Marzo 2013 - Centro Studi Promotor

Transcript

Marzo 2013 - Centro Studi Promotor
N. 219 MARZO 2013
Mensile del Centro Studi Promotor
AUTO NUOVE
40
Variazioni percentuali tendenziali
60
30
EFFETTO BOOMERANG
PER IL FISCO
40
20
20
10
0
0
-10
-20
-20
-40
-30
-40
CARBURANTI
CAMION E BUS
Variazioni percentuali tendenziali
G
‘11
M
M
L
S
N
G
‘12
M
M
L
S
PARTENZA IN ROSSO
N
G
‘13
Immatricolazioni
Gennaio-Dicembre 2012 -19,9%
Gennaio 2013
-17,6%
a pagina 3
-60
G
‘11
M
M
L
S
N
G
‘12
M
M
L
S
N
2012 DA DIMENTICARE
Consegne Italia
Gennaio-Dicembre 2012 -31,7%
Dicembre 2012
-20,3%
a pagina 8
In gennaio il gettito fiscale derivante dalle vendite di carburanti
per autotrazione è calato di 150
milioni di euro (-5,2%). Il dato
conferma l’inversione di tendenza
delineatasi nel dicembre scorso
quando il gettito di benzina e gasolio auto aveva fatto registrare
un calo di 229 milioni di euro
(-7,2%).
(continua a pagina 10)
CONGIUNTURA
AUTO USATE
Variazioni percentuali tendenziali
25
Indice destagionalizzato
95
INDICE
15
90
5
-5
85
-15
-25
G
‘11
M
M
L
S
N
G
‘12
M
M
L
BENINO GENNAIO
S
N
G
‘13
Trasferimenti di proprietà
Gennaio-Dicembre 2012 -9,8%
Gennaio 2013
+6,0%
a pagina 6
80
M
L
S
N
G
‘12
M
M
L
S
N
NON SI VEDONO LUCI
Media Mobile
Clima fiducia CSP
50
10
0
-10
-20
M
M
L
S
N
G
‘12
M
M
L
RITORNO AL 1990
S
Inchiesta CSP auto nuove
4
Inchiesta CSP auto usate
6
Camion e bus
8
Mercato europeo
9
Carburanti
10
Indagine speciale
11
Congiuntura
12
Indicatori di fiducia
13
Dati e Analisi
40
G
‘11
3
INDICATORI
Variazioni percentuali tendenziali UE27+EFTA
20
-30
M
Produzione Industriale
Dic ‘12 su Nov ‘12
+0,4%
Dic ‘12 su Dic ‘11
-7,0%
a pagina 12
MERCATO EUROPEO
30
G
‘11
Mercato Italia
N
G
‘13
Immatricolazioni
Gennaio-Dicembre 2012 -7,8%
Gennaio 2013
-8,5%
a pagina 9
30
Anno XX n. 219
20
Direttore Responsabile:
10
Gian Primo Quagliano
0
G
‘11
M
M
L
S
N
G
‘12
M
M
L
S
IN ATTESA DI SEGNALI
N
G
‘13
Indicatori di fiducia
Operatori auto
Consumatori
Registrazione del Tribunale di
Bologna n. 6167 del 8/2/93
Redazione:
Via U. Bassi, 7 - 40121 Bologna
Tel. 051/271710 Fax 051/224800
a pagina 13
E-mail: [email protected]
MERCATO ITALIA
COMINCIA CON UN’ALTRA FORTE CONTRAZIONE IL 2013 DELL’AUTO
TRA ELEZIONI, IMPOSTE E REDDITOMETRO GENNAIO ANCORA IN ROSSO
Partenza decisamente negativa per
il mercato automobilistico italiano
nel 2013. Secondo il Ministero dei
Trasporti le immatricolazioni in gennaio sono state 113.525 con una contrazione del 17,6%. Si tratta, come è
ovvio, di una caduta particolarmente
pesante e tanto più lo appare se si
considera che gennaio 2012 aveva
già fatto registrare un calo del
16,7%. La domanda di autovetture
nel nostro paese è fortemente frenata sia dal quadro economico generale che da fattori specifici. Tra
questi ultimi particolarmente negativo è l’impatto della tassazione che
ha raggiunto livelli tali da essere,
non solo paralizzante per i consumi
automobilistici, ma addirittura controproducente per lo stesso gettito
fiscale. Nel momento in cui scriviamo questa nota sulla domanda di
autovetture, come d’altra parte sull’intera economia, grava una cappa
di incertezza legata essenzialmente
alla consultazione elettorale dal cui
esito, nella percezione dei più, dipende la possibilità che venga adottata una politica realmente efficace
di sostegno allo sviluppo economico.
In attesa che si sciolga il nodo delle
elezioni, gli acquisti di beni di consumo durevole vengono sistematicamente rimandati (come per la verità
è accaduto anche in passato per consultazioni elettorali meno decisive).
E non si può certo pensare che uno
stimolo a comprare auto venga dalle
notizie recentemente diffuse, in maniera peraltro poco chiara, sull’adozione del redditometro.
L’orientamento dei consumatori in
gennaio appare fedelmente riflesso
dal loro clima di fiducia che, secondo
l’Istat, ha fatto registrare un calo di
quasi un punto. Della fiducia dei
consumatori, delle imprese e degli
operatori auto parliamo a pagina 13.
Qui vediamo un altro aspetto che ci
pare interessante. In un quadro
sempre cupo per le vendite e per gli
ordini si registra un’evoluzione positiva nell’indicatore che per primo
segnala mutamenti di tendenza
nell’orientamento del mercato e cioè
il traffico di potenziali acquirenti nei
saloni di vendita dei concessionari.
Già in dicembre si era registrato un
miglioramento dell’affluenza di visitatori nei saloni ed in gennaio questa
tendenza positiva si è intensificata,
mentre si sono fatte meno negative
anche le previsioni per l’andamento
delle vendite a tre-quattro mesi. La
circostanza che all’aumento di traffico nei saloni di vendita non sia seguita una ripresa degli ordini e che
vi sia però un contestuale, sia pur
modesto, miglioramento delle previsioni avvalora l’ipotesi che decisioni
di acquisto ormai mature siano oggi
rinviate nella speranza che dalla
scadenza elettorale venga un segnale di stabilità.
