PAESE: COSTA RICA

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PAESE: COSTA RICA
PAESE:
COSTA RICA
I. Analisi del contesto sociale ed economico di riferimento
A. Quadro degli indici economici, demografici, e sociali
INDICATORI SOCIALI:
Superficie kmq
51.100
Popolazione (2008)
4,5 milioni
Speranza di vita (2008)
79,1
Tasso disoccupazione (2009 , % della forza lavoro) 7,8%
Povertà (2009, % famiglie)
18,5%, di cui il 4,2% in estrema povertà
INDICATORI MACROECONOMICI
2006
2007
2008 (*)
2009
proiez.(**)
PIL milioni USD
22.522
26.238
29.834
28.714
8,7%
7,8%
2,9%
-1,5%
Variazione del PIL %
- 3,2%
(***)
PIL pro capite (US$)
5.118
5.793
6.630
6.380
PIL pro capite (US$ a PPP)
9.166
10.009
10.387
9.846
Inflazione % fine periodo
9,4%
10,8%
13,9%
5%
Saldo Bilancia commerciale
-3.332
-3.868
-5.803
-1.759
Esportazioni f.o.b.
8.195
9.343
9.569
8.707
Importazioni f.o.b.
11.531
12.954
15.373
10.466
Saldo partite correnti, % del PIL
-4,6%
-6%
-8,9%
n.d.
Saldo commerciale, % del PIB
-14,8
-14,8
-19,4%
-6,1%
51
46,6
39,4
n.d.
34,9
31,8
27,2
16
11,1
12,2
Debito pubblico ( % del PIL),
di cui : Interno
Esterno
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Il Costa Rica è un paese a reddito medio, con un PIL pro-capite nel 2008 di 6.630 USD. Dopo che
negli ultimi anni la sua economia è cresciuta ad una media del 5-6%, a partire dalla fine del primo
quadrimestre 2008 ha risentito gli effetti della crisi economica mondiale, facendo registrare a fine
anno una variazione del PIL di solo il +2,9%. Il settore principale dell’economia è costituito dai
servizi, che rappresentano il 63% del PIL (con grande rilevanza del settore turistico), mentre
l’industria conta per il 22% (da segnalare l’importante presenza di manifattura hi-tech) e
l’agricoltura per il 10% (in primo luogo le sue note “comodities” agricole, le banane ed il caffe’).
La decelerazione dell’economia statunitense ha avuto un forte impatto negativo sull’economia del
Costa Rica, in quando è verso quel paese che è diretto il 40% delle esportazioni costaricensi, in
particolare di prodotti delle zone franche. Altri settori economici costaricensi colpiti dalla crisi
economica americana sono il turismo, l’industria manifatturiera ed il settore delle costruzioni.
La disoccupazione nel 2008 è stata pari al 4,9%, ma le più recenti statistiche rivelano che nel 2009
essa è salita al 7,8%. Il settore servizi è quello che più impiega forza lavoro.
A partire dalla seconda metà degli anni ottanti il Costa Rica ha perseguito una politica di
progressiva apertura commerciale, volta ad una sempre maggiore inserzione nell’economia
mondiale, che ha portato alla firma di numerosi accordi di libero commercio con paesi quali
Messico, Cile, Canada, Repubblica Dominicana, Panama, Stati Uniti e area CARICOM. A fine
2007 sono iniziate le trattative per la firma di un Accordo di Associazione tra la Unione Europea ed
i paesi centroamericani (i negoziati sono attualmente sospesi anche a causa della nota crisi
istituzionale in atto in Honduras). Il mercato europeo sta assumendo sempre piu’ importanza per i
costaricensi che, oltre ad aver aperto, a settembre 2008, un Ufficio a Monaco di Baviera per la
promozione commerciale e l’attrazione degli investimenti europei verso questo paese, hanno anche
lanciato, sempre in alcuni paesi europei, alcune campagne ed iniziative per la promozione della
destinazione Costa Rica.
B. Previsioni a breve termine
Le previsioni per il 2009, invero constrastanti anche tra i principali organismi internazionali,
indicano che il PIL su base annua dovrebbe subire una contrazione compresa tra il 2 ed il 2,5%.
