MJC Vecchia Lione

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MJC Vecchia Lione
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NB8IA 8. PELLEGRINO
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Anno XXIX « Num. 1.314 - S. Paolo, 27 Luglio 1935 - Uffici: Rua José Bonifácio, 110-2." Sobreloja
Spezza la catena che ti fa schiavo!
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/ sorteggi si realizzano
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Matrice:
Rua
Libero
Ba daró,
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Casella
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ín tutte
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*- Eccoti qua! Non rientri mai alTora giusta: ieri sei
rincasato stamani mattina,« oggi, se non vengo a pigliarti, L'AMICO: — Ti Jagni di tua moglie, ma devi riconotu torni a casa domani!
scere ohe in fondo é molto buona.
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UN CAGNOLINO E' DAVVERO
QUANDO
UN CAGNOLINO
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DOTTORE
VERSO IL DISARMO
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Dottore, ma .perché debbo pagare prima di spogliarmi?
Perché altrimenti va a finire che pago
io.
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- Mio marito mi ha mandato
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Ia danza
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in 1111 MTOlo
c«iní niulcouch»
sviiza |>igliai-s<',a,
I'(>I'Im' illl|NiZ'/.ÍlO
buli» frenético
come San Vito.
.Sr iualiii4'oiii<'li<>,
gtúlicíie, d«'1lis<>
oKgi intrisiiscono
le dolci .Mii.se,
senza piú fi.sCiiu',
s<'iiza avvenirc,
una — TVrsicorc —
non vuoi morire.
GJ1 cffctti scadouo?
l/alloKgio é caro?
Lo /io (PItalia
non lia «loiMro?
Dovrcbbe ntottersi
perció Ia jçcnt4i
il sai4> l4>Koro
«lcl penitente?
K' preferibíilo
cou csiilianza.
scordando i triholi,
«larsi alia danza
che insegna agü uomini
Ia l4>Kft'ei*4>/.y.a:
bene impagahih'
per chi rapprcz/.a.
Anche una povera
magra zitella
taloi* coiiMidera
Ia vita beila,
se danza e un giovane
maschio Ia illude
solleticantiole
Ie spalle ilude.
Oiialcuno predica:
Pumaiiitá
uon ha piú un briciolo
di scrietá.
Suvvia. sinettetela,
vecchi catoni,
con questo stupide
latiientazioni!
10 se a voi Tadipe
piú non concede
Ia vaga, elástica
grazia dei piede,
lasciate vivere,
bailar, goderc
chi ha sani uiuscoli
íncmhrn leggere.
Io, cbe da secoli,
mi gorto il mondo,
questo giocattolo
grottesco e tondo,
insuperabile
dal mio cavallo,
trovo che in síntesi
Ia vita (- un bailo.
GUIDO
7/PA/OJíNO
COlONiAlL
(HAPEO/
COMPOSTO E IMPRESSO NA TYP. NAPOLI — RUA VICTORIA, 93 — TELEPHONE 4-2604
PROPRIETÁRIO
CAETANO CRISTALDI
RESPONSABILE
ANTONINO CARBONARO
ANNO XXIX
NUMERO 1.314
ABBONAME.NTI:
APPKTITOSO, «.nno.. 20$
LU8SORIOSO, .inno.. f.0$
SATTRIACO, anno... 100$
UFFICI:
RUA JOSÉ' BONIFÁCIO,
2.n SOBRELQj4\
TEL. 2-6525
S. Paolo, 27 Luglio 1935
110
GRAVATA/
CAGADO/
míjfA^&^T
Numero - s. Pntilo §€ãjs em/
rtyê»/èS
200 íris
Altri Stati 300 r/Ms %i*moj chdpeaj/otf
med/cfâS*
allevamenti ragionevoli: i conigli
Un seguito ai prodigiosi ragguagli che mi avevario fornito i competenti, decisi, due anni or
sono, di dedicarmi alia coniglieultura. Mi avevano detto che j êonigli sono animali di una
prolificitá straordinaria, onde mi limitai àlPacqiitisto d'una única coppia, ad evitare che un rapidíssimo moltiplicarsi di quei graziosi rosicanti, non avesse ad arrecare inattese preoecupazioni.
Installái Ia coppia in una splendida conigliera, che avevo fatto costruire secondo i piú unoderni dettami delPígiene, ed attesi. Si era ai
primi di febbraio.
Verso Ia meta di marzo, ia còniglià sd sgravó
e mise a] mondo quattro piecoli appena: due
maschi e due femniine.
Sapevo che una eonigüa puó dare alia luce
fin dodici piecoli alia volta, e rimasi perció, alquanto deluso.
Attesi ancora.
Passo un altro mese e .mezzo, e Ia coniglia<
si sgravó ancora di due maschi e due femmine.
Dopo altre cinque settimane, Ia conigiiia mi regalo altri quattro .piecoli.
Feci i miei caleoli.
In cinque mesi, circa. cli allevamento avevo
un totale modestíssimo di quattordiei conigli.
Quattordici conigli in cinque mesi, mi parve
un risultato mísero. Fui per abbandonare Pim
presa, gudicandoa molto vaga e niente redditizia. Pensai anche che i miei informatori, avessero esagerató nei loro pronostici.
Passo un altro mese e mezzo e ia grossa coniglia, con Ia quale. avevo iniziato Ia nra attivitú di allevatore, partorí altri quattro conigli.
Ed anche stavolta furono .due maschi e due femmine.
Stavo ancora rammaricandomi delia esiguitá
deiila iprole. quando mi venne fatto di constatare che anche le due coniglie, nate dalla prima
covata, si erano contemporaneamente sgravate
di due femmine e due maschi, ciascuna.
Ventisei conigli in tutto: una vera miséria,
dopo tanto tempo e tante speranze!
II mese appresso Ia coniglia madre mi regalo
ancora quattro piecoli; le due coniglie delia
prima covata me ne dettero altri quattro ciascuna. ed altri quattro ciascuna le coniglie delia
seconda covata.
*
II mese següente ebbi quattro conigli dalla
coniglia madre, otto dalle due coniglie delia prima covata, otto dalle due delia seconda, ed otto
dalle due delia terza. E furono settantaquattro
conigli. Ma il mese che segui avvenne Pimprevedibile.
Anche i figli delle due coniglie delia prima
covata prolifiearono, e cosi i figli delle coniglie
del'1'a seconda covata. Dopo quindici giorni an
che i figli delia terza eovata ebbero quattro
piecoli per ciascuna femimina, onde il numero
degli individui, che esprimeró con Ia lettera x,
raggiunse questa iper.bolica cifra:
x. . . x2... (X2)2. . .
E, sostituendo all'x il numero 74, cli due mesi
prima:
Conigli 742 — conig:ü 5476.
Conigli 574G2 — conigli 29.9S6.37li.
E, infine, 1'anno següente, questi conigli,
continuando a moltiplicarsi ed a ntaioltiiplicarsi,
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risultato approssimativo fu:
Conigli 29.9-86.5762 —
= conigli 899.194.734.203.776.
E che questa cifra fosse anche un po' al clisotto de!' vero, me lo provo a sufficienza il fatto
che, non solo sul mio modesto pezzo di terra, i
conigli pullulavano, vivendo a strati sovrapposti. ma lo stesso fátto si verificava nelle pro•prietà dei vioini, per uno spazio di ipiú miglia
quadrate.
Io trovavo conigli in ogni angolo. Conigli nelie pantofole; conigli nei pantaloni, conigli deutro il cappeilo. Conõgli nel letto, conigli sotto i
paioli, conigli nella teiera. nelle scatolette dei
lúcido, nei sigari e nelle boccette d'Iodosan.
;Ed ogni g'orno il numero dei rosicanti aumontava: sul piano di conigli a piú strati sovrapposti, cominciarono a delinearsi de le collinette, che presto assunsero proporzioni spettacolose, coprirono gli alberi e tolsero ogni visuale alle case.
Fu allora che, inorridito, fu.ggiii, da quel luogo, calpestando per sette giorni falangi di conig'i in mareia e lottando come un gladiatore
per seavaleare massieci parapetti e ibarriefe altissime di conigli. . .
MÍOUEL PINONI
il côniglicultoro
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O. N. D.
(Come é giá stato annunciato, il prossimo spettacolo dei la Sezione Filodramimatica
dell'0. «N. D., sara dato fra
ibreve con "La figlia di Iorio",
«celebre tragédia di G. D'An«nunzio, delia quale sara inter.prete la signora Itália Ailmirante ManEini.
Per dette recite, la ricevu-
CLUB ITÁLICO .
Per domani será — 28 corrente — la Direzione dei Oluo
Itálico ha indetto un tratteniimento ifamiliar«e che si
svolgerá nei saloni dei Palaz •
zo TeçaiiKhba. II «bailo avrá
inizio alle 20.30 e si protrarrá sino alle ore 24,30.
-Abito da passeggio.
*
LUI: — Che «riu allegra <• gtoviale clie hai ogfgi!
LEI: — Certamente. Ho In comi nel ato a fumare Io deli',
«iosc signrctte "Pioneiros" dcHla Ci». Nacional de Fumos e Ci.
garrou.
*
COMPLEANNI
Ha compiujto un altro anno di vita — XesteggiatASsiimo
Idai suoi parenti ed amici —
1'egregio giovan«2 professio-lista Giulio Capua, ingegnere civile e sócio «delia Ditta
Capua e Capua di questa cittá.
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*
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Ha íesteggiato il suo compleanino il robusto Vincenzino, figlio dei sig. Anturo A«mato, Direttore Sociale d«el
"Palestra Itália" e delia
signora Aida Cenaimo Amato.
*
#
*
Ieri, con uma riunione
a
SANT'ANIVA
La Compagnia direita dal
M." Pancani. ha ofiferto una
novitá assolutai: itrattasi delia
canzone inscenata di G. Castellano, "Duie Paravise". II
lavoro con la bellezza del.L'originale, circondato da episorii
ora drammatici ora* comici e
con una musica deliziosa, ha
conquistato l'attenzione dei
Puiditorio.
Ne] disimpegno dei lavoro,
che é stato attraente, si sono
distinti Mafalda Vitelli, Oreste Trucchi, G. Castellano, A.
Furlai, Dedé Mercedes, Renato Tignani e G. Fiorini.