IMMATRICOLAZIONI DI AUTO NUOVE
35
Variazioni percentuali tendenziali
25
15
5
-5
-15
-25
-35
G
M
M
L
S
N
G
M
‘11
‘12
Fonte: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
M
L
S
3
N
G
‘13
IMMATRICOLAZIONI GENNAIO
MARCHE
2013
2012
FIAT
25.767 28.421
VOLKSWAGEN
8.533 10.942
FORD
6.603 11.861
OPEL
6.551
6.498
CITROEN
6.172
7.665
LANCIA/CHRYSLER
4.965
7.004
RENAULT
4.877
5.029
PEUGEOT
4.862
6.582
AUDI
4.562
5.279
NISSAN
4.546
5.322
TOYOTA
3.979
4.910
MERCEDES
3.713
4.058
HYUNDAI
3.559
4.052
BMW
3.424
3.824
KIA
3.087
2.369
ALFA ROMEO
2.807
4.397
CHEVROLET
2.101
2.981
SMART
1.802
1.938
DACIA
1.704
2.849
LAND ROVER
1.318
1.304
MINI
1.229
1.712
SUZUKI
1.203
1.531
VOLVO
1.065
1.379
SKODA
934
1.184
SEAT
930
1.095
JEEP
578
685
HONDA
502
564
MAZDA
495
345
SUBARU
460
182
PORSCHE
315
454
MITSUBISHI
224
492
DAIHATSU
220
187
JAGUAR
112
136
LEXUS
41
124
ALTRE
285
390
TOTALE
113.525 137.745
13/12
-9,34
-22,02
-44,33
0,82
-19,48
-29,11
-3,02
-26,13
-13,58
-14,58
-18,96
-8,50
-12,17
-10,46
30,31
-36,16
-29,52
-7,02
-40,19
1,07
-28,21
-21,42
-22,77
-21,11
-15,07
-15,62
-10,99
43,48
152,75
-30,62
-54,47
17,65
-17,65
-66,94
-26,92
-17,58
IMMATRICOLAZIONI GEN-DIC
MARCHE
2012
2011
FIAT
294.778 363.274
VOLKSWAGEN
113.514 138.900
FORD
98.997 146.861
OPEL
78.889 116.724
LANCIA/CHRYSLER
71.419
85.560
CITROEN
69.435
81.647
PEUGEOT
69.075
78.297
RENAULT
59.818
83.388
TOYOTA
55.178
67.451
AUDI
51.062
60.614
NISSAN
49.040
63.243
HYUNDAI
43.435
43.476
BMW
42.462
50.713
MERCEDES
42.316
51.107
ALFA ROMEO
42.174
58.181
CHEVROLET
31.155
32.661
KIA
27.043
19.454
DACIA
26.034
25.910
SMART
21.473
24.123
MINI
17.827
21.602
VOLVO
14.818
18.460
SUZUKI
14.731
21.642
LAND ROVER
12.540
9.064
SEAT
10.552
16.108
SKODA
10.421
14.354
JEEP
6.547
7.874
HONDA
5.314
8.935
MAZDA
4.303
6.600
SUBARU
3.691
4.822
MITSUBISHI
3.553
7.519
PORSCHE
3.366
4.302
DAIHATSU
1.415
3.178
LEXUS
1.146
1.493
ALTRE
4.568
12.202
TOTALE
1.402.089 1.749.739
12/11
-18,86
-18,28
-32,59
-32,41
-16,53
-14,96
-11,78
-28,27
-18,20
-15,76
-22,46
-0,09
-16,27
-17,20
-27,51
-4,61
39,01
0,48
-10,99
-17,48
-19,73
-31,93
38,35
-34,49
-27,40
-16,85
-40,53
-34,80
-23,45
-52,75
-21,76
-55,48
-23,24
-62,56
-19,87
Dati e Analisi - 3.2013
INCHIESTA CSP AUTO NUOVE
IN UN QUADRO SEMPRE MOLTO NEGATIVO
SI CONFERMA IL MIGLIORAMENTO DI AFFLUENZA E ATTESE
Dall’inchiesta congiunturale di gennaio del Centro Studi Promotor vengono indicazioni che confermano la
gravità dell’attuale situazione. Come
abbiamo però già anticipato nella
pagina precedente, nel quadro sempre cupo dei giudizi espressi dai concessionari si inserisce qualche
elemento che potrebbe essere un
primo segnale, se non di un risveglio
della domanda, quantomeno di un ritorno di interesse per l’auto. Vediamo comunque qui di seguito i
risultati dei principali aspetti oggetto della rilevazione.
AFFLUENZA NELLE SHOW ROOM. E’
questo uno degli aspetti in cui si è
manifestato qualche elemento di novità. In gennaio l’affluenza di visitatori nelle showroom è stata alta solo
per il 3% dei concessionari contro il
6% di dicembre. La quota degli operatori che indicano l’affluenza su livelli normali sale dal 20% di
dicembre al 33% di gennaio e le indicazioni negative, che ovviamente
sono quelle relative a bassa affluenza, scendono dal 74% al 64%.
Anche il saldo tra valutazioni positive e negative è in netto migliora-
mento portandosi a -61 da -68 di dicembre, -80 di novembre e addirittura -99 di giugno.
ORDINI. L’ aumento dell’affluenza di
visitatori nei saloni non ha però almeno finora avuto conseguenze positive sull’acquisizione di ordini. In
gennaio la raccolta è stata alta soltanto per il 2% degli interpellati contro il 4% di dicembre. Le indicazioni
di acquisizioni su livelli normali salgono però dal 9% all’11%, ma restano all’87% le indicazioni di bassi
livelli di raccolta.
GIACENZE. Sostanzialmente analoga
a quella di dicembre è la situazione
in gennaio delle giacenze di autovetture nuove. In particolare per il 53%
degli interpellati l’immobilizzo è su
livelli normali, mentre per il 31% è
alto e per il 16% è basso. Il saldo è
pari a 15 ed è decisamente migliore
di quelli che si registravano nella
parte centrale del 2012 quando il
saldo oscillava tra 30 e 40.
REDDITIVITÀ. Sempre molto negativa la situazione della redditività
delle vendite di autovetture nuove.
In gennaio rispetto a dicembre si
nota tuttavia un piccolo segnale di
miglioramento. Gli operatori che lamentano bassi livelli di remuneratività scendono infatti al 91% dal 95%
di dicembre.
PREVISIONI. Come abbiamo detto,
qualche segnale di minor negatività
si percepisce nell’affluenza di visitatori nelle showroom. Una indicazione analoga viene anche dal
quadro delle attese per l'evoluzione
della domanda a tre-quattro mesi.
In gennaio sale al 9%, dal 4% di dicembre, la quota di concessionari
che dichiarano di attendersi un aumento dei volumi di vendita. Sale
anche dal 47% al 50% la quota di coloro che ipotizzano stabilità e si riduce di 8 punti percentuali (dal 49%
al 41%) la quota di coloro che prevedono nuovi cali. Il saldo tra attese di
aumenti e diminuzioni è pari a -32,
un livello che non veniva più raggiunto dalla fine degli incentivi 20092010. Sempre in tema di previsioni
va detto che i concessionari ipotizzano una sostanziale stabilità dei
prezzi nel prossimo futuro con una
lieve tendenza alla diminuzione.
VALUTAZIONI DEI CONCESSIONARI - INCHIESTA C.S.P. AUTO NUOVE
G 2012
F
M
A
M
G
L
A
S
O
N
D
G 2013
Affluenza S.R.
