L`AZiONe - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
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L`AZiONe - Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto
2 e L’AZiON Primo Piano Domenica 21 gennaio 2007 STO MALE. COSA N el cuore della notte il bambino si sveglia urlando. Scotta. Che fare? Sabato pomeriggio, la nonna avverte una fitta all’addome. Poi passa. Che fare? Mercoledì pomeriggio: uno strano capogiro. Non è fame, né stanchezza. Il medico riceve al mattino. Che fare? Chi non è mai incap- «C osa dovremmo dire noi, medici di famiglia, che vediamo in media 40-50 pazienti ogni giorno? Il ticket servirebbe per frenare gli accessi impropri ai nostri studi!». Salvatore Cauchi – segretario regionale dello Snami, il più potente sindacato dei medici di base nell’Ulss 7 – ribatte così alle accuse, rivolte alla categoria che rappresenta, di essere una delle cause dell’affollamento delle sale d’attesa dei Pronto Soccorso. Se lavorassero diversamente – dicono i sindacalisti della Cisl, ma anche qualche medico ospedaliero – le liste d’attesa e le code al Pronto Soccorso sarebbero molto più contenute. «Partiamo dai dati – replica Cauchi –. Ogni giorno io vedo una cinquantina di pazienti. Per 30 risolvo il problema da solo in ambulatorio: dove andrebbero questi se non ci fosse il mio filtro? Per gli altri 20 chiedo accertamenti, ma non potrei fare diversamente dal momento che io ho solo le mie mani e il fonendo». Se vi metteste insieme, dicono i sindacati, potreste dare vita a dei poliambulatori che forniscono assistenza continuata e anche specialistica. Perché non lo fate? «Si sta lavorando in questo senso. Vi è la medicina in associazione che prevede che un paziente possa, ad esempio, andare nel pomeriggio nello studio di un medico associato con il proprio medico di base se questi riceve solo il mattino (e viceversa). Poi ci sono esperienze di medicina di gruppo, cioè di medici che hanno lo stu- e L’AZ iON Settimanale della diocesi di Vittorio Veneto (Iscritto al n. 11 del Registro stampa del Tribunale di Treviso il 21-9-1948 e al Reg. Naz. della Stampa con il n. 3382 vol. 34 f. 649 del 5-9-91 - Iscr. ROC n. 1730) Direttore responsabile GIAMPIERO MORET Subito al Pronto Soccorso o più tardi dal medico di famiglia? “Con le mani e il fonendo facciamo anche troppo!” dio nella stessa struttura e si avvalgono di un’infermiera e una segretaria che prende gli appuntamenti: la struttura deve essere aperta almeno sette ore al giorno e il paziente può rivolgersi a un medico diverso dal proprio se questi non è presente. Infine c’è l’Utap (Unità territoriale di assistenza primaria), una soluzione ancora più avanzata rispetto alla medicina di gruppo perché nella struttura sono presenti anche specialisti, il pediatra, il servizio di continuità assistenziale e vengono eseguiti anche prelievi, esami diagnostici come le ecografie, e piccoli interventi. Nel Veneto l’unica sperimentazione in atto è a Zugliano (Vi): l’Utap, da quel che so, funziona, ma gli accessi al Pronto Soccorso non sono diminuiti di tanto». Questo dimostra che non c’è modo di dre- A Cappella Maggiore il medico c’è sempre. Sette ore e mezza al giorno, dal lunedì al venerdì, mattina e pomeriggio, se stai male puoi recarti allo studio Med10 di via Brescacin 2, a fianco al municipio, e trovare un dottore. Dieci medici che hanno lo studio nei comuni di Cappella Maggiore, Colle Umberto, Cordignano e Sarmede ricevono, minimo sette ore settimanali, ABBONAMENTI 2007: Annuale (50 numeri) 40 Semestrale 22 - Sostenitore 80 Per l’estero chiedere in amministrazione. nare gli accessi impropri? «Temo che il numero di codici bianchi sia fisiologico. Nella nostra Ulss i medici di base vedono 6 mila persone ogni giorno. I cento pazienti che quotidianamente si rivolgono impropriamente al PS non Via J. Stella, 8 - Fax 0438 555437 TIPSE - Tel. 0438 53638 - 31029 VITTORIO V. "L'Azione fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, .250". sono neanche il 2% del totale. Stando ai numeri, quelli che ci “scappano” sono pochi. D’altro canto noi abbiamo dato la nostra disponibilità per aiutare i medici del PS. Due anni fa è stato aperto in ospedale un ambulatorio per codici bianchi in cui prestano ser- A CONEGLIANO: Aperto al sabato un ambulatorio pediatrico U no dei giorni critici per il Pronto Soccorso è il sabato: gli ambulatori dei medici e dei pediatri di famiglia sono chiusi e allora si corre in ospedale. Per alleviare il carico sul Pronto Soccorso da due anni è attivo, nell’Ulss 7, un ambulatorio pediatrico. Il ser vizio è garantito dai pediatri del territorio e viene svolto in alcuni locali dell’ospedale De Gironcoli. Le visite vengono eseguiti dalle 8 alle 13 e dalle 15 alle 19. L’ambulatorio è nato dalla necessità di fornire una “risposta” all’incremento delle richieste di inter vento medico “in tempo reale”, per esigenze che non rientrano nei limiti dell’emergenza-urgenza, ma che sono percepite come non rinviabili dalle famiglie. “Il numero di codici bianchi è fisiologico” vizio, dalle 8 alle 18, medici di base». Secondo lei, quindi, il problema dell’intasamento del Pronto Soccorso è senza soluzione? «Potenziando l’ambulatorio dei codici bianchi, acquistando l’auto medica, aumentando il personale del Pronto Soccorso, si allevierebbe il problema, ma non lo si risolverebbe radicalmente. C’è in giro una domanda di salute eccessiva, tutti vogliono fare visite ed esami. Il lunedì mattina io ho la coda di chi chiede esami dopo aver visto il programma televisivo Elisir. Il nostro maggior impegno è convincere le persone della inutilità di tanti accertamenti». Una fetta significativa degli accessi al PS è costituita da immigrati. Vengono anche nei vostri studi? «Qui andrebbe fatto un CAPPELLA M./ PROVE DI NUOVA SANITÀ Dieci medici tutti assieme oggi, prelievi e specialisti domani anche presso questa sede condivisa. Svantaggi? Sono meno presenti nel proprio comune, nel proprio studio. Vantaggi? Il medico c’è sempre. E soprattutto: se ti serve una ricetta ur- Questo settimanale è iscritto alla FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici Socio del CONSIS CONSORZIO NAZIONALE SETTIMANALI SOC. COOP. a r.l. - ROMA ed associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana Conto corrente postale n. 130310 e-mail: [email protected] www.lazione.it pagare cioè per interventi al Pronto Soccorso non strettamente urgenti, alzata a 25 euro; ma si inseriscono anche la bella novità dell’ambulatorio pediatrico al sabato mattina e la grande potenzialità degli Utap, i centri di medici associati che dovrebbero in futuro garantire anche il ser vizio 24 ore su 24. gno quotidiano, gli operatori del Pronto Soccorso, disposti a visitare tutti, ma spesso alle prese con discussioni per far rispettare le priorità di inter vento. In questo quadro si inserisce la vicenda dei ticket sui cosiddetti “codici bianchi”, da SALVATORE CAUCHI, SEGRETARIO SNAMI “I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente nell’ambito della nostra attività e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo in base a quanto predisposto dal D. Lgs n. 196 del 2003.” Redazione e amministrazione Tel. 0438 940249 pato in una situazione simile? E che ha fatto? Il più delle volte, se non si gode di un parente/amico medico, si corre al Pronto Soccorso, dove magari l’allarme, per fortuna, rientra. Risultato: folla al Pronto Soccorso, polemiche, rimpallo di accuse. I medici di famiglia che sottolineano il loro già gravoso impe- Chiuso in redazione il 17.1.2007 alle ore 18.30 gente o tuo figlio ha un problema improvviso, qualcuno trovi. Un altro medico, magari. Che però ha accesso, nel rispetto della privacy, alla storia della tua salute, che l’unico computer centrale custodisce. L’esperienza è partita da un anno, «e il bilancio è positivo sia per noi che per i pazienti» dice la dottoressa Maria Grazia Bianchini, di Colle Umberto, coordinatrice. Al Med10 l’Ulss 7 guarda con attenzione non per quel che fa adesso, ma per quel che potrà fare in futuro. In quanto embrione di Utap – sigla di Unità territoriale di assistenza sanitaria –, il nuovo volto della sanità: centri che garantiscono una prima risposta sanitaria tutti i giorni, (quasi) tutte le ore. Un aiuto per i pazienti e un tentativo di sgravare il Pronto Soccorso. Il Med10 non è un’Utap. Ma a questo modello potrebbe avvicinarsi. «Tra qualche mese – dice ad esempio il dottor Gianantonio Orzes di San Martino – qui al Med10 avremo anche un nostro servizio di infermeria. E sarebbe utile poter aggregare qui vari specialisti: serio discorso di educazione e di cultura. Mi capita spesso di rispondere no a una richiesta di indagine diagnostica, perché non necessaria, e poi vedermi ritornare il paziente con gli esami effettuati passando per il Pronto Soccorso. Ormai tra gli immigrati si è diffusa la voce che passando per il Pronto Soccorso si hanno visite ed esami gratuiti, salvo il ticket di 25 euro nel caso dei codici bianchi. Per cui vanno direttamente lì». I vostri critici dicono che siete “distolti” da tante altre attività integrative: dai massaggi alla naturopatia, dall’agopuntura all’assistenza dentistica... «Noi siamo dei liberi professionisti convenzionati con il Servizio sanitario nazionale. Le attività extra non sono vietate, una volta rispettati gli obblighi di servizio previsti dal contratto. Per quel che mi riguarda, ma lo stesso vale anche per molti altri colleghi, passo in studio molte più ore rispetto a quelle previste dal contratto». Federico Citron cardiologo, ortopedico, dermatologo e soprattutto ecografista». Per evitare cioè la trafila medico-ospedale-specialista-medico. Orzes sogna, poi subito frena: «tutte queste idee sono ancora campate per aria». «Lo studio – aggiunge il dottor Carlo Favero, di Cordignano, socio Med10 – potrebbe svolgere alcuni prelievi di sangue in collaborazione con il laboratorio dell’ospedale». «Oppure – dice Bianchini – sperimentare medicina di iniziativa. Richiamando cioè per esami specifici tutti i nostri pazienti con determinati fattori di rischio». Come fa il Distretto sanitario quando scrive alle donne per raccomandare il pap-test. «Un obbiettivo – continua – è anche gestire presso la nostra sede le cronicità. Cioè e L’AZiON Primo Piano FACCIO? IL DOTTOR ALVISE COLOMBO GIUSTIFICA L’ANSIA DI CHI CORRE AL PRONTO SOCCORSO Chi soffre va capito «L a persona che sta male, che avverte un disturbo, può non essere in grado di valutare l’urgenza del suo malessere, e quindi spesso pensa subito al Pronto Soccorso, perché lì si sa di trovare sicuramente e subito chi sa cosa fare. È un senso di vuoto che spinge a cercare aiuto». Alvise Colombo, medico vittoriese, ha lavorato per 18 anni al Pronto Soccorso di Oderzo come aiuto primario: forte del suo bagaglio di esperienza capisce e rispetta lo stato d’animo del paziente che corre al Pronto Soccorso. «Proprio per questo ho sempre visitato chiunque si sia presentato al Pronto Soccorso, senza dare giudizi a priori anche se sembravano e poi si rivelavano questioni banali». Spesso a correre sono i genitori con i bambini piccoli. «È un discorso a parte: il bambino non sa spiegare qual è il suo problema, e piange, magari anche di- Il Pronto Soccorso dell’ospedale di Oderzo speratamente, disorientando i genitori. In più, oggigiorno la famiglia ha spesso un solo figlio, al massimo due, quindi il genitore non matura col primo l’esperienza che gli torna utile con i figli successivi. Nell’urgenza pediatrica un buon 90% dei casi sono banali, ma va bene così, perché rimane quel 10% di casi nei quali è invece bene intervenire con prontezza e competenza». Nell’occhio del ciclone sono i cosiddetti “codici bianchi” (vedasi tabella a fianco con i codici colore), ossia coloro che van- La sede dello studio Med10 a Cappella Maggiore in via don Brescacin poter svolgere noi, per alcune patologie, gli esami di controllo periodici, con risposta quasi immediata». Sintesi delle idee dei tre? Bianchini: «Sono tutti progetti su cui stiamo lavorando assieme all’Ulss. Ma richiedono lunga attività preparatoria». Che però ha già chiari due limiti. Primo: difficile che si arrivi a una grande estensione dell’orario. Perché i dieci medici hanno già il loro orario a tempo pieno. E perché «per la guardia medica o per altri medici supplenti – dice Bianchini – deve decidere l’Ulss. Noi dieci medici non abbiamo le forze». Secondo: se aumenteranno i servizi offerti, e i dottori presenti, la sede di via Brescacin, in cui già ora i dieci non stanno larghi, non basterà più. Non sarà facile trovarne un’altra. Tommaso Bisagno no al Pronto Soccorso per problemi risolvibili anche dal medico o altrove, comunque senza urgenza. «In certi casi i “codici bianchi” sono pazienti che cercano subito sollievo, e non trovando il medico corrono al Pronto Soccorso, oppure gli ansiosi che deformano il disturbo banale e corrono per la loro ipersensibilità. Il problema non è tanto assisterli al Pronto Soccorso (i medici sono lì apposta per visitare chi viene), ma quando ostacolano le vere urgenze. Il paziente può avere le sue buone ragioni, mentre latita la tolleranza nell’attesa. In particolare gli extracomunitari, non so perché, tendono a pretendere di essere seguiti secondo l’ordine d’arrivo, come in banca o al supermercato. Invece una patologia deve avere la priorità secondo l’urgenza: è scritto dappertutto, ma si stenta a capirlo». Come risolvere questo problema? «Oggi gli infermieri sono qualificati per dare una valutazione primaria. L’importante è però garantire anche la presenza fissa di un infermiere in un luogo d’attesa confortevole anche dal punto di vista psicologico, nel quale il paziente non abbia l’impressione di essere stato abbandonato. Talora infatti chi attende si arrabbia, alza la voce o appesantisce i termini, poi una volta entrato in ambulatorio passa tutto: ma bi- sogna fare lo sforzo di capirlo». C’è la polemica sui ticket per i codici bianchi. «Secondo me sono giustificati. Talvolta il paziente arriva in PS perché dice di non aver trovato il medico, o per saltare la coda, che poi fa comunque al Pronto Soccorso. Delle volte corrisponde al vero, altre no. Altri pazienti che invece devono fare degli esami prescritti senza carattere di urgenza dal medico di famiglia tagliano furbescamente la lista d’attesa esasperando i sintomi o dicendo di avvertire dolore (che poi l’esame dimostra non essere reali) e così si presentano anticipatamente al Pronto Soccorso. Il ticket dovrebbe calmierare questo aspetto. Semmai incassarli è un problema, anche se non ci compete». I medici eccedono nel prescrivere esami? «No. Hanno il loro senso di responsabilità. E nel dubbio rispettano l’obbligo di sfruttare i mezzi diagnostici a disposizione». Ma nei nostri Pronto Soccorso c’è davvero la ressa di cui qualcuno parla? «A Oderzo abbiamo vissuto un aumento esponenziale dell’utenza negli ultimi 15 anni, ma la spiegazione sta nell’aver dovuto contemporaneamente accogliere l’accorpamento col Pronto Soccorso di Motta e l’esplosione del fenomeno dell’immigrazione, senza aumento di personale. Il disagio dunque non era il lavoro per noi, che siamo lì apposta, ma le condizioni che non garantivano di farlo senza affanno, a rischio dei pazienti veramente urgenti. Abbiamo vissuto periodi di difficili rapporti con i vertici politici. Ma da qualche tempo si avverte una maggiore sensibilizzazione». Alessandro Toffoli NOVITÀ: 10 euro a ricetta L a Finanziaria ha introdotto un ticket di 10 euro sulle ricette per le analisi e le visite specialistiche. In ogni ricetta si possono prescrivere al massimo otto prestazioni, quindi per un normale esame del sangue (ad esempio), in cui i valori da analizzare sono 10 o 11, oltre ai ticket per ciascun valore, si dovranno pagare 10+10 = 20 euro per le ricette. Per discutere di questo provvedimento, ma anche al fine di superare i problemi di integrazione delle nuove norme nazionali con le previgenti regionali, il ministro della salute ha incontrato giovedì 18 gli assessori regionali. Domenica 21 gennaio 2007 3 IL SISTEMA TRIAGE Il colore indica gravità e urgenza I l sistema dei “codici” del Pronto Soccorso è detto triage, dal termine francese che significa “smistamento”: è un sistema nato per selezionare i soggetti coinvolti in infortuni, siano essi gravi o leggeri, secondo classi di urgenza / emergenza crescenti, in base alla gravità delle lesioni riportate o del loro quadro clinico. Al Pronto Soccorso questo sistema consente ai medici di intervenire sui pazienti non in base all’ordine di arrivo, ma alla gravità delle condizioni. Nella normale amministrazione, il grado di urgenza di ogni paziente è rappresentato da un codice colore assegnato all’arrivo, dopo una prima valutazione attuata da un infermiere specializzato preposto a questo compito. Il sistema diventa particolarmente necessario nei casi di emergenza, tipo calamità naturali o grandi disastri. Il sistema triage si fonda sull’uso di codici colore per rendere universalmente identificabile l’urgenza del trattamento. I codici colore sono, in ordine di gravità: bianco, verde, giallo e ros- so, più il nero, e in certe nazioni, il blu. Codice Bianco (nessuna urgenza): il paziente non necessita di pronto soccorso e può rivolgersi al proprio medico. Codice Verde (urgenza minore): il paziente ha lesioni che non interessano le funzioni vitali ma che vanno curate, e che richiedono una risposta sollecita. Codice Giallo (urgenza): c’è una compromissione parziale delle funzioni circolatorie o respiratorie, ma non c’è un immediato pericolo di vita. Esiste il rischio di un peggioramento delle condizioni. Codice Rosso (emergenza): almeno una delle funzioni vitali (coscienza, respirazione, battito cardiaco, stato di shock) è compromessa: c’è pericolo di vita. Necessita intervento immediato. Codice Nero (paziente deceduto). In alcuni paesi (per esempio gli Stati Uniti) esiste anche il codice blu di emergenza assoluta, che prevede l’invio di persone che sanno utilizzare dei defribrillatori in assenza del medico. I codici triage ai Pronto Soccorso di Conegliano e Vittorio Veneto Codice assegnato 2004 n° pazienti % Rosso 372 0,5 Verde 33.692 42 Giallo 9.892 12,3 Bianco 30.092 37,5 Non eseguito 6.082 7,6 Giunto cadavere 76 0,1 totale 80.206 100 n° pazienti 2005 % 437 0,5 34.932 43 9.728 12 31.367 38,4 4.847 6 65 0,1 81.376 100 Fonte: Bilancio Sociale 2004-2005 UIss 7 TRA TICKET IN AUMENTO E RISCOSSIONE CREDITI S i è parlato tanto dei ticket sui codici bianchi (ovvero sulle prestazioni fornite dal Pronto Soccorso che potevano però essere risolte anche dal medico di famiglia perché non gravi) che la Finanziaria 2007 ha portato da 18,95 a 25 euro, ma in Veneto si paga anche per i codici verdi. Vige infatti dal 1997 una legge regionale che fissa per tali prestazioni la corresponsione di un ticket fisso di 18,95 euro. Con queste premesse, anche il mito del grave ammanco di denaro di ticket inevasi verrebbe a cadere. L’unico dato in nostro possesso risale al primo semestre del 2004, relativamente alle prestazioni offerte al Pronto Soccorso dell’ospedale di Conegliano. È stato sollecitato il pagamento di 976 ticket, per un ammontare di poco più di 27 mila euro, e sono stati riscossi 4.475 euro. 976 ticket su più di 20 mila prestazioni offerte (sommando i 17.293 codici bianchi e i 24.255 codici verdi, e dividendo il totale per 2, trattandosi solo del primo semestre), significa meno del 5%, quindi una percentuale non drammatica. E nell’Ulss 7 cade anche un altro mito: che a non pagare il ticket al Pronto Soccorso siano soprattutto gli extracomunitari. Effettivamente, sempre il nostro dato dice che i 976 ticket sollecitati si riferivano per il 54% a stranieri, e per il 46% a italiani. 4 e L’AZiON Domenica 21 gennaio 2007 SEGUE DALLA PRIMA ANCHE QUEST’ANNO SMENTITI I PROFETI DI SVENTURA CHE TEMEVANO UNA DISAFFEZIONE STRISCIANTE Il presepe vince sempre D opo aver descritto un Peppone deridente con i fedeli che andavano a messa, Giovanni Guareschi racconta che la notte di Natale don Camillo, incuriosito dalla luce che veniva dall’officina del sindaco, andò a ficcare il naso (com’era suo solito...) e sorprese il sindaco comunista mentre ritoccava con il pennello la statua in gesso del Gesù Bambino. Il racconto finisce così: “Fra mille anni la gente correrà a mille chilometri all’ora su macchine a razzo superatomico e per fare cosa? Per arrivare in fondo all’anno e rimanere a bocca aperta davanti allo stesso bambinello di gesso che, una di queste sere, il compagno Peppone ha ripitturato con il pennellino”. Il “miracolo” del Bambinello si è ripetuto anche quest’anno. Alcuni segnali avevano fatto temere una disaffezione per questa festa: l’assenza dei presepi dagli scaffali di importanti catene commerciali come Ikea e Rinascente, l’esclusione di canti in cui si nomina esplicitamente il nome di Gesù dal repertorio eseguito dagli scolari in occasione delle recite natalizie a Bolzano o, qui da noi, a Scomigo. I fatti hanno dimostrato che i timori erano infondati. Le chiese si sono riempite come sempre, sia la notte che il giorno di Natale. Nelle parrocchie dove si propone il concorso dei presepi c’è stata l’usuale risposta. La rappresentazione della Natività di Collalto ha attirato talmente tanta gente che molti hanno dovuto rinunciare ad assistervi. I presepi artistici sono stati presi d’assalto: possiamo testimoniare che mentre visitavamo il presepe della Consolata, la sera del 5 gennaio, è arrivato un pullman di visitatori dal Bellunese; che il pomeriggio del 6 gennaio a causa della gran folla era ben difficile vedere nel suo insieme il lavoro realizzato dai frati di Conegliano e che per accedere ai presepi di Crevada e Parè c’era da fare la fila per circa dieci minuti; che domenica 14 gennaio, verso sera, a Bibano sono arrivate un’ottantina di persone dal Padovano per ammirare la nuova edizione del presepe (per inciso, va riconosciuta l’alta qualità dei lavori realizzati, la scelta di ambientazioni curate ma non soffocanti, l’abbandono di un’eccessiva meccanizzazione). Insomma, anche in fondo al 2006 “siamo rimasti a Molte polemiche pre-natalizie si sono rivelate strumentali L e settimane di transizione tra il 2006 e il 2007 sono state davvero tumultuose nel panorama della politica internazionale. Proviamo a riassumere. In primo luogo la guerra in Somalia: le truppe etiopiche hanno rotto gli indugi e sono intervenute a sostegno del debolissimo governo provvisorio contro le Corti islamiche che negli scorsi mesi si erano impadronite di Mogadiscio e di altri centri nevralgici. Più che un intervento a sostegno del governo riconosciuto dall’Onu, è parsa un’operazione di pesante ingerenza da parte del potente vicino (potente per modo di dire: parliamo sempre di paesi tra i più poveri della Terra...). Che non si sia trattato di un’operazione trasparente è confermato dai raid americani che hanno colpito alcuni insediamenti delle Corti islamiche sospettati di ospitare miliziani di Al Quaida. Ormai tra azioni di polizia e operazioni militari sembra non ci sia alcuna distinzione per gli strateghi americani. Negli stessi giorni riprendeva ad imperversare un altro conflitto africano: in Darfur nuovi attacchi governativi cercavano di mettere in ginocchio la resistenza locale, in vista del possibile – ma ancora tutt’altro che reale – dispiegamento di una forza di interposizione Onu. In Palestina la disgregazione politica dell’autorità nazionale palestinese ha avuto ulteriori clamorose manifestazioni, con aperti scontri tra Hamas e Fatah e l’evidente incapacità degli attuali dirigenti bocca aperta davanti al Bambinello di gesso”. Anche in fondo al 2006 ci siamo ritrovati in molti a provare nuovamente stupore davanti ai piccoli, semplici, segni del presepe. Segni di cui il nostro cuore, già preparato a comprendere il mistero dell’amore di Dio, sente il bisogno. Ora che la festa del Natale è alle spalle e i profeti di sventura sono stati smentiti, dobbiamo riguardare alle tante, troppe, polemiche che ci hanno accompagnato fino alla soglia della notte del 24 dicembre e cercare di rileggerle per capire quanto in esse vi era di sentito e quanto di strumentale. Come dare torto a padre Enzo Bianchi quando scrive: “Vediamo alcuni aspetti esteriori del Natale ostentati come stemma, simbolo, emblema da opporre a quanti sono diversi per cultura o religione”. Oppure usati come armi improprie in battaglie politiche: addirittura in un presepe della nostra zona uno stemma di partito è finito sopra una capanna al posto della cometa! Ci si è scan- dalizzati per l’assenza del presepe dagli scaffali della Rinascente ma non si è proferito verbo sul mostro consumistico costruito intorno al Natale oppure su un linguaggio sempre più volgare che non si è purificato neppure in occasione della memoria della nascita di Gesù. No, non è con tali polemiche strumentali che si tiene vivo il senso delle festa cristiana del Natale. È con azioni positive come il partecipare alle liturgie, il condividere con i fratelli meno fortunati, il fare il presepe in casa con i propri figli, il leggere loro la sera una pagina del vangelo. «Gli oltre duemila anni di storia cristiana – ha detto papa Benedetto lo scorso 3 gennaio – sono pieni di esempi di uomini e donne, di giovani e adulti, di bambini e anziani che hanno creduto al mistero del Natale, hanno aperto le braccia all’Emmanuele divenendo con la loro vita fari di luce e di speranza». È di questi fari che abbiamo bisogno. E non di accecanti luci psichedeliche. Federico Citron VIOLENZA MONDIALE Il mondo di fronte ad un cupo 2007 del paese di gestire una minima azione di governo. Nuove elezioni sarebbero auspicabili, ma la situazione è tale da rendere la loro celebrazione un rischio ulteriore e il loro esito un terno al lotto. In Europa la fine dell’anno ha segnato il ritorno del terrorismo basco. La coraggiosa ed inedita politica del governo socialista di “dialogo” politico con il braccio non ar- mato dell’Eta è stata sconfitta, almeno per il momento. Anche in altri campi le iniziative europee segnano il passo: la missione Onu in Libano, fortemente voluta dagli europei – italiani in testa – si manifesta meno brillante del previsto. Complici le eterne debolezze politiche libanesi e l’inarrestabile ascesa come potenza regionale dell’Iran, l’iniziativa di peacekeeping non ha T ira un’aria nuova in fatto di laicità, come in tanti altri campi, in questa nuova stagione chiamata post modernità. Lo Stato laico è stata una delle acquisizioni più gelosamente custodite dalla modernità, anche se poi è stata declinata in maniera diversa nei vari stati d’Europa e dell’America. Ciò che li accomuna tutti è la netta distinzione tra la sfera religiosa e quella politica. E questa è stata una gran bella cosa perché così si liberò il campo dall’infinita lotta per il predominio sulla società tra il potere politico e quello religioso. Più ancora, si mise fine alle guerre di religione che avevano devastato l’Europa, dopo la rottura dell’unità della cristianità causata dalla riforma protestante. Ma la cultura moderna soffre anche di allergia acuta per tutto ciò che è religioso, considerato come un intralcio alla libertà dell’individuo e si esalta dall’idea di poter costruire una vita felice per tutti senza far riferimento a ciò che supera l’umano. Quindi, insieme alla distinzione delle due sfere si è insinuata anche la volontà di restringere, umiliare ed eliminare la religione, in particolare quella cristiana. Nasce così quel laicismo iroso che, sotto l’etichetta di una assoluta neutralità del potere politico in fatto di religione, non solo ignora il fatto religioso, ma fa di tutto per contrastarlo. Ora, venuta meno l’illusione di poter costruire un mondo perfetto con le sole risorse umane, la cultura occidentale si trova a terra. Con nome appropriato la fine dell’illusione si chiama nichilismo, che significa l’impossibilità di trovare qualcosa di valido per tutti su cui costruire la vita. C’è chi predica che bisogna adattarsi a questa situazione e cercare di trovare un minimo di accordo per darsi qualche regola, senza imporre niente di impegnativo. Ma c’è anche chi dice che questo non può funzionare e che bisogna rivedere qualcosa di quello che è stato buttato troppo rapidamente dalla finestra. La religione, appunto, che nonostante la secolarizzazione è vissuta ancora dalla maggioranza della gente, anzi è in ripresa, sia pure non più in maniera unitaria come un tempo. Con questa rivalutazione della religione non si intende cancellare la laicità della sfera pubblica che continua a mantenersi distinta da quella religiosa, bensì di considerare religione come una risorsa e non più un intralcio per la costruzione della vita sociale. Una risorsa interiore, racchiusa nel cuore di tanti uomini e donne credenti, ma che deve anche potersi esprimere nell’ambito pubblico per far rifluire negli ordinamenti della vita comune i valori di cui sono portatori. Non la neutralità escludente, ma la più vera neutralità includente che consiste nel riconoscere il valore sociale del sentimento religioso. Sono ancora intuizioni che affiorano negli ambienti culturali più seri. Purtroppo in Italia non c’è un terreno propizio per accogliere queste nuove idee, essendo ancora prevalente un concetto di laicità escludente e rancoroso, che suscita da parte dei cattolici reazioni di uguale tono. Forse anche noi cattolici dovremmo stemperare la polemica e concentrarci di più su quest’aria nuova. (GpM) ancora assunto il profilo che ci si aspettava e non ha portato l’auspicato rinnovo degli equilibri regionali. Anche perché l’attenzione mondiale rivolta al Medio Oriente è stata assorbita dal miserabile spettacolo dell’impiccagione di Saddam Hussein. Un’impiccagione come viatico per il nuovo anno non è proprio il massimo che ci si poteva aspettare, sia pure al termine di un 2006 abbastanza amaro e dal quale c’era poco di buono da attendersi. L’esecuzione di Saddam offrirà nuove giustificazioni al nichilismo islamista. In Iraq avrà probabilmente l’effetto di consegnare tra le braccia dei seguaci di bin Laden i sunniti fedeli al vecchio regime. Quanto all’iniziativa italiana all’Onu contro la pena di morte, il fatto di apparire originata dall’esecuzione di un figuro come Saddam non le dà molte chances di successo: i ragionamenti sul filo del paradosso che a noi tanto piacciono (Saddam = Caino), temo non siano molto convincenti per i prosaici diplomatici del Palazzo di Vetro. In questo quadro piuttosto cupo, non mancano elementi di novità e di speranza. E forse la cupezza è solo nei nostri occhi di europei in (relativo) declino, e non si può certo attribuire ai milioni di indiani e cinesi in pieno boom, e neanche ai “nuovi” europei dell’est che non possono permettersi il lusso del pessimismo. Per i giovani e i popoli che si sentono tali il 2007 sarà un anno straordinario. Paolo De Stefani e L’AZiON Attualità Domenica 21 gennaio 2007 5 CHERNOBYL SI ALLONTANA? La Bielorussia ha bloccato i viaggi Vedremo ancora i “nostri” bimbi? S cricchiolano i rapporti tra Bielorussia e Italia tanto da far interrompere, speriamo solo momentaneamente, l’arrivo dei bambini di Chernobyl nel nostro paese. I viaggi sono stati sospesi per Natale, dopo il no del governo di Minsk che ha chiesto tempo per discutere la questione. I temi sul tappeto sono molti, dai soggiorni alle adozioni. Particolarmente delicata è inoltre la distinzione che viene fatta tra i bambini che vivono con la famiglia, per i quali le autorità bielorusse sarebbero state disponibili a concedere il visto per partire, e quanti invece sono ospitati presso istituti, costretti invece a rimanere in patria. Alle famiglie italiane che avrebbero dovuto passare le festività insieme ai piccoli amici bielorussi ha scritto il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, ribadendo l’impegno del governo italiano ad attivarsi per dar vita ad una missione tecnica a Minsk che potesse portare ad una soluzione positiva della questione. Qualsiasi tipo di missione e trattativa sono state però rinviate nonostante “la serie di garanzie che il Ministero aveva presentato per la gestione dei soggiorni in Italia e per il successivo rientro in patria dei bambini”. Il ministro Ferrero ha focalizzato l’attenzione proprio sulla necessità che non venga fatta alcuna differenza tra i bambini orfani e quelli che vivono con i genitori. “Sono convinto – scrive Ferrero – che il modo migliore per poter garantire per l’anno prossimo la possibilità a tutti i bambini di poter venire in Italia sia quello di non accettare oggi una discriminazione tra bambini stessi. Discriminazioni che sarebbe poi impossibile rimuovere. Mentre diciamo no alla discriminazione tra i bambini e quindi registriamo che non sono possibili i viaggi di Natale, non vogliamo però perdere tempo e stiamo lavorando per riaprire immediatamente il confronto con il governo bielorusso”. L’Ambasciata bielorussa a Roma ha da parte sua puntualizzato che “i bambini non possono venire in Italia non perché manca l’autorizzazione bielorussa bensì quella della parte italiana”. Giunti a questo punto l’assessore regionale alle politiche sociali, Stefano Valdegamberi, ha scritto al ministro Ferrero affinché riveda la propria posizione. “Mi rendo con- Dopo l’episodio di Cogoleto introdotte discriminazioni tra orfani e non to – scrive Valdegamberi – che l’incresciosa vicenda di Cogoleto abbia potuto incrinare, per quanto concerne gli interventi umanitari, i rapporti con le au- I COMITATI CHERNOBYL “Viviamo alla giornata tra speranza e fiducia” S fiduciati e demotivati. I Comitati Chernobyl e le famiglie che hanno ospitato i bambini provenienti dalla Bielorussia si sentono così. La speranza è che la situazione si sblocchi e a tal proposito continua la fase organizzativa inerente l’accoglienza prevista per la prossima estate ma... I viaggi dei bambini in Italia “La parte burocratica va avanti – spiega il Comitato Chernobyl di Colle Umberto – poi si vedrà. Con il governo della Bielorussia è così, oggi è “no”, domani potrebbe essere “sì”. Si vive alla giornata. Basti pensare che, anche negli anni scorsi, il visto sui passaporti dei bambini portava la data del giorno precedente la partenza. Addirittura veniva spostata la partenza stessa di un giorno o due, perché il visto non c’era”. Tutto questo ha anche una ripercussione a livello di numeri. Quest’anno il gruppo che fa capo al comitato collumbertese accoglierà 11 bambini, contro una media degli anni precedenti di 27 e i 20 dello scorso anno. In leggero calo anche Vittorio Veneto, che pas- sa da 43 a 34. Qualcuno ha rinunciato perché ha finito un lungo ciclo ma la situazione risente anche di questo clima di sfiducia