Era la serata d'onore delia
simpática Mafalda ViteMi, che
Ha festeggiato il suo com.plearJno la gentile signorina
Romilda Mondinli, figlia dei
cav. Attilio Mondini, dei1'alto commercio di questa
piazza.
mi W u r d
II
ta delia Sezione Culturale,
«njecessaria «per ri-tirare il bi glietto d'imvi|to che «dá diritto alFhigresso al Teatro, costerá 2$5GQ.
Questo lieve aumento si é
reso necessário per le fortissinie spese che 1'Ente deve
sostenere per aillíesítirè con la
scrupolosa cura ohe «ormai
caratterizza FO. N. D., questo grandioso sipstr.-.acolo.
* * *
»>.'
MÜSE ITAL1CHE
Questa será, e domani sera, alle ore 21 precise, al
Teatro Municipale, saranno
dati «due spe«ttaooli con la
rappresentazione -delia brillainte e vivace comme-dia di
Dario Niccodeimi: "Acidalia".
Le -parti sono assegnlate come segue: "Filippo Carmi",
Guido Bussi; "Bice", Tina
Capriolo; "Oarla Carmi", Li-
e
CONFIDENZE
fa-
MARGUITAS
"1
1
1
*
*
Per questo «bailo la Direzione non- distribuisoe inivití spe-.
ciali.
II
cia 'Mattalia; "Anna", Marghit Vergani; "Giulia", Al"Tito Rosda Boschini;
so", Nino Boschini; "Ersi
lio Gioia", Felice Cavalli
"Marco", lAramils Delia
Torre; "Domenico \ Luigi Sgueglia.
Lo scenario é stato espressamente eseguito per questo
lavoro, dallo sce-nografo Ro«molo Lomibardi.
*
mo
O
spettacolo
CIRCOLO ITALIANO
La Dlr-ezior.3 dei Circolo Italtano invita i signori sool
ad intervenire con. le risps-ttive 'fa«miglie al bailo che avra luogo, questa será 27 cor renite, nei saloni delia sette
sociale. Le danze avranno
inizio alle orf> 21. Sucnerá U
Jazz di Otto Wey.
un.co
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fuo ri
Br*
<¦?
extra
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migliare, i parenti e gli amic*
hanno festeggiato il compleanno delia signora D. «Anna Lucchini.
Felicitazioini.
* -xNOZZE l)'ORO
Hanno festeggiato l'a!itro
ieri il loro 50." anniversario
di matrimônio il sig. Salvatore Parigi, industriale in questa capitale e la distinta signora Giovanna G. Parigi, iresidenti a ruia Augusta, 9.
Auguri.
*
*
DALI/ITA1/1A
E' arrivato ieri a iR-'o con
Ia motonave "Ne-ptuniaM il carissi.mo amico Giovanni iLorenzini, direttore dei Laboratorio Italiano B'ochimico.
Al nostro illustre connazionale il benvenuto dei "Pasqui-
no"„
ikOO-!:,,d:
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Un pubblico scelto e numeroso é accorso ad assistere al
la festa artística dei bravissimo Maestro Armando Belardí.
L'orchestra ha eseguito con
rara abiJitá ia sinfonia dei
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Volete dloerlre h^ne ?
B_r
réis
c stata fe«teggiatissima
ogni atto.
1'opera di Werber, "Eurgante", diretta dal festeggiato che
ha riscosso applausi ca'«orosi.
Purê un successo ha ottenuto
1'operetta "Frasquita", le cui
parti sono state bene difese
dai pr.^cipali arti&ti.
Questa se'-a "La Principéssa
delle Czardaa".
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RAlCSO
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FORMüLAi
Pupnlaa
. DinstuNe
Subnltrato de blamuto
Carbonato de ma«:ne«ia
Biearbonalo de aodio
Kü-eaola de meata q.-.
Aprovado no D. N. 8. _».
lob o IW.o 18 em 8-1.82.
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Banco ítalo BrasileiTo
Rua Alvares Penteado, 25 — S. Paulo
"Contas
Ltdas." massimo Rs. 10:000$000
INTERESSI 5% ANNUI
Libretto di cheques ¦ÍJl%- 5>
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TO5a$§p_.iemã
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-é Lunedí comincia la nostra
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LIQUIDAZ I ONE
ANNUALE
Sono giá molti anni
che la nostra casa, seguendo la sua iradizione, distingue, una volta
per anno, la sua clientela, durante un breve período di tempo, con
vantaggi incomparabili negli artieoii dei suoi grandi assortimenti.
Oggigiorno
•
in cui nuove direttive economiche sono tracciate nel commercio, la
nostra casa, accompagnando queste evoluzioni, cifre, nella liquida zione di q!uest'anno, riduzioni mai viste in artieoii di qualitá.
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Quasi tutto
nostro stock é stato rimarcato
CON PREZZl ECCEZIONAI.I
SGHAEDLICH, O-BERT & CIA.
Rua
Direita,
16-18
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orti caria
,
¦
I discorsi dei giorno.
Le cento, cento, cento, conto, e cento disgrnzic. di pifei*
nella.
.
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A Parigi duo aviatori, venuti a Hte per antichi rancor!,
hanno dovuto lanriarsi rol paracadiite da duemiln metri.
Morale: II salto con 1'nstio.
s_l>'fV
Un giovane armeno non
ha csitato a sposare una ottanterine proprietária di estesissimi vigneti.
Come: tua per la vite.
#
*
"Partiam, partiam, partiniu!"
Ma se non ci sono vapoiv!
E' stata sequestratn Ia
borsa di Camera — di 45.000
dollari — per essere aggiuntn
alia somma che egli deve alia
donn» di servizio TCmiliu Tersini.
Oggi costa piú la serva che
Ia padrona.
.
# *
In Ispagna si pensa alia
costruzione di una squadra
navale.
Difatti sono stati pia ata ti
centinaia dl abeti <ihe serviranno per la costruzione delia
futura squadra spagnola.
Kl--Ps :í,'.'
# *
Ma il latino é sempre il
povero morto straziato spietatamente.
Da un quotidiano locale:
"Anditur una et altera
,
paus". . B.
Eh, próprio a "paus" dovrebbe esser preso il camefi.ee
redattore.
lo andrá a far la grande
guerra neil'África Or.entale.
Io andró a vedei; Ia
grande guerra alPOdeon.
ííli eroi vanno anche in
automòbile.
(Purehé non siano Fiat —
Xota nostra).
*
*
•.
* •*
Fin'ora Punico, in Colonia, che ha visto PA f rica
Orientale con tutti j suoi fíumi multicolori é stato Castiglioni.
Sicuro: ha fatto la carta
geográfica in otto colori.
*
*
¦>• Molto di nuovo nelPAfrica Or.entale.
Una delle tante novitá.:
Zám Pedri ha praparato tre
fionetti caudati, che saranno
salvo orrori od einissioni
dal M." Salvatore CalÜia.
*
*
flgenzla Peííinali
Matrice: S. PAOLO
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Ma pi ove sempre, governo ladro!
#•
#¦
#
Ma voi, patriotti a prova
di pioggia, fabbricaniti di ombrelli, perché non offrite i vostri prodotti ai volenterosi
partituri?
*
*
Le cento e cento e cento
e cento e cento e una alia
quinta potenza fra le bazzccolt; ferrugginose:
Ua pace.
*
*
. * La pace!
Chi era costei?
*
*
lie cento e cento, idem
come sopra.
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non coMiNOiARÉ
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Come, lei è stata a Roma (> non ha visitato I mn«ei
dl pittura?
No. ne ho fatto a mèrio,
Capirà. lio le mie rlue figUnolo cho dipingono anche loro!
•:<• -x-
. VI.li.S_
¦
Mi in ha cara. iprudenza,
che cl vuole piú attenzione
a scampar cia un^afíezione;
che a scam-par da ivnMnfluenzii.
-x- * -xPICCOLA POSTA |»ER
PERSONE COLTJi)
Mussnia 8tudio.su, -— L'U30
di mettere 1'allorp con i fes itell'1 ci viene dall'ant'içiiit'fi
greca e romana: fin da allora
dove era fegato, era àlloro:
gli uomini cli fegato vénivano
ihgíiirianclaiti con la tradizionale froncla di quella pianta.
la quale
d'altra parte era
adottata nel rito ero!co per ii
suo stare spesso. con lo spiedo, sulla linea dei fuoco.
n
n
la valigia delle indíe
Cerebral] coloniali.
•:.
I- yy '
.
Secondo período. I due giovanl se ne stanno vlclni,, aí,
ma compostl.
Sono fldanzatj.
Terzo iperlodò. Sedutl, silenziosi, non s] pigiano, non si
accostano. Sono éposati,
Morale — Tutli i giorni.
sulló stesso bond, vi trovate
la niedcsiina compagna? Sp •••
satela: é 1'unico mezzo por
viaggiare comedi, in larghezza
o In liinghezza cli comodita.
? ?-*
OüRIOSÍtA'
La pesca delia razza si
compie nelle acque dei Raltico in maniera molto pittoresca e sentimentale. La razza.
come Ha chiunquo la conosce,
sia lcssa che nel tegame é oi
temperamento tenero e aftettlvo: perdó il pesca toro approfilla dei suo stnto d'animo per mette rs 1 in maré di
notte. con una buona provvista di razzi variamente colorati per i dlyersl gusti. Egli
li landa a uno a uno: nel vedere Ü. razzn, la giovirie v'>'za viene amorosamente alia
superfície: se essa é minoremne viene alia superfície molto innamorata. vale a dire
bell'e cotta; Pacqüa ciei maré
salaé giá convenientemente
'1
ta; quindi
pescátore, racjogliendoa, non ha che da ag•giungerci una piccola dose :!i
limone o di maionese. •
II mondo dentro la
vostra própria casa
V^________________ *
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li'OROHCOI'0
(27
¦
Luglio
II Agosto»
[I
Caiai tore volubllo.
amanti dei pinccrl,
nel complesHo dl mostra 110
d'e..sere poco serl;
ma il giorno che s! spoaaiiH
Io coso canihieranno.
In tostii a posto niettono
G felici saranno.
* -x- .<•
COLONI IJMI.
I hiioni priuclpí
il venditor di saio inglese,
Romano Barbone tanto avaro
di quattrini per quanto prodigo di consigli.
perciò non
manca, mal di catechizzare un
suo nipotino sulPuClitá jol
risparmio.
