio per noi, la sua Parola conclusiva, quale valorizzazione ne facciamo? Rispetto ad altre parole che posto gli riserviamo? È davvero l’Oggi di una Parola che diventa criterio di ogni altra parola umana e delle scelte nel vissuto?
Grazie all’azione vivificatrice dello Spirito, ogni battezzato è uno scrigno di doni, di talenti, di potenzialità che edificano l’umanità, la Chiesa e la chiesa domestica. Quanto ne
siamo riconoscenti, nel segno della responsabilità?
+ Giuseppe Zenti
E
ra stata un’esperienza riuscita. Coloro
che vi avevano preso parte erano rimasti molto
contenti. Si erano sentiti
aiutati nel loro cammino
quotidiano. Avevo chiamato l’iniziativa: lettura
continuata della Parola.
L’idea era questa: trovare, all’interno della giornata, un breve momento
da dedicare a Dio, per dire che il Signore è veramente importante e merita pure un po’ del nostro
tempo! E l’appuntamento
con il Signore consisteva
nel prendere in mano la
Bibbia e leggerne un piccolo brano, seguendo un
testo dal principio alla fine. All’inizio l’idea sembrò spaventare qualcuno.
Ed era comprensibile!
Non si può dimenticare
che fino a pochi decenni
fa (prima del Concilio) la
Chiesa cattolica proibiva
ai fedeli la lettura personale della bibbia. Diedi
questa spiegazione: prendere in mano la bibbia e
leggerne qualche versetto è anzitutto un atto di
fede. È come dire: in questo momento, io decido
che la mia vita – di solito
così gelosamente tenuta
nelle mie mani e da me
organizzata in tutti i suoi
particolari – sia esposta
alla parola di un Altro che
ha il potere di illuminar-
Un modo
di ascoltare Dio
la e di cambiarla. Non è
importante, spiegavo, capire tutto quello che si
legge. Importante è l’atto
di fede iniziale col quale
pongo la mia vita sotto
l’influenza di un Altro. All’inizio, i partecipanti
stentarono a comprendere fino in fondo queste
mie indicazioni. Ma fecero un atto di fiducia e accettarono i miei suggerimenti. E provarono, e il
risultato fu molto buono.
Chi fu fedele all’iniziativa
raccontò che, attraverso
questa pratica, la giornata e l’intera settimana cominciavano a respirare
un po’ di Dio. Molto utile, anche, iniziare la lettura con una preghiera,
che esprime la propria
povertà davanti alla Parola e il desiderio di un
autentico incontro con
essa. È poi stata una scoperta buona per tutti la
lettura continuata di un
testo. Non solo perché si
viene a conoscere pagine
mai lette, ma anche perché, un po’ alla volta, si
arriva ad avere una visione d’insieme di un testo
sacro.
Dato il suo esito buono,
l’iniziativa è stata quest’anno rilanciata agli aderenti giovani e adulti
dell’Azione cattolica. Nella veglia di preghiera dell’Immacolata è stato offerto un piccolo sussidio
contenente alcune spiegazioni e il calendario
giornaliero della lettura
del vangelo di Luca. Il
giorno 9 gennaio abbiamo avuto il primo incontro di scambio. I convenuti hanno manifestato
soddisfazione per l’iniziativa e il desiderio di es-
ser vi fedeli. Essi hanno
comunicato questa esperienza: leggendo la Parola di Dio ogni giorno, avviene come uno scambio
tra ciò che viviamo e
quanto dice la Parola; c’è,
come dire, un’illuminazione reciproca. Nei mesi di gennaio e di febbraio
continueremo la lettura
del vangelo di Luca arrivando fino al capitolo 9.
Lunedì 19 febbraio ci ritroveremo nuovamente
per comunicarci il dono
della Parola. Il sussidio è
disponibile a tutti coloro
che lo desiderano, basta
comunicarlo al numero
di telefono 0438-940374.
Anno dedicato all’ascolto: anche l’esperienza sopra raccontata fa maturare l’ascolto della Parola
di Dio, che si nasconde
nelle pagine della Bibbia
e nelle pieghe della vita
di ogni persona.
Don Martino Zagonel
PIEVE: Il Vescovo riprende
gli incontri con le famiglie
D
omenica 21 gennaio alle 15 il vescovo Giuseppe
incontra le famiglie nel patronato Careni di Pieve di Soligo nell’ambito del Percorso vocazionale. Tema:
“La famiglia ha il dovere e il genio di correggere”. È prevista l’animazione per i bambini.
CATTEDRALE: Domenica 21
alle 15.30 il Te Deum di Dvorak
I
n occasione della ricorrenza di san Tiziano, domenica 21 gennaio alle 15.30 in Cattedrale verrà
proposto il Te Deum op. 103 di A. Dvorak per soprano,
basso, coro e organo. Ad eseguirlo la corale Ruffo di
Sacile e l’Insieme Vocale Città di Conegliano, direttore
il maestro A. Pollesel, organista G. Susana. Il programma prevede anche musiche per quintetto di ottoni e organo con S. Carnelos all’organo e Klomer
Bass agli ottoni.
Il concerto è promosso
dalla diocesi a conclusione
delle solenni celebrazioni
in onore del Patrono.
CATECHESI PER CATECUMENI:
Convegno triveneto a Zelarino
D
omenica 28 gennaio, al centro pastorale “Urbani” di Mestre, si terrà una giornata di studio promossa dalla Commissione Catechesi del Triveneto, sul
tema del catecumenato degli adulti. Alle 9.30 si darà inizio ai lavori della giornata con la presentazione dell’esperienza di un catecumeno e del suo catechista. Si proseguirà con una relazione teologico-pastorale di don Paolo Sartor, responsabile del Servizio per il catecumenato
della diocesi di Milano. Dopo la relazione, ci saranno
dei gruppi di studio che si occuperanno di due temi: alcuni della catechesi battesimale, e altri più in generale
dei problemi della pastorale catecumenale. Dopo il pranzo si concluderà con la replica del relatore e con l’eucaristia. La fine della giornata è prevista per le 17.
Chi desidera partecipare è pregato di contattare il
Servizio diocesano per il catecumenato (telefono 0438948233, lunedì-venerdì dalle 9 alle 13, e-mail [email protected]).
CONCORSO GREST 2006: Le
parrocchie invitate a ritirare i premi
A
lmeno tre parrocchie della diocesi sono attese,
con una certa fretta, presso il magazzino Manighetti in via Marinotti a Vittorio Veneto. Si tratta di tre
delle prime dieci classificate al concorso fotografico dei
grest “Guarda che estate”. Il piazzamento dava loro diritto a un pacco di prodotti per la creatività da ritirare
presso Manighetti. Ma da Manighetti ci segnalano che
non tutti hanno ancora provveduto... e che il tempo stringe.
Per informazioni chiamare la ditta Manighetti allo
0438-59004.
Domenica 21 gennaio 2007
IL MAESTRO SI LEGÒ A CARLOTTA DE MARTINI
Cinquant’anni fa la morte di
Toscanini, sposo a Conegliano
C
inquant’anni fa,
il 16 gennaio
1957, a Riverdale
presso New York si spegneva Arturo Toscanini, il
più importante direttore
d’orchestra della storia.
Tutto il mondo in questi
giorni lo sta omaggiando
con affetto e cerimoniosità,
a riprova della tenuta di un
mito musicale. Toscanini
ebbe una carriera sfolgorante. Nato a Parma nel
1867 da una famiglia popolare di sentimenti garibaldini (il padre Claudio,
sarto, seguì più volte il condottiero), maturò presto
un eccezionale talento che
lo condusse a diplomarsi
al conservatorio con lode
distinta già nel 1885 e a debuttare alla direzione l’anno successivo a Rio de Janeiro, dove a 19 anni prese il posto del direttore,
che era stato sfiduciato dal
pubblico, ottenendo un
trionfo e un prezioso dono
da parte dell’imperatore
del Brasile. La sua rapida
ascesa lo portò a diventare direttore artistico e
maestro principale alla
Scala di Milano nel 1898.
Dal 1908 al 1914, quando la
sua fama aveva già varcato
i confini continentali, diresse il Metropolitan di
New York. Fra le due guerre mondiali, osannato dai
teatri di tutto il mondo, ricevette la laurea honoris
causa dall’università statunitense di Georgetown.
Bastino queste poche note
A sinistra Arturo Toscanini, a destra la moglie Carlotta il giorno del loro matrimonio
SACILE: Mercoledì 24 giovani
talenti alla Fazioli Concert Hall
G
rande appuntamento mercoledì
24 alla Fazioli Concert
Hall di Sacile. In collaborazione con la Cankarjev
Dom di Lubiana, si esibiranno alcuni collaboratori di Lubiana della pianista argentina Martha Argerich: i pianisti Jura
Margulis, Nicholas Angelich e Polina Leschenko, la violinista Alissa Margulis e il violoncellista Christian Poltera.
In programma ci sono
musiche di Schumann,
Chopin, Brahms e Mendelssohn-Bartholdy. Il
concerto sarà introdotto
alle 20.30 da Clara Giangaspero con un intervento dal titolo “Romanticismo, variazioni sul tema”.
Biglietti: 30 euro (18 sotto i 30 anni di età). Per
informazioni: telefono
0434-72576 int. 3 e [email protected].
PADOVA: Mostra sui preziosi
dell’oreficeria contemporanea
A
Padova si è avviata
la terza edizione espositiva di “Pensieri preziosi”, rassegna di notevole pregio ed originalità che
mira a porre a confronto l’evoluzione del linguaggio di
talenti prestigiosi, provenienti da scuole e paesi diversi, che operano nel campo della gioielleria e dell’oreficeria europea. La scelta
non cade casualmente: a
Padova si lega un’alta tradizione di manufatti orafoartistici, opera dei validi allievi dell’Istituto statale
d’arte cittadino “Pietro Selvatico”. Per l’edizione 2006
sono state selezionate le opere di quattro artisti di fama internazionale, acco-
a sintetizzare la sua carriera durata 70 anni. Energico sul podio quanto rigido e coerente nella difesa
dei suoi ideali, Toscanini
fu protagonista di numerosi colpi ad effetto, a testimonianza di una personalità geniale e poliedrica.
Nel 1905, ad esempio, rischiò la vita scalando il
Monte Bianco (impresa
riuscita). Fervente intervista, durante la Grande
Guerra diresse una banda
militare che si esibiva a ri-
munati dalla volontà di ricercare linguaggi espressivi coniugati a materiali innovativi e ad interpretazioni ardite del gioiello d’autore: il tedesco Daniel Kruger, l’olandese Ruudt Peters, lo spagnolo Ramon
Puig Cuyàs e Graziano Visentin. “Pensieri preziosi,
assemblaggi, geometrie, mito e memoria nei gioielli di
Kruger, Peters, Puig Cuyàs
e Visentin”, Oratorio di San
Rocco a Padova fino al 4
marzo; orari: martedì-domenica 9.30-12.30 e 15.3019; costo del biglietto 6 euro; informazioni telefono
049-8204527; sito internet
www.padovacultura.padovanet.it. (EP)
dosso della linea del fronte e si impegnò in una lunga serie di concerti di beneficenza per la guerra.
Ferreo avversario del fascismo e del nazismo, nel
1933 abbandonò il Festival
di Bayreuth (dove fu il primo direttore non di scuola tedesca) per protesta
contro Hitler e nel 1938
quello di Salisburgo contro l’Anschluss (annessione dell’Austria alla Germania tramite invasione
militare) e finanziò personalmente l’orchestra degli
ebrei profughi in Palestina
e il Festival di Lucerna. Abbandonò l’Italia nel 1938 in
seguito all’entrata in vigore delle leggi razziali. C’è,
inoltre, un episodio particolare che lega Toscanini
al nostro territorio. Il musicista sposò a Conegliano,
il 21 giugno 1897, Carlotta
De Martini. Carlotta, cantante di musica sacra, milanese di origine, era figlia
di Mario De Martini, agiato commerciante di Conegliano. Il giorno del matrimonio, celebrato nella
chiesa di San Rocco, i due
promessi sposi vennero
accompagnati dalla banda
cittadina, pare infastidendo l’indole discreta di Toscanini. Nei giorni successivi la coppia risiedette nella villa dell’impresario teatrale Piontelli in via Manin.
Giacinto Bevilacqua
Elena Pilato
SAN PIETRO DI FELETTO:
Presentato il libro di Fulvia Dal Zotto
A
l Clan Verdurin a San
Pietro di Feletto si è
tenuto un incontro all’insegna della poesia e della prosa con la poetessa e scrittrice Fulvia Dal Zotto e la presentazione del suo libro, fatta dal dirigente scolastico Luciano Todero. Nell’occasione
Gianni Sartor, pittore di corte, ha illustrato la vigilia dell’Epifania con il suo cartellone di raffinata fantasia. Il libro è fresco di stampa e presentato per la prima volta. Il
titolo è “Rebours 2”, con sottotitolo “Un occhio nel caleidoscopio”. Il volumetto è dedicato al grande amico-letto-
re Pupi Avati, «che non si è
mai stancato di incoraggiarmi con parole affettuose e da
sempre ha saputo stimolare
la mia operosità contro il “non
senso”», ha spiegato l’autrice. Si trovano in un antico e
prezioso volumetto stampato in edizione speciale (1990)
curato da Giuseppe Apella,
con il patrocinio del Clan Verdurin dal titolo “Giuseppe
Mazzariol, discorso su Giulio Turcato” con quattro poesie di Elio Bartolini, Fulvia
Dal Zotto, Carlo della Corte,
Tiziano Rizzo e con una acquaforte di Giulio Turcato. Edizioni della Cometa Roma.
NEI TEATRI DIOCESANI
Franca Valeri a Sacile,
poi musica e danza
U
na settimana ricca
di proposte per
tutti i gusti nei teatri della diocesi. Cominciamo
con domenica 21 alle 21:
il teatro da Ponte di Vittorio Veneto propone
un’interessante serata di
musica spagnola con la
presenza del mezzosoprano Maria Josè
Montiel che canterà, accompagnata dalla pianista Nicoletta Olivieri,
brani di musica popolare e colta spagnola, da De Falla
a Turina, a Granados. Il
teatro Accademia di Conegliano porta in scena
mercoledì 24 alle 21 il
Balletto di Mosca “Le
Classique” con “La bella
addormentata nel bosco”,
fiaba classica di Perrault
con le celebri musiche di
Tcaikowskji; prevendite
alla libreria Canova di Conegliano, biglietti al costo
di 22 euro per platea e galleria e di 16 euro per loggia numerata. All’Accademia per i piccoli giovedì 25 alle 10.30 danno la
fiaba “Cappuccetto ros-
PIAVON Fino al 28 gennaio a Ca’
Lozzio è aperta la mostra personale di Cesco Magnolato. Orario: tutti
i giorni 10-12. Chiuso lunedì e martedì.
PIEVE DI SOLIGO Fino al 31
gennaio all’hotel Contà la mostra
personale di Vittorio Marchi. Orario:
mercoledì-venerdì 16-20, sabato-domenica 10-12 e 15-21.
VITTORIO VENETO Fino al 31
gennaio è aperta presso il Museo del
Cenedese e la Galleria Civica d’arte,
la Fondazione Minucci-De Carlo, il
Museo diocesano d’arte sacra, la chiesa di S. Maria Nova e l’oratorio di
S. Rocco “GraviLievi”, la mostra della scultura di piccolo formato.
CISON DI VALMARINO Fino
al 4 febbraio al teatro comunale La
Loggia è aperta la collettiva “Altre
Venezie”. Orario: giovedì-venerdì 1720, sabato-domenica 10.30-12.30 e
17-20.
PORDENONE Fino al 4 febbraio
alla galleria Sagittaria è aperta la
mostra “Fabrizio Clerici. Opere 19381990”. Orario: feriale 16-19.30, fe-
so” nella realizzazione di
“La contrada Teatro Stabile”, biglietto 5 euro.
Non manca il teatro Zancanaro di Sacile, che ospita una sempre in forma Franca Valeri (nella
foto) affiancata da Annamaria Guarnieri ne “Le
Serve” di Jean Genet: da
uno dei più discussi e scandalosi autori del Novecento
una fiaba nera che
si ispira ad un fatto
di cronaca nella Parigi degli anni
Trenta. Le sorelle
Lemercier, Claire e Solange, cameriere di Madame, passano il tempo
travestendosi nei panni
della padrona e inscenando la sua morte, in un
sottile gioco di emulazione, che porterà a imprevedibili colpi di scena. Una produzione Società
per attori per la regia di
Giuseppe Marini, allo
Zancanaro mercoledì 24
alle 21. Biglietti a partire
da 15 euro, informazioni
presso il teatro telefono
0434-780623.
Marta Raminelli
CANEVA: Comincia sabato la
rassegna di teatro amatoriale
A
Caneva sabato 20
gennaio, alle 20.45, si
alzerà il sipario dell’auditorium comunale per la 7ª rassegna di teatro amatoriale,
organizzata dal Comune in
collaborazione con la Fita
provinciale e, per la prima
volta, con la locale compagnia “Laboratorio sperimentale Teatro Caneva”. Quattro
commedie per quattro serate ad ingresso libero, che
continuano, migliorandola,
la strada intrapresa con le
precedenti edizioni. I “Commedianti per scherzo” di San
Cassiano di Brugnera inaugureranno la rassegna con
MOSTRE
CONEGLIANO Fino all’11 febbraio all’oratorio di Costa “Annibale
Mazzarolli” è aperta la mostra delle 31 sculture ammesse a concorrere al Premio internazionale Ance Treviso intitolata “L’arte per il costruire”. Orario: dal venerdì alla domenica 10-12 e 15-18.30. Ingresso libero.
15
stivo 10.30-12.30 e 16-19.30.
VITTORIO VENETO Fino all’8
febbraio a palazzo Gaiotti è aperta
la mostra di Alessandro Taglioni. Orario: lunedì 10.30-12.30, mercoledìvenerdì 16-19.30, sabato-domenica
10.30-12.30 e 16-19.30. Chiuso il
martedì.
VICENZA Fino al 18 febbraio a
palazzo Thiene è aperta la mostra
“Capolavori che ritornano”. Orario:
martedì-venerdì 15-19, sabato-domenica 10-19. Lunedì chiuso. Ingresso
libero.
VITTORIO VENETO Fino al 20
febbraio al Museo della Battaglia è
aperta la mostra stereoscopica sul
“Me toca pagar anca le tasse”, in dialetto altoliventino,
diretto da Carla Manzon. Sabato 3 febbraio il Collettivo di
ricerca teatrale di Vittorio Veneto replicherà l’ormai celebre spettacolo “Don Galera”.
“Le donne d’intelletto”, che
la compagnia “Punto e... a capo” interpreterà il 24 febbraio, è invece appannaggio
di un altro bravo regista, Ferruccio Merisi. Sabato 3 marzo sarà la volta del Gruppo
Teatro Pordenone “Luciano
Rocco”, con “La zia di Carlo”, commedia brillante in italiano diretta da Francesco
Bressan. (MPA)
primo conflitto mondiale “Inghiottiti da un’immensa fornace” organizzata dal Comune in occasione del
90º della battaglia di Vittorio Veneto. Orari: 9.30-12.30 e 14-18 (chiuso il lunedì). Ingresso libero.
TREVISO Fino all’8 aprile a Casa dei Carraresi è aperta la mostra
“Venezia ’900. Da Boccioni a Vedova”. Orario: martedì, mercoledì, giovedì e domenica 9-20, venerdì-sabato
9-21. Lunedì chiuso. Biglietti: intero
9 euro, ridotto 7 (6 fino a 18 anni di età).
MUSICA E DANZA
CONEGLIANO Mercoledì 24, alle 15 nell’aula magna dell’Istituto
tecnico per il turismo “Da Collo”, il
musicologo Francesco Cesari terrà una lezione sull’opera lirica “Falstaff”
di Giuseppe Verdi. Ingresso libero.
16
e
L’AZiON
Attualità
Domenica 21 gennaio 2007
PER NON DIMENTICARE
IN UNO SPETTACOLO TEATRALE LA STORIA
DEI DEPORTATI EBREI DALLA JUGOSLAVIA
NON SOLO GLI EBREI
I
Gli internati di Marca
L
o spettacolo “Il
tempo sospeso”,
diretto da Eleonora Fuser e interpretato
dagli attori dell’Associazione culturale “Attore…
si nasce?”, ha come soggetto le vicende di un
gruppo di ebrei stranieri
deportati in Italia dalla Jugoslavia tra l’estate e l’autunno del 1941 e internati
in provincia di Treviso fino
all’8 settembre 1943. Alla
fine del 1942 erano internati in Italia 5.636 ebrei
stranieri ed apolidi, 2.200
dei quali giunti l’anno precedente dalla Jugoslavia
occupata dai nazisti e dai
fascisti. Molti di loro erano
in fuga dall’Europa orientale proprio nel periodo in
cui stava per essere avviata la macchina dello sterminio di massa. Circa la
metà di questi ebrei furono internati nel Veneto e
la provincia di Treviso ne
ospitò 324 smistati in 20
comuni: Asolo, Castelfranco, Castello di Godego, Cavaso del Tomba, Ci-
Lo storico Daniele Ceschin, ideatore dello
spettacolo teatrale “Il tempo sospeso”
son, Conegliano, Crespano del Grappa, Follina, Istrana, Loria, Mareno di
Piave, Montebelluna, Oderzo, Possagno, Preganziol, Tarzo, Treviso, Valdobbiadene, Vedelago, Zero Branco. In alcuni di questi comuni la presenza di
nuclei molto numerosi –
come nel caso di Asolo,
Crespano del Grappa, Mareno di Piave e Tarzo –
consentì di stabilire relazioni stabili con la popolazione locale.
Ospitati in case sfitte o
in locande, la loro giornata era scandita dall’apposizione due volte al giorno
della firma presso il municipio. Dai comuni nei quali si trovavano internati, gli
ebrei stranieri potevano allontanarsi solamente con
l’autorizzazione delle autorità di Pubblica sicurezza. Ma probabilmente erano le quotidiane forme
di discriminazione a pesare maggiormente: il divieto d’uscire prima dell’alba
e rientrare dopo il tramonto, di frequentare esercizi e locali pubblici, di
possedere armi ed apparecchi radio, il controllo sistematico della corrispondenza. Ai problemi dovuti
alla lingua, si aggiungevano le difficoltà nel trovare
un alloggio e un lavoro.
Dopo l’8 settembre
1943 venne ordinata l’immediata liberazione di tutti gli stranieri internati.
Tuttavia, con l’inizio del-
l’occupazione nazista e la
costituzione della Repubblica sociale italiana, la vicenda degli ebrei cambiò
radicalmente. Molti cercarono la fuga verso Milano e quindi poi verso la
Svizzera; altri partirono
verso Sud con la speranza
di poter arrivare a Napoli
o a Bari e quindi imbarcarsi verso la Palestina o
gli Stati Uniti, con la difficoltà però di dover attraversare la linea del fronte
e sotto il pericolo non solo dei tedeschi occupanti,
ma anche dei bombardamenti alleati; altri ancora
preferirono rimanere in
provincia di Treviso o comunque in Veneto, cambiare identità e trovare un
rifugio per quanto precario in monasteri, ospedali,
case di riposo. Ma accanto a numerose persone caritatevoli che, a rischio della vita, cercarono di nascondere molti ebrei in fuga, vi furono anche alcuni
che – come in episodi noti e documentati a Conegliano e Montebelluna –
denunciarono la loro presenza alle autorità fasciste
e naziste: per questi ebrei
si aprì la strada della deportazione nei campi di
sterminio.
