Diapositiva 1 - Quaderni del Ministero della Salute
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Diapositiva 1 - Quaderni del Ministero della Salute
Malattie acute complesse e terapia intensiva e sub intensiva pediatrica: rapporti con la rete Pasquale Di Pietro*, Nicola Pirozzi** *Coordinatore DEA – IRCCS G. Gaslini – Genova **Coordinatore DEA - Ospedale Pediatrico Bambino Gesù IRCCS - Roma Convegno “Promozione e tutela della salute del bambino e dell’adolescente: criteri di appropriatezza clinica, tecnologica e strumentale” - Roma, 16.01.2013 Livelli di assistenza paziente acuto La malattia acuta complessa da ospedalizzare è una condizione clinica in cui l’esordio, l’evoluzione o il rischio di possibile criticità comportano necessità di monitoraggio continuo e persistente nelle 24 ore che solo l’ambiente di ricovero, adeguatamente attrezzato, può garantire. I posti letto ospedalieri pediatrici dovrebbero essere sicuramente impegnati per le patologie critiche nelle quali la instabilità clinica persistente richiede il prolungamento del ricovero oltre le 24 h. E’ importante perciò che le UU.OO. pediatriche si attrezzino adeguatamente per gestire i pazienti critici con la disponibilità anche di alcuni posti letto subintenvisi e che si realizzi una forte integrazione con i reparti di terapia intensiva. Ovviamente le patologie minori acute dovranno essere di competenza del territorio che per questa ragione dovrà organizzarsi ed integrarsi con la rete ospedaliera pediatrica dell’urgenza, dell’emergenza lavorando su protocolli condivisi volti al contenimento del ricovero e degli accessi al P.S.. “Quadrangolo funzionale” della Rete Pediatrica Regionale Attualmente il quadrangolo funzionale è attivo parzialmente. E’ necessaria una forte integrazione tra ospedale e territorio. E’ una esigenza fondamentale sul piano professionale e dell’efficacia dell’intervento Esistono pazienti critici in pediatria? I pazienti critici codice rosso e giallo che accedono al PS e che di norma sono gestiti dai pediatri e dalle loro unità operative sono circa il 10%. I codici rossi rappresentano per i DEAP lo 0,41% degli accessi e per i PS pediatrici lo 0,14%. Annualmente sono 5.500.000 gli accessi pediatrici al PS, i codici rossi e gialli (0-14 anni) sono 550.000 casi Un problema comune della pediatria per pazienti acuti ¾ Le patologie critiche in campo pediatrico aumentano in funzione dei progressi scientifici ¾ Ne consegue una più prolungata sopravvivenza dei pazienti cronici. ¾ Questi pazienti hanno maggiore predisposizione a presentare malattie acute intercorrenti, che evolvono spesso con maggiore gravità e si stabilizzano con maggiore difficoltà. E’ presumibile che aumenteranno i codici gialli e rossi in pediatria Modello sintetico di una U.O. di Pediatria Spoke in un Ospedale Generale e suoi collegamenti intraospedalieri Ospedale Generale (UU.OO. di Pediatria) Ospedale Generale U.O. Pediatria PS - OBI Reparto di Pediatria Posti letto (1-2) di Terapia Sub-Intensiva Pediatrica Dea di 1°/2° Livello Specialità Mediche Specialità Chirurgiche Malattie acute complesse critiche Malattie croniche complesse critiche Area Cure Intensive Servizi e Diagnostica Anestesia Laboratorio Radiologia Centro Trasfusionale Ridurre significativamente le UU.OO di Pediatria. Queste devono avere un bacino di riferimento provinciale o interprovinciale. I ricoveri devono essere rigorosamente appropriati. Mettere le UU.OO. pediatriche in grado di svolgere in modo ottimale la loro funzione nella gestione del paziente critico pediatrico. Le terapie intensive dell’adulto debbono avere i requisiti per stabilizzare il paziente pediatrico prima di un eventuale trasferimento. Il futuro per la pediatria I posti letto di terapia subintensiva nelle UU.OO. di Pediatria I posti letto (1-2) di subintensiva servono per la gestione di pazienti che necessitano di intensità di cure minori rispetto a quelle possibili in