la teatralità dei portici è il nostro senso di cittadinanza

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la teatralità dei portici è il nostro senso di cittadinanza
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APRILE
IL MERCURIO - n. 1, aprile 2007 - Spedizione in a.p. 45%, art. 2 comma 20/b - Filiale di Bologna - Prezzo abbonamento € 8,00 compreso nella quota associativa - Rivista inviata ai soci della Confesercenti di Bologna.
Periodico trimestrale
della Confesercenti Provinciale
di Bologna
BOCCATA DI OSSIGENO PER LE BOTTEGHE STORICHE
EZIO RAIMONDI:
“LA TEATRALITÀ DEI PORTICI È IL NOSTRO SENSO DI CITTADINANZA”
VOGLI (MALALBERGO): “NON PUNTIAMO SUGLI IPERMERCATI”
MOBILITÀ E ZTL AL PORTO, COMMERCIO DEL CENTRO STORICO IN PERICOLO
FEDERPUBBLICITÀ. I LEONI DI CANNES SOTTO LE DUE TORRI
REDDITI 2006,
ELENCO DOCUMENTI NECESSARI ALLA COMPILAZIONE DEL 730/2007
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n questo numero “Il Mercurio” ha
incontrato un grande personaggio che
negli ultimi 50 anni ha saputo leggere
e analizzare la vita e le vicende di
Bologna: l’italianista Ezio Raimondi, che dal 1992
è anche il presidente dell’Ibc (Istituto per i beni
culturali) dell’Emilia Romagna. Ecco la sintesi della
lunga e appassionata chiacchierata che ci ha concesso nel suo ufficio di via Galliera stracolmo di
libri.
Dove va la città Bologna? È ancora una
città disattenta, come lei l’ha definita,
oppure ha un sogno, un obiettivo da perseguire?
“Quando si parla di città, intendiamo la comunità
di cittadini, oppure parliamo del governo della
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mente qual è la topografia di Bologna a cui
penso? Qual è la dimensione umana che ho in
mente? La città è diventata molto più complessa,
molto più ricca di fatti di quanto non fosse in
passato. La storia di Bologna è iscritta nei luoghi
e nelle sedimentazioni di secoli, con una nascosta
saggezza. E, però, come ne fruiamo, cosa diventa
in noi tutto questo? Approfondisce quello che
dovremmo chiamare il senso dell’appartenenza?
Qual’è l’elemento comune che ci unisce? Qual’è il
patrimonio di idee, di eventi, di cose in cui riconosciamo una parte di noi stessi? Quando si parla
dei Portici, una cosa che colpisce è la lettura delle
relazioni e delle sensazioni provate da certi viaggiatori del ’6-7-800: il portico dava a loro il senso
di non so quale cupezza, tristezza. Può essere una
A cura di
Nicodemo Mele
“La teatralità dei Portici
è il nostro
senso di cittadinanza”
un
terremoto”
città? Probabilmente si tratta di capire insieme le
due cose. Nel caso dei cittadini, vale la pena chiedersi: come sentono la propria città, come la
intendono nelle sue interne ragioni, nella sua storia e in quelle che sono le sue vocazioni? Qual’è
veramente il senso di appartenenza e come agisce il senso della cittadinanza nel momento in cui
si danno grandi fenomeni come la globalizzazione? E, se c’è il senso della cittadinanza, è una
chiusura oppure è un modo per aprirsi ad altri
fenomeni, ad altri incontri, ad altri rapporti interculturali? Ci sono ancora i cittadini che continuano a vivere quotidianamente nel centro storico,
oppure ci sono le attività di servizio che si sono
impadronite di spazi e di altro?”.
Ma nella nostra città, a Bologna, qualcosa
si muove, succede?
“Secondo me, sì! Anche perché i processi della
vitalità sono straordinari. Qualche volta non è che
manchino. Siamo noi che non li sappiamo riconoscere. Io stesso, quando parlo della città, mi chiedo: che parti della città ho in mente? Ho il senso
di tutto ciò che è diventata la città, o solo ancora
vecchi tratti della mia infanzia lontana che rappresentano ancora il cuore della città? Nella mia
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sensazione che parla più dello stato d’animo del
visitatore, ma potrebbe anche essere una verità e
rimuovere o riequilibrare l’immagine del bolognese sorridente che, viceversa, ha anche una faccia
della meditazione, dell’osservazione di se stessa.
Quindi, questo momento di sospensione, questo
momento di mezzo che sta vivendo la città di
Bologna, potrebbe essere legato ad un tempo
particolare di transizione e di incertezza, oppure
potrebbe venire da qualche cosa di più profondo
che è già la premessa al meditare, all’inventare e
al fare. Interroghiamoci, ma rinunciando ad una
serie di immagini e frasi fatte”.
Bologna riuscirà a recuperare il ruolo di
capitale della Regione, di polo di attrazione per gli studi, per il lavoro, l’economia e
il commercio?
“Mi riesce un po’ difficile rispondere. Ci vuole
una conoscenza adeguata di un sistema multiplo
al quale noi sostituiamo gli stereotipi delle nostre
vecchie esperienze. Comincio con risponderle con
quanto rispondevano gli studenti fuori sede e
quelli americani alla mia domanda: perché avete
scelto Bologna? ‘Perché è una grande città, dove
si fanno grandi esperienze, si entra in una vita di
n. 1, aprile 2007
La Bologna
di oggi
sotto la lente
del grande
italinista
Ezio
Raimondi
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Ezio Raimondi
gruppo e in luoghi abbastanza ospitali. Perché
Bologna è un’esperienza non soltanto culturale,
ma anche umana, irrinunciabile’, mi rispondevano. Quindi, qualche cosa nella città universitaria
dice ancora che Bologna può essere un luogo di
attrazione con una dimensione di esperienza culturale e umana. Va detto anche che tra gli studenti è cresciuto il fenomeno della scelta di
Bologna proprio perché ci sono certi professori.
Cioè, succede come in certe università americane
dove la presenza di certi docenti decide della
scelta di questa o quella università. È da chiedersi,
allora, in che modo questa realtà universitaria
riesce a proiettarsi in quella che è l’altra città,
ossia quella del cittadino. Non è una risposta
quella che le fornisco a questo punto, ma il tentativo di mettere dei pezzetti di risposta. Quando
lei parla della perdita della centralità di Bologna,
il problema non è che quello che chiamiamo il
centro, che ha perduto la sua funzione. È che è
nato un sistema policentrico molto più intenso di
quanto non si desse nel passato per cui le periferie hanno assunto un’iniziativa nuova rispetto a
quanto accadeva in tempi più lontani. È, per dirla
in una parola, cresciuta la concorrenza, la competizione. La mia risposta allora si converte in una
domanda, che ha bisogno di verifiche e analisi:
Bologna come ha risposto alla crescita di queste
iniziative che hanno portato le periferie a diventa-
re altrettanti centri con una loro specificità? Non
ci sono più le rendite di posizione. Ci sono, invece, le cose che si conquistano giorno dopo giorno con una riflessione adeguata, con una giusta
interpretazione e delle scelte corrette ed efficaci”.
Tornando ai Portici, hanno tutte le carte in
regola per ottenere il riconoscimento a
Patrimonio dell’Umanità Unesco?
“Ci sono realtà che esistono indipendentemente
dall’interpretazione politica che un governo può
dare. Quasi 40 chilometri di Portici stabiliscono
una specificità. Si può dire che Bologna è la città
del Portico ed esalta il Portico come una parte
indispensabile del volto cittadino. Non c’è un’altra città che possa presentare il fenomeno con la
stessa rilevanza. Il portico potrebbe essere sentito
come una specie di piccola scena teatrale.
Quando si è nel portico, da spettatori si diventa
attori. Questa specie di strana e straordinaria teatralità è un tutt’uno con il mio senso di cittadinanza, con il mio ruolo di cittadino. E’ un’idea
quasi socio-politica, direi. Un carattere così straordinario e così diffusivo che diventa una sorta di
modello. Con una sua intensità e una sua ragione
di essere. E c’è un dato di fatto che garantisce il
rapporto con il Patrimonio dell’Umanità. Ed è che
nell’andare dei secoli i viaggiatori e i testimoni
hanno sempre sottolineato la singolarità dei
Portici. Quindi è un dato storico, oltre che un
n. 1, aprile 2007
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dato di fatto. E anche il Portico di San
Luca ha qualcosa di straordinario. Questa
specie di ‘lunga processione di pietra’
che dà come l’idea del movimento verso
la collina, per vedere dalla collina la città.
Un’immagine che ha, insieme, una
dimensione civile e una dimensione spirituale e che ci porta ad affermare che
questo non è solo un bene dei cittadini
di Bologna, ma anche di molti altri. Le
osservazioni, lo stupore, qualche volta la
meraviglia con cui i viaggiatori vedevano
tutto questo è un’altra ragione testimoniale per poter pensare che si possa chiedere questo riconoscimento anche per
Bologna. La città del Portico è un modo
per aumentare l’ospitalità e rendere sempre più mite il luogo in una città di freddi intensi e clima continentale. È un
aiuto che viene dato al singolo che soffre
il freddo e il caldo e che, in questo
modo, diventa entità pubblica e l’entità
pubblica diventa parte del singolo. Si
contemperano insieme. Come i Portici
un altro carattere della città rimasto nel
tempo ma, purtroppo, perso, era il sistema dei canali che, attraverso la Chiusa di
Casalecchio, rifornivano i mulini in città
ed erano parte attiva nella produzione
della seta e della canapa. Ero ancora
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ragazzino che feci a tempo a vedere in
via Capo di Lucca con il canale scoperto
tutti i lavandai e le lenzuola che profumavano di bucato stese ad asciugare.
Un’esperienza che poi mi sono ritrovato
tempo più tardi come studioso quando
lessi Beroaldo, l’Umanista bolognese del
’400, che nei suoi commenti agli autori
latini citava proprio le lavandaie di via
Capo di Lucca”.
I beni culturali si possono coniugare con il turismo?
“Il turismo in una realtà come quella italiana ha un prodotto in più o in modo
maggiore che altrove, che è dato dai
beni culturali. Le città italiane, qualcuno
ha detto, sono dei grandi musei viventi.
Insieme con la Francia, dispongono di un
patrimonio straordinario. Allora, quando
parliamo di prodotto turistico, potremmo dire che quello italiano dovrebbe
essere sempre integrato dal prodotto
culturale che è bene specifico della
nostra realtà nella sua varietà e nella sua
ricchezza. Posto in questi termini, allora
nasce il problema di come comunicare
tutto questo, fare entrare nella conoscenza dell’uomo comune le varie possibilità.
E qui si apre lo spazio davvero straordinario dove, probabilmente, non abbia-
Chi è Ezio Raimondi
Da oltre 50 anni studioso
di Dante, Manzoni e Gadda
Critico letterario, filologo e saggista, Ezio Raimondi è nato 83 anni fa a Lizzano
in Belvedere, ma è vissuto quasi sempre a Bologna e, da bambino, sotto gli antichi portici scomparsi di via del Borgo di San Pietro. Inizia ad insegnare nel 1955
alla facoltà di Magistero. Dal 1975 è a Lettere e filosofia. Nella sua lunga attività
critica spazia dalle origini al Novecento a Dante Alighieri, Machiavelli, Torquato
Tasso, Alessandro Manzoni, Renato Serra, Gabriele d’Annunzio, Carlo Emilio
Gadda. Direttore di numerose riviste letterarie, è socio ordinario dell’Accademia
nazionale dei Lincei di Roma, dell’Accademia delle Scienze di Bologna e membro della Akademie der Wissenschaften di Gottinga. Dal 1968 è stato più volte
Visiting Professor alla Johns Hopkins University di Baltimora, al Graduate Center
della City University di New York e alla University of California. È stato a lungo
presidente del “Mulino” di Bologna. Dal 1992 è presidente dell’Istituto Beni
Culturali della Regione Emilia Romagna. È membro della Commissione
Nazionale per la diffusione della cultura italiana all’estero istituita dal Ministero
degli Esteri.
N. M.
n. 1, aprile 2007
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mo ancora operato con la consapevolezza diffusa che forse sarebbe necessaria.
Sembra un paradosso, ma è probabile
che noi ancora non abbiamo una vera
cultura per il bene culturale. Cioè una
conoscenza adeguata di tutto ciò che ci
può venire da quell’insieme. I Portici, per
esempio, sono un bene culturale e il turista straniero che viene nella nostra città
camminando sotto i portici ha una sorta
di recitazione teatrale in proprio. Diventa
un soggetto attivo e non soltanto uno
spettatore. E allora bisogna fare in modo
che il Portico diventi parte integrante di
una certa esperienza. Il portico conduce
a certi luoghi, a quel museo, a quelle
biblioteche che in certi casi sono esse
stesse un museo. I beni culturali non rappresentano, poi, solo il mondo dell’arte,
ma anche quello della produzione e della
tecnica, il mondo naturale. Si tratterebbe
di rendere consapevoli le persone di
tutto ciò che possediamo qui intorno”.
I commercianti che ruolo possono
giocare nella valorizzazione dei
beni culturali?
“Il commercio è una parte fondamentale
di quello che chiamiamo il mercato. E’
uno strumento di rapporto e di dialogo
interculturale. I commercianti sono dei
mediatori e degli interpreti e la loro operazione commerciale è insieme un’operazione culturale. Sono una parte indispensabile. Forse non siamo più nei secoli
(’200, ’300 o ’400) che alcuni studiosi
definirono come epopea dei mercatanti,
sentendoli come dei protagonisti non soltanto nella loro attività specifica dello
scambio, ma anche per una corrispondente operazione culturale (i libri di
memorie, dei ricordi, di trasmissioni).
