Marzo 2013 - Centro Studi Promotor
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Marzo 2013 - Centro Studi Promotor
N. 219 MARZO 2013 Mensile del Centro Studi Promotor AUTO NUOVE 40 Variazioni percentuali tendenziali 60 30 EFFETTO BOOMERANG PER IL FISCO 40 20 20 10 0 0 -10 -20 -20 -40 -30 -40 CARBURANTI CAMION E BUS Variazioni percentuali tendenziali G ‘11 M M L S N G ‘12 M M L S PARTENZA IN ROSSO N G ‘13 Immatricolazioni Gennaio-Dicembre 2012 -19,9% Gennaio 2013 -17,6% a pagina 3 -60 G ‘11 M M L S N G ‘12 M M L S N 2012 DA DIMENTICARE Consegne Italia Gennaio-Dicembre 2012 -31,7% Dicembre 2012 -20,3% a pagina 8 In gennaio il gettito fiscale derivante dalle vendite di carburanti per autotrazione è calato di 150 milioni di euro (-5,2%). Il dato conferma l’inversione di tendenza delineatasi nel dicembre scorso quando il gettito di benzina e gasolio auto aveva fatto registrare un calo di 229 milioni di euro (-7,2%). (continua a pagina 10) CONGIUNTURA AUTO USATE Variazioni percentuali tendenziali 25 Indice destagionalizzato 95 INDICE 15 90 5 -5 85 -15 -25 G ‘11 M M L S N G ‘12 M M L BENINO GENNAIO S N G ‘13 Trasferimenti di proprietà Gennaio-Dicembre 2012 -9,8% Gennaio 2013 +6,0% a pagina 6 80 M L S N G ‘12 M M L S N NON SI VEDONO LUCI Media Mobile Clima fiducia CSP 50 10 0 -10 -20 M M L S N G ‘12 M M L RITORNO AL 1990 S Inchiesta CSP auto nuove 4 Inchiesta CSP auto usate 6 Camion e bus 8 Mercato europeo 9 Carburanti 10 Indagine speciale 11 Congiuntura 12 Indicatori di fiducia 13 Dati e Analisi 40 G ‘11 3 INDICATORI Variazioni percentuali tendenziali UE27+EFTA 20 -30 M Produzione Industriale Dic ‘12 su Nov ‘12 +0,4% Dic ‘12 su Dic ‘11 -7,0% a pagina 12 MERCATO EUROPEO 30 G ‘11 Mercato Italia N G ‘13 Immatricolazioni Gennaio-Dicembre 2012 -7,8% Gennaio 2013 -8,5% a pagina 9 30 Anno XX n. 219 20 Direttore Responsabile: 10 Gian Primo Quagliano 0 G ‘11 M M L S N G ‘12 M M L S IN ATTESA DI SEGNALI N G ‘13 Indicatori di fiducia Operatori auto Consumatori Registrazione del Tribunale di Bologna n. 6167 del 8/2/93 Redazione: Via U. Bassi, 7 - 40121 Bologna Tel. 051/271710 Fax 051/224800 a pagina 13 E-mail: [email protected] MERCATO ITALIA COMINCIA CON UN’ALTRA FORTE CONTRAZIONE IL 2013 DELL’AUTO TRA ELEZIONI, IMPOSTE E REDDITOMETRO GENNAIO ANCORA IN ROSSO Partenza decisamente negativa per il mercato automobilistico italiano nel 2013. Secondo il Ministero dei Trasporti le immatricolazioni in gennaio sono state 113.525 con una contrazione del 17,6%. Si tratta, come è ovvio, di una caduta particolarmente pesante e tanto più lo appare se si considera che gennaio 2012 aveva già fatto registrare un calo del 16,7%. La domanda di autovetture nel nostro paese è fortemente frenata sia dal quadro economico generale che da fattori specifici. Tra questi ultimi particolarmente negativo è l’impatto della tassazione che ha raggiunto livelli tali da essere, non solo paralizzante per i consumi automobilistici, ma addirittura controproducente per lo stesso gettito fiscale. Nel momento in cui scriviamo questa nota sulla domanda di autovetture, come d’altra parte sull’intera economia, grava una cappa di incertezza legata essenzialmente alla consultazione elettorale dal cui esito, nella percezione dei più, dipende la possibilità che venga adottata una politica realmente efficace di sostegno allo sviluppo economico. In attesa che si sciolga il nodo delle elezioni, gli acquisti di beni di consumo durevole vengono sistematicamente rimandati (come per la verità è accaduto anche in passato per consultazioni elettorali meno decisive). E non si può certo pensare che uno stimolo a comprare auto venga dalle notizie recentemente diffuse, in maniera peraltro poco chiara, sull’adozione del redditometro. L’orientamento dei consumatori in gennaio appare fedelmente riflesso dal loro clima di fiducia che, secondo l’Istat, ha fatto registrare un calo di quasi un punto. Della fiducia dei consumatori, delle imprese e degli operatori auto parliamo a pagina 13. Qui vediamo un altro aspetto che ci pare interessante. In un quadro sempre cupo per le vendite e per gli ordini si registra un’evoluzione positiva nell’indicatore che per primo segnala mutamenti di tendenza nell’orientamento del mercato e cioè il traffico di potenziali acquirenti nei saloni di vendita dei concessionari. Già in dicembre si era registrato un miglioramento dell’affluenza di visitatori nei saloni ed in gennaio questa tendenza positiva si è intensificata, mentre si sono fatte meno negative anche le previsioni per l’andamento delle vendite a tre-quattro mesi. La circostanza che all’aumento di traffico nei saloni di vendita non sia seguita una ripresa degli ordini e che vi sia però un contestuale, sia pur modesto, miglioramento delle previsioni avvalora l’ipotesi che decisioni di acquisto ormai mature siano oggi rinviate nella speranza che dalla scadenza elettorale venga un segnale di stabilità. IMMATRICOLAZIONI DI AUTO NUOVE 35 Variazioni percentuali tendenziali 25 15 5 -5 -15 -25 -35 G M M L S N G M ‘11 ‘12 Fonte: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti M L S 3 N G ‘13 IMMATRICOLAZIONI GENNAIO MARCHE 2013 2012 FIAT 25.767 28.421 VOLKSWAGEN 8.533 10.942 FORD 6.603 11.861 OPEL 6.551 6.498 CITROEN 6.172 7.665 LANCIA/CHRYSLER 4.965 7.004 RENAULT 4.877 