Orchestra in gioco

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Orchestra in gioco
Orchestra in gioco
Preparazione allo spettacolo
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Premessa
Ci sono tre scopi nel produrre questo percorso di preparazione al concerto:
Il primo, fondamentale, è quello di dimostrare la possibile vicinanza di un espressione artistica con
la sensibilità del giovane di oggi: in effetti, più che il semplice contesto storico, sottolineeremo la
sorgente dell'ispirazione di Beethoven, idealista, in contrasto e in rottura con un ordine prestabilito.
Insomma la tipica ispirazione di un ragazzo che si affaccia all'adolescenza.
Il secondo, è la sollecitazione ad un ascolto “attivo”. Ovvero rompere il tabù dell'inviolabilità della
musica riservata a pochi eletti, e favorire la creatività nell'ascolto senza preconcetti, rispettando la
sensibilità di ognuno senza definire sensazioni giuste o sbagliate. La musica suscita emozioni che
sono collegabili a colori, parole, immagini, scene di vita. Bisogna spingere il giovane fuori dalla
passività durante l'ascolto. Inoltre una parte importante di questo percorso sarà dedicata al dare al
giovane un'idea della struttura di quello che sta ascoltando, per permettergli di rispondere alla
domanda: “dove sono?” ed evitare di perdersi. E dunque di annoiarsi.
Il terzo è quello di far conoscere prima del concerto la sinfonia ai giovani, per farla riconoscere
durante l'esecuzione. Questo principio è eterno: si ama ciò che si conosce, e non c'è gruppo pop che
rischierebbe di presentare una canzone nuova durante un concerto. Quello che piace al pubblico è
riconoscere la canzone preferita e poterla magari canticchiare.
Gli esercizi proposti in questo percorso sono strutturati in modo da far ascoltare alcuni momenti
della musica in modo che i ragazzi possano riconoscere i vari momenti durante il concerto.
Percorso didattico in tre fasi
 1° Unità - Dibattito
Questo dibattito in classe deve essere il punto di partenza di questo nostro viaggio di
avvicinamento. La domanda alla base è: “Perché una persona scrive, dipinge, compone musica o
comunque produce arte?”
Le risposte possono essere le più diverse, ma è interessante riportare nel contesto attuale e personale
di ognuno il meccanismo che porta alla composizione. Ovvero l'intento è stabilire da subito un
parallelo tra l'emozione provata da Beethoven e l'interesse del ragazzo nell'opera che si ascolterà.
Il punto cruciale che l’insegnante dovrebbe far emergere è la centralità dell'individuo, importante
al punto da spingere il singolo a creare arte capace di esprimere il proprio essere. In effetti questa
consapevolezza dell'individuo nasce poco a poco durante il classicismo per esplodere proprio
durante il periodo in cui visse Beethoven, con la Dichiarazione dei diritti dell'uomo, la Rivoluzione
francese e l'ascesa di Napoleone (primo “Imperatore” venuto dal basso, non destinato a questo ruolo
per la sua nascita). Questo pensiero sarà poi la base di tutto il Romanticismo che seguirà.
Se si pensa al processo creativo di una giovane band di adolescenti di oggi, il paragone è
incredibilmente calzante: esprimono la loro unicità, nella scoperta del loro valore e delle loro
emozioni. Nello stesso tempo aderiscono sicuramente a un'ideologia più generale e rivendicano una
rottura con un ordine stabilito! Più il giovane capirà questo processo, meglio sarà disposto nei
confronti dell'ascolto della sinfonia.
 2° Unità - Presentazione : L'Eroica, un misto di ideali e di rivoluzioni
Dunque abbiamo scoperto che nell'Eroica ci sono due elementi molto importanti che si sommano: il
primo è la rivendicazione di ideali “alti” che Beethoven ha fatto suoi, quelli della dichiarazione
dei diritti dell'uomo, della Rivoluzione francese, e poi una volontà di rottura con il mondo passato,
che per lui significa anche rompere con lo stile della musica che si suonava allora (per esempio
Mozart).
Un giorno Beethoven, discutendo con un principe, affermò: “voi siete un principe, e come voi ce ne
sono centinaia, io sono Beethoven, e di Beethoven ce n'è uno solo”. Questa frase, divenuta celebre,
illustra in modo perfetto questa nuova consapevolezza di valere in quanto essere umano a
prescindere dalla nascita o dalla categoria sociale. In effetti le tre parole della Rivoluzione che
tutt'ora compongono lo stemma francese sono “Liberté, Egalité, Fraternité”, ovvero libertà,
uguaglianza e fraternità. Con il “siamo tutti uguali” si rivendicava anche inconsciamente il “siamo
tutti diversi”: ognuno è unico, e vale per sé. E forse l'artista ne era ancora più consapevole degli
altri! Beethoven compone proprio all'inizio di questa presa di coscienza che per lui ancora non è
totale. In effetti, non scrive per esprimere se stesso, ma le sue idee, come qualcosa di più grande di
lui. Viene dal periodo precedente chiamato classico, il periodo di Mozart e Haydn, quello che ha
dato alla musica il suo appellativo più comune : la “musica classica”.