Dopo aver ascoltato iria
lunga dissertazione in proposito, il hiniiho conclude:
Ho capito zio; per nessim motivo nella vita, .i deve
spenpéràre !l danaro!
Bravo tesoro! Meriti un
prêmio! E cosi dicendó Romano Barbone mette la mano In
tasca, estrae due testoni, li
guarda, poi li rimette dentro
o fa una carezza al bambino.
"IWI.IMTK"
-x- -x-
Se hai sognato !e hanane,
Gioca il porco, il toro e '1 cane.
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l/U.TLMA
Lógica
A.
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I Ov* -11.
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Mjc-rro* cl.» moda,
próprio» p«_r«_ íjorcjân.A«
irril.ida^enclr.i fr«ircov ljjx.oo
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• ^^-!!^___^_c%______P__k»__D_c^ ______B
Un appareccbio che riunisce tutte lc
qualitâ
potcnzialitá — sonoritá — resistenza é
senza dubbio, il Philips
533.
Tutti i possessori dei 388 sono
propagandisti
entusiasti di questa nuova meraviglia
che solamente una organizzazione di larga espeorienza
e di grandi risorse come la Philips
poteva mettere alia sua portata.
Chiedete prospetti e informazioni alPAgente
Generale
(li
7',*.
to-,
Quanto poi alle beccacce- e
ai tordi che anche a quel
tempo si alternavano con i
fegatelli, avevano pur essi un
sigriificato, simboleggiando il
coraggio dei padrone di casa
nell.'andare a far la spesa.
Storico 7451. — si, neir.efcl
dei ferro quando pioveva, si
-trattava di acqua minerale e
1'aria era satura di ricostittienti. In ogni modo, malgrado la buona salute dei popoli, anche nell'etâ dei ferro esisteva fra essi naturalmente.,
delia rugg:ne e si ricorreva
spesso di comune accordo alle armi, benché non fosse stato ancora inventato il patto
Kellogg.
¦
*
*
*
STORIELLA CON
MORALE
,S'incontravano ogni giorno,
nelle ore di ponta, sul bond
n. 3.
Primo período. Il giovane
opprimeva la povera signorina. Acei-dente alia -mal educazione ed alle ore di ipumta'
IP
TB
ii'
lÊãM
Rua Senador Queiroz, 78 — C. Postale, 2129
S. PAULO
R. Florenicio de Abreu, 20 - sobr.
ALFREDO
MONTEIRO
Direttore-Pr^fessore
CORSO GENERALE —- Lunedi, mercoledí
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CORSO GENERALE — Martedí, giovedí
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Ginnastica per prucrizione medica, aliaria libera.
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Lu moglie de! Cav. Pizzicottaro
rimprovera
sovente
suo marito di scupare troppo
danaro in cose inutili.
Ma no. cara!
Dimmi
quand'é che ho sciupato danaro, avanti!
Per
esempio. . .
per
esempio...
,]a cinque anni
«tiii pagando Tas.scurazione
contro
grincendi. . .
Fosse
servita una volta a qualche
cosa!
Paulo P. Olien
ACOADEMIA PAULISTA DE DANSASl
-x-
'mm^iy^'
(__^.»J_—k
^«5»S-BKÇAií
«<
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Completo sortimento de anzoes, varas, Unhas, carretilhas, giradores, chumbadas,
iscas artificiaes, lantenias,
botes, remos, âncoras.
Fratelli Del Guerra
R. Florencio de Abreu, 111-119
IMftf. 4-9143
mmB^:^:^,:^;.:y>
¦Áám
I
a
u
n
n
le lucciole dei cinema
Dnnque, la mascher.a ehc nel pacifico
cinematografo c'indica il posto,
si chiama lucciola, con vago termine
che siwm lietissimi d'usar ben tosto.
a
;* -*,
o /
Conforme Ü clichê:
"COLLKTIO" ri: maglla
di
lana,
nei
E regge il nwccolo, quando si stnngòrio
le coppie tentre nel buio ambiente,
salva chi incéspica, chi fa uma tombola,
e i posti regola sapientemente.
liscio, \
punto
colori:
rossò;
rosa,
náiinoj
ca-
grigto,
bovdeaux e bian
58$
co
"IWLKTOT" di magl"a
Lucciola! E rápida fa, nelle tenebre,
salire e scendere chi viene e va,
sbirciando a spizzico qualche pellicola,
atta ad accorrere di qua e di lá.
di lana, con bottoni di
cristalio,
da
in
collezione
lor;
Poi sogna d'essere magari celebre,
Marlene, o Barbara Stanivick o Greta..
E con lo spirito gonfio dHmàgini
gira e deambula tranqúilla e lieta.
Poi, se nel mórbido qualcuno pizzica,
se c'é chi chiacchiera, se c'é chi ingom.bra,
sorge autorevole, sospinge, illumina,
rimette Vordine nella penombra.
$
SWEATERS
Lucciola! Ed eccòla con la sua lâmpada
giá pronta a prenderei, lesta si la/ncia,
in fondo ali'animo nutre ndo un atti mo
la spéme solito d'aver la maneia.
Ma non é facile ch'uno dcl pubblico
abbia gli spiecioli giá pronti in mano,
quindi la tácita lucciola accorgesi
come spessissimo si spera invano!
m
a
MAPPIN presenta
novitá in
»
•
1
lisci
e
derni
una
«in-
di
co-
mo
Questi e altri modelli
sono esposti nella so-
m
brelo.ja.
MAPPIN STORES
II
GRAN
MONDO
«
Ahi! Per un lógico fato, le piceole
lucciole comode volgono a fine,
ca7nbiar si debbono presto con uomini,
le donne cedono le lanternlrte,
m
E avremo bóstrici, forse, o cerámbici?
Avremo in seguito dei lÜcciòloni?
Saranno ditteri, saranno ortótteri,
o tutto un nugolo di calabroni?
*
¦
? ¦•¦ \j
Addio, gradevoli lucciole! Al cinema
non siete un tipico grande richiamo,
ma non vedendovi dovrem rimpiangere
la maneia minima ch'or... non vi diamo!
AH, TOH MEZZOLI
I
Í41& «fSlK'.! ;sí ¦ rs. .¦!>;¦ ¦¦ . •¦ <,í-;r ¦
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- liwB m\y~^^^^^^^É^^^^^S^^''^9 MT- -lêrj
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— .. .e questo é Farm a dio, dove si nascondono abltualmente gli amici di mia moglie quando io arrivo airimprovviso.
dsr
FERNET-BRANCA
Sezione di
compra
Oro sino a 17$ il grammo
Gioie, Orologi, Oro Vecchio, Dentiere, Argento, Monete
e cautele dei "Monte de Soccorro".
DEL MÔNACO
•ii''.
—
Fisc. Banco do Brasil
RUA ALVARES PENTEADO N.° 29 = 3.° andar. Sala 6.
RUA SENADOR PAULO EGIDIO N.° 18 — (Esquina
José Bonifácio).
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1
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Primizie dei nuovo libro di Gabriele D'Annunzio, Príncipe di Monte Nevoso, ex-Coman
dante ed attuale suggente alia Poppa della
"Puglia", Accademico di Nulla
gloriosa Nave
Accademia.
"Cento e cento cento
e
e cento di questi giorni. LAbro Segreto di Gabriele D'Annunzio, tentato di morwe
d'amor che nullo amato amar perdona". Uultima "façanha" letteraria dei. Poeta Aviere. Grafia sincopata
ed elzeviri greco-scismatici.
E' useito in tutta Itália, Etiópia compresa, 1'ultimo libro di Gabriele D'Annunz:o,
il Poeta Immorta e. tanto s'é mummificato
in quel di Gardone, ov'erge turgida e capezzoluta la poppa 1'insomiraergibile gloria della
Nave "Puglia".
Questo libro autobiográfico, in cui si
parla della so.ita gloria dei solito Ciclope, é
presentato in magnifica veste tipográfica.
584 pagine, 18 lire rivalutate: regalato'
Per chi non lo vuole regalato, ce n'é una
edizione d; lire 50, rivalutate.
Come i lettori possono agevolmente constatare. Gabriele non aveva próprio nienfaltro da fare, per decidersi a tramandare ai posteri quesfultima goecia di essiecato seme
della sua moscia maschilitá.
Si noti anche — avendone voglia —
che il grande Poeta d'Abruzzo, in un raggiungimento mai visto d'originalitjá stratosferica, quando piantá un punto, lo fa in una
maniera cosi provvisoria, che nemmeno si ricorda di erigere una maiuscola súbito dopo.
IE' inutile, il Destino di Gabriele é proprio quello di «plantaria sempre a meta —
anzi, di non piantarla mai.
A noi!
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I MIEI DUE PILOTI
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I
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m
Padova oggi sembra deserta. il mio dolore sMndurisce,
si tempra. il dolore, é ormai
,1'u.riicà cosa che sMndurisce,
che si tempra in me.
Illesi, e prigionieri. Tonta
della prigionia. Ia gloria de.«la morte, ma come diavolo abbiamo fatto ad uscir vivi dalla Cittá Olocausto, se non feriti eravamo, e non vinti, e
non prigioni? Caviglia, Cavig.lia!
Rivedo 1'occhio felino e la
bocca insolente dei soldato
Cavigiia, e la marezzatura .dei
suoi capelli e la fronte sfrontata della sua sfrontatezza.
disse:
"Fuiori dalle scatole".
Ora io credo che sono tutti
morti. se non fossero morti,
sarebbero vivi. ed i vivi ricordano.
Sono io dannato a so.pravvivere? oh!, no! dannati son
gli altri a veder mi sopravvivere.
Ho chiesto al imio capo di
fare una scorreria. «bazzecole.
una scorreria cambiaria alia
banca dTtalia. fatto.
Perché poi dicono: Gabriele é come un dente carato —
o s'estirpa o si copre d'ovo?
Oro? che farne?
Nerissa non vuole oro. ha il
viso patético, e gli occhi d'opale. sembra una pittura deila scuo"a mantagnesca. ma a
sommo dei peito ha una bellezza ambígua, pirelli?
1
n
Xerissa é una Clarissa.
•Nerissa, C arissa, andiamo
dal fabbro?"
"Mr. si!"
"Nerissa, il silenzio sof ire
come nelle pause delia tragedia, con "Fedra" da .me disegnata prima dei novatore britan no".
"Ma sí, Gabrié!"
