Pagina - Diocesi Palestrina
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10 martedì www.diocesipalestrina.it La Scuola socio–politica PALESTRINA e-mail [email protected] Facebook: Diocesi Suburbicaria di Palestrina Twitter: @DiocesiPalestri Domenica, 25 ottobre 2015 Per celebrare la vita sacra famiglia 1° novembre. Da Halloween a Ognissanti, per testimoniare l’essenza del cristianesimo DI GABRIELE ALLEGRINO I luce in tenebre, che cambiano l’amaro in dolce e il dolce in amaro (Is. 5,20)». Dio non proibisce all’uomo di divertirsi, di ridere, di scherzare ma proibisce l’adorazione di se stessi perché solo a Lui si deve rendere culto. Il Dio della pace non porta l’uomo a fare del male a sé stesso o agli altri ma a essere un esempio. L’apostolo Paolo affermava: «Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma tra- l nome «Halloween» ha origine nella cultura celtica. Gli antichi Celti, abitanti dell’Inghilterra, della Francia e dell’Irlanda, erano soliti festeggiare l’inizio del nuovo anno il I novembre, giorno che segnava la fine della stagione calda e l’inizio di quella fredda. Per questo motivo la notte tra il 31 ottobre e il I novembre era un momento molto intenso e solenne, e rappresentava la celebrazione più importante del calendario Celtico, detto «Samhain». Coloro che praticavano questa festa agli inizi, erano adoratori, sacerdoti del dio «Samain» (che è il dio della morte). Questi erano maestri dell’esoterismo e praticavano la magia Da una festa che pretende degli alberi, una sorta di ri- di esorcizzare la morte to per predire il futuro e a una solennità che esalta aiutare gli uomini. Halloween inizia 6 setti- il valore di un messaggio mane prima del 31 ottobre, con digiuni e piccoli sacri- che va al di là delle mode fici. Col passare dei giorni e che trova il suo epicentro i sacrifici aumentano fino ad arrivare al 31 ottobre do- nella risurrezione di Gesù ve vengono a contatto con sformatevi rinnovando gli spiriti dell’aldilà. Il popolo che la vostra mente, per poadorava il dio Samain era solito andare di casa in casa a chiedere ci- ter discernere la volontà bi per offrirli al loro dio, e a quel- di Dio, ciò che è buono, li che rifiutavano gli lanciavano u- a lui gradito e perfetto na maledizione: la morte di un (Rm 12,2)». membro della famiglia entro un Il cristiano diventa colui che vivendo nel mondo anno, da qui il famoso «Dolcetto non appartiene al mono scherzetto». Nell’884 d.C. papa Gregorio IV istituisce la festa di tut- do, che lo trasforma e lo ti i santi cercando di togliere la fe- rende a misura di uomo. Apostoli, testimoni e buoni samaritani Il cristiano è colui che sta di halloween a causa delle sue non accetta la volgarità origini pagane. In questo contesto la vigilia di tut- delle mode e di alcune feste ma dona la sua testimoniansiamo questo. Noi crediamo che ti i Santi ricorda a noi cristiani che dopo la morte vi è la risurrezione, il Dio in cui crediamo è il Dio del- za. È colui che desidera farsi santo e che in questo giorno ricorda che che nella croce vissuta con amore la vita, che la cultura nonostante rimanendo uniti a Dio è possibile vi è il dono di un Crocefisso che si ci insegni che tutto è permesso, per fece condanna e ha redento l’unoi che diciamo di credere risuo- e che è un dovere di tutti. Siamo diventati coloro che non manità piena di peccato. Adorare nano le parole del profeta Isaia a le tenebre per esorcizzare la morun popolo che si allontana dal be- parlano di morte perché ci fa paute non farà smettere di morire ma ne: «Guai a coloro che chiamano ra, siamo coloro che non nominasolo l’adorazione al Dio della vita bene il male e male il bene, che no la malattia per paura che queci permetterà di vivere anche quancambiano le tenebre in luce e la sta tocchi noi. Ma noi cristiani non Non è stata e non poteva essere, la solita «festa di compleanno», ma l’occasione d’incontro tra generazioni, tra adulti provenienti da realtà diverse, con percorsi diversi, tra amici di un tempo e da cui noi ci si è preparati, l’incontro tra persone che hanno lo stesso obiettivo da raggiungere. Il nostro settantesimo anniversario merita di essere ricordato, in quanto non è mai stato festeggiato nei decenni precedenti e per questo non ne faremo una autocelebrazione del nostro passato, per dire quanto sono stati bravi coloro che sono venuti prima di noi e a cui guardiamo con tanta ammirazione, ma per lanciare, attraverso la loro testimonianza e sul loro esempio, la sfida educativa cui i tempi attuali ci rimandano, per constatare che c’è continuità tra Riprende il coro dei piccoli, presto un nuovo concerto l Concilio afferma che il canto non è solamente un elemento estetico nella liturgia; esso diventa un linguaggio privilegiato per la