Un modo rivoluzionario di respirare può aiutarti a correre meglio e a
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Un modo rivoluzionario di respirare può aiutarti a correre meglio e a
EXTRA IL SEGRETO È NEL RESPIRO Un modo rivoluzionario di respirare può aiutarti a correre meglio e a prevenire gli infortuni Di BUDD COATES & CLAIRE KOWALCHIK EXTRA 68 AGOSTO 2013 - RUNNERSWORLD.IT respiro ritmato tutto personale che ho adottato negli anni in cui ero al college, a cavallo tra la categoria junior e senior. Vuoi per una normale maturazione organica e agonistica, ma vuoi anche per quell’escamotage, nell’anno da senior mi sono guadagnato l’inclusione in prima squadra all’università. In più, l’inverno prima della laurea mi sono allenato per la mia prima maratona che ho chiuso, dignitosamente, in 2:52’45”. Ho continuato a lavorare per gestire bene il respiro ritmato in corsa anche durante il periodo per la laurea specialistica in educazione fisica e fisiologia dell’allenamento alla Illinois State University, in cui, peraltro, mi sono allenato per la mia seconda maratona. Ho consolidato uno schema da cinque step per la corsa lenta e uno da tre step per i ritmi veloci. Ho utilizzato quest’ultimo nella mia seconda esperienza sui 42 chilometri, che ho portato a termine nell’incredibile tempo di 2:33’29”. Un risultato che mi ha confermato che grazie al respiro ritmato potevo ottimizzare i miei allenamenti, ridurre al minimo gli infortuni e avere molte più probabilità di successo. Da allora, ho insegnato questo metodo a molti runners che ho allenato negli anni. Provalo anche tu, vedrai che funzionerà. PASSI IN SALUTE come è Stato per me, la respirazione ritmata può risultare decisamente importante nel tenerti lontano dagli infortuni. Ma per capire come funziona, torna a fare un mini ripasso del meccanismo che modula i carichi sulle strutture fisiche che intervengono durante la corsa. Quando il piede d’appoggio tocca il terreno, la forza dell’impatto è pari a 2-3 volte il peso del tuo corpo. Nel loro studio, Bramble e Carrier hanno dimostrato che quando il piede tocca terra all’inizio di un’espirazione le “conseguenze” generali sono peggiori, perché lasciando uscire l’aria dai polmoni il diaframma e i muscoli a esso associati si rilassano, rendendo meno stabile il core, cioè l’insieme delle strutture muscolari del cingolo pelvico e della parte bassa della schiena, quindi la zona del “baricentro” del corpo. Questa è la condizione perfetta per farsi male. Atterrare sempre sullo stesso piede all’inizio di un’espirazione peggiora il problema: un lato del corpo assorbe l’impatto maggiore della corsa, quindi soffre più dell’altro e diventa più vulnerabile. La respirazione ritmata, invece, stabilisce uno schema per coordinare gli appoggi a terra e le due fasi del respiro, in modo che quando espiri atterri una volta col sinistro e una col destro. Risultato: l’impatto della corsa viene distribuito equamente sui due lati del corpo. È un po’ come riempire uno zainetto di libri, block notes, computer portatile e quant’altro di pesante disponi per il tuo lavoro e appoggiarlo poi solo sulla spalla destra: con tutto quel peso da un lato il fisico è costretto a compensare applicando più forza su una sola parte della schiena e dei fianchi. Se il peso fosse invece distribuito su entrambe le spalle, con un corretto posizionamento dello zainetto, il “carico” sarebbe gestito meglio e la schiena non sarebbe sollecitata in maniera scorretta. Foto di JOSHUA SIMPSON MAESTRO DI RESPIRO Budd Coates allena i dipendenti di Rodale, la società madre di RW uando ero giovane non badavo affatto, come la maggior parte dei runners, a come respiravo in corsa. Ho cominciato a fare sport ai tempi del liceo (negli anni Settanta), sono riuscito a entrare nella