5.029 PEUGEOT 4.862 6.582 AUDI 4.562 5.279 NISSAN 4.546 5.322 TOYOTA 3.979 4.910 MERCEDES 3.713 4.058 HYUNDAI 3.559 4.052 BMW 3.424 3.824 KIA 3.087 2.369 ALFA ROMEO 2.807 4.397 CHEVROLET 2.101 2.981 SMART 1.802 1.938 DACIA 1.704 2.849 LAND ROVER 1.318 1.304 MINI 1.229 1.712 SUZUKI 1.203 1.531 VOLVO 1.065 1.379 SKODA 934 1.184 SEAT 930 1.095 JEEP 578 685 HONDA 502 564 MAZDA 495 345 SUBARU 460 182 PORSCHE 315 454 MITSUBISHI 224 492 DAIHATSU 220 187 JAGUAR 112 136 LEXUS 41 124 ALTRE 285 390 TOTALE 113.525 137.745 13/12 -9,34 -22,02 -44,33 0,82 -19,48 -29,11 -3,02 -26,13 -13,58 -14,58 -18,96 -8,50 -12,17 -10,46 30,31 -36,16 -29,52 -7,02 -40,19 1,07 -28,21 -21,42 -22,77 -21,11 -15,07 -15,62 -10,99 43,48 152,75 -30,62 -54,47 17,65 -17,65 -66,94 -26,92 -17,58 IMMATRICOLAZIONI GEN-DIC MARCHE 2012 2011 FIAT 294.778 363.274 VOLKSWAGEN 113.514 138.900 FORD 98.997 146.861 OPEL 78.889 116.724 LANCIA/CHRYSLER 71.419 85.560 CITROEN 69.435 81.647 PEUGEOT 69.075 78.297 RENAULT 59.818 83.388 TOYOTA 55.178 67.451 AUDI 51.062 60.614 NISSAN 49.040 63.243 HYUNDAI 43.435 43.476 BMW 42.462 50.713 MERCEDES 42.316 51.107 ALFA ROMEO 42.174 58.181 CHEVROLET 31.155 32.661 KIA 27.043 19.454 DACIA 26.034 25.910 SMART 21.473 24.123 MINI 17.827 21.602 VOLVO 14.818 18.460 SUZUKI 14.731 21.642 LAND ROVER 12.540 9.064 SEAT 10.552 16.108 SKODA 10.421 14.354 JEEP 6.547 7.874 HONDA 5.314 8.935 MAZDA 4.303 6.600 SUBARU 3.691 4.822 MITSUBISHI 3.553 7.519 PORSCHE 3.366 4.302 DAIHATSU 1.415 3.178 LEXUS 1.146 1.493 ALTRE 4.568 12.202 TOTALE 1.402.089 1.749.739 12/11 -18,86 -18,28 -32,59 -32,41 -16,53 -14,96 -11,78 -28,27 -18,20 -15,76 -22,46 -0,09 -16,27 -17,20 -27,51 -4,61 39,01 0,48 -10,99 -17,48 -19,73 -31,93 38,35 -34,49 -27,40 -16,85 -40,53 -34,80 -23,45 -52,75 -21,76 -55,48 -23,24 -62,56 -19,87 Dati e Analisi - 3.2013 INCHIESTA CSP AUTO NUOVE IN UN QUADRO SEMPRE MOLTO NEGATIVO SI CONFERMA IL MIGLIORAMENTO DI AFFLUENZA E ATTESE Dall’inchiesta congiunturale di gennaio del Centro Studi Promotor vengono indicazioni che confermano la gravità dell’attuale situazione. Come abbiamo però già anticipato nella pagina precedente, nel quadro sempre cupo dei giudizi espressi dai concessionari si inserisce qualche elemento che potrebbe essere un primo segnale, se non di un risveglio della domanda, quantomeno di un ritorno di interesse per l’auto. Vediamo comunque qui di seguito i risultati dei principali aspetti oggetto della rilevazione. AFFLUENZA NELLE SHOW ROOM. E’ questo uno degli aspetti in cui si è manifestato qualche elemento di novità. In gennaio l’affluenza di visitatori nelle showroom è stata alta solo per il 3% dei concessionari contro il 6% di dicembre. La quota degli operatori che indicano l’affluenza su livelli normali sale dal 20% di dicembre al 33% di gennaio e le indicazioni negative, che ovviamente sono quelle relative a bassa affluenza, scendono dal 74% al 64%. Anche il saldo tra valutazioni positive e negative è in netto migliora- mento portandosi a -61 da -68 di dicembre, -80 di novembre e addirittura -99 di giugno. ORDINI. L’ aumento dell’affluenza di visitatori nei saloni non ha però almeno finora avuto conseguenze positive sull’acquisizione di ordini. In gennaio la raccolta è stata alta soltanto per il 2% degli interpellati contro il 4% di dicembre. Le indicazioni di acquisizioni su livelli normali salgono però dal 9% all’11%, ma restano all’87% le indicazioni di bassi livelli di raccolta. GIACENZE. Sostanzialmente analoga a quella di dicembre è la situazione in gennaio delle giacenze di autovetture nuove. In particolare per il 53% degli interpellati l’immobilizzo è su livelli normali, mentre per il 31% è alto e per il 16% è basso. Il saldo è pari a 15 ed è decisamente migliore di quelli che si registravano nella parte centrale del 2012 quando il saldo oscillava tra 30 e 40. REDDITIVITÀ. Sempre molto negativa la situazione della redditività delle vendite di autovetture nuove. In gennaio rispetto a dicembre si nota tuttavia un piccolo segnale di miglioramento. Gli operatori che lamentano bassi livelli di remuneratività scendono infatti al 91% dal 95% di dicembre. PREVISIONI. Come abbiamo detto, qualche segnale di minor negatività si percepisce nell’affluenza di visitatori nelle showroom. Una indicazione analoga viene anche dal quadro delle attese per l'evoluzione della domanda a tre-quattro mesi. In gennaio sale al 9%, dal 4% di dicembre, la quota di concessionari che dichiarano di attendersi un aumento dei volumi di vendita. Sale anche dal 47% al 50% la quota di coloro che ipotizzano stabilità e si riduce di 8 punti percentuali (dal 49% al 41%) la quota di coloro che prevedono nuovi cali. Il saldo tra attese di aumenti e diminuzioni è pari a -32, un livello che non veniva più raggiunto dalla fine degli incentivi 20092010. Sempre in tema di previsioni va detto che i concessionari ipotizzano una sostanziale stabilità dei prezzi nel prossimo futuro con una lieve tendenza alla diminuzione. VALUTAZIONI DEI CONCESSIONARI - INCHIESTA C.S.P. AUTO NUOVE G 2012 F M A M G L A S O N D G 2013 Affluenza S.R. A 0 2 1 1 0 0 0 3 10 5 4 6 3 N 11 17 16 5 9 1 6 9 21 14 12 20 33 B 89 81 83 94 91 99 94 88 69 81 84 74 64 S -89 -79 -82 -93 -91 -99 -94 -85 -59 -76 -80 -68 -61 LIVELLO ATTUALE(*) A 1 0 1 0 0 0 0 0 5 3 2 4 2 Ordini N 3 