"Eleonora. Ghisola.
Ghisola
bella. Catarinelia, Catarina."
"Ma sí,
piantala, Gabrié.
non vedi il fabbro? piú non
n
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lo scoeciare. egli finirá per infilarti la spranga tórrida nelroeehio si';perstite."
L'occhio
"L'occhio superstite.
di Gabriele. sai?"
"Sí, conosco, so."
Le dico: "é di perla."
"Che cosa?"
Taccio.
E' come quando nel Vamore
si attende la gioia suprema, il
gioioso spasimo. e l'un amante avverte Taltro per insiem
gio ire.
Aspetta, aspetta.
Ma a Nerissa pesa la lunga
attesa.
"Be', Gabrié. vieni o non
vieni?"
¦E come faccio. con un occhio solo?
Allora cerco il foro che fece la scheggia di granata. lo
trovo. mMnginocchio. ei fieco
il dito. e mi viene alia meraoria un versetto dei Cântico
dei Cantici.
Chissà che cosa, invece, viene alia memória di Clarissa,
perché ella sussurri, a me col
dito nel foro immerso:
"Oh, come sei
porco, Gabrié!"
Alio: a mi acommiato dalla
vita faMace. Lungi, lungi dal!a ferita che sanguina e che
pute. questo resíduo di condensate remin'seenze sessulali
e il nodulo anadiomenéo che
mVcola il candore delia infinita poesia mia.
Col buco.
"E
piantala, Gabrié!" con(Nerissa,
la «Clarissa Neelude
rissa.
E mi rifla una sberla.
Meglio una sberla, dei resto, che un salto dalla finestra, come quello che mi fece
fare 1'altra Clarissa, la pianista. queste Clarisse sono tutte
tórride.
Me ne fanno tante, che mi
vien voglia di piangere.
Ma no.
Ma no.
Ma no.
Al eombattente dagli occh:
asciutti non é lecito «piangere.
neppure se gli resta un oechio
solo?
No.
Dal momento che a questo
mio dilacerato prossimo nemmeno qr.iesto gli é rimasto:
un oechio solo «per «piangere.
Ma da Quarto si leva ancora il grido di gloria:
"E
piantala, Gabrié"
E' Nerissa.
La Ciarisaa Nerissa.
Alia faccia dei lazzo!
il «Cieco Veggente dettó — a Corrado Blando
che sc risse — ne il
Vittoriale di Gardone
— a la ventunesima
primavera — delle radiose giornate — di
Maggio.
HBBBIBBáBÉBlBÉBBBBBBBBBBBBMBBBBBBiBÉBÉlB,
quando
chiedete
vermouth
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e § í g e t e
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U*z>Cm<&*4:
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il
prossimo
II prossimo carltatevole é
1'Jgnoto, o gli Ignoti cittadidi, che ti soccorrono quando
vai a finire sotto un aui':obusi, e ti accomipagnano al
nosoccmio, per farsi mettere
il nome sul giornale.
* *
Aiuta sempre chi ha bisogno.
Avrai, é vero, domani, un
nemlco di piu' ma avrai, ahche, uno scocciatòre di meno.
*
*
Non é vero che quando tu
precipiti, tutti si aífaiwálno
per aiutarti a cadere.
C'é, anche, qualcuno ohe
si limita ad impedirli di rialzarti.
*
•v
*
Lo sforzo piu' grande che
si .possa richiedere ad un individuo, non é il compimen-to d'una buona azione. !_f il
consigliarlo a nascondere di
a veria ccmpiuta.
* *
Dimmi che slgarette fumai,
e di quale automobile dispo-
L'ottimista, quando cacfde
a faccia avanti su di uno
sterpo, che gli cavo un occhio, si rialzó. gridando: Che
fortuna... Che fortuna che
non era forcelluto!.
II pessimista, al quale capito 1'identica disavventura,
mon! pote, suo malgrado, imitare quel pacioecone deH'ottimista.
Perché aveva un oechio solo, e, naturalmente, perdette
anche quello.
* *
L'umanitá é come la molla
siganciata d'_ri orologio, che
piu" cerchi di serraria nel
pugno, è piu' ti sfugge di
mano.
* *
Prima di chiedere iun favore a qualcuno, rifletti come rimarresti se qualcuno
ehisdesse lo stesso favore a
te.
Ció non ti irisegnierá a
non chiedere favori.
Ti insegnerá a non f arme.
Rallégrati sempre,
!¦___¦ *^W ¥â a a Y' Wa m _i^B_^________
V^f_^___^iJ__MS__\\\\\\\\
11 u'i 3 wi
ni, e ti diró quali e quanti amiei puoi avere.
II prossimo, per avvicinarti con piacere, pretende che
la tua compagnia lo allieti.
Onde, se tieni molto ad esso, ed hai dei dolori da raccontargli procura sempre di
esporglieli in moido brillan)tie
e piuttosto umoristico, diversamente rimarrai solo.
,*
•M'
*¦
—.
* *
E' inesatto che, per allentanare gli uomini da sé, si
defaba a iforza prestar loro dei
denaro. "".
Un ottimlo sistema é anlche
quello di ohiedergiiene con
urna certa frequenzai.
* *
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Ch,:Ib;1,ea5?! Domani pagheremo 1'ultima rata alla lev«*.Z
vatnce, e il bambmo sara nostro!
e con
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O
réis
grande sinceritá, con gli amiei che, a un certo momento, trionfano nella vita e negli affari.
Pensa che é tutta gente
che., da quel momento in poi.
non avrá mai piu' íbisognio di
te.
* * *
Non rispondere mai con e sageratá cortesia al saluto
che ti viene rívolto per istrada.
Pensa che, fra tuitti quelli
che ti salutano, puó esservi
scimpre colui che avrebbe volentieri ifinto di .nlon averti
visto, se il' tempo e le circositanze glieio avessiero consentito.
L'orticujlturâ con maniere note
fa nascer rape, broecoli e carote
e il suo campo di studio piú profondo
wfflérwnèi mlettv dei gran mondo.
Dott. José Tipaldi
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alie persone
che tossiscono
Alio porsono chej Caçilmente s! r.affroddaiip e si
costipanó;
a queílè che
sontoiM) ,'il freddo (( ruunidita; a. quello cho por uii
leggaro . cambia-mento
cli
tempo restano súbito con
você rauca e la gola infiam. m ata; a quello cho
solfrono, di' vocchia broncliite; agli asm aliei e, £1nalmente ai bambini cho
sono xoggetti alia tosse
couvulsa,
!o
cori__iglia.no
"Xaropo São Jóão"..'E' mm
prodotto «cientifico preseritato sotto forma di uno
squisito sciroppo.- E' Punico. che non attacca lo sto-.
maço nó i reni. Agisce come .tônico calmante e fv.
spettorare senza . tossire
Evita le áffézjani dei petto
e delia gola. FaciMta la respirazionè, rendeoidola piú
ampla; pulisce e fortifica i
bronchi, evitando ai poimoni l-lnva.ionè di pericolos! microbi.
Al pubblico raccoman"Xarope São
diamo to
João" per curare le tossi,
.'asma, la grippe, la tosse
convulsa, il catar.ro, il raffreddore, la costipazione e
tutte le malattie dei petto.
i
t ta
t
i'
A mulher (jue mais amava
eriloqueceu .para a "novella"...
Não quero saber mais delia:
Não quero saber mais delia!
* -x- -:<•
Vuol dire che era intelligente.
Alia faccia. do lazzo.
ri
un.
S-
.;._.
.;a
^ç,
II quale Gr. Uff. ci racconta questa storia:
Un marito che da qualche
tempo sospettava delia fedeltá
di sua moglie ri entra una sera piú presto dei .solito e riesce, infatti, a sorprendere la
sua meta nella galante comdi un giovanotto.
pagnia
'-—
Chi siete, mascálzone?...
— chiede furibondo.
Sono il signor X Y, solista al teatro delPOpera! —
risponde iim.paurito il malcapitato.
ODI marito Pafferra per il .bavero delia giiacca, lo scaraventa verso la 'porta e nel dargli
una pedata nel j fondo delia
schiena esclama:
Potete fare il solista
fl;
h^
ruA
t aí". 3.
ti--
1
li!
li
<àsááÈ>M&à.
Q
I
seioechezzaio
colo n i a I e
quanto vi paro a" teatro dolPOperá, siete nel vostro diritto: ma in casa mia,|líiiivlco solista sono io!
>> * *
Mentre questa ce l'ha raccontata
'GrandequelPaltro ibel jpezzo
di
Uifie ulo che é il
Barone Luigi Mediei dei Vascellò Fantasma strozaJno fitori concorso:
Uu certo scapoo aveva assunto una nuova governante.
Perché badasse alia sua. casa.
La prima será. rincasando a
mézzanòtte, egli scorse sul comodtno una moneta da un
mijrels. La prese, la niiise nella tasca delia g'ac.ca e- non ci
penso piú.
LMndomani séra. ri entrando
a casa. trova al medesimo posto una banconota da dieci
mureis. Credencio che la governante 1'abbia trovata per
terra, prende e intasca anche
quella senza farei caso. Al'
'mattino seguente la donna gli
chiede:
11 signore non ha trova•to per caso una moneta da un
mllreis e una da dieci sul suo
com odi no?
Ma si — risponde il padrone.
Ah, si, eh?. . . — ribatte ironicamente la governante
— Ce le ho messe io per mettere il signore alia prova. Le
chiedo cli- regolare imimediát.ámente il mio conto. Non sono
disposta a restare un minuto
di piú in una casa dove il denaro sparisce in questo modo.
* * *
.-— Quel Grande Ufficiale
Cario Pavesi — contida Pedro
Mprgànti al Dott. Manera —
quel Grande Ufficiale Cario
Pavesi, peró é divertente,! Per
questo oggi l'ho invitato a
pranzo, e siceome so che é
buiongustaio gli iho 'fatto preparare i patti che preferisce:
il cervello. . .
Ho capito — interrompe
fléhwhático ,11 Dott. Manera —
Phai preso per il suo debole.
O
=sb:
Cav. Salvatore Pisani si
reca a comperare un cane.
iScusate, quanto volete
per questo cane grosso?
Cinquanta mazzoni.
E per questo ip:i'ú> piecolo?
Cento mazzoni.
E per questo piecolissi mo?
Trecento mazzoni.
