Ricerca Umbria.it

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Umbria.it
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Analisi delle realtà e delle tendenze
dell’informazione regionale digitale
Ricerca a cura
della Cattedra di Teoria e tecnica dei Nuovi media
del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università
degli Studi di Perugia coordinata dal Prof. Michele Mezza
con la collaborazione dei ricercatori Rocco Pellegrini,
Michele Buratti, Luca Occhipinti, Antonella Manca
1
I ringraziamenti del gruppo di ricerca vanno al Professore
Paolo Mancini, ordinario di Sociologia delle comunicazioni Università di Perugia.
2
Premessa
Il Comitato regionale per le comunicazioni dell’Umbria si trova nella
gestione della prima fase operativa di acquisizione di nuove deleghe di
vigilanza e controllo conferite dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
Al CO.RE.COM. viene chiesto di svolgere ulteriori compiti di monitoraggio
delle emittenti radiotelevisive locali, allo scopo di garantire una sempre più
efficace attività di vigilanza nei confronti dei cittadini della regione nella loro
veste di utenti di contenuti audiovisivi. L’attività di controllo e di
sensibilizzazione che l’ufficio già svolge da anni, e che verrà ulteriormente
potenziata, intende stimolare le emittenti radiotelevisive locali a realizzare
produzioni di qualità e a fornire servizi di informazione ed intrattenimento ai
telespettatori e ai radioascoltatori.
Prima di iniziare questo nuovo percorso, l’ufficio ha inteso fotografare il
panorama esistente, commissionando la ricerca presentata in queste pagine
all’Università di Perugia.
Obiettivo dell’indagine è stato quello di mappare lo scenario comunicativo
regionale con un focus in particolare sul sistema dell’informazione umbra on
line. Specifici strumenti di indagine hanno consentito di misurare la visibilità
della regione e del suo sistema informativo nel mondo della rete a livello
internazionale. Una particolare attenzione inoltre è stata dedicata alle
esperienze radiotelevisive che hanno caratterizzato la storia dell’informazione
nella regione e alla potenziale implementazione di queste esperienze attraverso
l’uso della rete, della multimedialità e dell’interattività.
Internet e le nuove tecnologie rendono possibile immaginare nuovi
sviluppi imprenditoriali e nuovi progetti economici per tutte le radio e le tv
della regione, oltre che la possibilità di raggiungere pubblici più ampi e più
giovani.
Le informazioni raccolte in occasione di questa ricerca costituiscono una
prima dotazione di partenza, il primo fulcro di un database che consentirà
all’ufficio di avere una visione sempre aggiornata dei cambiamenti nel
panorama locale dell’emittenza radiotelevisiva.
I ringraziamenti del Comitato vanno al Prof. Michele Mezza per il prezioso
lavoro di coordinamento del gruppo di ricerca, a Valentino Filippetti e Nicola
Aloia, consiglieri del Co.Re.Com. Umbria per aver seguito con interesse e
competenza tutte le fasi di realizzazione di questa ricerca.
Il Comitato regionale per le comunicazioni
3
Indice generale
1
1.1
1.2
1.3
1.4
1.5
1.6
Una regione digitale in cerca di autore di Michele
Mezza
Premessa
Umbria come regione della blogsfera
La debolezza dell’Umbria
Una strategia per l’impresa: Internet come post Tv
Le dinamiche sociali del Web 2.0
Conclusione
6
6
8
11
14
15
17
2
2.1
Data Mining: introduzione di Rocco Pellegrini
Data Mining
19
19
3
3.1
3.1.1
3.1.2
3.2
3.2.1
3.2.2
3.2.3
3.2.4
3.3
3.3.1
3.3.2
3.3.3
3.4
3.4.1
3.4.2
3.4.3
3.4.4
Umbria.it: introduzione metodologica di Michele Buratti
Il quadro di riferimento
Premessa
Le caratteristiche del metodo
La Teoria dei Grafi
Cos’è un Grafo
Densità
Centralità e centralizzazione
Componenti e cliques
Applicazioni della Teoria dei Grafi
Hub
Le comunità e il Web
Web Frammentato
Il metodo
Primo passo: l’analisi situazionale
Secondo passo: la raccolta dei dati macro
Terzo passo: la raccolta dei dati sul sistema editoriale online
Quarto passo: analisi dell’informazione umbra online
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22
22
23
23
23
27
27
30
31
31
34
36
41
41
42
43
43
4
Umbria.it nel mondo
45
5
Umbria.it in Italia
58
6
6.1
6.2
6.3
6.4
Umbria.it: le emittenti televisive e radiofoniche
Analisi del fatturato delle emittenti televisive umbre
Analisi dei siti internet delle emittenti radiotelevisive umbre
Schede analitiche delle emittenti televisive
Schede analitiche delle emittenti radiofoniche
78
78
80
88
93
7
7.1
Umbria.it: la stampa
Schede analitiche della stampa
99
105
4
8
Umbria.it: l’editoria online
125
9
Umbria.it: aziende, enti ed istituzioni
133
10
10.1
10.1.1
INTRODUZIONE - La rete nella
comunicazione di Rocco Pellegrini
Il caso Obama
barackobama.com
10.1.2
Internet, Barack Obama e John Mccain
148
10.2
Il traffico
154
10.3
10.3.1
Il caso francese
Il media globale
159
159
10.4
10.5
10.6
10.7
10.8
10.9
10.10
10.11
Movimenti sociali, comunità virtuali e politica sul web
L'esperimento di Ségolène Royal in Francia
La web tv nasce nella rete: convergenza tra TV ed Internet
Le forme dell’offerta
Web Tv come modello di partecipazione mediatica
Natura, dimensioni e collocazione geografica
Alcuni esempi di Web TV
Il futuro della televisione è nel Web
160
162
166
168
169
170
172
176
politica
e
nella
135
138
138
5
1) Una regione digitale in cerca di autori.
Di Michele Mezza
1.1 – Premessa.
“L’Umbria è pronta al salto digitale, ma non c’è ancora un trampolino
adeguato.”
Sembra questa la metafora che può descrivere il profilo della regione online,
come si ricava dai dati della ricerca promossa dal CO.RE.COM Umbria, e
raccolti dal gruppo di lavoro del Dipartimento Istituzioni e Società
dell’Università di Perugia, coordinato dalla cattedra di Teoria e Tecnica dei
nuovi media. Secondo quanto rilevato, sembra che il sistema umbro delle
comunicazioni sia in procinto di tuffarsi nella rete, ma non disponga ancora di
tutti gli strumenti e non abbia ancora elaborato le più adeguate culture per
affrontare la transizione. Mancano i collanti e gli integratori che possano dare
slancio e spessore al sistema, troppo condizionato da un certo volontarismo
che si coglie nell’attività sul web. Al tempo stesso, sembra segnalarsi una certa
intraprendenza di soggetti non direttamente legati ad un’attività editoriale
tradizionale, intraprendenza che potrebbe suggerire il prossimo dispiegarsi di
un’offerta di comunicazione, o comunque di servizi informativi, che potrebbe
profilarsi in futuro da soggetti non professionali.
Si può riassumere così in poche righe il senso della ricerca. E’ chiaro che il
quadro dettagliato offre numerosi altri spunti e ulteriori specifici aspetti dello
scenario informativo che non si ritrovano nella sintesi che vi abbiamo proposto.
Dobbiamo precisare, e lo spiega bene Michele Buratti nella sua nota
metodologica, che la ricerca è in realtà un “carotaggio” delle tendenze
intercettate nella blogosfera umbra. In sostanza, si è voluto privilegiare la
possibilità di rilevare le dinamiche più che i volumi dei singoli siti, in modo da
poter poi, eventualmente in una seconda fase, analizzare dettagliatamente la
geografia dei flussi online, per leggere le offerte e i percorsi predefiniti in rete
da parte dei soggetti più intraprendenti. E’ probabile dunque che possano
anche essere sotto stimati alcuni valori quantitativi di siti istituzionali. La cosa
non implica per nulla un giudizio di merito, una gerarchia di qualità, ma solo
mira a fotografare uno sforzo “partecipativo” del sito web una volontà di
circuitare il consenso che raccoglie la propria offerta.
Quello che ci interessa qui individuare è l’anima del fenomeno che abbiamo
cercato di fotografare in movimento. Soprattutto pensando al committente
della ricerca - il Co.Re.Com Umbria - un organismo che ha tra i suoi obiettivi
costituenti proprio quello di monitorare il processo produttivo della
comunicazione regionale. Un monitoraggio che, riteniamo, per risultare
pienamente efficace, che non assuma per questo una connotazione
esclusivamente anagrafica, non passo e non debba esimersi anche dal tentare
un processo di decifrazione di quei fenomeni e quelle realtà che rientrano nel
suo specifico mandato. Allora, ci pare cosa utile concentrare il senso comune
che affiora dai dati numerici, e proporre una bussola di orientamento sia al
legislatore, che al sorvegliante.
6
Nella prima parte della pubblicazione Rocco Pellegrini e Michele Buratti si
incaricano di ordinare gli strumenti necessari all’analisi. Pellegrini ci propone
una riflessione sul concetto di Data Mining, ossia di quel continuo
setacciamento della rete che ci mostra oggi l’immagine più reale della nostra
attività. Si tratta, infatti, di adottare quel sistema che da tempo i grandi
service providers usano per leggere le nostre identità attraverso la geografia
dei click che operiamo online. Il Data Mining è una risorsa che può e deve
essere di dominio pubblico, proprio per la delicatezza e la strategicità dei dati
che è in grado di svelare. Possiamo dire che il Data Mining sia la statistica del
futuro, o meglio ancora, la base della sociologia del domani. Proprio
dall’interno dell’università, da cui noi proveniamo, può affiorare un
suggerimento al legislatore umbro e all’educatore nazionale: integriamo questo
nuovo linguaggio ai saperi più tradizionale della sociologia e delle scienze della
comunicazione.
Si tratta di fornire un radar alla navigazione dei nuovi itinerari multimediali,
rendendo i movimenti dei ricercatori e degli studiosi più fondati, radicati e
scientificamente documentati. Lo stesso Co.Re.Com nella sua opera di
monitoraggio dello scenario comunicativo dovrebbe dotarsi di strumenti e
competenze in grado di leggere, in tempi sempre più prossimi al real time, la
microfisica della rete e le dinamiche che si annunciano sul mercato della
comunicazione, che sempre di più trovano nel web la propria matrice
professionale e manageriale. L’obbiettivo sarebbe quello di implementare un
research engine, o almeno un meta-motore di ricerca che, con continuità e con
strumenti adeguati, sia in grado di scandagliare lo spettro dell’offerta diretta e
indiretta di servizi e contenuti comunicativi che si incontrano sulla rete. Uno
strumento che potrebbe integrare l’attività del legislatore e del controllore,
rendendo le istituzioni locali meno distanti da quel continuo e progressivo
“ruminare” di dati e soluzioni che trasforma a grande velocità la rete, rendendo
sempre più difficile intercettare e disciplinare i nuovi fenomeni che vi
attecchiscono.
Il contributo di Michele Buratti ci porta invece in un gorgo di flussi e tendenze
dove, con grande sofisticatezza analitica, si misura il traffico qualitativo sulla
rete. Buratti infatti ci illustra la Teoria dei grafi, una branca della scienza che ci
permette di misurare e soppesare la qualità e la quantità dell’attività dei siti
web, mappandone gli orientamenti e le dinamiche. E’ una vera nuova
economia politica, che determina valori, prezzi e merci di quella nuova attività
manifatturiera che è appunto lo scambio di informazioni e di relazioni online.
Da questa tecnica ci viene la possibilità di interpretare e decrittare i flussi e gli
sciami che attraversano il web, determinando gerarchie e aggregati allo stato
nascente. E’ proprio sui tempi di registrazione dei fenomeni in rete che occorre
concentrarsi. Se davvero la rete è il nuovo incubatore di prodotti e servizi della
società della conoscenza, allora è indispensabile per l’insieme degli apparati
statuali di potersi sintonizzare con quanto cresce nella nuova società virtuale.
Non a caso grazie a questa tecnica è stato possibile leggere e scomporre quello
straordinario fenomeno che è stata la campagna elettorale di Barack Obama
sulla rete: i grafi hanno dato nitidezza e spessore a quella concretissima azione
7
comunicativa che è stata appunto la vittoria alle elezioni presidenziali
americane1.
1.2 - L’Umbria come regione della blogosfera.
Intanto lo scenario che i giovani ricercatori (Michele Buratti, Luca Occhipinti e
Antonella Manca) hanno tracciato con le loro ricerche va letto e decifrato in
controluce del quadro globale. La prima lezione che si trae dalle esperienze in
rete è infatti che nessun recinto è oggi plausibile o praticabile. Non esistono
localismi che non siano coniugabili con un fenomeno globale. Tanto più nel
campo della comunicazione multimediale e moltimodale, che oggi si impone
come strumento e linguaggio tipici della globalizzazione. Uno scenario quello
che ci troviamo ad analizzare, particolarmente in Umbria, dove i confini della
comunicazione si intrecciano con quelli delle aree di produzione tipiche e con
l’intero comparto della formazione. Anzi, questo è il ragionamento che
proponiamo leggendo i dati della ricerca: proprio il processo di decentramento
della potenza di calcolo all’individuo, che è il fenomeno trainante della società a
rete, trova giustificazione e basi materiali nel più generale processo di
riorganizzazione dell’intera attività manifatturiera e commerciale che dagli anni
’70 prese le mosse con il diffondersi della micro elettronica e dei modelli di
relazione orizzontale che richiesero e collaudarono le modalità di relazione a
rete. Rete e ambizione al protagonismo individuale sono i due motori che
stanno sagomando le strutture sociali, arrivando a sovvertire schemi,
comportamenti e valori, ritenuti inviolabili fino a qualche anno fa. Come spiega
lucidamente nel suo rapporto di luglio l’Harward Business Review2, una delle
bibbie del capitalismo di nuova marca: “nella nuova economia a rete per i
destini delle imprese il valore dei consumatori tende a sostituirsi al valore degli
azionisti.”
Si pone qui il nodo di una nuova geometria delle relazioni di mercato, dove
ogni prodotto o servizio, a cominciare da quelli di comunicazione, deve
racchiudere suggestioni e poteri di identificazione tali da richiamare attorno a
sé una community fortemente connotata e neuronalmente estensibile. Una
community che determina il successo dell’impresa diventando il principale
veicolo di promozione e di ac-creditamento dell’offerta. E’ in questo snodo che
il consumatore diventa partner essenziale per il manager, concorrendo ad
incrementare il valore del prodotto. Attraverso questo snodo la comunicazione
diventa volano strategico dell’economia. Siamo ad un tornante epocale, che
trasforma le dinamiche degli assetti sociali, a cominciare proprio dalla
produzione di ricchezza. Il nuovo soggetto che si affaccia sulla scena è un
1
La ricerca a cui si fa riferimento è stata prodotta dalla cattedra di Teoria e Tecnica dei
nuovi media dell’Università di Perugia subito dopo l’elezione del 44° presidente degli Stati Uniti
d’America, Barack Obama. E’ in corso di pubblicazione con il titolo Obama.net dalla casa
editrice Morlacchi Editore. E’ comunque possibile consultare fin da ora una parte del materiale
sul sito internet di supporto alla docenza: http://www.mediasenzamediatori.org.
2
La «Harvard Business Review» è di fatto la rivista di management e business più
diffusa al mondo, con le 250mila copie vendute negli Stati Uniti e le quasi 200mila ormai
diffuse dalle altre 10 edizioni nazionali, dalla Russia alla Cina, dalla Germania alla Polonia,
dall’America Latina al Giappone, dalla Corea all’Italia. http://www.hbritalia.it/.
8
individuo conscio di una nuova potenza che gli è data da un inedito sistema
tecnologico che funge da protesi di ogni apparato sensoriale.
La rete, lo spiega nitidamente, Manuel Castells3, è il luogo di una nuova
antropologia sociale, dove l’io afferma la propria individualità cooperando con
la moltitudine degli infiniti io che sulla rete insistono. E’ questo il paradigma
che sta trasformando da almeno tre decenni la marca del capitalismo post
fordista che ci circonda, a partire dalla cattedrale americana.
Un capitalismo che sostituisce gli statuti proprietari con le culture dell’accesso,
che impone come modello di sviluppo l’open source, la cooperazione creativa in
rete. Un capitalismo, è ancora Castells che parla, dove “si produce
informazione mediante informazione”, e dove la principale merce che circola è
la cosiddetta Autocomunicazione di massa. Una trasformazione che pare oggi
accelerare proprio nelle more della crisi finanziaria che è sotto i nostri occhi:
una vera crisi performante, dove processi, comportamenti e soluzioni vengono
fortemente modificate dall’affiorare delle potenzialità di un nuovo globalismo. E
dalla quale si esce moltiplicando gli investimenti nel sistema della conoscenza
veloce, quale è in sintesi la rete, e rafforzando le interconnessioni fra modelli
geo economici, cosa che solo la rete rende possibile e proficuo.
La vittoria di Barack Obama, come abbiamo già visto, ne è uno degli esempi
più istruttivi di questa nuova cultura. Il neo presidente americano si afferma,
contro tutte le previsioni e le logiche politiche, compiendo una metamorfosi
ontologica nel rapporto fra rete e politica. Invece di inseguire il mito del partito
a rete, ossia di una struttura politica che conserva la sua base sociale
tradizionale, mutandone solo le forme organizzative e promozionali, dove la
rete è intesa solo come un potente megafono per continuare a parlare da uno
a molti, Obama e la sua squadra adottano la rete come partito, ossia assume
la complessità di Internet, e delle sue figure sociali ibridi, come soggetto da
rappresentare politicamente, usando la rete non per parlare meglio con i suoi
elettori ma, come dice il suo consigliere strategico David Axelrod: “ per far
parlare i suoi elettori fra di loro”. La platea amorfa dei sostenitori, così come
quella dei consumatori, diventa una comunità di militanti che interagisce con il
leader, co-determinandone proposte e progetti. Possiamo dire che con Obama
il networking, ossia il sistema di relazione ramificato che si snoda lungo la rete,
diventa produttivo anche in politica.
Siamo ad un vero giro di boa, dove politica, economia e comportamenti sociali
si contaminano reciprocamente attraverso un nuovo linguaggio comunicativo.
Una situazione che quell’immaginifico critico della modernità che fu Ivan Illich4
considerava non difforme da quanto si è già vissuto, proprio nel centro Italia, a
cavallo fra l’XI e il XII secolo, allorquando si passò, come format della
comunicazione, dalla verticalità della Pergamena alla prima orizzontalità del
Libro. Infatti, con i primi volumi copiati a mano entriamo nella età della
riproducibilità del pensiero, della privatizzazione delle informazioni, della prima
circolazione veloce del sapere: nasce la borghesia orizzontale, che comincia ad
insidiare la verticalità degli imperi medioevali e le città, alveo più consono per i
ceti produttivi dell’epoca, prendono la testa dello sviluppo. Proprio lungo quel
3
4
Manuel Castells, Comunicazione e Potere, Bocconi editore, Milano, 2009.
Ivan Illich, La vigna del testo,Cortina,Milano 1994.
9
crinale, che incrocia più volte le valli umbre, si produsse il primo strappo fra il
nord e il sud dell’Europa. Si delineò quella traiettoria lungo cui si mossero gli
aggregati geo culturali delle repubbliche marinare, e delle città stato, e poi,
mediante un’evoluzione guidata dalla velocità della comunicazione, si
disegnarono le basi dell’Europa che fu poi sancita dalla pace di Westfalia del
1648.
La sponda sud del Mediterraneo invece rimase preda della lentezza
comunicativa tardo imperiale. Lo specchio unitario del mediterraneo si
frantumò, e si affermò una gerarchia in base alla velocità, che determinò una
divaricazione fra le due sponde del bacino. Un buco nero che penalizzò proprio
i paesi europei rivieraschi, come Spagna e Italia, che persero ogni ambizione di
raccordo geo politico. In quello scenario, l’affermarsi dei nuovi media accelerò
la corsa dei nuovi ceti borghesi, scomponendo la globalizzazione del momento:
nel XVI secolo fu infatti la stampa, ossia il media più veloce di quel tempo, a
rendere inadeguato il sogno ecclesiale di unificare il Mediterraneo attorno al
latino e, di conseguenza, la sacra romana chiesa. Così come oggi, proprio
l’espansione della rete, con la proliferazione degli accessi alle sue risorse di
sapere e di memoria e il decentramento della sua potenza di calcolo, sta
insidiando la centralità americana da parte delle province asiatiche e latino
americane. Si delinea qui un conflitto moderno che richiede presenza e
partecipazione dell’Europa, degli stati nazione, delle comunità regionali: una
cultura profondamente americana, come appunto quella del network, delle
relazioni veloci fra individui, della de spazializzazione dei linguaggi, diventa una
straordinaria scorciatoia per l’emancipazione di competenze e saperi nelle aree
in via di sviluppo, si propone come elemento abilitante di una competizione che
giunge a incalzare la stessa super potenza americana.
Oggi, ci ricorda ancora Castells5: “ nell’età informazionale è lo spazio che
organizza il tempo”; questo perché: “ l’economia informazionale e globale è
organizzata intorno a centri di comando e di controllo in grado di coordinare,
innovare e gestire le attività intrecciate delle reti di imprese”. Una diversa
simmetria fra spazio e tempo che non può non investire il tessuto connettivo
che caratterizza la nostra società che è appunto la democrazia rappresentativa.
Come è possibile riproporre la vitalità di un meccanismo di partecipazione
democratico quando l’individuo si trova potenzialmente a competere con lo
stato per il controllo della risorsa strategica che è oggi il sapere? Come la
comunicazione può essere organizzata per sorreggere un’espansione
dell’ambizione democratica e non diventare lo strumento di una fuga, di una
auto esclusione di un individuo che nulla si trova a dover chiedere all’ente
pubblico di pertinente alla sua affermazione? L’adeguatezza della democrazia al
tempo della rete è l’oggetto di intervento per chiunque oggi si occupi di
comunicazione. Ma l’ondata disarticolante investe anche il soggetto che fino ad
oggi sembrava guidare la corsa all’innovazione: l’impresa contemporanea.
Terreno di confronto per soggetti sociali e soggetti economici è il territorio, che
determina e formatta le modalità di connessione e, conseguentemente, i tempi
di relazione nelle nuove strutture sociali. Tempo e spazio vengono declinati e
formalizzati dall’organizzazione locale. Una tendenza che oggi, nel pieno del
5
Manuel Castells, La società in rete, Bocconi editore, Milano 2002.
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gorgo della crisi finanziaria, vediamo riaffermare con la rinazionalizzazione
degli apparati produttivi e commerciali. Spazio e tempo del resto sono le due
gambe con le quali ha camminato la cultura europea. Brillantemente Jacques
Attali6 nella sua Breve Storia del Futuro ci ricorda come sia stato sempre così,
quando descrive le peregrinazioni dell’epicentro della civiltà mercantile euro
mediterranea: Bruges, Venezia, Anversa, Genova, Amsterdam, Londra, Boston,
New York, Los Angeles sono state le capitali dell’economia-mondo fino ad oggi.
Ogni passaggio da una città all’altra dell’egemonia sul mercato è segnato da
una tecnicalità, da una tecnologia diremmo oggi, che estende il campo
comunicazionale, ampliando l’ambito di fruizione di beni e servizi generati nei
singoli territori (il timone di poppa, la caravella, la stampa, la contabilità, il
vascello a flauto, la macchina a vapore, il motore a scoppio, il motore elettrico,
il microprocessore). Le applicazioni di ogni invenzione hanno determinato il
primato di un territorio, di uno spazio, che ha potuto così piegare il tempo alle
proprie offerte sul mercato. Ma alla fine, ci dice Attali, sarà proprio il tempo la
risorsa mancante: se negli ultimi 30 anni il sapere umano è raddoppiato ogni 7
anni, nel 2030 arriveremo ad una progressione geometrica ogni 72 giorni. Non
sarà più possibile sapere, acquisire le conoscenze, ma diventerà centrale
almeno contare, misurare, quello che non si sa. Questa è la ragione per cui
siamo passati dal secolo della stampa a quello di Google, dove il motore di
ricerca is king, dove la potenza di indicizzazione del sapere supera il potere
militare. Potenza di ricerca ma anche capacità di cooperazione. Ma questo
significa anche che da potenze intelligenti come i motori di ricerca o gli
integratori di contenuti dipenderà l’autonomia degli individui e la sovranità
degli enti pubblici. Essere più innovativi di Google è la sfida della democrazia
contemporanea per dare alle nostre comunità facoltà di interloquire con i
singoli cittadini, nella loro veste di utenti-attori e consumatori-produttori.
In questo quadro la carenza di connettività nel nostro territorio rischia di
condannarci tutti ad una subalternità senza speranza. Siamo giunti così ad uno
snodo di fondo: nella nuova realtà contrassegnata dallo scambio reiterato e
reciproco di informazioni come si pone l’ente pubblico, e accanto ad esso,
l’impresa, e quale approccio possono avere i soggetti comunitari nei confronti
del protagonismo sociale degli individui? E’ la domanda chiave del nostro
ragionamento, che aveva necessariamente bisogno di un contesto storico e
sociologico che suffragasse la radicalità di innovazione che si delinea nella
proposta.
1.3 - La debolezza Umbra.
Sia il dato regionale, che il contesto nazionale, segnalano una fiacchezza e una
indeterminatezza nel dispiegare le offerte sul nuovo mercato multimediale. La
multimedialità è infatti una cultura, e prima ancora un valore, relazionale, che
impegna ogni singolo soggetto della filiera comunicativa a mettere in gioco la
propria mission. La scelta della rete non può essere intesa come un pedaggio
da pagare ad una pretesa esterna, o una moda da assecondare, rimanendo del
tutto eguali a se stessi. Il punto da verificare riguarda l’idea di multimedialità
6
Jacques Attali, Breve Storia del Futuro, Fazi editore ,Roma, 2007.
11
intesa come strategia relazionale che porti ogni soggetto ad intrecciare continui
scambi informativi con tutti gli attori dello scenario socio comunicativo:
produttori, utenti, testimonial, opinionisti, amministratori, formatori, decisori,
consumatori. Da questa platea l’impresa di comunicazione deve ricavare
innanzitutto elementi di ottimizzazione del proprio prodotto o servizio, oltre che
architettare reti di promozione e di allocazione dello stesso prodotto o servizio.
Siamo infatti nello scenario del web 2.0, siamo nel mondo dei social network,
dove il protagonismo di tutti è la condizione per il successo di ognuno.
In questa logica crediamo essenziale che l’impresa, e il sistema consortile e
associativo delle aziende sul territorio, elaborino una propria strategia di
comunicazione multimediale, integrandola con gli elementi fondanti il proprio
business plan.
I dati della ricerca che presentiamo tratteggiano ampie zone di ambiguità e
incertezza. La scelta della rete, o comunque di una comunicazione partecipata,
per le aziende al momento è poco più di un orpello, un elemento di
accreditamento, se non una furbizia. Si tratta di rendere invece la scelta
funzionale alla competitività dell’azienda e alla predisposizione del territorio.
Questi due obbiettivi si perseguono con una strategia che rende la trasparenza
e la partecipazione fattori costitutivi della Value proposition dell’impresa. A
partire da un uso della comunicazione come linguaggio del governo e
dell’affermazione della stessa impresa. Il social networking, perché di questo in
ultima analisi stiamo parlando, è una cultura che si basa proprio sulla
possibilità di rendere espliciti e condivisibili i passaggi del ciclo d’impresa. Una
scelta che non deve essere vissuta come un pedaggio da pagare ad una
fastidiosa pretesa sociale di intromissione e controllo nell’ambiente
dell’azienda, quanto invece come una soluzione che possa ottimizzare,
innanzitutto ai fini dell’aggregato imprenditoriale, le risorse indotte da una
collaborazione con gli stakeholder dell’attività imprenditoriale. Questo è il focus
della proposta: finalizzare il protagonismo di consumatori e fornitori ai fini di
una continua messa a punto dei prodotti e dei processi produttivi, per farli
aderire ai nuovi profili della domanda personalizzata.
La prima materia da condividere l’imprenditore la trova proprio in casa: i suoi
dipendenti e collaboratori. Come rendere armonico e ordinato il concorso di
queste figure all’ottimizzazione aziendale? È questa la domanda che si pongono
i grandi global player del mercato dell’innovazione, come Google e Microsoft. E
oggi, in Italia, anche Fiat ed Enel. La soluzione che al momento trova i
maggiori consensi è quella di un luogo, virtuale, dove quotidianamente si
possano allineare ad uno stesso livello, le informazioni e gli input per l’intera
platea interna all’impresa. L’infrastruttura è quella di uno spazio web, il
linguaggio è quello della web tv, la modalità è quella del computer, integrato
dall’accesso mobile. Questi tre elementi - spazio web, web tv, multi accesso rendono la soluzione flessibile, efficace e poco costosa. Attraverso questa
piattaforma è possibile rendere immediato e verificabile il livello della
comunicazione interna, aumentando, gradualmente, gli standard di autonomia
e decentramento delle decisioni. Siamo al passo decisivo per una vera
comunicazione competitiva: una trasparenza come processo produttivo che
diventa premessa e strumento di una trasparenza esterna. In questa chiave
l’azienda deve proiettarsi fuori dai propri confini, rendendo tutti i suoi
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dipendenti e collaboratori terminali di un network multimediale in grado di
esprimere ed intercettare approcci critici e integrativi dell’offerta aziendale.
L’obbiettivo è quello di selezionare, con livelli diversi di accesso e di
rielaborazione dei dati raccolti, competenze e validazioni, in modo da rendere il
processo produttivo autoriformattabile, con un alta capacità di reazione alla
domanda del mercato.
La riflessione della Harward Business Review7, che abbiamo citato all’inizio, ci
dice proprio che l’impresa in generale, e quella editoriale in particolare, non è
più un soggetto autoreferenziale, sottoposto agli statuti proprietari e ai primati
gestionali interni, ma una community, costantemente riprogrammabile, che
interloquisce con l’ambiente e utilizza saperi ed esperienze esterne al suo
perimetro per impreziosire e custumizzare la propria offerta. Ma il dato che ci
rappresentano i ricercatori della Harward Business Review è ancora più
strutturale: siamo nel pieno di una mutazione socio antropologica, che intacca
persino i più acquisiti e, al momento , vantaggiosi assetti proprietari e
gestionali che fino ad oggi presiedevano al mondo delle imprese. La verticalità
tipica di questo mondo, dove dal titolare dell’impresa si scendeva al manager,
ai dirigenti e funzionari, fino ad arrivare per le attività esecutive ai dipendenti,
e che vedeva i soggetti esterni, come i clienti, i fornitori, e ancora gli attori del
territorio, come gli amministratori, i media o gli opinion leaders, come una
platea passiva e di riferimento puramente formale, oggi si ribalta. Lo specchio
del mercato va in frantumi, e ci rimanda immagini policentriche, dove ogni
singola area commerciale o ogni target di consumo tende a segmentarsi e ad
acquisire la personalità di una vera community. Siamo a quello che Chris
Anderson8, il direttore di Wired9, la pubblicazione che rappresenta la bibbia
dell’opinione sulla rete, definisce la coda lunga dei nuovi consumi. Una coda
lunga che disegna i nuovi profili dei consumi sempre più spezzettati e
parcellizzati, con un ridimensionamento dei grandi bacini di consumo di massa.
E’ una scelta culturale, prima ancora che manageriale. Una scelta che deve
pervadere un territorio, informandone gli stili di vita e di governare. I dati
raccolti nell’area umbra ci raccontano di una difficoltà ad adottare le nuove
culture legata proprio alla mancanza di un collante, di un commutatore che
renda la scelta non volontaristica e non isolata. Mai come in questo frangente
la strategia della comunicazione è intimamente connessa alle culture dei
legislatori e dei decisori politici. Internet nasce come motore di un welfare, un
particolare welfare certo, improntato ad una competizione estrema, anche
bellica. Ma poi si distende nella sua capacità di interpretare le politiche
territoriali, orientando i modelli di sviluppo e relazionali di un territorio. A
partire da un governo politico dei flussi comunicativi. La transizione, anche per
la rete, deve essere guidata e selezionata da una mano pubblica. Questo è
7
8
V. sopra nota 2.
Chris Anderson è un giornalista e saggista statunitense, direttore di Wired USA dal
2001.
9
Wired è una rivista mensile statunitense con sede a San Francisco in California dal
marzo 1993, e di proprietà di Condé Nast Publications. Nota come "La Bibbia di Internet", è
stata fondata dall'italo-americano Louis Rossetto, ed è diretta da Chris Anderson. La rivista
tratta tematiche di carattere tecnologico, e di come queste influenzino la cultura, l'economia e
la politica. A partire dal 19 febbraio 2009 viene pubblicata anche la versione italiana di Wired,
con l'uscita del primo numero nel mese di marzo 2009.
13
l’elemento che ci pare ancora troppo debole nell’area che abbiamo analizzato.
Mentre ci pare che questo sia il nuovo spazio per soggetti quali le
amministrazioni locali, o l’infrastruttura associativa: accelerare l’assimilazione e
la traduzione in culture locali degli input globali. La ricomposizione di un centro
strategico nell’impresa caratterizzato proprio da una struttura di comunicazione
a rete, un vero nastro trasportare delle informazioni, che sia l’interno che
all’esterno degli uffici funga da volano di ridistribuzione delle informazioni
specifiche per tipicizzare e accreditare l’offerta aziendale è oggi la scelta
competitiva.
1.4 - Una strategia per l’impresa: internet come post Tv.
La fotografia dell’attuale fase del mercato televisivo, ci restituisce l’immagine di
una varietà di tipologie di pubblici e forme fruitive che modulano diversamente
l’intensità di coinvolgimento affettivo, produttivo e fruitivo della televisione. Le
pratiche sociali connesse ad internet stanno ormai invadendo il campo più
propriamente televisivo. L’aumento delle connessioni a banda larga e dei
cellulari UMTS offre agli operatori televisivi nuove forme di diffusione dei loro
contenuti, ma contemporaneamente permette agli operatori della banda larga,
di distribuire contenuti multimediali su protocollo ip, cioè via internet.
L’avvicinamento progressivo fra internet e tv non è solo una strategia delle
aziende ma qualcosa di più profondo. Si configura come un drastico
abbassamento delle soglie che impedivano a singoli o piccoli gruppi sia
l’accesso a determinati contenuti, che la possibilità di produrli e distribuirli.
Internet modifica il concetto stesso di notizia, ad esempio le fonti e le agenzie
di stampa non sono più privilegio dei giornalisti ma sono offerte ai comuni
cittadini da una molteplicità di siti web che le aggiornano in tempo reale. Oggi
come oggi si riduce lo spazio Broadcast, condiviso socialmente ma ancora
diretto dall’ alto; l’ascolto generalista si frammenta in mille nicchie, si dirama
per percorsi personalizzati multitask e multipiattaforma, salta da una
piattaforma all’ altra, amplia le possibilità di scelta, ma soprattutto passa dal
broadcast agli user generated contenents10, alla fruizione quasi da pari a pari
di testi multimediali. Si continua a stare in compagnia degli schermi, sempre
più grandi e sempre più piccoli, ma sempre più in modalità Video, sempre
meno in modalità televisione.
È difficile non collegare questi processi ad una rimodellizzazione dello spazio e
del tempo. La televisione come mezzo di comunicazione, è ancora ricca, ma
non si espande e invecchia: ha un target sempre più vicino all’ età
pensionabile. E’ afflitta da una gestione dei diritti d’autore internazionali
sempre più complessa e onerosa. Si trova con risorse stagnanti: ormai non
soltanto il canone del servizio pubblico, ma anche la pubblicità cresce molto
meno della remunerazione, dei servizi pay per view. Per mantenere le proprie
economie, la tv generalista deve diventare multipiattaforma ed entrare in
rapporto con i nuovi sistemi produttivi e distributivi, ma essendo una
tecnologia matura ha riflessi di autosufficienza che la intralciano nel processo
10
Letteralmente, contenuti generati dagli utenti. Con questo termine ci si riferisce ai contenuti disponibili sul
web prodotti dagli utenti invece che da società specializzate.
14
evolutivo ed espansivo, sempre più tenta di riprodurre se stessa senza mai
arrivare ad una metà.
Il declino della televisione generalista e la crisi del broadcasting sono legati al
fatto che ormai lo spettatore sa quello che vuole, chiede contenuti adatti alla
sua persona e al suo stile di vita, infatti non è più la televisione che scandisce il
tempo all’ interno della giornata, ma ora lo spettatore vuole i suoni contenuti
preferiti nei modi e nei tempi che più sono favorevoli per le sue esigenze.
Questo radicale cambiamento di visione e di prospettiva ha incentivato
parecchi canali a creare un’ offerta diversificata, che possa adattarsi ad un
fruitore sempre più maliziosamente preparato sia nell’uso degli strumenti di
visione tradizionali che innovativi. Dalle radici di una tv che sempre più cerca
un impeto per reagire al decadimento, partendo direttamente dallo spettatore,
nascono nuove proposte di fare, in senso ampio, televisione e Webvisione, e
più in generale di comunicazioni partecipative.
1.5 - Le dinamiche sociali del Web 2.0.
La diffusione generale delle tecnologie connettive è stata favorita da una serie
di fattori eterogenei: intanto la miniaturizzazione, ossia la progressiva
riduzione dei volumi e dei costi degli strumenti hardware e software, la sempre
maggiore diffusione di programmi in grado di favorire lo sviluppo di relazioni
sociali, la semplicità d'uso degli strumenti di comunicazione, la disponibilità a
prezzi ragionevoli di banda larga e di connessioni always-on, la diffusione di
periferiche mobili di comunicazione. Lo sviluppo poderoso delle tecnologie di
connessione si è accompagnato ad un loro impiego sociale, orientato alla
condivisione delle informazioni ed alla collaborazione tra individui. Da qualche
anno, infatti, si assiste ad una progressiva transizione da ambienti virtuali
chiusi e statici ad ambienti aperti ai contributi degli utenti.
L'apertura della comunicazione, la decentralizzazione dell'autorità, la libertà di
condivisione e riutilizzo dell'informazione, la possibilità di generare forme
dinamiche di conversazione, sono gli elementi più significativi della fase di
evoluzione che la Rete sta attraversando. Questi fattori hanno messo gli
individui nella condizione di ricevere e, cosa assolutamente più straordinaria e
produttiva, di trasmettere contenuti informativi eterogenei, favorendo la
proliferazione di comunità virtuali basate unicamente sull'interesse e sul
coinvolgimento dei partecipanti. Ogni comunità virtuale, infatti, nasce e matura
all'interno di un ecosistema mediale generato11 da software dalle elevate
capacità connettive in cui le persone interagiscono reciprocamente e
liberamente.
Il contenuto generato dagli utenti diventa la risorsa fondamentale dei nuovi
ambienti virtuali, e nuove forme di organizzazione e categorizzazione dei
contenuti offrono agli stessi utenti percorsi di costruzione del senso sempre più
segnati dalla logica umana, e quindi più “intelligenti” degli algoritmi dei
11
S. Bowman, C. Willis, We Media. How audiences are shaping the future of news and
information, disponibile all'indirizzo: http://www.hypergene.net/wemedia/download/we_media
.
15
tradizionali motori di ricerca12. Internet nasce con lo scopo di favorire la
comunicazione umana, la condivisione di informazioni, lo sviluppo di nuove
relazioni sociali. Tuttavia, il percorso di co-evoluzione tecnologica e sociale
della Rete è arrivato, oggi, ad un punto in cui la tecnologia supporta in modo
sempre più spinto le relazioni e, allo stesso tempo, i gruppi umani richiedono
tecnologia di cooperazione con un'intensità che non ha precedenti nella storia
della Rete.
Il Web evolve, così, verso una nuova dimensione tecno-sociale, che è stata
definita Web 2.013 Il termine vuole sottolineare un distacco da una prima fase,
retroattivamente definita del Web 1.0, caratterizzata da siti statici, dall'utilizzo
dell'email14 come strumento privilegiato di comunicazione, dal ricorso ai motori
di ricerca come strumento di orientamento nella navigazione. Ed oggi già si
profila il cosiddetto WEB 3.0, ossia la rete degli oggetti dove tutti i singoli
applicativi entrano in relazione intelligente, incrementando all’infinito il potere
di azione sia del singolo operatore che, cosa davvero eversiva rispetto ai codici
tradizionali del mercato, di ogni individuo che compone la moltitudine dei
consumatori. Questo passaggio richiederà una bussola comune, e soprattutto
uno stile di alfabetizzazione che non potrà essere lasciato alla naturale crescita
del fenomeno tecnologico. Gli elementi fondamentali di questo nuovo modo di
“vivere” la Rete sono tutti legati alla filosofia dell'apertura e della condivisione,
sebbene le spinte innovative non abbiano necessariamente motivazioni
altruistiche. La collaborazione tra individui all'interno degli ambienti virtuali
genera, infatti, nuove opportunità di profitto per le aziende che sappiano
valorizzare le informazioni che vi fluiscono. I tratti salienti del nuovo concetto
di Rete possono essere così sintetizzati:
1. Il Web è una piattaforma dove si realizza l'intelligenza collettiva. Le
tradizionali applicazioni software, orientate al singolo utente e installate
su PC, sono destinate ad una rapida obsolescenza. Il nuovo software
risiede nella Rete ed è immediatamente accessibile.
2. L'accesso ai dati è la nuova frontiera del vantaggio competitivo per le
aziende. La mole immensa di informazioni generata dagli utenti ha un
enorme valore di mercato. Chi ha accesso a questi dati ha un vantaggio
notevole rispetto alla concorrenza tradizionale.
3. Il classico ciclo di sviluppo del software non esiste più. Le aziende
operanti in Rete devono modificare continuamente le proprie piattaforme
12
La folksonomy consiste nella categorizzazione aperta di pagine Web, links, libri, articoli
di blog, o anche materiali multimediali, come fotografie o filmati. Ogni utente attribuisce una
sorta di etichetta (tag) ad ogni sua fonte di informazione, e in questo modo offre agli altri
utenti della comunità una proposta di organizzazione di quell'informazione. In comunità
numerose, questo processo consente di organizzare in modo coerente l'informazione e di
offrire agli utenti una gerarchia dei contenuti in base alla rilevanza attribuita ad essi dai
membri.
13
Il
concetto
è
stato
proposto
per
la
prima
volta
da
Tim
O'Reilly
(http://www.oreillynet.com/pub/a/oreilly/tim/news/2005/09/30/what-is-web-20.html), ma si è
rapidamente diffuso in tutta la Rete. Un ampio e significativo elenco di risorse sull'argomento
lo si trova in http://del.icio.us/tag/web2.0.
14
L'email è considerata uno strumento privato di comunicazione, chiuso a dinamiche
sociali collettive.
16
adeguandole agli utilizzi delle comunità di utenti. In questo modo il
software viene adattato continuamente alle esigenze di utenti e
sviluppatori, in una sorta di simbiosi evolutiva tra sistemi tecnologici e
sociali. A ciò si aggiunga la diffusione di linguaggi e programmi open
source, in continua evoluzione: il ciclo di sviluppo del software entra in
una fase di “perpetual beta”15, caratterizzata da innovazione
permanente. L'utente diviene un collaboratore allo sviluppo di
piattaforme e linguaggi che evolvono a ritmi vertiginosi.
4. Le piattaforme software vengono progettate per favorire la
partecipazione e la collaborazione. Le aziende operanti nel Web 2.0
hanno bisogno del contributo degli utenti per aggregare le informazioni
che li riguardano e trarne vantaggio competitivo.
Le piattaforme che rispettano pienamente le caratteristiche del Web 2.0
possono esistere soltanto in Internet e debbono la loro capacità di
funzionamento alla quantità di connessioni e relazioni che esse rendono
possibili.
1.6 - Conclusione.
Lo scenario che abbiamo tracciato ci permette di affermare che l’Umbria sia
oggi inevitabilmente coinvolta da uno straordinario ciclone culturale, dove
ruoli, soggetti e linguaggi entrano in tensione e tendono a riconfigurarsi.
Sempre più appare evidente come l’azienda non sia più l’aggregato sociale
maggiormente innovativo e dinamico. Lo Stato e la Pubblica Amministrazione,
sul territorio, non sono più i centri depositari dei saperi sociali più diffusi; come
è accaduto per i due secoli che abbiamo alle spalle. La rete ha fatto affiorare
una potenzialità di saperi e creatività che ha modificato il panorama,
costringendo gli altri soggetti sociali - dalle istituzioni alla politica, dagli
apparati amministrativi alle imprese- ad inseguire, giocando il proprio futuro
sulle capacità di adattamento e di innovazione.
Questo significa che dobbiamo mettere in conto una prossima tracimazione
della potenza della moltitudine di individui che, se non trovano alvei e
riferimenti per instradare le nuove energie, tenderanno inevitabilmente a
mettersi in proprio. Il comparto della comunicazione, nei suoi tre segmenti
funzionali –carta stampata, Tv e WEB - è il laboratorio dove verificare le
risorse, i contenuti e la capacità di governo del fenomeno multimediale. In
questa logica possiamo dire che siamo, come accennavamo all’inizio, in una
fase di attesa: il nuovo serpeggia ma non trova forma. La crisi dell’editoria ci
indica che l’incertezza non durerà a lungo. I dati recessivi del settore non
possono giustificarsi solo con l’incombenza della crisi finanziaria. C’è un’altra
talpa che sta scavando. Come nei decenni scorsi per altri settori portanti
dell’economia - pensiamo all’industria tessile, e poi a quella chimica e infine a
quella siderurgica - oggi la produzione di contenuti informativi sembra
diventare un settore maturo. Il suo modello industriale, la sua filiera produttiva
non regge al mercato. Siamo alla vigilia di una torsione che dovrebbe
15
Le versioni beta dei programmi sono versioni di prova rilasciate per essere testate da
professionisti o semplici utenti prima che la versione definitiva venga distribuita ufficialmente.
17
consegnarci un nuovo modo di fare comunicazione, con accorciamenti delle
catene del valore e una trasformazione dei profili professionali e dei sistemi
distributivi.
Se questo è vero allora lo scenario in Umbria si mostra in qualche modo già
predisposto, ma senza consapevolezze. Le tendenza all’individualizzazione che
abbiamo colto nel trend globale della regione si traduce in una frammentazione
dell’offerta che non è ancora agglomerato di nicchie mirate. L’offerta televisiva,
infatti, è ancora più nutrita della media nazionale ( un canale ogni 81 mila
abitanti circa in Umbria, contro un dato nazionale di uno ogni 93 mila), mentre
la struttura d’impresa appare ancora non integrata verticalmente, con una
parcellizzazione ( ogni azienda tende ad occuparsi di un solo media) che
disaccoppia elementi economici e funzionalità di linguaggi. Indicativo il dato
sulla carenza di simulcast: è questo l’indice che ci segnala la capacità di
un’emittente (TV o radio) di integrare l’offerta sulla rete, con servizi di
streaming video o audio o in modalità di podcasting. Solo 3 emittenti televisive
su 11 fanno streaming web, e solo 2 su 11 offrono servizi di news online.
Qualcosa già di meno disarticolato ci sembra di notare nelle realtà web di
aziende e apparati amministrativi. E’ il segnale che la comunicazione sta
cercando altri rivoli per fluire.
Il dato che comunque ci pare ancora preoccupante è quello di vivere la scelta
della convergenza come un cedimento, un adattamento a vincoli esterni, un
uniformarsi ad una moda, robusta ma frivola, e l’assenza di una ricerca su
originali risposte da dare ad una domanda che ormai monta di linguaggi e
contenuti differenziati e altamente custumizzati. Da qui credo si debba ripartire
per un osservatorio che dia finalmente certezza all’ambizione di capire cosa ci
accade intorno.
18
2) Data mining: introduzione
Di Rocco Pellegrini
2.1 – Data Mining
"Data mining is the process of extracting patterns from data." english
wikipedia.
La statistica, cioè "l'estrazione di informazioni utili da un insieme di dati" è
senz'altro una delle madri del concetto di data mining. La seconda è
l'Intelligenza Artificiale, intesa non come fantascienza remota ma come
concreta capacità di usare l'elaborazione elettronica per acquisire intelligenza
operativa. Infatti data la grandezza smisurata della rete e delle basi dati
presenti oggi in essa, a prescindere dai formati attraverso i quali essi sono
rappresentati, ha richiesto l'utilizzo di nuove definizioni per cose già note prima
ma vissute separatamente. Lo sviluppo della rete sta andando molto al di là di
quanto la nostra immaginazione avesse avuto la facoltà di intravedere. Capire
Internet, proprio mentre va formandosi ed allargandosi sotto i nostri occhi,
richiede lo sviluppo di concetti nuovi e di nuove branche applicative perchè nel
passato nulla è esistito che in qualche modo le sia paragonabile. Non è un caso
d'altro parte se nemmeno la letteratura e la fiction abbiano mai immaginato
qualcosa di simile alla rete.
