Sommario L`editoriale In primo piano

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Sommario L`editoriale In primo piano
il nuovo
NUMERO 9 - GIUGNO
2004
Il logo riprende un dipinto di Gennaro Conti del 1886 raffigurante Gaetano Parente
nell’atto di indicare a Vittorio Emanuele la via Roma. Il “gesto” astratto dal suo
contesto interpreta per noi l’atteggiamento di “orgoglio e devozione” alla città.
Sommario
1 L’editoriale
Volare alto... per un’Aversa
diversa
di Maria Luisa Coppola
5-6 Muse
La vendetta di Uma
di Gaetano Bencivenga
Memorie (correttive)di uno
stanziale
di Enzo D’Agostino
Piove ancora sul bagnato...
di Marzia Del Villano
1-2 In primo
piano
Emergenza cultura
di Sergio D’Ottone
Profumo d’estate?
del cordinamento redazionale
2-3 Attualità
Urban Italia prosegue.
Tappa a Capri
di Ida Iorio
Bacheca / Aversa
Autogol inspiegabile
di Ida Iorio
Bacheca / Agro aversano
3 Scuole
Al Metropolitan il “Gobbo
di Notre Dame” della Scuola
Media De Curtis
“Rosa di Francia”
di Giuseppe Diana
Farò... teatro!
di Leticia Santi Rodriguez
6-8 Vicende
ecclesiastiche
Appunti per una storia della
Chiesa Aversana - I Vescovi di
Aversa
di Ernesto Rascato e Gerardo
Sangiovanni
Aversa in udienza dal Papa e
poi a S. Paolo fuori le mura
di Mario Pedata
7 Economia,
diritto, lavoro
Diritti e cittadini
di Ida Iorio
Scadenzario fiscale e
contributivo di luglio
di Gianfranco De Gasperis
di Anna Cavaliere
4 Cultura e
Storia
Storia di Aversa - La fede, la
cultura e l’organizzazione
di Leopoldo Santagata
Simbologia osca in Santa
Maria a Piazza
di Rosa Verde
Bacheca
7 Associazioni
Fine anno per la “Maria
Cristina di Savoia”
di Teresa Guida Calabresi
Bacheca
8 Sport
Ippica in vacanza. Lotteria e
Stabile protagonisti
F O G L I O C I T TA D I N O D I AT T U A L I TA ’ E C U LT U R A
Il nuovo “L’eco di Aversa” è una riedizione del giornale fondato da Gaetano Parente nel
1861. Viene distribuito gratuitamente presso edicole, chioschi, pubblici esercizi. Su richiesta
e a spese dell’interessato può essere recapitato per posta.
L’editoriale
Volare alto... per un’ “Aversa diversa”
di Maria Luisa Coppola
In un’antica sala dello storico
palazzo Parente su invito
dell’avv. Santi, si discute circa
la possibilità di coordinare
i
numerosi
movimenti
aversani,
individuando un
interesse comune, pur nel
rispetto
delle
specificità
delle associazioni. Il tema è
impegnativo e presuppone
una disamina sincera del
ruolo dell’associazionismo e
degli effetti che esso produce
nella società. Non v’è dubbio
che è lodevole l’impegno
di ogni movimento che si
prefigge scopi, spesso molto
complessi,
ed obiettivi
umanitari di crescita civile e
religiosa; grande il lavoro che
c’è a monte d’ogni iniziativa,
per la cui realizzazione
occorrono moltissime ore di
preparazione,
contatti con
le persone, sensibilizzazione
al tema; il tutto donando il
proprio tempo. Non si può
negare che ad Aversa non
vi siano iniziative, anzi…
una vasta offerta di concerti,
teatro,
forum,
convegni
sui temi più attuali, con la
presenza di relatori illustri,
attratti da Aversa più per la
conoscenza storica della città
di un tempo che dell’attuale.
Eppure, il punto dolente non
manca ...i partecipanti alle
varie manifestazioni culturali
ogni genere. La nostra città
ci è ancora molto cara, se non
altro perché ci ha concesso di
coltivare gli affetti familiari,
finora… Questa prospettiva
è ormai stata negata a molti
giovani che hanno progettato
lontano da qui la loro vita, sia
per le opportunità del mercato
del lavoro che per aprirsi
nuovi e più ampi orizzonti.
di Sergio D’Ottone*
Nel numero scorso l’Avvocato
Santi, nel suo editoriale, ha
scritto che praticamente, allo
stato, esiste ad Aversa una vera
e propria “emergenza cultura”.
Qualcuno sicuramente avrà
storto il naso, pensando ad
altre emergenze presenti nella
nostra città, soprattutto per
quanto concerne l’ambiente,
la
situazione
socioeconomica, la sicurezza.
L’avv. Santi addirittura ha
definito l’emergenza cultura
la prima delle emergenze ad
Aversa: una vera e propria
provocazione. A mio avviso,
invece, ha colto nel segno:
l’emergenza cultura è la madre
di tutte le emergenze, perché la
cultura - con la “C“ maiuscola
- è alla base della vita stessa di
Si potrà ancora raccontare
che cos’era Aversa alle
nuove generazioni, avranno
il tempo e l’interesse per
ascoltarci? Forse… perché
ai vecchietti nostalgici non
si può dire sempre: “domani,
oggi ho fretta”. E se qualcuno
ponesse questa domanda: “tu,
proprio tu che cosa hai fatto
per la tua città?”. Basterà
Pacicchelli -Panorama di Aversa a volo d’uccello (1650)
Emergenza cultura
Ci rivediamo
a settembre.
Con un numero…
s p e c i a l e!
si conoscono ormai tutti,
perché sono sempre gli
stessi che, nel tentativo di
non farsi fagocitare da una
realtà che non piace più,
aspettano una buona notizia,
per coltivare il sogno che
ancora qualcosa c’è da fare,
si può fare, per non essere
definitivamente sommersi
dai rifiuti e dal pattume di
In primo piano
di Nicola di Matteo
San Sebastian (Paese Vasco). La concha
La redazione de “L’eco di Aversa” conserva, in archivio, la raccolta completa dei numeri
dell’antico giornale al fine di conservarne la memoria e ricordare un tratto di storia cittadina.
Chiunque fosse interessato può richiederne copia scrivendo a [email protected]
una città che vuole definirsi
ed essere tale. La cultura
non è un’ostentazione di
sapere riservata ai soliti
pochi eletti o piuttosto un
alibi per contrabbandare
demagogicamente iniziative
editoriali o manifestazioni
di basso profilo, ma piuttosto
un’esigenza di crescita,
attraverso una presa di
coscienza lenta, costante,
in continua espansione da
parte di una collettività che
consapevolmente
vuole
dialogare con il proprio
passato, con le proprie
tradizioni e nel contempo
proiettarsi
concretamente
nel futuro. In questo modo
Casa di Cimarosa
>> continua a pag. 2
giustificare il disimpegno con
il “non volersi immischiare
in fatti che non riguardano”?
Nel frattempo, le proprie
cose… tutte a posto! Allora,
le tante persone generose che
si fanno carico dei problemi
dei più deboli, delle istanze
di chi non ha voce, sono folli,
perditempo o… smaniose
di protagonismo? Chi tenta
nuove vie di comunicazione
culturale, chi non ha perso il
gusto e la speranza di educare
passando le domeniche in
piazza per far conoscere i
monumenti, per discutere
di ambiente, perché si esca
dalla logica gretta delle
nozioni imparaticce, ha un
discreto seguito, eppure ogni
sforzo rispetto alla fatica
che comporta ha risultati
modesti nell’impatto sociale.
Ed allora? I convenuti hanno
tutti un’idea. Si discute animatamente,
si concorda
che il rapporto con la città
è basato su un odi et amo
generale. Ed allora? Si cerca un serbatoio di energie
pulite, ma l’impegno per un
coinvolgimento della società,
per una chiara presa di
posizione sulle scelte future
imporrebbe ad ogni movimento ed ad ogni associazione
un cambiamento di rotta, una
mentalità aperta al confronto,
una testimonianza di serietà.
E’ indispensabile,
credo,
varcare i confini delle
rispettive specificità,
per
riscrivere un’alleanza comune
per il bene di tutti, ma
volando alto... Aversa vista
dall’alto ne guadagnerebbe e
la prospettiva di un’ “Aversa
diversa” potrebbe sembrare
realizzabile.
Profumo d’estate?
del coordinamento redazionale
L’incubo dei rifiuti torna
a tormentare le notti degli
aversani, beh, oltre che le
notti direi anche i giorni!
Come mai? Vi diremo che
ultimamente ci è capitato
di raggiungere il famigerato
sito dei Cappuccini sicuri
di trovare, così come
ampiamente pubblicizzato,
rifiuti trattati chimicamente
per evitare la decomposizione,
non esposti al sole, totalmente
racchiusi in vasche a tenuta
stagna e in quantità tale
da essere giornaliermente
smistati in segretissimi (?)
siti di stoccaggio. Bene bene,
con nostra grande sorpresa la
situazione è ben lontana da
quella prospettata. In verità
il sospetto ci era venuto dato
il profumo, mondezz n. 5, che
da giorni aleggia nel Parco
Argo, ma noi imperterriti
ed ottimisti abbiamo voluto
utilizzare
l’altro
senso
(la vista) oltre quello già
martorizzato
(l’odorato).
Credeteci, il cumulo di
spazzatura che attualmente
è
depositato
dietro
l’ippodromo è spaventoso.
Sicuro ringraziamento deve
andare al sindaco Ciaramella
che a differenza degli altri
sindaci della Campania
che si trovano tuttora ad
affrontare l’emergenza rifiuti
è riuscito ad evitare il peggio
ed a togliere, mesi addietro,
lo
scomodo
problema
dalle strade, ma adesso
cosa accadrà? Nel sito di
stoccaggio, che doveva essere
solo provvisorio, sono in
deposito permanente quintali
di rifiuti solidi e non. Con la
scuola elementare Zodiaco
chiusa, il pericolo per la salute
dei piccoli discendi sembra
scongiurato, ma i degenti
del Presidio ospedaliero li
dimentichiamo? D’altro canto
la situazione, e ci riferiamo a
quella politica, non tarderà ad
esplodere, come non tarderà
ad esplodere la protesta dei
residenti che oltre alla puzza
devono fare i conti con insetti
famelici di ogni tipo. Ad
Maiora !!!!!!!!!
2
Attualità
Emergenza cultura
>> continua da pag.1
si crea il giusto connubio, la
sinergia tra cultura e senso
civico. Altrimenti gli eventi
cosiddetti culturali, sganciati
da qualsiasi programmazione
e logica strategia finiscono
per non lasciare alcuna
traccia di pensiero o di
emozione,
mentre
nel
frattempo - come se il
tutto non debba riguardarci
affatto e non abbia alcun
collegamento - sul nostro
territorio
quotidianamente
dilaga la prepotenza, la
prevaricazione, l’arroganza,
la violenza (morale e fisica).
Ormai il degrado ha superato
ampiamente
il
livello
di
guardia,mortificando
lentamente, ogni giorno,
le giuste esigenze civiche
dei cittadini più sensibili.
E’ giunto il momento di
“costruire la città” su solide
fondamenta culturali. C’è
bisogno di uno sforzo
maggiore,
più
incisivo,
di tutte le energie sane e
vitali, di un coinvolgimento
profondo
dei
giovani,
delle scuole, del mondo
universitario, per produrre
sul nostro territorio non solo
una costante e significativa
NUMERO 9
il nuovo
azione di testimonianza,
ma anche la nascita di idee
nuove e costruttive. Negli
ultimi tempi le associazioni
presenti sul territorio stanno
lavorando per sottolineare
il ruolo del volontariato e
per instaurare un doppio
Piazza Marconi:
pavimentazione composita
dialogo:
orizzontale
tra
le stesse organizzazioni,
verticale con le pubbliche
istituzioni. Questo percorso,
a mio avviso, è ancora agli
inizi ed ha bisogno di altre
significative tappe, prima
di esprimere una presa di
coscienza unitaria e matura
della realtà aversana. Il
- GIUGNO 2004
Urban Italia prosegue. Tappa a Capri
Touring
Club
Italiano
ad Aversa e nell’Agro è
ormai già da qualche anno
una
realtà
abbastanza
consolidata e significativa,
che opera sul territorio, con
discrezione, grazie ad una
saggia ed attenta azione di
volontariato di numerosi soci
e ad un’apporto costante ed
importante delle strutture
centrali. Siamo convinti che
la diffusione e lo sviluppo
di una mentalità turistica nel
nostro territorio, che possiede
oggettivamente
patrimoni
artistici, storici, paesaggistici
invidiabili possa contribuire
senz’altro ad un’interessante
crescita
culturale
con
innegabili risvolti anche
di natura economica ed
occupazionale. E’ un progetto avvincente, che ha
bisogno per concretizzarsi
anche del coinvolgimento
e della condivisione di
quelle energie vitali già
citate, la cui partecipazione
ad una prossima iniziativa
del Touring Club Italiano,
programmata per il prossimo
autunno, è quanto mai
essenziale.
