L`Orientamento al Lavoro e la Ricerca Attiva

Transcript

L`Orientamento al Lavoro e la Ricerca Attiva
Provincia di Forlì Cesena
L'Orientamento al Lavoro e
la Ricerca Attiva
"L'orientamento rappresenta un percorso continuo di sviluppo
dell'autonomia personale e un contributo importante al processo di
costruzione dell'identità sociale”
Maria Luisa Pombeni
Indice
> Il Lavoro nella Costituzione Italiana
2
> F.A.Q. Frequently Asked Questions: le Domande ricorrenti
3
> La NASPI: la Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego
12
> La Ricerca Lavoro
21
Fase 1 Informazione
L'elaborazione delle Informazioni
La definizione degli obiettivi professionali
La Formazione professionale e il Tirocinio Formativo
Il Mercato del Lavoro e i Cambiamenti dell'Economia
I Contratti di lavoro
Le Reti di Relazioni – Il Networking
Il Curriculum Vitae
23
25
26
29
37
39
49
50
Fase 2 Organizzazione
52
Fase 3 Azione
Le inserzioni
I servizi di preselezione e le Offerte Online
La Ricerca organizzata delle aziende e l'autocandidatura
Il Colloquio di selezione
Internet e i Social Networkper la Ricerca lavoro
Le modalità di ricerca personale delle aziende
54
54
55
56
57
59
59
> I Servizi sul Territorio
60
Le informazioni presenti nella seguente dispensa hanno carattere unicamente
informativo e divulgativo; la dispensa è aggiornata periodicamente, pertanto si declina
ogni responsabilità rispetto a quanto riportato e diffuso
e l'entrata in vigore di nuove disposizioni normative o link a siti nel frattempo modificati o
cambiamenti di altro genere nel frattempo intervenuti
1
“La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé.
La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove. Perché si
muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile. Bisogna metterci
dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria
responsabilità”
Piero Calamandrei
Discorso agli studenti di Milano, 1955
> Il Lavoro nella Costituzione Italiana
Art. 1
“L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”
Art. 3
[…] “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che,
limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della
persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica,
economica e sociale del Paese”
Art. 4
“La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che
rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie
possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o
spirituale della società”
Art. 35
“La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. Cura la formazione e
l'elevazione professionale dei lavoratori. Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni
internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del lavoro. Riconosce la libertà di
emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell'interesse generale, e tutela il lavoro
italiano all'estero”
Art. 36
“Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo
lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e
dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge. Il lavoratore ha
diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi”
Art. 37
“La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che
spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento della sua
essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata
protezione. La legge stabilisce il limite minimo di età per il lavoro salariato. La Repubblica
tutela il lavoro dei minori con speciali norme e garantisce ad essi, a parità di lavoro, il diritto
alla parità di retribuzione”
Art. 38
“Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al
mantenimento e all'assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed
assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e
vecchiaia, disoccupazione involontaria”
Art. 39
“L'organizzazione sindacale è libera”
Art. 40
“Il diritto di sciopero si esercita nell'ambito delle leggi che lo regolano”
Costituzione della Repubblica Italiana, 27 dicembre 1947
2
F.A.Q.
Frequently Asked Questions
Le domande ricorrenti
Stato di Disoccupazione
Assegno di Ricollocazione Tirocinio
Indennità di Disoccupazione NASPI
JOBS ACT
Patto di Servizio
Servizi ai Lavoratori
Formazione Professionale
Centro per l'Impiego
Mobilità
Servizi alle Aziende
Asta Pubblica Trasferimento Iscrizione
Dichiarazione Immediata Disponibilità D.I.D.
C2 Storico
Scheda professionale
Perdita stato disoccupazione
Curriculum
Sospensione Stato di Disoccupazione
Servizi Online
LavoroPerTe
Internet per la ricerca lavoro
3
Dimissioni
Ricerca attiva
ASDI
ATTENZIONE: Il 24 settembre 2015 è entrato in vigore il Dlgs 150/215
In questa fase di transizione, alcune risposte contenute in queste FAQ, tengono
conto degli orientamenti previsti dalla nuova normativa anche se non ancora
completamente operativi, in attesa di decreti attuativi: in questi casi, a fianco
della risposta, compare la dicitura in rosso “in fase di implementazione”. Per
dubbi o chiarimenti è possibile contattare il Centro per l'Impiego del proprio
territorio.
✔ Che cos'è il Jobs Act? Cosa prevede?
Il c.d. Jobs Act è una legge delega di riforma del mercato del lavoro Legge n. 183/2014 .
Nel corso del 2015 si è completato l'iter della delega al Governo che ne ha dato
attuazione attraverso l'emanazione di diversi Decreti Legislativi. Di seguito la nuova
normativa approvata: La Legge delega – Legge n. 183/2014
Le modifiche al TD – Apprendistato – Somministrazione – Legge n. 78/2014
La NASpI – Decreto Legislativo n. 22/2015
Il contratto a tempo indeterminato a Tutele Crescenti – Decreto Legislativo n. 23/2015
La maternità e la conciliazione vita/lavoro – Decreto Legislativo n. 80/2015
Il TU di Riordino dei Contratti di Lavoro – Decreto Legislativo n. 81/2015
Ammortizzatori Sociali in costanza di rapporto di lavoro – Decreto Legislativo n. 148/2015
Razionalizzazione dell'Attività ispettiva – Decreto Legislativo n. 149/2015
Servizi per il lavoro e politiche attive– Decreto Legislativo n. 150/2015
Semplificazioni degli adempimenti sul rapporto di lavoro– Decreto Legislativo n. 151/2015
✔ Che cos'è il Centro per l'Impiego?
Il centro per l'Impiego è un Servizio Pubblico e Gratuito che ha lo scopo sia di sostenere
le Persone nella loro attività di ricerca lavoro, sia di offrire un supporto alle Aziende
nella fase di selezione di personale. I Centri per l'Impiego attivano sul territorio gli
interventi e i servizi secondo quanto stabilito dall'ANPAL (Agenzia nazionale per le
politiche attive) e dall'Agenzia Regionale per il lavoro - (in fase di implemetazione)
✔ Quali sono i Servizi offerti a chi cerca lavoro?
Se stai cercando lavoro, i Centri per l'Impiego della Provincia di FC possono offrirti una
serie di servizi, anche personalizzati, di consulenza e di orientamento: avrai la possibilità
di autoconsultare un'area informativa e accedere a postazioni internet gratuite, di
ottenere colloqui di orientamento al lavoro personalizzati anche specialistici, di
frequentare laboratori di gruppo su tematiche riguardanti il lavoro, di inserire il tuo Cv
all'interno di un database per l'incontro domanda/offerta, di avere un supporto per
l'attivazione di tirocini formativi e raccordo con il sistema della formazione professionale,
oltre a servizi di Mediazione Culturale e amministrativi per l'iscrizione come
Disoccupato/a
✔ Quali sono i Servizi offerti alle Aziende?
Se hai un'azienda e stai cercando personale, il Centro per l'Impiego può offrirti una
consulenza per ricercare i candidati di cui hai bisogno. Sarà possibile ricercare i candidati
fra le persone che hanno svolto i colloqui di orientamento e/o pubblicare la tua offerta
sulla nostra bacheca e sul sito internet. Potrai inoltre avere consulenza sull'attivazione di
Tirocini Formativi, sulle possibili agevolazioni alle assunzioni, avere un supporto per le
comunicazioni obbligatorie tramite SARE e sulla gestione della Cassa Integrazione in
deroga
4
✔ Quali sono i Servizi Online dei Centri per l'Impiego?
Dal portale regionale http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/lavoro-per-te
dopo aver creato un account gratuito, potrai accedere a una serie di servizi dedicati alla
ricerca lavoro. Dal Portale potrai:
Consultare le offerte di lavoro in Emilia-Romagna
Elaborare il tuo Cv e la lettera di presentazione
Farti conoscere dalle imprese
Consultare Corsi di Formazione professionale
Richiedere consulenze online
Per accedere ai servizi amministrativi online e risparmiare tempo e attese per le file, è
necessaria la PEC oppure potrai richiedere l'abilitazione ai servizi direttamente agli
operatori del Centro per l'Impiego. Una volta abilitato/a potrai:
Visualizzare e stampare il tuo stato occupazionale
Visualizzare e stampare il tuo percorso lavoratore
Stipulare e stampare la tua Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (D.I.D.)
✔ Per lavorare devo avere il Libretto di Lavoro e essere iscritto
nelle Liste di disoccupazione?
No, il Libretto di lavoro è abolito, così come non esistono più le Liste di Disoccupazione
che sono stati sostituiti (Dpr 442/2000) da una Scheda Professionale di ciascun
lavoratore e da Elenco Anagrafico dei lavoratori. Il dlgs 150/2015 istituisce il Fascicolo
elettronico del lavoratore (in fase di implementazione) che dovrà contenere tutte le
informazioni rispetto ai movimenti lavorativi, ai percorsi scolastici e formativi,
ammortizzatori sociali. L'iscrizione al Centro per l'Impiego non è obbligatoria al fine di
per poter essere assunti dalle aziende
✔ Non sto lavorando, sono Disoccupato/a per la legge?
No. Lo Stato di Disoccupazione è uno Status Giuridico che genera Diritti e Doveri. Lo
acquisisci solo nel momento in cui dichiari in modo telematico all'Agenzia Nazionale o
Regionale per il lavoro (in fase di implementazione) oppure all'INPS contestualmente
alla presentazione della domanda di disoccupazione NASPI, di essere immediatamente
disponibile a lavorare, il tuo impegno a ricercare ATTIVAMENTE un nuovo lavoro e la
tua disponibilità a partecipare a iniziative di miglioramento delle tue possibilità
occupazionali (orientamento, laboratori, formazione, etc)
✔ Ho terminato di lavorare, come posso ottenere lo Stato di
Disoccupazione - DID?
Se hai terminato un lavoro precedente (oppure hai ricevuto la lettera di licenziamento),
sei privo di impiego, stai cercando lavoro e sei immediatamente disponibile a lavorare e a
partecipare a progetti e misure di Politica Attiva per il lavoro (art. 19 dlgs 150/2015),
potrai ottenere lo Stato di Disoccupazione in questi modi:
- Online dal Portale nazionale delle politiche attive del lavoro (in fase di
implemetazione)
- Online dal portale http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/lavoro-per-te
(una volta effettuato il login - anche tramite Facebook, Twitter, G+, Federa - è necessario
chiedere al via mail al CPI l'attivazione dei servizi amministrativi online allegando alla
richiesta un documento personale);
- Tramite l'INPS nel momento di presentazione della domanda di NASPI:
a) Dal portale web dell'INPS www.inps.it: richiedendo il PIN dispositivo, ti verrà inviato
una parte di PIN via sms e una parte con posta ordinaria;
b) Contact Center integrato INPS – INAIL: n. 803164 gratuito da rete fissa oppure n.
06164164 da rete mobile;
c) Rivolgendoti direttamente ad un Patronato;
5
- Eventualmente, presentandoti agli sportelli amministrativi del Centro per l'Impiego
✔ Ho terminato di lavorare: ho diritto alle Indennità di
Disoccupazione NASPI? Dipende dai periodi lavorati e dal tipo di contratto che
avevi: puoi verificare i requisiti per ottenere le indennità dal sito INPS nella sezione
Prestazione a sostegno del reddito NASPI. Servono comunque, in linea di massima,
almeno 13 settimane di lavoro negli ultimi 4 anni e 30gg di lavoro nell'anno in cui si
fa domanda di indennità. Per ottenere le indennità, la condizione indispensabile è
acquisire lo Stato di Disoccupazione, quindi essere attivamente alla ricerca di una nuova
occupazione
✔ Cosa succede dopo che mi sono iscritto/a come Disoccupato/a?
Una volta iscritto/a come Disoccupata, entro 30gg dalla data della dichiarazione
telematica (15gg se hai presentato domanda di NASPI), dovrai contattare il Centro per
l'Impiego per la Profilazione e la stipula di un Patto di servizio personalizzato: se non ti
presenti entro 30gg (o 15gg se hai fatto domanda di NASPI) sarai convocato/a dal Centro
per l'Impiego. Art. 20 dlgs 150/2015 (in fase di implementazione)
✔ Che cos'è la Profilazione (Profiling)?
Nel momento in cui acquisisci lo Stato di Disoccupazione, automaticamente ti sarà
assegnata una “classe di profilazione” che servirà a misurare il tuo grado di occupabilità,
tenendo conto, ad esempio, dei tuoi titoli scolastici e formativi, delle esperienze
lavorative, dei periodi di permanenza nello stato di disoccupazione (il profiling sarà
aggiornato automaticamente ogni 90gg) art. 19 dlgs 150/2015 (in fase di
implementazione)
✔ Che cos'è il Patto di Servizio?
Si tratta di un accordo che stipulerai con il Centro per l'impiego volto a definire gli
interventi che possano essere utili ad aumentare le tue possibilità occupazionali. Il Patto
deve contenere queste informazioni: il nome del responsabile dell'attività, la definizione
del profilo personale di occupabilità, la definizione degli atti di ricerca attiva e la
tempistica degli stessi, la frequenza ordinaria dei contatti con il responsabile delle
attività, le modalità con cui la ricerca lavoro è dimostrata al responsabile dell'attività, la
disponibilità a partecipare a laboratori di ricerca attiva, corsi di formazione, tirocini
formativi e accettare congrue offerte di lavoro. Art. 20 dlgs 150/2015 (in fase di
implemetazione)
✔ La presentazione ai Colloqui e la partecipazione alle azioni di
ricerca lavoro sono obbligatori? Se non mi presento cosa succede?
Si, sia i colloqui di orientamento sia gli altri appuntamenti/iniziative stabilite nel Patto di
Servizio sono obbligatori e condizionano il pagamento dell'indennità di disoccupazione
NASPI. Il beneficiario di prestazioni a sostegno del reddito può essere convocato nei
giorni feriali con un preavviso almeno di 24 ore e non più di 72 ore secondo le modalità
previste nel patto di servizio.
In caso di mancata presentazione, in assenza di giustificato motivo, alle convocazioni,
appuntamenti, iniziative di orientamento, laboratori, saranno applicate le seguenti
sanzioni:
1) la decurtazione di 1/4 di una mensilità, in caso di prima mancata
presentazione;
2) la decurtazione di una mensilità, alla seconda mancata presentazione;
3) la decadenza dalla prestazione e dallo stato di disoccupazione, in caso di
ulteriore mancata presentazione;
6
In caso di mancata partecipazione, in assenza di giustificato motivo, alle iniziative di
formazione o altre politiche di attivazione:
1) la decurtazione di una mensilità, alla prima mancata partecipazione;
2) la decadenza dalla prestazione e dallo stato di disoccupazione, in caso di ulteriore
mancata presentazione
In caso di mancata accettazione di un’offerta di lavoro congrua, in assenza di
giustificato motivo, la decadenza dalla prestazione.
In caso di decadenza dallo stato di disoccupazione non è possibile una nuova registrazione
prima che siano decorsi 2 mesi. Art. 21 dlgs 150/2015 (in fase di implementazione)
✔ Che cos'è l'Assegno di Ricollocazione? Come si ottiene?
Ai percettori NASpI la cui durata di disoccupazione eccede i 4 mesi è riconosciuto un
assegno individuale di ricollocazione, graduato in funzione del profilo personale di
occupabilità, spendibile presso i CPI o i servizi accreditati. L’assegno di ricollocazione è
rilasciato dal CPI sulla base degli esiti della procedura di profilazione. Trascorsi 60
giorni dalla data di registrazione telematica, il/la disoccupato/a che non sia stato
convocato/a dai CPI ha diritto a richiedere all’ANPAL, tramite posta elettronica, le
credenziali personalizzate per l’accesso diretto alla procedura telematica di profilazione
predisposta dall’ANPAL. Art 23 dlgs 150/2015 (in fase di implementazione)
L’assegno è spendibile per un servizio di assistenza intensiva nella ricerca di lavoro presso
i CPI o presso i soggetti privati accreditati. La scelta del CPI o del servizio accreditato è
riservata al disoccupato titolare dell’assegno di ricollocazione. Il servizio è richiesto dal
disoccupato, a pena di decadenza dallo stato di disoccupazione e dalla prestazione a
sostegno del reddito, entro 2 mesi dalla data di rilascio dell’assegno e ha una durata di 6
mesi, prorogabile per altri 6 nel caso non sia stato consumato l’intero ammontare
dell’assegno. In caso di utilizzo dell’assegno di ricollocazione presso un soggetto
accreditato lo stesso è tenuto a darne tempestiva comunicazione al CPI che ha rilasciato
al disoccupato l’assegno di ricollocazione. (in fase di implementazione)
✔ Che cos'è l'assegno di Disoccupazione – ASDI? Chi può richiederlo?
Il Decreto interministeriale 29 ottobre 2015 dispone che i beneficiari del nuovo sussidio
denominato “Assegno di Disoccupazione - ASDI) saranno coloro i quali, avendo esaurito il
periodo di erogazione della NASPI si trovano ancora in uno stato di disoccupazione e in
una condizione economica di bisogno. I requisiti per poter accedere all'ASDI sono:
– Essere in stato di disoccupazione al termine della Naspi;
– Appartenere a un nucleo familiare in cui sia presente un minore, o abbiano un’età
sopra 55 anni senza aver maturato i requisiti per la pensione;
– Che siano in possesso di Isee non superiore a 5 mila euro;
– Non abbiano fruito di Asdi per periodi pari a superiori a 6 mesi nei 12 mesi precedenti
il termine della fruizione della Naspi e, comunque per un periodo pari o superiore a
24 mesi nei 5 anni precedenti;
– abbiano sottoscritto il progetto personalizzato presso il servizio per l’impiego.
Per accedere al nuovo sussidio, il richiedente dovrà presentare una domanda di
erogazione utilizzando uno specifico form on line pubblicato nel Portale INPS
www.inps.it e, in seguito, dovrà recarsi al Centro per l'Impiego nel cui ambito territoriale
è stabilita la propria residenza per la sottoscrizione di un “Progetto Personalizzato”,
contenente in particolare l’impegno a partecipare a corsi di formazione e orientamento
e ad accettare adeguate proposte di lavoro. L’INPS ha indicato modalità e tempi per
presentare le domande di riconoscimento dell’ASDI con la circolare n.47/2016
Sono disponibili tre canali:
• via web se si è in possesso del PIN dispositivo INPS), seguendo il percorso -> Servizi per
7
il cittadino -> Autenticazione con PIN -> Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito -> ASDI;
• tramite patronato;
• tramite Contact Center Integrato INPS-INAIL (chiamando da rete fissa il numero
gratuito 803 164 oppure il numero 06 164 164 da telefono cellulare, a pagamento,
secondo il piano tariffario del proprio gestore telefonico).
✔ Sono in Cassa Integrazione o in Contratto di Solidarietà e il
Centro per l'Impiego mi ha convocato per un colloquio: perché?
I lavoratori dipendenti per i quali la riduzione di orario connessa all’attivazione di una
procedura di integrazione salariale, contratto di solidarietà o fondi di solidarietà, sia
superiore al 50% dell’orario di lavoro, calcolato in un periodo di 12 mesi, devono essere
convocati dal CPI, in orario compatibile con la prestazione lavorativa per stipulare il
patto di servizio personalizzato che: esclude la definizione degli atti di ricerca attiva e le
modalità con cui dimostrarli (solo disponibilità a lavoro, formazione, orientamento); in
accordo con il datore di lavoro, può prevedere il concorso dei fondi interprofessionali;
può prevedere l’avvio ad attività socialmente utili: p ossono essere chiamati a tali
attività lavoratori disoccupati, con più di sessanta anni, che non abbiano ancora
maturato il diritto al pensionamento di vecchiaia o anticipato per un massimo di
20 ore settimanali e un importo mensile pari all’assegno sociale erogato dall’INPS.
(in fase di implemantazione)
✔ Mi sono trasferito da poco, prima ero iscritto/a in un altro Centro
per l'Impiego: cosa devo fare? Perdo l'iscrizione precedente?
No. Potrai recarti al Centro per l'Impiego della città in cui hai il nuovo domicilio, con un
documento di identità valido e il codice fiscale e fare richiesta di trasferimento dal CPI di
provenienza, dichiarando il nuovo domicilio; il trasferimento avverrà d'ufficio. Se risulti
in stato di disoccupazione presso il Centro per l'Impiego di provenienza, manterrai
l'iscrizione e l'anzianità di disoccupazione
✔ Quali sono i casi in cui posso Perdere lo Stato di Disoccupazione?
- Se non ti presenti, senza una motivazione valida, per 3 volte agli appuntamenti fissati
nel Patto di Servizio per colloqui, Laboratori di gruppo ed altre iniziative di sostegno alla
ricerca lavoro oppure se per 2 volte non partecipi, senza giustificato motivo, a progetti
di formazione o di politica attiva del lavoro; (in fase di implementazione)
- Se rifiuti, senza giustificazione, una congrua offerta di lavoro da parte del Centro per
l’impiego. La Congrua Offerta è definita sulla base dei seguenti principi: coerenza con le
esperienze e le competenze maturate – distanza dal domicilio e tempi di trasferimento
con mezzi pubblici – durata della disoccupazione – retribuzione superiore almeno del 20%
rispetto all'indennità percepita nell'ultimo mese precedente; (in fase di
implementazione)
- Se vieni assunto/a con un contratto a tempo indeterminato o con un contratto a tempo
determinato di più di durata superiore a 6 mesi;
- Se intraprendi un’attività di lavoro autonomo di qualsiasi durata;
- A seguito di partecipazione ad un’asta pubblica, e dopo essere stato/a avviato/a a
selezione, non ti presenti alle prove di idoneità, oppure rinunci al posto di lavoro senza
un giustificato motivo. In questi casi non potrai partecipare ad altre aste pubbliche in
tutta la Regione per 6 mesi, inoltre, perderai lo “stato di disoccupazione” e non potrai
rendere altra dichiarazione di immediata disponibilità in nessun Centro per l’impiego
dell’Emilia-Romagna per un periodo di 4 mesi;
8
✔ Ho dimenticato di presentarmi ai Colloqui/Incontri di gruppo, cosa
succede?
La dimenticanza non è prevista dalla legge, per cui se non ti presenti, senza una
motivazione valida, per 3 volte agli appuntamenti fissati nel Patto di Servizio per
colloqui, Laboratori di gruppo ed altre iniziative di sostegno alla ricerca lavoro oppure se
per 2 volte non partecipi, senza giustificato motivo, a progetti di formazione o di politica
attiva del lavoro perderai lo Stato di Disoccupazione e decadranno anche tutti i diritti
ad esso connessi (ad esempio sarà interrotto il pagamento delle indennità di
disoccupazione NASPI) (in fase di implementazione)
✔ Posso giustificare la mia assenza ai Colloqui o il rifiuto di un
impegno preso o il rifiuto di un'offerta congrua?
Si, se esiste una motivazione valida e documentabile che ti impedisce di presentarti al
colloquio o di svolgere un'azione stabilita o di accettare un'offerta lavorativa congrua, è
possibile presentare la documentazione che attesta l'impedimento: Malattia personale o
di un famigliare da assistere, Infortunio, Gravidanza e maternità per il tempo di
astensione obbligatoria (2 mesi prima e 3 mesi dopo il parto), Maternità o paternità nel
primo anno di vita del bambino/a, frequenza di Tirocini o Corsi di Formazione, Attività
lavorativa, gravi impedimenti personali documentabili
✔ Quali sono i casi in cui si “Sospende” lo Stato di Disoccupazione?
Se accetti un’offerta di lavoro a tempo determinato o temporaneo di durata fino a 6 mesi
Se termini (per qualsiasi motivo) un contratto a tempo indeterminato entro 6 mesi dalla
sua instaurazione;
L’anzianità di iscrizione riprende a decorrere terminato il rapporto di lavoro;
✔ Sono stato licenziato/a da un'azienda per riduzione di personale:
che cos'è l'iscrizione alle Liste di Mobilità?
Se l'azienda nella quale lavori a tempo indeterminato conta più di 15 dipendenti (settore
Industria) o più di 200 dipendenti (settore Commercio e Logistica) decide di ridurre il
personale per esaurimento della Cassa Integrazione Straordinaria, per motivi economici,
trasformazione, ristrutturazione o cessazione di attività, dovrà avviare una procedura di
Mobilità che terminerà con “licenziamenti collettivi”. Ulteriori info inps.it.
Sarai inserito/a in una Lista di Mobilità gestita a livello Regionale e potrai usufruire o di
una indennità di mobilità o di una indennità di disoccupazione Naspi oltre che essere
portatore di sgravi per una nuova azienda che ti volesse assumere.
Acquisirai comunque lo Status Giuridico di Disoccupati/a nel momento in cui la
Regione approva l'iscrizione stessa. Il Dlgs 150/2015 condiziona il pagamento
dell'indennità di mobilità alla partecipazione ad interventi di supporto all'inserimento
lavorativo concordati con il Centro per l'Impiego
✔ Che cos'è un'Asta Pubblica? Cosa serve per partecipare?
Le Pubbliche amministrazioni (Comuni, scuole, Provincia, ASL,…) possono utilizzare la
modalità dell' “avviamento a selezione” per assumere (sia a tempo determinato che
indeterminato) dipendenti con qualifiche e profili per i quali è richiesto almeno la scuola
dell'obbligo. I Centri per l'Impiego pubblicano le offerte di lavoro pervenute dalle
Pubbliche Amministrazioni attraverso un avviso con il quale comunicano la data della c.d.
"Asta". Le offerte sono esposte nelle bacheche del Centro per l'Impiego e sono pubblicate
sul nostro sito Internet. È necessario compilare un modulo e presentarsi personalmente al
Centro per l'Impiego nelle date e negli orari riportati sull'avviso muniti di: documento di
identità, permesso di soggiorno per cittadini extra UE, eventuale attestazione ISEE
(l'attestato che documenta la situazione economica del nucleo familiare del dichiarante)
9
originale in corso di validità e più recente (è tuttavia possibile partecipare anche senza
dato ISEE); traduzione giurata del titolo di studio se conseguito in Paesi esterni alla
Comunità Europea; autocertificazione completa del titolo di studio e di eventuali titoli
professionali conseguiti in Italia. La persona che si trova con stato di Disoccupazione
“Sospeso” (rapporto di lavoro inferiore a 6 mesi), può aderire solamente alle Aste
Pubbliche (art. 16 legge 56/87) a tempo indeterminato
✔ Non ho un mio Curriculum personale? Chi può farlo?
Potrai rivolgerti all'Area Informativa del Centro per l'Impiego e fissare un appuntamento:
te lo faremo noi gratuitamente. Oppure, sempre gratuitamente, potrai fartelo in
autonomia dalla sezione dedicata del nostro sito internet
✔ Mi sono dimesso/a dalla mia azienda: che cos'è la Convalida delle
Dimissioni?
L'art. 26 del dlgs 151/2015 stabilisce che le dimissioni e la risoluzione consensuale del
rapporto di lavoro, a pena di inefficacia, siano comunicate dal lavoratore esclusivamente
in via telematica attraverso una modulistica predefinita e trasmessa al Datore di lavoro
ed alla Direzione provinciale per il lavoro. La normativa ha l'obiettivo di evitare il
fenomeno delle c.d. “dimissioni in bianco” (vale a dire la firma delle dimissioni all'atto
dell'assunzione) rendendo inefficaci le dimissioni presentate con modalità diversa da
quelle previste dalla nuova normativa. La nuova disciplina si applica alle dimissioni
comunicate a partire dal 12 marzo 2016 e riguarda tutti i rapporti di lavoro subordinato
ad eccezione di: rapporti di lavoro domestici; dimissioni che intervengono nelle sedi c.d.
“protette” (art. 2113 c.c. e art. 76 dlgs 276/2003); recesso durante il periodo di prova
(art. 2096 c.c.); dimissioni o risoluzione consensuale presentate dalla lavoratrice in
gravidanza o entro i 3 anni di vita del bambino/a: in questi casi le dimissioni vanno
convalidate direttamente alla Direzione Provinciale del lavoro; rapporti di lavoro
marittimo; rapporti di lavoro nel settore pubblico; La circolare del MDL n.12 del 4 marzo
2016 ha stabilito le modalità di comunicazione delle dimissioni volontarie e delle
risoluzioni consensuali del rapporto di lavoro dipendente, mentre il Decreto Ministeriale
15 dicembre 2015 rende disponibile il Modulo da utilizzare (dal 12 marzo 2016 disponibile
sul sito del Ministero del lavoro www.lavoro.gov.it) Lo stesso Decreto regola anche il
flusso comunicativo fra i vari soggetti interessati: da un lato Datori di lavoro e Direzione
Provinciale del lavoro e dall'altro i soggetti “intermediari” (Patronati, Sindacati, Enti
bilaterali e Commissioni di certificazione) che possono spedire il modulo per conto del/la
lavoratore/trice. Ai soggetti “intermediari” il/la lavoratore/trice può rivolgersi su tutto il
territorio nazionale indipendentemente da dove abbia residenza o da dove presti attività
lavorativa. Resta fermo per il lavoratore l'obbligo di rispettare il periodo di preavviso
(salvo la giusta causa di dimissioni e il caso in cui, il mancato rispetto del termine di
preavviso, pur rendendo le dimissioni immediatamente efficaci, obbligano il lavoratore al
risarcimento di eventuale danno all'azienda). Il lavoratore avrà la facoltà, in caso di
ripensamento, entro 7 giorni dalla data di trasmissione del modulo di dimissioni, di
revocare le dimissioni o la risoluzione consensuale nelle stesse modalità. Se il
lavoratore/trice non si avvale di un “intermediario” per presentare le dimissioni, dovrà
essere in possesso (o richiederlo) del PIN INPS dispositivo che consente di riconoscere la
persona che presenta le dimissioni: il PIN INPS consente di accedere al sistema e
compilare il modello di dimissioni dal sito www.lavoro.gov.it Se ci si avvale di un
“intermediario” non è necessario possedere il PIN INPS. Al termine dalla procedura viene
stabilita la data di trasmissione (marca temporale) e il codice identificativo che insieme
rendono la comunicazione immodificabile e protetta da contraffazioni. Da questa data
scatta il conteggio di 7 giorni che può consentire al lavoratore/trice di revocare le
dimissioni o la risoluzione consensuale. Una volta completata la compilazione, il modello
verrà inviato all'indirizzo di posta elettronica del datore di lavoro (inserito nella sezione 2
10
del modello) ed alla Direzione Provinciale del lavoro: soltanto con questa modalità il
datore di lavoro potrà considerare valide le dimissioni presentate dal lavoratore/trice e
considerare risolto il rapporto di lavoro. Da questo momento il datore di lavoro avrà 5
giorni di tempo per comunicare la cessazione del rapporto di lavoro al Centro per
l'Impiego. Stessa cosa vale per la risoluzione consensuale.
✔ Che cos'è il modello C2 storico? Come posso ottenerlo?
E' un documento che attesta le tue esperienze lavorative (date di
assunzione/licenziamento, qualifica, datore di lavoro) presenti nei nostri archivi e
alimentate dalle comunicazione obbligatorie che riceviamo dalle aziende in via
telematica tramite il Sistema SARE. Per ottenere il tuo modello C2 storico, puoi
presentarti ai nostri uffici con un documento personale, o inviare una richiesta corredata
di documento personale via mail, oppure (se sei abilitato ai servizi amministrativi)
direttamente in autonomia dal portale http://formazionelavoro.regione.emiliaromagna.it/lavoro-per-te
✔ Che cos'è un Tirocinio Formativo? Chi può farlo?
