VILLA SILVIA Le sorprese di Musicalia CARLO CRACCO

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VILLA SILVIA Le sorprese di Musicalia CARLO CRACCO
IL MAGAZINE anno4 numero1
winter2016
E4,50
UNA
FINESTRA
SULLA
C I T TÀ
A CESENA Winter 2016
anno4 numero1 PrimaPaginaEditore
VILLA SILVIA
Le sorprese
di Musicalia
CARLO CRACCO
Il bene e il buono
in cucina
RUGBY
Il grande mito
della palla ovale
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a
PAOLO LUCCHI
Sindaco di Cesena
Raccontare Cesena è un compito
appassionante e, al tempo stesso,
impegnativo. Perché non si tratta solo di
enumerare i tesori storico – artistici che
conserva e le eccellenze che la rendono
speciale; la vera sfida è di restituire lo
spirito creativo e pragmatico, il calore,
l’ospitalità, la capacità di rinnovarsi, che la
contraddistingue e la rende una delle città
più vivaci e attrattive della Romagna.
Questo numero di “A Cesena” offre
numerosi spunti per conoscere meglio
la nostra realtà, a cominciare dal servizio
dedicato alla ‘città che studia’. A più
di vent’anni dall’avvio dei primi corsi
universitari in riva al Savio, la presenza
universitaria rappresenta un aspetto
importante della vita cesenate, anche se
non sempre evidente a tutti. Scoprire cosa
si aspettino i giovani che arrivano qui per
studiare, quale sia il loro legame con la
città, in che modo la vivano, offre un punto
di vista diverso e sicuramente stimolante.
Ma, sfogliando la rivista, c’è tanto altro da
scoprire: Villa Silvia con la sua straordinaria
collezione di strumenti di musica meccanica,
il recupero delle memorie legate alla
presenza del Passatore a Cesena, il ricco
programma di iniziative che animerà il
centro storico nel periodo natalizio...
Ancora una volta Cesena conferma di
aver molto da offrire, riservando sorprese
sempre nuove.
2
LUIGI BIANCHI
Coordinatore Cesena Fiera
Ci sono aspetti di Cesena che
ho imparato ad apprezzare solo
quando ho cominciato a frequentare per lavoro altre città
italiane e straniere. Posso assicurare, ad esempio, che in varie occasioni ho sentito nostalgia per l’ordine, la tranquillità,
la pulizia di Cesena, delle sue
case, delle sue strade. Altrettanto spesso sono stato orgoglioso di ricevere i complimenti di
chi, arrivato da fuori, rimane colpito dalla bellezza dei nostri
monumenti e dall’atmosfera piacevole del nostro centro storico. Naturalmente, anch’io amo queste caratteristiche. Ma
se dovessi tracciare una mappa dei miei luoghi cesenati del
cuore, l’itinerario comincerebbe dall’Oltresavio, dove sono
cresciuto: qui c’è il parco per Fabio, che nei miei ricordi di
bambino era ancora la ‘buca’ della fornace Domeniconi; qui
c’è la scuola Oltresavio dove noi scolari studiavamo l’esperanto, coltivando il sogno di un mondo pacifico e senza barriere... Da qui proseguirei sul Ponte Vecchio (quante volte
mi sono affacciato dai suoi parapetti per guardare l’acqua
turbinosa!) e poi lungo viale Mazzoni, con i suoi tigli che a
San Giovanni profumano l’aria e annunciano l’estate.
EDDI BISULLI
Presidente Associazione ViaTerrea
La mia Cesena è un eco mosaico urbano fatto di giardini, colline rigogliose e folle di bambini
curiosi di natura. Per me campagnolo, Cesena è stata la “grande città” dei miei studi giovanili
e il terreno fertile di sperimentazioni nel mondo della progettazione educativa e culturale. Ancora oggi, a 20 anni da questi miei primi passi, la città continua a credere nella scuola e nella
conoscenza. Anche se ancora mancano veri musei, la sincera curiosità verso la scienza dei suoi abitanti l’ha fatta crescere ed
ergersi a polo di riferimento anche per le città vicine. Si tratta di un fermento che permette di progettare, non solo sognare,
un futuro più sostenibile per i piccoli cesenati. Un desiderio di futuro che non mi stanco mai di osservare negli occhi dei bambini che incontro. A scuola o durante i laboratori organizzati da ViaTerrea, abbiamo trasmesso, ormai a migliaia di bambini,
gli strumenti per leggere il presente e progettare il domani, nell’era della conoscenza.
ELISABETTA BONINSEGNA Giornalista
Per me Cesena è la giusta misura tra Forlì e Rimini. Forlì,
antica, pomposa e un po’ in
decadenza. Rimini, magma
caotico, il troppo che stroppia. Cesena, che non a caso è
lì in mezzo, è ben fatta, guarda avanti, ha misura ed equilibrio. E’ sia forma che sostanza. Quando sono arrivata nel
2001 per aprire la redazione
del quotidiano La Voce di Romagna, Cesena mi è subito apparsa come una città ideale,
sospesa tra mare e collina con personaggi autentici e interessanti. Imprenditori visionari ma con la concretezza dei
contadini. Gente capace e semplice, dove semplicità non
è banalità ma il risultato di un percorso che comprende intelligenza, empatia e umanità. Sulla tavola c’è sempre una
bottiglia di vino e nel retro una moto che aspetta l’ora di
libertà. Cesena è la mia città adottiva. Arrivata per lavoro,
mi sono fermata anche a lavoro finito. Qui sono diventata
adulta, ci sono nate le mie due bambine e ho incontrato
tante persone con cui ho condiviso volentieri un pezzo di
vita. Anche per questo motivo un anno fa ho fatto nascere
“Fotografiamo Cesena” un gruppo su facebook capace di
raccogliere gli scatti più belli della città, piccoli quadri che
la raccontano meglio di ogni articolo. E ora con l’associazione “Postcards Cartoline da Cesena” le foto usciranno
dal Social per essere condivise dal vivo coi cesenati. Per
tutto l’inverno la mostra fotografica sarà itinerante. Prima
tappa Enoteca Vivì, poi Zampanò e altri locali.
ROBERTO GHETTI
agente generale
AXA Assicurazioni
A Cesena svolgo la mia attività professionale, ma è una città che conosco bene anche al di fuori del lavoro.
Fin da bambino venivo a Cesena per
andare allo Stadio, sicuramente questo è il mio primo legame con la città
e anche il primo bel ricordo. Una passione devo dire, quella
per il Cesena Calcio, rimasta intatta fino ad oggi. Da quando ho rilevato un’agenzia assicurativa, sono ormai quattro
anni, ovviamente ho avuto più occasioni per conoscere anche il tessuto economico e sociale di questa città. E posso
dire che la trovo una realtà molto interessante anche commercialmente, direi evoluta. I cesenati sono persone aperte
che si interessano, lo posso affermare con certezza se faccio
il confronto con le altre località in cui ho svolto la mia attività. Qui in generale si vive bene, è un piacere passeggiare
nelle vie del centro, i servizi funzionano, si trova ancora un
tessuto sano. Sono elementi positivi che tutti dovrebbero
impegnarsi a salvaguardare.
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somm rio
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VETRINA
MUSEANDO
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ON STAGE
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CESENA STUDIA
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SALUTE E BENESSERE
Musica meccanica.
Girando la manovella
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IL PERSONAGGIO
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A TUTTO SPORT
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STORIA
Carlo Cracco. Il bene, il buono in cucina
TRA CIBO E VINO
• Cucina di mare tra costa e collina
• Sangiovese & friends
• Rugby, il mito della palla ovale
• L’occhio del rugby
Il passatore e i briganti cesenati
FESTIVITÀ
Il presepe infinito. Suggestioni d’arte
Winter2016
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• Raffaella Battistini. Una stella della lirica
• Elio e le Storie Tese
• Alba Rohrwacher
Se lo studio è senza frontiere
SALUTE E BENESSERE
Dott. Luca Morellini
Perché soffrire in nome della bellezza?
Otoplus. Malattia di Ménière:
affrontiamo il nostro nemico
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INFO E NUMERI UTILI
COMUNE DI CESENA
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PRESENTAZIONE
Ancora una volta vogliamo raccontare un territorio e una città, facendovi incontrare personaggi noti e meno noti, luoghi
magici e scoperte curiose. Facendo parlare i protaginisti nello sport, nell’arte, nella enogastronomia, aprendo una finestra
sulla storia passata o sull’effervescenza della Cesena che studia, che viaggia e che esplora mondi diversi. Questo abbiamo
voluto fare con il servizio dedicato al mondo degli studenti, o andando a visitare le stanze di uno dei musei più curiosi,
quello dedicato alla musica meccanica e agli organetti che ha trovato posto a Villa Silvia di Lizzano. Raccontiamo la visita
di Carlo Cracco il re degli chef al Wellness Food Festival e le tante eroine interpretate dalla soprano Raffaella Battistini.
Andiamo alla scoperta del mondo del rugby targato Cesena e Romagna, inseguendo il mito della palla ovale. Il Natale con la
bella mostra dedicata al presepe di Ilario Fioravanti e il ricco calendario di iniziative ci acoompagna per le feste invernali.
Insomma abbiamo cercato di raccontare ancora una volta tendenze, storia, cultura, personaggi e avvenimenti per coloro
che amano Cesena, per coloro che la visitano, per gli imprenditori che vi operano e per tutti quelli che, in queste pagine,
troveranno un motivo nuovo per scoprire ACesena winter 2016. Questo è l’auspicio di CesenaLive, società cittadina che ha
come partner aziende del territorio: Media Consulting, PrimaPagina, Balestri&Balestri e Camac.
Per Cesena Live
Luigi Angelini, Andrea Balestri, Giulia Fellini, Maurizio Magni, Giorgio Tosi
ANNO 4 NUMERO 1
Direttore responsabile
Maurizio Magni [email protected]
Comitato di redazione:
Luigi Angelini, Andrea Balestri, Giulia Fellini
Maurizio Magni, Maria Luisa Pieri,Federica Bianchi
Redazione: PrimaPagina
via Sacchi, 31 Cesena t. 0547 24284 www.agenziaprimapagina.it
Grafica e impaginazione: Silvia Zoffoli [email protected]
Letizia Campori [email protected]
Hanno collaborato:
Carlotta Benini, Filippo Fabbri, Alice Magnani, Cristina Zani, Claudia Ugolini,
Anna Frabotta, Francesca Siroli
Pubblicità Balestri&Balestri
via Trieste, 20 Forlì t. 0543 30343 www.balestriebalestri.it
Marketing manager: Andrea Balestri [email protected]
Marketing: Benedetta Ancarani, Alessandro Vicini
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Internet/App/Social
Sara D’Andrizza, Diego Gonzalez, Loris Lunedei, Luca Bartolini
[email protected]
Traduzioni: Emma Lucy Tavasso
Fotografie:
Marco Anconelli Art Immagine, Archivio Comune di Cesena,
Pippo Foto, Archivio Teatro Bonci, Romagna Iniziative
Stampa: Nuova Tipografia Forlimpopoli
Reg. Trib. di Forlì n.9/2013
chiuso in redazione 28/11/2016
Proprietà Editoriale: Cesena Live srl
Informativa ai sensi della Legge 675 del 31/12/96 In relazione ai Suoi dati in nostro possesso e in conformità con le disposizioni della legge 675 per la tutela dei dati
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la riguardano, esercitando gratuitamente tale diritto; 4. Titolare del trattamento è PrimaPagina scrl, via Sacchi, 31, 47023 Cesena
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a
vetrin
I CITTADINI ILLUSTRI
DI MALATESTA
NOVELLO
Il 20 novembre - anniversario della
morte di Malatesta Novello, l’illuminato fondatore della Biblioteca Malatestiana - Cesena rende
omaggio ai suoi figli (di nascita o
di adozione) più illustri, quelli che
si siano distinti per la loro opera
contribuendo così a tener alto nel
mondo anche il nome della città. Il
“Premio Malatesta Novello – Città
di Cesena” nel 2016 ha visto la cultura nelle sue diverse corde, protagonista assoluta. Il riconoscimento
è andato al regista teatrale Romeo
Castellucci, all’inventore di Rockin’1000 Fabio Zaffagnini e alla
memoria dell’archeologa Sara Santoro. La cerimonia aperta, come di
consueto, da un preludio musicale
eseguito dagli allievi del conservatorio “Bruno Maderna”, è stata
condotta dalla giornalista Elide
Giordani in un’atmosfera emozionante e molto partecipata, in particolare negli interventi che hanno
ricordato l’archeologa scomparsa.
E’ intervenuto alla cerimonia anche l’assessore alla Cultura della
Regione Emilia Romagna Massimo
Mezzetti.
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2016
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ph. Maurizio Bertoni
1. ENZO BIANCHI
Padre Enzo Bianchi, Priore della Comunità monastica di Bose,
è stato il primo ospite della rassegna CIÒ CHE CI RENDE
UMANI, organizzata dal Teatro Valdoca insieme al Comune di
Cesena. Bianchi ha incontrato il pubblico il 21 ottobre al teatro Bonci, il suo intervento è stato introdotto da una breve
lettura in versi di Mariangela Gualtieri
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2. LA NAZIONALE ITALIANA DI KARATE IN VISITA
AL MONUMENTO DI PANTANI
La Nazionale Italiana di karate, in viaggio relax a Cesenatico, tra una
grigliata di pesce e “quattro salti” in discoteca, ha voluto visitare il
monumento di piazza Marconi dedicato a Pantani. Gli atleti azzurri,
reduci dai Mondiali di Linz e capitanati da Stefano Maniscalco,
hanno avuto parole di grande elogio per il Pirata, “un campionissimo - ha spiegato lo stesso Maniscalco - che ha lasciato un segno
indelebile nello sport italiano e che oggi manca davvero a tutti”.
3
3. LA CITTÀ DEL GUSTO DEL GAMBERO ROSSO
La Città del Gusto Romagna del Gambero Rosso inaugura il 12
dicembre a CesenaFiera, con l’evento televisivo «Vi cuciniamo
per le feste». Quella di Cesena è l’ultima nata tra le Città del
gusto italiane, e per l’occasione è stata pensata una speciale
Cena-spettacolo con famosi talent del canale satellitare 412
di Sky - Laura Ravaioli, Giorgione, Max Mariola, Igles Corelli,
Maurizio Santin e Rita Loccisano - che si esibiranno preparando
gustosi piatti natalizi per tutti i 250 partecipanti previsti (nella
foto show cooking di Giorgione in occasione dell’inaugurazione dei nuovi spazi in fiera).
4
4. INSIEME PER RICOSTRUIRE CON LA CRI
Il Comitato di Cesena di Croce Rossa Italiana ha promosso
un progetto di raccolta fondi a favore della ricostruzione
dopo il sisma del Centro Italia. Nell’ambito di questa iniziativa si è svolta venerdì 11 novembre, a Cesena, a Palazzo
Romagnoli, una cena di beneficenza dal titolo INSIEME PER
RICOSTRUIRE, che ha registrato un rapidissimo sold out
e che ha visto la presenza di numerosi ospiti. Frutto della
serata è stata la somma di euro 13.500 da destinare interamente alla ricostruzione, alla quale verranno aggiunti gli altri
10.000 euro già raccolti in altri eventi. Il fiore all’occhiello
della cena è stata la presenza dello chef Paolo Teverini che
con grande e nota professionalità ha realizzato un menù
nel quale ha saputo fondere con grande arte tradizione e
innovazione, lasciando soddisfatti tutti i palati.
muse ndo
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MUSICA MECCANICA
GIRANDO
LA MANOVELLA
A Villa Silvia si trova Musicalia, voluto da AMMI, con organetti
provenienti da tutto il mondo per un viaggio nel tempo in musica
M
di Francesca Siroli
elodie che scaturiscono girando una manovella o caricando una molla: nelle epoche passate gli strumenti
musicali meccanici erano uno dei pochi passatempi.
Nei vicoli e nelle dimore, sulle loro note danzarono e
cantarono i nostri antenati. Svago d’altri tempi che oggi, nel Ventunesimo secolo, sta tornando in auge. Il risveglio è partito proprio
da Cesena, precisamente da Villa Silvia, la dimora settecentesca
sulle colline di Lizzano, dove ha sede il Museo degli strumenti musicali meccanici. Qui nelle sette stanze si dipana un viaggio nel
tempo sulle orme di un grande movimento culturale di oltre 500
anni.
«Gli strumenti meccanici esposti provengono da tutto il mondo
e sono datati in un periodo compreso tra la fine del Settecento e
le prime decadi del Novecento: un’epoca in cui ebbero un’enorme
diffusione, ben superiore a quella degli strumenti tradizionali, in
quanto erano pochi coloro che potevano permettersi di studiare
musica», spiega Franco Severi, vulcanico presidente nonché fondatore dell’Ammi, l’Associazione musica meccanica italiana.
11
muse ndo
Si tratta solo di un piccolo assaggio delle raccolte, composte da migliaia e migliaia di pezzi, che Severi
ha voluto condividere con la sua
città. «Ho creato una fondazione
che porta il mio nome diventata
proprietaria delle mie quattro collezioni, di cui una esposta a Villa
Silvia, con il vincolo che rimangano a Cesena. Ho avuto molto dalla
vita e voglio restituire», afferma.