generale. “Speriamo – spiega il Comitato Chernobyl di Vittorio Veneto – che si sblocchi la situazione. Per un caso singolo non possono chiudere i viaggi a trentamila bambini. A noi sta a cuore soprattutto dare loro una possibilità affinché migliori la loro salute, ma se si guarda bene ci sono anche altri aspetti da tener conto, quale quello economico. I ragazzi quando rientrano in Bielorussia portano sempre con loro qualche cosa”. Il Comitato della città sta ora valutando la fattibilità di accogliere in una struttura della zona dieci bambini che vivono in istituto, come già sperimentato da San Vendemiano. “A dire il vero – spiegano a Vittorio Veneto – dovevano pensarci prima a permettere ai bambini degli istituti di essere accolti solo in strutture pubbliche. Mandare un ragazzo orfano in famiglia per un mese e poi riportarlo in istituto in Bielorussia comporta per lui vivere un trauma”. I viaggi umanitari in Bielorussia Diventa sempre più Il ministro Paolo Ferrero Stefano Valdegamberi torità bielorusse. Apprendo però dall’Ambasciata della Repubblica di Bielorussia in Italia, che i bambini non possono venire nel nostro Paese non per una decisione bielorussa, ma italiana. Mi risulta incomprensibile l’impedire una splendida manifestazione di solidarietà, che non costa nulla a nessuno di noi, in quanto finanziata direttamente dalle famiglie italiane, di cui 4000 venete”. Gerda De Nardi complicato, tanto da rasentare il limite dell’impossibile, consegnare il frutto delle raccolte di generi alimentari e di prima necessità in Bielorussia. «Le regole – spiega Agostino Armellin, che per molti anni ha fatto l’esperienza con il Comitato Chernobyl di Colle Umberto – sono sempre più restrittive e assurde. Ad esempio chiedono che venga consegnato un consistente quantitativo poniamo di pastasciutta con contenitori tutti dello stesso peso, della stessa tipologia e provenienti da un unico stabilimento con tanto di certificato. Questo rende di fatto impossibile la raccolta spontanea. Inoltre, non è più possibile consegnare direttamente come associazione il materiale agli interessati e quindi non viene data la garanzia della destinazione effettiva». Si potrebbe seguire la strada dei “pacchi famiglia” ma non devono superare un determinato peso e devono contenere all’interno materiali delle varie tipologie secondo una precisa tabella. Deve infine essere indicato il destinatario con nome, cognome e indirizzo. Questa soluzione però non è percorribile nel caso in cui il materiale sia destinato ad istituti, ospedali od orfanotrofi. La distribuzione infine è difficoltosa con il rischio effettivo che parte dei generi alimentari marciscano nei magazzini della dogana prima di essere distribuiti. (GDN) SAN VENDEMIANO “Non ci arrendiamo: riunione domenica 4” I l Comitato Chernobyl di San Vendemiano – Help for children attende 52 bambini della Bielorussia per i prossimi mesi di luglio e agosto. Non è ancora certa la loro partenza, ma già la macchina organizzativa si è messa in moto sia per quanto riguarda la parte burocratica sia per quel che concerne la raccolta di fondi. Da alcuni anni infatti, 10 bambini svantaggiati o con particolari problemi, alcuni dei quali vivono in istituto, vengono accolti dal Comitato tutti insieme presso una struttura che per il 2007 è il villaggio turistico Getur di Lignano. Proprio a favore di tale iniziativa il gruppo ha organizzato per domenica 4 febbraio, alle 12.30 nel complesso fieristico di Godega di Sant’Urbano, una festa con pranzo a base di churrasco, contorni, dolce, vino e acqua. La giornata viene organizzata con il patrocinio del comune di Godega e in collaborazione con il gruppo Alpini di Godega e Bibano (per informazioni e prenotazioni rivolgersi entro il 28 gennaio allo 0438460008). Sono attualmente 18 i comuni ai quali appartengono le famiglie ospitanti del Comitato sanvendemianese. Come altre realtà, anche in questo caso si sta assistendo ad un calo di adesioni e alla sempre maggior complessità nella gestione dei rapporti con la Bielorussia. Tuttavia ciò non scoraggia i volontari, che hanno in programma per sabato 10 febbraio una raccolta di generi alimentari e materiale di prima necessità presso i supermercati Cadoro di Conegliano, Scottà di San Vendemiano e Mio Market di Mareno di Piave. “Lo scorso anno – spiegano a San Vendemiano – abbiamo avuto notevoli difficoltà a portare a destinazione il materiale raccolto, nonostante attraverso l’associazione Help for children di Brescia fossimo in 200 volontari e 36 camper. Noi intendiamo continuare ad avere rapporti con la Bielorussia perché la sua gente ha effettivo bisogno di aiuto. Se ciò non sarà possibile, vedremo di indirizzare quanto raccolto ad altre destinazioni, come le famiglie della Moldavia”. (GDN) e L’AZiON Attualità Domenica 21 gennaio 2007 7 LA STORIA CON L’AZIONE ALLA PRESENTAZIONE DELLA MOSTRA SOTTOLINEATO IL RUOLO DE L’AZIONE Voce della gente U na platea affollata ed attenta ha sancito già dalla vernice il successo della mostra storica promossa da L’Azione, in corso a Palazzo Sarcinelli. Molte le autorità alternatesi al microfono con la regia dell’avvocato Vincenzo Pellegrini, presidente del consiglio di amministrazione de L’Azione: dal Vescovo Giuseppe al direttore don Gianpiero Moret, dal Sindaco di Conegliano Floriano Zambon al suo assessore alla cultura Loris Balliana, dalla curatrice della mostra Elvira Fantin (che ha collaborato allo scopo con Enrico Dall’Anese ed Astarte Servizi Culturali) al presidente di Banca Si può rivedere dal computer di casa L Il Vescovo Giuseppe interviene alla inaugurazione Prealpi Luigi De Martin, che ha parlato anche a nome di Banca della Marca, co-sponsor dell’iniziativa. Dagli inter venti è emersa l’impor tanza del ruolo del nostro settimanale, attento osser vatore della realtà diocesana, cui è stato rivolto l’invito a “continuare a dar voce alla foresta che cresce, piuttosto che all’albero che cade”, cui invece normalmente i media danno ampio ed esclusivo spazio. Al termine della vernice, la prima visita alla mostra dei presenti è stata impreziosita dalla presenza del coro alpino Col di Lana di Vittorio Veneto, che ha intonato canti in tema con le varie sezioni della mostra. VENERDÌ 26 LA PRIMA CONFERENZA Galletti ripercorre l’anno dell’invasione S GRAZIE A CD-ROM E SITO i apre venerdì 26 gennaio il ciclo di conferenze storiche promosse a margine della mostra “90 anni d’Azione”. Il primo incontro è in programma alle 18 alla sala conferenze di Palazzo Sarcinelli a Conegliano. Relatore della conferenza inaugurale, ad ingresso libero, è Giuliano Galletti, insegnante e storico locale di Conegliano, che relazionerà sul tema “L’anno dell’invasione (1917-1918)”. Il periodo affrontato va dai primi giorni del novembre 1917, quando le avanguardie nemiche penetrarono sul territorio diocesano in seguito alla rotta di Caporetto (24 ottobre), fino al 4 novembre 1918, giorno di decorrenza dell’armistizio a Villa Giusti a Padova. Seguirà visita guidata alla mostra. Durante l’anno dell’invasione, in realtà, L’Azione non uscì, anzi, la pubblicazione del periodico diocesano era stata sospesa ancor prima dei rovesci dell’esercito italiano. A questo proposito desta interesse, ad oltre 90 anni di distanza, analizzare la linea del giornale al tempo della vibrante disputa fra interventisti e neutralisti. In effetti, la posizione de L’Azione, fino all’entrata in guerra dell’Italia a fianco delle forze dell’Intesa, era improntata ad un forte pacifismo. Il giornale, infatti, criticava la corsa generale agli armamenti, dando puntuale ed inorridita notizia delle prime carneficine consumate sul fronte franco-tedesco. È impressionante, invece, il cambiamento di tenore intervenuto dopo il fatidico 24 maggio 1915. La maggior parte dell’opinione pubblica italiana era schierata per la neutralità, ma l’ondata di nazionalismo che pervase l’Italia, gonfiata dalla retorica di molti intellettuali (non solo di destra come D’Annunzio e i futuristi ma anche democratici come Gaetano Salve- mini) e supportata da mass media quali il Corriere della Sera e il nuovo Giornale d’Italia (diretto dall’allora socialista interventista Benito Mussolini), convinse anche l’Azione a sostenere la causa patriottica. Rimase lo stesso, però, l’atteggiamento verso la grande industria, in particolare la fiorente Fiat di Torino. Il 20 novembre 1915 (anno III, n°47) uscì l’articolo intitolato “Quelli che si ingrassano per la guerra”, non privo di addentellati con l’attualità: Deve essere oggetto di studio serio la notizia che la “Fiat” - la notissima fabbrica torinese di automobili e autocarri nella prossima assemblea straordinaria degli azionisti proporrà l’aumento del capitale sociale da 17 a 25 milioni e mezzo, senza emettere nuove azioni, ma aumentando le vecchie da 100 a 150 lire cadauna. Così si può solo da questo stabilire che i guadagni dell’ultima gestione assommano a 8 milioni e mezzo con un capitale di 17 milioni, cioè hanno guadagnato metà del capitale. E poi vi sono tutti i guadagni nascosti... Per tutti questi capitalisti la guerra è una vera cuccagna. Un pannello relativo al periodo della prima guerra mondiale a mostra “90 anni d’Azione” si distingue per pregio anche per le possibilità tecnologiche sposate dai curatori. Oltre alla guida audio, predisposta per illustrare i contenuti di ciascuna sezione della mostra al visitatore che ne faccia richiesta all’ingresso, l’operazione culturale organizzata da L’Azione e Astarte Servizi Culturali ha compreso anche un Cd-rom e un sito internet. Il Cd-rom, realizzato da dellantoniadesign.it, posto in vendita alla mostra di Palazzo Sarcinelli e presso la sede de L’Azione al costo di 5 euro, espone l’intero contenuto della mostra, dalle piantine illustrative di ciascuno dei cinque livelli, ai pannelli con la descrizione in formato pdf. C’è, inoltre, la possibilità di stampare i documenti. A disposizione di ogni navigatore (non solo gli abbonati al settimanale diocesano), inoltre, è stato creato un apposito sito internet a cura di Puntohit. L’indi- rizzo per effettuare una visita virtuale della mostra è www.lazione.it. In rete è possibile visionare un’ampia sintesi del contenuto della ricca esposizione, fino ai fotoritratti degli undici direttori avvicendatisi alla guida del giornale dal 1914: Annibale Giordani, Lodovico Concini, Silvio Celotto, Giuseppe Faé, Agostino Sandro, Mosé Da Broi, Giuseppe De Biasi, Giovanni Dan, Giuseppe Casagrande, Paolo Martorel e il nostro Gianpiero Moret. Una pagina del sito Internet della mostra 8 Il 20 gennaio ricorrono i trent’anni dalla morte dell’onorevole pievigino, sempre presente grazie all’attualità delle sue illuminate intuizioni di allora Fabbri è vivo L a tentazione sarebbe di dialogare ancora con Fabbri vivo. Non si tratta di tentazione retorica, né di una esigenza paradossale, giacché molte situazioni in atto, che egli contribuì a creare o che egli soltanto subì, sono ancora presenti fra noi. Esse sono dunque e sempre parte integrante della sua storia, che interseca e continua quella che noi viviamo. Ci arrendiamo soltanto al fatto che apriremmo con lui un dialogo e un processo nei quali egli non può più porsi come protagonista diretto. Ciò che egli fu e fece ci è dunque sottratto, fuorché dalla memoria. Egli infatti aveva risolto, prima per la sua terra natale, e poi per l’intera Provincia, l’esigenza di consolidare attorno ad ogni scelta po- Francesco Fabbri UNA SERIE DI APPUNTAMENTI S ono diverse le manifestazioni promosse dalla Fondazione Fabbri a ricordo del senatore pievigino scomparso 30 anni fa. Si comincia il 20 gennaio con il convegno “Francesco Fabbri - L’impegno morale e politico per il bene comune” alle 15.30 all’auditorium Battistella Moccia di Pieve di Soligo; intervengono: l’onorevole Dino De Poli, i professori Ferruccio Bresolin e Francesco Favotto, il presidente del Consorzio Bim Piave Narciso Vardanega e Luciano Giomi autore del volume “Dodici viaggi con Fabbri”. Al termine del convegno viene scoperta una lapide commemorativa nella biblioteca comunale. Segue, alle 18.30, una messa di suffragio nel Duomo di Pieve. Per il 25 aprile è prevista la pubblicazione del libro “Diario di prigionia” redatto tra il 9 settembre 1943 e l’11 set- ASSEGNI FAMILIARI: Entro il 31 S cade il 31 gennaio il termine per presentare le domande per gli assegni familiari, concessi ai nuclei familiari con tre o più figli minori con reddito non superiore, per il 2006, a 21.671,69 euro. L’assegno ammonta a 120,39 euro per 13 mensilità. La domanda va presentata al Comune di residenza. tembre 1945 dall’allora sottotenente Francesco Fabbri durante l’internamento nei lager nazisti. Nell’ambito delle celebrazioni per il trentennale della scomparsa è stato deciso di commissionare una biografia completa del parlamentare pievigino corredata da una serie di testimonianze di amici e persone che a vario titolo lo hanno conosciuto. Infine, nella prossima primavera è prevista la presentazione dei primi risultati di una ricerca storica, promossa dalla Fondazione, in collaborazione con la Facoltà di scienze politiche dell’Università di Padova, coordinata dal professor Filiberto Agostini, avente lo scopo di scrivere la storia recente nei Comuni di Pieve di Soligo, Farra di Soligo, Sernaglia della Battaglia, Follina e Refrontolo. ASSOCIAZIONI VOLONTARIATO: Contributi S cade il 31 gennaio il bando regionale per il finanziamento di progetti delle associazioni di volontariato su temi dell’immigrazione, nuove povertà, giovani e volontariato. L’attività dovrà svolgersi prevalentemente in territorio veneto. Informazioni sul sito internet www.comitatodigestione.org. CONTRIBUTI AFFITTO AGEVOLATO L a Regione ha indetto un bando per erogare contributi al pagamento dell’affitto della casa di residenza (relativamente al 2005) per famiglie con reddito inferiore a 13 mila euro. informazioni rivolgersi all’uf ficio ser vizi sociali del Comune di residenza. AAA Regione cerca casa S e vi cresce un palazzo di almeno 700 metri quadrati, a Roma, zona Palazzo Chigi - Montecitorio, che abbia però almeno una sala riunioni da 50 posti e garage (e ti credo...), e ve ne volete disfare, fatevi avanti: scade infatti a fine mese il bando della Regione Veneto, che vuole acquistarsi una sede romana. Sfrattati dall’attuale (grande la metà, in piazza Borghese, in affitto), i governanti veneti hanno bisogno di e L’AZiON Attualità Domenica 21 gennaio 2007 un’altra. Questa volta di proprietà, per evitare seccature. Quanto costerà? Da vedere. Si dice che in centro storico a Roma (dove il mercato tira alla grande, e quindi sconti sono impensabili) si vada dai 10 ai 15 mila euro al metro quadro, che moltiplicati per 700 metri va dai 7 ai 15 milioni di euro, dai 15 ai 30 miliardi di vecchie lire. Aerei, treni veloci, email non bastano. Bisogna avere un avamposto in terra del nemico. Aspettando il federalismo. litica della Dc un sicuro retroterra di adesioni sociali, economiche e istituzionali, anche se la crisi di identità della società degli ultimi anni lo sconcertava e lo disarmava, giacché intuiva la diversità dell’itinerario e dei protagonisti che essa suscitava. Questo retroterra era stato da lui saldato attraverso una trama fitta e capillare di presenze senza dare mai ad esse alcuna pretesa carismatica. Quel suo scansare di proposito le grandi illuminazioni, le folgorazioni accattivanti, non era per negarle in se stesse o all’impresa altrui, ma per precostituire una verifica ed un consenso di base all’azione politica, che fosse utilizzabile in senso oggettivo, sapendo fino in fondo valore e limiti del suo ruolo, dal quale non ebbe mai la vanità di uscire per un solo momento, neppure da ministro della Repubblica. Prevaleva in lui, per quanto è dato di capire, memore certo delle personali sofferenze, la ricerca di soluzioni mediative e pacifiche su ogni scalpitante e alla fine improduttivo senso del trauma, anche se egli, alla fine, in- LA VITA DI FABBRI F rancesco Fabbri nacque a Solighetto nel 1921, studiò al collegio Balbi-Valier e fu insegnante elementare. Si laureò in scienze agrarie. La sua giovinezza è segnata anche dall’impegno nell’Azione cattolica. L’8 settembre del ’43 lo sorprese a Salonicco (Grecia) dove venne fatto prigioniero dai nazisti e deportato nei lager di Polonia e Germania. L’internamento durò 19 mesi e lasciò su di lui profondi segni di sofferenza. Terminata la guerra fu subito in prima linea nell’impegno civile: consigliere comunale a Pieve fin dal 1946, sindaco dal ’53 al ’60. Nel 1957 diede vita al Consorzio Bim Piave, di cui sarà presidente fino alla prematura scomparsa. Fu presidente del Consorzio della Cantine sociali e della Federazione provinciale cooperative. Fondò la Cantina sociale Colli del Soligo. Anche la Provincia lo ebbe amministratore: fu vicepresidente, dal ’60 al ’64, di Bruno Marton. Iscrittosi alla Dc già nel 1945, ne fu dirigente locale e provinciale, e successivamente regionale e nazionale. Era amico ed estimatore di Amintore Fanfani. Nel 1963 venne eletto alla Camera dei Deputati e rieletto con grande numero di preferenze nel 1968 e nel 1972. Nel ’76 è senatore per il collegio di Vittorio Veneto-Montebelluna. Ripetutamente fu relatore generale al bilancio dello Stato, nel ’68 venne eletto vicepresidente della Commissione bilancio, nel ’72 venne chiamato a far parte del governo Andreotti come sottosegretario al Tesoro (incarico riconfermato in altri quattro governi). Nel giugno del ’76 il presidente del Consiglio Giulio Andreotti lo scelse come ministro della Marina mercantile. Dopo pochi mesi, il 20 gennaio ’77, alle 3.30, dopo breve malattia, Fabbri morì. Aveva solo 56 anni. tuiva che nessuno vi si può sottrarre. Per questo la sua multiforme presenza non aveva mai un senso aggressivo, giacché faceva parte integrante del suo realismo aver rispetto delle potenzialità contenute in ogni cosa, in ogni situazione e in ogni persona. Vi era perciò pur sempre in lui un senso misurato della realtà nel presagio, spesso fin troppo veritiero, che scelte apparentemente divaricate, alla fine si ricongiungesse- ro. Ma di ciò, negli ultimi tempi, non era, forse, più così sicuro. Aveva dunque della lotta politica un senso sempre essenziale, per poterla riconoscere con segno sincero, quando occorreva affrontarla. Francesco Fabbri: ritorna la tentazione di chiamarlo in causa per le fatiche che dobbiamo continuare. Resta la forza della sua ispirazione. On. Dino De Poli presidente di Fondazione Cassamarca INCONTRO A CENEDA prire alcune eccellenze delle suddette aziende, come il “Prosecco Doc Extra Dry millesimato 2005” di Cenetae e per Pieve di Campoli il “Chianti Classico Docg Riserva 2003” più il “Vin Santo del Chianti” Doc (il vino liturgico della Cattedrale di Santa Maria del Fiore in Firenze). Le due aziende non spremono la terra, né moltiplicano i pani e i pesci, cosicché un ettaro di vigna o a ulivo danno quello che l’andamento stagionale ha permesso, e nulla di più! Cenetae ad esempio fa non più di 30 mila bottiglie di vino l’anno, «di cui – spiega il direttore Raffaelo Tolot – 17 mila di Prosecco doc Conegliano-Valdobbiadene». (MS) Coalizione tra Idsc di Vittorio e Firenze N on concorrenza (magari sottobanco!), ma la più ampia cooperazione e collaborazione. Questa in breve la filosofia dei due Istituti diocesani per il sostentamento del clero di Firenze e Vittorio Veneto, incontratisi venerdì 12 nella sede di Ceneda. Istituti che hanno dei punti di forza e d’immagine nelle rispettive aziende agricole. Le aziende “Pieve di Campoli” per Firenze e “Cenetae” per Vittorio Veneto, hanno sottolineato i rispettivi presidenti, Roberto Matteuzzi e Fabio Sforza, fanno utili come si confà ad imprese che sono sul mercato, ma sono tuttavia anche lo specchio della missione della Chiesa. In altre parole, i due presidenti hanno ribadito che «siamo una realtà che, seguendo leggi economiche attuali, non dimentica che essa fa parte ed è espressione di una proprietà il cui scopo non è quello di rendere redditizi i propri beni per poter vivere riccamente, ma quello di produrre utili da destinare a sostegno di opere di carità e persone nel bisogno». All’incontro vittoriese c’erano, oltre a quelli locali, anche alcuni corrispondenti della stampa nazionale, compresa l’Ansa, che hanno così potuto sco- Matteuzzi, Sforza e don Adriano Sant e L’AZiON Economia Domenica 21 gennaio 2007 9 T F R: DOVE LO METTO? LA LEGGE IN VIGORE DAL 1º GENNAIO Sei mesi per decidere. Vige il silenzio-assenso D elle difficoltà del sistema pensionistico italiano e della necessità di una riforma si sente parlare da tempo. Ora, però, di questi temi si interessano – paradossalmente – più i giovani che gli anziani. Chi ha cominciato a lavorare dopo il 1996, infatti, o chi a quella data aveva pochi anni di servizio riceverà una pensione pubblica molto inferiore all’ultimo stipendio. Addirittura chi è stato assunto nel 2005 non arriverà, dopo 35 anni di lavoro, a metà del suo ultimo stipendio. La riforma del sistema pensionistico attuata negli anni Novanta ha quindi previsto la possibilità di aderire a forme pensionistiche complementari per affiancare alla (modesta) pensione obbligatoria una pensione aggiuntiva. Chi è interessato La riforma della previdenza complementare riguarda i lavoratori dipendenti del settore privato e i lavoratori autonomi. Sono esclusi da queste novità i pubblici dipendenti, per i quali vigono le preesistenti norme. Le forme pensionistiche complementari Sono forme di previdenza finalizzate a garantire una pensione integrativa, autorizzate e sottoposte alla vigilanza di una autorità pubblica, la Commissione di vigilanza sui fondi pensione (la cosiddetta Covip). Questa vigilanza garantisce, secondo gli esperti, sulla sicurezza del fondo. Le forme pensionistiche complementari sono i fondi pensione negoziali (i cosiddetti fondi “chiusi”), i fondi pensione aperti, le assicurazioni sulla vita con finalità previdenziali, i fondi pensione istituiti prima del 1992. Le forme pensionistiche complementari si distinguono in collettive e individuali. Sono forme collettive i fondi istituiti con un contratto collettivo di lavoro anche aziendale (costituiti in base ad appartenenza a comparti, categorie, o territori), quelli isti- Pagina a cura di Alessandro Toffoli Per parte sua lo Stato favorisce tale scelta, prevedendo vantaggi fiscali difficilmente ottenibili con altre forme di investimento, per chi decide questa strada. Per integrare questo aspetto, il decreto legislativo 252 del dicembre 2005 ha previsto che i lavoratori dipendenti potessero scegliere di destinare alle forme pensionistiche complementari il proprio Tfr. La Finanziaria 2007 poi ha anticipato di un anno (quindi al 1º gennaio 2007) l’entrata in vigore di tale decreto. Siamo quindi nei sei mesi che serviranno ai lavoratori per decidere, oltre i quali varrà il principio del silenzio-assenso, ossia se non deciderà il lavoratore entro il 30 giugno 2007, poi ci penserà il suo datore di lavoro. tuiti dalle regioni o dalle casse professionali privatizzate, quelli che ricevono adesioni collettive, e quelli preesistenti. A queste possono aderire i lavoratori dipendenti, i lavoratori assunti secondo i contratti introdotti dalla Legge Biagi, lavoratori autonomi, liberi professionisti, soci lavoratori di cooperative e soggetti che svolgono lavori di cura o altre prestazioni non retribuite derivanti da responsabilità familiari e non sono titolari di pensione diretta. Sono forme individuali invece le cosiddette assicurazioni sulla vita, cui può aderire chiunque. Possono anche iscriversi ad entrambe le forme i cosiddetti “soggetti fiscalmente a carico” cioè coloro per i quali il percettore del reddito fruisce di deduzioni o detrazioni, ma solo se la loro iscrizione è specificatamente prevista nello statuto del fondo. La scelta di destinazione del Tfr Dal 1º gennaio 2007 ogni lavoratore dipendente può scegliere di destinare il proprio Tfr futuro (cioè ancora da maturare) alle forme complementari o mantenerlo presso il datore di lavoro, con diverse possibilità a seconda dell’anzianità contributiva, distinguendo cioè tra chi è iscritto ad un ente di previ- denza obbligatorio da prima o dopo il 29 aprile 1993. La decisione, in entrambi i casi, va presa entro il 30 giugno 2007 ovvero entro sei mesi dall’assunzione (se avvenuta dopo il 1º gennaio 2007). Chi è iscritto dal 29 aprile 1993 può scegliere tra destinare tutto il Tfr futuro ad una forma pensionistica complementare, oppure mantenerlo presso il datore di lavoro. In questo caso, se l’azienda ha più di 50 dipendenti l’intero Tfr è trasferito ad un apposito fondo gestito dall’Inps. Chi decide una forma complementare deve comunicarla al proprio datore di lavoro per iscritto. Se entro il 30 giugno il lavoratore non decide, il datore di lavoro trasferisce il suo Tfr alla forma pensionistica collettiva prevista dagli accordi collettivi o da eventuali diversi accordi sindacali. In caso di più forme pensionistiche collettive, il datore di lavoro trasferisce il Tfr alla forma individuata con accordo aziendale o, in sua assenza, alla forma cui ha aderito il maggior numero di lavoratori in azienda. Nell’ulteriore impossibilità di individuare una forma pensionistica con questi criteri, il Tfr verrà trasferito ad un’apposita forma complementare istituita presso l’Inps. Trenta giorni prima della scadenza dei sei mesi, il datore di lavoro deve comunicare al lavoratore che non abbia scelto, in quale forma complementare ha deciso di trasferire il suo Tfr. I lavoratori iscritti ad un istituto di previdenza obbligatoria da prima del 29 aprile 1993 possono invece scegliere di destinare a forme complementari anche solo una parte del Tfr da maturare. Interessato solo il Tfr da maturare La destinazione ad una forma complementare riguarda solo il Tfr futuro, mentre quello maturato fino alla data dell’opzione resta accantonato dal datore di lavoro. La destinazione presso una forma complementare non può essere revocata (anche se si può cambiare tipo di fondo), mentre la scelta di restare dal datore di lavoro può essere revocata in ogni momento per aderire ad una forma complementare. La pensione complementare La funzione della previdenza complementare è di permettere al lavoratore di integrare la pensione di base garantita dagli enti obbligatori. Dal 1º gennaio 2007 si ha diritto alla pensione complementare dopo aver maturato i requisiti di accesso alla pensione obbligatoria, con almeno 5 anni di iscrizione ad una forma di previdenza complementare. Si può percepire detta pensione interamente in rendita, oppure una parte in capitale. In certi casi la legge consente, come per il Tfr lasciato al datore di lavoro, di avere delle anticipazioni. In qualsiasi momento si può ottenere fino al 75% del maturato per spese sanitarie familiari, dopo 8 anni di iscrizioni al fondo invece fino al 75% per spese di ristrutturazione della prima casa, o fino al 30% per altre esigenze. È prevista la possibilità di trasferire la propria posizione, ovvero di riscattarla, qualora si perdano i requisiti di partecipazione al fondo prima del pensionamento. Cosa conviene fare? Ogni caso fa storia a sé. In linea di massima però ai lavoratori prossimi alla pensione il passaggio alla previdenza complementare conviene relativamente ovvero solo per avere un guadagno fiscale e sui rendimenti; per i giovani invece è quasi necessario, per integrare la futura pensione, che sarà più o meno la metà dell’ultimo stipendio. COS’È IL TFR I l trattamento di fine rapporto (Tfr), la cosiddetta liquidazione, è la somma che viene corrisposta dal datore di lavoro al termine del rapporto di lavoro dipendente. Il Tfr si determina accantonando per ogni anno di lavoro il 6,91% della retribuzione lorda. Gli importi accantonati sono rivalutati il 31 dicembre di ogni anno ad un tasso dell’1,5% fisso più il 75% dell’aumento dell’indice Istat. Al momento della liquidazione, il Tfr è tassato secondo l’aliquota Irpef del lavoratore nell’anno in cui è versata; la parte di Tfr maturata dopo il 1º gennaio 2001 viene riliquidata applicando l’aliquota media Irpef degli ultimi cinque anni. CECCHETTO, CISL “Noi spingiamo per i fondi chiusi” «I lavoratori si informano, chiedono, partecipano ai nostri incontri in modo molto più massiccio che in altri casi. Ma spesso sono già informati, preparati, hanno già quasi maturato la loro decisione. Sono tutti molto interessati perché sentono, e lo dicono, il peso della responsabilità di dover scegliere». Maurizio Cecchetto, segretario generale della Cisl trevigiana, spiega l’impegno del suo sindacato nell’informazione dei lavoratori chiamati a decidere sul Tfr entro il 30 giugno. «Ma la scelta del Tfr – precisa Cecchetto – mette in moto tutto un ragionamento sulla previdenza complementare, su cui noi spingiamo. Abbiamo prodotto del materiale informativo, volantini e dispense, e stiamo organizzando assemblee sui luoghi di lavoro già dagli ultimi mesi dell’anno scorso, oltre ad incontri specifici per stranieri, coinvolgendo le associazioni: il discorso per loro è lo stesso, più che altro è difficile spiegare il meccanismo, mentre loro devono misurarsi con i rispettivi progetti lavorativi e di vita. Nelle sedi principali abbiamo anche attivato un servizio di consulenza: colleghi particolarmente preparati possono entrare nella casistica più particolare per trovare la soluzione più adatta. Basta telefonare e prendere appuntamento». Che reazioni incontrate? «I lavoratori sono attenti e gli imprenditori collaborano: spesso le aziende stesse li rimandano alle assemblee sindacali. C’è un interesse comune». E i lavoratori che fanno? «Per lo più si buttano sui fondi di previdenza integrativa, anche per beneficiare dei suoi vantaggi: hanno un rendimento maggiore in termini di interessi (secondo l’esperienza di questi ultimi anni); si può contare sul contributo garantito dall’azienda (concesso solo in caso di adesione a fondi chiusi), ed è un vantaggio netto; un vantaggio fiscale, perché si deduce dall’imponibile quanto versato. Tra i casi particolari, penso alle famiglie numerose, per le quali un versamento di questo tipo magari può anche permettere un abbattimento di reddito che faccia ottenere gli assegni familiari». Tra le varie possibilità di previdenza integrativa, quali consigliate? «I fondi chiusi, anche perché in Veneto oltre ai fondi nazionali di categoria c’è il fondo solidarietà Veneto, fondo intercategoriale, che permette quindi al lavoratore di scegliere tra due fondi collettivi, che garantiscono costi bassi ed hanno il vantaggio del contributo aziendale che fondi aperti e percorsi individuali non hanno». Maurizio Cecchetto e L’AZiON CONVEGNO DI PASTORALE FAMILIARE Nuovo approccio all’amore A lla conclusione di un convegno sulla famiglia e in riferimento all’azione pastorale a suo favore mi ritrovo, in tutti questi anni, con due sentimenti che costantemente affiorano: un sentimento di gratitudine verso tutti coloro che hanno operato per la buona riuscita dell’esperienza e un sentimento di rammarico per l’enorme ricchezza che poteva essere goduta da tante altre coppie e famiglie. Così è stato anche al termine di questo nostro convegno “Tutti dicono I love you… Sappiamo ascoltarli?”. Mi sembra che la domanda posta nel titolo “...Sappiamo ascoltarli?” può trovare alcune indicazioni e orientamenti che, per lo meno, favoriscono l’accoglienza e la comprensione di tale interrogativo. Li presento così, quasi come degli slogan, non come lettura definitiva ma come intuizioni personali e considerazioni che ho ritrovato dentro di me dopo le due giornate di ascolto e, in particolare, dopo l’intervento conclusivo del nostro Vescovo. Eros, ben tornato a casa. Dell’amore l’aspetto erotico è ciò che risalta maggiormente e ha presa immediata, anche troppo precoce su ciascuno, nessuno escluso. Ebbene noi siamo chiamati a crescere nella convinzione, il Papa attuale in questo ha dato un grande contributo, che la dimensione erotica dell’amore nella comunità ecclesiale non è un aspetto sopportato, guardato a vista con sospetto quasi che, se non ci fosse sarebbe meglio. Dopo secoli di sola difesa della “bella virtù”, dopo decenni di assoluto silenzio sul valore dell’amore in tutte le sue dimensioni, le comunità cristiane e, in esse, soprattutto le famiglie, sono invitate a creare atteggiamenti, linguaggi, strumenti culturali e catechetici per ridare il benvenuto all’eros. Magari imparando qualcosa anche dalle canzoni di Fabrizio De Andrè... Nella vita ricevere non è meno divino di donare. Partiamo dalla coscienza del nostro profondo e innato bisogno di essere amati: Tagore direbbe della nostra vocazione ad essere mendicanti di amore. La necessaria e importante educazione alla gratuità, al vivere la vita come un dono, abbia come base fondamentale la netta percezione che tutto nasce dalla fame di amore presente in ciascuno e in tutti. È questa “fame” il mo- “Dobbiamo essere esperti di umanità” tore che ci mette alla ricerca dell’Altro e degli altri e, magari attraverso un lungo percorso di esperienze e di purificazione, ci permette di giungere alla gioiosa scoperta che cantano i bambini de La Nostra Famiglia: “Amati amando!”