12 18 2 3 5 2 11 15 12 11 9 11 (*) A=alto N=normale B=basso S=saldo Dati e Analisi - 3.2013 B S 96 -95 88 -88 81 -80 98 -98 97 -97 95 -95 98 -98 89 -89 80 -75 85 -82 87 -85 87 -83 87 -85 Redditività A 0 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 N 5 6 7 7 4 3 7 6 8 4 8 5 9 B 95 93 93 93 96 97 93 94 92 96 92 95 91 S -95 -92 -93 -93 -96 -97 -93 -94 -92 -96 -92 -95 -91 4 Giacenze A 51 45 35 54 48 47 43 45 34 32 32 34 31 N 39 50 44 35 41 42 48 50 52 53 47 54 53 B 10 5 21 11 11 11 9 5 14 15 21 12 16 S 41 40 14 43 37 36 34 40 20 17 11 22 15 PREVISIONI(**) Consegne A 3 5 4 6 0 3 2 6 3 8 6 4 9 S 33 36 52 30 30 25 38 46 44 37 38 47 50 D 64 59 44 64 70 72 60 48 53 55 56 49 41 S -61 -54 -40 -58 -70 -69 -58 -42 -50 -47 -50 -45 -32 A 13 7 16 6 5 3 1 13 8 7 7 24 15 Prezzi S 61 69 62 62 72 61 71 66 67 72 71 64 63 D S 26 -13 24 -17 22 -6 32 -26 23 -18 36 -33 28 -27 21 -8 25 -17 21 -14 22 -15 12 12 22 -7 (**) A=aumento S=stabilità D=diminuzione S=saldo INCHIESTA CSP AUTO NUOVE AFFLUENZA NELLE SHOW ROOM ALTA 3% LIVELLO ORDINI BASSA 64% NORMALE 33% REDDITIVITÀ NORMALE 9% GIUDIZI DEI CONCESSIONARI GENNAIO 2013 ALTA 0% BASSO 16% ALTO 31% NORMALE 53% PREVISIONI CONSEGNE PREVISIONI PREZZI GIUDIZI DEI CONCESSIONARI GIUDIZI DEI CONCESSIONARI DIMINUZIONE 41% AUMENTO 9% STABILITÀ 50% GENNAIO 2013 GENNAIO 2013 GENNAIO 2013 BASSO 87% NORMALE 11% LIVELLO GIACENZE GIUDIZI DEI CONCESSIONARI BASSA 91% ALTO 2% GIUDIZI DEI CONCESSIONARI GENNAIO 2013 GENNAIO 2013 GIUDIZI DEI CONCESSIONARI 5 DIMINUZIONE 22% AUMENTO 15% STABILITÀ 63% Dati e Analisi - 3.2013 INCHIESTA CSP AUTO USATE IN LIEVE MIGLIORAMENTO L’AFFLUENZA NELLE CONCESSIONARIE QUALCHE DEBOLE SEGNALE DAL MERCATO DELL’USATO Dal mercato dell’usato in gennaio è venuto un segnale positivo. I trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture sono stati 370.141 contro 349.222 del gennaio 2012. Vi è stato quindi un incremento sul 2006 che sfiora il 6%. Un certo miglioramento del quadro emerge anche dai giudizi espressi dai concessionari nell’ambito dell’inchiesta congiunturale del Centro Studi Promotor condotta a fine gennaio. Vediamo qui di seguito in sintesi i principali risultati che sono anche riepilogati nella tabella a piè di pagina. CONSEGNE. Le valutazioni sulle consegne forniscono indicazioni complessivamente negative, ma con qualche spunto di miglioramento. Gli interpellati che giudicano alto il volume di attività in gennaio sono il 4%, mentre in dicembre nessuno si era espresso in questo senso. La quota di coloro che valutano normale il livello delle consegne scende dal 30% al 24%, mentre aumenta di due punti dal 70% al 72% la percentuale di indicazioni negative. Il saldo migliora passando da -70 di dicembre a -68 di gennaio. rimenti di proprietà, a un moderato recupero sui livelli non soddisfacenti del 2012. GIACENZE. Il quadro delle giacenze mostra una situazione nel complesso non preoccupante. I concessionari che segnalano un alto livello di immobilizzo sono il 25% contro il 20% di dicembre. Indica invece livelli normali il 58% degli interpellati contro il 63% di dicembre e resta stabile al 17% la quota di indicazioni di bassi volumi di immobilizzo. Il saldo è pari a 8 contro 3 di dicembre. REDDITIVITÀ. Le indicazioni sulla redditività delle vendite di auto usate sono decisamente migliori rispetto a quelle relative al mercato del nuovo e si confermano in gennaio sostanzialmente sugli stessi livelli di dicembre. In entrambi i mesi nessun concessionario indica la remuneratività su livelli elevati, mentre le indicazioni di redditività normale passano dal 28% di dicembre al 29% di gennaio e quelle di bassa remuneratività passano dal 72% al 71%. Il saldo è pari a -71 contro -72 di dicembre. AFFLUENZA NEGLI SPAZI ESPOSITIVI. Una indicazione di miglioramento viene dall’affluenza negli spazi espositivi dei concessionari. Le indicazioni di un alto numero di visitatori sono il 6% contro l’1% di dicembre, mentre scendono dal 30% al 27% le indicazioni di normalità e scendono al 67% dal 69% le indicazioni di bassi volumi di affluenza. Il segnale positivo è molto debole, ma conferma quanto emerge dalla rilevazione sul mercato del nuovo e cioè che vi è una ripresa di interesse per l’acquisto di auto sia nuove che usate. Questo fenomeno, per il nuovo non si è ancora tradotto in un incremento degli acquisti, mentre per l’usato ha dato luogo, secondo i dati sui trasfe- PREVISIONI. Sostanzialmente stabile anche il quadro previsionale. I concessionari che si attendono un aumento a tre-quattro mesi della domanda di auto usate salgono dall’8% di dicembre al 9% di gennaio. Quelli che ipotizzano stabilità passano dal 65% al 63% e quelli che prevedono diminuzione passano dal 27% al 28%. Il saldo resta invariato a quota -19. VALUTAZIONI DEI CONCESSIONARI - INCHIESTA C.S.P. AUTO USATE G 2012 F M A M G L A S O N D G 2013 Consegne A 3 5 1 2 1 1 2 1 1 4 1 0 4 N 31 23 32 14 17 18 19 27 39 30 24 30 24 B 66 72 67 84 82 81 79 72 60 66 75 70 72 LIVELLO ATTUALE(*) S -63 -67 -66 -82 -81 -80 -77 -71 -59 -62 -74 -70 -68 Affluenza S.R. A 4 3 3 2 1 0 1 2 1 3 3 1 6 N 30 27 29 25 24 15 15 28 44 40 22 30 27 (*) A=alto N=normale B=basso S=saldo Dati e Analisi - 3.2013 B 66 70 68 73 75 85 84 70 55 57 75 69 67 S -62 -67 -65 -71 -74 -85 -83 -68 -54 -54 -72 -68 -61 Giacenze A 40 37 