* Console per Aversa del
Touring Club Italiano
di Ida Iorio
Ancora un passo avanti
nel prestigioso progetto
targato Urban Italia. Infatti
la città di Aversa è stata
presente, nei giorni 3,4,5
giugno, al secondo Forum
internazionale
di
Studi,
svoltosi a Capri, per esporre
l’intero programma alla
vasta platea internazionale.
Urban Italia - il team
Molte le personalità presenti:
da Alfonso Gambardella,
Preside della Facoltà di
Architettura della S.U.N., ad
Antonio Grella, Magnifico
Rettore
della
Seconda
Università
degli
Studi
di Napoli; da Costantino
Federico,
sindaco
della
città di Capri, a Vincenzo
Maggioni, Preside della
Facoltà di Economia della
S.U.N.. Oltre, naturalmente,
Domenico
Ciaramella,
sindaco di Aversa, Gabriele
Iorio, consigliere Delegato
Urban Italia, e Claudio
Pirone, Project Manager,
i quali hanno svolto un
interessante
intervento
sull’importanza del progetto
in discorso. ”Sono orgoglioso
di portare Aversa verso
la realizzazione di Urban
Italia.
Questo
progetto
ci farà lavorare in diretta
sinergia con l’università per
la realizzazione di opere
dirette alla valorizzazione
del territorio”, ha dichiarato
Ciaramella, subito dopo
sottolineando “che noi siamo
l’unico comune italiano
ad essere stato inserito nel
programma di finanziamento
e di collaborazione con le
istituzioni superiori”. ”Si é
detto, spesso, che la città non
aveva accolto l’Università
con il dovuto riguardo”
– ha dichiarato Lello Iorio
- “ebbene, tra gli attori
impegnati in questo nostro
programma è fondamentale
proprio il ruolo della
Seconda Università degli
Studi di Napoli e ciò per
il rilancio di iniziative di
formazione e di educazione
globale. Il Comune ha
fatto proprie le ipotesi di
intervento,
collocandole
nell’ambito delle iniziative
che la S.U.N. può assolvere,
S.U.N. - Architettura
per
il
programma
di
completamento
Urban
Italia. Credo che non possa
esserci testimonianza più
concreta di riconoscimento
dei
meriti
scientifici
che
l’amministrazione
comunale
aversana
attribuisce
alla
S.UN.”
Bacheca / Aversa
“Settimana della solidarietà”
Tale settimana è stata organizzata dalla sezione di Aversa
dell’A.I.D.O.. Tra l’altro la ricorrenza ha visto svolgersi, in
data 15 maggio, presso il Palasport Jacazzi, un triangolare di
beneficenza tra l’amministrazione in carica, la squadra della
Polizia Municipale e quella dell’A.I.D.O..
Videosorveglianza, forse ci siamo
Il sindaco ha dichiarato che “entro luglio l’installazione”
degli occhi elettronici, collegati con le forze dell’ordine ed
in grado di monitorare 24 ore su 24 il territorio cittadino,
“dovrebbe partire”. Il sindaco ha dichiarato, inoltre, che “la
videosorveglianza riguarderà” in primis “la zona centrale
di Piazza Municipio, Via Roma, Porta Napoli, Piazza
Vittorio Emanuele e … Parco Pozzi”, poi l’”intero territorio
cittadino”.
che nella zona compresa tra Piazza Vittorio Emanuele e via
Corcioni esiste spaccio di droga?”.
scambi culturali con Paesi europei sulla rieducazione sociale
ed urbana”.
Dovrebbero entrare in vigore i cd. semafori intelligenti,
ossia, strumenti fotografici per il rilevamento delle
infrazioni al codice della strada. Gli automobilisti saranno
avvisati della presenza di un semaforo intelligente mediante
apposita segnaletica verticale. I trasgressori saranno colpiti
mediante una sanzione amministrativa pari ad euro 137 e la
decurtazione di sei punti. Gli strumenti di controllo in discorso
sono stati installati su tre impianti semaforici e precisamente:
intersezione viale Kennedy – via Garofano; via Diaz – viale
della Libertà – viale Kennedy; via Libertà – via Torrebianca.
Dal 3 al 5 giugno si è svolto, a Capri, un forum internazionale
di studi intitolato “Le vie dei mercanti”. Il sindaco, il
consigliere Gabriele Iorio ed il manager Claudio Pirone
hanno messo a disposizione dei partecipanti, il giorno 5
giugno, presso il Centro Congressi, l’esperienza di Aversa.
Attenzione ai semafori intelligenti!
Aversa prende la via dei mercanti
Privacy e occhi elettronici
Il sindaco ha dichiarato che “i dati ottenuti con le telecamere
saranno memorizzati, per 48 ore, per mezzo di un database
nella centrale operativa” del Comando di polizia municipale
“e, in caso di reato, potranno essere asportati verso altri
apparati di elaborazione. Il rispetto della privacy sarà
garantito attraverso un regolamento … da approvare in
consiglio comunale e da inviare al Garante”.
Metropolitana Aversa – Grazzanise – Capua
Agenti della Polizia Municipali attaccati
Domenica 16 maggio, in via Ettore Corcioni, quattro agenti
della Polizia Municipale, “impegnati nel mantenimento
dell’isola pedonale”, sarebbero stati destinatari, come ha
spiegato il comandante Michele Pezzullo, di “invettive e
lanci di oggetti da un gruppo di ragazzi” che, poi, avrebbero
assunto le connotazioni di “branco”. Il cennato comandante
ha fatto, altresì, presente che “gli agenti … si sono trovati a
fronteggiare assolutamente impreparati e privi di strutture e
mezzi adeguati, gravi situazioni di ordine pubblico e non solo
di viabilità”.
Isola pedonale di via Corcioni in pericolo
Il comandante Michele Pezzullo ha dichiarato, dopo i fatti del
16 maggio, che, in assenza di “un coordinamento tra le diverse
forze dell’ordine” e di “un rinforzo da parte dei carabinieri,
della polizia, della guardia di
finanza”, “l’isola pedonale di
via Corcioni non potrà essere
garantita”. Il sindaco, in data
21 maggio, ha fatto sapere che
“La Prefettura … ha deciso
… di supportare l’attività
… svolta dagli agenti
della Polizia Municipale,
specificatamente per l’isola
pedonale di via Corcioni”.
Droga tra Piazza V.
Emanuele e via Corcioni?
Il
comandante
Michele
Pezzullo ha dichiarato, dopo
i fatti del 16 maggio, che
“è mai possibile che solo
la Polizia Municipale sa
Via E. Corcioni
Semafori intelligenti
Il 26 maggio Consiglio Comunale importante
L’ordine del giorno prevedeva: esame ed approvazione del
Piano di Recupero Urbano che prevede la sinergia di pubblico
e privato; proroga del termine per il condono dei tributi locali;
nomina della consulta per l’ambiente (ne dovrebbero far
parte: W.W.F., Legambiente, Associazione Fiume Volturno,
Associazione Victor India Protezione Civile, Amici del Parco
Pozzi).
Lettera alla città sulla sicurezza
Sarebbe nel cantiere dell’amministrazione. Dovrebbe avere
cadenza annuale.
Si tratterebbe di una linea lunga 40 Km, di cui 9 in galleria,
con 8 fermate e 2 nodi di interscambio ad Aversa e Capua.
In data 10 giugno l’opera pubblica, da inserirsi nel piano
regionale dei trasporti, è stata presentata presso la sala della
giunta provinciale. Dovrebbe collegare vari comuni come,
ad esempio, Aversa, Lusciano, Parete, Trentola Ducenta,
San Marcellino, Casapesenna, San Cipriano d’Aversa, Casal
di Principe, Villa Literno, Capua, Castelvolturno, Cancello
Arnone.
11 L.S.U. stabilizzati a tempo pieno
11 lavoratori socialmente utili, già assunti con contratto a
tempo indeterminato, sono stati stabilizzati a tempo pieno
presso il servizio acquedotto. Il sindaco ha dichiarato che tali
elementi “svolgono già da tempo le mansioni relative all’area
di appartenenza”.
Progetto esecutivo ultimo tratto metanizzazione
approvato
In data 4 giugno è stato approvato il progetto esecutivo
Protocollo d’intesa amministrazione – Prefettura di dell’ultimo tratto dei lavori di metanizzazione.
Caserta
Regolamento taxi approvato
Secondo il sindaco tale “coordinamento”, in tema di sicurezza,
“non deve dare origine ad una struttura organizzativa nuova,
ma realizzare una modalità di lavoro integrato”.
In data 3 giugno è stato approvato dalla commissione statuto il
regolamento del servizio taxi nella città di Aversa.
Il consigliere Giuseppe Mattiello ha dichiarato che “per il
Parco … entro luglio sarà firmato il contratto di acquisto con
la Regione”.
Approvato il progetto per i punti vendita non esclusivi
dei giornali quotidiani. Ciò, secondo quanto dichiarato
dall’assessore Rosario Ippone, in conformità della “legge
in materia che consente anche ad altri esercizi commerciali
diversi dalle edicole di vendere quotidiani”.
Sarà acquistato il Parco Pozzi
Centro commerciale nel Palazzo Luciano?
Il sindaco ha dichiarato che, nell’ambito del piano URBAN,
vi sarebbe anche l’obiettivo della “nascita di un centro
commerciale nel Palazzo Luciano, in via Seggio. Il progetto
prevede, inoltre, il riuso di un padiglione dell’ex ospedale
psichiatrico Maddalena” per creare “un centro di formazione,
diffusione e informazione permanente della new economy per
Non solo le edicole venderanno giornali quotidiani
Conti sul programma stralcio di Urban Italia
Claudio Pirone, manager comunale, ha dichiarato che
“l’importo totale del programma” in discorso “è di 9 milioni e
800mila euro. Questo piano … viene coperto da fondi comunali
per 2.396.000 euro, intervento di privati per 2.343.000 euro e
il finanziamento nazionale di poco più di 5.000.000 di euro”.
NUMERO 9
il nuovo
da Attualità
Autogol inspiegabile
di Ida Iorio
Si è tenuta martedì 25
maggio, nel quadro della
Settimana della Cultura,
l’attesa presentazione del
cioccolatino dedicato al
compositore
Domenico
Cimarosa. “Il Cimarosa”,
questo è il nome del prodotto
elaborato dalla ditta Oliva, ha
visto il suo debutto ufficiale
nella
splendida
cornice
della sala Romano del teatro
Cimarosa. Una cosa è da
rilevare
nell’immediato:
la scarsa pubblicità data
all’evento ha provocato
un’altrettanto scarsa presenza
di pubblico, dato che,
sicuramente, ha contribuito
non poco a far passare
inosservata
un’occasione
importante, direi “storica”.
Una domanda ci sorge
spontanea, come sempre, e
cioè: come mai manifestazioni
che potrebbero portare lustro
e splendore ad Aversa
vengono fatte passare quasi
inosservate? Non parliamo,
poi, dell’evento tenutosi
subito dopo la presentazione
del cioccolatino. Ci si
riferisce
allo
splendido
concerto vocale di Monsignor
Pablo Colino, direttore del
Il riassetto della macchina comunale sotto il profilo
dell’organizzazione e degli incarichi ai dirigenti ha prodotto
il seguente quadro: Aniello Marsilio, si occuperà delle
problematiche delle finanze e del bilancio, del personale e degli
affari generali; Giuseppe Perrotta, si occuperà di ambiente,
cimitero, cultura e pubblica istruzione; Salvatore D’Angelo,
si occuperà degli aspetti amministrativi delle politiche sociali
e della legge 328; Pietro D’Angelo, si occuperà dei settori
tecnici, urbanistica, Pit e Pip; Raffaele Buonanno, lavori
pubblici e manutenzione.