. Comunità cristiana come “Istituto scolastico per acquisire competenza in umanità”. La competenza fondamentale che siamo chiamati, come Chiesa e come educatori, ad acquisire con maggior impegno è quella di essere sempre più “esperti di umanità”, rinnovando non solo le indicazioni raccolte nel magistero del Concilio Vaticano II, ma dando valore all’intuizione fondamentale che ha dato origine all’esperienza conciliare, quella di avvicinare maggiormente la Chiesa all’umanità di oggi, mostrando (facendo vedere!) la validità della sua dottrina piuttosto che rinnovando condanne. In questo, la L’OMELIA DEL VESCOVO PER S.TIZIANO “Oggi abbiamo bisogno di liete notizie” U na giornata fredda e nebbiosa ha caratterizzato la festa di San Tiziano – come è tradizione, del resto – eppure la celebrazione è stata ben partecipata. Il mattino una celebrazione dal respiro diocesano con preti e fedeli provenienti da tutta la diocesi, la sera, invece, riservata alle parrocchie della città con i loro parroci. Il Vescovo nelle due omelie ha ripreso il tema di Verona: il cristiano deve essere testimone del Cristo risorto nel mondo. Nella prima ha insistito sulla necessità di annunciare a tutti la buona notizia del vangelo in un mondo di cattive notizie, compito che spetta ai presbiteri, in primo luogo, ma anche alle comunità cristiane e in particolare alle famiglie. Nella seconda, partendo dai cinque ambiti di vita indicati dal convegno, ha indicato il compito specifico dei laici di essere testimoni coraggiosi in tutti gli ambienti in cui si svolge la loro vita. Due passaggi per l’uno e l’altro tema. «Oggi abbiamo bisogno di liete notizie. Siamo invece intasati e frastornati da pessime notizie. Fanno notizia i fatti più macabri vita quotidiana delle famiglie, può essere già un grande insegnamento che segna le dinamiche di una parrocchia... Siamo per l’ecologia dell’ambiente ma, prima ancora, per l’ecologia nelle relazioni con le persone, il tempo e le cose. Un bel no – con i fatti – ad ogni forma di idolatria, banalizzazione, indifferenza. Nella mentalità corrente, più che nel Magistero della Chiesa, si è costruita una grande muraglia per difendersi dall’ateismo, mentre per le porte, le finestre e le fessure delle case – canoniche comprese – sono entrate tante forme di idolatria, di superficialità e di indifferenza. Sobrietà, risparmio energetico, genuinità, sono qualità della vita in relazione, prima che dell’ambiente... Un momento del convegno di pastorale familiare CONVEGNO: DA DE ANDRÈ AL VESCOVO GIUSEPPE S Per ultimo, ma posto come punto di forza indispensabile per vivere e comunicare quanto scritto precedentemente, l’urgente necessità di famiglie realmente e costantemente soggetto di ricerca e di azione culturale (soprattutto nei confronti dei propri figli), sociale (soprattutto con l’attenzione al proprio territorio), pastorale (rese capaci di azione pastorale, non necessariamente strettamente parrocchiale). Tutto questo è possibile? Se le più di 150 famiglie (forse una per parrocchia della diocesi?) presenti nelle due giornate di convegno restano in rete, c’è molto di bello da sperare… Don RobertoCamilotti vicario vescovile per la Pastorale della famiglia i è aperto con Chagall e con il Cantico dei Cantici il convegno di pastorale familiare che si è tenuto in Seminario vescovile sabato 13 e domenica 14 gennaio, organizzato dal Centro pastorale per la famiglia e dall’Azione cattolica diocesana. Dopo il momento iniziale di preghiera e il saluto ai presenti da parte di Brunella e Ubaldo Vaglieri, di don Roberto Camilotti e del Vescovo, in entrambe le giornate, sullo schermo della sala si è ammirata un’antologia di quadri del noto pittore, alternati alle parole del Cantico che apparivano in dissolvenza. Dalla comunicazione pittorica e lirica si è passati a quella musicale, con il cantautore Alberto Cantone, che ha interpretato e commentato alcuni testi di musica contemporanea sul tema dell’amore, espresso e manifestato in diversi modi. La seconda parte del pomeriggio del sabato ha visto l’intervento del teologo Dario Vivian che ha proposto una lettura sapienziale dell’esperienza di amore come agape e come eros: dal riconoscimento della nostra povertà al bisogno di essere amati, dall’importanza che l’amore trovi le parole (che sia, cioè, detto), alla domanda d’amore che Gesù rivolge a Pietro. La giornata di domenica si è aperta con l’intervento di una coppia di docenti universitari, Giulia Paola De Nicola e Attilio Danese, che hanno calamitato l’attenzione dei presenti alternando e intrecciando i loro interventi in perfetta sintonia per fornire un contributo variamente articolato ai modi di esprimere l’amore di giovani e adulti e di sperimentarlo nella vita di coppia e di famiglia. Scorrendo l’enciclica “Deus caritas est”, citando Virgilio, Neruda e Gibran – ma anche la net-society – hanno sottolineato quanto l’amore passionale come quello laico o quello cristiano sia importante per l’uomo, che cresce anche attraverso i suoi gesti, perfezionando, nei modi e nei tempi, la capacità e la qualità della comunicazione. Dopo pranzo i lavori sono ripresi con l’intervento del Vescovo, che ha esposto cosa s’intende per amore, rifacendosi ancora una volta alla “Deus caritas est”. Monsignor Zenti si è soffermato sull’importanza e sulla positività della relazione uomo-donna che viene assunta da Gesù come segno del suo amore per la Chiesa e che rimanda alla relazione d’amore che esiste tra Padre, Figlio e Spirito Santo nella Trinità. Nel concludere il suo intervento ha ribadito la vicinanza e l’impegno della Chiesa nell’ascolto delle esperienze affettive dei suoi membri. Il convegno ha avuto il suo compimento con la celebrazione dell’Eucaristia nella cappella del Seminario. (DB) e quelli fuori dalla normalità, eccentrici e assurdi, o almeno ad alta carica di polemica. E se di belle notizie si parla, si intendono: vincite in denaro, da capogiro; successo strepitoso; divertimento scatenato, da sballo; vita da fantasia, da luna park; sogni a portata di mano; divismo da fans». La famiglia ha un ruolo particolare nell’assicurare la trasmissione del vangelo: «Lo fa in modo peculiare, facendo tesoro della pedagogia del cuore da cui la fede fluisce nei capillari dell’animo umano. In famiglia si apprende la vita cristiana per osmosi. Per travaso di esperienza. Per condivisione di tutti gli aspetti vissuti in un clima di fede, alimentato dalla preghiera che della fede è l’humus fecondo e vitale. Certe verità, certi valori consegnati da una mamma e da un papà hanno il sapore del pane fragrante fatto e sfornato in casa. Alla consegna si abbina sempre un volto e un cuore: il volto più bello al mondo e il cuore più carico di affetto. E della parola consegnata un figlio può fidarsi, perché gli è trasmessa dalla persona più affidabile». Il laico ha la vocazione specifica della testimonianza nella vita civile: «C’è una radicalità in chi lascia tutto e c’è una radicalità in chi sceglie Gesù, radicalmente come Signore, per seguirlo nella vocazione che da lui e dal suo Spirito ha pur origine: quella di essere immersi, come protagonisti, nel reale del vissuto della gente. Da cristiani». Il cristiano laico deve difendere questa libertà di testimoniare: «Per comportarvi e parlare da cristiani non avete bisogno del consenso e del permesso di nessuno. Esigerlo non è atto di intolleranza. È atto di coerenza con la laicità che garantisce a tutti l’espressione e la valorizzazione della propria identità, senza decurtazioni. Fatto salvo il rispetto dell’altrui identità. È un modo per difendere, anche per altri, la laicità democratica che è un vertice del cammino della civiltà». e L’AZiON Chiesa PRONTO DOPO 36 ANNI DI LAVORO In distribuzione il nuovo “Proprio” I n occasione della solennità di San Tiziano, patrono della diocesi, dopo circa 36 anni (!) di lavoro, è stato finalmente ultimato (ed è già in distribuzione) il nuovo Proprio della Chiesa di Vittorio Veneto, anche se ancora in veste tipografica provvisoria. Quest’opera è il frutto di un lungo lavoro iniziato nel 1971 e affidato dall’allora vescovo diocesano monsignor Antonio Cunial all’Ufficio liturgico nella persona di don Michele Ossi. Fu iniziata anzitutto un’indagine storica, secondo le direttive dell’Istruzione della S. Congregazione per il culto divino “Calendaria particularia” del 24 giugno 1970, subito dopo il Concilio. In tale documento si afferma, tra l’altro, che nel preparare i calendari nazionali (o diocesani) “dei singoli santi e beati si faccia un esame critico, in modo che si possano avere le prove storiche della loro vita, delle loro opere, dell’origine e della diffusione del loro culto… Nel fare questa re- visione si espungano i nomi dei santi dei quali, tolto il nome, storicamente si sa poco o nulla. Si espungano inoltre i nomi di quei santi che, inseriti in passato nel calendario in forza di particolari circostanze, attualmente non hanno pressoché alcuna relazione con la diocesi o la famiglia religiosa” (nn. 18 e 19). Il lavoro fu affidato inizialmente al compianto don Feliciano Gallon e ad altri studiosi di agiografia e storia locale che presero in esame il “Calendario” e il “Proprio” diocesani in vigore allora e che datavano dal 1962. Il 4 luglio 1977 la Commissione diocesana per la liturgia giunse ad una prima fase di revisione del vecchio Calendario reintroducendo, motivandolo, nella bozza del futuro elenco le memorie dei martiri aquileiesi Ermagora e Fortunato, san Prosdocimo, vescovo di Padova, san Venanzio Fortunato, vescovo di Poiters, e proponendo l’inserzione di altri beati di interesse locale. Que- sta prima fase fu sottoposta al consiglio presbiterale e pastorale diocesani che apportarono poche modifiche e suggerimenti. Si creò poi, per vari motivi, un lungo periodo di stasi, ma rimaneva l’impegno della preparazione del Proprio per il quale erano giunti, nel frattempo, ripetuti inviti dalla Santa Sede a portarne a termine la riforma. Il vescovo Magarotto dispose la ripresa del lavoro e la sua sollecita conclusione. Il 25 febbraio 2003 giunse l’approvazione al nuovo Calendario da parte della S. Congregazione e il 25 marzo successivo monsignor Magarotto lo promulgò ufficialmente in diocesi. L’11 aprile dello stesso anno monsignor Magarotto convocava il gruppo di lavoro per la stesura del Proprio (comprendente anche le parti proprie della Liturgia delle ore attualmente, in parte, disponibili sul Calendario liturgico diocesano) affidandolo alla direzione del compianto don Michele ALLA SETTIMANA SOCIALE insieme di tutti i cattolici per ragionare sui problemi del paese e per questo ideò e realizzò questo nuovo appuntamento. La celebrazione della prossima settimana nazionale sarà anche un’occasione per fare memoria di questo nostro grande conterraneo. Ritornando alla nostra piccola Settimana diocesana, la prima serata si svolgerà a Pieve di Soligo, nel cui duomo riposa il Toniolo, lunedì 5 febbraio. La seconda sarà a Motta di Livenza e la terza a Conegliano. Il tema sarà illustrato da nomi prestigiosi: il gesuita Bartolomeo Sorge, direttore della rivista Aggiornamenti sociali, il professore Antonio Papisca dell’università di Padova, esperto in diritti umani, e monsignor Giancarlo Maria Bregantini, vescovo di Locri. L’iniziativa è promossa dall’Azione cattolica, la Pastorale sociale, le Acli e L’Azione. In seguito daremo informazioni più dettagliate sui contenuti sui quali, per altro, già stanno lavorando una quindicina di gruppi nelle varie zone della diocesi, cosicché i tre giorni in cui ci incontreremo saranno anche una conclusione di questo percorso. P. Sorge, Papisca e mons. Bregantini L a quarta Settimana sociale è ormai vicina. Per la quarta volta la diocesi sarà chiamata nella prima settimana di febbraio a interrogarsi sui fatti sociali. Perché la fede ha una parola da dire anche sul modo con cui organizziamo la nostra convivenza e se non lo dice, se chiude porte e finestre per non essere turbata dalle agitazioni che attraversano la vita sociale, perde qualcosa di essenziale. Il tema scelto quest’anno è il “Bene comune”, un tema classico della dottrina sociale della Chiesa ed estremamente impegnativo perché chiede come costruire una buona vita sociale. Sarà così formulato “Bene comune, di tutti e di ciascuno”. La scelta del tema è stata dettata da una ricorrenza particolare: nel prossimo mese di ottobre si celebrerà a livello nazionale una speciale Settimana sociale dei cattolici italiani sul tema del Bene comune perché nel 2007 ricorre il centenario del loro inizio. La Settimana sociale è una speciale convocazione di tutte le forze cattoliche del paese, iniziata a Pistoia nel 1907 e continuata con scadenze non sempre regolari, ma costanti, fino ai nostri giorni. L’ultima Settimana, la quarantaquattresima, è stata celebrata a Bologna nel 2004. Noi come diocesi di Vittorio Veneto e come trevigiani, abbiamo un particolare aggancio con questa iniziativa, perché l’ideatore è stato il nostro Giuseppe Toniolo. Eravamo in un periodo critico di quel vasto movimento associativo, iniziato nella seconda parte dell’Ottocento, chiamato Opera dei Congressi, che aveva come punto culminante la convocazione di un Congresso nazionale dei cattolici. Sciolta l’Opera nel 1904, il Toniolo, che ne era stato uno dei protagonisti, non volle perdere il momento qualificante del ritrovarsi Ossi, il quale coinvolse circa una decina di esperti in varie materie: storia, lingua e letteratura italiana, liturgia, S. Scrittura e patrologia. Il frutto di questo lavoro ora è affidato alle comunità cristiane e religiose della diocesi perché venga utilizzato fin d’ora nelle celebrazioni liturgiche proprie della nostra Chiesa vittoriese. Tuttavia la veste tipografica resta, per ora, provvisoria perché siamo in attesa, da parte della Cei, della pubblicazione dei nuovi libri liturgici nazionali ufficiali. Infatti a seguito della pubblicazione della terza edizione del Messale Romano (2002) in lingua latina e della nuova traduzione della Bibbia, ogni Conferenza episcopale deve tradurre nuovamente in lingua locale tutti i libri liturgici. Da questo settimanale, tuttavia, giunga fin d’ora da parte dell’intera comunità diocesana il grazie dal più profondo del cuore verso quanti hanno lavorato in tutti questi anni a questo scopo: ai vescovi che ne hanno seguito l’iter, agli studiosi collaboratori, laici e presbiteri, e in particolare a chi già ha raggiunto la Patria eterna, il vescovo Antonio Cunial, don Feliciano Gallon, monsignor Angelo Ranon, don Lorenzo Dalla Betta e monsignor Michele Ossi. Don Adriano Dall’Asta AGESCI A Zelarino incontro dei capi con Scola L’ 11 gennaio a Zelarino (Ve) il patriarca Angelo Scola ha incontrato i capi Agesci veneti affrontando il tema della “Sfida della speranza”. L’incontro, rivolto soprattutto ai capigruppo e agli assistenti ecclesiastici della regione, ha registrato una partecipazione al di sopra delle aspettative con la presenza anche di rappresentanti da altre regioni e da altre associazioni scout (Fse e Masci). Era presente un contingente di capi scout della nostra zona di Vittorio Veneto. Obiettivo di questo momento era quello di confrontarsi sugli esiti del Convegno di Verona, in relazione alla partecipazione dei laici nella Chiesa, concentrandosi sulla speranza cristiana, che, come ha detto il Patriarca, «è dimensione essenziale di ogni esperienza educativa» che trae linfa dalla gioia della Risurrezione e che si incarna nel “campo” che è il mondo, la nostra storia. (GDB) Domenica 21 gennaio 2007 11 SACILE: Approfondimento sugli Atti degli Apostoli L o scorso 15 gennaio è cominciata la seconda parte del 3° anno del percorso triennale di studio della Bibbia promosso dal Centro Studi Biblici di Sacile. Don Andrea Dal Cin approfondisce gli Atti degli Apostoli. Il corso prosegue fino al 2 marzo e si articola in un incontro alla settimana, con possibilità di scelta: il lunedì alle 9.30, il martedì alle 18 o il giovedì alle 20.30. Sede: palazzo Ovio-Gobbi in Sacile. La proposta è rivolta a chi desidera conoscere meglio i testi della Bibbia, a chi è impegnato nella catechesi,a chi svolge il servizio di lettore nelle celebrazioni liturgiche. R.P. CARLI: Intervista ad una religiosa amica di suor Leonella D rammatica testimonianza di suor Annalisa Castardi, intervistata da Maria Grazia Sartori per “Leggendo recitando”: la missionaria dalla Consolata descrive l’eroico sacrificio di suor Leonella Sgorbati, uccisa a Mogadiscio il 17 settembre 2006. Nel racconto particolareggiato di suor Annalisa emerge la straordinaria figura della suora martire eroica, donna di grande fede e intensa umanità. In onda su Radio Palazzo Carli, martedì 23 gennaio alle 10.45; in replica, venerdì 26 alle 17.15. Un appuntamento da non perdere. CONEGLIANO: Il 26 incontro con Antonia Arslan promosso dall’Ac L’ Azione cattolica propone una riflessione sul tema della 40ª Giornata mondiale della pace: “Persona umana: cuore della pace” incontrando la scrittrice Antonia Arslan (nella foto) autrice del romanzo “La masseria delle allodole”. L’appuntamento è per venerdì 26 gennaio, alle 20.30, all’auditorium Dina Orsi di Conegliano. Arslan, già professoressa di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’università di Padova, dopo numerosi saggi sulla narrativa popolare e sulla “galassia sommersa” delle scrittrici italiane, ha sentito la necessità di divulgare la propria identità armena per meglio far conoscere il genocidio sofferto dal suo popolo. “Ho scritto questo mio primo romanzo, sulle traversie del popolo armeno, perché quei personaggi, quelle persone dal destino incompiuto erano lì, e mi hanno chiamata. Non potevo non ascoltarli”. Dal romanzo, vincitore del premio Campiello 2004, i fratelli Taviani hanno recentemente tratto un film di prossima uscita nelle sale italiane. È stata inoltre chiamata a curare una sezione del volume “Una parola al giorno” di monsignor Francesco Lambiasi, assistente nazionale dell’Azione cattolica. EDUCATORI AC: Incontro di formazione a San Polo di Piave S abato 20 (dalle 16.30 alle 19) e domenica 21 gennaio (dalle 9 alle 12 con la messa) a San Polo di Piave nei locali della parrocchia, incontro di formazione per gli educatori Ac dal titolo “Identità, valore, struttura e metodologia del gruppo educatori”. Relatore: Elena Venturin, presidente parrocchiale di Fossalta di Portogruaro ed educatrice. SANTA SEDE: Mons. Bertello nuovo nunzio in Italia M onsignor Giuseppe Bertello, attualmente nunzio apostolico in Messico, è stato nominato dal Papa nunzio apostolico in Italia e nella Repubblica di San Marino. Succede a monsignor Romeo, oggi arcivescovo di Palermo. Nato a Foglizzo (provincia di Torino e diocesi di Ivrea) il 1º ottobre 1942, monsignor Bertello è sacerdote dal 1966. Nel ’71 entrò nel servizio diplomatico della Santa Sede. Nell’87 venne nominato vescovo. Ha prestato servizio in diverse nunziature. 12 e L’AZiON Chiesa Domenica 21 gennaio 2007 APPELLO A GENITORI E STUDENTI Religione, scelta entro il 27 C on la circolare del 21 dicembre 2006, il ministero della Pubblica Istruzione ha fissato per il 27 gennaio 2007 la scadenza per l’iscrizione scolastica e con essa la scelta dell’Insegnamento della religione cattolica (Irc). ta: raggiunge il 91,6% (92,4% con le scuole cattoliche). In questo numero ospitiamo le testimonianze di una classe dell’Itis, di una studentessa del Liceo scientifico, di un’insegnante e di una famiglia. UNA STUDENTESSA DEL LICEO CONIUGI DEI TOS Un’occasione di ricerca Che bei ricordi di quell’ora... L’ Insegnamento della religione cattolica nella scuola statale italiana è facoltativo e nonostante questo la maggioranza degli studenti decide di sceglierlo e frequentarlo. Personalmente credo che l’Irc all’interno della scuola costituisca un’occasione altamente formativa ed educativa; questa materia, molte volte ritenuta meno importante, significativa e coinvolgente di altre, pone al centro dell’attenzione la persona, la sua crescita umana, culturale e sociale e non solo i voti e le interrogazioni. L’ora di religione non è mai stata per me un’ora di ascolto passivo ma un’opportunità di relazionarmi e confrontarmi spaziando tra gli aspetti fondamentali della vita e la dimensione religiosa dell’esistenza. Quanti momenti di riflessione durante l’ora di Irc hanno favorito la realizzazione di dialoghi sinceri e aperti nella realtà del mio gruppo classe! Ecco perché lo studio dell’Irc è sia una chiave di lettura per comprendere la cul- tura di un popolo, tra cui la nostra, sia momento di ricerca, di rielaborazione, di orientamento e interpretazione nel rispetto della libertà delle coscienze. Chi di noi non sente il desiderio di conoscere e di apprezzare i segni che identificano la propria cultura rischierà di non arricchirsi delle diversità che caratterizzano le altre culture, non facilitando le opportunità di apertura e scambio. Ilaria Tomasi 1ª Liceo scientifico Vittorio Veneto LA V DELL’ITIS GALILEI rato alla conoscenza di “fittizie” etnie, che porta al rafforzamento e dà concretezza al percorso di conoscenza culturale. Ben vengano pensieri, idee, concezioni, esperienze varie; la fonte di questo arcobaleno siamo noi, noi studenti che con l’aiuto degli insegnanti vogliamo conoscere, crescere, capire, pensare. È autolesionistico non avvalersi di questa opportunità che ci viene fornita, ma se ci riferiamo agli ultimi anni siamo portati a credere che molti ragazzi non la pensino così ed è per questo che i docenti della nostra diocesi si stanno mobilitando, con incontri e dibattiti, per individuare le cause di questa moria di interesse. Incontri e dibattiti tra i soliti noti, seppur importanti, non sono così efficaci come potrebbe esserlo la consapevolezza dell’importanza di quest’ora anche da parte degli ignoti che, portando i loro preziosi suggerimenti e idee, possono migliorare e accordare questo prezioso strumento. Classe V Itis “G. Galilei” Conegliano Fatti non foste a viver come bruti O Come più volte è stato ripetuto, l’opzione di seguire l’Irc va fatta solo all’inizio di un ciclo di scuola, non ogni anno, salvo diversa volontà degli interessati. In Italia, da più di vent’anni l’adesione all’Irc da parte di famiglie e di studenti si mantiene molto al- ggigiorno le occasioni che vengono offerte a noi giovani per regredire e fuggire da conoscenza e virtù sono tante. Basta girare, ma che dico, non serve neanche lo sforzo di girarsi, basta ascoltare o semplicemente guardare di fronte a noi per rendersi conto, negli stadi meno avanzati di intossicazione, di come gli spazi per parlare e per rapportarsi siano sempre più ristretti, mentre vengono concessi a chi in verità ha troppo di inutile da dire. Televisione, giornali, radio ci tolgono anche quei pochi momenti di dialogo in famiglia, tra gli amici, a scuola. Per non parlare poi di cellulari, computer, internet. Dov’è finita quella soglia di contatto, quel desiderio di incontro, di relazione con gli altri? Troppi muri si ergono tra le persone per un abuso e mal u- so della tecnologia e dei suoi prodotti. È proprio per questo che dobbiamo cercare di sfruttare tutte quelle rare occasioni di dialogo e confronto che ci vengono offerte, evitando così di perdere personalità e coscienza. E uno di questi momenti è l’Irc. Questo arcano acronimo, che sembra un medicinale, nasconde l’“Insegnamento religione cattolica”, ovvero l’ora di religione a scuola. La religione a scuola non è catechismo come ancora molta gente pensa. La religione a scuola, insegnata da laici o consacrati, è storia, filosofia, cultura. A questa preziosa ora, troppo spesso considerata ora di ricreazione, possono partecipare tutti, dal cattolico, al musulmano, all’“ateo”. Questo perché nell’ora di religione c’è la ricerca del dialogo, del rapporto personale e multiculturale, mi- Q uando i nostri ragazzi hanno iniziato il loro cammino scolastico si è presentato per noi genitori e per i nostri figli il momento di scegliere se avvalersi o no dell’Insegnamento della religione cattolica. Subito il nostro pensiero è andato alla memoria di quando noi eravamo ragazzi e fra i tanti maestri e professori che avevamo incontrato lungo il cammino dei nostri studi emergevano i volti dei nostri insegnanti di religione. Il ricordo di quei volti (allora erano tutti sacerdoti) si associava al tempo trascorso in aula con loro. Entrambi convenivamo che l’ora di religione era sempre stata una grande esperienza di umanità e che con quegli insegnanti era nata spesso un’amicizia che ancora conserviamo. Spesso quell’ora del nostro tempo a scuola era l’occasione per far emergere le nostre difficoltà di giovani in cammino, desiderosi di confrontarsi con i grandi temi della vita che si aprivano al nostro sguardo di adolescenti. I nostri insegnanti erano stati i nostri accompagnatori lungo quei sentieri che ci portavano ad una coscienza sempre più chiara della nostra identità e alla maturità delle nostre convinzioni interiori. Non raramente accadeva che la classe avesse l’opportunità di incontrare l’insegnante di religione anche fuori degli spazi della scuola, per seguire le numerose iniziative alle quali ci stimolava a partecipare. Spesso accadeva anche che nel gruppo dei docenti, gli insegnanti di religione fossero coloro che raccoglievano le maggiori confidenze degli studenti e fossero i primi a percepire le difficoltà personali e i momenti di crisi. Di fronte a questi ricordi, ci è parso che quell’ora di religione fosse stata un tempo speso bene per la crescita della nostra maturità. Ci è parso allora importante che una simile oppor- UN’INSEGNANTE L’intolleranza nasce dall’ignoranza religiosa È iniziato un nuovo anno e, come di consueto, ci troviamo alle prese con i progetti, i buoni propositi... per i mesi che verranno. Tra le tante scelte che siamo chiamati a fare, c’è anche quella di avvalersi o meno dell’Insegnamento della religione cattolica. Molte sono le ragioni che possono motivare la conferma della scelta già fatta negli anni scorsi o invogliare a scegliere per la prima volta l’ora di religione, ma quella che più mi piace sottolineare è la consapevolezza che tale disciplina scolastica possa avere un valore per la crescita della persona e la comprensione della realtà in cui siamo inseriti. L’Irc rappresenta un vero spazio di dialogo, sia perché è aperto a credenti e non credenti, sia perché è luogo in cui si confrontano diverse interpretazioni della realtà. Lo studente può maturare una posizione personale in materia religiosa, coerente e rispettosa della posizione degli altri. Per alcuni giovani è l’unica occasione per conoscere la fede cristiana e il patrimonio religioso viene oggigiorno riconosciuto come codice ineludibile di cultura, sorgente di valori etici, offerta di orizzonti di senso e di futuro. Sappiamo come l’ignoranza religiosa sia molto spesso terreno fertile di intolleranza religiosa. La possibilità di avvalersi o meno dell’Irc fa sentire lo studente più protagonista della propria formazione, tunità fosse messa a disposizione anche dei nostri figli. Dobbiamo riconoscere che non ci eravamo sbagliati; le varie riforme e il tempo trascorso hanno cambiato molte cose della scuola che noi avevamo frequentato, ma l’insegnante di religione è stato anche per i nostri figli una figura capace di orientare e coinvolgere nella ricerca del senso della loro vita. Si discute molto oggi sulla necessità della laicità della cultura e dell’educazione scolastica; sono questioni che sicuramente meritano l’attenzione di una società che aspira ad una democrazia matura e responsabile; temiamo però quella sorta di “furore ideologico” che dietro le questioni teoriche nasconde in realtà una visione antropologica parziale e riduttiva e comunque non aperta ai quei temi della religiosità che si radicano profondamente nella storia e nella coscienza della nostra cultura e dai quali non possiamo prescindere. Vi è inoltre questa opportunità di incontrare persone che stimolano la ricerca della verità, ma che soprattutto cercano di esserne suoi testimoni. Daniela e Gian Antonio Dei Tos Genitori promuove il valore della libertà di coscienza e spinge genitori e figli ad un confronto aperto e costruttivo su cosa significhi effettivamente “andare a scuola” ed operare scelte mature e responsabili. Dunque non lasciamoci tentare dal disimpegno ma aderiamo con coraggio ed entusiasmo ad un progetto formativo che include valori religiosi ed etici, che sono non solo parte integrante del patrimonio storico e culturale dell’Italia e dell’Europa, ma anche capaci di dare valide risposte alle più radicali domande di senso della vita. Il mio augurio è che i ragazzi sperimentino, durante queste lezioni, relazioni vive e significative; abbiano l’occasione di capire e vivere la complessità del nostro tempo per una piena umanizzazione della propria esperienza di vita, aprendosi al dialogo e facendosi testimoni di speranza. Antonella Costaperaria Insegnante di scuola secondaria superiore e L’AZiON Chiesa Domenica 21 gennaio 2007 13 FRATELLI ORTODOSSI “F a sentire i sordi e fa parlare i muti!” (Marco 7, 31-37) è il tema della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che la Chiesa celebra dal 18 al 25 gennaio. In occasione della Settimana martedì 23 gennaio, alle 20.30, nella chiesa parrocchiale di Falzé il vescovo Giuseppe presiede la Veglia ecumenica diocesana. Interviene la pastora luterana di Venezia e di Abano Terme, signora Almut Kramm. Quest’anno il nostro giornale si sofferma, in particolare, sul rapporto con i cristiani ortodossi. Questo per due motivi: negli ultimi mesi il dialogo ecumenico con alcune chiese ortodosse ha avuto dei momenti significativi a livello di vertici; nel territorio della nostra diocesi sono presenti migliaia di immigrati ortodossi con cui si rende necessario intraprendere un cammino di condivisione alla luce della comune fede in Dio. Anche la nostra diocesi, insomma, è pienamente coinvolta nell’impegno di costruire un ecumenismo “nel quotidiano”. Una situazione completamente nuova, impensabile solo dieci anni fa. Turchia: l’abbraccio tra Bartolomeo e Benedetto XVI LA VISITA DEL PAPA IN TURCHIA I n cinque anni gli ortodossi presenti nel territorio italiano sono passati da 140 mila a 420 mila. Provengono soprattutto da Romania, Bulgaria, Ucraina, Serbia. Il dato è fornito dal Centro studi sulle nuove religioni (Cesnur) diretto da Massimo Introvigne. Il quale prevede che nei prossimi cinque anni, se aumenteranno le quote di immigrati determinate del Governo, si arriverà a sfiorare il milione di presenze. Questi dati sono elaborati in base al luogo di nascita degli immigrati. Altro è il discorso su quanti, tra gli ortodossi presenti nel territorio italiano, siano realmente praticanti. Venendo alla provincia di Treviso, si calcola siano presenti circa 10 mila ortodossi, perlopiù romeni. La zona della diocesi a maggiore densità romena è l’Opitergino, in particolare Mansuè. Un sacerdote ortodosso, padre Marius Korciova, celebra una volta al mese in rito e lingua romena a Conegliano e Oderzo. DAL FILIOQUE AL PAPA L’abbraccio Ciò che ci differenzia tra Pietro e Andrea dagli ortodossi C hi ha qualche dimestichezza con le icone bizantine, conosce bene quella che raffigura l’abbraccio tra Pietro e Andrea. Un abbraccio ripetuto a fine novembre in Turchia dai loro successori Benedetto e Bartolomeo, in vista di una riconciliazione piena e perfetta. Se non vi sarà la riconciliazione piena tra coloro che furono i primi discepoli, Simone poi chiamato Pietro e Andrea, per di più fratelli nella carne oltre che nella missione, come si potrà ricomporre in unità il gregge del Signore? Benedetto XVI ha già annunciato la sua volontà di perseguire il fine dell’unità della Chiesa come scopo primario e irrinunciabile da attuare senza risparmio di energie, ha esplicitato il metodo che ha caratterizzato dei “gesti concreti” e non solo dei buoni senti- a rottura formale tra la Chiesa ortodossa orientale e la Chiesa cattolica occidentale è avvenuta nel 1054 con la reciproca scomunica del Patriarca di Costantinopoli e del papa di Roma. E non si è più ricomposta, nonostante la breve riunificazione avvenuta nel 1439 al Concilio di Ferrara-Firenze e la reciproca eliminazione delle scomuniche da parte di Paolo VI e il patriarca Atenagora. In realtà l’allontanamento tra le due Chiese è incominciato già dal secolo IV e ha riguardato principalmente due punti: il primato del Papa e la questione del “Filioque”, cui successivamente si sono aggiunte altre diversità. Vediamole. 1. Per gli ortodossi il Papa, vescovo di Roma, è un primus inter pares, un primo tra soggetti di u- guale potere, come i patriarchi che reggono le varie Chiese ortodosse, mentre per i cattolici il pontefice è il Pastore supremo di tutta la Chiesa con pieno potere su di essa da esercitare normalmente in comunione con tutti gli altri vescovi. 2. La questione del Filioque consiste in un’aggiunta al comune Credo stabilito dai Concili di Nicea e Costantinopoli (quello che normalmente recitiamo durante la messa) avvenuta nella Chiesa cattolica. Noi cattolici affermiamo “Credo nello Spirito Santo che... procede dal Padre e dal Figlio (Filioque)”, mentre gli ortodossi hanno solamente “che procede dal Padre”. Sembrerebbe una sottigliezza di poco conto, ma in realtà ne discende un modo diverso di vivere la fede: molto spirituale e mistico nonico definisce matrimonio misto quello celebrato tra una parte cattolica e una battezzata, ma non cattolica. La sua celebrazione nella Chiesa cattolica è soggetta alla licenza dell’Ordinario del luogo, alla dichiarazione della parte cattolica di non abbandonare la fede e dalla promessa di fare quanto in suo potere per battezzare ed educare i figli nella Chiesa cattolica, nonché all’informazione della comparte. Per quanto attiene la forma della celebrazione, nel caso di matrimonio misto con un fedele di una Chiesa orientale la mancanza della forma canonica – cioè la manifestazione del consenso matrimoniale fatta dagli sposi di fronte ai testi e al sacerdote – non intacca la validità del matrimonio. mo. L’oikonomia si potrebbe definire come una sorta di sospensione della disciplina ecclesiale nel caso concreto, che lascia la legge intatta e, come tale, non costituisce un precedente giuridico. Per gli ortodossi è un atto di divina condiscendenza che imita la divina filantropia di Cristo, dipende solo dalla saggezza del pastore ed è un atteggiamento di fiducia nel vescovo. Il nuovo matrimonio tollerato per oikonomia non è considerato propriamente un sacramento. Per la Chiesa cattolica il matrimonio non può mai essere sciolto. Don Giuseppe Gerlin ALCUNE PRECISAZIONI La comunione eucaristica Forse tanti ricordano la scena del celebre film di Luigi Comencini nella quale don Camillo in incognito e con senso del dovere sacerdotale si reca dall’anziana madre del capo del villaggio dell’ex Urss per impartirle i sacramenti del conforto cristiano. Questa scena di un ecumenismo ante litteram indica che già in quegli anni era in voga una prassi ecclesiale che permetteva ai preti cattolici di amministrare i sacramenti ai membri delle Chiese orientali. Anche ai L menti, ha indicato la prima tro momento importante pietra della costruzione lo scorso 14 dicembre della casa comune di tutti quando per la prima volta un arcivescovo ortodosso i cristiani. La Dichiarazione sotto- di Atene e di tutta la Grescritta da Benedetto e Bar- cia, sua beatitudine Chritolomeo, che parlano con stodoulos, ha fatto visita a una sola voce, senza scatti un papa in Vaticano. L’inin avanti e nella consape- contro si è concluso con la volezza di un passato di cui firma di una dichiarazione sono eredi, degli “incontri comune, da parte dei due dei nostri venerati prede- leader religiosi, nella quacessori”, segna un cammi- le si riafferma la collabono in gran parte percorso razione di ortodossi e cate che attende di essere tolici in particolar modo compiuto. Lo esige il tem- nella difesa della vita e nel po di missione di cui il recupero delle radici crimondo, preda della “seco- stiane dell’Europa. larizzazione, del relativismo La proposta segreta di Bartolomeo I e persino del Durante la sua visita in Turchia papa nichilismo”, ha Benedetto ha ricevuto una proposta, per bisogno (cfr ora segreta, da Bartolomeo I al fine di Dichiarazione giungere a un gesto che espliciti come congiunta). “segno” eloquente la volontà di comuL’impegno nione. Spetta al Papa operare un diper una piena scernimento sulla proposta e valutare unità tra catto- tempi e modi per realizzarla insieme al lici e ortodossi patriarca e nell’armonia con le chiese. ha avuto un al- fedeli cattolici è lecito ricevere i sacramenti della penitenza, dell’Eucaristia e dell’unzione degli infermi da ministri ortodossi, ma questa prassi è lecita solo se una necessità lo esiga o una vera utilità spirituale lo consigli ed è impossibile accedere al ministro cattolico. Tuttavia non sempre il ministro ortodosso darà seguito alla richiesta del fedele cattolico perché le condizioni poste dalla Chiesa ortodossa sono più restrittive. Matrimoni misti Il Codice di diritto ca- Indissolubilità del matrimonio L’indissolubilità del vincolo è una delle proprietà essenziali del matrimonio riconosciuta sia dalla Chiesa cattolica che dalle Chiese ortodosse. Tuttavia talvolta i vescovi delle Chiese orientali ricorrono alla prassi pastorale dell’oikonomia per tollerare un nuovo matrimonio dopo il divorzio, anche se non lo riconoscono legitti- I DATI LA SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI con la preminenza dello Spirito Santo nell’ortodossia, più attento all’umano con la centralità di Gesù Cristo nel cattolicesimo. 