Una passione nata per caso, una
sorta di folgorazione. «Ho acquistato il primo strumento nel 1990,
prima era un universo a me sconosciuto. Da allora ho girato l’Italia e il mondo per aste e fiere di
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antiquariato», ricorda. Così nel gellammo un accordo con l’Ammi1998 fonda l’Ammi, fin da subito nistrazione comunale guidata dal
impegnata in iniziative volte a dif- sindaco Giordano Conti per trasfefondere questo patrimonio, tra cui rire gli strumenti musicali a Villa
la stampa di una rivista e l’orga- Silvia, che allora versava in condinizzazione a Lonzioni precarie».
giano del Festival
Dopo i lavori di reinternazionale
Carillon, organetti stauro, sostenuti
dal Comune con
dell’antico
orgae il precursore
netto che vanta un
un ingente finandel
karaoke
ziamento, sponcentinaio di suonatori provenienti
sor privati e dalla
da dieci nazioni.
stessa Ammi, il
«Nel frattempo la mia collezione di 13 maggio del 2013 è stato uffiorganetti aumentava e venivano cialmente inaugurato il Museo,
utilizzati per spettacoli ed esposi- che dispone inoltre una biblioteca
zioni - racconta - Nove anni fa sug- con 500 volumi, tra le più rilevan-
ti d’Europa.«Mi piace definirlo un
museo leggero, nel senso che il
tempo qui trascorre veloce e non
ci si annoia ad ascoltare le tante
storie che questi strumenti racchiudono», commenta. I visitatori
sono diventati 10mila in un anno,
fra cui tante scolaresche e qualche
turista straniero.
Il viaggio inizia già nell’atrio
dell’edificio, dove si ammira l’Atlantic Orchester di fine ‘800, così
chiamato perché fu installato su
una grande nave da crociera. Salendo al primo piano ci si imbatte nel predecessore storico della
musica meccanica: il tamburo
da guerra di Leonardo Da Vinci
ospitato in una tenda da guerra
del ‘500, ricostruito sulla base
dei testi e disegni dei manoscritti
del genio vinciano. Dopo qualche passo si entra nella stanza dedicata agli organi da casa.
Si scopre così che nelle dimore
dell’alta borghesia di allora tutto
suonava: quadri, sedie, bottiglie
che versano un liquore, appoggia
pentole, piccole tabacchiere, tutti dotati di minuscoli carillon.
Tra le curiosità della sala c’è un
automa con le fattezze di scimmia con tanto di sigaro del 1850,
acquistato a un’asta parigina. E
Nella pagina a sinistra un esemplare
di organetto da strada. Qui sopra
dall’alto il ‘Tamburo di Leonardo’
nella riproduzione di una tenda
militare da guerra di fine’400 e una
veduta esterna di Villa Silvia dove
si trova anche la stanza del Carducci.
(Le foto del servizio sono state
gentilmente concesse da Musicalia)
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muse ndo
poi alcuni strumenti gemelli di
quelli appartenuti a personaggi
celebri: quello di Garibaldi che
si trova attualmente a Caprera
e quello custodito
alla Reggia di CaRicostruito il tamburo serta. Già allora
da guerra di
esisteva il karaoke: ne è prova uno
Leonardo da Vinci
strumento a forma di pianoforte
del 1905, unico al
mondo, con annesso il testo della melodia.
Nella stanza degli organi da strada attira l’attenzione lo ‘spallone’
dal peso di 50 chili con cui Franco Severi si è esibito davanti a
Papa Francesco in occasione del
Giubileo dello spettacolo viaggiante, lo scorso giugno. Ecco
poi la sala della registrazione
sonora: questi strumenti rappresentano il declino e poi la fine
della musica meccanica in Italia.
L’AVVENTO DEL DISCO
E DEL GRAMMOFONO
Con l’avvento del disco e dei
grammofoni la musica comincia
infatti a entrare nelle case italiane e, man mano che questo nuovo supporto diventa sempre più
economico, spariscono gli organetti dalle strade.
Tra i pezzi forti, il Tinfoil (tradotto ‘foglio di alluminio’), fonografo
inventato da Thomas Edison nel
1878 che registra la voce meccanica solo con la pressione sonora, alcune incisioni della ‘His
master’s voice’ (celebre etichetta discografica del XX secolo) e
l’allestimento di una delle prime
‘sale da incisione’.
Tutt’altra atmosfera si respira
nella sala della regina Margherita, che i conti Pasolini Zanelli
fecero ristrutturare e affrescare
per la visita della sovrana di casa
Savoia, che poi non si tenne.
Qui c’è il piano melodico a lei
appartenuto e un pianoforte ‘reproduting’, che riproduce i brani
eseguiti dai grandi concertisti,
per chi non aveva la fortuna di
ascoltarli dal vivo. Altra chicca è
lo strumento che si trovava nel
14
nel Fascino di un Capodanno esclusivo, da Vivere e Regalare
T he S elecT
una Cascata di puro Benessere, da Vivere e Regalare
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INFORMAZIONI
Il Museo nazionale di musica meccanica è visitabile
nei giorni: sabato, domenica e festivi dalle ore 15
alle 18 (orario invernale) e dalle 16
alle 19 (orario estivo). In altri giorni
e orari su prenotazione (tel. 0547
323425, www.museomusicalia.it).
Chiusura 25 dicembre, 1 gennaio.
castello di Warwick in Inghilterra. Scendendo al piano terra
si entra in una stanza arredata
come la hall di un grand hotel
del Ventesimo secolo: qui la fa da
padrone il ‘Violano-Virtuoso’ di
Chicago che nel 1912 fu considerato una delle otto invenzioni
più curiose al mondo. E in ultimo il Teatro, dove protagonista
assoluto è il mastodontico organo da fiera Gavioli, dal nome del
costruttore. Punto di riferimento
a livello nazionale e internazionale, l’Ammi si occupa anche dei
laboriosi restauri degli strumenti, avvalendosi di artigiani specializzati sparsi per l’Italia.
«Sono opera nostra i restauri
degli strumenti di Caprera, della Reggia di Caserta, di quello
appartenuto a Giovanni Pascoli
e abbiamo contributo all’intervento sull’organo del Quirinale»
sottolinea Franco Severi, consapevole che un futuro sempre più
tecnologico incombe. «Tramite
l’Ammi Lab ci occupiamo di realizzare le scansioni elettroniche
dei supporti musicali meccanici
destinati a sparire, quali rulli di
carta traforata, cilindri chiodati,
dischi di metallo e cartone, affinché possano essere studiati e
riprodotti», dice.
LA STANZA
DEL CARDUCCI E IL PARCO
Villa Silvia è anche la storia del
profondo legame d’amicizia tra la
contessa Silvia Pasolini Zanelli donna di spirito e di vasta cultura - e di Giosuè Carducci che
trascorse a Lizzano diversi soggiorni dal 1897 al 1906.
La camera del poeta, visitabile,
è preservata e intatta come la
lasciò, dopo l’ultima visita, per
ritirare il premio Nobel per la letteratura.
E non va dimenticato il maestoso
parco, diventato meta in tutte le
stagioni, dove quiete, immersione nella natura e panorami mozzafiato sono assicurati.
La musica non ti abbandona
nemmeno qui: all’ombra degli alberi si snoda il percorso sonoro
delle ‘stanze giardino’: il giardino
parlante e il giardino delle farfalle. Chi predilige la lettura, infine,
può rifugiarsi nell’accogliente biblioteca dentro la limonaia.
Villa Silvia si propone anche come
location per matrimoni, battesimi,
feste di laurea, incontri culturali
ed altri eventi.
La sala della regina, la terrazza e i
giardini possono diventare scenari
suggestivi per celebrare importanti occasioni.
Sotto da sinistra uno dei tanti oggetti esposti nella stanza dedicata agli organi di casa a destra cartone forato
utilizzato per la riproduzione della musica
muse ndo
THE MECHANICAL MUSIC
MUSEUM
Musicalia, the Mechanical Music Museum, can be found in
Villa Silvia; a historical building
which dates back to the 1700’s
which is situated a few kilometres from Cesena.
In the lobby you can admire
the Atlantic Orchestra from the
end of the 1800’s, it’s named as
such because it was installed
on a large cruise ship. On the
first floor, you’ll come across
the historical predecessor of
these self-playing instruments:
the drum of war by Leonardo Da
Vinci, which is set in a war tent
from the 1500’s and has been
reconstructed by using texts
and drawings.
In the room dedicated to home
organs, it turns out that in high
society houses, everything had a
sound: paintings, chairs, liquor
bottles, trivets, small tobacco
shops, each one with their own
tiny music box.
In the street organs’ room, there is the mechanical device that
was used in the presence of
Pope Francis for the Jubilee.
The Ammi Organisation, which
operates on a national and international level, runs the museum, and is also involved in
the restoration of instruments.
There is also a glorious walk in
a majestic park before getting to
Villa Silvia, where you can delight in the most breathtaking
views.
Sopra una veduta dal parco di Villa Silvia sulle prime colline cesenati, sotto la suggestiva sala ovale della Regina Margherita con
decorazioni floreali nella cupola
18
C’ERA UNA VOLTA…
LA MUSICA
L’ARMONIA DELL’ANTICO
Prima nazionale per un evento di antiquariato
musicale.
Sabato 14 e domenica 15 gennaio a Cesena Fiera
risuonano le melodie degli strumenti antichi
“C’era una volta… Antiquariato”, principale vetrina di settore della Romagna, dopo aver ospitato
nelle varie edizioni speciali libri antichi e rari pezzi
da collezione provenienti da ogni epoca e luogo,
propone la prima edizione dedicata specificatamente all’antiquariato musicale, un settore che
sta conquistando crescente interesse culturale ed
economico.
Una “prima nella prima” in tutti i sensi. L’iniziativa
vanta il primato di essere l’unica in Italia nel suo
genere e si caratterizza per la sua impostazione
“scientifica”, con un’attenta selezione degli espositori coinvolti e degli oggetti messi in mostra.
Oltre a quelli presentati da commercianti e liutai
specializzati gli strumenti protagonisti della fiera provengono da importanti collezioni storiche,
come quelle di Artemio Versari e Stefano Malusi
per i cordofoni, o quella di Francesco Carreras per
gli aerofoni. Tutto l’universo della musica d’epoca sarà rappresentato: strumenti originali d’ogni
tipo, riproduzioni di strumenti antichi, esperti restauratori, editoria ed iconografia musicale antica,
strumenti musicali meccanici tra Settecento e Ottocento, mezzi di riproduzione musicale d’epoca,
oggettistica varia di interesse musicale .
Nelle rassegna sono coinvolte anche prestigiose
istituzioni musicali e scuole di liuteria.
Nelle due giornate sono inoltre previsti “momenti
d’ascolto” per vivere pienamente quell’atmosfera
tutta particolare che solo una musica proveniente
dalla viva “voce” di uno strumento del passato sa
regalare.
19
ilPerson ggio
CARLO CRACCO
IL BENE E IL BUONO
IN CUCINA
Star della tv e giudice inflessibile tra i fornelli, lo chef più celebre
d’Italia ha parlato di cibo, stili alimentari e sapori
di Filippo Fabbri
S
e fosse ancora tra noi Umberto Eco dovrebbe e Spandau, oggi si parteggia per Cracco o per Baaggiornare la sua celebre fenomenologia. Dedi- stianich.
cata nel 1961 a Mike Buongiorno, oggi volge- Una prova? Eccola servita proprio in Romagna. Alcurebbe lo sguardo verso altri “fenomeni” di massa ca- ni anni fa premiato a Rimini al Festival della Cucina
paci di catturare il grande pubblico fino a rasentarne italiana, portò gli organizzatori della manifestazioil culto. Uno di questi è certamenne a trasformarsi in improvvisati
te il fenomeno Carlo Cracco. Proaddetti alla sicurezza per salvafessione cuoco, nella realtà molto,
guardare l’integrità del personag“La Romagna è ricca gio, tanto era la calca per selfie,
tanto di più. Nome di primo piano
di eccellenze. Merita strette di mano, fotografie, con
della cucina italiana da almeno
un ventennio, “esploso” grazie al
richieste trasversali a tutte le gepiù attenzione”
celebre programma di Masternerazioni. Vista l’antifona Cesena
chef. Giudice inflessibile, spesso
si è organizzata preventivamente,
cattivo e poco incline al sorriso,
e quando lo ha ospitato alla prima
ha conquistato milioni di persone tanto da divenire edizione del Wellness Food Festival, è stato predispouna star acclamata al pari dei divi musicali e dello sto un vero e proprio servizio d’ordine, per tenere a
spettacolo. Se negli anni 80’ ci si divideva tra Duran freno l’entusiasmo dei fans.
21
ilPerson ggio
Tutto questo nonostante un atteggiamento tutt’alFoto Chico DeLuigi
tro che divistico, da parte di Cracco. Anzi, ben disposto al colloquio.
Come il suo coming out per il Formaggio di Fossa.
“E’ stato il prodotto che più di tutti mi ha stupito,
nel tempo. All’inizio non capivo bene cosa fosse. Ero
giovane e non avevo trovato nessuno che me lo spiegasse. Quando mi è stata raccontata la sua storia,
il modo come viene prodotto, ne sono rimasto affascinato. E oggi è uno dei prodotti che più mi piace
valorizzare nei miei piatti. La Romagna è ricca di
eccellenze, penso alla frutta e alla verdura, prodotti
che meritano una maggiore attenzione da parte di
noi cuochi”.
Dal singolo prodotto, lo chef vicentino allarga lo
sguardo sulla cucina in generale. “E’ la cultura che
ci salverà dall’omologazione. Bisogna fare formazione e informazione per far capire la differenza tra un
cibo sano e uno che non dà nessuna altra emozione
se non quella di riempirci lo stomaco. Sono cambiati i tempi e il modo di mangiare. Ma attenzione
a non peggiorare le abitudini alimentari o è la fine
- ha esortato Cracco in occasione del suo intervento
durante il Wellness Food Festival che si è tenuto
quest’anno a Cesena - Da qualche parte dobbiamo
salvarci, la cucina unita alla conoscenza può essere
la nostra scialuppa”.
Ma come destreggiarsi tra migliaia di prodotti, bombardamenti pubblicitari e quant’altro. “Se un cibo è
buono o meno non lo scrive la sua etichetta. Certo,
questa è importante, ma non basta. L’etichetta ti
dice che tutto è avvenuto nel rispetto di determinati
parametri di legge. Ma è l’assaggio che fa la differenza. Se mangio una cosa neutra o un prodot“La cucina unita alla
to nel quale non trovo il gusto,
conoscenza può essere
significa che qualcosa manca. E
noi dobbiamo capire il perché”.
la nostra scialuppa”
Impossibile non intrecciare questi discorsi sul cibo con la Wellness Valley il cui epicentro è
proprio in Romagna. “Bisogna essere visionari per
progettare una valle del benessere, credere in un
sogno che si può realizzare a beneficio di tutti. Questo è il segreto di questo progetto, la sua forza. Bisozione e ricerca continua che finisce per coinvolgere
gna mettere a conoscenza che ci sono stili di vita, di
anche il basso”.
alimentazione ed educazione alimentare da scoprire
Infine, il suo amore per la Romagna. “Ho sposato
soprattutto rivolgendosi ai giovani. Anche perché
una donna di Santarcangelo, come non posso esse una persona vuole migliorare la propria qualità
sere legato a questa terra. Ci venivo in epoca non
della vita deve necessariamente passare dal cibo”.
sospetta, ho fatto una decina di anni tra Cervia, PiPoi c’è l’eterno dilemma tra alta cucina e l’anima
narella, Cesenatico e Cesena, per cui il rapporto è
più popolare. “Quella che viene definita alta rappreda sempre di grande affetto. Ma al di là dei legami
senta solamente un 2 per cento della cucina, diciasentimentali quello che mi stupisce è l’evoluzione di
mo che è la parte più artistica ed elevata. Tuttavia
questi luoghi. Prendiamo il cibo: non c’è più solo il
è fondamentale, perché è quella che va a scoprire e
mangiare e bere alla grande ma il cercare il bene e il
mettere in rete i veri valori. Attraverso di essa si ribuono del cibo. C’è stata una evoluzione ed questa
esce a migliorare la filiera, in un percorso di formala forza di un territorio”.
22
CARLO CRACCO, THE CHEF
Carlo Cracco, has been a renowned name in
Italian cuisine for at least two decades, however he’s become a household name thanks to
Masterchef, the famous cooking and lifestyle
programme currently on our screens.
“It’s culture that will save us from homologation. We need to learn about and understand
the difference between healthy food, and food
that doesn’t give us any emotion, food that is
just on our plates to fill the hole in our stomachs…
How can we choose, amongst others, between
the thousands of products available to buy and
the constant advertising. “If the food is good or
bad, it isn’t written on its label. This is certainly
important information, but it isn’t enough. It’s
the tasting that makes the difference. If I eat
something which is quite bland or I can’t taste
anything, it means that something is missing.
These discussions on food naturally lead our
attention to the Wellness Valley, of which its
headquarters are here in Romagna. “In order to
create a wellness valley, you need to be a visionary, to believe in a dream that can come true,
and where everyone benefits from it. This is the
secret and the strength of this project.
We need to generate knowledge on lifestyle
choices and health education to everyone,
especially to the younger generation. At the
end of the day, if someone wishes to improve
their own quality of life, they have to start changing their eating habits first.
Finally, his love for Romagna. “I married a woman from Santarchangelo, how can I not have
a bond with this land? However, apart from the
sentimental ties, what surprises me is how
evolved things are here.
Take the food for instance: It’s not just about
eating and drinking in abundance, but trying to
find all the goodness and benefits that this food
can have. This territory has evolved, and that is
its strength.
In alto Carlo Cracco e l’attrice Cecilia Dazzi al Forum
sul Benessere alimentare nell’ambito del Wellness Food
Festival a Cesena Fiera, nelle altre due foto due
momenti dell’inaugurazione
tr cibo e vino
CUCINA DI MARE
TRA COSTA E COLLINA
La buona tavola emozionante compagna di viaggio alla scoperta
di Cesenatico e Longiano. Le proposte dei ristoranti Ca’ Nostra e Terre Alte
L
a cucina di mare è il filrouge che ci guida in questo itinerario in terra di Romagna, tra la costa e la collina,
dove il mangiar bene e la buona
tavola sono emozionanti compagni di viaggio.