una terapia intensiva o subintensiva degli ospedali pediatrici Hub. Si tratta di pazienti acuti che necessitano ad esempio di monitoraggio o di una terapia di stabilizzazione in caso di trasferimento in ospedali pediatrici di riferimento regionale o interregionale. Paziente semi-intensivo pediatrico “low risk of, but potenzial for” ¾ deterioramento significativo delle condizioni generali e che necessita di monitoraggio non invasivo ¾ necessità di monitoraggio dei parametri vitali e/o, interventi di assistenza infermieristica frequenti (Zimmerman JE, Wagner DP, Knaus WA, Williams JF, Kolakowki D and Draper EA, Chest 1995; 108; 490-499) UU.OO Pediatriche Le UU.OO. PEDIATRICHE DEGLI OSPEDALI GENERALI al momento limitano la propria attività alla sola patologia di media-bassa complessità, per la quale è elevatissimo il rischio di inappropriatezza dei ricoveri in regime ordinario. Nel realizzare un percorso di riqualificazione dell’Area Pediatrica ospedaliera secondo un nuovo modello organizzativo-funzionale si deve attivare un processo graduale che parte dalla presa di coscienza operativa del carico assistenziale crescente. Questo modello di U.O. Pediatrica all’interno degli Ospedali Generali sarà caratterizzato da tre settori “base”: ¾ Pronto Soccorso con Osservazione Breve Intensiva (OBI) ¾ Reparto di Degenza per il ricovero delle malattie acute complesse in fase di esordio e delle malattie croniche complesse senza compromissione delle funzioni vitali ¾ Posti letto (1-2) di Terapia Sub-Intensiva Pediatrica per la gestione del paziente acuto a basso rischio di evoluzione e di peggioramento. Le UU.OO. di Pediatria collocate negli Ospedali Generali quindi possono svolgere due tipi di attività: Ricovero e trattamento della patologia acuta complessa e/o della patologia cronica complessa riacutizzata in cui non vi sia grave compromissione delle funzioni vitali. Tale situazione comporterà il collegamento e la collaborazione dinamica con l’Ospedale Pediatrico di riferimento regionale o interregionale. Indici di criticità potenziale nel paziente pediatrico acuto che potrebbe necessitare di trasferimento al centro Hub Sintomi eclatanti che indicano una condizione di rischio anche con parametri vitali normali BAMBINO Convulsioni prolungate > 10’ Sincope > 2’ Ustione > 10% sup. corporea Sanguinamento in atto Febbre e petecchie Confusione – delirio Trauma con perdita di coscienza > 1’ Modello di funzionamento proposto per l’assistenza sub- intensiva pediatrica dalla Consensus Conference SIP sulla terapia subintensiva Consensus conference Ospedale pediatrico regionale o interregionale di riferimento e suoi collegamenti intraospedalieri Alcune funzioni debbono essere necessariamente interregionali per la pediatria (es. ECMO, trauma center, …) Centro HUB (Ospedale Pediatrico Clinica Universitaria) DEA Pediatrico di 2° Livello Pronto Soccorso OBI Pediatria d’Urgenza con posti letto di terapia semiintensiva Pediatria Specialistica Chirurgia Generale con posti letto di terapia semiintensiva Varie Specialità Chirurgiche Area Cure Intensive Servizi e Diagnostica Terapia Intensiva Pediatrica Terapia Intensiva Neonatale Terapia Intensiva Cardiologica Terapia Sub-Intensiva Pediatrica per pazienti post-chirurgici Anestesia Laboratorio Radiologia Centro Trasfusionale DEA di 2° livello Tenuto conto del ruolo che questi Ospedali assumono nella gestione diagnostico-terapeutica delle malattie e dei pazienti a elevata complessità in regime di ricovero programmato e di urgenza/emergenza, è consigliabile che vengano applicati ulteriori filtri all’interferenza che i ricoveri in urgenza possono arrecare all’attività programmata. In tal senso, può risultare efficace ed efficiente una U.O. di Pediatria di Urgenza strettamente integrata al DEA Pediatrico in cui vengono inviati i pazienti dall’OBI e/o direttamente dal PS, quando si identifica una malattia acuta complessa con evoluzione tale da necessitare