Qualche studioso ha detto che il testo che
riassume in toto l’epopea dei mercatanti è
‘Il Decameron’ di Boccaccio. Qualche
volta sarebbe opportuno ricordarlo.
Quindi, il mondo del commercio è una
parte indispensabile, tanto più avveduta
quanto più sa interpretare il luogo in cui
opera. Il commerciante ha il suo giusto
istinto a questa specie di conoscenza originaria, che è un’attitudine. Ma, forse, il
tenere conto del luogo in cui opera può
dare più forza, più intelligenza”.
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ondecomunicazione.it
P A R L I A M O . . . I N C O M U N E
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on la conquista qualche
anno fa del marchio Igp
(Identificazione geografica
protetta) Malalbergo e la
sua frazione più importante, Altedo, è conosciuta in tutta Italia e nel mondo come la cittadina
dell’Asparago Verde.
Ma, oltre che gli asparagi, cosa bolle in pentola
in questo attivissimo comune della Bassa bolognese, ai confini con il ferrarese? Ce lo spiega
nell’intervista che segue il suo giovane sindaco
Massimiliano Vogli che, pur essendo nato a
Bologna, da 15 anni vive in questo paese. Al suo
primo mandato, Vogli nella scorsa legislatura era
stato assessore al Bilancio.
Com’è stato il rapporto con i suoi cittadi-
l’abbattimento dell’acquedotto di fianco alla
piazza e nel 2007 la realizzazione in quell’area di
un parcheggio di 35 posti auto”.
A che punto siamo con il piano del commercio?
“Attendiamo le linee del nuovo Piano provinciale del commercio per poi sviluppare il nostro.
Quello che posso dire adesso è che puntiamo su
una rete commerciale di piccoli negozi e ci sarà
un piccolo centro commerciale nella nuova area
tra la zona residenziale e quella produttiva che
ospiterà la nuova Coop di Altedo e una decina
di piccoli negozi”.
Oltre alla carenza di parcheggi, i commercianti si lamentano anche per la pericolosità del traffico, specie ad Altedo.
a cura di
Francesco Droghetti
NON
PUNTIAMO
sugli ipermercati
ni in questa prima metà del mandato?
“Buono e il bello di essere sindaco di un piccolo
comune come il nostro è quello di vivere a contatto con la gente e con le associazioni del territorio”.
E con i commercianti e le botteghe?
“Ottimo anche con loro. Anche perché, sia in
passato che di recente, il Comune non ha mai
puntato sugli ipermercati. Inoltre, le richieste
avanzate dai commercianti in campagna elettorale si stanno realizzando. In particolare, abbiamo realizzato la nuova piazza 25 Aprile ad
Altedo, riqualificata tutta con alcuni parcheggi
in più, con opere di abbellimento e l’installazione delle reti di servizio per gli ambulanti del
mercato. Infine, nel 2006 abbiamo finanziato
Massimiliano Vogli, sindaco di Malalbergo.
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“In quella frazione le acque si stanno muovendo. Nell’attuale piano regolatore (risale al 1996)
era prevista una circonvallazione ad Ovest dell’abitato che in parte è stata realizzata. Manca il
primo pezzo, venendo da Bologna, di cui il progetto preliminare è stato approvato dal
Consiglio comunale in febbraio. Oltre 2 milioni
di euro il costo di quest’opera che sarà finanziata dai soggetti attuatori di due aree produttive
vicine. In più, nel nuovo Piano strutturale comunale dell’associazione dei comuni Terre di
Pianura (quasi approvato) sono previste altre
due strade di circonvallazione. La prima, nuova,
ad Est dell’abitato che permette un migliore collegamento tra Altedo e Baricella ed evita il passaggio dei camion dello zuccherificio del centro
urbano. La seconda, infine, sempre ad Ovest di
Altedo ancora più esterna a quella prevista dal
Prg e che arriverà proprio di fronte al casello
autostradale”.
Continuano ad esserci le gelosie tra
Malalbergo ed Altedo?
“Superate. Esistevano una volta, soprattutto nel
dopoguerra, quando il municipio fu abbattutto
e la municipalità fu trasferita ad Altedo. Ma
dagli anni ’90 la rivalità non c’è più, soprattutto
per la crescita di tanti giovani”.
Opere realizzate in questi ultimi anni a
Malalbergo.
n. 1, aprile 2007
“Scommettiamo
– afferma
Massimiliano
Vogli,
sindaco di
Malalbergo –
sulla rete
dei piccoli
negozi”
P A R L I A M O . . . I N C O M U N E
“Ne voglio citare soprattutto due: la
nuova piscina comunale e il nuovo asilo
nido, finanziate con il project financing.
In pratica, con il cofinanziamento tra
pubblico e privato siamo riusciti ad
offrire due nuovi servizi importanti
spendendo per la piscina solo 775 mila
euro di fondi pubblici dei 2,3 milioni
previsti e per l’asilo di 69 posti solo 530
mila euro, rispetto al milione e mezzo
del costo complessivo dell’opera.
Inoltre, sui 530 mila euro abbiamo ottenuto un finanziamento dalla Provincia
pari al 30 per cento della cifra”.
E centri anziani ne sono previsti?
“Sì e uno di 450 metri quadri è già in
costruzione sempre ad Altedo dall’aprile
2006. Lo stiamo realizzando nell’ambito
della convenzione urbanistica con la
società che sta costruendo i 300 alloggi
di edilizia privata all’ingresso della frazione. Un altro dei nostri obiettivi in
questo campo sanitario è la realizzazione di un centro di medicina generale,
grazie ad un accordo con i medici di
base e con Ausl. Nel 2006 abbiamo
finanziato l’opera e nel 2007 cominceranno i lavori di costruzione di nove
ambulatori per tutti i medici e pediatri
di Malalbergo”.
In quanto a piste ciclabili?
“Nella passata legislatura è stato realizzato un primo tratto di pista ciclabile
che collega Altedo con Pegola (3,5 chilometri). Mentre nel 2006 abbiamo
inaugurato un secondo tratto che colle-
ga Pegola con Malalbergo di altri 4 chilometri sul Navile. Quest’ultimo fa parte
di un più ampio progetto di collegamento ciclabile di Malalbergo a
Bologna sul Navile. A tale proposito
stiamo coordinando con il Comune di
Bologna e con l’ingegner Bottino una
grande iniziativa che si terrà il 13, 14 e
15 aprile e che, lungo il Navile e lungo
il Reno, prevede tre tappe di una serie
di gare in canoa, in bici e a piedi con
cui si arriverà ad Argenta e Cervia”.
L’agricoltura come va?
“L’agricoltura rimane ancora il nostro
piatto forte, anche se negli ultimi 15
anni c’è stato un certo sviluppo edilizio
e produttivo. Dalle risaie di una volta, si
è poi passati a frutteti e asparago”.
“TRAFFICO, PARCHEGGI E TANGENZIALE”
Le attese dei commercianti di Malalbergo
Il traffico, i parcheggi e le tanto attese tangenziali della frazione più grossa, Altedo.
Questi i emi più scotanti, sentiti dai commercianti di Malalbergo. “Al momento - afferma
Giancarlo Rappini del supermarket ‘La nuova
spesa’ - abbiamo chiesto al sindaco la mezza
giornata di chiusura per la media distribuzione. L’altro grande problema è che in questo
paese siamo già in tanti. In pochi anni sono
sorti ben quattro supermercati di medie
dimensioni. Per questo chiediamo una migliore regolamentazione del nostro settore”. Da
un punto di vista opposto si lamenta Amedea
Tonini che con la figlia Tania Balboni gestisce
un caratteristico punto
alimentare come il
‘C’era una volta’.
“Subiamo - afferma - la
forte concorrenza dei
supermercati, anche se
la gente contina a
venire da noi per i
salumi di prima scelta”.
Problema traffico. “Il
fatto che ci sia è molto
Giancarlo Rappini
positivo per noi, ci
Patrizia e Massimo Masotti
arrivare prima
possibile, almeno per portare
fuori il traffico
pesante”. E in
quanto ai parcheggi?
“L’abbattimento
del vecchio
acquedotto risponde
vuole - afferma
Massimo
Masotti del
negozio di animali ‘Amici miei’
- ma quando si
blocca l’A13 per
un incidente,
qui diventa un
inferno. Le tangenziali devono
Daniele Ventura e
il figlio Cesare
Masotti - voluto anche da Futura, l’associazione dei commercianti di Altedo, ci consentirà
di avere altri posti auto, oltre quelli già disponibili. I problemi sorgono al sabato con mercato”. Tutti i commercianti interpellati dichiarano di avere un buon rapporto con l’amministrazione comunale. “Molto buoni - afferma
Daniele Ventura del Caffè Italiano - la situazione è migliorata già con l’amministrazione
Finelli”. E Valeria Rossi dell’Ottica Tugnoli
aggiunge: “A
parte il rapporto
con i vigili che
fanno la multa
ai nostri clienti
che si dimenticano di mettere
il disco orario e
non toccano
quelli che lasciano l’auto ferma
tutto il giorno”. Valeria Rossi e la figlia
A Malalbergo vi aspetta …
Natura, ambiente e … tanta buona gastronomia. Ecco cosa attende il visitatore di Malalbergo
che si avventura tra i canali e le strade di questo comune al confine con il ferrarese, che vanta
radici romane (da “Maletum”, luogo malsano secondo alcuni, ricco di meli secondo altri). Tra
gli edifici storici visitabili ci sono Palazzo Marescalchi, oggi sede della Biblioteca Comunale, e il
“Casermone”, modificato nella sua struttura originaria. Vale la pena anche una visita alla Valle
del Comune, dove nidificano varie specie di uccelli, come cicogne ed aironi. Ma la gastronomia
la fa da padrone a Malalbergo. Innanzitutto con la Sagra dell’Asparago verde di Altedo Igp che
tutti gli anni si tiene in maggio (nel 2007 dal 18 al 28 maggio) che attrae turisti e buongustai
da tutta la regione e da tutt’Italia. E poi c’è la Sagra del Tortellino che nella zona artigianale “La
N.M.
cascina” propone diversi modi di condire il prodotto simbolo della cucina bolognese.
Amedea Tonini e la figlia Tania Balboni
n. 1, aprile 2007
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Mobilità, superare il saldo negativo
Le proposte di Confesesercenti Bologna al nuovo Piano del traffico
Il 2 marzo scorso Sergio Ferrari, presidente della Confesercenti di Bologna, ha inviato a
Maurizio Zamboni, assessore alla Mobilità del Comune di Bologna, le considerazioni e le
osservazioni al Ptgu (Piano generale del traffico urbano) elaborate dalla nostra associazione che, di seguito, riportiamo.
Lo sviluppo residenziale ha fatto della
città un’area diffusa su tutto il territorio
provinciale. Ormai la popolazione attiva,
bolognese di nascita, si colloca parimenti
nell’area metropolitana ed oltre, quanto
è presente in città. Questa trasformazione, legata ad un più accentuato bisogno
di mobilità, modifica sostanzialmente
l’approccio al Pgtu, e lo lega ai bisogni
di una comunità sempre più collocata in
area vasta che deve conservare, anche
sul piano culturale, una frequentazione
con il territorio urbano della città capoluogo. Assumono pertanto maggiore
rilievo le opere infrastrutturali di collegamento sia stradali che ferroviarie, nonché
quelle del trasporto pubblico su gomma.
Aumenta la domanda sulla città e questo
deve essere annoverato come un fatto
positivo sia sul piano economico che
quello sociale e culturale. Altro elemento
da considerare è quello relativo agli effetti prodotti da un sensibile restringimento
della mobilità su auto privata nella città e
una costosa politica della sosta, che prescinde dalla disponibilità di parcheggi a
ridosso del centro storico; nonché l’uso
limitato che hanno avuto i parcheggi
scambiatori posti nella seconda periferia.
Le attività commerciali hanno pagato
un prezzo elevato con l’introduzione di
Sirio nel centro storico, che ha accentuato
il fenomeno della desertificazione con tutti
i problemi connessi sul piano della sicurezza e del degrado. Come rivitalizzare il centro storico e ridargli nuova linfa è un tema
molto presente, al quale anche la mobilità
deve dare un contributo. Il fenomeno che
si sta verificando, a fronte delle complicazioni introdotte sull’uso dell’auto privata, è
quello che i consumatori hanno modifica-
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to le loro abitudini commerciali e del
tempo libero verso i comuni limitrofi e i
luoghi della grande distribuzione.
Sostituiamo di fatto con città artificiali
quella reale e storica, con grave pregiudizio per i punti di riferimento tradizionali
(pensiamo all’importanza delle piazze nella
tradizione culturale e sociale della città).
Corriamo troppo veloci e la mobilità
ha assunto un rilievo politico preminente
su tutti i fattori economici che con la
mobilità convivono, e il saldo è negativo.
