L`Egitto, il Nilo (Opp. Cyn. II 84ss.)

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L`Egitto, il Nilo (Opp. Cyn. II 84ss.)
«EIKASMOS» XVI (2005)
L’Egitto, il Nilo
(Opp. Cyn. II 84ss.)
Il poeta fa una rassegna di razze taurine:
ei[dea polla; pevlei de; kai; h[qea muriva tauvroi".
Aijguvptou me;n e[asi par` o[cqai" ajglaokavrpoi"
Neivlou purofovroio poluscidevo" potamoi'o
ciovneoi croihvn, mevgeqo" pavntwn o[c` a[ristoi:
...
oiJ Fruvgioi croih;n me;n ajriprepeve" televqousi,
...
mwvnuce" `Aovnioi, stikto;n gevno", oijokevrwte",
...
`Armenivoi" divdumon me;n ajta;r kevra" eiJlikovmorfon
...
oiJ Suvrioi tau'roi dev, Ceronnhvsoio gevneqla,
84
90
96
98
100
84 aijguvptou codd. (-pou ut vid. G : -pto Y) : Aijguvptioi Brunck in ms. Par. suppl. gr. 383,
f. 35v, Schneider1-2, Lehrs 1846, Boudreaux 1908 : Aijguptivou Guyet ap. Schneider1 355
Chi legge Aijguvptou ha reso così i vv. 84-86 (che ho riportato come stampati
anche dagli ultimi edd. Mair 1928 e Papathomopoulos 2003): «Aegypti quidem
sunt ad ripas fertiles / Nili foecundi, multifidi fluminis, / Nivei colore, magnitudine
omnium longe praestantissimi» (Rittershausen 1597); «Dell’Egitto sono, / Lungo le
ripe fertili del Nilo, / Che frumento produce, e in molti rami / Spargesi fiume, di
color di neve / E di statura sovra tutti quanti» (Salvini 1728); «Aegypti nempe sunt
ad ripas fertiles Nili frugiferi multifidi amnis, nivei colore, magnitudine omnium
longe praestantissimi» (Belin de Ballu 1786); «Dort an den Ufern des Nil, der sich
vielfach teilt, wo gedeihen Weizen und köstliche Frücht’ – dort sind die ägyptischen
Stiere. Weiss von Farbe wie Schnee und an Grösse von allen die ersten» (Miller
1891); «The Egyptian Bulls there are by the fruitful banks of the Nile which makes
the wheat to grow, a many-branched river; white of colour they are and far the
greatest of all in size» (Mair 1928; similmente Calvo 1990); «Vivono quelli d’Egitto lunghesso le prode feconde / di quel fruttifero fiume dai multipli bracci ch’è il
Nilo: / niveo candore ha la pelle, la taglia su tutte la vince» (Pontani 2002). Brunck
(Par. suppl. gr. 383, f. 35v) è tuttavia risoluto: «Aijguvptou nihil significat, nec habet
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unde pendeat». Il suo Aijguvptioi1 ha riscosso – anche per l’avallo di Boudreaux –
discreto consenso: vi aderiscono tra gli altri Rebmann 1918, 25; Korzenszky 1931,
1572; Mersinias 1998, 125, 131. La Korzenszky lo ritiene preferibile per il senso,
precisando che -ioi può essere monosillabo per sinizesi2, o bisillabo (∪ –) se il
gruppo pt non fa ‘posizione’ (così Mersinias); quest’ultimo fatto prosodico sarebbe
appoggiato, per la studiosa, da analogo trattamento di kt in I 208, IV 134
(ajskardamuvktoisin) e III 478 (galaktovcroe"). Rebmann ipotizzava su questi casi
proprio l’influsso di Aijguvptioi. È peraltro significativo che né Miller né Mair,
stampando Aijguvptou, trovino migliore soluzione che rendere la presenza di questo
elemento nel testo con «ä g y p t i s c h e n Stiere» ed «E g y p t i a n Bulls»3. Secondo Silva Sánchez (2002, 130s.) Aijguvptou è da accogliere 4 e da intendere come un
genitivo locativo: «en Egipto, junto a las orillas de espléndidos frutos del río Nilo,
fértil en trigo, el de muchos canales, los hay de piel blanca como la nieve, por su
tamaño con mucho los mejores de todos». Tale soluzione risolve l’imbarazzo in cui
si erano trovati gli interpreti nell’assegnare adeguato ruolo all’isolata menzione, di
non limpida sintassi, dell’Egitto al genitivo (vd. in part. Miller e Mair, ma anche
la netta posizione di Brunck).