Il tirocinio è un'esperienza formativa che si svolge direttamente in azienda, con la duplice
finalità di accrescere il bagaglio di competenze del tirocinante e favorire l'incontro con i
datori di lavoro. Il tirocinio non costituisce un rapporto di lavoro e deve essere retribuito
con un rimborso spese. I Centri per l'Impiego sono soggetti promotori di tirocinio.
Esistono 4 tipologie di Tirocinio secondo quanto stabilito dalla L.R. 7/2013 e dalla L.R.
14/2015:
la prima, con finalità orientativa e formativa, è rivolta alle persone che hanno
conseguito un titolo studio negli ultimi dodici mesi; la seconda è finalizzata
all’inserimento o al reinserimento lavorativo di disoccupati, persone in mobilità,
inoccupati; la terza ha funzione di orientamento e formazione o di inserimento e
reinserimento non solo lavorativo ma anche sociale in favore di persone con disabilità e in
condizione di svantaggio; la quarta dedicata a persone in carico ai servizi sociali. Per
qualificare la componente formativa del tirocinio, la Regione introduce come obiettivo
del tirocinio gli standard di conoscenze e capacità contenuti nel Sistema regionale delle
qualifiche. Per saperne di più
✔ Quando ci sono i Corsi di Formazione gratuiti? Dove li trovo?
La formazione è uno strumento fondamentale per mantenere e migliorare le proprie
competenze sia se non stai lavorando, sia se un lavoro già ce l'hai. Per conoscere il
sistema formativo della Regione Emilia-Romagna è possibile consultare questo portale
http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it dove troverai anche un database con
tutta l'offerta formativa regionale. Dal portale dedicato alla formazione della Provincia di
Fc troverai altre informazioni sui piani formativi provinciali . Per saperne di più. Il periodo
di approvazione dei corsi di formazione gratuiti finanziati, generalmente, va da agosto a
dicembre di ogni anno
✔ Dove posso trovare indicazioni per impostare al meglio la mia
ricerca lavoro?
Queste informazioni ti saranno fornite durante il primo colloquio di orientamento. In ogni
caso, all'interno del nostro sito Internet alla sezione “Servizi di Orientamento” troverai
delle Dispense Orientative in formato .pdf che ti forniranno tutte le informazioni di cui
hai necessità e ti accompagneranno nella definizione di un Metodo per rendere
maggiormente autonoma ed efficace la tua ricerca lavoro
11
✔ Come si usa Internet per la ricerca lavoro?
All'interno del nostro sito Internet alla sezione “Servizi di Orientamento” troverai una
Dispensa dedicata a Internet per la ricerca lavoro che contiene una catalogazione di siti
dedicati ad ogni fase/argomento della ricerca lavoro
Info Web:
http://europa.eu/pol/socio/index_it.htm
lavoro.gov.it - cliclavoro.gov.it
http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it
provincia.fc.it/lavoro
Rif. normativi:
DGR 901/2004 – DGR 768/2012 - Legge 92/2012 - Legge 183/2014 – Dlgs 150/2015
Circolare Ministero del lavoro n. 34 del 23/12/2015
La Naspi – Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego
istituita con Dlgs 22/2015 – in vigore dal 1 maggio 2015
È una prestazione a domanda, erogata a favore dei lavoratori dipendenti che abbiano perduto
involontariamente l'occupazione, per gli eventi di disoccupazione che si verificano dal 1° maggio 2015
A CHI SPETTA: Spetta ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che abbiano perduto
involontariamente l'occupazione, ivi compresi:
•
•
•
•
gli apprendisti;
i soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato;
il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato;
i dipendenti a tempo determinato delle Pubbliche Amministrazioni.
A CHI NON SPETTA: Non sono destinatari della indennità di disoccupazione NASpI:
•
•
•
i dipendenti a tempo indeterminato delle Pubbliche Amministrazioni;
gli operai agricoli a tempo determinato e indeterminato;
i lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale, per i quali resta
confermata la specifica normativa.
Inoltre, non possono accedere all'indennità di disoccupazione NASpI i lavoratori titolari di trattamento
pensionistico diretto.
QUANDO SPETTA: Spetta in presenza dei seguenti requisiti:
•
•
•
stato di disoccupazione involontario;
requisito contributivo;
requisito lavorativo.
A differenza di quanto prescritto in materia di ASpI dall’art. 2, comma 4 lett. b), della legge 28 giugno
2012 n.92 – che prevedeva tra i requisiti di accesso alla prestazione che al momento della cessazione del
rapporto di lavoro fossero trascorsi almeno due anni dal versamento del primo contributo contro la
disoccupazione - ai fini del diritto alla NASpI non è richiesto analogo requisito.
STATO DI DISOCCUPAZIONE INVOLONTARIO: In attesa dell’istituzione del portale nazionale delle politiche
del lavoro di cui al d. lgs. n. 150 del 2015, si considerano disoccupati i lavoratori privi di impiego, che
dichiarano al Centro per l’Impiego la propria immediata disponibilità allo svolgimento di attività lavorativa
ed
alla
partecipazione
alle
misure
di
politica
attiva
del
lavoro.
L'indennità non spetta nelle ipotesi in cui il rapporto di lavoro sia cessato a seguito di dimissioni o
risoluzione consensuale, salvo i casi di seguito specificati:
1. dimissioni: il lavoratore ha diritto all'indennità nelle ipotesi di dimissioni durante il periodo
tutelato di maternità – da 300 giorni prima della data presunta del parto fino al compimento del
primo anno di vita del figlio - ovvero di dimissioni per giusta causa.
2. risoluzione consensuale: non impedisce il riconoscimento della prestazione:
12
•
•
•
se intervenuta nell'ambito della procedura conciliativa presso la Direzione Territoriale del
Lavoro, secondo le modalità previste all'art. 7 della legge n. 604 del 1966, come sostituito
dall'art. 1, comma 40 della legge di riforma del mercato del lavoro (Legge 28 giugno 2012
n.92);
nell’ipotesi di licenziamento con accettazione dell’offerta di conciliazione di cui all’art.6,
comma 1, del decreto legislativo n.23 del 2015, proposta dal datore di lavoro entro i
termini di impugnazione stragiudiziale del licenziamento (sessanta giorni dalla
comunicazione in forma scritta del licenziamento, ex art. 6 della legge n.604 del 1966);
qualora intervenga a seguito del rifiuto del lavoratore al proprio trasferimento ad altra
sede della stessa azienda distante oltre 50 km dalla residenza del lavoratore e/o
mediamente raggiungibile in 80 minuti o oltre con i mezzi di trasporto pubblici.
In relazione all’ipotesi di dimissioni per giusta causa l'Inps - Circolare n. 97/2003 – sì è conformata
all’orientamento espresso dalla Corte Costituzionale nella sentenza 269/2002. Con tale pronuncia la Corte
Costituzionale ha affermato il principio secondo cui sussiste l'ipotesi di dimissioni "per giusta causa"
allorché le dimissioni non siano riconducibili alla libera scelta del lavoratore, ma siano indotte da
comportamenti altrui, idonei ad integrare la condizione di improseguibilità del rapporto di lavoro.
Pertanto, il diritto all'indennità di disoccupazione NASpI deve riconoscersi anche ogni qual volta la
cessazione del rapporto di lavoro sia avvenuta per giusta causa, e cioè quando si sia verificata una causa
che non consente la prosecuzione, anche provvisoria, del rapporto di lavoro.
Con la successiva circolare n. 163/2000 sono state indicate le fattispecie - riconosciute dalla
giurisprudenza - di dimissioni per giusta causa, che di seguito si elencano:
•
•
•
•
•
•
•
mancato pagamento della retribuzione;
aver subito molestie sessuali nei luoghi di lavoro;
modificazioni peggiorative delle mansioni lavorative;
ipotesi di mobbing, intendendosi per tale la lesione dell'equilibrio psico-fisico del lavoratore, a
causa di comportamenti vessatori da parte dei superiori gerarchici o dei colleghi (per tutte, Corte
di Cassazione, sentenza n. 143/2000);
notevoli variazioni delle condizioni di lavoro a seguito di cessione dell'azienda (Corte di Giustizia
Europea, sentenza del 24 gennaio 2002);
spostamento del lavoratore da una sede aziendale ad un'altra, senza che sussistano le "comprovate
ragioni tecniche, organizzative e produttive" (Corte di Cassazione, sentenza n. 1074/1999).
comportamento ingiurioso posto in essere dal superiore gerarchico nei confronti del dipendente
(Corte di Cassazione, sentenza n. 5977/1985).
Nel presentare la domanda, il lavoratore deve allegare la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà da
cui risulti la sua volontà di "difendersi in giudizio" nei confronti di un comportamento illecito del datore di
lavoro, nonché altri documenti quali diffide, esposti, denunce, citazioni, ricorsi d'urgenza ex art. 700
c.p.c., sentenze od ogni altro documento idoneo, e deve impegnarsi a comunicare l'esito della
controversia giudiziale o extragiudiziale. Qualora le dimissioni siano determinate da mancato pagamento
della retribuzione, il lavoratore non dovrà più allegare alcuna dichiarazione da cui risulti la volontà di
"difendersi in giudizio". Se l'esito della controversia non riconosce la giusta causa di dimissioni, l'Inps
recupererà l'indennità eventualmente corrisposta, così come già avviene nel caso in cui il lavoratore, a
seguito di licenziamento giudicato illegittimo, viene reintegrato nel posto di lavoro.
Si precisa, inoltre, che la presentazione della domanda di indennità NASpI all’INPS equivale a rendere la
Dichiarazione di immediata disponibilità (DID), ed è trasmessa dall’INPS all’Agenzia Nazionale per le
Politiche Attive del Lavoro – istituita con D.Lgs. n.150 del 2015, art. 4 - ai fini dell’inserimento nel sistema
informativo unitario delle politiche attive.
Il disoccupato che abbia presentato domanda di indennità NASpI è tenuto a contattare il centro per
l’impiego entro i successivi quindici giorni ai fini della stipula del patto di servizio personalizzato.
REQUISITO CONTRIBUTIVO: Sono necessarie almeno tredici settimane di contribuzione contro la
disoccupazione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione. Per contribuzione utile
si intende anche quella dovuta ma non versata. Ai fini del diritto sono valide tutte le settimane retribuite,
purché risulti erogata o dovuta per ciascuna settimana una retribuzione non inferiore ai minimali
settimanali (legge n. 638/1983 e legge n. 389/1989). La disposizione relativa alla retribuzione di
riferimento non si applica ai lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari, agli operai agricoli e agli
apprendisti per i quali continuano a permanere le regole vigenti.
13
Ai fini del perfezionamento del requisito contributivo, si considerano utili:
•
•
•
•
i contributi previdenziali comprensivi di quota DS, ASpI e NASpI versati durante il rapporto di
lavoro subordinato;
i contributi figurativi accreditati per maternità obbligatoria, se all'inizio dell'astensione risulta già
versata contribuzione, e per i periodi di congedo parentale, purché regolarmente indennizzati e
intervenuti in costanza di rapporto di lavoro;
i periodi di lavoro all'estero in paesi comunitari o convenzionati, ove sia prevista la possibilità di
totalizzazione (non sono utili i periodi di lavoro all'estero in Stati con i quali l'Italia non ha
stipulato convenzioni bilaterali in materia di sicurezza sociale);
i periodi di astensione dal lavoro per malattia dei figli fino agli 8 anni di età, nel limite di cinque
giorni lavorativi nell'anno solare.
Qualora il lavoratore abbia periodi di lavoro nel settore agricolo e periodi di lavoro in settori non agricoli,
i periodi sono cumulabili ai fini del conseguimento dell'indennità di disoccupazione agricola o
dell'indennità di disoccupazione NASpI, sulla base del criterio della prevalenza nell’ambito del periodo di
osservazione.
Tenuto conto che ai fini delle prestazioni di disoccupazione agricola ed extra agricola sono previste
differenti forme di tutela in ordine ai requisiti minimi ed ai termini di decadenza per la presentazione
della relativa domanda, in presenza di contribuzione mista nel quadriennio di osservazione sarà necessario
verificare preliminarmente la prevalenza in agricoltura o in industria; Qualora dall’osservazione del
quadriennio si rilevi prevalenza di contribuzione in agricoltura, si procede in subordine ad una ulteriore
verifica della contribuzione prevalente negli ultimi dodici mesi precedenti la cessazione del rapporto di
lavoro a seguito della quale è stata presentata domanda di NASpI. Se nei predetti ultimi dodici mesi si
rileva prevalenza di contribuzione non agricola, la domanda di NASpI potrà essere accolta.
Si ricorda che per il riconoscimento di una settimana contributiva sono necessari 6 contributi agricoli
giornalieri.
Non sono invece considerati utili, pur se coperti da contribuzione figurativa:
•
•
•
•
•
•
i periodi di malattia e infortunio sul lavoro, solo nel caso non vi sia integrazione della retribuzione
da parte del datore di lavoro, nel rispetto del minimale retributivo;
i periodi di cassa integrazione straordinaria e ordinaria con sospensione dell'attività a zero ore;
i periodi interessati da contratti di solidarietà, risalenti nel tempo ed utilizzati in concreto a zero
ore;
i periodi di assenza per permessi e congedi fruiti dal lavoratore che sia coniuge convivente,
genitore, figlio convivente, fratello o sorella convivente di soggetto con handicap in situazione di
gravità;
i periodi di aspettativa non retribuita in relazione a funzioni pubbliche elettive o cariche sindacali,
ai sensi dell’art.31 della legge n.300 del 1970;
i periodi di lavoro all’estero presso Stati con i quali l’Italia non ha stipulato accordi bilaterali in
tema di assicurazione contro la disoccupazione.
Ai fini della determinazione del quadriennio per la verifica del requisito contributivo, i suddetti periodi non considerati utili - devono essere neutralizzati, con conseguente ampliamento del quadriennio di
riferimento.
In relazione ai lavoratori in somministrazione, con contratto di lavoro a tempo indeterminato con
indennità di disponibilità, di cui all’art.34 del D.Lgs. n.81 del 2015, ed a quelli inseriti nelle procedure di
riqualificazione professionale di cui all’art.25 del CCNL per le Agenzie di somministrazione del lavoro, i
periodi di disponibilità e quelli durante i quali il lavoratore è inserito nelle procedure di riqualificazione
professionale non possono essere neutralizzati ai fini della ricerca del requisito contributivo.
REQUISITO LAVORATIVO (ALMENO TRENTA GIORNATE DI EFFETTIVO LAVORO NEGLI ULTIMI DODICI MESI):
Sono necessarie almeno trenta giornate di lavoro effettivo, a prescindere dal minimale contributivo, nei
dodici mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione. Per giornate di effettivo lavoro si
intendono quelle di effettiva presenza al lavoro, a prescindere dalla loro durata oraria.
In relazione ai lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari – per i quali non si dispone di un dato
relativo al numero di giornate effettivamente lavorate – la presenza al lavoro per almeno trenta giornate
negli ultimi 12 mesi si determina con riferimento al sistema in uso per l’accredito della contribuzione e
14
per il pagamento delle prestazioni relative ai lavoratori domestici: la presenza di contribuzione per
almeno cinque settimane - considerate convenzionalmente di sei giorni ciascuna - equivale a trenta
giornate di lavoro.
Tenuto conto che per l’accredito delle settimane si fa riferimento al trimestre solare e che per la
copertura di una settimana sono necessarie 24 ore, le settimane accreditate nel trimestre si calcolano
sommando tutte le ore di lavoro presenti nel trimestre e dividendo le stesse per 24: ad esempio, 80 ore
lavorate nel trimestre/24=3,33 settimane di contribuzione, arrotondate a 4.
Il requisito si intende soddisfatto quando, nei dodici mesi che precedono l’inizio del periodo di
disoccupazione, il numero di settimane risultante dalla somma dei contributi settimanali riconosciuti per
ciascun trimestre – e versati dal datore di lavoro o dai datori di lavoro se il lavoratore aveva in essere più
rapporti - è pari o superiore a cinque.
Con riferimento alle altre categorie di lavoratori in relazione alle quali non è possibile risalire al dato
delle giornate lavorate (lavoratori a domicilio, lavoratori con dati contributivi derivanti da formulari
esteri), ai fini della verifica della sussistenza del requisito sono necessarie cinque settimane di
contribuzione utile nei dodici mesi precedenti l’evento di cessazione.
Per i lavoratori agricoli, qualora il dato delle giornate lavorate non risulti dagli archivi telematici o non
risultino ancora aggiornati e tuttavia risultino decisivi ai fini della verifica della sussistenza del requisito
delle trenta giornate di lavoro effettivo negli ultimi dodici mesi, si farà ricorso alle buste paga del
lavoratore agricolo.
Alcuni eventi determinano l’ampliamento, pari alla durata degli stessi, del periodo di dodici mesi
all’interno del quale ricercare il requisito delle trenta giornate, qualora si verifichino o siano in corso nei
dodici mesi che precedono la disoccupazione:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
malattia e infortunio sul lavoro;
cassa integrazione straordinaria ed ordinaria con sospensione dell’attività a zero ore;
periodi interessati da contratti di solidarietà, risalenti nel tempo ed utilizzati in concreto a zero
ore
assenze per congedi e permessi fruiti dal lavoratore che sia coniuge convivente, genitore, figlio
convivente, fratello o sorella convivente di soggetto con handicap in situazione di gravità;
periodi di assenza dal lavoro per congedo obbligatorio di maternità, purché all’inizio
dell’astensione risulti già versata o dovuta contribuzione;
periodi di assenza per congedo parentale, purché regolarmente indennizzati ed intervenuti in
costanza di rapporto di lavoro;
periodi di percezione dell’indennità di disponibilità e quelli durante i quali il lavoratore in
somministrazione con contratto di lavoro a tempo indeterminato è inserito nelle procedure di
riqualificazione;
periodi di fruizione di aspettativa non retribuita per motivi politici e sindacali di cui all’art.31
della legge n.300 del 1970;
periodi di lavoro all’estero presso Stati con i quali l’Italia non ha stipulato accordi bilaterali in
tema di assicurazione contro la disoccupazione.
LA DOMANDA: La domanda per il riconoscimento dell'indennità di disoccupazione NASpI deve essere
presentata all'INPS, esclusivamente in via telematica, attraverso uno dei seguenti canali:
•
•
•
WEB: servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN attraverso il portale
dell'Istituto;
Contact Center integrato INPS – INAIL: n. 803164 gratuito da rete fissa oppure n. 06164164 da rete
mobile;
Enti di Patronato: attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.
La domanda deve essere presentata entro il termine di decadenza di sessantotto giorni, che decorre:
•
15
dalla data di cessazione dell'ultimo rapporto di lavoro. Qualora nel corso dei sessantotto giorni si
verifichi un evento di maternità indennizzabile, il termine rimane sospeso per un periodo pari alla
durata dell’evento e riprende a decorrere al termine dello stesso per la parte residua. Nell’ipotesi
in cui si verifichi un evento di malattia comune indennizzabile o di infortunio sul lavoro/malattia
professionale indennizzabile dall’INAIL, insorto entro i sessanta giorni dalla cessazione del
•
•
•
•
•
rapporto di lavoro, il termine rimane sospeso per la durata dell’evento;
dalla data di cessazione del periodo di maternità indennizzato, quando questo sia insorto nel corso
del rapporto di lavoro successivamente cessato;
dalla data di cessazione del periodo di malattia indennizzato o di infortunio/malattia
professionale, quando questi siano insorti nel corso del rapporto di lavoro successivamente
cessato;
dalla data di definizione della vertenza sindacale o dalla data di notifica della sentenza
giudiziaria;
dalla data di fine del periodo corrispondente all’indennità di mancato preavviso ragguagliato a
giornate;
dal trentesimo giorno successivo alla data di cessazione per licenziamento per giusta causa.
DECORRENZA: L'indennità di disoccupazione NASpI spetta:
•
•
•
•
dall'ottavo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro, se la domanda viene
presentata entro l'ottavo giorno;
dal giorno successivo a quello di presentazione della domanda, nel caso in cui questa sia
presentata dopo l'ottavo giorno;
dall’ottavo giorno successivo al termine del periodo di maternità, malattia, infortunio sul
lavoro/malattia professionale o preavviso, qualora la domanda sia presentata entro l’ottavo
giorno; dal giorno successivo alla presentazione della domanda qualora sia presentata
successivamente all’ottavo giorno ma comunque nei termini di legge;
dall’ottavo giorno successivo al licenziamento per giusta causa, qualora la domanda sia presentata
entro l’ottavo giorno; dal giorno successivo a quello di presentazione della domanda, qualora sia
presentata oltre l’ottavo giorno successivo al licenziamento.
L’eventuale rioccupazione nel corso degli otto giorni che seguono la cessazione non può dare luogo a
sospensione della prestazione, ai sensi dell’art. 9 del d.lgs. n. 22 del 2015.
LA DURATA: La NASpI è corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle
settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni. Ai fini del calcolo della durata, i periodi contributivi
che hanno già dato luogo ad erogazione delle prestazioni di disoccupazione sono esclusi dal computo della
contribuzione utile. E’ parimenti esclusa interamente la contribuzione che ha dato luogo a prestazioni
fruite in unica soluzione in forma anticipata. I periodi di contribuzione relativi al o ai rapporti di lavoro
successivi all’ultima prestazione di disoccupazione, non avendo dato luogo ad alcuna prestazione, sono
sempre utili ai fini della determinazione della durata di una nuova NASpI. Esclusivamente con riferimento
ai lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, in relazione agli eventi di disoccupazione
verificatisi entro il 31/12/2015, qualora la durata della NASpI sia inferiore a sei mesi, si considerano utili
anche i periodi contributivi che hanno già dato luogo a prestazioni di disoccupazione ordinaria con
requisiti ridotti e Mini-ASpI 2012. La durata della NASpI, così calcolata, non può in ogni caso superare i sei
mesi (art. 43, comma 4, D.Lgs. n.148 del 2015).
LA SOSPENSIONE: La sospensione della prestazione opera nelle seguenti ipotesi:
• rioccupazione con contratto di lavoro subordinato di durata non superiore a sei mesi: l'indennità
•
•
NASpI è sospesa per la durata del rapporto di lavoro. La sospensione opera d'ufficio, sulla base
delle comunicazioni obbligatorie. Per l'individuazione del periodo di sospensione si considera la
durata di calendario del rapporto di lavoro, prescindendo da ogni riferimento alle giornate
effettivamente lavorate. Al termine di un periodo di sospensione di durata inferiore o pari a sei
mesi l'indennità riprende ad essere corrisposta per il periodo residuo spettante al momento in cui
l'indennità stessa era stata sospesa (circ. 94 del 12/5/2015);
nuova occupazione all’estero, con contratto di durata non superiore a sei mesi, sia che si tratti di
paesi appartenenti all’UE o con cui l’Italia abbia stipulato convenzioni bilaterali in tema di
assicurazione contro la disoccupazione, sia che si tratti di paesi extracomunitari;
omessa comunicazione all’INPS del reddito annuo presunto, entro un mese dall’inizio della nuova
attività di lavoro subordinato non superiore in durata a sei mesi.
L'IMPORTO DELL'INDENNITA': La misura della prestazione è pari (circ. 94 del 12/5/2015):
•
16
al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni,
se questa è pari o inferiore ad un importo stabilito dalla legge e rivalutato annualmente sulla base
•
della variazione dell'indice ISTAT (per l'anno 2015 pari ad € 1.195,00);
al 75% dell'importo stabilito (per l'anno 2015 pari ad € 1.195,00) sommato al 25% della differenza
tra la retribuzione media mensile imponibile ed euro 1.195,00 (per l'anno 2015), se la retribuzione
media mensile imponibile è superiore al suddetto importo stabilito.
L'importo della prestazione non può comunque superare un limite massimo individuato annualmente per
legge (per l’anno 2015 pari ad € 1.300,00). All'indennità mensile si applica una riduzione del 3% per
ciascun mese, a partire dal primo giorno del quarto mese di fruizione (91° giorno di prestazione).
Per i soci lavoratori delle cooperative di cui al DPR 30 aprile 1970, n. 602, e per il personale artistico con
rapporto di lavoro subordinato, dal 1° maggio 2015 la misura della NASpI è allineata a quella della
generalità dei lavoratori.
Il pagamento avviene mensilmente ed è comprensivo degli Assegni al Nucleo Familiare se richiesti e
spettanti.
RETRIBUZIONE DI RIFERIMENTO: L' indennità è commisurata alla retribuzione imponibile ai fini
previdenziali degli ultimi quattro anni (comprensiva degli elementi continuativi e non continuativi e delle
mensilità aggiuntive), divisa per il totale delle settimane di contribuzione (indipendentemente dalla
verifica del minimale) e moltiplicata per il coefficiente numerico 4,33.
RIDUZIONE DELL'INDENNITÀ: L'importo dell'indennità si riduce:
a) nei casi di svolgimento da parte del beneficiario di attività lavorativa in forma autonoma, da cui derivi
un reddito inferiore al limite utile ai fini della conservazione dello stato di disoccupazione. In tal caso
l'indennità viene ridotta di un importo pari all'80% dei redditi presunti, rapportati al tempo che intercorre
tra le date di inizio e fine attività (o alla fine dell'anno, se precedente). Il soggetto, a pena di decadenza
dalla prestazione, è tenuto a comunicare all’INPS entro un mese dall’inizio dell’attività di lavoro
autonomo, o dalla data di presentazione della domanda di NASpI se l’attività preesisteva, il reddito
derivante dalla stessa;
b) nei casi di nuova occupazione con contratto di lavoro subordinato del percettore di NASpI, qualora il
reddito che ne derivi sia inferiore al limite utile ai fini della conservazione dello stato di disoccupazione.
In tal caso l’indennità viene ridotta di un importo pari all’80% dei redditi previsti, rapportati al periodo di
tempo intercorrente tra la data iniziale del rapporto di lavoro subordinato e la data in cui termina il
godimento dell’indennità o se anteriore la fine dell’anno, a condizione:
•
•
che il percettore comunichi all’INPS il reddito annuo previsto, entro un mese dall’inizio
dell’attività;
che il datore di lavoro o l’utilizzatore, nel caso di contratto di somministrazione, siano diversi dal
datore di lavoro o dall’utilizzatore per i quali il lavoratore prestava la propria attività quando è
cessato il rapporto di lavoro che ha dato luogo alla NASpI, e che non presentino rispetto ad essi
rapporti di collegamento o di controllo ovvero assetti proprietari sostanzialmente coincidenti.
c) nell’ipotesi in cui il titolare di due o più rapporti di lavoro subordinato a tempo parziale cessi da uno
dei due rapporti con diritto alla prestazione di disoccupazione e qualora il reddito percepito sia inferiore
al limite utile ai fini della conservazione dello stato di disoccupazione. In tal caso la NASpI è concessa per
un importo pari all’80% del reddito previsto, rapportato al tempo che intercorre tra le date di inizio e fine
attività (o alla fine dell'anno, se precedente), purché comunichi entro un mese all’INPS il reddito che
prevede di trarre dal o dai rapporti rimasti in essere;
d) qualora il soggetto percettore di indennità NASpI svolga attività di lavoro accessorio e preveda di trarre
dalla stessa un reddito annuo compreso tra 3.000 euro e 7.000 euro. In tal caso la NASpI sarà ridotta di un
importo pari all’80% del compenso, rapportato al periodo compreso tra la data di inizio attività e quella in
cui termina il godimento dell’indennità o, se antecedente, la fine dell’anno. Il soggetto, a pena di
decadenza dalla prestazione, è tenuto a comunicare all’INPS entro un mese dall’inizio dell’attività di
lavoro accessorio, o dalla data di presentazione della domanda di NASpI se l’attività preesisteva, il reddito
derivante dalla stessa;
e) nell’ipotesi di rioccupazione con contratto di lavoro intermittente, con o senza obbligo di risposta alla
chiamata, qualora il reddito prodotto sia tale da consentire il mantenimento dello stato di
disoccupazione. In tal caso l’importo della NASpI è ridotto di un importo pari all’80% del predetto reddito.
17
INCENTIVO ALL’AUTOIMPRENDITORIALITA’ (LIQUIDAZIONE ANTICIPATA della NASpI): Il beneficiario di
indennità NASpI, che intenda avviare un’attività lavorativa in forma autonoma o di impresa individuale
ovvero sottoscrivere una quota di capitale sociale di una cooperativa, può richiedere la liquidazione
anticipata in un’unica soluzione dell’importo complessivo spettante e non ancora erogato. A tal fine,
l’assicurato è tenuto a presentare la domanda di anticipazione in via telematica, a pena di decadenza
entro 30 giorni dall’inizio dell’attività autonoma o di impresa individuale o dalla sottoscrizione delle quote
di capitale della società cooperativa, ovvero dalla presentazione della domanda di NASpI se l’attività era
già stata avviata precedentemente alla cessazione che ha fatto sorgere il diritto alla NASpI.
L’anticipazione, eventualmente ottenuta, deve essere restituita per intero nel caso di rioccupazione con
contratto di lavoro subordinato instaurato prima della scadenza del periodo per il quale è riconosciuta la
liquidazione anticipata della NASpI, salvo il caso in cui il rapporto venga instaurato con la società
cooperativa della quale il percettore della NASpI ha sottoscritto una quota del capitale sociale. Qualora il
percettore di NASpI sia beneficiario dell’indennità in misura ridotta per effetto di precedente opzione per
il cumulo, la prestazione anticipata sarà erogata considerando l’importo residuo da corrispondere senza
l’applicazione della riduzione stessa.
MODALITA’ DI RISCOSSIONE: L'indennità può essere riscossa:
•
•
mediante accredito su conto corrente bancario o postale o su libretto postale;
mediante bonifico domiciliato presso Poste Italiane allo sportello di un ufficio postale rientrante
nel CAP di residenza o domicilio del richiedente. Secondo le vigenti disposizioni di legge, le
Pubbliche Amministrazioni non possono effettuare pagamenti in contanti per prestazioni il cui
importo netto superi la soglia massima stabilita con legge (attualmente 1.000 euro, come previsto
dal decreto legge 4 dicembre 2011 n.201, convertito con legge 22 dicembre 2011 n.214)
NUOVA ATTIVITA' LAVORATIVA: Attività di lavoro subordinato: in costanza di percezione di indennità
NASpI, la rioccupazione con contratto di lavoro subordinato dal quale derivi un reddito annuo superiore a
quello minimo escluso da imposizione determina la decadenza dalla prestazione, qualora la durata del
nuovo rapporto sia superiore a sei mesi o a tempo indeterminato. Al contrario, nell’ipotesi di contratto di
durata pari o inferiore al predetto limite, la prestazione è sospesa d’ufficio per l’intera durata del
rapporto di lavoro, per essere nuovamente corrisposta per il periodo residuo al termine della sospensione.
La sospensione opera anche nell’ipotesi di rapporto di lavoro a tempo determinato di durata non superiore
a sei mesi, stipulato presso uno stato estero, appartenente all’UE o extracomunitario. Qualora il reddito
presunto derivante dal nuovo contratto di lavoro subordinato sia inferiore al reddito minimo escluso da
imposizione, la prestazione viene erogata in misura ridotta alle seguenti condizioni:
•
•
che il percettore comunichi all’INPS, entro un mese dall’inizio dell’attività, il reddito annuo che
prevede di trarre dal nuovo rapporto;
che il datore di lavoro (o l’utilizzatore in caso di contratto di somministrazione) sia diverso dal
datore di lavoro (o dall’utilizzatore) per il quale il percettore prestava la propria attività
lavorativa quando è cessato il rapporto di lavoro che ha fatto insorgere il diritto alla NASpI, e che
non presenti rispetto ad essi rapporti di collegamento o di controllo, ovvero assetti proprietari
sostanzialmente coincidenti.