Siamo sempre stati convinti assertori
della necessità del metrò a Bologna, ma
ci vorranno ancora 10 anni per realizzare
la tratta dalla Fiera all’Ospedale
Maggiore. Per il varo del parcheggio
della Manifattura Tabacchi servono almeno altri 2 anni. Del Civis abbiamo già
detto come per l’ampliamento della Ztl
(Zona a traffico limitato) nel Quartiere
Porto con soppressione di parcheggi
(vedi nota a fianco). Richiamiamo l’attenzione sul passaggio del Civis da Via
Irnerio da confrontarsi con gli operatori
della Piazzola. Gli altri parcheggi programmati sono di medio-lungo periodo
e fra le opere da realizzare proponiamo
un parcheggio sotterraneo in Piazza
Calderini che può convivere con la pedo-
n. 1, aprile 2007
nalizzazione della Piazza. E’ uno sbocco
necessario in questa importante zona
della città per il mantenimento di una
vocazione commerciale e turistica di
prima grandezza. Evitiamo di estendere
ulteriormente le strisce blu con sosta a
pagamento: sta diventando un balzello
insopportabile. Non esprimiamo contrarietà su Rita a salvaguardia delle attuali
corsie preferenziali al fine di aumentarne
la velocità e il numero di percorrenze dei
mezzi pubblici. Per quanto riguarda l’individuazione di nuovi percorsi “protetti”
pensiamo sia da valutare caso per caso,
in quanto spesso implicano una rinuncia
alla sosta in sede stradale non sempre
compatibile con le attività di servizio (il
caso Andrea Costa è stato esemplare).
Evitiamo altresì di introdurre meccanismi
di pagamento della sosta tanto progressivi (fino alle ore 23) quanto ingiustificati. E’ già tanto quello che si paga oggi e
pesa sul bilancio delle famiglie.
Dobbiamo avere sempre presente che la
mobilità è un diritto che và esercitato
nelle forme più razionali e convenienti.
Gli utenti sanno valutare da soli qual’è il
mezzo che meglio risponde alle proprie
esigenze di lavoro e di mobilità, e quando il trasporto pubblico si rivelerà altrettanto veloce e più economico del mezzo
privato, la scelta sarà decisamente a favore del primo, senza inviti o disincentivi.
Isole pedonali. Tali sono quelle che
non consentono passaggio alcuno di veicoli motorizzati e sono valorizzate da un
arredo urbano che inviti alla sosta e si
configuri come un ambiente funzionale
alla presenza dei bambini senza pericolo
alcuno per la loro incolumità. Devono
essere necessariamente di piccole dimensioni, esattamente il contrario della proposta di pedonalizzazione nella zona universitaria. Anche per lasciare spazio nelle
vicinanze alla sosta delle auto dei residenti. Non devono essere attraversate da
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nessun mezzo motorizzato e anche le
biciclette vanno condotte a mano (vedi
via delle Moline). Niente dissuasori quindi, né piste ciclabili che le attraversino e
che sono fonte di pericolo. Molta attenzione invece all’arredo con panchine e
fioriere. Gli ibridi con i dissuasori non
sono una soluzione del problema o
quanto meno non vanno nella direzione
auspicata in tutte le situazioni.
Sul piano sicurezza rileviamo come
opportunamente venga affrontato il problema dell’attraversamento delle strisce
pedonali e del loro incremento numerico. Nelle strade ad elevata percorrenza
con una sede ampia in larghezza, non si
riesce ad attraversare la strada in assenza
completa di traffico. Si è pertanto
costretti ad un attraversamento in due
tempi, portandosi al centro della strada,
con evidente pericolo per la propria
incolumità. Bisognerebbe trovare il
modo per superare questa difficoltà,
senza ovviamente ricorrere all’impianto
semaforico (via Toscana ne è un esempio
classico). E’ di grande rilievo il problema
dell’ambiente e dell’aria pulita. E’ un
tema culturale e sanitario che ci obbliga
ad una riflessione attenta e consapevole
e ha bisogno di molti contributi. Non
possiamo però fare dell’auto l’unico
responsabile di questa situazione complessa. Condividiamo una campagna di
sensibilizzazione e di incentivi per emissioni meno inquinanti. A conclusione
chiediamo di continuare il metodo del
confronto per ogni modifica al piano del
traffico che implichi problemi interdisciplinari con le attività commerciali, turistiche e di servizio. E’ un metodo faticoso
ma è l’unico possibile in un settore così
delicato qual’è la mobilità.
Ztl al Porto, commercio del centro
storico in pericolo
Brugnoli, Lame e Calori. La prima considerazione riguarda il fatto che i parcheggi oggi presenti in superficie in questa
zona, sono l’unico patrimonio esistente a
ridosso del centro storico e hanno favorito la permanenza sul mercato di tante
attività imprenditoriali, commerciali, di
servizio, artigianali ed del terziario, che
svolgono una importante funzione per la
città. Ci chiediamo se davvero abbia un
senso logico sopprimere quanto di positivo è ancora presente e disponibile, senza
alternativa alcuna su come preservare
spazi di libertà anche all’auto privata, pur
a rotazione e a costi non certo agevolati.
Anche l’ultimo distributore di carburante
se ne andrà, e si perderà l’unica attività di
questo tipo presente all’interno delle
mura di circonvallazione. Non possiamo
essere d’accordo con questa impostazione culturale e tanto meno con questo
progetto. Il centro storico si è enorme-
mente impoverito di attività commerciali,
artigianali e di servizio. Hanno pagato un
prezzo molto elevato in termini economici e sociali per una politica di sole restrizioni all’auto privata, senza validi strumenti alternativi e adeguati ai moderni
bisogni di mobilità. Su Civis non sappiamo quasi nulla. Perché è stata scelta questa ipotesi di percorso rispetto a quella
conosciuta di San Lazzaro – Borgo
Panigale? Perché un mezzo così pesante
e con spazi di manovra a largo raggio
vada ad infilarsi su vie strette ed anguste
del centro storico? Quali vantaggi rappresenta per gli utenti? La Confesercenti di
Bologna invita il Presidente Palmieri a
farsi carico delle nostre istanze e preoccupazioni e all’assessore Zamboni chiede di
dimostrare quella disponibilità che gli è
propria nei momenti difficili e controversi
e di aprire un confronto che possa, con il
contributo di tutti, apportare modifiche
al progetto, per garantire un futuro alle
attività economiche esistenti, riaprendo il
capitolo parcheggi, Sirio (S. Felice e
Lame) e Civis nell’ottica di valutare costi
e benefici di questa operazione.
n. 1, aprile 2007
15
Con un lettera a Sergio Palmieri, presidente del Quartiere Porto, e a Maurizio Zamboni,
assessore alla Mobilità del Comune di Bologna, l’8 febbraio scorso la Confesercenti di
Bologna ha rese note le sue osservazione al progetto del Comune di estendere la Ztl (Zona
a traffico limitato) ad una parte consistente di centro storico del quartiere Porto. Eccole.
In merito alla proposta, contenuta nel
Pptu del Comune di Bologna, che prevede la soppressione di centinaia di parcheggi situati sulle vie Riva Reno e Della
Grada, lo spostamento di Sirio da via San
Felice alla Porta, l’accensione di un nuovo
punto Sirio su Porta Lame, facendo rientrare quindi questa zona a traffico limitato e controllato. In questo disegno il Civis
assume un rilievo molto importante, per
non dire determinante. Il problema investe anche le vie circostanti come le vie
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I Leoni di Cannes sotto le Due Torri
Proiettati al Lumière gli spot tv premiati al 53° Festival di Cannes
Dopo tanti anni sono tornati anche a Bologna
gli spot pubblicitari tv premiati al Festival internazionale della pubblicità che ogni anno si
svolge a Cannes (sulla Costa Azzurra, in
Francia). Il 1° marzo scorso al Cinema Lumière
della nostra città sono stati proiettati, in una
sala piena di giovani e operatori del settore
pubblicità, tutti gli spot premiati con i Leoni
d’Oro, d’Argento e di Bronzo della pubblicità
televisiva nel 2006, alla 53.a edizione di questo
importante festival, svoltosi dal 18 al 24 giugno 2006. II festival, come sempre, è un grande evento culturale ed economico che coinvolge centinaia e centinaia di aziende del settore
pubblicitario di tutto il mondo. La proiezione
bolognese è stata organizzata dalla
Confesercenti di Bologna, FederPubblicità
Emilia Romagna e TP Emilia Romagna con il
patrocinio del Comune e della Provincia di
Bologna e il contributo di Carisbo, e realizzata
da Fabrizio Cervellati della Brain di Castel
Maggiore e da Luigi Sghinolfi della Jackpot di
Anzola. Alla presentazione c’erano Loreno
Rossi, segretario provinciale di Confesercenti
Bologna, Marco Pasi, responsabile di
FederPubblicità Emilia Romagna Confesercenti, Nevio Ronconi di TP Pubbicitari
Professionisti e Roberto Grandi, Pro Rettore
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16
Bologna
La presentazione alla stampa dei Leoni di Cannes. Da sinistra: Fabrizio Cervellati, Luigi Sghinolfi,
Loreno Rossi, Roberto Grandi e Marco Pasi
dell’Università di Bologna e docente di
Comunicazioni di Massa. “Abbiamo portato i
Leoni di Cannes a Bologna – ha affermato
Loreno Rossi – sia perché ci teniamo molto allo
sviluppo della vita culturale della nostra città,
sia perché la Confesercenti si interessa sempre
di più a settori dei servizi come quello della
pubblicità e del marketing”. Molto appassionata la presentazione dei Leoni fatta dal professor
Grandi. “Circa 20 anni fa – ha raccontato –
con l’allora assessore alla Cultura Nicola Sinisi
realizzammo ‘Pubblicità e d’intorni’, un’iniziativa che si aprì con un incontro con Gavino
Sanna, creatore della pubblicità della Barilla.
Venne seguita da più di mille persone. A
distanza di anni molte cose sono cambiate, ma
la pubblicità continua a riprendere le modificazioni in atto nella società. Così se negli anni
’80 la pubblicità proponeva la società della
‘Milano da bere’, negli anni ’90 quella dell’artificialità, negli ultimi anni quella dei reality
show”. Quindi è passato all’analisi degli spot
premiati a Cannes. “Innanzitutto – ha affermato Grandi – scopriamo in quest’ultimo
festival dei Leoni della pubblicità l’emergere di paesi inaspettati come la Thainlandia,
il Messico, l’Argentina. Inoltre, negli spot il
parlato non esiste quasi per niente, c’è
molta musica, tanta ironia (soprattutto in
quelli inglesi) e il prodotto pubblicizzato
non è più in primo piano. In tutti gli
spot è il finale che svela il prodotto e ti
fa capire tutto il messaggio”.
Vincitore assoluto a Cannes e premiato
con il Grand Prix è stato lo spot della
birra Guinness, diretto da Danny
Kleinman per la Abbot Mead
Vickers.Bbdo. E c’e stato anche un
Leone d’Oro per l’ltalia assegnato allo
spot della lavatrice Ariston della
Indesit, diretto da Dario Piana per la
Leo Burnett Italia. Inoltre, l’ltalia ha
portato a casa due Leoni di Bronzo:
quello per lo spot delle caramelle Halls
Extra Strong della Cadbury Italia, diretto da
n. 1, aprile 2007
Roberto Grandi
Gaetano Vaudo per la Jwt Italia, e quello per lo
spot della Reactine Allergy Relief della Pfizer
Italia, diretto da Enrico Grassi per la Jwt Roma.
I Leoni d’Oro per la pubblicita tv premiati a
Cannes sono stati 17. Quello assoluto della
Guiness era stato prodotto in Inghilterra, assieme ad altri 5 spot premiati in questa prima
categoria. Oltre a quello dell’ltalia, gli altri 11
premiati in questa categoria erano stati prodotti in Thailandia (7), Australia, Francia e
Portogallo. Più numerosi i Leoni d’Argento
(ben 56), che sono stati prodotti in Argentina
(6), Francia (4), Usa (18), Inghilterra (8),
Danimarca (2), Germania (7), Norvegia (2),
Olanda (6) e uno ciascuno in Giappone,
Spagna e Messico. Infine, i Leoni di Bronzo per
gli spot tv sono stati 75. Di questi, come detto,
2 sono stati prodotti in Italia, 21 in Usa, 12 in
Inghilterra, 5 in Argentina, 8 in Australia, 4 in
Olanda, 5 in Spagna, 2 in Francia, 2 in
Norvegia, 2 in Sud Africa, 2 in Nuova Zelanda,
2 in Brasile, 2 in Belgio e uno ciascuno in
Giappone, in Cina, in Germania, in Svezia, in
Svizzera e in Messico. In tutto erano oltre 150
gli spot, per un totale di circa due ore di proiezione.
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La salute non ha età
L’assemblea provinciale Fipac
Il 1° marzo scorso nella sede provinciale della
Confesercenti di Bologna si è tenuta l’assemblea provinciale della Fipac.
Un incontro preparatorio importante, in vista
dell’assemblea nazionale dei commercianti
pensionati della Confesercenti che si è svolta a
Roma il 26 marzo. Dopo il saluto di Sergio
Ferrari, presidente di Confesercenti Bologna,
l’assemblea bolognese della Fipac è proseguita
con la relazione di Francesco Droghetti, presidente provinciale Fipac. “A 30 mesi dalla mia
elezione – ha affermato Droghetti – vorrei fare
una disamina delle cose fatte e di quelle rimaste insolute. La società odierna non tiene
conto del mutamento generazionale, per questo credo che ci vogliono nuove e aggiornate
politiche sociali che considerino l’anziano una
risorsa e non un peso”. Quindi ha rivelato
come oggi in Italia gli anziani sopra i 65 anni
sono circa il 19 per cento e che diventeranno
il 21 nel 2011 e il 38 nel 2050. “Una situazione – ha sostenuto Droghetti – che preoccupa
molto la Fipac provinciale e nazionale, soprat-
tutto per l’incertezza economica del nostro
paese che si ripercuote sulle fasce deboli”.