Con il 2009 dovrebbe però concludersi il periodo di maggiore crisi. Già ad inizio dell’ultimo
quadrimestre, infatti, si sono ravvisati i primi segnali positivi, che dimostrarebbero per alcuni
settori timidi segnali di ripresa (o, quantomeno, della fine del trend negativo). Tale situazione si
riflette anche sulle previsioni del PIL per il 2010 e il 2011, che indicano una crescita media intorno
al 2,5%. Gli analisti sono però concordi nel ritenere che la ripresa economica del Costa Rica è
subordinata alla ripresa dei suoi principali partners commerciali – USA, UE e mercati asiatici – e
che la stessa non è scevra dai rischi di possibili ricadute.
Nel breve periodo la politica economica del Governo attuale – il cui mandato scade nel prossimo
maggio - e di quello entrante avrà il difficile compito di coniugare due esigenze tra loro
contrastanti: da una parte agire per la riattivazione dell’economia, anche attraverso investimenti
pubblici – in particolare per migliorare lo stato delle infrastrutture stradali e portuali - , dall’altro
contenere il deficit statale che nell’ultimo anno ha mostrato una inevitabile e pericolosa tendenza
al rialzo (dopo che negli ultimi anni si era attestata su valori vicini al pareggio). A questo proposito
da più parti – in primis il FMI – viene ricordata l’urgenza di una riforma fiscale volta ad elevare il
volume delle entrate fiscali. Il “costo politico” di tale riforma ne ha però ad oggi impedito la sua
adozione (va segnalato che a febbraio 2010 si effettueranno le prossime elezioni politiche).
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II. Analisi del mercato turistico
A. Analisi del turismo outgoing
-
flussi turistici e principali destinazioni
posizionamento dell’Italia rispetto ai principali concorrenti
principali destinazioni turistiche in Italia
prospettive per il breve e medio periodo
- Analisi dei flussi turistici e principali destinazioni
In base ad un rapporto dell’Istituto Costarricense de Turismo (ICT) il numero di costaricensi
recatosi all’estero nel 2008 è stato pari a 519.140 (con un calo dell’11% rispetto ai 576.716
registrati nel 2007). A livello paese la principale destinazione sono stati gli USA con 160.806
unità, seguiti dal Panama con 102.324, dal Nicaragua con 72.655, dal Messico con 38.991. Le
destinazioni Panama e Messico non sono sempre destinazioni finali ma di transito per gli USA e
per l’Europa. A livello regionale, come prima destinazione figura l’America Centrale con
236.508 unità, seguita dall’America del Nord (Messico incluso) con 201.168 e dall’America del
Sud con 37.132. L’Europa ha ricevuto in totale 12.324 viaggiatori costaricensi (con un calo di
circa il 26% rispetto i 16.638 rilevati nel 2007).
- Posizionamento dell’Italia rispetto ai principali concorrenti
La principale destinazione europea per i costaricensi è stata la Spagna con 5.303 unità, seguita dalla
Germania con 1.886, dalla Francia con 1.575 e dall’Italia con 1.405.
- Principali destinazioni turistiche in Italia
L’Italia è visitata dai costaricensi principalmente per la sua ricchezza in opere d’arte, per motivi
d’affari o professionali, per studio, visite familiari (la comunità dei costaricensi residenti in Italia,
composta da poche centinaia di persone, è tra quelle relativamente più elevate) e lo shopping.
Pertanto le principali destinazioni turistiche sono le maggiori città italiane.
- Prospettive per il breve e medio periodo
Le prospettive per il breve e medio periodo appaiono fortemente legate all’andamento del cambio
dell’euro. Nel medio periodo esse sono peraltro correlate anche al miglioramento dell’offerta di
servizi italiana e alle modifiche che potranno eventualmente subire i collegamenti aerei, al momento
solo indiretti, con almeno uno scalo (via Madrid o New York) o più.
B. Analisi della domanda
-
Segmento socio-economico di appartenenza: medio-alto e alto, sposato, con entrate mensili
superiori ai 1.500 USD
Livello culturale: alto (71% con laurea o dottorato)
Fasce di età: 59% maggiori di 30 anni, 29% tra i 20 ed i 29 anni.