3. I sette sacramenti sono sostanzialmente uguali nelle due Chiese. Tuttavia il battesimo nella Chiesa ortodossa, salvo casi eccezionali, viene sempre fatto immergendo per tre volte il battezzando nell’acqua e non semplicemente versando un po’ d’acqua sul capo. Inoltre il battezzato è subito cresimato e riceve anche l’eucaristia. 4. L’eucaristia è la presenza reale di Cristo nel segno del pane e del vino per ambedue le Chiese. Ma la Chiesa ortodossa non pratica l’adorazione dell’eucaristia fuori della celebrazione della messa. L’eucaristia è conservata esclusivamente per la comunione degli infermi. 5. Il sacramento della confessione comporta solamente delle diversità rituali. Nell’ortodossia sacerdote e penitente stanno seduti o in piedi di fronte all’icona di Cristo che è rigorosamente prescritta. 6. L’ordine sacro (sacerdozio) viene dato anche a persone sposate oltre che a persone celibi. Ma dopo l’ordinazione non è più possibile sposarsi. Per il matrimonio si vedano le precisazioni a parte. 7. La Chiesa ortodossa non ammette l’uso di sculture nell’ambito liturgico, ma fa invece grandissimo uso di immagini pittoriche, le famose icone, con le quali il fedele mantiene un atteggiamento attivo con inchini, baci, preghiere, lumi. Anche lo stile e la tecnica delle icone si sono mantenuti costanti secondo l’antica tradizione. Gli ortodossi giudicano l’arte sacra cattolica troppo naturalistica e soggetta ai cambiamenti dell’arte profana. 14 e L’AZiON Chiesa Domenica 21 gennaio 2007 OGGI Domenica Agenda del Vescovo IL VESCOVO COMMENTA IL VANGELO Domenica 21 gennaio: Celebra la Messa nella comunità delle suore Figlie di San Giuseppe a Vittorio Veneto (ore 7.30). Nel centro parrocchiale di Pieve di Soligo guida l’incontro per il Percorso vocazionale con le famiglie (ore 15). Lunedì 22: Partecipa in Seminario al corso di formazione per il clero (ore 9). A Sernaglia della Battaglia tiene una lezione al corso di formazione della forania del Quartier del Piave (ore 20.30). Martedì 23: A Falzè di Piave presiede la veglia ecumenica diocesana (ore 20.30). Mercoledì 24: In vescovado incontra i vicari foranei (ore 9.30). Celebra la Messa in Seminario (ore 18.30). Sabato 27: All’auditorium Pio X di Treviso nel pomeriggio interviene al convegno del consiglio nazionale dell’Agesc. Domenica 28: Celebra la Messa al monastero di San Giacomo di Veglia (ore 9.30). Nel patronato parrocchiale di Oderzo guida l’incontro per il Percorso vocazionale con le famiglie (ore 15). L’Oggi di Gesù Parola del Padre Domenica 21 gennaio - terza del tempo ordinario - anno C Ne 8, 2-4a. 5-6. 8-10; Sal 18; 1Cor 12, 12-31a; Lc 1, 1-4; 4, 14-21 Le tue parole, Signore, sono spirito e vita Terza settimana del Salterio È interessante la scelta compiuta dalla Liturgia odierna nell’offerta della pagina del Vangelo. Ne fa una cucitura da due testi di Luca. Anzitutto sente il bisogno di presentare ai fedeli che partecipano alla liturgia eucaristica domenicale, perché se ne approprino, il prologo di Luca. È noto il suo intento. L’autore del terzo vangelo, da storico che si accinge a trasmettere per iscritto i fatti della storia della salvezza compiuta da Gesù, documenta ai suoi lettori i criteri del suo procedere letterario. Il libro che ne esce edito è frutto di ricerche accurate, di consultazione dei testimoni e di un “resoconto ordinato” degli eventi. Con un intento ben preciso: “perché ti possa rendere conto della solidità degli insegnamenti che hai ricevuto”. Dunque il vangelo non con- tiene elementi mitologici. Ma la storia vera dell’incontro di Dio, in Gesù, con l’uomo. Per salvarlo dalla sua condizione di peccato. A questo punto la liturgia passa direttamente al capitolo IV di Luca. Dove Gesù, nella sinagoga del suo paese, Nazareth, si espone in prima persona. Giusto il momento di rivelare la sua identità e la sua missione. A partire dalle profezie messianiche di Isaia. Il profeta per eccellenza del messianesimo. Gesù ha tra le mani il rotolo. Lo srotola. Proclama la profezia nel tratto che lo riguarda: “Lo Spirito del Signore è sopra di me. Mi ha mandato…”. Segue la segnalazione del vasto campo di missione: portare libertà, luce, grazia al mondo dei poveri, dei disperati. Lui è il compimento delle profezie! Singolare e sconvolgente rivelazione: “Oggi si è compiuta questa Scrittura”. L’oggi è il tempo del compimento delle Scritture. Tutte le Scritture confluiscono su quell’oggi. E l’Oggi di Dio è Gesù in persona. Lui è “la” sua Parola che in Lui diventa definitiva. Dopo di Lui non ci sarà più bisogno di altri profeti. Quella Parola definitiva (escatologica) è lì. Sta manifestandosi. Sta svelando il mistero del Regno definitivo a cui l’uomo è chiamato a partecipare. È l’ultima grande opportunità per capire il mistero dell’essere uomo in Dio e la definitiva occasione per realizzarsi al meglio delle potenzialità. Dei carismi, direbbe Paolo. Proprio nella seconda lettura, dalla lettera ai Corinti. Lo stesso Spirito che presenziava la missione di Cristo sta all’origine dei carismi di cui arricchisce ogni membro della Chiesa, finalizzandoli alla sua crescita organica di Corpo di Cristo. Due sottolineature per le famiglie e le comunità cristiane. Poiché Gesù è l’Oggi definitivo di Dio per noi, la sua Parola conclusiva, quale valorizzazione ne facciamo? Rispetto ad altre parole che posto gli riserviamo? È davvero l’Oggi di una Parola che diventa criterio di ogni altra parola umana e delle scelte nel vissuto? Grazie all’azione vivificatrice dello Spirito, ogni battezzato è uno scrigno di doni, di talenti, di potenzialità che edificano l’umanità, la Chiesa e la chiesa domestica. Quanto ne siamo riconoscenti, nel segno della responsabilità? + Giuseppe Zenti E ra stata un’esperienza riuscita. Coloro che vi avevano preso parte erano rimasti molto contenti. Si erano sentiti aiutati nel loro cammino quotidiano. Avevo chiamato l’iniziativa: lettura continuata della Parola. L’idea era questa: trovare, all’interno della giornata, un breve momento da dedicare a Dio, per dire che il Signore è veramente importante e merita pure un po’ del nostro tempo! E l’appuntamento con il Signore consisteva nel prendere in mano la Bibbia e leggerne un piccolo brano, seguendo un testo dal principio alla fine. All’inizio l’idea sembrò spaventare qualcuno. Ed era comprensibile! Non si può dimenticare che fino a pochi decenni fa (prima del Concilio) la Chiesa cattolica proibiva ai fedeli la lettura personale della bibbia. Diedi questa spiegazione: prendere in mano la bibbia e leggerne qualche versetto è anzitutto un atto di fede. È come dire: in questo momento, io decido che la mia vita – di solito così gelosamente tenuta nelle mie mani e da me organizzata in tutti i suoi particolari – sia esposta alla parola di un Altro che ha il potere di illuminar- Un modo di ascoltare Dio la e di cambiarla. Non è importante, spiegavo, capire tutto quello che si legge. Importante è l’atto di fede iniziale col quale pongo la mia vita sotto l’influenza di un Altro. All’inizio, i partecipanti stentarono a comprendere fino in fondo queste mie indicazioni. Ma fecero un atto di fiducia e accettarono i miei suggerimenti. E provarono, e il risultato fu molto buono. Chi fu fedele all’iniziativa raccontò che, attraverso questa pratica, la giornata e l’intera settimana cominciavano a respirare un po’ di Dio. Molto utile, anche, iniziare la lettura con una preghiera, che esprime la propria povertà davanti alla Parola e il desiderio di un autentico incontro con essa. È poi stata una scoperta buona per tutti la lettura continuata di un testo. Non solo perché si viene a conoscere pagine mai lette, ma anche perché, un po’ alla volta, si arriva ad avere una visione d’insieme di un testo sacro. Dato il suo esito buono, l’iniziativa è stata quest’anno rilanciata agli aderenti giovani e adulti dell’Azione cattolica. Nella veglia di preghiera dell’Immacolata è stato offerto un piccolo sussidio contenente alcune spiegazioni e il calendario giornaliero della lettura del vangelo di Luca. Il giorno 9 gennaio abbiamo avuto il primo incontro di scambio. I convenuti hanno manifestato soddisfazione per l’iniziativa e il desiderio di es- ser vi fedeli. Essi hanno comunicato questa esperienza: leggendo la Parola di Dio ogni giorno, avviene come uno scambio tra ciò che viviamo e quanto dice la Parola; c’è, come dire, un’illuminazione reciproca. Nei mesi di gennaio e di febbraio continueremo la lettura del vangelo di Luca arrivando fino al capitolo 9. Lunedì 19 febbraio ci ritroveremo nuovamente per comunicarci il dono della Parola. Il sussidio è disponibile a tutti coloro che lo desiderano, basta comunicarlo al numero di telefono 0438-940374. Anno dedicato all’ascolto: anche l’esperienza sopra raccontata fa maturare l’ascolto della Parola di Dio, che si nasconde nelle pagine della Bibbia e nelle pieghe della vita di ogni persona. Don Martino Zagonel PIEVE: Il Vescovo riprende gli incontri con le famiglie D omenica 21 gennaio alle 15 il vescovo Giuseppe incontra le famiglie nel patronato Careni di Pieve di Soligo nell’ambito del Percorso vocazionale. Tema: “La famiglia ha il dovere e il genio di correggere”. È prevista l’animazione per i bambini. CATTEDRALE: Domenica 21 alle 15.30 il Te Deum di Dvorak I n occasione della ricorrenza di san Tiziano, domenica 21 gennaio alle 15.30 in Cattedrale verrà proposto il Te Deum op. 103 di A. Dvorak per soprano, basso, coro e organo. Ad eseguirlo la corale Ruffo di Sacile e l’Insieme Vocale Città di Conegliano, direttore il maestro A. Pollesel, organista G. Susana. Il programma prevede anche musiche per quintetto di ottoni e organo con S. Carnelos all’organo e Klomer Bass agli ottoni. Il concerto è promosso dalla diocesi a conclusione delle solenni celebrazioni in onore del Patrono. CATECHESI PER CATECUMENI: Convegno triveneto a Zelarino D omenica 28 gennaio, al centro pastorale “Urbani” di Mestre, si terrà una giornata di studio promossa dalla Commissione Catechesi del Triveneto, sul tema del catecumenato degli adulti. Alle 9.30 si darà inizio ai lavori della giornata con la presentazione dell’esperienza di un catecumeno e del suo catechista. Si proseguirà con una relazione teologico-pastorale di don Paolo Sartor, responsabile del Servizio per il catecumenato della diocesi di Milano. Dopo la relazione, ci saranno dei gruppi di studio che si occuperanno di due temi: alcuni della catechesi battesimale, e altri più in generale dei problemi della pastorale catecumenale. Dopo il pranzo si concluderà con la replica del relatore e con l’eucaristia. La fine della giornata è prevista per le 17. Chi desidera partecipare è pregato di contattare il Servizio diocesano per il catecumenato (telefono 0438948233, lunedì-venerdì dalle 9 alle 13, e-mail [email protected]). CONCORSO GREST 2006: Le parrocchie invitate a ritirare i premi A lmeno tre parrocchie della diocesi sono attese, con una certa fretta, presso il magazzino Manighetti in via Marinotti a Vittorio Veneto. Si tratta di tre delle prime dieci classificate al concorso fotografico dei grest “Guarda che estate”. Il piazzamento dava loro diritto a un pacco di prodotti per la creatività da ritirare presso Manighetti. Ma da Manighetti ci segnalano che non tutti hanno ancora provveduto... e che il tempo stringe. Per informazioni chiamare la ditta Manighetti allo 0438-59004. Domenica 21 gennaio 2007 IL MAESTRO SI LEGÒ A CARLOTTA DE MARTINI Cinquant’anni fa la morte di Toscanini, sposo a Conegliano C inquant’anni fa, il 16 gennaio 1957, a Riverdale presso New York si spegneva Arturo Toscanini, il più importante direttore d’orchestra della storia. Tutto il mondo in questi giorni lo sta omaggiando con affetto e cerimoniosità, a riprova della tenuta di un mito musicale. Toscanini ebbe una carriera sfolgorante. Nato a Parma nel 1867 da una famiglia popolare di sentimenti garibaldini (il padre Claudio, sarto, seguì più volte il condottiero), maturò presto un eccezionale talento che lo condusse a diplomarsi al conservatorio con lode distinta già nel 1885 e a debuttare alla direzione l’anno successivo a Rio de Janeiro, dove a 19 anni prese il posto del direttore, che era stato sfiduciato dal pubblico, ottenendo un trionfo e un prezioso dono da parte dell’imperatore del Brasile. La sua rapida ascesa lo portò a diventare direttore artistico e maestro principale alla Scala di Milano nel 1898. Dal 1908 al 1914, quando la sua fama aveva già varcato i confini continentali, diresse il Metropolitan di New York. Fra le due guerre mondiali, osannato dai teatri di tutto il mondo, ricevette la laurea honoris causa dall’università statunitense di Georgetown. Bastino queste poche note A sinistra Arturo Toscanini, a destra la moglie Carlotta il giorno del loro matrimonio SACILE: Mercoledì 24 giovani talenti alla Fazioli Concert Hall G rande appuntamento mercoledì 24 alla Fazioli Concert Hall di Sacile. In collaborazione con la Cankarjev Dom di Lubiana, si esibiranno alcuni collaboratori di Lubiana della pianista argentina Martha Argerich: i pianisti Jura Margulis, Nicholas Angelich e Polina Leschenko, la violinista Alissa Margulis e il violoncellista Christian Poltera. In programma ci sono musiche di Schumann, Chopin, Brahms e Mendelssohn-Bartholdy. Il concerto sarà introdotto alle 20.30 da Clara Giangaspero con un intervento dal titolo “Romanticismo, variazioni sul tema”. Biglietti: 30 euro (18 sotto i 30 anni di età). Per informazioni: telefono 0434-72576 int. 3 e [email protected]. PADOVA: Mostra sui preziosi dell’oreficeria contemporanea A Padova si è avviata la terza edizione espositiva di “Pensieri preziosi”, rassegna di notevole pregio ed originalità che mira a porre a confronto l’evoluzione del linguaggio di talenti prestigiosi, provenienti da scuole e paesi diversi, che operano nel campo della gioielleria e dell’oreficeria europea. La scelta non cade casualmente: a Padova si lega un’alta tradizione di manufatti orafoartistici, opera dei validi allievi dell’Istituto statale d’arte cittadino “Pietro Selvatico”. Per l’edizione 2006 sono state selezionate le opere di quattro artisti di fama internazionale, acco- a sintetizzare la sua carriera durata 70 anni. Energico sul podio quanto rigido e coerente nella difesa dei suoi ideali, Toscanini fu protagonista di numerosi colpi ad effetto, a testimonianza di una personalità geniale e poliedrica. Nel 1905, ad esempio, rischiò la vita scalando il Monte Bianco (impresa riuscita). Fervente intervista, durante la Grande Guerra diresse una banda militare che si esibiva a ri- munati dalla volontà di ricercare linguaggi espressivi coniugati a materiali innovativi e ad interpretazioni ardite del gioiello d’autore: il tedesco Daniel Kruger, l’olandese Ruudt Peters, lo spagnolo Ramon Puig Cuyàs e Graziano Visentin. “Pensieri preziosi, assemblaggi, geometrie, mito e memoria nei gioielli di Kruger, Peters, Puig Cuyàs e Visentin”, Oratorio di San Rocco a Padova fino al 4 marzo; orari: martedì-domenica 9.30-12.30 e 15.3019; costo del biglietto 6 euro; informazioni telefono 049-8204527; sito internet www.padovacultura.padovanet.it. (EP) dosso della linea del fronte e si impegnò in una lunga serie di concerti di beneficenza per la guerra. Ferreo avversario del fascismo e del nazismo, nel 1933 abbandonò il Festival di Bayreuth (dove fu il primo direttore non di scuola tedesca) per protesta contro Hitler e nel 1938 quello di Salisburgo contro l’Anschluss (annessione dell’Austria alla Germania tramite invasione militare) e finanziò personalmente l’orchestra degli ebrei profughi in Palestina e il Festival di Lucerna. Abbandonò l’Italia nel 1938 in seguito all’entrata in vigore delle leggi razziali. C’è, inoltre, un episodio particolare che lega Toscanini al nostro territorio. Il musicista sposò a Conegliano, il 21 giugno 1897, Carlotta De Martini. Carlotta, cantante di musica sacra, milanese di origine, era figlia di Mario De Martini, agiato commerciante di Conegliano. Il giorno del matrimonio, celebrato nella chiesa di San Rocco, i due promessi sposi vennero accompagnati dalla banda cittadina, pare infastidendo l’indole discreta di Toscanini. Nei giorni successivi la coppia risiedette nella villa dell’impresario teatrale Piontelli in via Manin. Giacinto Bevilacqua Elena Pilato SAN PIETRO DI FELETTO: Presentato il libro di Fulvia Dal Zotto A l Clan Verdurin a San Pietro di Feletto si è tenuto un incontro all’insegna della poesia e della prosa con la poetessa e scrittrice Fulvia Dal Zotto e la presentazione del suo libro, fatta dal dirigente scolastico Luciano Todero. Nell’occasione Gianni Sartor, pittore di corte, ha illustrato la vigilia dell’Epifania con il suo cartellone di raffinata fantasia. Il libro è fresco di stampa e presentato per la prima volta. Il titolo è “Rebours 2”, con sottotitolo “Un occhio nel caleidoscopio”. Il volumetto è dedicato al grande amico-letto- re Pupi Avati, «che non si è mai stancato di incoraggiarmi con parole affettuose e da sempre ha saputo stimolare la mia operosità contro il “non senso”», ha spiegato l’autrice. Si trovano in un antico e prezioso volumetto stampato in edizione speciale (1990) curato da Giuseppe Apella, con il patrocinio del Clan Verdurin dal titolo “Giuseppe Mazzariol, discorso su Giulio Turcato” con quattro poesie di Elio Bartolini, Fulvia Dal Zotto, Carlo della Corte, Tiziano Rizzo e con una acquaforte di Giulio Turcato. Edizioni della Cometa Roma. NEI TEATRI DIOCESANI Franca Valeri a Sacile, poi musica e danza U na settimana ricca di proposte per tutti i gusti nei teatri della diocesi. Cominciamo con domenica 21 alle 21: il teatro da Ponte di Vittorio Veneto propone un’interessante serata di musica spagnola con la presenza del mezzosoprano Maria Josè Montiel che canterà, accompagnata dalla pianista Nicoletta Olivieri, brani di musica popolare e colta spagnola, da De Falla a Turina, a Granados. Il teatro Accademia di Conegliano porta in scena mercoledì 24 alle 21 il Balletto di Mosca “Le Classique” con “La bella addormentata nel bosco”, fiaba classica di Perrault con le celebri musiche di Tcaikowskji; prevendite alla libreria Canova di Conegliano, biglietti al costo di 22 euro per platea e galleria e di 16 euro per loggia numerata. All’Accademia per i piccoli giovedì 25 alle 10.30 danno la fiaba “Cappuccetto ros- PIAVON Fino al 28 gennaio a Ca’ Lozzio è aperta la mostra personale di Cesco Magnolato. Orario: tutti i giorni 10-12. Chiuso lunedì e martedì. PIEVE DI SOLIGO Fino al 31 gennaio all’hotel Contà la mostra personale di Vittorio Marchi. Orario: mercoledì-venerdì 16-20, sabato-domenica 10-12 e 15-21. VITTORIO VENETO Fino al 31 gennaio è aperta presso il Museo del Cenedese e la Galleria Civica d’arte, la Fondazione Minucci-De Carlo, il Museo diocesano d’arte sacra, la chiesa di S. Maria Nova e l’oratorio di S. Rocco “GraviLievi”, la mostra della scultura di piccolo formato. CISON DI VALMARINO Fino al 4 febbraio al teatro comunale La Loggia è aperta la collettiva “Altre Venezie”. Orario: giovedì-venerdì 1720, sabato-domenica 10.30-12.30 e 17-20. PORDENONE Fino al 4 febbraio alla galleria Sagittaria è aperta la mostra “Fabrizio Clerici. Opere 19381990”. Orario: feriale 16-19.30, fe- so” nella realizzazione di “La contrada Teatro Stabile”, biglietto 5 euro. Non manca il teatro Zancanaro di Sacile, che ospita una sempre in forma Franca Valeri (nella foto) affiancata da Annamaria Guarnieri ne “Le Serve” di Jean Genet: da uno dei più discussi e scandalosi autori del Novecento una fiaba nera che si ispira ad un fatto di cronaca nella Parigi degli anni Trenta. Le sorelle Lemercier, Claire e Solange, cameriere di Madame, passano il tempo travestendosi nei panni della padrona e inscenando la sua morte, in un sottile gioco di emulazione, che porterà a imprevedibili colpi di scena. Una produzione Società per attori per la regia di Giuseppe Marini, allo Zancanaro mercoledì 24 alle 21. Biglietti a partire da 15 euro, informazioni presso il teatro telefono 0434-780623. Marta Raminelli CANEVA: Comincia sabato la rassegna di teatro amatoriale A Caneva sabato 20 gennaio, alle 20.45, si alzerà il sipario dell’auditorium comunale per la 7ª rassegna di teatro amatoriale, organizzata dal Comune in collaborazione con la Fita provinciale e, per la prima volta, con la locale compagnia “Laboratorio sperimentale Teatro Caneva”. Quattro commedie per quattro serate ad ingresso libero, che continuano, migliorandola, la strada intrapresa con le precedenti edizioni. I “Commedianti per scherzo” di San Cassiano di Brugnera inaugureranno la rassegna con MOSTRE CONEGLIANO Fino all’11 febbraio all’oratorio di Costa “Annibale Mazzarolli” è aperta la mostra delle 31 sculture ammesse a concorrere al Premio internazionale Ance Treviso intitolata “L’arte per il costruire”. Orario: dal venerdì alla domenica 10-12 e 15-18.30. Ingresso libero. 15 stivo 10.30-12.30 e 16-19.30. VITTORIO VENETO Fino all’8 febbraio a palazzo Gaiotti è aperta la mostra di Alessandro Taglioni. Orario: lunedì 10.30-12.30, mercoledìvenerdì 16-19.30, sabato-domenica 10.30-12.30 e 16-19.30. Chiuso il martedì. VICENZA Fino al 18 febbraio a palazzo Thiene è aperta la mostra “Capolavori che ritornano”. Orario: martedì-venerdì 15-19, sabato-domenica 10-19. Lunedì chiuso. Ingresso libero. VITTORIO VENETO Fino al 20 febbraio al Museo della Battaglia è aperta la mostra stereoscopica sul “Me toca pagar anca le tasse”, in dialetto altoliventino, diretto da Carla Manzon. Sabato 3 febbraio il Collettivo di ricerca teatrale di Vittorio Veneto replicherà l’ormai celebre spettacolo “Don Galera”. “Le donne d’intelletto”, che la compagnia “Punto e... a capo” interpreterà il 24 febbraio, è invece appannaggio di un altro bravo regista, Ferruccio Merisi. Sabato 3 marzo sarà la volta del Gruppo Teatro Pordenone “Luciano Rocco”, con “La zia di Carlo”, commedia brillante in italiano diretta da Francesco Bressan. (MPA) primo conflitto mondiale “Inghiottiti da un’immensa fornace” organizzata dal Comune in occasione del 90º della battaglia di Vittorio Veneto. Orari: 9.30-12.30 e 14-18 (chiuso il lunedì). Ingresso libero. TREVISO Fino all’8 aprile a Casa dei Carraresi è aperta la mostra “Venezia ’900. Da Boccioni a Vedova”. Orario: martedì, mercoledì, giovedì e domenica 9-20, venerdì-sabato 9-21. Lunedì chiuso. Biglietti: intero 9 euro, ridotto 7 (6 fino a 18 anni di età). MUSICA E DANZA CONEGLIANO Mercoledì 24, alle 15 nell’aula magna dell’Istituto tecnico per il turismo “Da Collo”, il musicologo Francesco Cesari terrà una lezione sull’opera lirica “Falstaff” di Giuseppe Verdi. Ingresso libero. 16 e L’AZiON Attualità Domenica 21 gennaio 2007 PER NON DIMENTICARE IN UNO SPETTACOLO TEATRALE LA STORIA DEI DEPORTATI EBREI DALLA JUGOSLAVIA NON SOLO GLI EBREI I Gli internati di Marca L o spettacolo “Il tempo sospeso”, diretto da Eleonora Fuser e interpretato dagli attori dell’Associazione culturale “Attore… si nasce?”, ha come soggetto le vicende di un gruppo di ebrei stranieri deportati in Italia dalla Jugoslavia tra l’estate e l’autunno del 1941 e internati in provincia di Treviso fino all’8 settembre 1943. Alla fine del 1942 erano internati in Italia 5.636 ebrei stranieri ed apolidi, 2.200 dei quali giunti l’anno precedente dalla Jugoslavia occupata dai nazisti e dai fascisti. Molti di loro erano in fuga dall’Europa orientale proprio nel periodo in cui stava per essere avviata la macchina dello sterminio di massa. Circa la metà di questi ebrei furono internati nel Veneto e la provincia di Treviso ne ospitò 324 smistati in 20 comuni: Asolo, Castelfranco, Castello di Godego, Cavaso del Tomba, Ci- Lo storico Daniele Ceschin, ideatore dello spettacolo teatrale “Il tempo sospeso” son, Conegliano, Crespano del Grappa, Follina, Istrana, Loria, Mareno di Piave, Montebelluna, Oderzo, Possagno, Preganziol, Tarzo, Treviso, Valdobbiadene, Vedelago, Zero Branco. In alcuni di questi comuni la presenza di nuclei molto numerosi – come nel caso di Asolo, Crespano del Grappa, Mareno di Piave e Tarzo – consentì di stabilire relazioni stabili con la popolazione locale. Ospitati in case sfitte o in locande, la loro giornata era scandita dall’apposizione due volte al giorno della firma presso il municipio. Dai comuni nei quali si trovavano internati, gli ebrei stranieri potevano allontanarsi solamente con l’autorizzazione delle autorità di Pubblica sicurezza. Ma probabilmente erano le quotidiane forme di discriminazione a pesare maggiormente: il divieto d’uscire prima dell’alba e rientrare dopo il tramonto, di frequentare esercizi e locali pubblici, di possedere armi ed apparecchi radio, il controllo sistematico della corrispondenza. Ai problemi dovuti alla lingua, si aggiungevano le difficoltà nel trovare un alloggio e un lavoro. Dopo l’8 settembre 1943 venne ordinata l’immediata liberazione di tutti gli stranieri internati. Tuttavia, con l’inizio del- l’occupazione nazista e la costituzione della Repubblica sociale italiana, la vicenda degli ebrei cambiò radicalmente. Molti cercarono la fuga verso Milano e quindi poi verso la Svizzera; altri partirono verso Sud con la speranza di poter arrivare a Napoli o a Bari e quindi imbarcarsi verso la Palestina o gli Stati Uniti, con la difficoltà però di dover attraversare la linea del fronte e sotto il pericolo non solo dei tedeschi occupanti, ma anche dei bombardamenti alleati; altri ancora preferirono rimanere in provincia di Treviso o comunque in Veneto, cambiare identità e trovare un rifugio per quanto precario in monasteri, ospedali, case di riposo. Ma accanto a numerose persone caritatevoli che, a rischio della vita, cercarono di nascondere molti ebrei in fuga, vi furono anche alcuni che – come in episodi noti e documentati a Conegliano e Montebelluna – denunciarono la loro presenza alle autorità fasciste e naziste: per questi ebrei si aprì la strada della deportazione nei campi di sterminio. Daniele Ceschin l 27 gennaio in tutto il mondo si celebra il Giorno della Memoria. La data ricorda il giorno del 1945 in cui le truppe dell’Armata Rossa, in irrefrenabile avanzata verso Berlino, liberarono il campo di sterminio di Auschwitz in Polonia, rivelando al mondo l’orrore del genocidio nazista, pianificato e realizzato su scala industriale. In Italia la ricorrenza è stata istituita dal Parlamento con la Legge 211/2000, aderendo alla proposta internazionale di dichiarare il 27 gennaio di ogni anno come una giornata per commemorare le vittime del nazismo e dell’Olocausto. L’articolo 1 istituisce il “Giorno della Memoria”, al fine di ricordare lo sterminio del popolo ebraico, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, ma anche gli italiani “che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, e a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”. Giacinto Bevilacqua LA SANTA SEDE SULLA SHOAH “Immane tragedia” “L a Shoah è stata una immane tragedia, dinanzi alla quale non si può restare indifferenti”: lo ha ribadito la Santa Sede, in una dichiarazione in merito alla Conferenza di esperti che si è svolta a dicembre in Iran e che intendeva negare la veridicità dell’Olocausto. “Il secolo scorso – si legge nella nota – è stato testimone del tentativo di sterminare il popolo ebraico, con la conseguente uccisione di milioni di ebrei, di tutte le età e categorie sociali, per il solo fatto di appartenere a tale popolo”. La Chiesa, sottolinea la nota, “si accosta con profondo rispetto e con grande compassione all’esperienza vissuta dal popolo ebraico durante la seconda guerra mondiale: il ricordo di quei terribili fatti deve rimanere un monito per le coscienze, al fine di eliminare i conflitti, rispettare i legittimi diritti di tutti i popoli, esortare alla pace, nella verità e nella giustizia”. La stessa posizione è stata già espressa nel documento della Commissione per i rapporti religiosi con l’ebraismo “Noi ricordiamo: una riflessione sulla Shoah”, affermata da Giovanni Paolo II al monumento alla memoria di Yad Vashem a Gerusalemme il 23 marzo 2000 e da Benedetto XVI nella visita al campo di sterminio di Auschwitz il 28 maggio 2006. TUTTE LE INIZIATIVE COMMEMORATIVE IN DIOCESI S ono vari i Comuni diocesani che hanno programmato iniziative di genere diverso in occasione della Giornata della Memoria. Proponiamo una rapida carrellata delle manifestazioni pervenuteci, tutte con ingresso libero. PIEVE DI SOLIGO Venerdì 19, alle 20.30, al teatro Careni debutta lo spettacolo teatrale “Il tempo sospeso”. Venerdì 26, alle 20.30 all’auditorium “Battistella - Moccia”, incontro con lo storico Luigi Urettini. SACILE Sabato 20, alle 18 all’ex chiesa di San Gregorio, Italo Corai relaziona su “Lo sterminio degli omosessuali durante il periodo del Nazifascismo”. Fino al 30 gennaio nell’ex chiesa di San Gregorio rimane aperta la mostra “19381945. La persecuzione degli ebrei in Italia”. L’Anpi mandamentale dal 26 al 29 gennaio si reca in visita ad Auschwitz e a Birkenau. CEGGIA In collaborazione con il Gruppo Kairos domenica 21, alle 10.30 nella sala mostre della biblioteca comunale, si inaugura la mostra fotografica “1938-1945. La persecuzione degli ebrei in Italia”. La mostra rimarrà aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 18.30. Sempre domenica 21, alle 14.30 nella sala Toniolo, si proietta il film “Monsieur Batignole” di Gerard Jugnot (Francia, 2002). Venerdì 26 alle 20.30, infine, all’auditorium della biblioteca comunale incontro con Luciano Battiston, unico ciliense sopravvissuto al campo di sterminio di Mauthausen. COL SAN MARTINO Martedì 23, alle 20.30 nell’aula magna delle scuole medie, incontro con lo storico Paolo Tagini, autore del libro “Le poche cose”. CONEGLIANO Giovedì 25, alle 20.30 all’auditorium Dina Orsi, si replica “Il tempo sospeso”. MOTTA Venerdì 26 alle 9.30 gli alunni della scuola elementare di Motta celebrano la Giornata della Memoria con letture animate e una mostra dei disegni realizzati dalle classi sul tema “C’era una volta una valigia”. CORDIGNANO Venerdì 26, alle 20.45 al teatro comunale, ha luogo uno spettacolo con la partecipazione della Scuola comunale di musica “A. Felet”, l’orchestra “Akkordi(gnano)” e l’attrice Paola Perin del Collettivo di ricerca teatrale di Vittorio Veneto. SAN FIOR Nella sala polifunzionale del municipio venerdì 26, alle 21, la compagnia Teatro dei Pazzi di San Donà di Piave inscena “Sonderkommando - Il giorno della memoria”, spettacolo di narrazione, musica e danza sul viaggio degli ebrei verso la morte nei campi di sterminio. Giovedì 8 febbraio, alle 21, la stessa compagnia rappresenterà “Foibe e fobie - Anagramma di una strage occultata” sulle ragioni delle stragi occorse tra slavi e italiani nelle terre di confine. CESSALTO Sabato 27 in mattinata alla scuola elementare giornata finale del progetto “C’era una volta una valigia”. (Vedi Motta) VITTORIO VENETO Sabato 27, alle 10.30 al teatro Da Ponte, si replica, solo per le scuole, “Il tempo sospeso”. e L’AZiON Curiosando MANUELA BRUSATIN IL 29 GENNAIO PARTECIPERÀ ALLA TRASMISSIONE “L’ANGELO DELL’ANNO” SU RAIDUE Da Roverbasso alla Rai M anuela Brusatin è una giovane ventenne di Roverbasso dal sorriso aperto e dalla stretta di mano sicura: la incontriamo, nel locale di famiglia, il bar “Reality” a Roverbasso, dove dà una mano alla mamma tra una lezione universitaria e l’altra. Il suo nome è stato scelto per partecipare a “L’angelo dell’anno”, manifestazione benefica di SolidArte trasmessa su Raidue nei prossimi mesi, in cui si premiano personalità distintesi in attività benefiche. SolidArte è un’associazione onlus di Milano fondata dall’artista Stefano Festa, che si pone diversi obiettivi in campo artistico e sociale: dell’arte della solidarietà in generale a quella della solidarietà espressa attraverso l’arte. Manuela parteciperà in veste di ospite emergente in uno spazio in cui si esibirà con il suo strumento, la fisarmonica, che studia da quando aveva tredici anni. Com’è cominciata quest’avventura nel mondo dello spettacolo? «Ho partecipato ad alcuni concorsi di bellezza svoltisi in Veneto, come Dea Italiana, concorso sullo sfondo della mitologia greco-romana a Motta di Livenza, in cui mi sono classificata seconda e terza, in due differenti edizioni – risponde –. In quest’occasione sono stata notata da Norman Zoia, artista che opera nell’organizzazione e promozione di eventi culturali e di moda, il quale, insieme a Stefano Festa, mi ha scelto per la trasmissione in Rai, che registrerò il 29 gennaio a Milano… e così ho accettato di intraprendere quest’avventura». Manuela esprime a diversi livelli la sua creatività. Ama dipingere e scrivere poesie, e la musica fa parte della I consigli del medico Perché sia efficace l’attività fisica Q uando facciamo un’attività fisica dobbiamo avere un po’ di fiatone, anche sudare e aumentare la frequenza cardiaca affinché l’attività stessa risulti efficace, altrimenti non abbiamo modificato per niente quello che è il metabolismo basale. Vediamo come regolare il nostro moto e quali sono i parametri da adottare. Nei muscoli sono presenti zuccheri e grassi che vi arrivano attraverso la circolazione sanguigna. In presenza di ossigeno queste sostanze bruciano producendo energia. Si tratta del metabolismo aerobico o di attività fisica aerobica che consuma i