L'esempio più straordinario e di uso comune del data mining è senz'altro il
motore di Google al quale così spesso ci rivolgiamo per trovare le cose più
svariate che ci possono servire. Dietro l'apparente semplicità e la velocità con
la quale noi vediamo apparire le risposte c'è un meccanismo molto complesso
di acquisizione di dati, di stoccaggio degli stessi, di elaborazione di indici ed
infine di ricerca e di presentazione. Ma questo è solo un esempio, anche se
molto significativo, del data mining.
Usama Fayyad, vice presidente di Yahoo, definisce il data mining come "una
delle attività cruciali per la comprensione, la navigazione e lo sfruttamento dei
dati nella nuova rea digitale". Quel che è importante capire è che si tratta di un
processo automatico per individuare strutture, cioè "modelli e relazioni
significative" dentro i dati che prendiamo in esame. Ciò permette di estrarre
conoscenza da grandi quantità di dati cioè di ottenere, direttamente o
indirettamente, risposte a domande che ci poniamo nei più svariati campi dello
scibile, di estendere la comprensione che abbiamo di noi stessi e delle nostre
relazioni. Quando si parla di processi automatici si parla di programmi, di
software. Sono, dunque, questi programmi, questi automatismi che applicati a
grandi quantità di dati ci permettono di acquisire informazioni attraverso le
quali i processi in corso possono essere compresi meglio, ed eventualmente,
previsti.
Ad esempio processando grandi quantità di ordini si possono capire le tendenze
dei consumatori, oppure vedendo quali richieste vengono fatte ad un motore di
ricerca si può prevedere cosa potrà o meglio potrebbe interessare ad un utente
nel futuro. E' di questi giorni la notizia che Google ha messo a punto un
meccanismo di data mining per analizzare e prevedere lo sviluppo
19
dell'influenza noto col nome di flutrends http://www.google.org/flutrends/.
Guardate quel che dice Google andando all'indirizzo web di questo servizio
"Abbiamo scoperto che determinati termini di ricerca sono validi indicatori
dell'attività influenzale. Google Trend influenzali utilizza dati di ricerca
aggregati di Google per stimare l'attività influenzale.". Tutto il servizio di
Google Trend si basa su questa logica. Ad esempio, possiamo sapere che
significanza ha un sito dalla quantità di ricerche che si sviluppano su quel sito
nel motore di Google ma anche che importanza ha un concetto, oppure un
autore, una ditta, ecc.
Al MIT16 c'è un corso, che serve agli imprenditori per usare il data mining nei
processi decisori, la cui introduzione è assai significativa per capire ciò su cui
stiamo ragionando.
"Data that has relevance for managerial decisions is accumulating at
an incredible rate due to a host of technological advances. Electronic
data capture has become inexpensive and ubiquitous as a by-product
of innovations such as the internet, e-commerce, electronic banking,
point-of-sale devices, bar-code readers, and intelligent machines.
Such data is often stored in data warehouses and data marts
specifically intended for management decision support. Data mining is
a rapidly growing field that is concerned with developing techniques
to assist managers to make intelligent use of these repositories. A
number of successful applications have been reported in areas such
as credit rating, fraud detection, database marketing, customer
relationship management, and stock market investments. The field of
data mining has evolved from the disciplines of statistics and artificial
intelligence."
I dati che hanno rilevanza per le decisioni manageriali si accumulano ad
un'incredibile velocità grazie ad una serie di progressi tecnologici. Ottenere dei
dati elettronici è diventato poco costoso ed onnipresente grazie ad innovazioni
come internet, commercio elettronico, attività bancarie elettroniche, dispositivi
per punti vendita, lettori di codici a barra, e macchine intelligenti. Tali dati sono
spesso immagazzinati in base di dati specificamente pensate per il supporto
alla decisione del management. Il data mining è un campo in rapida crescita
che si occupa di sviluppare tecniche che assistano i managers per fare un uso
intelligente di queste basi dati. Un buon numero di applicazioni di successo
sono state sviluppate in campi come l'analisi del rischio nel credito,
l'individuazione delle frodi, il marketing basato sui dati, la gestione delle
relazioni con i clienti, e gli investimenti sui mercati azionari. Il campo del data
mining è evoluto dalle discipline della statistica e dell'intelligenza artificiale.
Certamente tutto ciò è molto significativo. L'accento è posto sul
comportamento di un manager moderno. Tale manager deve imparare a
sfruttare i potenti strumenti che la tecnologia moderna mette a sua
disposizione e per far questo deve capire come la diffusione pervasiva della
16
Il Massachusetts Institute of Technology (MIT) è la più importante università di ricerca
del mondo, con sede a Cambridge, nel Massachusetts.
20
tecnologia cambia il modo con il quale vengono prese le decisioni. Dunque al
tempo della rete non c'è campo che sfugga a questa pervasività della decisione
assistita. Grazia alla stretta integrazione del data mining colla programmazione
uno dei campi applicativi più significativi è certamente il machine learning.
Chi osserva oggi come funzionano Google, Yahoo e tutti i principali siti di social
network può osservare che c'è una stretta integrazione tra comportamento e
scelte delle utente e servizi software integrati che lo assistono. E' la vera nuova
frontiera dell'intelligenza artificiale, che si sforza di integrare risorse
automatiche ed attività umane in un unico meccanismo cognitivo. Abbiamo
deciso di applicare qualche tecnica di questa nuova disciplina alla significanza
di rete nella regione Umbria. Quanto conta la rete in Umbria? Chi, quale
impresa o attività organizzata, è più attivo ed in che campo? Ci sono dei trend
prevedibili che ancora sono sotterranei o poco significativi ma che potrebbero
diventare presto importanti? Che si può fare da parte delle istituzioni pubbliche
per favorire e sostenere questo processo così importante per lo sviluppo della
regione?
A tutte queste domande abbiamo cercato di dare una prima risposta.
21
3) Umbria.it: introduzione metodologica.
Di Michele Buratti
3.1 - Il quadro di riferimento.
3.1.1 - Premessa.
Internet è una realtà, un media caratterizzato da una forte dinamicità:
contenuti, modelli e servizi proposti vengono aggiornati continuamente. La
staticità in rete equivale all’abbandono, è il sintomo del venir meno
dell’interesse di chi dovrebbe gestire ed aggiornare quelle pagine. Questo fa sí
che sebbene vi siano decine e decine di siti che nascono in ogni momento ve
ne sono molti che cadono pressoché nell’oblio informatico.
A fare del cambiamento la forma strutturale del World Wide Web e quindi delle
entità che vi si trovano, i siti Internet, concorrono essenzialmente i seguenti
fattori:
1. l’estremizzazione della logica di flusso. La frequenza di aggiornamento
dei contenuti in Internet raggiunge il suo apice. Le caratteristiche
tecniche del mezzo, infatti, permettono non solo di produrre
informazione in tempo reale, ma consentono a chiunque abbia un
minimo di conoscenze tecniche di cannibalizzare con estrema facilità
qualsiasi altro contenuto; indifferentemente se prodotto all’interno di
Internet o con qualsiasi altro mezzo tecnologico, anche non digitale.
Questo da luogo ad un flusso trasversale che scorre senza barriere tra
Internet, gli altri media ed i mezzi tecnologici connessi al sistema
(monitor di computer, telefoni cellulare, videocamere, casse audio, lettori
mp3, maxi schermi sulle strade delle città, etc…);
2. la vastità e l’alto tasso di rinnovamento dell’offerta. Le pagine web
presenti in rete in questo momento, ed accessibili a chiunque abbia una
connessione Internet, sono miliardi e il loro numero aumenta
costantemente. Questo elemento porta con se importanti effetti:
a. quando un utente compie un’interrogazione su di un motore di
ricerca nel 90% dei casi non va oltre alla seconda pagina dei
risultati (Serp17) che gli vengono proposti18;
b. la concorrenza diventa molto intensa anche su argomenti di minore
interesse, spingendo costantemente i responsabili dei siti,
appassionati od esperti poco conta in questo caso, a produrre nuovi
contenuti e modi sempre più accattivanti di presentarli al pubblico;
17
La locuzione inglese search engine results page (abbreviata in SERP) viene
utilizzato per designare, appunto, la pagina dei risultati di un motore di ricerca. Ogni qualvolta
un utente effettua una ricerca con un motore, infatti, ottiene come risposta un elenco ordinato.
18
Questo avviene fondamentalmente per due ragioni: primo perché gli algoritmi dei
motori di ricerca hanno raggiunto un’efficienza tale da fornirci le risposte più pertinenti alle
nostre domande fra i primi risultati; secondo perché a fronte di risultati poco pertinenti l’utente
medio preferisce cambiare strategia, impostando in maniera differente i termini utilizzati per la
ricerca.
22
3. la velocità di navigazione. Il tempo di permanenza medio di un utente in
una pagina web è di pochi secondi: quello appena sufficiente a stabilire
se ci si trova di fronte a qualcosa di interessante o meno. Sebbene
apparentemente questo aspetto possa sembrare derivato dal punto
precedente, e cioè dalla vastità dell’offerta, in realtà la velocità fa parte
integrante delle caratteristiche del mezzo ed in questo senso diviene un
fattore fondante della forma strutturale dinamica che stiamo
descrivendo.
3.1.2 - Le caratteristiche del metodo.
Cosa significa disegnare la mappa di uno spazio così mutevole? Con quali
mezzi si potrebbe farlo? E quale valore, soprattutto, potrebbero avere i dati
così raccolti? Se dovessimo attenerci solamente ai dati raccolti nel loro
insieme, alla loro capacità di riprodurre fedelmente un fenomeno o un oggetto,
la fotografia che se ne trarrebbe avrebbe significato solo in relazione ad un
preciso lasso di tempo e agli elementi che in quel momento erano presenti. E’
convinzione di chi scrive che una lettura differente non solo sia possibile, ma
che essendo maggiormente aderente alle caratteristiche del mezzo (Internet)
sappia restituire elementi di grande valore per comprenderne trend e
caratteristiche, anche e soprattutto in aree e contesti circoscritti come quello
oggetto della presente ricerca. Per ottenere questo risultato occorre fare una
distinzione, non sempre semplice ed immediata, fra fattori dinamici e strutture
stabili che rivestono i dati. A questo proposito, il termine mappa, utilizzato
fin’ora, vorrebbe concentrare l’attenzione proprio sugli aspetti ricorrenti del
fenomeno, gli elementi strutturali. Sebbene Internet sia in continua evoluzione,
infatti, può essere considerato a ragione un sistema dotato di un certo grado di
entropia: ne risulta che l’effetto più immediato è la tendenza ad assumere una
struttura definita anche se non del tutto stabile, regolata per questo da precise
leggi.
Tale ipotesi è avvalorata da numerosi studi scientifici i quali sono stati svolti
nell’ambito della Social Network Analysis (SNA), o meglio all’interno di una sua
branca che si occupa specificatamente di Internet. In particolare al lavoro del
team diretto da Albert-László Barabási, attualmente professore all’Università di
Notre Dame nell’Indiana (USA), uno dei maggiori e più prolifici esponenti di
questo filone d’indagine, si devono molte delle nozioni che sono alla base della
presente ricerca. In generale l’impianto della teoria alla base della SNA si basa
principalmente sugli strumenti messi a disposizione dalla Teoria dei Grafi; non
a caso la stessa utilizzata da due studenti dell’Università di Stanford, Larry
Page e Sergey Brin, per creare l’algoritmo che è alla base di Google.
3.2 - Teoria dei grafi.
3.2.1 - Cos’è un grafo.
Pur non essendo l'unica teoria matematica che sia stata usata per disegnare
modelli di reti sociali, essa rappresenta un punto di partenza per molte delle
idee fondamentali dell’analisi delle reti. La teoria riguarda insiemi di elementi e
le relazioni tra di essi: gli elementi sono chiamati punti, le relazioni linee. Per
rendere meglio il concetto, nella Scheda sottostante, riportiamo la cronaca
23
dell’ideazione del primo grado, il cui valore risiede nell’applicazione di un
costrutto logico alla risoluzione di un problema concreto.
_______________________________________________________________
_
Scheda 1. Il primo grafo.
Agli inizi del XVIII secolo gli abitanti di Königsberg, una cittadina non molto
lontana da San Pietroburgo, erano ossessionati da un rompicapo che divenne
molto popolare: era possibile attraversare tutti e sette i ponti che univano
l’isolotto di Kneiphof e le zone di terra fra i due rami del fiume Pregel,
formando un percorso che permettesse di passare una sola volta per ogni
ponte? Nel 1736 Eulero, uno dei più grandi matematici della storia, con una
semplice ed elegante dimostrazione risolse il problema, quel percorso non
esisteva; tant’è che nel 1875 venne costruito l’ottavo ponte per renderlo
possibile. Per giungere alle sue conclusioni Eulero considerò le aree di terra
interessate come dei punti e i ponti come delle linee che li unissero; punti =
entità, linee = legami o relazioni. Questa è la prima rappresentazione di una
rete che utilizza quello che altri chiameranno grafo e che più avanti diventerà
una vera e propria “teoria dei grafi”, che tanti contributi a dato allo studio delle
reti di cui quello di Eulero è solo l’antesignano.
_______________________________________________________________
__
Per comprendere cosa sia un grafo e perché sia uno strumento così potente
occorre prima esaminare uno strumento fondamentale della ricerca
sociologica: la matrice.
Tutti i dati della ricerca sociale, una volta raccolti, devono essere inseriti in un
qualche tipo di matrice di dati: uno schema in cui i dati grezzi o codificati
possono essere organizzati in modo più o meno efficiente. Nella sua versione
più semplice, una matrice di dati è composta da una tabella di cifre, una griglia
di righe e colonne; la struttura logica della matrice di dati è, quindi, quella di
una tabella. Ciascun caso studiato (per esempio, ognuna delle persone
interrogate) è rappresentato nella matrice da una riga, mentre le colonne si
riferiscono alle variabili su cui sono rilevati i loro attributi. La Fig. 3.1 presenta
la versione più semplice di questo tipo di matrice, in cui sono riportate variabili
puramente esemplificative. Questo è il modo in cui i dati vengono organizzati
nella maggior parte delle procedure statistiche standard.
_______________________________________________________________
24
Figura 3.1
Esempio di matrice di dati per l’analisi delle variabili.
Variabili
________________________________________________________
Età Sesso
Reddito
…ecc.
____________________________________________________
1
2
3
Attributi
4
5
______________________________________________________________
Una matrice di questo tipo non può essere usata per i dati relazionali19, quelli
che ci interessano nello studio di Internet; questi dati devono, invece, essere
visti in termini di matrice caso-per-affiliazione. Un tipo più complesso di
matrice in cui i casi rimangono gli specifici attori che costituiscono le unità di
analisi, mentre le affiliazioni sono le organizzazioni, gli eventi o le attività in cui
essi sono coinvolti. Le colonne della matrice, dunque, si riferiscono alle
affiliazioni per le quali possono essere individuati i coinvolgimenti, le
appartenenze e le partecipazioni degli attori. Da questa matrice caso-peraffiliazione è possibile trarre informazioni sulle connessioni dirette e indirette
fra gli attori.
Un diagramma di grafo mira a rappresentare ogni riga o colonna di una
matrice - ognuno dei casi o delle affiliazioni sotto esame - con un punto. Una
volta ricavata la matrice appropriata, gli 1 e gli 0 delle caselle della matrice,
che indicano la presenza o l'assenza di una relazione, possono essere
rappresentati con la presenza o l'assenza di linee fra i punti. Ciò che è
importante in un grafo è il modello delle connessioni, e non la posizione
effettiva dei punti nel modello. I concetti della teoria dei grafi, dunque, sono
usati per descrivere il modello di relazione fra i punti; quelli più elementari si
riferiscono alle proprietà dei singoli punti e linee che costituiscono un grafo,
essendo questi i mattoni per la costruzione di idee strutturali più complesse.
I concetti fondamentali della teoria dei grafi possono essere compresi
facilmente facendo riferimento a semplici grafi non orientati e non dotati di
valori numerici. La teoria dei grafi adotta un certo numero di termini
19
I dati relazionali in senso stretto riguarda, nella teoria della Sociologia relazionale,
specificatamente le relazioni esistenti fra due o più soggetti. Questo tipo di matrice presenta
sulle ordinate e sulle ascisse della matrice tutti i soggetti che compongono il campione e, nella
sua versione più semplice, serve a rilevare se tra di loro vie è una relazione o meno. Nel nostro
caso, invece, ci interessa definire una serie di attributi, appartenenti ad un determinato
soggetto (che come nel nostro caso non deve essere necessariamente una persona fisica), in
relazione ad un elenco di parametri da noi definiti. Per questo motivo è più corretto parlare di
matrice caso-per-affiliazione. Per averne un esempio pratico è sufficiente andare a vedere una
delle schede riassuntive dell’analisi dei siti internet. Si troveranno sull’ascissa l’elenco dei siti e
sull’ordinata l’elenco dei parametri. I dati all’interno di ognuna delle celle sono gli attributi, le
configurazioni possibili di quello specifico parametro.
25
apparentemente semplici, ma che vengono usati con significati molto specifici
e tecnici; è essenziale, quindi, chiarirne il significato se si vuole comprendere la
forza della teoria dei grafi.
Due punti collegati da una linea si dicono adiacenti. L'adiacenza è il termine
con cui la teoria dei grafi esprime il fatto che due attori rappresentati da punti
sono direttamente in relazione o connessi fra loro. Quei punti a cui un
determinato punto è adiacente sono chiamati il suo vicinato (neighbourhood),
e il numero totale dei punti del vicinato è indicato come il suo grado (a rigore,
il suo "grado di connessione"). Il grado di un punto è, dunque, il valore
numerico che esprime la dimensione del suo vicinato ed è rappresentato dal
numero di valori positivi per quel punto nella corrispondente riga o colonna
della matrice di adiacenza. Se i dati sono binari, il grado è dato semplicemente
dal totale di riga o di colonna per quel punto. Poiché in un grafo ogni linea
collega due punti - è incidente a due punti - la somma totale dei gradi di tutti i
punti di un grafo deve essere pari al doppio del numero totale delle linee: ciò
perché ogni linea viene contata due volte nel calcolare i gradi dei diversi punti.
Per averne conferma, basta osservare la Fig. 3.2. In questo grafo, il punto B ha
grado 4 e tutti gli altri punti hanno grado 2. La somma dei gradi è dunque 12,
che è pari a due volte il numero delle linee (6).
_______________________________________________________________
___
Figura 3.2
Linee e percorsi in un grafo.
A
C
B
D
I punti possono essere collegati direttamente da una linea, o anche
indirettamente attraverso una sequenza di linee. Una sequenza di linee in un
grafo è un sentiero, e un sentiero in cui ogni punto e ogni linea sono diversi è
chiamato percorso. Il concetto di percorso è, dopo quelli dei punti e delle linee,
uno dei concetti fondamentali della teoria dei grafi. La lunghezza di un
percorso è data dal numero di linee che lo costituiscono. Nella Fig. 3.2, per
esempio, i punti A e D non sono collegati direttamente da una linea, ma sono
collegati attraverso il percorso ABD, che ha lunghezza 2. Un altro concetto
particolarmente importante è quello di distanza. La distanza fra due punti è la
lunghezza del percorso più breve (la "geodetica") che li collega.
26
Consideriamo il semplice grafo della Fig. 3.2. In esso, AD è un percorso di
lunghezza 1 (una sola linea), mentre ABCD è un percorso di lunghezza 3. Il
sentiero ABCAD non è un percorso, in quanto passa due volte per il punto A.
Molte delle misure più complesse della teoria dei grafi tengono conto solo della
geodetica, del percorso più breve, mentre altre prendono in considerazione
tutti i percorsi esistenti in un grafo.
Esistono due tipi di grafi: quelli orientati e quelli non-orientati. La differenza
consiste nel considerare significativa o meno la direzione dei legami fra i punti.
In un grafo orientato le linee sono dirette verso o da i vari punti. Ogni linea
deve essere considerata insieme alla sua direzione, e non c'è la simmetria che
esiste nei dati relazionali semplici, non orientati. Il fatto che, per esempio, A
scelga B come amico non significa che ci debba essere una corrispondente
scelta di amicizia da B verso A. Sebbene questa distinzione sia molto
importante nella definizione precisa delle formule matematiche che descrivono
il comportamento delle due entità, i concetti che ne sono alla base sono gli
stessi, perciò, per una questione di semplicità d’ora in avanti ci riferiremo
esclusivamente ai grafi non-orientati.
3.2.2 – Densità.
Uno dei concetti più largamente usati, e forse abusati, nella teoria dei grafi è
quello di densità, che descrive il livello generale dei legami fra i punti in un
determinato grafo. Un grafo si dice completo quando tutti i punti sono
adiacenti l'uno all'altro: ogni punto è collegato direttamente a ognuno degli
altri. Una tale completezza è estremamente rara, anche in reti piccolissime; il
concetto di densità è un tentativo di sintetizzare la distribuzione globale delle
linee per misurare quanto il grafo sia lontano da questa situazione di
completezza. Quanto più numerosi sono i punti direttamente collegati fra loro,
tanto più il grafo sarà denso.
La densità di un grafo è definita come il numero delle linee di un grafo,
espresso come rapporto rispetto al numero massimo possibile di linee. La
formula della densità è:
L
n(n –
1)/2
dove l è il numero delle linee presenti. Questa misura può variare da 0 a L,
essendo L la densità di un grafo completo.
3.2.3 - Centralità e centralizzazione.
L'idea che la centralità degli individui e delle organizzazioni all'interno delle loro
reti sociali avesse una rilevanza significativa fu una delle prime ad essere presa
in considerazione dagli studiosi dei network sociali. Un punto è “localmente
centrale” se ha un gran numero di connessioni con gli altri punti del suo
ambiente circostante - se, per esempio, ha un ampio vicinato di contatti diretti.
È invece “globalmente centrale” se ha una posizione d'importanza strategica
27
nella struttura complessiva della rete. La centralità locale riguarda la
preminenza relativa di un punto focale nel proprio vicinato, mentre la centralità
globale riguarda la preminenza nell'intera rete.
Collegata alla misurazione della centralità di un punto è l'idea della
centralizzazione globale di un grafo; i due concetti sono stati a volte confusi
perché si usa lo stesso termine per esprimerli. Probabilmente la confusione può
essere evitata se si riserva il termine centralità per intendere la centralità di un
punto, e si usa invece il termine centralizzazione per indicare certe proprietà
particolari della struttura dell'intero grafo. La centralizzazione quindi si riferisce
non alla preminenza relativa di un punto, ma alla coesione o integrazione
dell'intero grafo. I grafi possono ad esempio essere più o meno centralizzati
intorno a particolari punti o insiemi di punti. Implicita nell'idea di
centralizzazione c'è quella di centro strutturale del grafo, che è il punto o
l'insieme di punti intorno a cui il grafo centralizzato è organizzato. Punto
centrale è quello che si trova "al centro" di un certo numero di connessioni, un
punto che ha molti contatti diretti con altri punti. L'attore sociale che
corrisponde a tale punto è centrale nel senso che è "ben collegato" ovvero si
trova "nel cuore della situazione". La misura della centralità di un punto può
essere effettuata tenendo conto semplicemente del numero di punti cui un
particolare punto è adiacente e cioè calcolando il suo grado, ignorando tutte le
eventuali connessioni indirette. In questo modo il grado di un punto può essere
considerato senz'altro come una misura della centralità locale. È importante
ricordare che la misurazione della centralità locale non implica che debba
esserci per forza un unico punto centrale nella rete. Nella Fig. 3.3, per
esempio, i punti A, B e C possono essere visti ciascuno come centro locale:
ognuno di essi ha grado 5, mentre tutti gli altri punti sono di grado 1 o 2.
28
______________________________________________________________
Figura 3.3
Centralità locale e globale in un grafo.
F
J
K
N
E
A
G
B
C
D
Q
L
assoluta
relativa
P
M
H
Centralità
Locale
Centralità
globale
O
A,C
B
G,M
J,K,L
5
0,33
43
5
0,33
33
2
0,13
37
1
0,07
48
Tutti
gli
altri punti
1
0,07
57
_______________________________________________________________
___
La misura della centralità locale ha, tuttavia, un limite più importante; ed è che
i confronti dei punteggi di centralità hanno senso solo tra membri di uno stesso
grafo o tra grafi delle stesse dimensioni. Il grado di un punto dipende, fra
l'altro, dalla dimensione del grafo, e di conseguenza le misure di centralità
locale non possono essere confrontate quando i grafi differiscono sensibilmente
per dimensione. Usare quindi il punteggio assoluto del grado può essere
fuorviante. Un punto centrale con grado 25 in un grafo di 100 punti, per
esempio, non ha la stessa centralità di uno con grado 25 in un grafo di 30
punti, e neppure può essere facilmente comparato con un punto centrale di
grado 6 in un grafo di 10 punti. Nel tentativo di superare questo problema,
Freeman (1979) ha proposto una misura relativa di centralità locale in cui il
numero effettivo delle connessioni è rapportato al numero massimo di
connessioni possibili. Un grado 25 in un grafo di 100 punti indica, dunque, una
centralità locale relativa di 0,25, mentre un grado 25 in un grafo di 30 punti
indica una centralità relativa di 0,86, e un grado 6 in un grafo di 10 punti
indica una centralità relativa di 0,6620. La Fig. 3.3 mostra come la centralità
relativa possa anche essere usata per confrontare i punti all'interno della
stessa rete. Dovrebbe essere chiaro che questo concetto può essere esteso
anche ai grafi orientati. Una misura relativa, perciò, fornisce un approccio
molto più standardizzato alla misurazione della centralità locale.
20
Questa misura relativa è calcolata con la formula grado/(n – 1), in quanto ogni punto
può essere collegato con un massimo di n - 1 altri punti.
29
Il problema di comparazione che nasce con le misure di centralità basate sul
grado assoluto è in relazione con il problema del confronto delle densità di grafi
diversi. In entrambi i confronti ci sono vincoli legati alla questione della
dimensione dei grafi, ma il livello della densità dipende anche dal tipo di
relazione che viene analizzato. La densità di una rete di conoscenza, ad
esempio, sarebbe più alta di quella di una rete di affetti. Poiché tanto la densità
quanto la centralità di un punto sono calcolate in base al grado, le stesse
considerazioni fatte per la prima si applicano esattamente alle misure della
seconda. La centralità misurata in una rete affettiva risulterà con ogni
probabilità inferiore, a parità di altri elementi, alla centralità in una rete di
conoscenza. Rispetto a questo problema le misure relative della centralità di un
punto non sono di alcun aiuto. Anche se i punteggi di centralità locale sono
calcolati nei termini relativi di Freeman, essi andrebbero confrontati solo fra
reti che riguardino relazioni dello stesso tipo.
La centralità locale, tuttavia, è solo un aspetto della centralità di un punto, e
Freeman (I979, 1980) ha proposto una misura della centralità globale basata
su quella che egli chiama la "vicinanza" (closeness) fra i punti. Le misure di
centralità locale, quale che sia la distanza di percorso presa in considerazione,
sono espresse in termini del numero o della proporzione di punti con cui il
punto in esame è connesso. La misura di centralità globale proposta da
Freeman è espressa in termini di distanza fra i vari punti. Si ricorderà che due
punti sono connessi da un percorso se a collegarli è una sequenza di linee
distinte, e la lunghezza di un percorso è data dal numero delle linee che lo
costituiscono. Nella teoria dei grafi, la lunghezza del percorso più breve fra due
punti dà la misura della distanza fra di loro. La distanza più breve fra due punti
sulla superficie della Terra è rappresentata dalla geodetica che li collega, e, per
analogia, il percorso più breve fra una qualsiasi coppia particolare di punti in
un grafo è chiamato geodetica. Un punto è globalmente centrale se si trova a
breve distanza da molti altri punti, cioè è vicino a molti degli altri punti del
grafo.
3.2.4 - Componenti e cliques.
Uno degli interessi più costanti tra chi si occupa di analisi delle reti sociali è il
tentativo di scoprire le varie cliques21 e i sotto-gruppi coesi in cui una rete può
essere divisa. Allorché gli analisti cominciarono a cercare di formalizzare il concetto di clique e a ideare misure matematiche per stabilire il numero e la
coesione delle cliques, ci si accorse che questa nozione non si applicava solo
alle relazioni informali. C'erano anche cliques e fazioni politiche, cliques e
gruppi di interesse economici, e così via. E si scoprì altresì che esistevano
parecchi modi diversi di operazionalizzare il concetto apparentemente semplice
di clique: le cliques, per esempio, possono essere viste come gruppi di individui
reciprocamente collegati o come sacche ad alta densità. Così vennero alla luce
21
Una clique (in italiano potremmo tradurlo cricca), è un gruppo che presenta la massima
coesione, dove ogni membro è in relazione con gli altri. Nella Teoria dei Grafi questo porta alla
costruzione di un grafo completo in cui ciascun punto e collegato a tutti gli altri da una linea.
La Fig. 3.2 a pag. 22 ne è un esempio concreto.
30
un certo numero di modelli teorici diversi dei sotto-gruppi, variamente descritti
come cliques, clusters, componenti, nuclei (cores) e “cerchie”.
Il punto di partenza di tutte queste misure della struttura dei gruppi è l'idea del
"sotto-grafo". Costituisce un sotto-grafo qualsiasi selezione di punti dall'intero
grafo di una rete, insieme con le linee che li collegano. Un qualunque aspetto
del grafo può essere scelto per individuare dei sotto-grafi, anche se non tutti
questi criteri sono di utilità sostantiva nella ricerca. Così, per esempio, si
potrebbe trattare come sotto-grafo un campione casuale di punti, e procedere
poi a esaminarne le proprietà strutturali. Ma, in genere, difficilmente un sottografo casuale corrisponde a un gruppo sociale significativo. Un criterio più utile
per l'individuazione di sotto-grafi può essere quello di dividere i membri di una
rete, poniamo, per genere ed esaminare i sotto-grafi separati di uomini e
donne. Qualunque scelta di questo tipo dipenderà naturalmente dagli interessi
teorici ed empirici del ricercatore. Lo scopo generale è semplicemente di
definire una categoria significativa di attori, e di esplorarne i distinti modelli di
formazione della rete. Da questo punto di vista, quindi, l'individuazione dei
sotto-grafi non si differenzia dalla individuazione degli stessi grafi di partenza.
Nella Fig 3.4 che segue è possibile vedere la rappresentazione di un sistema
non troppo complesso in cui non è difficile identificare una serie di sotto-gruppi
ben distinti. Pur essendo tutti i punti collegati assieme in maniera indiretta,
alcuni di essi sono maggiormente connessi ai vicini.
______________________________________________________________
Figura 3.4
Componenti e cliques in grafo.
______________________________________________________________
3.3 - Applicazioni della Teoria dei grafi.
3.3.1 – Hub.
Il cyberspazio incarna la più alta libertà di parola. Qualcuno potrà sentirsene
offeso, altri potranno apprezzarlo, ma il contenuto di una pagina Web è difficile
da censurare. Una volta lanciato in rete entra a disposizione di centinaia di
milioni di persone. Un diritto d'espressione così illimitato, con dei costi di
pubblicazione così bassi, fa del Web una grandissima manifestazione di
31
democrazia. Tutte le voci hanno pari opportunità di ascolto, o almeno così
predicano tanto i costituzionalisti quanto le riviste d'affari. Se il Web fosse una
rete casuale, potremmo anche essere d'accordo con loro. Ma non lo è. Nel Web
assistiamo alla totale mancanza di democrazia, equità e valori ugualitari;
l’unica cosa che la topologia di questa rete permette di vedere sono il miliardo
di documenti che contiene.
Quando si considera il Web, la domanda fondamentale non è più se le nostre
opinioni possono venire pubblicate: certo che possono e, una volta online,
diventano accessibili a chiunque, in qualunque parte del mondo, con una
semplice connessione internet. Di fronte alla giungla di documenti che si
aggiungono minuto per minuto, la domanda cruciale è piuttosto la seguente:
se lancio un'informazione in rete, qualcuno la noterà? Per essere letti bisogna
essere visibili: una banale verità che vale tanto per gli scrittori quanto per gli
scienziati. Sul Web la misura della visibilità è il numero di link. Più link puntano
ad una pagina Web, più è visibili. Se ogni documento in rete avesse un link ad
una determinata pagina Web in un attimo tutti saprebbero ciò che contiene. Ma
una pagina Web ha in media non più di 5/7 link che puntano ognuno a una
delle migliaia e migliaia di pagine esistenti là fuori. Di conseguenza le
probabilità che un documento crei un link proprio ad una particolare pagina
Web sono prossime allo zero. Tutti hanno interessi, gusti e valori diversi. I link
che ognuno crea ad una pagina Web riflettono tali differenze. Stabilendo in
questo modo connessioni con pagine di ogni tipo, dai siti sull'arte tribale
africana ai portali di commercio elettronico. Considerando che è possibile
scegliere fra oltre un miliardo di nodi, ci si aspetterebbe che la configurazione
finale dei link sia abbastanza casuale. Un Web di questo tipo sarebbe il
massimo veicolo di uguaglianza, perché garantirebbe un elevato grado di
somiglianza fra i nodi, tutti dotati all'incirca dello stesso numero di link
dall'esterno.
Le misurazioni, però, smentiscono queste attese. Consideriamo uno studio
condotto dall’Equipe di Albert-Laszlo Barabasi, nel quale i ricercatori
utilizzarono uno spider per mappare le pagine presenti nel dominio della Notre
Dame University. La mappa riportata dal robot diede prova di un alto grado di
disparità nella topologia del Web. Delle 325000 pagine esaminate, 270000 l'82% del totale - avevano tre link dall'esterno se non meno. Mentre una
ristrettissima minoranza, 42 pagine circa, ne aveva più di mille. Misurazioni
successive su un campione di 203 milioni di pagine Web rivelarono uno spettro
ancora più ampio: nella stragrande maggioranza - qualcosa come il 90% del
numero complessivo - i documenti avevano meno di dieci link dall'esterno,
mentre pochissimi - non più di due o tre - ne avevano quasi un milione.
L'architettura del World Wide Web è dominata da pochissimi nodi altamente
connessi, o hub. Questi hub, come per esempio Google, Yahoo o Amazon, sono
estremamente visibili: ovunque ci si sposti, si trova sempre un link puntato
verso di loro. Nella rete del Web tutti i nodi poco conosciuti, scarsamente
visibili e dotati di un esiguo numero di link sono tenuti insieme da questi rari
siti altamente connessi. Gli hub sono la più netta smentita alla visione utopica
di un cyberspazio ugualitario. Certo, tutti abbiamo il diritto di mettere in rete
ciò che vogliamo. Ma qualcuno lo noterà? Se il Web fosse una rete casuale,
tutti avremmo la stessa opportunità di essere visti e sentiti. Collettivamente
32
creiamo in qualche modo degli hub: sono i siti a cui tutti si collegano.
Facilissimi da trovare, si possono rintracciare da qualsiasi punto della rete. Al
loro confronto il resto del Web è praticamente invisibile. Per qualunque
obiettivo concreto, le pagine linkate da uno o al massimo due altri documenti
praticamente non esistono. Sono quasi impossibili da individuare. Persino i
motori di ricerca sono maldisposti nei loro confronti e, quando viaggiano nel
Web alla ricerca dei nuovi siti appena usciti, le ignorano.
Un universo casuale non ammette i connettori. E se il Web fosse una rete
casuale, le probabilità che esista una pagina con 500 link dall'esterno
sarebbero di 10-99 ossia praticamente zero, a indicare che una rete casuale
non contempla gli hub. In una delle sue ultime rilevazioni sul Web il team di
Barabási, invece, considerando un campione pari a quasi un quinto dell'intera
rete, trovò 400 pagine con quelle caratteristiche, nonché un documento che
aveva addirittura due milioni di link dall'esterno. Trovare un nodo di questo
genere in una rete casuale è più difficile che localizzare un certo atomo in tutto
l'universo. La scoperta che, sul Web, pochi hub si annettono la maggior parte
dei link, inaugurò una ricerca frenetica in varie aree. I risultati furono
stupefacenti: Hollywood, il Web e la società umana non sono casi isolati. Come
ora sappiamo, gli hub sono presenti anche nelle reti d'interazioni chimiche fra
le molecole all'interno della cellula vivente. Alcune molecole, come quella
dell'acqua o l'adenosintrifosfato (ATP), partecipano a un numero enorme di
reazioni chimiche. Su Internet, la rete che connette materialmente i computer
di tutto il mondo, pochi hub svolgono un ruolo cruciale nel garantire il
funzionamento della rete in caso di malfunzionamenti. Gli hub sono presenti in
quasi tutte le grandi reti complesse studiate finora. Compaiono ovunque e sono
uno dei mattoni fondamentali del nostro mondo complesso e intrecciato.
Da qualche tempo gli hub si trovano al centro dell'attenzione. Nel suo libro The
Anatomy of the Buzz22 (l'anatomia del passaparola) Emanuel Rosen,
celebrando l'Importanza dei connettori, dedica parecchi capitoli alla
classificazione degli hub sociali ed esamina il loro ruolo nella diffusione delle
notizie e nel battage pubblicitario. Gli Stati Uniti inaugurano ogni quattro anni
un nuovo hub sociale: il loro Presidente. L'agenda degli appuntamenti di
Franklin Delano Roosevelt contava circa 22000 nomi, facendo di lui uno dei più
grandi hub della sua epoca. Tre autorevoli biologi hanno di recente suggerito,
sulla prestigiosa rivista «Nature», che la natura iperconnessa di una certa
molecola - la proteina P53 - è la chiave per scoprire i processi alla base di varie
forme di cancro a livello molecolare. Dominano la struttura di tutte le reti in cui
sono presenti rendendole simili a mondi piccoli. Infatti gli hub, essendo
collegati a un numero insolitamente grande di nodi, accorciano tutte le
distanze all'interno del sistema. Ciò significa che, se il grado medio di
separazione fra due persone sulla Terra è sei, spesso la distanza media fra un
individuo qualsiasi e un connettore è uno, al massimo due. Allo stesso modo,
mentre due pagine Web distano in media diciannove click l'una dall' altra,
Yahoo.com - un hub gigantesco - è raggiungibile da quasi tutte le pagine Web
22
Rosen Emanuel, The anatomy of buzz: how to create word of mouth marketing,
Doubleday Currency, New York, 2000.
33
in non più di due o tre click. Osservato dalla prospettiva degli hub, il nostro è
davvero un mondo molto piccolo.
3.3.2 - Le comunità e il Web.
Le comunità sono componenti essenziali della storia sociale dell'uomo. Da
qualche tempo, però, forse all'insaputa dei loro stessi membri, simili comunità
vengono registrate sempre più di frequente nella topologia del Web. Uno degli
effetti della vita digitale è che le nostre credenze e affiliazioni sono di pubblico
dominio. Ogni volta che creiamo un link verso un'altra pagina Web ne facciamo
risaltare l'importanza rispetto alla nostra area d'interesse. Quindi i link di un
appassionato di birdwatching possono condurci ad altri siti Web dello stesso
tipo, permettendoci di ricostruire la comunità dei birdwatcher.
L'individuazione di queste comunità virtuali ha un enorme potenziale
applicativo. Le aziende automobilistiche, per esempio, identificando le
comunità degli appassionati di auto da corsa riescono a vendere meglio i loro
modelli, perché indirizzano le promozioni ai loro svariati hub. Gli attivisti
dell'AIDS possono utilizzare le comunità per mobilitare i più sensibili al
problema e farne un effettivo gruppo d'influenza e d'azione. Gli organizzatori di
un festival etnico possono sfruttare le informazioni sulle comunità etniche
online per pubblicizzare gli eventi e sviluppare organizzazioni locali a livello
popolare. L’ostacolo più grande per l’identificazione delle comunità in rete è
l’enorme numero di documenti presenti. La sfida allora è quella di identificare
un gruppo ben definito di hub attraverso cui transitano la maggior parte delle
informazioni di riferimento per una data comunità.
Nel 1964 il giudice della Corte Suprema Potter Stewart dichiarò:
”Oggi non cerco più di definire l'oscenità [ ... ] e forse non riuscirò mai a farlo
in modo intelligibile. Ma quando la vedo la riconosco”. Ogni volta che
cerchiamo una definizione corretta delle comunità Web ci troviamo davanti allo
stesso problema. Quando le vediamo tutti le riconosciamo, ma ognuno in base
a criteri leggermente diversi. Un motivo è forse che non ci sono confini precisi
tra le varie comunità, e lo stesso sito può simultaneamente appartenere a
gruppi disparati. La pagina Web di un fisico, per esempio, può mescolare link di
argomento scientifico ad altri di argomento musicale o alpinistico, combinando
gli hobby personali agli interessi professionali. Una pagina Web del genere in
quale comunità va collocata? Anche le dimensioni variano molto. Se la
comunità degli appassionati di crittografia è piccola e relativamente facile da
localizzare, quella degli amanti di letteratura inglese è molto più difficile,
essendo frammentata in mille sottogruppi che vanno dai cultori di Shakespeare
ai fan di Vonnegut.
Di recente Gary Flake, Steve Lawrence e Lee Giles, del NEC23, hanno suggerito
un'ipotesi: appartengono a una stessa comunità i documenti che hanno più link
fra loro che link rivolti all'esterno della comunità. Questa descrizione è
abbastanza precisa da permettere lo sviluppo di algoritmi volti a identificare i
23
Il NEC research institute è un laboratorio di ricerca specializzato in progetti
caratterizzati da un alto rischio e un’alta redditttività su tecnologie che hanno a che fare con il
computing ed Internet. Si tratta di una struttura specializzata della NEC Industries situata a
Princeton.
34
diversi raggruppamenti all'interno della topologia del World Wide Web. Ma, per
il momento, è ancora un'operazione difficile. Questo genere di ricerca
appartiene alla classe dei cosiddetti problemi NP completi: anche se in linea di
principio le comunità possono essere localizzate, non ci sono algoritmi efficaci
per farlo. La difficoltà di rintracciare le comunità nel Web è simile a quella del
commesso viaggiatore, che deve trovare la strada più breve per raggiungere
alcune città senza passare due volte dallo stesso punto. Il solo algoritmo che
sembra funzionare in entrambi i casi ci dice di sperimentare tutte le
combinazioni possibili. Per le comunità una simile ricerca richiederebbe un
tempo proporzionale alle dimensioni del Web. Con computer abbastanza veloci
potremmo localizzare le comunità presenti in un campione di centinaia di
documenti, ma censire un miliardo di pagine è semplicemente fuori
discussione.
Il problema diventa più semplice se combiniamo insieme i contenuti e la
topologia, per esempio focalizzando una o due parole chiave. Lada Adamie,
della Stanfard University, ha di recente esaminata alcune comunità rintracciate
sulla base di due frasi, aborto movimento pro e aborto movimento contro. La
ricerca aborto contro ha data un nucleo di quarantuno documenti, in cui si
poteva sempre passare da una pagina all'altra; il movimento aborto pro,
invece, era divisa in tanti siti isolati. Simili differenze nella struttura di
comunità rivali hanno importanti conseguenze sulla loro capacità di operare e
organizzarsi per una causa comune. Come fa notare Adamic, una campagna
contro l'aborto lanciata dal movimento per la vita si diffonderà molto
rapidamente fra gli altri siti contrari all'aborto, perché sono tutti collegati da
una grande quantità di link. Inoltre, i visitatori occasionali dei siti contro
l'aborto apprenderanno anch'essi della campagna, mentre, per ottenere una
campagna di pari efficacia a favore dell'aborto, occorrerebbe uno sforzo
promozionale su parecchi siti isolati. In conclusione, non soltanto la comunità
contro l'aborto ha una migliore presenza sul Web, ma è anche meglio
organizzata: i suoi siti sono più informati l'uno dell'altro.
Ben lungi dall'essere un mare omogeneo di nodi e link, il Web è diviso in
quattro continenti, ognuno dei quali accoglie vari villaggi e territori che hanno
la forma di comunità sovrapposte. Chiunque di noi, quando decide di attivare
una presenza virtuale, entra a far parte di una o più comunità del genere. In
verità siamo ancora molto lontani da una perfetta comprensione di questa
sofisticata struttura del Web, ma diverse istanze, dagli interessi commerciali
alla curiosità scientifica, ci spingono a fare sempre meglio.
Inventore del Wide Area Information Server (WAIS) e fondatore di Alexa
Internet - uno dei motori di ricerca più potenti al mondo - Kahle è un veterano
del Web. Nel 1999, dopo aver venduto Alexa ad Amazon, ha investito il
ricavato nella creazione dell'Internet Archive, un'organizzazione no-profit con
sede nel Presidio di San Francisco, una base militare riconvertita nel centro
della città. Il suo obiettivo è semplice vuole evitare che il contenuto del Web
venga inghiottito dal passato. Senza artefatti culturali, l'umanità non ha
memoria, e senza memoria non può imparare dai suoi successi e dai suoi
fallimenti. Nel Web si tende a dimenticare la storia. Per evitare un simile oblio
Kahle inventò l'Internet Archive, che conserva scrupolosamente tutti i
documenti indicizzati da Alexa a partire dal 1996. La collezione ha già
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raggiunto i 100 miliardi di documenti, corrispondenti a circa 100 terabyte di
informazioni: l'intera collezione di libri e documenti della Biblioteca del
Congresso è contenuta in non più di 20 terabyte.
La collezione dell'Archive ha un valore inestimabile per gli storici, gli scienziati
sociali e anche per i topografi del Web. Volete conoscere le prime reazioni
dell'universo online agli eventi dell'11 settembre? Un mese dopo l'accaduto
l'Archive aveva già una collezione di 200 milioni di documenti sull'attentato. Se
siete un topografo del Web e volete rintracciarne l'architettura, l'Archive è un
ottimo punto di partenza. Vi consente di ricostruire quando e dove sono stati
aggiunti pagine e link, in che modo alcuni nodi sono diventati famosi appena
arrivati e come altri hub, già presenti, hanno perso la loro popolarità. Confrontando diverse mappe del Web rilevate in tempi diversi è possibile seguire
l'emergere e il cristallizzarsi di varie comunità virtuali. L'Archive fornisce i dati
necessari per ricostruire la caotica evoluzione della rete e svelare i meccanismi
alla base della sua attuale architettura.
L'Archive ha molti sostenitori nelle più diverse discipline, eppure molti studiosi
che potrebbero beneficiarne non ne conoscono nemmeno l'esistenza, o non
sono in grado di accedervi o non sanno sfruttarlo con efficacia. Il suo
potenziale è quindi ancora in larga parte inutilizzato. Difficilmente sarà
possibile catturare tutto quello che c'è là fuori. La collezione principale
dell'Archive proviene da Alexa che, però, come tutti i motori di ricerca, copre
solo una piccola porzione del World Wide Web; per di più la copertura di Alexa
non è particolarmente significativa. Quindi, nonostante le sue enormi
dimensioni, l'attuale collezione dell'Archive non rappresenta che una frazione
ridotta della rete, ossia le pagine più popolari. Alexa conserva gli hub; il resto quasi tutte le pagine meno connesse e ignorate dai suoi robot - sta scivolando
nell'oblio al ritmo di milioni di pagine al giorno.
3.3.3 - Web frammentato.
A questo punto si rende necessario riportare alcuni studi e riflessioni sulla
dimensione e la struttura del World Wide Web. Se fino a pochi anni fa eravamo
convinti di conoscere tutto quello che c'era da sapere sul Web, oggi le cose
sono cambiate radicalmente. Affermazioni del tipo “se non riesci a trovarlo con
Alta Vista significa che non esiste” oppure “RotBot è l'unico in grado di
indicizzare ed esplorare l'intero Web” erano la regola. Eravamo convinti che i
motori di ricerca riuscissero a percorrere, e a riportarci, tutto il Web. Nell'aprile
1998 qualcosa cambiò. “Preferiamo indicizzare meno siti, ma di qualità
migliore” fu il rivoluzionario annuncio rilasciato dal portavoce di uno dei motori
di ricerca più importanti. Altri si spingevano ancora oltre, affermando che “ci
sono pagine che non vale neppure la pena indicizzare”. Che cosa stava
succedendo? A provocare questa improvvisa inversione di marcia era stato un
articolo di Science pubblicato il 1 aprile 1998; tre pagine che avevano
completamente cambiato la percezione comune sull'accessibilità alle
informazioni contenute nel Web.
Steve Lawrence e Lee Giles non avevano intenzione di minare la credibilità dei
motori di ricerca. Lavoravano al NEC e si occupavano di apprendimento
automatico, un sottocampo in forte espansione nella computer science.
Costruirono un meta-motore di ricerca, ossia un robot, chiamato Inquirus,
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capace di interrogare simultaneamente più motori di ricerca. Presto i due
scienziati si accorsero che il loro robot sapeva fare molto di più: poteva
stabilire le dimensioni del Web. Inquirus domandò a vari motori di ricerca di
elencare tutti i documenti contenenti una determinata parola, per esempio
cristallo. Se ciascun motore esplorava e indicizzava l'intero Web, tutti
avrebbero dovuto fornire la stessa lista di documenti. In realtà, quasi mai gli
elenchi dei risultati ottenuti da diversi motori di ricerca sono identici, ma
ciononostante la sovrapposizione resta significativa. Dei mille documenti
contenenti la parola cristallo trovati da Alta Vista, per esempio, 343
comparivano anche nella lista di RotBot. Dividendo il numero dei documenti
sovrapposti per quelli forniti da Alta Vista si otteneva la frazione di Web
coperta da RotBot. Poiché, a quanto risultava, nel dicembre 1997 RotBot aveva
indicizzato 110 milioni di pagine, il gruppo del NEC stimò che il World Wide
Web dovesse avere nello stesso istante all'incirca 320 milioni (110/0,343) di
documenti. Oggi questa cifra può non apparire particolarmente alta ma, nel
1997, era quasi due volte l'ampiezza massima allora attribuita al Web.