E’ l’occasione per godere di panorami mozzafiato, scoprire i
tesori anche meno noti di tante località, e, ovviamente, fare
una sosta del gusto tra proposte
24
d’eccellenza. Partiamo dal borgo
marinaro che si srotola lungo
l’asta del suo porto canale tra
pescherecci, piazzette, le grandi
vele colorate delle barche storiche e una miriade di locali affacciati sul porto. Il centro storico
di Cesenatico riserva diverse
sorprese alla nostra visita. Iniziamo proprio dal Museo della
Marineria en plein air, il museo
galleggiante con le barche stori-
che che si dondolano dolcemente sull’acqua. Rappresentano
una ricca selezione tra quelle
maggiormente utilizzate dalla
marineria a vela nell’alto Adriatico tra la fine dell’Ottocento e
la prima metà del Novecento:
sono presenti infatti trabaccoli
da pesca, bragozzi, una lancia,
una paranza. Durante l’inverno
le barche storiche sono la scenografica cornice di uno dei presepi
più suggestivi dell’intera riviera
romagnola, il presepe della Marineria, con statue a grandezza
naturale a comporre varie scene e l’omaggio al Bambinello. La
Sezione a Terra del Museo della
Marineria propone al visitatore un ampio percorso dedicato
alla marineria, in cui si possono
toccare con mano i semplici materiali e le tecnologie con i quali
l’uomo ha navigato per millenni.
A chi ama un tuffo tra le lettere
consigliamo di far tappa a Casa
Moretti, la casa museo dove
visse il poeta crepuscolare, oggi
luogo di valorizazzione della sua
opera e sede di iniziative culturali in diversi mesi dell’anno. Dal
porto ci si inoltra per stradine e
piazzette, l’aria di mare e le architetture del borgo ci portano
il sapore della vita dei pescatori,
tra le case basse che già nel 1500
Leonardo Da Vinci schizzava sul
suo taccuino. Si apre improvvi- Ristorante Cà Nostra (nelle foto
sa la piazzetta delle Conserve, l’esterno del locale e alcuni piatdove rimangono a testimonianza ti). In estate si apre con una piadel tempo andato due grandi ci- cevole terrazza esterna sul borsterne per il ghiaccio (le conser- do della darsena, con vista sulle
ve appunto). La piazzetta ospi- barche storiche del Museo Galta il mercato ortofrutticolo con leggiante. Qui grande protagoi prodotti della campagna e le nista è la cucina di pesce, ma a
tipicità del
Cà Nostra
territorio e
il
menù
A
Cà
Nostra
sul
Porto
in inverno
racconCanale protagonista
un grande
ta
anche
presepe. La
altri
stili
la cucina di pesce con
nostra pasalimentari
un occhio al vegetariano
come il veseggiata
e al Gluten Free
può allungetariano e
il vegano e
garsi fino
si caratteal molo, là
dove le onde si infrangono contro rizza per grande attenzione alle
gli scogli e i capanni da pesca, intolleranze, ad iniziare da quelpiccole strutture con le gran- la al glutine, con numerose spedi reti oggi recuperati a moder- cialità Gluten Free nella Carta.
ne abitazioni, si allineano sulle “I menù variano di settimana in
palafitte. Al ritorno, risalendo il settimana in base al pescato freportocanale, la nostra meta è il sco disponibile – ci dice Katia Fa-
25
tr cibo e vino
bretti, titolare di Cà Nostra - La
nostra filosofia è improntata sulla qualità, prodotti del territorio e
integrità nel piatto; qui vedi quello che mangi”.
Nel ristorante si possono gustare ricette tipicamente romagnole a base di pesce, dall’antipasto
di crostacei cozze e vongole, alle
grigliate di pesce, al fritto misto
di paranza. Tra i primi i paccheri alla mediterranea e le linguine
scampi e gamberoni, ma sono
numerose anche le ricette di cucina Vegana a base di tofu e seitan e verdure, senza dimenticare
proposte di carne e la pizza, che
sta riscuotendo grande successo
con l’impasto creato con il grano
saraceno.
Il mare e i suoi sapori si incontrano anche nell’entrotrerra, sa-
26
lendo verso la collina lungo le poranea più ricche dell’Emilia
strade amate da Marco Pantani Romagna. Imperdibile una visita
e oggi solcate da chi si concede alla collezione d’arte contempola sgambatina della domenica o ranea con opere di Mafai, De Pisi prepara con un allenamento sis, Sironi, Guttuso e Vespignapiù sostenuto alle gare di Roma- ni.
gna. Saliamo anche noi, direzio- La cucina di mare sulla collina
ne Longiano, terrazza naturale di Longiano ha un nome di ecda cui guarcellenza,
il
Ristorante
dare lontano
Terre
Alte
sulla
piaInterpretazioni di mare
che sa connura, verso
a Terre Alte tra carpacci quistare i
Cesena opdi crudo e ostriche
palati con le
pure verso il
sue sapienmare. Domina il borgo
ti interpreil maestoso
tazioni
di
Castello Malatestiano (la foto mare. Carpacci di crudo, mitili,
del tramonto al castello è di Roy ostriche (per gli amanti del geBerardi), sede della Fondazione nere Ostriche Belon e Ostriche
Tito Balestra e di una delle rac- Fin De Clair non mancano mai)
colte d’arte moderna e contem- sono diventati veri e propri sem-
preverdi, che ne hanno decretato il successo nel mondo dei
gourmet. “A Terre Alte il pesce
regna sovrano - dichiara il titolare Michele Casalboni - la nostra
cucina si basa sul pesce fresco
che vado personalmente a reperire nei mercati ittici del territorio.
Per poi proporlo in ricette che non
chiedono grande manipolazione,
così da esaltare il sapore naturale”. “Oltre al crudo, proponiamo
molti altri piatti, secondi di pesce (Dentice, Ombrina, Branzino,
Rombo chiodato, grigliatine) ma
anche primi al pesce secondo tradizione” precisa Casalboni che
gestisce con grande passione l’elegante ristorante, con ampie vetrate affacciate su uno splendido panorama e sull’intera riviera
adriatica.
Oltre che per deliziare il proprio
palato, una gita a Longiano si
presta per scoprire itinerari, anche inconsueti. Abbiamo già detto della arte contemporanea alla
Fondazione Tito Balestra, un secondo suggerimento può essere
l’itinerario nell’arte religiosa che
parte nella zona settecentesca
del Centro Storico dal grande
Santuario, con il Ss. Crocifisso,
ritenuto miracoloso, si incontra
poi la Collegiata di San Cristoforo, anch’essa settecentesca,
che racchiude preziose opere
del Centino, di Gian Giose o Del
Sole, di Benedetto Coda, Andrea
Lillio e altri. Ai piedi del Castello, l’Oratorio di San Giuseppe,
gioiello tardobarocco, è oggi sede
del Museo d’Arte Sacra.
Oppure ci si può dedicare al
mondo teatrale con una visita
al Teatro Petrella, piccolo teatro all’Italiana, e in piazza San
Girolamo nella galleria del Convento di San Girolamo ammirare
i bronzi raffiguranti le Maschere
della Commedia dell’Arte, opera
dell’artista longianese Domenico Neri.
Nel periodo natalizio da non perdere la Longiano dei Presepi, la
manifestazione natalizia con oltre cento rappresentazioni della Natività, in più di quaranta
punti-presepe collocati in tutto
il Centro Storico. Infine va ricordato che la seconda stagione di
“Muro” di Sky Arte H quest’anno è ripartita da Longiano, dove
l’artista Agostino Iacurci firma
un murale ispirato al piccolo
borgo sulla collina.
27
testatina
testat
tr
cibo Testata
e vino
SANGIOVESE
& FRIENDS
Cantine e prodotti eccellenti, percorsi di qualità, attori per il racconto
e la promozione fanno di Cesena la capitale romagnola del vino
di Maurizio Magni
n consorzio che riunisce le migliori
cantine del territorio, la sede romagnola dell’Associazione Italiana Sommelier, un festival dedicato al vino regionale,
un derby dove il Romagna sangiovese sfida gli
atri territori italiani vocati al vitigno, cominciando dai ‘miti toscani’, un gruppo che lavora nella comunicazione e che ha prodotto una
guida decennale ai vini regionali, centinaia di
U
28
eventi sull’enogastronomia e un’App completa e particolareggiata su cantine, prodotti tipici, eventi, itinerari e offerte vacanze legati
all’enoturismo. E soprattutto una produzione
enologica che ha saputo in meno di 10 anni
raggiungere ottimi traguardi in fatto di qualità e piacevolezza dei prodotti. Tutto questo è
la ‘Cesena per il Vino’ che a buon diritto può
considerarsi la capitale romagnola del nettare
di Bacco, quantomeno dal punto di vista delle
iniziative dedicate e delle energie spese per
promuovere e raccontare il vino romagnolo.
VINO E TERROIR
Da sempre vocato alla produzione di ottimi
vini, il territorio cesenate è una delle patrie
elettive del sangiovese di Romagna, che qui
trova espressioni di eccellenza grazie a ter-
reni e microclimi ideali. Un sangiovese che
partendo dalle zone più basse regala un sorso generalmente più fruttato e generoso, di
tenore alcolico elevato e un po’ meno tannico, mentre in quelle collinari, che guardano
la montagna, si esprime con sorsi più sottili
e freschi, e una trama tannica maggiormente
incisiva. L’ottima esposizione, la brezza del
mare Adriatico e le escursioni termiche sta-
29
tr cibo e vino
gionali sono i punti di forza di questo territorio neppure a livello di territorio Romagna a far dein cui le vigne, che ricoprono i dolci pendii cese- collare questo ottimo prodotto, soprattutto nella
nati, regalano vini intensi e di carattere. Oltre al ristorazione di pesce che interessa tutta la nostra
sangiovese, albana e trebbiano sono i vitigni prin- riviera.
cipali del territorio, ambasciatori per eccellenza
UN CONSORZIO E NON SOLO
dell’enologia romagnola.
“Il vino cesenate – argomenta Alessandro Giunchi Dedicato al vino e all’olio delle colline cesenati, il
presidente del Consorzio Produttori Vino e Olio sodalizio fra aziende del territorio muove i primi
delle Colline cesenati- negli ultimi anni ha saputo passi nel 2010 e oggi associa 13 cantine collinari
creare valore in termini di qualità e riconoscibili- di dimensioni medio piccole ma ad alto contenuto
tà, con il sangiovese che la fa ancora da padrone di qualità per una produzione complessiva di circa 1,5 milioni di bottiglie. In produzione vini Doc
soprattutto in termini di produzione e ricerca”.
autoctoni, sangiovese, albaAnche l’albana – conferma
na, pagadebit, trebbiano ma
Giunchi - è in forte ascesa
ed esprime un bianco dalle
È il sangiovese il vitigno principe anche internazionali, merlot
chardonnay e blend costitudel cesenate che regala prodotti
grandi potenzialità declinaiti da una sapiente miscela
di alta qualità e di beva diversa
to dalle cantine cesenati in
in funzione dei vari terroir locali
di uve territoriali e alloctotutte le sue molteplici forme:
ne ammesse dalla Doc. Il
dall’albana secco al passito
sangiovese in versione base,
allo spumante brut o dolce
superiore
e
riserva,
costituisce
il cuore della profino ad esperimenti di metodo classico. Ma purtroppo la sua produzione rimane ancora troppo li- duzione cesenate con numerosi fiori all’occhiello,
mitata in numero di bottiglie tanto che non riesce citati e pluripremiati a livello nazionale. Al di fuori
30
Vigne e grappoli punteggiano
le colline che da Carpineta si estendono
fino al versante cesenate di Bertinoro.
Un terroir vocato alla produzione
di sangiovese e albana che negli ultimi
10 anni ha intrappreso un percorso
verso l’eccellenza qualitativa
del Consorzio ci sono un’altra decina di cantine,
almeno la metà delle quali di buona o ottima qualità, e una Cantina Sociale che produce da sola
circa 1 milione di bottiglie.
zione e sulla conoscenza dei vari terroir italiani
e internazionali vocati al vino; il terzo incentrato
sulle tecniche di abbinamento cibo/vino.
AIS ROMAGNA
ROMAGNA WINE FESTIVAL
E DERBY DEL SANGIOVESE
Da 40 anni dedicata alla comunicazione e al servizio del vino, riconosciuta a livello nazionale,
l’Associazione Italiana Sommelier romagnola ha
trovato casa a Cesena in via delle Fragole e oggi
è presieduta da Roberto Giorgini, cesenate purosangue noto in città per aver gestito diversi locali
dedicati al cibo e al buon bere. Dalla sede cesenate, Ais Romagna pilota comunicazione e servizi
al vino in tutta la Romagna, attraverso iniziative
e corsi professionali e di avvicinamento al vino
che interessano addetti ai lavori ma anche privati
cittadini. Tre i livelli per accedere al prestigioso
tastevin, il simbolo della sommellerie a livello internazionale: il primo dove vengono illustrate le
principali funzioni del sommelier e fornite le nozioni base su viticoltura, enologie e tecniche di degustazione; il secondo focalizzato sulla degusta-
Nato dalla volontà di tre partner, il locale Consorzio, Ais Romagna e PrimaPagina, agenzia cesenate da 15 anni attiva nella comunicazione del
vino e con il contributo del Comune di Cesena, il
Festival da quattro anni anima il centro storico
cittadino dedicando un week end primaverile al
buon bere del territorio con degustazioni, convegni, laboratori e animazioni.
Dedicato al mondo del vino di qualità partendo
dalle sue connotazioni territoriali il Romagna
Wine Festival si apre a un confronto aperto e collaborativo richiamando da tutta Italia altri territori vocati a un’enologia di primordine. Particolare interesse circonda il Derby del Sangiovese
che ogni anno fa scendere in campo a difendere i
propri colori un territorio italiano di grande prestigio a vocazione sangiovese opposto al vitigno di
31
tr cibo e vino
casa, quel Romagna sangiovese che è l’orgoglio
della produzione enologica delle colline da Imola
a Rimini.
Così in questi anni sono scesi a Cesena con alterne fortune i portabandiera del Chianti, del
Vino Nobile di Montepulciano e del Morellino di
Scansano. Mentre le prossime sfide richiameranno territori come Montalcino o Montefalco.
EMILIA ROMAGNA DA BERE
E TRAMONTO DI VINO
Una guida ai vini e alle eccellenze gastronomiche
del territorio e un ciclo di eventi diffusi in e fuori
regione. E’ il risultato di dieci anni di comunicazione sull’enogastronomia dell’Emilia Romagna
ideata e organizzata da Agenzia PrimaPagina di
Cesena insieme all’Associazione sommelier territoriale. La guida ‘Emilia Romagna da bere e da
mangiare’, diffusa in 15 mila copie nelle librerie
e durante le più importanti manifestazioni legate all’enogastronomia e gli eventi di Tramonto
DiVino, una decina ogni anno con centinaia di
etichette territoriali in degustazione, hanno contribuito nel corso degli anni a diffondere e incrementare conoscenza e reputazione dell’enologia
regionale e dell’enoturismo e, più in generale del
‘buon vivere’ di Cesena e dell’Emilia Romagna.
Nella pagina momenti di promozione del vino cesenate
durante il Romagna Wine Festival. Sopra in alto il sommelier
cesenate Luca Gardini, campione mondiale nel 2005 guida
una degustazione sotto il loggiato comunale.
A sinistra lo slide show dell’App Via Emilia wine & food
32
NASCE A CESENA
L’APP DEL VINO E DEL GUSTO
Si chiama Via Emilia Wine&Food l’App per smartphone
e tablet che racconta tutto sull’enogastronomia dell’Emilia Romagna. Realizzata in doppia lingua e editata da
Agenzia PrimaPagina di Cesena per Apt Servizi, Assessorati all’Agricoltura e Turismo e Unioncamere dell’Emilia Romagna, in partnership con Enoteca Regionale e
Associazione Italiana Sommelier Emilia e Romagna, Via
Emilia Wine&Food è stata presentata in anteprima in
aprile a Vinitaly e nelle scorse settimane è volata a New
York a rappresentare l’Emilia Romagna durante la settimana della cucina italiana nel mondo. L’App, scaricabile
gratuitamente sia su Apple Store che su Google Play,
promette a gastronauti e enonauti della rete di scoprire
un’intera regione attraverso otto semplici pulsanti di navigazione che raccontano l’enogastronomia, il patrimonio artistico e culturale, le caratteristiche del territorio e
le sue attrazioni turistiche, gli eventi collegati al cibo e
al vino e tanto altro.
tutto sport
RUGBY IL MITO
DELLA PALLA OVALE
A Cesena il rugby è una realtà importante e in crescita con il progetto Romagna Rugby
che riunisce i migliori giocatori del territorio, una franchigia che conta 1200 atleti tesserati
e una struttura di 50.000 metri quadri unica in Italia.
34
IL GIOCO DEL RUGBY
Il rugby è uno sport di squadra diffuso in buona parte del mondo. Ne esistono due varianti
principali, differenziatesi nel Regno Unito alla fine del XIX secolo: il rugby a 15 o rugby
union, disputato tra due squadre di 15 giocatori ciascuno, e il rugby a 13 o rugby league,
con 13 elementi per squadra. Il rugby a 15 è praticato a livello internazionale in buona
parte del mondo: nel Regno Unito, nei Paesi dell’ex impero britannico (Irlanda, Australia,
Nuova Zelanda, Figi, Sudafrica) nonché in Francia, Italia, Argentina, Romania ed ex Unione Sovietica; riscuote seguito anche in Giappone, India, Marocco, Kenya, Namibia e in
diverse altre nazioni di Oceania e Asia; il rugby a 13 ha il maggior seguito in Inghilterra,
Francia, Australia, Nuova Zelanda e Papua Nuova Guinea, paese quest’ultimo nel quale è
lo sport nazionale. Le due discipline hanno regolamenti differenti e sono considerate indipendenti l’una dall’altra. Le caratteristiche principali comuni ai tipi di rugby sono il campo
di gioco, le porte a forma di H, il pallone ovale ed il fatto che è vietato passare il pallone in
avanti; quindi il terreno può essere guadagnato solo correndo con il pallone o calciandolo.
35
tr tutto sport
Nella foto in apertura in prima pagina la squadra del Romagna RFC che milita in serie B durante un’azione di gioco.