Ricorrendo entrambe le condizioni, l’importo dell’indennità è ridotto di una somma pari all’80% del
reddito annuo presunto, rapportato al periodo di tempo intercorrente tra l’inizio della nuova attività e il
termine finale di godimento della NASpI o, se antecedente, la fine dell’anno. La mancata comunicazione
del reddito determina la sospensione della prestazione nell’ipotesi di nuovo rapporto di lavoro di durata
pari o inferiore a sei mesi, ovvero la decadenza dalla stessa in caso di contratto di durata superiore a sei
mesi o a tempo indeterminato.
Attività lavorativa in forma autonoma: nelle ipotesi di svolgimento di attività lavorativa in forma
autonoma, di impresa individuale o parasubordinata, dalla quale derivi un reddito inferiore al limite utile
ai fini della conservazione dello stato di disoccupazione, la misura dell’indennità è ridotta di un importo
pari all’80% del reddito previsto, rapportato al periodo intercorrente tra l’inizio dell’attività e la data
finale dell’indennità o, se precedente, la fine dell’anno, a condizione che l’interessato comunichi all’INPS
il reddito annuo presunto entro un mese dall’inizio della nuova attività o dalla presentazione della
domanda di NASpI, nel caso in cui l’attività autonoma fosse precedente rispetto allo stato di
disoccupazione. Qualora il soggetto intenda modificare il reddito dichiarato, può farlo attraverso una
dichiarazione " a montante", cioè comprensiva del reddito in precedenza dichiarato e delle variazioni a
maggiorazione o diminuzione. In tal caso l'indennità verrà rideterminata.
18
Qualora il reddito annuo presunto sia superiore al previsto limite per la conservazione dello stato di
disoccupazione, si applica l’istituto della decadenza. La mancata comunicazione del reddito presunto
entro il previsto termine perentorio produce decadenza dalla prestazione.
Attività lavorativa di natura meramente occasionale (lavoro accessorio con voucher): la NASpI è
interamente cumulabile con i compensi derivanti dallo svolgimento di lavoro accessorio nel limite
complessivo di 3.000 euro per anno civile. Nel caso in cui i compensi superino il predetto limite ma siano
inferiori a 7.000 euro la NASpI sarà ridotta di un importo pari all’80% del compenso, rapportato al periodo
intercorrente tra l’inizio dell’attività e il termine finale di godimento dell’indennità, o la fine dell’anno se
precedente.
Attività di lavoro all’estero:
1. il soggetto percettore di indennità NASpI che si rechi in cerca di occupazione in un paese che
applica la normativa comunitaria esportando la prestazione - ovvero in un paese non comunitario
ma che sia convenzionato con l’Italia in materia di disoccupazione con previsione
dell’esportabilità della prestazione - dovrà iscriversi come persona in cerca di lavoro nello Stato
ospitante. Una volta occupato presso il predetto Stato, il soggetto decadrà dal diritto alla NASpI
(artt. n.7, 63 e 64 del Regolamento UE n.883 del 2004);
2. al soggetto percettore di indennità NASpI che si rechi presso un paese che applica la normativa
comunitaria - ovvero in un paese non comunitario ma che sia convenzionato con l’Italia in materia
di disoccupazione con previsione dell’esportabilità della prestazione - avendo già stipulato un
contratto di lavoro, si applica l’istituto della sospensione fino ad un massimo di sei mesi.
Terminato il contratto, l’indennità sospesa verrà ripristinata a condizione che il soggetto non abbia
richiesto analoga prestazione al paese ospitante;
3. se il soggetto percettore di indennità NASpI si reca in un paese non comunitario e non
convenzionato con l’Italia in materia di disoccupazione, avendo già stipulato un contratto di lavoro
nel paese in cui si reca, l’indennità NASpI sarà sospesa per un massimo di sei mesi. Qualora,
invece, l’interessato si rechi presso uno dei predetti paesi per brevi periodi e per motivi
documentati, l’indennità continuerà ad essere corrisposta anche in relazione alle giornate di
permanenza all’estero, purché produca idonea documentazione attestante i motivi del soggiorno
(Messaggio n.367 del 8/1/2009);
4. nel caso in cui il titolare di indennità NASpI stipuli in Italia un contratto di lavoro subordinato da
eseguire in un paese che applica la normativa comunitaria, trovano applicazione gli istituti della
sospensione, del cumulo e della decadenza come nelle ipotesi di percettore di NASpI che si
rioccupi in Italia.
DECADENZA: Il beneficiario decade dall'indennità nei seguenti casi:
a) perdita dello stato di disoccupazione;
b) inizio di un’attività di lavoro subordinato senza provvedere alla comunicazione all’INPS del reddito
presunto derivante da detta attività entro il termine perentorio di un mese dall’inizio dell’attività;
c) mancata comunicazione, entro un mese dalla domanda di NASpI, del reddito derivante da altro rapporto
di lavoro part time, nei casi di cessazione di almeno uno, tra vari rapporti di lavoro a tempo parziale, che
ha dato diritto alla NASpI;
d) inizio di attività lavorativa in forma autonoma senza provvedere alla comunicazione del reddito
presunto entro un mese dall’avvio dell’attività;
e) raggiungimento dei requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato;
f) acquisizione del diritto all'assegno ordinario di invalidità, se non si opta per l'indennità NASpI;
g) mancata partecipazione alle iniziative di attivazione lavorativa ed ai percorsi di riqualificazione
professionale proposti dai Servizi competenti (art. 7 del D.Lgs. n. 22 del 2015).
L’art. 21 del D.Lgs. 14 settembre 2015 n. 150 ha introdotto misure volte a rafforzare i meccanismi di
condizionalità, ai fini della fruizione delle prestazioni di disoccupazione, integrando e specificando le
disposizioni, di cui al suddetto art.7 del D.Lgs. n.22 del 2015, relative agli obblighi di partecipazione alle
misure di politica attiva del disoccupato. Per l’inosservanza dei prescritti obblighi, il predetto art. 21 ha
introdotto un sistema di sanzioni proporzionali che vanno dalla decurtazione di una frazione o di un’intera
19
mensilità di prestazione, fino alla decadenza dalla prestazione stessa e dallo stato di disoccupazione. La
sanzione della decadenza dalla prestazione è comminata nelle seguenti ipotesi:
1. mancata partecipazione, dalla terza convocazione ed in assenza di giustificato motivo, alle
iniziative ed ai laboratori per il rafforzamento delle competenze nella ricerca attiva di lavoro;
2. mancata partecipazione, dalla seconda convocazione ed in assenza di giustificato motivo, alle
iniziative di carattere formativo o di riqualificazione o ad altre iniziative di politica attiva o di
attivazione;
3. mancata presentazione, a partire dalla terza convocazione ed in assenza di giustificato motivo,
alle convocazioni ovvero agli appuntamenti previsti per la conferma dello stato di disoccupazione,
per la profilazione e la stipula del patto di servizio personalizzato e per la frequenza ordinaria di
contatti con il responsabile delle attività;
4. mancata accettazione di un'offerta di lavoro congrua, come definita dall’art. 25 del D.Lgs. n. 150
del 2015.
Per i casi di cui al n. 2 e al n.4 non si ha decadenza quando le attività lavorative o di formazione ovvero di
riqualificazione si svolgono in un luogo che dista più di 50 chilometri dalla residenza del lavoratore, o
comunque raggiungibile mediamente in più di 80 minuti con i mezzi di trasporto pubblici.
ASSEGNO AL NUCLEO FAMILIARE: I percettori dell'indennità di disoccupazione NASpI possono richiedere
l'assegno al nucleo familiare, sussistendone i requisiti. I requisiti sono gli stessi previsti per la generalità
dei lavoratori dipendenti.
CONTRIBUZIONE FIGURATIVA: I periodi di percezione della NASpI sono coperti da contribuzione figurativa,
calcolata sulla base delle retribuzioni imponibili ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni (le stesse
prese in considerazione per stabilire l'importo dell'indennità). I contributi figurativi sono utili ai fini del
diritto e della misura dei trattamenti pensionistici; non sono utili ai fini del conseguimento del diritto, nei
soli casi in cui la normativa richieda il computo della sola contribuzione effettivamente versata.
ISTITUTI IN VIGORE: Per quanto non espressamente previsto dalle disposizioni che disciplinano l’indennità
NASpI si applicano le disposizioni in materia di ASpI e DS (art. 14 D.Lgs. del 4 marzo 2015 n.22 e art. 2, co.
24 bis della L. 28 giugno 2012 n. 92).
fonte: www.inps.it – al 27 novembre 2015
20
La Ricerca Lavoro
Cercare lavoro non è facile; richiede molto tempo, costanza ed organizzazione. Sono
tanti gli elementi che INCIDONO sulle possibilità di ognuno di noi di trovare un'occupazione: in
questa Dispensa cercheremo di analizzarli e di individuare un METODO per impostare al meglio
la nostra ricerca.
Ma prima di addentrarci nello specifico, proviamo a considerare tutti i passaggi
indispensabili alla ricerca lavoro, in modo che sia possibile per ognuno valutare ciò che si sta
facendo per la ricerca lavoro con ciò che deve essere fatto:
Sto cercando lavoro SOLO SE...
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
✔
Conosco la normativa che regola lo Stato di Disoccupazione;
Conosco i Servizi per il Lavoro pubblici e privati sul territorio;
Ricerco ed elaboro in modo continuativo le informazioni utili alla ricerca lavoro;
Ho valutato i vari profili professionali compatibili con le mie competenze/esperienze;
Ho definito i miei Obiettivi professionali di breve e di lungo periodo;
Conosco il mercato del lavoro del territorio nel quale sto cercando;
Conosco gli attuali cambiamenti dell'economia e del sistema produttivo;
Conosco i profili professionali prevalentemente richiesti dalle aziende del territorio ed ho
valutato la distanza fra le mie competenze e quelle richieste dal mercato del lavoro;
Conosco il Sistema Formativo della Regione Emilia Romagna e sono in grado di distinguere
e valutare i vari percorsi di formazione, tirocinio e i progetti di transizione al lavoro;
Conosco e sono in grado di distinguere le varie tipologie di contratti di lavoro;
Sono in grado di aumentare e gestire al meglio la mia Rete di Contatti e Relazioni
professionali;
Riesco a valutare le varie possibilità di lavoro nel settore Pubblico (Concorsi, Selezioni,
Incarichi professionali, Aste Pubbliche);
Sono i grado di scrivere ed utilizzare efficaci Curriculum Vitae e Lettere di presentazione;
Ho definito un Metodo di Ricerca che comprende Strategia, Tempi, Piani d'Azione e
Valutazione periodica dei risultati ottenuti;
Ho creato un Account di Posta elettronica e riesco a navigare in autonomia su Internet;
Ho inserito le mie disponibilità lavorative (CV) nelle varie Banche dati (Agenzie, Portali
online, Siti specialistici;
Uso I Social Network per la ricerca lavoro;
Tengo monitorate le varie offerte di lavoro sul territorio (ed eventualmente all'estero);
Ho individuato Target di aziende in base ai profili per i quali sto cercando lavoro e sono in
grado di presentare efficaci autocandidature (circa 20 autocandidature la settimana);
So individuare e distinguere sul Web le informazioni attendibili ed utili;
Sono in grado di affrontare al meglio le selezioni di personale;
Utilizzo le informazioni e le esperienze maturate durante la ricerca lavoro in modo
proattivo;
L'Obiettivo di questa Dispensa, da questo momento in avanti sarà, quindi, quello
di offrirti tutti gli STRUMENTI indispensabili per poter essere in grado di
impostare e gestire al meglio la tua ricerca lavoro, in tutta AUTONOMIA
21
E' possibile individuare 3 momenti fondamentali della Ricerca Lavoro che possono essere
ricondotti a 3 Parole Chiave:
INFORMAZIONE
Elaborazione delle Informazioni, definizione degli Obiettivi
professionali, conoscere i Profili professionali, il Sistema Formativo,
Stage e Tirocini, il Mercato del lavoro e i
Cambiamenti dell'Economia,
la Normativa e i Contratti di lavoro,
le Reti di Relazioni - Networking,
Il Curriculum Vitae e la Lettera di Presentazione,
i Concorsi, Lavoro e Formazione all'estero, etc.
ORGANIZZAZIONE
Il Metodo di Ricerca, Le strategie da adottare,
Gestione dei Tempi delle fasi della ricerca, Piano d'Azione
AZIONE
E' la messa in Pratica della mia Strategia di ricerca lavoro.
Risposta Inserzioni e Annunci di lavoro, I Servizi di Preselezione,
Ricerca delle aziende e autocandidatura, Gestione del Colloquio di
selezione, Internet per la ricerca lavoro, Social Network etc.
Attenzione!! Molte persone che si approcciano alla ricerca lavoro, commettono, già da questo
momento, un grave errore: vale a dire, iniziare la ricerca lavoro dalla Fase “Azione”
(iscrizione a portali on line, risposta ad annunci, autocandidature) senza considerare le Fasi
“Informazioni” (definire i propri obiettivi professionali, conoscere i profili professionali, il
mercato del lavoro e il sistema formativo, migliorare gli strumenti di ricerca) e
“Organizzazione” (definire metodo, tempi e strategia)
22
FASE 1: INFORMAZIONE
La prima cosa di cui è necessario essere consapevoli quando si comincia un'attività di Ricerca
Lavoro è che:
esistono fattori che incidono sulle nostre possibilità di trovare un’occupazione che non
dipendono dalla nostra volontà personale (andamento dell’economia, struttura del
mercato del lavoro, politiche industriali, crisi di settore, illegalità, lavoro nero, evasione
fiscale, fortuna, etc);
esistono fattori sui quali invece non vogliamo incidere (accettare certe tipologie
contrattuali, retribuzioni inferiori a un certo livello, luoghi di lavoro troppo distanti, etc);
–
–
Esistono, invece, elementi sui quali POSSIAMO e DOBBIAMO
incidere positivamente, il miglioramento dei quali
aumenterà il nostro grado di “Occupabilità” vale a dire
le nostre possibilità di trovare un lavoro
Andamento Economia
Struttura Mercato del lavoro
Crisi di settore
Limiti personali
Fortuna, Illegalità, etc.
Elementi
NON controllabili
(NON dipendono da me)
Organizzazione/Metodo/
Strategia/Tempi/Valutazione
Gestione della Selezione
Curriculum
Tecniche di Ricerca Lavoro
Reti di Relazioni/Networking
Internet – Social Network
Miglioramento del
mio grado di
OCCUPABILITA'
(incidenza sulle possibilità
di trovare lavoro)
Normativa
Contratti di lavoro
Conoscere il Mercato del
Lavoro e l'Economia
Formazione Continua
Raccogliere le Informazioni;
Definire gli Obiettivi
professionali
La mia situazione iniziale
23
QUINDI...
Cosa determina le mie Possibilità di trovare lavoro?
Dipende da me...(posso sempre migliorarmi)
Non dipende da me...(non posso farci nulla)
> La conoscenza della legislazione e della
normativa sul Lavoro;
> L'Andamento dell'Economia;
> Le mie competenze di base, professionali;
> Le Crisi di settore;
> Le mie competenze trasversali (comunicare,
relazionarsi, organizzare, affrontare i
cambiamenti);
> La Struttura del Mercato del Lavoro;
> Le mie pregresse esperienze lavorative;
> IL Sistema degli incentivi alle assunzioni;
> La conoscenza e le caratteristiche dei vari
profili professionali;
> Le Politiche sociali e i Servizi alla Famiglia;
> La mia capacità di definire gli obiettivi
professionali;
> Le politiche industriali, fiscali e di sviluppo
economico;
> La qualificazione professionale e
l'aggiornamento delle competenze (Corsi di
formazione, Tirocini, Autoformazione);
> L'Efficacia e l'efficienza dei Servizi alle imprese
e ai lavoratori;
> La conoscenza del Mercato del lavoro e del
sistema produttivo del territorio;
> Livello di innovazione e adattamento delle
imprese ai mercati nazionali e internazionali;
> La capacità di trovare ed elaborare
informazioni;
> Il Sistema degli Ammortizzatori Sociali;
> Il Sistema del credito agli investimenti e al
consumo;
> La conoscenza delle varie tipologie
contrattuali;
> Il Sistema scolastico e formativo;
> La conoscenza dei Servizi per il lavoro sul
territorio e sul Web (CPI, Agenzie, Portali, etc);
> La Cultura aziendale nella Selezione del
personale;
> L'inserimento del proprio profilo in banche dati
> L'Illegalità, Lavoro nero, Evasione fiscale;
specializzate;
> La conoscenza delle possibilità di lavoro nel
> La Fortuna;
settore pubblico (Concorsi, Bandi, Aste, Progetti,
Incarichi professionali);
> Le mie capacità di Networking (aumentare la
propria Rete di Relazioni e i Contatti); Gestione
Social Network
> La gestione degli strumenti di ricerca (CV,
lettere di presentazione, Internet);
> La gestione dei contatti con le Aziende
(Risposte annunci, Autocandidature);
> La capacità di definire e organizzare un Piano
d'Azione e una Strategia di Ricerca (Obiettivi,
Tempi, Risorse, Metodo, Valutazione);
> Saper affrontare nel migliore dei modi il
Colloquio di selezione;
24
> L'elaborazione delle Informazioni
“Tutto ciò che non sappiamo è stupefacente. Ancor più stupefacente è quello che
crediamo di sapere”
Philip Roth, La macchia umana, 2000
La raccolta di informazioni è un momento basilare nella ricerca di un impiego, in quanto
ci consente di capire qual è la situazione del mercato del lavoro in un dato momento oltre a
consentirci di ottenete gli elementi per operare scelte consapevoli in funzione degli obiettivi
professionali che andremo a definire.
Le prime informazioni da raccogliere riguardano indicazioni sulle aree professionali e
sulle tendenze dell'occupazione nel mercato del lavoro di riferimento: per esempio è
importante sapere quali sono le aree sature e quali comparti produttivi offrono maggiori
possibilità occupazionali. Altre informazioni utili possono riguardare, nello specifico, le figure
professionali che possono interessarci: quali sono le mansioni principali, le relative conoscenze
richieste ed i percorsi formativi necessari.
I vari canali comunicativi tradizionali (stampa locale, riviste specializzate, pubblicazioni
varie, trasmissioni radiofoniche e televisive) possono senza dubbio aiutare: da approfondimenti
giornalistici, radio e televisione giungono notizie utili per quanto riguarda i lavori emergenti, la
tendenza e lo sviluppo di particolari settori occupazionali nel mercato del lavoro locale, etc.
Un altro sistema utile alla raccolta di informazioni riguarda la possibilità di contattare gli
operatori di un determinato settore economico. Essi possono offrire dati relativi ai cambiamenti
e all'evoluzione di determinate professioni ed elementi sulle competenze necessarie per
svolgerle.
Non vanno trascurate, infine, le informazioni fornite da amici e conoscenti che svolgono
già un determinato lavoro, a patto che queste siano oggettive e verificabili.
Ma lo strumento più utile ed immediato al fine di ricercare informazioni per la ricerca del
lavoro è ovviamente Internet, attraverso la consultazione di portali tematici e motori di ricerca
(iscrizioni a Newsletter, Forum online, Gruppi su Social Network). Esistono, inoltre, banche dati
online che raccolgono le offerte presenti sul mercato suddivise per settori/professioni ed aree
geografiche. Potrai ottenere altre informazioni rivolgendoci ai soggetti pubblici e privati presenti
sul territorio (Centri per l’Impiego, Agenzie di Somministrazione, Agenzie di Ricerca e Selezione
di personale, Enti di Formazione Professionale, Informagiovani, Associazioni di Categoria e
Sindacati, ecc.).
Per essere sempre informato/a sulle novità riguardanti Lavoro, Formazione, Normativa,
Concorsi, Opportunità di lavoro, Andamenti economici e altro, iscriviti alla Newsletter dei CPI
della Provincia di FC oppure consulta la Sezione NEWS del nostro sito
25
> La definizione degli “Obiettivi Professionali”
“Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare”
Lucio Annea Seneca
“...If you never try you'll never know, just what your worth...”
Coldplay, Fix You, XY, 2005
Uno degli aspetti fondamentali per poter attivare un’efficace ricerca lavorativa, è
cercare di capire quale tipo di lavoro si sta cercando. Maturare questa consapevolezza non è
sempre facile, perché significa operare delle scelte, oltre che essere in grado di definire un
proprio obiettivo professionale, a breve e a lungo termine.
La definizione dell'obiettivo professionale è il risultato del confronto tra competenze,
conoscenze, interessi personali, aspettative, ma anche bisogni, vincoli soggettivi e
situazioni personali e familiari.
E’ necessario considerare:
–
–
–
–
–
–
–
–
–
Le Motivazioni: (Cerco lavoro per realizzarmi? Per guadagnare? Per aiutare gli altri?)
Le Capacità: (Cosa so? Cosa so fare?)
Gli Interessi: (Cosa mi piace fare? Cosa vorrei fare?)
I Valori: (Quanto è importante per me il lavoro? Quanto sono disposto a rinunciare ad
altro per il lavoro?)
Le Modalità di Lavoro: (Il grado di autonomia/senso di appartenenza interno
all’azienda)
L’Ambiente di Lavoro: (Fino a che distanze sono disposto/a a spostarmi? a quali
condizioni? Quanto sono importanti per me l’organizzazione del lavoro e le relazioni fra
colleghi? Preferisco un contesto formale o più informale?)
Lo Stile Personale: (“Come sono e come sto” sul posto di lavoro? Come mi relaziono con
gli altri, il tempo, le regole?)
Le Qualità: (Quali sono i miei punti di forza e le qualità che mi riconosco?)
I Punti deboli: (Cosa penso dovrei migliorare di me stesso/a dal punto di vista delle
conoscenze, delle competenze personali e/o rispetto agli aspetti di comunicazione,
relazione, gestione dei tempi di lavoro, ecc.?)
E' importante, quindi, evidenziare tutti gli aspetti che possono essere una risorsa per il
raggiungimento dell'obiettivo, ma anche tutti gli ostacoli che è possibile prevedere. E' necessario
a volte costruire con questi elementi una scala di priorità, poiché non sempre le varie esigenze
sono facilmente coniugabili. Inoltre, ogni elemento considerato può diventare una risorsa o un
vincolo a seconda dell'obiettivo, del momento, del tipo di lavoro.
La definizione del proprio obiettivo professionale è quindi un momento essenziale e
necessario, ma può non essere sufficiente: bisogna individuare anche le fasi da attraversare,
gli strumenti e i mezzi da utilizzare per raggiungere tale obiettivo. In sostanza, è
importante organizzare e preparare un vero e proprio Piano d’azione, prevedendo anche dei
momenti di verifica e di valutazione. Perché ciò sia possibile, per ogni fase devono essere
stabiliti dei tempi di realizzazione. Le verifiche intermedie permettono di individuare le
difficoltà incontrate, quanto si discosta ciò che si era ipotizzato e ciò che si è realizzato e quindi
consentono di rivedere in modo più preciso il proprio piano d'azione. Ciò significa che il progetto
non è qualcosa di statico, ma prevede già al suo interno dei momenti di cambiamento e
adattamento alle situazioni che nel tempo si realizzeranno. Più il progetto è dettagliato e
preciso in ogni suo aspetto, più è facile verificarne la validità, individuarne eventuali carenze o
26
errori ed apportare delle correzioni. E' possibile che gli adattamenti riguardino solo aspetti
marginali, ma può anche accadere che la verifica imponga una ridefinizione completa del
progetto. In questo caso è necessario riprendere la riflessione sull'autovalutazione e riformulare
gli obiettivi in modo più mirato. (E' possibile contattare l'Area informativa del Centro per
l'Impiego e fissare un appuntamento specialistico di Orientamento al lavoro)
La presenza di un Progetto professionale serve per affrontare tutte le fasi di transizione,
come la ricerca del primo lavoro o di una nuova o/e diversa occupazione; permette di analizzare
correttamente la situazione e di prevedere una serie di azioni per poterla gestire nel modo più
appropriato. Gestire tali eventi significa anche controllare lo stress connesso ai momenti di
transizione, poiché il cambiamento porta sempre con sé uno stato di ansia per l'incertezza del
futuro. Eliminare completamente l'ansia è impossibile, ma l'esistenza di un progetto consente di
programmare e in parte prevedere gli avvenimenti e di modificare le proprie azioni di
conseguenza. L'esistenza di un progetto professionale e degli elementi dei quali esso si compone
può essere più o meno consapevole ed esplicito. L'importante è che il lavoratore non si ponga sul
mercato del lavoro con la poco funzionale, ma molto comune, richiesta di "un lavoro
qualunque". Dietro a questa affermazione, apparentemente di massima disponibilità ed
apertura, si nascondono, spesso, una confusione e un'incertezza di fondo che mascherano
l'assenza di un’attiva ed efficace ricerca di lavoro.
Infatti, è praticamente impossibile per una persona riuscire ad avere informazioni e
gestire tutte le domande di lavoro espresse dal mercato in un dato periodo: è molto più fattibile
concentrarsi su un determinato settore e/o profilo professionale.
Meglio quindi fare un'attenta autovalutazione prima di cominciare a cercare lavoro; farlo
dopo significa allungare i tempi ed i costi della ricerca, oltre che aumentare il rischio di rendere
inefficace l’incontro tra offerta e domanda di lavoro. L'Isfol (Istituto per lo sviluppo della
formazione professionale dei lavoratori) cura un repertorio delle professioni consultabile online,
dove è possibile per ogni professione reperire informazioni relative a percorsi formativi,
competenze, tendenze occupazionali. Il Repertorio delle professioni prevede diversi percorsi di
accesso. Si può infatti ricercare il profilo professionale partendo dalle aree di interesse, dalle
aree occupazionali oppure cercandolo nell’elenco alfabetico delle professioni.
Capacità
Motivazioni
Interessi
Punti deboli
Valori
Definizione
Obiettivi
professionali
Punti di forza
Stile personale
27
Modalità di lavoro
Ambiente di lavoro
La ricerca di un lavoro “qualsiasi” corrisponde generalmente alla disponibilità di adattarsi a
varie mansioni ma anche a non sapere quale lavoro ricercare!! è sempre indispensabile definire
Obiettivi professionali ai quali devono corrispondere profili lavorativi specifici: se non si dà un
nome a quello che cerchiamo, non lo troveremo mai... In base alle proprie esigenze personali,
ad esempio, si potrebbe definire come Obiettivo principale la ricerca di un lavoro qualificato o
la frequenza di un corso di formazione e come Obiettivo secondario ricercare un lavoro
saltuario o stagionale per le esigenze economiche immediate, scriversi a scuole serali o fare
autoformazione, iscriversi a scuola guida per essere maggiormente autonomi nei trasporti,
svolgere attività di volontariato, migliorare le lingue e l'informatica, etc. L'obiettivo secondario
(entrate economiche, autonomia, competenze di base, etc) diventa funzionale all'obiettivo
principale (tendere a un lavoro qualificato o fare un corso di formazione per migliorare le
proprie possibilità occupazionali).
MANTENERE UN EQUILIBRIO FRA LE NECESSITA' ECONOMICHE
E LA PROPRIA CRESCITA PROFESSIONALE
Obiettivo principale
Lavoro qualificato
Frequenza Corso Formazione
Lavoro
saltuario
Studio
Autoformazione
Scuola guida
Servizio
civile
Volontariato
Competenze
Di base
Obiettivi secondari
(alcuni esempi)
E’ possibile richiedere gratuitamente all’area informativa del Centro per l’Impiego un colloquio di
orientamento specifico e individuale con un operatore per avere un supporto orientativo, informativo
e metodologico per “progettare” la propria “transizione” lavorativa. Presso l’area informativa del
Centro per l’Impiego è disponibile materiale cartaceo dedicato ai vari Profili Professionali. E’ inoltre
possibile partecipare, quando stabilito, ad un incontro di gruppo specifico: “Orientamento al lavoro”.
Info Web:
http://professionioccupazione.isfol.it jobtel.it
atlantedelleprofessioni.it
www.excelsior.unioncamere.net (tavole
statistiche>>>schede professioni)
28
> La Formazione Professionale e il Tirocinio Formativo
“ ... Potevi pensare che era matto. Ma non era così semplice. Quando uno ti racconta con
assoluta esattezza che odore c'è in Bertham Street, d'estate, quando ha appena smesso di
piovere, non puoi pensare che è matto per la sola stupida ragione che in Bertham Street,
lui, non c'è mai stato. Negli occhi di qualcuno, nelle parole di qualcuno, lui, quell'aria,
l'aveva respirata davvero. Il mondo, magari, non l'aveva visto mai. Ma erano ventisette
anni che il mondo passava su quella nave: ed erano ventisette anni che lui, su quella nave,
lo spiava. E gli rubava l'anima. In questo era un genio, niente da dire. Sapeva ascoltare. E
sapeva leggere. Non i libri, quelli son buoni tutti, sapeva leggere la gente. I segni che la
gente si porta addosso: posti, rumori, odori, la loro terra, la loro storia ... Tutta scritta,
addosso. Lui leggeva, e con cura infinita, catalogava, sistemava, ordinava in quella
immensa mappa che stava disegnandosi in testa. Il mondo magari non l’aveva visto mai,
ma erano quasi trent’anni che il mondo passava su quella nave. Ed erano quasi trent’anni
che lui su quella nave lo spiava. E gli rubava l’anima”
A. Baricco, Novecento, 1994
La formazione professionale è un elemento indispensabile per la crescita delle persone e
per lo sviluppo del sistema sociale, economico e produttivo. La formazione professionale intende
infatti sviluppare un'offerta di percorsi di apprendimento che soddisfino le esigenze di tutte le
persone lungo l'intero arco della vita:
> dei ragazzi, a partire dalla fine della scuola media fino ai 18 anni, per conseguire un diploma o
una qualifica e avere l'opportunità formulare decisioni consapevoli sul piano educativo,
professionale e di attuarle;
> dei giovani, per acquisire competenze nel momento dell'ingresso nel mercato del lavoro;
> dei disoccupati, per il reinserimento nel sistema economico-produttivo;
> delle fasce deboli e a rischio di esclusione, per l’integrazione nel mercato dei lavoro;
> delle donne, per migliorarne l'accesso, la partecipazione e i percorsi di carriera nel mercato
del lavoro;
> dei lavoratori adulti, per mantenersi aggiornati rispetto ai nuovi “Saperi” e all'innovazione
tecnologica;
La formazione professionale soddisfa inoltre i fabbisogni formativi espressi dalle aziende
e dal sistema economico-produttivo, perché promuove una forza lavoro competente,
qualificata e adattabile, sostiene l'innovazione e l'adattabilità nell'organizzazione del lavoro,
favorisce lo sviluppo dello spirito imprenditoriale per la creazione di nuovi posti di lavoro,
persegue la qualificazione e il rafforzamento del potenziale umano nella ricerca, nella scienza e
nella tecnologia. Un aspetto, quindi, che consente di incrementare notevolmente le possibilità
occupazionali, è quello che riguarda il miglioramento delle proprie competenze di base,
professionali e trasversali:
Per COMPETENZA si intende “l’insieme delle conoscenze, abilità e atteggiamenti
che consentono a un individuo di ottenere risultati utili al proprio adattamento
negli ambienti per lui significativi e che si manifesta come capacità di affrontare
e padroneggiare problemi attraverso l’uso di abilità cognitive e sociali. Le
competenze si configurano, inoltre, come strutturalmente capaci di trasferire la
loro valenza in diversi campi generando così dinamicamente anche una spirale di
altre conoscenze e competenze” (ISFOL)
29
> COMPETENZE DI BASE : sono le conoscenze, abilità e risorse personali necessarie per
qualsiasi lavoro, come la conoscenza dell’organizzazione aziendale, del diritto del lavoro e
sindacale, delle lingue, dell’informatica di base, ecc. Sono rilevanti per la preparazione
professionale generale di una persona;
> COMPETENZE PROFESSIONALI: si riferiscono alle diverse conoscenze, abilità e risorse
personali specifiche di un contenuto lavorativo, che possono avere una valenza teorica - tecnica
o pratica – applicativa;
> COMPETENZE TRASVERSALI: sono le conoscenze, abilità e risorse personali utili ai fini di un
comportamento lavorativo ed organizzativo efficace.