A
0
2
1
1
0
0
0
3
10
5
4
6
3
N
11
17
16
5
9
1
6
9
21
14
12
20
33
B
89
81
83
94
91
99
94
88
69
81
84
74
64
S
-89
-79
-82
-93
-91
-99
-94
-85
-59
-76
-80
-68
-61
LIVELLO ATTUALE(*)
A
1
0
1
0
0
0
0
0
5
3
2
4
2
Ordini
N
3
12
18
2
3
5
2
11
15
12
11
9
11
(*) A=alto N=normale B=basso S=saldo
Dati e Analisi - 3.2013
B S
96 -95
88 -88
81 -80
98 -98
97 -97
95 -95
98 -98
89 -89
80 -75
85 -82
87 -85
87 -83
87 -85
Redditività
A
0
1
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
0
N
5
6
7
7
4
3
7
6
8
4
8
5
9
B
95
93
93
93
96
97
93
94
92
96
92
95
91
S
-95
-92
-93
-93
-96
-97
-93
-94
-92
-96
-92
-95
-91
4
Giacenze
A
51
45
35
54
48
47
43
45
34
32
32
34
31
N
39
50
44
35
41
42
48
50
52
53
47
54
53
B
10
5
21
11
11
11
9
5
14
15
21
12
16
S
41
40
14
43
37
36
34
40
20
17
11
22
15
PREVISIONI(**)
Consegne
A
3
5
4
6
0
3
2
6
3
8
6
4
9
S
33
36
52
30
30
25
38
46
44
37
38
47
50
D
64
59
44
64
70
72
60
48
53
55
56
49
41
S
-61
-54
-40
-58
-70
-69
-58
-42
-50
-47
-50
-45
-32
A
13
7
16
6
5
3
1
13
8
7
7
24
15
Prezzi
S
61
69
62
62
72
61
71
66
67
72
71
64
63
D S
26 -13
24 -17
22 -6
32 -26
23 -18
36 -33
28 -27
21 -8
25 -17
21 -14
22 -15
12 12
22 -7
(**) A=aumento S=stabilità D=diminuzione S=saldo
INCHIESTA CSP AUTO NUOVE
AFFLUENZA NELLE SHOW ROOM
ALTA
3%
LIVELLO ORDINI
BASSA
64%
NORMALE
33%
REDDITIVITÀ
NORMALE
9%
GIUDIZI DEI CONCESSIONARI
GENNAIO 2013
ALTA
0%
BASSO
16%
ALTO
31%
NORMALE
53%
PREVISIONI CONSEGNE
PREVISIONI PREZZI
GIUDIZI DEI CONCESSIONARI
GIUDIZI DEI CONCESSIONARI
DIMINUZIONE
41%
AUMENTO
9%
STABILITÀ
50%
GENNAIO 2013
GENNAIO 2013
GENNAIO 2013
BASSO
87%
NORMALE
11%
LIVELLO GIACENZE
GIUDIZI DEI CONCESSIONARI
BASSA
91%
ALTO
2%
GIUDIZI DEI CONCESSIONARI
GENNAIO 2013
GENNAIO 2013
GIUDIZI DEI CONCESSIONARI
5
DIMINUZIONE
22%
AUMENTO
15%
STABILITÀ
63%
Dati e Analisi - 3.2013
INCHIESTA CSP AUTO USATE
IN LIEVE MIGLIORAMENTO L’AFFLUENZA NELLE CONCESSIONARIE
QUALCHE DEBOLE SEGNALE DAL MERCATO DELL’USATO
Dal mercato dell’usato in gennaio è
venuto un segnale positivo. I trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture sono stati 370.141 contro
349.222 del gennaio 2012. Vi è stato
quindi un incremento sul 2006 che
sfiora il 6%. Un certo miglioramento
del quadro emerge anche dai giudizi
espressi dai concessionari nell’ambito dell’inchiesta congiunturale del
Centro Studi Promotor condotta a
fine gennaio. Vediamo qui di seguito
in sintesi i principali risultati che
sono anche riepilogati nella tabella a
piè di pagina.
CONSEGNE. Le valutazioni sulle consegne forniscono indicazioni complessivamente negative, ma con
qualche spunto di miglioramento.
Gli interpellati che giudicano alto il
volume di attività in gennaio sono il
4%, mentre in dicembre nessuno si
era espresso in questo senso. La
quota di coloro che valutano normale il livello delle consegne scende
dal 30% al 24%, mentre aumenta di
due punti dal 70% al 72% la percentuale di indicazioni negative. Il saldo
migliora passando da -70 di dicembre a -68 di gennaio.
rimenti di proprietà, a un moderato
recupero sui livelli non soddisfacenti
del 2012.
GIACENZE. Il quadro delle giacenze
mostra una situazione nel complesso
non preoccupante. I concessionari
che segnalano un alto livello di immobilizzo sono il 25% contro il 20%
di dicembre. Indica invece livelli
normali il 58% degli interpellati contro il 63% di dicembre e resta stabile
al 17% la quota di indicazioni di
bassi volumi di immobilizzo. Il saldo
è pari a 8 contro 3 di dicembre.
REDDITIVITÀ. Le indicazioni sulla
redditività delle vendite di auto
usate sono decisamente migliori rispetto a quelle relative al mercato
del nuovo e si confermano in gennaio sostanzialmente sugli stessi livelli di dicembre. In entrambi i mesi
nessun concessionario indica la remuneratività su livelli elevati, mentre le indicazioni di redditività
normale passano dal 28% di dicembre al 29% di gennaio e quelle di
bassa remuneratività passano dal
72% al 71%. Il saldo è pari a -71 contro -72 di dicembre.
AFFLUENZA NEGLI SPAZI ESPOSITIVI.
Una indicazione di miglioramento
viene dall’affluenza negli spazi espositivi dei concessionari. Le indicazioni di un alto numero di visitatori
sono il 6% contro l’1% di dicembre,
mentre scendono dal 30% al 27% le
indicazioni di normalità e scendono
al 67% dal 69% le indicazioni di bassi
volumi di affluenza. Il segnale positivo è molto debole, ma conferma
quanto emerge dalla rilevazione sul
mercato del nuovo e cioè che vi è
una ripresa di interesse per l’acquisto di auto sia nuove che usate. Questo fenomeno, per il nuovo non si è
ancora tradotto in un incremento
degli acquisti, mentre per l’usato ha
dato luogo, secondo i dati sui trasfe-
PREVISIONI. Sostanzialmente stabile anche il quadro previsionale. I
concessionari che si attendono un
aumento a tre-quattro mesi della
domanda di auto usate salgono
dall’8% di dicembre al 9% di gennaio. Quelli che ipotizzano stabilità
passano dal 65% al 63% e quelli che
prevedono diminuzione passano dal
27% al 28%. Il saldo resta invariato
a quota -19.
VALUTAZIONI DEI CONCESSIONARI - INCHIESTA C.S.P. AUTO USATE
G 2012
F
M
A
M
G
L
A
S
O
N
D
G 2013
Consegne
A
3
5
1
2
1
1
2
1
1
4
1
0
4
N
31
23
32
14
17
18
19
27
39
30
24
30
24
B
66
72
67
84
82
81
79
72
60
66
75
70
72
LIVELLO ATTUALE(*)
S
-63
-67
-66
-82
-81
-80
-77
-71
-59
-62
-74
-70
-68
Affluenza S.R.
