L`antibioticoterapia nello shock settico
Transcript
L`antibioticoterapia nello shock settico
Italia Frequenza variabile: 12.6-79% dei pazienti in TI Polmoniti 45.5% Batteriemie 30.4% Infezioni urinarie 11.4% Infezioni della ferita chirurgica 1.3% Si calcola in media un costo aggiuntivo di 1500 euro per ciascuna infezione In Campania circa 800.000 ricoveri l’anno Infezioni= 10% ricoveri 80.000 infezioni Costo 120 MLN EURO 16.000 infezioni in UTI Costo 24 MLN EURO Sepsis: Defining a Disease Continuum Infection/ Trauma SIRS A clinical response arising from a nonspecific insult, including ³2 of the following: – Temperature ≥38oC or ≤36oC – HR ≥90 beats/min – Respirations ≥20/min – WBC count ≥12,000/mm3 or ≤4,000/mm3 or >10% immature neutrophils Sepsis Severe Sepsis SIRS with a presumed or confirmed infectious process SIRS = systemic inflammatory response syndrome. Bone et al. Chest. 1992;101:1644. Sepsis: Defining a Disease Continuum Infection/ Trauma SIRS Sepsis Shock Severe Sepsis • Sepsis with ≥1 sign of organ failure – Cardiovascular (refractory hypotension) – Renal – Respiratory – Hepatic – Hematologic – CNS – Unexplained met abolic acidosis Bone et al. Chest. 1992;101:1644; Wheeler and Bernard. N Engl J Med. Med. 1999;340:207. O2 i.o.t. vam Algoritmo nella sepsi cv ca Analgo-sed Curar. cristalloidi pvc < 8 mm Hg colloidi 8-12 mm Hg map <65 mm Hg >90 mm Hg Farmaci vasoattivi >65 e < 90 mm Hg > O = 70% SVO2 > O = 70% no goals si ricovero < 70% Emotrasfusioni fino aHCT > o = 30% inotropi <70% REAZIONE SINTOMI INFIAMMATORIA GENERALI Globuli bianchi > Rigidità ( a volte<<) Febbre o ipotermia PCR> Tachipnea, alcalosi PCT> resp. ALTERAZIONI EMODINAMICHE Bil. Idrico +, edemi Ipotensione arteriosa DISFUNZIONE D’ORGANO Tachicardia Ipossiemia Gittata aumentata e SVR< Alterazioni coscienza SVO2> Tromocitopenia/CID Alterata perfusione cutanea Iperglicemia Oliguria Alterazioni funzionalità renale Iperlattacidemia Alterazionifunz. Epatica(bilirub.) Deficit di basi> Alterata motilità intestinale Intolleranza alimentare Batteri normalmente presenti nelle diverse aree corporee AREE CORPOREE cfu/cm 2 Cuoio capelluto 1 ´ 106 Ascella 5 ´ 105 Addome 4 ´ 10 4 Avambraccio 1´ 104 Il numero di microrganismi (es. Staphylococcus aureus, Klebsiella spp., Proteus, Acinetobacter spp.) presenti in aree intatte della cute di certi pazienti può variare da 100 a 10 6/cm2. Larson El. et al. Heart Lung 2000; 29: 298-305 FATTORI PREDISPONENTI vInfezioni preesistenti vDurata ricovero vTrasferimenti intra-H ed inter-H vUso antibiotici vManovre invasive vNPT vApache>15 vEta’>60°. vUnder-staffing vAffollamento vCultura del personale vMotivazione personale vFattori ambientali Infezioni di origine intra-addominale Mortalità associata a peritonite terziaria: 63.6% Eziologia polimicrobica: • Enterobacteriaceae, spesso antibioticoresistenti • Enterococcus spp • Anaerobi • Miceti (Candida spp) Podnos YD (2002) CID 35:62; Gilbert ND (2003) The Sanford guide to antimicrobial therapy Batteriemie CVC correlate/associate Incidenza USA: 14 % Tasso di infezione: 5.3 episodi/1000 gg di CVC Europa: 3-7% delle batteriemie nosocomiali Eziologia: 38.7 % CNS 11.9 % Enterobacteriaceae 11.5 % S.aureus 11.5 % Candida spp In un terzo dei pazienti in shock settico non si riesce a stabilire il germe responsabile! Pazienti con cute intatta, colonizzati con Staphylococcus aureus: DIALIZZATI CRONICI DIABETICI PZ AFFETTI DA DERMATITE CRONICA Terapia sepsi grave e shock settico Trattamento dell’infezione Rianimazione e gesti one dello shock Terapia adiuvante Terapia di supporto – Buona evidenza che una appropriata e complessiva terapia di supporto migliori la sopravvivenza nella sepsi Adequacy of Early Empiric Antibiotic Treatment and Survival in Severe Sepsis: Experience from the MONARCS Trial Rodger D. MacArthur,1 Mark Miller,2 Timothy Albertson, 3 Edward Panacek,3 David Johnson,4 Leah Teoh,5 and William Barchuk5 1Wayne State University, Detroit, Michigan; 5Abbott Laboratories, Parsippany, New Jersey; 3University of California, Davis, Sacramento, California; and 2McGill University, Montreal, and 4Department of Medicine, Royal University Hospital, Saskatoon, Canada 2634 patients significant decrease in the crude mortality 91% of whom received adequate antibiotic therapy. The mortality rate among patients given adequate antibiotic treatment was 33%, Versus 43% among patients given inadequate treatment Clinical Infectious Diseases 2004; 38:284–8 Impact of time to antibiotics on survival in patients with severe sepsis or s eptic shock in whom early goa l-directed therapy was initiated in the e mergency department David F. Gaieski, MD; Jesse M. Pines, MD, MBA, MSCE; Roger A. Band, MD; Mark E. Mikkelsen, MD, MSCE; Richard Massone, MD; Frances F. Furia, MD; Frances S. Shofer, PhD; Munish Goyal, MD Crit Care Med 2010 Vol. 38, No. 3 Elapsed times from triage and qualification for early goal-directed therapy to administration of appropriate antimicrobials are primary determinants of mortality in patients with severe sepsis and septic shock treated with early goal-directed therapy. Time from qualification for EGDT to administration of appropriate antibiotics is an important determinant of outcome Administration of appropriate antibiotics is one of many early resuscitation interventions that must be performed as soon as possible in patients with critical infections Appropriate antibiotics should be administered within 1 hr of qualification for EGDT. MICROBIOLOGIA L’esame più importante è rappresenta to dalle EMOCOLTURE in numero di 2 -3 all’acme febbrile PROGNOSI MORBIDITA ’ E LETALITA ’ variano in relazione a: nazione di rilevamen to tipologia di paziente disponibilità di terapie intensive caratteristiche di def inizione della sepsi LETALITA ’ - 10-20% per batteriemie - 20-30% per sepsi - 50% per sepsi grave/shock - 80% per MODS PROGNOSI L’evoluzione dipende anche dal microrganis mo in causa Letalità 15% stafilococchi coagulasi negativi 25% bacilli gram neg ativi 30% enterococchi 40% Candida spp. Terapia sepsi grave e shock settico Trattamento dell’infezione – Sempre maggiore evidenza che una precoce e appropriata terapia antibiotica (elettiva o empirica) riduce la letalità nella sepsi Trattamento dell’infezione Antibiotici battericidi e non batteriostatici Terapia di associazione (p.e. ß-lattamico/glicopeptide + aminoglicoside) Terapia endovenosa Elevato dosaggio del f armaco Terapia empirica in base a - sede dell’infezione - tipo di esposizione - stato immunologico - allergie farmacologiche Messa in evidenza e rimozione di ma teriale infetto (drenaggio ascessi, rimozione catete ri…) Razionale dell ’impiego di associazioni antibiotiche Sinergismo di potenziamento Copertura di un pi ù ampio spettro di possibilità eziologiche Eventualità di infezione polimicrobica Prevenzione dell ’emergenza di resistenze Antibioticoterapia empi rica delle sepsi Origine domiciliare penicillina protetta (pr eferibile per maggior a ttività verso anaerobi ed enterococc hi) oppure cefalosporina di III generazione oppure fluorochinolone (in allergici alle beta -lattamine) + aminoglucoside Antibioticoterapia empi rica delle Origine nosocomiale beta-lattamina anti-Pseudomonas (fluorochinolone in allergici alle beta-lattamine) + aminoglucoside + glicopeptide oppure carbapenemico + glicopeptide Problemi emergenti nella terapia delle sepsi nosoco miali Enterobacteriaceae: resistenze mediate dalle betalattamasi a spettro espanso Pseudomonas aeruginosa: multiresistenza Stafilococchi: meticillino-resistenza