Diagnosticare: prestare attenzione, percepire, interpretare, ecc.
Affrontare: progettare, prendere iniziativa, decidere, ecc.
Relazionarsi: ascoltare, comunicare, cooperare, ecc.
Il mercato del lavoro oggi richiede a TUTTI sempre di più di:
> SAPERE (contenuti e conoscenze specifiche)
> SAPER FARE (procedure, tecniche, abilità strumentali)
> SAPER ESSERE (atteggiamenti e comportamenti)
> SAPER DIVENIRE (formazione continua e autoformazione, disponibilità all’apprendimento)
Quindi maggiori conoscenze e maggiori abilità rispetto al passato
+ CONOSCENZE + ABILITA’ = maggiori COMPETENZE
Proprio attraverso la formazione è possibile migliorare o aggiornare le proprie
competenze. Ma, come funziona e a chi è rivolto nello specifico il Sistema Formativo in Emilia
Romagna?
ER Educazione e ricerca è il nuovo sistema regionale – costituito da 4 rami principali,
IeFP, Rete Politecnica, Alta formazione, Ricerca e Mobilità internazionale, Lavoro e
Competenze – che offre alle persone (dai ragazzi impegnati nell’assolvimento del diritto-dovere
all’istruzione e formazione ai dottori di ricerca, dai giovani in ingresso nel mercato del lavoro
agli occupati) opportunità per acquisire competenze professionali ampie e innovative, esprimere
potenzialità, intelligenza, creatività e talento e crescere in una dimensione europea, nel
confronto e nel dialogo con esperienze maturate altrove.
Istruzione e Formazione Professionale (IeFP)
Per dare ai ragazzi e alle ragazze la possibilità di scegliere un percorso formativo che, dopo tre
anni, permetta di entrare nel mondo del lavoro, la Regione Emilia-Romagna ha istituito, con la
legge regionale n. 5 del 30 giugno 2011, il Sistema regionale di Istruzione e formazione
professionale (IeFP).
30
Dopo la scuola media gli studenti possono scegliere tra:
• un percorso di 3 anni di Istruzione e formazione professionale (IeFP) per
conseguire una qualifica professionale regionale riconosciuta;
• un percorso di 5 anni di istruzione superiore presso un liceo, un istituto tecnico o
un istituto professionale per conseguire un diploma di istruzione secondaria
superiore.
Nello specifico la Regione ha la funzione di programmare e organizzare il sistema regionale di
IeFP dall’approvazione degli indirizzi per la programmazione territoriale dell’istruzione e
formazione professionale, all’approvazione degli standard formativi e ai criteri di certificazione
delle qualifiche. Alle Province compete la programmazione territoriale dell’offerta formativa.
Rete Politecnica
Il sistema produttivo e l’organizzazione del lavoro sono sempre più attraversati da profonde
trasformazioni. L’innovazione tecnologica, la globalizzazione dei mercati e il mutarsi della
domanda di beni e servizi richiedono di investire incessantemente nella produzione di nuove
conoscenze, nella trasmissione di competenze tecniche e scientifiche e nella formazione di
professionalità specializzate a diversi livelli in grado di inserirsi nel mercato del lavoro e di
continuare ad apprendere. Per rispondere a questa esigenza, la Regione Emilia-Romagna ha
rafforzato e ampliato l’offerta di formazione superiore raccordandola nella nuova Rete
Politecnica regionale.
Obiettivo della Rete è offrire una pluralità di proposte formative fondate sulla valorizzazione
della cultura professionale, tecnica, tecnologica e scientifica. Caratteristica dei percorsi che la
costituiscono è l’integrazione tra i diversi soggetti formativi – istituzioni scolastiche, enti di
formazione professionale accreditati dalla Regione, università, centri di ricerca – e le imprese,
impegnati a collaborare sulla base delle proprie esperienze e competenze alla progettazione e
alla realizzazione delle attività.
L’offerta della Rete Politecnica - programmata dalla Regione Emilia-Romagna attraverso risorse
comunitarie del Fondo Sociale Europeo, nazionali e regionali – è costituita da tre tipologie di
percorsi:
• percorsi realizzati da Istituti Tecnici Superiori (ITS)
• percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS)
• percorsi di Formazione Superiore
ITS: Gli ITS - Fondazioni costituite da istituti tecnici e professionali, enti di formazione
professionale accreditati, università, centri di ricerca, Enti locali e imprese - sono nuove scuole
di tecnologia che realizzano percorsi biennali per formare tecnici superiori in grado di inserirsi
nei settori strategici del sistema economico-produttivo, portando nelle imprese competenze
altamente specialistiche e capacità d’innovazione.
IFTS: Gli IFTS - progettati e realizzati da istituti di istruzione secondaria superiore, enti di
formazione professionale accreditati, università e imprese - formano tecnici specializzati capaci
di presidiare e gestire i processi organizzativi e produttivi di impresa anche connessi alle
innovazioni tecnologiche e all’internazionalizzazione dei mercati.
Articolati in due semestri, i percorsi IFTS hanno una durata complessiva di 800/1000 ore.
Con un numero minimo di 20 allievi, rafforzano le competenze culturali e di base e sviluppano
quelle specialistiche, tecniche e professionali. La formazione d’aula e di laboratorio è
accompagnata da periodi di stage per consentire ai partecipanti di sperimentare in impresa le
competenze acquisite, di conoscere gli ambienti lavorativi e comprenderne le dinamiche
relazionali.
Si rivolgono a giovani e adulti che intendono entrare qualificati nel mercato del lavoro o
31
reinserirsi con l’acquisizione di nuove competenze. Per accedere ai percorsi IFTS occorre, di
norma, essere in possesso di un diploma di istruzione secondaria superiore. L’accesso è
consentito anche a coloro che non hanno conseguito il diploma di istruzione secondaria
superiore, ma hanno maturato competenze coerenti con la figura IFTS nell’ambito di altri
percorsi formativi o di esperienze lavorative. Al termine di un percorso IFTS, a seguito del
superamento di una verifica finale, viene rilasciato il certificato di specializzazione tecnica
superiore valido a livello nazionale.
Formazione Superiore: I percorsi di Formazione Superiore - realizzati da enti di formazione
accreditati in forte raccordo e in collaborazione con le imprese - costituiscono un’opportunità di
formazione specifica e mirata per giovani e adulti, occupati e non, che intendono inserirsi nel
mercato del lavoro o qualificarsi per svolgere efficacemente ruoli professionali di tecnici e
responsabili di funzione nelle aree della produzione e della gestione d’impresa.
I percorsi hanno come riferimento il Sistema Regionale delle Qualifiche, un repertorio di figure
definito dalla Regione Emilia-Romagna insieme alla parti sociali a seguito di un’analisi
approfondita dei ruoli e delle competenze professionali che caratterizzano il sistema economicoproduttivo emiliano-romagnolo. Costituiscono, assieme a quelli realizzati dagli Istituti Tecnici
Superiori e ai percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore, l’offerta della Rete
Politecnica Regionale, nata per valorizzare la cultura professionale, tecnica, tecnologica e
scientifica del territorio. Si rivolgono a giovani e adulti, occupati e non, in possesso del diploma
di istruzione secondaria superiore. I percorsi hanno una durata complessiva tra le 300/500 ore e
prevedono un periodo di stage. Al termine del percorso, a seconda degli obiettivi formativi e
della durata, è possibile conseguire un certificato di competenze o una qualifica professionale,
riferiti al Sistema Regionale delle Qualifiche.
Alta Formazione, Ricerca e Mobilità Internazionale
L’affermazione di una società basata sulla conoscenza, sempre più proiettata verso l’alta
tecnologia e la complementarità di saperi, esperienze e competenze, rende necessario investire
su professionalità altamente qualificate.
In Emilia-Romagna esiste una concentrazione di grandi infrastrutture scientifiche e di strutture
di alta formazione tra le più rilevanti a livello nazionale. Ciò che occorre è rafforzare la
costruzione di reti di conoscenza e la realizzazione di percorsi condivisi tra tali realtà e le
imprese per fare della ricerca e del capitale umano l’elemento essenziale di crescita di un
sistema economico-produttivo competitivo, aperto e globale.
A questo obiettivo rispondono le azioni di Alta formazione, ricerca e mobilità internazionale del
nuovo sistema ER Educazione e Ricerca Emilia-Romagna, e in particolare gli Assegni formativi
per l’alta formazione, il finanziamenti di dottorati di ricerca e le agevolazione offerte da
Spinner.
Assegni Formativi: Con gli assegni formativi (voucher) la Regione finanzia l’accesso dei
residenti in Emilia-Romagna a master universitari di primo e secondo livello, master accreditati
Asfor e corsi di specializzazione del Catalogo Interregionale dell'Alta Formazione. Nato
nell’ambito di un progetto interregionale, il Catalogo Interregionale presenta un’offerta
formativa di percorsi realizzati in Emilia-Romagna e nelle altre regioni che partecipano al
progetto sostenuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: Veneto, Campania,
Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Valle d’Aosta. Il bando per la
concessione di voucher sul Catalogo Interregionale dell'Alta Formazione offre ai giovani laureati
della regione, disoccupati e inoccupati, l’opportunità di scegliere un’attività formativa e di
richiedere un voucher dell’importo massimo di 6 mila euro a copertura delle spese di iscrizione.
Dottorati di Ricerca: La Regione attraverso il Fondo sociale europeo finanzia progetti di
dottorato di ricerca su tematiche strategiche per le imprese e per il sistema economico
regionale. L’intervento – realizzato attraverso il Consorzio Spinner - si pone l’obiettivo di
sostenere il sistema della ricerca regionale, valorizzare le risorse umane in essa impiegate e
promuovere un dialogo sempre più stretto tra Università, Istituzioni e sistema economico-
32
produttivo per la formazione di profili altamente qualificati capaci di rispondere alle esigenze di
innovazione delle imprese e favorirne la competitività.
EURES (European Employment Services): è una rete di cooperazione, coordinata dalla
Commissione europea, per facilitare la libera circolazione dei lavoratori all'interno dello Spazio
economico europeo, a cui partecipa anche la Svizzera. Collega la Commissione europea e i
servizi pubblici per l'impiego dei paesi appartenenti allo Spazio economico europeo e della
Svizzera, operatori regionali e nazionali impegnati nelle problematiche dell'occupazione, i
sindacati, le organizzazioni dei datori di lavoro e gli enti locali e regionali. La rete EURES ha lo
scopo di fornire servizi ai lavoratori e ai datori di lavoro nonchè a tutti i cittadini che desiderano
avvalersi del principio della libera circolazione delle persone. I servizi prestati sono di tre tipi:
informazione, consulenza e assunzione/collocamento (incontro domanda/offerta). La rete EURES
è composta dai membri EURES (servizi pubblici per l'impiego e Commissione europea) e dai
partners EURES (enti locali e regionali). Nel contesto della strategia europea per l'occupazione,
la mobilità dei lavoratori non è solo un diritto fondamentale, ma anche uno strumento che
contribuisce all'adattamento del mercato del lavoro. L'azione svolta da EURES permette di
identificare surplus e deficit di manodopera nei vari settori e di rimediare alle carenze di
specifiche qualifiche professionali. La rete concorre a migliorare le possibilità di impiego, in
particolare per i giovani, grazie all'acquisizione di un'esperienza professionale all'estero. EURES
contribuisce anche alla creazione di un mercato comune europeo del lavoro, nonché, in certe
regioni di frontiera, alla creazione di un mercato del lavoro regionale integrato.
Lavoro e Competenze
La formazione è importante per chi è in cerca di un primo lavoro, ma lo è anche per chi lavora
già e deve mantenere aggiornate le proprie competenze e per chi, per scelta o per necessità, si
trova a cercare una nuova occupazione. La recente riforma nazionale del lavoro (legge n
92/2012), in linea con le indicazioni europee, promuove l’apprendimento permanente (art. 4),
inteso come attività intrapresa dalle persone nelle varie fasi della vita per migliorare le proprie
conoscenze, capacità e competenze, in una prospettiva personale, civica, sociale e
occupazionale. L’apprendimento permanente può avvenire in modo formale (ossia nel sistema di
istruzione e formazione, nelle università e nelle istituzioni di alta formazione), non formale (è
una scelta della persona e si realizza al di fuori dei sistemi formali, anche sul lavoro) e informale
(si realizza a prescindere da una scelta intenzionale, nella vita quotidiana, sul posto di lavoro,
nel tempo libero). La Regione Emilia-Romagna, in sintonia con gli indirizzi comunitari e
nazionali, da molti anni promuove la formazione permanente dei propri cittadini quale
strumento fondamentale per affrontare il cambiamento della società e sconfiggere
l’emarginazione. Insieme alle Province, la Regione programma attività di formazione gratuite
per persone occupate, inoccupate e disoccupate.
I percorsi formativi, coerenti con le caratteristiche del mercato del lavoro regionale, si pongono
l’obiettivo di far acquisire ai lavoratori le conoscenze e competenze richieste dal sistema
economico-produttivo e di accrescere le loro opportunità di occupazione, di crescita e di
mobilità professionale. Investire sul capitale umano, cioè sulla preparazione delle persone,
rende anche le imprese più competitive, e crea così le condizioni per nuovi e migliori posti di
lavoro. Le risorse con cui Regione e Province finanziano queste attività formative provengono
prevalentemente dal Fondo sociale europeo, ma anche da fondi nazionali e regionali.
Formazione per occupati: La formazione per occupati, detta anche formazione continua, è
rivolta alle persone occupate con qualsiasi forma contrattuale, anche in forma autonoma.
Ha la funzione di adeguare le competenze dei lavoratori alle esigenze dei processi produttivi e
organizzativi, rafforzando così la loro “adattabilità” al mercato del lavoro.
33
La necessità di rafforzare la propria condizione professionale e di essere sempre in linea con le
richieste del mercato vale in particolar modo per i precari e per i lavoratori che sono a rischio di
esclusione dal mercato del lavoro. I percorsi formativi hanno anche l’obiettivo di promuovere l’
innovazione produttiva e organizzativa e l’internazionalizzazione delle imprese.
La Regione Emilia-Romagna e le Province finanziano e programmano ogni anno corsi di
formazione per occupati, con risorse comunitarie, nazionali e regionali. I lavoratori possono
accedere ai percorsi formativi o individualmente, se i corsi sono organizzati da enti di
formazione accreditati, o attraverso l’impresa per cui lavorano, se questa ha ottenuto
finanziamenti per la formazione dei propri dipendenti. Anche le opportunità di formazione post
diploma della Rete Politecnica (Istituti Tecnici Superiori, percorsi di Istruzione e Formazione
Tecnica Superiore, percorsi di Formazione Superiore) sono aperte alle persone occupate. Oltre al
sistema regionale, esiste anche un sistema nazionale di formazione continua, finanziato dai
Fondi Paritetici Interprofessionali. I Fondi Interprofessionali sono associazioni costituite tra le
organizzazioni dei datori di lavoro e i sindacati dei diversi settori economici (industria,
agricoltura, terziario e artigianato, ecc.) allo scopo di mettere a disposizione dei dipendenti
finanziamenti per piani formativi aziendali, settoriali, territoriali o individuali.
Le imprese aderiscono ai Fondi destinando a questo scopo una quota dei contributi e, quando
intendono realizzare un progetto formativo, si rivolgono - con il supporto di società di
consulenza o di formazione - al proprio Fondo e richiedono il finanziamento. Talvolta il singolo
lavoratore può accedere a un finanziamento individuale (voucher) del proprio Fondo per
partecipare ad una attività formativa concordata con l’azienda. Per maggiori informazioni,
occorre far riferimento ai referenti aziendali per la formazione. La formazione continua si può
svolgere sia durante che al di fuori dell’orario di lavoro, a seconda di cosa prevede l’offerta
formativa e di quali sono le preferenze individuali e l’accordo con la propria azienda. I lavoratori
hanno diritto per legge ad assentarsi per alcuni periodi dal lavoro per svolgere o completare
percorsi formativi formali o per intraprendere percorsi di formazione continua.
Lo Statuto dei lavoratori (legge 300/1970, art. 10) prevede che i dipendenti che studiano per
ottenere una qualifica, un diploma o una laurea abbiano diritto a un congedo di 150 ore
retribuite all’anno. Inoltre, per i dipendenti pubblici e privati a tempo indeterminato in servizio
da 5 anni presso la stessa organizzazione, c’è la legge n. 53/2000, che consente di svolgere
percorsi individuali attraverso i congedi formativi (art. 5) e per la formazione continua (art. 6).
Il dipendente può chiedere un congedo per la formazione di 11 mesi, anche frazionati lungo
l’arco dell’intero rapporto di lavoro.
Formazione per adulti disoccupati: La Regione promuove la formazione delle persone in cerca
di occupazione, affinché acquisiscano nuove competenze professionali e possano aumentare le
proprie opportunità di entrare o rientrare nel mercato del lavoro. La Regione e le Province attraverso il Fondo sociale europeo e risorse nazionali e regionali –finanziano e programmano
opportunità di formazione per adulti inoccupati e disoccupati. Anche i corsi della Rete
Politecnica (Istituti Tecnici Superiori, percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore,
percorsi di Formazione Superiore) e del Catalogo Interregionale dell'Alta Formazione sono aperti
alla partecipazione di cittadini privi di un’occupazione. Per partecipare ai percorsi destinati a
disoccupati o inoccupati, è necessario attestare il proprio stato di disoccupazione con la
Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro (DID). La DID può essere stipulata dal proprio
Centro per l’Impiego di riferimento, anche online attraverso il portale regionale Lavoro per
Te. Per ottenere un servizio personalizzato di orientamento alla formazione, è possibile
rivolgersi al proprio Centro per l'Impiego di riferimento. Gli operatori, dopo un colloquio
orientativo, forniscono agli utenti supporto per la scelta di un eventuale percorso di formazione,
utile a rafforzare o reindirizzare le proprie competenze, oppure direttamente
l’accompagnamento alla ricerca di una nuova occupazione.
34
La formazione Regolamentata
Nell'ambito del Sistema Formativo della Regione Emilia-Romagna esiste una categoria di
interventi formativi identificata come "Formazione Regolamentata", riconducibile a un insieme
eterogeneo di corsi che sono regolamentati dalla Regione sulla base di indicazioni previste da
specifiche norme Comunitarie, Nazionali o Regionali.
Come definito dalla Direttiva UE n. 36 del 2005 (art. 3, lettera e), normativa europea di
riferimento, si intende per formazione regolamentata "qualsiasi formazione specificamente
orientata all'esercizio di una professione determinata e consistente in un ciclo di studi
completato, eventualmente, da una formazione professionale, un tirocinio professionale o una
pratica professionale. La struttura e il livello della formazione professionale, del tirocinio
professionale o della pratica professionale sono stabiliti dalla disposizioni legislative,
regolamentari o amministrative dello Stato membro in questione e sono soggetti a controllo o
autorizzazione dell'autorità designata a tal fine". I corsi di formazione regolamentata sono
realizzati da enti di formazione, sulla base di una autorizzazione rilasciata dalla Regione EmiliaRomagna e dalle Province.
Il Tirocinio Formativo
Il tirocinio è uno degli strumenti che la Regione ha individuato per supportare l’inserimento
lavorativo delle persone, in particolare dei giovani, e per sostenere le loro scelte professionali.
Non si tratta di un vero e proprio rapporto di lavoro ma di una modalità formativa che fa
acquisire competenze attraverso la conoscenza diretta del mondo del lavoro.
Le Regioni e le Province autonome, che hanno competenza normativa nell’ambito dell’istruzione
e formazione professionale, hanno competenza esclusiva anche in materia di tirocini. La Regione
Emilia-Romagna ha recentemente approvato, il 19 luglio 2013, una nuova legge regionale, la n.
7, che modifica la propria legge n. 17 del 2005 nella parte riguardante i tirocini.
La legge 7, che entrerà in vigore a partire dal 16 settembre 2013, nel confermare l'impianto
strategico della legge 17, attua le “Linee guida in materia di tirocini” adottate da Governo,
Regioni e Province autonome con l’accordo del 24 gennaio 2013, come previsto dalla legge 92 del
2012 “Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita”.
In Emilia-Romagna le tipologie di tirocinio sono quattro:
• la prima, con finalità orientativa e formativa, è rivolta alle persone che hanno conseguito
un titolo studio negli ultimi dodici mesi
• la seconda è finalizzata all’inserimento o al reinserimento lavorativo di disoccupati,
persone in mobilità, inoccupati
• la terza ha funzione di orientamento e formazione o di inserimento e reinserimento non
solo lavorativo ma anche sociale
• la quarta dedicata a persone in carico ai servizi sociali (legge regionale 14/2015)
La novità principale della nuova legge è il diritto del tirocinante a ricevere un’indennità. Le
altre modifiche sono volte a raggiungere due obiettivi fondamentali: rafforzare gli elementi
formativi del tirocinio e contrastare i possibili utilizzi elusivi di questo strumento.
Per qualificare la componente formativa del tirocinio, la Regione introduce come obiettivo del
progetto formativo del tirocinio gli standard di conoscenze e capacità contenuti nel Sistema
regionale delle qualifiche e affinché queste possano essere certificate.
La vigilanza sul corretto utilizzo dei tirocini viene rafforzata, per prevenire ogni abuso,
attraverso una più stretta connessione con le Direzioni regionali e territoriali del Ministero. In
caso di violazioni degli obblighi previsti dalla legge per soggetti promotori e datori di lavoro,
sono previste l’immediata interruzione del tirocinio e il divieto di attivare ulteriori tirocini nei
successivi 12 mesi. Ancora, in caso di mancato o ritardato invio della convenzione e del progetto
35
formativo, la legge prevede sanzioni amministrative pecuniarie.
È invece la legge n. 92/2012 a prevedere sanzioni per chi non corrisponde l’indennità dovuta al
tirocinante.
Info Web:
http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it
provincia.fc.it/formazioneprofessionale
spinner.it – open-educazionericerca.it (progetti formativi estero)
ec.europa.eu/eures
http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/formazioneregolamentata
Riconoscimento qualifiche professionali
per cittadini stranieri:
politicheeuropee.it/comunicazione/?c=Pubblicazioni
Riconoscimento titoli di studio:
http://cimea.it
Iscriviti al Portale LAVOROPERTE!
Lavoro per Te è il portale GRATUITO di servizi della Regione Emilia-Romagna,
realizzato in collaborazione con le Province e i Centri per l'Impiego per
rendere più semplice l'incontro fra chi offre e chi cerca lavoro.
https://lavoroperte.regione.emilia-romagna.it/MyPortal
Attenzione!! Migliorare e/o aggiornare le proprie competenze professionali e le proprie
conoscenze è fondamentale per incidere e aumentare le proprie possibilità occupazionali: la
formazione deve essere continua per tutto l'arco della propria vita professionale - lifelong
learning
–
come
indicato
dei
Programmi
UE
sull'occupazione:
http://ec.europa.eu/education/lifelong-learning-programme/
36
> Il Mercato del Lavoro e i cambiamenti dell'Economia
“Non consiste tanto la prudenza della economia nel sapersi guardare dalle spese,
perché sono molte volte necessarie, quanto in sapere spendere con vantaggio”
Francesco Guicciardini
Conoscere la struttura dell’economia, i settori produttivi e il mercato del lavoro del
territorio dove si sta cercando lavoro, capire le trasformazioni e le tendenze in atto, consente di
avere un quadro più chiaro rispetto alle possibilità lavorative, di renderci conto delle nostre
eventuali necessità formative rispetto ai profili professionali ricercati dalle aziende, di
individuare le aziende da contattare. Presso la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e
Agricoltura è possibile reperire informazioni sulle aziende e sulla loro organizzazione.
Altrettanto interessante può essere al riguardo rivolgersi alle varie associazioni di categoria o
agli ordini professionali per ottenere informazioni specifiche. E' opportuno anche cercare di
comprendere come l'economia e di conseguenza il Mercato del lavoro siano cambiati nel corso
del Tempo. Di seguito un breve (e non esaustivo) excursus storico che esemplifica i principali
cambiamenti economici e sociali intervenuti negli ultimi decenni:
1760 - 1880 circa: dall’Inghilterra inizia la RIVOLUZIONE INDUSTRIALE, Passaggio da un
sistema Agricolo Artigianale Commerciale ad un Sistema Industriale (Macchina a vapore,
Carbone, Materie prime dalle Colonie); Sviluppo delle città, Sviluppo di Infrastrutture e
Trasporti (1804 Nasce la Locomotiva);
1880 - 1920 circa: Nascita della fabbrica manifatturiera e utilizzo del petrolio, dell’energia
meccanica (motore a scoppio) ed elettrica applicata alla produzione;
1920 - 1970 circa: Sviluppo del sistema Fordista (Ford modello T 1908), Produzione in serie
di beni standard (linea di montaggio), Applicazione di conoscenze scientifiche,
Organizzazione gerarchica dell’impresa, Manodopera poco qualificata, Mercati prevedibili,
Forte intervento dello Stato nell’economia 3 momenti importanti: crisi economica 1929, II
guerra mondiale, Nuove teorie economiche elaborate da John Maynard Keynes Stabilità del lavoro, Riforme sociali e Sviluppo del Sistema di Welfare (Previdenza, Sanità
pubblica, Istruzione, Sostegno al reddito ed alle famiglie), Crescita demografica, etc...
1970 - 1990 circa: Crisi del sistema Fordista, Il sistema economico “si sposta” dall’Industria
ai Servizi, parte delle lavorazioni svolte in Paesi Esteri, Aumenta la centralità delle
Applicazioni Tecnologiche - Maggiore flessibilità organizzativa e del lavoro, Richiesta una
Maggiore qualificazione del lavoro, Diminuiscono progressivamente le garanzie sociali: Crisi
del Sistema di Welfare;
Le trasformazioni in corso: Sistema economico globale e concorrenza internazionale, Forte
condizionamento nell’economia dei mercati finanziari, Imprevedibilità dei cambiamenti,
Centralità delle conoscenze teoriche e della Scienza applicata (es. Nanotecnologie) e delle
Tecnologie Informatiche e delle Telecomunicazioni, Complessità e partecipazione delle e
nelle Informazioni, Sviluppo di Fonti Energetiche Rinnovabili, WEB 2.0 - Consolidamento dei
settori del Terziario Avanzato, Diminuzione del lavoro generico (manuale e impiegatizio) e
aumento di personale esperto e qualificato, Lean Organization, Necessità di Competenze e
conoscenze sempre aggiornate (Lifelong Learning) in tutti i settori lavorativi, Maggiore
instabilità e precarizzazione dei rapporti di lavoro, Minori protezioni e garanzie sociali,
Rapidi Cambiamenti Economici e Sociali (sharing economy, coworking, etc)
Di seguito si riportano alcuni dati relativi all’economia ed al mercato del lavoro della Provincia di
Forlì-Cesena riferiti a dicembre 2015:
37
Il tessuto imprenditoriale provinciale, con 38.021 imprese attive al 30/11/2015, risulta in diminuzione
rispetto al 30/11/2014 dell’1,1%; lievemente più basso il calo delle unità locali attive (45.963 al 30/09/2015)
pari allo dello 0,8% rispetto ad analogo periodo 2014. Il 94,4% del sistema imprenditoriale provinciale è
costituito da imprese con meno di 10 addetti. Il rapporto abitanti per impresa evidenza la diffusa
imprenditorialità in provincia di Forlì-Cesena (10,4 abitanti per impresa) rispetto gli altri livelli territoriali
(Emilia-Romagna 10,8, Italia 11,8). L’annata agraria 2015 ha risentito della piovosità eccessiva. Gli operatori
del settore cerealicolo riportano una flessione delle produzioni e prezzi in diminuzione. Le piogge hanno
determinato un ritardo (di semina e di trapianto) nelle colture primaverili e orticole e hanno danneggiato la
fioritura e l’allegagione delle colture frutticole determinando una produzione scarsa. Per quanto riguarda la
zootecnia, la quotazione dei suini è apparsa in ripresa; quella dei bovini invece stabile. Il comparto avicolo è
risultato in lieve flessione (prezzo pollo da carne -1,8%, media gennaio-novembre 2015 su stesso periodo 2014).
Note maggiormente positive per le attività manifatturiere: su base annuale (3° trimestre 2015: media degli
ultimi 12 mesi rispetto ai 12 mesi precedenti) gli indicatori segnano valori in aumento: produzione +2,0%,
fatturato +8,0%, ordini interni +3,4%, esteri +3,9% e occupazione +1,2%. Segnali consolidati di miglioramento
per l’andamento congiunturale nelle imprese con oltre 10 addetti, ove i comparti trainanti risultano:
macchinari, prodotti in metallo, mobili e altre industrie manifatturiere. Le previsioni degli imprenditori, per i
prossimi mesi, sono positive per quanto riguarda produzione, fatturato e ordini. In calo dello 0,6% la
consistenza delle imprese manifatturiere attive al 30/11/2015, rispetto al 30/11/2014 che si attestano sulle
3.748 unità. Per il settore delle costruzioni, si registra una flessione nel numero delle imprese attive, n. 5.822
pari a -3,4% (dati al 30/11/2015 rispetto al 30/11/2014). Con riferimento al terzo trimestre 2015, rispetto ad
analogo periodo del 2014, il volume d’affari risulta, invece, in aumento dello 0,4%, con aspettative di stabilità.
Ciononostante, il settore continua ad essere in difficoltà. Riguardo al commercio al dettaglio, nel suo
complesso, vendite stabili nel terzo trimestre 2015 rispetto allo stesso trimestre 2014. Si riscontra una
flessione delle vendite nel comparto alimentare (-3,3%), nella piccola distribuzione (-2,1%) e nella media
distribuzione (-1,2%); positive, invece, le performance nel comparto “non alimentare” (+0,5%), grande
distribuzione (+3,2%) e ipermercati (+1,1%). Lieve calo in provincia della consistenza delle imprese nel settore
commercio all’ingrosso, al dettaglio e riparazioni autoveicoli (-0,4%), che, al 30/11/2015, risultano essere n.
8.489 imprese attive mentre risultano stabili, rispetto allo stesso periodo del 2014, le attività imprenditoriali
specifiche del commercio al dettaglio (4.333 aziende, +0,3%). Si conferma nettamente positiva la performance
del commercio con l’estero nei primi nove mesi del 2015: +6,9% nel complesso delle esportazioni, periodo
gennaio-settembre 2015, rispetto ad analogo periodo 2014; in miglioramento le esportazioni di “Metalli e
prodotti in metallo” (+12,9%), ma si riscontra una flessione per il comparto “Pelli, calzature e accessori” (3,7%). Le esportazioni verso i Paesi dell’UE (che pesano per il 60,0% del totale delle esportazioni provinciali)
crescono dell’8,7%. Le importazioni provinciali, nel complesso, registrano un incremento del 5,9%. Le imprese
attive che erogano servizi di alloggio e ristorazione, al 30/11/2015, rispetto al medesimo periodo del 2014,
sono stabili in termini di numerosità. Da gennaio a ottobre 2015, il flusso turistico presenta dati positivi: arrivi
+1,5% e presenze +0,8%. Secondo l’indagine del Sistema Camerale il volume d’affari del terzo trimestre è in
lieve flessione (-0,3%) se confrontato con il medesimo periodo del 2014. Nel comparto dei trasporti, le imprese
attive nel settore “trasporti di merci su strada” sono in calo del 4,3% (dati al 30/11/2015 rispetto al
30/11/2014), mentre il volume di affari è in flessione del 2,3% (indagine del Sistema Camerale, terzo trimestre
2015 rispetto al medesimo trimestre del 2014). Le aspettative degli imprenditori propendono, per circa metà,
a favore della stabilità e circa un terzo (il 26%) per un peggioramento nei prossimi mesi. In flessione anche il
numero delle imprese artigiane nell’ultimo trimestre (-2,2% al 30/09/2015 rispetto al 30/09/2014). In crescita
invece il numero (548) delle imprese cooperative, variazione pari a +1,3% al 30/11/2015 rispetto allo stesso
periodo 2014, comparto nel quale emergono criticità maggiormente evidenti nelle aree del “sociale”,
nell’edilizia e negli autotrasporti. Per quanto riguarda il lavoro, il tasso di occupazione 15-64 anni (media degli
ultimi 4 trimestri) è pari al 67,9%, quello di disoccupazione totale al 7,0%. Gli scenari di previsione aggiornati,
predisposti da Prometeia e riferiti a ottobre 2015, stimano un aumento del valore aggiunto per Forlì-Cesena
dello 0,4% nel 2015 e del’1,4% nel 2016.