Qui sopra uno scatto suggestivo del fotografo Filippo Venturi, una delle foto vincitrici del Premio internazionale PX3
Prix de a photographie Paris e del Moscow International Foto Awards
di Cristina Zani
L
a danza Maori degli All Blacks, squadra neozelande- ri giocatori del territorio, una franchigia che conta 1200 atse tra le più forti e famose al mondo nel rugby a 15, leti tesserati e una struttura di 50.000 metri quadri, unica
affascina e impressiona non solo gli appassionati di in Italia, è una realtà consolidata e importante oltre che un
questi sport ma anche chi con la palla ovale ci ha poco modello da imitare.
a che fare. La spettacolarità con la quale gli All Blacks “Si tratta di un progetto che non ha eguali in Italia - spiega
eseguono la Haka prima del calcio di inizio di ogni par- Gabriele Caminati presidente del Cesena Rugby Club – per
questo siamo monitorati dalla Fedetita, carica e intimidisce allo stesso
razione perché potremmo essere un
tempo giocatori, avversari e spetesempio da applicare anche in altre
tatori. E così il fenomeno degli All
Cesena
aspira
realtà, anche se fino ad oggi alcune soBlacks, che in Nuova Zelanda sono
a
diventare
la
cittadella
cietà ci hanno provato senza riuscirci”.
un vero e proprio mito, ha contribudel Rugby in Romagna
Anche il grande parco e i campi di
ito a rendere più popolare anche in
allenamento sono frutto di una proItalia una disciplina che oggi, dopo
gettazione solida e solidale, un project
il boom di inizio millennio, quando
sembrava avesse potuto sfidare l’egemonia del calcio, è financing, approvato dal Comune, a testimonianza che a
Cesena la passione ovale vuole essere all’altezza delle neconsiderato ancora uno sport minore.
A Cesena il rugby ha una tradizione che risale al 1970 e cessità.
oggi con il progetto Romagna Rugby che riunisce i miglio- “Dobbiamo ringraziare il Comune, la Federazione Rugby e
36
In queste pagine carrellata di foto di squadra: da sinistra la squadra del Romagna RFC, la formazione giovanile dell’Under 16 del
Cesena Rugby, la squadra del Cesena che disputa il campionato di C, e Under 14 del Cesena Rugby.
gli Sponsor (tra questi Olidata fino al 2004, Lamiera Più,
Eurotecnica, Frigoriferi Industriali, Marchi Giorgio, Maior) – continua Caminati - se la nostra struttura è tra
le migliori in Regione con un campo sintetico di ultima
generazione inaugurato 3 anni fa dove si allenano tutte
le categorie compreso il Romagna RFC, un campo principale che viene utilizzato soprattutto per le partite con
una tribuna coperta da 1000 posti e altri campi per gli
allenamenti oltre ad una Club House che è un punto di
riferimento per i giocatori e gli appassionati del rugby
cesenate e ad un grande prato verde per la gestione del
terzo tempo”.
Ma facciamo un passo indietro, perché questa è l’attualità. Per conoscere la storia del rugby cesenate bisogna tornare al 1970 quando un rugbista romano
militare dell’aviazione, raccoglie attorno a sé alcuni appassionati e fonda il primo club di rugby a Cesena con
presidente Gianluigi Trevisani e dirigente Bruno Zoffoli attuale Presidente emerito del Cesena Rugby. Dopo
qualche anno l’attività si interrompe e la società viene
rifondata nel 1978. Nei primi anni ’90 nasce la struttura dello Stadio del Rugby in via Montefiore e nelle
stagioni dal ’92 al 94, guidati dall’allenatore argentino
Alessandro Canale, la squadra raggiunge i vertici arrivando in serie A anche grazie alla presenza di sponsor
come Valducci e Olidata che consente l’inserimento di
giocatori provenienti da altre società. Quando però negli anni successivi alcuni sponsor abbandonano e la
squadra retrocede in C, la società cambia i suoi obiettivi puntando a lavorare sui giovani e nelle scuole per
riorganizzare il settore giovanile, rilanciare il movimento rugbystico cesenate e diffonderlo in tutto il territorio
romagnolo. Un lavoro che porta negli anni a seguire
ad un costante aumento dei tesserati e dei tecnici e
istruttori così che la società riesce a schierare tutte le
squadre (Under 13, 15, 17, 19 e la serie C). E poi nel
2006 arriva la conquista della serie B e in quello stesso
anno viene creata la nuova società Romagna RFC, i cui
soci fondatori sono tutti ex giocatori: Giovanni Poggiali,
Luigi Sbraccia e i fratelli Maurizio e Gabriele Caminati.
In pratica il Cesena regala il titolo della B alla nuova
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società con l’obiettivo di convogliare in una unica squadra i migliori atleti della Romagna per continuare una
crescita più ampia in tutta il territorio del rugby.
“Da oltre dieci anni - aggiunge Caminati – con la franchigia Romagna Rugby, diamo la possibilità ai maggiori talenti della palla ovale di poter giocare ad alti livelli
senza spostarsi dalla loro Regione. Grazie al progetto
Romagna RFC si sono formate altre società come il Ravenna, Rimini e San Marino che prima non esistevano.
Oggi il Romagna RFC include anche il Forl’ e l’Imola e
milita in serie B ma l’obiettivo a medio termine è quello
di tornare in serie A come negli anni di massimo successo dal 2011 al 2014. Abbiamo una squadra giovane ma
con delle potenzialità”.
Ma il successo della franchigia romagnola fonda le sue
basi sulle principali forze ovaiole del territorio, Cesena
in primis che disputa il campionato di serie C. Senza
contare tutto il serbatoio del settore giovanile che può
schierare tutte le categorie, l’under 6-8-10-12-14-1618.
“Il Cesena è stata la prima formazione della regione
Emilia Romagna a schierare due squadre complete di
Under 18 in due diversi campionati nella stagione 20132014 – afferma il direttore tecnico del Romagna Rugby, Francesco Urbani - Inoltre proprio in questa città ha
sede il Centro di Formazione Romagnolo Under 16 che
cerca di far crescere i migliori giocatori di questa età”.
Urbani, chi sono i ragazzi che scelgono questo
sport?
Mentre un tempo chi si avvicinava al rugby erano soprattutto i figli di ex giocatori oggi grazie ai valori che
insegna questo sport sono i pediatri a consigliarlo.
Inoltre gli eventi diffusi dalla televisione sulle partite
internazionali hanno sicuramente contribuito ad attirare più giovani. Il passaggio più cruciale è quello dei
16 anni dove c’è un’alta percentuale di abbandono,
come del resto accade in tutti gli sport.
Perché il rugby può essere educativo?
Va ricordato che lo sport del Rugby è nato in un college
inglese e proprio per questo ha molti valori formativi: confronto con l’avversario, rispetto dell’avversario e
Qui sotto l’Under 18 del del Romagna RFC
e un’azione di gioco del Romagna RFC
dell’arbitro, importanza di arrivare a meta e tanti altri. E’ difficile trovare lo spirito del rugby in altri sport:
qui l’esuberante si sfoga, l’introverso si apre, e molte
mamme ci ringraziano perché il proprio figlio segue di
più le regole o è diventato più socievole, inoltre fino a
14 anni c’è l’obbligo di far giocare tutti. E poi non dimentichiamoci del terzo tempo (al termine della partita
la squadra ospitante offre alla squadra avversaria un
rinfresco) che contribuisce ad unire e rafforzare i legami non solo tra gli stessi giocatori ma anche con gli
avversari, l’arbitro, gli allenatori e le famiglie.
Il progetto scuole infatti è una delle basi del Cesena
Rugby Club.
Da oltre 10 anni il Cesena Rugby Club collabora con
le scuole di Cesena e dei paesi limitrofi (Gambettola,
Savignano, San Carlo, San Vittore, Borello, Mercato
Saraceno e Cesenatico).
Il target di riferimento sono le scuole medie, ma non
sono mancati interventi anche nelle scuole superiori
ed elementari.
Il rugby che viene proposto a scuola è un rugby semplificato, in modo da poter entrare a contatto con tutti
gli studenti (maschi, femmine e anche persone disabili); la metodologia di lavoro si basa su 4 interventi per
ogni classe in orario curriculare, in questi interventi
ai ragazzi vengono insegnate le regole base del rugby:
La meta, Il placcaggio, La tenuta a terra, Il fuorigioco. In questi anni, oltre al lavoro in orario curriculare,
sono stati attivati anche diversi laboratori annuali con
le scuole, sono stati organizzati i giochi sportivi studenteschi e negli anni dal 2007 al 2013 sono stati organizzati gli Elementary Rugby Day dove, a totale spesa del
Cesena Rugby, sono stati portati al campo più di 400
bambini delle scuole elementari.
Sono richieste doti fisiche particolari per giocare?
Oggi fortunatamente non c’è più l’idea della stazza fisica abbinata a questa tipologia di sport. Fino all’Under
12 maschi e femmine giocano insieme a testimonianza
che il rugby non è solo una questione di prestanza fisica. Inoltre c’è una differenziazione di ruoli che offre
spazio a tutti.
39
tutto sport
CURIOSITÀ
La forma ovale del pallone da
rugby è dato dalle vesciche di
maiale, che venivano gonfiate
a bocca, con cui William Gilbert il calzolaio della cittadina di
Rugby (dove nacque il gioco) faceva i
palloni per i giocatori dell’università.
Da allora la forma venne ancora più
arrotondata per agevolarne la presa
e il gioco al piede.
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IL MINI RUGBY
Oltre agli aspetti legati alla socializzazione, al rispetto dei
principi e delle regole, il mini rugby offre l’opportunità per
i bambini di confrontarsi con la propria e altrui aggressività
in un contesto di gioco. In Italia, in particolare, la Federazione Italiana Rugby ha un settore dedicato alla promozione
del mini rugby nelle scuole, dove vengono attivati progetti
finalizzati all’educazione e alla formazione degli alunni. Si
E la presenza delle donne?
Oggi a Cesena non c’è una squadra femminile mentre
ce ne sono a Imola, Forlì, Rimini e Ravenna quindi confidiamo che presto potrà formarsene una anche qui.
Ultima domanda a Caminati. Si dice che il rugby
sia un gioco bestiale giocato da gentiluomini. Da
ex giocatore può confermare questa affermazione?
Il Rugby è uno sport di contatto ma è ben regolamentato. Il mondo del rugby disapprova il comportamento
antisportivo, poiché anche una lieve infrazione delle regole potrebbe provocare seri infortuni.
Proprio per questo le federazioni rendono più rigide le
regole. Al termine delle partite si va insieme a bere, il
fair play è la regola e non l’eccezione, l’arbitro è una
componente del gioco e non il colpevole di tutte le sconfitte.
THE OVAL-SHAPED STAR
Rugby has been played in Cesena since 1970 and today, the Romagna Rugby initiative aims to unite all the
best players in the area. The club has 1,200 registered
athletes and impressive grounds of 50,000 square metres; this is unique in Italy, as well as being an established and important club, it’s also an exceptional role
model.
The large park and the training fields are the result of a
substantial and supportive design. A financial project,
which was approved by the city council, aims to establish Cesena as a club which is able to compete with
the best.
“We must thank the city council, the Rugby Federation
and our sponsors (Olidata since 2005, Mira+, Eurotecnica, Frigoriferi Industriali, Marchi Giorgio), explains
Gabriele Caminati, president of the Cesena Rugby
parla di mini rugby nei ragazzi con l’età compresa dai 4 ai 12
anni cioè i ragazzi che giocano nelle under 6, under 8, under
10 e under 12. Il mini rugby inoltre è un gioco che favorisce
socializzazione e integrazione: possono giocare in squadre
miste sia bambini che bambine.
(nelle foto gli under durante un’azione di gioco e la squadra cesenate
del mini rugby)
Club, if the structure is one of the best in the region.
The state-of-the-art synthetic field, which was inaugurated 3 years ago, is host to all the sporting categories, including Romagna RFC. The field is mainly played
on when there’s a grandstand of 1,000 spectators and
there are also other fields for training. The club house
is a meeting point for the players and those who are
passionate about rugby in Cesena. There’s also a large,
green lawn for the third half-time. But the success is
mainly down to the fact that Cesena’s main strengths
are within its territory. Firstly, Cesena is taking part
in the championship for the C1 category. Secondly, its
vast array of young players for all the age groups: 6-1010-12-14-16. The school project is fundamental for the
Cesena Rugby Club.
Cesena has been collaborating with schools in Cesena
and neighbouring towns (Gambettola, Savignano, San
Carlo, San Vittore, Borello, Mercato Saraceno and Cesenatico) for over 10 years. All schools and ages are
targeted, however middle schools are the main target.
Do you need any specific physical requirements?
In the past, a certain body type was once associated
with this sport. Fortunately nowadays, it’s more common to see different body types playing on the field.
Males and females play together until they reach the
Under 12’s category. This is clear evidence that rugby isn’t all about physical presence. In addition, the
different positions played within the team mean that
there’s room for everyone.
What about women in rugby?
At present in Cesena, there isn’t a women’s team, whereas, there’s one in Imola, Forli, Rimini, and Ravenna.
We hope that in the very near future, we’ll also have a
women’s team in Cesena.
41
tutto sport
L’OCCHIO DEL RUGBY
Un amore nato per caso e due riconoscimenti internazionali
per il fotografo cesenate alle prese con il Romagna Rugby
di Anna Frabotta
è chi il rugby lo vive calciando la palla ovale e chi, con la
stessa passione, lo vive da spettatore. Ma Filippo Venturi, affermato fotografo cesenate, non è uno spettatore
qualunque. Il suo è lo sguardo privilegiato di chi usa la macchina fotografica come fermoimmagine della vita e del suo scorrere.
Succede così, attraverso gli occhi di chi sa guardare, che anche
una partita di rugby può diventare un capolavoro indelebile. A
dirlo sono due importanti riconoscimenti che Venturi ha ricevuto
proprio grazie al lavoro che dal 2010 lo porta sul rettangolo verde
insieme ai giocatori del Romagna Rugby.
Ho letto che la prima volta sei finito ad una partita di rugby
per caso, com’è andata?
Nel 2010, agli inizi della mia attività, ero attirato dal Cesena Calcio, ma un amico fotografo però me la sconsigliò, per via dei permessi da ottenere e della burocrazia, e mi suggerì di provare col
Cesena Rugby. Iniziai quello stesso pomeriggio. Il mio reportage
C’
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sulla partita piacque alla società e nel giro di poco tempo diventai
il loro fotografo ufficiale. In seguito mi ingaggiò anche il Romagna
Rugby. Fu una grande soddisfazione!
Cosa ti ha convinto a continuare?
Negli anni ho avuto l’occasione di fotografare diversi sport, ma
il rugby è quello in assoluto più appagante. Il rugby è passione,
coraggio, generosità, lealtà, amicizia e rispetto e non si tratta solo
di un mantra ripetuto da chi è del settore, questi valori si vedono
effettivamente sia in campo, fra compagni di squadra e avversari,
sia fuori dal campo.
Con alcuni scatti al Romagna Rugby e del Cesena Rugby hai
vinto due importanti premi, il primo premio al PX3 Prix de
la Photographie Paris e il secondo premio al Moscow International Foto Awards, te lo aspettavi? Quali sono le motivazioni con cui sei stato premiato?
Non mi aspetto mai i premi, ma in genere so quando ho delle
buone fotografie che potrebbero essere apprezzate e avere qual-
FILIPPO VENTURI
Cesenate, classe 1980, è uno dei più promettenti fotografi italiani. Si occupa di reportage, documentari e lavori commerciali
oltre che di progetti personali su questioni che ritiene interessante approfondire e
portare all’attenzione degli altri. I suoi lavori sono stati pubblicati su riviste e quotidiani, come The Washington Post, Die
Zeit, Internazionale, La Stampa, Geo, Marie Claire, Vanity Fair, Io Donna/Corriere
della Sera. Il suo ultimo progetto, Made in
Korea, ha vinto il secondo premio ai Sony
World Photography Awards, uno dei più
importanti riconoscimento nel settore che
ogni anno premia le eccellenze della fotografia internazionale.
che chance. Senza contare che nei concorsi internazionali la concorrenza è davvero di alto livello e spesso scopri lavori meritevoli
che ti danno stimoli nuovi e utili a migliorarti o a sperimentare
qualcosa di nuovo. Nei due concorsi sopracitati avevo iscritto
una serie fotografica (portfolio), quindi non veniva premiata la
singola fotografia, ma un gruppo di fotografie. In fotografia, oggi,
sempre più spesso si lavora e ragiona su una serie coerente di
fotografie, il che è più complesso, non basta la fortuna, richiede
più consapevolezza, impegno e anche talento.
Come sono nate le foto vincitrici e cosa si nasconde dietro i
tuoi scatti?
Sono nate con l’impegno, la costanza e l’esperienza di capire
come andrà a evolvere una azione e qual è il punto migliore per
fotografarla. Non ci sono scorciatoie!
A livello più pratico, col tempo sono passato dal fotografare dalla
torretta posizionata accanto al campo, dove sembrava che fosse
scontato che si mettessero i fotografi, al seguire le partite da bor-
do campo, ottenendo così un punto di vista più coinvolgente. Ho
anche iniziato a muovermi lungo i bordi del campo per documentare ogni fase della partita.
Anche la Lexus ha scelto una tua foto per delle campagne
pubblicitarie, cosa accomuna una casa automobilistca che
rientra nel settore luxury al rugby?
Lexus, il brand di lusso di Toyota, quando mi ha contattato era
appena diventata partner ufficiale dell’ARU (Australian Rugby
Union) e dei Qantas Wallabies (la Nazionale australiana di rugby), aveva quindi scelto di associare il proprio marchio a una
delle squadre di rugby più forti al mondo, per tradizione, e con
la quale condivideva “la ricerca della perfezione”, come testimoniava lo slogan.
Il rugby piace molto alle aziende, che spesso lo utilizzano nei propri programmi formativi per il personale e nelle proprie campagne pubblicitarie in quanto simbolo di unità di squadra, nobiltà
di intenti, forza e coraggio.
Dalle tue foto emerge un ritratto quasi mitologico dei giocatori del Romagna Rugby, fieri anche con il volto rigato da
una smorfia di dolore, confermi?
