Cosa fare in caso d`emergenza

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Cosa fare in caso d`emergenza
Cosa fare in caso
d’emergenza
Chiunque può trovarsi a dover decidere se prestare soccorso ad un infortunato. Le reazioni personali sono differenti
durante un'emergenza. La cosa peggiore da fare è quella
di non fare nulla!
APPROCCIO AD UNA VITTIMA
Esame della situazione
Osservare la situazione per 10 secondi. Avvicinandosi ad
una situazione di emergenza, si deve valutare la presenza di
pericoli immediati per se stessi o per la vittima. Per esempio, se dopo un incidente automobilistico il veicolo è rimasto sulla strada, ostruendo il traffico, si deve valutare se è
possibile raggiungerlo senza pericoli, per aiutare la vittima.
Bisogna infatti verificare se la benzina sta fuoriuscendo dal
serbatoio o se la batteria si è staccata ed emette scintille: in
questo caso l’auto potrebbe esplodere in qualunque momento. In tali circostanze ci si deve allontanare ed ottenere
aiuto prima di procedere. È importante mantenere un comportamento realistico e non fare mai un tentativo di salvataggio se c’è il rischio di trasformarsi in vittima: sarebbe, allora, impossibile prestare aiuto all’infortunato. Bisogna
sempre chiedersi: la situazione è abbastanza sicura per intervenire?
Un'altra cosa da fare nei primi 10 secondi: stabilire
la causa della lesione. Per esempio: sapere che una vittima
ha urtato violentemente contro il volante è indispensabile
per accertare lesioni epatiche, spleniche e cardiache. Si può,
altrimenti, non essere in grado di valutare con esattezza l’estensione delle lesioni.
È necessario accertare il numero delle persone che
sono rimaste ferite. Le vittime possono essere più di una, e
quindi è necessario guardarsi intorno e chiedere se altri
soggetti sono rimasti coinvolti.
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COSA FARE IN CASO D’EMERGENZA
PRESTARE SOCCORSO: CHIAMARE
IL SERVIZIO MEDICO D’EMERGENZA
Quando si verifica un'emergenza, si deve in genere stabilire, in base al tipo di lesioni osservate ed allo stato della
vittima, se sia il caso di chiamare il Ser vizio Medico d'Emergenza (SME). Si deve chiamare il SME tutte le volte
che non è possibile affrontare la situazione da soli. Segue un elenco di alcune situazioni in cui è opportuno
chiamare il SME:
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Emorragie gravi
Annegamento
Folgorazione
Possibile infarto
Arresto respiratorio o difficoltà respiratorie
Soffocamento
Perdita di coscienza
Avvelenamento
Tentato suicidio
Alcuni casi di attacchi epilettici - molti non
richiedono l’intervento del SME
Ustioni critiche
Paralisi
Possibili lesioni del midollo spinale
Parto imminente
Arresto cardiaco.
Molte località
usano il 118
per le emergenze.
Quando si
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verifica un'e11
mergenza, per
prima cosa chiamare il SME
(118 in molte località). Chiamare prima qualcun altro, rappresenta solo una rischiosa perdita di tempo.
COSA FARE IN CASO D’EMERGENZA
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Come chiamare il Servizio Medico di Emergenza
(SME)
Per ricevere assistenza in ogni tipo di emergenza è possibile
telefonare al 118. Controllare se questo numero è attivo anche nella propria regione. Un numero telefonico di emergenza dovrebbe essere riportato sul lato interno della copertina di tutti gli elenchi telefonici. Questi numeri devono essere tenuti vicino al telefono.
Si deve essere pronti a fornire al funzionario del SME
le seguenti informazioni:
• Dove si trova la vittima. Fornire l'indirizzo, i nomi delle
strade che si intersecano e, se possibile, altri punti di
riferimento. È la più importante informazione da dare.
• Il proprio nome e numero di telefono. Ciò previene
false chiamate e permette al centro di richiamare se
sono necessarie informazioni aggiuntive.
• Cosa è accaduto. Chiarire la natura dell'emergenza (attacco cardiaco, annegamento, ecc.).
• Il numero delle persone che hanno bisogno d’aiuto, ed
ogni situazione particolare.
• Le condizioni della vittima (se è cosciente, se respira,
ecc.) e cosa si sta facendo per la vittima (assistenza respiratoria, RCP, ecc.).
Parlare lentamente e chiaramente. Riagganciare sempre il
telefono per ultimi!
Se è qualcun altro ad eseguire la chiamata, accertarsi
che questa sia stata realmente effettuata.
PRECAUZIONI E PROFILASSI
Fare attenzione all’eventuale contatto con il sangue delle vittime, onde evitare la possibile trasmissione di malattie. Due
agenti patogeni importanti, trasmissibili, sono il virus dell'epatite B (HBV) e il virus dell'immunodeficienza umana
(HIV). Esistono altre malattie trasmesse attraverso il sangue, oltre l'HIV e l'HBV, come l'epatite C, l'epatite D e la sifilide.
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COSA FARE IN CASO D’EMERGENZA
L'HBV attacca il fegato. L'HBV è molto infettivo e può
causare:
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Epatite B attiva - una malattia virale che può durare
mesi.
Una condizione di portatore cronico – il soggetto può
non avere sintomi, ma trasmettere l'HBV ad altri.
Cirrosi, cancro del fegato e morte.
Sono fortunatamente disponibili dei vaccini per prevenire l'infezione da HBV. Anche se si è vaccinati contro
l'HBV, devono essere comunque seguite le "precauzioni universali", trattando il sangue e gli altri fluidi corporei umani
come se fossero infetti da patogeni ematici.
L'HIV causa la sindrome di immunodeficienza acquisita
(AIDS). L'HIV attacca il sistema immunitario, rendendo l’organismo incapace di combattere le infezioni. In molti casi
queste infezioni risultano fatali. Al momento non esistono
vaccini per prevenire l'infezione, e non si conoscono terapie
efficaci per l'AIDS.
Usare, quando possibile, l'equipaggiamento protettivo
personale mentre si presta il primo soccorso:
1. Coprire con garza le ferite
I guanti monouso
aperte, per prevenire il con- proteggono dalle malattie
tatto con il sangue.
2. Usare i guanti di lattice in
ogni situazione in cui è possibile il contatto con sangue
o altri fluidi organici.
3. Se i guanti di lattice non sono disponibili, usare il materiale maggiormente impermeabile a disposizione, o un
numero maggiore di garze,
in modo da formare una barriera.
4. Quando possibile, usare un
dispositivo con valvola monodirezionale per la protezione della bocca nei casi in
Dispositivo per la bocca con
cui sia necessaria la rianivalvola monodirezionale
mazione respiratoria. Nella
bocca della vittima potrebbe essere presente sangue.
COSA FARE IN CASO D’EMERGENZA
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Nel caso che una persona sia venuta a contatto con il sangue
o con altri fluidi organici altrui:
1. Lavare immediatamente l'area esposta con sapone ed
acqua corrente. Strofinare energicamente con molto detergente.
2. Denunciare prontamente l'incidente.
3. Sottoporsi ad immunoprofilassi passiva (HBIG) se non
si è vaccinati per l'HBV. Questa può assicurare una protezione a breve termine e deve essere seguita dalla vaccinazione contro l'HBV.