Droghetti ha poi ricordato che da un anno e
fino al 2009 la Fipac di Bologna guida il coordinamento provinciale del Cupla (Comitato
unitario dei pensionati lavoratori autonomi),
un organismo che ha dato voce ad una parte
significativa degli anziani, finora quasi ignorata
dalle istituzioni.
Assieme alla Fipac si sta battendo per la costituzione di un fondo nazionale dedicato alla
non autosufficienza degli anziani malati.
“Pertanto – ha aggiunto Droghetti – il
Governo deve intervenire sul reddito degli
anziani, indicizzando le pensioni, e sulla tutela
della loro salute con una rete di servizi e un
sistema sanitario efficiente”.
Capitolo pensioni. “Negli ultimi 15 anni –
ha affermato Droghetti – sono state introdotte
diverse riforme, oggi si tratta di mettere in
sicurezza il sistema. In che modo? Affrontando
i problemi connessi all’invecchiamento della
popolazione, mantenendo la spesa pubblica
entro le soglie compatibili, rilanciando gli
investimenti nel sistema economico, garantendo l’equa distribuzione di oneri e benefici pensionistici, tutelando le fasce deboli”.
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Capitolo sanità. “Modi e forme del sistema
sanitario – ha sostenuto Droghetti – vanno
orientati verso le esigenze dei cittadini. Inoltre,
si deve costruire una medicina del territorio
per dare priorità alle cure primarie e una rete
integrata di servizi sociali utile a realizzare la
solidarietà tra generazioni e a sostenere i servi-
PRESTAZIONI SANITARIE
G
ODONTOIATRIA ESTETICA G IGIENE ORALE
G ORTODONZIA G CONSERVATIVA
G ENDODONZIA G PROTESI
G IMPLANTOLOGIA G PARODONTOLOGIA
G PARODONTOLOGIA RIGENERATIVA
G CHIRURGIA G RADIOLOGIA ENDORALE
Centro Odontoiatrico San Vitale • VIA LARGA, 36 • BOLOGNA
Tel. 051 19982789 • Cell. 339 2518851
E-mail: [email protected]
18
zi territoriali che sostengono la responsabilità
della famiglia. Infine, la Fipac chiede un superamento dei tempi di attesa e delle disegualianze territoriali del sistema, una revisione
della politica dei medicinali. Oggi i diritti delle
persone anziane sono minacciati dalle politiche neo liberiste e dalla globalizzazione”.
Terminato l’intervento del presidente
Droghetti, Antonella Trangone dell’Azienda usl
Bologna, ha catturato l’attenzione dei presenti
con la relazione sul tema “La salute non ha
età”.
All’assemblea Fipac è intervenuto quindi
Tonino Berardi, in rappresentanza dell’Anp-Cia
e componente del Cupla provinciale.
Mentre nel corso del dibattio che ne è seguito
Gilberto Zironi si è detto preoccupato “per
l’incertezza economica che pesa soprattutto
sulle fasce deboli e i pensionati.
Le pensioni oggi sono svalutate da un’inflazione che agisce sui beni di primo consumo”. E
se Eliseo Biondi ha approvato l’opera dei dirigenti della Fipac provinciale, Mario Corazza ha
fatto un intervento politico sindacale a tutto
campo, con pesanti riflessioni sulla Giunta
Comunale bolognese che a suo dire non agevola i pensionati e le persone anziane. Infine,
Teresa Pagnoni, dirigente del patronato Itaco,
ha illustrato i servizi espletati ai soci operatori
e pensionati nell’assistenza alla previdnza,
come per il Caf o per i 730, la compilazione
dei Red e delle dichiarazioni Isee. L’incontro si
è chiuso con l’elezione dei delegati all’assemblea nazionale Fipac del 26 marzo. Ossia:
Francesco Droghetti, Carlo Tomba, Graziano
Mariotti e Nino Generali.
n. 1, aprile 2007
Direzione sanitaria
Dott. Fabio Cervellati
Aut. n. PG. 195573
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PATRONATO
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ITACO
COMMERCIANTI E ARTIGIANI, CONTRIBUTI PREVIDENZA 2007. La
legge finanziaria per il 2007 ha stabilito nuove aliquote contributive, in vigore
dal 1° gennaio 2007, per gli iscritti alla Gestione separata. Sono previste due
aliquote: la prima, pari al 23,50% (23% più 0,50% di aliquota aggiuntiva per
malattia, maternità e assegni per il nucleo familiare), per tutti coloro che non
risultino assicurati ad altre forme pensionistiche obbligatorie; la seconda, pari
al 16%, per tutti i rimanenti soggetti iscritti alla gestione: lavoratori pensionati,
già assicurati ad altre forme di previdenza obbligatoria. Per gli associati in partecipazione, sono da quest’anno applicate aliquote del 23% e del 16% previste
per le altre categorie di lavoratori iscritti alla gestione separata. La ripartizione
dell’onere contributivo resta confermata nelle misure di un terzo (1/3) per il
collaboratore e due terzi (2/3) per il committente, mentre per gli associati in
partecipazione il 55% a carico dell’associante e il 45% a carico dell’associato.
GESTIONE SEPARATA, NUOVE ALIQUOTE. I versamenti dovranno essere
effettuati tramite i modelli di pagamento unificato F24, alle scadenze del 16
maggio, 16 agosto, 16 novembre 2007 e 16 febbraio 2008, per quanto riguarda le quattro rate dei contributi dovuti sul minimale di reddito (13.598 euro);
i contributi dovuti sulla quota di reddito eccedente il minimale (fino a 66.805
euro), a titolo di saldo 2006 e primo e secondo acconto 2007, dovranno essere versati entro i termini previsti per il pagamento delle imposte sulle persone fisiche. Per chi si è iscritto nella gestione dopo l’anno 1995, privo di precedente anzianità contributiva è previsto un limite massimo di reddito più alto:
87.187 euro. Le aliquote per il 2007 sono:
Artigiani
• 19,50% del reddito superiore a 13.598 euro e fino 40.083 euro
• 20,50% del reddito superiore a 40.083 euro e fino al massimale di 66.805
euro.
Per i collaboratori di età non superiore ai 21 anni, le aliquote di cui sopra
sono ridotte rispettivamente al 16,50% e al 17,50%.
Commercianti
• 19,59 % del reddito superiore a 13.598 euro e fino a 40.083 euro
• 20,59 % del reddito superiore a 40.083 euro e fino al massimale di 66.805
euro
Per i collaboratori di età non superiore ai 21 anni, le aliquote di cui sopra
sono ridotte rispettivamente al 16,59 % e al 17,59%. Il contributo minimo
diventa quindi:
Artigiani:
• 2.651,61 euro annui per i titolari di qualunque età e per i collaboratori di
età superiore ai 21 anni;
• 2.243,67 euro per i collaboratori di età non superiore ai 21 anni;
Commercianti:
• 2.663,84 euro annui per i titolari di qualunque età e per i collaboratori di
età superiore ai 21 anni;
• € 2.255,90 per i collaboratori di età non superiore ai 21 anni.
A questa contribuzione va aggiunto per tutti il contributo per prestazioni di
maternità pari a 0,62 euro mensili e per i soli iscritti alla Gestione commercianti si aggiunge l’aliquota dello 0,09% ai fini dell’indennizzo per la cessazione definitiva dell’attività commerciale prorogata al 31 dicembre 2009.
CASSETTO PREVIDENZIALE AZIENDE. Allo scopo di migliorare il rapporto con i propri utenti professionali (aziende, consulenti del lavoro, professionisti delegati, associazioni di categoria ecc.), l’Inps mette a disposizione (per il
momento a livello sperimentale) un nuovo strumento, chiamato “Cassetto
Previdenziale Aziende”. L’applicazione consente di consultare i dati più significativi in possesso dell’Inps: dati anagrafici e versamenti contributivi relativi a
F24, DM10, E-mens ecc. eventuali informazioni relative a omissioni, inadempienze, domande di cassa integrazione ecc., senza la necessità di rivolgersi
agli sportelli delle sedi.
AGGIORNAMENTO ESTRATTI. In concomitanza col periodo nel quale i
lavoratori dipendenti devono comunicare al datore di lavoro quale decisione
prenderanno per la destinazione del Tfr maturando dal 2007, l’Inps sta inviando a 14 milioni di lavoratori il rendiconto previdenziale relativo agli anni
2005 e 2006. Nel plico che sarà inviato si troveranno, quindi, i prospetti che
riassumono, per il 2005 ed il 2006, le retribuzioni, gli accrediti figurativi, l’imponibile previdenziale nonché la denominazione delle aziende e la qualifica
del lavoratore. Sarà allegato anche un opuscolo informativo sulla riforma della
previdenza complementare. Gli assicurati potranno avere informazioni e chiarimenti anche rivolgendosi al Patronato Itaco, tel.051.6339952/53.
PRIVACY. In base a quanto disposto dal decreto legislativo 196/2006 (Codice
per la protezione dei dati personali) l’Inps, quale soggetto pubblico che tratta
dati personali, sensibili e giudiziari, ha provveduto a introdurre ulteriori misure di sicurezza – informatiche, organizzative, logistiche e procedurali – per
raggiungere più elevati livelli di protezione, e per aggiornare il documento
programmatico sulla sicurezza, da fare entro il 31 marzo di ogni anno.
APPRENDISTI. La legge Finanziaria 2007 ha esteso anche agli apprendisti, a
decorrere dal 1° gennaio 2007, la tutela dell’indennità di malattia prevista per
i lavoratori dipendenti. Spetta così l’indennità giornaliera, il riconoscimento
figurativo a fini previdenziali e allo stesso tempo si applicano le disposizioni
in materia di certificazione della malattia e di fasce orarie di reperibilità e di
controllo da parte dell’Inps. Di conseguenza, il lavoratore deve presentare o
inviare all’Inps e al datore di lavoro, entro due giorni dal rilascio, certificato e
l’attestato di malattia compilati dal medico curante.
TOTALIZZAZIONE. Procede il percorso per rendere operativa la procedura
che consentirà col metodo della Totalizzazione a coloro che hanno contributi
previdenziali in varie Gestioni previdenziali di ottenere alla fine un’unica pensione. Mercoledì 14 marzo, l’Inps ha sottoscritto le prime convenzioni con le
casse privatizzate dei liberi professionisti. Le convenzioni sono state siglate
con la Cassa nazionale forense,la Cassa nazionale dei dottori commercialisti, la
Cassa italiana dei geometri, l’Ente di previdenza dei periti industriali, l’Ente di
previdenza dei consulenti del lavoro. Le convenzioni prevedono che sia l’Inps
a pagare la pensione totalizzata effettuando le ritenute fiscali.
CUD IN RISTAMPA. Sono in corso di ristampa e spedizione ai pensionati
i Cud, già rilasciati dall’INPS e dall’Inpdap, relativi ai comuni Anzola,
Argelato, Baricella, Lizzano, Bologna, Camugnano, Casalecchio, Castel di
Casio, Castello di Serravalle, Castel Maggiore, Castel San Pietro Terme,
Castiglione dei Pepoli, Dozza, Gaggio Montano, Loiano, Medicina, Minerbio,
Molinella, Monterenzio, Monzuno, San Giovanni Persiceto, Pianoro, Sala
Bolognese, San Giorgio di Piano, San Lazzaro, Sant’Agata Bolognese,
Savigno e Zola Predosa, perché non aggiornati rispetto alle variazioni delle
aliquote delle addizionali comunali, a seguito delle nuove delibere emesse
dai Comuni a febbraio 2007. Quindi i residenti nei comuni interessati
dovranno verificare di essere in possesso del Cud corretto prima di fare il
modello 730 o il modello Unico.
n. 1, aprile 2007
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REDDITI 2006,
ELENCO DOCUMENTI NECESSARI ALLA
COMPILAZIONE DEL 730/2007
REDDITI
• Codice fiscale figli nati nel corso del
2006
• Modello CUD per redditi di lavoro
dipendente, pensione (anche estera) o
co.co.co (collaborazione coordinata e
continuativa)
• indennità o redditi da disoccupazione,
mobilità, borse di studio, infortunio,
malattia, cassa integrazione.
• Eventuali variazioni di fabbricati o terreni rispetto all’anno precedente (consegnare copie rogiti o eventuale visura
catastale)
• Ricevute affitti incassati su immobili di
proprietà.
• Contratti di affitto:se in “regime convenzionale” serve la copia per assegnare agevolazioni ICI e IRPEF
• Redditi di capitale (utili, associazioni in
partecipazione, ecc.)
• Compensi occasionali, redditi diversi.
• Redditi soggetti a tassazione separata
(e.riscatto nel quinquennio di premi
assicurazione vita, rimborso di oneri
dedotti in anni precedenti, ecc.)
• Rimborsi ricevuti da Enti locali (es.rimborsi per interventi chirurgici)
ONERI DEDUCIBILI E
DETRAZIONI
• Spese mediche sostenute nel 2006
• Interessi passivi per mutui ipotecari *
• Spese per detrazione 36% su interventi di ristrutturazione edilizia:1)Ricevuta
e Comunicazione al Centro di Servizio
2)Fatture e bonifici bancari (Per spese
•
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•
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•
•
•
•
•
•
condominiali: ripartizione dell’amministratore)
Premi di assicurazione sulla vita ed
infortuni
Premi assicurazione RC auto (con
importo SSN)
Spese veterinarie
Erogazioni liberali a favore di ONLUS,
partiti politici, enti ed istituzioni religiose riconosciuti
Contributi previdenziali e assistenziali
volontari e obbligatori
Canoni, livelli e censi (esempio: contributi a Consorzi Bonifica)
Tasse di iscrizione e frequenza per
scuola media secondaria e Università
Rendite, vitalizi, assegni alimentari,
bonifiche, indennità corrisposte per la
perdita dell’avviamento.
