L`insolito lavoro di Gelinda

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L`insolito lavoro di Gelinda
giovani
mondi
sommersi
L’insolito lavoro di Gelinda
di Federico Storni
Qualche mese fa ero – al solito – su flashgames.it (piattaforma che ospita miriadi di videogiochi online) a buttar via
tempo invece che studiare. Ho cominciato con Mind the Blox. Pensavo che
avrei giocato per i soliti 5 minuti (il
tempo standard da dedicare a questo
tipo di videogiochi). Ho continuato per
una settimana. Poi, me ne sono dimenticato. Giorni dopo, cliccando sui link
segnalati dal sito di un’amica, sono finito su gelinda.ch, sito personale di Gelinda Paganini, giovane artista ticinese
(classe 1981). E ci ho trovato “Mind the
Blox”. L’aveva fatto lei. Al ché, non sapendo di nessun altro giovane ticinese
che facesse cose simili, mi sono detto:
‘io Gelinda la devo intervistare’. Detto,
fatto.
Gelinda, come sei arrivata a essere
web-designer, creatrice di giochi online, pittrice e illustratrice?
È stato un caso: dopo il liceo mi sono
iscritta alla Hochschule für Gestaltung
und Kunst di Lucerna, dove mi è stato
chiesto di partecipare a un corso di
Quando muore Salinger?
Game Design
che
altrimenti non si
sarebbe tenuto
per
mancanza
di
partecipanti. Il corso mi ha appassionato, tanto che, finita la scuola, ho iniziato a lavorare come creatrice di
giochi online pubblicitari per un’agenzia. Dopo due anni ho deciso di mettermi in proprio. Ora lavoro la mattina
per l’agenzia e il pomeriggio mi trasferisco all’atelier che divido con altri tre
artisti dove o dipingo o curo pagine
web.
Hai uno stile di disegno molto particolare e i tuoi giochi puntano molto
sulla grafica. Cosa ti ispira?
Mi faccio ispirare da quello che vedo e
sento, dai tatuaggi alla musica, che
ascolto sempre mentre disegno. Se
devo fare tre nomi direi David Lanham, Elizabeth McGrath – che fa sculturine e mostriciattoli come me – e la
mia amica Olga Titus.
Parlami di “Mind the Blox”: com’è
nato?
flashing news
Di recente ho avuto modo di leggere “Il Giovane Holden” capolavoro di J.
D. Salinger che tanto ha ispirato molti dei miei autori preferiti. Il libro risale
al 1951. Nei dieci anni successivi seguono alcune pubblicazioni minori.
Poi, più nulla. Tanto che pensavo fosse morto. Invece morto non è e – anzi
– pare continui a scrivere; solo, ha sviluppato un’allergia alla pubblicazione. L’effetto risultante è straniante: molti lettori che hanno amato le sue
storie segretamente si augurano che il loro autore preferito muoia per
poter leggere ancora qualcosa di suo.
Google e libri
Si era parlato nello scorso numero delle Espresso Book Machines (EBM),
sorta di fotocopiatrici che permettono di stampare nelle librerie opere fuori
catalogo a prezzi contenuti. È notizia di qualche settimana fa che la On Demand Books – società americana che ha creato le EBM – potrà usufruire
del catalogo digitale di Google, vale a dire un corpus di due milioni di libri
finiti nel pubblico dominio, incrementando così drasticamente il numero
di opere acquistabili dai lettori. Ottime notizie, nella speranza di vedere
presto le EBM anche alle nostre latitudini.
Come funziona la distribuzione e la
retribuzione dei giochi online?
A proposito ci sono buoni tutorial in
rete, come quello di Emanuele Feronato, che spiega come monetizzare i
giochi in Flash. Io sono partita da lì.
C’è anche mochiads.com: tu ti iscrivi e
metti online il tuo gioco; il sistema vi
inserisce una pubblicità all’inizio di
modo che tu riceva qualche centesimo
ogni volta che un giocatore la clicca.
Quelli di mochiads distribuiscono inoltre il tuo gioco gratuitamente. Poi, ho
avuto modo di vendere alcune licenze
non esclusive che sono più fruttuose
che le pubblicità. In sostanza, per il
mese di lavoro che ci ho dedicato mi
sento ripagata.
Conosci ticinesi che facciano il tuo
stesso lavoro?
No! E pochissimi svizzeri. Penso sia
dovuto al fatto che nessuno immagini
si possa vivere di ciò. Benché io crei
giochi saltuariamente, sono dell’idea
che un freelance, se disciplinato, può
riuscire ad arrivare a fine mese, pure
se ciò comporta mettere online giochi
di cui non è convinto, per poter pagare
le bollette.
Che conoscenze sono richieste per
creare un gioco online?
Se si è interessati si può imparare
quasi tutto online, come ho fatto io. Su
internet ci sono tanti tutorial e forum
a cui rivolgersi. Inoltre, la comunità di
appassionati è molto aperta e si prodiga per darti una mano in caso di bisogno. Si è subito molto aiutati. È un
bell’ambiente di lavoro: sono persone
che si divertono, non si sente la concorrenza. Per cominciare consiglio
html.it, che ha molte guide online interessanti, e il sito di Feronato, in cui
ci sono ottimi esempi di giochi da cui
prendere ispirazione.
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Intervista a Gelinda Paganini,
creatrice del videogioco online
“Mind the Blox”, giocato da 5
milioni di videogiocatori.
È stato un esperimento: volevo provare a fare un gioco semplice e metterlo online, magari guadagnandoci
qualcosa. Il gioco in sé è una ripresa.
Ma in questo campo spesso è così: se
c’è una buona idea la si prende e si
cerca di rinnovarla. Io ho ‘unito’ “Collapse” e “Tetris”, ho aggiunto dei
bonus e l’idea delle chiavi ed è uscito
“Mind the Blox”.