E, scusate per farmene
andare senza cane, quanto volete?
#
# *
Il Prof. Francesco Piceolo
•e il Prof. Luigi Borgogno
camininano assieme per piazza da Republica.
Vedi quella graziosa signora? — domanda. ad un
tratto iPiccolo a Borgogno —
E' la filodramatica Yolanda
Fronzi.
Lo so — risponde Borgogno. — Una iignora vera-'
mente .distinta.
Eppure, vedi- ieri será
abbiamo dor mi to assieme.. .
Eh? — fa Borgogno incredulO.
Si — conclude Piceolo
•— aibbòamo idiòrihíiito assieme
•durante la eonferenza dei noatro collega francese.
-x- -xDurante la Interessante ora
Italiana delia Radio "Record,
una graziosa filodramatica co
col
Comni.
lonlale
Insiste
Rubblani porché le sia concóssp. di cântaro qualGlie cosa al
inicrofo.no,
Rubblani cho non lia una
buona opinione dello corde
emetvocali delia supplicante,
"vedremo".
flebili
té
doi
un
quando incomincia a girare
disco di Ines Talamo: "Tormento".
La supplicante filodramat».ca ascolta un po', sospira o
poi dice al Comm. Rubbiani:
. — ,'E dire che anchMo ho
delle belle note. . .
Da pagare? — interroga
Rubbiani. piantandola.
-x- -xL'av.v. Enzo Santalueia si
legna con Ellevú Giovannetti
di una sua amica.
Ella nonconosce che una
sola parola: danaro. A tavola,
per ia strada, in vettura, al
cinematografo: danaro, danaro.
Ma inifinè che cosa ne fa
di tutto questo danaro? —
domanda Giovannetti.
Nòn so diiitelo. perché
non glie ne dó mai!
-x- * *
s
Rodolfo
Crespi sta
II!] Conte
per partire. alia volta di Rio,
in aeroplano. Giungendo, il
matfno, poço prima .di partire ,aH'ufficio, trova il «orvegliante di notte insolitamente
pálido e inquieto.
Scusate tanto, signor
Conte, ma ho il dovere di dirvi una cosa delia suprema im,portanza: so che voi siete superstizioso, e perció non iposso naseondervi nn sogno che
ho fatto stanotte. Ho sognato
che rapparecehio che dovete
prendere voi era caduto al
suiolo, avvolto nelle fiam me, e
che tutti i passeggeri erano
morti.
II Conte Crespi non é superstizioso. ma rinunció al
propósito di prendere il'aeroplano e stabilí dl ipartire coi1
trenó delia notte.
I giornali idél ipomeriggio
pubblicavano la notizia delia
cacluta delPaiPpa.recchio, che,
si incendiava.
precipitando,
Equipaggio e passeggeri carbonizzati.
Chiamato il sorvegliante di
notte, il Conte Crespi gli disse:
Amico mio, :mi avéte salvato da una catástrofe. Ecco
dieci contos per voi. Per il resto, passerete alia cassa, iper•ché da oggi non fate piú parte delia Casa.
Sor preso il gua.rdiano replicó:
Non capisco: mi date
o
n
dieci contos o mi mottcle alia
porta? Perché?
Porché un guardlano di
- rinoite non deve dormiré
Bposp ImplncabiV il Oonte
Crospl.
-x- -xDopo 1'Éposizione (riuscitissiina) di pittura, il Pririci"a iás" Gino
Repo di Gallès,
fíte 111', ha deciso dl stampare
un romanzo por conto próprio,
da Cilipolo;
10 (|uando mi paginara!?
— gli ha dòiiiaridatò Cupolo
quando ha sentito i suoi propositi editorial!.
Io faccio lo scrittore —
ha risposto. Re.-tellj —- Mica
faccio 1'indovino!
•:<• -x- -xAlfredo 'dal'o
Nunzi, invoco, per
Ipreoccuipazioni
distrarsi
cho gli dánno le incognite
africano, si vuol dare al teatro.
Ho in mente — confida
a Romeo — ho in niente di
scrivere un grandioso dramma
in A atti.
"Ne liai giá préparato
qüalchè cosa? — interroga
Romeo.
—Si: ho pronti tutti e tro
gli intérvalli.
-x- -xTutankameu Ramonzoni confida a Wen(;eslaw Goeta Ie
difficoltá che s; hanno oggi a
dirisere una grande'azienda.
Tanto per regolarti —
gli dice — imagina che tutte
le mattine, quando nil alzo,
mi ei vogliono 10 contos. . .
E tu non ti alzare — lo
esorta Goeta, aiffettuosamente.
-x- * -xUna battuta ciniea, un motto alia Chamfort, lo strascrive
un noto '•eroniqueur'' parigino.
Padre e figlio, appollaiati
sugli sgabelli ,di un "bar", osservano le donne e i giovinotti che si espongono alie chiacchiere e ai pettegolezzi, compiacendosi visibilmento delia
loro singolare notorietá.
Vedi — diceva il vecchio
"gentleman" al
figlio — c'é
una grande differenza fra la
tua época e ia mia, nel modo'
di comportarsi con le donne:
una volta si frequentavano segretamente le donne, nelle case pubbliche. Ora, le si trequenta pubblicamente nelle'
case private. . .
•x- -x- *
Sai — dice 11 Comm.
Vecchiotti al Dott. Ferralbino
-— Poci ha comprato "II Pasquino".
—:., Nooooo. . .
iL'ho visto con 1 miei
propri oechi, stamattina, pressó un 'giornalaio di Rua Libero Badaró...
ICALZATURE
SOLO
[NAPOLI
a
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p e z z i
Non é .facile stabilire se la
grande irrequietezza degli uomini sia un riflesso di quella
delia Natura, o se la Natura
si sia messa a far la matta,
visto che gli uom?ni, da un
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n
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d u z i
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UMIWUÍU
"ir>
pezzo in qua, pare ohe abbiano infilato dal di fuori la
chiave del manicômio.
Ccminciamo col dire che si
puó fare a mono di staibilirlo: si campa lo stesso.
Ma é un fatto che da varie
parti del mondo vengono lagnanze sulla indisciplinatszza delia Natura. Stagioni che
anticipano, altre che rotardano .sicciitá inattese. pioggie torrenzlali fuori cal:ndario, ghiacci in zoné tropicali
e violette in -Lapponia... in'somma disguidi barometrici
e stagtonali su tutta ia linea.
^^\\^Vy/%w ~^_____S* #t&*
^V_^v^___s__fe___!^
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Esercita
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stomaco, stimola le
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cura
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e
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sue
dannose
consequenze.
Prodotto
dei
Loboratori
Riuniti
CALOSI DALLARI
In
s
^
vandila nell» Dfoghpiii»
• For mac ie
Cé chi vorrebúe darne !a
colpa ai pittori futuristi. Dice: la natura aveva. la Iodevole abitudine, da secoli, di
vestirsi di verde tenero e di
rosa a primavera, perene saipeva che, a un dato momen••¦
to, capitava il souto pittore
col suo cavalletto, accendeva
la pipa, e si metteva a dipingere il panorama su cui,
per queirepoca, tutti erano
d'accordo. Cosi', d'in verno,
si copriva del "bianco lenzuolo" percbé lo stesso pititore, accesa la medesima pipa.
armato di grani tubetti di
biacoa, potesse dare le sue
bianene pennellate di prammatica. Ma, dicono, da qualche tempo,, i pittori fanno
indiferentemente, nelle stesse stagioni, cieli di cioceolata, mari a scaechi rossi e
gialli, tramomti turchini e
nevicate verdi: e cosi' la natura, dal canto próprio, se ne
stropiecia e fa il cômodo suo
Puó essere una spiegazione
del fenômeno. 'Ma se é cosi',
purtroppo, non c'é rimedio.
#
a d
,'i
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mente il freddo per metterci
i cappotti e le pellicce?
#
*
No: la cosa non va.
II Polo faccia il Polo, TEquatore TEquatore, 1'Inverno
1'Inverno e 1'Estate 1'Estate,
da persone per bene, che co-
rmrrrn ru*frnfii i_m
Certo, la cosa é seccante.
specie per le persone amanti
delle belle tradizioni, che
sono molto di piu' di quel
che non si cretia.
Quando é maggio, per dirne una, il signor maggliolino, cbe ha perfino un! nome
speciale, fatto su misura, ha
il dovere di farsi trovare, tirato a spirito come un motoile di mogano, sulla prima f oglia che ineontra.
E per San Benedetto, vi
pare questo, lasciare tanta
brava gente a naso all'aria,
per giorni e giorni, senza
mai vedere arrivare la rondine sotto il tetto?
E in questo mese di Luglio,
vi par 'bello aspeittare iniutil-
í
#
noscono i regolamenti. Disciplina, ci vuole, ch'é la sola salute. Non si sono accorti cbe psrfino un pèdone,
se vuole attraversare una
strada, deve aspettare il momento giusto, che il fanale
sia verde?
F. RÜBBIANI
*
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ci o sü
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r e ci o zi
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o v «a e s
o rei do* ciqarro*: 1SO.OO
II grillo solitário é disperato:
"Dove trovare
compagnia?"
geme
Io gli coyisiglio: — Non sprecare il fiato
e salta in testa a Teresina mia!
Teresina ch'é frivola e immodesta
ha sempre qualche grillo per la testa! —
italiani!
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dalle
ascoliai e Fora
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SABOROSA E SUAVE
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"Ql'AL'E'
I/IMPTRGO,
LA
PROFESSIONE,
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T/ARTE O
Dovuto ii dura cd inviolubHe tirantiia dl spazio, il nostro
Concorso per due volto consecutIve é stato relcgato in softftta.
Conipreridinmo portanto 11 giusto allarme o i'l lcgittimo risent intento dei concorrenti, mu li assim Ha mo che abbúmio protcNtato solennemcnte e abbiamo ottenuto Ia precisa assicurazionc
cho mai piú ei verrA usato un simile trattamento.
Intanto per forza tli cose dobbiamo prorogare Ia rlraisui:i
dei Concorso fino al giorno 10 agosto p. v., nella quale data —
giuriumo sulla nostra testa — sara cliiuso irievocaliiiente. Md
ora proseguiamo.
IL PPNCOR9ISTÃ
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106) "L'arte miglior da seegliere
Jn questo i>orco mondo,
é fare 11 gnbbamondo,
facendo il vagahondo." — TONDO TONWW
Si vede che siete propnlo pratico! Attento peró alia po»
lizia!