A
4
3
3
2
1
0
1
2
1
3
3
1
6
N
30
27
29
25
24
15
15
28
44
40
22
30
27
(*) A=alto N=normale B=basso S=saldo
Dati e Analisi - 3.2013
B
66
70
68
73
75
85
84
70
55
57
75
69
67
S
-62
-67
-65
-71
-74
-85
-83
-68
-54
-54
-72
-68
-61
Giacenze
A
40
37
26
36
46
39
40
28
25
28
30
20
25
N
50
54
59
49
38
44
53
60
50
54
50
63
58
B
10
9
15
15
16
17
7
12
25
18
20
17
17
6
S
30
28
11
21
30
22
33
16
0
10
10
3
8
Redditività
A
2
3
4
0
0
0
0
2
1
0
1
0
0
N
30
33
36
28
26
17
23
23
33
37
23
28
29
B
68
64
60
72
74
83
77
75
66
63
76
72
71
PREVISIONI(**)
Consegne
S A S D S
-66 6 59 35 -29
-61 6 58 36 -30
-56 7 68 25 -18
-72 4 54 42 -38
-74 1 51 48 -47
-83 5 40 55 -50
-77 5 49 46 -41
-73 6 60 34 -28
-65 7 59 34 -27
-63 10 54 36 -26
-75 11 49 40 -29
-72 8 65 27 -19
-71 9 63 28 -19
A
6
8
4
4
4
3
2
7
5
8
7
3
6
Prezzi
S
54
53
63
57
58
48
44
57
53
60
58
63
53
D
40
39
33
39
38
49
54
36
42
32
35
34
41
S
-34
-31
-29
-35
-34
-46
-52
-29
-37
-24
-28
-31
-35
(**) A=aumento S=stabilità D=diminuzione S=saldo
AFFLUENZA NELLE SHOW ROOM
GIUDIZI DEI CONCESSIONARI
GIUDIZI DEI CONCESSIONARI
NORMALE
24%
BASSO
72%
ALTO
4%
GENNAIO 2013
LIVELLO CONSEGNE
BASSA
67%
NORMALE
27%
REDDITIVITÀ
GIUDIZI DEI CONCESSIONARI
GIUDIZI DEI CONCESSIONARI
BASSO
17%
ALTO
25%
NORMALE
58%
NORMALE
29%
BASSA
71%
ALTA
0%
PREVISIONI CONSEGNE
PREVISIONI PREZZI
DIMINUZIONE AUMENTO
9%
28%
GIUDIZI DEI CONCESSIONARI
STABILITÀ
63%
GENNAIO 2013
GIUDIZI DEI CONCESSIONARI
GENNAIO 2013
ALTA
6%
LIVELLO GIACENZE
GENNAIO 2013
GENNAIO 2013
GENNAIO 2013
INCHIESTA CSP AUTO USATE
7
DIMINUZIONE
41%
AUMENTO
6%
STABILITÀ
53%
Dati e Analisi - 3.2013
CAMION E BUS
2012 DA DIMENTICARE ANCHE PER CAMION E AUTOBUS
IMMATRICOLAZIONI DICEMBRE Si è chiuso in profondo rosso il con- condo semestre e quindi eventuali
QUASI TUTTI IN CALO I MERCATI NAZIONALI
PAESI
FRANCIA
GERMANIA
REGNO UNITO
ITALIA
SPAGNA
POLONIA
SVEZIA
BELGIO
OLANDA
DANIMARCA
PORTOGALLO
AUSTRIA
REP. CECA
UNGHERIA
ROMANIA
FINLANDIA
SLOVACCHIA
SLOVENIA
GRECIA
BULGARIA
LITUANIA
LUSSEMBURGO
LETTONIA
ESTONIA
CIPRO
IRLANDA
UE
UE 15
UE (Nuovi membri)
NORVEGIA
SVIZZERA
ISLANDA
EFTA
UE+EFTA
UE15+EFTA
2012
34.316
23.224
19.616
10.431
6.606
4.917
4.032
3.144
3.083
2.680
2.518
2.478
1.768
1.328
1.149
1.023
685
608
465
425
384
265
250
244
109
77
125.825
113.958
11.867
3.051
2.414
59
5.524
131.349
119.482
PAESI
2012
AUSTRIA
38.819
BELGIO
63.782
BULGARIA
3.118
CIPRO
1.381
REP. CECA
19.786
DANIMARCA
28.385
ESTONIA
2.981
FINLANDIA
15.254
FRANCIA
432.973
GERMANIA
311.498
GRECIA
4.036
UNGHERIA
15.109
IRLANDA
12.230
ITALIA
131.984
LETTONIA
3.933
LITUANIA
4.502
LUSSEMBURGO
4.416
OLANDA
69.357
POLONIA
56.214
PORTOGALLO
18.126
ROMANIA
13.669
SLOVACCHIA
8.921
SLOVENIA
7.601
SPAGNA
91.402
SVEZIA
46.542
REGNO UNITO
289.154
UE
1.695.173
UE 15
1.557.958
UE (Nuovi membri) 137.215
ISLANDA
600
NORVEGIA
38.942
SVIZZERA
35.284
EFTA
74.826
UE+EFTA
1.769.999
UE15+EFTA
1.632.784
2011
43.587
30.847
23.214
13.083
10.037
7.303
5.513
4.053
2.585
3.421
5.636
3.514
2.396
2.140
1.213
2.038
872
569
450
206
297
318
362
284
197
217
164.352
148.513
15.839
4.534
3.175
84
7.793
172.145
156.306
12/11
-21,3%
-24,7%
-15,5%
-20,3%
-34,2%
-32,7%
-26,9%
-22,4%
19,3%
-21,7%
-55,3%
-29,5%
-26,2%
-37,9%
-5,3%
-49,8%
-21,4%
6,9%
3,3%
106,3%
29,3%
-16,7%
-30,9%
-14,1%
-44,7%
-64,5%
-23,4%
-23,3%
-25,1%
-32,7%
-24,0%
-29,8%
-29,1%
-23,7%
-23,6%
2011
40.510
72.027
2.385
2.596
22.068
28.482
2.787
18.303
482.823
334.822
6.976
15.905
12.565
193.209
3.463
4.689
4.875
71.948
61.337
37.958
13.337
9.701
7.986
123.353
54.082
306.488
1.934.675
1.788.421
146.254
430
41.968
33.809
76.207
2.010.882
1.864.628
12/11
-4,2%
-11,4%
30,7%
-46,8%
-10,3%
-0,3%
7,0%
-16,7%
-10,3%
-7,0%
-42,1%
-5,0%
-2,7%
-31,7%
13,6%
-4,0%
-9,4%
-3,6%
-8,4%
-52,2%
2,5%
-8,0%
-4,8%
-25,9%
-13,9%
-5,7%
-12,4%
-12,9%
-6,2%
39,5%
-7,2%
4,4%
-1,8%
-12,0%
-12,4%
IMMATRICOLAZIONI GEN-DIC
Dati e Analisi - 3.2013
suntivo 2012 delle vendite in Italia
di camion e bus (veicoli commerciali,
industriali ed autobus, secondo la dizione ufficiale). Dai dati diffusi
dall’Acea emerge infatti per l’Italia
un calo del 31,7% e quindi ancora
peggiore di quello già molto rilevante registrato per le autovetture
(-19,9%). Il mercato dei camion e
degli autobus nel 2012 è stato pesantemente condizionato dall’andamento dell’economia reale, che ha
determinato una forte contrazione
del traffico merci. Sulle decisioni di
acquisto hanno pesato anche, e in
misura estremamente significativa,
le preoccupazioni sulle prospettive
di sviluppo del quadro congiunturale, che restano, come è noto, negative anche per il 2013. Analizzando i
tre comparti del settore dei camion
e degli autobus in Italia, la contrazione più forte riguarda i veicoli
commerciali che accusano un calo
del 32%. Fortemente negativo è
però anche l’andamento per i veicoli
industriali medi e pesanti in calo del
29,4%, e quello degli autobus, in calo
del 30,4%. Le difficoltà del 2012, in
mancanza di segnali concreti di ripresa dell’economia, appaiono destinate a protrarsi nel 2013. Va
comunque segnalato che, qualora vi
dovessero essere segnali di ripresa
dell’economia nel 2013, non è pensabile che si manifestino prima del se-
riflessi sul mercato dei camion e dei
bus potrebbero aversi solo a partire
dal 2014. L’Acea ha diffuso anche i
dati per il complesso dei 30 Paesi
dell’Unione Europea e dell’EFTA. Il
quadro per quest’area è migliore di
quello italiano, ma è comunque negativo. Per l’intero comparto dei camion e degli autobus si registra
infatti una contrazione del 12% dovuta soprattutto all’andamento delle
immatricolazioni di veicoli commerciali, che accusano un calo del 12,9%,
mentre per i veicoli industriali medi
e leggeri la contrazione è dell’8,7% e
il mercato degli autobus chiude invece con una piccola crescita
(+0,6%). Come per le autovetture,
anche per i camion e gli autobus
l’epicentro della crisi è nella zona
euro, dove le immatricolazioni sono
in calo del 14,6% con situazioni di
particolare criticità nei Paesi più colpiti dalla politica del rigore. Il mercato portoghese accusa infatti un
calo del 52,2%, quello greco scende
del 42,1%, quello italiano del 31,7%,
e quello spagnolo del 25,9%. Fuori
dell’area euro l’andamento del comparto è meno preoccupante, ma non
è comunque positivo. Le immatricolazioni di gennaio nel resto della UE
fanno infatti registrare un calo del
6,2% con andamenti negativi che interessano quasi tutti i mercati dell’area.
