Asiautoshow 2013 - Automotoclub Storico Italiano

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Asiautoshow 2013 - Automotoclub Storico Italiano
ASIAUTOSHOW2013
Sotto i monti dell’unesco
all’insegna della
La decima edizione di Asi Autoshow si è svolta
in uno dei luoghi più scenografici d’Italia
Oltre 100 automobili con grandissima varietà di modelli
hanno affrontato i più bei passi dolomitici
di Roberto Valentini
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U
na roccia di granito dai colori che cambiano a seconda della posizione del sole, incastonati tra
boschi di pini e larici, in un disegno che si armonizza con i prati verdi dei pascoli. Questi i
panorami delle Dolomiti, uno dei più vasti territori italiani ad essere proclamato Patrimonio
dell’umanità. Un riconoscimento che rende merito a chi ha saputo e sa tutt’oggi conservare la natura e la
spettacolarità di luoghi che devono poter essere visitati nella loro totale bellezza da tutti i cittadini del mondo. Questa è la filosofia che anima l’UNESCO e che trova nelle Dolomiti un esempio davvero unico, per la
grandiosità e la varietà dei paesaggi.
Non solo. Oggi il concetto di “Patrimonio dell’umanità” è esteso a tutto ciò che fa parte della cultura e dell’arricchimento dell’uomo. Tra questi esempi, c’è anche l’automobile che, con la sua diffusione, ha profondamente
modificato la vita, permettendo a molte generazioni di visitare in grande libertà luoghi che prima risultavano
irraggiungibili ai più.
La Singer 9HP Sport Tourer
di Giancarlo Zacchei
in punta al Passo Fedaia.
L’Alfa Romeo 6C 1750 Sport carrozzata Viberti di Luigi Olivieri.
La Fiat 1200 Spider di Alberto Fontanella sulla strada che costeggia il lago di Misurina.
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La bella linea dell’Alfa Romeo Giulia SS
di Livio Zohil ben si armonizza
con il paesaggio dolomitico.
La Maserati 150 S di Massimiliano Bristot, impegnata nella discesa del Pordoi.
L’automobile, ma anche la motocicletta, hanno infatti aperto molte possibilità
alle persone meno abbienti, consentendo di arricchire la loro cultura con la
conoscenza diretta di monumenti, città, musei. Aspetti culturali e paesaggistici che nella 10ª edizione di Asi Autoshow hanno trovato la loro perfetta
sintesi, portando tra le montagne dolomitiche oltre 100 vetture con una storia
industriale e di inventiva alle spalle.
Due mondi che, come dimostrano le numerose fotografie di questo servizio,
sono in armonia, soprattutto se ci si avvicina a una natura così prorompente
con la delicatezza usata in occasione di questo evento, organizzato direttamente dall’Asi, attraverso la Segreteria e la Commissione Manifestazioni Auto.
Un team ormai collaudato, che ha messo a punto un programma nel rispetto
LA PERLA DELLE DOLOMITI
L’Asi Autoshow 2013 ha fatto di Cortina
d’Ampezzo la sua sede. La “perla delle Dolomiti” ha ricevuto gli equipaggi con il fascino del suo centro storico, avvolgendoli nella
sua tipica accoglienza, maturata in seguito a
una lunga tradizione turistica. Nella foto, la
Rolls-Royce Silverghost Piccadilly parcheggiata di fronte all’Hotel Savoia, base logistica della manifestazione.
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La Jaguar XK 120 OTS
di Porzio Sossio sul Passo Sella.
della filosofia Asi, che prevede in questo caso l’uso della propria auto storica per
arricchirsi nella visita di località nuove, portando contemporaneamente la cultura
del motorismo tra gli abitanti e i turisti.
Una miscela che in questa edizione ha trovato una netta prevalenza nei paesaggi
naturali, senza trascurare la visita a due musei e ad altri luoghi della memoria come
la diga del Vajont.
Ma veniamo con ordine, raccontando l’avventura che ha avuto come base Cortina d’Ampezzo, la perla delle Dolomiti, dove i partecipanti si sono ritrovati nella
mattinata di giovedì 11 luglio. Per la stragrande maggioranza, la manifestazione è
iniziata con il trasferimento su strada, rinunciando al confort delle auto moderne,
ma assaporando da subito il piacere dell’avventura.