Enterococchi : vancomicino -resistenza, resistenza ad alti livelli di aminoglucosidi Polmoniti: 11.1/1000 gg di ventilazione meccanica (tubo ET) Infezioni urinarie : 6.1/1000 gg di catetere vescicale Batteriemie CVC associate: 5.3/1000 gg di CVC ANTIBIOTICI Concentrazione -dipendenti Fluorochinoloni, aminoglicosidi Tempo-dipendenti Penicilline, Cef alosporine, Monobattami, Glicopeptidi Concentrazione -dipendenti •Efficacia direttamente proporzionale alla concentrazione raggiunta in sede d’infezione • Scarsa diffusibilità nelle cellule • Basso legame farmacoproteico • Prolungato effetto post-antibiotico, conseguente a ritardata eliminazione Somministrazione a dosaggi elevati Lunghi intervalli di tempo Dose unica nell’arco della giornata Tempo-dipendenti •Efficacia direttamente proporzionale al tempo di permanenza in sede d’infezione di concentrazioni efficaci • Molecole idrosolubili • Eliminazione renale o biliare • Elevata tollerabilità Brevi intervalli tra le somministrazioni Infusione continua • Antibioticoterapia empirica precoce (epidemiologia locale; possibile eziologia) escalation-therapy • Antibioticoterapia empirica de-escalation therapy Leone M et al (2003) Crit Care Med 31(2):462 RESISTENZA BATTERICA AGLI ANTIBIOTICI Cause: • uso improprio della terapia antimicrobica •prolungata degenza •carenza misure igieniche •presenza devices invasivi Vincent JL (2003) Yearbook of intensive care and emergency medicine Leone M et al (2003) Crit Care Med 31(2):462-7 Bassetti D et al (2002) P.I.R.A.N.D.E.L.L.O. ( Percorso Interdisciplinare su Resistenze batteriche e Antibiotici in ambito Nosocomiale: Diversità Epidemiologiche a Livello locale oggi) Conseguenze: • possibile insorgenza di infezioni ospedaliere sostenute da microorganismi antibioticoresistenti (MRSA, P.aeruginosa, A.baumanii, S.maltophilia) • rischio di sovrinfezioni da Cl.difficile e Candida Terapia empirica iniziale Ragionata su dati clinici Sensibilità teorica Fattori di rischio per patogeni multiresistenti Caratteristiche del reparto Vancomicina o linezolid Piperacillina + tazobactam Primo approccio per Pseudomonas Sospetta mrsa Dato epidemiologico locale Dipartimento di Emergenza Azienda Sanitaria Salerno 3 VALLO DELLA LUCANIA P.O. “S. Luca” L’INFERMIERE EPIDEMIOLOGO Infermiere addetto al controllo delle infezioni ospedaliere (ICI ) Antonio Tomei – CPS coordinatore Diparti mento di Eme rgenza ASL SA/3 - DIPARTIMENTO DI EMERGENZA Direttore: dott. G. Bellucci P.O. VALLO DELLA LUCANIA U.O. Rianimazione PROTOCOLLO N2 INSERZIONE C.V.C. OGGETTO: modalità per l’inserimento del catetere venoso centrale (CVC). SCOPO: accesso venoso centrale in sicurezza, con misure di prevenzione delle infezioni correlate a c.v.c. CAMPO DI APPLICAZIONE: Il presente protocollo deve essere applicato sempre, quando sussistano indicazioni all’impianto di c.v.c., e quindi in Rianimazione, in altre UU.OO. o in servizi. Materiali e devices occorren ·Carrello / tavolino servitore ·guanti sterili numero 3 paia, n° 7, 7,5 e 8 · Polivinil-pirrolidone-iodio in sol. Alcolica(Betadine) ·sol. fisiologica 500 cc. · 1 deflussore sterile · kit sterile CVC · sutura montata sterile con ago 3/8 cerchio Mersilene 2 o 3 · Portaghi · sistema di fissaggio per CVC · garze sterili ·Cerotto a maglia adesivo 3M · anestetico locale (Lidocaina al 2%) · forbici sterili · siringhe da 5cc e da 10cc sterili · aghi 19G/23G · mascherina chirurgica - copricapo - schermo protettivo · N°4 teli sterili monouso con nastro adesivo · Kit CVC (1 camice, 3 teli in cotone, n°20 compresse in tnt 10x20 , 2 pinze anatomiche ·in plastica). Confezionato in carta medicale 100x100. Validità della sterilità 1 mese. ·Presenza di etichetta identificativa ·Contenitori per rifiuti speciali pericolosi a rischio