Attenzione!! Conoscere il mercato del lavoro del territorio dove si sta
cercando lavoro, è fondamentale per capire e comprendere i settori con
maggiori possibilità di sviluppo e i profili professionali potenzialmente ricercati
dalle aziende. Spesso chi si approccia alla ricerca lavoro non sa nulla degli
andamenti economici dei settori produttivi del territorio oppure elabora
valutazioni che non corrispondono alla realtà: ad esempio cercare un lavoro generico in “fabbrica” in
contesti come la Provincia di FC dove il 94% delle aziende ha meno di 10 dipendenti...
Info Web:
istat.it – fc.camcom.it - http://excelsior.unioncamere.net
http://imprese.regione.emilia-romagna.it
38
> I contratti di lavoro – fonte www.cliclavoro.gov.it
Conoscere le tipologie contrattuali e gli aspetti normativi di base dei vari rapporti di lavoro,
permette di poter fare una valutazione più attenta e precisa delle condizioni economiche e
contrattuali che possono esserci sottoposte in sede di colloquio di selezione; alcuni
approfondimenti sui contratti di lavoro si possono trovare all’interno di alcuni siti internet
specifici oppure presso le Aree Informative dei Centro per l’Impiego della Provincia di FC. Per
consulenze specifiche contrattuali sui rapporti di lavoro è possibile rivolgersi a sindacati,
consulenti del lavoro, commercialisti. Di seguito, alcune informazioni sulle principali tipologie
contrattuali previste dal nostro ordinamento:
Contratto di lavoro a Tempo Determinato
In Italia il contratto di lavoro considerato “forma comune di rapporto di lavoro” è quello
subordinato a tempo indeterminato. Tuttavia, in alcune occasioni stabilite dalla legge, tale
contratto
può
essere
a
termine,
cioè
avere
una
durata
prestabilita.
Al di là della durata del rapporto, i lavoratori con contratto di lavoro subordinato a tempo
indeterminato e quelli con contratto di lavoro a termine hanno diritto allo stesso trattamento,
stabilito dai contratti collettivi nazionali, per quanto riguarda retribuzione, orario di lavoro,
ferie e permessi.
E' il contratto di lavoro che prevede un termine finale, una durata prestabilita. Può essere
concluso tra un datore di lavoro o utilizzatore e un lavoratore per lo svolgimento di qualunque
tipo di mansione, per una durata massima di 36 mesi.
Il termine finale del contratto può essere prorogato, per un massimo di 5 volte, quando il
contratto iniziale ha una durata inferiore a tre anni e con il consenso del lavoratore. Le proroghe
sono ammesse se si riferiscono alla stessa attività lavorativa per la quale era stato stipulato il
contratto iniziale. In tal caso, la durata complessiva del rapporto di lavoro (durata iniziale +
proroghe) non può superare i 3 anni.
Qualora il rapporto di lavoro abbia complessivamente superato i 36 mesi, comprensivi di
proroghe e rinnovi, indipendentemente dai periodi di interruzione che intercorrono tra un
contratto e l'altro, il rapporto di lavoro si considera a tempo indeterminato a partire dalla
scadenza dell'ultimo termine.
Eccezioni:
• anche se complessivamente il rapporto di lavoro ha superato i 36 mesi, un successivo
contratto a termine può essere concluso per una sola volta, a condizione che la stipula
avvenga presso la Direzione Provinciale del lavoro con l'assistenza di un rappresentante
sindacale;
• il limite dei 36 mesi non si applica nei confronti delle attività stagionali;
• diverse disposizioni di contratti collettivi stipulati a livello nazionale, territoriale o
aziendale.
È sempre consentita l'assunzione a termine dei dirigenti, purché la durata del contratto non sia
superiore a 5 anni. Casi particolari si rilevano inoltre nel settore del trasporto aereo dove sono
ammessi contratti a termine di durata complessiva non superiore a 6 mesi nei periodi compresi
tra aprile e ottobre di ogni anno, nonché contratti a termine di durata non superiore a 4 mesi
per periodi diversamente distribuiti. Se il lavoratore viene riassunto con contratto a termine
entro 10 o 20 giorni dalla scadenza, a seconda che il primo contratto fosse di durata
rispettivamente inferiore o superiore a 6 mesi, il secondo contratto viene considerato a tempo
indeterminato. Se invece il lavoratore viene riassunto con contratto a termine immediatamente
dopo la scadenza del primo contratto, in modo che tra il primo e il secondo contratto non vi sia
alcuna soluzione di continuità, il rapporto di lavoro si considera a tempo indeterminato fin dalla
data della stipulazione del primo contratto. Se il rapporto di lavoro prosegue dopo la scadenza
del termine inizialmente fissato o successivamente prorogato, il datore di lavoro deve
corrispondere al lavoratore una maggiorazione della retribuzione complessiva pari al 20% fino
39
al decimo giorno successivo alla scadenza, e pari al 40% per ogni giorno ulteriore.
E' previsto un termine massimo per la prosecuzione oltre la scadenza, termine pari a 30 giorni,
se il contratto a termine aveva una durata inferiore a 6 mesi, e a 50 giorni negli altri casi. Se il
rapporto di lavoro prosegue oltre i suddetti termini, il contratto deve essere considerato a
tempo indeterminato a partire dalla scadenza dei termini.
Al di là del termine finale, il lavoratore a tempo determinato ha diritto allo stesso trattamento
dei lavoratori assunti a tempo indeterminato che svolgano la stessa attività, o che abbiano lo
stesso inquadramento contrattuale. In particolare, al lavoratore a termine spettano le ferie, la
gratifica natalizia, la tredicesima mensilità, il trattamento di fine rapporto e ogni altro
trattamento in atto nell'impresa, a meno che non sia obiettivamente incompatibile con la natura
del contratto a tempo determinato. Il lavoratore assunto a termine ha inoltre diritto a ricevere
una formazione specifica in materia di sicurezza per l'esercizio delle mansioni per le quali è
stato assunto (principio di non discriminazione).
I lavoratori a termine hanno lo stesso trattamento previdenziale e gli stessi diritti in caso di
malattia, maternità, infortuni, rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato. A decorrere dal
2013, ai contratti a termine è applicata l'aliquota contributiva aggiuntiva dell'1,4%, salvo
specifiche eccezioni. Il numero complessivo di rapporti di lavoro a termine costituiti da ciascun
datore di lavoro non può eccedere il 20% dell'organico complessivo, salvo specifiche eccezioni.
Per le imprese che occupano fino a cinque dipendenti è sempre possibile stipulare un contratto
di lavoro a tempo determinato.
L'apposizione del termine deve risultare da atto scritto; in mancanza, il contratto si considera a
tempo indeterminato. Una copia dell'atto scritto deve essere consegnata al lavoratore entro
cinque giorni dall'inizio del rapporto di lavoro. La forma scritta non è richiesta quando la durata
del rapporto di lavoro non supera 12 giorni.
Il lavoratore che abbia prestato attività lavorativa a termine presso la stessa azienda per un
periodo superiore ai 6 mesi, ha diritto di precendenza nelle assunzioni a tempo indeterminato
per mansioni equivalenti, effettuate dal datore di lavoro entro i 12 mesi successivi. Il lavoratore
assunto a termine per lo svolgimento di attività stagionali ha diritto di precedenza fatte salve
diverse disposizioni dei contratti collettivi stipulati a livello nazionale, territoriale o aziendale,
nelle assunzioni a termine per le medesime attività stagionali. In entrambi i casi, il diritto di
precedenza può essere esercitato a condizione che il lavoratore manifesti la propria volontà al
datore di lavoro rispettivamente entro 6 mesi o 3 mesi dalla data di cessazione del rapporto di
lavoro. Il diritto di precedenza si estingue entro un anno dalla data di cessazione del rapporto di
lavoro. Il lavoratore assunto a tempo determinato non può essere licenziato prima della
scadenza del termine se non per giusta causa, cioè per un fatto talmente grave da non
consentire la prosecuzione, neppure provvisoria, del rapporto di lavoro. Non è possibile, in altre
parole, il licenziamento per giustificato motivo, sia soggettivo che oggettivo (ad esempio per
riduzione dell'attività dell'impresa). Il licenziamento intimato senza giusta causa prima della
scadenza del termine comporta il diritto del lavoratore al risarcimento del danno, pari a tutte le
retribuzioni che sarebbero spettate al lavoratore fino alla scadenza inizialmente prevista,
dedotto quanto eventualmente percepito dal lavoratore lavorando presso un altro datore di
lavoro nel periodo considerato.
Contratto di lavoro a Tempo Parziale
Non si tratta propriamente di un’altra tipologia contrattuale, bensì di un particolare regime
dell’orario di lavoro, che può consentire al lavoratore di coniugare i tempi di vita e di lavoro.
Il part-time, infatti, implica un orario di lavoro inferiore a quello ordinario (full-time),
individuato in 40 ore settimanali, ovvero un minor orario rispetto a quello previsto dalla
contrattazione collettiva. La disciplina di tale istituto è stata inclusa nel Decreto Legislativo
81/2015 che ha abrogato il Decreto Legislativo 61/2000. Sebbene la norma non contenga più
una specifica definizione, la riduzione dell'orario di lavoro può essere:
40
• di tipo orizzontale, quando il dipendente lavora tutti i giorni ma meno ore rispetto
all’orario normale giornaliero;
• di tipo verticale, quando il dipendente lavora a tempo pieno ma solo alcuni giorni della
settimana, del mese o dell’anno;
• di tipo misto che contempla una combinazione delle due forme precedenti.
Il contratto di lavoro deve contenere la precisa determinazione degli orari ridotti in modo da
permettere al lavoratore l’organizzazione e la gestione del proprio tempo. L’orario può però
essere modificato tramite l’apposizione, in forma scritta nel contratto, di apposite clausole, la
cui applicazione deve essere preavvisata al lavoratore:
• le clausole flessibili prevedono la possibilità di modificare la collocazione temporale
della prestazione di lavoro e possono essere contenute in tutte e tre le tipologie di
contratto part-time;
• le clausole elastiche prevedono la possibilità di aumentare il numero delle ore della
prestazione di lavoro rispetto a quanto fissato originariamente e possono essere stipulate
nei rapporti di part-time verticale o misto.
Il lavoro supplementare invece corrisponde alle prestazioni lavorative svolte oltre l'orario di
lavoro concordato fra le parti nel contratto, anche su base giornaliera, settimanale o mensile. I
contratti collettivi stabiliscono il numero massimo delle ore di lavoro supplementare
effettuabili, nonché le conseguenze del suo superamento. Nei settori privi di una
regolamentazione collettiva, è comunque possibile incrementare l’orario di lavoro per un
massimo del 25% a fronte di una maggiorazione retributiva onnicomprensiva del 15%.
La contrattazione collettiva interviene anche stabilendo le condizioni e le modalità che
consentono al datore di lavoro di modificare le clausole flessibile ed elastiche o quelle che
permettono al lavoratore di chiedere la loro eliminazione o modifica.
Anche le clausole flessibili o elastiche possono essere utilizzate nei settori privi di una
regolamentazione collettiva. Il loro inserimento può avvenire, in ogni caso, se sono rispettate
tutte le seguenti condizioni:
• è riconosciuta una maggiorazione retributiva onnicomprensiva del 15%;
• la misura massima dell'aumento di orario non può eccedere del 25% per cento la normale
prestazione annua a tempo parziale;
• è sottoscritto un accordo – che ne disciplini l’applicazione - presso una sede protetta
individuata nelle Commissioni di certificazione di cui all'articolo 76 del decreto legislativo
n. 276 del 2003.
È comunque previsto il “diritto al ripensamento” ossia la possibilità di revocare il consenso
all’apposizione di tali clausole qualora il lavoratore si trovi in determinate condizioni o sia un
lavoratore studente. Il legislatore ha individuato nel part-time uno degli strumenti utili per
poter conciliare i tempi di vita e lavoro, in particolare per alcune categorie di lavoratori. La
trasformazione da full a part-time è sempre possibile se richiesta da malati con patologie
cronico-degenerative od oncologici. I parenti dei malati cronico-degenerativi hanno un titolo di
priorità nelle richieste di trasformazione. I soggetti che assistono i malati con patologie cronico
degenerative od oncologici oppure i disabili gravi ai sensi dll’art. 3, comma 3, dellla L. n.
104/1992, oppure i genitori di figli conviventi di età non superiore a 13 anni, hanno un titolo di
priorità nelle richieste di trasformazione. La possibilità di trasformazione a part-time è poi
possibile per i lavoratori genitori che lo chiedano in alternativa alla fruizione del congedo
parentale.
41
Lavoro Somministrato (Agenzie di Somministrazione)
Il lavoro somministrato, ex lavoro interinale, è un contratto in base al quale l'impresa
(utilizzatrice) può richiedere manodopera ad agenzie autorizzate (somministratori) iscritte in un
apposito Albo tenuto presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
La somministrazione di lavoro coinvolge tre soggetti (agenzie, lavoratori, impresa), legati da due
diverse forme contrattuali:
• il contratto di somministrazione stipulato tra utilizzatore e somministratore che ha
natura commerciale e può essere a tempo determinato o a tempo indeterminato;
• il contratto di lavoro stipulato tra somministratore e lavoratore che può essere a tempo
determinato o a tempo indeterminato.
Il contratto di somministrazione di manodopera esige la forma scritta, in assenza della quale il
contratto è nullo e i lavoratori sono considerati a tutti gli effetti alle dipendenze del soggetto
che ne utilizza la prestazione lavorativa.
Il pagamento della retribuzione al lavoratore e il versamento dei contributi previdenziali e
assicurativi sono a carico del somministratore, con il rimborso successivo da parte
dell’utilizzatore. Nel contratto di somministrazione a tempo determinato non è necessario di
indicare la causale, ovvero specificare i motivi che giustificano l’adozione di tale forma di
rapporto di lavoro, a decorrere dal 21 marzo 2014. La data di inizio e la durata prevedibile della
missione - che può essere prorogata con il consenso del lavoratore secondo quanto previsto dalla
contrattazione collettiva - devono essere comunicate per iscritto al prestatore di lavoro da parte
del somministratore all'atto della stipulazione del contratto di lavoro ovvero all'atto dell'invio
presso l'utilizzatore.
I contratti collettivi nazionali di lavoro stipulati da sindacati
comparativamente più rappresentativi hanno il compito di individuare, anche in misura non
uniforme, i limiti quantitativi di utilizzazione della somministrazione di lavoro a tempo
determinato. Il periodo di lavoro svolto da dipendenti assunti con contratto di somministrazione
a tempo determinato, stipulato successivamente al 18 luglio 2012, va computato nel calcolo dei
36 mesi previsti come limite massimo di durata di un contratto a tempo determinato, oltre il
quale il contratto si trasforma a tempo indeterminato. In virtù del principio di tutela del
lavoratore rispetto a situazioni discriminatorie, i lavoratori in somministrazione hanno diritto a
condizioni di base di lavoro e d'occupazione complessivamente non inferiori a quelle dei
dipendenti di pari livello dell'utilizzatore, a parità di mansioni svolte. I lavoratori dipendenti dal
somministratore sono informati dall'utilizzatore dei posti vacanti presso quest'ultimo, affinché
possano aspirare, al pari dei dipendenti del medesimo utilizzatore, a ricoprire posti di lavoro a
tempo indeterminato. Tali informazioni possono essere fornite mediante un avviso generale
opportunamente affisso all'interno dei locali dell'utilizzatore presso il quale e sotto il cui
controllo detti lavoratori prestano la loro opera.
Il contratto di somministrazione di lavoro a tempo indeterminato (c.d. staff leasing) è stato
recentemente modificato dal Decreto Legislativo n. 81/2015, che ha esteso tale istituto a
qualsiasi ambito di attività e tipologia di lavoratori, con un solo limite di tipo quantitativo. Lo
staff leasing, infatti, potrà essere utilizzato nel limite del 20% rispetto al numero di lavoratori
assunti a tempo indeterminato in forza presso l’utilizzatore alla data del 1° gennaio dell’anno in
cui viene a stipularsi il contratto. Tale percentuale potrà essere oggetto di modifica da parte
della contrattazione collettiva applicabile dall’utilizzatore. Il lavoratore assunto a tempo
indeterminato dall’agenzia di lavoro, ha diritto ad un’indennità di disponibilità per i periodi in
cui non è in missione presso un utilizzatore. L’importo dell’indennità è determinato dalla
contrattazione collettiva e non può comunque essere inferiore all’importo fissato con decreto
del Ministero del lavoro. Le Agenzie per il lavoro autorizzate alla somministrazione di lavoro sono
tenute al versamento della contribuzione per il finanziamento del Fondo per la formazione e
l'integrazione del reddito previsto dal D. Lgs. 276/2003 da calcolare in misura percentuale sulla
retribuzione corrisposta al personale in somministrazione.
42
Contratto Intermittente o a chiamata
È un contratto che si può attivare qualora si presenti la necessità di utilizzare un lavoratore per
prestazioni con una frequenza non predeterminabile, permettendo al datore di lavoro di
servirsi dell’attività del lavoratore, chiamandolo all’occorrenza. Sono spesso assunti con questa
tipologia contrattuale i lavoratori dello spettacolo, gli addetti al centralino, i guardiani,
receptionist.
È richiesta la forma scritta del contratto (anche se solo ai fini della prova della sussistenza del
contratto e non per la sua validità) indicando i contenuti previsti per legge, tra cui la durata a
tempo determinato o indeterminato. La disciplina normativa è contenuta nel Decreto Legislativo
di riordino delle tipologie contrattuali (D.lgs. 81/2015).
Il contratto di lavoro intermittente può essere stipulato:
• per le esigenze individuate dai contratti collettivi, anche con riferimento allo svolgimenti
di prestazioni in periodi predeterminati nell'arco della settimana, del mese o dell'anno;
• nel caso di soggetti di età inferiore a 24 anni, oppure, di età superiore a 55 anni. Le
prestazioni a chiamata si devono comunque concludere entro il compimento del 25esimo
anno.
Qualora la prima ipotesi non sia attuata dalla contrattazione collettiva, le ipotesi di ricorso a
questo tipo di contratto sono individuate da un apposito decreto ministeriale. Il contratto di
lavoro intermittente, come confermato anche dalla nuova disciplina raccolta nel Decreto
Legislativo n.81/2015, è ammesso per ciascun lavoratore e con il medesimo datore di lavoro per
un periodo complessivamente non superiore alle 400 giornate nell’arco di tre anni solari, ad
eccezione dei settori del turismo, dei pubblici esercizi e dello spettacolo. Nel caso in cui sia
superato questo periodo, il rapporto di lavoro intermittente si trasforma in un rapporto a tempo
pieno e indeterminato. La Circolare MLPS n.35/2013 aveva già fornito le indicazioni operative
riguardo al calcolo delle giornate. A livello retributivo è poi prevista un’indennità di
disponibilità nel caso in cui il lavoratore si impegni contrattualmente a rispondere alla
chiamata. L’importo dell’indennità è determinato dai contratti collettivi ma non è inferiore
all'importo minimo fissato con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentite le
associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Come chiarito
dal Ministero con interpello n.15/2015, il lavoratore iscritto nella lista di mobilità e assunto con
contratto di lavoro intermittente a tempo indeterminato, senza obbligo di risposta alla
chiamata, mantiene comunque l’iscrizione nella lista. Il datore di lavoro deve effettuare, oltre
alla comunicazione obbligatoria pre-assuntiva, una comunicazione amministrativa prima
dell’inizio dello svolgimento della prestazione lavorativa svolta dal del medesimo lavoratore,
o prima dell’inizio di più prestazioni di durata non superiore a trenta giorni svolte all’interno di
una preventiva pianificazione. Le modalità operative, attualmente in vigore, per effettuare tale
comunicazione sono state definite dal Decreto Interministeriale del 27 marzo 2013 e dalla
Circolare MLPS n.27/2013. Consulta le istruzioni operative per la comunicazione della chiamata
del lavoro intermittente.
Lavoro Ripartito (Job Sharing)
Dal 25 giugno 2015 con l'entrata in vigore del dlsg 81/2015, è abrogato il contratto di Lavoro
Ripartito
Apprendistato
La Regione Emilia-Romagna promuove il contratto di apprendistato perché offre ai giovani
l’opportunità di formarsi e di crescere professionalmente.
A partire dal 2011, questo contratto è stato riformato da una legge nazionale - il decreto
legislativo n. 167 detto “Testo unico dell’apprendistato” - e da successivi provvedimenti
nazionali e regionali.
43
Il “Testo unico” ha abrogato tutte le norme preesistenti e ha definito un nuovo apprendistato,
articolato in tre tipologie:
• apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione
secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore
• apprendistato professionalizzante o di mestiere
• apprendistato di alta formazione e ricerca
Dal 25 giugno 2015 con l'entrata in vigore del dlsg 81/2015 con la revisione della disciplina
dell’apprendistato per la qualifica e per il diploma – che ora assume la nuova denominazione di
«apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria
superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore» – nonché dell’apprendistato di
alta formazione e ricerca, si pongono le basi di un «sistema duale», in cui il conseguimento dei
titoli, rispettivamente, del livello secondario di istruzione e formazione e del livello terziario,
potrà avvenire anche attraverso l’apprendimento presso l’impresa.
Il Testo unico ha affidato alle Regioni la competenza di stabilire come deve svolgersi la
formazione degli apprendisti, in modo coerente con le strategie regionali e con il contesto
economico e produttivo di ciascun territorio.
La Regione Emilia-Romagna, in attuazione della legge nazionale:
• ha definito, sia per l’apprendistato per la qualifica che per l’apprendistato
professionalizzante, i contenuti dei percorsi formativi, la loro articolazione, le
metodologie didattiche e la modalità di coinvolgimento delle imprese. In particolare, ha
stabilito che i profili formativi dell'apprendistato per la qualifica corrispondono alle
qualifiche professionali regionali conseguibili nel sistema di Istruzione e Formazione
Professionale
• ha formalizzato gli accordi con le istituzioni scolastiche e formative per l’apprendistato
per la qualifica e per l’apprendistato professionalizzante
• ha stipulato protocolli d’intesa con istituzioni universitarie e di ricerca per l’offerta
formativa del contratto di apprendistato di alta formazione e ricerca.
Agli apprendisti e alle imprese la Regione offre:
• supporto nella progettazione personalizzata del percorso formativo definito dalla Regione
Emilia-Romagna,
• un’offerta formativa centrata sull’apprendista e finalizzata a sviluppare competenze utili
all’occupazione e alla crescita,
• sostegno economico per la formazione.
Info: http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/apprendistato
Contratto a Progetto
Dal 25 giugno 2015, con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n.81/2015, non è più possibile
stipulare contratti di collaborazione coordinata e continuativa a progetto ai sensi degli artt-6169bis del Decreto Legislativo 276/2003.
I contratti di questo tipo già stipulati a tale data, continueranno ad essere normati in base alla
disciplina previgente. A partire dal 1° gennaio 2016, le collaborazioni di tipo parasubordinato o
nella forma del lavoro autonomo saranno considerate come lavoro subordinato, qualora si
concretizzino in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative ed organizzate
dal committente rispetto al luogo ed all’orario di lavoro.
Tale presunzione di subordinazione non opererà nei seguenti casi:
• per le collaborazioni individuate dalla contrattazione collettiva nazionale, siglata dalle
associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, anche
44
per venire incontro a particolari esigenze produttive ed organizzative del settore di
riferimento;
• per le prestazioni intellettuali rese da soggetti iscritti ad Albi professionali;
• per le attività prestate dai componenti degli organi di amministrazione e controllo delle
società e dei partecipanti ai collegi ed alle commissioni, esclusivamente in relazioni alle
loro funzioni;
• per le prestazioni rese a fini istituzionali nelle associazioni sportive e dilettantistiche
riconosciute dal Coni.
Le parti possono richiedere alle commissioni di certificazione di attestare l'assenza dei requisiti
ostativi suddetti. Il lavoratore, in questa fase, potrà farsi assistere da un rappresentante
dell'associazione sindacale cui aderisce o conferisce mandato o da un avvocato o da un
consulente del lavoro. A decorrere dall'1 gennaio 2016 i datori di lavoro che assumono coloro
con cui hanno avuto un precedente rapporto di collaborazione, anche a progetto, o i titolari di
partita IVA con cui hanno intrattenuto un rapporto di lavoro autonomo, godono del beneficio
dell’estinzione degli eventuali illeciti amministrativi, contributivi e fiscali legati all'erronea
qualificazione del rapporto di lavoro antecedenti. I datori di lavoro che decideranno di
beneficiare di questa sanatoria dovranno sottoscrivere con il lavoratore dei verbali di
conciliazione stragiudiziale - in una delle sedi di cui all'articolo 2113, quarto comma, del codice
civile, o presso le commissioni di certificazione – e non potranno recedere dal rapporto di lavoro
nei dodici mesi successivi all’assunzione, salvo che non si configuri un licenziamento per giusta
causa o per giustificato motivo soggettivo.
Lavoro Occasionale Accessorio (Voucher)
Con lavoro accessorio si è inteso regolamentare quelle prestazioni lavorative non riconducibili
alle tipologie contrattuali tipiche del lavoro subordinato o del lavoro autonomo, ma
caratterizzate da un limite prettamente economico e dal pagamento attraverso dei voucher. Si
tratta perlopiù di quelle attività lavorative che potrebbero collocarsi al di fuori della legalità,
nell'ottica di una maggiore tutela del lavoratore. Per contratto di lavoro accessorio si intende
l’insieme di prestazioni lavorative che non danno luogo, con riferimento alla totalità dei
committenti, a compensi superiori a € 7.000 netti (€9.333 lordi) nel corso di un anno civile (dal
1° gennaio al 31 dicembre). Qualora il committente sia un imprenditore o un professionista le
prestazioni di lavoro accessorio rese a loro favore non possono eccedere il limite di € 2.000
nell’anno civile per ciascun lavoratore. Il Decreto Legislativo n. 81/2015 ha confermato il venire
meno così della caratteristica dell’occasionalità - già eliminata dal Decreto Legge 76/2013 - e la
possibilità che il lavoro accessorio possa essere usato per qualsiasi tipo di attività.
Il lavoro accessorio si utilizza, quindi, in diversi ambiti: agricolo, commerciale, turistico, dei
servizi, della Pubblica Amministrazione, rispettando comunque i vincoli di contenimento delle
spese di personale previsti dalla normativa di settore, oppure, dai patti di stabilità interni. I
percettori di cassa integrazione salariale o di misure di sostegno del reddito, in qualsiasi
settore produttivo, compresi gli Enti locali, potranno lavorare con contratto di lavoro accessorio
per un compenso massimo di € 3.000 netti nell’anno civile. Tale limite per l’anno 2015, è da
intendersi comprensivo anche delle prestazioni di lavoro accessorio già rese dal 1° gennaio 2015
al 24 giugno 2015. L’INPS è incaricato a detrarre la contribuzione figurativa dalle misure di
sostegno, conguagliando con gli accrediti contributivi derivanti dal lavoro accessorio. Per
specifiche categorie di soggetti in stato di disabilità, detenzione, tossicodipendenza e per i
beneficiari di ammortizzatori sociali è prevista la possibilità di ricorrere al lavoro accessorio,
secondo una regolamentazione speciale che sarà individuata da un apposito decreto ministeriale.
Per il lavoratore, il compenso è esente da ogni imposizione fiscale e non incide sul suo stato di
disoccupato o inoccupato. I compensi percepiti con il lavoro accessorio concorrano alla
determinazione del reddito utile per il rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno. Il
pagamento della prestazione occasionale di tipo accessorio avviene attraverso i cosiddetti
voucher (o buoni lavoro) che garantiscono, oltre alla retribuzione, anche la copertura
45
previdenziale presso l'INPS e quella assicurativa presso l'INAIL. Con la Circolare n.4 del Ministero
del lavoro e delle politiche sociali del 18 gennaio 2013, sono state fornite alcune indicazioni
operative per il personale ispettivo sul lavoro accessorio. Le aziende agricole che superano
7.000 € di fatturato l'anno possono ricorrere al lavoro accessorio soltanto per le attività di
carattere stagionale e utilizzare soltanto tre tipologie di prestatori: i pensionati, gli studenti tra
i 16 e i 25 anni nei periodi di vacanza, iscritti ad un ciclo scolastico o universitario e, anche per
il 2014, i percettori di prestazioni a sostegno del reddito.
Nel settore agricolo, il lavoro accessorio si applica:
• alle attività lavorative occasionali di carattere stagionale effettuate da pensionati e da
giovani under25. Per questi ultimi è necessario che l’attività sia compatibile con gli
impegni scolastici, se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un istituto scolastico
di qualsiasi ordine e grado, mentre potranno essere svolte in qualunque periodo dell'anno
se regolarmente iscritti a un ciclo di studi universitari;
• alle attività agricole svolte a favore di piccoli produttori agricoli (aziende agricole cha
hanno un volume d’affari non superiore a € 7.000) che non possono, tuttavia, essere
svolte da soggetti iscritti l'anno precedente negli elenchi anagrafici dei lavoratori
agricoli.
In generale, è vietato ricorrere al lavoro accessorio per l’esecuzione di appalti di opere o
servizi. Come indicato nella Nota direttoriale del 25 giugno 2015, fino a quando non saranno
definite le nuove procedure, le comunicazione dovranno essere effettuate tramite gli Istituti
previdenziali con le attuali modalità. Maggiori chiarimenti sul lavoro accessorio e sull’utilizzo dei
voucher a seguito dell’entrata in vigore del Decreto Legislativo n.81/2015 sono stati forniti dalla
Circolare INPS n.149/2015.
Associazione in Partecipazione
Con il contratto di associazione in partecipazione l’imprenditore (associante) attribuisce al
lavoratore (associato) una partecipazione agli utili dell’azienda, in cambio di un apporto che può
essere una prestazione d’opera o una prestazione di carattere patrimoniale.
Dal 25 giugno 2015 con l'entrata in vigore del dlsg 81/2015 sono abrogate le disposizioni
dell’associazione in partecipazione con apporto di lavoro dell’associato persona fisica
Contratto di Rete
Il contratto di rete è un nuovo istituto giuridico mediante il quale più imprenditori perseguono lo
scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la
propria competitività sul mercato, impegnandosi a collaborare in forme e in ambiti
predeterminati attinenti all'esercizio delle proprie imprese ovvero a scambiarsi informazioni o
prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica. Introdotto nel sistema
giuridico italiano dal decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito in legge 9 aprile 2009, n.
33 (Misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi), è stato oggetto di ulteriori
modifiche (L. 134/2012 e Legge n. 221/2012, di conversione del Decreto Legge n.179/2012), che
ne hanno integrato e completato la disciplina.