Daniele Ceschin
l 27 gennaio in tutto il mondo si celebra il Giorno della Memoria. La data ricorda il giorno del 1945 in cui
le truppe dell’Armata Rossa, in irrefrenabile avanzata verso Berlino, liberarono il campo di sterminio di Auschwitz
in Polonia, rivelando al mondo l’orrore del genocidio nazista, pianificato e realizzato su scala industriale. In Italia
la ricorrenza è stata istituita dal Parlamento con la Legge
211/2000, aderendo alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio di ogni anno come una giornata per
commemorare le vittime del nazismo e dell’Olocausto. L’articolo 1 istituisce il “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali,
la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, ma anche gli italiani “che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la
morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto
i perseguitati”.
Giacinto Bevilacqua
LA SANTA SEDE SULLA SHOAH
“Immane tragedia”
“L
a Shoah è stata
una immane tragedia, dinanzi alla quale
non si può restare indifferenti”: lo ha ribadito la
Santa Sede, in una dichiarazione in merito alla
Conferenza di esperti che
si è svolta a dicembre in
Iran e che intendeva negare la veridicità dell’Olocausto.
“Il secolo scorso – si
legge nella nota – è stato
testimone del tentativo di
sterminare il popolo ebraico, con la conseguente uccisione di milioni di ebrei, di tutte le
età e categorie sociali, per
il solo fatto di appartenere a tale popolo”. La Chiesa, sottolinea la nota, “si
accosta con profondo rispetto e con grande compassione all’esperienza
vissuta dal popolo ebraico durante la seconda
guerra mondiale: il ricordo di quei terribili fatti deve rimanere un monito
per le coscienze, al fine di
eliminare i conflitti, rispettare i legittimi diritti
di tutti i popoli, esortare
alla pace, nella verità e
nella giustizia”.
La stessa posizione è
stata già espressa nel documento della Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo “Noi
ricordiamo: una riflessione sulla Shoah”, affermata da Giovanni Paolo II al
monumento alla memoria di Yad Vashem a Gerusalemme il 23 marzo
2000 e da Benedetto XVI
nella visita al campo di
sterminio di Auschwitz il
28 maggio 2006.
TUTTE LE INIZIATIVE COMMEMORATIVE IN DIOCESI
S
ono vari i Comuni diocesani che hanno programmato iniziative di genere diverso in occasione della
Giornata della Memoria. Proponiamo una rapida carrellata delle manifestazioni pervenuteci, tutte con ingresso libero.
PIEVE DI SOLIGO Venerdì 19, alle 20.30, al teatro Careni debutta lo spettacolo teatrale “Il tempo sospeso”. Venerdì 26, alle 20.30 all’auditorium “Battistella - Moccia”, incontro con lo storico Luigi Urettini.
SACILE Sabato 20, alle 18 all’ex chiesa di San Gregorio, Italo Corai relaziona su “Lo sterminio degli omosessuali
durante il periodo del Nazifascismo”. Fino al 30 gennaio nell’ex chiesa di San Gregorio rimane aperta la mostra “19381945. La persecuzione degli ebrei in Italia”. L’Anpi mandamentale dal 26 al 29 gennaio si reca in visita ad Auschwitz
e a Birkenau.
CEGGIA In collaborazione con il Gruppo Kairos domenica 21, alle 10.30 nella sala mostre della biblioteca comunale, si inaugura la mostra fotografica “1938-1945. La persecuzione degli ebrei in Italia”. La mostra rimarrà aperta
dal martedì alla domenica dalle 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 18.30. Sempre domenica 21, alle 14.30 nella sala Toniolo, si proietta il film “Monsieur Batignole” di Gerard Jugnot (Francia, 2002). Venerdì 26 alle 20.30, infine, all’auditorium della biblioteca comunale incontro con Luciano Battiston, unico ciliense sopravvissuto al campo di sterminio
di Mauthausen.
COL SAN MARTINO Martedì 23, alle 20.30 nell’aula
magna delle scuole medie, incontro con lo storico Paolo Tagini, autore del libro “Le poche cose”.
CONEGLIANO Giovedì 25, alle 20.30 all’auditorium
Dina Orsi, si replica “Il tempo sospeso”.
MOTTA Venerdì 26 alle 9.30 gli alunni della scuola elementare di Motta celebrano la Giornata della Memoria con
letture animate e una mostra dei disegni realizzati dalle
classi sul tema “C’era una volta una valigia”.
CORDIGNANO Venerdì 26, alle 20.45 al teatro comunale, ha luogo uno spettacolo con la partecipazione della
Scuola comunale di musica “A. Felet”, l’orchestra “Akkordi(gnano)” e l’attrice Paola Perin del Collettivo di ricerca
teatrale di Vittorio Veneto.
SAN FIOR Nella sala polifunzionale del municipio venerdì 26, alle 21, la compagnia Teatro dei Pazzi di San Donà
di Piave inscena “Sonderkommando - Il giorno della memoria”, spettacolo di narrazione, musica e danza sul viaggio degli ebrei verso la morte nei campi di sterminio. Giovedì 8 febbraio, alle 21, la stessa compagnia rappresenterà
“Foibe e fobie - Anagramma di una strage occultata” sulle
ragioni delle stragi occorse tra slavi e italiani nelle terre di
confine.
CESSALTO Sabato 27 in mattinata alla scuola elementare giornata finale del progetto “C’era una volta una valigia”. (Vedi Motta)
VITTORIO VENETO Sabato 27, alle 10.30 al teatro Da
Ponte, si replica, solo per le scuole, “Il tempo sospeso”.
e
L’AZiON
Curiosando
MANUELA BRUSATIN IL 29 GENNAIO PARTECIPERÀ
ALLA TRASMISSIONE “L’ANGELO DELL’ANNO” SU RAIDUE
Da Roverbasso alla Rai
M
anuela Brusatin è una
giovane ventenne di Roverbasso dal
sorriso aperto e dalla
stretta di mano sicura: la
incontriamo, nel locale di
famiglia, il bar “Reality” a
Roverbasso, dove dà una
mano alla mamma tra una lezione universitaria e
l’altra. Il suo nome è stato scelto per partecipare a
“L’angelo dell’anno”, manifestazione benefica di
SolidArte trasmessa su
Raidue nei prossimi mesi, in cui si premiano personalità distintesi in attività benefiche. SolidArte
è un’associazione onlus di
Milano fondata dall’artista Stefano Festa, che si
pone diversi obiettivi in
campo artistico e sociale:
dell’arte della solidarietà
in generale a quella della
solidarietà espressa attraverso l’arte. Manuela parteciperà in veste di ospite
emergente in uno spazio
in cui si esibirà con il suo
strumento, la fisarmonica, che studia da quando
aveva tredici anni. Com’è
cominciata quest’avventura nel mondo dello spettacolo? «Ho partecipato
ad alcuni concorsi di bellezza svoltisi in Veneto,
come Dea Italiana, concorso sullo sfondo della
mitologia greco-romana a
Motta di Livenza, in cui
mi sono classificata seconda e terza, in due differenti edizioni – risponde –. In quest’occasione
sono stata notata da Norman Zoia, artista che opera nell’organizzazione
e promozione di eventi
culturali e di moda, il quale, insieme a Stefano Festa, mi ha scelto per la trasmissione in Rai, che registrerò il 29 gennaio a
Milano… e così ho accettato di intraprendere quest’avventura». Manuela esprime a diversi livelli la
sua creatività. Ama dipingere e scrivere poesie, e
la musica fa parte della
I consigli del medico
Perché sia efficace
l’attività fisica
Q
uando facciamo un’attività
fisica dobbiamo avere
un po’ di fiatone, anche sudare e aumentare la frequenza cardiaca affinché l’attività
stessa risulti efficace,
altrimenti non abbiamo modificato per
niente quello che è il
metabolismo basale.
Vediamo come regolare il nostro moto e
quali sono i parametri
da adottare. Nei muscoli sono presenti
zuccheri e grassi che
vi arrivano attraverso
la circolazione sanguigna. In presenza di
ossigeno queste sostanze bruciano producendo energia. Si
tratta del metabolismo
aerobico o di attività fisica aerobica che consuma i grassi in presenza
di ossigeno. Ma questo
è possibile solo ad una
condizione: che il movimento delle fibre muscolari non sia troppo intenso. È il caso di attività
di durata a bassa intensità come la camminata,
la corsa lenta, la bicicletta.
In tali situazioni la frequenza cardiaca, ossia il
numero di battiti cardiaci in un minuto, non deve essere superiore a
220 meno l’età per 6075%. In un giovane di
vent’anni la frequenza
cardiaca non deve essere superiore ai 150 batti-
ti al minuto, in una persona di cinquant’anni
ai 127 battiti al minuto.
Questa è l’attività
che provoca il dimagramento.
Quando il lavoro
muscolare è intenso o
veloce, l’ossigeno non
riesce più a provocare
la ricarica di energia
per cui entra in funzione un secondo sistema metabolico. Gli
zuccheri del muscolo,
in assenza di ossigeno,
liberano energia trasformandosi in acido
lattico: si tratta del metabolismo anaerobico
lattacido.
L’acido lattico provoca stanchezza muscolare fino al crampo.
È un freno fisiologico
che ser ve a limitare
l’attività fisica, eseguita oltre misura, bloccando i muscoli degli
arti ma salvaguardando quello principale
del nostro corpo che è
il cuore.
sua famiglia da sempre: il
padre suona il basso, la
madre cantante in un coro, e anche il fratello Riccardo suona con una
band, i Black Dolls. Ma
quali sono i suoi progetti
per il futuro? «Certamente sono incuriosita dalla
novità del mondo dello
spettacolo, e voglio imparare a conoscerlo. Al primo posto c’è comunque lo
studio, sono iscritta al pri-
mo anno di Scienze del
servizio sociale – spiega
Manuela con un sorriso –.
Da quando sono stata in
casa di riposo a suonare
la fisarmonica per gli anziani ospiti, ho capito che
quello che voglio fare è
aiutare le persone sole».
Arte e solidarietà: buona
fortuna quindi a Manuela
che vedrete a Raidue nei
prossimi mesi.
Marta Raminelli
L’atlante dei sapori
a cura della dottoressa Caterina Bisol
QUALI SONO I PARAMETRI
La giovane Manuela Brusatin, versione indossatrice (a sx) e musicista (a dx)
ALLA 50ª FESTA DEI MARIO
Il “dolce dei Mario”
alla “bagna” di rum
V
enerdì 19, san Mario, i “Mario” del
Vittoriese, ma anche di altri luoghi, celebrano dai
Frati Francescani la loro
cinquantesima “Festa dei
Mario” (leggi la storia
della Festa nell’articolo
nelle pagine di Vittorio
Veneto).
Alla messa da molte edizioni segue sempre una cena al Terme di viale
della Vittoria, nel segno
dell’amicizia e dell’allegria.
Qui Tonino Palazzi e il
celebre chef Carlo Armellino crearono addirittura, e in esclusiva per i
“Mario”, il “Dolce dei Mario”, una bontà che alla
tradizionale festa viene
servita da ben 32 anni!
Gli ingredienti: pan di
Il cuoco Carlo Armellino
Spagna, gelato alla crema, passata di albicocche, macedonia di frutta
e “bagna da pasticceria”
al rum.
«Disporre su un piatto
due fette di pan di Spagna
tagliato sottile, e bagnarlo – spiega Carlo Armel-
lino – con la “bagna” al
rum, aggiungere quindi
il gelato e la macedonia
facendo attenzione che
quest’ultima aderisca bene al gelato». «Coprire il
tutto ancora con il pan di
Spagna – aggiunge Antonio Palazzi – e cospargere nuovamente il rum.
Scaldare a parte la passata d’albicocche e stenderne sopra un velo sottile».
Il “Dolce dei Mario”
viene servito nel buio più
totale della sala ristorante, rischiarato però dal
fiammeggiare che si sprigiona dal dolce medesimo. Se il “Dolce dei Mario” illumina e il caffè corretto chiude, l’allegra serata del 50º, altrettanto
bene si comincia con l’“aperitivo di benvenuto e
minute delizie” per poi
proseguire con la “spallotta con fili di Montasio”,
il “risotto con zucca e
speck”, i “tortelloni al radicchio di Treviso”, l’“ossobuco con polenta” e i
“contorni assortiti”.
Mario Sanson
Schegge di Storia
VILLANOVA DI PRATA: Quanta gente è passata dal bazar di
Toni Spadotto, aperto nel 1948 e sopravvissuto a due alluvioni
V
illanova era allora poco più di una
borgata quando, nel 1948, finita la
guerra, Antonio Spadotto arrivò trasferendosi da Ghirano dove, fin dal 1941, gestiva la locale Cooperativa. In quell’anno
Villanova era diventata parrocchia indipendente e Toni, affiancato dalla moglie
Clara, diede impulso alle attività in paese
dando vita ad un esercizio commerciale
che negli anni sarebbe cresciuto insieme
alle prime industrie del mobile che allora stavano nascendo. Il “Bazar da Toni”
rappresentava il punto di riferimento dell’intera comunità. Da lui si trovava di tutto, dall’olio di ricino alle aspirine, dal petrolio per l’illuminazione agli zoccoli, dalla tela per confezionare le lenzuola ai primi concimi chimici. A fianco della bottega aprì anche un’osteria che con il tempo
si trasformò in un noto ristorante dove i
piatti erano amorosamente preparati dalla signora Clara. Quanta gente è passata in quei locali, quanti bambini hanno sognato di poter avere una delle tante caramelle che facevano bella mostra sul bancone di Toni; lui aveva sempre una particolare attenzione per
tutti i suoi clienti. Quando non avevano i soldi, faceva
loro credito segnando la spesa sul “libretto”, avrebbero
pagato più avanti, dopo la vendita di “un turno di formaggio” o di un vitello. Toni era nato a Puja nel 1914,
un’epoca difficile, in cui l’economia del paese era esclusivamente agricola, fondata ancora sulla mezzadria, eppure seppe capire i tempi in cambiamento e le
opportunità che si presentavano. La sua attività, sempre al servizio del paese, conobbe momenti difficili
quando nel 1965 e nel 1966 due tremende alluvioni inondarono tutto il territorio comunale con particolare violenza. Toni non chiuse il negozio, ma volle restare al servizio della gente affiancato dai figli che poi
gli subentrarono con altrettanta capacità ammodernando l’azienda ma, forse, perdendo un po’ di quella
Toni Spadotto con la moglie Clara nel bazar di Villanova
genuinità paesana che faceva del “Bazar da Toni” un
punto di riferimento ed una tappa nella vita faticosa
di tanta gente di Villanova e non solo.
(Dal Calendario 2006 delle associazioni di Prata
di Pordenone)
e
L’AZiON
C
Sacile, venerdì 19 alle 21.30,
concerto di cover d’autore di
Denise accompagnata dal
pianista Michele Piano. L’ingresso è libero.
Al ristorante Iva De Barattin di Motta di Livenza, venerdì 19 alle 22, concerto
blues di Gianna Cerchier &
Groovy Soul. L’ingresso è libero.
Allo Zion Rock Club (circolo Arci) di Conegliano, venerdì 19 alle 22, concerto di
Fantasma e The Transisters,
sabato 20 alle 22 di Marina
con Papa Leu e Ranking Lele.
Al Sonny Boy di San Vendemiano, sabato 20 alle 22,
concerto dei Dog Bone (cover degli Ac/Dc).
All’osteria Saditappo di
Lutrano, sabato 20 alle 22,
rock blues live con Davide
Drusian.
All’Inverness Pub di Ramera, sabato 20 alle 21, verrà
proiettato il video “The American Folk Blues Festival
1962-1969. Vol. 3” cui seguirà
il concerto blues (anni Cinquanta con contaminazioni
swing e rock’n’roll) di Jr. Bitta & The Junglebeat con
Willy Mazzer all’armonica.
(GB)
inema &
Cineforum
VITTORIO VENETO Venerdì
19, alle 20.45 in biblioteca civica,
la rassegna cinematografica InVisibili propone il film incompiuto di
Orson Welles “Don Chisciotte”. Il film
sarà preceduto da un corto d’autore. Ingresso 3 euro.
CONEGLIANO Venerdì 19, alle
20.30, la sala conferenze della Dama Castellana ospita la proiezione
del documentario “Psichiatria. Un’industria di morte”, organizzata dal
Comitato dei cittadini per i diritti
umani. Ingresso libero.
T eatro
10 anni di Caterpillar
H
a compiuto 10
anni una delle
trasmissioni radiofoniche più intelligenti
del servizio pubblico, “Caterpillar”, in onda in diretta su Radio2 Rai dal lunedì
al venerdì dalle 18 alle
19.30
(www.caterueb.rai.it).
Condotta da Massimo Cirri e Filippo Solibello (con
Sabrina Provenzani come
co. Fra gli eventi promossi, ad esempio, hanno riscosso un lusinghiero successo la “Festa della decrescita felice” del 13 dicembre e il “CaterRaduno”
estivo ovvero l’incontro fra
conduttori e autori di “Caterpillar” e la variegata platea attiva degli ascoltatori.
È già stata lanciata, invece, la terza edizione di
“M’illumino di meno”,
giornata internazionale del
risparmio energetico, che
dal 2005 si svolge il 16 febbraio nell’anniversario dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto. Lo scopo
dell’iniziativa è di far comprendere come il risparmio sia una possibilità concreta e reale per superare
i problemi energetici che
accomunano gran parte
delle nazioni del pianeta.
M
usica su Raiuno con il concerto
tenuto alla Scala in Omaggio ad
Arturo Toscanini (sabato, 24). Tra i film
ci sono: Viaggio a Kandahar di Makhmalbaf del 2001 e Cammina cammina
di Olmi (Raitre, sabato, dall’1.30), l’ultima
parte di Heimat - Gli anni ruggenti (Rai-
CONEGLIANO Sabato 20 alle 21
e domenica 21 alle 16 la compagnia
El vicolo di Favaro Veneto calca il palco del Dina Orsi con lo spettacolo “Il
vizietto” di Jean Poiret. Ingresso 7 euro, ridotto 5.
TREVISO Martedì 23, alle 20.45,
il teatro Eden ospita lo spettacolo “Parole e musica: i sillabari di Parise”
prima esecuzione assoluta con la Thelonius Monk Big Band. Regia di Mario Martone.
TELEFILM
CONEGLIANO Domenica 21, alle 16, il teatro Toniolo propone lo
spettacolo “Aladin e la principessa” a
cura del Teatro dei Pazzi di San Donà
di Piave. Ingresso 5 euro, ridotto dai
CONEGLIANO Lunedì 22, alle 4 fino ai 12 anni di 3 euro.
20.30, la sala parrocchiale di Parè
proietta il film di Sergio Rubini PIEVE DI SOLIGO Domenica
“Tutto l’amore che c’è”. Ingresso li- 21, alle 16, la rassegna di teatro per
bero.
famiglie allestita al Careni propone
“I tre porcellini”.
Teatro
SANTA LUCIA DI PIAVE DoVITTORIO VENETO Venerdì menica 21, alle 16.30 al padiglione
19, alle 20.30, la compagnia Co- ex Filande, va in scena “Il teatrino
lonna Infame allestisce al patrona- dei piedi”. Ingresso libero.
U
n nuovo quiz si affianca ai classici, Chi vuol essere milionario condotto da Scotti (Canale 5, da lunedì a venerdì, 18.45) e L’eredità da
Conti (Raiuno, da lunedì a venerdì,
18.50): Azzardo (Italia 1, da lunedì a venerdì, 20). Lo avevamo già visto in esta-
tre, domenica, 1.35) e la prima di Heimat
2 (Raitre, venerdì, 1.25) di Edgar Reitz; e
il biografico Alì di Michael Mann con Will
Smith (Retequattro, mercoledì, 23.05). I
Campionati europei di pattinaggio artistico si possono vedere su Raidue da
martedì, all’1 circa.
te su Raiuno, ora a condurlo in concorrenza ai Tg è Cecchi Paone. Insinna miete successi con Affari tuoi, ma il quiz
più piacevole rimane Per un pugno di
libri con Marcorè e Dorfles (Raitre, domenica, 18), in cui due scolaresche si
misurano sulla conoscenza dei classici.
S
gli orfanotrofi. Interverranno Francesco
Gallo, direttore del Servizio Famiglia
della Regione, e Stefano Valdegamberi,
assessore regionale alle politiche sociali, che si soffermerà sugli aspetti riguardanti leggi, costi, accertamenti medici e politiche regionali delle adozioni.
G
due, domenica, 21) e la nuova serie di
R.I.S. - Delitti imperfetti (Canale 5,
lunedì e martedì, 21.10); alla dodicesima stagione di E.R. - Medici in prima linea (Raidue, lunedì, 21.05) Italia
1 oppone: Dr House, Grey’s Anatomy,
Nip/Tuck e Huff (venerdì, dalle 21.05).
ono riprese le nuove puntate del
programma di e con Micaela
Faggiani Mammaaa!. Domenica 21 alle 18.30 si potrà seguire la replica della
puntata dedicata all’obesità. Giovedì 25
alle 21, invece, il tema affrontato sarà
quello delle adozioni e della chiusura de-
li ammiratori di Law & Order
possono seguire due annate del
telefilm: su La 7 sabato e domenica
(20.30) e su Raidue gli altri giorni
(19.10). A C.S.I. New York (Italia 1,
giovedì, 21.05), si contrappongono gli
investigatori della marina N.C.I.S. (Rai-
IL MINISTRO FERRERO A RPC
Q
uesta settimana va in onda una
puntata di “Settimana Rpc” davvero speciale. Il Governo Prodi vuole
cambiare la legge Bossi-Fini sull’immigrazione. Per questo motivo
il ministro della Solidarietà
sociale Paolo Ferrero (nella
foto) sta facendo il giro delle Regioni. È saltato l’incontro con il Veneto, è avvenuto, invece, quello con il
Friuli Venezia Giulia. A
Trieste c’era anche Radio
Palazzo Carli, che ha raccolto dal ministro Ferrero
quali sono le sue intenzioni.
«L’invito rivolto a tutti è
quello di spegnere le luci
e tutti i dispositivi elettrici
non indispensabili il 16 febbraio 2007 alle 18 – indicano Cirri e Solibello –.
Nelle due precedenti edizioni “M’illumino di meno”
ha contagiato centinaia di
migliaia di persone impegnate in una allegra e
coinvolgente gara etica di
buone pratiche ambientali. Lo scorso anno si risparmiò, nella sola ora e
mezza di durata della trasmissione, l’equivalente
del consumo medio quotidiano di una regione come
l’Umbria».
Quest’anno l’iniziativa è
patrocinata dal ministero
dell’Ambiente e dal ministero delle Politiche agricole.
Giacinto Bevilacqua
TV
to Costantini lo spettacolo “Black Comedy”.