...
107) "Poiché mi tocca scegliere
una buona professione,
io scelgo senza indugio
dl fare l'Al Capone." — GANGSTER
Capone, in Sicilia, signiifica un gallo evirato. Attenzione
dunque!
108) "Impiego? in tutto le circostanzé
soltanto Ministro di Finalize!
l*rofession? queíla cli medico
se non fossi enciclopédico.
Arte? Impariumo purê un'arle,
ma sol per metterla da parte!
Mestier? Se próprio é necessário,
far dei mondo 1'impresario!" — CARO GNONÉ
Egrégio signore, a nessuno é permesso g.pezzare i propri
nomi! Perchè dunque vi siete attentato a farlo?
109) "Un mestiere prediletto?
Mangiar, bere e stare a letto.
Ma resti inteso, non per malattia,
ma per far 1'amore con Lena inia."—KAPUTELLO
Signor Saputello, il vostro ritornello non ci fa specie. Consumate .purê tutta Ia vostra lena, a noi non ci fa nessuna pena!
110) II caro mio Anacleto
che 6 cti nobil ceto,
cosi parlommi un giorno,
sul far dei mezzogiorno:
Mia dolce e cara Amalia
perchè non foi Ia balia?
Bisogna pur pensare
come fare .per mangiare!
Non ç'é pane in eassettone
e pur vuote son le coppe!
Tira fuori le tne poppe
«
ed avrem Ia colazione!
E per dare ÍI pane a lui
II mio latte diedi altrui!" — CATERINA
Peccato che fra gli "altrui" non siamo stati compresi anche noi!
111) "Arte piú bella non v'é
di queíla di fare il V. E.
Ognuno capisce quaPé:
Parte di fare sol re." — MUSICO PATRIOTTA
Voi per esempio potreste fare il re sol dei trombonü
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112) "Oh che bella professione
senza dubbio lia Taccattoiie;
ché chiedendo Ia caritá,
gabba il mondo o bene sta." — GARHAMOXOO
Provate a chiedere a noi. Vedrete quanti ceffoni accatte-
vete!
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*_ L 'j íft Mi
113) "Son signorina e a ine non lice,
altrimenti farei Ia levatrice.
E» questa Ia migliore professione,
donde, come, sicché, per cui
s'aunienta Ia popolazione
u spese altrui!" — VIOLETTA BIAjNOA
iSlete nn gelsomino, altro che Violetta! Vi píacerebbe concorrere alia càmpagna demográfica a spese altrui. Egoísta! E
perchè non a spese vostre, almeno un poço?
114) "Se sceglier dovessi un bel mestiere
farei senza pensarei il pastieciere,
ché facendo ogni sorta di pastiecio,
mi tiaiiei d'ogni imbróglio e d'ogni impiíccio."
VOSSO PAO
iSlete voi un pastiecione, che pastieci piú impastieciati vorreste fare?
115) "Vorrei fare il verdiiinaro,
ché pur stando sempre al verde,
potrei far molto danaro." — PIÜOHIO PAÇOHIO
Signor Pacchio, fate purê il ver.duma.ro, ma non venile a
sparapicchiopacchiiarvi con noi.
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tutti Tagione, ma calmatevi perdincibacco!
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FILM
La scena rappresenrta la
villa di un duca, in cui sono Bj>lil-l-l-J-lH»lpj
raccolti parecchi marchesi,
contesse e baronesse assortiite.
IL DUCA: — E ora, nolbili
ainici,, andiamocene a dormire. E' miezzanotte. Buoni riposo. (Tutti si ritirano ed e#^^_______________l_^L_____-_-_-_-_-_-_-_-_-l
gli rimane solo).
LA MORTE (bussando edu____!_»
catamnenite): — Toe, toe, si
che bellezza: 'per esempio nei
Perció faro questa capapuó?
disastri
ferroviari
dove
tina
nel mondo dei vivi,
rabbrividen•*IL DUCA (pur
prima
ci
sarebbero
stato
metitiale
segue
do elegantemente,
prendendo spoglie umiaine
itradizioni ospitali delia sua mo esnto morti, adesso si po- con il nome di Príncipe Sitfki.
dare il caso d'avere, nel- (Si trasforma, diventando un
distinta casa): — Prego, si trá
la
confusione,
qualche dozzi- belFufficialetto con decoraaceomodi. Oh cara Montesecca, come va,, sta ibene in •na di nati. —
zioni).
IL DUCA:
Ohe ideai
salute?
•LE CONTESSE, RARONESLA MORTE: — Si'. Erano
LA MORTE (posando la
E AFFOGNI (quando vedoSE
mill'!anni
che
oi pensava Io
falce in anticamera e pulen»
il
no
niuclvo ospite): — Oh
vivo
un
po' troppo ritirata e
dosi i metacarpi alio stuoi non
md tengo al corrente. Si psrbacco, un principe... Che
no): — Non mi laigno, ml
figuri
araatítengo discretamente idlé- ibrádge che non so giuocare al simpaticone!
e. non sono aggiornaIL DUCHINO (ossia il fi e&duta. Peccato soltanito ehe •ta
sulla barba di Romano. gliò dei duca, geloso perché
sia .un po' magra per la linea
vi
se
élh,
di meda. Scusate,
disturbo a quesfóra, ma la
imezzanoòte é il mio íiive 'o
CASE, TERRENI, IPOTECHE
clock. Ho ¦ deciso di prender
tre giorni di vacanza.
_L DUCA: — O bella: e coCORRETOR
me fanno in ufficio senza di
lei?
Praça da Sé. 3 — 1.° piano — Sale 4 - 5
LA MORTE: — Laseian
Tel. 2-3245
tutto in arretrato. In questi
lavoreró.
non
in
eui
giorni
nessuno piü' creperà. Pensi
la morte
in yacanza
J.
¦Jkít
Zuqiiim
¦iilààÊá
vede che il) principe corteggia con suecesso lá sua fidanzata Grazia): — Miserabile! Ma di dove é uscito questo principe dei miei stivali?
IL DUCA: — Zitto, per l*a~
mor dei ceio! Quello li' é capace di farti venire il cólera
fulminante! E' la Morrtesecca travestita!
IL DUCeiNO: — Ma allora
iiveliamo a Grazia chi é il
principe!
GRAZIA: — Me ne stropicoio. Tacete. Meglio un
principe morto che un nulíatenente vivo.
GLI ASTANTI: — Pare imposipile; Tutte cosi' queste
ragazze me_eme!
IL PRÍNCIPE (con passione): —Deliziosa fánciulla!
Voi, avete tutta ráfte di far
resuscitare i deifunti! Finalmente gusto una ragazza in
carne e essa! 'Al mio paese
atobondano troppo questi ulitlmi indumenti. Volete esser
mia moglie?
GRAZIA (con letizia biricchina): — Figuratevi. Che
impbrtá d'altronde se siete la
Mortesecça! Io Vi terró in ordine i microbi, gli aneurismi,
gli acidenti e i ferri dei mestiere, tutte le -.miaittne vi
spazzoleró 11 manitello, vi
riattaccheró le tibie e cosi',
da defunti, vivremo allegramente! (Sposano e partono
in croeiera per il viaggio di
nozze neiraltro mondo)-.~;~ .--•¦
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costrarvi a caccietto... Porcaccia mJseriaccia schifosa!
Saro costretto a cacciarvi
via!
IL FIDO GIOVANNI —
Cacciarmi via. Dopo tanni
aiitl di fedizio servele... Dopo tanti anni di servizio fedele, volevo dire... Oh, colcnnlppo Filello, questo non
me lo aspebtavo davvero...
IL COLONNELLO FILIPPO — Non ve lo aspettavate.
eh? Ah! ah! Ad ogni modo.
vi proibisco di stroppiarmi il
nome chiamandcmi il colonirflppo Filello. Vi avró detto
mille volte che non chiamo
essere vogliato il colonippo
Filello! Io sono il Filippello
Conippo, avete capito? Ossia,
volevo dire il Colipippo Fonello... Mannaggia a voi ;e
alle 'vostre papere! Io sono il
colonnello Filippo! Avete capito?
IL FIDO GIOVANNI —« Sissignore.
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te, ah trino
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IL CACCIO SERVATO...
ACCIDENTI ALLE PAPERiS!
IL SERVO CACCIA^ J
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1
La scena rappresenta lo
studio dei Coloninello Filippo. II simpático ex-ufficiale
passeggia su e giu', nervosamente, per la stanza, poi suona il campanello, piu' volte.
Fra una suonata e 1'altra fa
atti d'impazienza.
IL FIDO GIOVANNI (entra e s'inchi'na irispettosamente) — II signor colonnato ha suenello?
9111
LTfT*__Tl
IL COLONNELLO FILIPPO — Come?
IL FIDO GIOVANNI — II
signior suiolonello ha conato?
Per Ie trippe di Garfolu'! II
signor colonnello ha suonato?
IL COLONNELLO FILIPPO
Certamente. Sono quattro
volte che campo il suonanello.
IL FIDO GIOVANNI — II
suonanello?
IL COLONNELLO FILIPPO
Non replicarlo quando
parlo! Vi ho detto che sono
quattro volte che suono il
campanello. Se icontinuate
cosi' saro coccietto a castrarvi via...
IIL FIDO GIOVANNI (safobalzanido, dolorosamente sorpreso) — Che cosa?
IL COLONNELLO FILIPPO — Se continuate cosi' saró casitretto a cocciarvi via...
Saro caccietto a costrarvi...
¦¦¦Ill
IL COLONNELLO FILIPPO — E allora. chi sono io?
IL FIDO GIOVANNI —
Siete il colonnlMo Fileppo!
IL COLONNELLO FILIPPO — Sono un accispacca
che ti dente... ossia... un
accidente che ti spacca. brutto schiíoso! Uscite! Uscits!
Io vi scapo, caccite?
IL FIDO GIOVANNI —
Mi scapate?
IL COLONNELLO FILIPPO — Io vi scaccio, capite? E
non rimettete piu' case nel-;
la mia pieda... Accidenti al
le papere! Non rimetteite piu'
piede nella mia casa. Fuocht>
fuochi, vi diró! Fuori, fuori.
vi dice! E che siate malederno in etetto... E che siate
maledetto in ederno... E chs
siate maledetto in eterno!