squadra di cross dell’istituto che frequentavo e anche a vincere il titolo individuale di categoria. Niente d’eccezionale, ma comunque un risultato di cui essere fieri, che mi ha dato la possibilità di continuare a fare attività di buon livello quando sono entrato all’università di Springfield, nel Massachusetts, dove mi sono laureato in Scienze Motorie. Purtroppo si gareggiava spesso, si riposava poco e, di conseguenza, ero spesso infortunato. Quando sei frequentemente “ai box”, finisci per perdere molto allenamento di qualità. Come ricorda spesso il dottor Jack Daniels, fisiologo dello sport e allenatore molto noto negli Usa, «è più facile restare in forma che rimettersi in forma». Per cercare di non perdere troppo tono muscolare né condizionamento organico, passavo un sacco di tempo sulla cyclette dell’istituto di fisiologia, perché non avevamo strutture adeguate per fare del cross training, cioè praticare altre attività simili o complementari alla corsa. Poi ho cominciato a informarmi per cercare di uscire dalla mia imbarazzante situazione di perenne infortunato e ho trovato un articolo intitolato Breath Play (Il Gioco del Respiro) di Ian Jackson, allenatore e fondista sulle lunghe distanze, che collegava i cicli respiratori alla cadenza del passo in corsa. Mi sono appassionato alla cosa e ho trovato anche uno studio di Dennis Bramble e David Carrier, dell’università dello Utah, che diceva che nella corsa il momento in cui lo stress da impatto è massimo è quando l’appoggio del piede coincide con l’inizio di un’espirazione. Quindi, se espiri ogni volta che tocca terra il piede sinistro, sarà la parte sinistra del corpo a sobbarcarsi per tutto il tempo della tua corsa le sollecitazioni maggiori. Hmm. Io m’infortunavo spesso a livello del flessore dell’anca sinistra, così mi sono detto: e se escogitassi un sistema che metta in relazione il passo e il respiro, così da riuscire ad atterrare una volta col piede sinistro e una col destro quando espiro? Chissà, magari sarei riuscito a non farmi male così frequentemente... Poteva valer la pena di provare, così ho studiato uno schema di A PIENI POLMONI Inspira [S] [ d] Espira [S] [ d] Inspira [S] [ d] [S] Espira [ d] [S] [ d] L’elemento chiave di tutta la respirazione ritmata in corsa è questo: espira in corrispondenza di appoggi alternati dei piedi a terra Se un lato del corpo, insomma, è costretto a sopportare un carico maggiore dell’altro, risulterà molto più sfruttato e incline all’infortunio. La respirazione ritmata consente una “distribuzione” delle forti applicazioni di forza su entrambi i lati. Ma propone, in verità, molto più di uno schema di appoggi abbinati a espirazioni e inspirazioni per evitare gli infortuni. T’insegna infatti a prestare molta più attenzione al tuo modo di respirare e lo propone come ottima chiave aggiuntiva per allenarti e gareggiare con successo. IL CARICO IN ESPIRAZIONE Illustrazioni di JOSH MCKIBLE l’attenZione per il reSpiro è da sempre pre- sente nella filosofia orientale. Dennis Lewis, grande esperto di taoismo e di altre filosofie orientali, nel suo libro The Tao of Natural Breathing, riporta questo pensiero taoista: «Respirare profondamente significa vivere profondamente, per manifestare tutta la forza del nostro innato potenziale ed essere vitali in ogni cosa che percepiamo, sentiamo, pensiamo e facciamo». Nell’induismo, lo yoga insegna il pranayama, il lavoro sul respiro. Prana significa “il respiro è la forza vitale”. Lavorare sul respiro risveglia la forza vitale nel corpo grazie alla respirazione diaframmatica (il respiro con la pancia): inspirando contrai bene il diaframma per far raggiungere alla cavità toracica (petto) il suo massimo volume e ai polmoni la massima espansione, facendo entrare molta più aria. Il respiro ritmato