Teatro per ragazzi
PIEVE DI SOLIGO Sabato 20
alle 15, 18 e 21 il cinema Careni
proietta il film in costume di Sofia
Coppola “Marie Antoinette”. Ingresso 5 euro, ridotto 4.
inviata) nacque nel 1997 da
un’idea di Cirri e Sergio
Ferrentino. La trasmissione, che offre continui collegamenti esterni e interventi al telefono in diretta
degli ascoltatori, si distingue per l’ironia con la quale affronta e, a volte, indica soluzioni alle questioni
di attualità, smitizzando figure e rappresentanti del
mondo della politica. Nei
primi dieci anni di vita, “Caterpillar” ha
affrontato numerose campagne di sensibilizzazione,
prediligendo
in mondo particolare lo sviluppo ecologico e il risparmio energeti-
SCELTI PER VOI da GdR
QUIZ
a novità della settimana è rappresentata da
“Chitarre 01”, la prima rassegna di musiche per chitarra organizzata dall’associazione “Il Filò” con il contributo del Comune di Vittorio Veneto. Al patronato Costantini Fiorentini a Ceneda, venerdì 19 alle 21, suoneranno
il vittoriese Marco De Biasi,
Luciano Bottos e il duo Michele Pucci&Giulio Venier, sabato 20 alla stessa ora si esibiranno il vittoriese Stefano
Bonato, Roberto Dalla Vecchia e Pietro Nobile. Il costo
del biglietto è di 6 euro per
singola serata, di 9 per le due
serate.
Al Bar Duomo di Vittorio
Veneto, venerdì 19 alle 21.30,
jazz, bossa e funky sono la
proposta del trio Magnolia
(Aldo Betto, Giacomo Da Ros
e, per l’occasione, il pianista
Alessandro Altarocca). L’ingresso è libero.
Al Marco Polo Caffè di
Vittorio Veneto, venerdì 19 alle 21, suona il duo Giannantonio Rossi & Massimo
Francescon (acoustic rock e
cover d’autore). L’ingresso è
libero.
Al Caffè Commercio di
TELECHIARA
L
LA BELLA TRASMISSIONE DI RADIO2 RAI
LANCIA L’INIZIATIVA “M’ILLUMINO DI MENO”
NOTTE
MUSICA: Venerdì e sabato a Ceneda
suonano i virtuosi delle chitarre
È possibile ascoltare
l’inter vista in “Settimana Rpc” sabato alle 10.30 e domenica
alle 9.30 sulle frequenze di Radio Palazzo Carli. La rubrica,
curata da Federico Citron,
Francesco Dal Mas e Antonio
Rizzello, ospiterà anche la reazione della Caritas all’intervento del ministro Ferrero e darà
conto dell’inaugurazione della
mostra del settimanale diocesano L’Azione, proponendo l’intervento del vescovo Giuseppe
Zenti.
VESPA
Quando “Porta a
porta” fa il pieno di
ascolti sulla strage di
Erba. A sproposito!
P
overo Vespa. “Porta
a porta” ha fatto il
pieno di ascolti della nuova
stagione quando si è occupato della strage di Erba. Vespa aveva persino abbandonato il plastico, ridimensionato le opinioni degli psicologi e dato particolare evidenza all’analisi della scena
del crimine. Subito dopo,
però, i coniugi Romano hanno confessato e hanno spalancato una porta sulle tenebre del cuore umano.
Non mi sembra che un talk
show sia il luogo più adatto
a riflettere su quanto è accaduto, sui moventi e sui
particolari che la cronaca ci
rivela ogni giorno. Per questo non riesco a compatire
troppo Bruno Vespa, che si
è visto scippare un nuovo
caso Cogne, un filone pressoché inesauribile per riempire una delle quattro serate che “Porta a porta” occupa nella stagione invernale. Sono certo che Vespa
non avrà problemi a trovare argomenti più piacevoli
e leggeri, sui quali potrà far
intervenire le
belle donne
che ornano il
suo salotto
per la gioia
dei suoi fedeli telespettatori.
dai
Nostri Paesi
Vittorio Veneto
LAVORI PER 50 MILA EURO
Più curato e sicuro
il patronato di Salsa
T
utte le offerte
che arrivano in
queste settimane
alla parrocchia di Salsa
hanno un’unica destinazione: i lavori al patronato.
Sono infatti stati spesi
50 mila euro per sistemare impianto elettrico, impianto termico, serramenti e altri dettagli. “La spesa è abbastanza consistente – scrivono il consiglio pastorale parrocchiale e quello per gli affari economici dalle colonne del
foglietto
settimanale
‘Monte Altare’ –, ma non era più possibile rinviare un
intervento sollecitato dalla più recente normativa
statale”.
Traduzione: ora il patronato è a norma. E con
maggiore tranquillità la
parrocchia può ospitarci
scout, scuola di musica,
corsi di yoga e, soprattutto, calcio Salsa. E soprattutto, ovviamente, le attività parrocchiali, dal catechismo alle riunioni dei
consigli, fino ai gruppi del
dopocresima che stanno
prendendo forma sotto la
guida di Angelo Santin e
Carla Da Ros.
E magari anche il grest,
svolto nel 2005 poi sospeso nel 2006. E poi... «Ma
Il patronato di Salsa
ser vono tante persone –
dice il parroco monsignor
Piergiorgio Da Canal –. E
quelle attive in parrocchia
sono già oberate di lavoro,
non ho il coraggio di chiedere loro di più»
Ora che è a norma e più
M
torni”.
Domenica 21, alle 18
nella chiesa di Salsa, si esibirà “La Resonanza Ensemble”, orchestra che
dedica le proprie esibizioni, con proposte di musica classica, solo a realtà
di disagio. Proporranno
musiche di Vivaldi e Corelli e definiscono l’occasione “Incontro musicale per gli
ospiti del Piccolo Rifugio, per i disabili e
per i loro amici”. Anche qui l’ingresso è
libero.
Oratorio di Sant’Andrea,
riaprono tutte le stanze
zione delle barriere architettoniche, e quindi facilmente raggiungibili anche
per i disabili. L’accesso ai
portatori di handicap sarà
possibile sia al piano interrato che a quello superiore,
grazie a due rampe esterne.
Il preventivo per tutti
questi lavori si aggira sui
70 mila euro.
I
decoroso il patronato si
mette anche a disposizione del territorio: se interessati all’affitto di una
stanza o più, contattare Rita Toffolon al 348-9368744.
A norma, ma non ancora al top: «Ci sarebbero, ad
esempio, da rifare le vetrate sul retro», accenna il
parroco. Prima però urge
la sistemazione dell’impianto elettrico in chiesa.
Nel frattempo si avvia a
conclusione – Pasqua è un
ragionevole traguardo – la
catalogazione dell’archivio
della Confraternita di San
Michele, curata dal dottor
Piscopo con la supervisione delle archiviste della
diocesi.
MUSICA PER IL “RIFUGIO”
usica per il
Piccolo Rifugio! Sotto questa etichetta vanno due appuntamenti in due
giorni.
Sabato 20, alle
20.30 nella sala polifunzionale (nella foto),
fresca di lavori e nuova di zecca, si esibiranno in concerto i Babele, band capitanata dal pediatra pievigino Tiziano Vettoretti. Proporranno, a ingresso libero, “un
tributo a Emerson, Lake & Palmer e din-
DON ROBERTO: FINE LAVORI IN PRIMAVERA
n dirittura d’arrivo i lavori dell’oratorio di
Sant’Andrea. L’annuncio
viene dal parroco don Roberto Camilotti: «Contiamo di poter completare tutto per la primavera». I lavori hanno interessato l’intero edificio che si presenta ora con una veste rinnovata. Tra le novità una sala
Il parroco:
vorremmo
il grest,
ma servono
più volontari
L’oratorio di Sant’Andrea
Cercasi fondi per il riscaldamento
nuova di zecca dove sarà ospitata, per i laboratori, l’Università degli anziani. L’ oratorio inoltre potrà contare su una nuovissima sala
giochi e una stanza che servirà per la riflessione e la
preghiera. I lavori hanno
interessato anche i servizi
igienici, che sono ora messi a norma con l’elimina-
Ma non è tutto. La parrocchia sta rifacendo l’impianto di riscaldamento,
con un ulteriore esborso.
Per coprire
tutte queste
spese, la parrocchia può
contare per ora su metà
della cifra. Il
consiglio per
gli affari economici sta valutando varie possibilità
per racimolare la somma
mancante. Non ultima la richiesta di aiuto alla comunità.
“Il peggio è passato”
I lavori sono stati realizzati dall’impresa Casagrande. Progettista l’architetto coneglianese Camillo
Soldera.
«Sono stati mesi di difficoltà – ammette il parroco della Pieve –. Catechismo, incontri di gruppo sono stati fatti in asilo, in canonica e nelle case private.
Ma il peggio è passato. Da
qualche giorno si cominciano a utilizzare le aule del
catechismo e dalla prossima settimana saranno agibili tutte le stanze».
I lavori sono iniziati a
metà ottobre. Per la tinteggiatura esterna dell’edificio si dovranno invece
aspettare tempi migliori. Finanze permettendo.
Francesca
Gallo
Nuova sala
giochi e più
accessibilità
CATTEDRALE: Tre giorni con padre
Maggi, ricordando Luca Solari
D
a venerdì 26 a domenica 28 si
svolge al patronato della Cattedrale l’approfondimento biblico
“L’ultima beatitudine” con padre Alberto Maggi, direttore del centro studi biblici “Vannucci” di Montefano
(Macerata). Il titolo della tre giorni fa
riferimento al versetto dell’Apocalisse
“Beati d’ora in poi i morti che muoiono nel Signore” (Ap
14, 13). Vuol essere occasione per riflettere sul mistero
della morte e ricordare anche il parrocchiano della Cattedrale Luca Solari (nella foto), scomparso nel 2006, amico di padre Maggi e del Centro studi marchigiano. Gli
interventi di padre Maggi sono programmati per venerdì
26 dalle 20.30 alle 22, sabato 27 dalle 9.30 alle 12 e dalle 16 alle 18, domenica 28 dalle 9.30 alle 11. Conclusione con l’eucaristia alle 11.30. Disponibile il servizio di animazione per bambini, comunicando con anticipo numero ed età dei piccoli agli organizzatori: Milo (3282112482) o Martina (333-1888911).
SERRAVALLE: Festa degli ex
di De Mori e patronato Borsoi
C
ollocata, come di consueto, in prossimità del ricordo liturgico di san Giovanni Bosco (31 gennaio), si svolge domenica 28 la quarta giornata degli ex
allievi e allieve del patronato Borsoi e dell’Opera De Mori di Serravalle. Il programma prevede alle 10.30 la messa solenne nel Duomo di Serravalle celebrata da un salesiano e animata dal coro, alle 12.30 il pranzo al ristorante Il Postiglione, seguito da pomeriggio di “ciacole e
ricordi”. L’adesione al pranzo va data entro martedì 23
all’Opera De Mori di Serravalle: 0438-57542.
Per i salesiani, e per i loro allievi (come quelli che si
riuniranno a Serravalle) il 2006 è stato anno di particolare soddisfazione: la nomina del cardinale Tarcisio Bertone a segretario di Stato da parte di papa Benedetto XVI segna la più alta carica mai raggiunta da un figlio di
don Bosco.
VENERDÌ 19
Alle 18, nell’aula magna dell’Itis,
l’associazione Flaminio organizza “Il
leone e la lupa. I festival: il mestiere
più strano del mondo”,incontro con
Giorgio Gosetti. Introduzione musicale di
Marco De Biasi.
Alle 20.30, al patronato di
Meschio, incontro per giovani e adulti che intendono prepararsi a ricevere il
sacramento della Cresima.
Alle 20.45, in biblioteca civica per la rassegna cinematografica “Invisibili 2007”, proiezione di
“Don Chisciotte” di Orson Welles.
Alle 21, al patronato di Ceneda, prima serata della rassegna “Chitarre
01”. Si esibiscono Marco De Biasi,
Luciano Bottos e il virtuoso
del flamenco Michele Pucci. Al violino Giulio Venier.
SABATO 20
Alle 10 il vescovo Zenti celebra la
messa per la Polizia locale nella
chiesa di Salsa in occasione del
patrono san Sebastiano.
Alle 21 in biblioteca “La tentazione”,progetto multimediale di Corrado Pasquotti. Organizzano
Cineclub Solaris e associazione Radar. Ingresso libero. Informazioni:
0438-940462.
Alle 21, al patronato di Ceneda, se-
conda serata della rassegna “Chitarre
01”. Si esibiscono Stefano Bonato, Roberto Dalla Vecchia e Pietro Nobile.
DOMENICA 21
Alle 15.30, in Cattedrale, “Concerto in onore
di san Tiziano”. L’organista Sandro Carnelos (nella foto) e
il gruppo di ottoni Klomer Brass proporranno una selezione di
“Musiche per quintetto
di ottoni e organo”, mentre la corale Ruffo di Sacile e l’Insieme Vocale Città di Conegliano, con Alberto Pollesel direttore e Giorgio Susana all’organo proporranno il Te
Deum di Dvorak.
Alle 20.45 al teatro Lorenzo Da
Ponte concerto di Maria Josè Montiel (mezzosoprano) e Nicoletta
Olivieri (pianoforte).
MERCOLEDÌ 24
Alle 15.30, nella sede di via Istria
1 a Costa, il Centro italiano
femminile presenta il programma di attività per i primi tre
mesi del 2007.
Farmacie di turno: Comunale 2, San Giacomo
di Veglia, telefono 0438500351; Zoia, Fadalto,
telefono 0438-91894.
e
L’AZiON
Vittorio Veneto
Cinquanta edizioni per la Festa dei Mario:
da una cartoleria di Ceneda nel 1958
a centinaia di ospiti di tre regioni
SuperMario
C
orreva l’anno
1958 quando a
Mario
Casagrande, gestore della cartoleria in piazza della Cattedrale, al fianco dell’attuale spaghetteria, che la
sua famiglia portava avanti ab immemorabili,
venne un’idea.
La lanciò e coinvolse
sette-otto amici. Uno in
particolare, Mario Baratto, venne incaricato di attuarla.
Nasceva così la Festa
dei Mario di Vittorio Veneto, che venerdì 19, festa liturgica di san Mario,
vive la sua cinquantesima
edizione.
A raccontarci gli esordi eroici è chi può sfoderare orgoglioso la presenza a 49 feste dei Mario
su 50, unica pecca il 1975:
Mario Ulliana.
«Inizialmente la festa si
celebrava alla Casa San
Raffaele – ricorda –: una
Mario Botteon
Mario Ulliana
messa, e poi un semplice
rinfresco con un bicchiere di vino e un grissino
con il prosciutto avvolto
intorno. Invitavamo tutti
i Mario di
Vittorio Veneto, ci facevamo dare i
nominativi
dall’anagrafe». Operazione oggi
impossibilissima! Se fosse stata in vigore la legge
sulla privacy, la festa dei
Mario non sarebbe forse
mai nata.
E invece eccola, e cresciuta fino alle 220 persone negli anni Novanta.
Arricchita della cena e
dell’impegno di solidarietà, a destinazione sempre diversa
ma sempre
grata.
Spostata
alla chiesa
dei Frati, perché il “Sodalizio dei Mario del Vittoriese” ha commissionato al pittore Giuseppe Modolo una “Madonna Addolorata con ai
Ad ogni Festa
una raccolta
fondi
MOUNTAIN BIKE ED EQUITAZIONE
PER COLORARE IL PROPRIO TEMPO LIBERO
Disabili in sella
R
icordate i bellissimi
corsi di mountain
bike vissuti dai giovani disabili in collaborazione con
gli istruttori Borga e Castrignanò la scorsa estate,
e di cui raccontammo su
L’Azione? Furono tanto apprezzati da essere ripetuti
tra ottobre e novembre, Un’immagine della manifestazione “Bimbi e cavalli” all’area Fenderl. Lì nacque l’idea
con nuovi iscritti.
di proporre l’esperienza... equina ai giovani disabili
... E subito dopo seguiti
dall’esperienza a cavallo di cui sotto vi da per far vivere ai ragazzi esperienze
riferiamo, con la quale sono legati in un nuove e stimolanti, aumentare la loro
unico progetto: “In sella a bici e caval- autostima, fare conoscenze, colorare il
li”. Che punta a fare dello sport la stra- proprio tempo libero.
“IO NON HO PAURA”...A CAVALLO
“P
rima avevo paura, ma adesso
non ne ho proprio più”.
Questo confessa ad un amico una delle ragazze
presenti al Circolo Ippico
San Mamante
mentre insieme
apprendono da
Silvia e Caterina “l’amore per
i cavalli”.
Due splendidi quadrupedi
marroni, due abili istruttrici ed una trentina di ragazzi diversamente abili
sono stati i protagonisti.
Anime dell’iniziativa, ospitata al Circolo Ippico
San Mamante di Roberto
De Nardi, sono state
l’Anffas, la cooperativa
Fenderl e il Coordinamento delle associazioni
degli handicappati dell’Ulss 7.
«Al di là dei
concreti benefici che questi incontri portano
ai ragazzi – dice Ciacchi –,
queste iniziative favoriscono l’attivazione di una rete di soggetti (associazioni, istituzioni, privati...) solo apparentemente scollegati. E
che sono proprio i nostri
Altri 3
incontri in
primavera
stessi ragazzi a far sì che
questo sia possibile!».
Dopo i tre incontri di
fine 2006, altri tre pomeriggi a cavallo verranno
organizzati in primavera.
Nel lungo periodo invece l’intento è quello di
avviare una collaborazione con i Ceod per costruire dei corsi di ippoterapia, nei quali non ci
si limiterà solamente a favorire la conoscenza tra i
ragazzi e il cavallo come
animale domestico, ma si
utilizzerà come vero e
proprio toccasana fisico
e psicologico.
Alberto Ferri
piedi san Mario”. Che ora sta alla prima cappella
a destra della chiesa, sopra il Cristo morto scolpito dal beato Claudio.
Consacrata nel tempo
dalla medaglia speciale
che un anno si fece realizzare, con su un lato i
motti del Sodalizio: “Fede, amicizia, laboriosità,
civismo, solidarietà”.
Elevata a rito in piccoli particolari: come la cena sempre al Terme, sempre conclusa dal “Dolce
dei Mario” di cui il nostro
guru culinario Mario Sanson scrive nella sezione
Curiosando.
Alla festa dei Mario sono capitati, negli anni, noti Mario vittoriesi, come
il sindaco Botteon o il cenedese Gottardi, per tanti anni promotore della festa, o Carnielli, Mario delle bici; Mario Barba che
dà i numeri (del Lotto) sul
Gazzettino ed il ciclista
Mario Beccia; ma anche
tanti Mario di Ponzano
Veneto, e di Ceggia e di
Mestre; Mario del Friuli,
Mario dell’Emilia Romagna.
In quanti arriveranno
venerdì 19?
Alle 18.30 è prevista la
messa, celebrata da don
Mario Albertini, don Mario Borga e don Mario
Dall’Arche. A seguire la
cena con la raccolta fondi,
la cui destinazione deve
ancora essere stabilita.
Ma per il cinquantesimo
si punta a fare le cose in
grande.
Per informazioni e adesioni contattare Mario
(ovviamente) Bevilacqua
allo 0438-53362. (TB)
Domenica 21 gennaio 2007
21
VILLA D. ROSE, ASTA NULLA
Una bella gatta da
pelare per Del Favero
N
essuno si
di cincischiare
è fatto aper cercare di
vanti per villa delspuntare
un
le Rose. Allo scaprezzo più basdere dei termini
so.
di venerdì 12 nesL’Ulss, cioè
suno ha presennoi cittadini, intato offerte per
casserà meno
l’asta che avrebsoldi e più tardi
be dovuto asseAngelo Lino Del Favero di quanto sarebgnare, per un mibe accaduto se,
nimo di 3 milioni 50 mila come inizialmente previeuro, villa delle Rose, la sto, il pacchetto villa delcasa colonica di via Car- le Rose fosse stato dato a
bonera, un terreno in via Camerin in cambio dei laFermi, il campo sportivo vori per il distretto.
delle Vecchie Stelle e terA convincere l’Ulss a fareni agricoli di via Biba- re l’asta furono le numenel.
rose critiche rivolte al poVenditore è l’Ulss 7, co trasparente accordo
che col ricavato intende privato con Camerin, taspagare anche la costru- sello di un’operazione che
zione del distretto sanita- appariva nel suo complesrio a Serravalle. Ora però, so poco chiara. Tra i più
svanita l’asta, il direttore critici i Ds vittoriesi. E inDel Favero dovrà andare fatti contro di loro si è scaa trattativa privata: se pos- gliato il sindaco Scottà: “Asibile per vendere tutti i vete costretto l’Ulss al
beni assieme, eventual- bando, e ora avremo memente, facendo di neces- no incassi per colpa vosità virtù, porzionandoli. stra”.
In entrambi i casi, nella
Replica dei Ds: “Avevaposizione di debolezza di mo semplicemente chiechi deve vendere per for- sto dei chiarimenti sulla
za, e magari anche rapi- regolarità della procedudamente. Anche se lo ra. Se quella originaria estesso Del Favero ha ras- ra regolare non si capisce
sicurato: l’Ulss 7 ha la for- perché non sia stata manza finanziaria per andare tenuta. Se l’Ulss ha camavanti con l’operazione di- biato strada, e ha deciso
stretto.
per l’asta, vuol dire che
L’aspirante compratore forse qualche problemino
potrà invece permettersi c’era”. (TB)
22
ASSEMBLEA IL 22 AL CENTRO SOCIALE
FREGONA
Pro loco di Colle, prima
le elezioni poi i Nomadi
Pro loco,
Tiziana De
Conti cerca
un successore
S
ono in vista elezioni anticipate
per la Pro loco di
Colle Umberto. Il direttivo avrebbe dovuto rimanere in carica per un anno
ancora. Il suo presidente,
Marino Fadelli, si è però
dimesso e anche il consiglio ha avuto nel tempo diverse defezioni così da
renderne indispensabile il
rinnovo.
I motivi delle dimissioni del presidente, che era
subentrato due anni fa a
Maria José Feletti, sono
date da sopraggiunti impegni di lavoro che non gli
permettono di proseguire
nell’attività di volontariato.
L’assemblea dei soci si
riunisce lunedì 22 alle
20.30 al centro sociale in
via Capitanio.
Oltre a rinnovare il consiglio direttivo, sarà chiamata ad approvare il bilancio consuntivo del 2006
e il preventivo del 2007,
compreso il programma
delle attività di cui è già stata stilata una bozza.
Il nuovo anno sarà ca-
È
Volontari della Pro loco collumbertese al lavoro
ratterizzato per la Pro loco collumbertese dall’importante appuntamento
con il ventennale della stagione teatrale Colle Umberto va a teatro. Le serate avranno luogo nei sabati 9, 16, 23 e 30 giugno.
Una novità assoluta per
Colle Umberto sarà la collaborazione con l’amministrazione comunale per il
concerto dei Nomadi fissato per il 7 luglio. Verranno poi riproposte le collaborazioni con gruppi e
associazioni per le diverse
sagre del capoluogo e della frazione e con il comu-
ne per le manifestazioni
“Forme e sapori” e “Burattini e marionette”.
A breve – verso metà
febbraio, recita il sito
www.prolococolleumberto.it – verrà invece organizzato uno spettacolo teatrale o un concerto a scopo benefico il cui ricavato
verrà devoluto al Villaggio
Romania. Immancabili infine i tradizionali appuntamenti con i concerti nei diversi periodi dell’anno quali Santa Cecilia, Natale e
l’incontro musicale a villa
Lucheschi Valforte.
Gerda De Nardi
STUDIO DI CAI
E UNIVERSITÀ
Prealpi abbandonate
V
enerdì 19, alle 18 in
biblioteca, il Cai vittoriese organizza la presentazione di “Il paesaggio
dell’abbandono
nelle
Prealpi trevigiane orientali - Tra il Passo di San Boldo e la Sella di Fadalto”.