Voi siete mausa delia mia
corte! (si colla il strappetto,
e si afobone sulla sultratta,
per ún attaro di cuocche).
TELA LA CALA
Un avvoltoio piomba sul piilcino
e ne fa un bocçoncino,
ma dopo un'ora che Vha trangugiatp,
col ventre perf oral o,
straluna gli oechi e schiàtta
per via che quel pulcino era di latia.
Morale: quando cozzo
nel solito Arpagone
che m'offre i soldi a strozzo
io mi f od ero sempre di ba.ndone.
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Credetc che lã padroha di casa cantora?
Temo di si, purtroppo: a tavola ho rovesciato il salc.
lib
cronache gentili
(Dal nostro ispettore
speciale)
Basta con gli scassi, le effrazioni le rapine gamgs-beriane, lo sfondamenío ed altre rotture ladresohe! L'attivitá dei malandrini si ispira
adesso alia piu' squisita gentilezza, con destrezza e gentilezza. come ci segnala il
nostro inviato speciale.
gç
Piazza do Correio, per radio
Prelevato ad una banca
circa mezzo milione di lire,
la signora Nehlé Troppi in
Genua é salita su un tr-anvai delia linea n. 3. Realtá
romanzesea: un passeggero
ha lasciato il posto alia signora ohe appariva sovraccarica di denaro. Ella ne fu
tanto commossa da non avvedersi che il gentiluomo le
sottraeva il mezzo milione e
ADMINISTRAÇÃO PREDIAL I
I âllíA"
¦(A»1* IMPRE5TIMC* SOBRE ALUGUEIS I
^Jvé.GmwlnqcA
quindi scendeva dal tranvai,
eclissandosi.
Via Libero Badarò, per filo.
La signora Pescecani si
trovava in un bell'irnipiccio.
Aveva con sé un milione tondo. ma non gli spicicoli per
pagare la corsa in autobus.
Avrebbe dovuto scendere. se
un compitissimo cavaliere
non si fosse offerto a prestarle la tênue somima oocorrente. Non si é perduta,
dunque. Ia razza dei gentiluomini! La signora Fescecani é rimasta confusa da
tanta galanteria: ed intanto
il passeggero le toglieva con
la miglior gentilezza possiibile il milione. Un altito gentile
che vaiava piu' di um milione!
Av. Paulista, via radio.
La signora Melania Bonaventura ha smarrito' questa
I
RUR LI8LR0 BADARÒ.G PHOHE- 2-0<f51- CAIXA POSTAL I7Z6 I
fatta oggi neirappartamento
della signora Cleofe Ochetti
in. Merlotti. I ladri hanno
approfittato che in casa si
trovava la 'osignora ed alle
clock) le han cinque (five
no reso visita. La conversazione é stata inuprontaita alla piu' squisita «gentilezza. Alla fine i visitatori se ne sono andati con «un milione e
mezzo di gioielli che la signora, con pensiero gentile,
aveva dimenticato in anticamera.
mane la sua borsetta contenente un milione ohe il marito, signor Bona ventura, le
aveva consegnato per pagare
il gas. Ma ecco farsele inconltro un uomo a restituirle
la iborsetta. Alle manifestazioni Idi gratitudine delia
signora, egli si é sohermito.
allontanandosi con modéstia.
Piu' tardi la signora Bonaventura s'avvede che nella
borsetta il miilione era stato
abilmente sostitu-to con un
pezzo di oartaccia. Ma la polizia ha giá identif icato il iadro gentile: sarebbe certo
Barbar i ceia.
R. XV de Novembro, notte.
Una visita ladresca é stata
^d-j-a-Ml
í^fTTffiiiil^illMIÉIIrflhÉ.iililiiiiiT^iiri
hiüftíhllH
I Dolore di testa*» Denti«Raffreddori~Grippe
Guaraina
Non deprime il cuore |
P u r g o 1e i í e
ideale i
Lassante e purgativo
¦j_»jjLUJMii-úii*f?"'TirTrM,r",n*in'riiiii'P^i!PM'""tI
Utfci |i |i UJ.J 1,11 ML» !I M i mia l'U<c
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la grande guerra
la decameretta
XOVBLlvA QUINTA
Mastro Ambrogio «li Pinz/.i
Wtra. Ia moglie sbrprendendo
con ii n uomo che ella suo fr.ifpllò proclama, ingegnoHaiucnte quello NiiiaHcbera, ina ras*
s-icnrato, con quella in pace
toiiiasi.
Mastro Ambrogio di Pia:«a
Votra, assai delia fedeltá cli
sua moglie dubitoso, alle poste misesi.. Ia quale, standosi
una será con un -giovane, di
crespi capelli et di nerissi;no
colorito, fu. dal marito sorpiesa. Conturbatasi la donna, aitro dire non seppe che: "Trattieni il tuo furore, o Amb«ogio, ehe non mio amante questo ornato giovane igli é, bàusi mio fratello!" Per cui, bon
conoscendo Mastro Ambrogio
essere la -donna di schietto
e.eppo am.brosiano, al giovr.no
rivolto. disse: "Di grazia, di'
ti! Miiano'".
'E quegli presto: "Melano!".
Onde da ció riconoscinto
per ciciliano, 1'arma puntó
sul"a donna gridando:
— Mettiamoci d'accor,do, o
fenimina, che tu rju: soltanto
tuo cugino 'pvoclami costui, o
cli'io qui vendico il mio onore!
Al clie ratta consentendo la
mogliei in paço ot amore tornaronsi.
Oggi, dopo piu' di 20 anni,
sono divulga-tl i preziosi docuaneniti cinematografici presi «durante la lotta sangaiinosa dal 1914 al 1918, e ene eTano tenuti chiusi negli archivi secreti miUitarl delle
nazioni belligeranti'.
"Pox Film Corporation" —
anarca delle grandi re&lizzazioni — acquistó dalle ipoben ze\. per somane favolose, tutti
i diritti di puibblicazione per
questi idooumenti, e icondusse a felice compimiento un'o ¦
pera gigantesca dei cinema
moderno.
Dopo una notevole edizione foitografica delia guerra,
origanizzata da Laurero
Stallings, abbiamo 400.000
piiedi di pellicola, in cui sono
riiprodotte 1.132 scene, che
illustrano la catástrofe delia
guerra anondiale.
Lunedi' pròssimo, 29, nella Sala Rossa deilTOdeon, S.
Paolo vedrá per la prim-a
volta il maggior documento
storico cinematográfico.
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SPORTIVO — Vae ou não
vae?
BORSAIOLO — Attenti! II
caçciatore cho vi si ó messo
alle calcagna é un uomo navigato, e con il suo aiuto la
Polizia finira per liberare la
cittá, definitivamente, di tutti
1 vostri colleghi.
L. V. CttOViANNETTI — 1'
nostro comune prec.laro collega, o doutor Ermanno Borla,
ex-capitão tenente di tunteria.
ci ha
reparto requisizioni,
scritto una lettera di protesta,
nella quale ci dimostra, quattro e quattr'otto, che egli, cotra
me "otário", stando qui "Panoi, nella redazione dei
squino", si trova in buona
compagnia. Bisogmvebbe che
lei spiegasse a Sir Ermanno,
•'anche"
che il 'atto di essere
noi degli "otários" non altera
assolutamente la .sua posizione di confesso campione assoluto di tutti i fessi d-ámbo i
coagi
mÁRTUSCELI/I - 500.
PICCOLO LIMONE — Dopo profondi studi sulla ragione che potevano avere que'
lori a sbandarsi per le vie cit
tadine, un nostro amico é arrivato alia segmente conclusione: i tori sono andati dietro alle troppe -vaeche che oi
sonc in giro.
SANTÍSTA — Si risente
parlare di una Contea santista. Ne sa niente. lei?
CAV. cmocio DE VIVO —
Infatti, ahbiamo ssntito dire
per fondaranche noi che sta
"Casa
dos 28
nuova
si una
Sinisgalli,
sarebbe:
La ditta
Tommasini & Cia. Quello che
non riu8ciamo ad individuare,
"Cia." Sinisgalli e
peró, é lia
Tommasini, stanno bene. Anzi, sem-btrgano fatti próprio
"Cia."?
Puno per 1'altro. Ma la
Chi é che «puó sentirsi M covaggio necessário a mettersi
"valentões"?
tra quei due
PABBRO — Non é vero che
il metallurgico Martin si sia
messo a fare anche il poliastraro. Anzi. egli 6 contrario
atta pollicultura.
INPUSTRIALE — Che cplpa ne abbiamo noi se la Fiat
e TOlivetti sono state affidate alia piramidale incompetenza dii quei quattro fresco
ni?
*
DEDE' MERCEDES — La
vispa Teresa".
ENZO ESPOSITO — Siviglia dei miei amori".
"La
MAFALDA". VITKLLI —
Sereníssima
al»
15
n
<~©
Posta
MA KIO
MARIO
MARIO
MARIO MARIO — Fiori d'a)ancio".
~~
BALDO
INiNOCENZl
"L!eto ritorno".
SCH1IONE —- Per dire la
verità, Pel mo coloniale é ani ora in attesa deila prima testa che lo riporti in pátria.
Speriamo bene di non trovarceio ancora tva i piedi dopo la
fine delle piogge.
BRUNELLA — Oppure un
t(!ina romanesco: ";E se' la
piahtássimò?".
- Una vo'
ÇRAVÀTTARO
Ja co&tituita la società tra o
doutor Gianni Minervino ed ii
Grande Uff. Luigi Mediei de.!
Vascello Fantasma — quelio
andrá a dirigere la Casa de
Penhores cli Ladeira Dr. Fal-
cão, ed il Bpr-one andrá a dirigerè la "Casa de Penhores"
dl Rua Boa Vista.
APRETRABAGLISTÀ — ii
Comm. (e non Cav.) Antonino
Cuoco, sempro latPante
OSSERVATORE — Tutankamen, nella settimana, ha clargito piú di 22 contos di bereficenza.
MUSO — J/altra será ab'•iamo v'sto. cosi, di straforo,
n un posto che non conviene
precisare. il confettaro pian
gere come . n vitülo. Povero
confettaro. _estin.it o a far d°
capro... pngatorio per tutta
la vita. lui cbe ci tiene tanto
:, non faro lt. fii.gura dei coronel.