CONSEGNE DI CAMION E BUS IN ITALIA
Variazioni percentuali tendenziali
+30
+20
+10
0
-20
-40
-60
G
M
‘11
Fonte: Acea
M
8
L
S
N
G
‘12
M
M
L
S
N
MERCATO EUROPEO
CALA L’EUROZONA (12,8%), CRESCE IL RESTO (+6,1%)
ITALIA MAGLIA NERA TRA I GRANDI MERCATI
E' cominciato in profondo rosso il
2013 per il mercato dell'auto in Europa. Le immatricolazioni scendono
su livelli che non si erano mai registrati dal 1990, anno di inizio della
serie storica attualmente utilizzata.
Nell'area costituita dalla UE27 e dai
tre paesi dell'EFTA in gennaio si registra un calo dell'8,5%. E’ una contrazione particolarmente grave se si
considera che rispetto ai livelli antecrisi (2007) l’area aveva già fatto registrare nel 2012 un calo del 21,5%.
La grave situazione del mercato
dell’auto in Europa denunciata dai
dati di gennaio è dovuta all'aggravamento del quadro congiunturale
dell’Eurozona in netto contrasto con
gli andamenti che caratterizzano la
congiuntura mondiale. Non a caso
all'interno dell'Unione Europea vi
sono andamenti nettamente differenziati tra i paesi dell'Eurozona,
che complessivamente accusano una
contrazione del 12,8%, e i paesi della
UE che non adottano l'euro, che
fanno registrare una crescita complessiva del 6,1%. Nell’Eurozona in
gennaio i quattro mercati che insieme al Regno Unito hanno il maggior numero di immatricolazioni
nell’area UE27+EFTA sono tutti in
difficoltà. In particolare si registrano
contrazioni dell’8,6% in Germania,
del 15,1% in Francia, del 9,6% in
Spagna e del 17,6% in Italia. Il nostro paese aveva già fatto registrare
un calo delle immatricolazioni del
19,9% nel 2012 e in gennaio, solo per
la diminuzione del gettito Iva delle
vendite di auto nuove e del gettito
delle imposte sulle vendite di carburanti auto, accusa un calo delle entrate dello Stato di 229 milioni, cifra
di assoluto rilievo se si considera che
si riferisce ad un solo mese. Sempre
nell’Eurozona particolarmente critica è la situazione del mercato greco
che subisce un calo del 34,5% in gennaio, mentre nel 2012 era in calo del
79% sui livelli ante-crisi. Molto seria
anche la situazione del Portogallo
che in gennaio si attesta sui livelli del
gennaio 2012 (+0,7%), ma che, rispetto ai livelli ante-crisi, è in rosso
del 53%, mentre, sempre rispetto ai
livelli ante-crisi, Spagna e Italia
hanno fatto registrare nel 2012 cali
rispettivamente del 57% e del 44%.
Al di fuori dell’Eurozona il quadro è
radicalmente diverso. Le immatricolazioni in gennaio sono in aumento
dell’6,1%. Particolarmente significativo il dato del maggior mercato
dell’area non euro, il Regno Unito,
che cresce dell’11,5% e traina l’intera
area che fa registrare crescite del
14,5% in Danimarca e dell’8,8% in
Polonia, mentre tutti gli altri paesi
della Ue senza euro accusano contrazioni. Particolarmente significative le contrazioni di Ungheria
(-26,1%), Svezia (-15,9%) e Bulgaria
(-15,8%).
IMMATRICOLAZIONI DI VETTURE IN EUROPA
Variazioni percentuali tendenziali UE27 + EFTA
30
20
10
0
-10
-20
-30
G
M
‘11
Fonte: Acea
M
L
S
N
G
‘12
M
M
L
S
9
N
G
‘13
IMMATRICOLAZIONI GENNAIO
PAESI
GERMANIA
REGNO UNITO
FRANCIA
ITALIA
BELGIO
SPAGNA
OLANDA
AUSTRIA
POLONIA
IRLANDA
SVEZIA
DANIMARCA
REP. CECA
FINLANDIA
PORTOGALLO
GRECIA
ROMANIA
SLOVENIA
SLOVACCHIA
UNGHERIA
LUSSEMBURGO
ESTONIA
BULGARIA
LITUANIA
CIPRO
LETTONIA
UE 27
UE 15
UE 11
SVIZZERA
NORVEGIA
ISLANDA
EFTA
UE27+EFTA
UE15+EFTA
2013
2012
192.090 210.195
143.643 128.853
124.798 147.046
113.525 137.745
50.684
44.732
49.671
54.961
48.294
70.170
27.761
26.826
26.421
24.285
17.293
21.302
15.721
18.686
14.746
12.876
12.071
12.921
10.248
14.270
7.007
6.959
5.533
8.451
4.436
4.937
4.383
5.011
4.371
4.801
3.649
4.935
3.375
3.649
1.712
1.333
1.132
1.345
998
1.011
821
1.037
776
882
885.159 969.219
824.389 906.721
60.770
62.498
21.022
23.386
11.639
10.838
460
320
33.121
34.544
918.280 1.003.763
857.510 941.265
13/12
-8,6
+11,5
-15,1
-17,6
+13,3
-9,6
-31,2
+3,5
+8,8
-18,8
-15,9
+14,5
-6,6
-28,2
+0,7
-34,5
-10,1
-12,5
-9,0
-26,1
-7,5
+28,4
-15,8
-1,3
-20,8
-12,0
-8,7
-9,1
-2,8
-10,1
+7,4
+43,8
-4,1
-8,5
-8,9
IMMATRICOLAZIONI GEN-DIC
PAESI
GERMANIA
REGNO UNITO
FRANCIA
ITALIA
SPAGNA
OLANDA
BELGIO
AUSTRIA
SVEZIA
POLONIA
REP. CECA
DANIMARCA
FINLANDIA
PORTOGALLO
IRLANDA
SLOVACCHIA
ROMANIA
GRECIA
UNGHERIA
LUSSEMBURGO
SLOVENIA
BULGARIA
ESTONIA
LITUANIA
CIPRO
LETTONIA
UE27
UE15
UE11
SVIZZERA
NORVEGIA
ISLANDA
EFTA
UE27+EFTA
UE15+EFTA
2012
3.082.504
2.044.609
1.898.760
1.402.089
699.589
502.528
486.737
336.010
279.899
273.589
174.009
170.763
111.251
95.290
79.498
69.268
66.436
58.482
53.059
50.398
48.648
19.419
17.267
12.170
10.967
10.665
12.053.904
11.298.407
755.497
328.139
137.967
7.902
474.008
12.527.912
11.772.415
2011 12/11
3.173.634 -2,9
1.941.253 +5,3
2.204.229 -13,9
1.749.739 -19,9
808.051 -13,4
555.843 -9,6
572.211 -14,9
356.145 -5,7
304.984 -8,2
277.427 -1,4
173.282 +0,4
170.036 +0,4
126.130 -11,8
153.404 -37,9
89.878 -11,5
68.203 +1,6
81.709 -18,7
97.682 -40,1
45.109+17,6
49.881 +1,0
58.417 -16,7
19.122 +1,6
15.350+12,5
13.223 -8,0
14.544 -24,6
10.980 -2,9
13.130.466 -8,2
12.353.100 -8,5
777.366 -2,8
318.958 +2,9
138.345 -0,3
5.054+56,4
462.357 +2,5
13.592.823 -7,8
12.815.457 -8,1
Dati e Analisi - 3.2013
CARBURANTI
EFFETTO BOOMERANG PER IL FISCO
NUOVO CALO DEL GETTITO FISCALE IN GENNAIO
In gennaio il gettito fiscale derivante dalle vendite di carburanti
per autotrazione è calato di 150
milioni di euro (-5,2%). Il dato conferma l’inversione di tendenza delineatasi nel dicembre scorso
quando il gettito di benzina e gasolio auto aveva fatto registrare un
calo di 229 milioni di euro (-7,2%).