Si tratta di 150 pagine
curate da Ugo Mattana,
professore di Cartografie
nel dipartimento di Geografia dell’Università di Padova. In cui si sistematizzano i risultati di una ricerca compiuta circa due
anni fa per conto di Università e Cai, da Mattana,
Fernando Botteon e il revinese Dario De Riz su 35
kmq di montagna: dal Fadalto a Lago, da 400 metri
in su. Hanno schedato e riscoperto teleferiche e casere, ghiacciaie e muretti... tutto quel che resta del-
Q
uaresima anticipata per i vittoriesi. A
spostare il calendario sono
le ristrettezze di bilancio.
In attesa della votazione in
consiglio comunale, prevista nelle prossime settimane, già si preannunciano tempi magri. La differenza infatti tra quanto c’è
a disposizione e quanto gli
assessorati chiedono è di
800 mila euro, malgrado la
e
L’AZiON
iese
Vittorio Veneto / Vittor
Domenica 21 gennaio 2007
l’uomo
di montagna
che un
tempo abitava,
coltivava, pascolava
queste
da Fernando Botterre alte. Ogteon, Gianni Testogi sempre meri, Aldo Schiavon e
no, e la boscaMauro Aurighi.
glia incolta in«Abbiamo voluto
ghiotte tutto.
raccogliere e cataL’indagine
logare queste testisvolta sulle nomonianze prima
stre Prealpi è
che scompaiano»,
parte del prospiega Mattana. Ma
getto nazionale “Terre Alte”
Dario De Riz la sua ricerca include anche alcune
del Cai; con
Mattana ha collaborato proposte per la rivitalizzal’intero gruppo di lavoro zione di queste montagne
“Terre Alte” della sezione abbandonate. Le svelerà
vittoriese del Cai, formato venerdì. (TB)
VITTORIO
Bilancio, il
piatto piange:
crescerà
l’aliquota Irpef?
giunta abbia già stretto la
cinghia. Anche perché dovrà vedersela con gli ormai
consueti tagli dei trasferimenti dallo Stato. A questo
punto, quindi, due scelte
per l’assessore al bilancio
Antonella Caldart: o si
spenderà di meno, tagliando sui servizi (o, se ce ne
sono sugli sprechi), oppure si incasserà di più. Al
proposito il sindaco Scottà
non esclude un aumento
possibile dell’addizionale
Irpef.
tempo di assemblea anche per la
Pro loco di Fregona. I soci sono attesi venerdì 26
alle 20.30 al centro sociale: all’ordine del giorno la programmazione
per il 2007 ma anche il
rinnovo delle cariche.
L’osighese Tiziana De
Conti intende continuare
a impegnarsi, ma vorrebbe passare il testimone della presidenza ad un
altro candidato. Che però
fatica a emergere. Basti
pensare che nel precedente biennio, se pure
persone disponibili per le
attività pratiche, ne sono
sempre saltate fuori, d’altro canto però nessuno si
è mai voluto assumere
l’onore e l’onere della vicepresidenza, ed il consiglio direttivo spesso ha
operato monco. Al rinnovamento, quindi, si
spera di affiancare un potenziamento: “La Pro loco ha bisogno anche del
tuo aiuto!”, gridano i volantini affissi per Fregona. (TB)
ANZANO: Cercasi registi
per i film del circolo Arci
A
l via il 6 marzo la seconda edizione di “Arcinema”,
la rassegna cinematografica al circolo Arci di Anzano, organizzata da Foodstock e associazione Radar, in
cui alla proiezione di capolavori della commedia all’italiana si accompagna un’altrettanto italianissima pasta.
La vera chicca, però, sono i video di presentazione di ciascun film, che hanno per attori gli stessi anzanesi. Per
la seconda edizione gli organizzatori cercano registi interessati a girare i video: giuria qualificata sceglierà i
migliori, per tutti è garantita diffusione promozionale
dei lavori. Per partecipare inviare entro il 30 gennaio un
dvd con propri lavori registici ad Arcinema c/o Roberto La Forgia, via Carnielutti 6, Vittorio Veneto. Altre
informazioni su www.foodstock.splinder.com. (TB)
CISER: Festa del patrono
F
esta del patrono domenica 21 a Ciser. Alle 10 si
celebrerà la messa nella chiesetta di Sant’Antonio
abate; a seguire la festa del borgo.
COLLE: Incontro per le famiglie
dell’unità pastorale
D
omenica 21 a Colle Umberto secondo appuntamento con gli incontri per le famiglie dell’unità
pastorale “Ascoltiamoci... ascoltiamolo”. Incontro alle 9,
poi si prosegue con la messa alle 10.30 nella parrocchiale di San Tomaso.
CORDIGNANO: Amici della Ferrari
H
anno raccolto 10 mila euro che ora verranno devoluti in beneficenza. Gli Amici della Ferrari F1
di Cordignano hanno così consegnato quanto raccolto
in occasione del Ferrari Day a tre associazioni di volontariato. Si tratta di Sostegno 70, guidata dall’ex pilota Ivan Capelli, di “Aiutiamo la paraplegia - Club Clay Regazzoni” e di “C.I.A.K.” dell’attore e modello Edoardo Costa.
e
L’AZiON
Bellunese / Vallata
PUBBLICATO DALLA PARROCCHIA
Le sofferenze di Ginetto
raccontate in un libro
H
a avuto un positivo riscontro l’iniziativa promossa dalla parrocchia di
Lentiai attraverso il proprio bollettino parrocchiale “La Voce di Lentiai”.
Con il bollettino i parrocchiani si sono visti arrivare, durante il periodo di
Natale, un volumetto dal
titolo: “... da Lentiai a
Johannesburg via I.M.I.”.
Si tratta di una raccolta di
testimonianze e di ricordi
di Ginetto Zatta, che prima
di emigrare da Lentiai a
Johannesburg (Sud Africa) dopo la fine della guerra, è “emigrato”, ma per
ben altre ragioni, subito
dopo l’8 settembre del
1943, nel campo di concentramento di Dora della
Germania nazista nella regione dell’Harz meridionale, nello stalag 1/F con
il numero di matricola
0250 come Internato Militare Italiano. «Lo zero davanti al numero di matricola dava l’impressione
che fossimo come non esistenti» commenta Ginet-
U
n’altra chiesa della
diocesi è stata presa di mira da malintenzionati. Nella notte tra lunedì
8 e martedì 9 gennaio sono stati sottratti dalla chiesa di Corbanese un ostensorio, un turibolo, due navicelle, un calice, due statue raffiguranti san
Antonio Abate e san
Rocco e due putti
che adornavano un
tabernacolo (nella
foto). Gli oggetti sacri e le statue sono
stati rinvenuti il
giorno successivo a
Vittorio Veneto. All’appello mancano
solo i due angioletti.
«Dopo la messa feriale di lunedì sera ci
to nel libro.
La pubblicazione, ricca
di molte fotografie che Ginetto ha sempre portato
con sè nella sua movimentata esperienza, abbraccia un periodo che va
dalla giovinezza a Lentiai,
alle sofferenze, alle paure
ed ai drammi della prigionia, all’emigrazione in Sud
Africa dove tuttora risiede.
I ricordi e le testimonianze sono stati raccolti
da Vittorio Zornitta, emigrante in Francia,
mentre la pubblicazione è stata curata da
Antonella Alban, Gabriella Bondavalli, Flavia Colle, don Gabriele Secco e Patrizia
Toffolati .
“La redazione della Voce di Lentiai scrive nella prefazione il parroco don Gabriele - ha ritenuto doveroso pubblicare il
racconto delle sofferenze vissute e raccontate da Ginetto
perché non vada persa la memoria di un
periodo tragico della nostra storia legato alla nostra terra”.
Nel bollettino parrocchiale, che ogni due mesi
raggiunge 150 lentiaiesi
sparsi per il mondo, è stata aperta una pagina di dialogo dedicata a loro dal titolo “Andata e Ritorno”,
per rendere costante il legame tra Lentiai e i suoi emigranti sparsi nel mondo.
Sergio Cugnach
FURTO
siamo accorti della presenza di alcuni sconosciuti che osservavano le opere d’arte della chiesa - racconta il parroco don Angelo Lucchetta -. Probabilmente uno di loro si è nascosto all’interno della
chiesa e poi, nottetempo,
ha aperto le
porte agli altri. Non ci sono, infatti, segni di effrazione. Per fortuna non c’è
stata profanazione».
I beni recuperati sono
ora custoditi
dai carabinieri di Cison.
Ritrovati
gli oggetti sacri
sottratti alla
chiesa di Corbanese
VALMARENO: NOZZE D’ORO
TARZO: In 50
alla sei ore
di basket
S
Valmareno: Luigi Meneghel e Rosa Moret, sposi dal 19 gennaio 1957
D
omenica 21 gennaio Luigi e Rosa festeggiano il loro 50º anniversario di matrimonio. I figli, i generi, la nuora e i nipoti si uniscono con gioia
e affetto augurando loro un sereno cammino insieme per lunghi anni.
i è svolta domenica
7 gennaio a Tarzo
la tradizionale Sei Ore di
pallacanestro organizzata
dal Gruppo Giovani La
Plaza in collaborazione
con l’Aido e con i comuni
di Revine Lago e Tarzo e
con il supporto di molte
altre associazioni e realtà.
Oltre 50 i partecipanti all’inseguimento della palla a spicchi; onori speciali per Danny Sommavilla,
vincitore della gara del tiro da tre; Alex Pascon,primo nella gara di entrate,
e Ashhur Gappy, applaudito re delle schiacciate.(TB)
LENTIAI
Due serate
per ricordare
l’alluvione
del 1966
V
enerdì 19 gennaio
alle 20.30 nel centro sociale di Lentiai viene presentato il libro
“Novembre 1966 - L’alluvione” a cura di Bepi Zanfron e Sergio Sommacal.
Due esper ti dell’Arpav
presentano gli aspetti
pluviometrici dell’evento.
Inter viene anche il presidente della Provincia
Sergio Reolon.
Il 26 gennaio il sindaco di Lentiai, Flavio Tremea, presenterà una cronaca degli eventi metereologici più significativi
avvenuti nella Sinistra
Piave bellunese e verrà
proiettato un filmato in 8
mm. con immagini inedite dell’alluvione nell’alto
bellunese. Il geologo
prof. V. Fenti tirerà le
conclusioni con una riflessione su: “L’alluvione
del ’66 cosa ci ha insegnato?”.
Le due serate sono organizzate da Comune,
Gruppo Ana, Squadre
Aib e Protezione Civile di
Lentiai.
Domenica 21 gennaio 2007
CISON: Un nuovo campo sportivo
per gli allenamenti
I
calciatori dell’Unione Sportiva Cisonese da qualche settimana si allenano in un nuovo campo
sportivo sito in località Busi (vicino ai magazzini comunali). Il terreno, su cui sono stati realizzati il campo in sabbia e gli spogliatoi, è stata messo a disposizione della società sportiva, che l’ha preso in affitto,
da due cisonesi. I lavori di sistemazione sono stati realizzati in tempo di record: 2 mesi.
Fino all’aper tura del nuovo campo, i tre allenamenti settimanali si tenevano in una struttura a 30 chilometri da Cison, con evidente disagio per i calciatori.
Nel frattempo proseguono i lavori di rifacimento
del campo sportivo “ufficiale”, che il Comune ha acquistato qualche tempo fa
dalla parrocchia. Grazie a
un inter vento
di 700 mila euro, interamente a carico del
Comune, verrà
realizzata una
struttura con
misure regolamentari (per complessivi 300 mq.) dotata di nuovi spogliatoi. La conclusione dei lavori è
prevista entro due mesi.
MIANE: Alla sagra di Sant’Antoni
un pomeriggio per i ragazzi
C
omincia a Miane la sagra de Sant’Antoni, patrono di Vergoman. I festeggiamenti si tengono nella sala polivalente della pro loco in via Cal di Mezzo. Nelle serate di venerdì 12 e sabato 13 serate danzanti e stand
enogastronomico. Nel pomeriggio di domenica 14 giochi per i bambini, i burattini di Alberto De Bastiani (alle 15) e tombola. Mercoledì 17, festa di San Antonio,
messa alle 11 e alle 19 nella chiesa di Vergoman. Al termine della celebrazione verrà offerto un rinfresco.
VALMARENO: CORSO
DI LITURGIA E CANTO
È
stato spostato da
lunedì 23 gennaio
a lunedì 5 febbraio il primo incontro del corso di
23
formazione per gli operatori liturgico-musicali della forania della Vallata. Rimangono confermate la
sede, Valmareno, e l’orario, le 20.30. Sono attesi i
direttori di coro, gli organisti, i cantori, gli animatori di assemblea, i lettori, i gruppi liturgici e i ministri straordinari della
Comunione.
24
PARTITI I LAVORI DELLA CICLABILE
Pista da Falzé
a Sernaglia
I
niziati i lavori di costruzione di una
nuova pista ciclabile nel territorio di Sernaglia della Battaglia. La
nuova pista consentirà a ciclisti e pedoni di spostarsi
in sicurezza dal centro di
Falzé di Piave fino a Sernaglia, e viceversa. Il progetto, redatto dall’ingegnere Enrico Dalle Ceste,
prevede infatti la realizzazione di una pista dall’incrocio di via Fornaci, nella frazione di Falzé, alla
nuova rotatoria della provinciale 34 (all’altezza della 3B) e da qui fino all’inizio di via Gravette. L’opera correrà sempre sullo
stesso lato della strada
(precisamente a sinistra
venendo da Falzé). Sono
previste delle protezioni a
tutela degli utilizzatori della pista. Verrà anche rea-
lizzato un sottopasso, all’altezza di via Gravette, in
modo tale da consentire il
passaggio della provinciale in tutta sicurezza.
Il cantiere è stato aperto, a Falzé, lo scorso 23 ottobre, appena conclusa l’altra opera pubblica che interessa questa zona del
Comune, vale a dire la nuo-
SERNAGLIA: Il Vescovo conclude
le catechesi per adulti
L
unedì 22 gennaio, alle 20.30,
il vescovo Giuseppe tiene una
va rotatoria nei pressi dello stabilimento 3B (spesa
di 380 mila euro con contributo della Provincia). La
ditta che si è aggiudicata
l’appalto, Garofolin srl di
Torreglia, che a sua volta
ha subappaltato alla Cogefar, ha tempo 300 giorni
per concludere l’opera. La
spesa complessiva è di 730
lezione al corso di
formazione della
forania del Quartier del Piave nella sala del municipio di Sernaglia della Battaglia. Si
mila euro. In aiuto al Comune è venuta la Regione
con un contributo a fondo
perduto di 350 mila euro.
«La strada che collega
Falzé a Sernaglia è molto
trafficata – spiega il sindaco di Sernaglia Giovanni
Balliana –. Oggi non si vedono molti pedoni e ciclisti, a causa della pericolosità del transito. Per questo abbiamo deciso di realizzare la pista ciclabile.
Continuiamo così nell’attuazione dell’obiettivo di
collegare il capoluogo con
le frazioni mediante una
rete di piste».
Attualmente, almeno
stando al censimento pubblicato sul sito della Provincia di Treviso, i cittadini di Sernaglia possono
contare su tre tratti di pista
ciclabile: in via Emigranti,
in via Marconi e tra via Emigranti e piazza Marconi, per un totale di 1,225
chilometri.
La frazione di Falzé è attualmente interessata da
un altro intervento pubblico. Si tratta dell’ampliamento del lato sud del cimitero, per consentire la
creazione di 60 nuovi loculi. I lavori, dell’importo
di 100 mila euro, sono realizzati dalla ditta Appiuma
Vittorio di Sernaglia.
tratta dell’ultimo appuntamento della catechesi per adulti cui sono intervenuti don Renato De Zan e don
Chino Biscontin. Nutrita la partecipazione.
PIEVE: PRONTI IL PARCHEGGIO E I CAMPI POLIVALENTI
S
ono terminati i lavori di trasformazione
del campetto polivalente adiacente il teatro Careni in
parcheggio. Alle spalle del
parcheggio sono stati invece realizzati due campi,
uno da calcetto e l’altro per
pattinaggio, basket e pallavolo. Ancora da terminare, ma i lavori sono a
buon punto, il terzo intervento consistente nella
conversione da parcheggio a piazzetta pedonale
dell’area antistante il cinema.
Questa serie di opere
sono frutto di un accordo
tra parrocchia, scuola materna e Comune di Pieve.
L’area del parcheggio, di
proprietà della parrocchia,
è stata data in concessione per 27 anni al Comune
perché ne ricavasse un
parcheggio da 52 posti auto, e il Comune, come corrispettivo, ha realizzato i
due campetti su proprietà
parrocchiale. Nell’accordo
rientra anche l’asilo, poiché una parte del nuovo
parcheggio è stato ricava-
to nell’area di accesso della struttura scolastica.
La spesa complessiva a
carico del Comune è stata
di circa 350 mila euro.
La parrocchia ha deciso di procedere all’inaugurazione delle nuove
strutture il prossimo 25
marzo.
generosi alpini di Soligo hanno fatto un
altro bel regalo al parroco
e alla comunità. In questi
ultimi mesi si sono sempre ritrovati a spendere i
loro sabati (e non solo)
per sistemare e rinnovare
il cortile della canonica.
Dopo aver posato i tubi
delle fognature, rifatto gli
scarichi delle acque piovane e bonificato l’area,
hanno proceduto con la
realizzazione della nuova
pavimentazione. Qualche
sabato arrivavano anche
più di 15 persone a collaborare, compreso il parroco, che non disdegnava
usare cariola e badile tanto da essere spesso scam-
biato per un giovane alpino e non mancava nemmeno la gioia nel condividere il pranzo sempre abbondante nella vicina sede degli alpini. Il gruppo
di lavoro, guidato dal capomastro Angelo Dorigo,
ha posato il codolà secondo il progetto redatto dall’architetto Franco Dozza.
Il risultato è pregevole e
valorizza l’edificio della
canonica. La prova dell’inaugurazione si è svolta
con il brindisi di Natale,
quando la comunità tutta
ha potuto visionare il bel
lavoro. Nell’imminente
primavera sono previsti
inter venti di completamento e poi «faremo una
MORIAGO: Muore allo stesso
modo e nello stesso luogo del figlio
D
opo sette anni muore investita nello stesso luogo in cui morì il figlio. È successo a Maria Lorenzon vedova D’Agostini (nella foto), 79 anni, di Moriago
della Battaglia. Intorno alle 6.30 di martedì 16 gennaio
è stata urtata da un betoniera dell’Old Beton proveniente
da Vidor mentre si apprestava ad attraversare la provinciale all’altezza del cimitero di Moriago. Maria Lorenzon è caduta violentemente a terra e per lei non c’è
stato più nulla da fare. Non è chiaro se fosse già salita
sul sellino della bicicletta oppure se utilizzasse la bici come appoggio. In quel momento nella zona vi era una
nebbia molto fitta.
Nel 2000, a un centinaio di metri di distanza, aveva
perso la vita Diego D’Agostini, figlio di Maria. In bicicletta stava prendendo parte a una caccia al tesoro quando venne investito da un’auto. La signora Maria si era
recata in cimitero proprio a trovare il figlio e il marito:
un gesto che da sette anni ripeteva puntualmente ogni
mattina.
Maria Lorenzon lascia
il figlio Luigi, le nuore e i
nipoti.
La pericolosità di questa zona è ben nota agli
amministratori di Moriago. Qualche settimana fa
la Provincia ha approvato
uno studio di fattibilità
per un sottopasso da realizzarsi tra i due lati della
provinciale 34 all’altezza
del cimitero.
FARRA: Inizia il corso
sull’enciclica “Deus Caritas est”
V
enerdì 19 gennaio comincia il percorso di approfondimento sull’enciclica “Deus caritas est” promosso dalla Caritas foraniale del Quartier del Piave. Il primo incontro, come i due successivi, è tenuto dal vicario
generale monsignor Martino Zagonel. Sede del corso è la
canonica di Farra, l’ora di inizio degli incontri le 20.30.
PIEVE: Incontro interforaniale
dell’Ac con mons. Zagonel
D
omenica 21 gennaio, nella parrocchia di Pieve di
Soligo, gli adulti di Ac delle foranie Quartier del
Piave e Vallata si danno appuntamento per un incontro
di formazione guidato dall’assistente unitario, monsignor Martino Zagonel. Alle 9 la celebrazione eucaristica nel Duomo di Pieve, poi nel patronato Careni incontro con intervento di don Martino sul tema “Incontrare
e ospitare”.
FARRA-PIEVE: Cambiamenti
per i corsi di canto e liturgia
A
SOLIGO: CORTILE DELLA CANONICA RIFATTO DAGLI ALPINI
I
e
L’AZiON
Quartier del Piave
Domenica 21 gennaio 2007
grande festa» dice Carlo,
vice capogruppo sempre
presente.
Negli anni passati gli alpini erano già intervenuti
nello stabile e nelle adiacenze della canonica, sistemando il salone, il por-
ticato e le stanze oggi utilizzate come bottega del
commercio equo e solidale. Ora resta da sistemare
il portone d’ingresso. E sicuramente le Penne nere
non si tireranno indietro
neppure questa volta!
ncora un cambiamento di date per il “doppio” corso, per gruppi liturgici e cantori, della forania del
Quartier del Piave. Martedì 23, alle 20.30 al patronato
di Pieve, si terrà il primo incontro unitario.
I gruppi liturgici continueranno poi a incontrarsi a
Pieve per altri quattro martedì. Cantori e animatori del
canto si riuniranno invece nella canonica di Farra per
quattro giovedì, a partire dal 25 gennaio, sempre alle
20.30.
FALZÉ: Concerto della Corale San
Salvatore pro padre Rasera
S
abato 20 gennaio, alle 20.30 nella chiesa parrocchiale di Falzé di Piave, si tiene un concerto della Corale San Salvatore di Susegana. La manifestazione
è promossa dal Gruppo Missionario della parrocchia
per raccogliere fondi a sostegno della missione di padre
Edoardo Rasera in Etiopia.
FALZÉ DI PIAVE: È mancato
Eugenio Lucchetta
L
unedì 8 gennaio è mancato a 68 anni Eugenio Lucchetta di Falzé di Piave. Trent’anni fa avviò un’azienda di macchine agricole e giardinaggio, tutt’oggi operativa. Negli anni passati ha ricoperto gli incarichi istituzionali di consigliere comunale e membro della giunta del Consorzio Brentella. Era attivo nella Coldiretti.
e
L’AZiON
Conegliano
I PROBLEMI DEGLI STOMIZZATI
Vivere col
“sacchettino”
N
ella parlata comune
sono
“quelli con il
sacchettino”. In termini
medici invece sono definiti stomizzati, vale a dire
persone a cui è stata praticata una stomia (apertura)
per consentire lo scarico
all’esterno di feci e urine.
In genere questa soluzione si rende necessaria a seguito di tumori al colon-retto, più raramente per malattie infiammatorie intestinali o vescicali. Nel territorio dell’Ulss 7 sono all’incirca 400. Un quarto di
essi è iscritto all’Isavico, associazione Incontinenti e
stomizzati Vittorio VenetoConegliano nata dalle ceneri dell’Aistom. Al loro
fianco una cinquantina di
sostenitori, quasi tutti familiari. «Abbiamo raggiunto un numero davvero
elevato di soci - spiega
Giancarlo Cancian, presidente dell’Isavico -. Non è
facile aggregare gli stomizzati perché il paziente
stomizzato in genere prova
vergogna e paura, tende a
nascondersi. Pensi che ad
un certo punto ho deciso di
andare casa per casa per
incontrare i malati, illustrare le finalità dell’associazione e convincerli ad
aderire. Nel mio paese,
VENERDÌ 19
Alle 20.30, nella sala conferenze della Dama Castellana,
proiezione del documentario
“Psichiatria - un’industria di morte”, per
confrontare alcune teorie sulla incisività dei trattamenti
della psichiatria. Il documentario non è consigliato ai bambini e alle persone ipersensibili. Ingresso libero.
