L`Orientamento al Lavoro e la Ricerca Attiva
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L`Orientamento al Lavoro e la Ricerca Attiva
Provincia di Forlì Cesena L'Orientamento al Lavoro e la Ricerca Attiva "L'orientamento rappresenta un percorso continuo di sviluppo dell'autonomia personale e un contributo importante al processo di costruzione dell'identità sociale” Maria Luisa Pombeni Indice > Il Lavoro nella Costituzione Italiana 2 > F.A.Q. Frequently Asked Questions: le Domande ricorrenti 3 > La NASPI: la Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego 12 > La Ricerca Lavoro 21 Fase 1 Informazione L'elaborazione delle Informazioni La definizione degli obiettivi professionali La Formazione professionale e il Tirocinio Formativo Il Mercato del Lavoro e i Cambiamenti dell'Economia I Contratti di lavoro Le Reti di Relazioni – Il Networking Il Curriculum Vitae 23 25 26 29 37 39 49 50 Fase 2 Organizzazione 52 Fase 3 Azione Le inserzioni I servizi di preselezione e le Offerte Online La Ricerca organizzata delle aziende e l'autocandidatura Il Colloquio di selezione Internet e i Social Networkper la Ricerca lavoro Le modalità di ricerca personale delle aziende 54 54 55 56 57 59 59 > I Servizi sul Territorio 60 Le informazioni presenti nella seguente dispensa hanno carattere unicamente informativo e divulgativo; la dispensa è aggiornata periodicamente, pertanto si declina ogni responsabilità rispetto a quanto riportato e diffuso e l'entrata in vigore di nuove disposizioni normative o link a siti nel frattempo modificati o cambiamenti di altro genere nel frattempo intervenuti 1 “La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile. Bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità” Piero Calamandrei Discorso agli studenti di Milano, 1955 > Il Lavoro nella Costituzione Italiana Art. 1 “L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro” Art. 3 […] “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese” Art. 4 “La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società” Art. 35 “La Repubblica tutela il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni. Cura la formazione e l'elevazione professionale dei lavoratori. Promuove e favorisce gli accordi e le organizzazioni internazionali intesi ad affermare e regolare i diritti del lavoro. Riconosce la libertà di emigrazione, salvo gli obblighi stabiliti dalla legge nell'interesse generale, e tutela il lavoro italiano all'estero” Art. 36 “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi” Art. 37 “La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione. La legge stabilisce il limite minimo di età per il lavoro salariato. La Repubblica tutela il lavoro dei minori con speciali norme e garantisce ad essi, a parità di lavoro, il diritto alla parità di retribuzione” Art. 38 “Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all'assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria” Art. 39 “L'organizzazione sindacale è libera” Art. 40 “Il diritto di sciopero si esercita nell'ambito delle leggi che lo regolano” Costituzione della Repubblica Italiana, 27 dicembre 1947 2 F.A.Q. Frequently Asked Questions Le domande ricorrenti Stato di Disoccupazione Assegno di Ricollocazione Tirocinio Indennità di Disoccupazione NASPI JOBS ACT Patto di Servizio Servizi ai Lavoratori Formazione Professionale Centro per l'Impiego Mobilità Servizi alle Aziende Asta Pubblica Trasferimento Iscrizione Dichiarazione Immediata Disponibilità D.I.D. C2 Storico Scheda professionale Perdita stato disoccupazione Curriculum Sospensione Stato di Disoccupazione Servizi Online LavoroPerTe Internet per la ricerca lavoro 3 Dimissioni Ricerca attiva ASDI ATTENZIONE: Il 24 settembre 2015 è entrato in vigore il Dlgs 150/215 In questa fase di transizione, alcune risposte contenute in queste FAQ, tengono conto degli orientamenti previsti dalla nuova normativa anche se non ancora completamente operativi, in attesa di decreti attuativi: in questi casi, a fianco della risposta, compare la dicitura in rosso “in fase di implementazione”. Per dubbi o chiarimenti è possibile contattare il Centro per l'Impiego del proprio territorio. ✔ Che cos'è il Jobs Act? Cosa prevede? Il c.d. Jobs Act è una legge delega di riforma del mercato del lavoro Legge n. 183/2014 . Nel corso del 2015 si è completato l'iter della delega al Governo che ne ha dato attuazione attraverso l'emanazione di diversi Decreti Legislativi. Di seguito la nuova normativa approvata: La Legge delega – Legge n. 183/2014 Le modifiche al TD – Apprendistato – Somministrazione – Legge n. 78/2014 La NASpI – Decreto Legislativo n. 22/2015 Il contratto a tempo indeterminato a Tutele Crescenti – Decreto Legislativo n. 23/2015 La maternità e la conciliazione vita/lavoro – Decreto Legislativo n. 80/2015 Il TU di Riordino dei Contratti di Lavoro – Decreto Legislativo n. 81/2015 Ammortizzatori Sociali in costanza di rapporto di lavoro – Decreto Legislativo n. 148/2015 Razionalizzazione dell'Attività ispettiva – Decreto Legislativo n. 149/2015 Servizi per il lavoro e politiche attive– Decreto Legislativo n. 150/2015 Semplificazioni degli adempimenti sul rapporto di lavoro– Decreto Legislativo n. 151/2015 ✔ Che cos'è il Centro per l'Impiego? Il centro per l'Impiego è un Servizio Pubblico e Gratuito che ha lo scopo sia di sostenere le Persone nella loro attività di ricerca lavoro, sia di offrire un supporto alle Aziende nella fase di selezione di personale. I Centri per l'Impiego attivano sul territorio gli interventi e i servizi secondo quanto stabilito dall'ANPAL (Agenzia nazionale per le politiche attive) e dall'Agenzia Regionale per il lavoro - (in fase di implemetazione) ✔ Quali sono i Servizi offerti a chi cerca lavoro? Se stai cercando lavoro, i Centri per l'Impiego della Provincia di FC possono offrirti una serie di servizi, anche personalizzati, di consulenza e di orientamento: avrai la possibilità di autoconsultare un'area informativa e accedere a postazioni internet gratuite, di ottenere colloqui di orientamento al lavoro personalizzati anche specialistici, di frequentare laboratori di gruppo su tematiche riguardanti il lavoro, di inserire il tuo Cv all'interno di un database per l'incontro domanda/offerta, di avere un supporto per l'attivazione di tirocini formativi e raccordo con il sistema della formazione professionale, oltre a servizi di Mediazione Culturale e amministrativi per l'iscrizione come Disoccupato/a ✔ Quali sono i Servizi offerti alle Aziende? Se hai un'azienda e stai cercando personale, il Centro per l'Impiego può offrirti una consulenza per ricercare i candidati di cui hai bisogno. Sarà possibile ricercare i candidati fra le persone che hanno svolto i colloqui di orientamento e/o pubblicare la tua offerta sulla nostra bacheca e sul sito internet. Potrai inoltre avere consulenza sull'attivazione di Tirocini Formativi, sulle possibili agevolazioni alle assunzioni, avere un supporto per le comunicazioni obbligatorie tramite SARE e sulla gestione della Cassa Integrazione in deroga 4 ✔ Quali sono i Servizi Online dei Centri per l'Impiego? Dal portale regionale http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/lavoro-per-te dopo aver creato un account gratuito, potrai accedere a una serie di servizi dedicati alla ricerca lavoro. Dal Portale potrai: Consultare le offerte di lavoro in Emilia-Romagna Elaborare il tuo Cv e la lettera di presentazione Farti conoscere dalle imprese Consultare Corsi di Formazione professionale Richiedere consulenze online Per accedere ai servizi amministrativi online e risparmiare tempo e attese per le file, è necessaria la PEC oppure potrai richiedere l'abilitazione ai servizi direttamente agli operatori del Centro per l'Impiego. Una volta abilitato/a potrai: Visualizzare e stampare il tuo stato occupazionale Visualizzare e stampare il tuo percorso lavoratore Stipulare e stampare la tua Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (D.I.D.) ✔ Per lavorare devo avere il Libretto di Lavoro e essere iscritto nelle Liste di disoccupazione? No, il Libretto di lavoro è abolito, così come non esistono più le Liste di Disoccupazione che sono stati sostituiti (Dpr 442/2000) da una Scheda Professionale di ciascun lavoratore e da Elenco Anagrafico dei lavoratori. Il dlgs 150/2015 istituisce il Fascicolo elettronico del lavoratore (in fase di implementazione) che dovrà contenere tutte le informazioni rispetto ai movimenti lavorativi, ai percorsi scolastici e formativi, ammortizzatori sociali. L'iscrizione al Centro per l'Impiego non è obbligatoria al fine di per poter essere assunti dalle aziende ✔ Non sto lavorando, sono Disoccupato/a per la legge? No. Lo Stato di Disoccupazione è uno Status Giuridico che genera Diritti e Doveri. Lo acquisisci solo nel momento in cui dichiari in modo telematico all'Agenzia Nazionale o Regionale per il lavoro (in fase di implementazione) oppure all'INPS contestualmente alla presentazione della domanda di disoccupazione NASPI, di essere immediatamente disponibile a lavorare, il tuo impegno a ricercare ATTIVAMENTE un nuovo lavoro e la tua disponibilità a partecipare a iniziative di miglioramento delle tue possibilità occupazionali (orientamento, laboratori, formazione, etc) ✔ Ho terminato di lavorare, come posso ottenere lo Stato di Disoccupazione - DID? Se hai terminato un lavoro precedente (oppure hai ricevuto la lettera di licenziamento), sei privo di impiego, stai cercando lavoro e sei immediatamente disponibile a lavorare e a partecipare a progetti e misure di Politica Attiva per il lavoro (art. 19 dlgs 150/2015), potrai ottenere lo Stato di Disoccupazione in questi modi: - Online dal Portale nazionale delle politiche attive del lavoro (in fase di implemetazione) - Online dal portale http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/lavoro-per-te (una volta effettuato il login - anche tramite Facebook, Twitter, G+, Federa - è necessario chiedere al via mail al CPI l'attivazione dei servizi amministrativi online allegando alla richiesta un documento personale); - Tramite l'INPS nel momento di presentazione della domanda di NASPI: a) Dal portale web dell'INPS www.inps.it: richiedendo il PIN dispositivo, ti verrà inviato una parte di PIN via sms e una parte con posta ordinaria; b) Contact Center integrato INPS – INAIL: n. 803164 gratuito da rete fissa oppure n. 06164164 da rete mobile; c) Rivolgendoti direttamente ad un Patronato; 5 - Eventualmente, presentandoti agli sportelli amministrativi del Centro per l'Impiego ✔ Ho terminato di lavorare: ho diritto alle Indennità di Disoccupazione NASPI? Dipende dai periodi lavorati e dal tipo di contratto che avevi: puoi verificare i requisiti per ottenere le indennità dal sito INPS nella sezione Prestazione a sostegno del reddito NASPI. Servono comunque, in linea di massima, almeno 13 settimane di lavoro negli ultimi 4 anni e 30gg di lavoro nell'anno in cui si fa domanda di indennità. Per ottenere le indennità, la condizione indispensabile è acquisire lo Stato di Disoccupazione, quindi essere attivamente alla ricerca di una nuova occupazione ✔ Cosa succede dopo che mi sono iscritto/a come Disoccupato/a? Una volta iscritto/a come Disoccupata, entro 30gg dalla data della dichiarazione telematica (15gg se hai presentato domanda di NASPI), dovrai contattare il Centro per l'Impiego per la Profilazione e la stipula di un Patto di servizio personalizzato: se non ti presenti entro 30gg (o 15gg se hai fatto domanda di NASPI) sarai convocato/a dal Centro per l'Impiego. Art. 20 dlgs 150/2015 (in fase di implementazione) ✔ Che cos'è la Profilazione (Profiling)? Nel momento in cui acquisisci lo Stato di Disoccupazione, automaticamente ti sarà assegnata una “classe di profilazione” che servirà a misurare il tuo grado di occupabilità, tenendo conto, ad esempio, dei tuoi titoli scolastici e formativi, delle esperienze lavorative, dei periodi di permanenza nello stato di disoccupazione (il profiling sarà aggiornato automaticamente ogni 90gg) art. 19 dlgs 150/2015 (in fase di implementazione) ✔ Che cos'è il Patto di Servizio? Si tratta di un accordo che stipulerai con il Centro per l'impiego volto a definire gli interventi che possano essere utili ad aumentare le tue possibilità occupazionali. Il Patto deve contenere queste informazioni: il nome del responsabile dell'attività, la definizione del profilo personale di occupabilità, la definizione degli atti di ricerca attiva e la tempistica degli stessi, la frequenza ordinaria dei contatti con il responsabile delle attività, le modalità con cui la ricerca lavoro è dimostrata al responsabile dell'attività, la disponibilità a partecipare a laboratori di ricerca attiva, corsi di formazione, tirocini formativi e accettare congrue offerte di lavoro. Art. 20 dlgs 150/2015 (in fase di implemetazione) ✔ La presentazione ai Colloqui e la partecipazione alle azioni di ricerca lavoro sono obbligatori? Se non mi presento cosa succede? Si, sia i colloqui di orientamento sia gli altri appuntamenti/iniziative stabilite nel Patto di Servizio sono obbligatori e condizionano il pagamento dell'indennità di disoccupazione NASPI. Il beneficiario di prestazioni a sostegno del reddito può essere convocato nei giorni feriali con un preavviso almeno di 24 ore e non più di 72 ore secondo le modalità previste nel patto di servizio. In caso di mancata presentazione, in assenza di giustificato motivo, alle convocazioni, appuntamenti, iniziative di orientamento, laboratori, saranno applicate le seguenti sanzioni: 1) la decurtazione di 1/4 di una mensilità, in caso di prima mancata presentazione; 2) la decurtazione di una mensilità, alla seconda mancata presentazione; 3) la decadenza dalla prestazione e dallo stato di disoccupazione, in caso di ulteriore mancata presentazione; 6 In caso di mancata partecipazione, in assenza di giustificato motivo, alle iniziative di formazione o altre politiche di attivazione: 1) la decurtazione di una mensilità, alla prima mancata partecipazione; 2) la decadenza dalla prestazione e dallo stato di disoccupazione, in caso di ulteriore mancata presentazione In caso di mancata accettazione di un’offerta di lavoro congrua, in assenza di giustificato motivo, la decadenza dalla prestazione. In caso di decadenza dallo stato di disoccupazione non è possibile una nuova registrazione prima che siano decorsi 2 mesi. Art. 21 dlgs 150/2015 (in fase di implementazione) ✔ Che cos'è l'Assegno di Ricollocazione? Come si ottiene? Ai percettori NASpI la cui durata di disoccupazione eccede i 4 mesi è riconosciuto un assegno individuale di ricollocazione, graduato in funzione del profilo personale di occupabilità, spendibile presso i CPI o i servizi accreditati. L’assegno di ricollocazione è rilasciato dal CPI sulla base degli esiti della procedura di profilazione. Trascorsi 60 giorni dalla data di registrazione telematica, il/la disoccupato/a che non sia stato convocato/a dai CPI ha diritto a richiedere all’ANPAL, tramite posta elettronica, le credenziali personalizzate per l’accesso diretto alla procedura telematica di profilazione predisposta dall’ANPAL. Art 23 dlgs 150/2015 (in fase di implementazione) L’assegno è spendibile per un servizio di assistenza intensiva nella ricerca di lavoro presso i CPI o presso i soggetti privati accreditati. La scelta del CPI o del servizio accreditato è riservata al disoccupato titolare dell’assegno di ricollocazione. Il servizio è richiesto dal disoccupato, a pena di decadenza dallo stato di disoccupazione e dalla prestazione a sostegno del reddito, entro 2 mesi dalla data di rilascio dell’assegno e ha una durata di 6 mesi, prorogabile per altri 6 nel caso non sia stato consumato l’intero ammontare dell’assegno. In caso di utilizzo dell’assegno di ricollocazione presso un soggetto accreditato lo stesso è tenuto a darne tempestiva comunicazione al CPI che ha rilasciato al disoccupato l’assegno di ricollocazione. (in fase di implementazione) ✔ Che cos'è l'assegno di Disoccupazione – ASDI? Chi può richiederlo? Il Decreto interministeriale 29 ottobre 2015 dispone che i beneficiari del nuovo sussidio denominato “Assegno di Disoccupazione - ASDI) saranno coloro i quali, avendo esaurito il periodo di erogazione della NASPI si trovano ancora in uno stato di disoccupazione e in una condizione economica di bisogno. I requisiti per poter accedere all'ASDI sono: – Essere in stato di disoccupazione al termine della Naspi; – Appartenere a un nucleo familiare in cui sia presente un minore, o abbiano un’età sopra 55 anni senza aver maturato i requisiti per la pensione; – Che siano in possesso di Isee non superiore a 5 mila euro; – Non abbiano fruito di Asdi per periodi pari a superiori a 6 mesi nei 12 mesi precedenti il termine della fruizione della Naspi e, comunque per un periodo pari o superiore a 24 mesi nei 5 anni precedenti; – abbiano sottoscritto il progetto personalizzato presso il servizio per l’impiego. Per accedere al nuovo sussidio, il richiedente dovrà presentare una domanda di erogazione utilizzando uno specifico form on line pubblicato nel Portale INPS www.inps.it e, in seguito, dovrà recarsi al Centro per l'Impiego nel cui ambito territoriale è stabilita la propria residenza per la sottoscrizione di un “Progetto Personalizzato”, contenente in particolare l’impegno a partecipare a corsi di formazione e orientamento e ad accettare adeguate proposte di lavoro. L’INPS ha indicato modalità e tempi per presentare le domande di riconoscimento dell’ASDI con la circolare n.47/2016 Sono disponibili tre canali: • via web se si è in possesso del PIN dispositivo INPS), seguendo il percorso -> Servizi per 7 il cittadino -> Autenticazione con PIN -> Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito -> ASDI; • tramite patronato; • tramite Contact Center Integrato INPS-INAIL (chiamando da rete fissa il numero gratuito 803 164 oppure il numero 06 164 164 da telefono cellulare, a pagamento, secondo il piano tariffario del proprio gestore telefonico). ✔ Sono in Cassa Integrazione o in Contratto di Solidarietà e il Centro per l'Impiego mi ha convocato per un colloquio: perché? I lavoratori dipendenti per i quali la riduzione di orario connessa all’attivazione di una procedura di integrazione salariale, contratto di solidarietà o fondi di solidarietà, sia superiore al 50% dell’orario di lavoro, calcolato in un periodo di 12 mesi, devono essere convocati dal CPI, in orario compatibile con la prestazione lavorativa per stipulare il patto di servizio personalizzato che: esclude la definizione degli atti di ricerca attiva e le modalità con cui dimostrarli (solo disponibilità a lavoro, formazione, orientamento); in accordo con il datore di lavoro, può prevedere il concorso dei fondi interprofessionali; può prevedere l’avvio ad attività socialmente utili: p ossono essere chiamati a tali attività lavoratori disoccupati, con più di sessanta anni, che non abbiano ancora maturato il diritto al pensionamento di vecchiaia o anticipato per un massimo di 20 ore settimanali e un importo mensile pari all’assegno sociale erogato dall’INPS. (in fase di implemantazione) ✔ Mi sono trasferito da poco, prima ero iscritto/a in un altro Centro per l'Impiego: cosa devo fare? Perdo l'iscrizione precedente? No. Potrai recarti al Centro per l'Impiego della città in cui hai il nuovo domicilio, con un documento di identità valido e il codice fiscale e fare richiesta di trasferimento dal CPI di provenienza, dichiarando il nuovo domicilio; il trasferimento avverrà d'ufficio. Se risulti in stato di disoccupazione presso il Centro per l'Impiego di provenienza, manterrai l'iscrizione e l'anzianità di disoccupazione ✔ Quali sono i casi in cui posso Perdere lo Stato di Disoccupazione? - Se non ti presenti, senza una motivazione valida, per 3 volte agli appuntamenti fissati nel Patto di Servizio per colloqui, Laboratori di gruppo ed altre iniziative di sostegno alla ricerca lavoro oppure se per 2 volte non partecipi, senza giustificato motivo, a progetti di formazione o di politica attiva del lavoro; (in fase di implementazione) - Se rifiuti, senza giustificazione, una congrua offerta di lavoro da parte del Centro per l’impiego. La Congrua Offerta è definita sulla base dei seguenti principi: coerenza con le esperienze e le competenze maturate – distanza dal domicilio e tempi di trasferimento con mezzi pubblici – durata della disoccupazione – retribuzione superiore almeno del 20% rispetto all'indennità percepita nell'ultimo mese precedente; (in fase di implementazione) - Se vieni assunto/a con un contratto a tempo indeterminato o con un contratto a tempo determinato di più di durata superiore a 6 mesi; - Se intraprendi un’attività di lavoro autonomo di qualsiasi durata; - A seguito di partecipazione ad un’asta pubblica, e dopo essere stato/a avviato/a a selezione, non ti presenti alle prove di idoneità, oppure rinunci al posto di lavoro senza un giustificato motivo. In questi casi non potrai partecipare ad altre aste pubbliche in tutta la Regione per 6 mesi, inoltre, perderai lo “stato di disoccupazione” e non potrai rendere altra dichiarazione di immediata disponibilità in nessun Centro per l’impiego dell’Emilia-Romagna per un periodo di 4 mesi; 8 ✔ Ho dimenticato di presentarmi ai Colloqui/Incontri di gruppo, cosa succede? La dimenticanza non è prevista dalla legge, per cui se non ti presenti, senza una motivazione valida, per 3 volte agli appuntamenti fissati nel Patto di Servizio per colloqui, Laboratori di gruppo ed altre iniziative di sostegno alla ricerca lavoro oppure se per 2 volte non partecipi, senza giustificato motivo, a progetti di formazione o di politica attiva del lavoro perderai lo Stato di Disoccupazione e decadranno anche tutti i diritti ad esso connessi (ad esempio sarà interrotto il pagamento delle indennità di disoccupazione NASPI) (in fase di implementazione) ✔ Posso giustificare la mia assenza ai Colloqui o il rifiuto di un impegno preso o il rifiuto di un'offerta congrua? Si, se esiste una motivazione valida e documentabile che ti impedisce di presentarti al colloquio o di svolgere un'azione stabilita o di accettare un'offerta lavorativa congrua, è possibile presentare la documentazione che attesta l'impedimento: Malattia personale o di un famigliare da assistere, Infortunio, Gravidanza e maternità per il tempo di astensione obbligatoria (2 mesi prima e 3 mesi dopo il parto), Maternità o paternità nel primo anno di vita del bambino/a, frequenza di Tirocini o Corsi di Formazione, Attività lavorativa, gravi impedimenti personali documentabili ✔ Quali sono i casi in cui si “Sospende” lo Stato di Disoccupazione? Se accetti un’offerta di lavoro a tempo determinato o temporaneo di durata fino a 6 mesi Se termini (per qualsiasi motivo) un contratto a tempo indeterminato entro 6 mesi dalla sua instaurazione; L’anzianità di iscrizione riprende a decorrere terminato il rapporto di lavoro; ✔ Sono stato licenziato/a da un'azienda per riduzione di personale: che cos'è l'iscrizione alle Liste di Mobilità? Se l'azienda nella quale lavori a tempo indeterminato conta più di 15 dipendenti (settore Industria) o più di 200 dipendenti (settore Commercio e Logistica) decide di ridurre il personale per esaurimento della Cassa Integrazione Straordinaria, per motivi economici, trasformazione, ristrutturazione o cessazione di attività, dovrà avviare una procedura di Mobilità che terminerà con “licenziamenti collettivi”. Ulteriori info inps.it. Sarai inserito/a in una Lista di Mobilità gestita a livello Regionale e potrai usufruire o di una indennità di mobilità o di una indennità di disoccupazione Naspi oltre che essere portatore di sgravi per una nuova azienda che ti volesse assumere. Acquisirai comunque lo Status Giuridico di Disoccupati/a nel momento in cui la Regione approva l'iscrizione stessa. Il Dlgs 150/2015 condiziona il pagamento dell'indennità di mobilità alla partecipazione ad interventi di supporto all'inserimento lavorativo concordati con il Centro per l'Impiego ✔ Che cos'è un'Asta Pubblica? Cosa serve per partecipare? Le Pubbliche amministrazioni (Comuni, scuole, Provincia, ASL,…) possono utilizzare la modalità dell' “avviamento a selezione” per assumere (sia a tempo determinato che indeterminato) dipendenti con qualifiche e profili per i quali è richiesto almeno la scuola dell'obbligo. I Centri per l'Impiego pubblicano le offerte di lavoro pervenute dalle Pubbliche Amministrazioni attraverso un avviso con il quale comunicano la data della c.d. "Asta". Le offerte sono esposte nelle bacheche del Centro per l'Impiego e sono pubblicate sul nostro sito Internet. È necessario compilare un modulo e presentarsi personalmente al Centro per l'Impiego nelle date e negli orari riportati sull'avviso muniti di: documento di identità, permesso di soggiorno per cittadini extra UE, eventuale attestazione ISEE (l'attestato che documenta la situazione economica del nucleo familiare del dichiarante) 9 originale in corso di validità e più recente (è tuttavia possibile partecipare anche senza dato ISEE); traduzione giurata del titolo di studio se conseguito in Paesi esterni alla Comunità Europea; autocertificazione completa del titolo di studio e di eventuali titoli professionali conseguiti in Italia. La persona che si trova con stato di Disoccupazione “Sospeso” (rapporto di lavoro inferiore a 6 mesi), può aderire solamente alle Aste Pubbliche (art. 16 legge 56/87) a tempo indeterminato ✔ Non ho un mio Curriculum personale? Chi può farlo? Potrai rivolgerti all'Area Informativa del Centro per l'Impiego e fissare un appuntamento: te lo faremo noi gratuitamente. Oppure, sempre gratuitamente, potrai fartelo in autonomia dalla sezione dedicata del nostro sito internet ✔ Mi sono dimesso/a dalla mia azienda: che cos'è la Convalida delle Dimissioni? L'art. 26 del dlgs 151/2015 stabilisce che le dimissioni e la risoluzione consensuale del rapporto di lavoro, a pena di inefficacia, siano comunicate dal lavoratore esclusivamente in via telematica attraverso una modulistica predefinita e trasmessa al Datore di lavoro ed alla Direzione provinciale per il lavoro. La normativa ha l'obiettivo di evitare il fenomeno delle c.d. “dimissioni in bianco” (vale a dire la firma delle dimissioni all'atto dell'assunzione) rendendo inefficaci le dimissioni presentate con modalità diversa da quelle previste dalla nuova normativa. La nuova disciplina si applica alle dimissioni comunicate a partire dal 12 marzo 2016 e riguarda tutti i rapporti di lavoro subordinato ad eccezione di: rapporti di lavoro domestici; dimissioni che intervengono nelle sedi c.d. “protette” (art. 2113 c.c. e art. 76 dlgs 276/2003); recesso durante il periodo di prova (art. 2096 c.c.); dimissioni o risoluzione consensuale presentate dalla lavoratrice in gravidanza o entro i 3 anni di vita del bambino/a: in questi casi le dimissioni vanno convalidate direttamente alla Direzione Provinciale del lavoro; rapporti di lavoro marittimo; rapporti di lavoro nel settore pubblico; La circolare del MDL n.12 del 4 marzo 2016 ha stabilito le modalità di comunicazione delle dimissioni volontarie e delle risoluzioni consensuali del rapporto di lavoro dipendente, mentre il Decreto Ministeriale 15 dicembre 2015 rende disponibile il Modulo da utilizzare (dal 12 marzo 2016 disponibile sul sito del Ministero del lavoro www.lavoro.gov.it) Lo stesso Decreto regola anche il flusso comunicativo fra i vari soggetti interessati: da un lato Datori di lavoro e Direzione Provinciale del lavoro e dall'altro i soggetti “intermediari” (Patronati, Sindacati, Enti bilaterali e Commissioni di certificazione) che possono spedire il modulo per conto del/la lavoratore/trice. Ai soggetti “intermediari” il/la lavoratore/trice può rivolgersi su tutto il territorio nazionale indipendentemente da dove abbia residenza o da dove presti attività lavorativa. Resta fermo per il lavoratore l'obbligo di rispettare il periodo di preavviso (salvo la giusta causa di dimissioni e il caso in cui, il mancato rispetto del termine di preavviso, pur rendendo le dimissioni immediatamente efficaci, obbligano il lavoratore al risarcimento di eventuale danno all'azienda). Il lavoratore avrà la facoltà, in caso di ripensamento, entro 7 giorni dalla data di trasmissione del modulo di dimissioni, di revocare le dimissioni o la risoluzione consensuale nelle stesse modalità. Se il lavoratore/trice non si avvale di un “intermediario” per presentare le dimissioni, dovrà essere in possesso (o richiederlo) del PIN INPS dispositivo che consente di riconoscere la persona che presenta le dimissioni: il PIN INPS consente di accedere al sistema e compilare il modello di dimissioni dal sito www.lavoro.gov.it Se ci si avvale di un “intermediario” non è necessario possedere il PIN INPS. Al termine dalla procedura viene stabilita la data di trasmissione (marca temporale) e il codice identificativo che insieme rendono la comunicazione immodificabile e protetta da contraffazioni. Da questa data scatta il conteggio di 7 giorni che può consentire al lavoratore/trice di revocare le dimissioni o la risoluzione consensuale. Una volta completata la compilazione, il modello verrà inviato all'indirizzo di posta elettronica del datore di lavoro (inserito nella sezione 2 10 del modello) ed alla Direzione Provinciale del lavoro: soltanto con questa modalità il datore di lavoro potrà considerare valide le dimissioni presentate dal lavoratore/trice e considerare risolto il rapporto di lavoro. Da questo momento il datore di lavoro avrà 5 giorni di tempo per comunicare la cessazione del rapporto di lavoro al Centro per l'Impiego. Stessa cosa vale per la risoluzione consensuale. ✔ Che cos'è il modello C2 storico? Come posso ottenerlo? E' un documento che attesta le tue esperienze lavorative (date di assunzione/licenziamento, qualifica, datore di lavoro) presenti nei nostri archivi e alimentate dalle comunicazione obbligatorie che riceviamo dalle aziende in via telematica tramite il Sistema SARE. Per ottenere il tuo modello C2 storico, puoi presentarti ai nostri uffici con un documento personale, o inviare una richiesta corredata di documento personale via mail, oppure (se sei abilitato ai servizi amministrativi) direttamente in autonomia dal portale http://formazionelavoro.regione.emiliaromagna.it/lavoro-per-te ✔ Che cos'è un Tirocinio Formativo? Chi può farlo? Il tirocinio è un'esperienza formativa che si svolge direttamente in azienda, con la duplice finalità di accrescere il bagaglio di competenze del tirocinante e favorire l'incontro con i datori di lavoro. Il tirocinio non costituisce un rapporto di lavoro e deve essere retribuito con un rimborso spese. I Centri per l'Impiego sono soggetti promotori di tirocinio. Esistono 4 tipologie