Gli andamenti negativi di dicembre
e gennaio sono dovuti alla contrazione dei consumi legata non solo
alla crisi economica, ma anche, e soprattutto, all’elevatissimo prezzo dei
carburanti dovuto essenzialmente al
carico fiscale. Le imposte sulla benzina infatti sono superiori alla media
europea di 23,1 centesimi e quelle
BENZINA
sul gasolio di 24,4 centesimi. Secondo il Centro Studi Promotor se
la tendenza delineatasi in dicembre dovesse continuare per l’intero 2013 il gettito dei carburanti
auto potrebbe far registrare una
contrazione di 2,6 miliardi di euro.
Una cifra di tutto rispetto per il bilancio dello Stato.
ANNI
SPESA
miliardi di euro
22,6
24,3
23,2
22,5
22,1
22,2
22,2
22,0
20,9
20,6
17,7
18,4
19,7
20,3
1,4
var. %
7,5
-4,5
-3,1
-1,8
0,4
0,3
-0,8
-5,1
-1,3
-14,1
3,8
7,2
2,7
-11,3 (*)
IMPOSTE
miliardi di euro
16,5
15,7
15,4
15,4
15,0
14,7
14,0
13,3
12,6
11,9
11,1
10,7
10,9
11,7
0,8
var. %
-4,5
-2,1
-0,3
-2,5
-2,0
-4,9
-4,4
-5,9
-5,5
-6,9
-3,3
2,0
6,8
-10,9 (*)
COMP. IND.LE
miliardi di euro
6,1
8,6
7,8
7,1
7,1
7,5
8,3
8,7
8,4
8,8
6,7
7,7
8,8
8,6
0,6
var. %
39,9
-8,9
-8,7
-0,1
5,4
10,5
5,1
-3,9
5,0
-23,9
15,5
14,4
-2,3
-11,8 (*)
ANNI
SPESA
miliardi di euro
16,4
19,7
21,0
21,9
23,6
27,0
32,6
35,6
36,7
42,1
33,1
37,1
44,5
47,1
3,5
var. %
20,0
6,9
4,1
7,7
14,5
20,7
9,1
3,2
14,8
-21,4
12,0
20,1
5,6
-4,3 (*)
IMPOSTE
miliardi di euro
11,4
11,7
12,8
14,0
14,8
16,0
17,5
18,5
19,3
20,3
18,5
19,1
21,6
24,9
1,9
var. %
3,0
9,4
8,9
5,9
8,4
9,1
6,0
4,3
4,8
-9,0
3,4
13,0
15,2
-2,5 (*)
COMP. IND.LE
miliardi di euro
5,0
8,0
8,2
7,9
8,8
11,0
15,1
17,0
17,4
21,9
14,7
18,0
23,0
22,2
1,6
var. %
58,1
3,1
-3,4
10,9
24,6
37,7
12,6
2,0
26,0
-32,9
22,7
27,6
-3,3
-6,3 (*)
IMPOSTE
miliardi di euro
27,8
27,5
28,2
29,3
29,8
30,7
31,4
31,9
31,9
32,1
29,5
29,8
32,5
36,5
2,7
var. %
-1,4
2,8
3,9
1,5
3,2
2,4
1,4
0,0
0,8
-8,2
0,9
9,1
12,4
-5,2 (*)
COMP. IND.LE
miliardi di euro
11,1
16,5
16,0
15,1
15,9
18,5
23,4
25,7
25,7
30,6
21,3
25,7
31,8
30,9
2,2
var. %
48,2
-3,1
-6,0
5,7
16,0
26,6
10,0
0,0
19,2
-30,4
20,4
23,7
-3,0
-7,8 (*)
CONSUMI
miliardi di litri
var. %
1999
23,6
2000
22,4
-4,9
2001
22,1
-1,7
2002
21,5
-2,6
2003
20,9
-2,8
2004
19,7
-5,7
2005
18,2
-7,5
2006
17,1
-5,9
2007
16,1
-6,1
2008
14,9
-7,2
2009
14,4
-3,9
2010
13,5
-5,9
2011
12,7
-6,0
2012
11,3
-10,8
gen-13
0,8
-13,7 (*)
(*) variazione percentuale rispetto a gennaio 2012
CONSUMI
miliardi di litri
var. %
1999
21,6
2000
22,1
2,1
2001
24,2
9,8
2002
25,6
5,7
2003
26,9
5,1
2004
28,7
6,7
2005
29,4
2,3
2006
30,6
3,9
2007
31,5
3,1
2008
31,3
-0,5
2009
30,6
-2,5
2010
30,5
0,0
2011
30,8
0,8
2012
27,6
-10,4
gen-13
2,1
-5,3 (*)
(*) variazione percentuale rispetto a gennaio 2012
ANNI
CONSUMI
miliardi di litri
var. %
1999
45,2
2000
44,5
-1,6
2001
46,3
4,0
2002
47,1
1,7
2003
47,8
1,5
2004
48,4
1,3
2005
47,6
-1,7
2006
47,7
0,2
2007
47,6
-0,2
2008
46,3
-2,8
2009
44,9
-3,0
2010
44,0
-1,9
2011
43,5
-1,3
2012
38,9
-10,5
gen-13
2,9
-7,8 (*)
(*) variazione percentuale rispetto a gennaio 2012
GASOLIO
BENZINA E GASOLIO
SPESA
miliardi di euro
39,0
44,0
44,2
44,4
45,7
49,2
54,8
57,6
57,6
62,8
50,8
55,5
64,3
67,4
5,0
var. %
12,8
0,6
0,3
2,9
7,7
11,5
5,1
0,0
9,0
-19,0
9,1
15,8
4,7
-6,4 (*)
Fonte: elaborazioni Centro Studi Promotor su dati del Ministero dello Sviluppo Economico
Dati e Analisi - 3.2013
10
INDAGINE SPECIALE
179 VENDITE DI USATO
PER OGNI 100 VENDITE DI NUOVO NEL 2012
CRESCE LA QUOTA DI VENDITE DI USATO CON PERMUTA DI USATO
Da sempre un elemento di debolezza del mercato auto italiano è costituito dal rapporto troppo basso
rispetto agli altri paesi a motorizzazione avanzata tra vendite di autovetture usate e immatricolazioni di
auto nuove. In Italia, ad esempio,
nel 2010 questo rapporto è stato
pari a 142 vendite di auto usate per
ogni 100 immatricolazioni di auto
nuove. In Francia e Germania il rapporto corrispondente è stato ampiamente superiore a 200 e nel Regno
Unito superiore a 300.