Prima del 1998, si stimava che le dimensioni del Web corrispondessero a
quanto ci dicevano i motori di ricerca. Dopotutto, i più informati dovevano
essere loro. L'autorevole studio di Lawrence e Giles affrontò la questione da un
punto di vista scientifico, con un'indagine condotta secondo criteri di
sistematicità e riproducibilità. Dai risultati, sembrò che la capacità dei motori di
ricerca di mappare il Web non era molto confortante.
Secondo lo studio del NEC nel 1997 RotBot raccolse più documenti di tutti,
distinguendosi come il motore di ricerca con la copertura più ampia. Era una
grande notizia per l'azienda. David Pritchard, direttore marketing di RotBot, la
accolse con una punta di sussiego: “Certo, siamo l'indice più grande: non c'è
niente di nuovo in questo rapporto”. Ebbene, qualcosa di nuovo c'era. La
novità era che RotBot copriva solo il 34 per cento dell'intero Web: gli sfuggiva
il 66 per cento dei documenti. Alta Vista, all'epoca il motore di ricerca più
importante, era secondo nella lista: i suoi robot indicizzarono il 28 per cento
dei documenti. Alcuni motori di ricerca, come Lycos, catturarono qualcosa
come il 2 per cento. La loro reazione fu prevedibile: “Francamente, non credo
molto a questo tipo di rapporti - dichiarò Rajive Mathur, un alto dirigente della
Lycos -, il nostro obiettivo è la qualità, non la quantità”.
Si sarebbe indotti a pensare che, dopo lo studio del NEC, i motori di ricerca
abbiano fatto di tutto per migliorare la loro copertura. Non fu così. Un anno
dopo, nel febbraio 1999, ripetendo le loro misurazioni Lawrence e Giles
trovarono che, nonostante le dimensioni del Web fossero più che raddoppiate
toccando gli 800 milioni di documenti, i motori di ricerca non erano stati al
passo, La loro copertura era ulteriormente peggiorata. Questa volta la vittoria
andò a Northern Light, che copriva un misero 16 per cento del World Wide
Web. RotBot e AltaVista avevano largamente perso terreno: la loro copertura
era calata rispettivamente all'11 e al 15 per cento. Google aveva indicizzato
solo il 7,8 per cento degli 800 milioni di pagine di cui s'ipotizzava l'esistenza e,
in generale, nel 1999 i motori di ricerca coprivano qualcosa come il 40 per
cento dell'intero Web. Ciò significa che, facendo una ricerca qualsiasi su
Internet, 6 pagine su 10 fra quelle più rilevanti per l'argomento non sarebbero
mai state segnalate. Semplicemente, nessun motore le avrebbe mai viste.
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Alla fine lo studio del NEC innescò una forte competizione fra i motori. La
quantità era diventata improvvisamente fondamentale. Scoppiò una lotta
accanita fra AltaVista e il nuovo motore lanciato da Fast, il cui indirizzo,
alltheweb.com, lasciava uno scarso margine di dubbio sugli obiettivi della
società. Nel gennaio 2000 alltheweb.com segnò il record di 300 milioni di
pagine indicizzate, subito dopo veniva AltaVista. Nel giugno 2000 il novellino
Google tagliò il traguardo dei 500 milioni di pagine, diventando un avversario
temibile. Fu ben presto raggiunto da Inktomi e, subito dopo, da un altro
novellino: WebTop.com. Nel giugno 2001 Google segnò un nuovo record,
raggiungendo per la prima volta il miliardo di documenti indicizzati.
Per ora Google mantiene il suo dominio. Alltheweb.com, con il suo sogno di
mappare tutto il Web, è secondo con oltre 600 milioni di documenti, seguito da
AltaVista con 550 milioni. I motori di ricerca cercano di fare sempre meglio, e
questa è la bella notizia. C'è un problema, però: il motore di ricerca che
indicizza più documenti non è necessariamente il migliore. Una copertura più
ampia è infatti molto utile se stiamo cercando informazioni difficili da trovare,
ma se siamo alle prese con un argomento banale non è quello che ci serve.
Non se ne può più delle migliaia di risultati che ci compaiono sullo schermo
dopo aver digitato una richiesta semplicissima. L'ultima cosa che vorremmo è
vederne comparire altri milioni ancora. Oltre un certo limite è più utile
migliorare l'algoritmo che seleziona la pagina migliore dal già immenso
database del motore di ricerca, anziché continuare a scavare sempre più a
fondo nel Web.
Quando una persona o un robot naviga nel Web, gli incentivi economici (o la
loro assenza) non sono l'unico limite. Anche la topologia della rete può
impedire di vedere tutto quello che c'è: Il World Wide Web è una rete a
invarianza di scala, dominata da hub e nodi ad alta connettività ma, come
vedremo, questa topologia a larga scala convive con varie strutture a piccola
scala che limitano, anche loro, ciò che possiamo o non possiamo vedere
navigando lungo i link. Nonostante il miliardo di documenti presenti nel Web, i
diciannove gradi di separazione suggeriscono che si tratti di una rete facile da
navigare. Sembra che il Web sia grande e piccolo allo stesso tempo, ma
parlare di un mondo piccolo dietro il Web può essere fuorviante. E’ vero che, se
c'è un passaggio fra due documenti, si tratterà di un passaggio breve. In
realtà, però, non sempre si può passare da una pagina all’altra. Partendo da
una pagina qualsiasi, possiamo raggiungere solo il 24 per cento di tutti i
documenti del Web. Il resto ci rimane invisibile, impossibile da raggiungere
navigando. Questo succede perché, a causa di svariate ragioni tecniche, i link
del Web sono orientati; lungo un dato URL si può viaggiare in una sola
direzione. In una rete diretta se due nodi hanno link indiretti possono venire
connessi attraverso altri nodi: se vogliamo andare da A a D, per esempio,
possiamo partire dal nodo A, poi andare al nodo B, che ha: un link con il nodo
C, che a sua volta è connesso a D. Ma non si può fare un giro in tondo. In una
rete indiretta, dove un link può essere attraversato in entrambe le direzioni, un
percorso A-B-C-D implica che il cammino più breve da D ad A è quello inverso,
D-C-B-A. In una rete diretta, invece, non abbiamo garanzie che il cammino
inverso esista. Molto probabilmente dovremo scegliere una strada alternativa:
da D ci troveremo magari a dover visitare decine di nodi intermedi prima di
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poter tornare ad A. Il Web è pieno di simili percorsi accidentati. E soprattutto
grazie a loro che il Web è navigabile.
Le reti dirette non sono del tutto nuove. Che la rete sia casuale o a invarianza
di scala, i link possono essere diretti o indiretti. La maggior parte delle reti, da
quelle sociali a quelle di interazioni a livello proteico, sono indirette. Alcune
però, come il World Wide Web o le reti alimentari, hanno link diretti. Questa
circostanza ha importanti conseguenze per la topologia della rete: il Web non
forma una singola rete omogenea, è invece diviso in quattro grandi continenti,
ciascuno con le sue regole di navigazione. Il primo di questi continenti
comprende all'incirca un quarto di tutte le pagine Web. Spesso chiamato il
corpo centrale, ospita tutti i più grandi siti Web, da Google a CNN.com. Il suo
tratto distintivo è la facilità di navigazione, perché è sempre possibile saltare
da un documento all'altro. Questo non vuol dire che due nodi qualsiasi del
corpo centrale siano sempre connessi da un link diretto: significa
semplicemente che nel corpo centrale c'è sempre un percorso che permette di
collegare due nodi qualsiasi.
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Figura 3.5
Continenti Web.
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Il secondo e il terzo continente, chiamati IN e OUT, hanno le stesse dimensioni
del corpo centrale ma sono più difficili da navigare. Dalle pagine del continente
IN si può raggiungere il corpo centrale ma, una volta lì, non ci sono passaggi
per tornare al continente IN. Viceversa, i nodi appartenenti al continente OUT
possono essere facilmente raggiunti dal corpo centrale, ma non ci sono link per
tornare indietro. Il continente OUT è popolato da una serie di siti aziendali che
possono essere facilmente raggiunti dall'esterno ma dai quali, una volta
entrati, non si può più uscire. Il quarto continente è fatto di tentacoli e isole
separati, gruppi di pagine connesse fra loro ma non raggiungibili dal corpo
centrale. Alcuni di questi gruppi possono contenere anche migliaia di
documenti. Circa un quarto di tutti i documenti del Web si trovano in queste
isole o in questi tentacoli. In generale, la posizione di una pagina all'interno del
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Web dipende, più che dal contenuto, dalle sue relazioni con gli altri documenti,
tramite i suoi link dall'esterno e quelli dall'interno.
I quattro continenti limitano considerevolmente la navigazione nel Web. Fin
dove riusciamo ad arrivare con i click del nostro mouse? Dipende da dove ci
muoviamo. Se partiamo da un nodo del corpo centrale possiamo raggiungere
tutte le pagine che vi sono ospitate. Ma per quanti click facciamo, circa la metà
del Web ci resterà estranea, perché il territorio IN e le isole non possono
essere raggiunti dal corpo centrale. Anche uscendo e spostandoci sul territorio
OUT, ci troveremmo subito in un vicolo cieco. Se, invece, il nostro viaggio
parte da un tentacolo o da un'isola, il Web ci apparirà addirittura piccolissimo,
perché avremo accesso soltanto ai documenti situati li. Se la vostra pagina
Web si trova su un'isola, i motori di ricerca non la scopriranno mai, a meno che
non li informiate del vostro indirizzo URL.
La nostra possibilità di mappare l'intero World Wide Web, quindi, non è solo
una questione di risorse o incentivi economici. L'esclusiva presenza di link
diretti crea un Web molto frammentato, dominato da quattro continenti
principali. I motori di ricerca riescono a mapparne senza problemi circa la
metà, ossia la componente connessa e il continente OUT, perché i nodi che vi
appartengono possono essere localizzati a partire da qualsiasi punto del corpo
centrale. Ma l'altra metà della rete, quella formata dalle isole e dal continente
IN, è irrimediabilmente esclusa. Per quanti sforzi facciano, i robot non
riusciranno mai a trovare i documenti lì situati. E’ per questo motivo che quasi
tutti i motori di ricerca concedono l'opportunità di segnalare l'indirizzo del
nostro sito. Se gliela comunichiamo, loro possono usarlo come punto di
partenza per scoprire, a poco a poco, intere regioni del Web dove non si sono
mai avventurati. Se invece trascuriamo di farlo, molti nodi resteranno a lungo
ignoti.
Una struttura casi frammentata è fatta per durare? O invece il Web, crescendo
e sviluppandosi, riuscirà infine a riassorbire i quattro continenti in un unico
corpo centrale interamente interconnesso? La risposta è semplice: finché i link
rimangono diretti, questa omogeneizzazione non avverrà mai. I continenti non
sono certo una caratteristica esclusiva del World Wide Web: appaiono in tutte
le reti dirette e tutte le reti dirette sono divise negli stessi quattro continenti.
La loro esistenza non rispecchia un particolare principio organizzativo del Web.
Che la rete sia casuale o a invarianza di scala, se possiede dei link diretti sarà
divisa in continenti. Tutto questo è stato recentemente dimostrato da Sergej
Dorogovtsev, José Mendes e Alexander N. Samukhin, dell'Università di Oporto:
la struttura e le dimensioni dei continenti possono essere verificate nei dettagli,
anche se varieranno ovviamente a seconda delle proprietà della rete.
Indipendentemente da quanto ampio e complesso sia il Web, i continenti sono
fatti per restare.
40
3.4 - Il Metodo.
3.4.1 - Primo passo: l’analisi situazionale.
Il nostro obbiettivo è quello di costruire una mappa della comunicazione umbra
online, con particolare riferimento al sistema dell’informazione. Dobbiamo
quindi definire, dopo aver descritto in via generale il sistema, una specifica
comunità di rete: la comunità dell’informazione umbra online. Per farlo
dobbiamo distinguere necessariamente fra due diversi oggetti di indagine. Il
primo avrà caratteristiche macroscopiche, la comunicazione umbra online, e
verrà affrontato con l’utilizzo di specifici strumenti di indagine. Sarà
un’indagine qualitativa dei siti internet che sono pubblicati dalle aziende
dell’informazione umbra. Il secondo, il sistema dell’informazione, sarà
analizzato con un dettaglio e quindi con strumenti differenti. Sebbene per
quanto questo secondo aspetto, diciamo di analisi microscopica, il quadro di
riferimento sembra essere piuttosto chiaro, dobbiamo necessariamente definire
meglio i confini della ricerca sul panorama generale. L’obiettivo non è quello di
creare una lista completa ed esaustiva di tutto ciò che è stato pubblicato online
che abbia riferimento con la regione Umbria. Oltre a risultare oltre le finalità
del presente lavoro sarebbe praticamente impossibile; in primis per il fatto che
Internet è composto esclusivamente da link diretti, come abbiamo visto nel
paragrafo precedente. Il nostro obiettivo è piuttosto quello di porci nella
condizione di un internauta qualsiasi, un prototipo di utente web, che sia
interessato ad ottenere informazioni generaliste sulla regione; più avanti nella
descrizione del metodo definiremo meglio questo punto. Vogliamo vedere,
perciò, quali sono i siti più rilevanti su questo argomento online. Ci interessano
i siti più vistati e quelli raggiungibili più facilmente. Ci interessano gli hub, i
nodi maggiormente connessi. Si tratta di un'indagine quantitativa, a differenza
di quella rivolta al sistema dell’informazione. Non andremo a verificare, perciò,
nel dettaglio le ragioni del successo dell’uno o dell’altro sito. In ultimo, occorre
fare una precisazione: Internet è lo specchio della società umana, così come
nel mondo si parlano differenti lingue anche il World Wide Web utilizza
differenti codici linguistici. Questo e la specificità degli strumenti a disposizione
ci ha portato ad adottare due prospettive differenti nell’analisi generalista. Una
esterna, che inevitabilmente risente della dominazione anglofona sul World
Wide Web, che vuole indagare cosa dell’Umbria online interessa al mondo.
L’altra nazionale che prende come riferimento linguistico la lingua italiana:
volendo verificare cosa interessa di questa regione agli italiani.
41
3.4.2 - Secondo passo: la raccolta dei dati Macro.
Per analizzare il quadro generale in relazione ad un'utenza generalista abbiamo
utilizzato alcuni servizi che il motore di ricerca di Alexa24 mette a disposizione
dei propri utenti. Nel sito, infatti, vengono pubblicate ed aggiornate
regolarmente un grande numero di classifiche dei siti internet in base alla loro
popolarità. Le classifiche sono suddivise in categorie e, fra le altre, ne
possiamo trovare una dedicata proprio alla regione Umbria. La modalità con cui
Alexa ottiene ed elabora i dati che utilizza per produrre ed aggiornare queste
classifiche non sono mai stati interamente esplicitati dai responsabili, questo
non ci permette di avere un controllo ed un’affidabilità totale sugli stessi.
Questo, però, non rappresenta un problema per la ricerca, poiché nel nostro
caso non è importante stabilire esattamente quale sia la posizione di un preciso
sito all’interno di una graduatoria. Piuttosto, vogliamo conoscere quale sia il
carattere generale della comunicazione online che interessa ad un campione
sufficientemente ampio di utenti. Poiché sicuramente sono molte migliaia gli
utenti che contribuiscono alla generazione dei report di Alexa, lo riteniamo uno
strumento valido per i nostri scopi. Una volta ottenuta la lista (composta da
426 occorrenze) i siti sono stati suddivisi in 7 categorie create sulla base della
comunicazione in essi presente. Per ottenere questa suddivisione siamo partiti
valutando quale fosse l’oggetto o l’ambito maggiormente rappresentativo per
ognuno, fattore che è in stretta relazione con le finalità per cui il sito viene
pubblicato online, costruendo su questa base delle macro categorie.
Per l’analisi del panorama Italiano non avevamo a disposizione strumenti simili
ad Alexa, per questo abbiamo limitato l’analisi ai soli motori di ricerca.
Abbiamo effettuato una serie di ricerche mirate su di un campione di siti motori
di ricerca: Google, Yahoo, Bing, Libero e Virgilio (questi ultimi due sono stati
inseriti in modo da poter avere una prospettiva più legata al contesto
linguistico italiano; usandoli come gruppi di controllo per i dati ricavati dagli
altri motori di ricerca). Le parole chiave con cui effettuare le ricerche sono
state selezionate tramite due strumenti di google: Google Trends e un servizio
all’interno di Adwords che permette di verificare la metrica delle keywords
(parole chiave, usate per interrogare i motori di ricerca). In questo modo è
stato possibile verificarne l’efficacia e la resa in base alle ricerche effettuate
dagli utenti nella rete.
24
Alexa è una fonte preziosissima per avere una serie di dati: classifica dei siti su base
mondiale, ma anche regionale; variazioni della permanenza e delle pagine visitate negli ultimi
12 mesi; utilissimi sono i dati che indicano quali altri siti linkano quello che stiamo analizzando
e quali vengono linkati dallo stesso, ricostruendo, almeno parzialmente, questa intricata rete di
relazioni è possibile davvero giungere a comprendere la reale centralità di un sito all’interno di
un territorio rispetto agli altri; provenienza geografica dei utenti; pagine o sezioni all’interno
del sito che vengono maggiormente visitate; indicazioni sui siti web che vengono visitati dagli
utenti assieme a quello in oggetto.
42
3.4.3 - Terzo passo: la raccolta dei dati sul sistema editoriale online.
Prima di poter procedere con l’analisi dei siti dei soggetti editoriali tradizionali,
ci siamo dotati di un’anagrafe. Per stilare una lista delle radio e delle televisioni
operanti sul territorio umbro ci siamo avvalsi dei dati disponibili nel ROC (il
Registro degli Operatori della Comunicazione) disponibile presso il CO.RE.COM.
Circoscrivere il panorama della carta stampata si è rivelato più difficile. La
presenza di numerose pubblicazioni a carattere locale, non periodico e spesso
non professionale ci ha costretto a porre dei limiti all’estensione del campione
da analizzare. Ci siamo quindi concentrati principalmente su quelle
pubblicazioni che avessero:
1) una redazione ed una struttura aziendale specifica,
2) una pubblicazione cadenzata sul breve periodo (principalmente
periodica),
3) una copertura ed una tiratura che andassero oltre l’ambito
circoscrizionale.
Il passo successivo è stato quello di controllare che ognuna delle realtà
editoriali che componevano la nostra lista avesse un sito internet. Per l’analisi
qualitativa dei siti abbiamo utilizzato due set di parametri: uno per le emittenti
radiofoniche e televisive, uno per la carta stampata. Tali parametri sono stati
selezionati in modo da evidenziare nell’analisi i seguenti aspetti:
1. valutare l’attenzione che gli editori rivolgono ad Internet;
2. analizzare la maturità della comunicazione proposta online, andando a
verificare la presenza o meno di determinati servizi;
3. stimare il processo di integrazione in corso tra la struttura aziendale
classica e le specifiche routine produttive con il sito web e i suoi
linguaggi, valutando quanto dei contenuti pubblicati online fosse prodotto
specificatamente per il web;
4. proporre un indice del tasso di digitalizzazione e convergenza del sistema
informativo umbro.
3.4.4 - Quarto passo: analisi dell’informazione umbra online.
Sebbene il focus principale fosse dedicato al sistema editoriale tradizionale e ai
siti internet che i soggetti in esso inscritti pubblicano, ci interessava anche
esplorare quelle realtà che producono informazione professionale online. La
nostra attenzione non si è concentrata tanto sul blog dell’utente privato o
simili, poiché volevamo individuare vere e proprie realtà aziendali assimilabili a
quelle analizzate in precedenza che pero utilizzassero come unico mezzo di
pubblicazione il World Wide Web. Per operare una distinzione e scremare i
risultati abbiamo stabilito una serie condizioni che dovevano essere
soddisfatte: la ricchezza dell’informazione proposta, la suddivisione delle
notizie in categorie, l’aggiornamento costante e puntuale del sito e la presenza
di banner pubblicitari. La presenza di questi elementi necessita un lavoro
costante e coordinato: di una vera e propria redazione, anche se non
necessariamente sul modello di quelle tradizionali. Come detto, si tratta di
realtà aziendali specificatamente create per operare online, una tipologia
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aziendale ancora nuova che grazie all’ANSO (Associazione Nazionale Stampa
Online) sta cercando di ottenere i giusti riconoscimenti, nonché di dotarsi di
regole proprie (sulla scorta del codice di autoregolamentazione di radio e
televisioni). Per reperire la lista di potenziali siti da sottoporre ad analisi
abbiamo utilizzato un gruppo di 10 termini specificatamente pensati per
esplorare il World Wide Web alla ricerca di siti di informazione. Le parole chiave
utilizzate sono state, come per le rilevazioni precedenti, vagliate tramite gli
strumenti opportuni e quindi inserite nei seguenti motori di ricerca: Google,
Yahoo, Bing, Virgilio e Libero. La profondità della raccolta dei dati è stata
stabilita alle prime due pagine dei risultati di ogni interrogazione; questo
perché numerosi studi hanno evidenziato che statisticamente il 90% degli
utenti non arriva a consultare la terza pagina dei risultati, perciò un estensione
di questo tipo è più sufficiente per tenere conto di un campione
rappresentativo.
44
4) Umbria.It nel mondo.
In questo primo capitolo contenente i dati raccolti durante la ricerca Umbria.it,
vengono proposti i dati ottenuti dall’archivio messo a disposizione dal motore
di ricerca Alexa. Come già detto nella sezione dedicata alla descrizione del
metodo, attraverso questi dati non vogliamo ottenere una descrizione fedele di
tutto ciò che risulta essere rilevante della comunicazione online attribuibile alla
regione Umbria. L’obiettivo, altresì, è quello di utilizzare un particolarissimo
punto di vista riguardante i siti internet che ci interessano, per poter cogliere
sia il trend che le dinamiche di flusso che caratterizzano il sistema della
comunicazione online in generale. Perciò, la presenza o l’assenza di un
particolare sito in sé, sebbene importante sotto il profilo istituzionale o
l’effettivo traffico generato, sono da considerarsi accidentali. I dati, presenti
nella categoria regionale Umbria di Alexa25, sono stati raccolti attraverso due
rilevazioni differenti a distanza di 3 mesi26. Le due liste così ottenute sono state
confrontate, non rilevando per altro particolari scostamenti nella composizione
del campione, e sono state suddivise in 7 categorie, che abbiamo ritenuto di
descrivere nel dettaglio dopo la presentazione dei dati. Basti dire che la
categorizzazione da noi fatta è stata ottenuta dall’osservazione del campione;
basandosi sul principio esposto nel capitolo precedente per cui ognuno di noi è
in grado di riconoscere immediatamente un sito di un agriturismo, ad esempio,
senza la necessità di particolari indicazioni o strumenti.
Tabella 4.1
Campione dei siti rilevati da Alexa suddivisi per categoria.
1
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7
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9
10
11
12
13
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TURISMO
hotelvillafiorita.com/
umbriatravel.com
hotelsanluca.com
agriturismofrattavecchia.it/
agriturismovolpeuva.it
homeinitaly.com
casaparadiso.it/
immobiliaremb.com
dalmorogalleryhotel.com
bebincasale.it/
sanfelicissimo.net
poderepescia.it/
bellaumbria.net/Terni/
bellaumbria.net/Orvieto/
25
Disponibile a questo indirizzo:
http://www.alexa.com/topsites/category/Top/Regional/Europe/Italy/Regions/Umbria.
26
La prima rilevazione è stata effettuata tra il 1 e il 5 giugno 2009, mentre la seconda tra
il 1 e il 4 settembre 2009.
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17
18
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31
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35
36
37
38
39
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41
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46
47
48
49
50
51
52
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56
57
58
59
hotelbramante.it/
bellaumbria.net/Spoleto/
villainumbria.com/
bellaumbria.net/Gubbio/
perugiatravel.com
fattoriadivibio.com
welcomeservice.it/
bellaumbria.net/Perugia/
parkhotelaicappuccini.it/
hotel-vannucci.com/
capriccidimerion.it/
bianconi.com
spiritofumbria.com/
umbriasi.it/
bellaumbria.net/Assisi/
umbriahouse.com
anticafattoriadelcolle.it/
bebilterrazzo.it/
fortesorgnano.com
laportaverde.com
lapreghiera.com/
bellaumbria.net/Todi/
hotel-campiglione.it
grandhotelitalia.it/
palazzoleti.com/
3vaselle.it/
hoteldeparis.it/
assisi.com
valentinohotel.com/
sangallo.it/
bellaumbria.net/Narni/
hotelcharleston.it
larosacanina.it/
agriturismolamora.com/
umbrian-estates.com/
ilroseto.com
hotelumbria.it/
torriola.com/
lachiusa.com
norciahoteleuropa.com/
hoteltirrenus.it
relaismagi.it/
hotelvillaciconia.com/
albergofilippeschi.it/
hotelcastello.co.uk/
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76
77
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87
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wellanguage.com
hoteldarsena.it
palazzobocci.com
nonnarana.it
casalecarocci.com
madonnadellegrazie.it
hotelgiottoassisi.it
agrimonteacuto.com
countrybuccole.com
agriturismo-sanrocco.com
umbria-holidays.com
lapaterna.it
volterrano.com
poggiolo.it
oscano.it
villamontesolare.com
piandisola.it
villadipiazzano.com
villamozart.it
hotel-il-gabbiano.it
sancrispolto.it
casagreppo.it
perugiaparkhotel.com
pallottaassisi.it
bellaumbria.net/Foligno
villamilani.com
tenutadifiore.it
agrimonteacuto.com/
nursia.com
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laterrazzahotel.it/
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orvietohotelduomo.com/
campingassisi.it/
bellaumbria.net/Trevi/
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bellaumbria.net/Citta'_di_Castello/home_eng.htm
bellaumbria.net/Corciano/home_eng.htm
bellaumbria.net/Deruta/home_eng.htm
bellaumbria.net/Ficulle/
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bellaumbria.net/agriturismo-Santomanno/
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umbriatravel.com/sobaria/sobaria-eng.htm
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perugiaonline.com/ilpalazzo/index.html
perugiatravel.com/apartment/
hotelclitunno.com/indexe.html
montelagello.com/indexen.htm
viaggioverde.it/VerInglese/home.html
agrincontri.com/
7camini.it/
borgovivo.it/
casaleilpicchio.it/
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mandoleto.it/
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lefrancesche.it/
monterosello.it/
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valdichiascio.net/ing/farm.htm
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bellamagione.it/
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bonazzihotel.it
brigolante.com
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calboccia.com/
campingilfalcone.com/
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cardinalgirolamo.it/
umbriavacations.com/
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casa-canalicchio.com/
casacapella.com/
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usignolo.net/
casadelvento.com/
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casambiente.com
casamontone.com
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casa-rosa.it/
casaspertaglia.it
castellodicasigliano.com
colledelsole.it
concadelsole.it/
casavecchiavacanze.com
lamacinadibettona.com
montalionline.com/
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sanpotentech.it/
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collelignani.com/
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hotellosangeles.it/
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villaelda.com/
villapambuffetti.com/
iginepri.it
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al-borghetto.it/
ilcasaledegliamici.it/
montegualandro.com/
ilecci-villas.com/
farneto.com/main-en.htm
ilgallorosso.com
ilgiardinello.net/
umbriacountry.it/
mulinaccino.it/
ilrustico.net/
digilander.libero.it/lacarraia/
abcassisi.com/lacasa/casa.htm
lacollinadeiciliegi.org/
lalicina.it
lamasale.com
lamborghinionline.it/
lecasegialle.it/
lecolombe.com/
leduecase.co.uk
lefrascarelle.it/
leloggedisilvignano.it/
rentlerondini.com
levignole.com/
ilcapitano.com/
locandadelprincipato.com/
solomeo.it/
miralaghi.com
theolivehouse.it
eng.uci.edu/~alberto/orvieto/index.html
ostellogaribaldini.it
osteriadellarancio.com/
palazzetta.it/
albergoparadiso.net
paradisoprimo.it
piandellaselva.com
piandelrocchio.com/
piramideverde.com
poderebaiocco.com/
poderedelfalco.it
montepetreto.it
agriturismo-orvieto.it
schioppello.com/
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ilpoggiodelsole.it/
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residencetorre.com/
monteporzano.it
residenzasantagata.com/
residenzesanmartino.it/
sancrispinoresidence.com/
agriturismosantachiara.com
serrediparrano.com/
siriush.com/
bellavacanza.it/
tevere.it/
thisoldconvent.com
torre-della-sapienza.com/
umbriaapartments.com/
umbrianlifestyle.co.uk/
umbriaholidays.co.uk/
umbriavacationrental.com
vecchio-molino.it/
victorhostel.com/victorcenter1.html
villacerqualto.com
albergovillacristina.com/
utenti.lycos.it/valleantica
villadepazzi.it
agrihousebaldassarri.com/
villaforwedding.com
villaggioparcodeipini.it/
villailleccio.com
lemandorelle.com/
villamustafa.it/
villanuba.com
villaosperellone.it/
villaselva.com/
villatrearchi.com/
michelangelohotelumbria.it
viagginumbria.com/en/
abcperugia.com/villamena/villamena-en.htm
holidaysinumbria.com/trippini/index_eng.htm
vintage-italy.com/panicale
titoschipa.it/torre.htm
368
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373
COMMERCIALE
www.arrow.it/
www.giannelli.com/
www.binova.com/
www.artigianferonline.it/
www.monini.com/
www.linguasi.it
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397
www.comitatolinguistico.com/
www.grandivini.com/
www.marcantonini.com/
www.annaboccali.it/
www.unosarti.it
www.trattoriadaerminio.it/
www.artepg.it/
www.officinececconi.it
www.trentavizi.it/
www.mencarelligroup.com/
www.camaderuta.com/
www.cfplast.com/
www.chiavariarredamenti.com/
www.deruta.net
www.giovagnini.it/
www.giotto.org
www.la-gioconda.it/
www.melarotoli.it
www.oldtimes.it
www.piscinerona.com/
www.salveumbria.com/
www.temacostruzioni.com/
www.vitali.net/
www.macrame.it/
398
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INFO-TURISTICHE
www.cascatedellemarmore.it/
www.santaritadacascia.org/
www.castiglionedellago.it/
www.sanfrancescoassisi.org/
www.assisionline.com
www.perugiabynight.com/
www.livingitaly.com
www.annesitaly.com/
www.orvietoonline.com/
www.argoweb.it/assisi/
www.abcperugia.com/
www.meravigliosaumbria.com
www.abcassisi.com/
www.aboutterni.com/
www.aboutumbria.com
www.acquasparta.com/
www.orvieto.info
www.orvieto.ch
www.orvietur.com
www.perugia.ch
54
INFORMAZIONE
418 www.lifeinitaly.com/
419 www.perugiaonline.com
420 www.sanfelicissimo.net
ISTITUZIONI
421 www.unistrapg.it/
422 www.emigrazione.it/
ASSOCIAZIONI
423 www.ditt.it/
424 www.sbandieratori.com/
EVENTI
425 www.umbriajazz.com/
La raccolta dei dati ha prodotto un campione di 426 siti internet, di questi 1 è
risultato inattivo e, dopo ripetute verifiche, è stato escluso dalla lista definitiva
che si è ridotta così a 425 elementi. Il passo successivo è stato quello di
analizzare ognuno dei siti così da verificare se ci fossero alcune tipologie ben
identificabili che potessero produrre dei raggruppamenti omogenei. Questo ha
portato all’identificazione delle 7 categorie di siti, a cui abbiamo fatto
riferimento nell’introduzione del presente capitolo. La suddivisione operata non
è assoluta e non ha pretese tassonomiche, ma si tratta di una procedura
funzionale all’analisi corrente e agli obiettivi della ricerca. Nella Tabella 4.2
sono riportate le categorie, una loro descrizione sintetica e il numero di siti
ricompresi in ognuna di esse:
Tabella 4.2
Tabella analitica delle categorie utilizzate nell’analisi dei dati Alexa.
N° CATEGORIA
1
Turismo
2
3
Commercio
Infoturistiche
4
5
6
News
Istituzioni
Associazioni
DESCRIZIONE
N° SITI
comprende:
367
• strutture alberghiere, agriturismi e
affini;
• portali o directories turistiche;
• agenzie
immobiliari
con
finalità
prevalentemente di affitto casali in
Umbria
siti di attività commerciali e negozi
30
portali di informazione che offrono contenuti
20
specificatamente prodotti per l’utente in
cerca di informazioni turistiche riguardanti il
territorio
informazione online
3
portali di enti e istituzioni pubbliche
2
siti legati ad associazioni varie, onlus ed
2
affini.
55
7
Eventi
portali legati ad eventi specifici
1
425
Risulta immediatamente percepibile quale sia il carattere dell’interesse
dell’utenza. La prospettiva del campione è quella generale del World Wide
Web, avevamo scritto nella descrizione del metodo che era presumibile una
predominanza di utenti di lingua anglosassone per due fattori: la lingua di
internet è quella inglese, poiché è la lingua più rappresentata tra le pagine
presenti nel World Wide Web, ed Alexa è un servizio fornito esclusivamente in
inglese. Ad avvalorare l’ipotesi iniziale concorre la stessa Alexa. Nel proporre la
lista di siti appartenenti ad ognuna delle categorie utilizza il motore di ricerca
per pubblicare i suoi dati, sotto all’indirizzo di ogni sito viene riporta una sua
breve descrizione: in questo modo è stato possibile verificare che tra i primi 20
risultati ben 17 sono in lingua inglese, mentre i restanti sono pubblicati con
una descrizione in italiano. Poiché gli strumenti che Alexa utilizza per ottenere i
propri dati accedono alla rete tramite un indirizzo ip americano (luogo in cui si
trovano i loro servers), gli automatismi della rete fanno si che venga loro
proposta in via preferenziale la versione in lingua inglese e qualora questa non
fosse presente accedono alla versione impostata per default (nel nostro caso a
quella italiana). Senza conoscere le modalità con cui ci vengono create queste
brevi descrizioni testuali non possiamo esplorare ulteriormente l’argomento.
Possiamo però statisticamente inferire che oltre l’80% dei siti facenti parte il
campione sono corredati almeno di una versione in lingua italiana ed una
inglese.
Di seguito riportiamo il grafico della distribuzione degli elementi del campione
nelle diverse categorie.
Grafico 4.1
Distribuzione del campione Alexa nelle categorie.
Il turismo rappresenta indubbiamente il tema maggiormente ricercato dagli
utenti globali fra tutti i contenuti pubblicati online riguardanti l’Umbria. Si
tratta per la maggior parte di imprese che offrono ospitalità in forma diretta
(agriturismi, hotels, etc..) o per conto terzi (agenzie turistiche o simili).
56
Rientrano in quest’ultima categoria, ad esempio, i 35 siti che in un primo
momento avevamo inserito nella categoria eliminata (Immobiliari), con una
percentuale sul totale della categoria Turismo del 9,5%. Un servizio per altro
offerto ad un target medio-alto.
Fra
gli
altri
spiccano
www.argoweb.it,
www.bellaumbria.net
e
www.umbriatravel.com. Riteniamo che si possa considerarli a pieno titolo come
alcuni degli hub del sistema turistico: possedendo una visibilità importante e
generando un traffico internet, in termini di utenti, consistente: dati questi che
sono stati specificatamente rilevati con gli strumenti appositi di Compite e
Alexa. Si tratta in realtà di portali che offrono una serie di servizi ed
informazioni turistiche sull’Umbria in generale. Al loro interno è possibile anche
trovare delle directories di aziende presso le quali pernottare. L’aspetto
determinante per l’inserimento di un sito nella categoria Turismo è stato,
infatti, la presenza chiara di un attività commerciale legata ad esso.
Distinzione che ha portato alla creazione della categoria Info-turistiche (4,7%).
Al suo interno sono stati inseriti, in maniera anche residuale, quei siti
pubblicano:
• contenuti didascalici o informazioni turistiche relative ad un particolare
territorio;
• informazioni sulle attività che è possibile svolgere nella regione;
• informazioni storiche e turistiche relative a santi, luoghi di culto e
manifestazioni religiose.
In questi casi, rispetto a quelli indicati in precedenza, la funzione di guida
turistica e promozione del territorio risulta essere preponderante rispetto a
quella puramente commerciale.
Con il 7% la categoria Commerciale è quella più rappresentata dal campione.
In questo caso si tratta prevalente mente di siti aziendali di attività che nulla
hanno a che fare con il turismo e che spesso dispongono al loro interno di
moduli e-commerce (usati per la vendita diretta online di prodotti).
La creazione delle categorie restanti risponde più che altro alla necessità di
collocare un numero ridotto di siti che aventi caratteristiche ben definite non
avrebbero per questo trovato altrimenti una corretta collocazione: come nel
caso del sito dell’Associazione degli sbandieratori di Gubbio o di quello del
Museo Regionale dell’Emigrazione Pietro Conti27. Non abbiamo voluto creare
una categoria residuale Altro, perché riteniamo utile rendere un quadro il più
completo possibile.
27
Rispettivamente: www.sbandieratori.com e www.emigrazione.it/
57
5) Umbria.it in Italia.
Nella descrizione del metodo abbiamo detto che per effettuare la rilevazione
sul campione italiano abbiamo selezionato 5 motori di ricerca (Google, Bing,
Yahoo, Libero, Virgilio). Google e Yahoo sono stati scelti perché, secondo le
statistiche più aggiornate, da soli soddisfano a circa il 90% delle ricerche
mondiali. Per quanto riguarda Bing, si tratta di un progetto piuttosto recente
della Microsoft per realizzare un motore di ricerca più efficiente e in grado di
proporsi come reale alternativa ai primi 2 (in particolare a Google). E’ stata per
noi l’occasione anche di testare l’effettiva capacità e portata di questo recente
strumento. Abbiamo già accennato al fatto che gli ultimi due motori sono stati
individuati per essere utilizzati come gruppi di controllo. Libero è stato scelto
perché per produrre le pagine dei risultati utilizza l’infrastruttura di Google. E’
sufficiente, infatti, digitare la home page del sito per notare come sotto la
barra di immissione della stringa di testo da ricercare vi sia la dicitura powered
by Google. Virgilio, invece, è stato inserito nella lista perché è un motore
italiano, se non in maniera esclusiva nella tecnologia (di cui non ci interessano
le specifiche tecniche) sicuramente lo è per quanto riguarda il panorama di
riferimento e l’utenza a cui è rivolto.
Nell’analisi è stato previsto di inserire 6 gruppi di parole come stringe testuali
di ricerca all’interno di ognuno dei servizi sopra indicati. I gruppi sono composti
da un termine caratterizzante il gruppo e dalla parola Umbria. Questo si è reso
necessario, poiché dopo aver testato differenti strategie questa impostazione si
è rivelata quella che produceva il maggior numero di risultati pertinenti. Ci
sembra anche opportuno sottolineare come la scelta dei termini utilizzati sia
stata necessariamente e doverosamente condizionata dagli obiettivi individuati
nel progetto di ricerca.
Di seguito riportiamo il solo elenco dei termini caratterizzanti, ferma restando
la loro associazione alla parola Umbria:
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Turismo;
Pubblica amministrazione;
Informazione;
Cronaca;
Economia;
Politica.
In particolare i gruppi 3 e 4 si sono rivelati molto efficaci per identificare i
portali di informazione online, quei siti che non hanno un corrispettivo fisico
per la distribuzione dell’informazione, di cui tratteremo più avanti.
Il secondo step dell’analisi prevedeva l’individuazione dei siti che hanno uno
specifico rapporto con la regione Umbria. Per farlo si è pensato quindi di
elaborare una specifica categoria. La classificazione di un sito all’interno della
categoria siti Umbria prevede che la comunicazione presente al suo interno
soddisfi almeno una delle seguenti condizioni:
58
• Presenza nel nome del sito di un termine specificatamente ed
immediatamente riferibile all’Umbria;
• Nella parte visuale del sito o nella grafica che lo compone siano
riscontrabili simboli o immagini chiaramente e facilmente attinenti al
contesto Umbria;
• Il tema dei contenuti all’interno del sito sia specificatamente realizzato
per il contesto umbro;
• I servizi offerti all’interno del sito internet siano indirizzati
specificatamente ad un’utenza umbra.
Di seguito viene riportato l’intero campione dei siti identificati come siti
Umbria. La sua pubblicazione ha lo scopo di proporre uno strumento sintetico
che sappia rendere il campione nel suo insieme. In questo modo ci è possibile
tentare una classificazione dei siti in base al numero di occorrenze rilevate.
Trattandosi di una rilevazione effettuata in una sola occasione, non può che
avere un valore relativo. Ci sembrava però interessante proporla al lettore.
Un'analisi più dettagliata verrà poi effettuata sui dati ottenuta da ognuno dei
gruppi di keywords utilizzati, ritenendola una modalità di analisi più efficace.
Tabella 5.1
Campione complessivo dei siti Umbria.
(A destra viene riportato l’indirizzo del sito internet in forma abbreviata,
mentre sotto la colonna corrispondente al nome del motore di ricerca il numero
delle volte in cui compare ciascun sito internet).
Siti UMBRIA
newgol.com
terninrete.it
umbrialeft.it
regione.umbria.it
iltamtam.it
inumbria.it
umbria.org
verdeumbria.com
bellaumbria.net
crumbria.it
pa.umbria.it
regioneumbria.eu
umbriaeconomia.unn.it
umbriajournal.it28
aur-umbria.it
giano.umbria.it
Goog
le
7
4
4
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TO
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22
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14
12
9
9
9
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7
7
7
7
7
7
6
6
28
I dati riferiti al sito umbriajournal.it accorpano anche le occorrenze rilevate per il sito
umbriajournal.com. I due costituiscono infatti la medesima entità dal momento che è stato
posto in essere dagli amministratori un redirect del sito internet. In sostanza, digitando l’uno o
l’altro indirizzo il browser restituisce lo stesso risultato.
59
umbria-turismo.it
labarbabietola.it
pcsnetumbria.it
tuttoggi.info
holidaysinumbria.com
umbriaearte.it
umbriaonline.com
umbriaturismo.it
agriturismoevacanzeinu
mbria.com
assisi.umbria2000.it
ausumbria.it
aziendeumbre.it
b.unipg.it
bed-and-breakfast-inumbria.it
formazionelavoro.regio
ne.umbria.it
ilmessaggero.it
perugiaonline.it
turismo-in-umbria.it
umbriaincoming.com
umbriasi.it
villaumbra.org
webumbria.it
assostampaumbria.it
avianorossi.it
civitelladellago.it
consiglioregumbria.org
corecom.umbria.it
corrieredellumbria.it
idvumbria.it
ilvecchiofienile.it
istruzione.umbria.it
lamiaumbria.it
loggiasulnera.com
pdinfestaumbria.wordpr
ess.com
puntaumbria.costasur.c
om
radioribelle.it
sir.umbria.it
territorio.regione.umbri
a.it
tettiditrevi.com
trova.umbria.it
umbriaresort.it
2
1
1
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1
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3
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0
0
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0
1
0
1
1
0
1
2
2
2
60
verdi.umbria.it
agriforeste.regione.umb
ria.it
agritumbria.it
agriturismo.pg.it
agriturismoparlesca.eu
aiabumbria.com
anci.umbria.it
arcipelagoumbria.org
argoweb.it
arke-service.com
arpa.umbria.it
asl4.terni.it
cal-umbria.it
caseumbre.it
croumbria.org
dsumbria.it
easyumbria.it
ebtumbria.it
holidays-umbria.com
hotelgreenassisi.it
hotelinumbria.it
infioratespello.it
inumbria.com
inumbriabandb.it
inumbriahotel.com
inumbriaonline.it
irecoopumbria.it
irre.umbria.it
larinascitadellumbria.it
mencarelligroup.com
mpvumbria.megareview
.it
ops.umbria.it
ordinepsicologiumbria.it
orvietosport.it
paesaggi.regioneumbria
.eu
perugia.com
perugiagnulug.org
provincia.perugia.it
radicaliperugia.org
riccardomeloni.it
spoletomix.com
spoletonline.com
telecru.it
ternimania.it
0
0
2
1
0
0
0
0
0
0
2
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0
0
1
1
1
1
1
1
1
1
1
61
turismo-umbria.it
umbria.camcom.it
umbria.indettaglio.it
umbria.sussidiario.it
umbriaagriturismo.eu
umbrialex.it
umbrialibri.com
umbriameteo.com
umbriaturismo.net
umbria-web.it
valtiberinaonline.it
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
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0
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1
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1
0
0
0
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
I siti Umbria verranno poi trattati in maniera particolareggiata nei successi
capitoli in cui tratteremo le fonti di informazione della regione. In particolare
verranno analizzati due gruppi di siti internet: quelli dell’editoria online e quelli
che producono informazione online, ma fanno capo ad aziende, enti ed
istituzioni. Di seguito tratteremo i dati complessivi ottenuti per ciascun gruppo.
In fondo ad ognuna delle tabelle di dati è possibile vedere evidenziati in verde i
siti Umbria, ordinati in maniera crescente in base al numero di corrispondenze
fatte registrare complessivamente sui motori di ricerca.
Tabella 5.2
Campione dei siti appartenenti alla categoria Turismo Umbria.
(A sinistra viene riportato l’indirizzo del sito internet in forma abbreviata,
mentre sotto la colonna corrispondente al nome del motore di ricerca il numero
delle volte in cui compare ciascun sito internet. Nella parte inferiore della
tabella sono stati raggruppati ed evidenziati i siti “Umbria”).
Turismo Umbria
annunciturismo.it
ansa.it
corsiturismo.it
dmoz.org
googlerank.it
italgest.com
itinerary.it
promozioneitalia.com
todaronet.com
tourtools.it
turismo-sociale.com
webturismo.com
cia.it
info-turismoitalia.com
magazine.voiaganto.i
Google
Bing
Yahoo
Libero
Virgilio
0
1
0
0
0
1
1
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0
0
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0
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0
0
0
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0
0
0
0
0
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0
TO
T
1
1
1
1
1
1
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1
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1
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0
1
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0
1
1
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
1
1
2
2
0
1
1
0
0
2
62
t
paginegialle.it
primitaly.it
turismoinitalia.com
bed-and-breakfast.it
cameradicommercio.i
t
tripadvisor.it
tempolibero.blogosfe
re.it
agritumbria.it
agriturismo.pg.it
argoweb.it
arke-service.com
easyumbria.it
ebtumbria.it
guida.umbria.it
hotelinumbria.it
infioratespello.it
inumbriabandb.it
inumbriahotel.com
mencarelligroup.com
paesaggi.regioneum
bria.eu
perugiaonline.it
turismo-umbria.it
umbria.camcom.it
umbria.indettaglio.it
umbriaagriturismo.e
u
umbriaturismo.net
aziendeumbre.it
civitelladellago.it
turismo-in-umbria.it
webumbria.it
agriturismoevacanze
inumbria.com
assisi.umbria2000.it
bed-and-breakfastin-umbria.it
verdeumbria.com
holidaysinumbria.co
m
umbriaearte.it
umbriaonline.com
umbriaturismo.it
regioneumbria.eu
1
1
0
1
1
0
0
1
0
0
0
0
1
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0
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1
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3
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0
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1
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1
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0
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0
0
0
0
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0
0
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0
0
0
0
0
0
0
1
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1
1
1
1
1
1
1
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1
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1
1
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1
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0
0
0
0
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1
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1
0
0
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0
0
0
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0
1
1
1
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0
1
1
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2
1
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1
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0
1
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
1
1
2
2
2
2
3
1
1
0
0
0
0
1
1
1
1
3
3
1
1
0
1
0
0
1
1
1
1
3
4
2
1
1
2
0
0
0
0
0
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
4
4
4
5
63
umbria.org
umbria-turismo.it
bellaumbria.net
TOTALE
2
2
1
39
1
1
1
20
1
1
1
20
1
1
2
20
1
1
2
19
6
6
7
118
Le stringhe di ricerca hanno prodotto complessivamente una lista di 57 siti
unici. Come è possibile vedere dall’ultima colonna a destra (tot) nella
presentazione dei dati abbiamo anche tenuto conto della presenza di
occorrenze multiple: contando il numero di volte che uno stesso sito compariva
nella pagina dei risultati. Ci è sembrato un dato interessante che, come
vedremo fra poco, ci ha permesso di fare importanti considerazioni su alcune
caratteristiche del campione.
Dai motori di ricerca abbiamo raccolto complessivamente 118 risultati,
distribuiti nel modo seguente.
Grafico 5.1
Distribuzione del campione sui motori di ricerca per la chiave Turismo Umbria.