Spese per l’adozione di minori stranieri
(con certificazione dell’Ente che rilascia l’autorizzazione)
Spese funebri
Spese sostenute per gli addetti all’assistenza personale dei soggetti non
autosufficienti (compresi anche i familiari non fiscalmente a carico) al compimento degli atti della vita quotidiana.
Spese sostenute dai genitori per il
pagamento di rette relative alla frequenza di asili nido per un importo
complessivamente non superiore a
632 euro annui per ogni figlio.
Deduzioni per liberalità effettuate a
favore di: Onlus,associazioni di promozione sociale,fondazioni e associazioni
riconosciute aventi per oggetto statu-
tario la tutela, la promozione e la valorizzazione dei beni di interesse artistico, storico e paesaggistico,fondazioni
e associazioni riconosciute aventi per
oggetto statutario lo svolgimento o la
promozione di attività di ricerca scientifica individuate con Dpcm.
NOVITÀ
ANNO 2007
• La possibilità di utilizzare il credito
risultante dalla dichiarazione per il versamento, con il mod. F24, dell’ICI
dovuta per l’anno 2007;
• la modifica della misura percentuale della
detrazione per le spese di ristrutturazione
edilizia, quest’anno infatti sono previste
due misure di percentuali infatti la detrazione Irpef passerà con decorrenza dal
30 settembre 2006 dal 41% al 36%;
• ATTESTAZIONI DI PAGAMENTO
(MOD.F24) PER ACCONTI
ATTENZIONE!!!
• È necessario indicare inoltre
l’ICI pagata per ogni fabbricato
nel 2006. Si tratta di un dato che
è già in nostro possesso solo per i
contribuenti che hanno affidato a
noi il servizio ICI.
• Per la detrazione degli interessi
passivi è ora indispensabile produrre al CAAF copia del rogito di
acquisto e copia del contratto di
mutuo.
• SCADENZA 730/2007, 31/05/2007.
Hotel
A
Rosa Maria
100 metri dal mare Cucina a base di specialità marinare
Aperto tutto l’anno In pieno centro a Cesenatico
Ambiente raffinato ed accogliente
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Tel. e Fax 0547 80160
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n. 1, aprile 2007
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Come diventare sfogline… Naturalmente
Nell’ambito del progetto “Naturalmente”
per la valorizzazione della cucina tradizionale bolognese, il Nuovo Cescot Emilia
Romagna, ente di formazione della
Confesercenti, ha organizzato a Bologna
due laboratori denominati “L’antica arte
della sfoglia… come diventare autentiche
sfogline o sfoglini”. Le quattro lezioni del
corso, della durata di 3 ore ciascuna e a
partecipazione gratuita, si sono svolte in
orario pomeridiano (dalle 16 in poi) e
serale (dalle 20.30 in poi) nella sede bolognese di CucinArt Club (via San Savino
29) e le lezioni tenute da Elisabetta
Martelli, Kitchen adviser. Realizzato dal
network FilierAlimentare-Naturalmente
“Informazione e sensibilizzazione per i
consumatori di oggi e di domani”, il progetto è stato cofinanziato dal Fondo
Sociale Europeo (Fse 2006/Rer Ob.3 C4
Rif. n. 369), dal Ministero del Lavoro e
dalla Regione Emilia Romagna con delibera della Giunta regionale n. 1156 del 5
agosto 2006. Nella prima giornata del
corso, il 27 marzo, è stato affrontato il
tema relativo alle tecniche di base per la
preparazione della sfoglia. Il 3 aprile, invece, si è passati all’esame dei vari formati
delle paste, vuote o ripiene. Quindi, il 17
aprile i corsisti si sono occupati di tutti i
colori della sfoglia e il 24 delle erbe e dei
fiori che possono arricchire il gusto della
sfoglia. Al termine di ogni lezione i corsisti
hanno degustato i piatti preparati.
Dopo le esperienze di Pieve di Cento e di
Monteveglio, in questa terza tornata di
laboratori Naturalmete ha trovato come
partner CucinArt e un’autentica esperta
come Elisabetta Martelli, che alla sfoglia e
alla pasta fatta in casa dedica da anni la
propria attenzione, anche dopo aver
messo da parte l’esperienza del ristorante
“Dolce e salato” di San Pietro in Casale.
“CucinArt è nata nel 2001 per iniziativa di
Roberto Roveri – racconta – proprio come
laboratorio di formazione per la salvaguardia della nostra tradizione culturale enogastronomica. L’incontro con il Nuovo
Cescot e con il progetto ‘Naturalmente’
non poteva che essere scontato, anche
perché ci siamo trovati di fronte una realtà davvero all’avanguardia. Riteniamo che
da questi corsi con il Nuovo Cescot possano uscire sfogline o sfoglini già in grado
Incipit, ipercorso per l’avvio di piccole e medie imprese
Un gestore di ristorante e artigianato etnico e uno di un’azienda agricola, un titolare di una ditta
di produzione di documentari e audiovisivi e uno di uno studio grafico e web design, un tour operator e un paio di organizzatori di eventi, un libraio per l’infanzia e un cartolaio, un negoziante di
prodotti tipici e un paio di conduttori di pub e bistrò, un titolare di una ditta di pulizie e un paio
di consulenti di aziende. Queste le identità professionali dei circa 30 partecipanti al corso Incipit
(ipercorso formativo per l’avvio di piccole e medie imprese) che, completamente gratuito, per 44
ore (32 in aula e 12 di esercitazione individuale) si è svolto a Bologna dal 20 febbraio al 27 marzo
scorsi. Organizzato dal Nuovo Cescot Emilia Romagna, il progetto era stato approvato dalla
Provincia di Bologna e co-finanziato dal Fondo sociale europeo (Fse Ob.3 D3 Pa 2006-4151/Bo).
Tra i temi trattati nelle lezioni del corso c’erano le competenze imprenditoriali, manageriali, operative relazionali da mettere in gioco; le strategie di promo-commercializzazione dell’impresa; come
e perché stendere il business; il web marketing, l’e-commerce e internet; la distinzione tra spetti
economici e finanziari di un’impresa; l’analisi della redditività aziendale; la pubblicità, la promozione delle vendite e direct-marketing; la previsione dei prezzi di vendita e delle quantità di prodotti
da vendere, il ricarico, il margine, l’analisi degli incassi giornalieri, settimanali e mensili; la scelta del
regime contabile e le norme civilistiche e fiscali, gli adempimenti tributari. Le lezioni sono state
tenute da Andrea Baioni, Stefano Favallesi, Rossella Lama e Mauro Marzocchi.
22
n. 1, aprile 2007
di aprire un negozio di pasta fresca o di
poter lavorare per un ristorante. Sono
numerosi i progetti realizzati da CucinArt
per conto del ministero dell’Agricoltura.
Normalmente nella sede di CucinArt realizziamo incontri con il cibo, il vino e tutta
la nostra cucina. Da ultimo facciamo
anche corsi di cucina nostrana alle tante
badanti straniere che lavorano come assistenti familiari. In quanto alla sfoglia,
appoggiamo la proposta di legge sulla
sua certificazione tipica. Per questo sviluppiamo sempre di più i nostri corsi, seguiti
ormai dal 50 per cento di uomini e da
tanti stranieri, soprattutto dal Giappone e
dagli Stati Uniti”.
ANCORA CORSI
PER I BARMAN
DEL FUTURO
L’11 aprile scorso è partito l’ulteriore
corso “Nuove tendenze al bar”, rivolto ai titolari, dipendenti e collaboratori
di pubblici esercizi, imprese turistiche
e alberghiere. Organizzato dalla Fiepet
(Federazione dei pubblici esercizi)
aderente alla Confesercenti di Bologna
in collaborazione con il Nuovo Cescot
Emilia Romagna il corso ha l’obiettivo
di far conoscere ai partecipanti le
nuove tendenze del settore, con particolare riferimento alla stuzzicheria
dolce e salata per gli aperitivi, agli
aperitivi e gli happy hour, le fantasie
di cocktails, la piccola pasticceria e la
decorazione della frutta e verdura.
Cofinanziato dalla Provincia di
Bologna, il corso dura 30 ore. Iniziato
l’11 aprile scorso, si svolge con frequenza nelle giornate di lunedì e mercoledì dalle 15 alle ore 18. La quota di
partecipazione è di 171 euro. Per
informazioni contattare il Nuovo
Cescot E.R. al n. 051/6380350, e-mail
[email protected]
oppure visitare il sito
www.cescot.emilia-romagna.it.
CATERING & DISTRIBUZIONE
Il GRUPPO LELLI si compone di due società:
Lelli Lino e Figli S.r.l. dal 1964 e
dal 2004 Terra e Mare S.r.l. con sede operativa a
S.Carlo (FE)
La società Lelli Lino e Figli è specializzata nelle forniture di prodotti
food e non nei settori:
• ristorazione tradizionale (ristoranti-pizzerie-pub-bar paninoteche-ecc.)
• ristorazione collettiva.
Tramite i propri agenti di vendita copre una vasta area di strutture
retail (panifici-latterie-drogherie ecc.) in Bologna e provincia.
Le consegne sono effettuate con mezzi di proprietà da personale
dipendente.
L’insediamento, avvenuto all’inizio dell’anno in corso , nel nuovo
capannone di mq. 8500 con area cash di 5000 mq. ha permesso
l’ampliamento della gamma prodotti , affiancando a quelli già trattati,
la vendita di carne fresca , frutta e verdura.
La soc. Terra & Mare s.r.l. specializzata in surgelati (carne-pescepasta-pasticceria-verdura) dispone di un magazzino di mq. 2000 con
area surgelati per 2000 pallets, ed offre lo stesso servizio rivolto alla
stessa clientela.
Magazzino e Uffici:
Via Zanini 1 • 40011 ANZOLA EMILIA (BO)
Tel. 051/6501311 (10 linee r.a.) • Fax 051/6501301
e-mail: [email protected]
Convenzione Confesercenti,
condizioni speciali riservate agli associati
ORARI DI APERTURA
DAL LUNEDI’ AL VENERDI’
07,30-18,30
SABATO 08,00-17,00
DOMENICA 08,00-13,00
IL CERTIFICATO DI AGIBILITÀ: CHE COS’È
In una casa il certificato di agibilità (noto un tempo come abitabilità),
attesta che è garantito il rispetto di certi parametri (ad esempio l’altezza media dei soffitti od il rapporto tra la dimensione delle finestre
e la superficie del pavimento), che rendono possibile l’abitare dei
locali, senza che manchi lo spazio vitale, la luce od il ricambio d’aria.
Per le nuove costruzioni o per le ristrutturazioni integrali, dal luglio
2003, però, fa anche di più: garantisce non soltanto le proporzioni
minime dei locali e delle finestre, ma anche la sicurezza statica dell’edificio e la sicurezza ed il risparmio energetico degli impianti. Lo
stabilisce il nuovo Testo Unico dell’edilizia: le regioni possono però
dettare norme diverse, in completamento o perfino in contraddizione
con quelle nazionali; occorre quindi informarsi.
Il vecchio certificato di abitabilità ed il nuovo di agibilità devono essere posseduti, o richiesti, per tutti i locali dove si vive o si svolge un’attività umana. Sono esclusi in genere i magazzini o i box, e inclusi
invece i laboratori artigianali.
In mancanza del certificato, oltre a non essere possibile l’utilizzo e oltre al rischio di sanzioni, può essere impossibile
vendere ad altri l’immobile.
Ecco le norme nazionali per ottenere il certificato. La richiesta va presentata ai nuovi Sportelli Unici dell’Edilizia, previsti per
ogni comune di una certa dimensione (mentre i comuni più piccoli possono associarsi per averne uno in condivisione).
In mancanza dello Sportello Unico, ci si può rivolgere all’Ufficio tecnico dell’Edilizia. Insieme alla richiesta occorrerà
presentare la domanda di accatastamento dell’edificio, la dichiarazione di conformità dell’opera al progetto, le dichiarazioni di conformità degli impianti ai sensi delle norme sulla sicurezza (legge 46/90) e sul risparmio energetico
(legge 10/91) e, se prevista, quella di conformità alla regole sul superamento delle barriere architettoniche, per permettere ai disabili di accedere all’immobile.
Se l’immobile è in cemento armato, occorreranno anche certificati di collaudo statico. Se la zona è a rischio di terremoti, quello di rispondenza alle norme anti-sismiche. Bisogna infine chiedere anche un assenso alle Asl (Aziende sanitarie locali, ex Usl), che però è sostituibile da una semplice autocertificazione.
Se i certificati ci sono tutti, ma non si presenta la domanda di agibilità, si rischia una sanzione (da 258 a 464 euro,
cioè da 500 a 900 mila di vecchie lire).
Entro 10 giorni dalla domanda del certificato, lo sportello comunicherà il nome del responsabile del procedimento
burocratico (a cui rivolgersi in caso di dubbi). Entro 30 giorni, rilascerà il certificato stesso. Quest’ultimo termine slitta
a 60 giorni se l’assenso delle Asl (le ex Usl) è sostituito da un’autocertificazione. Trascorsi inutilmente questi periodi, si applica il “silenzioassenso” e l’agibilità si considera rilasciata.