L’anomalia del mercato italiano per
questo aspetto è dovuta al fatto che
i trasferimenti di proprietà di auto
usate sono gravati da imposte assolutamente sproporzionate rispetto a
quelle di altri paesi dove il passaggio è tassato in maniera poco più che
simbolica e in qualche caso non è addirittura tassato. La conseguenza
della voracità del fisco, anche sui
trasferimenti di proprietà delle vetture, è quella di ostacolare il mercato dell’usato e quindi anche quello
del nuovo perché il costo del trasferimento di proprietà è una remora a
cambiare macchina ed anche a passare da una vettura usata ad un’altra usata. Uno sfruttamento
razionale del nostro parco auto vorrebbe che in funzione dello stato
d’uso le vetture potessero passare
liberamente da un’automobilista che
compra auto nuove e quindi ha un
determinato livello di reddito a
un’automobilista che usa un’auto di
seconda mano e ha un livello di reddito più basso e poi via via ad automobilisti con redditi ed esigenze più
contenute. Le imposte sui trasferimenti di proprietà ostacolano questa mobilità che consentirebbe di
sfruttare al meglio il nostro parco
circolante con il massimo di soddisfazione per gli automobilisti in funzione del loro reddito e delle loro
necessità. Come si è detto nel 2010
per ogni 100 immatricolazioni si
sono vendute 142 auto usate. Nel
2011 quest’ultima cifra sale a 158 e
nel 2012 addirittura a 179. Che cosa
sta succedendo? Il mercato italiano
si avvia verso la normalità per questo aspetto? Certamente no, perché
la situazione della fiscalità non è assolutamente migliorata. Si sta verificando una nuova situazione. La crisi
economica sta creando un certo
mercato anche per auto così usate
che in tempi migliori sarebbero
state inviate alla rottamazione.
Una conferma di questa situazione
viene anche dalle rilevazioni condotte dal Centro Studi Promotor sui
parametri caratteristici del mercato
dell’usato. In particolare il numero
di auto usate ritirate dai concessionari per la vendita di 100 auto nuove
negli ultimi tre anni è in lieve cre-
scita essendo passata da 56,6 nel
2010, a 57,1 nel 2011 e a 59,9 nel 2012
e questa è una conseguenza delle
crescenti difficoltà del mercato italiano. A fronte di questa modesta
crescita del numero di auto da ritirare per vendere auto nuove molto
più sostenuta è la crescita del numero di auto usate da ritirare per
vendere altre auto usate. Questo numero è infatti passato da 21,6 nel
2010, a 23,7 nel 2011 e a 32,5 nel
2012. La crisi sta spingendo i concessionari a ritirare un maggior numero di vetture in permuta anche
per vendere l’usato che hanno in
casa. Dalla stessa fonte viene anche
la conferma che le difficoltà di vendita sono notevolmente aumentate
anche per il mercato dell’usato.
AUTOVETTURE USATE
VENDITE CON RITIRO DI USATO
Vendite di NUOVO
con ritiro di USATO
Vendite di USATO
con ritiro di USATO
‘12
59,9
32,5
Valori percentuali
‘11
57,1
23,7
‘10
56,6
21,6
‘08
61,8
26,6
Fonte: Centro Studi Promotor - Inchiesta congiunturale sull'auto
‘07
66,0
25,4
‘06
61,7
25,7
‘05
60,2
25,7
AUTOVETTURE USATE
DIFFICOLTÀ DI VENDITA PER CATEGORIA DI AUTO
(1=impatto negativo minimo; 10=impatto negativo massimo)
CATEGORIE
‘12
PICCOLE
3,3
MEDIE
5,3
GRANDI
8,4
BERLINE
5,8
STATION WAGON
5,7
SPORTIVE
8,4
MONOVOLUME
5,9
MULTISPAZIO
5,8
FUORISTRADA /SUV 5,8
DIESEL
4,7
BENZINA
6,3
GAS
4,0
USATO FINO A 2 ANNI 5,5
USATO DA 2 A 5 ANNI 5,0
USATO OLTRE 5 ANNI 5,4
‘11
2,4
4,2
8,2
5,7
5,6
8,5
5,1
5,3
5,3
4,4
6,2
5,0
5,6
4,6
5,1
GRADO DI DIFFICOLTÀ
‘10
‘08
‘07
2,6
2,8
2,6
4,3
4,6
5,0
7,6
8,0
7,7
5,7
5,8
5,7
5,3
5,5
5,2
7,8
7,7
7,2
5,6
5,8
5,4
5,4
6,0
5,5
5,3
6,2
5,3
4,2
5,5
4,0
5,8
5,2
5,8
5,4
3,9
4,9
5,0
5,1
4,5
4,6
4,6
4,5
5,1
5,5
6,0
‘06
3,0
4,8
7,5
5,7
5,2
6,9
5,3
4,2
4,3
5,2
4,7
4,7
6,0
‘05
2,8
4,6
7,8
5,9
5,0
7,1
5,0
4,3
4,5
4,5
5,9
Per ogni tipo di auto il grado di difficoltà è la media dei punteggi assegnati in una scala variabile da 1 (difficoltà minima) a 10 (difficoltà massima)
Fonte: Centro Studi Promotor - Inchiesta congiunturale sull'auto
11
Dati e Analisi - 3.2013
CONGIUNTURA
CON UN BALZO INDIETRO DI 12 ANNI
PRODUZIONE INDUSTRIALE
VARIAZIONI TENDENZIALI
CALO DEL PIL SECONDO LE ATTESE
+20
+10
+0
-10
-20
G M M L S N G M M L S N G M M L S N
‘10
‘11
‘12
Fonte: Istat
FATTURATO E ORDINATIVI
VARIAZIONI TENDENZIALI
ORDINATIVI
40
FATTURATO
30
20
10
0
-10
-20
G M M L S N G M M L S N G M M L S N
‘10
‘11
‘12
Fonte: Istat
PREZZI
VARIAZIONI TENDENZIALI
+7,0
AL CONSUMO
ALLA PRODUZIONE DEI
PRODOTTI INDUSTRIALI
+6,0
+5,0
+4,0
+3,0
+2,0
+1,0
0,0
-1,0
G M M L S N G M M L S N G M M L S N G
‘10
‘11
‘12
‘13
Nel quarto trimestre 2012 si è registrato il calo più forte della serie negativa di sei trimestri iniziata nel
terzo trimestre 2011. La contrazione
congiunturale è stata dello 0,9%. Rispetto all’anno precedente l’intero
2012 ha fatto invece registrare una
contrazione del 2,2% che riportato il
Pil sui livelli del 2001, cioè di 12 anni
fa. Dall’analisi dei dati statistici
sull’economia reale non viene alcun
segnale che induca a ritenere possibile un miglioramento del quadro
a breve. L’attività produttiva è in
contrazione, la disoccupazione cresce, la domanda di beni di consumo
si mantiene molto debole, la dinamica inflazionistica è contenuta e
anche questo è un dato non rassicurante in quanto legato essenzialmente a insufficienza di domanda, il
commercio estero riflette la debolezza del mercato interno per l’import ed anche quella della domanda
estera per l’export. Vi è un solo elemento che potrebbe incidere sulle
prospettive a breve ed è la fiducia
che è legata alla soluzione di governo che scaturirà dalle elezioni, di
cui al momento di chiudere Dati e
Analisi non si conoscono ancora i risultati.