Ritengo che Aijguvptou vada mantenuto, ma che la parola non designi – come
finora si è inteso – la regione egiziana, bensì il suo fiume, il Nilo (LSJ9 35 s.v.
Ai[gupto" I.1). Pongo dunque tra virgole il v. 85:
Aijguvptou me;n e[asi par` o[cqai" ajglaokavrpoi",
Neivlou purofovroio poluscidevo" potamoi'o,
ciovneoi croihvn, mevgeqo" pavntwn o[c` a[ristoi:5
1
L’aggettivo non figura altrove nei poemi oppianei.
In Omero, forme dell’aggettivo in cui i è seguito da vocale lunga o dittongo sono trisillabe:
Il. IX 382; Od. IV 83, 127, 229, XIV 263, 286, XVII 432 (cf. LSJ9 35 s.v.; Silva Sánchez 2002,
131 n. 270).
3
Tüselmann 1894, 19 – segnalata l’adozione di Aijguvptou da parte di Miller – osserva che
la traduzione di questi «presuppone» l’Aijguvptioi di Brunck. Una traduzione dei Cynegetica di
Turnebus (la cui edizione del poema [Parisiis 1555] presenta solo il testo greco) compare in
Lippius 1555 (cf. Schweiger 1830, 217 s.v. Oppianus; NUC [The National Union Catalog Pre1956] p. 463 nr. 0107243); i versi sono così resi: «Aegyptii nempe sunt ad ripas fructu nobiles /
Nili frumentarii multifidi amnis, / Nivei colore, magnitudine omnium longe praestantissimi».
4
«En principio, el contexto es lo suficientemente explícito como para entender que, tras el
v. 83 (ei[dea polla; pevlei de; kai; h[qea muriva tauvroi"), el poeta va a describir distintos tipos
de toros. Ello hace innecesaria, creemos, la presencia de un gentilicio al principio del v. 84 que
identifique a los toros egipcios». Per Silva Sánchez, motivo principale che spinse Schneider e
Boudreaux ad adottare Aijguvptioi fu l’intento di mantenere il parallelismo con Fruvgioi (90),
`Aovnioi (96), Suvrioi (100).
5
Nei casi in cui sia stato dato il testo del passo (con Aijguvptou) ma non la sua traduzione
(p. es. Papathomopoulos), si desume con sufficiente chiarezza che il nome viene riferito alla
regione proprio per il (costante) mancato isolamento del v. 85. Così anche: Bodin 1555, 12v dà
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«Presso le fertili rive dell’Egitto, / del Nilo, fiume che dona le messi, che si dirama
in più bracci, / sono bianchi come la neve e grandi in sommo grado». Ed infatti,
Ai[gupto" figura nei Cynegetica altre due volte, ed indica il Nilo: II 143 (iJero;n
rJovon Aijguvptoio), I 3746; questo secondo verso merita di essere letto nel suo contesto (369-375): tovssoi t` ejpi; pa'si kuvnessin / e[xoc` ajrivzhloi, mavla t` ajgreuth'rsi
mevlontai, / Paivone", Aujsovnioi, Ka're", Qrhvi>ke", “Ibhre~, / `Arkavde", `Argei'oi,
Lakedaimovnioi, Tegeh'tai, / Sauromavtai, Keltoiv, Krh'te", Mavgnhte", `Amorgoiv, /
o{ s s o i t` A ij g uv p t o i o p o l u y a m av q o i s i n ej p` o[ c q a i ", / boukolivwn
ou\roi, Lokroi; caropoiv te Molossoiv. Il brano è analogo al nostro. Il poeta fa una
rassegna di razze, e mentre alle altre si riferisce con il gentilizio, a quella egizia
riserva più ampia specificazione geografica. In questa, la iunctura Aijguvptoio
poluyamavqoisin ejp` o[cqai" è in pratica quella riproposta in II 84: Aijguvptou ...