26 36 46 39 40 28 25 28 30 20 25 N 50 54 59 49 38 44 53 60 50 54 50 63 58 B 10 9 15 15 16 17 7 12 25 18 20 17 17 6 S 30 28 11 21 30 22 33 16 0 10 10 3 8 Redditività A 2 3 4 0 0 0 0 2 1 0 1 0 0 N 30 33 36 28 26 17 23 23 33 37 23 28 29 B 68 64 60 72 74 83 77 75 66 63 76 72 71 PREVISIONI(**) Consegne S A S D S -66 6 59 35 -29 -61 6 58 36 -30 -56 7 68 25 -18 -72 4 54 42 -38 -74 1 51 48 -47 -83 5 40 55 -50 -77 5 49 46 -41 -73 6 60 34 -28 -65 7 59 34 -27 -63 10 54 36 -26 -75 11 49 40 -29 -72 8 65 27 -19 -71 9 63 28 -19 A 6 8 4 4 4 3 2 7 5 8 7 3 6 Prezzi S 54 53 63 57 58 48 44 57 53 60 58 63 53 D 40 39 33 39 38 49 54 36 42 32 35 34 41 S -34 -31 -29 -35 -34 -46 -52 -29 -37 -24 -28 -31 -35 (**) A=aumento S=stabilità D=diminuzione S=saldo AFFLUENZA NELLE SHOW ROOM GIUDIZI DEI CONCESSIONARI GIUDIZI DEI CONCESSIONARI NORMALE 24% BASSO 72% ALTO 4% GENNAIO 2013 LIVELLO CONSEGNE BASSA 67% NORMALE 27% REDDITIVITÀ GIUDIZI DEI CONCESSIONARI GIUDIZI DEI CONCESSIONARI BASSO 17% ALTO 25% NORMALE 58% NORMALE 29% BASSA 71% ALTA 0% PREVISIONI CONSEGNE PREVISIONI PREZZI DIMINUZIONE AUMENTO 9% 28% GIUDIZI DEI CONCESSIONARI STABILITÀ 63% GENNAIO 2013 GIUDIZI DEI CONCESSIONARI GENNAIO 2013 ALTA 6% LIVELLO GIACENZE GENNAIO 2013 GENNAIO 2013 GENNAIO 2013 INCHIESTA CSP AUTO USATE 7 DIMINUZIONE 41% AUMENTO 6% STABILITÀ 53% Dati e Analisi - 3.2013 CAMION E BUS 2012 DA DIMENTICARE ANCHE PER CAMION E AUTOBUS IMMATRICOLAZIONI DICEMBRE Si è chiuso in profondo rosso il con- condo semestre e quindi eventuali QUASI TUTTI IN CALO I MERCATI NAZIONALI PAESI FRANCIA GERMANIA REGNO UNITO ITALIA SPAGNA POLONIA SVEZIA BELGIO OLANDA DANIMARCA PORTOGALLO AUSTRIA REP. CECA UNGHERIA ROMANIA FINLANDIA SLOVACCHIA SLOVENIA GRECIA BULGARIA LITUANIA LUSSEMBURGO LETTONIA ESTONIA CIPRO IRLANDA UE UE 15 UE (Nuovi membri) NORVEGIA SVIZZERA ISLANDA EFTA UE+EFTA UE15+EFTA 2012 34.316 23.224 19.616 10.431 6.606 4.917 4.032 3.144 3.083 2.680 2.518 2.478 1.768 1.328 1.149 1.023 685 608 465 425 384 265 250 244 109 77 125.825 113.958 11.867 3.051 2.414 59 5.524 131.349 119.482 PAESI 2012 AUSTRIA 38.819 BELGIO 63.782 BULGARIA 3.118 CIPRO 1.381 REP. CECA 19.786 DANIMARCA 28.385 ESTONIA 2.981 FINLANDIA 15.254 FRANCIA 432.973 GERMANIA 311.498 GRECIA 4.036 UNGHERIA 15.109 IRLANDA 12.230 ITALIA 131.984 LETTONIA 3.933 LITUANIA 4.502 LUSSEMBURGO 4.416 OLANDA 69.357 POLONIA 56.214 PORTOGALLO 18.126 ROMANIA 13.669 SLOVACCHIA 8.921 SLOVENIA 7.601 SPAGNA 91.402 SVEZIA 46.542 REGNO UNITO 289.154 UE 1.695.173 UE 15 1.557.958 UE (Nuovi membri) 137.215 ISLANDA 600 NORVEGIA 38.942 SVIZZERA 35.284 EFTA 74.826 UE+EFTA 1.769.999 UE15+EFTA 1.632.784 2011 43.587 30.847 23.214 13.083 10.037 7.303 5.513 4.053 2.585 3.421 5.636 3.514 2.396 2.140 1.213 2.038 872 569 450 206 297 318 362 284 197 217 164.352 148.513 15.839 4.534 3.175 84 7.793 172.145 156.306 12/11 -21,3% -24,7% -15,5% -20,3% -34,2% -32,7% -26,9% -22,4% 19,3% -21,7% -55,3% -29,5% -26,2% -37,9% -5,3% -49,8% -21,4% 6,9% 3,3% 106,3% 29,3% -16,7% -30,9% -14,1% -44,7% -64,5% -23,4% -23,3% -25,1% -32,7% -24,0% -29,8% -29,1% -23,7% -23,6% 2011 40.510 72.027 2.385 2.596 22.068 28.482 2.787 18.303 482.823 334.822 6.976 15.905 12.565 193.209 3.463 4.689 4.875 71.948 61.337 37.958 13.337 9.701 7.986 123.353 54.082 306.488 1.934.675 1.788.421 146.254 430 41.968 33.809 76.207 2.010.882 1.864.628 12/11 -4,2% -11,4% 30,7% -46,8% -10,3% -0,3% 7,0% -16,7% -10,3% -7,0% -42,1% -5,0% -2,7% -31,7% 13,6% -4,0% -9,4% -3,6% -8,4% -52,2% 2,5% -8,0% -4,8% -25,9% -13,9% -5,7% -12,4% -12,9% -6,2% 39,5% -7,2% 4,4% -1,8% -12,0% -12,4% IMMATRICOLAZIONI GEN-DIC Dati e Analisi - 3.2013 suntivo 2012 delle vendite in Italia di camion e bus (veicoli commerciali, industriali ed autobus, secondo la dizione ufficiale). Dai dati diffusi dall’Acea emerge infatti per l’Italia un calo del 31,7% e quindi ancora peggiore di quello già molto rilevante registrato per le autovetture (-19,9%). Il mercato dei camion e degli autobus nel 2012 è stato pesantemente condizionato dall’andamento dell’economia reale, che ha determinato una forte contrazione del traffico merci. Sulle decisioni di acquisto hanno pesato anche, e in misura estremamente significativa, le preoccupazioni sulle prospettive di sviluppo del quadro congiunturale, che restano, come è noto, negative anche per il 2013. Analizzando i tre comparti del settore dei camion e degli autobus in Italia, la contrazione più forte riguarda i veicoli commerciali che accusano un calo del 32%. Fortemente negativo è però anche l’andamento per i veicoli industriali medi e pesanti in calo del 29,4%, e quello degli autobus, in calo del 30,4%. Le difficoltà del 2012, in mancanza di segnali concreti di ripresa dell’economia, appaiono destinate a protrarsi nel 2013. Va comunque segnalato che, qualora vi dovessero essere segnali di ripresa dell’economia nel 2013, non è pensabile che si manifestino prima del se- riflessi sul mercato dei camion e dei bus potrebbero aversi solo a partire dal 2014. L’Acea ha diffuso anche i dati per il complesso dei 30 Paesi dell’Unione Europea e dell’EFTA. Il quadro per quest’area è migliore di quello italiano, ma è comunque negativo. Per l’intero comparto dei camion e degli autobus si registra infatti una contrazione del 12% dovuta soprattutto all’andamento delle immatricolazioni di