La media di distribuzione dei link per il numero dei siti è del 2,1. Il sito29 che
ha ottenuto il risultato migliore ha fatto registrare 7 link complessivi. Vorremo
far notare come la distribuzione dei link segue la legge di potenza già
individuata da Barabási come forma naturale della distribuzione dei link in un
network. La stessa legge che è alla base della teoria della lunga coda di Chris
Anderson. Una distribuzione di questo tipo viene adottata come dimostrazione
per inferire che internet non è una rete casuale, ma possiede al suo interno dei
meccanismi di auto-organizzazione.
29
http://www.bellaumbria.net
64
I siti appartenenti alla categoria Umbria sono 39, ricomprendendo il 68% del
campione. Hanno totalizzato complessivamente 79 link30 (con questo termine
indicheremo d’ora in avanti ciascuna delle voci che compongono i risultati delle
pagine di una ricerca) che corrispondono al 69,9% di tutti quelli individuati. Il
rapporto tra siti e link all’interno del sistema è di 2, leggermente inferiore a
quella registrata complessivamente, ma sostanzialmente in linea.
Tabella 5.2a
Analisi dei dati raccolti nella categoria Turismo.
numero
Campione
link
79
umbria
complessivo 118
%
%
sul numero di numero sul numero di
link
siti
siti
media
69,90%
39
68%
2,1
57
2
In base a queste rilevazioni il comparto turistico umbro sembra presidiare la
comunicazione online ampiamente con una buona presenza percentuale
relativa. I motori di ricerca che sembrano offrire risultati più vicini alla realtà
regionale sono Google con 26 link su 39 (66,6%) appartenenti a siti umbri e
Bing con 15 siti su 20 (75%).
Tabella 5.3
Campione complessivo dei siti appartenenti alla categoria Pubblica
Amministrazione Umbria.
(A sinistra viene riportato l’indirizzo del sito internet in forma abbreviata,
mentre sotto la colonna corrispondente al nome del motore di ricerca il numero
delle volte in cui compare ciascun sito internet. Nella parte inferiore della
tabella sono stati raggruppati ed evidenziati i siti “Umbria”).
Pubblica
Amministrazione
Umbria
bachecalavoro.com
db.formez.it
directory.cheapnets.it
jobrapido.it
lavoro.trovit.it
miojob.repubblica.it
retepa.it
virtualpoleis.it
altaformazioneinrete.it
Googl
e
Bing
Yahoo
Libero
Virgilio
TOT
1
1
1
1
1
1
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
1
1
1
1
1
1
1
30
Con il termine link, vogliamo identificare ciascuna delle voci che compongono la pagina dei risultati fornita da
un motore di ricerca a seguito di una interrogazione. Adotteremo questo metodo anche nella presentazione dei dati
degli altri campioni.
65
sspal.it
biglist.it
guidaffari.net
maggioli.it
poste.it
pubblicamente.it
quotidiani.net
storace.it
sviluppoitalia.it
emagister.it
infojobs.it
formazione.formez.it
google.it
lavoro.corriere.it
nonsolocap.it
venditori.it
dmoz.org
pubblica.istruzione.it
marketpress.info
professionearchitetto.i
t
tuttoggi.info
pubblicaamministrazio
ne.net
cal-umbria.it
anci.umbria.it
asl4.terni.it
regione.umbria.it
istruzione.umbria.it
mpvumbria.megarevie
w.it
ops.umbria.it
umbriaeconomia.unn.it
arpa.umbria.it
aur-umbria.it
newgol.com
perugia.com
perugiagnulug.org
provincia.perugia.it
umbrialex.it
crumbria.it
giano.umbria.it
villaumbra.org
regione.umbria.it
pa.umbria.it
pcsnetumbria.it
TOTALE
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
0
0
0
0
0
0
0
1
1
1
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0
0
0
0
0
0
0
0
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1
2
1
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0
0
1
1
0
0
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1
1
1
1
1
1
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1
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1
2
2
0
2
0
1
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0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
1
1
0
0
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0
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0
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1
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2
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1
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1
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1
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2
2
2
3
5
5
1
2
1
0
0
2
1
2
2
4
5
10
1
0
0
0
0
0
0
1
1
1
1
1
0
0
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0
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0
0
0
0
0
0
0
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1
1
1
1
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
1
1
1
1
21
1
1
0
0
0
0
0
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0
1
2
0
2
1
1
23
0
0
1
1
1
1
1
1
1
0
0
0
1
1
0
30
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
1
8
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
2
2
16
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
2
3
4
5
5
98
66
L’analisi ha prodotto un campione di 52 siti internet e di 98 link complessivi nei
cinque motori di ricerca. La media è di 1,8, sostanzialmente in linea con il
campione precedente. La distribuzione dei link nei diversi motori è la seguente:
Grafico 5.2
Distribuzione del campione sui motori di ricerca per la chiave Pubblica
Amministrazione Umbria.
I siti appartenenti alla categoria Umbria sono 21, ricomprendendo il 40,4% del
campione. Hanno totalizzato complessivamente 36 link che corrispondono al
36,7%. Il rapporto tra siti e link all’interno del sistema è di 1,7, inferiore a
quella registrata complessivamente denotando una maggiore distribuzione.
Tabella 5.3a
Analisi dei dati raccolti nella categoria Pubblica Amministrazione.
numero
Campione
link
36
umbria
complessivo 98
%
% sul
sul numero di numero
numero di
link
siti
siti
36,7%
21
40,4%
52
-
media
1,7
1,8
Le basse percentuali riportate dai dati sui link medi e sul numero dei siti
Umbria potrebbe essere il sintomo di un sistema più disaggregato e meno
maturo, in particolare rispetto a quello precedente afferente all’area turistica.
Risultando per questo meno capace di presidiare meno la comunicazione
relativa al proprio contesto online. Molto basse sono le prestazioni sui maggiori
67
motori di ricerca: Google fa registrare 6 su 21 siti (28,6%) e Yahoo 9 su 30
(30%). Buona ancora la prestazione su Bing, 14 siti su 30 (46,6%).
Tabella 5.4
Campione complessivo dei siti appartenenti alla categoria Informazione
Umbria.
(A sinistra viene riportato l’indirizzo del sito internet in forma abbreviata,
mentre sotto la colonna corrispondente al nome del motore di ricerca il numero
delle volte in cui compare ciascun sito internet. Nella parte inferiore della
tabella sono stati raggruppati ed evidenziati i siti “Umbria”).
Informazione Umbria
agus.it
cercoagenti.it
directory.pubblicitaonline.it
edilio.it
fnsi.it
formazionedocenti.splinder.co
m
freeonline.org
ilcasinetto.it
news.kataweb.it
reportonline.it
stepstone.it
unilibro.it
unn.it
unonotizie.it
dossier.net
fai.informazione.it
informazione.it
lucarosati.it
studiocelentano.it
eseguo.it
informazioneonline.info
promozione-italia.com
rassegna.it
informazione-online.it
viaggiatorionline.com
agriturismo.com
ilvecchiofienile.it
tettiditrevi.com
emergency.it
fromitaly.it
Googl Bin Yaho Liber Virgili TO
e
g
o
o
o
T
1
0
0
0
0
1
1
0
0
0
0
1
1
0
0
0
0
1
1
0
0
0
0
1
1
0
0
0
0
1
1
0
0
0
0
1
1
1
1
1
1
1
0
0
0
0
0
0
0
1
1
1
1
0
0
0
0
0
1
1
0
0
0
0
0
0
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
2
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
1
1
1
0
1
0
0
2
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
1
1
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
1
1
0
1
1
1
1
0
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
2
2
2
2
2
2
2
2
3
3
68
notizie.cerca.com
nuoviclienti.com
caseumbre.it
holidays-umbria.com
larinascitadellumbria.it
orvietosport.it
guida.umbria.it
irre.umbria.it
ordinepsicologiumbria.it
umbriameteo.com
croumbria.org
regione.umbria.it
telecru.it
AgriturismoParlesca.eu
loggiasulnera.com
assostampaumbria.it
formazionelavoro.regione.umb
ria.it
pa.umbria.it
radioribelle.it
sir.umbria.it
consiglioregumbria.org
corecom.umbria.it
inumbria.it
terninrete.it
territorio.regione.umbria.it
perugiaonline.it
puntaumbria.costasur.com
regioneumbria.eu
umbriaresort.it
ausumbria.it
umbria.org
umbriasi.it
crumbria.it
labarbabietola.it
Totale
1
1
1
1
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
0
0
0
0
0
0
1
1
1
1
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
1
0
0
0
0
1
2
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
0
0
1
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
1
31
0
0
0
2
2
1
1
2
0
0
0
0
0
2
0
1
1
20
0
0
1
0
0
1
0
0
0
0
0
0
1
1
1
2
1
20
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
1
1
0
0
1
0
1
16
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
4
4
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
2
1
2
1
2
0
2
0
2
0
2
0
2
1
2
0
2
1
2
1
2
1
2
1
2
1
3
0
3
1
3
1
4
1
5
23 110
Le stringhe sui motori di ricerca hanno fatto registrare un campione di 64 siti
unici per un totale di 110 link. Il rapporto complessivo è di 1,7. La distribuzione
dei link nei diversi motori è la seguente:
69
Grafico 5.3
Distribuzione del campione sui motori di ricerca per la chiave Informazione
Umbria.
I siti appartenenti alla categoria Umbria sono 32, ricomprendendo il 50% del
campione. Hanno totalizzato complessivamente 59 link che corrispondono al
53,6%. Il rapporto tra siti e link all’interno della categoria è di 1,8, superiore
alla media del sistema .
Tabella 5.4a
Analisi dei dati raccolti nella categoria Informazione.
numero
Campione
link
59
Umbria
complessivo 110
%
%
sul numero di numero sul numero di
link
siti
media
siti
53,6%
32
50%
1,8
64
1,7
Troviamo basse percentuali fatte registrare dai dati sui link medi, ma allo
stesso tempo rileviamo un alto numero di siti Umbria. La comunicazione online
sembra essere ben presidiata, tenendo conto della maggiore competitività del
contesto di riferimento anche se è ipotizzabile un certo margine di
miglioramento; anche in considerazione dei dati rilevati sui siti appartenenti al
sistema editoriale umbro tradizionale che vengono presentati nei capitoli 6 e 7.
Intanto possiamo notare come questi ultimi risultino praticamente assenti dal
campione, al contrario di quanto ci si sarebbe aspettati dall’utilizzo di parole
chiave altamente afferenti al sistema. A farsi carico di presidiare la
comunicazione sono siti internet di enti pubblici e siti di aziende specializzate
nell’informazione online. Le prestazioni sui motori di ricerca per i siti Umbria
mediamente del 50%. Google è il peggiore facendo registrare 11 su 31 siti
70
(35,5%) e ancora una volta la prestazione migliore è su Bing, 16 siti su 20
(80%), che sembra a questo punto essere maggiormente attento alle realtà
locali rispetto anche al più italiano Virgilio.
Tabella 5.5
Campione complessivo dei siti appartenenti alla categoria Cronaca Umbria.
(A sinistra viene riportato l’indirizzo del sito internet in forma abbreviata,
mentre sotto la colonna corrispondente al nome del motore di ricerca il numero
delle volte in cui compare ciascun sito internet. Nella parte inferiore della
tabella sono stati raggruppati ed evidenziati i siti “Umbria”).
Cronaca Umbria
acasertaonline.it
adnkronos.com
blogcatalog.com
comuni-italiani.it
discantoensemble.it
giornaledizona.com
girlpower.it
ifatticronaca.it
interregionale.com
lucapacioli.it
notiziarioitaliano.it
cronaca24.org
panorama.it
tgcom.mediaset.it
yahoo.com
abruzzo24ore.tv
agi.it
autonomiascolastica.it
excite.it
virgilio.it
ilsole24ore.com
infow.net
intopic.it
italianews.it
repubblica.it
mister-x.it
arianna.it
aziendeumbre.it
inumbriaonline.it
radicaliperugia.org
spoletomix.com
ternimania.it
umbrialibri.com
valtiberinaonline.it
Google
Bing
0
0
0
0
1
1
1
0
0
0
0
0
1
1
1
1
0
1
2
2
2
1
1
2
2
2
2
0
0
1
1
1
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
2
5
0
1
0
0
0
0
0
Yahoo
1
0
0
1
0
0
0
1
0
0
1
2
0
1
1
1
1
0
0
0
1
2
1
0
2
2
1
1
0
0
0
0
0
0
Libero
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
0
0
0
0
1
1
1
1
1
0
0
0
0
0
0
0
Virgilio
TOT
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
1
1
1
1
1
0
1
1
1
1
2
1
0
0
0
0
0
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
2
2
2
2
3
3
3
3
3
4
4
4
4
6
9
10
1
1
1
1
1
1
1
71
webumbria.it
corrieredellumbria.it
ilmessaggero.it
umbrialeft.it
iltamtam.it
umbriajournal.it
inumbria.it
newgol.com
terninrete.it
Totale
0
0
0
1
1
3
2
3
3
39
1
1
3
0
2
4
2
2
2
28
0
1
0
2
2
0
1
2
1
29
0
0
0
0
0
0
1
0
1
9
0
0
0
0
0
0
1
1
2
20
1
2
3
3
5
7
7
8
9
127
Le queries inserite sui motori di ricerca hanno prodotto un campione di 43 siti
unici per un totale di 125 link. Il rapporto complessivo è di 2,9, il dato più alto
registrato. La distribuzione dei link nei diversi motori è la seguente:
Grafico 5.4
Distribuzione del campione sui motori di ricerca per la chiave Cronaca Umbria.
Vorremo sottolineare a questo punto come Libero, nonostante utilizzi la
tecnologia di Google, continui a registrare sistematicamente prestazioni
inferiori a quest’ultimo: il numero di risultati restituiti per ogni ricerca
effettuata risulta sistematicamente minore, senza per altro mostrare una
maggiore pertinenza dei dati. Non ci è stato possibile chiarire se sia lo stesso
Libero a filtrare i risultati o se l’algoritmo utilizzato sia in realtà una versione
meno performante dell’originale.
I siti appartenenti alla categoria Umbria sono 16, ricomprendendo il 37,2% del
campione. Hanno totalizzato complessivamente 50 link che corrispondono al
40%. Il rapporto tra siti e link all’interno della categoria è di 3,1, perfino
superiore alla già alta media del sistema, configurando un’alta concentrazione.
72
Tabella 5.5a
Analisi dei dati raccolti nella categoria Cronaca.
%
%
numero sul numero di numero sul numero di
Campione
link
link
siti
siti
Media
50
53,6%
16
50%
3,1
Umbria
43
2,9
complessivo 125
La presenza relativa piuttosto bassa di siti Umbria, non sembra pregiudicarne
la rilevanza all’interno del contesto comunicazionale. Il contesto di riferimento
online sembra essere ben presidiato solo da un gruppo ben definito di realtà,
fra le quali troviamo solo pochi rappresentanti del mondo editoriale
tradizionale. Le prestazioni migliori vengono registrate da realtà specifiche del
World Wide Web: un sito31 da solo compare complessivamente in 9 occasioni e
la media dei link se possibile è ancora più alta, facendo di questo gruppo di siti
quello realmente al centro del sistema. Se le prestazioni sui motori di ricerca
per i siti Umbria si posizionano mediamente tra il 30% e il 40%, fa registrare
bassi risultati anche su questo fronte Virgilio che con 2 occorrenze su 9 si
attesta al 22,2%. La prestazione migliore è su Bing: 17 siti su 28 sono Umbri
(60,7%), confermando i dati precedenti. Basandoci sui dati raccolti, possiamo
ipotizzare che nonostante Bing non sia ancora riuscito ad accaparrarsi grosse
fette di mercato, cosa che risulta evidente dalle statistiche disponibili
sull’argomento, in prospettiva potrebbe essere un punto di riferimento per le
ricerche effettuate su base regionale e quindi per la comunicazione e la
promozione territoriale.
Tabella 5.6
Campione complessivo dei siti appartenenti alla categoria Cronaca Economia.
(A sinistra viene riportato l’indirizzo del sito internet in forma abbreviata,
mentre sotto la colonna corrispondente al nome del motore di ricerca il numero
delle volte in cui compare ciascun sito internet. Nella parte inferiore della
tabella sono stati raggruppati ed evidenziati i siti “Umbria”).
Economia Umbria
virgilio.it
lavoro.trovit.it
ansa.it
arianna.it
avvenire.it
dmoz.org
google.com
imprese-economia.it
31
Googl Bin
Yahoo Libero Virgili TOT
e
g
o
0
1
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
1
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
1
0
0
1
0
0
1
1
1
1
1
1
1
1
http://www.terninrete.it
73
oblok.it
valdichiana.it
voyagesphotosmanu.co
m
bancaditalia.it
careerjet.it
inea.it
italiannetwork.it
jobrapido.it
televideo.rai.it
economia.uniroma2.it
micropolissegnocritico.it
repubblica.it
unilibro.it
biglist.it
it.wikipedia.org
umbria.sussidiario.it
aiabumbria.com
arcipelagoumbria.org
crumbria.it
guida.umbria.it
iltamtam.it
inumbria.com
irecoopumbria.it
lamiaumbria.it
newgol.com
trova.umbria.it
aur-umbria.it
tuttoggi.info
umbrialeft.it
b.unipg.it
regione.umbria.it
terninrete.it
umbriaeconomia.unn.it
Totale
1
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
1
1
0
1
1
1
1
0
0
1
1
0
0
0
0
0
2
0
1
0
0
0
0
2
1
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
1
1
1
1
0
0
1
2
2
2
2
2
2
3
3
1
1
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
0
1
1
1
1
1
1
0
19
0
0
1
0
1
0
1
0
1
1
0
0
0
1
2
0
1
1
0
1
1
2
20
1
0
1
1
0
1
0
1
0
0
1
1
1
0
0
0
0
0
0
1
1
2
19
0
1
1
2
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
1
1
1
1
10
1
1
1
2
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
1
1
1
1
1
20
3
3
5
6
1
1
1
1
1
1
1
1
2
2
2
3
3
3
3
5
5
6
88
L’analisi sui motori di ricerca ha prodotto un campione di 41 siti unici per un
totale di 88 link. Il rapporto complessivo è di 2,1, dato leggermente sopra la
media, ma sostanzialmente in linea. La distribuzione dei link nei diversi motori
è la seguente:
74
Grafico 5.5
Distribuzione del campione sui motori di ricerca per la chiave Economia
Umbria.
Il motore di ricerca di Libero continua a registrare sistematicamente
prestazioni inferiori agli altri: la prima pagina dei risultati ottenuti dopo ogni
interrogazione è risultata essere quasi una replica di quelli di Google, mentre
abbiamo riscontrato problemi tecnici sistematici ad accedere alle pagine
successive.
I siti appartenenti alla categoria Umbria sono 18, ricomprendendo il 43,9% del
campione. Hanno totalizzato complessivamente 42 link che corrispondono al
47,7%. Il rapporto tra siti e link all’interno della categoria è di 2,3,
configurando una buona concentrazione del sistema.
Tabella 5.6a
Analisi dei dati raccolti nella categoria Economia.
numero
Campione
link
42
Umbria
complessivo 88
%
% sul
sul numero di numero
numero di
siti
link
siti
47,7%
18
43,9%
41
-
Media
2,3
2,1
La presenza di siti Umbria sembra essere buona, così come il dato sul numero
di link che hanno fatto registrare complessivamente. La comunicazione online
afferente a queste parole chiave sembra essere ben presidiata. Questa ipotesi
risulta essere ulteriormente avvalorata dalla distribuzione dei link nel
campione: vi sono, infatti, ben 7 siti che fanno registrare un numero di link
superiore a 3. Se le prestazioni sui motori di ricerca per i siti Umbria si
posizionano mediamente tra il 40% e il 50%, fa registrare bassi risultati ancora
75
Virgilio con il 35%. La prestazione migliore è su Bing, con il 65% dei risultati
pertinenti.
Tabella 5.7
Campione complessivo dei siti appartenenti alla categoria Politica Umbria.
(A sinistra viene riportato l’indirizzo del sito internet in forma abbreviata,
mentre sotto la colonna corrispondente al nome del motore di ricerca il numero
delle volte in cui compare ciascun sito internet. Nella parte inferiore della
tabella sono stati raggruppati ed evidenziati i siti “Umbria”).
Politica Umbria
it.dir.yahoo.com
it.wordpress.com
Politica.Liquida.it
splendor.splinder.com
uncas.splinder.com
11ottobreinpiazza.org
agriturismoparlesca.eu
comuni-italiani.it
federazionelisteciviche.it
maps-store.it
micropolis-segnocritico.it
scpol.unifi.it
unonotizie.it
uncas.splinder.com
reterurale.it
agi.it
agriturismo.com
allwebitaly.com
arianna.libero.it
corriere.it
insiemeperlasinistra.it
wikio.it
oknotizie.virgilio.it
arianna.it
repubblica.it
nuoviclienti.com
istruzione.umbria.it
agriforeste.regione.umbria.i
t
dsumbria.it
guida.umbria.it
hotelgreenassisi.it
loggiasulnera.com
riccardomeloni.it
spoletonline.com
Googl Bing Yaho Liber Virgili TOT
e
o
o
o
0
0
1
0
0
1
1
0
0
0
0
1
0
0
0
1
0
1
0
0
1
0
0
1
1
0
0
0
0
1
0
1
0
0
0
1
0
0
0
1
0
1
0
0
1
0
0
1
0
1
0
0
0
1
1
0
0
0
0
1
0
1
0
0
0
1
0
1
0
0
0
1
0
1
0
0
0
1
0
0
0
0
1
1
0
0
0
0
1
1
0
0
0
1
1
2
0
0
0
1
1
2
1
0
0
0
1
2
1
0
0
1
1
2
1
0
0
0
1
2
0
2
0
0
0
2
0
0
0
1
1
2
1
0
0
2
0
3
0
2
1
0
0
3
1
0
1
0
1
3
2
0
0
1
1
4
0
1
0
0
0
1
0
1
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
1
0
0
0
1
1
0
0
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
1
1
1
1
76
turismo-in-umbria.it
0
0
1
0
0
1
umbria-web.it
0
0
1
0
0
1
pdinfestaumbria.wordpress.
0
0
0
1
1
2
com
verdi.umbria.it
0
2
0
0
0
2
aur-umbria.it
0
0
1
0
1
2
avianorossi.it
1
0
0
0
1
2
idvumbria.it
0
0
1
1
0
2
ilvecchiofienile.it
0
0
0
1
1
2
regione.umbria.it
0
1
1
0
0
2
tettiditrevi.com
0
0
0
1
1
2
tuttoggi.info
1
0
0
0
1
2
iltamtam.it
1
0
0
1
1
3
umbriaincoming.com
1
0
0
1
1
3
verdeumbria.com
1
2
1
0
1
5
umbrialeft.it
2
2
2
1
1
8
newgol.com
3
1
3
2
2
11
Totale
20
20
19
20
22
100
L’inserimento nei motori di ricerca dell’ultimo gruppo di termini utilizzato
nell’analisi ha fatto registrare un campione di 50 siti unici per un totale di 100
link, di conseguenza il loro rapporto è esattamente pari a 2. La distribuzione
dei link nei diversi motori è la seguente:
Grafico 5.6
Distribuzione del campione sui motori di ricerca per la chiave Politica Umbria.
In questo caso la distribuzione dei link risulta essere molto omogenea.
I siti appartenenti alla categoria Umbria sono 24, ricomprendendo il 48% del
campione. Hanno totalizzato complessivamente 58 link che corrispondono al
58% di quelli rilevati. Il rapporto tra siti e link all’interno della categoria è di
77
2,4. In questo caso, però, la distribuzione non è molto omogenea: i primi 3 siti
da soli hanno fatto registrare 24 corrispondenze, quasi la metà di quelle
dell’intera categoria siti Umbria. Si tratta, quindi, di un contesto dominato
apparentemente da un ristretto numero di soggetti che forniscono la maggior
parte delle informazioni.
Tabella 5.7a
Analisi dei dati raccolti nella categoria Politica.
numero
Campione
link
58
Umbria
complessivo 100
%
%
sul numero di numero sul numero di
link
siti
Media
siti
58%
24
48%
2,4
50
2
Le prestazioni sui motori di ricerca per i siti Umbria sono comprese tra il 50% e
il 55%, configurando una presenza importante, anche perché la più bassa
registrata è proprio del 50% e appartiene a Google. Bing questa volta
restituisce il 55% di risultati, mentre il migliore è decisamente Yahoo con il
73,7%. Sotto questo profilo il gruppo di termini Politica Umbria si discosta dai
dati precedenti che, invece, avevano mostrato una certa omogeneità fra di
loro.
6) Umbria.it: le emittenti televisive e radiofoniche.
6.1 – Analisi del fatturato delle emittenti radio televisive umbre.
Seconda la FRT, l’associazione delle imprese radiotelevisive italiane, le
emittenti televisive sono attualmente 640. Secondo l’ultima rilevazione del
CENSIS, datata 30 aprile 2009, gli italiani sono 60.157.214. Le emittenti pro
capite in Italia sono, perciò, 1 ogni 93.995 abitanti. L’Umbria si discosta dal
dato nazionale. Essendo presenti 11 emittenti televisivi per un totale di
897.254 abitanti (sempre secondo la rilevazione CENSIS 30/04/09), i canali
pro capite in Umbria risultano essere 1 ogni 81.568. Allineando il dato
regionale con quello nazionale dovremmo avere 9,5 canali televisivi. Sebbene
possa sembrare uno scostamento esiguo, se andiamo ad incrociare questo dato
con il fatturato medio delle imprese televisive umbre ci rendiamo conto della
sua reale valenza. Il fatturato medio nel 2006 è stato di 461.324 euro, mentre
quello del 2007 è stato di 477.803 euro, con un incremento del 3,5%.
Assumendo che tale tasso di crescita sia stato costante fino al 2009,
attualmente il fatturato medio sarebbe di 511.833. Se consideriamo quindi il
dato delle emittenti televisive pro capite sotto questo punto di vista, ci
rendiamo conto quale ne sia l’effettiva portata. Se l’Umbria fosse in linea con il
dato nazionale significherebbe liberare potenzialmente quasi 800.000 euro di
risorse annue da ripartire fra le emittenti restanti. Con questo non intendiamo
ipotizzare la chiusura di 2 emittenti in Umbria, piuttosto vogliamo sottolineare
che le potenzialità economiche e di investimento in ambito locale del settore
78
risultano essere ridotte rispetto al contesto nazionale. Maggiori risorse
potrebbero favorire, in effetti, l’insorgenza o l’affermazione di aziende più
solide e disponibili ad investire in tecnologia, così come in progetti di sviluppo.
Tabella 6.1
Fatturati 2006-2007 delle emittenti televisive umbre.
(Sono riportati solo i dati delle emittenti hanno acconsentito alla divulgazione).
Canale Televisivo
Rete Sole
RTE24H
TEF Channel
Tele Gubbio
Umbria TV
Tele Perugia
Tevere TV
Nuova Tele Terni
Tele Galileo
RTU Aquesio
Tele Umbria Viva
Fatturato medio
2006
554.867
681.105
820.964
679.868
1.001.901
35.000
352.440
463.395
339.800
91.903
53.321
461.324
2007
537.935
639.307
847.878
879.607
1.175.327
45.300
268.298
380.257
324.272
108.047
49.615
477.803,9
Grafico 6.1
Fatturato dei canali televisivi umbri nel biennio 2006-2007
Vista la difficoltà di reperire informazioni direttamente dalle aziende operanti
nel settore non possiamo che presentare dei dati parziali. Tenendo conto di
questo ci sembra che l’asset delle imprese radio televisive umbre sia poco
propenso alla multi modalità delle piattaforme. Solo 4 televisioni su 11
79
possiedono anche una emittente radio: Tele Gubbio, Tele Galileo, Tele Umbria
Viva, RTUAquesio. Sul fronte delle radio questo rapporto è di conseguenza di 4
su 24. Solamente una radio, Radio Tadino, possiede anche un giornale. Delle
11 emittenti televisive presenti in Umbria 9 possiedono un sito internet,
mentre tutte le radio sembrano esprimere almeno la volontà di essere presenti
online (solo in 2 casi abbiamo registrato dei siti internet non pubblicati, ma con
un dominio internet comunque registrato). Da questi dati si può evincere che il
tasso di integrazione sul versante radio-televisioni risulta essere piuttosto
basso, mentre l’integrazione con la carta stampata è praticamente assente.
Internet viene percepito come un’opportunità dal 94,3% dei soggetti che
compongono il sistema radio televisivo, infatti su 32 canali televisivi\radio su
34 possiedono un sito internet, anche se 432 di questi risultano essere ancora
in allestimento.
6.2 Analisi dei siti internet delle emittenti radiotelevisive umbre.
Il Traffic Rank è una stima di quanto un sito si visitato dagli utenti, di quanto
sia popolare in termini di visite giornaliere. Alexa, come altri motori di ricerca
ed aziende di servizi, pubblica diverse classifiche sia su base nazionale che
globale. Abbiamo utilizzato questi dati per poter avere un riferimento, sebbene
non preciso, sulla effettiva popolarità dei siti delle emittenti radiotelevisive che
abbiamo analizzato. Nelle ultime due colonne della tabella 6.2b abbiamo
riportato questi dati. La profondità dei dati regionali, ovviamente, risulta
ridotta rispetto al contesto internazionale e lo si può facilmente vedere dalla
lunga serie di dati mancati.
Passando all’analisi della qualità della presenza su Internet del sistema
radiotelevisivo. Per farlo abbiamo utilizzato una serie di parametri,
principalmente servizi e standard tecnologici, andando a verificare la loro
presenza sui siti internet delle emittenti radiotelevisive umbre.
32
Tevere TV, Nuova Tele Terni e RTUAquesio che avendo sia una radio che un canale televisivo
risulta presente 2 volte nell’elenco complessivo dei canali televisivi\radio.
80
NEWS
FORUM
CHAT
COMMUNITY
Sito web
www.umbriaradio.it
STREAMING
Tabella 6.2a
Dati riassuntivi dell’analisi dei siti internet delle emittenti radiotelevisive
umbre. (Parte 1).
(Nella parte destra della tabella sono riportati in alto i parametri utilizzati per
l’analisi, nelle celle corrispondenti un 1 indica la presenza di quella particolare
caratteristica o servizio, di contro lo 0 ne indica l’assenza).
1
1
0
0
0
Ragione sociale
Radio Augusta Perusia
soc. coop.
Radio Luce
www.radioluce.com
1
Radio Tiferno Uno
Max Radio Energy
www.radiotifernouno.it
www.maxradio.it
1
1
Max Radio Classic
www.maxradio.it
Radio Delta
Associazione Radio
Gente Umbra
Radio Tadino s.r.l.
0
0
0
1
1
1
0
1
0
0
0
1
1
0
0
0
www.radiodelta.it
1
1
0
0
0
www.radiogenteumbra.it
1
0
0
0
0
www.radiotadino.it
1
0
0
0
0
RGM
www.trgmedia.it
1
1
0
0
0
Radio Tiber Sound s.r.l.
www.rtslaradio.it
1
1
0
0
0
Radio Galileo
www.radiogalileo.it
1
1
0
0
0
Radio Onda Libera
www.radioondalibera.it
1
1
0
1
0
Radio Umbria Viva
www.teleradioumbriaviva.com
0
1
0
0
0
Radio Comunità
Cristiana
Radio Suby
www.radiorcc.com
0
0
0
0
1
www.radiosuby.com
1
0
0
0
0
Radio Subasio
www.radiosubasio.it
1
1
0
0
0
Radio Antenna Musica
www.radioantenna.com
1
0
0
1
0
Radio Incontro
www.radioincontro.it
1
0
0
0
0
Radio Krishna Centrale
www.radiokrishna.com
0
1
0
0
0
Radio T.N.A.
www.radiotna.it
0
0
0
0
0
Rtuaquesio
www.rtua.it
0
0
0
0
0
Rete Sole
www.retesole.it
1
0
0
0
0
R.T.E. 24H
www.rte24h.it
0
1
0
0
0
T.E.F. Channel
www.tefchannel.it
1
0
0
0
0
81
Tele Perugia
No
0
0
0
0
0
Umbria Tv
www.umbriatv.com
0
0
1
0
0
Tele Gubbio
www.trgmedia.it
1
1
1
0
0
Tevere Tv
www.teveretv.it (offline)
0
0
0
0
0
Nuova Tele Terni – TRT
www.teleterni.it (offline)
0
0
0
0
0
Tele Galileo
No
0
0
0
0
0
Tele Umbria Viva
www.teleradioumbriaviva.com
0
0
0
0
0
Rtuaquesio
www.rtua.it (offline)
0
0
0
0
0
19 14
3
3
1
TOTALE SISTEMA
PODCAST
VIDEO
PHOTOG.
MOBILE
RSS
TOT EMITTENTE
Traffic Rank
Globale
Traffic Rank
Alexa
Tabella 6.2b
Dati riassuntivi dell’analisi dei siti internet delle emittenti radiotelevisive
umbre. (Parte 2).
(Nella parte destra della tabella sono riportati in alto i parametri utilizzati per
l’analisi, nelle celle corrispondenti un 1 indica la presenza di quella particolare
caratteristica o servizio, di contro lo 0 ne indica l’assenza).
1
0
0
0
0
3
5.729.033
n.d.
0
0
0
0
0
1
9.641.296
n.d.
Radio Tiferno Uno
0
0
0
0
0
4
7.296.551
n.d.
Max Radio Energy
0
0
0
0
0
2
2.499.556 128.022
Max Radio Classic
0
0
0
0
0
2
2.499.556 128.022
Radio Delta
0
0
0
0
0
2 12.392.113
n.d.
Associazione Radio
Gente Umbra
Radio Tadino s.r.l.
1
0
0
0
0
2 12.836.757
n.d.
0
0
0
0
0
1 20.880.536
n.d.
RGM
0
0
0
0
0
2
n.d.
n.d.
Radio Tiber Sound s.r.l.
0
0
0
0
0
2
7.476.195
n.d.
Radio Galileo
0
0
0
0
0
2 11.436.952
n.d.
Radio Onda Libera
0
0
0
0
0
3 14.249.853
n.d.
Radio Umbria Viva
0
0
0
0
0
1 11.507.437
n.d.
Radio Comunità
0
0
0
0
0
1
n.d.
Ragione sociale
Radio Augusta Perusia
soc. coop.
Radio Luce
n.d.
82
Cristiana
Radio Suby
0
0
0
0
0
1
4.726.278
n.d.
Radio Subasio
0
0
1
0
0
3
342.903
9.287
Radio Antenna Musica
0
0
0
0
0
2
7.655.137
n.d.
Radio Incontro
0
0
0
0
0
1
n.d.
n.d.
Radio Krishna Centrale
0
0
0
0
0
1
2.790.186
n.d.
Radio T.N.A.
0
0
0
0
0
0
2.890.327
n.d.
Rtuaquesio
0
0
0
0
0
0
n.d.
n.d.
Rete Sole
0
0
0
0
0
1
4.423.249
n.d.
R.T.E. 24H
0
1
0
0
0
2 10.768.502
n.d.
T.E.F. Channel
0
1
0
0
0
2
5.861.563
n.d.
Tele Perugia
0
0
0
0
0
0
n.d.
n.d.
Umbria Tv
0
0
0
0
0
1
5.219.866
n.d.
Tele Gubbio
0
1
0
0
0
4
540.624
15.944
Tevere Tv
0
0
0
0
0
0 20.544.327
n.d.
Nuova Tele Terni - TRT
0
0
0
0
0
0
n.d.
n.d.
Tele Galileo
0
0
0
0
0
0
n.d.
n.d.
Tele Umbria Viva
0
0
0
0
0
0
n.d.
n.d.
Rtuaquesio
0
0
0
0
0
0 22.288.302
n.d.
TOTALE SISTEMA
2
3
1
0
0 46
Mettendo a confronto la nostra analisi qualitativa con i dati sul ranking di Alexa
possiamo facilmente vedere come i primi 11 siti in termini di visite, cioè il 33%
del campione, totalizzano assieme 21 punti dei 46 complessivi registrati dal
sistema editoriale nell’indagine qualitativa. Significa che oltre il 46% dei servizi
offerti si trova tra i primi 11 siti maggiormente visitati. Infine, auspichiamo che
il dato complessivo sulla qualità dei siti internet delle emittenti radiofoniche e
televisive, possa essere preso a campione per stimare lo stato di
digitalizzazione del sistema, ipotizzando che la serie di parametri utilizzati
possa essere ampliata per ricomprendere altri servizi e caratteristiche esclusi
dalla presente ricerca per questioni di merito ed opportunità.
83
Nella successiva parte del capitolo vengono analizzati i singoli parametri
utilizzati nell’indagine con alcune indicazioni in rapporto ai dati complessivi del
campione. L’esposizione dei dati non risulterà omogenea, poiché grafici e
tabelle verranno utilizzati solo nel caso in cui essi facilitino la lettura del dato
specifico.
1. STREAMING
Il primo di questi è stato lo streaming: con questo termine si intende la messa
in onda dei programmi su Internet in tempo reale, o comunque con una
leggera differita dovuta alle caratteristiche tecnologiche del mezzo. Per quanto
riguarda le televisioni solo 3 su 11 (Rete Sole, Tef Channel e Tele Gubbio)
offrono la possibilità di seguire la propria messa in onda dal sito. Ben diversa è
la situazione delle radio. Infatti su 24 emittenti solo 5 non offrono lo
streaming, quindi il 79% delle radio consente agli utenti di ascoltare i
programmi in diretta su internet.
Grafico 6.2
Lo Streaming televisivo nei siti internet di radio e televisioni umbre.
Tabella 6.3
Lo Streaming nei siti internet di radio e televisioni umbre.
Sistema RADIO TV
Streaming
SI
64%
79%
37,50%
Streaming
NO
36%
21%
62,50%
84
2. NEWS ONLINE
Il secondo parametro utilizzato per valutare la qualità dei siti internet è la
presenza o meno di news, cioè di articoli di informazione. Solo 2 emittenti
televisive offrono questo servizio (Tele Gubbio e RTE24H), mentre le radio
presentano un eguale numero di quelle che offrono questo servizio e quelle che
non lo fanno: essendo 12 su 24. Nessuno dei siti presi in esame propone i
propri contenuti in maniera sistematica, aggregando le news per categorie. Le
news vengono offerte in un riquadro generico e non è ben chiaro l’ordine con
cui vengono pubblicati, se per importanza o puramente cronologico.
Tabella 6.4
Le News Online nei siti internet di radio e televisioni umbre.
Sistema RADIO TV
News SI
News
NO
40%
50%
18%
60%
50%
82%
3. FORUM
Un forum è uno spazio in cui gli utenti possono scambiarsi informazioni tra loro
o con gli amministratori che lo gestiscono, aprendo nuovi post o rispondendo a
quelli presenti. Si tratta di uno strumento importante per mantenere aperto un
canale con gli utenti. Uno spazio in cui offrire informazioni specifiche sul
proprio settore di riferimento. Per una radio, ad esempio, sarebbe possibile
creare delle categorie musicali per i generi che maggiormente la
rappresentano, dando la possibilità a chi volesse di approfondire i diversi
argomenti, scambiarsi opinioni e consigli. Per quanto riguarda le emittenti
televisive solo 2 su 9 offrono questo servizio (Umbria Tv, Tele Gubbio), invece
l’unica radio che permette di interagire attraverso un forum è Radio Tiferno
Uno.
Tabella 6.5
I Forum nei siti internet di radio e televisioni umbre.
Sistema RADIO TV
Forum
SI
Forum
NO
8,6%
4%
18%
91,4%
96%
82%
85
4. CHAT
La chat è un sistema di instant messaging, permette agli utenti online di
comunicare in tempo reale attraverso brevi messaggi di testo e per farlo
utilizza un software condiviso. Proporre un servizio di questo tipo significa
mettere in contatto gli utenti fra di loro. Tramite questo strumento è inoltre
possibile consentire al pubblico di entrare in contatto con personaggi interni
all’azienda (dj, conduttori, etc…) o personaggi altrimenti famosi. Una radio, ad
esempio, potrebbe organizzare tramite questo mezzo degli incontri con i
deejay più popolari o con gli artisti. Fra tutti i soggetti appartenenti al sistema
radiotelevisivo solamente 3 radio (Radio Tiferno1, radio Onda Libera e Radio
Antenna Musica) mettono a disposizione una chat nel loro sito.
Sistema RADIO TV
Chat SI
Chat
NO
8,6%
12,5% 0%
91,4%
87,5% 100%
5. COMMUNITY
Le community costituiscono a tutti gli effetti un servizio evoluto che il gestore
di un sito internet mette a disposizione dei propri utenti. La loro importanza
per la valorizzazione di un’azienda o un sistema dovrebbero essere a questo
punto molto chiari, in relazione a quanto detto nel capitolo introduttivo sulla
metodologia. L’utilizzo di uno spazio virtuale comune e personalizzato è in
grado di rafforzare l’identità di chi lo gestisce ed è lo strumento più potente
fin’ora a disposizione online per entrare in contatto diretto con i navigatori;
permette, infatti, di attivare un flusso di comunicazione bidirezionale. Molte
aziende, non solo operanti in un ambito come quello preso in esame in questa
ricerca, hanno utilizzato con grande successo le community per creare valore.
Nell’ambito umbro, solamente una radio (Radio Comunità Cristiana) adotta
questo strumento nel proprio sito web.
I seguenti parametri prendono in considerazione la possibilità che i gestori dei
siti internet danno ai propri utenti di poter usufruire di contenuti in modalità
asincrona. Esistono, infatti, diverse possibilità tecnologiche per pubblicare
contenuti audio/video online. Noi abbiamo preso in considerazione il Podcast e i
Video pubblicati direttamente sul sito o tramite il servizio di Youtube.
6. PODCAST
I podcast permettono di riascoltare programmi o approfondimenti radiofonici
che vengono categorizzati in base agli argomenti. Nessuna televisione offre un
servizio di podcasting, sebbene possa comunque essere utilizzato per offrire
approfondimenti, servizi e interviste. All’interno del campione solo due radio
hanno organizzato i propri contenuti attraverso questo strumento (Umbria
86
Radio, Radio Gente Umbra). C’è poi un caso diverso, quello di Radio Antenna
Musica, che pubblica sul proprio sito una serie di contenuti, ma senza che siano
organizzati. Si tratta di una forma spuria di podcast in questo caso, che non
abbiamo ritenuto opportuno includere nella valutazione complessiva.
Tabella 6.6
Il Podcast nei siti internet di radio e televisioni umbre.
Sistema RADIO TV
Podcast
SI
5,7%
8%
0%
Podcast
NO
94,3% 92%
100%
7. VIDEO
In questa categoria abbiamo ricompreso: i video riproposti tramite la
piattaforma di Youtube (indifferentemente se autoprodotti o meno), i servizi
dei telegiornali, altri programmi del palinsesto dell’emittente riproposti online.
Dobbiamo rilevare, almeno a questo livello dell’indagine, una totale assenza di
contenuti audiovisivi specificatamente prodotti per il web, così come non è
presente alcuna webtv fra i servizi proposti. Sono 3 le televisioni a proporre
video scaricabili o consultabili online (RTE24H, Tef Channel e Tele Gubbio).
Nessuna radio propone questo tipo di servizio, sebbene potrebbe pubblicare
videoclip musicali o contenuti prodotti appositamente per il web; pensiamo, ad
esempio, ai numerosi eventi ai quali partecipano con proprie postazioni e
trasmissioni in loco.
8. PHOTOGALLERY
La photogallery è un sistema di pubblicazione di immagini. Nella sua forma più
semplice prevede la pubblicazione di fotografie da parte dei membri dello staff
del soggetto che gestisce il sito internet. Un utilizzo più evoluto di questo
strumento prevede la possibilità anche agli utenti di poter pubblicare le proprie
immagini. In questo senso può essere accomunato al concetto di community e
personalizzazione, innescando un processo di creazione di valore reciproco:
l’utente appare in un contesto pubblico specifico, la radio mette a disposizione
lo spazio. Nessun soggetto del sistema prevede un utilizzo di questo tipo delle
photogalleries, mentre solo Radio Subasio pubblica all’interno delle proprie
pagine web una galleria di immagini autoprodotte ed in questo senso
autoreferenziali.
87
9. CONTENUTI PER CELLULARI E SMARTPHONE
Più che di contenuti specificatamente creati per piattaforme GPS o UMTS, con
questo parametro intendevamo verificare la possibilità di poter usufruire dei
contenuti presenti all’interno di un sito tramite queste tecnologie. Nessuna
radio e nessuna televisione mette a disposizione questo servizio alla propria
utenza.
10.
FEED RSS
Il decimo ed ultimo parametro che abbiamo preso in considerazione per la
valutazione dei siti è stato quello di verificare se offrissero la possibilità di
soscrivere un Feed RSS. Questo strumento permette di seguire gli
aggiornamenti che vengono pubblicati online selezionando specifiche categorie.
Ad esempio, se sono interessato alla cronaca mi iscriverò al servizio di RSS
relativo, così da ricevere tramite mail o altri servizi online (aggregatori di Feed
RSS come Google Reader) o direttamente sul mio cellulare tutte le notizie
afferenti. Poiché questa parte dell’analisi si è concentrata su aziende operanti
nel settore dell’editoria e siccome l’implementazione di questo servizio
all’interno di un sito internet non comporta professionalità o costi particolari, ci
aspettavamo di trovarne, ma nessun soggetto appartenente al sistema offre
questo servizio.
6.3 Schede analitiche delle emittenti televisive.
Per la redazione delle schede sulle singole emittenti televisive abbiamo
incrociato i dati disponibili nel R.O.C. (Registro Operatori di Comunicazione)
istituito presso il Co.Re.Com Umbria, e quelli ottenuti tramite interviste
telefoniche ai responsabili aziendali.