Dislocazione uffici e servizi del Comune di Succivo
Coro Pontificio. Nella sala
del Teatro Cimarosa erano
presenti - udite, udite - ben…
20 persone, tra cui la scrivente
letteralmente estasiata dalla
splendida
introspezione
musicale del Maestro. Ancora
una volta spontanea nasce la
domanda: perché tanto poco
rilievo al fatto? Orbene,
in merito a questi autogol
(assurdi) diciamo, chiaro e
tondo, cheno, non ci stiamo
per niente. Perché sprecare
così le occasioni? I soliti
misteri (o, forse, interessi)
aversani!
3
Bacheca / Agro aversano
Assetti nuovi nel Comune di Succivo
il cioccolatino Cimarosa
della ditta “Oliva”
- GIUGNO 2004
E’ la seguente: bilancio, finanze, urbanistica, lavori pubblici
presso gli uffici siti in via Garcia Lorca; cultura, pubblica
istruzione presso la biblioteca comunale; servizi sociali e
trasparenza presso gli uffici siti in Piazza IV Novembre.
Succivo ricorda Luigi Tessitore
In data 18 maggio, presso la biblioteca comunale, si è
ricordato Luigi Tessitore, consigliere comunale, dirigente del
locale P.c.i., tra i fondatori della Cooperativa Edil Atellana.
Succivo premiata per la differenziata
39.000 euro sono andati al comune di Succivo per avere
raggiunto il 38% di raccolta differenziata per il biennio 20022003. Tali fondi sono stati destinati al finanziamento del sito
di trasferenza.
P.I.P. di Succivo, attribuiti i lavori
La gara d’appalto per l’attribuzione dei lavori di
infrastrutturazione (“urbanizzazione primaria e secondaria”,
valore “4 milioni di euro circa”) della zona P.I.P. del Comune
è terminata con l’assegnazione ad un’associazione temporanea
d’imprese. L’impresa aggiudicataria dovrebbe terminare i
lavori entro 540 giorni dalla data di consegna del cantiere.
Nuova giunta comunale a Succivo
Formato il nuovo esecutivo con la firma dei decreti di nomina
da parte del sindaco Salvatore Tessitore. Questo il quadro
d’insieme: 1) Giacomo Iovinelli, politiche di bilancio,
personale; 2) Salvatore Benucci, Urp, statistica, anagrafe,
rapporti con le istituzioni; 3) Salvatore Chiariello, urbanistica,
Pip, attività produttive; 4) Domenico Gennari pubblica
istruzione, cultura, sport, giovani; 5) Salvatore Nardaccio,
politiche sociali; 6) Franco Morelli, ambiente, cimitero, arredo
urbano; 7) Salvatore Tessitore, lavori pubblici; 8) Pietro Paolo
Russo, protezione civile; 9) Maria Di Foggia, progetti 328; 10)
Nicoletta Tessitore, pari opportunità; 11) Domenico Balzano,
Pit e rapporti con la Regione Campania in materia di Pip; 12)
Antonio Marsilio, Unione dei Comuni Atellani, regolamento,
statuto, vigili urbani.
L’A.V.I.S. ha raccolto sangue
Succivo - P.zza IV Novembre
Il 30 maggio si è svolta una raccolta di sangue da parte
dell’A.V.I.S. di Carinaro. Prossima raccolta: 27 giugno.
Scuole
Al
Metropolitan
il
“Gobbo
di
Notre
Dame”
della
Scuola
Media
De
Curtis
di Anna Cavaliere
Grande successo di pubblico
per la rappresentazione messa
in scena dalla Scuola Media
“De Curtis” il 29 maggio al
cinema teatro Metropolitan,
che, nonostante le difficoltà di
sede, la cronica mancanza di
laboratori e di spazi necessari
alle attività complementari,
è riuscita a realizzare uno
spettacolo di grande valenza.
Il progetto, programmato
nel Collegio dei Docenti dal
mese di settembre e volto
anche al recupero di alunni in
difficoltà, persegue la finalità
di insegnare a privilegiare
la bellezza interiore rispetto
a quella esteriore, ad avere
rispetto di sé e degli altri,
ad accettare il diverso.
Liberamente tratto da “Il
gobbo di Notre Dame” di
A. Menken e dall’opera
“Notre Dame de Paris” di
R. Cocciante, lo spettacolo
è stato strutturato come
un vero e proprio musical,
dove hanno giocato un
ruolo importante i costumi,
le luci, i suoni. Gli alunni,
Il Preside Emanuele Diana
esprimendosi magistralmente
attraverso il ballo, il canto e
la recitazione, sono riusciti a
tenere desto l’interesse della
platea per tutta la durata
della
rappresentazione,
alternando
momenti
di
comicità a momenti di grande
commozione. Particolarmente
incisiva è stata la recitazione
dei gargoyles, che hanno
pronunciato le loro battute
in dialetto napoletano. Hanno
assistito alla rappresentazione
circa 1300 persone. Oltre al
Dirigente Scolastico, Prof.
Emanuele Diana, erano
presenti
il
vice-sindaco
Della Vecchia, l’assessore
all’Istruzione Dello Vicario,
il Sindaco di Trentola
Ducenta, ed altre personalità
di rilievo del mondo della
scuola. I docenti impegnati
nel progetto sono: referente,
regia e coreografie – Emilia
Virgilio;
adattamento
musicale – Enzo Anodo;
sceneggiatura – Caterina
Dardo; elementi scenografici
– Turco, Sgueglia e Capasso;
i costumi sono stati disegnati
dalla
Prof.ssa
Virgilio
e realizzati dalle Sig.re
Maria Rosaria Migliaccio
e Rita Arpaia. Gli alunni
interpreti sono sessanta.
Un
particolare
plauso
agli interpreti principali:
Clopin – Roberta Motta;
Quasimodo – Giuseppe
Canfora; Esmeralda – Marisa
Cafariello; Febo – Alfonso
Conte; Arcidiacono – Martina
Della Valle; i tre gargoyles
– Ciro Chiazzo, Gianluca
Parisi e Luigi Cuoci.
Immagini dallo spettacolo
SEDE PRINCIPALE:
Via Vito Di Jasi, 89 - 81031 Aversa (CE)
Tel. 081 890 88 63 - Fax 081 503 80 00
Web: www.aprilesrl.it
E-mail: [email protected]
FILIALE AVERSA:
Via Vito Di Jasi - 81031 Aversa (CE)
Tel. 081 503 72 88 - Fax 081 503 77 11
FILIALE ARZANO:
Strada Provinciale Arzano-Casandrino (NA)
Tel. e Fax 081 5736561
4
NUMERO 9
il nuovo
- GIUGNO 2004
Cultura e Storia
Storia di Aversa Simbologia osca in Santa Maria a Piazza
La fede, la cultura e
l’organizzazione
di Rosa Verde
di Leopoldo Santagata
continua dai numeri precedenti
Con la creazione della sede
episcopale, Aversa divenne
ben presto centro di fede
e di cultura. La cattedra
aversana fu illustrata da
vescovi di primo piano.
Ne cito soltanto uno, il più
grande di questo periodo:
Guimondo II. Il Calefati,
riportato dal Parente, ci dice
che Guimondo fu “homo
assai insigne e celebre per la
memoria che ne hanno fatto
li scrittori antichi e moderni,
uomo di somma eruditione”.
Di Guimondo si ricordano
alcune opere teologiche,
di cui uno dei titoli è “De
corporis et sanguinis Domini
veritate”, che è inserita nel
quarto tomo della Biblioteca
sanctorum
patrum
di
Margarino della Pigna in
Parigi 1576. La sua fama
era grandissima, perché in
quel tempo in cui brillavano
stelle di prima grandezza
nella chiesa cattolica, come
sant’Anselmo e Lanfranco
di Pavia, egli riuscì ad
offuscarle con lo splendore
della sua intelligenza. Fu
il timoniere delle anime
cristiane e, per lui, Aversa
divenne il faro di luce per la
cristianità in quella paurosa
notte degli errori. Ma la
grandezza di questa cittadina
non si fermava qui, essa
era la fucina della cultura,
tanto che il maggiore poeta
del tempo la definiva una
seconda Atene. Egli difatti
aveva conosciuto questa città
nella sua puerizia, quando vi
aveva lungamente dimorato,
discepolo della scuola locale.
In una sua poesia indirizzata
al vescovo Goffredo ricorda
che, nelle sere estive,
ebbe come compagno di
conversazione dopo cena un
giovinetto aversano, divenuto
poi vescovo e dottissimo
maestro. Erano quelli i tempi
in cui nel Lebbrosario di
S. Agata, fuori Porta san
Nicola, viveva ospite di quei
religiosi il grande Costantino
Africano nella sua ultima
tappa di viaggio per
Montecassino, dove indossò
la cocolla benedettina. I
due più importanti centri di
cultura erano il monastero
di San Lorenzo e la scuola
presso la Cattedrale.
***
Quando i falchi arrivarono
nella fertilissima Liburia,
trovarono un’organizzazione
tutta longobarda in Capua
e nelle sue dipendenze, in
Napoli e nel suo circondario
invece rinvennero, come
era prevedibile, un’organizzazione
tipicamente
bizantina. Atella, la città
più vicina, era scomparsa e
quello che rimaneva erano
gruppi di persone che
subivano l’influenza ora dei
capuani ora dei napoletani,
poiché
le
due
forze
contrastanti si alternavano
nel dominio di queste
terre. I Normanni avevano
una loro organizzazione
politico-amministrativa, la
ripartizione in feudi, per
conservare salda la centralità
del potere. E questo costume
cercarono di imporre nella
città di Aversa. La base
della ricchezza di Aversa
era la campagna. Il suolo,
anche se aveva per largo
tratto il grave inconveniente
del Clanio, che straripava e
formava una vasta palude,
o determinava la presenza di
acquitrini o lanei, rimaneva
pur sempre privilegiato per
la natura feracissima anche
se non molto forzata, perché
la coltivazione conosciuta in
quel tempo era solo estensiva.
Comunque si produceva in
abbondanza
relativamente
all’esiguo numero degli
abitanti: cereali, lino, viti,
fichi, cocomeri ecc.. “I campi
erano separati da siepi, da
limiti e da vie per l’introitus
et exitus cum carro et bubus,
donde il nome di clausurae
de terra. I poderi erano detti
startie o starcie. L’acqua
potabile, che di certo non
scarseggiava, si provvedeva
mediante pozzi e piscine”. In
Aversa dunque fu instaurato
il sistema feudale; ben presto
furono creati i feudi laici e i
feudi ecclesiastici. In linea
di massima fra gli uni e gli
altri non esisteva una netta
demarcazione di confini. Le
competenze territoriali a volte
sconfinavano. In particolare
la feudalità ecclesiastica
non aveva i vincoli e le
limitazioni dell’altra. Difatti
il Vescovo, l’Abate di San
Lorenzo e perfino la Badessa
di San Biagio compravano,
vendevano,
permutavano
terre e case liberamente,
concedevano benefici
a
censo, riscuotendone dationes
et servitia, serbandone la
esclusiva
disponibilità
(Gallo, Codice diplomatico).
I maggiori feudatari in Aversa
erano il Vescovo, affiancato
dal Capitolo dei Canonici, e
l’Abate di San Lorenzo; gli
altri erano vassalli di curia.
Il vescovo aveva i seguenti
feudi: il castello di Patria
con il lago e le campagne
annesse; il castello di Latina in
diocesi di Caiazzo; il castello
di San Giorgio alla Molara
in diocesi di Benevento; il
casale di Sufficio o Succivo;
il casale di Pendice;
il
feudo rustico di Postello
in tenimento di Maddaloni;
una
giurisdizione
sopra
27 famiglie di Giugliano.
A queste si aggiungevano
altri possedimenti sparsi. Il
Monastero di San Lorenzo
possedeva beni patrimoniali e
beni feudali. La proprietà che
possedeva nella contea non
aveva vincoli o limitazioni
di sorta e la proprietà di
carattere feudale era di natura
diversa. Aveva possedimenti
in Acerra, nel nolano, nel
salernitano, a Maddaloni,
a Caiazzo, in Calabria, in
Lucania, in Puglia a Trani, a
Monopoli, ecc.. A questi due
e al monastero di san Biagio
si aggiungevano i molteplici
baroni.
continua
La chiesa di S. Maria a Piazza,
edificata prima dell’arrivo
dei Normanni, è una summa
di stili. Dai diversi studi
compiuti, così come da
quelli che tuttora si stanno
portando avanti, risulterebbe
che la chiesa presenta delle
reminiscenze osche; ciò
è visibile nella sagrestia,
e,
precisamente,
nella
saletta attualmente adibita
a spogliatoio del sacerdote.