Alle 22, allo ZionRockClub, concerto dei Fantasma e The
Transisters. Ingresso libero, riservato soci Arci.
SABATO 20
Alle 22, allo ZionRockClub, concerto dei Marina, Papa
Leu e Ranking Lele. Ingresso 5 euro, riservato soci
Arci.
Alle 15, a villa Cavallini in via
Carpenè,
pomeriggio
musicale con ballo. Ingresso libero.
Alle 21, all’auditorium Dina Orsi, per la rassegna teatrale
“Teatro Insieme 2006” la compagnia teatrale El Vicolo di Favaro Veneto mette in scena la
commedia di Jean Poiret “Il
In piedi il dottor Tabaccanti, alla sua destra Giancarlo Cancian
San Vendemiano, gli iscritti sono passati da 2 a
10. Il nostro primo obiettivo - continua Cancian - è
quello di riportare lo stomizzato alle condizioni vita precedenti all’intervento. Sicuramente la qualità
della vita cambia, ci sono
delle limitazioni ma è possibile continuare una vita
tutto sommato normale».
«Due sono i problemi su
cui l’associazione sta focalizzando l’attenzione - sottolinea Silvano Padovan,
stomaterapista all’ospedale di Vittorio Veneto -. Il
primo riguarda l’accuratezza nella scelta dei presìdi (ossia i “sacchetti”)
poiché le condizioni di vita
del malato dipendono dalla loro appropriatezza (i
presìdi costano all’Ulss
1.500 euro l’anno per malato ndr). Il secondo è quello delle visite a domicilio:
l’età media degli stomizzati è intorno ai 73-74 anni, e
un po’ per l’età, un po’ per
la vergogna, un po’ per
mancanza di mezzi, molti
non si muovono da casa».
Padovan è una sorta di “angelo custode” degli stomizzati poiché associa all’attività professionale in ospedale l’impegno volontario. «Ma ci servirebbero
altri aiuti, Silvano da solo
non può coprire tutte le richieste - afferma Cancian.
Fortunatamente di recente, grazie all’interessamento e alla sensibilità di
alcuni medici - come Salvagno, Bedin, Trentin, Portello e Tabaccanti -, abbiamo dato vita a un Comitato tecnico-scientifico che
tiene i rapporti tra territorio e presidi ospedalieri e
programma attività di tipo
divulgativo-culturale». Il
momento più delicato per
vizietto”. Ingresso 7 euro
interi, 5 ridotti. Replica domani alle 16.
piazzale San Martino, letture libere di brani proposti
o composti dai presenti. Informazioni
al
[email protected]. Ingresso libero.
Alle 21, al teatro Accademia, il
Balletto di Mosca “La Classique”, mette in scena “La
bella addormentata”.
Balletto in due atti ispirato
alla favola di Charles Perrault
su musiche di Tchaikovsky.
DOMENICA 21
Alle 16.30, al teatro Toniolo,
per la rassegna teatrale per
ragazzi “Piccola scena”, la compagnia teatrale Teatro dei Pazzi di San Donà, mette in scena l’opera prima di Giovanni
Giusto dal titolo “Aladin e
la principessa”. Ingresso
5 euro interi e 3 ridotto (fino a 12 anni).
Alle 17.30, al Pala Giovanni
Paolo II, per il campionato nazionale di pallavolo femminile, serie A2 Zoppas Spes
Conegliano-Riso Scotti Pavia.
LUNEDÌ 22
Alle 20.30, nella sala parrocchiale di Parè, nuovo incontro
con il ciclo di conferenze “Genitori in crescita” e il cineforum “Adolescenza e affettività”,
proiezione del film “Tutto
l’amore che c’è” di Sergio Rubini. Ingresso libero.
MERCOLEDÌ 24
Alle 21, all’Informagiovani in
GIOVEDÌ 25
Alle 10.30, al teatro Accademia, stagione teatrale per ragazzi, la compagnia teatrale La
contrada porta in scena
“Cappuccetto rosso”,
regia di Giorgio Amodeo. Prenotazioni per le scuole al numero 0438-22880. Ingresso
studenti 5 euro.
Alle 20.30, all’auditorium Dina Orsi, spettacolo teatrale “Il
tempo sospeso” da un’idea di Daniele Ceschin e regia
di Eleonora Fuser. In occasione della Giornata della Memoria, l’Amministrazione comunale propone questa rappresentazione che ripercorre le vicende di un gruppo di ebrei
deportati in Italia dalla Jugoslavia e internati in provincia
di Treviso, nel 1943. Ingresso
libero.
lo stomizzato, lo snodo determinante per iniziare a
costruire un futuro sereno,
è il momento della dimissione dall’ospedale. Se in
questa fase manca un’accurata informazione sui
problemi connessi alla
nuova condizione di vita,
se manca, soprattutto, l’indicazione dei servizi e dell’associazione in grado di
offrire sostegno, il malato
rischia seriamente di trovarsi solo con i propri, talora enormi, problemi. «Il
“meccanismo” va migliorato, oggi non abbiamo
neppure un elenco completo di tutti gli stomizzati
presenti nel territorio dell’Ulss 7 - osserva rammaricato Cancian».
L’associazione promuove anche momenti di ritrovo - pranzi e gite - cui partecipano i familiari degli
stomizzati. Viene anche celebrata una messa annuale
a ricordo dei soci scomparsi. «È significativo che
alcuni parenti di soci defunti continuino a far parte
dell’associazione dandoci
una mano» conclude Cancian.
Chi desidera avere
informazioni può rivolgersi allo 0438.665439 o recarsi di persona alla sede
dell’associazione presso
l’ospedale di Vittorio il lunedì dalle 15 alle 16.30.
Federico Citron
Domenica 21 gennaio 2007
25
VOLONTARIATO: Studenti di
Immacolata e Marconi in Burkina
L
o scorso 3 gennaio due studentesse del Collegio
Immacolata - Maria Serafin della V liceo e Giovanna Cartelli della IV (nella foto) -, accompagnate dalla professoressa Lucilla Rosolen sono partite per un villaggio vicino a Bobodioulasso, in Burkina Faso, dove operano le suore di Maria Santissima Consolatrice dell’ospedale “De Gironcoli” di Conegliano. Insieme a loro
anche quattro ragazzi del liceo Marconi e un ex allievo
dell’Immacolata, Marcello Putano. Il gruppo di volontari sono impegnati, fino al 28
gennaio, in
attività di animazione
nella scuola
costruita
con i finanziamenti
raccolti con
il progetto
“Da Conegliano una scuola per il Burkina”. Anche gli studenti del Collegio hanno sostenuto la realizzazione della scuola con 6 mila euro.
Muore a soli 28 anni
S
i sono svolti nella cappella della casa di riposo Fenzi di Conegliano i funerali di Monica Demartis, la
giovane, originaria della Sardegna, stroncata da un cancro a soli 28 anni. In passato Monica Demartis aveva lavorato alla Fenzi. Lascia il marito e il figlio di otto anni.
OASI SANTA CHIARA: Eseguiti
lavori di miglioria
L
avori di miglioria all’Oasi Santa Chiara. Grazie a
un contributo della Banca delle Prealpi sono stati installati i climatizzatori nelle sale comuni.
e
L’AZiON
Conegliano
Domenica 21 gennaio 2007
AUDITORIUM TONIOLO:
Incontro con Luisa Santolini
LE È STATO ASSEGNATO IL CIVILITAS 2006
A Ogliano tutti possono
contare su Anna Chies
A
nna Chies, 66 anni di Ogliano, è
una delle vincitrici del premio Civilitas
per la sezione “Civiltà nella comunità”. «Un premio
del tutto inaspettato – racconta Anna –, non sono una persona che cerca complimenti per quello che fa,
anche perché mi sembra
di non aver mai fatto abbastanza». Quali sono le
attività a cui si dedica? «Mi
occupo di alcune associazioni della parrocchia, cercando di unirle, di creare
un legame tra loro. Tutti
S
ollecitati da una crescente domanda di
supporto educativo da
parte dei genitori, La Nostra Famiglia, il Progetto
Giovani di Conegliano e i
Distretti scolastici di Conegliano-Vittorio Veneto
hanno dato vita al Progetto Pandora. Si tratta di un
itinerario di approfondimento intorno a esperienze e comportamenti
“ai limiti”, che possono generare negli adolescenti
percorsi di esclusione, devastare una giovane vita e
scombinare una famiglia.
Il Progetto si articola in
undici incontri, di cadenza quindicinale, tenuti da
psicologi, pedagogisti, ricercatori, neuropsichiatri,
sociologi, sacerdoti e fisiatra. Primo appunta-
mi conoscono e quando
ser ve qualcosa sanno di
poter contare su di me».
Iniziamo dal gruppo
folkloristico: come è nata
l’idea di dar vita ad un
gruppo di questo tipo ad
Ogliano? «Circa 30 anni fa,
assieme ad altre quattro
famiglie, abbiamo fondato il gruppo con la collaborazione di don Angelo
Cescon. L’idea era quella
di far divertire i bambini
piccoli, per questo coinvolgevamo i ragazzi per
organizzare spettacoli,
balli ad esempio nel car-
PROPOSTE
11 serate
di formazione
per genitori
di adolescenti
mento giovedì 25 gennaio
con il neuropsichiatra de
La Nostra Famiglia Luca
Milantoni che affronta il
tema “Ma perché non stai
mai fermo? L’Adhd, l’iperattività nei minori e negli
adolescenti”. Nelle serate
successive si parlerà di disturbi dell’apprendimento, autostima, motricità, il
problema del limite, il bullismo, i comportamenti
devianti, le nuove dipendenze, la depressione, l’u-
nevale o alla Festa dell’uva, di cui ci occupiamo ancora. Ora siamo in 22 e ne
fanno parte giovani legati
alla parrocchia, ma non
solo. Realizzo anche i vestiti utilizzati nei balli: sono sarta, anche se in pensione, e metto volentieri a
disposizione le mie conoscenze. Vorrei tramandare alle più giovani la mia
passione per il mestiere di
sarta. Anche per la parrocchia quando serve cucio dei paramenti, ma anche i vestiti di Natale per
le scenette che abbiamo
so del denaro.
Responsabile del progetto è il dottor Michele
Borghetto della Nostra
Famiglia. Gli incontri si
tengono nell’aula magna
de “La Nostra Famiglia”
in via Costa Alta a Conegliano con inizio alle
20.30. Nella prima parte il
relatore presenta gli aspetti principali dell’argomento, nella seconda i
presenti sono invitati a
portare i propri contributi e dubbi.
27
“F
amiglia, dove sei?”. A questo interrogativo così
attuale risponderà Luisa Santolini, ospite del Centro Culturale Humanitas, venerdì 19 alle 20.30 all’auditorium Toniolo di Conegliano. Santolini è oggi deputato dell’Udc dopo aver ricoperto il ruolo di presidente del Forum
delle associazioni familiari. Moderatore è monsignor Angelo Santarossa e l’introduzione musicale sarà tenuta dal
duo flautistico “Federica Feltrin e Lorenzo Dal Bianco”.
Anna Chies, premio Civilitas “Civiltà nella
comunità” 2006
organizzato quest’anno».
E per quanto riguarda il
gruppo Caritas? «Sono
stata tra le fondatrici del
gruppo di Ogliano circa
15 anni fa con don Angelo
Granziera. Ora lo seguono delle signore più giovani…».
Erica Bet
G
iovedì 25 gennaio, alle 17 nella sala di Radio Conegliano in piazzale Zoppas, si terrà una conferenzadibattito dal titolo “Informazione e controinformazione, ovvero come leggere e interpretare le notizie”. Intervengono
giornalisti di Gazzettino, Tribuna, L’Azione, Quindicinale,
RC, Antenna Tre. Organizza l’Università degli anziani.
DIALOGHI FILOSOFICI: Rinviato
l’incontro con Galimberti
È
VIA ROSSELLI:
Parcheggio
a pagamento
L
INFORMAZIONE: Confronto tra
giornalisti di radio, tv e giornali locali
a Giunta comunale
di Conegliano ha
deciso di ampliare le zone con sosta a pagamento istituendo una nuova
area regolamentata a pagamento all’interno del
nuovo parcheggio realizzato in prossimità dell’intersezione RosselliMatteotti (di fronte al
condominio Vespucci),
stabilendo quale tarif fa
da applicare quella prevista per la fascia “C”.
Sarà la Conegliano Servizi a curare il rilascio
delle autorizzazioni alla
sosta a pagamento e l’installazione della relativa
segnaletica.
stata rinviata da martedì 16 gennaio a mercoledì
7 febbraio, alle 18, la conferenza con cui il professor Umberto Galimberti apre l’edizione 2007 del ciclo di incontri “Dialoghi filosofici”. Galimberti, considerato tra i maggiori filosofi italiani, interverrà sul tema
“Le ragioni del corpo”. L’iniziativa è promossa dall’assessorato alla Cultura di Conegliano, in collaborazione
con Artestoria associazione culturale e la Società filosofica italiana, sezione trevigiana.
La conferenza si terrà
al teatro Accademia in
piazza Cima con ingresso
libero. Informazioni: biblioteca civica 0438413316, Artestoria 3490706733, http://artestoria.blog.tiscali.it.
Corso per smettere di fumare
all’ex Comunità giovanile
L
unedì 29 gennaio, alle 19 nei locali dell’ex Comunità giovanile di Conegliano (in via Ortigara),
prende il via il 22º corso per smettere di fumare organizzato dal Servizio tossicodipendenze dell’Ulss 7 in collaborazione con l’associazione “Liberi dal fumo”.
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D I F F E R E N Z A.
28
Domenica 21 gennaio 2007
CODOGNÈ / STRUTTURA DELLA CARITAS
Prime ospiti
alla casa di accoglienza
U
na donna sola alla porta della Caritas.
Disabile e disperata,
bussa alla porta di chi sa
che può darle aiuto. E lo
trova subito. Perché per
questa donna polacca giunta a Vittorio Veneto si sono
aperte per la prima volta, a
metà dicembre, le porte
della “Casa Speranza - Fratelli Busiol” di via Ferracini a Codognè. O meglio
della parte dello stabile destinata all’accoglienza temporanea di donne con bambini in situazione di emergenza. L’altra missione della Casa, quella cioè di ospitare il centro di ascolto
Caritas della forania Pontebbana, si era avviata già
dopo l’inaugurazione di
febbraio.
Solo a novembre, però,
era arrivata la dichiarazione di abitabilità per l’appartamento a piano terra.
Pronta la struttura, ecco
subito il bisogno, con il volto della donna polacca, a
conferma che la scelta della Caritas di offrire questo
nuovo servizio era azzeccata.
La donna polacca si è
fermata per qualche gior-
CODOGNÈ:“Casa Speranza - Fratelli Busiol”
no, tempo sufficiente a trovare una soluzione. Una di
quelle soluzioni - negli anni ne abbiamo ascoltate tante - in cui l’attenzione della
Caritas alla persona si mescola con le storie uniche e
imprevedibili delle persone che chiedono aiuto.
A gennaio invece è giunta ospite una mamma senegalese con i suoi due
bambini: abbandonata dal
marito, non poteva contare
a tempo indeterminato sull’ospitalità di amici. A Casa
Speranza ha trovato un nido sicuro in attesa di riuscire a rimettere in carreggiata la sua quotidianità.
Intanto, ad esempio, tramite la Caritas vengono ultimate le procedure per regolarizzare la sua posizione
in Italia.
Se altri bisogni simili si
presentano oggi, domani,
nei prossimi giorni, la Casa è pronta: ci sono altre
due stanze da letto nell’appartamento. E pronti sono
pure i volontari che si prendono cura della Casa e dei
suoi abitanti per tutto quel
che serve. «Anche se ancora manca - puntualizza il
direttore della Caritas Diocesana mons. Ferruccio
Sant - chi faccia da referente stabile per la struttura». Serve cioè un’Anna Gava della forania Pontebbana, con lo stesso impegno
e lo stesso cuore della donna che fa vivere la casa di
accoglienza “Provvidenza”
in centro a Vittorio Veneto.
Tommaso Bisagno
COMUNE DI CODOGNÈ
il primo cittadino - è nato
con la finalità di far conoscere le date delle iniziative dell’amministrazione,
delle associazioni e delle
parrocchie, così da evitare,
attraverso una programmazione iniziale, il sovrapporsi delle manifestazioni».
Ogni famiglia riceverà
una copia, la distribuzione
sta avvenendo proprio in
questi giorni tramite i volontari delle associazioni.
Chi non lo avesse ricevuto
può rivolgersi in biblioteca.
Il calendario, il cui significativo titolo è “Associazioni d’idee”, verrà presentato sabato 20 gennaio
alle 20.30 all’ex scuola G.
Ancilotto. Nella stessa sera
verranno consegnate agli
studenti vincitori le borse
di studio 2005-2006.
Gerda De Nardi
S
ono oltre 30 le associazioni del Comune
di Codogné che hanno trovato spazio nel calendario
2007 realizzato dall’amministrazione. Ogni mese riporta la storia, le attività, le
immagini dei gruppi di volontariato, impegnati nei
vari settori, dalla cultura allo sport, dal sociale alla solidarietà. È un esercito di
persone che in sordina costruiscono il bene. «Il calendario - spiega il sindaco
Lorena Andreetta - è uno
strumento importante anche per dar voce a queste
realtà di volontariato che
non sono mai valorizzate
abbastanza per tutto ciò
che fanno a favore delle famiglie e della collettività».
Ad avere l’idea di dedicare
un anno intero alle associazioni è stata la Commissione Cultura che si è poi
preoccupata di raccogliere
il materiale e di organizzare il lavoro.
E oltre ad offrire questo
servizio di conoscenza delle realtà associative, anche
per il 2007 il calendario risponde alla sua vocazione
originaria. «Esso - continua
CONEGLIANO: GRAVI DISAGI
PER I LAVORI DI VIA MANIN
C
ontinueranno fino
a febbraio i disagi
provocati dalla chiusura di
via Malvolti a Conegliano
(zona San Martino).
L’ordinanza del sindaco con cui viene disposta
la chiusura al traffico prevede la riapertura dopo il
28 febbraio.
Ma Floriano Zambon
conta in una più rapidca
RUA
La palestra
sarà
inaugurata
fra due mesi
T
Un calendario
con le associazioni
conclusione dei lavori che
consistono nel rifacimento del cassonetto della
strada, sedime più superficie.
La modifica alla viabilità cittadina ha provocato
lunghe code, nonostante
l’ingente dispiegamento
di vigili urbani nelle vie
collegate.
«Abbiamo messo in
e
L’AZiON
liano
Coneglianese / Coneg
campo tutte le possibilità
per rendere più rapidi i lavori - spiega il sindaco -.
Ci scusiamo per il disagio
ma era inevitabile vista la
necessità di intervenire su
un tratto della viabilità interna che da tempo richiedeva interventi radicali.
I disagi saranno ripagati dal miglioramento del
fondo stradale e dalla sicurezza dei pedoni. È previsto infatti un passaggio
pedonale rialzato».
empo due mesi e la
nuova palestra comunale di Rua di Feletto verrà inaugurata. I tempi dei lavori
si sono allungati rispetto alle
previsioni iniziali per due ordini di motivi. Innanzitutto c’è
stato un ritardo da parte della ditta esecutrice dei lavori,
la Paccagnan, con cui l’amministrazione ha aperto un
contenzioso per ottenere il
pagamento delle penali dovute proprio per il rallentamento nell’esecuzione rispetto a quanto previsto nell’appalto. In sede di collaudo
l’amministrazione ha anche
contestato all’impresa alcuni
aspetti del lavoro eseguito. In
secondo luogo, l’allungamento dei tempi è dovuto alla decisione del Comune di
completare anche la palestrina che, secondo le intenzioni originarie, per il momento
doveva restare al grezzo. L’ultimazione anche di questa
parte è stata resa possibile da
un finanziamento statale a
fondo perduto dell’ammontare di 150 mila euro previsto
nella Finanziaria 2006.
Circa un mese e mezzo fa
si era scatenato, sulla stampa locale, un duro confronto
tra amministrazione e opposizione sui ritardi dell’opera.
U
n evento molto speciale il giorno di Natale ha rallegrato la comunità di Roverbasso: nonno
Pietro ha festeggiato i suoi
cento anni. Nato a Preganziol il 20 dicembre 1906, il
14 febbraio 1931 si è sposato con Augusta Nardese
(vedovo dal 1993) da cui
ebbe sei figli, (cinque viventi). Oggi vive a Roverbasso di Codognè con uno
dei figli, Luigino, la nuora
Rosa e i due nipoti.
Pietro Favaretto ha festeggiato il favoloso traguardo dei 100 anni con tutta la famiglia (oltre ai 5 figli,
18 nipoti, 17 pronipoti) e una novantina di amici.
Da papa Benedetto è arrivato un telegramma d’auguri, il cui contenuto è stato reso noto a tutta la comunità di Roverbasso durante la messa dedicatagli
SAN FIOR: Contributo comunale
per famiglie numerose
I
l Comune di San Fior ha istituito un contributo per
nuclei familiari numerosi. Alle famiglie residenti
nel Comune alle quali si sia aggiunto un terzo figlio o
successivo e abbiano un Isee inferiore ai 25 mila euro è
previsto un contributo calcolato secondo il reddito (per
un massimo di 520 euro). Le domande vanno presentate entro il 31 gennaio 2007.
GODEGA: Al Palaingresso
“La locandiera” di Goldoni
V
enerdì 19 gennaio alle 21al palaingresso della Fiera di Godega la compagnia “Teatronovo” di Chioggia propone la commedia “La locandiera”. Nell’ambito
della rassegna teatrale “Omaggio a Carlo Goldoni”. Ingresso: 5 euro; gratuito sotto i 14 anni.
GODEGA: In pensione Oscar
Ghirardi colonna del municipio
O
scar Ghirardi, 65 anni, è andato in pensione dopo 34 anni di servizio all’Ufficio anagrafe del Comune di Godega. Era una delle “colonne” storiche degli uffici comunali.
CODOGNÈ: Ribaltone ai vertici
della Cantina Sociale
C
ambio della guardia ai vertici della Cantina Sociale di Codogné. Dopo le forti tensioni e i pesanti
scambi di accusa dei giorni scorsi, l’assemblea dei soci
ha affidato la guida della Cantina a Giorgio Moras e alla sua lista che ha visto eletti quindici consiglieri sui sedici previsti. Patrizia Biasi l’unica rappresentante della
lista che faceva riferimento all’ex presidente Giovanni
Galet ad esser stata eletta. Galet era stato costretto a dimettersi a causa del forte malcontento dei soci per il
crollo del prezzo dell’uva nella vendemmia 2006. Per
Moras è un ritorno, avendo già ricoperto una decina di
anni fa la carica di presidente.
ROVERBASSO
Nonno Pietro
Favaretto
ha festeggiato
i 100 anni!
dalla famiglia.