Ovviamente, tutte queste procedure burocratiche non sono alla portata del
comune cittadino, che quasi sempre dovrà rivolgersi a tecnici qualificati
iscritti al relativo ordine o albo (ingegneri, architetti, geometri) i quali forniranno loro i vari certificati.
Attenzione soprattutto quando si acquista un’abitazione da un’impresa di
costruzioni: non è per niente detto che, al momento del versamento degli anticipi o delle prime rate, l’immobile possieda già il certificato di agibilità: la
cosa è impossibile, per esempio, se l’edificio è ancora in via di costruzione.
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6° Gran Galà Confesercenti Bologna
Giovedì 21 giugno 2007 - ore 20,45
Area Museale “Cà La Ghironda”
Via Leonardo da Vinci, 19 - Ponte Ronca di Zola Predosa (BO)
La serata si svolgerà sulle terrazze esterne della prestigiosa Area Museale di
Cà La Ghironda in una cornice di colline, natura e opere d’arte.
La cena sarà l’occasione per assaporare le qualità della cucina bolognese
abbinata ai vini dei Colli Bolognesi.
Saranno presenti alla serata Personalità che si sono distinte nei settori
della cultura, dell’arte, dello sport, della musica e dell’enogastronomia, alle
quali verrà consegnato l’attestato di benemerenza Confesercenti denominato “Bolognese d’oro”, giunto alla 5a edizione.
Per prenotazioni rivolgersi alla segreteria Confesercenti Bologna Tel. 051/6339947
e agli uffici di zona Confesercenti.
n. 1, aprile 2007
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PRODOTTI TIPICI CERTIFICATI, LA
CONSOLIDATA VOCAZIONE BOLOGNESE
a cura di
Nicodemo Mele
dal suo assessorato e curata da Paolo
Barone, fornisce informazioni e itinerari
gustosi sui tutti i prodotti tipici bolognesi
“Negli ultimi anni si è sviluppata sempre di
certificati con la Doc, Docg, Igp e Dop, o
più la vocazione bolognese alla produzione
che stanno per essere certificati. Ossia, stiadi prodotti enogastronomici certificati.
mo parlando di: Pesca e nettarina di
Purtroppo, però, spesso questi prodotti di
Romagna Igp, Albicocca Val Santerno di
alto pregio non si trovano nei negozi, non
Imola, Pere dell’Emilia Romagna Igp, Melone
compaiono sulle tavole dei ristoranti. Ecco,
tipico di San Matteo della Decima, Marrone
allora, la necessità di escogitare nuove forme di Castel del Rio Igp, Tartufo Bianco dei Colli
promozionali e di commercializzazione. Sia
Bolognesi, Asparago Verde di Altedo Igp,
per farli riconoscere sempre di più dai consu- Patata di Bologna, Cipolla tipica di Medicina,
matori, che per stimolare i ristoratori locali
Scalogno di Romagna Igp, Ricetta del ripiead utilizzarli nelle loro cucine”. A parlare così no del vero Tortellino di Bologna, Mortadella
è Gabriella Montera, assessore provinciale
Bologna Igp, Parmigiano Reggiano Dop,
all’Agricoltura. E lo fa a proposito di una sua Squacquerone di Romagna, Prosciutto di
recente creatura, il volume “Armonie del
Modena Dop, Zampone Modena Igp,
gusto. Atlante dei sapori tipici della provincia Cotechino Modena Igp, Salamini italiani alla
di Bologna”. Si tratta di un’elegante guida in Cacciatora Dop, Pane montanaro, Miele del
due lingue (italiano e inglese) corredata di
crinale dell’Appenino emiliano romagnolo e
centinaia di splendide foto che, pubblicata
di erba medica della pianura, Vitellone bianco dell’Appennino centrale
Igp, Albana di Romagna
Docg, Albana di Romagna
spumante Doc, Trebbiano di
Romagna Doc, Sangiovese
di Romagna Doc, Colli di
Imola Doc (Bianco, Rosso,
Novello, Sangiovese,
Cabernet Sauvignon,
Barbera, Trebbiano,
Pignoletto e Chardonnay),
Colli Bolognesi Doc
(Pignoletto, Chardonnay,
Pinot bianco, sauvignon,
Alcune delle gemme gastronomiche del territorio bolognese
(foto di Paolo Barone, tratta da “Armonie del gusto”).
Riesling italiaco, Bianco,
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n. 1, aprile 2007
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Cabernet
Savignon, Barbera
e Merlot), Colli
Bolognesi Classico
Pignoletto Doc,
Reno Doc
(Montuni, Bianco
e Pignoletto).
“La Provincia –
sostiene l’assessore Montera – non
può occuparsi dei
Gabriella Montera
prodotti tipici
senza creare una rete di confronto e incontro tra i produttori e le associazioni di categoria. Un’azione molto importante, questa,
per innalzare Bologna tra le avanguardie nel
forte connubio tra saperi e sapori. Per questo, in un’operazione come questa dell’atlante dei sapori del gusto bolognese abbiamo
trovato alcuni partner d’eccezione come
sono la Camera di Commercio, la
Fondazione Carisbo, Confesercenti e
Ascom”.
Oltre all’Atlante, quali altre azioni saranno
messe in atto dalla Provincia per promuovere i prodotti tipici? “Innanzitutto – risponde
Gabriella Montera – è importante la sinergia
tra il mio assessorato e quelli al Turismo e
alle Attività produttive della Provincia.
Quindi, la realizzazione di iniziative come il
‘DegustiBo’ nelle botteghe, i mercatini dei
produttori nei vari centri urbani del territorio
provinciale, le Farm-market, le giornate di
Slow Food. Il nostro obiettivo non è quello
di puntare al grande consumo, quanto quello di valorizzare lo sviluppo dell’economia
locale che promuove i prodotti tipici e, di
conseguenza, lo stesso territorio con se sue
bellezze artistiche, culturali e paesaggistiche”.
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Signori, a TAVOLA !!!
a cura di Pier Luigi Nanni
PASTA E FAGIOLI
ALLA MIA MANIERA
Da sempre considerato un piatto
“povero”, recentemente è stato giustamente rivalutato
non solo per la
semplicità degli
ingredienti e la facilità di preparazione, ma anche per la ricca
gustosità, per la piacevolezza e l’allegria
che diffonde nei commensali a tavola.
Ingredienti. Dosi per quattro persone:
1/2 kg. di fagioli secchi, possibilmente i
“borlotti lamon”; 1 cipolla; 1 spicchio di
aglio; 1/2 bicchiere di olio d’oliva extravergine; 200 g. di pasta corta di grano
duro; la punta di un cucchiaino di peperoncino essiccato; 8 fette di pan carrée;
1 litro di brodo di carne; sale s.q. Tempo
di preparazione e cottura: 60 minuti.
Preparazione e cottura. Tagliare a
metà diagonalmente le fette di pane e
tostarle delicatamente. Mettere i fagioli a
cuocere in acqua fredda senza salare e
quando sono cotti passarne 1/3 al setaccio e scolare gli altri. Preparare un soffritto con la cipolla, il prezzemolo, aglio e
peperoncino: rosolare bene nell’olio e
versarvi i fagioli passati, diluire con
brodo e quando bolle, aggiungere i
restanti fagioli interi e la pasta.
Posizionare nei piatti quattro triangoli di
pane, riempire e servire al momento: a
piacere, aggiungere un filo di olio d’oliva
extra vergine.
… e (per Bacco!) vino
L’aromaticità e la speziatura del soffritto,
unite alla dolcezza naturale dei legumi, si
sposa con con un giovane ed accattivante Merlot Doc Colli Bolognesi secco, di
buona e non eccessiva corposità, dagli
accattivanti aromi erbacei con nota speziata e fragranza vegetale di peperone
verde, che valorizza le ricchezza dei delicati sapori della portata. Stappare al
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momento e gustarlo
in medi calici a 1416°C.
Il vitigno Merlot è
stato impiantato sulle
nostre colline nella
seconda metà del
XIX° secolo. Proveniente dall’alto Veneto,
originalmente proviene dal sud-ovest
della Francia, il Bordolese, precisamente
dal circondario della Gironde. Ha sempre
avuto un giusto riconoscimento sia per la
notevole produzione che, soprattutto,
per le notevoli qualità apprezzate esclusivamente da pochi estimatori ma mai più
ampiamente riconosciuta, se non solo a
decorrere dai primi anni del decennio
scorso. Il disciplinare di produzione consente la produzione solo nella tipologia
“fermo” sia nelle vesti tradizionali quali,
leggero, profumato e di pronta bevuta,
oppure “riserva” dopo trentasei mesi di
invecchiamento.
Asparagustando 2007
COMUNE
DI MALALBER
GO
CON IL CONTRIBUT
O DI:
CAMERA DI COMMERCI
INDUSTRIA ARTIGIANA O
TO E
AGRICOLTURA
DI BOLOGNA
CAMERA DELL
’ECONOMIA
Tutte le novità della sagra dell’Asparago di Altedo
BRAIN-Adv.com
Primo piatto …
M
Anche quest’anno ritorna la tradizionale Sagra dell’Asparago Verde che in maggio si
tiene ad Altedo, la maggiore frazione di Malalbergo. E, come ormai succede da alcuni
anni, la Confesercenti di Bologna partecipa alla realizzazione di “Asparagustando
2007”, il percorso enogastronomico tra i 64 ristoranti più prestigiosi del territorio che
3° EDIZIONE
MAGGIO 2007
offrono piatti a base del famoso ortaggio Igp altedese. Ma la Sagra di Altedo è anche
tanto altro. Prima tra tutte va segnalata la serata “Tagliatelle e asparago”, organizzaGuida alla degusta
ta dagli Apostoli della tagliatella e preceduta da un convegno sui prodotti tipici del dell
e
’Asparago Verdzion
e di Altedo
a
territorio al quale parteciperanno, tra gli altri, Apostoli come Luciano Sita, presidente Bologna e Provincia
della Granarolo, e il professor Emilio Franzoni che parlerà del tema dell’alimentazione. Inoltre, nelle serate del 21, 22, 23 e 24 maggio si svolgeranno le “Quattro serate d’autore”, ossia le cene a base
di piatti all’Asparago verde di Altedo, create dai migliori chef italiani. E come tutti gli anni nelle serate clou della Sagra
(il 18, 19, 20, 25, 26 e 27 maggio) funzionerà il ristorante “Tuttasparago”. Infine, anche quest’anno si terrà il concorso internazionale Asparago d’oro. La serata finale in cui si misureranno le migliori ricette selezionate si terrà nel ristorante dell’agriturismo Fattoria Corte Roeli, aperto di recente a Malalbergo.
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n. 1, aprile 2007
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Mercatini dell’antiquariato,
lotta all’abusivismo degli hobbisti
Interrogazione in Consiglio regionale
Nel corso del mese di marzo ben due sindaci
della provincia di Bologna (quello di San
Lazzaro e quello di Budrio) sono intervenuti per
condannare la proliferazione degli hobbisti nei
mercatini dell’antiquariato. “In pratica – afferma Wilma Benuzzi, responsabile del settore
antiquari dell’Anva di Bologna – hanno spezzato una lancia a favore di una battaglia che la
nostra categoria e, in particolare la nostra associazione portano avanti da diversi anni. Ormai,
siamo al punto di rottura e bisogna intervenire.
Per questo nelle scorse settimane ho scritto al
presidente della Regione Emilia Romagna Vasco
Errani, al sindaco di Bologna Sergio Cofferati e
al ministro per l’Economia Pierluigi Bersani.
Unico risultato sinora ottenuto è stata un’interrogazione in Consiglio regionale del capogruppo dell’Italia dei Valori Paolo Nanni”.
Com’è la situazione in questo momento?
“Il dato più grave che rileviamo – risponde
GESTIONE
PRODOTTI
E RIFIUTI TRATTATI
Wilma Benuzzi – è quello del progressivo
abbandono delle licenze da parte di operatori
che, come me, fanno i mercati dell’antiquariato
da tanti anni e il passaggio di questi nelle fila
degli hobbisti”.
Perché?
“Per il semplice fatto che fare l’hobbista conviene molto di più che essere un operatore commerciale a tutti gli effetti. Non si paga l’Iva sul
venduto e non si paga l’Irpef nella dichiarazione dei redditi. Uniche spese: il posteggio (con
tariffe più ridotte rispetto alle nostre) e la benzina dell’auto. Per il resto si comportano esattamente come noi, cioè vendono i propri prodotti affianco ai nostri banchi, quando la legge
parla chiaramente solo di mostra e scambio.
Legge che nessun Comune fa rispettare”.
Perché è scoppiata la proliferazione
degli hobbisti?
“Con la moltiplicazione delle sagre paesane i
E
Comuni, tramite le Pro loco, hanno sempre
più incentivato il fenomeno per incassare proventi dalla tassa di occupazione del suolo
pubblico e risparmiare sui costi degli spettacoli. Spesso succede che non ci sono nemmeno posti per i nostri banchi e ce ne dobbiamo
tornare a casa a vuoto. E’ ora che il fenomeno venga arginato, come si sta facendo in
Veneto e Piemonte”.
Quali le vostre proposte?
“Visto che non si riescono ad eliminare più gli
hobbisti proponiamo di liberalizzare il nostro
settore con un regime forfettario che obblighi
tutti al pagamento di una tassa annua omnicomprensiva. In questo modo tutti saranno
sullo stesso piano e chi non ha licenza non
possa essere messo in grado di fare più mercati
di quanti ne faccia chi ce l’ha”.