Nuova Tele Terni - TRT
Indirizzo: Strada di Recentino, 41 05100 TERNI
Sito web: www.teleterni.it
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel. 0744/803511 Fax 0744/811808
Provincia di riferimento: Terni
Tipologia emittente: Commerciale
Ore al giorno di programmazione: 24/24 ore
Altri mezzi di informazione: NO
Fatturato anno 2006: € 463.395,00
Fatturato anno 2007: € 380.257,00
Fatturato anno 2008:
372.244,00
Occupati in totale al 2008: 14
Numero dipendenti: 16
Numero collaboratori: 0
88
Rete sole
Indirizzo: Via della Concordia, 56 06124 PERUGIA
Sito web: www.retesole.it
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel. 075/5837658 Fax 075/5838038
Provincia di riferimento: Perugia - Terni - Roma - Viterbo - Siena - Grosseto
- Arezzo
Tipologia emittente: Informativa
Ore al giorno di programmazione: 24/24 ore
Altri mezzi di informazione: NO
Fatturato anno 2006: € 554.867,00
Fatturato anno 2007: € 537.935,00
Fatturato anno 2008: € 346.060,00
Occupati in totale al 2008: 136
Numero dipendenti: 13 (5 giornalisti, 6 impiegati, 2 operai)
Numero collaboratori: 0
Raccolta pubblicità: raccolta autonoma, concessionarie
Trasmette su digitale terrestre: solo la notte
R.T.E. 24h
Indirizzo: Via Pievaiola, Km. 5.800 06132 PERUGIA
Sito web: www.rte24h.it
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel. 075/5287246 Fax 075/5292411
Provincia di riferimento: Perugia
Tipologia emittente: Commerciale
Ore al giorno di programmazione: 24/24 ore
Altri mezzi di informazione: NO
Fatturato anno 2006: € 681.105,00
Fatturato anno 2007: € 639.307,00
Fatturato anno 2008: € 559.773,00
Occupati in totale al 2008: 13
Numero dipendenti: 13 (3 giornalisti, 10 tecnici amministrativi)
Numero collaboratori: 0
RTU Aquesio
Indirizzo: Corso Cavour, 157 05018 ORVIETO
Sito web: www.rtua.it
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel/Fax 0763.343842
89
Provincia di riferimento: Terni
Tipologia emittente: Comunitaria
Ore al giorno di programmazione: 24/24 ore
Altri mezzi di informazione: RADIO
Fatturato anno 2006:
€ 91.903,00
Fatturato anno 2007:
€ 108.047,00
Fatturato anno 2008: € 122.063,00
Occupati in totale al 2008: 6 (soci)
Numero dipendenti: 1 giornalista pubblicista
Numero collaboratori: solo soci
T.E.F. Channel
Indirizzo: Strada Lacugnano-San Sisto 06132 PERUGIA
Sito web: www.tefchannel.it
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel. 075/5289900 Fax 075/5289588
Provincia di riferimento: Perugia
Tipologia emittente: Commerciale
Ore al giorno di programmazione: 24/24 ore
Altri mezzi di informazione: NO
Fatturato anno 2006: € 820.964,00
Fatturato anno 2007: € 847.878,00
Fatturato anno 2008: € 897.376,00
Occupati in totale al 2008: 15
Numero dipendenti: 12 (1 giornalista professionista, 3 pubblicisti, 1
praticante)
Numero collaboratori: 0
Raccolta pubblicità: raccolta autonoma, concessionarie
Tele Galileo
Indirizzo: Corso Tacito, 25 05100 TERNI
Sito web: NO
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel. 0744.403566-59031 Fax 0744.434363
Provincia di riferimento: Terni
Tipologia emittente: Commerciale
Ore al giorno di programmazione: 24/24 ore
Altri mezzi di informazione: RADIO
Fatturato anno 2006: € 339.800,00
Fatturato anno 2007: € 324.272,00
Fatturato anno 2008: € 336.982,00
Occupati in totale al 2008: 9
Numero dipendenti: 7 (3 giornalisti, 4 lavoratori dello spettacolo)
Numero collaboratori: 2 giornalisti
90
Raccolta pubblicità: raccolta autonoma
Tramette su digitale terrestre: full time
Tele Gubbio
Indirizzo: Via del Molino, 23 06024 GUBBIO
Sito web: www.trgmedia.it
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel. 075/9235011 Fax 075/9235029
Provincia di riferimento: Perugia
Tipologia emittente: Commerciale
Ore al giorno di programmazione: 24/24 ore
Altri mezzi di informazione: RADIO
Fatturato anno 2006: € 679.868,00
Fatturato anno 2007: € 879.607,00
Fatturato anno 2008: € 826.256,00
Occupati in totale al 2008: 16
Numero dipendenti: 15 (5 giornalisti, 3 tecnici amministrativi)
Numero collaboratori: 0
Raccolta pubblicità: raccolta autonoma
Tramette su digitale terrestre: solo la notte
Tele Ambiente Umbra
Indirizzo: Via Oberdan, 50 - 06127 Perugia
Sito web: NO
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel. 06/9660680 Fax 06/9660681
Provincia di riferimento: Perugia
Tipologia emittente: Informativa
Ore al giorno di programmazione: 24/24 ore
Altri mezzi di informazione: NO
Fatturato anno 2006: € 35.000,00
Fatturato anno 2007: € 45.300,00
Fatturato anno 2008: € 104.277,00
Occupati in totale al 2008: 4
Numero dipendenti: 1
Numero collaboratori: 2 giornalisti, 2 collaboratori occasionali
Tele Umbria Viva
Indirizzo: Via E. Barbarasa, 8 05100 TERNI
Sito web: www.teleradioumbriaviva.com
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel. 0744/400395 Fax 0744/400635
Provincia di riferimento: Terni
91
Tipologia emittente: Comunitaria
Ore al giorno di programmazione: 24/24 ore
Altri mezzi di informazione: RADIO
Fatturato anno 2006: € 53.321,00
Fatturato anno 2007: € 49.615,00
Fatturato anno 2008: € 31.803,00
Occupati in totale al 2008: 7
Numero dipendenti: 4 (3 pubblicisti, 1 tecnico amministrativo)
Numero collaboratori: 3 tecnici video
Raccolta pubblicità: non raccolgono
Tramette su digitale terrestre: solo la notte
Tevere TV
Indirizzo: Via Achille Grandi, 1/A 06012 CITTÀ DI CASTELLO (PG)
Sito web: www.teveretv.it
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel. 075/8522092-3-4 Fax 075/8522095
Provincia di riferimento: Perugia
Tipologia emittente: Informativa
Ore al giorno di programmazione: 24/24 ore
Altri mezzi di informazione: NO
Anno 2006: € 352.440,00
Anno 2007: € 268.298,00
Anno 2008: € 297.052,00
Occupati in totale al 2008: 9
Numero dipendenti: 4 (1 impiegato amministrativo, 2 impiegati tecnici, 1
apprendista)
Numero collaboratori: 3 pubblicisti
Raccolta pubblicità: raccolta autonoma
Tramette su digitale terrestre: 12.30/16 - 21.30/8.30 (Canale 51 - TSD
Comunicazioni AREZZO) - 12.30/16.00 - 00.00/8.30 (Canale 43)
Umbria TV
Indirizzo: Via Monteneri, 37 06129 PERUGIA
Sito web: www.umbriatv.com
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel. 075/5287-254 Fax 075/5280430
Provincia di riferimento: Perugia - Terni
Tipologia emittente: Informativa
Ore al giorno di programmazione: 24/24 ore
Altri mezzi di informazione: NO
Fatturato anno 2006: € 1.001.901,00
Fatturato anno 2007: € 1.175.327,00
Fatturato anno 2008: € 1.333.836,00
92
Occupati in totale al 2008: 13
Numero dipendenti: 14 (3 giornalisti, 3 tecnici amministrativi, 6 lavoratori
dello spettacolo)
Numero collaboratori: 1
Raccolta pubblicità: raccolta autonoma
Tramette su digitale terrestre: solo la notte
6.4 Schede analitiche delle emittenti radiofoniche.
Per la redazione delle schede sulle singole emittenti radiofoniche abbiamo
incrociato i dati disponibili nel R.O.C. (Registro Operatori di Comunicazione)
istituito presso il Co.Re.Com Umbria, e quelli ottenuti tramite interviste
telefoniche ai responsabili aziendali.
Max Radio Classic
Indirizzo: Piazza P. Pasolini, 10 06074 ELLERA (PG)
Sito web: www.maxradio.it
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel. 075/5179111 Fax 075/5178075
Provincia di riferimento: Perugia
Tipologia emittente: Commerciale
Ore al giorno di programmazione: 24/24
Altri mezzi di informazione: No
Occupati in totale al 2008: 2 (giornalista, tecnico)
Numero dipendenti: 2
Numero collaboratori: 0
Raccolta pubblicità: raccolta autonoma
Max Radio Energy
Indirizzo: Piazza P. Pasolini, 10 06074 ELLERA CORCIANO (PG)
Sito web: www.maxradio.it
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel. 075/5179111 Fax 075/5178075
Provincia di riferimento: Perugia
Tipologia emittente: Commerciale
Ore al giorno di programmazione: 24/24
Altri mezzi di informazione: No
Occupati in totale al 2008: 2
Numero dipendenti: 2
Numero collaboratori: 0
Raccolta pubblicità: raccolta autonoma
93
Radio Delta
Indirizzo: Via Morandi, 11 06019 UMBERTIDE
Sito web: www.radiodelta.it
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel. 075/9413020 Fax 075/9417885
Provincia di riferimento: Perugia - Terni
Tipologia emittente: Commerciale
Media fatturati 2006-2008: € 133.666,67
Fatturato 2006: € 84.000,00
Fatturato 2007: € 254.000,00
Fatturato 2008: € 63.000,00
Ore al giorno di programmazione: 24/24
Altri mezzi di informazione: No
Occupati in totale al 2008: 2
Numero dipendenti: 2 (lavoratori dello spettacolo)
Numero collaboratori: 0
Raccolta pubblicità: raccolta autonoma
Radio Gente Umbra
Indirizzo: P.zza Faloci Pulignani, 3 06034 FOLIGNO
Sito web: www.radiogenteumbra.it
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel/Fax 0742.350572
Provincia di riferimento: Perugia
Tipologia emittente: Comunitaria
Ore al giorno di programmazione: 24/24
Altri mezzi di informazione: No
Occupati in totale al 2008: 4
Numero dipendenti: 0
Numero collaboratori: 4 (2 giornalisti, 2 tecnici amministrativi)
Raccolta pubblicità: raccolta autonoma
Radio Luce
Indirizzo: Via Pizzoni, 20 06132 SAN SISTO-PERUGIA
Sito web: www.radioluce.com
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel. 075/5289287 Fax 075/5289002
Provincia di riferimento: Perugia - Terni
Tipologia emittente: Comunitaria
Ore al giorno di programmazione: 24/24
Altri mezzi di informazione: no
94
Occupati in totale al 2008: 8 (membri della comunità)
Numero dipendenti: 0
Numero collaboratori: 8
Raccolta pubblicità: non raccolgono
Radio Onda Libera
Indirizzo: Via Morandi 11 06019 UMBERTIDE
Sito web: www.radioondalibera.it
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel. 075/9413030 Fax 075/9413034 - 9417885
Provincia di riferimento: Perugia - Terni - Pesaro -Rimini - Ancona - Arezzo Siena - Firenze - Viterbo
Tipologia emittente: Commerciale
Media fatturati 2006-2008: € 410.000,00
Fatturato 2006: € 440.000,00
Fatturato 2007: € 614.039,00
Fatturato 2008: € 480.000,00
Ore al giorno di programmazione: 24/24
Altri mezzi di informazione: No
Occupati in totale al 2008: 4
Numero dipendenti: 4 (lavoratori spettacolo)
Numero collaboratori: 0
Raccolta pubblicità: raccolta autonoma
Radio Tadino
Indirizzo: Via Biancospino 06023 GUALDO TADINO
Sito web: www.radiotadino.it
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel. 075/9142020 Fax 075/9142021
Provincia di riferimento: Perugia
Tipologia emittente: Commerciale
Media fatturati 2006-2008: € 50.000,00
Fatturato 2006: € 50.000,00
Fatturato 2007: € 50.000,00
Fatturato 2008: € 50.000,00
Ore al giorno di programmazione: 24/24
Altri mezzi di informazione: Giornale sportivo
Occupati in totale al 2008: 2 (lavoratori spettacolo)
Numero dipendenti: 2
Numero collaboratori: 0
Raccolta pubblicità: raccolta autonoma
95
Radio Tiber Sound
Indirizzo: Viale Osimo, 391 52037 SAN SEPOLCRO
Sito web: www.rtslaradio.it
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel. 0575/735145 Fax 0575/744577
Provincia di riferimento: Perugia
Tipologia emittente: Commerciale
Fatturato 2006: € 45.000,00
Fatturato 2007: € 45.000,00
Ore al giorno di programmazione: 24/24
Altri mezzi di informazione: No
Occupati in totale al 2008: 2
Numero dipendenti: 2 (lavoratori spettacolo)
Numero collaboratori: 0
Raccolta pubblicità: tramite concessionaria
Radio Tiferno 1
Indirizzo: Via Plinio il Giovane, 10 06012 CITTÀ’ DI CASTELLO
Sito web: www.radiotifernouno.it
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel. 075/8554343 Fax 075/8520338
Provincia di riferimento: Perugia
Tipologia emittente: Commerciale
Media fatturati 2006-2008: € 39.967,67
Fatturato 2006: € 44.941,00
Fatturato 2007: € 42.357,00
Fatturato 2008: € 32.605,00
Ore al giorno di programmazione: 24/24
Altri mezzi di informazione: No
Occupati in totale al 2008: 6
Numero dipendenti: 2
Numero collaboratori: 4
Raccolta pubblicità: raccolta autonoma
Radio Umbria Viva
Indirizzo: Via E. Barbarasa, 8 05100 TERNI
Sito web: www.teleradioumbriaviva.com
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel. 0744/400395 Fax 0744/400635
Provincia di riferimento: Terni
Tipologia emittente: Comunitaria
Fatturato 2006: -€ 89,00
Fatturato 2007: -€ 111,00
Fatturato 2008: -€ 112,86
96
Ore al giorno di programmazione: 24/24
Altri mezzi di informazione: Televisione
Occupati in totale al 2008: 0
Numero dipendenti: 0
Numero collaboratori: 0
Raccolta pubblicità: non raccolgono
Umbria Radio
Indirizzo: Piazza IV novembre, 16 06123 PERUGIA
Sito web: www.umbriaradio.it
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel. 075/5730304 Fax 075/5730773
Provincia di riferimento: Perugia - Terni
Tipologia emittente: Comunitaria
Fatturato 2007: € 30.192,00
Ore al giorno di programmazione: 24/24
Altri mezzi di informazione: No
Occupati in totale al 2008: 1 pubblicista, 3 lavoratori dello spettacolo
Numero dipendenti: 4
Numero collaboratori: 0
Raccolta pubblicità: raccolta autonoma
Radio Galileo
Indirizzo: Corso Tacito, 25 05100 TERNI
Sito web: www.radiogalileo.it
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel. 0744/59031 Fax 0744.434363
Radio Gubbio
Indirizzo: Via del Molino, 23 06024 GUBBIO
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel. 075/9235011 Fax 075/9235029
Fatturato 2008: € 832.639,00
Radio Incontro
Indirizzo: Vico S. Giuseppe, 25 05100 TERNI
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel/Fax 0744/59553
97
Radio Krishna Centrale
Indirizzo: Via del Gioglio, 47 05100 TERNI
Sito web: www.radiokrishna.com
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel. 0744/432033 – 5441391 Fax 0744.430539
Radio Stranamore
Indirizzo: Corso Tacito, 25 05100 TERNI
Sito web: www.radiogalileo.it
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel. 0744/403566-402501 Fax 0744.58900
Radio Subasio e Subasio Più
Indirizzo: Loc. Colle dei Bensi 06080 VIOLE D’ASSISI
Sito web: www.radiosubasio.it
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel. 075/8060 Fax 075/8065419 - 8069238
Radio Suby
Indirizzo: Loc. Colle dei Bensi 06080 VIOLE D’ASSISI
Sito web: www.radiosuby.com
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel. 075/8088 Fax 075/8064054
Radio T.N.A.
Indirizzo: Largo dei Banderari, 1 05100 TERNI
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel/Fax 0744/403594
RTU Aquesio
Indirizzo: Corso Cavour, 157 05018 ORVIETO
E-mail: [email protected]
N. telefonico/fax: Tel/Fax 0763.343842
98
7) Umbria.it: la stampa.
Di seguito riportiamo i dati ottenuti attraverso l’analisi dei siti internet dei
soggetti della Stampa umbra presi a campione. Sono stati utilizzati una serie di
parametri generali ritenuti dal gruppo di ricerca come caratterizzanti la
maggior parte dei siti internet dei maggiori quotidiani nazionali. A differenza
delle precedenti tabelle utilizzate per la pubblicazione dei dati, abbiamo
ritenuto di inserire delle note testuali direttamente nelle celle della tabella
laddove ritenevamo di dover sottolineare alcuni aspetti (invece di limitarci a
registrare la presenza o meno di un determinato servizio o caratteristica).
Questa differente metodologia di presentazione è stata scelta ritenendola più
corretta per la specificità e le caratteristiche dei siti analizzati. Nella Tabella
7.1a, più sotto, è inoltre possibile trovare una descrizione testuale in cui
abbiamo ricompreso note o informazioni aggiuntive su ciascun elemento
analizzato.
Tabella 7.1a
Dati riassuntivi dell’analisi dei siti internet del campione Stampa Umbra. (Parte
1).
(Nella parte destra della tabella sono riportati: una descrizione sommaria del
layout e dell’impostazione di ciascun sito e i parametri utilizzati per l’analisi).
SITO
Descrizione
www.corrieredell
umbria.it
Versione ridotta del Si
quotidiano cartaceo.
Sfondo chiaro con
scritte in grigio.
Titoli in arancione e
bande grigie o
verdi. Con Chrome
non è molto
compatibile e
l'impaginazione
viene sfalsata
Sezione "Perugia"
Si
del quotidiano
nazionale
www.lanazione.it
Rss
Su
Abbonament
o
No
Aggiorname
nti
No
Si
Quotidiani ma
un'unica volta
99
www.giornaledell
umbria.it
Sito vetrina. Prima
No
pagina della
versione cartacea
disponibile in pdf.
Giornale intero in
abbonamento.
Forum (vuoto).
Lettere e
opinioni(formulario
per scrivere alla
redazione).
Fotogallery con
immagini delle
iniziative del
giornale. Sondaggi
non aggiornati.
Links. Notizie sulla
nascita del
quotidiano e su i
suoi direttori
www.tuttoperugi Sito non aggiornato. No
a.net
E' fermo ai primi di
aprile. Forniva
news, link e numeri
utili, una rubrica "il
punto del
direttore"(Luca
Mercadini), un
archivio delle
notizie, l'oroscopo e
"mercatutto" per chi
vende o vuole
comprare qualcosa,
cercare lavoro o
casa.
www.tuttogubbio. Sito non accessibile No
net
www.tuttoflamini Sito non accessibile No
a.net
www.gazzettadifo Editore: Diocesi di
No
ligno.it
Foligno
Settimanale
d'informazione
Politica, Religiosa,
Culturale. Fondata
nel 1886 da Michele
Faloci Pulignani
Si
No, solo della
prima pagina
in pdf
quotidianame
nte
No
Nessuno
No
No
No
No
No
Si, con
versione pdf
del
settimanale
cartaceo
100
www.lavoce.it
www.piaceremag
azine.it
www.ilmessagger
o.it
www.fuaie.it
Giornale cattolico.
Sito vetrina.
Possibilità di vedere
la prima pagina del
cartaceo.
Sito di un giornale
cartaceo di free
press. È una vetrina
per la vita perugina.
Si parla di cultura,
locali, eventi, arte
etc. Contiene
un'agenda, news
letter e fotogallery,
editoriali
Possibilità di
sfogliare il giornale
nell'edizione umbra
(cosi come tutte le
altre) scorrendo
pagina per pagina.
In versione grafica
o versione testuale
Versione online di
un mensile cartaceo
dell'associazione
Archi's che si
occupa delle risorse
umbre dal punto di
vista turistico,
culturale, del
patrimonio storico,
artistico,
paesaggistico ed
enogastronomico.
Contiene contatti,
info sul mensile,
l'archivio di tutte le
uscite e anche degli
speciali. Una
sezione per i servizi
offerti di pubblicità.
Photogallery.
Sezione Multimedia
in cui si trovano i
logo degli "amici di
fuaiè", uno spazio
dedicato alle band
No
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cartaceo
News (fornite
da Sir)
No
No
Si,di news di
eventi
Si
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No
Fermo a
febbraiomarzo 2009
101
emergenti e una
pagina sulle
ospitate sul canale
Eco TV su Sky del
mensile.
www.diplomaticm
agazine.it
www.spaolithos.c
om
sito vetrina non
aggiornato dal 2003
SpaoLithos Web è la
finestra elettronica
di SpaoLithos il
trimestrale di
Cultura, Storia,
Attualità diffuso
gratuitamente nelle
edicole
No
No
No
No
No
Fermi a
maggio 2009
Tabella 7.1b
Dati riassuntivi dell’analisi dei siti internet del campione Stampa Umbra. (Parte
2).
(Nella parte destra della tabella sono riportati i parametri utilizzati per
l’analisi).
SITO
www.corrieredellum
bria.it
www.lanazione.it
Versione
online
Si
Si
Pubblicità
Forum
Banner in
basso ma
solo di
pubblicazio
ni del
gruppo
editoriale.
È affidata
alla
PUBLIKOM
PASS
S.p.A.
Si
No
No
Funzione
cerca
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ricerca viene
effettuata solo
sulle notizie
del giorno
No
102
www.giornaledellum
bria.it
No
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vuoto
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funzionante
No
Si
No
Nella
banda
sinistra.
Gestita da
Centroitali
a spa
Si colonna
destra e in
alto vari
banner
No
www.tuttoperugia.n
et
No
www.tuttogubbio.ne
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www.tuttoflaminia.n
et
www.gazzettadifolig
no.it
www.lavoce.it
No
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No
No
No
No
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No
No
No
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No
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No
No
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No
No
No
No
No
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archivio
No
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No
No
No
Approfondi No
menti
Si
Si in basso
www.piaceremagazi
ne.it
www.ilmessaggero.it Si
www.fuaie.it
Si
www.diplomaticmag
azine.it
www.spaolithos.com
103
Tabella 7.1c
Dati riassuntivi dell’analisi dei siti internet del campione Stampa Umbra. (Parte
3).
(Nella parte destra della tabella sono riportati i parametri utilizzati per
l’analisi).
SITO
Photogalle
ry
News
letter
si
Link a
siti
utili
si
no
no
no
no
si
si,
link
Ansa
si, link
Style.it
si
si ma
nazionali
no
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no
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sito
della
diocesi
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no
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no
no
no
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www.corrieredel no
lumbria.it
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www.giornaledel si
lumbria.it
www.tuttoperug
ia.net
www.tuttogubbi
o.net
www.tuttofla
minia.net
www.gazzetta
difoligno.it
www.lavoce.it
www.piacerema
gazine.it
www.ilmessagg
ero.it
www.fuaie.it
www.diplomatic
magazine.it
www.spaolith
os.com
no
no
Sondagg
i
Mete
o
Oroscop
o
no
si
si
no
104
7.1 - Schede analitiche della stampa
Per la redazione delle schede sulle singole testate giornalistiche sono state
realizzate interviste ai responsabili aziendali. Come si noterà alcune schede
risultano mancanti di alcuni elementi che invece sono presenti in altre: tale
discrepanza deriva dal fatto che alcune testate non hanno ritenuto di dover
divulgare tutta o una parte delle informazioni oggetto dell’indagine.
La Nazione
Editore: Poligrafici Editoriale
Altri mezzi d’informazione posseduti dall’Editore: Resto del Carlino e Il
Giorno con i quali forma il network QN (quotidiano nazionale)
Periodicità: Quotidiano
Genere: informazione
Diffusione: 6000 (Umbria) 134.853 (nazionale)
Sede principale: Firenze - via F. Paolieri, 2
Telefono: tel. 055/24951, fax 055/2343646
Sito internet: www.lanazione.it (sezione Umbria prima curata da Veronica
Acquista e ora da Barbara Maccari, stagista. Le notizie sono le stesse del
giornale cartaceo con qualche selezione. Sviluppo parco foto che in stampa non
può andare per intero. Forum. Meteo. Rubrica “tiro libero”. Servizio “Trova a
Perugia” (casa, lavoro, cerco/offro, mappe).
Direttore responsabile: Giuseppe Mascambruno
Sede di Perugia: Perugia - piazza Danti, 11
Telefono: 075/5755111, fax 075/5722448
E-mail: [email protected]
Responsabile edizione Umbria: Pier Paolo Ciuffi (caporedattore)
Redazione umbra:
Roberto Borgioni (n°3 della redazione),
Stefano Dottori (caposervizio)(sport) ,
Donatella Miliani (vice caposervizio)(cultura),
Annalisa Angelici (cronaca nera e giudiziaria),
Cristina Belvedere (Economia e politica),
Erika Pontini (cronaca giudiziaria),
Giuseppe Muraglia,
Silvia Angelici (art. 12),
Rosanna Amazzoni (art.36),
Francesca Menaci (art. 12) (sport),
Sofia Coletti (art.12) (cultura)
Federica Cappelletti (art 12)
Redazione Foligno - Spoleto:
Foligno - Largo Carducci, 3 tel. 0742/353838-351555, fax 0742/341030
Redazione: Roberto Monticelli (caposervizio - responsabile di sede. A breve
diventerà Vice responsabile Umbria), Roberto di Beo (caposervizio), Patrizia
105
Pentoloni (vice caposervizio), Ilaria Bosi (art. 12), Andrea Fabbri (art. 12),
Rosanna Amazzoni (art 36) (Spoleto.)
Redazione Città di Castello: Città di Castello - via Albizzini, 28 tel.
075/8521317, fax 075/8559387
Redazione: Fabrizio Paladino, Cristina Crisci (art.12)
Redazione di Terni: Terni - Corso Vecchio, 140 tel. 0744/402393, fax
0744/401181
Redazione: Stefano Cinaglia (art.12), Claudio Lattanzi (art.12)
Fiduciario di redazione: Stefano Dottori
Contrattualizzazione:
• giornalisti professionisti
• pubblicisti collaboratori pagati a pezzo (10€ media): Minni Daniele(Pg),
Saltarocchi Sabrina e Cocchieri Paolo (Città di Castello), Carlo Luccioni
(Foligno)
tendenza a fare contratti art.12 a tempo indeterminato. A tempo
determinato in caso di sostituzioni momentanee.
• Fotografi: contratto forfait
Perugia: Crocchioni Pietro, Crocchioni Matteo, Crocchioni Tommaso
Gubbio: Gavirati
Città di Castello: Ballini (Simone?)
Foligno/Spoleto: Preziotti Stefano
Terni: Giamminonni Roberto
• Poligrafici: 1 con un ulteriore aiuto part time. Per lo sport
collaborazione con Firenze
• Stagisti: si, collaborazione con Università. Ora Barbara Maccari che si
occupa del sito
• Amministrazione: da Firenze
Agenzie di stampa usate: Ansa prevalente, ma le usano tutte
Pubblicità: SPE(società pubblicità editoriale)
Anno di fondazione: 1859
Storia del giornale: Nasce il 13 luglio 1859, in pieno Risorgimento, da un’idea
di Bettino Ricasoli. Da subito ha avuto uffici di corrispondenza in Umbria
seguendo tutti gli avvenimenti importanti, compresa la marcia su Roma che
partì dal Brufani. Dagli anni ’60 inizia a diventare un giornale forte. La memoria
storica della redazione perugina è Gianfranco Ricci. Gli ultimi direttori umbri
prima di Ciuffi sono stati Luciano Salvatore, Mauro Avellini e Daniele Magrini.
Fonti: Pier Paolo Ciuffi, lanazione.it e www.odgumbria.it
106
Il Messaggero
Editore: Caltagirone Editore
Altri mezzi d’informazione posseduti dall’Editore: “Il Mattino”
Gazzettino”, testate di Roma, Napoli e Venezia, Il Corriere Adriatico
Marche e “Il Nuovo Quotidiano” di Puglia nell'area del Salento. “Leggo”
press). Le testate sono inoltre presenti nella versione on-line attraverso
ilmattino.it, ilgazzettino.it, corriereadriatico.it e leggo.it.
Periodicità: Quotidiano
Tiratura: 295.190 (dicembre 2008)
Diffusione: 206.074 (dati nazionali)
Sede principale: Roma – Via del Tritone, 152
Telefono: 06/47201, fax 06/472072-300
Sito internet: www.ilmessaggero.it
Direttore responsabile: Roberto Napoletano
e “Il
nelle
(free
i siti:
Capo redattore edizione Umbria: Sandro Petrollini
Redazione di Perugia: Perugia - Piazza Italia tel. 075/5736141, fax
075/5730282
E-mail: [email protected]
Caposervizio resp. redazione Perugia: Marco Brunacci Redazione: Remo
Gasperini (vice responsabile redazione - vicecaposervizio), Luciano Gianfilippi
(vice caposervizio), Italo Carmignani, Vanna Ugolini, Luca Benedetti
Redazione Foligno-Spoleto: Terni - piazza della Repubblica tel.
0744/405128
E-mail: [email protected]
Caposervizio: Aldo Mencarelli
Redazione di Terni: Terni - piazza della Repubblica
tel. 0744/58041, fax 0744/404126
E-mail: [email protected]
Walter Patalocco (caposervizio), Alfonso Marchese (caposervizio), Dante Ciliani,
Corso Viola
Fiduciario di redazione: Luciano Gianfilippi
Contrattualizzazione:
• n. 13 giornalisti professionisti Art. 1
• n.2 Art.2 nella redazione di Foligno/Spoleto.
• 60/80 collaboratori co.co.pro di 3 anni rinnovabili. Assumono solo
pubblicisti o professionisti.
• Fotografi: n 3 collaboratori pagati a foto : Giugliarelli Marco (Perugia),
Papa Angelo (Terni), Pistola Domenico. Utilizzano anche foto di agenzia.
• Poligrafici: nessuno. Solo nella sede centrale.
• Amministrazione: nessuno. Solo nella sede centrale
107
• Stagisti: nessuno per direttiva della sede centrale.
Agenzie di stampa usate: Ansa, ADN Kronos (per scelta nazionale)
Pubblicità: società PM (Pubblicità Messaggero)
Anno di fondazione: 1878
Storia del giornale: Fondato a Roma nel 1878 dal milanese Luigi Cesana
(all'epoca solo 27 enne) e dallo spezzino Baldassarre Avanzini. Tra il 16 e il 19
dicembre vengono stampati quattro numeri di prova. Le pubblicazioni regolari
iniziano il primo gennaio 1879. Il prezzo è di 5 centesimi, com'è d'uso all'epoca
per i giornali di 4 pagine. La testata porta il nome di "Messaggiero" (dal 5
febbraio abbandona la "i"). Il primo direttore è Fedele Albanese, cui subentra
in aprile il giornalista e fumettista Luigi Arnaldo Vassallo (Gandolin). Il nuovo
quotidiano si nota per il suo formato ridotto. È fatto per lo più di notizie prese
da altri giornali. Non ha coloritura politica, ma punta tutto sulla cronaca,
specialmente sui fatti che accadono nella capitale. Il giornale, attraverso i suoi
resoconti, mette alla berlina i personaggi più influenti della nobiltà capitolina.
Grazie alla notorietà acquisita nei primi due anni di vita, Il Messaggero
raggiunge una tiratura di 35.000 copie. Nel 1880 il co-fondatore Luigi Cesana
assume direttamente la guida del giornale. Forte del successo di vendita, nel
1888 Cesana rinnova interamente la produzione del giornale, adottando, primo
in Italia, la stereotipia. Viene potenziata la distribuzione del quotidiano: Il
Messaggero esce in due edizioni. Il quotidiano romano è il secondo per
diffusione e per importanza di tutta l'Italia centrale. Durante gli anni Venti Il
Messaggero subisce un calo di vendite. Nel 1940 "Il Messaggero" ha una
tiratura media di 240 mila copie e si attesta al quinto posto tra i maggiori
quotidiani italiani. Guidato autorevolmente da Malgeri, è insieme un giornale
popolare e attendibile. Dopo l'epurazione, a causa della connivenza della
testata con il fascismo, il giornale torna in edicola il 21 aprile (Natale di Roma)
del 1945 con il nuovo nome di “Messaggero di Roma”. Nel 1952, dopo la morte
del padre Mario (proprietario al 50% del giornale), Alessandro Perrone prende
direttamente la guida del Messaggero assumendone la direzione. Il giornale
continua ad avere collaboratori autorevoli che ne confermano il prestigio:
Benedetto Croce, Luigi Salvatorelli, Pietro Paolo Trompeo, Manara Valgimigli,
Amedeo Maiuri, Vincenzo Cardarelli, Aldo Valori, Alfredo Panzini, Giovanni
Spadolini, Orio Vergani, Giorgio Bocca. Mantiene saldamente la quarta
posizione tra i quotidiani nazionali, dopo Corriere, Stampa e Gazzetta del
Popolo. Nel 1968 Alessandro Perrone avvia un nuovo corso tecnologico al
giornale. Istituisce, primo in Italia, l'Ufficio Grafico, chiamando a dirigerlo due
esperti come Piergiorgio Maoloni e Pasquale Prunas. La nuova impaginazione, il
rapporto tra immagini, testi e titoli, rivoluzionano l'aspetto del giornale. Nel
1969 lo sbarco sulla Luna è annunciato con un'unica grande foto con un titolo
lapidario. «Il Messaggero è diventato il nuovo modello grafico e fotografico
della stampa quotidiana italiana». Nel 1973 tra Alessandro e Ferdinando
Perrone, cugini e proprietari alla pari del quotidiano, nasce una vertenza che si
risolve con il mantenimento della proprietà ad Alessandro e il consolidamento
della linea politica di centro-sinistra. In quell'anno viene nominato redattore
capo Giampaolo Pansa, proveniente da Il Giorno. In occasione del referendum
sul divorzio il quotidiano si schiera per il "No". Nel 1974 Ferdinando Perrone
108
vende il suo 50 per cento del giornale ad Eugenio Cefis, presidente di
Montedison. La redazione non accetta il passaggio ad un'azienda pubblica (cioè
governativa) ed entra in sciopero. Il 12 maggio 1974 il comitato di redazione fa
pubblicare un'intera pagina di protesta. La trattativa per la cessione comunque
va in porto. Dopo un mese e mezzo di braccio di ferro viene trovata una
soluzione di compromesso: la Montedison accetta alla direzione un uomo
proveniente dalla sinistra come Italo Pietra. Pietra, all'epoca direttore de Il
Giorno arriva a Roma portandosi dietro tre firme dal quotidiano milanese:
Sergio Turone, Luigi Fossati (inserito come vice-capo redattore) e Vittorio
Emiliani. Dopo Pietra seguono proprio Fossati (1975) e, nel 1980, Emiliani.
Sotto la direzione di Vittorio Emiliani si espande la Cronaca di Roma, che passa
dalle 4 alle 6 pagine e viene collocata a partire da pag. 6, cioè dopo la cultura
e prima delle sezioni di politica interna ed estera. Inoltre iniziano a svilupparsi
le edizioni provinciali, in linea con il progressivo sviluppo della stampa locale.
Aprono le redazioni di Abruzzo, Umbria e Marche. Qui Il Messaggero esce in un
formato
tabloid
che
riscontra
un
successo
immediato.
Con Vittorio Emiliani si conclude l'esperienza al Messaggero dei due grafici
Piergiorgio Maoloni e Pasquale Prunas.
• Nel 1987 il nuovo proprietario del quotidiano, il gruppo Ferruzzi, chiama
alla direzione Mario Pendinelli; con lui il giornale assume una linea più
moderata. Dopo tre anni Il Messaggero sfonda quota 300.000 copie, il
massimo risultato del dopoguerra, ma i costi sostenuti per raggiungere il
risultato sono elevati. Alla fine degli anni Ottanta il quotidiano apre una
redazione a Ravenna, città di provenienza di Raul Gardini, patron della
Ferruzzi. A fine 1993 Mario Pendinelli lascia Il Messaggero per fondare un
suo quotidiano. Il suo successore è, dal dicembre 1993, Giulio Anselmi,
condirettore del Corriere della Sera. Anselmi, alle prese con il problema
del contenimento dei costi, riduce la redazione e chiude l'edizione
ravennate del quotidiano. Quando, nel giugno 1996, il costruttore
romano Francesco Gaetano Caltagirone compra il Messaggero, Pietro
Calabrese è chiamato a dirigerlo. Calabrese rimarrà direttore per tre anni
e mezzo. Durante la sua direzione il quotidiano romano torna a sfondare
quota 300.000 copie, ritornando ai suoi massimi livelli di vendita. Sulla
scia dei giornali nazionali, il quotidiano romano comincia ad offrire inserti
e gadget ai propri lettori.
• Dopo Calabrese è la volta di Paolo Graldi, proveniente da Il Mattino, altro
quotidiano del gruppo Caltagirone. Con Graldi l'editore trova una
notevole identità di vedute. Infatti dopo soli due anni viene nominato
direttore editoriale. Al suo posto viene chiamato nel 2002 Paolo
Gambescia, direttore del quotidiano partenopeo. Gambescia rinnova le
pagine cultura e spettacoli chiamando a dirigerle Piero Mei e Piero
Santonastaso. L'avvicendamento del direttore si ripete quattro anni dopo
con Roberto Napoletano. Questa volta il direttore del Mattino entra in via
del Tritone con la carica di condirettore (settembre 2004) e, dopo un
circa un anno e mezzo di ambientamento, dal febbraio 2006 passa al
ruolo di direttore.
109
Variazioni dell'assetto proprietario
• 1878. Baldassarre Avanzini, spezzino, e Luigi Cesana, milanese fondano
la testata. Il capitale iniziale è di 20.000 lire: una metà sono di Cesana
(che è anche proprietario del quotidiano) e l'altra metà sono in prestito.
La prima sede del giornale è in via del Seminario; la tipografia è a fianco
della redazione. L'anno dopo si sposta in via del Bufalo 125, dove resterà
per 40 anni.
• 1911. In dicembre Luigi Cesana cede Il Messaggero per due milioni di lire
a Giuseppe Pontremoli che, insieme al banchiere privato Luigi Della
Torre, tratta l’acquisto per conto di Ferdinando Maria Perrone, uomo
d'affari d'origine piemontese, proprietario dell'Ansaldo di Genova.
Pontremoli gestisce il quotidiano attraverso la “Società Editoriale
Italiana”, proprietaria anche del milanese Il Secolo e del napoletano Il
Mattino.
• 1915. Perrone, che possiede il genovese Il Secolo XIX, assume il
controllo diretto della S.E.I., estromettendone Pontremoli e Della Torre.
Affida ai due figli, Mario e Pio Perrone, la gestione del Messaggero.
• 1920. La sede del giornale si trasferisce nell'ex albergo Select, in Via del
Tritone 152.
• 1934. Ingresso nella S.E.I. di Ferdinando, figlio di Pio, 23 enne, come
direttore amministrativo.
• 1940. Ingresso nella S.E.I. di Alessandro, figlio di Mario, 20 enne, come
ispettore generale.
• 1944, 4 giugno. All'indomani della Liberazione di Roma Il Messaggero è
sospeso dagli alleati e sottoposto a una fase di commissariamento. La
gestione viene affidata all'APB (Allied Publication Board angloamericano.).
• 1945. Partenza delle truppe alleate. Il Messaggero torna alla famiglia
Perrone. Il pacchetto azionario è diviso in parti eguali tra Pio e Mario
Perrone. Pio è il presidente; Mario l'amministratore delegato.
• 1952. Muore Pio Perrone. Il suo 50% della società passa ai tre figli
(Ferdinando, Maria Ferdinanda e Cleonice). Alla direzione del quotidiano
subentra Alessandro Perrone (figlio di Mario). Il cugino Ferdinando è il
direttore amministrativo.
• 1968. Muore Mario Perrone. Anch'egli passa il suo 50% della società ai
figli, che sono anch'essi tre (tra cui Alessandro).
• 1973. L'editore Edilio Rusconi comincia la scalata alla società editoriale. Il
25 maggio acquista da Ferdinando Perrone e le due sorelle il loro 50%.
La cifra pattuita è di 4,5 miliardi di lire, comprendente anche la sede di
Via del Tritone. Alessandro invece rifiuta di vendere la sua quota.
Ferdinando, che per via dell'anzianità è presidente del consiglio di
amministrazione, licenzia Alessandro da direttore responsabile. Rusconi
nomina nuovo direttore Luigi Barzini, ma la redazione, il giorno del suo
insediamento, non lo fa entrare (2 luglio). Intanto il pretore di Roma
giudica illegittimo il licenziamento di Alessandro. La scalata di Rusconi
fallisce.
110
• 1974. Eugenio Cefis, presidente di Montedison, convince Vittoria Perrone
(una dei tre figli di Mario) a cedergli la sua quota sociale[17]. Questa
volta l'operazione va in porto: il 50% che era stato di Mario passa alla
Montedison. Con la fine della direzione di Alessandro Perrone si conclude
l'era della famiglia genovese alla guida del Messaggero.
• 1987. Si compie la scalata del gruppo alimentare ravennate Ferruzzi alla
Montedison. La nuova gestione fa ingenti investimenti. Ma
l'amministratore Carlo Sama crea un buco di 30 miliardi.
• 1996. Dopo le elezioni politiche, in maggio la Ferruzzi cede il quotidiano
alla "Calcestruzzi spa" di Francesco Gaetano Caltagirone per la cifra di
356 miliardi di lire. Il gruppo Caltagirone diventa unico proprietario del
Messaggero.
• Direttori Scelti dal gruppo Caltagirone
• Pietro Calabrese (giugno 1996-2000)
• Paolo Graldi (2000- ottobre 2002)
• Paolo Gambescia (ottobre 2002-31 gennaio 2006)
• Roberto Napoletano (1° febbraio 2006 - oggi)
(fonte wikipedia)
La redazione umbra nasce intorno al 1948 ed è la presenza più antica in
Umbria di un giornale. E’ radicato soprattutto nel ternano.
Petrollini è responsabile da 12 anni.
Dal dopoguerra fino agli anni ’70 il capo storico fu Marcello Monacelli.
Gli ultimi responsabili della sede perugina sono stati Luigi Zizzari, Luigi
Palazzoni e ora Sandro Petrollini e Marco Brunacci.
(fonte Marco Brunacci)
Il Giornale dell’Umbria
Editore: Gruppo Editoriale Umbria 1819 (Financo socio maggioritario)
Consiglio di Amministrazione: Presidente Giambaldo Traversini, Vice
Presidente Giampiero Bianconi, Amministratore Delegato Emanuele Mapelli,
Consiglieri di Amministrazione Ernesto Cesaretti e Giorgio Ragni
Altri mezzi d’informazione posseduti dall’Editore: Umbria TV
Periodicità: Quotidiano
Genere: informazione
Tiratura: 8000
Diffusione: 5000
Sede principale: Perugia - via Monteneri, 37
Telefono: tel. 075/529111, fax 075/5295162
Sito internet: www.giornaledellumbria.it (sito vetrina: giornale in
abbonamento, forum mai usato, sondaggi non aggiornati, formulario per
scrivere lettere e opinioni alla redazione, fotogallery di eventi legati al giornale,
link)
E-mail: [email protected]
Direttore responsabile: Giuseppe Castellini
111
Direttore editoriale: Luigi Palazzoni
Redazione di Perugia:
Fabrizio Marcucci (caposervizio), Simonetta Palmucci (vicecaposervizio),
Francesca Bene, Francesca Bon Valsassina (Art.36), Piepaolo Burattini,
Francesco Castellini, Luca Fiorucci, Umberto Maiorca, Simona Maggi (Art 36) si
occupa del periodico Week end, Andrea Luccioli, Lara Partenzi, Lucia Pippi,
Massimo Sbardella
Sport (Infopress): Daniele Sborzacchi, Antonello Ferroni, Emanuele
Lombardini, Giuliano De Matteis, Nicola Agostini
Redazione di Terni:
Terni - Vico dei Tintori,17
tel. 0744/432991, fax 0744/409032
E-mail: [email protected]
Basilietti Gianluigi (caposervizio), Vincenzo Carducci, Christian Cinti, Andrea
Giuli, M. Luce Schillaci (art 36)
Redazione di Foligno-Spoleto:
Foligno - via Fratelli Rosselli, 9
tel. 0742/342764 fax. 0742/345105
E-mail: [email protected]
E-mail: [email protected]
Francesca Petruccioli
Redazione di Citta di Castello:
Città di Castello - Piazza Gioberti, 3
tel 075/8522268, fax 075/8552693
E-mail: [email protected]
Pasquale Baruffi (pubblicista dipendente)
Linea Motori: Francesco Ippolito
Marketing e diffusione (e sito): Filippo Piervittori
Segreteria di redazione: Simona Maggi, Paola Mannocci
Contrattualizzazione:
• giornalisti professionisti
• pubblicisti
• 6/7 editorialisti specialmente per la cultura e gli articoli di fondo pagati in
media dai 20 ai 100€ a pezzo.
• 40 Collaboratori circa sport escluso con contratti di collaborazione.
• Fotografi: 1 fornitore Roberto Settonce per Perugia più 1 per Terni più
altri saltuari
• Poligrafici: 5
• Stagisti: 2/3 per convenzione con l’università anche se considerati un
peso.
Uffici amministrativi e tecnici:
• Amministrazione: 4
112
• Ufficio Pubblicitario: 3 tra i quali Daniela Garagiola
• Ufficio Grafico: 5
• Ufficio organizzazione, diffusione e marketing
• Ufficio abbonamenti
• Centro stampa
Agenzie di stampa usate: Ansa (abbonamento), Adn kronos, Agi e regionali
Pubblicità: “Centro Italia pubblicità” di proprietà dello stesso gruppo e di fatto
ha sede all’interno della redazione.
Anno di fondazione: 1878
Storia del giornale: “Il Giornale dell’Umbria”, quotidiano edito a Perugia, è
stato acquisito nel 2003 dal Gruppo Editoriale Umbria 1819. A settembre dello
stesso anno il giornale è stato radicalmente rinnovato sia a livello grafico che
per quanto concerne l’organizzazione editoriale. Successivamente al restyling è
stata avviata un’intensa attività di sviluppo e promozione del quotidiano che ha
permesso di raggiungere importanti obiettivi in fatto di diffusione e fatturato
pubblicitario. Oggi, a meno di tre anni dall’inizio di questi interventi di
consolidamento della testata, Il Giornale dell’Umbria si propone come voce
autorevole in campo politico, economico e sociale nella regione, e si
contraddistingue per il suo dinamismo sia in campo giornalistico che per le sue
variegate iniziative editoriali. In questo periodo Il Giornale dell’Umbria è
diventato un’importante realtà che impiega 40 dipendenti di cui oltre 20
giornalisti che operano nella redazione centrale di Perugia e nelle redazioni
periferiche di Terni, Foligno, Città di Castello e Gubbio. A conferma del trend di
sviluppo il Gruppo Editoriale Umbria 1819 ha recentemente acquisito un centro
stampa che ospita due rotative con una capacità di stampa di 96 pagine di cui
24 a colori e che si va configurando come un polo di riferimento nel settore
tipografico della regione. Dal 2004 Il Giornale dell’Umbria è iscritto a FIEG,
Federazione Italiana Editori Giornali e i suoi dati di vendita vengono
regolarmente certificati da ADS. (fonte giornaledellumbria.it)
E’ stato il primo giornale dell’Umbria essendo fondato nel 1819. E’ stato chiuso
e riaperto più volte. Fino al 2003 era edito da Gigi Piccolo, prima come
settimanale e poi come quotidiano ma senza avere grosso risalto. Dal 2003 con
l’acquisto da parte dell’attuale editore si è provveduto a regolarizzarne la
posizione, fare nuove assunzioni e una nuova struttura. Fino a marzo 2006 il
direttore è stato Gabriella Micucci. Ora è Giuseppe Castellini, prima vice
direttore. Luigi Palazzoni, ex responsabile della redazione umbra de “Il
Messaggero” e ormai in pensione, è diventato il direttore editoriale più che
altro per la sua passione per questo lavoro. In quest’ultimo anno il quotidiano
ha raddoppiato le vendite. E’ stata una scommessa, data la forte concorrenza
nel territorio, ma è riuscito comunque a crearsi il suo spazio nel mercato.
Tende ad un livello più altro che la mera cronaca locale cercando di dare una
cura maggiore ai contenuti, tentando di acquistare sempre più autorevolezza.
(fonte Giuseppe Castellini)
Fonte: Giuseppe Castellini, Luigi
www.odgumbria.it, agenda ASU.
Palazzoni,
www.giornaledellumbria.it,
113
Corriere dell’Umbria
Editore: Iniziative Editoriali Locali slr
Amministratore delegato: Onorevole Rocco Girlanda
Altri mezzi d’informazione posseduti dall’Editore: No
Periodicità: Quotidiano
Genere: informazione
Sede principale: Via Pievaiola, 166 F/2 - 06132 Perugia
Telefono e fax: Tel. 075/52731 Fax. 075/5273400
Sito internet: www.corrieredellumbria.it
E-mail: [email protected]
Direttore responsabile: Anna Mossuto
Redazione di Perugia:
Direzione: Anna Mossuto (direttore), Riccardo Regi (vicedirettore), Stefano Bisi
(vicedirettore), Sergio Casagrande (caporedattore)
Cronaca: Mauro Barzagna (capo servizio), Donatella Murtas, Alessandro
Antonini, Giovanna Belardi
Regione-cultura: Giuseppe Silvestri (capo servizio), Elio Clero Bertoldi, Patrizia
Antolini, Luca Feliziani, Sabrina Busiri Vici
Economia: Roberto Sabatini (capo servizio), Marina Rosati
Province: Felice Fedeli (capo servizio), Donatella Cappelletti, Rita Boini, Maria
Laura Falcinelli, Paolo Puletti, Marco Antonucci
Sport: Luca Mercadini (caposervizio), Maurizio Muccini, Lorenzo Fiorucci,
Carmen Ielpo, Jacopo Zuccari, Paolo Di Basilio, Nicola Uras, Tommaso Ricci
Redazione di Terni:
Piazza del mercato, 8 - 05100 Terni
Tel. 0744/402044 Fax. 0744/406699
Diego Aristei (caposervizio), Giuseppe Magroni, Antonio Mosca, Claudio
Bianconi, Giorgio Palenga
Redazione di Foligno:
Via Oberdan, 16 - 06034 Foligno (Pg)
Tel. 0742/358301 Fax. 0742/359123
Alfredo Doni (caposervizio), Cesare bertoldi, Catia Turrioni
Stagisti: 5
Fotografi regionali: Giancarlo Belfiore – Gabriele Malagoli (Terni) – Marco
Cardinali (Foligno)
Collaboratori su Perugia e provincia: 121
Concessionaria di pubblicità: Publikompass s.p.a.
Stampa: Galeati Perugia industrie grafiche
Uffici amministrativi: 8 dipendenti di Edi.b. s.p.a.
Cenni storici:
Il “Corriere dell’Umbria” nasce il 18 maggio 1983 grazie allo spirito
intraprendente e intuitivo di Leonello Mosca che, assieme a un gruppo di
114
inesperti aspiranti giornalisti, sistemò la redazione in un garage e favorì
l’avventura che portò il giornale in breve tempo a diventare il più letto in
Umbria. Una storia ricca di successi quella del Corriere, che nei suoi oltre 26
anni di vita ha continuato a cercare e conquistare nuovi spazi e lettori. Dopo
alcuni mesi il primo direttore, Antonio Carlo Ponti, lascia il giornale per
affidarne il timone a Giulio Mastroianni, grazie al quale il Corriere assume una
nuova veste, dotandosi di una struttura organizzativa più professionale che gli
consente di colmare il gap che lo separa dalla concorrenza. Nel marzo del 1986
Mastroianni lascia la guida a Sergio Benincasa che in soli due anni firma il
Corriere del sorpasso. Nei suoi quasi dieci anni di direzione, Benincasa
consolida la leadership del Corriere dell’Umbria, crescendo in credibilità e
autonomia, e sotto la sua conduzione nascono altri giornali nelle province
vicine, Arezzo, Siena, Viterbo e Rieti.