veicoli commerciali, che accusano un calo del 12,9%, mentre per i veicoli industriali medi e leggeri la contrazione è dell’8,7% e il mercato degli autobus chiude invece con una piccola crescita (+0,6%). Come per le autovetture, anche per i camion e gli autobus l’epicentro della crisi è nella zona euro, dove le immatricolazioni sono in calo del 14,6% con situazioni di particolare criticità nei Paesi più colpiti dalla politica del rigore. Il mercato portoghese accusa infatti un calo del 52,2%, quello greco scende del 42,1%, quello italiano del 31,7%, e quello spagnolo del 25,9%. Fuori dell’area euro l’andamento del comparto è meno preoccupante, ma non è comunque positivo. Le immatricolazioni di gennaio nel resto della UE fanno infatti registrare un calo del 6,2% con andamenti negativi che interessano quasi tutti i mercati dell’area. CONSEGNE DI CAMION E BUS IN ITALIA Variazioni percentuali tendenziali +30 +20 +10 0 -20 -40 -60 G M ‘11 Fonte: Acea M 8 L S N G ‘12 M M L S N MERCATO EUROPEO CALA L’EUROZONA (12,8%), CRESCE IL RESTO (+6,1%) ITALIA MAGLIA NERA TRA I GRANDI MERCATI E' cominciato in profondo rosso il 2013 per il mercato dell'auto in Europa. Le immatricolazioni scendono su livelli che non si erano mai registrati dal 1990, anno di inizio della serie storica attualmente utilizzata. Nell'area costituita dalla UE27 e dai tre paesi dell'EFTA in gennaio si registra un calo dell'8,5%. E’ una contrazione particolarmente grave se si considera che rispetto ai livelli antecrisi (2007) l’area aveva già fatto registrare nel 2012 un calo del 21,5%. La grave situazione del mercato dell’auto in Europa denunciata dai dati di gennaio è dovuta all'aggravamento del quadro congiunturale dell’Eurozona in netto contrasto con gli andamenti che caratterizzano la congiuntura mondiale. Non a caso all'interno dell'Unione Europea vi sono andamenti nettamente differenziati tra i paesi dell'Eurozona, che complessivamente accusano una contrazione del 12,8%, e i paesi della UE che non adottano l'euro, che fanno registrare una crescita complessiva del 6,1%. Nell’Eurozona in gennaio i quattro mercati che insieme al Regno Unito hanno il maggior numero di immatricolazioni nell’area UE27+EFTA sono tutti in difficoltà. In particolare si registrano contrazioni dell’8,6% in Germania, del 15,1% in Francia, del 9,6% in Spagna e del 17,6% in Italia. Il nostro paese aveva già fatto registrare un calo delle immatricolazioni del 19,9% nel 2012 e in gennaio, solo per la diminuzione del gettito Iva delle vendite di auto nuove e del gettito delle imposte sulle vendite di carburanti auto, accusa un calo delle entrate dello Stato di 229 milioni, cifra di assoluto rilievo se si considera che si riferisce ad un solo mese. Sempre nell’Eurozona particolarmente critica è la situazione del mercato greco che subisce un calo del 34,5% in gennaio, mentre nel 2012 era in calo del 79% sui livelli ante-crisi. Molto seria anche la situazione del Portogallo che in gennaio si attesta sui livelli del gennaio 2012 (+0,7%), ma che, rispetto ai livelli ante-crisi, è in rosso del 53%, mentre, sempre rispetto ai livelli ante-crisi, Spagna e Italia hanno fatto registrare nel 2012 cali rispettivamente del 57% e del 44%. Al di fuori dell’Eurozona il quadro è radicalmente diverso. Le immatricolazioni in gennaio sono in aumento dell’6,1%. Particolarmente significativo il dato del maggior mercato dell’area non euro, il Regno Unito, che cresce dell’11,5% e traina l’intera area che fa registrare crescite del 14,5% in Danimarca e dell’8,8% in Polonia, mentre tutti gli altri paesi della Ue senza euro accusano contrazioni. Particolarmente significative le contrazioni di Ungheria (-26,1%), Svezia (-15,9%) e Bulgaria (-15,8%). IMMATRICOLAZIONI DI VETTURE IN EUROPA Variazioni percentuali tendenziali UE27 + EFTA 30 20 10 0 -10 -20 -30 G M ‘11 Fonte: Acea M L S N G ‘12 M M L S 9 N G ‘13 IMMATRICOLAZIONI GENNAIO PAESI GERMANIA REGNO UNITO FRANCIA ITALIA BELGIO SPAGNA OLANDA AUSTRIA POLONIA IRLANDA SVEZIA DANIMARCA REP. CECA FINLANDIA PORTOGALLO GRECIA ROMANIA SLOVENIA SLOVACCHIA UNGHERIA LUSSEMBURGO ESTONIA BULGARIA LITUANIA CIPRO LETTONIA UE 27 UE 15 UE 11 SVIZZERA NORVEGIA ISLANDA EFTA UE27+EFTA UE15+EFTA 2013 2012 192.090 210.195 143.643 128.853 124.798 147.046 113.525 137.745 50.684 44.732 49.671 54.961 48.294 70.170 27.761 26.826 26.421 24.285 17.293 21.302 15.721 18.686 14.746 12.876 12.071 12.921 10.248 14.270 7.007 6.959 5.533 8.451 4.436 4.937 4.383 5.011 4.371 4.801 3.649 4.935 3.375 3.649 1.712 1.333 1.132 1.345 998 1.011 821 1.037 776 882 885.159 969.219 824.389 906.721 60.770 62.498 21.022 23.386 11.639 10.838 460 320 33.121 34.544 918.280 1.003.763 857.510 941.265 13/12 -8,6 +11,5 -15,1 -17,6 +13,3 -9,6 -31,2 +3,5 +8,8 -18,8 -15,9 +14,5 -6,6 -28,2 +0,7 -34,5 -10,1 -12,5 -9,0 -26,1 -7,5 +28,4 -15,8 -1,3 -20,8 -12,0 -8,7 -9,1 -2,8 -10,1 +7,4 +43,8 -4,1 -8,5 -8,9 IMMATRICOLAZIONI GEN-DIC PAESI GERMANIA REGNO UNITO FRANCIA ITALIA SPAGNA OLANDA BELGIO AUSTRIA SVEZIA POLONIA REP. CECA DANIMARCA FINLANDIA PORTOGALLO IRLANDA SLOVACCHIA ROMANIA GRECIA UNGHERIA LUSSEMBURGO SLOVENIA BULGARIA ESTONIA LITUANIA CIPRO LETTONIA UE27 UE15 UE11 SVIZZERA NORVEGIA ISLANDA EFTA UE27+EFTA UE15+EFTA 2012 3.082.504 2.044.609 1.898.760 1.402.089 699.589 502.528 486.737 336.010 