di Tirocinio secondo quanto stabilito dalla L.R. 7/2013 e dalla L.R. 14/2015: la prima, con finalità orientativa e formativa, è rivolta alle persone che hanno conseguito un titolo studio negli ultimi dodici mesi; la seconda è finalizzata all’inserimento o al reinserimento lavorativo di disoccupati, persone in mobilità, inoccupati; la terza ha funzione di orientamento e formazione o di inserimento e reinserimento non solo lavorativo ma anche sociale in favore di persone con disabilità e in condizione di svantaggio; la quarta dedicata a persone in carico ai servizi sociali. Per qualificare la componente formativa del tirocinio, la Regione introduce come obiettivo del tirocinio gli standard di conoscenze e capacità contenuti nel Sistema regionale delle qualifiche. Per saperne di più ✔ Quando ci sono i Corsi di Formazione gratuiti? Dove li trovo? La formazione è uno strumento fondamentale per mantenere e migliorare le proprie competenze sia se non stai lavorando, sia se un lavoro già ce l'hai. Per conoscere il sistema formativo della Regione Emilia-Romagna è possibile consultare questo portale http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it dove troverai anche un database con tutta l'offerta formativa regionale. Dal portale dedicato alla formazione della Provincia di Fc troverai altre informazioni sui piani formativi provinciali . Per saperne di più. Il periodo di approvazione dei corsi di formazione gratuiti finanziati, generalmente, va da agosto a dicembre di ogni anno ✔ Dove posso trovare indicazioni per impostare al meglio la mia ricerca lavoro? Queste informazioni ti saranno fornite durante il primo colloquio di orientamento. In ogni caso, all'interno del nostro sito Internet alla sezione “Servizi di Orientamento” troverai delle Dispense Orientative in formato .pdf che ti forniranno tutte le informazioni di cui hai necessità e ti accompagneranno nella definizione di un Metodo per rendere maggiormente autonoma ed efficace la tua ricerca lavoro 11 ✔ Come si usa Internet per la ricerca lavoro? All'interno del nostro sito Internet alla sezione “Servizi di Orientamento” troverai una Dispensa dedicata a Internet per la ricerca lavoro che contiene una catalogazione di siti dedicati ad ogni fase/argomento della ricerca lavoro Info Web: http://europa.eu/pol/socio/index_it.htm lavoro.gov.it - cliclavoro.gov.it http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it provincia.fc.it/lavoro Rif. normativi: DGR 901/2004 – DGR 768/2012 - Legge 92/2012 - Legge 183/2014 – Dlgs 150/2015 Circolare Ministero del lavoro n. 34 del 23/12/2015 La Naspi – Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego istituita con Dlgs 22/2015 – in vigore dal 1 maggio 2015 È una prestazione a domanda, erogata a favore dei lavoratori dipendenti che abbiano perduto involontariamente l'occupazione, per gli eventi di disoccupazione che si verificano dal 1° maggio 2015 A CHI SPETTA: Spetta ai lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che abbiano perduto involontariamente l'occupazione, ivi compresi: • • • • gli apprendisti; i soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato; il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato; i dipendenti a tempo determinato delle Pubbliche Amministrazioni. A CHI NON SPETTA: Non sono destinatari della indennità di disoccupazione NASpI: • • • i dipendenti a tempo indeterminato delle Pubbliche Amministrazioni; gli operai agricoli a tempo determinato e indeterminato; i lavoratori extracomunitari con permesso di soggiorno per lavoro stagionale, per i quali resta confermata la specifica normativa. Inoltre, non possono accedere all'indennità di disoccupazione NASpI i lavoratori titolari di trattamento pensionistico diretto. QUANDO SPETTA: Spetta in presenza dei seguenti requisiti: • • • stato di disoccupazione involontario; requisito contributivo; requisito lavorativo. A differenza di quanto prescritto in materia di ASpI dall’art. 2, comma 4 lett. b), della legge 28 giugno 2012 n.92 – che prevedeva tra i requisiti di accesso alla prestazione che al momento della cessazione del rapporto di lavoro fossero trascorsi almeno due anni dal versamento del primo contributo contro la disoccupazione - ai fini del diritto alla NASpI non è richiesto analogo requisito. STATO DI DISOCCUPAZIONE INVOLONTARIO: In attesa dell’istituzione del portale nazionale delle politiche del lavoro di cui al d. lgs. n. 150 del 2015, si considerano disoccupati i lavoratori privi di impiego, che dichiarano al Centro per l’Impiego la propria immediata disponibilità allo svolgimento di attività lavorativa ed alla partecipazione alle misure di politica attiva del lavoro. L'indennità non spetta nelle ipotesi in cui il rapporto di lavoro sia cessato a seguito di dimissioni o risoluzione consensuale, salvo i casi di seguito specificati: 1. dimissioni: il lavoratore ha diritto all'indennità nelle ipotesi di dimissioni durante il periodo tutelato di maternità – da 300 giorni prima della data presunta del parto fino al compimento del primo anno di vita del figlio - ovvero di dimissioni per giusta causa. 2. risoluzione consensuale: non impedisce il riconoscimento della prestazione: 12 • • • se intervenuta nell'ambito della procedura conciliativa presso la Direzione Territoriale del Lavoro, secondo le modalità previste all'art. 7 della legge n. 604 del 1966, come sostituito dall'art. 1, comma 40 della legge di riforma del mercato del lavoro (Legge 28 giugno 2012 n.92); nell’ipotesi di licenziamento con accettazione dell’offerta di conciliazione di cui all’art.6, comma 1, del decreto legislativo n.23 del 2015, proposta dal datore di lavoro entro i termini di impugnazione stragiudiziale del licenziamento (sessanta giorni dalla comunicazione in forma scritta del licenziamento, ex art. 6 della legge n.604 del 1966); qualora intervenga a seguito del rifiuto del lavoratore al proprio trasferimento ad altra sede della stessa azienda distante oltre 50 km dalla residenza del lavoratore e/o mediamente raggiungibile in 80 minuti o oltre con i mezzi di trasporto pubblici. In relazione all’ipotesi di dimissioni per giusta causa l'Inps - Circolare n. 97/2003 – sì è conformata all’orientamento espresso dalla Corte Costituzionale nella sentenza 269/2002. Con tale pronuncia la Corte Costituzionale ha affermato il principio secondo cui sussiste l'ipotesi di dimissioni "per giusta causa" allorché le dimissioni non siano riconducibili alla libera scelta del lavoratore, ma siano indotte da comportamenti altrui, idonei ad integrare la condizione di improseguibilità del rapporto di lavoro. Pertanto, il diritto all'indennità di disoccupazione NASpI deve riconoscersi anche ogni qual volta la cessazione del rapporto di lavoro sia avvenuta per giusta causa, e cioè quando si sia verificata una causa che non consente la prosecuzione, anche provvisoria, del rapporto di lavoro. Con la successiva circolare n. 163/2000 sono state indicate le fattispecie - riconosciute dalla giurisprudenza - di dimissioni per giusta causa, che di seguito si elencano: • • • • • • • mancato pagamento della retribuzione; aver subito molestie sessuali nei luoghi di lavoro; modificazioni peggiorative delle mansioni lavorative; ipotesi di mobbing, intendendosi per tale la lesione dell'equilibrio psico-fisico del lavoratore, a causa di comportamenti vessatori da parte dei superiori gerarchici o dei colleghi (per tutte, Corte di Cassazione, sentenza n. 143/2000); notevoli variazioni delle condizioni di lavoro a seguito di cessione dell'azienda (Corte di Giustizia Europea, sentenza del 24 gennaio 2002); spostamento del lavoratore da una sede aziendale ad un'altra, senza che sussistano le "comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive" (Corte di Cassazione, sentenza n. 1074/1999). comportamento ingiurioso posto in essere dal superiore gerarchico nei confronti del dipendente (Corte di Cassazione, sentenza n. 5977/1985). Nel presentare la domanda, il lavoratore deve allegare la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà da cui risulti la sua volontà di "difendersi in giudizio" nei confronti di un comportamento illecito del datore di lavoro, nonché altri documenti quali diffide, esposti, denunce, citazioni, ricorsi d'urgenza ex art. 700 c.p.c., sentenze od ogni altro documento idoneo, e deve impegnarsi a comunicare l'esito della controversia giudiziale o extragiudiziale. Qualora le dimissioni siano determinate da mancato pagamento della retribuzione, il lavoratore non dovrà più allegare alcuna dichiarazione da cui risulti la volontà di "difendersi in giudizio". Se l'esito della controversia non riconosce la giusta causa di dimissioni, l'Inps recupererà l'indennità eventualmente corrisposta, così come già avviene nel caso in cui il lavoratore, a seguito di licenziamento giudicato illegittimo, viene reintegrato nel posto di lavoro. Si precisa, inoltre, che la presentazione della domanda di indennità NASpI all’INPS equivale a rendere la Dichiarazione di immediata disponibilità (DID), ed è trasmessa dall’INPS all’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro – istituita con D.Lgs. n.150 del 2015, art. 4 - ai fini dell’inserimento nel sistema informativo unitario delle politiche attive. Il disoccupato che abbia presentato domanda di indennità NASpI è tenuto a contattare il centro per l’impiego entro i successivi quindici giorni ai fini della stipula del patto di servizio personalizzato. REQUISITO CONTRIBUTIVO: Sono necessarie almeno tredici settimane di contribuzione contro la disoccupazione nei quattro anni precedenti l’inizio del periodo di disoccupazione. Per contribuzione utile si intende anche quella dovuta ma non versata. Ai fini del diritto sono valide tutte le settimane retribuite, purché risulti erogata o dovuta per ciascuna settimana una retribuzione non inferiore ai minimali settimanali (legge n. 638/1983 e legge n. 389/1989). La disposizione relativa alla retribuzione di riferimento non si applica ai lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari, agli operai agricoli e agli apprendisti per i quali continuano a permanere le regole vigenti. 13 Ai fini del perfezionamento del requisito contributivo, si considerano utili: • • • • i contributi previdenziali comprensivi di quota DS, ASpI e NASpI versati durante il rapporto di lavoro subordinato; i contributi figurativi accreditati per maternità obbligatoria, se all'inizio dell'astensione risulta già versata contribuzione, e per i periodi di congedo parentale, purché regolarmente indennizzati e intervenuti in costanza di rapporto di lavoro; i periodi di lavoro all'estero in paesi comunitari o convenzionati, ove sia prevista la possibilità di totalizzazione (non sono utili i periodi di lavoro all'estero in Stati con i quali l'Italia non ha stipulato convenzioni bilaterali in materia di sicurezza sociale); i periodi di astensione dal lavoro per malattia dei figli fino agli 8 anni di età, nel limite di cinque giorni lavorativi nell'anno solare. Qualora il lavoratore abbia periodi di lavoro nel settore agricolo e periodi di lavoro in settori non agricoli, i periodi sono cumulabili ai fini del conseguimento dell'indennità di disoccupazione agricola o dell'indennità di disoccupazione NASpI, sulla base del criterio della prevalenza nell’ambito del periodo di osservazione. Tenuto conto che ai fini delle prestazioni di disoccupazione agricola ed extra agricola sono previste differenti forme di tutela in ordine ai requisiti minimi ed ai termini di decadenza per la presentazione della relativa domanda, in presenza di contribuzione mista nel quadriennio di osservazione sarà necessario verificare preliminarmente la prevalenza in agricoltura o in industria; Qualora dall’osservazione del quadriennio si rilevi prevalenza di contribuzione in agricoltura, si procede in subordine ad una ulteriore verifica della contribuzione prevalente negli ultimi dodici mesi precedenti la cessazione del rapporto di lavoro a seguito della quale è stata presentata domanda di NASpI. Se nei predetti ultimi dodici mesi si rileva prevalenza di contribuzione non agricola, la domanda di NASpI potrà essere accolta. Si ricorda che per il riconoscimento di una settimana contributiva sono necessari 6 contributi agricoli giornalieri. Non sono invece considerati utili, pur se coperti da contribuzione figurativa: • • • • • • i periodi di malattia e infortunio sul lavoro, solo nel caso non vi sia integrazione della retribuzione da parte del datore di lavoro, nel rispetto del minimale retributivo; i periodi di cassa integrazione straordinaria e ordinaria con sospensione dell'attività a zero ore; i periodi interessati da contratti di solidarietà, risalenti nel tempo ed utilizzati in concreto a zero ore; i periodi di assenza per permessi e congedi fruiti dal lavoratore che sia coniuge convivente, genitore, figlio convivente, fratello o sorella convivente di soggetto con handicap in situazione di gravità; i periodi di aspettativa non retribuita in relazione a funzioni pubbliche elettive o cariche sindacali, ai sensi dell’art.31 della legge n.300 del 1970; i periodi di lavoro all’estero presso Stati con i quali l’Italia non ha stipulato accordi bilaterali in tema di assicurazione contro la disoccupazione. Ai fini della determinazione del quadriennio per la verifica del requisito contributivo, i suddetti periodi non considerati utili - devono essere neutralizzati, con conseguente ampliamento del quadriennio di riferimento. In relazione ai lavoratori in somministrazione, con contratto di lavoro a tempo indeterminato con indennità di disponibilità, di cui all’art.34 del D.Lgs. n.81 del 2015, ed a quelli inseriti nelle procedure di riqualificazione professionale di cui all’art.25 del CCNL per le Agenzie di somministrazione del lavoro, i periodi di disponibilità e quelli durante i quali il lavoratore è inserito nelle procedure di riqualificazione professionale non possono essere neutralizzati ai fini della ricerca del requisito contributivo. REQUISITO LAVORATIVO (ALMENO TRENTA GIORNATE DI EFFETTIVO LAVORO NEGLI ULTIMI DODICI MESI): Sono necessarie almeno trenta giornate di lavoro effettivo, a prescindere dal minimale contributivo, nei dodici mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione. Per giornate di effettivo lavoro si intendono quelle di effettiva presenza al lavoro, a prescindere dalla loro durata oraria. In relazione ai lavoratori addetti ai servizi domestici e familiari – per i quali non si dispone di un dato relativo al numero di giornate effettivamente lavorate – la presenza al lavoro per almeno trenta giornate negli ultimi 12 mesi si determina con riferimento al sistema in uso per l’accredito della contribuzione e 14 per il pagamento delle prestazioni relative ai lavoratori domestici: la presenza di contribuzione per almeno cinque settimane - considerate convenzionalmente di sei giorni ciascuna - equivale a trenta giornate di lavoro. Tenuto conto che per l’accredito delle settimane si fa riferimento al trimestre solare e che per la copertura di una settimana sono necessarie 24 ore, le settimane accreditate nel trimestre si calcolano sommando tutte le ore di lavoro presenti nel trimestre e dividendo le stesse per 24: ad esempio, 80 ore lavorate nel trimestre/24=3,33 settimane di contribuzione, arrotondate a 4. Il requisito si intende soddisfatto quando, nei dodici mesi che precedono l’inizio del periodo di disoccupazione, il numero di settimane risultante dalla somma dei contributi settimanali riconosciuti per ciascun trimestre – e versati dal datore di lavoro o dai datori di lavoro se il lavoratore aveva in essere più rapporti - è pari o superiore a cinque. Con riferimento alle altre categorie di lavoratori in relazione alle quali non è possibile risalire al dato delle giornate lavorate (lavoratori a domicilio, lavoratori con dati contributivi derivanti da formulari esteri), ai fini della verifica della sussistenza del requisito sono necessarie cinque settimane di contribuzione utile nei dodici mesi precedenti l’evento di cessazione. Per i lavoratori agricoli, qualora il dato delle giornate lavorate non risulti dagli archivi telematici o non risultino ancora aggiornati e tuttavia risultino decisivi ai fini della verifica della sussistenza del requisito delle trenta giornate di lavoro effettivo negli ultimi dodici mesi, si farà ricorso alle buste paga del lavoratore agricolo. Alcuni eventi determinano l’ampliamento, pari alla durata degli stessi, del periodo di dodici mesi all’interno del quale ricercare il requisito delle trenta giornate, qualora si verifichino o siano in corso nei dodici mesi che precedono la disoccupazione: • • • • • • • • • malattia e infortunio sul lavoro; cassa integrazione straordinaria ed ordinaria con sospensione dell’attività a zero ore; periodi interessati da contratti di solidarietà, risalenti nel tempo ed utilizzati in concreto a zero ore assenze per congedi e permessi fruiti dal lavoratore che sia coniuge convivente, genitore, figlio convivente, fratello o sorella convivente di soggetto con handicap in situazione di gravità; periodi di assenza dal lavoro per congedo obbligatorio di maternità, purché all’inizio dell’astensione risulti già versata o dovuta contribuzione; periodi di assenza per congedo parentale, purché regolarmente indennizzati ed intervenuti in costanza di rapporto di lavoro; periodi di percezione dell’indennità di disponibilità e quelli durante i quali il lavoratore in somministrazione con contratto di lavoro a tempo indeterminato è inserito nelle procedure di riqualificazione; periodi di fruizione di aspettativa non retribuita per motivi politici e sindacali di cui all’art.31 della legge n.300 del 1970; periodi di lavoro all’estero presso Stati con i quali l’Italia non ha stipulato accordi bilaterali in tema di assicurazione contro la disoccupazione. LA DOMANDA: La domanda per il riconoscimento dell'indennità di disoccupazione NASpI deve essere presentata all'INPS, esclusivamente in via telematica, attraverso uno dei seguenti canali: • • • WEB: servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN attraverso il portale dell'Istituto; Contact Center integrato INPS – INAIL: n. 803164 gratuito da rete fissa oppure n. 06164164 da rete mobile; Enti di Patronato: attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi. La domanda deve essere presentata entro il termine di decadenza di sessantotto giorni, che decorre: • 15 dalla data di cessazione dell'ultimo rapporto di lavoro. Qualora nel corso dei sessantotto giorni si verifichi un evento di maternità indennizzabile, il termine rimane sospeso per un periodo pari alla durata dell’evento e riprende a decorrere al termine dello stesso per la parte residua. Nell’ipotesi in cui si verifichi un evento di malattia comune indennizzabile o di infortunio sul lavoro/malattia professionale indennizzabile dall’INAIL, insorto entro i sessanta giorni dalla cessazione del • • • • • rapporto di lavoro, il termine rimane sospeso per la durata dell’evento; dalla data di cessazione del periodo di maternità indennizzato, quando questo sia insorto nel corso del rapporto di lavoro successivamente cessato; dalla data di cessazione del periodo di malattia indennizzato o di infortunio/malattia professionale, quando questi siano insorti nel corso del rapporto di lavoro successivamente cessato; dalla data di definizione della vertenza sindacale o dalla data di notifica della sentenza giudiziaria; dalla data di fine del periodo corrispondente all’indennità di mancato preavviso ragguagliato a giornate; dal trentesimo giorno successivo alla data di cessazione per licenziamento per giusta causa. DECORRENZA: L'indennità di disoccupazione NASpI spetta: • • • • dall'ottavo giorno successivo alla data di cessazione del rapporto di lavoro, se la domanda viene presentata entro l'ottavo giorno; dal giorno successivo a quello di presentazione della domanda, nel caso in cui questa sia presentata dopo l'ottavo giorno; dall’ottavo giorno successivo al termine del periodo di maternità, malattia, infortunio sul lavoro/malattia professionale o preavviso, qualora la domanda sia presentata entro l’ottavo giorno; dal giorno successivo alla presentazione della domanda qualora sia presentata successivamente all’ottavo giorno ma comunque nei termini di legge; dall’ottavo giorno successivo al licenziamento per giusta causa, qualora la domanda sia presentata entro l’ottavo giorno; dal giorno successivo a quello di presentazione della domanda, qualora sia presentata oltre l’ottavo giorno successivo al licenziamento. L’eventuale rioccupazione nel corso degli otto giorni che seguono la cessazione non può dare luogo a sospensione della prestazione, ai sensi dell’art. 9 del d.lgs. n. 22 del 2015. LA DURATA: La NASpI è corrisposta mensilmente per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni. Ai fini del calcolo della durata, i periodi contributivi che hanno già dato luogo ad erogazione delle prestazioni di disoccupazione sono esclusi dal computo della contribuzione utile. E’ parimenti esclusa interamente la contribuzione che ha dato luogo a prestazioni fruite in unica soluzione in forma anticipata. I periodi di contribuzione relativi al o ai rapporti di lavoro successivi all’ultima prestazione di disoccupazione, non avendo dato luogo ad alcuna prestazione, sono sempre utili ai fini della determinazione della durata di una nuova NASpI. Esclusivamente con riferimento ai lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali, in relazione agli eventi di disoccupazione verificatisi entro il 31/12/2015, qualora la durata della NASpI sia inferiore a sei mesi, si considerano utili anche i periodi contributivi che hanno già dato luogo a prestazioni di disoccupazione ordinaria con requisiti ridotti e Mini-ASpI 2012. La durata della NASpI, così calcolata, non può in ogni caso superare i sei mesi (art. 43, comma 4, D.Lgs. n.148 del 2015). LA SOSPENSIONE: La sospensione della prestazione opera nelle seguenti ipotesi: • rioccupazione con contratto di lavoro subordinato di durata non superiore a sei mesi: l'indennità • • NASpI è sospesa per la durata del rapporto di lavoro. La sospensione opera d'ufficio, sulla base delle comunicazioni obbligatorie. Per l'individuazione del periodo di sospensione si considera la durata di calendario del rapporto di lavoro, prescindendo da ogni riferimento alle giornate effettivamente lavorate. Al termine di un periodo di sospensione di durata inferiore o pari a sei mesi l'indennità riprende ad essere corrisposta per il periodo residuo spettante al momento in cui l'indennità stessa era stata sospesa (circ. 94 del 12/5/2015); nuova occupazione all’estero, con contratto di durata non superiore a sei mesi, sia che si tratti di paesi appartenenti all’UE o con cui l’Italia abbia stipulato convenzioni bilaterali in tema di assicurazione contro la disoccupazione, sia che si tratti di paesi extracomunitari; omessa comunicazione all’INPS del reddito annuo presunto, entro un mese dall’inizio della nuova attività di lavoro subordinato non superiore in durata a sei mesi. L'IMPORTO DELL'INDENNITA': La misura della prestazione è pari (circ. 94 del 12/5/2015): • 16 al 75% della retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni, se questa è pari o inferiore ad un importo stabilito dalla legge e rivalutato annualmente sulla base • della variazione dell'indice ISTAT (per l'anno 2015 pari ad € 1.195,00); al 75% dell'importo stabilito (per l'anno 2015 pari ad € 1.195,00) sommato al 25% della differenza tra la retribuzione media mensile imponibile ed euro 1.195,00 (per l'anno 2015), se la retribuzione media mensile imponibile è superiore al suddetto importo stabilito. L'importo della prestazione non può comunque superare un limite massimo individuato annualmente per legge (per l’anno 2015 pari ad € 1.300,00). All'indennità mensile si applica una riduzione del 3% per ciascun mese, a partire dal primo giorno del quarto mese di fruizione (91° giorno di prestazione). Per i soci lavoratori delle cooperative di cui al DPR 30 aprile 1970, n. 602, e per il personale artistico con rapporto di lavoro subordinato, dal 1° maggio 2015 la misura della NASpI è allineata a quella della generalità dei lavoratori. Il pagamento avviene mensilmente ed è comprensivo degli Assegni al Nucleo Familiare se richiesti e spettanti. RETRIBUZIONE DI RIFERIMENTO: L' indennità è commisurata alla retribuzione imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni (comprensiva degli elementi continuativi e non continuativi e delle mensilità aggiuntive), divisa per il totale delle settimane di contribuzione (indipendentemente dalla verifica del minimale) e moltiplicata per il coefficiente numerico 4,33. RIDUZIONE DELL'INDENNITÀ: L'importo dell'indennità si riduce: a) nei casi di svolgimento da parte del beneficiario di attività lavorativa in forma autonoma, da cui derivi un reddito inferiore al limite utile ai fini della conservazione dello stato di disoccupazione. In tal caso l'indennità viene ridotta di un importo pari all'80% dei redditi presunti, rapportati al tempo che intercorre tra le date di inizio e fine attività (o alla fine dell'anno, se precedente). Il soggetto, a pena di decadenza dalla prestazione, è tenuto a comunicare all’INPS entro un mese dall’inizio dell’attività di lavoro autonomo, o dalla data di presentazione della domanda di NASpI se l’attività preesisteva, il reddito derivante dalla stessa; b) nei casi di nuova occupazione con contratto di lavoro subordinato del percettore di NASpI, qualora il reddito che ne derivi sia inferiore al limite utile ai fini della conservazione dello stato di disoccupazione. In tal caso l’indennità viene ridotta di un importo pari all’80% dei redditi previsti, rapportati al periodo di tempo intercorrente tra la data iniziale del rapporto di lavoro subordinato e la data in cui termina il godimento dell’indennità o se anteriore la fine dell’anno, a condizione: • • che il percettore comunichi all’INPS il reddito annuo previsto, entro un mese dall’inizio dell’attività; che il datore di lavoro o l’utilizzatore, nel caso di contratto di somministrazione, siano diversi dal datore di lavoro o dall’utilizzatore per i quali il lavoratore prestava la propria attività quando è cessato il rapporto di lavoro che ha dato luogo alla NASpI, e che non presentino rispetto ad essi rapporti di collegamento o di controllo ovvero assetti proprietari sostanzialmente coincidenti. c) nell’ipotesi in cui il titolare di due o più rapporti di lavoro subordinato a tempo parziale cessi da uno dei due rapporti con diritto alla prestazione di disoccupazione e qualora il reddito percepito sia inferiore al limite utile ai fini della conservazione dello stato di disoccupazione. In tal caso la NASpI è concessa per un importo pari all’80% del reddito previsto, rapportato al tempo che intercorre tra le date di inizio e fine attività (o alla fine dell'anno, se precedente), purché comunichi entro un mese all’INPS il reddito che prevede di trarre dal o dai rapporti rimasti in essere; d) qualora il soggetto percettore di indennità NASpI svolga attività di lavoro accessorio e preveda di trarre dalla stessa un reddito annuo compreso tra 3.000 euro e 7.000 euro. In tal caso la NASpI sarà ridotta di un importo pari all’80% del compenso, rapportato al periodo compreso tra la data di inizio attività e quella in cui termina il godimento dell’indennità o, se antecedente, la fine dell’anno. Il soggetto, a pena di decadenza dalla prestazione, è tenuto a comunicare all’INPS entro un mese dall’inizio dell’attività di lavoro accessorio, o dalla data di presentazione della domanda di NASpI se l’attività preesisteva, il reddito derivante dalla stessa; e) nell’ipotesi di rioccupazione con contratto di lavoro intermittente, con o senza obbligo di risposta alla chiamata, qualora il reddito prodotto sia tale da consentire il mantenimento dello stato di disoccupazione. In tal caso l’importo della NASpI è ridotto di un importo pari all’80% del predetto reddito. 17 INCENTIVO ALL’AUTOIMPRENDITORIALITA’ (LIQUIDAZIONE ANTICIPATA della NASpI): Il beneficiario di indennità NASpI, che intenda avviare un’attività lavorativa in forma autonoma o di impresa individuale ovvero sottoscrivere una quota di capitale sociale di una cooperativa, può richiedere la liquidazione anticipata in un’unica soluzione dell’importo complessivo spettante e non ancora erogato. A tal fine, l’assicurato è tenuto a presentare la domanda di anticipazione in via telematica, a pena di decadenza entro 30 giorni dall’inizio dell’attività autonoma o di impresa individuale o dalla sottoscrizione delle quote di capitale della società cooperativa, ovvero dalla presentazione della domanda di NASpI se l’attività era già stata avviata precedentemente alla cessazione che ha fatto sorgere il diritto alla NASpI. L’anticipazione, eventualmente ottenuta, deve essere restituita per intero nel caso di rioccupazione con contratto di lavoro subordinato instaurato prima della scadenza del periodo per il quale è riconosciuta la liquidazione anticipata della NASpI, salvo il caso in cui il rapporto venga instaurato con la società cooperativa della quale il percettore della NASpI ha sottoscritto una quota del capitale sociale. Qualora il percettore di NASpI sia beneficiario dell’indennità in misura ridotta per effetto di precedente opzione per il cumulo, la prestazione anticipata sarà erogata considerando l’importo residuo da corrispondere senza l’applicazione della riduzione stessa. MODALITA’ DI RISCOSSIONE: L'indennità può essere riscossa: • • mediante accredito su conto corrente bancario o postale o su libretto postale; mediante bonifico domiciliato presso Poste Italiane allo sportello di un ufficio postale rientrante nel CAP di residenza o domicilio del richiedente. Secondo le vigenti disposizioni di legge, le Pubbliche Amministrazioni non possono effettuare pagamenti in contanti per prestazioni il cui importo netto superi la soglia massima stabilita con legge (attualmente 1.000 euro, come previsto dal decreto legge 4 dicembre 2011 n.201, convertito con legge 22 dicembre 2011 n.214) NUOVA ATTIVITA' LAVORATIVA: Attività di lavoro subordinato: in costanza di percezione di indennità NASpI, la rioccupazione con contratto di lavoro subordinato dal quale derivi un reddito annuo superiore a quello minimo escluso da imposizione determina la decadenza dalla prestazione, qualora la durata del nuovo rapporto sia superiore a sei mesi o a tempo indeterminato. Al contrario, nell’ipotesi di contratto di durata pari o inferiore al predetto limite, la prestazione è sospesa d’ufficio per l’intera durata del rapporto di lavoro, per essere nuovamente corrisposta per il periodo residuo al termine della sospensione. La sospensione opera anche nell’ipotesi di rapporto di lavoro a tempo determinato di durata non superiore a sei mesi, stipulato presso uno stato estero, appartenente all’UE o extracomunitario. Qualora il reddito presunto derivante dal nuovo contratto di lavoro subordinato sia inferiore al reddito minimo escluso da imposizione, la prestazione viene erogata in misura ridotta alle seguenti condizioni: • • che il percettore comunichi all’INPS, entro un mese dall’inizio dell’attività, il reddito annuo che prevede di trarre dal nuovo rapporto; che il datore di lavoro (o l’utilizzatore in caso di contratto di somministrazione) sia diverso dal datore di lavoro (o dall’utilizzatore) per il quale il percettore prestava la propria attività lavorativa quando è cessato il rapporto di lavoro che ha fatto insorgere il diritto alla NASpI, e che non presenti rispetto ad essi rapporti di collegamento o di controllo, ovvero assetti proprietari sostanzialmente coincidenti. Ricorrendo entrambe le condizioni, l’importo dell’indennità è ridotto di una somma pari all’80% del reddito annuo presunto, rapportato al periodo di tempo intercorrente tra l’inizio della nuova attività e il termine finale di godimento della NASpI o, se antecedente, la fine dell’anno. La mancata comunicazione del reddito determina la sospensione della prestazione nell’ipotesi di nuovo rapporto di lavoro di durata pari o inferiore a sei mesi, ovvero la decadenza dalla stessa in caso di contratto di durata superiore a sei mesi o a tempo indeterminato. Attività lavorativa in forma autonoma: nelle ipotesi di svolgimento di attività lavorativa in forma autonoma, di impresa individuale o parasubordinata, dalla quale derivi un reddito inferiore al limite utile ai fini della conservazione dello stato di disoccupazione, la misura dell’indennità è ridotta di un importo pari all’80% del reddito previsto, rapportato al periodo intercorrente tra l’inizio dell’attività e la data finale dell’indennità o, se precedente, la fine dell’anno, a condizione che l’interessato comunichi all’INPS il reddito annuo presunto entro un mese dall’inizio della nuova attività o dalla presentazione della domanda di NASpI, nel caso in cui l’attività autonoma fosse precedente rispetto allo stato di disoccupazione. Qualora il soggetto intenda modificare il reddito dichiarato, può farlo attraverso una dichiarazione " a montante", cioè comprensiva del reddito in precedenza dichiarato e delle variazioni a maggiorazione o diminuzione. In tal caso l'indennità verrà rideterminata. 