preghiera del cristiano (di ogni cristiano!). Si canta perché, se l’eucaristia è esperienza di comunione, il canto è il linguaggio più forte che ci permette di fare comunione. Esso permette a tutti i membri di una comunità di esprimersi con le stesse parole, cantate esattamente alla stessa altezza grazie alla nostra scala musicale fissa. Addirittura, quando si canta bene, si riesce ad uniformare anche i respiri . Non esiste linguaggio che alla pari del canto riesca ad unire le persone fino a questo punto.» Cantare per la gloria di Dio significa cantare non perché Dio resti in alto, lontano, seduto sul suo trono ad ascoltare e ad approvare, ma perché “scenda” e rinnovi il mistero della incarnazione nel cuore dell’assemblea e di ogni credente.» don Pierangelo Ruaro, Lucca. Per questo, nella parrocchia della Sacra Famiglia, teniamo in grande considerazione il «I canto e la funzione del coro. Coro però non soltanto composto da adulti, il nostro desiderio sarebbe riuscire a mettere su un gruppo di bambini in grado di animare la celebrazione e condividere tra loro la gioia della preghiera in musica. L’importanza della musica e del canto è risaputa: la musica rappresenta un potente strumento di comunicazione che riesce ad arrivare anche lì dove le parole non possono; è evocatrice di ricordi, suscita forti emozioni, crea legami e relazioni, stimola la creatività individuale, lenisce le ferite dell’anima. Tutto questo, legato indissolubilmente alla forza della fede, crea uno strumento così potente da elevare il nostro animo tanto vicino a Dio da poterlo percepire! Il cammino, iniziato due anni fa, prosegue anche quest’anno; gli incontri del coro dei piccoli si terranno presso l’oratorio “Don Tonino Bello” nella parrocchia della Sacra Famiglia, il giovedì alle ore 16.30. Il Signore vuole ascoltare anche te! Elisa De Prosperis notte dei Santi «Noi festeggeremo così» nche questa volta si festeggia. Eccoci qui ad annunziarvi che quest’anno la «Notte dei Santi 2015» si farà nella Parrocchia San Giuseppe Moscati di Roma, in via Libero Leonardi n° 41, nella zona di Cinecittà. Saranno moltissimi gli ospiti della serata: si farà della buona musica con lo spettacolo «Tutta la Gloria a Te» di Nuovi Orizzonti, musica, danza e testimonianze; avremo un lato divertente con l’attore romano Fabio Chi Inchingolo comico di grande spessore ed umorismo che, negli ultimi anni, sta girando le varie Diocesi d’Italia con un progetto tutto suo in cui attraverso l’umorismo svolge un’attenta evangelizzazione rivolta ai ragazzi. A condurre la serata, Roberta Grenci, una giovane attrice di teatro e presentatrice di eventi musicali in campo classico, laureata in lingue e letteratura straniera. Gli approfondimenti spirituali della Notte dei Santi, saranno a cura di don Maurizio Botta, sacerdote di Roma, ideatore del ciclo «I 5 Passi». A conclusione dell’evento, alle ore 23,40, la Celebrazione Eucaristica presieduta da monsignor Sigalini, a seguire, l’Adorazione eucaristica. (A.L.) A do la morte busserà alla nostra porta. Se non testimoniamo la vittoria di Cristo sulla morte avremo fallito nella nostra essenza e saremo schiavi del mondo e delle mode propinate da satana e dai suoi adepti. Vi auguro buona festa di tutti i Santi fratelli per farci anche noi Santi in Gesù Cristo, Dio della vita. Cercatori di sentieri che portano a Dio S ettanta anni e non dimostrarli, specie quando lo sguardo è rivolto al futuro e non al passato: questo il senso della celebrazione per i settanti anni di vita, classe 1945, avvenuta ad Olevano Romano domenica 18 ottobre 2015. Un letterato scriveva: «…che un popolo senza memoria è un popolo senza futuro». Partendo da questo presupposto, mi pare utile ricordare che gli anniversari servono per fissare nella memoria ciò che è stato il nostro passato, quale è stata la nostra storia per proiettarci quindi verso il nostro futuro. Il nostro anniversario a cui noi oggi guardiamo, costituisce una «miniera d’oro» di esperienze, conoscenze, scambi culturali, confronti su temi ed argomenti i più variegati. a prossima lezione della Scuola socio–politica della nostra diocesi avrà come argomento «Europa Comunità economica». Appuntamento alle ore 20.45 presso il «Punto e a capo» caffè letterario, Centro di Pastorale Giovanile «Giovanni Paolo II». Ricordiamo che il costo dell’intera annualità è di 50 euro e sarà possibile effettuare l’iscrizione in sede. L Pagina a cura dell'Ufficio Web Diocesi Suburbicaria di Palestrina Piazza G. Pantanelli n° 8 00036 Palestrina (Roma) Tel. 0039 3481627894 Fax 06 9538116 coloro che ci hanno preceduto e che non rinunciarono a guardare il mondo da persone adulte, ma con gli occhi da ragazzi e che oggi noi ne raccogliamo il testimone. Dopo la Liturgia