rale dello 0,4%. Rispetto a dicembre
2011 il calo è comunque del 6,6%,
mentre, con riferimento ai livelli
ante-crisi, la contrazione è addirittura del 25,4%
COMMERCIO ESTERO. Il consuntivo
del 2012 per il commercio estero del
nostro paese fa registrare un quadro non positivo. In valore le nostre
esportazioni sono aumentate del
4,2%, mentre le importazioni sono
aumentate del 4,1%. In volumi tuttavia si registra un calo dello 0,5%
per l’export e di ben il 9,4% per l’import. Quest’ultima variazione è legata ovviamente alla frenata
dell’attività produttiva in Italia.
OCCUPAZIONE. Continua la crescita
del tasso di disoccupazione che in
dicembre arriva all’11,2% con un incremento di 0,1 punti su novembre
e di 1,8 punti su dicembre 2011.
PRODUZIONE. Rimbalza l’indice destagionalizzato della produzione industriale che a dicembre fa
registrare una crescita congiuntu-
PREZZI. La dinamica dei prezzi non
desta certo particolari preoccupazioni. In gennaio l’indice nazionale
dei prezzi al consumo per l’intera
collettività fa registrare un incremento dello 0,2% su dicembre e del
2,2% su gennaio 2012. Anche l’andamento dei prezzi dei prodotti industriali non desta preoccupazioni. In
dicembre vi è stato infatti un calo
dello 0,2% su novembre e una crescita dell’1,8% su dicembre 2011.
COMMERCIO AL DETTAGLIO
VARIAZIONI TENDENZIALI
PRODOTTO INTERNO LORDO
VARIAZIONI
Fonte: Istat
COMMERCIO ESTERO
VARIAZIONI TENDENZIALI
+40
ESPORTAZIONI
IMPORTAZIONI
1,5
0,0
+20
0,5
-2,0
+10
0
-10
G M M L S N G M M L S N G M M L S N
‘10
‘11
‘12
Fonte: Istat
Dati e Analisi - 3.2013
-0,5
-4,0
-1,5
-6,0
-2,5
-8,0
Tendenziali
Congiunturali
2,5
2,0
+30
-20
4,0
G M M L S N G M M L S N G M M L S N
‘10
‘11
‘12
Fonte: Istat
12
-3,5
I trim
‘10
Fonte: Istat
III trim
I trim
‘11
III trim
I trim
‘12
III trim
INDICATORI DI FIDUCIA
GIÙ I CONSUMATORI, SU LE IMPRESE
INDICE FIDUCIA IMPRESE
MANIFATTURIERE
CLIMA DI FIDUCIA IN ATTESA DI SEGNALI
Sul clima di fiducia un impatto importante è destinato ad averla la consultazione elettorale. Nel momento
in cui chiudiamo Dati e Analisi le elezioni incombono, ma non ci sono ancora state. Il nostro consueto
commento sugli indicatori di fiducia
fa quindi riferimento ad una vigilia
carica di attese e di timori. Il quadro
che emerge dagli indicatori di gennaio è di sostanziale stallo per il
clima di fiducia dei consumatori e
per quello delle imprese determinati
dall’Istat e di lieve recupero per l’indicatore degli operatori del settore
auto determinato dal CSP sintetizzando i risultati delle sue inchieste
congiunturali. Vediamo qui di seguito le principali indicazioni che
scaturiscono dagli indicatori attualmente disponibili.
OPERATORI SETTORE AUTO. In gennaio l’indicatore del clima di fiducia
del settore auto determinato dal
CSP si porta a quota 21,60 con un incremento di quasi un punto percentuale rispetto a dicembre quando
l’indicatore si era attestato a 20,50,
con una crescita di quasi 2,3 punti
percentuali su ottobre. Nel 2012 l’indicatore si era mantenuto su livelli
estremamente bassi fino a luglio e
aveva poi cominciato un lento recupero nei mesi successivi. Il miglioramento di dicembre e gennaio appare
legato a giudizi meno negativi sull’af-
INDICE FIDUCIA CSP
OPERATORI SETTORE AUTO
CONSUMATORI. Questo indicatore di
fondamentale importanza in quanto
strettamente correlato alle intenzioni di acquisto (anche di automobili
ovviamente) ha subito una drastica
contrazione tra giugno 2011 e giugno
2012. Poi il calo dell’indicatore, come
emerge dal grafico in questa pagina,
si è sostanzialmente arrestato. In
gennaio vi è stato un calo di poco più
di un punto su dicembre dopo il recupero di poco meno di un punto di
dicembre su novembre. Con ogni
probabilità saranno le elezioni a determinare l’uscita verso l’alto o verso
il basso dallo stallo attuale.
100
IMPRESE. In gennaio l’indicatore del
clima di fiducia delle imprese cresce
da 75,6 di dicembre a 79,7. L’aumento, commenta l’Istat, è la sintesi
di un miglioramento della fiducia
delle imprese dei servizi di mercato
e delle costruzioni e di un lieve peggioramento registrato nell’industria
manifatturiera e nel commercio al
dettaglio. Anche per questo indicatore la prova del fuoco sarà data dal
risultato elettorale da cui dipenderà
in buona misura il fatto che gli operatori economici possano contare o
meno su una politica meno penalizzante per le attività produttive nel
nostro paese.
Media Mobile
Clima di Fiducia
110
Media Mobile
Clima di Fiducia
90
80
G
‘11
M
M
Fonte: Istat
L
S
N
G
‘12
M
M
L
S
N
G
’13
INDICE FIDUCIA COMMERCIO
Media Mobile
Clima di Fiducia
110
105
100
95
90
85
G
‘11
M
Fonte: Istat
M
L
S
N
G
‘12
M
M
L
S
N
G
’13
INDICE FIDUCIA SERVIZI
Media Mobile
Clima di Fiducia
110
105
100
95
90
85
80
75
70
65
G
‘11
M
M
Fonte: Istat
L
S
N
G
‘12
M
M
L
S
N
G
’13
INDICE FIDUCIA IMPRESE
Media Mobile
Clima di Fiducia
90
105
40
80
100
30
95
20
70
90
10
0
110
INDICE FIDUCIA CONSUMATORI
Media Mobile
Clima di Fiducia
50
fluenza di visitatori nelle showroom
e sulle attese a breve.
85
G
‘11
M
M
L
S
N
G
‘12
M
Fonte: Centro Studi Promotor
M
L
S
N
G
’13
80
G
‘11
M
Fonte: Istat
M
L
S
N
G
‘12
13
M
M
L
S
N
G
’13
60
G
‘11
M
M
Fonte: Istat
L
S
N
G
‘12
M
M
L
S
N
G
’13
Dati e Analisi - 3.2013