Alzando lo sguardo verso il
soffitto si vede un bellissimo
fregio, che è opera di un
popolo - gli osci - che ha
S. Maria a Piazza
lasciato testimonianze del
suo passaggio nella nostra
città. Antica popolazione
italica di stirpe sabellica,
originariamente
occupava
un territorio più vasto della
Campania, si stabilì tra la
fine del V e gli inizi del III
sec. a. C. in molte città della
Sicilia. Il fregio comprende
una serie di simboli, parte
da un cerchio con segmenti,
definibili geometricamente
come dei raggi, e termina con
una croce. Tali simboli sono
stati “letti” come i diversi
stadi della vita, ossia nascita
(il 1° simbolo a sinistra),
infanzia, giovinezza, età
adulta, vecchiaia, morte
(ultimo simbolo a destra).
Nel momento in cui termina
la lettura artistica del
fregio inizia quella mistica,
perché secondo la chiesa
nel momento in cui con la
morte si abbandona la vita
terrena ciò che perisce è il
corpo perché fatto di carne,
ma non l’anima, quindi vi
è la rinascita, intesa sotto il
profilo spirituale. Ecco perché
il fregio ha una doppia chiave
di lettura!
Bacheca
“Aversa Città d’Arte” (“La Signora degli Anelli”) e Si vorrebbero fare, presto, vari restauri
L’assessore Rosario Ippone ha dichiarato che “presto saranno
VI Settimana della Cultura
L’assessore Rosario Ippone, prima degli eventi in discorso,
aveva dichiarato che “durante la kermesse, saranno restituiti
alla città importanti opere…: il crocifisso impannato… ; un
trittico… ; l’angioletto della statua di Cimarosa”. La kermesse
ha avuto in programma, tra l’altro: 1) presentazione del cd.
cioccolatino di Cimarosa; 2) 24 maggio, concerto, presso il
Teatro Cimarosa, dei ‘Poca Vista Social Club’ (a cura anche
dell’Unione Ciechi); 3) 25 maggio, concerto, presso il Teatro
Cimarosa, del coro della pontificia Basilica di S. Pietro, diretto
da Monsignor Pablo Colino (direttore del Coro da Camera
dell’Accademia Filarmonica Romana nonché Canonico e
Maestro della Cappella Giulia di San Pietro); 4) 27 maggio,
visita del complesso di S. Antonio e concerto, per organo, di
Mariateresa Roncone; 5) 28 maggio, convegno “Il restauro
dell’organo a canne della Cattedrale” presso la Cattedrale di S.
Paolo; 6) 29 maggio, vari appuntamenti: 6.1) a S. Domenico,
mostra dell’isola conventuale, poi presentazione del restauro;
6.2) presso l’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria, convegno
“Una culla nell’ombra. Storia dell’infanzia abbandonata nella
Real Casa dell’Annunziata” e mostra documentaria (a cura
anche dell’associazione AversaDonna); 7) 30 maggio, presso
il Teatro Cimarosa, reading poetico, musica e cabaret, 8) 30
maggio, 5 e 6 giugno, visite guidate del centro storico in base
a due percorsi, il primo detto dell’anello minore (Sedile di S.
Luigi, S. Marta, S. Nicola, S. Agostino, Cattedrale, Museo
Diocesano), il secondo detto dell’anello maggiore (Castello
Aragonese, chiesa S. Maria a Piazza, S. Maria della Neve,
via Drengot, Cappella S. Croce, S. Audeno, Insula S. Rita, S.
Rocco, O.P.G., museo criminologico).
Presentazione del cioccolatino di Cimarosa
Il 25 maggio è stato presentato, presso il Salone Romano, il
cd. cioccolatino di Cimarosa, al latte o fondente. Si tratta di
una combinazione di miscela di cacao, marzapane, aroma
di caffè e quant’altro elaborata dall’azienda dolciaria Oliva.
Il prodotto, che reca impresso il volto di Cimarosa, è stato
offerto da comparse in abiti d’epoca.
“Cantine aperte”
Il 30 maggio si è svolta la seconda manifestazione, avente ad
oggetto i vini campani, “Cantine aperte”.
Riqualificazione del Monumento ai Caduti
Il Monumento ai Caduti sito in Piazza Municipio dovrebbe
essere oggetto di vari interventi e precisamente: ripulitura
complessiva; illuminazione adeguata con quattro fari
multicolori; sistemazione del giardino all’intorno.
restaurati: la statua di Domenico Cimarosa e Porta Napoli”.
Si vorrebbe recuperare il busto di Saporito
L’assessore Rosario Ippone ha dichiarato che “recupereremo,
inoltre, il busto del criminologo Filippo Saporito che conto di
poter portare nella piazza che si trova di fronte all’ospedale
psichiatrico giudiziario”.
Villa comunale - sito originario del busto di Filippo Saporito
Ritrovato il Palazzo del conte Rainulfo?
Il 29 maggio, in occasione della esposizione del progetto
relativo al Polo Giudiziario, l’architetto Alfredo Pozzi ha
avanzato l’ipotesi secondo cui sarebbe stato individuato, tra
le strutture preesistenti inglobate nell’ambito del complesso
conventuale di San Domenico, il palazzo di Rainulfo, il conte,
normanno, fondatore di Aversa.
“Il cavatappi” festeggia
Il 4 giugno serata di festa, presso il CinePub-Birreria Netcher
a Parete, organizzata da quelli de “Il cavatappi”, mensile di
Aversa a provincia.
Casa di Cimarosa, si ipotizza un recupero
L’assessore Rosario Ippone ha dichiarato che si conta sul
“recupero di nuovi siti, primo fra tutti la casa natale di
Domenico Cimarosa”.
Stato allarmante di alcuni siti
Giuseppe Lettieri ha ammesso lo “stato allarmante di alcuni
siti, come la chiesa di S. Marta (oggetto di diversi furti…), S.
Maria delle Grazie ed il complesso del Carmine”.
Presentata la guida di Aversa
Il giorno 11 giugno è stata presentata la guida turistica di
Aversa. Tale elaborato presenta il formato cartaceo con
supporto multimediale; ha il frontespizio dedicato al complesso
di S. Francesco, il retro alla statua del musicista Domenico
Cimarosa e la seconda di copertina alla berlina di gala del ‘700.
L’assessore Rosario Ippone ha dichiarato che la guida “sarà
… venduta su tutto il territorio nazionale ed europeo (copie
arriveranno anche a San Pietroburgo)”. Secondo il sindaco “si
tratta di una guida di alto livello professionale”.
Presto guida enogastronomia, guida fotografica e
cartina geografica di Aversa
L’assessore Rosario Ippone ha dichiarato che “a settembre,
sarà pubblicata la guida eno-gastronomica, una guida
fotografica e la cartina geografica della città”.
Unione comuni atellani ha aderito alla Settimana
della Cultura
Piazza Municipio - Monumento ai caduti
Il programma della VI Settimana della Cultura, cui ha
aderito anche l’Unione di cui sopra, ha compreso, tra l’altro:
visite guidate al Museo Archeologico di Succivo; visite
alla Pinacoteca comunale dell’Arte Moderna di S. Arpino;
esposizione d’arte “Una maschera”, ad opera degli studenti del
Liceo Artistico di Aversa, presso la Casa delle Arti di Succivo;
convegno sulle maschere e sul teatro; buffet con prodotti tipici
locali in degustazione.
NUMERO 9
il nuovo
- GIUGNO 2004
5
Muse
La vendetta di Uma
di Gaetano Bencivenga
Tremate, tremate… la sposa
è tornata! Dopo aver massacrato in un epico duello l’ex
amica traditrice Vernita
Green (davanti agli occhi
innocenti della figlioletta),
e aver seminato il terrore in
quel di Tokyo per arrivare
(attraverso un magnifico
scontro senza esclusione di
colpi con gli “88 folli”) ad
uccidere l’odiata O’Rein, la
sprezzante vendicatrice di
Kill Bill Volume 2 (seguito
del già eccezionale Volume
1) finalmente porta a
termine il suo non facile
compito, ovvero eliminare
l’amatissimo (in un tempo
ormai remoto) Bill. Il geniale
Quentin Tarantino apre il
film con l’immagine di una
Thurman (da ovazione!) in
bianco e nero che, al volante
della sua decappottabile, parla
con un pubblico lasciato mesi
prima proprio sul più bello.
Questo secondo episodio
riprende dal punto (quasi
esatto) in cui si è interrotto il
primo: grazie a un flash back
(sempre in rigoroso bianco
e nero) siamo trasportati in
una chiesetta nel desertico
panorama di El Paso (Texas),
dove la sposa (incinta)
e un giovanotto biondo
(platino si suppone!) stanno
facendo la prova generale
dell’imminente matrimonio.
La futura mamma e moglie,
annoiata dal rituale preparato-
rio abbandona per un attimo
l’altare e, come richiamata
da uno strano incantesimo,
si dirige verso l’uscita. Qui,
l’attende Bill (un ritrovato
David Carradine), accorso
alle nozze con toni pacati
e propositi riconciliatori
(sembra, almeno apparentemente, non nutrire alcun
rancore per il fatto di essere
stato piantato dalla ragazza).
L’innominabile (non sapremo, infatti, il suo nome fino
alla fine del film) e ingenua
pulzella gli crede e lo introduce alla sua nuova famiglia,
presentandolo come il padre,
improvvisamente
tornato
dalla lontana Australia. Tutto
sembra perfetto se non fosse
per quella velocissima carrellata all’indietro che annuncia
catastrofi…quattro killer (tre
donne e un uomo) appaiono
all’orizzonte e, dopo un urlo
di disperazione della sposa,
danno inizio all’apocalisse.
Nessuno si salva, eccetto la
bionda Uma che, come già
raccontato nel Volume 1, si
risveglia da un coma durato
la bellezza di quattro anni,
durante il quale partorisce
una figlia di cui lei stessa
ignora l’esistenza. La sua
unica missione sarà, appunto,
quella di vendicarsi di Bill
e dei suoi sicari (tra i quali
ci sono le già citate Vernita
e O’Rein) per aver infranto
il suo sogno di meritata
stabilità, insieme a un marito
finalmente fedele e a un
pargoletto amorevole. Armata
della spada (chiaro simbolo
di virilizzazione dell’eroina),
realizzata per lei dal mitico
samurai Hattori Hanzo, la
sposa comincia a dare la
caccia al resto del gruppo
di malviventi. Ma anche
tremenda killer inseguita
dalla furiosa Uma. A questo
punto il pubblico inizia a
seguire tre azioni parallele,
in quella sorta di dinamica
sovrapposizione
spaziotemporale di cui Tarantino
è l’indiscusso maestro: la
disperata sposa imprigionata
nel suo sarcofago recupera
questa crede di aver in suo
esclusivo possesso la tanto
inseguita arma giapponese,
arriva la sposa resuscitata,
che a colpi di arti marziali,
le cava via l’unico occhio
rimastole.
Siamo
così
giunti all’ultimo dei nove
capitoli di questa singolare
saga, e ora alla sposa non
Immagini pubblicitarie del film
stavolta sarà molto dura:
Budd (la simpatica canaglia
Michael Madsen), fratello di
Bill, oppone una resistenza
inaspettata, riuscendo addirittura a seppellirla viva
(sequenza densa di echi
dei migliori racconti di
Poe) e a rubarle l’agognata
spada, che intende vendere
per un milione di dollari
all’odiosa Elle Driver (una
rinata Daryl Hannah), l’altra
la memoria (tramite un altro
consistente flash back) dei
colpi micidiali a lei insegnati
dal saggio cinese Pai Mei e,
grazie a questi, riesce infine
a liberarsi, mentre l’incontro
tra Elle e Budd si conclude
con la morte di quest’ultimo,
colpito dal morso velenoso
del cobra Black Mamba,
messo a tradimento tra i
dollari sparsi dall’insaziabile
Elle. Ma proprio quando
resta che dirigersi dal suo
acerrimo nemico/carnefice.
Ma la sorpresa è alle porte:
l’arrabbiata Beatrix Kiddo
(queste le sue generalità)
rimane
completamente
destabilizzata quando ad
accoglierla c’è, insieme a Bill
(versione padre premuroso),
la dolcissima figlia B.B.
Ciò non le impedirà, però,
di portare a termine la
sua vendetta: l’uomo sarà
ucciso con il micidiale colpo
delle 5 dita (altra lezione
appresa
dal
“sacerdote
del fior di loto” Pai Mei),
dopo un’ultima confessione
della donna, che racconta
(indotta da un’iniezione di
siero della verità) di essere
spinta alla violenza da una
profonda cattiveria interiore,
pronta a dissolversi solo di
fronte al suo nuovo e più
impegnativo ruolo, quello
di
mamma.