Nel 1995 dirige il Corriere dell’Umbria Nino Botta che a maggio del 1997 lascia
il giornale nelle mani di Federico Fioravanti il quale gestisce il quotidiano fino al
13 gennaio del 2009. Quasi 12 anni nel corso dei quali vede la luce anche il
Corriere di Maremma. Da gennaio direttore è stato nominato Anna Mossuto, la
cui professionalità è nata e cresciuta all’interno della redazione di Perugia dove
ha esordito seguendo la cronaca giudiziaria. Oggi il Corriere è un consolidato
gruppo che edita 6 testate quotidiane (Corriere dell’Umbria, Viterbo, Rieti,
Arezzo, Siena, Maremma) e vari supplementi di successo con cadenze
settimanali e mensili. Da 26 anni la formula vincente è nel formato tabloid e
nel taglio informativo di servizio che focalizza l’attenzione sulla cronaca, lo
sport, l’economia e la cultura locali ma non trascura l’approfondimento sui più
importanti temi nazionali. Ogni settimana, il quotidiano umbro pubblica anche
inserti e rubriche speciali su vari argomenti specifici. Un grande interesse sul
territorio registrano supplementi “Vivere d’Umbria”, inserto a colori con
cronache di approfondimento culturali e “iM - i Motori del Corriere”, magazine
mensile full color di 40 agine dedicato al mondo dell’auto e delle moto. Ogni
mercoledì il Corriere realizza un inserto a colori di 40 pagine dedicato al lavoro,
all’occupazione e all’incontro tra offerta e domanda, e ogni venerdì la redazione
di economia presenta un focus sulle aziende locali denominato “L’Umbria che
eccelle”.
Da settembre 2008 il Corriere dell’Umbria edita tutti i giorni un fascicolo full
color di 16/20 pagine dedicato all’informazione sportiva con cronache,
commenti e interviste ai protagonisti umbri e nazionali. Il lunedì il giornale
pubblica, in Umbria, un supplemento tabloid a colori di 64 pagine interamente
dedicato alle cronache sportive.
Adesso
Editore: Associazione Adesso editrice
Altri mezzi d’informazione posseduti dall’Editore: Radio Adesso
Radio TNA, Radio Galileo
Periodicità: Mensile
Genere: informazione e impegno sociale
Sede principale: Terni- casella postale 103
Telefono: 0744/546551 347/4569510 fax 0744/9631176
115
Sito internet: http://www.reteblu.org/
E-mail: [email protected]
Direttore responsabile: Arnaledo Casali
Redazione di Perugia:n.d.
Storia del giornale: Nel 1999 don Ciro miele, sacerdote pugliese che era
stato amico e discepolo di don Tonino Bello fonda a Terni, insieme ad un
gruppo di giornalisti, la rivista Adesso, esattamente a cinquant’anni dalla
nascita della storica testata di don Primo Mazzolari.
Il progetto del nuovo Adesso, in realtà, è molto diverso da quello originario:
intento della redazione – costituita da Alessandro Grilli, Emanuele Lombardini,
Lucilla Piccioni, Francesco Franceschini e Riccardo Marcelli - e della cooperativa
editoriale cattolica “NEMEDIA” è quello di realizzare un organo di informazione
commerciale indipendente, anche se strettamente legato alla diocesi di Terni
Narni Amelia. Ed è lo stesso vescovo di Terni Franco Gualdrini a sostenere con
forza la nascita della cooperativa e, due anni più tardi, della rivista, e a
mettere a disposizione della redazione alcuni locali di proprietà della Curia.
Dopo due numeri sperimentali (usciti a gennaio e febbraio) Adesso comincia ad
uscire con cadenza quindicinale (come il suo illustre omonimo) dal maggio del
1999. Nel suo primo anno di vita il periodico si conquista uno spazio di un certo
rilievo all’interno della stampa locale ternana grazie alla notevole qualità
dimostrata sin dal primo numero, ma fallisce sostanzialmente il suo progetto
editoriale per la mancanza di fondi. Le conseguenze sono un accumulo di debiti
da una parte, e il progressivo defilarsi dei redattori dall’altra. Nel frattempo,
però, comincia a collaborare con la rivista una nuova generazione di redattori,
costituita da giovani universitari legati da rapporti di amicizia, totalmente privi
di esperienza giornalistica ma pieni di entusiasmo e di ideali, decisi a fare di
Adesso uno strumento di espressione e un laboratorio di idee senza alcun
intenzione – o ambizione - a guadagnarci qualcosa in termini economici.
Il gruppo è capeggiato da Arnaldo Casali, vecchio amico di don Ciro, che
comincia a collaborare con la rivista quattro mesi dopo l’inizio delle
pubblicazioni e diventa caporedattore all’inizio del 2000 imponendo la nuova
linea
editoriale,
imperniata
non
più
sull’informazione
locale
ma
sull’approfondimento culturale, anche grazie al coinvolgimento di amici come
Massimiliano Brasile e la teologa Lilia Sebastiani, che diventa collaboratrice
fissa della rivista nell’autunno del 1999. Si deve invece al romano Dario Scorza
l’allargamento della redazione oltre i confini ternani e l’identità sociale e civile
della rivista, che comincia ad incamminarsi lentamente sulle orme del modello
mazzolarano, guadagnandosi gli attestati di stima di personaggi come
monsignor Loris Capovilla ed Ettore Masina.
Nel corso del 2000 Adesso - divenuto mensile – completa la sua radicale
“ristrutturazione” editoriale che prevede grandi interviste (per fare qualche
nome, Michail Gorbaciov, l’Abbé Pierre, Kofi Annan, Nelson Mandela, Naomi
Klein, Franco Battiato, Enrico Brizzi, Antonio Albanese, Goran Bregovic, Franca
Valeri, Paolo Rossi, Nicola Piovani, Carlo Giuffré, Tullio Solenghi, Paolo Rossi,
Luca Carboni, Alessandro Bergonzoni, Gabriele Lavia, Stefano Benni, Igor Man,
gli Avion Travel e Nanni Moretti) e interventi sulle questioni più scottanti di
attualità. Nascono anche le rubriche dedicate al consumo critico e ai “Profeti
del Novecento”.Nel frattempo la redazione collabora anche ad altri progetti
116
(come il talk show Sale & Miele, andato in onda su Canale 8 dal dicembre 2000
al marzo 2001 e condotto dallo stesso don Ciro Miele) e alcuni dei suoi
componenti intraprendono la carriera giornalistica.
All’inizio del 2000 Arnaldo Casali entra come attore nella compagnia amatoriale
“Mapa”; pochi mesi dopo i due fondatori della compagnia, Francesco Patrizi e
Francesco Borzini, entrano nella redazione di Adesso.Alla crescita editoriale,
però, corrisponde un sempre maggiore degrado della situazione economica.
Inoltre il nuovo vescovo di Terni, Vincenzo Paglia, non è interessato ad Adesso
come strumento di informazione para-diocesano.La crisi giunge alle estreme
conseguenze a metà del 2001, che fa in tempo a vedere la pubblicazione di un
solo numero. Poi la Cooperativa editoriale Nemedia viene sciolta e Adesso
sospende le pubblicazioni. Intanto il numero degli abbonati e degli estimatori
della rivista è cresciuto in tutta Italia. A metà del 2000 la redazione entra in
contatto con la giornalista Mirella Camera, caposervizio di Club 3, che nel 1998
ha fondato il portale web Reteblu.org .
E’ una puntata di Sale e Miele, invece, teatro dell’incontro con don Carlo
Sansonetti, parroco di Attigliano e per anni braccio destro di don Pierino
Gelmini, che da pochi mesi ha fondato l’associazione “Sulla strada”, impegnata
in attività di consumo critico, commercio Equo e Solidale e in un progetto
missionario in Guatemala.
A metà del 2001, proprio pochi mesi dopo la sospensione delle pubblicazioni
della rivista, Mirella offre alla redazione di Adesso la gestione di Reteblu, di cui
i giovani redattori ‘ereditano’ anche alcuni collaboratori, come Maria De Falco
Marotta, giornalista ‘free lance’ che scrive su numerose riviste e siti web, come
Dimensioni nuove e Altra Metà (portale dedicato all’universo femminile che
Mirella fonda dopo il passaggio di consegne di Reteblu).
All’interno di Reteblu nasce così AdessOnLine, che per oltre un anno sostituirà
la versione cartacea della rivista, per il cui ritorno il gruppo di redazione
comincia ad impegnarsi. Intanto, nell’ottobre del 2001, Davide Toffoli fonda a
Roma Fuori dal muro, una vera e propria versione “giovanile” di Adesso (di cui
riprende la grafica e la linea editoriale, e del quale è supplemento) interamente
realizzata da ragazzi delle scuole medie e superiori, e che viene pubblicato
dalla Parrocchia Maria Immacolata di Lourdes.Nel dicembre del 2001 il gruppo
dei redattori rimasti, strettamente connesso ormai a Reteblu (di cui è
coordinatore Dario Scorza e webmaster Massimiliano Brasile), a Fuori dal muro
e alla Mapa Theatre Company di Francesco Patrizi, costituisce l’associazione
Adesso, che prende parte al bando del Comune di Terni per iniziative giovanili
ottenendo un finanziamento di tre milioni di lire.
E’ il primo mattone verso la costruzione del nuovo Adesso, che – nonostante la
sospensione delle pubblicazioni – continua a raccogliere abbonamenti fino a
metà del 2002, quando don Ciro Miele lascia Terni e la direzione di Adesso, che
affida ad Arnaldo Casali. Nell’estate del 2002 da un incontro quasi fortuito di
Arnaldo con don Carlo Sansonetti, nasce il progetto Adesso Sulla Strada: una
fusione tra il vecchio Adesso e il notiziario dell’associazione Sulla strada
informa, che si rivela assolutamente determinante per l’avvenire del periodico,
che verrà d’ora in poi sostenuto economicamente in gran parte dalla stessa
associazione Sulla strada.
117
Il 15 settembre 2002, esattamente a quarant’anni dalla chiusura dell’Adesso di
Mazzolari e Rossi, esce il n.26 del nuovo Adesso, detto anche Adesso sulla
strada.
Il numero, dedicato alla crisi internazionale, raccoglie il materiale elaborato in
un anno di lavoro silenzioso, cominciato con il G8 di Genova e concluso con la
guerra in Afghanistan, passato attraverso i tragici eventi dell’11 settembre
2001.
La nuova periodicità della rivista è trimestrale e il formato viene radicalmente
rinnovato a cominciare dall’inizio del 2003, durante il quale si stringe sempre di
più anche il legame con la rivista di Mazzolari e iniziano in contatti con la
Fondazione.
Nel 2004 dalla collaborazione tra la redazione di Adesso e Radio TNA InBlu
nasce il programma radiofonico Adesso in onda, che nel 2006 approda
integralmente online su Reteblu.
Nel 2007 il progetto si allarga e nasce Radio Adesso, portale dove Adesso in
onda è affiancato con altri programmi radiofonici nati con la collaborazione di
Radio TNA, Radio Galileo o autoprodotti da Reteblu.
Piacere Magazine
Editore: Big Projects srl
Altri mezzi d’informazione posseduti dall’Editore:
Periodicità: mensile
Genere: free press di arte, cultura,
Sede principale: Ellera di Corciano PG via Ponchielli, 2
Telefono: 075.79.21.595 Fax 075.7921596
Sito internet: www.piaceremagazine.it
Direttore responsabile: Matteo Grandi
Città di riferimento: Perugia, Foligno, Terni,Todi, Spoleto, Assisi, Bastia,
Corciano Spello, Città di Castello, Zona Lago Trasimeno, Deruta, etc
Sede di Perugia: Via delle Streghe, 11/A 06121 Perugia
E-mail: [email protected]
Distribuzione: 20000
Redazione: Alessandra Olivi - Arte e Cultura
Storia del giornale: “Piacere Magazine (PM) è un’avventura editoriale che nel
giro di quattro anni è diventata un punto di riferimento assoluto in Umbria per
life-style e qualità della vita. Primo free press della Regione e unico free press
mensile (10 uscite annue) presente sul territorio Piacere è da sempre attento a
quello che accade in Umbria, ai suoi scenari più accattivanti, agli eventi più
importanti, con un piccolo grande segreto: quello di rendere sempre e
costantemente protagoniste le persone. Un magazine elegante ed
estremamente curato nella vesta grafica, accattivante e originale nel formato,
ricco nei contenuti. Una rivista che fin da subito si presenta diversa e
inconfondibile, con un tocco un po’ trendy e un po’ glamour. Piacere racconta i
tanti aspetti e le tante eccellenze della regione: cultura, arte, moda, percorsi
del gusto, turismo, storie di successo, storie uniche e singolari, benessere,
atmosfere incantate e in assoluto il meglio proposto da una terra ricca di
118
tradizioni ma della quale con attenzione Piacere cerca di cogliere gli slanci più
dinamici e moderni.
PM racconta le eccellenze dell’Umbria. Cerca di trasmettere attraverso foto e
immagini il fascino millenario di una terra bellissima, quieta e affascinante. Il
life-style che la contraddistingue è raccontato nelle nostre pagine e dalle nostre
rubriche. Senza dimenticare di entrare costantemente nello specifico
recensendo ristoranti, alberghi, boutiques e le ultime novità per quanti
apprezzano e seguono con attenzione stili e qualità della vita. In sintesi Piacere
Magazine è un vero punto di riferimento per quanti desiderano vivere e
conoscere l’Umbria al meglio. PM è un cult che aiuterà il lettore a scoprire
luoghi nascosti o di rara bellezza, frequentare i posti migliori, i locali più cool,
le vetrine più belle, i percorsi più affascinanti e gli eventi da non perdere.”( dal
sito).
Fuaiè
Editore: Archi’s srl Via Orazio Tramontani, 52 (Ex Strada dei Loggi) 06135
Ponte San Giovanni PG Tel. 075.597031 • Fax 075.5970340 [email protected]
Periodicità: mensile d'informazione e cultura turistica in Umbria
Genere: free press
Sede principale: Perugia - Str. dei Loggi, 11/B
Telefono: 075/597031, fax 075/5970340
Sito internet: www.fuaie.it
Direttore responsabile: Giorgio Pezzanera ([email protected])
E-mail: [email protected]
Redazione:
Direttore editoriale: Luca Broncolo [email protected]
Coordinamento editoriale Luca Broncolo, Serenella Barafani, Antonella
Bussotti, Barbara Verducci
Direzione artistica: Danilo Pozzi [email protected]
Impaginazione: Emanuela Legumi [email protected]
Pubblicità: ARCHI'S SRL Via Orazio Tramontani, 52 (Ex Strada dei Loggi)
06135 Ponte San Giovanni PG Tel. 075.597031 • Fax 075.5970340
[email protected]
Storia del giornale: “ Fuaié è rivista mensile ideata e realizzata
da ARCHI'S per conoscere, promuovere e valorizzare le sorprendenti risorse
che l’Umbria offre dal punto di vista turistico, culturale, del patrimonio storico,
artistico, paesaggistico ed enogastronomico. E’ un compagno di viaggio che
ogni mese cerca di attirare curiosità e stimolare sensazioni attraverso la
scoperta o la riscoperta di luoghi ed eventi che caratterizzano l’intero territorio
regionale, le sue città, i suoi paesi ed i suoi borghi. Fuaié ti racconta
l’Umbria attraverso un percorso multisensoriale ed emozionale,mescolando
ingredienti diversi in grado di coinvolgere sia i visitatori che vogliono conoscere
per la prima volta l’Umbria, sia quanti desiderano riscoprire i colori, le forme, i
suoni, i sapori ed i profumi della propria terra. Fuaié è il mensile per chi ama e
vive l’Umbria.”
119
La Voce
Editore:
Periodicità: Settimanale
Genere: periodico cattolico delle diocesi umbre
Sede principale: Perugia piazza IV novembre, 6
Telefono: 075-5727871 fax 075-5731066
Sito internet: www.lavoce.it
Direttore responsabile: Mons. Elio Bromuri
E-mail: [email protected]
Redazioni locali: Perugia, Terni, Gubbio, Città di Castello, Orvieto, Spoleto –
Norcia, Assisi-Bastia
Pubblicità:
Anno di fondazione: 1953
Storia del giornale: Il 1953 è l’anno in cui i cattolici dell’Umbria decidono di
unire le forze in un unico settimanale. Sono gli anni del dopoguerra, della
ricostruzione e della divisione del mondo in due blocchi.
In questo clima nasce La Voce, frutto di una scelta pastorale per un comune
strumento di comunicazione che le diocesi umbre di allora (14) fecero
all’interno di una strategia di impegno più vasta sollecitata da papa Pio XII che
nel 1948 notò su La Voce Cattolica di Città di Castello un articolo di don Pietro
Fiordelli sulla affermazione del comunismo in Umbria. Il Papa si preoccupò
subito di chiedere ai vescovi umbri misure efficaci per contrastare la situazione
in cui vedeva concreto il rischio della perdita di fede nelle masse contadine e
operaie del tempo. Si riorganizzò l’Azione cattolica e si arrivò, nel 1952, alla
formazione di una Commissione episcopale regionale, decisa in una assemblea
straordinaria dei vescovi umbri, che doveva studiare e fare proposte concrete
per una soluzione della questione sociale delle genti umbre e fare opera di
preparazione e coordinamento delle forze religiose.
In un grande convegno ecclesiale regionale fu approvata la proposta di un
settimanale unico per le diocesi della regione e nella sua preparazione furono
coinvolti i direttori dei settimanali esistenti e l’Azione cattolica, che portò un
contributo decisivo, anche economico. Si scelse quale modello il batagliero La
Voce cattolica e se ne adottò il nome rinunciando all’aggettivo ‘cattolica’.
L’unica diocesi che non aderì al progetto fu Foligno, la cui Gazzetta usciva
regolarmente dal 1886.
Ogni diocesi aveva la sua pagina e la sua redazione. Le pagine comuni erano
curate da una redazione composta da don Enzo Banetta e lo stesso Fiordelli,
Ruggero Orfei, Giorgio Battistacci, Piero Mirti, Mario Santi, Giancarlo Scoccia,
Italo Moretti, Vinicio Baldelli, Giuseppe Salari, Dante Alimenti. Per citarne
alcuni.
Don Emilio Boccalini, di Amelia, firmò solo il primo numero, quello del 13
dicembre 1953, che si rivelò parto difficile tanto che a Natale il giornale non
era ancora arrivato ai suoi lettori. Con il secondo numero la direzione passò a
Fiordelli che chiese a don Benso Benni, di Città di Castello, di aiutarlo per tutta
la parte economica e amministrativa.
Inizia l’avventura de La Voce di Fiordelli che ben presto raggiunge le 22mila
copie nelle quattordici diocesi umbre. La Voce fa parte di un più ampio
120
progetto ecclesiale e la conferma arriva con il pellegrinaggio a Lourdes
promosso dal giornale nel luglio del 1954, cui aderirono più di mille pellegrini.
Mons Fiordelli, nominato vescovo di Prato, deve lasciare la direzione che passa
a mons. Antonio Berardi, parroco di Fossato di Vico, collaboratore fin dalla
fondazione. Don Benso Benni prosegue nel suo incarico amministrativo e
diventa l’infaticabile braccio destro di Berardi che dirigerà La Voce fino al
giorno della sua morte, avvenuta improvvisa l’8 novembre 1972. Gli anni di
Berardi sono segnati da discussioni sulla linea fortemente anticomunista
impressa dal direttore al giornale, dal taglio delle pagine regionali, dalla
diffusione del settimanale in altre diocesi e parrocchie (tra queste Bastia
Umbra nel 1979) e dall’attività di sostegno alle missioni. Mons. Berardi muore
mentre sta celebrando la messa nella sua parrocchia di Fossato di Vico.
Il 1972 è anche l’anno in cui arriva nella Chiesa umbra mons. Cesare Pagani
artefice della seconda ‘rifondazione’ del giornale nel 1983. La pagina regionale
torna regolarmente dal luglio del 1973 con la nomina a direttore (dal numero
35 del 1973) di mons. Giovanni Benedetti, oggi vescovo emerito di Foligno.
Non solo nell’informazione regionale ma anche su temi generali si notano firme
di collaboratori umbri tra cui Dario Antiseri, Giuseppe Betori, Rodrigo Martellini
e tanti altri. Benedetti dovrà lasciare la direzione quando viene eletto vescovo
il 12 dicembre 1974. Negli anni successivi la direzione passa di fatto nelle mani
di mons. Benso Benni fin quando, nel 1983 i vescovi umbri decidono di tornare
alla formula originaria dell’unico settimanale per le diocesi umbre.
I vescovi chiedono a mons. Elio Bromuri, sacerdote della diocesi perugina, di
dirigere La Voce. Viene affiancato da una redazione regionale composta da don
Antonio Santantoni e dai giovani Luca Diotallevi di Terni, Marco Tarquinio di
Assisi, e Maurizio Maio di Città di Castello ai quali si aggiunge Daris Giancarlini.
Per i primi anni firma il giornale come direttore responsabile mons. Remo
Bistoni.
Molte sono le firme nuove che arricchiscono il giornale e grandi i cambiamenti
tecnologici che hanno portato La Voce ad essere tra i primi giornali in Italia ad
essere presenti in Internet con un proprio sito web aggiornato settimanalmente
In un mondo che cambia.
Circa vent’anni fa, nel primo numero del 1984, nella presentazione che fece a
nome dei vescovi umbri, il compianto mons. Carlo Urru, tra l’altro scriveva:
“Oggi La Voce, dotata di lunga esperienza, riprende il cammino e, nella
continuità, si rinnova. Conferma la sua caratteristica di settimanale cattolico,
che su tutto informa e valuta, ma che ha particolare, spiccata aderenza alle
esigenze e ai problemi dell’Umbria. Vuole offrire una lettura puntuale e attenta
di tutti quei fenomeni regionali che (nel civile, nel sociale e nell’ecclesiale)
emergono ed esigono l’impegno e la risposta di tutti”. E dopo aver annunciato
il rinnovamento della redazione, chiama a raccolta i lettori affermando che
dovranno essere loro, con la loro fedele partecipazione a ottenere che “La Voce
sia uno strumento agile e di non ardua lettura, serio ma senza sussiego, di
sicuro livello culturale ma accessibile a tutti, vario nelle rubriche ma non
dispersivo o frammentario”.
A distanza di anni le cose stanno nello stesso modo e questo è il segno della
fedeltà al quale ci siamo sforzati di attenerci, non perché ci è stato in qualche
121
modo imposto, ma perché appartiene alle nostre radici, dalle quali La Voce ha
avuto vita e vigore.
Oggi ci presentiamo ai lettori con un settimanale rinnovato, nella veste grafica
e nell’impostazione delle pagine. In questa operazione abbiamo investito molte
risorse umane ed economiche. In un mondo che cambia e in situazioni che
appaiono ogni giorno diverse, abbiamo avvertito il rischio del soffocamento. Vi
è una comunicazione strillata, un uso disinvolto e senza scrupolo di mezzi,
linguaggi, spettacoli tendenti a riempire la piazza e a stordire le persone. C’è
un avanzamento progressivo di posizioni dei vecchi e nuovi media. Il fragile,
povero e vecchio settimanale cattolico rischia di venire soffocato se non
schiacciato. Passa con superficialità sulla bocca di molti, anche di ecclesiastici,
rassegnati, il detto “la gente non legge”. Per questi motivi, come abbiamo
scritto in un precedente articolo, abbiamo voluto forzare il “blocco navale”
(n.43) e seguire l’invito di inizio millennio di Giovanni Paolo II, di gettare le reti
spingendoci in alto mare. Anche le indicazioni dei vescovi italiani ci hanno
ammonito, quando hanno scritto il documento di azione pastorale per il
prossimo decennio: “Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia”. Un
sintomo di tale cambiamento e quasi una svolta epocale la troviamo già sulle
pagine de La Voce di questo ultimo periodo con la sempre più acuta
preoccupazione circa la diffusione dell’Islam, percepita come una minaccia e
temuta come una sciagura. Il mondo cambia, cambia la mentalità delle
persone e la percezione della realtà, cambiano le mode e i costumi. È in questo
mondo che dobbiamo comunicare, avendo ben presente la volontà di rimanere
pazientemente in dialogo, senza perdere la nostra identità e dando
riconoscimento e apprezzamento al vero e al bene da chiunque sia affermato
con le parole e con le opere. (Di Elio Bromuri).
Umbria Settegiorni
Editore: Luigi Piccolo Editore
Periodicità: Settimanale
Genere: informazione
Sede principale: Perugia via Gallenga 120
Telefono: 075-5011168/69 fax 075-5011172
Sito internet: www.umbriasettegiorni.it (in costruzione)
Direttore responsabile: Bruno Brunori
E-mail: [email protected]
La Gazzetta di Foligno
Editore: Diocesi di Foligno
Altri mezzi d’informazione posseduti dall’Editore: Radio Gente Umbria
Periodicità: Settimanale
Genere: Settimanale della Diocesi di Foligno
Sede principale: Foligno Piazza Faloci Pulignani 3
Telefono: tel./fax 0742/353447
Sito internet: www.gazzettadifoligno.it
Direttore responsabile: Don Germano Mancini
Amministratore: don Franco Pellicciari
122
E-mail: [email protected]
Anno di fondazione: 1886
Storia del giornale: “Sabato 2 gennaio 1886, al prezzo di centesimi cinque,
usciva a Foligno - per i tipi della Tipografia Tomassini a Piazza del Grano - il
primo numero del settimanale diocesano folignate, sotto la testata di "Giornale
di Foligno", modificata non molto tempo dopo in "Gazzetta di Foligno".
Fondatore, Michele Faloci Pulignani, insigne sacerdote e storico, persuaso che
la città avesse bisogno di "una libera voce" che fosse "senza sottintesi e senza
paure, ma pur calma e tollerante". I cattolici avevano capito che la carta
stampata esercitava influssi determinanti nella storia: le centoventimila copie
de "Il senso comune" avevano aperto la strada alla rivoluzione americana e
"France livre", il foglio di Desmoulins, indicava ai Francesi, per il 14 luglio, la
presa della Bastiglia; il nostro stesso Risorgimento doveva molto alla stampa
clandestina voluta da Mazzini; anche la cultura usava il foglio stampato;
persino Parini trasse ispirazione per le sue odi dalla cronaca della "Gazzetta di
Milano" di cui era stato anche direttore. Faloci Pulignani non si nascondeva le
difficoltà per il suo foglio: una vita "se non effimera, sicuramente non
prospera"; tuttavia confidava nei Folignati: "Potrà vivere una vita modesta ma
non ingloriosa, se dai concittadini e dagli amici nostri potrà ottenere
quell'appoggio materiale che forma la prima condizione della prosperità di un
giornale". La "Gazzetta di Foligno" si differenziava dalla stampa cattolica
dell'epoca, perché si rivolgeva soprattutto all'area cittadina. Le difficoltà che il
settimanale dovette superare furono enormi; il 31 dicembre 1892, così
scriveva monsignor Faloci Pulignani: "Pochi periodici come il nostro hanno
subito persecuzioni ufficiali e molestie pubbliche quante ne soffriamo noi da un
partito che vuol dirsi democratico e non è, che vuol apparire largamente
liberare e non è. Nulla ci è risparmiato: ai nostri redattori si sono fatte
aggressioni pubbliche, si sono dati insulti volgari nelle pubbliche vie, si è
violato il loro domicilio e si sono vilipesi in casa loro". Vita ancora difficile nel
lunghissimo inverno fascista. Monsignor Michele Faloci Pulignani morì nel 1940,
lasciando viva e vitale la "Gazzetta", libera voce del cattolicesimo folignate e
non giornale ufficiale e controllato dalla gerarchia con la velina prefabbricata,
libera voce che esprime il rapporto reale tra Chiesa locale e vita del territorio,
evitando la tentazione di essere agenda personale del vescovo o del curato,
libera voce di Chiesa perché giornale di popolo e perché la vita del popolo
diviene giornale. La "Gazzetta" è la memoria storica, conserva le nostre radici,
è "l'albero degli zoccoli". Però la memoria storica serve poco se oggi non siamo
interlocutori della realtà contemporanea; le radici disseccano se il settimanale
non è solidale, compromesso, dentro, con. Per essere presenti occorre essere
contemporanei del futuro. La "Gazzetta" resterà stimolo e sostegno per la
comunità ecclesiale, per i cattolici impegnati nel sociale e per tutti i cittadini
folignati con mentalità e atteggiamento conformi alle linee tracciate dal
Concilio e al più genuino pluralismo democratico. Tuttavia sappiamo bene che
gli ideali sono come le stelle: non li raggiungiamo mai. Ma ai naviganti le stelle
servono sempre per stabilire la rotta. Pensare al domani è il modo migliore per
capire l'oggi e "preparare il futuro vuol dire fare i conti con un presente che sta
cambiando".
123
Diplomatic Magazine
Editore: SETCOM snc
Altri mezzi d’informazione posseduti dall’Editore: Agenzia Agus
Genere: Periodico Internazionale diplomatico - politico - culturale
Sede principale: Perugia - via del Verzaro, 19
Telefono: 075/5731891-2, fax 075/5731892
Sito internet: www.diplomaticmagazine.it (vetrina)(non aggiornato)
Direttore responsabile: Francesco Gori
E-mail: [email protected]
Spaolithos
Editore: Ilaria Rapacchio
Periodicità: Trimestrale
Genere: Free press di Cultura, Storia, Attualità
Sede principale: Spoleto - Loc. San Nicolò, 140/b
Telefono: tel./fax 0743/48497
Sito internet: www.spaolithos.com
Direttore responsabile: Ilaria Rapacchio
E-mail: [email protected]
Storia: “SpaoLithos Web nasce dall'esigenza di offrire un'informazione
tempestiva ed aggiornata sui principali eventi culturali che popolano la scena
nazionale ed internazionale. Vernissages, dibattiti, seminari, pièces teatrali e
festivals, mostre, monografie di artisti, concorsi letterari. SpaoLithos Web è la
finestra elettronica di SpaoLithos il trimestrale di Cultura, Storia, Attualità
diffuso gratuitamente nelle edicole.”
Umbertide Cronache
Editore: Comune di Umbertide
Periodicità: Bimestrale
Genere: Periodico bimestrale del Comune di Umbertide
Sede principale: Umbertide, piazza Matteotti, 1
Telefono: 075/9419249 - 9419220
Sito internet: www.comune.umbertide.it
Direttore responsabile: Fabio Mariotti
E-mail: [email protected]
Il Punto De La Sera
Editore: Cooperativa sociale La Sera
Sede principale: Perugia - Via Girolamo Savonarola, 88
Sito internet: www.lasera.eu (prossima apertura)
Direttore responsabile: Nicola Bistoni - [email protected]
E-mail: [email protected]
Tutto Gubbio - Tutto Flaminia - Tutto Perugia
Editore: Prometeo Edizioni srl
124
Altri mezzi d’informazione posseduti dall’Editore: Tutto Perugia, Tutto
Flaminia, Tutto Gubbio
Periodicità: Settimanale
Sede principale: Gubbio - via Perugina, centro polifunzionale "La Maddalena"
Telefono: 0759222140 fax 0759228651
Sito internet: www.tuttogubbio.net / www.tuttoflaminia.net /
www.tuttoperugia.net
Direttore responsabile: Luca Mercadini
E-mail: [email protected]
8) Umbria.it: l’editoria on line
Di seguito sono riportate le schede frutto di un censimento delle principali
testate on line presenti nel territorio regionale.
UMBRIALEFT
Genere: quotidiano online di sinistra
Sito internet: www.umbrialeft.it
Direttore responsabile: Eugenio Pierucci
Redazione: Daniele Bovi; Fabrizio Cerella
Collaboratori: Luca Spaccini; Daniele Ciri; Isabella Rossi
Contatti: [email protected]
UMBRIAJOURNAL
Genere: quotidiano online di informazione regionale
Sito internet: www.umbriajournal.com/www.umbriajournal.it33
Direttore responsabile: Marcello Migliosi
Redazione: Luana Pioppi
Contatti: [email protected]
INUMBRIA
Genere: quotidiano online di informazione regionale
Editore: NCT Global Media s.r.l.
Sito internet: www.inumbria.it
Direttore responsabile: Francesca Mallone
Contatti: [email protected]
PERUGIANEWS
Genere: Quotidiano online di Perugia e provincia
Sito internet: www.perugianews.it
Direttore responsabile: Laura Ricci
Redazione: Collaboratori: Luca Filippetti,
Editore: Akebia snc di Fabrizio Caccavello
33
V. nota 28
125
Contatti: Redazione: [email protected]
ORVIETOSI
Genere: Quotidiano online di Orvieto e zone limitrofe
Sito internet: www.orvietosi.it
Direttore responsabile: Dante Freddi
Redazione: Stefania Tomba; Valeria Cioccolo;
Contatti: Redazione: [email protected];
ORVIETONEWS
Genere: Quotidiano online di Orvieto e comprensorio
Sito internet: www.orvietonews.it
Direttore responsabile: Laura Ricci
Collaboratori: Monica Riccio, Jacopo Teodori,
Editore: Akebia snc di Fabrizio Caccavello
Contatti: [email protected]; [email protected]
TUTTORVIETO
Genere: Quotidiano online di Orvieto e comprensorio
Sito internet: www.tuttorvieto.it
Direttore responsabile: Claudio Lattanzi
Collaboratori: Marco Cannavò, Isabella Gambini,
Editore: Intermedia snc
Contatti: [email protected]
ORVIETOSPORT
Genere: Periodico sportivo orvietano
Sito internet: www.orvietosport.it
Direttore responsabile: Monica Riccio;
Vice direttore: Marco Gobbino;
Redazione: Marco Gobbino; Agnese Vescovo; Nicola Magrini; Claudio
Biancalana; Federico Croccolino; Alberto Fontanieri; Massimo Ubaldini;
Marco Cammertoni; Stefano Romanini; Federico Savoia; Beatrice
Bernardini; Giacomo Pietrini; Andrea Moretti; Riccardo Bianchi; Alberto
Schettini; Luciano Benizielli; Andrea Fringuello.
Contatti: [email protected]
NEWGOL
Genere: Quotidiano online di Spoleto, Foligno, Terni, Valnerina, Umbria
Sito internet: www.newgol.it
Direttore responsabile: Maria Catanzani
Direttore editoriale: Enrico Brazzini
Responsabile Rapporti Istituzionali: Francesco Grechi
Contatti: [email protected]
126
PRIMOPIANO NOTIZIE
Genere: Quotidiano online della Valatiberina Umbra
Sito internet: www.primopianonotizie.com
Editore: Euromedia Communications srl
Direttore responsabile: Stefano Signorelli
Contatti: [email protected]
SPOLETONLINE
Genere: Quotidiano online di Spoleto, Valnerina, Foligno, Terni, Perugia
Sito internet: www.spoletonline.com
Editore: Corinternet di Ruggero Corinti
Direttore responsabile: Tommaso Speranza
Contatti: [email protected]
SPORT TERNI
Genere: Periodico sportivo di Terni e provincia
Sito internet: www.sporterni.it
Direttore responsabile: Moreno Staruro
Contatti: http://www.sporterni.it/contatti.php
TAM TAM
Genere: Quotidiano online di Marsciano e Todi e provincia di Perugia
Sito internet: www.iltamtam.it
Editore: Comunicapiù srl in collaborazione con Adanti Creative Agency,
Direttore editoriale: Gilberto Santucci
Contatti: [email protected]
TIFOGRIFO
Genere: Quotidiano online dedicato al Perugia Calcio
Sito internet: www.tifogrifo.com
Direttore Responsabile: Ettore Bertolini
Capo Redattore: Marco Bertolini
Redazione: Claudio Mariani; Natsuko Moritake; Marco Mariuccini; Cristina
Biondi
Dino Pompili; Fabio Arcangeli; Andrea Fais; Alessandro Mezzano; Kiyomi
Nakamura; Roberto Sannipola; Barbara Isidori; Tegno Tagne Honoré; Samuele
Bottega; Massimiliano Argenio; Fabio Polese; Mauro Betti; Giuseppe Marino
Nardelli; Elisabetta Mattiacci; Mauro Brachelente; Leonardo Varasano; Emilio
Paolo Ferri; Roberto Fettucciari; Nicola Bertolini
Collaboratori: Matteo Fortini;Vincenzo Gaggia; Ilenia Beatrice Protopapa;
Giulia Volpi; Andrea Proietti Bertolini; Michele Scapicchi; Roberto
Micanti;Antonio Veschini; Simone Frattegiani; Greta Zucchetta; Sergio
Procacci; Antonio Cerina
Alessia Orefice; Nicola Mucci; Federico Miccioni; Filippo Buono; Tamara
Ceppitelli; Caterina Matriciani; Livia Ronca; Luca Guglielmi.
Contatti: [email protected]
127
TRGMEDIA
Genere: Quotidiano online di Gubbio, Foligno e Alta Valle del Tevere
Editore: Tele Radio Gubbio
Sito internet: www.trgmedia.it
Direttore Responsabile: Giacomo Marinelli Andreoli
Contatti: [email protected];
TUTTOGGI
Genere: Quotidiano online di Spoleto, Foligno e provincia di Perugia
Editore: SYN-MEDIA Srl su licenza SYN-ERGO Snc
Sito internet: www.tuttoggi.info
Direttore Responsabile: Carlo Ceraso
Direttore Editoriale: Leonardo Perini
Capo Redattore: Marco Bertolini
Redazione: Carlo Vantaggioli, Sara Cipriani, Chiara Magna
Contatti: [email protected]; [email protected]
UMBRIAMAGAZINE
Genere: portale di informazione culturale, arte spettacolo e turismo
Editore: MEDIA SERVICE
Sito internet: www.umbriamagazine.com
Direttore Responsabile: Mauro Pacelli
Contatti: [email protected]
NARNINEWS
Genere: quotidiano online del comprensorio narnese
Editore: MEDIA SERVICE
Sito internet: www.narninews.it
Direttore Responsabile: Mauro Pacelli
Contatti: [email protected]
TERNIEPROVINCIA
Genere: quotidiano online di informazione di Terni e Provincia
Editore: MEDIA SERVICE (Gruppo Editoriale Umbrianews)
Sito internet: www.ternieprovincia.com
Direttore Responsabile: Mauro Pacelli
Contatti: [email protected]
UMBRIACLICK
Genere: periodico online di informazione regionale
Editore: Mariolina Savino
Sito internet: www.umbriaclick.it
Direttore Responsabile: Mariolina Savino
Contatti: [email protected]
128
Di seguito riportiamo la lista dei soggetti editoriali online individuati tramite
incrociando i dati ottenuto dai motori di ricerca con l’utilizzo dei 6 gruppi di
termini.
Tabella 8.1
Dati riassuntivi dei siti internet rilevati attraverso i motori di ricerca dei
soggetti dell’editoria online in Umbria.
(Nella parte destra della tabella è riportato il numero complessivo di
occorrenze rilevate durante la raccolta dei dati).
Siti editoria online in
N°
Umbria
Link
newgol.com
22
terninrete.it
16
iltamtam.it
9
inumbria.it
9
umbriaeconomia.unn.it
7
umbriajournal.it34
7
labarbabietola.it
5
tuttoggi.info
5
umbriaearte.it
4
umbriaonline.com
4
perugiaonline.it
3
radioribelle.it
2
Tabella 8.2a
Scheda di rilevazione dei siti internet dei soggetti dell’editoria online in Umbria.
(Parte 1).
(Nella parte destra della tabella sono riportati in alto i parametri utilizzati per
l’analisi, nelle celle corrispondenti un 1 indica la presenza di quella particolare
caratteristica o servizio, di contro lo 0 ne indica l’assenza).
SITO
Rs Aggior
s
nato
newgol.com
terninrete.it
iltamtam.it
inumbria.it
umbriaeconomi
a.unn.it
labarbabietola.i
t
tuttoggi.info
34
Pubbli
cità
Foru Funzi Photogal Sonda
m
one
lery
ggi
cerca
0
1
0
1
0
1
1
1
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1
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0
1
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1
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1
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1
1
1
1
0
1
1
1
1
1
0
1
1
0
1
0
0
1
1
1
0
1
0
0
V. nota 28.
129
umbriajournal.it
umbriaearte.it
umbriaonline.co
m
perugiaonline.it
radioribelle.it
0
0
0
1
0
1
1
1
1
0
0
0
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
1
0
0
0
1
0
0
0
0
0
Tabella 8.2b
Scheda di rilevazione dei siti internet dei soggetti dell’editoria online in Umbria.
(Parte 2).
(Nella parte destra della tabella sono riportati in alto i parametri utilizzati per
l’analisi, nelle celle corrispondenti un 1 indica la presenza di quella particolare
caratteristica o servizio, di contro lo 0 ne indica l’assenza).
SITO
newgol.com
terninrete.it
iltamtam.it
inumbria.it
Umbriaeconomia
.unn.it
labarbabietola.it
tuttoggi.info
umbriajournal.it
umbriaearte.it
umbriaonline.co
m
perugiaonline.it
radioribelle.it
Met
eo
Orosc
opo
Link
a siti
utili
New Ch Commu Contenut
s
at
nity
i per
lett
cellulari
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0
0
0
0
1
1
1
0
1
0
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0
0
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0
0
0
0
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0
1
1
0
1
0
1
1
1
0
0
1
1
1
0
0
0
1
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
1
1
0
0
1
0
1
1
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
1
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Le prestazioni dei singoli siti internet e del sistema fatte registrare, rispetto ai
parametri scelti per l’analisi, sono riportate nella Tabella 8.3 sottostante.
Ad integrazione di questi dati abbiamo effettato una ricerca incrociata sui
motori di ricerca presi già a campione per le analisi precedenti. I termini
utilizzati per effettuare le ricerche sono stati: new online Umbria, news Umbria,
notizie Umbria e notizie online Umbria.
130
La lista dei siti individuati tramite questa metodologia è la seguente:
orvietonews.it
perugianews.it
giornaledizona.com
orvietoonline.it
valtiberinaonline.it
umbriaclick.it
infopressnews.com
umbrialeft.it
filodiarianna.it
bastianotizie.it
Tabella 8.2c
Scheda di rilevazione dei siti internet dei soggetti dell’editoria online in Umbria.
(Parte 3).
(Nella parte destra della tabella sono riportati in alto i parametri utilizzati per
l’analisi, nelle celle corrispondenti un 1 indica la presenza di quella particolare
caratteristica o servizio, di contro lo 0 ne indica l’assenza).
SITO
orvietonews.it
perugianews.i
t
giornaledizon
a.com
orvietoonline.
it
valtiberinaonli
ne.it
umbriaclick.it
infopressnew
s.com
umbrialeft.it
filodiarianna.i
t
bastianotizie.i
t35
Rs Aggiorn
s
ato
Pubblic Foru
ità
m
1
0
1
1
1
1
Funzio Photogal Sonda
ne
lery
ggi
cerca
0
1
1
0
0
1
0
0
1
1
1
0
1
0
0
0
1
1
0
1
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0
1
1
0
1
1
0
0
0
1
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
1
0
0
0
0
0
1
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
35
La pubblicazione del sito attualmente è stata sospesa, tutte le funzionalità risultato
pertanto non attive, pur essendo ancora online.
131
Tabella 8.2d
Scheda di rilevazione dei siti internet dei soggetti dell’editoria online in Umbria.
(Parte 4).
(Nella parte destra della tabella sono riportati in alto i parametri utilizzati per
l’analisi, nelle celle corrispondenti un 1 indica la presenza di quella particolare
caratteristica o servizio, di contro lo 0 ne indica l’assenza).
SITO
orvietonews.it
perugianews.it
giornaledizona.co
m
orvietoonline.it
valtiberinaonline.
it
umbriaclick.it
infopressnews.co
m
umbrialeft.it
filodiarianna.it
bastianotizie.it
Met Orosc Link a
News Ch Commu Contenuti
eo
opo
siti utili letter at nity
per cellulari
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
1
1
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
Le prestazioni dei singoli siti internet e del sistema fatte registrare, rispetto ai
parametri scelti per l’analisi, sono le seguenti:
Tabella 8.3
Dati riassuntivi dei siti internet rilevati attraverso i motori di ricerca dei
soggetti dell’editoria online in Umbria del secondo campione.
(Nella parte destra della tabella è riportato il numero complessivo di
occorrenze rilevate durante la raccolta dei dati).
SITO
Totale
orvietonews.it
6
perugianews.it
3
giornaledizona.com
4
orvietoonline.it
5
valtiberinaonline.it
6
umbriaclick.it
2
infopressnews.com
0
umbrialeft.it
5
filodiarianna.it
0
bastianotizie.it
0
Totale di sistema
31
132
9) Umbria.it: aziende, enti ed istituzioni.
Di seguito riportiamo la lista dei siti internet pubblicati da soggetti non
editoriali (aziende, enti o istituzioni che non hanno una configurazione
societaria tra quelle riconosciute ai soggetti editoriali) individuati incrociando i
dati ottenuto dai motori di ricerca con l’utilizzo dei 6 gruppi di termini.
Tabella 9.1
Scheda di rilevazione dei siti internet dei soggetti non editoriali umbri.
(Nella parte destra della tabella sono riportati in alto i parametri utilizzati per
l’analisi. Per quanto concerne la Tipologia abbiamo voluto indicare una generica
categoria di appartenenza del soggetto).
Siti UMBRIA
umbrialeft.it
regione.umbria.it
bellaumbria.net
crumbria.it
pa.umbria.it
regioneumbria.eu
aur-umbria.it
giano.umbria.
it
umbria-turismo.it
pcsnetumbria.it
holidaysinumbria.com
umbriaturismo.it
ausumbria.it
formazionelavoro.regione.umbria.i
t
agriturismoevacanzeinumbria.com
bed-and-breakfast-in-umbria.it
aziendeumbre.it
b.unipg.it
turismo-in-umbria.it
umbriaincoming.com
umbriasi.it
villaumbra.org
webumbria.it
consiglioregumbria.org
corecom.umbria.it
N°
Link
14
12
7
7
7
7
6
6
Tipologi
a
politica
ente
turismo
ente
ente
ente
ente
ente
Note
regione umbria
regione umbria
comune spoleto
regione umbria
comune giano
dell'umbria
6
5
4
4
3
3
ente
azienda
turismo
turismo
ente
ente
regione umbria
3
3
3
3
3
3
3
3
3
2
2
turismo
turismo
turismo
Formazione
turismo
turismo
turismo
Formazione
turismo
ente
regione umbria
ente
regione umbria
regione umbria
regione umbria
133
Dai dati sopra riportati risulta evidente che il principale soggetto della
comunicazione della regione Umbria online risulta essere proprio la Regione
Umbria. I link rilevati dai diversi portali facenti capo a questo ente sono 38 solo
se si considerano i siti che ne hanno fatto registrare 3 o più. Questa è la soglia
che abbiamo imposto al campione per scremare i risultati più rilevanti.
134
10. INTODUZIONE - La rete nella politica e nella comunicazione
di Rocco Pellegrini
Man mano che la rete diventa sempre più ubiquitaria e pervasiva appare
sempre più evidente che il suo ruolo nella politica intesa sia come
organizzazione d'iniziativa e consenso che come comunicazione politica, più
specificatamente, si sta dilatando e diventa sempre più significativo. In Italia
l'utilizzo della rete, pur essendo in rapido sviluppo con una notevole
accelerazione nel 2009-2010, ancora non è così diffusa e generalizzata in tutte
le fasce sociali ed uniformemente distribuita tra le diverse generazioni di utenti
e le diverse opportunità di uso. Gli ultimi dati attendibili, una ricerca
dell'Eurisko, parlano di circa 20 milioni di utenti collegati almeno una volta in
un periodo di 30 giorni. Ineguale appare la distribuzione tra le fasce d'età ed in
generale più si è giovani e più si usa la rete. Appare ragionevole, dunque,
prendere in esame quel che succede "nelle punte della rete", dove essa è più
diffusa e più centrale. Tenendo conto di questo grafico, tratto sempre dallo
stesso studio, è importante guardare agli Stati Uniti che sono senz'altro la
_______________________________________________________________
_________
Diffusione di internet: ricerca Eurisko.36
_______________________________________________________________
_________
prima forza per diffusione e significanza della rete nel mondo anche se,
recentemente gli internauti cinesi sono diventati in numero assoluto, la prima
realtà del pianeta. Tuttavia, sia per la natura autoritaria del sistema politico
cinese che per la significanza delle imprese e delle realtà, attive in rete,
statunitensi si può senz'altro affermare che la rete americana è il punto di
riferimento primario di tutta la rete. Ora tutti gli analisti, o meglio la
maggioranza di essi, concordano col fatto che la centralità di Internet, nel
dominio che stiamo trattando, si è evidenziata, senza alcun dubbio, nelle
presidenziali statunitensi del 2008. Sinteticamente, in questa introduzione, ma
come dimostreremo dopo analiticamente e diffusamente, il presidente Obama
ha usato la rete in modo così autorevole e magistrale che grazie ad essa egli è
36
http://www.gandalf.it/dati/dati3.htm
135
riuscito a coinvolgere milioni di persone, raccogliendo denaro dalle
sottoscrizioni popolari come mai nel passato e, soprattutto, rivoltando una
situazione di partenza che lo vedeva sfavorito, e non di poco, di fronte alla
potente competitor nelle primarie democratiche. Egli ha creato un vero e
proprio "cervello collettivo", un movimento di persone e di aspettative che
continua ad esprimersi ancora oggi nella politica americana. Il fatto è che
Internet, come media, dal punto di vista relazionale permette la relazione molti
a molti, a differenza di altri media, pur importantissimi come la tv o la stampa,
che invece permettono una relazione uno molti, una essendo la fonte che parla
e molte quelle che ascoltano. Nella rete, invece, la gente partecipa alla
formazione della "volontà politica" e viene coinvolta in profondità come mai per
i media del recente passato proprio perché da utente passivo può trasformarsi
in utente attivo e determinato.