279.899 273.589 174.009 170.763 111.251 95.290 79.498 69.268 66.436 58.482 53.059 50.398 48.648 19.419 17.267 12.170 10.967 10.665 12.053.904 11.298.407 755.497 328.139 137.967 7.902 474.008 12.527.912 11.772.415 2011 12/11 3.173.634 -2,9 1.941.253 +5,3 2.204.229 -13,9 1.749.739 -19,9 808.051 -13,4 555.843 -9,6 572.211 -14,9 356.145 -5,7 304.984 -8,2 277.427 -1,4 173.282 +0,4 170.036 +0,4 126.130 -11,8 153.404 -37,9 89.878 -11,5 68.203 +1,6 81.709 -18,7 97.682 -40,1 45.109+17,6 49.881 +1,0 58.417 -16,7 19.122 +1,6 15.350+12,5 13.223 -8,0 14.544 -24,6 10.980 -2,9 13.130.466 -8,2 12.353.100 -8,5 777.366 -2,8 318.958 +2,9 138.345 -0,3 5.054+56,4 462.357 +2,5 13.592.823 -7,8 12.815.457 -8,1 Dati e Analisi - 3.2013 CARBURANTI EFFETTO BOOMERANG PER IL FISCO NUOVO CALO DEL GETTITO FISCALE IN GENNAIO In gennaio il gettito fiscale derivante dalle vendite di carburanti per autotrazione è calato di 150 milioni di euro (-5,2%). Il dato conferma l’inversione di tendenza delineatasi nel dicembre scorso quando il gettito di benzina e gasolio auto aveva fatto registrare un calo di 229 milioni di euro (-7,2%). Gli andamenti negativi di dicembre e gennaio sono dovuti alla contrazione dei consumi legata non solo alla crisi economica, ma anche, e soprattutto, all’elevatissimo prezzo dei carburanti dovuto essenzialmente al carico fiscale. Le imposte sulla benzina infatti sono superiori alla media europea di 23,1 centesimi e quelle BENZINA sul gasolio di 24,4 centesimi. Secondo il Centro Studi Promotor se la tendenza delineatasi in dicembre dovesse continuare per l’intero 2013 il gettito dei carburanti auto potrebbe far registrare una contrazione di 2,6 miliardi di euro. Una cifra di tutto rispetto per il bilancio dello Stato. ANNI SPESA miliardi di euro 22,6 24,3 23,2 22,5 22,1 22,2 22,2 22,0 20,9 20,6 17,7 18,4 19,7 20,3 1,4 var. % 7,5 -4,5 -3,1 -1,8 0,4 0,3 -0,8 -5,1 -1,3 -14,1 3,8 7,2 2,7 -11,3 (*) IMPOSTE miliardi di euro 16,5 15,7 15,4 15,4 15,0 14,7 14,0 13,3 12,6 11,9 11,1 10,7 10,9 11,7 0,8 var. % -4,5 -2,1 -0,3 -2,5 -2,0 -4,9 -4,4 -5,9 -5,5 -6,9 -3,3 2,0 6,8 -10,9 (*) COMP. IND.LE miliardi di euro 6,1 8,6 7,8 7,1 7,1 7,5 8,3 8,7 8,4 8,8 6,7 7,7 8,8 8,6 0,6 var. % 39,9 -8,9 -8,7 -0,1 5,4 10,5 5,1 -3,9 5,0 -23,9 15,5 14,4 -2,3 -11,8 (*) ANNI SPESA miliardi di euro 16,4 19,7 21,0 21,9 23,6 27,0 32,6 35,6 36,7 42,1 33,1 37,1 44,5 47,1 3,5 var. % 20,0 6,9 4,1 7,7 14,5 20,7 9,1 3,2 14,8 -21,4 12,0 20,1 5,6 -4,3 (*) IMPOSTE miliardi di euro 11,4 11,7 12,8 14,0 14,8 16,0 17,5 18,5 19,3 20,3 18,5 19,1 21,6 24,9 1,9 var. % 3,0 9,4 8,9 5,9 8,4 9,1 6,0 4,3 4,8 -9,0 3,4 13,0 15,2 -2,5 (*) COMP. IND.LE miliardi di euro 5,0 8,0 8,2 7,9 8,8 11,0 15,1 17,0 17,4 21,9 14,7 18,0 23,0 22,2 1,6 var. % 58,1 3,1 -3,4 10,9 24,6 37,7 12,6 2,0 26,0 -32,9 22,7 27,6 -3,3 -6,3 (*) IMPOSTE miliardi di euro 27,8 27,5 28,2 29,3 29,8 30,7 31,4 31,9 31,9 32,1 29,5 29,8 32,5 36,5 2,7 var. % -1,4 2,8 3,9 1,5 3,2 2,4 1,4 0,0 0,8 -8,2 0,9 9,1 12,4 -5,2 (*) COMP. IND.LE miliardi di euro 11,1 16,5 16,0 15,1 15,9 18,5 23,4 25,7 25,7 30,6 21,3 25,7 31,8 30,9 2,2 var. % 48,2 -3,1 -6,0 5,7 16,0 26,6 10,0 0,0 19,2 -30,4 20,4 23,7 -3,0 -7,8 (*) CONSUMI miliardi di litri var. % 1999 23,6 2000 22,4 -4,9 2001 22,1 -1,7 2002 21,5 -2,6 2003 20,9 -2,8 2004 19,7 -5,7 2005 18,2 -7,5 2006 17,1 -5,9 2007 16,1 -6,1 2008 14,9 -7,2 2009 14,4 -3,9 2010 13,5 -5,9 2011 12,7 -6,0 2012 11,3 -10,8 gen-13 0,8 -13,7 (*) (*) variazione percentuale rispetto a gennaio 2012 CONSUMI miliardi di litri var. % 1999 21,6 2000 22,1 2,1 2001 24,2 9,8 2002 25,6 5,7 2003 26,9 5,1 2004 28,7 6,7 2005 29,4 2,3 2006 30,6 3,9 2007 31,5 3,1 2008 31,3 -0,5 2009 30,6 -2,5 2010 30,5 0,0 2011 30,8 0,8 2012 27,6 -10,4 gen-13 2,1 -5,3 (*) (*) variazione percentuale rispetto a gennaio 2012 ANNI CONSUMI miliardi di litri var. % 1999 45,2 2000 44,5 -1,6 2001 46,3 4,0 2002 47,1 1,7 2003 47,8 1,5 2004 48,4 1,3 2005 47,6 -1,7 2006 47,7 0,2 2007 47,6 -0,2 2008 46,3 -2,8 2009 44,9 -3,0 2010 44,0 -1,9 2011 43,5 -1,3 2012 38,9 -10,5 gen-13 2,9 -7,8 (*) (*) variazione percentuale rispetto a gennaio 2012 GASOLIO BENZINA E GASOLIO SPESA miliardi di euro 39,0 44,0 44,2 44,4 45,7 49,2 54,8 57,6 57,6 62,8 50,8 55,5 64,3 67,4 5,0 var. % 12,8 0,6 0,3 2,9 7,7 11,5 5,1 0,0 9,0 -19,0 9,1 15,8 4,7 -6,4 (*) Fonte: elaborazioni Centro Studi Promotor su dati del Ministero dello Sviluppo Economico Dati e Analisi - 3.2013 10 INDAGINE SPECIALE 179 VENDITE DI USATO PER OGNI 100 VENDITE DI NUOVO NEL 2012 CRESCE LA QUOTA DI VENDITE DI USATO CON PERMUTA DI USATO Da sempre un elemento di debolezza del mercato auto italiano è costituito dal rapporto troppo basso rispetto agli altri paesi a motorizzazione avanzata tra vendite di autovetture usate e immatricolazioni di auto nuove. In Italia, ad esempio, nel 2010 questo rapporto è stato pari a 142 vendite di auto usate per ogni 100 immatricolazioni di auto nuove. In Francia e Germania il rapporto corrispondente è stato ampiamente superiore a 200 e nel Regno Unito superiore a 300. L’anomalia del mercato italiano per questo aspetto è dovuta al fatto che i trasferimenti di proprietà di auto usate sono gravati da imposte assolutamente sproporzionate rispetto a quelle di altri paesi dove il passaggio è tassato in maniera poco più che simbolica e in qualche caso non è addirittura