Nonostante
le cruente carneficine, al
termine (delle due puntate)
all’estasiato critico (e si spera
pubblico!) sembra di aver
assistito a un’impareggiabile
fiaba
a
lieto
fine,
inevitabilmente soddisfatto
di questo (un po’ travagliato)
ricongiungimento familiare e
rapito dagli universi paralleli
attraversati al fianco di
un’amazzone contemporanea
(sicura emula di Bruce Lee
e diretta discendente dei
Manga giapponesi), che forte
di una saggezza rinnovata
(frutto dell’incontro/scontro
di cliché occidentali e
orientali) e di una ritrovata
fiducia, si rimette nella sua
decappottabile e, guardando
spietatamente
nell’attento
obiettivo
del
supremo
Tarantino, ci fa presupporre
che forse la storia non è finita
qui…!
Memorie (correttive) di uno stanziale
di Enzo D’Agostino
Nell’intervento sul n.8 de
“L’eco” (“Memorie di un
emigrato”) l’“emigrato” Enzo
Di Grazia traccia un garbato,
ma desolato bilancio, sulla
scia di personali ricordi, di
quello che, all’inizio della
seconda metà del ‘900, “è
stato fatto alla città e alle
sue memorie”. L’articolo
che – non lo nascondo, mi
ha totalmente coinvolto
perché denso di riferimenti
ad esperienze condivise che
il passare del tempo pone
sempre più meritoriamente
in evidenza – mi sollecita
ad intervenire per opportune
puntualizzazioni. La prima è
di natura storico-cronologica
e riguarda la nascita delle
gallerie “CZ” e “La Bohème”:
il prof. Di Grazia (diamo, sia
pure per un momento solo,
il titolo dovuto ad uno dei
docenti che hanno lasciato
ampia traccia nei ricordi degli
allievi del Cirillo) afferma
che quest’ultima “è sorta
sulle ceneri di quello” (il CZ).
Il che non risponde al vero,
perché quando il CZ è nato
(intorno al 70), “La Bohème”
di Luigi Angelillo esisteva per
lo meno da un paio d’anni. E
la puntualizzazione non è
meramente temporale poiché
investe la funzione stessa
dell’esistenza del CZ, Centro
Zonale d’Arte, cui i fondatori
annettevano un compito di
radicale innovazione che
prendeva le mosse proprio
dalla critica alla preesistente
“Bohème”,
la
quale
propendeva quasi esclusivamente
al
figurativismo
(dando spazio ad epigoni
dell’800 napoletano) e cui
si rimproverava di proporre
un’arte troppo legata alla
tipologia che, ironicamente,
si definiva modello “cartellina
e’ Napule” (e purtuttavia,
nel momento di maggiore
tensione e polemica, “La
Bohème” ebbe il coraggio di
aprire ad artisti per l’epoca
rivoluzionari, come De Core
e Del Vecchio – la cui mostra
abortì all’ultimo momento,
per misteriosi motivi -, e che
riuscì comunque ad ospitare
– e più di una volta – il non
certamente sospettabile di
voleva solamente dire “Centro
Zonale”, ma costituiva un
irregolare acronimo della
napoletanissima espressione
“ca….a…..zzi” (confidenza
riservatissima
fatta
al
sottoscritto) con trasparente
allusione al compito prescelto
di rompere, quanto possibile,
gli attributi agli insensibili,
ai retrogradi, ai dissenzienti.
La seconda puntualizzazione
concerne le cause della fine
dell’esperienza di quegli anni.
Luigi Angelillo: Attesa 1968 (particolare)
conservatorismo
Andrea “Niente ha avuto spessore e
Sparaco). L’intento dichiara- continuità” afferma Di Grazia
to del “CZ” era quello di il quale, però, sa meglio di me
dirompere, innovare, agitare che l’indifferenza e l’ostilità
le acque di una morta gora ambientali non possono
ove le istituzioni languivano, essere sempre invocati come
intente com’erano in una sorta di male ontologico e
politica di piccolo cabotaggio, di destino metafisicamente
L’esperienza
con una coerentissima e preordinato.
proterva indifferenza per del CZ (e di riflesso,
lo stato e le sorti delle arti. quella del “Bugigattolo”)
La riprova della temperie fallì perché troppo univoconcorrenziale
provocatoria
che
Di camente
Grazia, Galluccio e Tabarro e preordinatamene ostile
intendevano
promuovere, alla “Bohème” di Luigi
stava anche nel nome della Angelillo (Angelillo – Gigino
galleria, laddove CZ non per gli amici ed estimatori
– fu il primo pittore ad essere
recensito su “La Settimana”
del maggio-giugno 1968,
per la serie “Rassegna di
Giovani Artisti Nostri”;
rassegna che avrebbe, poi,
coinvolto anche Tabarro e
Galluccio e che dette la stura
a quel fermento d’interesse
per l’arte da cui vennero,
poi, le due gallerie). CZ finì
perché non seppe mantenere
le promesse e perché si
invischiò nella stessa pania
conservatrice e commerciale
che si rimproverava alla
“Bohème”. Se si ammette
questo, si può concordare sul
fatto che scaricare le colpe
sulla ostilità ed insensibilità
dell’ambiente può al limite
significare l’attribuzione a
tutti (e, quindi, a nessuno)
di colpe e responsabilità che
invece vanno assegnate ai
singoli con perentorietà e
salomonica imparzialità. I
motivi del fallimento vanno
ricercati nella piccineria
gelosa, nel provincialismo
psicologico e spirituale che
mira ad impedire agli altri
di fare, quando non se ne ha
per proprio conto la voglia,
il tempo o la capacità. Fui
collaboratore di cronaca
d’arte solo occasionalmente
di “Roma” e “Mattino”;
invece – errata corrige –
collaborai assiduamente alla
pagina interprovinciale de
“Il Tempo”, per rimanere alla
quale dovetti sfoderare unghie
e canini perché qualcuno, da
Aversa, paventando chissà
cosa, cercò di estromettermi,
addirittura sollecitando la
redazione centrale e perfino la
proprietà della testata. E che
dire della forma mentis degli
artisti,
immancabilmente
afflitti da quella sindrome
egotica che io definivo
“padreternite parossistica” e
che si esprime, abitualmente,
nella
certezza
“solo-iopenso, solo-io-creo, solo-iosono, tutto il resto è vieta
emanazione…”. E aggiungasi
quella sorta di maccartistico
“apartheid” che guarda a chi
non la pensa come te come
concorrente pericoloso cui
bisogna
preventivamente
arrecare danno perché ti può
fare danno; che al massimo
si può tollerare, ma con
prudenza e sospetto (sono
passati più di trent’anni e non
ho ancora digerito l’amaro di
essere stato incolpato di…
spionaggio artistico proBohème nonché scorretto
dissuasore occulto dei clienti
del CZ!... Roba da nausea e
da crisi isterica…). Di quel
periodo resta, comunque,
il compiacimento di una
stagione di entusiasmi, di
azioni improntate ad una
goliardia, un volontariato
culturale disinteressato e
giovanilmente
autonomo,
i tentativi personali o
cooperativi di forzare e
slargare i limiti segnati
dai confini dei localismi
(oh, quei viaggi a rotta di
collo nella efficiente 500
blu – “Cinquecento”, non
“Torpedo” – di Di Grazia, in
cerca di nuovi rapporti con
artisti, galleristi, mercanti,
imbrattatele, sperimentatori
e millantatori…), la seriosità
e la convinzione di neofiti
disposti ad impegnare tempo,
cultura,
danaro
proprio
e tranquillità perché si
slargassero le prospettive e
potessero crearsi collegamenti
con la più pulsante e vitale
vita artistica nazionale e…
oltre. Purtroppo, le ragioni
che il tono recriminatorio
dell’intervento di Di Grazia
sottende restano quanto mai
incombenti. Alla sostanziale
indifferenza
sia
delle
amministrazioni che del
pubblico di un tempo, oggi
(e non da oggi) è succeduto
qualcosa di ben peggiore: una
finta sensibilità che si traduce
nella ricerca dell’evento, in
un rapsodismo progettuale
e organizzativo finalizzato
al tornaconto d’immagine
per pochi, di grossi progettimontagna
invariabilmente
pronubi di esiti-topolino;
di una disorganicità di
interventi che sa sempre di
insufficienza e parzialità
e che si accontenta degli
entusiasmi (magari indotti e
fasulli) del momento, senza
disporre le radici di un futuro
migliore; che immola l’uovo
oggi, senza la capacità di
ipotizzare la gallina…
6
NUMERO 9
il nuovo
da Muse
- GIUGNO 2004
Piove ancora sul bagnato...
“Rosa di Francia”
La Bufera
Fine fine
Pacifico, Pacifico 2000
Les princes n’ont point d’yeux pour voir ces grand’s merveilles
Leurts mains ne servent plus qu’à nous persécuter
A. D’aubigné A’ Dieu
La bufera che sgronda sulle foglie
dure della magnolia i lunghi tuoni
marzolini e la grandine,
Fine, fine, pioggia di piccole spine,
dal cielo velato cadute, spruzzate, paracadutate
Fine, fine, che allaga tombini e cantine,
in piccole pozze riunite, adunate, a due piedi saltate
Vittorio Raimondo, noto in
vari “cenacoli letterari, ha
licenziato il libro, di poesie,
“Rosa di Francia”, edito dalla
L.E.R. Editrice. Ciò dopo
avere pubblicato altri testi,
tutti votati a rappresentare il
bel canto poetico. L’elegante
volumetto è stato elaborato
da Gianni Ianuale, per conto
del Centro Studi e Ricerche
dell’Accademia Internazionale Vesuviana. La raccolta
è dedicata a Livia, colei che
illumina la vita del poeta.
Raimondo ha messo in campo
“un testo … sull’amore per
una donna”, come rivela
Biagio Di Meglio nella fascetta della pubblicazione.
Le “poesie romantiche”
dell’autore sono presentate
dal critico letterario Viktor
Busà. Raimondo, inneggiando
alla donna amata, ha riportato
nell’alveo classico della poesia amorosa il “poetare”. Si
tratta di un “romantico” a
tutto tondo che, prendendo
spunto dall’amore e dalla bellezza femminile, oltre che
dalla natura che lo circonda,
produce versi “sempre in sequenza di emozioni sofferte
con rara dignità di pensiero
e di vita surreale”. Dai
di Giuseppe Diana
di Marzia Del Villano
E. Montale, La Bufera e altro 1956
(i suoni di cristallo nel tuo nido
notturno ti sorprendono, dell’oro
che s’è spento sui mogani, sul taglio
dei libri rilegati, brucia ancora
una grana di zucchero nel guscio
delle tue palpebre)
il lampo che candisce
alberi e muri e li sorprende in quella
eternità d’istante -marmo manna
e distruzione- ch’entro te scolpita
porti per tua condanna e che ti lega
più che l’amore a me, strana sorella,e poi lo schianto rude, i sistri, il fremere
dei tamburelli sulla fossa fuia,
lo scalpicciare del fandango, e sopra
qualche gesto che annaspa...
Come quando
ti rivolgesti e con la mano, sgombra
la fronte dalla nube dei capelli,
Scendi lentamente, portale i miei saluti più sinceri,
batti piano sui vetri e sciogli i dispiaceri
Scendi piano piano, che ti senta arrivare da lontano,
che abbia tempo per riparare, rifiatare
Fine, fine, pioggia e corone di spine,
nel cielo imbiancato con cura intrecciate, ad ognuno assegnate
Fine, fine, cadono grani e perline,
in queste mattine d’estate infiammate a lungo invocate
Scendi lentamente, portale i miei saluti gentilmente,
lascia che si riposi e non le manchi niente
Scendi piano, piano, gocciolando sul viso e sulla mano,
vai dovunque per rinfrescare, dissetare
Vieni ad aiutarmi,
so che puoi ascoltarmi
Vieni prima che sia tardi
Scendi lentamente, dopo tanto calore, finalmente
si riprende respiro e non si sente niente
Scendi piano, piano, temporale passato e già lontano,
che possiamo dimenticare, riposare...
mi salutasti- per entrar nel buio.
Il binomio Montale-Pacifico è
un accostamento alquanto ardito
e devo dire che la complessità
di pensiero di entrambi mi ha
tenuta in panne per diverse
serate ormai estive, dopo che è
letteralmente piovuto sul bagnato
per settimane. Comincerò da
Montale, che con un verso di
D’aubigné ci dona la chiave
di un’interpretazione politica
del suo scritto e ne annuncia
al primo impatto la violenza.