46
Distacco del lavoratore
Il distacco del lavoratore, disciplinato dall’art. 30 del D. Lgs. 276/03, consiste in un
provvedimento organizzativo con il quale il datore di lavoro, per soddisfare un proprio interesse,
pone temporaneamente uno o più lavoratori a disposizione di altro soggetto per l'esecuzione di
una determinata attività lavorativa. Il datore di lavoro rimane responsabile del trattamento
economico e normativo del lavoratore e, in termini generali, non è subordinato all’indicazione di
specifiche ragioni o al consenso del lavoratore distaccato. Tuttavia occorre considerare che:
• il distacco che comporti un mutamento di mansioni deve avvenire con il consenso del
lavoratore interessato;
• il distacco che comporti un trasferimento a una unità produttiva sita a più di 50 km da
quella in cui il lavoratore é adibito può avvenire soltanto per comprovate ragioni
tecniche, organizzative, produttive o sostitutive.
La legge 9 agosto 2013, n. 99, di conversione del D.L. 76/2013, ha inserito una particolar
previsione relativa al distacco di personale che avvenga tra aziende che abbiano sottoscritto un
contratto di rete di impresa che abbia validità ai sensi del D.L. 5/2009, convertito in legge 9
aprile 2009, n. 33. In questa ipotesi, come precisato anche dal Ministero del lavoro nella propria
Circolare ministeriale del 29 agosto 2013, n. 35, l’interesse al distacco da parte del distaccante
non deve essere accertato ma si presume connesso e pertanto sorge automaticamente, proprio
in forza dell’operare della rete. I requisiti di legittimità del distacco ai sensi dell’art. 30 D. Lgs.
276/2003, così come precisato nella Circolare del Ministero del Lavoro del 15 gennaio 2004 n. 3 e
da ultimo con la risposta a Interpello 1/2011, sono:
• l’interesse del distaccante: come precisato dal Ministero del lavoro con Circolare n.
28/2005, deve essere specifico, rilevante, concreto e persistente, da accertare caso per
caso, in base alla natura dell’attività espletata e non semplicemente in relazione
all’oggetto sociale dell’impresa. Può trattarsi di qualsiasi interesse produttivo del
distaccante, anche di carattere non economico, che tuttavia non può mai coincidere
con l’interesse lucrativo connesso alla mera somministrazione di lavoro;
• la temporaneità del distacco: il distacco deve essere necessariamente temporaneo. Tale
previsione non incide sulla durata del distacco, breve o lunga che sia, ma sul presupposto
che, qualunque sia la durata del distacco, non può trattarsi di passaggio definitivo;
• lo svolgimento di una determinata attività lavorativa: il lavoratore distaccato deve
essere adibito ad attività specifiche e funzionali al soddisfacimento dell’interesse proprio
del distaccante. Ne consegue che il provvedimento di distacco non può risolversi in una
messa a disposizione del proprio personale in maniera generica e, quindi, senza
predeterminazione di mansioni.
In assenza di tali requisiti di legittimità, il lavoratore interessato può fare ricorso in giudizio per
la costituzione di un rapporto di lavoro con il soggetto che ne ha utilizzato la prestazione,
cioè il datore di lavoro presso cui è stato distaccato.
La Partita IVA
Per Partite IVA si intendono generalmente i contratti di lavoro stipulati con prestatori d’opera,
ossia i lavoratori autonomi che offrono, dietro corrispettivo e senza alcun vincolo di
subordinazione nei confronti del committente, un servizio o la realizzazione di un bene
materiale. Partite IVA, pertanto, è il regime fiscale cui fa riferimento questa tipologia
contrattuale. Rientrano, ad esempio, in questa fattispecie: cooperatori, liberi professionisti,
consulenti e altre figure professionali autonome. Con l’obiettivo di contenere gli abusi e
sfavorire quindi un uso improprio di questa tipologia contrattuale, sono stati adottati dal
legislatore alcuni accorgimenti.
A partire dal 1° gennaio 2016, il Decreto Legislativo 81/2015 introduce un nuovo regime di
secondo il quale le collaborazioni di tipo parasubordinato o nella forma del lavoro autonomo
47
saranno considerate come lavoro subordinato, qualora si concretizzino in prestazioni di lavoro
esclusivamente personali, continuative, ripetitive ed organizzate dal committente rispetto al
luogo ed all’orario di lavoro.
Tale presunzione assoluta non opererà nei seguenti casi:
• per le collaborazioni individuate dalla contrattazione collettiva nazionale, siglata dalle
confederazioni comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, anche per
venire incontro a particolari esigenze del settore di riferimento;
• per le prestazioni rese dagli iscritti ad Albi professionali;
• per le attività prestate dai componenti degli organi di amministrazione e controllo delle
società e dei partecipanti ai collegi ed alle commissioni, esclusivamente in relazioni alle
loro funzioni;
• per le prestazioni rese a fini istituzionali nelle associazioni sportive e dilettantistiche
riconosciute dal Coni;
• prestazioni di cui sono certificati i requisiti presso le commissioni di certificazione
istituite ai sensi dell’art 76 del Decreto Legislativo 276/2003.
A decorrere dall'1 gennaio 2016 i datori di lavoro che assumono coloro con cui hanno avuto un
precedente rapporto di collaborazione, anche a progetto, o i titolari di partita IVA con cui hanno
intrattenuto un rapporto di lavoro autonomo, godono del beneficio dell’estinzione degli
eventuali illeciti amministrativi, contributivi e fiscali legati all'erronea qualificazione del
rapporto di lavoro antecedenti all’assunzione. I datori di lavoro che decideranno di beneficiare
di questa sanatoria dovranno sottoscrivere con il lavoratore dei verbali di conciliazione
stragiudiziale - in una delle sedi di cui all'articolo 2113, quarto comma, del codice civile, o
presso le commissioni di certificazione – e non potranno recedere dal rapporto di lavoro nei
dodici mesi successivi all’assunzione, salvo che non si configuri un licenziamento per giusta
causa o per giustificato motivo soggettivo. La L.92/2012 aveva introdotto tre criteri che
modificavano la natura del rapporto da lavoro autonomo a subordinato, in mancanza di prova
contraria da parte del committente. Tale disciplina trova applicazione per i rapporti già in essere
al 25 giugno 2015 e fino al 31 dicembre 2015.
Attenzione!! Conoscere le varie tipologie di contratti di lavoro consente di conoscere i propri
diritti/doveri rispetto al rapporto di lavoro, oltre a ottenere le informazioni per poter valutare
la convenienza o meno nell'accettare un'offerta lavorativa
Info Web:
http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/lavoro-per-te/mercato-dellavoro/contratti-di-lavoro
dottrinalavoro.it/argomento/contratti-c –
dottrinalavoro.it/le-agevolazioni-alle-assunzioni
portalecnel.it - nuovoapprendistato.gov.it
cgil.it - cisl.it - uil.it – ugl.it - www.tdlnonprofit.org - avvocati24ore.it
48
> Le Reti di Relazioni – Il Networking
“Comunicare l'un l'altro, scambiarsi informazioni è natura; tenere conto delle
informazioni che ci vengono date è cultura"
J.W. Goethe
E’ un’attività molto importante per la ricerca del lavoro: si tratta di creare e sviluppare
una “rete di relazioni” con lo scopo di aumentare contatti, conoscere persone che svolgono il
lavoro che ci interessa, raccogliere informazioni, per far conoscere il proprio progetto
professionale, per scoprire e sfruttare opportunità o crearne di nuove (nello specifico:
consultare portali tematici su Internet, Social e Business Network, riviste di settore, frequentare
fiere, convegni, incontri relativi ai settori di nostro interesse, iscriversi a newletters,
partecipare a forum tematici, fare esperienze formative o di tirocinio formativo, ricercare
contatti diretti con possibili datori di lavoro, passaparola con amici e parenti, ecc.).
Quanti più contatti significativi si riesce a creare, quante più possibilità si avranno di sviluppare
occasioni lavorative. Qui sotto ecco alcuni esempi su come avere informazioni, aumentare i
propri contatti e la “visibilità” del proprio profilo professionale tramite internet e il WEB 2.0:
Info Web:
Esempi di portali Tematici:
http://sociale.regione.emilia-romagna.it
http://ambiente.regione.emilia-romagna.it
wwworkers.it
lavoricreativi.com - artjob.it
Alcuni Business Networks:
linkedin.com – link2me.it labyring.com
xing.com plaxo.com facecv.it
viadeo.com jobmeeting.it youtube.com
Alcuni Social Network:
facebook.com – twitter.com – klout.com – liveresume.com
– slideshare.net
Attenzione!! Aumentare i propri contatti, iscriversi a newsletter, consultare portali tematici di
settore, l'uso di Social Network, curare e gestire la propria “social reputation”...sono elementi
fondamentali per chi cerca lavoro: molti selezionatori cercano online e sui social networks
informazioni sulle persone candidate alle loro offerte di lavoro...
E' possibile consultare gratuitamente dal sito internet www.provincia.fc.it/lavoro
nella sezione “Servizi di Orientamento” le Dispense dedicate a “Internet per la
ricerca lavoro” e ai “Social Network per la ricerca lavoro”
49
> Il Curriculum Vitae
“Comunque ci si sforzi, non si può non comunicare”
P. Watzlawick
Il curriculum vitae è uno strumento indispensabile per chi vuole inserirsi nel mondo del
lavoro o per chi intende cambiare la propria occupazione. E’ il “biglietto da visita” che
descrive a possibili interlocutori il nostro profilo professionale, la nostra formazione e le nostre
conoscenze/competenze. Il curriculum vitae può essere utilizzato per diverse finalità:
– per rispondere ad un annuncio di lavoro comparso al Centro per l’Impiego, sulla stampa,
su Internet;
– per fare domanda di lavoro direttamente alle aziende che interessano;
– per sostenere efficacemente il colloquio di selezione presso un possibile datore di lavoro.
Quando si scrive il curriculum è importante tenere presente che prima di raggiungere il nostro
obiettivo, firmare un contratto di lavoro, ci sono molti altri passaggi da superare, tutti
importanti: infatti, il CV dovrà innanzitutto colpire l’attenzione e essere selezionato e preso in
considerazione, quindi sarà valutato e, in seguito, se tutto va bene e si è convocati per un
colloquio, sarà oggetto principale del colloquio di lavoro.
Soltanto superati tutti questi passaggi potrà finalmente esserci offerto un lavoro. L'obiettivo
primario di un CV è innanzitutto fare in modo che venga scelto dal possibile datore di lavoro e si
venga contattati per un colloquio.
Non esiste “un modo” per fare il CV: molto dipenderà dallo stile personale, dalle capacità
grafiche di chi lo scrive, dall’uso della formattazione, dalle informazioni che vogliamo far
risaltare. Alcune regole generali sono comunque da tenere sempre in considerazione:
–
–
–
–
Chiarezza comunicativa e sintesi: il CV deve essere chiaro e sintetico. E’ importante
dunque porre attenzione agli spazi, al carattere (grassetti, corsivi), ai font, alla grafica
generale: il tutto deve essere scritto in modo che immediatamente il selezionatore possa
trovare le informazioni che ricerca;
Formalità: il CV deve essere formale. E’ importante evitare di scrivere in prima persona
singolare (ho fatto, ho frequentato...), poiché questa modalità in genere allunga il testo
e occupa spazio. Può essere più funzionale usare formule come: “2001 Corso di
informatica di base frequentato presso l'Ente X di Forlì della durata di 30 ore. Rilasciato
attestato di frequenza”;
Completezza: nel CV non si deve scrivere tutto, ma solo le cose che si reputano
importanti rispetto all'offerta o all'azienda per la quale ci si sta candidando; se possibile
in forma concisa e senza ripetizioni;
Personalizzato e Mirato: questo aspetto è molto importante, anche se spesso viene
sottovalutato. Il CV deve sempre essere adattato all'offerta a cui si risponde o all'azienda
alla quale ci si rivolge: è necessario quindi ottenere preliminarmente informazioni
sull’azienda, tramite le proprie conoscenze o visitando un eventuale sito Internet. Sarà
così più facile definire il proprio profilo sulle esigenze specifiche di quella azienda e
proporsi in maniera più efficace;
Le informazioni che si devono inserire nel CV riguardano:
Dati anagrafici e personali (Cognome, Nome, Indirizzi, Recapiti Telefonici, mail, CF, Social)
Istruzione e formazione professionale (indicare periodo, nome del Corso, qualifica
conseguita, durata, eventuali materie e competenze acquisite, sede si svolgimento di stage)
Esperienze lavorative (specificando il nome dall’azienda, la durata, le mansioni ricoperte, le
competenze acquisite)
Conoscenze linguistiche (indicare il livello e/o grado di conoscenza rispetto a comprensione,
espressione orale, scrittura)
50
Conoscenze Informatiche (indicare i Sistemi Operativi conosciuti e il livello di conoscenza di
ogni singolo programma, gestionali aziendali, etc)
Competenze trasversali (competenze ralazionali, organizzative, tecniche, artistiche, ecc.)
Altre informazioni (servizio civile, interessi, hobbies, etc)
Obiettivi professionali (indicare il tipo di lavoro e/o le mansioni per le quali si è disponibili e
lavorare)
Al fine di facilitare la ricerca di lavoro non solo in Italia, ma in ambito comunitario, la
Commissione Europea ha suggerito alcune modalità omogenee di presentazione delle
competenze e capacità professionali dei cittadini. Rispetto al CV utilizzato in Italia, il
Curriculum vitae europeo mette l'accento su capacità e competenze personali acquisite in
qualunque contesto e sulle competenze trasversali.
La Lettera di Presentazione
Il CV “deve” sempre essere accompagnato da una lettera di presentazione, che potrà essere diversa a
seconda dell’utilizzo e del destinatario:
- in risposta ad un annuncio: la lettera serve per mettere in relazione l’invio del CV con
l'annuncio, che può essere comparso sul giornale X, o al centro impiego o all'agenzia Y; in questo caso può
essere utile anche introdurre brevemente il proprio profilo o (se si risponde ad un'offerta che non coincide
in pieno con il proprio profilo) spiegare il motivo per il quale ci si candida (per es. con la formula: “ anche
se non ho esperienza specifica nel settore, ritengo si essere in grado di...”);
- per una candidatura diretta presso un’azienda: la lettera di presentazione in questo caso serve per
motivare la propria candidatura e proporre il proprio profilo professionale in vista di un eventuale futuro
inserimento in azienda. La lettera deve contenere i motivi per quali si sta contattando proprio
quell'azienda, anche se non ha fatto espressamente richiesta di personale: la lettera fa da trait d'union fra
il CV e l'azienda.
ESEMPIO DI LETTERA DI RISPOSTA A INSERZIONE
In relazione all’annuncio in oggetto, desidero sottoporre alla Vostra cortese attenzione il mio curriculum
vitae. Sono particolarmente interessato/a alla posizione da Voi offerta in quanto ritengo di possedere i
requisiti necessari. Come risulta dal curriculum vitae allegato, possiedo la laurea in (il diploma di) ……e
una breve ma significativa esperienza nel settore ……..( possiedo la qualifica di …….., ho frequentato uno
stage/tirocinio……). Sono una persona precisa affidabile e particolarmente interessata al profilo
professionale da Voi richiesto. Sono disponibile a trasferte di lavoro, ad assunzioni temporanee o parttime e ad eventuali corsi di perfezionamento. Sarei lieto di poter sviluppare la mia professionalità
entrando a lavorare nella Vostra azienda e spero di avere presto un incontro con Voi per darvi tutte le
altre informazioni che possono essere utili a valutare la mia candidatura. Intenderei inoltre precisare che
una mia eventuale assunzione potrebbe avvenire avvalendosi degli sgravi contributivi previsti dalla/dal
legge/Dlgs… In attesa di un gentile riscontro, porgo distinti saluti.
ESEMPIO DI LETTERA DI PRESENTAZIONE DI AUTOCANDIDATURA:
Spett.le Ufficio Personale dell'azienda X, mi chiamo.....e desidero sottoporre il mio CV alla vostra
cortese attenzione nel caso in cui abbiate necessità in futuro di inserire nella vostra azienda personale
con le mie caratteristiche. Come potrà notare dal mio cv allegato, ho maturato esperienza nell'ambito.
nel settore..occupandomi di..Per questi motivi sarei disponibile a lavorare come (segreteria, addetta alla
reception, addetta alla contabilità ecc). Ho buone competenze organizzative e una buona propensione
alla collaborazione e al lavoro di gruppo. Sono disponibile inizialmente anche per brevi periodi di
tirocinio per adattare le mie competenze al vostro contesto organizzativo..In attesa di un vostro cordiale
riscontro, colgo l'occasione per porgere cordiali saluti.
Attenzione!! Il Curriculum deve sempre essere mirato e personalizzato!! Evitare
di fare fotocopie tutte uguali da spedire ad aziende diverse dove ci si candida per
profili diversi!!
Info Web:
https://europass.cedefop.europa.eu/it/documents/curriculum-vitae
provincia.fc.it/lavoro (crea il tuo CV)
51
FASE 2: ORGANIZZAZIONE
Marco Polo descrive un ponte, pietra per pietra.
“Ma qual è la pietra che sostiene il ponte?” - chiede Kublai Kan.
“Il ponte non è sostenuto da questa o da quella pietra - risponde Marco - ma dalla
linea dell'arco che esse formano”
Kublai Kan rimase silenzioso, riflettendo. Poi soggiunse: “Perché mi parli delle
pietre? È solo dell'arco che mi importa”
Marco Polo risponde: “Senza pietre non c'è arco!”
Italo Calvino, Le città invisibili
> Definire un Metodo di Ricerca
E’ importante organizzare in modo ragionato l’attività di ricerca: individuando uno spazio dove
eseguirla, dedicando almeno 2 ore al giorno (in orari flessibili in base alle proprie esigenze) alla
ricerca o alla raccolta/elaborazione delle informazioni, preparandosi per utilizzare diversi
strumenti (cellulare, PC, Internet e stampanti, curriculum e lettere di presentazione, agende,
fax, mail, social networks, ecc.), individuando le priorità e catalogandole nella propria agenda,
in modo da poter scandire i vari impegni/appuntamenti e ridurre al massimo i costi della
ricerca e gli spostamenti.
> Le Strategia di Ricerca
> Individuare i luoghi o i Siti Internet dove poter trovare ed elaborare le informazioni di tuo
interesse (organizzazione dei bookmarks);
> Iscriversi a newsletter e job alert per essere sempre aggiornati sulle novità e offerte di lavoro;
> Frequentare Convegni, Fiere, Job meeting, etc;
> Gestire e tenere aggiornato il proprio profilo su Social Network;
> Mantenere un atteggiamento “Resiliente” vale a dire cercare di affrontare le difficoltà e gli
eventuali errori in modo positivo nell'ottica di acquisire maggiore conoscenza e consapevolezza;
> Gestione dei Tempi delle fasi della ricerca – Il PIANO D'AZIONE
Una volta stabiliti gli Obiettivi professionali e il proprio metodo di ricerca in base anche ai propri
impegni personali e famigliari, sarà fondamentale determinare i TEMPI necessari e previsti oltre
che stabilire le SCADENZE al fine di affrontare al meglio le varie FASI della ricerca. In questo
modo sarà possibile valutare i propri progressi, adattare le azioni a seconda degli imprevisti e
agire di conseguenza. E' importante, inoltre, tenere NOTA delle azioni che si compiono ogni
giorno in modo da avere una “dimensione” delle cose fatte e programmare gli impegni dei giorni
successivi. Per ottenere risultati, quindi, è necessario avere degli OBIETTIVI e un PIANO di
AZIONE per cercare di raggiungerli.
Il Piano di Azione, per poter essere utile, deve essere dettagliato e preciso.
Di seguito una breve esemplificazione schematica della gestione dei Tempi e delle FASI della
ricerca: anche ogni fase della ricerca può essere tradotta in un PIANO di AZIONE (vedi
esempio)
Obiettivo (1): Lavorare come Add. Alla Segreteria
Obiettivo (2): Cercare un lavoro generico per poter perseguire l'Obiettivo (1)
52
Mese 1
Mese 2
> Definire Obiettivi
1-8
> Conoscere Mercato Lavoro
9-15
> Sistemazione CV
16-18
> Conoscenza contratti di lavoro
19-20
> Valutazione possibilità formative
21-24
> Iscrizione servizi per il lavoro e siti web
25-28
> Miglioramento tecniche di ricerca
29-31
> Ricerca aziende per lavoro generico
1-3
> Organizzazione ricerca – Gestione Social Network
4-6
> Risposta annunci – Domande dirette in azienda – Autocandidatura
> Iscrizione Corso Formazione per “Operatore amministrativo segretariale”
6-20
>>>>
Esempio di PIANO D'AZIONE
Obiettivo: Frequentare un Corso di Formazione o Tirocinio Formativo come “Operatore
amministrativo segretariale”
Tempo: entro 1 anno
Strumenti: Siti web dedicati alla formazione, Informazioni presso Centri per l'Impiego,
Contatti con gli Enti di Formazione professionale, preparazione Cv personale, utilizzo
Social network, preparazione per affrontare le prove di selezione (se corso gratuito),
reperimento/risparmio denaro (se a pagamento)
Strategia operativa:
- Individuare il Corso o gli Enti che possono proporre Tirocini formativi;
- Valutare pro/contro e le differenza fra Corso di Formazione e Tirocinio;
- Valutare le possibilità di frequentare un Corso a pagamento (valutare la qualifica
rilasciata e se l'Ente è accreditato dalla Regione Emilia Romagna);
- Iscriversi al Corso o dare disponibilità al Centro per l'Impiego per Tirocinio Formativo;
- Seguire le lezioni teoriche e pratiche o presentarsi in Azienda per il Tirocinio;
- Superare le prove e gli esami finali (se corso a Qualifica);
Valutazione: Aver acquisito competenze in ambito amministrativo segretariale, aver
acquisito la Qualifica regionale, aver creato Reti di Relazioni nel settore
Definizione di nuovi Obiettivi: Cercare lavoro come Addetta/o alla segreteria
amministrativa – Nuovo Piano D'Azione >>>>>
Attenzione!! Organizzare la ricerca è fondamentale: senza Metodo, Strategia, Gestione dei
tempi, Analisi dei risultati ottenuti, non è possibile raggiungere gli obiettivi lavorativi e
personali che sono stati prefissati...
53
FASE 3: AZIONE
“Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno, ma ciò che farai
in tutti i giorni che verranno dipende da quello che farai oggi”
E. Hamingway, Per chi suona la campana
Dopo aver definito gli obiettivi professionali, aver elaborato le informazioni e stabilito il Metodo
e l'Organizzazione della nostra ricerca, è necessario mettere in pratica e rendere effettiva la
Ricerca, compiendo AZIONI che andranno a modificare la nostra condizione di partenza.
> Le Inserzioni
Le inserzioni rappresentano uno strumento, utilizzato sia dai datori di lavoro sia dai lavoratori,
per favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro. Possono comparire su quotidiani,
settimanali, mensili oppure riviste specializzate. I quotidiani solitamente riservano un giorno
fisso della settimana per pubblicare le inserzioni che riguardano la ricerca di personale
qualificato; tuttavia è possibile trovare in ogni giorno della settimana, nell'apposita rubrica,
domande ed offerte di personale. Le inserzioni sono spesso molto sintetiche e non sempre
quello che si legge corrisponde al reale profilo richiesto: solitamente viene riportato il settore di
attività dell'azienda, la sede di lavoro, il tipo di posizione che deve essere ricoperta, i requisiti
che il candidato deve possedere e le stesse professioni sono spesso indicate con nomi diversi: ad
esempio il venditore diventa "addetto al marketing e alle relazioni pubbliche", il tecnico
commerciale diventa "account executive" o "informatore scientifico", ecc. Sarà per questo
importante valutare con attenzione il contenuto dell'inserzione: se il messaggio è chiaro e
preciso, significa che l'impresa sta cercando proprio quel profilo professionale e nessun altro; in
questo caso è inutile inviare il proprio curriculum se non è più che rispondente. Se invece
l'annuncio è meno chiaro e mirato e la figura professionale richiesta è descritta in modo
generico, vi sono più possibilità che il proprio curriculum venga preso in considerazione, anche
se non è perfettamente rispondente ai requisiti richiesti. ATTENZIONE!! OCCHIO ALLE
TRUFFE!!: solitamente bisogna diffidare di chi (soprattutto in momenti di crisi economica)
pubblica annunci generici offrendo facili guadagni: lo scopo è di attirare molte persone in
modo che si possa trovare sempre qualcuno da raggirare...
Anche la persona che sta cercando lavoro può pubblicare una propria inserzione per proporre
il proprio profilo a possibili aziende interessate: in questo caso l'inserzione, anche per ragioni di
costo, deve tener conto delle esigenze di spazio. E’ necessario che il risultato sia chiaro e metta
in evidenza la professionalità posseduta, il settore o il tipo di azienda e la posizione per cui ci si
candida, l'età, i modi attraverso i quali si può essere rintracciati (indirizzo, casella postale,
numeri telefonici, mail, specificando le ore in cui si è presenti) ed è opportuno accennare alle
precedenti esperienze lavorative. Ecco altri consigli utili:
–
–
–
–
–
tenere presenti le aree di attività e le posizioni per le quali si potrebbero avere maggiori
possibilità o quelle che si desidererebbe ricoprire;
individuare le proprie "unicità", non presentandosi mai con un profilo generico;
utilizzare un linguaggio semplice e chiaro;
evitare l'uso di termini poco chiari o stranieri, a meno che non siano di uso comune o tipici di una
certa area professionale;
valutare attentamente il media da utilizzare; oltre ai quotidiani, può essere utile selezionare
alcune riviste specializzate destinate agli imprenditori che operano in determinati ambiti
produttivi, in cui si ritiene che la propria professionalità possa essere meglio utilizzata (esempio:
l'inserzione di un agronomo raggiungerà un pubblico sicuramente più interessato se pubblicato su
una rivista specializzata destinata alle imprese agricole).
Info Web: http://ilfoannunci.gelocal.it - http://forli.bakeca.it -nuovoboom.com
diogeneannunci.it - subito.it – ebay.it
54
> I Servizi di Preselezione e le Offerte On line
E’ importante sapere che molti dei soggetti pubblici e privati offrono a chi cerca lavoro servizi di
preselezione, per agevolare l’incontro fra domanda e offerta di lavoro: le richieste di personale
evidenziate da parte dei datori di lavoro saranno messe in relazione con i profili professionali di
chi cerca lavoro. I dati del cv dell'interessato sono acquisiti ed archiviati, solitamente in modo
automatizzato, da parte di tali organizzazioni e, di volta in volta, vengono presi in
considerazione allo scopo di individuare una rosa di potenziali candidati da sottoporre alla fase
selettiva, che è gestita da parte del datore di lavoro o da soggetti specializzati da quest'ultimo
incaricati. Di norma, l'accesso ad un servizio di preselezione richiede che le informazioni del
lavoratore vengano fornite secondo schemi predefiniti, preferibilmente in occasione di un
colloquio con operatori specializzati. E' solitamente richiesto un impegno per confermare
periodicamente la propria disponibilità o per comunicare significative variazioni del curriculum.
In ogni Centro per l'impiego della Provincia di FC è possibile, dopo l’iscrizione, inserire il proprio
profilo professionale in una banca dati di incontro domanda e offerta di lavoro. Può accedere al
servizio chi è residente o domiciliato nella provincia (rivolgendosi al Centro per l'Impiego
territorialmente competente), sostenendo un colloquio con un operatore, durante il quale
vengono rilevati i dati curriculari e le aspettative del lavoratore. I curricula sono resi disponibili,
attraverso un servizio di preselezione, alle aziende che si rivolgono ai Centri per l'impiego per
la ricerca di personale. Nel mercato del lavoro operano anche agenzie e società private
autorizzate a svolgere attività di somministrazione di manodopera, di intermediazione, di
ricerca e selezione del personale e di supporto alla ricollocazione professionale. Gli indirizzi
delle Agenzie per il lavoro autorizzate si possono trovare nel sito del Ministero del
Lavoro e delle Previdenza Sociale: www.lavoro.gov.it/lavoro. Oltre ai Centri per l’Impiego e
alle Agenzie di somministrazione e di ricerca e selezione di personale, anche alcune
Associazioni di Categoria dei datori di lavoro offrono servizi di preselezione, così come alcuni
Informagiovani, Scuole, Università, Fondazioni, etc. Ecco alcuni esempi:
Attenzione!! E' importante iscriversi ai portali e alle varie banche dati, ma la
ricerca lavoro non finisce qui!!! infatti i portali e le banche dati sono solo
strumenti passivi di ricerca e nessuna azienda è obbligata a fare annunci a
nessuno quando cerca personale...
Info Web (alcuni esempi)
cliclavoro.gov.it – provincia.fc.it/lavoro https://wwwservizi.regione.emiliaromagna.it/stagionali - lavoro.ra.it riminimpiego.it
adecco.it – randstad.it – gigroup.it – manpower.it – openjobmetis.it
obiettivolavoro.it lavorintrisorse.it umana.it – temporary.it –
eurointerim.it – delta2spa.it – tempor.it – lavoropiu.it –
alispa.it – humangest.it - trenkwalder.com
studiomantini.it – risolta.it - studiocarpis.it - scrselezioni.it –
bcsoa.it – cuboconsulenza.com – ebcconsulting.com praxi.com
infojobs.it - monster.it – experteer.it - stepstone.it - jobcrawler.it lavoro.org - www.miojob.it
jobadvisor.it – jobonline.it - job24.ilsole24ore.com – careerbuilder.it –
catapulta.it – linklavoro.it – altamira.it – www.careerjet.it –
lavorarespettacolo.com - mrlavoro.com – bancalavoro.it
eurosciencejobs.it – artjob.it – wwworkers.it – clickworker.com
almalaurea.it – unimpiego.it
55
> La Ricerca Organizzata delle Aziende e l'Autocandidatura
Il metodo più efficace per ottenere un impiego nel settore privato è quello di contattare il
datore di lavoro al fine di ottenere un'occasione per mettere in evidenza le proprie
caratteristiche personali, conoscenze ed abilità. E’ possibile, infatti, individuare in uno specifico
territorio tutte quelle imprese che potenzialmente potrebbero essere interessate al proprio
profilo, partendo, come abbiamo visto, da una valutazione della propria formazione, esperienza
professionale e competenze. La lettera di presentazione ed il cv inviato (tramite posta, mail,
fax), possono non avere un immediato riscontro da parte del datore di lavoro, ma il nostro
profilo potrà essere considerato in qualsiasi momento, in caso di future necessità di personale.
Per questo è importante che la lettera di presentazione e gli obiettivi espressi nel CV si
riferiscano ad una richiesta precisa e non alla disponibilità, come già detto, ad un "qualsiasi
lavoro", poiché ciò denota una mancanza di chiarezza nella definizione dei propri obiettivi
professionali, oltre ad una svalutazione delle proprie potenzialità e la non conoscenza
dell’azienda a cui ci si sta rivolgendo. Se possibile, deve essere indirizzata alla persona che si
occupa delle assunzioni (ufficio del personale). È possibile inviare delle lettere di candidatura
uguali a diverse aziende dello stesso settore (si raccomanda di evitare la fotocopiatura della
lettera firmata). In questa fase non è necessario allegare titoli di studio, attestati di frequenza,
lettere di referenze: si potranno eventualmente esibirli in un secondo momento, cioè durante la
fase di colloquio individuale, se richiesti. Infine, è consigliabile rileggere attentamente la lettera
prima di spedirla, firmarla e conservarne una copia oppure crearsi un archivio (cartaceo o
informatico) dal quale poter riscontrare quando e a quali aziende hai inviato la candidatura:
questo è anche un metodo per avere sotto controllo tutta la propria attività di ricerca lavoro.