infettivo ·Contenitore per acuminati e taglienti Infezioni urinarie Pazienti cateterizzati da < 30 gg: eziologia monomicrobica (80%) Pazienti cateterizzati da > 30 gg: eziologia polimicrobica E.coli (25%) Enterococcus spp (16%) P.aeruginosa (11%) C.albicans (8%) Kl.pneumoniae (7%) Enterobacter spp (5%) Gilbert ND (2003) The Sanford guide to antimicrobial therapy Fluit AC et al (2001) Eur J Clin Microbiol Infect Dis 20(3):188 Dal momento che i principali microorganismi coinvolti in infezioni del tratto urinario sono Enterobacteriaceae ed Enterococchi, il trattamento empirico proposto prevede: fluorchinolone o b-lattamico protetto o ceftazidime/cefepime +/aminoglicoside Gilbert ND (2003) The Sanford guide to antimicrobial therapy Infezioni di origine intra -addominale PERITONITE SECONDARIA PERITONITE TERZIARIA Da perforazione necrosi della parete intestinale; pelviperitonite; da traslocazione batterica Post-operatoria leak di anastomosi; leak di linea di sutura; deiscenza di moncone; altri leaks iatrogeni Post-traumatica da trauma chiuso; da trauma aperto Senza germi patogeni Con miceti Con batteri a basso grado di patogenicità Bassetti D (2002) P.I.R.A.N.D.E.L.L.O Classificazione delle peritoniti Infezioni di origine intra-addominale •Frequente eziologia da anaerobi •Possibile coinvolgimento di Enterobacteriaceae ed Enterococchi P.aeruginosa: 3-15% Terapia antibiotica ad ampio spettro : blattamico protetto o carbapenemico + aminoglicoside oppure cefalosporina di III o IV generazione + metronidazolo + aminoglicoside Gilbert ND (2003) The Sanford guide to antimicrobial therapy IMPIANTO DIRETTO ETIOLOGIA VIA EMATICA BATTERI MANOVRE DIAGNOSTICHE TERAPEUTICHE •INIEZIONI ENDOVENOSE •ESTRAZIONI DENTARIE •INTERVENTI CHIRURGICI SULL’ADDOME E VIE URINARIE •INFEZIONI RESPIRATORIE •INFEZIONI CUTANEE •STEPTOCOCCHI g ruppo VIRIDANS •STAFILOCOCCHI •SALMONELLA •BRUCELLA •ESCHERICHIA COLI MICROORGANISMI OPPORTUNISTICI •HAEMOPHHILUS INFLUENZAE •BATTERI ANAEROBI ENDOCAR DITI ENDOCAR DITI •FUNGHI •CANDIDA •ASPERGILLI Batteriemie CVC correlate/associate Journal of Chemotherapy 15:3, 2003 Terapia Alto rischio di Gram+ MR Gram+ MR documentati microbiologicamente Terapia empirica inclusiva del glicopeptide Glicopeptide DOPO 3 GIORNI Non responder microbiologici Non responder clinici (Gram+ MR, resistenti/intermedi a glicopeptidi) (fallimenti;intolleranti;allergici;len (immunocompromessi;patologie ta risposta) concomitanti) Glicopeptidi + Rifampicina + Ac.fusidico Q/D, LIN Non responder oppure Glicopeptide + Q/D Pz ad alto rischio Intravenous colistin in the treat ment of sepsis from multiresistant Gram-negative bacilli in critically ill patients Critical Care 2003, 7:R78-R83 Nikolaos Markou 1*, Haralampos Apostolakos2, Christiana Koumoudiou 1, Maria Athanasiou 1, Alexandra Koutsoukou 3, Ioannis Alamanos 1 and Leonidas Gregorakos 1 Infezioni di origine intra-addominale “…la candidosi invasiva rappresenta l’infezione fungina sistemica di più frequente riscontro in pazienti sottoposti ad interventi di chirurgia addominale secondaria a perforazione del tratto digerente…” Vincent JL (1995) Yearbook of intensive care and emergency medicine Eziologia: • > 50% Candida albicans • ~ 50% Candida non albicans Pfaller MA (1998) J Clin Microb 36(7):1886-89 Delaying the Empiric Treatment of Candida Bloodstream Infectionuntil Positive Blood Culture Results Are Obtained: a Potential Risk Factor for Hospital Mortality Matthew Morrell,1 Victoria J. Fraser,2 and Marin H. Kollef1* Pulmonary and Critical Care Division1 and Division of Infectious Diseases,2 Washington University School of Medicine, St. Louis, Missouri June 2005 Isolamento di f unghi e signif icatività del campione microbiologico • isolamento di Candida spp anche da una sola