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PRIMA GIORNATA
L’INCANTO DEL LAGO DI MISURINA
Nel pomeriggio si è svolta la prima escursione su un percorso non troppo lungo ma molto
suggestivo. Un assaggio dei paesaggi che si andranno a trovare nei giorni successivi. Uno
dei primi panorami “da urlo” è quello del lago di Misurina, che molti ricorderanno anche
per una canzone anni ‘70 di Claudio Baglioni. Salendo lungo la strada che porta a questa
località, non si può fare a meno di notare la maestosità delle Tre Cime di Lavaredo. Il percorso studiato dagli organizzatori prevedeva in questa giornata un giro proprio intorno a
questo massiccio, superando i passi Tre Croci, Monte Croce di Comelico e Sant’Antonio,
con una sosta per la “merenda” in prossimità di Comelico. Raramente la nostra rivista
indulge sulle libagioni dei raduni, ma quando il cibo offerto rappresenta la cultura del territorio è giusto menzionarlo. Lontano dagli stereotipati stuzzichini internazionali, il buffet
allestito era ricco esclusivamente di prodotti locali, con particolare attenzione a bevande
semplici, ma tipiche della zona, come l’infuso freddo di corbezzolo.
SECONDA GIORNATA
LA TAPPA PIù LUNGA
Venerdì, la partenza è avvenuta alle 8,30, poiché il programma prevedeva un percorso abbastanza lungo attraverso molti
valichi: si è iniziato con lo spettacolare Giau, per raggiungere
poi Malga Ciapela, dove c’è stata la possibilità di attraversare la
gola dei Serrai di Sottoguda, un luogo spettacolare e incantato,
passaggio obbligato per raggiungere le terre germaniche.
Di qui il percorso prevedeva il superamento del passo Fedaia
per raggiungere Canazei e quindi Predazzo, dove i partecipanti hanno avuto l’onore di essere accolti nella Scuola Alpina della Guardia di Finanza.
Si è poi proseguito verso i passi Valles, Falzarego, per tornare
a Cortina d’Ampezzo.
GRANDE ACCOGLIENZA A PREDAZZO
NELLA CASERMA DELLA GUARDIA DI FINANZA
Uno dei momenti più interessanti dal punto di vista culturale è stato la visita alla I partecipanti, inoltre, hanno avuto modo di apprezzare il museo, allestito all’inCaserma della Scuola Alpina della Guardia di Finanza di Predazzo, la più antica terno della caserma, che contiene molti ricordi e molte testimonianze di un’atScuola Militare Alpina del mondo, istituita alla fine del 1920 come distacca- tività che non si limita ai controlli fiscali ma che, soprattutto in queste zone, è
mento dipendente dalla Legione di Trento per addestrare le giovani reclute alle votata alla sicurezza in montagna e allo sport. Sono infatti numerosissimi gli
allori degli atleti delle Fiamme Gialle.
fatiche della montagna.
Dal 1920 ad oggi, sono stati svolti 103 corsi d’istruzione frequentati da oltre Un momento importante di conoscenza, necessario ad aumentare l’apprezzamento per le reciproche attività.
45.000 finanzieri.
La Scuola Alpina, oltre a plasmare nuovi finanzieri da impiegare nel servizio d’istituto del Corpo, è l’organo tecnico
Il tenente colonnello Fabio Mannucci
riceve da Roberto Loi un ricordo dell’evento.
preposto alla formazione ed all’aggiornamento dei militari
del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, nonché sede
del glorioso Gruppo Sciatori “Fiamme Gialle”.
La fondazione del Gruppo Sciatori “Fiamme Gialle” nel
1925 segue, di pochi anni, la nascita della Scuola Alpina
della Guardia di Finanza di Predazzo.
La grande tradizione e un’ottima organizzazione hanno
reso ideale la visita degli oltre 100 equipaggi partecipanti
all’Asi Autoshow. Una regia perfetta ha fatto sì che le vetture trovassero posto nel vasto piazzale all’interno della caserma con grande ordine. Poi è avvenuto il saluto del vicecomandante, tenente colonnello Fabio Mannucci, che ha
sottolineato l’importanza di ospitare un evento importante
come quello organizzato dall’Automotoclub Storico Italiano. Un apprezzamento ricambiato dal presidente dell’Asi
Roberto Loi, che ha voluto sottolineare l’importanza di un
L’ingresso dell’Alfa Romeo 1900 Touring
nella caserma di Predazzo.
incontro tra il motorismo storico e le forze dell’ordine, tanInteressante (sotto) la visita al Museo
to impegnate nel salvaguardare le vite umane in montagna
della Guardia di Finanza.
e il nostro patrimonio nazionale.