Vale la pena aprire una parentesi al riguardo, per sottolineare che non esiste una musica “classica”
che sia opposta alla musica pop, rock e quant'altro. C'è la musica, che esiste da sempre, e che viene
trattata in modo diverso da diversi compositori in diverse epoche, con diversi gradi di complessità, a
seconda della loro sensibilità e capacità. Come per la letteratura o per qualsiasi altra arte. Questo
aspetto è molto importante, perché fa cadere un primo muro che separa troppo spesso i giovani dalle
sale da concerto e dal repertorio sinfonico, perché stigmatizza questo repertorio in qualcosa di
vecchio e passato. Ma Beethoven aveva 32 anni quando componeva questa sinfonia, non era un
vecchio con la barba: oggi avrebbe un paio di jeans. E le sue battaglie sono sempre di attualità.
Tornando allo stile del compositore, gli aspetti che separano l'epoca classica da quella romantica
sono molteplici, ma hanno tutti alla loro base il profondo cambiamento di percezione del
compositore nei confronti di ciò che compone. I compositori classici si potrebbero infatti vedere
come artigiani, senz'altro geniali, ma artigiani. La differenza tra l'artista romantico e l'artigiano
classico è molto evocativa del rapporto con l'arte di entrambe le epoche, e, credo, sia
esemplificativa della distinzione tra i due periodi storici. E’ infatti evidente il cambiamento
profondo della percezione che l’uomo ha nei confronti della sua unicità e del suo valore intrinseco
nel passaggio tra il Classicismo e il Romanticismo. Oggi se dovessimo parlare di artigianato per un
musicista, suonerebbe come un'offesa... ma perché? Qual è questo “in più” che determina se
un'opera è arte veramente? Sono delle domande che non hanno per forza una risposta unica, ma che
andrebbero poste sopratutto a dei giovani per sollecitare un loro senso critico nei confronti di una
produzione “artistica” musicale contemporanea così disparata e permettere loro di giudicare.
 3° Unità - Le forme della musica
La domanda principale che sorge quando una persona ascolta musica è: a che punto siamo? È una
domanda lecita, normale, che fa parte della struttura del nostro cervello. La musica è un arte che
occupa il tempo, contrariamente alla pittura per esempio, ma come tutte le arti dello spettacolo. In
tutti questi casi, è fondamentale per lo spettatore/uditore potersi orientare. Alla presenza di una
trama, la storia scandisce il tempo: si capisce dove si è anche a seconda di quanto sta accadendo (il
principe non sposa la principessa all'inizio, e se lo fa automaticamente significa che sarà proprio in
questo matrimonio che emergeranno problemi...).
Con la musica, purtroppo la struttura non è così evidente e va “cercata”. Il nostro scopo in questo
capitolo, con gli esercizi che andremo a proporre, è proprio quello di identificare e spiegare la
struttura della sinfonia Eroica, spingendo i ragazzi ad identificare i passaggi e a riconoscerli fuori
dalla classe, soprattutto tramite le sensazioni che la musica provoca (tristezza, eccitazione,
malinconia, ecc...) o le immagini che potranno associarci. Con questi esercizi, vorremmo
incentivare un ascolto attivo ragionato ed emotivo, così fondamentale in musica.
Il passo successivo, sarà quello di ripartire da queste sensazioni e dalla loro distribuzione nel tempo
(struttura), per ricostruire attivamente, tramite disegni o parole, un’opera tutta loro. In questo modo,
il giovane avrà integrato la forma musicale, imparato a riconoscerne gli elementi chiave e sarà in
grado di affrontare senza particolari problemi un’esecuzione.
La forma musicale si costituisce intorno a due principi estremamente semplici ed intuitivi:
Il contrasto: i sensi dell'uomo sono alla continua ricerca di contrasto: caldo e freddo, bianco e nero,
amore e odio, forte e piano. Ebbene la musica non poteva fare eccezione, a partire dalla sua forma
attuale. Pensate, quali sono le parti che compongono una canzone? La strofa e il ritornello...
La ripetizione: laddove i sensi cercano il contrasto, la mente richiede di essere rassicurata con la
ripetizione. Il cervello preferisce quello che già conosce, si sente così maggiormente “a casa”.
Sempre prendendo l'esempio della musica di oggi, con la strofa e il ritornello, il principio è, sì, il
contrasto, ma sopratutto quello della ripetizione: non per niente si chiama “ritornello”, e se nella
strofa cambiano le parole, di solito la musica rimane la stessa.
Questi principi vengono usati, consapevolmente o no, da sempre. E sono dunque alla base delle
forme della musica: contrasto e ripetizione.
Esercizio:
Per ogni movimento invitiamo l’insegnante a fare ascoltare alla classe le tracce indicate l'una dopo
l'altra almeno due volte a occhi chiusi, provando a far esprimere ai ragazzi l'effetto che ha su di loro
la musica, e a segnarlo su un foglio. Dopo aver individuato parole o sensazioni espresse dai giovani
per tutte le tracce del movimento, chiederemo di creare o un disegno (per i più giovani) o una
poesia o un racconto (per i più grandi) che rispecchi quanto hanno ascoltato fin'ora.