grassi in presenza di ossigeno. Ma questo è possibile solo ad una condizione: che il movimento delle fibre muscolari non sia troppo intenso. È il caso di attività di durata a bassa intensità come la camminata, la corsa lenta, la bicicletta. In tali situazioni la frequenza cardiaca, ossia il numero di battiti cardiaci in un minuto, non deve essere superiore a 220 meno l’età per 6075%. In un giovane di vent’anni la frequenza cardiaca non deve essere superiore ai 150 batti- ti al minuto, in una persona di cinquant’anni ai 127 battiti al minuto. Questa è l’attività che provoca il dimagramento. Quando il lavoro muscolare è intenso o veloce, l’ossigeno non riesce più a provocare la ricarica di energia per cui entra in funzione un secondo sistema metabolico. Gli zuccheri del muscolo, in assenza di ossigeno, liberano energia trasformandosi in acido lattico: si tratta del metabolismo anaerobico lattacido. L’acido lattico provoca stanchezza muscolare fino al crampo. È un freno fisiologico che ser ve a limitare l’attività fisica, eseguita oltre misura, bloccando i muscoli degli arti ma salvaguardando quello principale del nostro corpo che è il cuore. sua famiglia da sempre: il padre suona il basso, la madre cantante in un coro, e anche il fratello Riccardo suona con una band, i Black Dolls. Ma quali sono i suoi progetti per il futuro? «Certamente sono incuriosita dalla novità del mondo dello spettacolo, e voglio imparare a conoscerlo. Al primo posto c’è comunque lo studio, sono iscritta al pri- mo anno di Scienze del servizio sociale – spiega Manuela con un sorriso –. Da quando sono stata in casa di riposo a suonare la fisarmonica per gli anziani ospiti, ho capito che quello che voglio fare è aiutare le persone sole». Arte e solidarietà: buona fortuna quindi a Manuela che vedrete a Raidue nei prossimi mesi. Marta Raminelli L’atlante dei sapori a cura della dottoressa Caterina Bisol QUALI SONO I PARAMETRI La giovane Manuela Brusatin, versione indossatrice (a sx) e musicista (a dx) ALLA 50ª FESTA DEI MARIO Il “dolce dei Mario” alla “bagna” di rum V enerdì 19, san Mario, i “Mario” del Vittoriese, ma anche di altri luoghi, celebrano dai Frati Francescani la loro cinquantesima “Festa dei Mario” (leggi la storia della Festa nell’articolo nelle pagine di Vittorio Veneto). Alla messa da molte edizioni segue sempre una cena al Terme di viale della Vittoria, nel segno dell’amicizia e dell’allegria. Qui Tonino Palazzi e il celebre chef Carlo Armellino crearono addirittura, e in esclusiva per i “Mario”, il “Dolce dei Mario”, una bontà che alla tradizionale festa viene servita da ben 32 anni! Gli ingredienti: pan di Il cuoco Carlo Armellino Spagna, gelato alla crema, passata di albicocche, macedonia di frutta e “bagna da pasticceria” al rum. «Disporre su un piatto due fette di pan di Spagna tagliato sottile, e bagnarlo – spiega Carlo Armel- lino – con la “bagna” al rum, aggiungere quindi il gelato e la macedonia facendo attenzione che quest’ultima aderisca bene al gelato». «Coprire il tutto ancora con il pan di Spagna – aggiunge Antonio Palazzi – e cospargere nuovamente il rum. Scaldare a parte la passata d’albicocche e stenderne sopra un velo sottile». Il “Dolce dei Mario” viene servito nel buio più totale della sala ristorante, rischiarato però dal fiammeggiare che si sprigiona dal dolce medesimo. Se il “Dolce dei Mario” illumina e il caffè corretto chiude, l’allegra serata del 50º, altrettanto bene si comincia con l’“aperitivo di benvenuto e minute delizie” per poi proseguire con la “spallotta con fili di Montasio”, il “risotto con zucca e speck”, i “tortelloni al radicchio di Treviso”, l’“ossobuco con polenta” e i “contorni assortiti”. Mario Sanson Schegge di Storia VILLANOVA DI PRATA: Quanta gente è passata dal bazar di Toni Spadotto, aperto nel 1948 e sopravvissuto a due alluvioni V illanova era allora poco più di una borgata quando, nel 1948, finita la guerra, Antonio Spadotto arrivò trasferendosi da Ghirano dove, fin dal 1941, gestiva la locale Cooperativa. In quell’anno Villanova era diventata parrocchia indipendente e Toni, affiancato dalla moglie Clara, diede impulso alle attività in paese dando vita ad un esercizio commerciale che negli anni sarebbe cresciuto insieme alle prime industrie del mobile che allora stavano nascendo. Il “Bazar da Toni” rappresentava il punto di riferimento dell’intera comunità. Da lui si trovava di tutto, dall’olio di ricino alle aspirine, dal petrolio per l’illuminazione agli zoccoli, dalla tela per confezionare le lenzuola ai primi concimi chimici. A fianco della bottega aprì anche un’osteria che con il tempo si trasformò in un noto ristorante dove i piatti erano amorosamente preparati dalla signora Clara. Quanta gente è passata in quei locali, quanti bambini hanno sognato di poter avere una delle tante caramelle che facevano bella mostra sul bancone di Toni; lui aveva sempre una particolare attenzione per tutti i suoi clienti. Quando non avevano i soldi, faceva loro credito segnando la spesa sul “libretto”, avrebbero pagato più avanti, dopo la vendita di “un turno di formaggio” o di un vitello. Toni era nato a Puja nel 1914, un’epoca difficile, in cui l’economia del paese era esclusivamente agricola, fondata ancora sulla mezzadria, eppure seppe capire i tempi in cambiamento e le opportunità che si presentavano. La sua attività, sempre al servizio del paese, conobbe momenti difficili quando nel 1965 e nel 1966 due tremende alluvioni inondarono tutto il territorio comunale con particolare violenza. Toni non chiuse il negozio, ma volle restare al servizio della gente affiancato dai figli che poi gli subentrarono con altrettanta capacità ammodernando l’azienda ma, forse, perdendo un po’ di quella Toni Spadotto con la moglie Clara nel bazar di Villanova genuinità paesana che faceva del “Bazar da Toni” un punto di riferimento ed una tappa nella vita faticosa di tanta gente di Villanova e non solo. (Dal Calendario 2006 delle associazioni di Prata di Pordenone) e L’AZiON C Sacile, venerdì 19 alle 21.30, concerto di cover d’autore di Denise accompagnata dal pianista Michele Piano. L’ingresso è libero. Al ristorante Iva De Barattin di Motta di Livenza, venerdì 19 alle 22, concerto blues di Gianna Cerchier & Groovy Soul. L’ingresso è libero. Allo Zion Rock Club (circolo Arci) di Conegliano, venerdì 19 alle 22, concerto di Fantasma e The Transisters, sabato 20 alle 22 di Marina con Papa Leu e Ranking Lele. Al Sonny Boy di San Vendemiano, sabato 20 alle 22, concerto dei Dog Bone (cover degli Ac/Dc). All’osteria Saditappo di Lutrano, sabato 20 alle 22, rock blues live con Davide Drusian. All’Inverness Pub di Ramera, sabato 20 alle 21, verrà proiettato il video “The American Folk Blues Festival 1962-1969. Vol. 3” cui seguirà il concerto blues (anni Cinquanta con contaminazioni swing e rock’n’roll) di Jr. Bitta & The Junglebeat con Willy Mazzer all’armonica. (GB) inema & Cineforum VITTORIO VENETO Venerdì 19, alle 20.45 in biblioteca civica, la rassegna cinematografica InVisibili propone il film incompiuto di Orson Welles “Don Chisciotte”. Il film sarà preceduto da un corto d’autore. Ingresso 3 euro. CONEGLIANO Venerdì 19, alle 20.30, la sala conferenze della Dama Castellana ospita la proiezione del documentario “Psichiatria. Un’industria di morte”, organizzata dal Comitato dei cittadini per i diritti umani. Ingresso libero. T eatro 10 anni di Caterpillar H a compiuto 10 anni una delle trasmissioni radiofoniche più intelligenti del servizio pubblico, “Caterpillar”, in onda in diretta su Radio2 Rai dal lunedì al venerdì dalle 18 alle 19.30 (www.caterueb.rai.it). Condotta da Massimo Cirri e Filippo Solibello (con Sabrina Provenzani come co. Fra gli eventi promossi, ad esempio, hanno riscosso un lusinghiero successo la “Festa della decrescita felice” del 13 dicembre e il “CaterRaduno” estivo ovvero l’incontro fra conduttori e autori di “Caterpillar” e la variegata platea attiva degli ascoltatori. È già stata lanciata, invece, la terza edizione di “M’illumino di meno”, giornata internazionale del risparmio energetico, che dal 2005 si svolge il 16 febbraio nell’anniversario dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto. Lo scopo dell’iniziativa è di far comprendere come il risparmio sia una possibilità concreta e reale per superare i problemi energetici che accomunano gran parte delle nazioni del pianeta. M usica su Raiuno con il concerto tenuto alla Scala in Omaggio ad Arturo Toscanini (sabato, 24). Tra i film ci sono: Viaggio a Kandahar di Makhmalbaf del 2001 e Cammina cammina di Olmi (Raitre, sabato, dall’1.30), l’ultima parte di Heimat - Gli anni ruggenti (Rai- CONEGLIANO Sabato 20 alle 21 e domenica 21 alle 16 la compagnia El vicolo di Favaro Veneto calca il palco del Dina Orsi con lo spettacolo “Il vizietto” di Jean Poiret. Ingresso 7 euro, ridotto 5. TREVISO Martedì 23, alle 20.45, il teatro Eden ospita lo spettacolo “Parole e musica: i sillabari di Parise” prima esecuzione assoluta con la Thelonius Monk Big Band. Regia di Mario Martone. TELEFILM CONEGLIANO Domenica 21, alle 16, il teatro Toniolo propone lo spettacolo “Aladin e la principessa” a cura del Teatro dei Pazzi di San Donà di Piave. Ingresso 5 euro, ridotto dai CONEGLIANO Lunedì 22, alle 4 fino ai 12 anni di 3 euro. 20.30, la sala parrocchiale di Parè proietta il film di Sergio Rubini PIEVE DI SOLIGO Domenica “Tutto l’amore che c’è”. Ingresso li- 21, alle 16, la rassegna di teatro per bero. famiglie allestita al Careni propone “I tre porcellini”. Teatro SANTA LUCIA DI PIAVE DoVITTORIO VENETO Venerdì menica 21, alle 16.30 al padiglione 19, alle 20.30, la compagnia Co- ex Filande, va in scena “Il teatrino lonna Infame allestisce al patrona- dei piedi”. Ingresso libero. U n nuovo quiz si affianca ai classici, Chi vuol essere milionario condotto da Scotti (Canale 5, da lunedì a venerdì, 18.45) e L’eredità da Conti (Raiuno, da lunedì a venerdì, 18.50): Azzardo (Italia 1, da lunedì a venerdì, 20). Lo avevamo già visto in esta- tre, domenica, 1.35) e la prima di Heimat 2 (Raitre, venerdì, 1.25) di Edgar Reitz; e il biografico Alì di Michael Mann con Will Smith (Retequattro, mercoledì, 23.05). I Campionati europei di pattinaggio artistico si possono vedere su Raidue da martedì, all’1 circa. te su Raiuno, ora a condurlo in concorrenza ai Tg è Cecchi Paone. Insinna miete successi con Affari tuoi, ma il quiz più piacevole rimane Per un pugno di libri con Marcorè e Dorfles (Raitre, domenica, 18), in cui due scolaresche si misurano sulla conoscenza dei classici. S gli orfanotrofi. Interverranno Francesco Gallo, direttore del Servizio Famiglia della Regione, e Stefano Valdegamberi, assessore regionale alle politiche sociali, che si soffermerà sugli aspetti riguardanti leggi, costi, accertamenti medici e politiche regionali delle adozioni. G due, domenica, 21) e la nuova serie di R.I.S. - Delitti imperfetti (Canale 5, lunedì e martedì, 21.10); alla dodicesima stagione di E.R. - Medici in prima linea (Raidue, lunedì, 21.05) Italia 1 oppone: Dr House, Grey’s Anatomy, Nip/Tuck e Huff (venerdì, dalle 21.05). ono riprese le nuove puntate del programma di e con Micaela Faggiani Mammaaa!. Domenica 21 alle 18.30 si potrà seguire la replica della puntata dedicata all’obesità. Giovedì 25 alle 21, invece, il tema affrontato sarà quello delle adozioni e della chiusura de- li ammiratori di Law & Order possono seguire due annate del telefilm: su La 7 sabato e domenica (20.30) e su Raidue gli altri giorni (19.10). A C.S.I. New York (Italia 1, giovedì, 21.05), si contrappongono gli investigatori della marina N.C.I.S. (Rai- IL MINISTRO FERRERO A RPC Q uesta settimana va in onda una puntata di “Settimana Rpc” davvero speciale. Il Governo Prodi vuole cambiare la legge Bossi-Fini sull’immigrazione. Per questo motivo il ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero (nella foto) sta facendo il giro delle Regioni. È saltato l’incontro con il Veneto, è avvenuto, invece, quello con il Friuli Venezia Giulia. A Trieste c’era anche Radio Palazzo Carli, che ha raccolto dal ministro Ferrero quali sono le sue intenzioni. «L’invito rivolto a tutti è quello di spegnere le luci e tutti i dispositivi elettrici non indispensabili il 16 febbraio 2007 alle 18 – indicano Cirri e Solibello –. Nelle due precedenti edizioni “M’illumino di meno” ha contagiato centinaia di migliaia di persone impegnate in una allegra e coinvolgente gara etica di buone pratiche ambientali. Lo scorso anno si risparmiò, nella sola ora e mezza di durata della trasmissione, l’equivalente del consumo medio quotidiano di una regione come l’Umbria». Quest’anno l’iniziativa è patrocinata dal ministero dell’Ambiente e dal ministero delle Politiche agricole. Giacinto Bevilacqua TV to Costantini lo spettacolo “Black Comedy”. Teatro per ragazzi PIEVE DI SOLIGO Sabato 20 alle 15, 18 e 21 il cinema Careni proietta il film in costume di Sofia Coppola “Marie Antoinette”. Ingresso 5 euro, ridotto 4. inviata) nacque nel 1997 da un’idea di Cirri e Sergio Ferrentino. La trasmissione, che offre continui collegamenti esterni e interventi al telefono in diretta degli ascoltatori, si distingue per l’ironia con la quale affronta e, a volte, indica soluzioni alle questioni di attualità, smitizzando figure e rappresentanti del mondo della politica. Nei primi dieci anni di vita, “Caterpillar” ha affrontato numerose campagne di sensibilizzazione, prediligendo in mondo particolare lo sviluppo ecologico e il risparmio energeti- SCELTI PER VOI da GdR QUIZ a novità della settimana è rappresentata da “Chitarre 01”, la prima rassegna di musiche per chitarra organizzata dall’associazione “Il Filò” con il contributo del Comune di Vittorio Veneto. Al patronato Costantini Fiorentini a Ceneda, venerdì 19 alle 21, suoneranno il vittoriese Marco De Biasi, Luciano Bottos e il duo Michele Pucci&Giulio Venier, sabato 20 alla stessa ora si esibiranno il vittoriese Stefano Bonato, Roberto Dalla Vecchia e Pietro Nobile. Il costo del biglietto è di 6 euro per singola serata, di 9 per le due serate. Al Bar Duomo di Vittorio Veneto, venerdì 19 alle 21.30, jazz, bossa e funky sono la proposta del trio Magnolia (Aldo Betto, Giacomo Da Ros e, per l’occasione, il pianista Alessandro Altarocca). L’ingresso è libero. Al Marco Polo Caffè di Vittorio Veneto, venerdì 19 alle 21, suona il duo Giannantonio Rossi & Massimo Francescon (acoustic rock e cover d’autore). L’ingresso è libero. Al Caffè Commercio di TELECHIARA L LA BELLA TRASMISSIONE DI RADIO2 RAI LANCIA L’INIZIATIVA “M’ILLUMINO DI MENO” NOTTE MUSICA: Venerdì e sabato a Ceneda suonano i virtuosi delle chitarre È possibile ascoltare l’inter vista in “Settimana Rpc” sabato alle 10.30 e domenica alle 9.30 sulle frequenze di Radio Palazzo Carli. La rubrica, curata da Federico Citron, Francesco Dal Mas e Antonio Rizzello, ospiterà anche la reazione della Caritas all’intervento del ministro Ferrero e darà conto dell’inaugurazione della mostra del settimanale diocesano L’Azione, proponendo l’intervento del vescovo Giuseppe Zenti. VESPA Quando “Porta a porta” fa il pieno di ascolti sulla strage di Erba. A sproposito! P overo Vespa. “Porta a porta” ha fatto il pieno di ascolti della nuova stagione quando si è occupato della strage di Erba. Vespa aveva persino abbandonato il plastico, ridimensionato le opinioni degli psicologi e dato particolare evidenza all’analisi della scena del crimine. Subito dopo, però, i coniugi Romano hanno confessato e hanno spalancato una porta sulle tenebre del cuore umano. Non mi sembra che un talk show sia il luogo più adatto a riflettere su quanto è accaduto, sui moventi e sui particolari che la cronaca ci rivela ogni giorno. Per questo non riesco a compatire troppo Bruno Vespa, che si è visto scippare un nuovo caso Cogne, un filone pressoché inesauribile per riempire una delle quattro serate che “Porta a porta” occupa nella stagione invernale. Sono certo che Vespa non avrà problemi a trovare argomenti più piacevoli e leggeri, sui quali potrà far intervenire le belle donne che ornano il suo salotto per la gioia dei suoi fedeli telespettatori. dai Nostri Paesi Vittorio Veneto LAVORI PER 50 MILA EURO Più curato e sicuro il patronato di Salsa T utte le offerte che arrivano in queste settimane alla parrocchia di Salsa hanno un’unica destinazione: i lavori al patronato. Sono infatti stati spesi 50 mila euro per sistemare impianto elettrico, impianto termico, serramenti e altri dettagli. “La spesa è abbastanza consistente – scrivono il consiglio pastorale parrocchiale e quello per gli affari economici dalle colonne del foglietto settimanale ‘Monte Altare’ –, ma non era più possibile rinviare un intervento sollecitato dalla più recente normativa statale”. Traduzione: ora il patronato è a norma. E con maggiore tranquillità la parrocchia può ospitarci scout, scuola di musica, corsi di yoga e, soprattutto, calcio Salsa. E soprattutto, ovviamente, le attività parrocchiali, dal catechismo alle riunioni dei consigli, fino ai gruppi del dopocresima che stanno prendendo forma sotto la guida di Angelo Santin e Carla Da Ros. E magari anche il grest, svolto nel 2005 poi sospeso nel 2006. E poi... «Ma Il patronato di Salsa ser vono tante persone – dice il parroco monsignor Piergiorgio Da Canal –. E quelle attive in parrocchia sono già oberate di lavoro, non ho il coraggio di chiedere loro di più» Ora che è a norma e più M torni”. Domenica 21, alle 18 nella chiesa di Salsa, si esibirà “La Resonanza Ensemble”, orchestra che dedica le proprie esibizioni, con proposte di musica classica, solo a realtà di disagio. Proporranno musiche di Vivaldi e Corelli e definiscono l’occasione “Incontro musicale per gli ospiti del Piccolo Rifugio, per i disabili e per i loro amici”. Anche qui l’ingresso è libero. Oratorio di Sant’Andrea, riaprono tutte le stanze zione delle barriere architettoniche, e quindi facilmente raggiungibili anche per i disabili. L’accesso ai portatori di handicap sarà possibile sia al piano interrato che a quello superiore, grazie a due rampe esterne. Il preventivo per tutti questi lavori si aggira sui 70 mila euro. I decoroso il patronato si mette anche a disposizione del territorio: se interessati all’affitto di una stanza o più, contattare Rita Toffolon al 348-9368744. A norma, ma non ancora al top: «Ci sarebbero, ad esempio, da rifare le vetrate sul retro», accenna il parroco. Prima però urge la sistemazione dell’impianto elettrico in chiesa. Nel frattempo si avvia a conclusione – Pasqua è un ragionevole traguardo – la catalogazione dell’archivio della Confraternita di San Michele, curata dal dottor Piscopo con la supervisione delle archiviste della diocesi. MUSICA PER IL “RIFUGIO” usica per il Piccolo Rifugio! Sotto questa etichetta vanno due appuntamenti in due giorni. Sabato 20, alle 20.30 nella sala polifunzionale (nella foto), fresca di lavori e nuova di zecca, si esibiranno in concerto i Babele, band capitanata dal pediatra pievigino Tiziano Vettoretti. Proporranno, a ingresso libero, “un tributo a Emerson, Lake & Palmer e din- DON ROBERTO: FINE LAVORI IN PRIMAVERA n dirittura d’arrivo i lavori dell’oratorio di Sant’Andrea. L’annuncio viene dal parroco don Roberto Camilotti: «Contiamo di poter completare tutto per la primavera». I lavori hanno interessato l’intero edificio che si presenta ora con una veste rinnovata. Tra le novità una sala Il parroco: vorremmo il grest, ma servono più volontari L’oratorio di Sant’Andrea Cercasi fondi per il riscaldamento nuova di zecca dove sarà ospitata, per i laboratori, l’Università degli anziani. L’ oratorio inoltre potrà contare su una nuovissima sala giochi e una stanza che servirà per la riflessione e la preghiera. I lavori hanno interessato anche i servizi igienici, che sono ora messi a norma con l’elimina- Ma non è tutto. La parrocchia sta rifacendo l’impianto di riscaldamento, con un ulteriore esborso. Per coprire tutte queste spese, la parrocchia può contare per ora su metà della cifra. Il consiglio per gli affari economici sta valutando varie possibilità per racimolare la somma mancante. Non ultima la richiesta di aiuto alla comunità. “Il peggio è passato” I lavori sono stati realizzati dall’impresa Casagrande. Progettista l’architetto coneglianese Camillo Soldera. «Sono stati mesi di difficoltà – ammette il parroco della Pieve –. Catechismo, incontri di gruppo sono stati fatti in asilo, in canonica e nelle case private. Ma il peggio è passato. Da qualche giorno si cominciano a utilizzare le aule del catechismo e dalla prossima settimana saranno agibili tutte le stanze». I lavori sono iniziati a metà ottobre. Per la tinteggiatura esterna dell’edificio si dovranno invece aspettare tempi migliori. Finanze permettendo. Francesca Gallo Nuova sala giochi e più accessibilità CATTEDRALE: Tre giorni con padre Maggi, ricordando Luca Solari D a venerdì 26 a domenica 28 si svolge al patronato della Cattedrale l’approfondimento biblico “L’ultima beatitudine” con padre Alberto Maggi, direttore del centro studi biblici “Vannucci” di Montefano (Macerata). Il titolo della tre giorni fa riferimento al versetto dell’Apocalisse “Beati d’ora in poi i morti che muoiono nel Signore” (Ap 14, 13). Vuol essere occasione per riflettere sul mistero della morte e ricordare anche il parrocchiano della Cattedrale Luca Solari (nella foto), scomparso nel 2006, amico di padre Maggi e del Centro studi marchigiano. Gli interventi di padre Maggi sono programmati per venerdì 26 dalle 20.30 alle 22, sabato 27 dalle 9.30 alle 12 e dalle 16 alle 18, domenica 28 dalle 9.30 alle 11. Conclusione con l’eucaristia alle 11.30. Disponibile il servizio di animazione per bambini, comunicando con anticipo numero ed età dei piccoli agli organizzatori: Milo (3282112482) o Martina (333-1888911). SERRAVALLE: Festa degli ex di De Mori e patronato Borsoi C ollocata, come di consueto, in prossimità del ricordo liturgico di san Giovanni Bosco (31 gennaio), si svolge domenica 28 la quarta giornata degli ex allievi e allieve del patronato Borsoi e dell’Opera De Mori di Serravalle. Il programma prevede alle 10.30 la messa solenne nel Duomo di Serravalle celebrata da un salesiano e animata dal coro, alle 12.30 il pranzo al ristorante Il Postiglione, seguito da pomeriggio di “ciacole e ricordi”. L’adesione al pranzo va data entro martedì 23 all’Opera De Mori di Serravalle: 0438-57542. Per i salesiani, e per i loro allievi (come quelli che si riuniranno a Serravalle) il 2006 è stato anno di particolare soddisfazione: la nomina del cardinale Tarcisio Bertone a segretario di Stato da parte di papa Benedetto XVI segna la più alta carica mai raggiunta da un figlio di don Bosco. VENERDÌ 19 Alle 18, nell’aula magna dell’Itis, l’associazione Flaminio organizza “Il leone e la lupa. I festival: il mestiere più strano del mondo”,incontro con Giorgio Gosetti. Introduzione musicale di Marco De Biasi. Alle 20.30, al patronato di Meschio, incontro per giovani e adulti che intendono prepararsi a ricevere il sacramento della Cresima. Alle 20.45, in biblioteca civica per la rassegna cinematografica “Invisibili 2007”, proiezione di “Don Chisciotte” di Orson Welles. Alle 21, al patronato di Ceneda, prima serata della rassegna “Chitarre 01”. Si esibiscono Marco De Biasi, Luciano Bottos e il virtuoso del flamenco Michele Pucci. Al violino Giulio Venier. SABATO 20 Alle 10 il vescovo Zenti celebra la messa per la Polizia locale nella chiesa di Salsa in occasione del patrono san Sebastiano. Alle 21 in biblioteca “La tentazione”,progetto multimediale di Corrado Pasquotti. Organizzano Cineclub Solaris e associazione Radar. Ingresso libero. Informazioni: 0438-940462. Alle 21, al patronato di Ceneda, se- conda serata della rassegna “Chitarre 01”. Si esibiscono Stefano Bonato, Roberto Dalla Vecchia e Pietro Nobile. DOMENICA 21 Alle 15.30, in Cattedrale, “Concerto in onore di san Tiziano”. L’organista Sandro Carnelos (nella foto) e il gruppo di ottoni Klomer Brass proporranno una selezione di “Musiche per quintetto di ottoni e organo”, mentre la corale Ruffo di Sacile e l’Insieme Vocale Città di Conegliano, con Alberto Pollesel direttore e Giorgio Susana all’organo proporranno il Te Deum di Dvorak. Alle 20.45 al teatro Lorenzo Da Ponte concerto di Maria Josè Montiel (mezzosoprano) e Nicoletta Olivieri (pianoforte). MERCOLEDÌ 24 Alle 15.30, nella sede di via Istria 1 a Costa, il Centro italiano femminile presenta il programma di attività per i primi tre mesi del 2007. Farmacie di turno: Comunale 2, San Giacomo di Veglia, telefono 0438500351; Zoia, Fadalto, telefono 0438-91894. e L’AZiON Vittorio Veneto Cinquanta edizioni per la Festa dei Mario: da una cartoleria di Ceneda nel 1958 a centinaia di ospiti di tre regioni SuperMario C orreva l’anno 1958 quando a Mario Casagrande, gestore della cartoleria in piazza della Cattedrale, al fianco dell’attuale spaghetteria, che la sua famiglia portava avanti ab immemorabili, venne un’idea. La lanciò e coinvolse sette-otto amici. Uno in particolare, Mario Baratto, venne incaricato di attuarla. Nasceva così la Festa dei Mario di Vittorio Veneto, che venerdì 19, festa liturgica di san Mario, vive la sua cinquantesima edizione. A raccontarci gli esordi eroici è chi può sfoderare orgoglioso la presenza a 49 feste dei Mario su 50, unica pecca il 1975: Mario Ulliana. «Inizialmente la festa si celebrava alla Casa San Raffaele – ricorda –: una Mario Botteon Mario Ulliana messa, e poi un semplice rinfresco con un bicchiere di vino e un grissino con il prosciutto avvolto intorno. Invitavamo tutti i Mario di Vittorio Veneto, ci facevamo dare i nominativi dall’anagrafe». Operazione oggi impossibilissima! Se fosse stata in vigore la legge sulla privacy, la festa dei Mario non sarebbe forse mai nata. E invece eccola, e cresciuta fino alle 220 persone negli anni Novanta. Arricchita della cena e dell’impegno di solidarietà, a destinazione sempre diversa ma sempre grata. Spostata alla chiesa dei Frati, perché il “Sodalizio dei Mario del Vittoriese” ha commissionato al pittore Giuseppe Modolo una “Madonna Addolorata con ai Ad ogni Festa una raccolta fondi MOUNTAIN BIKE ED EQUITAZIONE PER COLORARE IL PROPRIO TEMPO LIBERO Disabili in sella R icordate i bellissimi corsi di mountain bike vissuti dai giovani disabili in collaborazione con gli istruttori Borga e Castrignanò la scorsa estate, e di cui raccontammo su L’Azione? Furono tanto apprezzati da essere ripetuti tra ottobre e novembre, Un’immagine della manifestazione “Bimbi e cavalli” all’area Fenderl. Lì nacque l’idea con nuovi iscritti. di proporre l’esperienza... equina ai giovani disabili ... E subito dopo seguiti dall’esperienza a cavallo di cui sotto vi da per far vivere ai ragazzi esperienze riferiamo, con la quale sono legati in un nuove e stimolanti, aumentare la loro unico progetto: “In sella a bici e caval- autostima, fare conoscenze, colorare il li”. Che punta a fare dello sport la stra- proprio tempo libero. “IO NON HO PAURA”...A CAVALLO “P rima avevo paura, ma adesso non ne ho proprio più”. Questo confessa ad un amico una delle ragazze presenti al Circolo Ippico San Mamante mentre insieme apprendono da Silvia e Caterina “l’amore per i cavalli”. Due splendidi quadrupedi marroni, due abili istruttrici ed una trentina di ragazzi diversamente abili sono stati i protagonisti. Anime dell’iniziativa, ospitata al Circolo Ippico San Mamante di Roberto De Nardi, sono state l’Anffas, la cooperativa Fenderl e il Coordinamento delle associazioni degli handicappati dell’Ulss 7. «Al di là dei concreti benefici che questi incontri portano ai ragazzi – dice Ciacchi –, queste iniziative favoriscono l’attivazione di una rete di soggetti (associazioni, istituzioni, privati...) solo apparentemente scollegati. E che sono proprio i nostri Altri 3 incontri in primavera stessi ragazzi a far sì che questo sia possibile!». Dopo i tre incontri di fine 2006, altri tre pomeriggi a cavallo verranno organizzati in primavera. Nel lungo periodo invece l’intento è quello di avviare una collaborazione con i Ceod per costruire dei corsi di ippoterapia, nei quali non ci si limiterà solamente a favorire la conoscenza tra i ragazzi e il cavallo come animale domestico, ma si utilizzerà come vero e proprio toccasana fisico e psicologico. Alberto Ferri piedi san Mario”. Che ora sta alla prima cappella a destra della chiesa, sopra il Cristo morto scolpito dal beato Claudio. Consacrata nel tempo dalla medaglia speciale che un anno si fece realizzare, con su un lato i motti del Sodalizio: “Fede, amicizia, laboriosità, civismo, solidarietà”. Elevata a rito in piccoli particolari: come la cena sempre al Terme, sempre conclusa dal “Dolce dei Mario” di cui il nostro guru culinario Mario Sanson scrive nella sezione Curiosando. Alla festa dei Mario sono capitati, negli anni, noti Mario vittoriesi, come il sindaco Botteon o il cenedese Gottardi, per tanti anni promotore della festa, o Carnielli, Mario delle bici; Mario Barba che dà i numeri (del Lotto) sul Gazzettino ed il ciclista Mario Beccia; ma anche tanti Mario di Ponzano Veneto, e di Ceggia e di Mestre; Mario del Friuli, Mario dell’Emilia Romagna. In quanti arriveranno venerdì 19? Alle 18.30 è prevista la messa, celebrata da don Mario Albertini, don Mario Borga e don Mario Dall’Arche. A seguire la cena con la raccolta fondi, la cui destinazione deve ancora essere stabilita. Ma per il cinquantesimo si punta a fare le cose in grande. Per informazioni e adesioni contattare Mario (ovviamente) Bevilacqua allo 0438-53362. (TB) Domenica 21 gennaio 2007 21 VILLA D. ROSE, ASTA NULLA Una bella gatta da pelare per Del Favero N essuno si di cincischiare è fatto aper cercare di vanti per villa delspuntare un le Rose. Allo scaprezzo più basdere dei termini so. di venerdì 12 nesL’Ulss, cioè suno ha presennoi cittadini, intato offerte per casserà meno l’asta che avrebsoldi e più tardi be dovuto asseAngelo Lino Del Favero di quanto sarebgnare, per un mibe accaduto se, nimo di 3 milioni 50 mila come inizialmente previeuro, villa delle Rose, la sto, il pacchetto villa delcasa colonica di via Car- le Rose fosse stato dato a bonera, un terreno in via Camerin in cambio dei laFermi, il campo sportivo vori per il distretto. delle Vecchie Stelle e terA convincere l’Ulss a fareni agricoli di via Biba- re l’asta furono le numenel. rose critiche rivolte al poVenditore è l’Ulss 7, co trasparente accordo che col ricavato intende privato con Camerin, taspagare anche la costru- sello di un’operazione che zione del distretto sanita- appariva nel suo complesrio a Serravalle. Ora però, so poco chiara. Tra i più svanita l’asta, il direttore critici i Ds vittoriesi. E inDel Favero dovrà andare fatti contro di loro si è scaa trattativa privata: se pos- gliato il sindaco Scottà: “Asibile per vendere tutti i vete costretto l’Ulss al beni assieme, eventual- bando, e ora avremo memente, facendo di neces- no incassi per colpa vosità virtù, porzionandoli. stra”. In entrambi i casi, nella Replica dei Ds: “Avevaposizione di debolezza di mo semplicemente chiechi deve vendere per for- sto dei chiarimenti sulla za, e magari anche rapi- regolarità della procedudamente. Anche se lo ra. Se quella originaria estesso Del Favero ha ras- ra regolare non si capisce sicurato: l’Ulss 7 ha la for- perché non sia stata manza finanziaria per andare tenuta. Se l’Ulss ha camavanti con l’operazione di- biato strada, e ha deciso stretto. per l’asta, vuol dire che L’aspirante compratore forse qualche problemino potrà invece permettersi c’era”. (TB) 22 ASSEMBLEA IL 22 AL CENTRO SOCIALE FREGONA Pro loco di Colle, prima le elezioni poi i Nomadi Pro loco, Tiziana De Conti cerca un successore S ono in vista elezioni anticipate per la Pro loco di Colle Umberto. Il direttivo avrebbe dovuto rimanere in carica per un anno ancora. Il suo presidente, Marino Fadelli, si è però dimesso e anche il consiglio ha avuto nel tempo diverse defezioni così da renderne indispensabile il rinnovo. I motivi delle dimissioni del presidente, che era subentrato due anni fa a Maria José Feletti, sono date da sopraggiunti impegni di lavoro che non gli permettono di proseguire nell’attività di volontariato. L’assemblea dei soci si riunisce lunedì 22 alle 20.30 al centro sociale in via Capitanio. Oltre a rinnovare il consiglio direttivo, sarà chiamata ad approvare il bilancio consuntivo del 2006 e il preventivo del 2007, compreso il programma delle attività di cui è già stata stilata una bozza. Il nuovo anno sarà ca- È Volontari della Pro loco collumbertese al lavoro ratterizzato per la Pro loco collumbertese dall’importante appuntamento con il ventennale della stagione teatrale Colle Umberto va a teatro. Le serate avranno luogo nei sabati 9, 16, 23 e 30 giugno. Una novità assoluta per Colle Umberto sarà la collaborazione con l’amministrazione comunale per il concerto dei Nomadi fissato per il 7 luglio. Verranno poi riproposte le collaborazioni con gruppi e associazioni per le diverse sagre del capoluogo e della frazione e con il comu- ne per le manifestazioni “Forme e sapori” e “Burattini e marionette”. A breve – verso metà febbraio, recita il sito www.prolococolleumberto.it – verrà invece organizzato uno spettacolo teatrale o un concerto a scopo benefico il cui ricavato verrà devoluto al Villaggio Romania. Immancabili infine i tradizionali appuntamenti con i concerti nei diversi periodi dell’anno quali Santa Cecilia, Natale e l’incontro musicale a villa Lucheschi Valforte. Gerda De Nardi STUDIO DI CAI E UNIVERSITÀ Prealpi abbandonate V enerdì 19, alle 18 in biblioteca, il Cai vittoriese organizza la presentazione di “Il paesaggio dell’abbandono nelle Prealpi trevigiane orientali - Tra il Passo di San Boldo e la Sella di Fadalto”. Si tratta di 150 pagine curate da Ugo Mattana, professore di Cartografie nel dipartimento di Geografia dell’Università di Padova. In cui si sistematizzano i risultati di una ricerca compiuta circa due anni fa per conto di Università e Cai, da Mattana, Fernando Botteon e il revinese Dario De Riz su 35 kmq di montagna: dal Fadalto a Lago, da 400 metri in su. Hanno schedato e riscoperto teleferiche e casere, ghiacciaie e muretti... tutto quel che resta del- Q uaresima anticipata per i vittoriesi. A spostare il calendario sono le ristrettezze di bilancio. In attesa della votazione in consiglio comunale, prevista nelle prossime settimane, già si preannunciano tempi magri. La differenza infatti tra quanto c’è a disposizione e quanto gli assessorati chiedono è di 800 mila euro, malgrado la e L’AZiON iese Vittorio Veneto / Vittor Domenica 21 gennaio 2007 l’uomo di montagna che un tempo abitava, coltivava, pascolava queste da Fernando Botterre alte. Ogteon, Gianni Testogi sempre meri, Aldo Schiavon e no, e la boscaMauro Aurighi. glia incolta in«Abbiamo voluto ghiotte tutto. raccogliere e cataL’indagine logare queste testisvolta sulle nomonianze prima stre Prealpi è che scompaiano», parte del prospiega Mattana. Ma getto nazionale “Terre Alte” Dario De Riz la sua ricerca include anche alcune del Cai; con Mattana ha collaborato proposte per la rivitalizzal’intero gruppo di lavoro zione di queste montagne “Terre Alte” della sezione abbandonate. Le svelerà vittoriese del Cai, formato venerdì. (TB) VITTORIO Bilancio, il piatto piange: crescerà l’aliquota Irpef? giunta abbia già stretto la cinghia. Anche perché dovrà vedersela con gli ormai consueti tagli dei trasferimenti dallo Stato. A questo punto, quindi, due scelte per l’assessore al bilancio Antonella Caldart: o si spenderà di meno, tagliando sui servizi (o, se ce ne sono sugli sprechi), oppure si incasserà di più. Al proposito il sindaco Scottà non esclude un aumento possibile dell’addizionale Irpef. tempo di assemblea anche per la Pro loco di Fregona. I soci sono attesi venerdì 26 alle 20.30 al centro sociale: all’ordine del giorno la programmazione per il 2007 ma anche il rinnovo delle cariche. L’osighese Tiziana De Conti intende continuare a impegnarsi, ma vorrebbe passare il testimone della presidenza ad un altro candidato. Che però fatica a emergere. Basti pensare che nel precedente biennio, se pure persone disponibili per le attività pratiche, ne sono sempre saltate fuori, d’altro canto però nessuno si è mai voluto assumere l’onore e l’onere della vicepresidenza, ed il consiglio direttivo spesso ha operato monco. Al rinnovamento, quindi, si spera di affiancare un potenziamento: “La Pro loco ha bisogno anche del tuo aiuto!”, gridano i volantini affissi per Fregona. (TB) ANZANO: Cercasi registi per i film del circolo Arci A l via il 6 marzo la seconda edizione di “Arcinema”, la rassegna cinematografica al circolo Arci di Anzano, organizzata da Foodstock e associazione Radar, in cui alla proiezione di capolavori della commedia all’italiana si accompagna un’altrettanto italianissima pasta. La vera chicca, però, sono i video di presentazione di ciascun film, che hanno per attori gli stessi anzanesi. Per la seconda edizione gli organizzatori cercano registi interessati a girare i video: giuria qualificata sceglierà i migliori, per tutti è garantita diffusione promozionale dei lavori. Per partecipare inviare entro il 30 gennaio un dvd con propri lavori registici ad Arcinema c/o Roberto La Forgia, via Carnielutti 6, Vittorio Veneto. Altre informazioni su www.foodstock.splinder.com. (TB) CISER: Festa del patrono F esta del patrono domenica 21 a Ciser. Alle 10 si celebrerà la messa nella chiesetta di Sant’Antonio abate; a seguire la festa del borgo. COLLE: Incontro per le famiglie dell’unità pastorale D omenica 21 a Colle Umberto secondo appuntamento con gli incontri per le famiglie dell’unità pastorale “Ascoltiamoci... ascoltiamolo”. Incontro alle 9, poi si prosegue con la messa alle 10.30 nella parrocchiale di San Tomaso. CORDIGNANO: Amici della Ferrari H anno raccolto 10 mila euro che ora verranno devoluti in beneficenza. Gli Amici della Ferrari F1 di Cordignano hanno così consegnato quanto raccolto in occasione del Ferrari Day a tre associazioni di volontariato. Si tratta di Sostegno 70, guidata dall’ex pilota Ivan Capelli, di “Aiutiamo la paraplegia - Club Clay Regazzoni” e di “C.I.A.K.” dell’attore e modello Edoardo Costa. e L’AZiON Bellunese / Vallata PUBBLICATO DALLA PARROCCHIA Le sofferenze di Ginetto raccontate in un libro H a avuto un positivo riscontro l’iniziativa promossa dalla parrocchia di Lentiai attraverso il proprio bollettino parrocchiale “La Voce di Lentiai”. Con il bollettino i parrocchiani si sono visti arrivare, durante il periodo di Natale, un volumetto dal titolo: “... da Lentiai a Johannesburg via I.M.I.”