Eucaristica, presieduta da don Ciriaco, sono stati ricordati anche quelli della nostra classe 1945, che oggi non hanno raggiunto il traguardo dei 70, ma lo hanno festeggiato in Cielo con Gesù. La festa è continuata poi al ristorante l’Oasi nella gioia piena del nostro cuore. Dobbiamo essere fieri di tutto questo e, stimolati ad andare avanti con il coraggio, la saggezza delle persone mature, l’ardore ed il cuore dolce, la gaiezza dei ragazzi, continuiamo la nostra strada per essere «cercatori di sentieri» che portano a Dio. Giancarlo Carletti Impegni settimanali di vescovo e diocesi Oggi Partenza con il pellegrinaggio a Lourdes con l’Unitalsi (fino a Mercoledì 28) Giovedi 29 Curia di Palestrina: mattino Udienze; Pomeriggio: caffè letterario, ore 15 Incontro studenti. Venerdi 30 Pisoniano. Sabato 31 Udienze in Curia Palestrina Ore 21 Notte dei Santi. Lunedì 26 Scuola di formazione teologica di base, ore 18 Curia; Martedì 27 Approfondimento teologia della carità ore 18 Curia, Scuola socio–politica ore 20.45 Caffè letterario; Giovedì 29 Approfondimento biblico ore 18 Curia; Incontri di catechesi per cresimandi adulti ore 19–21 Centro diocesano della Caritas Clown terapia, quando la risata è terapeutica DI CANTUTI CASTELVETRI OTTAVIA * «I L’associazione «Sorrisiamo» l valore del clown terapeuta in ospedale» è il tema del convegno organizzato dall’Associazione Sorrisiamo Clown Dottori di Palestrina, in collaborazione con Rodolfo Lena, Presidente della Commissione Politiche Sociali e Salute del Consiglio regionale del Lazio. Il convegno si svolgerà giovedì 5 novembre presso l’aula Anfiteatro del Policlinico Tor Vergata alle ore 9.30. Parleremo di cosa è davvero un clown dottore e sarà presentata la proposta di legge per il riconoscimento professionale della figura del clown dottore, portatore sano di «sorrisi» in ospedale, case famiglia e in tutte le situazioni di disagio. Portare sorrisi, però, è una cosa davvero seria, bisogna saperlo fare e per questo diventa essenziale la formazione. La legge è un grande traguardo perché riconosce il ruolo della clown terapia come supporto alla medicina tradizionale e ne riconosce il grande apporto positivo. Inoltre sottolinea come la figura del clown dottore sia una vera e propria figura professionale con una specifica formazione che spazia dall’arte circense, alla psicologia, dalle tecniche teatrali a nozioni base di prassi sanitaria e molto altro. Il valore della clown terapia è scientificamente riconosciuto, tante persone e associazioni si avvicinano a questa attività, alcune con serietà e voglia di imparare e di impegnarsi, altri, purtroppo, con grande superficialità. Questa è l’occasione giusta per fare un po’ di chiarezza e dare una precisa regolamentazione che permetterà di garantire chi, come noi, vuole operare con serietà e soprattutto garantire le persone a cui l’attività è rivolta. Negli anni abbiamo incontrato molte persone che desiderano aiutare gli altri ed è accattivante pensare di poter rallegrare la giornata di qualcuno con il sorriso, ma non è così facile come sembra. Il clown dottore entra in ospedale, nel disagio della malattia, nella disperazione di una diagnosi terminale, nella solitudine della sofferenza e lo fa in punta di piedi, consapevo- le di ciò che sta facendo e di ciò che può o non può offrire all’altro. Se non si ha una preparazione adeguata è facile diventare dei fastidiosi e invadenti pagliacci. La formazione e la qualificazione del clown dottore è l’unica garanzia di una vera terapia del sorriso. La nostra associazione, I Sorrisiamo, nasce nel lontano 2006 da un’iniziativa del vescovo di Palestrina, monsignor Sigalini, e ci siamo formati per tre anni prima di iniziare la nostra attività. Siamo iscritti nel registro delle Associazioni di Volontariato della Regione Lazio, siamo entrati a far parte della Federazione Nazionale Clown dottori, abbiamo stipulato convenzioni con la Asl RMG, con il Policlinico Tor Vergata, con la Itop, Azienda ortopedica dove transitano persone da tutta Italia con problemi di disabilità, abbiamo collaborato e collaboriamo con case famiglia e altre realtà, ma non abbiamo mai smesso di fare formazione perche «Far ridere è una cosa seria!» * presidente «Sorrisiamo» Festa diocesana delle bande nche quest’anno è in programma la «Festa diocesana delle bande musicali» che si svolgerà nel Comune di Serrone, loc. La Forma, il prossimo 22 novembre dalle ore 16.00. «Vogliamo sensibilizzare alla partecipazione di tutte le formazioni bandistiche della diocesi perché, così come è stato negli anni precedenti, sarà una esperienza che arricchirà tutti e eliminerà barriere.» Alessandro Pasquazi, coordinatore della Federazione. Per info Alessandro 338. 263.1992 o don Antonello 345.758.0723. A