tassato. La conseguenza della voracità del fisco, anche sui trasferimenti di proprietà delle vetture, è quella di ostacolare il mercato dell’usato e quindi anche quello del nuovo perché il costo del trasferimento di proprietà è una remora a cambiare macchina ed anche a passare da una vettura usata ad un’altra usata. Uno sfruttamento razionale del nostro parco auto vorrebbe che in funzione dello stato d’uso le vetture potessero passare liberamente da un’automobilista che compra auto nuove e quindi ha un determinato livello di reddito a un’automobilista che usa un’auto di seconda mano e ha un livello di reddito più basso e poi via via ad automobilisti con redditi ed esigenze più contenute. Le imposte sui trasferimenti di proprietà ostacolano questa mobilità che consentirebbe di sfruttare al meglio il nostro parco circolante con il massimo di soddisfazione per gli automobilisti in funzione del loro reddito e delle loro necessità. Come si è detto nel 2010 per ogni 100 immatricolazioni si sono vendute 142 auto usate. Nel 2011 quest’ultima cifra sale a 158 e nel 2012 addirittura a 179. Che cosa sta succedendo? Il mercato italiano si avvia verso la normalità per questo aspetto? Certamente no, perché la situazione della fiscalità non è assolutamente migliorata. Si sta verificando una nuova situazione. La crisi economica sta creando un certo mercato anche per auto così usate che in tempi migliori sarebbero state inviate alla rottamazione. Una conferma di questa situazione viene anche dalle rilevazioni condotte dal Centro Studi Promotor sui parametri caratteristici del mercato dell’usato. In particolare il numero di auto usate ritirate dai concessionari per la vendita di 100 auto nuove negli ultimi tre anni è in lieve cre- scita essendo passata da 56,6 nel 2010, a 57,1 nel 2011 e a 59,9 nel 2012 e questa è una conseguenza delle crescenti difficoltà del mercato italiano. A fronte di questa modesta crescita del numero di auto da ritirare per vendere auto nuove molto più sostenuta è la crescita del numero di auto usate da ritirare per vendere altre auto usate. Questo numero è infatti passato da 21,6 nel 2010, a 23,7 nel 2011 e a 32,5 nel 2012. La crisi sta spingendo i concessionari a ritirare un maggior numero di vetture in permuta anche per vendere l’usato che hanno in casa. Dalla stessa fonte viene anche la conferma che le difficoltà di vendita sono notevolmente aumentate anche per il mercato dell’usato. AUTOVETTURE USATE VENDITE CON RITIRO DI USATO Vendite di NUOVO con ritiro di USATO Vendite di USATO con ritiro di USATO ‘12 59,9 32,5 Valori percentuali ‘11 57,1 23,7 ‘10 56,6 21,6 ‘08 61,8 26,6 Fonte: Centro Studi Promotor - Inchiesta congiunturale sull'auto ‘07 66,0 25,4 ‘06 61,7 25,7 ‘05 60,2 25,7 AUTOVETTURE USATE DIFFICOLTÀ DI VENDITA PER CATEGORIA DI AUTO (1=impatto negativo minimo; 10=impatto negativo massimo) CATEGORIE ‘12 PICCOLE 3,3 MEDIE 5,3 GRANDI 8,4 BERLINE 5,8 STATION WAGON 5,7 SPORTIVE 8,4 MONOVOLUME 5,9 MULTISPAZIO 5,8 FUORISTRADA /SUV 5,8 DIESEL 4,7 BENZINA 6,3 GAS 4,0 USATO FINO A 2 ANNI 5,5 USATO DA 2 A 5 ANNI 5,0 USATO OLTRE 5 ANNI 5,4 ‘11 2,4 4,2 8,2 5,7 5,6 8,5 5,1 5,3 5,3 4,4 6,2 5,0 5,6 4,6 5,1 GRADO DI DIFFICOLTÀ ‘10 ‘08 ‘07 2,6 2,8 2,6 4,3 4,6 5,0 7,6 8,0 7,7 5,7 5,8 5,7 5,3 5,5 5,2 7,8 7,7 7,2 5,6 5,8 5,4 5,4 6,0 5,5 5,3 6,2 5,3 4,2 5,5 4,0 5,8 5,2 5,8 5,4 3,9 4,9 5,0 5,1 4,5 4,6 4,6 4,5 5,1 5,5 6,0 ‘06 3,0 4,8 7,5 5,7 5,2 6,9 5,3 4,2 4,3 5,2 4,7 4,7 6,0 ‘05 2,8 4,6 7,8 5,9 5,0 7,1 5,0 4,3 4,5 4,5 5,9 Per ogni tipo di auto il grado di difficoltà è la media dei punteggi assegnati in una scala variabile da 1 (difficoltà minima) a 10 (difficoltà massima) Fonte: Centro Studi Promotor - Inchiesta congiunturale sull'auto 11 Dati e Analisi - 3.2013 CONGIUNTURA CON UN BALZO INDIETRO DI 12 ANNI PRODUZIONE INDUSTRIALE VARIAZIONI TENDENZIALI CALO DEL PIL SECONDO LE ATTESE +20 +10 +0 -10 -20 G M M L S N G M M L S N G M M L S N ‘10 ‘11 ‘12 Fonte: Istat FATTURATO E ORDINATIVI VARIAZIONI TENDENZIALI ORDINATIVI 40 FATTURATO 30 20 10 0 -10 -20 G M M L S N G M M L S N G M M L S N ‘10 ‘11 ‘12 Fonte: Istat PREZZI VARIAZIONI TENDENZIALI +7,0 AL CONSUMO ALLA PRODUZIONE DEI PRODOTTI INDUSTRIALI +6,0 +5,0 +4,0 +3,0 +2,0 +1,0 0,0 -1,0 G M M L S N G M M L S N G M M L S N G ‘10 ‘11 ‘12 ‘13 Nel quarto trimestre 2012 si è registrato il calo più forte della serie negativa di sei trimestri iniziata nel terzo trimestre 2011. La contrazione congiunturale è stata dello 0,9%. Rispetto all’anno precedente l’intero 2012 ha fatto invece registrare una contrazione del 2,2% che riportato il Pil sui livelli del 2001, cioè di 12 anni fa. Dall’analisi dei dati statistici sull’economia reale non viene alcun segnale che induca a ritenere possibile un miglioramento del quadro a breve. L’attività produttiva è in contrazione, la disoccupazione cresce, la domanda di beni di consumo si mantiene molto debole, la dinamica inflazionistica è contenuta e anche questo è un dato non rassicurante in quanto legato essenzialmente a insufficienza di domanda, il commercio estero riflette la debolezza del mercato interno per l’import ed anche quella della domanda estera per l’export. Vi è un solo elemento che potrebbe incidere sulle prospettive a breve ed è la fiducia che è legata alla soluzione di governo che scaturirà dalle