I tiggì di Italia 1 e Italia 7
Gold hanno voluto dedicargli un ampio
servizio per
sottolineare il
suo stato di salute, autonomia
e vivacità così
sorprendente e
soprannominandolo anche
“Nonno Sprint
Arzillo”.
I compaesani, i conoscenti, il sindaco e
CONEGLIANO: BANDO
PER ALLOGGI PER ANZIANI
L’
11 febbraio è il termine di scadenza
del bando di concorso per
l’assegnazione di 20 alloggi per anziani nell’ex-area
De Nardi in via Lazzarin.
Tra i requisiti per partecipare al bando, oltre alla residenza in città da almeno
due anni e a quelli di carattere economico, aver superato il settantesimo an-
no d’età alla scadenza del
termine di presentazione
delle domande; nel caso di
coniugi almeno uno deve
essere ultrasettantenne.
Gli appartamenti saranno
pronti entro i prossimi sessanta giorni e avranno diverse metrature, in base alle necessità e alle esigenze
di coloro ai quali saranno
assegnati dopo la gradua-
l’amministrazione comunale di Codognè, sabato 23 dicembre hanno festeggiato
nonno Pietro nella sua abitazione.
Lunedì 25 la parrocchia
di Roverbasso, l’associazione Roverbasso Club e il
Comune di Codognè, alla
fine della messa di Natale,
hanno consegnato e dedicato al nonno, targhe-ricordo con i migliori auguri.
Pietro Favaretto con don Carlo Busiol
toria.
Il Comune di Conegliano aveva già realizzato e
consegnato nel recente
passato 12 alloggi per anziani in via Gera.
Le domande, che dovranno essere compilate
su appositi stampati e consegnate entro le ore 11
dell’11 febbraio, sono disponibili presso la segreteria dei servizi Sociali di
via Carpenè, 2 o presso
l’Ufficio Osservatorio Casa di piazza Cima, 8.
e
L’AZiON
Coneglianese
METANODOTTO CIMADOLMO-S.ANNA
I Collalto
lasciati soli?
L
a famiglia Collalto
non arretra di un
passo e prosegue
senza tentennamenti la battaglia per bloccare la posa
dei tubi del metanodotto
Cimadolmo-Sant’Anna su
una vasta area di sua proprietà (per i dettagli vedi la
ricostruzione sotto riportata). È una battaglia che i
Collalto stanno combattendo in solitudine contro
Snam-Edison. Dalla loro
parte c’è sicuramente l’amministrazione di Susegana,
ma è assente il sostegno
popolare. Il Comitato, che
era sorto per bloccare il
precedente progetto, si è
infatti dissolto dopo che
Snam ed Edison hanno comunicato la decisione di
abbandonare quel progetto a favore di un nuovo tracciato che corre in gran parte su terreni dell’antico casato. «Come si fa a realizzare un metanodotto in un
contesto ambientale così
delicato e bello? – si interroga Lodovico Giustiniani,
amministratore dell’azienda agricola (una delle più
grandi del Trevigiano) –.
Noi investiamo in qualità,
nell’impianto a biomasse,
nelle strutture ricettive,
Lodovico Giustiniani
nella cura del bosco, e poi
ci ritroviamo con i tubi di
un metanodotto! E non mi
vengano a dire che i tubi
non danno fastidio perché
corrono sottoterra: questo
sarà un primo passo, poi
SIAMO AL QUARTO TRACCIATO
A
partire dal 1994, grazie ad una legge obiettivo del Governo, è in corso lo stoccaggio del gas nel
sottosuolo suseganese. Il
progetto Edison-Snam punta ora al potenziamento, passando da 300 milioni a 800
milioni di metri cubi di gas
stoccabile. L’operazione poggia su due distinti progetti: il
gasdotto Snam CimadolmoSusegana per immagazzinare il gas metano russo durante l’estate ed utilizzarlo
d’inverno, e la rete Edison
sulle colline di Collalto (realizzata già da un paio d’anni).
Il primo documento ufficiale riguardante il nuovo
progetto Cimadolomo-Susegana arriva in Comune nell’ottobre del 2001. Si tratta di
un’istanza di pubblica utilità
che serve per scavalcare le
autorizzazioni locali e realizzare la rete Edison tra pozzo
e pozzo, ma a quel provvedimento non venne fatta opposizione alcuna. Nel 2005 il
Comune elabora una convenzione con l’Edison (l’azienda che ha già realizzato
la rete tra i pozzi di Collalto),
che prevede il versamento di
un milione e 200 mila euro
per i “disagi” causati, ma il
sindaco Gianni Montesel
non l’ha mai firmata, in assenza di certezze sul tracciato scelto dalla Snam per collegarsi alla centrale di
Sant’Anna. Il consiglio comunale ha anche nominato
una commissione tecnica di
controllo.
Fino ad oggi sono infatti
ben 4 i percorsi ipotizzati dalla Snam, per posare il metanodotto da 60 centimetri di
diametro da Cimadolmo a
Sant’Anna di Collalto.
Prima ipotesi: Crevada
Inizialmente il tracciato
prevedeva il collegamento ad
una stazione di pompaggio
in quel di Crevada, passando
da Vazzola, Mareno e Santa
SAN VENDEMIANO
Gai, lavori in corso
per la rotatoria
S
ono partiti i lavori
per la realizzazione
della rotatoria in località
Gai, lavori consegnati il 6
novembre scorso alla ditta Ruzza Costruzioni srl
di Padova. Si tratta del primo stralcio di sistemazione della viabilità ai Gai,
sostenuta grazie ad un finanziamento statale per
600 mila euro e un mutuo
comunale per 100 mila
euro.
Nel concreto i lavori
consistono nell’allargamento dell’attuale ponte
sul torrente Cer vada in
direzione sud (vedi foto)
e nella realizzazione di una rotatoria con apposite
aiuole spartitraffico d’innesto alla stessa. Inoltre,
sarà protetta l’attuale pista ciclo-pedonale, proveniente da via Longhena in
direzione San Vendemiano, mediante la realizza-
Lucia, prima di approdare a
Susegana ed attraversare
Mandre, Barco, la Collina di
San Salvatore e i colli di Collalto. Poi, anche alla luce della sentenza del Tar Veneto,
che ha “bocciato” l’ingresso
non autorizzato dei tecnici
Snam nei terreni dell’azienda
Conte Collalto interessati dal
progetto, il punto di conferimento del gas si è spostato
da Crevada a Sant’Anna di
Collalto.
Seconda ipotesi: Sant’Anna
Il Comune di Susegana
propone allora di passare
lungo il Piave, ma la Snam elabora un nuovo progetto che
prevede invece la posa della
condotta nella zona collinare
di Colfosco per raggiungere
la centrale di Sant’Anna. Nasce il comitato di Colfosco
zione di un idoneo
manufatto separatore, e verrà installato
un adeguato impianto di illuminazione.
Si tratta quindi di
un primo importante inter vento, che
darà soluzione al poco sicuro incrocio
tra via Longhena, via
Roma e via Calpena, al
quale seguirà, come secondo stralcio, la realizzazione del nuovo tratto
di via Roma, il cui progetto definitivo è già stato approvato dall’amministrazione comunale.
Il sistema della viabilità ai Gai troverà un terzo momento di riqualificazione con la realizza-
cosa succederà?».
Giustiniani si è mosso
presso la Soprintendenza
e l’Istituto Ville Venete. Ma
è anche ricorso alla giustizia amministrativa presentando un ricorso al Tar del
Veneto contro il decreto
con cui il Prefetto autorizza l’accesso ai fondi per effettuare le misure e i rilievi necessari alla progettazione dell’opera.
«L’individuazione del
tracciato è avvenuta senza
uno straccio di relazione
paesaggistica» afferma
Giustiniani. Che rilancia la
proposta del Piave: «L’unica soluzione ambientalmente sostenibile è quella
di far correre il metanodotto lungo il Piave». Ma
l’Autorità di Bacino non ne
vuole sentir parlare. Intanto Snam ed Edison hanno
fretta, tanta fretta. Vorrebbero iniziare il pompaggio
già nella primavera del
2008, per poter far fronte
ai crescenti picchi di domanda e agli scherzi di Putin. (FC)
che si oppone al nuovo tracciato e il Comune coinvolge
le altre municipalità interessate: tutti sono d’accordo che
la via migliore è quella del
Piave. La Snam sembra sostenere il progetto, ma l’Autorità di Bacino del Piave definisce giuridicamente impraticabile il percorso lungo
il fiume.
Terza ipotesi: le colline di
Colfosco
Il 5 settembre 2006, la
Snam presenta allora in municipio uno studio di massima che, sostanzialmente,
prevede il passaggio della
condotta lungo il tracciato del
primo progetto fino alla collina di San Salvatore, per deviare poi verso la vallata del
Torrai, proseguire in microtunnel sotto il colle della
Tombola e arrivare così alla
centrale di Sant’Anna.
Quarta ipotesi:le proprietà
dei Collalto
La questa ipotesi ricalca il
primo tracciato fino a Susegana, per poi passare attraverso la collina di San Salvatore e quindi deviare verso la
Tombola e Sant’Anna. (AM)
Domenica 21 gennaio 2007
29
SUSEGANA-SANTA LUCIA: Muore
in un incidente a 33 anni
A
causa delle gravi ferite riportate in un incidente
verificatosi nella notte tra lunedì 8 e martedì 9
gennaio in località Bolda a
Santa Lucia, è mancata Valentina Morbin, 33 anni, originaria di Susegana e da poco trasferitasi a Santa Lucia.
L’auto della giovane donna
ha urtato contro il parapetto
di un canale e Valentina è
sbalzata fuori finendo in un
pozzetto del canale. Nessun’altra auto è rimasta coinvolta nel sinistro. Appassionata di sci, Valentina Morbin
aveva praticato il fondo a livello agonistico e attualmente faceva parte del comitato provinciale della Fisi.
SUSEGANA: Atto vandalico in
cimitero, danni per 30 mila euro
A
tto vandalico sulle tombe in via di costruzione nel
cimitero di Susegana durante le feste natalizie. Ignoti hanno spaccato una quarantina di loculi nella nuova ala del cimitero, provocando danni per circa 30 mila
euro. Sul fatto stanno indagando i carabinieri.
SUSEGANA: Ricordato il soldato
Onorino Granziera classe 1921
O
norino Granziera di Susegana, classe 1921, del 51º
Reggimento Fanteria Autieri è dato per disperso
dall’8 settembre 1943, quando si trovava in Croazia da militare. La sua famiglia, che non ha mai disperato di poterne
ritrovare le spoglie, ha accolto con favore la proposta di Elisa Falchetto, presidente provinciale dell’associazione Famiglie caduti e dispersi in guerra, di celebrare una messa e
una cerimonia commemorativa davanti al sacrario che ricorda i caduti in guerra nel cimitero di Susegana.
Un ultimo tentativo di ritrovare le spoglie di Onorino
Granziera era stato fatto nel corso del 2006 presso il ministero della Difesa proprio da Elisa Falchetto, ma purtroppo
senza esito.
A dicembre la cerimonia di commemorazione, alla presenza delle associazioni combattentistiche e d’arma, delle
autorità civili e militari, per ricordare un giovane soldato italiano travolto dall’orrore della guerra.
«Onoriamo la figura di un giovane che ha creduto nei valori della Patria – ha sottolineato nell’occasione la presidente
Falchetto – e che per essa ha donato la vita. Ci piace ora immaginare Onorino Granziera con il volto di giovane ragazzo in un reggimento ben più grande e più importante». (AM)
SUSEGANA: I volontari
del Sermig all’oratorio
S
abato 20 gennaio, alle 20.45 nel teatro dell’oratorio di Susegana, il Sermig – Servizio missionario
giovani – di Torino si presenta con un video e un momento di confronto. Il Sermig è nato per concretizzare
un sogno: sconfiggere la fame con opere di giustizia e
di sviluppo.
SANTA LUCIA: Alle ex Filande
“Il teatrino dei piedi”
D
omenica 21 gennaio, alle 16.30 nel padiglione ex
Filande di Santa Lucia di Piave, Veronica Gonzales presenta lo spettacolo “Il teatrino dei piedi”. Nell’ambito della rassegna “Tutti insieme a teatro” promossa
da Comune e associazione Il Piccolo Principe. Ingresso
gratuito.
zione, grazie alla collaborazione con la Provincia
di Treviso e l’Anas, del
sottopasso ferroviario e
di una serie di rotatorie
di adeguamento degli incroci presenti lungo la
Pontebbana e l’Alemagna.
I lavori dovranno essere completati entro 180
giorni.
SANTA MARIA DEL PIAVE:
Concorso presepi
N
icole ed Helene Beltramini, 7 e 2 anni, hanno
vinto il concorso dei
presepi promosso
dalla parrocchia di
Santa Maria del Piave. Nella foto uno
scorcio del presepe
realizzato con l’aiuto
di nonno Luciano.
30
SAN MICHELE:
ricordiamo Denis Zanette
BRUGNERA/ Elementare ecocompatibile
D
Benvenuti
all’ecoscuola
U
na scuola ampliata a tempo
record con una
struttura ecocompatibile:
in 10 mesi, all’edificio
preesistente della scuola
elementare di Brugnera
in via SS. Trinità, sono
state aggiunte 6 aule disposte su due piani, una
sala insegnanti, una palestra autonoma e una sala mensa. Anche l’ingresso è cambiato e a
partire da sabato 20, giorno dell’inaugurazione
(cerimonia alle 10) delle
nuove strutture già oc-
cupate dagli alunni, verrà
spostato sul lato sud-est
CAPPOTTO PER I MURI
E GIARDINO SUL TETTO
«A
bbiamo
progettato l’edificio orientando le aule a
sud est, verso il sole e destinando il
lato a nord ovest
agli spazi più chiusi, come la palestra
e la mensa», spiega l’arch. Claudio Costalonga (nella foto) che con
l’arch. Brenno Sonego si è
occupato della progettazione della ecoscuola.
«Le murature in laterizio di 38cm sono state ricoperte con un cappotto esterno di sughero di 6cm,
così da contenere i consumi del riscaldamento. Per
mezzo di bocchette poste
nelle aule viene assicurato un ricambio d’aria costante; dove possibile per
gli arredi abbiamo utilizzato legno, ad esempio per
i pannelli posti nelle aule
sui quali applicare materiale. Gli intonaci sono in
calce naturale e applicati
sui muri in laterizio assicurano salubrità e traspirabilità. La mensa è stata
concepita come un luogo
SABATO 20
Le Polizie Municipali
della Provincia di Pordenone
festeggiano a Prata la ricorrenza del loro Patrono San Sebastiano. Alle 9.30 raduno in
Piazza Wanda Meyer, alle 10
messa nella chiesa di S. Lucia,
alle 11 sfilata in corteo al teatro Pileo, alle 11.15 saluto del
sindaco e relazione annuale
delle attività.
Alle 18 presso l’ex chiesa di
di relazione, un
atrio utilizzabile
anche per altre
attività. Per l’illuminazione abbiamo usato neon
ma anche molti
lucernai. La copertura è a verde
estensivo:
un
giardino su tutto il tetto
che in primavera verrà seminato, e servirà a rallentare il deflusso delle acque
piovane, che potranno essere riciclate, aumenterà
l’isolamento dell’edificio e
tratterrà le polveri sottili
assorbendole».(EB)
dell’edificio, trasformando il vecchio ingresso in
MERCOLEDÌ 24
Alle 20.30 alla Fazioli Concert Hall di Ronche concerto
di giovani pianisti inseriti nel
“Progetto Martha Argerich”. Il
omenica 14 è stato benedetto a
San Michele il messale donato alla parrocchia dall’associazione Amici di
Denis. La messa ricordava anche il terzo
anniversario della scomparsa del ciclista
di San Michele Denis Zanette, cui l’associazione è intitolata. Gli Amici di Denis
hanno inoltre comunicato che nel 2007
non organizzeranno più la corsa ciclistica “Memorial Denis Zanette”: rinuncia dovuta alle difficoltà di raccogliere sia fondi che ciclisti partecipanti.
un cortile.
Ma ciò che differenzia
queste strutture scolastiche dalle altre, ad esempio dalla elementare in
costruzione nella vicina
Tamai, sono le qualità di
tipo ecologico.
Risparmio energetico,
funzionalità, comfort e attenzione per le condizioni acustiche sono state le
parole chiave del progetto iniziato 2 anni e mezzo
fa e costato complessivamente 1.280.000 euro
stanziati interamente dal
Comune di Brugnera.
Erica Bet
5% DI COSTO EXTRA, MA
CONSUMI ASSAI PIÙ BASSI
S
piega il
vicesindaco Marco
Bazzo
(nella foto):
«Abbiamo
voluto realizzare un edificio compatto
che risponda
a principi di
qualità innovativi assicurando agli alunni un immediato comfort ambientale. Ci siamo occupati anche dei piccoli particolari che migliorano la vivibilità della struttura. Che
ha ricevuto un riconosci-
Il tetto della scuola
San Gregorio a Sacile, nell’ambito della mostra “19381945. La persecuzione degli ebrei in Italia”, conferenza di
Italo Corai su “Lo sterminio degli omosessuali durante
il periodo del Nazifascismo”.
e
L’AZiON
Friuli
Domenica 21 gennaio 2007
concerto sarà introdotto alle
20.30 da Clara Giangaspero,
con un intervento dal titolo
“Romanticismo, variazioni sul
tema”. Per informazioni 0434
72576 e [email protected].
Al teatro Zancanaro di Sacile,
alle 21, “Le serve” di Jean
Genet, con Franca Valeri, Annamaria Guarnieri, Patrizia
Zappa Mulas. Regia di Giuseppe Marini, produzione “Società
per attori”.
GIOVEDÌ 25
Negli impianti di birillistica di
Cavolano, alle 21 ha inizio la 22° edizione del “Tor-
mento al Saie,
salone dell’edilizia di Bologna».
Quella di
Brugnera è
stata infatti
inclusa tra le
70 scuole ecocompatibili
italiane.
Ma il traguardo raggiunto non è quello finale. Dice Bazzo: «Fin dall’inizio c’è stata un’intesa
con la direzione scolastica, con la quale si profila
un’intesa a lungo termine: abbiamo infatti in previsione la ristrutturazione di tutto l’edificio».
Per quanto riguarda i
costi? «Le spese per la
realizzazione di una struttura come questo aumentano del 3-5% rispetto al
normale; ma verranno
ammortizzate con un notevole risparmio energetico nel tempo dato che la
struttura consumerà la
metà rispetto alla parte
vecchia sia per l’illuminazione che per il riscaldamento».(EB)
neo invernale Friuli”, con otto formazioni. Nella prima
giornata, fino al 27 gennaio,
giocheranno Saranese, San Luigi (Conegliano), Tre Platani
(Sant’Odorico)- Casut di Fontanafredda (detentrice del titolo), Cavolano - Bar Sport
(Fontanelle) e Codogné - Fratta.
Farmacie di turno
Fiaschetti, Bonin, Via
Sacile
2,
0434778675
Sacile, Gasparinetti,
Via Bertolissi 9,
0434-780610
SAN MICHELE: cinque incontri di
formazione per operatori liturgici
P
rende il via giovedì 25 alle 20.30 a San Michele di
Sacile il ciclo di incontri di formazione per operatori liturgici rivolto alle foranie Pedemontana, Pontebbana e di Sacile. Cinque gli incontri previsti, per altrettanti consecutivi giovedì. Il primo è comune a tutti,
dal successivo ci si divide secondo gli ambiti, musicale
e pastorale. Gli incontri sono tenuti dai responsabili degli uffici diocesani e dagli insegnanti della Scuola diocesana di musica per la liturgia.
CANEVA: consiglio comunale
S
i riunisce lunedì 22 alle 19.30 presso il municipio
il consiglio comunale di Caneva. All’ordine del
giorno sette punti tra i quali l’approvazione della bozza
di statuto della nuova Agenzia per lo sviluppo del distretto industriale del mobile, e la valutazione di due varianti urbanistiche.
CERTIFICAZIONE AMBIENTALE
EMAS PER IL COMUNE
Prata 100% verde
I
l Comune di Prata di
Pordenone è il primo
ad aver ottenuto, nell’ambito del progetto di registrazione ambientale del
Distretto del Mobile Livenza, la certificazione ambientale secondo il regolamento europeo 761/01
“Emas”. L’iter di preparazione, svolto dal personale comunale con il supporto di consulenti
esterni, è durato
un anno e mezzo al
termine del quale il
Comune ha conseguito la certificazione ambientale
secondo la norma
Uni En Iso 14001.
«Per certificarsi spiega il sindaco Nerio
Belfanti- il Comune si è dotato di un sistema di gestione ambientale che regolamenta e controlla lo
svolgimento di tutte le attività di interesse ambientale di cui l’ente si occupa,
dall’urbanistica alla conservazione del proprio patrimonio, dalla gestione
dei rifiuti agli scarichi idrici, fino alla vigilanza del
territorio, al risparmio energetico, all’edilizia privata e ai lavori pubblici. In
questi settori, visto che la
certificazione comporta
l’impegno al miglioramento ambientale continuo,
sarà garantita nel tempo la
massima attenzione all’ambiente con la collaborazione dei cittadini e delle imprese. La certificazione, infatti, si mantiene
Il sindaco di Prata Nerio Belfanti
“Per mantenere
l’Emas ora serve
un miglioramento
continuo”
solo proseguendo a conseguire risultati positivi relativamente al risparmio energetico, alla riduzione
dei rifiuti e dei consumi idrici, all’incremento della
raccolta differenziata, all’uso di materiali ecologici
e di fonti energetiche rinnovabili».
Al pari di un gruppo di
aziende del Consorzio del
Mobile Livenza, anche il
comune di Brugnera ha
avviato la procedura per la
certificazione ambientale.
A Sacile l’opposizione, con
Paolo Lucchese in testa,
ha presentato un’interpellanza, discussa nel consiglio comunale di giovedì
18, con cui chiede al sindaco Roberto Cappuzzo se
anche Sacile intende perseguire l’obiettivo Emas.
Giacinto Bevilacqua
e
L’AZiON
Veneziano
Domenica 21 gennaio 2007
CEGGIA / PASSIONE,TECNICA E AMICIZIA:VIAGGIO TRA
I SEI GRUPPI CHE REALIZZANO I CARRI MASCHERATI
31
SAN GIORGIO DI LIVENZA:
Presepe vivente, comunità unita
Carnevale siamo noi
T
ra meno di un mese Ceggia esploderà. Domenica 11 febbraio, infatti, è in programma
la prima sfilata dei carri allegorici di
carnevale. E quello di Ceggia non è un
carnevale qualsiasi. Il carnevale, per
Ceggia, è l’evento di Ceggia. Sfilano sei
carri al 100% ciliensi, espressione di
altrettanti gruppi che per quelle parate si preparano per un anno intero. Da
questa settimana cominciamo il nostro
viaggio alla loro scoperta. Uno alla settimana saranno protagonisti sulle nostre pagine. Raccontandosi... senza maschera.
D
Gli Amici del carnevale
GLI “AMICI DEL CARNEVALE” RIPARTONO
DAL CORAGGIO DI BONOTTO E NADALON
N
on faccio quasi in
tempo a presentarmi che una voce esce dal
gruppo: «Vada dentro che
c’è del buon salame appena cotto». E nel capannone effettivamente trovo una cucina attrezzata, con
frigo e addetto alla piastra.
Il gruppo “Amici del carnevale” è anche questo.