. Si tratta di una raccolta di testimonianze e di ricordi di Ginetto Zatta, che prima di emigrare da Lentiai a Johannesburg (Sud Africa) dopo la fine della guerra, è “emigrato”, ma per ben altre ragioni, subito dopo l’8 settembre del 1943, nel campo di concentramento di Dora della Germania nazista nella regione dell’Harz meridionale, nello stalag 1/F con il numero di matricola 0250 come Internato Militare Italiano. «Lo zero davanti al numero di matricola dava l’impressione che fossimo come non esistenti» commenta Ginet- U n’altra chiesa della diocesi è stata presa di mira da malintenzionati. Nella notte tra lunedì 8 e martedì 9 gennaio sono stati sottratti dalla chiesa di Corbanese un ostensorio, un turibolo, due navicelle, un calice, due statue raffiguranti san Antonio Abate e san Rocco e due putti che adornavano un tabernacolo (nella foto). Gli oggetti sacri e le statue sono stati rinvenuti il giorno successivo a Vittorio Veneto. All’appello mancano solo i due angioletti. «Dopo la messa feriale di lunedì sera ci to nel libro. La pubblicazione, ricca di molte fotografie che Ginetto ha sempre portato con sè nella sua movimentata esperienza, abbraccia un periodo che va dalla giovinezza a Lentiai, alle sofferenze, alle paure ed ai drammi della prigionia, all’emigrazione in Sud Africa dove tuttora risiede. I ricordi e le testimonianze sono stati raccolti da Vittorio Zornitta, emigrante in Francia, mentre la pubblicazione è stata curata da Antonella Alban, Gabriella Bondavalli, Flavia Colle, don Gabriele Secco e Patrizia Toffolati . “La redazione della Voce di Lentiai scrive nella prefazione il parroco don Gabriele - ha ritenuto doveroso pubblicare il racconto delle sofferenze vissute e raccontate da Ginetto perché non vada persa la memoria di un periodo tragico della nostra storia legato alla nostra terra”. Nel bollettino parrocchiale, che ogni due mesi raggiunge 150 lentiaiesi sparsi per il mondo, è stata aperta una pagina di dialogo dedicata a loro dal titolo “Andata e Ritorno”, per rendere costante il legame tra Lentiai e i suoi emigranti sparsi nel mondo. Sergio Cugnach FURTO siamo accorti della presenza di alcuni sconosciuti che osservavano le opere d’arte della chiesa - racconta il parroco don Angelo Lucchetta -. Probabilmente uno di loro si è nascosto all’interno della chiesa e poi, nottetempo, ha aperto le porte agli altri. Non ci sono, infatti, segni di effrazione. Per fortuna non c’è stata profanazione». I beni recuperati sono ora custoditi dai carabinieri di Cison. Ritrovati gli oggetti sacri sottratti alla chiesa di Corbanese VALMARENO: NOZZE D’ORO TARZO: In 50 alla sei ore di basket S Valmareno: Luigi Meneghel e Rosa Moret, sposi dal 19 gennaio 1957 D omenica 21 gennaio Luigi e Rosa festeggiano il loro 50º anniversario di matrimonio. I figli, i generi, la nuora e i nipoti si uniscono con gioia e affetto augurando loro un sereno cammino insieme per lunghi anni. i è svolta domenica 7 gennaio a Tarzo la tradizionale Sei Ore di pallacanestro organizzata dal Gruppo Giovani La Plaza in collaborazione con l’Aido e con i comuni di Revine Lago e Tarzo e con il supporto di molte altre associazioni e realtà. Oltre 50 i partecipanti all’inseguimento della palla a spicchi; onori speciali per Danny Sommavilla, vincitore della gara del tiro da tre; Alex Pascon,primo nella gara di entrate, e Ashhur Gappy, applaudito re delle schiacciate.(TB) LENTIAI Due serate per ricordare l’alluvione del 1966 V enerdì 19 gennaio alle 20.30 nel centro sociale di Lentiai viene presentato il libro “Novembre 1966 - L’alluvione” a cura di Bepi Zanfron e Sergio Sommacal. Due esper ti dell’Arpav presentano gli aspetti pluviometrici dell’evento. Inter viene anche il presidente della Provincia Sergio Reolon. Il 26 gennaio il sindaco di Lentiai, Flavio Tremea, presenterà una cronaca degli eventi metereologici più significativi avvenuti nella Sinistra Piave bellunese e verrà proiettato un filmato in 8 mm. con immagini inedite dell’alluvione nell’alto bellunese. Il geologo prof. V. Fenti tirerà le conclusioni con una riflessione su: “L’alluvione del ’66 cosa ci ha insegnato?”. Le due serate sono organizzate da Comune, Gruppo Ana, Squadre Aib e Protezione Civile di Lentiai. Domenica 21 gennaio 2007 CISON: Un nuovo campo sportivo per gli allenamenti I calciatori dell’Unione Sportiva Cisonese da qualche settimana si allenano in un nuovo campo sportivo sito in località Busi (vicino ai magazzini comunali). Il terreno, su cui sono stati realizzati il campo in sabbia e gli spogliatoi, è stata messo a disposizione della società sportiva, che l’ha preso in affitto, da due cisonesi. I lavori di sistemazione sono stati realizzati in tempo di record: 2 mesi. Fino all’aper tura del nuovo campo, i tre allenamenti settimanali si tenevano in una struttura a 30 chilometri da Cison, con evidente disagio per i calciatori. Nel frattempo proseguono i lavori di rifacimento del campo sportivo “ufficiale”, che il Comune ha acquistato qualche tempo fa dalla parrocchia. Grazie a un inter vento di 700 mila euro, interamente a carico del Comune, verrà realizzata una struttura con misure regolamentari (per complessivi 300 mq.) dotata di nuovi spogliatoi. La conclusione dei lavori è prevista entro due mesi. MIANE: Alla sagra di Sant’Antoni un pomeriggio per i ragazzi C omincia a Miane la sagra de Sant’Antoni, patrono di Vergoman. I festeggiamenti si tengono nella sala polivalente della pro loco in via Cal di Mezzo. Nelle serate di venerdì 12 e sabato 13 serate danzanti e stand enogastronomico. Nel pomeriggio di domenica 14 giochi per i bambini, i burattini di Alberto De Bastiani (alle 15) e tombola. Mercoledì 17, festa di San Antonio, messa alle 11 e alle 19 nella chiesa di Vergoman. Al termine della celebrazione verrà offerto un rinfresco. VALMARENO: CORSO DI LITURGIA E CANTO È stato spostato da lunedì 23 gennaio a lunedì 5 febbraio il primo incontro del corso di 23 formazione per gli operatori liturgico-musicali della forania della Vallata. Rimangono confermate la sede, Valmareno, e l’orario, le 20.30. Sono attesi i direttori di coro, gli organisti, i cantori, gli animatori di assemblea, i lettori, i gruppi liturgici e i ministri straordinari della Comunione. 24 PARTITI I LAVORI DELLA CICLABILE Pista da Falzé a Sernaglia I niziati i lavori di costruzione di una nuova pista ciclabile nel territorio di Sernaglia della Battaglia. La nuova pista consentirà a ciclisti e pedoni di spostarsi in sicurezza dal centro di Falzé di Piave fino a Sernaglia, e viceversa. Il progetto, redatto dall’ingegnere Enrico Dalle Ceste, prevede infatti la realizzazione di una pista dall’incrocio di via Fornaci, nella frazione di Falzé, alla nuova rotatoria della provinciale 34 (all’altezza della 3B) e da qui fino all’inizio di via Gravette. L’opera correrà sempre sullo stesso lato della strada (precisamente a sinistra venendo da Falzé). Sono previste delle protezioni a tutela degli utilizzatori della pista. Verrà anche rea- lizzato un sottopasso, all’altezza di via Gravette, in modo tale da consentire il passaggio della provinciale in tutta sicurezza. Il cantiere è stato aperto, a Falzé, lo scorso 23 ottobre, appena conclusa l’altra opera pubblica che interessa questa zona del Comune, vale a dire la nuo- SERNAGLIA: Il Vescovo conclude le catechesi per adulti L unedì 22 gennaio, alle 20.30, il vescovo Giuseppe tiene una va rotatoria nei pressi dello stabilimento 3B (spesa di 380 mila euro con contributo della Provincia). La ditta che si è aggiudicata l’appalto, Garofolin srl di Torreglia, che a sua volta ha subappaltato alla Cogefar, ha tempo 300 giorni per concludere l’opera. La spesa complessiva è di 730 lezione al corso di formazione della forania del Quartier del Piave nella sala del municipio di Sernaglia della Battaglia. Si mila euro. In aiuto al Comune è venuta la Regione con un contributo a fondo perduto di 350 mila euro. «La strada che collega Falzé a Sernaglia è molto trafficata – spiega il sindaco di Sernaglia Giovanni Balliana –. Oggi non si vedono molti pedoni e ciclisti, a causa della pericolosità del transito. Per questo abbiamo deciso di realizzare la pista ciclabile. Continuiamo così nell’attuazione dell’obiettivo di collegare il capoluogo con le frazioni mediante una rete di piste». Attualmente, almeno stando al censimento pubblicato sul sito della Provincia di Treviso, i cittadini di Sernaglia possono contare su tre tratti di pista ciclabile: in via Emigranti, in via Marconi e tra via Emigranti e piazza Marconi, per un totale di 1,225 chilometri. La frazione di Falzé è attualmente interessata da un altro intervento pubblico. Si tratta dell’ampliamento del lato sud del cimitero, per consentire la creazione di 60 nuovi loculi. I lavori, dell’importo di 100 mila euro, sono realizzati dalla ditta Appiuma Vittorio di Sernaglia. tratta dell’ultimo appuntamento della catechesi per adulti cui sono intervenuti don Renato De Zan e don Chino Biscontin. Nutrita la partecipazione. PIEVE: PRONTI IL PARCHEGGIO E I CAMPI POLIVALENTI S ono terminati i lavori di trasformazione del campetto polivalente adiacente il teatro Careni in parcheggio. Alle spalle del parcheggio sono stati invece realizzati due campi, uno da calcetto e l’altro per pattinaggio, basket e pallavolo. Ancora da terminare, ma i lavori sono a buon punto, il terzo intervento consistente nella conversione da parcheggio a piazzetta pedonale dell’area antistante il cinema. Questa serie di opere sono frutto di un accordo tra parrocchia, scuola materna e Comune di Pieve. L’area del parcheggio, di proprietà della parrocchia, è stata data in concessione per 27 anni al Comune perché ne ricavasse un parcheggio da 52 posti auto, e il Comune, come corrispettivo, ha realizzato i due campetti su proprietà parrocchiale. Nell’accordo rientra anche l’asilo, poiché una parte del nuovo parcheggio è stato ricava- to nell’area di accesso della struttura scolastica. La spesa complessiva a carico del Comune è stata di circa 350 mila euro. La parrocchia ha deciso di procedere all’inaugurazione delle nuove strutture il prossimo 25 marzo. generosi alpini di Soligo hanno fatto un altro bel regalo al parroco e alla comunità. In questi ultimi mesi si sono sempre ritrovati a spendere i loro sabati (e non solo) per sistemare e rinnovare il cortile della canonica. Dopo aver posato i tubi delle fognature, rifatto gli scarichi delle acque piovane e bonificato l’area, hanno proceduto con la realizzazione della nuova pavimentazione. Qualche sabato arrivavano anche più di 15 persone a collaborare, compreso il parroco, che non disdegnava usare cariola e badile tanto da essere spesso scam- biato per un giovane alpino e non mancava nemmeno la gioia nel condividere il pranzo sempre abbondante nella vicina sede degli alpini. Il gruppo di lavoro, guidato dal capomastro Angelo Dorigo, ha posato il codolà secondo il progetto redatto dall’architetto Franco Dozza. Il risultato è pregevole e valorizza l’edificio della canonica. La prova dell’inaugurazione si è svolta con il brindisi di Natale, quando la comunità tutta ha potuto visionare il bel lavoro. Nell’imminente primavera sono previsti inter venti di completamento e poi «faremo una MORIAGO: Muore allo stesso modo e nello stesso luogo del figlio D opo sette anni muore investita nello stesso luogo in cui morì il figlio. È successo a Maria Lorenzon vedova D’Agostini (nella foto), 79 anni, di Moriago della Battaglia. Intorno alle 6.30 di martedì 16 gennaio è stata urtata da un betoniera dell’Old Beton proveniente da Vidor mentre si apprestava ad attraversare la provinciale all’altezza del cimitero di Moriago. Maria Lorenzon è caduta violentemente a terra e per lei non c’è stato più nulla da fare. Non è chiaro se fosse già salita sul sellino della bicicletta oppure se utilizzasse la bici come appoggio. In quel momento nella zona vi era una nebbia molto fitta. Nel 2000, a un centinaio di metri di distanza, aveva perso la vita Diego D’Agostini, figlio di Maria. In bicicletta stava prendendo parte a una caccia al tesoro quando venne investito da un’auto. La signora Maria si era recata in cimitero proprio a trovare il figlio e il marito: un gesto che da sette anni ripeteva puntualmente ogni mattina. Maria Lorenzon lascia il figlio Luigi, le nuore e i nipoti. La pericolosità di questa zona è ben nota agli amministratori di Moriago. Qualche settimana fa la Provincia ha approvato uno studio di fattibilità per un sottopasso da realizzarsi tra i due lati della provinciale 34 all’altezza del cimitero. FARRA: Inizia il corso sull’enciclica “Deus Caritas est” V enerdì 19 gennaio comincia il percorso di approfondimento sull’enciclica “Deus caritas est” promosso dalla Caritas foraniale del Quartier del Piave. Il primo incontro, come i due successivi, è tenuto dal vicario generale monsignor Martino Zagonel. Sede del corso è la canonica di Farra, l’ora di inizio degli incontri le 20.30. PIEVE: Incontro interforaniale dell’Ac con mons. Zagonel D omenica 21 gennaio, nella parrocchia di Pieve di Soligo, gli adulti di Ac delle foranie Quartier del Piave e Vallata si danno appuntamento per un incontro di formazione guidato dall’assistente unitario, monsignor Martino Zagonel. Alle 9 la celebrazione eucaristica nel Duomo di Pieve, poi nel patronato Careni incontro con intervento di don Martino sul tema “Incontrare e ospitare”. FARRA-PIEVE: Cambiamenti per i corsi di canto e liturgia A SOLIGO: CORTILE DELLA CANONICA RIFATTO DAGLI ALPINI I e L’AZiON Quartier del Piave Domenica 21 gennaio 2007 grande festa» dice Carlo, vice capogruppo sempre presente. Negli anni passati gli alpini erano già intervenuti nello stabile e nelle adiacenze della canonica, sistemando il salone, il por- ticato e le stanze oggi utilizzate come bottega del commercio equo e solidale. Ora resta da sistemare il portone d’ingresso. E sicuramente le Penne nere non si tireranno indietro neppure questa volta! ncora un cambiamento di date per il “doppio” corso, per gruppi liturgici e cantori, della forania del Quartier del Piave. Martedì 23, alle 20.30 al patronato di Pieve, si terrà il primo incontro unitario. I gruppi liturgici continueranno poi a incontrarsi a Pieve per altri quattro martedì. Cantori e animatori del canto si riuniranno invece nella canonica di Farra per quattro giovedì, a partire dal 25 gennaio, sempre alle 20.30. FALZÉ: Concerto della Corale San Salvatore pro padre Rasera S abato 20 gennaio, alle 20.30 nella chiesa parrocchiale di Falzé di Piave, si tiene un concerto della Corale San Salvatore di Susegana. La manifestazione è promossa dal Gruppo Missionario della parrocchia per raccogliere fondi a sostegno della missione di padre Edoardo Rasera in Etiopia. FALZÉ DI PIAVE: È mancato Eugenio Lucchetta L unedì 8 gennaio è mancato a 68 anni Eugenio Lucchetta di Falzé di Piave. Trent’anni fa avviò un’azienda di macchine agricole e giardinaggio, tutt’oggi operativa. Negli anni passati ha ricoperto gli incarichi istituzionali di consigliere comunale e membro della giunta del Consorzio Brentella. Era attivo nella Coldiretti. e L’AZiON Conegliano I PROBLEMI DEGLI STOMIZZATI Vivere col “sacchettino” N ella parlata comune sono “quelli con il sacchettino”. In termini medici invece sono definiti stomizzati, vale a dire persone a cui è stata praticata una stomia (apertura) per consentire lo scarico all’esterno di feci e urine. In genere questa soluzione si rende necessaria a seguito di tumori al colon-retto, più raramente per malattie infiammatorie intestinali o vescicali. Nel territorio dell’Ulss 7 sono all’incirca 400. Un quarto di essi è iscritto all’Isavico, associazione Incontinenti e stomizzati Vittorio VenetoConegliano nata dalle ceneri dell’Aistom. Al loro fianco una cinquantina di sostenitori, quasi tutti familiari. «Abbiamo raggiunto un numero davvero elevato di soci - spiega Giancarlo Cancian, presidente dell’Isavico -. Non è facile aggregare gli stomizzati perché il paziente stomizzato in genere prova vergogna e paura, tende a nascondersi. Pensi che ad un certo punto ho deciso di andare casa per casa per incontrare i malati, illustrare le finalità dell’associazione e convincerli ad aderire. Nel mio paese, VENERDÌ 19 Alle 20.30, nella sala conferenze della Dama Castellana, proiezione del documentario “Psichiatria - un’industria di morte”, per confrontare alcune teorie sulla incisività dei trattamenti della psichiatria. Il documentario non è consigliato ai bambini e alle persone ipersensibili. Ingresso libero. Alle 22, allo ZionRockClub, concerto dei Fantasma e The Transisters. Ingresso libero, riservato soci Arci. SABATO 20 Alle 22, allo ZionRockClub, concerto dei Marina, Papa Leu e Ranking Lele. Ingresso 5 euro, riservato soci Arci. Alle 15, a villa Cavallini in via Carpenè, pomeriggio musicale con ballo. Ingresso libero. Alle 21, all’auditorium Dina Orsi, per la rassegna teatrale “Teatro Insieme 2006” la compagnia teatrale El Vicolo di Favaro Veneto mette in scena la commedia di Jean Poiret “Il In piedi il dottor Tabaccanti, alla sua destra Giancarlo Cancian San Vendemiano, gli iscritti sono passati da 2 a 10. Il nostro primo obiettivo - continua Cancian - è quello di riportare lo stomizzato alle condizioni vita precedenti all’intervento. Sicuramente la qualità della vita cambia, ci sono delle limitazioni ma è possibile continuare una vita tutto sommato normale». «Due sono i problemi su cui l’associazione sta focalizzando l’attenzione - sottolinea Silvano Padovan, stomaterapista all’ospedale di Vittorio Veneto -. Il primo riguarda l’accuratezza nella scelta dei presìdi (ossia i “sacchetti”) poiché le condizioni di vita del malato dipendono dalla loro appropriatezza (i presìdi costano all’Ulss 1.500 euro l’anno per malato ndr). Il secondo è quello delle visite a domicilio: l’età media degli stomizzati è intorno ai 73-74 anni, e un po’ per l’età, un po’ per la vergogna, un po’ per mancanza di mezzi, molti non si muovono da casa». Padovan è una sorta di “angelo custode” degli stomizzati poiché associa all’attività professionale in ospedale l’impegno volontario. «Ma ci servirebbero altri aiuti, Silvano da solo non può coprire tutte le richieste - afferma Cancian. Fortunatamente di recente, grazie all’interessamento e alla sensibilità di alcuni medici - come Salvagno, Bedin, Trentin, Portello e Tabaccanti -, abbiamo dato vita a un Comitato tecnico-scientifico che tiene i rapporti tra territorio e presidi ospedalieri e programma attività di tipo divulgativo-culturale». Il momento più delicato per vizietto”. Ingresso 7 euro interi, 5 ridotti. Replica domani alle 16. piazzale San Martino, letture libere di brani proposti o composti dai presenti. Informazioni al [email protected]. Ingresso libero. Alle 21, al teatro Accademia, il Balletto di Mosca “La Classique”, mette in scena “La bella addormentata”. Balletto in due atti ispirato alla favola di Charles Perrault su musiche di Tchaikovsky. DOMENICA 21 Alle 16.30, al teatro Toniolo, per la rassegna teatrale per ragazzi “Piccola scena”, la compagnia teatrale Teatro dei Pazzi di San Donà, mette in scena l’opera prima di Giovanni Giusto dal titolo “Aladin e la principessa”. Ingresso 5 euro interi e 3 ridotto (fino a 12 anni). Alle 17.30, al Pala Giovanni Paolo II, per il campionato nazionale di pallavolo femminile, serie A2 Zoppas Spes Conegliano-Riso Scotti Pavia. LUNEDÌ 22 Alle 20.30, nella sala parrocchiale di Parè, nuovo incontro con il ciclo di conferenze “Genitori in crescita” e il cineforum “Adolescenza e affettività”, proiezione del film “Tutto l’amore che c’è” di Sergio Rubini. Ingresso libero. MERCOLEDÌ 24 Alle 21, all’Informagiovani in GIOVEDÌ 25 Alle 10.30, al teatro Accademia, stagione teatrale per ragazzi, la compagnia teatrale La contrada porta in scena “Cappuccetto rosso”, regia di Giorgio Amodeo. Prenotazioni per le scuole al numero 0438-22880. Ingresso studenti 5 euro. Alle 20.30, all’auditorium Dina Orsi, spettacolo teatrale “Il tempo sospeso” da un’idea di Daniele Ceschin e regia di Eleonora Fuser. In occasione della Giornata della Memoria, l’Amministrazione comunale propone questa rappresentazione che ripercorre le vicende di un gruppo di ebrei deportati in Italia dalla Jugoslavia e internati in provincia di Treviso, nel 1943. Ingresso libero. lo stomizzato, lo snodo determinante per iniziare a costruire un futuro sereno, è il momento della dimissione dall’ospedale. Se in questa fase manca un’accurata informazione sui problemi connessi alla nuova condizione di vita, se manca, soprattutto, l’indicazione dei servizi e dell’associazione in grado di offrire sostegno, il malato rischia seriamente di trovarsi solo con i propri, talora enormi, problemi. «Il “meccanismo” va migliorato, oggi non abbiamo neppure un elenco completo di tutti gli stomizzati presenti nel territorio dell’Ulss 7 - osserva rammaricato Cancian». L’associazione promuove anche momenti di ritrovo - pranzi e gite - cui partecipano i familiari degli stomizzati. Viene anche celebrata una messa annuale a ricordo dei soci scomparsi. «È significativo che alcuni parenti di soci defunti continuino a far parte dell’associazione dandoci una mano» conclude Cancian. Chi desidera avere informazioni può rivolgersi allo 0438.665439 o recarsi di persona alla sede dell’associazione presso l’ospedale di Vittorio il lunedì dalle 15 alle 16.30. Federico Citron Domenica 21 gennaio 2007 25 VOLONTARIATO: Studenti di Immacolata e Marconi in Burkina L o scorso 3 gennaio due studentesse del Collegio Immacolata - Maria Serafin della V liceo e Giovanna Cartelli della IV (nella foto) -, accompagnate dalla professoressa Lucilla Rosolen sono partite per un villaggio vicino a Bobodioulasso, in Burkina Faso, dove operano le suore di Maria Santissima Consolatrice dell’ospedale “De Gironcoli” di Conegliano. Insieme a loro anche quattro ragazzi del liceo Marconi e un ex allievo dell’Immacolata, Marcello Putano. Il gruppo di volontari sono impegnati, fino al 28 gennaio, in attività di animazione nella scuola costruita con i finanziamenti raccolti con il progetto “Da Conegliano una scuola per il Burkina”. Anche gli studenti del Collegio hanno sostenuto la realizzazione della scuola con 6 mila euro. Muore a soli 28 anni S i sono svolti nella cappella della casa di riposo Fenzi di Conegliano i funerali di Monica Demartis, la giovane, originaria della Sardegna, stroncata da un cancro a soli 28 anni. In passato Monica Demartis aveva lavorato alla Fenzi. Lascia il marito e il figlio di otto anni. OASI SANTA CHIARA: Eseguiti lavori di miglioria L avori di miglioria all’Oasi Santa Chiara. Grazie a un contributo della Banca delle Prealpi sono stati installati i climatizzatori nelle sale comuni. e L’AZiON Conegliano Domenica 21 gennaio 2007 AUDITORIUM TONIOLO: Incontro con Luisa Santolini LE È STATO ASSEGNATO IL CIVILITAS 2006 A Ogliano tutti possono contare su Anna Chies A nna Chies, 66 anni di Ogliano, è una delle vincitrici del premio Civilitas per la sezione “Civiltà nella comunità”. «Un premio del tutto inaspettato – racconta Anna –, non sono una persona che cerca complimenti per quello che fa, anche perché mi sembra di non aver mai fatto abbastanza». Quali sono le attività a cui si dedica? «Mi occupo di alcune associazioni della parrocchia, cercando di unirle, di creare un legame tra loro. Tutti S ollecitati da una crescente domanda di supporto educativo da parte dei genitori, La Nostra Famiglia, il Progetto Giovani di Conegliano e i Distretti scolastici di Conegliano-Vittorio Veneto hanno dato vita al Progetto Pandora. Si tratta di un itinerario di approfondimento intorno a esperienze e comportamenti “ai limiti”, che possono generare negli adolescenti percorsi di esclusione, devastare una giovane vita e scombinare una famiglia. Il Progetto si articola in undici incontri, di cadenza quindicinale, tenuti da psicologi, pedagogisti, ricercatori, neuropsichiatri, sociologi, sacerdoti e fisiatra. Primo appunta- mi conoscono e quando ser ve qualcosa sanno di poter contare su di me». Iniziamo dal gruppo folkloristico: come è nata l’idea di dar vita ad un gruppo di questo tipo ad Ogliano? «Circa 30 anni fa, assieme ad altre quattro famiglie, abbiamo fondato il gruppo con la collaborazione di don Angelo Cescon. L’idea era quella di far divertire i bambini piccoli, per questo coinvolgevamo i ragazzi per organizzare spettacoli, balli ad esempio nel car- PROPOSTE 11 serate di formazione per genitori di adolescenti mento giovedì 25 gennaio con il neuropsichiatra de La Nostra Famiglia Luca Milantoni che affronta il tema “Ma perché non stai mai fermo? L’Adhd, l’iperattività nei minori e negli adolescenti”. Nelle serate successive si parlerà di disturbi dell’apprendimento, autostima, motricità, il problema del limite, il bullismo, i comportamenti devianti, le nuove dipendenze, la depressione, l’u- nevale o alla Festa dell’uva, di cui ci occupiamo ancora. Ora siamo in 22 e ne fanno parte giovani legati alla parrocchia, ma non solo. Realizzo anche i vestiti utilizzati nei balli: sono sarta, anche se in pensione, e metto volentieri a disposizione le mie conoscenze. Vorrei tramandare alle più giovani la mia passione per il mestiere di sarta. Anche per la parrocchia quando serve cucio dei paramenti, ma anche i vestiti di Natale per le scenette che abbiamo so del denaro. Responsabile del progetto è il dottor Michele Borghetto della Nostra Famiglia. Gli incontri si tengono nell’aula magna de “La Nostra Famiglia” in via Costa Alta a Conegliano con inizio alle 20.30. Nella prima parte il relatore presenta gli aspetti principali dell’argomento, nella seconda i presenti sono invitati a portare i propri contributi e dubbi. 27 “F amiglia, dove sei?”. A questo interrogativo così attuale risponderà Luisa Santolini, ospite del Centro Culturale Humanitas, venerdì 19 alle 20.30 all’auditorium Toniolo di Conegliano. Santolini è oggi deputato dell’Udc dopo aver ricoperto il ruolo di presidente del Forum delle associazioni familiari. Moderatore è monsignor Angelo Santarossa e l’introduzione musicale sarà tenuta dal duo flautistico “Federica Feltrin e Lorenzo Dal Bianco”. Anna Chies, premio Civilitas “Civiltà nella comunità” 2006 organizzato quest’anno». E per quanto riguarda il gruppo Caritas? «Sono stata tra le fondatrici del gruppo di Ogliano circa 15 anni fa con don Angelo Granziera. Ora lo seguono delle signore più giovani…». Erica Bet G iovedì 25 gennaio, alle 17 nella sala di Radio Conegliano in piazzale Zoppas, si terrà una conferenzadibattito dal titolo “Informazione e controinformazione, ovvero come leggere e interpretare le notizie”. Intervengono giornalisti di Gazzettino, Tribuna, L’Azione, Quindicinale, RC, Antenna Tre. Organizza l’Università degli anziani. DIALOGHI FILOSOFICI: Rinviato l’incontro con Galimberti È VIA ROSSELLI: Parcheggio a pagamento L INFORMAZIONE: Confronto tra giornalisti di radio, tv e giornali locali a Giunta comunale di Conegliano ha deciso di ampliare le zone con sosta a pagamento istituendo una nuova area regolamentata a pagamento all’interno del nuovo parcheggio realizzato in prossimità dell’intersezione RosselliMatteotti (di fronte al condominio Vespucci), stabilendo quale tarif fa da applicare quella prevista per la fascia “C”. Sarà la Conegliano Servizi a curare il rilascio delle autorizzazioni alla sosta a pagamento e l’installazione della relativa segnaletica. stata rinviata da martedì 16 gennaio a mercoledì 7 febbraio, alle 18, la conferenza con cui il professor Umberto Galimberti apre l’edizione 2007 del ciclo di incontri “Dialoghi filosofici”. Galimberti, considerato tra i maggiori filosofi italiani, interverrà sul tema “Le ragioni del corpo”. L’iniziativa è promossa dall’assessorato alla Cultura di Conegliano, in collaborazione con Artestoria associazione culturale e la Società filosofica italiana, sezione trevigiana. La conferenza si terrà al teatro Accademia in piazza Cima con ingresso libero. Informazioni: biblioteca civica 0438413316, Artestoria 3490706733, http://artestoria.blog.tiscali.it. Corso per smettere di fumare all’ex Comunità giovanile L unedì 29 gennaio, alle 19 nei locali dell’ex Comunità giovanile di Conegliano (in via Ortigara), prende il via il 22º corso per smettere di fumare organizzato dal Servizio tossicodipendenze dell’Ulss 7 in collaborazione con l’associazione “Liberi dal fumo”. *1.6 berlina. NUOVA Consumi da 5,8 a 7,8 l/100 km (ciclo combinato). Emissioni CO2 da 152 a 193 g/km. AVENSIS ’07. La potenza diesel più pulita al mondo. AVENSIS 2.2 D-CAT 177 CV : un diesel ad alte prestazioni con consumi da primato (400Nm@2000-2600 gir/min; 0/100 Km/h in 8,6 sec; oltre 19 Km/l nel ciclo extraurbano) e con il livello di emissioni più basso al mondo grazie al rivoluzionario sistema D-CAT (Diesel Clean Advanced Technology). L’unica tecnologia che adotta un iniettore dedicato esclusivamente a bruciare i residui incombusti e che, ben più di un filtro antiparticolato, riduce drasticamente, oltre al particolato, anche gli ossidi d’azoto trasformando il motore in una fonte di potenza pulita. 