Confermo al 100%. Nel rugby gli atleti sono completamente immersi nell’azione e il contatto fisico è pieno: non c’è una rete che
li separa, non gareggiano uno alla volta, non si possiede altro che
le proprie mani, il proprio corpo e il proprio coraggio di andare
incontro al gioco. I ragazzi e gli uomini che fotografavo in campo, con i loro sguardi, la postura, i gesti atletici, emanavano un
senso di epicità e un profondo fascino, al punto da farmi pensare
veramente a personaggi mitologici.
43
stori
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IL PASSATORE
E I BRIGANTI CESENATI
Sono storie ‘poco raccontate’ dove si incontrano schioppi,
taglie e assalti alla diligenza pontificia nel più puro stile Far West
di Gabriele Papi
S
Bassorilievo in bronzo Anni Settanta - Prova di fusione del Passatore
(Fonderia Papi Cesena.
In alto, borraccia in terracotta
dell’Ottocento; qui sotto pistola
della metà dell’Ottocento
detta “la culona”
torie poco raccontate. I cesenati della banda del Passatore o, per meglio dire, “il
mucchio selvaggio”. Ecco, dagli
schedari della polizia pontificia
tre schede. “Giacomo Cantoni,
detto Miseria, di anni 34, salcino
(posatore), abitante in San Pietro
di Cesena. Già processato e condannato per ferimento a tre anni
di opera pubblica(lavori forzati).
Sul suo capo una taglia di cento scudi. Porta cappello a larga
tesa. Armato di fucile e pistola a
due colpi. Fucilato in Bologna,
Prati di Caprara, il 14 maggio
1851”. ”Giovanni Drudi, detto
Bastianello. 28 anni, contadino
in Parrocchia di Saiano. Armato di schioppa e pistole corte.
Altre volte processato per furto
e smaltizione (spaccio) di monete false. Arrestato il 27 gennaio
1851 e fucilato il 14 ottobre dello stesso anno in Bologna, Porta
San Felice”. Quello stesso giorno
viene fucilato un altro brigante
nostrano: “Giovanni Brandolini, detto “Visino”, nato in Parrocchia di Bulgheria, sensale di
bestiame, già condannato per
grassazione, partecipante tra
l’altro all’invasione di Longiano”.
Questi tre briganti, oltre a varie
ribalderie, furono i “coordinatori” d’un assalto alla diligenza
pontificia, il 23 settembre 1850,
tra Cesena e Longiano: fattaccio
che suscitò gran scalpore. Ve lo
raccontiamo, cronache giudiziarie del tempo alla mano, tra poche righe. Consentiteci prima un
intermezzo, per smentire alcuni
luoghi comuni.
MA IL PASSATORE NON
ERA UN CAPO VERO E
PROPRIO…
Stefano Pelloni, detto il Passatore, fu fior di brigante da “hit
parade criminale”; lo conferma
la taglia più alta che pendeva
sulla sua testa. Ma non fu “cortese” (definizione poetica del nostro grande Giovanni Pascoli,
“gourmet” delle rime baciate).
La cosiddetta banda del Passatore fu un rompicapo per il Dominio Pontificio sotto cui languiva
la Romagna di quel tempo. C’erano infatti più bande di brigan-
45
stori
ti, organismi instabili, che si riunivano solo in occasione di grossi colpi, per poi sparpagliarsi subito
come uccelli di bosco e di valle.
Tant’è che il bottino veniva diviso in parte sempre
uguali, comprese le preziose “dritte”, i fiancheggiatori. Se due o tre briganti volevano fare una rapina,
non dovevano chiedere permesso a nessun capo..
Attenzione al trienno 1848- 1851. I rivolgimenti
politici di quegli anni crearono un vuoto di potere
che fu grasso colante per i briganti. Fino a quando
alcuni briganti catturati si pentirono (la vita invece
della fucilazione) e cantarono come fringuelli: consentendo così non solo la cattura di buona parte
dei loro compari ma lo smantellamento della fitta rete di protezione (manutengoli, osti, ricettatori
tutti profumatamente ricompensati) che i briganti
si erano costruiti
ASSALTO ALLA DILIGENZA,
TRA LA VIA EMILIA E IL WEST
Dalla Notificazione dell’Imperial Regio Governo, in
Bologna, 1851. “Brandolini, detto Visino, significò
all’amico Drudi, detto Bastianello, che conosceva
una casa presso Sant’Arcangelo propizia all’assalto alla diligenza…”Bastianello”, la sera del 22 settembre 1850, condusse da Brandolini una dozzina
di masnadieri (il Passatore non c’era). Insieme si
recarono presso la casa dei villici detti “Mezzabotta” lungo la via Emilia.. Sulle prime i villici rifiutarono, ma dietro pagamento di sei napoleoni d’oro li
accolsero e gli diedero cibo e bevanda, fino alla sera
successiva. Inoltre i malandrini, con una doppia
d’oro, comprarono un coltro (la lama dell’aratro)
per violare la cassaforte della diligenza…”. Il considerevole bottino, oltre 2000 scudi, fu poi spartito
nella casa cesenate di Cantoni, detto“Miseria” fuori Porta Romana (oggi Porta Santi).
GANGSTER TALES
Stefano Pelloni, also known as ‘il Passatore’
(The Smuggler), was the kingpin of the gangster
group in the “criminal hit parade”; this was confirmed by the highest bounty, which hung over
his head. However, he wasn’t “courteous” ( a poetic definition of our great poet Giovanni Pascoli’s
“gourmet” rhyming couplets)
The so-called Passatore gang was quite the headache for the Papal State, of which the Romagna region was under at that time. There were in
fact, multiple and quite unstable ganster groups,
which would only meet up for crimes of a larger
scale, and then immediately afterwards, diperse
like birds of the forest and of the valley.
The loot was always divided into equal parts,
even to the gangs’ accomplices, who had provided them with valuable ‘tip offs’. If two or three
robbers wanted to commit a robbery, they didn’t
have to ask any boss permission. There were also
three robbers from Cesena in the Passatore gang.
A sinistra una notifica del Governo
Pontificio in cui si precisa che la
“masnada” del Passatore era
inizialmente composta da sessanta
briganti, ma che dopo morti e catture, ne rimanevano liberi solo 18
46
testat
festivit
Testata testatina
IL PRESEPE INFINITO
SUGGESTIONI D’ARTE
La mostra di Ilario Fioravanti è curata da Marisa Zattini ed è allestita alla
Galleria del Palazzo del Ridotto e nel Corridoio Lapidario della Malatestiana
48
I
l ‘mistero’ del Natale a Cesena viene raccontato con un grande evento d’arte che
ha come protagonista il Presepe Infinito
dello scultore Ilario Fioravanti. Sono le sue
terracotte policrome, di influenza arcaica, a
mettere in scena la nascita del Bambinello,
festeggiato dall’intera umanità e dagli animali. La mostra cesenate ideata e curata
dall’architetto Marisa Zattini de Il Vicolo si
sviluppa su due sedi, la Galleria del Palazzo
49
festivit
LO SCULTORE ILARIO FIORAVANTI
Ilario Fioravanti ha esposto in numerose città italiane, fra
le quali segnaliamo Urbino, Cesena, Milano, Longiano, Matera, Sogliano al Rubicone, Rimini. A Spoleto e Potenza
è stato presentato in una ricognizione curata da Vittorio
Sgarbi. La sua più ampia monografica (con oltre 120 opere), curata dal direttore dei Musei Vaticani Antonio Paolucci e dall’architetto Marisa Zattini, risale al 2008, per la città
di Cesena. Da segnalare nel 2015 Gloria in Excelsis Deo,
la mostra curata, sempre da Marisa Zattini per la Città di
Urbino, allestita nelle Sale del Castellare del Palazzo Ducale di Urbino, con un presepe allestito all’Oratorio di San
Giuseppe.
E la recente mostra a Bruxelles, durante il Semestre di Presidenza Italiana dell’Unione Europea.
del Ridotto e il Corridoio lapidario della Bibliote- sono: dalle 16 alle 19 dal martedì alla domenica,
ca Malatestiana e sarà visitabile dal 23 dicem- dalle 10,30 alle 12,30 mercoledì sabato e dobre al 29 gennaio. Il presepe è stato un tema menica.
sempre vivo nella produzione del nostro archi- Dal 4 dicembre fino al 15 gennaio torna per il secondo
tetto-scultore, sviluppato nel tempo fra annun- anno il Presepe meccanico Gualtieri, allestito in Galciazioni, presepi, angeli, pastori e re magi. La leria Pescheria, con un’edizione rinnovata e ampliata di
mostra dialoga idealmente anche con la pittura oltre 80 metri quadrati. Info:www.presepigualtieri.it. La
antica grazie ai dipinti provenienti da Chiese e famiglia Gualtieri allestisce anche un Presepe meccanico
collezioni cesenati, proponendo una sorta di iti- nella cripta del Duomo di San Giovanni Battista di Cenerario nella Natività d’arte che comprende oltre sena. Davanti al Duomo è collocata, altra tappa storica
ai presepi di Ilario Fioravanti, la pala di Bona- in questa ideale passeggiata inseguendo la stella comeventura Andreini ospitata nella splendida Chie- ta, la Sacra Famiglia all’interno del boschetto di abeti.
sa di San Zenone e AnnunE il centro storico sarà anche
ciazioni, Natività, Presenlo scenario del Presepe vivente,
tazioni di Gesù al Tempio,
Un percorso tra i presepi quest’anno previsto per il 22 dicembre, curato dalla Fondazione
provenienti dalla Curia Vedal centro storico
scovile di Cesena-Sarsina e
Sacro Cuore, dalle 16.30 alle 18
alle colline cesenati
dall’Abbazia del Monte che
circa. Sui primi colli ecco la Celincordia dei presepi, che anche
entrano in rapporto dialogico con l’opera di Fioravanti
quest’anno l’Associazione Cultucreando un ininterrotto messaggio emozionale e rale “Conoscere Cesena” apre nella chiesa di S. Mauro in
narrativo tra arte antica e arte contemporanea. Celincordia. L’allestimento negli anni si è ampliato con
Il ritorno a Cesena di una mostra di sculture di l’inserimento di alcuni monumenti tipici della nostra citIlario Fioravanti, uno dei protagonisti più inte- tà: ecco dunque la Rocca, il Monte, i Cappuccini a far da
ressanti dell’Arte Italiana, è un appuntamento cornice al Bambinello.
importante anche per lo stretto legame che lega Per l’edizione 2016 si sono aggiunti il Tunnel e una parte
questo territorio all’architetto-scultore.
di Piazza del Popolo col Palazzo Comunale, la Rocchetta
La mostra inaugura il 23 dicembre. E’ prevista di Piazza e la Fontana. Il presepe verrà inaugurato l’8
un’apertura speciale dal 24 dicembre all’ 8 gen- dicembre alle ore 15. Anche il piccolo borgo di Roversanaio secondo i seguenti orari: 10,30 - 12,30/ no propone il suo particolare Presepe abbarbicato su un
15,30-18,3: il 25 dicembre e il 1 gennaio apertu- colle, con le grandi statue che riproducono scene di vita
ra solo pomeridiana. Negli altri periodi gli orari contadina e quadri tradizionali.
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SFAVILLANTE NATALE
Ancora più sfavillante è il Natale che si accende a Cesena.
Insieme agli eleganti ‘lampadari’ che illuminano le vie del
centro storico quest’anno debutta la ‘palla di Natale’ alta
15 metri collocata in piazza Almerici. La scenografica installazione è una delle novità del Natale 2016: oltre che ad ammirarla da fuori, si potrà entrare al suo interno per sentirsi
‘piccoli’ e farsi incantare dalla magia della luce. Al suo fianco
ci saranno la ‘casetta’ di Babbo Natale e altre piacevoli sorprese. Un ricco programma di animazioni ci accompagnerà
per tutto il periodo dell’Avvento in un susseguirsi di spettacoli e concerti per tutti i gusti. Le cornamuse della Orobian
Pipe band, in abito tradizionale scozzese, i giovani cantanti
di “Vivi la voce” che eseguiranno il concerto “Canzoni sotto
l’Albero” in piazza Giovanni Paolo II, mentre piazzetta Alboni, via Cesare Battisti e via Fantaguzzi saranno i set delle
esibizioni di band emergenti del territorio cesenate; l’8 dicembre piazza del Popolo accoglie il gruppo vocale Vocal
Fly, con il suo ampio repertorio che spazia dal pop al rock
fino al canto acapella.
Sabato 10 dicembre è la volta del Coro della Scuola Primaria della Fondazione del Sacro Cuore che, davanti al Duomo,
con un concerto di canti tradizionali. Torna anche la rassegna musicale “Cesena Canta”, nata grazie alla collaborazione con il Conservatorio Maderna, che prevede una serie
concerti delle varie corali cesenati; gran finale il 3 gennaio
al teatro Bonci. Sabato 17 dicembre una ventina di Babbi
Natale in sella alla mitica Vespa si ritrovano alla Barriera per
distribuire a tutti panettoncini di produzione artigianale. Quasi in contemporanea, Piazza del Popolo si anima con un Varietà
di Natale a ritmo di musica. E per la gioia dei più piccoli non
poteva mancare il trenino dei bambini con partenza da Piazza
Amendola. Nelle giornate del 4, 11 e 18 dicembre torna la
Fiera del Natale con il mercato ambulante tutto il giorno.
Cesena festeggia il Capodanno in piazza del Popolo con la
grande Orchestra della Romagna con Luca Bergamini e Moreno il Biondo
Alcuni presepi che si possono visitare in centro a Cesena o sulle primissime colline: a sinistra particolare del presepe di Celincordia,
accanto uno dei quadri del grande presepe Gualtierl allestito alla Galleria Pescheria, sotto a sinistra il presepe di Roversano
(ph. Famiglia Gualtieri)
51
festivit
THE PRESEPE INFINITO (THE INFINITE NATIVITY SCENE), AN ARTISTIC NATIVITY SCENE AND THE GIANT
CHRISTMAS BALL THAT LIGHTS UP AT NIGHT.
The ‘mystery’ of Christmas in Cesena is told with a
great art exhibition that features the ‘Presepe Infinito’ by the sculptor Ilario Fioravanti. It’s the polychrome pottery, which has a certain archaic influence to it, that sets the stage for the crib scene, celebrated by all humanity and animals
The exhibition in Cesena, which was envisaged and
created by the architect Marisa Zattini from the il
Vicolo (Cultural association), can be seen in two
places: the Galleria del Palazzo del Ridotto (the gallery in the Palazzo del Ridotto) and in the Corridorio
Lapidario in the Malatesta Library; it’ll be open from
the 23rd December to the 29th January. The crib
has always been an important issue for our architect-sculptor, developed over a perod of time whilst also considering annunciations, cribs, angels,
shepherds and wise men.
The exhibition also portays its message through
antique works of art thanks to the paintings from
churches and art collections in Cesena that act as a
kind of art nativity itinerary. The itinerary includes
the cribs of Ilario Fioravanti, the altarpiece by Bonaventure Andreini, which can be seen in the beau-
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tiful Church of San Zenone, and the Annunciation,
Nativity, Presentation of Jesus in the Temple, from
the Bishops’s Curia of Cesena-Sarsina and from the
Abbazia del Monte (Abbey).
The return to Cesena for a sculpture exhibition by
Ilario Fioravanti, who’s one of the most interesting
protagonists of Italian Art, is an important event
due to the close link that binds this territory to the
architect-sculptor.
From 4th December to the 15th January, the Presepe meccanico Gualtieri (Gualtieri’s mechanical crib)
is back, and has been set up in Galleria Pescheria
(fish gallery). The Gualtieri family has also organised for a mechanical nativity scene in the crypt of
the San Giovanni Battista di Cesena cathedral.
Christmas is even more dazzling thanks to the
Christmas lights in Cesena. Along with the elegant
‘chandeliers’ that illuminate the streets of the historic centre of Cesena, this year a ‘palla di Natale’
(Christmas ball), which is 15 meters high, makes its
debut in Piazza Almerici.The spectacular addition
is one of the novelties for Christmas 2016: in addition to the outside admiration, you can also go inside to feel like a child again and be enchanted by the
magic of the lights. Santa’s house will be next to the
Christmas ball as well as other pleasant surprises.
libreri
LE VITE DEI CESENATI
A cura di Pier Giovanni Fabbri e
Alessandro Gagliardo
Nato nel 2007, il progetto editoriale ‘le Vite dei Cesenati’ giunge
quest’anno al decimo volume,
curato da Pier Giovanni Fabbri e
Alberto Gagliardo con i contributi
di vari studiosi. L’iniziativa è nata
per raccogliere le biografie dei
cesenati, scritte appositamente
da vari studiosi, per dare un volto
a quelle figure della vita cittadina
del passato che abbiamo già conosciuto nei libri, nelle targhe delle vie o in citazioni sporadiche. L’obiettivo è quello di raccogliere
biografie di persone che, per nascita o per scelte lavorative, hanno intrecciato la loro esperienza di vita con la città di Cesena,
lasciandone una traccia concreta.
VENT’ANNI A CESENA
“Vent’anni a Cesena”
di Davide Buratti
Edizioni Il Ponte Vecchio
(collana Ursa Major 2016)
Un ventennio di vita politica, amministrativa, culturale ed economica di Cesena vista con gli occhi
di un testimone speciale, il giornalista del ‘Corriere di Romagna’
Davide Buratti. In particolare, Buratti racconta il dissolversi di una
lunga tradizione politica e il nascere di nuovi contesti, cercando
di trovare un ordine, individuare
tendenze e raccontare il formarsi
di una nuova cultura comunitaria e cittadina. Un racconto che ha
per protagonisti tutti quei personaggi che, con i loro pregi e i
loro limiti, hanno fatto la storia della nostra città.
CESENA CURIOSA
Di Franco Spazzoli Edizioni Il
Ponte Vecchio (Collana Vicus)
La vita, la storia e l’arte di Cesena
raccontate in 43 schede tramite
personaggi ed aspetti curiosi.