Le auto parcheggiate nell’ampio cortile della caserma.
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Un gruppo formato da una Volkswagen Karman Ghia, una Triumph Spitfire
e una Jaguar E Cabriolet affronta i tornanti in discesa del Pordoi.
TERZA GIORNATA
I PASSI PIù IMPEGNATIVI
Una costante di questa decima edizione di Asi
Autoshow è stata rappresentata dal gran numero
di salite e discese sui colli che hanno fatto scrivere pagine epiche soprattutto nel ciclismo. Così
sabato 13 si è studiato un percorso non molto
lungo, ma decisamente impegnativo, affrontando
quella che sovente è la “cima Coppi”, cioè il Gran
Premio della montagna più alto del Giro Ciclistico d’Italia: il Passo Pordoi. La splendida giornata
di sole - tutta la manifestazione è stata baciata
dal bel tempo - ha reso ancora più spettacolari le
guglie delle montagne del Gruppo del Sella. Una
salita lunga, impegnativa, ma molto panoramica. In cima, quasi tutti i partecipanti si sono fatti
fotografare, per aver compiuto un’impresa che,
soprattutto con le auto più piccole e datate, non è
stata così semplice. Anche la discesa, con i freni
di un tempo, non è facile, ma lo spettacolo delle
automobili storiche che discendevano lungo il
susseguirsi continuo di tornanti, è stato notevole.
La berlinetta Abarth 750 GT Zagato di Carlo Bordogna.
La Fiat 508 Coppa d’Oro di Marco Luciano affronta la salita del Giau.
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La più piccola vettura partecipante:
la Fiat 500 Gamine Vignale di Maurizio Candini.
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Dal Pordoi al Sella, il “passo” è breve, ma molto suggestivo. Appena superato il valico, il paesaggio cambia e la
roccia lascia il posto a verdi vallate, alternate a boschi di
pini. Si entra quindi in Val Gardena, con gli occhi che
puntano verso l’alto delle cime del Sella.
Il rientro nel pomeriggio a Cortina d’Ampezzo ha permesso la visita al Museo Paleontologico “Rinaldo Zardini”, un’eccellenza in materia, che ha fatto conoscere
attraverso i fossili - alcuni davvero impressionanti per
grandezza e conservazione - la vita della terra milioni di
anni fa.
Spider a confronto: un’Alfa Romeo Giulia
precede una Mercedes 190 SL Roadster.
QUARTA GIORNATA
COMMOZIONE ALLA DIGA DEL VAJONT
Nell’ultima giornata era previsto il trasferimento a Farra
d’Alpago, nei pressi di Belluno, per favorire i rientri attraverso la vicina autostrada. Nel percorso, ancora grandi
suggestioni, con l’attraversamento di località caratteristiche,
come San Vito di Cadore, e un momento di riflessione e
commozione di fronte a una delle tragedie più grandi del
nostro Paese: quella provocata dalla diga del Vajont il 9 ottobre 1963, con quasi 2.000 vittime tra la popolazione.
La Triumph Tr3 A di Maurizio Michi in una serie di tornanti.
Ancora panorami mozzafiato visti da una Lancia Aurelia B50 carrozzata da Pinin Farina.
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IL GRANDE MUSEO A CIELO APERTO
In un contesto naturale di tale bellezza, la presenza
delle automobili storiche è stata armoniosa, soprattutto per i modelli cabriolet e spider, molto numerosi. Si è potuto creare una sorta di rassegna storica,
con vetture costruite tra il 1923, come la Rolls-Royce Silverghost Piccadilly di José Ardizzoia - che ha
compiuto con un buon ritmo tutto il tracciato - e
il 1982, con 2 differenti versioni di Lancia Beta: la
HPE e la Spider.
Tra le auto più ammirate l’Alfa Romeo 6V 1750
Sport del 1929 carrozzata Viberti di Luigi Olivieri,
la Lancia Lambda del ‘28 compagna di tante avventure di Guido Gotta. Interessante il confronto tra la
scuola italiana e quella inglese, tra la Fiat 508 Coppa d’Oro di Marco Luciano e la Singer 9HP Sport
Tourer di Giancarlo Zacchei, entrambe del 1933.