fa la stessa cosa, diffondendo il respiro, cioè la forza vitale, nel corpo attraverso una mirata e controllata respirazione diaframmatica. Questo può avvenire anche in corsa: riuscendo a respirare a fondo, come sostengono i taoisti, si può così percepire meglio la nostra forza vitale. La respirazione ritmata apre inoltre una strada verso una profonda interiorizzazione. Chi pratica yoga, arti marziali, rilassamento e meditazione usa la respirazione per unire mente, corpo e spirito. Nelle arti marziali, in particolare, questa unione, e relativa interiorizzazione, si traducono in un controllo immediato e preciso del fisico. Lo stesso può avvenire nella corsa, grazie alla respirazione ritmata. Puoi raggiungere il tuo equilibrio interiore preparando prima la tua mente ad adattare il respiro a uno schema ottimale di passi, così che la consapevolezza del respiro unisca la mente al corpo e crei un comodo percorso che aiuterà a modulare lo sforzo della corsa. Questa tecnica ti aiuterà a “sentire” meglio la tua corsa, in modo da averne un controllo immediato e preciso. Lo yoga insegna che se gestisci il respiro puoi controllare meglio il corpo e rilassare la mente. Quando ci “distraiamo” provando a far coincidere il nostro impegno in corsa con un ritmo che abbiamo già definito con delle cifre su un orologio, spezziamo inevitabilmente il collegamento tra mente e corpo. Apriamo, cioè, un varco in cui entrano stress e tensione. In questo modo rendiamo la corsa meno fluida, limitandone l’efficacia e l’apprezzamento. La respirazione ritmata funge da calmante. La consapevolezza del respiro riporta la tua attenzione verso uno stato di calma, ti aiuta a restare più rilassato, riducendo ogni stress fisico che possa disturbare la tua performance. E se dovessi avere qualche dolore dovuto alla tensione o a un qualche disagio, mentalmente puoi “buttarlo fuori” dal corpo mentre espiri. Nelle uscite lunghe o mediolunghe, la respirazione ritmata ti porterà a correre a una velocità costante, come se avessi inserito il pilota automatico: il respiro sarà buono, il passo di corsa agevole e regolare e il loro abbinamento porterà a una ”armoniosa vibrazione con la natura”. DALLA PANCIA prima d’imparare gli schemi che porteranno la tua corsa a un nuovo livello devi saper respirare con la pancia, cioè con il diaframma. Quando inspiri, il diaframma si contrae spostandosi verso il basso e i muscoli intraaddominali si contraggono per espandere la gabbia toracica e far entrare aria nei polmoni. Fallo lavorare per portarlo al suo massimo potenziale e i tuoi polmoni raggiungeranno la loro capacità massima, creando lo spazio per una gran quantità di aria, PERché funzIOnA La respirazione ritmata si propone nel running con la stessa logica dei programmi di allenamento. Se corri forte tutti i giorni, senza tregua, è ovvio che a lungo andare ti farai male. Un regime inesorabile di corsa impegnata non lascia infatti tempo al recupero. Allo stesso modo, se un lato del corpo è costretto ad assorbire continuamente un carico maggiore dell’altro, è inevitabile che sarà più fragile e incline all’infortunio. RUNNER’S WORLD - AGOSTO 2013 69 A PIENI POLMONI EXTRA quella che ti serve per correre. Più aria introduci, più ossigeno è disponibile per essere trasferito ai muscoli attraverso il sistema circolatorio. Molte persone non sfruttano appieno la capacità del diaframma, affidandosi troppo alla muscolatura pettorale, ma in questo modo fanno entrare meno ossigeno che, invece, come detto, è importantissimo per la produzione di energia. L’altro svantaggio del respirare affidandosi prevalentemente ai muscoli pettorali è che questi (gli intercostali) sono più piccoli, perciò si affaticheranno prima del diaframma. Per alleviare lo sforzo dei muscoli del petto durante la