E' imponente la quantità di articoli, saggi e documenti universitari che sono
nati su questa rilevantissima questione sia negli Usa che dappertutto. E'
evidente che quando qualcosa influisce, in modo così decisivo, sulle
presidenziali americane non si è più di fronte ad un fenomeno politico
emergente ma, certamente, di fronte a qualcosa di conclamato e
"paradigmatico" che va capito perché niente più, da quell'evento in poi, sarà
come prima.
Senza dilungarsi in un'analisi particolareggiata delle risorse disponibili nella
pubblicistica statunitense che una semplice ricerca in Amazon è più che
aderente alla bisogna quel che ci interessa in quest'introduzione è analizzare le
principali conseguenze in Europa.
Le recenti tendenze, quelle successive al 2008, pongono al centro della
ricerca politica applicata alla rete senz'altro Facebook.
Le comunità nazionali che si sono organizzate intorno a questo contenitore
sociale sono così ricche e partecipate che è molto conveniente usare gli
strumenti di Facebook per realizzare immediatamente e diffusamente una
relazione coi propri interlocutori in rete. Siamo ben lontani, in questo caso,
dalla profondità e dalla pervasività di un sito come barackobama.com37: il che
dimostra che in Europa la lezione americana resta, per larga parte,
incompresa. Pensiamo, in particolare, alla parte mybarackobama laddove
l'utente veniva messo nelle condizioni di ricrearsi il suo network per integrare
la propria attività nella più generale campagna del candidato presidente.
In ogni caso è importante notare l'uso diffuso di Facebook, perché è, da
molti punti di vista, un segno dei tempi.
Ad esempio se si prova ad accedere al sito di Sarkozy (www.sarkozy.fr) si
viene reindirizzati alla posizione di Facebook38 del presidente francese e, come
è noto, anche il presidente del consiglio italiano, Silvio Berlusconi, ha usato
37
38
http://my.barackobama.com/
http://www.facebook.com/nicolassarkozy
136
Facebook39 per comunicare con gli elettori durante la campagna elettorale
regionale recente. Cose simili stanno avvenendo anche in Germania e se si
guarda ad iniziative meno imponenti appaiono degne di nota in Italia. Diversi
candidati presidenti e semplici candidati hanno usato Facebook durante le
regionali con buoni livelli di partecipazione e coinvolgimento.
Particolarmente significativa è l'esperienza delle Fabbriche di Nichi,
esperienza organizzata su Nichi Vendola ed il suo sito che ha coinvolto
notevolmente il territorio pugliese.
Osservando fabbrica.nichivendola.it si capisce che chi ha costruito
quest'esperienza ha riflettuto su come coinvolgere gli elettori, su come
integrare il territorio sfruttando le caratteristiche specifiche della rete.
39
http://www.facebook.com/group.php?gid=25923644654
137
10.1 Il caso Obama
10. 1.1 barackobama.com
Immedesimandomi con un utente qualsiasi ho cercato con diversi motori di
ricerca la stringa Barack Obama, ricevendo inevitabilmente fra i primissimi
risultati (in genere il secondo o il terzo) il seguente indirizzo:
http://www.barackobama.com/index.php. Perciò ho selezionato questo come
punto d’ingresso al sito ufficiale per le presidenziali 2008 del Presidente Eletto
degli Usa. Per prima cosa si è reso necessario ricostruire “manualmente” la
sitemap del sito, principalmente per due ragioni: non è presente in chiaro
all’interno dello stesso e soprattutto perché analizzandone il traffico mi sono
reso conto di una anomalia strutturale. Normalmente la stringa che identifica
una risorsa in internet, il suo url in effetti, possiede una radice del tipo
www.ilmiosito.it alla quale vengono letteralmente attaccate, utilizzando uno o
più “/”, le pagine che lo compongono; la maggior parte dei lettori del presente
lavoro avrà certamente una certa dimestichezza con la logica che regola le
cartelle in un computer: troviamo una cartella madre che contiene una o più
cartelle figlie. Ebbene i principi sono gli stessi in entrambi i casi, poiché un
computer ha la necessità imprescindibile di identificare in maniera univoca
qualsiasi risorsa memorizzata. Quindi un url completamente diverso o
strutturato diversamente dovrebbe identificare, in via generale, una risorsa
differente, pensiamo, ad esempio, cosa comporti cambiare nell’url del sito di
una grande azienda la parte che identifica la nazione (.com, de, .it), di fatto
entriamo in differenti versioni dello stesso sito; in realtà sono siti differenti a
tutti gli effetti che accedono eventualmente a risorse comuni (come ad
esempio il catalogo dei prodotti o l’archivio dei drivers).
La logica degli url, apparentemente sembra comportare alcune deroghe ai
principi che valgono per le cartelle in un pc: se prendiamo in esame le stringhe
http//www.yahoo.it e http://it.yahoo.com/ e proviamo ad inserirle in un
qualsiasi browser, noteremo che ci verrà restituita la stessa pagina. In gergo
indirizzi come questi si chiamano alias, sono cioè equivalenti, restituiscono la
stessa identica pagina, ma non siamo di fronte ad una anomalia poiché tra di
loro esiste lo stesso rapporto che regola una cartella ed un collegamento ad
essa.
Come dicevo nel sito barackobama.com siamo di fronte ad una struttura
particolare, ci sono 40+1 differenti versioni di url che identificano sezioni
differenti; invece di utilizzare il simbolo che dicevamo prima, lo “/”. Pensiamo
alla stringa che compone il sito di un qualsiasi comune italiano, per
campanilismo utilizzerò come esempio www.perugia.comune.it, volendo
accedere al sito di un altro comune sarà sufficiente cambiare il nome della
città. Tuttavia non esiste uno spazio comune fisico, un mega server dei comuni
italiani; si tratta di una convenzione per facilitare la ricerca agli utenti.
Tornando al sito di Barack Obama, siamo di fronte più ad un certo numero di
blocchi che convivono assieme piuttosto che ad unica entità; tutto questo sotto
il profilo tecnico naturalmente, poiché lo stesso layout e la medesima struttura
fanno si che dal punto di vista percettivo non si distingua alcuno scollamento
138
fra le parti. Le implicazioni di questo approccio e le motivazioni che possono
averlo ispirato sono numerose, ma le prenderemo in considerazione un po’ più
avanti; per ora basti far notare che un motore di ricerca come compete40, che
offre gratuitamente dati sul traffico, indicizza separatamente ognuna delle
differenti versioni del sito: fornendo perciò report dettagliati su ciascuno di
essi. Elemento questo che si è rilevato molto utile nella presente analisi e
siamo pronti a scommettere che anche per gli amministratori non abbia
rappresentato un aspetto secondario. E’ pur vero che l’amministratore di un
qualsiasi sito ha in linea di massima accesso ad informazioni precise e
dettagliate sul traffico all’interno del proprio spazio, ma poter fare alcune
distinzioni può facilitare e snellire il processo di analisi rendendo più rapide le
considerazioni su quei dati.
Utilizzando diversi programmi freeware41 che, fra le molte funzioni,
permettono di generare la mappa completa di un sito (in genere questo tipo di
software viene utilizzato per testare i link interni ed esterni da parte dei
webmaster così da assicurarsi che non ci siano errori di programmazione) ho
analizzato il sito di Barack Obama partendo, appunto, dalla pagina principale
www.barackobama.com\index.php. Abbiamo rilevato 229.224 link esterni che
puntano a 298 fonti differenti con una media di 7.693,21 link\fonte. In questa
rilevazione sono inclusi anche gli url con reindirizzamento al sito di
barackobama.com, che in realtà sono più propriamente dei link interni, ma che
per le motivazioni esposte in precedenza si trovano inevitabilmente inseriti fra i
link esterni. Le fonti del tipo nome.barackobama.com vanno perciò
discriminate dalle altre: sono 4042 con un totale di 200.732 link (il solo
my.barackobama.com, che è anche il primo in termini assoluti, ne totalizza
152.733) con una media link\fonte che sale a 5018,3. Le restanti 258, che
rappresentano quindi i veri e propri link esterni, raccolgono i restanti 28.492
link con un rapporto link\fonte che scende a 95,61.
I siti di informazione sono quelli maggiormente rappresentati con 209 fonti,
sebbene gli 655 link totali ci portano ad un rapporto link\fonte di 3,13,
includendo Msnbc, Google e Yahoo (che non producono di fatto informazione
autonomamente, ma ripubblicano quella degli altri mezzi).
I blog sono 17 con 40 link ed una media di 2,35. Questi dati includono anche
i blog di testate giornalistiche come ad esempio quelli interni al New York Time
o al Washingtonpost; nella rilevazione precedente questi dati erano stati
comunque aggregati alla fonte giornalistica di appartenenza.
I social network, invece, sono 19 con 27.562 link ed una media di 1.450,63.
In realtà la metà di loro contribuiscono pressoché per la totalità, fra l’altro,
praticamente in egual misura. I restanti sembrano più trovarsi nel sito per puro
accidente che per una precisa volontà.
40
http://compete.com/ .
In questo caso abbiamo usato la suite dei programmi Micro-Sys, disponibili in versione
prova all’indirizzo http://www.microsystools.com/products/ .
42
Và da se che prima ne avevamo riportate 40+1 per ricomprendere la radice
“principale” ww.barackobama.com e i suoi “derivati”.
41
139
Troviamo anche 15 siti governativi con 1.847 link ed una media di 123,13.
La maggior parte di questi riportano a sezioni specifiche di cause o movimenti
pro-qualcosa, ma in realtà la quasi totalità (1836) appartiene al sito
www.democrats.org, e cioè quello “ufficiale” del partito democratico.
Dopo aver presentato i dati passiamo ad una loro analisi. Di seguito
riportiamo l’elenco delle prime 50 risorse linkate per dare un’idea più precisa
del peso relativo di ciascuna sulla destra abbiamo riportato il numero dei link
presenti. Questo ci permette di comprendere meglio la struttura creata dallo
staff del Presidente Eletto Barack Obama.
Scheda 1.1
Prime 50 fonti linkate nel sito www.barackobama.con
1 http://my.barackobama.com
2
3
4
5
5
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
6
7
7
7
7
7
7
7
7
8
9
9
9
9
9
9
9
9
https://donate.barackobama.com
http://store.barackobama.com
http://www.youtube.com
http://go.barackobama.com
http://students.barackobama.com
http://aapi.barackobama.com
http://abroad.barackobama.com
http://action.barackobama.com
http://africanamericans.barackobama.com
http://enviros.barackobama.com
http://faith.barackobama.com
http://latimesblogs.latimes.com
http://pride.barackobama.com
http://tribes.barackobama.com
http://veterans.barackobama.com
http://women.barackobama.com
http://arabamericans.barackobama.com
http://disabilities.barackobama.com
http://factcheck.barackobama.com
http://gop.barackobama.com
http://jewishamericans.barackobama.com
http://kids.barackobama.com
http://labor.barackobama.com
http://seniors.barackobama.com
http://www.flickr.com
http://presby.facebook.com
http://www.asianave.com
http://www.democrats.org
http://www.digg.com
http://www.eons.com
http://www.eventful.com
http://www.faithbase.com
http://www.glee.com
15273
3
5555
3689
1851
1844
1844
1843
1843
1843
1843
1843
1843
1843
1843
1843
1843
1843
1840
1840
1840
1840
1840
1840
1840
1840
1837
1836
1836
1836
1836
1836
1836
1836
1836
140
9
9
9
9
9
10
11
12
13
13
14
15
16
17
17
18
http://www.linkedin.com
http://www.migente.com
http://www.mybatanga.com
http://www.myspace.com
http://www.twitter.com
http://www.brightcove.com
http://www.washingtonpost.com
http://www.nytimes.com
http://www.boston.com
http://www.unionleader.com
http://iowa.barackobama.com
http://www.desmoinesregister.com
http://www.seacoastonline.com
http://www.breitbart.com
http://www.concordmonitor.com
http://tx.barackobama.com
1836
1836
1836
1836
1836
215
64
40
37
37
30
26
15
11
11
10
Il primo posto è occupato saldamente da my.barackobama.com che da solo
rappresenta il 67% di tutti i link. Nella lista sono presenti la maggior parte
degli url appartenenti al sito barackobama.com, i link interni totalizzano l’87%
di quelli totali. Il fatto che il peso assoluto dei link interni sia così alto non deve
sorprendere: in un sito ben navigabile la struttura dei rimandi interni deve
presentare una densità piuttosto elevata. L’obiettivo di qualsiasi bravo
webmaster è quello di agevolare all’utente l’esplorazione del proprio sito e di
limitare al tempo stesso il più possibile le vie d’uscita (in altre parole i link
esterni), per farcelo rimanere il più possibile.
Quello che è interessante notare è quanto sia preferito un particolare
percorso sugli altri e, di conseguenza, di quanto in effetti l’utente si spinto
verso una determinata area del sito; và da se che anche esplorando a caso i
link si hanno 2 probabilità su 3 di finire in my.barackobama.com. Questo
chiaramente presuppone una precisa volontà di spingere l’utente ad iscriversi
al sito; iscrizione che naturalmente ho fatto. La sezione alla quale si accede in
realtà è piuttosto povera. Da qui possiamo: iscriverci per ricevere periodiche
informazioni da parte dello staff, accedere a particolari aree dedicate ai
sostenitori, divise per categorie o partecipare più o meno attivamente ad
eventi organizzati dallo stesso staff o sponsorizzati tramite il sito.
141
Figura 1.1
Grafico della distribuzione dei link nel sito www.barackobama.com
Una rete casuale, in genere, presenta una disposizione dei link piuttosto
graduale, a coda lunga, dove i nodi più vecchi ne hanno un pò di più degli
ultimi arrivati; la forbice che separa i nodi più connessi da quelli meno è
determinata in verità da fattori ben precisi: il numero dei link che si
aggiungono per unità di tempo e naturalmente il tempo trascorso dalla
costituzione della rete. Nella particolare rete costituita dai link interni del sito
barackobama.com assistiamo ad una netta divisione in 3 blocchi. Troviamo un
nodo di gran lunga più connesso degli altri, un gruppo centrale ben connesso
con un numero praticamente uguale di link (fanno eccezione solo lo store e il
donate, le aree economiche del sito, che hanno 2\3 volte il numero di link degli
altri nodi, un numero più elevato, ma comunque omogeneo), infine troviamo
un gruppetto di nodi accessori collegati da non più di 10 link.
Del nodo iperconnesso ne abbiamo già parlato. Riguardo al secondo blocco
raggruppa le categorie, le aree tematiche dedicate, ad esempio, ai veterani o
alle donne, ma anche ai bambini, ai latinoamericani e agli omosessuali.
Assistiamo ad una divisione dell’elettorato potenziale che potremmo definire
trasversale, cercando di dare in questo modo uno spazio ed una voce a
categorie ben precise di persone.
Il fattore geografico viene, invece, considerato solo come marginale, poiché
il terzo gruppo raccoglie proprio gli spazi dedicati ad alcuni degli stati
dell’unione; 11 per l’esattezza, un quinto del totale. Si sceglie di rivolgersi
all’America e agli americani nel loro complesso. Nonostante questo, l’azione
viene profondamente ancorata al contesto geografico delle persone, ma
passando attraverso l’azione dei singoli e la loro partecipazione ad eventi reali
e vicini. Si opera in questo modo una vera e propria dicotomia fra spazio
virtuale e spazio reale dove sono le persone, in carne ed ossa, a costituirsi
142
come cerniera fra i due. Così lo spazio virtuale si devirtualizza mostrando ai
singoli che i messaggi condivisi attraverso l’immaterialità di Internet prendono
forma vicino a loro. Assistiamo però anche al processo contrario. L’enfasi e
l’emozione generata attraverso il mezzo ne scavalcano l’impalpabilità e si fanno
reali, contaminando e abitando lo spazio fisico. Il mito diventa realtà, nel senso
profondo e nel momento in cui le persone con le quali si è comunicato, parlato
e chattato in rete diventano reali. Ci troviamo di fronte al John qualunque, ma
anche ai membri dello staff, agli attivisti, con i quali abbiamo parlato e ci siamo
confrontati, ma arriviamo persino ad incontrare il potenziale presidente degli
Stati Uniti; vengono a trovarci sotto casa, vengono loro da noi. Non a caso gli
eventi organizzati dallo staff di Obama hanno visto la partecipazione di folle
numerose, pensiamo al milione di americani e non presenti durante il discorso
dopo la vittoria del Presidente Eletto; le manifestazioni repubblicane avevano
esattamente il problema contrario, non riuscivano a portare la gente in piazza.
Il potere evocativo della rete in questo processo non solo rimane intatto, ma
ne viene addirittura sostanzializzato. Prende forma e sostanza, rinnova ed
alimenta il senso di appartenenza che in un circolo virtuoso finisce per essere
ritrasmesso nelle comunicazioni future da coloro che vi hanno preso parte.
Passiamo ad analizzare i dati sui collegamenti con i siti di news e con i blog.
Innanzi tutto possiamo notare che l’unico blog presente è uno di quelli che
fanno capo al Washingtonpost, quindi riconducibile comunque all’area
dell’informazione tradizionale o istituzionalizzata; la maggior parte dei link a
blog rilevati conducono quasi tutti (ben 13 su 17) a testate giornalistiche. Un
certo tipo di informazione indipendente, quella appunto dei blogger, che in
America possiede un suo status ben preciso ed affermato, con alcuni siti che
superano di gran lunga il mezzo milione di visite quotidiane, risulta del tutto
assente. Come spiegarlo? Perché lo staff di Obama ha deliberatamente escluso
certi blog dal proprio sito? O quanto meno, perché non hanno ricercato un
contatto con una realtà, quella dell’informazione indipendente appunto, che fra
l’altro risulta essere per la maggior parte vicina alle posizioni democratiche?
Senza pretendere di rispondere esaustivamente ad una questione che
meriterebbe di essere indagata approfonditamente, ci sono alcune
considerazioni che si possono fare. Alla luce delle rilevazioni fatte, è chiaro che
lo staff ed Obama stesso in primis abbiano ricercato costantemente un
rapporto diretto con le persone: come vedremo meglio con l’analisi dei social
network tra poco. Rivolgersi ai “cani sciolti”, avrebbe significato ricercare una
mediazione con gli utenti che non era nelle loro intenzioni. Allora perché i siti
tradizionali di news? Sebbene anche in questo caso i numeri ci parlino di un
ricorso piuttosto contenuto, rispetto comunque ad altri mezzi o canali, credo
che la parola chiave sia connotazione. L’informazione dei blogger è fortemente
connotata, si tratta di punti di vista personali e spesso molto estremizzati per
esaltarne la spettacolarizzazione ed attrarre così un numero maggiore di
utenti. Non sto affermando che tutta l’informazione fornita sui blog sia di
questo tipo, però soprattutto quelli maggiormente seguiti sono fortemente
“personalizzati”. Costituiscono un filtro su tutto ciò che vi passa e funzionano
proprio per questo, probabilmente. L’informazione tradizionale americana,
invece, trova fra i suoi principi cardine proprio l’imparzialità. L’assenza di
143
connotazione viene ricercata, la personalità o le convinzioni non dovrebbero
trasparire dalla notizia, che viene nettamente distinta dal commento. Perciò, a
nostro avviso, il rapporto con i media tradizionali, seppur contenuto
all’essenziale, è stato preferito ad una certa informazione indipendente. Una
mediazione che se doveva esserci, è stata ridotta al minimo. Come vedremo
questo non significa che lo staff di Obama non abbia cercato di essere presente
sui notiziari, le riviste o i siti di informazione, ma ha saputo distinguere il
soggetto destinatario del proprio messaggio e si è rivolto direttamente ad esso.
Se volevano comunicare con le persone è a loro che si rivolgevano,
direttamente senza intermediari che potessero filtrare il messaggio, come
hanno fatto con i media e tutti gli altri soggetti coinvolti.
Infine una curiosità. L’articolo più vecchio linkato è del 2 ottobre 2002,
mentre l’ultimo è datato 4 novembre 2008: il giorno delle elezioni.
Scheda 1.2
Distribuzione dei link nei siti di news e blog in www.barackobama.com
1
2
3
3
4
5
6
6
7
8
9
9
10
10
10
10
10
10
10
12
http://www.washingtonpost.com
http://www.nytimes.com
http://www.boston.com
http://www.unionleader.com
http://www.desmoinesregister.com
http://www.seacoastonline.com
http://www.breitbart.com
http://www.concordmonitor.com
http://blog.washingtonpost.com
http://www.thestate.com
http://www.abcnews.go.com
http://www.indystar.com
http://online.wsj.com
http://seattlepi.nwsource.com
http://www.ajc.com
http://www.lvrj.com
http://www.qctimes.com
http://www.time.com
http://www.msnbc.msn.com
http://www.press-citizen.com
54
40
37
37
26
15
11
11
10
9
8
8
7
7
7
7
7
7
7
6
E’ arrivato il momento di esporre i dati e le analisi sui social network. A detta
di molti commentatori politici ed esperti di comunicazione è attraverso questa
forma di associazionismo debole, permesso dalle nuove tecnologie informatiche
web 2.0, che il vero potenziale della comunicazione di Obama si sia dispiegato.
Senza non avrebbe vinto, è l’affermazione più comune che sia possibile
ricavare in Internet a riguardo; semplice autocelebrazione del mezzo o
sostanziale verità? Per ora mi limiterò a riportare quello che è stato l’approccio
del team di Obama che traspare dalla struttura del sito. Nel prossimo
144
paragrafo introdurrò alcuni dati più precisi che ci permetteranno di verificare
sia la risposta ottenuta a fronte della strategia posta in essere, sia l’effettivo
peso nella comunicazione dei social network.
Vediamo nel dettaglio quali sono stati i legami ricercati attivamente da parte
del team di Obama. Di seguito è possibile vedere la lista completa.
Scheda 1.3
Distribuzione dei link nei siti di social networking in www.barackobama.com
1
2
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
3
4
4
5
5
http://www.youtube.com
http://www.flickr.com
http://presby.facebook.com
http://www.asianave.com
http://www.blackplanet.com
http://www.digg.com
http://www.eons.com
http://www.eventful.com
http://www.faithbase.com
http://www.glee.com
http://www.linkedin.com
http://www.migente.com
http://www.mybatanga.com
http://www.myspace.com
http://www.twitter.com
http://click.icptrack.com
http://dyn.politico.com
http://marcambinder.theatlantic.com
http://www.mydd.com
1851
1837
1836
1836
1836
1836
1836
1836
1836
1836
1836
1836
1836
1836
1836
2
2
1
1
Ci pare d’obbligo una descrizione sommaria, senza la quale ci pare difficile
formulare alcuna ipotesi sulle possibili motivazioni che hanno orientato le
scelte operate dai responsabili, poiché dai dati sopra riportati è
incontrovertibile che ci sia stata un’attiva ricerca di consenso nei confronti di
un gruppo ben distinto di siti. La prima divisione che possiamo fare consiste nel
distinguere i social network personali, quelli cioè in cui la funzione espressiva
del singolo in base ad uno o più criteri è determinante: Facebook, Asianave
(dedicato agli americani di origine orientale), Blackplanet (sito frequentato da
afroamericani), Glee (punto d’incontro per gay e lesbiche), Eons (offre la
ricerca di persone con interessi e passioni comuni ), Faithbase (cristiani nel
mondo), Linkedin (professione), Migente (latinos), Mybatanga (completamente
in spagnolo e generalista), Myspace (un diario online generalista).
L’altra categoria che potremmo utilizzare per distinguere i siti ricomprende
quelli in cui il servizio offerto risulta predominante: Digg (condivisione di
contenuti, soprattutto news), Youtube (filmati), Flickr (foto), Eventful
145
(permette di condividere la partecipazione ad eventi), Twitter (offre la
possibilità di scambiarsi frequenti messaggi attraverso più piattaforme).
Figura 1.2
Grafico della distribuzione dei link ai siti di social networking nel sito
www.barackobama.com
Mentre i primi assolvevano allo scopo di creare e ricercare un contatto con
comunità più o meno specifiche, offrendo l’inestimabile opportunità di rivolgersi
direttamente ai latino-americani piuttosto che ai cristiani. I secondi hanno
assolto più ad una funzione strategico-organizzativa. Youtube e Twitter sono
stati fondamentali per comunicare direttamente con il popolo di Internet: fa
parte della storia che il messaggio dopo la vittoria sia stato trasmesso prima
con questi mezzi che attraverso la lettura in pubblico. Importantissimo e finora
sottovalutato dai più, a mio avviso, è stato Eventufl: grazie
a questo
strumento è stato possibile coordinare la partecipazione di milioni di individui
alle centinaia di eventi ufficiali e non che si sono tenuti nell’arco della lunga
campagna elettorale. Permette infatti di essere avvisati sulla data e il luogo di
qualsiasi evento a cui siamo interessati, visualizzandoli su di una mappa, per la
quale possiamo stabilire ampiezza e lasso di tempo. Il sistema avvisa l’utente
di un imminente evento. L’attivazione di quel fenomeno di reificazione o
sostanzializzazione è merito in buona parte di questo semplice, ma potente
servizio. Non a caso, a posteriori, molti commentatori si sono chiesti come
facesse Obama a richiamare sempre folle molto numerose a differenza di
quelle del rivale Mccain che andavano quasi deserte. Indubbiamente il
messaggio, l’uomo Obama ha avuto innegabilmente il suo peso, ma senza uno
146
strumento come questo sarebbe stato ben più difficile coordinare tanti
spostamenti e una partecipazione così attiva.
Gli strumenti a nostra disposizione non ci permettono di scendere
maggiormente nel dettaglio riguardo la struttura del sito, ma abbiamo
l’impressione che ci si potrebbero rivelare alcune tecniche o strategie piuttosto
interessanti. Abbiamo tentato infatti di analizzare anche i collegamenti interni
degli url nome.barackobama.com e ci siamo imbattuti sempre nelle stesse
sedici fonti; di cui riporto l’elenco qui sotto per completezza d’informazione.
Scheda 1.4
Link esterni presenti nelle sezioni nome.barackobama.com
1 http://presby.facebook.com
2 http://www.asianave.com
3 http://www.blackplanet.com
4 http://www.democrats.org
5 http://www.digg.com
6 http://www.eons.com
7 http://www.eventful.com
8 http://www.faithbase.com
9 http://www.flickr.com
10 http://www.glee.com
11 http://www.linkedin.com
12 http://www.migente.com
13 http://www.mybatanga.com
14 http://www.myspace.com
15 http://www.twitter.com
16 http://www.youtube.com
_______________________________________________________________
_________
Come ho già detto, non ci inoltreremo oltre in questa direzione, ma il fatto
che i test effettuati su quattro degli elementi abbiano tutti restituito
invariabilmente gli stessi risultati denota una precisa caratteristica
dell’architettura del sistema e non già solamente un mero caso.
Avremmo voluto operare la stessa analisi anche per il sito ufficiale del
candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti d’America, John Mccain,
www.johnmccain.com, ma questo non è stato possibile. Al momento della
raccolta dei dati per il presente lavoro, il sito constava di un pugno di pagine
visibili, fra cui campeggiava un messaggio di ringraziamento del candidato
Mccain ai suoi sostenitori. Sebbene l’Internet Archive43 conservi il sito nella sua
interezza e che questi dati vengono pubblicati con 6 mesi circa di differita, la
policy del sito non permette di scaricare alcun documento presente nella sua
banca dati. E’ possibile navigare ed accedere ai link, quindi una ricostruzione
43
http://www.archive.org/index.php
147
sarebbe anche possibile, ma le dimensioni e i numeri in gioco non hanno ci
hanno permesso di percorrere questa strada.
10.1.2 Internet, Barack Obama e John Mccain
Secondo Google risultano linkate a www.barackobama.com 12.700 pagine.
Comparando questo dato con quello di Alexa che ci mostra il numero dei siti
connessi, 8.921, otteniamo una media di 1,43 documenti per sito che
contengono un riferimento a barackobama.com. Operando nello stesso modo
per johnmccain.com otteniamo 5.880 documenti linkati da 4.487 siti con una
media di 1,31. Al sito ufficiale di Hillary Clinton risultano puntare 3.330
documenti provenienti da 5.077 siti con una media di 0,66 documenti per sito;
quest’ultimo è stato utilizzato come elemento di controllo per tutte le
rilevazioni presenti in questo paragrafo. Questa scelta è operata sulla base sia
della sua appartenenza al partito democratico sia per il fatto di essere stata
l’unica fra tutti gli altri candidati ad attirare un consenso ed un’attenzione
paragonabili a quelle di Obama e Mccain. Vorremmo sottolineare come i valori
siano risultati per lo più equivalenti a quelli del candidato repubblicano,
descrivendo,
una
decisa
tendenza
all’allineamento
nella
strategia
comunicativa44.
Nel momento in cui scrivo risultano linkare al sito di Obama 8.92145 altri
siti, per quello di Mccain 4.484, mentre per la Clinton 5.077. Sarebbe risultato
di estremo interesse giungere ad una mappatura completa, ma la cifra di
18.482 link da verificare è risultata aldilà degli strumenti e del tempo a
disposizione, questo ci avrebbe però permesso di delineare con esattezza le
dinamiche della comunicazione politica durante la campagna e non solo;
conoscendo gli elementi in gioco sarebbe possibile mettere a punto degli
strumenti in grado di rintracciare un campione di articoli attentamente
selezionati e, tramite le date di pubblicazione, tenere conto del loro percorso
all’interno della rete.
Per poter verificare la presenza dei singoli candidati in rete in modo rapido,
ma comunque efficace, ho pensato di utilizzare il motore di ricerca di Google46.
Dopo aver selezionato un campione di oltre 100 siti, ho cominciato a digitare
alcune combinazioni di parole. Alla fine sono risultati maggiormente attendibili
44
Va tenuto conto soprattutto del fatto che la Clinton si è ritirata ufficialmente dopo la
sconfitta alle primarie del suo partito, il 7 giugno 2008. Deve ritenersi che la campagna su
Internet si sia interrotta in quella data, quindi circa 6 mesi prima degli altri due candidati. La
sua presenza sul mezzo non ha, quindi, raggiunto quella intensità che altrimenti avrebbe
avuto.
45
In una precedente rilevazione, effettuata a dicembre 2007 sul solo sito di Obama, il
numero dei link erano 4.874. Indubbiamente c’è stato un effetto di risonanza a seguito della
vittoria, ma non avendo a disposizione i dati storici per gli altri 2 concorrenti, non azzarderemo
ulteriori ipotesi su questi dati.
46
Il metodo utilizzato non permette di identificare con precisione in quanti documenti o
pagine sia presente la parola o combinazione di parole ricercata, ma solo il numero delle volte
che compare nell’intero sito, ma su grandi numeri è in grado di fornire utili informazioni sui
trend.
148
semplicemente il nome e il cognome del candidato. Obama è risultato
maggiormente presente su 102 siti (90,3%), Mccain su 8 (7,8%), Hillary
Clinton su 3 (1,9%). Il distacco tra i due candidati e il 44esimo presidente USA
è sempre risultato lieve se non in un unico caso (http://www.ultimateguitar.com) in cui la candidata democratica ha totalizzato circa 15 volte le
preferenze degli altri. Il maggior distacco registrato è stato in un sito spagnolo
(http://www.20minutos.es), tra Obama e gli avversari è risultato essere di
circa 100 volte. Nel grafico 1.3 è possibile vedere le percentuali riassuntive dei
messaggi rilevati per ogni candidato.
149
Figura 1.3
Messaggi presenti nei siti che linkano www.barackobama.com
Stiamo parlando di un totale di quasi 16.000.000 di occorrenze rilevate di cui
oltre 11 milioni si riferiscono a Barack Obama. E’ pur vero che il campione si
riferisci ai siti che linkano ww.barackoabama.com e che perciò potrebbero
essere maggiormente favorevoli a quest’ultimo. Andiamo allora a vedere cosa
a prodotto lo stesso tipo di verifica sul campione di 100 siti che linkano il sito
del candidato Mccain, www.johnmaccain.com. La variazione e praticamente
nulla, otteniamo uno spostamento percentuale da Hillary Clinton, nei confronti
di John Mccain.
Figura 1.4
Messaggi presenti nei siti che linkano www.johnmaccain.com
I dati sembrano parlare chiaro, la rete si è occupata molto più (5\6 volte) di
Barack Obama che degli altri candidati. A questo punto possiamo cercare di
150
verificare in che modo la strategia messa in atto sul sito del presidente eletto
abbia contribuito a generare uno scarto talmente evidente. Per farlo, prima di
tutto, riporto la scheda dei primi 15 siti in termini assoluti usciti dalla
rilevazione.
Scheda 1.5
Informazione
http://www.huffingtonpo
st.com
http://www.facebook.co
m
http://www.youtube.com
http://twitter.com
http://www.guardian.co.
uk
http://www.myspace.co
m
http://www.amazon.com
http://www.washingtonp
ost.com
http://www.foxnews.com
http://digg.com
http://www.flickr.com
http://www.20minutos.e
s
http://www.blogcatalog.
com
http://www.metacafe.co
m
http://www.nytimes.com
Barack
Obama
4.990.00
0
John
Mccain
Hillary
Clinton
750.000
518.000
783.000
750.000
616.000
289.000
357.000
23.500
81.100
171.000
23.300
475.000
80.500
31.200
463.000
455.000
22.600
224.000
17.600
533.000
392.000
37.000
355.000
257.000
225.000
69.500
141.00.0
0
64.200
15.500
101.000
37.300
13.200
161.000
1.240
1.630
139.000
74.300
30.700
93.800
89.400
10.244.2
00
32.900
55.600
2.059.84
6
22.100
29.600
1.647.73
0
Possiamo subito notare come il 13,2% dei siti abbia generato l’87,5% della
comunicazione in rete del campione selezionato; percentuale che nel sito di
Mccain è dell’85,6%, esattamente in linea con la precedente rilevazione. Dato
perfettamente in linea con gli studi effettuati fino’ora sulle reti sociali e
internet. Questo ci dimostra che siamo di fronte ad una rete a invarianza di
scala: dove è quasi sempre possibile rilevare un piccolo nucleo di hub
superconnessi che generano l’80-90% del traffico. Una mappatura dell’intero
campione tenderebbe ad avere la forma di una stella, perché un sito da solo
(http://www.huffingtonpost.com) genera il 29,28% della comunicazione. I
primi dieci siti della lista sono presenti anche fra quelli presenti all’interno di
barackobama.com, generando un sistema circolare di rimandi.
151
Nel paragrafo precedente abbiamo notato come ci sia stato un investimento
diretto del team di Obama nei confronti dei social network. E’ arrivato il
momento di verificare la risposta del mondo delle community alla strategia.
Figura 1.6
Risposta delle community
Ovviamente i dati non possono tenere conto del traffico in tempo reale delle
chat. Non esistono dati storici a riguardo, gli unici che possono effettuare delle
statistiche sono gli ISP, i fornitori di servizi di accesso ad Internet, o gli
amministratori dei siti di social networking in questione. Sono messaggi che
per loro natura e quantità non vengono conservati nei server. Perciò le
rilevazioni effettuate non possono tenere conto di questa tipologia di
comunicazione, che da quanto ci risulta ha avuto un grosso peso nel generare
ed alimentare la partecipazione al fenomeno Obama. Unica eccezione è, forse,
Twitter che per la sua struttura si pone a metà strada fra un servizio di
messaggeria e una chat, grazie all’utilizzo di un canale multipiattaforma offre,
infatti, l’opportunità di far giungere i messaggi ovunque e istantaneamente. A
differenza di una chat questi messaggi vengono conservati ed indicizzati dai
motori di ricerca, permettendoci di effettuare le nostre analisi.
Tenendo conto della precisazione appena fatta, nell’analizzare i dati
assistiamo in alcuni casi ad una risposta che potremmo definire fallimentare.
L’investimento in community come Blackplanet o addirittura Asianave hanno
portato ad un numero irrisorio di messaggi. I risultati, in verità, sono scarsi per
tutti e tre i candidati e che, anzi, la distribuzione del peso relativo di ciascuno è
pari a quella ottenuta come risultato dall’intero campione. In base ai risultati
và fatto un distinguo. In alcuni casi (Eventuful e Mybatanga), sono state
rilevate zero occorrenze, il che fa pensare ad una incompatibilità fra i metodi di
indicizzazione dei motori di ricerca e la struttura dei siti in questione; nel caso
152
di Eventful, ad esempio, esistono diversi articoli che ne attestano l’uso
fondamentale per la mobilitazione degli elettori nella campagna di Barack
Obama. Negli altri, gli scarsi risultati potrebbero essere attribuiti più alla
prevalenza dell’instant messaging su altre forme di comunicazione piuttosto
che ad una effettiva mancanza di interesse da parte degli utenti di riferimento.
Aspetto questo che meriterebbe senz’altro un maggiore approfondimento.
La community che maggiormente ha risposto positivamente in termini
assoluti per numero di elementi tracciati è stata senz’altro Facebook, ma
mostra in percentuale una prestazione maggiormente favorevole a Mccain
(68% Obama, 25% Mccain, 7% Clinton) rispetto alle medie di riferimento. Il
discorso cambia in riferimento a Flickr (93% O, 4% M, 3% C), Myspace (92%
O, 4% M, 4% C) e Twitter (89% O, 6% M, 5% C), in cui il peso di Obama
raggiunge percentuali plebiscitarie.
Figura 1.7
Analisi del traffico del sito www.twitter.com
Concludo questa analisi con alcuni dati sintetici sui siti di news. I numeri
sono piuttosto chiari, il peso dell’informazione rimane tutt’ora determinante.
Nelle rilevazioni fatte sul campione dei siti che linkano a johnmccain.com fra i
20 siti con il numero più alto di riscontri 16 fanno capo al sistema dei media
tradizionale, proporzione che scende ad 11 per quanto riguarda il sito
barackobama.com. Questi numeri però non devono trarre in inganno il lettore,
poiché da soli quegli 11 siti di news hanno prodotto il 64,66% delle voci totali
riferite ad Obama. Un peso, quindi, ancora molto importante, che ne fa ancora,
nonostante il terreno perso negli ultimi anni, la prima fonte d’informazione
politica.
153
10.2 Il traffico
Vorrei concludere l’analisi presentando alcuni dati sul traffico relativi
principalmente al sito del candidato afroamericano. I primi due grafici
presentano rispettivamente: il primo, la percentuale di utenti globali che ha
visitato il sito barackobama.com tra maggio 2007 e gennaio 2009, il secondo il
numero effettivo di utenti che hanno visitato lo stesso sito fra novembre 2007
e novembre 2008.47.
Figura 1.10 a e b
Dati sul traffico giornaliero del sito www.barackobama.com
Fig. a.
Fig. b.
Come era naturale aspettarsi il picco maggiore è riscontrabile a ridosso della
data delle elezioni. Ad ottobre 2008, infatti, il sito può contare su di un picco di
8,5 milioni di utenti unici una cifra assolutamente ragguardevole che, sempre
secondo Alea rappresentava all’incirca 1\1000 degli utenti di Internet quel
giorno; ciò significa che quel giorno meno di un utente su mille ha visitato il
sito di Osama.
47
La mancanza di omogeneità dell’arco di tempo considerato nei due grafici è dovuta al
diverso modo di pubblicare i dati da parte di Alexa e Compete.
154
Scheda 1.11
Percentuali sul traffico giornaliero del sito www.barackobama.com
Tanto per rendere più chiaro il fenomeno di seguito riporto la tabella di
comparazione del traffico generato dai siti dei due candidati.
Figura 1.12
Comparazione del traffico giornaliero tra www.barackobama.com e
www.johnmccain.com
E’ pur vero che l’elettorato di riferimento del partito repubblicano non sono
gli internauti più accaniti, ma non aver raggiunto neanche le 300.000 presenze
a ridosso del giorno delle elezioni ci pare un dato estremamente significativo
del tipo di approccio e del peso che il popolo di Internet aveva per il team del
senatore dell’Arizona. Di fatto non c’è stata una vera e propria strategia,
coordinata e predisposta per mobilitare le enormi potenzialità che ha
dimostrato possedere il Web.
Analizzando la struttura del sito barackobama.com avevamo notato come le
differenti sezioni fossero identificate attraverso l’aggiunta di una parola
155
identificativa, una sorta di suffisso, all’indirizzo brackobama.com (ad esempio,
origin.barackobama.com). Avevamo detto che questa caratteristica, poco
usuale nella costruzione di un sito web, potesse offrire delle opportunità, non
solo a chi come noi si cimentasse nella lettura e nell’analisi di simili dati, ma in
prima istanza agli amministratori del sistema e di conseguenza ai consiglieri
del team di Baraci Osama. Infatti, sia i motori di ricerca che i software di
gestione, riescono in questo modo a fornire dati molto accurati sul traffico di
ciascuna di esse. Per rendere più chiaro il concetto e darne effettivamente
conto riporto di seguito una serie di ricerche effettuate grazie ai servizi di
Compete.
156
Figura 1.15 a e b
Analisi del traffico di due elementi del tipo nome.barackobama.com
Fig. a
Fig. b.
Il solo my.barackobama.com, la community interna al sito, è stata in grado
di richiamare l’attenzione di oltre 6 milioni di utenti nei giorni precedenti le
votazioni. Questo dimostra anche quanto fosse importante come strumento per
accrescere la partecipazione dei cittadini americani al processo elettorale. Ha
rappresentato senz’altro uno spazio in cui le persone potevano confrontarsi ed
esprimere la loro opinione, ma il fatto che in così tanti abbiano scelto proprio
quel canale, quello spazio, per esprimersi e comunicare, deve significare
senz’altro che avevano quanto meno l’impressione di essere ascoltati. La forma
del grafo che sale costantemente, a prescindere dai picchi fisiologici
determinati dai momenti salienti della campagna, attesta una fidelizzazione
costante e progressiva dell’utenza; attesta un lavoro fatto da e per le persone
che visitavano il sito la capacità di farglielo percepire.
Un altro elemento della struttura del sito che ci aveva colpito era anche il
gran numero di link interni che rimandavano a specifiche sezioni
157
(my.barack.obama, in particolare). A questo scopo pensiamo sia interessante
riportare una tabella pubblicata da Alexa che ci dice si sia concentrato
maggiormente il traffico.
Scheda 1.16
Preferenze di navigazione all’interno del sito www.barackobama.com
Vorremmo concludere la presente analisi riportando i dati sul traffico del sito
www.change.gov creato appositamente per favorire la transizione fra
l’amministrazione entrante e quella uscente. Lo scopo era quello di raccogliere
più suggerimenti possibili sui temi più importanti e più sentiti dagli utenti, in
modo da poter cominciare fin da subito a preparare l’agenda del nascente
governo. L’esperienza fatta sicuramente ha avuto il suo peso, ma a nostro
avviso il rapporto instaurato nei mesi precedenti è stato determinare per
portare più di 2 milioni di utenti a visitare il sito.
Figura 1.17
Utenti unici del sito www.change.gov
158
10.3 IL CASO FRANCESE
10.3.1 Il media globale:
Le dinamiche della vita sociale in Occidente appaiono sempre più regolate da
flussi incessanti di informazioni multimediali che permeano tutte le attività
dell'individuo: dal lavoro allo svago, dal consumo alla crescita intellettiva. La
capacità di canalizzare e diffondere i contenuti culturali e l'efficacia della
strategia comunicativa adottata incidono sui nuovi assetti del potere politico ed
economico. La globalizzazione dei mercati ed il libero accesso alla conoscenza
universale destabilizzano il ruolo degli stati nazionali come quello delle
istituzioni sociali che prima costituivano un punto di riferimento saldo per la
costruzione
dell'identità
individuale
e
collettiva.
La
progressiva
democratizzazione degli accessi alla cultura e l'affermazione del modello
comunicativo del peer to peer impongono una riflessione sul concetto e la
legittimità del comunicatore, dell'addetto ai lavori, tanto nel settore mediatico
quanto in quello politico, ambiti che, come è noto, intrattengono da tempo una
relazione di amore e odio che si evince, seppur con diverse sfumature, nel
trattamento dell'informazione politica.
Per sottolineare l'avvento di un'era della convergenza mediatica, utilizzerò il
termine media globale al fine di porre l'accento sul superamento dei confini
nazionali e della barriera della settorializzazione e sull'affermazione di un
modello di business ibrido, capace di integrare differenti formati, supporti e
piattaforme di diffusione. Se è vero che i media sono molteplici e che indicare i
diversi supporti e le rispettive piattaforme come se fossero un’unica macchina
appare come un errore grammaticale, è anche vero che la sensazione generale
è quella di un'immersione in un torrente di storie, canzoni, immagini e percorsi
ipertestuali. Decidiamo di passare da un supporto all’altro, spegniamo ed
accendiamo le nostre macchine ma ciò che ci spinge al consumo culturale resta
un unico desiderio: generare un sentimento che ci appaghi, sebbene
consapevoli che tale sensazione sia breve e sfuggente. Pertanto, possiamo
considerare il media globale come un unico torrente di stimoli culturali
selezionabili in maniera autonoma dall’utente. Questa nuova definizione ci
consente di superare le vecchie dinamiche di consumo e, soprattutto, di
abbandonare definitivamente la nozione di pubblico, intesa come una massa di
consumatori, così come quella più didattica di emittente e ricevente. Oggi tutti
i mezzi di comunicazione hanno integrato nuovi sistemi e nuove piattaforme di
diffusione rendendo persino la distinzione tra vecchi e nuovi media, ormai
desueta.
D'altronde, la rivoluzione digitale si basa sul seguente presupposto materiale e
teorico: tutte le informazioni, sia esse di natura iconica, testuale o sonora,
possono essere tradotte nel linguaggio binario e fruite mediante percorsi
ipertestuali. Ciò che sta realmente cambiando, e questo risulta anche essere
l'aspetto nel quale confluiscono le trasformazioni sociali più importanti, è
l'approccio al medium, che si tratti di un canale televisivo, della radio o di un
giornale, il consumo è personalizzato, spinto da un desiderio momentaneo e
fugace, frutto di una selezione temporanea tra una moltitudine di stimoli
culturali disponibili in tempo reale. Tentare di afferrare il senso dell'evoluzione
159
della politica ed identificare il ruolo e l'impatto della rivoluzione tecnologica
sulle pratiche comunicative della società civile implica un'analisi più ampia sul
senso stesso della modernità, nonché sulla ridefinizione dei concetti di
democrazia rappresentativa e sfera pubblica nella tanto decantata quanto
demonizzata, società dell'informazione.
10.4 Movimenti sociali, comunità virtuali e politica sul web
L'ingresso delle tecnologie digitali della comunicazione conduce ad un
sovvertimento del vecchio sistema comunicativo one-to-all, che aveva
caratterizzato un'epoca fondata sulla comunicazione di massa, ed inaugura un
nuovo spazio interattivo nel quale l'utente conquista l'accesso alla creazione
dei contenuti ed accede individualmente ai prodotti culturali. Le fonti ufficiali
viaggiano nella rete accanto ai contenuti amatoriali e l'unica forma di
gerarchizzazione appare quella del PageRank sul motore di ricerca Google.
I media tradizionali si trasformano in delle interfacce-opzione selezionabili sullo
schermo del computer. Ovvero, da una società definita di massa ci stiamo
mano a mano dirigendo verso una società individualizzata ed interconnessa. Il
media globale si configura come un immenso
contenitore della nostra
memoria storica e culturale ed assume la forma di uno spazio fluido in continua
espansione, malleabile ed adattabile ad infiniti percorsi conoscitivi. Esso è
destinato a diventare ugualmente il luogo di confronto della sfera pubblica così
come uno spazio dedicato alla formazione delle opinioni in periodo elettorale.
Lo dimostra l'attenzione che gli esperti di comunicazione politica hanno iniziato
a conferirgli di recente.
Oggi qualunque personaggio pubblico possiede un profilo su Facebook, il
Vaticano e la Camera si sono adoperati per il lancio di nuovi canali su YouTube
al fine di poter estendere i propri messaggi alla generazione dei Millennial. Se è
chiaro il fatto che le nuove tecnologie della comunicazione rappresentino la
nuova sfida per le aziende e l'esecutivo, ciò che ancora resta da definire è il
modo in cui le emergenti strategie della comunicazione politica integreranno il
sistema del P2P che si sta affermando progressivamente in quanto principale
veicolo di circolazione del traffico sul web. Queste nuove spinte alla
partecipazione, infatti, paiono destinate a modificare profondamente il modello
comunicativo e informativo che si era affermato nel secolo scorso. Le fonti si
moltiplicano e si diversificano rapidamente occupando il raggio di azione del
main stream. In questo contesto, lo scambio attenzione-partecipazione
potrebbe realmente rappresentare la nuova frontiera della comunicazione
politica in cui il brand viene costruito dal basso grazie all'interazione spontanea
degli utenti.