Come l’invio della lettera di autocandidatura e del CV, anche il telefono può servire per:
- rispondere ad un'inserzione: in questo caso il telefono può essere utilizzato come strumento
di preselezione. Sarà perciò importante ascoltare bene le domande per rispondere
adeguatamente e con chiarezza e fare riferimento preciso all'annuncio;
- rivolgersi direttamente, di propria iniziativa, ad un datore di lavoro: in questo caso è bene
preparare con cura le domande da fare e le informazioni da fornire. Può essere d'aiuto fare
riferimento al proprio curriculum vitae;
È importante, in entrambi i casi, un'esposizione chiara e completa, evitando di dilungarsi
troppo in dettagli e tenendo presente che lo scopo è quello di sollecitare un appuntamento per
un colloquio, ma soprattutto che l'interlocutore molto probabilmente è impegnato/a nella
propria attività lavorativa. Quando si telefona è consigliabile tenere a portata di mano carta e
penna per annotare ora, luogo dell'appuntamento e nome della persona (con relativo ruolo
ricoperto in azienda) con la quale incontrarsi. Questo accorgimento va adottato anche quando si
viene convocati per un colloquio di lavoro tramite una telefonata.
Talvolta può anche essere utile presentarsi personalmente in ditta; ciò vale soprattutto per le
aziende piccole, in particolare per quelle artigiane nelle quali è possibile e utile incontrare e
parlare con il titolare o in alcuni settori come la ristorazione o il commercio. Spesso, invece,
soprattutto le Aziende medio grandi possono avere una sezione interna al proprio sito Internet
aziendale dove è possibile compilare direttamente online una propria scheda di
autocandidatura: le voci che si possono trovare sono: “Lavora con noi”, “I profili che
ricerchiamo”, “Careers”, ecc. Sempre di più le aziende usano anche i Social Network anche per
la selezione del personale: quindi cerca di seguire sui Social le aziende che ti interessano per
elaborare informazioni sull'azienda e prepararti al meglio per una eventuale autocandidatura
Info Web:
europages.it - infoimprese.it - google.it/maps - paginegialle.it
guidamonaci.it - http://miojob.repubblica.it/guida_lavoro_e_master
fc.camcom.it/ebusiness/searchpage.htm
expora.it – lavoraconnoi.org – carrierain.it - https://it.linkedin.com
google.it/maps : google maps consente di digitare nel campo di ricerca il nome dell'attività ricercata
(es. agenzia comunicazione, elettrauto, etc - Forlì) e di geolocalizzare le aziende
56
> Il Colloquio di Selezione
“Sii sempre, e resta, fedele a te stesso; ne seguirà, come la notte al giorno, che
non sarai sleale con nessuno”
William Shakespeare, Amleto, 1602 c.a.
Se il curriculum, l'autocandidatura o la telefonata di risposta ad un annuncio sono stati tenuti in
considerazione, si sarà invitati a presentarsi personalmente presso l'azienda, o presso la società
che segue la selezione del personale, per affrontare la selezione (in alcuni casi i colloqui
preliminari potrebbero anche essere fatti tramite web cam). In questa fase vengono prese in
esame le caratteristiche attitudinali e caratteriali del candidato, nonché valutate la
preparazione culturale di base e le conoscenze tecniche. La modalità attraverso la quale si
esplica la selezione varia in funzione delle dimensioni dell'azienda e del livello professionale
richiesto. Nella maggior parte dei casi avviene attraverso il colloquio individuale.
Il colloquio individuale
Per superare l'ansia del colloquio ed ottimizzare le proprie possibilità di successo, bisogna
affrontare la prova con il massimo impegno, raccogliendo informazioni riguardo all'azienda, al
tipo di ruolo ricercato e preparandosi mentalmente al dialogo. Sul piano organizzativo, può
essere utile seguire queste brevi indicazioni: non dimenticare l’indirizzo esatto del luogo di
incontro e numero telefonico, l’orario dell'incontro, il nome cognome e qualifica della persona
da incontrare, i documenti (curriculum, diploma, attestati, referenze ecc.), carta e penna,
indicazioni dei mezzi pubblici da utilizzare. Inoltre, è necessario fare attenzione agli addetti alla
segreteria: in alcuni casi viene richiesto loro un parere sull'atteggiamento dei candidati durante
l'attesa: non rilassarsi troppo, non mostrare troppo nervosismo.
È indispensabile presentarsi ad un colloquio con un'idea precisa dell'azienda, della sua
organizzazione e del tipo di prodotto trattato e/o commercializzato, avere cioè informazioni
sull'azienda e sul settore. Sono anche necessarie informazioni dettagliate sull'effettivo lavoro
che viene offerto, quali sono i compiti, le conoscenze e le abilità richieste per svolgerlo. Si
possono avere chiarimenti parlando con chi già occupa un impiego simile (testimoni privilegiati)
oppure consultando testi specializzati.
Un utile esercizio di preparazione al colloquio individuale è ripassare mentalmente una serie di
possibili risposte ad eventuali domande. Ci sono, infatti, nel corso di un colloquio di lavoro,
alcune domande che ricorrono e che sono facilmente prevedibili; in ogni caso si ricordi che è
bene essere pronti a rispondere a qualsiasi domanda. L'indugio e l'esitazione nelle risposte non
danno una buona impressione.
Alcuni esempi di possibili domande:
Perché vuole lavorare per questa ditta e fare questo lavoro? Per la risposta:
– tenere ben presente il fatto che l'assunzione è un rapporto reciproco, in cui si possono
offrire, "vendere", i propri saperi lavorativi dichiarandosi comunque disponibili ad
ulteriore formazione;
– evidenziare la possibilità di valorizzare le proprie capacità e sottolineare come si possa
essere la persona giusta per quel posto;
– dimostrare di essere ben informati sull'attività e sulla ditta
Cosa faceva esattamente nel suo lavoro precedente? Per la risposta:
– spiegare brevemente in cosa consisteva il precedente lavoro e prepararsi, se richiesto, ad
entrare in maggiori dettagli, inoltre far presente la qualifica e le eventuali mansioni
ottenute;
– assumere un atteggiamento positivo nei confronti del posto precedente. Se l'esperienza è
stata negativa, evitare di usare espressioni quali: "è stato noiosissimo" ecc., ma è meglio
57
–
–
provare a spiegare che la situazione non sembrava adatta a realizzare pienamente le
proprie capacità;
mettere in evidenza ciò che si è imparato;
sottolineare la continuità che esiste tra il precedente posto di lavoro e quello che
eventualmente si occuperà.
Perché ha lasciato il suo ultimo posto? Per la risposta:
– evitare di formulare qualsiasi critica nei confronti del precedente datore di lavoro;
– sforzarsi di far comprendere con chiarezza che il proprio obiettivo è quello di migliorare
la professionalità e la carriera. Ed ancora:
Qual è la sua formazione scolastica? Quanto desidererebbe guadagnare? Quanto guadagnava nel
suo precedente impiego? E' disponibile a viaggiare? Accetterebbe di spostarsi frequentemente?
Quali sono le sue attività extra-professionali (hobby, sport, letture, ecc.)?
Come si giudica? Quali sono le sue migliori qualità e i suoi più grandi difetti?
Qual è il suo progetto di carriera? Quali sono gli obiettivi a breve, medio e lungo termine?
Quale carriera vorrebbe intraprendere nella nostra società?
Cosa sa di noi? Della nostra società? Dei nostri prodotti? Del nostro mercato? Dei nostri clienti?
Dei nostri concorrenti? Perché ha scelto questo campo di attività in particolare?
Fra le sue attitudini ed esperienze, quali le fanno pensare che riuscirebbe in questa posizione?
Cosa le interessa di meno nella funzione che le stiamo proponendo?
Gli altri come la descrivono? Ama le responsabilità? Qual è stata la più grande responsabilità
che ha affrontato? Qual è il suo stile di lavoro?
Verso la fine del colloquio è prassi chiedere al candidato se ha domande da fare. Ecco un'altra
occasione per far notare come ci si pone seriamente nei confronti del lavoro. Non dimenticate
che potrebbero essere proprio le domande a farci emergere dal resto dei candidati. Consigliamo
di affrontare i seguenti argomenti:
– chiedere maggiori informazioni sul lavoro da ricoprire;
– domandare maggiori chiarimenti sulla ditta;
– verificare se sono previsti corsi di perfezionamento e quali;
– chiedere quali sono le prospettive di avanzamento e di carriera;
– In sintesi, alcuni consigli utili per affrontare il colloquio:
– ascoltare con attenzione le domande senza interrompere e rispondere con precisione e
sintesi;
– elencare le proprie conoscenze culturali e/o professionali attinenti l'attività
dell'azienda;
– mostrarsi interessati al tipo di lavoro proposto;
– dichiararsi disponibili a nuova formazione;
– arrivare puntuali;
– non dimenticare il nome del proprio interlocutore;
– cercare di non monopolizzare la conversazione;
– porre delle domande riguardanti l'attività principale dell'azienda;
Quando la selezione riguarda aziende di medie/grandi dimensioni e/o figure professionali
particolari, il colloquio individuale può essere preceduto da altre due fasi: la somministrazione
di test e il colloquio di gruppo.
I test
Si possono individuare i seguenti tipi di test:
- test di sviluppo intellettuale generale, sono adottati per valutare lo sviluppo intellettuale
generale e sono usati sia a livello individuale che collettivo;
- test di abilità specifiche o attitudinali, sono basati sull'individuazione, classificazione,
definizione delle diverse capacità (es.: verbale, numerica, spaziale, di memoria, di velocità
58
percettiva, di ragionamento);
- test di personalità, indagano sugli aspetti motivazionali, affettivi, comportamentali, che
portano a reagire all'ambiente in modo personale e prevedibilmente costante;
- test di acquisizione, misurano il grado di conoscenza di un argomento da parte del soggetto.
In commercio si possono reperire numerosi testi che trattano le tipologie di test ai quali abbiamo
accennato, con relativi esercizi e risultati.
Il colloquio di gruppo
Di norma al colloquio di gruppo si arriva se si sono superati i test. Ci si trova abitualmente in un
gruppo composto da 5 a 10 persone (che generalmente non si conoscono fra loro) e si devono
affrontare alcune prove. Lo scopo di questa tecnica è di valutare le dinamiche che si instaurano
nel gruppo. Emergono, infatti, i ruoli diversi che i componenti del gruppo vanno via via
ricoprendo. Ci sono diversi modi per far scattare il gioco delle dinamiche: ad esempio il gruppo
viene invitato a discutere un argomento alla presenza di due o più osservatori (selezionatori).
La discussione fra i componenti del gruppo richiede la capacità di essere "assertivo", cioè di
affermare e difendere i propri punti di vista in situazioni autogestite, mantenendo comunque
una relazione positiva. Tutto ciò è possibile se la persona ha buone competenze comunicative e
questo fattore è, tra gli altri, quello che i selezionatori cercano di individuare nelle dinamiche
dei colloqui di gruppo, sollecitando i partecipanti ad affrontare situazioni che evocano la realtà
del vissuto aziendale. Per essere efficaci è importante non recitare un copione, non fingere, non
comportarsi come si crede che l'azienda si aspetti da noi; è fondamentale essere se stessi,
rimanendo calmi e misurati. Nelle discussioni di gruppo si valutano le capacità di relazione, la
leadership, le modalità di approccio collettivo. Tutte le prove tendono a verificare il
comportamento degli individui in una situazione di rapporto con gli altri. L'obiettivo delle prove
di gruppo è quello di stabilire la cosiddetta "intelligenza sociale", la capacità di interagire e
socializzare, la capacità di mediazione e di conflitto, la capacità di produrre dei risultati
all'interno di un gruppo. Superato il colloquio di gruppo, solitamente si arriva al colloquio
individuale.
> Internet e i Social Network per la ricerca lavoro
All'interno del sito dei Centri per l'Impiego di Forlì Cesena nella sezione dedicata ai “Servizi di
Orientamento” è possibile trovare (oltre alla presente Dispensa su Orientamento e ricerca
attiva, alla Dispensa sul Cv e sul Colloquio di selezione) anche la Guida dedicata a “Internet per
la ricerca lavoro”. Tutti i documenti sono disponibili per il download in formato .pdf
Servizi di Orientamento
> Le modalità di ricerca personale delle aziende
Conoscenza diretta
Stampa
Soc. selezione Internet
Centri impiego
Fonte: Excelsior Unioncamere 2015
59
Conoscenti/fornitori
Agenzie private
Banche dati aziendali
Altro
I SERVIZI SUL TERRITORIO
CENTRI PER L’IMPIEGO DELLA PROVINCIA DI FORLI’ CESENA
provincia.fc.it/lavoro
I servizi per i cittadini:
– Spazio informativo;
– Consulenza orientativa e colloqui individuali di sostegno all'inserimento lavorativo;
– Tirocini formativi e di orientamento;
– Incontro tra domanda e offerta di lavoro;
– Incontri e Laboratori di Gruppo sulle Tecniche di Ricerca Lavoro;
– Servizi mirati per disabili e categorie svantaggiate;
– Servizi amministrativi e gestionali.
I servizi per le Aziende:
– Consulenza sulle agevolazioni e gli incentivi relativi alle assunzioni;
– Ricerca e selezione di personale;
– Pubblicizzazione di offerte di lavoro;
– Attivazione tirocini formativi;
– Comunicazioni obbligatorie inerenti i rapporti di lavoro.
Orari di apertura al pubblico dei Centri per l’Impiego: lun, mar, mer, gio, ven dalle 8.30 alle 12.30 –
mar e gio pomeriggio dalle 14.30 alle 16.30
Centro per l’Impiego di Forlì
Viale Salinatore, 24 Forlì Segreteria - tel. 0543714471 fax 0543447468 [email protected]
Centro per l’Impiego di Cesena
Via Fornaci, 170 - 47023 Cesena Segreteria - tel. 0547621011 fax 0547613544
[email protected]
Centro per l’Impiego di Savignano
Via Amilcare Ciprinani, 4 - 47039 Savignano Segreteria - tel 0541800511 fax 0543800516
[email protected]
Ufficio Provinciale Collocamento mirato – legge 68/99
Piazza Morgani, 9 – Forlì tel 0543714407 – fax 0543447407 Orari di apertura al pubblico:
dal lun. al ven. ore 9.00 –13.00 – mer solo per i datori di lavoro - mar. e giov. ore 15.00-17.00
[email protected]
SERVIZI DI ORIENTAMENTO AL LAVORO
Ser.In.Ar. - IL FARO sede legale: Viale F. Corridoni, 18 - 47121 Forlì (FC) Tel. 0543 375511 - Fax 0543 375555
Via Uberti, 48 - 47521 CESENA Tel. 0547 368311 - Fax 0547 368321 [email protected]
http://serinar.criad.unibo.it
Servizio orientamento Universita’ di Bologna
Career Service - Campus - Padiglione Melandri 1°piano, Piazzale Solieri 1 47121 Forlì – Tel. 0543.374860 –
Fax. 0543.374331 [email protected] - https://jobplacement.unibo.it/it
Via Montali, 69 c/o Palazzo Urbinati - 47521 Cesena (FC) Tel. 0547 339004 - Fax 0547 338901
[email protected] unibo.it/it/campus-cesena/servizi-di-campus
CONSIGLIERE DI PARITA’
Piazza Morgani, 9 Forlì Consigliere di Parità tel 0543 714545 Segreteria 0543 714583 – 0543 714546
[email protected] [email protected]
Le Consigliere di Parità svolgono funzione di promozione e controllo dell'attuazione dei principi di
uguaglianza, di opportunità e non discriminazione per donne e uomini nel lavoro, in quanto nell'esercizio
delle loro funzioni sono pubblici ufficiali con obbligo di segnalazione all'autorità giudiziaria per i reati di
cui vengono a conoscenza. Le Consigliere di Parità si occupano quindi della tutela di lavoratori e di
lavoratrici nelle ipotesi di discriminazioni, che la legge n° 903/1997 e l'art. 4 della L. 125/91 distinguono
in discriminazioni dirette e indirette ("qualsiasi atto, fatto o comportamento che produca un effetto
pregiudizievole"). In caso di urgenza la Consigliera può essere contattata al cellulare di servizio
320/4325279
60
DIREZIONE PROVINCIALE DEL LAVORO
Via Paradiso, 7/9 – 47100 Forlì – 0543 808311 – fax 0543 29165 – [email protected]
Posta Certificata: [email protected]
Conciliazione controversie individuali e plurime dei settori pubblico e privato, Collegi di conciliazione ed
arbitrato, Raccolta contratti e accordi collettivi di lavoro, Consulenza in materia di contratti collettivi di
lavoro, Rapporti con gli enti locali e con i servizi integrati relativamente alle procedure per la gestione
delle eccedenze, Controversie collettive per le materie di competenze, Rappresentanza in giudizio,
Ricorsi amministrativi, Consulenza legale, Inchieste amministrative sugli infortuni di lavoro, Istruzione
richieste di interpello.
SINDACATI FORLI’ – CESENA
Qui si possono trovare informazioni e consulenza sul mondo del lavoro: andamento del mercato del lavoro
a livello generale e settoriale, documenti per accedere al lavoro, normativa, aziende che assumono
(favorendo l'incontro fra domanda e offerta di lavoro), corsi di formazione, corsi di preparazione a
concorsi pubblici (con distribuzione di dispense per la partecipazione), indennità di disoccupazione, tutela
giuridica e contrattuale dei lavoratori dipendenti privati e pubblici. Presso i Patronati servizi fiscali e per
le dichiarazione dei redditi.
C.G.I.L
Forlì Via Pelacano, 7 tel 0543453711 – fax 0543453770 cgilfo.com - [email protected]
Forlimpopoli Via P.Artusi, 6 Tel. 0543748442
Cesena Via Tito Maccio Plauto, 90 tel 054721518 cgilcesena.it
Cesenatico Viale Cecchini 43/a Tel 054780022 Fax 0547 80124
Savignano sul Rubicone Via Circonvalazione 56 Tel 0541945425 Fax 0541807358
C.I.S.L
Forlì P.zza del Carmine, 20 – tel e fax 0543454511 cislromagna.it - [email protected]
Forlimpopoli Via Oberdan, 10 Telefono: 0543741383 Fax: 0543741383 [email protected]
Cesena Via Renato Serra,15 47521 Cesena Telefono: 0547644611 Fax: 0547611220 [email protected]
Cesenatico Viale Mazzini, 119/h Telefono: 054780245 [email protected]
Savignano sul R. Via Donizetti, 21/23 Telefono: 0541945708 [email protected]
U.I.L
Forlì Via P. Bonoli, 17 tel 0543710011 – fax 054327035 uilforli.it - [email protected]
Forlimpopoli Via A. Saffi, 3 tel. 0543742455 – fax 0543471378
Cesena Via N. Dell'Amore, 42/a tel 054721572 uilcesena.it – [email protected]
Cesenatico Via Saffi 44 Cesenatico FC - Tel. 054780093
Gambettola Via Mazzini 101 Gambettola FC – 054753892
U.G.L.
Forlì Piazza della Vittoria, 1 tel 054326132 - uglemiliaromagna.org
ACLI
Forlì Via Guido Bonali 86/88 47122 (FC) - Tel. 054332609 Fax 0543 33 909 aclifc.it - [email protected]
Cesena Via Canonico Lugaresi n. 202 tel 0547335200 – fax 0547335200 [email protected]
ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
Rappresentano le associazioni delle aziende
Agci Associazione generale cooperative italiane Forlì-Cesena-Rimini
054325999 Fax 054334185 agciforli.com [email protected]
Via F. Olivucci n. 1 Forlì FC Tel.
Cia Confederazione italiana agricoltori
Forlì: Via Vivaldi, 11 - 47121 tel. 054322017 - fax 054322041 forlicesena.cia.it [email protected]
Cesena: Via Rasi Spinelli,160 - 47521 tel. 054726736 - fax 054725994 forlicesena.cia.it [email protected]
Cna Confederazione nazionale artigianato
Forlì: Via Pelacano, 29 - 47122 tel. 0543770111 - fax 0543770143 [email protected] - cnafc.it
Cesena: P.zza Leonardo Sciascia, 224 47521 tel. 0547365611 - fax 0547365622 [email protected] - cnafc.it
61
Cesena: Via dell’arrigoni, 256/int 6 47522 tel. 0547 317525 - fax 0547 318432 [email protected]
Cesenatico: P.zza Comandini, 10 tel. 054782381 - [email protected]
Savignano sul Rubicone: Via G. Garibaldi, 4 tel. 0541943316 [email protected]
Coldiretti
Forlì: via Enrico Forlanini, 11 - 47122 tel. 0543718311 - fax 054332626 [email protected]
Cesena: v.le Angeloni, 507 tel. 054721967 forli-cesena.coldiretti.it
Confagricoltura di Forli’- Cesena
Forlì: Corso della Repubblica, 45 47121 tel. 054333466 - fax 054333485 - [email protected]
confagricoltura.com
Confcommercio Ascom Servizi
Forlì: Piazzale della Vittoria, 23 47121 Forlì tel. 0543378011 - fax 0543456336 [email protected] - ascomfo.it
Cesena: Via Giordano Bruno, 118 47521 tel. 0547639811 - fax 0547638322 [email protected] ascomcesena.it
Confartigianato
Forlì: Via Oriani, 1 - 47122 - Tel. 0543452811 - Fax 0543452852
[email protected] - confartigianato.fo.it
Cesena: Via Ilaria Alpi, 49 - Cesena (FC) - T. 0547642511 - F. 0547642525 - direzione @confartigianatofc.it confartigianatofc.it
Confesercenti
Forlì: Via Grado, 2 - 47121 tel. 0543375701 [email protected] confesercenti.fo.it
Cesena: Via 4 novembre, 145 47521 tel. 0547622601 - fax 0547610606 [email protected]
confesercenticesenate.com
Confcooperative
Forlì: Via Battuti Rossi, 6/a 47121 tel. 054330173 - fax 054330586
[email protected]
confcooperative.net
Cesena: Via dell’arrigoni, 308 47521 tel. 054728842 - fax 05471950483 [email protected]
confcooperative.net
Confindustria
Forlì: V. Punta di Ferro n°2/a tel. 0543727701 - fax 0543798482 [email protected]
Cesena: P.zza L. Sciascia, 111/1 tel. 0547369911 - fax 0547369999 unindustria.fc.it
Legacoop Forlì – Cesena
Lega provinciale cooperative Via Monteverdi, 6/b - 47122 tel. 0543785411 - fax 0543781134
[email protected] - legacoopromagna.it
AUTOIMPRENDITORIA – start up d'impresa
Esistono varie organizzazioni e servizi sul territorio che si occupano di dare supporto a chi vuole aprire
un’attività, ne elenchiamo alcune:
Regione Emilia Romagna: emiliaromagnastartup.it
Camera di commercio di Forlì-Cesena
Sportello genesi per la neo-imprenditoria. Riceve su appuntamento il martedì ed il giovedì dalle ore 9.00
alle ore 12.30. Tel. 0543 713489 o 713491 – e-mail: [email protected] ucer.camcom.it/portali-tematici/genesi
Incubatoi regionali per idee imprenditoriali innovative
Esistono dei servizi promossi dalla Regione Emilia-Romagna, da Aster e dall’Università di Bologna, che
periodicamente promuovono dei bandi per idee imprenditoriali innovative, offrendo ai vincitori un
percorso di consulenza e formazione, oltre che delle agevolazioni, per diventare imprenditori.
62
Centuria
Via G. Bruno, 144 47522 Cesena (FC) Tel. 0547415080 Fax 0547313291 E-mail: [email protected]
centuria-agenzia.it
Innovami
Via Selice, 84/a - 40026 Imola (BO) - Tel. 0542361456 Fax 0542 643970 [email protected] - innovami.it
Almacube Incubatore Università di Bologna
Via Fnin, 48 - 40127 Bologna (BO) - Tel. 0516330040 - Fax 0516370818 [email protected]
almacube.com
–
Cesenalab
Via Martiri della Libertà, 14/c – Cesena – 054724221 – cesenalab.it – [email protected]
TUTORAGGIO INNOVAZIONE
E’ un supporto specialistico offerto dal CISE, azienda speciale della Camera di commercio di Forlì-Cesena,
per selezionare e finalizzare idee imprenditoriali, attraverso l’affidamento del buisness plan e la
presentazione a possibili investitori.
CISE - azienda speciale della Camera di commercio di Forlì-Cesena
C.so della Repubblica, 5 – 47100 Forlì Tel. 0543 38211 – e-mail: [email protected]
BAN – Business Angel Network antenna Regionale Emilia-Romagna
Lo scopo di BAN è favorire l’incontro tra giovani imprenditori e finanziatori privati informali, al fine di
garantire la concretizzazione, la realizzazione di nuove idee imprenditoriali ed il conseguente sviluppo di
nuove imprese. Via Benedetto XIV, 3 – 40125 Bologna Tel. 0516598166 – e-mail:
[email protected]
ASTER
ASTER è la società consortile tra la Regione Emilia-Romagna, le Università, gli Enti pubblici nazionali di
ricerca CNR, ENEA, INFN e il sistema regionale delle Camere di Commercio che, in partnership con le
associazioni imprenditoriali, promuove l’innovazione del sistema produttivo attraverso la collaborazione
tra ricerca e impresa, lo sviluppo di strutture e servizi per la ricerca industriale e strategica e la
valorizzazione del capitale umano impegnato in questi ambiti. aster.it - [email protected]
CENTRO PER I CITTADINI STRANIERI
Forlì: Presso la struttura del Settore Politiche Sociali del Comune
Sede: Piazzetta San Crispino, 1 Tel. 0543712818 Fax: 0543712817 Orari d'apertura: lunedì, mercoledì,
venerdì e sabato: 9.00/13.00; giovedì: 14.30/18.30; compilazione kit per permesso/carta di soggiorno solo
su appuntamento il martedì. [email protected]
Il Centro offre servizi di:
–
–
–
Informazione ed orientamento nella rete dei servizi (materiale informativo, informazioni su
normativa in materia di immigrazione, sanità, lavoro e tutela sindacale, scuola, opportunità
formative esistenti ecc.);
Segretariato e consulenza sociale: supporto nel disbrigo di pratiche burocratiche e compilazione di
modulistica per la richiesta di documenti ed espletamento di procedure (ricongiungimenti
familiari, regolarizzazione e soggiorno, carta di soggiorno, cittadinanza, assistenza sanitaria,
iscrizione ad asili, scuole, università, corsi di lingua italiana, riconoscimento titoli di studio e altre
pratiche inerenti il lavoro, supporto nella ricerca del lavoro ecc.);
Supporto alla compilazione e predisposizione delle richieste di rilascio e rinnovo dei documenti di
soggiorno, da inoltrare tramite gli uffici postali, in orari dedicati e su appuntamento
Cesena: Via Dandini, 7 - Cesena – 47521 Telefono: 0547356488 Fax: 0547363305
[email protected]
Savignano sul Rubicone: Sede: c/o Cerset - Via Roma, 10 – Savignano S/R tel. 0541-941371 fax 0541943595 e-mail: [email protected]
63
SERVIZIO INFORMAGIOVANI
Sportello Informapiù – Iat – Informagiovani – Urp Comune di Forlì informagiovani.comune.forli.fc.it
Informagiovani: Piazzetta della Misura, 5 – Forlì tel 0543 712450 [email protected]
U.R.P: P.zza della Misura, 5 – Forlì tel 0543 712445 fax 712450 – Numero verde 800 572692 [email protected] Orari: lun, gio e ven 8.30 – 13 e 15 – 18.30; mar 8.30 – 18.30; mer 8.30 – 13.00
Informagiovani Cesena Piazza del Popolo, 9 - 47521 - Cesena (FC) Tel. 0547356228 - 0547356461 - fax
0547356228 comune.cesena.fc.it/informagiovani - [email protected]
Informagiovani c/o Biblioteca Corte Comunale – Santa Sofia tel 0543 974554 - fax 0543 970345
Orario invernale: mar 14.30 – 17.30 - Orario estivo: gio 9.30 – 12.30 - [email protected]
Sportello Informagiovani Acquacheta Via Garibaldi, 16 – Dovadola tel e fax 0543 932000 Orari: mar 15.30
– 18.30 - [email protected]
Centro Giovani Predappio Piazzale Isonzo - 47016 - Predappio (FC) Tel. 0543921434 - fax 0543923417
[email protected]
Sportello Informagiovani
Via Marconi, 8 - 47017 - Rocca San Casciano (FC) Tel. 0543.951455 - fax 0543.951455
karabobowski.org/informagiovani.php - [email protected]
Informagiovani Alta Val Bidente
Via Cenno Cenni, 10 – Galeata - tel 0543 975233 - fax 0543 983810 (Comune)
Orario invernale: gio 15.30 - 18.30 - Orario estivo: lun 9.30 – 12.30 - [email protected]
Spazio Informagiovani
Piazza Mazzini, 7 – Modigliana tel 0546 949196 - fax 0546 940259
Orari: mar, mer e ven 15.00 – 19.00 - [email protected]
Informagiovani S. Mauro Pascoli Indirizzo: Piazza Mazzini, 6 - 47030 - San Mauro Pascoli (FC)
Tel. 0541930282 http://informarubicone.blogspot.it - [email protected]
Informagiovani Comune di Cesenatico Via Moretti, 4 Tel. 054779333
comune.cesenatico.fc.it/informagiovani - [email protected]
Informagiovani Comune di Savignano sul Rubicone piazza Borghesi, 9 - 47039 - Savignano sul Rubicone
(FC) Tel. 0541809687 informarubicone.it - [email protected]
AGENZIE DI RICERCA E SELEZIONE DEL PERSONALE PROVINCIA DI FORLÌ-CESENA
OPEN SOURCE MANAGEMENT Via P. Rosselli Del Turco, 30 47122 Forlì (FC) Tel. 0543 424371 - Fax 0543
424372 [email protected] opensourcemanagement.it
Studio Mantini Corso Armando Diaz, 64 – Forlì tel 0543 21867 fax 0543 39084 - studiomantini.it –
[email protected]
Unimpiego Forlì-Cesena Via Punta di Ferro, 2/A – 47100 Forlì (FC) Tel. 0543 798545 – 35538 fax. 0543
798482 [email protected] - unimiego.it
Studio Carpis Via Maceri 19 - 47121 Forlì Tel. 0543.21490 - Fax 0543.379747
[email protected] - studiocarpis.it
BEST CAREERS – Forlì Piazza del lavoro, 4 Tel: 054321038 Fax: 054321038 mail:[email protected] bestcareers.it
64
AGENZIE DI SOMMINISTRAZIONE FORLI’ – CESENA – FAENZA
Sono Agenzie Private per il lavoro: operano secondo criteri stabiliti dalla legge e per mezzo di
un’autorizzazione rilasciata dal Ministero del Lavoro. E’ possibile iscriversi presso tutte le Agenzie Private,
l’iscrizione è gratuita e nessuno può richiedere un compenso oppure operare trattenute in busta paga per
il servizio offerto. Nel caso di assunzione, l’Agenzia stessa sarà il Datore di Lavoro ma la prestazione
lavorativa sarà svolta presso un’azienda sua cliente. L’inquadramento contrattuale e retributivo deve
corrispondere a quanto previsto dal CCNL applicato ai lavoratori dell’azienda utilizzatrice.