respirazione è bene, dunque, allenarsi a respirare con la pancia o, meglio, col diaframma. Comincia con uno schema da 5 passi (falcate) – il 3:2 –, che adotterai per la maggior parte delle tue corse. Inspira in tre falcate ed espira in due. Prima, però, allenati a farlo a terra: sdraiati a pancia in su con le ginocchia piegate e i piedi in appoggio a terra con tutta la pianta; appoggia le mani sulla pancia e controlla di respirare con essa; respira col naso e con la bocca; inspira e conta fino a 3 ed espira e conta fino a 2, ovvero: “dentro-2-3”, “fuori-2”, “dentro-2-3”, “fuori-2” e così via; concentrati nel respirare in modo continuo sia quando inspiri che quando espiri; Il tuo piede tocca terra all’inizio di un’espirazione, quando lo stress da impatto è maggiore e il core è meno stabile: è la condizione perfetta per un infortunio Puoi esercitarti sia da disteso che da seduto o in piedi, perché comunque dovresti poi farlo sempre, in qualunque situazione della giornata: quando corri, dormi, mangi o leggi un libro. Ecco come imparare la tecnica: • sdraiati a pancia in su; • tieni ferme le spalle e la parte alta del petto • prova a gonfiare la pancia quando inspiri; • abbassa la pancia quando espiri; • inspira ed espira sia col naso che con la bocca. TEST DEl RESPIRO Vuoi sapere se respiri col diaframma? Stenditi a terra supino, appoggia le mani sulla pancia e respira. Se le mani si muovono su e giù, stai usando il diaframma. Se invece restano ferme, probabilmente noterai che è il petto ad alzarsi e abbassarsi. Questo vuol dire che stai effettuando la tua respirazione affidandoti agli intercostali, quei piccoli muscoli che stringono e allargano la gabbia toracica. 70 SCEgLI UNO SCHEMA molti runnerS sono abituati a uno schema di respirazione 2:2, cioè inspirano nell’arco di due passi (falcate) ed espirano nell’arco di altri due. C’è anche chi respira in tre falcate ed espira in altre tre (3:3), ma il risultato è uguale: espira sempre dallo stesso lato. Uno schema di respirazione che vada a prolungare l’inspirazione sposterà invece l’espirazione da destra a sinistra e da sinistra a destra, quindi da un lato all’altro del corpo. Di fatto, il punto chiave di tutto lo schema è questo: in corsa, espira in corrispondenza di appoggi alternati dei piedi a terra, evitando, insomma, di farlo sempre in corrispondenza dell’appoggio di uno stesso piede. Lo schema di respirazione ritmata che consiglio fa inspirare più a lungo rispetto all’espirazione. Perché? È molto semplice: perché il diaframma e gli altri muscoli respiratori si contraggono quando inspiri, dando dunque maggior stabilità al core, mentre quando espiri, gli stessi muscoli si rilassano, rendendo più instabile il core. Se l’obiettivo è di limitare il rischio d’infortunio, è meglio atterrare più spesso quando il corpo è in un momento di stabilità, dunque durante l’inspirazione. AGOSTO 2013 - RUNNERSWORLD.IT non appena ti sarai abituato al rapporto inspirazione/espirazione, picchietta coi piedi per imitare i tuoi passi. Quando ti senti pronto per lo schema 3:2, provalo camminando. Inspira in tre passi, espira in due, inspira in tre, espira in due. Finalmente, è ovvio, proverai la respirazione ritmata in corsa: inspira in tre falcate, espira in due. Qualche dritta: inspira ed espira dolcemente e costantemente allo stesso tempo, sia col naso che con la bocca. Se ti sembra difficile inspirare in tre falcate, cerca un adattamento più graduale o corri più forte. E lascia a casa gli auricolari quando alleni questa tecnica: il ritmo della musica ti confonderebbe. ORA CORRI PIÙ FORTE ti renderai conto che lo schema di respira- zione 3:2 funziona bene quando correrai con un impegno da facile a medio, quello che dovrebbe costituire la maggior parte delle tue corse. Immagina, per