È importante separare bene i movimenti (affrontati insieme potrebbero risultare molto pesanti), ma
non le Tracce al loro interno che fanno intuire la struttura.
Gli insegnanti sono invitati a presentare i lavori che giudicano più interessanti dei propri alunni, e i
più rappresentativi potranno essere inclusi nel concerto. Infatti, per favorire ulteriormente questa
consapevolezza dell'ascolto, l'esecuzione della sinfonia verrà corredata dalla proiezione di una serie
di disegni, seguendo una mappa della musica che permetterà a tutti, in ogni momento, di sapere
dove si trova.
Primo movimento
La forma del primo movimento è la forma più diffusa tra le sinfonie: viene chiamata “Forma
Sonata”. Propone due temi in contrasto.
Traccia 1: Tema principale della sinfonia: questo tema apre la sinfonia e ne determina il carattere.
Traccia 2: Secondo tema. È il tema in contrasto con il precedente che permette all'orecchio di
riposarsi.
Traccia 3: parte molto ricca chiamata di sviluppo dove il compositore sviluppa i temi e gli elementi
esposti nei temi. Si può provare a chiedere se il tema che riconoscono a un certo punto è il primo o
il secondo... (la risposta esatta è: il primo). E notare quanto si alternino fasi più forti e altre più
piano.
Traccia 4: Si riprendono i due temi in contrasto. Danno la stessa sensazione dopo averli ascoltato
già e aver ascoltato la traccia 3? (si può ascoltare anche una sola volta)
Traccia 5: Finale del primo tempo. Una conferma del carattere della Sinfonia
Secondo movimento
La forma del secondo movimento fa sempre riferimento ai concetti di ripetizione e contrasto: il
contrasto tra la traccia 6 (primo tema, funebre, del movimento) e la traccia 7 può aprire forse una
speranza? E’ molto presente il primo tema lungo il movimento, che si ripete sempre prima
dell'ulteriore parte presentata a traccia 8, e che riappare a traccia 9.
Traccia 6: Una marcia funebre. È interessante specificare bene la sensazione che si ha, perché non è
di semplice tristezza. C'è qualcosa di forte e marziale in questa musica.
Traccia 7: Una speranza, o semplicemente un momento diverso. Cosa esprime?
Traccia 8: Un’ode ripetuto. Questo passaggio è molto interessante e propone un tema ripetuto a
turno da vari strumenti. I ragazzi possono provare a coglierne le entrate.
Traccia 9: Conclusioni. Il tema iniziale riprende, ma presentato diversamente. Come cambia la
percezione della musica?
Terzo movimento
Il terzo movimento, chiamato Scherzo, è molto chiaro nella sua struttura, e ha un carattere molto
definito. È spesso il più leggero dell'intera sinfonia. In effetti segue il secondo movimento, lento ed
emotivamente molto carico e permette all'ascoltatore di riposarsi (una specie di sorbetto in mezzo
ad un pranzo luculliano):
Traccia 10: una corsa
Traccia 11: i corni
Traccia 12: un’altra corsa
I.
Quarto movimento
Nell'ultimo movimento di questa sinfonia viene usata una forma molto particolare ed interessante.
Dopo una brevissima introduzione, il tema viene esposto. Ma poi questo tema verrà ripetuto per
tutto il tempo anche ben nascosto tra gli strumenti. In questo movimento potrebbe essere
interessante per i giovani ritrovare il tema nel loro ascolto.
Traccia 13: sempre uguale ma sempre diverso: esposizione del tema ripetuto poi in maniera quasi
ossessiva. Ma il tema è molto caratterizzato all'inizio: in che modo? A cosa fa pensare?
Traccia 14: Serenità prima della fine.
Traccia 15: Il finale determina l'impressione della sinfonia. Qual è in questo caso? Facciamo bene a
chiamarla: Eroica?
 4° Unità - Connessioni inter-culturali (facoltative)
Oltre l'imparare ad ascoltare, che reputiamo essere l'insegnamento fondamentale di Orchestra in
Gioco, l'Eroica offre agli insegnanti un'infinità di appigli culturali per approfondire con le proprie
classi aspetti storici ed artistici legati a Beethoven e alla sua epoca. Per affrontare queste tematiche
consigliamo di partire dal concetto proposto durante il dibattito: la centralità dell'uomo, la
scoperta del suo valore intrinseco, a prescindere dalla propria nascita. Questo aspetto
fondamentale è la reale rivoluzione che può essere studiata anche sotto aspetti diversi da quelli
musicali come per esempio nell’arte Neoclassica di Jacques-Louis David e più tardi di Eugène
Delacroix, pittore simbolo del Romanticismo, che dipinsero quell'epoca con diversi approcci. Si può
anche approfondire il periodo storico con la Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo americana, la
Rivoluzione francese di 1789, le guerre napoleoniche e la restaurazioni.