Spazzoli incentiva il lettore a
guardare la città con occhi meno
distratti, a passeggiare per la città conoscendo la storia e la bellezza che i nostri concittadini ci
hanno lasciato. Perché solo la curiosità permette la conoscenza
e quindi l’amore per la propria città. Un volume che è un vero e
proprio omaggio a Cesena, alle sue bellezze naturali ed artistiche, e alle sue tradizioni eno-gastronomiche, al suo fascino discreto e sorprendente.
onst ge
ph. By Vera Corja
RAFFAELLA BATTISTINI
UNA STELLA DELLA LIRICA
La soprano cesenate racconta il suo amore per il canto,
i suoi Maestri, le sue eroine
a cura di Alice Magnani
esenate doc, la soprano Raffaella Battistini è
da anni tra i protagonisti della lirica contemporanea.
Splendida donna, dal portamento forte e sicuro, nonostante l’apparenza esile e il volto
delicato incorniciato dai lunghi
capelli biondi. Ma è sul palcoscenico che avviene la sua trasformazione, visiva prima ancora che canora per la grintosa
passione con cui interpreta le
più note eroine del melodram-
C
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ma, ammaliando il pubblico di
ogni teatro. Amatissima dai cesenati, che l’accolgono ogni volta con un applauso scrosciante
quando si alza il sipario del teatro Bonci, Raffaella Battistini
contraccambia questo affetto
regalando alla sua città le arie
più famose della lirica, spaziando in un vasto repertorio che la
vede ora Aida, ora Tosca, ora
Mimì o Butterfly.
Come nasce la sua passione
per il canto e quando ha capito di poterne fare un lavoro?
Ricordo che da bambina ascoltavo la bella voce di mio nonno.
Ho imparato alcune romanze
imitandolo e, per fortuna, era
un ottimo tenore che ha cantato al Bonci come corista. Avevo
un grande desiderio di imparare
il gioco del canto poi la grande
passione per il melodramma mi
è stata infusa da mio padre, da
giovane pure lui tenore dilettante ed ora presidente del Coro lirico M. Callas. Lui mi ha aperto
definitivamente la porta della
musica. Già dall’infanzia ricor-
In apertura un primo piano di Raffaella Battistini e uno scatto della soprano nei panni di Eleonora Trovatore (Credit Vera
Corja), sopra un’intensa espressione dallo scatto di SIPARIOWEB Fabio Bernoni 2016, sotto una scena dell’opera lirica
‘Nedda nei pagliacci’. Nella pagina a fianco Raffaella Battistini canta nell’opera di Giuseppe Verdi ‘Aida’.
do che imitavo la Callas e la
Tebaldi e sognavo di diventare
come loro. Solo dopo aver finito
l’università ho iniziato davvero
a studiare canto, e visto che imparavo velocemente la tecnica,
dopo ben due anni di studi, il
Maestro Pavarotti mi ha fatto
debuttare Boheme a Modena
sotto la sua regia e da quel momento ho capito che lavorare in
banca non era quello che volevo
fare nella vita.
Che cosa le hanno dato in termini di consigli e di ispirazione?
Tutti grandi artisti di incredibile
esperienza e cultura, ognuno a
modo suo ha contribuito a segnare il mio percorso. Tutti mi
hanno insegnato a far uscire
sempre un lato nuovo e diverso della mia personalità: l’indimenticabile maestro Pavarotti,
per esempio, ribadiva che non
basta la voce per essere un
bravo cantante ma quello che
conta è essere in grado di trasmettere emozione , il Maestro
Leone Magiera mi ha insegnato
le sfumature e tutti i particolari
di ogni Opera, dagli altri artisti
ho imparato ad evitare sempre
la sterilità esecutiva.
Un ricordo in particolare?
Un’emozione? Di certo, uno
dei momenti più belli per me è
stato quando nel 2007, ho debuttato in una delle mie opere
preferite: Aida, alle Piramidi, in
55
onst ge
Egitto. Un altro momento emozionante, l’ho vissuto nel 2012
quando il Maestro Veronesi mi
ha voluta per la Prima Mondiale
dell’Opera Mameli di Leoncavallo al Teatro Vittorio Emanuele
di Messina, una sfida contro il
tempo e la memoria perché avevo solo dieci giorni per imparare
l’opera!!!
E cosa si prova invece a salire
sul palco del teatro Bonci, cesenate fra cesenati?
In Italia, ci sono i teatri più belli
del mondo, e il Bonci è uno di
questi, per cui cantare lì è stato
il mio “sogno nel cassetto” per
tantissimi anni. Le prime volte
provavo un’emozione difficile da
gestire: il cuore batteva a mille,
non riuscivo quasi a respirare.
ma poi alla vista del pubblico e
del direttore entravo nel personaggio e mi immedesimavo.
Ancora adesso prima di entrare ho il cuore a mille, poi però
dopo qualche istante mi cal-
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mo e cerco di trasmettere una
grande emozione. Devo dire che
sono al contempo affascinata e
orgogliosa di lavorare nel Teatro della mia città. Lo faccio con
amore perché vorrei che il Bonci rivivesse la sua tradizione di
grande teatro d’opera.
Chi è Raffaella Battistini?
Quale personaggio vorrebbe interpretare per la prima volta?
Raffaella Battistini è una persona semplice che ama la sua
famiglia e il suo compagno, è
molto felice perchè ogni giorno
riceve tanto amore dalle persone che la circondano e ha una
ricchezza interiore che la rende sempre serena e contenta di
quello che la vita le ha dato. Un
ruolo che inseguo da un po’ è
quello di Maddalena de Coigny,
protagonista dell’opera Andrea
Chenier; mi piacerebbe interpretare quel personaggio e magari rappresentarlo quanto prima anche al Bonci…
AN OPERA STAR
Born and bred in Cesena, the
soprano Raffaella Battestini
has been one of the stars in
contemporary opera for a number of years now. A marvellous
woman with a strong and selfassured poise, despite her slim
frame and delicate face, which
is crowned by her long blonde hair. However, it’s on stage
where the transformation takes
place, her animated and passionate singing, of which the most
known Opera heroines are interpreted, manage to enchant
audiences in every theatre.
Treasured in Cesena, where
every performance is always
met with a thunderous applause when the curtain goes down
at the the Bonci Theatre. Raffaella Battisini manages to give
her city back the same affection
by singing in the most famous
Opera plays where she can be
seen as Aida, Tosca, Mimì or
Madame Butterfly. Raffaella
explains how she first became
passionate about opera, and the
different stages she went through in order to get to where she
is today. “I remember as a child,
I used to listen to my Grandfather’s wonderful voice. I learned
quite a few plays whilst imitating him, fortunately, he was
an excellent tenor and was also
a member of the choir in the
Bonci theatre. I had an immense desire to learn how to sing,
then under my father’s influence, I became passionate about
melodramas. As a young man,
my father was an amateur tenor
as well, and is now president of
the M.Callas opera choir. I have
memories as a child imitating
Callas and Tebaldi and dreaming of becoming like them. It
was only after university that I
became serious about studying
singing. I learned the technical
aspects easily, and after two years of studying, the Maestro Pavarotti gave me the opportunity
to debut in his production of La
Bohème in Modena; it was from
that moment I realised that
working in a bank just wasn’t
for me.
IN CARTELLONE
IMPERDIBILI AL BONCI
A
lcuni imperdibili dal cartellone del Teatro Bonci che festeggia i 170
anni dalla sua inaugurazione. Come di consueto predomina la stagione di prosa, da sempre fiore all’occhiello del palcoscenico cesenate, in
un’alternanza di testi classici e moderni. Ecco alcuni appuntamenti scelti per
i nostri lettori, rinviando per il cartellone completo al sito www.teatrobonci.it.
Dal 9 al 12 febbraio L’ora di ricevimento di Stefano Massini per la regia di
Michele Placido con Fabrizio Bentivoglio. In prima nazionale il 9 marzo 2017
(con repliche il 10/11 e 12) Morte di un commesso viaggiatore per la regia
di Elio de Capitani, sul palco con Cristina Crippa. Sempre in prosa il Giulio
Cesare di William Shakespeare, con adattamento e regia di Alex Rigola, a
vestire i panni del condottiero Michele Riondino. Dal 6 al 9 aprile Qualcuno
volò sul nido del cuculo di Dale Wasserman con Daniele Russo e Elisabetta
Valgoi. Per l’essai appuntamento il 24 e 25 gennaio con The pride con Luca
Zingaretti (il Montalbano televisivo) che firma anche la regia e con Porcile di
Pasolini per la regia di Binasco (1-2 marzo).
Un’alternanza di classica, jazz e moderna caratterizza il segmento musica:
fra gli altri, Mario Brunello con un assolo dedicato a Bach, il concerto di Nicola Piovani e poi il grande appuntamento con NOA nel concerto Love Medicine, evento conclusivo del 170° del Teatro Bonci (27 aprile 2017). Per la
danza i classici Schiaccianoci il 27 dicembre e Cenerentola il 28 dicembre,
ma anche le coreografie contemporanee con CARMEN K (kimera) di Monica
Casadei domenica 8 gennaio e la tappa del tour Parsons dance il 28 marzo.
Concludiamo questo percorso ricordando l’appuntamento con il musical: il
21 gennaio LA PRINCIPESSA SISSI nell’adattamento di Corrado Abbati e
quello con la lirica che si rinnova ogni 25 aprile. Questa volta è con la CAVALLERIA RUSTICANA, sul palco del Bonci tra gli altri Raffaella Battistini, Renzo
Zulian, Giuseppe Altomare e il Coro “M. Callas” Cesena.
Qui sopra Zingaretti in THE PRIDE
(ph Daniele Romano)
sotto Riondino in Giulio Cesare.
Nella foto grande in alto
la cantante israeliana Noa
testat geTestata testatina
onst
ELIO E LE STORIE TESE
“SIETE GENUINI,
MA CORDIALI.
COME NOI”
La band a Cesena si sente a casa.
E qui ha concluso il fortunato tour 2016
di Carlotta Benini
T
rent’anni sulla ribalta della scena musicale all’insegna dell’ironia, senza mai
stancare e stancarsi. “Siamo i
nuovi Pooh”, rivela Elio a proposito della longevità della sua
band, che ha scelto Cesena per
chiudere un lungo e fortunato
tour. Loro sono gli Elio e le Storie Tese, e il 24 settembre scorso al Nuovo Teatro Carisport
hanno tenuto uno concerto a
dir poco spettacolare.
Con una novità, tuttavia, che
ha rattristato alcuni fan: l’assenza dello storico tastierista
della band, che resta parte degli
EELST solo per i progetti in studio. Ma l’energia e l’ironia che
caratterizza i loro show non è
certo venuta a mancare. In Romagna, poi, si sentono un po’
come a casa.
Elio, com’è suonare senza
Rocco Tanica?
“Da un lato c’è un po’ di dispiacere, perché con il signor Tanica abbiamo calcato i palchi
per 30 anni. D’altro canto ora
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abbiamo la soddisfazione di
suonare dal vivo insieme a un
grande artista come Vittorio Cosma, che è sempre stato parte
degli EELST, dietro le quinte”.
Com’è andato il tour?
“Molto bene, abbiamo girato
tante città e toccato con mano
l’affetto del pubblico e la voglia
di ascoltarci. Non ci aspettavamo una risposta così entusiasta. Anche se un po’ ci speravamo, a dire il vero. Non siamo
dei pezzi di legno senza cuore.
A Cesena, poi, abbiamo riversato tutte le energie residue, suonando… come se non ci fosse
un domani!”.
Tornate sempre volentieri,
qua?
“La vostra è una terra a noi
molto cara, fin dai tempi dei
Malatesta! Ricordo serate storiche al Vidia Club e molti altri bei concerti nei dintorni. E
poi la Romagna è un po’ come
noi…”
Cioè?
“Genuina, sanguigna, ma sempre cordiale”.
ELIO E LE STORIE TESE BAND
Thirty years in the limelight on the
music scene, full of irony, which
never gets tired or tiring.
The group Elio e le Storie Tese chose Cesena to close their long and
successful tour. The show was indeed spectacular, and full of fun
gags earlier this year, which took
place on the 24th September at
the Nuovo Teatro Carisport. It was
a success, even though Rocco Tanica, the band’s original keyboard
player wasn’t there and has now
been replaced by Vittorio Cosma. In
Cesena and in Romagna, the band
feel at home:
“It’s a genuine, hearty, and always
friendly place – just like us” explains the lead singer of the band.
qualcosa di diverso e di particolare che ho ritenuto interessante,
mi lascio anche guidare dalla curiosità
Un regista da cui ti sarebbe piaciuto o ti piacerebbe essere diretta?
Cassavetes, Paul Thomas Anderson…
ROHRWACHER
ALBA, I ‘SUOI’ REGISTI,
I RUOLI ESTREMI
Ospite d’onore a Piazze di Cinema, l’attrice
ha incontrato il pubblico ai Giardini Savelli
A
utografi e selfie per l’incontro ai Giardini Savelli con
Alba Rohrwacher, attrice
pluripremiata, ospite d’onore della sesta edizione di Piazze di Cinema, che si è svolta a Cesena in
estate. L’attrice ha dialogato con il
pubblico in due momenti, ai Giardini Savelli con una chiacchierata a tutto campo condotta dal direttore della Cineteca di Bologna
Gianluca Farinelli e in piazza del
Popolo al termine della proiezione
di Hungry Hearths. Alba Rohrwacher ha parlato degli esordi, dei
“suoi” registi, dei modelli da cui
trarre ispirazione, dei personaggi
spesso estremi interpretati. Abbiamo preso in prestito alcune domande in occasione dell’incontro
“Come hai deciso di fare l’attrice?
Forse per un desiderio di fuga,
che ha portato me e mia sorella
Alice a fare mestieri molto lontani
dal mondo in cui siamo cresciute.
Da bambina mi interessava fare
un lavoro sul mio corpo, ero affascinata dagli acrobati, dal circo e
nel teatro ho sperimentato questo
lavoro fisico. Poi è arrivato il cinema, anche qui ho lavorato molto
sul corpo, a volte anche in modo
spericolato, estremo”.
Alba Rohrwacher e i suoi registi?
“Con Carlo Mazzacurati ero così
emozionata che quasi non ricordo il dialogo, ero vittima di un’emozione fortissima. Poi con il
tempo si impara a gestire queste
sensazioni, si giunge al distacco.
Soldini è un regista a cui devo la
capacità di vedermi sempre diversa, mi ha insegnato a costruire il
personaggio. Lavorare con Saverio
Costanzo è stato partecipare ad
un’avventura che poi è divenuta
anche avventura nella vita. Con
Alice Rohrwacher avevo paura di
lavorare, pensavo che ci saremmo
potute uccidere per troppo amore,
perché i grandi affetti come quello
che mi lega a mia sorella portano con sé anche i conflitti, ma nel
lavoro siamo riusciti a superarli”.
Come scegli i copioni? E come
dici no?
“Non c’è una logica particolare,
ogni volta che ho detto si c’è stato
ALBA, GUEST OF HONOUR
Alba Rohrwacher, the award-winning actress was guest of honour
this summer at the sixth edition
of Piazze di Cinema event. Her debut with film directors, people who
have inspired her, and characters
often interpreted to excess were discussed.
“What made you decide to become
an actress?
Perhaps a desire to escape, which
brought my sister Alice and I to
work in jobs which are far removed
from the world in which we grew
up. As a child, I was interested in
doing somthing that involved my
body, I was fascinated by acrobats;
I experienced this physical work by
working in the circus and the theatre. Then came the cinema where
I also worked a lot on the body, sometimes recklessly, and sometimes to the extreme “.
Alba Rohrwacher and her film directors?
“I was so excited to work with Carlo
Mazzacurati that I hardly remembered the dialogue, I was victim to an
overwhelming emotion. Then with
time you learn how to manage these feelings, which in turn, leads to
detachment. Soldini is a director to
whom I owe the ability to continually experiment with who I can be in
different ways, he taught me how to
build the character. Working with
Saverio Costanzo was like participating in an exciting adventure, of
which has since become a life adventure”.
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cesen studia
SE LO STUDIO È
SENZA FRONTIERE
Piccolo viaggio nel mondo universitario di Cesena e nella città che studia,
tra associazioni studentesche, il mondo Erasmus e gli scambi interculturali
di Anna Frabotta
N
on solo Bologna. Anche Cesena per numeri e corsi si è conquistata il titolo di città universitaria a tutti gli effetti. Piccolo
ed efficiente, il campus della città malatestiana, alla vigilia del suo trentesimo anno di vita,
conta 16 corsi di studio e oltre 5000 studenti
con +8,5% di iscrizioni rispetto allo scorso anno
(contro il 3,7 di Bologna). L’Alma Mater cresce,
a tirarne le fila però accanto alla dotta Bologna,
ci sono anche i campus romagnoli. Stando inoltre al bilancio sociale di Ateneo, emerge un alto
livello di soddisfazione degli studenti che hanno
scelto Cesena. L’80% dichiara, infatti, di essere
soddisfatto di insegnamenti e strutture del campus, oltre il 70% si laurea in corso e il 50% trova
subito lavoro dopo la laurea.
“Cesena è un’oasi felice!” a sostenerlo è Mirko
Grammatico, presidente della Consulta Studentesca, organo istituito nel 2008 che collega
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il mondo degli studenti universitari con l’amministrazione comunale. “A Cesena si fa davvero
Università, Didattica e Ricerca – continua Mirko
- è un luogo dove le persone, nella loro diversità,
si impegnano per portare avanti il loro percorso
accademico. Ci sono sicuramente dei problemi
che dobbiamo e devono essere risolti, tuttavia
ciò non toglie che i campus romagnoli siano un
fiore all’occhiello dell’Università di Bologna da
valorizzare e responsabilizzare nella gestione
per far si che siano fulcro di eccellenze”.