par` o[cqai" ajglaokavrpoi". Per lo schema cf. Il. IV 487, XVIII 533 (potamoi'o
par` o[cqa"), XII 313s. (distico, forse, particolarmente presente al poeta dei Cynegetica:
kai; tevmeno" nemovmesqa mevga Xavnqoio par` o[cqa", / kalo;n futalih'" kai; ajrouvrh"
purofovroio); Od. IX 132 (aJlo;" polioi'o par` o[cqa"); Pind. P. 4,46 (Kafisou' par`
o[cqai"); Xenophan. fr. 2,21 W.2 (Pivsao par` o[cqa"); Aesch. Pr. 809s. (potamo;"
Aijqivoy. / touvtou par` o[cqa"). In I 374 la tradizione dà un’informazione interessante: indica quale sia la tendenza banalizzante che agisce, nello specifico contesto,
su Aijguvptoio. Essa è illustrata dal metricamente impossibile aijguvptioi di A, la cui
meccanica genesi si può ricondurre al medesimo fattore testuale (i vicini gentilizi)
che incoraggiò Brunck (l.c.) alla congettura in II 847. L’esegesi che propongo peruna libera versione che non esplicita il termine («sed praestant qui frugiferas pascuntur ad undas /
Multifidi Nili niveo candore micantes»); nel commentario però (70r) mostra di leggere in nesso
par` o[cqai" ajglaokavrpoi" / Neivlou: ciò assimila la sua esegesi a quella vulgata. Si veda anche
un’interpunzione come quella di Belin de Ballu: Aijguvptou me;n e[asi par` o[cqai" ajglaokavrpoi" /
Neivlou purofovroio, poluscidevo" potamoi'o ktl.
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Nei due casi Mair 1928 (40 n. b, 66 n. b) – implicitamente notando il differente uso in II
84 – segnala rispettivamente: «here prob. = Nile»; «apparently here […] = the Nile». Ai[gupto"
figura negli Halieutica in I 620 (Aijguvptoio), anche qui del Nilo.
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«Varias boum species a variis gentibus seu regionibus discussit, et boves a regionis nomine, seu adhibito gentili nomine indigebat, oiJ Fruvgioi, `Aovnioi, `Armevnioi, Suvrioi»; dunque
anche al v. 84, concludeva Brunck, il poeta «scribere debuit Aijguvptioi». Per la stessa ragione
preferisce Aijguvptioi Tüselmann 1894, 19. Questi ritiene che la parafrasi bizantina (aujtivka
tau'ro" Aijguvptio" leuko;" th;n crovan) presupponga tale lezione; e Papathomopoulos 2003 (app.
ad l.) cita la parafrasi quale elemento a favore di un eventuale Aijguvptioi. Credo tuttavia che con
tau'ro" Aijguvptio" il parafraste risolva in modo normalizzante, dato il contesto, un distico 84s.
in cui legge Aijguvptou. Nessun altro elemento della parafrasi afferisce a questi versi ‘geografici’:
evidentemente, essi sono rapidamente sintetizzati sul modello dei vv. 90, 96, 98, 100. Si veda,
a tal proposito, l’annotazione contenutistica di C2mg in corrispondenza del v. 84: tau'roi aijguvptioi
(C ha appunto aijguvptou). Ad essa seguono, per ciascuno degli altri segmenti del catalogo, le note
analoghe fruvgioi, ajovnioi, etc.; anche in questo caso, aijguvptioi si mostra modo normale per
sintetizzare e uniformare i versi ‘egiziani’ 84s.