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L’altra missione della Casa, quella cioè di ospitare il centro di ascolto Caritas della forania Pontebbana, si era avviata già dopo l’inaugurazione di febbraio. Solo a novembre, però, era arrivata la dichiarazione di abitabilità per l’appartamento a piano terra. Pronta la struttura, ecco subito il bisogno, con il volto della donna polacca, a conferma che la scelta della Caritas di offrire questo nuovo servizio era azzeccata. La donna polacca si è fermata per qualche gior- CODOGNÈ:“Casa Speranza - Fratelli Busiol” no, tempo sufficiente a trovare una soluzione. Una di quelle soluzioni - negli anni ne abbiamo ascoltate tante - in cui l’attenzione della Caritas alla persona si mescola con le storie uniche e imprevedibili delle persone che chiedono aiuto. A gennaio invece è giunta ospite una mamma senegalese con i suoi due bambini: abbandonata dal marito, non poteva contare a tempo indeterminato sull’ospitalità di amici. A Casa Speranza ha trovato un nido sicuro in attesa di riuscire a rimettere in carreggiata la sua quotidianità. Intanto, ad esempio, tramite la Caritas vengono ultimate le procedure per regolarizzare la sua posizione in Italia. Se altri bisogni simili si presentano oggi, domani, nei prossimi giorni, la Casa è pronta: ci sono altre due stanze da letto nell’appartamento. E pronti sono pure i volontari che si prendono cura della Casa e dei suoi abitanti per tutto quel che serve. «Anche se ancora manca - puntualizza il direttore della Caritas Diocesana mons. Ferruccio Sant - chi faccia da referente stabile per la struttura». Serve cioè un’Anna Gava della forania Pontebbana, con lo stesso impegno e lo stesso cuore della donna che fa vivere la casa di accoglienza “Provvidenza” in centro a Vittorio Veneto. Tommaso Bisagno COMUNE DI CODOGNÈ il primo cittadino - è nato con la finalità di far conoscere le date delle iniziative dell’amministrazione, delle associazioni e delle parrocchie, così da evitare, attraverso una programmazione iniziale, il sovrapporsi delle manifestazioni». Ogni famiglia riceverà una copia, la distribuzione sta avvenendo proprio in questi giorni tramite i volontari delle associazioni. Chi non lo avesse ricevuto può rivolgersi in biblioteca. Il calendario, il cui significativo titolo è “Associazioni d’idee”, verrà presentato sabato 20 gennaio alle 20.30 all’ex scuola G. Ancilotto. Nella stessa sera verranno consegnate agli studenti vincitori le borse di studio 2005-2006. Gerda De Nardi S ono oltre 30 le associazioni del Comune di Codogné che hanno trovato spazio nel calendario 2007 realizzato dall’amministrazione. Ogni mese riporta la storia, le attività, le immagini dei gruppi di volontariato, impegnati nei vari settori, dalla cultura allo sport, dal sociale alla solidarietà. È un esercito di persone che in sordina costruiscono il bene. «Il calendario - spiega il sindaco Lorena Andreetta - è uno strumento importante anche per dar voce a queste realtà di volontariato che non sono mai valorizzate abbastanza per tutto ciò che fanno a favore delle famiglie e della collettività». Ad avere l’idea di dedicare un anno intero alle associazioni è stata la Commissione Cultura che si è poi preoccupata di raccogliere il materiale e di organizzare il lavoro. E oltre ad offrire questo servizio di conoscenza delle realtà associative, anche per il 2007 il calendario risponde alla sua vocazione originaria. «Esso - continua CONEGLIANO: GRAVI DISAGI PER I LAVORI DI VIA MANIN C ontinueranno fino a febbraio i disagi provocati dalla chiusura di via Malvolti a Conegliano (zona San Martino). L’ordinanza del sindaco con cui viene disposta la chiusura al traffico prevede la riapertura dopo il 28 febbraio. Ma Floriano Zambon conta in una più rapidca RUA La palestra sarà inaugurata fra due mesi T Un calendario con le associazioni conclusione dei lavori che consistono nel rifacimento del cassonetto della strada, sedime più superficie. La modifica alla viabilità cittadina ha provocato lunghe code, nonostante l’ingente dispiegamento di vigili urbani nelle vie collegate. «Abbiamo messo in e L’AZiON liano Coneglianese / Coneg campo tutte le possibilità per rendere più rapidi i lavori - spiega il sindaco -. Ci scusiamo per il disagio ma era inevitabile vista la necessità di intervenire su un tratto della viabilità interna che da tempo richiedeva interventi radicali. I disagi saranno ripagati dal miglioramento del fondo stradale e dalla sicurezza dei pedoni. È previsto infatti un passaggio pedonale rialzato». empo due mesi e la nuova palestra comunale di Rua di Feletto verrà inaugurata. I tempi dei lavori si sono allungati rispetto alle previsioni iniziali per due ordini di motivi. Innanzitutto c’è stato un ritardo da parte della ditta esecutrice dei lavori, la Paccagnan, con cui l’amministrazione ha aperto un contenzioso per ottenere il pagamento delle penali dovute proprio per il rallentamento nell’esecuzione rispetto a quanto previsto nell’appalto. In sede di collaudo l’amministrazione ha anche contestato all’impresa alcuni aspetti del lavoro eseguito. In secondo luogo, l’allungamento dei tempi è dovuto alla decisione del Comune di completare anche la palestrina che, secondo le intenzioni originarie, per il momento doveva restare al grezzo. L’ultimazione anche di questa parte è stata resa possibile da un finanziamento statale a fondo perduto dell’ammontare di 150 mila euro previsto nella Finanziaria 2006. Circa un mese e mezzo fa si era scatenato, sulla stampa locale, un duro confronto tra amministrazione e opposizione sui ritardi dell’opera. U n evento molto speciale il giorno di Natale ha rallegrato la comunità di Roverbasso: nonno Pietro ha festeggiato i suoi cento anni. Nato a Preganziol il 20 dicembre 1906, il 14 febbraio 1931 si è sposato con Augusta Nardese (vedovo dal 1993) da cui ebbe sei figli, (cinque viventi). Oggi vive a Roverbasso di Codognè con uno dei figli, Luigino, la nuora Rosa e i due nipoti. Pietro Favaretto ha festeggiato il favoloso traguardo dei 100 anni con tutta la famiglia (oltre ai 5 figli, 18 nipoti, 17 pronipoti) e una novantina di amici. Da papa Benedetto è arrivato un telegramma d’auguri, il cui contenuto è stato reso noto a tutta la comunità di Roverbasso durante la messa dedicatagli SAN FIOR: Contributo comunale per famiglie numerose I l Comune di San Fior ha istituito un contributo per nuclei familiari numerosi. Alle famiglie residenti nel Comune alle quali si sia aggiunto un terzo figlio o successivo e abbiano un Isee inferiore ai 25 mila euro è previsto un contributo calcolato secondo il reddito (per un massimo di 520 euro). Le domande vanno presentate entro il 31 gennaio 2007. GODEGA: Al Palaingresso “La locandiera” di Goldoni V enerdì 19 gennaio alle 21al palaingresso della Fiera di Godega la compagnia “Teatronovo” di Chioggia propone la commedia “La locandiera”. Nell’ambito della rassegna teatrale “Omaggio a Carlo Goldoni”. Ingresso: 5 euro; gratuito sotto i 14 anni. GODEGA: In pensione Oscar Ghirardi colonna del municipio O scar Ghirardi, 65 anni, è andato in pensione dopo 34 anni di servizio all’Ufficio anagrafe del Comune di Godega. Era una delle “colonne” storiche degli uffici comunali. CODOGNÈ: Ribaltone ai vertici della Cantina Sociale C ambio della guardia ai vertici della Cantina Sociale di Codogné. Dopo le forti tensioni e i pesanti scambi di accusa dei giorni scorsi, l’assemblea dei soci ha affidato la guida della Cantina a Giorgio Moras e alla sua lista che ha visto eletti quindici consiglieri sui sedici previsti. Patrizia Biasi l’unica rappresentante della lista che faceva riferimento all’ex presidente Giovanni Galet ad esser stata eletta. Galet era stato costretto a dimettersi a causa del forte malcontento dei soci per il crollo del prezzo dell’uva nella vendemmia 2006. Per Moras è un ritorno, avendo già ricoperto una decina di anni fa la carica di presidente. ROVERBASSO Nonno Pietro Favaretto ha festeggiato i 100 anni! dalla famiglia. I tiggì di Italia 1 e Italia 7 Gold hanno voluto dedicargli un ampio servizio per sottolineare il suo stato di salute, autonomia e vivacità così sorprendente e soprannominandolo anche “Nonno Sprint Arzillo”. I compaesani, i conoscenti, il sindaco e CONEGLIANO: BANDO PER ALLOGGI PER ANZIANI L’ 11 febbraio è il termine di scadenza del bando di concorso per l’assegnazione di 20 alloggi per anziani nell’ex-area De Nardi in via Lazzarin. Tra i requisiti per partecipare al bando, oltre alla residenza in città da almeno due anni e a quelli di carattere economico, aver superato il settantesimo an- no d’età alla scadenza del termine di presentazione delle domande; nel caso di coniugi almeno uno deve essere ultrasettantenne. Gli appartamenti saranno pronti entro i prossimi sessanta giorni e avranno diverse metrature, in base alle necessità e alle esigenze di coloro ai quali saranno assegnati dopo la gradua- l’amministrazione comunale di Codognè, sabato 23 dicembre hanno festeggiato nonno Pietro nella sua abitazione. Lunedì 25 la parrocchia di Roverbasso, l’associazione Roverbasso Club e il Comune di Codognè, alla fine della messa di Natale, hanno consegnato e dedicato al nonno, targhe-ricordo con i migliori auguri. Pietro Favaretto con don Carlo Busiol toria. Il Comune di Conegliano aveva già realizzato e consegnato nel recente passato 12 alloggi per anziani in via Gera. Le domande, che dovranno essere compilate su appositi stampati e consegnate entro le ore 11 dell’11 febbraio, sono disponibili presso la segreteria dei servizi Sociali di via Carpenè, 2 o presso l’Ufficio Osservatorio Casa di piazza Cima, 8. e L’AZiON Coneglianese METANODOTTO CIMADOLMO-S.ANNA I Collalto lasciati soli? L a famiglia Collalto non arretra di un passo e prosegue senza tentennamenti la battaglia per bloccare la posa dei tubi del metanodotto Cimadolmo-Sant’Anna su una vasta area di sua proprietà (per i dettagli vedi la ricostruzione sotto riportata). È una battaglia che i Collalto stanno combattendo in solitudine contro Snam-Edison. Dalla loro parte c’è sicuramente l’amministrazione di Susegana, ma è assente il sostegno popolare. Il Comitato, che era sorto per bloccare il precedente progetto, si è infatti dissolto dopo che Snam ed Edison hanno comunicato la decisione di abbandonare quel progetto a favore di un nuovo tracciato che corre in gran parte su terreni dell’antico casato. «Come si fa a realizzare un metanodotto in un contesto ambientale così delicato e bello? – si interroga Lodovico Giustiniani, amministratore dell’azienda agricola (una delle più grandi del Trevigiano) –. Noi investiamo in qualità, nell’impianto a biomasse, nelle strutture ricettive, Lodovico Giustiniani nella cura del bosco, e poi ci ritroviamo con i tubi di un metanodotto! E non mi vengano a dire che i tubi non danno fastidio perché corrono sottoterra: questo sarà un primo passo, poi SIAMO AL QUARTO TRACCIATO A partire dal 1994, grazie ad una legge obiettivo del Governo, è in corso lo stoccaggio del gas nel sottosuolo suseganese. Il progetto Edison-Snam punta ora al potenziamento, passando da 300 milioni a 800 milioni di metri cubi di gas stoccabile. L’operazione poggia su due distinti progetti: il gasdotto Snam CimadolmoSusegana per immagazzinare il gas metano russo durante l’estate ed utilizzarlo d’inverno, e la rete Edison sulle colline di Collalto (realizzata già da un paio d’anni). Il primo documento ufficiale riguardante il nuovo progetto Cimadolomo-Susegana arriva in Comune nell’ottobre del 2001. Si tratta di un’istanza di pubblica utilità che serve per scavalcare le autorizzazioni locali e realizzare la rete Edison tra pozzo e pozzo, ma a quel provvedimento non venne fatta opposizione alcuna. Nel 2005 il Comune elabora una convenzione con l’Edison (l’azienda che ha già realizzato la rete tra i pozzi di Collalto), che prevede il versamento di un milione e 200 mila euro per i “disagi” causati, ma il sindaco Gianni Montesel non l’ha mai firmata, in assenza di certezze sul tracciato scelto dalla Snam per collegarsi alla centrale di Sant’Anna. Il consiglio comunale ha anche nominato una commissione tecnica di controllo. Fino ad oggi sono infatti ben 4 i percorsi ipotizzati dalla Snam, per posare il metanodotto da 60 centimetri di diametro da Cimadolmo a Sant’Anna di Collalto. Prima ipotesi: Crevada Inizialmente il tracciato prevedeva il collegamento ad una stazione di pompaggio in quel di Crevada, passando da Vazzola, Mareno e Santa SAN VENDEMIANO Gai, lavori in corso per la rotatoria S ono partiti i lavori per la realizzazione della rotatoria in località Gai, lavori consegnati il 6 novembre scorso alla ditta Ruzza Costruzioni srl di Padova. Si tratta del primo stralcio di sistemazione della viabilità ai Gai, sostenuta grazie ad un finanziamento statale per 600 mila euro e un mutuo comunale per 100 mila euro. Nel concreto i lavori consistono nell’allargamento dell’attuale ponte sul torrente Cer vada in direzione sud (vedi foto) e nella realizzazione di una rotatoria con apposite aiuole spartitraffico d’innesto alla stessa. Inoltre, sarà protetta l’attuale pista ciclo-pedonale, proveniente da via Longhena in direzione San Vendemiano, mediante la realizza- Lucia, prima di approdare a Susegana ed attraversare Mandre, Barco, la Collina di San Salvatore e i colli di Collalto. Poi, anche alla luce della sentenza del Tar Veneto, che ha “bocciato” l’ingresso non autorizzato dei tecnici Snam nei terreni dell’azienda Conte Collalto interessati dal progetto, il punto di conferimento del gas si è spostato da Crevada a Sant’Anna di Collalto. Seconda ipotesi: Sant’Anna Il Comune di Susegana propone allora di passare lungo il Piave, ma la Snam elabora un nuovo progetto che prevede invece la posa della condotta nella zona collinare di Colfosco per raggiungere la centrale di Sant’Anna. Nasce il comitato di Colfosco zione di un idoneo manufatto separatore, e verrà installato un adeguato impianto di illuminazione. Si tratta quindi di un primo importante inter vento, che darà soluzione al poco sicuro incrocio tra via Longhena, via Roma e via Calpena, al quale seguirà, come secondo stralcio, la realizzazione del nuovo tratto di via Roma, il cui progetto definitivo è già stato approvato dall’amministrazione comunale. Il sistema della viabilità ai Gai troverà un terzo momento di riqualificazione con la realizza- cosa succederà?». Giustiniani si è mosso presso la Soprintendenza e l’Istituto Ville Venete. Ma è anche ricorso alla giustizia amministrativa presentando un ricorso al Tar del Veneto contro il decreto con cui il Prefetto autorizza l’accesso ai fondi per effettuare le misure e i rilievi necessari alla progettazione dell’opera. «L’individuazione del tracciato è avvenuta senza uno straccio di relazione paesaggistica» afferma Giustiniani. Che rilancia la proposta del Piave: «L’unica soluzione ambientalmente sostenibile è quella di far correre il metanodotto lungo il Piave». Ma l’Autorità di Bacino non ne vuole sentir parlare. Intanto Snam ed Edison hanno fretta, tanta fretta. Vorrebbero iniziare il pompaggio già nella primavera del 2008, per poter far fronte ai crescenti picchi di domanda e agli scherzi di Putin. (FC) che si oppone al nuovo tracciato e il Comune coinvolge le altre municipalità interessate: tutti sono d’accordo che la via migliore è quella del Piave. La Snam sembra sostenere il progetto, ma l’Autorità di Bacino del Piave definisce giuridicamente impraticabile il percorso lungo il fiume. Terza ipotesi: le colline di Colfosco Il 5 settembre 2006, la Snam presenta allora in municipio uno studio di massima che, sostanzialmente, prevede il passaggio della condotta lungo il tracciato del primo progetto fino alla collina di San Salvatore, per deviare poi verso la vallata del Torrai, proseguire in microtunnel sotto il colle della Tombola e arrivare così alla centrale di Sant’Anna. Quarta ipotesi:le proprietà dei Collalto La questa ipotesi ricalca il primo tracciato fino a Susegana, per poi passare attraverso la collina di San Salvatore e quindi deviare verso la Tombola e Sant’Anna. (AM) Domenica 21 gennaio 2007 29 SUSEGANA-SANTA LUCIA: Muore in un incidente a 33 anni A causa delle gravi ferite riportate in un incidente verificatosi nella notte tra lunedì 8 e martedì 9 gennaio in località Bolda a Santa Lucia, è mancata Valentina Morbin, 33 anni, originaria di Susegana e da poco trasferitasi a Santa Lucia. L’auto della giovane donna ha urtato contro il parapetto di un canale e Valentina è sbalzata fuori finendo in un pozzetto del canale. Nessun’altra auto è rimasta coinvolta nel sinistro. Appassionata di sci, Valentina Morbin aveva praticato il fondo a livello agonistico e attualmente faceva parte del comitato provinciale della Fisi. SUSEGANA: Atto vandalico in cimitero, danni per 30 mila euro A tto vandalico sulle tombe in via di costruzione nel cimitero di Susegana durante le feste natalizie. Ignoti hanno spaccato una quarantina di loculi nella nuova ala del cimitero, provocando danni per circa 30 mila euro. Sul fatto stanno indagando i carabinieri. SUSEGANA: Ricordato il soldato Onorino Granziera classe 1921 O norino Granziera di Susegana, classe 1921, del 51º Reggimento Fanteria Autieri è dato per disperso dall’8 settembre 1943, quando si trovava in Croazia da militare. La sua famiglia, che non ha mai disperato di poterne ritrovare le spoglie, ha accolto con favore la proposta di Elisa Falchetto, presidente provinciale dell’associazione Famiglie caduti e dispersi in guerra, di celebrare una messa e una cerimonia commemorativa davanti al sacrario che ricorda i caduti in guerra nel cimitero di Susegana. Un ultimo tentativo di ritrovare le spoglie di Onorino Granziera era stato fatto nel corso del 2006 presso il ministero della Difesa proprio da Elisa Falchetto, ma purtroppo senza esito. A dicembre la cerimonia di commemorazione, alla presenza delle associazioni combattentistiche e d’arma, delle autorità civili e militari, per ricordare un giovane soldato italiano travolto dall’orrore della guerra. «Onoriamo la figura di un giovane che ha creduto nei valori della Patria – ha sottolineato nell’occasione la presidente Falchetto – e che per essa ha donato la vita. Ci piace ora immaginare Onorino Granziera con il volto di giovane ragazzo in un reggimento ben più grande e più importante». (AM) SUSEGANA: I volontari del Sermig all’oratorio S abato 20 gennaio, alle 20.45 nel teatro dell’oratorio di Susegana, il Sermig – Servizio missionario giovani – di Torino si presenta con un video e un momento di confronto. Il Sermig è nato per concretizzare un sogno: sconfiggere la fame con opere di giustizia e di sviluppo. SANTA LUCIA: Alle ex Filande “Il teatrino dei piedi” D omenica 21 gennaio, alle 16.30 nel padiglione ex Filande di Santa Lucia di Piave, Veronica Gonzales presenta lo spettacolo “Il teatrino dei piedi”. Nell’ambito della rassegna “Tutti insieme a teatro” promossa da Comune e associazione Il Piccolo Principe. Ingresso gratuito. zione, grazie alla collaborazione con la Provincia di Treviso e l’Anas, del sottopasso ferroviario e di una serie di rotatorie di adeguamento degli incroci presenti lungo la Pontebbana e l’Alemagna. I lavori dovranno essere completati entro 180 giorni. SANTA MARIA DEL PIAVE: Concorso presepi N icole ed Helene Beltramini, 7 e 2 anni, hanno vinto il concorso dei presepi promosso dalla parrocchia di Santa Maria del Piave. Nella foto uno scorcio del presepe realizzato con l’aiuto di nonno Luciano. 30 SAN MICHELE: ricordiamo Denis Zanette BRUGNERA/ Elementare ecocompatibile D Benvenuti all’ecoscuola U na scuola ampliata a tempo record con una struttura ecocompatibile: in 10 mesi, all’edificio preesistente della scuola elementare di Brugnera in via SS. Trinità, sono state aggiunte 6 aule disposte su due piani, una sala insegnanti, una palestra autonoma e una sala mensa. Anche l’ingresso è cambiato e a partire da sabato 20, giorno dell’inaugurazione (cerimonia alle 10) delle nuove strutture già oc- cupate dagli alunni, verrà spostato sul lato sud-est CAPPOTTO PER I MURI E GIARDINO SUL TETTO «A bbiamo progettato l’edificio orientando le aule a sud est, verso il sole e destinando il lato a nord ovest agli spazi più chiusi, come la palestra e la mensa», spiega l’arch. Claudio Costalonga (nella foto) che con l’arch. Brenno Sonego si è occupato della progettazione della ecoscuola. «Le murature in laterizio di 38cm sono state ricoperte con un cappotto esterno di sughero di 6cm, così da contenere i consumi del riscaldamento. Per mezzo di bocchette poste nelle aule viene assicurato un ricambio d’aria costante; dove possibile per gli arredi abbiamo utilizzato legno, ad esempio per i pannelli posti nelle aule sui quali applicare materiale. Gli intonaci sono in calce naturale e applicati sui muri in laterizio assicurano salubrità e traspirabilità. La mensa è stata concepita come un luogo SABATO 20 Le Polizie Municipali della Provincia di Pordenone festeggiano a Prata la ricorrenza del loro Patrono San Sebastiano. Alle 9.30 raduno in Piazza Wanda Meyer, alle 10 messa nella chiesa di S. Lucia, alle 11 sfilata in corteo al teatro Pileo, alle 11.15 saluto del sindaco e relazione annuale delle attività. Alle 18 presso l’ex chiesa di di relazione, un atrio utilizzabile anche per altre attività. Per l’illuminazione abbiamo usato neon ma anche molti lucernai. La copertura è a verde estensivo: un giardino su tutto il tetto che in primavera verrà seminato, e servirà a rallentare il deflusso delle acque piovane, che potranno essere riciclate, aumenterà l’isolamento dell’edificio e tratterrà le polveri sottili assorbendole».(EB) dell’edificio, trasformando il vecchio ingresso in MERCOLEDÌ 24 Alle 20.30 alla Fazioli Concert Hall di Ronche concerto di giovani pianisti inseriti nel “Progetto Martha Argerich”. Il omenica 14 è stato benedetto a San Michele il messale donato alla parrocchia dall’associazione Amici di Denis. La messa ricordava anche il terzo anniversario della scomparsa del ciclista di San Michele Denis Zanette, cui l’associazione è intitolata. Gli Amici di Denis hanno inoltre comunicato che nel 2007 non organizzeranno più la corsa ciclistica “Memorial Denis Zanette”: rinuncia dovuta alle difficoltà di raccogliere sia fondi che ciclisti partecipanti. un cortile. Ma ciò che differenzia queste strutture scolastiche dalle altre, ad esempio dalla elementare in costruzione nella vicina Tamai, sono le qualità di tipo ecologico. Risparmio energetico, funzionalità, comfort e attenzione per le condizioni acustiche sono state le parole chiave del progetto iniziato 2 anni e mezzo fa e costato complessivamente 1.280.000 euro stanziati interamente dal Comune di Brugnera. Erica Bet 5% DI COSTO EXTRA, MA CONSUMI ASSAI PIÙ BASSI S piega il vicesindaco Marco Bazzo (nella foto): «Abbiamo voluto realizzare un edificio compatto che risponda a principi di qualità innovativi assicurando agli alunni un immediato comfort ambientale. Ci siamo occupati anche dei piccoli particolari che migliorano la vivibilità della struttura. Che ha ricevuto un riconosci- Il tetto della scuola San Gregorio a Sacile, nell’ambito della mostra “19381945. La persecuzione degli ebrei in Italia”, conferenza di Italo Corai su “Lo sterminio degli omosessuali durante il periodo del Nazifascismo”. e L’AZiON Friuli Domenica 21 gennaio 2007 concerto sarà introdotto alle 20.30 da Clara Giangaspero, con un intervento dal titolo “Romanticismo, variazioni sul tema”. Per informazioni 0434 72576 e [email protected]. Al teatro Zancanaro di Sacile, alle 21, “Le serve” di Jean Genet, con Franca Valeri, Annamaria Guarnieri, Patrizia Zappa Mulas. Regia di Giuseppe Marini, produzione “Società per attori”. GIOVEDÌ 25 Negli impianti di birillistica di Cavolano, alle 21 ha inizio la 22° edizione del “Tor- mento al Saie, salone dell’edilizia di Bologna». Quella di Brugnera è stata infatti inclusa tra le 70 scuole ecocompatibili italiane. Ma il traguardo raggiunto non è quello finale. Dice Bazzo: «Fin dall’inizio c’è stata un’intesa con la direzione scolastica, con la quale si profila un’intesa a lungo termine: abbiamo infatti in previsione la ristrutturazione di tutto l’edificio». Per quanto riguarda i costi? «Le spese per la realizzazione di una struttura come questo aumentano del 3-5% rispetto al normale; ma verranno ammortizzate con un notevole risparmio energetico nel tempo dato che la struttura consumerà la metà rispetto alla parte vecchia sia per l’illuminazione che per il riscaldamento».(EB) neo invernale Friuli”, con otto formazioni. Nella prima giornata, fino al 27 gennaio, giocheranno Saranese, San Luigi (Conegliano), Tre Platani (Sant’Odorico)- Casut di Fontanafredda (detentrice del titolo), Cavolano - Bar Sport (Fontanelle) e Codogné - Fratta. Farmacie di turno Fiaschetti, Bonin, Via Sacile 2, 0434778675 Sacile, Gasparinetti, Via Bertolissi 9, 0434-780610 SAN MICHELE: cinque incontri di formazione per operatori liturgici P rende il via giovedì 25 alle 20.30 a San Michele di Sacile il ciclo di incontri di formazione per operatori liturgici rivolto alle foranie Pedemontana, Pontebbana e di Sacile. Cinque gli incontri previsti, per altrettanti consecutivi giovedì. Il primo è comune a tutti, dal successivo ci si divide secondo gli ambiti, musicale e pastorale. Gli incontri sono tenuti dai responsabili degli uffici diocesani e dagli insegnanti della Scuola diocesana di musica per la liturgia. CANEVA: consiglio comunale S i riunisce lunedì 22 alle 19.30 presso il municipio il consiglio comunale di Caneva. All’ordine del giorno sette punti tra i quali l’approvazione della bozza di statuto della nuova Agenzia per lo sviluppo del distretto industriale del mobile, e la valutazione di due varianti urbanistiche. CERTIFICAZIONE AMBIENTALE EMAS PER IL COMUNE Prata 100% verde I l Comune di Prata di Pordenone è il primo ad aver ottenuto, nell’ambito del progetto di registrazione ambientale del Distretto del Mobile Livenza, la certificazione ambientale secondo il regolamento europeo 761/01 “Emas”. L’iter di preparazione, svolto dal personale comunale con il supporto di consulenti esterni, è durato un anno e mezzo al termine del quale il Comune ha conseguito la certificazione ambientale secondo la norma Uni En Iso 14001. «Per certificarsi spiega il sindaco Nerio Belfanti- il Comune si è dotato di un sistema di gestione ambientale che regolamenta e controlla lo svolgimento di tutte le attività di interesse ambientale di cui l’ente si occupa, dall’urbanistica alla conservazione del proprio patrimonio, dalla gestione dei rifiuti agli scarichi idrici, fino alla vigilanza del territorio, al risparmio energetico, all’edilizia privata e ai lavori pubblici. In questi settori, visto che la certificazione comporta l’impegno al miglioramento ambientale continuo, sarà garantita nel tempo la massima attenzione all’ambiente con la collaborazione dei cittadini e delle imprese. La certificazione, infatti, si mantiene Il sindaco di Prata Nerio Belfanti “Per mantenere l’Emas ora serve un miglioramento continuo” solo proseguendo a conseguire risultati positivi relativamente al risparmio energetico, alla riduzione dei rifiuti e dei consumi idrici, all’incremento della raccolta differenziata, all’uso di materiali ecologici e di fonti energetiche rinnovabili». Al pari di un gruppo di aziende del Consorzio del Mobile Livenza, anche il comune di Brugnera ha avviato la procedura per la certificazione ambientale. A Sacile l’opposizione, con Paolo Lucchese in testa, ha presentato un’interpellanza, discussa nel consiglio comunale di giovedì 18, con cui chiede al sindaco Roberto Cappuzzo se anche Sacile intende perseguire l’obiettivo Emas. Giacinto Bevilacqua e L’AZiON Veneziano Domenica 21 gennaio 2007 CEGGIA / PASSIONE,TECNICA E AMICIZIA:VIAGGIO TRA I SEI GRUPPI CHE REALIZZANO I CARRI MASCHERATI 31 SAN GIORGIO DI LIVENZA: Presepe vivente, comunità unita Carnevale siamo noi T ra meno di un mese Ceggia esploderà. Domenica 11 febbraio, infatti, è in programma la prima sfilata dei carri allegorici di carnevale. E quello di Ceggia non è un carnevale qualsiasi. Il carnevale, per Ceggia, è l’evento di Ceggia. Sfilano sei carri al 100% ciliensi, espressione di altrettanti gruppi che per quelle parate si preparano per un anno intero. Da questa settimana cominciamo il nostro viaggio alla loro scoperta. Uno alla settimana saranno protagonisti sulle nostre pagine. Raccontandosi... senza maschera. D Gli Amici del carnevale GLI “AMICI DEL CARNEVALE” RIPARTONO DAL CORAGGIO DI BONOTTO E NADALON N on faccio quasi in tempo a presentarmi che una voce esce dal gruppo: «Vada dentro che c’è del buon salame appena cotto». E nel capannone effettivamente trovo una cucina attrezzata, con frigo e addetto alla piastra. Il gruppo “Amici del carnevale” è anche questo. Pause sacrosante dal duro lavoro di costruttori del carro, affiatamento e voglia di festeggiare. Le ultime settimane che li separano dalle sfilate sono le più frenetiche, ma non si lasciano prendere dall’ansia. L’arrivismo non è nelle loro corde e anche se non possono vantare importanti riconoscimenti non perdono la grinta di ri- provarci, ancora una volta. Il 2007 in particolare rappresenta per loro l’anno zero. Dopo l’ennesimo scarso risultato dello scorso anno, all’interno del gruppo si è aperta una crisi: «In molti se ne sono andati – spiega Nicola Bonotto, ventunenne e neo capocarro con l’amico appena ventenne Simone Nadalon – tanto che ci siamo interrogati se era il caso di continuare. Poi ci siamo fatti coraggio in due, abbiamo assunto insieme la responsabilità del carro e siamo partiti, reclutando persone nuove». Insomma, se non fosse stato per questi due giovanissimi (senza dimenticare il presidente onorario Alessandro Zago), la storia degli Amici del carnevale sarebbe già conclusa. «E poi – tiene a sottolineare Nicola – non si lavora per vincere a tutti i costi. Il nostro gruppo incarna lo spirito più autentico del carnevale: non abbiamo mai vinto, ma siamo sempre i primi a fare festa. Scrivilo questo». Così da ottobre, la ventina di persone del “Ultimi nella gara dei carri, ma primi a fare festa” gruppo, soprattutto giovani, con buona rappresentanza da Gainiga, si ritrovano nel capannone per dare forma al loro carro. Per l’anno della svolta, gli Amici del carnevale hanno scelto di rappresentare “L’era glaciale”, strizzando l’occhio ai tanti bambini che hanno visto il film animato. Significativi i motivi che hanno spinto alla scelta del titolo “Qua la zampa”: non solo per richiamare la trama del cartone, ma anche per proporre il tema universale dell’amicizia, in un momento storico in cui il loro gruppo ha trovato nel sostegno reciproco la linfa vitale per continuare a creare. Anche il gruppo mascherato che accompagnerà il carro sarà ad effetto: una settantina di simpatici eschimesi ballerini. (BD) CEGGIA / MARIA BIASON E ALBERTO MANZATTO In un libro quel Uno sguardo, delle lettere ... poi sessant’anni d’amore I n anni di fidanzamenti mordi e fuggi e crisi di matrimoni all’ordine del giorno, bene ha fatto Mila Manzatto a preparare per le nozze di diamante dei suoi genitori, Maria Biason e Alberto Manzatto di Ceggia, una pubblicazione con tutte le lettere che il padre diciannovenne scrisse dalla Libia all’ora sedicenne fidanzata, dal 1939 al 1941. La raccolta di scritti sarà regalata alla coppia e ai familiari in occasione del sessantesimo anniversario del loro matrimonio, celebrato il 18 gennaio 1947. Da quella corrispondenza, che per tanti anni la signora Maria ha conser vato come il suo piccolo tesoro, emergono sentimenti puri, a tratti ingenui, ma in grado di far nascere un’unione solida, circondata dall’affetto dei due figli, Mila e Renzo, e di cinque nipoti. Oggi Alberto e Maria, rispettivamente 87 e 83 anni, possono raccontare alle giovani generazioni attraverso queste lettere u- na storia d’amore che, nella sua semplicità, rappresenta una vicenda straordinaria: quella di due ragazzi, che si scambiano solo uno sguardo prima della partenza di lui per l’Africa e che, senza essersi mai parlati, si fidanzano e si promettono reciproca fedeltà con poche che Alberto scriveva a Maria dalla Libia intense parole di inchiostro sbiadito. Si legge la paura di Alberto di essere respinto dalla sua amata, la gioia (“mi pareva di sognare“) per aver ricevuto la sua prima foto, il passaggio audace dal “lei”, al più confidenziale “tu”, l’interesse per le vicende della sua Ceggia (“fammi sapere qualcosa della sagra”) e le difficoltà e le illusioni legate alla guerra. «Ho realizzato questa pubblicazione anche per lasciare una testimonianza ai nipoti – spiega Mila Manzatto – affinché capiscano che ciò che non rende banale l’esistenza di una donna e di un uomo è la capacità di liberare i sentimenti più veri e di accogliere le sfide della vita con fiducia, ricchi della propria forza interiore». Beatrice Doretto omenica 17 dicembre e sabato 6 gennaio i ragazzi del catechismo di San Giorgio di Livenza, assieme ai genitori, hanno realizzato la rappresentazione del presepe vivente. Sono stati momenti di piacevole aggregazione, che hanno coinvolto i papà per l’allestimento delle “scenografie”, delle capanne, degli impianti di illuminazione; le mamme, che si sono occupate della preparazione dei costumi; le catechiste, che hanno seguito i dialoghi e la rappresentazione scenica; le insostituibili insegnanti di canto, Fiorella e Stefania, che hanno curato i canti e la musica guidando un gruppo di oltre venti bambine; e infine il nostro parroco don Angelo sempre disponibile a collaborare. Molta parte del paese ha seguito con calore la rappresentazione, condividendo l’emozione dei nostri bambini. In conclusione, è stato preparato un ricco rinfresco dove tutti hanno potuto assaggiare le specialità preparate dalle nostre brave cuoche. Una festa sicuramente riuscita bene, segno e testimonianza di una comunità in crescita. Tamara De Lazzari SAN GIORGIO DI LIVENZA: Lucciolata coi sommozzatori S abato 20 gennaio si svolgerà la tradizionale Lucciolata a favore della “Via di Natale” che coinvolgerà tutti gli abitanti di San Giorgio e La Salute di Livenza. Verso le 20 partiranno due distinti cortei: il primo gruppo da piazza della Repubblica di La Salute, il secondo dal panificio Perissinotto di San Giorgio, insieme alla banda. I due gruppi si incontreranno sopra il ponte del fiume Livenza, che divide i due paesi. Qui è previsto l’arrivo di 50 sommozzatori: 15 appartenenti al “Centro subacqueo adriatico“ di Porto Santa Margherita, 30 del gruppo di Oderzo, e infine circa altri 10 del “Club Donaggio” di Mestre. Con le loro fiaccole accese, mentre attraversano il fiume, rappresentano il momento più suggestivo della serata, davvero da non perdere! Infine tutti nuovamente in piazza della Repubblica per un piccolo buffet. (TDL) ASS. CASA APERTA: Visita guidata alla mostra di De Chirico a Padova I l pomeriggio di domenica 28 gennaio l’associazione Casa Aperta di Ceggia organizza una visita guidata alla mostra “De Chirico. Le muse ed il poeta” a palazzo Zabarella di Padova. Per prenotarsi, telefono 0421329658. CEGGIA: Un mese fa se n’è andata Claretta, promotrice de L’Azione D omenica 21 gennaio ricorre il trigesimo dalla scomparsa a 82 anni di Clara Saro (nella foto) di Ceggia, da tutti conosciuta come Claretta. In molti la ricordano signora minuta ed elegante, molto attiva in parrocchia, donna di Azione cattolica, tra le più assidue promotrici del settimanale L’Azione. Instancabile sulla sua bicicletta, non esitava a raggiungere pedalando chiunque chiedesse il suo aiuto. Gli amici più cari dicono di lei: “Se n’è andata in punta di piedi, com’era suo desiderio. Ma noi non la dimenticheremo mai, perché era un vero esempio di fede”. 