esempio, di stare correndo a un ritmo confortevole i tuoi classici 8 chilometri, quando all’incirca a metà ti trovi a dover affrontare una salita. Visto che devono lavorare di più, i tuoi muscoli richiederanno più ossigeno. Anche il cervello farà la sua parte, segnalando al sistema respiratorio che la ventilazione dovrà essere più veloce e più profonda. Arriverai a un punto, in salita, in cui non riuscirai più a inspirare in tre falcate ed espirare in due. A quel punto dovrai “scalare la marcia”, portando lo schema a 2:1: inspira in due falcate, espira in una, inspira in due, espira in una. Respirerai più velocemente, farai più atti respiratori al minuto, ma la sequenza indicata ti consentirà comunque di alternare l’espirazione A PIENI POLMONI A PIENI POLMONI Inspira Espira Inspira Espira re ad ascoltare... Corri a questo ritmo per qualche dal piede destro al sinistro, distribuendo il carico minuto e sintonizzati col tuo corpo: ascolta dal di dell’impatto in maniera equilibrata su entrambi i dentro il tuo respiro, i polmoni che si allargano, la lati del corpo. Sei finalmente in cima alla salita e pancia che sale. stai per iniziare la discesa? Continua col rapporto Poi accelera ancora, continuando sempre con lo 2:1 finché non recuperi il fiato, poi torna al 3:2. schema di respirazione 3:2. A questo punto starai Quando cominci ad applicare alle tue corse la ventilando con grande affanno, quasi alla massimetodica della respirazione ritmica, è buona cosa, ma profondità di respirazione. Stai per affrontare ogni tanto (non è infatti necessario farlo per tutta sforzo notevole e vorresti evitarlo. Ecco, questo è il la durata della tua uscita), verificare se lo schema momento da 3:2 a 2:1 (quinsta funzionando correttamente. Concentrati sul [S] [ d] [S] [ d] [S] [ d]re[S] di cambiare, [ d] passando [S] [ d] di inspirando in due falcate ed espirando in una). Il spiro subito dopo la partenza, poi fai caso a come nIEnTE PIù numero delle respirazioni al minuto è aumentato, cambia, per esempio, in salita, infine controllalo ma comunque lo schema continua a garantire gli MAlE Al fIAncO periodicamente per evitare di cadere nella trapLe fitte al fianco, appoggi al suolo su entrambi i lati del corpo. Vepola del 2:2. Tranquillizzati, comunque: ammesso quei dolori acuti e drai che la respirazione tornerà piuttosto agevole che la cosa non ti riesca subito, col tempo gli schee riuscirai anche a parlare un po’. Starai correndo fastidiosi: chi non le mi 3:2 e 2:1 diventeranno automatici. forte, ma non sarai del tutto a disagio. Tieni questo ha mai sperimentate? Non ti sorprenderà infine sapere, anche per ritmo per qualche minuto, concentrandoti sul reSecondo il fisiologo quanto detto precedentemente con l’esempio della spiro e sul tuo corpo. svedese Finn Rost, corsa in salita, che puoi affidarti allo schema 2:1 Se unil lato del corpo, insomma, costretto a sopporOra corsa, accelera ancora, la respirazione ai quando diaframma Lo stesso può avvenire nella grazie alla forzando reancheè nell’esecuzione delle prove ripetute o afun carico maggiore dell’altro, risulterà più livelli più profondi. Non riuscirai proprio a parlaspirazione ritmata. Puoi raggiungere il tuo equilibrio sitare muove verso l’alto frontando una molto gara. All’inizio, devo ammetterlo, sfruttato e incline all’infortunio. La respirazione rit- respirazione re.laAumenta di ad nuovo il ritmo. Il respiro sarà seminteriore preparando tua mente adattare durante l’espirazione io mi sono dedicato alla ritmata fon-prima consente una “distribuzione” delle fortiper applicapre più di profondo, la la differenza è che tu starai il respiro a uno schema ottimale passi, cosìma che emata gli organi si damentalmente stare lontano dagli infortuni, zioni di forza su entrambi i lati. propone, in