Si punta, dunque, all’eccellenza e nel farlo si
cerca la complicità della città. Le cinque associazioni studentesche (Mysta, Spazi, Sprite,
Astice e Analysis), infatti, si impegnano a colmare quel gap che spesso si crea tra universitari e
residenti offrendo servizi non solo agli studenti,
ma anche alla cittadinanza. Seminari, convegni
e momenti di svago aperti a tutti, sono sempre
più frequenti: “Il Foro Annonario non si era mai
Universitari si divertono in occasione di Almafest, che quest’anno si è tenuta al Foro Annonario di Cesena.
Sotto momenti di studio in biblioteca
visto così pieno e vivo come durante l’Almafest
di quest’anno, c’era anche il Rettore Ubertini”,
ci racconta Mirko. Successi che arrivano anche
grazie alla preziosa collaborazione con Uniradio
Cesena, la webradio del campus malatestiano che, con i suoi 15 programmi, dà voce agli
studenti cesenati diventando un vero e proprio
punto di riferimento sul mondo universitario e
non solo.
E non mancano nemmeno casi in cui gli studenti si mettono davvero al servizio dei cesenati,
come fa, ad esempio, S.P.R.I.Te (l’associazione
che fa capo alla Facoltà di Informatica) che con
il suo Trashwere si impegna a recuperare pc destinati allo smaltimento per donarli alle realtà
cittadine che ne manifestano l’esigenza.
Eccellenza, però, vuol dire anche apertura, mobilità ed internazionalizzazione.
È SENZA FRONTIERE
LA CESENA CHE STUDIA?
Non è raro facendo un giro in biblioteca, incontrare ragazzi e ragazze che parlano lingue diverse dalle nostre. Sono gli studenti del progetto
Erasmus (acronimo di European Region Action
Scheme for the Mobility of University Students),
ragazzi e ragazze come Bijeau e Burcu, prove-
nienti da ogni angolo del mondo che hanno scelto Cesena per trascorrere alcuni mesi del proprio percorso universitario.
Ma se pensate che solo all’università si possano
vivere esperienze di studio all’estero vi sbagliate
di grosso. Sono diversi gli istituti superiori della
città che offrono ai loro allievi la possibilità di
partecipare a scambi culturali, a dimostrazione
del fatto che la scuola non è solo vita tra i banchi, voti e interrogazioni.
Il Liceo scientifico Righi è uno di questi e non
poteva essere altrimenti per un istituto che,
come ci racconta il professor Alberto Antolini,
responsabile dei progetti interculturali, nel suo
corpo docenti può vantare la presenza di due
pionieri degli scambi culturali, partiti tramite
Intercultura quando, negli anni ’70, l’associazione era ancora agli albori.
Il Righi, oltre ad accogliere studenti provenienti
da tutto il mondo, si distingue per un progetto
interno che da dieci anni fa volare i suoi allievi
direttamente all’altro capo del mondo, a Sippy
Downs, in Australia.
Il gemellaggio con il Siena Catholic College è
nato nel 2006 quasi per caso: il college australiano era, infatti, alla ricerca di una scuola italiana con cui duettare e la lungimiranza degli in-
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cesen studia
UNA SCUOLA SENZA VOTI?
AL MONTI È REALTÀ
Se il voto è da sempre metro di misura del sapere, il liceo classico Monti fa “scuola” nel senso più
stretto del termine e introduce un metodo sperimentale di valutazione che esaudisce il sogno di
ogni alunno, quello di una scuola senza voti. L’idea non
è nuova, ma sicuramente è innovativa. Di scuola del gratuito
in pedagogia si parla, infatti, da 20 anni e Mario Lodi, autore del famoso testo per ragazzi Cipì, già agli albori della
Repubblica asseriva: “La scuola la vorrei senza pagelle e con
tante cordiali chiacchiere con i genitori, perché, alla fine, invece di una bella pagella, si abbia un bel ragazzo, cioè un
ragazzo libero, sincero, migliore comunque”.
Parole affascinanti ed attuali, da accogliere come un mantra per fondare le basi di una scuola e di una società che
accoglie e non esclude. Devono aver pensato questo i dirigenti e gli insegnanti del Monti che, in collaborazione con
la Scuola di Psicologia dell’Università di Bologna (sede di
Cesena), hanno deciso di introdurre un sistema di valutazione che si basa su competenze acquisite e non su una distaccata espressione numerica. In ballo non c’è il merito, punto
fermo di ogni scuola che si rispetti, ma quella percezione di
sfida e competizione deleteri che innescano nei ragazzi paure, ansie e senso di inadeguatezza. A sperimentare questo
nuovo progetto è la prima A dell’indirizzo Scienze Umane,
23 alunni che invece del solito voto, a fine interrogazione o
compito in classe, riceveranno una griglia contenente voci
quali: conoscenze, competenze disciplinari, termini, concetti. Insomma, uno strumento concreto con cui ogni ragazzo
può autovalutarsi.
segnanti del Righi, desiderosi di offrire ai propri
ragazzi un’esperienza formativa unica nel suo
genere, ha fatto il resto. Ad anni alterni, grazie
a questo progetto, partono per la Sunshine Cost
circa una trentina di ragazzi cesenati e altrettanti ne vengono accolti in città per un’esperienza che è davvero formativa, perché non si limita
al solo studio di una lingua straniera, ma si scopre e si vive una cultura nuova.
Oltre al gemellaggio con l’Australia, è molto importante il rapporto che il liceo scientifico intrattiene con l’associazione Intercultura. Quest’anno partiranno per diverse destinazioni ben undici studenti, nove dei quali passeranno all’estero
l’intero anno scolastico.
“Crediamo molto negli scambi con l’estero – sostiene il professor Antolini - perché si tratta di
esperienze importanti che contribuiscono ad
un vero arricchimento personale. Per la prima
volta i ragazzi si trovano ad affrontare diverse
difficoltà e ad interfacciarsi con culture anche
molto diverse, ma non partono mai impreparati. Gli studenti vengono scelti sulla base di una
graduatoria di merito e viene loro fornito una
preparazione culturale e linguistica adeguato”.
E di esperienza indimenticabile possono parlare anche i ragazzi ospitati al Righi, quest’anno
provenienti da Serbia, Tailandia e Cina che, nonostante spesso arrivino in Italia conoscendo
poco la nostra lingua, partono con un bagaglio
linguistico e culturale eccellente e c’è anche chi
si trova così bene a Cesena da non volersene più
andare, come il caso di una studentessa cinese
che ha prolungato il suo soggiorno di un anno
per perfezionare l’italiano.
I ragazzi del Liceo Righi in gita alle Blackall Range nell’ambito del gemellaggio con il Siena Catholic College di Sippy Downs del 2014.
A destra lezioni di surf a Mooloolaba Beach
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ESSERE ERASMUS A CESENA
Due studentesse raccontano la vita di chi arriva in Erasmus a
Cesena. Poche difficoltà, tanto entusiasmo e giudizio finale
positivo: “Un’esperienza bellissima, che tutti gli studenti dovrebbero fare”. Abbiamo incontrato Bijeau e Burcu allo studentato Sacro Cuore, una delle residenze universitarie della
città gestite dalla società Serinar.
Bijeau è originaria del Gana, ma vive a Washington, ha l’animo
cosmopolita, la valigia sempre pronta e tanta voglia di viaggiare, ma non nasconde che a studiare psicologia a Cesena ci
sia finita un po’ per caso: “dopo aver trascorso un periodo di
studi a Firenze, innamorata dell’Italia ho scelto Bologna come
prima tappa del mio Erasmus Mundus per poi proseguirlo a
Valencia, ma mi sono ritrovata a Cesena e la cosa inizialmente
mi ha sorpresa. Adesso però mi trovo molto bene, la città è
piccola e accogliente, il costo della vita basso e tra noi Erasmus ci conosciamo tutti. Inoltre non mancano le occasioni per
scambiare qualche parola con gli abitanti del posto che puntualmente si trasformano in lunghe chiacchierate”.
Diverso invece il caso di Burcu, studentessa turca che da Istanbul è volata a Cesena per l’ottima fama del Conservatorio
Bruno Maderna. “Il mio insegnante di canto è stato per otto
anni in Italia e conosceva molto bene l’alta qualità dei corsi
del Maderna, è stato lui a spingere perché facessi proprio a
Cesena il mio Erasmus – ci racconta – Devo ammettere che
non si sbagliava affatto! Passo gran parte della mia giornata a
studiare ed esercitarmi, ma ne vale assolutamente la pena”. E
di Cesena anche Burcu è soddisfatta: “rispetto ad Istanbul qui
è un paradiso, la città è piccola, a misura d’uomo, insomma si
vive in pace… spero tanto di poter trovare lavoro in Italia!”.
Entrambe le ragazze non hanno dubbi, il giudizio su Cesena è
assolutamente positivo, così come lo è quello per il loro progetto di studi: “l’Erasmus unifica giovani da tutta Europa e da
tutto il mondo – ci dice Bijeau - è forse la modalità più utile per
preparare davvero una generazione di europei o addirittura di
cittadini del mondo, fa vivere la stessa esperienze a ragazzi che
parlano lingue diverse ed hanno un diverso background culturale e questo nessuna legge volta all’unificazione può dartelo”.
Anche Alessandra Severi, responsabile per Serinar del progetto
Erasmus, che di ragazzi e ragazze provenienti da tutto il mondo
degli ultimi venti anni ne ha visti a centinaia, non ha dubbi sulla
validità del progetto: “È un’ottima opportunità per gli studenti
non solo per apprendere una lingua straniera, ma anche per fare
una reale esperienza di vita fuori dal proprio paese e lontani
dalla propria cultura. Inoltre Cesena, essendo una città piccola, si
presta molto bene a questo tipo di esperienza, non è dispersiva
ed i ragazzi interagiscono fra loro più facilmente”.
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In alto i ragazzi dell’Istituto Garibaldi / Da Vinci partiti per l’Avana in occasione della Settimana della Cultura italiana
e al lavoro su uno dei plastici dedicati agli Architetti Antonelli. Sotto gli studenti dell’IPS Versari Macrelli alla Fiera di Ulm
DALL’AVANA A ULM, PASSANDO
PER LAMPEDUSA
I ragazzi dell’Istituto Garibaldi/Da Vinci sono
volati a l’Avana per partecipare alla “Semana de
la cultura Italiana”: seminari, mostre e concerti
che ripercorrono la storia e l’attualità delle relazioni culturali tra i due paesi. Ospiti del prestigioso
evento anche sei studenti dell’Istituto Tecnico Geometri di Cesena che per tre anni hanno lavorato
ad un progetto sugli architetti Antonelli di Gatteo,
importanti nel continente latino per la forte spinta
data nel settore dell’architettura militare. Il progetto, svolto in collaborazione con l’Ecoistituto di
Cesena e incentrato su questa dinastia di architetti romagnoli, prevedeva come momento finale proprio la realizzazione di un’esposizione permanente
presso il Castello di San Salvador della Punta, progettato e realizzato dagli Antonelli nel XVI secolo
per conto del Re di Spagna. Insieme ai sei studenti
e ai loro accompagnatori, per l’Avana sono partiti
anche i pannelli espositivi realizzati dall’Ecoistituto e i plastici realizzati dai ragazzi del Garibaldi/
Da Vinci sulle fortezze italiane e spagnole visitate,
ultima delle quali il castello di Alicante. Un bel riconoscimento alla cultura cesenate che si alza dai
banchi di scuola per vivere i viaggi di istruzione
come reali momenti formativi di progettazione, ma
anche crescita personale. C’è chi va a Cuba e c’è
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chi va a Ulm in terra tedesca. Sono gli studenti delle Quinte, indirizzo Commerciale, dell’I.P.S. Versari
Macrelli che a novembre, accompagnati dalle professoresse Sandra Sassi e Loretta Cecchini, hanno
partecipato alla Fiera internazionale delle imprese
simulate in Germania. Imprenditori simulati, business simulato con l’obiettivo di mettere in pratica
ciò che si studia sui libri. L’Istituto ha una lunga
storia sull’active lerning fondato sulla simulazione
d’impresa e non è nuovo alla partecipazione all’estero a fiere e meeting dove commercializzare i prodotti
delle imprese simulate create in classe. Il Versari
Macrelli aderisce anche al progetto internazionale
Erasmus+, che consente uno scambio culturale con
scuole di diversi Paesi europei (Portogallo, Lituania,
Romania, Turchia e Grecia), con particolare riguardo ai temi dell’imprenditorialità giovanile e dell’impresa simulata. Tra gennaio e dicembre del 2017
una quindicina di alunni saranno in partenza per
fare questa esperienza Erasmus. E se qualcuno già
prepara le valigie, c’è anche chi è tornato da poco:
come gli studenti del soggiorno studio in Australia,
altro progetto evergreen per il Professionale cesenate i quattro studenti della 3°A che hanno partecipano all’appuntamento europeo a Lampedusa dal
titolo L’Europa Inizia a Lampedusa. L’iniziativa è
nata in concomitanza con la giornata nazionale in
memoria delle vittime dell’immigrazione.
s lute eBenessere
PERCHÉ SOFFRIRE
IN NOME
DELLA BELLEZZA?
Per il ringiovimento di viso, collo e
decolletè, un nuovo rivoluzionario
dispositivo: il Teosyal Pen
DOTT. LUCA MORELLINI
Specialista in Medicina Termale Perfezionato in Medicina Estetica e Chirurgia Estetica Laser
Direttore Sanitario del Poliambulatorio ESCULAPIO DR. MORELLINI Piazzale G. Biguzzi 20, Cesena
Info e prenotazioni 0547 27534 cell. 393.9427473
www.poliambulatorioesculapio.com - www.lucamorellini.it
C
iò che tiene lontane molte donne e uomini dai
trattamenti iniettivi (le famose punturine) per il
ringiovanimento di viso, collo, decolletè è la paura
del dolore dell’iniezione, delle complicanze da trattamento
e dei tempi di recupero troppo lunghi.
Oggi, grazie al nuovo dispositivo Teosyal Pen, questi
timori non esistono più.
Questo
rivoluzionario
apparecchio
assicura
un
trattamento iniettivo di acido jaluronico e filler più
confortevole minimizzando il trauma da iniezione e di
conseguenza riducendo il dolore percepito (fino al 70%
in meno) e le possibilità di complicanze post-trattamento.
Il dottor Luca Morellini, Medico Estetico, Direttore
Sanitario del Poliambulatorio Esculapio di Cesena, è uno
dei primi medici in Italia, e ad oggi l’unico della provincia
di Forlì-Cesena, che ha adottato questo dispositivo.
“Teosyal Pen, spiega il Dr. Morellini, permette al medico
di unire il meglio della tecnologia alla sua esperienza.
Il risultato? Precisione quasi “artistica” per un cliente
tranquillo, sodisfatto, e sicuramente più bello. Inoltre, ed
è ciò che mi fa maggiormente piacere, sono proprio le
persone che si sottopongono a tale trattamento ad essere
le più soddisfatte tanto da richiederlo ogni volta che
ritornano per altri trattamenti simili”.
“La Teosyal Pen, ha un design ergonomico e leggero e
consente al medico di essere più preciso e delicato,
di controllare l’iniezione e di iniettare esattamente il
quantitativo di prodotto desiderato in maniera graduale e
costante. Tale specificità permette di trattare, in assoluta
sicurezza, qualsiasi area del viso, anche quelle più
delicate e sensibili, come ad esempio labbra e contorno
occhi, con scarsissimo fastidio ed assicurando un effetto
del tutto naturale”.
“In conclusione posso dire che, è sempre meno necessario
soffrire in nome della bellezza. Ancora una volta, la
tecnologia ci viene incontro, soprattutto per il miglior
confort dei pazienti”.
65
s lute eBenessere
MALATTIA
DI MÉNIÈRE:
AFFRONTIAMO IL NOSTRO NEMICO
Una vasta platea e un vivace dibattito al convegno che ha fatto
il punto su questa patologia a carico dell’orecchio interno
R
aramente
una
malattia,
nell’ambito
specifico
sia
che
dell’otorinolaringoiatria
in altre discipline, ha impegnato
costantemente i ricercatori ed è stata
oggetto di un numero così elevato
di pubblicazioni come il complesso
sintomatico riconosciuto e descritto
nei dettagli per la prima volta nel
1861 dal medico francese Prosper
Ménière.
Si tratta di una patologia a carico
dell’orecchio interno caratterizzata
da calo uditivo di tipo fluttuante,
acufene, senso di ovattamento
auricolare e vertigini. Alla base della
Malattia di Ménière vi è un’alterazione
nella produzione e nel riassorbimento
dei liquidi labirintici: il conseguente
accumulo di endolinfa genera la
sintomatologia, che si presenta
sotto forma di “crisi” episodiche, con
vertigini molto intense accompagnate
da nausea, conati di vomito, pallore,
sudorazione e tachicardia.
Le vertigini hanno durata variabile
(da qualche ora sino a uno-due giorni)
e possono ripetersi ad intervalli
ravvicinati oppure a notevole distanza
di tempo, concedendo periodi di
relativo benessere. Nei casi più gravi
il soggetto può perdere la capacità
di svolgere le normali attività sociali
e lavorative, sviluppando una forte
disabilità.
“Malattia di Ménière: Affrontiamo il
nostro nemico” è il titolo del congresso
tenutosi lo scorso 15 ottobre presso
il Grand Hotel Leonardo Da Vinci di
Cesenatico per approfondire questa
delicata tematica. L’evento è stato
promosso dalla Dott.ssa Raffaella
Superga Prencipe, specialista in
Otorinolaringoiatria ed esperta di
audiovestibologia, e sponsorizzato
dal centro audioprotesico Otoplus,
che da anni offre esperienza,
competenze qualificate e prodotti di
ultima generazione nella soluzione
delle difficoltà comunicative legate
a
deficit
uditivi,
dedicandosi
costantemente
all’aggiornamento
tecnico e tecnologico.
Una vasta platea composta da
otorini, audiologi, foniatri, tecnici
audiometristi ed audioprotesisti ha
assistito agli interventi dei colleghi
relatori, provenienti dai migliori centri
del nord Italia, e ha potuto rivolgere
domande, esporre i propri punti
di vista e confrontare metodologie
diagnostiche e terapeutiche.