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AGOSTA
mette anche di evitare la troppo lunga unità sintattica par` o[cqai" ... / ... potamoi'o
(84s.). Nell’isolare il v. 85 essa ne coglie altresì, forse, la ratio stilistica. Il genitivo
singolare, motivo unico del verso, non è che proiezione e sviluppo dell’Aijguvptou
di cui l’intero esametro è chiarificatoria apposizione. Il poeta fa qui un’erudita
archeologia linguistica, impostando su di essa un distico di tono poeticamente consono
al momento segnalato dell’avvio del catalogo. Ai[gupto" (oJ) è infatti, com’è noto,
la denominazione omerica del fiume egiziano (Od. IV 477, 581, XIV 258, al.)8; il
comune Nei'lo" è sconosciuto ad Omero (ma cf. già Hes. Th. 338). Questo nome
figura peraltro nei Cynegetica solo in II 85 (mai negli Halieutica): l’eccezionalità
dell’occorrenza si accorda con il preziosismo poetico dell’impiego quale glossa
geografica. Nel luogo pseudo-oppianeo sono ravvisabili i tratti di un antico procedimento della tecnica poetica greca, la dittologia sinonimica o glossierende Synonymie9:
ad un termine o a un’espressione rari sono accostati termini o espressioni usuali di
esplicazione10. Nonn. D. III 275-279 è brano dallo sviluppo, per certi aspetti, analogo al nostro (come qui ormai lo si interpreta): si introduce Ai[gupto", e quindi, in
un dotto inciso, il chiarificatore Nei'lo": h\lqe kai; eij" Ai[gupton, ejmo;n rJovon – o}n
polih'tai / Nei'lon ejfhmivxanto ferwvnumon, ou{neka gaivh/ / eij" e[to" ejx e[teo"
peforhmevno" uJgro;" ajkoivth" / ceuvmati phlwventi nevhn peribavlletai ijluvn – /
h[luqen eij" Ai[gupton ktl. Si noti che Nonno ha ben presente il nostro v. 85, se,
come pare, lo imita: XI 371 Maiav n drou para; ceu' m a p o l u s c i d ev o "
p o t a m o i' o 11.
Catania
8
GIUSEPPE AGOSTA
Cf. Diod. Sic. I 19,4; Arrian. An. V 6,5; Paus. IX 40,6. Dal nome del fiume deriva quello
della regione: hJ Ai[gupto" (cf. Pietschmann 1894). Brunck (l.c.) conosce l’uso omerico di Ai[gupto",
e ricorda Cyn. I 374 in proposito; ma ritiene senz’altro «inutile» un’eventuale presenza della
doppia denominazione del fiume in II 84s.
9
Come mi fa notare Giuseppina Basta Donzelli.
10
Cf. Bottin 1976, 43; fine di tali accorgimenti era quello di «fornire all’uditorio l’impressione di una straordinaria elevatezza lessicale e stilistica, senza però sconcertarlo» (Tosi 1988,
127, con altra bibliografia).
11
La clausola non sembra occorrere altrove. Il verso nonniano potrebbe recare impronta
dell’intero distico 84s. dei Cynegetica: cf. Maiavndrou para; ceu'ma / Aijguvptou ... par` o[cqai".
Non escluderei poi un’eco, in Ai[gupton, ejmo;n rJovon (D. III 275), dello iJero;n rJovon Aijguvptoio
di Cyn. II 143 (ejmo;n rJovon e (iJ )ero;n rJovon sono nella stessa sede; ma la prima iunctura è in Il.
XXI 369; la seconda in Il. XI 726, Hes. Op. 566, Ap. Rh. I 1208, etc.). Il poeta egiziano può anche
essersi ricordato che lo Ps.-Oppiano allude ad Apamea, non lontano, con ejmh;n povlin (127; stessa
sede di ejmo;n rJovon) e pavtrh hJmetevrh (157). Cyn. II 127 e D. III 275 hanno una facies comune;
anche nel primo verso (cevrson oJmou' kai; nh'son, ejmh;n povlin), vi è prima l’allusione geografica
(cevrson oJmou' kai; nh'son = Cersovnhson), poi l’incidentale precisazione (ejmh;n povlin). Per
questo nesso vd. peraltro Callim. H. Ap. 65 Foi'bo" kai; baquvgeion ejmh;n povlin e[frase Bavttw/
(cf. Hollis 1994, 155).
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Abbreviazioni bibliografiche
Belin de Ballu 1786 = Oppiani Poemata De Venatione et Piscatione cum interpr. latina et
scholiis, accessit Eutechnii paraphrasis IXEUTIKWN et Marcelli Sidetae fragmentum
de piscibus, I. Cynegetica ad quatuor mss. codd. fidem rec. et suis auxit animadv.
I.N. B. de B., Argentorati 1786.
Bodin 1555 = Oppiani De Venatione libri IIII. I. B. Andegavensi interprete. His accessit
comm. varius, et multiplex, eiusdem interpretis, Lutetiae 1555.
Bottin 1976 = L.B., Retorica e lessicografia, «BIFG» III (1976) 38-62.