verità, respirando rapidamente che puoi. E, ovconsapevolezza del respiroanche unisca la mente più al corpo abbassano quando ma Ma quando mi sono reso conto che alle velocità più diterra, uno schema dibasse appoggi abbinati a espira-velocie mi viamente, il ritmo sarà molto creitrovavo un comodo che aiuterà a modulare lo maggiore: non potrai o moderatamente bene,percorso ho ilmolto piede tocca e inspirazioni gli infortuni. T’insegnaabbandonare tenerlotiaaiuterà lungo. aTi“sentire” sembrerà di non poter andare sforzo della corsa. Questa tecnica avuto paura di doverla negli allenalazioni tensione che si creaper evitare infatti aloprestare attenzione al tuo modo diProvando oltre, lo farai stesso, con uno schema da 2-1meglio la tua corsa,ho in modo dama averne un lo controllo più impegnativi. e sbagliando, provoca spasmo molta più menti e lo propone comeinfine ottimaimparato chiave aggiuntiva 1-1 che ti farà respirare ancor più velocemente. immediato e preciso. a seguire lo schema di respirazioalrespirare grande muscolo per allenartiAnche e gareggiare con Ecco come farai: inspirerai yoga insegna che se gestisci il respiro puoi con- in due falcate, espirerai nesuccesso. ritmata da 5 falcate (3:2) perLo le corse lente o per respiratorio. una, inspirerai in una, espirerai in una; inspiil corpo rilassare la mente. Quando il lungo e quello da 3 falcate trollare (2:1) permeglio le ripetute e e in Owen Anderson, IL CARICO IN ESPIRAZIONE in due falcate, espirerai in una, inspirerai in “distraiamo” provando arerai far coincidere il nostro imle gare. Questa tecnica mi hacipermesso di portare autore di The Science per il reSpiro è il damio sempre pre-annopegno una, una. Questo è quanto riprodurrai in universitarie corsa con un ritmo cheespirerai abbiamoingià definito a termine ultimo di gare ofl’attenZione Running, concorda: sente nella filosofia orientale. grande in volata a pochiinevitabilmetri dal traguardo o quando afdelle cifre su un orologio, spezziamo con Dennis discretiLewis, successi. E poi micon ha consentito di par«Il dolore derivante esperto di taoismo filosofie alle orientali, nel suo per duraApriamo, salita in gara. mente il collegamento mente euna corpo. qualificazioni quattro Olimpiadi trafronterai dal “conflitto” tra la e di altretecipare libro The Tao of riportaMarathon questo penUna volta che haiIn provato un varco in cui entrano stress e tensione. que- lo schema 2-1-1-1, ral(gli Olympic Trials)cioè, e anche di portare il spinta in basso e ilNatural Breathing, siero taoista: profondamente vi-(a Boston, lenta, torna a un ritmo agevolePERché e lascia che la respisto modo la corsa meno fluida, limitandone mio personalesignifica a 2:13’02” nelrendiamo 1983, ndr). diaframma alto «Respirare cresce funzIOnA vere profondamente, per manifestare tutta la forza del razione torni sul più confortevole 3:2. Più userai la l’efficacia e l’apprezzamento. La respirazione ritmata gradatamente se TROVA TUOIfunge LIVELLI La respirazione nostro innato potenziale ed essere vitali in ogni Icosa respirazione del ritmata in allenamento e in gara, più da calmante. La consapevolezza respiro ril’appoggio del piede nella proSSima uScita di corSa faiattenzione qualche verso ritmata si propone percepiamo, sentiamo, pensiamo e facciamo». facileuno e più automatica essa diventerà in assoluporta la tua stato di calma, ti ache terra e l’espirazione “giocoil di respiro”, ilcome Jackson. con e di Nell’induismo, pranayama, lavo- direbbe to. riducendo Abituandoti a questi ritmi nel di running respirazione aiutaIan a restare piùDurilassato, ogni stress fisono sincronizzati lo yoga insegna rante la faseè di parti lo schema la stessa in logica ro medesimo sul respiro. Prana significa “il respiro la riscaldamento forza vitapasso, imparerai a correre completa sico