L’argomento
ha
acceso
vivaci
dibattiti, a riprova di quanto ci
sia ancora da scoprire su questa
complessa malattia che viene tuttora
classificata come “idiopatica”, cioè
generata da cause sconosciute.
Nonostante
l’utilizzo
delle
più
moderne tecnologie, la diagnosi
ancora oggi può risultare complessa e
le opzioni terapeutiche e riabilitative
sono oggetto di dibattito.
Risulta quindi di fondamentale
importanza privilegiare un lavoro di
équipe tra le varie figure professionali
al fine di garantire la migliore terapia
al paziente, sia nella fase acuta, sia
nella fase di declino della malattia.
Dott.ssa Valentina Fabbri
Dott.ssa Luisa Pagnani
OTOPLUS 5 CENTRO AUDIOPROTESICO
Cesena via Natale dell’Amore, 6 tel. 0547 611981
Forlì P.tta M. Pagano, 6 tel. 0543 24987 - Forlì C.so A. Diaz, 48 tel. 0543 28421
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67
appunt
menti
testatina
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scelto per voi
In scena e fuori
Le
stagioni
del
Bonci
nell’Archivio
fotografico
Zangheri” fino al 25 aprile 2017.
Correvano
gli
anni
50’
quando i fratelli Zangheri,
Gino e Pio, furono incaricati
di documentare le stagioni
del teatro Bonci con le loro
macchine fotografiche. Del loro
lavoro imponente, puntuale
ed eccellente, è stata ricavata
la selezione “In scena e fuori”,
incentrata nel ventennio degli
anni ’60 e ’70 (con qualche
incursione prima e dopo) e alle
stagioni di prosa. Una scelta
fatta per rendere testimonianza
dei tantissimi nomi che hanno
calcato il palcoscenico del Bonci
in quel periodo come Eduardo
De Filippo, Alida Valli, Vittorio
Gassman, Rossella Falk e tanti
altri. La mostra, composta da
una settantina di foto in bianco
e nero distribuite nel Foyer
e nei corridoi dei Palchi, è un
segno evidente dell’importanza
del Bonci all’interno del circuito
teatrale nazionale e, oltre a
presentare i più bei nomi della
scena, offre anche una piccola
sezione di “fuori scena”,
tra squarci esterni su Piazza
Guidazzi, interni dei camerini
(da cui son passati tra gli altri
Luchino Visconti e Franco
Zeffirelli) e platee gremite per
comizi politici o celebrazioni
ufficiali.”
I curatori Antonio Maraldi e
Gian Luca Zangheri definiscono
le foto esposte come immagini
inedite,
straordinarie
per
qualità artistica e significato
documentario.
Info: La mostra è visitabile
nelle serate di spettacolo e
dal martedì al sabato dalle ore
16:00 alle ore 19:00. Chiusura
domenica, lunedì e festivi. Info:
Teatro Bonci 0547/355911
68
19-20 Novembre
C’ERA UNA VOLTA
ANTIQUARIATO
SPECIALE LIBRO E STAMPE
Sabato 19 e domenica 20
novembre, dalle 9 fino alle 19,
accanto alla formula abituale
della fiera che ospita oltre 250
espositori di Antiquariato e
Brocantage, ritorna “C’era una
volta…il libro”, speciale dedicato
alle stampe e ai libri antichi, rari
ed esauriti. Librerie antiquarie ed
operatori specializzati saranno
presenti accanto alla tradizionale
mostra-mercato in una sezione
esclusiva destinata alle rarità
bibliografiche, cartografie e
stampe.
27 Novembre,
4-8-11 e 18
Dicembre
TRENINO DEI BAMBINI
Per la gioia dei più piccoli torna
come ogni anno il trenino dei
bambini che quest’anno partirà
da piazza Amendola nei seguenti
orari: 10.30-12.30, 15.30 -19.30.
dal 1 Dicembre al 6 Gennaio
Fiore all’occhiello di quest’anno
sarà la grande sfera luminosa
allestita in piazza Almerici, che
costituirà un’attrazione unica.
3-18 Dicembre
CURIOSITY AL MUSEO
DI SCIENZE NATURALI
Laboratori, spettacoli e riflessioni
sulla scienza. Sette proposte
di serate insieme per imparare
qualcosa di nuovo giocando,
ascoltando, osservando,
incontrando, ridendo
dal 4 Dicembre
al 15 Gennaio
PRESEPE MECCANICO
DELLA CITTA’ DI CESENA
L’Associazione Culturale Presepi
Famiglia Gualtieri alla Galleria
Ex Pescheria. Orari di apertura:
festivi, prefestivi e il mercoledì
dalle ore 9 alle 12 e dalle 14.30
alle 19. Feriali dalle 15 alle 19.
Info: www.presepigualtieri.it
Nel periodo
Natalizio
ESPOSIZIONE OPEN-AIR
CON LE SCULTURE DI LUCCHI
Il percorso pedonale da Vicolo
Cesuola a Vicolo Stalle, che
inizia idealmente con il gruppo
scultoreo “Gli Equilibristi”,
si arricchisce di sei figure in
bronzo a grandezza naturale di
Leonardo Lucchi, in occasione
delle festività Natalizie 2016.
L’intera mostra dello scultore è
sempre visitabile nel suo Studio –
Galleria in Piazza del Popolo, 27.
4-11-18 Dicembre
FIERA DEL NATALE
Mercato ambulante tutto il
giorno in Piazza del Popolo, viale
Mazzoni e via Pio Battistini. Fino
alle 20
10 Dicembre
FIORELLA MANNOIA
IN CONCERTO
A distanza di due anni dal suo
ultimo progetto discografico,
il 28 ottobre è uscito
“Combattente”, il nuovo album
di inediti firmati da Fiorella
Mannoia. Alla sua realizzazione
hanno contribuito autori della
nuova generazione ma anche
storici nomi del cantautorato
italiano: Ivano Fossati, Giuliano
Sangiorgi, Federica Abbate,
Cheope, Fabrizio Moro, Amara,
ma anche la stessa Fiorella
Mannoia insieme a Bungaro e
Chiodo. Sabato 10 dicembre,
alle ore 21, l’artista romana sarà
in concerto al Nuovo Teatro
Carisport di Cesena.
16 Dicembre
AL MUSEO DI SCIENZE
ROBERTO MERCADINI
Venerdì 16 dicembre, alle ore
17, il Museo di Scienze naturali
(in piazza Pietro Zangheri 6)
ospiterà Roberto Mercadini con
il suo monologo di chiusura della
settimana della scienza. Evento
a pagamento sopra i 6 anni 4
euro.
Info: tel. 340 3949462 oppure
inviare una mail a infoviaterrea@
gmail.com
17 - 18 Dicembre
C’ERA UNA VOLTA
ANTIQUARIATO
SPECIALE CUCINA
E GIOCATTOLO
Antiquariato, modernariato,
Vintage, Collezionismo, ogni
terzo weekend del mese negli
spazi di Cesena Fiera. Speciale
Cucina e Giocattolo
22 Dicembre
PRESEPE VIVENTE IN CENTRO
A cura della Fondazione Sacro
Cuore ore 16.30 – 18 in vari
luoghi del centro storico
21-22 e 23 Dicembre
MERCATINO DEI RICORDI
Fino alle ore 19. C.so Garibaldi,
C.so Mazzini, Galleria OIR.
23 Dicembre
29 Gennaio
IL PRESEPE INFINITO
DI FIORAVANTI
La mostra intitolata ILARIO
FIORAVANTI - Il Presepe Infinito,
ideata e curata dall’architetto
Marisa Zattini inaugura il 23
dicembre e si può visitare fino
al 29 gennaio 2017. La rassegna
è dedicata ad un importante
nucleo di opere in terracotta
policroma dello scultore
cesenate sul tema della Nascita
di Gesù. L’allestimento - curato
dall’architetto Augusto Pompili si articola su due sedi: la Galleria
Comunale d’Arte e il Corridoio
Lapidario della Biblioteca
Malatestiana.
31 Dicembre
CAPODANNO DAL CUSTODE
Alla Rocca Malatestiana si
brinderà al nuovo anno con una
serata dedicata alla scoperta
della fortezza per bambini e le
loro famiglie. Per informazioni:
0547-22409 oppure
www.roccamalatestianadicesena.it
31 Dicembre
MARATONA DI FILM E
BRINDISI AL CINEMA
SAN BIAGIO
Al Centro Cinema San Biagio (in
via Aldini 24) dopo il brindisi di
mezzanotte si festeggia il nuovo
anno con la proiezione di film.
31 Dicembre
CAPODANNO iN PIAZZA
Capodanno a Cesena In Piazza
Tradizionale veglione in piazza
del Popolo con brinidisi, dolci
e la musica di Luca Bergamini e
Moreno il Biondo.
2 Gennaio
MERCATINO DEI RICORDI
Mercato ambulante tutto il
giorno in Piazza del Popolo, viale
Mazzoni e via Pio Battistini. Fino
alle 20.
8 Gennaio
FIERA DEL SALDO
Piazza del Popolo, via Pio
Battistini e viale Mazzoni. Fino
alle 20
14-15 Gennaio
C’ERA UNA VOLTA
ANTIQUARIATO
Antiquariato, modernariato,
Vintage, Collezionismo, ogni
terzo weekend del mese negli
spazi di Cesena Fiera. Speciale
Musica
22 Gennaio
STORIE SONORE
A VILLA SILVIA
Domenica 22 gennaio, alle ore
16.30, nella suggestiva location
di Villa Silvia-Carducci, tornano
le Storie Sonore, proponendo
una rassegna di racconti animati
per i più piccini e non solo, a cura
di Roberto Fabbri. Alle 17.30 è
prevista una piccola merenda e
musica con gli organetti. Costo:
5 euro a persona, gratis per
bambini da 0 a 2 anni. Per info e
prenotazioni: tel. 0547-323425
oppure inviare una mail a info@
ammi-italia.com
13 Febbraio
ARTURO BRACHETTI AL
TEATRO NUOVO CARISPORT
Il grande maestro internazionale
di quick change ritorna con
uno spettacolo surrealista e
integralmente nuovo, “SOLO”,
con oltre 50 personaggi portati
in scena per la prima volta.
Proporrà anche un viaggio nella
sua storia artistica attraverso le
discipline in cui eccelle: grandi
classici come le ombre cinesi,
il mimo e la chapeaugraphie,
e sorprendenti novità come
poetica sand painting e il
magnetico raggio laser. Lunedì
13 febbraio, alle ore 21,
Brachetti si esibirà al Nuovo
Teatro Carisport di Cesena. Inizio
spettacolo ore 21.
18-19 Febbraio
C’ERA UNA VOLTA
ANTIQUARIATO
Antiquariato, modernariato,
Vintage, Collezionismo, ogni
terzo weekend del mese negli
spazi di Cesena Fiera.
26 Febbraio
CARNEVALE SENZA
FRONTIERE
Domenica 26 febbraio, dalle ore
15, il Nuovo Teatro Carisport
di Cesena tornerà ad ospitare
il Carnevale senza Frontiere,
realizzato grazie al sodalizio tra
l’associazione “L’Aquilone di
Iqbal” e Romagna Iniziative,con il
patrocinio del Comune. Ingresso
offerta libera. Per informazioni:
0547-353968 (dalle 9 alle
13),www.aquiloneiqbal.it
3-5 Marzo
A CESENA FIERA
“SONO ROMAGNOLO”
Fiera dell’identità romagnola.
Una tre giorni dedicata alla
tradizione enogastronomica,
artigianale e al folklore
romagnolo, proposta dall’ente
fieristico in collaborazione con
Media Consulting.
18-19 Marzo
C’ERA UNA VOLTA
ANTIQUARIATO
Antiquariato, modernariato,
Vintage, Collezionismo, ogni
terzo weekend del mese negli
spazi di Cesena Fiera.
24 Marzo
MASSIMO RANIERI AL NUOVO
TEATRO CARISPORT CON LO
SPETTACOLO “SOGNO E SON
DESTO…IN VIAGGIO”
Venerdì 24 marzo, alle ore 21,
il Nuovo Teatro Carisport di
Cesena ospiterà “Sogno e son
desto…in viaggio!”, lo spettacolo
scritto da Gualtiero Peirce e
Massimo Ranieri. Tra canzoni e
monologhi non mancheranno
i colpi di teatro: durante lo
spettacolo l’artista interpreterà
brani dei più celebri cantautori
italiani e internazionali da
Fabrizio De Andrè a Francesco
Guccini, da Charles Aznavour a
Violeta Parra.
Info: www.ticketone.it
Marzo
FIERA DI PRIMAVERA
Piazza del Popolo, viale Mazzoni,
via Pio Battistini.
1-2 Aprile
WELLNESS FOOD FESTIVAL
BIO, VEGAN, FUSION
A Cesena Fiera torna il Wellness
Food Festival, con spettacoli,
musiche, danze e giochi.
Uno spazio sarà dedicato
all’alimentazione, ristorazione,
cibi vegani, biologici, orientali
dove poter gustare cibi
salutari. Chef vegan e non solo
mostreranno come diventare
maestri in cucina coi loro showcooking. Un’ampia area sarà
dedicata ai trattamenti e al
relax, con associazioni e centri
specializzati che proporranno
i migliori trattamenti, dai
massaggi tradizionali a quelli più
particolari (come tibetani e thai).
Cure tradizionali, alternative
e olistiche, terapie naturali
saranno affrontate e proposte
da importanti divulgatori e
promotori. Info:
www.wellnessfoodfestival.it
sotto la lente
Inquadra il QRcode
e parte l’audioguida
A Cesena lo smartphone diventa un
cicerone, grazie alle audioguide turistiche
nate dalla collaborazione fra Comune e
Lions Club Cesena. Le sette audioguide
realizzate - tutte disponibili in italiano
e in inglese - offrono informazioni su: la
Cattedrale, la Biblioteca Malatestiana,
piazza del Popolo con la fontana
Masini, la Rocca Malatestiana, l’Abbazia
del Monte, il gruppo scultoreo degli
“Equilibristi” (donata alla città proprio
dal Lions Club), la storia di Cesena.
Per utilizzarle basta inquadrare con il
proprio smartphone il codice QR Code
collocato vicino ai vari monumenti,
oppure
collegarsi
al
sito
www.
lionscesena.it/audioguide. Il loro utilizzo
è completamente gratuito.
Il Clowndario 2017
del dottor Jumba
“I nasi rossi del
dottor Jumba” ti
accompagneranno
mese dopo mese
con il calendario
2017. La vendita
del
calendario
va a sostegno
del progetto di
clown terapia che porta in ospedale le
simpatiche e coloratissime incursioni
dei
Nasi
Rossi
dell’associazione
“l’Aquilone di Iqbal”. L’equipe del
progetto è composta da clown dottori
appositamente formati per regalare
sorrisi negli ospedali di Cesena, Forlì e
Faenza con l’obiettivo diminuire l’ansia
dei piccoli pazienti ricoverati, rendendo
meno traumatica e paurosa l’esperienza
dell’ospedalizzazione. Il calendario costa
10 euro. E’ possibile ritirarlo in sede in
via Rovescio a Cesena, dalle 9.00 alle
13.00, dal lunedì al giovedì, nei banchetti
informativi comunicati sulla pagina
facebook dell’Aquilone e nelle attività
del centro che aderiscono all’iniziativa
Aprile
HOBBY FARMER
Cesena Fiera e Blu Nautilus
presentano la quarta edizione di
Hobby Farmer, la Fiera degli Orti
e del Giardini.
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invasiva: tramite la stimolazione nervosa dei punti
trigger, rilevanti a livello riflessologico, indurrebbe
il rilascio di endorfine ed altri neurotrasmettitori e
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esercitando inoltre una profondo e piacevolissima
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dermoabrasioni, incisioni ed ustioni di primo grado.
Grazie alla sua azione idratante, filmogena e protettica
del microambiente della lesione, contribuisce al
rinnovamento cellulare e favorisce il naturale processo
di rigenerazione dei tessuti cutanei. E’ indicato inoltre
per la riparazione della pelle in caso di irritazioni
cutanee localizzate determinate da agenti fisici quali
sole, vento, freddo e disturbi ormonali.
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microrugosità, macchie cutanee, ispessimenti,
arrossamenti e perdita di elasticità.
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dormire tranquillamente la notte ma anche per chi
ha necessità di mantenere nel sonno una postura
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Centralino t 0547 356111
Ufficio Relazioni con il
Cittadino t 0547 356235
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Piazza del Popolo, 15
t 0547 356327
[email protected]
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Segreteria Studenti:
Via Montalti, 69
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Ufficio Relazioni col
Pubblico Via Montalti, 69
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Caritas Diocesana
Via Martiri d’Ungheria, 1
t 0547 26775
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Via Dismano, 3845
t 0547 317435
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P.zza Bufalini, 1
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cell. 348 2556100
Museo Archeologico
Biblioteca
Malatestiana
Teatro Bonci
Piazza Mario Giudazzi, 9
t 0547 355911
www.teatrobonci.it
Centro Cinema
San Biagio
Via Aldini 24
t 0547 355712
Cinema Eliseo
Viale G. Carducci, 7
Cesena t 0547 21520
Cinema Aladdin
Via Assano, 587 Cesena
t 0547 21520
Pinacoteca
Comunale
Via Aldini, 26
Museo t 0547 355713
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Rocca Malatestiana
Via Cia degli Ordelaffi, 8
Rocca t 0547 22409
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Museo di Storia
dell’Agricoltura
P.zza Zangheri, 6
Museo t 0547 356445
IAT t 0547 356327
Via Montalti
Chiostro di S. Francesco
IAT tel. 0547 356327
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Guardia Medica
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Farmacie di turno
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Croce Rossa Italiana
Villa Silvia-Carducci
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Diurno t 0547 352111
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Carabinieri
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Abbazia di
S. Maria del Monte
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Servizi sanitari
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il Duomo. Per info e
prenotazioni t 0547 613304
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presso Rocca
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Uff Relazioni col Pubblico:
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