Ben rappresentati i modelli degli anni ‘50 con le
inglesi Jaguar XK 120 a confronto con le Aurelia
B50 fuoriserie, le Mercedes 190 SL Roadster, le immancabili Alfa Romeo Giulietta in tutte le versioni,
assistenza
Anche quest’anno, i partecipanti hanno potuto viaggiare tranquilli grazie all’assistenza
tecnica fornita dai tecnici Alessandro Cotterchio e la sua compagna Sara, che hanno
ovviato a molti inconvenienti, la maggior
parte dei quali dovuti a carburazione (date le
altitudini del percorso) e conseguenti inumidimenti delle candele. Se poi il problema era
troppo grave, c’era sempre il carro attrezzi di
Eros Milani, sempre pronto a caricare i mezzi per portarli in officina.
L’Asa 1000 GT
di Vittorio Ascani.
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le Fiat 1100 e 1200 cabriolet. La più sportiva è stata senza
dubbio la Maserati 150S del 1956 di Massimiliano Bristot,
seguita a ruota dalla Devin D del 1957 di Franco Vettorello.
Numerose le auto degli anni ‘60 e dei primi anni ‘70, considerata anche la difficoltà del percorso, con grande varietà di
modelli. Tra questi, alcuni pezzi rari, come una ASA 1000
GT, una Triumph Italia 2000 Vignale, una Lancia Flavia
Sport Zagato, una Maserati Mistral e molte altre vetture
molto assortite.
I RICORDI DEL PRESIDENTE FIVA
Da quando, nel 2009, l’Asi ha organizzato un’edizione memorabile del Rallye FIVA, il suo presidente Horst Bruning è diventato un affezionatissimo dell’Italia e anche quest’anno non ha voluto mancare all’appuntamento con Asi Autoshow, che ha affrontato al volante di una Citroën DS Cabriolet.
Queste montagne lo hanno riportato indietro nel tempo, quando da giovane era venuto dal Belgio
per sciare sulle Dolomiti, guidando la sua piccola Fiat 500: “Ricordo che la vettura era dotata di una
grande trazione, che permetteva di arrampicarmi sulla neve dove le grandi berline non riuscivano”.
SLOW DRIVE
Una delle caratteristiche peculiari dell’edizione 2013 è
stata la totale assenza di cronometri. L’unico impegno
dei concorrenti è stato quello di far timbrare la propria
tabella di marcia lungo il percorso, in cima ai passi più
belli e caratteristici. Il fatto di non dover cronometrare ha reso l’atmosfera molto rilassata e, soprattutto, ha
permesso a tutti di ammirare i paesaggi, soffermandosi
a fotografare i punti più panoramici del tracciato. Una
formula che ha favorito anche la convivialità, sia durante
i trasferimenti, sia nelle soste.
A Malga Ciapela per una visita turistica ai Serrai di Sottoguida.
UN GRAZIE ALLE FORZE DELL’ORDINE
Come sempre, una delle chiavi del successo di una manifestazione consiste nello scorrere della carovana sul percorso. Anche in quest’occasione, la perfetta viabilità in un traffico turistico estivo è stata assicurata
dalla bravura dei Carabinieri, che hanno scortato gli oltre 100 equipaggi
lungo tutto il percorso. Al via l’Alfa Romeo Giulia storica, con France-
sco Fiumara e Angelo Caggiano che hanno fatto da guida alla testa alla
carovana. Il servizio di viabilità è stato invece curato dalla caserma di
Cortina d’Ampezzo, coordinata dal maresciallo capo Mauro Zortea che,
come si può notare nella foto, non si è risparmiato nel suo impegno,
insieme all’appuntato scelto Ivan Piazza.
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La tragedia del Vajont raccontata da un manifesto
nei pressi della diga.
La visita alla diga del Vajont.
L’ASI AL SALONE MONDIALE DEI SITI UNESCO
AD ASSISI DAL 20 AL 22 SETTEMBRE 2013
Continuano le attività dell’ASI in collaborazione con l’UNESCO. Il bellissimo Asi Autoshow 2013 - voltosi nei territori delle Dolomiti, Patrimonio
Mondiale Naturale - è stato il primo evento nell’ambito del motorismo storico, a livello internazionale, ad ottenere il prestigioso riconoscimento dell’UNESCO. Come ho detto, in occasione del mio breve intervento durante la
cena conviviale all’Hotel Savoia di Cortina, sabato 13 Luglio, questo è solo
il primo passo del cammino di cooperazione che l’ASI - con molta lungimiranza - ha intrapreso nei confronti dell’UNESCO.