18 Qualora il reddito annuo presunto sia superiore al previsto limite per la conservazione dello stato di disoccupazione, si applica l’istituto della decadenza. La mancata comunicazione del reddito presunto entro il previsto termine perentorio produce decadenza dalla prestazione. Attività lavorativa di natura meramente occasionale (lavoro accessorio con voucher): la NASpI è interamente cumulabile con i compensi derivanti dallo svolgimento di lavoro accessorio nel limite complessivo di 3.000 euro per anno civile. Nel caso in cui i compensi superino il predetto limite ma siano inferiori a 7.000 euro la NASpI sarà ridotta di un importo pari all’80% del compenso, rapportato al periodo intercorrente tra l’inizio dell’attività e il termine finale di godimento dell’indennità, o la fine dell’anno se precedente. Attività di lavoro all’estero: 1. il soggetto percettore di indennità NASpI che si rechi in cerca di occupazione in un paese che applica la normativa comunitaria esportando la prestazione - ovvero in un paese non comunitario ma che sia convenzionato con l’Italia in materia di disoccupazione con previsione dell’esportabilità della prestazione - dovrà iscriversi come persona in cerca di lavoro nello Stato ospitante. Una volta occupato presso il predetto Stato, il soggetto decadrà dal diritto alla NASpI (artt. n.7, 63 e 64 del Regolamento UE n.883 del 2004); 2. al soggetto percettore di indennità NASpI che si rechi presso un paese che applica la normativa comunitaria - ovvero in un paese non comunitario ma che sia convenzionato con l’Italia in materia di disoccupazione con previsione dell’esportabilità della prestazione - avendo già stipulato un contratto di lavoro, si applica l’istituto della sospensione fino ad un massimo di sei mesi. Terminato il contratto, l’indennità sospesa verrà ripristinata a condizione che il soggetto non abbia richiesto analoga prestazione al paese ospitante; 3. se il soggetto percettore di indennità NASpI si reca in un paese non comunitario e non convenzionato con l’Italia in materia di disoccupazione, avendo già stipulato un contratto di lavoro nel paese in cui si reca, l’indennità NASpI sarà sospesa per un massimo di sei mesi. Qualora, invece, l’interessato si rechi presso uno dei predetti paesi per brevi periodi e per motivi documentati, l’indennità continuerà ad essere corrisposta anche in relazione alle giornate di permanenza all’estero, purché produca idonea documentazione attestante i motivi del soggiorno (Messaggio n.367 del 8/1/2009); 4. nel caso in cui il titolare di indennità NASpI stipuli in Italia un contratto di lavoro subordinato da eseguire in un paese che applica la normativa comunitaria, trovano applicazione gli istituti della sospensione, del cumulo e della decadenza come nelle ipotesi di percettore di NASpI che si rioccupi in Italia. DECADENZA: Il beneficiario decade dall'indennità nei seguenti casi: a) perdita dello stato di disoccupazione; b) inizio di un’attività di lavoro subordinato senza provvedere alla comunicazione all’INPS del reddito presunto derivante da detta attività entro il termine perentorio di un mese dall’inizio dell’attività; c) mancata comunicazione, entro un mese dalla domanda di NASpI, del reddito derivante da altro rapporto di lavoro part time, nei casi di cessazione di almeno uno, tra vari rapporti di lavoro a tempo parziale, che ha dato diritto alla NASpI; d) inizio di attività lavorativa in forma autonoma senza provvedere alla comunicazione del reddito presunto entro un mese dall’avvio dell’attività; e) raggiungimento dei requisiti per il pensionamento di vecchiaia o anticipato; f) acquisizione del diritto all'assegno ordinario di invalidità, se non si opta per l'indennità NASpI; g) mancata partecipazione alle iniziative di attivazione lavorativa ed ai percorsi di riqualificazione professionale proposti dai Servizi competenti (art. 7 del D.Lgs. n. 22 del 2015). L’art. 21 del D.Lgs. 14 settembre 2015 n. 150 ha introdotto misure volte a rafforzare i meccanismi di condizionalità, ai fini della fruizione delle prestazioni di disoccupazione, integrando e specificando le disposizioni, di cui al suddetto art.7 del D.Lgs. n.22 del 2015, relative agli obblighi di partecipazione alle misure di politica attiva del disoccupato. Per l’inosservanza dei prescritti obblighi, il predetto art. 21 ha introdotto un sistema di sanzioni proporzionali che vanno dalla decurtazione di una frazione o di un’intera 19 mensilità di prestazione, fino alla decadenza dalla prestazione stessa e dallo stato di disoccupazione. La sanzione della decadenza dalla prestazione è comminata nelle seguenti ipotesi: 1. mancata partecipazione, dalla terza convocazione ed in assenza di giustificato motivo, alle iniziative ed ai laboratori per il rafforzamento delle competenze nella ricerca attiva di lavoro; 2. mancata partecipazione, dalla seconda convocazione ed in assenza di giustificato motivo, alle iniziative di carattere formativo o di riqualificazione o ad altre iniziative di politica attiva o di attivazione; 3. mancata presentazione, a partire dalla terza convocazione ed in assenza di giustificato motivo, alle convocazioni ovvero agli appuntamenti previsti per la conferma dello stato di disoccupazione, per la profilazione e la stipula del patto di servizio personalizzato e per la frequenza ordinaria di contatti con il responsabile delle attività; 4. mancata accettazione di un'offerta di lavoro congrua, come definita dall’art. 25 del D.Lgs. n. 150 del 2015. Per i casi di cui al n. 2 e al n.4 non si ha decadenza quando le attività lavorative o di formazione ovvero di riqualificazione si svolgono in un luogo che dista più di 50 chilometri dalla residenza del lavoratore, o comunque raggiungibile mediamente in più di 80 minuti con i mezzi di trasporto pubblici. ASSEGNO AL NUCLEO FAMILIARE: I percettori dell'indennità di disoccupazione NASpI possono richiedere l'assegno al nucleo familiare, sussistendone i requisiti. I requisiti sono gli stessi previsti per la generalità dei lavoratori dipendenti. CONTRIBUZIONE FIGURATIVA: I periodi di percezione della NASpI sono coperti da contribuzione figurativa, calcolata sulla base delle retribuzioni imponibili ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni (le stesse prese in considerazione per stabilire l'importo dell'indennità). I contributi figurativi sono utili ai fini del diritto e della misura dei trattamenti pensionistici; non sono utili ai fini del conseguimento del diritto, nei soli casi in cui la normativa richieda il computo della sola contribuzione effettivamente versata. ISTITUTI IN VIGORE: Per quanto non espressamente previsto dalle disposizioni che disciplinano l’indennità NASpI si applicano le disposizioni in materia di ASpI e DS (art. 14 D.Lgs. del 4 marzo 2015 n.22 e art. 2, co. 24 bis della L. 28 giugno 2012 n. 92). fonte: www.inps.it – al 27 novembre 2015 20 La Ricerca Lavoro Cercare lavoro non è facile; richiede molto tempo, costanza ed organizzazione. Sono tanti gli elementi che INCIDONO sulle possibilità di ognuno di noi di trovare un'occupazione: in questa Dispensa cercheremo di analizzarli e di individuare un METODO per impostare al meglio la nostra ricerca. Ma prima di addentrarci nello specifico, proviamo a considerare tutti i passaggi indispensabili alla ricerca lavoro, in modo che sia possibile per ognuno valutare ciò che si sta facendo per la ricerca lavoro con ciò che deve essere fatto: Sto cercando lavoro SOLO SE... ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ ✔ Conosco la normativa che regola lo Stato di Disoccupazione; Conosco i Servizi per il Lavoro pubblici e privati sul territorio; Ricerco ed elaboro in modo continuativo le informazioni utili alla ricerca lavoro; Ho valutato i vari profili professionali compatibili con le mie competenze/esperienze; Ho definito i miei Obiettivi professionali di breve e di lungo periodo; Conosco il mercato del lavoro del territorio nel quale sto cercando; Conosco gli attuali cambiamenti dell'economia e del sistema produttivo; Conosco i profili professionali prevalentemente richiesti dalle aziende del territorio ed ho valutato la distanza fra le mie competenze e quelle richieste dal mercato del lavoro; Conosco il Sistema Formativo della Regione Emilia Romagna e sono in grado di distinguere e valutare i vari percorsi di formazione, tirocinio e i progetti di transizione al lavoro; Conosco e sono in grado di distinguere le varie tipologie di contratti di lavoro; Sono in grado di aumentare e gestire al meglio la mia Rete di Contatti e Relazioni professionali; Riesco a valutare le varie possibilità di lavoro nel settore Pubblico (Concorsi, Selezioni, Incarichi professionali, Aste Pubbliche); Sono i grado di scrivere ed utilizzare efficaci Curriculum Vitae e Lettere di presentazione; Ho definito un Metodo di Ricerca che comprende Strategia, Tempi, Piani d'Azione e Valutazione periodica dei risultati ottenuti; Ho creato un Account di Posta elettronica e riesco a navigare in autonomia su Internet; Ho inserito le mie disponibilità lavorative (CV) nelle varie Banche dati (Agenzie, Portali online, Siti specialistici; Uso I Social Network per la ricerca lavoro; Tengo monitorate le varie offerte di lavoro sul territorio (ed eventualmente all'estero); Ho individuato Target di aziende in base ai profili per i quali sto cercando lavoro e sono in grado di presentare efficaci autocandidature (circa 20 autocandidature la settimana); So individuare e distinguere sul Web le informazioni attendibili ed utili; Sono in grado di affrontare al meglio le selezioni di personale; Utilizzo le informazioni e le esperienze maturate durante la ricerca lavoro in modo proattivo; L'Obiettivo di questa Dispensa, da questo momento in avanti sarà, quindi, quello di offrirti tutti gli STRUMENTI indispensabili per poter essere in grado di impostare e gestire al meglio la tua ricerca lavoro, in tutta AUTONOMIA 21 E' possibile individuare 3 momenti fondamentali della Ricerca Lavoro che possono essere ricondotti a 3 Parole Chiave: INFORMAZIONE Elaborazione delle Informazioni, definizione degli Obiettivi professionali, conoscere i Profili professionali, il Sistema Formativo, Stage e Tirocini, il Mercato del lavoro e i Cambiamenti dell'Economia, la Normativa e i Contratti di lavoro, le Reti di Relazioni - Networking, Il Curriculum Vitae e la Lettera di Presentazione, i Concorsi, Lavoro e Formazione all'estero, etc. ORGANIZZAZIONE Il Metodo di Ricerca, Le strategie da adottare, Gestione dei Tempi delle fasi della ricerca, Piano d'Azione AZIONE E' la messa in Pratica della mia Strategia di ricerca lavoro. Risposta Inserzioni e Annunci di lavoro, I Servizi di Preselezione, Ricerca delle aziende e autocandidatura, Gestione del Colloquio di selezione, Internet per la ricerca lavoro, Social Network etc. Attenzione!! Molte persone che si approcciano alla ricerca lavoro, commettono, già da questo momento, un grave errore: vale a dire, iniziare la ricerca lavoro dalla Fase “Azione” (iscrizione a portali on line, risposta ad annunci, autocandidature) senza considerare le Fasi “Informazioni” (definire i propri obiettivi professionali, conoscere i profili professionali, il mercato del lavoro e il sistema formativo, migliorare gli strumenti di ricerca) e “Organizzazione” (definire metodo, tempi e strategia) 22 FASE 1: INFORMAZIONE La prima cosa di cui è necessario essere consapevoli quando si comincia un'attività di Ricerca Lavoro è che: esistono fattori che incidono sulle nostre possibilità di trovare un’occupazione che non dipendono dalla nostra volontà personale (andamento dell’economia, struttura del mercato del lavoro, politiche industriali, crisi di settore, illegalità, lavoro nero, evasione fiscale, fortuna, etc); esistono fattori sui quali invece non vogliamo incidere (accettare certe tipologie contrattuali, retribuzioni inferiori a un certo livello, luoghi di lavoro troppo distanti, etc); – – Esistono, invece, elementi sui quali POSSIAMO e DOBBIAMO incidere positivamente, il miglioramento dei quali aumenterà il nostro grado di “Occupabilità” vale a dire le nostre possibilità di trovare un lavoro Andamento Economia Struttura Mercato del lavoro Crisi di settore Limiti personali Fortuna, Illegalità, etc. Elementi NON controllabili (NON dipendono da me) Organizzazione/Metodo/ Strategia/Tempi/Valutazione Gestione della Selezione Curriculum Tecniche di Ricerca Lavoro Reti di Relazioni/Networking Internet – Social Network Miglioramento del mio grado di OCCUPABILITA' (incidenza sulle possibilità di trovare lavoro) Normativa Contratti di lavoro Conoscere il Mercato del Lavoro e l'Economia Formazione Continua Raccogliere le Informazioni; Definire gli Obiettivi professionali La mia situazione iniziale 23 QUINDI... Cosa determina le mie Possibilità di trovare lavoro? Dipende da me...(posso sempre migliorarmi) Non dipende da me...(non posso farci nulla) > La conoscenza della legislazione e della normativa sul Lavoro; > L'Andamento dell'Economia; > Le mie competenze di base, professionali; > Le Crisi di settore; > Le mie competenze trasversali (comunicare, relazionarsi, organizzare, affrontare i cambiamenti); > La Struttura del Mercato del Lavoro; > Le mie pregresse esperienze lavorative; > IL Sistema degli incentivi alle assunzioni; > La conoscenza e le caratteristiche dei vari profili professionali; > Le Politiche sociali e i Servizi alla Famiglia; > La mia capacità di definire gli obiettivi professionali; > Le politiche industriali, fiscali e di sviluppo economico; > La qualificazione professionale e l'aggiornamento delle competenze (Corsi di formazione, Tirocini, Autoformazione); > L'Efficacia e l'efficienza dei Servizi alle imprese e ai lavoratori; > La conoscenza del Mercato del lavoro e del sistema produttivo del territorio; > Livello di innovazione e adattamento delle imprese ai mercati nazionali e internazionali; > La capacità di trovare ed elaborare informazioni; > Il Sistema degli Ammortizzatori Sociali; > Il Sistema del credito agli investimenti e al consumo; > La conoscenza delle varie tipologie contrattuali; > Il Sistema scolastico e formativo; > La conoscenza dei Servizi per il lavoro sul territorio e sul Web (CPI, Agenzie, Portali, etc); > La Cultura aziendale nella Selezione del personale; > L'inserimento del proprio profilo in banche dati > L'Illegalità, Lavoro nero, Evasione fiscale; specializzate; > La conoscenza delle possibilità di lavoro nel > La Fortuna; settore pubblico (Concorsi, Bandi, Aste, Progetti, Incarichi professionali); > Le mie capacità di Networking (aumentare la propria Rete di Relazioni e i Contatti); Gestione Social Network > La gestione degli strumenti di ricerca (CV, lettere di presentazione, Internet); > La gestione dei contatti con le Aziende (Risposte annunci, Autocandidature); > La capacità di definire e organizzare un Piano d'Azione e una Strategia di Ricerca (Obiettivi, Tempi, Risorse, Metodo, Valutazione); > Saper affrontare nel migliore dei modi il Colloquio di selezione; 24 > L'elaborazione delle Informazioni “Tutto ciò che non sappiamo è stupefacente. Ancor più stupefacente è quello che crediamo di sapere” Philip Roth, La macchia umana, 2000 La raccolta di informazioni è un momento basilare nella ricerca di un impiego, in quanto ci consente di capire qual è la situazione del mercato del lavoro in un dato momento oltre a consentirci di ottenete gli elementi per operare scelte consapevoli in funzione degli obiettivi professionali che andremo a definire. Le prime informazioni da raccogliere riguardano indicazioni sulle aree professionali e sulle tendenze dell'occupazione nel mercato del lavoro di riferimento: per esempio è importante sapere quali sono le aree sature e quali comparti produttivi offrono maggiori possibilità occupazionali. Altre informazioni utili possono riguardare, nello specifico, le figure professionali che possono interessarci: quali sono le mansioni principali, le relative conoscenze richieste ed i percorsi formativi necessari. I vari canali comunicativi tradizionali (stampa locale, riviste specializzate, pubblicazioni varie, trasmissioni radiofoniche e televisive) possono senza dubbio aiutare: da approfondimenti giornalistici, radio e televisione giungono notizie utili per quanto riguarda i lavori emergenti, la tendenza e lo sviluppo di particolari settori occupazionali nel mercato del lavoro locale, etc. Un altro sistema utile alla raccolta di informazioni riguarda la possibilità di contattare gli operatori di un determinato settore economico. Essi possono offrire dati relativi ai cambiamenti e all'evoluzione di determinate professioni ed elementi sulle competenze necessarie per svolgerle. Non vanno trascurate, infine, le informazioni fornite da amici e conoscenti che svolgono già un determinato lavoro, a patto che queste siano oggettive e verificabili. Ma lo strumento più utile ed immediato al fine di ricercare informazioni per la ricerca del lavoro è ovviamente Internet, attraverso la consultazione di portali tematici e motori di ricerca (iscrizioni a Newsletter, Forum online, Gruppi su Social Network). Esistono, inoltre, banche dati online che raccolgono le offerte presenti sul mercato suddivise per settori/professioni ed aree geografiche. Potrai ottenere altre informazioni rivolgendoci ai soggetti pubblici e privati presenti sul territorio (Centri per l’Impiego, Agenzie di Somministrazione, Agenzie di Ricerca e Selezione di personale, Enti di Formazione Professionale, Informagiovani, Associazioni di Categoria e Sindacati, ecc.). Per essere sempre informato/a sulle novità riguardanti Lavoro, Formazione, Normativa, Concorsi, Opportunità di lavoro, Andamenti economici e altro, iscriviti alla Newsletter dei CPI della Provincia di FC oppure consulta la Sezione NEWS del nostro sito 25 > La definizione degli “Obiettivi Professionali” “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare” Lucio Annea Seneca “...If you never try you'll never know, just what your worth...” Coldplay, Fix You, XY, 2005 Uno degli aspetti fondamentali per poter attivare un’efficace ricerca lavorativa, è cercare di capire quale tipo di lavoro si sta cercando. Maturare questa consapevolezza non è sempre facile, perché significa operare delle scelte, oltre che essere in grado di definire un proprio obiettivo professionale, a breve e a lungo termine. La definizione dell'obiettivo professionale è il risultato del confronto tra competenze, conoscenze, interessi personali, aspettative, ma anche bisogni, vincoli soggettivi e situazioni personali e familiari. E’ necessario considerare: – – – – – – – – – Le Motivazioni: (Cerco lavoro per realizzarmi? Per guadagnare? Per aiutare gli altri?) Le Capacità: (Cosa so? Cosa so fare?) Gli Interessi: (Cosa mi piace fare? Cosa vorrei fare?) I Valori: (Quanto è importante per me il lavoro? Quanto sono disposto a rinunciare ad altro per il lavoro?) Le Modalità di Lavoro: (Il grado di autonomia/senso di appartenenza interno all’azienda) L’Ambiente di Lavoro: (Fino a che distanze sono disposto/a a spostarmi? a quali condizioni? Quanto sono importanti per me l’organizzazione del lavoro e le relazioni fra colleghi? Preferisco un contesto formale o più informale?) Lo Stile Personale: (“Come sono e come sto” sul posto di lavoro? Come mi relaziono con gli altri, il tempo, le regole?) Le Qualità: (Quali sono i miei punti di forza e le qualità che mi riconosco?) I Punti deboli: (Cosa penso dovrei migliorare di me stesso/a dal punto di vista delle conoscenze, delle competenze personali e/o rispetto agli aspetti di comunicazione, relazione, gestione dei tempi di lavoro, ecc.?) E' importante, quindi, evidenziare tutti gli aspetti che possono essere una risorsa per il raggiungimento dell'obiettivo, ma anche tutti gli ostacoli che è possibile prevedere. E' necessario a volte costruire con questi elementi una scala di priorità, poiché non sempre le varie esigenze sono facilmente coniugabili. Inoltre, ogni elemento considerato può diventare una risorsa o un vincolo a seconda dell'obiettivo, del momento, del tipo di lavoro. La definizione del proprio obiettivo professionale è quindi un momento essenziale e necessario, ma può non essere sufficiente: bisogna individuare anche le fasi da attraversare, gli strumenti e i mezzi da utilizzare per raggiungere tale obiettivo. In sostanza, è importante organizzare e preparare un vero e proprio Piano d’azione, prevedendo anche dei momenti di verifica e di valutazione. Perché ciò sia possibile, per ogni fase devono essere stabiliti dei tempi di realizzazione. Le verifiche intermedie permettono di individuare le difficoltà incontrate, quanto si discosta ciò che si era ipotizzato e ciò che si è realizzato e quindi consentono di rivedere in modo più preciso il proprio piano d'azione. Ciò significa che il progetto non è qualcosa di statico, ma prevede già al suo interno dei momenti di cambiamento e adattamento alle situazioni che nel tempo si realizzeranno. Più il progetto è dettagliato e preciso in ogni suo aspetto, più è facile verificarne la validità, individuarne eventuali carenze o 26 errori ed apportare delle correzioni. E' possibile che gli adattamenti riguardino solo aspetti marginali, ma può anche accadere che la verifica imponga una ridefinizione completa del progetto. In questo caso è necessario riprendere la riflessione sull'autovalutazione e riformulare gli obiettivi in modo più mirato. (E' possibile contattare l'Area informativa del Centro per l'Impiego e fissare un appuntamento specialistico di Orientamento al lavoro) La presenza di un Progetto professionale serve per affrontare tutte le fasi di transizione, come la ricerca del primo lavoro o di una nuova o/e diversa occupazione; permette di analizzare correttamente la situazione e di prevedere una serie di azioni per poterla gestire nel modo più appropriato. Gestire tali eventi significa anche controllare lo stress connesso ai momenti di transizione, poiché il cambiamento porta sempre con sé uno stato di ansia per l'incertezza del futuro. Eliminare completamente l'ansia è impossibile, ma l'esistenza di un progetto consente di programmare e in parte prevedere gli avvenimenti e di modificare le proprie azioni di conseguenza. L'esistenza di un progetto professionale e degli elementi dei quali esso si compone può essere più o meno consapevole ed esplicito. L'importante è che il lavoratore non si ponga sul mercato del lavoro con la poco funzionale, ma molto comune, richiesta di "un lavoro qualunque". Dietro a questa affermazione, apparentemente di massima disponibilità ed apertura, si nascondono, spesso, una confusione e un'incertezza di fondo che mascherano l'assenza di un’attiva ed efficace ricerca di lavoro. Infatti, è praticamente impossibile per una persona riuscire ad avere informazioni e gestire tutte le domande di lavoro espresse dal mercato in un dato periodo: è molto più fattibile concentrarsi su un determinato settore e/o profilo professionale. Meglio quindi fare un'attenta autovalutazione prima di cominciare a cercare lavoro; farlo dopo significa allungare i tempi ed i costi della ricerca, oltre che aumentare il rischio di rendere inefficace l’incontro tra offerta e domanda di lavoro. L'Isfol (Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori) cura un repertorio delle professioni consultabile online, dove è possibile per ogni professione reperire informazioni relative a percorsi formativi, competenze, tendenze occupazionali. Il Repertorio delle professioni prevede diversi percorsi di accesso. Si può infatti ricercare il profilo professionale partendo dalle aree di interesse, dalle aree occupazionali oppure cercandolo nell’elenco alfabetico delle professioni. Capacità Motivazioni Interessi Punti deboli Valori Definizione Obiettivi professionali Punti di forza Stile personale 27 Modalità di lavoro Ambiente di lavoro La ricerca di un lavoro “qualsiasi” corrisponde generalmente alla disponibilità di adattarsi a varie mansioni ma anche a non sapere quale lavoro ricercare!! è sempre indispensabile definire Obiettivi professionali ai quali devono corrispondere profili lavorativi specifici: se non si dà un nome a quello che cerchiamo, non lo troveremo mai... In base alle proprie esigenze personali, ad esempio, si potrebbe definire come Obiettivo principale la ricerca di un lavoro qualificato o la frequenza di un corso di formazione e come Obiettivo secondario ricercare un lavoro saltuario o stagionale per le esigenze economiche immediate, scriversi a scuole serali o fare autoformazione, iscriversi a scuola guida per essere maggiormente autonomi nei trasporti, svolgere attività di volontariato, migliorare le lingue e l'informatica, etc. L'obiettivo secondario (entrate economiche, autonomia, competenze di base, etc) diventa funzionale all'obiettivo principale (tendere a un lavoro qualificato o fare un corso di formazione per migliorare le proprie possibilità occupazionali). MANTENERE UN EQUILIBRIO FRA LE NECESSITA' ECONOMICHE E LA PROPRIA CRESCITA PROFESSIONALE Obiettivo principale Lavoro qualificato Frequenza Corso Formazione Lavoro saltuario Studio Autoformazione Scuola guida Servizio civile Volontariato Competenze Di base Obiettivi secondari (alcuni esempi) E’ possibile richiedere gratuitamente all’area informativa del Centro per l’Impiego un colloquio di orientamento specifico e individuale con un operatore per avere un supporto orientativo, informativo e metodologico per “progettare” la propria “transizione” lavorativa. Presso l’area informativa del Centro per l’Impiego è disponibile materiale cartaceo dedicato ai vari Profili Professionali. E’ inoltre possibile partecipare, quando stabilito, ad un incontro di gruppo specifico: “Orientamento al lavoro”. Info Web: http://professionioccupazione.isfol.it jobtel.it atlantedelleprofessioni.it www.excelsior.unioncamere.net (tavole statistiche>>>schede professioni) 28 > La Formazione Professionale e il Tirocinio Formativo “ ... Potevi pensare che era matto. Ma non era così semplice. Quando uno ti racconta con assoluta esattezza che odore c'è in Bertham Street, d'estate, quando ha appena smesso di piovere, non puoi pensare che è matto per la sola stupida ragione che in Bertham Street, lui, non c'è mai stato. Negli occhi di qualcuno, nelle parole di qualcuno, lui, quell'aria, l'aveva respirata davvero. Il mondo, magari, non l'aveva visto mai. Ma erano ventisette anni che il mondo passava su quella nave: ed erano ventisette anni che lui, su quella nave, lo spiava. E gli rubava l'anima. In questo era un genio, niente da dire. Sapeva ascoltare. E sapeva leggere. Non i libri, quelli son buoni tutti, sapeva leggere la gente. I segni che la gente si porta addosso: posti, rumori, odori, la loro terra, la loro storia ... Tutta scritta, addosso. Lui leggeva, e con cura infinita, catalogava, sistemava, ordinava in quella immensa mappa che stava disegnandosi in testa. Il mondo magari non l’aveva visto mai, ma erano quasi trent’anni che il mondo passava su quella nave. Ed erano quasi trent’anni che lui su quella nave lo spiava. E gli rubava l’anima” A. Baricco, Novecento, 1994 La formazione professionale è un elemento indispensabile per la crescita delle persone e per lo sviluppo del sistema sociale, economico e produttivo. La formazione professionale intende infatti sviluppare un'offerta di percorsi di apprendimento che soddisfino le esigenze di tutte le persone lungo l'intero arco della vita: > dei ragazzi, a partire dalla fine della scuola media fino ai 18 anni, per conseguire un diploma o una qualifica e avere l'opportunità formulare decisioni consapevoli sul piano educativo, professionale e di attuarle; > dei giovani, per acquisire competenze nel momento dell'ingresso nel mercato del lavoro; > dei disoccupati, per il reinserimento nel sistema economico-produttivo; > delle fasce deboli e a rischio di esclusione, per l’integrazione nel mercato dei lavoro; > delle donne, per migliorarne l'accesso, la partecipazione e i percorsi di carriera nel mercato del lavoro; > dei lavoratori adulti, per mantenersi aggiornati rispetto ai nuovi “Saperi” e all'innovazione tecnologica; La formazione professionale soddisfa inoltre i fabbisogni formativi espressi dalle aziende e dal sistema economico-produttivo, perché promuove una forza lavoro competente, qualificata e adattabile, sostiene l'innovazione e l'adattabilità nell'organizzazione del lavoro, favorisce lo sviluppo dello spirito imprenditoriale per la creazione di nuovi posti di lavoro, persegue la qualificazione e il rafforzamento del potenziale umano nella ricerca, nella scienza e nella tecnologia. Un aspetto, quindi, che consente di incrementare notevolmente le possibilità occupazionali, è quello che riguarda il miglioramento delle proprie competenze di base, professionali e trasversali: Per COMPETENZA si intende “l’insieme delle conoscenze, abilità e atteggiamenti che consentono a un individuo di ottenere risultati utili al proprio adattamento negli ambienti per lui significativi e che si manifesta come capacità di affrontare e padroneggiare problemi attraverso l’uso di abilità cognitive e sociali. Le competenze si configurano, inoltre, come strutturalmente capaci di trasferire la loro valenza in diversi campi generando così dinamicamente anche una spirale di altre conoscenze e competenze” (ISFOL) 29 > COMPETENZE DI BASE : sono le conoscenze, abilità e risorse personali necessarie per qualsiasi lavoro, come la conoscenza dell’organizzazione aziendale, del diritto del lavoro e sindacale, delle lingue, dell’informatica di base, ecc. Sono rilevanti per la preparazione professionale generale di una persona; > COMPETENZE PROFESSIONALI: si riferiscono alle diverse conoscenze, abilità e risorse personali specifiche di un contenuto lavorativo, che possono avere una valenza teorica - tecnica o pratica – applicativa; > COMPETENZE TRASVERSALI: sono le conoscenze, abilità e risorse personali utili ai fini di un comportamento lavorativo ed organizzativo efficace. Diagnosticare: prestare attenzione, percepire, interpretare, ecc. Affrontare: progettare, prendere iniziativa, decidere, ecc. Relazionarsi: ascoltare, comunicare, cooperare, ecc. Il mercato del lavoro oggi richiede a TUTTI sempre di più di: > SAPERE (contenuti e conoscenze specifiche) > SAPER FARE (procedure, tecniche, abilità strumentali) > SAPER ESSERE (atteggiamenti e comportamenti) > SAPER DIVENIRE (formazione continua e autoformazione, disponibilità all’apprendimento) Quindi maggiori conoscenze e maggiori abilità rispetto al passato + CONOSCENZE + ABILITA’ = maggiori COMPETENZE Proprio attraverso la formazione è possibile migliorare o aggiornare le proprie competenze. Ma, come funziona e a chi è rivolto nello specifico il Sistema Formativo in Emilia Romagna? ER Educazione e ricerca è il nuovo sistema regionale – costituito da 4 rami principali, IeFP, Rete Politecnica, Alta formazione, Ricerca e Mobilità internazionale, Lavoro e Competenze – che offre alle persone (dai ragazzi impegnati nell’assolvimento del diritto-dovere all’istruzione e formazione ai dottori di ricerca, dai giovani in ingresso nel mercato del lavoro agli occupati) opportunità per acquisire competenze professionali ampie e innovative, esprimere potenzialità, intelligenza, creatività e talento e crescere in una dimensione europea, nel confronto e nel dialogo con esperienze maturate altrove. Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) Per dare ai ragazzi e alle ragazze la possibilità di scegliere un percorso formativo che, dopo tre anni, permetta di entrare nel mondo del lavoro, la Regione Emilia-Romagna ha istituito, con la legge regionale n. 5 del 30 giugno 2011, il Sistema regionale di Istruzione e formazione professionale (IeFP). 30 Dopo la scuola media gli studenti possono scegliere tra: • un percorso di 3 anni di Istruzione e formazione professionale (IeFP) per conseguire una qualifica professionale regionale riconosciuta; • un percorso di 5 anni di istruzione superiore presso un liceo, un istituto tecnico o un istituto professionale per conseguire un diploma di istruzione secondaria superiore. Nello specifico la Regione ha la funzione di programmare e organizzare il sistema regionale di IeFP dall’approvazione degli indirizzi per la programmazione territoriale dell’istruzione e formazione professionale, all’approvazione degli standard formativi e ai criteri di certificazione delle qualifiche. Alle Province compete la programmazione territoriale dell’offerta formativa. Rete Politecnica Il sistema produttivo e l’organizzazione del lavoro sono sempre più attraversati da profonde trasformazioni. L’innovazione tecnologica, la globalizzazione dei mercati e il mutarsi della domanda di beni e servizi richiedono di investire incessantemente nella produzione di nuove conoscenze, nella trasmissione di competenze tecniche e scientifiche e nella formazione di professionalità specializzate a diversi livelli in grado di inserirsi nel mercato del lavoro e di continuare ad apprendere. Per rispondere a questa esigenza, la Regione Emilia-Romagna ha rafforzato e ampliato l’offerta di formazione superiore raccordandola nella nuova Rete Politecnica regionale. Obiettivo della Rete è offrire una pluralità di proposte formative fondate sulla valorizzazione della cultura professionale, tecnica, tecnologica e scientifica. Caratteristica dei percorsi che la costituiscono è l’integrazione tra i diversi soggetti formativi – istituzioni scolastiche, enti di formazione professionale accreditati dalla Regione, università, centri di ricerca – e le imprese, impegnati a collaborare sulla base delle proprie esperienze e competenze alla progettazione e alla realizzazione delle attività. L’offerta della Rete Politecnica - programmata dalla Regione Emilia-Romagna attraverso risorse comunitarie del Fondo Sociale Europeo, nazionali e regionali – è costituita da tre tipologie di percorsi: • percorsi realizzati da Istituti Tecnici Superiori (ITS) • percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) • percorsi di Formazione Superiore ITS: Gli ITS - Fondazioni costituite da istituti tecnici e professionali, enti di formazione professionale accreditati, università, centri di ricerca, Enti locali e imprese - sono nuove scuole di tecnologia che realizzano percorsi biennali per formare tecnici superiori in grado di inserirsi nei settori strategici del sistema economico-produttivo, portando nelle imprese competenze altamente specialistiche e capacità d’innovazione. IFTS: Gli IFTS - progettati e realizzati da istituti di istruzione secondaria superiore, enti di formazione professionale accreditati, università e imprese - formano tecnici specializzati capaci di presidiare e gestire i processi organizzativi e produttivi di impresa anche connessi alle innovazioni tecnologiche e all’internazionalizzazione dei mercati. Articolati in due semestri, i percorsi IFTS hanno una durata complessiva di 800/1000 ore. Con un numero minimo di 20 allievi, rafforzano le competenze culturali e di base e sviluppano quelle specialistiche, tecniche e professionali. La formazione d’aula e di laboratorio è accompagnata da periodi di stage per consentire ai partecipanti di sperimentare in impresa le competenze acquisite, di conoscere gli ambienti lavorativi e comprenderne le dinamiche relazionali. Si rivolgono a giovani e adulti che intendono entrare qualificati nel mercato del lavoro o 31 reinserirsi con l’acquisizione di nuove competenze. Per accedere ai percorsi IFTS occorre, di norma, essere in possesso di un diploma di istruzione secondaria superiore. L’accesso è consentito anche a coloro che non hanno conseguito il diploma di istruzione secondaria superiore, ma hanno maturato competenze coerenti con la figura IFTS nell’ambito di altri percorsi formativi o di esperienze lavorative. Al termine di un percorso IFTS, a seguito del superamento di una verifica finale, viene rilasciato il certificato di specializzazione tecnica superiore valido a livello nazionale. Formazione Superiore: I percorsi di Formazione Superiore - realizzati da enti di formazione accreditati in forte raccordo e in collaborazione con le imprese - costituiscono un’opportunità di formazione specifica e mirata per giovani e adulti, occupati e non, che intendono inserirsi nel mercato del lavoro o qualificarsi per svolgere efficacemente ruoli professionali di tecnici e responsabili di funzione nelle aree della produzione e della gestione d’impresa. I percorsi hanno come riferimento il Sistema Regionale delle Qualifiche, un repertorio di figure definito dalla Regione Emilia-Romagna insieme alla parti sociali a seguito di un’analisi approfondita dei ruoli e delle competenze professionali che caratterizzano il sistema economicoproduttivo emiliano-romagnolo. Costituiscono, assieme a quelli realizzati dagli Istituti Tecnici Superiori e ai percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore, l’offerta della Rete Politecnica Regionale, nata per valorizzare la cultura professionale, tecnica, tecnologica e scientifica del territorio. Si rivolgono a giovani e adulti, occupati e non, in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore. I percorsi hanno una durata complessiva tra le 300/500 ore e prevedono un periodo di stage. Al termine del percorso, a seconda degli obiettivi formativi e della durata, è possibile conseguire un certificato di competenze o una qualifica professionale, riferiti al Sistema Regionale delle Qualifiche. Alta Formazione, Ricerca e Mobilità Internazionale L’affermazione di una società basata sulla conoscenza, sempre più proiettata verso l’alta tecnologia e la complementarità di saperi, esperienze e competenze, rende necessario investire su professionalità altamente qualificate. In Emilia-Romagna esiste una concentrazione di grandi infrastrutture scientifiche e di strutture di alta formazione tra le più rilevanti a livello nazionale. Ciò che occorre è rafforzare la costruzione di reti di conoscenza e la realizzazione di percorsi condivisi tra tali realtà e le imprese per fare della ricerca e del capitale umano l’elemento essenziale di crescita di un sistema economico-produttivo competitivo, aperto e globale. A questo obiettivo rispondono le azioni di Alta formazione, ricerca e mobilità internazionale del nuovo sistema ER Educazione e Ricerca Emilia-Romagna, e in particolare gli Assegni formativi per l’alta formazione, il finanziamenti di dottorati di ricerca e le agevolazione offerte da Spinner. Assegni Formativi: Con gli assegni formativi (voucher) la Regione finanzia l’accesso dei residenti in Emilia-Romagna a master universitari di primo e secondo livello, master accreditati Asfor e corsi di specializzazione del Catalogo Interregionale dell'Alta Formazione. Nato nell’ambito di un progetto interregionale, il Catalogo Interregionale presenta un’offerta formativa di percorsi realizzati in Emilia-Romagna e nelle altre regioni che partecipano al progetto sostenuto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: Veneto, Campania, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Valle d’Aosta. Il bando per la concessione di voucher sul Catalogo Interregionale dell'Alta Formazione offre ai giovani laureati della regione, disoccupati e inoccupati, l’opportunità di scegliere un’attività formativa e di richiedere un voucher dell’importo massimo di 6 mila euro a copertura delle spese di iscrizione. Dottorati di Ricerca: La Regione attraverso il Fondo sociale europeo finanzia progetti di dottorato di ricerca su tematiche strategiche per le imprese e per il sistema economico regionale. L’intervento – realizzato attraverso il Consorzio Spinner - si pone l’obiettivo di sostenere il sistema della ricerca regionale, valorizzare le risorse umane in essa impiegate e promuovere un dialogo sempre più stretto tra Università, Istituzioni e sistema economico- 32 produttivo per la formazione di profili altamente qualificati capaci di rispondere alle esigenze di innovazione delle imprese e favorirne la competitività. EURES (European Employment Services): è una rete di cooperazione, coordinata dalla Commissione europea, per facilitare la libera circolazione dei lavoratori all'interno dello Spazio economico europeo, a cui partecipa anche la Svizzera. Collega la Commissione europea e i servizi pubblici per l'impiego dei paesi appartenenti allo Spazio economico europeo e della Svizzera, operatori regionali e nazionali impegnati nelle problematiche dell'occupazione, i sindacati, le organizzazioni dei datori di lavoro e gli enti locali e regionali. La rete EURES ha lo scopo di fornire servizi ai lavoratori e ai datori di lavoro nonchè a tutti i cittadini che desiderano avvalersi del principio della libera circolazione delle persone. I servizi prestati sono di tre tipi: informazione, consulenza e assunzione/collocamento (incontro domanda/offerta). La rete EURES è composta dai membri EURES (servizi pubblici per l'impiego e Commissione europea) e dai partners EURES (enti locali e regionali). Nel contesto della strategia europea per l'occupazione, la mobilità dei lavoratori non è solo un diritto fondamentale, ma anche uno strumento che contribuisce all'adattamento del mercato del lavoro. L'azione svolta da EURES permette di identificare surplus e deficit di manodopera nei vari settori e di rimediare alle carenze di specifiche qualifiche professionali. La rete concorre a migliorare le possibilità di impiego, in particolare per i giovani, grazie all'acquisizione di un'esperienza professionale all'estero. EURES contribuisce anche alla creazione di un mercato comune europeo del lavoro, nonché, in certe regioni di frontiera, alla creazione di un mercato del lavoro regionale integrato. Lavoro e Competenze La formazione è importante per chi è in cerca di un primo lavoro, ma lo è anche per chi lavora già e deve mantenere aggiornate le proprie competenze e per chi, per scelta o per necessità, si trova a cercare una nuova occupazione. La recente riforma nazionale del lavoro (legge n 92/2012), in linea con le indicazioni europee, promuove l’apprendimento permanente (art. 4), inteso come attività intrapresa dalle persone nelle varie fasi della vita per migliorare le proprie conoscenze, capacità e competenze, in una prospettiva personale, civica, sociale e occupazionale. L’apprendimento permanente può avvenire in modo formale (ossia nel sistema di istruzione e formazione, nelle università e nelle istituzioni di alta formazione), non formale (è una scelta della persona e si realizza al di fuori dei sistemi formali, anche sul lavoro) e informale (si realizza a prescindere da una scelta intenzionale, nella vita quotidiana, sul posto di lavoro, nel tempo libero). La Regione Emilia-Romagna, in sintonia con gli indirizzi comunitari e nazionali, da molti anni promuove la formazione permanente dei propri cittadini quale strumento fondamentale per affrontare il cambiamento della società e sconfiggere l’emarginazione. Insieme alle Province, la Regione programma attività di formazione gratuite per persone occupate, inoccupate e disoccupate. I percorsi formativi, coerenti con le caratteristiche del mercato del lavoro regionale, si pongono l’obiettivo di far acquisire ai lavoratori le conoscenze e competenze richieste dal sistema economico-produttivo e di accrescere le loro opportunità di occupazione, di crescita e di mobilità professionale. Investire sul capitale umano, cioè sulla preparazione delle persone, rende anche le imprese più competitive, e crea così le condizioni per nuovi e migliori posti di lavoro. Le risorse con cui Regione e Province finanziano queste attività formative provengono prevalentemente dal Fondo sociale europeo, ma anche da fondi nazionali e regionali. Formazione per occupati: La formazione per occupati, detta anche formazione continua, è rivolta alle persone occupate con qualsiasi forma contrattuale, anche in forma autonoma. Ha la funzione di adeguare le competenze dei lavoratori alle esigenze dei processi produttivi e organizzativi, rafforzando così la loro “adattabilità” al mercato del lavoro. 33 La necessità di rafforzare la propria condizione professionale e di essere sempre in linea con le richieste del mercato vale in particolar modo per i precari e per i lavoratori che sono a rischio di esclusione dal mercato del lavoro. I percorsi formativi hanno anche l’obiettivo di promuovere l’ innovazione produttiva e organizzativa e l’internazionalizzazione delle imprese. La Regione Emilia-Romagna e le Province finanziano e programmano ogni anno corsi di formazione per occupati, con risorse comunitarie, nazionali e regionali. I lavoratori possono accedere ai percorsi formativi o individualmente, se i corsi sono organizzati da enti di formazione accreditati, o attraverso l’impresa per cui lavorano, se questa ha ottenuto finanziamenti per la formazione dei propri dipendenti. Anche le opportunità di formazione post diploma della Rete Politecnica (Istituti Tecnici Superiori, percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore, percorsi di Formazione Superiore) sono aperte alle persone occupate. Oltre al sistema regionale, esiste anche un sistema nazionale di formazione continua, finanziato dai Fondi Paritetici Interprofessionali. I Fondi Interprofessionali sono associazioni costituite tra le organizzazioni dei datori di lavoro e i sindacati dei diversi settori economici (industria, agricoltura, terziario e artigianato, ecc.) allo scopo di mettere a disposizione dei dipendenti finanziamenti per piani formativi aziendali, settoriali, territoriali o individuali. Le imprese aderiscono ai Fondi destinando a questo scopo una quota dei contributi e, quando intendono realizzare un progetto formativo, si rivolgono - con il supporto di società di consulenza o di formazione - al proprio Fondo e richiedono il finanziamento. Talvolta il singolo lavoratore può accedere a un finanziamento individuale (voucher) del proprio Fondo per partecipare ad una attività formativa concordata con l’azienda. Per maggiori informazioni, occorre far riferimento ai referenti aziendali per la formazione. La formazione continua si può svolgere sia durante che al di fuori dell’orario di lavoro, a seconda di cosa prevede l’offerta formativa e di quali sono le preferenze individuali e l’accordo con la propria azienda. I lavoratori hanno diritto per legge ad assentarsi per alcuni periodi dal lavoro per svolgere o completare percorsi formativi formali o per intraprendere percorsi di formazione continua. Lo Statuto dei lavoratori (legge 300/1970, art. 10) prevede che i dipendenti che studiano per ottenere una qualifica, un diploma o una laurea abbiano diritto a un congedo di 150 ore retribuite all’anno. Inoltre, per i dipendenti pubblici e privati a tempo indeterminato in servizio da 5 anni presso la stessa organizzazione, c’è la legge n. 53/2000, che consente di svolgere percorsi individuali attraverso i congedi formativi (art. 5) e per la formazione continua (art. 6). Il dipendente può chiedere un congedo per la formazione di 11 mesi, anche frazionati lungo l’arco dell’intero rapporto di lavoro. Formazione per adulti disoccupati: La Regione promuove la formazione delle persone in cerca di occupazione, affinché acquisiscano nuove competenze professionali e possano aumentare le proprie opportunità di entrare o rientrare nel mercato del lavoro. La Regione e le Province attraverso il Fondo sociale europeo e risorse nazionali e regionali –finanziano e programmano opportunità di formazione per adulti inoccupati e disoccupati. Anche i corsi della Rete Politecnica (Istituti Tecnici Superiori, percorsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore, percorsi di Formazione Superiore) e del Catalogo Interregionale dell'Alta Formazione sono aperti alla partecipazione di cittadini privi di un’occupazione. Per partecipare ai percorsi destinati a disoccupati o inoccupati, è necessario attestare il proprio stato di disoccupazione con la Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro (DID). La DID può essere stipulata dal proprio Centro per l’Impiego di riferimento, anche online attraverso il portale regionale Lavoro per Te. Per ottenere un servizio personalizzato di orientamento alla formazione, è possibile rivolgersi al proprio Centro per l'Impiego di riferimento. Gli operatori, dopo un colloquio orientativo, forniscono agli utenti supporto per la scelta di un eventuale percorso di formazione, utile a rafforzare o reindirizzare le proprie competenze, oppure direttamente l’accompagnamento alla ricerca di una nuova occupazione. 34 La formazione Regolamentata Nell'ambito del Sistema Formativo della Regione Emilia-Romagna esiste una categoria di interventi formativi identificata come "Formazione Regolamentata", riconducibile a un insieme eterogeneo di corsi che sono regolamentati dalla Regione sulla base di indicazioni previste da specifiche norme Comunitarie, Nazionali o Regionali. Come definito dalla Direttiva UE n. 36 del 2005 (art. 3, lettera e), normativa europea di riferimento, si intende per formazione regolamentata "qualsiasi formazione specificamente orientata all'esercizio di una professione determinata e consistente in un ciclo di studi completato, eventualmente, da una formazione professionale, un tirocinio professionale o una pratica professionale. La struttura e il livello della formazione professionale, del tirocinio professionale o della pratica professionale sono stabiliti dalla disposizioni legislative, regolamentari o amministrative dello Stato membro in questione e sono soggetti a controllo o autorizzazione dell'autorità designata a tal fine". I corsi di formazione regolamentata sono realizzati da enti di formazione, sulla base di una autorizzazione rilasciata dalla Regione EmiliaRomagna e dalle Province. Il Tirocinio Formativo Il tirocinio è uno degli strumenti che la Regione ha individuato per supportare l’inserimento lavorativo delle persone, in particolare dei giovani, e per sostenere le loro scelte professionali. Non si tratta di un vero e proprio rapporto di lavoro ma di una modalità formativa che fa acquisire competenze attraverso la conoscenza diretta del mondo del lavoro. Le Regioni e le Province autonome, che hanno competenza normativa nell’ambito dell’istruzione e formazione professionale, hanno competenza esclusiva anche in materia di tirocini. La Regione Emilia-Romagna ha recentemente approvato, il 19 luglio 2013, una nuova legge regionale, la n. 7, che modifica la propria legge n. 17 del 2005 nella parte riguardante i tirocini. La legge 7, che entrerà in vigore a partire dal 16 settembre 2013, nel confermare l'impianto strategico della legge 17, attua le “Linee guida in materia di tirocini” adottate da Governo, Regioni e Province autonome con l’accordo del 24 gennaio 2013, come previsto dalla legge 92 del 2012 “Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita”. In Emilia-Romagna le tipologie di tirocinio sono quattro: • la prima, con finalità orientativa e formativa, è rivolta alle persone che hanno conseguito un titolo studio negli ultimi dodici mesi • la seconda è finalizzata all’inserimento o al reinserimento lavorativo di disoccupati, persone in mobilità, inoccupati • la terza ha funzione di orientamento e formazione o di inserimento e reinserimento non solo lavorativo ma anche sociale • la quarta dedicata a persone in carico ai servizi sociali (legge regionale 14/2015) La novità principale della nuova legge è il diritto del tirocinante a ricevere un’indennità. Le altre modifiche sono volte a raggiungere due obiettivi fondamentali: rafforzare gli elementi formativi del tirocinio e contrastare i possibili utilizzi elusivi di questo strumento. Per qualificare la componente formativa del tirocinio, la Regione introduce come obiettivo del progetto formativo del tirocinio gli standard di conoscenze e capacità contenuti nel Sistema regionale delle qualifiche e affinché queste possano essere certificate. La vigilanza sul corretto utilizzo dei tirocini viene rafforzata, per prevenire ogni abuso, attraverso una più stretta connessione con le Direzioni regionali e territoriali del Ministero. In caso di violazioni degli obblighi previsti dalla legge per soggetti promotori e datori di lavoro, sono previste l’immediata interruzione del tirocinio e il divieto di attivare ulteriori tirocini nei successivi 12 mesi. Ancora, in caso di mancato o ritardato invio della convenzione e del progetto 35 formativo, la legge prevede sanzioni amministrative pecuniarie. È invece la legge n. 92/2012 a prevedere sanzioni per chi non corrisponde l’indennità dovuta al tirocinante. Info Web: http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it provincia.fc.it/formazioneprofessionale spinner.it – open-educazionericerca.it (progetti formativi estero) ec.europa.eu/eures http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/formazioneregolamentata Riconoscimento qualifiche professionali per cittadini stranieri: politicheeuropee.it/comunicazione/?c=Pubblicazioni Riconoscimento titoli di studio: http://cimea.it Iscriviti al Portale LAVOROPERTE! Lavoro per Te è il portale GRATUITO di servizi della Regione Emilia-Romagna, realizzato in collaborazione con le Province e i Centri per l'Impiego per rendere più semplice l'incontro fra chi offre e chi cerca lavoro. https://lavoroperte.regione.emilia-romagna.it/MyPortal Attenzione!! Migliorare e/o aggiornare le proprie competenze professionali e le proprie conoscenze è fondamentale per incidere e aumentare le proprie possibilità occupazionali: la formazione deve essere continua per tutto l'arco della propria vita professionale - lifelong learning – come indicato dei Programmi UE sull'occupazione: http://ec.europa.eu/education/lifelong-learning-programme/ 36 > Il Mercato del Lavoro e i cambiamenti dell'Economia “Non consiste tanto la prudenza della economia nel sapersi guardare dalle spese, perché sono molte volte necessarie, quanto in sapere spendere con vantaggio” Francesco Guicciardini Conoscere la struttura dell’economia, i settori produttivi e il mercato del lavoro del territorio dove si sta cercando lavoro, capire le trasformazioni e le tendenze in atto, consente di avere un quadro più chiaro rispetto alle possibilità lavorative, di renderci conto delle nostre eventuali necessità formative rispetto ai profili professionali ricercati dalle aziende, di individuare le aziende da contattare. Presso la Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura è possibile reperire informazioni sulle aziende e sulla loro organizzazione. Altrettanto interessante può essere al riguardo rivolgersi alle varie associazioni di categoria o agli ordini professionali per ottenere informazioni specifiche. E' opportuno anche cercare di comprendere come l'economia e di conseguenza il Mercato del lavoro siano cambiati nel corso del Tempo. Di seguito un breve (e non esaustivo) excursus storico che esemplifica i principali cambiamenti economici e sociali intervenuti negli ultimi decenni: 1760 - 1880 circa: dall’Inghilterra inizia la RIVOLUZIONE INDUSTRIALE, Passaggio da un sistema Agricolo Artigianale Commerciale ad un Sistema Industriale (Macchina a vapore, Carbone, Materie prime dalle Colonie); Sviluppo delle città, Sviluppo di Infrastrutture e Trasporti (1804 Nasce la Locomotiva); 1880 - 1920 circa: Nascita della fabbrica manifatturiera e utilizzo del petrolio, dell’energia meccanica (motore a scoppio) ed elettrica applicata alla produzione; 1920 - 1970 circa: Sviluppo del sistema Fordista (Ford modello T 1908), Produzione in serie di beni standard (linea di montaggio), Applicazione di conoscenze scientifiche, Organizzazione gerarchica dell’impresa, Manodopera poco qualificata, Mercati prevedibili, Forte intervento dello Stato nell’economia 3 momenti importanti: crisi economica 1929, II guerra mondiale, Nuove teorie economiche elaborate da John Maynard Keynes Stabilità del lavoro, Riforme sociali e Sviluppo del Sistema di Welfare (Previdenza, Sanità pubblica, Istruzione, Sostegno al reddito ed alle famiglie), Crescita demografica, etc... 1970 - 1990 circa: Crisi del sistema Fordista, Il sistema economico “si sposta” dall’Industria ai Servizi, parte delle lavorazioni svolte in Paesi Esteri, Aumenta la centralità delle Applicazioni Tecnologiche - Maggiore flessibilità organizzativa e del lavoro, Richiesta una Maggiore qualificazione del lavoro, Diminuiscono progressivamente le garanzie sociali: Crisi del Sistema di Welfare; Le trasformazioni in corso: Sistema economico globale e concorrenza internazionale, Forte condizionamento nell’economia dei mercati finanziari, Imprevedibilità dei cambiamenti, Centralità delle conoscenze teoriche e della Scienza applicata (es. Nanotecnologie) e delle Tecnologie Informatiche e delle Telecomunicazioni, Complessità e partecipazione delle e nelle Informazioni, Sviluppo di Fonti Energetiche Rinnovabili, WEB 2.0 - Consolidamento dei settori del Terziario Avanzato, Diminuzione del lavoro generico (manuale e impiegatizio) e aumento di personale esperto e qualificato, Lean Organization, Necessità di Competenze e conoscenze sempre aggiornate (Lifelong Learning) in tutti i settori lavorativi, Maggiore instabilità e precarizzazione dei rapporti di lavoro, Minori protezioni e garanzie sociali, Rapidi Cambiamenti Economici e Sociali (sharing economy, coworking, etc) Di seguito si riportano alcuni dati relativi all’economia ed al mercato del lavoro della Provincia di Forlì-Cesena riferiti a dicembre 2015: 37 Il tessuto imprenditoriale provinciale, con 38.021 imprese attive al 30/11/2015, risulta in diminuzione rispetto al 30/11/2014 dell’1,1%; lievemente più basso il calo delle unità locali attive (45.963 al 30/09/2015) pari allo dello 0,8% rispetto ad analogo periodo 2014. Il 94,4% del sistema imprenditoriale provinciale è costituito da imprese con meno di 10 addetti. Il rapporto abitanti per impresa evidenza la diffusa imprenditorialità in provincia di Forlì-Cesena (10,4 abitanti per impresa) rispetto gli altri livelli territoriali (Emilia-Romagna 10,8, Italia 11,8). L’annata agraria 2015 ha risentito della piovosità eccessiva. Gli operatori del settore cerealicolo riportano una flessione delle produzioni e prezzi in diminuzione. Le piogge hanno determinato un ritardo (di semina e di trapianto) nelle colture primaverili e orticole e hanno danneggiato la fioritura e l’allegagione delle colture frutticole determinando una produzione scarsa. Per quanto riguarda la zootecnia, la quotazione dei suini è apparsa in ripresa; quella dei bovini invece stabile. Il comparto avicolo è risultato in lieve flessione (prezzo pollo da carne -1,8%, media gennaio-novembre 2015 su stesso periodo 2014). Note maggiormente positive per le attività manifatturiere: su base annuale (3° trimestre 2015: media degli ultimi 12 mesi rispetto ai 12 mesi precedenti) gli indicatori segnano valori in aumento: produzione +2,0%, fatturato +8,0%, ordini interni +3,4%, esteri +3,9% e occupazione +1,2%. Segnali consolidati di miglioramento per l’andamento congiunturale nelle imprese con oltre 10 addetti, ove i comparti trainanti risultano: macchinari, prodotti in metallo, mobili e altre industrie manifatturiere. Le previsioni degli imprenditori, per i prossimi mesi, sono positive per quanto riguarda produzione, fatturato e ordini. In calo dello 0,6% la consistenza delle imprese manifatturiere attive al 30/11/2015, rispetto al 30/11/2014 che si attestano sulle 3.748 unità. Per il settore delle costruzioni, si registra una flessione nel numero delle imprese attive, n. 5.822 pari a -3,4% (dati al 30/11/2015 rispetto al 30/11/2014). Con riferimento al terzo trimestre 2015, rispetto ad analogo periodo del 2014, il volume d’affari risulta, invece, in aumento dello 0,4%, con aspettative di stabilità. Ciononostante, il settore continua ad essere in difficoltà. Riguardo al commercio al dettaglio, nel suo complesso, vendite stabili nel terzo trimestre 2015 rispetto allo stesso trimestre 2014. Si riscontra una flessione delle vendite nel comparto alimentare (-3,3%), nella piccola distribuzione (-2,1%) e nella media distribuzione (-1,2%); positive, invece, le performance nel comparto “non alimentare” (+0,5%), grande distribuzione (+3,2%) e ipermercati (+1,1%). Lieve calo in provincia della consistenza delle imprese nel settore commercio all’ingrosso, al dettaglio e riparazioni autoveicoli (-0,4%), che, al 30/11/2015, risultano essere n. 8.489 imprese attive mentre risultano stabili, rispetto allo stesso periodo del 2014, le attività imprenditoriali specifiche del commercio al dettaglio (4.333 aziende, +0,3%). Si conferma nettamente positiva la performance del commercio con l’estero nei primi nove mesi del 2015: +6,9% nel complesso delle esportazioni, periodo gennaio-settembre 2015, rispetto ad analogo periodo 2014; in miglioramento le esportazioni di “Metalli e prodotti in metallo” (+12,9%), ma si riscontra una flessione per il comparto “Pelli, calzature e accessori” (3,7%). Le esportazioni verso i Paesi dell’UE (che pesano per il 60,0% del totale delle esportazioni provinciali) crescono dell’8,7%. Le importazioni provinciali, nel complesso, registrano un incremento del 5,9%. Le imprese attive che erogano servizi di alloggio e ristorazione, al 30/11/2015, rispetto al medesimo periodo del 2014, sono stabili in termini di numerosità. Da gennaio a ottobre 2015, il flusso turistico presenta dati positivi: arrivi +1,5% e presenze +0,8%. Secondo l’indagine del Sistema Camerale il volume d’affari del terzo trimestre è in lieve flessione (-0,3%) se confrontato con il medesimo periodo del 2014. Nel comparto dei trasporti, le imprese attive nel settore “trasporti di merci su strada” sono in calo del 4,3% (dati al 30/11/2015 rispetto al 30/11/2014), mentre il volume di affari è in flessione del 2,3% (indagine del Sistema Camerale, terzo trimestre 2015 rispetto al medesimo trimestre del 2014). Le aspettative degli imprenditori propendono, per circa metà, a favore della stabilità e circa un terzo (il 26%) per un peggioramento nei prossimi mesi. In flessione anche il numero delle imprese artigiane nell’ultimo trimestre (-2,2% al 30/09/2015 rispetto al 30/09/2014). In crescita invece il numero (548) delle imprese cooperative, variazione pari a +1,3% al 30/11/2015 rispetto allo stesso periodo 2014, comparto nel quale emergono criticità maggiormente evidenti nelle aree del “sociale”, nell’edilizia e negli autotrasporti. Per quanto riguarda il lavoro, il tasso di occupazione 15-64 anni (media degli ultimi 4 trimestri) è pari al 67,9%, quello di disoccupazione totale al 7,0%. Gli scenari di previsione aggiornati, predisposti da Prometeia e riferiti a ottobre 2015, stimano un aumento del valore aggiunto per Forlì-Cesena dello 0,4% nel 2015 e del’1,4% nel 2016. Attenzione!! Conoscere il mercato del lavoro del territorio dove si sta cercando lavoro, è fondamentale per capire e comprendere i settori con maggiori possibilità di sviluppo e i profili professionali potenzialmente ricercati dalle aziende. Spesso chi si approccia alla ricerca lavoro non sa nulla degli andamenti economici dei settori produttivi del territorio oppure elabora valutazioni che non corrispondono alla realtà: ad esempio cercare un lavoro generico in “fabbrica” in contesti come la Provincia di FC dove il 94% delle aziende ha meno di 10 dipendenti... Info Web: istat.it – fc.camcom.it - http://excelsior.unioncamere.net http://imprese.regione.emilia-romagna.it 38 > I contratti di lavoro – fonte www.cliclavoro.gov.it Conoscere le tipologie contrattuali e gli aspetti normativi di base dei vari rapporti di lavoro, permette di poter fare una valutazione più attenta e precisa delle condizioni economiche e contrattuali che possono esserci sottoposte in sede di colloquio di selezione; alcuni approfondimenti sui contratti di lavoro si possono trovare all’interno di alcuni siti internet specifici oppure presso le Aree Informative dei Centro per l’Impiego della Provincia di FC. Per consulenze specifiche contrattuali sui rapporti di lavoro è possibile rivolgersi a sindacati, consulenti del lavoro, commercialisti. Di seguito, alcune informazioni sulle principali tipologie contrattuali previste dal nostro ordinamento: Contratto di lavoro a Tempo Determinato In Italia il contratto di lavoro considerato “forma comune di rapporto di lavoro” è quello subordinato a tempo indeterminato. Tuttavia, in alcune occasioni stabilite dalla legge, tale contratto può essere a termine, cioè avere una durata prestabilita. Al di là della durata del rapporto, i lavoratori con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e quelli con contratto di lavoro a termine hanno diritto allo stesso trattamento, stabilito dai contratti collettivi nazionali, per quanto riguarda retribuzione, orario di lavoro, ferie e permessi. E' il contratto di lavoro che prevede un termine finale, una durata prestabilita. Può essere concluso tra un datore di lavoro o utilizzatore e un lavoratore per lo svolgimento di qualunque tipo di mansione, per una durata massima di 36 mesi. Il termine finale del contratto può essere prorogato, per un massimo di 5 volte, quando il contratto iniziale ha una durata inferiore a tre anni e con il consenso del lavoratore. Le proroghe sono ammesse se si riferiscono alla stessa attività lavorativa per la quale era stato stipulato il contratto iniziale. In tal caso, la durata complessiva del rapporto di lavoro (durata iniziale + proroghe) non può superare i 3 anni. Qualora il rapporto di lavoro abbia complessivamente superato i 36 mesi, comprensivi di proroghe e rinnovi, indipendentemente dai periodi di interruzione che intercorrono tra un contratto e l'altro, il rapporto di lavoro si considera a tempo indeterminato a partire dalla scadenza dell'ultimo termine. Eccezioni: • anche se complessivamente il rapporto di lavoro ha superato i 36 mesi, un successivo contratto a termine può essere concluso per una sola volta, a condizione che la stipula avvenga presso la Direzione Provinciale del lavoro con l'assistenza di un rappresentante sindacale; • il limite dei 36 mesi non si applica nei confronti delle attività stagionali; • diverse disposizioni di contratti collettivi stipulati a livello nazionale, territoriale o aziendale. È sempre consentita l'assunzione a termine dei dirigenti, purché la durata del contratto non sia superiore a 5 anni. Casi particolari si rilevano inoltre nel settore del trasporto aereo dove sono ammessi contratti a termine di durata complessiva non superiore a 6 mesi nei periodi compresi tra aprile e ottobre di ogni anno, nonché contratti a termine di durata non superiore a 4 mesi per periodi diversamente distribuiti. Se il lavoratore viene riassunto con contratto a termine entro 10 o 20 giorni dalla scadenza, a seconda che il primo contratto fosse di durata rispettivamente inferiore o superiore a 6 mesi, il secondo contratto viene considerato a tempo indeterminato. Se invece il lavoratore viene riassunto con contratto a termine immediatamente dopo la scadenza del primo contratto, in modo che tra il primo e il secondo contratto non vi sia alcuna soluzione di continuità, il rapporto di lavoro si considera a tempo indeterminato fin dalla data della stipulazione del primo contratto. Se il rapporto di lavoro prosegue dopo la scadenza del termine inizialmente fissato o successivamente prorogato, il datore di lavoro deve corrispondere al lavoratore una maggiorazione della retribuzione complessiva pari al 20% fino 39 al decimo giorno successivo alla scadenza, e pari al 40% per ogni giorno ulteriore. E' previsto un termine massimo per la prosecuzione oltre la scadenza, termine pari a 30 giorni, se il contratto a termine aveva una durata inferiore a 6 mesi, e a 50 giorni negli altri casi. Se il rapporto di lavoro prosegue oltre i suddetti termini, il contratto deve essere considerato a tempo indeterminato a partire dalla scadenza dei termini. Al di là del termine finale, il lavoratore a tempo determinato ha diritto allo stesso trattamento dei lavoratori assunti a tempo indeterminato che svolgano la stessa attività, o che abbiano lo stesso inquadramento contrattuale. In particolare, al lavoratore a termine spettano le ferie, la gratifica natalizia, la tredicesima mensilità, il trattamento di fine rapporto e ogni altro trattamento in atto nell'impresa, a meno che non sia obiettivamente incompatibile con la natura del contratto a tempo determinato. Il lavoratore assunto a termine ha inoltre diritto a ricevere una formazione specifica in materia di sicurezza per l'esercizio delle mansioni per le quali è stato assunto (principio di non discriminazione). I lavoratori a termine hanno lo stesso trattamento previdenziale e gli stessi diritti in caso di malattia, maternità, infortuni, rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato. A decorrere dal 2013, ai contratti a termine è applicata l'aliquota contributiva aggiuntiva dell'1,4%, salvo specifiche eccezioni. Il numero complessivo di rapporti di lavoro a termine costituiti da ciascun datore di lavoro non può eccedere il 20% dell'organico complessivo, salvo specifiche eccezioni. Per le imprese che occupano fino a cinque dipendenti è sempre possibile stipulare un contratto di lavoro a tempo determinato. L'apposizione del termine deve risultare da atto scritto; in mancanza, il contratto si considera a tempo indeterminato. Una copia dell'atto scritto deve essere consegnata al lavoratore entro cinque giorni dall'inizio del rapporto di lavoro. La forma scritta non è richiesta quando la durata del rapporto di lavoro non supera 12 giorni. Il lavoratore che abbia prestato attività lavorativa a termine presso la stessa azienda per un periodo superiore ai 6 mesi, ha diritto di precendenza nelle assunzioni a tempo indeterminato per mansioni equivalenti, effettuate dal datore di lavoro entro i 12 mesi successivi. Il lavoratore assunto a termine per lo svolgimento di attività stagionali ha diritto di precedenza fatte salve diverse disposizioni dei contratti collettivi stipulati a livello nazionale, territoriale o aziendale, nelle assunzioni a termine per le medesime attività stagionali. In entrambi i casi, il diritto di precedenza può essere esercitato a condizione che il lavoratore manifesti la propria volontà al datore di lavoro rispettivamente entro 6 mesi o 3 mesi dalla data di cessazione del rapporto di lavoro. Il diritto di precedenza si estingue entro un anno dalla data di cessazione del rapporto di lavoro. Il lavoratore assunto a tempo determinato non può essere licenziato prima della scadenza del termine se non per giusta causa, cioè per un fatto talmente grave da non consentire la prosecuzione, neppure provvisoria, del rapporto di lavoro. Non è possibile, in altre parole, il licenziamento per giustificato motivo, sia soggettivo che oggettivo (ad esempio per riduzione dell'attività dell'impresa). Il licenziamento intimato senza giusta causa prima della scadenza del termine comporta il diritto del lavoratore al risarcimento del danno, pari a tutte le retribuzioni che sarebbero spettate al lavoratore fino alla scadenza inizialmente prevista, dedotto quanto eventualmente percepito dal lavoratore lavorando presso un altro datore di lavoro nel periodo considerato. Contratto di lavoro a Tempo Parziale Non si tratta propriamente di un’altra tipologia contrattuale, bensì di un particolare regime dell’orario di lavoro, che può consentire al lavoratore di coniugare i tempi di vita e di lavoro. Il part-time, infatti, implica un orario di lavoro inferiore a quello ordinario (full-time), individuato in 40 ore settimanali, ovvero un minor orario rispetto a quello previsto dalla contrattazione collettiva. La disciplina di tale istituto è stata inclusa nel Decreto Legislativo 81/2015 che ha abrogato il Decreto Legislativo 61/2000. Sebbene la norma non contenga più una specifica definizione, la riduzione dell'orario di lavoro può essere: 40 • di tipo orizzontale, quando il dipendente lavora tutti i giorni ma meno ore rispetto all’orario normale giornaliero; • di tipo verticale, quando il dipendente lavora a tempo pieno ma solo alcuni giorni della settimana, del mese o dell’anno; • di tipo misto che contempla una combinazione delle due forme precedenti. Il contratto di lavoro deve contenere la precisa determinazione degli orari ridotti in modo da permettere al lavoratore l’organizzazione e la gestione del proprio tempo. L’orario può però essere modificato tramite l’apposizione, in forma scritta nel contratto, di apposite clausole, la cui applicazione deve essere preavvisata al lavoratore: • le clausole flessibili prevedono la possibilità di modificare la collocazione temporale della prestazione di lavoro e possono essere contenute in tutte e tre le tipologie di contratto part-time; • le clausole elastiche prevedono la possibilità di aumentare il numero delle ore della prestazione di lavoro rispetto a quanto fissato originariamente e possono essere stipulate nei rapporti di part-time verticale o misto. Il lavoro supplementare invece corrisponde alle prestazioni lavorative svolte oltre l'orario di lavoro concordato fra le parti nel contratto, anche su base giornaliera, settimanale o mensile. I contratti collettivi stabiliscono il numero massimo delle ore di lavoro supplementare effettuabili, nonché le conseguenze del suo superamento. Nei settori privi di una regolamentazione collettiva, è comunque possibile incrementare l’orario di lavoro per un massimo del 25% a fronte di una maggiorazione retributiva onnicomprensiva del 15%. La contrattazione collettiva interviene anche stabilendo le condizioni e le modalità che consentono al datore di lavoro di modificare le clausole flessibile ed elastiche o quelle che permettono al lavoratore di chiedere la loro eliminazione o modifica. Anche le clausole flessibili o elastiche possono essere utilizzate nei settori privi di una regolamentazione collettiva. Il loro inserimento può avvenire, in ogni caso, se sono rispettate tutte le seguenti condizioni: • è riconosciuta una maggiorazione retributiva onnicomprensiva del 15%; • la misura massima dell'aumento di orario non può eccedere del 25% per cento la normale prestazione annua a tempo parziale; • è sottoscritto un accordo – che ne disciplini l’applicazione - presso una sede protetta individuata nelle Commissioni di certificazione di cui all'articolo 76 del decreto legislativo n. 276 del 2003. È comunque previsto il “diritto al ripensamento” ossia la possibilità di revocare il consenso all’apposizione di tali clausole qualora il lavoratore si trovi in determinate condizioni o sia un lavoratore studente. Il legislatore ha individuato nel part-time uno degli strumenti utili per poter conciliare i tempi di vita e lavoro, in particolare per alcune categorie di lavoratori. La trasformazione da full a part-time è sempre possibile se richiesta da malati con patologie cronico-degenerative od oncologici. I parenti dei malati cronico-degenerativi hanno un titolo di priorità nelle richieste di trasformazione. I soggetti che assistono i malati con patologie cronico degenerative od oncologici oppure i disabili gravi ai sensi dll’art. 3, comma 3, dellla L. n. 104/1992, oppure i genitori di figli conviventi di età non superiore a 13 anni, hanno un titolo di priorità nelle richieste di trasformazione. La possibilità di trasformazione a part-time è poi possibile per i lavoratori genitori che lo chiedano in alternativa alla fruizione del congedo parentale. 41 Lavoro Somministrato (Agenzie di Somministrazione) Il lavoro somministrato, ex lavoro interinale, è un contratto in base al quale l'impresa (utilizzatrice) può richiedere manodopera ad agenzie autorizzate (somministratori) iscritte in un apposito Albo tenuto presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. La somministrazione di lavoro coinvolge tre soggetti (agenzie, lavoratori, impresa), legati da due diverse forme contrattuali: • il contratto di somministrazione stipulato tra utilizzatore e somministratore che ha natura commerciale e può essere a tempo determinato o a tempo indeterminato; • il contratto di lavoro stipulato tra somministratore e lavoratore che può essere a tempo determinato o a tempo indeterminato. Il contratto di somministrazione di manodopera esige la forma scritta, in assenza della quale il contratto è nullo e i lavoratori sono considerati a tutti gli effetti alle dipendenze del soggetto che ne utilizza la prestazione lavorativa. Il pagamento della retribuzione al lavoratore e il versamento dei contributi previdenziali e assicurativi sono a carico del somministratore, con il rimborso successivo da parte dell’utilizzatore. Nel contratto di somministrazione a tempo determinato non è necessario di indicare la causale, ovvero specificare i motivi che giustificano l’adozione di tale forma di rapporto di lavoro, a decorrere dal 21 marzo 2014. La data di inizio e la durata prevedibile della missione - che può essere prorogata con il consenso del lavoratore secondo quanto previsto dalla contrattazione collettiva - devono essere comunicate per iscritto al prestatore di lavoro da parte del somministratore all'atto della stipulazione del contratto di lavoro ovvero all'atto dell'invio presso l'utilizzatore. I contratti collettivi nazionali di lavoro stipulati da sindacati comparativamente più rappresentativi hanno il compito di individuare, anche in misura non uniforme, i limiti quantitativi di utilizzazione della somministrazione di lavoro a tempo determinato. Il periodo di lavoro svolto da dipendenti assunti con contratto di somministrazione a tempo determinato, stipulato successivamente al 18 luglio 2012, va computato nel calcolo dei 36 mesi previsti come limite massimo di durata di un contratto a tempo determinato, oltre il quale il contratto si trasforma a tempo indeterminato. In virtù del principio di tutela del lavoratore rispetto a situazioni discriminatorie, i lavoratori in somministrazione hanno diritto a condizioni di base di lavoro e d'occupazione complessivamente non inferiori a quelle dei dipendenti di pari livello dell'utilizzatore, a parità di mansioni svolte. I lavoratori dipendenti dal somministratore sono informati dall'utilizzatore dei posti vacanti presso quest'ultimo, affinché possano aspirare, al pari dei dipendenti del medesimo utilizzatore, a ricoprire posti di lavoro a tempo indeterminato. Tali informazioni possono essere fornite mediante un avviso generale opportunamente affisso all'interno dei locali dell'utilizzatore presso il quale e sotto il cui controllo detti lavoratori prestano la loro opera. Il contratto di somministrazione di lavoro a tempo indeterminato (c.d. staff leasing) è stato recentemente modificato dal Decreto Legislativo n. 81/2015, che ha esteso tale istituto a qualsiasi ambito di attività e tipologia di lavoratori, con un solo limite di tipo quantitativo. Lo staff leasing, infatti, potrà essere utilizzato nel limite del 20% rispetto al numero di lavoratori assunti a tempo indeterminato in forza presso l’utilizzatore alla data del 1° gennaio dell’anno in cui viene a stipularsi il contratto. Tale percentuale potrà essere oggetto di modifica da parte della contrattazione collettiva applicabile dall’utilizzatore. Il lavoratore assunto a tempo indeterminato dall’agenzia di lavoro, ha diritto ad un’indennità di disponibilità per i periodi in cui non è in missione presso un utilizzatore. L’importo dell’indennità è determinato dalla contrattazione collettiva e non può comunque essere inferiore all’importo fissato con decreto del Ministero del lavoro. Le Agenzie per il lavoro autorizzate alla somministrazione di lavoro sono tenute al versamento della contribuzione per il finanziamento del Fondo per la formazione e l'integrazione del reddito previsto dal D. Lgs. 276/2003 da calcolare in misura percentuale sulla retribuzione corrisposta al personale in somministrazione. 42 Contratto Intermittente o a chiamata È un contratto che si può attivare qualora si presenti la necessità di utilizzare un lavoratore per prestazioni con una frequenza non predeterminabile, permettendo al datore di lavoro di servirsi dell’attività del lavoratore, chiamandolo all’occorrenza. Sono spesso assunti con questa tipologia contrattuale i lavoratori dello spettacolo, gli addetti al centralino, i guardiani, receptionist. È richiesta la forma scritta del contratto (anche se solo ai fini della prova della sussistenza del contratto e non per la sua validità) indicando i contenuti previsti per legge, tra cui la durata a tempo determinato o indeterminato. La disciplina normativa è contenuta nel Decreto Legislativo di riordino delle tipologie contrattuali (D.lgs. 81/2015). Il contratto di lavoro intermittente può essere stipulato: • per le esigenze individuate dai contratti collettivi, anche con riferimento allo svolgimenti di prestazioni in periodi predeterminati nell'arco della settimana, del mese o dell'anno; • nel caso di soggetti di età inferiore a 24 anni, oppure, di età superiore a 55 anni. Le prestazioni a chiamata si devono comunque concludere entro il compimento del 25esimo anno. Qualora la prima ipotesi non sia attuata dalla contrattazione collettiva, le ipotesi di ricorso a questo tipo di contratto sono individuate da un apposito decreto ministeriale. Il contratto di lavoro intermittente, come confermato anche dalla nuova disciplina raccolta nel Decreto Legislativo n.81/2015, è ammesso per ciascun lavoratore e con il medesimo datore di lavoro per un periodo complessivamente non superiore alle 400 giornate nell’arco di tre anni solari, ad eccezione dei settori del turismo, dei pubblici esercizi e dello spettacolo. Nel caso in cui sia superato questo periodo, il rapporto di lavoro intermittente si trasforma in un rapporto a tempo pieno e indeterminato. La Circolare MLPS n.35/2013 aveva già fornito le indicazioni operative riguardo al calcolo delle giornate. A livello retributivo è poi prevista un’indennità di disponibilità nel caso in cui il lavoratore si impegni contrattualmente a rispondere alla chiamata. L’importo dell’indennità è determinato dai contratti collettivi ma non è inferiore all'importo minimo fissato con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentite le associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. Come chiarito dal Ministero con interpello n.15/2015, il lavoratore iscritto nella lista di mobilità e assunto con contratto di lavoro intermittente a tempo indeterminato, senza obbligo di risposta alla chiamata, mantiene comunque l’iscrizione nella lista. Il datore di lavoro deve effettuare, oltre alla comunicazione obbligatoria pre-assuntiva, una comunicazione amministrativa prima dell’inizio dello svolgimento della prestazione lavorativa svolta dal del medesimo lavoratore, o prima dell’inizio di più prestazioni di durata non superiore a trenta giorni svolte all’interno di una preventiva pianificazione. Le modalità operative, attualmente in vigore, per effettuare tale comunicazione sono state definite dal Decreto Interministeriale del 27 marzo 2013 e dalla Circolare MLPS n.27/2013. Consulta le istruzioni operative per la comunicazione della chiamata del lavoro intermittente. Lavoro Ripartito (Job Sharing) Dal 25 giugno 2015 con l'entrata in vigore del dlsg 81/2015, è abrogato il contratto di Lavoro Ripartito Apprendistato La Regione Emilia-Romagna promuove il contratto di apprendistato perché offre ai giovani l’opportunità di formarsi e di crescere professionalmente. A partire dal 2011, questo contratto è stato riformato da una legge nazionale - il decreto legislativo n. 167 detto “Testo unico dell’apprendistato” - e da successivi provvedimenti nazionali e regionali. 43 Il “Testo unico” ha abrogato tutte le norme preesistenti e ha definito un nuovo apprendistato, articolato in tre tipologie: • apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore • apprendistato professionalizzante o di mestiere • apprendistato di alta formazione e ricerca Dal 25 giugno 2015 con l'entrata in vigore del dlsg 81/2015 con la revisione della disciplina dell’apprendistato per la qualifica e per il diploma – che ora assume la nuova denominazione di «apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, il diploma di istruzione secondaria superiore e il certificato di specializzazione tecnica superiore» – nonché dell’apprendistato di alta formazione e ricerca, si pongono le basi di un «sistema duale», in cui il conseguimento dei titoli, rispettivamente, del livello secondario di istruzione e formazione e del livello terziario, potrà avvenire anche attraverso l’apprendimento presso l’impresa. Il Testo unico ha affidato alle Regioni la competenza di stabilire come deve svolgersi la formazione degli apprendisti, in modo coerente con le strategie regionali e con il contesto economico e produttivo di ciascun territorio. La Regione Emilia-Romagna, in attuazione della legge nazionale: • ha definito, sia per l’apprendistato per la qualifica che per l’apprendistato professionalizzante, i contenuti dei percorsi formativi, la loro articolazione, le metodologie didattiche e la modalità di coinvolgimento delle imprese. In particolare, ha stabilito che i profili formativi dell'apprendistato per la qualifica corrispondono alle qualifiche professionali regionali conseguibili nel sistema di Istruzione e Formazione Professionale • ha formalizzato gli accordi con le istituzioni scolastiche e formative per l’apprendistato per la qualifica e per l’apprendistato professionalizzante • ha stipulato protocolli d’intesa con istituzioni universitarie e di ricerca per l’offerta formativa del contratto di apprendistato di alta formazione e ricerca. Agli apprendisti e alle imprese la Regione offre: • supporto nella progettazione personalizzata del percorso formativo definito dalla Regione Emilia-Romagna, • un’offerta formativa centrata sull’apprendista e finalizzata a sviluppare competenze utili all’occupazione e alla crescita, • sostegno economico per la formazione. Info: http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/apprendistato Contratto a Progetto Dal 25 giugno 2015, con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n.81/2015, non è più possibile stipulare contratti di collaborazione coordinata e continuativa a progetto ai sensi degli artt-6169bis del Decreto Legislativo 276/2003. I contratti di questo tipo già stipulati a tale data, continueranno ad essere normati in base alla disciplina previgente. A partire dal 1° gennaio 2016, le collaborazioni di tipo parasubordinato o nella forma del lavoro autonomo saranno considerate come lavoro subordinato, qualora si concretizzino in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative ed organizzate dal committente rispetto al luogo ed all’orario di lavoro. Tale presunzione di subordinazione non opererà nei seguenti casi: • per le collaborazioni individuate dalla contrattazione collettiva nazionale, siglata dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, anche 44 per venire incontro a particolari esigenze produttive ed organizzative del settore di riferimento; • per le prestazioni intellettuali rese da soggetti iscritti ad Albi professionali; • per le attività prestate dai componenti degli organi di amministrazione e controllo delle società e dei partecipanti ai collegi ed alle commissioni, esclusivamente in relazioni alle loro funzioni; • per le prestazioni rese a fini istituzionali nelle associazioni sportive e dilettantistiche riconosciute dal Coni. Le parti possono richiedere alle commissioni di certificazione di attestare l'assenza dei requisiti ostativi suddetti. Il lavoratore, in questa fase, potrà farsi assistere da un rappresentante dell'associazione sindacale cui aderisce o conferisce mandato o da un avvocato o da un consulente del lavoro. A decorrere dall'1 gennaio 2016 i datori di lavoro che assumono coloro con cui hanno avuto un precedente rapporto di collaborazione, anche a progetto, o i titolari di partita IVA con cui hanno intrattenuto un rapporto di lavoro autonomo, godono del beneficio dell’estinzione degli eventuali illeciti amministrativi, contributivi e fiscali legati all'erronea qualificazione del rapporto di lavoro antecedenti. I datori di lavoro che decideranno di beneficiare di questa sanatoria dovranno sottoscrivere con il lavoratore dei verbali di conciliazione stragiudiziale - in una delle sedi di cui all'articolo 2113, quarto comma, del codice civile, o presso le commissioni di certificazione – e non potranno recedere dal rapporto di lavoro nei dodici mesi successivi all’assunzione, salvo che non si configuri un licenziamento per giusta causa o per giustificato motivo soggettivo. Lavoro Occasionale Accessorio (Voucher) Con lavoro accessorio si è inteso regolamentare quelle prestazioni lavorative non riconducibili alle tipologie contrattuali tipiche del lavoro subordinato o del lavoro autonomo, ma caratterizzate da un limite prettamente economico e dal pagamento attraverso dei voucher. Si tratta perlopiù di quelle attività lavorative che potrebbero collocarsi al di fuori della legalità, nell'ottica di una maggiore tutela del lavoratore. Per contratto di lavoro accessorio si intende l’insieme di prestazioni lavorative che non danno luogo, con riferimento alla totalità dei committenti, a compensi superiori a € 7.000 netti (€9.333 lordi) nel corso di un anno civile (dal 1° gennaio al 31 dicembre). Qualora il committente sia un imprenditore o un professionista le prestazioni di lavoro accessorio rese a loro favore non possono eccedere il limite di € 2.000 nell’anno civile per ciascun lavoratore. Il Decreto Legislativo