elezioni, di cui al momento di chiudere Dati e Analisi non si conoscono ancora i risultati. rale dello 0,4%. Rispetto a dicembre 2011 il calo è comunque del 6,6%, mentre, con riferimento ai livelli ante-crisi, la contrazione è addirittura del 25,4% COMMERCIO ESTERO. Il consuntivo del 2012 per il commercio estero del nostro paese fa registrare un quadro non positivo. In valore le nostre esportazioni sono aumentate del 4,2%, mentre le importazioni sono aumentate del 4,1%. In volumi tuttavia si registra un calo dello 0,5% per l’export e di ben il 9,4% per l’import. Quest’ultima variazione è legata ovviamente alla frenata dell’attività produttiva in Italia. OCCUPAZIONE. Continua la crescita del tasso di disoccupazione che in dicembre arriva all’11,2% con un incremento di 0,1 punti su novembre e di 1,8 punti su dicembre 2011. PRODUZIONE. Rimbalza l’indice destagionalizzato della produzione industriale che a dicembre fa registrare una crescita congiuntu- PREZZI. La dinamica dei prezzi non desta certo particolari preoccupazioni. In gennaio l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività fa registrare un incremento dello 0,2% su dicembre e del 2,2% su gennaio 2012. Anche l’andamento dei prezzi dei prodotti industriali non desta preoccupazioni. In dicembre vi è stato infatti un calo dello 0,2% su novembre e una crescita dell’1,8% su dicembre 2011. COMMERCIO AL DETTAGLIO VARIAZIONI TENDENZIALI PRODOTTO INTERNO LORDO VARIAZIONI Fonte: Istat COMMERCIO ESTERO VARIAZIONI TENDENZIALI +40 ESPORTAZIONI IMPORTAZIONI 1,5 0,0 +20 0,5 -2,0 +10 0 -10 G M M L S N G M M L S N G M M L S N ‘10 ‘11 ‘12 Fonte: Istat Dati e Analisi - 3.2013 -0,5 -4,0 -1,5 -6,0 -2,5 -8,0 Tendenziali Congiunturali 2,5 2,0 +30 -20 4,0 G M M L S N G M M L S N G M M L S N ‘10 ‘11 ‘12 Fonte: Istat 12 -3,5 I trim ‘10 Fonte: Istat III trim I trim ‘11 III trim I trim ‘12 III trim INDICATORI DI FIDUCIA GIÙ I CONSUMATORI, SU LE IMPRESE INDICE FIDUCIA IMPRESE MANIFATTURIERE CLIMA DI FIDUCIA IN ATTESA DI SEGNALI Sul clima di fiducia un impatto importante è destinato ad averla la consultazione elettorale. Nel momento in cui chiudiamo Dati e Analisi le elezioni incombono, ma non ci sono ancora state. Il nostro consueto commento sugli indicatori di fiducia fa quindi riferimento ad una vigilia carica di attese e di timori. Il quadro che emerge dagli indicatori di gennaio è di sostanziale stallo per il clima di fiducia dei consumatori e per quello delle imprese determinati dall’Istat e di lieve recupero per l’indicatore degli operatori del settore auto determinato dal CSP sintetizzando i risultati delle sue inchieste congiunturali. Vediamo qui di seguito le principali indicazioni che scaturiscono dagli indicatori attualmente disponibili. OPERATORI SETTORE AUTO. In gennaio l’indicatore del clima di fiducia del settore auto determinato dal CSP si porta a quota 21,60 con un incremento di quasi un punto percentuale rispetto a dicembre quando l’indicatore si era attestato a 20,50, con una crescita di quasi 2,3 punti percentuali su ottobre. Nel 2012 l’indicatore si era mantenuto su livelli estremamente bassi fino a luglio e aveva poi cominciato un lento recupero nei mesi successivi. Il miglioramento di dicembre e gennaio appare legato a giudizi meno negativi sull’af- INDICE FIDUCIA CSP OPERATORI SETTORE AUTO CONSUMATORI. Questo indicatore di fondamentale importanza in quanto strettamente correlato alle intenzioni di acquisto (anche di automobili ovviamente) ha subito una drastica contrazione tra giugno 2011 e giugno 2012. Poi il calo dell’indicatore, come emerge dal grafico in questa pagina, si è sostanzialmente arrestato. In gennaio vi è stato un calo di poco più di un punto su dicembre dopo il recupero di poco meno di un punto di dicembre su novembre. Con ogni probabilità saranno le elezioni a determinare l’uscita verso l’alto o verso il basso dallo stallo attuale. 100 IMPRESE. In gennaio l’indicatore del clima di fiducia delle imprese cresce da 75,6 di dicembre a 79,7. L’aumento, commenta l’Istat, è la sintesi di un miglioramento della fiducia delle imprese dei servizi di mercato e delle costruzioni e di un lieve peggioramento registrato nell’industria manifatturiera e nel commercio al dettaglio. Anche per questo indicatore la prova del fuoco sarà data dal risultato elettorale da cui dipenderà in buona misura il fatto che gli operatori economici possano contare o meno su una politica meno penalizzante per le attività produttive nel nostro paese. Media Mobile Clima di Fiducia 110 Media Mobile Clima di Fiducia 90 80 G ‘11 M M Fonte: Istat L S N G ‘12 M M L S N G ’13 INDICE FIDUCIA COMMERCIO Media Mobile Clima di Fiducia 110 105 100 95 90 85 G ‘11 M Fonte: Istat M L S N G ‘12 M M L S N G ’13 INDICE FIDUCIA SERVIZI Media Mobile Clima di Fiducia 110 105 100 95 90 85 80 75 70 65 G ‘11 M M Fonte: Istat L S N G ‘12 M M L S N G ’13 INDICE FIDUCIA IMPRESE Media Mobile Clima di Fiducia 90 105 40 80 100 30 95 20 70 90 10 0 110 INDICE FIDUCIA CONSUMATORI Media Mobile Clima di Fiducia 50 fluenza di visitatori nelle showroom e sulle attese a breve. 85 G ‘11 M M L S N G ‘12 M Fonte: Centro Studi Promotor M L S N G ’13 80 G ‘11 M Fonte: Istat M L S N G ‘12 13 M M L S N G ’13 60 G ‘11 M M Fonte: Istat L S N G ‘12 M M L S N G ’13 Dati e Analisi - 3.2013