checon possa disturbare la tua performance. E se do-“da dentro”, sul 3:2. Illaritmo, in questa fase, èvessi notoriamente facile, dei programmi le”. del Lavorare forza vitale nel corcontensione il tuo corpo. scoprirai quelli avere qualche dolorearmonia dovuto alla o a unIn breve lato corpo».sul respiro risveglia come si (il dice, da permetterti un’eventuale po grazie alla respirazione tanto, diaframmatica respiro di corsa, allenamento. che sono naturali ritmi di che ti portequalche disagio, mentalmente puoii tuoi “buttarlo fuori” Secondo alcuni conversazione con un altro dal runner. ti espiri. sen- Nelle con la maggior pancia): inspirando contrai bene il diaframma Se corri fortemigliori. tutti i ranno inevitabilmente verso prestazioni corpoCome mentre uscite lunghe o mediostudi ti? Appunta la tua attenzione sulla profondità e la ritmata per far alla cavità toracica (petto) il suo giorni, tregua, E ti faranno apprezzare di piùsenza la corsa. lunghe, la respirazione ti porterà a correresempre a parte dei raggiungere runners cadenza dellaespansione, tua respirazione. 10costante, minuti, come se avessi inserito il pilomassimo volume la massima è ovvio che a lungo una Dopo velocità avverte le fitte a e ai polmoni accelera un po’ per avere che ti costrinfacendo Il respiro ritmato fa la untaritmo andare ti farai male. automatico: il respiro sarà buono, il passo di corsa destra. Seentrare impari lamolta più aria. ga a respirare più profondamente, stessa cosa,ritmata diffondendo il respiro, cioè la forza vitale, Un regime inesorabile agevolemae mantieni regolare eilil loro abbinamento porterà a respirazione rapporto 3:2. Dovresti riuscireuna ancora a parlare con nel corpo attraverso una mirata e controllata respiradi corsa impegnata ”armoniosa vibrazione con la natura”. eviterai le fitte unpuò compagno di anche corsa, ma zione diaframmatica. Questo avvenire in in verità preferiresti stanon lascia infatti su entrambi i lati. DALLA PANCIA corsa: riuscendo a respirare a fondo, come sostengono tempo al recupero. prima d’imparare gli schemi che porteranno la i taoisti, si può così percepire meglio la nostra forza Allo stesso modo, tua corsa a un nuovo livello devi saper respirare con vitale. se un lato del corpo è Tutto in un volume la pancia, cioè con il diaframma. Quando inspiri, il La respirazione ritmata apre inoltre una strada verso costretto ad assorbire Questo articolo è stato adattato Chi da Running Air:arti The Revolutionary to Run Better by Breathing diaframmaWay si contrae spostandosi versoSmarter, il basso e i una profonda interiorizzazione. pratica on yoga, continuamente di Buddrilassamento Coates e Claire Kowalchik (Rodale, 2013). Il libromuscoli insegna intraaddominali come sfruttare principi e metodi per espansi contraggono marziali, e meditazione usa la respirazioun carico maggiore respirazione a tutti iNelle livelliarti di sforzo. Presenta tabelle di allenamento dai aria 5 chilometri dereinoltre la gabbia toracica e far entrare nei polmoni. nedella per unire mente, ritmata, corpo e spirito. marziali, dell’altro, è inevitabile maratonaquesta oltre a unione, programmi per allenare la forza ed effettuare lo stretching in maniera corretta. potenziale Fallo lavorare per portarlo al suo massimo inalla particolare, e relativa interiorizzache sarà più fragile e È disponibile su runnersworld.com/books. e i tuoi polmoni raggiungeranno la loro capacità maszione, si traducono in un controllo immediato e preincline all’infortunio. sima, creando lo spazio per una gran quantità di aria, ciso del fisico. Illustrazioni di JOSH MCKIBLE L’elemento chiave di tutta la respirazione ritmata in corsa è questo: espira in corrispondenza di appoggi alternati dei piedi a terra 72 AGOSTO 2013 - RUNNERSWORLD.IT RUNNER’S WORLD - AGOSTO 2013 69