n. 81/2015 ha confermato il venire meno così della caratteristica dell’occasionalità - già eliminata dal Decreto Legge 76/2013 - e la possibilità che il lavoro accessorio possa essere usato per qualsiasi tipo di attività. Il lavoro accessorio si utilizza, quindi, in diversi ambiti: agricolo, commerciale, turistico, dei servizi, della Pubblica Amministrazione, rispettando comunque i vincoli di contenimento delle spese di personale previsti dalla normativa di settore, oppure, dai patti di stabilità interni. I percettori di cassa integrazione salariale o di misure di sostegno del reddito, in qualsiasi settore produttivo, compresi gli Enti locali, potranno lavorare con contratto di lavoro accessorio per un compenso massimo di € 3.000 netti nell’anno civile. Tale limite per l’anno 2015, è da intendersi comprensivo anche delle prestazioni di lavoro accessorio già rese dal 1° gennaio 2015 al 24 giugno 2015. L’INPS è incaricato a detrarre la contribuzione figurativa dalle misure di sostegno, conguagliando con gli accrediti contributivi derivanti dal lavoro accessorio. Per specifiche categorie di soggetti in stato di disabilità, detenzione, tossicodipendenza e per i beneficiari di ammortizzatori sociali è prevista la possibilità di ricorrere al lavoro accessorio, secondo una regolamentazione speciale che sarà individuata da un apposito decreto ministeriale. Per il lavoratore, il compenso è esente da ogni imposizione fiscale e non incide sul suo stato di disoccupato o inoccupato. I compensi percepiti con il lavoro accessorio concorrano alla determinazione del reddito utile per il rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno. Il pagamento della prestazione occasionale di tipo accessorio avviene attraverso i cosiddetti voucher (o buoni lavoro) che garantiscono, oltre alla retribuzione, anche la copertura 45 previdenziale presso l'INPS e quella assicurativa presso l'INAIL. Con la Circolare n.4 del Ministero del lavoro e delle politiche sociali del 18 gennaio 2013, sono state fornite alcune indicazioni operative per il personale ispettivo sul lavoro accessorio. Le aziende agricole che superano 7.000 € di fatturato l'anno possono ricorrere al lavoro accessorio soltanto per le attività di carattere stagionale e utilizzare soltanto tre tipologie di prestatori: i pensionati, gli studenti tra i 16 e i 25 anni nei periodi di vacanza, iscritti ad un ciclo scolastico o universitario e, anche per il 2014, i percettori di prestazioni a sostegno del reddito. Nel settore agricolo, il lavoro accessorio si applica: • alle attività lavorative occasionali di carattere stagionale effettuate da pensionati e da giovani under25. Per questi ultimi è necessario che l’attività sia compatibile con gli impegni scolastici, se regolarmente iscritti a un ciclo di studi presso un istituto scolastico di qualsiasi ordine e grado, mentre potranno essere svolte in qualunque periodo dell'anno se regolarmente iscritti a un ciclo di studi universitari; • alle attività agricole svolte a favore di piccoli produttori agricoli (aziende agricole cha hanno un volume d’affari non superiore a € 7.000) che non possono, tuttavia, essere svolte da soggetti iscritti l'anno precedente negli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli. In generale, è vietato ricorrere al lavoro accessorio per l’esecuzione di appalti di opere o servizi. Come indicato nella Nota direttoriale del 25 giugno 2015, fino a quando non saranno definite le nuove procedure, le comunicazione dovranno essere effettuate tramite gli Istituti previdenziali con le attuali modalità. Maggiori chiarimenti sul lavoro accessorio e sull’utilizzo dei voucher a seguito dell’entrata in vigore del Decreto Legislativo n.81/2015 sono stati forniti dalla Circolare INPS n.149/2015. Associazione in Partecipazione Con il contratto di associazione in partecipazione l’imprenditore (associante) attribuisce al lavoratore (associato) una partecipazione agli utili dell’azienda, in cambio di un apporto che può essere una prestazione d’opera o una prestazione di carattere patrimoniale. Dal 25 giugno 2015 con l'entrata in vigore del dlsg 81/2015 sono abrogate le disposizioni dell’associazione in partecipazione con apporto di lavoro dell’associato persona fisica Contratto di Rete Il contratto di rete è un nuovo istituto giuridico mediante il quale più imprenditori perseguono lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato, impegnandosi a collaborare in forme e in ambiti predeterminati attinenti all'esercizio delle proprie imprese ovvero a scambiarsi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica. Introdotto nel sistema giuridico italiano dal decreto-legge 10 febbraio 2009, n. 5, convertito in legge 9 aprile 2009, n. 33 (Misure urgenti a sostegno dei settori industriali in crisi), è stato oggetto di ulteriori modifiche (L. 134/2012 e Legge n. 221/2012, di conversione del Decreto Legge n.179/2012), che ne hanno integrato e completato la disciplina. 46 Distacco del lavoratore Il distacco del lavoratore, disciplinato dall’art. 30 del D. Lgs. 276/03, consiste in un provvedimento organizzativo con il quale il datore di lavoro, per soddisfare un proprio interesse, pone temporaneamente uno o più lavoratori a disposizione di altro soggetto per l'esecuzione di una determinata attività lavorativa. Il datore di lavoro rimane responsabile del trattamento economico e normativo del lavoratore e, in termini generali, non è subordinato all’indicazione di specifiche ragioni o al consenso del lavoratore distaccato. Tuttavia occorre considerare che: • il distacco che comporti un mutamento di mansioni deve avvenire con il consenso del lavoratore interessato; • il distacco che comporti un trasferimento a una unità produttiva sita a più di 50 km da quella in cui il lavoratore é adibito può avvenire soltanto per comprovate ragioni tecniche, organizzative, produttive o sostitutive. La legge 9 agosto 2013, n. 99, di conversione del D.L. 76/2013, ha inserito una particolar previsione relativa al distacco di personale che avvenga tra aziende che abbiano sottoscritto un contratto di rete di impresa che abbia validità ai sensi del D.L. 5/2009, convertito in legge 9 aprile 2009, n. 33. In questa ipotesi, come precisato anche dal Ministero del lavoro nella propria Circolare ministeriale del 29 agosto 2013, n. 35, l’interesse al distacco da parte del distaccante non deve essere accertato ma si presume connesso e pertanto sorge automaticamente, proprio in forza dell’operare della rete. I requisiti di legittimità del distacco ai sensi dell’art. 30 D. Lgs. 276/2003, così come precisato nella Circolare del Ministero del Lavoro del 15 gennaio 2004 n. 3 e da ultimo con la risposta a Interpello 1/2011, sono: • l’interesse del distaccante: come precisato dal Ministero del lavoro con Circolare n. 28/2005, deve essere specifico, rilevante, concreto e persistente, da accertare caso per caso, in base alla natura dell’attività espletata e non semplicemente in relazione all’oggetto sociale dell’impresa. Può trattarsi di qualsiasi interesse produttivo del distaccante, anche di carattere non economico, che tuttavia non può mai coincidere con l’interesse lucrativo connesso alla mera somministrazione di lavoro; • la temporaneità del distacco: il distacco deve essere necessariamente temporaneo. Tale previsione non incide sulla durata del distacco, breve o lunga che sia, ma sul presupposto che, qualunque sia la durata del distacco, non può trattarsi di passaggio definitivo; • lo svolgimento di una determinata attività lavorativa: il lavoratore distaccato deve essere adibito ad attività specifiche e funzionali al soddisfacimento dell’interesse proprio del distaccante. Ne consegue che il provvedimento di distacco non può risolversi in una messa a disposizione del proprio personale in maniera generica e, quindi, senza predeterminazione di mansioni. In assenza di tali requisiti di legittimità, il lavoratore interessato può fare ricorso in giudizio per la costituzione di un rapporto di lavoro con il soggetto che ne ha utilizzato la prestazione, cioè il datore di lavoro presso cui è stato distaccato. La Partita IVA Per Partite IVA si intendono generalmente i contratti di lavoro stipulati con prestatori d’opera, ossia i lavoratori autonomi che offrono, dietro corrispettivo e senza alcun vincolo di subordinazione nei confronti del committente, un servizio o la realizzazione di un bene materiale. Partite IVA, pertanto, è il regime fiscale cui fa riferimento questa tipologia contrattuale. Rientrano, ad esempio, in questa fattispecie: cooperatori, liberi professionisti, consulenti e altre figure professionali autonome. Con l’obiettivo di contenere gli abusi e sfavorire quindi un uso improprio di questa tipologia contrattuale, sono stati adottati dal legislatore alcuni accorgimenti. A partire dal 1° gennaio 2016, il Decreto Legislativo 81/2015 introduce un nuovo regime di secondo il quale le collaborazioni di tipo parasubordinato o nella forma del lavoro autonomo 47 saranno considerate come lavoro subordinato, qualora si concretizzino in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative, ripetitive ed organizzate dal committente rispetto al luogo ed all’orario di lavoro. Tale presunzione assoluta non opererà nei seguenti casi: • per le collaborazioni individuate dalla contrattazione collettiva nazionale, siglata dalle confederazioni comparativamente più rappresentative sul piano nazionale, anche per venire incontro a particolari esigenze del settore di riferimento; • per le prestazioni rese dagli iscritti ad Albi professionali; • per le attività prestate dai componenti degli organi di amministrazione e controllo delle società e dei partecipanti ai collegi ed alle commissioni, esclusivamente in relazioni alle loro funzioni; • per le prestazioni rese a fini istituzionali nelle associazioni sportive e dilettantistiche riconosciute dal Coni; • prestazioni di cui sono certificati i requisiti presso le commissioni di certificazione istituite ai sensi dell’art 76 del Decreto Legislativo 276/2003. A decorrere dall'1 gennaio 2016 i datori di lavoro che assumono coloro con cui hanno avuto un precedente rapporto di collaborazione, anche a progetto, o i titolari di partita IVA con cui hanno intrattenuto un rapporto di lavoro autonomo, godono del beneficio dell’estinzione degli eventuali illeciti amministrativi, contributivi e fiscali legati all'erronea qualificazione del rapporto di lavoro antecedenti all’assunzione. I datori di lavoro che decideranno di beneficiare di questa sanatoria dovranno sottoscrivere con il lavoratore dei verbali di conciliazione stragiudiziale - in una delle sedi di cui all'articolo 2113, quarto comma, del codice civile, o presso le commissioni di certificazione – e non potranno recedere dal rapporto di lavoro nei dodici mesi successivi all’assunzione, salvo che non si configuri un licenziamento per giusta causa o per giustificato motivo soggettivo. La L.92/2012 aveva introdotto tre criteri che modificavano la natura del rapporto da lavoro autonomo a subordinato, in mancanza di prova contraria da parte del committente. Tale disciplina trova applicazione per i rapporti già in essere al 25 giugno 2015 e fino al 31 dicembre 2015. Attenzione!! Conoscere le varie tipologie di contratti di lavoro consente di conoscere i propri diritti/doveri rispetto al rapporto di lavoro, oltre a ottenere le informazioni per poter valutare la convenienza o meno nell'accettare un'offerta lavorativa Info Web: http://formazionelavoro.regione.emilia-romagna.it/lavoro-per-te/mercato-dellavoro/contratti-di-lavoro dottrinalavoro.it/argomento/contratti-c – dottrinalavoro.it/le-agevolazioni-alle-assunzioni portalecnel.it - nuovoapprendistato.gov.it cgil.it - cisl.it - uil.it – ugl.it - www.tdlnonprofit.org - avvocati24ore.it 48 > Le Reti di Relazioni – Il Networking “Comunicare l'un l'altro, scambiarsi informazioni è natura; tenere conto delle informazioni che ci vengono date è cultura" J.W. Goethe E’ un’attività molto importante per la ricerca del lavoro: si tratta di creare e sviluppare una “rete di relazioni” con lo scopo di aumentare contatti, conoscere persone che svolgono il lavoro che ci interessa, raccogliere informazioni, per far conoscere il proprio progetto professionale, per scoprire e sfruttare opportunità o crearne di nuove (nello specifico: consultare portali tematici su Internet, Social e Business Network, riviste di settore, frequentare fiere, convegni, incontri relativi ai settori di nostro interesse, iscriversi a newletters, partecipare a forum tematici, fare esperienze formative o di tirocinio formativo, ricercare contatti diretti con possibili datori di lavoro, passaparola con amici e parenti, ecc.). Quanti più contatti significativi si riesce a creare, quante più possibilità si avranno di sviluppare occasioni lavorative. Qui sotto ecco alcuni esempi su come avere informazioni, aumentare i propri contatti e la “visibilità” del proprio profilo professionale tramite internet e il WEB 2.0: Info Web: Esempi di portali Tematici: http://sociale.regione.emilia-romagna.it http://ambiente.regione.emilia-romagna.it wwworkers.it lavoricreativi.com - artjob.it Alcuni Business Networks: linkedin.com – link2me.it labyring.com xing.com plaxo.com facecv.it viadeo.com jobmeeting.it youtube.com Alcuni Social Network: facebook.com – twitter.com – klout.com – liveresume.com – slideshare.net Attenzione!! Aumentare i propri contatti, iscriversi a newsletter, consultare portali tematici di settore, l'uso di Social Network, curare e gestire la propria “social reputation”...sono elementi fondamentali per chi cerca lavoro: molti selezionatori cercano online e sui social networks informazioni sulle persone candidate alle loro offerte di lavoro... E' possibile consultare gratuitamente dal sito internet www.provincia.fc.it/lavoro nella sezione “Servizi di Orientamento” le Dispense dedicate a “Internet per la ricerca lavoro” e ai “Social Network per la ricerca lavoro” 49 > Il Curriculum Vitae “Comunque ci si sforzi, non si può non comunicare” P. Watzlawick Il curriculum vitae è uno strumento indispensabile per chi vuole inserirsi nel mondo del lavoro o per chi intende cambiare la propria occupazione. E’ il “biglietto da visita” che descrive a possibili interlocutori il nostro profilo professionale, la nostra formazione e le nostre conoscenze/competenze. Il curriculum vitae può essere utilizzato per diverse finalità: – per rispondere ad un annuncio di lavoro comparso al Centro per l’Impiego, sulla stampa, su Internet; – per fare domanda di lavoro direttamente alle aziende che interessano; – per sostenere efficacemente il colloquio di selezione presso un possibile datore di lavoro. Quando si scrive il curriculum è importante tenere presente che prima di raggiungere il nostro obiettivo, firmare un contratto di lavoro, ci sono molti altri passaggi da superare, tutti importanti: infatti, il CV dovrà innanzitutto colpire l’attenzione e essere selezionato e preso in considerazione, quindi sarà valutato e, in seguito, se tutto va bene e si è convocati per un colloquio, sarà oggetto principale del colloquio di lavoro. Soltanto superati tutti questi passaggi potrà finalmente esserci offerto un lavoro. L'obiettivo primario di un CV è innanzitutto fare in modo che venga scelto dal possibile datore di lavoro e si venga contattati per un colloquio. Non esiste “un modo” per fare il CV: molto dipenderà dallo stile personale, dalle capacità grafiche di chi lo scrive, dall’uso della formattazione, dalle informazioni che vogliamo far risaltare. Alcune regole generali sono comunque da tenere sempre in considerazione: – – – – Chiarezza comunicativa e sintesi: il CV deve essere chiaro e sintetico. E’ importante dunque porre attenzione agli spazi, al carattere (grassetti, corsivi), ai font, alla grafica generale: il tutto deve essere scritto in modo che immediatamente il selezionatore possa trovare le informazioni che ricerca; Formalità: il CV deve essere formale. E’ importante evitare di scrivere in prima persona singolare (ho fatto, ho frequentato...), poiché questa modalità in genere allunga il testo e occupa spazio. Può essere più funzionale usare formule come: “2001 Corso di informatica di base frequentato presso l'Ente X di Forlì della durata di 30 ore. Rilasciato attestato di frequenza”; Completezza: nel CV non si deve scrivere tutto, ma solo le cose che si reputano importanti rispetto all'offerta o all'azienda per la quale ci si sta candidando; se possibile in forma concisa e senza ripetizioni; Personalizzato e Mirato: questo aspetto è molto importante, anche se spesso viene sottovalutato. Il CV deve sempre essere adattato all'offerta a cui si risponde o all'azienda alla quale ci si rivolge: è necessario quindi ottenere preliminarmente informazioni sull’azienda, tramite le proprie conoscenze o visitando un eventuale sito Internet. Sarà così più facile definire il proprio profilo sulle esigenze specifiche di quella azienda e proporsi in maniera più efficace; Le informazioni che si devono inserire nel CV riguardano: Dati anagrafici e personali (Cognome, Nome, Indirizzi, Recapiti Telefonici, mail, CF, Social) Istruzione e formazione professionale (indicare periodo, nome del Corso, qualifica conseguita, durata, eventuali materie e competenze acquisite, sede si svolgimento di stage) Esperienze lavorative (specificando il nome dall’azienda, la durata, le mansioni ricoperte, le competenze acquisite) Conoscenze linguistiche (indicare il livello e/o grado di conoscenza rispetto a comprensione, espressione orale, scrittura) 50 Conoscenze Informatiche (indicare i Sistemi Operativi conosciuti e il livello di conoscenza di ogni singolo programma, gestionali aziendali, etc) Competenze trasversali (competenze ralazionali, organizzative, tecniche, artistiche, ecc.) Altre informazioni (servizio civile, interessi, hobbies, etc) Obiettivi professionali (indicare il tipo di lavoro e/o le mansioni per le quali si è disponibili e lavorare) Al fine di facilitare la ricerca di lavoro non solo in Italia, ma in ambito comunitario, la Commissione Europea ha suggerito alcune modalità omogenee di presentazione delle competenze e capacità professionali dei cittadini. Rispetto al CV utilizzato in Italia, il Curriculum vitae europeo mette l'accento su capacità e competenze personali acquisite in qualunque contesto e sulle competenze trasversali. La Lettera di Presentazione Il CV “deve” sempre essere accompagnato da una lettera di presentazione, che potrà essere diversa a seconda dell’utilizzo e del destinatario: - in risposta ad un annuncio: la lettera serve per mettere in relazione l’invio del CV con l'annuncio, che può essere comparso sul giornale X, o al centro impiego o all'agenzia Y; in questo caso può essere utile anche introdurre brevemente il proprio profilo o (se si risponde ad un'offerta che non coincide in pieno con il proprio profilo) spiegare il motivo per il quale ci si candida (per es. con la formula: “ anche se non ho esperienza specifica nel settore, ritengo si essere in grado di...”); - per una candidatura diretta presso un’azienda: la lettera di presentazione in questo caso serve per motivare la propria candidatura e proporre il proprio profilo professionale in vista di un eventuale futuro inserimento in azienda. La lettera deve contenere i motivi per quali si sta contattando proprio quell'azienda, anche se non ha fatto espressamente richiesta di personale: la lettera fa da trait d'union fra il CV e l'azienda. ESEMPIO DI LETTERA DI RISPOSTA A INSERZIONE In relazione all’annuncio in oggetto, desidero sottoporre alla Vostra cortese attenzione il mio curriculum vitae. Sono particolarmente interessato/a alla posizione da Voi offerta in quanto ritengo di possedere i requisiti necessari. Come risulta dal curriculum vitae allegato, possiedo la laurea in (il diploma di) ……e una breve ma significativa esperienza nel settore ……..( possiedo la qualifica di …….., ho frequentato uno stage/tirocinio……). Sono una persona precisa affidabile e particolarmente interessata al profilo professionale da Voi richiesto. Sono disponibile a trasferte di lavoro, ad assunzioni temporanee o parttime e ad eventuali corsi di perfezionamento. Sarei lieto di poter sviluppare la mia professionalità entrando a lavorare nella Vostra azienda e spero di avere presto un incontro con Voi per darvi tutte le altre informazioni che possono essere utili a valutare la mia candidatura. Intenderei inoltre precisare che una mia eventuale assunzione potrebbe avvenire avvalendosi degli sgravi contributivi previsti dalla/dal legge/Dlgs… In attesa di un gentile riscontro, porgo distinti saluti. ESEMPIO DI LETTERA DI PRESENTAZIONE DI AUTOCANDIDATURA: Spett.le Ufficio Personale dell'azienda X, mi chiamo.....e desidero sottoporre il mio CV alla vostra cortese attenzione nel caso in cui abbiate necessità in futuro di inserire nella vostra azienda personale con le mie caratteristiche. Come potrà notare dal mio cv allegato, ho maturato esperienza nell'ambito. nel settore..occupandomi di..Per questi motivi sarei disponibile a lavorare come (segreteria, addetta alla reception, addetta alla contabilità ecc). Ho buone competenze organizzative e una buona propensione alla collaborazione e al lavoro di gruppo. Sono disponibile inizialmente anche per brevi periodi di tirocinio per adattare le mie competenze al vostro contesto organizzativo..In attesa di un vostro cordiale riscontro, colgo l'occasione per porgere cordiali saluti. Attenzione!! Il Curriculum deve sempre essere mirato e personalizzato!! Evitare di fare fotocopie tutte uguali da spedire ad aziende diverse dove ci si candida per profili diversi!! Info Web: https://europass.cedefop.europa.eu/it/documents/curriculum-vitae provincia.fc.it/lavoro (crea il tuo CV) 51 FASE 2: ORGANIZZAZIONE Marco Polo descrive un ponte, pietra per pietra. “Ma qual è la pietra che sostiene il ponte?” - chiede Kublai Kan. “Il ponte non è sostenuto da questa o da quella pietra - risponde Marco - ma dalla linea dell'arco che esse formano” Kublai Kan rimase silenzioso, riflettendo. Poi soggiunse: “Perché mi parli delle pietre? È solo dell'arco che mi importa” Marco Polo risponde: “Senza pietre non c'è arco!” Italo Calvino, Le città invisibili > Definire un Metodo di Ricerca E’ importante organizzare in modo ragionato l’attività di ricerca: individuando uno spazio dove eseguirla, dedicando almeno 2 ore al giorno (in orari flessibili in base alle proprie esigenze) alla ricerca o alla raccolta/elaborazione delle informazioni, preparandosi per utilizzare diversi strumenti (cellulare, PC, Internet e stampanti, curriculum e lettere di presentazione, agende, fax, mail, social networks, ecc.), individuando le priorità e catalogandole nella propria agenda, in modo da poter scandire i vari impegni/appuntamenti e ridurre al massimo i costi della ricerca e gli spostamenti. > Le Strategia di Ricerca > Individuare i luoghi o i Siti Internet dove poter trovare ed elaborare le informazioni di tuo interesse (organizzazione dei bookmarks); > Iscriversi a newsletter e job alert per essere sempre aggiornati sulle novità e offerte di lavoro; > Frequentare Convegni, Fiere, Job meeting, etc; > Gestire e tenere aggiornato il proprio profilo su Social Network; > Mantenere un atteggiamento “Resiliente” vale a dire cercare di affrontare le difficoltà e gli eventuali errori in modo positivo nell'ottica di acquisire maggiore conoscenza e consapevolezza; > Gestione dei Tempi delle fasi della ricerca – Il PIANO D'AZIONE Una volta stabiliti gli Obiettivi professionali e il proprio metodo di ricerca in base anche ai propri impegni personali e famigliari, sarà fondamentale determinare i TEMPI necessari e previsti oltre che stabilire le SCADENZE al fine di affrontare al meglio le varie FASI della ricerca. In questo modo sarà possibile valutare i propri progressi, adattare le azioni a seconda degli imprevisti e agire di conseguenza. E' importante, inoltre, tenere NOTA delle azioni che si compiono ogni giorno in modo da avere una “dimensione” delle cose fatte e programmare gli impegni dei giorni successivi. Per ottenere risultati, quindi, è necessario avere degli OBIETTIVI e un PIANO di AZIONE per cercare di raggiungerli. Il Piano di Azione, per poter essere utile, deve essere dettagliato e preciso. Di seguito una breve esemplificazione schematica della gestione dei Tempi e delle FASI della ricerca: anche ogni fase della ricerca può essere tradotta in un PIANO di AZIONE (vedi esempio) Obiettivo (1): Lavorare come Add. Alla Segreteria Obiettivo (2): Cercare un lavoro generico per poter perseguire l'Obiettivo (1) 52 Mese 1 Mese 2 > Definire Obiettivi 1-8 > Conoscere Mercato Lavoro 9-15 > Sistemazione CV 16-18 > Conoscenza contratti di lavoro 19-20 > Valutazione possibilità formative 21-24 > Iscrizione servizi per il lavoro e siti web 25-28 > Miglioramento tecniche di ricerca 29-31 > Ricerca aziende per lavoro generico 1-3 > Organizzazione ricerca – Gestione Social Network 4-6 > Risposta annunci – Domande dirette in azienda – Autocandidatura > Iscrizione Corso Formazione per “Operatore amministrativo segretariale” 6-20 >>>> Esempio di PIANO D'AZIONE Obiettivo: Frequentare un Corso di Formazione o Tirocinio Formativo come “Operatore amministrativo segretariale” Tempo: entro 1 anno Strumenti: Siti web dedicati alla formazione, Informazioni presso Centri per l'Impiego, Contatti con gli Enti di Formazione professionale, preparazione Cv personale, utilizzo Social network, preparazione per affrontare le prove di selezione (se corso gratuito), reperimento/risparmio denaro (se a pagamento) Strategia operativa: - Individuare il Corso o gli Enti che possono proporre Tirocini formativi; - Valutare pro/contro e le differenza fra Corso di Formazione e Tirocinio; - Valutare le possibilità di frequentare un Corso a pagamento (valutare la qualifica rilasciata e se l'Ente è accreditato dalla Regione Emilia Romagna); - Iscriversi al Corso o dare disponibilità al Centro per l'Impiego per Tirocinio Formativo; - Seguire le lezioni teoriche e pratiche o presentarsi in Azienda per il Tirocinio; - Superare le prove e gli esami finali (se corso a Qualifica); Valutazione: Aver acquisito competenze in ambito amministrativo segretariale, aver acquisito la Qualifica regionale, aver creato Reti di Relazioni nel settore Definizione di nuovi Obiettivi: Cercare lavoro come Addetta/o alla segreteria amministrativa – Nuovo Piano D'Azione >>>>> Attenzione!! Organizzare la ricerca è fondamentale: senza Metodo, Strategia, Gestione dei tempi, Analisi dei risultati ottenuti, non è possibile raggiungere gli obiettivi lavorativi e personali che sono stati prefissati... 