32 Domenica 21 gennaio 2007 CHIARANO/ USCITA PIÙ SICURA DALLA CHIESA ODERZO Il “capocantiere” don Giancarlo è soddisfatto del nuovo sagrato AlTurroni febbraio è il mese dell’arte L a nuova piazza di Chiarano è stata inaugurata domenica scorsa, con tanta gente presente e tante autorità: come si conviene quando si inaugurano dei lavori che cambiano in modo radicale il centro di un paese. L’intervento, di oltre due milioni di euro, in realtà comprende ben cinque settori, come ha ricordato il sindaco Gianpaolo Vallardi:«La nuova rotatoria sostituisce un anacronistico semaforo. Abbiamo ampliato il sagrato della chiesa; ora c’è spazio per le auto delle cerimonie, ed i fedeli che escono di chiesa non si trovano più direttamente in strada. Abbiamo fatto, con il contributo regionale, il percorso pedonale fino al cimitero ed ampliato il parcheggio del cimitero. È stato ricalibrato il canale Piavon, ed è stato costruito un nuovo ponte». Contento dei lavori e della loro conclusione anche il parroco di Chia- È La folla all’inaugurazione rano. Don Giancarlo Tondato ha seguito passo passo i lavori davanti alla chiesa, tanto che, scherzosamente era stato nominato “capocantiere”. «Un bel la- cessione dei funerali sarà più dignitosa e sicura per i fedeli. Un buon lavoro fatto in armonia e con dialogo, che ha soddisfatto tutti», ha commentato don Già si prepara il nastro da tagliare per il nuovo salone parrocchiale voro- conferma don Giancarlo- il sagrato nuovo conferisce dignità all’intera struttura della chiesa. Sono contento anche del vialetto che porta verso il cimitero, ora anche la pro- Giancarlo. Ed ora la prossima inaugurazione sarà fatta il giorno 3 febbraio, e riguarda il nuovo salone per tutte le attività parrocchiali. Giuseppina Piovesana CENTRO DI CESSALTO Incrocio e piazza ci siamo quasi I l sindaco di Cessalto Giovanni Artico ha confermato l’arrivo al suo Comune di un cospicuo contributo regionale per il completamento dei lavori di via Roma e via Magnadola. La giunta della Regione Veneto infatti attraverso l’assessore alla mobilità Renato Chisso, ha previsto per Cessalto un contributo di 318.500 euro, che va a coprire il 65% della spesa complessiva. Secondo le previsioni dell’amministrazione comunale, dovrebbe concludersi a metà febbraio. Nel frattempo prosegue il progetto della piazza centrale: «Prevediamo infatti che la consegna dei lavori possa avvenire tra fine marzo ed inizio aprile. In più, tramite il consorzio Basso Piave, stiamo proseguendo con la pulizia dell’alveo del Piavon, che dovrebbero concludersi il mese prossimo». Tutto pronto cioè prima delle elezioni amministrative di primavera. Anche sul fronte dell’imposizione fiscale la giunta gonfia il petto: l’as- sessore Davide Codello riL’incrocio tra via Roma e via Magnadola a Cessalto corda che «l’aliquota da noi applicata Chiarano. Quanto all’addisulla prima casa, è del 4 zionale comunale il nostro per mille la più bassa in as- Comune applica l’aliquota soluto, mentre nei comu- dello 0,4 per cento mentre ni limitrofi si va dal 4,5 per i comuni di Motta Salgamille di Salgareda al 4,75 reda e Chiarano applicano per mille di Motta di Li- l’aliquota dello 0,5 per cenvenza al 5,5 per mille di to». BOSCO DI OLMÈ: SINDACO, FERMA IL DEGRADO! partita da pochi giorni la seconda parte di programmazione del Cinema Turroni di Oderzo. Come al solito il biglietto per la singola proiezione costa 4 euro, mentre l’abbonamento 20 euro. Il prossimo film, “The Departed” di Martin Scorsese è previsto per il 19 gennaio. Seguirà “A est di Bucarest” di Corneliu Porumboiu il 26 gennaio e “Flags of our fathers” di Clint Eastwood il 3 febbraio. Il 9 febbraio con “La ragazza con l’orecchino di perla” di Peter Webber inizia la consueta retrospettiva del mese con la proiezione di quattro film dedicati al rapporto tra l’arte e il cinema: dopo il film dedicato al pittore olandese Jan Vermeer si passerà in Spagna con “Goya” di Carlos Saura il 16 febbraio. La scultrice francese Camille Claudel è invece protagonista dell’omonimo film di Bruno Nuyten, in sala il 23, mentre il 2 marzo potremo conoscere meglio Jackson Pollock con il film “Pollock” di Ed Harris. Il 9 marzo riparte la programmazione normale con “Azur e Asmar” di Michel Ocelot ; seguiranno "Dopo il matrimonio" di Suzanne Bier il 16 marzo, l’apocalittico “I figli degli uomini” di Alfonso Cuaron il 23 ed infine "Cuori" di Alain Resnais il 30 marzo. L’appuntamento è per ogni venerdì sera alle 21 nella storica sala cinematografica opitergina in via Garibaldi (nella foto). Andrea Pizzinat ODERZO Formentin e Vidotto volontarie in Africa I S e L’AZiON Opitergino / Mottense ervono commenti? Alla foto inviataci da un lettore è sufficiente allegare data e ora: 13 gennaio 2007, Bosco di Olmè, Cessalto. Un’altra testimonianza, come quella precedentemente pubblicata, del degrado. Per colpa di qualcuno di noi cittadini. n merito a quanto pubblicato su L’Azione Illustrata dedicata agli ospedali di Oderzo e Motta, la dottoressa Sabrina Formentin desidera precisare che non è su mandato della Ulss 9 che, assieme alla collega Patrizia Vidotto, ha trascorso un periodo di volontariato in Africa. Formentin precisa inoltre di essersi licenziata dall’ospedale per poter andare in Africa. FONTANELLE: Da Jasmine a Jennifer, tutti i premi a studenti e sportivi B ravi, anzi bravissimi a scuola. Tanto da meritarsi delle borse di studio dal Comune di Fontanelle. Ecco i nomi di questi giovani studenti premiati. Ultimo anno della scuola media, borsa di studio di 150 euro: Jasmine Cattai, Mattia Dal Bo’ e Luca Federico Sichi. Classi intermedie delle scuole superiori, borsa di studio di 250 euro: Mathias Battistella, Emanuela Brunello, Giulia Cancian, Sana Ed-Dami, Nicola Maronese e Elena Zanet. Diploma di scuola superiore, borsa di studio di 300 euro: Stefano Borin, Orietta Cattai, Erik Cescon, Francesca Cescon, Vania Cescon e Alessio Soligon. Insigniti di un riconoscimento per i loro meriti sportivi: Jennifer Da Re, campoinessa italiana Allievi, categoria libero di pattinaggio artistico su rotelle, giugno 2006; Dmitry Piran campione italiano di pattinaggio artistico su rotelle, categoria Coppie, giugno 2006; Marco Colledan, campione europeo di ciclismo, inseguimento individuale, categoria Juniores, Campionati di Ciclismo di Atene luglio 2006. (AF) ALBANO: perchè non collocare sul ponte una statua di San Giovanni? A volte l’amore per una città è proporzionale (paradossalmente) a quanto se ne vive distante. Pare sia questo il caso di Giovanni Bortolin, il cui certificato di residenza dice Milano ma il cui cuore è radicato nella natia Motta. Ed è alla sua città che lancia una proposta attraverso L’Azione: mettere una statua di San Giovanni Nepomuceno nei pressi del ponte di Albano, sulla provinciale da Motta a Cessalto. Perchè questo santo? Spiega Bortolin: perchè è il protettore dei ponti; perchè venerato soprattutto nell’Austria Ungheria che di Motta fu, un tempo, padrona; perchè una statua del Nepomuceno già c’era, sul ponte sulla Livenzetta, come mostra il particolare da cartolina d’epoca che pubblichiamo (tratta da www.mottadilivenza.biz). E proprio una copia di questa defunta statua Bortolin vorrebbe ricollocare. Perchè ad Albano? Perchè siamo a due passi dagli argini di Livenza e Monticano, e quindi di protezione contro le piene...c’è sempre bisogno. E perchè, come ricordava mons. Tarcisio Bolzan su L’Azione in occasione della commemorazione dell’alluvione, nel 1966 proprio al ponte di Albano il vescovo Luciani venne a confortare gli alluvionati. “E sotto il monumento (di San Giovanni) possiamo pensare ad una rimembranza di questa visita”. Bortolin lancia la proposta: qualche mottense - anche di residenza - la raccoglierà? (TB) MOTTA: Laboratorio vocazionale A l via venerdì 19 alle 20.30 presso il patronato don Bosco il laboratorio vocazionale proposto a Motta dal Centro Diocesano Vocazioni sulla scorta delle positive esperienze in altre parti della diocesi. Gli incontri si terranno venerdì 19 e 26 gennaio e venerdì 16 e 23 febbraio. MOTTA: grande affluenza per la "Pittura contro la guerra" C onfermano la fame di cultura di Motta le cinquanta persone, sala piena, di lunedì 15 in biblioteca, per il primo degli incontri “Pittura contro la guerra” tenuti da Roberto Costella. Il secondo si tiene lunedì 22 alle 20.30 con tema “Guernica, icona tragica del Novecento - Picasso e l’ìmpegno civile nell’età della violenza globale”. MOTTA: Dall’elementare Aleandro 10 mila euro contro la leucemia R accolti oltre 10mila euro per la lotta alla leucemia nell’ambito della festa, organizzata alla scuola elementare Aleandro. Il ricavato della lotteria realizzata nell’ambito della festa è stato donato alla Fondazione “Città della speranza” di Padova, realtà che sostiene la ricerca per la lotta alla leucemia. La tradizione di questa lotteria continua senza interruzioni da oltre 20 anni: la prima festa venne organizzata nel giugno dell’83 dalla maestra Adalgisa Boscariol per ricordare la piccola Chiara Mattiuzzo, alunna della Aleandro, morta di leucemia.(GR) e L’AZiON Opitergino / Memorie MATERNA PARROCCHIALE DI MANSUÈ Scuola strapiena, giunta immobile I n coda per riuscire ad ottenere un posto per il proprio figlio alla scuola materna. Non era mai accaduto a Mansuè, eppure è successo lo scorso fine settimana, con una ventina di coppie di genitori che si sono organizzati con ombrellone, stufetta e panini, passando una notte all’addiaccio pur di ottenere un posto. Nonostante la fatica ed il sacrificio, ben 18 bambini sono rimasti esclusi. Le avvisaglie del problema c’erano tutte perché già lo scorso anno, nel 2006, 12-14 bambini erano rimasti fuori. Ora fioccano le polemiche. Il Comune, per voce del suo primo cittadino Giuseppe Vizzotto, afferma che non è compito dell’amministrazione provvedere ad un asilo nuovo, né che è possibile per il Comune dare contributi ad un soggetto privato qual è la parrocchia. Quest’ultima dal canto suo, nella persona del parroco don I genitori in coda di notte per iscriversi alla scuola di Mansuè C aro Don Attilio, tanti anni fa è venuto a fare il parroco a Piavon, allora era un giovane prete e non fu difficile per noi ragazzi instaurare un bel rapporto con lei. Lei seppe coinvolgerci in attività che per noi erano nuove e così si formò un gruppo di ragazzi, amici fra di loro, che cominciarono a frequentare con continuità la canonica e portare avanti iniziative di interesse collettivo. Lei ci lasciava fare e ci seguiva con discrezione. Nei nostri incontri settimanali abbiamo avuto innumerevoli scontri dialettici: erano gli anni del post ’68 , e noi eravamo convinti che la nostra missione fosse quella di cambiare il mondo. Lei ci ascoltava con la consapevolezza che sarebbe stato il mon- a uomo di polso e abituato ad andare subito al sodo delle questioni, qual è un imprenditore navigato e fattosi da sè come Giuseppe Vizzotto, crediamo che il sindaco di Mansuè si sia subito pentito di avere affermato che non è compito del Comune provvedere ad un asilo nuovo e che il Comune non può erogare contributi ad enti privati. Non è compito del sindaco trovare una sistemazione ai 18 bambini di Mansuè che non potranno frequentare la scuola materna del paese? E chi sono questi, i figli di cittadini di serie B? E i servizi sociali del Comune cosa ci stanno a fare? Non di certo a studiare l’andamento demografico, altrimenti avrebbero previsto anni fa i disagi attuali, quelli che colpiscono le famiglie meno abbienti di oggi e anche di domani, dal momento che fra 12 mesi si assisterà alle stesse scene. stricarsi nei meandri della burocrazia. Ha detto bene don Lucio: «Se c’è la volontà, credo che una soluzione si possa trovare». Tenendo sempre presente il primo obiettivo, cioè i bambini. Annalisa Fregonese do a cambiare noi, e ci aiutò a diventare adulti. Ha celebrato il matrimonio di molti di noi e aiutato i nostri figli a crescere secondo i principi cristiani e educativi propri della nostra cultura e del nostro vivere. I suoi insegnamenti resteranno sempre in noi, ri- corderemo sempre il suo benevolo sorriso, la sua ironia e capacità di sdram- matizzare le cose perché, come diceva lei, non bisognava mai prendersi troppo sul serio. Grazie per tutto il tempo che ci ha dedicato e per quanto ha fatto per noi. Lei è stato una presenza importante per le nostre famiglie. È stato un piacere averla come parroco e per quanto riguarda me e la mia famiglia un onore godere della sua amicizia. Gianfranco Budoia Piavon SOLIGHETTO SOLIGHETTO OGLIANO "CARO DON ATTILIO, CHE BELLO AVERTI A PIAVON!" 33 RUSTIGNÈ: premiate Dorotea e Maria Artico, amiche delle missioni D dichiarato ammissibile a finanziamento la somma di 165mila euro per l’ampliamento della scuola materna. È una buona notizia, una risorsa tutt’altro che da buttare. Passi l’osser vazione del sindaco che afferma di non poter dare contributi ad un soggetto privato. Però è anche vero che il vicino Comune di Oderzo ha stanziato 80mila euro di contributo straordinario a favore della scuola materna “C.Frova” che quest’estate ha provveduto ad un ampliamento. Forse val la pena di informarsi su come Oderzo è riuscito a di- Lucio Marian, ribadisce come già si faccia uno sforzo notevole mantenendo una scuola materna per 90 bambini e come la parrocchia, da sola, non possa sostenere per intero il notevole sforzo finanziario per l’ampliamento dell’asilo. Polemiche a parte, bisogna prima di tutto considerare l’obiettivo principale, cioè il benessere dei bambini. Proprio in questi giorni la Regione Veneto ha reso noto di aver Diciotto bambini in lista d’attesa Riceviamo e pubblichiamo - sintetizzandolo per ragioni di spazio- questo ricordo del recentemente scomparso don Attilio Pradelle (nella foto), per molti anni parroco di Piavon. Chi resta senza asilo è un mansuetano di serie B? Domenica 21 gennaio 2007 I l 29 dicembre scorso sono state festeggiate le sorelle Dorotea e Maria Artico, fondatrici del “Gruppo del Non”, opera di volontariato che destina aiuti ai bisognosi della terra e sostegno ai missionari. Il momento di festa e riconoscenza è stato legato alla spedizione del quarantesimo container di materiali e strumenti di lavoro, indirizzati a missionari che operano in Africa e in Sud America. A nome dei volontari che collaborano con le coriacee sorelle di Rustignè, il parroco, don Federico Gava ha consegnato una pregevole pergamena a Dorotea e Maria: “Per aver vestito gli ignudi, nutrito gli affamati, dissetato gli assetati... con tonnellate di solidarietà”. VENERDÌ 19 Ore 21 in Duomo a Oderzo: secondo incontro di preghiera foraniale, organizzato dalla Commissione foraniale giovanile di Oderzo. SABATO 20 Ore 18 a Palazzo Moro: presentazione dell’Associazione culturale Lamberto Zanardo con l’intervento del prof. Paolo Feltrin, docente di Scienza dell’amministrazione a Trieste, sul tema “L’area veneta, sviluppo e paradossi: i disagi della modernità e le difficoltà della politica”. DOMENICA 21 Ore 17.30 al Palasport: per la 13ª giornata del campionato di pallavolo serie B1 maschile, la Lae Oderzo sfida il Pastificio Avesani Verona. LUNEDÌ 22 Ore 20.30 presso il centro parrocchiale del Duomo: tredicesi- mo incontro della scuola di formazione all’impegno caritativo e sociale, promossa dalla Diocesi, sul tema “Validità dei principi ispiratori della Carta Costituzionale”. Relatore: prof. Sandro De Nardi (nella foto). GIOVEDÌ 25 Ore 17 a Palazzo Moro a Oderzo si svolge l’incontro sul tema “Vitamine: penso proprio di averne sempre bisogno?” con l’intervento del farmacista Renato Favero. Organizza il Centro italiano femminile. Ore 20.30 nella sala incontri della canonica di Oderzo: secondo incontro del laboratorio vocazionale. Farmacie di turno: Oderzo, Scotto, via Umberto I 28, tel. 0422-712221; Portobuffolè, Grande, via Settimo 7, 0422850044 SAN FIOR / “TI SENTIREMO SEMPRE NEI NOSTRI CUORI” “U na persona come lui la sentiremo sempre nei nostri cuori”. Gli amici VALERIO GOLLA n. 30.3.1927 - m. 18.1.1985 Moglie, figli, nipoti e parenti tutti mantengono inalterato l’affetto, pregano per lui. E lui interceda per noi presso la misericordia di Dio Padre. FILOMENA DONADEL n. 11.7.1907 - m. 23.1.2004 Il tempo non cancella il ricordo di chi ci ha voluto bene. Figli, nipoti, familiari tutti manifestiamo riconoscenza per quanto ha fatto di bene. La raccomandiamo alla bontà del Signore; e lei continui ad assisterci. TERESA GAVA in TONON n. 3.3.1916 - m. 24.1.1992 MAMELI TONON n. 30.8.1913 - m. 11.6.1999 Nel 15º anniversario della tua scomparsa cara mamma, vogliamo ricordarti insieme a papà pensadovi felici nella casa del Signore. I figli con nuore, nipoti e tutti i vostri cari. Una Messa sarà celebrata domenica 21 gennaio alle 11 nella chiesa di Ogliano. TIZIANO DE NADAI 16º anniversario In suo ricordo dopo 5.843 giorni, martedì 23 gennaio, alle 7, nella chiesa monumentale di Castello Roganzuolo sarà celebrata la Messa. LA SOCIETÀ BIANCOROSSA È SECONDA IN CLASSIFICA. VIAGGIO NELLA SACILESE DEI 200 RAGAZZI E 14 SQUADRE Una grande Sacilese in D B atti il cinque Sacilese! È il caso di dirlo dopo l’inizio d’anno all’insegna delle grandi emozioni inaugurato con la vittoria nel derby con il Tamai del 7 gennaio scorso. E, assieme ai giocatori, in serie D hanno festeggiato il 5 a 2 della vittoria anche le 1500 persone presenti tra un pubblico da record. E a questo si aggiunge la vittoria per 3-1 in casa della primatista Mezzocorona nella partita di domenica 14. Un inizio d’anno esplosivo per i biancorossi di mister Borgato, saliti al secondo posto della classifica! «Effettivamente la prima squadra ha vinto le ultime sei partite consecutive», ha commentato il vicepresidente Antonio Sartori di Borgoricco. Oltre allo stato di grazia della prima squadra, cosa caratterizza la Sacilese? «Senz’altro diamo molta importanza al risvolto sociale del calcio. Seguiamo in tutto 200 ragazzi in 14 squadre, abbiamo contatti con le loro famiglie, organizziamo delle riunioni. Cerchiamo di andar loro incontro, superando le difficoltà, di tipo logistico, ad esempio; i nostri 4 pulmini sono in servizio durante tutta la settimana e possiamo contare sulla collaborazione di 45 volontari». opo due giornate del girone di ritorno il VittSangiacomo è saldamente in testa alla classifica del girone H di Prima categoria. L’undici allenato da Sergio Fattorel, che vanta la curiosità di non aver pareggiato nemmeno una delle 17 partite di campionato sinora disputate, comanda la graduatoria con quattro lunghezze di vantaggio su un’altra squadra diocesana, il Fontanelle. Squadra costruita per fare bene nel girone, arroccata attorno ad elementi di categoria quali Pasquali, Possamai e Tonel, quella vittoriese sembra avere tutte le carte in regola per proseguire un torneo al vertice. C La Sacilese è nata nel 1920. Quanto è cambiata nel corso dei decenni? «Sicuramente negli ultimi 15-20 anni abbiamo privilegiato le giovanili dedicando cura ed attenzione al vivaio. Tra i nostri ragazzi molti, poi, si sono sparsi nel Triveneto e alcuni sono diventati calciatori professionisti. Nel 1999/2000 siamo stati campioni d’Italia Juniores». E riguardo agli allenatori? «Fino ai 12-13 anni gli allenatori sono prima di tutto educatori, cercano di insegnare ai ragazzi il rispetto delle regole e il rispetto reciproco, dando importanza La prima squadra della Sacilese 2006-2007, protagonista in serie D anche alla parte ludica. Poi tra i Giovanissimi la competizione ha il sopravvento e allora abbiamo degli allenatori-educatori». Cosa può insegnare il gioco del calcio? «È una simulazione della vita con gioie, dolori, delusioni, invidie, angherie, voglia di vincere insieme, realtà che poi si ritrovano ogni giorno. È importante abituare i ragazzi a rispettare i compagni e le scelte dell’allenatore. Spesso sono più crudeli degli adulti nel dare giudizi e per questo è necessario che l’allenatore li aiuti a dare il giusto peso a ciò che accade. Scegliamo degli allenatori che riescano ad essere empatici con i ragazzi, spesso hanno giocato con noi nelle giovanili, sono studenti di Scienze motorie, docenti delle scuole superiori o ex giocatori. Quest’anno abbiamo sottoscritto anche una convezione per cui siamo Inter Campus, in collegamento con l’Inter che, oltre a fornirci vari documenti, videocassette, organizza a Milano incontri per gli allenatori. Un’occasione per scambiarsi l’esperienza e imparare le tecniche calcistiche ed educative». Erica Bet C iaspe, sci e scarponi protagonisti di questa rubrica di metà gennaio. Le sezioni locali del Cai e le associazioni amiche della montagna scelgono le vette innevate per uscite irripetibili e percorsi entusiasmanti. E noi, ovviamente, li seguiamo. Inizio alla grande con la sezione sci alpinismo del Cai di Vittorio Veneto che domenica 21 opta per la Forca del Palone (2242 metri) nel gruppo del Montasio. Una scalata con dislivello notevole di 1080 metri. La partenza è alle 6 dalla sede Cai di Vittorio Veneto. Informazioni: Fontana e Zoppas vincono nel ciclocross on la dodicesima prova, andata in scena sul circuito Fenderl a Vittorio Veneto, è calato il sipario sulla 27ª edizione del Trofeo Triveneto - Gran premio Calcestruzzi Mosole di ciclocross. I vincitori del challenge sono l’elite Alessandro Fontana (Corpo forestale dello Stato), l’under 23 Loris Bompieri (Mendrisio), lo junior Kevin Leveghi (Liquigas), l’allievo Dome- D KARATE: Ai campionati italiani si sono imposti Cantiron e il Cordignano 27º TROFEO TRIVENETO C CALCIO: In Prima categoria comanda il VittSanGiacomo nico Maria Salviani (Rinascita Ormelle Lazio), l’esordiente Enrico Scapolan (Mosole), l’amatore F1 Marco Zontone (Jam Bike Team Buja), l’amatore F2 Flavio Zoppas (Vimotorsport), la donna elite Ilenia Lazzaro (Miche), la donna giovane Deborah Soligo (Postumia 73), la Moro Zottarelli Brugnotto Spercenigo (società agonisti) e la Cimetta Comprex (società amatori). (GB) ordignano è d’oro. Ai campionati italiani di karate, disputati a Santa Margherita Ligure in provincia di Genova, Daniele Cantiron ha ottenuto il primo posto assoluto, dominando con il massimo punteggio tutte le tre prove eliminatorie. Il fratello Nicola, invece, si è dovuto accontentare del quarto posto, posizione che lo ha escluso dal podio ma grazie alla quale l’atleta ha contribuito al prestigioso risultato di squadra. Il Karate Cordignano, infatti, ha ottenuto il primo posto nella classifica di squadra. JUDO: La vittoriese Valentina Covre prima nel campionato nazionale È Valentina Covre la nuova stellina del Judo Vittorio Veneto. L’atleta vittoriese si è affermata nel campionato nazionale esordienti, confermando il verde talento già espresso ai campionati regionali vinti nel 2006. Alle finali nazionali di Roma erano presenti anche Beatrice Camerin, Camilla Canal e Caterina De Stefani. MONDO CAI www.caivv.it. C’è chi va e chi viene questo week-end da Vittorio Veneto. La sezione alpinismo giovanile del Cai di Pieve di Soligo organizza una gita domenicale al monte Altare. Informazioni: www.caipievedisoligo.it. La scelta di domenica 21 della sezione Cai di Motta di Livenza è il Monte Serva, sopra Belluno, con 1150 metri di dislivello. Si parte alle 6.30 dal parcheggio della sede per raggiungere la casera Pian dei fioc e poi la vetta del Serva, dove, tolti gli sci e calzati i ramponi, si scenderà fino alla vetta dei Tre Masci. Informazioni: www.caimotta.it. Ciaspe a go go con la sezione Cai di Conegliano che organizza una misteriosa uscita sulla neve con meta ancora top secret. Per svelare il mistero, contattare il capogita Gilberto Fiorin, telefono 043830546. La cooperativa Mazarol domenica 21 ha come meta l’Alpago e le sue montagne. Tra le tappe: col Indes e casera Palantina. Partenza dalla piazza di Tambre alle 9.30. Angela Deganis Alessandro Fontana (in alto) e Flavio Zoppas S P O R T & B A N C A Castello Roganzuolo · Cimavilla · Conegliano · Cordignano · Crocetta del Montello · Falzé di Piave · Fontanelle · Francenigo · Maron di Brugnera · Nervesa della Battaglia · Orsago Paré di Conegliano · Pianzano · Ponte della Priula · Povegliano · Sacile · San Giacomo di Veglia San Vendemiano · Santa Lucia di Piave · Selva del Montello · Soligo · Spresiano · Tezze di Piave Valdobbiadene · Vidor · Villorba · Vittorio Veneto Janna e L’AZiON Lettere & interventi NASCERÀ UNA QUERELLE GIURIDICA? Ministro Bindi, chiami i Pacs col loro nome! E gregio Direttore, premetto che non è mia intenzione inserirmi nel dibattito Zenti-Bindi. Fortunatamente conosco molto bene i miei limiti, e a questi mi attengo. Scrivo solo per esprimere delle critiche contro l’onorevole Rosy Bindi, ministro delle politiche per la famiglia; per questo motivo, affermo che copia della presente sarà da me inviata alla stessa, per sua opportuna conoscenza. E vengo al tema. A proposito delle coppie di fatto, nel suo scritto su L’Azione del 24 dicembre 2006 dice la Bindi: «Il nostro impegno è chiaro: non daremo riconoscimento giuridico alle unioni civili, bensì riconosceremo i diritti delle persone che ne fanno parte. In alcun modo si vuole o si pensa di equiparare tali unioni alla famiglia». Pur non essendo un giurista, appare evidente che attribuire per legge dei diritti anche solo di diritto privato a delle persone che si uniscono per convivere, questo solo fatto, volenti o nolenti, proprio perché normato dallo Stato, originerà un istituto giuridico nuovo sui generis con inevitabili effetti di diritto pubblico e non solo privato. Ciò perché il riconoscimento di diritti opponibili a terzi ha comunque sempre una rilevanza pubblica; e ciò, anche se nessun registro sarà istituito e nessuna cerimonia ufficiale sarà celebrata (il che a me appare impossibile non attuare). In questo nuovo istituto giuridico sui generis, pur se saranno elencati alcuni diritti e doveri reciproci, proprio perché non di matrimonio si tratta, non ci sarà separazione, né divorzio, né obbligo di alimenti, né una normativa per i rapporti genitoriali, eccetera. Una vera e propria chimera giuridica, frutto dell’incrocio osceno del privato e del pubblico. Una unione così, che, tuttavia – soggettivamente – per la recipro- L cità (sia pure molto labile) di alcuni diritti e doveri, sarà vissuta dai contraenti come un vero e proprio matrimonio (finché dura), sarà invece nella pratica una grande “pacchia”. Si può scommettere che in breve tempo tale sgorbio giuridico oscurerà il matrimonio civile attuale. Perché? Perché non costerà nulla stracciare questa esile gamma dei reciproci diritti e doveri, e mandarsi al diavolo reciprocamente. Quali le conseguenze? Ne elenco alcune di non trascurabile importanza: «Perché sposarsi, anche solo civilmente se sappiamo che prima o poi ci sarà il patatrac?». «Perché sposarsi anche solo civilmente se poi – per il patatrac – ti debbo mantenere per tutta la vita, con metà del mio stipendio? Mica sono matto!». E i figli (se ci saranno), in caso di separazione, con chi andranno? chi li manterrà? chi li educherà? Potrei continuare, ma mi fermo qui. Succederà allora, inevitabilmente, quello che a proposito delle monete buone, afferma la legge di Gresham (1519-1579): La moneta cattiva, (leggi: unioni di fatto, Pacs, o con qualsiasi altro nome saranno chiamate) scaccia la buona (leggi: matrimonio civile ex articolo 29 Carta costituzionale) e quella buonissima (leggi: matrimonio religioso, con valore concordatario). Se potessi rivolgermi direttamente alla Bindi le direi: «Cara Rosaria, nella sua risposta al vescovo Zenti, lei non ha fatto parola delle unioni omosex. Perché?». Prima di esporre il mio pensiero, desidero affermare che in tutti gli anni del mio insegnamento non ho mai mancato di insegnare, tra l’altro, il rispetto per tutti, etero o omosessuali che siano. Quello che non mi va giù è l’orgoglio gay, l’esibizionismo gay, la sfrontatezza gay. Non mi va giù perché altrettanta contrarietà provo per l’orgoglio, l’esibizionismo, la sfrontatezza etero- sessuale... Questo l’ho sempre affermato ed insegnato in tutte le sedi dove ho espletato il mio ruolo di educatore. Ne possono far fede le centinaia e centinaia di studenti e studentesse che ho incontrato nel mio ruolo di insegnante. Le centinaia di fidanzati da me incontrati in trent’anni di accompagnamento. Le decine e decine di anziani che ho incontrato nelle dieci università popolari nelle quali ho insegnato. Spero che questo curricolo mi salvi dalla fin troppo facile accusa di essere un fondamentalista, un intransigente, un nemico giurato della omosessualità. Quello che voglio dire è questo: «Si illude la Bindi che omosessuali e lesbiche rinuncino ad un rito civile ufficiale e speciale tutto per loro. Proprio per la loro difformità e diversità, rispetto alla norma, lo pretenderanno (coram populo), e/o comunque lo inventeranno. Apparirà allora con evidenza che un nuovo istituto giuridico pubblico è veramente nato, anche se avrà i connotati di una pagliacciata. Già me li vedo certi sindaci, con tanto di fascia tricolore, andare a gara per apparire sui media nazionali, soprattutto quelli scandalistici, nella loro nuova funzione di ministri dell’unisex. Ultima osservazione: «Lei dice che nel programma del Governo Prodi non si parla di Pacs (Patto civile di solidarietà). Per cortesia, non giochiamo sulle parole; non facciamone una questione nominalistica: se non è zuppa, è pan bagnato». Aldo Cappellotto Oderzo Nemmeno io sono un giurista, ma ho l’impressione che ci sia qualche forzatura nel dichiarare che il riconoscimento di diritti individuali dia origine ad “un istituto giuridico sui generis”. Dato che la lettera è stata inviata anche al ministro Bindi, e che la questione è comunque tutt’altro che risolta e definitiva, sarebbe auspicabile un suo ulteriore chiarimento. Sono comunque possibili altri interventi che precisino con competenza il significato e le conseguenze di un riconoscimento giuridico “di diritti, prerogative, facoltà alle persone che fanno parte delle unioni di fatto”, come si legge nel programma del Governo Prodi. eggendo un quotidiaVaticano per sollecitarlo a rino locale durante il pe- PRESEPI / 1 muovere ora monsignor Zenti, visto che le è andata buca riodo post-natalizio, sono ricon don Vittorino (che in masto non poco sorpreso da pensione come insegnante lo un articolo dal titolo “Preseè già); pe leghista con stella pada- il presepe è simbolo delna: è bufera”. Incuriosito, ho la cristianità nel rispetto dei letto attentamente il testo valori che esso trasmette: mi che riportava anche la dispieghi cosa l’accomuna alla chiarazione del signor Berstella padana; nardelli sull’idea di addob- non mi permetterò mai di scrivere ai bare un presepe con la stella padana nelsuoi vertici per sollecitarne la sua rimola sede coneglianese della Lega Nord. Tale Bernardelli era salito (??) agli o- zione dall’incarico che copre per un semnori della cronaca locale nello scorso di- plice motivo: non la conosco, e il mio vuol cembre attaccando il parroco di Godega essere un invito di continuare a confronper aver dichiarato durante un’omelia che tarsi con ogni cittadino, ma questo sia da stimolo per conoscere le persone prima Babbo Natale non esisteva. Sono vittoriese dalla nascita, cattolico di attaccarle; - si soffermi per un attimo ad osservapraticante, e don Vittorino ho avuto la possibilità di conoscerlo abbastanza bene, ap- re i nostri giovani: ci sono ragazzi che viprezzandone la fede e la cultura cristiana vono la loro adolescenza muovendo i prioltre alla grande umanità che lo contrad- mi passi alla ricerca di quella “stella codistingue. Il nostro Vescovo ho potuto a- meta” che porti loro quella luce tanto atscoltarlo in vari incontri organizzati in dio- tesa; altri, radicati in questo fenomeno di cesi. Tutto ciò che ci è girato intorno in bullismo che attrae la loro fantasia proiquei giorni mi ha rattristato. Vorrei sot- bitiva, non avranno di certo scritto a Babtolineare alcuni punti che mi stanno a cuo- bo Natale, perché ahimè, non dispongono più di desideri, e ieri erano bambini! re: Caro signor Bernardelli, Adolfo Piccinato - spero tanto non arrivi a scomodare il Che c’entra col Natale la stella padana? N on era mai accaduto. Quest’anno il presepio di Bibano era già allestito diversi giorni prima di Natale, era addirittura stato filmano (distrattamente) da un’importante rete televisiva a causa di una bagarre giornalistica e televisiva forse inutile, di certo eccessiva. È capitato anche che in anticipo molti conoscessero la novità del presepio 2006, pubblicata persino da L’Azione... Di solito i presepisti fanno il loro lavoro tenendo un po’ in sospeso tutto il paese, fino alla notte della vigilia. Ma pur conoscendo molte cose, l’emozione è stata grande, l’incantamento, la nostalgia. La figura del parroco don Dionisio che si appresta ad incontrare le sue famiglie per la benedizione annuale è stata “vissuta” come il Domenica 21 gennaio 2007 35 RISPOSTA A DON CESCA Chi sta in famiglia fa anche i compiti E gregio Direttore, ho letto con partecipazione gli auguri per la festa che la diocesi di Vittorio Veneto celebra in occasione del patrono san Tiziano. E faccio miei gran parte degli auguri formulati da don Pierluigi Cesca, al quale devo enorme, personale riconoscenza. Gran parte, dicevo, ma non tutti. E mi riferisco all’augurio che i ragazzi siano “presto liberati dal pesante e inutile giogo dei compiti per casa nel fine settimana, per poter provare davvero la gioia dell’incontro domenicale con il Signore e dell’insostituibile serenità della festa familiare”. Carissimo don Pierluigi, magari fosse che i ragazzi liberati dal pesante giogo partecipassero di più e davvero alla vita della comunità parrocchiale! Invece, per quanto ho di esperienza, gran parte delle ore, o quasi tutte, i ragazzi le trascorrono fra videogiochi, play station, cartoni animati, corse af- Chi si lamenta, il week-end va al centro commerciale PRESEPI / 2 Che emozione a Bibano ricordare don Dionisio ritorno speciale di un pastore nella sua chiesa, dove spesso lo si trovava in preghiera. La forte somiglianza ha fatto emozionare più di una persona, specialmente chi l’ha conosciuto, o chi ha una pena nel cuore e abitualmente a lui ricorre. fannose fra una scuola di danza, una di musica, una di pattinaggio, eccetera e per sabato e domenica, gran finale all’Ipercoop, al Tiziano, al Castorama, e via elencando. Paradossalmente si nota che i ragazzi che hanno tempo per fare i compiti, sono gli stessi che frequentano le attività parrocchiali, perché il senso del dovere e dell’impegno si formano proprio con... il dovere e l’impegno. Detto questo, siamo d’accordo: “abbasso gli insegnanti che soffocano i ragazzi di compiti”. Ma non è vero che i ragazzi che non hanno compiti per casa, trascorrano le domeniche in famiglia e in parrocchia: magari fosse così! Giuseppina Piovesana Complimenti all’artista e a tutti i presepisti di Bibano, sono una squadra sorprendente che ogni anno fa un grande regalo al proprio paese. Il fatto di ricordare don Dionisio già ora, celebrando il mistero della nascita di Dio, ci invita a riser vare momenti di riflessione e di preghiera, quando il prossimo venerdì santo ricorderemo il 25º della sua nascita in cielo. Ci è già stato suggerito dal pulpito, il consiglio pastorale si faccia avanti. Un parrocchiano Potete inviare le vostre lettere al direttore per posta elettronica all’indirizzo: [email protected] per posta all’indirizzo: L’Azione - via Jacopo Stella, 8 - 31029 Vittorio Veneto oppure per fax allo 0438. 555437