Propensione al viaggio: discreta
Principali motivazioni di vacanza all’estero: svago, affari, visite a familiari e amici, studio,
shopping.
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-
-
Prodotti turistici preferiti: divertimento, cultura e shopping
Fattori determinanti nella scelta delle destinazioni: gli USA sono la tradizionale e storica
meta turistica dei costaricensi anche perchè abbondano le offerte turistiche, pacchetti o solo
volo, i collegamenti aerei sono buoni, esistono legami storici e motivi familiari. La
vicinanza, rispetto all’Europa, non è da trascurare. Anche con la Spagna vi sono solidi
legami storici, ma la lontananza, costo e scarsità di collegamenti aerei diretti incidono sulla
scelta del turista.
Tipo di alloggio preferito: albergo (incluso o non nel pacchetto) o ospite da parenti/amici
Mesi preferiti per i viaggi: equamente distribuiti durante l’anno con punte
nel periodo novembre-gennaio e luglio (in concomitanza con le vacanze del calendario
scolastico qui vigente, ovvero quello australe).
Fonti di informazione preferiti: quotidiani, TV, siti web, riviste
Canali utilizzati:cCirca il 60% organizza il proprio viaggio in maniera indipendente
utilizzando il telefono, fax e soprattutto internet (il 50%). Poco meno del 30% pianifica il
viaggio attraverso le agenzie di viaggio.
C. Analisi SWOT (Strenghts, Weaknesses, Obstacles, Threats) della destinazione
“Italia”
Punti di forza
arte,
storia e cultura e lingua italiana,
esenzione di visto ingresso (entro 90 giorni)
Punti di debolezza
cambio euro/dollaro,
prezzi elevati,
distanza,
assenza volo diretto
Opportunità
Rischi/Difficoltà Potenziali
eventuale volo diretto,
crisi economica,
vantaggiose offerte turistiche all inclusive,
apertura di nuove rotte aeree verso destinazioni
valorizzazione delle origini italiane di una parte europee diverse dall’Italia
apprezzabile della popolazione
III.
Obiettivi
Obiettivi perseguiti ai fini dell’incremento dei flussi turistici verso l’Italia con
riferimento a:
1. Prodotti turistici tradizionali – mantenimento/consolidamento competitività: il prodotto
turistico Italia in questo paese gode di un immutabile valore, in parte legato anche
all’origine italiana di una parte apprezzabile della popolazione. Se si vuole consolidarlo o
accrescerlo è necessario effettuare almeno una minima attività di promozione, soprattutto
televisiva, e considerare la redditività economica di un eventuale avvio di un
collegamento aereo diretto (con coincidenze per altre destinazioni)
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3. Prodotti turistici di nicchia: non si registrano tipi specifici di turismo oltre a quelli già
identificati. Vale pertanto, e a maggior ragione, quanto riferito al punto precedente
4. Destagionalizzazione: auspicabile nel periodo maggio-ottobre
5. Promozione dell’Italia minore: possibile, facendo leva sull’aspetto culturale e le
opportunità di studio più che sulle bellezze naturali
6. Promozione delle Regioni dell’Italia del Sud: vale quanto sopra
7. Attrazione di nuovi bacini di formazione del flusso turistico: fattibile solo con le
premesse di cui al punto 1.
8. Miglioramento dell’assistenza alle imprese italiane: sarebbe auspicabile, da effettuarsi in
particolare in Italia.
Bibliografia
I dati per la compilazione del quadro macroeconomico sono tratti dalle seguenti fonti:
Fonti: EIU, FMI, (Banco Central de Costa Rica) BCCR, aprile e settembre 2009
(*) Dati preliminari EIU (su dati FMI e Banca Centrale del Costa Rica – BCCR)
(**) Elaborazione propria su dati BCCR, FMI, EIU
(***) Le stime attuali del PIL 2009 delle diverse fonti sono assai dicordanti
(BCCR -1,5%, FMI -1,8% ed EIU -3%)
Altri dati ed informazioni sono stati forniti direttamente dall’Istituto Costaricense
del Turismo (e non sono pubblicati nel sito dell’ITC):
http://www.visitcostarica.com/ict/paginas/TourismBoard.asp
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