53 FASE 3: AZIONE “Oggi non è che un giorno qualunque di tutti i giorni che verranno, ma ciò che farai in tutti i giorni che verranno dipende da quello che farai oggi” E. Hamingway, Per chi suona la campana Dopo aver definito gli obiettivi professionali, aver elaborato le informazioni e stabilito il Metodo e l'Organizzazione della nostra ricerca, è necessario mettere in pratica e rendere effettiva la Ricerca, compiendo AZIONI che andranno a modificare la nostra condizione di partenza. > Le Inserzioni Le inserzioni rappresentano uno strumento, utilizzato sia dai datori di lavoro sia dai lavoratori, per favorire l’incontro tra domanda ed offerta di lavoro. Possono comparire su quotidiani, settimanali, mensili oppure riviste specializzate. I quotidiani solitamente riservano un giorno fisso della settimana per pubblicare le inserzioni che riguardano la ricerca di personale qualificato; tuttavia è possibile trovare in ogni giorno della settimana, nell'apposita rubrica, domande ed offerte di personale. Le inserzioni sono spesso molto sintetiche e non sempre quello che si legge corrisponde al reale profilo richiesto: solitamente viene riportato il settore di attività dell'azienda, la sede di lavoro, il tipo di posizione che deve essere ricoperta, i requisiti che il candidato deve possedere e le stesse professioni sono spesso indicate con nomi diversi: ad esempio il venditore diventa "addetto al marketing e alle relazioni pubbliche", il tecnico commerciale diventa "account executive" o "informatore scientifico", ecc. Sarà per questo importante valutare con attenzione il contenuto dell'inserzione: se il messaggio è chiaro e preciso, significa che l'impresa sta cercando proprio quel profilo professionale e nessun altro; in questo caso è inutile inviare il proprio curriculum se non è più che rispondente. Se invece l'annuncio è meno chiaro e mirato e la figura professionale richiesta è descritta in modo generico, vi sono più possibilità che il proprio curriculum venga preso in considerazione, anche se non è perfettamente rispondente ai requisiti richiesti. ATTENZIONE!! OCCHIO ALLE TRUFFE!!: solitamente bisogna diffidare di chi (soprattutto in momenti di crisi economica) pubblica annunci generici offrendo facili guadagni: lo scopo è di attirare molte persone in modo che si possa trovare sempre qualcuno da raggirare... Anche la persona che sta cercando lavoro può pubblicare una propria inserzione per proporre il proprio profilo a possibili aziende interessate: in questo caso l'inserzione, anche per ragioni di costo, deve tener conto delle esigenze di spazio. E’ necessario che il risultato sia chiaro e metta in evidenza la professionalità posseduta, il settore o il tipo di azienda e la posizione per cui ci si candida, l'età, i modi attraverso i quali si può essere rintracciati (indirizzo, casella postale, numeri telefonici, mail, specificando le ore in cui si è presenti) ed è opportuno accennare alle precedenti esperienze lavorative. Ecco altri consigli utili: – – – – – tenere presenti le aree di attività e le posizioni per le quali si potrebbero avere maggiori possibilità o quelle che si desidererebbe ricoprire; individuare le proprie "unicità", non presentandosi mai con un profilo generico; utilizzare un linguaggio semplice e chiaro; evitare l'uso di termini poco chiari o stranieri, a meno che non siano di uso comune o tipici di una certa area professionale; valutare attentamente il media da utilizzare; oltre ai quotidiani, può essere utile selezionare alcune riviste specializzate destinate agli imprenditori che operano in determinati ambiti produttivi, in cui si ritiene che la propria professionalità possa essere meglio utilizzata (esempio: l'inserzione di un agronomo raggiungerà un pubblico sicuramente più interessato se pubblicato su una rivista specializzata destinata alle imprese agricole). Info Web: http://ilfoannunci.gelocal.it - http://forli.bakeca.it -nuovoboom.com diogeneannunci.it - subito.it – ebay.it 54 > I Servizi di Preselezione e le Offerte On line E’ importante sapere che molti dei soggetti pubblici e privati offrono a chi cerca lavoro servizi di preselezione, per agevolare l’incontro fra domanda e offerta di lavoro: le richieste di personale evidenziate da parte dei datori di lavoro saranno messe in relazione con i profili professionali di chi cerca lavoro. I dati del cv dell'interessato sono acquisiti ed archiviati, solitamente in modo automatizzato, da parte di tali organizzazioni e, di volta in volta, vengono presi in considerazione allo scopo di individuare una rosa di potenziali candidati da sottoporre alla fase selettiva, che è gestita da parte del datore di lavoro o da soggetti specializzati da quest'ultimo incaricati. Di norma, l'accesso ad un servizio di preselezione richiede che le informazioni del lavoratore vengano fornite secondo schemi predefiniti, preferibilmente in occasione di un colloquio con operatori specializzati. E' solitamente richiesto un impegno per confermare periodicamente la propria disponibilità o per comunicare significative variazioni del curriculum. In ogni Centro per l'impiego della Provincia di FC è possibile, dopo l’iscrizione, inserire il proprio profilo professionale in una banca dati di incontro domanda e offerta di lavoro. Può accedere al servizio chi è residente o domiciliato nella provincia (rivolgendosi al Centro per l'Impiego territorialmente competente), sostenendo un colloquio con un operatore, durante il quale vengono rilevati i dati curriculari e le aspettative del lavoratore. I curricula sono resi disponibili, attraverso un servizio di preselezione, alle aziende che si rivolgono ai Centri per l'impiego per la ricerca di personale. Nel mercato del lavoro operano anche agenzie e società private autorizzate a svolgere attività di somministrazione di manodopera, di intermediazione, di ricerca e selezione del personale e di supporto alla ricollocazione professionale. Gli indirizzi delle Agenzie per il lavoro autorizzate si possono trovare nel sito del Ministero del Lavoro e delle Previdenza Sociale: www.lavoro.gov.it/lavoro. Oltre ai Centri per l’Impiego e alle Agenzie di somministrazione e di ricerca e selezione di personale, anche alcune Associazioni di Categoria dei datori di lavoro offrono servizi di preselezione, così come alcuni Informagiovani, Scuole, Università, Fondazioni, etc. Ecco alcuni esempi: Attenzione!! E' importante iscriversi ai portali e alle varie banche dati, ma la ricerca lavoro non finisce qui!!! infatti i portali e le banche dati sono solo strumenti passivi di ricerca e nessuna azienda è obbligata a fare annunci a nessuno quando cerca personale... Info Web (alcuni esempi) cliclavoro.gov.it – provincia.fc.it/lavoro https://wwwservizi.regione.emiliaromagna.it/stagionali - lavoro.ra.it riminimpiego.it adecco.it – randstad.it – gigroup.it – manpower.it – openjobmetis.it obiettivolavoro.it lavorintrisorse.it umana.it – temporary.it – eurointerim.it – delta2spa.it – tempor.it – lavoropiu.it – alispa.it – humangest.it - trenkwalder.com studiomantini.it – risolta.it - studiocarpis.it - scrselezioni.it – bcsoa.it – cuboconsulenza.com – ebcconsulting.com praxi.com infojobs.it - monster.it – experteer.it - stepstone.it - jobcrawler.it lavoro.org - www.miojob.it jobadvisor.it – jobonline.it - job24.ilsole24ore.com – careerbuilder.it – catapulta.it – linklavoro.it – altamira.it – www.careerjet.it – lavorarespettacolo.com - mrlavoro.com – bancalavoro.it eurosciencejobs.it – artjob.it – wwworkers.it – clickworker.com almalaurea.it – unimpiego.it 55 > La Ricerca Organizzata delle Aziende e l'Autocandidatura Il metodo più efficace per ottenere un impiego nel settore privato è quello di contattare il datore di lavoro al fine di ottenere un'occasione per mettere in evidenza le proprie caratteristiche personali, conoscenze ed abilità. E’ possibile, infatti, individuare in uno specifico territorio tutte quelle imprese che potenzialmente potrebbero essere interessate al proprio profilo, partendo, come abbiamo visto, da una valutazione della propria formazione, esperienza professionale e competenze. La lettera di presentazione ed il cv inviato (tramite posta, mail, fax), possono non avere un immediato riscontro da parte del datore di lavoro, ma il nostro profilo potrà essere considerato in qualsiasi momento, in caso di future necessità di personale. Per questo è importante che la lettera di presentazione e gli obiettivi espressi nel CV si riferiscano ad una richiesta precisa e non alla disponibilità, come già detto, ad un "qualsiasi lavoro", poiché ciò denota una mancanza di chiarezza nella definizione dei propri obiettivi professionali, oltre ad una svalutazione delle proprie potenzialità e la non conoscenza dell’azienda a cui ci si sta rivolgendo. Se possibile, deve essere indirizzata alla persona che si occupa delle assunzioni (ufficio del personale). È possibile inviare delle lettere di candidatura uguali a diverse aziende dello stesso settore (si raccomanda di evitare la fotocopiatura della lettera firmata). In questa fase non è necessario allegare titoli di studio, attestati di frequenza, lettere di referenze: si potranno eventualmente esibirli in un secondo momento, cioè durante la fase di colloquio individuale, se richiesti. Infine, è consigliabile rileggere attentamente la lettera prima di spedirla, firmarla e conservarne una copia oppure crearsi un archivio (cartaceo o informatico) dal quale poter riscontrare quando e a quali aziende hai inviato la candidatura: questo è anche un metodo per avere sotto controllo tutta la propria attività di ricerca lavoro. Come l’invio della lettera di autocandidatura e del CV, anche il telefono può servire per: - rispondere ad un'inserzione: in questo caso il telefono può essere utilizzato come strumento di preselezione. Sarà perciò importante ascoltare bene le domande per rispondere adeguatamente e con chiarezza e fare riferimento preciso all'annuncio; - rivolgersi direttamente, di propria iniziativa, ad un datore di lavoro: in questo caso è bene preparare con cura le domande da fare e le informazioni da fornire. Può essere d'aiuto fare riferimento al proprio curriculum vitae; È importante, in entrambi i casi, un'esposizione chiara e completa, evitando di dilungarsi troppo in dettagli e tenendo presente che lo scopo è quello di sollecitare un appuntamento per un colloquio, ma soprattutto che l'interlocutore molto probabilmente è impegnato/a nella propria attività lavorativa. Quando si telefona è consigliabile tenere a portata di mano carta e penna per annotare ora, luogo dell'appuntamento e nome della persona (con relativo ruolo ricoperto in azienda) con la quale incontrarsi. Questo accorgimento va adottato anche quando si viene convocati per un colloquio di lavoro tramite una telefonata. Talvolta può anche essere utile presentarsi personalmente in ditta; ciò vale soprattutto per le aziende piccole, in particolare per quelle artigiane nelle quali è possibile e utile incontrare e parlare con il titolare o in alcuni settori come la ristorazione o il commercio. Spesso, invece, soprattutto le Aziende medio grandi possono avere una sezione interna al proprio sito Internet aziendale dove è possibile compilare direttamente online una propria scheda di autocandidatura: le voci che si possono trovare sono: “Lavora con noi”, “I profili che ricerchiamo”, “Careers”, ecc. Sempre di più le aziende usano anche i Social Network anche per la selezione del personale: quindi cerca di seguire sui Social le aziende che ti interessano per elaborare informazioni sull'azienda e prepararti al meglio per una eventuale autocandidatura Info Web: europages.it - infoimprese.it - google.it/maps - paginegialle.it guidamonaci.it - http://miojob.repubblica.it/guida_lavoro_e_master fc.camcom.it/ebusiness/searchpage.htm expora.it – lavoraconnoi.org – carrierain.it - https://it.linkedin.com google.it/maps : google maps consente di digitare nel campo di ricerca il nome dell'attività ricercata (es. agenzia comunicazione, elettrauto, etc - Forlì) e di geolocalizzare le aziende 56 > Il Colloquio di Selezione “Sii sempre, e resta, fedele a te stesso; ne seguirà, come la notte al giorno, che non sarai sleale con nessuno” William Shakespeare, Amleto, 1602 c.a. Se il curriculum, l'autocandidatura o la telefonata di risposta ad un annuncio sono stati tenuti in considerazione, si sarà invitati a presentarsi personalmente presso l'azienda, o presso la società che segue la selezione del personale, per affrontare la selezione (in alcuni casi i colloqui preliminari potrebbero anche essere fatti tramite web cam). In questa fase vengono prese in esame le caratteristiche attitudinali e caratteriali del candidato, nonché valutate la preparazione culturale di base e le conoscenze tecniche. La modalità attraverso la quale si esplica la selezione varia in funzione delle dimensioni dell'azienda e del livello professionale richiesto. Nella maggior parte dei casi avviene attraverso il colloquio individuale. Il colloquio individuale Per superare l'ansia del colloquio ed ottimizzare le proprie possibilità di successo, bisogna affrontare la prova con il massimo impegno, raccogliendo informazioni riguardo all'azienda, al tipo di ruolo ricercato e preparandosi mentalmente al dialogo. Sul piano organizzativo, può essere utile seguire queste brevi indicazioni: non dimenticare l’indirizzo esatto del luogo di incontro e numero telefonico, l’orario dell'incontro, il nome cognome e qualifica della persona da incontrare, i documenti (curriculum, diploma, attestati, referenze ecc.), carta e penna, indicazioni dei mezzi pubblici da utilizzare. Inoltre, è necessario fare attenzione agli addetti alla segreteria: in alcuni casi viene richiesto loro un parere sull'atteggiamento dei candidati durante l'attesa: non rilassarsi troppo, non mostrare troppo nervosismo. È indispensabile presentarsi ad un colloquio con un'idea precisa dell'azienda, della sua organizzazione e del tipo di prodotto trattato e/o commercializzato, avere cioè informazioni sull'azienda e sul settore. Sono anche necessarie informazioni dettagliate sull'effettivo lavoro che viene offerto, quali sono i compiti, le conoscenze e le abilità richieste per svolgerlo. Si possono avere chiarimenti parlando con chi già occupa un impiego simile (testimoni privilegiati) oppure consultando testi specializzati. Un utile esercizio di preparazione al colloquio individuale è ripassare mentalmente una serie di possibili risposte ad eventuali domande. Ci sono, infatti, nel corso di un colloquio di lavoro, alcune domande che ricorrono e che sono facilmente prevedibili; in ogni caso si ricordi che è bene essere pronti a rispondere a qualsiasi domanda. L'indugio e l'esitazione nelle risposte non danno una buona impressione. Alcuni esempi di possibili domande: Perché vuole lavorare per questa ditta e fare questo lavoro? Per la risposta: – tenere ben presente il fatto che l'assunzione è un rapporto reciproco, in cui si possono offrire, "vendere", i propri saperi lavorativi dichiarandosi comunque disponibili ad ulteriore formazione; – evidenziare la possibilità di valorizzare le proprie capacità e sottolineare come si possa essere la persona giusta per quel posto; – dimostrare di essere ben informati sull'attività e sulla ditta Cosa faceva esattamente nel suo lavoro precedente? Per la risposta: – spiegare brevemente in cosa consisteva il precedente lavoro e prepararsi, se richiesto, ad entrare in maggiori dettagli, inoltre far presente la qualifica e le eventuali mansioni ottenute; – assumere un atteggiamento positivo nei confronti del posto precedente. Se l'esperienza è stata negativa, evitare di usare espressioni quali: "è stato noiosissimo" ecc., ma è meglio 57 – – provare a spiegare che la situazione non sembrava adatta a realizzare pienamente le proprie capacità; mettere in evidenza ciò che si è imparato; sottolineare la continuità che esiste tra il precedente posto di lavoro e quello che eventualmente si occuperà. Perché ha lasciato il suo ultimo posto? Per la risposta: – evitare di formulare qualsiasi critica nei confronti del precedente datore di lavoro; – sforzarsi di far comprendere con chiarezza che il proprio obiettivo è quello di migliorare la professionalità e la carriera. Ed ancora: Qual è la sua formazione scolastica? Quanto desidererebbe guadagnare? Quanto guadagnava nel suo precedente impiego? E' disponibile a viaggiare? Accetterebbe di spostarsi frequentemente? Quali sono le sue attività extra-professionali (hobby, sport, letture, ecc.)? Come si giudica? Quali sono le sue migliori qualità e i suoi più grandi difetti? Qual è il suo progetto di carriera? Quali sono gli obiettivi a breve, medio e lungo termine? Quale carriera vorrebbe intraprendere nella nostra società? Cosa sa di noi? Della nostra società? Dei nostri prodotti? Del nostro mercato? Dei nostri clienti? Dei nostri concorrenti? Perché ha scelto questo campo di attività in particolare? Fra le sue attitudini ed esperienze, quali le fanno pensare che riuscirebbe in questa posizione? Cosa le interessa di meno nella funzione che le stiamo proponendo? Gli altri come la descrivono? Ama le responsabilità? Qual è stata la più grande responsabilità che ha affrontato? Qual è il suo stile di lavoro? Verso la fine del colloquio è prassi chiedere al candidato se ha domande da fare. Ecco un'altra occasione per far notare come ci si pone seriamente nei confronti del lavoro. Non dimenticate che potrebbero essere proprio le domande a farci emergere dal resto dei candidati. Consigliamo di affrontare i seguenti argomenti: – chiedere maggiori informazioni sul lavoro da ricoprire; – domandare maggiori chiarimenti sulla ditta; – verificare se sono previsti corsi di perfezionamento e quali; – chiedere quali sono le prospettive di avanzamento e di carriera; – In sintesi, alcuni consigli utili per affrontare il colloquio: – ascoltare con attenzione le domande senza interrompere e rispondere con precisione e sintesi; – elencare le proprie conoscenze culturali e/o professionali attinenti l'attività dell'azienda; – mostrarsi interessati al tipo di lavoro proposto; – dichiararsi disponibili a nuova formazione; – arrivare puntuali; – non dimenticare il nome del proprio interlocutore; – cercare di non monopolizzare la conversazione; – porre delle domande riguardanti l'attività principale dell'azienda; Quando la selezione riguarda aziende di medie/grandi dimensioni e/o figure professionali particolari, il colloquio individuale può essere preceduto da altre due fasi: la somministrazione di test e il colloquio di gruppo. I test Si possono individuare i seguenti tipi di test: - test di sviluppo intellettuale generale, sono adottati per valutare lo sviluppo intellettuale generale e sono usati sia a livello individuale che collettivo; - test di abilità specifiche o attitudinali, sono basati sull'individuazione, classificazione, definizione delle diverse capacità (es.: verbale, numerica, spaziale, di memoria, di velocità 58 percettiva, di ragionamento); - test di personalità, indagano sugli aspetti motivazionali, affettivi, comportamentali, che portano a reagire all'ambiente in modo personale e prevedibilmente costante; - test di acquisizione, misurano il grado di conoscenza di un argomento da parte del soggetto. In commercio si possono reperire numerosi testi che trattano le tipologie di test ai quali abbiamo accennato, con relativi esercizi e risultati. Il colloquio di gruppo Di norma al colloquio di gruppo si arriva se si sono superati i test. Ci si trova abitualmente in un gruppo composto da 5 a 10 persone (che generalmente non si conoscono fra loro) e si devono affrontare alcune prove. Lo scopo di questa tecnica è di valutare le dinamiche che si instaurano nel gruppo. Emergono, infatti, i ruoli diversi che i componenti del gruppo vanno via via ricoprendo. Ci sono diversi modi per far scattare il gioco delle dinamiche: ad esempio il gruppo viene invitato a discutere un argomento alla presenza di due o più osservatori (selezionatori). La discussione fra i componenti del gruppo richiede la capacità di essere "assertivo", cioè di affermare e difendere i propri punti di vista in situazioni autogestite, mantenendo comunque una relazione positiva. Tutto ciò è possibile se la persona ha buone competenze comunicative e questo fattore è, tra gli altri, quello che i selezionatori cercano di individuare nelle dinamiche dei colloqui di gruppo, sollecitando i partecipanti ad affrontare situazioni che evocano la realtà del vissuto aziendale. Per essere efficaci è importante non recitare un copione, non fingere, non comportarsi come si crede che l'azienda si aspetti da noi; è fondamentale essere se stessi, rimanendo calmi e misurati. Nelle discussioni di gruppo si valutano le capacità di relazione, la leadership, le modalità di approccio collettivo. Tutte le prove tendono a verificare il comportamento degli individui in una situazione di rapporto con gli altri. L'obiettivo delle prove di gruppo è quello di stabilire la cosiddetta "intelligenza sociale", la capacità di interagire e socializzare, la capacità di mediazione e di conflitto, la capacità di produrre dei risultati all'interno di un gruppo. Superato il colloquio di gruppo, solitamente si arriva al colloquio individuale. > Internet e i Social Network per la ricerca lavoro All'interno del sito dei Centri per l'Impiego di Forlì Cesena nella sezione dedicata ai “Servizi di Orientamento” è possibile trovare (oltre alla presente Dispensa su Orientamento e ricerca attiva, alla Dispensa sul Cv e sul Colloquio di selezione) anche la Guida dedicata a “Internet per la ricerca lavoro”. Tutti i documenti sono disponibili per il download in formato .pdf Servizi di Orientamento > Le modalità di ricerca personale delle aziende Conoscenza diretta Stampa Soc. selezione Internet Centri impiego Fonte: Excelsior Unioncamere 2015 59 Conoscenti/fornitori Agenzie private Banche dati aziendali Altro I SERVIZI SUL TERRITORIO CENTRI PER L’IMPIEGO DELLA PROVINCIA DI FORLI’ CESENA provincia.fc.it/lavoro I servizi per i cittadini: – Spazio informativo; – Consulenza orientativa e colloqui individuali di sostegno all'inserimento lavorativo; – Tirocini formativi e di orientamento; – Incontro tra domanda e offerta di lavoro; – Incontri e Laboratori di Gruppo sulle Tecniche di Ricerca Lavoro; – Servizi mirati per disabili e categorie svantaggiate; – Servizi amministrativi e gestionali. I servizi per le Aziende: – Consulenza sulle agevolazioni e gli incentivi relativi alle assunzioni; – Ricerca e selezione di personale; – Pubblicizzazione di offerte di lavoro; – Attivazione tirocini formativi; – Comunicazioni obbligatorie inerenti i rapporti di lavoro. Orari di apertura al pubblico dei Centri per l’Impiego: lun, mar, mer, gio, ven dalle 8.30 alle 12.30 – mar e gio pomeriggio dalle 14.30 alle 16.30 Centro per l’Impiego di Forlì Viale Salinatore, 24 Forlì Segreteria - tel. 0543714471 fax 0543447468 [email protected] Centro per l’Impiego di Cesena Via Fornaci, 170 - 47023 Cesena Segreteria - tel. 0547621011 fax 0547613544 [email protected] Centro per l’Impiego di Savignano Via Amilcare Ciprinani, 4 - 47039 Savignano Segreteria - tel 0541800511 fax 0543800516 [email protected] Ufficio Provinciale Collocamento mirato – legge 68/99 Piazza Morgani, 9 – Forlì tel 0543714407 – fax 0543447407 Orari di apertura al pubblico: dal lun. al ven. ore 9.00 –13.00 – mer solo per i datori di lavoro - mar. e giov. ore 15.00-17.00 [email protected] SERVIZI DI ORIENTAMENTO AL LAVORO Ser.In.Ar. - IL FARO sede legale: Viale F. Corridoni, 18 - 47121 Forlì (FC) Tel. 0543 375511 - Fax 0543 375555 Via Uberti, 48 - 47521 CESENA Tel. 0547 368311 - Fax 0547 368321 [email protected] http://serinar.criad.unibo.it Servizio orientamento Universita’ di Bologna Career Service - Campus - Padiglione Melandri 1°piano, Piazzale Solieri 1 47121 Forlì – Tel. 0543.374860 – Fax. 0543.374331 [email protected] - https://jobplacement.unibo.it/it Via Montali, 69 c/o Palazzo Urbinati - 47521 Cesena (FC) Tel. 0547 339004 - Fax 0547 338901 [email protected] unibo.it/it/campus-cesena/servizi-di-campus CONSIGLIERE DI PARITA’ Piazza Morgani, 9 Forlì Consigliere di Parità tel 0543 714545 Segreteria 0543 714583 – 0543 714546 [email protected] [email protected] Le Consigliere di Parità svolgono funzione di promozione e controllo dell'attuazione dei principi di uguaglianza, di opportunità e non discriminazione per donne e uomini nel lavoro, in quanto nell'esercizio delle loro funzioni sono pubblici ufficiali con obbligo di segnalazione all'autorità giudiziaria per i reati di cui vengono a conoscenza. Le Consigliere di Parità si occupano quindi della tutela di lavoratori e di lavoratrici nelle ipotesi di discriminazioni, che la legge n° 903/1997 e l'art. 4 della L. 125/91 distinguono in discriminazioni dirette e indirette ("qualsiasi atto, fatto o comportamento che produca un effetto pregiudizievole"). In caso di urgenza la Consigliera può essere contattata al cellulare di servizio 320/4325279 60 DIREZIONE PROVINCIALE DEL LAVORO Via Paradiso, 7/9 – 47100 Forlì – 0543 808311 – fax 0543 29165 – [email protected] Posta Certificata: [email protected] Conciliazione controversie individuali e plurime dei settori pubblico e privato, Collegi di conciliazione ed arbitrato, Raccolta contratti e accordi collettivi di lavoro, Consulenza in materia di contratti collettivi di lavoro, Rapporti con gli enti locali e con i servizi integrati relativamente alle procedure per la gestione delle eccedenze, Controversie collettive per le materie di competenze, Rappresentanza in giudizio, Ricorsi amministrativi, Consulenza legale, Inchieste amministrative sugli infortuni di lavoro, Istruzione richieste di interpello. SINDACATI FORLI’ – CESENA Qui si possono trovare informazioni e consulenza sul mondo del lavoro: andamento del mercato del lavoro a livello generale e settoriale, documenti per accedere al lavoro, normativa, aziende che assumono (favorendo l'incontro fra domanda e offerta di lavoro), corsi di formazione, corsi di preparazione a concorsi pubblici (con distribuzione di dispense per la partecipazione), indennità di disoccupazione, tutela giuridica e contrattuale dei lavoratori dipendenti privati e pubblici. Presso i Patronati servizi fiscali e per le dichiarazione dei redditi. C.G.I.L Forlì Via Pelacano, 7 tel 0543453711 – fax 0543453770 cgilfo.com - [email protected] Forlimpopoli Via P.Artusi, 6 Tel. 0543748442 Cesena Via Tito Maccio Plauto, 90 tel 054721518 cgilcesena.it Cesenatico Viale Cecchini 43/a Tel 054780022 Fax 0547 80124 Savignano sul Rubicone Via Circonvalazione 56 Tel 0541945425 Fax 0541807358 C.I.S.L Forlì P.zza del Carmine, 20 – tel e fax 0543454511 cislromagna.it - [email protected] Forlimpopoli Via Oberdan, 10 Telefono: 0543741383 Fax: 0543741383 [email protected] Cesena Via Renato Serra,15 47521 Cesena Telefono: 0547644611 Fax: 0547611220 [email protected] Cesenatico Viale Mazzini, 119/h Telefono: 054780245 [email protected] Savignano sul R. Via Donizetti, 21/23 Telefono: 0541945708 [email protected] U.I.L Forlì Via P. Bonoli, 17 tel 0543710011 – fax 054327035 uilforli.it - [email protected] Forlimpopoli Via A. Saffi, 3 tel. 0543742455 – fax 0543471378 Cesena Via N. Dell'Amore, 42/a tel 054721572 uilcesena.it – [email protected] Cesenatico Via Saffi 44 Cesenatico FC - Tel. 054780093 Gambettola Via Mazzini 101 Gambettola FC – 054753892 U.G.L. Forlì Piazza della Vittoria, 1 tel 054326132 - uglemiliaromagna.org ACLI Forlì Via Guido Bonali 86/88 47122 (FC) - Tel. 054332609 Fax 0543 33 909 aclifc.it - [email protected] Cesena Via Canonico Lugaresi n. 202 tel 0547335200 – fax 0547335200 [email protected] ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA Rappresentano le associazioni delle aziende Agci Associazione generale cooperative italiane Forlì-Cesena-Rimini 054325999 Fax 054334185 agciforli.com [email protected] Via F. Olivucci n. 1 Forlì FC Tel. Cia Confederazione italiana agricoltori Forlì: Via Vivaldi, 11 - 47121 tel. 054322017 - fax 054322041 forlicesena.cia.it [email protected] Cesena: Via Rasi Spinelli,160 - 47521 tel. 054726736 - fax 054725994 forlicesena.cia.it [email protected] Cna Confederazione nazionale artigianato Forlì: Via Pelacano, 29 - 47122 tel. 0543770111 - fax 0543770143 [email protected] - cnafc.it Cesena: P.zza Leonardo Sciascia, 224 47521 tel. 0547365611 - fax 0547365622 [email protected] - cnafc.it 61 Cesena: Via dell’arrigoni, 256/int 6 47522 tel. 0547 317525 - fax 0547 318432 [email protected] Cesenatico: P.zza Comandini, 10 tel. 054782381 - [email protected] Savignano sul Rubicone: Via G. Garibaldi, 4 tel. 0541943316 [email protected] Coldiretti Forlì: via Enrico Forlanini, 11 - 47122 tel. 0543718311 - fax 054332626 [email protected] Cesena: v.le Angeloni, 507 tel. 054721967 forli-cesena.coldiretti.it Confagricoltura di Forli’- Cesena Forlì: Corso della Repubblica, 45 47121 tel. 054333466 - fax 054333485 - [email protected] confagricoltura.com Confcommercio Ascom Servizi Forlì: Piazzale della Vittoria, 23 47121 Forlì tel. 0543378011 - fax 0543456336 [email protected] - ascomfo.it Cesena: Via Giordano Bruno, 118 47521 tel. 0547639811 - fax 0547638322 [email protected] ascomcesena.it Confartigianato Forlì: Via Oriani, 1 - 47122 - Tel. 0543452811 - Fax 0543452852 [email protected] - confartigianato.fo.it Cesena: Via Ilaria Alpi, 49 - Cesena (FC) - T. 0547642511 - F. 0547642525 - direzione @confartigianatofc.it confartigianatofc.it Confesercenti Forlì: Via Grado, 2 - 47121 tel. 0543375701 [email protected] confesercenti.fo.it Cesena: Via 4 novembre, 145 47521 tel. 0547622601 - fax 0547610606 [email protected] confesercenticesenate.com Confcooperative Forlì: Via Battuti Rossi, 6/a 47121 tel. 054330173 - fax 054330586 [email protected] confcooperative.net Cesena: Via dell’arrigoni, 308 47521 tel. 054728842 - fax 05471950483 [email protected] confcooperative.net Confindustria Forlì: V. Punta di Ferro n°2/a tel. 0543727701 - fax 0543798482 [email protected] Cesena: P.zza L. Sciascia, 111/1 tel. 0547369911 - fax 0547369999 unindustria.fc.it Legacoop Forlì – Cesena Lega provinciale cooperative Via Monteverdi, 6/b - 47122 tel. 0543785411 - fax 0543781134 [email protected] - legacoopromagna.it AUTOIMPRENDITORIA – start up d'impresa Esistono varie organizzazioni e servizi sul territorio che si occupano di dare supporto a chi vuole aprire un’attività, ne elenchiamo alcune: Regione Emilia Romagna: emiliaromagnastartup.it Camera di commercio di Forlì-Cesena Sportello genesi per la neo-imprenditoria. Riceve su appuntamento il martedì ed il giovedì dalle ore 9.00 alle ore 12.30. Tel. 0543 713489 o 713491 – e-mail: [email protected] ucer.camcom.it/portali-tematici/genesi Incubatoi regionali per idee imprenditoriali innovative Esistono dei servizi promossi dalla Regione Emilia-Romagna, da Aster e dall’Università di Bologna, che periodicamente promuovono dei bandi per idee imprenditoriali innovative, offrendo ai vincitori un percorso di consulenza e formazione, oltre che delle agevolazioni, per diventare imprenditori. 