Boudreaux 1908 = Oppien d’Apamée, La Chasse, éd. critique par P. B., Paris 1908.
Calvo 1990 = Opiano, De la Caza, De la Pesca. Anonimo, Lapidario orfico, trad., introd.
y notas de Carmen C. Delcán, Madrid 1990.
Hollis 1994 = A.S. H., [Oppian], Cyn. 2,100-158 and the mythical past of Apamea-on-theOrontes, «ZPE» CII (1994) 153-166.
Korzenszky 1931 = Eleonore K., rec. a Mair 1928 [q.v.], «PhW» LII (1931) 1569-1573.
Lehrs 1846 = OPPIANOU KAI NIKANDROU TA SWZOMENA. Oppiani et Nicandri quae
supersunt. Marcelli Sidetae fragmentum de piscibus, Poeta de viribus herbarum,
graece et latine ed. F.S. L., praefatus est K. L., in Poetae bucolici et didactici, Parisiis
1846.
Lippius 1555 = Oppiani Anazarbei De piscatu libri V. L. L. interprete. De venatione libri
IIII. ita conversi, ut singula verba singulis respondeant, Parisiis 1555.
Mair 1928 = Oppian, Colluthus, Tryphiodorus, with an english transl. by A.W. M., LondonNew York 1928.
Mersinias 1998 = S. M., The metre in the Cynegetica of ps. Oppian, «Dodone(philol)»
XXVII (1998) 115-161.
Miller 1891 = Oppian’s des Jüngeren Gedicht von der Jagd in vier Büchern. II. Buch (1377), metrisch übers. und mit erklärenden Bemerkungen versehen von M. M., München
1891.
Papathomopoulos 2003 = Oppianus Apameensis Cynegetica. Eutecnius Sophistes Paraphrasis
metro soluta, rec. M. P., Monachii et Lipsiae 2003.
Pietschmann 1894 = R. P., Aigyptos (2), in RE I/1 (1894) 1005.
Pontani 2002 = F.M. P., trad. it. dei Cynegetica, in Tratado de Caza. Oppiano, Cynegetica.
Biblioteca Nazionale Marciana de Venecia, Cod. Gr. Z. 479 (= 881), Valencia 2002
(già in I. Furlan, Codici greci illustrati della Biblioteca Marciana, V, Padova 1988, 4979 [libri I-II]; VI, Padova 1997, 55-80 [libri III-IV]).
Rebmann 1918 = O. R., Die sprachlichen Neuerungen in den Kynegetika Oppians von
Apamea, Basel 1918.
Rittershausen 1597 = Oppiani Poëtae Cilicis De Venatione lib. IV. De Piscatu lib. V. Cum
Interpr. Latina, Comm. et Indice rerum in utroque opere memorabilium locupletissimo,
Confectis studio & opera C. R., Lugduni Batavorum 1597.
Salvini 1728 = Oppiano, Della Pesca e Della Caccia, trad. dal greco ed ill. con varie ann.
da A.M. S., nuova ed. coll’aggiunta delle notizie sulla vita dell’autore per G. A. Greenhill,
Milano 1864 (la trad. del S. è già pubblicata a Firenze nel 1728).
Schneider1 = Oppiani poetae Cilicis De Venatione libri IV. et De Piscatione libri V. cum
paraphrasi graeca librorum De Aucupio, graece et latine, cur. J.G. S., Argentorati 1776.
Schneider2 = OPPIANOU KUNHGETIKA KAI ALIEUTIKA. Oppiani Cynegetica et Halieutica.
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Ad fidem librorum scriptorum emend. I.G. S. Saxo. Accedunt versiones latinae metrica
et prosaica, plurima anecdota et index graecitatis, Lipsiae 1813.
Schweiger 1830 = F.L.A. S., Handbuch der classischen Bibliographie, I. Griechischen
Schriftsteller, Leipzig 1830.
Silva Sánchez 2002 = T. S. S., Sobre el texto de los Cynegetica de Opiano de Apamea, Cádiz
2002.
Tosi 1988 = R. T., Studi sulla tradizione indiretta dei classici greci, Bologna 1988.
Tüselmann 1894 = O. T., rec. a Miller 1891 [q.v.], «Neue Philologische Rundschau» (1894)
17-20.