di un ricovero prevedibilmente breve (< 4 giorni). La pediatria d’urgenza, così come le UU.OO. specialistiche presenti negli Ospedali Pediatrici (ad es. Broncopneumologia, Cardiologia, Nefrologia, Neurologia etc.), dovrebbe avere anche una dotazione di posti letto subintensivi per i pazienti critici a basso rischio di evoluzione verso la patologia intensiva, che dovrebbe anche supportare i pazienti subintensivi chirurgici. PS DEA Pediatrico Gaslini (codici rossi e gialli) e ricovero reparti: CODICI TRIAGE ROSSO U.O. di PS e Medicina d’Urgenza 48,4% UTI 25,8% GIALLO Altri reparti 25,8% U.O. di PS e Medicina d’Urgenza 34% UTI 0,7% Altri reparti 65,3% N.B.: In Pediatria molti pazienti critici (es. convulsioni, asma, etc.) rispondono rapidamente se la terapia è avviata precocemente o a livello territoriale (118) o in PS. Molti pazienti critici negli ospedali pediatrici hanno anche accessi diretti che escludono il PS (es. neonatologia, cardiochirurgia, UTI) Posto letto per semintensiva in Medicina d’Urgenza - Gaslini Lombardia 4 centri: • Milano (2) • Bergamo • Brescia Friuli 1 centro: • Trieste Veneto 2 centri: • Padova • Verona Piemonte 3 centri: • Torino • Alessandria • Novara Liguria 1 centro: • Genova Emilia Romagna 1 centro: • Bologna Network Collaborativo Permanente delle Terapie Intensive Pediatriche Italiane: Marche 1 centro: • Ancona Toscana 1 centro: • Firenze Lazio 3 centri: • Roma (3) Terapie intensive pediatriche Campania 1 centro: • Napoli Sicilia 3 centri: • Palermo • Catania • Messina Non rappresentate: Valle d’Aosta Trentino Alto Adige Molise Umbria Abruzzo Sardegna Basilicata Calabria Puglia * *in corso di allestimento a Bari Ipotesi di organizzazione dell’ADI pediatrico Ospedale Pediatrico HUB Distretto Domicilio Pediatria Ospedale SPOKE Hospice Pediatrico N.B.: L’ospedale pediatrico o di riferimento regionale deve dotarsi di posti letto per i pazienti complessi cronici che hanno presentato patologie critiche. Questi posti letto servono a preparare il paziente e la famiglia ad una adeguata assistenza domiciliare Necessità formative di aggiornamento, di addestramento con costituzione di una rete formativa dagli ospedali e dall’università pediatrici per il pediatra d’urgenza È di fondamentale importanza che questo percorso di riorganizzazione della rete pediatrica per livelli di intensità di cura possa essere coordinato dagli ospedali pediatrici (ospedale di insegnamento) e affiancato con un programma di attualizzazione delle scuole di specializzazione in Pediatria. E’ ipotizzabile quindi che nella scuola di specializzazione venga rapidamente inserito un indirizzo sulla pediatria di emergenza/urgenza o, in alternativa, che siano avviati master polispecialistico per una gestione ottimale del paziente critico pediatrico. Gli ospedali pediatrici dovrebbero essere deputate all’aggiornamento ed addestramento. Le Società scientifiche pediatriche dovrebbero essere pienamente coinvolte. Si raccomanda poi che il Pediatra di Urgenza sia formato, oltre che alla gestione delle patologie critiche e alla gestione del dolore, alle tematiche sociali emergenti nei PS Pediatrici come l’individuazione precoce di disagio familiare o di sospetto maltrattamento. Conclusioni Quindi, la Pediatria di Urgenza ed Emergenza deve essere organizzata per livelli di competenza e per intensità di cure, tenuto conto dei vincoli posti dal contesto economico attuale (ottimizzazione delle risorse disponibili). L’obiettivo prioritario è garantire alla popolazione pediatrica della Regione un intervento diagnostico-terapeutico tempestivo e appropriato ai bisogni del paziente con la valorizzazione di una rete regionale e interregionale rispettosa della programmazione sanitaria a livello nazionale e locale. Molto importante è la valorizzazione dei DEA e dei PS Pediatrici che dovranno operare in rete e integrarsi per quanto possibile con le strutture sanitarie e sociali del territorio.