Il verbo “sgrondare” mi ispira
infatti un gesto compiuto con
forza, sebbene lento, portandomi
a personificare la Bufera, che,
come in un quadro impressionista
astratto, divinità adirata, trascina
le nuvole sgrondandole dai tuoni
e dalla grandine. Un’oscurità un
pò torbida pervade l’atmosfera e
il buio, insistentemente presente,
e la tensione del temporale
ci coinvolgono in questa
oscurità. Imponente la guerra,
mai nominata, metafora della
bufera: i suoni di cristallo della
grandine sembrano sorprendere
le persone come le granate e così
tutti i rumori della pioggia, lo
“schianto”, il suono dei “sistri”,
il “fremere”, lo “scalpicciare”,
sono riferibili anche al disordine
di una battaglia. In effetti
tutta la poesia si può leggere
sotto questa luce: la metafora
di un avvenimento che segnò
tutta una generazione, un
momento storico che provocò
un brusco cambiamento di
rotta nell’ideologia, nella vita
quotidiana, quindi anche nella
letteratura.
Questa
frattura
culturale, a mio parere, è
racchiusa nei vv. 5-7: i mogani
e i libri rilegati rappresentano
l’antica poesia, sebbene più
antica di pochi anni, quella
degli
indissolubili
ideali,
del formalismo (i libri sono
“rilegati”) e delle certezze
assolute, crollati tutti nella
sofferenza, nella morte e negli
scempi della guerra. Tutto
questo non si può cancellare con
un colpo di mano, affogandolo
nel benessere del decennio
successivo (la raccolta fu
pubblicata nel ’56), le lacrime
bruciano ancora sotto le palpebre,
la guerra rimane saldata a
fuoco nei più reconditi anditi
dell’anima, come una “strana
sorella” a cui si rimane legati da
un sentimento che supera l’amore
stesso. Pur individuando questa
marca così fortemente politica
in tutta l’opera, non posso fare
a meno comunque di segnalare
espressioni limpidissime come
“il lampo che candisce alberi
e muri e li sorprende in quella
eternità d’istante”, un’esecuzione
perfetta dell’attimo riempito dal
lampo, che è come un battito
di palpebra, un momento in
cui tutto appare illuminato
a giorno, immagine che il
latinismo “candisce” rende in
maniera sublime. La poesia si
chiude con un’intricato addio,
come di qualcuno che muore;
non dev’essere stato difficile
vedere durante i combattimenti
qualcuno che moriva davanti ai
prorpi occhi, ma questa morte
penso sia riferita alla strana
sorella, alla bufera, piombata
in un forzato dimenticatoio
negli anni ’50. All’estremo
opposto la poesia di Pacifico:
la pacatezza con cui si esprime,
anche
nell’interpretazione
musicale e canora, la delicatezza
delle immagini e l’amore che
trasmettono le sue strofe mi
portano in un’atmosfera di pace,
fortemente contrastante con
l’amara disillusione di Montale.
Per Pacifico la pioggia non è
violenza, bensì gentilezza allo
stato liquido che si posa sui
vetri, che è oggetto dei giochi
dei bambini dopo il temporale.
Quanta grazia in quel “cielo
velato”, nel pensiero delle
piccole innumerevoli spine
“paracadutate”, nei “grani” e
nelle “perline”, contrapponibili
alla brusca grandine di Montale.
Pacifico invoca la pioggia come
una persona amica a cui chiedere
aiuto e le attribuisce il compito
di messaggero amoroso, come
un menestrello in una canzone
medievale.
Il
dolcissimo
messaggio è di un amore
tanto sincero e disinteressato
da affidare il benessere della
persona amata al messaggero
stesso (“lascia che si riposi e non
le manchi niente”), in un’estate
torrida in cui la pioggia è
sollievo all’arsura e nello stesso
tempo momento di meditazione
sulle proprie azioni finchè il
“temporale” non passi.
sentimenti che si effondono
dalle
sue
composizioni
poetiche, “possiamo scoprire” – afferma Busà – “una
profonda e completa pensosità morale e religiosa”.
Raimondo è espressione di
creatività ispirata da nuove
idee irrorate da una significativa carica vitale e, quindi,
si colloca in posizione contraria rispetto a quanto accade in un periodo di stasi qual
è quello attuale, in cui la
gente ha paura del nuovo
e del diverso e si lascia
andare nelle quiete e scontate
equazioni esistenziali. In
conclusione Raimondo, con
questa “nuova proposta” ci
conferma che anche nell’arte
bisogna essere “competitivi”,
senza temere di trovare gente
diffidente, e che, superando
l’incapacità di guardare oltre
i propri pregiudizi, si deve
lottare, lavorare e sopportare
ogni sofferenza avendo per
fermo un sogno, un ideale.
Sotto questi profili la poesia
appare
“nuovo
viatico
per viaggiare con ali di
gabbiano, emozionarsi di
fronte al potere dell’anima
ed assaporare i profumi di
nuove stagioni”.
Farò... teatro!
di Leticia Santi Rodriguez
Da grande vorrei essere
allenatore di nuoto sincronizzato o attrice, considero,
però, più probabile che
diventi attrice in quanto
m’incanta la vita del teatro.
Da piccola volevo diventare
ballerina poi veterinaria poi
professoressa, poi, all’improvviso,
tutto
cambiò,
diventai più sensibile e il
teatro mi sembrò affascinante,
divertente, accogliente. Io
credo che il teatro è una storia interminabile, qualcosa di
gioioso e divertente, un mondo con parole, voci, personaggi, allegorie. Il nuoto sincronizzato forma parte di questo
mondo, ciò è naturale. A me
piace nuotare e ballare: ballando mi sento forte e libera.
Da piccola mi piace stare
dentro l’acqua. Credo che
l’acqua sia come un mondo e
Il teatro Cimarosa
che un mondo è magia: l’acqua si trasforma da azzurra
in verde come l’inverno
si trasforma in primavera
e la primavera in inverno.
Oltretutto preferisco il nuoto
sincronizzato e il mondo del
teatro perché, se ci pensiamo
bene, quest’ultimo è pieno
di risate, allegria, buone
amicizie e molte altre cose.
Vicende ecclesiastiche
Appunti per una storia della Chiesa Aversana - I Vescovi di Aversa
di Ernesto Rascato e Gerardo Sangiovanni
continua dai numeri precedenti
Dopo il primo vescovo
normanno Azzolino (1053),
capolista della cronotassi /_
= ordinamento cronologico
_/ dei vescovi aversani ed
iniziatore della fabbrica del
Duomo, meritano di essere
menzionati alcuni, distinti per
cultura e sapienza di governo,
che hanno segnato la quasi
millenaria vita della diocesi
normanna. Per l’impegno
dei primi vescovi la diocesi
divenne
un
importante
centro religioso, politico e
intellettuale. Particolarmente
noto fu il dotto Goffredo
(1059-1080), che nel 1071
partecipò insieme al principe
Riccardo alla consacrazione
della Basilica desideriana
di Montecassino. Eminente
per ingegno intellettuale e
per virtù, che diede un forte
impulso alla cultura filosofica
e letteraria dello Scriptorium
della civitas aversana – la
scuola episcopale di Aversa
– retoricamente salutata
dal vescovo-poeta Alfano
di Salerno come superiore
ad ogni altra e capace di
gareggiare con la scuola
filosofica di Atene: “Aversum
studiis philosophos tuis /
in tantum reliquos vincit
ut optimum dispur non sit
Athenis” (ALFANO DI
SALERNO,
Ad
Gosfrit
episcopum
Aversanum,
Cod. 280 f. 102v, Archivio
Montecassino). Tra i primi
vescovi spicca il grande
Sepolcro Card. I. Caracciolo
teologo Guitmondo (10881094),
contemporaneo
di papa Gregorio VII: un
monaco benedettino formato
in Normandia, dove nella
celebre abbazia di Bec fu
allievo del grande maestro
Lanfranco, futuro arcivescovo
di Canterbury; in dialogo con
gli intellettuali del suo tempo,
confutando gli errori teologici
di Berengario di Tours,
Guitmondo, mediante alcuni
suoi famosi trattati (come
il De Corporis et sanguinis
Christi veritate in Eucaristia
libri tres), affermò con
forza la “presenza reale” di
Gesù Cristo nel Sacramento
dell’Eucaristia e nel corpo
mistico della Chiesa: pastore
sollecito e maestro illuminato
per la storia della teologia
eucaristica. In età medievale
alcuni
presuli
svolsero
importanti uffici pubblici
presso la Santa Sede e presso
la corte di Napoli. Giovanni
IV Lamberto (1229-1234),
amico personale di San
Francesco d’Assisi e dei
suoi Frati: nel 1230 li chiama
ad Aversa, per la chiesa di
Sant’Antonio al Seggio,
successivamente
impianta
nel centro cittadino anche
l’Ordine
delle
Clarisse
e, nel 1234, concede
all’ordine dei Frati Minori
Conventuali la Chiesa di
San Lorenzo Maggiore a
Napoli, appartenente alla
Mensa vescovile di Aversa.
Giovanni Paolo Vassallo
(1473-1501), legato agli
umanisti del tempo, ha
lasciato maggiore impronta:
rinnovò la vita liturgica della
diocesi riformando l’Ufficio
Divino e pubblicando a
stampa il Breviario diocesano
“secundum consuetudinem
Maioris
Ecclesiae
Aversanae”, raro incunabolo
del 1499, conservato nel
locale Museo Diocesano:
a lui si deve anche la
costruzione del maestoso
campanile del Duomo, il
nuovo trono vescovile ed il
sacello per l’Eucaristia. Dopo
il Concilio di Trento diversi
vescovi
s’impegnarono
ad applicarne i principi
riformatori.
Il
medico
>> continua a pag. 8
NUMERO 9
il nuovo
Economia, diritto, lavoro
Diritti e cittadini
notaio e stipulare un atto pubblico. Cesarina, Lusciano.
Per costituire un’associazione non riconosciuta (ossia,
un’associazione senza personalità giuridica) non è necessario
andare dal notaio e stipulare un atto pubblico notarile, ma è
sufficiente redigere e, poi, sottoscrivere una scrittura privata
tra tutti i contraenti.
Gentile avvocato, appartengo ad un’associazione e vorrei sapere se altre persone potranno, un domani, associarsi all’ente.
Lello, Aversa
L’associazione è un ente cd. “aperto” all’ingresso di nuovi
soci. L’atto costitutivo deve indicare le condizioni per poter
far parte dell’organismo. Non esiste, però, alcun diritto
all’ingresso, da parte dei terzi, verso l’entità. E’, difatti,
sempre l’associazione che deve accettare la proposta di
ammissione avanzata da terzi o rivolgere a terzi la proposta
di ammissione e solo l’incontro dei consensi, del proponente e
dell’accettante determina l’ingresso di nuovi soci.
Associazioni
di Teresa Guida Calabresi
dei singoli. L’incontro si è
svolto nella tradizionale sala
“Guitmondo” del Seminario
Vescovile di Aversa che
ha fornito una cornice
suggestiva tutta particolare
all’evento. Superfluo dire che
tale argomento, oggetto della
specifica tematica nazionale,
ha risvegliato echi nascosti
nell’intimo dei numerosi
quanto qualificati presenti
sensibilizzati dalla prolusione
della Presidente – Prof.
Patrizia Salemme Menditto
– che, con il consueto senso
della misura, ha presentato
il relatore, soffermandosi
sui trascorsi accademici e
teologici del Prelato senza
tuttavia minimamente invadere il campo che sarebbe
stato dominato dalla personalità dell’oratore nel suo
dire. Per parte sua mons.
Sgreccia è riuscito a tenere
il pubblico avvinto alle
proprie argomentazioni ed ha
condotto in porto un nutrito
quanto pacato dibattito. Ha
presenziato Mons. Mario
Milano, arcivescovo della
Diocesi di Aversa. Altrettanto
interessante,
anche
se
decisamente più “intimo”, è
stato il dibattito, tenuto nella
sede del P.I.M.E. di TrentolaDucenta, da Mons. Fernando
Angelino sviluppatosi su
tematiche più propriamente
artistiche: “Amore, famiglia
e matrimonio nella letteratura”. La manifestazione si
è chiusa con la S. Messa e
con il consueto momento di
convivialità concluso con
un brindisi alla chiusura
dell’anno
sociale
ed
all’apertura del prossimo.