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sto, il fregnacclaro Cárlo Pa'vai, Granda Ufficiale delia
Corona d'It.tlia e dei chiac, hieroni a v.invera. non é la
, rima volta che s'. ritratta ver^ognosamenle. Un conte co.or.iale, a suo tempo ebbe la
prova delia vlgliaccheria dol
:etaio!o. qu.tndo, chiamatolo
ulla presenza dii iín estinto pvrarca lo invitó a fare i conti
(lella «ua s-L-rarippnte chiacr-hiera. 11 s?taiolo se la fe"?
?otto con ta r abb >ndanza che
;; conte nc ü veramente im
pietositj E o perdonó. Qua'iia gente noi persona, a qu»-ato inctirab. p festo.
CONNAZnXAI I — Romaii e liguri, ¦''.-neti brasilischi
e piemontcoi sicu'i e lombarai, sarrU « roma^nali, tripolíni e napoletani, corsi, dalmati
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zesii, somali, eritrei ed abissini„ il Pasquino Coloniale, credeteci, é 1'Unico giornale dei1'America dei ,Su.d serritto in
lingua italiana. Se sapete leggere, leggetelo. Se non sapete
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L'osteria di "Dan il Marinulo" é incastrata, verso la
.sdrucciolevole
meta delia
Doyer Stret, fra bottegíhc
polverose c «bule e sordide case sganigheriate.
Quella será (era quasi mezzanotte) uma ragazza scese
i tre sealini seonnessi di una
porta spalaneata e rimase
piantata sulFimgresso, esa«minando attentamente la mis«era clientela delia taverna:
marinai, vagabondi, domine
dei quartiere equivoco. Nel
•fumo denso che riemipiva lo
squallido seminiterrato salivano risate e soo«ppi «di voei
rauche di avvinazzati. Attraversata la stanza, la ragazza ando verso un tavolo
addossato alia parete «di fondo. Un ipiceolo uomo «macilento, dallo sguardo volpino,
soprannominia«to Rickets, si
staccó dal bar e venne a sedersi diíronte a lei.
lia ragazza aveva conti capelli toiondi ohe s'arricciavano sotto «un iberretto mascolino «e labbra «vivido: era troppo giovane e fresca per trovarsi sola a queirora meH'osteria di Dan.
E' da molto che cerco
una 'bamíbola come te, — le
disse Rickets esaminandola
golosamenite.
La ragazza ritiró in fr«etta
le mani che 1'altro cercava' di
afíerrarle.
Sapete, — domanüó, —
se oggi é «entrato im porto,
il
proveniente dali'Austrália,
"Henry
Hudvapore di carico
son/"?
Rickets si tolse dl tasca
una borsa «di talbacoo, ne versó qualehe filo su «un fogüo
di carta velina che arrotoló
fra indice e pollioe.
Perché vuoi saperlo? —
domando a sua volta, sospettoso.
Cerco Steve Reece, —
rispose Lei.—L'"Henry Hudson" é la sua «nave.
Ti sbagli, sorella, — ribatté Rickets. — Steve smise
di navigare un anno ia.
E non lia abbandonato
soltanto il molo, — «aggiunse
malignamente. — Ha d«e«tto
un addio definitivo anche
alle donnine. S'«é amtoogliauna sato, inisoimonia, ie «dirige
la di danze: H "Jazz Palace".
Dieci cents ogni giro di bailo
— prosegui', affondando negli occhi della ragazza uno
sguardo acuto e irônico —
Prima di sposarsi, Steve mi
¦aveva detto uni giorno che úna certa Lou gli «dava la caccia...
Si tiro sulla tffonjte il cappello duro e riprese: — Ma
DAI
PIEDI
questa lieta novella vi dó
r-*
_
Dove
r-^
samente — ... ebbene, glielo
ricorderó io! Dov'é la sada di
danze di Steve?
—- Perché dovrei dirti dove
si trova Steve Reece, dal momento che cerco próprio una
bambola come te? Mi piaci
seriamente, sai. Sei il tipo
che...
Ma lei s'era alzata di scatIto e giá risaliva i tre gradini di pietra logora dell'ingresso. Rickets la segui' e
spingemdoia sotto un) buio
arco di porta:
— Ascoltami sorella, — imploró con você rauca, — facclamo un patto. Se ti conduco da Steve e lui ti dá il
benservito, verrai a stare con
una volta preso moglie, dichiaró che aveva smesso di
navigare e di correr dietro
alle gomnelle. — Con la sigaretta «tra le labbra sottili
si prótese verso um mozzicome di candeia f iceato mel collo d'una bottiglia verde: —
Scc«mm«etto, — disse, — che
tu sei Lou, e che ti ostini
ancora a .perseguitarlo. Mi
sbaglio?
Lei scoppió in una breve
risata aspra: — Ebbene?
«Ebbene, t'ho giá detto
che Steve s'é amimogliato e
che le 'donnine non lo interessano piu'.
L'avevo capito, — replicó lei. —- Ora parleró io. O-
me? Sarai la mia bambolina
bionda?
NeH'oscuritá, Lou fissó i
.piceoli occhi sf.uggenti dei1'uomo.
— Va bene, — rispose. —
Acoetto.
Steve Reece e Nina.abitavano in un piccoio appartamento al disopra dei lumi-
gmi donna ha un uomo, nella sua vita, e per me quelTuorno é Steve. Non m'im~
ipor.ta dove stia né con
chi stia: andró a cercarlo. Se
ha dimentieato di avermi te•nuta fra le braccia, di averani promesso che sarebbe
semipre tornato a me... — qui
la sua «vooe treino improvviE' PERICOLOSO ANDARE
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noso "Jazz Palace" risuoniante dl musiche allegre; Nlma
(oochi languidl di raso nero,
spalle sensuali, labbra mor«bidê) badava alia cucina e
teneva in ordine gli abiti dei
suo uomo. Innamorata e gelosa non lo iperdeva mai di
vista.
Una notte, mentre partito
rultimo cliente Steve chiudeva i corjti, sorvegliato da
Nina, il portiere dei "Jazz
Palace" vexame ad awisarlo
che qualcuno chiedeva di lui.
Una biondina, accompagnata da un tipaccio, un certo Rickets.
(Rispondete che Steve
non c'é, — rispose, pronta
Nina.
Ma Steve era corso sul ballatoio e chiamava: "Lou!"
Lou sali', rápida, seguita
da «Rickets.
Ciao Nina, — saluitó,
Ciao Steve.
Perché sei venuta
gridó Nima, esas«perata.qui?
—
Credi di potermi .portar via
Steve? Credi, perché t'ha anuata una volta, che famerá
di nuovo?
Si', lo credo, — rispose
1'altra, calma. —Gli uomini commettono molti errori e
Steve ne co«mmise uno molto
grosso quando incontró te.
Ma in ogni ora che ti ha dedicata, sono sicura che amava m«e'. Se ne «dubiti, domantíaglielo.
Steve! — gridó Nina
con gli occhi sfavillanti di
collera, — eacciala via di qui!
Dille di andarsene! Dille che
é finito tutto, con lei! Dille...
Steve Reece si mise la chiave «delia cassa in tasca, entro
•un istante nella stanzetta
deiruíficio, e uscitone col
ca.ppello in testa, si avvicinó
a Lou.
Hai ragione, tesoro, —
le disse. — Nella mia vita ci
sei stata e noni ci sarai «mai
che tu.
Mentre Nina, smarrita, si
appoggiava al muro, Rickets
si avventó .furioso verso Steve
«e «mettendogil i pugni sotto
il mento:
Ohe cosa fai? — sibiló.
Non puoi seguire la prima
donna che viene «a cercarti.
Sei sposato! Hai moglie!
Lou tolse il fazzoletto dal
itasohino di Stev-e e asciugandosi iimprovvisamenite gli
occhi colmi di lacrime:
Amor mio, — sussurro
«col viso sulla spalla di lui. —
qualcuno dovrebbe spiegare
al signor Rickets «eíie la ragazza che S'posasti'... sono io.
Fra Ginepro Ramenzoni
TESTA
INMODICHE
POPULAR
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La casa che ha giá 5000 prestamisti
solo merita distinzione chi compra a credito
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Telefono: 3408
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Empréstimo de São Paulo
Para consolidação da divida fluctuante
e custeio de obras reproductivas
Rs. 200.00tOOOO$000
Emissão de 1935
Typo 95
Prêmios trimestraes
Juros 5%
APÓLICES
DE RS. 200SOOO
isentas dos impostos cte transmissão "intcr-vivos", "caüsa-mortis" e todos os
demais impostos estaduaes.
Sorteios
de
prêmios
Em Março., ji.hho e Setembro:
n
l premio de
1 premio de
500:000$00ü
1 premio de
40 prêmios de
10:000$000
50:000$000
1:0G0$
40:000$000
de
3
em
3
mezes
Em Dezembro
1 premio de
1 premio de
1.000:000$000
100:0009000
1 pfemip de
3 prêmios de:
10:000$
30:000$000
50 prêmios de:
1:000S
50:000$000
20:000$000
Amortisacões semestraes no prazo de 40 annos
Juros pagos semestralmente
~"llrmm,«l,n que em virtude de entrado dignado eoimi o
mi^Trtt£.ar?Sv22.
O .GOVERNO
DO ESTADO DE S. PAULO, iniciara,,, a
desta data en, seus "çüipartir
y
chets , c por intermédio dos corretores oííiciaes de fundos
públicos, pelas suas filiaes, à^heiás e
correspondentes em todo o Paiz, o lançamento
publico das apólices deste empréstimo
;
S. Paulo, 25 de Julho de 1935
BANCO DO ESTADO DE SÃO PAULO
BANCO DO COMMERCIO E INDUSTRIA DE SÃO PAULO
BANCO COMMERCIAL DO ESTADO DE SAO PAULO
BANCO DE SÃO PAULO
BANCO NOROESTE DO ESTADO DE SÃO PAULO
BANCO FRANCEZ E ITALIANO PARA A AMERICA DO SUL
BANCO ÍTALO BRASILEIRO
BANK OF LONDON & SOUTH AMERICA LTD.
THE BRITISH BANK OF SOUTH AMERICA LTD.
BANCO ÍTALO BELGA
THE ROYAL BANK OF CANADA*
BANCO NACIONAL ULTRAMARINO
BANCO PORTUGUEZ DO BRAZIL
BANCO F. BARRETO
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