FORLI’
ADECCO – adecco.it Forlì (FC) – Corso Mazzini, 40/42 tel 0543 21992 fax 0543 36774
[email protected]
GENERAZIONE VINCENTE – generazionevincente.it Forlì (FC) - Via Ravegnana, 31/a tel. 054332805 – fax
054329299 - [email protected]
GI GROUP – gigroup.it Forlì (FC) – Corso Diaz, 90 tel 054336771 fax 0543 36797 [email protected]
OBIETTIVO LAVORO – obiettivolavoro.it Forlì (FC) - Corso Diaz, 89 tel 054325546 fax 054333523
[email protected]
RANDSTAD ITALIA – randstad.it Forlì (FC) – Corso Garibaldi, 239 tel 054325383 fax 054325296
[email protected]
MANPOWER – manpower.it Forlì (FC) Viale Gramsci 146 a/b tel 0543818090 - fax 0543 409042
[email protected]
ARCHIMEDE SPA AGENZIA PER IL LAVORO – archimedespa.it Viale Vittorio Veneto 1/A Forlì tel 0543 36494
fex 0543 370865 [email protected]
Punto Famiglia – Consorzio Mestieri Forlì (lavoro per badanti) Via Bonali, 86/88 (zona i Portici) - 47121
Forlì - Tel. 0543 370641 e-mail: [email protected] – aclifc.it
CESENA
ALI Agenzia per il Lavoro – alispa.it Cesena (FC) – Corte Don Giuliano Botticelli, 31 tel. 0547.24054 fax
0547.29038 [email protected]
ADHR – adhr.it Cesena (FC) – Corso Cavour, 111 – tel. 0547.23446 fax 362463 [email protected]
MANPOWER – manpower.it Cesena (FC) – Piazza Angeloni 70 tel 0547 22104 fax 0547 617577
[email protected]
OPENJOBMETIS – openjob.it Cesena (FC) – Corte Botticelli, 11 tel 0547 415802 fax 0547 1792109
[email protected]
ADECCO – adecco.it Cesena (FC) – Via Martiri della Libertà 2/b 2/c tel. 0541 57723
[email protected]
RANDSTAD ITALIA – randstad.it Via Cattaneo, 667 tel 0547 602372 fax 0547 602475
[email protected]
UMANA – umana.it Cesena (FC) – C.so Cavour, 54-56 tel 0547 613316 fax 0547 611840 [email protected]
TRENKWALDER – www.trenkwalderitalia.it Cesena (FC) – Via Cesare Battisti, 179 Tel 0547 610800
[email protected]
QUANTA spa - www.quanta.com – Cesena (FC) – Via dell'Arrigoni, 222 – Tel. 0547.1869105 –
[email protected]
JOB ITALIA – www.jobitalia.net – Cesena (FC) - Via Chiaramonti, 115 - 0547/28157 – 0547/20595 [email protected]
65
LAVORO PIU' - www.lavoropiu.it – Cesena (FC) – Corso Cavour, 179 - Tel 0547 612296 - Fax 0547 28543 [email protected]
FAENZA
LAVOROPIU’ - lavoropiu.it Faenza (RA) – Viale Baccarini 29/2 tel. 0546680501 – fax. 054622524
[email protected]
MANPOWER – manpower.it Faenza (RA) – Via Caffarelli, 13 tel. 0546 668291 – fax. 0546 668435
[email protected]
RANDSTAD – randstad.it Faenza (RA) Corso Mazzini, 195/8 Tel. 0546638365 – fax 0546682888
[email protected]
OPENJOBMETIS – openjob.it Faenza (RA) – Via Scalo Merci, 1- 2 tel 0546665650 fax 05461972036
[email protected]
UMANA – umana.it Faenza (RA) – C.so Matteotti, 12/B tel 054626802 fax 0546667269 [email protected]
AREA JOB – areajob.it Faenza (RA) – Via Mengolina, 29/A tel. 054646927 – fax 0546646914
[email protected]
INPS Istituto Nazionale Previdenza Sociale – inps.it Numero Verde: 804164
L'INPS è un ente previdenziale. L'attività principale consiste nella liquidazione e nel pagamento delle
pensioni: pensione di vecchiaia, pensione di anzianità, pensione ai superstiti, assegno di invalidità,
pensione di inabilità, pensione in convenzione internazionale per il lavoro svolto all'estero, integrazione
delle pensioni al trattamento minimo, assegno sociale, invalidità civili. L'INPS non si occupa solo di
pensioni ma provvede anche ai pagamenti di tutte le prestazioni a sostegno del reddito quali, ad esempio,
la disoccupazione, la malattia, la maternità, la cassa integrazione, il trattamento di fine rapporto e di
quelle che agevolano coloro che hanno redditi modesti e famiglie numerose: l'assegno per il nucleo
familiare, gli assegni di sostegno per la maternità e per i nuclei familiari concessi dai Comuni. L'INPS si
occupa, tra l'altro, dell'iscrizione delle aziende; dell'apertura del conto assicurativo dei lavoratori
dipendenti ed autonomi; della denuncia del rapporto di lavoro domestico; del rilascio dell'estratto conto
assicurativo e certificativo. Fanno anche parte dell'attività dell'Istituto: le visite mediche per
l'accertamento dell'invalidità e dell'inabilità; le visite mediche per le cure termali; l'emissione dei modelli
di certificazione fiscale.
Forlì - Viale della libertà, 48 - Centralino: 0543 710111
Cesena - Viale Angeloni, 437 - Centralino: 0547 375611
Savignano - Piazza Giovanni XXIII, 12 – Centralino: 0541 809811
INAIL Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro – inail.it
L'INAIL persegue una pluralità di obiettivi: ridurre gli infortuni sul lavoro; assicurare i lavoratori che
svolgono attività a rischio; garantire il reinserimento nella vita lavorativa degli infortunati sul lavoro.
L'assicurazione, obbligatoria per tutti i datori di lavoro che occupano lavoratori dipendenti e
parasubordinati nelle attività che la legge individua come rischiose, tutela il lavoratore contro i danni
derivanti da infortuni e malattie professionali causati dalla attività lavorativa. L'assicurazione esonera il
datore di lavoro dalla responsabilità civile conseguente ai danni subiti dai propri dipendenti.
Forlì - Piazzale dei Martiri D’Ungheria, 1 - tel 0543 451611 fax 0543 451641 - [email protected]
Cesena - Via Guarnieri, 309 tel 0547 376911 fax 0547 376929 – [email protected]
Orario: dal lun al ven 08.00 - 12.00; mar fino alle 17.00
UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE
E’ l’ufficio decentrato del Ministero della Pubblica Istruzione sul territorio ed è competente in materia di
educazione ed istruzione. L'ufficio relazioni con il pubblico fornisce informazioni e chiarimenti sui concorsi
pubblici nelle scuole, sui corsi, sulle scuole, sulle opportunità dei percorsi scolastici e del "dopo diploma",
oltre a gestire le procedure di reclutamento per il personale Tecnico Amministrativo e per gli Assistenti
Scolastici. L’ufficio offre anche un servizio informativo e di orientamento su scuole e corsi di
alfabetizzazione attivati in provincia per bambini stranieri.
Viale Salinatore, 24 – Forlì - tel 0543 451311 – Urp: 0543 451343
66
istruzionefc.it – [email protected] - [email protected]
CENTRO TERRITORALE PERMANENTE PER L’EDUCAZIONE DEGLI ADULTI
Forlì - Presso l’Istituto Tecnico Commerciale Matteucci - Via Turati 9 Forlì
Tel 0543 67067 – fax 0543 400389 ctpforli.net
Cesena - Presso la Scuola Media Anna Frank – Via Anna Frank - tel fax 0547 381525 [email protected]
Sono centri pubblici costituiti allo scopo di fare raggiungere agli adulti la formazione di base prevista dalle
leggi italiane (obbligo scolastico) attraverso corsi gratuiti, pomeridiani o serali e per insegnare agli
stranieri la lingua italiana. Si rivolge a tutti i cittadini italiani e stranieri che, avendo superato il 15° anno
di età, indipendentemente dal titolo di studio in loro possesso, vogliano rientrare in un percorso
scolastico/formativo al fine di:
conseguire il diploma di licenza media; perfezionare la lingua italiana attraverso corsi di alfabetizzazione;
acquisire competenze generali o specifiche utili ad un migliore inserimento nel mondo del lavoro.
ENTI DI FORMAZIONE PROFESSIONALI DELLA PROVINCIA DI FORLI’ - CESENA
Asq STS
Via Cardano, 13 - 47122 Forlì (FC) - Tel. 0543 721867 - Fax 0543 724607
[email protected] – saldatura.com
CEDAIIER Scuola e Cassa Edile Artigiana
Via Maestri del Lavoro d’Italia, 129 47034 Forlimpopoli (FC) Tel. 0543 745832 - Fax 0543 745829
[email protected] - cassaer.org
ASSOFORM
Cesena: Via Ravennate, 959 tel. 0547 632358 – fax 0547 632307 - assoform.rnfc.it [email protected]
Aree d’intervento: formazione del personale operante nelle piccole e medie industrie sulle tematiche:
amministrazione e finanza, controllo di gestione, automazione industriale, commercio estero e lingue,
informatica, marketing e comunicazione, gestione risorse umane, qualità, sicurezza e ambiente,
produzione e logistica. Formazione post-diploma. Apprendistato. Tirocini formativi.
CERCAL – Centro ricerca e scuola internazionale calzaturiera
Via dell’Indipendenza, 12 San Mauro Pascoli tel 0541 932965 fax 0541 932999 – cercal.org –
[email protected]
Aree d’intervento: scuola internazionale calzaturiera e pelletteria
CESCOT – Centro Sviluppo Commercio Turismo e Servizi Cesena
Viale 4 novembre, 145 Cesena tel 0547 415155 fax 0547 415256 – www.cescot-cesena.com –
[email protected]
Aree d’intervento: formazione per gli operatori del commercio nelle aree: amministrazione e finanza,
controllo di gestione, commercio estero e lingue, informatica, marketing e comunicazione, gestione
risorse umane, qualità, sicurezza e ambiente. Commercio e Turismo, School Bar. Formazione post-diploma.
Apprendistato. Tirocini formativi.
Formazione e Lavoro CE.SVI.P. – Società Cooperativa Sociale
Via Monteverdi 6/B Forlì tel 0543.782288 – 0543.780531 www.cflformazione.it –
[email protected]
Aree d’intervento: Aggiornamento professionale per operatori della cooperazione nei settori
agroalimentare, ambiente, turismo, sviluppo territoriale, beni artistici e culturali, costruzioni, grande
distribuzione organizzata, pesca, sociale. Formazione per disoccupati verso i profili richiesti dalle
cooperative, fra cui l’Operatore Socio- Sanitario. Formazione post-diploma. Apprendistato. Tirocini
formativi.
C.N.O.S. – F.A.P. Centro Nazionale Opere Salesiane
Via Episcopio Vecchio, 9 Forlì tel 0543 26040 fax 0543 34188 cnosfapforli.it – [email protected]
Aree d’intervento: formazione integrata con la scuola superiore per l’acquisizione di qualifiche
professionali nell’area meccanica e disegno tecnico. Formazione dei giovani per qualifiche professionali.
Formazione postdiploma. Aggiornamento professionale per operatori metalmeccanici. Tirocini formativi.
Formazione linguistica per stranieri.
67
DEMETRA FORMAZIONE
Via dell’Industria, 22 - 47122 - Forlì ( FO ) - tel: 0543/1796412 fax: 0543/1796411
[email protected] - demetraformazione.it
Rivolge i propri servizi alle imprese delle filiere tradizionali ma anche alle imprese delle industrie culturali
creative
DINAMICA s.r.l.
Via A. Vivaldi, 13/A Forlì tel. 0543 724670 fax 0543 795265 dinamica-fp.it – [email protected]
Aree d’intervento: formazione di giovani e adulti nel settore agricolo. Formazione post-diploma.
CNA Formazione
Viale Roma, 274b Forlì tel 0543 473637 fax 0543 473639 – cnaformazionefc.it - [email protected]
Aree d’intervento: formazione dei giovani verso le professioni dell’artigianato. Formazione post-diploma.
Formazione degli operatori delle imprese artigiane. Apprendistato. Tirocini formativi.
En.A.I.P. Forlì – Cesena - En.A.I.P. Forlì
Via Campo di Marte, 166 Forlì tel 0543 60599 fax 0543 401747 enaip.forli-cesena.it [email protected]
Aree d’intervento: formazione integrata con la scuola superiore per l’acquisizione di qualifiche
professionali nell’area elettrica e disegno tecnico. Formazione dei giovani per qualifiche professionali.
Formazione post diploma. Aggiornamento professionale per operai e tecnici. Corsi di informatica e lingue
per adulti. Tirocini formativi. Formazione area disabili. Formazione linguistica per stranieri.
En.A.I.P. Forlì – Cesena - En.A.I.P. CESENA
Piazzetta Don Ravaglia, 2 Cesena Tel 0547 28969 Fax. 0547 366098 - [email protected]
En.A.I.P. Forlì – Cesena - En.A.I.P. CESENA
Via Savolini, 9 Cesena (FC) Tel. 0547 324551 - Fax. 0547 383082 [email protected]
ENFAP Emilia Romagna
Viale della Libertà , 1 Forlì tel 0543 28235 – fax 0543 28235 enfap.emr.it – [email protected]
Aree d’intervento: formazione integrata con la scuola superiore per l’acquisizione di qualifiche
professionali nell’area della cura alla persona. Formazione dei giovani per qualifiche professionali.
Formazione post diploma. Aggiornamento professionale per operai e tecnici. Attività di saldatura, corsi di
informatica. Tirocini formativi. Formazione linguistica per stranieri.
E.N.GI.M - Ente nazionale Giuseppini del Murialdo Via Canonico Lugaresi, 202 Cesena tel 0547 335328 fax 0547 600141 engimcesena.it [email protected]
Aree d’intervento: formazione integrata con la scuola superiore per l’acquisizione di qualifiche
professionali nell’area elettrica/meccanica e disegno tecnico. Formazione dei giovani per qualifiche
professionali. Formazione post-diploma. Aggiornamento professionale per operai e tecnici. Tirocini
formativi. Formazione linguistica per stranieri.
FORM.ART. Società Consortile a r.l. SEDE OPERATIVA DI FORLI'
Viale Oriani, 1 Forlì tel 0543 20200 fax. 0543 21840 formart.it - [email protected]
Aree d’intervento: formazione dei giovani verso le professioni dell’artigianato. Formazione post-diploma.
Formazione degli operatori delle imprese artigiane. Apprendistato.
FORM.ART. Società Consortile a r.l. SEDE OPERATIVA DI CESENA
Via Ilaria Alpi, 65 Cesena tel 0547 630103 fax. 0547 630525 formart.it - [email protected]
GRUPPO FIPES srl
Via dell’Artigiano, 7 Forlimpopoli tel 0543 742565 fax 0543 470412 gruppofipes.it – [email protected]
Aree d’intervento: socio-sanitaria, pubblica amministrazione, ministero della difesa, aziende commercio
turismo, formazione superiore universitaria.
IAL CISL Emilia-Romagna Scuola Regionale di Ristorazione della Romagna - Cesenatico
Via Carducci, 205 Cesenatico tel 0547 675792 fax 0547 675792 scuolaturismo.org - [email protected]
Aree d’intervento: formazione integrata con la scuola superiore per l’acquisizione di qualifiche
professionali nell’area dei servizi turistici. Formazione dei giovani per qualifiche professionali. Formazione
post-diploma. Aggiornamento professionale per operatori turistici.
IAL CISL Emilia-Romagna IAL EMILIA ROMAGNA AGENZIA FORMATIVA DI FORLI’-CESENA
VIa Maceri, 3 Forlì tel 0543 370507 fax 0543 808286 ialemiliaromagna.it – [email protected]
68
Formazione Iniziale, Superiore, Continua e Permanente nel settore turistico – alberghiero e Servizi
IRECOOP Forlì Cesena
Via Dandolo, 18 Forlì tel 0543 370671 fax 0543 24282 irecoop.it – [email protected]
Via dell'Arrigoni, 308 Cesena
Aree d’intervento: Aggiornamento professionale per operatori della cooperazione nei settori
agroalimentare, edile, sociale, servizi. Formazione per disoccupati verso i profili richiesti dalle
cooperative, fra cui l’Operatore Socio-Sanitario. Formazione post-diploma. Apprendistato. Tirocini
formativi. Formazione linguistica per stranieri.
I.S.C.O.M. Formazione Forlì Cesena
Via Giordano Bruno, 118 Cesena tel 0547 639892 fax 0547 632190 www.ascom-cesena.it –
[email protected]
Aree d’intervento: formazione per operatori del commercio nelle aree: amministrazione e finanza,
controllo di gestione, commercio estero e lingue, informatica, marketing e comunicazione, gestione
risorse umane, qualità, sicurezza e ambiente. Formazione post-diploma. Apprendistato. Tirocini formativi.
NUOVA SCUOLA EDILE DELLA PROV. DI FORLI-CESENA
Piazza Campolongo, 69 Panighina di Bertinoro tel 0543 448330 fax 0543 449345 scuolaedileforlicesena.it
[email protected]
Aree d’intervento: formazione dei giovani verso le qualifiche edili. Aggiornamento professionale per
operatori edili (operai e tecnici). Apprendistato. Qualificazione professionisti.
TECHNE Società consortile per azioni SEDE DI FORLI’
Via M.Buonarroti, 1 Forlì tel 0543 410711 fax 0543 405144 techne.org – [email protected]
TECHNE Società consortile per azioni SEDE DI CESENA
Via Savolini, 9 Cesena tel 0547 637211 fax 0547 382000 techne.org – [email protected]
Aree d’intervento: formazione integrata con la scuola superiore per l’acquisizione di qualifiche
professionali nell’area dei servizi alla persona. Formazione dei giovani per qualifiche professionali.
Formazione post diploma. Aggiornamento professionale per operatori dell’area sociale e dipendenti
pubblici. Corsi per adulti di lingue ed informatica. Formazione nell’area della disabilità.
SERVIZI SOCIALI
Forlì: Sportello Sociale - via Leone Cobelli, 31 Telefonicamente si possono richiedere informazioni sui
servizi sociali del territorio e fissare appuntamenti con gli operatori, chiamando il 0543 712888 nei
seguenti orari: lunedì, mercoledì, venerdì, dalle ore 8.30 alle 13.30 martedì e giovedì dalle 8.30 alle 18.00
- Personalmente si può accedere agli sportelli nei seguenti orari: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.30
alle 13.30, martedì dalle 8.30 alle 18.00 giovedì dalle 14.00 alle 18.00. Le assistenti sociali ricevono solo
su appuntamento
Cesena: Sportello Sociale – Piazzetta I Cesenati del 1337, 1 Tel. 0547 356543 Fax 0547 356509 Orario di
apertura al pubblico: lunedì e mercoledì dalle ore 8.30 alle ore 12.00; giovedì dalle ore 13.30 alle ore
16.00 - tel 0547 356856 – fax 0547 356509 - [email protected]
Unione dei Comuni Rubicone
Comune di Gatteo Assistente sociale- Lisa Bartoletti tel.0541 935514 Comune di San Mauro Pascoli
Assistente sociale- Alessandra Mazzavillani tel.0541 936017
Comune di Savignano sul Rubicone Assistente sociale – Michela Montalti tel.0541 809673
per fissare appuntamento contattare lo Sportello Rosa - tel. 0541/809687
[email protected]
Ufficio amministrativo: sede Savignano sul Rubicone P.zza Borghesi n.9 Iliana Rossi William Protti
tel.0541 809671
Cesenatico: Sede: Via A. Saffi, 1 - 1^ piano tel. 0547 – 79324/79203 fax: 0547 - 79305
mail: [email protected] - Orari di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì dalle
8,00 alle 12,00; giovedì anche dalle 15,00 alle 17,00.
CENTRO DI ASCOLTO E PRIMA ACCOGLIENZA BUON PASTORE (CARITAS) – caritas-forli.it
Forlì
Direzione Piazza Dante 1 - 47121 Forlì Tel/Fax : 0543 26061
Segreteria Via dei Mille 28 – 47121 Forlì Tel: 0543-30299 / Fax: 0543-39850 e-mail: [email protected]
69
Centro di ascolto “buon pastore”: via fossato vecchio 20 - 47121 forlì tel: 0543-35192 / fax:0543-39379
e-mail: [email protected]
Centro di spiritualita’ “buon pastore” via paradiso 33 - 47121 forlì tel: 0543-32276
e-mail: [email protected] e-mail: [email protected]
Associazione incontri via dei mille 28 - 47121 forlì tel: 0543-30299 / cell: 3883408290 / fax: 0543-39850
e-mail: [email protected]
I colori dell’incontro via dei mille 28 - 47121 forlì tel: 0543-30299 / cell: 3883408290 / fax: 0543-39850
e-mail: [email protected]
Ufficio servizio civile e promozione giovani:
Corso della repubblica 75 - 47121 Forlì
tel/fax: 0543-30527 e-mail: [email protected] e-mail: [email protected] e-mail:
[email protected]
Osservatorio poverta’ e risorse Via dei mille 28 - 47121 Forlì tel: 0543-30299 / fax: 0543-39850 e-mail:
[email protected]
Cesena
Via Mura S. Agostino, 16 - Cesena – 47521 tel. 0547 29369 / 0547 611060
Fax. 0547 26803 [email protected] Orario: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.00 alle 12.00
(accoglienza). Mercoledì e venerdì dalle 16.00 alle 19.00 (servizio doccia e guardaroba)
SERVIZI PER L’ALLOGGIO – EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA
Segue le pratiche relative agli alloggi di edilizia residenziale pubblica (domande, graduatorie, etc.)
Forlì Unità Adulti e Politiche Abitative Corso Diaz, 21- Comune di Forlì Tel. 0543/712785 - Fax
0543/712782 Lunedì e venerdì dalle 8.30 alle 13.30; martedì dalle 9.00 alle 18.00; giovedì dalle 15.30 alle
17.30.
Cesena Piazza del Popolo, 10 0547.356345-272-335-492 Fax 0547.356832 Lunedì, Mercoledì e Giovedì
dalle 8.30 alle 13.30 Giovedì dalle 14.30 alle 17.00
Cesenatico Via A. Saffi, 1 - 1^ piano tel. 0547 – 79324/79203 fax: 0547 – 79305
[email protected]
Unione dei Comuni del Rubicone Comune di Gatteo U.R.P – Piazza Vesi,6 – orari: dal lunedì al venerdì
8.00 -13.00 sabato 8.00-12.30 comune.gatteo.fo.it;
Comune di San Mauro Pascoli- U.R.P. P.zza Mazzini, 3 Orario: dal lunedì al sabato 8.00-13.30 e il primo
martedì ogni mese dalle ore 14.30 alle ore 17.30, comune.sanmauropascoli.fc.it .
Comune di Savignano sul Rubicone U.R.P P.zza Borghesi, 9 Orari: dal lunedì al venerdì 8.00- 14.30 sabato
8.00-13.00
SERVIZIO CIVILE NAZIONALE VOLONTARIO
Istituito con con la Legge n° 64 del 6 marzo 2001, dal 1°gennaio 2005 si svolge su base esclusivamente
volontaria. È un' occasione di crescita personale per i giovani con cittadinanza italiana di età compresa tra
i 18 ed i 29 anni non compiuti ed un modo per vivere un'esperienza di solidarietà ma anche per conoscere
le proprie attitudini o scoprirne nuove in vista anche della ricerca di lavoro. Il volontario ha un monte ore
annuale da rispettare di 1400 ore, pari a trenta ore settimanali, per un compenso di 433.80 € mensili.
Info: serviziocivile.gov.it - coprescfc.it
IL SERVIZIO CIVILE REGIONALE PER GIOVANI COMUNITARI E STRANIERI
Possono partecipare alle selezioni i cittadini stranieri e comunitari con età tra i 18 anni e i 28 anni (non
compiuti) residenti o domiciliati in Italia. Info: coprescfc.it
EURODESK
I punti Eurodesk offrono servizi gratuiti di informazione sui programmi e sulle opportunità offerte
dall’Unione Europea e il Consiglio d’Europa nel settore della gioventù.
Eurodesk Modigliana
Via Fanelli, 2 - 47015 Modigliana (FC) Tel. 0546 940259 - Fax 0546 948668 [email protected]
karabobowski.org/eurodesk.php
Eurodesk Savignano sul Rubicone
Corso Vendemini, 67 - Savignano sul Rubicone Tel. 0541 941539 - Fax 0541 645262 - [email protected]
70
INFORMAZIONI UTILI SU PROGRAMMI EUROPEI
Coop Controvento Via Calcinaro, 1458 - 47521 CESENA (FC) Tel. e Fax 0547 20524 [email protected]
coopcontrovento.it
Cooperativa sociale Karabobowski Via Fanelli, 2 - 47015 MODIGLIANA (FC) Tel. 0546 940259 - Fax 0546
948668 [email protected] - karabobowski.org/eurodesk.php
Consorzio solidarieta’ sociale Via Dandolo, 18 - 47121 FORLÌ (FC) Tel. 0543 28383 - Fax 0543 21234
cssforli.it
Uniser soc. coop. P.le della Vittoria 17 - 47121 FORLÌ (FC) Tel. 0543 551311 - Fax 0543 414326
[email protected] - uniser.net
Sportello europeo c/o Informagiovani del comune di Forlì Presso questo sportello è possibile richiedere
informazioni sugli enti e sui programmi europei più interessanti dal punto di vista della cultura, del
volontariato, di studio, formazione e lavoro. P.tta della Misura 5 - 47121 FORLÌ (FC) Tel. 0543 712445
[email protected]
Sportello Europa Cesena Piazza del Popolo 10 Cesena comune.cesena.fc.it/ineuropa
Cooperativa libra Via Mazzini 61- 48121 RAVENNA (RA) Tel. 0544 212651 [email protected]
cooplibra.it
Mobilitas Piazzale Sante Solieri 1 Campus di Forlì – Punto Europa Forlì – mobilitasonline.net
CENTRO PER LE FAMIGLIE
Il Centro Famiglie è un servizio comunale che propone:
- servizi informativi e di orientamento per le famiglie con bambini e interventi di supporto alla
genitorialità.
- informazioni sui servizi, le risorse e le opportunità, istituzionali e informali, che il territorio cittadino
offre a bambini e famiglie (educative, sociali, sanitarie, scolastiche e del tempo libero), con particolare
attenzione alle esigenze informative e di orientamento delle famiglie monoparentali, immigrate e con figli
disabili;
- servizi e iniziative di supporto ai genitori, anche attraverso la realizzazione di gruppi, corsi e incontri
con esperti, servizi di consulenza e sostegno mirati ai diversi problemi delle famiglie;
- mediazione familiare a favore di coppie di genitori in fase di separazione o divorzio, per superare
conflitti e recuperare un rapporto positivo nell'interesse dei figli;
- forme innovative di aiuto economico alle famiglie, come i Prestiti sull'Onore per genitori in temporanea
difficoltà economica e i progetti “Un anno in famiglia” e “Part-time” per i genitori che lavorano e che
desiderano stare più tempo accanto ai propri bambini;
- iniziative di promozione del volontariato familiare, dell'affido e dell'adozione, in collaborazione con le
associazioni impegnate creare una reale cultura dell'accoglienza nelle città;
- partecipazione a progetti che promuovono maggiori rapporti e solidarietà tra le generazioni ed
esperienze di auto e mutuo-aiuto , come le Banche del tempo;
gestione, in collaborazione con i servizi comunali per la prima infanzia, di centri per genitori e bambini
finalizzati all'aggregazione dei genitori, alla socializzazione delle famiglie e all'educazione dei bambini.
Forlì
Via Bolognesi, 23 – Forlì Tel: 0543 21013 – 30709 Fax: 0543 21986
E-mail: [email protected] – informafamiglie.it Apertura al pubblico (diretta e
telefonica):lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.00 alle 13.30 martedì e giovedì dalle 15.00 alle 18.00
Cesena
Via Ex Tiro a Segno, 239 - 47522 Cesena tel. 0547/333611 - fax 0547/333611
e-mail: [email protected] Sportello aperto al pubblico: Dal lunedì al giovedì dalle 8.30
alle 13.00 - Martedì anche dalle 14.00 alle 16.00
Savignano sul Rubicone
Centro per le Famiglie dell'Unione dei Comuni del Rubicone (FC) via Roma, 10 - 47039 Savignano sul
Rubicone (FC) tel. 0541/943595 e-mail: [email protected]
SERVIZI ALLE DONNE – SERVIZI ALLE FAMIGLIE
Centro Donna
Il Centro Donna è un servizio a disposizione delle donne in cui è possibile trovare informazioni, servizi,
consigli ed aiuti pratici. Il centro è in grado di accogliere ed indirizzare le persone verso i servizi del
territorio, aiutandole a scegliere il percorso più rispondente alle specifiche esigenze. Al centro Donna
71
opera una équipe integrata (educatrici, psicologiche e giuriste) che svolge servizio di consulenza e di
sostegno individuale e di gruppo. Oltre alle prestazioni direttamente erogate all'utenza il Centro Donna e
l'Ufficio Politiche di genere promuovono progetti rivolti alle donne del territorio ed organizzano iniziative
delle pari opportunità. Offrono informazioni alle famiglie sulle risorse pubbliche e private del territorio,
ascolto, consulenza e interventi innovativi per la qualità della vita di bambini e genitori. I servizi sono
gratuiti.
Centro Donna Forlì Via Tina Gori, 58 Tel. 0543 712660 - Fax 0543 712670
[email protected]
lunedì, mercoledì e venerdì: 8.30-13.30; martedì: 8.30-13.00/14.0018.00; giovedì 14.30-17.30. Consulenza Legale giovedì: 14.30 - 17.30 su appuntamento
Consulenza psicologica martedì, mercoledì: 9.00 - 13.00 e giovedì 9.00 - 13.00/14.00 - 18.00
Centro Donna Cesena
Comune Cesena Via Aldini, 24 Tel. e Fax 0547/355711
Su appuntamento: Martedì e Venerdì dalle 9.00 alle 12.30. Giovedì dalle 15.30 alle 18.30
[email protected]
Centro Donna Cesenatico
Via Mazzini, 119/B - 47042 Cesenatico (FC) Tel. e Fax 0547 673586 [email protected]
SPORTELLO ROSA: Front-Office per donne e famiglie
P.zza Borghesi, 9 - 47039 Savignano sul Rubicone (FC) Tel. 0541 809686 - 809687
[email protected]
C.I.F. Centro Italiano Femminile – C.so Garibaldi, 60 47100 Forlì tel. 0543/701200 [email protected]
PER LAVORARE COME BADANTE
Punto Famiglia – Consorzio Mestieri Forlì
Lo sportello che gestisce il servizio è attivo
lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.30
Via Bonali, 86/88 (zona i Portici) - 47121 Forlì - Tel. 0543 370641
e-mail: [email protected] – aclifc.it
72
Centri per l'Impiego della Provincia di Forlì Cesena
Viale Salinatore, 24 – 47121 Forlì – tel. 0543.714471 fax 0543.447468 –
[email protected]
Via Fornaci, 170 – 47521 Cesena – tel. 0547.621026 fax 0547.29456 –
[email protected]
Via Cipriani, 4 – 47039 Savignano S.R. - tel. 0541.800511 fax 0541.800516 –
[email protected]
Ufficio per il Diritto al lavoro dei Disabili:
Piazza Morgagni, 9 47121 Forlì – tel. 0543.714407 fax 0543.447407 –
[email protected]
Sito internet:
www.provincia.fc.it/lavoro
Segui i nostri servizi su
www.youtube.com/user/centriimpiegofc
Aggiornamento generale 12 gennaio 2016
Ultimo aggiornamento: 12 gennaio 2016
© Riproduzione riservata - e' vietata qualsiasi forma di pubblicazione dei contenuti di questa dispensa
senza citarne le fonti
Le informazioni presenti nella seguente dispensa hanno carattere unicamente informativo
e divulgativo; la dispensa è aggiornata periodicamente, pertanto si declina ogni
responsabilità rispetto a quanto riportato e diffuso
e l'entrata in vigore di nuove disposizioni normative o link a siti nel frattempo modificati o
cambiamenti di altro genere nel frattempo intervenuti
73