Nicodemo Mele
SMALTIMENTO RIFIUTI
• TUTTE LE TIPOLOGIE DI OLII USATI
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• IMBALLAGGI DI TUTTI I TIPI
• CARTA, CARTONE, VETRO, PLASTICA
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SU OGNI
CONTENENTI METALLI NON FERROSI
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CONTENENTI PCB E PCT
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ED ELETTRONICHE-TV-COMPUTER)
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CONSULENZA
E SERVIZI
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IN TEMPO REALE ANCHE ON LINE
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SISTEMA/QUALITÀ/AMBIENTE
ISO 9001 - ISO 14001
F I N E S T R E
S U L L A
R E G I O N E
Centri benessere,
una nuova legge per
disciplinare il settore
Presentata a Bologna dall’Aiceb Confesercenti
Oltre 22 mila imprese, circa 20 milioni di
clienti per un giro d’affari annuo che supera i 10 miliardi di euro. Sono i numeri dei
“centri benessere”, emersi nel corso della
recente presentazione della proposta di
legge a Bologna, promossa da Aiceb
(Associazione italiana centri benessere)
della Confesercenti. Censiti con vari nomi
e classificati
sotto diverse
tipologie, oggi
i centri benessere sono
molto diffusi
e sono
anche in
continuo
aumento
quelli in
funzione all’interno delle strutture ricettive. Da non sottovalutare, infine, il fatto che solo negli
stabilimenti termali, in due anni, il numero
di clienti dei centri benessere è salito da
83 mila a 115 mila e si sono moltiplicate
le imprese specializzate su tutto il territorio
nazionale.
La rilevanza di questi numeri rende chiara
l’importanza della riorganizzazione del settore, con una definizione dei ruoli e delle
funzioni collegati alle attività
svolte. L’attuale denominazione
di centri benessere, infatti, si
applica a qualsivoglia attività di
cura estetica del corpo e riguarda un’eterogenea platea di
imprese, dai centri estetici alle
palestre, da quanti offrono trattamenti di medicina naturale ai
poliambulatori che comprendono tra i propri servizi anche il
trattamento estetico, dai centri fitness e
wellness a quelli che propongono terapie
eseguite con apparecchi elettromedicali.
“Per evitare la generalizzazione e soprattutto per tutelare l’utente di tali servizi –
ha sottolineato l’onorevole Gianfranco
Burchiellaro, primo firmatario della proposta di legge - è necessario provvedere con
una legislazione ad hoc, a fronte dell’attuale regolamentazione di carattere nazionale
solo per i centri estetici (legge n. 1 del
1990) e di quella regionale per le palestre.
È indispensabile che gli utenti accedano a
strutture ben definite e in possesso di tutti
i requisiti strutturali, professionali e organizzativi che possano soddisfare al meglio
le loro esigenze, operando nella più assoluta sicurezza, all’interno di regole certe”.
“Quello dei centri benessere – ha aggiunto
il presidente dell’Aiceb Confesercenti,
Gianmarco Rossi - è un settore in esplosione con incrementi fino all’80-90 per cento
l’anno, ma si può rischiare una crescita
incontrollata senza regolamentazione,
preoccupante sia per l’intero comparto
che per l’utente, laddove non si fosse in
regola con le normative e con il personale”. “C’è una sola legge del 1990 – precisa
Rossi – ma riguarda le estetiste. A 17 anni
di distanza serve una vera e propria legge,
che non contingenti il settore ma lo regolamenti”. “La proposta di legge che abbiamo promosso – ha concluso il presidente
dell’Aiceb – cerca dunque di colmare questa lacuna normativa fissando dei parametri certi, nell’interesse dei clienti e degli
stessi operatori del settore”.
Il settore del benessere ha avuto uno sviluppo importante anche in Emilia
Romagna con oltre 2000 imprese, tra cui
850 centri estetici, 650 istituti di bellezza e
540 palestre. Oltre, naturalmente, all’incremento esponenziale dei centri benessere all’interno degli alberghi e delle altre
strutture ricettive. A tal proposito è attualmente in discussione la delibera applicativa della Legge 16 sulla disciplina delle
strutture ricettive.
Stefano Bollettinari
E adesso arriva
la guida ai Luoghi del
benessere di Bologna
Grazie al contributo e al patrocinio della Camera
di Commercio e alla collaborazione della
Confesercenti di Bologna, nei prossimi mesi la
Paper Edizioni di Bologna darà alle stampe per la
prima volta in Italia una guida interamente a
colori dedicata ai Luoghi del benessere. Avrà per
titolo: “Guida ai Luoghi del Benessere. Ospitalità
e servizi in Bologna città e provincia”. Obiettivo
della guida è quello di fornire uno strumento che
metta in relazione con il pubblico le numerose
attività chi si occupano di benessere. Uno strumento semplice, ricco di informazioni, capace di
rispondere alle esigenze di quanti stanno scoprendo l’importanza di prendersi cura di se stessi. La guida conterrà una selezione mirata dei
Centri Benessere, Centri Estetici, Palestre e
Solarium. Una volta pubblicata, la guida sarà distribuita gratuitamente negli alberghi e nei bar di
città e provincia, negli Uffici di accoglienza turistica dell’Aeroporto Marconi di Bologna, negli Iat
della Stazione ferroviaria e di Piazza Maggiore e
nel corso del salone fieristico Sana di Bologna
che si terrà in settembre 2007.
Tutte le foto di questa pagina sono state
concesse da Mithodea City Spa di Bologna
n. 1, aprile 2007
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PUBBLICI ESERCIZI
Dehors, associazioni di
categoria e quartieri
fanno cambiare il piano
al Comune
Il 20 marzo scorso la Giunta comunale
di Bologna ha varato con la delibera n.
61/2007 il nuovo piano per i dehors del
centro storico che sarà attuato a partire
dal 1° maggio. Il 3 aprile il piano è stato
bocciato dalle associazioni di categoria
(Confesercenti Bologna, Ascom, Cna,
Confartigianato e Assocentro) e dai
quattro quartieri del centro storico
(Porto, Saragozza, Santo Stefano e San
Vitale), riunitisi in un tavolo di coordinamento per valutare la situazione. E il 10
aprile, poco prima di andare in stampa,
la Giunta comunale di Bologna ha fatto
una piccola marcia indietro, adottando
una delibera di indirizzo con cui ha
datto più potere proprio ai quartieri in
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fatto di deroghe nell’uso di ombrelloni
per i dehors di tipologia 1 (solo tavoli e
sedie). Appena una settimana prima
quartieri e associazioni di categoria
erano stati molto duri con la delibera del
Comune sui dehors. “Esprimiano una
fortissima preoccupazione – si leggeva
nel comunicato emanato al termine dell’incontro del 3 aprile – per i vincoli e le
restrizioni, che paiono improntati ad
eccessiva e formale rigidità, voluti dalla
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Sovrintendenza. Questo atto è stato
concepito in una logica orientata ai
divieti mentre la legge regionale n. 14
contempla i dehors in un’ottica di valorizzazione dei centri storici. In più, su
questa materia è mancato un confronto
preventivo sia con le associazioni di
categoria che con i Quartieri”. Ed ecco
la proposta scaturita dal tavolo
Quartieri-associazioni. “Riteniamo necessaria – proseguiva il comunicato – una
riclassificazione delle tipologie dei
dehors per le diverse zone del centro nel
rispetto e occorre che simili provvedimenti assicurino piena certezza ai proprietari in merito agli investimenti realizzati e stabilità ai livelli occupazionali dei
locali interessati. Per questo chiediamo
una proroga della data di attuazione
della delibera del 20 marzo scorso, portandola a coincidere con i termini temporali che verranno stabiliti per la entrata in vigore del nuovo piano delle aree
pubbliche per l’installazione dei dehors
relativo l’intero territorio comunale, che
sarà assunto contestualmente ai nuovi
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n. 1, aprile 2007
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regolamenti del Comune su questa
materia”.
Queste le valutazioni di Confesercenti
Bologna sui risultati ottenuti tra queste
alterne vicende. “I nostri soci potranno
passare indenni quest’estate – hanno
ribadito Sergio Ferrari e Loreno Rossi,
rispettivamente presidente e segretario
provinciale – ma speriamo che il
Comune entro la fine dell’anno riveda
tutto l’impianto normativo sui dehors e
che, soprattutto coinvolga di più i quartieri e le associazioni di categoria. Qusti
ultimi due, con l’accordo del 3 aprile,
hanno rimandato al mittente l’impostazione della delibera che consentiva per
buona parte del centro storico la possibilità di realizzare solo dehors di tipologia 1 (tavoli + sedie), senza pedana e
senza copertura, e che impediva agli
operatori di offrire un servizio di qualità,
sia dal punto di vista igienico che della
sicurezza. Inoltre, avevano bocciato la
norma della delibera che consentiva solo
in quattro vie del centro storico l’utilizzo
delle tipologie 5, 6 e 7 (doppia falda di
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copertura, tavoli, sedie, con pedana e
delimitazioni laterali). A fronte di tali
contenuti, passano in secondo piano
anche alcuni risultati non scontati, come
la possibilità di utilizzare i dehors 364
giorni l’anno e il mantenimento della
tipologia autorizzata fino all’esaurimento
della concessione in essere”.
I LOCALI DELLA NOTTE
Orari, ancora battaglie
Alla fine del gennaio scorso “I Locali
della Notte”, il sindacato di pub e osterie
aderente alla Confesercenti di Bologna,
ha promosso il ricorso al Tar (Tribunale
amministrativo regionale) dell’Emilia
Romagna contro l’ordinanza del
Comune di Bologna sugli orari dei locali
pubblici. L’iniziativa è scaturità dalla
necessità di decine di gestori dei locali di
mettersi al riparo dalle conseguenze di
eventuali sanzioni o dal rischio di vedersi
revocata la possibilità di chiudere alle tre
di notte. “Il ricorso al Tar sugli orari – ha
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affermato Sergio Ferrari, presidente della
Confesercenti di Bologna – non è un atto
ostile contro il Comune, ma uno strumento di precauzione con cui i nostri
associati possono crearsi una rete di protezione. Soprattutto contro la norma dell’ordinanza che prevede la revoca dell’autorizzazione a rimanere aperti dopo
l’una di notte in caso di due successive
multe. È un meccanismo sproporzionato
rispetto alla violazione e che rischia di far
chiudere i battenti a diversi locali”. Il
ricorso è stato assistito dall’avvocato
Federico Gualandi. “Non prevede una
richiesta di sospensiva dell’ordinanza –
ha spiegato – ma l’impugnazione consente la censura di tutti i provvedimenti
che ne conseguono. Anche perché l’ordinanza pone il problema della responsabilità dei comportamenti assunti dai clienti
fuori dal locale che viene fatta ricadere
sugli esercenti. Un presupposto contestabile assieme all’accordo infraprocedimentale che viene fatto sottoscrivere ai
gestori dei locali in cambio del prolungamento dell’orario”.
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FIESA-ASSOFRUTTERIE
Mercato ortofrutticolo,
costituito il
Comitato dettaglianti
Nel novembre scorso, su iniziativa della
Confesercenti provinciale, è nato il
Comitato Dettaglianti Mercato
Ortofrutticolo di Bologna. L’iniziativa è
scaturita inseguito alla situazione creatasi nel Caab (Centro agro-alimentare di
Bologna) con l’aumento delle aperture
settimanali del mercato ortofrutticolo
per la vendita diretta al pubblico. Una
situazione che ha da subito scontentato
decine e decine di piccoli e medi dettaglianti. “Attualmente – afferma Maurizio
Galeotti (nella foto),
presidente del Comitato
Dettaglianti Mercato
Ortofrutticolo – le aperture del Caab per la
vendita diretta sono
simili a quelle del mercato ortofrutticolo di
Firenze. Roma e Torino, invece, hanno
solo una giornata di apertura la settimana. Solo che se a Firenze la vendita
diretta è gestita dal mercato stesso, a
Bologna se ne occupa un’associazione di
imprese che ha a disposizione gratuitamente locali e strutture. Una situazione
di concorrenza sleale inaccettabile, dal
momento che il Caab è una struttura
pubblica. Per questo chiediamo che i
locali siano concessi per bando pubblico”.
Oltre a Galeotti presidente, i soci del
Comitato Dettaglianti Mercato
Ortofrutticolo di Bologna hanno eletto
Agateno Santoro e Roberto Ferraioli vice
presidenti, mentre nel Consiglio direttivo sono stati eletti Mohammad Aftab
Abbasi, Gennaro Cappiello, Pietro
Greco, Marco Talè e Altin Lleshaj.
“Tra Bologna e provincia – rivela
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Galeotti – oggi ci sono 570 negozi al
dettaglio di ortofrutta che si servono del
Caab. In più a questa struttura fanno
capo 50 medio-grossisti e 300 produttori-conferitori che vendono e comprano
merce dal Caab. Ora, la Confesercenti e
il Comitato si batto per eliminare diverse
discriminazioi verso i dettaglianti, a
cominciare dai costi di servizio di entrata
che a tutt’oggi differiscono tra chi ha il
camion con la sponda idraulica e chi
non ce l’ha. Inoltre, chiediamo che
anche il consumatore paghi un biglietto
di ingresso (magari con una percentuale
aggiuntiva da calcolare sulla spesa fatta),
per evitare che entrando gratis qualcuno
ne approfitti per caricare l’auto di cassette che poi va a rivendere abusivamente in un condominio o in un quartiere periferico”.