Il prossimo passo, in ordine cronologico, sarà quello di essere presente al
World Tourism Expo (www.worldheritagetourismexpo.com), il Salone
Mondiale del Turismo Città e Siti del Patrimonio Mondiale, che si svolgerà
ad Assisi dal 20 al 22 settembre, presso le strutture del Palaeventi Lyric. La
manifestazione è giunta, con crescente successo, alla quarta edizione, raccogliendo negli anni la partecipazione di rappresentanti dei siti UNESCO
italiani e di vari Paesi del mondo (nel 2012 c’è stata una nutrita delegazione
della Cina) e di operatori privati che si occupano a vario titolo della valorizzazione dei siti UNESCO.
Lo scorso anno il presidente Loi ha partecipato a una tavola rotonda sul
tema ‘Motorismo storico e Patrimonio’ in cui si sono gettate le basi per tutta
l’attività di collaborazione con l’UNESCO, grazie anche all’intervento del
Giorgio Andrian con Roberto Loi.
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sindaco di Assisi, che, in veste di presidente dell’Associazione Beni Italiani
Patrimonio UNESCO (www.sitiunesco.it), ha sollecitato la collaborazione
tra i due enti.
L’edizione 2013 del Salone vedrà il motorismo storico come uno dei temi importanti della manifestazione e l’ASI come protagonista principale in questo
scenario. L’intera giornata di domenica 22 sarà dedicata a questo argomento;
si inizierà con una tavola rotonda, dal titolo ‘Motorismo storico e patrimonio’ (in programma dalle 10 alle 12): in quell’occasione si discuterà anche
del lavoro che è stato intrapreso per la candidatura UNESCO della città di
Torino come Capitale del motorismo storico. La giornata proseguirà con un
breve raduno - organizzato dall’Automotoclub Assisano (www.asaclubassisi.
com) - nei luoghi UNESCO di Assisi.
Durante le giornate del Salone (dal venerdì alla domenica) l’ASI sarà presente
con un suo stand, nel quale saranno esposti veicoli particolarmente significativi dell’eccellenza italiana e presentate alcune delle attività di alto profilo
culturale che sono state promosse in Italia.
Tutti i soci e gli appassionati sono invitati a godere delle bellezze di Assisi,
dell’interessante programma del Salone e, naturalmente, delle attività promosse dall’ASI. Arrivederci ad Assisi!
Giorgio Andrian, consulente UNESCO dell’ASI
Il Lancia Voyager decorato con i colori dell’UNESCO.
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LO STAFF SU JEEP E FIAT
Un grande aiuto per l’organizzazione è venuto anche quest’anno dal Gruppo Fiat Automobiles, che ha messo a disposizione dello staff organizzativo 6 vetture, tutte molto adatte alle
strade di montagna: 2 Jeep Grand Cherokee e 4 Fiat Freemont.
PER IL GIARDINO ELEGANTE
C
M
Unopiù viene fondata nel 1978 a Soriano nel Cimino, piccolo centro
nel cuore della campagna della Tuscia, a 15 km da Viterbo. Nata
al centro di un mondo legato da secoli alla cura e alla cultura del
giardino, in poco più di 30 anni si è trasformata da piccola realtà
artigiana ad azienda leader in Europa, e non solo, per l’arredamento
Y
CM
MY
CY
CMY
K
da esterni, direttamente presente con i propri punti vendita
in Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Slovenia e Germania,
oltre che in Marocco. L'idea originale che ne ha decretato il
successo era semplice quanto geniale: creare e dar vita alle
migliori soluzione per arredare gli spazi aperti come fossero
parte integrante della casa, con la stessa cura e ricercatezza.
Alla base una granitica certezza: sono proprio il giardino, la
piscina, la terrazza, il portico ecc... quegli spazi senza pareti
privilegiati dove le persone che hanno la fortuna di abitarli si
godono, nella bella stagione, in compagnia di amici e parenti,
i momenti più piacevole e rilassanti della vita. Farlo seduti
e circondati da arredi di pregio è un ulteriore plusvalore di
questi momenti. Una sorta di rivoluzione del gusto per quello
che, salvo rare eccezioni, era considerato un ambiente di
secondo piano dove l'unico valore ammesso era la praticità.
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