emocoltura (candidemia) • isolamento di Candida nel liquido peritoneale di pazienti con diagnosi di peritonite • isolamento di miceti in biopsie di tessuti profondi Sganga G (2000) Sepsi addominali chirurgiche e MOFS …la terapia… SPECIE FLUCON ITRAC FLUCYT AMPH B VORIC CAND C. albicans S S S S S S C. tropicalis S S S S S S C. parapsilosis S S S S S S/I DD/R DD/R S S/I S/I S C. krusei R DD/R I/R S/I S/I S C. lusitaniae S S S S/R S S C. glabrata Patterns di sensibilità di Candida spp. S sensibile; I intermedio; R resistente; DD/R resistenza dose dipendente FLUC: fluconazolo; ITRAC: itraconazolo; FLUCYT: flucitosina; AMPH B: amfotericina B; VORIC: voriconazolo; CAND: echinocandine Pappas PG (2004) Clinical Infectious Diseases 38:161) Biofilm La Candida albicans, in taluni casi, diventa produttrice di una pellicola (biofilm) che la rende capace di attecchire ai prodotti plastici ed alle superfici liscie (cateteri) oltre che alle membrane biologiche (valvole...). Questa pellicola è in grado di difendere la cellula fungina dall’azione delle difese dell’ospite e dall’azione dei farmaci AF. Nuovi antifungini efficaci sui biofilms Ramage et al, AAC 2002 In questo studio in vitro è stata testata l’azione di Fluconazolo, AmB desossicolato e Caspofungin sulle Candide spp. con biofilm. Fluconazolo non agisce sui ceppi produttori di biofilm. AmB desossicolato agisce con MIC > 8 ossia ad un dosaggio non raggiungibile in vivo per tossicità dose-limitante. Caspofungin agisce sui ceppi produttori di biofilm. Bachmann et al, AGC 2002 Caspofungin ha dimostrato di possedere una potente attività contro le Candide albicans sessili (cresciute nel biofilm) resistenti a Fluconazolo e AmB desossicolato. Storia–Terenzio Marrone (116-27 a.C.) “Rerum rusticarum de agricoltura” “Animalia quaedam minuta, quae non possunt oculi consegui, et per aera intus in corpus per os ac nares perveniunt, atque efficiunt difficiles morbos” Storia: Louis Pasteur (1822-1895) I microbi nascono dai microbi, la generazione spontanea non è possibile. I microrganismi possono essere distrutti in tre modi diversi: con il calore, filtrazione, uso di antisettici. Storia – Girolamo Fra Castoro (1478-1553) “De contagione et contagiosis morbis et eorum cautione” Contagio: corruzione che esala dal corpo del malato, si espande nell’aria e si attacca a certi corpi (fomites) capaci di conservarli anche per decine di anni e quindi di infettare città intere e di trasmettere l’infezione a distanze illimitate. Gli agenti etiologici sono sostanze vive “seminaria” “virus” che hanno per l’organismo contagiato una particolare “antipatia” materiale e spirituale Storia: Louis Pasteur (1822-1895) I microbi nascono dai microbi, la generazione spontanea non è possibile. I microrganismi possono essere distrutti in tre modi diversi: con il calore, filtrazione, uso di antisettici. Storia: Semmelweiss (1846) Dimostrò il ruolo delle mani degli studenti nel trasmettere la febbre puerperale (coinvolgimento dell’ospedale e dei suoi operatori nel causare malattia) Con la sola introduzione della pratica del lavaggio delle mani ridusse la mortalità dal 12,24% al 3,04% Infermiera Nightingale chirurgo Simpson (1860) Ipotizzarono il ruolo dell’ospedale, del sovraffollamento nel generare l’aumento della mortalità di alcune categorie di pazienti “l’uomo sdraiato sulla tavola operatoria di uno dei nostri ospedali corre pericolo di morte più dei soldati inglesi sul campo di Waterloo” Storia Joseph Lister (1864) “Il medico deve ricordare che si tratta di una malattia nosocomiale e che, una volta fuori dalle pareti infette, gli uomini ne sono al sicuro; si affretti dunque ad allontanarli dalla casa della morte; cambi le corsie; occupi una abitazione vuota e trasferisca i pazienti in aria salubre”