62 Centuria Via G. Bruno, 144 47522 Cesena (FC) Tel. 0547415080 Fax 0547313291 E-mail: [email protected] centuria-agenzia.it Innovami Via Selice, 84/a - 40026 Imola (BO) - Tel. 0542361456 Fax 0542 643970 [email protected] - innovami.it Almacube Incubatore Università di Bologna Via Fnin, 48 - 40127 Bologna (BO) - Tel. 0516330040 - Fax 0516370818 [email protected] almacube.com – Cesenalab Via Martiri della Libertà, 14/c – Cesena – 054724221 – cesenalab.it – [email protected] TUTORAGGIO INNOVAZIONE E’ un supporto specialistico offerto dal CISE, azienda speciale della Camera di commercio di Forlì-Cesena, per selezionare e finalizzare idee imprenditoriali, attraverso l’affidamento del buisness plan e la presentazione a possibili investitori. CISE - azienda speciale della Camera di commercio di Forlì-Cesena C.so della Repubblica, 5 – 47100 Forlì Tel. 0543 38211 – e-mail: [email protected] BAN – Business Angel Network antenna Regionale Emilia-Romagna Lo scopo di BAN è favorire l’incontro tra giovani imprenditori e finanziatori privati informali, al fine di garantire la concretizzazione, la realizzazione di nuove idee imprenditoriali ed il conseguente sviluppo di nuove imprese. Via Benedetto XIV, 3 – 40125 Bologna Tel. 0516598166 – e-mail: [email protected] ASTER ASTER è la società consortile tra la Regione Emilia-Romagna, le Università, gli Enti pubblici nazionali di ricerca CNR, ENEA, INFN e il sistema regionale delle Camere di Commercio che, in partnership con le associazioni imprenditoriali, promuove l’innovazione del sistema produttivo attraverso la collaborazione tra ricerca e impresa, lo sviluppo di strutture e servizi per la ricerca industriale e strategica e la valorizzazione del capitale umano impegnato in questi ambiti. aster.it - [email protected] CENTRO PER I CITTADINI STRANIERI Forlì: Presso la struttura del Settore Politiche Sociali del Comune Sede: Piazzetta San Crispino, 1 Tel. 0543712818 Fax: 0543712817 Orari d'apertura: lunedì, mercoledì, venerdì e sabato: 9.00/13.00; giovedì: 14.30/18.30; compilazione kit per permesso/carta di soggiorno solo su appuntamento il martedì. [email protected] Il Centro offre servizi di: – – – Informazione ed orientamento nella rete dei servizi (materiale informativo, informazioni su normativa in materia di immigrazione, sanità, lavoro e tutela sindacale, scuola, opportunità formative esistenti ecc.); Segretariato e consulenza sociale: supporto nel disbrigo di pratiche burocratiche e compilazione di modulistica per la richiesta di documenti ed espletamento di procedure (ricongiungimenti familiari, regolarizzazione e soggiorno, carta di soggiorno, cittadinanza, assistenza sanitaria, iscrizione ad asili, scuole, università, corsi di lingua italiana, riconoscimento titoli di studio e altre pratiche inerenti il lavoro, supporto nella ricerca del lavoro ecc.); Supporto alla compilazione e predisposizione delle richieste di rilascio e rinnovo dei documenti di soggiorno, da inoltrare tramite gli uffici postali, in orari dedicati e su appuntamento Cesena: Via Dandini, 7 - Cesena – 47521 Telefono: 0547356488 Fax: 0547363305 [email protected] Savignano sul Rubicone: Sede: c/o Cerset - Via Roma, 10 – Savignano S/R tel. 0541-941371 fax 0541943595 e-mail: [email protected] 63 SERVIZIO INFORMAGIOVANI Sportello Informapiù – Iat – Informagiovani – Urp Comune di Forlì informagiovani.comune.forli.fc.it Informagiovani: Piazzetta della Misura, 5 – Forlì tel 0543 712450 [email protected] U.R.P: P.zza della Misura, 5 – Forlì tel 0543 712445 fax 712450 – Numero verde 800 572692 [email protected] Orari: lun, gio e ven 8.30 – 13 e 15 – 18.30; mar 8.30 – 18.30; mer 8.30 – 13.00 Informagiovani Cesena Piazza del Popolo, 9 - 47521 - Cesena (FC) Tel. 0547356228 - 0547356461 - fax 0547356228 comune.cesena.fc.it/informagiovani - [email protected] Informagiovani c/o Biblioteca Corte Comunale – Santa Sofia tel 0543 974554 - fax 0543 970345 Orario invernale: mar 14.30 – 17.30 - Orario estivo: gio 9.30 – 12.30 - [email protected] Sportello Informagiovani Acquacheta Via Garibaldi, 16 – Dovadola tel e fax 0543 932000 Orari: mar 15.30 – 18.30 - [email protected] Centro Giovani Predappio Piazzale Isonzo - 47016 - Predappio (FC) Tel. 0543921434 - fax 0543923417 [email protected] Sportello Informagiovani Via Marconi, 8 - 47017 - Rocca San Casciano (FC) Tel. 0543.951455 - fax 0543.951455 karabobowski.org/informagiovani.php - [email protected] Informagiovani Alta Val Bidente Via Cenno Cenni, 10 – Galeata - tel 0543 975233 - fax 0543 983810 (Comune) Orario invernale: gio 15.30 - 18.30 - Orario estivo: lun 9.30 – 12.30 - [email protected] Spazio Informagiovani Piazza Mazzini, 7 – Modigliana tel 0546 949196 - fax 0546 940259 Orari: mar, mer e ven 15.00 – 19.00 - [email protected] Informagiovani S. Mauro Pascoli Indirizzo: Piazza Mazzini, 6 - 47030 - San Mauro Pascoli (FC) Tel. 0541930282 http://informarubicone.blogspot.it - [email protected] Informagiovani Comune di Cesenatico Via Moretti, 4 Tel. 054779333 comune.cesenatico.fc.it/informagiovani - [email protected] Informagiovani Comune di Savignano sul Rubicone piazza Borghesi, 9 - 47039 - Savignano sul Rubicone (FC) Tel. 0541809687 informarubicone.it - [email protected] AGENZIE DI RICERCA E SELEZIONE DEL PERSONALE PROVINCIA DI FORLÌ-CESENA OPEN SOURCE MANAGEMENT Via P. Rosselli Del Turco, 30 47122 Forlì (FC) Tel. 0543 424371 - Fax 0543 424372 [email protected] opensourcemanagement.it Studio Mantini Corso Armando Diaz, 64 – Forlì tel 0543 21867 fax 0543 39084 - studiomantini.it – [email protected] Unimpiego Forlì-Cesena Via Punta di Ferro, 2/A – 47100 Forlì (FC) Tel. 0543 798545 – 35538 fax. 0543 798482 [email protected] - unimiego.it Studio Carpis Via Maceri 19 - 47121 Forlì Tel. 0543.21490 - Fax 0543.379747 [email protected] - studiocarpis.it BEST CAREERS – Forlì Piazza del lavoro, 4 Tel: 054321038 Fax: 054321038 mail:[email protected] bestcareers.it 64 AGENZIE DI SOMMINISTRAZIONE FORLI’ – CESENA – FAENZA Sono Agenzie Private per il lavoro: operano secondo criteri stabiliti dalla legge e per mezzo di un’autorizzazione rilasciata dal Ministero del Lavoro. E’ possibile iscriversi presso tutte le Agenzie Private, l’iscrizione è gratuita e nessuno può richiedere un compenso oppure operare trattenute in busta paga per il servizio offerto. Nel caso di assunzione, l’Agenzia stessa sarà il Datore di Lavoro ma la prestazione lavorativa sarà svolta presso un’azienda sua cliente. L’inquadramento contrattuale e retributivo deve corrispondere a quanto previsto dal CCNL applicato ai lavoratori dell’azienda utilizzatrice. FORLI’ ADECCO – adecco.it Forlì (FC) – Corso Mazzini, 40/42 tel 0543 21992 fax 0543 36774 [email protected] GENERAZIONE VINCENTE – generazionevincente.it Forlì (FC) - Via Ravegnana, 31/a tel. 054332805 – fax 054329299 - [email protected] GI GROUP – gigroup.it Forlì (FC) – Corso Diaz, 90 tel 054336771 fax 0543 36797 [email protected] OBIETTIVO LAVORO – obiettivolavoro.it Forlì (FC) - Corso Diaz, 89 tel 054325546 fax 054333523 [email protected] RANDSTAD ITALIA – randstad.it Forlì (FC) – Corso Garibaldi, 239 tel 054325383 fax 054325296 [email protected] MANPOWER – manpower.it Forlì (FC) Viale Gramsci 146 a/b tel 0543818090 - fax 0543 409042 [email protected] ARCHIMEDE SPA AGENZIA PER IL LAVORO – archimedespa.it Viale Vittorio Veneto 1/A Forlì tel 0543 36494 fex 0543 370865 [email protected] Punto Famiglia – Consorzio Mestieri Forlì (lavoro per badanti) Via Bonali, 86/88 (zona i Portici) - 47121 Forlì - Tel. 0543 370641 e-mail: [email protected] – aclifc.it CESENA ALI Agenzia per il Lavoro – alispa.it Cesena (FC) – Corte Don Giuliano Botticelli, 31 tel. 0547.24054 fax 0547.29038 [email protected] ADHR – adhr.it Cesena (FC) – Corso Cavour, 111 – tel. 0547.23446 fax 362463 [email protected] MANPOWER – manpower.it Cesena (FC) – Piazza Angeloni 70 tel 0547 22104 fax 0547 617577 [email protected] OPENJOBMETIS – openjob.it Cesena (FC) – Corte Botticelli, 11 tel 0547 415802 fax 0547 1792109 [email protected] ADECCO – adecco.it Cesena (FC) – Via Martiri della Libertà 2/b 2/c tel. 0541 57723 [email protected] RANDSTAD ITALIA – randstad.it Via Cattaneo, 667 tel 0547 602372 fax 0547 602475 [email protected] UMANA – umana.it Cesena (FC) – C.so Cavour, 54-56 tel 0547 613316 fax 0547 611840 [email protected] TRENKWALDER – www.trenkwalderitalia.it Cesena (FC) – Via Cesare Battisti, 179 Tel 0547 610800 [email protected] QUANTA spa - www.quanta.com – Cesena (FC) – Via dell'Arrigoni, 222 – Tel. 0547.1869105 – [email protected] JOB ITALIA – www.jobitalia.net – Cesena (FC) - Via Chiaramonti, 115 - 0547/28157 – 0547/20595 [email protected] 65 LAVORO PIU' - www.lavoropiu.it – Cesena (FC) – Corso Cavour, 179 - Tel 0547 612296 - Fax 0547 28543 [email protected] FAENZA LAVOROPIU’ - lavoropiu.it Faenza (RA) – Viale Baccarini 29/2 tel. 0546680501 – fax. 054622524 [email protected] MANPOWER – manpower.it Faenza (RA) – Via Caffarelli, 13 tel. 0546 668291 – fax. 0546 668435 [email protected] RANDSTAD – randstad.it Faenza (RA) Corso Mazzini, 195/8 Tel. 0546638365 – fax 0546682888 [email protected] OPENJOBMETIS – openjob.it Faenza (RA) – Via Scalo Merci, 1- 2 tel 0546665650 fax 05461972036 [email protected] UMANA – umana.it Faenza (RA) – C.so Matteotti, 12/B tel 054626802 fax 0546667269 [email protected] AREA JOB – areajob.it Faenza (RA) – Via Mengolina, 29/A tel. 054646927 – fax 0546646914 [email protected] INPS Istituto Nazionale Previdenza Sociale – inps.it Numero Verde: 804164 L'INPS è un ente previdenziale. L'attività principale consiste nella liquidazione e nel pagamento delle pensioni: pensione di vecchiaia, pensione di anzianità, pensione ai superstiti, assegno di invalidità, pensione di inabilità, pensione in convenzione internazionale per il lavoro svolto all'estero, integrazione delle pensioni al trattamento minimo, assegno sociale, invalidità civili. L'INPS non si occupa solo di pensioni ma provvede anche ai pagamenti di tutte le prestazioni a sostegno del reddito quali, ad esempio, la disoccupazione, la malattia, la maternità, la cassa integrazione, il trattamento di fine rapporto e di quelle che agevolano coloro che hanno redditi modesti e famiglie numerose: l'assegno per il nucleo familiare, gli assegni di sostegno per la maternità e per i nuclei familiari concessi dai Comuni. L'INPS si occupa, tra l'altro, dell'iscrizione delle aziende; dell'apertura del conto assicurativo dei lavoratori dipendenti ed autonomi; della denuncia del rapporto di lavoro domestico; del rilascio dell'estratto conto assicurativo e certificativo. Fanno anche parte dell'attività dell'Istituto: le visite mediche per l'accertamento dell'invalidità e dell'inabilità; le visite mediche per le cure termali; l'emissione dei modelli di certificazione fiscale. Forlì - Viale della libertà, 48 - Centralino: 0543 710111 Cesena - Viale Angeloni, 437 - Centralino: 0547 375611 Savignano - Piazza Giovanni XXIII, 12 – Centralino: 0541 809811 INAIL Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro – inail.it L'INAIL persegue una pluralità di obiettivi: ridurre gli infortuni sul lavoro; assicurare i lavoratori che svolgono attività a rischio; garantire il reinserimento nella vita lavorativa degli infortunati sul lavoro. L'assicurazione, obbligatoria per tutti i datori di lavoro che occupano lavoratori dipendenti e parasubordinati nelle attività che la legge individua come rischiose, tutela il lavoratore contro i danni derivanti da infortuni e malattie professionali causati dalla attività lavorativa. L'assicurazione esonera il datore di lavoro dalla responsabilità civile conseguente ai danni subiti dai propri dipendenti. Forlì - Piazzale dei Martiri D’Ungheria, 1 - tel 0543 451611 fax 0543 451641 - [email protected] Cesena - Via Guarnieri, 309 tel 0547 376911 fax 0547 376929 – [email protected] Orario: dal lun al ven 08.00 - 12.00; mar fino alle 17.00 UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE E’ l’ufficio decentrato del Ministero della Pubblica Istruzione sul territorio ed è competente in materia di educazione ed istruzione. L'ufficio relazioni con il pubblico fornisce informazioni e chiarimenti sui concorsi pubblici nelle scuole, sui corsi, sulle scuole, sulle opportunità dei percorsi scolastici e del "dopo diploma", oltre a gestire le procedure di reclutamento per il personale Tecnico Amministrativo e per gli Assistenti Scolastici. L’ufficio offre anche un servizio informativo e di orientamento su scuole e corsi di alfabetizzazione attivati in provincia per bambini stranieri. Viale Salinatore, 24 – Forlì - tel 0543 451311 – Urp: 0543 451343 66 istruzionefc.it – [email protected] - [email protected] CENTRO TERRITORALE PERMANENTE PER L’EDUCAZIONE DEGLI ADULTI Forlì - Presso l’Istituto Tecnico Commerciale Matteucci - Via Turati 9 Forlì Tel 0543 67067 – fax 0543 400389 ctpforli.net Cesena - Presso la Scuola Media Anna Frank – Via Anna Frank - tel fax 0547 381525 [email protected] Sono centri pubblici costituiti allo scopo di fare raggiungere agli adulti la formazione di base prevista dalle leggi italiane (obbligo scolastico) attraverso corsi gratuiti, pomeridiani o serali e per insegnare agli stranieri la lingua italiana. Si rivolge a tutti i cittadini italiani e stranieri che, avendo superato il 15° anno di età, indipendentemente dal titolo di studio in loro possesso, vogliano rientrare in un percorso scolastico/formativo al fine di: conseguire il diploma di licenza media; perfezionare la lingua italiana attraverso corsi di alfabetizzazione; acquisire competenze generali o specifiche utili ad un migliore inserimento nel mondo del lavoro. ENTI DI FORMAZIONE PROFESSIONALI DELLA PROVINCIA DI FORLI’ - CESENA Asq STS Via Cardano, 13 - 47122 Forlì (FC) - Tel. 0543 721867 - Fax 0543 724607 [email protected] – saldatura.com CEDAIIER Scuola e Cassa Edile Artigiana Via Maestri del Lavoro d’Italia, 129 47034 Forlimpopoli (FC) Tel. 0543 745832 - Fax 0543 745829 [email protected] - cassaer.org ASSOFORM Cesena: Via Ravennate, 959 tel. 0547 632358 – fax 0547 632307 - assoform.rnfc.it [email protected] Aree d’intervento: formazione del personale operante nelle piccole e medie industrie sulle tematiche: amministrazione e finanza, controllo di gestione, automazione industriale, commercio estero e lingue, informatica, marketing e comunicazione, gestione risorse umane, qualità, sicurezza e ambiente, produzione e logistica. Formazione post-diploma. Apprendistato. Tirocini formativi. CERCAL – Centro ricerca e scuola internazionale calzaturiera Via dell’Indipendenza, 12 San Mauro Pascoli tel 0541 932965 fax 0541 932999 – cercal.org – [email protected] Aree d’intervento: scuola internazionale calzaturiera e pelletteria CESCOT – Centro Sviluppo Commercio Turismo e Servizi Cesena Viale 4 novembre, 145 Cesena tel 0547 415155 fax 0547 415256 – www.cescot-cesena.com – [email protected] Aree d’intervento: formazione per gli operatori del commercio nelle aree: amministrazione e finanza, controllo di gestione, commercio estero e lingue, informatica, marketing e comunicazione, gestione risorse umane, qualità, sicurezza e ambiente. Commercio e Turismo, School Bar. Formazione post-diploma. Apprendistato. Tirocini formativi. Formazione e Lavoro CE.SVI.P. – Società Cooperativa Sociale Via Monteverdi 6/B Forlì tel 0543.782288 – 0543.780531 www.cflformazione.it – [email protected] Aree d’intervento: Aggiornamento professionale per operatori della cooperazione nei settori agroalimentare, ambiente, turismo, sviluppo territoriale, beni artistici e culturali, costruzioni, grande distribuzione organizzata, pesca, sociale. Formazione per disoccupati verso i profili richiesti dalle cooperative, fra cui l’Operatore Socio- Sanitario. Formazione post-diploma. Apprendistato. Tirocini formativi. C.N.O.S. – F.A.P. Centro Nazionale Opere Salesiane Via Episcopio Vecchio, 9 Forlì tel 0543 26040 fax 0543 34188 cnosfapforli.it – [email protected] Aree d’intervento: formazione integrata con la scuola superiore per l’acquisizione di qualifiche professionali nell’area meccanica e disegno tecnico. Formazione dei giovani per qualifiche professionali. Formazione postdiploma. Aggiornamento professionale per operatori metalmeccanici. Tirocini formativi. Formazione linguistica per stranieri. 67 DEMETRA FORMAZIONE Via dell’Industria, 22 - 47122 - Forlì ( FO ) - tel: 0543/1796412 fax: 0543/1796411 [email protected] - demetraformazione.it Rivolge i propri servizi alle imprese delle filiere tradizionali ma anche alle imprese delle industrie culturali creative DINAMICA s.r.l. Via A. Vivaldi, 13/A Forlì tel. 0543 724670 fax 0543 795265 dinamica-fp.it – [email protected] Aree d’intervento: formazione di giovani e adulti nel settore agricolo. Formazione post-diploma. CNA Formazione Viale Roma, 274b Forlì tel 0543 473637 fax 0543 473639 – cnaformazionefc.it - [email protected] Aree d’intervento: formazione dei giovani verso le professioni dell’artigianato. Formazione post-diploma. Formazione degli operatori delle imprese artigiane. Apprendistato. Tirocini formativi. En.A.I.P. Forlì – Cesena - En.A.I.P. Forlì Via Campo di Marte, 166 Forlì tel 0543 60599 fax 0543 401747 enaip.forli-cesena.it [email protected] Aree d’intervento: formazione integrata con la scuola superiore per l’acquisizione di qualifiche professionali nell’area elettrica e disegno tecnico. Formazione dei giovani per qualifiche professionali. Formazione post diploma. Aggiornamento professionale per operai e tecnici. Corsi di informatica e lingue per adulti. Tirocini formativi. Formazione area disabili. Formazione linguistica per stranieri. En.A.I.P. Forlì – Cesena - En.A.I.P. CESENA Piazzetta Don Ravaglia, 2 Cesena Tel 0547 28969 Fax. 0547 366098 - [email protected] En.A.I.P. Forlì – Cesena - En.A.I.P. CESENA Via Savolini, 9 Cesena (FC) Tel. 0547 324551 - Fax. 0547 383082 [email protected] ENFAP Emilia Romagna Viale della Libertà , 1 Forlì tel 0543 28235 – fax 0543 28235 enfap.emr.it – [email protected] Aree d’intervento: formazione integrata con la scuola superiore per l’acquisizione di qualifiche professionali nell’area della cura alla persona. Formazione dei giovani per qualifiche professionali. Formazione post diploma. Aggiornamento professionale per operai e tecnici. Attività di saldatura, corsi di informatica. Tirocini formativi. Formazione linguistica per stranieri. E.N.GI.M - Ente nazionale Giuseppini del Murialdo Via Canonico Lugaresi, 202 Cesena tel 0547 335328 fax 0547 600141 engimcesena.it [email protected] Aree d’intervento: formazione integrata con la scuola superiore per l’acquisizione di qualifiche professionali nell’area elettrica/meccanica e disegno tecnico. Formazione dei giovani per qualifiche professionali. Formazione post-diploma. Aggiornamento professionale per operai e tecnici. Tirocini formativi. Formazione linguistica per stranieri. FORM.ART. Società Consortile a r.l. SEDE OPERATIVA DI FORLI' Viale Oriani, 1 Forlì tel 0543 20200 fax. 0543 21840 formart.it - [email protected] Aree d’intervento: formazione dei giovani verso le professioni dell’artigianato. Formazione post-diploma. Formazione degli operatori delle imprese artigiane. Apprendistato. FORM.ART. Società Consortile a r.l. SEDE OPERATIVA DI CESENA Via Ilaria Alpi, 65 Cesena tel 0547 630103 fax. 0547 630525 formart.it - [email protected] GRUPPO FIPES srl Via dell’Artigiano, 7 Forlimpopoli tel 0543 742565 fax 0543 470412 gruppofipes.it – [email protected] Aree d’intervento: socio-sanitaria, pubblica amministrazione, ministero della difesa, aziende commercio turismo, formazione superiore universitaria. IAL CISL Emilia-Romagna Scuola Regionale di Ristorazione della Romagna - Cesenatico Via Carducci, 205 Cesenatico tel 0547 675792 fax 0547 675792 scuolaturismo.org - [email protected] Aree d’intervento: formazione integrata con la scuola superiore per l’acquisizione di qualifiche professionali nell’area dei servizi turistici. Formazione dei giovani per qualifiche professionali. Formazione post-diploma. Aggiornamento professionale per operatori turistici. IAL CISL Emilia-Romagna IAL EMILIA ROMAGNA AGENZIA FORMATIVA DI FORLI’-CESENA VIa Maceri, 3 Forlì tel 0543 370507 fax 0543 808286 ialemiliaromagna.it – [email protected] 68 Formazione Iniziale, Superiore, Continua e Permanente nel settore turistico – alberghiero e Servizi IRECOOP Forlì Cesena Via Dandolo, 18 Forlì tel 0543 370671 fax 0543 24282 irecoop.it – [email protected] Via dell'Arrigoni, 308 Cesena Aree d’intervento: Aggiornamento professionale per operatori della cooperazione nei settori agroalimentare, edile, sociale, servizi. Formazione per disoccupati verso i profili richiesti dalle cooperative, fra cui l’Operatore Socio-Sanitario. Formazione post-diploma. Apprendistato. Tirocini formativi. Formazione linguistica per stranieri. I.S.C.O.M. Formazione Forlì Cesena Via Giordano Bruno, 118 Cesena tel 0547 639892 fax 0547 632190 www.ascom-cesena.it – [email protected] Aree d’intervento: formazione per operatori del commercio nelle aree: amministrazione e finanza, controllo di gestione, commercio estero e lingue, informatica, marketing e comunicazione, gestione risorse umane, qualità, sicurezza e ambiente. Formazione post-diploma. Apprendistato. Tirocini formativi. NUOVA SCUOLA EDILE DELLA PROV. DI FORLI-CESENA Piazza Campolongo, 69 Panighina di Bertinoro tel 0543 448330 fax 0543 449345 scuolaedileforlicesena.it [email protected] Aree d’intervento: formazione dei giovani verso le qualifiche edili. Aggiornamento professionale per operatori edili (operai e tecnici). Apprendistato. Qualificazione professionisti. TECHNE Società consortile per azioni SEDE DI FORLI’ Via M.Buonarroti, 1 Forlì tel 0543 410711 fax 0543 405144 techne.org – [email protected] TECHNE Società consortile per azioni SEDE DI CESENA Via Savolini, 9 Cesena tel 0547 637211 fax 0547 382000 techne.org – [email protected] Aree d’intervento: formazione integrata con la scuola superiore per l’acquisizione di qualifiche professionali nell’area dei servizi alla persona. Formazione dei giovani per qualifiche professionali. Formazione post diploma. Aggiornamento professionale per operatori dell’area sociale e dipendenti pubblici. Corsi per adulti di lingue ed informatica. Formazione nell’area della disabilità. SERVIZI SOCIALI Forlì: Sportello Sociale - via Leone Cobelli, 31 Telefonicamente si possono richiedere informazioni sui servizi sociali del territorio e fissare appuntamenti con gli operatori, chiamando il 0543 712888 nei seguenti orari: lunedì, mercoledì, venerdì, dalle ore 8.30 alle 13.30 martedì e giovedì dalle 8.30 alle 18.00 - Personalmente si può accedere agli sportelli nei seguenti orari: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 13.30, martedì dalle 8.30 alle 18.00 giovedì dalle 14.00 alle 18.00. Le assistenti sociali ricevono solo su appuntamento Cesena: Sportello Sociale – Piazzetta I Cesenati del 1337, 1 Tel. 0547 356543 Fax 0547 356509 Orario di apertura al pubblico: lunedì e mercoledì dalle ore 8.30 alle ore 12.00; giovedì dalle ore 13.30 alle ore 16.00 - tel 0547 356856 – fax 0547 356509 - [email protected] Unione dei Comuni Rubicone Comune di Gatteo Assistente sociale- Lisa Bartoletti tel.0541 935514 Comune di San Mauro Pascoli Assistente sociale- Alessandra Mazzavillani tel.0541 936017 Comune di Savignano sul Rubicone Assistente sociale – Michela Montalti tel.0541 809673 per fissare appuntamento contattare lo Sportello Rosa - tel. 0541/809687 [email protected] Ufficio amministrativo: sede Savignano sul Rubicone P.zza Borghesi n.9 Iliana Rossi William Protti tel.0541 809671 Cesenatico: Sede: Via A. Saffi, 1 - 1^ piano tel. 0547 – 79324/79203 fax: 0547 - 79305 mail: [email protected] - Orari di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì dalle 8,00 alle 12,00; giovedì anche dalle 15,00 alle 17,00. CENTRO DI ASCOLTO E PRIMA ACCOGLIENZA BUON PASTORE (CARITAS) – caritas-forli.it Forlì Direzione Piazza Dante 1 - 47121 Forlì Tel/Fax : 0543 26061 Segreteria Via dei Mille 28 – 47121 Forlì Tel: 0543-30299 / Fax: 0543-39850 e-mail: [email protected] 69 Centro di ascolto “buon pastore”: via fossato vecchio 20 - 47121 forlì tel: 0543-35192 / fax:0543-39379 e-mail: [email protected] Centro di spiritualita’ “buon pastore” via paradiso 33 - 47121 forlì tel: 0543-32276 e-mail: [email protected] e-mail: [email protected] Associazione incontri via dei mille 28 - 47121 forlì tel: 0543-30299 / cell: 3883408290 / fax: 0543-39850 e-mail: [email protected] I colori dell’incontro via dei mille 28 - 47121 forlì tel: 0543-30299 / cell: 3883408290 / fax: 0543-39850 e-mail: [email protected] Ufficio servizio civile e promozione giovani: Corso della repubblica 75 - 47121 Forlì tel/fax: 0543-30527 e-mail: [email protected] e-mail: [email protected] e-mail: [email protected] Osservatorio poverta’ e risorse Via dei mille 28 - 47121 Forlì tel: 0543-30299 / fax: 0543-39850 e-mail: [email protected] Cesena Via Mura S. Agostino, 16 - Cesena – 47521 tel. 0547 29369 / 0547 611060 Fax. 0547 26803 [email protected] Orario: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.00 alle 12.00 (accoglienza). Mercoledì e venerdì dalle 16.00 alle 19.00 (servizio doccia e guardaroba) SERVIZI PER L’ALLOGGIO – EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA Segue le pratiche relative agli alloggi di edilizia residenziale pubblica (domande, graduatorie, etc.) Forlì Unità Adulti e Politiche Abitative Corso Diaz, 21- Comune di Forlì Tel. 0543/712785 - Fax 0543/712782 Lunedì e venerdì dalle 8.30 alle 13.30; martedì dalle 9.00 alle 18.00; giovedì dalle 15.30 alle 17.30. Cesena Piazza del Popolo, 10 0547.356345-272-335-492 Fax 0547.356832 Lunedì, Mercoledì e Giovedì dalle 8.30 alle 13.30 Giovedì dalle 14.30 alle 17.00 Cesenatico Via A. Saffi, 1 - 1^ piano tel. 0547 – 79324/79203 fax: 0547 – 79305 [email protected] Unione dei Comuni del Rubicone Comune di Gatteo U.R.P – Piazza Vesi,6 – orari: dal lunedì al venerdì 8.00 -13.00 sabato 8.00-12.30 comune.gatteo.fo.it; Comune di San Mauro Pascoli- U.R.P. P.zza Mazzini, 3 Orario: dal lunedì al sabato 8.00-13.30 e il primo martedì ogni mese dalle ore 14.30 alle ore 17.30, comune.sanmauropascoli.fc.it . Comune di Savignano sul Rubicone U.R.P P.zza Borghesi, 9 Orari: dal lunedì al venerdì 8.00- 14.30 sabato 8.00-13.00 SERVIZIO CIVILE NAZIONALE VOLONTARIO Istituito con con la Legge n° 64 del 6 marzo 2001, dal 1°gennaio 2005 si svolge su base esclusivamente volontaria. È un' occasione di crescita personale per i giovani con cittadinanza italiana di età compresa tra i 18 ed i 29 anni non compiuti ed un modo per vivere un'esperienza di solidarietà ma anche per conoscere le proprie attitudini o scoprirne nuove in vista anche della ricerca di lavoro. Il volontario ha un monte ore annuale da rispettare di 1400 ore, pari a trenta ore settimanali, per un compenso di 433.80 € mensili. Info: serviziocivile.gov.it - coprescfc.it IL SERVIZIO CIVILE REGIONALE PER GIOVANI COMUNITARI E STRANIERI Possono partecipare alle selezioni i cittadini stranieri e comunitari con età tra i 18 anni e i 28 anni (non compiuti) residenti o domiciliati in Italia. Info: coprescfc.it EURODESK I punti Eurodesk offrono servizi gratuiti di informazione sui programmi e sulle opportunità offerte dall’Unione Europea e il Consiglio d’Europa nel settore della gioventù. Eurodesk Modigliana Via Fanelli, 2 - 47015 Modigliana (FC) Tel. 0546 940259 - Fax 0546 948668 [email protected] karabobowski.org/eurodesk.php Eurodesk Savignano sul Rubicone Corso Vendemini, 67 - Savignano sul Rubicone Tel. 0541 941539 - Fax 0541 645262 - [email protected] 70 INFORMAZIONI UTILI SU PROGRAMMI EUROPEI Coop Controvento Via Calcinaro, 1458 - 47521 CESENA (FC) Tel. e Fax 0547 20524 [email protected] coopcontrovento.it Cooperativa sociale Karabobowski Via Fanelli, 2 - 47015 MODIGLIANA (FC) Tel. 0546 940259 - Fax 0546 948668 [email protected] - karabobowski.org/eurodesk.php Consorzio solidarieta’ sociale Via Dandolo, 18 - 47121 FORLÌ (FC) Tel. 0543 28383 - Fax 0543 21234 cssforli.it Uniser soc. coop. P.le della Vittoria 17 - 47121 FORLÌ (FC) Tel. 0543 551311 - Fax 0543 414326 [email protected] - uniser.net Sportello europeo c/o Informagiovani del comune di Forlì Presso questo sportello è possibile richiedere informazioni sugli enti e sui programmi europei più interessanti dal punto di vista della cultura, del volontariato, di studio, formazione e lavoro. P.tta della Misura 5 - 47121 FORLÌ (FC) Tel. 0543 712445 [email protected] Sportello Europa Cesena Piazza del Popolo 10 Cesena comune.cesena.fc.it/ineuropa Cooperativa libra Via Mazzini 61- 48121 RAVENNA (RA) Tel. 0544 212651 [email protected] cooplibra.it Mobilitas Piazzale Sante Solieri 1 Campus di Forlì – Punto Europa Forlì – mobilitasonline.net CENTRO PER LE FAMIGLIE Il Centro Famiglie è un servizio comunale che propone: - servizi informativi e di orientamento per le famiglie con bambini e interventi di supporto alla genitorialità. - informazioni sui servizi, le risorse e le opportunità, istituzionali e informali, che il territorio cittadino offre a bambini e famiglie (educative, sociali, sanitarie, scolastiche e del tempo libero), con particolare attenzione alle esigenze informative e di orientamento delle famiglie monoparentali, immigrate e con figli disabili; - servizi e iniziative di supporto ai genitori, anche attraverso la realizzazione di gruppi, corsi e incontri con esperti, servizi di consulenza e sostegno mirati ai diversi problemi delle famiglie; - mediazione familiare a favore di coppie di genitori in fase di separazione o divorzio, per superare conflitti e recuperare un rapporto positivo nell'interesse dei figli; - forme innovative di aiuto economico alle famiglie, come i Prestiti sull'Onore per genitori in temporanea difficoltà economica e i progetti “Un anno in famiglia” e “Part-time” per i genitori che lavorano e che desiderano stare più tempo accanto ai propri bambini; - iniziative di promozione del volontariato familiare, dell'affido e dell'adozione, in collaborazione con le associazioni impegnate creare una reale cultura dell'accoglienza nelle città; - partecipazione a progetti che promuovono maggiori rapporti e solidarietà tra le generazioni ed esperienze di auto e mutuo-aiuto , come le Banche del tempo; gestione, in collaborazione con i servizi comunali per la prima infanzia, di centri per genitori e bambini finalizzati all'aggregazione dei genitori, alla socializzazione delle famiglie e all'educazione dei bambini. Forlì Via Bolognesi, 23 – Forlì Tel: 0543 21013 – 30709 Fax: 0543 21986 E-mail: [email protected] – informafamiglie.it Apertura al pubblico (diretta e telefonica):lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9.00 alle 13.30 martedì e giovedì dalle 15.00 alle 18.00 Cesena Via Ex Tiro a Segno, 239 - 47522 Cesena tel. 0547/333611 - fax 0547/333611 e-mail: [email protected] Sportello aperto al pubblico: Dal lunedì al giovedì dalle 8.30 alle 13.00 - Martedì anche dalle 14.00 alle 16.00 Savignano sul Rubicone Centro per le Famiglie dell'Unione dei Comuni del Rubicone (FC) via Roma, 10 - 47039 Savignano sul Rubicone (FC) tel. 0541/943595 e-mail: [email protected] SERVIZI ALLE DONNE – SERVIZI ALLE FAMIGLIE Centro Donna Il Centro Donna è un servizio a disposizione delle donne in cui è possibile trovare informazioni, servizi, consigli ed aiuti pratici. Il centro è in grado di accogliere ed indirizzare le persone verso i servizi del territorio, aiutandole a scegliere il percorso più rispondente alle specifiche esigenze. Al centro Donna 71 opera una équipe integrata (educatrici, psicologiche e giuriste) che svolge servizio di consulenza e di sostegno individuale e di gruppo. Oltre alle prestazioni direttamente erogate all'utenza il Centro Donna e l'Ufficio Politiche di genere promuovono progetti rivolti alle donne del territorio ed organizzano iniziative delle pari opportunità. Offrono informazioni alle famiglie sulle risorse pubbliche e private del territorio, ascolto, consulenza e interventi innovativi per la qualità della vita di bambini e genitori. I servizi sono gratuiti. Centro Donna Forlì Via Tina Gori, 58 Tel. 0543 712660 - Fax 0543 712670 [email protected] lunedì, mercoledì e venerdì: 8.30-13.30; martedì: 8.30-13.00/14.0018.00; giovedì 14.30-17.30. Consulenza Legale giovedì: 14.30 - 17.30 su appuntamento Consulenza psicologica martedì, mercoledì: 9.00 - 13.00 e giovedì 9.00 - 13.00/14.00 - 18.00 Centro Donna Cesena Comune Cesena Via Aldini, 24 Tel. e Fax 0547/355711 Su appuntamento: Martedì e Venerdì dalle 9.00 alle 12.30. Giovedì dalle 15.30 alle 18.30 [email protected] Centro Donna Cesenatico Via Mazzini, 119/B - 47042 Cesenatico (FC) Tel. e Fax 0547 673586 [email protected] SPORTELLO ROSA: Front-Office per donne e famiglie P.zza Borghesi, 9 - 47039 Savignano sul Rubicone (FC) Tel. 0541 809686 - 809687 [email protected] C.I.F. Centro Italiano Femminile – C.so Garibaldi, 60 47100 Forlì tel. 0543/701200 [email protected] PER LAVORARE COME BADANTE Punto Famiglia – Consorzio Mestieri Forlì Lo sportello che gestisce il servizio è attivo lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.30 Via Bonali, 86/88 (zona i Portici) - 47121 Forlì - Tel. 0543 370641 e-mail: [email protected] – aclifc.it 72 Centri per l'Impiego della Provincia di Forlì Cesena Viale Salinatore, 24 – 47121 Forlì – tel. 0543.714471 fax 0543.447468 – [email protected] Via Fornaci, 170 – 47521 Cesena – tel. 0547.621026 fax 0547.29456 – [email protected] Via Cipriani, 4 – 47039 Savignano S.R. - tel. 0541.800511 fax 0541.800516 – [email protected] Ufficio per il Diritto al lavoro dei Disabili: Piazza Morgagni, 9 47121 Forlì – tel. 0543.714407 fax 0543.447407 – [email protected] Sito internet: www.provincia.fc.it/lavoro Segui i nostri servizi su www.youtube.com/user/centriimpiegofc Aggiornamento generale 12 gennaio 2016 Ultimo aggiornamento: 12 gennaio 2016 © Riproduzione riservata - e' vietata qualsiasi forma di pubblicazione dei contenuti di questa dispensa senza citarne le fonti Le informazioni presenti nella seguente dispensa hanno carattere unicamente informativo e divulgativo; la dispensa è aggiornata periodicamente, pertanto si declina ogni responsabilità rispetto a quanto riportato e diffuso e l'entrata in vigore di nuove disposizioni normative o link a siti nel frattempo modificati o cambiamenti di altro genere nel frattempo intervenuti 73