Le nuove forme di appropriazione degli strumenti del web 2.0 con una finalità
politica (come nel caso dei movimenti dei ricercatori in Francia, della fuga di
informazioni sulla crisi di Gaza o della mobilitazione dei siti “Nonisti” in
occasione del referendum per il trattato europeo in Francia), costituiscono un
terreno di analisi sociologica affascinante per la comprensione della società
dell'informazione. Tuttavia, lo scenario attuale, soprattutto in Europa, è ancora
pervaso da un'aspra controversia: da un lato si assiste all'esplosione della
160
dimensione libertaria e democratizzante generata dal nuovo paradigma e
dall'altra si reiterano gli sforzi dei governi per tentare di mettere il nuovo
spazio sotto controllo, di censurarlo e di filtrarne i contenuti. Vecchio e nuovo
si scontrano in una realtà confusa ed animata da nuove utopie così come da
vecchie forme di sorveglianza. Anche il confronto politico è attraversato da
tensioni affini che contrappongono il pensiero utopico a quello utilitaristico per
poi fondersi in un sistema astratto costantemente limitato dalla complessità
dell'esperienza storica.
Gli utenti italiani sono divenuti 7 milioni in meno di due anni, pertanto, il
fenomeno Facebook impone una riflessione imminente anche nel nostro paese,
così come dimostra che le trasformazioni in atto negli Stati Uniti sono forse già
alle porte. Secondo una ricerca di Microsoft, i cui risultati sono stati diffusi
proprio in questi giorni, internet spodesterà la TV in Europa entro il 2010 e
diventerà il principale mezzo di informazione e di comunicazione. Il modello
della TV generalista, nella sua formula a palinsesto con prime time e grandi
ascolti, viene fortemente messo in discussione, costretto a cedere il passo a
modalità differenti di fruizione. I programmi televisivi, se apprezzati, verranno
visionati liberamente sul web nei tempi stabiliti dall'utente. Si potrà guardare la
TV anche sul telefonino oltre che sullo schermo del televisore e del computer. E
se il 48% dei giovani adulti europei non possiede una TV significa che il media
globale, in quanto complesso di tecnologie e supporti integrati, non è più
fantascienza ma è diventato realtà. Gli affezionati non devono disperare perché
il nuovo paradigma darà un nuovo impulso alla TV. Tuttavia, non basterà più
possedere una frequenza per avere dei telespettatori, non basterà accendere il
televisore di casa per guardare i programmi, il consumo presuppone oggi un
atto volontario, una scelta precisa tra le numerose attività disponibili online.
Inoltre, la velocità con la quale si moltiplicano i prodotti multimediali,
costringerà la TV a modificare i suoi format e le modalità di fruizione nella
direzione dell'interattività. Ciò che sta cambiando radicalmente è l'approccio
sociale al medium proprio in virtù della sua essenza materiale.
161
10.5 L'esperimento di Ségolène Royal in Francia.
La candidata socialista ebbe delle ottime intuizioni in merito alle scelte
intraprese per legittimare il suo ruolo e riscuotere il consenso della sinistra
francese. Per tentare di entrare in comunione con l'elettorato e stabilire un
rapporto di similitudine con esso, Royal sceglie il web. L'esperimento del sito
Désirs d'avenir fu diretto da Benoit Thieulin che aveva studiato il ruolo del web
2.0 e dei blog nella vittoria del “NO” alla costituzione europea durante il
referendum del 2005. La creazione spontanea di gruppi di pressione che
spinsero verso il “NO” e che agirono prevalentemente attraverso la rete portò
sotto gli occhi di tutti l'importanza del web come mezzo di libera espressione,
di confronto e, soprattutto, come potente strumento di mobilitazione. Furono i
cittadini ed i partiti minori dell'opposizione a sperimentarne per primi le
potenzialità del web ed a costituire un movimento popolare contestatario che
culminò nel rifiuto della Costituzione Europea ma anche del main stream come
strumento di informazione.
In Francia i blogger rivestono il ruolo di opinion leader, si concentrano sulla
dimensione critica, filtrano i messaggi ingannevoli degli altri media
contribuendo alla costituzione di un'opinione pubblica irriverente e svincolata
dalle logiche del marketing politico. Si assiste alla creazione di un nuovo spazio
pubblico estraneo ai grandi partiti in cui gli internauti sono pronti a discutere,
avanzare ipotesi e partecipare attivamente al dibattito sui temi politici
prescelti.
Ecco perché per la classe politica si rende necessario occupare in qualche modo
tali spazi, costituire il proprio personal media online.
Mentre Sarkozy godeva di una legittimità politica molto forte, la candidata
socialista, non avendo mai ricoperto cariche significative, viene considerata
come una novellina sia dalla destra che dalla stessa sinistra. Durante tutta la
campagna la candidata ha sofferto per una continua messa in discussione delle
sue competenze e della sua legittimità come potenziale presidentessa. Royal
ha per questo motivo ribaltato le regole della democrazia rappresentativa
proponendo un nuovo sistema di democrazia d'opinione attraverso il quale la
legittimità politica può essere conferita direttamente dalla società civile e non
solo dall'apparato.
Alla promozione di una forma diretta di democrazia, Royal integra una
strategia della personalizzazione e della femminizzazione del discorso politico.
Svela al pubblico la sua vita privata, mette l'accento sul suo essere donna e, in
quanto tale, capace di innovare la politica francese e superare la crisi del
rapporto tra la società civile ed il potere fino ad allora collegato al sesso
maschile. Utilizza un vocabolario di base e punta tutto sulla prossimità e
l'empatia. Ispirandosi a Bill Clinton ed a Tony Blair, parla di autocensura della
sinistra su alcuni temi e tiene un discorso che elude la distinzione storica tra il
pensiero di sinistra e quello di destra.
Il modello di democrazia partecipativa proposto dalla candidata servirebbe a
ricucire il legame tra il sistema politico ed i cittadini ma presto si trasforma in
un'arma potente di legittimazione politica. Il suo intento, molto vicino alle
proposte del partito democratico negli Stati Uniti, era quello di fare della nuova
forma democratica un elemento costitutivo del mandato presidenziale. Il suo
162
ultimo slogan “La France Presidente” condensa tutta la sua strategia: è la
Francia stessa che è invitata a condividere con lei il mandato e ad intervenire
nelle scelte governative.
L'esperimento della democrazia partecipativa inizia nel 2005 con la creazione
dell'associazione Désirs d'avenir finalizzata ad organizzare la campagna interna
di Ségolène Royal. Nel gennaio del 2006 il comitato decide di creare una
versione online del progetto. Il sito ha funzionato come raccoglitore di idee e
come spazio interattivo dedicato al dialogo ed al confronto. Esso aveva anche
l'obiettivo di estendere le adesioni nella corsa all'investitura di Royal. Il
reclutamento è stato gestito direttamente dai militanti. Il sito è stato inserito
all'interno di una fitta rete di blog e linkato ad una miriade di altri siti
indipendenti. Nell'aprile dello stesso anno è nata una nuova sezione per i
giovani chiamata Ségosphère ed animata dal figlio della candidata. Durante la
campagna sono stati fondati numerosi comitati locali, ciascuno dotato di un
blog e finalizzati ad estendere il dibattito. Terra Nova48 geo-referenzia più di
1000 blog dedicati alla campagna e circa 300 comitati locali attivi. Alexa,
invece, referenzia 880 siti linkati a Désir d'avenir tra cui il primo è
Dailymotion49. Sebbene la candidata socialista abbia inaugurato l'utilizzo
politico di Twitter in Francia, lei stessa non pare essere troppo convinta delle
potenzialità della piattaforma, come possiamo riscontrare dall'ultimo
messaggio pubblicato sul suo profilo che esprime dei dubbi sull'utilità stessa
dell'esperimento Twitter. I suoi followers50 sono poco più di 300, dato che
conferma anche l'ancora scarsa popolarità della piattaforma di micro blogging
in Francia. Mentre il numero degli utenti sul sito ufficiale è in calo, il numero
delle pagine visualizzate per visita risulta essere ancora abbastanza buono; gli
utenti che visitano ancora il sito, supponiamo ragionevolmente, sono membri
del Partito Socialista o giornalisti dei principali giornali e settimanali online, un
pubblico perciò maggiormente interessato. Vorremo sottolineare come la metà
dei contributi online provengono da non aderenti al PS.
Sulla base delle ricerche condotte dall'associazione Terra Nova, sul sito sono
stati recensiti 135.000 contributi. Nel febbraio del 2007, data della fine della
fase di ascolto, erano stati organizzati 6100 dibattiti partecipativi in
partenariato con i comitati locali. I contributi dei dibattiti venivano redatti e
spediti all'equipe della campagna. I contributi online furono sintetizzati in un
documento disponibile sul sito e linkati ai post di provenienza per garantire
trasparenza e tracciabilità.
Il traffic rank del sito è molto buono: 300.929 globale e 8.657 in Francia,
mentre l’81,5% degli utenti sono Francesi, gli inglesi, che sembra gli abbiamo
prestato una certa attenzione, seguono con il 3,6%. Il traffic rank del sito
sarkozy.fr è 988,931 che, rispetto al dato di Royal, ci fa capire come la
strategia della partecipazione online per Sarkozy non sia stata lo strumento
48
http://www.terranova.it/home.asp
http://www.dailymotion.com
50
Letteralmente coloro che la seguono. Come per face book gli utenti iscritti al servizio
possono scegliere di seguire in tempo reale altri utenti e di ricevere, quindi, i messaggi che
questi inseriscono su Twitter tramite il proprio profilo. L’interazione con i dispositivi di
comunicazione mobile (cellulare ed in particolare smartphone) permette di ricevere gli
aggiornamenti ovunque e in qualunque momento.
49
163
principale della campagna. Tuttavia, la rete si è occupata di Sarkozy quanto di
Royal, infatti, inserendo nome e cognome del candidato su Google le
occorrenze sono 89.100 per Royal e 86.900 per Sarkozy. In effetti, il fatto che
la stampa francese e straniera abbia mostrato molto più interesse per Nicolas
Sarkozy rispetto a Royal si riflette in parte anche nei contenuti online. Anche
su Flickr51, uno degli altri strumenti privilegiati dalla net-campaign francese,
Sarkozy batte Royal con 3.480 occorrenze contro le 1.260 di Ségolène. Il
contenuto del sito désirs d'avenir è stato interamente prodotto dai militanti; un
po' come l'Obama della seconda fase della campagna, la candidata è
completamente assente in questa interfaccia. Il sito di Dominique Strauss Kan,
punto di riferimento del dibattito online della sinistra, viene rapidamente
rimpiazzato da Desirs d'avenir. Le 100 proposte della candidata, sintetizzate
nel suo patto presidenziale, comprendono i contributi dei cittadini che hanno
postato degli interventi sul sito.
La seconda parte della campagna si concentra, quindi, sull'informazione e sulla
diffusione virale del messaggio sulla “toile”. Ad esempio, tutti i video caricati
sul sito possono essere scaricati, modificati e ripostati altrove. Inoltre, l'uso
della piattaforma Wordpress permette agli internauti di ospitare i rispettivi blog
gratuitamente. La vera rivoluzione culturale consiste nel fatto che il sito non
viene gestito come uno strumento ufficiale ma diventa una sorta di
aggregatore sul modello di Netvibes52. L'internauta può personalizzarlo come
desidera, spostarne le sue parti, modificarle o sopprimerle. La candidata vuole
sfruttare l'aspetto virale della rete e, almeno su questo terreno, si può
affermare con certezza che Royal abbia vinto la sua partita.
L'esplosione dei blog dedicati allo spazio pubblico inizia in Francia nel 2004.
Alcuni bloggers diventano talmente influenti da destare l'attenzione dei partiti:
l'UMP invitò alcune di queste personalità della rete agli incontri del 2006. Oltre
alla polarizzazione partigiana, numerosi blog politici attivi durante la campagna
prendono posizioni critiche rispetto ad entrambi i candidati. Rilevante è anche
l'utilizzo satirico o di sostegno dei video online. La comunicazione attraverso i
video-clip esordisce nel giugno del 2006 quando viene caricato su Dailymotion
il video “Je n'aime pas les riches” (Michelle Alliot-Marie nella trasmissione 100
minutes pour convaincre). Questo video darà poi vita ad un blog satirico.
Tuttavia, anche se la partecipazione online è stata molto elevata, la
mobilitazione dei sostenitori off line resta sommaria ed artigianale rispetto alla
sofisticata macchina messa in azione negli USA un anno dopo.
La democrazia partecipativa di Ségolène si traduce anche in un nuovo format
televisivo che conosce un certo successo e che testimonia ancora una volta la
pervasività delle nuove tecnologie. L'integrazione del sistema online ed offline,
che si è dimostrato essere uno dei punti di forza della campagna di Barack
51
http://www.flickr.com/, si tratta di un servizio per la condivisione online di foto tramite
la sottoscrizione di un profilo utente gratuito. Ideale per la condivisione di immagini attraverso
siti e piattaforme distinte. Le foto di fatto rimangono fisicamente nei server di Flickr, ma posso
linkarle e pubblicarle senza alcun limite. In questo modo posso creare una gestione uniforme e
integrata delle immagini. Nel caso della politica, riteniamo possa essere particolarmente utile
per la pubblicazione di immagini di eventi ed incontri in generale.
52
http://www.netvibes.com/it, si tratta di un servizio che permette di aggregare su di
un’unica pagina web contenuti provenienti da altre fonti, come ad esempio: Tweet, Feed,
Amici, Foto, Video, Podcast ed Email.
164
Obama, è risultato superficiale e deludente nella campagna di Royal. La sua
strategia non ha condotto ad una vera e propria appropriazione degli strumenti
comunicativi da parte dell'elettorato ma si è dimostrata essere un bel
contenitore svuotato della sua essenza primaria: l'azione del partito a livello
locale. Nonostante questo approccio sia stato efficace per la costituzione di una
base solida che le ha permesso di raggiungere un buon risultato elettorale,
esso non si è spinto fino in fondo lasciando, quindi, lo spazio ai media
tradizionali di espletare la loro funzione di catalizzatori dell'attenzione.
Il problema insito all'esperimento di Royal è costituito dal fatto che anche se gli
internauti hanno gestito uno spazio autonomo dedicato alla desacralizzazione
della comunicazione politica nel senso tradizionale, tuttavia, essi non sono stati
sapientemente integrati nella macchina della campagna.
165
10.6 La web tv nasce nella rete: convergenza tra TV ed Internet
Addentrarsi nel fitto tessuto degli intrecci tra televisione e nuove
tecnologie digitali è un complesso processo, che va a comprendere sia l’analisi
della trasmissione di prodotti televisivi attraverso il web (webcasting), sia
l'integrazione dell'offerta televisiva con contenuti distribuiti on-line (web TV).
Oggi la maggior parte delle televisioni dispone di siti web, offre servizi
digitali e molte di loro trasmetteranno digitalmente, ampliando in modo
significativo il numero di canali e abbassando il costo di trasmissione. Allo
stesso tempo internet si è evoluto qualificandosi progressivamente come
medium domestico al pari di radio e televisione, contendendosi alla pari con
questi ultimi il tempo, l’attenzione del pubblico.
Possiamo facilmente ipotizzare che esistano due modi di interpretare
l'evoluzione e la convergenza fra i due media: se da un lato, si privilegia una
convergenza lineare verso un nuovo medium che ricomprenda in se quelli che
lo hanno preceduto. Nel secondo, invece, la prospettiva è quella di una
coevoluzione dei media che ne ridefinisce assetti e caratteristiche attraverso
una fitta rete di relazioni. La web tv può essere letta, dunque, come un nuovo
medium che scaturisce dalle possibili intersezioni esistenti tra media differenti.
Le varie forme di convergenza tra internet e televisione affondano le loro
radici in alcuni processi avviati a partire dagli anni settanta, che toccano
l'assetto produttivo e le dinamiche di fruizione e consumo. Ripercorrendo in
modo sintetico, queste radici possiamo osservare che, negli anni settanta, dal
punto di vista dell'assetto produttivo, si sviluppano le prime conglomerate:
imprese multimediali da cui parte la convergenza produttiva e distributiva tra i
media e apparato di telecomunicazione fino ad arrivare a una situazione in cui
le reti di telecomunicazione sono diventate l'infrastruttura essenziale del nuovo
sistema dei media. Dal punto di vista socioculturale si definisce lo statuto del
computer come mezzo di comunicazione (medium) e un bisogno di
personalizzazione del consumo dei media. Nasce inoltre un’esigenza di
indipendenza dagli elementi di condivisione e sincronizzazione delle pratiche di
fruizione, prima fra tutte l'organizzazione palinsestuale del flusso televisivo.
Esistono svariate forme di intersezione tra internet e tv o tra tv e
computer, alcune delle quali possono essere ricondotte nella categoria del
webcasting53. Il suono o il video sono catturati con sistemi convenzionali e
quindi, dopo essere stati all’occorrenza digitalizzati, vengono inviati in
streaming su un web server. Un client webcast consente agli utenti di
connettersi ad un server che sta distribuendo (webcasting) e di ascoltare o
visualizzare il contenuto audiovisuale. Ne sono un esempio quei siti che offrono
repertori di video accessibili online, più propriamente servizi di web video on
demand54, e le webcam55. Attraverso i web video on demand si accede a
53
Con questo termine, dal punto di vista informatico, si intende la trasmissione, in tempo reale o
“differito”, di un segnale audio o video sul web.
54
http://www.youtube.com è l’esempio maggiormente rilevante attualmente online, generando da
solo una mole di traffico che può essere espressa in percentuale sul totale di quello generato da tutto il
traffico internet mondiale.
55
Ci riferiamo in questo caso a servizi online che permettono di visualizzare le immagini “catturate”
da una o più webcam, si distinguono dai servizi on demand per il fatto di proporre contenuti in tempo
reale.
166
raccolta di prodotti audiovisivi visionabili senza vincoli di tempo. In questi casi
l'utente non interagisce con un palinsesto, come accade per il mezzo televisivo,
ma con una libreria di contenuti: può scegliere l'oggetto oltre stabilirne i tempi
della fruizione. Le webcam, invece, sono telecamere collocate in un punto fisso
(ad esempio un punto di interesse paesaggistico, un luogo che presenta delle
criticità dal punto di vista della sicurezza o semplicemente in una delle stanza
di casa) o possono essere situate nel luogo di un evento (un concerto o uno
spettacolo) che trasmettono le proprie immagini in diretta e a ciclo continuo
attraverso internet; collegandosi a questi siti si ha l'opportunità di vedere un
luogo o seguire un evento in diretta. In alcuni casi è possibile persino prendere
il controllo della telecamera e agire sul punto di ripresa simulando una sorta di
regia da parte dell'utente. La rete si presta in questo modo a ricomprendere
dimensioni televisive (la trasmissione in diretta o l'offerta di programmi
registrati) abbinandole a caratteristiche proprie di internet (costruire spazi di
dialogo, offrire approfondimenti anche nel formato del testo verbale e
trasmettere in modalità interattiva e mirata).
Un altro aspetto interessante delle web tv è quello di poter separare il
concetto di interattività dalla tecnologia che abitualmente lo ospita, cioè il
computer. Questo approccio, può realizzarsi ad esempio attraverso l'offerta di
sistemi che consentono di navigare online attraverso il televisore, ma anche
collegando il proprio computer al televisore. In questo modo l'utente ha la
possibilità di integrare i programmi televisivi con contenuti offerti dal web.
Quando viene connesso a internet il televisore diventa una sorta di terminale
domestico destinato a ospitare diverse forme di informazione e intrattenimento
di volta in volta declinate nel formato broadcast o interattivo. Si può parlare
allora di enchanced broadcasting o di interactive broadcasting. Il primo offre la
possibilità di arricchire i servizi televisivi con contenuti multimediali, dati e
giochi eventualmente sincronizzabili con il programma in onda. La piattaforma
più adatta è la TV digitale integrata con disco rigido e videoregistrazione
digitale. L'interactive broadcasting, consente invece, all'utente di interagire
attraverso un canale di ritorno e di usufruire di servizi più avanzati come
pubblicità interattiva, pay TV, home banking, t-commerce e video on demand.
La web TV permette:
• Nuove trasformazioni a livello produttivo.
• Lo sviluppo di nuovi linguaggi.
• La personalizzazione del consumo.
Inoltre, lo sviluppo della televisione digitale e le sue intersezioni con la rete
delineano un nuovo panorama caratterizzato da:
• Aumento del numero dei canali e delle emittenti: la semplice
moltiplicazione delle emittenti non si traduce necessariamente in
un processo di disintermediazione e di maggiore libertà e
autonomia da parte del fruitore, piuttosto si ha uno spostamento di
responsabilità della funzione sociale di selezione e organizzazione
delle offerte di contenuto.
• Disponibilità di una molteplicità di contenuti fruibili con modalità
differenti di erogazione e consumo: il primo modello, business per
user, è tipico delle reti digitali terrestri che vendono al singolo
utente la possibilità di accesso a un pacchetto di canali (il ritorno
167
•
economico per l'emittente deriva, in questo caso, dai ricavi della
vendita dei pacchetti di canali al singolo acquirente); il secondo
modello è tipico di alcune offerte televisive in rete dove è la stessa
attività di fruizione dell'utente che deve produrre reddito.
Emergere di nuove figure di mediazione: si tratta, innanzitutto, dei
content provider che detengono i diritti sui prodotti culturali che
vengono messi in circolazione dai media (dalla ripresa in diretta
degli eventi sportivi, alle produzioni audiovisive d'archivio). In
secondo luogo i service provider, che confezionano e
commercializzano l'offerta finale al pubblico (dai bouquet di canali
digitali alle library di video offerti online).
10.7 Le forme dell’offerta
Tra le forme dell'offerta, il primo elemento da osservare è il modo in cui i
canali digitali, webcasting e webTV costruiscono i propri palinsesti. Venendo
meno il vincolo temporale della fruizione, il palinsesto non si basa più
sull'organizzazione dei ritmi e delle durate della messa in onda, quanto sulla
coerenza tematica dell'offerta e l'individuazione del target.
I nuclei attorno a cui si organizza la nuova offerta possono essere, allora:
la costanza di temi e generi, l'individuazione di uno specifico segmento di
audience, la scelta di una nicchia di pubblico costituita dall'intersezione tra un
segmento di audience e uno dei suoi generi preferiti. In questo modo l'offerta
digitale, il webcasting e le webTV tendono a creare attorno a sé comunità
virtuali su cui modellare le proprie programmazioni e veicolare i valori attorno
ai quali riconoscersi. Si tratta di offerte che hanno una grande capacità di
generare universi condivisi.
Uno dei principali elementi innovativi della convergenza tra televisione e
internet è legato all'interattività. Il modello tipico della comunicazione
televisiva, sinora, è stato quello della trasmissione (in cui pochi soggetti
controllano produzione e distribuzione dell'informazione), mentre gli altri
modelli restavano tipici delle interazioni faccia a faccia o della navigazione
online. La possibilità di interagire con il mezzo televisivo, invece, consentirebbe
una moltiplicazione dei modelli di traffico anche nell'ambito della
comunicazione televisiva spostandola verso la comunicazione interpersonale e
online. L'interattività può essere allora definita come "la misura della capacità
potenziale di un medium di consentire all'utente di esercitare un influenza sul
contenuto e/o sulla forma della comunicazione mediata” e le diverse forme di
televisione interattiva possono essere classificate all'intersezione tra i diversi
modelli:
•
•
l'interattività di consultazione, che consente all'utente di scegliere a
partire da una pre-selezione di prodotti mediali;
l'interattività di conversazione che consente all'utente di produrre
un proprio input che viene immagazzinata immediatamente
dall'emittente;
168
•
l'interattività di registrazione basata sulla capacità di adattare
l'offerta alle esigenze immesse dall'utente.
10.8 Web Tv come modello di partecipazione mediatica.
Oggi il mercato televisivo tende a riorganizzarsi attorno a due modalità:
una televisione Rich ed una Light. La Rich Tv56 caratterizzata dalla triade
Grandi schermi, Grandi diritti, Grandi costi, è quella Tv dell’alta definizione,
transazionale, la Tv dei grandi film ed eventi in diretta, che impone standard
qualitativi sempre più elevati per suscitare grandi emozioni, attraverso, grandi
immagini fruite su grandi schermi, è una Tv di pochi grandi player
internazionali, realizzabile da soli pochi gruppi multinazionali, lungi dal non
prendere le distanze dalla rete. In contrapposto alla Tv tradizionale troviamo la
Light Tv, la nostra Tv, è una televisione territoriale, radicata nella comunità,
una televisione della formazione e dell’attualità, una televisione del tempo
sociale, dove contano le dinamiche relazionali, dove lo schermo televisivo
diventa l’interfaccia del flusso di rete.
La rete è la caratteristica essenziale che qualifica le televisioni del web,
che grazie all’interattività che le contraddistingue, possono vantare di un
particolare “rapporto” con l’utente, in virtù del quale si viene a creare una
nuova forma di partecipazione mediatica. Lo spettatore ora infatti può decidere
cosa vedere in qualsiasi momento, senza più vincoli d'orari e palinsesto. Ma
cosa significa «partecipazione» per un mezzo di comunicazione che, per i suoi
primi cinquant'anni di esistenza, è stato considerato il più passivo? In primo
luogo la televisione, grazie ad internet, da mezzo di comunicazione verticale
diviene un mezzo di comunicazione reticolare; vale a dire che la sua struttura è
sottoposta ad una trasformazione in cui cresce la partecipazione degli utenti.
Questo processo può avvenire, come nel caso di Current57, tramite la filosofia
produttiva del citizen journalism58, vale a dire di contenuti elaborati “dal
basso”, a realizzare il materiale che poi finisce sul sito sono infatti gli stessi
utenti, stimolati a girare e poi sottoporre al vaglio dello staff editoriale
reportage, fiction, show, pubblicità e più in generale, tutto quello che può
comporre un normale palinsesto televisivo, che però, in questo caso, è per
l’appunto user-generated59. Requisito essenziale di Current TV è la
partecipazione attiva di un pubblico di young adults (18-35 anni), pronto a
proporre e fruire dei contenuti con l’intento di creare una coscienza collettiva
attraverso lo scambio partecipativo d’informazioni da ogni angolo del pianeta.
L’iniziativa è rivoluzionaria. Invertendo il rapporto tra utente e produttore,
56
Media senza Mediatori, per la TV il destino è rich o light, Articolo 28/4/2005 http://www.mediasenzamediatori.org/weblog/?p=3
57
Network televisivo internazionale di informazione indipendente fondato nel 2005 da Al Gore e
dall’imprenditore e avvocato Joel Hyatt. È una piattaforma cross-mediale attiva 24 ore su 24 che integra
televisione e internet.
58
Nuova forma di giornalismo che vede la partecipazione attiva dei lettori, grazie alla natura
interattiva dei nuovi media e alla possibilità di collaborazione tra moltitudini offerta da internet.
59
La dizione contenuto generato dagli utenti (User-Generated Content) è nata nel 2005 negli
ambienti del web publishing e dei new media per indicare il materiale disponibile sul web prodotto da
utenti invece che da società specializzate. Essa è un sintomo della democratizzazione della produzione di
contenuti multimediali reso possibile dalla diffusione di soluzioni hardware e software semplici ed a basso
costo.
169
l’informazione ha origine dal basso e si pone come alternativa a quella
tradizionale imposta dall’alto, senza possibilità di feedback da parte dei fruitori.
Questo nuovo network apre la strada ad un nuovo tipo di TV, senza
orientamenti politici, voce indipendente in cui le nuove generazioni possano
riconoscersi. Una tv che mostri ai giovani cosa succede nel mondo attraverso la
loro voce e dal loro punto di vista. La linfa che scorre nelle vene del network
sono i POD, ovvero quei filmati brevi, di solito sotto i 7 minuti, che raccontano
una storia, descrivono un personaggio e/o condividono un’idea spaziando sulle
tematiche più diverse. Current li acquista retribuendo l’autore a seconda della
qualità del prodotto finito, stabilendo, così, un importante principio di merito
nella determinazione dei compensi. L’intera linea editoriale si basa sulla
corrente giornalistica conosciuta come “Vanguard Journalism”. Vanguard
stravolge con successo la metodologia classica dell’inchiesta. I Vanguard
Journalist non si limitano a raccontare le storie, le vivono. Il loro obiettivo è
quello di investigare in modo approfondito e diretto i temi cruciali del nostro
tempo, direttamente dalle zone calde del pianeta solitamente off-limits ai
media tradizionali. I vanguard journalists offrono documentari e reportage ad
alto rischio e inchieste di taglio investigativo, rigorosamente realizzate sul
campo e in prima persona.
Esistono anche web tv istituzionali, in questo caso si tratta di emittenti
che lavorano a favore del coinvolgimento dei cittadini nella vita pubblica, la
televisione on-line può raccontare le attività dell’istituzione in modo tale da far
sentire i cittadini più vicini ai palazzi di potere. Da questo prezioso strumento
on-line si possono lanciare nuove proposte o semplicemente informare la
cittadinanza. Tuttavia molto spesso questo fenomeno non è promosso dalle
istituzioni, ma parte dal basso, dalla necessità della gente comune di
raccontare storie, mestieri, o raccogliere denunce, appelli, proclami. Storie
spesso confezionate in casa, da videoamatori, cittadini di diverse età ed
estrazione sociale, non per forza detentori di vaste conoscenze tecnologiche,
che prendono in mano la telecamera e decidono, per passione, di partecipare a
questa sorta di narrazione corale. Sono piazze virtuali queste micro web tv
che, nel loro accendersi e moltiplicarsi, illuminano territori marginali del nostro
Paese spesso non raggiunti da banda larga, comunità vere o presunte cresciute
ai confini dell'impero, inclini finora ad un dialogo vero, reale, e che da
pochissimi anni trovano terreno fertile anche in contesti virtuali.
10.9 Natura, dimensioni e collocazione geografica
Le web tv presenti nel nostro paese sono distribuite su tutto il territorio
nazionale e presentano sempre un legame fortissimo con il territorio a cui
appartengono, che trasuda dal taglio del canale, dalle rubriche realizzate e
dalla passione con cui spesso gli editori-cittadini video maker descrivono le
proprie riprese. La loro distribuzione all’interno del paese risulta tuttavia
disomogenea, infatti dalla cartina sottostante, possiamo notare come vi sia una
particolare concentrazione di emittenti locali in Lombardia, Emilia Romagna e
Lazio ed una sostanziale mancanza in regioni come Liguria, Valle d’Aosta,
Calabria e Basilicata. Il 47% delle web tv sorge in zone totalmente coperte da
170
connessione a banda larga; il 48% registra una copertura territoriale parziale,
mentre il restante 5% opera in zone prive di questo tipo di rete. Più della metà
quindi ha visto la luce in aree scarsamente potenziate dal punto di vista
tecnologico. I seguenti dati avvalorano la tesi secondo cui le web tv dal basso
si sviluppano soprattutto in luoghi non in grado di fornire un adeguato
supporto distributivo del segnale.
Fig.2 - Distribuzione territoriale delle micro web tv italiane.
Fonte: Netizen 2009 - www.altratv.tv/NETIZEN%202009.pdf
Non si può parlare di web tv senza legarsi necessariamente al luogo in
cui si accende il canale, infatti risultano essere moltissime le produzioni
estremamente radicate al proprio contesto di riferimento, al punto che in alcuni
casi essi diventano strumenti interamente finalizzati a servire la comunità e
tutto ciò che ad essa è legato. Il dato appare piuttosto evidente: più della metà
delle emittenti (62%) dedica oltre il 75% della programmazione al racconto
della realtà territoriale, realizzando i propri servizi in situazioni che mettono in
risalto il contatto con l’ambito locale. Per quanto riguarda la programmazione,
la cultura registra la percentuale più elevata. A seguire la politica: numerose
sono infatti le web tv che danno voce alle realtà partitiche e istituzionali del
territorio, talvolta ricorrendo anche alla trasmissione dei consigli comunali e
delle feste di partito. Vengono trattati anche gli eventi: le emittenti seguono gli
eventi sul territorio, li selezionano in base ai loro interessi e alle aree tematiche
dominanti, inserendoli poi all’interno della programmazione ordinaria, creando
in qualche modo una personalissima agenda setting destinata nel tempo ad
accrescere il proprio peso specifico. Ad esaltare il forte legame con il territorio
di appartenenza sono anche i soggetti intervistati, che parlano spesso di
particolari contesti di provincia, ovvero di quei luoghi dove solitamente le
telecamere dei media tradizionali non arrivano. Un altro fattore che sancisce la
171
territorialità delle web tv è l’interfaccia che viene utilizzata, l’ambiente digitale
in cui è collocato il flusso televisivo risulta interamente in italiano nel 70% dei
casi, lo stesso vale anche per i prodotti audiovisivi di cui solo il 20% non
risultano nella lingua italiana. È presente però un’eccezione in cui non viene
prediletta la nostra lingua madre, quella delle regioni a statuto speciale, in cui
si prediligono le diverse lingue parlate nella zona di riferimento. L’impressione
è che appunto la scelta della lingua sia il punto cardine per la trasmissione del
patrimonio identitario locale ossia, in un contesto estremamente differenziato
come quello del web, si predilige l’italiano in quanto linguaggio comunitario,
ma con un radicamento territoriale non paragonabile a quello di un codice
dialettale. La volontà implicita è quindi quella di restare saldamente ancorati
alla cultura di riferimento senza però mai dimenticare la necessità di
un’apertura verso la realtà complessiva della rete.
Un altro punto importante che resta da analizzare, è il motivo per cui
questi canali scelgono il web e in che modo riescono a sfruttarlo. A seguito di
un’attenta analisi si evince che il 28% delle emittenti approdano online per
abbattere i costi, mentre il 25% per tentare di arginare i vincoli imposti dai
media tradizionali. In Rete la distribuzione avviene utilizzando piattaforme
gratuite di distribuzione, quali YouTube o Mogulus60. Questi ultimi sono portali
che riescono ad intercettare un’utenza estremamente vasta e variegata (sganciata dalla comunità e dal territorio) e che riescono a garantire un’interattività
e una partecipazione che normalmente nei comuni siti web non trovano spazio.
Grazie a queste piattaforme, la quasi totalità delle web tv riesce a
garantire contenuti on demand, in quanto la costruzione di un palinsesto
strutturato non personalizzabile, tipica dei canali generalisti, appare in gran
parte supera nell’ambiente della Rete. Parlando appunto di contenuti, nel 43%
dei casi le web tv scelgono di realizzare i propri prodotti audiovisivi utilizzando
la tecnologia del Flash Video, e sono in piccolissima parte si sperimenta
l’adozione dell’alta definizione.
10.10
Alcuni esempi di Web TV
Prima di andare ad analizzare vari esempi tipici di Web Tv, ci si trova
obbligatoriamente a dover fare un’importante distinzione: quella tra macro e
micro. Macro, dal greco deriva dalla parola “grande”, generico, appunto in
questo caso viene accostato alla realtà riguardante YouTube, conosciuta e
sviluppatasi in ben 19 regioni del mondo. Micro, è invece qualcosa di “piccolo”
e specifico, come il territorio, la comunità e gli ambiti locali, che le web Tv
locali come Centroitalia.TV, vanno a riportare ed immortalare.
60
Mogulus dà a tutti la possibilità di creare un vero e proprio canale televisivo in cui trasmettere
contenuti propri o video importati da internet. Si può programmare il proprio palinsesto, o trasmettere
live con una webcam.
172
YouTube
Slogan: Broadcast Yourself61
Fondata nel febbraio del 2005 da Chad Hurley (amministratore delegato),
Steve Chen (direttore tecnico) e Jawed Karim (consigliere), con sede a San
Bruno in California, YouTube è la più famosa community di video online,
attualmente disponibile in 19 regioni nel mondo (Brasile, Canada, Corea,
Francia, Germania, Giappone, Hong Kong, Irlanda, Italia, Messico, Nuova
Zelanda, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Russia, Spagna, Stati Uniti e
Taiwan) e in varie lingue (cinese, coreano, francese, giapponese, inglese,
italiano, olandese, polacco, portoghese, russo, spagnolo e tedesco)62, che
consente alle persone di scoprire, guardare, commentare e condividere video
originali creati dagli utenti. YouTube fornisce un'area in cui le persone entrano
in contatto, si informano e ispirano gli altri in tutto il mondo, costituisce
appunto una piattaforma di distribuzione dei contenuti originali dei creatori e
dei grandi e piccoli inserzionisti.
Fa uso della tecnologia Adobe Flash, in modo tale da consentire agli
utenti di caricare e condividere facilmente i propri clip video sia su
YouTube.com e sia su Internet attraverso siti web, dispositivi mobili, blog ed email, infatti tutti possono partecipare alla community visualizzando,
condividendo e commentando i video, con la possibilità di accedere anche
all’ampia libreria di videoclip.
YouTube ha moltissime funzioni, eccone alcune:
•
•
•
•
•
Incorporamento dei video: gli utenti possono inserire un video in
Facebook o MySpace, in blog o altri siti web dove chiunque può
visualizzarli;
Video pubblici o privati: gli utenti possono scegliere di mostrare
pubblicamente i loro video o di condividerli privatamente solo con
amici e parenti dopo il caricamento;
Iscrizioni: gli utenti possono tener traccia dei nuovi video inseriti
dai loro utenti preferiti;
Registrazione da webcam: gli utenti con una webcam e il software
Flash possono registrare subito dei video normali o di risposta sul
sito anziché dover prima registrarli e poi caricarli;
TestTube: è una sezione del sito web in cui i tecnici e gli
sviluppatori di YouTube conducono dei test preliminari sulle nuove
funzioni in via di sviluppo, in cui gli utenti sono invitati a
partecipare oltre che a valutare le funzioni.
Gli utenti sono il segreto del successo di questa community. La base di
fruitori è molto vasta in termini di età che può variare dai 15 fino ai 55 anni nel
maggiore dei casi, essi sono ben distribuiti geograficamente ed equamente
suddivisi tra donne e uomini. Il 51% degli utenti visita YouTube
61
62
Lett. “trasmetti te stesso” o “trasmettiti”
Dati aziendali di youtube - http://www.youtube.com/t/fact_sheet
173
settimanalmente o più spesso, e il 52% della fascia 18-34 condivide spesso i
video con amici e colleghi. Con una platea così vasta e varia, YouTube offre
qualcosa per tutti.
Per quanto riguarda la pubblicità, gli addetti al marketing hanno accolto
la piattaforma di marketing di YouTube come un mezzo innovativo e
coinvolgente per raggiungere il loro pubblico di destinazione, stanno inoltre
aumentando le vendite e l'esposizione di società e brand in molti modi diversi.
Inoltre gli utenti, i partner e gli inserzionisti, possono trarre beneficio in molti
altri modi dall'impegno dei milioni di utenti che costituiscono la più vasta
community di video online a livello mondiale:
•
•
YouTube Insight: uno strumento gratuito che permette a chiunque
sia in possesso di un account YouTube di visualizzare statistiche
dettagliate sui video che carica sul sito;
Il programma di partnership: i creatori dei contenuti originali
hanno la possibilità di ricavare un profitto dal loro lavoro e ricevere
gli stessi benefici promozionali che YouTube concede ai partner per
i contenuti professionali.
Caratteristica fondamentale della community è il fatto che essa sia una
consociata indipendente di Google, Inc., essendo stata acquisita da questa
società leader dei servizi di ricerca e di pubblicità online nel novembre del
2006, per oltre 1.65 miliardi di dollari. Google e YouTube sono concordi nel
voler consentire a tutti di trovare, caricare, guardare e condividere video
originali a livello mondiale, e nell'impegnarsi a innovare il mondo del video per
offrire servizi allettanti ai loro utenti e ai proprietari di contenuti.
L'esaltante e potente piattaforma creata da YouTube supporta l'obiettivo
di Google e grazie a questo permette di organizzare le informazioni mondiali e
renderle universalmente accessibili e utili.
Centroitalia.TV
Fondata da Filippo Ubaldi e Giorgio Massari nel 2008 a Matelica (MC),
Centroitalia.TV racconta ciò che accade nel cuore dell’Italia, precisamente nei
comuni di Fabriano (AN), Sassoferrato (AN), Matelica (MC), Camerino (MC),
laddove non arrivano spesso le testate giornalistiche della Rai o le Tv locali,
arriva il web, con la complicità alterna della banda larga (che in alcuni di questi
paesi ancora non è arrivata). Centroitalia.TV si pone come strumento di
comunicazione alternativa, è infatti la web tv dell'entroterra umbromarchigiano che conta circa 12.000 accessi mensili e che si avvale della forza
di internet e di tutte quelle persone che affollano la rete in cerca di notizie,
curiosità e verità; permette a chiunque di collegarsi a qualsiasi ora e da
qualsiasi parte del mondo, garantendo in questo modo, non solo un servizio
aggiornato, ma anche un archivio sempre consultabile.
174
Grazie ad accordi specifici con le Pubbliche Amministrazioni locali e il polo
industriale delle PMI del centro Italia, CiTV63 è riuscita a proporsi come canale
di informazione e comunicazione tra i cittadini e la Pubblica Amministrazione,
come anche tra i consumatori e le reti aziendali. Nonostante ciò il progetto
CiTV non gode del patrocinio di enti pubblici, infatti questi ultimi intrattengono
con la web tv un rapporto di finanziamento e collaborazione, finanziamenti che
provengo altresì da enti pubblici e privati che hanno promosso l’iniziativa, da
ricavi pubblicitari con cui l’emittente si autofinanzia e dagli stessi ideatori della
web tv che provvedono alla sussistenza, che tuttavia non consentono alla
redazione una retribuzione mensile regolare e costante.
L’emittente ha un redazione fissa ma aperta a chiunque voglia
collaborare, ha sede presso presso l’azienda Halleymedia s.n.c. di Matelica, la
quale ne è anche editrice, ed è costituita da 5 membri appartenenti alla stessa
comunità, la cui maggioranza operano ed hanno operato a livello professionale
nell’ambito dell’informazione e della comunicazione, tutti giovanissimi e con il
pallino del giornalismo.
Grazie ai mezzi di produzione digitali leggeri (videocamere minidv per la
ripresa e software Avid per il montaggio), che agevolano gli spostamenti ed
abbattono i costi, la giovane redazione di free lance racconta il territorio con
l’ausilio del video. Rispetto alla totalità dei prodotti video realizzati in formato
Flash, di cui circa il 40% sono frutto di un lavoro su strada, on the road, la
percentuale destinata all’informazione è di circa il 60%, la percentuale
destinata ai video di denuncia corrisponde al 10%, mentre del 35% quella destinata alla promozione del territorio e all’intrattenimento dell’utente.
Centroitalia.TV concentra la propria programmazione in diverse aree
tematiche, sotto le elezioni, la politica ha avuto la meglio, ma oggi la web tv si
dedica a cronaca, sport, cultura e tempo libero. Realizza un telegiornale
quotidiano di tre minuti, in onda ogni mattina. Elabora interviste (che sono uno
dei punti di forza della web tv marchigiana) ai comuni cittadini, al presidente
della provincia o ai dirigenti scolastici. Al lunedì c’è lo sport, non quello col
pallone calciato, ma sono il basket e la pallavolo (che vengono video
raccontate), quelle attività sportive definite minori, che queste terre preferisce.
Ogni fine settimana invece abbiamo Night Life, rubrica dedicata agli
appuntamenti della notte della regione. Grazie a questa grande varietà di
tematiche trattate, e alla semplicità del linguaggio utilizzato, l’emittente non va
ad interessare una specifica fascia d’età e anche se diretto in particolar modo
ai membri della comunità, riesce altresì ad arrivare oltre i confini della
comunità marchigiana.
Nella realizzazione di un prodotto audiovisivo, influiscono notevolmente i
modelli proposti dalla televisione tradizionale, infatti i realizzatori di
Centroitalia.TV hanno cercato di sviluppare un prodotto che potesse richiamare
la tv classica, cercando di tenere sempre un cerco distacco, in modo da non far
rimanere disorientati gli utenti, per poi proporre le potenzialità della web tv.
Il sito web interessato www.centroitalia.tv è disponibile nella sola
versione italiana, infatti i prodotti realizzati prediligono l’uso della lingua
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Centroitalia.TV
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italiana e nel 35%64 dei casi vengono riversati su altri canali, oltre che web. Il
canale permette infine per l’utente la possibilità di inserire contributi video
attraverso una semplice e-mail, esprimere suggerimenti, critiche ed opinioni
tramite la community, che lo staff utilizza per migliorare il servizio fornito ed
avvicinarsi il più possibile alle esigenze degli utenti finali.
10.11 Il futuro della televisione è nel Web
La televisione, simbolo di un’era, sta tramontando come mezzo di
comunicazione di massa. La TV sta allora cercando l'aiuto del Web per
rimanere un media interessante ed al passo con i tempi. Perchè con l’avvento
di Internet sta lentamente cambiando il modo di fruire che gli utenti hanno dei
programmi televisivi. Per esempio i navigatori della Rete hanno la tendenza ad
utilizzare il Web tenendo la televisione accesa come sottofondo, o proprio
interagendo ed utilizzando attivamente e contemporaneamente entrambi i
mezzi. Questo dimostra come entrambi siano caratteristica essenziale e
imprescindibile dell’altro, non può esistere televisione senza Internet e
viceversa.
Passano anni, arrivano nuove tecnologie e cambiano anche le abitudini
dei consumatori, l’audience dei canali delle tv generaliste diminuisce, mentre il
consumatore è sempre più avido di nuovi contenuti. La rete grande ed eterno
concorrente, è anche l’unica risorsa per la sopravvivenza del tubo catodico.
Dappertutto il consumatore si trova di fronte ad un'offerta sovraccarica di
canali televisivi e, a causa della frammentazione delle consumazioni, gli ascolti
diminuiscono. Nonostante questo noi non abbiamo mai "consumato" così tanto
i media. La tendenza è definita: guardo quello che voglio, quando voglio, e non
quello che mi viene imposto. Le televisioni in rete, meglio dette Web Tv,
offrono tantissimi vantaggi e numerosi canali di espansione, come l’opportunità
di visionare, senza vincoli di orario, la programmazione preferita. Lo streaming,
infatti, dà all’utente la possibilità di scegliere il video e di guardarlo in
qualunque momento, di bloccarne la visione e di riprenderla successivamente,
facilitando l’accesso all’informazione con un notevole risparmio di tempo.
Le Web Tv a differenza della televisione tradizionale e generalista,
costruisce di volta in volta il proprio palinsesto, è una sorta di video on
demand, che permette di vedere immediatamente il video prescelto, con la
possibilità di andare a rintracciare inoltre i video pubblicati in precedenza.
Grazie a questi cambiamenti per la prima volta da decenni, i ragazzi ed
anche i più giovanissimi, guardano sempre di meno la televisione, preferendo
Internet ed il cellulare di ultima generazione. Non c’è più bisogno di aspettare
interminabili ore guardando il telegiornale locale nella televisione di casa,
nell’attesa di ascoltare la notizia flash riguardante un avvenimento locale del
tuo paesino campagna, per poi non sentirsi nemmeno nominare ed accorgersi
di aver perso tempo inutilmente: è sufficiente andare su Centroitalia.TV per
sentire le news riguardanti il comprensorio marchigiano. Non c'è più bisogno
di accendere MTV, è sufficiente andare su Youtube per vedere dei video
musicali.
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Questionario inviato a CiTV, 20/7/2009
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È finita l'epoca in cui il commerciante di detersivi inondava tutti i nostri schermi
con il suo messaggio, d'ora in avanti potrà diffonderlo solo alle persone
suscettibili d'essere interessate, riducendo i suoi costi e aumentando l'efficacia
delle sue campagne.
La televisione come noi l’abbiamo conosciuta, nei suoi anni d’oro con
Antonio De Curtis, meglio detto Totò, Alberto Sordi, Mike Bongiorno, Cino
Tortorella, sono ormai bei tempi passati, ora ci stiamo spingendo sempre più
verso una tv classica che si mescola con la rete (creata a nostra immagine e
somiglianza), di una tv che avrà l’interfaccia simile a quella di una tv classica,
con in più diverse finestre d'informazione provenienti da fonti multiple,
originarie delle diverse comunità cui appartiene lo spettatore, che potrà
personalizzarle all'infinito.
Ci troviamo in un’epoca in cui Internet è l’elemento fondante e
fondamentale
della nostra società, della nostra cultura. Internet è la
condizione per cui negli ultimi anni abbiamo assistito alla nascita e rapidissima
espansione delle Web Television. Quest’ultima è il giusto accordo tra internet e
televisione, che consente di arrivare localmente laddove i grandi mass media
non riescono a protrarsi, la Web Tv ha permesso infatti ai comuni cittadini di
fare tv in rete, ed ha concesso loro di crearsi una personale tv, a propria
immagine e somiglianza.
La comunità nell’era di Internet si racconta tra le finestre della sua web
tv: la “vecchia” televisione ha insegnato le forme, la rete ne consente la
trasmissione. Il risultato è la mappa di un fenomeno che ha radici nel passato
ma si esprime nei modi e dei tempi del presente, che nasce dal piccolo, dal
niente, dal locale, e arriva ovunque nel globo, passando tra le maglie di una
rete capace di portare alla luce anche il sommerso più dimenticato.
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