In un libro di Pino Vita tutte le qualità della “cipolla di Tropea”

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In un libro di Pino Vita tutte le qualità della “cipolla di Tropea”
51° anno
quotidiano regionale d'informazione
Economia
In un libro di Pino Vita tutte le qualità della “cipolla di
Tropea”
CATANZARO. Avvolta nella sua caratteristica treccia
rimane una delle regine indiscusse dell’agroalimentare
calabrese, scelta e apprezzata tanto dalle massaie
quanto dai migliori chef ultrastellati: la “cipolla rossa di
Tropea Igp”, dolcissima e croccante, è ormai
l’ambasciatrice della Calabria sulle tavole di tutto il
pianeta. L’area territoriale d’elezione dell’”oro rosso
di Calabria”, definizione coniata per celebrare le qualità
del prezioso ortaggio, oltre alla “perla” turistica del
Tirreno che le ha dato il nome, comprende una buona
parte della fascia litoranea che va da Fiumefreddo
Bruzio, Longobardi, Serra d’Aiello, Belmonte,
Amantea, in provincia di Cosenza ai comuni di Nocera
Terinese, Falerna, Gizzeria, Lamezia Terme, Curinga,
nel catanzarese, per finire a Pizzo, Vibo Valentia,
Briatico Parghelia, Zambrone, Zaccanopoli, Zungri,
Drapia, Tropea, Ricadi, Spilinga, Joppolo, Nicotera, in
provincia di Vibo Valentia. Ed è proprio in questa zona
che si affaccia sul mare d’Ulisse che, secondo diverse
fonti storiche, si fa risalire l’introduzione della cipolla da
parte dei Fenici. In seguito, poi, la coltivazione venne
perfezionata dai Greci. Tra il sette e l’ottocento,
invece, sono i viaggiatori protagonisti della stagione del
Grand Tour a decantarne le virtù. Un viatico importante
per la “rossa di Calabria” che raggiungerà una
diffusione più ampia nel periodo borbonico riuscendo a
guadagnare anche i mercati del nord Europa. Con
l’intensificarsi degli scambi commerciali, quindi, per la
cipolla di Tropea non sarà difficile, siamo alla metà del
secolo scorso, varcare anche gli Oceani con
destinazione Stati uniti e Canada. A distanza di secoli e
malgrado le insidie della contraffazione (non si contano
i sequestri di prodotto falso), il segreto della Cipolla
rossa di Tropea è legato alle caratteristiche
pedoclimatiche (terreno, temperatura, umidità, ore di
luce) dell’area calabrese dove la si coltiva da sempre.
Condizioni che, anche oggi, grazie al riconoscimento
dell’indicazione geografica protetta (Igp), continuano a
garantire quel mix di caratteristiche fisico-chimiche ed
organolettiche che ne fanno un unicum a prova di
imitazione. A celebrare i fasti della “rossa” per
eccellenza, da qualche settimana, è un libro, scritto da
Pino Vita, “La treccia rossa. Storia della cipolla di
Tropea”. Dalle pagine del volume si ha la possibilità di
scoprire l’importanza, e la rinnovata centralità, di una
coltivazione che non è solo economia, ma che
racchiude anche una forte valenza storicoantropologica.
26-08-2014
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