Pause sacrosante dal duro
lavoro di costruttori del
carro, affiatamento e voglia di festeggiare. Le ultime settimane che li separano dalle sfilate sono le
più frenetiche, ma non si
lasciano prendere dall’ansia. L’arrivismo non è nelle loro corde e anche se
non possono vantare importanti riconoscimenti
non perdono la grinta di ri-
provarci, ancora una volta.
Il 2007 in particolare rappresenta per loro l’anno zero. Dopo l’ennesimo scarso risultato dello scorso anno, all’interno del gruppo
si è aperta una crisi: «In
molti se ne
sono andati –
spiega Nicola
Bonotto, ventunenne e
neo capocarro con l’amico appena
ventenne Simone Nadalon – tanto che
ci siamo interrogati se era
il caso di continuare. Poi ci
siamo fatti coraggio in due,
abbiamo assunto insieme
la responsabilità del carro
e siamo partiti, reclutando
persone nuove». Insomma,
se non fosse stato per questi due giovanissimi (senza
dimenticare il presidente
onorario Alessandro Zago), la storia degli Amici
del carnevale sarebbe
già conclusa. «E poi –
tiene a sottolineare
Nicola
–
non si lavora per vincere a tutti i
costi. Il nostro gruppo incarna lo spirito più autentico del carnevale: non abbiamo mai
vinto, ma siamo sempre i
primi a fare festa. Scrivilo
questo». Così da ottobre,
la ventina di persone del
“Ultimi nella
gara dei carri,
ma primi
a fare festa”
gruppo, soprattutto giovani, con buona rappresentanza da Gainiga, si ritrovano nel capannone per dare forma al loro carro. Per
l’anno della svolta, gli Amici del carnevale hanno
scelto di rappresentare
“L’era glaciale”, strizzando
l’occhio ai tanti bambini
che hanno visto il film animato. Significativi i motivi
che hanno spinto alla scelta del titolo “Qua la zampa”: non solo per richiamare la trama del cartone,
ma anche per proporre il
tema universale dell’amicizia, in un momento storico in cui il loro gruppo ha
trovato nel sostegno reciproco la linfa vitale per continuare a creare. Anche il
gruppo mascherato che accompagnerà il carro sarà
ad effetto: una settantina di
simpatici eschimesi ballerini. (BD)
CEGGIA / MARIA BIASON E ALBERTO MANZATTO In un libro quel
Uno sguardo, delle lettere
... poi sessant’anni d’amore
I
n anni di fidanzamenti
mordi e fuggi e crisi di matrimoni all’ordine del giorno,
bene ha fatto Mila
Manzatto a preparare per le nozze di
diamante dei suoi
genitori,
Maria
Biason e Alberto
Manzatto di Ceggia, una pubblicazione con tutte le
lettere che il padre
diciannovenne
scrisse dalla Libia
all’ora sedicenne fidanzata, dal 1939 al
1941. La raccolta di scritti
sarà regalata alla coppia e
ai familiari in occasione
del sessantesimo anniversario del loro matrimonio,
celebrato il 18 gennaio
1947. Da quella corrispondenza, che per tanti
anni la signora Maria ha
conser vato come il suo
piccolo tesoro, emergono
sentimenti puri, a tratti ingenui, ma in grado di far
nascere un’unione solida,
circondata dall’affetto dei
due figli, Mila e Renzo, e
di cinque nipoti.
Oggi Alberto e Maria,
rispettivamente 87 e 83 anni, possono raccontare alle giovani generazioni attraverso queste lettere u-
na storia d’amore che, nella sua semplicità, rappresenta una vicenda straordinaria: quella di due ragazzi, che si scambiano
solo uno sguardo prima
della partenza di lui per
l’Africa e che, senza essersi mai parlati, si fidanzano e si promettono reciproca fedeltà con poche
che Alberto
scriveva
a Maria
dalla Libia
intense parole di inchiostro sbiadito. Si legge la
paura di Alberto di essere
respinto dalla sua amata,
la gioia (“mi pareva di sognare“) per aver ricevuto
la sua prima foto, il passaggio audace dal “lei”, al
più confidenziale “tu”, l’interesse per le vicende della sua Ceggia (“fammi sapere qualcosa della sagra”) e le difficoltà e le illusioni legate alla guerra.
«Ho realizzato questa
pubblicazione anche per
lasciare una testimonianza ai nipoti – spiega Mila
Manzatto – affinché capiscano che ciò che non rende banale l’esistenza di una donna e di un uomo è
la capacità di liberare i
sentimenti più veri e di accogliere le sfide della vita
con fiducia, ricchi della
propria forza interiore».
Beatrice Doretto
omenica 17 dicembre e sabato 6 gennaio i ragazzi del catechismo di San Giorgio di Livenza,
assieme ai genitori, hanno realizzato la rappresentazione del presepe vivente. Sono stati momenti di piacevole aggregazione, che hanno coinvolto i papà per l’allestimento delle “scenografie”, delle capanne, degli impianti di illuminazione; le mamme, che si sono occupate della preparazione dei costumi; le catechiste, che hanno seguito i dialoghi e la rappresentazione scenica; le insostituibili insegnanti di canto, Fiorella e Stefania, che
hanno curato i canti e la musica guidando un gruppo di
oltre venti bambine; e infine il nostro parroco don Angelo sempre disponibile a collaborare. Molta parte del
paese ha seguito con calore la rappresentazione, condividendo l’emozione dei nostri
bambini. In conclusione, è stato preparato un ricco rinfresco
dove tutti hanno potuto assaggiare le specialità preparate dalle nostre brave cuoche. Una festa sicuramente riuscita bene,
segno e testimonianza di una
comunità in crescita.
Tamara De Lazzari
SAN GIORGIO DI LIVENZA:
Lucciolata coi sommozzatori
S
abato 20 gennaio si svolgerà la tradizionale Lucciolata a favore della “Via di Natale” che coinvolgerà tutti gli abitanti di San Giorgio e La Salute di Livenza.
Verso le 20 partiranno due distinti cortei: il primo gruppo da piazza della Repubblica di La Salute, il secondo dal
panificio Perissinotto di San Giorgio, insieme alla banda. I due gruppi si incontreranno sopra il ponte del fiume Livenza, che divide i due paesi. Qui è previsto l’arrivo di 50 sommozzatori: 15 appartenenti al “Centro subacqueo adriatico“ di Porto Santa Margherita, 30 del
gruppo di Oderzo, e infine circa altri 10 del “Club Donaggio” di Mestre. Con le loro fiaccole accese, mentre
attraversano il fiume, rappresentano il momento più suggestivo della serata, davvero da non perdere! Infine tutti nuovamente in piazza della Repubblica per un piccolo buffet. (TDL)
ASS. CASA APERTA: Visita guidata
alla mostra di De Chirico a Padova
I
l pomeriggio di domenica 28 gennaio l’associazione Casa Aperta di Ceggia organizza una visita guidata alla mostra “De Chirico. Le muse ed il poeta” a palazzo Zabarella di Padova. Per prenotarsi, telefono 0421329658.
CEGGIA: Un mese fa se n’è andata
Claretta, promotrice de L’Azione
D
omenica 21 gennaio
ricorre il trigesimo
dalla scomparsa a 82 anni di
Clara Saro (nella foto) di
Ceggia, da tutti conosciuta
come Claretta. In molti la ricordano signora minuta ed elegante, molto attiva in parrocchia, donna di Azione cattolica, tra le più assidue promotrici del settimanale L’Azione. Instancabile sulla sua
bicicletta, non esitava a raggiungere pedalando chiunque chiedesse il suo aiuto. Gli amici più cari dicono di
lei: “Se n’è andata in punta di piedi, com’era suo desiderio.
Ma noi non la dimenticheremo mai, perché era un vero
esempio di fede”.
32
Domenica 21 gennaio 2007
CHIARANO/ USCITA PIÙ SICURA DALLA CHIESA
ODERZO
Il “capocantiere” don Giancarlo
è soddisfatto del nuovo sagrato
AlTurroni
febbraio è il
mese dell’arte
L
a nuova piazza
di Chiarano è
stata inaugurata domenica scorsa, con
tanta gente presente
e tante autorità: come si conviene quando si inaugurano dei
lavori che cambiano
in modo radicale il
centro di un paese.
L’intervento, di oltre
due milioni di euro,
in realtà comprende
ben cinque settori,
come ha ricordato il
sindaco Gianpaolo
Vallardi:«La nuova rotatoria sostituisce un anacronistico semaforo. Abbiamo ampliato il sagrato
della chiesa; ora c’è spazio
per le auto delle cerimonie, ed i fedeli che escono
di chiesa non si trovano più direttamente in strada.
Abbiamo fatto, con
il contributo regionale, il percorso
pedonale fino al cimitero
ed ampliato il parcheggio
del cimitero. È stato ricalibrato il canale Piavon, ed
è stato costruito un nuovo
ponte». Contento dei lavori e della loro conclusione
anche il parroco di Chia-
È
La folla all’inaugurazione
rano. Don Giancarlo Tondato ha seguito passo passo i lavori davanti alla chiesa, tanto che, scherzosamente era stato nominato
“capocantiere”. «Un bel la-
cessione dei funerali sarà
più dignitosa e sicura per
i fedeli. Un buon lavoro fatto in armonia e con dialogo, che ha soddisfatto tutti», ha commentato don
Già si prepara il nastro da tagliare
per il nuovo salone parrocchiale
voro- conferma don Giancarlo- il sagrato nuovo conferisce dignità all’intera
struttura della chiesa. Sono contento anche del vialetto che porta verso il cimitero, ora anche la pro-
Giancarlo. Ed ora la prossima inaugurazione sarà
fatta il giorno 3 febbraio, e
riguarda il nuovo salone
per tutte le attività parrocchiali.
Giuseppina Piovesana
CENTRO DI CESSALTO
Incrocio e piazza
ci siamo quasi
I
l sindaco di Cessalto
Giovanni Artico ha
confermato l’arrivo al suo
Comune di un cospicuo
contributo regionale per il
completamento dei lavori
di via Roma e via Magnadola. La giunta della Regione Veneto infatti attraverso l’assessore alla mobilità Renato Chisso, ha
previsto per Cessalto un
contributo di 318.500 euro, che va a coprire il 65%
della spesa complessiva.
Secondo le previsioni dell’amministrazione comunale, dovrebbe concludersi a metà febbraio. Nel frattempo prosegue il progetto della piazza centrale:
«Prevediamo infatti che la
consegna dei lavori possa
avvenire tra fine marzo ed
inizio aprile. In più, tramite il consorzio Basso Piave, stiamo proseguendo
con la pulizia dell’alveo del
Piavon, che dovrebbero
concludersi il mese prossimo». Tutto pronto cioè
prima delle elezioni amministrative di primavera.
Anche sul fronte dell’imposizione fiscale la
giunta gonfia il petto: l’as-
sessore Davide Codello riL’incrocio tra via Roma e via Magnadola a Cessalto
corda
che
«l’aliquota da noi applicata Chiarano. Quanto all’addisulla prima casa, è del 4 zionale comunale il nostro
per mille la più bassa in as- Comune applica l’aliquota
soluto, mentre nei comu- dello 0,4 per cento mentre
ni limitrofi si va dal 4,5 per i comuni di Motta Salgamille di Salgareda al 4,75 reda e Chiarano applicano
per mille di Motta di Li- l’aliquota dello 0,5 per cenvenza al 5,5 per mille di to».
BOSCO DI OLMÈ: SINDACO,
FERMA IL DEGRADO!
partita da pochi
giorni la seconda
parte di programmazione
del Cinema Turroni di Oderzo. Come al solito il biglietto per la singola proiezione costa 4 euro, mentre
l’abbonamento 20 euro. Il
prossimo film, “The Departed” di Martin Scorsese è previsto per il 19 gennaio. Seguirà “A est di Bucarest” di Corneliu Porumboiu il 26 gennaio e
“Flags of our fathers” di
Clint Eastwood il 3 febbraio. Il 9 febbraio con “La
ragazza con l’orecchino di
perla” di Peter Webber inizia la consueta retrospettiva del mese con la
proiezione di quattro film
dedicati al rapporto tra l’arte e il cinema: dopo il film
dedicato al pittore olandese Jan Vermeer si passerà
in Spagna con “Goya” di
Carlos Saura il 16 febbraio.
La scultrice francese Camille Claudel è invece protagonista dell’omonimo
film di Bruno Nuyten, in
sala il 23, mentre il 2 marzo potremo conoscere meglio Jackson Pollock con il
film “Pollock” di Ed Harris. Il 9 marzo riparte la
programmazione normale
con “Azur e Asmar” di Michel Ocelot ; seguiranno
"Dopo il matrimonio" di
Suzanne Bier il 16 marzo,
l’apocalittico “I figli degli
uomini” di Alfonso Cuaron
il 23 ed infine "Cuori" di Alain Resnais il 30 marzo.
L’appuntamento è per ogni
venerdì sera alle 21 nella
storica sala cinematografica opitergina in via Garibaldi (nella foto).
Andrea Pizzinat
ODERZO
Formentin e
Vidotto
volontarie in
Africa
I
S
e
L’AZiON
Opitergino / Mottense
ervono commenti? Alla foto inviataci da un lettore è sufficiente allegare data e ora: 13 gennaio 2007, Bosco di Olmè, Cessalto. Un’altra testimonianza, come quella precedentemente pubblicata, del
degrado. Per colpa di qualcuno di noi cittadini.
n merito a quanto
pubblicato su L’Azione Illustrata dedicata agli
ospedali di Oderzo e Motta, la dottoressa Sabrina
Formentin desidera precisare che non è su mandato della Ulss 9 che, assieme alla collega Patrizia Vidotto, ha trascorso un periodo di volontariato in Africa. Formentin precisa inoltre di essersi licenziata
dall’ospedale per poter
andare in Africa.
FONTANELLE: Da Jasmine a Jennifer,
tutti i premi a studenti e sportivi
B
ravi, anzi bravissimi a scuola. Tanto da meritarsi
delle borse di studio dal Comune di Fontanelle.
Ecco i nomi di questi giovani studenti premiati. Ultimo
anno della scuola media, borsa di studio di 150 euro: Jasmine Cattai, Mattia Dal Bo’ e Luca Federico Sichi. Classi intermedie delle scuole superiori, borsa di studio di
250 euro: Mathias Battistella, Emanuela Brunello, Giulia Cancian, Sana Ed-Dami, Nicola Maronese e Elena
Zanet. Diploma di scuola superiore, borsa di studio di
300 euro: Stefano Borin, Orietta Cattai, Erik Cescon,
Francesca Cescon, Vania Cescon e Alessio Soligon. Insigniti di un riconoscimento per i loro meriti sportivi: Jennifer Da Re, campoinessa italiana Allievi, categoria libero di pattinaggio artistico su rotelle, giugno 2006; Dmitry Piran campione italiano di pattinaggio artistico su
rotelle, categoria Coppie, giugno 2006; Marco Colledan,
campione europeo di ciclismo, inseguimento individuale, categoria Juniores, Campionati di Ciclismo di Atene
luglio 2006. (AF)
ALBANO: perchè non collocare sul
ponte una statua di San Giovanni?
A
volte l’amore per una
città è proporzionale
(paradossalmente) a quanto
se ne vive distante. Pare sia
questo il caso di Giovanni
Bortolin, il cui certificato di
residenza dice Milano ma il
cui cuore è radicato nella natia Motta. Ed è alla sua città
che lancia una proposta attraverso L’Azione: mettere una statua di San Giovanni Nepomuceno nei pressi del
ponte di Albano, sulla provinciale da Motta a Cessalto.
Perchè questo santo? Spiega Bortolin: perchè è il protettore dei ponti; perchè venerato soprattutto nell’Austria Ungheria che di Motta fu, un tempo, padrona; perchè una statua del Nepomuceno già c’era, sul ponte sulla Livenzetta, come mostra il particolare da cartolina
d’epoca che pubblichiamo (tratta da www.mottadilivenza.biz). E proprio una copia di questa defunta statua Bortolin vorrebbe ricollocare. Perchè ad Albano? Perchè
siamo a due passi dagli argini di Livenza e Monticano,
e quindi di protezione contro le piene...c’è sempre bisogno. E perchè, come ricordava mons. Tarcisio Bolzan
su L’Azione in occasione della commemorazione dell’alluvione, nel 1966 proprio al ponte di Albano il vescovo Luciani venne a confortare gli alluvionati. “E sotto il
monumento (di San Giovanni) possiamo pensare ad una rimembranza di questa visita”. Bortolin lancia la proposta: qualche mottense - anche di residenza - la raccoglierà? (TB)
MOTTA: Laboratorio vocazionale
A
l via venerdì 19 alle 20.30 presso il patronato don
Bosco il laboratorio vocazionale proposto a Motta dal Centro Diocesano Vocazioni sulla scorta delle positive esperienze in altre parti della diocesi. Gli incontri
si terranno venerdì 19 e 26 gennaio e venerdì 16 e 23
febbraio.
MOTTA: grande affluenza per la
"Pittura contro la guerra"
C
onfermano la fame di cultura di Motta le cinquanta persone, sala piena, di lunedì 15 in biblioteca, per il primo degli incontri “Pittura contro la
guerra” tenuti da Roberto Costella. Il secondo si tiene
lunedì 22 alle 20.30 con tema “Guernica, icona tragica
del Novecento - Picasso e l’ìmpegno civile nell’età della
violenza globale”.
MOTTA: Dall’elementare Aleandro
10 mila euro contro la leucemia
R
accolti oltre 10mila euro per la lotta alla leucemia
nell’ambito della festa, organizzata alla scuola elementare Aleandro. Il ricavato della lotteria realizzata
nell’ambito della festa è stato donato alla Fondazione
“Città della speranza” di Padova, realtà che sostiene la
ricerca per la lotta alla leucemia. La tradizione di questa
lotteria continua senza interruzioni da oltre 20 anni: la
prima festa venne organizzata nel giugno dell’83 dalla
maestra Adalgisa Boscariol per ricordare la piccola Chiara Mattiuzzo, alunna della Aleandro, morta di leucemia.(GR)
e
L’AZiON
Opitergino / Memorie
MATERNA PARROCCHIALE DI MANSUÈ
Scuola strapiena,
giunta immobile
I
n coda per riuscire
ad ottenere un posto per il proprio figlio alla scuola materna.
Non era mai accaduto
a Mansuè, eppure è successo lo scorso fine settimana, con una ventina di
coppie di genitori che si
sono organizzati con ombrellone, stufetta e panini,
passando una notte all’addiaccio pur di ottenere un
posto. Nonostante la fatica ed il sacrificio, ben 18
bambini sono rimasti esclusi.
Le avvisaglie del problema c’erano tutte perché già lo scorso anno, nel
2006, 12-14 bambini erano
rimasti fuori. Ora fioccano le polemiche.
Il Comune,
per voce del
suo primo cittadino Giuseppe Vizzotto, afferma
che non è compito dell’amministrazione provvedere ad un asilo nuovo, né
che è possibile per il Comune dare contributi ad
un soggetto privato qual è
la parrocchia. Quest’ultima dal canto suo, nella
persona del parroco don
I genitori in coda di notte per iscriversi alla scuola di Mansuè
C
aro Don Attilio, tanti anni fa è venuto a
fare il parroco a Piavon, allora era un giovane prete
e non fu difficile per noi ragazzi instaurare un bel rapporto con lei.
Lei seppe coinvolgerci
in attività che per noi erano nuove e così si formò
un gruppo di ragazzi, amici fra di loro, che cominciarono a frequentare con
continuità la canonica e
portare avanti iniziative di
interesse collettivo.
Lei ci lasciava fare e ci
seguiva con discrezione.
Nei nostri incontri settimanali abbiamo avuto innumerevoli scontri dialettici: erano gli anni del post ’68 , e noi eravamo convinti che la nostra missione fosse quella di cambiare il mondo. Lei ci ascoltava con la consapevolezza
che sarebbe stato il mon-
a uomo di polso e
abituato ad andare subito al sodo delle
questioni, qual è un imprenditore navigato e fattosi da sè come Giuseppe
Vizzotto, crediamo che il
sindaco di Mansuè si sia
subito pentito di avere affermato che non è compito del Comune provvedere ad un asilo nuovo e
che il Comune non può erogare contributi ad enti
privati. Non è compito
del sindaco trovare una
sistemazione ai 18 bambini di Mansuè che non
potranno frequentare la
scuola materna del paese? E chi sono questi, i figli di cittadini di serie B?
E i servizi sociali del Comune cosa ci stanno a fare? Non di certo a studiare l’andamento demografico, altrimenti avrebbero previsto anni fa
i disagi attuali, quelli che
colpiscono le famiglie meno abbienti di oggi e anche di domani, dal momento che fra 12 mesi si
assisterà alle stesse scene.
stricarsi nei meandri della burocrazia. Ha detto bene don Lucio: «Se c’è la volontà, credo che una soluzione si possa trovare».
Tenendo sempre presente il primo obiettivo, cioè
i bambini.
Annalisa Fregonese
do a cambiare noi, e ci
aiutò a diventare adulti. Ha
celebrato il matrimonio di
molti di noi e aiutato i nostri figli a crescere secondo i principi cristiani e educativi propri della nostra
cultura e del nostro vivere.
I suoi insegnamenti resteranno sempre in noi, ri-
corderemo sempre il suo
benevolo sorriso, la sua ironia e capacità di sdram-
matizzare le cose perché,
come diceva lei, non bisognava mai prendersi troppo sul serio.
Grazie per tutto il tempo che ci ha dedicato e per
quanto ha fatto per noi. Lei
è stato una presenza importante per le nostre famiglie. È stato un piacere
averla come parroco e per
quanto riguarda me e la
mia famiglia un onore godere della sua amicizia.
Gianfranco Budoia
Piavon
SOLIGHETTO
SOLIGHETTO
OGLIANO
"CARO DON ATTILIO, CHE
BELLO AVERTI A PIAVON!"
33
RUSTIGNÈ: premiate Dorotea e
Maria Artico, amiche delle missioni
D
dichiarato ammissibile a
finanziamento la somma
di 165mila euro per l’ampliamento della scuola materna. È una buona notizia, una risorsa tutt’altro
che da buttare. Passi l’osser vazione del sindaco
che afferma di non poter
dare contributi ad un soggetto privato. Però è anche vero che il vicino Comune di Oderzo ha stanziato 80mila euro di contributo straordinario a favore della scuola materna
“C.Frova” che quest’estate ha provveduto ad un
ampliamento. Forse val la
pena di informarsi su come Oderzo è riuscito a di-
Lucio Marian, ribadisce
come già si faccia uno
sforzo notevole mantenendo una scuola materna per 90
bambini e come la parrocchia, da sola,
non possa sostenere per
intero il notevole sforzo finanziario per l’ampliamento dell’asilo.
Polemiche a parte, bisogna prima di tutto considerare l’obiettivo principale, cioè il benessere dei
bambini. Proprio in questi giorni la Regione Veneto ha reso noto di aver
Diciotto
bambini in
lista d’attesa
Riceviamo e pubblichiamo - sintetizzandolo per ragioni di spazio- questo ricordo del recentemente
scomparso don Attilio Pradelle (nella foto), per molti anni parroco di Piavon.
Chi resta
senza asilo
è un
mansuetano
di serie B?