Bacheca
Nuovo spazio per Pablo Neruda ed il Collettivo Tana
9/5 - Il W.W.F. fa sapere che “si deve imparare a ridurre i rifiuti” Libera Tutti
e che “le statistiche dicono che un sacchetto della spazzatura
Il 23 maggio, alle ore 21.00 serata dedicata all’apertura del
nuovo spazio – via S. Lucia, 22, Aversa – a disposizione
dell’associazione Pablo Neruda nonché del Collettivo Tana
Libera Tutti.
Il W.W.F. alla scoperta del Matese sconosciuto
Il 6 giugno si è svolta un’escursione, a cura del W.W.F. e
denominata “Alla scoperta del Matese sconosciuto”, presso il
Parco Regionale del Matese.
Paesaggio del matese
IX Interclub Leo Club ad Aversa
In data 11 maggio si è svolta, organizzata dal Leo Club Aversa
Città Normanna, una riunione interclub della II Area Op.
del Distretto Leo 108 Y. Il Presidente del Leo di Aversa ha
dichiarato che “ci avviamo … alla conclusione .. di un anno
sociale … all’insegna del servizio e dell’associazionismo
disinteressato”.
Premio “Bandiera verde del Volturno” in dirittura
d’arrivo
Associazionismo ed ancora associazionismo
Stretta finale per nominare il vincitore – quel Comune,
bagnato dal Volturno, che meglio degli altri ha dimostrato di
tutelare il fiume e le aree pertinenti – del premio, organizzato
dall’associazione Fiume Volturno, “Bandiera verde del
Volturno”.
Lunedì 12 luglio
PERSONALE DOMESTICO - Versamento contributi personale
domestico (aprile-giugno 2004)
DIRIGENTI COMMERCIALI - Versamento contributi previdenziali
integrativi Fondi Negri Besusso (aprile-giugno 2004)
Giovedì 15 luglio
CONTRIBUENTI FORFETTARI (MINIMI) E MINORI
(SUPERSEMPLIFICATI) - Annotazione operazioni mese prec. e
compensi e corrispettivi non rilevanti fini IVA
EMISSIONE FATTURE DIFFERITE - Emissione fatture relative a
cessioni beni eseguite mese prec. (art. 21, comma 4, D.P.R. 633/72)
ANNOTAZIONE FATTURE CON IMPORTI INFERIORI A €
154,94 - Annotazione del documento di riepilogo fatture di importo
inferiore a € 154,94 mese precedente
ANNOTAZIONI RICEVUTE E/O SCONTRINO FISCALE Registrazione operazioni mese precedente per le quali si è rilasciato
scontrino fiscale o ricevuta fiscale
ASSOCIAZIONI SPORTIVE DILETTANTISTICHE - Annotazione
compensi mese precedente esercizio dell’attività commerciale
IRPEF RITENUTE ALLA FONTE REDDITI LAVORO
DIPENDENTE E ASSIMILATI - Versamento ritenute redditi di
lavoro dipendente e assimilati mese precedente
IRPEF ALTRE RITENUTE ALLA FONTE - Versamento ritenute
operate mese precedente relative a redditi derivanti da provvigioni
inerenti rapporti commissione, agenzia, mediazione e rappresentanza
di commercio, utilizzazioni marchi ed opere dell’ingegno e
associazione in partecipazione
IRPEF RITENUTE ALLA FONTE REDDITI LAVORO
AUTONOMO - Versamento ritenute redditi di lavoro autonomo
IRPEF ADDIZIONALE REGIONALE/COMUNALE - Versamento
quote addizionale regionale/comunale IRPEF trattenuta sui redditi di
lavoro dipendente/pensione
IVA LIQUIDAZIONE MENSILE - Liquidazione-versamento
imposta eventualmente a debito relativa mese precedente
CONTRIBUTO 10 PER CENTO - Versamento contributo (10%,
15%, 17,8%/18,8%) sui compensi di co.co.co. e degli incaricati alla
vendita a domicilio corrisposti mese precedente
CONTRIBUTI INPS MENSILI - Versamento contributi previdenziali
a favore generalità dei lavoratori dipendenti
CONTRIBUTI ENPALS MENSILI - Versamento contributi
previdenziali a favore lavoratori dello spettacolo
CONTRIBUTI PREVIDENZIALI IMPRENDITORI AGRICOLI Versamento contributi previdenziali agricoli (I rata 04)
IMPOSTA SUGLI INTRATTENIMENTI - Versamento imposta
sugli intrattenimenti mese precedente
CAPITAL
GAINS
IMPOSTA
SOSTITUTIVA
SULLE
PLUSVALENZE - Versamento imposta sostitutiva partecipazioni
con metodo forfettario e senza perizia
IRPEF ADDIZIONALE REGIONALE/COMUNALE - Versamento
quote addizionale regionale/comunale IRPEF, trattenuta sui redditi di
lavoro dipendente/pensione
Martedì 20 luglio
A’ munnezza. Diario (continua)
contiene mediamente il: 30%, rifiuti organici”; “25%, carta e
cartone”; “15%, plastica e gomma riciclabili”; “7%, vetro”;
“3%, lattine ed altri oggetti in alluminio”; “20%, altro”; 12/5
– Il W.W.F. dichiara che “in Campania … si sta puntando solo
ed esclusivamente agli inceneritori o termovalorizzatori come
se fossero delle ‘bacchette magiche’ … ma così non è! Perché
in natura … tutto si trasforma e … negli inceneritori i rifiuti
verrebbero solo trasformati”. Inoltre lo stesso ente dichiara
che “manca una seria programmazione per la riduzione dei
rifiuti”; 14/5 - L’associazione Fiume Volturno dichiara che
“continuano a scomparire i pesci del Volturno. In particolare”
risulterebbe “decimata la trota fario di ceppo autonomo”.
Il fenomeno di scomparsa della fauna ittica viene attribuito
alle seguenti cause: 1) “bracconaggio”; 2) “inquinamento”;
3) “latitanza della pubblica amministrazione”; 4) “scarso
interesse della stampa”. Lo stesso ente afferma che “per
salvare la fauna ittica vi è bisogno di un serio programma
di ripopolamento della trota e delle altre specie in via
d’estinzione, se non addirittura scomparse”; 4/6 – si tiene, a
Giugliano, un convegno intitolato “Lo smaltimento dei rifiuti in
Campania. Come passare da un problema ad una risorsa”. Ha
collaborato il W.W.F. Campania ed il Comune di Giugliano; 9/
6 – il W.W.F. formula “proposte … per uscire dall’emergenza
rifiuti” e precisamente: 1) “realizzazione di piccoli impianti
per il compostaggio-digestione anaerobica (…) della frazione
dei rifiuti umidi”; 2) “isole ecologiche in ciascun comune”; 3)
“possibilità” di premi “per chi conferisce rifiuti differenziati”;
4) “task force per i controlli sulla raccolta differenziata”; 5)
“partire subito con la raccolta dell’umido presso le grandi
utenze”; 5) “stabilire ‘contravvenzioni’ per i comuni che non
ottemperano … i dettami della normativa vigente (decreto
Ronchi) ed esercitare i poteri sostitutivi se non si raggiungono
progressivamente risultati sulla differenziata”.
Scadenziario fiscale e
contributivo di luglio
Venerdì 16 luglio
Fine anno per la “Maria Cristina di Savoia”
L’anno sociale 2003/2004
dell’attività della Sezione
Aversana de “I Convegni
Culturali Maria Cristina
di Savoia” è arrivato alla
sua conclusione con due
manifestazioni di eccezionale
interesse. Il 15 maggio
ha segnato l’incontro con
Mons. Elio Sgreccia, Vice
Segretario della Pontifica
Accademia per la Vita e
si è incentrato sul tema
“Bioetica, Matrimonio e
Famiglia”. È stato sviluppato
l’argomento della liceità
– sotto il profilo della morale
cattolica – dell’intervento
politico in un settore che
istituzionalmente coinvolge e
si appella a principi che fanno
parte dell’interno del “sé”
7
di Gianfranco De Gasperis, consulente del lavoro
a cura di Ida Iorio, legale esperta di diritto tributario
Gentile avvocato, abito in un condominio di otto condomini.
Vorrei mettere un camino nel salone del mio appartamento e,
pertanto, vorrei sapere se posso far passare la canna fumaria
sulla facciata condominiale.Grazie. Anna Aversa
Gentile signora Anna, la facciata condominiale è un
bene comune a tutti gli otto condomini che compongono
il condominio nel quale lei vive. Tale bene comune può
essere utilizzato da qualunque condomino in modo (lecito,
ovviamente) da non impedire che gli altri comproprietari
possano realizzare la stessa o altre utilizzazioni. Pertanto,
l’istallazione sarà ammissibile se la vexata canna non
impedirà agli altri di utilizzare la facciata. E sarà ammissibile
se, per le relative caratteristiche, non lederà il decoro
architettonico del fabbricato, concetto, sia chiaro, lasciato
alla elaborazione della giurisprudenza.
Avvocà, vorrei costituire un’associazione culturale e, pertanto, vorrei sapere se, a tale fine, occorre, per forza, andare dal
- GIUGNO 2004
Il 29 maggio si è svolto, presso l’Aula Magna della Facoltà
di Architettura sita in via S. Lorenzo, il convegno intitolato
“Istituzioni locali e associazioni per un impegno civile e
sociale”. Moderatore dell’incontro il giornalista Nando
Santonastaso.
IVA COMUNITARIA, PRESENTAZIONE ELENCHI INTRASTAT
MENSILI - Presentazione elenchi riepilogativi cessioni e acquisti
intracomunitari registrati o soggetti a registrazione (giugno)
CONDONI - Versamento rata (importi eccedenti euro 3.000,00 o
euro 6.000,00) dichiarazione integrativa semplice, condono tombale,
ritardati od omessi versamenti, liti potenziali e concordato anni
pregressi
DICHIARAZIONE UNIFICATA - MODELLO UNICO 2004 SOCIETA’ DI PERSONE - Versamenti, con maggiorazione dello
0,4%, relativi a: IVA (con maggiorazione 0,40% per mese o frazione
di mese a partire dal 17.3-fino 20.6); IRAP (saldo 2003 e primo
acconto 2004); imposte sostitutive
DICHIARAZIONE UNIFICATA- MODELLO UNICO 2004PERSONE FISICHE - Versamenti, con maggiorazione 0,4%, relativi
a: IRPEF (saldo 03 e 1° acconto 04); addizionale regionale/comunale
IRPEF; IVA (con maggiorazione 0,4% per mese o frazione di mese
a partire dal 17.3-fino al 20.6); IRAP (saldo 03 e primo acconto 04);
acconto 20% imposta per i redditi assoggettati a tassazione separata;
imposte sostitutive; contributo IVS (saldo 03 e 1° acconto 04);
contributo 10% (saldo 03 e 1° acconto 04)
DICHIARAZIONE UNIFICATA - MODELLO UNICO 2004
SOCIETA’ DI CAPITALI ED ENTI NON COMMERCIALI Versamento, con magg. dello 0,4%, IRPEG e IRAP saldo 03 e 1°
acconto 04 per i soggetti con esercizio coincidente con l’anno solare
DIRITTO ANNUALE CAMERA DI COMMERCIO - Versamento,
con maggiorazione 0,4%, diritto camerale annuale
CONTRIBUTI TRIMESTRALI - Versamento contributi prev.li
integrativi dirigenti aziende industriali retribuzioni aprile-giugno 04
Lunedì 26 luglio
DENUNCIA ENPALS MENSILE - Contributi per i lav. spettacolo
DENUNCIA ENPALS TRIMESTRALE - Datore di lavoro - denuncia
contributiva retribuzioni aprile-giugno 04
DENUNCIA INPS TRIMESTRALE LAVORATORI AGRICOLI Denuncia retribuzioni operai agricoli (aprile-giugno 04)
Sabato 31 luglio
IVA COMUNITARIA, PRESENTAZIONE ELENCHI INTRASTAT
TRIMESTRALI - Elenchi riepilogativi cessioni intracomunitarie
registrate o soggette a registrazione (aprile-giugno 04)
MODELLO 730 - Operazioni di conguaglio (retribuzione erogata nel
mese) importi prospetto di liquidazione Mod. 730-3 o Mod. 730-4
IVA - RIMBORSI TRIMESTRALI - Richiesta rimborso IVA a
credito trimestre precedente (2° trimestre 04)
CONDONO EDILIZIO - Versamento oblazione e oneri accessori
derivanti domanda condono e presentazione della stessa
8
NUMERO 9
il nuovo
- GIUGNO 2004
da Vicende ecclesiastiche
Aversa in udienza dal Papa e poi a S. Paolo fuori le mura
di Mario Pedata
“Voi siete l’orgoglio del Vescovo”,
sono le parole risuonate al
termine
della
celebrazione
eucaristica
pontificale
presieduta dall’Arcivescovo di
Aversa, Mons. Mario Milano,
presso l’altare della confessione dell’Apostolo Paolo,
nell’omonima Basilica Patriarcale romana sita sulla Via
Ostiense, a conclusione della
“storica giornata” - così l’ha
definita il prelato - vissuta dai
circa diecimila fedeli della
diocesi. Un appello cui hanno
risposto in tantissimi, quello
lanciato da Mons. Milano,
di recarsi a Roma in udienza
particolare dal Santo Padre
Giovanni Paolo II per chiudere
nelle mani del successore
dell’Apostolo Pietro, i lavori,
succedutisi negli ultimi tre
anni, nei quali tutta la Diocesi
ha vissuto l’evento della Visita
Appunti...