Scopi del Comitato Dettaglianti Mercato
Ortofrutticolo. “C’è quello – sostiene
Galeotti – della promozione e valorizzazione del ruolo del commercio al dettaglio alimentare e, in particolare del settore ortofrutticolo, come elemento
essenziale della filiera per formare il
miglior rapporto qualita/prezzo al consumatore. Quindi, la tutela degli interessi e del ruolo della categoria delle piccole imprese al dettaglio che, rischiando in
proprio, producono reddito per se stesse
e per il territorio. Dato questo, il
Comitato ha tre obiettivi”. Quali? “Per
prima cosa – risponde Galeotti – organizzeremo un’iniziativa per farci conoscere e acquisire altri soci al Comitato.
Quindi chiederemo un incontro con i
dirigenti del Caab per discutere dei servizi e dei costi riservati ai dettaglianti
che frequentano il Mercato e, in particolare, chiederemo la gratuità per l’accesso, come oggi viene riservata ai consumatori. Infine, contiamo di organizzare
uno sciopero degli acquisti verso i grossisti che forniscono il nuovo punto vendita al dettaglio all’intemo del Mercato
stesso. Questo, perché riteniamo che la
vendita diretta dentro al Caab persegue
l’obiettivo di far saltare un anello della
filiera (il commercio al dettaglio) nel
rapporto con i consumatori, o comunque di metterlo in difficoltà (anche
attraverso campagne di comunicazione),
soprattutto sul tema del prezzo. Ci
opporremo sempre a questo obiettivo,
perché riteniamo che il dettagliante
applica un normale e equo ricarico sui
prodotti e svolge un ruolo insostituibile
per fornire il miglior servizio e le migliori
opportunità ai consumatori”.
n. 1, aprile 2007
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FIESA
Buoni pasto e sentenza
del Tar Lazio, ricorso
al Consiglio di Stato
Il 15 marzo scorso c’è stato lo sciopero
dei buoni pasto da parte di alcuni pubblici esercizi. L’agitazione era stata promossa
dalla Fipe Confcommercio per protestatre
contro la sentenza del Tar del Lazio e alla
quale la Fiesa (Federazione italiana degli
esercenti dell’alimentazione) e la Fiepet
(Federazione italiana esercenti pubblici e
turistici) della Confesercenti non hanno
aderito. Fiesa e Fiepet avevano, invece,
scelto la strada legale, ossia ricorso al
Consiglio di Stato contro la sentenza del
Tar che, vanificando alcuni dispositivi dell’apposito Decreto della Presidenza del
Consiglio dei Ministri sulla materia dei
buoni pasto, peggiora le condizioni di
mercato dei consumatori. “La nostra
Federazione - ha dichiarato il 14 marzo
scorso Giancarlo Petruccioli, presidente
nazionale Fiesa - non vuole scaricare sui
consumatori portatori di buoni pasto le
contraddizioni del sistema, per questo
motivo ha deciso di ritirare normalmente i
ticket e allo stesso tempo di ricorrere al
Consiglio di Stato per il ripristino delle
norme e la certezza delle regole. Altre
azioni ci sembrano premature e rischiano
di trasformarsi in un boomerang per le
categorie commerciali”.
Il 20 febbraio scorso con una circolare,
inviata ai soci e a tutte le sedi
Confesercenti, la Fiesa ha spiegato il motivo delle sue scelte. “Con sentenza n. 572
del 2007 – vi si legge – il Tar (Tribunale
amministrativo regionale) del Lazio ha
annullato in parte il Dcpm 18 novembre
2005 in materia di regolamentazione del
servizio sostitutivo di mense sul quale avevamo a lungo lavorato di concerto con le
altre associazioni e con il ministero delle
Attività produttive, ora Ministero dello
Sviluppo Economico. La sentenza del Tar
produce effetti negativi e deleteri per il
settore e mette in discussione l’impianto
stesso del provvedimento, il suo equilibrio
e il delicato meccanismo di funzionamento e richiede pertanto un nostro intervento legale di tutela delle categorie interessate”. “Il provvedimento che esce dalla
sentenza – prosegue la circolare – stravolge il testo emanato dal Dpcm. In particolare salta il sistema previsto all’art. 6,
recante la disciplina dei criteri per l’aggiudicazione delle gare, ai sensi del quale
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come si ricorderà, gli appalti avrebbero
dovuto essere aggiudicati mediante la
valutazione sia del prezzo più basso che
del progetto tecnico, dei tempi di rimborso dei buoni pasto agli esercizi convenzionati; e dunque dei termini di pagamento,
che della rete distributiva degli esercizi
convenzionati, al fine di garantire un più
adeguato servizio al consumatore”. “Il
Tribunale – commenta la circolare – non si
è reso conto che il complesso meccanismo costruito con il Dpcm era di assoluto
vantaggio per il consumatore finale, sia in
termini di costi del servizio, che è quel
che rileva, ai fini del maggior vantaggio
per la collettività, che di qualità del servizio stesso in quanto finalizzato a far crescere e premiare la maggior offerta presente sul territorio”.
“Ulteriori novità negative derivanti dagli
effetti della sentenza – annota la circolare
– riguardano la facoltà di emettere i buoni
pasto anche per società con capitale inferiore a 750 mila euro senza che la stessa
debba più essere certificata da una società
di revisione. E’ di facile comprensione che
tutto questo espone il sistema a rischi
aggiuntivi. Altro grave effetto è la disposizione della sentenza che annulla l’obbligo
della forma scritta delle convenzioni. Ne
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deriva che tra società di emissione ed
esercizi commerciali non saranno obbligatori contratti in forma scritta, con gravi
carenze sul fronte della certezza degli
obblighi delle parti e delle responsabilità.
Infine, sui termini di pagamento delle fatture agli esercenti la sentenza prevede che
le modalità ed i termini di pagamento
potranno essere concertati tra le parti, in
deroga ai 45 giorni previsti dal Dpcm, che
rappresentava un termine entro il quale
saldare il dovuto da parte delle società
emettitrici che generalmente tendono a
diluire e dilatare tali termini. L’insieme
delle decisioni contenute nella sentenza
appaiono, dunque, assai gravi e tali che
non lasciano altra strada che all’impugnazione della sentenza presso il Consiglio di
Stato, procedura che abbiamo già avviato”.
ANAMA
Novità normative per il
settore immobiliare
Il 23 marzo scorso a Bologna, in una sala
dell’Hotel Europa, si è tenuto un seminario regionale dell’Anama (Associazione
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nazionale agenti e mediatori d’affari) di
approfondimento tecnico sulle novità
introdotte dalle recenti normative nazionali per il settore immobiliare. Seguita da
decine di operatori del settore, l’iniziativa
è stata caratterizzata dall’intervento di
Paolo Bellini, presidente nazionale
Anama. Inoltre, l’avvocato Giuseppe
Pesci ha risposto ai quesiti sulle norme
antiriclaggio, Loretta Grazia a quelli sulle
implicazioni fiscali tra privati, mentre
Alberto Govoni è entrato nel merito delle
implicazioni fiscali nelle compravendite
con Iva e, infine, il notaio Federico
Tonelli di è soffermato sulle questioni
attinenti la registrazione preliminare dei
dati agente in atto. L’incontro è stato
chiuso da Sergio Ferrari, presidente
regionale di Confesercenti, e da Tonino
Veronesi dell’Anama Emilia-Romagna.
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’ULTIMO MINUTO
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Mantova, cultura e
navigazione sul Po
Escursione da non perdere quella di domenica
27 maggio prossima a Mantova. Il
Confesercenti club offre ai soci Fipac e
Confesercenti una ricca giornata di visite ai
maggiori monumenti della cittàà di Virgilio e
dei Gonzaga, un luculliano pranzo a base di
prodotti tipici e una gita indimenticabile in
motonave dai Laghi mantovani al Po. Il programma prevede la partenza alle 7,15 dalla
sede provinciale della Confesercenti (via del
Commercio Associato 30) e una successiva
fermata alle 7,30 all’ipercoop Borgo Panigale.
A Mantova, una guida accompagneràà la
comitiva nel tour del centro storico attraverso
piazza Bordello, il Duomo, Palazzo Ducale e
Palazzo del Capitano, il Castello di San
Giorgio (fatto erigere da Francesco Gonzaga
verso la fine del XIV secolo), via Cairoli, piazza
Virgiliana, piazza Broletto, il Voltone di San
Pietro e Palazzo del Podestà, piazza delle Erbe
dove si affacciano il palazzo della Regione e
l’attigua Torre dell’Orologio, piazza Mantegna
e la Basilica di Sant’Andrea. Quindi ci si trasferiràà al ristorante, a Castel Goffredo, il cui
menùù, a base di cucina tradizionale mantovana ispirata all’epoca dei Gonzaga, prevede
per antipasti salame nostrano, coppa cotta,
involtino di polenta con tartufo e speck e
polenta alle erbe amare; per primi tortelli di
zucca alla mantovana e risotto al radicchio
rosso e, infine, per secondo tagliata di manzo
con insalata mista. Nel pomeriggio sistemazione sulla motonave e partenza dai laghi di
Mantova, dai quali si ha un’inedita visione del
centro storico. Raggiunta la Vallazza, una zona
umida creata dal Mincio di grande interesse
naturalistico, si arriva a Governalo, la conca di
navigazione che consente al natante il passaggio dal Mincio al Po. Risalendo il corso del Po,
si attracca al ponte di San Benedetto Po, l’antico centro padano sede della millenaria
Festa annuale Fipac sullo Ionio
Approfittiamo di questo numero primaverile
del “Mercurio” per ricordare ancora una volta a
tutti i soci Confesercenti e Fipac la festa annuale
2007 della Fipac (il sindacato nazionale dei
pensionati Confesercenti) che dal 2 al 16 giugno prossimi si terrà nel Villaggio Torre Serena
di Ginosa Marina, in provincia di Taranto, al
centro del Mar Ionio. Si tratta, in pratica, di una
vacanza da favola (15 giorni, 14 notti) in una
località marina piena di fascino, comodità e
relax, che offree interessanti escursioni turistiche, culturali ed enogastronomiche. Nella
nostra provincia la partecipazione a questa festa
nazionale Fipac sullo Ionio è organizzata da
Assoturismo, Fipac e dal Confesercenti club di
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Bologna. Il Villaggio Torre Serena si trova a
ridosso di una vasta pineta, un mare da sogno,
una bellissima spiaggia con una sabbia finissima
e offre agli ospiti piscine, bar, ristoranti, anfiteatro, dancing e discoteca all’aperto, negozi,
campi da tennis, calcio, bocce e palestra. Le
camere sono dotate di bagno, aria condizionata e tutti i comfort. La partenza in pullman
gran turismo è prevista dalla sede Confesercenti
di Bologna (via Commercio Associato 30) alle
ore 6 di mattina. La quota di partecipazione è
di circa 930 euro per i soci Fipac e di circa 955
per i non soci. Il costo della camera singola è di
185 euro per 14 notti. La quota comprende:
viaggio in pullman G.T. andata e ritorno; pasto
durante il viaggio; trattamento di pensione
completa con bevande ai pasti forniti a buffet;
utilizzo delle strutture del Villaggio e servizi
sportivi; navetta dal villaggio al paese (3 giorni
la settimana); infermeria con medico a disposizione per 2 ore al giorno; animazione diurna e
serale con piano bar, tornei, ballo e spettacoli
anfiteatro; assicurazione. Organizzazione tecnica Hello Travel di Roma. Per prenotazioni ed
informazioni telefonare in ore d’ufficio alla
Fipac provinciale, 051 6339917.
n. 1, aprile 2007
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Abbazia
Benedettina di
Polirone.
Dopola visita
dell’abbazia
sistemazione
sul pullman e
rientro a
Bologna. Prezzo per persona (minimo 50
posti) 65 euro. La quota comprende: Pullman
Gran turismo andata e ritorno, giro della cittàà con guida, pranzo e bevande incluse,
navigazione da Mantova a San Benedetto Po,
assicurazione infortuni. Organizzazione tecnica: Cosepuri Viaggi. Per informazioni e prenotazioni:
tel. 051.6339917, fax051.519006,
e-mail [email protected].
Settembre, tradizionali
cure termali a Bibione
Com’è ormai tradizione da alcuni anni, per
i soci Confesercenti e Fipac il Confesercenti
club organizza in settembre le cure termali
a Bibione, splendida località marina
dell’Adriatico a pochi chilometri da
Venezia. E, come sempre, si tratta di due
settimane (dall’8 al
22 settembre prossimi) di cure termali, escursioni, passeggiate e feste. Si
parte in pullman
turistico da
Bologna (alle 7,30
dell’8 settembre,
dalla pensilina n.
25 della stazione
delle autocorriere) e, approdati a Bibione,
ci si sistema nell’hotel Ariston (tre stelle),
dotato di tutte le comodità. Nel corso del
soggiorno si potrà partecipare ad attività
individuali, balneari ed escursioni. La
quota di partecipazione individuale
ammonta a 706 euro, con un supplemento di 130 euro nel caso di camera singola.
Organizzato dalla Sugar Viaggi di Bologna,
il soggiorno a Bibione può essere prenotato entro il 30 giugno 2007, versando un
anticipo di 200 euro, presso la segreteria
Confesercenti Club turismo - Fipac, via del
Commercio Associato 30, tel.
051.6339917. Il saldo deve essere effettuato entro il 5 agosto prossimo.
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