Domenica 21 gennaio 2007
I
l 29 dicembre scorso sono state festeggiate le sorelle Dorotea e Maria Artico, fondatrici del “Gruppo del Non”, opera di volontariato che destina aiuti ai bisognosi della terra e sostegno ai missionari. Il momento di festa e riconoscenza è stato legato alla spedizione
del quarantesimo container di materiali e strumenti di
lavoro, indirizzati a missionari che operano in Africa e
in Sud America. A nome dei volontari che collaborano
con le coriacee sorelle di Rustignè, il parroco, don Federico Gava ha consegnato una pregevole pergamena a
Dorotea e Maria: “Per aver vestito gli ignudi, nutrito gli
affamati, dissetato gli assetati... con tonnellate di solidarietà”.
VENERDÌ 19
Ore 21 in Duomo a Oderzo: secondo incontro di preghiera foraniale, organizzato
dalla Commissione foraniale giovanile di Oderzo.
SABATO 20
Ore 18 a Palazzo Moro: presentazione dell’Associazione culturale Lamberto
Zanardo con l’intervento del prof.
Paolo Feltrin, docente di Scienza dell’amministrazione a
Trieste, sul tema “L’area veneta, sviluppo e paradossi: i disagi della modernità e le
difficoltà della politica”.
DOMENICA 21
Ore 17.30 al Palasport: per la
13ª giornata del campionato di
pallavolo serie B1 maschile,
la Lae Oderzo sfida il Pastificio
Avesani Verona.
LUNEDÌ 22
Ore 20.30 presso il centro parrocchiale del Duomo: tredicesi-
mo incontro della scuola di formazione all’impegno caritativo
e sociale, promossa dalla Diocesi, sul tema “Validità dei principi ispiratori della Carta Costituzionale”. Relatore: prof. Sandro De Nardi
(nella foto).
GIOVEDÌ 25
Ore 17 a Palazzo Moro a Oderzo si svolge l’incontro sul tema “Vitamine: penso
proprio di averne
sempre bisogno?” con
l’intervento del farmacista Renato
Favero. Organizza il Centro italiano femminile.
Ore 20.30 nella sala incontri
della canonica di Oderzo: secondo incontro del laboratorio vocazionale.
Farmacie di turno: Oderzo, Scotto, via
Umberto I 28, tel.
0422-712221; Portobuffolè, Grande, via
Settimo 7, 0422850044
SAN FIOR / “TI SENTIREMO
SEMPRE NEI NOSTRI CUORI”
“U
na persona
come lui la
sentiremo sempre nei
nostri cuori”.
Gli amici
VALERIO GOLLA
n. 30.3.1927 - m. 18.1.1985
Moglie, figli, nipoti e parenti
tutti mantengono inalterato
l’affetto, pregano per lui. E lui
interceda per noi presso la misericordia di Dio Padre.
FILOMENA DONADEL
n. 11.7.1907 - m. 23.1.2004
Il tempo non cancella il ricordo di chi ci ha voluto bene. Figli, nipoti, familiari tutti manifestiamo riconoscenza per
quanto ha fatto di bene. La raccomandiamo alla bontà del Signore; e lei continui ad assisterci.
TERESA GAVA in TONON
n. 3.3.1916 - m. 24.1.1992
MAMELI TONON
n. 30.8.1913 - m. 11.6.1999
Nel 15º anniversario della tua
scomparsa cara mamma, vogliamo ricordarti insieme a papà
pensadovi felici nella casa del Signore. I figli con nuore, nipoti e
tutti i vostri cari. Una Messa sarà
celebrata domenica 21 gennaio
alle 11 nella chiesa di Ogliano.
TIZIANO DE NADAI
16º anniversario
In suo ricordo dopo
5.843 giorni, martedì
23 gennaio, alle 7, nella chiesa monumentale
di Castello Roganzuolo
sarà celebrata la Messa.
LA SOCIETÀ BIANCOROSSA È SECONDA IN CLASSIFICA.
VIAGGIO NELLA SACILESE DEI 200 RAGAZZI E 14 SQUADRE
Una grande Sacilese in D
B
atti il cinque Sacilese! È il caso di
dirlo dopo l’inizio
d’anno all’insegna delle
grandi emozioni inaugurato
con la vittoria nel derby con
il Tamai del 7 gennaio scorso. E, assieme ai giocatori,
in serie D hanno festeggiato
il 5 a 2 della vittoria anche le
1500 persone presenti tra un
pubblico da record. E a questo si aggiunge la vittoria per
3-1 in casa della primatista
Mezzocorona nella partita di
domenica 14. Un inizio d’anno esplosivo per i biancorossi di mister Borgato, saliti al secondo posto della
classifica! «Effettivamente la
prima squadra ha vinto le ultime sei partite consecutive», ha commentato il vicepresidente Antonio Sartori
di Borgoricco.
Oltre allo stato di grazia della prima squadra, cosa caratterizza
la Sacilese?
«Senz’altro diamo molta
importanza al risvolto sociale del calcio. Seguiamo in tutto 200 ragazzi in 14 squadre,
abbiamo contatti con le loro
famiglie, organizziamo
delle riunioni. Cerchiamo di andar loro incontro, superando le
difficoltà, di tipo logistico, ad esempio; i nostri 4 pulmini sono in
servizio durante tutta la
settimana e possiamo
contare sulla collaborazione di 45 volontari».
opo due giornate del girone di ritorno il VittSangiacomo è saldamente in testa alla classifica del girone
H di Prima categoria. L’undici allenato da Sergio Fattorel, che
vanta la curiosità di non aver pareggiato nemmeno una delle
17 partite di campionato sinora disputate, comanda la graduatoria con quattro lunghezze di vantaggio su un’altra squadra diocesana, il Fontanelle. Squadra costruita per fare bene
nel girone, arroccata attorno ad elementi di categoria quali Pasquali, Possamai e Tonel, quella vittoriese sembra avere tutte le carte in regola per proseguire un torneo al vertice.
C
La Sacilese è nata
nel 1920. Quanto
è cambiata nel corso
dei decenni?
«Sicuramente negli ultimi 15-20 anni abbiamo privilegiato le giovanili dedicando cura ed attenzione al vivaio. Tra i nostri ragazzi molti, poi, si sono sparsi nel Triveneto e alcuni sono diventati calciatori professionisti.
Nel 1999/2000 siamo stati
campioni d’Italia Juniores».
E riguardo agli allenatori?
«Fino ai 12-13 anni gli allenatori sono prima di tutto
educatori, cercano di insegnare ai ragazzi il rispetto
delle regole e il rispetto reciproco, dando importanza
La prima squadra della Sacilese 2006-2007, protagonista in serie D
anche alla parte ludica. Poi
tra i Giovanissimi la competizione ha il sopravvento e allora abbiamo degli allenatori-educatori».
Cosa può insegnare il
gioco del calcio?
«È una simulazione della
vita con gioie, dolori, delusioni, invidie, angherie, voglia di vincere insieme,
realtà che poi si ritrovano ogni giorno. È importante abituare i ragazzi a rispettare
i compagni e le scelte dell’allenatore. Spesso sono più
crudeli degli adulti nel dare
giudizi e per questo è necessario che l’allenatore li
aiuti a dare il giusto peso a
ciò che accade. Scegliamo
degli allenatori che riescano
ad essere empatici con i ragazzi, spesso hanno giocato
con noi nelle giovanili, sono
studenti di Scienze motorie,
docenti delle scuole superiori o ex giocatori. Quest’anno abbiamo sottoscritto anche una convezione per
cui siamo Inter Campus, in
collegamento con l’Inter
che, oltre a fornirci vari documenti, videocassette, organizza a Milano incontri per
gli allenatori. Un’occasione
per scambiarsi l’esperienza e
imparare le tecniche calcistiche ed educative».
Erica Bet
C
iaspe, sci e scarponi protagonisti di
questa rubrica di metà
gennaio. Le sezioni locali
del Cai e le associazioni amiche della montagna
scelgono le vette innevate
per uscite irripetibili e percorsi entusiasmanti. E noi,
ovviamente, li seguiamo.
Inizio alla grande con la
sezione sci alpinismo del
Cai di Vittorio Veneto che
domenica 21 opta per la
Forca del Palone (2242
metri) nel gruppo del
Montasio. Una scalata con
dislivello notevole di 1080
metri. La partenza è alle 6
dalla sede Cai di Vittorio
Veneto.
Informazioni:
Fontana e Zoppas
vincono nel ciclocross
on la dodicesima
prova, andata in scena sul circuito Fenderl a Vittorio Veneto, è calato il sipario sulla 27ª edizione del
Trofeo Triveneto - Gran premio Calcestruzzi Mosole di
ciclocross. I vincitori del
challenge sono l’elite Alessandro Fontana (Corpo forestale dello Stato), l’under
23 Loris Bompieri (Mendrisio), lo junior Kevin Leveghi
(Liquigas), l’allievo Dome-
D
KARATE: Ai campionati italiani si
sono imposti Cantiron e il Cordignano
27º TROFEO TRIVENETO
C
CALCIO: In Prima categoria
comanda il VittSanGiacomo
nico Maria Salviani (Rinascita Ormelle Lazio), l’esordiente Enrico Scapolan (Mosole), l’amatore F1 Marco
Zontone (Jam Bike Team
Buja), l’amatore F2 Flavio
Zoppas (Vimotorsport), la
donna elite Ilenia Lazzaro
(Miche), la donna giovane
Deborah Soligo (Postumia
73), la Moro Zottarelli Brugnotto Spercenigo (società
agonisti) e la Cimetta Comprex (società amatori). (GB)
ordignano è d’oro. Ai campionati italiani di karate, disputati a Santa Margherita Ligure in provincia di Genova, Daniele Cantiron ha ottenuto il primo posto assoluto, dominando con il massimo punteggio tutte le tre prove eliminatorie.
Il fratello Nicola, invece, si è dovuto accontentare
del quarto posto, posizione che lo ha escluso dal podio ma grazie alla quale l’atleta ha contribuito al prestigioso risultato di squadra. Il Karate Cordignano, infatti, ha ottenuto il primo posto nella classifica di squadra.
JUDO: La vittoriese Valentina Covre
prima nel campionato nazionale
È
Valentina Covre la nuova stellina del Judo Vittorio Veneto.
L’atleta vittoriese si è affermata nel
campionato nazionale esordienti, confermando il verde talento già espresso ai campionati regionali vinti nel
2006. Alle finali nazionali di Roma erano presenti anche Beatrice Camerin, Camilla Canal e Caterina De Stefani.
MONDO CAI
www.caivv.it.
C’è chi va e chi viene
questo week-end da Vittorio Veneto. La sezione alpinismo giovanile del Cai
di Pieve di Soligo organizza una gita domenicale
al monte Altare. Informazioni: www.caipievedisoligo.it.
La scelta di domenica
21 della sezione Cai di
Motta di Livenza è il
Monte Serva, sopra Belluno, con 1150 metri di dislivello. Si parte alle 6.30
dal parcheggio della sede
per raggiungere la casera
Pian dei fioc e poi la vetta
del Serva, dove, tolti gli sci
e calzati i ramponi, si scenderà fino alla vetta dei Tre
Masci.
Informazioni:
www.caimotta.it.
Ciaspe a go go con la
sezione Cai di Conegliano
che organizza una misteriosa uscita sulla neve con
meta ancora top secret.
Per svelare il mistero, contattare il capogita Gilberto Fiorin, telefono 043830546.
La cooperativa Mazarol domenica 21 ha come
meta l’Alpago e le sue
montagne. Tra le tappe:
col Indes e casera Palantina. Partenza dalla piazza
di Tambre alle 9.30.
Angela Deganis
Alessandro Fontana (in alto) e Flavio Zoppas
S P O R T
&
B A N C A
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Janna
e
L’AZiON
Lettere
& interventi
NASCERÀ UNA QUERELLE GIURIDICA?
Ministro Bindi, chiami
i Pacs col loro nome!
E
gregio Direttore,
premetto che non è
mia intenzione inserirmi
nel dibattito Zenti-Bindi. Fortunatamente conosco molto bene i miei
limiti, e a questi mi attengo. Scrivo
solo per esprimere delle critiche
contro l’onorevole Rosy Bindi, ministro delle politiche per la famiglia; per questo motivo, affermo
che copia della presente sarà da me
inviata alla stessa, per sua opportuna conoscenza. E vengo al tema.
A proposito delle coppie di fatto,
nel suo scritto su L’Azione del 24
dicembre 2006 dice la Bindi: «Il nostro impegno è chiaro: non daremo riconoscimento giuridico alle
unioni civili, bensì riconosceremo
i diritti delle persone che ne fanno
parte. In alcun modo si vuole o si
pensa di equiparare tali unioni alla
famiglia».
Pur non essendo un giurista, appare evidente che attribuire per legge dei diritti anche solo di diritto
privato a delle persone che si uniscono per convivere, questo solo
fatto, volenti o nolenti, proprio perché normato dallo Stato, originerà
un istituto giuridico nuovo sui generis con inevitabili effetti di diritto pubblico e non solo privato. Ciò
perché il riconoscimento di diritti
opponibili a terzi ha comunque
sempre una rilevanza pubblica; e
ciò, anche se nessun registro sarà
istituito e nessuna cerimonia ufficiale sarà celebrata (il che a me appare impossibile non attuare).
In questo nuovo istituto giuridico sui generis, pur se saranno elencati alcuni diritti e doveri reciproci, proprio perché non di matrimonio si tratta, non ci sarà separazione, né divorzio, né obbligo di alimenti, né una normativa per i rapporti genitoriali, eccetera. Una vera e propria chimera giuridica, frutto dell’incrocio osceno del privato
e del pubblico.
Una unione così, che, tuttavia –
soggettivamente – per la recipro-
L
cità (sia pure molto labile) di alcuni diritti e doveri, sarà vissuta dai
contraenti come un vero e proprio
matrimonio (finché dura), sarà invece nella pratica una grande “pacchia”. Si può scommettere che in
breve tempo tale sgorbio giuridico
oscurerà il matrimonio civile attuale. Perché? Perché non costerà
nulla stracciare questa esile gamma
dei reciproci diritti e doveri, e mandarsi al diavolo reciprocamente.
Quali le conseguenze? Ne elenco alcune di non trascurabile importanza: «Perché sposarsi, anche
solo civilmente se sappiamo che
prima o poi ci sarà il patatrac?».
«Perché sposarsi anche solo civilmente se poi – per il patatrac – ti
debbo mantenere per tutta la vita,
con metà del mio stipendio? Mica
sono matto!». E i figli (se ci saranno), in caso di separazione, con chi
andranno? chi li manterrà? chi li educherà? Potrei continuare, ma mi
fermo qui.
Succederà allora, inevitabilmente, quello che a proposito delle monete buone, afferma la legge di Gresham (1519-1579): La moneta cattiva, (leggi: unioni di fatto, Pacs, o
con qualsiasi altro nome saranno
chiamate) scaccia la buona (leggi:
matrimonio civile ex articolo 29
Carta costituzionale) e quella buonissima (leggi: matrimonio religioso, con valore concordatario).
Se potessi rivolgermi direttamente alla Bindi le direi: «Cara Rosaria, nella sua risposta al vescovo
Zenti, lei non ha fatto parola delle
unioni omosex. Perché?». Prima di
esporre il mio pensiero, desidero
affermare che in tutti gli anni del
mio insegnamento non ho mai
mancato di insegnare, tra l’altro, il
rispetto per tutti, etero o omosessuali che siano. Quello che non mi
va giù è l’orgoglio gay, l’esibizionismo gay, la sfrontatezza gay. Non
mi va giù perché altrettanta contrarietà provo per l’orgoglio, l’esibizionismo, la sfrontatezza etero-
sessuale... Questo l’ho sempre affermato ed insegnato in tutte le sedi dove ho espletato il mio ruolo di
educatore. Ne possono far fede le
centinaia e centinaia di studenti e
studentesse che ho incontrato nel
mio ruolo di insegnante. Le centinaia di fidanzati da me incontrati in
trent’anni di accompagnamento. Le
decine e decine di anziani che ho
incontrato nelle dieci università popolari nelle quali ho insegnato. Spero che questo curricolo mi salvi dalla fin troppo facile accusa di essere un fondamentalista, un intransigente, un nemico giurato della omosessualità. Quello che voglio dire è questo: «Si illude la Bindi che
omosessuali e lesbiche rinuncino
ad un rito civile ufficiale e speciale
tutto per loro. Proprio per la loro
difformità e diversità, rispetto alla
norma, lo pretenderanno (coram
populo), e/o comunque lo inventeranno. Apparirà allora con evidenza che un nuovo istituto giuridico pubblico è veramente nato,
anche se avrà i connotati di una pagliacciata. Già me li vedo certi sindaci, con tanto di fascia tricolore,
andare a gara per apparire sui media nazionali, soprattutto quelli
scandalistici, nella loro nuova funzione di ministri dell’unisex.
Ultima osservazione: «Lei dice
che nel programma del Governo
Prodi non si parla di Pacs (Patto civile di solidarietà). Per cortesia,
non giochiamo sulle parole; non
facciamone una questione nominalistica: se non è zuppa, è pan bagnato».
Aldo Cappellotto
Oderzo
Nemmeno io sono un giurista, ma
ho l’impressione che ci sia qualche
forzatura nel dichiarare che il riconoscimento di diritti individuali dia
origine ad “un istituto giuridico sui
generis”. Dato che la lettera è stata
inviata anche al ministro Bindi, e
che la questione è comunque tutt’altro che risolta e definitiva, sarebbe
auspicabile un suo ulteriore chiarimento. Sono comunque possibili altri interventi che precisino con competenza il significato e le conseguenze di un riconoscimento giuridico “di diritti, prerogative, facoltà
alle persone che fanno parte delle unioni di fatto”, come si legge nel programma del Governo Prodi.
eggendo un quotidiaVaticano per sollecitarlo a rino locale durante il pe- PRESEPI / 1 muovere ora monsignor Zenti, visto che le è andata buca
riodo post-natalizio, sono ricon don Vittorino (che in
masto non poco sorpreso da
pensione come insegnante lo
un articolo dal titolo “Preseè già);
pe leghista con stella pada- il presepe è simbolo delna: è bufera”. Incuriosito, ho
la cristianità nel rispetto dei
letto attentamente il testo
valori che esso trasmette: mi
che riportava anche la dispieghi cosa l’accomuna alla
chiarazione del signor Berstella padana;
nardelli sull’idea di addob- non mi permetterò mai di scrivere ai
bare un presepe con la stella padana nelsuoi vertici per sollecitarne la sua rimola sede coneglianese della Lega Nord.
Tale Bernardelli era salito (??) agli o- zione dall’incarico che copre per un semnori della cronaca locale nello scorso di- plice motivo: non la conosco, e il mio vuol
cembre attaccando il parroco di Godega essere un invito di continuare a confronper aver dichiarato durante un’omelia che tarsi con ogni cittadino, ma questo sia da
stimolo per conoscere le persone prima
Babbo Natale non esisteva.
Sono vittoriese dalla nascita, cattolico di attaccarle;
- si soffermi per un attimo ad osservapraticante, e don Vittorino ho avuto la possibilità di conoscerlo abbastanza bene, ap- re i nostri giovani: ci sono ragazzi che viprezzandone la fede e la cultura cristiana vono la loro adolescenza muovendo i prioltre alla grande umanità che lo contrad- mi passi alla ricerca di quella “stella codistingue. Il nostro Vescovo ho potuto a- meta” che porti loro quella luce tanto atscoltarlo in vari incontri organizzati in dio- tesa; altri, radicati in questo fenomeno di
cesi. Tutto ciò che ci è girato intorno in bullismo che attrae la loro fantasia proiquei giorni mi ha rattristato. Vorrei sot- bitiva, non avranno di certo scritto a Babtolineare alcuni punti che mi stanno a cuo- bo Natale, perché ahimè, non dispongono più di desideri, e ieri erano bambini!
re: Caro signor Bernardelli,
Adolfo Piccinato
- spero tanto non arrivi a scomodare il
Che c’entra
col Natale
la stella
padana?
N
on era mai accaduto. Quest’anno
il presepio di Bibano era
già allestito diversi giorni
prima di Natale, era addirittura stato filmano (distrattamente) da un’importante rete televisiva a
causa di una bagarre giornalistica e televisiva forse
inutile, di certo eccessiva.
È capitato anche che in
anticipo molti conoscessero la novità del presepio
2006, pubblicata persino
da L’Azione...
Di solito i presepisti
fanno il loro lavoro tenendo un po’ in sospeso tutto
il paese, fino alla notte della vigilia.
Ma pur conoscendo
molte cose, l’emozione è
stata grande, l’incantamento, la nostalgia. La figura del parroco don Dionisio che si appresta ad incontrare le sue famiglie
per la benedizione annuale è stata “vissuta” come il
Domenica 21 gennaio 2007
35
RISPOSTA A DON CESCA
Chi sta in famiglia
fa anche i compiti
E
gregio Direttore,
ho letto con partecipazione gli auguri
per la festa che la diocesi di Vittorio Veneto celebra in occasione del patrono san Tiziano. E faccio miei
gran parte degli auguri
formulati da don Pierluigi Cesca, al quale devo
enorme, personale riconoscenza. Gran parte, dicevo, ma non tutti. E mi
riferisco all’augurio che i
ragazzi siano “presto liberati dal pesante e inutile giogo dei compiti per
casa nel fine settimana,
per poter provare davvero la gioia dell’incontro
domenicale con il Signore e dell’insostituibile serenità della festa familiare”.
Carissimo don Pierluigi, magari fosse che i
ragazzi liberati dal pesante giogo partecipassero di più e davvero alla vita della comunità
parrocchiale! Invece, per
quanto ho di esperienza,
gran parte delle ore, o
quasi tutte, i ragazzi le
trascorrono fra videogiochi, play station, cartoni animati, corse af-
Chi si lamenta,
il week-end va
al centro
commerciale
PRESEPI / 2
Che emozione
a Bibano
ricordare
don Dionisio
ritorno speciale di un pastore nella sua chiesa, dove spesso lo si trovava in
preghiera.
La forte somiglianza ha
fatto emozionare più di una persona, specialmente
chi l’ha conosciuto, o chi
ha una pena nel cuore e abitualmente a lui ricorre.
fannose fra una scuola di
danza, una di musica, una di pattinaggio, eccetera e per sabato e domenica, gran finale all’Ipercoop, al Tiziano, al
Castorama, e via elencando.
Paradossalmente si
nota che i ragazzi che
hanno tempo per fare i
compiti, sono gli stessi
che frequentano le attività parrocchiali, perché
il senso del dovere e dell’impegno si formano
proprio con... il dovere e
l’impegno. Detto questo,
siamo d’accordo: “abbasso gli insegnanti che
soffocano i ragazzi di
compiti”.
Ma non è vero che i
ragazzi che non hanno
compiti per casa, trascorrano le domeniche
in famiglia e in parrocchia: magari fosse così!
Giuseppina
Piovesana
Complimenti all’artista
e a tutti i presepisti di Bibano, sono una squadra
sorprendente che ogni anno fa un grande regalo al
proprio paese.
Il fatto di ricordare don
Dionisio già ora, celebrando il mistero della nascita di Dio, ci invita a riser vare momenti di riflessione e di preghiera,
quando il prossimo venerdì santo ricorderemo
il 25º della sua nascita in
cielo.
Ci è già stato suggerito
dal pulpito, il consiglio pastorale si faccia avanti.
Un parrocchiano
Potete inviare le vostre lettere al direttore
per posta elettronica all’indirizzo:
[email protected]
per posta all’indirizzo:
L’Azione - via Jacopo Stella, 8 - 31029 Vittorio Veneto
oppure per fax allo 0438. 555437