>> continua da pag.6
Balduino
de
Balduinis
(1554-1582), già archiatra
/_ = medico principale,
specialmente nella corte
pontificia _/ pontificio di
Giulio III, nel 1566 fondò
il primo Seminario; Pietro
Ursino (1591-1598) ampliò
il Seminario, celebrò il primo
Sinodo diocesano, fondò
il Collegio dei Beneficiati
Ebdomadari;
Bernardino
Morra (1598-1605), già
vicario generale di San Carlo
Borromeo, riorganizzò il
Capitolo Cattedrale e fondò la
Congregazione dei Sacerdoti
Oblati,
associazione
sacerdotale dei Preti della
Missione Aversana, ed ebbe
cura della formazione del
clero. Nel seicento la cattedra
aversana fu occupata da
quattro vescovi della famiglia
Carafa che promossero ed
alimentarono la spiritualità
mariana. Tra loro si distinse
Carlo I Carafa (1616-1644),
che celebrò il secondo Sinodo,
e arricchì la Cattedrale con la
monumentale riproduzione
della Santa Casa di Loreto
Pastorale. Una folla immensa,
nella mattinata del 19 giugno,
si è mossa alla volta di Roma
per giungere entro le ore
dieci presso l’aula Paolo VI
Mons. Milano con il Papa
in Vaticano ed essere ricevuta
in udienza particolare dal S.
Padre. Circa 200 Pullman hanno
traghettato nella capitale 10.000
fedeli, provenienti da tutte le
parrocchie della diocesi, che,
accompagnati dai loro parroci,
hanno, letteralmente invaso
Piazza San Pietro e l’aula delle
udienze pontificie. Chi scrive era
tra quelli che, con un pizzico di
delusione, si è posizionato agli
ultimi posti ed ha costatato di
persona l’entusiasmo e anche
la difficoltà della gendarmeria
vaticana a contenere il numero
impressionante di pellegrini e far
sì che trovassero posto nell’aula.
“Non ci aspettavamo una folla
così” - è stato il commento di
molti di loro - “ci voleva Piazza S. Pietro per contenerli”.
Grandissima l’emozione quando
il Santo Padre ha raggiunto l’aula
Nervi alle ore 11.30, mentre la
Corale del Duomo di Aversa,
diretta da Mons. F. Grammatico,
intonava le solennissime note del
“Tu es Petrus”, una composizione
di Mons. Grammatico nata come
ricordo di un altro storico evento
vissuto dalla diocesi aversana,
quando nel 1990 il Papa la volle
visitare personalmente nella due
giorni del 12 e 13 novembre. Il
Santo Padre ha ricevuto il saluto
calorosissimo di Mons. Milano
che gli ha presentato le risultanze
del cammino percorso con la
Visita Pastorale, e, a sua volta, ha
indirizzato un messaggio ai convenuti. All’udienza era presente
anche il Card. Crescenzio Sepe,
originario della diocesi aversana,
Prefetto della Congregazione per
l’Evangelizzazione dei popoli.
Tra foto di rito e momenti di
vera emozione, come quando il
S. Padre ha salutato gli ammalati
presenti, si è così conclusa la
prima parte di questa giornata
che ha poi visto il suo epilogo
presso la tomba dell’Apostolo
Paolo. Già alle ore 15.00 la
Basilica di San Paolo fuori le
mura era gremita di fedeli. Di
lì a poco i convenuti avrebbero
- I Vescovi di Aversa
– nel 1630, su progetto
dell’ingegnere
aversano
Giuseppe De Maio – verso cui
nutriva profonda devozione
(la Madonna di Loreto fu
dichiarata patrona di Aversa
il 19 dicembre 1637). Il
luminoso episcopato del
cardinale Innico Caracciolo
(1697-1730), uomo di grande
responsabilità
e
carità,
dal cuore profondamente
pastorale,
contribuì
a
rinnovare la vita religiosa
e sociale della Diocesi,
ricostruttore del Duomo
normanno, in avanzato stato
di decadenza strutturale, e
patrocinatore
dell’attuale
monumentale
Seminario,
costruito
su
progetto
dell’architetto
romano
Carlo Buratti. Agli inizi
dell’Ottocento la diocesi
risentì delle incerte vicende
storiche del regno, di cui fu
vittima l’autoritario vescovo
Agostino Tommasi (18181821), ucciso nel corso di
un attentato, nei pressi del
sedile
di
Sant’Antonio.
Il successore, già abate
celestino, Francesco Saverio
Durini (1823-1844), con
la
proverbiale
pazienza
monastica riportò serenità
tra clero e fedeli. Il tenace
Antonino de Luca (18551885) nei suoi nove anni
di governo episcopale ha
Pastorale.
L’impegno
profuso da Domenico Zelo
(1855-1885), pastore di
grande pietà ed amante della
bellezza per la Casa di Dio,
promosse l’attività liturgica
e catechistica e dedicò
grandi cure alla
cattedrale, per la
quale commissionò
gli
affreschi
dell’abside
e
della volta del
presbiterio
al
pittore napoletano
Camillo
Guerra.
Nel Novecento il
vescovo Settimio
Caracciolo si è
impegnato
nella
ricostruzione
morale post-bellica
ed ha ripreso la
celebrazione del
Sinodo diocesano
Il Vescovado (1922),
mentre
contribuito alla riforma l’arcivescovo
Carmine
degli studi ecclesiastici, Cesarano
(1931-1935),
alla creazione del Convitto missionario redentorista, si
vescovile e alla rinascita è distinto per la paternità
degli Istituti di carità, pastorale, per la carità verso
lasciando tracce indelebili i poveri e lo zelo.
negli atti della sua Visita
continua
Sport
Ippica in vacanza. Lotteria e Stabile protagonisti
di Nicola di Matteo
Con l’inizio delle riunioni in
notturna nel mese di giugno,
sono terminati gli appuntamenti
ippici all’ippodromo Cirigliano
di
Aversa.
Riprenderanno
con il mese di settembre e ci
riserveranno, come sempre, una
nuova entusiasmante stagione
come lo è stata quella appena
conclusa. Gli avvenimenti ippici
in Campania, infatti, hanno
avuto nella prima metà del
mese di maggio la loro massima
rilevanza;
all’ippodromo
Agnano
di Napoli il giorno
due, e al Cirigliano di Aversa
il quindici, si sono disputati,
rispettivamente, il Gran Premio
Lotteria
e
lo
Stabile. Spettacolo
senz’altro assicurato
in entrambi i casi,
con il Lotteria, la
cui formula delle
batterie e finale
rende lo stesso
appassionante
e quanto mai incerto vista la
necessità delle due prove e con
lo Stabile, riservato alle giovani
promesse, che è stato il primo
gran premio vinto dall’allora
sconosciuto Varenne. Risultato
relativamente a sorpresa nel
primo caso in quanto il vincitore,
Legendary Lover K, pur avendo
vinto la propria batteria con
alla guida Pietro Gubellini, è
stato affidato in finale ad Enrico
Bellei, in quanto lo stesso
Gubellini ha optato per la guida
dell’indigeno Cirdan ugualmente
qualificato per la finale. Ed è
stata proprio la guida magistrale
di Bellei che ha permesso il gran
risultato, battendo a fil di palo
il battistrada Calvin Capar con
precisa scelta di tempo. Risultato
relativamente
a
sorpresa,
dicevamo, in quanto il vincitore
nelle due precedenti apparizioni
al Lotteria era stato battuto solo
dal fenomeno Varenne nella
prima e dal plurivincitore sulle
piste d’Europa, Victory Tilly,
nella seconda. Gran Premio
Stabile ad Aversa, invece,
all’insegna della linearità, con
il vincitore El Paso Bi, scattato
subito al comando ed in grado
di staccare gli inseguitori con
l’avvicinarsi
al
traguardo.
Percorso sicuro e vittoria mai
in discussione per questo gran
bel puledro, figlio di Toss Out,
che ha confermato quanto di
buono aveva fatto capire già
con la vittoria nell’ultimo gran
premio disputato a Padova; in
quella occasione però non aveva
convinto del tutto, salvando la
vittoria con molta difficoltà,
mentre nel Gran Premio aversano
abbiamo potuto ammirare un
cavallo molto più sicuro ed in
forma con una vittoria che con
il passare dei metri ha assunto la
caratteristica di un vero trionfo
e con un cavallo che appena
richiesto ha messo tra se e gli
avversari parecchi metri. Il
cavallo, inoltre, ha vinto anche il
successivo gran premio Etruria a
Firenze, portando a compimento
una tripletta che è sempre indice
di grande classe. Bisogna,
infine, dire che sangue nobile
scorre nelle sue vene: il padre
Toss Out è figlio del grande
stallone Supergill, che vanta
nella sua progenie innumerevoli
primaserie. Grande affluenza
di pubblico in entrambe le
occasioni, per due appuntamenti
che sono sempre attesi dagli
appassionati Campani per la
presenza degli ottimi attori che
danno vita a uno spettacolo
entusiasmante.
occupato tutti gli spazi della
maestosa e storica basilica. Pieno
di significati il rito liturgico
presieduto da Mons. Milano e
concelebrato dai sacerdoti di tutta
la diocesi, proprio su quell’altare
della Confessione dell’Apostolo
delle genti, Patrono della Diocesi
di Aversa. Del resto quale luogo
migliore poteva significare al
meglio l’attaccamento dei fedeli
della diocesi al S. Padre e alla
tradizione cristiana? Infuocate di
zelo apostolico le parole rivolte
dal Prelato ai fedeli presenti,
tra cui, in prima fila, i malati
accompagnati dai volontari
dell’U.N.I.T.A.L.S.I.
“Cum
Petro e sub Petro…” è parte
del motto episcopale scelto da
Monsignor Mario Milano a
caratterizzare il suo ministero
episcopale.
L’attaccamento
alla sede petrina della diocesi
normanna è ormai noto, pertanto
questa “storica visita” segna un
ulteriore passo in questa nobile
tradizione.
Prima Comunione di Leticia
Il 5 giugno, in Madrid,
Leticia Santi Rodriguez, circondata dall’affetto dei familiari e degli amici, si è avvicinata per la prima volta al
sacramento della Comunione.
La redazione tutta dell’ “Eco”
partecipa con gioia ed invia
vivissimi auguri a Leticia ed
ai genitori, Antonio Santi ed
Aurora Rodriguez Villa, per
questa importante tappa del
suo cammino di cristiana.
Fiocco
rosa in redazione
Il 21 giugno è nata Ginevra, che “L’eco” potrà contare,
secondogenita di Ida Iorio
ed
Agostino
Caterino:
“L’eco di Aversa”, con
sincera commozione e gioia,
augura ogni bene e felicità
alla neonata, alla sorellina
Marina, ai genitori, ai nonni
paterni Luigi Caterino e
Rosa D’Angelo, ai nonni
materni Lello Iorio ed Anna
De Michele. Siamo sicuri
tra breve, su di una nuova
energia vitale. Auguri, auguri,
auguri!!!
PERIODICO MENSILE
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Rosa Verde
IPSSART di Aversa
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Domenico Romano
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Antonio Santi
le Bacheche sono redatte da Antonio Santi
hanno collaborato al presente numero:
Gaetano Bencivenga
Maria Luisa Coppola
Gianfranco De Gasperis
Marzia Del Villano
Giuseppe Diana
Nicola di Matteo
Sergio D’Ottone
Teresa Guida Calabresi
Mario Pedata
Ernesto Rascato
Gerardo Sangiovanni
Leticia Santi Rodriguez
Rosa Verde
immagini e foto a cura di Ciro Gordon
progetto grafico:
impaginazione:
Angela De Marco
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